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84 “REGIONALISMO ED ECONOMIE LOCALI NEL CONTESTO INTERNAZIONALE” CONGRESSO DI AUTUNNO 2015-2016 TERNI 7 - 8 NOVEMBRE 2015 BEST WESTERN GARDEN HOTEL Poste Italiane S.p.A. Spedizione in a.p. 70% Roma - DCB Roma THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS

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“REGIONALISMO ED ECONOMIE LOCALI NEL CONTESTO INTERNAZIONALE”

CONGRESSO DI AUTUNNO 2015-2016TERNI

7 - 8 NOVEMBRE 2015BEST WESTERN GARDEN HOTEL

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in a.p. 70%Roma - DCB Roma

THE INTERNATIONALASSOCIATION

OF LIONS CLUBS

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We ServeTHE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUB

DISTRETTO 108 L

QUADERNO DEL LIONISMO84

“REGIONALISMO ED ECONOMIE LOCALI NEL CONTESTO INTERNAZIONALE”

CONGRESSO DI AUTUNNO 2015-2016TERNI

7 - 8 NOVEMBRE 2015BEST WESTERN GARDEN HOTEL

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Pubblicazione edita dal Distretto 108 Ldella Associazione Internazionale dei Lions Club

nell’anno sociale 2015-2016

Governatore Prof. Tommaso Sediari

Direttore Responsabile Armando Di Giorgio Autorizzazione del Tribunale di Roma n° 14457 del 17-3-1972

Stampa Industria Tipografica Laziale - Palestrina

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in a.p. 70% Roma - DCB Roma

Anno XLV - n° 84 Maggio 2016Periodico Quadrimestrale

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QUADERNI DEL LIONISMO

Direttore EditorialeProf. Tommaso Sediari, Governatore

Direttore ResponsabileArmando Di Giorgio

RedazioneGiuseppe Bellisario

Luigi Mattera Norberto Cacciaglia

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PRESENTAZIONE

Il presente Quaderno, n. 84, riporta la registrazione di tutti gli interventi edeventi avuti nel corso del Congresso di Autunno 2015/2016 del Distretto 108 Lsvolto a Terni nei giorni 07 e 08 novembre 2015 nella Sala Congressi del BestWestern Garden Hotel. Il Congresso di Autunno 2015/2016 è un Congresso tematico, innovativo, arti-colato su due fasi.Nella prima fase, svolta sabato 07 novembre, dopo i saluti di rito, si apre laTavola Rotonda sul tema “Regionalismo ed economie locali nel contestoInternazionale” tema di attuale importanza che mette in risalto l’esigenza, nelcontesto di una realtà di globalizzazione nella quale oggi si vive, di avere unavisione economico-operativa-politica in una ottica internazionale. SonoRelatori degli argomenti particolari nei quali il tema si articola, gli Esperti:prof. Luca Ferrucci, dr. Mario Vella, dr. Massimo Sabatini, dr. Pietro Buzzi, dr. Cesare Fasi, dott.ssa ClaudiaAngelica Mariani, dr. Guido Cogotti, tutti con professionalità nel settore eco-nomico-finanziario, le cui specializzazioni operative sono riportate nella tra-scrizione degli atti del Congresso.Nella seconda fase, svoltasi nella mattina di domenica 08 novembre, si succe-dono gli adempimenti distrettuali programmati ed in particolare le approvazio-ni del rendiconto economico 2014/2015, del bilancio preventivo 2015/2016 ela scelta di Roma quale sede del 57° Congresso Distrettuale di Primavera. Questo Quaderno n. 84 da atto e conferma, ed il dibattito del tema della TavolaRotonda ne è un esempio, sull’attenzione che i Lions pongono verso le proble-matiche della società contemporanea: lavoro, giovani, imprese, globalizzazio-ne, economia, oltre che l’attivo interesse al bene civico, culturale, sociale emorale della comunità;, problematiche queste trattate puntualmente dallaCollana dei Quaderni.

Il Direttore ResponsabileArmando Di Giorgio

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INTRODUZIONE

Tommaso Sediari, Governatore

Il Distretto 108 L ha nel tempo dimostrato una particolare sensibilità verso itemi di carattere sociale ed economico e anche nella mia annata ho spessorichiamato motivi di respiro culturale improntati ad un’attenzione profondaverso le situazioni di disagio di sempre crescenti strati della popolazione. Finoa qualche tempo fa ci si preoccupava per le sorti e le condizioni dei migranti,dei rifugiati, oggi è sempre più frequente l’appello degli organi preposti versola popolazione anche locale.È proprio partendo da questa situazione di nuove povertà che abbiamo volutoapprofondire i temi socioeconomici nell’ambito del nostro Congresso diAutunno. Per questo abbiamo invitato relatori di sicuro prestigio che ci hannorappresentato una realtà in divenire con dei punti oscuri ma anche aperta a pro-spettive. Certo è che dovremo nel medio periodo impegnarci per la costruzio-ne di nuovi modelli di sviluppo della nostra società, attenti oltre che ai temieconomici anche alle esigenze socio umanitarie per le quali noi Lions dovremoavere ancora più attenzione.L’approfondimento ci ha consentito di cogliere momenti di difficoltà ma anchedi opportunità sia sul versante delle imprese e delle aziende sia con riferimen-to ai giovani e alle occasioni di occupazione e di lavoro. È stato un momentodi ascolto dal quale dobbiamo trarre motivi di speranza e di tranquillità per lesorti della nostra economia e per le nostre comunità.

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IL CONGRESSO

sabato 07 novembre 2015 - mattinata

Tommaso Sediari, GovernatoreTocco della Campana

Franco Esposito, CerimoniereIl tocco della Campana battuto dal Governatore apre i lavori del Congresso diAutunno 2015/2016 del Distretto 108L.Mi è gradito porgere un cordiale saluto a tutti voi presenti ed in particole alGovernatore, all’Immediato Past Governatore Giovanni Paolo Coppola, alprimo vice Governatore Eugenio Ficorilli, al secondo Vice Governatore RoccoFalcone, ai Past Governatori Naldo Anselmi, Pietro Pegoraro, VincenzoMennella, Renato Palumbo, al Segretario Distrettuale Marco Romolini, alTesoriere Distrettuale Salvatore Condorelli, all’informatico DistrettualeGeronimo Vercillo, ai Segretari Regionali, ai Cerimonieri Distrettuali, aiPresidenti di Circoscrizione, ai Presidenti di Zona agli Officers Distrettuali e diClub, ai Presidenti dei Club dell’VIII Circoscrizione e non per ultimo alPresidente della Zona B/8C Michele Martella che più di tutti si è impegnato conattenzione anche nei più piccoli particolari per la buona riuscita di queste duegiornate.All’inizio della Tavola Rotonda il tavolo della Presidenza sarà modificato conla presa di posto degli illustri Relatori che sono: il Professor Luca Ferrucci, deldipartimento di economia dell’Università di Perugia e delegato delGovernatore per l’economia che introduce e coordina, il Dottor Pietro BuzziDirettore generale delle Casse di Risparmio dell’Umbria del Gruppo Intesa SanPaolo; il Dottor Mario Vella Dirigente dell’Agenzia per la coesione territoria-le; il Dottor Massimo Sabatini della Confindustria e Direttore dell’area politi-ca regionale della coesione territoriale; il Dottor Cesare Fasi della BancaCooperativa Risparmio di Ortona, il Dottor Guido Cogotti, Lions referentedistrettuale per l’emergenza lavoro e Claudia Angelica Mariani in rappresen-tanza del Distretto Leo.Prima di procedere, rendiamo onore alle bandiere: la bandiera giapponese inonore del Presidente Internazionale; la bandiera dell’Europa; il nostroTricolore.

(Esecuzione degli inni)

Missione dei Lions: essere leader nella comunità e nel servizio umanitario; daremodo ai volontari di servire la loro comunità, soddisfare i bisogni umanitari,favorire la pace e promuovere comprensione internazionale per mezzo deiLions Club.

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Ricordo che per la gita alle cascate delle Marmore l’appuntamento è alle ore14.30.Passo la parola al PDG Pietro Pegoraro, Presidente del ComitatoOrganizzatore, per un breve saluto.

PDG Pietro Pegoraro Governatore, Autorità Lionistiche, illustri Relatori, amiche ed amici lions, gen-tili ospiti, a nome del Comitato Organizzatore desidero porgere il mio più cor-diale benvenuto nella città di Terni.L’attuale appuntamento, che ci vede impegnati in un tema congressuale cosìattuale, riveste particolare importanza in quanto, in un mondo e in un tempototalmente globalizzati, non possiamo più rimanere vincolati ad un’economiaristretta al territorio di appartenenza. Quello che in un tempo, seppure non lontano, era sufficiente per la vita e la pro-sperità delle imprese locali impone ora necessariamente una visione che nonpuò neppure essere soltanto regionale, ma necessita di impegno e volontàimprenditoriale in grado di assicurare una prospettiva di crescita economica asostegno non solo delle presenti ma soprattutto delle future generazioni.Occorre pertanto guardare al mondo come orizzonte strategico di riferimentooperativo. Sono convinto che nella attuale sede congressuale con le vostre esperienze eprofessionalità e con l’occasione di una approfondita riflessione, saprete dareun sostanziale contributo suggerendo interventi propositivi e utili per la solu-zione di un problema così importante in quello spirito di servizio che ci vedecostantemente impegnati. Auguro a tutti un proficuo lavoro e un piacevole sog-giorno nella città di Terni.

CerimoniereIl saluto dell’VIII Circoscrizione è portato dal Presidente Mauro De Angelis.

RC Mauro De AngelisBuongiorno a tutti. Io ho lasciato alcune considerazioni storiche sulla città diTerni dove sono nato nel volumetto degli atti, qui mi fa piacere portare il salu-to dell’VIII Circoscrizione che vi descrivo brevissimamente: 372 Lions in unterritorio molto eclettico che raccoglie il Tevere, che ci ha illustrato ilGovernatore Sediari nel suo guidoncino, da Marsciano a Todi, all’Orvietano.Nell’VIII Circoscrizione è poi compreso tutto l’altro territorio che viene dal-l’entroterra della Val Nerina e del Casciano e tutto l’ambiente Ternano. Ci sono10 club molto attivi che collaborano tutti con le proprie realtà cittadine, con leistituzioni e portano molto alto il nome, il logo, le finalità e gli scopi del lioni-smo. Io vi auguro una felicissima giornata e un ottimo congresso.

CerimoniereMe ne ero dimenticato anch’io: vi prego di spegnere o silenziare i cellulari.Un saluto del Presidente della Zona B dell’VIII Circoscrizione MicheleMartella.

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OD Michele Martella Buongiorno a nome mio e dei club della Zona B dell’VIII Circoscrizione. Porgoun saluto a tutte le autorità lionistiche e non, agli amici ed amiche del distrettoe ai nostri illustri ospiti. Consentitemi di ringraziare il governatore Sediari per aver scelto Terni comesede per questo Congresso e di aver affidato a noi il compito di cercare di orga-nizzarlo al meglio; noi abbiamo cercato di assicurare a tutti voi le miglior con-dizioni per un dibattito proficuo e buoni lavori congressuali e per un piacevolesoggiorno. Comunque volevo dire che per tutte le vostre esigenze e necessità siamo a vostradisposizione per cercare di aiutarvi.In questo ambito, per l’impegno e la collaborazione, debbo ringraziare ovvia-mente il past governatore Piero Pegoraro presidente del comitato organizzato-re, il nostro cerimoniere circoscrizionale Franco Esposito, il segretario regiona-le Francesco Manciati e tutti i Presidenti, gli officer e i soci dei club Terni Host,Narni, Val Nerina, Sangemini Terni dei Naharti (non trovato su annuario), TerniSan Valentino e Terni Interamna. Ringrazio anche gli amici che ci hanno supportato tutti con grande impregno econ spirito di servizio veramente lionistico. Noi speriamo, anzi ne siamo sicuri, che proprio questo sentimento di amiciziae di collaborazione che contraddistingue i lions porterà a un dibattito proficuoe a un confronto di opinioni sicuramente sereno, in questo modo raggiungere-mo quegli obiettivi di crescita lionistica che credo il Congresso si propone. Uncaro saluto di nuovo, un buon soggiorno nella nostra bella e verde Umbria egrazie a tutti e buon lavoro.

CerimoniereUn saluto dell’Immediato Past Governatore Giovanni Paolo Coppola.

IPDG Giovanni Paolo CoppolaBuongiorno a tutti, un saluto particolare al Governatore e a tutti i presenti. Ècon estremo piacere che apriamo insieme questa sessione del Congressod’Autunno, Congresso che è tematico e soprattutto per il tema di cui si parla, èun tema di grande attualità. Speriamo di uscirne tutti quanti rafforzati e soprattutto informati sulle prospet-tive che riguardano naturalmente chi ci seguirà, i giovani; e che questo sia ilmomento in cui riflettere, è il momento in cui pare che il nostro paese sia rian-dando avanti riprendendosi e quindi avere indicazioni utili da parte di espertidel settore può solo dare un contributo ulteriore ai lions ma in particolare ai gio-vani per poter cominciare in maniera, come dire, un po’ più concreta, per ilcammino verso il loro avvenire. Quindi, auguri, in bocca al lupo a tutti quantinoi, in particolare al gruppo di lavoro e anche un caloroso saluto a tutti voi quipresenti. Grazie.

CerimoniereSaluto del Primo Vice Governatore, Eugenio Ficorilli.

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1° VDG Eugenio Ficorilli Buongiorno a tutti. Grazie di avermi invitato, un argomento molto importante,per questo sono grato al Governatore. Partire dagli enti locali è come per noi partire dai club. Il club per noi è la basedella nostra associazione, un’associazione internazionale. Così partendo dagli enti locali si arriva poi ad una economia che salendo, salen-do, ha interconnessioni a livello mondiale. Grazie ai Relatori di essere venuti, sono convinto che sarà un dibattito intenso,interessante e che ci darà degli spunti per il futuro, per nuove tematiche. Graziee buon lavoro a tutti.

CerimoniereSaluto del Secondo Vice Governatore, Rocco Falcone

2° VDG Rocco Falcone Governatore, Past Governatori, amiche ed amici lions, gentili ospiti, è con veropiacere che oggi ci accingiamo a celebrare questo congresso di autunno in unacittà splendida con amici splendidi che ci hanno dato il cuore e questo noi nonce lo dobbiamo dimenticare. Il tema del Congresso è veramente importante come hanno sottolineato gliamici che mi hanno preceduto quindi evito di ripetermi, io dico solo, speriamodi uscire da questo Congresso più ricchi dentro. Grazie e buon lavoro.

CerimoniereVi porto il saluto del Sindaco e delle autorità civili e militari che sono impegna-te nella concomitante cerimonia dell’inaugurazione della caserma dei carabi-nieri a Giove. Adesso passo la parola al governatore per una breve introduzio-ne sul tema del congresso che come sapete tutti è “Regionalismo ed economielocali nel contesto internazionale”.

GovernatoreDopo tutti questi saluti posso mettere solo il sigillo da Governatore, non perso-nalmente, a questa bellissima prima riunione di Congresso d’Autunno. Ieri sera abbiamo lavorato come Gabinetto, oggi pomeriggio e domani mattinacontinueremo a lavorare all’interno. Permettetemi però due parole perché poi lascio al collega Ferrucci la presenta-zione vera e propria, l’introduzione vera e propria di questa mattinata di TavolaRotonda. Una Tavola Rotonda che ho voluto in qualche modo costruire sulla base dicompetenze, di competenze di associazioni, di istituzioni, di gruppi bancari,che ringrazio naturalmente per la loro presenza e la loro disponibilità e il lorocontributo, ai quali però ho aggiunto due lion, due nostri: il referente distrettua-le Cogotti per quanto riguarda l’emergenza lavoro perché ricorderete tutti, chenoi come tema di studio di due anni fa abbiamo avuto le nuove povertà e comeservice distrettuale abbiamo affrontato proprio l’emergenza lavoro, ed a questoproposito, visto che il versante sarebbe stato senz’altro quello delle aziende e

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delle imprese, ho voluto allargarlo anche ai giovani. Non è presente stamattinaFabiola Dell’Olmo, la Leo Presidente Distrettuale perché impegnata a Genovaper l’incontro multidistrettuale dei Leo, ma abbiamo una giovane Leo, laurea-ta di qui, di Terni, Claudia Angelica Mariani, che ci porterà anche il punto divista dei giovani che riteniamo assolutamente interessati a quelli che sono i pro-blemi. Permettetemi di dire, problemi che a volte siamo un po’ sullo schizofrenicoquando sentiamo un giorno che Istat o Banca Centrale Europea o altri Istituti cidicono che la ripresa se non è proprio in atto comunque si avvertono sintomidi….., poi il giorno dopo ci arriva un dato che ci dice fermi tutti, calmi tutti,ancora dobbiamo assestarci. È quindi con estremo interesse che questa mattina ci accingiamo ad ascoltareRelatori di pregio, i quali ci diranno come stanno effettivamente le cose e que-sto naturalmente è un piacere poterlo sentire. È una, come dire, mattinata nella quale lavoriamo, lavoriamo con l’interesse diportare avanti veramente quelli che possono essere i desideri dei giovani, i desi-deri delle aziende e delle imprese; lavoriamo per aprire sportelli come, tra qual-che giorno a Rieti, quindi qui vicino, riusciremo ad aprire insieme con laCamera di Commercio di Rieti, uno sportello di consulenza per aziende, perimprese, per giovani; è un qualche cosa che abbiamo già in essere in altre cittàdel nostro distretto e che vogliamo assolutamente far proliferare perché ritenia-mo importantissimo questo interesse nostro verso un problema assolutamentesentito. Grazie sincero l’ho già detto ieri, lo ripeto oggi, lo ripeterò fino a domani, finoa quando non commetteranno errori, al comitato organizzatore, a PieroPegoraro, a Michele Martella, a tutti quelli che con il loro contributo hanno col-laborato perché mi pare che meglio di così non si poteva cominciare e quandosi comincia bene la mattina, alla sera ci si arriva più serenamente. La sala è pressoché piena se considerate che idealmente abbiamo un pullmanche sta portando gli amici della Sardegna, quindi questo è un qualche cosa checi fa veramente piacere, a questo punto credo..cerimoniere dove sei? Ah seiqua, troppo vicino, a questo punto credo che cambia il parterre. Grazie.

CerimoniereCome dice il Governatore, il parterre si libera e diamo posto ai Relatori.

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TAVOLA ROTONDA“Regionalismo ed economie locali nel contesto internazionale”

Prof. Luca FerrucciCoordinatore - Moderatore Buongiorno di nuovo a tutti. Io mi chiamo Luca Ferrucci e spetta a me l’onoree l’onere di coordinare i lavori di questa mattinata sino alle 12:30, su un temache io giudico di grande importanza. Quando il Governatore, l’amico ProfessorTommaso Sediari mi ha suggerito questo tema “Regionalismo ed economielocali nel contesto internazionale”, devo dire che, secondo me, la proposta fu diparticolare attualità perchè guarda il passato e guarda anche la storia del nostroPaese con le sue varietà regionali. Ma come sapete è diventato ormai un temache fa parte, direi quasi quotidianamente, del dibattito politico istituzionale edeconomico di questo Paese, nel momento in cui, uno dei temi sul tavolo è anchequello della riconfigurazione regionale di questo Paese; per cui legare il temadel regionalismo a quello dell’economia locale, in un quadro economico inter-nazionale che voi sapete, è, come dire, in profondo ed accelerato cambiamentoda molti punti di vista. Ora io ho il compito, non solo di moderare la tavolarotonda, ma anche di introdurre queste tre parole chiave: Regionalismo, econo-mie locali e contesto internazionale. Ciascuna di queste parole già da solarichiederebbe uno spazio evidentemente molto ampio di analisi e di discussio-ne, provo a darne un’interpretazione introduttiva, giustappunto alla tavolarotonda, anche per poi sollecitare il dibattito con i presenti che ringrazio sin daora per la loro partecipazione e per il loro qualificato apporto ai lavori di que-sta mattina.Allora, ciascuno di noi, intimamente, culturalmente si sente un po’ di apparte-nere ad una visione direi quasi dicotomica della storia e del pensiero economi-co. Alcuni di noi propendono per una visione essenzialmente centralista, nelsenso che ritengono che per far funzionare bene l’economia, per superare idivari territoriali che nelle diverse economie locali vi sono storicamente, èmeglio essere centralisti, cioè credere in un’idea di Stato Centrale che con lesue politiche economiche, con le sue politiche industriali, crea le condizioni perlo sviluppo; poi c’è, dall’altra parte, altri di noi che intimamente, culturalmen-te, si sentono invece, propensi a credere che lo sviluppo è una dinamica cheparte dal basso, che la crescita parte dai luoghi, dalle comunità locali, dalle eco-nomie locali e che quindi spetta alle Regioni, che sono più vicine ai cittadini,diventare fattori di traino, fattori di stimolo per la crescita economica del loroterritorio. Quindi ciascuno di noi, direi, intimamente appartiene a una di questedue parti in causa, lo Stato Centrale con il suo ruolo centrale, con le sue politi-che di sviluppo oppure le Regioni con i loro ruoli nell’ambito sempre dello svi-luppo economico. Ora, messa così, sembrano due cose alternative, qualchevolta lo sono davvero state, anche nel corso della storia del nostro Paese. Ilnostro Paese anche comparativamente ad altri paesi avanzati, ad altri paesiindustrializzati, da sempre presenta grandi divari economici tra le singoleregioni. Come sappiamo, l’unificazione italiana è un’unificazione che ha por-tato con sé grandi pre-esistenti divari economici. Nell’inizio della nostra storia,

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nel periodo dell’unità d’Italia sappiamo che c’è stata una scelta non regionali-sta ma una decisione centralista fondata sull’idea delle provincie, delle prefet-ture; le prefetture come organi dello Stato di essere sempre presenti nei territo-ri; una scelta centralista che poi è proseguita anche in epoca fascista. Quindi siè dovuto attendere molto prima che il regionalismo penetrasse nella cultura delnostro paese. I primi anni dell’Italia repubblicana sono anni in cui, sebbenel’Assemblea Costituente introduca l’idea delle Regioni, nel nostro ordinamen-to costituzionale solo le Regioni a statuto speciale si conquistano una vera epropria autonomia anche al fine di elaborare politiche economiche di sviluppo.Bisogna aspettare il 1970 prima che le Regioni a statuto ordinario prendano ilvia, quindi diciamo se volessimo guardare un grande pendolo che oscilla nellacultura che vi ho detto inizialmente, un lungo corso della storia del nostro Paeseè: abbiamo i divari economici; sui divari economici interviene lo Stato centra-lista, interviene parlando delle politiche economiche repubblicane per esempiocon la cassa del mezzogiorno che per un lungo arco della storia si occupa dipromuovere lo sviluppo economico nelle aree del mezzogiorno d’Italia conrisultati che sono sotto gli occhi di tutti. Lo Stato centralista si occupa di ridi-mensionare i divari economici con il sistema delle partecipazioni statali, istitui-sce l’’IRI che ricordo è del 1933 ma che continua ad operare per un lungo corsodella storia. Come si sa, con le partecipazioni statali si guarda al mezzogiornod’Italia e la rimozione dei suoi divari con l’intervento delle aziende pubblichein settori capital-intensive come quello della siderurgia, della cantieristica, delpetrolchimico e quant’altro. Queste politiche centralistiche contribuiscono,negli indicatori statistici, a ridurre in parte i divari dello sviluppo regionale ita-liano; sembra che si vada verso processi di convergenza tra le Regioni piùpovere e le Regioni più ricche del Paese nel corso degli anni 50/60. Questo per-corso, in realtà, a partire dalla seconda metà degli anni ‘70 si interrompe,l’Italia inizia di nuovo a divergere. Gli anni ‘70 sono particolari perché sono glianni, come sapete, di una crisi economica molto forte che colpisce le grandiimprese industriali molte delle quali localizzate nel sud Italia con il sistemadelle partecipazioni statali. Sono gli anni dell’istituzione delle Regioni a statu-to ordinario, quindi, come dire, sembrerebbe quasi che creiamo le Regioni manon riusciamo a rafforzare quel processo di convergenza economica. Gli anni’70, dal punto di vista economico, si caratterizzano anche per l’abrogazionedelle gabbie salariali: l’Italia era stata suddivisa, a partire dal dopoguerra, conun accordo tra sindacati e Confindustria, in 14 aree, dove esistevano dei diffe-renziali salariali. All’inizio degli anni ‘70 si dice: l’Italia è una sola ed esiste ununico contratto di lavoro, quindi sul piano giuridico a parità di lavoro deveesserci parità di salario, a prescindere dai luoghi dove tale lavoro si localizza.Gli anni ’70 sono gli anni quindi dove il Mezzogiorno torna ad allontanarsidalle Regioni economiche più virtuose d’Italia e quindi ricominciano ad acutiz-zarsi i problemi della coesione economica del Paese.Gli anni ’70 sono gli anni però, dove altre Regioni del Paese avviano in manie-ra molto accelerata il loro sviluppo, parlo delle Regioni dell’Italia centrale edelle Regioni del nord-est dove, grazie al decollo competitivo dei distretti indu-striali, dei distretti manifatturieri, Regioni, come la Toscana, l’Umbria, le

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Marche, l’Emilia Romagna, il Veneto e il Friuli, dove si registrano dei tassi dicrescita molto forti del loro pil pro capite, dei loro livelli di esportazioni e piùcomplessivamente della loro competitività. Quindi, Regioni come quelle delsud si allontanano a partire dagli anni ‘70 fino agli anni ‘80 e Regioni che ten-dono a rafforzare la loro competitività, le Regioni del centro e del nord-est. Idistretti industriali sono stati un perno fondamentale della competitività delnostro Paese, queste grandi aree locali, grandi nel senso della forza, piccole nelsenso dello spazio dove si producevano e si producono i veri prodotti del madein Italy, pensate ai distretti del calzaturiero, ai distretti tessili, ai distretti dellamaglieria, ai distretti dell’orafo ed altri ancora. Quindi un made in Italy che,grazie a queste economie locali, si rende protagonista sui mercati internaziona-li a partire dagli anni ‘70/80. Però, attenzione, quando parliamo di capacità diinternazionalizzazione di questo made in Italy di questi distretti, in realtà stia-mo osservando solo una loro limitata capacità di internazionalizzazione in unaparte del mondo. La capacità di internazionalizzarsi in Europa occidentale, nelnord America, in Giappone, è quindi solo una parte di quella che oggi è l’eco-nomia globale. Dagli anni ‘90 il Paese torna di nuovo a divergere, con l’inizio,diciamo così, del ciclo della globalizzazione e dove altri mondi, altri Paesi, sirendono protagonisti della storia economica; pensate negli anni ‘90 alle nuovefrontiere, anche economiche, nell’Europa centro orientale, nei paesi preceden-temente separati dall’Europa occidentale, come la Polonia, l’Ungheria, laRomania, la Repubblica Ceca, la Russia, che diventano parte integrante di unasfera economica più ampia. Pensate ai paesi dell’America centro meridionaleche fino agli anni ‘90 non avevano forti e significative relazioni economichecon l’Europa occidentale, e quindi anche con l’Italia. Invece, con dei cambia-menti politico-istituzionali che avvengono in essi, entrano nei circuiti degliscambi di persone, di merci, di beni e di finanza. Negli anni Duemila, questoprocesso di globalizzazione arriva ad includere altre aree, come quelle asiati-che, per esempio la Cina e l’India.Siamo quindi davanti ad un panorama che a partire dagli anni ’90 e poi neidecenni successivi si trasforma radicalmente, una trasformazione che rendeprotagoniste queste nuove aree del mondo sia come luoghi di produzione maanche come luoghi di consumo. Sapete benissimo, come dire, che molti benioccidentali di lusso, si rivolgono a quel ceto, a quei nuovi ricchi che vivono inquesti paesi. Molti dei nostri distretti industriali del nostro Paese avvertono cosìi sintomi di una debolezza nella competitività, di una incapacità, per le piccoleimprese ad internazionalizzarsi su queste parti del mondo che sono lontane, nonsolo in senso geografico, ma nel campo culturale ed economico e quindi siamodi nuovo al riemergere dei divari economici nello sviluppo regionale del nostropaese. Regioni come la Toscana, le Marche ed altre ancora avvertono i segnidella de-industrializzazione. Se negli anni ‘70 i divari si erano accentuati neiconfronti del Mezzogiorno, dagli anni ‘90 essi si accentuano rispetto alleRegioni del centro e del nord-est che perdono competitività salvo ovviamentealcuni protagonisti imprenditoriali che lì sono presenti ma che da soli non fannol’economia di una Regione, non fanno l’economia di un luogo. Verso quale Italia stiamo andando, allora, dal punto di vista economico? La

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sensazione che si ha nell’ultimo decennio è che si vada verso una polarizzazio-ne, che stiano aumentando i divari fra le Regioni e che una nuova centralità lasi possa andare ad avere nelle aree metropolitane, a partire da Milano, a parti-re dalla Lombardia. Un’Italia che ha sempre di più come perno dell’economiae della finanza una città, Milano, e il suo territorio: la Lombardia. È chiaro chela Lombardia veniva già da un percorso virtuoso, ma quei fenomeni di de-indu-strializzazione che hanno colpito altre Regioni italiane, unitamente al fatto chenelle città metropolitane come Milano hanno teso a localizzarsi in quelle atti-vità di terziario avanzato, nelle attività innovative, nel design, l’engineering,con gli headquartes, le sedi direzionali di molte imprese, e se volete, anche lesedi direzionali delle grandi banche e delle grandi assicurazioni presenti in que-sto paese, fanno si che si vadano accentuando di nuovo i divari economici traRegioni. Siamo così in un nuovo scenario. A fianco di Regioni che zoppicanoda tanti anni, quelle del Mezzogiorno, si affiancano Regioni che cominciano adavere problemi di competitività a partire dagli anni ‘90, quelle del centro e delnord-est e si vanno manifestando dei nuovi vertici, nuove polarizzazioni attor-no alle città metropolitane, in particolare Milano e la Lombardia. Allora, comedire, venivamo già da una storia dove i divari esistevano, ma sembra quasi chela storia, nella fase recente, li porti di nuovo ad accentuarsi, costituendo anco-ra oggi un problema sostanziale per tenere assieme questo Paese. Nascere e vivere in alcuni luoghi significa avere delle opportunità che sonodipendenti dal luogo dove normalmente si vive, luoghi che, pur essendo tuttiitaliani, portano ad una diseguaglianza delle opportunità per i cittadini, per leimprese, per le comunità. Ecco perché siamo tornati a vedere anche in questoPaese, con un’intensità certe volte drammatica, i flussi migratori, flussi migra-tori rivolti non solo verso alcuni paesi esteri ma anche tra regioni del nostroPaese; siamo arrivati anche a vedere i flussi migratori dei laureati, cioè delcapitale umano più qualificato che questo Paese ha creato e ha contribuito acreare con la spesa pubblica, che se ne vanno nelle città metropolitane italianeo se ne vanno altrove e naturalmente questo ha un significato impressionanteper le famiglie dove i propri figli che nascono in alcuni luoghi, studiano in altrie nel corso della loro vita lavorativa lavoreranno in luoghi ancora diversi.Sorgono delle complicazioni anche per il sistema della pubblica amministrazio-ne, pensate cosa vuol dire trovarci in economie locali di Regioni dove la popo-lazione invecchia sempre di più quindi con un gravame in termini di servizisociali e di assistenza sanitaria a carico di queste Regioni, rispetto ad altre, doveabbiamo giovani, un capitale qualificato e quant’altro. Pensate alle Universitàdalle quali io e il Professor Sediari e molti altri proveniamo, dove si rischia diarrivare a dire che abbiamo l’università di serie A e di serie B in funzione dellaquantità di laureati che trovano lavoro: ma questo è un indicatore distorto per-ché le università che stanno nei luoghi dove non c’è un mercato del lavoro peri laureati, non significa che queste università siano meno prestigiose di altre chemagari si trovano in luoghi dove il mercato del lavoro per i laureati è più dina-mico; si rischia di allocare risorse della spesa pubblica centrale sulla base diuniversità di serie A e di serie B, in base alla percentuale dei laureati che trova-no lavoro in 6 mesi. È chiaro che vivere in Umbria o vivere in Sardegna, che è

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una Regione che amo anche per la mia storia accademica, ma dove vi è ogget-tivamente un mercato del lavoro meno vivace rispetto ad altri Regioni delPaese, si rischia di attribuire responsabilità alle università che però non le sonoproprie. Però l’allocazione delle risorse pubbliche agli atenei rischia di accen-tuare questa dinamica della storia in termini di divari regionali di sviluppo. Ingenerale, questi divari oggi rischiano di accentuare le possibili distorsioni,distorsioni nelle famiglie, nella allocazione di risorse private, nelle istituzionipubbliche. Ne deriva pertanto che i divari economici tra Regioni sono un temadi grande attualità, arrivando in questo modo ad affrontare il tema delle macro-Regioni. Ora, io non so con chi sia meglio fidanzarci o sposarci in termini di territoriregionali. Però la mia sensazione è che nel dibattito istituzionale di questoPaese ci sia, in maniera un pochino piratesca, l’idea che se facciamo Regionipiù grandi, innanzitutto diminuiamo la spesa pubblica. L’idea è: se la Regioneè grande si spende meno; l’idea del gigantismo, cioè se siamo grandi ci sarà unrisparmio di spese pubbliche. Ora, a parte che sull’architettura politica di que-sto paese, dobbiamo decidere cosa vogliamo, perché se abroghiamo le provin-cie e creiamo le macro-Regioni non è detto che funzionino bene.L’ordinamento istituzionale italiano nasce fondato sulle provincie, le Regionisono un artificio dell’architettura istituzionale che arriva molto dopo, molto inritardo, nella storia italiana. Comunque, sull’idea delle macro-Regioni, io misono divertito a fare un esercizio aritmetico, ossia mi sono chiesto se è vero cheesiste un risparmio di spesa pubblica nel le Regioni più grandi. In altri terminiè vero che quelle più grandi hanno una spesa pro capite più bassa di quelleRegioni più piccole e quindi sono andato a prendermi le tre grandi componen-ti della spesa di tutte le regioni italiane. Allora sono andato a vedere i bilanci eho preso tre costi: la spesa della sanità e tutti sapete che è circa l’80% di quel-la complessiva; la spesa per il personale della regione; la spesa per l’acquistodi beni e servizi. Ho preso i valori di tutte le Regioni incluse le provincie auto-nome di Trento e Bolzano; di queste tre voci di costo, ho calcolato il costo procapite di ciascuna voce di spesa perché è chiaro una Regione più grande spen-de più di una Regione più piccola ma ha anche più cittadini. La cosa che mi hasorpreso molto è che l’indice di correlazione lineare, che ha un intervallo divariabilità tra meno 1 e più 1, su queste tre voci del costo è negativo ma moltopoco negativo, cioè -0,3. Cioè vuol dire che noi stiamo pensando che facendoRegioni grandi avremo efficienza di spesa, ma così come è oggi, la situazionedi spesa delle Regioni, dipende solo limitatamente dalla grandezza delleRegioni, per cui abbiamo Regioni più efficienti e Regioni meno efficienti quasia prescindere dalla loro dimensione. Evidentemente altri fattori influenzanol’efficienza della spesa regionale pro-capite, fattori diversi dalla dimensione,come la qualità buona o meno buona della pubblica amministrazione, oppure siriscontra una spesa davvero elevata in quelle a statuto speciale rispetto a quel-le ordinarie. Allora, attenzione, la relazione tra gigantismo delle regioni e con-tenimento della spesa pubblica, in questo Paese, deve essere ancora dimostra-ta, il che non significa poi che la storia possa migliorarci tutti se facciamoRegioni più grandi. Perciò partiamo nel costruire le Regioni più grandi da una

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considerazione: noi nei prossimi 10 anni non avremo risparmi perché questarelazione non c’è, e magari proviamo a configurare le Regioni rispetto ai verilegami economici che ci sono tra le comunità e le imprese Non bisogna fareun’operazione di ingegneria istituzionale che nasce dall’alto e non tiene contodei legami che la storia ha dato tra le comunità o per esempio tra le imprese.Allora se io guardo all’Umbria, vi dico, con molta semplicità, che forse occor-rerebbe valutare con attenzione il legame con la Toscana. Forse, questa unifi-cazione potrebbe non essere quella preferibile per l’Umbria che, invece,potrebbe funzionalmente accostarsi al Lazio settentrionale (esclusa la partizio-ne territoriale di Roma città metropolitana) e alle Marche. A me sembra che lastoria umbra sia più vicina alla configurazione del distretto lions, con il Lazio,che non, evidentemente, con la Toscana. Legami storici, identitari, ma anchelegami di comunità e legami di scambi tra le imprese; imprese umbre che lavo-rano con imprese dell’alto Lazio e con le Marche molto di più di quanto nonlavorino con la Toscana. In conclusione, mi auguro di aver evidenziato in questa introduzione la centra-lità delle tre parole chiave indicate in questo convegno: economie locali, regio-nalismo e economia internazionale. Esse appartengono fortemente al dibattitoodierno in relazione alla storia istituzionale, economica dalla quale veniamo.Ancora oggi il problema del regionalismo è un problema che deve essere sen-tito in questo Paese nel modo giusto, corretto, perché i divari economici traRegioni sono cresciuti e se crescono i divari economici crescono le disegua-glianze delle opportunità che è un problema evidentemente anche di coesionesociale del Paese stesso.Detto ciò, ringrazio di nuovo i relatori e vorrei, se possibile, e se condiviso dairelatori, provare ad aggregarli intorno a tre gruppi seguendo questa logica negliinterventi. Il primo gruppo è dato dal dottor Vella e dal dottor Sabatini, il primodell’agenzia della coesione territoriale e il secondo esponente del mondo diConfindustria, direttore di aree regionale e politiche territoriali, i quali possonoveramente delinearci il quadro di analisi economica, il legame che c’è tra inve-stimenti pubblici e sviluppo regionale e così via. Poi passerei la parola al grup-po degli esponenti delle banche, e quindi il dottor Pietro Buzzi direttore gene-rale di cassa di risparmio dell’Umbria che è una banca regionale che sta nelgruppo Intesa San Paolo, e poi una banca che è proprio espressione del locali-smo umbro e quindi il dottor Fasi della Banca di Credito Cooperativo di Spelloe Bettona. Dopo la voce dei banchieri torniamo alla voce di noi Lions e quindiCogotti, referente distrettuale per un progetto che ha a che vedere con il lavo-ro, con i giovani, con l’economia e la dottoressa Mariani del Leo Club Terni, lavoce di una giovane che ha davanti a sé tanti anni per costruire il suo avveniree mi auguro pieno di buone cose anche dal punto di vista lavorativo.

Dottor Mario VellaGrazie a tutti, un cordiale saluto. Io lavoro per l’Agenzia per la CoesioneTerritoriale creata dal Governo nel 2013 come strumento per assicurare la sor-veglianza, l’affiancamento, la spinta delle politiche di coesione in Italia. Questepolitiche sono tanto preziose tenuto conto delle differenze nei livelli di benes-

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sere e di crescita sono ancora presenti nel nostro Paese. Il mio contributo in questa tavola rotonda riguarda fondamentalmente il ruolodegli investimenti pubblici nelle politiche di sviluppo. Come voi sapete, spes-so sui giornali è citata la questione dei fondi comunitari: l’Italia ha difficoltà aspendere tali fondi. Inoltre siamo in un periodo caldissimo quello che coincidecon la chiusura della programmazione 2007-2013 e con l’apertura del nuovoperiodo di programmazione 2014- 2021, che metterà sul tavolo altri 60 miliar-di di euro per i prossimi 7 anni destinati ai settori più diversi, dai trasporti, allaricerca, all’ambiente, ai servizi sociali, tutti temi fondamentali per la vita deisingoli cittadini e per la vita dell’economie locali. A questi soldi di parte comunitaria occorre aggiungere la quota delle risorsenazionali, ovvero, fino ad un paio di anni fa, il Fondo Aree Sottoutilizzate(cosìddetto FAS), ed ora Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), che ha sostituito ilFAS, e che rappresenta fondamentalmente la politica nazionale che il GovernoItaliano mette in campo per affrontare il tema dei divari territoriali. Ora riprendo uno dei temi introdotti dal presidente di questa sessione, quellodel regionalismo. È un dato di fatto che nell’ambito delle politiche di coesionele Regioni hanno avuto un ruolo importante, ben più gravoso negli ultimi 15anni; dal 2000 circa, infatti, lo Stato, all’interno della politica di coesione, haabbandonato o si è allontanato da una visione centralizzata e ha dato più pote-re alle Regioni di selezionare ed attuare gli investimenti utili per lo sviluppo delproprio territorio. Il giudizio sulla bontà di questa scelta non è facile ognuno haproprie valutazioni e punti di vista, è stato comunque un passaggio moltoimportante. Le Regioni hanno governato tra il 40 e il 45% della spesa dellepolitiche di coesione, prendendo decisioni autonome, andandole a negoziarecon la Commissione Europea, sul lato comunitario, o con i Ministeri sul latonazionale; un dato concreto che illumina sull’importante livello di regionali-smo raggiunto nel nostro paese. Un altro aspetto rilevante della politica di coesione è stato la maggiore apertu-ra verso i cittadini, le organizzazioni, le imprese, il partenariato, anche a segui-to della forte spinta europea, volta ad evitare che le decisioni di investimentovenissero adottate in qualche stanza chiusa di Roma, di Perugia, di Cagliari ead assicurarsi che queste venissero condivise anche con gli attori locali, chehanno poi la responsabilità di portare avanti i progetti infrastrutturali o i servi-zi a favore di cittadini ed imprese. Questo per dire che da parte dello Stato c’èstata riflessione su cosa significhi andare a modificare dei modelli di sviluppo,andare a spostare soldi e potere dal centro ad altri attori (le Regioni) più vicinie capaci di soddisfare alcune esigenze dei cittadini. Torno alla battuta che si trova sui giornali relativa ai fondi comunitari e allegrandi difficoltà di spesa. Esempi di cattiva qualità della spesa purtroppo ve nesono, casi in cui i finanziamenti sono stati destinati ad attività che hanno pocoa che fare con crescita economica e sviluppo del territorio, e questo è un batta-ge pesante per la politica di coesione, che mette in difficoltà qualsiasi ammini-stratore. L’onestà mi porta a dire che questa situazione, che ci delinea indubbia-mente un quadro a tinte fosche, deve essere contestualizzata, la realtà di questiinvestimenti deve essere guardata all’interno di un sistema Paese in cui i fondi

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comunitari rappresentano solo una piccola parte del totale degli investimentipubblici. D’altra parte se osserviamo il contesto più ampio, gli investimentipubblici complessivi del nostro paese, gli elementi che abbiamo di fronte a noici portano a dire che la situazione è analoga se non peggiore; sono constatazio-ni di rilievo, ne sono cosciente, ma è purtroppo la realtà. E questo perché alcu-ne regole, alcuni meccanismi, presenti sulla parte comunitaria della spesa, i 60miliardi di cui parlavo prima, non sono presenti nell’amministrazione pubblicaitaliana. Vi sono diversi esempi a disposizione, ne illustro due proprio per cercare difarvi capire. Non so se il tema delle varianti sia un tema che voi intercettiatenella lettura dei giornali: in qualsiasi affidamento di gara, a fronte di ribassid’asta importanti, vengono introdotte, nel corso dei lavori, delle perizie divariante alle opere (ulteriori lavorazioni, correzioni tecniche, integrazioni dicosto) che portano ad un aumento dei costi e di conseguenza al recupero di unaparte dei ribassi d’asta . La Commissione Europea considera questo espedien-te solo fumo negli occhi; tenuto conto che per legge le perizie di varianti sonoammissibili solo se causate da ragioni impreviste e imprevedibili, i funzionaricomunitari sono tassativi e mettono in difficoltà la pubblica amministrazioneitaliana, che invece tende ad essere meno rigorosa. Ecco un caso concreto: un progetto di ristrutturazione di una scuola, finanziatooriginariamente solo da risorse nazionali, è stato portato all’interno di un pro-gramma comunitario. Nell’istruttoria del progetto, al fine del suo inserimentonei programmi comunitari, è stato individuato un aumento di costo, una varian-te. Il motivo di questa variante qual’era? Che un preside non aveva dato l’au-torizzazione all’effettuazione di alcuni sondaggi in prossimità di un plesso sco-lastico, perché questo lavoro avrebbe disturbato gli alunni; una criticità com-prensibilissima. Ma questa decisione ha determinato la necessità di spostarel’area dove effettuare i sondaggi ed un conseguente aumento di costi di alcunedecine di migliaia di euro. In Italia questa situazione è considerata normale; mase la presenti a Bruxelles è molto probabile che non venga presa neanche inconsiderazione quale motivo per un aumento di costo, non ti fanno neanchesedere al tavolo per esporla. Un esempio che spero aiuti a comprendere il diva-rio che esiste nelle procedure e regole da seguire nell’attuazione degli investi-menti in un contesto comunitario o in un contesto italiano.Questo ci porta ad un’altra riflessione in materia di investimenti pubblici: la

sensazione che abbiamo avuto nei diversi anni è che il tema non sia i soldi chemancano, anche se è vero che talvolta manca la cassa. Il problema è di sistema,è l’efficienza della spesa. L’esperienza personale mi porta a dire che alcunipaletti che la Commissione Europea pone all’utilizzo di queste risorse - a tito-lo di esempio, l’obbligo della presenza di una programmazione strategica, ilrispetto del principio di concorrenza negli affidamenti, i controlli amministra-tivi o sul conseguimento dei risultati previsti - sono in effetti vincoli salutari.Sono posti proprio per garantire l’ottimale utilizzo delle risorse, poiché hannol’obbiettivo di mantenere la spesa all’interno di un percorso virtuoso. Questivincoli sono purtroppo carenti nella programmazione e attuazione degli inve-stimenti pubblici finanziati in Italia con risorse ordinarie, che rappresentano la

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stragrande maggioranza di interventi pubblici. Ritengo che proprio in questoambito siano presenti le situazioni che alla fine pervengano con maggiore dif-ficoltà ad offrire i servizi attesi di cittadini, quelli necessari per stimolare lo svi-luppo del paese. Nel 2014 l’UVER - Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici ha svoltoun’analisi sui tempi di attuazione degli interventi pubblici in Italia; si è vistoche per fare una grande opera pubblica che valga 50 milioni di euro ci voglio-no tra i nove e gli undici anni. In questa analisi è inoltre emerso che i tempidestinati alla progettazione delle opere rappresentano il 60/70% del complessi-vo tempo di attuazione, ed includono una parte di tempo amministrativo, chevale il 20/25%. Questo tempo rappresenta una zona d’ombra, una zona pocoefficiente. Ecco, là dove si può andare ad intervenire perché i cittadini alla fineabbiano servizi in tempi nettamente più brevi, ed anche con un vantaggio in ter-mini di costi. E le risorse risparmiate potranno essere a disposizione per altriservizi e per altre opere pubbliche. Io penso che questo sia un tema moltoimportante che incide anche sugli itinerari di sviluppo del nostro paese.

ModeratoreGrazie molte Dottor Vella per le sollecitazioni; vorrei solo evidenziare dueaspetti, poi ce ne sono altri, che lei ha detto. Il primo, sul tema degli investi-menti pubblici non è un problema di quantità ma un problema di qualità degliinvestimenti. Quindi, come dire, le risorse che sono poche ma soprattutto sonopoco produttive, quindi la qualità degli investimenti; la seconda cosa è la rela-zione, che mi sembra di aver dedotto dalle sue parole, tra gli investimenti pub-blici, la qualità dell’amministrazione nel saper gestire l’efficacia dell’investi-mento pubblico perché un investimento pubblico non è mai buono o cattivo,dipende da come si realizza in termine di tempi e poi, terzo, il monitor: gli ita-liani hanno bisogno di un monitor, di un controllore che non deve stare in Italiaperché se sta in Italia, io sto provocando, non funziona bene, meno male cheabbiamo degli europei che ci controllano. È una provocazione ma è anche unelemento di ulteriore riflessione. Bene, Dottor Sabatini lascio a lei la parola peril suo contributo. Grazie

Dott. Massimo SabatiniIl mio intervento riguarda la competitività regionale del nostro Paese compara-ta con il livello europeo e i metodi e le azioni che in Europa si utilizzano permonitorare gli indicatori del nostro sistema competitivo. Perché un indice dicompetitività regionale? Si tratta di uno studio che la Commissione Europeaconduce da diversi anni, ed è ora alla seconda edizione. Non è uno studio sullaricchezza, cioè su chi è più ricco e chi è meno ricco in Europa, ma è uno stu-dio sulla capacità di generare ricchezza in Europa: quindi non cerca tanto difotografare la situazione attuale, quanto cerca di capire se in ciascun territorioci sono le condizioni perché tra qualche anno si possa generare ricchezza.Quindi è un’indicazione molto importante per orientare le politiche di cui par-lava il dottor Vella e di cui parlava l’introduzione della Tavola Rotonda. Intanto una definizione: che cos’è che viene inteso come competitività in que-

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sto studio? È la capacità di offrire un ambiente attrattivo e sostenibile per leimprese e per le persone che vivono e lavorano in un determinato territorio.Quindi è il tentativo di capire se c’è effettivamente in Europa quel divario diopportunità di cui si parlava all’inizio e come è possibile calcolarlo. Come fala Commissione Europea a fare questo calcolo? Siccome le dimensioni dellacompetitività sono molto varie e ovviamente non esaustive, la DirezioneGenerale delle politiche regionali della Commissione prova a farlo nella manie-ra più completa possibile, individuando una settantina di indicatori articolatiintorno a “undici pilastri”, (così sono chiamati) (fig. 1 e fig. 2), che sono a lorovolta raggruppati sostanzialmente in tre macro-aree.

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fig. 1

fig. 2

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La prima, quella rossa che contiene indicatori “di base”, prova a calcolare qualisono le condizioni di base della competitività: parliamo dell’educazione prima-ria, della salute, delle infrastrutture, della stabilità macro-economica dei Paesie della qualità delle istituzioni. Cioè tutto quello che ci deve essere come pre-condizione per la competitività. Poi c’è un’area centrale, che è quella cosiddet-ta “dell’efficienza”, in cui vengono prese in considerazione le dimensioni delmercato, l’efficienza del mercato del lavoro, l’educazione e l’istruzione supe-riore, quella terziaria, e la formazione lungo tutto l’arco della vita, a testimo-nianza del fatto che il capitale umano nella competitività è un fattore fonda-mentale.E infine c’è un terzo gruppo che riguarda “l’innovazione”, ovvero la “sofistica-tezza” del mondo degli affari, che viene definita sostanzialmente come la capa-cità di incorporare l’innovazione tecnologica nella vita di tutti i giorni e soprat-tutto, ovviamente, nella vita delle imprese. Una sottolineatura importante: questi indicatori sono sia indicatori soggettivisia oggettivi, perché molte di queste cose non sono dimostrabili con indicatoriquantitativi veri e propri, cioè con dati composti che si possono raccogliere conun lavoro “desk”, ma vengono raccolti con delle indagini che riguardano anchela popolazione. Vengono condotte delle indagini, per esempio una di quelle piùfamose, l’avrete sicuramente sentita, è quella che conduce la Banca Mondialeche si chiama “Doing business”, che cerca di capire quali sono le condizioni difacilità nel fare impresa nei paesi del mondo, attraverso indicatori che spesso civedono penalizzati. La cosa importante da evidenziare è che sono indagini in cui si chiede ad unpanel di testimoni privilegiati la loro percezione di alcuni fenomeni. Questo lodico perchè la nostra posizione più o meno avanzata in queste graduatorie inter-nazionali è anche condizionata dal modo in cui ci rappresentiamo e parliamodel nostro Paese. Mario Vella sicuramente potrà confermare quanto questiaspetti siano rilevanti nei rapporti con il controllore di cui abbiamo parlatoprima: molto spesso il controllore ha una sorta di pregiudizio nei nostri con-fronti, lo dico in maniera benevola, perché siamo noi stessi i primi che ci rac-contiamo in un modo negativo. Quindi attenzione a come ci rappresentiamo,perché spesso questo affresco viene utilizzato contro di noi, al di là dei datioggettivi che già per molti versi bastano e avanzano. Tornando agli indicatori che sono contenuti in questi tre pilastri, si riferisconoa questioni molto importanti. Partiamo dalla qualità delle istituzioni, dove tro-viamo il primo esempio di quello che dicevo prima: la qualità delle istituzioni,viene anche calcolata sulla percezione della corruzione che si ha all’interno diun Paese. Parliamo cioè non tanto della corruzione rilevata, ma della percezio-ne che se ne ha in quel Paese. E noi siamo i primi che ci presentiamo come unPaese pervaso dalla corruzione al di là di quello che effettivamente poi è. Il tema della stabilità politica è un altro di quei temi che viene preso in consi-derazione. Quando una Regione, senza fare nomi, cambia quattro governidurante una legislatura, certamente non dà una percezione di stabilità all’este-ro. In casi del genere, infatti, la Commissione europea ci fa sempre notare chequando cambiano i governi non finisce lì. Il problema è che cambia l’assesso-

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re di riferimento, che poi significa che cambia il dirigente generale, che cam-biano tutti quanti i dirigenti, e che quindi bisogna ricominciare a spiegare comefunziona qualunque meccanismo di qualunque funzione amministrativa di ori-gine europea e interna, a partire da quelle sulla coesione di cui parlavamo inprecedenza. Quindi tutto questo ha effetti dirompenti sulla competitività. Parliamo dell’ef-ficacia dell’azione di governo, banalmente: noi facciamo delle ottime leggi, mapoi ogni tanto ci dimentichiamo di metterle in pratica. Ogni tanto inConfindustria ci “divertiamo” a fare questo esercizio e segnaliamo al Governoi decreti attuativi che mancano in attuazione di norme che vengono adottatenelle varie leggi. Lo abbiamo fatto anche quest’anno. Prima della legge di sta-bilità di quest’anno abbiamo mandato una lettera al governo, non dico a chi, incui abbiamo fatto l’elenco di tutti quanti i decreti attuativi della legge di stabi-lità dello scorso anno: credo che ne mancassero circa metà. Quindi l’efficacia delle azioni per la competitività dipende ovviamente moltoanche da questi motivi. Tante volte, tali azioni non si fanno perché non si pos-sono fare, perché era sbagliata la norma, tante volte non si vogliono fare per-ché magari ci sono meccanismi di concerto che li bloccano; insomma, tutte lecose che leggiamo spesso sui giornali. E ancora: parliamo della facilità di fare impresa. Quanto tempo ci vuole peraprire un’impresa, quanto costa aprire un’impresa? Questo ci mette a confron-to, e ci penalizza, con gli altri Paesi europei. Queste cose qui, che apparente-mente sembrano meno rilevanti per le politiche, sono poi determinanti nontanto per stabilire la percezione che si ha di noi, ma la percezione che si ha delnostro Paese da parte di quei soggetti che fanno spostare le aziende, le risorse,i capitali, le persone, da un Paese all’altro. A parità di condizione, se io devoscegliere un Paese in cui localizzare un investimento, sicuramente non scelgoquello in cui ci metto 1200 giorni per arrivare ad una sentenza di primo gradoin una causa civile: o comunque, ci penso due volte. Lo stesso vale per il tema della protezione della proprietà intellettuale, per latrasparenza nelle politiche pubbliche: insomma, tutto questo fa parte della qua-lità delle istituzioni del nostro Paese. Lo stesso accade anche nelle infrastrutture. Qui non parliamo di dotazione diinfrastrutture perché il problema non è tanto avercele, quanto avercele efficien-ti, e quindi quanto ci mette, ad esempio una persona ad arrivare ad una infra-struttura primaria. Io posso anche avere una rete di alta velocità ottima, ma sepoi dal mio paese per arrivare alla rete di alta velocità ci metto il triplo deltempo che ci mettevo prima della costruzione, probabilmente l’accesso a quel-la infrastruttura non è un accesso ottimale e così via. Ci sarebbe da parlare moltissimo per ciascuno di questi aspetti, voglio peròsegnalare che c’è una grande attenzione, in questi indicatori di competitività,alla costruzione del capitale umano: ciò significa che i divari di opportunitànascono già dalla scuola e dalla qualità che ha l’istruzione primaria, seconda-ria e terziaria in ciascuno di questi Paesi. Più bassa è la qualità dell’istruzione,minori sono le opportunità di crescita che i Paesi hanno, e non a caso questotema sta nel primo dei tre gruppi di pilastri, nel secondo e sta nel terzo.

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Ovviamente, nell’ultimo abbiamo tutti quanti temi legati alla ricerca, all’inno-vazione, la spesa per ricerca, il numero dei ricercatori, il numero dei laureatidentro alle imprese e così via. Allora, qual è la situazione del nostro Paese, al di là della sua ricchezza attua-le? Mi capita spesso di dire che il nostro Paese fa parte del gruppo dei Paesi ric-chi dell’unione europea, è l’ottava economia del mondo. Quindi non stiamoparlando di un Paese in via di sviluppo: povero nel suo complesso. Il problemaè che si tratta di un Paese che sta limitando le sue opportunità di crescita futu-ra, quindi non quella di oggi, ma di quella che si potrà avere tra 10/15 anni.Questa è infatti, la situazione della competitività del nostro Paese. Noi siamo aldiciottesimo posto su 28 Stati nel 2013 e soprattutto scendiamo di due posizio-ni rispetto al 2010 (fig. 3).

fig. 3

Quindi il nostro è un Paese che sta frenando, non nella sua ricchezza, perchéfortunatamente è ancora un Paese ricco, ma nelle prospettive di crescita, e stafrenando perché molti di quegli indicatori stanno vedendo un rallentamento.Dove sono i maggiori competitors del nostro Paese? L’Europa del nord che, al di là del fatto che è mediamente più ricca del nostroPaese, ma questo non sarebbe il vero problema, è l’area più competitiva secon-do quegli indicatori.L’area verde è quella che ha la maggiore realtà competitiva secondo il nostro

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“controllore” europeo e l’area rossa e quella arancione sono quelle che hannominori prospettive di competitività. Ancora, guardiamo la colonna relativa ai divari interni. In genere, in tutti i paesieuropei, la città capitale è anche, come diceva il nostro moderatore, l’areametropolitana per eccellenza, quella dove in genere c’è un livello di competiti-vità maggiore. Il nostro Paese è l’unico, insieme alla Germania, in cui non è così (fig. 4).

fig. 4

In realtà, da noi la città capitale non è l’area più competitiva: lo vedete nellaslide, il triangolo rosso è quasi sempre la città capitale, ma non è così nel nostrocaso. Non è così perché da noi sta più in basso, qua e non è il caso della Germania,dove addirittura la città di Berlino è sotto la media del paese. Nelle slide successive (fig. 5-6), osservando poi, la competitività nei singolisub-indici, possiamo osservare che il nostro paese è più o meno in ritardo sututti e tre i gruppi degli indicatori. E vediamo chiaramente rappresentati i divari interni che caratterizzano il nostroPaese.

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fig. 5

fig. 6

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I problemi dell’Italia vengono da lontano:bassa crescita per tutto il decennio

Le diverse dimensioni dei divari:gli indici combinati

Regional Competitiveness Index - Grouped pillars scores

Basic pillars combined Efficiency pillars combined Innovation pillars combined

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Ovviamente negli indicatori di base si vede già la differenza tra il nord e il sud,in particolare in quelli sulla qualità dell’istruzione, sulle istituzioni, comeabbiamo visto in precedenza, ma a maggior ragione si vede sui pilastri dell’ef-ficienza. Purtroppo si vede anche sui pilastri della competitività innovativa esono quelli dell’ultimo pilastro. Volevo far notare che in realtà c’è una coinci-denza abbastanza stretta tra la situazione dei pilastri in tutte e tre le cartine.Quindi vuol dire che chi è in ritardo su un settore, molto spesso lo è anche suglialtri e se vediamo la slide successiva (fig. 7), vediamo che quegli indicatori siripercuotono direttamente sulle tendenze della crescita.

fig. 7

Se guardiamo, infatti, l’indicatore della crescita del prodotto interno lordo intermini reali tra il 2001 e il 2008, osserviamo che il nostro paese, che avevabassa già all’inizio del secolo, ha avuto di conseguenza un basso livello di cre-scita per tutto quanto il periodo; poi ovviamente c’è stata la crisi economica,che ha avuto conseguenze ancora più gravi, soprattutto nelle regioni meridio-naliIl fatto di avere delle basi competitive meno efficienti e meno stabili, probabil-mente ha causato un effetto maggiore della crisi economica proprio in questeregioni. Questa è la classifica delle regioni italiane rispetto all’indice della competitivi-tà rispetto alle regioni europee (fig. 8).

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fig. 8

Questa classifica assume come “cento” il livello della regione più competitiva,la regione di Utrecht in Olanda: non Londra come uno si potrebbe attendere ola zona di Parigi; la realtà più competitiva cioè quella che ha più prospettive dicrescita in questo senso, è appunto la regione olandese di Utrecht perché è laregione dove la media dei valori dei vari indicatori è più elevata, o con minorisquilibri.Il nostro paese come sta messo? In realtà non benissimo, come abbiamo detto,perché la Regione più competitiva che noi abbiamo, che è la Lombardia, sta al128° posto in Europa su 262 Regioni di livello cosiddetto NUTS 2, (cioèNomenclatura Unità Statistiche Territoriali corrispondenti in Italia alleRegioni), meccanismo statistico utilizzato per rendere comparabili più o menole stesse unità amministrative in Europa. L’Emilia Romagna, che è l’altra nostra regione più competitiva, sta intorno al140° posto, così come il Lazio, la provincia autonoma di Trento e la Liguria.Non stupisce che tutte le regioni meridionali stanno nella parte bassa della clas-sifica. Sono tra il 217° e il 230° posto della classifica europea. Queste classifi-che non vanno prese alla lettera. In gran parte, come vi ho detto, sono anchegenerate da rilevazioni soggettive.Qualche giorno, fa il “Sole 24 Ore” ha riportato un forte miglioramento proprioderivante dall’indagine Doing business che è stata condotta in Italia lo scorso

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anno. Che cosa è successo rispetto all’anno precedente?Sono state fatte delle riforme, e in più sono stati fatti degli interventi mirati chehanno migliorato, ad esempio, proprio la capacità delle politiche di favorirel’attività d’impresa; e questo già ha generato un miglioramento nel posiziona-mento.Ciò vuol dire che le statistiche, sia pure nella loro discutibilità, dovrebberoessere tenute ben presente e prese in considerazione perché sono il termine diriferimento con il quale noi veniamo giudicati, e perché in questo senso potreb-bero ispirare in maniera più efficace le politiche, sia nazionali sia aggiuntive,come quelle europee, ma anche che i divari di competitività non sono immuta-bili. In questo senso, la questione della qualità degli investimenti pubblicipotrebbe e dovrebbe essere vista soprattutto come la capacità di modificare, inpositivo, questi indicatori. Grazie.

ModeratoreCi sono molte sollecitazioni che emergono da questo contributo, vorrei sottoli-neare un paio di cose giusto per memorizzarle io; la prima è che si capisce chein un ecosistema, competitività che sia regionale o altro non è un fatto solo divariabili che riguardano il mercato, le imprese, il mercato del lavoro ma riguar-dano anche il ruolo delle istituzioni pubbliche nell’assetto infrastrutturale e laformazione del capitale umano qualificato. Spesso siamo abituati a pensare,sulla base di alcuni pregiudizi, che il mercato sia meglio dello Stato e qualcu-no dice lo Stato è meglio del mercato. Questo dibattito diventa sterile quandoparliamo della competitività delle Regioni perché sono le migliori istituzionipubbliche nel miglior mercato che fanno funzionare la competitività per tutti elo vedevamo anche dalle variabili; le variabili che non sono solo le variabili dimercato, privatistiche, ma ci sono anche cose che asseriscono anche l’operatodelle istituzioni pubbliche, quanto dura un processo civile e altre cose moltoimportanti. La seconda cosa sono i grandi divari regionali che ci sono inEuropa, cioè l’Europa non è fatta di unità politica ma è fatta di disunità econo-mica; abbiamo l’euro, abbiamo creato un’unione politica ma dei forti divariregionali ci sono e non è che con l’allargamento verso l’Europa centro orienta-le questi divari risultino inferiori, ma il problema forse più forte è il posiziona-mento dell’Italia, in questo quadro, in questo scenario europeo con una regio-ne leader europea quella olandese che ha l’indice pari a 100, il nostro migliorpiazzamento è la Lombardia che è a metà classifica con 52, e il distretto lionssi posiziona sotto metà classifica, però abbiamo un’Umbria a 40, un Lazio a 47e la Sardegna purtroppo a 24. Quindi insomma, c’è da fare non solo l’Italia, c’èda fare anche l’Europa, intanto la strada la lasciamo ai giovani per costruirlameglio di quanto abbiamo fatto noi. Invece adesso passiamo, dopo quest’ana-lisi e questi bei contributi, alla voce delle banche, partendo da una provocazio-ne. Qualche volta gli economisti, una parte degli economisti, dicono che le ban-che, soprattutto le grandi banche, alimentano e fanno crescere i divari econo-mici; altri dicono che le grandi banche attivano i processi di convergenza, ridu-cono i divari. Allora cosa dicono i primi teorici? perché le grandi banche

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aumentano i divari economici? Perché le banche hanno un mestiere, ossia rac-colgono il risparmio e lo restituiscono sotto forma di prestito alle imprese e allefamiglie. Ci sono anche delle regioni dove si raccoglie il risparmio ma non esi-stono forme di investimento interessante e questi risparmi confluiscono in quel-le regioni dove invece c’è domanda di investimenti. Ora, se volessimo esserecattivelli, potremmo dire che il sud d’Italia è sempre stato un campo, nel sensometaforico, dove le persone risparmiavano, risparmiavano perché avevano unreddito pro capite più basso, perché c’era maggiore incertezza; pensate al lavo-ro in agricoltura, e questi risparmi dalle regioni del sud transitavano per impie-ghi produttivi che stavano magari nel nord. Quindi, se questo è il mestiere dellebanche, significa aumentare i divari economici fra le regioni, regioni che ver-sano risparmi e regioni che impiegano e usano il denaro. Ora questa tesi è unpo’ vecchia, a dir la verità, però dobbiamo dire che ancora esiste nel dibattitopolitico-istituzionale. Alcuni anni fa, ma non molti anni fa, il ministro Tremontidisse: siccome in Italia abbiamo avuto un grande processo di concentrazionebancaria, con una grande polarizzazione attorno a Milano con Unicredit, IntesaSan Paolo, forse vale la pena creare una banca per il mezzogiorno per contro-bilanciare gli effetti di questa concentrazione. Non so se questa sia una buonasoluzione o una cattiva soluzione, però sta nel dibattito politico-economico-isti-tuzionale di questo Paese. Allora la domanda cattiva la rivolgo al direttoregenerale di casse di risparmio dell’Umbria: è vero o non è vero che si prende ilrisparmio e si porta altrove? I dati delle casse di risparmio dell’Umbria dimo-strano che il risparmio degli umbri resta in Umbria oppure no? E poi passereila parola ad una banca che sta davvero totalmente in Umbria, la BBC di Spello.

Dottor Pietro BuzziBuongiorno a tutti, la domanda del dottor Ferrucci è certo una provocazione,però richiama il tema della presenza delle banche nei vari territori. Non sto svi-colando dalla risposta, ci arrivo per gradi. Per inquadrare un po’ quello che èstato nella nostra regione e a livello nazionale, ritengo che sia opportuno fareun passo indietro e guardare quello che è successo negli ultimi anni. Io lavoroin banca dal 1983, sono umbro, ternano e non provo neanche a camuffare lamia inflessione, per cui i ternani mi hanno già smascherato, e ho iniziato la miavita professionale nella Cassa di Risparmio di Spoleto, precisamente alla filia-le di Norcia. Rivendico con orgoglio questa origine, nel senso che in quelmomento quella banca rappresentava un’istituzione importante nella nostraRegione, che viveva di vita propria e adesso ha visto venir meno almeno unadecina di marchi tra Banche di Credito Cooperativo, Banco di Perugia, la Cassadi Risparmio di Perugia e quant’altro oltre a numerosi altri marchi di reti ban-carie nazionali. Da allora ad oggi, se ho arrotondato l’ho fatto per difetto, stavofacendo un calcolo mentre parlava chi mi ha preceduto, sono spariti 14 marchiin Umbria, 14 marchi bancari che hanno trovato polarizzazione intorno a duemarchi principali, Intesa San Paolo e UniCredit, parlo anche del Banco diRoma, Banco di Santo Spirito, Banco di Napoli, insomma tutta una marea disituazioni. Questo è successo seguendo anche un po’ l’onda macro-economicache ha esposto il dottor Ferrucci, nel senso che siamo passati in varie fasi di svi-

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luppo in questo Paese e nel nostro territorio quindi, dalla fase espansionisticasotto la spinta centralista dello Stato, a quella un po’ più decentrata verso i ter-ritori e il sistema bancario. Per quanto si possa pensarla diversamente comun-que ci si deve confrontare quotidianamente con questo tipo di meccanismi equindi con certe soluzioni anche organizzative, che possono essere anche per-cepite molte volte come un solo mero gioco di potere, per cercare di acquisireterritori come fossero terre di conquista. Tutto ciò invece è solo governato dalogiche industriali che ritengono, qualche volta in maniera tardiva rincorrendogli eventi, qualche volta anticipandoli, di governare i cicli economici che carat-terizzano il mondo, ormai con delle logiche più consone a quello che il tessutoeconomico ritiene. Per quello che ci riguarda, il nostro gruppo è passato dal1988 dove la Cariplo prese le prime partecipazioni dalle casse di risparmioumbre, al 2000, quando ci fu la fusione tra Cariplo, e la ex Banca Intesa poi conla fusione con l’Ambroveneto che a sua volta era frutto di altre fusioni, allafusione tra l’Istituto San Paolo Imi e Banca Intesa per creare l’attuale BancaIntesa San Paolo che acquisendo anche Banca CR Firenze adesso rappresentauna situazione importante per l’intero paese. Prima Luca ha fatto riferimento aqualche numero che io vi do, non per fare spot della banca ma per darvi ancheun po’ l’idea di cosa stiamo parlando. Intesa San Paolo è il primo gruppo nazio-nale e il terzo per la capitalizzazione in borsa: 57 miliardi di euro adesso. Conla capitalizzazione di borsa dell’Intesa San Paolo ai valori attuali è uguale altotale della somma delle capitalizzazioni delle azioni di UniCredit, BancaPopolare di Milano, Monte Paschi, insomma di tutti i maggiori marchi bancariitaliani. Questo cosa c’entra con l’Umbria? Una situazione come questa puòtrovare collegamenti efficaci perché è poi questo che dobbiamo fare: rendere illavoro delle centinaia di migliaia di clienti e delle famiglie e delle imprese piùagevole o con soluzioni di investimento per quello che riguardano i risparmi masoprattutto quello che balza per primo agli occhi, delle soluzioni più immedia-te che possano consentire di affrontare i momenti di crisi, in maniera compiu-ta, meno preoccupata, e nei momenti di sviluppo, programmare degli investi-menti e quindi essere in grado di presentarsi al domani in maniera più positiva.Nei momenti di crisi, forte anche o costretto anche da particolari vincoli nor-mativi che ne impediscono la mobilità su determinate situazioni, il comporta-mento delle banche è stato percepito come un ritirarsi su posizioni di difesa equindi è stato molto facile criticare il sistema, ricordo che questa banca appar-tiene anche se ha sede a Terni, non può disconoscere di essere parte integrantedi un gruppo internazionale; dicevo il sistema bancario è stato percepito comenon disponibile per determinati meccanismi che potevano consentire di traghet-tare la crisi verso lidi più tranquilli. Devo dire che, probabilmente, in parte èanche vero, ma dimentichiamo che anche queste sono aziende, per cui in que-sto momento ognuna ha messo in campo delle strategie strutturali, di aggrega-zione, di mercato, di politiche creditizie diverse e che comunque hanno avutodegli effetti diversi ma che comunque, rivendico qui un po’ di orgoglio da ban-cario italiano, nel nostro Paese hanno portato a superare questo momento diffi-cile senza interventi pubblici, ricorrendo, in qualche caso alla disponibilitàdegli azionisti ma non depauperando il nostro Paese di risorse pubbliche come

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hanno fatto altre nazioni europee. Torno un po’ al tema originario, questo perdire cosa, che comunque la struttura delle banche e il fatto di avere delle solu-zioni strategiche che portano a delle aggregazioni tali da far sparire decine dimarchi dal territorio nazionale per costituire due, tre, quattro, cinque poliaggreganti non deve essere percepito come una negatività per chi vive sul ter-ritorio. Io vivo in Umbria da 30 anni e devo dire che sono inserito in questocontesto, non per portare avanti questa bandiera, ma per far crescere questaRegione e non per deprimerla o per depauperarla delle sue risorse. Tonando altema di prima, in Umbria lavorano 800 persone, questa è una situazione da sot-tolineare, adesso non ho statistiche alla mano, noi siamo la quarta, quinta risor-sa come dipendenti, esclusa la parte pubblica, Sono dipendenti che hannocomunque prodotto ricchezza anche nelle situazioni che abbiamo vissuto neltempo, non meno dignitosi, se mi permettete, degli operai delle Acciaierie diTerni. Quindi, 800 famiglie che dipendono dalla Cassa di Risparmiodell’Umbria. Abbiamo clienti, abbiamo 100 filiali, abbiamo erogato 3 miliardidi credito all’economia umbra al di là delle imprese, 3 miliardi che è più delPIL che produce questa Regione. Quest’anno abbiamo fatto delle cose impor-tanti: nel bollettino ABI, ieri leggevo i dati che la Banca d’Italia ha diffuso peril primo semestre 2015 e dopo anni di segni negativi, i numeri lasciano presa-gire qualche segnale di ripresa anche sulle dinamiche creditizie regionali e que-sto, consentitemi, è stato possibile anche grazie alla nuova disponibilità dellebanche, lo dico senza retorica e non per piaggeria, perché ultimamente, senzanulla togliere al sistema del Credito Cooperativo che ha avuto un’importanzafondamentale, nell’affrontare nel momento della crisi determinate situazioni, elo dico anche con un po’ di rammarico, a volte abbiamo avuto delle difficoltà agestire determinate crisi. Da qui a dire che ci sia una determinazione di divari...L’affermazione mi trova assolutamente non d’accordo perché ritengo inveceche per una Regione come questa che ha grosse difficoltà dal punto di vistamacroeconomico, perché non dimentichiamo che abbiamo insomma dellesituazioni di crisi importanti, abbiamo molte eccellenze, a me piace chiamarle“unicità” perché con l’eccellenza si copia, all’eccellenza si può arrivare, men-tre è l’unicità che dobbiamo difendere e sul cui sviluppo dobbiamo investire. Equindi pur venendo da questa situazione di crisi, vedendo che la potenza, forsenon è il termine più adatto, che può mettere in campo Intesa San Paolo inUmbria, non può aumentare i divari anzi, tu prima hai detto che uno dei fatto-ri fondamentali anche delle criticità dei territori regionali è la diseguaglianzadelle opportunità per le imprese e le famiglie, ecco io dico invece che questasituazione, cioè quella che sta vivendo Cassa di Risparmio dell’Umbria è fattaanche per eliminare questa disuguaglianza perché l’impresa umbra, per nostrotramite, ha le stesse opportunità che magari ha l’impresa lombarda, di affacciar-si a nuovi mercati, di essere sostenuta con interventi importanti, che, badatebene, non parlo solo di credito perché parlare di credito sarebbe la cosa piùsemplice. La San Paolo da sede in 40 paesi del mondo, quotidianamente inter-loquiamo con i nostri uffici fuori dell’Italia, io personalmente interloquisco coni nostri colleghi all’estero per creare opportunità alle nostre imprese che siaffacciano fuori e che hanno opportunità di business all’estero. Abbiamo crea-

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to dei progetti importanti in Italia per sviluppare le filiere anche regionali per-ché poi noi parliamo di export misurando solo la fatturazione delle nostreimprese verso paesi esteri e non consideriamo che quelle imprese hanno ancheuna rete di filiere territoriali che lavorano per loro e che quindi in parte sonoanche loro attori di un processo di internazionalizzazione. Detto questo, mipiace pensare non di un aumento di divario ma di una diminuzione delle dise-guaglianze. Sui numeri abbiamo 3 miliardi circa di impieghi, 2,5 miliardi diraccolta diretta, quindi il saldo è positivo, non considero la parte investita inTitoli di Stato perché quelli non sono soldi nostri, e quindi ritengo che anche daquesto punto di vista ci sia un beneficio in termini numerici. Però al di là deinumeri, al di là degli aspetti più materiali che caratterizzano purtroppo l’attivi-tà di chi come me parla di numeri dalla mattina alla sera, ritengo che ci sia uncontenuto di qualità che molte volte anche noi non siamo stati bravi a comuni-care bene al territorio. Si è troppo spesso messo solo in evidenza la sparizionedei marchi e meno il fatto che l’appartenenza al gruppo IntesaSanPaolo adessopuò dare maggiore tranquillità, oltre che alle nostre persone, anche ad un terri-torio importante e che ha tante cose belle come l’ Umbria. Grazie.

ModeratoreGrazie molte dottor Buzzi, io faccio solo le sottolineature. Uno: a me sembrache dal suo intervento sia emerso un fatto: in Umbria, Casse di Risparmiodell’Umbria Intesa San Paolo, raccoglie meno di ciò che impiega, quindi siamoin una situazione in cui quello che si diceva all’inizio del dibattito, e che veni-va sostenuto da alcuni economisti a proposito che ci sono regioni povere dovesi prende il risparmio e regioni ricche dove si alloca il risparmio in forma diimpiego, viene smentito. L’Umbria è in una situazione dove è ancora possibilela raccolta, ma gli impieghi sono maggiori, circa 3 miliardi. La seconda consi-derazione che viene fuori con forza è che essere una grande banca significaoffrire al territorio non solo prestiti ma significa offrire al territorio dei serviziche dovrebbero supportare una maggiore competitività dell’impresa, comequando si parla di frontiere sul piano dell’innovazione, e dell’internazionaliz-zazione. Intesa San Paolo è un gruppo che sta in 40 paesi esteri, questo vuoldire che quelle imprese umbre che hanno il desiderio di andare in alcuni di que-sti Paesi possono avere un partner affidabile e vicino, che conosce questi mer-cati perché in questi mercati c’è e vi opera da tempo. Infine, la solidità econo-mica finanziaria di questo gruppo bancario, perché se guardiamo alla crisi, aicrac degli ultimi anni vi sono state realtà di alcune banche che sono di fatto fal-lite o che rischiano ciò. E passiamo alle BCC. Si tratta di banche che stanno davvero sui territori per-ché ci stanno come assetti proprietari, come management e come rapporto conle piccole imprese. E qui la domanda cattiva è quella di dire: piccolo è bello?Cioè le piccole banche sono davvero belle? Oppure nella riforma italiana el’esperienza delle banche popolari ci dice che qualche volta avere gli impren-ditori ai vertici delle banche locali non sempre è bello? O che essere troppolocali significa qualche volta esporci toppo magari rispetto ad un tessutoimprenditoriale fragile che può avere effetti di ritorno negativi sulla competiti-

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vità, sulla forza e sulla stabilità delle BCC, riconoscendo però un punto impor-tante, che nella crisi - i dati economici ce lo dicono - le BCC, di fronte ai primianni della crisi dal 2008 a un paio di anni fa, sono quelle che davvero hannofatto lo sforzo di continuare ad erogare credito a favore delle piccole impreseesponendosi in prima persona. Quindi, piccolo è bello oppure ci sono anchedelle ombre nell’essere piccoli?

Dottor Cesare FasiBuongiorno a tutti, un ringraziamento intanto doveroso al Professor Sediari e atutti voi perché ritengo che questi siano momenti utili di riflessione ma anchedi crescita reciproca, Col professore c’è un legame doppio, io mi vanto pure diessere stato suo allievo. Due dati del mercato umbro poi arrivo anche alla pro-vocazione. Il mercato umbro del credito si distingue per depositi che cresconosu una media di 1 punto e mezzo su base annua anche se il dato nazionale stasul 6 e 30 e soprattutto il dato negativo delle sofferenze, dicevamo, 16% è lostock delle sofferenze sugli impieghi contro un 10 del livello nazionale; questoindica che il tessuto economico è notevolmente il più debole. Per quanto riguar-da invece gli impieghi, crescono più della media nazionale, 2 e 70 contro 1 e70 di dato nazionale. In questo contesto umbro navigano tre BCC, la BCC diSpello e Bettona, il Credito Cooperativo Umbro e Credit Umbria.Principalmente sono le tre banche di Credito Cooperativo che sono anche rima-ste l’ultimo baluardo di banca locale, perché, diceva il direttore, sono scompar-si negli ultimi 10 anni 13/14 marchi bancari per vicissitudini diverse, però fattosta che gli unici baluardi di banca locale sono rimaste le BCC che hanno avutoun ruolo importante soprattutto negli anni dal 2008 a venire avanti.Descriviamo un pò, per chi non lo conosce, il sistema del Credito Cooperativo,un mondo fatto di 370 banche sul territorio nazionale tutte con una governan-ce autonoma, 450 sportelli e 1 milione e 200mila soci circa. Il dato accorpatorappresenta circa il quarto gruppo italiano perché ricopre una quota di mercatodel 7% circa. Banche locali significa banche che raccolgono risparmio su unterritorio e lo impiegano sullo stesso, favorendo lo sviluppo del territorio dicompetenza e non è una scelta, ma è un obbligo che noi abbiamo come statuto,cioè non possiamo fare impieghi fuori zona, quindi, necessariamente il rispar-mio che noi raccogliamo presso le famiglie, gli imprenditori e quant’altro, lodobbiamo necessariamente riversare sul territorio di competenza. Favoriamoquindi lo sviluppo locale perché poi c’è una ricaduta, a differenza di come èsuccesso in precedenza dove il territorio umbro è stato sempre territorio di con-quista sotto il punto di vista del risparmio perché è una regione appetibile perònon è stato sempre riversato sulla stessa economia umbra, magari il risparmioè andato altrove. Un sistema quello delle BCC dove i centri decisionali sonovicini all’utenza e ciò mi piace sottolinearlo; questo significa che accanto ai tra-dizionali metodi di valutazione in merito creditizio che ovviamente non posso-no essere sostituiti in nessun modo, ma la banca locale, la BCC, ha un patrimo-nio di conoscenze capillari perché conosce dei suoi clienti vita, morte, miraco-li oserei dire, che danno un valore aggiunto all’istruttoria, cioè sono quelleinformazioni di carattere qualitativo che nei bilanci non ci sono, non ci sono

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scritte queste cose. E questo, secondo me, è molto importante, non dico chediventa determinante, ma sicuramente si sposa bene e aggiunge valoreall’istruttoria, dicevamo, coi criteri di valutazione tradizionali. Un sistema delleBCC che ha una compagine sociale che si riconosce nel valore della coopera-zione e che mette al primo posto la centralità della persona, cioè abbiamo ban-che fatte da persone che lavorano sostanzialmente per le persone. Questo èmolto importante perché la storia delle BCC nasce circa 160 anni fa, gran partedelle BCC sono nate nelle sacrestie delle chiese. Era un metodo, un surrogato,di fatto che permetteva di dare credito a chi una volta, di fatto, non aveva lepossibilità di accedere al credito e questo è molto importante perché di fatto poila tradizione si è propagata nel tempo e ancora oggi è attuale. Una compaginesociale che poi la si sente come propria: la banca. L’altro ieri parlavo con uncliente, non amministratore peraltro, e mi diceva sempre: noi dobbiamo pren-dere questo filone, noi dobbiamo, noi dobbiamo… e mi riempiva proprio ilcuore perché parlava con il “noi” cioè il socio sente propria la banca. Il nostrotarget di clientela sono le famiglie, le micro imprese ma riusciamo anche aseguire anche le medie grazie alla banca di secondo livello, ICCREA BancaImpresa spa, che è sempre appartenente al monumento che è la società prodot-to che poi offre servizi e quindi riusciamo anche a soddisfare i bisogni dellerealtà un pochino più grandi anche se non sono solo il nostro target principaleperché noi facciamo della granulità del credito il nostro punto di forza; bisognaessere granulari nel momento in cui si raccoglie e quindi evitare concentrazio-ni e soprattutto essere granulari nel momento in cui si impiegano i fondi pro-prio per evitare rischi eccessivi. Ora tutto bello, tutto magnifico, si diceva pic-colo è bello. Recentemente l’assorbimento di capitale ha fatto si che oggi perfare banca occorre patrimonio, patrimonio e dimensioni, patrimonio crescenteperchè ogni euro che si presta deve essere bilanciato da un euro di patrimonioo giù di lì. Necessariamente le BCC non possono fare aumenti di capitale comele banche quotate in borsa fanno, si sono ripetuti 2-3-4 aumenti che qualchebanca ha fatto negli ultimi 10 anni per sopperire a questo bisogno di patrimo-nio e quindi essere competitivi. La banca locale, la BCC, si finanzia reinvesten-do l’utile di esercizio oppure allargando la compagine sociale e necessariamen-te, anche nell’aumentare il patrimonio, non abbiamo questa valvola di ricorre-re a questo aumento dei capitali in maniera disinvolta. Diciamo che è un detta-to che viene dall’alto, oggi sembra, io non ne sono molto convinto, l’efficien-tamento del credito passi per una dimensione più grande, non ultima la riformadelle popolari dove c’è stato un provvedimento governativo che ha detto che lemaggiori banche popolari di questo paese si dovranno trasformare inevitabil-mente in società per azioni, per produrre poi delle concentrazioni bancarie chesi andranno a fare. Poco tempo fa leggevo di possibili concentrazioni Intesa-Monte Paschi, lì arriveremmo inevitabilmente ad un monopolio che insommaspero che non si attui, un monopolio del credito che forse ne farebbe soffrire laconcorrenza. Quindi queste maggiori dimensioni che vengono richieste innome di una solidità, ma in realtà la solidità si deve leggere in termini relativi,cioè è normale, è anche il principio della proporzionalità. È normale, una bancapiù grande ha maggior patrimonio, maggior clienti, maggiori rischi che imbar-

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ca con impieghi e quant’altro. Quindi diciamo, il dato in senso assoluto puòsviare. Ritornando al discorso delle Popolari, adesso non voglio inserirmi inuna vena polemica, però un provvedimento governativo che imponga una vestegiuridica ad un soggetto privato, secondo me, è ai limiti della costituzionalità.Molti di voi sono imprenditori, lavorano sul campo, immaginate che domanimattina il governo vi dica: la vostra s.n.c, la vostra s.a.s, la vostra s.r.l, domat-tina la dovete trasformare in s.p.a, in società per azioni, non si sa per qualemotivo però lo dovete fare e non si scappa. Questi sono provvedimenti un po’forti, io penso sempre che le cose che nascono dal basso siano le più democra-tiche e che invece quelle imposte dall’alto siano un pochino meno democrati-che però, insomma, vi lascio fare le vostre riflessioni. Fatto sta che di fatto l’ef-ficientamento del credito è una cosa che fa passare per un aumento della dimen-sione. Noi come BCC abbiamo un patrimonio di informazioni capillari che sulterritorio le informazioni sulle liberalità, faccio solo questo esempio: la benefi-cienza. Noi di fatto riusciamo anche a favorire lo sviluppo sociale e culturale,sponsorizziamo anche eventi culturali dove i budget delle grandi banche unpochino soffrono, è stata un po’ tagliata questa cosa. La sfida è proprio questaper una BCC, contemperare un po’ le esigenze di dimensione e di patrimonioda una parte voluti dalla BCE ma a cascata Banca d’Italia e quant’altro e con-servare però il carattere locale e il radicamento sul territorio che è la peculiari-tà. Parlavo con altri colleghi pochi giorni fa. Le BCC, se non tentiamo di scim-miottare le banche grandi, secondo me partiamo con un ritardo di 15 anni per-ché il processo che si è verificato nelle banche grandi ha portato a puntare sudei criteri che non sono i nostri, noi dobbiamo conservare il carattere locale esoprattutto valorizzare la persona. Solo il dato questo, nella banca grande nonsi vuole la gente in filiale, e quindi le casse sono aperte poche ore al giorno per-ché chi sta alla cassa deve dedicarsi a fare altro, a vendere prodotti, pertantodiciamo si spersonalizza il rapporto; noi viceversa facciamo tutto il rovescio,noi dobbiamo rendere la persona il centro, quindi diciamo il cliente deve entra-re, se non entra lo andiamo noi a trovare personalmente, quando vado a trova-re le aziende, secondo me è il massimo, perché uno tocca con mano e vede coseche, ripeto, nei bilanci non ci sono scritte, proprio sempre per fare il paragonedel patrimonio di informazioni. Quindi il rapporto con la persona anziché conl’automa del caso piuttosto che col terminale del caso anche perché noi nellanostra clientela umbra diciamo abbiamo persone di età abbastanza avanzata chenon hanno nemmeno familiarità con il pc o le nuove tecnologie, quindi dicia-mo che, vogliamo il rapporto con la persona. Viceversa la banca grande ne fauna ragione di efficienza e quindi dice il tempo giustamente è prezioso e anzi-ché ricevere la persona gli do la possibilità di tutti i servizi on line e lui se ligestisce, se ha un problema se lo deve risolvere in qualche maniera, quindi è unaltro tipo di approccio, non dico quale sia il migliore, ma è un approccio diver-so. La banca grande fa dell’efficienza operativa un baluardo, la banca locale fadel patrimonio di informazione che ottiene con il suo contatto con la gente ilsuo alter ego. Io penso che questa sfida si possa vincere anche perchè le ban-che più operative in altri stati sono molto avanzate basti pensare in Francia ILCredit Agricole che è uno dei maggiori gruppi francesi piuttosto che in Olanda.

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Quindi ci sono esempi di banche locali, di banche di credito cooperativo vin-centi, sicuramente bisognerà mettersi al pari con i tempi, introdurre qualchemodifica ma secondo me, la località, la capillarità sul territorio deve rimanereun caposaldo. Grazie.

ModeratoreIl dottor Fasi ci ha insegnato bene alcune cose nel senso che la tesi forte cheviene dalle sue parole mi sembra che la piccola banca non è un fenomeno diarcheologia nella storia dell’economia ma è un segno di modernità, è un segnodi modernità perché sta attaccata nei territori, nei suoi proprietari, nel suomanagement e nel suo rapportarsi al sistema delle imprese; è anche evidenzia-to un altro aspetto, secondo me importante, il rischio in un paese dove ci sonopiccole imprese di generare solo grandi banche, cioè grandi banche e piccoleimprese, rischia di esserci una asimmetria forte; grandi banche in grandi paesicapitalistici che si associano alla grande impresa funziona meglio, e questasecondo me è una considerazione importante, rilevante, ecco perché le grandibanche devono rimanere con le radici per terra nei territori, non possono sepa-rarsi da ciò. Inoltre, la grande dimensione delle banche ha un’altra implicazio-ne: la concentrazione settoriale. La concentrazione per gli economisti ha duefacce, una faccia che determina maggiore efficienza, la maggiore competitivi-tà perché si sfruttano le economie di scala; però vi è anche un’altra faccia ossiache la concentrazione si può tradurre in potere di mercato e quindi tassi più altie quantità minore del credito erogato. Una grande banca che rischia di esseremonopolista sul territorio limita la concorrenza e quindi evidentemente puògenerare una forbice sui tassi maggiore, insomma, c’è questo dilemma tra mag-giore efficienza e maggiore potere di mercato. Sicuramente, il dibattito sullebanche ha evidenziato che in Italia è bene che esistano le une e le altre, la coe-sione di un sistema fatto di grandi banche e di piccole banche è la maggiorgaranzia della concorrenza, dell’efficienza e dell’efficacia delle politiche dicredito rispetto al ventaglio delle imprese e come in una sorta di evoluzionedarwiniana salvaguardiamole specie perché solo se le salvaguardiamo nellungo periodo queste diversità di specie rende l’ecosistema più competitivo epiù solido. Adesso la voce passa ai protagonisti lions, io se me lo consenteCogotti, partirei dall’unica quota rosa che abbiamo a questo tavolo e anche,direi, per sentire una voce giovane e quindi darei la parola alla dottoressaMariani: come si vede il mondo dagli occhi di una giovane laureata?

LEO Claudia Angelica MarianiBuongiorno a tutti. Innanzitutto vi ringrazio per essere numerosi, ringrazio lamia Presidente Distrettuale, anche se non è qui, che è anche una cara amica, rin-grazio Francesca Pecchioli, che vedo e a cui sorrido, ringrazio il Lions Clubpadrino, ringrazio tutti i Lions Club, ringrazio particolarmente il Governatorecon cui ci siamo sentiti nei giorni scorsi che mi ha preparata, tra virgolette,attraverso ottime documentazioni per la Tavola Rotonda di oggi. Io non ho lequalifiche professionali degli altri relatori però spero di non annoiarvi, di dareuna prospettiva che preferisco chiamare un’osservazione critica ma anche che

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può essere uno spunto per un rilancio per molti motivi. Io ho la fortuna di lavo-rare già da tre anni quindi sono abbastanza coinvolta nel mondo del lavoro, fac-cio parte anche di Confindustria giovani quindi ho effettivamente una visioneche non è la visione di un ragazzo o una ragazza giovane che si apprestano pur-troppo a vivere oggi nella continua incertezza dopo anni di studio in un merca-to del lavoro che oggi effettivamente è molto complesso. La cosa su cui biso-gnerebbe forse fare più leva è il capitale umano poiché il capitale umano sifonda sull’istruzione e senza di questa non c’è leva economica che tenga. Oggil’istruzione, la buona istruzione come si è detto più volte è qualcosa di moltodelicato perché è facile dire che cosa non funziona, ma è molto difficile dareuna prospettiva di cosa va fatto, di cosa va visto. D’altro canto c’è anche da direche molti giovani si smarriscono di fronte a difficoltà che, sì, ci sono ma que-ste vanno superate e non possiamo permetterci il lusso di lamentarci. Il tempopurtroppo è poco, scorre molto veloce e dobbiamo essere in grado di esserecompetitivi, di essere qualificati e soprattutto di avere le capacità non solo pro-fessionali ma anche umane di voler stare al passo con il mondo giacché noi nonci relazioniamo più soltanto con i nostri regionali, nazionali, ma per fortuna, cirelazioniamo con il mondo il che è un’apertura straordinaria rispetto alle gene-razioni che ci hanno preceduto. Questo ci mette anche un po’, se vogliamo, adisagio, perché comunque c’è una pressione che i nostri nonni o i nostri geni-tori non hanno avuto naturalmente, però ci dà anche delle opportunità, ci dà unqualcosa che speriamo di poter sfruttare al meglio. D’altro canto c’è anche dadire una cosa, soprattutto nel nostro territorio che è pieno di piccole industrie,medie, c’è la possibilità di fare molto, per quale motivo? È vero non abbiamola potenza delle grandi imprese, questo è un dato ovviamente oggettivo, peròabbiamo una piccola, media dimensione in cui è molto semplice fare sempre dipiù in quanto c’è una coesione effettivamente del territorio che è molto rararispetto ad una media nazionale. Altra cosa molto importante è la condivisionedi ciò che facciamo, la condivisione non è soltanto condividere i risultati maga-ri di un team, di qualcosa che si può sognare che spesso arriva, ma anche lacondivisione di problematiche che per ogni problema c’è una soluzione. Lachiave per trovare una soluzione risiede non solo nella gestione delle cose chesi hanno dentro di sé, ma anche da quelle che si trovano nelle infrastrutture apartire sia dalle pubbliche che dalle private. E un’unione, una comunicazioneefficace, efficiente, nello stesso tempo di entrambe, è la cosa che, secondo me,potrebbe essere la chiave di volta in un’economia che non guarda solo la pic-cola scala ma guarda la macro scala. Io ho fatto studi relativi all’economiaquindi la cosa mi piace molto, se non si migliora il nostro piccolo micro-mondo, non possiamo aspirare a migliorare il nostro macro-mondo, l’inter-rela-zione è fondamentale. Invece per quanto riguarda i leo e i lions più volte silegge che le aperture dell’etica di un bilancio sociale sono molto “we serve”, incosa consiste, io ci ho pensato molto in questi giorni, invece che magari anno-iare tante persone con dati statistici utilissimi, proviamo a mettere in relazioneil mondo lions-leo con il mondo economico. È difficile far parlare questi duemondi ma non perché siamo due mondi che navigano su rette parallele, anchese navigando molto vicini è molto semplice sbagliare. Senza etica non possia-

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mo andare molto lontani, senza la razionalità di voler dire no, e cosi non si vaavanti e allora la mia domanda per cui ho lavorato, diciamo, in diverse giorna-te, è stata: sì, in Regione ci possiamo preparare meglio, possiamo essere piùcontinentivi, possiamo avere una spinta magari dallo stesso mondo del lavoroche ci richiede più competenze come è giusto che sia oggi. Possiamo anche faredei sacrifici logistici perché quelli vengono richiesti ad oggi ed è impensabilestare sempre nello stesso posto, fare sempre le stesse cose, la domanda appun-to che io rivolgo è questa: cosa può determinare il nostro salto, in quanto gio-vani, per essere al passo? Perché questo ci viene richiesto, noi non ci possiamoappunto permettere il lusso che arriverà tutto da solo, sì ce lo costruiamo ma lochiediamo anche dal punto di vista lavorativo a chi ci troviamo di fronte: cosaposso fare io per migliorarmi? Sono qui, se volete domandarmi qualcosa iopenso di aver concluso. Grazie.

ModeratoreIo penso che le sue parole abbiano colpito tutti perché partono dal cuore e arri-vano dalla mente cioè è come se in quello che lei ha espresso ci siano grandisentimenti oltre a grande razionalità, grandi sentimenti perché c’è intanto unaconsapevolezza dei giovani che il mondo è cambiato e che il mondo che tuttinoi abbiamo visto e vissuto e sul quale tutti noi abbiamo costruito le nostregenerazioni, la nostra vita, non appartiene più a loro. Loro hanno la piena con-sapevolezza che il mondo è cambiato ma non stanno in una posizione di criti-ca verso questo mondo, è qui l’altro sentimento. Essi manifestano il desideriodi dare un contributo per contribuire a creare un mondo migliore. Quindi, gran-di sentimenti perché si accetta il mondo che è cambiato e perché vorremmodare un piccolo contributo per costruirlo in modo migliore, accettando i consi-gli e i suggerimenti degli altri, ma lasciamo anche a questi giovani doverosa-mente uno spazio decisionale, visto che ne hanno l’intelligenza e la capacità percreare un mondo migliore più di quanto siamo riusciti a farlo noi. Quindi gra-zie davvero e a questo punto Cogotti, lascio a te la parola.

OD Guido CogottiUn saluto a tutti e un ringraziamento al Governatore Professor Sediari per aver-mi invitato a far parte di questa Tavola Rotonda. Un invito per parlare di eco-nomia, per parlarne con un taglio tipico dei service lions e quindi con obbietti-vi che sono un po’ meno macro, rispetto a quelli che sono stati evidenziati negliinterventi precedenti. Un taglio che riguarda interventi di microeconomia, quel-li che noi possiamo fare come lions nei vari territori dei Club. Inizio con delle riflessioni inerenti gli argomenti che il Governatore chiesto disviluppare ma è doveroso un riferimento al titolo di questo incontro“Regionalismo ed Economie Locali nel contesto internazionale”. Quello delregionalismo, per riprendere con una sintesi quanto è stato già ampiamentedetto dal nostro moderatore con il suo interessante intervento, è un aspetto difilosofia economica che “nasce” nel 1993, anno in cui cambiò il paradigmaeconomico. Non più una politica economica progettata in ambito nazionale ecalata in ambito regionale, ma una politica di sviluppo che nasce dai territori e

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relativi contesti locali e quindi quale esigenza e potenzialità delle caratteristi-che specifiche regionali. Contesti regionali e locali che per crescere e crearesviluppo vogliono decidere il proprio ruolo. Gli elementi da considerare sonotre: crescita e sviluppo, un equilibrio di mercato e un rapporto più stretto tramercato e coesione sociale. Le economie locali quindi attrici dello sviluppo. Èquesto il criterio che ci porta a ragionare oggi anche con riferimento agli inter-venti lions. Intanto quali sono gli argomenti che il Governatore mi ha assegnato? Mi hachiesto di parlare delle opportunità per i giovani nel mondo del lavoro, di indi-viduare dei possibili service Lion da svolgere per offrire un nostro contributoai giovani, e di parlare della fondazione nazionale lions per il lavoro. È sullabase di questi argomenti che inizio il mio intervento ponendomi una domanda:che lavoro vogliono oggi i giovani e come vogliono inserire nel mercato dellavoro? Questa è la prima domanda importante che dobbiamo farci, perchédobbiamo sapere se i giovani vogliono un lavoro dipendente, quindi con unamansione definita, degli orari da rispettare, delle condizioni garantite, con unobbligo agli straordinari e il rispetto delle mansioni decise da un dominus.Ovvero se vogliono ed intervengono in quanto persona diplomate e laureate,

quindi con certe caratte-ristiche culturali e qualisoggetti specializzati,tenendo conto peròquelle che sono le esi-genze di un datore dilavoro. Oppure sevogliono svolgereun’attività di lavoroautonomo e quindi unaprofessione che puòessere di tipo intellet-tuale, ma anche di tipomanuale in ambito indu-striale, artigianale ocommerciale. Un impe-gno quindi propenso ad

una sfida nell’ immaginare un lavoro differente, quello che prevalentementemanca nel lavoratore dipendente, dove quindi ci si vuole organizzare diversa-mente, studiare delle strategie nuove per un lavoro che forse può essere più sti-molante, e dico forse, probabilmente più oneroso in termini di impegno, ma incerti casi anche più redditizio. Confucio in merito all’onerosità diceva: scegli illavoro che ti piace e non lavorerai per tutta la vita. Mi sembra una considera-zione corretta, perché alla base della scelta per essere produttivi e appagatibisogna cercare di fare un lavoro che piace. Proprio su questa scelta di fondo,avevamo fatto in tempi passati uno studio con un questionario proposto aglistudenti degli istituti tecnici superiori, ai quali avevamo chiesto come vedeva-no la loro attività lavorativa futura. La risposta la vedete in questo grafico che

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ci dice che il 65% dei ragaz-zi vedeva il loro futuro inun’attività imprenditoriale,il 22% come lavoro dipen-dente presso azienda priva-ta, l’11% come dipendentidella pubblica amministra-zione e il 2% come soggettiche vogliono dedicare illoro tempo al volontariato,nello specifico con un pos-sibile interesse all’attivitàdei Lions che la maggiorparte di loro non conosce-vano. Ci sono due elementi inquesta analisi abbastanzaimportanti e significativi. Uno, il fatto che ci sia una maggioranza di ragazzi,che voglia intraprendere un lavoro di tipo imprenditoriale o comunque autono-mo e che ci sia comunque una percentuale, forse bassa, ma dovuta anche dallamancanza di conoscenza di cosa facciamo noi come lions, che ha manifestatoil piacere di interessarsi del cosiddetto terzo settore.Con una ulteriore slide del questionario volevamo capire quanto sono impor-tanti per i giovani i valori morali, la preparazione e la capacità del singolo,ovvero come venivano visti questi elementi da parte dei giovani nei rapportilavorativi, e quanto ritenevano che questi elementi fossero importanti per crea-re o avere opportunità nel proporsi alla società. Anche in questo caso la rispo-sta ha in parte sorpreso in funzione del fatto che la percentuale più alta, con unapercentuale inferiore alla maggioranza (il 48%), ritiene che detti elementi nonsiano poi così importanti per potersi inserire più facilmente nel mondo del lavo-ro. Mi viene da sottolineare quanto questa percezione poco morale sia triste epoco rassicurante. E allora da qui ancora una riflessione che ci ricorda quantoSeneca aveva detto: non esiste un vento favorevole per il marinaio che non sain quale porto andare. La riflessione è corretta, perché tutti noi, compresi quin-di i giovani e gli imprenditori, quando vogliamo raggiungere un obiettivo e citroviamo in difficoltà, dobbiamo chiederci innanzitutto, quali sono le opportu-nità che il mercato offre e soprattutto dove vogliamo andare, qual è la nostrastrada, qual è il percorso che voglio seguire per cercare di risolvere il proble-ma, in questo caso della disoccupazione, della inoccupazione o della crisi dellavoro. Vi mostro un’altra slide, oggetto di uno studio nato da una società inter-nazionale di consulenza che ha fatto un’analisi su 600 attività lavorative attua-li e le ha proiettate nei vent’anni successivi per cercare di capire quali sarannoi lavori che scompariranno, ma anche quali di detti lavori rimarranno, creandopossibilità di sviluppo e di occupazione. Dall’analisi vediamo che vi sonodiverse figure lavorative che scompariranno. Si prevede per esempio che l’al-levatore scomparirà, così come il croupier e il presentatore della radio, mentre

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l’attività dello stilista saràuna figura professionaleche continuerà ad esistere.Se mi devo riferire alla miaprofessione, io sono uncommercialista, vi sarà, edè già in atto, un’evoluzioneben precisa, così come intante professione. Questaprofessione, nata agli inizidel secolo scorso, ha assun-to una operatività più ampiae importante con la riformadel diritto tributario nel lon-tano 1973, determinando

oltre all’attività di consulenza anche una più complessa attività di assistenzaamministrativa delle aziende, destinata a scomparire per diversi motivi: perchélo stesso sistema bancario, che non è più interessato a fare solo finanza, volen-do sviluppare il proprio business con le aziende si sta strutturando per conver-tire i dati finanziari in dati contabili, offrendo quindi questo ulteriore servizio apagamento. Ma anche perché per il lavoro amministrativo di immissione daticontabili vi sono dei software, con innovazioni da un punto di vista tecnologi-co, che ci portano veramente a dire che quel tipo di attività, così come oggi ègestita, scomparirà. L’amico lions Romano Fischietti, ingegnere informatico diprofessione, sta completando la realizzazione di un software specifico che hacome obbiettivo quello di identificare i contenuti dei documenti cartaceimediante una scannerizzazione e trasformare in automatico la lettura scanneriz-zata di detti documenti in registrazioni contabili. La conseguenza è che verràquindi meno quell’attività di registrazione contabile che attualmente si svolgein determinati studi professionali o centri elaborazione dati. A questo puntodobbiamo chiederci quale può essere l’evoluzione del mercato e quali possonoessere le opportunità per i giovani. Continuo questo mio intervento pensandoquale può essere la possibilità di porre in essere da parte nostra dei service lionsper aiutare i giovani in cerca di occupazione e gli imprenditori a migliorare leproprie performance o uscire dalla crisi. Per farlo mi ricollego al titolo del ser-vice nazionale approvato l’anno scorso a Bologna, “HELP lavoro giovani”, peril quale è stato realizzato il logo che sicuramente avrete visto sia sulla stampalionistica che attraverso altre comunicazioni mediatiche. Questo service nascetre anni fa, quando presentai al Congresso di Taormina il progetto Help emer-genza lavoro che arrivò secondo alle votazioni. Lo stesso è stato ripresentatodue anni fa al congresso di Vicenza ed è stato approvato come service naziona-le. Il titolo era leggermente diverso ovvero “HELP emergenza lavoro, ludopa-tia e sovraindebitamento” in considerazione del fatto che la dipendenza dalgioco d’azzardo e l’usura sono effetti deleteri connessi spesso alla mancanza dilavoro. Quest’anno si è voluto dare un taglio più specifico con elementi corre-lati tra loro. La grafica del logo racchiude un po’ il significato di quelli che sono

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i vari elementi che hannoportato all’approvazione alCongresso di Bologna diquesto service. Mi pare dipoter dire che nella storia lio-nistica è abbastanza incon-sueto che un service naziona-le venga riproposto con dellepiccole varianti e approvatoper due anni di seguito. Levarie componenti che vedetesono: innovation, lifebility,microcredito, Help lavoro,perché è una visione e unionedi intenti da parte di 4 distretti; innovation è stato l’elemento portato dal distret-to del Piemonte, in particolare Torino Host, dove il sostegno ai giovani è vistocome un’occasione per un dialogo più ampio con le università e per l’indivi-duazione di stage e opportunità formative presso le aziende. Lifebility è unainiziativa lionistica che opera in Lombardia, promossa dal Club MilanoBramante, che con una visione un po’ diversa e sempre in rapporto con l’uni-versità, ha come obbiettivo quello di aiutare i giovani con caratteristiche dieccellenza che presentano dei progetti in ambito sociale. Una visione di soste-gno al lavoro con caratteristiche etiche. Un terzo ambito è quello del microcre-dito lions che si sviluppa nel Distretto del Veneto, tramite l’amica ElenaAppiani, percorso già avviato che riguarda interventi finanziari di supporto allepiccole iniziative imprenditoriali promosse dai giovani. Il quarto settore di atti-vità del logo è “HELP emergenza lavoro - Fondazione Lions per il LavoroOnlus”, che voi conoscete, di cui siamo promotori come distretto 108 L e per ilquale stiamo portando avanti un percorso di sostegno nei confronti sia dei gio-vani che dei piccoli imprenditori in crisi. Il nostro intervento vuole essere quel-lo di un supporto gratuito di competenze per superare la crisi e far capire chesiamo noi che non riusciamo più ad interpretare che cosa il mondo lavorativovuole da noi. Molti lavorato-ri si sono fermati a criteriproduttivi dei periodi passati,senza avere la consapevolez-za che il mondo è cambiato.Questa consapevolezza è par-zialmente più presente neigiovani ma certamente moltospesso assente tra gli altrisoggetti che operano nel mer-cato da anni. E allora, trovoutile completare la riflessionecon questa slide colorata eallegra, richiamando il con-

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cetto di Eleanor Roosevelt che diceva che “il futuro appartiene a coloro che cre-dono nella bellezza dei propri sogni” e tutti noi dobbiamo credere nei nostrisogni, nella creazione di un’attività e di un percorso lavorativo che ci consentaveramente di programmare e progettare qualcosa di diverso. Anche il nostroGovernatore ci esorta a non avere paura del cambiamento ma a cercare di inter-pretarlo. Già in passato avevo scritto, in occasione di un altro convegno, qualeè il nostro ruolo come Lions e quale può essere la nostra possibilità di interven-to: interpretare con le nostre conoscenze l’evoluzione del mercato del lavoro emettere le nostre competenze a disposizione di giovani, meno giovani e impre-se affinché trovino un loro percorso, un loro futuro.Possiamo fare diversi tipi di service. Possiamo organizzare dei convegni perdiffondere importanti concetti socio economici, possiamo fare delle indaginifacendo compilare dei questionari, così come abbiamo già fatto in passato,magari in modo più strutturato, possiamo fare dei concorsi per premiare lenuove iniziative di valore. Possiamo, anzi dobbiamo, anche dialogare con strut-ture come l’Ente Nazionale per il Microcredito o strutture analoghe anche pri-vate riconosciute dalla Banca d’Italia. Ma in particolare noi, per raggiungere gliobiettivo del service ed essere concreti, dobbiamo dialogare anche colMinistero dello Sviluppo Economico, dialogare e lavorare con Confindustria,con le banche, con le istituzioni in generale, con le università e con le associa-zioni di categoria in genere mettendo a disposizione le nostre competenze. Ilnostro ruolo deve essere quello di avviare un percorso e una collaborazione contutte queste organizzazioni e istituzioni per coordinare quelle conoscenze damettere a disposizione di chi è in difficoltà con il lavoro per poter intravedereuna prospettiva diversa. Nelle slide che seguono voglio richiamare proprio il concetto di cambiamentomettendo a confronto quello che era il sistema lavorativo di un tempo e quelloche è un percorso lavorativo futuro. Richiamo l’immagine di un barbiere classi-co, che svolge la sua attività curando una barba come si faceva in tempi passa-ti, quindi con grande attenzione, con una lametta particolare, con una cura par-ticolare di prodotti e con una grande manualità. Nella parte in basso a destra lapresentazione di un rasoio che è stato appena progettato da un punto di vista tec-nologico nel mercato americano e che è particolarissimo; è un rasoio laser, percapirci con una forma come quella della classica zappetta gillette, che non hauna lametta tradizionale ma laser, non usa acqua, non usa sapone, non incidesulla pelle, è facilissimo da usare e ha una batteria che dura 50 mila ore; unostrumento che ci consente di capire come si evolve il mondo, che tramite la tec-nologia trasforma, come anche questo caso un lavoro classico/tradizionale.Questo nuovo modo di lavorare del barbiere non esclude la prestazione tradizio-nale, nel senso che il rasoio laser sicuramente sarà un elemento tecnologico cheverrà utilizzato nel futuro, ma certamente non escluderà il lavoro artigianale diun tempo che anzi verrà rivalutato, come quello del barbiere che abbiamo visto,che continuerà ad offrire un servizio più curato ed apprezzato che ci farà riper-correre un po’ la nostra storia. Continuo richiamando il concetto di jugaad, chesignifica frugal business, ovvero fai o puoi fare con ciò che hai. Una filosofia dipensiero che nasce in India e che ci dice che dobbiamo cercare di trovare un

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nostro spazio lavorativo. Ciascuno di noi deve imparare a svolgere un lavoro,anche in condizioni di micro impresa, che ci permetta di inserirci nel mercato,di avere un nostro spazio, di avere una nostra autonomia, sia lavorativa che eco-nomica. Giusto per meglio capire con un esempio, uno dei tanti che vengonoriportati dai media, c’era un indiano che aveva a disposizione un ferro da stiro euna caffettiera moka classica, ma gli mancava un fornello con il quale fare uncaffè da offrire e vendere sulla strada o comunque diciamo in piazza. Cosa hafatto? Si è trovato una coperta sulla quale ha appoggiato una scarpa messa alrovescio che fungeva da base. Ha utilizzato e sistemato sopra la scarpa un ferroda stiro girato al contrario con la piastra rivolta verso l’alto che riscaldava, vi haappoggiato sopra la caffettiera ed è riuscito così a fare un caffè da vendere. Eccoquindi un modo per inventarsi un lavoro che non ha nulla di particolare ma cherientra in quei piccoli lavori, in quel tipo di iniziativa intraprendente che consen-te (in realtà particolari come l’India in questo caso) di essere presenti nel mer-cato del lavoro, aspetto molto importante per vivere. Questa slide, con riferi-mento a jugaad, vuole mettere in evidenza che, quando dialoghiamo con un gio-vane o con un piccolo imprenditore interessato ad avviare o recuperare un lavo-ro, quello che occorre è avere un’idea, un progetto e possibilmente una base dicompetenze per poterlo gestire. Dobbiamo capire quale tipo di lavoro lo appas-siona o comunque quali sono i suoi interessi e le sue capacità, in che cosa puòessere il “migliore del mondo” nello svolgere detta sua attività e cosa lo spingea realizzare quel lavoro. Solo se riusciamo a capire detti aspetti, nel gestire ilnostro service lion, possiamo con le nostre competenze orientare e accompagna-re il giovane a rendere produttive queste sue caratteristiche. Il nostro compitoquindi è anche quello di valutare come cambia il modo di pensare e vivere nellasocietà per interpretare e sostenere adeguatamente le nuove iniziative. Per esem-pio, proprio in conseguenza di una contrapposizione sempre più diffusa verso ilconsumismo, vediamo come sta cambiando il nostro comportamento in meritoall’utilizzo dei beni. Oggi abbiamo una società che non parla più di mio ma dinostro, e questo cambio di ragionamento ha portato alla nascita di diverse formedi sharing economy, filosofia economica nella quale prevale la condivisione dibeni e servizi utilizzati dalla comunità, creando relazioni sociali e soprattutto unsenso di appartenenza. Dettofenomeno ha determinato esviluppato nuove forme dilavoro con effetti considere-voli sul mercato. Nella pros-sima slide vediamo i casi diUber e Bla bla car. Sono ini-ziative di grande successo, dicui sicuramente avete sentitoparlare, che hanno determina-to una rivoluzione nell’ambi-to dei trasporti, e il malcon-tento nei tassisti. Il cambia-mento verificatosi nel merca-

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to del lavoro consiste, in buona sostanza, in una rete di persone e relativa bancadati che ci permette, quando si ha la necessità di un trasferimento, di avere unpassaggio in auto. Invece di chiamare un tassista, ci si collega con lo smartpho-ne a delle persone che con la propria autovettura, pur non svolgendo la profes-sione di tassista, fanno in quel momento un percorso simile al nostro e ci accom-pagnano nella zona interessata. Questo chiaramente crea una concorrenza in termini di costi molto più bassi, unaconcorrenza che è vista in una maniera negativa ovviamente dal mondo dei tas-sisti, ma è una concorrenza che comunque è stata ben accettata dalla società eche quindi è cresciuta e sta crescendo con ritmi esponenziali. Anche Bla Bla Carè una proposta simile, un’iniziativa tutta Italiana, con la quale io segnalo attra-verso l’applicazione mobile o il sito relativa che da Milano devo andare a Roma,che parto tale giorno a tale ora con la mia auto ed ho dei posti disponibili. Se perquesto mio percorso vi sono altre persone che hanno interesse a trasferirsi daMilano a Roma, possono chiedermi un passaggio, pagando un prezzo chiara-mente molto più basso rispetto ai trasporti normali, ma soprattutto anche averel’occasione di incontrare e conoscere altre persone con le quali dialogare e quin-di creare un rapporto.Ma la sharing economy è rivolta anche ad altri settori, c’è quello ad esempiodell’affitto delle abitazioni, io ho una casa, ho degli spazi liberi e quindi mirendo disponibile a mettere questi spazi a disposizione di altre persone, concosti che sono nettamente diversi rispetto ad alberghi o strutture simili. Questo tipo di attività, che i giovani stanno sempre più utilizzando, hanno crea-

to un rilevante e straordina-rio movimento da un puntodi vista economico chenasce dal basso e generaun’evoluzione lavorativadella società. Qualchenumero per capire l’impor-tanza del fenomeno conriferimento al periodo dal2010 al 2013. Il trend dicrescita in questa attività,in periodo di crisi econo-mica generale, è stato pariad un incremento annualetra l’80 e il 90%, quindiveramente importante.

Questa attività lavorativa ha creato un fatturato di 5 miliardi di dollari nel girodi tre anni partendo da zero. Ancora un richiamo, con la successiva slide, su iniziative economiche abba-stanza caratteristiche. Sappiamo tutti che le stampanti 3D ormai fanno parte delnostro vivere, sappiamo che hanno delle potenzialità che sono davvero incredi-bili in tutti i settori, sia imprenditoriale, sia industriale, compreso il settore sani-tario. L’altro giorno a Cagliari in una riunione organizzata dal club Lion Saint

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Remy, sono interventi degli amici medici che spiegavano proprio come venivautilizzata la stampante 3D per poter ricreare parti dl nostro corpo per interven-ti chirurgici. Ma come possiamo vedere anche dalle immagini che seguono vi sono dellaautovetture che sono state realizzate con una stampante 3D. Sono reali autovet-ture funzionanti, quella di sotto in particolare è una vettura che è stata costrui-ta in 44 ore e che raggiun-ge i 40 KM orari. Un’autovettura elettrica,con un costo orientativodi circa 1.600 euro. Eccocome cambia il mercatoche nasce da un’evoluzio-ne della tecnologia. Sotto questo aspetto laconsiderazione che pos-siamo fare, riprendendouna riflessione moltoimportante di un notoeconomista americano, èche l’industrializzazioneha spostato la produzione da paesi come il nostro, e quindi dai paesi europei ingenerale, verso i paesi cosiddetti del terzo mondo, quali Cina, India e Brasile.Detto economista sostiene, credo di poter dire a ragione, che una tecnologiacome quella delle stampanti a 3D riporterà invece una produzione industrialedi alto livello proprio nei paesi europei, perché ci permetterà di superare quelproblema che si era creato nell’ambito dell’industria di avere un costo di manod’opera particolarmente elevato. Quindi ancora una volta con l’innovazionetecnologica, noi riusciamo ad abbattere notevolmente i costi e possiamo quin-di realizzare dei beni che ormai erano prodotti in mercati diversi. Il nostro ser-vice deve portarci quindi a impegnarci per far conoscere il cambiamento delmercato, mettere a disposizione le nostre competenze per affrontare e governa-re detto cambiamento, aiutando i giovani a convertire la loro passione inobbiettivi. Il terzo aspetto, per il quale mi è stato richiesto un contributo a questo con-gresso, è relativo alla funzione della Fondazione Lions per il Lavoro. Vidovrei raccontare una breve storia per farvi sapere come e perché nasce l’idea,ma i tempi sono stretti e quindi ve la racconterò un’altra volta. Dico solo che ènata il 10 novembre del 2014, è un’iniziativa sicuramente importante che ciconsente di portare avanti un discorso di service nazionale Lions in rete conelementi di coesione e di conoscenza tra di noi, con elementi quindi che ci per-mettono di creare delle opportunità che altrimenti non sarebbero possibili. Èuna struttura giuridica Onlus riconosciuta e iscritta all’anagrafe tributaria per il5 per mille, che dopo i dovuti accertamenti è stata riconosciuta dal nostroDistretto, dal Multidistretto Italy e per la quale la Sede Centrale del Lions ClubInternational ha manifestato il suo consenso e concesso l’uso del logo Lions.

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Questa immagine di latorappresenta l’impegnodell’artista Carlo Laconi,socio del Lions Club diQuartu Sant’Elena che,con il patrocinio dellaFonda-zione Lion per illavoro, ha partecipatoall’esposizione in Expocon un’opera simbolo cherichiama i concetti dellanutrizione, della cultura,della lavoro e del micro-credito; Carlo è un giova-ne socio con meno di 40

anni, laureato in architettura a Firenze, che ha deciso di fare l’artista, creandoprevalentemente delle sculture. La scultura esposta all’Expo rappresenta i punticardini della mission della Fondazione Lions per il Lavoro. È bene ricordare subito che il service nazionale Help emergenza Lavoro, sem-pre al congresso di Bologna, è stato approvato, quasi all’unanimità, come servi-ce nazionale permanente, consentendoci quindi di pianificare a medio termineuna corretta attività per soddisfare in modo adeguato le attività di contrasto alleesigenze sociali derivanti dalla disoccupazione che in parte nascono dalla crisi.Entrando nel vivo della operatività del service Help e della Fondazione, mifa piacere riprendere una slide che avevo presentato a gennaio 2015 in occasio-ne del convegno nazionale organizzato dal Multidistretto a Roma, sempre perparlare di Help. In detta slide, di seguito riportata, è stato schematizzato il fun-zionamento dell’attività da svolgere per il service. L’elemento più importante del processo è certamente il Club Lions: primo per-ché opera in un territorio circoscritto, secondo perché operando in quel territo-

rio ne conoscemeglio di chiunquealtro i bisogni e terzoperché i propri soci,quando sono statiinvitati a far partedel sodalizio, sonostati scelti perchégiudicati soci di qua-lità con grande com-petenza nel propriosettore lavorativo.Pertanto sarà il Clubche nel proprio terri-torio riceverà leistanze di aiuto da

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parte dei giovani chevogliono inserirsi nelmondo del lavoro e deipiccoli imprenditori chesono in cerca dellemodalità per uscire dallacrisi. Sarà sempre ilClub che dialogando conla Fondazione decideràquali sono le competen-ze necessarie per offrireun aiuto concreto a dettepersone e quali sono isoci più adeguati, percompetenze proprie, dacoinvolgere. La Fondazione, chefunge da centro operati-vo a supporto del Club,coordinerà i soci Lions enon Lions che hannodato la loro disponibili-tà, a far parte dellabanca del tempo, su unaspecifica competenza.Con il coordinamentodella banca del tempoverranno quindi indivi-duate le competenze dautilizzare nella fase didialogo iniziale con ilgiovane o l’imprenditore che ha richiesto un aiuto ai Lions. Ma sarà sempre ilClub, soggetto privilegiato nel processo, a coordinare nel proprio territorio, conlo sportello Lions per il lavoro, l’accompagnamento tecnico che come Lionsvogliamo mettere a disposizione gratuitamente per eseguire l’intervento richie-sto. Per capire la fattibilità di detto intervento e capirne l’importanza dellerisorse di cui disponiamo, dobbiamo partire dall’analisi di due dati: il primo, ilpotenziale Lions in termini di competenze sul quale possiamo contare per aiu-tare i giovani; il secondo, quanto siamo radicati nel territorio dove possiamooperare aprendo presso ogni Comune, sede di un Lions club, uno sportello diconsulenza e assistenza per l’occupazione. Concludo il mio intervento, ringraziando per l’attenzione e invitando gli amicisoci dei club ad aderire alla Fondazione Lions per il Lavoro (dobbiamo farerete) e rendere disponibili le preziose competenze che abbiamo per sostenereun service di grande rilevanza sociale per il nostro Paese.

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ModeratoreRingraziamo Cogotti per questa illustrazione dell’attività in campo lionisticolegata al tema dei giovani e del lavoro. Due sottolineature brevissime. La primaè questa: l’innovazione che è una parola di cui sentiamo parlare quotidianamen-te, l’innovazione ha due facce, da un lato distrugge delle cose e dall’altro creanuove opportunità. È il nesso ineliminabile che sta dietro l’innovazione, pensa-te all’immagine del barbiere tradizionale e del rasoio che arriverà con il laser.L’innovazione nel dover farsi la barba è quella di distruggere altri mestieri ocomunque ridimensionare di molto certi mestieri e di produrre rasoi. Il proble-ma è, quali paesi produrranno i rasoi, quindi quali paesi genereranno ricchezzae occupazione. Questo è nella natura delle cose, da sempre, lo diceva l’econo-mista Joseph Schumpeter: l’innovazione è distruzione creatrice. La secondariflessione riguarda il cambiamento in atto, è una frase retorica che tutti noiusiamo, ma cambiare genera anche nuove condizioni per nuove cose da fareche prima magari non c’erano o venivano fatte in modo radicalmente diverso.Nel vocabolario dell’economia ci sono delle parole che vanno di moda, abbia-mo sentito parlare di sharing economy, altri parlano di green economy, altri par-lano di smart economy, altri parlano di blue economy, altri parlano di socialeconomy. Ora, sono delle parole, sono dei neologismi però attenzione rappre-sentano anche delle trasformazioni profonde del modo di essere, della societàdei consumi e quindi delle onde che stanno crescendo e che genereranno nuoveopportunità per nuovi settori, per nuove tecnologie, per nuovi occupati. Pensategreen economy che cosa significa in tutti i settori, in tutti i prodotti, pensatecome cambia nell’ambito della green economy il modo nuovo di produrre edistribuire energia. Pensavamo che per produrre energia ci volessero le grandicentrali e i grandi tralicci per trasportare energia; oggi capiamo i luoghi di pro-duzione e i luoghi di consumo per l’energia possono coincidere con le energierinnovabili, nel campo delle bio-masse, del fotovoltaico ed altro ancora.Pensate come cambia con la smart economy il tema della mobilità intelligente,c’è un’infrastruttura tecnologica, l’ICT, che ci dice come migliorare la circola-zione sulle strade ma qui non bisogna di più aumentare i vigili urbani, nonabbiamo bisogno di più bus per il trasporto pubblico, ma abbiamo bisogno diinfrastrutture intelligenti che regolano la nostra guida, che ci dicono in temporeale la percorrenza e dove troviamo il parcheggio. Pensate cosa significa nellasharing economy, la bla-bla car che chiaramente distrugge una parte dei tassi-sti ma crea nuove opportunità. Cogotti ci ha detto che dall’indagine su un grup-po di giovani viene fuori la loro voglia di fare l’imprenditore e la voglia di farevolontariato. Io penso che la grande forza dei giovani viene dall’unire la vogliadi fare volontariato alla voglia di fare imprenditorialità, insomma cavalchiamoil desiderio di costruire un mondo migliore nella voglia dei giovani di fareimpresa e volontariato insieme.Io vi ringrazio per l’attenzione e della vostra partecipazione, il Governatore miha detto che all’una chiudiamo i lavori, quindi siamo riusciti ad essere ancheabbastanza bravi, siamo abbastanza interessanti per voi che ci avete sopporta-to. Ringrazio i relatori per i loro interessanti interventi.

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DOMANDE AI RELATORI

PDG Vincenzo MennellaMi rivolgo a tutti senza particolare distinzione. Ho sentito prima che c’era undivario o qualcosa che cambiava sui divari regionali, vorrei chiedere questo,cioè, l’incidenza dei flussi migratori provenienti dal sud e dal sud-est del medi-terraneo ha una sua validità? Come pensate che possa essere incidente inmaniera modesta o piuttosto forte. E la seconda domanda è anche questa: sem-pre la tipologia dei flussi migratori provenienti da quei paesi oggi è cambiatanotevolmente, sia per quanto riguarda la numerosità delle persone, si parla di60 milioni di persone che stanno bussando alle porte dell’Europa e molti diquesti sono già entrati in Europa e soprattutto la tipologia perché il 30% dimigranti sono donne e bambini. Questo avrà un impatto notevole sull’aspettosocio economico dei paesi europei e in particolare il nostro? Grazie

Signora….Buongiorno a tutti e grazie dell’opportunità, io non sono un’esperta in materiaeconomica finanziaria, leggo qualcosa. Parto dal titolo che ha attirato subito lamia attenzione, ma è possibile trovare un contesto internazionale in un’econo-mia locale?

Alberto Valentinetti Una domanda secca. Regionalismo ed economie locali nel contesto internazio-nale: a livello umbro la jobs act che prevedeva una defiscalizzazione e la pro-mozione di investimenti stranieri e italiani che esito ha avuto in Umbria?Grazie.

OD Quintino MezzopreteLa domanda riguarda il sistema bancario, il coordinatore già ha tentato di fareuna sintesi dei problemi bancari e soprattutto con un auspicio, quello di vederenel territorio, la banca piccola, che è bello, e la banca grande in una fusionearmonica nel territorio. La realtà è un’altra, a mio avviso, il sistema bancariooggi è gravato da due fattori, uno che è sovra-bancario, cioè da strutture extrabancarie, mi riferisco a Basilea 1, 2, 3,4 e poi arriveranno a non si sa quanto,che impongono non solo la patrimonializzazione alle banche ma anche l’ope-ratività e quindi i rapporti con la clientela e quindi in fondo in fondo il rappor-to tra cliente e banca. L’altro è il sistema che avete ben descritto dove c’è labanca piccola e la banca grande ma tutti e due questi fattori sono tutti e due irre-versibili, a mio modesto avviso. Il primo, le strutture sovra-bancarie non è chesi eliminano o si affievoliscono ma sono destinate semmai a rafforzarsi quindiin futuro sempre più le banche dovranno fare i conti con i dettami che proven-gono da strutture sovra-bancarie. L’altro aspetto, quello della funzione dellebanche piccole per andare verso banche maggiori è irreversibile. L’insieme diquesti due fattori lei, la faccio a lei come coordinatore, non può determinare laformazione di ombre cupe nell’avvenire dello sviluppo economico e nel rap-porto tra banche e clienti?

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OD Salvatore CondorelliSalvatore Condorelli, tesoriere del distretto. Volevo fare intanto una conside-

razione a proposito di quella faccenda che in tutti i paesi del mondo le capitalihanno il pil più elevato. Non a caso Roma e Berlino, Berlino era un’isola inmezzo all’ex Germania DDR, Roma per una questione logistica, se il mercatoè l’Europa è ovvio che le regioni del nord sono molto più avanzate perché piùvicino al mercato di riferimento piuttosto che il centro e il sud, non a caso il sudsi sta sviluppando nuovamente ma a svilupparsi non è la redditività manifattu-riera ma sono i servizi, internet e situazioni di questo tipo. Ma a prescindere,volevo riferirmi a quello che ha detto la nostra amica leo, e la preparazione diquesti ragazzi che studiano, si preparano, vanno all’estero. Allora la domandaè, se il riferimento non è più il nostro paese, la nostra regione, non la proprianazione ma il mondo, come conciliamo con la banca locale? Ha senso ogginelle banche parlare della banca tradizionale, raccolgo per impiegare, oggi laraccolta non è più diretta, oggi c’è raccolta intermediata, le banche non raccol-gono soldi e remunerano ma li raccolgono con intermediari per conto di terzi,grandi case di investimento, certo una banca fa molto più business sui titoli distato e non a prestare soldi alle imprese. Allora tutto questo come lo concilia-mo con lo sviluppo locale? Grazie

ModeratoreNel rispetto degli orari, io direi che tutti i presenti al tavolo rispondano alledomande che sono più pertinenti e appropriate al loro profilo professionaleinvitandoli ovviamente ad una sintesi. Per cui, prego, seguirei l’ordine nelquale hanno parlato alla tavola rotonda.

Dottor Massimo SabatiniAncora grazie, io provo a rispondere alla questione che è stata posta sui flussimigratori. Sicuramente i flussi migratori sono incidenti su queste analisi, anzi,sono molto incidenti, per vari motivi, non soltanto per gli effetti diretti che stan-no avendo in questo momento, anche perché in qualche modo riequilibranoalcune tendenze della nostra società, penso soprattutto ad una, alla caduta dellanatalità che c’è stata nei paesi europei e in particolar modo in Italia. Qualchegiorno fa la Svimez, che è un’associazione che studia l’economia del mezzo-giorno, ha presentato il suo rapporto annuale e ha analizzato fra le varie coseanche la tendenza demografica delle Regioni meridionali. Ad uno spopolamen-to delle regioni meridionali, un po’ paradossalmente, il riequilibrio di ricchez-za fra le parti del Paese potrebbe venire non per la ricchezza ma per la riduzio-ne del numero degli abitanti. Perciò, meno abitanti pro capite diventano più ric-chi. E questo ovviamente non significa che un territorio diventa più ricco maho fatto questa provocazione per capire quali dinamiche ci potrebbero essere.Perciò la cosa importante è quella di integrare questi flussi ed è qualcosa a cuisi sta già pensando in questo momento. A livello europeo si sta cominciando aparlare ora di come saranno le politiche europee dopo il 2020 e il tema dellaintegrazione dei flussi migratori sarà probabilmente il tema dominante che,diciamo così, orienterà le discussioni sul bilancio dell’unione europea nel 2020,

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soprattutto per cercare di capire le risorse che degli Stati membri dovrannoessere ripartite fra gli Stati, come dovranno integrare questi flussi nella loroeconomia. Per tornare al ragionamento che abbiamo fatto all’inizio, qual è lasfida che noi abbiamo, la sfida è quella di selezionare questi flussi migratori aldi là dell’accoglienza che ognuno deve riflettere con la sua coscienza e comelo Stato si comporta verso questo tipo di problemi. Il problema è che noidovremmo fare di tutto per creare le condizioni perché questi flussi si selezio-nino cioè, se questi flussi significano che tutta la popolazione viene qui senzafare niente soltanto in ricerca di soddisfazione di bisogni certo è qualcosa chedobbiamo in qualche modo affrontare ma se noi siamo in grado di far venirequi, non solo le persone che hanno bisogno ma perché vogliono venire qui acercare un’opportunità e perché sono le più preparate perché sono quelle chehanno voglia di mettersi più in gioco, non saremo più solo un Paese di transitoma saremo un paese che costruisce attorno a queste presenze una prospettivanuova per il nostro Paese. E la sfida è proprio questa, è creare anche per questiflussi le condizioni di competitività di cui abbiamo parlato all’inizio, perchél’altra questione di cui abbiamo parlato, di cui ha parlato il nostro moderatore,cioè che i nostri giovani vanno a cercare queste opportunità da un’altra partederiva proprio da questo, forse le condizioni competitive del nostro paese nonsono in grado di dare a loro una percezione di condizione futura. Per loro maanche per questi flussi migratori si tratta di fare questo stesso ragionamento ecioè riflettere sulle condizioni di competitività che possono condizionare que-sti flussi. Secondo me è molto concreto, perché se ci confrontiamo con ciascu-no di quegli indicatori che abbiamo visto all’inizio, creare le condizioni signi-fica dare a ciascuno di loro una condizione di prospettiva, questo significa col-legarlo alle riforme che dobbiamo fare. Se dobbiamo riformare le nostre istitu-zioni per renderle più efficienti dobbiamo essere capaci di modificare quegliindicatori, lo stesso sul mercato del lavoro, sulla capacità di inglobare le coseche facciamo. Sono tante le cose che dobbiamo fare, non è una sola.

Dottor Mario VellaCon riferimento alla domanda su economia locale ed economia internazionale,vi porto un esempio concreto, quello del turismo. Questa estate ho avuto il pia-cere di passare due settimane nel Salento; abbiamo prenotato la struttura turi-stica in ritardo, c’erano pochi posti a disposizione perché una larga parte di turi-sti stranieri che fino all’anno passato andava nella sponda sud del mediterraneosi sono spostati verso la Puglia. Per motivi politici e di guerra nel 2015 non èstato più possibile visitare Egitto e Tunisia e quindi i flussi turistici hanno cer-cato altre possibilità. La Puglia è una terra bella di per sé, ma i suoi operatorihanno anche mostrato alcune capacità di attrarre ed ospitare turisti che non soloitaliani ma anche quelli stranieri. Questi turisti hanno una mentalità in partediversa, faccio un esempio: per un britannico è importante avere la sera unabirra che l’aspetta al ristorante o in trattoria, allo stesso tempo in spiaggiarichiede un po’ di rispetto nel momento in cui deve condividere lo spazio conun’altra persona. Noi italiani siamo diversi e va bene così, ma se si vuole accettare il turista d’ol-

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tremanica noi dobbiamo conoscerlo, e saper adattare i nostri servizi alle sue esi-genze. Ecco cosa vuol dire adattare anche l’economia locale al contesto inter-nazionale, mai perdere la propria identità, perché questo lo abbiamo dentro edè quella che piace all’estero, tuttavia allo stesso tempo dobbiamo saperci avvi-cinare alle esigenze degli altri clienti, farli stare bene, farli sentire compresi….Fornirgli una buona ragione per tornare l’ano prossimo e così continuare a con-tribuire allo sviluppo del nostro paese.

Dottor Pietro BuzziIo rispondo sul problema del contesto chiaro-scuro che vediamo nel mondobancario. Qui si è parlato di fusioni, ritengo si volesse dire di presenza comu-ne sul territorio, perché fusioni in senso giuridico non ne vedo possibili almomento. Io ritengo che ci sia modo per interpretare il mercato in manieracomune per tutti i rappresentanti del credito nei vari sistemi. Un credito, unapresenza di grosse dimensioni che abbia una vocazione diversa, come giusta-mente ha detto il collega; ritengo tuttavia che altra tipologia di aziende crediti-zie, ancorché sottoposte alla vigilanza di strutture che non sappiamo quantediventeranno e quanto stringeranno ancora di più la loro pressione di controllo.La presenza di più di strutture più grandi magari sarà poi quella che alla lungaconsentirà evidentemente far evolvere un sistema marcatamente regionaleattraverso l’internazionalizzazione così prendo un pezzo della domanda prece-dente perché ci serve, perché fondamentalmente nel fatto che è vero che non cipiace di avere tanta gente in filiale, confermo, però considerate anche cherispetto ai sistemi organizzativi precedenti, rispetto agli altri anni, c’è una cosache sta rivoluzionando le nostre vite e ci tiene costantemente compagnia, il pc,quest’affare prevede e fa sì che ci sia anche minore accesso fisico nelle struttu-re se non per avere un confronto dedicato alla consulenza e non alla mera tran-sazionalità. Però al di là dei modelli business ai quali uno cerca di ricorrere esui quali probabilmente non sono io la persona più adatta a formulare giudizi,ritengo comunque, che la presenza, per rispondere alla sua domanda, di entram-be sia possibile senza zone d’ombra. Perché comunque le esperienze che hannoportato alle strutture attuali sono esperienze di successo per entrambi che quin-di hanno dimostrato, nel tempo, di avere la loro ragione di essere e quindi lapossibilità di coesistere sul mercato. Grazie

Dottor Cesare FasiIo rispondo all’ultima domanda del tesoriere. Le BCC hanno ancora una fortepresenza di raccolta diretta che remunerano e riversano sul territorio. È vero latendenza è quella di andare verso un risparmio gestito e quindi intermediato.Sarà cura nostra scegliere intermediari che cerchino di reinvestire nel territorioqueste risorse e non vadano magari in altri continenti. Per quanto riguarda i gio-vani dico loro che a noi spetta il compito di creare una società più meritocrati-ca perché la meritocrazia è una cosa che, secondo me, è alla base di una civil-tà avanzata e a loro di seguire la loro passione perché se uno segue la passionein una società meritocratica ha buone possibilità di trovare lavoro. Grazie.

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Dottoressa Claudia Angelica MarianiIo mi riallaccio all’ultima domanda, visto che ha a che fare con la relazione coni giovani. Forse un consiglio/proposta che può essere dato è che l’incontro coni giovani e il loro mondo, soprattutto le scuole a partire dalle superiori fino alleuniversità e anche a livelli più alti non sia un incontro occasionale ma che siaun incontro programmato quindi ci sia una sequenza in quello che si va a fare.Grazie

Dottor Guido CogottiIo farei nuovamente un riferimento alle iniziative locali nello sviluppo interna-zionale. Credo che ne esistano e ne possano esistere veramente tante. Abbiamoanche esempi di iniziative tramite amici lions che nascono in un territorio quin-di hanno una dimensione prettamente locale, ma che hanno poi un’evoluzionegrazie alla tipologia del lavoro che fanno e al prodotto di qualità che realizza-no e che è esportato poi in tutto il mondo. C’era qui presente tra di noi PiersestoDemuro, un amico di Arzachena, che ha una bellissima cantina che produce delvino ottimo, credo che conosciate in molti. Ecco, credo proprio che iniziativedel genere siano proprio l’esempio di piccole realtà che hanno comunque unadimensione, una proiezione che è sicuramente internazionale. E come questa cene sono anche delle altre.

CerimoniereIl governatore ha il piacere di consegnare il Gagliardetto agli illustri Relatori einsieme al Gagliardetto un sentito grazie da parte del Comitato Organizzatore:al professor Luca Ferrucci, al dottor Pietro Buzzi, al dottor Massimo Sabatini,al dottor Cesare Fasi, alla cara Claudia; a Guido Cogotti il Gagliardetto non lodiamo, diamo solo un ricordo.Vi ricordo che il pullman della gita alle cascate parte alle 14.30.Ci aspettano nella sala ristorante, ci vediamo qui alle 15.30.Grazie.

sabato 07 novembre 2015 - pomeriggio

CerimoniereBuon pomeriggio. Chi vuole intervenire è pregato di segnalarlo e verràQuintino col microfono. C’è nessuno che vuol fare un intervento?

Cuporo PiazzaSono Cuporo Piazza, io penso che quantomeno questo intervento lo faccio sol-tanto maggiormente per un apprezzamento per la scelta del tema, dei relatori edell’idea di fare questo incontro stamattina; questa è stata la novità che non èuna novità in senso assoluto, ma fatta in questa maniera, è stata qualcosa diveramente interessante tra i Lions: gli operatori economici sono pochi, pensoperò gli interventi che poi hanno seguito all’illustrazione dell’argomento fannocapire che anche i Lions si intendono di economia, di lavoro e che intendonoapprofondire determinati temi, quindi questo rappresenta un segno di vitalità

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della nostra associazione.Sull’argomento penso che i temi di stamattina dovrebbero essere maggiormen-te diffusi, e se fosse possibile pubblicare quanto è stato detto, non sarebbe male,quindi da questo punto di vista diciamo che tutto questo è un altro contributo ache la diffusione di queste problematiche vengano affrontate. Inoltre ho trova-to anche la questione della Fondazione Lavoro di Cogotti molto interessanteche andrebbe peraltro estesa in maniera più concreta possibilmente a livello diclub o di circoscrizione in modo che possa diventare un patrimonio da estende-re e riportare quanto meno all’interno degli istituti scolastici, professionali, per-ché questa ricerca del lavoro o del collegamento tra la scuola e il lavoro è unproblema fondamentale. La nostra scuola molto spesso non si occupa minima-mente di sapere o di capire se l’attività didattica che danno ai ragazzi poi diven-ti utilizzabile nella vita quindi, sono pochi quegli istituti specialmente nellenostre zone dove questa idea e dove il sistema anche economico non è collega-to alla scuola come avviene magari al nord; anche per questo, i Lions potreb-bero fare da tramite attraverso questo progetto, questo programma di diffusio-ne di idee che possono essere utili in senso generale. Io mi fermo qui perché cisaranno sicuramente altri interventi, grazie.

Simonetta CenturioneBuonasera a tutti sono Simonetta Centurione e sono la presidente del clubSangemini Terni dei Naharti. Ho apprezzato moltissimo le relazioni di questamattina, però c’è stata forse una svista, diciamo, non si è parlato di sanità. Iosono un medico e sono rappresentante dei medici di medicina generale. Vogliodire questo, che secondo me è molto importante, non si è parlato del problemache ha creato la regionalizzazione in relazione all’assistenza dei pazienti. Cisono Regioni in cui la sanità funziona molto meglio rispetto a Regioni in cui lasanità funziona molto meno e questo si traduce in problematiche di assistenzasul territorio per i pazienti che portano ad avere pazienti di serie di serie A epazienti di serie B. Sulla territorialità della sanità noi stiamo battendo moltoperché si possa raggiungere tutti i malati e tutti i pazienti, stiamo cercandocome sindacato, come federazione più che come sindacato, di revisionare l’ar-ticolo V ovverosia di ridurre l’importanza delle Regioni rispetto al Ministerodella Salute come centralità nella cura dei pazienti. Grazie.

GovernatoreSapete perché mi alzo io, perché se no ci addormentiamo tutti. È un’ora diffi-cile questa e quindi proverò, con un po’ di acuti, di alti e di bassi a svegliarvi.Rispondo ai due interventi, al primo devo dire grazie poi altro non saprei chedire, confermando naturalmente ringrazio tutti i relatori e Maria Pia Baldo ePatrizia Cicini, i due contatti che abbiamo avuto con due dirigenti del Ministerodello Sviluppo Economico, con Confindustria, è merito loro; quindi dare meri-to a chi merita. Condivido in pieno il discorso di un possibile ulteriore appro-fondimento del rapporto scuola-lavoro, purtroppo non si incrociano, non dicomai, ma quasi mai, i fabbisogni con quelli che sono i fabbisogni. La stessascuola a volte è auto-referenziale e quindi, però, è anche vero che qualche ten-

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tativo di cercare di far capire agli stessi licei, sia classico, umanistico o comediavolo si chiamano adesso, linguistici, etc., perché negli istituti tecnico profes-sionali, il discorso di come preparare persone che a 19 anni possono andare nelmondo del lavoro è un discorso che evidentemente è presente in molti dirigen-ti scolastici. Sì, questa mattina è venuto bene, merito dei relatori, merito delProfessor Ferrucci, non avevo dubbi su questo; il fatto che più di alcuni di voimi abbiano detto che sono rimasti soddisfatti, mi rende gratificato di questascelta. Per quanto riguarda la sanità devo dire che ci vuole un’altra mattinata,un altro congresso. Lo lasceremo ai vice-governatori perché non so se a mag-gio riusciremo nel congresso di primavera, c’è un’assemblea a febbraio,un’idea in testa ce l’ho ma veramente ancora è veramente in testa, prima di par-torirla devo pensarci, devo confrontarmi con lo staff e così via. Comunqueteniamo presente questo richiamo perché vale la pena riprendere tutto il discor-so, forse pure in senso lato, tutto il discorso di questo settore per il quale l’an-no scorso abbiamo fatto una assemblea, abbiamo fatto un approfondimento;non ci sono novità nell’iter legislativo al riguardo e temo non ci saranno nean-che per Ficorilli e per Rocco Falcone; vedremo per i prossimi governatori, fratre o quattro anni l’iter sarà un po’ velocizzato. Detto questo, vi faccio un po’di cronistoria di questo periodo passato e prendetele come comunicazioni conalcuni avvertimenti, in positivo, sia ben chiaro. Allora, intanto siamo a 4 mesidi attività, perché è vero che abbiamo cominciato l’attività tra settembre e otto-bre ma il Governatore e il suo staff già da agosto ci lavoravano. Quindi siamoalmeno ad un terzo di cammino di questo anno di Governatorato. Abbiamofatto 18 prime visite e dico la verità, se continuiamo così sarà trionfale la pas-seggiata fino al 30 giugno. Immagino, non voglio fare l’ingenuo, non vogliocadere dal pero, perché qualche problema in qualche club ci potrà essere ma le18 che abbiamo fatto hanno presentato qualche diversità: intanto hanno dato lasoddisfazione, almeno in questa parte che ho visitato, di incontrare personeconsapevoli, convinte, orgogliose e quindi andiamo avanti così; certo 18 su 134sono poche, ma comunque andiamo avanti in questo. Io il 12 luglio ho presen-tato un organigramma che è stato poi presentato come avevo detto e se vi ricor-date avevo anche espresso una convinzione che ripeto e confermo e cioè chedovremo essere, allora eravamo 4300, adesso siamo un po’ scesi a livello fisio-logico. Vi do anche questa notizia, sembrerebbe, che la tendenza al calo è dimi-nuita, abbiamo ancora un saldo negativo ma alcuni club si sono già attivati perriprendere nuovi soci e quindi c’è da sperare che il trend di questi ultimi dueanni, che era in discesa e poi in risalita, possa continuare e ripetersi anche que-st’anno a dimostrazione che non è il Governatore ma siete voi club e soci chesiete in grado veramente di dare la soddisfazione di recuperare i numeri che unpo’ fisiologicamente, un po’ per altre cause che poi accennerò, vedremo diaffrontarle. Il legame dei 4000 sta ora diventando una speranza, una tendenza,un obbiettivo. Però tra officer di club e officer distrettuali non ci siamo tantolontani. Perché ho abbondato? Ho abbondato, passerò alla storia come quellotra i Past Governatori di averli superati tutti, con qualche critica che mi sonoportato dietro e che posso in parte condividere, ma che posso dire anche checoinvolgendo, tentando di coinvolgere i soci, si possa ottenere qualcosa di posi-

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tivo. Alla luce dei primi 4 mesi di tutti i comitati e di tutte le varie attività cheabbiamo messo in piedi quantomeno sulla carta, dico la verità, qualcuno mi hadeluso. Io monitorerò, e assieme a me ci sarà chi mi aiuterà a farlo, monitore-rò questo perché in qualche modo non mi piace dare semplicemente, un incari-co che vi portate a casa e dite alla famiglia o al club: il governatore mi ha datoquesto incarico. Voglio gente che si sente coinvolta effettivamente; ci possonoessere motivi validissimi o di salute o di impegni famigliari o di impegni dilavoro, ma se non ci sono quelli, il fatto che qualcuno non si sia fatto sentire, ovedere, o non invii i rapporti attraverso i quali vedo che la macchina, stenta amettersi in moto, questo non lo accetto e non deve avvenire, perché allora dei600 officer che ho nominato, potremo tranquillamente scendere a 400 o 300.Scegliamo allora coloro che si sentono veramente coinvolti a lavorare nei cluball’interno dei comitati o all’interno del Distretto nel suo complesso. Quindimonitoraggio delle nomine degli officer e monitoraggio dei comitati. Il coordi-natore dei comitati mi ha comunicato l’altro ieri, dopo aver fatto alcuni solle-citi, che alcuni comitati non si sono fatti vivi con lui. Qualcuno in extremis,pensando che c’era tra ieri e oggi questo richiamo del Governatore me l’hamandato direttamente; l’ho visti questa notte, me ne sono guardati alcuni.Anche qui, monitoraggio, per capire se ci sono comitati che sono stati costrui-ti secondo le mie intenzioni, o le intenzioni ereditate; nessuno parte da zero, losappiamo benissimo, quindi ereditate dai Governatori precedenti, se c’è qual-cosa che non funziona anche in questo senso ci aggiusteremo entro poco tempo.E a questo proposito io ho innovato, penso che questa sia un’innovazione, l’in-vito alla consulta dei Past Governatori, che abbiamo fatto la scorsa settimana.L’ho fatta volutamente con la considerazione di sentire, di avvertire e di ascol-tare quindi i Past Governatori con le loro e per le loro esperienze perché que-sto mi ha dato, come dire, alcuni dati positivi dei quali sto facendo e farò teso-ro. Abbiamo parlato ai Past Governatori presenti, ad altri non presenti ma chehanno dato dei contributi scritti, di un recupero dell’etica quindi su un respirosui valori fondamentali che abbiamo. Si avverte da qualche parte, in qualcheclub, una, come dire, una certa carenza in quella che è la formazione, la prepa-razione. E allora è venuto il discorso, due parole importanti che io ho recepitovolentieri, da una parte la formazione, non solo del valore etico ma anche dialtri aspetti, anche di conoscenza. A volte manca anche la cosa più elementareall’interno. Non siamo solamente un’associazione che si ritrova per parlareinsieme o per cenare insieme. Siamo qualcosa che celebra volentieri le Chartere quando abbiamo potuto sono stato presente proprio per le Charter vostre pro-prio perché volevo dare questo carattere di internazionalità. Però se lodiamoquesto carattere dobbiamo anche rispettarlo per l’essenza stessa dell’essereLions. Formazione da una parte, comunicazione dall’altra. La necessità di unavisibilità interna ed esterna ma soprattutto esterna nella misura in cui dobbia-mo far sapere cosa abbiamo fatto, nei nostri 98 anni e negli altri due anni checi porteranno al centenario. Quindi è un momento importante questo sul qualesto riflettendo e cercheremo quantomeno di affrontarlo; annuncio semplice-mente come ho detto ieri sera in gabinetto, che faremo un’assemblea il 7 di feb-braio, intermedia tra il congresso di oggi e quello di primavera, di maggio.

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Quindi non so come faremo ma ci raccorderemo in qualche modo, i mezzi tele-matici sicuramente ci danno la possibilità di aiutarci anche senza muoverci intermini fisici. Quindi mi pare che su questo discorso e in conseguenza anche diquesto, alle 18:00 noi finiamo i lavori in assemblea e si trattengono qui tutticoloro che sono stati da me invitati come ufficio stampa, quindi comunicazio-ne interna e comunicazione esterna, per fare un po’ il punto sulla situazionenella quale ci troviamo in questo momento.Ieri, uscendo dal Gabinetto, mi sono fatto autorizzare una conferma, di unadelibera già presa dall’IPDG Giovanni Paolo Coppola, relativa alla diminuzio-ne della quota associativa e quindi al mancato pagamento di una quota distret-tuale per i soci al di sotto dei 40 anni; una novità di Giovanni Paolo Coppola eche io, già allora, dissi che avrei confermato e che ieri sera il Gabinetto mi haratificato, mi ha approvato nella proposta.Situazione dei club al di sotto dei 20, sapete che non dovremmo rimanere alungo al di sotto dei 20 soci. Abbiamo non pochi club che sono al di sotto dei20 ma fino a 15 riusciamo a tollerarle anche nei confronti della sede centrale.Dove ci siamo un attimo preoccupati è quando questo numero scende al di sottodei 15, scende a 14, a 13, a 12 e cose del genere. Allora, ascoltando anche i con-sigli di Elena Piani e di Sandro Castellana, i nostri mentori a livello multidistrettuale, europeo etc., abbiamo pensato, di fare pervenire una lettera, che èarrivata ai presidenti dei club al di sotto dei 15 soci, dicendo loro, nominiamoun lions guida specifico, particolare per cercare di capire la condizione, lo statoper cui esiste questa condizione, oppure c’è qualche altro problema. Alcuniclub non hanno neanche risposto, io sono ottimista di natura e immagino chechi tace acconsente, quindi abbiano accettato le lettere loro inviate. Per alcuniclub, non faccio i nomi, lo cito in positivo e non in negativo, i presidenti mihanno chiamato più o meno alterati no, ma vivaci, e sono buono, nell’esprime-re doglianza e lamentela: “perché mi hai mandato una lettera del genere?”,chiedendomi di soprassedere, di sospendere la nomina. Cosa che ho immedia-tamente fatto dicendo però loro che questo era il risultato che volevo, io nonvoglio mandare, non sono un ispettore di polizia. Lo scopo mio era quello direndere in qualche modo partecipi questi presidenti che al di sotto di questecondizioni, se non ci penso io e non ci pensa il tesoriere distrettuale - e ci pensaanche lui - ci pensa direttamente l’America mettendoci uno status quo. Era que-sto lo scopo dell’avvertimento, non tanto mafioso ma molto bonario per carità.I tre che hanno risposto che è veramente così, quindi ho immediatamente ridi-mensionato la cosa perché ho ottenuto lo scopo per il quale mi ero interessatoad affrontare questa situazione.Rapporti, rapportino: ci sono dei club o che non l’hanno neanche inviati o nehanno inviato uno del tipo: siamo 24, a cena ieri sera eravamo 12. Allora, lecose son due, o la prossima volta invitate anche il governatore quando andatea cena e mi dite qual è il ristorante oppure vi migliorate. E vi migliorate perchénon tanto così si deve dire ma perché il 12 luglio e l’abbiamo poi scritto, c’è uncomitato apposito che sta lavorando, che valuta la situazione del numero e dellaqualità dei service perché è su questa base insieme con la crescita dimensiona-le che valuteremo anche la possibilità di assegnazione di un leoncino, di un

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leone, di tanti leoncini, o chiamateli come diavolo volete, un apprezzamentodel Governatore. Quindi mi raccomando perché poi uno dice: ”noi abbiamofatto qui e là”, se non lo comunicate come rapporto può succedere qualcheincrescioso equivoco e io lo vorrei evitare, io lo continuo a ripetere e continue-remo a ripeterlo.Attività, tanto comincio dall’ultima perché è di questa settimana passata, cistiamo interessando al Giubileo. Io ho aspettato fino a quando non si risolvevala situazione di Roma perché se non si risolveva la questione Marino, temevoche non se ne parlasse neanche di Giubileo e il Papa tornasse indietro, adessole cose stanno andando per il verso giusto, di recupero, saluto e ringrazio anco-ra Marco Rettighieri, l’ho detto per expo e per questa ancora non arrivata nomi-na attuale che dimostra come nei lions ci sono persone valenti, persone di qua-lità, persone che possono veramente renderci orgogliosi di essere insieme a loroper condividere. Risolto il problema di Roma ci siamo invece riuniti, già stavalavorando qualcuno, per incontrare Federalberghi, per incontrare coloro chepossono in qualche modo aiutarci ad offrire una ospitalità. Io dico ai pellegrinilions, ma comunque va bene per chiunque voglia in qualche modo avvicinarsial nostro Comitato di Accoglienza. Comitato di Accoglienza per il quale vi docomunicazione e ringrazio, naturalmente, la disponibilità di presiedere ilComitato stesso l’IPDG Gian Paolo Coppola. Accanto a lui naturalmente i dueVice Governatori perché il Primo Vice Governatore sarà quanto me interessatoal Giubileo, Stefano Zappalà, perché era stato già incaricato da Gian Paolo edè quindi una conferma che io ho fatto volentieri naturalmente, BrunoRiscaldati, Alberto Vinci come segretario regionale per Roma, e Aldo Conidiche ho interessato perché è mio delegato per gli affari comunitari e lascio a te,Gianpaolo, prego.

IPDG Giovanni Paolo CoppolaVolevo solo dire che il Comitato è in costituzione nel senso che i nomi che hafatto il Governatore saranno sicuramente nel Comitato, ma il Comitato è moltoampio perché dovremo dare accoglienza full time e per circa 12 mesi e quindidovremo organizzare uno Staff che sappia dare il servizio richiesto e chiara-mente ci sono in sala altre persone che sono già state coinvolte tra cui lo stes-so Marco Rettighieri che mi ha dato la sua disponibilità, il dottor Valentinettinaturalmente per la polizia di Stato e ci sono altri nomi di persone che io in que-sto momento non voglio citare perché in fase di costituzione, poi una volta chesarà fatta comunicherò al governatore la lista definitiva in cui ci sono anche deiLeo e quindi sarà poi pubblicata con il suo imprimatur.

GovernatoreComunque, come ha detto Gian Paolo, è un Comitato aperto, di Accoglienzadove vogliamo inserire tutti quelli che vogliono lavorare e vogliono dare uncontributo, abbiamo bisogno dei Leo per dare veramente assistenza: ci voglia-mo essere.Porto avanti un discorso, anche questo già avviato dal Governatore Coppola,relativo alle Convenzioni con le Giunte Regionali. Il Governatore Coppola,

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intorno ad aprile di questo anno passato ha firmato la Convenzione con laGiunta Regionale dell’Umbria. Siamo stati riconosciuti dalla Giunta Regionaledell’Umbria come un’associazione che intanto deve essere chiamata al tavoloquando si parla di problemi dello stato sociale in senso lato, cosa che è giàavvenuta perché siamo stati invitati io, come Governatore e la referente AdaGirolamini per i rapporti con le istituzioni e gli enti sociali, a un primo incon-tro proprio con le istituzioni della Regione proprio la settimana passata. Ho giàmandato una lettera con analoga richiesta sia al presidente della Giunta dellaRegione del Lazio, sia al presidente della Giunta Regionale di Sardegna e quin-di spero di avere una risposta per poter firmare una convenzione del tipo diquella già firmata lo scorso anno. Mi sembra estremamente interessante, loabbiamo detto più volte, lo ripetiamo continuamente che abbiamo questa quasipretesa, questo desiderio di essere riconosciuti dalle istituzioni pubbliche, daipresidenti di regione, dai sindaci perché ci dobbiamo essere, ci vogliamo esse-re per essere riconosciuti per quello che vogliamo fare. Così come sto allargan-do il discorso con la Caritas per quanto riguarda i farmaci che ancora possonoessere utilizzati, scaduti non possiamo dirlo, che quindi possono ancora essereutilizzati e qui con la Caritas di Roma è stata già firmata la convenzione. Adicembre sono a Cagliari per la firma con Caritas di Cagliari, non so se addirit-tura allargata a Sassari e a tutta la Sardegna tanto meglio e naturalmente ci stolavorando. Per quanto riguarda l’Umbria, seguendo la convenzione con laCaritas di Roma e anche con Federfarma ci sono dei contatti, quindi cercheròdi capire con il comitato apposito che abbiamo costituito come poter andareavanti.Rapporti Leo: io ritengo che anche questa mattina abbiamo dimostrato di rico-noscere la presenza Leo nel nostro Congresso attraverso Angelica Mariani chetra l’altro ha fatto un ottima figura e quindi siamo tutti soddisfatti. Con i Leo ècominciato bene il rapporto personale, la loro Assemblea distrettuale è statafatta a Città di Castello, quindi in modo particolare sono stato insieme a loro,ho assistito ai lavori di quel sabato lì e mi pare che le cose stiano andando bene;purtroppo le concomitanze ci sono: oggi sia Elisabetta Cesarotti sia FabiolaDell’Olmo sono a Genova per la loro Multi Distrettuale per cui, ecco perchénon sono qui con noi. Abbiamo inserito nell’organigramma, spero l’abbiatevisto, in non pochi comitati, un nome Leo su indicazione della presidente Leo,Fabiola Dell’Olmo, ovviamente in quello giovani ma anche negli altri nei qualiho ritenuto che una presenza Leo potesse aiutarci a comprendere meglio i pro-blemi relativi. Sono verso la fine, non vi preoccupate, non vi vedo dormire,questo mi preoccupa, adesso una ninna nanna non ve la toglie nessuno.Expo: io devo, abbiate pazienza perché ne abbiamo parlato da due anni graziealle deleghe che avevo avuto, ma devo assolutamente trasmettervi un ringrazia-mento del ministro Martina, che l’ha mandato proprio ieri a Cesara Pasini,come delegato del Distretto agli eventi Expo e naturalmente poi me lo prendoe trasferisco ai club che si sono attivati sia per la settimana del nostro presidio,sia per gli eventi speciali ai quali abbiamo partecipato, perché veramente pos-siamo essere soddisfatti. Eravamo partiti un po’ con una delusione che era quel-la relativa, chi c’è stato l’ha visto, alla nostra delocalizzazione su un ramo però

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intanto la L sul decumano c’era e svettava direi abbastanza bene e poi tuttosommato la deviazione è stata seguita da tantissime persone, quando poi sonoarrivate le persone è arrivato il comunicato stampa, è arrivata Cesara Pasini afarsi aprire al mondo intero, sicuramente alla stampa, quello che avevamointenzione di fare, quello che avevamo fatto e così via di seguito. Permettetemidi ringraziare i club umbri di Marsciano, Todi, Valnerina e Perugia Host; sperodi non dimenticarne qualcun altro, i club della Sardegna da Cagliari club aGoceano a Quarto Sant’Elena e i club del Lazio con Roma Host, Rieti Varronee Roma Mare, sia nel presidio della settimana quando abbiamo fatto delle bel-lissime cose quando abbiamo presentato all’interno del nostro stand, sia con glieventi speciali ai quali abbiamo partecipato con contributi del Distretto. Daquello dell’ambiente con Mario Manganaro a quello dell’ONU con Cogotti eanche il sottoscritto che con il micro-credito, nella giornata ONU ci è statadedicata una finestra come Lions e naturalmente il 13 di settembre, io ero impe-gnato in qualche riunione di cariche di settembre, ma c’era la tradizione deiprodotti tipici agricoli con la porchetta laziale e so che sono sparite 7 porchet-te e mezzo, quindi direi una cosa interessantissima. Anche lì abbiamo parlatodi valorizzazione di prodotti agricoli, non abbiamo fatto solamente il passaggiodi qualche prodotto ma abbiamo legato il discorso dell’alimentazione al discor-so dell’educazione, degli stili di vita. Dell’ambiente, del paesaggio e tutto quel-lo che potevano essere i temi di Expo. Expo è finita il 31 di ottobre, ma comeho già detto nelle visite dove sono andato, per noi Expo deve cominciare, edeve cominciare come educazione alimentare e all’interno delle scuole. Non èdifficile per noi lavorare in questo senso perché ci siamo con il Lions Quest, cisiamo con il Poster della Pace e così via di seguito. Ci dobbiamo andare ancheper quello e ci sono i comitati appositi, il comitato alimentazione, il comitatogiovani, il comitato studenti, che sono in grado di supportare i club se voglio-no veramente impegnarsi anche in questo senso. Perché vediamo un attimo,come dicevo questa mattina in apertura della Tavola Rotonda, di fare i Temi diStudio ma di dare poi le gambe attraverso i Service e se rimaniamo ad un livel-lo di approfondimento scientifico-accademico, per carità molto bene, ma credoche il nostro impegno sia quello di trasferirci in termini di Service e quindi diessere anche operativi, di essere sul territorio. È la seconda gamba, insiemeall’internazionalità che dicevo prima alla quale tengo molto e credo che voi piùdi me e meglio di me possiate tenere. Per ora mi fermo qui, vedo già qualcheocchio che comincia a spengersi a cominciare dai Past Governatori. Bene, iosono qui, noi proseguiamo nella nostra conversazione, qualche tema credo diaverlo toccato, per quelli che non ho toccato ci siete voi apposta, quindi viascolto volentieri, ci ascoltiamo volentieri. Grazie.

CerimonierePassiamo ora agli interventi liberi. Chiunque vuole fare una richiesta, un’osser-vazione. Chiunque può intervenire, basta che fa un cenno e io lo raggiungo.Iniziamo gli interventi con i Presidenti di Circoscrizione. Siete presenti? Il pre-sidente della IX e la presidente dell’VIII li vedo. Allora, prego.

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RC Maria Pia BaldoBuon pomeriggio a tutti, benvenuti, io ringrazio tutti dell’invito delGovernatore che ci dà questa opportunità di dire due parole. Io sono Maria PiaBaldo, sono Presidente della II circoscrizione. La II circoscrizione comprendedei club che sono di Roma e Roma provincia, è divisa in tre zone e devo dire èuna circoscrizione che come tutte, credo, sta lavorando. Abbiamo fatto già delleriunioni di circoscrizione e di zona, siamo partiti con tutto quello che era il pro-gramma sia con i service di zona, sia a livello nazionale che locale. Quindidiciamo che per quello che riguarda la II circoscrizione sono contenta perché èuna circoscrizione che sta dando tanto e spero di raggiungere gli obbiettivi eraggiungerli a fine anno.

RC Domenico GuerrieriBuonasera a tutti, sono Domenico Guerrieri, presidente della V circoscrizioneche va, come territorio, da Amatrice a Tivoli, quindi abbastanza larga, con 18club, 3 zone con 3 presidenti di zona. Con loro abbiamo fatto una prima riunio-ne i primi di luglio poi i presidenti di zona con i loro club di zona hanno parte-cipato tutti e tre e qualcuno ha fatto anche la seconda. Abbiamo fatto la riunio-ne di circoscrizione il 25 di ottobre con il tema “i giovani”, a tal proposito hoconsegnato al Governatore una cartella con tutti gli interventi fatti sia dei rela-tori sia gli interventi liberi. Grazie, è tutto.

RC Gina MatteucciBuonasera a tutti, sono Gina Matteucci della IX circoscrizione. Posso dare attoal Governatore di un lavoro di grande colleganza all’interno della circoscrizio-ne e sicuramente stiamo lavorando bene, sicuramente possiamo migliorare efare di più perché se no sembra troppo scontato, siamo tutti bravi, siamo tuttibelli, diventa una cosa fine a se stessa. Ma io mi rimetto, se posso alGovernatore e al Primo e Secondo Vice Governatore, perché loro stessi cirichiamino qualora, lo spirito mio è molto ideologico, non sto qui a celebrareuna circoscrizione che funziona e ho trovato anche un’ottima eredità, ma siamoqui per collaborare con voi. Quindi vi offro questa disponibilità. Grazie.

RC Mauro De Angelis Governatore, quanti minuti ho? Due? Dieci? Allora, ho già parlato questa mat-tina e vi ho detto che questa VIII circoscrizione ha una distribuzione territoria-le un po’ insolita ma molto interessante perché unisce Lions del Ternano eLions del Perugino, quindi la circoscrizione Marsciano, Todi, Città della Pieve,Orvieto, quindi lungo la scia del Tevere, e da quest’altra parte tutta la Valnerinacon il club Valnerina e poi i quattro club Terni Host, Sangemini Terni deiNaharti, Terni Interamna il mio club Terni San Valentino e Narni che chiude laconca ternana. Io ho preso con molto entusiasmo l’incarico che il Governatoremi ha voluto dare anche e perchè 16 anni di sballottamenti con i Lions, ci credo,mi piace, partecipo con molte attività. Nel prendere questo incarico io mi sonomolto preoccupato di seguire quella che ho trovato chiarissima in internet e cheè il “Libretto del comportamento” che il Presidente Internazionale ha divulga-

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to in inglese e poi è stato diffuso anche in italiano. Mi sono molto preoccupatodel club assestment e la situazione di questi club, e la mia prima riunione si èsvolta con i primi due presidenti di zona attuali, con i due past di cui uno era ilpast presidente della zona A e il past presidente della circoscrizione. In questoprimo incontro tra noi abbiamo potuto fare una disamina molto analitica dellasituazione. Avevamo un club in forte sofferenza, ora questo club ci ha dato ampie rassicu-razioni; ha svolto gli adempimenti amministrativi e io sono convinto,Governatore, che lo porteremo in crescita per tutto il nuovo anno. L’altra que-stione di cui io mi sono preoccupato è quella che il presidente Yamada ha detto“Le sette chiavi del successo” cioè tutto quell’insieme di direttive interessantiche lui ha voluto dare ai presidenti dei club per giungere al successo che non èun successo personale ma è una vittoria della squadra, del club, quindi è unacrescita associativa ma soprattutto è un coinvolgimento della famiglia deiLions, è una maggiore penetrazione nella collettività e un consolidamento deirapporti interni, è una finalizzazione, una maggiore motivazione dei soci. Poiabbiamo fatto una riunione di più ampia partecipazione, io ringrazio gli officersdistrettuali che sono intervenuti, questo ci ha permesso di esaminare un po’tutto lo spettro delle attività e delle prospettive che noi dobbiamo fare. IlGovernatore e i Vice Governatori, sia il primo che il secondo, hanno ricevutoil verbale di questa riunione dalla quale, secondo me, nascono molte prospetti-ve e molte possibilità di lavoro. I club rispondono, questa è l’altra cosa moltointeressante che il Governatore ha potuto verificare in queste prime tre visitenel corso di questa circoscrizione. Abbiamo realizzato iniziative di tutto rilievo, ci sono stati due convegni brillan-tissimi, uno sull’università, sull’impiego dei giovani, un altro che è a livelloormai internazionale che è la realizzazione del centro di ricerche sul diabete, uncongresso di grande lavoro. Quindi io ho la fortuna di avere dei club validissi-mi, niente da dire, abbiamo celebrato un cinquantenario di uno dei club piùimportanti che ha dato ben due governatori al Distretto 108L. Quindi io sonomolto entusiasta, c’è qualche club che non è tanto ligio nei rapportini, o li fastringati o non li fa, gli abbiamo un po’ tirato le orecchie ma va abbastanzabene. Quindi io sono molto soddisfatto del lavoro, spero che anche tutti gli altriclub continuino per dei risultati brillanti. Yamada aspetta noi a gennaio pervedere quello che abbiamo fatto, ma aspetta anche i presidenti per quel premioexcellent che noi abbiamo ampiamente studiato e analizzato. Non dobbiamopoi dimenticare il centenario, io vedo qui davanti l’amico Anselmi il quale cidice “guardate che i singoli soci avranno tanti premi, tanti pin nel reclutamen-to”. Non è l’unico traguardo la crescita associativa, però è una cosa importan-te in vista di questo grande centenario. L’ultima cosa che abbiamo fatto è invo-gliare i club alle altre iniziative internazionali, mi sono fatto un po’ la nomeache mi piace andare in giro però sto un po’ coinvolgendo, c’è chi è venuto alForum, adesso stiamo smuovendo le acque per la Conferenza del Mediterraneo,spero che la Convention non sia così sfortunata come quella di Honolulu doveil buon Coppola l’ho dovuto lasciare da solo perché ero a casa con qualche pro-blema. Grazie.

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CerimoniereAltri presidenti di circoscrizione?

OD Salvatore CondorelliTesoriere DistrettualeScusate, se posso collegarmi con un punto di De Angelis a proposito della cre-scita associativa, molto rapidamente un’informazione spot. Il governatore haparlato poco fa del fatto che i soci under 40 avranno la possibilità di pagare unaquota agevolata. Vi comunico che l’ho appena calcolata, si tratta di euro 23,35per semestralità ma a parte questo, un invito: lo scopo di questa manovra, diquest’idea, è quello duplice di permettere una crescita della quota associativa,agevolarla e nello stesso tempo quello di ottenere un certo ricambio generazio-nale all’interno dei club. Questo che significa, che non deve essere un rispar-mio di tipo economico per i club, deve essere un risparmio di tipo economicoper il socio che magari è giovane, per cui l’invito è quello di recepire nei vostriclub quei giovani e a far pagare loro una quota ridotta perché se fanno pagareloro l’intero, come gli altri soci e ci versano al distretto la metà della quotasignifica che è il club che risparmia. Lo scopo non è quello di far risparmiare ilclub ma è quello di far risparmiare i soci che hanno meno mezzi. Grazie.

PZ Mauro BustiBuonasera, io sono Mauro Busti del club di Viterbo, vi tranquillizzo, non è uncolpo di stato perché io sono un presidente di zona, delegato di zona, volevosolo dire che il mio presidente purtroppo è assente perché è dovuto andare via.Io sono un presidente di zona, forse della più piccola zona del distretto perchésiamo 4 club importanti, anche di un certo tono e prestigio e proprio per lenostre dimensioni abbiamo in mente di lavorare quest’anno all’unisono, forma-re dei comitati inter-club per i service distrettuali, abbiamo in mente un CD damandare in tutte le scuole, presentarlo sulla “Donazione del midollo osseo:diventa un eroe” perché è una cosa molto importante. Approfitto un secondo per tranquillizzare tutti: il service dei farmaci usati nonscaduti non è rischioso per noi, facciamolo tranquillamente, l’importante è cheil contenitore deve essere a norma, sicuramente non messo in un cinema, deveessere messo in farmacia, in uno studio medico, all’ingresso di uno studio lega-le, l’importante è che abbia quei requisiti di legge, che non possano essereripresi i farmaci, etc. e, non secondaria importanza, il fatto che dobbiamo tene-re e mandare a tutti quelli che fanno quest’iniziativa il foglio firmato con laConvenzione tra Governatore e Caritas. Questo ci libera da tutti gli eventuali rischi, però credetemi è un service che aFirenze fanno dal 1987 ed esportano farmaci usati non scaduti in tutto ilmondo, quindi noi abbiamo questa possibilità attraverso la Caritas, ve lo cal-deggio perché l’anno scorso ero io che me ne occupai e col GovernatoreCoppola firmammo questa Convenzione. Quindi non mandate a male questainiziativa che ci darà un riscontro e una visibilità eccezionale. Non abbiatepaura. Grazie.

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RC Anna LaiBuonasera a tutti, sono Anna Lai e sono il presidente della VI circoscrizione.Della VI circoscrizione fanno parte 4 zone quindi io dovrò ringraziare i presi-denti delle 4 zone, tutti i presidenti dei club della VI circoscrizione e vorrei direche il 24 si è svolta la riunione della VI circoscrizione e che alla quale hannopartecipato tantissimi officer, tanti presidenti e tanti soci, noi portiamo avantiin squadra, seguiamo i temi del nostro Governatore Tommaso Sediari, portia-mo avanti tanti service e vogliamo quindi lavorare tutti insieme soprattutto ininter-club, inter-zona, e soprattutto con entrambe le circoscrizioni, qui c’è ilpresidente della VII, e quindi la prossima riunione la faremo sicuramente insie-me. Vi ringrazio tutti veramente di cuore soprattutto il nostro Governatore etutte le autorità presenti. Grazie.

RC Mario CostiBuonasera a tutti, sono Mario Costi della VII circoscrizione. La VII circoscri-zione si compone di 14 club e 3 zone. È il nord Sardegna una regione moltovasta come pure il sud della Sardegna quindi credo, penso che le nostre circo-scrizioni siano come superficie le più vaste. La Sardegna è grandissima, gli abi-tanti pochi, quindi dobbiamo muoverci e fare chilometri. Stiamo lavorandosoprattutto con i club che hanno soprattutto, come ha detto il governatore, i social di sotto della soglia però devo dire che sono dei club che stanno lavorandobene. La Maddalena ha pochi soci e San Teodoro lo stesso, ma stanno lavoran-do. La Maddalena sta organizzando nella zona, con sedi della zona, un grossoconvegno con finalità di studio e poi tante altre cose. Faremo la seconda riunio-ne di circoscrizione, come ha detto Anna poco fa, assieme, così come è statafatta già l’anno scorso questo per collegarci e fare assieme qualcosa, qualcheservice di tutta la Sardegna. Vi ringrazio e vi auguro un buon proseguimento.

CerimoniereCi sono ancora interventi liberi?

OD Teresa OrrùBuonasera, sono Teresa Orrù, non vi devo parlare di Lions Quest, anzi veloce-mente fatelo, chiamateci e fatelo. Però devo parlarvi d’altro. Io ho ascoltato conmolto interesse l’intervento del governatore ed è un intervento colloquiale, unintervento rivolto all’assemblea ma anche a ciascuno di noi, per cui tu ti seiaccorto, Governatore, che eravamo tutti quanti attenti, ti abbiamo ascoltato tuttiquanti e io vorrei intervenire proprio su alcuni punti della tua relazione consenso di libertà, proprio da lions libera, che esprime il suo parere che può esse-re anche in contrasto, dipende da come lo dici, sempre per costruire. Io vorreitornare un attimo al problema degli officer, degli officer distrettuali, sono trop-pi? Sono pochi? A parer mio non sono né pochi né molti, certo se la maggiorparte degli officer distrettuali non fanno niente, sono troppi. Se invece la mag-gior parte lavora con i suoi officer, si offre ai club per dare loro aiuto potrebbe-ro essere anche pochi. Io dico, che in tanti anni che io sono officer distrettualefacente parte di un comitato e quindi avendo un coordinatore che ho seguito, a

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cui ho dato il mio apporto e tantissimi anni che sono coordinatore distrettuale,io posso dire questo: non tutti gli officer sono uguali. Ci sono delle persone meravigliose che non sono conosciute se non nel loroluogo, nella loro zona, là dove operano, dove intervengono a fianco dei club,offrendo aiuto, promuovendo con grande forza, vigore, entusiasmo, il service.Ecco, queste persone, a parer mio, dovrebbero avere maggiore luce, dovrebbe-ro essere gratificate, ma chi è che li potrebbe gratificare, certamente il coordi-natore nel momento in cui segnala al Governatore ciò che è stato fatto nell’am-bito del suo service, e segnala sempre, segnala il nominativo delle persone chepiù di altri hanno promosso questo service e quindi il coordinatore, ma secon-do me è il Governatore che deve trovare i modi giusti, io non so come, vera-mente per gratificare queste persone che umilmente sono gli operai del distret-to o i commessi viaggiatori, che vanno di club in club umilmente, con umiltàve lo dico, sono quelli che portano avanti le attività del club. Io dico, da tantianni, c’è questa usanza, che i Governatori, alla fine di un’annata ringraziano lepersone che fanno parte di un comitato. In genere ringraziano il coordinatore e quelli che hanno lavorato sono semprei coordinatori, secondo me bisognerebbe anche avere il coraggio di crescere eanche chiamare pubblicamente anche le persone che non sono tanto conosciu-te a livello alto, a livello di Distretto, ma che sono molto conosciute a livello dizona, sarebbe, forse, la cosa più bella. Io vedete, oggi, ho portato questo distin-tivo che mi ha regalato il Governatore e sono e molto, molto orgogliosa perchéeffettivamente ho dato l’anima. Non sono atti dovuti, ma sono riconoscimentida parte del Governatore, sono veramente dei riconoscimenti per qualcuno cheumilmente ha dato il suo cuore e la sua opera. Grazie.

GovernatorePerò aiutate il Governatore, sia come referenti di comitato sia come presidentidi circoscrizione che come presidenti di zona. Io vorrei incontrare 4300 soci, èun po’ difficile, è vero che facciamo le visite ai club, quindi segnalateci questepersone, è la vostra funzione alla quale naturalmente mi adeguerò molto volen-tieri. Grazie.

OD Antonio ContuBuonasera, sono Antonio Contu responsabile del service raccolta occhiali usati.Direte, ancora? Sì, è grazie a voi che di anno in anno abbiamo sempre aumen-tato gli occhiali che abbiamo mandato a Chivasso e poi Governatore dopoGovernatore ha ritenuto di confermarmi questo incarico, ma il merito è soltan-to il vostro e allora per quest’anno, per premiarvi proprio per l’impegno cheavete sempre dimostrato, ho pensato ad un piccolo pensierino con un diplomaper quanto avete fatto. Ho pensato ad una sana competizione tra tutti i club echi spedirà il maggior numero di occhiali entro il 30 aprile quindi dopo il LionsDay a Chivasso, riceverà un trofeo e saranno gli occhiali d’oro. L’anno scorsohanno partecipato 96 club, è stato veramente un risultato molto interessante. Iomi auguro quest’anno che ce ne siano molti di più, che ci sia lo stesso impegno.Poi si sa la raccolta dipende molto da quanti ne troveremo ma è molto impor-

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tante continuare ad impegnarci. Io vi ringrazio ancora, soprattutto a nome di chibeneficerà di questi occhiali che voi tutti, ogni anno state raccogliendo. Grazie.

OD Maria Negro Maria Negro Roma Ara Pacis. Buonasera, io sono il coordinatore del servicealimentazione per l’area educativa per l’educazione alimentare per i giovani ei ragazzi. Il primo gesto che io ho fatto all’inizio, appena ottenuto l’incarico, èstato quello di presentarlo a tutti i presidenti di circoscrizione, di zona e di club,sottolineando l’importanza sempre più attuale al giorno d’oggi, di una correttaalimentazione e di farla conoscere a livello appunto delle scuole di ogni ordinee grado dalle elementari ai licei e io devo dire che ho ricevuto degli ottimiriscontri. Ho avuto delle risposte positive di interesse per questa problematica.Intanto dai presidenti di circoscrizione che io ringrazio pubblicamente a comin-ciare da De Angelis che mi ha scritto pubblicizzando a sua volta presso i clubdella sua circoscrizione quanto io avevo scritto. Ringrazio i club che già hannoattivato e hanno fatto qualcosa di reale per questo service. In primis il club diFormia che oggi pomeriggio mi ha consegnato, ha costruito e mi ha dato que-sta piramide alimentare pontina e ha pubblicizzato il libro ”per sapere per sapo-ri”, per la cultura della salute dove c’è una prefazione del ministro della saluteBeatrice Lorenzin, che sottolinea quanto una corretta alimentazione serva peruna vita in salute. Anche il club di Orvieto si è attivato in questo senso, ho lettoanche sul suo report nel portale, insomma si stanno muovendo molti club, ades-so, non credo che sia merito della mia pubblicizzazione perché questa è unaproblematica tanto attuale e nota che va da sé diciamo. Per quanto riguarda mein particolare sono stata contattata da alcuni club, Cerveteri-Ladispoli, Velletri,e da scuole, per esempio c’è una scuola che dallo scorso anno e quest’annoabbiamo fatto il poster per la pace e a gennaio parleremo con loro di educazio-ne alimentare per le scuole elementari e medie, probabilmente anche in un liceodi Roma, di alimentazione e tumori; questo è un argomento attualissimo delquale si stanno occupando anche i media, quindi io ringrazio il Governatore diavermi dato questo incarico che rientra anche nella mia vita professionale, iosono endocrinologa quindi l’alimentazione, il diabete, la salute, sono 40 anniche li studio, tra virgolette, e poi proprio è un tema di grandissima attualità.Vorrei aggiungere una cosa, vogliamo combattere la fame nel mondo?Cominciamo ad avere un’alimentazione corretta, evitando gli sprechi alimenta-ri, con una corretta filiera alimentare, evitiamo bulimie ed anoressie. E questofin da piccoli, partendo dalle famiglie e questo eviterà sicuramente delle pro-blematiche a livello politico e quant’altro. Grazie.

PDG/PCC Naldo AnselmiBuonasera a tutti. Io insieme al Governatore sono contento di sentire tutti que-sti interventi perché avendomi dato lui insieme ai Vice l’incarico del centena-rio e siccome il centenario comprende quattro temi, quattro campagne, granparte di queste cose che ho sentito rientrano in queste campagne e quindi io,senza muovere foglia ho già i risultati nel cassetto. In realtà non è proprio così,ma non mi dilungo in quanto vi ho scritto, cari presidenti, delle lettere in cui vi

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faccio presente le quattro campagne e vi dico che ci sono anche dei riconosci-menti importanti che uno può appendere come distintivi sul bavero che potràessere un vanto, e c’è anche il distintivo diamante per tutte quattro le campa-gne però per avere questi riconoscimenti, occorre avere anche quello della cre-scita associativa. Ovviamente il Board ha unito la crescita associativa con lequattro campagne, bisogna che voi club immettiate i dati sul sostegno che offri-te alle persone. Io domani avrò una riunione sul centenario e chiarirò anchecosa significa sostegno perché non è sempre chiaro. Perché se io regalo un caneguida è un sostegno, se io faccio un convegno non so quanto sostegno do.Come se io pianto 100 alberi a quante persone do il sostegno, questo è da chia-rire. Però quando voi fate le attività dovete inserirle. Io a questo proposito,chiudo questo intervento ringraziando il Governatore e quant’altro per avermidato questo incarico con altri 4 comitati con i quali avremo una riunione il 14.Chiamo però l’amico Salvemini perché siamo fortunati, abbiamo colui che cipuò chiarire come immettere questi dati, quindi adesso Michele ci spiegheràcome, tutta l’Italia pende dalla sua bocca, però via via che fate le attivitàimmettetele perché solo così potrete aver questi riconoscimenti e più riconosci-menti avremo come Distretto e più andrà a merito del Governatore oggi, maanche dei futuri perché, ricordatevi che un altr’anno avremo oltre al centenarioanche il Congresso ed arrivare al Congresso con queste attività e dire che ilnostro Distretto si è distinto anche in queste quattro campagne….. ci da visibi-lità. Grazie.

OD Michele SalveminiSi vede che Naldo è un amico. Dovrei comunicare la difficoltà che hanno tro-vato i club ad associare le proprie attività sia di club sia sociali con associazio-ne a quelle nazionali è evidente. Me ne sono reso conto perché oltre questoDistretto, a livello nazionale, per chi non lo sa, mi occupo della informatica alivello Multidistrettuale e ne ho ricevuto molte di queste problematiche.Passiamo subito con un dato di fatto ed una preghiera a tutti voi. Non siamotutti qua. Siamo quasi 4000 soci per cui la mia preghiera è quella di trasferirequello che dico alle persone del vostro club, ai vostri presidenti, ai vostri segre-tari, ai vostri responsabili informatici. Regola numero 1: non si fa nessun cari-camento delle attività che riguardano il centenario ed altre attività su MyLCI,quindi se qualcuno vi dice che dovete caricare su MyLCI vi dice una fesseria.Noi abbiamo in Italia un Data Base Nazionale da molti anni, solo sul nostroData Base Nazionale si possono fare le variazioni che poi vengono prese daMyLCI attraverso un sistema di aggiornamento e MyLCI. porta queste varia-zioni. Questo perché lo dico, perché tutte le variazioni del centenario, gli inse-rimenti che fate li fate attraverso il sistema di amministrazione e servono a pre-parare il rapportino. Il rapportino: unica porta d’accesso per far sì che le vostreattività siano associate al centenario, all’associazione e così via. Parliamo delcentenario. Ho preparato per chi ha difficoltà, e sono, ripeto, a disposizione, hopreparato un manuale con le immagini: clicca qui, clicca qui, clicca qui, che midicono che è abbastanza semplice da vedere quindi se l’ho preparato io deveessere semplice per forza perché penso che me lo sono capito da solo. Detto

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questo, a parte gli scherzi, questo manuale è stato fatto affinché i segretari, per-ché a volte lo fanno i segretari, a volte i presidenti, che mettono i rapportinimensili, siano in grado di associare correttamente le attività del club, quindi iservice del club, quelle di partecipazione al distrettuale, quelle a partecipazio-ne di attività internazionali, alle quattro campagne del centenario. È molto sem-plice, qui non ho supporto informatico perché Naldo mi ha chiesto di fare que-sto intervento e non ero preparato tecnicamente ma è molto semplice. Prendeteil manuale che è nei documenti di download che stanno nel sito dell’ammini-strazione, se avete difficoltà mi chiamate, ve lo mando, però è molto semplice,lo scaricate da li’, è un documento e vi spiega punto per punto. Come fare: ade-rite alle quattro campagne innanzitutto, trovate proprio graficamente un dito,un pollicione alzato, se schiacciate lì avrete aderito alla campagna, ve lo indi-ca. Aderendo alla campagna, quando andate a preparare il rapportino sarete ingrado di associare quel rapportino e quell’attività alla campagna del centenario.Lì inserirete quante ore avete fatto, quanti soldi avrete raccolto, quanti lionshanno partecipato, quanti esterni hanno partecipato, questi sono tutti dati che senon mettete non li ritroverete. Perdete qualche minuto di tempo, inserite tuttiquesti dati e ve li ritroverete tutti su MyLCI. e parteciperete a tutte le iniziati-ve della campagna con ricchi premi e cotillons. Se avete dubbi, non voglioovviamente rubare altro tempo, il manuale è nel sistema di informazione diogni club, basta andare nei documenti di download e trovate: “manuale per l’in-serimento del centenario”, è stato mandato a tutti i presidenti d’Italia. Peròmolte volte questo non è un lavoro che fanno i presidenti, lo fanno i segretari,allora se me lo permette, il nostro responsabile nazionale, se lo domandate alsegretario nazionale o a me, io lo rimando a tutti i presidenti di zona in modoche tutti gli officer di zona lo sanno. Solo una cosa per correttezza, GeronimoVercillo che è il nostro responsabile informatico distrettuale, persona oltre chedisponibilissima anche molto capace, è in grado di supportarvi anche da questopunto di vista nel senso che io ho da seguire 42500 soci e non ho il tempo perrispondere in tempo reale, però Geronimo Vercillo è in grado di aiutarvi anchesu questo aspetto oltre che sull’inserimento. Ripeto, è molto più semplice diquanto possiate immaginare. Se ogni club inserisse anche i soci degli altri siavrebbe quadruplicato il numero, annacquamento di bilancio, per cui è ovvioche la partecipazione del club è legata al proprio club e ogni club fa il suo rap-portino. Se invece avete coinvolto persone esterne, allora in quel caso metteteanche le partecipazioni, le ore, quanti soldi avete raccolto, aggiungete informa-zioni, foto. Il rapportino fatto bene è il rapportino che tutti guardano, citava ilgovernatore prima, il rapportino: abbiamo fatto una bella cena, eravamo in 12,non è un rapportino.. ripeto, Geronimo ed io siamo a vostra disposizione, fate-lo perché in realtà quando andate su MyLCI. vedete che il vostro club ha fattotutte quelle belle attività è una bella soddisfazione, grazie.

OD Bruno Riscaldati Lions Club Bracciano, Anguillara Sabazia, sono stato preso di sorpresa, io hola delega del Governatore per le Forze Armate. Cosa devo fare? Ho detto alGovernatore, mi è stato risposto “vedi tu, organizzati”. Allora ho comunicato al

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Governatore 7 nominativi responsabili per ciascuna circoscrizione, responsabi-li per una serie di attività in collegamento con ciascuna circoscrizione, le qualisono pregate di invitare i referenti delle forze armate affinché suscitino alcunisentimenti di amor di patria, invitino i club ad interessarsi di problematiche, lebandiere che non sono esposte, le bandiere che sono esposte male, i monumen-ti, l’inno nazionale, soprattutto nelle scuole. Le scuole rispondono molto benee i ragazzi che vengono educati a questi sentimenti soprattutto a questo amor dipatria costituiscono anche una base di valori che poi ci ritroveremo. Senzavalori fondamentali, tutto quello di cui si è parlato stamani serve a poco. Perchéi tecnicismi e la tecnica sulla quale si è avviata da un po’ di tempo tutto ilmondo occidentale spesso non regge a certe prove. Altro non devo dire, ringra-zio il Governatore e l’Immediato Past Governatore per avermi inserito nelcomitato per il giubileo. Ho avuto l’incarico di tenere rapporti con il Vaticanoe stiamo aspettando la risposta dell’incaricato del Vaticano per un colloquio, unincontro, perché abbiamo delle proposte, suggerendo i servizi che possiamofornire per questo evento. Io penso anche dal punto di vista del lionismo stori-co è la prima volta che i lions operano con il Vaticano per un’iniziativa delgenere. Grazie a chi mi ha invitato.

OD Giovanna RizzitielloBuonasera tutti, sono Giovanna Rizzitiello del comitato diabete, io sono lasocia che vi sta perseguitando da settembre con le mie e-mail perché vi ho man-dato e rimandato, ringrazio il segretario distrettuale che mi dà la possibilità diarrivare a tutti voi, e anzi annuncio che ci saranno altre e-mail per cui ti chiedodi farmi ancora questa gentilezza. Dunque, prevenzione diabete. La cosa che ame è sempre piaciuta e ho visto con gli altri membri del comitato, è quello diistituire, perché secondo me è anche quello che funziona anche dal punto divista lavoro di questi tempi, dei tavoli multidisciplinari, come li vogliamo chia-mare o come li vogliamo intendere. E siccome, se siamo insieme veramente,riusciamo ad andare avanti bene tutti a prescindere dal lionismo e dall’aspettopuramente lavorativo, mi è piaciuto creare e sono contenta perché venerdì scor-so nel piccolo è stato fatto questo tavolo multidisciplinare. Io ho inviato questamail a tutti voi, a tutti i presidenti dei club del Distretto, ai presidenti di circo-scrizione e ai presidenti di zona e vi ringrazio perché mi avete risposto. Certocapisco che è anche difficile incontrarci però non è detto che non lo facciamoperché laddove c’è volontà, si fa. Venerdì scorso eravamo più di 10 club siadella mia zona, io appartengo alla V circoscrizione di Guidonia Montecelio, maanche delle altre zone, altre circoscrizioni, ci siamo visti, ci siamo riuniti vera-mente davanti ad un tavolo, il comitato, i club, l’AILD e con tutta una docu-mentazione che la convention dell’ OMS che ci ha dato delle schede multi lin-guistiche. Questo per me è stato veramente creare un tavolo pluridisciplinare.Avevamo tutti un unico scopo, quello di comunicare e di prevenire laddove èpossibile e di gestire laddove già c’è patologia verso la persona affetta o nonancora dalla patologia diabetica. Ora, ripeto, da venerdì scorso è venuto fuoriun programma, perché poi è vero che dobbiamo lavorare tutti insieme, ma èanche vero che ognuno di noi sa e conosce la propria realtà per cui è impossi-

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bile che magari l’esigenza di Guidonia sia la stessa di un altro club dellaSardegna, però l’importante è che siamo tutti verso l’obiettivo, ed è venutofuori questo programma perché ci sono stati club per esempio che sono entratibene nelle scuole e allora lo slogan è stato “adotta una scuola”. La cosa impor-tante è che in questo tavolo ci sono i leo che sono la nostra parte giovane per-ché anagraficamente giovane, è inutile che ce lo diciamo ma è così, ma chelavorano insieme, noi lavoriamo in simbiosi, non su linee parallele, sono vera-mente linee che si incrociano, che si intersecano come tutti noi soci. Per cuiquesto slogan,”adotta una scuola” attraverso questo progetto bellissimo che ciha voluto dare il Professor Brunetti dell’AILD, è già un ottimo strumento.Alcuni club hanno invece detto “no, noi nelle scuole non riusciamo ad andareper vari motivi” ma sappiamo, dalle esigenze del territorio, fare delle giornatedi prevenzione in piazza, altre invece stimolare una corretta attività fisica, dun-que comunicare quest’importanza di cambiare lo stile di vita. Per cui è statofatto tutto questo progetto e non ultimo sicuramente la cosa carinissima, ma miauguro Governatore, che possiamo mettere sul portale questa cosa, un’insiemedi ricette che Rosa Amaro del club Roma Mare ci ha voluto dare, sono ricetteper diabetici e non in modo tale che è qualcosa di pratico ed alcuni club avran-no la possibilità di divulgare a mò di e-book questa raccolta. Vi arriverà tuttoquesto programma, la nostra missione è una e noi tutti siamo protagonisti. Io,come responsabile, ve l’ho detto nelle mie mail, ve lo ripeto a voce, sono dispo-sta a venire da voi perché capisco che non è tanto semplice che voi veniate dame. Mi rivolgo alle persone della circoscrizione mia, io non so se voi avretebisogno di me o se aveste messo in conto questo service in quest’anno ma unacosa è certa io, come responsabile ho bisogno di voi perché penso che il respon-sabile è una persona che coordina e allora vedetemi solo come un elemento digiunzione tra tutti voi, non è presunzione la mia ve lo dico molto umilmente percui il mio nome vi arriverà nelle mie e-mail, alla fine arriverà apritela quandovedete Giovanna Rizzitiello e se qualcuno ha il mio numero di telefono, qual-cuno qui lo sa, come iniziano i miei messaggi vi prego rispondetemi, comun-que grazie, grazie di cuore. Ringrazio il Governatore per questa bella esperien-za, un’esperienza umana perché questo è il bello, condividere questi momenti,condividere, magari vedersi la sera, magari vedersi oggi e parlare del service dicui siamo responsabili che ci piace, e sapere che lo facciamo per quello spiritodi servizio di cui stamattina si è parlato, di cui sempre parliamo e sempre inneg-giamo, il servizio per l’essere umano in toto. Grazie ancora per questa bellaesperienza, grazie.

GovernatoreGrazie Giovanna, forse avete capito che tipo, che prototipo di referente dicomitato che gradirei in tutti i 47 comitati. Grazie.

PDG Agostino Inzainaintervengo proprio a ragion veduta, nessuno mi avrebbe potuto precedere inmodo migliore come la collega che ha parlato poco fa. Io, come ha detto ilGovernatore ho il coordinamento di questo comitato, l’ha chiamato SOS ROSA

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che ha l’obbiettivo di promuovere l’incremento delle donne nei club.L’incremento associativo nel complesso è un po’ il cruccio di tutti i Governatorie anche nostro insomma. Il Governatore ci ha detto che abbiamo avuto un leg-gero calo complessivo, ma che l’aumento si sta comunque cominciando a veri-ficare e quindi siamo sotto questo aspetto soddisfatti. Io volevo dire che l’au-mento complessivo ci deve essere ma la componente femminile in questo sensodeve avere un’importanza particolare da parte dei club e anche da parte delGovernatore. Quando mi ha scelto il Governatore, io ovviamente l’ho ringra-ziato e mi ha fatto sapere che questa è una delle azioni principali della sua anna-ta, avere più donne nei club. Io faccio un breve riassunto per dire che le donnesono state introdotte nel 1987 nella convention di Tai Pei, che fra tre anni, pas-seranno trent’anni da quando questa delibera è stata adottata, una delibera cheallora suscitò non pochi contrasti da parte soprattutto della componentemaschile che non vedeva di buon occhio allora la presenza delle donne neiclub, io ricordo che anche altre associazioni come la nostra, il Rotary, ilKivanis, e qualche altro, si attivarono per mettere donne nel loro interno maall’inizio l’incremento fu modesto, nel 2003 erano, mi pare, il 16%.Attualmente, nel nostro Distretto le donne sono circa 1000 e rappresentano il25% del totale dei soci, non sono poche, lo dobbiamo dire, il nostro Distrettosi colloca al terzo posto nel Multidistretto, nel Multidistretto mi pare che sono9000. Non sono poche ma abbiamo ragione di non ritenerci soddisfatti perché,se pensiamo che le donne rappresentano più del 50% della popolazione com-plessiva non vediamo perchè non dobbiamo aumentare, non dico di avere il50% ma comunque di avere un numero interessante rispetto ai dati attuali. Nonmi soffermo sull’importanza delle donne, ormai ne abbiamo parlato in millemodi, sulla loro intelligenza, sulla loro disponibilità, sulla loro fantasia, sullacapacità che hanno di inserirsi, di proporre, di trainare all’interno dei club, nonmi soffermo, questo già lo sapete. La loro importanza è direi, da considerarestrategica. Io, tra l’altro per intelligenza del Governatore, sono l’unico maschiodi un comitato composto da donne, 8 donne, potete immaginare, donne chemeritano un applauso. Nessuna è presente, ci siamo già confrontati, delineatole linee guida da portare avanti, abbiamo, come dire, trasferito ai club le nostreproposte di lavoro, una mia nota è stata pubblicata anche sull’ISS da poco,quindi chi non avesse avuto modo di leggere la mia nota che ho inviata a tuttii presidenti dei club, lo può fare risalendo all’ISS. Oltre ad aver presentato ilcomitato, sono qui per chiedervi, sicuro dell’appoggio totale del Governatore,a chiedere a tutti i presenti e a trasferire poi all’interno dei club, questa volon-tà, di attivarvi per trovare donne, trovare tra virgolette, per inserirle nei vostriclub. Certo bisogna andare anche a cercarle le donne negli ambienti nei qualihanno delle prominenze, negli ambienti universitari, nelle strutture sanitarie,nei circuiti aziendali, nel mondo della scuola. Sono tutte entità dove, devo dire,le donne primeggiano, ecco, lì bisogna inserirsi per recuperare questa presenzae ovviamente però per avere successo dobbiamo presentarci nel modo giusto,presentarci per quello che siamo, per quello che facciamo, per la nostra eticità,per il rispetto che riusciamo ad avere nella comunità in cui viviamo.Presentandoci in questo modo certamente saremo anche più credibili e ci dob-

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biamo chiedere anche, e finisco, di cercare di capire perché le donne non sonotanto numerose nei club, come possiamo fare a recuperarle e soprattutto comepotranno migliorare i nostri club con l’aumento della presenza femminile. Ionon ho dubbi che questo avverrà quindi vi incoraggio. Ci sono 10 club che nonhanno donne, ce ne sono 7 in Sardegna e ce n’è uno che ha..come dire, il mioclub non ha donne! Il mio club ha 50 e passa anni di vita e non ha mai avutodonne per quelle scelte di vita che io non approvo ma che comunque si sonorealizzate. Ma la maggior parte sono nella mia circoscrizione, Sassari ne hauna, la Maddalena non ne ha, Cagliari Castello non ne ha, quindi questo è.Allora, dobbiamo attivarci perché questa cosa si debba in qualche modo modi-ficare. Le motivazioni non sono state identificate ma si intuiscono, club antichiche sono stati sempre maschili e che non hanno mai preso in considerazionequesta possibilità, ambienti difficili, trascuratezza, un certo disinteresse, con-vincimento che possono andare avanti lo stesso anche senza le donne. Le moti-vazioni sono abbastanza intuitive. Qualcuno vuole fare qualche domanda, ioper quello che posso. Naturalmente le donne devono essere donne di qualitànon è che devono essere donne qualunque come gli uomini certo. Ho finito,grazie per l’attenzione.

CerimoniereUn po’ di silenzio per cortesia, ci sono altri interventi?

OD Luigi EspostiBuonasera, sono Luigi Esposti e parlo per ultimo perché nell’ordine delle pre-cedenze dell’organigramma sono l’ultimo comitato inserito ed è quello che fala parte del cerbero della situazione. Gradirei l’ascolto dell’uditorio alla miasinistra, grazie. Per quanto riguarda la situazione prospettata dei club che hannoun numero di soci inferiore a 20, è pervenuta a tutti i componenti della com-missione internazionale legale una comunicazione per la quale ci sarebbe inanimo di portare ad uno dei prossimi consigli internazionali, l’idea di applica-re una sanzione pecuniaria in differenza per tutti quelli che stanno sotto a 20.Questo nello spirito, io ho letto la lunghissima circolare che non portato perchéè oltretutto a tedio, richiama tutta la storia, etc etc, ma la natura del numero 20è stata fatta perché il numero 20 dovrebbe essere un numero autoportante,diversamente succede che in un club di 8/10/12 persone c’è uno che fa il pre-sidente, il segretario..ecco. il sistema è autoportante per questo. In una secondafase della valutazione è anche necessario perché per la sede internazionale èconsiderato dispersivo il club che ha meno di 20 soci, è dispersivo sì perchépraticamente amplifica una situazione che amplificata non è. Noi abbiamoclub, se voi guardate l’annuario, addirittura con 8/9 soci, quindi io la situazio-ne l’ho comunicata e partecipata anche perché volevo integrare quello che erastato detto. Per tutti i soci donna, io devo annunciare pubblicamente che il mioclub Sora è un club strategicamente minoritario per quello che riguarda gliuomini perché ci sono 19 donne su 37 soci, siamo minoritari, e va bè, pazien-za. Un’altra cosa di cui vorrei parlare invece è quella relativa alla Associazionedi Promozione Sociale. L’anno scorso abbiamo fatto un lungo lavoro soprattut-

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to l’ha fatto l’avvocato Novarina e il consulente fiscale che ha curato la partefiscale del memorandum, dando tutte le istruzioni su come si deve procedere.Vorrei che tutti lo leggessero perché, a mio avviso, da molte e-mail che ho rice-vuto non c’è stata una puntuale comprensione del sacro testo che sacro non èperché si tratta semplicemente di allegare alla situazione quelle che sono leleggi regionali. Voi non dovete dimenticare che con la prossima riforma costi-tuzionale che è in fase di approvazione definitiva salvo poi referendum sancitodall’art. etc etc, è prevista la scomparsa delle provincie per cui noi faremo rife-rimento soltanto alle Regioni e siccome alle Regioni verranno assegnate forma-zioni di livello primario, dovete fare riferimento essenzialmente a normative alivello regionale in quanto diversamente è inutile che voi fate la costituzione diuna APS che non coincide con la legge regionale apposita, che non coincidecon i requisiti previsti. Per quanto mi riguarda, il pezzo di quel testo l’ho ela-borato personalmente, mi sono inventato l’artificio di diritto di inserire la clau-sola fondamentale che è l’opzione del socio, propria dei lions, nel regolamen-to, in modo tale che dovendo noi consegnare alla Regione soltanto lo statuto,c’è scritto che tutti possono accedere con la normativa prevista dal successivoregolamento, basta. Se qualcuno comincia a scrivere lions e poi comincia ascrivere in maniera diversa, succede che la situazione si può, non dico blocca-re, ma ha fatto un lavoro inutile perché l’Associazione di Promozione Socialenecessita comunque dell’atto di costituzione notarile mentre noi come associa-zione di persone possiamo fare il nostro statuto, regolamento, chiamiamo ilnotaio se lo vogliamo se no andiamo al suo studio per autenticare la firma, scrit-tura privata autenticata oppure lo firmiamo tutti i soci senza la firma del nota-io, scrittura privata non autenticata, e andiamo semplicemente all’ufficio delregistro che oggi si chiama agenzia delle entrate sportello del registro, portia-mo 119,50 euro, il modello 121T e tre copie di cui una in carta da bollo e siamoefficacemente rispondenti alla legge. Prima di passare all’associazione di pro-mozione sociale è necessario che ciascuno valuti attentamente le priorità, lepossibilità e le disponibilità del luogo dove opera. Traduco in lingua parlata: sevoi avete contatti tali che vi consentano di beneficiare di tutto quello che pro-muove l’associazione di promozione sociale, fatela ma attenzione, nel momen-to in cui voi pensate di poter scaricare l’IVA dovete chiedere la partita IVA chein Italia ha un costo per il fatto stesso di esistere, non è stata abolita la tassaannua, se non dico corbellerie, i commercialisti presenti mi contestino ma nonè stata abolita la tassa annuale sulla partita IVA? non c’è più? Meno male! Eperò c’è un altro tipo di problema, l’IVA come funziona? Ciascuno fa la dichia-razione dell’IVA, perfetto, allora, la prima dichiarazione è in negativo, laseconda pure, la terza pure, la quarta pura, alla quinta vi arriva l’avviso diaccertamento dell’agenzia delle entrate. Bisogna tenere due contabilità, quellafiscale e quella dell’IVA, però non è prescritto avere la partita IVA, si può fareanche soltanto con il codice fiscale ma non si possono svolgere tutte le attivitàdiverse che non siano di volontariato, cioè queste cose, sono noioso, sonopedissequo e sono un po’ rompiscatole, però vanno ripetute perché si stannodiffondendo delle convinzioni errate sull’argomento, bisogna semplicementeche ciascun club analizzi l’opportunità, cioè se voi state in un comune con il

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quale c’è un discorso possibile, avete dei finanziatori, state in una zona dovec’è un buono sviluppo industriale e potete avere dei finanziamenti, ben vengafare l’associazione di promozione sociale ma ricordatevi però che ci sono tuttiquegli adempimenti, non esclusa la dichiarazione del 740 anche se negativa. Iove lo dico poi vi consultate con tutti i vostri dottori commercialisti e soci deivostri club e vi fate dire se ho detto corbellerie o se ho detto cose giuste, peròil dato di fatto è questo. Io questo lungo discorso l’ho dovuto fare perché nonci fosse la confusione perché l’associazione di promozione sociale sia un even-to perentorio per cui noi diventiamo una forza strumentale potentissima, no, no.Perché noi lo potremmo diventare se attuassimo tutto quello che prevede l’as-sociazione di promozione sociale, cioè la concorrenza di attività esterne, le ini-ziative per esempio la costituzione della società cooperativa per la promozionesociale e tutto il resto. Ma se tutto questo non sussiste e se noi rimaniamo sol-tanto lions, rimaniamo come prevede lo statuto nazionale, una società di perso-ne, punto e basta, non ci serve nemmeno il riconoscimento della personalitàgiuridica perché il codice fiscale ce lo danno con il verbale dell’elezione delpresidente. Mi sono spiegato?

Ficorilli(?) Precisazione: scusate però sull’argomento il Governatore ha nomi-nato un responsabile che è Sandro Gasparri che sta affrontando il problema,quando il momento sarà definito, perché ci sono varie cose, varie posizioni. Siè parlato anche dalla fondazione, di altre parti, etc. quando ci sarà un quadro dinormative e prospettive concrete, il Governatore diceva adesso, verrà postaall’ordine del giorno in maniera chiara informando tutti quanti se no parlarecosì significa parlare un po’ al vento perché non tutti sono commercialisti, nontutti hanno approfondito l’argomento).

Mozzetti (?): un attimo solo, chiedo scusa, parlavi prima di una circolare che èarrivata sul numero minimo dei soci dei club, è arrivata in embargo, però inbase all’articolo 7 sarei il responsabile del GMT, gradirei essere informato dellaquestione visto che il secondo vice governatore e soprattutto il governatoreancora non ce l’ha. Grazie.

CerimoniereC’è la richiesta del PDG Mario Paolini

PDG Mario PaoliniSarò brevissimo io, riguadagniamo un po’ di tempo. Dunque, io sono Delegatodal Governatore, alla cultura della legalità. Sono qui per chiarire un certo argo-mento. Mi risulta che ci siano dei club che mettano nei loro club soci associatisenza che lo possano fare. Mi spiego meglio: il socio associato, come da rego-lamento internazionale, e colui il quale, socio del club A per motivi di lavoro odi residenza, le due cose non l’una o l’altra, o di residenza, si trova da un’altraparte per lavoro etc. soltanto in questo caso si può accettare il socio associatodel club B. non esistono altri casi. Non può il club, sua sponte, mi sei simpati-co vieni da me. No, ci sono queste due caratteristiche entrambe da soddisfare

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altrimenti non si può fare. Quindi io prego quei club, eventualmente lo avesse-ro fatto, di rivedere questa situazione in modo tale da regolarizzare la posizio-ne. Sono stato breve? Cultura e legalità.

PDG Ida Panusa io mi riferisco a quello che è stato detto poc’anzi da Esposti. Vorrei ricordareche nel Distretto esiste già una APS che soddisfa tutte le condizioni dette dal-l’amico Esposti. L’anno scorso si è iscritto pure il Distretto, e noi abbiamo fattouna modifica nell’atto costitutivo, quindi con l’iscrizione del Distretto abbiamodato la possibilità a qualsiasi Distretto lions di iscriversi e svolgere anche atti-vità commerciale perché c’erano degli sponsor che facevano passare la loropropaganda sul sito e quindi è un’attività commerciale. Abbiamo aperto unapartita IVA e paghiamo l’IVA sull’importo che è stato versato al Distretto, quin-di tutto questo è in regola. Adesso il presidente della Regione Zingaretti, hafatto una cosa molto comoda e molto intelligente dal nostro punto di vista. Hadislocato nelle varie provincie, Viterbo, Roma, Latina, Frosinone, dei gruppi dilavoro che diano tutta la consulenza, la conoscenza, l’approfondimento per lagestione delle APS. Noi abbiamo per fortuna un commercialista che è anche iltesoriere dell’APS, che ne sa una più del diavolo e quindi stiamo tranquilli.Però sarebbe opportuno che i club di Roma se sono iscritti, i club di Viterbo sece ne sono iscritti, i club della Sardegna che non hanno preso questa iniziativa,possano frequentare. Io a quei club manderò le date, gli orari e il luogo dove cisaranno queste riunioni. A Latina saranno giorno 9 e giorno 11 dalle 16 alle 18del pomeriggio, giorno 16 e giorno 18 dalle ore 16 alle ore 18: avremo unapprofondimento di quella che è la gestione di un’associazione di promozionesociale. Perché non è una cosa fantasmagorica, non è una cosa difficile, si pos-sono fare, servono; naturalmente lo sponsor può scaricare quello che dà dagliintroiti, dalle sue entrate e quindi è una cosa utile per lo sponsor che fa volon-tariato. Se qualcuno dei soci dei club che sono iscritti alla LAUSA è interessa-to, io darò tutti i luoghi e tutte le date dove si svolgeranno queste riunioni diapprofondimento. Grazie.

OD Niccolò Piazza Governatore, Lions, buonasera a tutti, io sono presidente del comitato cittadi-nanza. Questo comitato ha avuto delle nomine che, diciamo, si sono succedutenel tempo. In particolare, inizialmente, i componenti nominati eravamo tre,successivamente sono arrivate le nomine di altri quattro componenti con iquali, purtroppo, sebbene io abbia tentato di mettermi in contatto non ho avutopossibilità di farlo. Comunque il comitato iniziale, quello che si è messo subi-to al lavoro, ha stilato un programma che è stato trasmesso alle varie singolecircoscrizioni, a moltissimi presidenti di club, al presidente di zona, con la pre-ghiera di attivarsi perché i rapporti più consistenti e più importanti e relativi aun tema così vasto come la cittadinanza attiva dove entrano aspetti della vitacivile, comune, scolastica, educativa, preventiva, di legalità, politica per certiaspetti. Si rivolgessero a un’attività prevalentemente del proprio territorio,prendessero contatti con le autorità locali e con gli istituti scolastici dove la

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nostra attività è più possibile, dove è più facile anche incontrare gli operatoriresponsabili. In questo ambito noi abbiamo detto tra le altre cose che un temache andava comunque privilegiato era quello del contatto possibilmente nellescuole perché si conoscesse anche il sistema politico che oggi noi viviamo per-ché con tutto quello che sta succedendo intorno alla politica in questo momen-to si fatica francamente a capirla, voi potete immaginare quale base noi diamoa quelli che saranno gli amministratori di domani, nessuno di questi ragazzi ocomunque pochissimi, hanno la possibilità di avvicinarsi al mondo politico oalla politica, ma più che altro alla politica non come politica, ma alla politicacome amministrazione, come capacità di capire quello che succede nella vitaconcreta, nella vita ordinaria, quindi, se questo so che non è facile, capisco, nonsarà manco forse accettato o voluto o privilegiato sia dall’amministrazione siadai dirigenti scolastici, però è un tentativo da fare. Fra le altre cose, un altroaspetto che abbiamo caldeggiato è quello dell’immigrazione perché questofenomeno oggi è al centro dell’attenzione europea, mondiale se vogliamo, maanche nel nostro Paese c’è un dibattito vivissimo, è un problema che va ancherecepito per l’importanza che ha, per l’importanza che avrà in futuro, quindi èun problema che non si può assolutamente trascurare, anzi in questo contestonella relazione che io ho mandato al responsabile dei comitati, ho detto se ilGovernatore in prospettiva aveva idea di metter in campo un convegno sull’ar-gomento, se risulta possibile, se risulta fattibile o comunque qualcosa da fare.Quindi in questo contesto stiamo lavorando, per quanto riguarda le attività chei vari club hanno, io non mi sono espresso, ma comunque il Distretto avrà cono-scenza attraverso i rapportini di tutte le attività che i club fanno e molte di que-ste attività, se già parliamo del club qualsiasi che si attiva all’interno di un ter-ritorio, anche quella assume una valenza di un’attività attiva. Quindi nell’am-bito di queste attività io mi sono permesso di segnalare alcune cose che mi sem-brano significative, in particolare quella, così da dare anche un’idea a chi staascoltando, del club Roma Augustus che ha approvato e finanziato un proget-to-percorso di lingua italiana a favore di immigrati, questo per esempio è unproblema serio perché dovete sapere perché i nostri immigrati possono avere ilpermesso di soggiorno prolungato o permanente solo se superano un esamescritto ed orale di lingua italiana quindi non solo devono conoscere la linguama devono conoscere anche la storia, un minimo di storia del nostro paese chemi sembra poi una cosa essenziale. In previsione poi c’è in discussione il famo-so Ius Soli, quindi anche quello acquista una certa valenza. Poi altri club, il clubCapitolium, ecco qualcosa che è stato affrontato anche oggi, la cultura del ciboe del pianeta. Roma Host-Castel Sant’Angelo aveva programmato ma rinviatoa nuova data un tema che riguarda diciamo il service nazionale “diventa dona-tore di midollo osseo, diventa un eroe sconosciuto” quindi un’altra idea. Altrotema che Augustus ha caldeggiato insieme ad altri club delle varie circoscrizio-ni “famiglia e società” che ha registrato una forte presenza anche perché i rela-tori sono persone abbastanza.., l’ultimo club che segnalo in questa piccola sin-tesi è quello di Latina Terre Pontine che mi ha comunicato di aver stanziato uncontributo di 1000 euro per la fornitura di 100 piante di pini natalizi per l’ad-dobbo della città, ha in programma dei corsi sulle devianze giovanili, progetto

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“bontà” per un ragazzo della città. Concludo con il mio club che ha avviato unconcorso letterario di scrittura creativa finalizzato all’assegnazione di borse distudio per i ragazzi del liceo scientifico Volterra con un tema che si prefigge diarrivare al tema dell’immigrazione. Grazie a tutti.

CerimoniereAllora, l’ultimo intervento dopodiché prego gli addetti stampa a rimanere insala come da comunicazione del governatore. Vi ricordo domattina alle 8.15 cisarà la messa e sarà celebrata dal Vescovo di Terni in questa sala e il pullmanper la visita a Narni sotterranea partirà alle 9.30. quindi l’ultimo intervento epoi rimarranno solo gli addetti stampa.

OD Gervasio MariniSempre per Latina Terre Pontine Gervasio Marini: sarò breve, governatore buo-nasera, buonasera a tutti. Vorrei portare il mio contributo su due punti, uno cheriguarda l’esigenza lavoro e l’altro l’incremento dei soci. Io sono Marini,comunque, del Club Lions Latina Terre Pontine, un club giovane anche se iosono un vecchio lions da tanto tempo. Per quanto riguarda il primo punto cioèemergenza lavoro, non vedo più Cogotti, con il quale io mi interfaccio solita-mente. Cogotti ha una mia relazione che io ho fatto ultimamente e lo tengo con-tinuamente aggiornato, eccolo lì, può testimoniare. La I circoscrizione ha por-tato un contributo notevole sull’argomento, sull’argomento lavoro, ha avviatocirca 30 persone al lavoro attraverso i lions, con il nome lions e si sta prodigan-do per avviare i giovani ad intraprendere un mestiere. Questo è un pochino piùdifficile, è più difficile perché purtroppo non ci sono capitali, il giovane non hale risorse e quindi trova difficilmente spazio per creare quell’idea che ha. Lebanche non gli danno, non gli forniscono il credito e occorre che l’associazio-ne in qualche maniera, ne parlavo con l’amico Cogotti, si faccia carico o quan-tomeno attraverso strumenti, di garantire qualche cosa per loro e poterli avvia-re ad un lavoro. Lo stiamo studiando, forse ci riusciamo. Ma sono contento diquello che sono riuscito a fare, che siamo riusciti a fare ma tutto questo losiamo riusciti a fare grazie alla mia attività. La mia attività non è di professore,non è di insegnante ma è di imprenditore e io conosco il mondo imprenditoria-le, lo conosco molto bene, lo conosco da 50 anni e so come si lavora e so comesi avviano le persone al lavoro, so come si devono incontrare chi ha esigenzedi lavoro e chi invece ha necessità di lavoro quindi anche di questo ho portatola mia esperienza e come tale è riuscita. Non mancheremo comunque di conti-nuare la nostra attività. Per quanto riguarda invece l’incremento dei soci, iosono 28 anni che faccio parte dell’associazione e li conosco tutti e sentivo par-lare di 50000 soci in Italia, sentivo parlare di più di 5000 soci nel nostroDistretto, oggi sento parlare di 4000 soci nel nostro Distretto, se permettete ame dispiace molto questo. E proprio per questo fatto e tu, Governatore sei testi-mone, mi sono attivato come persona ma vorrei che tutti facessimo questo, hoportato un incremento di soci, partendo nell’arco di pochissimo tempo da 16sono arrivato a 40 nell’arco di un anno, di un anno e mezzo e cercherò di por-tare ulteriori 20 soci per arrivare a 60, e questo lo faccio perché sento il lioni-

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smo dentro e lo vorrei divulgare e lo divulgo non sparando ma parlando con lepersone convincendo e farò sempre questo, forse tra qualche anno ne parlere-mo ancora. Grazie.

CerimoniereL’ultima comunicazione di Federica Ravacchioli dopodiché alle 20. 30 la cenadi gala nella sala ristorante.

OD Federica Ravacchioli Veloce veloce, ricordo la scadenza per l’invio dei poster che avete già ritiratodalle scuole perché devono raggiungere la mia abitazione entro il 27 novembre.Il 27 novembre abbiamo la selezione presieduta dal Governatore e altri Officerche già sono stati nominati, faremo quindi la scelta del disegno migliore chedovrà essere spedito entro il 3 dicembre al Multidistretto. Un’altra cosa vi anti-cipo, poi vi manderò l’e-mail: il 20 aprile ci sarà la premiazione del Distretto,la faremo a Perugia nella sala dei Notari, per il poster della pace che è un con-corso che merita questo e tanto di più. È l’unico concorso internazionale rima-sto ancora in giro nel mondo che accoglie continuamente adesioni, anno dopoanno siamo cresciuti, siamo diventati veramente un esercito. Grazie a chi siimpegna e alle scuole che ci accolgono. Grazie.

CerimoniereChiaramente la cena di gala è per i prenotati. Quindi ci vediamo alle 20.30. gra-zie.

Domenica 08 novembre 2015 - mattinata

CerimoniereInformazione di servizio: il pullman per gli amici della Sardegna parte alle ore15.30.Per chi è interessato alle ore 15:00, in questa sala sarà trasmessa la partitaRoma-LazioSeguendo l’ordine del giorno: • insediamento dell’ufficio di presidenza. Al gabinetto distrettuale è stato deci-so di farlo formare dai presidenti di circoscrizione. Il gabinetto ha approvatodovete confermare voi se siete d’accordo (Assemblea approva).• Nomina dei questori: sono stati nominati dal gabinetto e approvati, AlfonsoPacetti, Vincenzo Silvi, Antonietta Argese, Maria Donata Mamusa Aru e LuigiCapezzone (Assemblea approva).

GovernatoreIntanto buongiorno a tutti naturalmente. Grazie anche a coloro che sono arriva-ti questa mattina che per impegni non sono potuti stare con noi ieri. Due bre-vissime comunicazioni, una la state vedendo alle spalle mie, è un filmato, è di31 minuti, non vi preoccupate perché non ve lo passiamo, lo passiamo soltan-to senza sonoro in questo momento tanto per farvi vedere che ci stiamo lavo-

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rando, ci stiamo continuando a lavorare. È un po’ un resoconto, una sintesi.Avevamo fatto tante cose, come vi dicevo ieri, con Expo a Milano e mi facevapiacere farvi vedere una sintesi, lavoriamo ancora per una sintesi ulteriore per-ché 31 minuti sono troppi per una sintesi però è vero che erano tante le ore perquali un rullo nel nostro stand passavano tutte le azioni che i club hanno prepa-rato come vi dicevo ieri. L’altra comunicazione invece è una dimenticanza diieri, tra le tante che vi ho dato non ho parlato di Lions Day e invece volevodarvi, come dire, una dritta, di come intendo io il Lions Day. Intanto diciamoche il Lions Day è un’iniziativa internazionale, viene fissata una data che èquella, ormai penso che lo sappiate, del 17 aprile 2016. E naturalmente in quel-la giornata celebreremo la giornata Lions Day e immagino più o meno comeabbiamo fatto gli altri anni, poi il comitato ci lavorerà sopra, nelle tre Regioni,c’è proprio una segnalazione, un’indicazione che ci arriva dall’estero, mettia-mola così, per essere presenti in tutte le circoscrizioni, in tutte le zone. Noiabbiamo tre Regioni quindi a Roma, Cagliari e Perugia, sicuramente faremoqualche cosa per rimanere nei canoni giusti.Però come io intendo il Lions Day è una cosa diversa, come visibilità e dimo-strazione di esserci agli altri soprattutto perché noi lo sappiamo, ecco, vale tuttii giorni dell’anno. Oggi come domani, come fino al 17 aprile come al 30 di giu-gno ci dobbiamo sentire impegnati quando ci impegniamo appunto in service,è comunque un qualche cosa che rientra nella visibilità che ci dobbiamo gua-dagnare. Siccome è uno dei punti al quale teniamo di più e che a volte soffria-mo, ci piangiamo addosso e non sappiamo comunicare che non sappiamo esse-re presenti, etc. ecco io intenderei proprio questo e quindi, questo vale per tutticoloro che mi ascoltano, quest’anno ogni possibile manifestazione la possiamoe la dobbiamo comprendere all’interno della maggiore visibilità possibile, èLions Day anche questo. Grazie per la comunicazione che mi avete ascoltato.Io per il momento riprenderei con l’ordine del giorno.

CerimoniereVedo che la sala si è riempita; ricordo per gli amici sardi che il pullman partealle 15.30. il tempo a disposizione dei relatori è di 4 minuti, per favore evitateal Cerimoniere di richiamarvi ogni volta.Iniziamo con la comunicazione del segretario distrettuale Mario Romolini.

CS Mario RomoliniBuongiorno a tutti, solo 3-4 comunicazioni velocissime. La prima: le comuni-cazioni che come segreteria vengono comunicate ai segretari e ai presidenti: perogni comunicazione io eseguo l’invio ai segretari di club, ai presidenti di club.Mi giungono notizie che non sempre vengono poi girate a tutti i soci. Io qui rin-novo l’invito a che questo venga sempre fatto quindi in particolare adesso mirivolgo ai presidenti, ai segretari, ma lo chiedo anche ai presidenti di zona e dicircoscrizione ai quali chiedo che sollecitino i club ad effettuare questi invii. Lecomunicazioni, quelle distrettuali, devono arrivare a tutti i soci. Addirittura soche la comunicazione del Congresso in qualche club non è stata diramata a tuttii soci. Ieri il Governatore ha parlato di comunicazione, ieri sera c’è stata una

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riunione sulla comunicazione, se poi interrompiamo la prima comunicazioneche è quella del distretto verso i soci, è veramente difficile parlare di comuni-cazione, quindi ecco, mi raccomando questo invito che sia raccolto da presiden-ti e segretari. Un’altra raccomandazione: abbiamo avuto qualche difficoltà sulla registrazio-ne dei Delegati al Congresso, per vari problemi nell’inserimento dei Delegation line, allora abbiamo accettato ieri ed oggi anche delle iscrizioni di Delegatieffettuate fuori dai tempi massimi e ieri abbiamo fatto anche delle iscrizionicartacee. Nel Congresso di primavera però questo non sarà possibile, vistaanche la complessità delle elezioni che ci saranno, non sarà accettata nessunadelega che arriverà fuori dai tempi e non inserita on line, daremo tutto il temponecessario perché daremo 30 giorni per l’inserimento delle deleghe però miraccomando, se avete delle difficoltà rivolgetevi a me come segreteria, aGeronimo Vercillo come informatico, e vi daremo tutto il supporto necessarioper gli inserimenti. Ecco mi raccomando di non arrivare agli ultimi giorni chenon avete inserito le deleghe perché poi non sarà possibile farlo, di questo poivi invierò anche una comunicazione scritta. Un’altra raccomandazione ai club:ci sono, facevo il conto proprio adesso, 19 club che non hanno ancora prenota-to la visita del Governatore, in particolare sono dell’area di Roma. ecco, solle-citerei questi club e i presidenti di zona ad accelerare un po’ queste richiestecosì che possiamo organizzare la logistica già dai primi mesi di primavera perfar arrivare il Governatore. Solleciterei i presidenti di zona verso i club che nonhanno ancora fatto la richiesta. Poi un’altra cosa, ci siamo un po’ lamentatidella scarsa visibilità del Congresso sul nostro portale, chiederò per ilCongresso di primavera di avere una sezione abbastanza importante sulla primapagina del portale così che sarà facile per tutti e immediato trovare tutti quelliche sono i documenti e le schede per il Congresso. Se poi ci sono suggerimen-ti, se poi ci sono comunicazioni che volete darmi, ben volentieri, la mail cel’avete tutti quindi qualunque suggerimento è ben accetto per migliorare ditutto quello di cui vi ho parlato. Io non ho altro da dire. Grazie.

CerimoniereInformatico Distrettuale Geronimo Vercillo.

DIT Geronimo VercilloIo voglio solo raccomandare ulteriormente di curare bene gli indirizzi postali

ed e-mail e di rivedere tutti gli indirizzi dei soci presenti nel data base. Abbiamoancora indirizzi scritti male e in modo non conforme a quello chiesto dallePoste. Questo come primo punto, questo è un problema che i segretari e i pre-sidenti devono curare perché poi mandiamo la rivista e non arriva. Secondopunto, che tutto funziona attraverso il data base distrettuale, congressi, registra-zioni dei soci, rapportino, tutto è lì dentro. Quindi, usate il data base. Non puòchiamarmi un presidente, un giorno prima del congresso e dirmi che non haricevuto la password, il che vuol dire che non è mai entrato sul sito, non ha maifatto un rapportino, non ha mai fatto niente. Questo è impossibile eppure è suc-cesso. Quindi, mi raccomando, usatelo e cercate di usare gli strumenti che

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abbiamo, perché la carta non esiste più purtroppo e bisogna abituarsi a nonusare più la carta anche perché è un costo. Grazie.

GovernatoreA proposito di questo, approfitto di questo richiamo-invito visto che questamattina abbiamo la sala veramente piena, lo era anche ieri ma oggi mi riempiedi più l’occhio. A proposito dei rapporti, ieri ho segnalato con forza, questamattina lo ripeto volentieri. Quello che ho detto già il 12 luglio e che oramaidovrebbe essere acquisito. Leggo ancora rapporti abbastanza modesti addirittu-ra alcuni non ci sono. Ma anche alcuni di quelli che arrivano, arrivano in unamaniera ... Ora siete estremamente liberi di fare quello che volete, non credoche abbiamo nessun potere come Governatori di dirvi quello che dovete fare,però vi ricordo una cosa, che in funzione dei rapporti che fate, delle notizie checi date, c’è un comitato apposito per la valutazione di questo tipo di attività e ileoni, i leoncini e tutti gli altri animaletti che prima o poi vi riconoscerò comeapprezzamento per la vostra attività saranno funzione di questi rapporti. Allorapoi alla fine non mi venga uno a dire, io ho fatto tante cose e poi i leoni mi sonopassati avanti. Ecco, passeranno avanti a coloro che non sapranno scrivere beneun rapporto. La raccomandazione, come sempre, è per i presidenti, la racco-mandazione è per i segretari, per gli addetti stampa, per tutti coloro che devo-no pensare a scrivere questi rapporti. Se volete, siccome ce ne abbiamo alcuniveramente modello, toglieremo i nomi di quelli che hanno mandato rapportimodello, e possiamo farvi capire, Deanna Mannaioli come referente del comi-tato può farvi capire come deve esser fatto per acquisire la medaglietta.

PLC Stefania CasieriProclamo la mia più grossa ignoranza in materia informatica quindi i rappor-

tini li faccio scrivere al segretario, come è giusto che sia, io gli do delle indica-zioni che lui mi dice di non poter assolvere, dice che quella voce non è previ-sta, il che significa che c’è una schermata con delle voci che si devono compi-lare in quel modo e non in modo diverso? Quindi c’è uno spazio dove si puòaggiungere quello che si vuole? Ecco, riferirò al segretario perché lui mi bloc-ca dicendo questo, non lo posso scrivere allora io.

CerimoniereLa parola al tesoriere distrettuale, Salvatore Condorelli.

OD Salvatore CondorelliBuongiorno a tutti, mi fa molto piacere vedervi così numerosi. Il mio interven-to è un saluto e niente di più perché poi mi ascolterete un po’ di più sia quandovi illustrerò sia il rendiconto consuntivo del bilancio dello scorso anno sia ilpreventivo dell’anno in corso. Per cui, in questo momento io vi ringrazio tutti,devo ringraziare in particolare l’organizzazione perché sono stati eccellenti, cihanno dato un supporto notevole e quindi a cominciare da Pietro Pegoraro,Michele Martella e da Fabrizio Fava che è stato un preziosissimo collaborato-re. Una cosa volevo dire in leggero contrasto su quello che ha appena detto il

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Governatore, se mi permette. Il Governatore dice che noi non possiamo obbli-garvi a fare determinate cose, noi no ma gli statuti sì. Ogni socio lions nelmomento in cui diventa socio lions e ogni club nel momento in cui decide perla Charter, gli viene consegnato statuto e regolamento e conosce le regole chearrivano dall’America. Vi sto dicendo questo perché sto scoprendo, purtroppo,a mie spese, molta gente non li ha mai letti e nonostante non li ha mai letti sipone con estrema arroganza a modificare delle regole a suo piacimento. Midate il suo recapito qua sopra e io farò un incontro con persone di questo tipo.Non voglio andare oltre perché non mi sembra il caso di fare polemiche.Signori, non c’è niente di inventato, tutto quello che potete e dovete fare stascritto su statuti, regolamenti, libretti di istruzioni e quant’altro. Dopodiché loStaff del governatore è a disposizione per chiunque di voi per ogni chiarimen-to. Grazie.

Governatore Non è nelle mie intenzioni rispondere ad una garbata polemica del tesoriereperò vi voglio dare un’indicazione di come intendo io il Lions, che ha statuti,ha regolamenti ma ha soprattutto persone volontarie che lavorano con il buonsenso e il senso di ... Quindi giusto rispettare tutto quello che c’è scritto, èaltrettanto vero che non siamo una società per azioni, una S.r.l. o qualcosa delgenere per cui se qualche volta sforiamo, a parte l’ignoranza e la maleducazio-ne con la quale si rivolgono a noi, ma detto questo, dico la verità, preferireiavere la sostanza piuttosto che la forma dello statuto e del regolamento e chie-do scusa a tutti i giuristi e gli avvocati che sono in sala.

CerimoniereIl Primo Vice Governatore, Eugenio Ficorilli.

1° VDG Eugenio FicorilliCari amici, buon giorno e buon lavoro a tutti. Volevo dire queste due parole ieripoi pensando che oggi l’assemblea fosse più colma ho rinviato.Intanto debbo complimentarmi col Governatore per l’esito dell’Expo, ieri èstato detto, però un applauso al Governatore per come l’ha gestita, ci vuole daparte di tutta l’assemblea (applauso).Io sono stato più di una volta all’Expo e l’unica volta che c’era gente nel nostrostand era quando era presente il governatore, le altre volte eravamo i poveri dueche erano stati mandati e il cinereo che stava di guardia al sito (ricordiamo inostri due cirenei: Franca Piroso e Mauro De Angelis, hanno preso le chiavi lasera prima dell’inizio della nostra settimana e l’anno rilasciate il giorno dopo,quindi mi pare veramente che meritano un applauso). E mi associo anche aicomplimenti per Marco Rettighieri perché è riuscito a realizzare per l’Expo inpoco tempo una cosa che sembrava impossibile, spero che faccia uguale ades-so che il presidente del consiglio gli darà un incarico sui trasporti, potremofinalmente riuscire a spostarci in tempi congrui. Un’altra cosa che vi volevodire è il Congresso del Centenario. Come sapete abbiamo posto la candidaturacome club e a Bologna è stata approvata. Il Congresso del Centenario si svol-

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gerà a Roma, così come si svolge nella capitale in altre nazioni, in altri Distretti.A che punto stanno i lavori?. Abbiamo firmato il contratto con l’Ergife e in que-sto debbo ringraziare chi ha operato insieme a me ma anche più di me perchépoi io tra tante cose non sempre sono riuscito a partecipare, Fragolino,Carmenati, Novarino e Patrizia Marini. Ognuno di loro per una parte specifica.Fragolino poi, ve lo comunico, quando io sarò il Governatore delegato lui saràil Presidente del comitato organizzatore. Carmenati conosceva e conosce benis-simo il direttore dell’Ergife e questo ci ha molto facilitato negli accordi ancheeconomici. Novarino alla parte legale. Patrizia è stata insostituibile perché è leiche ci ha proposto l’Ergife. Io veramente dell’Ergife avevo un ricordo di unalbergo, di un esamificio, invece sono andato a vedere ed ha una sala di 3000posti per le riunioni, comunque superiore alle maggiori attese. Per cui debbodire grazie a loro e poi devo dire su questo però tutti dovranno lavorare. Tutti,intendo soci del Lazio, dell’Umbria, della Sardegna, dovrà essere un Congressocorale, non pensiamo di fare in tre/quattro persone perché questo non sarà pos-sibile. Il che significa una definizione poi delle persone che verranno chiamateal lavoro sia distrettuale sia di congresso, ci sarà una compenetrazione cercan-do poi di rispettare quello che è l’attività dei club che sono il nucleo essenzia-le dei lions. Sul Centenario ho avuto la prima riunione, come tutti i vice abbia-mo avuto la prima riunione con Messina che ha il doppio cappello sia comenostro tutor sia di presidente del Comitato del Centenario, se vi ricordate aBologna fu sostituito Zunino con Messina. Noi abbiamo Anselmi, per cuiabbiamo una certezza, siamo tranquilli che siamo rappresentati al meglio all’in-terno del comitato. Per quanto riguarda i primi vice, noi ci siamo già incontra-ti, abbiamo avuto già un incontro con Messina e il giorno prima ci siamo vistie abbiamo già stabilito un rapporto molto coeso, direi al momento, anche per ilcentenario, decidendo di fare una cosa che sia uguale per tutta Italia, possibil-mente lo stesso giorno, a parte il Lions Day. Ci stiamo lavorando, appena avre-mo notizie maggiori ve lo dirò. Sui temi individuati e che Messina ci ha ricor-dato nel corso della riunione ci sono i giovani. Io vi faccio delle citazioni così,ma per capire. Noi abbiamo per i giovani delle persone valide, per esempio peril Lions Quest abbiamo la Orrù che è una risorsa e una garanzia per tutto ilDistretto, abbiamo il progetto Martina con Lio, il progetto Martina che staavendo uno spazio notevole perché la presenza dei giovani è importante, se riu-sciamo a formare bene loro, riusciremo a formare le classi dirigenti e a rifor-mare poi la società italiana che ne ha molto bisogno. Per la vista mi viene inmente Sissi Palmieri, mi ricordo che l’anno scorso andai, su incarico del gover-natore alla consegna di due cani guida nel carcere di Perugia ed erano presentitantissimi Lions e abbiamo fatto due service in uno, i cani guida che poi saran-no donati a due persone non vedenti e abbiamo aiutato nella redenzione duecarcerati perché la Costituzione prevede detenzione non pena afflittiva. PerchéMessina ci ha ricordato l’aumento soci, perché l’aumento soci non è qualchecosa di esponenziale per avere medagliette o quant’altro, ma perché significafare più service e fare più service significa che dobbiamo essere presenti di piùnel settore e dobbiamo accrescerci senza fare decrementi se no è tutto un turnover. E in questo abbiamo bisogno di un GMT dinamico, con strategie più effi-

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caci con programmi efficienti di crescita associativa e dei leader che dobbiamoindividuare nei club e dobbiamo formare e crescere perché ci sia un ricambio,cioè non possiamo sempre essere gli stessi a cantare e a suonare. Bisogna checi siano i giovani, i quarantenni, quelli ai quali il Governatore giustamente haconfermato la riduzione della quota distrettuale. Perché il primo impegno qualè, esser presidenti di club, perché quello è il modo essenziale. Il club è l’unitàbase del distretto. se abbiamo dei buoni presidenti, presidenti formati bene,entusiasti, appassionati, avremo una crescita esponenziale. Una crescita chedeve esser soprattutto rivolta come veniva ricordato ieri anche da AgostinoInzaina per l’aumento delle socie. Noi dobbiamo avere al nostro interno unaumento delle socie perché ti portano una ricchezza come è nelle famiglie chese no non avremmo. E possibilmente, chi ha famigliari che sono interessati,facciamoli iscrivere, l’associazione internazionale ci dà la possibilità anche dibegli sconti ed incentivi: quindi condivido il ragionamento che prima ilGovernatore ci aveva detto. Io avrei voluto terminare qua, ma un’ altra cosa,volevo accertare di verificare i club che non inviano il rapportino; se ne è par-lato, ci sono alcuni club che è parecchio che non li inviano. Dovremmo mette-re questa fila a zero perché così riusciamo a verificare la nostra capacità dilavoro. Avrei voluto terminare qua perché voglio dire ho parlato pure troppo,so bene che non debbo parlare però io con l’etica ce l’ho perché sono appassio-nato come l’amico Pegoraro sa, che mi ha invitato a parlare di etica al TerniHost. Io nasco all’istituto della filosofia e del diritto per cui l’etica, la filosofiace l’ho un po’ nel sangue. Mi è capitato giorni fa una cosa che mi ha fatto gira-re lo stomaco, mi è arrivata la prima lettera anonima. Allora io vorrei, non vela leggo, non ve lo dico; la lettera anonima non è arrivata solo a me ma a tuttoil DGTeam. Io avevo detto che ne avrei parlato. Io non dico da dove, da come,da quando perché da qualche elemento si potrebbe anche capire: se ci sono,vorrei invitare quel socio, quei soci o altri, se ci sono cose da dire che nonvanno, delle lamentazioni, ditecelo. Ci chiamiamoci vediamo però non possia-mo nasconderci, non è l’epoca dei corvi né dei corvetti. Vediamo adesso quel-lo che succede, dobbiamo essere leali tra di noi. Grazie.

Governatore in chiosa a questo, soltanto in culla io non ho ricevuto lettere anonime, poi dopoin 70 anni ne ho cestinate tantissime, tutte. Forse le leggo perché la curiosità faparte del nostro essere però poi in realtà…a me piacerebbe molto di più chequesta persona, che poi non sappiamo, essendo anonima se è un lion o un nonlion. Io mi auguro che sia un non-lion, che magari ha un problema personalecon qualcuno di noi e lo fa sapere. L’unica cosa che questa volta mi ha dato unpo’ più fastidio rispetto alle altre è che è indirizzata alle DGTeam, tra di noi celo siamo detti immediatamente senza tanti problemi, è stata indirizzata aLiliana Caruso del multi distretto dei governatori. Questo mi dispiace perchéevidentemente questo va fuori dalla nostra assemblea, dall’essere 4000 soci.Ecco la preghiera non vuole essere che se qualcuno di noi fa il corvo non lo fac-cia saper fuori, ce lo dica dentro, soprattutto quello di dirlo sinceramente, tran-quillamente perché ci potrebbe essere un qualcosa che ci consente di sbagliare

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di meno. Non aiutatemi a sbagliare, so sbagliare da solo. Grazie.

CerimoniereAllora ri-iniziamo gli interventi. Vi ricordo cosi come dice il governatore che itempi sono stretti, non più di 5 minuti.GLT, Piero PaccosiMi sono sbagliato, 4 minuti

OD Piero PaccosiQuattro minuti quindi paghiamo pegno e ne facciamo penitenza6…. Il GLTcome sapete presta molta attenzione ai nuovi soci, quindi stiamo organizzandodelle riunioni mirate che sono destinate proprio a coloro che sono entrati dacirca 2 anni nella nostra associazione. Sono riunioni che si svolgono nellamaniera più semplice, più pratica possibile alle quali sono vivamente pregati apartecipare quelli che sono di un’anzianità maggiore, un’anzianità di maggiorpeso, per portarci le loro esperienza, per portarci il loro aiuto. Sono riunioni chesi realizzano, che si svolgono a livello di zona, di circoscrizione preferibilmen-te ma nulla toglie, nulla vieta che possono essere anche realizzate a livello diclub. Vengono effettuate su tutto il territorio ovviamente del Distretto, sarannoeffettuate in tutta l’annata lionistica a seconda ovviamente delle necessità, dellenecessità territoriali. Mi vengono in mente che le prossime, per esempio, saran-no il giorno 19 a Roma, il giorno 21 qui proprio da voi a Terni, e poi il giorno22 ci sarà l’incontro importantissimo di formazione con il recente club diMinturno, al quale logicamente parteciperà il GLT e avrà la fortuna di esserepresieduto dall’Immediato Past Governatore Gian Paolo Coppola. Comunquevoi sapete che quando volete, il GLT viene presso il club, presso le zone, pres-so le circoscrizioni dove viene invitato per parlare di materie attinenti alla suafunzione quindi per fare formazione, per parlare di leadership e il suo sviluppoe delle materie affini e connesse. Per quanto riguarda i primi mesi dell’anno,negli incontri si sono privilegiati argomenti di carattere generale più che altroche hanno trattato su una preparazione di base. Questo si è svolto per un perio-do inferiore rispetto all’anno passato per il semplice motivo che stiamo passan-do un secondo anno di questa tornata del GLT. Ormai gli argomenti sono piùspecifici, molto più settoriali e sicuramente fondati su questioni di sviluppo. Inproposito ricordo che sono già avvenuti gli incontri per i presidenti di clubattualmente in carica, l’altro ieri sono avvenuti gli incontri per i presidenti,destinati ai presidenti di circoscrizione e di zona e poi ho in mente di fare nel-l’immediato futuro degli incontri finalizzati, indirizzati agli officer di club, atutti gli officer di club perché le prossime modalità operative saranno possibil-mente a livello di zona. Devo ancora mettere a punto qualche dettaglio e poiinformerò per primo il DGTeam. Nel complesso posso dire che il GLT sta svol-gendo delle attività in maniera positiva e regolare. I responsabili di circoscri-zione del GLT sono sicuramente persone esperte e molto capaci, sono lions diprovata esperienza che voi tutti conoscete e quindi le prospettive sono sicura-mente buone e sono anche sicuro che sarà effettuato certamente un buon lavo-ro, ma per fare questo, ci dobbiamo incontrare, ci dobbiamo incontrare per con-

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frontarci, per porre l’accento sulla necessità della leadership, per l’evidenza,quale valenza hanno le capacità, le personalità dei singoli, quanto sia importan-te la motivazione, il coinvolgimento, i giusti atteggiamenti. Insomma tutti que-gli argomenti che ci sono utili e ci sono indispensabili per realizzare i nostri finie per realizzare al meglio i nostri service. Quando parliamo di queste cose par-liamo di formazione e la formazione è alla base dello sviluppo di qualsiasi svi-luppo di leadership. La leadership è essenziale per fare le nostre attività e lenostre attività sono il solo e unico scopo del nostro essere lions. Quindi incon-triamoci e parliamone insieme. Grazie

CerimoniereSe non rispettiamo i tempi precisi non arriviamo perché ricordiamoci che quel-li della Sardegna devono partire. Diceva Mario Manganaro che il ComitatoAmbiente del Centro Studi è convocato presso il bar. Francesco Mozzetti,GMT.

OD Francesco Mozzetti Buongiorno a tutti, in questo breve lasso di tempo provo a darvi un’idea, unafotografia di quello che è il Distretto in questo momento. GMT sapete cosasignifica, Global Membership Team: siamo presenti in tutto il mondo, parliamodi problematiche dei soci e dei club e lavoriamo in team. La prima cosa chevoglio farvi vedere è la situazione ad oggi in termini di soci (fig. 1).

fig. 1

Come vedete la curva gialla indica dove siamo; siamo scesi ma vedete che iltrend di quest’anno ricalca quello dello scorso anno: il celeste è l’anno diCoppola, il rosa è l’anno di Ninetta. Vedete che anche se a diversi livelli il trendè lo stesso. L’elemento positivo che possiamo notare nella linea gialla è che iltrend in discesa, nel mese di ottobre, si è arrestato, quindi siamo vicini all’in-versione, come la tendenza degli altri grafici ci fanno sperare. La cosa che però

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ci preoccupa un po’ è la situazione degli ingressi e delle uscite (fig. 2).

fig. 2

La linea gialla è la linea delle uscite mentre la linea celeste è la linea degliingressi. Il grafico mostra per ogni mese, la situazione in termini numerici.Vedete che nel mese di luglio, c’è stato un notevole numero di uscite, ma quel-lo che è positivo è che la curva gialla si sta piegando verso il basso mentre quel-la celeste si sta alzando nettamente, il che vuol dire che abbiamo più ingressiche uscite. Il fatto che i due punti stanno coincidendo vuol dire che nel mese diottobre il numero degli ingressi ha pareggiato quello delle uscite di soci. L’altracosa importante, e questo ci deve far capire e raccogliere anche il messaggiodel Primo Vice Governatore Eugenio Ficorilli, che bisogna muoversi; vedete ilgrafico (fig. 3).

fig. 3

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indica i trend dei club il cui numero di soci non si muove, colore grigio, cioèclub che non hanno né ingressi né uscite, il rosso indica i club che perdono socie il celeste indica il numero dei club che guadagnano soci. Nel grafico la linearossa è sopra la linea celeste e tende a salire, il che vuol dire che in questa fasenoi stiamo perdendo soci e il numero dei club che perdono soci sta aumentan-do di mese in mese. Storicamente queste curve dovrebbero tendere, a fine anna-ta, ad arrivare intorno al 50% cioè con un 50% dei club che perdono e un 50%dei club che aumentano soci. Quello che noi dobbiamo cercare è fare in modoche la linea celeste passi sopra quella rossa. Ora vi mostro (fig. 4) la situazio-ne dei club con meno di 20 soci.

fig. 4

Questa è la fotografia che ci dice dove ci sono le criticità: ci sono 24 club sottoi 20 soci. In ordinate il numero di club, in ascisse il numeri di soci per club: nonci preoccupano i club con 17 o 19 soci; a preoccuparci sono i club con 15 esoprattutto con 11 soci. Quello che ci sta succedendo in questa fase di dinami-smo è che il picco degli 11 sta salendo un po’ a significare che i club stannodiventando sempre più piccoli. Giustamente l’ha ricordato ieri il Governatore,abbiamo messo in programma un progetto per i club con meno di 15 soci. È unprogetto europeo, noi siamo un test. A seconda di come va il progetto potrebbeessere implementato in altri distretti. Il progetto prevede che a ogni club conmeno di 15 soci venga affiancando un Lions Guida che è solo un consigliere:deve solo cercare di capire in quale modo poter aiutare il club a crescere. Hoquasi finito. L’ultimo grafico (fig. 5) che voglio farvi vedere è quello dellasituazione dei dimissionari.Abbiamo avuto fino ad oggi 97 dimissionari, non sono le uscite totali, ma idimissionari in regola, coloro che escono volontariamente dall’associazione.Guardate, questa è l’età lionistica, abbiamo ancora un 21% di soci che esce tra0 a 3 anni, un 9% tra 4 e 5 anni e un 13% tra 6 e 10 anni. Dunque dobbiamofare più attenzione a come immettiamo i soci e soprattutto a spiegare loro il

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mondo Lions a prepararli ma soprattutto a coinvolgerli nell’attività perché isoci che escono tra 0 e 3 anni significa che non siamo riusciti a illustrare loroil mondo lions, non siamo riusciti a motivarli e coinvolgerli.Grazie.

CerimoniereSergio Gigli, LCIF

Sergio Gigli Buongiorno a tutti. In modo non anonimo, Tommaso, dico che per un tema delgenere bisognava aver un po’ più di tempo per le domande e fare un piccolodibattito. Allora, Fondazione. Il comitato è sull’organigramma e devo dire cheè anche in sala, nel senso che i componenti del comitato sono in buona parte inquesta sala e sono un riferimento, io non leggo quello c’è scritto ve lo leggeteda soli. Noi ovviamente come tutti i comitati siamo a disposizione per, come hadetto Piero, andare, a qualunque livello, a parlare di cos’è la Fondazione, dicome è la Fondazione Internazionale, ci tengo molto a quella e perché dobbia-mo continuare a battere sul discorso che la nostra non è una normale associa-zione ma è un’associazione mondiale, internazionale. Bene, la nostraFondazione è un supporto a qualunque attività che noi vogliamo fare purchècodificata all’interno delle norme della Fondazione che ci siamo dati noi stes-si, quindi è una circuitazione. Allora qual è la situazione dell’anno scorso tantoper fare una fotografia molto rapida di come è andata l’anno scorso?. A livellodi Multidistretto abbiamo superato il milione di dollari e la coordinatrice nazio-nale Claudia Balduzzi ha ricevuto dal forum una targa, c’è pure un filmato cheabbiamo fatto mettere sul sito, ;, avevamo pensato di farlo vedere ma dura 3minuti e non c’entra, casomai lo puoi mandare dopo tanto se lo guardano.Naturalmente la targa è stata data al coordinatore nazionale perché ci rappre-

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fig. 5

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senta ma la targa è per ognuno di noi che abbiamo dato anche solo 10 dollarialla fondazione. Abbiamo superato il milione e per il morbillo in particolare,ricordo che è la campagna che finisce nel centenario quindi mi collego aldiscorso che ha fatto Eugenio cioè il centenario è una cosa particolare, noidovremo o forse dovrei dire, dovremmo perché non si sa mai ma io dico dovre-mo rispettare quello che abbiamo deciso di fare, perché l’abbiamo deciso noi,raccogliere 30 milioni di dollari fino ad arrivare a 60 e fare le vaccinazioni peril morbillo. Per ora siamo a soltanto a 642 mila dollari a livello di multi distret-to. I nostri dati sono naturalmente più bassi ma 62 mila e 31 mila per il distret-to. Questo per i distretti virtuosi. Noi siamo messi in mezzo, più o meno, cioèmolti distretti versano il 100% dei club alla fondazione, non tutti, compreso ilnostro, ma questo purtroppo perché ogni club diciamo è libero di fare, lì ci sonoun po’ i numeri. Sarebbe bene che queste cose venissero trasmesse, magari iole mando ai presidenti di circoscrizione che le fanno arrivare ai club perché leg-gano questi numeri. Va bè, il tempo è scaduto. Grazie e arrivederci. Però insi-sto sul concetto che 4 minuti sono veramente inutili.

GovernatoreHai ragione però io non posso prevedere chi viene il sabato pomeriggio e chiviene la domenica mattina. La prossima volta andiamo ad oltranza, invece dimettere chiusura del Congresso metteremo ad oltranza, voglio vedere quantisaremo alla fine. Chiedo scusa, concluso questo punto all’ordine del giorno.Prima di passare al successivo, do notizia all’Assemblea che è giunta a firmadel Past Governatore Mario Paolini una mozione d’ordine. Intanto vi leggo nonla premessa ma direttamente che cosa si chiede; si chiede che il punto all’ordi-ne del giorno “emendamenti proposti allo statuto ed al regolamento distrettua-le- illustrazione”, venga subito posto in discussione dall’odierna Assembleaallo scopo di permetterne la conseguente votazione. Significa anticipare questopunto rispetto ai due punti importanti che erano precedenti, del revisore deiconti, del bilancio preventivo e del rendiconto economico. Personalmente nonsarei d’accordo nell’accettare questa mozione d’ordine perché poteva andare infila secondo l’ordine del giorno che avevamo dato, però inviterei l’Assembleaad essere d’accordo ad anticipare questo punto all’ordine del giorno. Mario, ate, prego.

PDG Mario Paolini Lungi, governatore, dal fare polemiche con chicchessia, ci mancherebbe altro.Sai lo spirito con il quale ho presentato queste cose, ne abbiamo parlato diver-se volte e abbiamo detto che ci sarebbe stata la votazione; siccome sono tre, treanni praticamente con la nostra Governatrice, l’Antonietta, non ricordo mai ilcognome, Lamberti, poi con Giovanni Paolo Coppola e poi quest’anno. Ora,perché non sono stati mai approvati? Ci sono motivazioni particolari, ma l’uni-ca cosa più importante è che non c’è stato mai il quorum. Le motivazioni pre-sentate sono state sempre accettate dai vari comitati che le hanno precedute,sono le stesse che sono state presentate tre anni fa, poi aggiornate lo scorsoanno, sempre dichiarate valide dai comitati, c’è la lettera che parla di questo.

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Se andiamo avanti in questo modo come diceva stamattina il nostro caro teso-riere, tutto quello che bisogna fare è scritto su statuti e regolamenti. Sì è vero,io sono d’accordo, sono anche Delegato dal Governatore alla cultura della lega-lità. Ma se i regolamenti e gli statuti non sono aggiornati che cosa facciamocaro tesoriere? Devono esser aggiornati tanto più che sono tre anni che andia-mo avanti per aggiornarli. Perché è stato chiesto in questa circostanza?, perchéè la massima affluenza, come si era d’accordo col Governatore, la massimaaffluenza dei delegati. Se l’approviamo quando c’è la massima affluenza, va bè,discutiamo. Se discutiamo quando c’è la massima affluenza va bene altrimentinon discuteremo mai, i nostri regolamenti e statuti rimarranno sempre carenti.Ecco perché sono stati presentati ed ecco perché mi sono preoccupato di pre-sentare la mozione d’ordine, che non vuole esser una mancanza di rispetto pernessuno, ci mancherebbe altro, come ben tu sai, che cosa ho detto quando seivenuto a trovarmi nel club nel nostro cinquantenario. La nostra è stata sempreuna partecipazione positiva, sempre nel rispetto delle regole e delle norme delnostro Distretto. Ecco perché si vuole che le regole e gli statuti siano aggiorna-ti, per permettere a tutti di essere nelle migliori condizioni e di operare nellemigliori condizioni. Per questo è stata presentata e vi ripeto che avevamo par-lato con il Governatore tempo fa e anche col segretario, si era deciso di metter-li nel centro della giornata di domenica perché nel centro della giornata si ha lamassima affluenza e quindi con possibilità di discuterne, eventualmente diapprovarli. Bene, io non ho nient’altro da dire se non questa puntualizzazioneche ho fatto. Mi scuserete se ne ho parlato e se ho approfittato della bontà delGovernatore per parlarne qui, al microfono, con voi. Vi ringrazio.

Governatore Grazie Mario ma il mio non essere favorevole non era al merito della mozione,anzi ne parliamo, ho invitato l’Assemblea ad essere d’accordo, era solo ad anti-cipare o posticipare; do per scontato che questi amici che sono qui con noi traun quarto d’ora vanno via, non darei per scontato questo; per me non c’era biso-gno di variare l’ordine del giorno. Detto questo, intanto vi dò una comunicazione, abbiamo 274 delegati: Umbria94, Sardegna 45, Lazio 135. Grazie a tutti i presenti che mi sembra un numeroassolutamente convincente.Detto questo, siamo d’accordo ad anticipare questo punto dell’ordine del gior-no? Chi tace acconsente, se tacete mi sta bene. Allora mi prendo la parola, mela do subito su questo punto all’ordine del giorno dandovi comunicazione eriferimento a quello che è stato detto ieri, nel Gabinetto di ieri pomeriggio, scu-sate, di venerdì pomeriggio. Perché ovviamente nel Gabinetto questo puntoall’ordine del giorno c’era e quindi ne abbiamo parlato.Dopo la richiesta che era già venuta del presidente dell’Aurelium a propositodi questo discorso, io avevo invitato il comitato Statuto e Regolamenti a pren-dere in considerazione queste richieste che erano pervenute al Governatore.Bene, il comitato l’altra sera nel riferirci la cosa, ha dichiarato praticamenteirricevibile la richiesta per mancanza del quorum e per decadenza dei terminidi presentazione. Allora, senza andare poi ad approfondire più di tanto quello

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che il comitato aveva trasmesso al Governatore, Il Governatore si è permessodi fare una proposta al Gabinetto e il Gabinetto all’unanimità l’ha approvata inquesto senso: prendiamo atto della irricevibilità sia per questioni di quorum siaper questioni di termini di presentazione, ci rendiamo conto che quello che hadetto nel merito Mario Paolini è assolutamente importante e valido tanto è veroche io ho aggiunto questa cosa. Mi sembra, prendendo atto di quello che vi holetto, che si debba mettere mano a tutto lo statuto e non a punti o a pezzi per-ché mi si dice, io non so leggere neanche uno statuto però ascolto gli altri, e midicono che ci sono addirittura degli emendamenti ripresi nel tempo che sono incontrasto con articoli precedenti nei quali, ho sentito anche il mio delegato agliaffari legali Franco Novarina che mi confermava una cosa di questo genere.Allora, alla luce di questo, alla luce della volontà nel merito, Mario, non c’èalcun problema te lo assicuro. Alla luce di questo, la mia proposta era, lavora ilcomitato per due tre mesi integrato dai due vice governatori e dal mio delega-to agli affari legali avvocato Novarina, per preparare un qualcosa di organico,di completo, di rivisto nel suo complesso e non con aggiunte temporanee,estemporanee a volte, per cercare di mettere ordine in questo statuto, in questoregolamento. Il Gabinetto l’altra sera ha preso atto di questa mia proposta e l’haapprovata all’unanimità. Alla luce di questo io chiederei intanto al PastGovernatore Paolini se questo può esser soddisfacente per quello che desideriche mi pare ricomprenda anche un tuo, ecco perché dico che nel merito non c’ènessuna preoccupazione. Prego Mario.

PDG Mario Paolini Grazie Governatore. Il discorso di rinnovare nella sua complessità il nostroregolamento, statuto, che è carente in qualche parte, mi trova perfettamented’accordo. Ho cominciato a lavorare in tal senso e quindi se ne può parlare male aggiunte varianti che sono state presentate due anni fa e quest’anno sonoaggiunte e varianti che nulla tolgono alla regolamentazione che dovrebbe esse-re fatta, non tolgono alla verità dei fatti, alla legalità degli articolati presentatima vorrei aggiungere un’altra cosa, il comitato mi ha detto, caro Governatore,che ha dichiarato irricevibile per due motivi, la mancanza del quorum e la deca-denza dei termini. Vorrei dire all’Assemblea che il giorno 19 di settembreabbiamo avuto la riunione delle cariche. In quella circostanza il Governatore ciha dato il suo ordinamento, era domenica. Lunedì mi tolgo lo sfizio di andarea leggere e noto che ci sono degli errori grandi, madornali, fatti poi successiva-mente per effetto della segreteria, della tipografia, della stampa, etc. ma ritor-niamo alla data, mancanza di termini. Il giorno 19 l’ho ricevuto, il giorno 20l’ho letto, ho convocato un’Assemblea straordinaria del club. Da notare che 45giorni che sono previsti per la presentazione, secondo l’ultimo regolamentoapprovato a Quartu, scadevano il giorno 22 settembre, 45 giorni fino al 7 diottobre, cioè l’8 di ottobre, data odierna. Io l’ho ricevuto il giorno 19, ho dovu-to chiamare l’Assemblea, riunirla urgentemente, abbiamo fatto le aggiunte evarianti come previsto in Assemblea e li ho presentati al Governatore giornopiù giorno meno, il segretario se lo ricorda, mi sembra il 25, il 26. Dice, fuoridai termini, perfetto, è vero ma spiegatemi una cosa, Governatore scusami, la

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Sardegna ha ricevuto il 25 di settembre il governatore per la nomina delle cari-che, quindi la Sardegna, i nostri amici sardi, secondo la normativa non avreb-bero potuto presentare nessuna aggiunta variante perché gli è stata consegnatafuori i 45 giorni, fuori termine. Ora io dico, perfetto, sono due giorni di ritardoma vogliamo mettere in considerazione perché è successo? primo. Vogliamoinnanzitutto tener in considerazione che queste aggiunte varianti sono state pre-sentate tre anni fa e sono le stesse, mai discusse. Avrei potuto non presentarenulla. La mia presentazione è avvenuta per dire al segretario e per dire alGovernatore, guarda Governatore che c’è qualche cosa che non va su quelnostro ordinamento e sugli statuti, ne hanno preso atto e il giorno 5 di ottobre,anzi no, il giorno 10 di ottobre, il segretario invia una mail a tutto il mondo,giustamente, e dice, ragazzi non fate affidamento su quello che è scritto sull’or-dinamento ma il vero ordinamento e il vero statuto sono quelli degli anni pre-cedenti. Ricordate questo particolare quelli che hanno letto la mail? Il segreta-rio ce lo può confermare, questa è un’altra considerazione. Quindi sono validele motivazioni fatte a suo tempo che sono state approvate dai vari statuti ecomitati, statuti e regolamenti. L’attuale dice no, siamo fuori termini.Vi ho detto termini, parliamo di quorum, la mancanza del quorum, bene, sape-te il perché? Perché io ho chiamato in seconda convocazione la mia Assemblea.Allora, io chiedo scusa non sono avvocato, ci sono molti avvocati. Mi pare chele riunioni vengano anche convocate in seconda Assemblea ed è per legge,quindi io sono secondo la legge, sono cultore della legalità. Allora, quindi io hoparlato, ho presentato in seconda convocazione la maggioranza che ha appro-vato, abbiamo discusso etc etc, abbiamo approvato e abbiamo mandato.Qualcuno dice, forse la stessa commissione, ma questo dove sta scritto neinostri regolamenti? È vero. I regolamenti che ci vengono dalla sede centrale,sono regolamenti che valgono per tutto il mondo. Vi faccio un esempio, il clubche nasce oggi c’è scritto sulla nostra legge civile che deve presentare le pro-prie credenziali, scusate, alla finanza entro 30 giorni dalla nascita del club stes-so e voi credete che in Cina, in Giappone ci sia questa particolarità? No, per-ché l’America, la sede centrale dà le normative a carattere generale, non puòscendere nel particolare, noi non possiamo cambiarlo, e non è stato cambiato.Allora, se non c’è scritto sulla legge è per questo motivo che vi ho detto, man-canza di quorum, Governatore, la legge mi dà ragione. Mancanza e decadenzadei termini non mi dà ragione, la legge che noi abbiamo fatto e se tu ti ricordi,la variante l’ho prospettata io e l’abbiamo accettata, 45 giorni mentre primaerano prescritti 30, 45 giorni. Ma vogliamo toglier il principio che i nostri amicisardi non avrebbero potuto, visto il ritardo con cui ci è stato dato l’ordinamen-to, presentare nei termini dovuti le varianti, le giunte. Non credo di dover direaltro Governatore. Grazie.

GovernatoreIn spirito di amicizia provo a risponderti poi però gradirei che Franco Novarinache è in sala, non lo vedo, ah ecco adesso vedo la mano, si avvicini per poterchiarirci; però attenzione il 19 ottobre presentata la carica è irrilevante, è irrile-vante perché non c’entra niente quando lo porto io, quando viene pubblicato, si

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conosce, si sa. Sono tre anni che dici che ci sono cose che ci sono quindi non èche l’ho innovate io il 19 ottobre, scusa il 19 settembre portandole a Roma,prima cosa irrilevante, tre anni fa, guardate: le legislature al senato cadono edevono essere tutte ripresentate, questo vale anche per ogni annata nostra daGovernatore. Quindi io su questo non ti rispondo su prima e seconda convoca-zione però, Franco puoi chiarirci, illuminarci?

OD Franco NovarinaCercherò di essere brevissimo anche perché l’argomento chiaramente potreb-

be portarci fino a tardo pomeriggio. Purtroppo è vero, infatti io l’anno scorsoche ero presidente dello Statuto e Regolamenti ho vissuto sulla mia pelle il fattodi non riuscire mai ad approvare pochissimi emendamenti proprio perché ogniemendamento ha necessità di esser discusso con una persona che ne parla pro,una persona che ne parla contro, deve essere votato uno alla volta e poi ci deveessere la ratifica del voto finale di tutto, quindi una cosa che porta via tantissi-mo tempo. Quindi cercherò di essere pratico anche perché io faccio l’avvocatonon faccio il filosofo del diritto quindi tutti i discorsi li lascio perdere, portia-mo a casa il risultato. Il risultato che cos’è? Non entro nel merito perché c’è giàstato il presidente dello statuto e regolamenti che ha deciso per sua competen-za che è irricevibile e su questo non dico nulla. Io dico solamente una cosa,siamo pratici, oggi secondo me non abbiamo tempo non abbiamo lo spirito esiamo qui a perdere e discutere emendamento e regolamento uno per uno. Ilgovernatore ha avuto una grandissima idea, quello di dire mettiamo mano atutto e lo rifacciamo daccapo tenendo conto degli emendamenti che nel frattem-po vediamo se sono stati anche superati visto che si parlava di tre anni fa, loportiamo al congresso di primavera emendato, meglio di così non possiamo. Alcongresso di primavera verrete spiritualmente preparati ad una lungaggine maivista come potrete immaginare e su questo penso sia la cosa più pratica per tuttinoi.

GovernatoreNon era concordato l’intervento di Franco Novarina, è vero che è mio delega-to, ma questo non significa nulla, era soltanto una richiesta. Io insisterei su que-sto discorso che è stato peraltro, ripeto, approvato dal gabinetto e da me propo-sto con una integrazione che in questo momento mi suggerisce proprio il PrimoVice Governatore e cioè invitare se anche altri, se no ci avvitiamo sempre traMario Paolini e invece non c’è assolutamente nessuna considerazione in que-sto senso; se anche altri avvertono che ci sono delle proposte possibili da inse-rire, siete tutti, siamo tutti invitati a presentare a questo comitato statuto e rego-lamento allargato come vi dicevo prima, diciamo, tanto parliamo di congressodi primavera, entro gennaio? Diciamo entro il 31 dicembre, tanto chi ci pensatra Natale e Capodanno ci viene bene. Quindi entro il 31 dicembre fare riferi-mento a questo comitato per eventuali e ulteriori integrazioni. Diceva giusta-mente Franco adesso, presentate tre anni fa può darsi che ci abbiamo ripensatoe quindi vale la pena di aggiornarlo anche in questo senso. Mario….avvitatiavvitati... dopo però la metto in votazione.

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PDG Mario Paolini Ho già detto che non mi volevo avvitare, non c’è nessun tipo di polemica, è sol-tanto senso della regolarità. Fermo restando, Governatore, che mi piacerebbepartecipare a questa commissione come avevo già chiesto l’anno scorso, poi cisono state tante altre cose...

Governatore Personalmente ti rispondo subito, sì Mario

PDG Mario PaoliniMi era stato detto anche l’anno scorso di sì. Personalmente vorrei far parte dellacommissione, scusa l’immodestia, perché un po’ di regolamenti li conosco,scusate l’immodestia. Ma volevo aggiungere soltanto una cosa, se qualcunopermette. Volevo aggiungere che lo scorso anno abbiamo approvato nel nostroregolamento, statuto meglio, che l’Assemblea, non era stato proposto da me,che l’Assemblea avrebbe potuto chiamare i delegati per votare gli statuti e iregolamenti, quindi non solo sui congressi di Autunno e di Primavera, c’è stataun’aggiunta. Quindi, noi potremmo nell’Assemblea prossima, visto che ilGovernatore ha detto entro dicembre finiamo questo lavoro. Facciamoun’Assemblea caro Governatore, la proposta è questa, invece di farla a febbra-io l’Assemblea la facciamo a gennaio e l’Assemblea viene chiamata per deli-berare su questi statuti e regolamenti. Questa è la mia proposta, che non è fuorilegge. È secondo i regolamenti. Avremmo potuto finire se fossimo andati avan-ti perché sono poche le aggiunte e varianti da discutere, sono veramente poche,perché tre di queste sono state assorbite, se qualcuno non ha intenzione di sen-tire e di dare, questa non è la piazza per poterlo fare, credo.

GovernatoreNo, ho l’impressione... Intanto ti ho detto già di sì per quanto mi riguarda aldiscorso dell’integrazione anche di Mario Paolini. A questo punto dico la veri-tà, se tutti i 274 mi chiedono di entrarci voglio vedere come la mettiamo, soloperché Paolini chiede la parola e fa mozione d’ordine? Mi pare un po’ poco. Eaugurandomi di non trovare altre mani alzate, ho risposto sì subito all’integra-zione. Non c’è niente da dire, niente da fare. È un comitato che lavora allarga-to ai due Vice Governatore e il delegato agli affari legali. La massima caricaall’interno di questo comitato allargato è il Primo Vice Governatore che pren-de questo incarico e che se la porta fino al congresso di primavera. Io ho l’im-pressione che affrettare queste cose o fare uno straordinario, già ho visto chenelle Assemblee, quelle normali non c’è quell’affluenza che mi fa piacere diconstatare che c’è nel congresso d’autunno e di primavera, un po’ meno nellealtre occasioni. Io credo che la commissione non lavora oggi, domani, domanil’altro.Personalmente ho già detto di sì quindi se non vedo mani alzate contrariePaolini integra il comitato però lo integra con i tempi che dicevo, se entro il 31dicembre non arrivano altre eventuali nuove proposte, il comitato lavora a gen-naio febbraio marzo e vediamo a maggio dedicheremo un pomeriggio, una mat-

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tinata, sperando poi di avere numero. D’accordo così?Applauso.

GovernatoreLe eventuali proposte devono arrivare al segretario distrettuale non al comita-to. Ciò detto riprendiamo l’ordine del giorno.

CerimoniereLa parola all’IPDG Giovanni Paolo Coppola

IPDG Giovanni Paolo Coppola Amici, buongiorno a tutti, torniamo alle cose terrene. Stemperiamo questomomento particolare. Va bene. Io ho chiesto di fare un mini intervento perchédovevo all’assemblea e a tutti i soci dare una idea di cosa è stato l’anno scorsoormai finito un mese fa, per raccontare in previsione quello che verrà poi illu-strato dal nostro Tesoriere. Devo soltanto ricordarvi che l’anno scorso abbiamoimpostato la nostra attività nel segno della trasparenza e sono state fatte diver-se azioni nella organizzazione del nostro Distretto, abbiamo razionalizzato lespese telefoniche dello staff del Governatore, abbiamo utilizzato in manieraestensiva il sistema delle gare per cercare di ottenere quanto di meglio fosse sulmercato per ottenere il meglio per noi, abbiamo anche sfruttato la legge che ciha consentito di risparmiare sull’ IVA avendo stampato e distribuendo ai socil’annuario scontando l’IVA del 4% invece che del 22% e voi sapete che questisono risparmi che ovviamente pesano poi nel bilancio. Abbiamo fatto, tra lealtre cose, in modo che il nostro Distretto sia individuabile a livello fisico,abbiamo una nuova sede, una sede fisica che ci consente di essere identificatida tutte le persone che si interfacciano con noi, ed è una cosa importante. Il piùgrande Distretto d’Italia deve avere anche il posto dove essere individuato.Dico questo perché, abbiamo dovuto, fra le cose negative, raccattare, passate-mi il termine, delle mancanze precedenti dovute alle distrazioni o alla nonconoscenza di certi governatori, su certi contratti, certe convenzioni, su certicontratti che per esempio sono state fatte con le Poste Italiane. Dovete sapereche noi abbiamo spedito la nostra rivista, negli anni precedenti, sfruttando unalegge che ci consentiva di avere una tariffa agevolata poi improvvisamenteabbiamo scoperto che non era più vero ma non era vero dal momento in cui loabbiamo scoperto ma retroattivamente quindi abbiamo dovuto pagare allePoste Italiane una certa serie di importi che io ho considerato penali a tutti glieffetti. Abbiamo un altro elemento negativo ed è stato quello di avere scopertoche avevamo una convenzione che risaliva ad almeno al Past Governatoreormai non più vivente De Sio che prevedeva che noi come Quaderni delLionismo ci impegnassimo a spedirne un paio, come minimo due all’anno peravere la tariffa agevolata. Poste Italiane, quando siamo andati a spedire il qua-derno dell’anno scorso, al nostro Armando Di Giorgio hanno detto, ah ma voisiete i lions, e ci hanno ovviamente fatto la multa retroattiva per 5 anni. Quindidall’alto abbiamo cercato di ottimizzare le nostre risorse, abbiamo risparmiato,abbiamo gestito i soldi di tutti quanti in maniera più appropriata possibile, tra

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l’altro abbiamo avuto qualche sorpresa, quindi se nel bilancio troverete dellevoci che non sono, voglio dire..ma verranno evidenziate dal nostro tesoriere,troverete anche questo. In più sulle poste del bilancio dell’anno scorso, noiabbiamo fatto una donazione, come Distretto, al Multidistretto di 13.500 euroche riguardava esclusivamente le problematiche che si sono verificate inLiguria e nel nord della Toscana, le alluvioni. L’abbiamo fatto come Distrettoma vi dico che il Multidistretto come somma che ha investito poi per questepopolazioni è arrivato a circa 20.000 euro quindi il nostro distretto ha dato13.500 euro rispetto a tutti gli altri distretti; lo stesso Distretto della Liguria nonha dato neanche un migliaio di euro. Noi però l’abbiamo fatto e il Gabinetto diquell’epoca mi ha dato l’ok perché dovevamo ricambiare il gesto di solidarietàche il Multidistretto aveva fatto nei nostri confronti quando c’è stata l’alluvio-ne di Olbia, ci aveva dato circa 100.000 euro, quindi era un debito morale chenoi ci sentivamo come distretto 108L. Un’altra cosa che è stata fatta e non è uninvestimento dell’anno soltanto, ma che poi si ripercuote negli anni successiviè l’investimento di aver acquistato una-tantum i kit o i tavoli che voi vedete ei giubbini che abbiamo dato ai soci senza far pagare nulla. Questi sono investi-menti per la visibilità che ci consentiranno di essere presenti e visibili ancorameglio sul nostro territorio. Io non ho altro da dirvi; aggiungo soltanto che noiabbiamo fatto insieme un anno bellissimo e quindi di questo vi sono grato e viringrazio dal più profondo del mio cuore.

CerimoniereL’immediato Past Governatore ha ricevuto una lettera firmata dall’ImmediatoPast Presidente Internazionale, leggo: “Gentile Past Governatore Distrettuale,lo scorso anno hai partecipato al Lions Club International per la crescita asso-ciativa femminile lions. Come segno di riconoscimento dei risultati raggiuntiper l’anno 2014/2015 desidero conferire la Pin United Service”. Prego il gover-natore di consegnargliela.

GovernatoreIo posso solo dire che ho copiato uno dei piani di azione da GianPaolo; copiosul discorso della presenza femminile, quindi è con particolare piacere cheprovo ad appuntarti la Pin.

CerimoniereNon finisce qui, invito gentilmente l’Immediato Past Governatore ad avvicinar-si al podio, a rimanere in piedi ed avvicinarsi al podio per una piacevole sor-presa. È giunta dalla sede centrale, dall’Immediato Past Presidente Joe Preston,una bellissima lettera di cui ora do lettura:Con la presente, gentile immediato Past Governatore, ti prego di accettare lemie più vive congratulazioni per esserti aggiudicato il Premio Pride ofExcellent 2014/2015. Hai ricevuto il Premio Excellent conferito ai primi 5Distretti di ciascuna area costituzionale per il numero di club qualificati alPremio Excellent. Per chiarire, l’area costituzionale 4 comprende tutta l’Europacioè 17 Distretti, 14 Distretti nazionali, 17 aree così dette senza Distretto. Ci

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vuole un leader per tirar fuori il meglio della gente, la tua leadership ha ispira-to e motivato il tuo Distretto verso la ricerca dell’Eccellenza. Ti ringrazio pro-fondamente per la dedizione che hai dimostrato non solo nei confronti del tuoDistretto ma del Lions Club International. Sono lieto di conferirti un premio incristallo per ringraziarti a nome del Lions Club International per il tuo durolavoro e la tua dedizione. Grazie al tuo entusiasmo e al tuo impegno abbiamopotuto rafforzare l’orgoglio. Firmato Jo Preston.Un applauso!!! E Geronimo ha provveduto a proiettare il premio.

IPDG Giovanni Paolo Coppola io ringrazio vivamente il Distretto che ha voluto pubblicizzare questa lettera macredo che sia un successo di tutti noi e come tale dobbiamo prenderlo perchédeve essere anche lo spunto per continuare su questa strada e il nostroGovernatore lo sta facendo con estrema determinazione. Grazie a tutti quanti voi.

GovernatoreGrazie Gianpaolo, si, si, sicuramente con grande determinazione; quello che mipreoccupa è per i due Vice Governatori che per riuscire ad eguagliarti non saràfacile, neanche per me.

CerimoniereI componenti del comitato SOS Rosa sono convocati alle 12.30 nella hall.La parola al tesoriere distrettuale.

OD Salvatore CondorelliDi nuovo buongiorno a tutti. Sono qua al momento non in veste di tesoriere

distrettuale dell’anno in corso ma in veste di tesoriere distrettuale dell’annoappena passato. Perché presento alla vostra approvazione il bilancio, diciamo ilrendiconto consuntivo dello scorso anno. Copia di questo rendiconto lo avetenel librettino che sta dentro le cartelle che sono state consegnate a tutti i dele-gati. Per cui chi avrà voluto leggerlo, l’avrà letto e saprà già. In ogni caso ioriassumo molto brevemente a parziale integrazione di quello che ha già detto ilPast Governatore Coppola, alcune voci principali. Noi abbiamo avuto un attivo complessivo per 429.566,00 euro contro un pas-sivo di 342.469,48 euro. Partite di giro per 25.071,70. Abbiamo avuto un avan-zo di gestione di 87.096,52 euro. L’avanzo di gestione per essere precisi vieneda un avanzo portato dal bilancio precedente, governatore Lamberti di 57.968,24 euro ai quali si sono aggiunti il nostro avanzo corrente di 29.128,28 euro.Tutte le voci del passivo sono in linea col preventivo che abbiamo presentato eapprovato il 30 marzo del 2015, ad eccezione di due voci, Lions Day. LionsDay aveva un preventivo che stimava una spesa di 20.000 euro, la spesa finaleè stata sforata per 417,51 euro, c’è da rimarcare che in questo capitolo di spesasono stati inseriti, come ha spiegato il Governatore Coppola, i costi dei Kit rela-tivi a mobili, sono quei tavolinetti di cui parlavamo prima, che, come dire, èuna spesa una tantum ma che rimane in carico al Distretto e il costo dei giub-bini messi a disposizione dei soci. Entrambe le spese sono costate rispettiva-

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mente 6.057 euro e 2.000 e spicci insomma. Quindi, al netto di queste spese, lamanifestazione del Lions Day ha avuto un costo su 20.000 preventivati di12.355,44. Altra voce che ha sforato è stata quella del congresso di primavera,il quale stimava una spesa di 16.000 euro e ha avuto uno sforamento di 905euro. Questo elemento è dovuto al fatto che c’è stato un problema con i voliprovenienti dalla Sardegna per cui da Perugia i pullman che andavano a pren-dere i nostri amici sardi che erano stati bloccati in aeroporto per una serie diritardi degli aerei, sono dovuti partire due volte e quindi hanno raddoppiato icosti di trasporto. Abbiamo erogato, come ha detto il Past Governatore, 13.500euro per gli alluvionati di Genova e il conto speciale dell’emergenza Sardegna,abbiamo erogato fondi per 60.031 euro e rimangono in conto 48.087 euro inattesa dell’ok della sede centrale che raddoppierà questa cifra per il progetto suOlbia che è in corso, è terminato aspettiamo solo l’ok della sede centrale.Abbiamo anche al 1 luglio una morosità da parte di alcuni club per complessi-vi 5.373 euro, sono stati in parte ripianati e speriamo di poterli ripianare se nontutti, quasi tutti. Va da dire che ci siamo trovati, e speravo che fosse una cosadefinitiva, proprio a causa del fatto che non avevamo una sede specifica pres-so la quale i fornitori o comunque i creditori del distretto potessero riferirsi conpuntualità, abbiamo ricevuto, arrivati da più parti, vecchie fatture, vecchiesituazioni, vecchi problemi con l’ufficio postale, che erano stati indirizzati agliindirizzi dei vari Past Governatori o chi per loro, etc. etc. che poi ci sono stateovviamente girate. Quindi noi abbiamo dovuto sistemare partite vecchie peruna cifra, adesso se aspettate un secondo ve lo dico, per 9.523 euro. Speravamoche fosse definitivamente chiusa, ne è arrivata un’altra qualche giorno fa, spe-riamo che sia veramente l’ultima anche perché adesso il Distretto è ampiamen-te identificato, la sede c’è e le comunicazioni arriveranno comunque lì. Questo è il bilancio, in linea di massima, voi avete potuto vedere tutte le voci,ci sono anche le specifiche, se non ci sono domande, io avrei finito qui. Volevoaggiungere che nella sede individuata a Corso Italia, 83 sono state domiciliatetutte le entità del Distretto quindi anche il Centro Studi Giuseppe Taranto, laRivista. Quindi adesso siamo identificati in maniera univoca da chiunquevoglia avere contatti col Distretto 108L Lazio Sardegna Umbria, è una precisa-zione importante perché magari poi qualcuno non sapeva se poi tutto era statoaccentrato lì. Ecco era solo questo.

GovernatoreCi sono interventi sul bilancio? Andiamo in approvazione sul bilancio consun-tivo, chi è favorevole alzi la mano. Chi è che ha alzato la mano? Ah scusaAgostino, sei troppo vicino e non ti ho visto.

CerimoniereGianpiero Mattei Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti 2014/2015.

OD Gianpiero MatteiCarissimi amici ed amiche Lions, buongiorno. Vi leggo la Relazione delCollegio dei Revisori dei Conti che accompagna il Conto Consuntivo 2014-

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2015, del nostro Tesoriere Distrettuale.Il Collegio dei Revisori dei conti, regolarmente eletto dai Delegatinell’Assemblea Distrettuale tenutasi a Roma il 3/4 maggio 2014, ha procedutonel corso dell’esercizio sociale 2014/2015, alle periodiche verifiche contabilirelative alla situazione e alla consistenza dei conti finanziari oltre che alla cor-rispondenza delle scritture con i relativi documenti contabili.Tale revisione è stata pianificata e svolta nel rispetto di quanto dettato dall’art.18 del ns. Statuto, con lo scopo di acquisire ogni elemento utile ad accertarel’attendibilità del Conto Consuntivo. Abbiamo preso atto delle modifiche apportate al bilancio di previsione al 30marzo 2015, attraverso aggiustamenti positivi e negativi di alcuni voci di bilan-cio. I decrementi più significativi che hanno interessato una riduzione di spesa,sono da attribuire alle voci: Riunione di Gabinetto che riduce la previsione da€ 5.000,00 a € 1.500,00; Assemblee Distrettuali da € 8.000,00 a € 6.000.00;Seminari formazione officer; da € 8.000,00 a € 5.000,00; Congresso d’autunnoda € 12.000,00 a € 6.000,00; Pubbliche relazioni da € 6.500,00 a € 3.000,00.Tra le rettifiche incrementative più significative vanno indicate: Campo amici-zia la cui previsione viene aggiornata da € 15.000,00 a € 20.000,00; Lions dayda € 15.000,00 a € 20.000,00; Interventi non previsti e/o calamità da €17.000,00 a € 20.000,00.Nei saldi di fine esercizio i decrementi hanno subito ulteriori contrazioni. Lepiù rilevanti risultano essere le voci: Seminari formazione officer e Pubblicherelazioni che chiudono con i saldi rispettivamente di € 2.889,86 e € 1.529,70.Tra le voci incrementative, la gestione del Campo amicizia ha rispettato la pre-visione iniziale sostenendo spese per € 14.685,27 contro le € 15.000 previste.È stato inoltre esaminato il conto consuntivo trasmessoci dal Tesoriere il 14 set-tembre 2015.Vengono di seguito riassunti i valori riferiti all’attività istituzionale del corren-te esercizio, nel rispetto del principio di cassa e di competenza:

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L’esito più che positivo del risultato di gestione,considerando che l’entratesono rimaste pressoché invariate rispetto alla previsione iniziale, è sicuramen-te frutto di un’attenta gestione delle spese che hanno subito notevoli riduzionirispetto alle previsioni. Dal risultato del ns. lavoro non sono emerse sostanzia-li irregolarità; nel ritenere attendibili i contenuti della contabilità si esprime per-tanto parere favorevole all’approvazione del Conto Consuntivo. Grazie.

CerimoniereCi sono interventi sulla relazione di Mattei? Allora possiamo procedere allavotazione. I questori sono pronti? Nomino, sono: Alfonso Pacetti, VincenzoSilvi, Antonietta Argese, Maria Donata Mamusa Aru, Luigi Capezzone. Oppureapproviamo per applauso.

GovernatoreGuardate ci sono la metà dei giuristi, degli avvocati, dei commercialisti che cidicono che non può essere votato per acclamazione. L’altra metà ci dice chepuò essere votato per acclamazione. Che dici Bruno? Vuoi alzare la schedaverde. Allora alziamo le schede verdi, bianche e rosse, tanto, viva l’Italia.

CerimoniereUnanimità. Mi sembra l’unanimità, Governatore.

GovernatoreDovete contare, quando i questori hanno i numeri facciamo le controprove.Però, abbiate pazienza, prima si vota a favore poi ci si astiene poi si vota con-tro. Ancora vedo mani alzate, vedo colore verde. Se abbassate tutti il verde.Vediamo i contrari: nessuno. Astenuti: uno. Io da qui non vedo.

CerimoniereAllora andiamo avanti. C’è la relazione del tesoriere distrettuale sul bilanciopreventivo 2015/2016.

GovernatoreIntanto prima del preventivo possiamo ringraziare sia il tesoriere, ovviamenteil governatore perché la parte politica del bilancio è del governatore e natural-mente anche il collegio dei revisori dei conti, grazie per l’opera assolutamentevolontaria, so quanto costano i commercialisti quando fanno questi lavori.Allora per doverosa informazione vi do i risultati della votazione: 274 delega-ti come vi avevo già comunicato, 273 a favore, 1 astenuto, nessun contrario.L’Assemblea approva.

OD Salvatore CondorelliAdesso ho smesso le vesti del tesoriere dello scorso anno e ho prese quelle diquest’anno, l’anno prossimo non so, si vedrà, vedremo. Allora, anche di questorendiconto preventivo avete nel librettino a vostra disposizione tutte le voci. Èun preventivo quindi che di fatto ricalca, è stato stilato sulla base del consunti-

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vo dell’anno precedente. C’è da dire che probabilmente abbiamo esagerato nelprevedere le entrate da club, nel senso che il consuntivo dello scorso anno sichiudeva con una previsione, un’entrata reale su 4000 e rotti soci e siamo dovu-ti partire su un preventivo di 4000 e rotti soci, di fatto i soci non sono 4300 eper ovvie ragioni. Può darsi pure che se riusciamo a riportare questo valore piùin là nel secondo semestre si ritorni sulle basi del preventivo. In ogni caso, piùche illustrare le singole voci, al limite, vi illustro quelle più significative, vidico quale è stato il principio sulla base del quale è stato organizzato questopreventivo. Così come è stato fatto l’anno scorso, peraltro, si è pensato di, daremaggiore possibilità di spesa a quei service operativi sul territorio o che rappre-sentano, come dire, istituti, passatemi il termine un po’ giuridico, che vengonodirettamente dalla sede centrale e che quindi hanno carattere internazionale, miriferisco al Lions Quest, mi riferisco al Poster per la Pace e così via.Ovviamente abbiamo dei service molto attivi quali il Service Scambi Giovanilie il Campo Amicizia, accogliamo ragazzi da tutto il mondo, non ci facciamoparlar dietro insomma. In sintesi molto amichevolmente il concetto era questoe quindi abbiamo attribuito a queste voci le poste più consistenti. In ogni casoc’è da tenere conto che l’avanzo corrente dello scorso anno, che è veramentemolto significativo, un po’ per merito nostro, un po’ per la gestione precedenteviene, casca a fagiolo come si suol dire, perché noi quest’anno dobbiamocominciare ad organizzarci per il congresso del 2017, per il CongressoNazionale del Centenario che terremo qui a Roma, per cui si è già cominciatoa lavorare in questo senso e già si è dovuto anticipare delle somme. Sono dellesomme, mi dispiace per Tommaso, che incideranno negativamente sulla suaannata di Governatore e ne beneficerà successivamente in parte Ficorilli, inparte Falcone, perché il Multidistretto ci restituirà queste somme, ma nel frat-tempo le abbiamo dovute anticipare per cui troverete nelle poste in bilancio unaprevisione di 50.000 euro delle quali vi dico subito che 30.000 già sono statespese. Quindi le voci più significative, come abbiamo detto sono: il LionsQuest per il quale contribuiamo in piccola parte per ogni corso che viene tenu-to con una spesa complessiva di 5.000 euro; il Campo Amicizia che prevede unpreventivo di 20.000 euro anche se poi l’anno scorso, devo essere sincero, sonostati sotto questo preventivo; lo stesso vale per il Lions Day, 20.000; un fondoper le calamità che speriamo di non dover utilizzare, purtroppo l’anno scorso loabbiamo dovuto utilizzare per gli amici genovesi, speriamo che non debba suc-cedere un’altra volta anche se ho paura per quello che stiamo leggendo sui gior-nali forse dovremo intervenire nuovamente; c’è il fondo emergenza Sardegnache ancora ha un attivo di 48.000 euro e che anche qui aspettiamo l’ok dellasede centrale per poterglielo dare. Come dicevo il fondo per l’anticipazionecongresso del 2017 sono 50.000. Un discorso a parte va fatto per la rivista. Nonabbiamo modificato il preventivo della rivista degli ultimi due anni anche se neavremmo avuto tutte le ragioni, perché? Perché purtroppo, o per fortuna nonsaprei, è andato a scadenza, anzi scadrà nel prossimo febbraio il contratto conla società che ci procurava la pubblicità. Ne abbiamo discusso a lungo neglianni passati, senza entrar nel merito se il contratto era o no, come dire, era unpo’ capestro o meno, lo sappiamo tutti come è andata; in ogni caso quel con-

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tratto va a chiudere. Va a chiudere significa che noi non abbiamo più pubblici-tà sulla rivista quindi è comunque una minore entrata e dall’altra parte ci sisono messe pure le poste perché le poste, non so quale dirigente ha pensatobene di fare un’interrogazione alla presidenza del consiglio perché noi spediva-mo la Rivista in abbonamento con delle agevolazioni e la presidenza del con-siglio ha ritenuto che noi non facevamo parte di quelli che potevano avere que-sta agevolazione per cui noi adesso spediamo la Rivista a prezzo pieno. Tuttoquesto ha fatto lievitare i costi, allora si è trattato di esaminare la possibilità diridurre i numeri da 5 a 4 facendola diventare un trimestrale sennonché, grazieal direttore della Rivista il quale si è dato disponibile a rinunciare a tutti i suoirimborsi e a una chiacchierata con lo stampatore che è passato, insomma coltipografo che, su richiesta specifica del sottoscritto, si è dato disponibile aridurre leggermente i costi di stampa, con tutta probabilità noi riusciremo amantenere i 5 numeri e rimanere nei 20/30.000 euro. Io quindi ringrazierei lepersone che hanno dato la loro disponibilità per queste cose (applauso). Pervostra opportuna conoscenza è bene che sappiate che noi, e che non vorrei aprirpolemiche perché non spettano a me, ma noi contribuiamo al Multidistretto esiamo i primi contributori del Multidistretto, con più di 180.000 euro all’anno.A chi di dovere far notare in sede Multidistrettuale questa cosa. Se non avetedomande, io ho finito. Grazie.

CerimoniereSe non ci sono interventi. Sì c’è un intervento di Mauro De Angelis.

RC Mauro De Angelis Io intervengo sulla previsione delle spese connesse che toccano fondamental-mente l’attività internazionale del nostro Distretto. Io ho notato un calo dallaprevisione dello scorso anno di 16.000 euro a circa 10.000. e io non sono tantod’accordo. Perché questa scelta, questa riduzione, coinvolge la politica delnostro Distretto. Noi siamo il Distretto italiano più numeroso, più forte e abbia-mo visto anche con la premiazione del Governatore Coppola i nostri risultati,quindi lavoriamo molto bene. Ma noi siamo troppo scarsamente presenti sulpiano europeo e internazionale, cioè la nostra opera deve cercare di incentiva-re anche i Lions ad essere presenti nei luoghi di incontro che sono anche gran-di occasioni di formazione. L’anno scorso erano in previsione 3.000 euro per ilforum e non abbiamo speso neanche un centesimo però qualcuno del Distrettoc’era. Quest’anno ce ne sono stati altri. Quindi secondo me, dobbiamo trovaredelle formule per incentivare la partecipazione il che non significa che dobbia-mo pagare l’albergo, i pasti, etc., per esempio l’iscrizione a questo forum. C’èun altro settore interessante, quello dei corsi di formazione a livello internazio-nale. Sono arrivati molti inviti per Lally, per Lelly, per il PID. Qualcuno chevuole andare è ospitato e alloggiato gratuitamente dal Lions Club Internationalma paga il viaggio; ci sono dei casi di persone che hanno rinunciato per questoviaggio. Per cui, io dico questo: bisognerebbe allocare delle maggiori risorse estudiare poi un piano congruo, non per mandare la gente a spasso gratuitamen-te, però per incentivare la nostra presenza, magari con delle contribuzione,

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secondo me soprattutto nei corsi di formazione. Io ho questo vizio di girareperò tantissime volte il 108L che è il Distretto italiano più numeroso, si trovasenza nessuno, mentre altri Distretti piccoli del nord e del sud Italia sono viva-mente rappresentati. Approvo tutta la previsione però io sosterrei di più questosettore anche alla luce del recente invito che ci è giunto dal ComitatoInternazionale per le relazioni internazionali che incentiva iniziative di collabo-razione, quello sharing, quel mescolare la nostra esperienza che si fa incontran-do la gente. E qui una piccola osservazione, questo comitato per le relazioniinternazionali, Governatore, lo vogliamo più presente ai congressi, ci deve direun po’ quello che fa o che ha intenzione di fare e io suggerisco di incentivarneil lavoro. Grazie.

OD Salvatore CondorelliTesoriere DistrettualeSe posso integrare, rispondo all’amico De Angelis. Come non si può essered’accordo con te. Hai perfettamente ragione. Il preventivo è stato fatto sullabase delle spese che sono state fatte negli anni precedenti, ovviamente si rife-risce al bilancio degli ultimi tre anni. Però un preventivo per sua stessa natura,è un preventivo, è una previsione di spesa. In fase di consuntivo se fosse neces-sario potrà essere tranquillamente modificato. Tra l’altro, come ha tenuto a direil presidente dei revisori dei conti dello scorso anno, entro il 31 marzo, al con-gresso di primavera si farà una revisione di questo preventivo in base alle spesegià sostenute ed eventualmente nuove da sostenere. Per cui ci sarà la necessitàdi modificarlo in questo senso saremo ben disponibili a farlo senza nessun pro-blema. Grazie.

Cerimoniereci sono altri interventi? No.Possiamo passare alle votazioni, i questori sono in sala.Per il sì, chi è d’accordo.Abbassiamo i verdi, i contrari.Astenuti: sempre uno.Quindi il numero corrisponde a quello di prima. 274 votanti, nessun contrario,uno astenuto e tutti favorevoli. Va bene?! L’Assemblea approva.Una comunicazione di servizio: i componenti del comitato sicurezza stradalesono convocati alle 12.15 presso la Pol.La parola adesso al segretario distrettuale per la comunicazione della integra-zione della commissione del collegio dei revisori dei conti.

CS Marco RomoliniA seguito di rinuncia di due Componenti del Collegio dei Revisori dei Conti perragioni personali di lavoro, dobbiamo integrare il collegio dei revisori dei conti.Abbiamo avuto delle proposte, ci sono state fatte da dei soci e quindi vi leggoquali sono i nomi che potrebbero andare a ricoprire il ruolo vacante nel colle-gio dei revisori dei conti. Fermo restando il presidente Piero Gemma, effettivi:GIanMario Tiana del club Goceano, Roberto Mencarelli del club Perugia

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Concordia, supplenti sostituti Riemma Filomena Donatella del club AnzioNettuno e Giuseppe Martinez del club Sassari Monte Oro. Questa potrebbeessere la composizione del Collegio dei Revisori dei Conti che deve essereapprovata dall’assemblea, già approvata dal Gabinetto di venerdì scorso.L’Assemblea approva per applauso. Grazie.

CerimoniereAdesso passo la parola al Governatore perché c’è la presentazione delle candi-dature della sede del congresso di primavera.

GovernatoreVi do comunicazione che il Gabinetto nella giornata di venerdì scorso ha appro-vato le candidature. Vi comunico brevemente: al Governatore erano arrivatedue offerte di disponibilità. Una del club Roma Augustus unitamente ai clubRoma Ara Pacis e Roma Mare e un’altra a firma del presidente del club RomaPantheon. In realtà, in effetti, questa, l’altra sera non l’avevamo considerata;era arrivata una terza offerta di disponibilità da parte del club Roma Host CastelSant’Angelo. Nella lettera successiva, arrivata appunto dal Club RomaPantheon, era contenuta una frase nella quale si diceva che praticamente lavolontà del Roma Pantheon era quella di organizzarlo insieme con il club RomaHost. Allora, siccome con il Vice Governatore ci eravamo sentiti, io avevo datoun po’ per scontato che la cosa fosse già compresa all’interno di questa secon-da lettera. Al gabinetto non ho dato notizia dell’offerta di disponibilità da partedel Roma Host. Io credo che il presidente del Roma Host che è ovviamente insala, se vuole, io ho spiegato il qui pro quo, non c’era assolutamente nessunmotivo, anzi più sono i club che si presentano e meglio è evidentemente.

PLC Gianfranco LiuzziGrazie governatore e buongiorno. Io sono Gianfranco Liuzzi, presidente delLions Club Roma Host. Soltanto due parole. Quando abbiamo avuto nel consi-glio direttivo del 4 settembre l’idea di proporre la candidatura di Roma ad orga-nizzare il congresso di primavera, l’abbiamo fatto perché ci sembrava in quelmomento una buona idea, ci sembrava una buona idea non solo organizzare ilcongresso di primavera a Roma perché questo sarebbe stato una prova genera-le del congresso nazionale che il Lions club Roma Host e il Lions clubPantheon avevano proposto a Bologna ed hanno ottenuto di poterlo fare, ma cisembrava una buona idea farlo allo stesso hotel, quindi all’Ergife, perché fosseuna vera e propria prova generale del congresso nazionale, sia dal punto di vistadell’idea sia dal punto di vista praticamente organizzativo. Detto questo, poi-ché peraltro il Lions club Roma Host e il Pantheon in quanto promotori del-l’idea del congresso nazionale dell’anno prossimo hanno già un carico di impe-gno, una programmazione di impegno piuttosto vasta, noi siamo ben lieti chequalcun altro abbia avuto la stessa idea e siamo ben lieti di metterci a disposi-zione con il gruppo dei Lions club Roma Augustus sia degli altri proponenti perl’organizzazione del Congresso così come loro riterranno meglio fare. Grazie.

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PLC Rossini AlessioPresidente Lions Club Roma Pantheon Naturalmente mi trova concorde per quanto ha detto il presidente del RomaHost e anche il Roma Pantheon, abbiamo parlato prima con gli amici presenti,sarà a disposizione con le proprie forze, per quanto possibile, a partecipareall’organizzazione di chi farà sicuramente bene.

Governatore Chiarito il qui pro quo, chiamatelo come volete, l’equivoco avvenuto, mi pareche il Gabinetto l’altra sera aveva dichiarato di accettare la richiesta di candi-datura dei Lions Club Roma Augustus, Lions Club Roma Ara Pacis e LionsClub Roma Mare. Grazie per la disponibilità che questi club hanno dato perchél’organizzazione di un Congresso non è cosa semplice, di poco conto. E cosìcome sta avvenendo e si sta a concludere questo Congresso a Terni, approfitte-rei intanto per ringraziare Terni, gli amici di Terni che ci hanno ospitato perquesti tre giorni, Presidente Pegoraro, Marco Martella e gli altri che si sonoprodigati per questa cosa, magari lo faremo alla fase finale del pranzo. Grazie.

GovernatoreCarlo, vuoi?

Carlo Grazie governatore, un saluto a tutti, autorità, amici presenti. Credo che vi por-terò via pochissimo tempo perché credo che sia superfluo Roma come città. IlMidas come voi conoscete, perché visto che è tre anni che ci ospitano per lenostre manifestazioni e come già nel maggio 2014 abbiamo organizzato il con-gresso di primavera. Io nel presentare la candidatura ringrazio anche il presi-dente del Pantheon e il presidente Roma Host assieme agli altri club con cuiorganizzeremo. È ovvio che non c’è nessuna preclusione nei confronti di tuttigli amici che vogliano partecipare con noi all’organizzazione di questo con-gresso e che sarà mia premura prendere contatto. Volevo anche portarvi a cono-scenza che nel portare la candidatura, avevo già concordato col direttore delMidas quelle che erano le condizioni e mi sono state confermate le stesse iden-tiche condizioni che sono quelle già fatte nel 2014. Quindi abbiamo la camera,vi posso anticipare, costerà 95 euro, sia doppia, sia doppia uso singola; tutti ipasti saranno 30 euro, cena di gala 40, ma la cosa importante è che il Midas ciconferma la sala per i 3 giorni totalmente gratuita. Quindi questo penso che siaun vantaggio per chi partecipa soprattutto per il bilancio del distretto. Grazie.

CerimoniereRicordando che il tempo è di 4 minuti, perché siamo in quasi perfetto orario,Giuseppe Lio Responsabile del progetto Martina.

OD Giuseppe LioBuongiorno, grazie governatore per avermi dato la parola. Un saluto a tutti gliamici, a tutte le autorità Lionistiche, a tutti, signori e signore. Brevemente

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aggiornerò sul nostro service “Progetto Martina” che attualmente vede impe-gnato me e alcuni soci di Club romani. umbri e sardi a rappresentare il proget-to. Bene, è sicuramente un’utopia prevedere che tutti i tumori vengano debel-lati, siano debellati, ma il nostro è un dovere etico diffondere nelle scuole supe-riori la sensibilizzazione per una cultura ad hoc sia per evitarne l’insorgenzamediante la prevenzione sia primaria che secondaria, non mi dilungo su questitemi che sono noti a tutti. Alcune proposte su quanto da me riferito alla riunio-ne delle cariche e alla riunione che abbiamo avuto nella nostra circoscrizione.Il nostro lavoro è ripetitivo però sempre nuovo nell’approccio nelle scuole, nel-l’approccio con i giovani. Ecco, poi qualche notizia. Noi siamo stati presentiall’Expo 2015, che parla di una prevenzione che non può non essere che benaccolta da un consesso internazionale, che parla della cultura del cibo. Poisiamo stati presenti, 15 giorni fa, ospiti e richiesti alla AIOM che èl’Associazione Italiana Oncologi Medici, cioè quella categoria di medici piùdirettamente a contatto con la realtà delle neoplasie, quindi eravamo presenti aRoma. Adesso qualche input: contattare le dirigenze scolastiche per concorda-re i nostri accessi nelle scuole perché questo è la colonna portante del nostroservice, parlare con i ragazzi nelle scuole. Penso sia utile istituire nelle zonegruppi di formazione e di aggiornamento dove tutti possiamo avvalerci di con-sigli apportati da specialisti e da soci più esperti. Fatemi sapere se è vostraintenzione collaborare in questo senso. Ancora, l’accesso ai test. Grazie allatecnologia, ciascuno degli studenti da noi contattati nelle scuole, potrà dal pro-prio smartphone sia compilare il proprio questionario prestampato che distri-buiamo nelle scuole sia inviarlo al coordinatore nazionale che poi li elaborerà,elaborerà i test, però poi vi spiegherò, come ho già spiegato a chi di dovere, nonmi dilungo su questo. Infine un nostro progetto, andare al di là della prevenzio-ne. Il progetto Martina offre a ciascun giovane un messaggio, non solo l’atten-zione buona e giusta sulla salute del proprio corpo per prevenire le criticità, maanche su tematiche che sulla stessa lunghezza d’onda sono immanenti nellasocietà e comunità e per questo in un’ottica (completare)?, essere vicini, pre-senti nella condivisione al malato che soffre la malattia nella solitudine dellapropria sofferenza. Ed in questo noi siamo in sinergia di intenti con l’associa-zione Solidarietà e Sollievo chiamata ad offrire supporto anche logistico a per-sone le cui condizioni sono causa di solitudine, di dolore e isolamento. Siamoinfine anche in sinergia di intenti con il service che è diretto dalla ProfessoressaAdriana Mascaro per costruire ponti e non erigere muri, come ci consiglia PapaFrancesco. Veniamo interpellati anche sull’emergenza ogni giorno più critica,l’emigrazione forzata di masse di persone in fuga da fame e da guerre alla ricer-ca di una vita migliore che non sempre è migliore tra noi. Bene, tra molte diqueste persone che provengono da Paesi in cui il rispetto e la cultura della salu-te è pressoché inesistente albergano sconosciute malattie e anche malattie neo-plastiche, è quindi anche nostro dovere, io penso, venire incontro a queste cri-ticità, prevenire anche in questo campo, con le istituzioni, tipo prefetture equant’altro. Noi per esempio, a Foligno, siamo in un’unità di intenti in questosenso con la Caritas locale. Ecco, io vi ringrazio per l’attenzione, scusate se horubato il vostro tempo.

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CerimoniereConoscendolo è stato bravissimo.Daniela Mattiuzzo Brunetta, Cani guida.

OD Daniela Mattiuzzo BrunettaBuongiorno a tutti e grazie di questo intervento, non ero prenotata perché perproblemi famigliari manco parecchie volte. Però io da sola insieme al mio teamstiamo raggiungendo dei grandi valori e diamo molto aiuto ai non vedenti.Ultimamente siamo fieri del lavoro svolto l’anno scorso che ha aumentato, haraddoppiato il numero dei club che hanno partecipato e con questa voglia difare, per donare due occhi a chi non vede siamo riusciti a raggiungere il dop-pio, sarebbero 33 club su circa 130. Solo con questo siamo riusciti a donare 4cani in toto cioè a sponsorizzare 4 cani. Il tutto, sembra poco, però questa dop-pia gestione, loro, l’ONLUS di Milano del Servizio Cani Guida hanno un annosolare, noi abbiamo un anno lions, nonostante tutto abbiamo raccolto unabuona quota che, non ve lo scrivo, però siamo arrivati a 46.000 euro, non èpoco. Tutti, con poche cose, con pochi eventi, con tanta voglia di fare, riuscia-mo a raggiungere dei grandi obbiettivi. E questo ci porta molto lavoro, sia a noicome referenti e a voi, e vi ringrazio perché si sta conoscendo il service che ènazionale: premetto che ha 50 anni. Non è poco trovare un service che ha que-sta anzianità e che ancora è in questo momento in espansione. A Milano, que-sto nuovo centro è ultra moderno, che è il quarto in Europa come, diciamo, alle-stimento. Sta nascendo anche la nuova nursery che ci darà dei cani guida vera-mente ad hoc, che hanno tutte le caratteristiche di salute e di qualità per i nonvedenti. Non è solo un cane, per questo io mi batto, avrete visto anche gli arti-coli, che noi diamo, ma noi diamo anche due occhi a uno che non vede. Se voicome noi che stiamo seguendo anche l’unione italiana ciechi, vi rendereteconto del valore che ha un cane che praticamente h.24 non chiede nulla ed èsempre attivo, ogni momento lui sa il suo accompagnatore cosa deve fare, cosavuol fare, e questo non è poco; soprattutto perché i numeri in Italia comincia-no ad aumentare per gli ipovedenti, le malattie che ci portano una cattiva ali-mentazione purtroppo sono in aumento, abbiamo la macula, abbiamo la retino-patia diabetica, abbiamo tantissime persone che hanno bisogno, che si trovanoa 50 anni a non vedere più. Vi giuro che sono persone le più isolate e sonoanche dei grandi professionisti. Comunque vi ringrazio e aspetto tante vostreadesioni. Volevo poi parlarvi anche di questo, il nostro Governatore quest’an-no ha fatto entrare nei Lions anche tre Leo, una era già Leo capofila, ma unaper regione in modo tale che anche i Leo che lo sentono a cuore e fanno dellecose grandi, ci aiutano a questo scopo. Grazie.

CerimoniereFranco Novarina

OD Franco Novarina Vi volevo dare una comunicazione anche perché molti presidenti mi hanno fer-mato parlandomi della problematica della APS, diventare APS, non diventare

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APS, cosa facciamo di fronte ad un’eventuale visita della Agenzia delleEntrate, è vero, non è vero che il Distretto siciliano ha avuto la visita dell’agen-zia delle entrate, sì, ma non è successo niente. Allora, vi volevo comunicarequesto: il comitato Multidistrettuale fiscale e giuridico di cui ho l’onore di fareparte, ha messo come priorità la redazione di un manuale che manderemo a tuttii club italiani di come comportarsi per quest’anno in attesa della, probabile,speriamo, approvazione del terzo settore. Approvazione della legge del terzosettore i cui termini li potremo sapere con precisione il 31 gennaio quando aVerona ci sarà un grandissimo congresso, in occasione di una riunione delConsiglio dei Governatori dove si parlerà del terzo settore, sarà presente ancheil senatore Lepre che è il relatore del senato per il progetto del terzo settore.Quindi lì sapremo i tempi tecnici, quindi per quest’anno avrete, spero in tempibrevissimi, il manuale di qualche istruzione in questo senso. Grazie dell’atten-zione.

GovernatoreIo aggiungerei che ho nominato un delegato che è Sandro Gasbarri per la APS,quindi se qualcuno avesse bisogno può rivolgersi anche a lui. Grazie.

CerimoniereNon ci sono altri interventi quindi la parola al Governatore.

GovernatoreNo, ci sono alcuni altri interventi liberi.

PDG Bruno FerraroHo chiesto la parola per una serie di informazioni che ritengo di utilità genera-le. Ieri a Roma si è riunito il gruppo dei Past Governatori, ed è il motivo per ilquale, non solo io ma anche Mario Paolini e Francesco Migliorini siamo statinell’impossibilità di partecipare ai lavori di questa Assemblea.Che cosa è emerso? È emersa una cosa molto importante, la volontà dei PastGovernatori di mettersi seriamente, concretamente, continuamente a disposi-zione dell’Associazione nella sua interezza per contribuire al suo miglioramen-to e al suo rafforzamento. Che poi questo avvenga con una formale costituzio-ne o senza una formale costituzione poco importa, è un dato formale. Insomma,c’è da prendere atto di questa rinnovata volontà di impegnarsi seriamente perl’Associazione.La seconda notizia: sempre nell’ambito di quei lavori è venuta fuori, in questomi ha anticipato Franco Novarina, la disciplina del terzo settore. Innanzitutto ladata la devo un po’ correggere, non è il 31 gennaio ma il 29 gennaio a Verona,è un argomento di estrema importanza tant’è che prendendo la parola scherzo-samente ho detto: dobbiamo costruire l’Associazione per i prossimi 100 anni escherzosamente ho aggiunto quando tutti noi qui presenti saremo ancora sullabreccia. Ecco, quindi si tratta di costruire questa realtà nuova, possibilmente dicostruirla bene. E allora il Consiglio dei Governatori in carica ha costituito unacommissione ad hoc, mi è sembrato opportuno far rilevare, anche per il rispet-

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to alla legalità statutaria alla quale ripetutamente ha accennato Mario Paolini,che esiste la Commissione Multidistrettuale per gli Affari Interni alla qualebisogna che necessariamente il lavoro di questa commissione sia trasmesso perricondurre il discorso sul canale istituzionale, la cosa è passata, quindi laCommissione Nazionale per gli Affari Interni, da me quest’anno presieduta, sioccuperà anch’essa di questo problema. E ci tenevo, ovviamente, a dirvelo.Facevo una considerazione mentre scorrevano le cifre del nostro rendiconto.Non sono commercialista, sono magistrato, e mi chiedevo, ma se finisce sultavolo dell’agenzia delle entrate un rendiconto di questa natura dal quale risul-ta un attivo di 87.000 euro, ma volete che sfugga la tentazione di tassarlo? Iogiro questo interrogativo. E allora se questo mio dubbio ha un fondamento,come ritengo l’abbia, perché non sottoporre a questa assemblea la decisioneformale di quanto ci ha detto il tesoriere distrettuale e cioè prendere una deci-sione con la quale si delibera che i famosi 50.000 euro sono stati accantonatiper organizzare il Congresso Nazionale. È soltanto un passaggio formale, nonci costa nulla e io farei questa proposta aggiuntiva.

Un’altra notizia importante: quest’anno la commissione Multidistrettualeaffronterà un grandissimo numero di problemi, molti di modifiche statutarie,tant’è che sto pensando persino di proporre nella riunione del 28 novembre aRoma, di cambiare la denominazione della commissione, perché quella parola,affari, mi suona malissimo. In un’associazione di servizio non ci può essere unastruttura che si occupa di affari, perché? Perché è stato sempre così.Probabilmente proporremo una modificazione, ci sto pensando. Però, ecco, illavoro importante, fin da questo momento io mi appello a tutti voi, siete cosìnumerosi e mi complimento per il numero oltre che per l’interesse che statedimostrando ai lavori, mi appello fin d’ora affinché la stragrande maggioranzadi voi venga al Congresso di Sanremo, dove saranno in discussione non solo lemodifiche statutarie che a Bologna non sono state messe in votazione perché èsuccesso quello che è successo e quindi il congresso sostanzialmente ha spre-cato il suo tempo, ma oltre quelle ce ne saranno anche altre. C’è bisogno, quin-di c’è bisogno di una folta partecipazione, tant’è che, e qui entro un po’ nelmeccanismo del Congresso Nazionale, e perché no anche del CongressoDistrettuale. Signori miei, ma da quanto tempo noi non riusciamo a varare unamodifica statutaria anche nel nostro Distretto? Da una vita! E allora io mi chie-do: è possibile andare di rinvio in rinvio? Che questo poi avvenga in conse-guenza del mancato formale di una norma, etc. io ho la sensazione che bisogna,quando ci sono modifiche statutarie, a maggior ragione quelle che saremo chia-mati noi del Distretto 108L, addirittura la riforma dello statuto, bisogna orga-nizzare un’assemblea ad hoc, che abbia un unico argomento all’ordine del gior-no: “modifiche statutarie”, se no non riusciremo mai!Un’altra notizia e ho finito. Questa è una notizia che do a tutti i presidenti dicircoscrizione: la rivista nazionale LION nella cui redazione sono entrato que-st’anno ha cambiato radicalmente l’impostazione, nel senso che ci si muovesulla base di un piano editoriale quindi non pubblicazione di articoli più o menoarrivati o pervenuti alla rinfusa, no. Ogni numero deve avere un oggetto, unadestinazione, e quindi dei contenuti particolari. Allora, il prossimo numero per

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il quale questi contributi se arriveranno al sottoscritto saranno immediatamen-te girati alla rivista, tenendo presente che i termini sono tassativi, entro il 18.Quindi dovrei averlo entro il 15. “Quale è l’iniziativa che interessa i presiden-ti di circoscrizione”, una mini inchiesta su cosa dovremmo fare per migliorarela nostra immagine esterna, una sola domanda a 100 presidenti di circoscrizio-ne o di zona o di club, e risposta in sole 1000 battute più fotografia facoltativa.Dieci presidenti per ogni redattore potrebbero essere un numero possibile.Ecco, io vi giro questa notizia. Sarebbe per me, credo anche per il governatore,e per tutti noi, motivo di grande compiacimento, se sul numero di dicembredella rivista LION apparissero le considerazioni di tutti i nostri presidenti di cir-coscrizione. Pensateci, 1000 battute più fotografia, le mandate a me, l’indiriz-zo di posta elettronica lo conoscete e il distretto avrà dimostrato di essere statoall’altezza della chiamata. Grazie.Solo una cosa, mi ero dimenticato, e farei offesa ad Alberto Maria Tarantino,un problema che io ho messo all’ordine del giorno e quindi si dovrebbe discu-tere a cavallo tra la riunione del 28 novembre e quella dei primi di gennaio, èquella relativa al voto ponderato. E qui rispondo un po’ alla considerazione chefaceva De Angelis, quando ha detto “signori miei, noi diamo 200.000 euro l’an-no al Multidistretto, ma che cosa abbiamo? Nulla! O quasi”. E allora, quello delvoto ponderato è un grossissimo problema, un problema da affrontare sul pianogiuridico e sul piano di impostazione generale e anche del coordinamento conle carte internazionali addirittura. Ecco, quando Alberto me ne parlò, eravamoad agosto, dico: scrivi un bel articolo. Lo pubblichiamo sulla rivista nazionalee io me ne faccio carico, naturalmente io non devo apparire perché sono presi-dente della commissione e non posso io stesso provocare. È un grossissimoproblema, un problema che coinvolge il nostro distretto in maniera propriodiretta, perché se andiamo a fare il rapporto fra ciò che diamo e ciò che ricevia-mo, diciamo c’è da rimanere abbastanza delusi.

Governatore Grazie Bruno, allora comincio da quest’ultimo punto che hai toccato. Il proble-ma è all’attenzione di tutti i Governatori, me compreso, per i primi due consi-gli che abbiamo fatto. In effetti sto soffrendo io questa situazione, ne ha soffer-to l’anno scorso Coppola e precedentemente gli altri, viene da lontano e quin-di ce lo portiamo avanti. Io sono generalmente ottimista, questa volta moltomeno perché i segnali anche recenti in Consiglio dei Governatori non mi fannosperare per azioni. Quindi forse varrà la pena di approfondire questo riferimen-to, non arrivando al ricatto, non vi diamo i soldi se non ci date una votazionepari a.., però insomma in qualche modo, voto ponderato o non ponderato, vat-telappesca come, un’attenzione ci deve essere. Attenzione, diciamolo tra di noi,non ci basta che quest’anno la presidente del Consiglio dei Governatori sia delcollegio Campania-Basilicata-Calabria, è stato deciso dal nord. Voglio dire,decidono anche per noi e quindi veramente è difficile. Però sono vigile, comesi dice, ancora, e quindi riesco ad essere presente in questi consigli ma con evi-denti difficoltà.Sulla parola “affari” non mi preoccuperei più di tanto, se riesci a cambiarla,

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aiutami a cambiare anche la parola Gabinetto che non mi piace per niente.Melvin Jones nasceva come comitato d’affari, per cui.. una parola molto ame-ricaneggiante, piace di più. Noi già la teniamo più in negativo che in positivo.Quindi mi pare giusto se ci proverai. Per quanto riguarda l’attivo, l’abbiamodetto anche prima è sottolineato questo aspetto. Intanto di questi 87.000,50.000 sono per il centenario, in qualche modo bloccati, 30 già spesi, percui..Gli altri 36 ci penso io quest’anno

Tesoriere DistrettualeScusate permettete intanto una considerazione a questo proposito, io non sonoun fiscalista poi chiederò conferma ai nostri consulenti fiscali. Ma se la legisla-zione in materia di associazioni non riconosciute consente che i proventi dareinvestire comunque in attività non siano tassati. 1.000.000 o 10.000 euro, nonfa alcuna differenza. A mio modestissimo parere.

CerimoniereLuciana Vecchi, Presidente del club Cittaducale

PLC Luciana Vecchi Il mio non è un intervento vero e proprio quanto una comunicazione. Io mi

auguro che già i presidenti dei club, delle circoscrizioni, delle zone vicineabbiano avuto modo di dare uno sguardo al sito del Distretto. Sabato prossimonoi a Rieti, 3 club, Cittàducale, Amatrice e Rieti Varrone e i ragazzi Leo, insie-me a due scuole, liceo scientifico a indirizzo sportivo e l’istituto alberghiero,nel quadro “progetto Martina” abbiamo organizzato un convegno sabato pome-riggio, il 14, alle ore 17 a Rieti in un auditorium che contiene 250 posti, e spe-riamo non siano troppi, su “alimentazione, salute, sport, bellezza”. Quindi sonointerventi rivolti in particolare ai giovani, ai meno giovani, riguardano tutto ildiscorso dell’alimentazione soprattutto le cattive pratiche che vengono anchefatte nell’ambito del settore sportivo o in tutto ciò che può rientrarci con undiscorso di uso di sostanze dopanti, etc.; rivolti ai giovani che praticano attivi-tà sportive e ai meno giovani su una sana e corretta alimentazione; e, inoltre,noi viviamo con un cenno alla bellezza, perché ci piace anche pensare che conuna mente allenata e con un corpo allenato si è anche in armonia di più conl’esterno. Chiunque volesse partecipare può contattarmi, il mio numero di tele-fono è sull’annuario e sono Luciana Vecchi, presidente del club Cittàducale.Tutto qui, ci fa piacere.

Cerimoniere Non ci sono altri interventi, quindi la parola al Governatore per la chiusura deilavori

GovernatoreHo 27 minuti di tempo per dare le conclusioni. O anche di meno, dipende daipunti di vista. Approfitterei più che per tirare delle conclusioni, perché mi pareche tutto sommato abbiamo avuto una tre giorni, il primo giorno il Gabinetto e

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poi ieri mattina la tavola rotonda. Visto che questa mattina ci sono persone chenon erano presenti ieri, approfitterei per riprendere due o tre punti trattati ieri,comunicati ieri, sui quali mi preme darvi qualche comunicazione in modo chepoi andiamo avanti più spediti, li metteremo sul portale, li gireremo tante volteperò mi vale la pena di ricordarli, di richiamarli questa mattina alla presenza i274 delegati. Una delle prime notizie che vi do volentieri è quella del Giubileo.Questa mattina tra l’altro nel momento della concelebrazione della Messa ilVescovo ci ha ricordato che è un momento importante per la Chiesa, per ilVaticano, e io ho tenuto a rassicurare sua Eccellenza che in effetti ci siamooccupati, ci stiamo occupando, ci occuperemo ancora perché nel Consiglio deiGovernatori della prossima settimana porterò l’iniziativa di questo Distrettoche ha pensato ormai da qualche giorno, non solo di costituire un cosiddettocomitato di accoglienza che poi sarà presieduto dall’Immediato PastGovernatore GianPaolo Coppola, ma abbiamo già avuto dei primi contatti per-ché ci vogliamo proporre, ci vogliamo presentare come comitato di accoglien-za per tutti i pellegrini lions, io direi anche non lions, ma sicuramente per i pel-legrini lions, se no diventiamo un’agenzia di viaggi, perché possano, se verran-no a Roma nel periodo del Giubileo, avere qualche punto di riferimento. A que-sto riguardo, non solo su Roma ma anche su tutto l’ingresso, per esempio perla via Francigena; ho già parlato con gli amici di Viterbo e di Montefiascone ecomunque con tutti quelli che sono coinvolti nella via Francigena e che cipotranno essere anche dei pellegrini lions che vorranno passeggiare sulla viaFrancigena, ne vedo pochi, ma comunque può essere che ci siano. In accordoanche col Governatore della Toscana, parte Francigena a nord della nostra evi-dentemente, c’è questa disponibilità a mettere dei segnali, dei cartelli che pos-sano indicare ai pellegrini lions appunto di avere riferimenti e orientamenti dainostri lions. Quindi è un comitato, ripeto, che ha già cominciato a lavorare,abbiamo contatti con FederAlberghi. Se magari volete altri particolari, se c’ètempo GianPaolo ce li può illustrare, anzi direi subito..

IPDG Giovanni Paolo CoppolaIo ringrazio naturalmente il Governatore che ha individuato la possibilità dicelebrare anche noi come lions il Giubileo per i nostri soci nel mondo. È chia-ro che dovrebbe essere qualcosa di più visibile della stessa cosa che abbiamofatto all’Expo di Milano. Qual è l’obbiettivo? L’obbiettivo è di fornire ai pelle-grini o presunti pellegrini che utilizzano questa opportunità per fare vacanzaanche a Roma, un punto di raccordo, di riferimento lions. Grazie all’interventodel socio onorevole Zappalà stiamo concludendo degli accordi, dei protocollidi intesa con la Federalberghi di Roma e con la FIAVET che è l’associazionedegli agenti di viaggio, per fare in modo che attraverso un portale loro che verràpubblicizzato sul nostro sito e sul sito del Multidistretto e se lo vorranno scale-remo anche a livello internazionale, chi voglia fare pellegrinaggio o presenza aRoma anche non pellegrinaggio, diciamocelo anche così tra di noi, possa,entrando in questo sito in maniera univoca, ottenere delle informazioni agevo-lative, nel senso che la FIAVET si è impegnata a darci uno sconto di circa il20%, poi varia da albergo ad albergo e quindi applicare tariffe che non sono

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assolutamente paragonabili con quelle che purtroppo chi andava a Milano adExpo ha dovuto subire perché gli alberghi di Milano hanno avuto degli incre-menti, qui addirittura uno sconto. Le stesse agenzie viaggi sono disposte adoffrire dei pacchetti di visite con priorità, con accompagnatore. Cioè tutto quel-lo che può fare un medio turista mondiale per visitare Roma in maniera tran-quilla e anche coccolato, io dico. Quindi questo è il primo obbiettivo. Il nostrocomitato che sarà numeroso e quindi il nostro governatore passerà ancora di piùper quello che avrà fatto più Officer, avrà una location fisica vicino a una dellequattro basiliche principali di Roma, che sarà presidiata, questa è la parte orga-nizzativa molto più complessa, da soci lions. Qual’è anche l’altro obbiettivo?Far conoscere ai soci lions che passeranno attraverso questo corner tutto quel-lo che fanno i lions del nostro Distretto ma in particolare a Roma, per poter con-sentire loro eventualmente di partecipare a qualche nostra manifestazione aisoci esterni. Chiudo perché non voglio rubare altro tempo al nostro governato-re. Grazie

GovernatoreGrazie GianPaolo. Al Governatore come riconoscimento potrebbe bastare unapreghiera del Papa. Due altre indicazioni che mi sembrano altrettanto importan-ti. Vi ricorderete che nell’anno precedente il Governatore Coppola firmò unaconvenzione con una giunta regionale, con la Presidente della giunta regionaledell’Umbria, per un riconoscimento della nostra presenza e di un nostro possi-bile apporto e contributo diciamo al welfare in generale, allo stato sociale ingenerale rispetto alla regione dell’Umbria. Bene, noi stiamo dando gambe aquesta convenzione attraverso degli incontri che la nostra delegata, referenteper i rapporti con gli enti locali Ada Girolamini ha già cominciato ad avere conuno dei direttori regionali; è stato indicato dalla presidente Marini proprio percolloquiare con noi, ha avuto già degli incontri in questo senso. L’aggiunta èquesta: ho già presentato al presidente della giunta regionale del Lazio e al pre-sidente della giunta regionale della Sardegna analoga convenzione possibilecon richiesta di convenzione. Davvero mi auguro che anche queste due regionidi questo distretto possano riconoscere questa nostra presenza, questa nostravalidità e che ci dà una grande visibilità a livello di rapporto con le istituzioni.Sapete che ci tengo molto, come ci hanno tenuto molto sempre tutti gli altriGovernatori precedenti e quindi vale la pena di riportarlo e ricordarlo con forza.Ancora, a proposito, sempre a proposito di convenzioni con le quali troviamoil modo di essere considerati soprattutto. Non è che abbiamo problemi di nonconsiderazione, però è meglio esserci. Ed è quello dei rapporti per quantoriguarda i farmaci da poter utilizzare, anche qui con una convenzione già fir-mata con la Caritas di Roma; nel prossimo mese di dicembre a Cagliari firme-rò una convenzione con la Caritas di Cagliari che spero sarà anche allargataanche alle altre diocesi della Sardegna, ovviamente per l’Umbria sarà meno dif-ficile ma sarà la terza in questo percorso di fare rapporti con la Caritas, di farerapporti con la FederFarma. Cerchiamo di allargare il più possibile quello chesarà il nostro campo di azione e che quando ci lamentiamo e abbiamo ragionedi una scarsa visibilità dobbiamo non piangerci addosso ma cercare di trovare

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quei canali necessari giusti per tutto il discorso della comunicazione. Eccoerano due cose, tra le altre, che ho potuto comunicare ma che saranno via viaanche messe nel portale come sollecitazione. Poi nelle visite pastorali che hocominciato a fare e continuerò a fare naturalmente ritornerò su questi temi per-ché sono proprio..si si molto pastorali, perché non ti è piaciuto l’aggettivopastorale, perché non sono, chiedo ai past governatori, non sono così? Basta edè anche troppo governatore. Invece raccolgo una comunicazione che ci sugge-riva Bruno Ferraro a proposito dell’incontro di ieri dei past governatori. Nonentro ovviamente nel merito se i past si organizzano o non si organizzano, que-sto è un problema che, posso avere qualche idea personale ma non mi tocca,però lasciatemi dire che accanto a Massimo Fabio che poi è stato lui a riunirvicome past governatori, se permettete mi prendo una medaglietta anch’io nel-l’avere avviato, diciamo anticipato nella riunione della consulta dei past gover-natori, non c’eri Bruno ma hai comunque passato un contributo che abbiamoletto e sul quale abbiamo ........ perché in effetti hai dato tu come gli altri pre-senti e anche altri non presenti, ma che hanno voluto essere presenti con loscritto, hanno dato veramente delle indicazioni importantissime perché cihanno richiamato ai valori, hanno richiamato diciamo la necessità, parlavoprima della visibilità, della formazione del nostro essere in qualche modo sem-pre migliori. Questo è quello al quale dobbiamo tendere. Da qui in avanti, ado-periamoci in questo senso. La vostra presenza oggi è un conforto in più per me,per il DGTeam, per tutti noi, di andare avanti cercando di essere sempre piùpresenti, sempre più convinti che 98 anni non sono passati invano, ne devonopassare altrettanti almeno. Grazie.

CerimoniereIn attesa del Tocco della Campana del Governatore, la sala ristorante apreall’una e dieci.

GovernatoreTocco della Campana

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