42
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: REGIONE MARCHE 1 - PROVINCE DI MACERATA e DI ASCOLI PICENO BISOGNO GENERALE L’intervento dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII in provincia di Macerata e Ascoli Piceno si inserisce nell’area di bisogno generale relativo: minori: necessità di sostenere le famiglie in difficoltà con minori a carico e bisogno di accoglienza di minori e adolescenti in stato di disagio e di abbandono disabili: necessità di interventi di integrazione dei soggetti disabili e di accoglienza di persone con handicap fisico e/o psichico CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI DEL TERRITORIO GENERALE Il contesto territoriale di riferimento riguarda le province di Macerata e di Ascoli Piceno, situate nella regione Marche, e la cui popolazione è pari, rispettivamente, a 43.057 abitanti per la prima e 51.630 abitanti per la seconda (fonte: ISTAT 2008). Il territorio è prevalentemente collinare (il 68,8%) e montuoso per la parte restante (31,2%). L'economia marchigiana è costituita per lo più da una fiorente piccola-media industria ad alta specializzazione distribuita più o meno su tutto il territorio, ma soprattutto concentrata nel litorale e nelle valli. Macerata, in particolare, che sorge su un colle e dista 30 Km dal mare, vanta la presenza di molte fabbriche d’eccellenza in diversi settori (moda, arredamento, sport); mentre Ascoli Piceno è la quarta città per numero di abitanti, dista 25 Km dal mare e vanta una discreta zona industriale con la presenza di alcune importanti aziende italiane e multinazionali con stabilimenti produttivi attivi nella gomma, nella carta e nei prodotti farmaceutici, anche se la maggior parte dell'economia ruota attorno alle piccole e medie aziende a conduzione familiare della zona. AREA INTERVENTO: MINORI DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGET DI INTERVENTO/UTENZA DEL PROGETTO Il numero dei minori residenti nelle Marche è pari a 258.154, di questi 53.171 residenti nella provincia di Macerata, 64.608 nella Provincia di Ascoli Piceno (Fonte: Demo Istat 1 Genn. 2007). Si calcola inoltre che il 20% del numero totale di stranieri sia costituito da minori. Per quanto riguarda le strutture socio-assistenziali presenti sul territorio delle Marche, analizzando il piano di zona 2005-2007, emerge che oltre il 50% di esse è destinato agli anziani e in parte agli adulti. Ne consegue una offerta residenziale ridotta per minori (25 strutture per 283 posti letto) e per i disabili. Al momento del monitoraggio i minori presenti in strutture erano 293 (3,5%), di cui 13 disabili (0,2%). DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE E DEI BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET Analizzando il piano di zona 2005-2007 emerge una grave carenza di strutture residenziali e di operatori sociali per l’area minori. Negli ultimi anni si è registrato nel territorio un aumento delle richieste di aiuto e di sostegno economico da parte delle famiglie, sintomo evidente di una situazione di disagio che, ovviamente, non può non incidere sulla vita e sulla crescita dei minori che a quelle famiglie appartengono. Sono stati avviati diversi progetti, soprattutto, indirizzati all’integrazione scolastica di minori con difficoltà o situazioni di disagio sociale tali da comprometterne il normale sviluppo, ma quasi nulla è stato fatto per sopperire alle carenze di servizi indirizzati ai minori in stato di abbandono o provenienti da situazioni di disagio tali da renderne necessario l’allontanamento familiare. Il Piano Sociale di zona 2005-2007 valuta nel seguente modo l’intervento dei servizi residenziali nell’area Infanzia, adolescenza e giovani:

REGIONE MARCHE · Il territorio è prevalentemente collinare (il 68,8%) e montuoso per la parte restante (31,2%). L'economia marchigiana è costituita per lo più da una fiorente

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6) Descrizione del contesto territoriale e/o settor iale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rap presentate mediante indicatori misurabili:

REGIONE MARCHE 1 - PROVINCE DI MACERATA e DI ASCOLI PICENO BISOGNO GENERALE L’intervento dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII in provincia di Macerata e Ascoli Piceno si inserisce nell’area di bisogno generale relativo: minori : necessità di sostenere le famiglie in difficoltà con minori a carico e bisogno di accoglienza di minori e adolescenti in stato di disagio e di abbandono disabili : necessità di interventi di integrazione dei soggetti disabili e di accoglienza di persone con handicap fisico e/o psichico CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: DATI DEMOGRAF ICI E STATISTICI DEL TERRITORIO GENERALE Il contesto territoriale di riferimento riguarda le province di Macerata e di Ascoli Piceno, situate nella regione Marche, e la cui popolazione è pari, rispettivamente, a 43.057 abitanti per la prima e 51.630 abitanti per la seconda (fonte: ISTAT 2008). Il territorio è prevalentemente collinare (il 68,8%) e montuoso per la parte restante (31,2%). L'economia marchigiana è costituita per lo più da una fiorente piccola-media industria ad alta specializzazione distribuita più o meno su tutto il territorio, ma soprattutto concentrata nel litorale e nelle valli. Macerata, in particolare, che sorge su un colle e dista 30 Km dal mare, vanta la presenza di molte fabbriche d’eccellenza in diversi settori (moda, arredamento, sport); mentre Ascoli Piceno è la quarta città per numero di abitanti, dista 25 Km dal mare e vanta una discreta zona industriale con la presenza di alcune importanti aziende italiane e multinazionali con stabilimenti produttivi attivi nella gomma, nella carta e nei prodotti farmaceutici, anche se la maggior parte dell'economia ruota attorno alle piccole e medie aziende a conduzione familiare della zona. ���� AREA INTERVENTO: MINORI DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGE T DI INTERVENTO/UTENZA DEL PROGETTO Il numero dei minori residenti nelle Marche è pari a 258.154, di questi 53.171 residenti nella provincia di Macerata, 64.608 nella Provincia di Ascoli Piceno (Fonte: Demo Istat 1 Genn. 2007). Si calcola inoltre che il 20% del numero totale di stranieri sia costituito da minori. Per quanto riguarda le strutture socio-assistenziali presenti sul territorio delle Marche, analizzando il piano di zona 2005-2007, emerge che oltre il 50% di esse è destinato agli anziani e in parte agli adulti. Ne consegue una offerta residenziale ridotta per minori (25 strutture per 283 posti letto) e per i disabili. Al momento del monitoraggio i minori presenti in strutture erano 293 (3,5%), di cui 13 disabili (0,2%). DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE E DEI BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET Analizzando il piano di zona 2005-2007 emerge una grave carenza di strutture residenziali e di operatori sociali per l’area minori. Negli ultimi anni si è registrato nel territorio un aumento delle richieste di aiuto e di sostegno economico da parte delle famiglie, sintomo evidente di una situazione di disagio che, ovviamente, non può non incidere sulla vita e sulla crescita dei minori che a quelle famiglie appartengono. Sono stati avviati diversi progetti, soprattutto, indirizzati all’integrazione scolastica di minori con difficoltà o situazioni di disagio sociale tali da comprometterne il normale sviluppo, ma quasi nulla è stato fatto per sopperire alle carenze di servizi indirizzati ai minori in stato di abbandono o provenienti da situazioni di disagio tali da renderne necessario l’allontanamento familiare. Il Piano Sociale di zona 2005-2007 valuta nel seguente modo l’intervento dei servizi residenziali nell’area Infanzia, adolescenza e giovani:

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Comunità familiari: parzialmente presente Comunità di pronta accoglienza e comunità alloggio : presente Comunità educativa: presente Affidamento minori: parzialmente presente

TAB.4 Fonte: Piano sociale di zona 2005-2007 Si delinea un quadro dove i servizi essenziali sono garantiti, ma l’offerta di strutture in grado di fornire una effettiva e pronta risposta alle necessità di allontanamento dalla famiglia di origine (attraverso lo strumento dell’affido) è solo parzialmente coperta. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Attivazione di interventi mirati per minori a rischio e con genitorialità complicate; maggiore definizione dei percorsi di presa in carico; messa in rete dei servizi assistenziali e socio-sanitari; definizione della prassi per i minori a rischio di istituzionalizzazione, affido e adozione anche attraverso il coinvolgimento delle scuole; necessità di attivazione delle risorse istituzionali e del privato sociale per la predisposizione di percorsi qualificati di sostegno all’inserimento in strutture di minori disabili; necessità di strumenti di sostegno alle famiglie al cui interno vi sia un minore disabile; necessità di strumenti e percorsi di sostegno finalizzati all’integrazione scolastica dei minori disabili OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Nelle zone di riferimento l’affido familiare e il servizio adozioni sono organizzati in collaborazione con il distretti sanitari di riferimento. Sul territorio delle Marche sono presenti solo 22 servizi sostitutivi alle funzioni genitoriali. Risulta evidente la criticità della carenza di servizi residenziali e di operatori sociali dell’area minori. Di seguito un elenco dei servizi residenziali per minori presenti sul territorio: Comunità familiari per minori: Comunità “Due Fonti” - Macerata Comunità “Beato Giovanni della Verna” Corridonia Comunità “La Goccia” - Macerata Comunità “La stella” - Macerata Comunità di pronta accoglienza Il Girasole gestita da Ass. “Piombini onlus” Macerata Campo Rotondo, Associazione Glatad onlus Comunità alloggio Casa Luisa per gestanti e madri sole con figli gestita da Caritas ,Macerata Le Casette per gestanti e madri sole con figli gestita da Caritas, Macerata Ass. Piombini onlus” Macerata Comunità Piombini onlus Macerata Comunità di sgancio San Giuliano, Macerata Comunità educativa per minori 2 Comunità “Scuola di Discussione”, Corridonia Comunità Piombini onlus 1 Macerata Comunità Piombini onlus 2 Macerata La gestione dei servizi e delle strutture è sia pubblica che privata.

L.R. 8/94 Minori fuori dalla famiglia d'origine

Territorio Minori in comunità familiari Minori in affidamenti familiari

Gestione del Servizio

Provincia Macerata 96 65 Pubblica e privato sociale

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Provincia Ascoli Piceno ------ ------

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Regione 617 321 Pubblica e privato sociale

TAB. 5 Fonte:Osservatorio regionale politiche sociali Marche In Provincia di Ascoli Piceno è presente una sola Comunità educativa per minori che ha una ricettività di 8 posti. Un dato presente negli ambiti, in cui operano le case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, è l’insufficienza di strutture di tipo residenziale e di famiglie affidatarie che possano accogliere i minori. L’essenzialità della presenza delle case famiglia dell’Associazione è indubbia, come pure la qualificazione che le strutture presentano, essendo riconosciute come Comunità familiari, quindi con particolari standard che consentono tale riconoscimento, previsto dalla L.R 20/1992. Al tempo stesso, presentano i caratteri comuni delle famiglie affidatarie, essendo presenti le due figure genitoriali (corrispondenti ai coniugi della famiglia), uno dei quali è presente 24/24h nella casa-famiglia. INTERVENTO NEL CONTESTO ED AZIONI/ATTIVITA’ DA PARTE DELL’ENTE Nella provincia di Macerata l’ente è presente sul territorio con 4 strutture, mentre nella provincia di Ascoli Piceno con 1 sola struttura. Si tratta di strutture socio-assistenziali residenziali a multiutenza che rientrano nella tipologia “casa-famiglia” e il cui intervento è rivolto principalmente a minori e a disabili con patologie fisiche e psichiche, anche di entità grave. Quasi tutti gli utenti vengono assegnati in affido alle strutture con provvedimenti del TM. In molti casi queste permanenze risultano illimitate in quanto gli accolti hanno contatti molto sporadici con le famiglie di origine o li hanno persi completamente. La tabella 4 descrive sinteticamente la tipologia di utenza e l’età dei fruitori dell’ente:

STRUTTURE DELL’ENTE SUL

TERRITORIO

N’ MINORI ACCOLTI

MINORI CON DISABILITA’ FISICA e/o PSICHICA

MINORI ABUSATI E MALTRATTATI

ETA’

Casa famiglia “Giada”

3 2 1 15, 3, 13 anni

Casa famiglia “Santa Maria del Camino”

3 1 2 3, 12, 15 anni

Casa famiglia “Nostra signora della pace”

2 2 8 e 5 anni

Famiglia aperta “Polidoro”

2 1 1

Casa famiglia “Manuela”, ASCOLI PICENO

7 4 3 Fra i 2 e i 15 anni

TOTALE

17 10 7

Tab. 4 (Fonte:Comunità Papa Giovanni XXIII 2008)

TREND ACCOGLIENZE

2006 2007 2008

MINORI 14 14 18 Tab. 5 (Fonte:Comunità Papa Giovanni XXIII 2008) Le sedi dell’ente presenti sul territorio si fanno carico dei minori che gli vengono affidati, non solo offrendo agli accolti un supporto e uno spazio familiare in cui vivere, ma anche percorsi educativi adeguati alle necessità del minore e attività specifiche pensate in base all’età dei soggetti coinvolti. In particolare le attività realizzate in favore degli ospiti si possono così sintetizzare: incontro con AA.SS. 1 volta al mese (o più volte se necessario); sedute di fisioterapia per i minori con disabilità fisica; sedute di psicoterapia per i minori con disagio psichico; visite specialistiche e mediche; sostegno alle attività scolastiche; accompagnamento ad

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attività sportive (nuoto, calcio,…) e ludico-ricreative (cinema, parco giochi,…); gite ed escursioni sul territorio almeno 1 volta al mese. Visto l’alto numero di minori abusati e maltrattati accolti e il trend di accoglienza in crescita le sedi di attuazione del territorio hanno individuato come priorità l’esigenza di un maggior accompagnamento nelle varie fasi dell’intervento ed il sostegno funzionale al superamento delle condizioni di pregiudizio vissute al fine di migliorare la qualità di vita dei minori stessi. INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI AI QUALI L’ENTE VUOLE RI SPONDERE CON IL PROGETTO Alla luce dei bisogni generali rilevati e dell'intervento specifico condotto attraverso le strutture sedi di attuazione del progetto, l'Ente punta a rispondere ai seguenti bisogni specifici: -alle carenze di strutture residenziali per minori in stato di abbandono (soprattutto disabili) e a rischio - esigenza di un maggior accompagnamento nelle varie fasi dell’intervento ed il sostegno funzionale dei minori accolti maltrattati ed abusati ���� AREA INTERVENTO: DISABILI DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGE T DI INTERVENTO/UTENZA DEL PROGETTO Non è facile reperire dati certi sul numero di disabili presenti nelle Marche. Analizzando il piano di zona 2005-2007, emerge che oltre il 50% delle strutture socio-assistenziali è destinato agli anziani. Ne consegue una offerta residenziale ridotta sia per i minori che per i disabili (19 strutture per 439 posti letto). Sempre dalle ricerche dei Piano di Zona, si evince che al momento del monitoraggio gli utenti disabili erano 766 (9,1%), ma non è inverosimile supporre che sul territorio siano molti di più. DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE E DEI BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET Dal Piano di zona 2005-2007 emerge come un problema rilevante è rappresentato dalla mancanza di strutture atte ad accogliere i soggetti gravissimi o a consentire l’ospitalità temporanea dei disabili in caso di difficoltà familiari temporanee. Nel piano di zona emerge, inoltre, il bisogno di attivare percorsi finalizzati all’inserimento lavorativo dei portatori di handicap e, a partire dall’esigenza delle persone, progetti che offrano risposte avendo sempre come riferimento fondamentale la piena integrazione sociale dei disabili. In questo senso è assolutamente necessario che l’offerta dei servizi sia sostenuta da politiche sociali (trasporti, casa, tempo libero, ecc…) appropriate e che non riducano gli interventi assistenziali o sociosanitari esclusivamente ai problemi immediati che l’handicap pone. DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Ampliamento degli orari e dell’offerta dei servizi; maggiore continuità socio-assistenziale; incremento e miglioramento dei trasporti rivolti ai disabili; potenziamento degli inserimenti lavorativi. OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Sul territorio marchigiano sono presenti: 24 centri diurni socio-educativi ricreativi, di cui 7 rivolti essenzialmente ai disabili psichici (2 si trovano a Tolentino); 7 comunità alloggio, di cui 3 esplicitamente indirizzati ai malati psichici; 2 strutture riabilitative residenziali; 4 comunità protette per disabili psichici. INTERVENTO NEL CONTESTO ED AZIONI/ATTIVITA’ DA PART E DELL’ENTE Nella provincia di Macerata la comunità è presente sul territorio con 4 strutture, mentre nella Provincia di Ascoli Piceno con 1 struttura. Si tratta di strutture socio-assistenziali residenziali a multiutenza che rientrano nella tipologia “casa-famiglia” e il cui intervento è rivolto principalmente a minori e a disabili con patologie fisiche e psichiche, anche di entità grave. Quasi tutti gli utenti sono stati assegnati alle strutture con provvedimenti del TM e la loro permanenza risulta illimitata in quanto gli accolti hanno contatti molto sporadici con le famiglie di origine o li hanno persi completamente. Alcuni disabili minorenni, in stato d’abbandono, sono stati presi direttamente in adozione dalle case-famiglie disponibili.

STRUTTURE DELL’ENTE SUL TERRITORIO

ADULTI DISABILITA’ PSICHICA

DISABILITA’ PSICO-FISICA

Casa famiglia “Giada”

1 1

Casa famiglia 1 1

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“Santa Maria del Camino” Casa famiglia “Nostra Signora della Pace”

1 1

Casa aperta “Polidoro”

1 1

Casa famiglia “Manuela”

3 1 2

TOTALE

7 3 4

Tab. 9 (Fonte:Comunità Papa Giovanni XXIII 2008)

TREND ACCOGLIENZE

2006 2007 2008

DISABILI 11 13 11 Tab. 10 (Fonte:Comunità Papa Giovanni XXIII 2008) Come si deduce dalla tabella attualmente le strutture dell’ente hanno in carico 7 persone disabili. In generale, le sedi dell’ente presenti sul territorio si fanno carico dei disabili che gli vengono affidati, non solo offrendo agli accolti uno spazio familiare in cui vivere, ma anche percorsi educativi individuali, nel caso dei disabili minorenni, e attività specifiche pensate in base alle possibilità psico-fisiche dei soggetti coinvolti. In particolare le attività realizzate in favore degli ospiti si possono così sintetizzare: incontro con AA.SS. 1 volta al mese (o più volte se necessario); sedute di fisioterapia per i soggetti con disabilità fisica; accompagnamento a riabilitazione psico-motoria (specifico per disabili); sedute di psicoterapia per gli individui con disagio psichico; visite specialistiche e mediche; sostegno alle attività scolastiche nel caso dei minorenni; accompagnamento ad attività motorie (nuoto, ginnastica,..) e ludico-ricreative (cinema, parco giochi,…); gite ed escursioni sul territorio almeno 1 volta al mese. Le attività portate avanti dalle strutture suddette sono volte, più in generale, a favorire le opportunità di crescita, di confronto e di inserimento sociale nel contesto di riferimento, attraverso una azione educativa di tipo familiare che mette al centro le esigenze affettive ed evolutive dei disabili minori, e più in generale stimola ciascun individuo colpito da handicap nel suo processo di progressiva autonomia laddove sia possibile. INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI AI QUALI L’ENTE VUOLE RI SPONDERE CON IL PROGETTO L’ente con la sua presenza e le sue attività sul territorio, in particolare, tenta di rispondere ad alcuni dei bisogni che sono emersi nel programma attuativo 2008 del Piano di Zona: - bisogno di sopperire alla carenza di strutture residenziali in grado di accogliere, anche in modo temporaneo, soggetti disabili; - promozione di attività di sensibilizzazione e di informazione sulle tematiche della disabilità INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO I parametri utilizzati per descrivere il contesto socio-territoriale delle province di Macerata e di Ascoli Piceno sono stati ricavati per lo più riferendosi ai dati disponibili più recenti del Piano di Zona 2005-2007 della regione Marche e degli osservatori statistici provinciali. In particolare, il focus è stato posto sui minori in condizione di disagio (anche disabili) e sui disabili (adulti) in carico ai Servizi Sociali e socio-sanitari del territorio. Inoltre sono stati utilizzati: numero accoglienze, numero contatti con i servizi sociali, numero uscite sul territorio, numero nuovi contatti e relazioni instaurate dai minori, numero laboratori organizzati, numero attività ludico ricreative, numero disabili partecipanti alle attività delle sedi, numero percorsi individualizzati, materiale promozionale distribuito, numero eventi del territorio a cui l’ente ha partecipato.

2 - PROVINCIA DI ANCONA BISOGNO GENERALE

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L’intervento dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII in provincia di Ancona si inserisce nell’area di bisogno generale relativo: minori : necessità di sostenere le famiglie in difficoltà con minori a carico e bisogno di accoglienza di minori e adolescenti in stato di disagio e di abbandono CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO: DATI DEMOGRAF ICI E STATISTICI DEL TERRITORIO GENERALE Il contesto territoriale di riferimento del progetto comprende l'Ambito Sociale n. 8 (Senigallia), n. 9 (Jesi) e n. 12 (Falconara Marittima) della provincia di Ancona. Ogni Ambito sociale comprende rispettivamente 11, 21 e 7 comuni. La popolazione residente totale degli Ambiti di riferimento è 253.567 dato aggiornato al 01/01/2007. I comuni interessati all'attuazione del progetto sono rispettivamente Arcevia, Castelbellino e Montemarciano. AMBITO SOCIALE ABITANTI COMUNE ABITANTI

Ambito territoriale 8 Senigallia 78.304 Comune di Arcevia (A.S. 8) 5.225

Ambito territoriale 9 Jesi 106.510 Comune di Castelbellino (A.S. 9) 4.099

Ambito territoriale 12 Falconara Marittima 68.753 Comune di Montemarciano (A.S. 12) 9.888 Tabella n.1 Fonte:www.istat.it Piano di Zona 2005-2007

���� AREA INTERVENTO: MINORI DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGE T DI INTERVENTO/UTENZA DEL PROGETTO

AMBIENTE ABITANTI ABITANTI MINORENNI

% SU ABITANTI

Regione Marche 1.536.098 243.948 15,88%

Provincia Ancona 466.789 73.452 15,74%

Comune di Arcevia (A.S. 8) 5.225 665 12,73%

Comune di Castelbellino (A.S. 9) 4.099 768 18,74%

Comune di Montemarciano (A.S. 12) 9.888 1.661 16,80% Tabella n.2 Fonte:www.istat.it Piano di Zona 2005-2007 DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE E DEI BISOGNI GENERALI RIFERITI AL TARGET AMBITO SOCIALE N. MINORI IN

COMUNITA' FAMILIARI

N. MINORI IN AFFIDO FAMILIARE

GESTIONE DEL SERVIZIO

Ambito territoriale 8 Senigallia 23 10 Indiretta e diretta

Ambito territoriale 9 Jesi 26 dato disaggregato

Non rilevato Diretta e indiretta

Ambito territoriale 12 Falconara Marittima 18 14 Diretta e privata Tabella n. 3 Fonte:www.istat.it Piano di Zona 2005-2007 Una direttrice di riferimento strategico per le politiche sociali della Regione Marche e e per gli ambiti territoriali di riferimento per i prossimi anni saranno le politiche familiari. Anche le famiglie marchigiane sono cambiate. Sono molte le variabili che stanno modificando le condizioni di vita dei cittadini marchigiani rispetto ai comportamenti e alle relazioni familiari:

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l’andamento demografico con il progressivo invecchiamento della popolazione e la crescente presenza degli stranieri; il numero dei matrimoni per rito e di separazioni, divorzi e affidamento di minori; le dinamiche del mondo del lavoro tra crisi di settore e precarizzazione generalizzata; le spese delle famiglie per i consumi alimentari e non alimentari che evidenziano importanti cambiamenti nei costumi e nelle abitudini; l’incidenza e la distribuzione della povertà nei diversi territori regionali. Le questioni aperte, per ciò che attiene la programmazione sociale ed educativa territoriale, sono numerose: nidi d’infanzia da incrementare numericamente e qualitativamente, centri per bambini ed adolescenti da supportare dal punto di vista progettuale, adolescenza e genitorialità da accompagnare e sostenere, minori in situazioni di disagio da prendere in carico compiutamente, bambini e ragazzi fuoriusciti dalla famiglia da accogliere e reintegrare nel contesto familiare, educativo e sociale con coerenti politiche per l’affido, l’adozione e la residenzialità, ed altro ancora. Negli ultimi quattro anni nel territorio preso in riferimento, dall’analisi effettuata dall’Osservatorio regionale politiche sociali e dalCentro regionale di documentazione e analisi per l’infanzia, l’adolescenza e i giovani, emerge un incremento di minori fuoriusciti dal proprio nucleo familiare ed affidati a famiglie o a comunità residenziali di cui non si può non tenere conto. Si è passati dai 714 interventi di affidamento a famiglie o comunità del 2003 ai 938 del 2006 con un incremento di 224 casi a livello regionale. DOMANDA DEI SERVIZI ANALOGHI Qualificare le esistenti realtà di comunità familiare e di servizi residenziali, attraverso l'intensificazione numerica e la presenza di operatori qualificati. Intensificare le reti di affido familiare. Numerose sono le richieste affinché diventi efficace l'intervento di Affido, sia a tutela del minore che a sostegno della famiglia affidataria nonché a favore della famiglia d'origine. OFFERTA DEI SERVIZI ANALOGHI -Nel territorio di riferimento dell'Ambito 8 Equipe integrata per l'Affido e l'Adozione, composta da personale dei Comuni, dell'Asur Zone Territoriale n. 4 e da un apposito Protocollo di Intesa. Rete di Famiglie Affidatarie che, in forma organizzata, supportano gli Enti Locali promuovendo anche percorsi di Formazione ed Informazione integrata. Nel Comune di Senigallia dal 2005 è attivo lo sportello Affido gestito dall'Associazione di volontariato per l'accoglienza dei minori "Un Tetto". Nel Comune di Ostra, la Cooperativa Sociale di Senigallia "Casa della Gioventù" ha attivato dal 2005 una struttura ricettiva per 8 minori di età compresa tra 8 e 17 anni. Nel Comune di Corinaldo è presente una comunità educativa per minori in affido temporaneo. Nel Comune di Arcevia è presente la Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII "Carezza di Dio". Il Piano Sociale di Zona evidenzia che sono "ancora numerosi i casi di minori per i quali si rende necessario l'inserimento in comunità educative o di tipo familiare sul territorio. -Nel territorio di riferimento dell'Ambito 9 nel comune di Castelbellino e Cingoli (Mc) sono presenti rispettivamente le Case Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII "cinque pani e due pesci" "giada" nel comune di Cupramontana è presenti la Comunità Educativa per minori e centro prima accoglienza "La volpe e la rosa" nel comune di Cupramontana è presente la Comunità Educativa per minori "Paides" Nel 2002 le strutture residenziali per minori nell'ambito di riferimento 9 erano totalmente assenti, è solo dal 2005, con l'apertura delle Case Famiglia, che si avvia un lento inserimento di tali strutture residenziali. -Nel territorio di riferimento dell'Ambito 12 L’équipe socio-sanitaria integrata per l’affido, composta da operatori dell’Asur Zona 7 e degli Ambiti Sociali Territoriali 11 e 12, si occupa della tematica dell’affido familiare nel territorio di competenza, lavorando in stretta collaborazione con i Servizi socio-assistenziali degli Enti Locali dell’Asur, con il Tribunale per i Minorenni e con le Associazioni di volontariato presenti, che operano in materia di tutela dei minori e delle famiglie ed hanno elaborato un regolamento affido familiare ed appoggio familiare. nel comune di Montemarciano è presente la Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII "L'annunciazione". INTERVENTO NEL CONTESTO ED AZIONI/ATTIVITA' DA PART E DELL'ENTE L'ente interviene sul territorio di riferimento e nello specifico su tre ambiti sociali territoriali. Le sedi di attuazione coinvolte nel progetto sono: Casa Famiglia “Carezza di Dio” Comune di Arcevia (A.S. 8); Casa

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Famiglia “cinque pani due pesci” Comune di Castelbellino (A.S. 9); Casa Famiglia “L'annunciazione” Comune di Montemarciano (A.S. 12). CASA FAMIGLIA “CAREZZA DI DIO”

ACCOLTO ETA' PROV. GEOGRAFICA

DISTURBO ACCERTATO

ENTITA' DEL DISTURBO

PERMANENZA PERCORSO ACCOGLIENZA

Minore 2 Puglia Disabilità psicofisica

Medio grave

Limitata Servizi Sociali

Minore 11 Marche Disagio Sociale

Limitata Servizi Sociali

Minore 13 Marche Disabilità psichica

Lieve Limitata Servizi Sociali

Minore 13 Marche Disagio Sociale

Limitata Servizi Sociali

Minore 16 Marche Disagio Sociale

Limitata Servizi Sociali

Minore 17 Marche Disagio Sociale

Illimitata Servizi Sociali

Marche 17 Marche Disagio Sociale

Illimitata Servizi Sociali

Tabella n. 5 Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 2008

Evoluzione dell'accoglienza TIPOLOGIA ACCOGLIENZE 2006 2007 2008 minori 5 5 7

Tabella n. 6 Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 2008 CASA FAMIGLIA “CINQUE PANI DUE PESCI” COMUNE DI CAS TELBELLINO (A.S. 9)

ACCOLTO ETA’ PROV. GEOGRAFICA

DISTURBO ACCERTATO

ENTITA’ DEL DISTURBO

PERMANENZA PERCORSO ACCOGLIENZA

Minore 16 Italia Devianza sociale

Medio grave

Limitata Ausl

Minore 15 Albania Devianza sociale

Lieve Limitata Servizio minori Apg23

Minore 17 Marche Disagio Sociale

Illimitata Servizi Sociali

Tabella n. 7 Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 2008

Evoluzione delle accoglienze TIPOLOGIA ACCOGLIENZE 2006 2007 2008

Minori 0 1 3 Tabella n. 8 Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 2008

CASA FAMIGLIA “L’ANNUNCIAZIONE” COMUNE DI MONTEMARC IANO (A.S. 12)

ACCOLTO PROV. GEOGRAFICA

DISTURBO ACCERTATO

ENTITA’ DEL DISTURBO

PERMANENZA PERCORSO ACCOGLIENZA

Minore Puglia Disabilità psichica

Medio grave

Limitata Servizio minori Apg23

Minore Marche Disagio Sociale

Illimitata Decreto Tribunale

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Minore Marche Disagio Sociale

Illimitata Servizi Sociali

Tabella n. 9 Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 2008

Evoluzione dell'accoglienza TIPOLOGIA ACCOGLIENZE 2006 2007 2008

minori 3 4 3 Tabella n. 10 Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 2008

Dall’analisi dei dati si può evidenziare che le strutture dell’Associazione Papa Giovanni XXIII accolgono in prevalenza minori la maggior parte proveniente dalla regione Marche, il trend ci mostra un aumento delle accoglienze come da trend regionale. Le sedi di attuazione della provincia sono intervenute nell’anno 2008 attraverso le seguente attività specifiche: attività di sostegno scolastico (2 volte a settimana); colloqui con minori in affido condotti dagli operatori delle strutture; incontri mensili con i servizi sociali; attività ludico/ricreative (30 laboratori); attività motorie e riabilitative (2 volte alla settimana); 2 incontri di sensibilizzazione sul territorio sulla tematica dell’affido. INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI SPECIFICI AI QUALI L'ENT E VUOL RISPONDERE CON IL PROGETTO E' evidente che il territorio in riferimento necessita l'intensificazione di percorsi di accoglienza in famiglie affidatarie e strutture residenziali con aumento della qualificazione di percorsi di affidamento in corso e la realizzazione di strutture residenziali adeguata in termini numerici. INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO Gli indicatori presi in esame per la descrizione del contesto sono stati: Popolazione del territorio, cercando di evidenziare, gli utenti in oggetto rispetto alla totalità. Piani di Zona per individuare il lavoro svolto dai servizi analoghi e quali sono i bisogni generali secondo i servizi sociali di zona, le strutture a disposizione nel territorio di riferimento per comparare il numero di utenti dal servizio offerto dalla comunità in genere, il nuemro dei contatti con i servizi sociali, il numero dei contatti con iil servizio minori del’ente, numero degli incontri pubblici ove l’ente ha partecipato, numero contatti con famiglie del territorio.

3 - PROVINCIA DI PESARO-URBINO BISOGNO GENERALE L’intervento dell’Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII in provincia di Pesaro Urbino si inserisce nell’area di bisogno generale relativo: minori : necessità di sostenere le famiglie in difficoltà con minori a carico e bisogno di accoglienza di minori e adolescenti in stato di disagio e di abbandono disabili : necessità di interventi di integrazione dei soggetti disabili e di accoglienza di persone con handicap fisico e/o psichico CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO, DATI DEMOGRAF ICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGET DEL PROGETTO La Provincia di Pesaro e Urbino - già istituita con decreto 22 dicembre 1860 n. 4495 - ha per sedi di capoluogo le Città di Pesaro e di Urbino con le funzioni loro assegnate dal Decreto medesimo e conta una popolazione pari a 368.669 abitanti. La provincia di PU prevede 4 distretti sanitari così suddivisi: distretto 1 con Pesaro comune capofila; distretto 2 con Novafeltria comune capofila; distretto 3 con Urbino comune capofila e distretto 4 con Macerata Feltria comune capofila. Nella tabella di seguito riportiamo la popolazione dei comuni dove si trovano le strutture appartenente al presente progetto appartenenti ai distretti sanitari I, II, IV.

COMUNE N. Abitanti Barchi 983 Orciano 2.268 San Leo 2.998 Castelbellino 3.618

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Fonte: Sistar Marche

���� AREA INTERVENTO: MINORI DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGE T DI INTERVENTO DEL PROGETTO

DISTRETTO Numero Minorenni

Popolazione totale % su popolazione

I Pesaro 18.059 104.243 17,32 IV Macerata Feltria 3.571 20.248 17,64 II Novafeltria 3.043 17.977 16,93

La popolazione della Provincia compresa nella fascia 0-17 anni, rappresenta il 17,79% (65.568 unità) della popolazione complessiva, con la tendenza al costante decremento. Particolari da evidenziare: sono l’alto aumento di minori 0-4 anni,negli ultimi 4 anni, il forte cambiamento strutturale familiare, della sua composizione, l’alto numero dei divorzi. Nell’anno 2007 l’affido familiare ha riguardato 66 casi di minori, l’affido in comunità 145, per un totale di 211 minori in situazione di affido. BISOGNI SPECIFICI RILEVATI Nei piani di zona 2005-2007 è stato proposto, da un’associazione di volontariato, un progetto mirato all’accoglienza di bambini, in particolare femmine, in situazione di disagio. Inoltre i bisogni maggiormente espressi dai distretti sanitari sono:

- insufficienza di percorsi di accoglienza in famiglie affidatarie - necessità di lavorare sulla qualità dell’intervento per minori, superando la soglia dell’emergenza

DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Necessità di:

- promuovere il sostegno alla genitorialità - intensificare le reti di affido familiare - promuovere la socializzazione tra famiglie, ideando percorsi per il mutuo aiuto - diffondere, tramite progetti di promozione, la cultura dell’affido - rendere omogenea l’accesso ai servizi residenziali per minori - qualificare le esistenti realtà di comunità familiare e di accoglienza

OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI COMUNE ENTE GESTORE UTENZA N.POSTI FANO Casa Famiglia - "Casa

Nazareth" gestita dall’Associazione Banca del Gratuito

minori (0-12 anni) adolescenti (13-18 anni)

FANO Comunità educativa "Casa Lucia" dall’Associazione Il Rifugio

madri e minori (0-12)

8 posti

FANO Comunità alloggio "L'Acacia" gestita dall’Associazione Cante di Montevecchio

Madri e minori (0-12)

6 posti

Montemarciano 9.173

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FANO Comunità alloggio "Guido Berardi" gestita dall’Associazione Cante di Montevecchio

Madri e figli minori (0-12)

12 posti

PESARO Comunità alloggio "Casa Sacchetti

Madri con minori (0-12)

8 posti

PESARO Centro di pronta accoglienza il “Tingolo”

Minori (0-12 anni) adolescenti (13-18 anni)

8 posti

PESARO Centro Diurno per minori "Lucignolo”

minori (0-12 anni) adolescenti (13-18 anni)

INTERVENTO NEL CONTESTO ED AZIONI/ATTIVITÀ DA PARTE DELL'ENTE Le accoglienze e gli utenti nel mese di ottobre 2008 sono i seguenti:

Comune Strutture N. accoglienze Barchi

Casa famiglia “Don Remo Bianchi”

5 minori

Castelbellino Casa famiglia “cinque pani e due pesci”

2 minori

Montemarciano Casa famiglia “l’Annunciazione”

2 minori

Arcevia Casa famiglia “Carezza di Dio”

5 minori

Dei 14 minori accolti, 7 provengono dalla Provincia e altrettanti da altri luoghi extraprovinciali. L’arrivo alle strutture avviene tramite i Servizi Sociali dei territori di provenienza nella totalità dei casi presenti e attraverso il Tribunale minorile. Tutte le strutture sono autorizzate in base al regolamento regione Marche come Comunità familiari. La casa Don Remo Bianchi è attiva nei territorio partecipando ai tavoli tematici dei Pdz, inoltre è a disposizione per la gestione degli sportelli informativi sull’affido, partecipa alla progettazione per la sensibilizzazione sulla tematica con Usl e Servizi comunali e gestisce il primo contatto con famiglie disponibili all’affido. Le attività delle strutture che accolgono minori sono: - incontri periodici mensili con psicologi - incontri periodici con assistenti sociali (circa ogni 2 mesi) - incontri affiancati e/o autonomi con le famiglie naturali degli accolti (a cadenza settimanale) - attività quotidiana di sostegno e recupero scolastico - attività sportive (1 volta a settimana) - attività di cineforum aperto a tutta la comunità cittadina (una volta a settimana) - laboratori linguistici (1 volta a settimana) - animazione e organizzazione di momenti aggregativi per il fine settimana INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO AL QUALE L'ENT E VUOLE RISPONDERE CON IL PROGETTO Alla luce dei bisogni generali rilevati e dell'intervento specifico condotto attraverso le strutture sedi di attuazione del progetto, l'Ente punta a rispondere ai seguenti bisogni specifici: - Necessità di lavorare sulla qualità dell’intervento per minori, superando la soglia dell’emergenza ���� AREA INTERVENTO: DISABILI DATI DEMOGRAFICI E STATISTICI IN RELAZIONE AL TARGE T DI INTERVENTO DEL PROGETTO

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Nonostante il sistema economico territoriale sia su un buon livello e non siano presenti situazioni emergenziali di disoccupazione, in controtendenza con la recessione economica nazionale, un dato rilevante da sottolineare è la disoccupazione dei disabili, molto alta.

Ambito – Zona/Comune n. utenti beneficiari

2 COM. MONT. NOVAFELTRIA 82

5 COM. MONT. CARPEGNA 148

6 FANO 500 TAB.5 Fonte: C. Documentazione sulla disabilità della Regione Marche BISOGNI GENERALI RILEVATI Un gruppo di lavoro composto da tecnici e operatori della Sanità locale, dei Comuni e del Privato Sociale sta monitorando la situazione dei disabili psico-fisici inseriti nei Centri Diurni del territorio provinciale, per verificare quanti di questi avranno necessità, nei prossimi anni, di strutture d’accoglienza residenziali, perché privi di sostegno familiare. Inoltre nonostante il sistema economico territoriale sia su un buon livello e non siano presenti situazioni emergenziali di disoccupazione, un dato rilevante da sottolineare è l’alta disoccupazione dei disabili. RELATIVA DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI Necessità di:

- realizzare percorsi di formazione professionale per operatori socio sanitari dell’ area disabili alfine di acquisire modalità di lavoro comune

- promozione e potenziamento degli interventi per il tempo libero e per la socializzazione - innovazione, riprogrammazione e sviluppo dei servizi diurni attivi - potenziare le attività di accompagnamento al lavoro - incentivare e realizzare percorsi che vadano oltre il circuito famiglia-servizi che tentino sviluppo

relazioni con la comunità locale - prevedere percorsi formativi e di inserimento lavorativi per disabili con Centro Impieghi, realizzare

una risposta residenziale in termini qualitativi, diversificando e specializzando l’intervento in riferimento alle effettive condizioni e necessità degli utenti ospitati.

OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI

COMUNE ENTE GESTORE Struttura Mondavio Comune di

Mondavio Centro Diurno Socio Educativo "L'Aquilone"

PERGOLA Coop. Soc. la Macina

Centro Diurno Socio Educativo "Margherita"

AUDITORE Centro Diurno Socio Educativo "Margherita"

NOVAFELTRIA Coop. Sociale Logos

Centro Diurno Logos

Montegrimano Soc cooperativa la Mimosa

Centro di inserimento lavorativo

Sassocorvaro Coop. Soc. Il sestante e La Mimosa

Centro di inserimento lavorativo

Mondolfo Coop. Soc. H muta Centro Diurno Socio Educativo "La Rosa Blu"

Pesaro Il Labirinto Centro residenziale

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Pesaro Coop. Sociale Pier Giorgio Frassati

Centro residenziale

INTERVENTO NEL CONTESTO ED AZIONI/ATTIVITÀ DA PARTE DELL'ENTE Le accoglienze e gli utenti nel mese di ottobre 2008, ripartite per aree di intervento, sono i seguenti:

Comune Strutture N.accoglienze Orciano di Pesaro

Centro Diurno Il Mosaico

10

Disabili adulti

San Leo Il Garden

8 Disabili adulti

Arcevia Casa famiglia “Carezza di Dio”

1 Disabili adulti

Castelbellino Casa famiglia “Cinque pani e due pesci”

2 Disabili adulti

Montemarciano Casa famiglia l’annunciazione

1 Disabili adulti

San Leo Centro Diurno Educativo Riabilitativo Il Nodo

16 Disabili adulti

Le strutture per disabili coinvolte nel progetto di dividono fra case famiglia e centri diurni con specificità differenti. I centri diurni ospitano adulti con disabilità medio gravi e seguono l’apertura dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 16,00, offrendo sostegno alle famiglie, occupando gli utenti disabili in una pluralità di attività che favoriscono lo sviluppo dell’autonomia del singolo e l’integrazione nel Centro e nella Comunità locale. Per la gravità degli utenti (13 disabili), si offre anche il servizio di accompagnamento e di trasporto nella loro casa, attraverso la collaborazione del Comune di Novafeltria. Una equipe di educatori e un coordinatore programmano le attività socio-educative personalizzandole per ogni utente (progetti di piccola conquista), attraverso incontri ripetuti e periodici con i famigliari e i servizi sociali competenti. Il Centro il Garden presenta una specificità: l’attività della struttura è orientata alla coltivazione e cura delle piante da giardino, in un vero vivaio, oltre che alla vendita delle stesse, coinvolgendo gli utenti nella stessa attività di vendita e favorendo l’incontro e la socializzazione verso l’esterno. Le attività dei centri diurni si possono così riassumere: - occupazionali: assemblaggio, piccola falegnameria, impagliatura sedie, coltivazione piante, vendita piante - ricreative: feste, spettacoli, gite, vacanza estiva al mare o in montagna della durata di 10 giorni - educative: sostegno e ascolto (progetti di piccola conquista per ogni disabile) - espressive: laboratori espressivi, musicali e di manipolazione - sportive: piscina, palestra, tornei con altri centri, meeting di atletica Le attività delle case famiglia che ospitano disabili si possono riassumere in: - incontri periodici con assistenti sociali (circa ogni 2 mesi) - accompagnamento quotidiano ai centri diurni - accompagnamento ai centri di fisioterapia - attività quotidiana di sostegno all’autonomia - accompagnamento ad attività sportive (1 volta a settimana) - animazione e organizzazione di momenti aggregativi per il fine settimana INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI SPECIFICI AI QUALI L'ENT E VUOLE RISPONDERE CON IL PROGETTO Alla luce dei bisogni generali rilevati e dell'intervento specifico condotto attraverso le strutture sedi di attuazione del progetto, l'Ente punta a rispondere ai seguenti bisogni specifici: - necessità di migliorare gli interventi a favore dei disabili psico-fisici

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INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO ���� AREA INTERVENTO: MINORI

• Numero inserimenti di minori in strutture residenziali • Numero provvedimento di affido • Numero minori in carico ai servizi sociali • Numero provvedimenti emanati dal Tribunale dei minori • Numero di minori e famiglie coinvolte nelle attività progettuali • Numero minori disabili inseriti nelle scuole del territorio • Numero delle richieste di inserimento minori nelle strutture dell’ente

���� AREA INTERVENTO: DISABILI

• Numero inserimenti in case famiglia • Numero delle attività finalizzate al sostegno della persona disabile attivate nelle case famiglia

dell’ente. • Numero inserimenti in centri diurni • Numero e tipologia di strutture per disabili presenti sul territorio • Quantità di laboratori manuali/creativi organizzati dai centri diurni • Numero di programmi definiti di attività di formazione all'autonomia nei centri diurni • Valutazioni qualitative del piano sociale di zona rispetto all’andamento di classi di servizi forniti ad

utenti disabili. 7) Obiettivi del progetto:

REGIONE MARCHE 1 - PROVINCE DI MACERATA e DI ASCOLI PICENO ���� AREA INTERVENTO: MINORI

���� AREA INTERVENTO: DISABILI

BISOGNO CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATTESI INDICATORI

Carenze di strutture residenziali per minori in stato di abbandono (soprattutto disabili) e a rischio

1) Incrementare il numero di accoglienze di minori

n.nuovi inserimenti n.contatti con i servizi sociali e con le unità di strada

Esigenza di un maggior accompagnamento nelle varie fasi dell’intervento ed il sostegno funzionale dei minori accolti maltrattati ed abusati

2) Potenziare qualitativamente l’’intervento ed il sostegno funzionale dei minori accolti maltrattati ed abusati

Aumento da 18 a 21 di minori accolti in maniera residenziale

Aumento degli interventi di sostegno ai minori maltrattati ed abusati

Miglioramento delle attività assistenziali ed educative

n.uscite sul territorio

questionari specifici di verifica

n. nuovi contatti e relazioni instaurate dai minori

BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATTESI INDICATORI

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2 - PROVINCIA DI ANCONA ���� AREA INTERVENTO: MINORI

3 - PROVINCIA DI PESARO-URBINO ���� AREA INTERVENTO: MINORI

3) Offrire al disabile una struttura permanente di riferimento mediante la realizzazione di laboratori specifici per attività manuali, espressive e ricreative;

Creazione all’interno della rete dei servizi per disabili di uno spazio di aggregazione e di socializzazione.

Promozione di percorsi personalizzati per lo sviluppo delle capacità e potenzialità individuali.

n. laboratori organizzati

n. attttività ludico ricreative

n. disabili partecipanti

n. percorsi individualizzati

Bisogno di sopperire alla carenza di strutture residenziali in grado di accogliere, anche in modo temporaneo, soggetti disabili Promozione di attività di sensibilizzazione e di informazione sulle tematiche della disabilità

4) Incrementare le attività di promozione e sensibilizzazione nel territorio

Aumentare la partecipazione ad incontri di promozione e sensibilizzazione sul territorio

n. materiale promozionale distribuito

n. eventi del territorio a cui l’ente ha partecipato

BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATT ESI INDICATORI

1. Aumentare il numero e la qualità dei percorsi di accoglienza ed inserimento nelle strutture

Incremento delle accoglienze di minori provenienti dal territorio provinciale da 4 a 8.

- n. di nuove accoglienze - registro presenze delle strutture - n. percorsi di affido - n. contatti con i servizi sociali e il servizio minori centrale dell’associazione

Necessita l'intensificazione di percorsi di accoglienza in famiglie affidatarie e strutture residenziali

2. Sensibilizzare e promuovere l’affido e la casa famiglia come risposta ai bisogni dei minori emarginati

Aumento di contatti con i Servizi Sociali. Aumento, da 2 a 6, degli incontri di sensibilizzazione e promozione sull’affido.

- n. incontri pubblici sul territorio

- n. comunicazioni con i servizi sociali

- n. contatti con famiglie interessate al tema dell’affido

BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATT ESI INDICATORI

Necessità di lavorare sulla qualità dell’intervento per minori, superando la soglia dell’emergenza

1. Migliorare l’intervento educativo e l’intervento di supporto psicologico

Aumento delle attività educative e ludiche (incontri,psicologi, uscite ludiche, attività di sostegno scolastico, ecc…)

Aumento degli interventi di supporto psicologico per i minori

n. ore di sostegno scolastico n. contatti con il servizio minori centrale dell’associazione

n. contatti con servizi sociali

n. interventi di supporto

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���� AREA INTERVENTO: DISABILI

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’interv ento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

REGIONE MARCHE 1 - PROVINCE DI MACERATA e DI ASCOLI PICENO 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungime nto degli obiettivi ���� AREA INTERVENTO: MINORI

psicologico

n. uscite ludico-ricreative

n. incontri con psicologi

n. partecipazione ai tavoli tematici sociali

BISOGNI CONTESTO OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATT ESI INDICATORI

1. Migliorare ed incrementare le attività riabilitative e relazionali dei disabili psichici accolti

Aumento generale del tempo dedicato ai disabili psichici

Aumento delle uscite sul territorio da 1 a 2 al mese

Aumento delle attività psico-sociali da 1 volta alla settimana a 2

Migliore integrazione sociale

Incremento da 1 a 2 alla settimana delle sessioni cognitive

n. attività ricreative n. uscite sul territorio n. attività pscico-sociali n. attività di integrazione sociale come uscite sul territorio

n. ore dedicate ai disabili psichici analisi questionari specifici di verifica dei risultati e colloqui con esperti

Necessità di migliorare gli interventi a favore dei disabili psico-fisici

2. Incremento e verifica costante dei progetti individuali di “piccola conquista”

Miglioramento delle capacità di autonomia dei disabili accolti

Aumento dei progetti di “piccola conquista”

n. responsabilità affidate ad ogni disabile

livello di autonomia

n. incontri di verifica

n. rielaborazioni dei “progetti di piccola conquista”

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OBIETTIVO 1 Incrementare il numero di accoglienze d i minori FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo 1

- inventario del materiale necessario per lo svolgimento dei vari laboratori ed attività - contattare una psicologa per fornire supporto psicologico agli accolti che provengono da situazioni familiari

molto difficili - elaborazione di un documento che sintetizzi lo stato degli accolti - verificare i rapporti con servizi scolastici per integrazione disabili - contatto con i servizio minori dell’associazione per individuare canali di aiuto e sostegno alla zona territoriale - ricerca ed individuazione di possibili enti privati, enti pubblici, famiglie, ecc.. che possano effettuare

donazioni di cibo e vestiario; - contatti con “Alba d’oro” per verificare possibili donazioni - valutazione da parte degli operatori delle strutture delle abilità dei disabili accolti e dello stato psico-sociale

dei minori - individuazione di futuri e possibili eventi pubblici o privati dove l’associazione può partecipare sia in modo

attivo che in modo indiretto tramite banchetti, volantinaggio, ecc - ricerca di nuove metodologie e nuovi strumenti di intervento nel campo dei minori preparazione delle sedi

per l’accoglienza di nuovi inserimenti sia a livello organizzativo che strutturale - verificare la disponibilità dei Comuni nel fornire spazi per la promozione e la sensibilizzazione

AZIONI – ATTIVITA’ 1°

MESE 2° MESE

3° MESE

4° MESE

5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MESE

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Accoglienza dei minori Incremento dei rapporti con i servizi sociali territoriali

Collaborazione e cooperazione con il Servizio Centrale Minori della Comunità Papa Giovanni XXIII

Attività formative per gli operatori Attività di promozione e tutela dei minori

Attività assistenziali ed educative

OBIETTIVO 2 Potenziare qualitativamente l’interven to ed il sostegno funzionale dei minori accolti maltrattati ed abusati FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo 2

- verificare la qualità dei rapporti con le figure adulte con cui i minori sono in rapporto: gli insegnanti e gli educatori

- elaborazione di un documento che sintetizzi lo stato degli accolti - incontro con tutti gli operatori dell’associazione per analizzare i bisogni formativi - analisi dei bisogni formativi ed elaborazione di una agenda formativa - individuazione dei formatori necessari

AZIONI – ATTIVITA’ 1°

MESE 2° MESE

3° MESE

4° MESE

5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MESE

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Interventi e sostegno funzionale dei minori accolti maltrattati ed abusati

Attività motorie Analisi dei bisogni dei minori e individuazione dei programmi individualizzati

Attività ricreative e ludiche aperte

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agli esterni Attività assistenziali ed educative Attività di sensibilizzazione e promozione

Attività formative per gli operatori

���� AREA INTERVENTO: DISABILI

OBIETTIVO 3 – 4 Offrire al disabile una struttura permanente di riferimento mediante la realizzazion e di laboratori specifici per attività manuali, espressi ve e ricreative - Incrementare le attività di promo zione e sensibilizzazione nel territorio FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo 3

- incontro con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Macerata e Brescia per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie

- contattare i centri, servizi, associazioni che sono organizzati per l’accoglienza di disabili e organizzano attività adatte (associazioni,centri diurni,parrocchie,maneggi per ippoterapia)

- contattare centri sportivi, riabilitativi e fisioterapici specializzati per i disabili - individuazione di futuri e possibili eventi pubblici o privati dove l’associazione può partecipare sia in modo

attivo che in modo indiretto tramite banchetti, volantinaggio, ecc… - ricerca ed individuazione di possibili enti privati, enti pubblici, famiglie, ecc.. che possano effettuare

donazioni di cibo e vestiario; - contatto con i servizio minori e disabili dell’associazione per individuare canali di aiuto e sostegno alla zona

territoriale - formazione di unità di strada e pianificazione degli interventi dell’uscite sul territorio - inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano per l’assistenza ai disabili

AZIONI – ATTIVITA’ 1°

MESE 2° MESE

3° MESE

4° MESE

5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MESE

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Analisi e periodica verifica delle condizione di disabilità nel territorio

Creazione di laboratori ad hoc aperti anche ad esterni

Attività ludico ricreative Attività motorie Attività assistenziali Attività di sensibilizzazione e promozione

8.2 Complesso delle attività previste per la realiz zazione dei piani di attuazione. Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Macerata e Ascoli Piceno attueranno le seguenti azioni/attività: ���� AREA INTERVENTO: MINORI Obiettivo 2 Attività ricreative e ludiche: per aiutare la nascita e lo sviluppo delle relazioni interpersonali all’interno della casa famiglia, per far si che l’accoglienza possa avvenire in clima di condivisione e di reciproca conoscenza, per trascorrere del tempo libero insieme rilassandosi, divertendosi e consentano l’espressione delle capacità artistiche, creative, motorie e del mondo interiore dell’accolto: Attività per minori - utilizzo del computer sia a scopo scolastico che ricreativo (esempio giochi multimediali, per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici); - apprendimento di uno strumento musicale; - attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio)

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- partecipazione a incontri con altri giovani del territorio - attività di sostegno scolastico Attività per minori disabili - attività al computer e utilizzo di programmi specifici - attività manuali specifiche (laboratori di arte terapia con utilizzo di diversi materiali, per sviluppare e migliorare le abilità psico-motorie e consentire l’espressione della propria fantasia) - incontri con i giovani del territorio per sensibilizzarli in modo diretto In particolare nella Casa Famiglia 6: - partecipazione ad incontri ricreativi e formativi per giovani disabili del Centro diurno; Attività comuni - attività musicali (ascolto, canto); - attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa); - giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ; - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni, stoffa); - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage - escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); - organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità - organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) Obiettivo 1-2 Attività formative degli operatori L’equipe educativa deve considerare come parte integrante del proprio lavoro una formazione permanente che permetta di: − sviluppare competenze relazionali ed emotive specifiche per un’adeguata gestione dei rapporti con i minori e con le loro famiglie; − acquisire e aggiornare le conoscenze in merito al ruolo svolto dalle differenti figure istituzionali coinvolte nella gestione dei casi. Particolare attenzione andrà posta alle connessi con i procedimenti giudiziari in atto. - corsi per gli operatori ( attraverso la partecipazione a corsi interni e a quelli organizzati dal territorio circa le problematiche legate sia alla condizione di affido che di disabilità , alla sua gestione e possibili cambiamenti da compiere). - incontri di verifica e rielaborazione periodici Obiettivo 2 Attività motoria Attività per minori -frequentazione di scuole di calcio, di pallavolo, di basket ecc. -attività ludiche all’aperto sia organizzate che non Attività per minori disabili - attività riabilitative psicomotorie secondo i bisogni dei singoli accolti (sedute di psicomotricità, esplorazione dello spazio, attivazione delle funzioni sensoriali, percorsi psicomotori) - frequentazione di corsi di attività sportiva specifici per disabili (corsi di basket) - nuoto con la presenza di un allenatore specifico Attività comuni - attività sportive (che consentono agli accolti di socializzare e sviluppare le capacità motorie che permettono loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di divertirsi insieme);

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Obiettivo 1 Incremento dei rapporti con i servizi sociali, terr itoriali - verifica della situazione sociale nei quartieri a rischio - colloqui con i referenti delle diverse circoscrizioni - comunicazione della disponibilità per nuove accoglienze di minori - comunicazione ai servizi sociali di famiglie con minori in difficoltà Obiettivo 2 Interventi e sostegno funzionale dei minori accolt i maltrattati ed abusati - protezione efficace ed immediata del minore rispetto ai rischi di ulteriore vittimizzazione; - sostegno adeguato del minore nei momenti critici e nelle fasi più delicate del percorso; - osservazione del bambino rispetto ai danni fisici e psichici subiti e alle risorse presenti sia a livello individuale, sia a livello relazionale; - offerta di esperienze relazionali correttive, adeguate ai bisogni evolutivi del minore; - facilitazione alla rielaborazione delle esperienze traumatiche vissute; - accompagnamento del minore seguente alla valutazione (rientro in famiglia, affido, adozione). - esercizio attivo della vigilanza rispetto a possibili intromissioni o interferenze di adulti pregiudizievoli in accordo con il servizio affidatario; - monitoraggio dei contatti e delle visite tra genitori e bambino e loro registrazione; - dialogo con il minore in merito alle difficoltà vissute all’interno della propria famiglia e al percorso che gli stessi genitori stanno compiendo; - lavoro di preparazione e di sostegno del contesto sociale (scuola, tempo libero, sport) che accoglie il minore tramite un uso corretto delle informazioni circa la sua storia e le sue problematiche da attuarsi in collaborazione con il servizio sociale territoriale; - utilizzo di modalità osservative documentabili sui comportamenti del minore e sulle sue relazioni significative; - riconoscimento e ascolto del materiale simbolico portato dal minore nelle attività quotidiane e nel gioco; - organizzazione della vita della comunità che garantisca un adeguato controllo sulle possibili interazioni problematiche tra i minori (comportamenti aggressivi, comportamenti sessualizzati); - interventi educativi basati sul bilanciamento tra contenimento e comprensione dei comportamenti problematici e sintomatici; - organizzazione di attività individuali e/o di gruppo atte a valorizzare le capacità del bambino nella costruzione di un’identità personale positiva ed a promuovere spazi di “normalità”; - presenza degli operatori accanto al minore nei vari momenti del percorso giudiziario (perizie, audizione protetta, visite mediche...) in accordo con le decisioni della magistratura e del servizio sociale affidatario; - attivazione di alleanze educative con genitori valutati recuperabili ed aiuto al bambino nel riconoscimento del cambiamento avvenuto; - collaborazione stabile con medico pediatra; Obiettivo 2 Analisi dei bisogni dei minori e individuazione dei programmi individualizzati - osservazione e sostegno delle relazioni tra il bambino e i familiari (se non sospese dalle autorità giudiziaria) e della loro evoluzione nel tempo; - riunioni di equipe per la progettazione e la verifica degli interventi; - spazi di analisi e rielaborazione dei vissuti emotivi degli educatori. Obiettivo 1 Collaborazione e cooperazione con il Servizio Centr ale Minori della “Comunità Papa Giovanni XXIII” - comunicazione della disponibilità dell’accoglienza nelle strutture di minori e diffusione nella rete delle case famiglia di tale condizione. - colloqui periodici con il coordinatore del servizio per verificare eventuali nuovi casi - verifica della situazione generale delle sedi Obiettivo 1 Accoglienza dei minori - predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di

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inserimento che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo; - attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, degli operatori e degli accolti - colloqui individuali tra il nuovo accolto straniero e gli operatori per individuare i bisogni - colloqui con i servizi sociali per individuare problematicità e tipologia del disagio e possibili soluzioni - individuazione di un percorso individualizzato - predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo; - accompagnamento del minore seguente alla valutazione (rientro in famiglia, affido, adozione). - esercizio attivo della vigilanza rispetto a possibili intromissioni o interferenze di adulti pregiudizievoli in accordo con il servizio affidatario; - monitoraggio dei contatti e delle visite tra genitori e bambino e loro registrazione; - lavoro di preparazione e di sostegno del contesto sociale (scuola, tempo libero, sport) che accoglie il minore tramite un uso corretto delle informazioni circa la sua storia e le sue problematiche da attuarsi in collaborazione con il servizio sociale territoriale; · utilizzo di modalità osservative documentabili sui comportamenti del minore e sulle sue relazioni significative; · riconoscimento e ascolto del materiale simbolico portato dal minore nelle attività quotidiane e nel gioco; . organizzazione della vita della comunità che garantisca un adeguato controllo sulle possibili interazioni problematiche tra i minori (comportamenti aggressivi, comportamenti sessualizzati); · interventi educativi basati sul bilanciamento tra contenimento e comprensione dei comportamenti problematici e sintomatici; · organizzazione di attività individuali e/o di gruppo atte a valorizzare le capacità del bambino nella costruzione di un’identità personale positiva ed a promuovere spazi di “normalità”; · presenza degli operatori accanto al minore nei vari momenti del percorso giudiziario (perizie, audizione protetta, visite mediche...) in accordo con le decisioni della magistratura e del servizio sociale affidatario; · attivazione di alleanze educative con genitori valutati recuperabili ed aiuto al bambino nel riconoscimento del cambiamento avvenuto; Obiettivo 1- 2 Attività assistenziali ed educative Attività per minori - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici); - svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva Attività per minori disabili - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici); - svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva - gli operatori locali di progetto gestiscono i rapporti degli accolti disabili con le famiglie d’origine impossibilitate a sostenerne l’assistenza; Attività comuni - cura igienico sanitaria personale (gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana); - cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); - gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap); - incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si confrontano sull’andamento della situazione e delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come migliorarle);

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- attività di riordino e pulizia per gli accolti ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale); - predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); - colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche); - attività terapeutiche individuali settimanali ( gli accolti seguono distinte terapie in base al loro specifico bisogno che accompagnano le attività quotidiane); - somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica; - frequentazione dei parenti degli accolti che presentano ancora un rapporto con la famiglia di origine - gli operatori locali di progetto gestiscono i rapporti con la Questura, il Tribunale minorile OBIETTIVO 1-2 Attività di tutela (promozione e sensibilizzazione) del territorio - consulenza ed aiuto alle famiglie con minori in difficoltà educativa(organizzazione di incontri per permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto); o). - due volte l’anno organizzazione di campi di condivisione realizzati in collaborazione con i Servizi Sociali aperti alla società provinciale, alla promozione e alla divulgazione delle tematiche inerenti l’affido e l’accoglienza. - organizzazione d’incontri di sensibilizzazione all’affido e per creare un clima di aiuto e collaborazione con le altre associazioni di volontariato presenti. - programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori disabili e genitori anziani. - partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine. - partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere. - incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori e disabili - testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi ���� Attività per disabili Obiettivo 3 Attività ricreative e ludiche: - attività culinarie (gli accolti vengono invitati ad aiutare gli operatori nella preparazione del cibo quotidiano sia come forma di gioco che di responsabilizzazione); - attività manuali specifiche (laboratori di arte terapia con utilizzo di diversi materiali e per sviluppare e migliorare le abilità psico-motorie e consentire l’espressione della propria fantasia) - attività musicali (ascolto, canto); - giochi di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ; - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni, stoffa); - organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage - escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); - organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar,parchi…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità - organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) Obiettivo 3 Attività motoria - attività riabilitative psicomotorie secondo i bisogni dei singoli accolti (sedute di psicomotricità, esplorazione dello spazio, attivazione delle funzioni sensoriali, percorsi psicomotori) - nuoto con la presenza di un allenatore specifico - attività sportive (acquaticità e corsi di nuoto; palestra, tornei di calcio, pallavolo, pesca sportiva) - incontri sportivi con altre realtà associative, gruppi giovanili, comunità terapeutiche presenti sul territorio

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Obiettivo 3 Analisi e periodica verifica delle condizione di di sabilità nel territorio - valutazione e verifica quantitativa e qualitativa della presenza di disabili con genitori anziani sul territorio - interviste con i referenti delle singole circoscrizioni - valutazione delle condizioni psicofisiche e relazionali dei disabili attraverso test, colloqui, osservazioni - creazione di un progetto comprendente attività ricreative ludiche mirate in relazione alle abilità e ai diversi livelli di autonomia mostrati dai disabili - apertura della Casa Famiglia alle attività, ai disabili e alle loro famiglie Obiettivo 3 Attività assistenziali ed educative - cura igienico sanitaria personale (gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana); - cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); - gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap); - incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si confrontano sull’andamento della situazione e delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come migliorarle); - attività di riordino e pulizia per gli accolti ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale); - predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); - colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche); - attività terapeutiche individuali settimanali ( gli accolti seguono distinte terapie in base al loro specifico bisogno che accompagnano le attività quotidiane); - somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica; - frequentazione dei parenti degli accolti che presentano ancora un rapporto con la famiglia di origine Obiettivo 3 Creazione di laboratori ad hoc - incentivare spazi e luoghi di socializzazione ed integrazione sociale. - programmazione generale mirata a prevenire e contrastare condizioni di emarginazione delle persone disabili, - offrire una struttura permanente di riferimento, favorendo la mobilità di quei disabili che hanno più difficoltà di raggiungimento del luogo di aggregazione. - integrazione con realtà aggregative per disabili presenti sul territorio - attività che hanno lo scopo di favorire la socializzazione e stimolare le capacità e le potenzialità individuali all’interno di un gruppo. I Laboratori saranno:

• Laboratorio di Scultura, cottura e pittura terracotta; • Laboratorio di Musica ritmica e strumentale o di danza popolare ; • Laboratorio di Attività Teatrale ludico- espressiva; • Laboratorio di pittura; • Soggiorni estivi da organizzarsi presso località balneari.

- calendarizzazione della attività per una condivisione del programma operativo anche da parte degli utenti e delle famiglie. - verifiche con i ragazzi, le famiglie e i servizi sull’andamento del progetto. - comunicazione tra tutte le parti coinvolte nel progetto. Obiettivo 3 Attività di tutela (promozione e sensibilizzazione) del territorio - consulenza ed aiuto alle famiglie dei portatori di handicap nel territorio (organizzazione di incontri per permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto);

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- recupero sociale, educazione e integrazione dei portatori di handicap tramite incontri di sensibilizzazione sul territorio anche da altri enti o associazioni e gruppi d’animazione (eventi il cui obiettivo è la graduale accettazione e integrazione della disabilità con la “normalità” e a favore di una cultura di sensibilità e prevenzione verso le cause del disagio). - due volte l’anno organizzazione di campi di condivisione realizzati in collaborazione con i Servizi Sociali aperti alla società provinciale, alla promozione e alla divulgazione delle tematiche inerenti l’affido e l’accoglienza. - organizzazione d’incontri di sensibilizzazione all’affido e per creare un clima di aiuto e collaborazione con le altre associazioni di volontariato presenti. - programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori disabili e genitori anziani. - partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine. - partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere. - incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori e disabili - testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espl etamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. Il personale coinvolto, nella provincia di Macerata ed Ascoli Piceno per la realizzazione delle attività previste nel punto 8.2. è composto da 17 volontari dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, nelle tabelle sottostanti sono riportati nello specifico le qualifiche, il ruolo e il rapporto con le sedi di attuazione di progetto.

SEDE: Casa Famiglia Santa Maria del Cammino Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale materna

Riferimento educativo per gli accolti Attività educative per minori Gestione della casa OLP di riferimento per la sede

Volontario

Responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale paterna

Riferimento educativo Attività educative e ricreative con gli accolti Gestione della casa Accompagnamento alle attività esterne alla struttura

Volontario

Educatore Educatore professionale Attività pedagogiche educative con i minori

Volontario

Animatore Attività ludico ricreative Volontario

SEDE: Casa Famiglia Giada Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile di casa famiglia Figura genitoriale paterna

Dirigente di comunità Educatore di casa famiglia Attività educative con minori Gestione della casa Partecipa agli incontri diocesani sulla famiglia Partecipa agli incontri in sede provinciale e regionale sulle problematiche riguardanti le strutture di accoglienza OLP di riferimento per la sede

Volontario

Responsabile di casa famiglia educatore di riferimento per la Volontario

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Figura genitoriale materna struttura Attività educative con minori Gestione della casa Incontri di progettazione con i servizi sociali riguardanti minori e disabili

Animatore Attività ludico ricreative per gli accolti

Volontario

SEDE: Casa Famiglia Signora della Pace Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale materna

Attività educative e ricreative con gli utenti Attività assistenziali Mantiene i rapporti con servizi sociali e territoriali Gestione della casa Accompagnamento degli accolti nelle strutture esterne alla sede

Volontario

Responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale paterna

Attività educative e ricreative con gli accolti Gestione della casa soprattutto degli spazi esterni Attività di sostegno scolastico con gli accolti

Volontario

Animatore Attività ricreative e ludiche Accompagnamento a momenti di svago e socializzazione esterni alla struttura

Volontario

Animatore Attività ricreative con gli accolti Accompagnamento a corsi ed attività esterne alla struttura

Volontario

Collaboratrice Collabora alla gestione della casa

Volontario

SEDE: Casa Famiglia Aperta Polidoro/Calabrò Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale paterna

Riferimento educativo per gli accolti Attività ludiche Gestione della casa Mantiene i contatti con servizi sociali e territoriali

Volontario

Responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale materna

Riferimento educativo per gli accolti Attività assistenziali ed educative Gestione della casa

Volontario

Animatore Attività di sostegno scolastico e ricreative con accolti

Volontario

Collaboratrice Collabora alla gestione della casa

Volontario

Collaboratore Accompagna gli utenti ad attività esterne alla sede

Volontario

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8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ’ambito del progetto. I volontari instaureranno con il tempo, relazioni interpersonali all’interno della casa famiglia, che permetteranno la conoscenza dei disabili e degli operatori locali di progetto. I volontari durante la fase iniziale verranno affiancati a lungo dagli operatori per poi assumere nel tempo competenze e strumenti utili a gestire le attività progettuali. I 6 volontari richiesti saranno inseriti suddivisi in turni svolgeranno le seguenti attività: Attività ricreative e ludiche: I volontari forniranno aiuto e assistenza nell’organizzazione di: - giochi di società; - giochi organizzati all’aperto; - attività di lettura (racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film (assistita e adatta all’età dei singoli accolti); - utilizzo del computer sia a scopo scolastico che durante il tempo libero (esempio giochi multimediali, per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici); - attività musicali (ascolto, apprendimento di uno strumento musicale); - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica, carta, cartelloni); - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari ( carta riciclata) - di laboratori di decoupage,patchwork, collage - attività culinarie (i volontari insieme agli accolti aiuteranno nella preparazione dei pasti quotidiani sia come forma di gioco che di responsabilizzazione); - escursioni nel territorio ( i volontari prenderanno parte e accompagneranno gli accolti in periodiche gite ed uscite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta e in contesti di vita “normali”, ad esempio con passeggiate sia a piedi che in bicicletta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); - nei mesi di luglio e febbraio, in equipe con gli altri operatori della struttura, il volontario organizza, partecipa e accompagna per una settimana i disabili ai campi di condivisione estivi e invernali residenziali (mare e/o montagna). - il volontario accompagna alcuni utenti e partecipa con loro alle attività educative e riabilitative diurne (pet terapy, giardinaggio, cura dell’orto, laboratorio espressivo-artigianale) presso le altre strutture dell’associazione presenti sul territorio. - collaborazione nelle attività di cura e gestione degli animali con i minori accolti ( cavallo, capre, cani, gatti, polli, ecc…); - svolgimento di attività ricreativa e di svago, attività di giardinaggio che normalmente vengono effettuate con i minori presenti. - affiancamento nel laboratorio musicale ( chitarra e percussioni); - affiancamento nel laboratorio artigianale di falegnameria; - affiancamento nel laboratorio di cucito; - affiancamento durante la partecipazione ad incontri ricreativi e formativi per giovani disabili del Centro diurno - progettazione e organizzazione attività ricreative, compresa ippoterapia, per adolescenti e disabili - partecipa alle attività di Dopo-scuola con i minori e disabili che frequentano e sono accolti in casa. Attività motoria - affiancamento nelle attività sportive ( attività che consentono agli accolti di socializzare e di sviluppare le capacità motorie che permettono loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di divertirsi insieme). - attività all’aperto ( passeggiate, sia a piedi che in bicicletta; attività ludiche organizzate e non). Attività assistenziali ed educative - servizio di trasporto (i volontari hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap); - assistenza nella cura alimentare (gli accolti verranno assistiti ed aiutati durante l’assunzione dei pasti); - i volontari si assumeranno insieme agli accolti specifiche responsabilità affidate dagli operatori locali di progetto (attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale, come la cura degli spazi interni ed esterni e le commissioni legate alle necessità della casa); - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici );

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- una volta che il volontario avrà acquisito competenze e si sarà inserito a pieno nelle attività della sede affiancherà gli operatori nella predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva -accudimento di disabile grave con utilizzo della comunicazione alternativa ( rivolta innanzitutto a persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol, farmaci, gioco, ecc..): - supporto nell’attuazione di un progetto educativo individuale di riabilitazione - supporto nel reinserimento sociale - affiancamento nello svolgimento di un laboratorio di assemblaggio materiale elettronico (utile all’attività di ergoterapia) - il volontario contatta le famiglie di disabili con genitori anziani per attivare relazioni ed esperienze di accoglienza. -accompagnamento dei minori svantaggiati agli incontri con i servizi sociali, all’incontro con le famiglie di origine, da specialisti e medici.. -contatta famiglie con disabili e genitori anziani per possibili esperienze di accoglienza futura o di relazione di supporto. -supporto nelle attività di segretariato in struttura Attività di tutela (promozione e sensibilizzazione) del territorio -supporto agli operatori per la consulenza ed aiuto alle famiglie dei portatori di handicap nel territorio ( organizzazione di incontri per permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto); - aiuto agli operatori nello svolgimento di recupero sociale, educazione e integrazione dei portatori di handicap tramite incontri di sensibilizzazione sul territorio ( eventi il cui obiettivo è la graduale accettazione e integrazione della disabilità con la normalità). -supporto nell’organizzazione d’incontri di sensibilizzazione all’affidamento e per creare un clima di aiuto e collaborazione con le altre associazioni di volontariato presenti - programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori disabili e genitori anziani. - partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine. -partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere. -partecipazione ad incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori e disabili -testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi - attività di ricerca, preparazione di materiali informativi e messa in rete delle tematiche inerenti il progetto in collaborazione con gli altri volontari e il centro di documentazione dell’ente. -ricerca, partecipa e affianca nelle attività di informazione, testimonianza, promozione e messa in rete delle tematiche inerenti il progetto.

9.2 - PROVINCIA DI ANCONA 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungime nto degli obiettivi ���� AREA INTERVENTO: MINORI

OBIETTIVO 1 Aumentare i percorsi di accoglienza ed inserimento nelle strutture FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo 1

- incontro con i servizi sociali territoriali della provincia di Ancona per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie

- organizzazione di un incontro con le associazioni private che operano nel campo minori e disabili per creare un collegamento attivo per rispondere in maniera celere alla richieste del territorio

- analisi dei bisogni formativi ed elaborazione di una agenda formativa - elaborazione di un documento che sintetizzi lo stato degli accolti - individuazione dei formatori necessari - incontro con tutti gli operatori per analizzare i bisogni

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- preparazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti: livello organizzativo e strutturale formativi AZIONI 1°

MESE 2° MESE

3° MESE

4° MESE

5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MES

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Accoglienza dei nuovi minori

Incremento dei rapporti con i servizi sociali e territoriali e con gli enti pubblici e privati che si occupano di minori

Attività formative per gli operatori Attività di promozione e tutela dei minori e dei loro diritti

Attività ricreative- ludiche Attività di assistenza ed educative

OBIETTIVO 2 Sensibilizzare e promuovere l’affido e la casa famiglia come risposta ai bisogni dei minor i emarginati FASI PREPARATORIE rispetto a obiettivo 2 - Individuazione di futuri e possibili eventi pubblici o privati dove l’associazione può partecipare sia in modo attivo che in modo indiretto tramite banchetti, volantinaggio, ecc… - Effettuare inventario del materiale informativo e di promozione disponibile presso le sedi - Elaborazione di nuovo materiale informativo - Programmare eventuali momenti di apertura delle strutture al pubblico AZIONI – ATTIVITA’ 1°

MESE 2° MESE

3° MESE

4° MESE

5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MES

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Attività ricreative e ludiche

Analisi dei bisogni dei minori e dell’intervento delle case famiglia

Attività assistenziali ed educative - Motorie

Attività di informazione e sensibilizzazione

8.2 Complesso delle attività previste per la realiz zazione dei piani di attuazione. Le sedi di attuazione di progetto della provincia di Ancona (Casa Famiglia Carezza di Dio,Casa Famiglia Cinque pani e due pesci, Casa Famiglia l’Annunciazione) attueranno le seguenti azioni/attività: ���� Attività per Minori Obiettivo 1 - 2 Attività ricreative e ludiche: per aiutare la nascita e lo sviluppo delle relazioni interpersonali all’interno della casa famiglia, per far si che l’accoglienza possa avvenire in clima di condivisione e di reciproca conoscenza, per trascorrere del tempo libero insieme rilassandosi, divertendosi e consentano l’espressione delle capacità artistiche, creative, motorie e del mondo interiore dell’accolto: Attività per minori - utilizzo del computer sia a scopo scolastico che ricreativo (esempio giochi multimediali, per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici); - apprendimento di uno strumento musicale; - attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio)

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- partecipazione a incontri con altri giovani del territorio - attività di sostegno scolastico In particolare nella Casa Famiglia Don Remo Bianchi : -corso di musica per l’apprendimento di uno strumento musicale ( in particolare percussioni e chitarra ) In particolare nella C.F. Carezza di Dio : - laboratorio di fotografia (momenti di aggregazione e socializzazione, per migliorare la conoscenza e la consapevolezza dell’ambiente in cui vive e per aumentare la stima in se stessi) - costruzione di oggetti in legno (momento di socializzazione ed espressione della proprie capacità creative ed artistiche) Attività per minori disabili - attività al computer e utilizzo di programmi specifici - attività manuali specifiche (laboratori di arte terapia con utilizzo di diversi materiali, per sviluppare e migliorare le abilità psico-motorie e consentire l’espressione della propria fantasia) - incontri con i giovani del territorio per sensibilizzarli in modo diretto Attività comuni - attività musicali (ascolto, canto); - attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa); - giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ; - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni, stoffa); - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage - escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); - organizzazione di uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità - organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) In particolare nella Casa Famiglia Cinque Pani e Du e Pesci: -laboratorio di pirografia Obiettivo 1- 2 Attività di sensibilizzazione ed informazione con I ncremento dei rapporti con i servizi sociali e territoriali e con gli enti pubblici e privati ch e si occupano di minori - consulenza ed aiuto alle famiglie in condizione di emergenza nel territorio (organizzazione di incontri per permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto); -organizzazione d’incontri di sensibilizzazione all’affido e per creare un clima di aiuto e collaborazione con le altre associazioni di volontariato presenti. - programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori in stato di emergenza; - partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine; - organizzazione di banchetti informativi sul mondo dei minori e sui loro diritti, all’interno di iniziative in essere; - incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori in stato di emergenza; - testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi. Obiettivo 2 Analisi dei bisogni dei minori e dell’intervento de lle case famiglia

- valutazione e verifica quantitativa e qualitativa della presenza di famiglie problematiche con minori in stato di emergenza sul territorio - interviste con i referenti delle singole circoscrizioni e parroci - attenta valutazione delle condizioni dei minori attraverso colloqui con loro, con i loro genitori ed insegnanti

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- aumentare la comunicazione con i Servizi Sociali, le Forze dell’Ordine e il Centro dei Servizio Centrale Minori della Comunità per tenerli aggiornati circa le situazioni problematiche dei minori del territorio e della disponibilità di accoglienza della Casa Famiglia Obiettivo 2 Attività motoria Attività per minori -frequentazione di scuole di calcio, di pallavolo, di basket ecc. -attività ludiche all’aperto sia organizzate che non Attività per minori disabili - attività riabilitative psicomotorie secondo i bisogni dei singoli accolti (sedute di psicomotricità, esplorazione dello spazio, attivazione delle funzioni sensoriali, percorsi psicomotori) - frequentazione di corsi di attività sportiva specifici per disabili (corsi di basket) - nuoto con la presenza di un allenatore specifico Attività comuni - attività sportive (che consentono agli accolti di socializzare e sviluppare le capacità motorie che permettono loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di divertirsi insieme); Obiettivo 1- 2 Attività assistenziali ed educative Attività per minori - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici); - svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva Attività per minori disabili - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici); - svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva - gli operatori locali di progetto gestiscono i rapporti degli accolti disabili con le famiglie d’origine impossibilitate a sostenerne l’assistenza; Attività comuni - cura igienico sanitaria personale (gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana); - cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); - gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap); - incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si confrontano sull’andamento della situazione e delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come migliorarle); - attività di riordino e pulizia per gli accolti ( attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale); - predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); - colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche); - attività terapeutiche individuali settimanali ( gli accolti seguono distinte terapie in base al loro specifico bisogno che accompagnano le attività quotidiane); - somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica; - frequentazione dei parenti degli accolti che presentano ancora un rapporto con la famiglia di origine - gli operatori locali di progetto gestiscono i rapporti con la Questura, il Tribunale minorile

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Obiettivo 1 Attività formative per gli operatori - formazione degli operatori ( attraverso la partecipazione a corsi interni e a quelli organizzati dal territorio circa le problematiche legate alla condizione di disabilità, alla sua gestione e possibili cambiamenti da compiere); - incontri di verifica e rielaborazione periodici Obiettivo 1 Attività di accoglienza - attività di conoscenza e socializzazione e presentazione della struttura, degli operatori e degli accolti - colloqui individuale tra il minore e gli operatori per individuare i bisogni - colloqui con i servizi sociali per individuare problematicità e tipologia del disagio - individuazione di un percorso individualizzato - consegna di indumenti e prodotti per l’igiene personale . predisposizione di spazi e tempi adatti al momento dell’accoglienza e al primo periodo di inserimento che aiutino il minore a comprendere il significato dell’intervento protettivo; - accompagnamento del minore seguente alla valutazione (rientro in famiglia, affido, adozione). - esercizio attivo della vigilanza rispetto a possibili intromissioni o interferenze di adulti pregiudizievoli in accordo con il servizio affidatario; - monitoraggio dei contatti e delle visite tra genitori e bambino e loro registrazione; - lavoro di preparazione e di sostegno del contesto sociale (scuola, tempo libero, sport) che accoglie il minore tramite un uso corretto delle informazioni circa la sua storia e le sue problematiche da attuarsi in collaborazione con il servizio sociale territoriale; · utilizzo di modalità osservative documentabili sui comportamenti del minore e sulle sue relazioni significative; · riconoscimento e ascolto del materiale simbolico portato dal minore nelle attività quotidiane e nel gioco; . organizzazione della vita della comunità che garantisca un adeguato controllo sulle possibili interazioni problematiche tra i minori (comportamenti aggressivi, comportamenti sessualizzati); · interventi educativi basati sul bilanciamento tra contenimento e comprensione dei comportamenti problematici e sintomatici; · organizzazione di attività individuali e/o di gruppo atte a valorizzare le capacità del bambino nella costruzione di un’identità personale positiva ed a promuovere spazi di “normalità”; · presenza degli operatori accanto al minore nei vari momenti del percorso giudiziario (perizie, audizione protetta, visite mediche...) in accordo con le decisioni della magistratura e del servizio sociale affidatario; · attivazione di alleanze educative con genitori valutati recuperabili ed aiuto al bambino nel riconoscimento del cambiamento avvenuto; 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espl etamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.. Il personale coinvolto, nella provincia di Ancona e Pesaro - Urbino , per la realizzazione delle attività previste nel punto 8.2. è composto da 6 volontari dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, nelle tabelle sottostanti sono riportate nello specifico le qualifiche e il rispettivo tempo di impegno nelle sedi di attuazione di progetto.

SEDE: Casa Famiglia Carezza di Dio Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Educatore e responsabile di Casa Famiglia - Figura genitoriale paterna

Gestione casa– attività educative con minori

Volontario

Educatore e responsabile di Casa Famiglia Figura genitoriale materna

Gestione della casa – attività educative con minori

Volontario

SEDE: Casa Famiglia Cinque pani e due pesci Ruolo nella struttura Azioni/Competenze Rapporto

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Coordinatore della sede Educatore professionale – Responsabile di Casa Famiglia –Figura genitoriale paterna

Responsabile accoglienze e referente amministrativo della Comunità Papa Giovanni XXIII per la zona Marche Nord -gestione organizzativa della casa

Volontario

Psicologo- Responsabile di Casa Famiglia – Figura genitoriale materna

Gestione della casa – Riferimento educativo degli accolti

Volontario

SEDE: Casa Famiglia L’annunciazione Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Coordinatore della sede Educatore e Responsabile di Casa Famiglia- Figura genitoriale paterna

Gestione della casa- attività educative

Volontario

Coordinatore della sede Educatore di Casa Famiglia - Figura genitoriale materna

Attivita’ educative ludiche con i minori – gestione della casa

Volontario

8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ’ambito del progetto . I 3 volontari richiesti saranno inseriti rispettivamente 1 per struttura (Casa Famiglia Carezza di Dio,Casa Famiglia Cinque pani e due pesci, Casa Famiglia l’Annunciazione) e svolgeranno le seguenti attività: ���� Attività per Minori I volontari forniranno aiuto e assistenza nell’organizzazione di diverse attività svolte sia all’interno che all’esterno delle strutture e in particolare: Attività ricreative e ludiche: Attività per minori - supporto nell’utilizzo del computer sia a scopo scolastico che ricreativo (esempio giochi multimediali, per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici); - accompagnare gli accolti durante le diverse attività all’aperto (uscite in bicicletta, con i pattini, a piedi per conoscere le diverse zone del territorio) - prendere parte agli incontri degli accolti con altri giovani del territorio In particolare nella C.F. Carezza di Dio : - supporto durante il laboratorio di fotografia (momenti di aggregazione e socializzazione, per migliorare la conoscenza e la consapevolezza dell’ambiente in cui vive e per aumentare la stima in se stessi) - supporto durante il laboratorio di costruzione di oggetti in legno (momento di socializzazione ed espressione della proprie capacità creative ed artistiche) Attività per minori disabili -supporto nell’utilizzo del computer e utilizzo di programmi specifici -assistenza durante lo svolgimento di attività manuali specifiche (laboratori di arte terapia con utilizzo di diversi materiali, per sviluppare e migliorare le abilità psico-motorie e consentire l’espressione della propria fantasia) Attività comuni - supporto durante le attività musicali (ascolto, canto); - accompagnare gli accolti durante le diverse attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa); - partecipazione ai giochi di gruppo, di società, da tavolo (per la stimolazione di capacità manuali, attentive e di socializzazione); - attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film ( assistita e adatta all’età dei singoli accolti) ;

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- assistenza nelle attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica carta, cartelloni, stoffa); - assistenza nelle attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - partecipare all’organizzazione di laboratori di decoupage , patchwork, collage - partecipare e organizzare escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); - partecipare e fornire assistenza durante le uscite in luoghi pubblici (bar, cinema, pub…) del territorio per promuovere la socializzazione anche in ambienti esterni alla comunità - partecipazione e aiuto nell’organizzazione di soggiorni estivi (due volte l’anno gli operatori organizzano un periodo di vacanza durante il quale insieme agli utenti e trascorrono del tempo lontano dagli impegni quotidiani in montagna o al mare) In particolare nella Casa Famiglia Cinque Pani e Du e Pesci: -fornire assistenza durante il laboratorio di pirografia Attività motoria Attività per minori -accompagnamento ai corsi di calcio, pallavolo, basket ecc. -partecipazione ad attività ludiche all’aperto sia organizzate che non Attività per minori disabili - accompagnamento nelle sede delle varie attività riabilitative psicomotorie secondo i bisogni dei singoli accolti (sedute di psicomotricità, esplorazione dello spazio, attivazione delle funzioni sensoriali, percorsi psicomotori) - affiancamento nella frequentazione di corsi di attività sportiva specifici per disabili (corsi di basket) - accompagnamento ai corsi di nuoto che prevedono la presenza di un allenatore specifico Attività comuni - affiancamento nelle attività sportive (che consentono agli accolti di socializzare e sviluppare le capacità motorie che permettono loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di divertirsi insieme); Attività assistenziali ed educative Attività per minori - attività di sostegno scolastico (i volontari aiuteranno quotidianamente gli accolti nello svolgimento dei compiti scolastici); - affiancamento nello svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva Attività per minori disabili - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici); - supporto nello svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - supporto nello svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva Attività comuni - servizio di trasporto (i volontari hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap); - attività di sostegno scolastico - assistenza nella cura alimentare (gli accolti verranno assistiti ed aiutati durante l’assunzione dei pasti); - i volontari si assumeranno insieme agli accolti specifiche responsabilità affidate dagli operatori locali di progetto (attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale, come la cura degli spazi interni ed esterni e le commissioni legate alle necessità della casa); - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici );

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- una volta che il volontario avrà acquisito competenze e si sarà inserito a pieno nelle attività della sede affiancherà gli operatori nella predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva

3 - PROVINCIA DI PESARO-URBINO 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungime nto degli obiettivi ���� AREA INTERVENTO: MINORI OBIETTIVO 1: MIGLIORARE L ’INTERVENTO EDUCATIVO E L ’INTERVENTO DI SUPPORTO PSICOLOGICO FASI PREPARATORIE RISPETTO ALL’OBIETTIVO 1 - incontro con i servizi sociali territoriali della provincia di Pesaro e Urbino per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie - verificare la qualità di comunicazione e cooperazione fra la Casa Famiglia e i Servizi per Minori attivi sul territorio, - contattare psicologi esperti nell’ambito della terapia con minori con disagio o disabili - contattare le strutture scolastiche per promuovere un’azione sinergica e armonica - incontro con tutti gli operatori dell’associazione per analizzare i bisogni formativi - analisi dei bisogni formativi ed elaborazione di una agenda formativa - individuazione dei formatori necessari - contatto con i servizio minori e disabili dell’associazione per individuare canali di aiuto e sostegno alla zona territoriale

���� AREA INTERVENTO: DISABILI

OBIETTIVO 1 . Migliorare ed incrementare le attività riabilitative e relazionali dei disabili psichici accolti FASI PREPARATORIE RISPETTO ALL’OBIETTIVO 1

- incontro con tutti gli operatori dell’associazione per analizzare i bisogni formativi - analisi dei bisogni formativi ed elaborazione di una agenda formativa - individuazione dei formatori necessari - ricerca di nuove metodologie e nuovi strumenti di intervento nel campo dei disabili - rilevazione territoriale delle strutture, pubbliche e private, che svolgono attività ludico-ricreative finalizzate all’inserimento sociale dei disabili

OBIETTIVO N’ 1

AZIONI – ATTIVITA’

1° MESE

2° MESE

3° MESE

4° MESE

5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MESE

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Attività di supporto psicologico

.

Analisi e monitoraggio dei bisogni dei minori

MIGLIORARE L’INTERVENTO EDUCATIVO E DI SUPPORTO PSICOLOGICO

Attività assistenziale-educativa

Contatti con esperti dei servizi sociali e di altre associazioni del territorio

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- preparazione di materiali didattici per i laboratori educativo- ricreativi AZIONI 1°

MESE 2° MESE

3° MESE

4° MESE 5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MESE

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Analisi e periodica verifica della condizione dei disabili psichici

Creazione di attività ludico-ricreative

Attività assistenziale ed educativa

Incremento dei rapporti con i servizi sociali territoriali

OBIETTIVO 2 . Incremento e verifica costante dei progetti individuali di “piccola conquista” FASI PREPARATORIE RISPETTO ALL’OBIETTIVO 2

- valutazione da parte degli operatori delle strutture delle abilità dei disabili accolti e dello stato psico-sociale dei minori - verificare la qualità dei rapporti con le figure adulte con cui i minori sono in rapporto: gli insegnanti e gli educatori - verificare i rapporti con servizi scolastici per integrazione disabili - contattare centri sportivi, riabilitativi e fisioterapici specializzati per i disabili - incontro con tutti gli operatori dell’associazione per analizzare i bisogni formativi - analisi dei bisogni formativi ed elaborazione di una agenda formativa AZIONI 1°

MESE 2° MESE

3° MESE

4° MESE

5° MESE

6° MESE

7° MESE

8° MESE

9° MESE

10° MESE

11° MESE

12° MESE

Analisi dei bisogni e autonomia dei disabili accolti

Attività assistenziali ed educative

Attività ricreative Attività motorie

8.2 Complesso delle attività previste per la realiz zazione dei piani di attuazione Le sedi di attuazione di progetto della Provincia di Pesaro-Urbino (le case famiglia: “Don Remo Bianchi”, “Cinque pani e due pesci”, “L’Annunciazione”, “Carezza di Dio” e i centri diurni: “Il Mosaico” e “Il Nodo”) attueranno le seguenti azioni/attività: ���� Attività per Minori OBIETTIVO 1 Attività di supporto psicologico - Prevenzione del disagio scolastico. - Promozione della motivazione allo studio e la fiducia in se stessi. - Coordinamento e sostegno alle attività legate ai minori - Orientamento. - Gestione dei rapporti con enti esterni legati ai minori in questione - Colloqui individuali - Gruppi di rilassamento, terapie immaginative e induzioni ipnotiche - Gruppi di informazione e supporto psicologico - Terapie familiari - Creazione di una comunicazione più aperta con i propri familiari OBIETTIVO 2 Analisi e monitoraggio dei bisogni dei minori - Verifica ed analisi degli interventi effettuati sui minori a livello quantitativo e qualitativo - Somministrazione di questionari e colloqui per far esprimere le loro necessità e interessi - Valutazione dell’andamento scolastico, del comportamento e dello stato psicologico

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- Incontro d’equipe tra gli operatori per valutare i bisogni emersi ed individuare i margini di miglioramento di attuazione OBIETTIVO 3 Attività assistenziale-educativa - progettare un intervento personalizzato per ogni accolto (per lo svolgimento di specifiche attività ricreative e psicomotorie, ore di sostegno scolastico, incontri con uno psicologo esterno) - incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si confrontano sull’andamento dei casi, delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come migliorarle); - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici); - colloqui individuali di minori in affido condotti dagli operatori locali delle strutture (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche); - gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche, visite specialistiche, periodiche visite di prevenzione e controllo; - svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - svolgimento di attività specifiche miranti alla maturazione psico-affettiva degli accolti OBIETTIVO 4 Contatti con esperti dei servizi sociali e di altre associazioni del territorio - creazione di tavoli di discussione e confronto fra i vari enti che si occupano di minori - verifica della situazione sociale nei quartieri a rischio - colloqui con i referenti delle diverse circoscrizioni - progettazione di eventi e incontri per favorire l’integrazione - individuare canali di aiuto e sostegno alla zona territoriale - progettazione di azioni condivise in modo tale da favorire la continuità fra TM, servizi sociali, enti e famiglie affidatarie ���� Attività per disabili OBIETTIVO 1 Analisi e periodica verifica della condizione dei d isabili psichici - valutazione delle condizioni psicofisiche e relazionali dei disabili attraverso test, colloqui, osservazioni - creazione di un progetto comprendente attività ricreative ludiche mirate, in relazione alle abilità e ai diversi livelli di autonomia e abilità mostrati dai disabili; - creazione di percorsi individualizzati di riabilitazione cognitiva - somministrazione di questionari e colloqui per far esprimere le loro necessità - valutazione dell’andamento delle diverse attività che il disabile svolge - incontri d’equipe tra gli operatori per valutare i bisogni espressi, il grado di autonomia, gli eventuali miglioramenti o peggioramenti e pensare insieme le possibili soluzioni in termini di cambiamenti nelle attività e nelle terapie (psicologiche e riabilitative) OBIETTIVO 1-2 Creazione di attività ludico-ricreative - volte a favorire la nascita e lo sviluppo delle relazioni interpersonali all’interno della casa famiglia e a stimolare l’espressione delle capacità artistiche, creative, motorie e del mondo interiore dei disabili - giochi di gruppo per stimolare le capacità manuali e di socializzazione - attività all’aperto (giochi organizzati, parco giochi all’esterno della casa) - attività di lettura ( racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film adatta alle possibilità dei singoli accolti - attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, carta, cartelloni, perline, stoffe) - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari (carta riciclata) - organizzazione di laboratori di decoupage, bricolage, collage - attività culinarie (gli accolti vengono invitati ad aiutare gli operatori nella preparazione del cibo quotidiano sia come forma di gioco che di responsabilizzazione) - escursioni nel territorio ( periodiche gite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta, ad esempio con passeggiate sia a piedi che in bicicletta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate) OBIETTIVO 1-2 Attività assistenziale ed educativa

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- cura igienico sanitaria personale ( gli accolti vengono assistiti ed aiutati nello svolgimento della pulizia igienica personale quotidiana); - gestione medico – sanitaria: accompagnamento in strutture sanitarie per accertamenti e analisi mediche e visite specialistiche; - cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante l’assunzione dei pasti); - servizio di trasporto (gli operatori hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, con mezzi attrezzati per l’handicap); - incontri mensili con i Servizi Sociali (gli operatori insieme agli accolti incontrano gli assistenti sociali e si confrontano sull’andamento della situazione e delle condizioni di vita degli stessi utenti e su come migliorarle); - attività di riordino e di pulizia per gli accolti (attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale) - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici) - predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti) - colloqui individuali degli educatori (periodicamente ogni singolo accolto svolge un colloquio privato con gli educatori durante il quale espone le sue problematiche) - attività terapeutiche individuali settimanali (gli accolti seguono distinte terapie in base al loro specifico bisogno che accompagnano le attività quotidiane) - somministrazione di farmaci agli accolti sotto cura medica farmacologica - svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psico-affettiva OBIETTIVO 1 Incremento dei rapporti con i servizi sociali terri toriali - colloqui con i referenti delle diverse circoscrizioni - comunicazione della disponibilità per nuove accoglienze di minori - continue comunicazioni tra Servizi Sociali e Casa Famiglia - stesura di relazioni sulla realtà dei disabili accolti ed esterni e comunicazione dei risultati ai Servizi Sociali per ricevere e fornire possibili aiuti OBIETTIVO 2 Analisi dei bisogni e autonomia dei disabili accol ti - analisi quantitativa e qualitativa della presenza di disabili sul territorio tramite contatti con i Servizi Sociali Territoriali e delle sedi di attuazione di progetto, - interviste con i referenti delle singole circoscrizioni - incontro tra il referente del centro e di tutte le case famiglia, per pianificare azioni comuni. - valutazione delle condizioni psicofisiche e relazionali dei disabili attraverso test, colloqui, osservazioni - creazione di un progetto comprendente attività ricreative ludiche mirate in relazione alle abilità e ai diversi livelli di autonomia e abilità mostrati dai disabili; - creazione di percorsi individualizzati di riabilitazione sia fisica che cognitiva - apertura delle Case Famiglia ai disabili presenti sul territorio e alle loro famiglie OBIETTIVO 2 Attività motorie - attività sportive che consentano agli accolti di socializzare e di sviluppare le proprie capacità motorie e che gli permettano di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche - attività all’aperto (passeggiate, sia a piedi che in bicicletta; attività ludiche organizzate e non); - fisioterapia - ippoterapia - nuoto 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espl etamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente

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Il personale coinvolto, nella Provincia di Pesaro-Urbino, per la realizzazione delle attività previste nel punto 8.2 è composto da 9 dipendenti e 10 volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII. Nelle tabelle sottostanti sono riportate nello specifico le qualifiche, il ruolo e i rapporti con le sedi di attuazione di progetto.

SEDE: Casa Famiglia Don Remo Bianchi Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabili e coordinatore della struttura

Qualifica di educatore professionale

Volontario

Operatore di comunità Qualifica di educatore professionale

Volontario

SEDE: Casa Famiglia Cinque pani e due pesci Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile e coordinatore struttura

Responsabile accoglienze e referente amministrativo della Comunità Papa Giovanni XXIII per la zona Marche nord

Volontario

Operatore di struttura psicologo Volontario

SEDE: Casa Famiglia L’Annunciazione Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile struttura

Diploma di educatore professionale Contatti con i servizi sociali territoriali

Volontario

Operatore struttura Attività assistenziali-educative Attività ludico-ricreative

Volontario

SEDE: Casa Famiglia Carezza di Dio Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile della comunità famigliare Figura genitoriale paterna

Gestione della casa Trasporto alle attività esterne Attività assistenziale accolti Mantiene contatti con servizi sociali ed enti del territorio

Volontario

Operatore della comunità famigliare Figura genitoriale materna

Attività assistenziali ed educative con gli accolti Gestione della casa

Volontario

SEDE: Centro diurno Il Mosaico Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Responsabile

educatore professionale; coordinamento interno; contatti con gli enti pubblici; relazioni ufficiali con le famiglie degli utenti

Dipendente

Educatrice educatrice professionale, musico terapeuta; attività di musicoterapia

Volontaria

Educatrice laurea assistente sociale; Dipendente

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segue alcuni aspetti dell’ufficio (qualità); segue gli utenti nelle attività quotidiane

Educatrice educatrice riconosciuta dalla regione marche - segue gli utenti nelle attività quotidiane

Dipendente

Operatore socio-sanitario segue gli utenti nelle attività quotidiane

Dipendente

SEDE: Centro diurno Il Nodo Ruolo nella struttura Azioni/ Competenze Rapporto Coordinatore Centro diurno

Coordinatore responsabile di strutture sociali; Educatore Professionale; supervisore interno; responsabile dei progetti educativi e delle relazioni esterne (servizi sociali, famiglie)

Dipendente

Educatore Licenza scuola media, responsabile area occupazionale, segreteria, gestione struttura e automezzi

Dipendente

Educatore Maturità magistrale, responsabile area cognitiva, gestione mensa, igiene ambienti, trasporto utenti

Dipendente

Educatore Educatore Professionale, responsabile area espressiva

Dipendente

Educatore Maestro d’arte, trasporto utenti, responsabile area motoria

Dipendente

8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell ’ambito del progetto. I volontari instaureranno con il tempo, relazioni interpersonali all’interno della casa famiglia e dei centri, che permetteranno la conoscenza dei disabili, dei minori e degli operatori locali di progetto. I volontari durante la fase iniziale verranno affiancati a lungo dagli operatori per poi assumere nel tempo competenze e strumenti utili a gestire le attività progettuali. I volontari richiesti saranno inseriti suddivisi in turni svolgeranno le seguenti attività: ���� Attività per Minori Comunità Famigliare “Don Remo Bianchi” e Casa Famiglia Luccitelli “Cas a della Pace” I volontari forniranno aiuto e assistenza nell’organizzazione di: - giochi di gruppo, di società ( che permettono lo sviluppo di capacità manipolative, cognitive e di socializzazione) - giochi organizzati all’aperto; - attività di lettura (racconti, libri, fiabe, quotidiani ) - visione di film (assistita e adatta all’età dei singoli accolti); - attività culinarie (gli accolti verranno aiutati nella preparazione del cibo quotidiano sia come forma di gioco che di responsabilizzazione); - utilizzo del computer sia a scopo scolastico che durante il tempo libero (esempio giochi multimediali, per consentire la stimolazione della memoria e per percorsi para scolastici); - attività musicali (ascolto, apprendimento di uno strumento musicale);

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- attività di manipolazione attraverso l’utilizzo di diversi materiali (creta, ceramica, carta, cartelloni); - attività di pittura attraverso l’utilizzo di diversi tipi di colori ( tempere, acquarelli,a cera, a matita, a dito) e l’ utilizzo di tele e fogli particolari ( carta riciclata) - di laboratori di decoupage,patchwork, collage - escursioni nel territorio ( i volontari prenderanno parte e accompagneranno gli accolti in periodiche gite ed uscite che prevedono la possibilità di trascorrere del tempo libero all’aria aperta e in contesti di vita “normali”, ad esempio con passeggiate sia a piedi che in bicicletta, sia sfruttando le occasioni ed eventi offerti dal territorio, ad esempio mostre o visite organizzate); In particolare nella Comunità Famigliare Don Remo Bianchi: -supporto durante lo svolgimento del laboratorio musicale In particolare nella Casa Famiglia Luccitelli “Casa della Pace”: - supporto durante: lezioni di avviamento alla musica e di strumento musicale attività di cineforum aperto a tutta la comunità cittadina animazione e organizzazione di momenti aggregativi per il paese e i giovani passeggiate e accompagnamenti in siti naturalistici Attività motoria Nella Comunità Famigliare “Don Remo Bianchi” e nella “Casa della P ace” - affiancamento durante lo svolgimento di attività sportive ( attività che consentono agli accolti di socializzare e sviluppare le capacità motorie che permettono loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di divertirsi insieme). - accompagnamento attività all’aperto ( passeggiate, sia a piedi che in bicicletta; attività ludiche organizzate e non). - accompagnamento ad attività motorie presso associazioni sportive del paese (come il calcio e la pallavolo) Attività assistenziali ed educative - servizio di trasporto (i volontari hanno il compito di accompagnare gli utenti nelle sedi delle varie attività esterne alla struttura, essendo provvisti di un pulmino attrezzato per l’handicap); - i volontari si assumeranno insieme agli accolti specifiche responsabilità affidate dagli operatori locali di progetto (attività quotidiane alle quali gli accolti sono invitati e aiutati a svolgere per responsabilizzarsi e rendersi conto del loro grado di autonomia e di crescita personale, come la cura degli spazi interni ed esterni e le commissioni legate alle necessità della casa); - attività di sostegno scolastico (gli accolti vengono aiutati quotidianamente nello svolgimento dei compiti scolastici ); - una volta che il volontario avrà acquisito competenze e si sarà inserito a pieno nelle attività della sede affiancherà gli operatori nella predisposizione e revisione dei programmi individualizzati (incontri di confronto tra gli operatori circa l’andamento del percorso individuale degli utenti); - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva In particolare nella Casa Famiglia Luccitelli “Casa della Pace”: - per gli accolti organizzazione periodica d’incontri con l'assistente sociale, gli psicologi di riferimento e con i loro genitori naturali(per due bambini si tratta di un incontro settimanale vigilato) - gli accolti sono seguiti nel prendersi cura degli animali presenti: cane, gatto e la tartaruga. - cooperazione con la parrocchia per quattro momenti di aggregazione settimanali specifici (animazione, formazione, recupero scolastico, cineforum) - laboratori linguistici, per lo sviluppo delle capacità di comunicazione e per aumentarne l’efficacia Attività di tutela (promozione e sensibilizzazione) del territorio - supporto nella consulenza ed aiuto alle famiglie problematiche del territorio (organizzazione di incontri per permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto); -partecipazione nell’organizzazione d’incontri di sensibilizzazione all’affido e per creare un clima di aiuto e collaborazione con le altre associazioni di volontariato presenti - supporto nella programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie in difficoltà - partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine. - partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere. - incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di minori - testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi In particolare nella Casa Famiglia Luccitelli “Casa Della Pace”:

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- partecipazione ad iniziative di educazione alla pace, garantendo da questi incontri ai ragazzi e ai bambini accolti un parallelo percorso che li apre al mondo e alle possibilità di pace e giustizie. ���� Attività per disabili Nel Centro Socio Educativo Riabilitativo Diurno “Il Nodo” e Centro diurno “Garden” di Pietracuta si svolgeranno le seguenti attività: Attività ricreative e ludiche Nel Centro Socio Educativo Riabilitativo Diurno “Il Nodo”: I volontari forniranno aiuto e assistenza nell’organizzazione di: - di feste, di spettacoli, gite e vacanza estiva al mare o in montagna della durata di 10 giorni - laboratori espressivi - laboratori musicali (attività che consentono l’espressione dell’interiorità dell’accolto, delle sue paure, debolezze e desideri giocando con le diverse sfaccettature, suoni, materiali della musica e con i movimenti della danza) - laboratori di manipolazione Nel Centro diurno “Garden” di Pietracuta: - di feste a tema(momenti di socializzazione e aggregazione) Attività motoria Nel Centro Socio Educativo Riabilitativo Diurno Il Nodo: -assistenza durante lo svolgimento di attività sportive organizzate: piscina, palestra, tornei con altri centri, meeting di atletica ( attività che consentono agli accolti di socializzare e sviluppare le capacità motorie che permettono loro di sperimentarsi in un ambiente diverso, fare movimento, rilassarsi attraverso determinate tecniche e di divertirsi insieme). Attività assistenziali ed educative - supporto nel fornire cura alimentare (gli accolti vengono assistiti ed aiutati durante il consumo dei pasti); - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti alla stimolazione cognitiva - assistenza durante lo svolgimento di attività specifiche miranti la maturazione psicoaffettiva Nel Centro Socio Educativo Riabilitativo Diurno Il Nodo: i volontari forniranno assistenza durante le attività di: - occupazionali: assemblaggio, piccola falegnameria e impagliatura sedie - di sostegno e ascolto - progetti educativi personalizzati per ogni utente definiti con i famigliari e i servizi sociali competenti. - creazione di progetti di piccola conquista per ogni disabile, per aumentare il carico di responsabilità affidato, l’autonomia e l’autostima, sempre considerando il singolo livello delle abilità possedute - prelevamento e accompagnato a casa con mezzi del centro. Nel Centro diurno Garden di Pietracuta ( vengono coinvolti ragazzi il cui handicap, non essendo molto grave, non giustifica l’inserimento presso un centro diurno, ma non permette neanche loro di trovare uno sbocco presso le “normali” aziende) - produzione e cura di piante da balcone e da giardino - attività lavorative in serra, nel vivaio o nei giardini; - attività di manutenzione e pulizia giardini o consegne con operatori; - vendita al pubblico come opportunità di incontro e socializzazione con l’esterno - ippoterapia (attività terapeutica basata sull’instaurarsi di un rapporto di fiducia tra il soggetto e il cavallo e di un conseguente aumento di sicurezza anche in se stessi) Attività di tutela (promozione e sensibilizzazione) del territorio - supporto nella consulenza ed aiuto alle famiglie dei portatori di handicap nel territorio (organizzazione di incontri per permettere il confronto e un possibile sostegno reciproco e aiuto); - collaborazione nel recupero sociale, educazione e integrazione dei portatori di handicap tramite incontri di sensibilizzazione sul territorio (eventi il cui obiettivo è la graduale accettazione e integrazione della disabilità con la “normalità”); - supporto nella programmazione attività aggregative con i responsabili delle altre strutture e con altri enti per l’organizzazione e la gestione di attività rivolte alle famiglie con minori disabili e genitori anziani. - partecipazione ad eventi territoriali organizzati da altri enti con utenti e loro famiglie d’origine. - partecipazione a banchetti informativi sul territorio, all’interno di iniziative in essere.

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- incontri con gruppi giovanili e familiari del territorio per far conoscere la realtà della struttura e offrire disponibilità a ricevere visite per approfondire tematiche relative all’accoglienza di disabili. - testimonianze dirette in momenti di dibattito pubblico in scuole, parrocchie, gruppi.