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SCAMBIO A WUERZBURG 2014
VIAGGIO DI ANDATA
L’esperienza dello scambio culturale con la Germania inizia, per la classe 3E del liceo Enrico Medi,
in un uggioso martedì mattina (27 maggio 2014) alla stazione Porta Nuova di Verona, dove è
stabilito il ritrovo alle ore 07,30 per partenza del treno diretto a Monaco alle ore 08.04.
Dopo aver salutato i rispettivi genitori, gli alunni si recano all’interno del treno che per loro
sorpresa ospita i passeggeri in cuccette da 6 / 4 persone , rendendo il viaggio più divertente per la
compagnia ma meno confortevole per quanto riguarda il posizionamento delle valigie che
occupano qualsiasi spazio libero del treno.
Dopo sei ore di viaggio attraverso le Alpi e l’Austria , il treno raggiunge finalmente la stazione di
Monaco , dove i ragazzi insieme alle accompagnatrici (professoressa Sara Costa di tedesco e
Cristina Lestingi di inglese) sostano per circa un’ora.
Scaduta essa , risalgono su un altro treno , questa volta senza cuccette , dove viaggiano per circa
due ore diretti alla stazione di Würzburg .
In questo tempo l’agitazione e la voglia iniziano a farsi sentire , vi è chi finisce la scorta di cibo
calorosamente preparata dalla madre per il viaggio, chi invece ripassa le ultime espressioni
quotidiane in lingua tedesca, e chi invece ascolta semplicemente della musica, cercando di
rilassarsi.
Finalmente giunge il momento tanto atteso, il treno si ferma, i ragazzi scorgono dai finestrini i loro
ospitanti tedeschi e scendono, ognuno accolto dalla propria famiglia e diretto alla casa che, per
una settimana, avrebbe sostituito la propria.
Camilla Bertaiola
Stazione di Monaco
ARRIVO A WUERZBURG
Siamo arrivati nella stazione di Würzburg molto agitati e quasi spaventati, perché non sapevamo
come comportarci con i genitori dei nostri partner. A nostra sorpresa, però, le famiglie sono state
fin da subito gentili e affettuose: scesi dal treno ci hanno subito salutato come se ci conoscessimo
già. Durante tutta la settimana ci hanno fatto sentire a nostro agio, specialmente i primi due
giorni, in cui dovevamo ancora abituarci.
Molti genitori erano separati, ma non per questo la famiglia era divisa, anzi erano molto uniti;
proprio per questo molti ragazzi hanno conosciuto più parenti o vivevano in famiglie allargate.
Non ci hanno mai fatto annoiare, ci hanno portato in posti davvero belli e unici; e quello che ci è
piaciuto di più è che sono persone davvero disponibili e loquaci, pronte a fare una bella
chiacchierata insieme in qualsiasi momento.
Alcuni ragazzi si sono trovati meglio con i familiari che con il partner, perché timidi o silenziosi,
instaurando così un rapporto migliore con i fratelli. Ci hanno fatto conoscere molte abitudini
tedesche, di cui la maggior parte non si impara a scuola. A tavola per esempio mangiano con molta
calma e il pasto sembra durare ore; quando hanno cucinato le Weisswurst, ci hanno detto che il
padre/marito taglia la carne alle figlie e alla moglie per tradizione. Alcuni di noi il giovedì sera
hanno partecipato alla serata giochi in famiglia: è stato molto bello e divertente ed è una cosa che
in Italia si fa molto raramente. Come famiglia sono molto affiatati, passano tanto tempo insieme,
visitando città o facendo attività.
La domenica in famiglia è stata un successo per tutti, nessuno escluso! Alcuni sono rimasti in zona,
partecipando al “Africa Festival”, altri hanno visitato città più distanti. Alla sera ci hanno mostrato
Würzburg dall’alto ed era magnifica! È stato triste lasciarli perché ci siamo davvero trovati bene,
meglio di quanto immaginavamo.
(Silla Scatolon)
DOMENICA IN FAMIGLIA
La giornata di domenica 1 giugno è stata trascorsa da ognuno con la famiglia del proprio partner.
Si è trattato di un giorno di relax per riprendersi un po’ dalle intense attività organizzate durante la
settimana.
Dopo esserci svegliati piuttosto tardi, io e la famiglia di Patrick abbiamo fatto colazione tutti
assieme. Il tempo non era dei migliori e il padre ha deciso quindi di non andare al luna park come
aveva inizialmente previsto. La mattinata è trascorsa chiacchierando e ascoltando la radio alla
quale trasmettevano buona musica ma anche notizie che cercavo di capire il meglio possibile.
Intorno a mezzogiorno siamo partiti alla volta del Freiland Museum, tutti tranne uno dei fratelli
che doveva finire matematica per il giorno seguente. Siamo arrivati dopo più di un’ora di auto,
visto anche il molto traffico incontrato. Qui era ricostruito un tipico paese dei secoli scorsi. Si
poteva entrare nelle case a graticcio mantenute allo stato originario, con gli oggetti per la cucina e
gli arredamenti del passato. Negli ampi spazi verdi si trovavano inoltre piante di tutti i generi:
quelle medicinali come la lavanda o la camomilla, quelle aromatiche come il basilico, ortaggi come
pomodori o insalata e semplici fiori da giardino. Una carrozza con i cavalli girava sui sentieri di
terra battuta, vi erano pecore e perfino anatre e rane nello stagno, così come piccoli pesci in un
fiumiciattolo. Una donna spiegava per i numerosi interessati il processo che doveva subire la lana,
dalla tosatura alla produzione di un filo. Erano infine riproposti giochi un tempo comuni e ricreate
situazioni appartenenti ormai ad altre epoche. Questo grande spazio all’aperto offriva perciò ai
meno giovani la possibilità di rievocare antichi ricordi e ai bambini, che si divertivano moltissimo,
di scoprire nuovi mondi che altrimenti non potrebbero mai conoscere. Sebbene la visita sia stata
breve, si è rivelata più che interessante: ho potuto rendermi conto personalmente e senza il filtro
di ricordi sbiaditi, di quali caratteristiche peculiari ha avuto l’infanzia della generazione dei miei
genitori e in generale la vita dei nostri avi.
Tornati a casa, verso le 18.30 abbiamo cenato e, dopo una doccia ristoratrice, ho ascoltato musica
nella mia stanza con il proposito di dormire abbastanza presto, data anche la stanchezza
accumulata non solo in quel giorno, ma soprattutto nei precedenti. A un certo punto mi sono
ricordato che si stava svolgendo l’amichevole Germania-Camerun e che probabilmente alcuni
membri della famiglia stavano guardando la partita in tv. Non avendo ormai più voglia di scendere
con loro ma lo stesso desideroso di ascoltare una telecronaca in tedesco, ho aperto la porta della
mia stanza da dove si poteva sentire in modo sufficientemente chiaro la voce del giornalista che
proveniva dal piano di sotto. Quando ancora il 2-2 finale non era fissato ho lasciato però prevalere
il sonno sulla volontà di continuare a seguire il match e verso le 22 sono definitivamente andato a
letto.
(Davide Bonfante)
Gita a Bamberg
Sabato 31 maggio si è svolta la seconda gita giornaliera, dopo quella del giorno precedente a Norimberga. Insieme ai nostri partner tedeschi ci siamo incontrati alle ore 10.20 alla stazione di Würzburg , per prendere il treno. Dopo un’ora e mezza di viaggio siamo giunti a
Bamberg, colorata cittadina situata nell’Alta Franconia, in Baviera. Percorrendo il viale dello shopping, occupato dalle bancarelle del mercato, siamo arrivati alla piazzetta occupata dal Grüner Markt, dalla quale è iniziata la visita della città. Divisi in piccoli gruppi, i cui nomi coincidevano con pietanze tipiche tedesche, come Sauerkaut o Bratwürste, abbiamo svolto una caccia al tesoro all’interno del centro storico di Bamberg, facente parte del patrimonio dell’Unesco. Muniti di una cartina geografica e di un foglio contente domande siamo partiti alla ricerca delle risposte apprendendo informazioni e ammirando i monumenti, le strade e le piazze più importanti. Tra le costruzioni più interessanti vi è il Vecchio
Municipio (Alte Rathaus) costruito nel mezzo del fiume Regnitz e accessibile attraverso due ponti. Proseguendo con la visita siamo giunti nella parte di Bamberg nota come “Klein Venedig”, ossia Piccola Venezia. Si tratta del vecchio quartiere dei pescatori, costituito da una fila di case, risalenti al periodo medievale. Esse sono costruite direttamente sulla riva del fiume Regnitz. Ci siamo poi spostati dalla città insulare a uno dei sette colli da cui è formata la città. Su uno di questi vi è il duomo imperiale, che rappresenta il cuore della città e il monumento più importante. Le indicazioni sui fogli ci riportavano nuovamente al Grüner Markt, dove la visita si concludeva. Ci è stato concesso del tempo libero durante il quale la maggior parte del gruppo si è dedicato allo shopping. Dopo circa due ore ci siamo riuniti e abbiamo preso di nuovo il treno alla volta di Würzburg.
(Federica Pasquetto)
Visita al birrificio
Durante lo scambio in Germania a Würzburg, abbiamo visitato un birrificio(die Brauerei) vicino al
centro del paese. Qui ci hanno spiegato la produzione e quanto tempo ci mette la birra per essere
prodotta. La prima cosa che ci hanno detto è che la bottiglia viene riempita prima con acqua calda
per poi inserire la birra all’interno. La produzione viene completata in tre giorni. Immediatamente
dopo aver inserito la birra viene messo il tappo, in modo che l’ossigeno rimanga all’interno della
bottiglia. Pertanto la produzione finale viene controllata più di una volta prima di essere venduta.
Però oltre a tutto ciò, la domanda più importante che ci poniamo è: con cosa viene fatta la birra?
È semplice. Gli ingredienti principali sono il luppolo, il malto, lo zucchero e l’acqua. Questi
componenti fondamentali vengono introdotti all’interno di una grande cisterna che può contenere
250.000 litri. In questo grande contenitore gli ingredienti vengono mescolati a caldo in modo da
far sciogliere completamente lo zucchero ed il malto nella miscela. Dopodichè la birra deve
fermentare per 4 settimane. Ultimato quest’ultimo passaggio viene assaggiata, per sentire il gusto
finale. Dopodichè viene attuato il processo di riempimento. Però prima di riempire la bottiglia uno
dei processi più importanti che viene fatto è raffreddarla in tubi contenenti acqua fredda. Infine,
dopo tutti questi passaggi, la birra viene controllata(come già citato precedentemente),
imbottigliata per poi essere venduta.
ESSEN
Durante il nostro soggiorno a Würxburg, cittadina tedesca situata in Baviera, abbiamo avuto la
possibilità di assaggiare tipici piatti del posto, come ad esempio la 'krauti sauce und bratwurst'.
I bratwurst sono le tipiche salsiccie tedesche mentre la sauerkraut è una salsa fatta con krauti,
aceto, olio e sale.
Visitando molte città e stando tutto il giorno fuori spesso ci siamo fermati nei vari ristoranti locali
in cui abbiamo mangiato per la prima volta le kloß, patate schiacciate la cui forma è simile ad una
pallina spesso accompagnate da carne.
(Bernadette Giusti)
LA RESIDENZ
Il secondo giorno dello scambio, dopo una breve presentazione della scuola da parte del preside,
noi ragazzi italiani abbiamo assistito a una visita guidata all’interno della Residenz di Würzburg.
Si tratta dell’attrazione turistica più conosciuta della città. L’edificio presenta una struttura a U e
consta sul davanti e sul retro di un grande giardino. Venne progettata dal famoso architetto
barocco Balthasar Neumann su commissione di un importante principe vescovo. Ci vollero
sessant’anni per essere completata e oggi è parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO. La guida
ci ha mostrato La sala centrale utilizzata come entrata per le carrozze degli ospiti durante le grandi
feste e ci ha fatto notare i bassi gradini della scalinata. Sempre a pianoterra ci siamo inoltrati nella
Gartensaal, centro di danze e passeggiate. Salendo lo scalone, che conduce prima a un pianerottolo
e successivamente si dirama in due scalinate parallele,
alzando lo sguardo siamo rimasti affascinati da un
immenso affresco opera dell’artista veneziano Tiepolo,
presente anch’esso nel dipinto. Sui quattro lati del
soffitto egli raffigurò le allegorie dei quattro continenti
allora conosciuti: America, Asia, Europa e Africa. Non
poggia su alcuna colonna ed è infatti curioso che non
sia caduto durante i bombardamenti durante la Seconda
Guerra Mondiale. Il palazzo subì comunque gravissimi
danni ma fu restaurato negli anni successivi. Tiepolo fu
aiutato da un altro artista italiano Antonio Bossi che curò
gli stucchi della residenza. La guida ci ha mostrato altre sale
importanti come la Weißensaal, nella quale ha luogo la
Mozartfest, la Keisersaal, che presenta due affreschi
raffiguranti Barbarossa sul trono e il giorno del suo
matrimonio avvenuto proprio nella città di Würzburg, una
stanza da letto, la stanza veneziana, una stanza per la
musica ed infine la stanza carousel destinata per il
divertimento dei bambini.
(Ilaria Poledri)
Würzburg
Dopo esserci trovati con i compagni tedeschi, divisi in piccoli gruppi i Partner ci hanno mostrato i
monumenti principali della città. La Falkehaus, palazzo borghese utilizzato come biblioteca e
centro di informazione turistica, la Marienkapelle, chiesa edificata dai cittadini in stile gotico, la
Marktplatz tradotta in italiano Piazza del Mercato, sede del Weindorf, il Alte Mainbrücke, ponte
vecchio costruito sul Meno, il Municipio e il Grafeneckart, utilizzato come Palazzo Municipale, il
Duomo di St. Kilian, capolavoro del romanico tedesco del sesto e settimo secolo, ed infine la
Neumünster, basilica romanica con facciata in stile barocco.
(Ilaria Poledri)
Alte Mainbrücke
Affresco opera dell’artista veneziano Tiepolo
Facciata principale della Residenz
Il mercoledí mattina ci siamo recati , ognuno accompagnato dal proprio partner, al Röntgen Gymnasium. La scuola è un antico liceo situato pressapoco vicino al centro di Würzburg frequentata da circa 900 alunni. Esso è strutturato in modalità differente rispetto al liceo italiano, poichè prevede un percorso di 8 anni che va dalla 5^ classe alla 13^. Al termine di esso i ragazzi sono sottoposti all'Abitur, un esame corrispondente alla nostra maturità. Le materie non sono uguali per tutti: infatti ve ne sono alcune obbligatorie come tedesco, matematica e storia ma altre facoltative come italiano, latino e francese. Il punto di ritrovo era la caffetteria, dove due alunni tedeschi ci hanno illustrato il programma della settimana. Dopodichè abbiamo avuto il piacere di conoscere il Preside del Gymnasium, che ci ha accompagnato nella visita mostrandoci le varie classi ed i laboratori di fisica, biologia, arte e musica. Al termine abbiamo lasciato la scuola per recarci alla famosa Residenz di Würzburg.
(Anna Franchini)
La foto ritrae il Gymnasium: a sinistra vi è il cancello, da cui tutte le mattine entrano gli studenti.
Le lezioni
Lunedì 02 giugno 2014, giornata dedicata alle lezioni in Germania.
Le lezioni iniziano alle ore 08:00.
Prima ora: inglese, il professore cerca di interagire con la classe attraverso un "brain storming"
(what makes our world modern?); riteniamo questo metodo molto utile per la capacità di
ragionare.
Per poter assistere alla lezione successiva ci si deve spostare da un'aula all'altra all'interno
dell'edificio (diverso da ciò che accade in Italia).
La seconda lezione è quella di fisica, il cui programma è diverso da quello che abbiamo svolto noi
italiani durante questo anno scolastico, è più simile a quello che abbiamo svolto in scienze (
pacchetti di energia, elettroni ). I ragazzi hanno inoltre presentato vari power point riguardanti
alcuni uomini come Aristotele, Talete, Anassimandro, che noi abbiamo studiato nelle ore di
filosofia.
Abbiamo inoltre saputo che le verifiche mensili (circa tre al mese) sono molto meno di quelle che
svolgiamo noi.
La campanella suona alle ore 09:30 e ci sono 10 minuti di pausa.
Ore 09:40 lezione di matematica (funzioni e parabole, che noi abbiamo già svolto durante il primo
quadrimestre).
Fine della lezione alle ore 10:25.
Fino alle ore 11 abbiamo parlato di come è stato per noi questo scambio culturale, e alle 11 c'è
stata una pausa di 30 minuti. Dopodichè geografia della città.
(Alessandra Guidotti)
LEZIONE DI STORIA E GEOGRAFIA IN TEDESCO
Durante il nostro scambio a Wurzburg abbiamo assistito alla lezione di storia svolta nelle aule della
scuola dei nostri partner.
Fino all'inizio del XIII secolo i Principi-Vescovi della città risiedevano nella Fortezza di Marienberg.
Johann Philipp Franz von Schönborn spostò la sede vescovile in un palazzo eretto fra il 1701 e il
1704, che però non era considerato degno della posizione del regnante. Avendo egli vinto una
somma di 600.000 fiorini in tribunale proprio nell'anno della sua ascesa al trono, nulla poteva
trattenerlo dall'intraprendere la costruzione di un palazzo che doveva dichiarare a tutto il mondo
lo status del regno e del suo regnante. Venne in questo appoggiato da due suoi parenti, lo zio
Lothar Franz von Schönborn e il fratello Friedrich Carl von Schönborn. Entrambi fornirono idee e
artisti dalle regioni in cui si trovavano.
La costruzione vera e propria del palazzo di Würzburg ebbe inizio con il vescovo Johann Philipp
Franz von Schönborn nel 1719. Il progetto venne affidato all'architetto di corte. Johann Philipp,
impopolare presso il popolo per via delle alte tasse che imponeva al popolo, morì nel 1724 ed il
suo successore, Christian Franz von Hutten, venne incaricato di proseguire il progetto
completando l'area a nord.
La costruzione riprese a pieno ritmo dopo l'ascesa al trono vescovile di Friedrich Karl von
Schönborn-Buchheim, fratello del primo proprietario, il quale fece completare il progetto iniziato
quasi dieci anni prima. Subito dopo i progetti si spostarono sulla corte d'onore esterna che venne
posta a regime tra il 1732 ed il 1733, per poi concentrarsi sul vero cuore della struttura. La
necessità di mostrare la sacralità del palazzo di Wurzburg come residenza di un vescovo cattolico,
impose la necessità della creazione di una grande cappella palatina che venne realizzata dal 1735
su progetto di Lucas von Hildebrandt e che venne completata nel 1743 con la consacrazione
proprio da parte del vescovo Friedrich Karl von Schönborn-Buchheim.
Nel 1737 venne completata la struttura del grande scalone di rappresentanza che consentiva
l'accesso agli appartamenti superiori e nel 1740 si terminò il giardino frontale alla residenza. Fu
sempre il vescovo von Schönborn a predisporre anche i primi stucchi nelle sale, creati dall'italiano
Antonio Bossi che si occupò dei lavori anche nella grande Sala dell'Imperatore, la stanza principale
del piano nobile.
Nel 1751 fu chiamato a corte Giovanni Battista Tiepolo per affrescare la Sala Imperiale e lo scalone
principale della residenza, un'immensa opera pittorica di enorme valore e di estrema difficoltà che
costituisce oggi uno dei maggiori raggiungimenti dell'arte del Tiepolo esistenti al mondo.
Sotto il vescovo Adam Friedrich von Seinsheim, continuarono i lavori, in particolare quelli di
stuccatura nelle sale imperiali e nello scalone, che vennero affidati agli italiani Materno e Ludovico
Bossi che lavorarono per tre anni consecutivi, dal 1765 al 1767.
Il principato episcopale di Würzburg venne abolito con la secolarizzazione del Sacro Romano
Impero e la conseguente mediatizzazione degli stati che lo componevano. Dopo otto anni di
interregno tenuto dal granduca Ferdinando III di Toscana (1806-1814), nel 1814 Würzburg passò al
regno di Baviera.
In quest'epoca vennero demoliti i cancelli che un tempo separavano la residenza dalla corte
d'onore e vennero rimpiazzati nel 1821 con la costruzione di una fontana rappresentante
un'allegoria della Franconia creata da Ferdinand von Miller il Giovane.
Il castello passò così di proprietà ai monarchi bavaresi che lo mantennero sino al 1918 quando la
detronizzazione dei principi tedeschi portò alla dissoluzione dell'Impero Tedesco.
Passata quindi al governo repubblicano, la residenza venne aperta al pubblico nel 1921.
Il 16 marzo 1945 la struttura venne devastata da un pesante raid aereo che sviluppò non pochi
incendi all'interno della struttura e solo la costruzione centrale (composta dal Vestibolo, dalla Sala
del Giardino, dallo Scalone, dalla Sala Bianca e dalla Sala Imperiale) si salvò, anche se i tetti
vennero completamente distrutti e le coperture furono oggetto di successivi rifacimenti. Non si
danneggiarono gli affreschi e i mobili conservati nelle varie stanze vennero in gran parte salvati
perché rimossi per tempo e messi al sicuro, salvandoli dalla distruzione.
Nel 1947 incominciò la ricostruzione della struttura proprio con l'apposizione di nuovi tetti oltre al
restauro interno delle sale che si protrasse sino al 1978 quando il castello venne riaperto al
pubblico. Nel1981 l'UNESCO ha dichiarato il castello di Würzburg patrimonio dell'umanità.
(Lucrezia Marogna)
29 MAGGIO: GITA SUL MENO
Giovedì 29 maggio, per noi, studenti ed insegnanti tedeschi ed italiani non è stata prevista un
semplice giornata di scuola. In Germania in questo giorno si festeggia ”L’ascensione” pertanto le
lezioni sono state sospese e la mattinata è stata trascorsa con le famiglie tedesche ospitanti. Il
nostro punto di incontro era fissato per le due del pomeriggio sulla sponda del Meno dove ci
aspettava un breve viaggio in traghetto.
Giunti a destinazione, nonostante il mal tempo abbia in parte compromesso le attività previste, è
stato comunque possibile intraprendere un’interessante visita nel parco del principe vescovo della
città ed ammirare la storica residenza estiva. Dopo aver attraversato giardini ed esserci soffermati
alla fontana del parco il nostro tour si è concluso ed ha lasciato spazio al meritato tempo libero fra
i borghi della cittadella. il ritrovo previsto per le 15.45 ci ha permesso di trascorrere una buona
mezzora riposando, comprando souvenir o mangiando un gelato. L’intensa giornata si è conclusa
con il rientro a Würzburg in traghetto, stanchi ma soddisfatti della nostra uscita.
(Laura Bergamini)
VISITA AL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE NAZISTA
Durante la visita a Norimberga siamo andati al centro di documentazione, dove con una guida audio ci è stato possibile venire a conoscenza degli anni precedenti il nazismo e i successivi avvenimenti. In un primo momento la struttura fu adibita a sala congressi per le riunioni del partito centro nazionalsocialista inseguito fu trasformato dall’architetto Domenig in quello che vediamo oggi come un’esposizione permanente che narra la storia.
Appena iniziato il tour viene mostrato un video, nel quale si può vedere la differenza dei diversi luoghi tra il periodo nazista e quello contemporaneo; proseguendo si può ascoltare che al termine della prima guerra mondiale in Germania venne instaurata la democrazia, percepita dal popolo come un’umiliazione dovuta al trattato di Versailles. Intorno al 1923 con la crisi economica e sociale si affrontarono anche lotte intestine e attentati così si proclamò lo stato d’emergenza. Inizia quindi l’ascesa di Adolf Hitler come capo del partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (nsdap), ponendosi contro i cosiddetti criminali di novembre ovvero i politici che fecero partecipare i germani alla prima guerra mondiale e proclamando richieste anticapitalistiche .
In seguito al putsch di Hitler ovvero un fallito colpo di stato viene abolito il partito nazionalsocialista, Hitler viene quindi processato ma utilizzò il processo per presentarsi come condottiero delle forze nazionali e venne rilasciato dopo 6 mesi di fortezza con la condizionale. Dopo il rilascio inizia a creare nuove organizzazioni militari come le SS e la gioventù hitleriana dando maggior importanza al mantenimento della razza ariana e alla conquista verso est . Inizia così nel 1933 la dittatura nazista con la quale il partito accrebbe il proprio potere con violenza e procedure apparentemente legali; anche attraverso i campi di concentramento, inizialmente adibiti ad isolare gli avversari politici, quali comunisti, socialdemocratici e sindacalisti, per sottrarli ad un processo regolare.
Una delle prime azioni eseguite da Hitler fu quella del boicottaggio degli ebrei per impedirne l’accesso nell’amministrazione pubblica; un’altra operazione famosa che intraprese fu quella del rogo dei libri dove tutti i volumi ritenuti non-tedeschi furono bruciati e così gli scrittori dovettero cercare rifugio all’estero. Al termine della visita si può attraversare il binario (das Gleis) che si presenta ricoperto da piccoli pezzi di carta ognuno rappresentante cento persone che per un totale di 60mila fogli indica i 6 milioni di vittime nei campi di concentramento non considerando quelle che non vennero registrate.
(Erica Cordioli)
DOMENICA IN FAMIGLIADOMENICA IN FAMIGLIADOMENICA IN FAMIGLIADOMENICA IN FAMIGLIA
Quest'anno la mia classe ha aderito ad uno scambio culturale con la città tedesca di Würzburg.
La domenica era la giornata dedicata alla famiglia con la quale si doveva trascorrere del tempo.
Io quel giorno mi sono svegliata verso le 9 e ho fatto un'abbondante colazione con la mia partner e sua mamma. Loro in genere mangiano cose salate come panini con gli affettati, seguiti da qualcosa di dolce tipo cioccolata o marmellata.
Un'ora più tardi ci siamo recate in macchina nella città di Rothenburg insieme a due mie compagne di classe e alle rispettive famiglie.
Una volta arrivati abbiamo camminato lungo il castello che presentava moltissime targhe dei visitatori che nel tempo erano passati di là.
Dopo questo, le famiglie ci hanno mostrato due negozi di Natale molto grandi che si trovano uno di fronte all'altro ed era piuttosto strano dal momento che era giugno.
Durante la visita della città abbiamo anche assaggiato dei cibi tipici come i Bratwurst o le Schneeballen (rispettivamente salsiccie e palline di pastafrolla che ricordano neve).
Poi siamo tornati a Würzburg dove siamo entrati all'Africa Festival, una fiera dove si radunano molte persone per vendere e mostrare prodotti tipici africani. C'era anche una cantante che intratteneva il pubblico e diverse bancarelle di cibo. Infine abbiamo mangiato tutti assieme a casa di una mia compagna. E' stata una giornata impegnativa, ma molto divertente dove ho imparato alcuni aspetti di culture differenti.
(Francesca Bertaiola)
Dopo aver trascorso cinque giorni molti intensi, finalmente è arrivata la domenica. Questo giorno era
infatti,come stabilito dal programma,dedicato alla famiglia. Ognuno di noi partecipanti allo scambio ha
trascorso così una giornata relax con i rispettivi partner e “genitori” tedeschi. Alcuni sono andati a pranzare
in un ristorante dal quale hanno potuto ammirare il fantastico panorama della città di Würzburg; altri
hanno assistito alla partita di calcio del proprio compagno; c’è chi invece ha visitato il meraviglioso Castello
di Neuschwanstein; tre di noi hanno passeggiato per la cittadina di Rothenburg. Per quanto mi riguarda,la
domenica è stato un giorno molto bello e interessante. La mattina è stato possibile dormire
maggiormente,proprio per il fatto che non c’era niente di programmato. Alle 13.00 circa sono uscita di casa
con Max (il mio partner),suo padre Stephan e il suo fratellastro. Ci siamo recati così all’Africa Festival,una
rassegna molto importante che viene allestita ogni anno (questo era il 26 nella grande Würzburg e che
ospita le tradizioni culinarie ma anche numerosi banchetti con vestiti e oggetti tipici del medesimo
continente. Suo padre mi ha raccontato che ogni volta le persone che partecipano a questo Festival sono
numerose e trovo che ciò sia molto importante per far capire ancora una volta che quando si parla di
persone razziste non è carino generalizzare perché ve ne sono moltissime altre (compresa me stessa) che
invece amano entrare a contatto con realtà, culture,tradizioni differenti. Abbiamo pranzato lì,ovviamente
assaggiando piatti tradizionali della cucina africana. Successivamente abbiamo assistito ad un concerto
all’aria aperta tenuto da cantanti africani ma anche tedeschi. Questi intrattenevano in modo efficace il
pubblico, che partecipava ballando e cantando a proprio modo, trasmettendo così un senso di libertà e di
fratellanza. Ci siamo accomodati sull’erba, con il sole che “picchiava forte” e abbiamo ammirato questo
spettacolo. Molti di noi si sono incontrati proprio in questa manifestazione e anche per loro è stata
un’esperienza molto positiva. Alle 16.00 circa, con la mia famiglia, siamo rientrati a casa e ci siamo rilassati.
Alla sera, per completare la giornata, mi hanno portata a cenare nella piccola Taverna presso la quale ci
siamo recati la prima sera che siamo arrivati a Würzburg. È un luogo molto carino e molto familiare, proprio
per il fatto che ci sono pochi tavoli. Con noi è venuta anche Zina, il loro cane di razza Corso. Lì infatti gli
animali possono entrare tranquillamente nei ristoranti, purché muniti di museruola o comunque sia di un
panno su cui potersi stendere. La sera è stata trascorsa a casa, carica per affrontare l’ultimo giorno in quella
fantastica città. (Laura Pagano)
Cotoletta con patate (cena)Cotoletta con patate (cena)Cotoletta con patate (cena)Cotoletta con patate (cena)
Concerto all’Africa FestivalConcerto all’Africa FestivalConcerto all’Africa FestivalConcerto all’Africa Festival
Africa FestivalAfrica FestivalAfrica FestivalAfrica Festival
NORIMBERGA
Abbiamo raggiunto la città in treno, dopodiché arrivati a destinazione il primo luogo che
abbiamo visitato è stato il centro di documentazione riguardante il periodo nazista.
Terminata la visita ci siamo recati nel centro della città, abbiamo visto la LorenzKirche,
la Schönen Brunnen, la quale si erge sulla piazza del mercato ed è una delle fontane più
belle d’Europa. Realizzata in pietra calcarea dipinta, è composta da una quarantina di
statue coloratissime. Dal basso si possono riconoscere: i Filosofi, le sette Arti liberali, i
quattro Evangelisti ed i quattro Padri della Chiesa, i sette Principi elettori e i Nove
Prodi, Mosè e sette Profeti. Nel lato sud-ovest sono posti due anelli d'ottone, una
tradizione vuole che facendoli girare su loro stessi per tre volte si abbia fortuna.
Infine siamo giunti alla Dürer Haus, ossia la casa di Albrecht Dürer, pittore, incisore,
matematico e trattatista tedesco, considerato il massimo esponete della pittura tedesca
rinascimentale.
Al termine di questa breve vista della città abbiamo avuto del tempo libero per poter
osservare i posti ed i negozi che più ci interessavano.
(Martina Crestani)
Tempo libero a WürzburgTempo libero a WürzburgTempo libero a WürzburgTempo libero a Würzburg
Durante la settimana trascorsa in Germania si sono presentate varie occasioni per passare del tempo insieme agli altri compagni e ai partner tedeschi. Già dalla prima sera dopo il nostro arrivo ho incontrato le persone che abitavano nello stesso quartiere e ci siamo rilassati a casa. Il mercoledì pomeriggio, in seguito alla visita della città, siamo rimasti divisi in gruppi e abbiamo fatto una passeggiata in centro osservando le vetrine dei negozi e facendo acquisti. Infine siamo tornati a casa e abbiamo potuto riposarci e riprenderci dal lungo viaggio del giorno prima. La sera ci siamo ritrovati tutti in un locale per divertirci e ballare. Per quanto riguarda il giovedì, ci siamo intrattenuti con alcuni compagni a casa guardando un film. Le attività più piacevoli perché diverse da ciò che siamo abituati a fare sono state quelle che hanno avuto luogo il venerdì e il sabato. Entrambe si sono svolte all’aperto. Una di queste è il falò organizzato in un area verde, presso un bosco. L’ambiente e il panorama erano molto belli e riunirsi intorno al fuoco ha contribuito a rendere questi aspetti ancora più gradevoli. Inoltre ho apprezzato il fatto che si potesse osservare il cielo pieno di stelle, poiché in città un’occasione come questa non si presenta spesso. In quelle ore abbiamo ascoltato musica,arrostito marshmallow e parlato per conoscerci meglio. Sabato invece ci siamo spostati lungo le rive del fiume Meno. Qui abbiamo camminato e alcuni di noi si sono seduti su una coperta sopra l’erba. Tutti erano contenti e la serata è trascorsa velocemente tra chiacchiere e risate. In conclusione, ritengo che lo scambio sia stata un’ ottima occasione per conoscere altre persone della nostra età e al tempo stesso entrare in contatto con un’ altra cultura e altre abitudini.
(Cristina Van Arendt)
AMICI OLTRE LE DIFFERENZE
In seguito alla settimana trascorsa in Germania,noi alunni della classe III E, abbiamo notato come alcuni degli stereotipi
che ci eravamo immaginati siano stati confermati. Uno dei primi aspetti che abbiamo colto è quello dei treni. Questi sono
sempre puntuali e puliti a differenza di quelli italiani disorganizzati e poco curati.
Non soltanto i treni ma anche autobus e tram forniscono un servizio conveniente
anche in tarda serata. Legata a questa comodità ne scaturisce il fatto che
ragazzi ma anche bambini usufruiscono di tale servizio dando così prova di essere
più indipendenti.
Per quanto riguarda le città, un’altra caratteristica che abbiamo evidenziato è
stata quella dei pochi cestini situati lungo le vie.
Quando non utilizzavamo mezzi di trasporto pubblici, ma venivamo accompagnati
in auto, abbiamo constatato come le corsie fossero più ampie per facilitare la
circolazione e come al semaforo il giallo scattasse prima del verde.
Arrivati alla nostra abitazione molti di noi hanno osservato come le case vengano molto decorate anche all’esterno.
Un’altra tradizione tedesca è quella di togliersi le scarpe prima di entrare in casa. Finalmente entrati ad
alcuni di noi è stata offerta subito la cena, per noi italiani era un po’ presto ma gli orari erano un altro punto in contrasto,
dovuto per lo più agli orari diversi di lavoro dei genitori . Alla maggior parte di noi è stato offerto cibo tipico come
“Bratwurst, Schnitzel, Knodel..” che al contrario delle nostre aspettative era molto gustoso.
I lati negativi per quanto riguarda il cibo erano la colazione abbondante e spesso salata, il molto burro sempre presente
nei panini, il poco pane a tavola e a volte a cena non veniva offerto niente da bere. A tavola mancavano spesso tovaglioli e
tovaglie e mangiavano con la radio accesa invece della televisione che guardavano poco.
Arrivata l’ora di andare a letto ci siamo meravigliati dei letti con un cuscino di solito enorme, del piumino al posto delle
lenzuola e del fatto che alle finestre non ci fossero tende.
Le serate che trascorrevamo fuori con i nostri amici tedeschi erano sempre all’aperto a differenza di quelle italiane dove
ci trovavamo sempre in locali. Non abbiamo apprezzato molto il fatto che in Germania non
fossimo così uniti come gruppo e non riuscissero ad organizzare attività pomeridiane tutti insieme.
Ultimo aspetto è la scuola. Ci sono metodi differenti come il far scegliere agli studenti i corsi da frequentare, il spostarsi
da una classe all’altra per le diverse materie e il poter uscire da scuola durante la pausa per potersi comprare il pranzo o
fare un giro nel parco. La scuola inoltre è molto più grande dotata anche di una caffetteria per potersi rilassare.
Nonostante le differenze culturali ed organizzative è stata una bellissima esperienza che ci ha permesso di conoscere e
vivere in un altro ambiente al di fuori della nostra famiglia.
(Alessia Gabriele)
SERATA D'ADDIOSERATA D'ADDIOSERATA D'ADDIOSERATA D'ADDIO
Il lunedì sera ci siamo riuniti tutti, italiani, tedeschi e professoresse, al ristorante “Alten Krannen” di Würzburg. Questo, si trova vicino al fiume Main (Meno) ed è un tipico ristorante tedesco dove vengono servite le varie specialità della Germania. Abbiamo assaggiato cibi che nella nostra famiglia ospitante, magari, non avevamo ancora provato e ci siamo cimentati nella traduzione del menù, scegliendo quello che i nostri partner tedeschi ci consigliavano come più buono. Krannen Schnitzel
Come si nota dalla foto, le porzioni erano molto abbondanti e ricche di decorazioni, per esempio fiori. A fine cena, ci siamo recati dalla parte opposta del ristorante, per fare una passeggiata lungo il fiume. Dopo aver trovato un posto comodo, siamo rimasti tutti insieme seduti a parlare e a fare foto per ricordare quella bellissima serata.
(GIULIA VACCARI)
VIAGGIO DI RITORNO
Martedì 3 giugno era ormai arrivato il momento di tornare a casa, tutti noi alunni siamo stati portati in stazione dalle famiglie dei rispettivi partner e dopo gli ultimi abbracci ci siamo imbarcati sul nostro treno che ci avrebbe portati a Monaco.
Sul treno resta un po' di tristezza che qualcuno tenta di eliminare con della musica o con un buon libro. Altri di noi hanno, invece, scelto di concedersi un riposino dopo l'impegnativa settimana. Altri ancora si sono intrattenuti con piacevoli discorsi ricordando i bei momenti vissuti insieme ai ragazzi di Würzburg. Questo viaggio è durato due orette, una volta arrivati a Monaco siamo scesi e abbiamo aspettato un altro treno che ci avrebbe portato direttamente a Verona P. N. Questa attesa è durata circa un'ora e mezza e in questo modo siamo riusciti a fare gli ultimi acquisti da portare a casa per parenti e amici. Ciò che ha avuto più successo sono stati i brezel, tipico pane tedesco.
Arrivate le 10.30 ca è arrivato l'ultimo treno di questa nostra esperienza: destinazione Italia! Con calma saliamo tutti e ci disponiamo nelle nostre cabine, ognuna aveva sei posti quindi la classe si è divisa formando piccoli gruppi e una volta che il treno era partito abbiamo cercato di far sembrare meno pesanti quelle sei ore che avevamo davanti. Qualcuno che si è rifugiato in musica e pisolini, qualcuno con riviste o libri, mentre altri con del cibo offertoci dalla famiglia ospitante. Ormai contenti di poter tornare a casa, arriviamo in stazione alle 16.57 e abbiamo riabbracciato i nostri cari.
(Smilja Vranjes)
RIFLESSIONI FINALI DELLO SCAMBIORIFLESSIONI FINALI DELLO SCAMBIORIFLESSIONI FINALI DELLO SCAMBIORIFLESSIONI FINALI DELLO SCAMBIO
L’ultimo giorno della nostra permanenza nella cittadina tedesca, abbiamo trascorso la mattinata nella scuola e un’attività era riservata alle impressioni e riflessioni riguardo lo scambio culturale per entrambe le fasi: quella svolta in Italia a fine marzo e quella in Germania a fine maggio.
Noi ragazzi ci siamo divisi in quattro gruppi e abbiamo affrontato i seguenti temi: Stereotipi italiani e tedeschi, la città di Würzburg e Villafranca, la famiglia italiana e tedesca ed infine abbiamo messo a confronto i cibi delle due diverse nazionalità.
Questo è ciò che è emerso dai ragazzi tedeschi: prima che lo scambio iniziasse, pensavano che noi italiani siamo persone gentili, aperte, che trasmettono forte emozioni, le ragazze si truccano esageratamente, seguiamo sempre la moda, indossiamo solamente tacchi, mangiamo molto e sempre pizza e pasta. Su questi ultimi due punti si sono dovuti ricredere. Per quanto riguarda la città di Villafranca hanno trovato bello e interessante il castello scaligero e le case sono molto colorate, ma hanno detto che una cittadina piccola e senza punti di riferimento. Inoltre il nostro mercato è diverso da quello tedesco, poiché noi vendiamo principalmente borse e vestiti mentre loro solamente frutta e verdura. Per i nostri coetanei, la famiglia italiana è molto unita, divertente ma allo stesso tempo severa soprattutto sugli orari di ritorno alla sera; mangia di meno a colazione e la loro cena è più abbondante, cena con la televisione accesa e per questo viene a meno la comunicazione in famiglia, usa più le macchine per gli spostamenti ed erano colpiti dal fatto che entrambi i genitori lavorassero e che i nonni abitassero nella nostra stessa casa o nelle vicinanze. Il cibo italiano è stato il più gradito; molto quotati erano la pizza, la pasta, gli gnocchi, i tortellini e la pasta alla carbonara, l’unica cosa che non è piaciuta era il polipo.
Invece, noi ragazzi italiani reputavamo i tedeschi delle persone asociali e vestite male, che mangiavano solamente crauti e patate, che ascoltavano musica differente e che bevevano molto. Dopo lo scambio abbiamo dovuti cambiare opinione su alcuni punti, ma abbiamo notato che sono sempre divisi in piccoli gruppi, sono puntuali ma poco organizzati, si tolgono le scarpe prima di entrare in casa e si allacciano sempre le cinture. Abbiamo trovato la città di Würzburg ricca di interessanti monumenti come la Residenz e la Festung, la disposizione dei negozi era buona, i trasporti erano puntuali ed efficienti e molto bella la passeggiata lungo il fiume Meno. Essendo abituati a vivere in città piccola, abbiamo trovato Würzburg una città con difficile orientamento, spenta e con pochi cestini. La famiglia tedesca è molto diversa da quella italiana per quanto riguarda gli orari (mangiano presto), ma sono molto accoglienti, ospitali, gentili, disponibili e più indipendenti. Infine, il cibo è stato molto gradito: piaciuti i Bratwurst, Weiswurst, i brezel, la cotoletta (schnitzel) e tutti i vari tipi di patate (kartoffeln), mentro non sono stati molto apprezzati i crauti e il burro, poiché era messo ovunque.
ALESSIA NEGRI