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S. I. S. 2005 / 06 Laboratorio di Fisica Nucleare LA MEDICINA NUCLEARE Isabella Lusardi Maria Grazia Sereno. Contesto: V anno di Liceo Scientifico o Istituto Tecnico Prerequisiti: - PowerPoint PPT Presentation
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S. I. S. 2005 / 06S. I. S. 2005 / 06
Laboratorio di Fisica NucleareLaboratorio di Fisica Nucleare
LA MEDICINA NUCLEARELA MEDICINA NUCLEARE
Isabella LusardiIsabella Lusardi
Maria Grazia SerenoMaria Grazia Sereno
Contesto: V anno di Liceo Scientifico o Istituto Contesto: V anno di Liceo Scientifico o Istituto TecnicoTecnico
Prerequisiti:Prerequisiti:
Radioattività: isotopi, radiazioni, assorbimento Radioattività: isotopi, radiazioni, assorbimento delle radiazioni, decadimento, emivita, energia delle radiazioni, decadimento, emivita, energia dei fotoni in eV;dei fotoni in eV;
Il modello dell’atomo di Bohr: livelli di energia Il modello dell’atomo di Bohr: livelli di energia degli elettroni, energia dei fotoni. degli elettroni, energia dei fotoni.
LA NASCITA DELLA RADIOTERAPIALA NASCITA DELLA RADIOTERAPIA• La scoperta dei raggi X nel 1895 per merito di W.C. Roentgen
• La scoperta della radioattività naturale nel 1896 a cura di Becquerel (1896) di Marie e Pierre Curie (1898)
Primi anni ’50:
in Svizzera la nascita della prima macchina acceleratrice di elettroni su un’orbita circolare con energia di 31 MeV per uso radioterapico, installata a Zurigo e ad Oslo e successivamente, negli anni 60, in Italia (Firenze, Milano e Roma).
Oggi, mediante l’ausilio dell’informatica, la radioterapia con i raggi X di alta energia può eseguire trattamenti in modo:
• conformazionale: distribuzione della dose conformemente al volume tridimensionale da irradiare;
• con tecnica stereotassica: irradiazione di un piccolo volume cerebrale attraverso archi multipli;
• intraoperatoria: successivamente alla rimozione chirurgica del tumore, la zona viene irradiata direttamente sul letto operatorio.
COS’ECOS’E LA MEDICINA NUCLEARE LA MEDICINA NUCLEARE
La medicina nucleare, nata nei primi anni '30 con l'uso dei radionuclidi per studi di fisiologia, ha sviluppato numerose metodiche correntemente utilizzate:
• in diagnostica
• in terapia
• nella ricerca scientifica
LE SORGENTI DI RADIAZIONI LE SORGENTI DI RADIAZIONI IONIZZANTIIONIZZANTI
Le radiazioni si dividono in due gruppi:
radiazioni direttamente ionizzanti, composte da particelle cariche (ione , elettroni, positroni) che perdono la loro energia ionizzando gli atomi e le molecole della materia;
radiazioni indirettamente ionizzanti, composte da particelle neutre e fotoni che cedono tutta o parte della propria energia a particelle secondarie direttamente ionizzanti.
LE SORGENTI NATURALI DI LE SORGENTI NATURALI DI RADIAZIONI IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI
All’interno della radioattività naturale si distinguono due componenti:
una di origine terrestre (dovuta ai radionuclidi primordiali): radiazione primordiale;
una di origine extraterrestre (costituita dai raggi cosmici): radiazione cosmica (galattica e solare) e radiazione cosmogenica.
Nell'aria la radiazione naturale è dovuta principalmente alla presenza di due gas: il radon e il toron.
L’uranio-238, decadendo, porta alla formazione di Ra-226, il quale, emettendo una particella alfa, a sua volta decade in Rn-222, cioè radon. Il decadimento del Ra-224 porta alla formazione del Rn-220, ovvero il toron.
Nella seguente tabella sono riportati alcuni valori delle concentrazioni di radon nelle abitazioni di alcuni paesi (Bq/m3):
Valore medio Valore massimo
Canada 34 1720
Kazakstan 10 6000
Iran 82 3070
Estonia 120 1390
Finlandia 120 20000
Norvegia 73 50000
Svezia 108 85000
Belgio 48 12000
Francia 62 4690
Svizzera 70 10000
Regno Unito 20 10000
Repubblica Ceca 140 20000
Slovacchia 87 3750
Italia 75 1040
Spagna 86 15400
Portogallo 62 2700
Sorgente Irradiazione esterna Irradiazione interna Totale
Raggi cosmici
Componente dirett. Ion. 0,30 0,30
Neutroni 0,055 0,0055
Radionuclidi cosmogenici 0,015 0,0015
Radionuclidi primordiali
K-40 0,15 0,18 0,33
Kb-87 0,006 0,006
U-238 (serie) 0,10 1,24 1,34
Th-232 (serie) 0,16 0,18 0,34
Totale (arrotondato) 0,8 1,6 2,4
Equivalenti di dose efficace annuali, in mSv/anno, dovuti a sorgenti naturali ricevuti mediamente dalla popolazione mondiale in aree a fondo naturale di radiazioni normale
I tipici valori di equivalente di dose ambientale in Italia
LE SORGENTI ARTIFICIALI DI LE SORGENTI ARTIFICIALI DI RADIAZIONI IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI
Esempi noti sono gli acceleratori di particelle e i tubi a raggi X.
Gli acceleratori di particelle si classificano in:
circolari e lineari, che utilizzano anche campi magnetici;
elettrostatici, che impiegano unicamente il campo elettrostatico.
Per la produzione dei fasci per la radioterapia vengono utilizzati esclusivamente gli acceleratori circolari e lineari.
LA PENETRAZIONE DELLE RADIAZIONI LA PENETRAZIONE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI NELLA MATERIAIONIZZANTI NELLA MATERIA
DOSIMETRIADOSIMETRIADose assorbita:
Si misura in Gray: 1 Gy = 1 J /1kg.
wR: fattore di qualità della radiazione, anche detto efficacia biologica relativa.
Parametro che tiene conto della pericolosità delle varie radiazioni rispetto alla radiazione di riferimento (fotoni), cui viene assegnato il valore wR = 1.
dmdED
Tipo di Radiazione
w R
Fotoni di tutte le energie ed elettroni Particelle alfa e nuclei pesantiProtoniNeutroni di energia < 10 keV Neutroni 10 - 100 keV Neutroni 0.1 - 2 MeV Neutroni 2 - 20 MeVNeutroni > 20 MeV
12055
1020105
Fattore di ponderazione Fattore di ponderazione wwR R associato ai diversi tipi associato ai diversi tipi di radiazionedi radiazione
Equivalente di dose HT:
HT = wR DT.
Si misura in Sievert (Sv)
Equivalente di dose efficace E:
T
TT HwE
Tessuto
Fattori di ponderazione tessutale w T
Gonadi Midollo rosso ColonPolmoneStomacoVescicaMammellaFegatoEsofagoTiroideCuteSup. osseeAltri tessuti
0,20,120,120,120,120,050,050,050,050,050,010,010, 05
EFFETTI DELLE RADIAZIONI EFFETTI DELLE RADIAZIONI IONIZZANTIIONIZZANTI
danni somatici: riguardano solo l’individuo irraggiato
danni genetici: interessano anche le generazioni future
danni deterministici: perché si può individuare un nesso causale tra dose assorbita ed effetto
danni stocastici: la probabilità di comparsa di tali effetti è correlabile con la dose ricevuta solo sulla base di considerazioni statistiche
La dose letale media per l’uomo è dell’ordine di 4 - 5 Gy al corpo intero.
DIAGNOSTICADIAGNOSTICAScintigrafie: somministrazione ai pazienti di un radionuclide (il più usato oggi è il Tc-99m) scelto opportunamente in modo che si concentri nell'organo oggetto di studio o che si comporti come tracciante di una particolare funzione biologica.
Vantaggio: capacità di mettere in evidenza una compromissione funzionale ancor prima che siano riconoscibili alterazioni anatomiche.
Limite: assenza di risoluzione in profondità, per cui tutte le strutture comprese nel volume esplorato vengono compresse in un singolo piano.
SPECT
SPECT (SPECT (Single Photon Emission Computed Single Photon Emission Computed TomographyTomography) )
Ricostruisce la distribuzione tridimensionale degli isotopi utilizzati nel corso delle scintigrafie planari, registrando varie proiezioni attorno all’organo in esame e successivamente ricostruendo la mappa della radioattività nel volume esplorato.
PETPET ( (Positron Emission TomographyPositron Emission Tomography))
Utilizza le stesse molecole che normalmente entrano nel metabolismo dei tessuti, con il pregio di non modificarne le caratteristiche fisiche e chimiche.
Fa uso di radionuclidi emittenti positroni (Carbonio-11, Azoto-13, Ossigeno-15, Fluoro-18) per marcare le molecole biologiche sostituendo uno o più isotopi stabili con il loro isotopo radioattivo.
Supera l'inconveniente dell'alterazione della molecola che si provoca quando viene marcata con i classici radionuclidi che ne possono modificare pesantemente il comportamento biologico.
RADIOTERAPIARADIOTERAPIARapporto terapeutico: D2 / D1
D2 dose che ha probabilità del 50 % di provocare seri danni ai tessuti sani; dose D1 che ha la stessa probabilità di produrre il controllo locale del tumore
Selettività balistica o conformità dell’irradiazione
differenza tra dose al bersaglio (il tumore) e dose ai tessuti sani coinvolti nell’irradiazione stessa.
Terapia conformazionale: tecnica radioterapia sviluppata per impartire una dose più elevata al tumore risparmiando gli organi sani.
RADIOTERAPIARADIOTERAPIAConfronto tra probabilità di ottenere il controllo del tumore in funzione della dose assorbita e probabilità di provocare danni seri ai tessuti sani circostanti
Curve dose - profondità in acqua Curve dose - profondità in acqua
Curve dose - profondità in acquaCurve dose - profondità in acquaFasci di elettroni: percorso massimo nel tessuto al di là del quale si ha una coda di bassa intensità, dovuta ai fotoni di bremsstrahlung.
Adatti al trattamento di tumori superficiali o poco profondi ( 6- 7 cm ).
Fasci di fotoni: assorbimento di tipo esponenziale, dopo un massimo situato a profondità variabile con l’energia. La posizione del massimo corrisponde al percorso massimo degli elettroni secondari prodotti dai fotoni primari negli strati più superficiali del tessuto irraggiato. La dose rilasciata in superficie in con fotoni ad alta energia è relativamente bassa.
Si prestano a trattare focolai semiprofondi, raggiungibili al massimo di dose.
Curve dose - profondità in acquaCurve dose - profondità in acqua
Fasci di neutroni: andamento di attenuazione esponenziale come per la curva dei fotoni, a scapito della conformità della terapia, non correggibile in quanto fascio di particelle neutre e pertanto difficilmente collimabili.
Queste particelle, pur non direttamente ionizzanti, sono ad alto LET e durante l’attraversamento del mezzo mettono in moto di rinculo protoni di bassa energia. Questo comporta una notevole efficacia e la possibilità di aggredire tumori radioresistenti.
Fascio di protoni, dopo un plateau con cessione di energia costante, rilascia gran parte della dose alla fine del percorso (picco di Bragg).
Curva di distribuzione della dose è caratteristica di tutti gli adroni carichi. Ottima localizzazione dell’energia rilasciata in profondità che consente di preservare i tessuti sani.
Confronto tra distribuzioni di dose di fasci di elettroni e Confronto tra distribuzioni di dose di fasci di elettroni e protoni su di un bersaglio (cerchio nella figuraprotoni su di un bersaglio (cerchio nella figura)
Adroni:brusco gradiente della dose lungo i contorni del bersaglio. Possibilità di utilizzare queste radiazioni per tumori vicini ad organi critici.
ADROTERAPIAADROTERAPIANuove tecniche di radioterapia non convenzionale. Utilizzano per scopi terapeutici fasci di particelle pesanti: protoni, neutroni e ioni leggeri detti adroni. Duplice vantaggio: elevata efficacia biologica relativa e migliore selettività balistica. Terapia con i fasci di protoni: neoplasie oculari, tumori alla base del cranio, spina dorsale, prostata.
Ioni carbonio: carcinomi delle ghiandole salivari, dei seni paranasali, sarcomi ossei, dei tessuti molli, carcinomi delle vie biliari, tumori del fegato, polmoni e tumori pediatrici. Minore capacità delle cellule di riparare lesioni prodotte dagli ioni. Indicati nel trattamento dei tumori radioresistenti (resistenti ai raggi X e ai protoni).
Per fasci monocromatici di protoni e ioni il picco di Bragg è piuttosto stretto (circa 2 cm per i protoni, meno di 5 mm per gli ioni).
Il picco di Bragg allargato si realizza con una modulazione energetica del fascio sovrapponendo diversi picchi monoenergetici
Per focolai di profondità superiori ai 25 cm, l’energia iniziale per i fasci di carbonio ed ossigeno non può essere inferiore ai 400 MeV / u.
Per i fasci di protoni occorrono energie comprese tra 60 - 70 MeV (tumori superficiali, tipicamente dell’occhio) e 200 - 250 MeV. Con tali livelli energetici i percorsi in acqua vanno da 2.5 – 3 cm e 25 -30 cm.