Riflessività e capacitazione risorse naturali dell ... · dell’implicito, del tacito, che da senso e organizzazione alle scelte e ai condizionamenti. Ivana Padoan Educazione degli

Riflessività e capacitazione

“risorse naturali” dell’invecchiamento

Ivana Padoan

Venezia 08 ottobre 2012

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Ivana Padoan Educazione degli Adulti Dip. Filosofia e BC

“On honore la vieillesse

mais on ne l'aime point”

Diderot

Ivana Padoan Educazione degli

Adulti Dip. Filosofia e BC

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http://fr.wikipedia.org/wiki/Diderot


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1. Profili culturali e sociali

2. Dispositivi mentali

3. Processi e strategie formative

Prospettive di indagine

1. Profili culturali e sociali


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Evidenza storica e

prospettica

• I processi conoscitivi ed organizzativi sono

ancorati ad un’antropologia ricorsiva delle età

della vita!

• Tuttavia la ricerca e la prassi dell’educazione e

dell’istruzione sono collocate, prioritariamente,

sulla prima “topologica” delle età della vita,

malgrado l’evidenza della lifelong learning.


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Linguaggio media e semiosi

• Le età della vita sono ancora

concepite come una

segmentazione culturale lineare.

• Lo stesso linguaggio, i media

creano gli artefatti culturali degli

“stadi vitali”: la generatività , lo

slancio vitale, i diritti giuridici, le

interdizioni, l’invecchiamento…



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Ricontestualizzare

• Riflettere sull’empowerment

dell’invecchiamento, nell’era della

globalizzazione e della complessità,

richiede una ricontestualizzazione

culturale e sociale della età della

vita, non lineare.



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Segmentazione delle età

della vita • La cultura storica, psicologica, letteraria

hanno trasmesso la rappresentazione

della vita con concetti come:

lineare,“stadiale”, “fasica”, evolutivo-

discendente, in cui l’invecchiamento

assumeva un valore emergente, sacro,

sapiente, esperienziale, pensionato, da

rottamare...a seconda dei contesti

culturali e sociali.


La storia siamo noi…

• Con l’incrinarsi dei miti e

dell’autorità istituzionale e

patriarcale, con l’evoluzione della

globalizzazione, della tecnologia,

del cambiamento del senso di

durata (spazio), le età della vita

entrano in una prospettiva ricorsiva

e temporale.

Ivana Padoan Educazione degli Adulti Dip. Filosofia e BC 9

L’evoluzione siamo noi

• Le età della vita risultano investite

da un doppio movimento: da un

lato, una forte tendenza

all’anticipazione, dall’altro, una

procrastinazione, un rigetto, un

rifiuto dell’invecchiamento, anche

dal punto di vista linguistico e

culturale.


Cultura come?

• Fare riferimento alla cultura non

sembra collegato a differenze

“naturali”, di stile o di genere,

quanto piuttosto a scelte di supporti

e tecniche infrastrutturali: velocità,

ampiezza di appropriazione delle

nuove tecnologie e usi differenti che

possono ispirare discriminanti

pratiche sociali.


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Nuove dominanze di

segmentazione • La semiotica delle età della vita

rileva la dominanza di strategie

socio-economiche: attese diverse,

universi concettuali distinti, bersagli

e target specifici, ma, al di là delle

analisi sofisticate, le differenze si

situano soprattutto sulla classe dei

prodotti o dei servizi.


Oltre la segmentazione, riconoscere le

differenze

• La differenza richiede il/l’ (auto)riconoscimento

delle rappresentazioni che governano le

rappresentazioni, soprattutto le

rappresentazione dell’icona del Sé e delle

pratiche di vita associate, più che alle età, alla

diversità dei contesti.


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Oltre la segmentazione, riconoscere la

complessità plurale circolare

• Sotto il profilo identitario la non segmentazione

incrocia la complessità e la circolarità enattiva

dell’esistenza della persona per disfarsi, della

terribile e dolorosa etichetta di uomo “normale”,

di soggetto giovane-adulto- anziano…evolutivo-

progressivo-per potersi assumere ed abitare le

molteplici dimensioni circolari (Bruner-Monoud)

dell’esistenza compresa la sofferenza, la

fragilità-direbbe Benasayag-


Perdita di un mito: l’uomo

costruttore… • Nel riconoscimento di questa evoluzione

euristico-circolare delle età, crolla il mito

dell’onnipotenza evolutiva che si coniuga al

superamento o alla rottura dei legami, alla

disgregazione o alla dissoluzione di valore degli

stessi.

• La permanenza dell’autorità si riduce o si

disperde, aumenta l’impotenza e

l’aggressività…, aumentano ”gli attacchi contro

i legami”, aumenta il sentimento di perdita di sé-

onnipotente (non del sé).

Ivana Padoan Educazione degli Adulti Dip. Filosofia e

BC

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"no men’s land"

• “La rottura dei legami” implica la

difficoltà intrapsichica di pensare, di

concettualizzare.

• L’urgenza, la vertiginosità, provoca

l’impossibilità di avvalersi del tempo

necessario per sviluppare processi.

• L’ansia e la minaccia, detta o vissuta,

produce una propria temporalità di forte

individualismo regressivo .


Progetti e legami di vita

• Più che un percorso di vita legato

alle età oggi noi dobbiamo pensare

all’esistenza (appartenenza) come

un prisma rappresentato dalla multi

lateralità, dalla dissonanza, dai

conflitti e dall’inter-intra-

trasformazione delle parti

(opere=legami).


2. Dispositivi mentali



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Il tempo della vita

• L’esistenza letta non solo nella durata

(tempo fisico-produzione materiale, idea

di sè), ma nello sviluppo temporale ( la

struttura che connette-tempo della

mente, immaterialità, l’io nel rapporto

con…) non può che esigere una

dimensione riflessivo-enattiva e

capacitante.


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La riflessività “in azione”

• La dimensione riflessiva non “riflette la

luce” della coscienza, ma produce luce di

significazione, e si incarna in una logica

discorsiva e operativa.

• La condizione “situata” di ogni

esperienza di vita richiede, per la

comprensione, l’esplicitazione

dell’implicito, del tacito, che da senso e

organizzazione alle scelte e ai

condizionamenti.


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Riflessività ed esistenza

• L’esistenza richiede il superamento

della concezione di riflessività come

rapporto a sé ( coscienza), per

riconoscerla come mediatore

incorporato tra sé e mondo.

• In questo senso assume e

ristruttura il significato globale degli

emergenti vitali che hanno

caratterizzato le “età della vita”.


La capacitazione

•“La capacitazione rappresenta il processo di

autorealizzare il proprio potenziale di sviluppo

umano”

• “Comprende tutte quelle caratteristiche

positive e funzionali che ci mettono in grado di

vivere da individui responsabili e attivi.

•Ma solo all’interno di stati di libertà e di

autonomie fondamentali quali la possibilità di

partecipare ai processi decisionali e sociali che

influenzano le nostre vite”.


Libertà e invechiamento

• Cartesio scrive

• Uno spirito attivo in un corpo adulto

sano, gode di una certa libertà di

pensare a cose diverse da ciò che i

sensi gli offrono, l’esperienza ci

insegna che non c’è la stessa

libertà negli anziani.



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Paradossi libertari

• “Il paradosso delle nostre società è che

apparentemente gli individui vengono lasciati

largamente liberi di scegliere, ma in realtà essi

versano in una condizione di estrema

sprovvedutezza circa la propria capacità di

partecipare e di controllare il processo di

definizione del senso e dell’esperienza che,

in ultima analisi, è il vero responsabile del fatto

che una persona compia delle scelte piuttosto

che delle altre”


Capacitazione e enazione

• Se la capacitazione necessita di un programma

educativo attento alle libertà individuali, essa

produce a sua volta libertà individuali per il

principio dell’enazione, aumentando così la

capacità di visione e azione del singolo e della

comunità di riferimento. Non si tratta di una

valorizzazione delle risorse (capitale umano) ma

di potenziamento delle libertà d’azione e di

pensiero : con la capacitazione si va ben oltre il

programma formativo o di istruzione, è è

richiesto un programma sociale

dell’educazione.


3. Processi e strategie formative


Europa e invecchiamento

• Per conoscere ed agire una nuova

com-prensione delle “età della vita”

non è sufficiente rifarsi alle

“promozioni” della Comunità

europea, né ai dati quali-quantitativi

dell’invecchiamento, né

all’ideologia delle buone prassi.


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La sfida formativa

• La grande sfida educativa per

l’invecchiamento è la

ricomposizione e la ricorsività dei

processi di Lifelong learning per la

dimensione comprensiva (Morin)

delle “età” della vita, tra esistenza,

affetti, professione, cittadinanza e

socializzazione.


La sfida dell’emozione in

formazione • “Se le persone non trovano quel

che desiderano, si accontentano di

desiderare quello che trovano” Guy

Debord

• Attivare/formare il desiderio di capire, di

comprendere, di imparare ancora, di

essere presenti nel tempo, di amare e di

creare legami, è un processo fortemente

connotato emotivamente.


Sfida sociale in formazione

• Riconoscere il diritto di sovranità

dell’invecchiamento, richiede il dover dare ciò

che spetta ai soggetti in quanto autori di diritti

personali, più importanti delle stesse istituzioni,

al posto di dare/riconoscere assistenza.

• Necessario promuovere tempi e forme di

formazione sociale: pratiche e contesti che

riescano ad avere la meglio sugli appetiti

individualistici e sulle minacce interne

(depressioni) che ne derivano, ricostruzione di

legami di desiderio e di evoluzione.


La sfida della sostenibilità

dell’esistere

• Ciò che ci forma e ci costituisce come

soggetti, individui relazionali e sociali

richiede situare le emergenze e le

topologie esistenziali, nel flusso del

tempo, inteso dal punto di vista della

dinamica con il mondo.


Strategie pedagogiche

• Attivare processi di circolarità in

grado di promuovere:

• Dialogicità

• Ricorsività organizzativa

• Ologrammaticità


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Dialogicità

• Significa formare a un rapporto di

interdipendenza, in una rete di

legami con gli altri. Legami che non

devono essere visti come fallimenti

o successi, ma come dimensioni e

potenzialità di vita condivisa.


Ricorsività organizzativa

• Significa formare al superamento

dell’idea di causa effetto verso il

processo circolare

autoorganizzativo, autoriproduttivo

autocostitutivo, perché ognuno è

insieme il prodotto di un processo di

riproduzione e soggetto produttore

del processo stesso.


Ologrammaticità

• Significa formare alla dimensione globale

(spazio-temporale) dell’esistere, in cui

ogni immagine contiene la connessione

con la totale dell’esperienza.

• L’ologramma supera il riduzionismo delle

parti (età-esperienze…) perché le com-

prende e le riquadra (dentro cornici di

senso) come emergenze riflessivo-

capacitanti.


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