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Il notiziario del Rione Madonna delle Stuoie di Lugo (RA)

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Rione Madonna delle Stuoie

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Periodico di palio, attualità,storia e cultura edito a curadell’Associazione ricreativo-culturaleRione Madonnadelle Stuoie

Anno XVII – Distribuzione gratuitaNumero Unico - Aut. Trib. di Ravennan° 1208 del 05/06/2003Pubbl. inf. al 70%

Sede legale, amministrazionee segreteria:Piazzale Gubbio, 3148022 Lugo (Ra)Tel /fax 0545.31442C.f. 91005310395 – P.i.01305550392e-mail:[email protected]

Presidente:Renzo Marzari

Direttore responsabile:Annalisa Andruccioli

Capo Redazione:Annalisa Andruccioli

Coordinamento Editoriale:Adriano Bezzi

Pubblicità:Stefano Staffa

www.rionemadonnadellestuoie.it

ROSSOBLU2007

Via Gramsci, 76 - Lugo (Ra) - Tel. e Fax 0545.30393 - Cell. 338 6007752

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Recapito:P.le Gubbio, 28 - 48022 Lugo

(Ra)Tel./Fax 0546.25537GSM: 380.3169144

IN COPERTINA:Momenti Contesa Estense 2006

Grafica copertina: Andrea Staffa

In redazione: AnnalisaAndruccioli, Massimiliano Costa,Matteo Crivellaro, Andrea DallaMalva, Renzo Marzari, GianlucaMedri, Amaranta Pedretti,Valentino Spada, Stefano Staffa,Gian Luca Trioschi.

Collaboratori esterni: SandroCarradori del Rione Monti diBracciano (RM), Francesco Gorinidel Rione Bianco di Faenza (RA).

Foto:Archivio Storico (cartaceo einformatico) del Rione Madonnadelle Stuoie.

Grafica e stampa :Tipografia Romagna – Faenza(Ra).

Ringraziamo gli sponsor che, con illoro prezioso contributo, rendonopossibile ogni anno questapubblicazione.Si assicura che tutti i dati e gliindirizzi custoditi negli archivi delRione Madonna delle Stuoiesaranno trattati con la massimariservatezza, come da legge n. 675/96.

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Editoriale

www.rionemadonnadellestuoie.it

UN PONTE DI DIALOGO CON LE NUOVEGENERAZIONI di Renzo Marzari

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Il Rione Madonna delle Stuo-ie ha mantenuto la parola enel 2006 ha vinto per l’otta-va volta consecutiva il Paliodella Caveja. Anche nelle al-tre specialità, nonostante levarie difficoltà, siamo uscitiabbastanza bene. Abbiamoperciò dimostrato ancorauna volta di essere vivi e vi-tali, ponendoci quale esem-pio di istituzione che opera afavore della valorizzazionedel patrimonio storico-cultu-rale non soltanto del quartie-re, ma anche della città.Il nostro Rione, con la colla-borazione di soci e sosteni-tori, è convinto di essere unelemento determinante perl’arricchimento della storia edella cultura cittadine.

Il Palio, oltre a far riviverele tradizioni del passato,permette anche a coloroche non le hanno vissute direspirare lo spirito di fra-tellanza e collaborazione,nonché di sana competiti-vità, che regna tra i Rioniimpegnati nelle gare.Le nuove generazioni nonsono da trascurare: sebbe-ne non abbiano mai vissu-to esperienze rionali espesso sottovalutino i fer-menti culturali e sociali chepulsano all’interno dei Rio-ni, mettendo addirittura indiscussione certe iniziative,sono però le uniche in gra-do di far sopravvivere tut-to ciò che è stato costrui-to fino ad oggi, affinché

possa giungere ai posteri piùvitale e vigoroso che mai.La domanda che dobbiamoporci è, quindi: come sarà ilfuturo? Come possiamo agi-re affinché i ragazzi capisca-no l’importanza dell’aggrega-

zione rionale e divulghino lastoricità della città di Lugo edella sua manifestazioneestense?Il ponte di dialogo con le nuo-ve generazioni è stato getta-to, fiduciosi attendiamo chevenga accolto.

Fiocco azzurro in casaMarzari. Andrea,il figlio del nostro

caporione, e la compa-gna Cinzia hanno dato

allaluce il piccolo

GuidoDa tutto il popolo

Rossoblucon affetto...

benarrivato, Guido!!

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Rione Madonna delle Stuoie

4www.rionemadonnadellestuoie.it

Negli Anni ’50 il quartiere di Madonna delle Stuoie non esisteva.Con questo nome c’era solo una piccola chiesa ormai fatiscente, aridosso di un ponte e di una canaletta, all’incrocio di due viottolistretti e polverosi. E intorno era tutta campagna. Questa piccolachiesa-oratorio apparteneva alla famiglia lughese dei Rossi, facoltosifarmacisti: di origine veneta, trapiantati nel ‘700 a Lugo, avevanoeretto questo edificio sacro nel quinquennio 1733-38 in segno diriconoscenza alla Beata Vergine Maria per lo scampato pericolo del-la terribile peste che aveva funestato Lugo e l’Italia settentrionale.Nell’800 la chiesa era servita alla famiglia Rossi pure come sepolcre-to; le salme furono poi rimosse nel 1908, per essere inumate nelnuovo cimitero comunale di Lugo, appena costruito. La chiesa veni-va aperta solo per le rogazioni alla Madonna, nel mese di maggio e,ai primi di giugno, si svolgeva una piccola festa serale con corse apiedi, corse nei sacchi e la degustazione di dolciumi (zuccherini) of-ferti dalla famiglia Rossi. Dopo il passaggio della II Guerra Mondiale,con la sosta del fronte sul fiume Senio per circa 4 mesi, la zona erastata martellata da bombe e granate e la distruzione era pressochétotale. Subito a Lugo, come in ogni altra città d’Italia, si diede inizioalla ricostruzione del paese, occorrevano nuove case. Nella zonaStuoie iniziarono le prime lottizzazioni di terreni per costruire leprime case. Si pensi che, dalla Ripe di Cotignola alla via Rivali SanBartolomeo, c’erano solo 4 case coloniche! Apparvero così le primeabitazioni, il più delle volte casupole tirate su alla meglio da muratorispesso improvvisati, che operavano con l’ausilio dei famigliari, neigiorni e nelle ore più impensate. Non importavano il mestiere o laprofessione delle persone: la guerra, con i suoi mille dolori, millemartirii, con i terrori indicibili e i lutti insanabili, non aveva spento lavoglia di vivere e di riprendere il lavoro, qualunque esso fosse. Così,per necessità, molti lughesi furono anche muratori: chi non aveva inmano la cazzuola o il filo di piombo preparava le armature o l’impa-sto della calce o sgomberava il terreno dalle macerie. Vennero trac-ciate le prime traverse di Via Rivali San Bartolomeo, che prenderan-no il nome di Via Minardi, Gattinelli, Dei Mille, Calatafimi e 25 Apri-le. In Via Piano Caricatore avvenne la lottizzazione Galletti e fu trac-ciata la Via Piave, con le traverse Tagliamento, Isonzo, Adige e Li-venza. Lungo la Via Madonna delle Stuoie inizialmente si costruì so-lamente sul lato destro: a sinistra c’era l’ostacolo della canaletta chefiancheggiava la stradina. La lottizzazione del podere Pelloni permi-se di superare questo ostacolo, con la creazione di due nuove stra-de: Via Marzabotto e Via Isola. Siamo negli Anni ’60. Verso gli anni’60-’61 fu tracciata la Via San Francesco d’Assisi, con annesso Piaz-zale Gubbio, e apparvero colà le prime casette a schiera con i log-giati; erano frattanto sorte qua e là le prime botteghe: sul croceviadella Chiesa, Albonetti aveva aperto un negozio di Sali e Tabacchi edalimentari; in Via Madonna delle Stuoie, un altro negozio di alimen-tari era gestito da un certo Gramigna; sul crocevia dei Rivali c’era lamacelleria Savioli; un negozio di casalinghi di Taglioni, in via Lato diMezzo; una rivendita di giornali in Piazzale Gubbio; un negozio dibiancheria ed abbigliamento in Via Rivali, da Maria; più avanti un

Intorno era tutta campagna... di Stefano Staffa

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negozio di granaglie di Sangiorgi; un altro analogo in Via Piave, gesti-to da Galletti. Aprirono poi i saloni da parrucchiera: Marilena, in ViaXXV aprile, ed Oriella a Stuoie; un fiorista in via Marzabotto; un’au-tofficina gestita da Vanenti; un ambulatorio medico del Dott. Corte-si ed uno di protesi dentale dell’odontotecnico Larici; un forno conrivendita pane in Via Stuoie; altra rivendita, con alimentari, in viaXXV Aprile, gestito da Babini; infine, molto tempo dopo (e benpresto tolta), una farmacia comunale in Piazzale Gubbio. In Via Latodi Mezzo si era attivata una raccolta di materiali ferrosi ed in Via SanGiorgio un cantiere di prefabbricati e pali in cemento vibrato; fio-rente l’attività della Cepal (esistente già dagli Anni ’30) nella lavora-zione ed esportazione della frutta e così pure la cantina AgostinoVenturi, per la lavorazione di uve, vini e aceti; in via Piano Caricato-re, a ridosso della ferrovia, lo stabilimento Bucchi, rinomato per lacostruzione di botti e tini in rovere di Slavonia. In Via Rivali si erainsediato pure un distaccamento della Polizia Stradale. Finora nonho parlato del Bar Stuoie. Mi riferisco al primo bar, quello sorto difronte alla chiesina e gestito da Stella e Tonino. Essi avevano aperto,già dai primissimi anni, una piccola latteria che pian piano avevanoingrandito, ricavando una stanza dotata anche di tv per il pubblico edi un banco per la produzione e vendita di gelati. Ben presto, alcuniabitanti del luogo divennero frequentatori serali e vi disputavanoqualche partita a carte. Nella buona stagione, Tonino aveva allestitopure un campo da bocce, dove potevano avvenire gare serali. Inol-tre, nelle calde sere d’estate, Tonino, sospingendo un bianco carret-to a tre ruote a pedali, si recava per le strade del quartiere pervendere il suo buon gelato; annunciava il proprio arrivo con suoniripetuti di campanello e, a quel suono, stuoli di bimbi accorrevanosulla strada e circondavano il veicolo con grida festose. Erano gliAnni ’70 e Tonino portava, con il suo gelato, un momento di gioiosoristoro a grandi e piccini del Rione Stuoie! Dopo alcuni anni venneaperto un vero bar in Piazzale Gubbio (l’attuale Bar Stuoie) e la gen-te cominciò a frequentarlo; Tonino e Stella, nel frattempo, eranoandati in pensione e si godevano il fresco nel cortile ombreggiato. Inappena 20 anni la zona di Madonna delle Stuoie era diventata ungrosso quartiere, cresciuto a dismisura, e continuava ad ampliarsi,se pur in modo disorganico e senza un vero e proprio piano regola-tore. La sua popolazione contava ormai le 2000 unità, ma presenta-va talune lacune: non aveva un asilo nido né una scuola; non avevauna farmacia (quella che c’era fu tolta) né uno sportello bancario;non aveva un servizio di collegamento col centro cittadino: era adue passi dal centro, ma tagliato irrimediabilmente fuori dalla ferro-via e dai due passaggi a livello che ostacolano il libero transito. Acinquant’anni di distanza la situazione non è affatto migliorata, daquesti punti di vista. Anzi: il centro intermodale e il nuovo scalomerci hanno reso ancor più precario il movimento stradale, in quan-to le sbarre sono continuamente chiuse. È chiaro che il nostro quar-tiere ha bisogno di un sottopassaggio: un comitato cittadino lo ave-vo richiesto già negli Anni ’80, ma tuttora l’amministrazione comu-nale e le ferrovie sembrano non essere intenzionati a rispondere…

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La contesa estense

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Coraggiosi musici ROSSOBLU di Valentino Spada

Sicuramente avrete già sentito parlare di me: sono Valentino Spada,da 8 anni milito nel Rione Madonna delle Stuoie come tamburino equest’anno, da semplice musico, sono stato chiamato a sostituirenel ruolo di capo-tamburino il grande ed inimitabile Dario Pezzole-si, passato alle file degli sbandieratori.L’impresa si è rivelata più ardua del previsto, anche a causa dei nu-merosi litigi che hanno scombussolato il regime del gruppo all’iniziodella stagione: alcune persone hanno dovuto abbandonare le filerossoblu per importanti questioni personali (tra le quali il lieto eventoche sta vivendo Marica Savioli, alla sua seconda gravidanza), men-tre altre – e qui ci tengo a sottolineare il mio personale disappunto– hanno addirittura abbandonato il Rione per esibirsi in piazza con ilcolore giallo-verde di Brozzi. Se pur in pochi, tuttavia, abbiamo for-mato un valido gruppo di amici, grazie anche all’innesto di personevolenterose e grintose, con tanta voglia di dare un apporto di qua-lità alla squadra tamburini. Inutile dire che partiamo svantaggiati perle gare sotto vari punti di vista. Al di là del nostro esiguo numero,infatti, anche gli sbandieratori sono pochi, 6 appena al momento incui scrivo, per cui di certo non porteremo in piazza la Grande Squa-dra, che richiede un minimo di 8 elementi. Ci stiamo però concen-trando sull’esecuzione del brano libero, a cui parteciperanno in veste di tamburini anche le nostre mitiche chiarine.Non è stato facile decidere di scendere in piazza a queste condizioni, ho avuto diversi dubbi al riguardo, ma alcune persone mi hanno fattoriflettere e capire che, essendo il capo, avrei dovuto giustamente dare il buon esempio e incitare i miei compagni, anziché scoraggiarli.Inoltre, per niente al mondo potrei subire e far subire ai miei ragazzi l’umiliazione di una sconfitta a priori, senza neppure tentare il“tentabile”. Non abbiamo nulla di cui vergognarci, anzi: dobbiamo andare in piazza a testa alta e cercare di fare del nostro meglio.L’importante è mantenere l’armonia di gruppo e continuare a divertirci Approfitto di questo articolo per presentare – e ringraziare di

cuore – i miei ragazzi o, meglio, le mie ragazze, vista l’alta rappre-sentanza femminile: la grintosa Francesca Albonetti, che ce la stamettendo davvero tutta e che mi affiancherà come rullante; Fran-cesca e Marilena che, nonostante arrivino da Medicina, sono sem-pre presenti e stanno diventando ottime tamburine; Daniela, mem-bro di recente acquisizione, appassionata e onnipresente allieva;Alice, capo-chiarina, che ha talmente tanta adrenalina in corpo dadecimare le mazze; le altre chiarine Maria, Stefania e Patrizia.Non trascurabili, naturalmente, neppure i contributi dei pochi ra-gazzi militanti tra le nostre file: il sottoscritto; Pelo, graditissimoritorno dopo qualche anno di assenza; infine Marco, il capo-sban-dieratore, che ha deciso di esibirsi, oltre che con le bandiere nellacoppia e nella piccola squadra, anche come tamburino nella garadel brano libero. Direi che non gli si può chiedere di più, anzi: credoche proporrò al Consiglio Direttivo di fargli un monumento!Sperando che, dopo questo primo difficilissimo anno, ci attenda unfuturo più roseo, ringrazio tutte le persone che si impegnano concoraggio e umiltà per le sorti del Gruppo Madonna delle Stuoie.Perché il Rione siamo noi.Forza, ragazzi!!

Sede: Piazza Baracca, 24 - LUGO (Ravenna)Tel. 0545 39950 - Fax 0545 39821

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Rione Madonna delle Stuoie

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Il destriero: fierezza e prestigiodel cavaliere di Matteo Crivellaro

Orgoglio e potenza, nobiltà e potere: erano questi gli attributi e lecaratteristiche che più hanno contraddistinto il cavallo in un’etàmedievale che, in pace come in guerra, l’ha visto protagonista.BUCEFALO di Alessandro Magno e BAIARDO del Paladino Orlan-do sono veri e propri “eroi equini” che testimoniano al meglio comeil nome e la personalità di un cavallo possano giungere attraverso isecoli fino ai giorni nostri.

La tendenza a dare un nome a un cavallo, quindi ad attribuirgli unapersonalità individuale, è già documentata alla fine del Medioevo ein età rinascimentale. Il cavallo rappresenta a quell’epoca la passionedi molti. Leonardo traccia con frenesia lo schizzo del “siciliano”, lasua razza prediletta, mentre anche il nostro beneamato signore Borsod’Este compare a più riprese in groppa a DAME, la sua bella giu-menta.La profonda intimità tra uomo e cavallo fa sì che quest’ultimo siaconsiderato nel tardo medioevo ben più di un semplice animale.Basti pensare che proprio nel 1471, anno di riferimento attorno alquale gravita la Contesa Estense, un testimone oculare racconta nellasua cronaca di aver scorto da lontano un interminabile corteo dianimali e uomini: si trattava del corteggio di Borso D’Este che sosta-va a Pignano, un borgo nei pressi di Roma, in attesa di fare il propriotrionfale ingresso nella città il mattino seguente. Anche qui la crona-ca descrive minuziosamente la “popolazione equina”: più di 700 ca-valli, mentre 138 muli, le cui lussuose bardature recavano lo stem-ma del signore, aprivano il corteo, e poi “seguitavagli circa 30 pala-freni tutti guarniti di broccato d’argento, vestiti cum spettacolo gio-cundissimo…”. Infine, avanzava il principe su un magnifico destrierofulvo bordato di porpora e oro. Non è difficile immaginare l’impres-sione che un simile spettacolo doveva suscitare nella folla riunita incittà per l’occasione.Ma il cavallo non era solo simbolo di ricchezza e potere; esso eracomunemente presente anche nella vita quotidiana della città me-dievale. L’affresco del BUON GOVERNO nel palazzo pubblico diSiena (1338-40) ci mostra una città brulicante di vita animata dalviavai continuo dei mercanti e dei “milites” in armi, dall’arrivo deicorrieri e, insomma, da tutte quelle attività umane rese possibili pro-prio dai cavalli, la cui presenza entro le mura cittadine era del tuttoabituale. Nelle città erano moltissime le strutture urbane a loro de-stinate: abbeveratoi disseminati lungo vie e piazze fino alle immensescuderie dei signori, capaci di accogliere centinaia di cavalli. E i ro-mantici cavalieri del ciclo bretone? Tristano, Lancillotto, Orlando cosasarebbero stati senza i propri destrieri? I loro cavalli erano vere armida guerra, così ben addestrati da mantenere i ranghi al momentodella carica, rispondere ai comandi del padrone nel bel mezzo dellamischia e, addirittura, avere un coraggio tale da non spaventarsi nep-pure davanti alle lame dei fanti nemici.In pratica il cavallo è, a quei tempi, un vero e proprio “capitale mes-so a frutto” ed è per questo che, in occasione della serata in onoredel Duca Borso d’Este, il glorioso Rione Madonna delle Stuoie (dicui con orgoglio mi vanto di far parte) omaggerà il signore estenseproprio di uno splendido destriero.

Via Paurosa, 15 - 48022 Lugo (Ra)

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IL SIMBOLO DI UNAFEDE TRENTENNALE

di Gian Luca TrioschiDall’enciclopedia Wikipedia: “Una bandiera è un drappo di stoffa o di altro materiale diuno o più colori, disposti a bande orizzontali o secondo unparticolare disegno che rappresenta uno stato, una comunitàregionale, linguistica o etnica, un partito, un sindacato un’as-sociazione sportiva o altro. Generalmente una bandiera è fattasventolare da un’asta, ma può essere anche rappresentata suadesivi, targhette, fogli di carta e così via.”“Il gioco della bandiera è l’arte medievale e rinascimentaledi sventolare la bandiera durante le manovre militari allo sco-po di segnalare a distanza ordini e movimenti da far eseguirealle truppe durante le battaglie.”Nel corso della storia del nostro palio abbiamo spesso modi-ficato la grafica del drappo in maniera sostanziale ma, da or-mai un decennio, intendiamo la bandiera come simbolo, enon semplicemente come attrezzo coreografico da utilizza-re nel gesto atletico. In quest’ottica abbiamo quindi deciso dinon modificarne il motivo, almeno nell’immediato futuro.Il disegno che utilizziamo attualmente è di Massimiliano Co-sta e, al di là dei risultati agonistici (il Rione Madonna delleStuoie ha vinto infatti il Palio degli Sbandieratori solo nel 1978,anno della sua seconda edizione), noi siamo orgogliosi di sban-dierare ai quattro venti – mai modo di dire fu tanto appro-priato – la nostra fede rossoblu.

Praticamente in concomitanza con il trentennale del Pa-lio delle Bandiere (ricordiamo che questa gara è natanel 1977, anche se la prima edizione non ufficiale è av-venuta nel 1976), la città di Lugo, che in funzione dellasua secolare tradizione commerciale si fregia del titolodi “Città Mercato”, diventerà per due giorni “Città del-lo Sport, delle tradizioni e dell’amicizia”: ospiterà infat-ti i CAMPIONATI NAZIONALI SBANDIERATO-RI.La manifestazione, oltre allo scopo agonistico, si pre-figge di diffondere lo spirito d’amicizia, fratellanza e so-lidarietà che anima gli sbandieratori e musici aderentialla F.I.SB.I giochi, organizzati dall’Associazione Contesa EstenseCittà di Lugo, si svolgeranno in Piazza Mazzini per quan-to concerne le cerimonie di apertura e chiusura e leesibizioni di Piccola e Grande Squadra, e in Piazza Ba-racca per gli spettacoli di Singolo e Coppia.Gli appuntamenti previsti sono i seguenti:

· Sabato 30 giugno e Domenica 01 Luglio:X EDIZIONE GIUOCHI GIOVANILI DELLA BAN-

DIERA

· Sabato 21 e Domenica 22 Luglio:CAMPIONATI ITALIANI SBANDIERATORI CATEGORIA

A2 (TENZONE ARGENTEA)In linea di massima le gare si svolgeranno dal sabatopomeriggio alla domenica pomeriggio. Informazioni eprogrammi più dettagliati sul sitow w w . c o n t e s a e s t e n s e . c o m .Finalmente la Contesa Estense, nota ai più come “Palio di Lugo”, ritorna a correre con tutte e quattro le gambe!Dopo alcuni anni di reciproche incomprensioni e discussioni si è trovata una solida intesa per superare le difficol-tà e riprendere il cammino intrapreso, tutti assieme, quarant’anni fa.Ringraziamo quindi il Rione Cento, che ha deciso di aderire nuovamente alla manifestazione e di farlo al grancompleto, collaborando all’organizzazione e partecipando a tutte le competizioni che compongono la ContesaEstense.

Da tutto il Rione Madonna delle Stuoie, di cuore, …BENTORNATO CENTO!

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Rione Madonna delle Stuoie

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BANDIEREITALIA di Francesco Gorini

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SALA FUMATORI - SALA SLOTSALA FUMATORI - SALA SLOT

L’associazione “BandiereItalia”,che ha sede a Faenza, dal 7 all’11febbraio scorso è stata incarica-ta di rappresentare la cultura ele tradizioni tipicamente italianein terra francese alla “Semainedes Communautés”, giunta que-st’anno alla 7^ edizione e dedi-cata interamente all’Italia (dopoMarocco, Portogallo, Armenia,Spagna, Turchia e Algeria). Por-tavoce e organizzatore dell’ini-ziativa è stato Francesco Gorini,ex portacolori del Rione Biancodi Faenza, che, invitato a crearee gestire questa “nazionale” diSbandieratori e Musici in rappre-sentanza dell’Italia, ha accompa-gnato il gruppo a Aubenas, a cir-ca 800 km dalla Romagna.“Organizzazione facile oppure dif-ficile, direi in ogni caso di aver tro-vato ragazzi stupendi e vogliosi diconfrontarsi, di mettersi alla pro-va in qualcosa unico nel suo gene-re: c’è chi ha detto che era unmust esserci, per altri poteva es-sere uno stage, per me è statosemplicemente tutto fantastico”.I partecipanti all’evento erano15, di cui 6 faentini: Luca Men-ghi (uno sbandieratore del Rio-ne Bianco), Davide Testa e Da-niele Lama (musici del RioneGiallo), oltre a Alfio Minguzzi,Filippo Gorini e Francesco Gorini.Per la trasferta sono stati con-vocati in questa nazionale ancheIvo Fiandrino, “Principe” di Fos-sano (per 4 volte campione d’Ita-lia del Singolo); Andrea Baraldi,“Duca” (già campione d’Italia a

Sbandieratori e musici in trasferta francesecoppia); 2 sbandieratori dellaContrada San Giacomo di Fer-rara, Leonardo Ardondi e Gia-como Mazzoni; 3 musici di Alba,Debora Fontana, Alessandra Ci-gliutti e Monica Passaro; infine, ilughesi Gian Luca Trioschi (sban-dieratore del Rione Madonna del-le Stuoie) e Giorgio Bacchilega(chiarina del Rione Cento). “La qualità dimostrata da tutti ipartecipanti all’iniziativa è stataaltissima. Abbiamo effettuato unallenamento di soli 90 minuti aporte chiuse, il giovedì mattina.L’intesa tra gli atleti è stata im-mediata ed ognuno ha potutomostrare la propria tipologia disbandierata. Ho stilato la scalet-ta delle esibizioni per un totale di32 minuti ed insieme a Fiandrinoe Baraldi abbiamo creato un col-lettivo e una piccola squadra diottimo livello artistico/coreografi-co, mentre il gruppo musici è sta-to coordinato nei tempi e negli at-tacchi da Davide Testa.Notevole e spettacolare è stata lacoppia creata nel cortile internodel Castello medievale di Aubenasdai singolisti Luca Menghi e An-drea Baraldi”, davanti al Sindacoe agli Assessori della Città Fran-cese, al Console Italiano di Lio-ne con i suoi delegati (circa 50in rappresentanza degli italiani inFrancia), oltre all’Assessore ro-magnolo di Cesenatico (FC), Dr.Golinucci.“Buona la prova dei ragazzi lughesie delle ragazze albesi, che si sonoinseriti benissimo nel gruppo fa-

cendo parte integrante dello spet-tacolo sia nelle bandiere che neimusici. Tutti gli sbandieratori han-no usato le bandiere dei vari grup-pi. A Aubenas abbiamo effettuato4 esibizioni, con fasi di alto livellotecnico, di cui l’ultima il sabatopomeriggio nella piazza principa-le, di fronte ad un migliaio di per-sone”.Hanno dato ampio risalto all’ini-ziativa sia la stampa locale (LeDauphine) che la TV-Ardeche, concorposi servizi giornalieri (http://www.bandiereitalia.com/Rasse-gnaStampa/giornali.html).“Per partecipare ad eventi cultu-rali di livello internazionale abbia-mo deciso di portare in Francia ungruppo eterogeneo che rappresen-tasse al meglio il Medioevo italia-no: eravamo perciò 8 gruppi diffe-renti provenienti da 5 città diver-se, in un gioco variopinto di ban-diere e costumi. L’aspetto certopiù innovativo e accattivante del-lo spettacolo era la possibilità diesibirsi con i colori dei diversi rionie non con i soli colori del proprioRione per i soliti 30 minuti”.Nel gruppo azzurro si potevanocontare ben 15 titoli italiani ri-conosciuti dalla Federazione Ita-liana Sbandieratori e suddivisinelle specialità di singolo, cop-pia, piccola e grande squadra.Per la prima volta non è stata laF.I.SB., bensì l’Associazione“BANDIEREITALIA” nelle vestidi Francesco Gorini, a promuo-vere un raduno dei migliori sban-dieratori e musici presenti sulla

piazza per produrre un’impor-tante evento culturale all’estero,che offra ai gruppi italiani visibi-lità e propaganda internazionale(www.bandiereitalia.com).“Sono stato onorato che la cittàdi Aubenas abbia scelto noi di Fa-enza e la Provincia di Ravenna arappresentare l’Italia per questoevento culturale, segno che i 27anni passati all’interno di un Rio-ne faentino non sono passati inos-servati. Erano quasi 4 anni che nonmettevo il costume e trovarmi alanciare bandiere con persone delcalibro di Fiandrino e Baraldi, chesono stati i primi ad accettare ilmio invito, è stato un vero onore.Anche per gli altri ragazzi questacollaborazione è stata un’espe-rienza interessante ed emozionan-te. L’ospitalità dei Francesi, leamicizie nate in albergo e duran-te la manifestazione, il pubblicoche ci applaudiva, le cene nei variristoranti e persino i numerosi ape-ritivi hanno lasciato un segno mol-to importante in ognuno di noi”.Durante la trasferta sono statiprodotti anche alcuni video (cir-ca 15) che sono visibili o scari-cabili dal sitohttp://www.bandiereitalia.com/blog.html oppure suyoutube.com, con ricerca“bandiereitalia” http://youtube.com/groups_videos?name=BANDIEREITALIA.

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La contesa estense

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PROGRAMMA DELLA CONTESA ESTENSE

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LUGO (RA)Logge del Pavaglione

Tel. 0545.22649

ALFONSINE (RA)Via Martiri della Libertà, 13

Tel. 0544.84370

Pirazzoli Decimo & C. s.n.c.Via Don Minzoni, 50 - 48022 Lugo (Ra) - Tel. 0545.25856 - Fax 0545.210273 - [email protected]

Sabato 12 Maggio 2007 - Piazza MartiriXXIX PALIO DEI MUSICI e XXX PALIO DEGLI

SBANDIERATORI (esecuzione Grande Squadra)Ore 20.30 – Ingresso dei Cortei alla Piazza della FieraOre 21.00 – Lettura del giuramento del Palio dei Musici esvolgimento delle gare. Al termine, assegnazione del PalioMusici

Domenica 13 Maggio 2007 – Piazza MartiriXXX PALIO DEGLI SBANDIERATORI (esecuzione dellespecialità di Singolo, Coppia e Piccola Squadra)Ore 20.45 – Ingresso dei Cortei alla Piazza della FieraOre 21.00 – Lettura del giuramento del Palio degliSbandieratori e svolgimento delle gare. Al termine,assegnazione del Palio Sbandieratori

Lunedì 14 Maggio 2007 - Piazze del Centro StoricoSerata dei BambiniOre 20.30 – Spettacoli per i bambini, con burattini, trucca-bimbi e castello gonfiabile gratuiti. Giochi per bambini egenitori, a cura dei Rioni

Martedì 15 Maggio 2007 – Vie e Piazze del CentroStoricoFesta del Patrono: Corsa di Sant’Ilaro – SoaveCreatura – Fuochi ArtificialiOre 17.50 – Celebrazione del patrono Sant’Ilaro Abate daGaleataOre 21.40 – Inizio del Palio di Sant’Ilaro (Corsa a Piedi tra iRioni per le vie del centro)Ore 22.00 – Soave Creatura (concorso di bellezza tra legiovani rappresentanti dei Rioni)Ore 22.45 – Fuochi Artificiali

Mercoledì 16 Maggio 2007 – Prato della RoccaCalcio Storico Medioevale. Rivive l’antico HarpastumOre 20.30 – Disputa delle partite tra i Rioni

Venerdì 18 Maggio 2007 – Prato della Rocca

12 – 20 maggio 2007Sogno di una notte di mezzo millennio faOre 21.00 – Rivisitazioni storiche di:• Vita degli accampamenti militari medioevali• Mercato medioevale• Mostra degli strumenti di tortura• Giochi medioevali• Musiche rinascimentali

Sabato 19 Maggio 2007 – Rocca EstenseAccoglienza e onori al signore Borso d’EsteOre 21.00 – Ingresso dei CorteiOre 21.15 – VALUTAZIONE DEI CORTEI DEI RIONI

Durante la serata:• Spettacolo musicale e di saltimbanchi• Vita degli accampamenti militari medioevali.• Mercato medioevale.• Mostra degli strumenti di tortura.• Giochi medioevali.• Musiche rinascimentali.• Spettacolo militare.

Domenica 20 maggio 2007 – Vie del Centro Storico ePiazza MartiriXXXVIII PALIO DELLA CAVEJA

Ore 15.30 – Parata dei cortei nelle vie del Centro Storico eingresso nel campo di garaOre 17.00 - Riconsegna della Caveja e svolgimento del Tiroalla Fune a quattro. Al termine, assegnazione del Palio dellaCaveja.

AL TERMINE ASSEGNAZIONE DEL DRAPPO DELLA CONTESA

ESTENSE

In tutte le serate sarà funzionante in Piazza Martiri (o Piazzadel Pavaglione) la tradizionale HOSTARIA DI SPANCIONE incollaborazione tra i 4 Rioni di Lugo e la Contesa Estense.Apertura dello stand: ore 19.00.

PER INFO PIÙ DETTAGLIATE E PER CONSULTARE IL CALENDARIO

DI ULTERIORI MANIFESTAZIONI CON POSSIBILI ATTINENZE ALLA

CONTESA ESTENSE, VI CONSIGLIAMO DI CONSULTARE IL SITO

WWW.CONTESAESTENSE.COM

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Rione Madonna delle Stuoie

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FIORE DI MAGGIO

www.rionemadonnadellestuoie.it

Lungo la strada che portava al luogo de-gli allenamenti fiorisce ogni anno un ce-spuglio di biancospino. All’inizio di mag-gio, quando vedevo quei fiori bianchi ri-coprire i rami spinosi, cominciavo a sen-tire, forte, lo spirito del Palio.L’atmosfera estense, che si avverte an-che con i primi tepori pomeridiani di fineaprile, pervade i sensi di chi, come me,vive e sente da lungo tempo questa stra-ordinaria festa della città. Si annusa l’ariafiorita e si sente che il Palio sta arrivan-do, come portato dalla primavera.Non tutti lo possono provare, purtrop-po molti in città non lo gustano, non lorespirano, non hanno mai voluto assa-porarlo. Ma chi sente e vive il Palio daanni, da decenni, sa cosa intendo.Ho cominciato a nove anni, vestito dapaggetto nel corteo della domenica, el’anno seguente ero un “mini-sbandie-ratore”. Non ho più smesso e sonopassati…trent’anni!Il suono dei tamburi mi rimbomba nelcuore ed entra in sincrono con i mieibattiti; lo squillo delle chiarine mi riem-pie i sensi di emozioni; il rumore del frul-lo delle tele variopinte, lanciate verso il

di Massimiliano Costa

cielo, con il profumo del talco e una can-dida nuvola di polvere, mi riporta sem-pre lì, a quella stagione, a quei tantimaggi vissuti così, dedicati al Palio.E poi… lo sferragliare delle armature edelle alabarde, le voci degli ultimi pre-parativi, e lo stendardo che si alza, len-tamente, oscillando sulla lunga asta edissando l’insegna del mio Rione; i mieicolori, che rimbalzano dai velluti degliabiti ai decori degli scudi, dalle gualdrap-pe dei cavalli ai nastri che ornano i ca-pelli delle dame; infine, i colori degli al-tri, mescolati eppur distinti, in una festacomune, in una festa in cui il rivale nonè un nemico, ma un compagno da bat-tere e mai da sconfiggere.La gara dei musici, unica al mondo, aprela settimana di festa con un concerto disuoni profondi e ritmati, suggestivi, chefanno pulsare le piazze del centro; poile sfide tra gli sbandieratori, un tripudiodi colori in un agile susseguirsi di ele-ganti e sincrone figure.In queste prime due giornate la tensio-ne dei ragazzi del Rione è fortissima, sindal pomeriggio, quando si ritrovano

presso la sede per fare gruppo, per gliultimi accordi del concerto di suoni emovenze. L’atmosfera che si respira è,apparentemente, tranquilla: nessunovuole mostrare agli altri la propria ten-sione, per evitare di accrescere nel grup-po l’inquietudine che precede la gara.Ci si veste tutti assieme e, all’imbruni-re, ci si avvia verso la piazza: in pochiistanti di prova ci si gioca tutto un annodi intensi allenamenti, senza possibilitàdi appello.Qualunque sia il risultato, l’amicizia e ilgruppo devono restare forti, per orga-nizzare gli altri eventi della settimana e isuggestivi cortei della serata in cui si ce-lebra Borso d’Este, studiati e curati neiminimi particolari. Essi sono il preludiodella tanto attesa domenica del Palio del-la Caveja. Sin dal mattino ci si ritrova insede per preparare il corteo, per com-piere l’ultimo atto di una fatica durataun anno intero; per sfoggiare a tutta lacittà il frutto di un lavoro intimamentecondotto nelle serate d’inverno, nellasala dei costumi. Momenti frenetici, permettere a punto il lunghissimo corteo eportarlo fino alla piazza, coordinando-ne i movimenti e le coreografie.Poi, l’aria sembra farsi immobile.Nel cortile del Pavaglione entrano i ti-ratori, presentati con enfasi, e, dopo lapasseggiata attraverso la piazza, scom-paiono nelle postazioni dei Rioni. Perme, un attimo prima della tirata iniziale,tutto si ferma, tutto si zittisce. La piazzarisuona delle voci di diecimila personeurlanti, dei salti e delle grida di chi mista vicino. Io non sento niente, non vedoalcun movimento. Per me in piazza cisono soltanto le squadre dei tiratori el’unica cosa che vedo muoversi, dondo-lare, caracollare da un lato all’altro del

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La contesa estense

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A pochi passi dallarievocazione storica

CIAO, GIGETTO

tavolo quadrato è la Caveja, l’ambitopalio al centro dell’attenzione di miglia-ia di occhi e di migliaia di cuori.L’unica voce che sento è quella di Gigi,che comanda, con apparente calma, lanostra squadra: il lucido cervello di uncorpo perfetto. Sono istanti lunghissimi,in cui la tensione è altissima. La maggiorparte dei presenti li vive diversamenteda me, sfogando l’eccitazione con coriper incitare le squadre dei tiratori. Mac’è qualcuno, lo vedo con la coda del-l’occhio, che li vive come me: immobilee silenzioso, lo sguardo attento e fissosu quella ruota, su quell’emblema ador-no di anelle tintinnanti, su quegli uoministesi nella polvere del Pavaglione, sullozarlador, con una mano sullo stomacodolente e l’altra sotto il mento. VedoBeppe, così; vedo Renzo e Stefano eAdriano, con lo stesso piglio, con lo stes-so chiuso raccoglimento: isole di silen-zio e concentrazione, in un mare di fol-la urlante.Il ritorno è, quasi sempre, una festantecelebrazione della vittoria, durante laquale, assieme ad un appagante rilassa-mento, comincio già a sentire lo spiritodel Palio che si allontana e che, nella not-te spesso insonne da troppa stanchez-za, mi abbandona definitivamente, perritornare, ugualmente vivo e intenso, ilmaggio successivo.

di Massimiliano CostaA partire dall’anno in corso si apre una nuo-va epoca della Contesa Estense, con tantenovità come non se ne sono mai viste nelPalio di Lugo.L’obiettivo è quello di riqualificare la festecittadina, passando da un’etichetta di “sagrapaesana” a una di “rievocazione storica” (ofesta medioevale/rinascimentale che dir sivoglia), fornendo contenuti necessari perattirare spettatori ma anche spunti storici perattirare esperti del settore e quindi fare quel-la promozione di qualità che, a costi ridotti,promuove in ambito nazionale manifestazio-ni di rilievo.Negli ultimi anni la frequentazione da partedei giovani è andata calando, a causa dell’ab-bandono dei Rioni da parte dei ragazzi che,vedendo diminuire il tempo a disposizioneper sopraggiungere di altri impegni familia-ri, lavorativi, universitari, non possono piùsostenere i frequenti e regolari allenamentiper la preparazione delle specialità classichedella Contesa.L’organizzazione di competizioni meno im-pegnative in termini di tempo, ma ugualmen-te valide ed importanti per quanto riguardai risultati, il livello culturale e la coerenza sto-rica della manifestazione, permetterà pro-prio a chi dispone di minor tempo ma diuguale passione di partecipare fattivamentealle attività dei Rioni, di dare il proprio con-tributo e, quindi, di aumentare il numero dipersone attive all’interno delle associazioni.La qualità delle serate senza competizioni èandata costantemente diminuendo, a causadella perdita di interesse da parte dei Rionistessi, dopo il coinvolgimento iniziale dovu-to alla novità degli eventi; per contro, le com-petizioni classiche, che prevedono premi ericonoscimenti e sono utili alla conquista deldrappo della Contesa Estense, mantengonouna qualità elevata e, in alcuni casi, crescen-te, proprio grazie all’attenzione in esse ri-

posta dai Rioni.La valutazione e l’introduzione di punteggida assegnare, dal prossimo anno, alle altremanifestazioni organizzate nel corso deinove giorni di festa per il conseguimento deltitolo finale della Contesa Estense, persegueproprio la finalità di aumentare l’attenzioneda parte dei Rioni e, quindi, aumentare laqualità delle serate fino ad ora, a torto, con-siderate minori.Per questo, nell’imminente edizione dellaContesa, saranno introdotte le seguenti no-vità.• Martedì, 15 maggio - “La Festa del Patro-no”, con rievocazione di alcune cerimonierinascimentali in onore di Sant’Ilaro: la Soa-ve Creatura, ormai tradizionale “concorsodi leggiadria” tra le giovani lughesi, ma daquest’ano valutata come competizione deiRioni; il Palio di Sant’Ilaro, nuova rivisitazio-ne di una corsa quattrocentesca in onore delSanto Patrono, dalla porta del Ghetto a por-ta Brozzi, con arrivo nelle piazze del centro.• Mercoledì, 16 maggio. Calcio storico me-dioevale … rivive l’antico Harpastum, chepropone un torneo tra i quattro Rioni dellaversione ingentilita dell’antico calcio dei Ro-mani poi transitato per medioevo e rinasci-mento ed oggi rievocato come Calcio Fio-rentino, con un regolamento originale emeno violento.• Giovedì, 17 maggio. “Sogno di una nottedi mezzo millennio fa alla Rocca”, serata de-dicata alla rievocazione storica, con accam-pamenti militari medioevali, duelli e scher-maglie nel Prato della Rocca, mercato me-dioevale, mostra degli strumenti di torturaed esecuzione delle pene degli StatutorumTerrae Lugi.• Sabato, 19 maggio. “Accoglienza e onori aBorso d’Este”, che per la prima volta pro-pone, finalmente, la valutazione dei corteidei Rioni che omaggiano il signore Estense,per valorizzare il pregevole lavoro degli ad-detti ai costumi e alle armi e dei maestri disfilata.

N.d.R. Qualcuno, un anno fa, scrisse “siamopiccoli, ancora poco storici, un po’sagratizzati………….ma insieme crescere-mo”. Siamo felici che si stia andando versoquella promessa.

Quest’anno è venuto improvvisamente a mancare alla famiglia e a tut-to il quartiere Luigi Gramigna. TUTTO IL RIONE, E IN PARTICOLARE ILGRUPPO DEL TIRO ALLA FUNE, LO VOGLIONO RICORDARE CON AFFETTO perla costante presenza agli allenamenti dei tiratori e per essere statoonnipresente colonna portante di un gruppo vittorioso. Siamo certiche neppure dal posto in cui è andato mancherà di seguire lo svolgi-mento del Palio della Caveja e di incitare i suoi cari ragazzi per l’enne-sima vittoria. E ogni volta che il gallo canterà alzeremo gli occhi al cieloe penseremo che lui è lì, da qualche parte, che ci guarda. Grazie, Gi-getto. Ci mancherai. Anzi… ci manchi già.

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Rione Madonna delle Stuoie

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• Attività in acqua per bambini dai 3 mesi agli 8 anni• Nuoto adulti• Gestanti in acqua e fuori dall’acqua• Acquaerobica, acquagym e acquastep• Bioginnastica, Spinning, Total body, Hip Hop, Ginnastica dolce, G.A.G.,

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LUGO - VIA ACQUACALDA

PALIO DELLA CAVEJA

1969 – Contrada del Ghetto1970 – Rione Madonna delle Stuoie1971 – Rione Cento1972 – Rione de’ Brozzi1973 – Rione Madonna delle Stuoie1974 – Rione Cento1975 – Rione Madonna delle Stuoie1976 – Rione Cento1977 – Contrada del Ghetto1978 – Rione Madonna delle Stuoie1979 – Contrada del Ghetto1980 – Rione Madonna delle Stuoie1981 – Rione Madonna delle Stuoie1982 – Rione Madonna delle Stuoie1983 – non assegnato1984 – Rione Madonna delle Stuoie1985 – Rione Madonna delle Stuoie1986 – Rione de’ Brozzi1987 – Rione Madonna delle Stuoie1988 – Rione Madonna delle Stuoie1989 – Rione Madonna delle Stuoie1990 – Rione Madonna delle Stuoie1991 – Contrada del Ghetto1992 – Rione Madonna delle Stuoie1993 - Contrada del Ghetto1994 – Rione Madonna delle Stuoie1995 – Contrada del Ghetto1996 – Contrada del Ghetto1997 – Rione Madonna delle Stuoie1998 – Contrada del Ghetto1999 – Rione Madonna delle Stuoie2000 – Rione Madonna delle Stuoie2001 – Rione Madonna delle Stuoie2002 – Rione Madonna delle Stuoie2003 – Rione Madonna delle Stuoie2004 – Rione Madonna delle Stuoie2005 – Rione Madonna delle Stuoie2006 – Rione Madonna delle Stuoie

PALIO DEGLISBANDIERATORI

1978 – Rione Madonna delleStuoie1979 – Rione de’ Brozzi1980 – Contrada del Ghetto1981 – Rione Cento1982 – Rione Cento1983 – Rione Cento1984 – Rione Cento1985 – Rione de’ Brozzi1986 – Rione Cento1987 – Rione Cento1988 – Rione Cento1989 – Rione Cento1990 – Rione Cento1991 – Rione Cento1992 – Contrada del Ghetto1993 – Rione de’ Brozzi1994 – Rione Cento1995 – Rione Cento1996 – Contrada del Ghetto1997 – Rione Cento1998 – Contrada del Ghetto1999 – Contrada del Ghetto2000 – Rione Cento2001 – Contrada del Ghetto2002 – Contrada del Ghetto2003 – Rione de’ Brozzi2004 – Rione de’ Brozzi2005 – Rione de’ Brozzi2006 – Rione de’ Brozzi

PALIO DEI MUSICI

1980 – Contrada del Ghetto1981 – Contrada del Ghetto1982 – Rione Cento1983 – Rione Madonna delleStuoie1984 – Rione Cento1985 – Rione de’ Brozzi1986 – Rione de’ Brozzi1987 – Rione Cento1988 – Rione de’ Brozzi1989 – Contrada del Ghetto1990 – Contrada del Ghetto1991 – Rione Cento1992 – Rione Cento1993 – Rione Cento1994 – Rione Madonna delleStuoie1995 – Rione de’ Brozzi1996 – Rione Madonna delleStuoie1997 – Rione Cento1998 – Rione Cento1999 – Rione Cento2000 – Rione Cento2001 – Rione Cento2002 – Rione de’ Brozzi2003 – Rione de’ Brozzi2004 – Rione de’ Brozzi2005 - Rione de’ Brozzi2006 - Rione de’ Brozzi

PALIO DI S.FRANCESCO,ora CONTESAESTENSE

1996 – Contrada del Ghetto1997 – Rione Cento1998 – Contrada del Ghetto1999 – Rione Cento2000 – Rione Cento2001 – Contrada del Ghetto2002 – Rione de’ Brozzi2003 – Rione de’ Brozzi2004 – Rione de’ Brozzi2005 - Rione de’ Brozzi2006 - Rione de’ Brozzi

Albo d’oro della Contesa Estense

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A spasso nel tempo... libero

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Back!, Automatic-flick, Fin-ger-foul, Flick-in. Vi sembraforse arabo? No, si trattasoltanto di “subbuteese”,ovvero il linguaggio delSubbuteo. Concordiamosul fatto che sialeggermente tecnico ma vipossiamo assicurare che èpiù facile gio-carlo cheparlarlo!Fu sulle orme di un giocogià esistente negli anni ’20che, nel 1947, in Inghilter-ra, un tale P. Adolph in-ventò una vera e propriariproduzione in formatomignon del gioco delcalcio (non a caso, lo sidefinisce anche “calcio datavolo” o “calcio inminiatura”), che chiamòSubbuteo ispirandosi adun piccolo falco lodolaio.Le miniature del gioco,infatti, una volta colpiteraggiungono la palla inmaniera veloce e precisa,con una caratteristica in-clinazione in avanti simileal volo in picchiatadell’omonimo rapace.Inutile dire quanto il giocosi sia sviluppato fino ai gior-ni nostri, pur attraversan-do momenti infelici decre-tati dall’invasione dellemoderne consolle che,con i videogames, hannoreso il gioco del calcio piùveloce, divertente e so-prattutto molto menoingombrante: un tavolo daSubbuteo misura 100 x150 cm e non lo si puòcerto riporre in un casset-to una volta finita la partita!Ciò nonostante, la pas-sione per il gioco è rimas-ta immutata e numerosigruppi di amici, anzichédividersi, si sonoorganizzati al meglio. Sononati così, in tutto il mondo,moltissimi TeamSubbuteo, ognuno ader-ente alla propria federazi-one nazionale, e vengonoorganizzati campionatifederali, continentali e ad-dirittura mondiali. Si trattadi un vero e proprio para-dosso: alcune persone nonconoscono nemmeno il gi-oco in sé; altri, invece,sono impegnati periodica-mente in gare e trofei in-ternazionali, che richiedo-no quindi organizzazione,lunghe trasferte esoprattutto sponsor dis-posti a pagare!Analizzando il gioco un po’più da vicino ci si rendesubito conto di essere difronte ad un vero eproprio sport: innanzitut-to, i Team prendono ladenominazione di

Associazioni Sportive Dil-ettantistiche; il Subbuteo,inoltre, presenta alcunifondamentali elementi chelo rendono simile ad altrisport come il biliardo o ilping-pong: i giocatori, iltavolo, le squadre ed il re-golamento. I giocatorisono divisi per fasce di etàe sono più o meno bravi,a seconda di quanto siallenano, del loro talento,intelligenza, furbizia efreddezza. In Italia possia-mo vantarci di avere almomento la più forte na-zionale al mondo, nonchéil migliore Team (il CCTEagles di Napoli). Sempreitaliani sono il Campionedel Mondo attualmente incarica (Efrem Intra), ilmiglior giocatore cat.Open (Massimo Cremo-na) ed il più forte Under15 (Mattia Bellotti). Nonmale, vero?Il tavolo di gioco in sé nonè molto complicato dacostruire: bastano un pi-ano di legno, due cavallet-ti e alcune doghette percreare le sponde. Tuttorisiede nel farlo rientrarenelle dimensioniregolamentari, comedimensioni e altezza daterra. La superficie digioco è creata da un pannoche riproduce un campoda calcio, inizialmentefabbricato in cotone epiuttosto grezzo, oggi in“vellutino gommato”,molto più scorrevole eperformante; in più, oltreal verde tradizionale, orasi producono campi indiversi colori. Per nonelencare poi le migliaia diaccessori (tribune, piloniper illuminazione, carab-inieri a cavallo, terna arbi-trale, tabellone segnapun-ti, ecc.) che esistono perrifinire il campo. Queste,tuttavia, si usano soltantocome vezzo esteticomentre, per un campo“sportivamente gioca-bile”, non sono presentinient’altro che le porte.Le squadre dei giocatori sidividono principalmentein due gruppi: quelle dagioco e quelle da

collezione (essendo ungioco inventato negli anni’40, alcune squadrerappresentano infatti veree proprie chicche percollezionisti!). Nelle duecategorie si differenzianoinoltre decine di tipidiversi, in base a dimensio-ni, peso, basi, figure, ecc.Quello che, dai profani,viene chiamato “omino”,in gergo tecnico è definito“miniatura” ed è formatoda due pezzi: la base e lafigura. La figura è quellache riproduce il giocatoree che porta i colori dellapropria squadra mentre labase è il fondo e può es-sere di tremila misure,colori, materiali e pesi,basta che sia omologata eche rientri nei parametridettati dai regolamenti invigore.Già, il regolamento: tuttoruota intorno a un insiemecorposo di norme piuttos-to complicate, dovute alleinnumerevoli situazioniche si possono verificaredurante una partita, per lequali esistono apposite re-gole da imparare a memo-ria. Nonostante l’estremaprecisione del regolamen-to, a volte si creano dellesituazioni così complicateche solo i semplici “pari odispari” o “palla contesa,palla alla difesa” possonosbloccare l’impasse. Le re-gole fondamentali del gi-oco si riassumono invecenel concetto base di “azi-one-reazione”: ad ognim o v i m e n t odell’attaccante corris-ponde, perciò, un movi-mento del difensore checerca di contrastarlo.Il Subbuteo, insomma, èproprio un bellissimosport e, come tale, neces-sita di parecchio allena-mento per poter affinarela tecnica, la strategia el’abilità che occorrono adun vero campione. I colpia punta di dito in unapartita sono davvero tantie dei più disparati: calci dipunizione, rigori, tiri alti,rasoterra o addirittura alvolo, poi ancora colpi adeffetto triangolazione e

micidiali dribbling sonosolo un anticipo allemigliaia di possibilità che siincontrano.Ma perché si dovrebbeperdere la testa per unosport così?! Chissà, sarà lavoglia di sfida, di misurar-si, sarà la solita febbre delcalcio, sarà che quelli dellanostra generazione sonocresciuti a pane, Nutella eSubbuteo (infatti noi lo gi-ochiamo da quando abbia-mo sei anni!). Fatto sta chenessuno di noi poteva im-maginare che nel riavvici-narsi a questo sport anticoavrebbe trovato cosi tantiappassionati di un tempoe tante nuove promesseche già a partire dalla ten-era età adolescenziale sicimentano in torneinazionali ed internaziona-li.Adesso che abbiamo qual-

La febbre del Subbuteo di I giovani malati del Subbuteo

che soldo in più e un po’di tempo libero abbiamocreato questo Team chedall’inizio dell’anno “abu-sa” della Sede del Rioneper le proprie partitelle. Ilnostro scopo è quello dicreare prima di tutto unbel gruppo che trovi nelSubbuteo un modo diaggregazione per trascor-rere qualche ora insiemee farsi due risate; insecondo luogo, vorrem-mo fondare un vero eproprio Team sportivo chepossa partecipare alla paridegli altri ai vari campion-ati. Contiamo per orasette iscritti, ma siamosolo all’inizio. La cosa real-mente importante è chefra i nostri tesserati ci siaun promettente Under15, che si sta impegnandomoltissimo per imparare eche ci servirà come esem-pio per altri giovani dellasua età: il nostro prossimoobiettivo, infatti, sarà unacampagna pubblicitarianell’ambito delle scuolemedie-superiori, magaricon l’aiutodell’Assessorato allo Sportdel Comune di Lugo. Nelfrattempo vi invitiamo avenirci a trovare nella sededel Rione Madonna delleStuoie. Non abbiamo ungiorno fisso per ritrovarci,ma potete trovare le datee gli orari sul nostro fo-rum, accessibile dal sitohttp://utenti.lycos.it/lugoroosters.

CAMPIONIDEL MONDO

Nell’estate del 2006 hanno avuto luogo in Germaniai Mondiali di Calcio (lo sport a cui il Subbuteo siispira).Nella finalissima di Berlino del 9 luglio 2006, unasplendida ITALIA BATTE LA FRANCIA e si aggiudica laCoppa del Mondo per la quarta volta. Il gruppoazzurro, guidato dal coach Marcello Lippi, entranella storia. Quello che all’inizio del torneosembrava un sogno diventa realtà, ventiquattroanni dopo Spagna ’82. Una partita decisa solo dairigori, dopo che i tempi regolamentari e isupplementari si sono chiusi in parità, 1-1. Poi latestata di Zidane a Materazzi, l’espulsione delcapitano francese e la lotteria dei tiri dal dischetto.Ed infine la gioia tricolore. In campo, sugli spalti, intutte le piazze italiane.Alcuni di noi hanno seguito l’appassionante finaleal bar, altri in albergo, altri a casa di amici, ma poi,tutti insieme, ci siamo riversati nelle strade e nellepiazze di Lugo e dintorni, per brindare alla vittoriae intonare a squarciagola cori da stadio. Assiepati,affannati, stonati, grondanti sudore e adrenalina.Grazie, Azzurri, per quell’emozione grandissimache ancora oggi ci accompagna e per quel titolo,Campioni del Mondo, che ci rende orgogliosi, unavolta tanto, di essere ITALIANI.

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Rione Madonna delle Stuoie

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25 Anni all’insegnadell’altruismoEra il 1982 quando, per iniziativa di diversi cittadini dell’area lughese e con ilsostegno organizzativo e finanziario del Comune di Lugo, dell’Azienda USLe della Regione Emilia Romagna, nacque la C.I.A.L.S., una ONLUS che potesseoffrire alle persone disabili e svantaggiate l’opportunità di inserirsi pienamentenel mondo del lavoro e nella vita sociale. Inizialmente concentratasull’ortofloricoltura, l’attività della cooperativa si focalizzò poi sui lavori disfalcio, pulizia, manutenzione ed impianto di aree verdi e di giardini per contodi enti pubblici e di privati, permettendo lo sviluppo della società el’inserimento di un numero sempre maggiore di ragazzi svantaggiati(attualmente 14). Oggi, a distanza di 25 anni dalla sua fondazione, la C.I.A.L.S.,sempre attenta alle necessità delle persone svantaggiate, si occupa, tra lealtre cose, di sport terapeutici per ragazzi disabili (dal nuoto all’ippica) edell’adozione a distanza di 4 bambini di etnie diverse residenti in zonesottosviluppate.La sede della C.I.A.L.S. è per il Rione Madonna delle Stuoie una sorta di“seconda famiglia”, vuoi per l’attivismo costante all’interno della nostraassociazione, di Paolo Maccolini, Presidente della Onlus, e di sua moglieElodia, vuoi per la possibilità di sfruttare i locali ristrutturati della cooperativaper feste e ritrovi sociali.È anche per questo motivo che il Rione è lieto di annunciare la celebrazionedel

25º anniversario della C.I.A.L.S.che avrà luogo nella mattina del 20 maggio,

alle 10,30,nella sede C.I.A.L.S. sita

in Via Croce CopertaL’evento vuole essere un’occasione di ringraziamento a tutte le banche, glienti e i privati cittadini che da 25 anni a questa parte hanno elargito le generosesomme grazie alle quali la cooperativa ha potuto crescere e svilupparsi,nonché un’occasione per ripercorrere e celebrare gli eventi più salienti chel’hanno vista protagonista in questo ultimo quarto di secolo.Alla cerimonia saranno presenti numerosi invitati e importanti autorità, trale quali spiccano: il Presidente della C.I.A.L.S., Maccolini; il Sindaco di Lugo,Cortesi; il Presidente della Provincia, Giangrandi; l’Assessore Regionale dellaSanità, Dapporto; il Direttore Sanitario di Lugo, Bianchìn; il Direttoredell’Ospedale di Lugo, Zoffoli; tutti i Sindaci del Comprensorio di Lugo; i Presidentidella Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, della Fondazione Cassa diRisparmio Banca del Monte di Lugo e del Credito Cooperativo.Il Rione Stuoie augura a tutte le persone della C.I.A.L.S., dai ragazzi airesponsabili ai sostenitori e simpatizzanti, un felice compleanno, con l’augurioche sempre più persone si interessino concretamente al grande problemasociale delle persone svantaggiate.

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In una sera d’autunno, tutti riuniti al rione, si parlava dell’ideadi fare qualcosa di nuovo con cui arricchire le uscite del Mer-cato di Porta Nuova. C’eravamo confrontati con altri gruppidi varie regioni d’Italia, le proposte erano tante, ma una cicolpì in particolare. Omar, uno dei mercanti, disse che c’erala possibilità di imparare delle danze medioevali: con il balloavremmo animato i mercati; la gente, passando, si sarebbefermata incuriosita a guardarci e, presa per mano e coinvoltanel ballo, non si sarebbe mai scordata di quell’esperienza eneppure del nostro Rione. Ci sembrò subito un’idea bellissi-ma. Nei successivi ritrovi contattammo l’insegnante dellascuola di danza di Imola, Carla Cacciari, che si disse subitodisponibile all’iniziativa. Decidemmo tutti insieme il giorno incui ci sarebbero state le lezioni: il venerdì sera tutti al rioneper questa nuova avventura, un tuffo nel medioevo, uno deiperiodi più belli ed interessanti della nostra storia, la rievoca-zione dei mestieri di allora, l’incredibile capacità di costruire,con poco, ingegnosi meccanismi che hanno dato ispirazioni agrandi invenzioni. I balli medioevali sono stati la base di quelliattuali e noi, al giorno d’oggi, affascinati, piacevolmente li ri-evochiamo.Chi osserva non può fare a meno di notare la grazia e la deli-catezza dei movimenti ed è un piacere guardare l’insegnan-te: le sue movenze ci riconducono ai grandi saloni dei castellidove, con torce e candele e musica di strumenti antichi, ledamigelle con i loro principi amoreggiavano tenendosi per lamano e girando in cerchio insieme. Ognuno di noi ha avuto ipropri impegni, ma fedelmente abbiamo cercato di esseresempre presenti, ci siamo impegnati al meglio; non sonomancate neppure le gaffe ed i pasticci: spesso ci dimenticava-mo quale era la destra o la sinistra e molti passi li abbozzava-mo un po’, però ce l’abbiamo fatta. Con l’immensa pazienzadella nostra insegnante siamo arrivati alla fine. Tra una risataed un’altra il divertimento non è mancato, una sera abbiamoprovato anche in costume per vedere se riuscivamo a ballarenonostante strascichi e penne.Adesso siamo pronti, qualche sbaglio ci sarà lo stesso, manelle prossime uscite, insieme ai bei banchetti degli antichimestieri, insieme ai fraticelli che offrono l’ippocrasso ed alset fotografico, ci saremo anche noi ad allietare, a suon dimusica, le giornate dei visitatori. Tutti in cerchio a danzare ”ilballo delle lavandaie, pinochiè, la pavona” e tanti altri.BUON DIVERTIMENTO A TUTTI!

Mercati danzereccidi Amaranta Pedretti e Gianluca Medri

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Viaggiando

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Aperto dalle 5 alle 24

Chiuso Domenica e Festivi

Ricambiamo di cuore la stima e l’amicizia e attendiamo con ansia di potervi riabbracciare e poter rivivere insieme i fasti delMedioevo. Niente a che vedere con quelli, mediatici, del matrimonio Cruise-Holmes ma, di certo, ugualmente portatori digioia e popolarità. Al vostro Rione e alla vostra pittoresca cittadina giunga l’augurio sincero di uno sviluppo turistico semprepiù importante ma, soprattutto, di tutta la serenità che meritate per lo spirito generoso e ospitale con cui ogni volta ciaccogliete.

BRACCIANO ASSEDIATAIl 10 e 11 giugno 2006 i Mercanti del Rione Madonna delle Stuoie hanno viaggiato per l’ennesima volta verso Bracciano (RM),dove gli amici laziali della ProLoco e del Rione Monti (rappresentati rispettivamente da Salvatore Pierini e Sandro Carradori)li hanno accolti con il consueto calore. Qualche mese dopo, proprio a Bracciano, all’interno di quello stesso castello ai piedidel quale il nostro modesto mercatino ha spesso luogo, è avvenuto l’evento dell’anno, seguito da milioni di persone in tutto ilmondo. L’amico Sandro ce lo racconta così:

Dopo l’assedio subito nell’anno 1496 ad opera di Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, padre di Cesare, Lucrezia e Juan, adistanza di circa 510 anni, a Bracciano abbiamo subito un altro assedio, fatto questa volta di telecamere e microfoni anziché dispade, balestre ed alabarde. Qualche piccolo disagio per gli abitanti, specialmente quelli del Centro Storico, ma la consapevolez-za di aver avuto una visibilità incredibile sulle televisioni di mezzo mondo. Il 18 novembre 2006, alle finestre e sui merli delCastello Odescalchi, si sono accese centinaia di fiaccole e si è celebrato quello che alcuni hanno pomposamente definito il“Matrimonio dell’anno” fra uno dei divi più pagati di Hollywood e la sua giovane compagna. Stiamo parlando naturalmente diTom Cruise e Katie Holmes. Tantissime le star che hanno partecipato all’evento. Bianco, Rosso e Oro la scelta dei colori chehanno dominato l’allestimento del Castello e del pranzo per i 150 selezionatissimi ospiti, in segno di omaggio al casato deiPrincipi Odescalchi. I curiosi assiepati dietro le transenne, con molto tempo libero e la speranza di guardare in faccia la piùmodesta delle star, si sono dovuti accontentare di una parata di grosse automobili con vetri scuri. Tanta delusione da parte deifans che speravano di vedere, anche solo per un attimo, la celebre coppia. Più delusi degli altri i tanti fotoreporter e operatorigiunti da ogni parte del mondo. Buoni affari invece per i ristoranti in cui fiorivano i piatti ispirati alla coppia: oltre al risotto “Tome Katie”, offerto dalla Trattoria del Castello, c’era il menù “Top Gun” del Ristorantino o, in alternativa, fettuccine caserecce“Mission Impossible” al cartoccio con frutti di mare. Anche in tutti i negozi hanno campeggiato per una settimana le foto di Tome Katie con gli inevitabili auguri di felicità. In ogni caso questo evento ha regalato al nostro paese una enorme dose di popolarità.Gli effetti si cominciano a vedere con l’approssimarsi della stagione estiva: le presenze turistiche sono in continuo aumento.Benissimo è andata anche la nostra “Passione di Cristo”, che molti di voi conoscono e che è giunta quest’anno alla 32^edizione. Le favorevoli condizioni meteorologiche hanno favorito un notevolissimo afflusso di pubblico.A nome mio e dell’Associazione Rione Monti di Bracciano che mi onoro di rappresentare voglio rivolgere uncaloroso saluto e un fraterno abbraccio a tutta la stupenda gente del Rione Madonna delle Stuoie. Speriamo dirisolvere al più presto le vicissitudini dell’Amministrazione Comunale (in questo momento il Comune di Bracciano è sotto lareggenza di un Commissario e alla fine di maggio ci saranno le elezioni) e di potervi avere al più presto con noi per una nuovaedizione della nostra Festa Medioevale “Arti e Mestieri”.

Con stima e amiciziaSandro CARRADORI

Presidente RIONE MONTI Bracciano

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Rione Madonna delle Stuoie

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• San Giuliano Milanese (MI), 28 maggio 2006 –Personalmente ero impegnata, per lavoro, nel capoluogolombardo e quindi non avevo potuto partecipare alMercato di Porta Nuova. Tuttavia, prima di rientrare acasa, non potevo mancare di passare a salutare i cari amicidel Rione, per scoprire che di certo non avevano risentitodella mia assenza, anzi! Sarà stato il debutto ufficiale diRoberto Graziani come nuovo responsabile del Mercatodi Porta Nuova, sarà stata la presenza della sua fidanzataManuela, che aveva preparato insalata di riso e dolci pertutti, sarà stata la splendida giornata di sole in un parcopieno di verde, fatto sta che, all’ora del tramonto, le loroerano facce stanche ma felici (e anche un po’abbronzate!). C’era Maria che ancora vendeva sacchettidi lavanda ai visitatori, mentre un paio di nuovi e giovanifiguranti erano arrivati a dar man forte ai veterani.L’atmosfera era rilassata, preludio di una stagioneall’insegna dell’allegria e del calore estivo.

• Bracciano (RM), 10-11 giugno 2006 – I weekendtrascorsi in questo ridente borgo laziale che ci hapraticamente adottato sono oramai garanzia didivertimento. Al di là delle attività con il mercato, infatti,cerchiamo sempre qualche “diversivo” con cui distrarciallegramente. A questo giro sono stati, da una parte, perchi non l’aveva ancora visto, la visita al Castello

RICORDIOdescalchi, dall’altra una gitarella notturna alle termevicino a Viterbo. Il viaggio nel retro del furgone, guidatoselvaggiamente da Staffino (che mi ha fatto franare inmezzo ai costumi e alle casse ancora presenti nel cassone,sotto gli occhi esterrefatti dei miei amici), è statal’avventura più esilarante delle due giornate braccianesi,mentre il tuffo nelle calde acque termali è stata di certola più rilassante. Per quanto mi riguarda, poi, ho ricevutodue gradite visite, quelle delle mie ex colleghe allaredazione Internet del GF6, Claudia e Arianna conrispettivi consorti, e ho reso protagonista della trasfertaanche il mio scooter. Con Amanda, infatti, ho preso iltreno e sono andata a Roma a recuperare il motorino,per poi tornare a Bracciano guidandolo e trasportandola mia amica che rideva come una pazza. Intanto, dallaRomagna, stava scendendo appositamente col suo DoblòAndrea Bezzi (grazie ancora!) che, con tanta gentilezzae pazienza, ha caricato lo scooter nel furgoncino e l’hariportato a casa insieme ad Amaranta. In realtà volevanofarmi credere di non essere riusciti a caricarlo e di averlolasciato a Bracciano, ma durante la Festa del Rione, lasettimana dopo, hanno svelato l’arcano, fingendo unalotteria in cui il premio finale era proprio… il mio scooter!!Che volete farci?? Ognuno si diverte come può ;-)

• Castel Del Rio (BO), 9 luglio 2006 – Un’uscita brevee semplice dove, a distanza di oltre 10 anni, sono tornataa indossare i panni della tamburina rossoblu. Quelcostume mi piace da matti, il mantello e il cappellino divelluto bordeaux mi fanno sentire prestigiosa e fiera diportare i colori del mio Rione, ma il tamburo non è lostrumento per il quale sono più incline. Come dire: mimanca il coordinamento dei movimenti… Però è bellosentire il tonfo sordo e imponente che il colpo infertoalla mazza produce, ti fa sentire forte.

• Rimini, 11-16 luglio 2006 – Quella è stata una

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Viaggiando

PERSONALI

Annalisa Andruccioli

settimana veramente intensa. Ogni sera eravamoimpegnati ad allestire e portare avanti il Mercato di PortaNuova nelle piazze riminesi, ogni sera ci incontravamo alRione e partivamo alla volta della cittadina romagnolaricca di turisti per l’estate in corso e per le celebrazionistoriche malatestiane. Il caldo ci opprimeva, la gente cicircondava da tutte le parti e ci tempestava di domandecuriose, i turisti impazzivano letteralmente per farsifotografare in abiti medievali. Sono stati 7 giorniintensissimi, impegnativi, ma alla fine i nostri sforzi sonostati premiati. Nel weekend, poi, complice il bel tempo,alcuni di noi sono rimasti a dormire in hotel e hannotrascorso le giornate al mare, abbronzandosi un po’ egodendosi un meritato riposo. Questo a dimostrazionedel fatto che partecipare ad un’uscita non significa solofaticare, ma anche divertirsi e condividere con gli amicidei momenti di svago e buonumore. Il ricordo più veroche ho di quei giorni, però, è ancora marchiato a fuocosulla mia gamba sinistra: mentre smontavamo ilmercatino, infatti, sono inciampata (con la goffaggine chein certi momenti proprio mi contraddistingue!) contro ilcarrello di acciaio che usiamo per trasportare le casse emi sono fatta un taglio così profondo che, ancora oggi,ho la cicatrice. Voi direte: ma chi te lo fa fare di massacrarticosì? Io vi rispondo: la passione nel fare qualcosa che mipiace in compagnia di persone che stimo e a cui sonoveramente legata.

• Firenzuola (FI), 5 agosto 2007 – I colli al confine traEmilia e Toscana mi hanno vista indossare ancora unavolta i panni della tamburina. Stavolta, a differenza diquanto accaduto a Castel Del Rio, l’impegno è stato piùimportante ed eccitante, perché c’era un sacco di gentead assistere agli spettacoli e perché, oltre ai loro sguardi,avevo puntati addosso anche gli occhi dei miei colleghimercanti. Era strano sfilare davanti a loro e non essere,

come al solito, dietro alle bancarelle. Però è statostupendo e, soprattutto, è stato come tornare ai vecchitempi perché, in quell’occasione, a fare ritorno tra le filedi musici e sbandieratori del Rione Stuoie, non ero dasola: con me c’erano anche, tra gli altri, Adriano, Staffino,Trix e Marco Caravita. Tra i banchi dei mercanti, invece,c’erano i vecchi amati volti dei nostri veterani e quelli,oramai famigliari, di Amaranta, Gianluca, Susi, Marco,Mauro e Letizia. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE, SIA DA LUNGO

CHE DA BREVISSIMO TEMPO, GARANTISCONO IL PROPRIO

PREZIOSISSIMO CONTRIBUTO AL MERCATINO. Ringraziarvi aduno ad uno sarebbe impossibile, ma volevo solo ricordarviquanto siate tutti quanti molto, ma molto, speciali!

• Carpineti (RE), 29 agosto 2007 – Di questa giornataricordo le risate a tavola, in un gustoso agriturismo dellazona in cui siamo rimasti a pranzo per oltre due ore, conLetizia e Mauro, e l’incontro con il mio amico di chatNicola, che vive proprio a Carpineti e che non vedevodalla mia festa di laurea nel 2002!

Faenza (RA), 3 settembre 2007 - Il nuovoresponsabile del Mercato di Porta Nuova, Bebo, e lafidanzata Manuela si sposano a Faenza e festeggiano conparenti e amici in campagna, all’aria aperta. Anche alcunidi noi partecipano all’allegro evento. Da parte di tutto ilRione Stuoie TANTISSIMI AUGURI PER UNALUNGA E FELICE VITA INSIEME!

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Rione Madonna delle Stuoie

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Siamo cuore e sudore

ADDOBBI E

COMPOSIZIONI

FLOREALI

Via De’ Brozzi, 69LUGO (RA) - Tel. 0545.31163

Quando mi stavo accingendo a impostare questo gior-nalino, distante ormai da mesi dalla Romagna e dal-l’amato Rione, a colpirmi fu il tono all’apparenza di-messo e rassegnato di quelli che avevano scritto gli ar-ticoli (per questo motivo abbiamo deciso di uscire an-che in versione ridotta, senza però danneggiare la qua-lità dei contenuti). Poi, invece, leggendo bene, ho ri-trovato qua e là tutto lo spirito che contraddistingue ilpopolo di Stuoie, quella gente che sono fiera di cono-scere, quel gruppo di cui sono orgogliosa di continuarea far parte, e ora sono felice di poter scrivere questaspecie di resoconto e trasmettere a tutti l’umiltà e ilcoraggio delle nostre persone.È vero, non è un periodo facile, per il nostro Rione.All’interno del gruppo musici ci sono state delle defe-zioni, gli sbandieratori continuano a essere uno sparu-to gruppetto, i giovani del quartiere non partecipano –perlomeno, non in maniera massiccia - alle iniziativerionali, e anche i tiratori stanno vivendo un normaleprocesso di transizione, tra atleti che lasciano e altriche entrano. Tuttavia, i musici si sono rimboccati lemaniche e, coraggiosamente, hanno deciso di scende-re in piazza anche solo per un’esibizione, sfruttando la“forza-lavoro” delle chiarine e di uno sbandieratore;gli sbandieratori ci riprovano e, se pur senza la GrandeSquadra, si presenteranno in piazza più agguerriti chemai; i tiratori si stanno allenando da quest’inverno pertrasmettere ai nuovi arrivati la prestigiosa quanto pe-sante eredità (non scordiamoci che da 8 anni a questaparte hanno sempre vinto il Palio della Caveja); infine,i giovani, che tutti definiscono “solo calcio, internet evideogames”, si ritrovano però nella sede del Rione pernuovi passatempi che si ispirano al passato, chi ballan-do danze medievali, chi colpendo omini su un campo diSubbuteo.La situazione, insomma, si è rivelata meglio di quantopotesse sembrare all’apparenza e penso che molta dellanostra forza derivi dalle nostre origini, quelle stesseradici campagnole per le quali il Rione Stuoie vienespesso deriso dagli altri tre che stanno al di là dellaferrovia. Come scrive Stefano Staffa nel suo articolo,tutto intorno era campagna. La gente del nostro quar-tiere ha la genuinità, il senso del dovere e della famigliae lo spirito di sacrificio tipici di chi è abituato a rischia-re, ogni giorno, lavorando la terra. I contadini sono fattidi onore e sudore, avvezzi alla fatica e all’imprevedibi-lità dei cambiamenti, sempre pronti a ricominciare dacapo ogni volta che, per una tempesta o un’alluvione, illoro lavoro viene distrutto. Guardano il campo di maissterminato dalla grandine e sembrano rassegnati, in-vece il giorno dopo si rimboccano le maniche e riparto-no da zero.La stanchezza c’è, le difficoltà anche, la voglia di molla-re pure, ma non si può cambiare la propria indole dicombattenti e non si può rinunciare alle emozioni chela militanza in un gruppo coeso e fiero come il RioneMadonna delle Stuoie trasmette. Quando ho letto l’ar-ticolo di Max, Fiore di maggio, ho capito tante cose: hocapito, per esempio, perché continuo ad occuparmi del

giornalino nonostante il lavoro e la lontananza da casame lo concedano ben poco; ho capito perché Adrianocontinua a stressarsi tra lavoro, vita sentimentale, im-presa famigliare, riunioni e attività rionali sempre piùpressanti; ho capito perché Andrea resta lontano dalrione ma soffre quando si accorge delle crisi in atto; hocapito perché Renzo e Stefano si preoccupano di coin-volgere forze giovani nelle attività rionali; ho capito ilperché delle magliette di Fabietto, dei cori da stadiodurante il Palio, delle sfacchinate dei nostri mercantidurante le uscite, del tempo e delle risorse dedicate aicostumi dalle nostre infaticabili sarte, dei rimborsi maichiesti, dei ringraziamenti mai pretesi, del tifo silen-zioso e raccolto di Beppe, delle insonnie di Gigi, deipunteggi segnati ad ogni gara di Zenico, della caparbiatenacia con cui i tiratori si tengono piantati per terra;ho capito anche, per esempio, il perché delle defezionia favore di altri Rioni.Tutto si riassume in una parola: CREDERE. Il Rione èuna fede e solo chi crede è in grado di lottare e nonarrendersi. Solo chi crede resta nella mischia, a qua-lunque costo, anche nella sconfitta. Solo chi crede ca-pisce il senso della parola PASSIONE.Avete mai visto Rocky? In quel film sono trasmessi esat-tamente i significati di quanto ho scritto fino ad ora.Non prendetemi per matta, non lo sono, ma a proposi-to di quell’atmosfera dimessa e all’apparenza rassegna-ta che sembra aver col-pito il Rione rossoblu…NON FATEVI INGANNARE.Proprio come Rocky,anche il nostro Rione èun campione che, al-l’apice della sua gloria,necessita di un natu-rale fisiologico riposoe si richiude su sestesso. Tuttavia, trale righe degli artico-li di questo giornali-no, non è poi cosìdifficile rintracciarela SPERANZA e quin-di, statene certi, ilRione Madonnadelle Stuoie noncederà il passo anessuno e torne-rà più carico chemai, pronto acombattere atesta alta l’en-nesima batta-glia. Non im-porta chi usci-rà vittorioso:ciò che conta è affrontare lalotta con coraggio e umiltà perché, comeAdriana dice a Rocky nella V puntata dell’omonimasaga, tu hai qualcosa che il tuo avversario non ha: il cuo-re.

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RossoBlu 2007

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Garganelli al ragù, salsiccia e pancetta ai ferri, sangiovese ealbana: con questi ingredienti tipicamente romagnoli si è svolto,il 17 giugno 2006 presso la splendida sede della CIALS, iltradizionale ritrovo annuo dei soci del Rione Madonna delleStuoie. Durante la serata sono stati premiati tutti gli atleti cheavevano preso parte al Palio e si è celebrata l’ennesima vittoriadei tiratori rossoblu nel Palio della Caveja.L’atmosfera rilassata e la gastronomia accattivante hanno favoritouna serata gradevole ed apprezzata dai convenuti che, comesempre, hanno approfittato dell’occasione per socializzare e percongratularsi coi responsabili del rione delle tante iniziative chel’associazione rossoblu organizza, nonché dello spirito socievolee aggregante che la caratterizza.Alla festa rionale era stato invitato anche il Sindaco di Lugo,Raffaele Cortesi, che nella sua introduzione ha dichiarato:“Quest’anno in particolare lo svolgimento del Palio è stato moltoconfortante, la manifestazione ben riuscita e abbiamo avutoanche un incremento di pubblico”. Il Sindaco ha ringraziato ilnostro Rione per quanto fa per la città ma, soprattutto, haauspicato di poter allargare la partecipazione al Palio di Lugo atutto il comprensorio, proponendo inoltre gemellaggi con altrecittadine dominate nel periodo degli Estensi, in modo da otteneresempre più idee e suggerimenti e rendere più ricche e attive leiniziative connesse alla manifestazione lughese.Durante la festa del Rione sono poi avvenute le elezioni del NuovoConsiglio Direttivo, che sarà in carica per tre anni ed èattualmente così formato:• Presidente: Renzo Marzari• Vicepresidente: Massimiliano Costa• Cassiere: Stefano Staffa• Consiglieri:

- Roberto Graziani;- Fabio Savioli;- Maria Ammirata;- Ivo Melandri.

• Direttore Tecnico: Adriano Bezzi• Responsabile Mercato di Porta Nuova: Roberto Graziani• Responsabili di specialità:

- Capo-sbandieratore: Marco Montanari- Capo-tamburino: Valentino Spada- Capo-chiarina: Alice Rossi- Zarlador: Gigi Barlotti; Responsabile tiratori: Franco Guerra

La serata di festa si è conclusa con torta e fuochi d’artificio.

FESTA DEL RIONEè

SABATO 23 GIUGNO 2007ore 20,00

nella sede CIALS sita inVia Croce Coperta

Brinderemo ancora una volta ai successi passati e futuri del nostroRione e, soprattutto, staremo insieme in allegria ed amicizia.

ACCORRETE NUMEROSI!!

L’appuntamento con la tradizionale

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