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CENTRO SPORTIVO EDUCATIVO NAZIONALEENTE DI PROMOZIONE SPORTIV A RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I.[D. Lgs. n. 242 del 23-07-1999 (Delibera C.N. C.O.N. I. n. 1224 d el 15-05-2002)]ENTE NAZIONALE CON FINALITÀ AS SISTENZIALI RICONOSCIUTE DAL MINISTERO DELL’INTERNOENTE NAZIONALE CON FINALITÀ AS SISTENZIALI RICONOSCIUTE DAL MINISTERO DELL INTERNO(D.M. 559/C. 326.12000.A (101) del 29 f ebbraio1992)ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE - Iscriz. n. 77. Reg. Naz. Min. d el Lav. e Politiche Soc. (L. 07-12-2000, n. 383)
Corso per OPERATORE OLISTICO
Teoria e metodologia delle Prof. Vito Attorre
attività motorie e sportivef
Doc. SRdS Puglia
Comitato Provinciale C.S.E.N. di Brindisi Via G. Balsamo, 37 - 72100 Brindisi Tel/Fax 0831.585679 – Cell. 393.7815571 – 360.260629C.F. 91004680749 http://brindisi.csen.it/ E-Mail: [email protected]
LA PRATICA SPORTIVALA PRATICA SPORTIVASITUAZIONE ATTUALE SITUAZIONE ATTUALE ---- 2007 dati CONI 2007 dati CONI -- ISTATISTAT
17 170 000
56 milioni e
17.170.000PRATICA SPORTIVA
30,2%
590.000abitanti 16.120.000
28 4 %con+ di 3 anni
ATTIVITA’ FISICA 28,4 %
23.300.000SEDENTARI
41,0 %SEDENTARI
LA PRATICA SPORTIVA in ITALIALA PRATICA SPORTIVA in ITALIAAndamento 1999 Andamento 1999 2003 2003 20062006
1999
Cittadini attivisportivamente
36 milioni 200634 ili isportivamente
200332,5 milioni
milioni
199919 5 ili i 2006
Cittadini sedentari
19,5 milioni 200623
milioni200323 milioni
milioni
IL SISTEMA SPORTIVOIL SISTEMA SPORTIVO
CIO ConiComitati Olimpici
Nazionali CIO Coni
FSN EPSDSAFSN EPSDSA
Unico Sport Tanti Sport - Settori SportiviUnico Sport Diversi Settori Sportivi
Tanti Sport Settori Sportivi“Sport” non ancora Codificati
45 1745 17 + 12
Associazioni Sportive Dilettantistiche
Il quadro europeo di riferimento per la formazione sportiva in Italia
LivelloLivello 5 5 2400 ore2400 ore
Università Convenzioni con il CONI
Livello 4
2400 ore2400 ore
Competenza del CONI L o 600 ore
pspecializzazione professionale
Certificazione CONI - FSN
C t d ll FSN i Livello 3 -300 oreCompetenza delle FSN in collaborazione con il CONI -
Scuola dello Sport Cumulative dei tre livelli
Livello 2
Livello 1
Livello 1 + 2 = 80 - 200 ore
Livello 1
CARTA EUROPEA DELLO SPORT - RODI - 1992
Art.2, comma I: - Definizione di sport :“ qualsiasi forma di attività fisica e non che,
attraverso una partecipazione organizzata oattraverso una partecipazione organizzata onon organizzata, abbia per obiettivol’ i il i li t d lll’espressione o il miglioramento dellacondizione fisica e psichica, lo sviluppo dellerelazioni sociali o l’ottenimento di risultati incompetizioni di tutti i livelli”.p
Approccio OlisticoNome dato al modo scientifico di studiare
Approccio Olistico Nome dato al modo scientifico di studiarefenomeni complessi e sistemipcomplessi con un approcciointerdisciplinare e globale; approcciointerdisciplinare e globale; approcciopiù razionale che è in antitesi con lametodologia tradizionale analitica
L’Operatore Olistico deve:L’Operatore Olistico deve:
AVER ACCQUISITO CONOSCENZE E COMPETENZE RELATIVAMENTE AD ALCUNI SAPERI CHE SI POSSONOALCUNI SAPERI CHE SI POSSONO
SUDDIVIDERE IN TRE GRANDI CATEGORIECATEGORIE
OPERATORE OLISTICO
SAPERE SAPER SAPER FARE SAPER COMUNICARE
PSICOLOGIA ANATOMIA
TECNICA SPECIFICA
SCIENZE DELLA COMUNICAZIONEANATOMIA
MEDICINA BIOLOGIA
BIOMECCANICAALIMENTAZIONE
SPECIFICA
MASSAGGIO POSTURA
COMUNICAZIONE
ESPERIENZE ACQUISITE IN ALTRI
AMBITI DI
Trasversalità delle ConoscenzeECC. ATTIVITA’
Trasversalità delle Conoscenze COMPETENZE
La competenza è:La competenza è:
bi i diuna combinazione diconoscenze, capacità abilità, pcomportamenti direttamenteutili e messi in atto in unutili e messi in atto in uncontesto professionale
Le Boterf et Al.(1992, Comment Manager la qualité de la formation, Parigi)
La formazione e il cambiamento;La formazione e il cambiamento;circolo virtuoso per l’aumento delle competenze
La formazione contribuisce allo sviluppo dell’operatore, agendocome leva di adeguamento continuo delle competenze, della lorogenerazione e della loro manutenzione
cambiamento
COMPETENZECapacità,
Abilità, sviluppo
Conoscenze
Condividiamo alcune definizioni
SportSportIl termine deriva dall’aggettivo inglese fit (adatto) e viene
Fitnesstradotto con il termine idoneitàIl sociologo inglese Herbert Spencer coniò l'espressione di(sopravvivenza del più adattato) nel suo lavoro Social Staticsd l 1851 i ili d i ilFitness del 1851 e venne successivamente utilizzata per descrivere ilmodello di selezione naturale di Charles Darwin.
La paternità del termine se la attribuisce Nerio AlessandriLa paternità del termine se la attribuisce Nerio Alessandri(Presidente Technogym) Il benessere (da ben – essere ="stare bene" o "esistere bene") è uno stato che coinvolge tuttigli aspetti dell'essere umano Assenza di patologie ma
Wellnessgli aspetti dell essere umano. Assenza di patologie, macome uno stato complessivo di buona salute fisica, psichica ementale. Comunemente il benessere viene percepito come unacondizione di armonia tra uomo e ambiente, risultato di un,processo di adattamento a molteplici fattori che incidono sullostile di vita.
Operatore OlisticoOperatore Olistico
Gli orizzonti inesplorati pWellness
La persona al centro pApproccio Interdisciplinare per il benessere della persona (DBN disciplinebionaturali, alcune hanno origini antichissime), trattano l’essere umano nel suoinsieme (corpo, mente, spirito) e non in base ad un sintomo.
Ed l b l b l ll it lEducare al benessere globale e alla crescita personale.
Obiettivi SpecificiObiettivi Specificidi apprendimento per le varie fasce di età
Funzioni Senso-Percettive E
Schemi Motori e PosturaliTA’
S
Capacità CondizionaliCapacità Coordinative
SVIL
Abilità Motorie
Capacità Condizionali Capacità Coordinative LUPPAbilità Motorie
Abilità Sportive
PO
Abilità Sportive
STIMOLO RISPOSTASTIMOLOELABORAZIONE
FEED BACKFEED-BACK
Il sistema nervoso assume informazioni attraverso gli analizzatori organi informatori con differenti funzioni:analizzatori, organi informatori con differenti funzioni:
analizzatore visivo: gli occhi che- analizzatore visivo: gli occhi cheraccolgono le immagini dello spazio;
- analizzatore tattile: la cute ci informasulla zona e sulla entità della pressione;sulla zona e sulla entità della pressione;
- analizzatore acustico: l’orecchio nella sua funzione di percezione dei rumori;
Il sistema nervoso assume informazioni attraverso glianalizzatori organi informatori con differenti funzioni:analizzatori, organi informatori con differenti funzioni:
- analizzatore vestibolare: orecchio interno ciinforma sulle accelerazioni e sulle posizioni del corporispetto ai piani dello spazio (i canali semicircolari per laaccelerazione angolare, l’utricolo e il sacculo per lag , paccelerazione lineare);
- analizzatore cinestetico: sono i fusine om scola i i co p scoli del Golgi hneuromuscolari e i corpuscoli del Golgi chepermettono la percezione della entità tensiva dei muscoli e dellaloro modulazione. Tra gli analizzatori cinestetici possono essereannoverati anche i recettori di Pacini e i corpuscoli diannoverati anche i recettori di Pacini e i corpuscoli diRuffini, situati nelle capsule articolari, e che informanosull'ampiezza, velocità e senso del movimento.
LE CAPACITA’ MOTORIELE CAPACITA’ MOTORIE
ComponenteComponenteComponenteComponente Componente Componente SoftwareSoftware
Componente Componente HardwareHardware
LE CAPACITA’ MOTORIELE CAPACITA’ MOTORIE
ComponenteComponenteComponenteComponente Componente Componente SoftwareSoftware
Componente Componente HardwareHardware
LE CAPACITA’ MOTORIELE CAPACITA’ MOTORIE
Presupposti di tipo fisiologicoPresupposti di tipo fisiologicoPresupposti di tipo neurologicoPresupposti di tipo neurologico
ComponenteComponenteComponenteComponente Componente Componente SoftwareSoftware
Componente Componente HardwareHardware
LE CAPACITA’ MOTORIELE CAPACITA’ MOTORIE
MATURAZIONE
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
L’arborizzazione dei dendriti della corteccia cerebrale (da Conel 1947)
LE CAPACITA’ MOTORIELE CAPACITA’ MOTORIE
L'APPRENDIMENTO E LE SUE TEORIEL'APPRENDIMENTO E LE SUE TEORIEL'educazione è un processo intenzionale di promozioneVARIE SCIENZEVARIE SCIENZE
Dewey Gentile Pedagogia del Marxismo
della persona, in termini individuali e sociali.
1. Fisiologia2 Biologia
Personalismo Cattolico Psicanalisi Behaviorismo e
Comportamentismo
Piaget e la
2. Biologia3. Anatomia4 M di i Psicologia
Umanistica
Piaget e la Psicologia Genetica
Bruner
Cognitivismo
4. Medicina5. Traumatologia6 Bi i
ComponenteComponenteComponenteComponente
Cognitivismo6. Biomeccanica
Componente Componente SoftwareSoftware
Componente Componente HardwareHardware
Schemi motori di baseSchemi motori di base
Sono le forme di coordinazione più semplicip p Si tratta di spostamenti globali a corpo libero,
senza adattamenti spazio-temporali specificip p p Il loro esercizio tende a suscitare un piacere
funzionale, una distensione dinamica e a favorire ,l’automatizzazione e l’arricchimento degli stessi
Compaiono spontaneamente nello sviluppo p p pppsicomotorio
A 4 anni circa il bambino con uno sviluppo pppsicomotorio normale li possiede tutti
Schemi motori di base
LOCOMOTORI NON LOCOMOTORI Strisciare Rotolare
NON LOCOMOTORI•Afferrare•Lanciare Rotolare
Gattonare
Lanciare•Colpire•Calciare
Camminare Correre
Calciare
Saltare Arrampicarsi Arrampicarsi
L t i l ti ll ità di iLocomotori: sono legati alla capacità di muoversi dinamicamente nell’ambiente con tutto il corpo
Non locomotori: riguardano i movimenti gpropulsivi e di definizione di traiettorie di oggetti
Si sviluppano secondo un processo ben definito di t di l d l l i t di i l ddi stadi nel corso del quale ogni stadio include quello precedente e lo schema motorio diventa
sempre più intenzionale, più complesso, più controllato
Schemi Motori di BaseSchemi Motori di Base
Camminare RotolareLanciare
Rotolare
RespingereSpingere
Correre SaltareArrampicarsi
SostenereCorrere
StrisciareRuotareAfferrareFintare
Colpire Parare
ScansareScavalcare
Trasportare
Riferito a movimenti in relazione aRiferito a movimenti in relazione a
Direzi
Perso
Corp
partiesso
Spaz
Ogge
Lim
itspaz
Are
Setto
Ostac
Cors
Traiett
Perco
Posizi
Suon
Temp
Saltare
ioni
one
o o i di o zi
etti
ti di zio
ee
ori
coli
sie torie
orsi
ioni
ni
po
Avanti dietro(Destra sinistra)
Varia
(Destra sinistra)
Vicino Lontano
Dentro Fuorianti di t
Dentro Fuori
Sotto Sopra
tipo Sp
Lungo Corto
Alto Bassopaziale
Largo Stretto
Aperto Chiuso
Grande Piccolo
Riferito a movimenti in relazione aRiferito a movimenti in relazione a
Direzi
Perso
Corp
partiesso
Spaz
Ogge
Lim
itspaz
Are
Setto
Ostac
Cors
Traiett
Perco
Posizi
Suon
Temp
Lanciare
ioni
one
o o i di o zi
etti
ti di zio
ee
ori
coli
sie torie
orsi
ioni
ni
po
Vartem
p
Prima Dopo Contemporan. rianti
porali
p
Veloce Lento
q Varianti quantitativ
Tanto Poco
Tutto ParteeVaria
Pesante Leggero
Duro Morbido
anti qualit
Duro Morbido
Ruvido Liscio
ative Piano Forte
CAPACITA’ CAPACITA COORDINATIVE COORDINATIVE
GENERALI
CAPACITA’ COORDINATIVECAPACITA’ COORDINATIVE
Si basano sulle condizioni neurologiche fisiologiche epsicologiche del soggetto che consentono al soggetto dipsicologiche del soggetto che consentono al soggetto diapprende controllare e trasformare il movimento
Il miglioramento della coordinazione è strettamentedipendente dal funzionamento del sistema nervoso edipendente dal funzionamento del sistema nervoso edalla integrazione con i sistemi percettivi
◊Sistema visivo ◊Sistema uditivo◊Sistema visivo ◊Sistema uditivo◊ Cinestesico ◊Tattile ◊Dell’equilibrio
LE CAPACITA' COORDINATIVE GENERALI
Capacità di adattamento e trasformazione del movimento:C ità di d tt t f il t iCapacità di adattare o trasformare il programma motorioprestabilito a mutamenti inattesi ed improvvisi della situazione
Interruzione del movimento di risposta programmato con unaprosecuzione che adotti altri schemi e programmi motori ugualmentep p g gefficaci.
Si evidenzia soprattutto in quelle attività in cui la situazione digioco varia ed è poco prevedibile.
Viene migliorata attraverso situazioni di gioco con improvvisicambiamenti di azione rispetto agli schemi usuali
LE CAPACITA' COORDINATIVE GENERALI
Capacità di controllo motorio: è lapcapacità di controllare il movimento in funzionedello scopo previsto, cioè di raggiungereesattamente il risultato programmato colmovimento o con l’esercizio.
Capacità di apprendimento motorio:consiste nell’assimilazione e nell’acquisizione di
i i di i di i imovimenti o di parti di movimenti,precedentemente non posseduti, che devono poiessere integrati nelle mappe cognitiveessere integrati nelle mappe cognitive.
CAPACITA’ CAPACITA’ COORDINATIVE COORDINATIVE
SPECIALIS C
Capacità di orientamentoE’ LA CAPACITA DI DETERMINARE LA POSIZIONE DEL PROPRIO CORPO O DI ALCUNISEGMENTI IN RELAZIONE ALLO SPAZIO O DI MODIFICARNE LA POSIZIONE INRELAZIONE AGLI OGGETTI O AD ALTRI SOGGETTI FERMI ED IN MOVIMENTO.
1. I riferimenti spaziali variano sistematicamente
2 Di t b tib l t i i li i d l 2. Disturbo vestibolare con rotazioni sugli assi del corpo, successiva risoluzione di compiti semplici
3 Disturbo vestibolare con rotazioni sugli assi del corpo 3. Disturbo vestibolare con rotazioni sugli assi del corpo, successiva risoluzione di compiti complessi
4. Disturbi esterni aggiunti al disturbo vestibolare con rotazioni sugli assi gg gdel corpo, successiva risoluzione di compiti complessi
5. Disturbo vestibolare composto, successivo inserimento in azioni di i h i i dibildinamiche con esito imprevedibile
6. Limitazioni delle informazioni aggiunte al disturbo vestibolare con rotazioni sugli assi del corpo successiva risoluzione di compiti complessirotazioni sugli assi del corpo, successiva risoluzione di compiti complessi
Capacità di anticipazioneE’ LA CAPACITA DI PREVEDERE SULLA BASE DI UN CALCOLOPROBABILISTICO, L’ANDAMENTO E IL RISULTATO DI UN’AZIONE. - MAANCHE IL MOMENTO ED IL MODO IN CUI L’AZIONE SI ESPLICHERA’ E DIPROGRAMMARNE GLI INTERVENTI MOTORI SUCCESSIVI.
1. Azioni in successione prevedibile
2. Compiti molteplici predeterminati2. Compiti molteplici predeterminati
3. Compiti molteplici assegnati di volta in volta dopo l’esecuzione del compito precedente
4. Intuizione di traiettorie e conseguente azione di risposta
5. Compiti assegnati in situazioni critiche (limitazione informazioni, confusione vestibolare, disturbi esterni)
6. Previsione dell’esito di intere azioni di gioco, partecipazione diretta nell’evoluzione successiva
Capacità di fantasia motoriaCapacità di utilizzare al momento opportuno le abilità
memorizzate, combinandole fra loro in maniera,efficace al raggiungimento dell’obiettivo
1 A i i i f i t di bilità t i li i1. Acquisizione e perfezionamento di abilità motorie semplici
2. Esplorazione variata e combinata di diverse strutture motoriemotorie
3. Situazioni di opposizione 1\vs\1 con scelta tra abilità possedute
4 Situazioni di opposizione 1\vs\1 con livello di opposizione migliorato4. Situazioni di opposizione 1\vs\1 con livello di opposizione migliorato
5. Situazioni di opposizione 1\vs\2, 2\vs\2, ecc. con scelta tra abilità possedute
6 S l bili à d i i i iù diffi ili d di bi i 6. Scelta tra abilità possedute con compiti resi più difficili da disturbi esterni provocati
7 Scelta tra abilità possedute con compiti resi più difficili da disturbi esterni 7. Scelta tra abilità possedute con compiti resi più difficili da disturbi esterni provocati e da limitazione di alcune informazioni
Capacità di differenziazione dinamica
Capacità di dosare finemente l’entità della forza applicata al fine di conseguire la massima efficacia dal gesto
1. Azioni singole, ripetute, con intervalli lunghi e resistenza variata (peso consistenza superficie)resistenza variata (peso, consistenza, superficie)
2. Azioni singole, ripetute, con intervalli brevi e resistenza variataresistenza variata
3. Azioni cicliche con cambio continuo della superficie d’appoggio
4. Esecuzione di grande precisione con molte variabili
5. Azioni singole, ripetute, con intervalli e resistenza variati, con limitazione delle informazioni
6. Azioni combinate, ripetute, con intervalli e resistenza variati, con limitazione delle informazioni e in condizioni psicologiche particolaridelle informazioni e in condizioni psicologiche particolari
Capacità di equilibrioE’ LA CAPACITA DI RIMETTERE IL BARICENTRO ALL’INTERNO DELPIANO DI APPOGGIO. ESSA E’ LAGATA ALLA FUNZIONALITA’DELL’APPARATO VESTIBOLARE ED ALLA DIFFERENZIAZIONE DEGLIDELL APPARATO VESTIBOLARE ED ALLA DIFFERENZIAZIONE DEGLIINTERVENTI CINETICI PER LA REALIZZAZIONE DEL GESTO.
1 Riduzione della superficie d’appoggio o del 1. Riduzione della superficie d appoggio o del sostegno e innalzamento del baricentro
2. La forma, il tipo, la superficie di sostegno , p , p gaumenta la precarietà dell’appoggio
3. Instabilità della superficie di sostegno o disturbi esterni provocati
4. Situazione con richiesta di movimenti aggiuntivi di altre parti del corpo
5. L’esecuzione principale si svolge in combinazione con altre abilità
6. L’esecuzione principale si svolge con limitazione delle informazioni
7. Ulteriore disturbo delle informazioni vestibolari, e delle condizioni psicologiche
Capacità di RitmizzazionepE’ LA CAPACITA DI DIFFERENZIARE GLIINTERVENTI MUSCOLARI IN UNAAPPROPRIATA ORGANIZZAZIONETEMPORALE DEFINITA IN TERMINI RITMICII RITMI POSSONO ESSERE ENDOGENI OESOGENI.
1 A i i i li h t t tt i d l it i f i d ll’ bi tti1. Azioni cicliche con autostrutturazione del ritmo in funzione dell’obiettivo
2. Adeguamento del ritmo a riferimenti spaziali precisi
3. Esecuzione di esercizi predeterminati seguendo intervalli ritmici isocroni
4. Esecuzione di esercizi predeterminati seguendo intervalli ritmici variati
5. Esecuzione di esercizi predeterminati con diverse parti del corpo seguendo intervalli ritmici isocroni e variati
6 Ad t d l i it ll d i i6. Adeguamento del proprio ritmo a quello dei compagni
7. Discriminazione tra diverse scansioni ritmiche abbinando esercizi adeguati
Capacità di CombinazioneE’ LA CAPACITA DI SINCRONIZZARE IN UN SISTEMA UNICO E COERENTE AZIONI MOTORIE DIFFERENTI
PRESENTATE IN SUCCESSIONE TEMPORALE O SIMULTANEAMENTE,
1. Imitazione di combinazioni di più schemi motori e posturali insuccessione omologa
2. Imitazione di combinazioni di più schemi motori eposturali in successione incrociata
3 I it i di bi i i it i h di iù h i t i t li i3. Imitazione di combinazioni ritmiche di più schemi motori e posturali insuccessione omologa o incrociata
4. Combinazioni estese all’utilizzo di piccoli attrezzip
5. Combinazioni rese più difficili da disturbo delle informazioni vestibolari
6. Combinazioni rese più difficili da condizioni psicologiche particolari
7. Combinazioni rese più difficili da disturbi esterni provocati e imprevedibili
A cura di•A cura di•Prof. Attorre Vito•Docente Scuola Regionale dello Sport
Definizione utile per quelle specialità largamente influenzate d f i di i i di i i i i i i idda fattori di tipo tecnico-coordinativo in situazioni in rapida evoluzione
E’ un processo pedagogico-educativo complesso chepresuppone la scelta degli esercizi fisici più adatti allegcaratteristiche psico-fisiche e funzionali dei giovani inevoluzione, in funzione delle prospettive dispecializzazione sportiva del soggetto. L’Allenamento siconcretizza nella organizzazione e nella ripetizionedegli Esercizi stessi.
Vanno dosati:
•Secondo forme, combinazioni, gradi didifficoltà tali da promuovere lo sviluppo delledifficoltà, tali da promuovere lo sviluppo delleabilità.
•In quantità ed intensità, tali da favorirel’i i ffi i it i h dil’impiego efficace, in situazione anche dicompetizione, delle abilità acquisite, incondizioni di affaticamento.
IL CARICO MOTORIOIL CARICO MOTORIO
Esecuzione di esercizi e di azioni motorieEsecuzione di esercizi e di azioni motoriefinalizzate, che hanno un grado di
ll i i f i l i llsollecitazione funzionale superiore a quelloprodotto dai movimenti della vita quotidiana.
C i Carico Esterno
Carico Interno
IL CARICO MOTORIO: Grandezza del caricoTipo di caricoTipo di carico
GRANDEZZA DEL CARICO
INTERNO di tipo fisiologico, riguarda la reazione dei vari sistemi
ed organi dell’organismo
ESTERNO di tipo fisicoriguarda gli esercizi somministrati
durante l’allenamento
INTENSITA’QUANTITA’
o volumeINTENSITA’
QUANTITA’ lo volume
IL CARICO MOTORIO:
COORDINATIVOCOORDINATIVO
CONDIZIONALEMISTO/COMBINATOMISTO/COMBINATO
IL PRINCIPIO DELLA SUPERCOMPENSAZIONE
EFFETTO RITORNO ALLA
Capacità di prestazione
DELL’ALLENAMENTORIPOSODISPENDIORITORNO ALLA
NORMALITA’
LIVELLO INIZIALEINIZIALE
Tempo
IL PRINCIPIO DELLA SUPERCOMPENSAZIONEAd d i i i diAdeguato ed appropriato inserimento di un nuovo carico
MIGLIORATA CAPACITA’ DI PRESTAZIONE
LA SOMMINISTAZIONE DI UN NUOVO CARICO AVVIENE NELLALA SOMMINISTAZIONE DI UN NUOVO CARICO AVVIENE NELLAFASE OTTIMALE DI SUPERCOMPENSAZIONE PERTANTO ILLIVELLO DI PRESTAZIONE AUMENTA GRADUALMENTEINSIEME ALLE POSSIBILITA’ FUNZIONALI DELL’ORGANISMO.
IL PRINCIPIO DELLA SUPERCOMPENSAZIONE
N d i i di iNon adeguato inserimento di un nuovo carico
PEGGIORATA CAPACITA’ DI PRESTAZIONE
STIMOLI TROPPO RAVVICINATI RECUPEROINCOMPLETO, DIMINUZIONE DEL LIVELLOFUNZIONALE E DELLA CAPACITA’ DI PRESTAZIONE.
IL PRINCIPIO DELLA SUPERCOMPENSAZIONE
A T T E N Z I O N E
IL PRINCIPIO DELLA SUPERCOMPENSAZIONE RIGUARDA LE•IL PRINCIPIO DELLA SUPERCOMPENSAZIONE RIGUARDA LECAPACITA’ CONDIZIONALI (Forza, Velocità, Resistenza)
NON RIGUARDA SPECIFICATAMENTE LE CAPACITA’COORDINATIVE O LE ABILITA’ GENERALI E/O SPECIFICHE
QUESTE ULTIME SONO FUNZIONALI ALLA CAPACITA’ DIAPPRENDIMENTO E RIGUARDANO PIU’ I PRESUPPOSTI DI TIPOAPPRENDIMENTO E RIGUARDANO PIU’ I PRESUPPOSTI DI TIPONEUROLOGICO CHE QUELLE DI TIPO FISIOLOGICO
LE CAPACITA’ MOTORIELE CAPACITA’ MOTORIE
LE CAPACITA’ CONDIZIONALILE CAPACITA’ CONDIZIONALI
LA RAPIDITA’ o VELOCITA’LA RAPIDITA o VELOCITA
“E’ la capacità motoria dell’uomo chepermette di compiere movimenti semplicie/o complessi nel minor tempo possibile
RAPIDITA’ DI REAZIONE
Rapidità RAPIDITA’ DI AZIONE DI UN SINGOLO MOVIMENTO
MASSIMA FREQUENZA DEI OMOVIMENTI
LA RESITENZALA RESITENZA
“E’ la capacità motoria dell’uomo cheppermette di tollerare la fatica in esercizi divario genere.vario genere.
R i t zRES. DI MEDIA DURATA
ResistenzaRES. DI LUNGA DURATA
LA FORZA MUSCOLARELA FORZA MUSCOLARE
“La Forza è la capacità motoria dell’uomo chepermette di vincere una resistenza o di opporvisi conp ppun impegno tensivo della muscolatura”
Forza Massima
Forza Resistente
Forza RapidaCAPACITA’ DI SALTO
Forza RapidaCAPACITA’ DI LANCIO
LA SCIOLTEZZA ARTICOLARELA SCIOLTEZZA ARTICOLARE
E’ la capacità motoria dell’uomo che permette dicompiere movimenti semplici e/o complessi con lamassima escursione articolare
Scioltezza Articolare
Scioltezza Scioltezza della spalle della anche
Modello delle fasi sensibili (Martin 1982)
Capacità motoria Età del soggetto6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
( )
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Capacità di Apprendimento motorio
Capacità di Differenziazione e controllo
Capacità di reagire a stimoli ottici e acustici
Capacità di Orientarsi nello spazio
Capacità di Equilibrio
i à i iCapacità di ritmo
Modello delle fasi sensibili (Martin 1982)Modello delle fasi sensibili (Martin 1982)
Capacità motoria Età del soggetto6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Capacità di ResistenzaCapacità di Resistenza
Capacità di Forzap
Capacità di Rapidità
Qualità affettivo cognitive
Voglia di apprendere