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“RETE 2013…PER UNA SCUOLA DI QUALITA’”
PERCORSO DI RICERCA - AZIONESUL CURRICOLO DI MATEMATICA
Un NUCLEO FONDANTE:SPAZIO E FIGURE (la geometria)
CLASSI COINVOLTE:classi terze scuola Primaria
DALLE FIGURE SOLIDE ALLE FIGURE PIANE
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
a) Riconosce e rappresenta forme dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo.
b) Descrive, denomina e classifica figure geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli di vario tipo.
OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO
a) Individuare, denominare e classificare le principali figure geometriche solide.
b) Descrivere, classificare e riprodurre figure geometriche.
c) Costruire e utilizzare modelli materiali nello spazio e nel piano come supporto ad una prima capacità di visualizzazione.
ATTIVITA’
• Osservazione, manipolazione e denominazione di oggetti familiari finalizzate alla percezione - descrizione della tridimensionalità.
• Presentazione, osservazione e corretta denominazione di alcune figure geometriche solide.
• Riconoscimento negli oggetti reali delle figure geometriche solide.• Riconoscimento delle parti di un solido per elaborare una
descrizione della figura ( n° di facce, spigoli, vertici), prima negli oggetti concreti, poi in figure geometriche solide.
• Osservazione di un oggetto a forma di cuboide (es.mattone) e di cubo (dado)
• Costruzione di modelli di figure solide (prevalentemente cuboidi e cubi) con cannucce o bastoncini di legno, date le misure degli spigoli.
• Disegno di cuboidi e cubi su carta quadrettata o bianca.
• Elaborazione di ipotesi per rispondere alla domanda: ”Gli spigoli negli oggetti osservati sono tutti rettilinei?”; distinzione spigoli rettilinei e spigoli curvi riconoscendoli in figure solide disegnate e verificando le ipotesi ( tracciare linee rette con il filo di lana e/o con riga e matita) su oggetti o figure a forma di cilindro, di cono e di sfera;
• Classificazione in solidi che rotolano e solidi che non rotolano (poliedri).
• Riproduzione dell’ ”impronta” di un oggetto a forma di cuboide e di cubo (disegnando il contorno di una faccia su carta velina e ritagliando le figure ottenute, oppure usando la plastilina o la farina).
• Ritaglio lungo gli spigoli di scatole a forma di cuboide o cubo (le reti o sviluppo dei solidi) e riconoscimento nelle facce di figure geometriche piane (la bidimensionalità); riconoscimento negli spigoli paralleli e di uguale lunghezza i lati del rettangolo e del quadrato.
• Riproduzione di reti costituite da rettangoli o da quadrati o da quadrati e rettangoli e costruzione di scatole a forma di cuboide o di cubo.
Metodologia
• Didattica laboratoriale
• Lezioni interattive
Modalità di verifica e valutazione
• Questionario con domande strutturate ( a risposta multipla o aperta) relative a contenuti procedurali (abilità) e concettuali (conoscenze).
• Prova- problema relativa ad un compito di realtà (competenze)
ANALISI DI ALCUNI OGGETTI FAMILIARI
Gli alunni hanno osservato e analizzato alcuni oggetti di uso comune: una casa giocattolo, una scatola, una
pallina, un cubo di RubiK, una pila, una matassa di filo e due figure geometriche solide.
OBIETTIVO: individuare, denominare e classificare le principali figure geometriche solide.
Successivamente gli alunni hanno operato una prima classificazione secondo il criterio: rotolano – non rotolano.
Poi hanno ricercato analogie tra le forme proposte e le figure solide che già conoscono.
Dall’osservazione di oggetti comuni alle forme solide.
Gli alunni osservano le caratteristiche principali dei solidi geometrici: faccia, spigolo, vertice.
L’attività sul quaderno
ricalca quella svolta
concretamente tutti insieme.
Dopo aver osservato
l’immagine essi devono dare un nome alle figure
e cercare di associarle, per
quanto possibile, a
figure geometriche
solide.
Gli alunni non hanno avuto difficoltà ad
identificare figure già note.
Una, in particolare, ha suscitato alcune
perplessità: il tronco di cono rappresentato
dalla matassa di filo e dalla lampada.
In questo caso gli alunni sono stati
stimolati a trovare analogie con figure
conosciute.
La forma della lampada, per esempio, è stata associata ad un
cono senza punta.
Prima differenza tra oggetti a due e tre dimensioni.
E’ stato proposto ai bambini di osservare, analizzare e rappresentare graficamente alcuni solidi. In questa
fase ci si è resi conto che non è possibile disegnare un solido su un foglio senza alterarne alcune
caratteristiche.
Nei solidi è presente una terza dimensione che non è possibile rappresentare esattamente su un foglio.
OBIETTIVO: descrivere, classificare e riprodurre figure geometriche.
Gli alunni osservano alcune figure e ne contano facce, vertici e spigoli.Alcune figure come il cubo o il
parallelepipedo creano alcune difficoltà a causa del numero degli spigoli o della loro
regolarità.
Per ogni figura vengono contati e registrati in una tabella facce, spigoli, vertici.
I dati rilevati individualmente da ogni alunno vengono poi confrontati, evidenziando sia errori di conteggio che caratteristiche peculiari di alcuni solidi (cono,
cilindro, sfera) dei quali non sempre è facile definire il concetto di faccia o spigolo.
Lavoro individuale Riflessione collettiva
Un solido può essere osservato anche
“dall’interno” per esempio osservando la propria aula.Alcuni la paragonano ad un
grosso parallelepipedo riportandone anche le
caratteristiche (n. di facce, spigoli, angoli)
Altri considerano anche le eventuali irregolarità
presenti e le riportano con una certa precisione.
Dalla tabella precedente e dall’osservazione diretta si
evince che alcuni solidi possiedono spigoli dritti e
altri spigoli curvi.
Questa osservazione richiama la classificazione
fatta all’inizio tra forme che rotolano e forme che non
rotolano.
Per consolidare le attività precedenti gli alunni, osservando le
figure solide ricercando nell’ambiente
conosciuto gli oggetti che hanno affinità con le forme geometriche
analizzate.
L’osservazione dell‘ambiente circostante rivela una serie di forme semplici o complesse che si possono ricondurre alle figure
osservate precedentemente.
Le forme geometriche si possono ritrovare sia in oggetti naturali, sia in oggetti artificiali di uso comune.
Dalle figure solide alle figure piane.
Creando ed osservando le impronte dei solidi, i bambini scoprono le caratteristiche delle figure
piane
OBIETTIVO: costruire e utilizzare modelli materiali nello spazio e nel piano come supporto ad una prima capacità di visualizzazione.
Uno stesso solido può produrre impronte di
diversa forma e dimensione.
L’esperienza concreta viene riportata
graficamente sul quaderno disegnando tutte le
possibili impronte di un parallelepipedo.
Le impronte vengono
osservate ed analizzate per
trovare somiglianze e
differenze.
Dalle solidi, alle figure piane alle linee
Osservando ed evidenziando gli spigoli di un parallelepipedo gli
alunni intuiscono che alcuni di essi seguono una stessa direzione
(parallelismo).
Con semplici materiali proviamo a costruire alcuni solidi
L’attività proposta non richiede solo manualità
ed attenzione, ma anche una prima acquisizione del
concetto di forma tridimensionale