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Renzo Ildebrando Bocchi La fiamma del cuore www.liberliber.it

Renzo Ildebrando Bocchi - liberliber.it · posarsi sui miei capelli in una carezza poderosa e lieve, la fronte sfiorarmi dal sospiro d'un bacio ... col filo tra le mani del Destino;

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Renzo Ildebrando BocchiLa fiamma del cuore

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QUESTO E-BOOK:

TITOLO: La fiamma del cuoreAUTORE: Bocchi, Renzo IldebrandoTRADUTTORE: CURATORE: NOTE:

CODICE ISBN E-BOOK: n. d.

DIRITTI D’AUTORE: no

LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: http://www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze/

TRATTO DA: La fiamma del cuore : Parole in libertà / Renzo Ildebrando Bocchi. - Parma : La Bodoniana, 1938. - 8. p. 53.

CODICE ISBN FONTE: n. d.

1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 25 giugno 2015

INDICE DI AFFIDABILITA’: 1 0: affidabilità bassa 1: affidabilità media

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2: affidabilità buona 3: affidabilità ottima

DIGITALIZZAZIONE:Paolo Alberti, [email protected]

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PUBBLICAZIONE:Catia Righi, [email protected]

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Indice generale

LA FIAMMA DEL CUORE...........................................8OFFERTE...................................................................9

1a..........................................................................102a...........................................................................11

TORMENTI..............................................................12CIELO DI GENNAIO..........................................13SOLITUDINE......................................................14SOFFERENZA.....................................................15LA MIA RICCHEZZA.........................................16T'HO RAPITO UN BACIO..................................17SPERANZA.........................................................18PERCEZIONE......................................................19PIANTO................................................................20ILLUSA................................................................21

TREGUE..................................................................22COSE MORTE.....................................................23SOGNANDO........................................................24INSEGNAMENTI................................................25A NERINA...........................................................27LE VIOLE............................................................28NON CHIEDERE.................................................29

FREMITI DE LO SPIRITO.....................................30FREMITI DELLO SPIRITO................................31LA FAVOLA DI PUCCETTINO..........................32PERCHÈ?.............................................................33

4

MAMME..............................................................35DISSENSO...........................................................36DENUDAZIONE.................................................37ESTREMI.............................................................39È MORTO UN BIMBO........................................40

PRIMAVERA...........................................................41I°...........................................................................422°...........................................................................433°...........................................................................444°...........................................................................45

SALUTAZIONE.......................................................46TEMPO DI SERA................................................47M'HAI DETTO CHE NON RIDO MAI...............48

INDICE.........................................................................49

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RENZO ILDEBRANDO BOCCHI

LA FIAMMA DEL CUORE

PAROLE IN LIBERTÀ

6

AL SORRISO DI NERINA

7

LA FIAMMA DEL CUORE

8

OFFERTE

9

1a

Fratelli, li volete i miei canti?Prendeteli.Spandetene la semenza al vento.Non li deridete!Vengono da l'animae sono sacri.Non li elogiate.Son fatti di tristezza e di piantodi sangue sgorgato dal cuore,di profumo, di fiori,di fede,di illusioni e d'amore,di nulla. . . . . . . . . . . . . . . . .

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2a

Devi partire?Prendi con te la fiamma del mio cuore.Non ho altro.Ti sarà luce nel cammino,ti riscalderà nelle soste.Non pensare a me;prendi.Io devo morire.Né luce né caloremi servon più.

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TORMENTI

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CIELO DI GENNAIO

Non il sorriso d'un raggio di solein questo cielo di gennaio,non la carezza di un volo,non un fuggir di nubi davanti al vento,ma solo un cupo velo, ovunque,di solitudine e di tristezza.

La terra è un rabbrividir di gelo,alberi stecchiti, allineati nei vialicome feretri in camposanto.

E nel mio dolente cuoreè tutta la tristezza del cielo,la morte della terraed il desiderio del sole di maggio.

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SOLITUDINE

Sono tornato oggi alla mia casatroppo grande, troppo vuota,dopo che la disperazione v'è entrata.Era sulla tavola del pane e del vino;ho mangiato irrorando di lacrime la tovaglia.Grazie, Signore, del pane, del vino, del piantoma dammi un barbaglio di lucei miei occhi sono sbarrati nel buio.

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SOFFERENZA

Nulla dice Iddio a chi è felicema per me che soffroha sempre una parolaun segno da darmi.Sento così che mi è vicino;che mi sorregge.Quanto, quanto ti amo per questo,o mio dolore.

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LA MIA RICCHEZZA

Sono povero, dite,perchè abito una stanza nuda con le pareti bianche di calce;perchè ho un letto solo, una scranna e pochi libri.Eppure in questa casa brillan le mie speranze come stelle.Vi cantano, gli angeli, i cori dell'infinito,le rondini vi fanno il loro nidoed a sera quando son troppo solovi scende Gesù, mi parla al cuoree non mi lascia più finchè ritorna il sole.

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T'HO RAPITO UN BACIO

Stamattina, come un ladro,mentre dormivi, t'ho rapito un baciopoi sono fuggito con la dolcezza sul labbrodella tua carne,col fuoco del tuo alitocentuplicato nelle vene.Sono fuggito come un bimbo colto in fallo,perchè ti amo.

Non si fugge l'amore, lo so.Ma tu sapendo rideresti del mio cuore,calpesteresti il fiore dei miei sognidisperdendone il tenue profumo.Perciò nascostamenteti amerò sempre così, senza che nessunolo sappiaaccontentandomi di tanto in tantodi rubarti un bacio mentre dormi.

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SPERANZA

Ho tanto pregato stanottefinchè m'è caduta la testa sul guancialee gli occhi si son gonfiati di lacrime.Ho sentito allora la tua mano, Signore,posarsi sui miei capelli in una carezzapoderosa e lieve,la fronte sfiorarmi dal sospiro d'un baciocome un segno di promessa.Son risorto allora alla speranza nel tuo nomee cantando ho ripreso il cammino nel buioperchè so d'andar verso la luce.

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PERCEZIONE

Oh, Iddio, sei qui, mi sei vicino!non ti vedo, ma t'avverto nella pace chem'è entrata in cuore, nella speranza cheponi nella mia anima.Oh, Iddio, morir così mentre mi sento puro,invaso di te!Morire in questa notte brulicante di lucitremanti come il mio essere devoto e tumultuoso

come un mare!

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PIANTO

Perchè piango vi faccio compassione?Lasciatemi piangere in pace!Le lacrime son benedette dal Signore.

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ILLUSA

Fra un bacio ed un morsomi hai detto stasera:«sei mio, lo sento».Illusa!Non sai ch'io sono come l'ombra:seguo tutti ma nessunopuò afferrarmi e trattenermi!Illusa!

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TREGUE

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COSE MORTE

Son passato oggi pel cimiteronell'ora in cui il sole volge a l'occaso.L'odor dei fiori morti,lo stormir dei pioppi al vento,la fragranza della terra smossa,il volo basso dei corvie infine la putredine della carne che si sfasciami han commosso e nauseato insieme.

Son venuto così alla tua tombacon nel cuore i morsi del dolore.Dolore nato per la tua morteforse da tutti ormai dimenticata.Solo io non l'ho obliata,anche se ho dato altri bacil'amor mio è con te sepolto.

T'ho dette queste cose oggi a fior di labbroed ho sentito sopra te fremer la terra.Fremiti di gioia incontenuta,d'amor che risorge ad un bacio novello.

Tu m'ami tuttavia e m'attendi in cielo.

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SOGNANDO

Ho sognato stanotteche tu spezzavi il panee me lo porgevi;che bevevi con me il vinoqui ne la mia casapiena di te,del tuo sorriso,de la tua vocecome maggio è invaso di primavera.

Ma stamani svegliandomiera nella madia ancora il pane interonel fiasco il vino sembrava sangue.

Ho tremato di terrore:Tu non c'eri.

Tu non sei mai venuta qui,ne la mia casae non verrai forse mai.

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INSEGNAMENTI

Sempre camminando,ti ho cercato per tanti annistanco di sperare,stanco di piangere senza conforto,ma t'incontrai un giorno, Nerina,eri tu pure stancae cercavi come me un po' di luce,un po' di caloremeno abbacinante, meno bruciantedi quello del sole, ma più intimo,più raccolto.

Ci siamo presi per manopercorrendo la strada insieme,sanguinando per le molte feriteinferte dalle spine della vita.

E tu m'insegnasti a sopportare,a pregare.Così il pianto non scuote più l'anima:tu m'insegnasti a sorridere.Non più ansie, non più timori

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involano l'ali ai miei sogni:tu m'insegnasti a sperare.Togliendomi il desiderio della carne,tu m'insegnasti ad amare,Nerina.

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A NERINA

Finchè non saprai che son le notti insonnie non conoscerai il morso del doloreche ruba al labbro grida forsennate;finchè crederai che un po' di solepossa far svanir una disperazionecome una goccia di rugiadasu d'un fiore;bambina non saprai cos'è l'amore.

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LE VIOLE...

.... stavano su di un carretto stamattina,per pochi soldiofferte ai passanti;avevan tutte il capo chinosu lo steloe, cosparse di goccie di rugiada,sembravan piangere.

Ne comperai io puree le offersi a la mia donna.

Mi sorrise, poi guardò le viole:esse sembravano rivivere nelle sue manicome se maggio le baciasse.

O Nerina! Tu trasformi le cose,dai vita a chi muorecome dai amore al mio cuore.

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NON CHIEDERE

Non chiedermi nulla,non attender risposta.Una sola parolaturberebbe ogni cosa,sarebbe una stonaturache cancellerebbe la gioiache tu m'hai data dicendomi:Amore!

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FREMITI DE LO SPIRITO

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FREMITI DELLO SPIRITO

Vuoi che canti per te una canzone?Non so cantare;ma senti:v'è qui in fondo all'esser mioun suono indistinto di voci,un pullular di sentimenti,un rigoglio di vitache vuole espandersi in gioia.

V'è poi in ogni fibra un fremito,un desiderio sfrenato di godimento,che risveglia lacrime di piacere.

Ascolta ancora:vi sono altre mille armonieche non so dire,e vi è tanta luce.

Ti basta tutto questo?Forse no.Eppure questo è l'amore.

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LA FAVOLA DI PUCCETTINO

Da bambino, quando la nonnami narrava la favoladi Puccettinosmarrito nel bosco,sentivo pietà per luie diventavo triste.

Ora vedendo viverela favola degli uominisperduti nel boscodella vita,mi sento assai più triste.Poichè essi non hannocome Puccettinoun lume che li guidi.

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PERCHÈ?

Quando si conoscono gli uomini, Signore,prima ancora d'esser noi stessi uomini,quando si è camminatoper brulle vie, sempre sui sassi;quando a primavera si sente fra i fiorigelo nel cuore e odor di cose morte;quando si piange nell'età in cuigli altri cantano;quando si sente la nauseaper le cose che vivono e palpitano;quando le speranze son tutte cadutead una ad unacome petali d'una rosa che si sfascia;che vale vivere, Signore?

Ché, forse, si viveper ricordare ai feliciche v'è pure il dolore?O forse che anche per noirispunterà una stella su nel cielo?

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Non vale, Signorericordare agli altri,non vale aspettare.Perchè turbare chi gioisce?Perchè tormentare noiquando solo anelito nostroè ritornare a Te?

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MAMME

Le mammequando son per la via,si voltano a guardare gli altri bimbi,paragonandoli al loroe vorrebbero poter togliere agli altriciò che egli non ha,per farne un campioned'ogni bellezzae per sentirne di piùl'orgoglio e l'amore.

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DISSENSO

Mia giovinezza,piango la tua inutilità,il tuo squallore,la tua mancanza di luce,il tuo freddoche mi gela la vita.Vorrei tu passassi presto,silenziosa,perchè penso alla vecchiaiacome alla mia primavera.Penso similmente ai pazziche sperano caloredal chiarore della luna.

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DENUDAZIONE

M'hai detto che vorresti,stando nascosta,vedermi qui nella mia stanzacome mi comporto solodi fronte a me stesso,nell'intimità,coi miei libri e coi miei pensieri.

Getto la maschera assurda, cara,che m'ha imposto il mondo;non sono più un burattinocol filo tra le mani del Destino;non atteggio più la boccaall'ironico riso che nasconde il pensiero;sono io e mi sento solo:piango talvolta.

37

Ma se tu col tuo amorevolessi colmar questo vuoto,calmare questi attimi di tormento,mi toglieresti l'unica gioia:quella d'esser sinceroalmeno con me stesso.

38

ESTREMI

Bimbi e vecchi si sorridono.Si capiscono loroperchè sono due estremitàche si congiungono.Noi uomini, invece,padroni della vitastiamo in mezzo a loroe ci dilaniamo come lupi.Perchè?

Perchè non siamo fanciullie non conosciamo l'innocenzae perchè non siamo vecchie l'esperienza non ci ha ancora insegnatola vanità delle ambizioni.

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È MORTO UN BIMBO

Perchè stasera le stelletremano più del solito?Perchè i corvi volan bassoed un cane ulula in lontananzamentre l'ariasa di desolazione e di pianto?

Forse perchè rintocca tristeuna campana violando la pace.

È morto un bimboE le stelle piangono luce.

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PRIMAVERA

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D'inverno un pane solo,nascosto nella credenza.È una miseria che muove al pianto.Ma a primaveraquando le meraviglie si rinnovanocon altre meraviglieun pane nero e durosembra un tesorofatto di sole e di profumo.

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Primavera: era di vita.La morte è fuggita lontanoper sempre.Cantan dunque tutte le cose:Le acquele piantei fioridi sera assieme a le campane,allor che il cieloarrossisce di piacere.Ma in tutta questa gioiatalvolta una nube invidiosa,come un cattivo pensiero,si pone fra la terra e il sole.

43

Ogni sasso è diventato un fiore,ogni gemma un albero,ogni pozzanghera un ruscello,ogni fremito s'è trasformatoin una rondine.L'azzurro del cielosi confonde col verde della terra.Guardate tutti il miracoloche vivete:è primavera!

44

Se d'inverno una speranzaè una spina che ferisce il cuore,a primaveraè un bocciolo che si trasforma in fiorepregno d'un profumosottile sottileche sembra venired'oltremare.

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SALUTAZIONE

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TEMPO DI SERA

Lontano una campana rintoccavacantando la canzone dei mortie il cielo tarlato di nubi biancheferito dai cipressi a puntasanguinava.In fondo al vialenel cimiteroi miei morti nella fossasi rivoltan non calmi.Mi sentivo molto tristema tu mi venisti incontrovestita d'un raggio di sole;sorridendo come tu saied io non so dire.Vieni, dicesti, che pensi?Chi muore ha vissutociò che sentiamo noi ora.Verrà dunque anche per noil'ora della fine.

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M'HAI DETTO CHE NON RIDO MAI....

M'hai detto che non rido mai,che son triste come un poetain cerca della perfezionee d'un canto migliore.È vero:è così.Ma tu non saiche da oggi io riderò sempreperchè la perfezione l'ho trovatain fondo al tuo cuore;ed il canto miglioresarà l'esaltazione del nostro amore.

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INDICE

LA FIAMMA DEL CUOREOfferte Ia

Offerte IIa

TORMENTICielo di gennaioSolitudineSofferenzaLa mia ricchezzaT'ho rapito un bacioSperanzaPercezionePiantoIllusa

TREGUECose morteSognandoInsegnamentiA NerinaLe violeNon chiedere

FREMITI DELLO SPIRITOFremiti dello spiritoLa favola di Puccettino

49

PerchèMammeDissensoDenudazioneEstremiÈ morto un bimbo

PRIMAVERAI°II°III°IV°

SALUTAZIONETempo di seraM'hai detto che non rido mai

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