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Sciamanesimo e Modernità

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©2009 Neuroscienze.netJournal of Neuroscience, Psychology and Cognitive Science

On-line date: 2009-01-05

Sciamanesimo e Modernità

di Laura Cioni

Keywords: Sciamanesimo, Trance, Castaneda, Peyote, Spirito

Lo sciamanesimo "primitivo", è un fenomeno magico-religioso che, originatasi nei territoridell'Asia centro-settentrionale e praticato presso i popoli artici, paleosiberiani ed uralo-altaici, si èdiffuso, per migrazioni attraverso lo stretto di Bering, in tutta l'America settentrionale emeridionale, oltre che in molte zone dell'Asia meridionale e orientale e in Australia. Alcuniritrovamenti archeologici fanno addirittura risalire la comparsa dei primi fenomeni sciamanici alleculture di cacciatori e di raccoglitori del Paleolitico superiore. Presso i popoli primitivi la malattianon era considerata quale condizione patologica attribuibile a disfunzionalità di uno o più organi oapparati, ma quale punizione divina per una colpa o per un maleficio operato dagli spiriti maligni.In molti casi dunque la terapia non poteva essere solo "medico-scientifica" e il medico non potevaessere solo un "operatore sanitario", ma anche qualcuno in grado di intercedere con l'Aldilà.L'uomo infatti si era reso conto che malattia e morte non erano da lui dominabili né procrastinabili,per cui, al fine di non essere sopraffatto dalla imprevedibilità della natura, le riteneva dovute aforze superiori, invisibili, e maligne. Ecco che pensò, allora, di rivolgersi ad altre potenzesoprannaturali, benigne stavolta, che potessero contrastare le prime, talché malattia e morte furonointerpretate come il risultato della lotta fra gli spiriti del male e del bene. Da qui la necessità diavere medici-maghi, fra cui gli sciamani, che potessero comunicare con le forze sovrannaturali, didisporre di tabù e di totem e di seguire pratiche religiose per trovare difesa o almeno conforto nelmale. Lo sciamano può essere considerato una forma arcaica di medico e di psicologo perché dalsuo operato dipendevano l'integrità fisica e psichica dei membri del clan. Egli rappresentava ilgarante della sopravvivenza e della continuità storica della comunità, colui che poteva, grazie allesue pratiche magiche, "salvare" la comunità dal rischio di smarrimento e di disperazione ogni qualvolta gli eventi naturali calamitosi, le malattie, i pericoli inaspettati minavano le basi dell'esistenza.Tutte le sue pratiche magiche erano fondate sull'uso dell'estasi sacra, come tecnica per

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diagnosticare, curare e divinare (Eliade, 1951). In chiave sciamanica l'alterazione volontaria dellostato ordinario di coscienza era il modo per "liberare" l'anima e farla viaggiare nell'Oltremondo, acontatto con gli spiriti; l'induzione della trance, in quanto facoltà padroneggiata esclusivamentedallo sciamano, rappresentava il segno inequivocabile della sua condizione di "eletto", in grado dipenetrare zone sacre inaccessibili al resto della comunità. Il consenso e la fiducia che il grupporiponeva nelle pratiche magiche dello sciamano costituivano l'appoggio istituzionaleindispensabile affinché le sue tecniche di cura avessero successo per cui: la comunità interacredeva che gli eventi fenomenici, come la malattia, fossero causati da agenti sovrannaturali; losciamano possedeva la facoltà, preclusa agli altri membri del gruppo, di fare da intermediario fra ilmondo visibile e quello invisibile; il gruppo a sua volta si fidava dello sciamano perché convintoche fosse stato scelto dagli spiriti per proteggere la comunità. Ai giorni d'oggi lo sciamanesimotradizionale siberiano persiste in Russia nonostante le repressioni antireligiose e antisciamanicheoperate dal regime stalinista. Tutt'oggi gli sciamani delle regioni della Burjatia, di Tuva, dellaJakutia, della Koriatia, della Ciuckia e di altri territori siberiani, continuano a celebrare i ritualicollettivi, a mantenere il ruolo di custodi della tradizione e a curare chi si rivolga a loro.Certamente non siamo più di fronte alla potenza e alla vivacità dell'antico fenomeno sciamanico,indebolito dai lunghi anni di sterminio e stravolto dalla modernizzazione e dalla tecnologizzazioneche ha finito per contagiare le tradizioni sciamaniche di tutto il mondo. Molti sciamani oggiprendono l'aereo per tenere conferenze e seminari dall'altra parte del pianeta, fanno consulti altelefono o via e-mail, altri intervengono alla televisione e si fanno pubblicità. "Ad Abakan, inKhakassia, il numero della clinica sciamanica si può trovare sulla guida" (Saudin, 2002). Non èforse possibile parlare di una rinascita dello sciamanesimo tout court ma piuttosto di unapermanenza di fenomeni sciamanici che per sopravvivere si adeguano e si modellano allo stile divita moderno. Dal momento che i compiti per i quali gli spiriti erano disposti a stare a fianco dellosciamano erano parte integrante delle antiche culture ormai sepolte, oggi è probabile che gli spiritisi siano ritirati nella profondità della taigà, tornando allo stato di crisalide. Può darsi che gli odiernisciamani siano affiancati da altri spiriti che prendono possesso di loro o che forse da loro si fannodominare; questi spiriti però non sono più in grado di operare una loro completa metamorfosi,quella che un tempo dava ai loro predecessori la facoltà di mediare fra uomini e spiriti in caso dibisogno, quando era in gioco l'esistenza. Con l'avanzare della modernizzazione anche spiritimoderni sono sopravvenuti; nuovi Padroni per nuovi oggetti e nuove sostanze che prima nonesistevano; lo "Spirito della Vodka" per esempio è uno dei nuovi arrivati in Russia, accusato diimpossessarsi di un numero sempre crescente di vittime che, impotenti, non riescono a governarela sua forza diventando così schiave dell'alcol. Nadia Stepanova, una delle ultime sciamanesiberiane, racconta alla storica russa Saudin la sua esperienza in merito: "Gli Spiriti della Vodkasono arrivati e hanno cominciato a dirmi: ‘Forza dai, lasciati andare! Devi bere, devibere!' e continuavano a gridare così, con una voce molto acuta nelle mie orecchie. Io presi iltamburo e mi misi a gridare contro di loro e a dire loro di lasciarmi in pace, che non volevo averenulla a che fare con loro. Non mi avrebbero preso mai più con il loro potere ... In tutta la Russiaci sono molti che bevono e si perdono, diventano terribili e vagano per le strade senza sapere doveandare: io li guardo e vedo che sulle loro spalle o sulla loro testa siede lo Spirito della vodka" (Saudin, 2002). Cambiano la cultura, i costumi, le abitudini, lo stile di vita e lo sciamano di ogginon è più legittimato dall'esigenza vitale per il clan di fare da intermediario con gli spiriti pergarantire la sopravvivenza; la vita del gruppo non è più a rischio, non è più in balia della natura edei suoi eventi, non è più in bilico fra la vita e la morte, non è più intimidita dalla malattia. Lamedicina, la scienza, i mass media e la tecnologia sono penetrati anche nelle recondite regionidella taigà e gli sciamani non sono più essenziali per la loro comunità, non soffrono e nonmuoiono più per essa, ma dividono la loro clientela con gli "sciamani di città" e con altri guaritoriproclamatisi tali, vivendo ai margini di società a loro estranee. Oggi, accanto alla persistenza dello

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sciamanesimo tradizionale, si assiste in Occidente allo sviluppo di un nuovo fenomeno, il"neosciamanesimo" (Bianchi 1998), ad opera di antropologi americani che si propongono disradicare i sistemi iniziatici e le tecniche di guarigione dei popoli indigeni per trasporle nella realtàurbanizzata delle metropoli: una sorta di imitazione del sistema di apprendimento sciamanicoall'interno dello stile di vita moderno. Soprattutto negli Stati Uniti, il movimento New Age hatentato una globalizzazione e una commercializzazione indiscriminata della cultura sciamanica. LaNew Age, nei fatti, è un fiorente mercato, diffuso negli Stati Uniti e in buona parte del NordEuropa, con case editrici specializzate, riviste proprie, centri residenziali e in alcuni casi veri epropri insediamenti comunitari, la cui caratteristica fondamentale è quella di offrire delle proposteper un uso particolare del tempo libero, connesso in qualche maniera con il benessere fisico el'evoluzione spirituale dei fruitori. All'interno della gamma dei servizi offerti si collocano anche le"esperienze sciamaniche", che consistono in svariate offerte commerciali: dall'organizzazione dipiacevoli viaggi-avventura tra le ultime culture sciamaniche, con relative cerimonie ed esperienzevisionarie annesse (il cosiddetto turismo New Age); alla possibilità di partecipare a corsi, seminarie giornate dal sapore sciamanico, in cui sperimentare "viaggi" nell'Oltremondo. Negli Stati Unitisono ormai decine le agenzie che offrono ritiri nei deserti californiani alla ricerca del proprioanimale guida, esotiche esperienze sotto la guida di sciamani nepalesi, magici pellegrinaggi neideserti messicani magari in confortevoli villaggi turistici oltremodo attrezzati. Degno di nota che,negli ultimi anni, la "corrente" sciamanica più gettonata in Occidente è quella appartenenteall'America latina. Tale preferenza è probabilmente un'eredità del successo letterario di CarlosCastaneda, il quale nel 1968 pubblicò un libro, sotto forma di diario, in cui narrava di un suopresunto incontro avvenuto ai confini tra Messico e Stati Uniti, con un vecchio Yaqui che lo avevaintrodotto a "una via Yaqui alla conoscenza" (Castaneda, 1968). Grazie a quell'incontro, Castanedadivenne il più letto autore di antropologia del mondo e i suoi testi (quell'iniziale reportage venneseguito da una vera e propria saga a puntate che dura tutt'ora) conobbe svariate traduzioni e unnotevole successo commerciale. Don Juan, questo è il nome dello sciamano Yaqui, avrebbeiniziato Castaneda ai misteri del Nagual termine generico con cui viene indicato un mondo dipossibilità infinite che si dischiudono davanti all'apprendista quando questi riesca, anche solo perun attimo, a interrompere il condizionamento in cui l'educazione e la cultura hanno costretto le suecapacità percettive. A tale scopo, Don Juan dapprima inizia Castaneda al Peyote e alla Datura -piante psicoattive che servono per rompere la dittatura della realtà ordinaria ed entrare in uno statodi coscienza straordinario - in seguito focalizza i suoi insegnamenti su una serie di esercizi mentalied etici, organizzati in una vera e propria "via di conoscenza", con lo scopo di sospendere ildialogo interiore che, secondo lo sciamano, ci impedisce di percepire l'infinito miracolo che cicirconda. In seguito a queste "rivelazioni", migliaia di giovani occidentali si gettarono alla ricercadel mitico Don Juan e incontrarono viceversa tribù indiane in forte disgregazione culturale dove losciamanesimo era spesso frammisto a lotte politiche e a complessi conflitti tribali. Bisognaricordare che quelli erano gli anni in cui la cultura psichedelica aveva appena travolto le giovanigenerazioni, diffondendo una nuova fiducia nella possibilità di manipolare attraverso sostanzechimiche la realtà percettiva dell'uomo; iniziarono così i "pellegrinaggi" nel deserto centrale delMessico, dove, anche se non c'era traccia di Don Juan bensì una realtà piena di problemi e dicontraddizioni, almeno si trovava il "mitico" Peyote, il quale fu ben presto "sganciato" dalla suasacra funzione iniziatica, per essere interpretato quale esperienza assolutamente individuale:"Come per la psichedelica ognuno aveva una sua interpretazione personale del peyote. L'unicopunto di comune accordo era che bisognava ingoiarne il più possibile" (Bianchi, 1998). Sebbeneoggi i libri di Castaneda vengono classificati semplicemente come fiction (probabilmente DonJuan è soltanto una finzione letteraria di Castaneda), l'eredità di Castaneda non è stata solonegativa: "egli seppe dare un luogo e un tempo al sogno, illusorio e impossibile, della cultura deglianni '60, di riuscire a comprendere e a immedesimarsi nello sciamanismo tradizionale" . La fine

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del "mito" Castaneda agli inizi degli anni '80 corrispose proprio all'avvento della New Age, laquale ha rilanciato l'interesse per lo sciamanesimo non più come avventura preclusa a molti, ma,viceversa, come vera e propria offerta di mercato. Suo scopo principale è rendere accessibile allemasse esperienze e informazioni di natura sciamanica e spesso i suoi portavoce sono antropologiche provengono da esperienze sul campo i quali cercano così di suscitare interesse sul destinopolitico dei popoli con cui lavorano o, più semplicemente, di sviluppare nuove forma di reddito.Emblematica in tal senso la storia di Michael Harner che negli anni ‘60 svolse una ricercafra gli Jivaro dell'Amazzonia ecuadoregna (Harner, 1972). Nel corso di tale lavoro non solo futestimone dell'uso iniziatico dell'Ayahusca con cui i giovani Jivaro tentavano di impossessarsi diuno spirito ausiliario, ma individuò nello sciamanesimo Jivaro alcune caratteristiche comuni allosciamanesimo nordamericano e a quello asiatico. Negli anni seguenti, arrivò a tracciare una speciedi "Via Sciamanica", su cui basò una serie di innumerevoli workshop e corsi privati, inseriti in unvero e proprio training di apprendimento graduale. Tutto ciò avviene generalmente in gruppi,tenuti in sofisticati e confortevoli centri; alla fine vengono offerte musiche preregistrate per potercontinuare gli esercizi a casa propria in modo da approfondire metodi e risultati. Con Harner lacultura occidentale ha accettato, per così dire, l'impossibilità di penetrare nei sistemi iniziaticitradizionali dei popoli indigeni e, conseguentemente si è messa a imitarli innescando una logica dimercato (su cui la New Age ha costruito la sua fortuna) che ha trovato in tale approccio un metododi lavoro sicuramente più applicabile e redditizio del girovagare tra deserti e colline messicane. Lalista dei neosciamani non finisce con Harner, anzi forse con lui è iniziata: Ingerman (1991, 1994),Tarozzi (2001), Cowan (1995), solo per citarne alcuni, divulgano testi sullo sciamanesimo praticonei quali, oltre a proporre di sperimentare lo sciamanesimo attraverso seminari, corsi o incontriindividuali, illustrano esercizi per "allenarsi" a divenire sciamano senza spostarsi dalle muradomestiche. A rendere attraente questo commercio indiscriminato sono gli slogan con cui sipubblicizza lo sciamanesimo: gli sciamani vengono romanticamente disegnati come buoniselvaggi, fuori dal tempo e dallo spazio, in grado di comunicare preziosi insegnamenti a chiunque,spesso sulla base di un fugace incontro. Tutto l'impianto storico, concettuale, ideologico, religiosodello sciamanesimo viene ridotto a una sorta di ricettario pratico su come superare i propri conflittiinteriori, ritrovare l'armonia con il cosmo ed evolversi spiritualmente. Quello a cui si assiste è unasorta di "presa in prestito" esclusivamente di quegli elementi dello sciamanesimo che possanosoddisfare le esigenze e i bisogni dell'uomo occidentale. Ad esempio, in un tempo come il nostrodove impera una crisi ambientale mondiale, lo sciamanesimo offre qualcosa che è largamenteassente nelle grandi religioni antropocentriche: rispetto e comunicazione con gli altri esseri dellaterra e con il pianeta stesso. Le civiltà sciamaniche ovviamente comprendevano che l'ambientenaturale deteneva potere di vita o di morte su di loro e consideravano la comunicazione con glispiriti della natura essenziale per la loro sopravvivenza. Questo aspetto di profonda connessionecon l'ambiente circostante è naturalmente il grande assente della nostra società. Ma perl'occidentale un viaggio nel deserto messicano resterà solo una temporanea e vacanzieraimmersione in un'oasi naturalistica, mentre nello sciamanesimo tradizionale esistevaun'integrazione totale nell'ambiente naturale, dal quale lo sciamano attingeva potere e significatoper la propria esistenza. Pensiamo inoltre alla diversa e inconciliabile preparazione con cui losciamano e i moderni adepti della New Age affrontano l'esperienza della ricerca della Visione: nelprimo caso viene enfatizzata una dura purificazione spirituale, fatta di digiuni, astinenza,deprivazione del sonno e altre tecniche volte ad aumentare lo stress psicoemotivo con cuil'apprendista arriva all'esperienza stessa. Nel secondo si cerca di evitare o ridurre tale componentee viceversa si sottolinea il bisogno di conservare la propria energia, minata dalla vita frenetica.Presupposti e contenuti sono dunque diversi: nel primo caso si tratta di un'esperienza estatica chestravolga la realtà quotidiana e che anzi ricostruisca una nuova realtà e nuova identità a partire daquella esperienza; siamo di fronte a uno stile di vita fatto di caccia, di pericoli, di lotta per la

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sopravvivenza, di relazioni comunitarie e spirituali in cui la propria visione viene integrata econtinuamente verificata dal gruppo. Nel secondo caso si tratta di un'esperienza psicologica daintegrare, per quanto possibile, nell'insieme frammentato di ciò che definiamo realtà quotidiana,fatta di uno stile di vita tecnologicamente raffinato dove non c'è spazio per nessuna verifica.Nell'introduzione del libro ‘Soul Retrieval' della Ingerman (1991) si legge: "Questo librotratta di una delle cause più comuni di malattia: la perdita dell'anima. Ed evidenzia soprattutto lapossibilità di utilizzare questo antico sistema di diagnosi per curare i problemi dell'uomocontemporaneo derivanti da tutta una serie di traumi assai comuni nella vita di ognuno di noi". Inparticolare l'autrice sostiene che il "ritrovamento dell'anima", nella sua esperienza, abbia avutosuccesso nei casi di donne che hanno subito abusi sessuali durante l'infanzia. E' evidente che questisuggestivi guaritori abbiano trovato un mercato in forte espansione, quello della salute psicologica.La loro offerta è estremamente allettante: addirittura la possibilità che qualcun altro faccia il"lavoro" per te, ritrovandoti l'anima. Ma, l'efficacia dello sciamanesimo, risiedeva nel fatto che losciamano attivava credenze culturali circa le cause e le cure delle malattie. Senza la largapartecipazione a queste credenze nella popolazione generale, lo sciamanesimo è privo di senso eimpotente e, in un gruppo che abbia sperimentato una piena rivoluzione nel pensiero modernoscientifico, gli sciamani non sarebbero più in grado di funzionare. Bibliografia BIANCHI, A. (1998). Piante, droghe e sciamani. Milano: Colibrì. CASTANEDA, C. (1968), The Teachings of Don Juan: a Yaqui Way of Knowledge. Berkley eLos Angeles: University of California Press. Trad. It. A scuola dallo stregone. Roma: Astrolabio,1970. COWAN, T. (1995). Sciamanismo: una pratica spirituale per la vita quotidiana. Latina: Crisalide,2000. ELIADE, M. (1951). Le Chamanisme et les techniques archaiques de l'extase. Paris: EditionsPayot. Trad. It. Lo sciamanesimo e le tecniche dell'estasi. Roma: Mediterranee, 1974. HARNER, M. (1972). The Jivaro: People of the Sacred Watefalls. Garden City:Doubleday-Natural History Press. HARNER, M. (1980). The Way of the Shaman. San Francisco: Harper & Row. Trad. It. LaVia dello Sciamano. Roma: pd. Mediterranee, 1995. INGERMAN, S. (1991). Soul Retrival. Mending the Fragmented Self. San Francisco: Harper& Row. Trad. It. Il recupero dell'anima. Tecniche sciamaniche per risanare il sé frammentato.Latina: Ed. Crisalide, 2001. JACKSON, S. W. (2001). "The Wounded healer". Bull. Hist. Med., 75, (1), pp. 1-36. LEVI - STRAUSS, C. (1958). Anthropologie structurale. Paris: Librairie Plon. Trad. It.Antropologia strutturale. Milano: Il Saggiatore, 1966. SAUDIN, A., COSTANZO, A. (2002). Lo sciamanesimo siberiano. Torino: Xenia Edizioni. TAROZZI, G. (2001). Caccia all'anima. Torino: Ed. Amrita.permalink: http://www.neuroscienze.net/index.asp?pid=idart&cat=3&arid=483

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