8
I casoni veneti. Saccisica è la magia di un luogo che dialoga con la campagna, con l'ambiente naturale, con la sua storia rurale testimoniata dai casoni veneti ancora esistenti e visitabili. I casoni sono dimore particolari per configurazione architettonica, dimensioni e materiali, ma anche per funzionalità. Il casone, quasi scomparso nella sua forma originaria, ma molto diffuso fino agli anni '50, era l'abitazione povera dei braccianti di queste terre, costruito con i materiali offerti dalla natura: argilla per i mattoni, canne palustri e paglia per il tetto, legname per i serramenti. Aveva una forma rettangolare o quadrata, con il tetto caratteristico per l'elevata copertura a cuspide e tutti gli spazi interni ridotti all'essenziale. Negli anni '40 solo a Piove di Sacco i casoni erano 320. Oggi se ne possono contare solo 3 in tutta la Saccisica, tutti aperti al pubblico e visitabili. A Piove di Sacco si possono visitare il Casone Rosso, che deve il suo nome al colore dell’intonaco esterno ed è stato ricostruito secondo le perimetrie e i prospetti originali dopo l’incendio del 1993, e il Casone di Via Ramei, costruito tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento e arredato con mobili ed oggetti originali donati dalla popolazione locale. Situati entrambi in mezzo alla natura, sono il ponte che collega il passato al futuro, l’àncora dei valori di un tempo e la nostra memoria collettiva. Ad Arzergrande si è appena concluso il restauro del Casone Azzurro costruito nell'Ottocento e abitato fino al 2006. 1 Saccisica: scorcio di natura. 2 Brugine: Villa Roberti. 3 Piove di Sacco: Casone Via Ramei. 4 Arzergrande: Casone Azzurro. 5 Piove di Sacco: Casone Rosso. 3 4 5

Saccisica ITA 2011

Embed Size (px)

DESCRIPTION

 

Citation preview

I casoni veneti.Saccisica è la magia di un luogo che dialoga con la campagna, con l'ambiente naturale, con la sua storiarurale testimoniata dai casoni veneti ancora esistenti e visitabili. I casoni sono dimore particolari perconfigurazione architettonica, dimensioni e materiali,ma anche per funzionalità. Il casone, quasi scomparsonella sua forma originaria, ma molto diffuso fino aglianni '50, era l'abitazione povera dei braccianti di questeterre, costruito con i materiali offerti dalla natura:argilla per i mattoni, canne palustri e paglia per il tetto,legname per i serramenti. Aveva una forma rettangolareo quadrata, con il tetto caratteristico per l'elevatacopertura a cuspide e tutti gli spazi interni ridottiall'essenziale. Negli anni '40 solo a Piove di Sacco i casoni erano 320. Oggi se ne possono contare solo 3in tutta la Saccisica, tutti aperti al pubblico e visitabili.A Piove di Sacco si possono visitare il Casone Rosso,che deve il suo nome al colore dell’intonaco esterno

ed è stato ricostruito secondo le perimetrie e i prospettioriginali dopo l’incendio del 1993, e il Casone di ViaRamei, costruito tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento e arredato con mobili ed oggetti originalidonati dalla popolazione locale. Situati entrambi

in mezzo alla natura, sono il ponte che collega il passato al futuro, l’àncora dei valori di un tempo e la nostra memoria collettiva. Ad Arzergrande si è appena concluso il restauro del Casone Azzurrocostruito nell'Ottocento e abitato fino al 2006.

1 Saccisica: scorcio di natura.2 Brugine: Villa Roberti.3 Piove di Sacco: Casone Via Ramei.4 Arzergrande: Casone Azzurro.5 Piove di Sacco: Casone Rosso.

3

4

5

SCORREZZOLA

SANT’ANGELOSAONARA

BRUGINE

CODEVIGOBOVOLENTA

PONTELONGO

ARZERGRANDE

LEGNARO

POLVERARA

CCAASSEELLLLII

CCOOMMUUNNII DDEELLLLAA SSAACCCCIISSIICCAA

CCOOLLLLII EEUUGGAANNEEII

DIREZIONE MILANO

AEROPORTOVERONA

AEROPORTOVENEZIA

AEROPORTOTREVISO

DIREZIONE BOLOGNA

AUTOSTRADA A4

AUTOSTRADA A4

AUTO

STRA

DAA1

3

DIREZIONE TRIESTE

Dic

embr

e 20

11

>>

Stam

pa a

d al

ta r

isol

uzio

ne >

>130

lin

ee >

>G

rafi

che

Qua

ggio

- p

d

Piazza Antenore, 335137 PadovaTel. +39 049 8767911Fax +39 049 650794

www.turismopadova.itwww.turismotermeeuganee.it

© Fotografie: archivi fotografici dei Comuni della Saccisica, Luciano Schiavon, Simone Sartori, Fotoclub Chiaroscuro.

Ufficio Informazioni Turistichedi riferimentoIAT Piove di Sacco

Bacino Turistico della SaccisicaPiazza Matteotti, 4 - 35028 Piove di Sacco (PD)Tel. e fax +39 049 9709331www.turismosaccisica.ite-mail: [email protected]

ITINERARI IN SACCISICA• Itinerario dei casoni• Vie d’acqua• Sapori della Saccisica• La via del sale e dello zuccheroMaggiori informazioni presso l’ufficio turisticoBacino della Saccisica.

Regionedel Veneto

Saccisica,terra d'acquee di sapori.

accisica.Swww.veneto.to

Saccisica. Terra d’acque.La Saccisica è una zona pianeggiante, molto bassa,quasi al livello del mare che si frappone tra la Città di Padova e la laguna veneta. È stata, un tempo, il contado padovano e insieme l'amato entroterra dei nobili veneziani, sede delle loro dimore dicampagna, ma anche il loro inesauribile granaio. Il nome di Saccisica le deriva dal capoluogo Piove di Sacco, importante avamposto dei Carraresi negliscontri con la Serenissima per il controllo del territoriotra Padova e Venezia.

con scarsa pendenza, e quindi soggette all'invasione delleacque dei fiumi. In tal senso la Saccisica fu un importantesito d'acquartieramento romano. Il territorio padovano fu organizzato in tre agri centuriati uno dei quali facevacapo a Piove di Sacco, con la formazione di borghi e villaggi di dimensioni minori lungo le principali vie di comunicazione. Da quanto emerge nei rinvenimentiarcheologici particolarmente interessanti di Arzergrande,Sant'Angelo, Vigorovea, Brugine, Campagnola, Vallonga,gli insediamenti d'epocaromana nella Saccisicaerano sicuramente di livello elevato com'ètestimoniato dai resti dellevillae, ossia le lussuoseabitazioni con annessirustici per le produzioniagricole quasi precursoridelle future ville venete, edi tombe romane nellezone di Sant'Angelo,Vigorovea e Arzergrande. Sempre ad Arzergrande i resti di colonne e di

grossi blocchi di massicciata attestanol’esistenza di imponenti opere diarginatura contro le rotte del fiumeBrenta. Alcuni di questi interessantireperti archeologici romani sono oggivisitabili presso la Sala espositiva “PortusAedro” nel Comune di Arzergrande. In località Ardoneghe di Brugine è statatrovata un'ara della fine del I secolodedicata a Nettuno, mentre a S. Anna di Piove di Sacco lo scavo ha restituito

un’ara votiva della seconda metà del I sec. dedicata al dio Silvano. Anche il territorio dell’attuale Comune di Saonara, in epoca romana compreso nella coloniarurale di Piove di Sacco e attraversato dall’importante Via Annia, ha restituito numerosi reperti archeologici.

L’epoca Romana.La mancanza di scavi archeologici sistematici ha finoraimpedito la ricostruzione di un chiaro quadro del territoriodella Saccisica in epoca romana. Ciononostante ilrinvenimento del tutto casuale di numerose lapidi, are e stele attesta il livello elevato degli insediamenti romaninella Saccisica. Il materiale archeologicorinvenuto risale al I e al II secolo d.C., quandotutto il territoriopadovano, incorporatonella X Regio Venetia etHistria, visse un periododi particolare fiorituraeconomica e politica.Con la colonizzazioneromana si sviluppòun'ampia rete viaria di collegamento tra il territorio padovano edalcune importanti vie di comunicazione dell'Impero allorain fase d'espansione verso est. Il complesso viario portò alsorgere di numerosi insediamenti che si accompagnarono alla Centuriazione tesa a bonificare, per trasformare in terre produttive, tutte quelle zone basse e paludose

2

1

I fiumi, i casoni di valle e la gronda lagunare.L'elemento che più caratterizza il territorio dellaSaccisica è l'acqua. È continuo infattil'intrecciarsi e l'accavallarsi, il disperdersi e riapparire di tutta unamaglia di nastrid'acqua: sonotanti i fiumicelli, gli scoli e le brentelle che solcano la campagna. Ed ecco all'improvviso, ai margini orientali, il territorio scivola verso il mare con il bacino calmoe dolce della laguna. È un paesaggio misterioso e inatteso, splendido, uniconel suo genere.

Valle Millecampi,milleseicento ettari di ambiente lagunare, valle Morosina, il Casone delle Sacche, il casone Millecampi sono luoghi che rappresentano l’eccellenza di quest’angolo unico della provincia di Padova dove la terra, il mare e il cielo si fondono per regalare bellezza e tranquillità al visitatore. Canali e specchi d'acqua, barene e piccoli canali da cuigli uomini della Saccisica hanno liberato, con secoli di lavoro di bonifica, prezioso terreno coltivabile: è il tipico paesaggio di gronda lagunare che segna il passaggio tra la laguna e la terra, delineato dalle valli di pesca, dalle grandi aree di terrenocoltivato e ancora punteggiate dai cippi della conterminazione lagunare posti nel XVII sec. dai veneziani.La flora e la fauna rispecchiano l’unicità del luogo;l’elevata salinità del terreno permette l’esistenza di poche specie, particolarmente adatte a questohabitat: il canneto, il limonium, l'astromarino, l'erica. Anche la fauna è ben caratterizzata con specie comel'anguilla, il cefalo, la sterna o il cavaliere d’Italia, le anatre, l'airone e tanta altra avifauna.Nel XIX secolo, l'introduzione delle innovazionitecnologiche in campo agricolo per il controllo delle acque permise di terminare la paziente opera di bonifica del territorio cominciata in età romana,continuata dai monaci benedettini, poi dai patriziveneziani e portata a compimento grazie ancheall’impegno del senatore Leone Romanin Jacur.Caratteristici della zona gli impianti idrovori fanno

del territorio di Codevigo e di Correzzola un nodo di fondamentale importanza per il controlloidrogeologico di tutta la Saccisica e di una parte della provincia. La prima bonifica meccanica con macchine idrovore a vapore venne attuata nel 1854 a Civè di Correzzola.Fiore all’occhiello di questo sistema è l’idrovora di Santa Margherita, realizzata nel 1890, all’epoca la più grande d’Europa, ancora in funzione e visitabile,grazie al Museo della bonifica, nelle sue parti piùantiche.

Questi fabbricati con le grandi pompe di sollevamento, sonooggi considerati preziosireperti di archeologiaindustriale degni di conservazione e diadeguata valorizzazione.

Bovolenta è un paese che nasce e si sviluppatra due fiumi, il Canale di Cagnola e il

Bacchiglione, che confluiscono nella località detta “La Ponta”, creando uno degli angoli più suggestivi del paese. Da Bovolenta a valle il corso d'acqua sipresenta rettilineo ed un tempo veniva chiamato“Bacchiglion Vecchio”. Il paesaggio che s'incontra in questa zona è di tipoagricolo, caratterizzato da campi aperti con poche siepialberate, coltivati perlopiù a mais, grano, orzo,barbabietole e vigneti, protetto da argini ottocenteschi.Il Bacchiglione bagna anche Pontelongo, che per la sua posizione strategica sulla principale via di comunicazione tra la laguna e l’entroterra, in epocacomunale e carrarese, fu spesso teatro di battaglie trapadovani, ezzelini, scaligeri e veneziani, per il controllodel ponte e delle fortificazioni vicine.In epoca Veneziana e fino al secondo dopoguerra del Novecento fu importante porto fluviale. Il Bacchiglione si dirige infine verso Correzzola,impreziosita dalla presenza della Corte Benedettina.

1

2

3

Ville, chiese, palazzi.La campagna rigogliosa della Saccisica, bella di colori e di immagini, di costruzioni, di paesi piccoli e grandi è un terreno fertile, è terra e sabbia; sono i detriti e i sedimenti dei fiumi in corsa verso il mare terre bonificatenel corso dei secoli dal lavoro incessante di uomini, le cuivicende sono ancor oggi testimoniate dalle masserie e dalle dimore di campagna. Dal ’700 infatti, grazie al fortesviluppo dell’agricoltura, la villa diventa il centro della riorganizzazione del paesaggio, assieme alla quale si moltiplicano case rurali, casoni, barchesse che, con gliargini dei fiumi, rappresentano l’assetto territorialecodificato daiveneziani erimasto quasiinalterato sino ad oggi.

A Bovolenta,passeggiandolungo gli argini del Bacchiglione, sipossono ammirareancora oggi le villefatte costruire da alcune nobilifamiglie venezianecome ad esempio i Buzzacarini, gli Erizzo, i Foscarini, che avevano scelto questa località quale prezioso caposaldonella terraferma oltre che luogo di villeggiatura estiva.

A Brugine sorge Villa Roberti, sontuosa dimora di campagna che conserva ancora intatta l’originariastruttura architettonica progettata da Andrea Da Valle tra il 1543 e il 1553 e che all’interno, custodisce un riccociclo di affreschi di G. B. Zelotti e di altri pittori di scuolaveronese.

A Codevigo risiedette alungo Alvise Cornaro,proprietario all’epoca di quasi tutti i terreniagricoli della zona. La campagna gli fu anchecongeniale per mettere in atto i precetti del suotrattato “Vita sobria”.Ospitò per lunghi periodiil commediografo AngeloBeolco detto Ruzante,suo uomo di fiducia per la gestione dei possedimenti agricolinel territorio, e l'architetto G. M. Falconetto, per il rifacimentodella facciata della chiesa di San Zaccaria.

Piove di Sacco, passata nel 1405 da libero Comune, sotto la protezione di un podestà della famiglia dei Carraresi, al dominio della Serenissima, divenne residenza di moltinobili veneziani. Sorsero allora i palazzi ancora presenti nel centro storico che mantengono intatta la loroaffascinante venezianità: sono da considerare il palazzoneogotico Valeri di proprietà comunale e in attesa di essereriportato all’antico splendore, Palazzo Bertani Doardo, e Palazzo Priuli, che conserva ancora la cappella e le barchesse laterali. Il più conosciuto è PalazzoGradenigo, del Podestà Francesco Gradenigo, presente a Piove fin dal 1434. Piove di Sacco è anche: il Duomo

di San Martino,versione neo -romanicadell'antica Pieve,sorta nel 975 pervolontà del vescovodi Padova Gauslino,il Santuario dellaMadonna delleGrazie, la cuiorigine è legata,secondo latradizione, ad un avvenimentomiracolosotramandato dalla

tradizione popolare e descritto in un quadro secentescoconservato all’interno dell’edificio, dove è visibile anche un ritratto della Vergine risalente al 1478 e attribuito a Giovanni Bellini, la Chiesa di San Nicolò, edificata ad opera dei barcaioli e pescatori della città che conservaall’interno dei magnifici affreschi di epoca trecentesca, la “Scolla” del SS. Crocefisso (Chiesa di San Francesco),costruita tra il 1565 e il 1575 e unica porzione superstite di un complesso conventuale più ampio di epocaantecedente, i numerosi palazzi del centro storico,anticipati dai portici che ne segnano le strade principali.È il fascino di un città che vive una propria dimensione euna propria storia: dal Medioevo al Rinascimento e poi finoall'Ottocento con il prospetto lineare e marmoreo del PalazzoComunale progettato dall’architetto Giuseppe Jappelli.

5

6

4

7

1 Codevigo: Casone delle Sacche.2 Codevigo: S. Margherita, idrovora.3 Bovolenta: Porto alla Ponta.4 Brugine: Villa Roberti.5 Piove di Sacco: Palazzo Gradenigo.6 Piove di Sacco: Duomo di San Martino.7 Piove di Sacco: Barchessa Polani.8 Pontelongo: Villa Foscarini Erizzo.9 Pontelongo: canale Bacchiglione.

Gli insediamentibenedettini.

A Pontelongo merita unavisita Villa Foscarini -Erizzo, ubicata sulla rivasinistra del fiumeBacchiglione, è oggi sededel Municipio. Costruitaintorno al 1570 da NicolòFoscarini, fungevacontemporaneamente da luogo di villeggiatura,da azienda agricola e sede di promozione di attività “industriali”,come ad esempio una fabbrica per lalavorazione del corallo.Gli affreschi di stilepompeiano e le belle decorazioni la rendono ancora piùinteressante. La Casa del fascio costruita nel 1938 suprogetto dell’architetto Quirino De Giorgio è un esempio

di architettura futuristaperfettamenteconservata. L’Antico Mulino sulfiume Bacchiglione è un impianto industrialeche risale al 1875, notoper le diverse varietà di farina che produce.Lo Zuccherificio detto“El Beljo” perchécostruito dai belgi neglianni 1908-1910 dacent'anni trasforma

la barbabietola in zucchero e attualmente è l'unicozuccherificio ancora attivo nel Veneto. Durante la Festadella Dolcezza (ogni prima domenica di dicembre) vengonoeffettuate visite guidate. Barchessa Contarini, risalente allafine del 1500, comprende villa padronale, barchessa, edaltre adiacenze. Sorge lungo la riva del fiume Bacchiglionee attualmente al suo interno viene svolta un'attivitàricettiva.

A Sant'Angelo la secentesca villa Caprari detta CasaMaritan, di recente restaurata, è pregevole testimonianzadell'architettura residenziale del passato. In via Savonarolala scuderia con allevamento di cavalli offre un'atmosferaagreste d'altri tempi. La settecentesca Chiesa Parrocchialedi San Michele Arcangelo conserva opere lignee di pregio,una tela di scuola del Veronese, alcune statue della scuoladel Bonazza e la pala di S. Michele firmata e datata da Gianbattista Canal nell’anno 1798. La Chiesa di San Giacomo a Vigorovea conserva un settecentesco altarein marmo di Carrara opera di Alvise Tagliapietra.

Risalendo a nord, in direzione Padova, s’incontra infineSaonara. Attraversato dalla Strada dei Vivai questoComune è particolarmente rinomato per la grandetradizione florovivaistica.

Qui sorge Villa Cittadella-Vigodarzere-Valmaranacircondato da un vasto parco romantico progettato nel 1816circa da Giuseppe Jappelli. Sul terreno pianeggiante il genialearchitetto veneziano eresse un colle e creò una grotta ed un lago. Il paesaggio estremamente scenografico ottenuto fu poi completato con la costruzione di edifici di vario stile e ricca decorazione, tra cui la grotta dei Templari, ispirata al gusto neogotico, il cui interno ricrea un antro selvaggio e misterioso, dove spicca la statua androgina di Baffometto.

Nel territorio rurale della zona ebbe particolare diffusioneanche la casa colonica grazie ai monaci benedettini di Santa Giustina di Padova che consolidarono il loropotere sotto il dominio della Serenissima nel '500,diventando proprietari di vasti latifondi. Imponenti efunzionali, nelle case coloniche ogni elemento aveva unasua peculiare funzione: l'abitazione, i magazzini, il fienile,la caneva (cantina), le stalle e le scuderie con l'aia. Le corti Benedettine, grazie all'opera dei monacidell'ordine di San Benedetto, oltre ad essere sede principale

di didattica agricolafunzionavano anche comecentro di cultura, di arti e di mestieri artigianali.L'azione dei Benedettini ebbenotevole rilievo per labonifica dei terreni palustrimalsani, nonché perl'introduzione di nuovissimisistemi di coltivazione. Oggi la bellissima Corte diCorrezzola, probabilmentecostruita su progetto diAndrea Moroni, architetto difiducia dei monaci di SantaGiustina, è sede della

biblioteca comunale, di un piccolo museo di oggettiartigianali e di un albergo. L'influenza dei Benedettini sivede anche nella zona di Legnaro, dove l'antica CorteBenedettina è oggi sede della biblioteca comunale eimportante Centro Congressi.

8

9

11

10

Modello dell'insediamento rurale benedettino, fatto di corti e di gastaldie, è la fattoria detta GrandeVanezza, costruita nel 1570 a Correzzola, dove siincontrano anche le acque del Bacchiglione, zona digrandi bonifiche e interventi per arginare gli invasidell'acqua, mentre a Piove di Sacco si possono visitarela cinquecentesca barchessa di villa Bragato, oggiadibita a ristorante e, della stessa epoca, la barchessaPolani ad Arzerello, porzione superstite di una dimoraagricola andata distrutta.

Le tradizioni religiose.La fede cristiana ha radici profonde in tutta la Saccisica,per cui spesso sono di antica origine anche le tradizionireligiose che la caratterizzano. Nell'ampio panorama di feste e manifestazioni spiccanodue importanti appuntamenti: la Festa del “Voto” di

Pontelongo (1a domenica di maggio) e laFesta del “Voto” di Piove di Sacco

(6 maggio di ogni anno), chericordano la grazia concessadalla Madonna alle cittadine di Piove di Sacco e Pontelongodurante le epidemie di pesteche colpirono l'Europa nelXVII secolo. La processione di Pontelongo, l'unicaprocessione della zona in cui i portatori partecipano ancorascalzi e avvolti nelle cappetradizionali, termina con il rituale dell'attraversamentodi un “Ponte di Barche” sul Bacchiglione, allestitoappositamente per l'occasione.Suggestiva è anche la cerimonia che vede ogni

anno, la prima domenica di ottobre, gli abitanti di S. Margherita (Codevigo) portare in processione da valleMillecampi fino alla Chiesa di Santa Margherita un’anticastatua della Madonna, chiamata Vergine dal MantoVerde, che la tradizione vuole portata dal mare.

I sapori.La Saccisica non è solo una zona da vedere e apprezzareper i piccoli grandi tesori artistici e naturalistici, bisognaanche gustarne i sapori e i profumi della cucina. I frutti di questa terra sono anche delle eccellenze gastronomiche:

l’asparago di Conche,prossimo ad ottenere il marchio DOP e il radicchio rosso diChioggia sono delizieormai riconosciute anchea livello extraterritoriale;la Gallina di Polverara,preparata in vari modi e la carne di cavallo,piatto tipico delle zone di Saonara, Legnaro eSant'Angelo di Piove sidistinguono tra le carni.Tra i primi piatti èd'obbligo un richiamo

ai risotti: speciale quello di rane, catturate lungo i fossati,un primo piatto che pochi sanno cucinare rammentandola ricetta delle madri o delle nonne. Ma c'è anche quellocon le frattaglie di pollo, quello con le erbette selvatiche di campo e quello con la zucca. Sono sapori di tutti i giorni, di una vita semplice legata ai ritmi della natura,che aiutano a gustare anche gli altri importanti valori di questa terra. Numerose le feste e le sagre che celebranoi prodotti tipici e la vita agreste, tra le principali siricordano le fiere del bestiame di Piove di Sacco eSant'Angelo di Piove, la festa dell’asparago e quella del radicchio di Conche di Codevigo, la fiera degli uccellidi Sant'Angelo, la festa della Zucca di Piove di Sacco, la Festa della Dolcezza di Pontelongo.

12

10 Piove di Sacco: Pala del Bellini, Santuario Madonna delle Grazie.

11 S. Angelo di Piove: Chiesa S.M. Arcangelo.12 Pontelongo: Festa del “Voto”.13 Piove di Sacco: Festa della Zucca.14 Piove di Sacco: Duomo, Pala di Giovan Battista

Tiepolo: “Madonna del Carmelo”.

14

13