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Vademecum Allertamento

Regione LombaRdia Vademecum Allertamento · 4. Il servizio di allertamento del ... Con il DM 28/05/1993 la Protezione Civile rientra tra i ... Giugno 2010 Unità

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Regione LombaRdia

n u m e r o V e r d e S a l a o p e r a t i v a R e g i o n a l e :

8 0 0 . 0 6 1 . 1 6 0

Vademecum Allertamento

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INDICE:  

1. Cos’è l’Allertamento        pag.  1 

2. Ruolo e responsabilità del Sindaco                 secondo la normativa vigente       pag.  2  

3. Emergenza e sussidiarietà       pag.  7  

4. Il servizio di allertamento del Centro Funzionale di Regione Lombardia  pag.  9  

5. I rischi considerati           pag. 13  

6. Il piano di emergenza        pag. 15 

 

 

 

 

 

 

 

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COS’È L’ALLERTAMENTO 

Una  pronta  attivazione  delle  risorse  presenti  sul territorio  è  spesso  di  importanza  fondamentale  per prevenire o ridurre gli effetti  negativi generati dagli eventi naturali. 

Per questo il Centro Funzionale di Monitoraggio di Regione Lombardia  provvede  ogni  giorno  alla  verifica  delle condizioni meteorologiche, ed  in caso di   superamento di ben definite soglie di allertamento, emette un   “Avviso di Criticità regionale”.  

Tale  avviso  attiva  uno  “Stato  di  Allerta”  per  il  rischio considerato  indicando  le  aree    interessate,  gli  scenari  di rischio e ogni altra raccomandazione del caso. 

Grazie  a  questo  servizio  svolto  da  Regione  Lombardia, sulla base di un aggiornamento  costante delle  condizioni meteorologiche,  è  possibile  prevedere  ragionevolmente, determinati  fenomeni  che  possono  comportare  rischi  sul territorio regionale.   

L’Avviso di Criticità viene diramato a tutti gli interessati, in particolare ai sindaci dei comuni coinvolti, per consentire a quest’ultimi  di  adottare  per  tempo  una  serie provvedimenti  atti  a  garantire  la  sicurezza  di  persone  e cose.  

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RUOLO E RESPONSABILITÀ DEL SINDACO SECONDO  LA NORMATIVA VIGENTE: 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LEGGE 142/1990  

I comuni divengono 

titolari di funzioni 

proprie ad essi 

attribuite da Stato e 

Regioni. 

LEGGE 225/1992 

Il Sindaco diventa autorità comunale 

di P.C.

L.r. 16/2004 (recepisce D.Lgs. 112/1998) 

il Sindaco diventa titolare delle  competenze di P.C. 

DM 28/05/1993 

Tra i servizi indispensabili dei comuni rientra anche la Protezione Civile, intesa non solo come soccorso, ma 

anche come prevenzione  

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Il primo responsabile di protezione civile in ogni Comune è  il  Sindaco,  che  organizza  le  risorse  comunali  secondo piani  prestabiliti  per  fronteggiare  i  rischi  specifici  del proprio territorio.  

Con  il  DM  28/05/1993  la  Protezione  Civile  rientra  tra  i compiti indispensabili di ogni comune, e non solo:  

 

 

Il servizio non riguarda più soltanto il “soccorso”,  ma allarga il tiro anche alla  

PREVENZIONE .  

 Inoltre  con  la  legge  265/1999  il  Sindaco  ha  anche  il dovere di  informare ed avvertire  la popolazione sui rischi attivi sul proprio territorio e sulle norme di prevenzione. 

In base alla normativa vigente precedentemente citata,  il Sindaco riveste un triplice ruolo:    

x Capo dell’Amministrazione  x Ufficiale di Governo x Autorità comunale  

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Per  ognuno  di  questi  ruoli  il  Sindaco  deve  svolgere differenti compiti: 

 

 

 

 

   

 

 

   

 

 

 

 

 

 

Capo dell’Amministrazione 

x Assicura i servizi comunali 

indispensabili come la protezione 

civile. 

x Svolge le funzioni di cui all’art. 2 

della L.r.16/2004 e all’art. 6 della 

L. 225/92. 

x Emana atti di rilevanza locale. 

Ufficiale di Governo  x Assicura l’erogazione dei servizi indispensabili di competenza statale. 

x Emana provvedimenti urgenti. 

x Informa il Prefetto.

Autorità comunale  x Effettua i primi interventi urgenti e di soccorso.  

x Emana atti e ordinanze di protezione civile. 

x Informa la popolazione. 

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L’inottemperanza  ai  suddetti  doveri  comporta  delle responsabilità civili e penali non indifferenti:  

 

Art. 328 C.P. 

 

 

 

Art. 40 c.2 C.P. 

 

 

 

Da  questa  sintetica  analisi  della  normativa  vigente,  si evince  che  il  Sindaco  ha  prima  di  tutto  l’obbligo  di conoscere  e  riconoscere  i  rischi  presenti  sul  proprio territorio  e  di  essere  il  punto  di  riferimento  in  caso  di emergenza  all’interno  del  proprio  territorio  comunale. 

  

Rifiuto o omissione di atti d’ufficio.

Rifiutare  indebitamente  un  atto  del proprio ufficio che deve essere compiuto senza ritardo. 

Concorso in disastro.

Non  impedire  un  evento  che  si  ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo. 

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Per  assicurare  i  servizi  di  Protezione  Civile  il  Sindaco dovrà: 

In fase di previsione

x Dotarsi di un piano di emergenza comunale 

x Creare  un  gruppo  comunale  di  protezione  civile  o  stipulare convenzioni con le associazioni esistenti 

x Attivare  la  struttura  comunale  di  protezione  civile,  in  caso  di emissione di un’allerta per il proprio territorio 

x Seguire l’evoluzione di eventi che possono comportare rischi per la  popolazione,  tenendosi  in  contatto  con  il  Centro  Funzionale della Regione Lombardia. 

x Informare la popolazione sui rischi e sulle misure di prevenzione da adottare 

In fase di emergenza 

x Attivare il piano di emergenza comunale 

x Effettuare  i  primi  interventi  urgenti  e  di  soccorso  alla popolazione e vigilare sulla loro effettiva attuazione 

x Utilizzare il volontariato comunale 

x Tenersi  costantemente  in  contatto  con  il  Centro  Funzionale  di Regione  Lombardia,  per  essere  aggiornati  sull’evoluzione dell’emergenza 

x Informare la popolazione sull’evoluzione dell’emergenza  

x Segnalare i danni subiti all’interno del proprio territorio,  entro 7 gg  dall’evento,  attraverso  la  procedura  RASDA (http://www.rasda.regione.lombardia.it). 

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EMERGENZA E SUSSIDIARIETÀ  Il  Sindaco  ha,  prima  di  tutto,  il  compito  di  prestare soccorso alla popolazione, per cui deve attivarsi subito e non aspettare di essere soccorso.   Tuttavia,  qualora  determinati  eventi,  per  gravità  od estensione,  superino  le  possibilità  di  azione  di  livello comunale,  il  Sindaco  potrà  richiedere  l’intervento coordinato  di  più  Enti  in  via  ordinaria  o  addirittura l’intervento con poteri straordinari da parte dello Stato.   Il  sistema  di  Protezione  Civile  infatti,  opera  secondo principi di  sussidiarietà,  cioè è  in grado di  integrare, a seconda  dell’intensità  e  dell’estensione  dell’evento,  i vari livelli di intervento previsti nell'organizzazione.   A  tale scopo gli eventi sono classificati  in  tre  tipologie, A, B e C, come riportato nello schema a pagina 8.  

Il verificarsi di un evento di  tipo B o C non esonera,  in nessun caso, il Sindaco dalle responsabilità previste per legge. 

 

 

 

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Inoltre  il  Sindaco,  potrà  avvalersi  dell’aiuto  di  diversi enti che svolgono attività di monitoraggio e vigilanza sul territorio. Ad esempio, potrà  rivolgersi alle STER per  il monitoraggio  del  reticolo  idraulico,  al  Servizio Meteo Regionale ARPA per  le informazioni meteorologiche, ad AIPO per informazioni riguardanti le piene del fiume Po, al Centro Monitoraggio Geologico ARPA di Sondrio e al Centro Nivometeo ARPA di Bormio, rispettivamente per le  frane monitorate e per  le valanghe nell’area alpina.  

TIPO A: 

Può essere fronteggiato con le strutture a 

disposizione del Sindaco

EVENTO 

TIPO B: 

Per natura ed estensione necessita dell’intervento 

coordinato di più enti. Il Sindaco segnala l’evento alla Prefettura, alla Provincia ed alla Regione.

TIPO C: 

Per intensità ed estensione deve essere fronteggiato con mezzi e poteri straordinari. Il 

Prefetto richiede l’intervento del Dipartimento di Protezione Civile.  

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IL  SERVIZIO  DI  ALLERTAMENTO  DEL  CENTRO FUNZIONALE DI REGIONE LOMBARDIA: 

L’efficacia  di  un  intervento  di  prevenzione  dei  rischi dipende dalla tempestività con cui viene attivato. È per questo  che  Regione  Lombardia,  attraverso  il  Centro Funzionale di Monitoraggio dei rischi , supporta i sindaci nello  svolgimento  delle  proprie  attività  istituzionali, fornendo un servizio di previsione ed allertamento per diversi rischi, contestualizzato per ogni comune.  

Tale servizio fa riferimento alla “Direttiva regionale per la  gestione  organizzativa  e  funzionale  del  sistema  di allerta   per  i  rischi  naturali  ai  fini  di  protezione  civile” (d.g.r.  n°8/8753  del  22.12.2008  ‐  BURL  n.  16  del 27.01.2009, 1° suppl. str.). 

Nel momento  in cui un  rischio naturale  si preannuncia oltre  una  certa  soglia,  Il  Centro  Funzionale  dirama  un avviso a tutti i sindaci dei comuni interessati, che hanno così  il  tempo  di  prendere  gli  opportuni  provvedimenti per garantire la sicurezza dei propri cittadini. 

Usufruire di questo servizio è facile e comodo, basta avere un cellulare ed una connessione ad Internet.

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La PROCEDURA di allertamento è molto semplice: 

1. quando si attende un evento di criticità moderata o  elevata,  Regione  Lombardia  invia  la  notizia  di pubblicazione di un avviso di criticità, tramite sms, al  cellulare  del  Sindaco  e  di  un  collaboratore  da questi designato. A  questo  punto  il  Sindaco  sa  che  sul  proprio territorio  sta  per  verificarsi  una  situazione  di rischio; 

2. per vedere  il testo completo dell’avviso,  il Sindaco dovrà  collegarsi,  da  un  qualunque  PC  con connessione ad  Internet, al  sito web  indicato nel testo del messaggio   (www.allerte.protezionecivile.regione.lombardia.it),  

  utilizzando,     per l’accesso,  

il nome   utente e la   

  password del     sistema LIPS  

  (Lombardia   Integrata    Posta Sicura).    

 

1 Finestra di accesso al sito web www.allerte.protezionecivile.regione.lombardia.it 

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In  caso  di  smarrimento  del  nome  utente  e  della password è sufficiente  richiederli a Regione Lombardia (numero verde Sala Operativa regionale: 800.061.160). 

In questo modo  il Sindaco è  informato delle condizioni di  rischio  che  si  stanno  presentando  sul  proprio territorio,  in  qualunque  momento  e  senza  doversi necessariamente  trovare  all’interno  degli  uffici comunali.  

Appena  ricevuta  la  comunicazione  di  attivazione  dello stato di allerta il Sindaco deve:  

1. Attivare il referente comunale 

2. Schermata tipo del sito web www.allerte.protezionecivile.regione.lombardia.it

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2. Focalizzare  l’attenzione  sui  rischi  presenti  sul proprio  territorio,  appoggiandosi  alla  struttura  di riferimento prevista dal piano di emergenza ed alla struttura tecnica comunale. In particolare: 

a. per  i  rischi  idraulico  ed  idrogeologico,  incendi boschivi e valanghe,  l’allegato 4 della “Direttiva regionale sull’allertamento  per i rischi naturali”, contiene  una mappatura  delle  aree  a maggior rischio, che dovrà comunque essere ricalibrata e riferita ad ogni singola situazione locale; 

b. per  gli  altri  rischi  (neve  in  pianura  e  in montagna,  vento  forte,  temporali  forti,  ondate di  calore)  per  i  quali  a  livello  regionale  non  è possibile  tracciare  una  mappatura  più dettagliata degli scenari di  rischio, è opportuno che,  le  strutture  tecniche  dei  singoli  comuni, tengano  aggiornato  un  elenco  di  situazioni potenzialmente pericolose. 

3. Allertare  le  risorse  operative  perché  possano essere prontamente in azione all’occorrenza 

4. Predisporre  eventuali  azioni  di  monitoraggio  e controllo 

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I RISCHI CONSIDERATI :  

In  base  alla Direttiva  regionale  sull’allertamento   per  i rischi  naturali,  l’allerta  viene  diramata  dal  Centro Funzionale  per  i  seguenti  rischi  naturali,  che  possono anche presentarsi  in modo combinato:  

IDROGEOLOGICO 

 

IDRAULICO

NEVE

 

TEMPORALI FORTI

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VENTO FORTE 

 

VALANGHE

INCENDI BOSCHIVI 

 

ONDATE DI CALORE

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IL PIANO DI EMERGENZA  Per svolgere un efficace servizio di Protezione Civile sul proprio  territorio è necessario prepararsi ad affrontare le  situazioni  critiche,  attraverso  una  buona pianificazione d’emergenza. 

Per  questo la L.r. 16/2004, art. 2, lettera b): demanda  ai  comuni  la  predisposizione  dei  piani comunali  e/o  intercomunali  di  emergenza  anche usufruendo  delle  forme  associative  e  di  cooperazione previste dalla legge n.267/2000.  

L’obiettivo  di  un  Piano  d’Emergenza  comunale  o intercomunale  è  l’individuazione  dei  rischi  e  degli scenari  di  rischio  presenti  sul  territorio  comunale  e intercomunale  e  delle  risorse  disponibili  in  caso d’emergenza,  l’organizzazione  delle  procedure  di emergenza, dell’attività di monitoraggio del  territorio e dell’assistenza alla popolazione. 

Pertanto  è  fondamentale  l’analisi  dei  fenomeni,  ,  sia naturali  che  antropici,  ovvero  delle  potenziali  fonti  di pericolo  per  la  popolazione  e  per  i  beni  presenti  sul territorio. 

  

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Sono obbligati a redigere il Piano di Emergenza:  ➢  i Comuni  interessati dalle perimetrazioni delle  fasce 

fluviali del PAI; ➢  i  Comuni  compresi  nella  D.G.R.  n.  8/7374/2008 

allegato 13, tabella 3.  I  Comuni  sopraindicati  potranno  redigere  il  Piano  di Emergenza  anche  in  forme  associative  e  di cooperazione.  Per  facilitare  le azioni  sussidiarie degli enti preposti, è indispensabile  che  il  piano  di  emergenza  venga trasmesso a Provincia e Regione.  

 

 

 

 

 

 

 

 

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Per ogni necessità è attivo, 24/24h il 

NUMERO VERDE SALA OPERATIVA REGIONALE :

800-061-160

 

“La sfida della Protezione Civile è una sola: deve sognare, auspicare e operare affinché, in prospettiva, l’organizzazione del soccorso

sia sempre meno importante, nel senso che si è chiamati a sviluppare sempre di più la politica

di prevenire e la capacità di prevedere”. G. Zamberletti

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Pubblicazione del Centro Funzionale Regionale  Giugno 2010 

 

    

Unità Organizzativa Protezione Civile CENTRO FUNZIONALE DI MONITORAGGIO DEI RISCHI NATURALI 

sito web: www.protezionecivile.regione.lombardia.it e‐mail: [email protected] 

numero verde: 800.061.160 fax: 02.6990.1091 

  

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