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Scuola media statale DON G. MOROSINI Sezione Ospedaliera Bambino Gesù di Palidoro ANNO SCOLASTICO 2007/08 PROGETTO : Folk & CO Piccola storia del folclore
Scuola media statale DON G. MOROSINI Sezione Ospedaliera
Bambino Ges di Palidoro ANNO SCOLASTICO 2007/08 PROGETTO : Folk
& CO Piccola storia del folclore e delle tradizioni
popolari:
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OBIETTIVI Il progetto rivolto ai ragazzi frequentanti le
sezioni ospedaliere: Opedale Bambino Ges di Palidoro e le cliniche
pediatriche del Policlinico Umberto I di Roma Si intende suscitare
linteresse verso la ricerca delle tradizioni inglesi ed italiane
nelle: sagre, feste dei patroni canti, musica, storia del costume,
cucina. Obiettivi formativi: Gli elementi di conoscenza che si
rileveranno attraverso questo progetto consentiranno di acquisire
gli elementi che determinano le tradizioni dei due paesi in esame
Obiettivi cognitivi: Cogliere la valenza dei vari linguaggi in una
prospettiva interculturale
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Mappa concettuale : Le tradizioni popolari in Italia e in
Europa. Canzoni e balli popolari Storie popolar i Feste popolari
Cucina: piatti tradizionali legati allevento Storia del costume:
Piccola antologia cronologica curiosit Album fotografico Pensieri
dei ragazzi Concetto di folklore Disegni eseguiti dai ragazzi
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Il folklore Folklore: Le tradizioni popolari e la cultura
tramandata nel tempo. Il termine folklore o folclore (dal sassone
folk = "popolo", e lore = "sapere"), si riferisce alla scienza che
studia le tradizioni arcaiche provenienti dal popolo, tramandate
oralmente e riguardanti usi, costumi e leggende riferite ad una
determinata area geografica o ad una determinata popolazione. Per
Folklore si intendono quindi tutte quelle espressioni culturali
comunemente denominate tradizioni popolari. Il Folklore racchiude
quindi le usanze e tradizioni che abbracciano i temi del ciclo
della vita umana, delle feste e sagre e usanze del calendario,
delle dimore rurali, della vita agricola, marinara e pastorale,
della letteratura, prosa, drammaturgia, canto, danza e musica,
della magia, della superstizione e credenze popolari, della
religiosit, dell'arte. Il termine Folklore usato da molti per
indicare esclusivamente quelle rievocazioni recenti antiche feste
cittadinesche, sagre, esibizioni di gruppi che cantano e danzano su
testi poetici e musicali non sempre con una adeguata preparazione
storica e critica: tutto ci ha diffuso un'erronea idea e una
insufficiente valutazione della importanza del Folklore. Il termine
comparve la prima volta il 22 agosto 1846 proposito dall'archeologo
William John Thoms che l'aveva forgiato unendo due parole antiquate
e di origine sassone: folk= popolo, e lore=sapere. Letteralmente,
quindi, - sapere del popolo -, il complesso di quelle cognizioni e
forme di vita tradizionale proprie delle classi popolari.Il termine
inglese ha per trovato forti resistenze l dove assai vivo il senso
della nazionalit e della purezza della lingua. Cosi in Germania si
usa il termine Volkskundv, introdotto fin dai primi dell'Ottocento
attraverso la letteratura romantica; e vari altri termini troviamo
in altri Paesi. In Italia per un certo periodo fu usato dagli
studiosi il termine demopsicologia, sostituito poi con demologia;
ma il termine che ormai si imposto da noi (come, del resto anche in
Francia, in Spagna, e altrove)
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2 quello di Tradizioni popolari, senza escludere il termine
internazionale, ammesso anche da insigni filologi e che noi
accettiamo senza sostituire con la folClore la folKlore che lettera
d'antica e nobile tradizione italiana. La tradizione popolare
Esiste un'attivit spirituale delle collettivit, la quale crea,
conserva, tramanda e rinnova la vita sociale e di cultura e le
tradizioni che si dimostrano utili e congeniali alle collettivit
stesse, mentre elimina via via quelle che si rivelano ormai
superate e non pi funzionali. Questa forza spirituale, a cui si
deve un patrimonio inestimabile di valori pratici, etici ed
estetici, la tradizione popolare. Perch essa si realizzi occorre
che un costume, una credenza, un canto, un proverbio ecc. siano
accolti e fatti propri da un numero pi o meno grande di individui,
si conservino nel tempo per una durata pi o meno lunga, e si
diffondano nello spazio per un'area che talvolta si estende a
parecchie Nazioni e a interi continenti. Altro elemento il tono
psicologico di semplicit, di primitivit che agevola l'assimilazione
delle classi popolari. Talvolta, per, il termine popolare pu
assimilarsi al termine nazionale, perch, se certi usi non escono
dalla cerchia delle classi popolari, altri invece si estendono a
tutta la comunit: basti pensare agli usi natalizi, nuziali e
funebri, alle principali feste dell'anno o anche alle
superstizioni, ai proverbi e cos via.. Molte usanze e credenze
ritenute semplici curiosit si sono conservate ben saldamente nel
popolo, anche se si persa la coscienza del loro significato
originario... Per esempio quando un gruppo di bambini fa il
girotondo, riproducono la danza in tondo che nel Medioevo e nel
Rinascimento si eseguiva come richiesta ufficiale di
fidanzamento.
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Storia del costume: Curiosit su: Camicia Mutande-Reggiseno
-Labito da sposa La gonna Si definisce moda la foggia, per lo pi
d'uso temporaneo, dei costumi, delle acconciature e degli ornamenti
sia maschili che femminili. La moda viene a modificarsi
continuamente, attraverso i secoli, suggerita da varie
considerazioni di clima, di comodit, di economia e soprattutto di
eleganza; in questo caso la moda pu apparire capricciosa, sperpero
inutile di denaro, ed in tal senso fu in varie epoche combattuta
sia dalle chiese sia dai moralisti. Pi opportune apparvero invece
le leggi contro il lusso, contro l'abbondanza esagerata dei costumi
e dei gioielli, mentre l'eleganza, che pu essere economicamente non
dannosa, venne in genere approvata sino a divenire, in alcuni stati
moderni, una forma economica
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curiosit: piccola storia delle mutande Etimologia del termine
Sembra che il termine italiano "mutanda" (usato anche al plurale
"mutande", inteso come un paio di mutande) derivi dal latino
mutandus, gerundio del verbo mutare, che significa "cosa da
cambiare" (riferito al fatto che generalmente consigliato cambiare
le proprie mutande almeno una volta al giorno). Anche se pu
sembrare una spiegazione scherzosa, la somiglianza tra le due
parole tale che sembra non lasciare dubbi sull'origine e sul
significato originario del nome. Infatti molti termini moderni
vengono dal gerundivo dei verbi: agenda( da
ago-agis-egi-actum-agere, cose da fare), faccenda
(facio-facis-feci-factum-facere, cose da fare), e tanti altri. il
sesso maschile, appena inizi a coprirsi per ripararsi dal freddo,
invent sin dai primordi della civilt sorte di pannoloni via via
sempre pi lunghi, che diedero poi origine a pantaloni prima e
mutandoni poi, quello femminile per molto tempo non fece uso della
biancheria intima. Il perch dovuto alla moda dei lunghi vestiti
femminili; se erano strettissimi e a tubo, nessun colpo di vento
avrebbe potuto giocare brutti scherzi; se erano dotati di
larghissime gonne, le tonnellate di sottovesti e crinoline che le
sorreggevano erano ugualmente una buona difesa. Le mutande, per
molto tempo, sono state dei calzoncini di tela, cotone o seta che
le gentildonne non dovevano mai mostrare in pubblico e che venivano
nascoste sotto le gonne. Erano due cannoni di stoffa fermati alle
caviglie da un volant pi o meno elaborato. Agli inizi dellottocento
i mutandoni divennero pi raffinati arricchendosi di pizzi e ricami.
ma il loro uso, anzich essere apprezzato nellEuropa e soprattutto
nellInghilterra vittoriana, scaten scandalizzate proteste..
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2 I medici dicevano che la stoffa avrebbe impedito il regolare
passaggio daria nelle zone nascoste, favorendo malattie e
conseguenti disturbi alla procreazione; i benpensanti contestavano
il fatto che le donne osassero indossare indumenti fino ad allora
riservati ai maschi; i moralisti facevano notare che, con quegli
indumenti addosso, le donne avrebbero avuto pi libert di movimento,
perdendo compostezza e modestia; i bigotti sottolineavano che le
ballerine e le meretrici dalto bordo erano state le prime a
utilizzare con entusiasmo gli indumenti intimi. Ma in seguito, con
levoluzione del costume e con il fatto che sempre pi donne
praticavano sport e amavano ballare balli in voga come il valzer e
la polka, gran parte delle signore dellalta societ cominciarono a
infischiarsene del giudizio maschile e ad indossare disinvolte i
mutandoni, che venivano sempre pi abbelliti nellaspetto con
merletti vezzosi. Le mutande, dunque, come un simbolo della
emancipazione femminile e della evoluzione dei costumi. Poco per
volta, i mutandoni si accorciarono: prima a met polpaccio, poi
sotto al ginocchio, poi a met coscia. Per il loro utilizzo
quotidiano rimase, sino ai primi decenni del Novecento, una
prerogativa di nobili e borghesi, mentre popolane e contadine
continuavano a considerarle un optional, un lusso senza senso. Poi
finalmente, tutte si convertirono. Oggi le mutandine hanno vari
tagli e varie forme: dalle culotte (che coprono tutti i fianchi e
che sono spesso di tessuti pregiati come la seta), agli slip che
sono caratterizzati da una mutandina stretta ai fianchi che taglia
trasversalmente la coscia, al perizoma che uno slip sgambatissimo
la cui parte posteriore ridotta ad una sottilissima striscia di
tessuto.
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Curiosit: storia della camicia La camicia uno degli indumenti
pi antichi che ha subito pi variazioni nel corso dei secoli
restando, per, sostanzialmente, sempre uguale nellimpostazione di
fondo. E per questo che sempre stata, e presumibilmente continuer
ad esserlo, il capo pi importante nel guardaroba maschile. Sono
almeno dodici secoli che la camicia accompagna luomo nella sua
giornata, assumendo nel tempo diversi ruoli e differenti
significati: segno di eleganza, simbolo di nobilt o appartenenza ad
uno schieramento politico, dono galante o diplomatico. Insomma,
luso quotidiano della camicia lha resa elemento indispensabile del
"vestire civile". La sua importanza si pu desumere anche dai tanti
modi di dire, pi o meno salaci, giunti a noi sin dal Duecento, di
cui la camicia protagonista. "Nato con la camicia" che sta ad
indicare un uomo estremamente fortunato, oppure "rimasto in
camicia" come ultimo bene del povero prima della rovina completa o,
ancora, lespressione del gergo popolare "sono culo e camicia" che
sta a significare unamicizia stretta ed intrigante fra due persone.
Infine "sudare sette camicie" che esprime la fatica per ottenere un
qualsivoglia risultato, unespressione che, documentata nelle
cronache del Trecento forse deriva dal conteggiare alla servit,
insieme al salario di pochi soldi, una o due camicie di tela
grezza. E cos, da antiche cronache, risulta essere la camicia "dono
damore"; le fanciulle le ricamavano e poi le donavano allo sposo
come dono di nozze. Nel periodo rinascimentale invalse luso tra i
cavalieri che partecipavano ai tornei di indossare sulla corazza
una camicia donata dalla propria dama. Al termine veniva restituita
quale messaggio damore se indossata dal vincitore, quale messaggio
di morte, se macchiata del sangue dello sconfitto. Narrano ancora
cronache medioevali che i Genovesi donassero ai mercanti orientali,
in visita alla Repubblica, camicie di lino finissimo ed altre in
"tela dOlanda" da portare al Khan di Tartaria. La camicia, cos,
diviene strumento diplomatico e nello stesso tempo oggetto di
piacere. Ma, purtroppo, in alcuni casi dolorosi, diviene strumento
di sofferenza, come nel XVI secolo, durante la caccia alle streghe,
in cui fu in voga la "camicia ardente", che, intrisa di zolfo,
veniva fatta indossare ai condannati al rogo, fino a giungere a
tempi non troppo remoti con la ben nota "camicia di forza".
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-2- camicia, cos, diviene strumento diplomatico e nello stesso
tempo oggetto di piacere. Ma, purtroppo, in alcuni casi dolorosi,
diviene strumento di sofferenza, come nel XVI secolo, durante la
caccia alle streghe, in cui fu in voga la "camicia ardente", che,
intrisa di zolfo, veniva fatta indossare ai condannati al rogo,
fino a giungere a tempi non troppo remoti con la ben nota "camicia
di forza". la camicia stata usata dagli uomini per sottolineare le
differenze di classe. Tra il XVI ed il XVII secolo segni di questa
distinzione sono il giustacuore senza bottoni, la veste slacciata,
la scollatura a V ed ancora i candidi polsini che distinguevano il
signore dal lavoratore in quanto chi li indossava non aveva certo
modo di sporcarsi le mani. La camicia, poi, negli ultimi
centocinquanta anni ha assunto anche un significato politico a
seconda del colore che pi si allontanava dal bianco. Basta
ricordare le gloriose "camicie rosse" dei garibaldini, quelle
azzurre dei nazionalisti italiani e dei Franchisti spagnoli; quelle
nere mussoliniane e quelle brune naziste, di cattiva memoria.
Altres non possiamo dimenticare il movimento dei "descamisados"
sudamericani che si vollero chiamare cos per sottolineare la loro
disperata mancanza di tutto e la Guayabera di Cuba, divenuta un
vessillo della nomenklatura politica. Anche la camicia ha avuto
unantenata: la tunica romana (tunica interior) di lino, nel suo
colore naturale, provvista di maniche, che appare in Roma nei primi
anni del III secolo d.C. Si tratta di un indumento ampio, fermato
da una cintura e che si indossa direttamente sulla pelle
infilandolo dalla testa.
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-3- che i barbari arrivati con le loro scorrerie nei territori
romani, stanchi e sporchi, oltre al piacere delle terme
apprezzassero quello di indossare la tunica interior. A definire le
sue caratteristiche stilistiche, poco ci aiutano le fonti
iconografiche dellepoca, perch scarsissime. Pi esaurienti si
presentano le fonti scritte. Dal Codice Barese, ad esempio,
possibile rilevare la presenza della camicia nella vita quotidiana
delle diverse classi sociali. Essenzialmente linterula maschile era
un indumento lungo sino a met coscia con maniche larghe, tagliate
in un solo Le lunghe migrazioni dal Nord al Sud che
contraddistinguono lAlto Medioevo, le guerre, le invasioni,
determinarono sicuramente il successo della "interula" romana, la
camicia. Sembra infatti pezzo, che arrivavano sino ai polsi. Il
tessuto usato di solito una tela di lino, dal pi pesante al glizzum
sottilissimo fino alla trasparenza, da cui deriva il nome
"glizzinae" che sta ad indicare, appunto, le camicie che furono
indossate anche da Carlo Magno e dai cavalieri della sua corte. E
per finire, nemmeno la gastronomia ha potuto sottrarsi al fascino
di questo indumento: nasce cos l"uovo in camicia", un raffinato
modo per cuocere le uova. Candido e lucente, lalbume avvolge il
tuorlo come una camicia e, come sempre, il bello sta nellaprire
questo involucro.
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Curiosit: la storia del reggiseno Il seno femminile ha avuto
numerosissime avventure nel passare dei secoli. Prima I busti hanno
strizzato il seno e torturato la vita, poi arrivato un accessorio
molto pi comodo, il reggiseno. La prima scollatura della storia o
forse la pi audace, la indossavano le Cretesi. Elle avevano un
corsetto che sosteneva il seno evidenziandolo e tenendolo
completamente scoperto, stiamo parlando del secondo millennio A.C..
Nel primo millennio. le donne indossavano una piccola striscia di
stoffa spesso rossa, che arrotolavano sotto il seno, era chiamata
Apodesmo. Un incrocio di nastri sotto la tunica sosteneva e
avvolgeva il seno nel periodo dell' impero romano. Lo Stato Romano
riteneva i seni flosci intollerabili. Per secoli dopo la caduta
dell'impero Romano il seno scompare. Le donne barbare lo lasciavano
libero sotto la veste o la tunica Torner l'esigenza del reggiseno
nel 1200, quando arrivano, abiti aderenti che sottolineano la
figura. Nasce cos il corsetto che durer quasi fino ai nostri
giorni. Nel XIII secolo la scollatura nascosta da un triangolo di
tessuto denominato "tassello". E' solo alla fine del medioevo che
la sagoma del corpo pu finalmente mostrarsi e si scopre l' inizio
del seno. Le donne portavano una larga cintura sotto il petto per
risaltare la forma del seno e renderlo pi importante. Il secolo
XVII lo troviamo pieno di sermoni che andavano contro le nudit del
seno, ma allo stesso tempo la scollatura sempre pi profonda, inizi
anche l' uso delle stecche di balena, per sostenere i busti.
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-2- Un' acerrima nemica del reggiseno fu Madame Tallien che nel
1759 era la regina della moda a Parigi. Il secolo XIX stato un
periodo molto pudico, ma negli abiti da sera non si rinuncia alla
scollatura. A volte i vestiti delle nobil donne, per sostenere il
seno, venivano cuciti addosso al mattino e scuciti la sera, questo
perch gli eccessi del corsetto spesso arrivavano al parossismo. La
prima che smise l' uso dei corsetti fu Madama Cadolle, a Parigi,
che nel 1907 sospese il seno con due bretelle, lei fu la prima a
cucire un reggiseno. Un appassionato di aereonautica nel 1944 cre
nel reggiseno un rinforzo, per far sembrare pi grandi le misure del
seno. E' il 1994 quando viene lanciato il reggiseno pi famoso e pi
utilizzato ancora oggi il Wonder Bra, il reggiseno delle meraviglie
che aiuta anche i seni meno grandi, ad apparire bellissimi e pi
voluminosi, ha inizio cos la nuova era della biancheria
intima.
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Labito da sposa Semplici i costumi dei popoli pi antichi, pur
nella ricchezza del materiale, delle colorazioni e dei monili. Gli
Egiziani portavano un corto gonnellino, una gonna pi lunga le
donne, poi ricoperta da una sopravveste trasparente; sul capo un
fazzoletto rigato, piegato rigidamente dietro alle orecchie.
Simile, almeno nelle sue linee generali, il costume degli altri
popoli dell'antico Medio Oriente mentre nella Grecia classica
appare una moda pi armoniosa; le vesti erano in realt assai
semplici, il peplo per gli uomini e il chitone, pi lungo, per le
donne. Sopra di questo l'"imation" o il "pallio" o la "clamide" che
venivano drappeggiati con la massima eleganza. Nel tardo Medioevo e
nel primo Rinascimento: per gli uomini il farsetto o giustacuore, i
calzoni di maglia attillati, normalmente a due colori, le lunghe
pantofole, i vari copricapi; per le donne un abito lungo, dalla
scollatura rotonda, una sopravveste senza maniche, variamente
ornata ed il tipico cappello a cono poi abolito perch considerato
"diabolico Molto fastosa la moda rinascimentale, con indumenti di
ogni genere: tipiche tra gli uomini le brache larghe e la giubba,
quest'ultima dalle maniche tagliate in modo da far vedere la ricca
fodera, e poi robe, roboni, lucchi, cappe, palandrane e tabarri;
per le donne una gonna larga, il corpetto (falda) sul busto a
stecche, la camicia ricamata ed infine la ricca zimarra. In questo
periodo l'Italia a dettare legge nel campo della moda, ma nei
secoli successivi questo primato passa ad altri popoli, meno legati
alle rigide disposizioni della Controriforma che ispirano costumi
pi severi e pi semplici; nel '600 specialmente il severo abito nero
ravvivato solo dal candido, enorme colletto a pieghe, la
gorgiera
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-2- Chi diriger la moda internazionale sar da questo momento la
Francia, specialmente nel secolo XVIII che rappresenta il culmine
dell'eleganza sia maschile che femminile. E' il periodo dei ricchi
guardinfanti (paniers) delle signore, della redingote, del gilet,
delle culottes di seta o raso abbondantemente ornate dei felici
regni dei Luigi di Francia. Al periodo del tutto negativo in
materia di eleganza della Rivoluzione si contrappongono poi le
svenevolezze delle "mervelleusses" e degli "incroyable" del
Direttorio e le forme classicheggianti dell'et napoleonica. E'
nell'800 che si stabilizza quella che sar poi, salvo modificazioni
dettate solo da una pi dinamica forma di vita, la foggia della moda
moderna: l'abito femminile, abolita le soverchie ornamentazioni e
gli inutili rigonfiamenti, accorciato per permettere maggiore
libert di movimenti, non presenta sostanzialmente, se si eccettua
la novit relativamente recente del tailleur di foggia maschile,
nessun elemento spiccatamente originale. Lo stesso dicasi per
l'abito maschile nel quale scompaiono, o si modificano
profondamente, alcuni accessori, come ad esempio il cappello e la
cravatta, mentre l'abito nel suo complesso, non viene ad assumere
mai forme particolarmente nuove.abito femminile
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Storia della gonna Le gonne, che ora toccano di nuovo terra, al
contrario acquistano volume e rotondita, e per sostenerle in questa
loro crescita nasce la crinolina, una sottogonna rigida in crine
intessuto con fili di lana o seta. 1856/1866 In questo decennio le
gonne si allargano a dismisura arrivando a raggiungere anche i
sette metri di circonferenza. Per permettere di sostenere un tale
volume le sottogonne rigide del periodo precedente vengono
sostituite da gabbie di fili metallici leggere e pratiche che
permettono una maggiore agilita di movimento nonostante il volume
degli abiti. Le gabbie sono poi ricoperte ancora da una o piu'
sottogonne di tessuto per ammorbidirne le forme e dare una migliore
silhouette allabito.Per lasciar spazio al volume delle gonne, la
vita degli abiti si sposta leggermente in alto. Il corpetto e
comunque ancora aderente e le maniche piu comuni sono a pagoda,
ampie dal gomito in giu e indossate su sottomaniche in battista
spesso ricamate. I decori piu comuni sono geometrici con abbondanti
applicazioni di passamanerie alle maniche e in fondo alla gonna. La
sera, per il ballo, le scollature sono ampie e a cuore con maniche
cortissime spesso accompagnate da guanti altrettanto corti che
quindi lasciano le braccia nude. La grande quantita' di tessuto
necessario a confezionare le amplissime gonne fa si' che spesso per
ununica gonna vengano confezionati due corpetti, uno da giorno e
uno da sera da usare alternativamente.
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Il carnevale Storia Carnevale in toscana Carnevale a
Castrovillari Dolci
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Il carnevale una festa che si celebra nei paesi di tradizione
cristiana (ed in modo particolare in quelli di tradizione
cattolica) nel periodo di tempo immediatamente precedente alla
Quaresima;festacristianacattolicaQuaresima I festeggiamenti si
svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi
giocosi e fantasiosi; in particolare l'elemento pi distintivo del
carnevale la tradizione del mascheramento. Bench facente parte
della tradizione cristiana, i caratteri della celebrazione
carnevalesca hanno origini in festivit ben pi antiche che, ad
esempio nelle dionisiache greche e nei saturnali romani, erano
espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento degli
obblighi sociali e delle gerarchie per lasciar posto al
rovesciamento dell'ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza.
Etimologicamente la parola carnevale deriva dal latino "carnem
levare", popolarmente tradotto "carne-vale" o "carnasciale", perch
anticamente indicava il banchetto di abolizione della carne che si
teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della
Quaresima.
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-2- In quanto immediatamente precedente alla Quaresima, il
periodo della celebrazione varia di anno in anno, mentre la durata
della festa pu variare a seconda della tradizione dei paesi da una
settimana a qualche mese. sagre in onore di Bacco, dio del vino e
della vita. Le "Grandi dionisiache" dal tono particolarmente
orgiastico, si tenevano tra il 15 marzo ed il 15 aprile, mese di
Elafebolione, in Atene, e segnavano il punto culminante del lungo
periodo carnevalesco.BaccoGrandi dionisiacheorgiastico15 marzo15
aprileAtene I "Saturnali" furono, per i Romani, la prima
espressione del carnevale[1] e gradualmente,
perdendoSaturnaliRomani[1]
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-3- I "Saturnali" furono, per i Romani, la prima espressione
del carnevale [1] e gradualmente, perdendoSaturnaliRomani [1] Le
prime manifestazioni che ci ricordano il carnevale nel mondo
risalgono a 4000 anni fa. Gli Egizi, furono i primi ad
ufficializzare una tradizione carnevalesca, con feste, riti e
pubbliche manifestazioni in onore della dea Iside, che presiedeva
alla fertilit dei campi e simboleggiava il perpetuo rinnovarsi
della vita.EgiziIside Il carnevale greco veniva celebrato, invece,
in varie riprese, tra l'inverno e la primavera, con riti e
l'iniziale significato rituale, assunsero la chiara impostazione
delle feste popolari, i cui relitti sopravvivono nelle tradizioni
di varie zone della penisola italica [2], soprattutto nel meridione
e nelle Isole.invernoprimavera [2] Le feste in onore di Saturno,
dio dell'et dell'oro, iniziavano il 17 dicembre e si prolungavano
dapprima per tre giorni e poi per un periodo pi che raddoppiato
corrispondendo all'epoca dell'annuale ciclo delle nostre feste
natalizie e, per il loro contenuto, al nostro carnevaleSaturno17
dicembre
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-4- aratteristica preminente dei "Saturnali" era la sospensione
delle leggi e delle norme che regolavano allora i rapporti umani e
sociali. Donde l'erompere della gioia quasi vendicativa della plebe
e degli schiavi e la condiscendenza del patriziato, che si
concedevano un periodo di frenetiche vacanze di costumi e di
lascivia di ogni genere. Erano giorni di esplosione di rabbia e di
frenesia incontrollata, di un'esuberanza festaiola che spesso
degenerava in atti di intemperanza edi dissolutezza. La
personificazione del carnevale in un essere umano o in un fantoccio
risale, invece, al Medioevo.legginormeschiavipatriziatoesuberanza
festaiolaMedioevo Ne furono responsabili i popoli barbari che,
calando nei paesi mediterranei, determinarono una sovrapposizione,
o meglio una simbiosi, di usi e di costumi, assorbiti quindi dalla
tradizione locale, che ne ha tramandati alcuni fino ai giorni
nostri, mentre altri si sono fatalmente perduti durante il lungo ed
agitato andare del tempoLa personificazione del carnevale in un
essere umano o in un fantoccio risale, invece, al
Medioevo.barbariMedioevo Ne furono responsabili i popoli barbari
che, calando nei paesi mediterranei, determinarono una
sovrapposizione, o meglio una simbiosi, di usi e di costumi,
assorbiti quindi dalla tradizione locale, che ne ha tramandati
alcuni fino ai giorni nostri, mentre altri si sono fatalmente
perduti durante il lungo ed agitato andare del
tempo.barbari./.
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-5- La Chiesa cattolica considera il tempo di Carnevale come
momento essenziale di riflessione e di riconciliazione con Dio. Si
celebrano le Sante Quarantore (o carnevale sacro), che si
concludono, con qualche ora di anticipo, la sera dell'ultima
domenica di carnevale.Chiesa cattolicatempo di CarnevaleSante
Quarantore Il Carnevale ha termine il marted grasso, giorno che
precede il mercoled delle Ceneri, quando ha inizio la Quaresima.
Un'eccezione data dal carnevale di Borgosesia che prevede
un'appendice nei giorni di inizio della Quaresima con la festa
detta del Mercu Scurot.mercoled delle Cenericarnevale di Borgosesia
Quando c' il carnevale si costruiscono tanti carri quante sono le
borgate della citta ed noto il carnevale in Brasile che dura una
settimana consecutivamente.
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CARNEVALE A CASTROVILLARI un'alunna che ricoverata presso
l'ospedale ci ha raccontato delle manifestazioni che si svolgono
nella sua citt: CASTROVILLARI in provincia di Cosenza. la
manifestazione pi importante il Carnevale di Castrovillari che nel
2008 festegger il 50 anniversario. durante questa settimana (31
gennaio -6 febbraio) sfileranno i carri e i gruppi mascherati,
coordinati dalla pro-loco. Molto suggestiva l'incoronazione di Re
Carnevale. Si mangiano le chiacchere, e si cantano le canzoni
popolari A questa manifestazione partecipano anche dei gruppi
folcloristici di musica folk.
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DOLCI TOSCANI la schiacciata alla fiorentina un tipico dolce di
FirenzeFirenze che non ha niente a che vedere con la schiacciata
salata tradizionale.schiacciata Questa torta viene fatta
tradizionalmente durante il periodo di Carnevale.tortaCarnevale
Caratteristica peculiare il disegno del giglio simbolo di Firenze
che viene fatto al centro con la polvere di cacao, mentre
tutt'intorno vi sparso lo zucchero a velo.gigliocacao zucchero a
velo Esiste in diverse varianti e pu essere riempita con panna
montata, glassa o crema di cioccolato. Questo tipo di dolce non
deve superare i 3cm di altezza quando cotto e deve rimanere
morbidissimo. Solitamente viene cotta in mezza teglia tipo quelle
utilizzate per la pizza a taglio
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Carnevale in toscana Berlingaccio una festa che si celebra a
Firenze e nei comuni limitrofi il "gioved grasso" ovvero il gioved
precedente l'ultimo giorno di carnevale.Firenzegioved grasso
carnevale Il termine potrebbe derivare dal tedesco "bretling"
(tavola), dal latino per+ligere nel senso di mangiare gustosamente
o, sempre dal latino, berlengo (tavola, mensa). Tutti i significati
riportano tuttavia alla tavola, al cibo e in particolare ai dolci
che era uso mangiare per questa festa. Oltre alla schiacciata alla
fiorentina che comunque dedicata pi a tutto il periodo carnevalesco
in genere, il dolce tipico di questa festa il berlingozzo. Dedicato
a tale festa anche una maschera con lo stesso nome e un verbo,
"berlingare", con il significato di divertirsi e spassarsela a
tavola ( citato da poeti cinquecenteschi). Per sottolineare la
voglia e, in un certo senso, l'obbligo di far festa e di abbuffarsi
con qualsiasi ). Per sottolineare la voglia e, in un certo senso,
l'obbligo di far festa e di abbuffarsi con qualsiasi tipo di cibo,
d'uso il detto "per Berlingaccio chi non ha ciccia ammazzi il
gatto!"schiacciata alla fiorentinaberlingozzocinquecenteschi
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Sagre e feste Castrovillari gruppi folcloristici agosto ROMA
Festa de noantri ROMA Festa de noantri luglio Gubbio festa dei ceri
Gubbio festa dei ceri maggio La festa della Candelora La festa
della Candelora febbraio Bacco nelle gnostre Bacco nelle gnostre
novembre
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Ad agosto a Castrovillari c' una grande manifestazione annuale
di gruppi folcloristici provenienti da ogni parte del mondo. Uno
sguardo anche alla cucina: PIATTI TIPICI maccaroni a ferretto ( con
sugo) lagane e ceci ( pasta fatta in casa con legumi) vecchiaredde
( palline di pasta di pane cresciuta fritte) ciotareddde o dolce
della sposa ( pasta a forma di rombo con vino cotto)
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LA FESTA DE NOANTRI Anche Roma ha la sua festa tradizionale E
la festa dellestate e degli abitanti di Trastevere, uno dei pi bei
quartieri di Roma. La festa de noantri in opposizione a voantri che
abitate in altri quartieri Le origini della festa sono avvolte
dalla leggenda: si racconta, infatti, che attorno al 1535, dopo una
furiosa tempesta, nei pressi della foce del Tevere, fu rinvenuta da
alcuni pescatori una statua della Vergine Maria, scolpita in legno
di cedro. La Madonna fiumarola fu donata ai carmelitani (da qui il
nome Madonna del Carmine) della chiesa di San Crisogono a
Trastevere. Divenuta cos la madonna protettrice dei trasteverini la
statua fu sistemata in un oratorio. Da qui, ogni anno, il primo
sabato dopo il 16 luglio, la statua della Vergine, ricoperta di
gioielli e abiti preziosi,veniva portata in processione per le
strade del rione fino alla chiesa di San Crisogono, dove rimaneva
per otto giorni (lottavario delladorazione) per tornare poi nella
chiesa di SantAgata.
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-2- Per un lungo periodo dei baldi giovanotti detti anche
cicoriari, perch raccoglitori di cicoria a Campoli, un paese nei
pressi di Frosinone, nelle due processioni portavano a spalla la
pesante macchina sulla quale era sistemata la statua. In seguito fu
istituita una speciale confraternita detta dei portatori che ogni
anno si contendevano il privilegio di portare la Madonna, versando
per questo ingenti somme di denaro. Le centinaia di persone che
seguivano la processione si riversavano poi nelle strade, dove
erano sistemati dei tavolini, per mangiare e bere vino. Numerosi
erano anche i venditori di cocomeri, grattachecche e fusaje. Nel
tempo la festa si trasformata ed accanto agli eventi religiosi si
alternano oggi spettacoli, iniziative culturali e passeggiate tra
banchetti di dolciumi, giocattoli, artigianato e piccole curiosit.
Uno spettacolo pirotecnico conclude i festeggiamenti
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La festa dei ceri L'Alzata dei Ceri avviene in Piazza Grande.
Qui si da il via alla cerimonia con le autorit, ed al suono del
Campanone viene aperto il portone del Palazzo con il successivo
montaggio dei Ceri. Successivamente vengono lanciate le brocche ed
alzati i Ceri da posizione orizzontale a verticale. I ceri poi
compiono le girate intorno al pennone Nella fase pomeridiana
intorno alle 18:00, dopo la benedizione del Vescovo, inizia la vera
e propria corsa dei Ceri. I tre Ceri corrono per la calata dei Neri
attraversano Corso Garibaldi fino a raggiungere la prima sosta di
15 minuti in Via Cairoli.
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Calata dei Ferranti e quartiere di S.Martino Calata dei
Ferranti e quartiere di S.Martino Nel secondo tratto i ceri
affrontano la discesa di via Mazzatinti poi proseguono in pianura
per Piazza 40 Martiri. Infine arrivano in cima a Via dei Consoli
attraversando il quartiere di S.Martino ed effettuando un'altra
sosta di 15 minuti circa. La Calata ed il Corso La Calata ed il
Corso Nella fase pomeridiana intorno alle 18:00, dopo la
benedizione del Vescovo, inizia la vera e propria corsa dei Ceri. I
tre Ceri corrono per la calata dei Neri attraversano Corso
Garibaldi fino a raggiungere la prima sosta di 15 minuti in Via
Cairo.
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Il Sindaco da il via ai campanari di suonare sventolando un
fazzoletto bianco. I ceri effettuano le girate intorno al pennone,
passano per Via XX Settembre ed affrontano il primo e secondo
buchetto fermandosi per una sosta davanti alla porta di S.Ubaldo
Rappresenta l'ultimo tratto di corsa. I ceri affrontano gli
stradoni del Monte fino ad arrivare alla Basilica di S.Ubaldo
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LA CANDELORA Avvenimento celebrato per la presentazione di Ges
Cristo al Tempio di Gerusalemme Chiamata anche Presentazione del
Signore, Purificazione di Maria Il 2 febbraio la Chiesa Cattolica
celebra la Presentazione del Signore, popolarmente chiamata festa
della Candelora, perch in questo giorno si benedicono le candele,
simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino
Ges venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della
presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla
Legge giudaica per i primogeniti maschi.
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Eritrea: un piatto tipico In ospedale abbiamo conosciuto un
ragazzo di nome Gianmarco che avendo un padre di origine Eritrea ci
ha parlato di alcuni aspetti tipici di questo paese: musica, cibo,
costumi. Gianmarco era molto entusiasto di raccontare un tipo di
cibo che si chiama "zichin": un sugo fatto di carne, pomodoro,
molto peperoncino, che si mette sopra ad un foglio di pasta spessa;
essendo molto piccante ci si beve insieme uno sciroppo dolce.
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Preparazione dello Zichin Zighin Eritrea Ingredienti (per 5
persone): 500gr polpa di manzo 500gr cipolle 1 scatola di
concentrato di pomodoro berber olio sale Cos' il berber? Un insieme
di spezie, finemente polverizzate, la cui base il peperoncino. Pi
il berber rosso scuro, pi sono state aggiunte spezie.
Preparazione60 minuti Soffriggere le cipolle tagliata a fettine
sottili in olio di oliva fino a doratura della cipolla, aggiungere
la carne di manzo tagliata a dadolini e lasciare rosolare la carne.
Aggiungere il pomodoro diluito con un poco dacqua e lasciare
cuocere per altri 5 minuti sempre a fuoco lento ed avendo cura di
rimestare con frequenza; condire con berber, aggiungere un poco
dacqua e lasciare cuocere per circa 50 rimestando continuamente
aggiungendo eventualmente altra acqua. Lo Zighini si pu fare anche
con carne di pollo o di agnello, sempre tagliate a pezzetti e
lasciata cuocere molto. Questa la ricetta dello Zighin, piatto
nazionale di tutto il Corno dAfrica.
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BACCO NELLE GNOSTRE Ogni anno ritorna la danza gioiosa del
vino: profumi, sapori e colori della Puglia, e della Murgia dei
trulli e delle grotte. Come da tradizione, nel centro storico del
paese di Noci, si svolge la sagra "Bacco nelle gnostre: vino
novello e caldarroste in sagra"; le strade di Noci le
caratteristiche "Gnostre", sono piene di turisti, ornate di luci e
magnifici colori che ravvivano ulteriormente la vita del centro
urbano pugliese. Inebriati dal sapore dolciastro del nuovo vino ed
accompagnati dai sapori dei caldi piatti delle tavole, i
partecipanti a questa festa si abbandonano ad un percorso tortuoso
che esplora, andando per gnostre, i ricordi del passato. Sensazioni
che ripercorrono la cultura del vino, dalle viti agli uomini, nella
gioia della festa popolare. Cantastorie, giocolieri, musicisti,
gruppi folk, animano la serata in compagnia del "pane caldo" dei
poveri: le caldarroste. I colori e soprattutto i profumi dell'
autunno, che non ha esitato a bussare alle porte, dipingeranno di
festa il paese, regalando agli ospiti, sempre pi numerosi, il
caloroso abbraccio di una terra di tradizioni antiche e di sapori
forti.vino novello
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LE GNOSTRE DI NOCI -BARI Le gnostre sono piccoli spazi che si
aprono nel centro antico di Noci,in provincia di Bari, tra le
viuzze che lo caratterizzano. La loro peculiarit la presenza di tre
lati chiusi e di un solo lato aperto verso la strada principale.
Sono dei vicoli chiusi che sfruttano l'interspazio tra le
abitazioni circostanti per determinare un'area che al tempo stesso
semi-pubblica e semi-privata. In esse, durante le calde serate
d'estate, gli abitanti del Centro Storico usavano (e ancora usano)
sedersi e chiacchierare. Oggi costituiscono lo scenario
privilegiato per le numerose manifestazioni enogastronomiche che
caratterizzano la cittadina. Nelle Gnostre si celebrano varie sagre
popolari alcune tipiche del paese di Noci.Noci
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La Festa di Halloween Halloween (corrispondente alla vigilia
della festa cristiana di Ognissanti) il nome di una festa popolare
di origine pre-cristiana che ha origine nel mondo celtico, quindi
prevalentemente in Scozia e Irlanda (ma pi in genere nelle Isole
Britanniche). Oggi Halloween una festa diffusa in tutto il mondo
anche per effetto del fenomeno della globalizzazione. Le sue
origini antichissime affondano nel pi remoto passato delle
tradizioni europee: viene fatta infatti risalire al 4000 a.C.
quando le popolazioni tribali usavano dividere l'anno in due parti
in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e
novembre la terra si prepara all'inverno ed era necessario - allora
come adesso - ricoverare il bestiame in luogo chiuso per
garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: questo il
periodo di Halloween. Si celebra il 31 ottobre.
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Halloween (some information in English) Halloween, or
Hallowe'en, is a holiday celebrated on the night of October 31.
Traditional activities include trick-or-treating, Halloween
festivals, bonfires, costume parties, visiting "haunted houses",
carving jack-o-lanterns, and viewing horror films. Halloween
originated from the Pagan festival Samhain, celebrated among the
Celts of Ireland and Great Britain. Irish and Scottish immigrants
carried versions of the tradition to North America in the
nineteenth century. Other western countries embraced the holiday in
the late twentieth century. Halloween is now celebrated in several
parts of the western world, most commonly in Ireland, the United
States, Canada, Puerto Rico, and the United Kingdom and
occasionally in parts of Australia and New Zealand.Great
Britain
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More about Halloween! The term Halloween (and its alternative
rendering Hallowe'en) is shortened from All-hallow-even, as it is
the eve of "All Hallows' Day", also which is now known as All
Saints' Day. It was a day of religious festivities in various
northern European Pagan traditions, until Popes Gregory III and
Gregory IV moved the old Christian feast of All Saints' Day from
May 13 to November 1. In the ninth century, the Church measured the
day as starting at sunrise, in accordance with the Florentine
calendar. Although All Saints' Day is now considered to occur one
day after Halloween, the two holidays were, at that time,
celebrated on the same day. Liturgically, the Church traditionally
celebrated that day as the Vigil of All Saints, and, until 1970, a
day of fasting as well. Like other vigils, it was celebrated on the
previous day if it fell on a Sunday, although secular celebrations
of the holiday remained on the 31st. The Vigil was suppressed in
1955, but was later restored in the post-Vatican II calendar. Many
European cultural traditions, in particular Celtic cultures, hold
that Halloween is one of the liminal times of the year when spirits
can make contact with the physical world, and when magic is most
potent (according to, for example, Catalan mythology about witches
and Irish tales of the Sdhe).
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Alcuni ragazzi che hanno partecipato al progetto, sono stati
invitati a riflettere sulle loro conoscenze ed esperienze musicali.
Lutenza dei degenti prevalentemente del centro sud e questo ha
evidenziato una cultura delle tradizioni alquanto simile fra di
loro. E emerso quindi un sapere ottenuto con recite scolastiche o
per feste di paese. Come ballo conosciuto da tutti LA TARANTELLA
Quindi emersa la necessit di saperne di pi e di seguito ve ne diamo
i risultati. Inoltre abbiamo pensato con i ragazzi di inserire come
sottofondo musicale la tarantella!!!! Clicca per ascoltare un
esempio di Tarantella >>
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LA TARANTELLA Con il termine tarantella, detta anche crea,
vengono definite alcune danze popolari dell'Italia meridionale, in
tempo veloce, in metro di 6/8 e per lo pi in modo minore. Alcune
tipologie hanno una metrica con dei fraseggi melodici e ritmici in
4/4 (una sestina ogni movimento, su bpm da 60 a 90); alcune
pizziche, la pizzica scherma, alcune varianti peloritane ed
agrigentine presentano fraseggi completi in 4, e, soprattutto, 16
movimenti. danze Diffusa tra la popolazione in Campania, gi tra il
Trecento e il Quattrocento. La trasposizione "colta" pi famosa
probabilmente quella composta per pianoforte da Gioachino Rossini,
intitolata La danza, che fu arrangiata per esecuzione orchestrale,
insieme ad altri brani pianistici di Rossini, da Ottorino Respighi
nel secolo XXI per il balletto La boutique fantasque, coreografato
da Lonid Mjasin per i Ballets Russes di Serge
Diaghilev.CampaniaTrecento QuattrocentoGioachino RossiniOttorino
RespighiLonid Mjasin Ballets RussesSerge Diaghilev Il nome
deriverebbe dalla tarantola o Lycosa tarentula, un ragno velenoso
diffuso nell'Europa meridionale.tarantolaLycosa
tarentularagnoEuropa meridionale Si riteneva che il veleno del
ragno provocasse fenomeni di convulsione, per cui chi ballava
questa danza sembrava morso dalla tarantola: da qui il nome
"tarantella".veleno Secondo altre interpretazioni deriverebbe
invece dalla citt di Taranto o dal fiume Tara.TarantoTara
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Tarantismo Il tarantismo o tarantolismo considerato un fenomeno
isterico convulsivo, proveniente da antiche culture popolari. In
base ad alcune credenze dell'Italia meridionale, sarebbeItalia
meridionale provocato dal morso di un ragno chiamato taranta
(probabilmente dal nome della citt diragnotaranta TarantoTaranto,
nel cui territorio tuttora diffusa la tarantola mediterranea
Ischnocolus). Iltarantola mediterranea tarantismo comporterebbe una
condizione di malessere generale e una sintomatologia
sintomatologia psichiatricapsichiatrica simile all'epilessia. I
sintomi sarebbero offuscamentoepilessia dello stato di coscienza e
turbe emotive. Lycosa tarentula Secondo la leggenda la tarantola
con il suo morso provocherebbe delle crisi isteriche, il cuimorso
unico rimedio sarebbe una danza purificatrice, perch ballando a
lungo si eliminavano le tossine del veleno. Ancora oggi sono
diffuse espressioni scherzose o di rimprovero del tipo "Ti ha morso
la tarantola?" rivolte soprattutto a bambini vivaci o persone
particolarmente irrequiete. Il tarantismo ha generato una forma
musicale ed un ballo detto pizzica o tarantella, e
inpizzicatarantella questa forma ha perso il legame con la
religione e la superstizione, vivendo di vita
propriareligionesuperstizione Questa forma musicale recentemente
stata ripresa anche da autori internazionali.
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Storia ; Il tarantismo si connot come fenomeno storico
religioso che caratterizz l'Italia meridionale e in particolare la
Puglia fin dal Medioevo; visse un periodo felice fino al XVIII
secolo, per subire nel XIX secolo un lento ed inesorabile declino.
Le vittime pi frequenti del tarantismo erano le donne, in quanto
durante la stagione della mietitura, le raccoglitrici di grano
erano maggiormente esposte al rischio di essere morsicate da questo
fantomatico ragno.PugliaMedioevoXVIII secoloXIX secolograno
Attraverso la musica e la danza era per possibile dare guarigione
ai tarantati, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere
musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati
al tarantismo, dei suonatori di tamburello, violino, organetto,
armonica a bocca ed altri strumenti musicali andavano
nell'abitazione del tarantato oppure nella piazza principale del
paese. I musicisti cominiciavano a suonare la pizzica, una musica
dal ritmo sfrenato, e il tarantato cominciava a danzare e cantare
per lunghe ore sino allo sfinimento. La credenza voleva infatti,
che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la
taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata. Alla
leggenda popolare pu essere in realt legata anche una spiegazione
strettamente scientifica: il ballo convulso, accelerando il battito
cardiaco, favorisce l'eliminazione del veleno e contribuisce ad
alleviare il dolore provocato dal morso del ragno e di simili
insetti. Non quindi da escludere che il ballo venisse utilizzato
originariamente come vero e proprio rimediedio medico, a cui solo
in seguito sono stati aggiunti connotati religiosi ed
esoterici.musicadanzaesorcismo tamburelloviolinoorganettoarmonica a
boccastrumenti musicalipizzica
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-2- Come spesso accade per i rituali a carattere magico e
superstizioso, anche a questa tradizione si cerc di dare una
"giustificazione" cristiana: cos si spiega il ruolo di San Paolo,
ritenuto il santo protettore di coloro che sono stati "pizzicati"
da un animale velenoso, capace di guarire per effetto della sua
grazia. La scelta del santo non casuale poich una tradizione vuole
che egli sia sopravvissuto al veleno di un serpente nell'isola di
Malta.San PaolograziavelenoserpenteMalta Il tentativo di
cristianizzazione del tarantismo non riusc per completamente.
Infatti, durante la trance le donne tarantate esibivano dei
comportamenti di natura oscena, ad esempio mimando rapporti
sessuali oppure orinando sugli altari. Per questi motivi la chiesa
di San Paolo di Galatina (LE), dove i tarantati venivano condotti a
bere l'acqua sacra del pozzo della cappella, venne sconsacrata e
San Paolo da santo protettore degli avvelenati cominci ad essere
ricordato come il santo della sessualit.tranceGalatinaLE Il
fenomeno del tarantismo si andato progressivamente estinguendo, ed
sopravvissuto esclusivamente in determinate zone del Salento. Esso
era diffuso nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto e
probabilmente anche nel sud barese e nella provincia di Matera. Per
quanto riguarda l'alto Salento, pare che il culto di San Paolo non
fosse molto diffuso, ma il tarantismo aveva conservato maggiormente
il carattere pagano. Quando la persona afflitta dal morso si
riteneva guarita, si usava fare un corteo, chiamato tarantolesco:
si tornava accompagnati dai musici sul posto dove la persona
riteneva di essere stata pizzicata e l compiva l'ultimo ballo per
quell'anno.SalentoLecceBrindisiTarantoprovincia di Matera
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-3- Il rituale Il rituale del tarantismo coniuga alcuni
elementi del paganesimo, caratteristici delle societ antiche, ed
elementi della religione cattolica.L'esorcismo inizia quando il
tarantato avverte i primi sintomi del tarantismo e chiede che
vengano i musicisti a suonare la pizzica. Al suono della musica il
tarantato comincia a scatenarsi in una danza sfrenata che in questa
fase del rito serve a determinare da quale tipo di taranta stato
avvelenato (ad esempio, si distinguono la "taranta libertina", la
"taranta triste e muta", la "taranta tempestosa", la "taranta
d'acqua").ritualepaganesimoreligione cattolicapizzica La taranta
poteva essere anche indentificata con i serpenti o gli scorpioni.
Dopo questa fase diagnostica comincia una fase "cromatica" in cui
il tarantato viene attratto dai vestiti delle persone da cui
circondato (spesso dei fazzoletti), il cui colore dovrebbe
corrispondere al colore della taranta che ha iniettato il veleno.
Tale attrazione viene manifestata a volte in modo violento ed
aggressivo. Il perimetro rituale non era solo circondato da
fazzoletti colorati, ma anche da cose richieste esclusivamente
dalla persona tarantata, che potevano essere tini ricolmi d'acqua,
vasi di erbe aromatiche, funi, sedie, scale, spade e altro. Inizia
quindi una fase coreutica in cui il tarantato evidenzia dei sintomi
di possessione che pu essere di natura epilettoide,
depressiva-malinconica oppure pseudo-stuprosa. Durante questa fase
l'ammalato si abbandona a convulsioni, assume delle posture
particolari in cui si isola dall'ambiente circostante e pu assumere
atteggiamenti con cui si identifica con la taranta
stessa.serpentiscorpionidiagnosticavelenoacquaerbe aromatiche
funisediescalespadecoreuticapossessione
epilettoidedepressivamalinconicaconvulsioni
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-4- Il rituale finisce quando il tarantato calpesta
simbolicamente la taranta per sottolineare la sua guarigione dalla
malattia.guarigionemalattia La tradizione del tarantismo in qualche
modo sopravvissuta sino ai nostri giorni con la messa-esorcismo del
29 giugno nella chiesa di San Paolo di Galatina.29 giugnoSan Paolo
Galatina Tuttavia sono andati progressivamente scomparendo i
momenti di partecipazione collettiva e diminuisce sempre di pi il
numero di persone che si recano alla chiesa per dare luogo al
rituale. Il contesto in cui avviene l'esorcismo del resto
radicalmente cambiato: non pi la comunit contadina riunita a
condividere la stessa esperienza culturale ma solo una folla di
curiosi e visitatori lontani dall'atmosfera culturale del rito.
Negli ultimi anni ha preso piede la rappresentazione teatralizzata
e rievocativa della danza delle tarantate, da parte di alcuni
gruppi musicali e associazioni culturali. Grazie a questa
riproposta culturale, il fenomeno del tarantismo ha raggiunto un
vasto pubblico anche fuori dai confini dell territorio del sud
Italia.danza