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-Albare’ di Costermano -
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Sabato 7 Agosto
Io sono la via…
PARTIRE
Partire è, innanzitutto, uscire da sé stessi.
Spezzare quella crosta di egoismo
che tenta di rinchiuderci nel nostro "io".
Partire è smettere di girare attorno a noi stessi,
come se fossimo al centro del mondo e della vita stessa.
Partire è non lasciarsi chiudere
dal piccolo mondo cui apparteniamo:
qualunque sia la sua importanza, l'umanità è più grande,
ed è a lei che dobbiamo tendere, è lei che dobbiamo servire.
Partire è aprirci agli altri, scoprirli, farci loro incontro.
Aprirsi alle idee,
anche quando queste sono contrarie alle nostre,
è come possedere il fiato di un buon camminatore.
Beato chi comprende e fa suo questo pensiero:
"Quando non sei d'accordo con me, mi arricchisci".
Avere al proprio fianco qualcuno
che sa dire soltanto "va bene",
che è sempre d'accordo, incondizionatamente fin dall'inizio,
non vuol dire avere un compagno, ma piuttosto un'ombra.
Quando il disaccordo non è sistematico e voluto,
ma viene da una visione differente delle cose,
allora può soltanto arricchire.
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Un buon camminatore
sa che il grande viaggio è quello della vita,
e che questo presuppone dei compagni.
"Compagno":
etimologicamente è quello con cui si divide lo stesso pane.
Beato chi si sente eternamente in viaggio
e in ogni prossimo vede un compagno di viaggio.
Un buon camminatore si preoccupa dei compagni stanchi...
Previene il momento dello scoraggiamento.
Li prende là dove li trova. Li ascolta.
Con delicatezza, intuito e soprattutto amore,
fa loro riprendere coraggio e ritrovare il gusto per il viaggio.
Andare avanti per andare avanti, così semplicemente,
non è ancora un vero viaggio.
Occorre andare alla ricerca di uno scopo;
prevedere un arrivo, un punto di sbarco.
Per noi discendenti di Abramo,
partire significa mettersi in movimento,
per aiutare tanti altri a mettersi in movimento
e costruire insieme un mondo più giusto ed umano
PENSIERI… LUNGO LA VIA:
Quali sono i doni che vorrei il Signore mi facesse in questa route?
Canto: Madonna degli scout
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Domenica 8 agosto
Io sono la via… Sulla via… in compagnia di me stesso
Dal Vangelo secondo Luca 6, 12-16
Avvenne che in quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la
notte in orazione.
Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il
nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo,
Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d’Alfeo, Simone
soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.
Dal Vangelo secondo Matteo 11, 25-27
In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate
ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre
mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non
il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Dal Vangelo secondo Matteo 26, 36-39 Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli:
“Sedetevi qui, mentre io vado a pregare”. E, presi con sé Pietro e i due figli di
Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: “La mia anima è
triste fino alla morte; restate qui e pregate con me”.
E, avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: “Padre
mio, se é possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come
vuoi tu!”.
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LO SPECCHIO
Prima della scelta dei Dodici, Gesù sale sulla montagna per chiedere consiglio al Padre; in un momento di gioia profonda il suo cuore ‘esplode’ in una grande preghiera di benedizione; nel momento della massima sofferenza si ritira nel Getsemani per chiedere aiuto a Dio… In ogni momento della vita, in ogni situazione Gesù è capace di stabilire un contatto con il Padre nella preghiera; è capace, cioè, di rientrare in se stesso, di guardarsi con verità per affrontare i problemi o riconoscere una cosa bella, senza fughe, né indifferenza dinanzi alla vita. Quando Gesù è in preghiera non conta le ore: la sua è l’esigenza forte di capire quello che gli sta succedendo e di chiedere aiuto per poter fare la cosa giusta; non è una preghiera noiosa, ‘inutile’, fine a sé stessa, ma è la decisione convinta di fermarsi per entrare dentro di sè davanti a Dio; è una preghiera del cuore nel senso che diventa capacità di conoscersi e di porsi domande, non tanto come introspezione psicologica, ma come desiderio di fare verità e di affidare tutto a quel Dio che conosce ciascuno di noi come nessun altro. LO SPECCHIO Lo Specchio può essere il segno della capacità di stare di fronte a sé stessi con uno sguardo di verità… andando oltre la tua immagine, quella che si vede con gli occhi, e cercando di scorgere tutto ciò che si vede solo con gli ‘occhi del cuore’, riconoscendoti abitato dalla Presenza… PENSIERI… LUNGO LA VIA:
Immagina di essere davanti allo specchio che trovi disegnato nella prossima pagina: chi sei, cos’hai nel cuore in questo momento, quali sentimenti vi abitano, cosa vorresti fare, dove senti di essere chiamato?.
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Strade della mia vita:
Strade della mia vita,
labirinto di linee
sulle carte geografiche,
disegno affascinante,
indecifrabile e luminoso;
strade che giungete
fino alla terra promessa
e di là nel mistero
quando passerò il Giordano
e il bivacco eterno avrà inizio
nel grande gioioso riposo.
Strade della mia fede
mai raggiunta e mai piena,
della mia speranza
sempre distrutta e rinata,
del mio amore mai sazio
anelito e tormento
di un più e di un sempre
ancora lontano.
Strade della mia vita,
maestre instancabili,
nostalgie inguaribili
del passato dietro le spalle,
del futuro
al di là dell’orizzonte.
BASADONNA GIORGIO, Spiritualità della strada, ed. Ancora, Milano 1979
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Lunedì 9 Agosto
Io sono la via… Sulla via… in compagnia degli altri
Dal Vangelo secondo Luca 10, 25-37 Un dottore della legge si alza per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per
ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che
cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo
tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai". Ma quegli,
volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi é il mio prossimo?". Gesù riprese: "Un
uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per
caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò
oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe
compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi,
caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il
giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura
di lui e ciò che spenderai in più te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti
sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli
rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fa’ lo
stesso".
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IL BERSAGLIO “Il dolore nasce proprio quando l’uomo non riesce a relazionarsi integralmente con se stesso, con gli altri, con la storia e con tante altre realtà. L’uomo soffre soprattutto a causa di relazioni non sane, non integre. Se è dunque la relazionalità l’ambito di più forte sofferenza, è allora in questo stesso ambito che va cercata la dimensione fondante della persona umana” (M. I. Rupnik, teologo). Le relazioni sono il terreno sul quale si gioca la meravigliosa partita della nostra vita; non possiamo giocarla altrove… La pagina conosciutissima del ‘buon Samaritano’ è l’immagine nitida della capacità di relazione che è, fondamentalmente, accorgersi dell’altro; per noi, oggi, è una grossa sfida, perché viviamo in un momento di individualismo esasperato, dove si rischia di vivere in mezzo agli altri, ma senza incontrarli. Molti, ormai, si accorgono solo di sé stessi: “Sono io che ho bisogno, non gli altri”, “Sono io che sto male, gli altri si arrangino”... I primi due che passano davanti allo sventurato della parabola rappresentano tutte quelle persone che non pensano che a sé, che non sanno guardare oltre il proprio ombelico; chi si ferma, invece, incarna il comandamento dell’amore, la logica del servizio, che dovrebbe caratterizzare ogni tipo di relazione: “Quello che ho te lo do, che sia tempo, che siano bende, che sia denaro...”. Una pagina terribile della storia ci ha consegnato i campi di concentramento… In risposta a questa negazione di ogni possibilità di relazione, la vita può essere intesa come un ‘campo di decentramento’, dove imparo a non considerarmi il centro, a uscire sempre più da me stesso e a riconoscere che solo nell’accoglienza e nell’amore dell’altro io posso realizzare la mia felicità. PENSIERI… LUNGO LA VIA: Prova a disegnare sul bersaglio le persone con le quali ti relazioni; vicine al centro se la relazione è per te significativa, sempre più lontane se si avvicinano alla semplice conoscenza. Dopo aver mappato le relazioni rispondi: Che tipo di relazioni ho con le persone? Relazione di utilizzo, di dono,
conoscenza, di affetto…. Devo motivare dove e perché metto le persone: queste relazioni che ho mi
soddisfano? Quale lato sento mancante? Di che cosa ho più bisogno? L’altro per te è una minaccia o una promessa? E’ qualcosa che ti fa paura o che
ti lancia? E’ presente Dio nelle mie relazioni? Se sì perché? Se no perché? Nella mia vita ci sono prevalentemente relazioni paritetiche (tra coetanei) o
verticali (adulto ragazzo)?E’ equilibrato il loro rapporto nella mia vita? Dove ho posizionato il mio rapporto con i genitori? Perché? Che relazione ho
con loro? Quale relazione vorrei vicina ed è lontana e viceversa?
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LA PREGHIERA DEL PELLEGRINO
Aiutami Signore a mettermi in cammino. Anche se l'orizzonte mi sembra oscuro.
Anche se la ricompensa, agli occhi del mondo, non vale l'impegno.
Anche se la gente pensa che il mio apporto per un mondo nuovo non è granché.
Aiutami Signore a mettermi in cammino. A lasciar da parte ciò che mi paralizza.
A lasciar da parte ciò che mi rende schiavo. A lasciar da parte ciò che spezza in due il mio cuore.
Aiutami Signore a mettermi in cammino.
A non giustificarmi quando non vedo i frutti. A non giustificarmi quando mi mancano le forze.
A non giustificarmi quando non ricevo un grazie riconoscente.
Aiutami Signore a mettermi in cammino. Ad abbandonare tutto ciò che non mi permette di seguirti. Ad abbandonare la timidezza e la mancanza di coraggio.
Ad abbandonare il mio orgoglio, e soprattutto ad abbandonarmi a Te.
Aiutami Signore a mettermi in cammino. Ad annunciare il tuo Regno agli afflitti.
A portare la Buona Novella a chi è scoraggiato. A nutrire della tua Parola chi è senza speranza, e a nutrire della tua Eucaristia i poveri di spirito.
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Martedì 10 Agosto
Io sono la via… Sulla via… in compagnia di Gesù
Dal Vangelo secondo Matteo 14, 22-33 Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra
sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte,
solo, a pregare. Venuta la sera egli se ne stava ancora solo lassù. La barca intanto
distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento
contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I
discepoli, nel vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: "E' un
fantasma" e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro:
"Coraggio, sono io, non abbiate paura". Pietro gli disse: "Signore, se sei tu,
comanda che io venga da te sulle acque". Ed egli disse: "Vieni". Pietro, scendendo
dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la
violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore,
salvami!". E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede,
perché hai dubitato?". Appena saliti sulla barca il vento cessò. Quelli che erano
sulla barca gli si prostrarono davanti esclamando: "Tu sei veramente il Figlio di
Dio!”.
LA NAVE Questa sera è la famosa notte di S. Lorenzo, quella in cui si guarda il cielo… Lo sappiamo veramente guardare il cielo, scoprendo chi vi abita? La presenza di Dio nella nostra vita resterà sempre una questione aperta, perché di fatto Lui c’è… Noi, invece, dove siamo? Come per i discepoli, certi momenti ci mettono paura, e ce ne sono tanti… Anche la fede sembra far paura, sembra un’esperienza da allontanare più che da avvicinare, quasi che Dio voglia togliere qualcosa alla nostra vita… E’ proprio così? Il Dio di Gesù Cristo è veramente un Dio di cui dubitare, di cui aver sospetto? Non è forse il Dio che hai già incontrato, al quale affidi le tue giornate, con il quale vorresti parlare e raccontarti, al quale vorresti fare mille domande…? PENSIERI… LUNGO LA VIA:
Entriamo nell’immagine della barca… Quali sono le paure che fanno ‘affondare’ la tua fede? Quando, invece, la fede è stata ancora di salvezza, una vela che ti ha portato avanti? Costruiremo una barchetta di carta sulla quale mettere le nostre paure e i nostri desideri in ordine alla fede.
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Strappa lungo la linea tratteggiata e costruisci la tua barchetta !!
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Strappa lungo la linea tratteggiata e costruisci la tua barchetta !!
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Preghiera del Pellegrino della montagna
(Canonico Gratìen Volluz)
Signore Gesù
che dalla casa del Padre
sei venuto a piantare la tua tenda in mezzo a noi;
tu che sei nato nell'incertezza di un viaggio
ed hai percorso tutte le strade, quella dell'esilio.
quella dei pellegrinaggi,
quella della predicazione:
strappami all'egoismo e dalla comodità,
fa di me un pellegrino.
Signore Gesù,
che hai preso così spesso
il sentiero della montagna
per trovare il silenzio, e ritrovare il Padre;
per insegnare ai tuoi apostoli
e proclamare le beatitudini;
per offrire il tuo sacrifìcio,
inviare i tuoi apostoli
e far ritorno al Padre: attirami verso l'alto,
fa di me un pellegrino della montagna.
Come San Bernardo,
devo ascoltare la tua parola,
devo lasciarmi scuotere dal tuo amore.
A me, continuamente tentato di vivere tranquillo.
domandi di rischiare la vita,
come Abramo, con un atto di fede;
a me, continuamente tentato
di sistemarmi definitivamente,
chiedi di camminare nella speranza,
verso di te, cima più alta, nella gloria del Padre.
Signore,
mi creasti per amore, per amare:
fa' ch'io cammini,
ch'io salga, dalle vette, verso di te,
con tutta la mia vita,
con tutti i miei fratelli,
con tutto il creato
nell'audacia e nell'adorazione.
Cosi sia.
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Mercoledì 11 Agosto
Io sono la verità… Dal Vangelo secondo Giovanni 4, 5-30
Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più
discepoli e battezza più di Giovanni - sebbene non fosse Gesù in persona che
battezzava, ma i suoi discepoli - , lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la
Galilea. Doveva perciò attraversare la Samaria. Giunse pertanto ad una città della
Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe
suo figlio: qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva
presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad
attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. I suoi discepoli infatti erano
andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: “Come mai tu,
che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? ”. I Giudei
infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: “Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere! ”, tu stessa
gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gli disse la donna:
“Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai
dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che
ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge? ”. Rispose
Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua
che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui
sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. “Signore, gli disse la donna,
dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad
attingere acqua”. Le disse: “Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui”. Rispose
la donna: “Non ho marito”. Le disse Gesù: “Hai detto bene “non ho marito”;
infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai
detto il vero”. Gli replicò la donna: “Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri
padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo
in cui bisogna adorare”. Gesù le dice: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui
né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che
non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai
Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il
Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli
che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So che
deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”.
Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”.
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a
discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: “Che desideri? ”, o:
“Perché parli con lei? ”. La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse
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Pag. Pag. Pag. Pag. 17 Route Route Route Route di Zona 2010di Zona 2010di Zona 2010di Zona 2010
alla gente: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che
sia forse il Messia? ”. Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
L’ACQUA
L’incontro meraviglioso tra Gesù e la samaritana, tutto giocato intorno all’immagine dell’acqua, è un incontro che pian piano conduce la donna a ritrovare la sua verità e quindi la sua vita. Ognuno di noi è alla ricerca della verità; di piccole verità, quelle che ci accompagnano nella quotidianità, e di grandi verità, quelle che decidono un’esistenza. Pensiamo alla realtà del mondo e della vita: le nostre scoperte ci hanno già consegnato tutta la verità? Pensiamo ai mezzi di comunicazione e al modo in cui ci raccontano le cose: riusciamo a scorgere qual è la verità? Pensiamo a noi (Qual è la mia vera identità), alle nostre relazioni (Chi mi ama veramente, chi mi è veramente amico…?), alla nostra realizzazione di vita (Quali sono le scelte vera, giuste? Qual è la mia vocazione? Dove sarà la vita vera?). La verità è la ricerca che non ci deve mai abbandonare, per non cedere alla falsità, ma dobbiamo accettare che rimane anche mistero, perché la verità non è sempre così accessibile. Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”. Gesù si propone come la nostra Verità, cioè come colui che è capace di fare luce e di indicarci la via, come per la samaritana quel giorno al pozzo. Del resto nell’ambiguità, nella confusione, nell’indeterminatezza non è possibile vivere… Ci viene richiesta, in altri termini, la capacità di discernere, cioè di distinguere, dentro i fatti e le esperienze, ciò che è buono, ciò che è bello, ciò che è vero, senza affrontare l’esistenza come un insieme di cose indistinte, dove tutto può andar bene. La ricerca della verità implica il discernimento, che è intelligenza (=saper legger dentro le cose) della vita, coraggio di riconoscere ciò che è veramente buono oggi per me, sentire, giudicare e scegliere ciò che mi realizza veramente e abbandonare ciò che mi disperde e mi imbruttisce. Tutto questo non può essere fatto da soli; la samaritana ci aveva provato, ma senza alcun risultato… Gesù Cristo è la ‘porta’ verso la nostra personale verità, è la Parola forte di fronte alle infinite parole vuote che ci riempiono, è il riferimento sicuro dinanzi ai mille richiami che tentano di attirarci… “La Samaritana sei tu! La Samaritana sei tu con le mille cose che ti impegnano, con la tua fretta, con le tue corse, con il tuo darti da fare semplicemente perché devi. La Samaritana sei tu con tutti quei dubbi, quella diffidenza, quel continuo domandarti ‘Ma ha davvero un senso credere oggi?’. La Samaritana sei tu col tuo immenso bisogno d’amore! Quell’uomo, lo straniero, ha scelto di rivelare a te il motivo della sua venuta. Quell’uomo, lo straniero, è disposto a regalare a te la sua acqua viva! E’ anche per te, anzi... è proprio per te che Gesù se ne sta al bordo del pozzo sotto il sole cocente di mezzogiorno: ti sta ad aspettare! E tu, che fai?
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PENSIERI… LUNGO LA VIA:
Entriamo nell’immagine del pozzo…Vado ad attingere un po’ d’acqua e cerco di riconoscere con estrema verità la mia vera sete, le mie vere attese, i miei desideri più autentici; solo così, lasciando che lo Spirito di Dio faccia verità in me e orienti i miei desideri, potrò dare una direzione alla vita, un orientamento al cammino.
PRIMA DI PARTIRE
Beato te, pellegrino, se il cammino ti apre gli occhi a ciò che è invisibile agli occhi. Beato te, pellegrino, se ciò che ti preoccupa non è arrivare, ma arrivare insieme. Beato te, pellegrino, se nel cammino ti ricordi che altri lo hanno percorso prima di te. Beato te, pellegrino, se ti rendi conto che il vero cammino comincia quando finisce la strada. Beato te, pellegrino, se il tuo zaino si svuota di cose e il tuo cuore si riempie di pace. Beato te, pellegrino, se scopri che un passo indietro per aiutare qualcuno vale più che cento passi avanti nell'indifferenza. Beato te, pellegrino, se nel tuo cammino cerchi Colui che è via, verità e vita. Beato te, pellegrino, se nella quiete del cammino ritrovi te stesso e ascolti la voce del tuo cuore. Beato te, pellegrino, se il cammino ti con-duce al silenzio, il silenzio alla preghiera e la preghiera all'incontro con il Padre.
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Giovedì 12 Agosto
Io sono la vita… Dal Vangelo secondo Giovanni 14, 1-6
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a
prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e
vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado,
voi conoscete la via”.
Gli disse Tommaso: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere
la via? ”. Gli disse Gesù: “IO SONO LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
Dal Vangelo secondo Giovanni 6, 35
“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non
avrà più sete”.
Dal Vangelo secondo Giovanni 8, 12
“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà
la luce della vita”.
Dal Vangelo secondo Giovanni 10, 10-12 “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto
perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore. Il buon
pastore offre la vita per le pecore”.
Dal Vangelo secondo Giovanni 11, 25
“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”.
IL PANE Rivolgendosi ai giovani di Sulmona, poche settimane fa, Papa Benedetto così si esprimeva: “Avete capito che Dio non vi toglie nulla, ma vi dà il ‘centuplo’ e rende eterna la vostra vita, perché Dio è Amore infinito: l’unico che sazia il nostro cuore. Mi piace ricordare l’esperienza di sant’Agostino, un giovane che ha cercato con grande difficoltà, a lungo, al di fuori di Dio, qualcosa che saziasse la sua sete di verità e di felicità. Ma alla fine di questo cammino di ricerca ha capito che il nostro cuore è senza pace finché non trova Dio, finché non riposa in Lui (cfr Le Confessioni 1,1)”.
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Sono sempre del Papa queste espressioni, più impegnative, ma in continuità con la nostra riflessione: “Nell’uomo vi è una inestinguibile aspirazione nostalgica verso l’infinito. Nessuna delle risposte che si sono cercate è sufficiente; solo il Dio che si è reso finito, per lacerare la nostra finitezza e condurla nell’ampiezza della sua infinità, è in grado di venire incontro alle domande del nostro essere”. La vita… Quanti affermano di vivere una vita felice? Quali sono i segnali di vita in questo nostro tempo? Quali i segnali di morte? Cos’è che nutre veramente il cuore dell’uomo, cosa lo fa vivere e non sopravvivere? Per cosa vale la pena vivere? E’ bella la vita? Tutti sperimentiamo la gioia e la pena del vivere, perciò queste domande, anche se un po’ provocatorie, non possono essere eluse. La nostra esistenza, soprattutto nel tempo della giovinezza, è tutta protesa a cercare incontri, emozioni, esperienze: è un’esplosione di vita… ma che spesso non dà vita. Dobbiamo riconoscere, cioè, che nel soddisfare i nostri appetiti incontriamo cibi gustosi e cibi amari, cibi leggeri e cibi che appesantiscono, cibi sani e cibi dannosi… Gesù si propone come la VITA, nel senso che chiede di essere riconosciuto e considerato come nutrimento, come luce, come ‘elemento’ imprescindibile per la nostra crescita e maturazione. Lui è come il pane, cioè essenziale, basilare, primario… PENSIERI… PER LA GIORNATA:
Vado a prendere un pezzo di pane e lo mangio lentamente; mentre cerco di apprezzarne tutto il gusto, ritorno con la memoria alla mia esperienza di vita, alle scelte che faccio, agli incontri e ai luoghi che prediligo, all’uso delle cose e dei soldi, ai tempi dello svago e del divertimento, alla gestione degli affetti e del corpo… e mi domando: “Che sapore ha tutto questo? Cosa mi appare autenticamente buono, cosa mi lascia l’amaro in bocca? Quali esperienze mi danno vita, quali mi danno morte?”.
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IIIIIIII mmmmmmmmiiiiiiiieeeeeeeeiiiiiiii aaaaaaaappppppppppppppppuuuuuuuunnnnnnnnttttttttiiiiiiii……………………
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- PUNTA LE STELLE - LA/SOL x4 LA SOL Sorge un nuovo sole LA SOL Un’altra strada davanti a noi LA SOL Vecchio lo zaino ma La SOL Nuovi compagni assieme a me LA/SOL x4 LA SOL Come sarà LA SOL Questa strana avventura [..avventura ..] LA SOL Dove ci porteranno LA SOL I nostri passi [i passi] LA SOL Fame, sete ,dolore ,fatica LA MI Al traguardo la felicità LA RIT: Prendi il sacco e vai RE FA#- SI La nostra vita non e un recinto RE Ma un mare grande LA RE FA#- SI Apriti al mondo schiudi i tuoi petali RE Come un fiore al sole LA RE FA#- SI RE E se qualcuno cadrà io lo rialzerò sempre LA/SOL x4 LA SOL Non si è mai soli se LA SOL Si crede in qualcuno a qualcosa e LA SOL Non servono milioni di dollari LA SOL Per guardare le stelle [ le stelle ] LA SOL Non basta tutto il denaro del mondo per LA SOL Capire chi veramente sei LA/SOL x4
LA SOL Provare per credere perché LA SOl Nulla è detto [deciso] LA SOL Inseguire il proprio sogno è LA SOL Volare più in alto [più in alto] LA SOL Spiega le ali prendi il vento in poppa LA SOL MI Non avere timori molla gli ormeggi è… RIT. LA SOL L’unico modo per crescere LA SOL È continuare a scavare [ a sudare ] LA SOL Le nostre umili mani LA SOL Sono pronte a sporcarsi LA SOL Per costruire un mondo nuovo LA SOL Un po’ migliore di questo LA/SOL x4 LA SOL Molto impervio sarà il sentiero LA SOL Per raggiunger la vetta [ la vetta] LA SOL Faticoso il cammino LA SOl Ed infinite le prove LA SOL Ma ogni meta è fatta per ripartire LA SOL MI Nessun percorso è vuoto a perdere RIT +FINALE: LA RE FA#- Riempi il tuo sacco di SI RE Nuove esperienze nuovi volti LA RE Spingi i tuoi passi dove FA#- SI RE Non è mai giunto nessuno LA RE FA#- Porta il tuo cuore SI........................LA X 2 oltre le nuvole punta alle stelle
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Andate per le strade
RIT. SI- RE SOL LA Andate per le strade di tutto il mondo, FA#- SI- LA RE chiamate i miei amici per far festa, SI- SOL LA SI- c'è un posto per ciascuno alla mia mensa.
SOL LA RE Nel vostro cammino annunciate il Vangelo, SI- MI- FA# SI- dicendo: "E' vicino il Regno dei cieli". RE7 SOL LA RE Guarite i malati, mondate i lebbrosi, SI- DO#7 FA# rendete la vita a chi l'ha perduta.
Vi è stato donato un amore gratuito: ugualmente donate con gioia e per amore. Con voi non prendete né oro né argento perché‚ l'operaio ha diritto al suo cibo.
Entrando in una casa donatele la pace. Se c'è chi vi rifiuta e non accoglie il dono la pace torni a voi e uscite dalla casa scuotendo la polvere dai vostri calzari.
Nessuno è più grande del proprio maestro né il servo è più importante del suo padrone. se hanno odiato me, odieranno anche voi,
ma voi non temete: io non vi lascio soli! RIT
. Stade e pensieri per domani
Sai, da soli non si puo' fare nulla, sai aspetto solo te noi voi tutti vicini e lontani insieme si fa... sai, ho voglia di sentire la mia storia dimmi quello che sara' il corpo e le membra nell'unico amore insieme si fa... Rit.Un'arcobaleno di anime che ieri sembrava distante lui traccia percorsi impossibili strade e pensieri per domani. Sai, se guardo intorno a me, c'e' da fare, c'e' chi tempo non ne ha piu' se siamo solidi e solidali, insieme si fa... sai, oggi imparero' piu' di ieri stando anche insieme a te donne e uomini, non solo gente e insieme si fa... Rit.Un arcobaleno... Sai, c'e' un' unica bandiera in tutto il mondo c'e' una sola umanita' se dici "pace, libero tutti" insieme si fa... sai, l'ha detto anche b.p. "lascia il mondo un po' migliore di cosi'" noi respiriamo verde avventura e insieme si fa...
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Rit.Un arcobaleno...
Siamo arrivati da mille strade diverse
Rit. Siamo arrivati da mille strade
diverse,
in mille modi diversi
in mille momenti diversi...
perché il Signore ha voluto così.
Ci ha chiamato per nome, ci ha detto: "Siete liberi! Se cercate la mia strada, la mia strada è l'amore!".
Ci ha donato questa casa, ci ha detto:"Siate uniti! Se amate la mia casa, la mia casa è la pace!".
Rit. Siamo arrivati da mille strade
diverse,
con mille cuori diversi;
ora siamo un unico cuore
perché il Signore -ha voluto così.- (bis)
Madonna degli scouts
Madonna degli scouts, ascolta! T'invochiam: concedi un forte cuore a noi, che ora partiam. La strada è tanto lunga, il freddo già ci assal: respingi tu, Regina, lo spirito del mal.
E il ritmo dei passi ci accompagnerà: là, verso gli orizzonti lontani si va.
E lungo quella strada non ci lasciare tu: nel volto di chi soffre saprem trovar Gesù. Allor ci fermeremo le piaghe a medicar e il pianto di chi è solo sapremo consolar.
E il ritmo dei passi ci accompagnerà...
Branca R/SBranca R/SBranca R/SBranca R/S Zona di Scorze’ Zona di Scorze’ Zona di Scorze’ Zona di Scorze’
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INSIEME
RIT: Insieme, insieme è il motto di fraternità insieme, nel bene crediam.
Insieme abbiam portato un dì lo zaino che ci spezza insieme abbiam goduto alfin del vento la carezza.
RIT: Insieme, insieme...
Insieme abbiamo appreso ciò che il libro non addita abbiamo appreso che l'amor è il senso della vita.
RIT: Insieme, insieme...
SAN FRANCESCO
DO DO5+ LA- DO5+ O Signore, fa' di me uno strumento, DO DO5+ FA LA7 fa' di me uno strumento della Tua pace, RE- RE-7 SOL dov'è odio, che io porti l'amore, LAb SOL DO FA SOL dov'è offesa, che io porti il perdono, DO DO5+ LA- DO5+ dov'è dubbio che io porti la fede, DO DO5+ FA LA7 dov'è discordia che io porti l'unione, RE- SOL MI- LA dov'è errore che io porti verità, RE- SOL DO DO7
a chi dispera , che io porti la speranza, FA SOL MI- LA dov'è errore che io porti verità, RE- SOL DO DO7 a chi dispera , che io porti la speranza. RIT: FA LA RE- RE O maestro dammi Tu un cuore grande, SOL- SOL-7 DO che sia goccia di rugiada per il mondo, SIb DO che sia voce di speranza , LA- RE- che sia un buon mattino, SIb7+ DO FA FA7 per il giorno di ogni uomo. SIb7+ DO LA- E con gli ultimi del mondo RE- SIb7+ DO FA sia il mio passo, lieto nella povertà, SOL- DO nella povertà, (2 v.) SOL- SIb-6 FA (2°v.)...nella povertà. O Signore, fa' di me il Tuo canto, fa' di me il Tuo canto di pace, a chi è triste, che io porti la gioia, a chi è nel buio, che io porti la luce. È donando che si ama la vita, è servendo che si vive con gioia, perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno, perdonando che si trova il perdono, è morendo che si vive in eterno. RIT: O maestro dammi Tu...
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MANI
RE SOL LA RE Vorrei che le parole mutassero in preghiera SOL SI- SOL LA e rivederti o Padre che dipingevi il cielo RE SOL LA RE Sapessi quante volte guardando questo mondo SOL SI- SOL LA RE vorrei che tu tornassi a ritoccare il cuore. SI- FA#- SOL RE Vorrei che le mie mani avessero la forza SOL MI LA per sostenere chi non può camminare SI- FA#- SOL RE Vorrei che questo cuore che esplode in sentimenti SOL SI- SOL LA diventasse culla per chi non ha più madre...
RIT. RE LA Mani, prendi queste mie mani, SOL fanne vita, fanne amore SI- LA braccia aperte per ricevere...Chi è solo.
RE LA Cuore, prendi questo mio cuore,
SOL fa che si spalanchi al mondo SI- germogliando per quegli occhi LA SOL (LA) che non sanno pianger più.
Sei tu lo spazio che desidero da sempre, so che mi stringerai e mi terrai la mano. Fa che le mie strade si perdano nel buio ed io cammini dove cammineresti Tu. Tu soffio della vita prendi la mia giovinezza con le contraddizioni e le falsità Strumento fa che sia per annunciare il Regno a chi per queste vie Tu chiami Beati...
RIT.
Noi giovani di un mondo che cancella i sentimenti e inscatola le forze nell'asfalto di città Siamo stanchi di guardare siamo stanchi di gridare ci hai chiamati siamo Tuoi cammineremo insieme...
RIT. MI SI Mani, prendi queste nostre mani LA fanne vita fanne amore, DO#- Si braccia aperte per ricevere...Chi è solo. MI SI Cuori, prendi questi nostri cuori LA fa che siano testimoni DO#- Si LA
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che Tu chiami ogni uomo a far festa con Dio.
E DI NUOVO ROUTE
MI- RE MI- Viene il giorno in cui chiedi a te stesso dove voli RE MI- viene il tempo in cui ti guardi e i tuoi sogni son caduti DO SOL\ DO RE E' il momento di rischiare di decidere da soli DO SOL DO RE non fermarsi e lottare per non essere abbattuti
RIT. DO RE SOL DO SOL RE Spingerò i miei passi sulla strada DO SOL DO SOL RE passerò tra i rovi e l'erba alta MI- SOL DO SOL RE la gioia m'ha trovato la pienezza DO RE SOL DO SOL RE non starò più seduto ad aspettare
Sulle spalle una mano che si spinge a trattenere vuol fermare l'avventura ma ritorno a camminare ho incontrato troppa gente che mi ha dato senza avere voglio dare queste braccia non c'è molto da aspettare.
RIT.
E' parola come vento tra le porte quella stretta gli uni gli altri nell'amore non avere che un canto questo tempo non ha niente da offrire a chi aspetta prende tutto prende dentro sai fin dove non sai quanto.
RIT.
Non è strada di chi parte e già vuole arrivare non la strada dei sicuri dei sicuri di riuscire non è fatta per chi è fermo per chi non vuol cambiare E' la strada di chi parte ed arriva per partire.
RIT.
COME SOLE COME GOCCIA
Ma che strana cosa questo raggio di sole che vorra' risvegliarmi dal sonno e attirare il mio sguardo verso quel bel prato la'. Senti un po' che roba, cos'e' sto profumo di lilla' ? Non riesco a stare fermo devo uscire a guardare e' gia' troppo che aspetto qua.
RIT: Come sole che cammina tutto il giorno per tramontar, come goccia che da nube arriva al mar non pensare sia un imbroglio, nasce un seme e tu lo sai, poi diventa un quadrifoglio
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se lo curerai. Non e' un sogno su di un foglio le radici ci son gia', puo' fiorire se lo voglio, cominciamo da...
Su prepara lo zaino, metti dentro tutto se ci sta' lascia a casa soltanto la tristezza che hai dentro e vedrai che passera'. Prendi la borraccia, caldo e' il sole e sete ti verra' me se sai far uscire la sorgente che hai dentro niente piu' ti fermera'.
Provo ad alzare gli occhi, tanta gente vado intorno a me che fortuna, mi dico, meno duro e' il cammino se saremo almeno in tre. Ma se sto seduto questi partiranno senza me e sta pure sicuro che ho qualcosa da dire e lo dico proprio a te.
L’UNICO MAESTRO
LA- MI LA- MI Le mie mani, con le tue possono fare meraviglie, LA- MI LA- MI possono stringere, perdonare e costruire cattedrali. DO SOL FA MI LA- MI Possono dare da mangiare e far fiorire una preghiera. DO Perché tu, solo tu,
FA solo Tu sei il mio Maestro e insegnami FA- RE DO ad amare come hai fatto Tu con me se lo vuoi FA io lo grido a tutto il mondo che Tu sei, FA- DO l'unico Maestro sei per me. I miei piedi, con i tuoi, possono fare strade nuove possono correre, riposare, sentirsi a casa in questo modo. Possono mettere radici e passo passo camminare. Questi occhi, con i tuoi, potran vedere meraviglie, potranno piangere, luccicare, guardare oltre ogni frontiera. Potranno amare più di ieri, se sanno insieme a te sognare. Tu sei il corpo, noi le membra, noi siamo un'unica preghiera, Tu sei il Maestro, noi i testimoni, della parola del Vangelo. Possiamo vivere felici, in questa chiesa che rinasce.