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Schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti no profit Rag. Emanuele La Porta

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Schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti no profit

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Obbligo di redazione del bilancio

- Codice Civile (art. 20)- Normative speciali- Legge 266/1991 – Legge quadro sul volontariato- DLgs 460/1997 – Disciplina delle Onlus- Legge 383/2000 – Disciplina Promozione Sociale- Altre ..

Assenza di riferimenti circa le modalità di redazione del bilancio

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Febbraio 2001 – Raccomandazione CNDC “Documento di presentazione di un sistema rappresentativo dei risultati di sintesi delle aziende non profit”Febbraio 2009 – Atto di indirizzo dell’Agenzia delle Onlus “Linee guida e schemi per la redazione dei bilanci degli enti non profit”Maggio 2011 – Principio contabile n. 1 “Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio degli enti non profit”

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Enti non profit di maggiore dimensioneSchemi ordinari

Stato Patrimoniale Rendiconto Gestionale Nota Integrativa Relazione di Missione

Gli enti non profit in forma societaria (es. Coop sociali) devono redigere gli schemi di bilancio

previsti dal C.C. per la loro forma giuridica.

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ØIntroduzione del concetto contabile di competenza.

ØIntroduzione di un adeguato sistema di rilevazione dei fatti gestionali.

ØRilevazione di voci tipicamente contabili (ammortamenti, accantonamenti, etc).

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Stato Patrimoniale

Rappresentazione per macroclassi distinte da lettere, numeri romani, numeri arabi.

Possibilità di raggruppamento, aggiunta di ulteriori voci, o modifica, ma con obbligo di mantenimento delle

macroclassi.

Presentazione di uno schema per macroclassi.

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Principali differenze rispetto allo schema ex art. 2424 C.C.

Eliminazione dei riferimenti alle società controllanti.

Stato Patrimoniale Attivo

1. La lettera“A” viene mutata in “Quote associative ancora da versare”.

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Stato Patrimoniale Passivo

Riscrittura lettera “A” del Patrimonio Netto1. Indicazione del Fondo di Dotazione dell’ente.2. Indicazione del Patrimonio vincolato, con separata

indicazione di:a. Riserve Statutarieb. Fondi vincolati per decisione degli organi istituzionalic. Fondi vincolati per decisione di terzi

5. Indicazione del Patrimonio Libero, con separata indicazione di:a. Risultato gestionale in corsob. Riserve accantonate in precedenti esercizi.

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Rendiconto Gestionale

Rappresentazione a sezioni contrapposte.

Suddivisione in macro aree di origine per ricavi e proventi e destinazione per costi ed oneri.

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Pregi

ØRappresentazione economicità ed efficienza dell’Ente.

ØImmediata individuazione dei componenti positivi e negativi dell’Ente.

Difetti

ØMancata evidenziazione dei risultati intermedi dell’Ente.

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Aree Gestionali

1. Attività tipiche o Istituzionali attività Istituzionali dell’ente in conformità con lo Statuto.

2. Attività di promozione e raccolta fondi attività da “fund raising” con distinzione per singola attività di raccolta.

3. Attività accessorieattività accessorie e complementari a quella Istituzionale utilizzate per il reperimento di risorse utili al perseguimento delle finalità Statutarie.

4. Attività di gestione finanziaria e patrimonialeattività finanziaria e di gestione patrimoniale, straordinaria.

5. Attività di supporto generale (solo tra gli oneri)attività di gestione e direzione degli Enti, che ne garantiscono continuità nel perseguimento delle finalità Istituzionali ed il mantenimento delle condizioni organizzative.

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Esistenza di oneri e proventi comuni a più aree

Suddivisione tra le singole aree di appartenenza

Indicazione in Nota Integrativa delle metodologie adottate

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Gli enti con rilevante attività produttiva tipica possono predisporre ad integrazione, un Conto Economico in

forma scalare ex art. 2425 C.C.

Le risultanze di tale Conto Economico dovranno confluire nel Rendiconto Gestionale a sezione

contrapposte.

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Gli enti che svolgono rilevanti attività produttive accessorie e strumentali possono redigere apposito separato Conto Economico Gestionale ai fini di una

maggiore chiarezza di informazione.

Necessità di rappresentazione separata per gli enti che svolgono un’attività commerciale.

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Nota Integrativa

Dove significativi, indicazione di n. 25 dettagli di informativa in larga parte analoghi a quelli previsti dal

2427 C.C.

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Elementi e dati aggiuntivi in considerazione delle caratteristiche e peculiarità degli Enp

1. Informazioni generali sull’Ente.2. Prospetto movimentazione beni ricevuti a titolo gratuito per la

successiva distribuzione o vendita.3. Descrizione della politica di raccolta fondi dei proventi introitati.4. Prospetto analisi delle voci del Patrimonio Netto.5. Indicazione quantitativa degli apporti del lavoro volontario.6. Prospetto delle sovvenzioni, donazioni, liberalità, erogazioni di beni

e servizi ricevuti in favore di altri enti.7. Prospetti dei costi sostenuti e dei correlati proventi conseguiti per

ciascun “progetto” (per gli Enp che operano per progetto).8. Metodologie adottate per la ripartizione dei costi comuni tra le

diverse aree gestionali del Rendiconto Gestionale.

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Relazione di Missione

Ø Accompagna ed integra gli altri documenti di bilancio con prevalente attenzione al perseguimento delle finalità istituzionali.

Ø Evidenzia le finalità ideali previste nello statuto ed il complesso dei valori e dei principi fondanti dell’Ente e attraverso quali attività gli scopi dell’ente vengono perseguiti.

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Informazioni da integrare

ØCompagine sociale.

ØSistema di Governance e di Controllo.

ØRisorse umane a disposizione dell’Ente.

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Rendicontazione delle attività Istituzionali

Ø Bisogni rispetto ai quali è intervenuto l’ente ed i soggetti destinatari.

Ø Gli obiettivi perseguiti e le strategie poste in atto per il raggiungimento degli stessi.

Ø I risultati ottenuti in termini di qualità e quantità delle realizzazioni prodotte e ove possibile la misurazione degli effetti rispetto ai bisogni individuati.

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E’ necessario evidenziare

Ø L’efficacia, intesa come capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati e di soddisfare i bisogni.

Ø L’efficienza intesa come capacita di minimizzare le risorse utilizzate a parità di risultati ottenuti.

Ø Coerenza con gli impegni assunti nella missione dell’Ente.

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Per la raccolta fondi

Ø I costi sostenuti e e rapportati all’ammontare della raccolta.

Ø Informazione in merito alla coerenza tra utilizzo dei fondi ed i messaggi di raccolta fondi; qualora non fosse stato possibile mantenere gli impegni assunti darne informazione e giustificazione, indicando gli utilizzi alternativi.

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Rendicontazione proventi derivanti dal 5x1000

Ø E’ possibile inserire la rendicontazione all’interno del bilancio, purché redatto secondo le linee guida.

Ø Il bilancio deve rappresentare in modo chiaro ed inequivocabile la destinazione della quota percepita, la relazione deve descrivere in dettaglio le attività svolte ed i costi sostenuti.

Ø Resta comunque l’obbligo di trasmissione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per importi superiori ad € 20.000

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Il bilancio, a chi interessa?

Amministratori, per valutare le politiche intraprese, i risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi prefissati, strumento di controllo e indirizzo

Operatori legati da un rapporto continuativo

con l’Ente, dovendo verificare il risultato delle loro azioni di gestione sulla base delle direttive fornite dall’organo amministrativo

Volontari, che devono verificare non solo la

validità della loro opera, ma anche il mantenimento dei propri impegni con l’ente in funzione della capacità dello stesso di raggiungere gli obiettivi prefissati 23

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Utenti dei servizi, cui interessa capire oltre la tenuta economico/finanziaria dell’ente, anche i progetti di sviluppo e le capacità organizzative Donatori, cui la trasparenza della gestione rappresentata dalla chiarezza del bilancio rappresenta il fondamento per attrarre donazioni e liberalità

Collettività, che contribuisce all’attività dell’ente erogando almeno parzialmente i mezzi necessari (enti pubblici) e dall’altra risentendo dei benefici in termini di utilità sociale dei servizi resi.

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