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SCHEDA DI LETTURA Cognome e Nome: Elisa Molfetta
Classe: 3 F
Data: 02 Novembre 2013
Titolo del libro letto: La coscienza di Zeno
Autore: Italo Svevo
Anno pubblicazione: 1923
Anno edizione: 2009
Casa editrice: Giunti Editore S.p.A.
Genere del libro:
Romanzo “psicologico”, poiché il tema principale è la mente umana, e l’analisi di
quest’ultima.
Gradi di difficoltà:
Il linguaggio nonostante sia stato scritto non molto di recente, non è esageratamente
complicato e scorre abbastanza facilmente. In alcuni passaggi, poiché contenenti
informazioni tecniche nei riguardi della psicanalisi o semplicemente a volte caratterizzati
da concetti complessi, ho dovuto dare una seconda lettura.
Giudizio sul libro:
Ti è piaciuto il libro: Sì.
Perché: Innanzitutto per la particolare ed affascinante struttura, che è quella di nessun
altro libro: la prima parte è un preambolo dello psicanalista che annuncia di dover rendere
pubblici gli scritti biografici del suo paziente strettamente personali ed inerenti alla cura; I
capitoli del libro infatti, sono i “blocchi” della vita di Zeno, il protagonista , che ne parla
apertamente per permettere allo psicanalista di risalire ai suoi problemi irrevocabili,
motivo per cui ha iniziato la cura . Una seconda motivazione è la presa a cuore del
protagonista, che rappresenta benissimo la parte debole di ognuno di noi.
Protagonista: Zeno Cosini, è il protagonista del romanzo ed è per ogni aspetto un
uomo debole, incapace e definito dall’autore “inetto” a essere un uomo tutto d’un pezzo.
In realtà leggendo, almeno per quanto riguarda me, sento che Zeno è la mia parte debole.
Il protagonista era ipocondriaco , ovvero un uomo che pensa di esser affetto non appena è
a conoscenza dell’esistenza di una qualsiasi malattia; questo non a caso è un altro
simbolo di debolezza di Zeno.
Altri personaggi del romanzo:
il padre:il padre:il padre:il padre: l’esatto contrario del protagonista, nonché figlio: è un uomo tutto d’un pezzo con
degli ideali duri e rifiuta tutto ciò che va contro questi. Per questo motivo disprezza il figlio
che prende la vita “alla leggera”.
Augusta Malfenti:Augusta Malfenti:Augusta Malfenti:Augusta Malfenti: è la moglie di Zeno. Descritta da Zeno come una brutta ragazza, si rivela
però la moglie perfetta dall’animo dolce e disponibile che dedica importanti parti della sua
vita a suo marito, consapevole di non essere amata dall’inizio, infatti fu la terza scelta
dopo il rifiuto a Zeno da parte delle sue sorelle. La moglie è considerata la cura, o almeno
ciò che potrebbe placare la sua “malattia”.
Carla Greco:Carla Greco:Carla Greco:Carla Greco: amante di Zeno. Donna umile ma dall’aspetto fisico incantevole.
Ada Malfenti:Ada Malfenti:Ada Malfenti:Ada Malfenti: la donna per prima ad essere desiderata da Zeno in casa Malfenti, che però
ha sempre avuto una repulsione nei suoi confronti.
Alberta Malfenti:Alberta Malfenti:Alberta Malfenti:Alberta Malfenti: la seconda sorella ad aver rifiutato Cosini.
Guido Speier: all’inizio considerato l’antagonista di Zeno poiché impediva l’amore tra lui
ed Ada, si rivela poi un grande amico e socio d’affari.
Epoca in cui sono svolti i fatti: il periodo va dalla seconda metà dell’Ottocento al
1916 circa. Nel romanzo vengono anche descritte infatti alcune situazioni inerenti alla
Prima Guerra Mondiale(1914-18).
Fatti principali del romanzo: Il protagonista, Zeno Cosini è un ricco(ma non per suo
merito) commerciante triestino, non molto in gamba per il padre che ingaggia per lui ed i
suoi affari un assistente. Zeno a un certo punto della sua vita decide di affidarsi alla
psicanalisi per guarire dal vizio del fumo, per liberarsi dalla malattia e dai complessi che lo
affliggono. Lo psicanalista consiglia a Zeno di scrivere i ricordi della sua vita, che non
rievocherà in ordine cronologico. Nascono così varie storie narrate in prima persona da
Zeno stesso, che saranno poi i capitoli del libro: il fumo, la morte del padre, la storia del
suo matrimonio, la moglie e l’amante, la sua considerazione della psicoanalisi e il suo
senso di guarigione, che viene descritto nelle ultime pagine e pensa che non sia affatto
merito della cura, motivo per il quale decide di abbandonarla.
Perché ne consiglio la lettura: è innanzitutto un’altra visione della vita, rispetto a
quella che è la nostra e permette in un certo senso anche di frugare in se stessi, infatti a
me è venuto spontaneo confrontarmi con il protagonista, ovviamente però tenendo conto
delle differenti epoche e circostanze. In realtà, consiglierei questo libro perché è
straordinariamente attuale.