RENDICONTO SOCIALE al 31/12/2014 Bilancio_al_31_12_14.pdf · Rapporti con la Conferenza Episcopale Italiana 12 Rapporti con il Ministero Economia e Finanze - Direzione V Dipartimento

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Consulta Nazionale Antiusura "Giovanni Paolo II" o.n.l.u.s. - Via dei Gesuiti, 20 - 70122 Bari - C.F.: 93254960722

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RENDICONTO SOCIALE al 31/12/2014

Perseveranti nella Solidarietà

Bilancio al 31.12.2014

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Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” o.n.l.u.s.

N. 28 FONDAZIONI ANTIUSURA ASSOCIATE

CONSIGLIO DIRETTIVO

PRESIDENTE

P. Massimo Rastrelli S.J.

(Presidente Fondazione S.Giuseppe Moscati – Napoli)

VICE PRESIDENTE - SEGRETARIO NAZIONALE

Mons. Alberto D’Urso

(Presidente Fondazione S.Nicola e SS.Medici – Bari)

CONSIGLIERI

Sac. Attilio Foscaldi

(Presidente Fondazione S.Matteo – Cassano Ionio)

Sac. Antonio Salone

(Vice Presidente Fondazione Jubilaeum – Avezzano)

Dott. Renzo Giacomelli

(Presidente Fondazione Beato G. Tovini – Verona)

COLLEGIO DEI REVISORE DEI CONTI

Dott. Gerardo Mennella (Presidente)

Dott. Ruggero Ricco (membro effettivo)

Dott. Giuseppe D’Alessandro (membro effettivo)

Dott. Vittorio Carlomagno (membro supplente)

Dott.ssa Serafina Pane (membro supplente)

Bilancio al 31/12/2014

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Indice

Parte prima:

Bilancio al 31/12/2014 pag. 1

Stato Patrimoniale 1

Conto Economico 2

Nota Integrativa 3

Relazione del Collegio dei Revisori 5

Parte seconda:

Relazione del Consiglio Direttivo pag. 6

Rapporti con la Conferenza Episcopale Italiana 12

Rapporti con il Ministero Economia e Finanze - Direzione V Dipartimento

del Tesoro e Rifinanziamento Fondo di Prevenzione dell’usura 13

Rapporti con il Ministero dell’Interno, Commissario Straordinario del antiusura e

Governo antiracket ed antiusura e Comitato di Solidarietà 14

Rapporti con la Regione Puglia 16

Rapporti con le Fondazioni Antiusura associate 17

Attività di contrasto al Gioco d’Azzardo - Cartello “Insieme contro l’azzardo” 18

Rapporti con gli Organi di Informazione 19

Rapporti con le Banche e l’Associazione Bancaria Italiana 20

Conclusioni e Previsioni 21

Parte terza:

Approvazione del Consiglio Direttivo pag. 23

22

Allegati: pag. 24

1. Lettera del MEF–Direzione V Dipartimento Tesoro: “Obblighi antiriciclaggio” 25

2. Lettera al Commissario antiracket ed antiusura Prefetto Santi Giuffré 27

3. Lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi 31 4. Lettera al Viceministro degli Interni on. Filippo Bubbico 38

5. Legge Antiusura n. 25/2015 - Regione Puglia 40

6. Operatività Consulta e Fondazioni Antiusura associate - Al 31/12/14 49

7. Operatività Consulta e Fondazioni Antiusura associate - Anno 2014 50

8. Articolo Quotidiano Avvenire “Fermiamo l’azzardo. Appello in 4 mosse” 51

9. Telegramma Segreteria di Stato Vaticana per XX Anniversario Consulta 53


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Parte Seconda

Relazione del Consiglio Direttivo

– «Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non

la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e

tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?»

– «Speriamo».

Apriamo la Relazione dell’anno 2014 con le parole che Giacomo Leopardi fa pronunciare ai

due protagonisti nel «Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere».

Noi della Consulta Nazionale Antiusura e tutte le Fondazioni associate, di speranza nel

futuro e costanza nell’operatività ne abbiamo sempre avute perché fanno parte del nostro

modo di essere e delle ragioni del nostro operare; guai se così non fosse! Non è senza motivo

che leghiamo il 20° anniversario della costituzione della Consulta Nazionale Antiusura al tema:

“Perseveranti nella Solidarietà”.

La chiusura dello scorso anno e l’inizio di quello in corso, a parere dei mass-media, pare

prevedano qualche spiraglio di concretezza al desiderio di ripresa dell’economia attesa e

sollecitata da diversi anni. Le parole più utilizzate sono state: ripresa, crescita, occupazione ed

altre simili, usate con estremo ottimismo e, ci auguriamo, non con l’intenzione di illudere

quanti, in queste parole, hanno trovato nel corso degli anni motivo di sopravvivenza.

L’ottimismo presente nella speranza di ripresa, però, si infrange contro il pessimismo dei

conti che indicano i consumi, tutti con il segno negativo.

Le statistiche hanno evidenziato che negli ultimi due anni, sei italiani su dieci - pari ad oltre

15 milioni di famiglie - hanno ridotto gli acquisti alimentari e oltre 11 milioni di persone non

possono permettersi un pasto proteico adeguato, almeno ogni due giorni.

La già sparuta pattuglia di ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana, alla fine del

2014 si era ulteriormente assottigliata. Stiamo vivendo una enorme crisi di domanda,

soprattutto interna, che è all’origine della debolezza della nostra economia; i consumi pubblici

e privati rappresentano l’80% del PIL italiano. È molto conosciuta la metafora “l’acqua c’è ma il

cavallo non beve” utilizzata da J.M. Keynes o, come parafrasando dicono anche gli economisti

moderni, “non si può dare a bere ad un cavallo che non ha sete”, cioè a dire non si può invogliare

ad acquistare se c’è incertezza futura sul reddito e sul lavoro o non ci sono le possibilità

economiche.

La persistente debolezza dei consumi, pari al –3,1 su base annua, tornati ai livelli del 1999

(vedi tabella), ben 15 anni fa ha causato la chiusura in media di 260 negozi al giorno con un

saldo negativo fra iscrizioni di nuove imprese (100.232) e cessazioni (178.106) pari a 77.874,

quasi 1.400 in più rispetto al 2013.


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Tale situazione, combinata con altre, ha

causato un aumento del tasso di

disoccupazione salito al 13%; un nuovo

massimo storico (peggio di noi solo Spagna,

Portogallo, Cipro, Croazia e Grecia).

Sul fronte degli under 25 anni, la quota dei

giovani disoccupati sul totale di quelli occupati

è schizzata al 43% (dietro di noi solo Spagna,

Grecia e Croazia), ben oltre la media europea

pari all’11,3%. I giovani tra i 25 e i 29 anni che

non lavorano e non studiano, i cosiddetti NEET,

sono 2 milioni e 500mila; si tratta del 26%

degli under 30, più di 1 su 4, che costano circa

2 punti del PIL.

Purtroppo il dato sulle aspettative del

mercato del lavoro si conferma per l’ennesima

volta negativo.

Pensare che le aziende possano investire

in un contesto stabile di consumi o, peggio, in

diminuzione e con una riduzione

dell’occupazione, è una utopia. Le aziende

oggi indirizzano gli investimenti verso l’automazione e l’informatizzazione dei processi che nel

lungo periodo tendono a ridurre i costi del lavoro e quindi il numero degli occupati.

Esistono soluzioni a tale problema? La risposta che viene fornita da più parti è indirizzata

verso lo snellimento della macchina burocratica e la spinta convinta e determinata

sull’acceleratore delle riforme e della ricerca puntando soprattutto su quelle realtà

imprenditoriali che hanno saputo migliorare in qualità ed efficienza, investendo in innovazione

e digitalizzazione.

Negli ultimi decenni, in presenza di un calo dei profitti industriali, a parità di investimenti,

c’erano due strade da poter percorrere: una difficile, ma duratura, ed una facile. Con la prima si

sarebbe dovuto innovare radicalmente, investire in tecnologie ed offrire al mercato prodotti nuovi.

Era la strada maestra ma non fu percorsa.

Si preferirono invece le scorciatoie, prima fra tutte la delocalizzazione, incentivando

paradossalmente l’emigrazione anziché arrestarla in quanto nei Paesi sottosviluppati o del

cosiddetto Terzo Mondo la manodopera a basso costo, dovendosi trasferire dalle campagne e

dalle periferie delle città, ha azzardato di più trasferendosi direttamente nelle Nazioni che

portavano loro il lavoro.

È stato calcolato, utilizzando la legge di Okun (economista che la propose nel 1962 ed in

base alla quale ogni punto in meno di disoccupazione fa crescere il PIL di 2-3 punti), che i 475

miliardi di dollari spesi fuori dall’Italia avrebbero potuto trasformarsi in 2,6 milioni di posti di

lavoro. Quasi tutti i Paesi che hanno fatto uso di outsourcing sono stati scavalcati nelle

classifiche internazionali.


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C’è un passo in avanti che il nostro Paese deve compiere per recuperare il gap accumulato

negli ultimi anni, e cioè: considerare la scuola, non solo un luogo di studio chiuso all’esterno, ma

un fattore cruciale, una palestra per la crescita sociale ed economica del Paese.

In un incontro fra rettori universitari europei sono stati presentati i dati sul finanziamento

pubblico ai sistemi universitari. I valori sono eclatanti per le differenze esistenti; si va da oltre

300 euro l’anno per abitante della Francia e Germania ai soli 110 dell’Italia. Un rettore spagnolo

ha chiesto, nel corso dell’incontro, se fosse possibile confrontare questi numeri con quelli

relativi all’attività di gambling; cioè sapere negli stessi Paesi quanto i cittadini spendono ogni

anno in lotterie, scommesse e simili.

Poteva sembrare una provocazione ma ecco ciò che è emerso:

Se (così come viene propagandato da “megafoni” non del tutto disinteressati attraverso una

martellante pubblicità ingannevole) la propensione italica per la lotteria si configura come un

“fatto culturale”, allora si utilizzino i proventi che essa assicura per sostenere i sistemi educativi

che formano migliori cittadini.

Oggi l’emergenza più seria è costituita da giovani studenti e ricercatori.

Se tra gli studenti meritevoli non tutti gli aventi diritto ottengono la dovuta borsa di studio

e se è vero che le Regioni hanno tagliato il già risicato diritto allo studio per effetto delle varie

Leggi di Stabilità, non ci dobbiamo meravigliare se tanti giovani ricercatori, dopo anni di studio

e preparazione, sono costretti ad andare all’estero perché allora dobbiamo concludere che i

dati della tabella suindicata non sono frutto del caso ma di precise scelte politiche.

Se non si cambia, l’Italia diventerà la miniera di talenti a buon mercato per altre Nazioni

disperdendo un patrimonio non più recuperabile.

È stato calcolato che, se il grado di istruzione italiano salisse a livello dei Paesi più avanzati,

il PIL in dieci anni aumenterebbe del 15%.


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Tra le altre debolezze strutturali dell’Italia è da annoverare la carenza di “capitale umano”

insieme alla tecnologia ed organizzazione; la terna da cui dipende la “Ricchezza delle nazioni”.

Tuttora permangono enormi disparità ed ingiustizie sociali che creano tensioni,

rivendicazioni, sfiducia e sfociano purtroppo in conflitti ed in disperati viaggi.

La retorica della politica, ampliata ed amplificata dai mass-media, più di una volta in

passato ci ha quasi convinto che il peggio fosse passato e che la ripresa era iniziata, che

l’occupazione era stabile o in crescita. Tutti ci ricordiamo della famosa luce che si intravedeva

in fondo al tunnel. In effetti, purtroppo, le fabbriche continuavano a chiudere, le piccole

imprese stentavano per avere finanziamenti dalle banche, la disoccupazione aumentava ed i

giovani migliori, quelli nei quali la collettività aveva investito risorse e speranze, continuavano

ad andare all’estero per realizzare i loro sogni di lavoro ed affermazione sociale dopo anni di

studio e di sacrifici fatti dalle loro famiglie.

Il termometro di tale realtà lo hanno sempre tenuto e certificato le nostre

Fondazioni alle quali si sono rivolti, in numero sempre più crescente, persone

disorientate o addirittura disperate, in cerca di aiuto non altrimenti ottenibile.

La conferma di quanto sopra la troviamo nei dati Istat che indicano una famiglia su quattro

in una situazione di disagio economico che per il 12,4% si traduce in grave difficoltà. Ciò

nonostante, ancora una volta c’è chi (Ocse) si precipita a prevedere e parla di un Paese che ha

finalmente imboccato la strada giusta, quella delle riforme, e che già quest’anno (2015)

potrebbe crescere dello 0,6% per arrivare al +1,3% l’anno prossimo.

Lo speriamo con tutte le nostre forze e con tutto l’impegno di cui siamo capaci; lo abbiamo

già detto: non ci manca né il coraggio, né l’ottimismo, né la buona volontà. Abbiamo solo un

limite: da soli non potremo cambiare le cose, sarà necessaria la volontà e l’impegno di

chi, perché da noi delegato, ha il compito e la responsabilità istituzionale di guidare il

nostro Paese inserito in una comunità europea ed internazionale.

Purtroppo questo problema non è circoscritto solo alla nostra Nazione. All’inizio del

corrente anno a Davos, in Svizzera, si è riunito il World Economic Forum che ha messo in risalto

il tema della diseguaglianza sociale nel mondo.

Dal 2013 la ricchezza complessiva dei Paesi del G20 è aumentata di 17mila miliardi di

dollari dei quali, ben 6.200 miliardi di dollari, il 36%, è andata all’1% delle persone più ricche.

Il tema della povertà sta diventando molto più serio e tragico. In Italia dal 2008, anno

in cui è iniziata la crisi che ha coinvolto tutto il mondo, gli italiani che versano in povertà

assoluta sono quasi raddoppiati arrivando a oltre 6 milioni, quasi il 10% dell’intera

popolazione.

Un noto Quotidiano ha pubblicato uno studio in base al quale nel 2013 le 10 famiglie con

maggiore patrimonio sono diventate più ricche di quanto lo sia nel complesso il 30% degli

italiani più poveri. Queste famiglie detengono 98 miliardi di euro, con un balzo in avanti di

quasi il 70% dal 2008 al 2013, mentre l’economia italiana balzava all’indietro del 12%.

Il 61,6% della ricchezza è in mano al 20% più benestante. L’Italia è uno dei Paesi che ha

visto aumentare di più la povertà negli ultimi anni della crisi con un incremento di 3 punti tra il

2007 e il 2011.


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Nel 2014, l’1% più ricco della popolazione mondiale possedeva il 48% della ricchezza

globale, lasciando appena il 52% da spartire tra il restante 99% delle persone sul pianeta. Con

questa tendenza nel 2016 l’1% della popolazione mondiale sarà più ricca del restante 99%.

Un sistema che si perpetua perché gli individui più ricchi hanno accesso a migliori

opportunità sanitarie ed educative, regole fiscali più vantaggiose, e possono influenzare

decisioni politiche in modo che questi vantaggi siano trasmessi ai loro figli.

Ormai si parla sempre più di tre “società”:

- una “prima società” rappresentata dai lavoratori garantiti, cioè dipendenti pubblici e

privati delle grandi aziende: uno strato a forte rappresentanza politico-sindacale;

- una “seconda società” composta da soggetti esposti e a rischio: piccole imprese, i loro

dipendenti, i lavoratori autonomi rappresentati dalle associazioni datoriali;

- una “terza società” formata da disoccupati inattivi che cercano lavoro non attivamente,

inattivi che non cercano lavoro ma sono disponibili a lavorare, lavoratori in nero; pari a

poco meno del 30% delle forze di lavoro allargate.

Nel 2014 la stima degli esclusi costituenti la terza società in Italia era formata da 3,2 milioni

di occupati in nero (36% del totale); 2,2 milioni di inattivi disponibili a lavorare (32,6%); e 2,8

milioni di disoccupati veri (31%).

Oltre la metà dei cittadini di questa “terza società” (pari a 4,7 milioni) vivono nel

Mezzogiorno, ulteriore elemento di divario con il Nord e il Centro dell’Italia.

Il peso della società degli “esclusi” in Italia (28,8%) è notevolmente più alto rispetto alla

media OCSE (17,2%) e Unione Europea (20,22%) (vedi tabelle).


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Ai leaders mondiali riuniti al World Economic Forum di Davos è stato rivolto un appello

affinché rimuovano le cause di questa crescente diseguaglianza attuando politiche di

redistribuzione della ricchezza e del potere che tolgano ai pochi per dare ai molti.

A loro è stato chiesto di:

- indurre i governi a lavorare per i cittadini e contrastare la disuguaglianza estrema;

- promuovere la parità economica delle donne ed i loro diritti;

- pagare ai lavoratori un salario dignitoso e colmare il divario con gli stipendi astronomici

dei managers;

- dividere equamente il carico fiscale per dare pari opportunità a tutti;

- eliminare le scappatoie fiscali internazionali e colmare le lacune della governance fiscale;

- arrivare all’universalità dei servizi pubblici gratuiti entro il 2020;

- cambiare il sistema globale di ricerca e sviluppo e del costo dei medicinali affinché tutti

abbiano prodotti validi a prezzi accessibili;

- istituire una base minima di tutela sociale universale;

- destinare i finanziamenti per lo sviluppo alla riduzione della diseguaglianza e della

povertà e rafforzare il patto tra cittadini e governo.

Sono richieste di buon senso anche se ambiziose, ma vale la pena di impegnarsi per

provare a realizzarle; a volte con l’aiuto di una “mano invisibile” anche gli obiettivi più

disperati si raggiungono.

Solo così si potranno evitare o risolvere conflitti mondiali e focolai di guerra sparsi in tutto

il pianeta. È inutile dolersi quando avvengono tragedie di disperati che affrontano la

morte pur di sfuggire a guerre, massacri, fame e violenze di ogni genere, se non si opera

concretamente giorno dopo giorno per eliminarne le cause.

Il compito non sarà facile. Ma tutti gli uomini di buona volontà dovranno impegnarsi per

raggiungere lo scopo; un proverbio africano recita: “se vuoi correre veloce, corri da solo; se vuoi

andare lontano, corri insieme a qualcuno”.

Papa Francesco, in occasione della sua visita alla favela di Varginha di Rio de Janeiro in

Brasile, ha rivolto un appello: «A chi possiede più risorse, alle autorità pubbliche, a tutti gli

uomini di buona volontà impegnati per la giustizia sociale: non stancatevi di lavorare per

un mondo più giusto e solidale! Nessuno può rimanere insensibile di fronte alle

diseguaglianze che ancora ci sono nel mondo». Ognuno, secondo le proprie possibilità e

responsabilità, «sappia offrire il suo contributo per mettere fine alle tante ingiustizie

sociali».


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Rapporti con la Conferenza Episcopale Italiana

Anche il 2014 ha visto la Consulta Nazionale Antiusura a fianco delle attività svolte dalla

Conferenza Episcopale Italiana.

Intensa e produttiva è stata la partecipazione ai vari incontri indetti dalla Consulta

Ecclesiale degli Organismi socio-assistenziali nel corso dell’anno e che ha visto la

partecipazione soprattutto del dott. Ruggero Ricco e poi di mons. Alberto D’Urso quali

rappresentanti della Consulta Nazionale Antiusura all’interno dell’organismo.

Gli argomenti affrontati dalla Consulta degli Organismi socio-assistenziali nel corso

dell’anno e che meritano una particolare attenzione, considerato il mutante scenario normativo,

hanno riguardato le nuove norme di cui l’Europa si sta dotando per la lotta alla povertà.

In questo quadro, il 22 gennaio 2014 il dott. Ruggero Ricco ha partecipato all’incontro dei

membri della Consulta Ecclesiale nel corso del quale si è tenuta una sessione tematica: “Misure

di contrasto alla povertà, prospettive politiche alla luce della legge di stabilità e del quadro

finanziario pluriennale 2014-2020 dell’Unione Europea”.

Il 17 e 18 marzo 2014, presso la Domus Pacis Torre Rossa Park in Roma, sullo stesso

argomento si è tenuto un Seminario dal titolo “Insieme per un’Europa solidale” nel corso del

quale alcuni esperti del tema hanno illustrato soprattutto le tendenze delle politiche e dei

programmi europei per il periodo 2014-2020.

Sullo stesso argomento, l’on. Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle

Politiche Sociali, si è soffermato presentando le linee-guida per la riforma del Terzo Settore nel

corso di un incontro tenutosi a Roma l’11 novembre 2014.

Interessante è stato anche l’incontro che la CEI - Ufficio Comunicazioni Sociali ha promosso

il 24 giugno 2014, al quale hanno partecipato il dott. Ruggero Ricco e la dott.ssa Valeria Carella,

nel quale è stata avviata una proficua discussione sul modo di rendere più produttivi e

strutturati gli scambi informativi tra i membri della Consulta Ecclesiale degli Organismi socio-

assistenziali ed i Media vicini alle nostre tematiche: Avvenire, Tv2000, RadioinBlu, SIR.

Nel corso dell’incontro è stata sottolineata da più parti la necessità di dotarsi di strutture

para-giornalistiche allo scopo di portare a conoscenza dei più le attività che le singole

Istituzioni svolgono. Da parte dei rappresentanti dei mass-media presenti è stata offerta in

quella circostanza la massima disponibilità collaborativa.

Tale collaborazione e necessità sono state riprese nel corso di un analogo incontro tematico

tenutosi a Roma il 4 maggio del corrente anno presso il Church Village Torre Rossa Park Hotel.

Il 15 luglio è stata inviata al Presidente, a tutti i Membri, e ai Direttori degli Uffici Pastorali

della Conferenza Episcopale Italiana, la Ricerca del prof. Maurizio Fiasco “Il gioco d’azzardo e le

sue conseguenze sulla società italiana”.

Tale Studio fu presentato l’11 giugno 2014 in occasione dell’Assemblea Generale delle

Fondazioni associate alla Consulta Nazionale Antiusura tenutasi in Roma presso la sede della

Caritas Italiana.


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Il 28 luglio 2014 è stata inviata al Presidente della CEI, Card. Angelo Bagnasco, e alla

Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, una articolata lettera contenente

la richiesta di proclamare l’apostolo Matteo patrono delle vittime dell’usura; e al Consiglio

Permanente della CEI perché venga istituita la Giornata Nazionale di sensibilizzazione e di

preghiera per le vittime dell’usura, coincidente con la festa di San Matteo il 21 settembre.

Tale richiesta è stata recentemente rinnovata e sollecitata al Segretario Generale della CEI

Mons. Nunzio Galantino.

Rapporti con il Ministero dell’Economia e delle Finanze - Direzione V

Dipartimento del Tesoro e Rifinanziamento del Fondo di Prevenzione

dell’Usura

Nel corso dell’anno 2014 sono proseguiti con spirito di estrema collaborazione i rapporti

con il Dipartimento del Tesoro ed in particolare con il nuovo Dirigente della V Sezione dott.ssa

Isabella Fontana.

Questi rapporti si sono ulteriormente intensificati: siamo infatti in attesa di una Circolare

del MEF che apre l’utilizzo degli interessi maturati sui conti correnti per iniziative o progetti: di

educazione finanziaria mirata, di diffusione della conoscenza degli strumenti esistenti in

sostegno del credito e di azioni volte ad incrementare l’efficacia dei centri di ascolto.

In seguito a reiterate sollecitazioni rivolte alla Consulta in occasione delle annuali

assemblee tenute con le Fondazioni associate, si è sottoposto al parere del Ministero un quesito

in ordine alla figura che le Fondazioni antiusura rivestono. In particolare, una Fondazione

associata, più volte ha espresso il dubbio, se non la convinzione, che le attività svolte dalle

Fondazioni potrebbero essere equiparate a quelle svolte dai mediatori creditizi.

La convinzione di questa Consulta più volte espressa nel corso delle Assemblee era della

assoluta estraneità e non equiparabilità delle attività svolte dalle Fondazioni da quelle

previste per i mediatori finanziari. Ciò nonostante, per dirimere ogni dubbio e porre una parola

definitiva sull’argomento, il quesito è stato sottoposto – come detto – all’attenzione della

Direzione V del MEF che si è così espressa; «Gli enti non profit che svolgono attività di

volontariato non sono a nostro parere assibilabili ai mediatori creditizi iscritti all’albo ai

sensi dell’art. 11 co.3 c/del D.Lgs. 231/07».

Di tanto si è data informativa a tutte le Fondazioni associate inviando anche la risposta che

il Ministero ci ha fornito e che qui alleghiamo (allegato 1).

Con il MEF abbiamo continuato ad insistere su una diversa ripartizione dei fondi fra

Fondazioni e Confidi perché venga aumentata la percentuale a favore delle prime, così come si è

tornati ad insistere sulla sistematicità del finanziamento dei fondi per dare maggiore certezza

operativa alle Fondazioni.


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Nel dicembre 2014 a tutte le Fondazioni sono stati assegnati i fondi messi a disposizione

dal MEF e ripartiti secondo il seguente schema.

Rapporti con il Ministero dell’Interno, Commissario Straordinario del

Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura

e Comitato di Solidarietà

Nel mese di luglio 2014, a seguito della nomina del Prefetto Santi Giuffré a Commissario

Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, il

Presidente ed il Segretario Generale a nome di tutto il Direttivo della Consulta Nazionale

Antiusura, gli hanno inviato una lettera esprimendo le più sentite felicitazioni ed auguri per

l’incarico ricevuto.

Nel corso dell’anno gli avvocati Manuel Costantino e Attilio Simeone, rappresentanti della

Consulta Nazionale Antiusura in seno al predetto Comitato, hanno collaborato nelle attività di

assistenza in favore delle vittime del racket e dell’usura offrendo la loro riconosciuta

professionalità.

Ci auguriamo che venga ripristinato il gettone di presenza in favore dei componenti del

Comitato sollevando la Consulta Nazionale Antiusura dall’onere di € 10.000 erogati, ed iscritti a

Bilancio, in favore dei due suoi rappresentanti.


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Intensa è stata l’attività svolta dal Comitato, così come si evince dai dati riportati nella

seguente tabella.

Nel corrente anno, in seguito ad alcune proposte di modifica previste alla Legge 108/96, la

Consulta Nazionale Antiusura ha inviato al Prefetto Giuffré una lettera, a firma di padre

Massimo Rastrelli e mons. Alberto D’Urso, con la quale si sono evidenziate le lacune e le

perplessità in ordine alle proposte di modifica da apportare, sottolineando in particolar modo

la esclusione, ancora una volta, delle famiglie e dei soggetti non svolgenti attività economica,

dalle provvidenze previste dall’art. 14 della stessa legge (allegato 2).

Tali lacune e carenze contenute nelle modifiche di cui sopra sono state sottolineate ed

evidenziate anche in una lettera (allegato 3) inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri

Matteo Renzi e al Viceministro degli Interni on. Filippo Bubbico (allegato 4).

Ci auguriamo che finalmente l’annosa vertenza riguardante l’inclusione dei soggetti

non economici tra quelli previsti dall’art. 14 venga risolta per senso di giustizia e di

legalità, principi ispiratori della nostra Costituzione. La Consulta, come sempre ha fatto,

continuerà ad insistere e vigilare per la soluzione definitiva del problema ed a chiedere

collaborazione ad altre associazioni e movimenti attenti al tema della famiglia.

TOTALE

ISTANZE

PRESENTATE

SOMME

DELIBERATE

ISTANZE

PRESENTATE

SOMME

DELIBERATE

ESTORSIONE

+

USURA

Abruzzo 11 € 572.919,20 26 € 285.791,00 37

Basilicata 1 5 6

Calabria 22 € 3.447.724,25 9 € 278.683,54 31

Campania 21 € 1.602.962,58 26 € 4.236.151,11 47

Emilia Romagna 0 67 € 662.054,44 67

Friuli Venezia Giulia 1 12 13

Lazio 21 € 111.102,99 29 € 584.120,97 50

Liguria 2 24 26

Lombardia 2 € 7.876,00 104 € 28.248,49 106

Marche 4 € 280.000,00 11 € 171.510,00 15

Molise 0 4 4

Piemonte 5 € 27.300,00 55 € 60.000,00 60

Puglia 38 € 1.217.281,62 66 € 1.235.612,69 104

Sardegna 2 4 6

Sicilia 78 € 5.970.042,15 50 € 549.748,46 128

Toscana 2 83 € 134.692,93 85

Trentino Alto Adige 1 9 10

Umbria 1 € 39.802,01 6 € 216.558,00 7

Valle D'Aosta 0 - 0 - 0

Veneto 3 74 € 55.921,68 77

TOTALE 215 € 13.277.010,80 664 € 8.499.093,31 879

COMITATO DI SOLIDARIETA’ PER LE VITTIME DELL’ESTORSIONE E DELL’USURA

Deliberazioni assunte nel 2014 per Regione

ESTORSIONE USURA

REGIONE


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Rapporti con la Regione Puglia

Dobbiamo lamentare che, anche nel corso dell’anno 2014, la Regione Puglia ha disatteso

quanto previsto dalla Legge Regionale n. 7/2006 “Iniziative di promozione e solidarietà per

contrastare la criminalità comune e organizzata: strumenti antiusura e antiracket” non

pubblicando l’Avviso previsto nell’art. 7 finalizzato alla elargizione di fondi in favore delle

Fondazioni antiusura e dei Confidi.

La nostra lamentela e protesta è stata oggetto di una missiva inviata al Presidente della

Regione Puglia il 15 gennaio 2014 con la quale abbiamo espresso il nostro disappunto per la

reiterata assenza, mancanza di vicinanza e sensibilità della Istituzione regionale alle attività che

la Consulta Nazionale Antiusura svolge ormai da venti anni.

Tale mancanza ha privato le Fondazioni pugliesi e la Consulta Nazionale Antiusura di un

ulteriore apporto finanziario dedicato al sostegno delle famiglie sovraindebitate e pertanto a

rischio di usura. Le strutture antiusura pugliesi hanno potuto sostenere le loro attività solo con i

fondi previsti dalla Legge 108/96, messi a disposizione dal Ministero dell’Economia e Finanze, o

con fondi propri.

Agli inizi del corrente anno la Regione Puglia si è dotata di un nuovo strumento di contrasto

alla criminalità organizzata approvando la Legge del 16 aprile 2015, n. 25 “Misure di

prevenzione, solidarietà e incentivazione finalizzate al contrasto e all’emersione della criminalità

organizzata e comune nelle forme dell’usura e dell’estorsione” che si allega alla presente relazione

(allegato 5) e che contiene iniziative e provvidenze finalizzate all’oggetto della legge.

In particolare:

o all’art. 4, comma 2: “È istituito, presso l’Assessorato allo sviluppo economico della Regione

Puglia, l’Albo regionale antiusura e antiestorsione suddiviso in tre sezioni: a) nella sezione prima

hanno diritto a essere iscritte le fondazioni con sede legale in Italia, già iscritte da almeno tre

anni negli elenchi di cui al decreto del Ministro dell’interno 220/2007 ... ”;

o all’art. 5,

- comma 1: “È istituito il Fondo regionale globale per la prevenzione, il contrasto e

l’emersione dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione e per la solidarietà alle vittime.”;

- comma 2: “Il Fondo è ordinariamente finanziato attraverso la legge di bilancio anche con

risorse dei fondi strutturali europei ... ”;

- comma 3: “ ... il Fondo è reintegrato, attraverso la costituzione di parte civile nei processi e la

surroga nei diritti delle vittime dei reati da parte della Regione ...”;

- comma 4: “ ... le risorse del Fondo sono destinabili ai seguenti istituti: a) assegnazione in

gestione di quote a fondazioni antiusura e confidi iscritti nelle sezioni prima e seconda

dell’albo di cui all’articolo 4 per la prestazione di garanzie in favore rispettivamente di

cittadini residenti in Puglia e imprese del territorio pugliese a elevato rischio finanziario nei

modi, nei limiti e alle medesime condizioni previsti dall’articolo 15 della l. 108/1996.”.

Ci auguriamo che la presente Legge dia un valido sostegno e contributo alle famiglie vittime

dell’usura, non solo per quanto concerne la parte finanziaria su richiamata, ma anche e

soprattutto per la parte normativa in essa contenuta.


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Rapporti con le Fondazioni Antiusura associate

Anche nel 2014 i rapporti con le Fondazioni sono stati intensi, allo scopo di migliorare la

operatività delle stesse e di agevolare un collaborativo colloquio con le banche convenzionate.

Con tale spirito si sono tenuti tre incontri con le Fondazioni associate allo scopo di

migliorare le attività svolte e di trovare insieme possibili soluzioni a problemi che

eventualmente ritardano ed intralciano la operatività.

Nel corso degli incontri, tenutisi con le Fondazioni dell’Italia Meridionale a Villapiana Lido

(Cosenza) il 17 gennaio, con quelle dell’Italia Centrale il 5 febbraio a Roma, e con quelle

dell’Italia Settentrionale il 20 febbraio a Milano, si sono anche illustrate le problematiche

sottoposte all’Associazione Bancaria Italiana stilate in base alle lamentele che le Fondazioni

hanno espresso più volte in ordine ai rapporti da esse intrattenute con gli Istituti di credito

convenzionati ed oggetto di una specifica comunicazione da loro inviataci.

Anche quest’anno dobbiamo rilevare che, nonostante tutti gli sforzi profusi per

migliorare l’attività delle Fondazioni con l’utilizzo del nuovo ed implementato sistema

GIFA, tuttora permangono resistenze da parte di alcune Fondazioni al suo utilizzo.

Francamente non comprendiamo l’ostinato rifiuto.

Così come detto in passato, rinnoviamo la disponibilità di questa Consulta ad affiancare le

Fondazioni che ancora non lo adottano, per ogni necessità informativa ed operativa di cui

dovessero aver bisogno.

Attualmente usano il sistema GIFA le seguenti Fondazioni: “Jubilaeum” di Avezzano, “San

Nicola e Santi Medici” di Bari, “San Matteo” di Cassano allo Ionio, “Santa Maria del Soccorso” di

Catanzaro, “Zaccheo” di Crotone, “Mons. Vittorio Moietta” di Lamezia Terme, “San Bernardino”

di Milano, “Santi Mamiliano e Rosalia” di Palermo, “Mons. Francesco Traini” di San Benedetto

del Tronto, “Santi Simplicio e Antonio” di Tempio Pausania, “Beato Giuseppe Tovini” di Verona.

Nel primo prospetto qui accluso (allegato 6) abbiamo riportato le attività svolte, con

utilizzo dei Fondi Statali, dalle Fondazioni associate a questa Consulta, dalla data della loro

costituzione fino a tutto il 2014; mentre nel secondo prospetto (allegato 7) abbiamo indicato le

attività svolte con Fondi Statali dalle Fondazioni nel solo anno 2014.

In generale, tutte le Fondazioni hanno svolto attività tendenti al contrasto del gioco

d’azzardo e ad un uso responsabile del denaro promuovendo incontri con studenti ed

associazioni. In particolare:

- la Fondazione di San Benedetto del Tronto ha tenuto un Convegno “Quando il gioco

diventa un inganno: da fabbrica delle illusioni a piaga sociale. Cosa fa l’associazionismo?”;

- la Fondazione Sant’Ignazio da Laconi di Cagliari ha proposto un evento teatrale dal titolo

“Rovinarsi è un gioco”;

- la Fondazione Exodus di Castellammare di Stabia ha ideato un gioco “Scegli il tuo futuro

(Non giocartelo a dadi)” rivolto ai ragazzi;


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Esaltante è stato l’incontro organizzato dalla Consulta Nazionale Antiusura con Papa

Francesco in occasione dell’Udienza Pontificia tenutasi il 29 gennaio 2014 alla quale

hanno partecipato le Fondazioni associate convogliando centinaia di volontari e migliaia di

assistiti sovraindebitati (4.500 partecipanti) con 64 vittime dell’azzardo e dell’usura, non più

“sotto schiaffo”.

Attività di contrasto al Gioco d’Azzardo – Cartello “Insieme contro

l’azzardo”

Anche quest’anno la Consulta Nazionale Antiusura attraverso il Cartello “Insieme contro

l’azzardo” ha coordinato iniziative e, in alcuni casi, ha organizzato direttamente eventi a livello

nazionale di sensibilizzazione contro i rischi derivanti dall’azzardo di massa. Tali eventi si

pongono in continuità con quanto organizzato sin dalla costituzione del Cartello nel gennaio del

2012.

Mediamente gli appuntamenti pubblici di sensibilizzazione si sono avvicendati con cadenza

mensile e in ogni Regione d’Italia attraverso il diretto coinvolgimento di rappresentanti della

Consulta Nazionale Antiusura e delle associazioni aderenti al Cartello, in modo particolare delle

Fondazioni Antiusura presenti in ogni Regione d’Italia. Innumerevoli sono stati i convegni ai

quali sono stati chiamati a partecipare in qualità di relatori il Vice Presidente mons. Alberto

D’Urso, il prof. Maurizio Fiasco, la prof.ssa Marisa Martucci, il prof. Aldo Loiodice.

Contestualmente i vertici della Consulta Nazionale Antiusura stanno portando avanti una

campagna di “allineamento” di tutti gli Organi di informazione della stampa cattolica. I risultati

non sono mancati, tanto che oltre ad aver realizzato lo spot dell’8xmille, la Consulta è sempre

presente nei vari talk show realizzati appunto su TV2000.

Su tutto il territorio nazionale è in corso un impegno comune, sostenuto dal Quotidiano

Avvenire e varie Associazioni che combattono l’azzardo, che tra l’altro ha visto, nel corso del

corrente anno, convergere l’attenzione di tutti su “4 mosse”: Stop alla pubblicità

ingannevole; Più poteri ai sindaci per arginare il fenomeno; Moratoria sulle slot; Cura

dei giocatori patologici a carico dello Stato (allegato 8).

Le Istituzioni ad ogni livello sono state coinvolte tanto che in non pochi casi dal

coinvolgimento ne è scaturito un Provvedimento amministrativo (Ordine del Giorno,

Ordinanza, Regolamento comunale).

Le Istituzioni centrali sono state raggiunte da innumerevoli istanze tutte sollecitate

dall’opera della Consulta Nazionale Antiusura, anche se non sempre sono state trovate attente a

recepirne le indicazioni.

Le attività poste in essere a livello istituzionale hanno dato buoni risultati coinvolgendo gli

Enti locali; altrettanto, però, non è possibile sottolineare a livello istituzionale centrale ancora

poco consapevole e attento a recepire l’impatto dell’azzardo sull’economia della famiglia, della

società nonché sui risvolti patologici coinvolgenti la salute dei giocatori.


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Tra gli appuntamenti maggiormente significativi si sottolineano i seguenti:

17/02/2014: Bari, Camera di Commercio, Tavola Rotonda su “Usura - Azzardo - Economia -

Persona”;

26/02/2014: Corato (Bari), partecipazione, in qualità di relatori, alla Manifestazione sulla

dipendenza da gioco d'azzardo;

17/03/2014: Concessione Patrocinio per la pubblicazione “GAMBLING. Percorso di Auto-

Aiuto. Manuale per persone con dipendenza da gioco d’azzardo” a cura del Dipartimento

Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri;

13/04/2014: Avvio sulle reti televisive nazionali della Campagna di comunicazione

dell’8xmille della Chiesa cattolica “Chiediloaloro”. Fra i testimoni della Campagna, anche i

volontari della Consulta Nazionale Antiusura e le vittime del gioco d’azzardo e dell’usura;

22/05/2014: Presentazione del libro-inchiesta sul fenomeno della ludopatia “Quando il

gioco si fa duro” - scritto, con il contributo e la consulenza del Cartello “Insieme contro

l’Azzardo”;

15/12/2014: Formia, partecipazione al Convegno contro il gioco d’azzardo organizzato dal

Comune di Formia in collaborazione con la Lega delle Autonomie nazionale.

Consapevoli del ruolo istituzionale della Consulta Nazionale Antiusura nonché dell’impatto

dell’azzardo sulla società, continueremo con lo stesso impegno forti della conoscenza tecnica

maturata e dell’accreditamento istituzionale dei nostri esperti che si manifesta sempre più

come una forma di autorevolezza della Consulta in materia di azzardo, estorsione e usura.

Rapporti con gli Organi di Informazione

Come per il passato, particolare cura è stata dedicata nel corso dell’anno 2014 ai rapporti

con gli Organi di informazione consapevoli della importanza che tali attività hanno per la

divulgazione delle iniziative realizzate o promosse e del ruolo svolto dalle Fondazioni

antiusura. Numerosi sono stati i comunicati stampa inviati a tutte le testate giornalistiche e le

interviste concesse ad organi televisivi e radiofonici.

Sentiamo il dovere di sottolineare la convinta vicinanza e partecipazione alle nostre

problematiche che il Quotidiano Avvenire ha costantemente avuto nei confronti della Consulta

Nazionale Antiusura ed in particolar modo segnaliamo la citata campagna giornalistica

intrapresa dallo stesso quotidiano contro il gioco d’azzardo, secondo indicazioni concordate in

più incontri con altre associazioni che combattono questa estesa piaga sociale.

Anche l’Emittente televisiva TV2000 ha dimostrato particolare sensibilità nei confronti

delle problematiche della Consulta Nazionale Antiusura mandando in onda interviste e talk

show su argomenti relativi al gioco d’azzardo ed all’usura ai quali hanno partecipato padre

Massimo Rastrelli, mons. Alberto D’Urso, il sociologo prof. Maurizio Fiasco, consulente della

Consulta, l’avv. Attilio Simeone, coordinatore nazionale del Cartello “Insieme contro l’usura” e

alcune vittime dell’usura e dell’azzardo.


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Costantemente è stato aggiornato il sito

web (www.consultantiusura.it) della Consulta

Nazionale Antiusura sul quale sono state

pubblicate le principali attività svolte.

La consultazione del sito quest’anno è stata

maggiore rispetto agli anni passati. Il sito è

stato visitato da 10.139 utenti con 12.190

accessi concentrati principalmente, come per

l’anno passato, nelle città di Roma, Milano, Bari

e Napoli a dimostrazione dell’aumentato

interesse da parte dei frequentatori dei siti web

nei confronti delle attività svolte dalla Consulta.

È da segnalare, come si può rilevare dal

grafico, un incremento nel numero di nuovi

utenti pari all’82,4%.

Rapporti con le Banche e l’Associazione Bancaria Italiana

Particolare cura è stata posta anche nei rapporti con le Banche, consapevoli della estrema

importanza collaborativa che esse hanno o dovrebbero avere con le Fondazioni antiusura.

Perdurando le ragioni di incomprensione esistenti fra alcune Fondazioni e gli Istituti di

credito convenzionati ed a valle dell’indagine con esse condotta, in collaborazione con

l’Associazione Bancaria Italiana, nei primi giorni del corrente anno si sono tenuti due incontri

tematici con le Fondazioni del Centro e del Sud Italia con la partecipazione di tutti i soggetti

interessati (Fondazioni, Istituti di credito convenzionati, rappresentanti ABI) nel corso dei quali

si sono approfondite le ragioni di contrasto esistenti, mettendo anche in evidenza le buone

prassi poste in essere offrendo a tutti una opportunità di utilizzo.

Tutti i partecipanti, nei loro interventi hanno espresso una convinta volontà collaborativa.

Purtroppo dobbiamo lamentare l’assenza alla vita associativa della Consulta da parte delle

Fondazioni del Nord su questa iniziativa, mostrando il loro disinteresse per un’analoga

riunione che si sarebbe potuta tenere anche con loro.

Nel corso degli incontri sono state anche prospettate alcune soluzioni e ha preso

corpo la volontà, espressa dall’Associazione Bancaria Italiana, di tenere dei corsi

dedicati a tutti i soggetti che operano, allo scopo di concordare delle comuni linee

operative.

Fonte: Google Analytics

http://www.consultantiusura.it/


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Conclusioni e Previsioni

Concludendo la Relazione dell’anno 2014 possiamo con orgoglio affermare che l’attività

della Consulta è stata intensa, operosa, convinta, perseverante e determinata nell’essere vicina

ai soggetti destinatari del nostro impegno, finalizzato all’aiuto e sostegno delle fasce più deboli.

Le attività intraprese nel nuovo anno corrente si inseriscono nel solco dell’anno precedente

vedendoci impegnati sempre con la stessa convinzione, determinazione ed entusiasmo,

stimolati dalle difficoltà che la crisi economica in corso ha progressivamente evidenziato,

facendoci rincorrere obiettivi anche più difficili e pertanto più esaltanti.

I rapporti con la Conferenza Episcopale Italiana continueranno come per il passato ad

essere intensi, proficui e costruttivi, con un particolare raccordo con il suo Segretario Generale,

Mons. Nunzio Galantino, che per ben tre volte ci ha onorato della sua presenza ai nostri

Convegni: due volte a Roma e una volta a San Giovanni Rotondo.

Assicureremo come sempre la nostra presenza offrendo un qualificato contributo in seno

alla Consulta degli Organismi socio-assistenziali in considerazione anche del mutato quadro

normativo che la Comunità europea si sta dando in ordine alle misure di contrasto alla povertà.

Una particolare attenzione sarà posta allo sviluppo dei rapporti già intrapresi con

Istituzioni statali e parlamentari tendenti al miglioramento del quadro legislativo esistente in

ordine ai contenuti della Legge 108/96.

Come già accennato, con il Ministero dell’Economia e delle Finanze è nostra intenzione

continuare ad insistere per una ripartizione dei fondi, a nostro avviso più equa, fra Fondazioni e

Confidi, e su una rimborsabilità delle spese di gestione ad oggi non riconosciute.

Continueremo il dialogo costruttivo intrapreso con l’Associazione Bancaria Italiana per

dar vita a linee guida ed attività migliorative delle convenzioni bancarie stipulate e della

operatività delle Fondazioni.

Ci auguriamo, e per questo fine continueremo ad operare, affinché la Giornata dedicata a

San Matteo diventi un riferimento per tutte le Fondazioni antiusura per ricordare il comune

impegno dei cristiani per una vita sobria e solidale.

Un convinto augurio ci sentiamo di rivolgere a tutte le Fondazioni associate affinché il

loro prezioso lavoro continui ad essere, come per il passato, intenso ed evangelicamente e

concretamente vicino alle famiglie più deboli.

La nostra Assemblea indicherà la nuova Presidenza e i membri del Consiglio Direttivo.

Siamo sicuri che essi assicureranno la massima vicinanza ed assistenza alle attività che saranno

ritenute necessarie o utili per la vita della Consulta. È indispensabile però sottolineare la

necessaria vicinanza e partecipazione di tutti alle attività che la Consulta sostiene con

notevoli disagi, sforzo ed impegno.


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È stato detto più volte che l’utilizzo del Sistema gestionale comunemente chiamato G.I.F.A.,

oltre a facilitare la operatività, dà certezza inconfutabile ai numeri statistici che da esso si

possono trarre evitando la approssimazione da altri propagandata.

Il contrasto al dilagare dell’azzardo dovrà continuare ad essere una priorità. Siamo

convinti infatti che da esso hanno origine tante cause di sovraindebitamento che tante volte

approdano nell’usura.

Qualsiasi costruzione materiale o ideale necessita dell’apporto fattivo di tutti, si

costruisce aggiungendo mattone dopo mattone: non è sufficiente il consenso che pure è

necessario. Si deve essere uniti per remare in un’unica direzione. Sta a noi tutti prendere

un remo e vogare con energia.

Ci piace concludere facendo riferimento alla dimensione sociale dell’evangelizzazione che

ispira il nostro servizio sociale. Papa Francesco ne fa ampio riferimento nella Evangelii

Gaudium, in particolare nel Capitolo Quarto in cui tratta dell’inclusione sociale dei poveri, del

loro posto privilegiato nel Popolo di Dio, dell’aver cura delle fragilità, e del dialogo sociale in un

contesto di libertà religiosa.

Invitiamo anche a leggere l’incoraggiamento che ci ha fatto pervenire a San Giovanni

Rotondo in occasione della celebrazione del ventesimo Anniversario della costituzione della

Consulta Nazionale Antiusura (allegato 9). Di questa esperienza riferiremo in altra circostanza.

Per ora ribadiamo con il Papa alcune convinzioni che accompagneranno il servizio della

Consulta Nazionale Antiusura per renderlo ancora più convincente e concreto: NO a una

economia dell’esclusione; NO all’idolatria del denaro; NO a un denaro che governa invece

di servire; NO al pessimismo sterile; SÌ al buon Dio che ci ha fatto conoscere la legge

dell’amore; SÌ all’esortazione di San Paolo (Gal 6,9): “Non stanchiamoci di fare il bene”.

Il Consiglio Direttivo


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Parte Terza

Approvazione del Consiglio Direttivo

CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA “GIOVANNI PAOLO II” O.N.L.U.S.

ESTRATTO DEL VERBALE DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

N. 52 DEL 25/03/2015

Il giorno 25 marzo 2015 alle ore 9,30, in seconda convocazione, si è riunito il Consiglio Direttivo della

Consulta Nazionale Antiusura, per motivi logistici presso il Centro di Spiritualità “Oasi Santa Maria” di

Cassano delle Murge (Bari), per discutere e deliberare sul seguente

Ordine del Giorno

1. Approvazione:

• Bilancio Consuntivo al 31/12/14 e Preventivo 2015;

• Relazione sull’operatività da inviare al Ministero dell’Economia e Finanze entro il 31/3/2015;

• Relazione sull’operatività da inviare alla Regione Puglia entro il 31/3/2015.

OMISSIS

Sono presenti:

• padre Massimo Rastrelli s.j. – Presidente

• mons. Alberto D’Urso – Segretario

• sac. Attilio Foscaldi – Consigliere

• sac. Antonio Salone – Consigliere

• dott. Gerardo Mennella – Presidente del Collegio dei Revisori – intervenuto alle ore 11,30

• dott. Ruggero Ricco – Sgt. Aggiunto e Componente del Collegio dei Revisori

Sono assenti giustificati:

• dott. Renzo Giacomelli – Consigliere

• dott. Giuseppe D’Alessandro – Componente del Collegio dei Revisori

OMISSIS

1. Approvazione:

• Bilancio Consuntivo al 31/12/14 e Preventivo 2015;

• Relazione sull’operatività da inviare al Ministero dell’Economia e Finanze entro il 31/3/2015;

• Relazione sull’operatività da inviare alla Regione Puglia entro il 31/3/2015.

Il dott. Ruggero Ricco ha dato lettura del Bilancio Consuntivo 2014 e Preventivo 2015 soffermandosi

ampiamente sulle singole poste che lo compongono.

Ha relazionato sull’Operatività da inviare al Ministero dell’Economia e Finanze ed alla Regione Puglia.

Sono state poste da parte dei Consiglieri diverse domande chiarificatrici sul contenuto del Bilancio alle quali

sono state date esaurienti risposte da parte del relatore.

I documenti di cui sopra sono stati approvati all’unanimità da parte di tutti i Consiglieri.

OMISSIS

Non avendo altro da discutere, alle ore 13,30 il Consiglio Direttivo si è sciolto.

Bari, 25 Marzo 2015

Il Presidente Il Segretario Generale

Il Segretario Aggiunto


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A l l e g a t i


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ALLEGATO 1


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ALLEGATO 2


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ALLEGATO 3


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ALLEGATO 4


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ALLEGATO 5


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ALLEGATO 6

OPERATIVITÀ DELLA CONSULTA E DELLE FONDAZIONI ASSOCIATE

< DALL’ANNO DI COSTITUZIONE AL 31/12/2014 >

NOTA (1) Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura - Siena: Tutti i Fondi sono stati versati nel “Fondo Speciale Antiusura” statale.

Numero Importo

CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA

"GIOVANNI PAOLO II" ONLUSBARI 2001 500 77 4.847.000

JUBILAEUM ONLUS AVEZZANO (AQ) 1997 3.180 478 11.226.054

SAN NICOLA E SANTI MEDICI

ONLUSBARI 1994 5.106 740 43.250.378

SAN MATTEO APOSTOLO BOLOGNA 2006 674

SANT'IGNAZIO DA LACONI ONLUS CAGLIARI 1999 2.677 327 4.322.870

SAN MATTEO APOSTOLOCASSANO ALL'IONIO

(CS)1996 1.611 714 16.572.938

EXODUS '94CASTELLAMMARE

DI STABIA (NA)1994 289 234 2.345.798

BEATO CARD. DUSMET CATANIA 1996 555 - - - - - - - - - - - -

SANTA MARIA DEL SOCCORSO

ONLUSCATANZARO 1997 3.757 875 23.987.000

DON CARLO DE CARDONA COSENZA 1999 1.944 772 10.088.020

ZACCHEO CROTONE 1996 3.399 1.756 31.571.905

BUON SAMARITANO FOGGIA 1995 3.405 287 8.276.953

MAGNIFICAT - ONLUS GAETA 2009 340 50 614.067

FAU

SANTA MARIA DEL SOCCORSOGENOVA 1996 12.595 1.593 11.529.208

SAN PIETRO CELESTINO ISERNIA 1996 895 239 2.561.140

MONS. VITTORIO MOIETTALAMEZIA TERME

(CZ)1998 714 116 2.754.860

WANDA VECCHI

ONLUSLATINA 2000 - - - - - - 1.500 5.885.224

SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO LOCRI 1998 1.435 177 1.278.646

LUCANA ANTIUSURA

MONS. V. CAVALLAMATERA 1994 2.762 634 7.568.297

PADRE PINO PUGLISI

ONLUSMESSINA 2001 1.609 272 4.664.218

SAN BERNARDINO MILANO 2005 2.939 272 2.565.702

SAN GIUSEPPE MOSCATI NAPOLI 1992 7.825 1.914 24.007.615

SANTI MAMILIANO E ROSALIA

ONLUSPALERMO 2003 1.581 109 5.054.500

SALUS POPULI ROMANI ROMA 1995 4.737 536 6.566.812

MONS. TRAINI

CONTRO L'USURA ONLUS

SAN BENEDETTO

DEL TRONTO (AP)2003 574 92 1.899.915

TOSCANA PER LA PREVENZIONE

DELL'USURA ONLUSSIENA 1998 22.259 1.918 84.296.466

SANTI SIMPLICIO E ANTONIO ONLUSTEMPIO PAUSANIA

(OT)1998 1.039 268 3.657.344

SAN MATTEO

INSIEME CONTRO L'USURATORINO 1994 8.899 1.559 18.176.400

BEATO G. TOVINI VERONA 2000 2.670 814 4.491.205

TOTALI 99.970 18.323 € 344.060.536

DENOMINAZIONE

FONDAZIONECITTA'

ANNO

DI

COSTITUZ

IONE

N°

ASCOLTI

PRATICHE FINANZIATE

CON FONDI STATALI

non assegnataria di

Fondi Statali

(1)


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ALLEGATO 7

OPERATIVITÀ DELLA CONSULTA E DELLE FONDAZIONI ASSOCIATE

< ANNO 2014 >

NOTA (1) Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura - Siena: tutti i Fondi sono stati versati nel “Fondo Speciale Antiusura” statale.

Numero Importo

CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA

"GIOVANNI PAOLO II" ONLUSBARI 2001 40 - € -

JUBILAEUM ONLUS AVEZZANO (AQ) 1997 80 44 € 1.268.500

SAN NICOLA E SANTI MEDICI

ONLUSBARI 1994 350 15 € 1.114.000

SAN MATTEO APOSTOLO BOLOGNA 2006 108

SANT'IGNAZIO DA LACONI ONLUS CAGLIARI 1999 140 32 € 487.100

SAN MATTEO APOSTOLOCASSANO ALL'IONIO

(CS)1996 50 14 € 314.200

EXODUS '94CASTELLAMMARE

DI STABIA (NA)1994 121 26 € 353

BEATO CARD. DUSMET CATANIA 1996 15 - € -

SANTA MARIA DEL SOCCORSO

ONLUSCATANZARO 1997 400 66 € 1.525.000

DON CARLO DE CARDONA COSENZA 1999 136 2 € 75.000

ZACCHEO CROTONE 1996 283 54 € 1.538.153

BUON SAMARITANO FOGGIA 1995 146 10 € 387.550

MAGNIFICAT - ONLUS GAETA 2009 50 16 € 264.500

FAU

SANTA MARIA DEL SOCCORSOGENOVA 1996 1.259 106 € 809.860

SAN PIETRO CELESTINO ISERNIA 1996 160 18 € 206.000

MONS. VITTORIO MOIETTALAMEZIA TERME

(CZ)1998 32 17 € 602.000

WANDA VECCHI

ONLUSLATINA 2000 - - - - - - 113 € 1.244.268

SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO LOCRI 1998 75 25 € 181.000

LUCANA ANTIUSURA

MONS. V. CAVALLAMATERA 1994 283 29 € 436.822

PADRE PINO PUGLISI

ONLUSMESSINA 2001 186 39 € 774.200

SAN BERNARDINO MILANO 2005 295 34 € 440.980

SAN GIUSEPPE MOSCATI NAPOLI 1992 1.065 117 € 1.261.000

SANTI MAMILIANO E ROSALIA

ONLUSPALERMO 2003 131 13 € 529.000

SALUS POPULI ROMANI ROMA 1995 243 31 € 596.700

MONS. TRAINI

CONTRO L'USURA ONLUS

SAN BENEDETTO

DEL TRONTO (AP)2003 87 7 € 117.600

TOSCANA PER LA PREVENZIONE

DELL'USURA ONLUSSIENA 1998 1.762 103 € 6.147.200

SANTI SIMPLICIO E ANTONIO ONLUSTEMPIO PAUSANIA

(OT)1998 139 46 € 827.744

SAN MATTEO

INSIEME CONTRO L'USURATORINO 1994 362 86 € 1.143.750

BEATO G. TOVINI VERONA 2000 305 132 € 639.897

TOTALI 8.303 1.195 € 22.932.377

DENOMINAZIONE

FONDAZIONECITTA'

ANNO

DI

COSTITUZ

IONE

N°

ASCOLTI

PRATICHE FINANZIATE

CON FONDI STATALI

non assegnataria di

Fondi Statali

(1)


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ALLEGATO 8


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ALLEGATO 9

Documents

RENDICONTO SOCIALE al 31/12/2014 Bilancio_al_31_12_14.pdf · Rapporti con la Conferenza Episcopale Italiana 12 Rapporti con il Ministero Economia e Finanze - Direzione V Dipartimento