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Riflessioni e condivisione delle esperienze di osservazione . A cura di BORACCHI MARISTELLA e BORACCHI ANNA con la collaborazione di Margherita Daverio 18 Maggio 2015

Riflessioni e condivisione delle esperienze di ... · quarto incontro evoluzione del gesto grafico nel bambino dai 3 ai 6 anni : criteri interpretativi attraverso la grafologia cosa

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Riflessioni e condivisione delle esperienze di osservazione .

A cura di BORACCHI MARISTELLA e BORACCHI ANNA con la collaborazione di Margherita Daverio

18 Maggio 2015

QUARTO INCONTRO

EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICO NEL BAMBINO

DAI 3 AI 6 ANNI :

CRITERI INTERPRETATIVI ATTRAVERSO LA

GRAFOLOGIA

COSA E COME OSSERVARE

Qualche riflessione preliminare

� Forte investimento sulla competenza di apprendimento delle capacità grafiche e

pre-requisiti alla base della letto-scrittura

� Scuola e famiglia premono molto affinchè lo sviluppo di queste competenze avvengano in modo adeguato, talvolta proponendo attività “anticipatorie”

� E’ alla base di molte consegne/ richieste veicolate della scuola ( ritorno grafico…rappresentazione )

� Costituisce uno degli obiettivi più importanti della scuola: la capacità di simbolizzazione

Implicazione di differenti

competenze ed abilità di base e

pre-requisiti nel disegno e nella scrittura

� Coordinamento visuo-motorio , capacità di prensione e di pressione dello strumento, gestione dello spazio grafico, orientamento spaziale…..

� Necessità di maturazione di abilità neurologiche, cognitive e strumentali per il raggiungimento del successo scolastico di quest’area

� Stretta correlazione tra la maturazione delle capacità grafiche e la capacità di apprendimento della scrittura

� PROCESSO COMPLESSO E ARTICOLATO

Alcune valenze del disegno

� I bambini, nei loro disegni, inseriscono diversi tipi d’informazioni.

� Dalle prime rappresentazioni simboliche, si giunge a disegni che mostrano informazioni sull’oggetto, sulla struttura e sulle relazioni spaziali sull’emotività…

� Prima che i bambini producano da sé un sistema simbolico, posseggono la capacità di comprendere una varietà di gesti e parole utilizzati per comunicare .

� I disegni costituiscono un ulteriore sistema simbolico cui i bambini della cultura occidentale ricevono un’esposizione precoce

Origini del disegno

� Lo scarabocchio è l’origine della scrittura, dell’esistere come essere separato dall’altro, come atto primitivo ed universale:

� Simile in tutte le culture, presso ogni razza e a tutte le latidudini

Uno dei primi sistemi comunicativi usato dall’uomo primitivo … ha tracciato i primi segni e simboli con valenza comunicativa

Nascita della scrittura

� La prima scrittura nacque come pittura ed è detta, appunto, pittografica: l'uomo primitivo che dipingeva animali sulle pareti della caverna che l'ospitava, inconsapevolmente scriveva.

� Il ripetersi di alcuni elementi di questi disegni, per esempio le sagome differenti dei diversi animali, portarono lentamente al formarsi di un sistema ideografico nel quale la parola coincideva con l'oggetto rappresentato: un sistema di segni ovviamente sconfinato.

� La diffusione della scrittura non si ebbe finché non sorsero le scritture fondate su un alfabeto fonetico, fatto di un numero limitato di segni

Alcuni test si basano sull’interpretazione

del disegno

� Test della CASA

� Test dell’ALBERO

� Test della FIGURA UMANA

� Test della FAMIGLIA

Fattori esogeni: esterni all’organismo / persona

� • Metodo di apprendimento : qualità e quantità dell’insegnamento,

� Fattori culturali e ambientali

� Fattori endogeni : interni all’organismo / persona

� • Fattori posturali,

� • Abilità visuo-motorie

� Abilità visuo-spaziali

� •Destrezza manuale e digitale

� • Attenzione

Fattori che contribuiscono all’apprendimento della

scrittura

Approfondimento di alcune aree di osservazione contenute nei

Campanelli d’Allarme

AREA “ USO DEL CORPO E DEGLI OGGETTI” PRASSIE

3 ANNI : Dimostra impaccio fino-motorio…

Il contatto oculo –manuale è assente

4 ANNI : Il coordinamento fino-motorio è carente nell’esecuzione di travasi,

spostamenti, incastri.

Non è in grado di modellare una pallina

Appare ancora ambidestro: cambia continuamente la scelta della mano

5 ANNI: La coordinazione oculo-manuale è inadeguata alla consegna: non colora nei

margini, fatica ad impugnare a pinza superiore gli strumenti grafici

Maldestrezza nelle impugnature e nel coordinare i movimenti fino-motori

La dominanza laterale nell’uso della mano non è ancora affermata

Area cognitiva e pre-requisiti: orientamento e grafismo� 3 anni:

� Non riesce a fare semplici incastri

� Non impila una torre a 5 cubi

� Non abbozza lo schema corporeo ( omino cefalopode )

� 4 anni:

� Disegna schema corporeo incompleto e frammentato ( parti separate )

� Non rispetta semplici forme e spazi nella coloritura

� Carenza di nessi topologici e spaziali ( sopra -sotto-/dentro-fuori/ vicino-lontano/ alto-basso)

� 5 anni :

� Non disegna schema corporeo completo ( testa, corpo, braccia, mani , gambe , piedi)

� Non riesce ad utilizzare correttamente lo spazio del foglio

� Colora senza rispettare i margini ed in modo incongruente alla realtà

� Grave carenza di nessi topologici e spaziali ( sopra -sotto-/dentro-fuori/ vicino-lontano/ alto-basso)

EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICONEL BAMBINO DAI 3 AI 6 ANNI

Criteri interpretativi attraverso la grafologia:

cosa a come osservare

Relatrice: Anna Boracchi

18 maggio 2015

LO SCARABOCCHIO

Ancor prima di un anno d’età il bambino scopre che puòlasciare una traccia.Questa scoperta, spesso fonte di gioia, è fondamentaleper il suo sviluppo: può così lasciare un segno dellapropria presenza, comunicare con gli altri, esprimere leproprie emozioni e sensazioni.

Intorno ai 12 mesi, da quando il bambinoconquista la posizione eretta e «libera lemani», comincia a impugnare una matita, unpennarello, un pennello e lascia la prima«traccia grafica», su qualunque superficieraggiungibile.

Diversamente dalla traccia sonora, che svaniscerapidamente, la traccia grafica persiste, può essereosservata, modificata, messa da parte e ripresa in seguito.

Fasi di evoluzione dell’atto grafico

STADIO CAPACITA’ GRAFICHE ETA’

Pre-scarabocchio tracciati lanciati 12 mesi

STADIO CAPACITA’ GRAFICHE ETA’

Scarabocchio

Primo stadio tracciati circolari, 18 mesi(vegetativo-motorio) spirali ed arabeschi

Secondo stadio grafismi complessi 18-24 mesi(immaginativo-rappresentativo) forme isolate

discontinuità volontaria

Terzo stadio aggregati di forme 2-3 anni(comunicativo sociale) pseudoscritture

ideogrammi

EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICO:DALLO SCARABOCCHIO AL DISEGNO

(Bernson, 1968)

PRE-SCARABOCCHIO (12 MESI)Pochi tratti lanciati sul foglio, composti da linee multiple

PRIMO STADIO (18 MESI)VEGETATIVO MOTORIO

Corrisponde allo sgambettare delbambino e traduce il piacere delmovimento, il libero corso dell’energiavitale.

SECONDO STADIO (18-24 MESI)

IMMAGINATIVO-RAPPRESENTATIVO

Il bambino riproduce e rappresenta delle sensazioni vissute intensamente, siano esse reali (visive, uditive, tattili, olfattive) o immaginative. Spesso sono accompagnate da commenti verbali.

TERZO STADIO (2-3 ANNI)

COMUNICATIVO SOCIALE

Il bambino imita l’adulto e vuole «scrivere», comunicare un suo pensiero.

STADIO «GIRINO» (3-4 ANNI)

La nozione di un insieme testa-tronco attaccata da due tratti discendenti

I 20 SCARABOCCHI UNIVERSALI

Punto

Linea verticale

Linea orizzontale

Linea diagonale

Linea curva

Linea verticale multipla

Linea orizzontale multipla

Linea diagonale multipla

Linea curva multipla

Linea ondulata aperta

Linea ondulata chiusa

Linea spezzata (a zig zag)

Linea a occhiello semplice

Linea a occhiello multiplo

Linea a spirale

Circolo riempito di linee

Circolo con contorno multiplo

Struttura di tracciati circolari

Circolo singolo con contorno incrociato

Circolo imperfetto

Secondo Rhoda Kellogg tutti i bambini tra i 2 e i 4 anni,di qualsiasi cultura e razza, non appena iniziano ascarabocchiare, danno vita alle stesse movenzegrafiche, che sono solo 20.

I 20 scarabocchi di base di Rhoda Kellogg

INTERPRETAZIONE GRAFOLOGICA DELLO SCARABOCCHIO

Lo scarabocchio viene interpretato secondo le categorie grafologiche. Si esaminano quindi:

� Uso dello spazio

� Movimento curvilineo o angoloso

� Pressione

� Continuità

� Dimensione

�Direzione e inclinazione

�Armonia e ritmo

�Uso del colore

Inoltre si considerano: impugnatura, punto di partenza, forma.

Scarabocchio: alcune linee interpretative

CORMANPer Corman il foglio bianco corrisponde allospazio vitale in cui il bambino va ad immettersied il tratto dello scarabocchio è l’impulso vitaleche lascia la propria impronta.L’ampiezza dello scarabocchio è in rapportoall’espansione vitale del bambino, ed ildinamismo vitale si esprime nella forza deltratto.

BERNSONIncidenza dello stato d’animo sullo scarabocchio:

Il benessere arrotonda, allarga, armonizza i movimenti

Il malessere li restringe, li comprime, li rimpicciolisce

La sensibilità affina e diversifica i movimenti

La collera li contrae, li esaspera, li infoltisce

IL DISEGNO

Fra i 3 e i 4 anni il bambino prende coscienza dellegame esistente tra il suo gesto e la traccia chepermane.

Gli scarabocchi acquistano organicità ed un significatospesso comprensibile anche all’adulto: emergono leprime schematiche figure umane ed alcuni bambiniiniziano a disegnare qualche lettera dell’alfabeto.

Il bambino esce definitivamente dalla fase dellescarabocchio per entrare in quella figurativa.

Per entrare in una raffigurazione con intenzionerappresentativa il bambino deve capire che adogni immagine corrisponde un significato.

Ora può eseguire il suo prodotto grafico con unareale intenzione di rappresentare, ad esempio,un oggetto, un animale, una casa, una persona.

In seguito il bambino si rende conto che il suo disegno el’oggetto rappresentato si rassomigliano: da qui nasce ilfascino di possedere un potere creativo simile a quellodell’adulto.

Diventa fondamentale il ruolo dell’ambiente e lastimolazione che gli adulti forniscono, cogliendo evalorizzando i segnali che il bambino invia,incoraggiandolo ad esprimersi, accettando il suo mododi rappresentare la realtà, rispettando il suo linguaggiografico peculiare e caratteristico, per favorire ilraggiungimento di un sufficiente livello di autostima.

STADIO CAPACITA’ GRAFICHE ETA’

Disegno figurativo:

Realismo fortuito prime identità forma-oggetto dai 3

ai 5 anni

Realismo mancato rappresentazione simbolicacopia lettere e parole

STADIO CAPACITA’ GRAFICHE ETA’

Realismo intellettivo apprendimento scritturae lettura; ribaltamento e dai 5trasparenza ai 9 anni

Realismo visivo scoperta delle proporzionie della prospettiva dai 10

ai 12 anni

Il disegno della figura umana

ETA’ LE TAPPE DELL’EVOLUZIONE NEL DISEGNO DEL CORPO

3 anni L’uomo girino: un cerchio con le braccia e le gambe.

4 anni Cominciano a prendere forma testa, tronco, braccia, gambe e occhi. Disegno orientato.

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Non esiste un rapporto fisso tra l’età del bambino e l’evoluzione grafica. Vengono individuate alcune tappe di carattere generale, suscettibili di

variazioni anche in base al sesso.

ETA’ LE TAPPE DELL’EVOLUZIONE NEL DISEGNO DEL CORPO

5 anni si aggiungono: bocca, naso, braccia e gambe posizionate con precisione. I vestiti sono colorati. In alcuni casi sono disegnati i piedi ed il tronco in forma allungata.

6 anni Braccia e gambe sono disegnate con il contorno. Il volto ha colori realistici; appaiono i capelli sulla testa. I vestiti sono rappresentati con più accuratezza.

ETA’ LE TAPPE DELL’EVOLUZIONE NEL DISEGNO DEL CORPO

7 anni Si aggiungono dita, scarpe. I contorni sono più precisi ed i colori più realistici.

8- 9 anni Progressivamente il disegno diventa più accurato:- braccia e gambe sono proporzionate e in posizione corretta- collo e tronco sono ben delineati- bocca e naso sono precisi- i personaggi acquistano alcuni caratteri sessuali ben definiti, come baffi e seno.

ETA’ LE TAPPE DELL’EVOLUZIONE NEL DISEGNO DEL CORPO

10-11 anni Il disegno si arricchisce di particolati:- le dita delle mani e la posizione dei piedi sono rappresentate con cura- la testa è ben proporzionata rispetto al corpo- gli occhi sono ben delineati- maggior cura nel disegno dei vestiti- è possibile riconoscere l’età della figura disegnata

12 anni Si ama il disegno, è possibile produrre opere di ottima qualità; diversamente può comparire la stereotipia.

INTERPRETAZIONE DEL DISEGNO INFANTILE

Analisi GRAFICA

• Pressione

• Qualità del tratto e delle linee

• Ombreggiature

• Cancellature

Analisi FORMALE

• Forme utilizzate (curve/angolose)

• Orientamento foglio

• Dimensioni e proporzioni

• Occupazione dello spazio

• Armonia del tracciato

• Movimento

• Prospettiva

• Simmetria

• Trasparenze

Analisi di CONTENUTO

• Valutazione del prodotto pittorico

• Sintetica: impressione globale

• Analitica: analisi dei singoli elementi rappresentati

BIBLIOGRAFIA

BERNSON M. (1973), Dallo scarabocchio al disegno, Armando, RomaOLIVERIO FERRARIS A. (1973), Il significato del disegno infantile, , Boringhieri, TorinoCADONICI P., CONFICONI I., REGGIANI M. (2013), Una squola con la Q , Aracne, RomaCOMPAGNONI E., (2010), Scarabocchi e non solo, La Meridiana, BariCROTTI E., MAGNI A, (1996), Come interpretare gli scarabocchi, RED, Como

Per ulteriori informazioni consultare i siti:A.G.I. Associazione Grafologica Italiana – sezione Lombardia - www.agilombardia.it

A.N.G.Ri.S Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura www.angris.it

EVOLUZIONE DEL GESTO GRAFICONEL BAMBINO DAI 3 AI 6 ANNI

Percorsi di potenziamento delle abilità grafomotorie

Relatrice: Anna Boracchi

25 maggio 2015

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LA SCRITTURA

Come tutti i processi cognitivi, la scrittura è un’abilitàcomplessa che dipende da diverse componenti,ognuna delle quali contribuisce in modo specifico atrasformare in forma grafemica informazioni verbaliascoltate o pensate.

Oltre ad essere un mezzo di comunicazione, lascrittura manuale è anche l’atto di motricità piùcomplesso che l’uomo possa compiere.

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Non esiste infatti lavoro manuale che arrivi acoinvolgere e sviluppare la stessa serie di abilità.

È scientificamente provato che la scrittura manuale haun’importante ricaduta positiva: per scrivere infatti ilbambino attiva processi utili ad altre attività psico-fisiche che arricchiscono in modo significativo le suepotenzialità cognitive e strumentali.

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Disegno e scritturaDifferenze e peculiarità

DISEGNO

• Attività spontanea guidata dall’emisfero destro del cervello

• Immediatezza rappresentativa• Minore abilità motoria• Prevale l’attività inconscia

(specie nelle prime fasi)

SCRITTURA

• Attività sottoposta al controllo della volontà, guidata dall’emisfero sinistro del cervello

• Sforzo di astrazione• Sviluppo della motricità fine• Prevale l’attività cosciente nello

sforzo riproduttivo del modello

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Dal disegno alla scrittura…

L’apprendimento della scrittura inizia intorno ai5/6 anni. In realtà, l’attività grafica comincia giàverso i dieci mesi, quando il bambino, con ilproprio corpo, lascia le prime tracce di sé. Lascrittura è quindi l’ultimo passaggio di un lento egraduale sviluppo che dallo scarabocchio passaattraverso il disegno.

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Affinché si possa iniziare ad insegnare la scrittura è necessario che il bambino abbia acquisito quelli che vengono definiti come PRE-REQUISITI.

I PRE-REQUISITI

• Sono condizioni indispensabili per affrontarecon successo l’apprendimento scolastico.

• Prevedono una evoluzione lenta e gradualedelle potenzialità individuali sul piano dellefunzioni intellettive, espressive e motorie.

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L’acquisizione dei pre-requisiti avviene normalmenteattraverso le varie esperienze che tutti i bambinipossono fare nell’ambiente in cui vivono – in famiglia efuori – in particolare nella scuola dell’infanzia, quando

vengono loro offerte le necessarie opportunità.

Sono fattori fondamentali che agiscono in manierasinergica tra loro e quando, per varie ragioni, una diqueste funzioni non si sviluppa adeguatamentel’apprendimento degli strumenti di base risultadifficoltoso, in alcuni casi impossibile (cfr. Brotini, 1994).

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Secondo diversi autori le capacità fondamentali che ilbambino deve aver maturato per poter apprendere ascrivere in modo adeguato sono le seguenti:

�Sviluppo motorio

�Sviluppo cognitivo e affettivo

�Sviluppo del linguaggio

�Organizzazione spazio-temporale

�Apprendimento ed esercizi grafici specifici

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Altro elemento di fondamentaleimportanza è dato dalla motivazione delbambino all’apprendimento dellascrittura. Non è scontato infatti che,solo perché frequenta la scuola, ilbambino sia effettivamente motivato adimparare.

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Sviluppo motorio

E’ alla base dell’evoluzione della scrittura,tenuto conto che a sua volta è strettamentedipendente dalla maturazione del sistemanervoso.Comprende lo sviluppo generale e quello dellamotricità fine della mano e delle dita.

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Sviluppo cognitivo e affettivo

Il corretto apprendimento e utilizzo della scrittura,che trasferisce un pensiero in parole scritte, èstrettamente correlato allo sviluppo intellettivo.Allo stesso modo, un armonico sviluppo affettivo esociale influenza enormemente la scrittura; ricerchein campo clinico hanno evidenziato come problemi,carenze o ritardi affettivi, nonché difficoltà relazionali,possano rallentare lo sviluppo cognitivo.

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Sviluppo del linguaggio

Tra linguaggio scritto e comunicazione verbaleesiste una stretta connessione e se il linguaggioverbale non è ben acquisito e dominato anche lasua traduzione grafica risulterà difficoltosa.

Sono quindi necessari: senso del tempo, del ritmo,buona percezione uditiva e capacità di distinguerei suoni che compongono le parole.

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Organizzazione spazio-temporale

L’apprendimento di una buona organizzazione estrutturazione spazio-temporale è alla base di unacorretta evoluzione della scrittura.Il foglio su cui scrivere è uno spazio vuoto nel quale ilbambino deve riportare ed orientale le lettere, rispettandola loro successione, per formare parole e frasi in unacontinuità spazio-temporale.

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Apprendimento ed esercizi specifici

Le esperienze grafo-motorie e gli esercizi specifici dipre-scrittura e scrittura permettono al bambino diorganizzare, coordinare, precisare e consolidarel’acquisizione dell’attività grafica e quindi di affermarele proprie competenze in tale ambito.

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TEST DI INTEGRAZIONE VISUO-MOTORIA (K.E. Beery, 1989)

Il test è basato sulla capacità di copiare figure e forme geometriche.Secondo Beery, un bambino dovrebbe riuscire a copiare in modo corretto lefigure riportate prima di imparare a scrivere a mano, soprattutto in stampatomaiuscolo.

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L’insegnamento della scrittura

La scrittura è un’attività molto impegnativa per ilbambino.

La scelta del metodo e della tecnica per il suoinsegnamento è spesso lasciato alla buona volontàdelle insegnanti, dando talvolta eccessivo spazio allospontaneismo.

La scrittura è una TECNICA e come tale va insegnata

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Essendo un’attività che coinvolge tutto il corpo èfondamentale insegnare e prestare attenzione affinchévengano attuate correttamente:

• Postura

• Impugnatura della penna

• Posizione della mano scrivente e di quella non scrivente

• Tracciato di ogni lettera definendo la direzione del gesto

• Collegamenti

• Stacchi

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E’ necessario dare precise indicazioni sul movimentografo-motorio perché il bambino non riproduca la letteracon gesti sbagliati.

Occorre tener conto inoltre dei criteri di gradualità concui si dovrebbero introdurre i movimenti, affinché ilbambino non instauri automatismi non funzionali, chepoi saranno difficili da correggere.

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Alessandra Venturelli presenta un modello diinsegnamento del corsivo più funzionale, diviso per«famiglie» di lettere secondo il movimento di basecomune, e per gradualità dal più semplice al piùcomplesso.

A. Venturelli, Dal gesto

alla scrittura

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A. Venturelli,

Dal gesto

alla scrittura

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A. Venturelli, Dal gesto

alla scrittura

Analogamenteper lo stampato

maiuscolo

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CRITERI METODOLOGICI PER INSEGNARE IL GESTO GRAFICO

Principio di baseLa forma grafica della scrittura non è che il risultato, la proiezione sulla carta di un gesto: l’atto scrittorio.

Secondo elementoLa gradualità unita alla sistematicità, seguendo i criterigenerali nella scansione delle attività sia di pregrafismoche di scrittura.

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�Dalla memorizzazione di un gesto (es. eseguito nell’aria a occhi chiusi) alla sua realizzazione grafica

�Dal grande al piccolo (es. da gesti ampi nell’aria o tracciati alla lavagna ad analoghi gesti grafici più in piccolo sul foglio)

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�Dal semplice al difficile e al complesso (es. da forme pre-scrittorie molto facili come ghirlande semplici a forme più evolute come combinazioni di ghirlande ed arcate)

�Dall’elemento singolo all’insieme di elementi (dalla singola forma a forme combinate, così come dalla lettera alla parola)

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GLI STRUMENTI GRAFICI

La scelta dei mezzi grafici dovrebbe essere fatta inbase alle effettive capacità possedute dal bambino inquel momento, in quanto ogni strumento richiedeabilità di prensione e di utilizzo particolari.

Nella scuola dell’infanzia sarebbe importante graduarel’inserimento di mezzi grafici, facendo sempreattenzione al modo in cui ogni strumento vieneimpugnato ed utilizzato.

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Si dovrebbe partire dai mezzi più facili da guidare:

�Pennarelli: tratto lineare e nitido, tendono ascivolare sulla carta (ma sono più adatti al disegnoche al pregrafismo).

�Pastelli a cera e gessetti colorati: tratto piuttostoampio e poco preciso, morbidi e scorrevoli (adatti acolorare i disegni sia per superfici ampie dipregrafismo in cui sia privilegiata la scioltezza delgesto più che la precisione).

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�Pennelli: richiedono una certa abilità motoria. Illoro uso favorisce l’acquisizione di una particolaremorbidezza gestuale e aiuta ad allentare letensioni neuromotorie.

�Matite: consentono di ottenere linee più nitide edesatte, ma richiedono maggiori abilità di motricitàfine. Sono utili per esercitare un gesto graficopreciso su superfici medie o piccole.

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Abituare a impugnare e dirigere con lamano diversi strumenti grafici, purprivilegiando nelle ultime fasi di pre-grafismo l’uso della matita, favorisce nelbambino la consapevolezza percettiva emotoria delle possibilità specificheofferte da ogni strumento.

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L’IMPUGNATURA CORRETTA

La mano è piegata e la presa dello strumento è «apinza», tra pollice e indice. La prima falange del ditomedio funge da appoggio per garantire un assettoregolare.

Anulare e mignolo, semi-piegati, assicurano il contattodella mano con il foglio.

Lo strumento grafico va impugnato a circa due dita dallapunta.

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Impugnature disfunzionali

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Bibliografia:

CADONICI P., CONFICONI I., REGGIANI M. (2013), Una squola con la Q , Aracne, Roma

VENTURELLI A., (2004), Dal gesto alla scrittura, Mursia, MilanoVENTURELLI A., (2009), Il corsivo: una scrittura per la vita, Mursia, MilanoVENTURELLI A., (2011), Scrivere: l’abilità dimenticata, Mursia, MilanoVENTURELLI A., (2011), Lettere in fondo al mare, Mursia, Milano

BROTINI M., (1994), I Pre-requisiti, Del Cerro, Pisa

Articoli:FARINACCIO V., L’ultima missione delle elementari: salvare il corsivo, in «Il venerdì» di Repubblica, 9 gennaio 2015SINDICI F., La bella scrittura ti fa intelligente, La Stampa, 2010

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Per ulteriori informazioni consultare i siti:

A.G.I. Associazione Grafologica Italiana – sezione Lombardia -www.agilombardia.it

A.N.G.Ri.S Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura www.angris.it

Contatti:

Anna Boracchi, grafologa [email protected]

Margherita Daverio, grafologa [email protected]

Rossana Della Torre, grafologa [email protected]

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