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“Social “Social pedagogypedagogy and and fightfightagainstagainst youthyouth violenceviolence””

NON INSEGNATE AI BAMBINI

Proviamo a insegnare agli adultiIl management come modalità d’intervento sugli adulti per prevenire il disagio sociale nei giovani

DANIELE SORDONI

PresentazionePresentazione

Obiettivi Obiettivi

Materiale DidatticoMateriale Didattico

NON INSEGNATE AI BAMBINI

Attività Attività

BibliografiaSitografiaBibliografiaSitografia

ConclusioniConclusioni

PresentazionePresentazioneDidatticoDidattico

ValutazioneValutazione

SitografiaSitografia

Il problema del bullismo e del disagio giovanile nella

Scuola rappresenta una delle emergenze del sistema

educativo nazionale ed europeo; per questo è opportuno

ABSTRACT

NON INSEGNATE AI BAMBINI

affiancare ad azioni dirette agli studenti, pur se

sperimentano approcci didattici differenti, percorsi di

management rivolti agli operatori scolastici e alle famiglie.

Un percorso di management, specie se su base

interculturale, non può prescindere da rilevazioni

qualitative e quantitative degli eventi, da un’elaborazione

comparata dei dati e da un protocollo condiviso di

Un percorso di management, specie se su base

interculturale, non può prescindere da rilevazioni

qualitative e quantitative degli eventi, da un’elaborazione

comparata dei dati e da un protocollo condiviso di

ABSTRACT

NON INSEGNATE AI BAMBINI

intervento.

Questo lavoro cerca di proporre un’idea di management

replicabile e modulabile in contesti scolastici diversi

partendo dal presupposto comune della cooperazione

educativa.

intervento.

Questo lavoro cerca di proporre un’idea di management

replicabile e modulabile in contesti scolastici diversi

partendo dal presupposto comune della cooperazione

educativa.

Lo stage si è svolto presso l’Istituto Comprensivo Statale

“Giovanni Padalino” di Fano, Nell’ Istituto esiste una Scuola

dell’Infanzia con 75 bambini, scarsa presenza di stranieri,

una Scuola Primaria con 310 alunni ed una percentuale del

Lo stage si è svolto presso l’Istituto Comprensivo Statale

“Giovanni Padalino” di Fano, Nell’ Istituto esiste una Scuola

dell’Infanzia con 75 bambini, scarsa presenza di stranieri,

una Scuola Primaria con 310 alunni ed una percentuale del

NON INSEGNATE AI BAMBINI

CONTESTUALIZZAZIONE

9% di alunni stranieri, per lo più extracomunitari; nella

Scuola Secondaria di primo grado, con poco meno di 500

alunni, sale al 18% il tasso di alunni stranieri, con 24

diverse nazionalità quasi equamente divise fra prima e

seconda generazione.

9% di alunni stranieri, per lo più extracomunitari; nella

Scuola Secondaria di primo grado, con poco meno di 500

alunni, sale al 18% il tasso di alunni stranieri, con 24

diverse nazionalità quasi equamente divise fra prima e

seconda generazione.

Il progetto è stato proposto, nella sua organizzazione

generale, a tutto l’Istituto anche se la rilevazione degli

eventi e quella dei bisogni è stata limitata, per la Scuola

Primaria, alle sole classi quinte, mentre tutte e 19 le classi

Il progetto è stato proposto, nella sua organizzazione

generale, a tutto l’Istituto anche se la rilevazione degli

eventi e quella dei bisogni è stata limitata, per la Scuola

Primaria, alle sole classi quinte, mentre tutte e 19 le classi

NON INSEGNATE AI BAMBINI

CONTESTUALIZZAZIONE

della Scuola Secondaria sono state coinvolte.

Per quanto attende alle classi quinte della Scuola Primaria,

data la bassa percentuale di alunni di nazionalità straniera,

eventuali registrazioni non hanno, di fatto, radice

interculturale od etnico.

della Scuola Secondaria sono state coinvolte.

Per quanto attende alle classi quinte della Scuola Primaria,

data la bassa percentuale di alunni di nazionalità straniera,

eventuali registrazioni non hanno, di fatto, radice

interculturale od etnico.

Per le classi della Scuola Secondaria, particolare attenzione

è stata riservata ad alcune classi che presentano particolari

criticità.

In tutte le classi è stato utilizzato lo strumento della

NON INSEGNATE AI BAMBINI

CONTESTUALIZZAZIONE

rilevazione oggettivo/soggettiva degli eventi assimilabili a

violazione dei diritti della persona: oggettiva la rilevazione

per la modalità proposta di annotazione ma soggettiva, e

questo era un po’ quello che si voleva analizzare, per la

diversa sensibilità degli osservatori.

Nella Scuola Primaria gli alunni non hanno manifestato,

negli ultimi anni, problemi di socializzazione né tantomeno

fenomeni di esclusione per i ragazzi non italiani, pur con

problemi di comunicazione interpersonale, nelle prime

Nella Scuola Primaria gli alunni non hanno manifestato,

negli ultimi anni, problemi di socializzazione né tantomeno

fenomeni di esclusione per i ragazzi non italiani, pur con

problemi di comunicazione interpersonale, nelle prime

NON INSEGNATE AI BAMBINI

CONTESTUALIZZAZIONE

classi di corso; nella Scuola Secondaria le situazioni sono

più articolate e mentre in alcuni casi i ragazzi italiani sono

continuamente vicini ai loro compagni stranieri, in altre

situazioni, l’ambiente è meno cooperativo pur, in genere,

con minori difficoltà di comunicazioni interpersonali.

classi di corso; nella Scuola Secondaria le situazioni sono

più articolate e mentre in alcuni casi i ragazzi italiani sono

continuamente vicini ai loro compagni stranieri, in altre

situazioni, l’ambiente è meno cooperativo pur, in genere,

con minori difficoltà di comunicazioni interpersonali.

NON INSEGNATE AI BAMBINI

OBIETTIVI PER GLI STUDENTIOBIETTIVI PER GLI STUDENTI

Acquisire la capacità di analizzare documenti e rielaborarli in chiave

interculturale;

Acquisire la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità

scolastica;

Acquisire la capacità di comunicare anche con linguaggi non formali;Acquisire la capacità di comunicare anche con linguaggi non formali;

Saper decostruire una frase, un termine, uno stereotipo, una

rappresentazione sociale;

Conoscere le norme che regolano la vita scolastica e le leggi che

tutelano diritti e doveri del cittadino;

Stabilire relazioni d’aiuto e di ascolto con gli altri.

Acquisire la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità

scolastica;

Leggere grafici e documenti statistici; Saper registrare eventi e dati;

Utilizzare la didattica interculturale in ogni disciplina ed in ogni

contesto;

Acquisire la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità

scolastica;

Leggere grafici e documenti statistici; Saper registrare eventi e dati;

Utilizzare la didattica interculturale in ogni disciplina ed in ogni

contesto;

NON INSEGNATE AI BAMBINI

OBIETTIVI PER IL PERSONALE DELLA SCUOLAOBIETTIVI PER IL PERSONALE DELLA SCUOLA

contesto;

Acquisire gli strumenti, specialmente linguistici per comunicare;

Saper utilizzare linguaggi verbali e non verbali;

Utilizzare il cooperative learning, il role-playng, il focus group, il

colloquio come strumenti per una didattica interculturale;

Conoscere le norme che regolano la vita scolastica e le leggi che

tutelano diritti e doveri del cittadino.

contesto;

Acquisire gli strumenti, specialmente linguistici per comunicare;

Saper utilizzare linguaggi verbali e non verbali;

Utilizzare il cooperative learning, il role-playng, il focus group, il

colloquio come strumenti per una didattica interculturale;

Conoscere le norme che regolano la vita scolastica e le leggi che

tutelano diritti e doveri del cittadino.

Acquisire la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità

scolastica;

Saper registrare eventi e dati;

Acquisire gli strumenti, specialmente linguistici per comunicare;

Acquisire la consapevolezza del proprio ruolo nella comunità

scolastica;

Saper registrare eventi e dati;

Acquisire gli strumenti, specialmente linguistici per comunicare;

NON INSEGNATE AI BAMBINI

OBIETTIVI PER LE FAMIGLIEOBIETTIVI PER LE FAMIGLIE

Acquisire gli strumenti, specialmente linguistici per comunicare;

Conoscere le norme che regolano la vita scolastica e le leggi che

tutelano diritti e doveri del cittadino.

Acquisire gli strumenti, specialmente linguistici per comunicare;

Conoscere le norme che regolano la vita scolastica e le leggi che

tutelano diritti e doveri del cittadino.

Rispettare gli altri;

Partecipare attivamente al dialogo educativo;

Contribuire alla limitazione e alla gestione dei conflitti.

Rispettare gli altri;

Partecipare attivamente al dialogo educativo;

Contribuire alla limitazione e alla gestione dei conflitti.

NON INSEGNATE AI BAMBINI

OBIETTIVI PER TUTTIOBIETTIVI PER TUTTI

• Progettazione e presentazione dell’attività al Personale,

• Presentazione alle classi

• Condivisione

• Rilevazione dei dati

• Briefings, focus –groups, discussione con Studenti

NON INSEGNATE AI BAMBINI

ATTIVITA’ATTIVITA’

• Briefings, focus –groups, discussione con Studenti

(destrutturazione e role playng), Genitori e Docenti,

• Predisposizione ed attivazione di strategie di management, anche

in chiave interculturale;

• Attività di animazione teatrale interculturale

• INTERCULTURALITA’

• EDUCAZIONE ALLA NON VIOLENZA

• EDUCAZIONE ALLA COOPERAZIONE

• EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’

NON INSEGNATE AI BAMBINI

ASPETTI CONNESSI ALLA TEMATICAASPETTI CONNESSI ALLA TEMATICA

• EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’

• Progetto di management culturale;

• Studio di caso per relazioni fra bullismo e disabilità;

• Cento colori-cento sapori-cento profumi. Progetto di

formazione /informazione;

• Progetto di management culturale;

• Studio di caso per relazioni fra bullismo e disabilità;

• Cento colori-cento sapori-cento profumi. Progetto di

formazione /informazione;

NON INSEGNATE AI BAMBINI

MATERIALE DIDATTICO SUPPLEMENTAREMATERIALE DIDATTICO SUPPLEMENTARE

formazione /informazione;

• Tabelle di rilevazione;

• Schede di rilevazione;

• Protocollo di accoglienza.

formazione /informazione;

• Tabelle di rilevazione;

• Schede di rilevazione;

• Protocollo di accoglienza.

La valutazione non é ovviamente di tipo “disciplinare”

Si è cercato di valutare, anche attraverso gli strumenti del colloquio,

del focus – group e di alcuni prodotti grafico- pittorici per bambine e

bambini della Scuola Primaria, quali fossero i cambiamenti rilevabili in

ordine a:

NON INSEGNATE AI BAMBINI

VALUTAZIONEVALUTAZIONE

a) consapevolezza della diversità e della sua complementarietà con il

sé (sfera della cognizione)

b) registrazione del livello di percezione del disagio e delle

rappresentazioni sociali (sfera dell’emozione);

c) gestione dei conflitti (sfera della progettazione);

d) autoanalisi e propositività (sfera della meta cognizione);

E comunque si è cercato di prestare la massima attenzione:

agli atteggiamenti di studenti, personale e famiglie;

alle reazioni qualitative e quantitative di studenti, personale e

famiglie;

NON INSEGNATE AI BAMBINI

VALUTAZIONEVALUTAZIONE

all’utilizzo di linguaggi verbali e non verbali;

alle interazioni con il territorio nella sua definizione più ampia

Si è cercato insomma di capire quali passi, pur sul brevissimo periodo,

sono stati fatti sulla strada del raggiungimento delle citate

Competenze Chiave

Pur se in breve tempo

•gli atteggiamenti di docenti e collaboratori sono più positivi e

cooperativi, anche verso ragazzi e famiglie;

•le reazioni del contesto sono improntate ad una presa di coscienza

maggiore;

Pur se in breve tempo

•gli atteggiamenti di docenti e collaboratori sono più positivi e

cooperativi, anche verso ragazzi e famiglie;

•le reazioni del contesto sono improntate ad una presa di coscienza

maggiore;

NON INSEGNATE AI BAMBINI

CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALICONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALI

•l’utilizzo dei linguaggi non convenzionali viene considerato più

ortodosso anche dai più conservatori;

•la risposta del territorio è più pronta ed efficace (specie con le

Associazioni che collaborano con l’Istituto.);

•si è messo mano ad un protocollo di accoglienza (consultabile in

appendice).

•l’utilizzo dei linguaggi non convenzionali viene considerato più

ortodosso anche dai più conservatori;

•la risposta del territorio è più pronta ed efficace (specie con le

Associazioni che collaborano con l’Istituto.);

•si è messo mano ad un protocollo di accoglienza (consultabile in

appendice).

•Le criticità ci sono e sono sia strutturali che ideologiche,nel senso più

ampio del termine;

•Non sempre il management può dare risposte “pronte” a livello di

Istituzione Scolastica;

•I successi sono però sensibili ed indicono a sperare e continuare

•Le criticità ci sono e sono sia strutturali che ideologiche,nel senso più

ampio del termine;

•Non sempre il management può dare risposte “pronte” a livello di

Istituzione Scolastica;

•I successi sono però sensibili ed indicono a sperare e continuare

NON INSEGNATE AI BAMBINI

CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALICONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALI

•I successi sono però sensibili ed indicono a sperare e continuare•I successi sono però sensibili ed indicono a sperare e continuare

La tipologia di progetto comporta una serie di prodotto che sono

raccolti sul supporto multimediale

La tipologia di progetto comporta una serie di prodotto che sono

raccolti sul supporto multimediale

NON INSEGNATE AI BAMBINI

OUTPUTOUTPUT

I MATERIALI DI QUESTO PROJECT WORK SONO FACILMENTE

RIPRODUCIBILI E RIUTILIZZABILI MA DUE CONSIGLI :

DA SOLI NON SI FA NULLA

I MATERIALI DI QUESTO PROJECT WORK SONO FACILMENTE

RIPRODUCIBILI E RIUTILIZZABILI MA DUE CONSIGLI :

DA SOLI NON SI FA NULLA

NON INSEGNATE AI BAMBINI

RACCOMANDAZIONIRACCOMANDAZIONI

SENZA IL CUORE NESSUN PROGETTO HA ESITO FELICESENZA IL CUORE NESSUN PROGETTO HA ESITO FELICE

Il Fenomeno Del Bullismo. Tra Prevenzione Ed Educazione (Zanetti M.

A., Renzi R., Berrone C., 2009, Ma. Gi.)

Bullismo Oltre. Voll. 1 e 2 : ( Fedeli D., 2007, Vannini)

Bullismo A Scuola. Ragazzi Oppressi, Ragazzi Che Opprimono (Olweus

D., 2007, Giunti Editore)

NON INSEGNATE AI BAMBINI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

D., 2007, Giunti Editore)

Bullismo, bullismi. Le prepotenze in adolescenza dall'analisi dei casi

agli strumenti d'intervento, (Buccoliero E., Maggi M., 2005, Franco

Angeli)

Bullying and school violence. In RM Kliegman et al., eds., Nelson

Textbook of Pediatrics, (Vanderbilt D, Augustyn M (2007). (18th ed.,

pp. 168-169. Philadelphia: Saunders Elsevier.)

Bullismo- Perché si è giunti allo scontro fisico (Galimberti U., La

Repubblica 13 marzo 2007)

La formazione dell’Insegnante alla ricerca nell’integrazione educativa

(Felisetti E., Clerici R., Cleup Padova, 2009)

Metodologia delle Scienze Sociali (Marradi A., Il Mulino, Bologna,

NON INSEGNATE AI BAMBINI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Metodologia delle Scienze Sociali (Marradi A., Il Mulino, Bologna,

2007)

Intercultura, ambiente e sviluppo sostenibile (Esoh E, QdI, EMI

Bologna, 2002)

La Rivoluzione non violenta. Per una biografia intellettuale di Aldo

Capitini (Altieri R., Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998)

Classroom Management Plan (Allen W., Boston University 2005)

Management and performance (Szilagy A.D.,Scoot, Foresman and co.,

London 1986)

Rappresentazioni sociali. Nuove vie dell’Intercultura. Percorsi didattici

(Esoh E., EMI Bologna 2008)

NON INSEGNATE AI BAMBINI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

(Esoh E., EMI Bologna 2008)

Non Chiamatemi Uomo di colore (Esoh E., EMI Bologna, 2007)

Comprendere e costruire l’Intercultura (Milan G., Pensa Multimedia

2007)

Disagio Adolescienziale e strategie educative (Milan G., Cleup Padova,

1999)

http://nces.ed.gov/pubsearch/pubsinfo.asp?pubid=2005310.

http://nces.ed.gov/pubsearch/pubsinfo.asp?pubid=2010012.

http://www.stopbullying.gov/references/white_house_conference/

http://www.stop-discrimination.info

NON INSEGNATE AI BAMBINI

RIFERIMENTI SITOGRAFICI

http://www.tavoladellapace.it

http://www.cremi-it

http://www.cremi/millevoci.html.it

http://www.padalino.org

http://www.lapaurasicura.com

The problem of bullying and youth problems in school is one of the

emergencies of national and European educational system, this

should be combined with actions directed to the students, although

they experience different teaching approaches, management

courses addressed to school staff and families.

The problem of bullying and youth problems in school is one of the

emergencies of national and European educational system, this

should be combined with actions directed to the students, although

they experience different teaching approaches, management

courses addressed to school staff and families.

NON INSEGNATE AI BAMBINI

ABSTRACT

A path management, especially on a cross-cultural surveys, can’t

ignore the quality and quantity of events, depending from an

elaboration of comparative data and a shared protocol for

intervention.

This work seeks to propose a management-purpose replicable and

adaptable to different educational backgrounds on the assumption

of common educational cooperation.

A path management, especially on a cross-cultural surveys, can’t

ignore the quality and quantity of events, depending from an

elaboration of comparative data and a shared protocol for

intervention.

This work seeks to propose a management-purpose replicable and

adaptable to different educational backgrounds on the assumption

of common educational cooperation.

NON INSEGNATE AI BAMBINI

RINGRAZIAMENTIRINGRAZIAMENTIRINGRAZIAMENTIRINGRAZIAMENTINON INSEGNATE AI BAMBINI

A TUTTO LO STAFF dell’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA (Facoltà Di Scienze Della Formazione)

AL PROF. ESOH ELAME’ALLA dr.ssa JULIANA ELISA RAFFAGHELLI

ALLA dr.ssa GABRIELLA PERONIAL CREMI E AL SUO STAFF

A TUTTI LE RAGAZZE E I RAGAZZI EA TUTTO IL PERSONALE DELL’ ISTITUTO

“GIOVANNI PADALINO” “GIOVANNI PADALINO” ALL’ASSOCIAZIONE GENITORI ED ALLIEVI DELLA

“PADALINO”ALL’ASSOCIAZIONI MILLEVOCI

ALL’ESPERTA TEATRALE sig.ra CLELIA ROSSINIALLO STAFF DI INTEATRO DI POLVERIGI

ALLA PROFESSORESSA MARIA TERESA FAZIO PER LA SUA VIGILE , ATTENTA, PAZIENZA E L’ INSOSTITUIBILE COLLABORAZIONE

Grazie per l’attenzioneGrazie per l’attenzione