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Mostra didattica in collaborazione con Soroptimist, Istituzione Biblioteca Classense, Archivio di Stato di Ravenna Danilo Montanari Editore Ravenna e le acque

Ravenna e le acque - Soroptimist International · Madonna del Pozzo, 1596, dipinto su carta già applicato all’immagine della Madonna nella omonima scomparsa cappella. Il miracolo

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Mostra didattica

in collaborazione con

Soroptimist, Istituzione Biblioteca Classense, Archivio di Stato di Ravenna

Danilo Montanari Editore

Ravenna e le acque

Questa pubblicazione è realizzata con il contributo di:Assessorato Provinciale Protezione Civile, Parchi e Bonifica Gruppo Hera Tipografia Moderna RavennaSTEPRA - Soc. Cons. a .r.l. Sviluppo Territoriale della Provincia di Ravenna BENDANDI di Saragoni Roberto - Impianti Termoidraulici e Climatizzazione

La mostra Ravenna e le acque è organizzata dal Soroptimist club di Ravenna in collaborazione con Istituzione Biblioteca Classense e Archivio di Stato di Ravenna

Segreteria organizzativa: Claudia Giuliani, Manuela Mantani, Fulvia Missiroli, Nadia Tassini.

Si ringraziano:Giorgio BiserniPaolo Equisetto Gabriele Pezzi dell’Istituzione Classenseil personale dell’Archivio di Stato di Ravennala Cooperativa Culturale G. Mazzini

30 ottobre 2009 - 30 aprile 2010Per informazioni e prenotazione visite guidate: Archivio di Stato Piazzetta dell’Esarcato n.1 - tel 0544213674 e-mail: [email protected]

Per le immagini di ASRa autorizzazione n. 13/09 su concessione del Ministero dei Beni ed Attività Culturali - Archivio di Stato di Ravenna

Sigle:ASCRa: Archivio Storico Comunale RavennaASRa: Archivio di Stato di RavennaASVe: Archivio di Stato di VeneziaBCRa: Biblioteca Classense di Ravenna

© 2009 Danilo Montanari editore Ravenna

Finito di stampare nel mese di dicembre 2009 presso Tipografia Moderna Ravenna

Immagini di copertinain prima: pianta delle Pialasse Baiona e Piomboni in un lucido del Genio Civile del 1894, ASRa. Prefettura di Ravenna, B.561in quarta: acqua di Torre Pedrera, tratto da Acquedotto per la città di Ravenna, 1931 BCRa, album fotografico n. 38

Provinciadi Ravenna

Comunedi Ravenna

Con il patrocinio di Con il contributo di

Consorziodi Bonifica

della Romagna

SoroptimistInternationald’ItaliaClub di Ravenna

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La bellissima mappa in pergamena, del XV secolo, rappresenta il corso del fiume Lamone (ossia del Raffanara, com’è all’epoca denominato) sia nel percorso occidentale più recente, che nel tracciato seguito dopo la diversione operata nel 1240 da Federico II, che lo indirizzò su Piangipane, per costringere Ravenna assediata alla resa. Nella mappa (registrata all’anno 1460, non è chiaro in base a quali elementi) è indicato il duca Borso quale esecutore dei lavori svolti nel tratto superiore del nuovo corso, che al contrario tutte le fonti coeve attribuiscono al governo veneziano. Nel 1460 Borso d’Este realizzò infatti i lavori di immissione del fiume Santerno nel Po di Primaro, nei territori del ducato ferrarese, cui è stato sempre estraneo il tracciato del fiume Lamone. ASRa. Corporazioni Religiose, Estranee capsa XXII F. n.VI

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Acque da bere

L’impegno profuso nei secoli per alimentare Ravenna con acque potabili, a partire dall’acquedotto di Traiano (I-II secolo d.C.) fino alla realizzazione del grande ac-quedotto di Romagna, è certamente, nella storia della città, la sfida più impegnativa intrapresa. Una città cir-condata dalle acque, un territorio immerso nelle acque, che da sempre hanno dovuto lottare per procurarsi ac-que per uso civile, acque da bere.

E questo travagliato, ma affascinante percorso, la bella mostra didattica organizzata dal club ravennate del So-roptimist ha inteso documentare, nelle sue fasi salienti, unitamente agli altri non meno importanti aspetti - la difesa con le acque (e dalle acque) - le acque per il lavo-ro, che caratterizzano il rapporto della città con l’inso-stituibile risorsa.

Di tale incessante attività le testimonianze nelle rac-colte documentarie della città abbondano: i documenti presentati in esposizione dall’Archivio di Stato e dalla Classense ne sono del resto la prova ed è positivo che, anche con questa pubblicazione, si intenda promuovere fra i cittadini e soprattutto fra i giovani una maggiore conoscenza delle tematiche rappresentate. Un ringrazia-mento sentito va dunque al Soroptimist che ha intrapre-so l’iniziativa ed alle istituzioni culturali, come ai singoli, che hanno collaborato a realizzarla.

Riprendendo il tema che mi è più proprio, le acque per uso civile, trova conferma il lavoro continuativamente svolto dalle pubbliche amministrazioni, in questo ul-timo cinquantennio, per fornire finalmente alla città e al territorio un servizio in linea con le esigenze di una moderna comunità, peraltro attivamente impegnata a sviluppare, qualificandone l’offerta, le opportunità de-rivanti dalla propria importante economia turistica. Al tempo stesso sono affrontate le più recenti sfide poste dalla necessità di un uso oculato ed intelligente dell’ac-qua, ivi compresa la restituzione all’ambiente delle ac-que reflue opportunamente trattate e depurate.

Tale duplice obiettivo è oggi assunto, collaborando quotidianamente e proficuamente con le istituzioni lo-cali nonchè attuando importanti piani di investimento, quale fondamentale ragione di impresa del Gruppo Hera nel perseguimento di sempre migliori risultati.

Filippo Brandolini Presidente HERA Ravenna

Acque di bonifica

Parlare di bonifica a Ravenna significa parlare di qual-cosa che è strettamente connaturato al contesto territo-riale, ed è parte di una tradizione che, oltre a farci convi-vere con le acque, ha creato competenze e capacità, che sono state utilizzate anche altrove.Dunque il rapporto tra Ravenna e l’acqua è cosa anti-

ca: l’acqua come risorsa; per usi domestici, lavorativi ma anche come elemento di grande preoccupazione per la sicurezza. Come amministratore pubblico, mi confronto quoti-

dianamente con i problemi riguardanti l’acqua, il suo utilizzo e i rischi che si corrono, se non si è in grado di intervenire sul territorio.Un territorio che, come ricordavo, è stato letteralmente

strappato alle acque e che le opere di bonifica ci hanno consegnato e continuano a mantenere, consentendoci di viverlo al meglio.Dunque l’acqua è, qui più che altrove, nel nostro desti-

no ed è bene che la rispettiamo.Ciò significa almeno due cose: la prima è non sprecar-

la; la seconda è fare in modo che il territorio sia costan-temente in condizioni di sicurezza.Come Protezione Civile della Provincia siamo partico-

larmente attenti su quest’ultimo aspetto: possiamo con-tare, infatti, su personale addestrato e capace e anche su un grande numero di volontari, debitamente formati per poter intervenire in caso di calamità idraulica.In questi ultimi dieci anni abbiamo compiuto molti

passi avanti nella cultura della sicurezza territoriale, ma anche su quella ambientale: in alcuni casi perché co-stretti da emergenze; in altri perché finalmente ci siamo resi conto che noi e l’ambiente non siamo identità dif-ferenti. È un lavoro che richiede competenze, conoscenze e

ricerca: e da questo punto di vista fa bene il Soroptmist a sostenere gli studenti in Scienze Ambientali di Raven-na, dimostrando grandi attenzione e lungimiranza.Così come ha fatto bene a promuovere la mostra che

ha consentito questa pubblicazione, che consentirà di aggiungere un’altra tessera al grande mosaico di quella corretta cultura che richiamavo poc’anzi.Per questo desidero complimentarmi ancora una vol-

ta con Soroptimist per l’impegno in questa direzione, rivolgendo un particolare ringraziamento al curatore della mostra e alle socie di Soroptmist che con tanta passione e competenza hanno reso possibile questo evento: Claudia Giuliani, Manuela Mantani e, non ulti-ma, Fulvia Missiroli.

Eugenio Fusignani AssessoreProtezioneCivile,ParchieBonifica Provincia di Ravenna

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Madonna del Pozzo, 1596, dipinto su carta già applicato all’immagine della Madonna nella omonima scomparsa cappella.Il miracolo della Madonna del Pozzo è rappresentato in un affresco attribuito ad Andrea Barbiani, sulla parete di un locale commerciale in via Cavour 10, angolo della piazzetta della chiesa di San Domenico.ASCRa Corporazioni Religiose, Convento di San Domenico di Ravenna, Vol. n. 1733.

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Pax per aquam

Il Soroptimist International club* è un’organizzazione mondiale di donne impegnate attivamente nelle professioni, nelle attività sociali e culturali della società in cui vivono.

A global Voice for Women è lo slogan in cui il Soroptimist International ama riconoscersi; una ‘voce’ quindi per favorire l’affermazione della donna in tutti i campi, ma anche per far sentire la voce delle donne di fronte alle grandi tematiche che il mondo contemporaneo è chiamato ad affrontare. In particolare, il Soroptimist favorisce e promuove i Diritti Umani e lo spirito di solidarietà prima di tutto nei confronti delle donne e dei bambini che vivono in condizioni di disagio in paesi tormentati dalle guerre, dalle malattie, dall’alienazione dei diritti fondamentali.

Ma il Soroptimist ha sempre avuto, ed ha potenziato nelle programmazioni nazionali ed internazionali degli ultimi decenni, una viva attenzione per le problematiche ambientali, ritenendo un diritto fondamentale per l’uomo quello di fruire di un ambiente sano, vivibile, non deturpato.

Il Soroptimist d’Europa, in linea con le indicazioni dell’ONU rivolte a privilegiare nel decennio 2005 – 2015 il tema “L’acqua è vita” nei suoi molteplici aspetti, ha adottato il motto Soroptimists go for Water ed ha invitato i Soroptimist Nazionali ad attuare progetti biennali e quadriennali su tematiche che riguardino l’acqua, che portino l’attenzione sull’acqua nelle realtà territoriali e come problematica globale.

Il Soroptimist International club di Ravenna, in associazione con i Soroptimist club dell’Emilia-Romagna ha contribuito al ripristino di un acquedotto in Ruanda, acquedotto che fornisce acqua ad un ospedale pediatrico distrutto dalla guerra.

Con l’allestimento della mostra documentaria Ravenna e le sue acque, il Soroptimist di Ravenna, attraverso testi e documenti antichi e moderni reperibili presso l’Archivio di Stato e la Biblioteca Classense, vuole proporre una riflessione sul complesso rapporto che Ravenna, fino dall’antichità, ha avuto con le sue acque e i momenti salienti del cammino che è stato necessario percorrere per arrivare alla odierna fruizione di acque potabili e di un territorio salubre. E, dunque, l’importanza di un corretto uso e di un rispettoso rapporto con questa preziosissima risorsa che è stata via via nel tempo decisiva per la difesa e trappola di isolamento, utile per il lavoro dell’uomo e devastante per gli allagamenti e le alluvioni.

Soroptimist International Club Ravenna

Ravenna e le sue acque

Una mostra sulle acque di Ravenna non è cosa nuova e tanti sono i documenti, le testimonianze delle fonti , le mappe che gremiscono gli archivi e le raccolte cittadine e, giustamente, “pretendono” un loro spazio di esposizione e di divulgazione. Di qui l’impostazione che si è inteso dare alla mostra: un piccolo saggio, nel senso proprio di “assaggio”, dell’immensa mole di carte che testimoniano il rapporto speciale della città con le sue acque, attraverso un percorso centrato su tre specifici aspetti.

Acque da bere, acque per la difesa, acque per il lavoro; un intreccio difficilmente districabile che marca le rilevanti trasformazioni di Ravenna e del suo territorio nel corso dei secoli. Da villaggio palafitticolo, sorto sulla confluenza di due corsi d’acqua, a maggior porto militare del Mediterraneo orientale; da capitale dell’Occidente, circondata e difesa dalle paludi, a residenza privilegiata di re “barbari”, esarchi, imperatori germanici. E in seguito provincia marginale dello Stato della Chiesa in perenne, ma creativo, conflitto con i suoi fiumi, le sue paludi, le sue acque; in un lento lavorio di trasformazione i cui segni indelebili restano vivamente impressi nel territorio. Arginature, canali navigabili, porti interrati, fiumi in continua migrazione, mulini, chiuse, ponti, valli, terre bonificate, risaie, campagne fertili.

Importante dunque che il club ravennate del Soroptimist, nell’ambito dell’ encomiabile iniziativa della sua associazione regionale, rivolta al ripristino di un acquedotto nel Ruanda, abbia inteso richiamare alla cittadinanza tutta, e particolarmente al mondo della scuola, il valore primario del bene acqua; l’ esposizione didattica, in corso di svolgimento, riprende dunque il ruolo di questo insostituibile elemento nella storia e nello sviluppo della città.

L’impostazione della mostra, allestita con pannelli che, unitamente ad un testo divulgativo, riproducono numerosi documenti, può consentirne un successivo utilizzo “itinerante” nelle scuole e nelle circoscrizioni. Naturalmente la tentazione di esporre in mostra anche documenti originali dell’Archivio di Stato, a partire dal XII secolo, era troppo forte; e tali se li gusteranno i visitatori. Ma anche di queste mappe, pergamene, disegni potranno allegarsi riproduzioni in copia, in formato originale, per l’esposizione decentrata. Infine questa pubblicazione: uno strumento utile, riteniamo, per chi voglia approfondire la materia in maniera dettagliata e trovare ulteriore motivo per la conoscenza diretta dei preziosi materiali documentari conservati negli archivi e nelle biblioteche della città.

Mauro Mazzotti

* Il Soroptimist International (www.soroptimist.it) è accreditato presso l’ONU e l’UNESCO; ha una sua rappresentante presso la FAO, l’OCSE, l’ECOSOC; fa parte delle NGO. Il Soroptimist International d’Italia ha una sua rappresentante presso la Commissione per le Pari Opportunità istituita dal Ministero per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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“Stima del Molin Novo” nel borgo di Porta Sisi, di proprietà dell’arcivescovo, cardinale Benedetto Accolti 4 febbraio 1546ASRa, Archivio notarile di Ravenna, notaio Domenico Mercati, vol. n. 368

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Pianta della Bonificazione Gregoriana, a nord della città con localizzati i siti delle risaie dei Guiccioli e dei Rasponi. La mappa, ruotata di novanta gradi in senso orario, è databile al 1769 ed attribuibile al perito Antonio Farini, tecnico di fiducia del monastero di San Vitale. Ad est ( in basso nella carta) è in fase di formazione l’attuale litorale destinato a racchiudere l’area valliva della pialasse Baiona e Piomboni, dove s’immette il nuovo Naviglio Corsini. Il fiume Lamone scorre per il corso precedente la rotta di Ammonite del 1839 e, nel tratto terminale, versa in mare per il tracciato attualmente occupato dal Canale in Destra di Reno. Drittolo, Via Cupa e Valtorto, tagliano la strada del Bosco in località Tre Ponti. ASRa. Corporazioni Religiose, Abbazia S.Vitale, v.677

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La mappa settecentesca indica il percorso dei fiumi Ronco e Montone attorno alla città di Ravenna, abbandonato in seguito alla diversione operata nel 1739 dal cardinale Alberoni. Nel disegno (tratto A-B) è indicato il primo intervento operato nel 1563 (progetto Grandi-Coccapani, eseguito parzialmente) per condurre al mare in linea retta (l’odierna via di Punta Marina) il corso riunito dei due fiumi, che prima andava al litorale per il tracciato dell’attuale Stradone di Porto Fuori. È poi indicata (D-F-G-E) la rettifica operata a metà del Seicento da Luca Danesi, per dare un corso più diretto e sicuro alle acque dopo la disastrosa alluvione del 1636, che sommerse la città. ASRa. Corporazioni Religiose, Abbazia di S.Vitale, vol.682, c.422

Il disegno settecentesco di Tomaso Zelingher riprende una mappa di Bernardino Zendrini e di Eustachio Manfredi (progettisti della diversione alberoniana dei Fiumi Uniti); indicate sono le linee di diversione previste in precedenti progetti (che si differenziavano sulla maggiore o minore distanza dalla città a cui operare la diversione). Da notare, nella legenda (H-S), che la città si alimenta di acque “da bere” dal fiume Montone. Il mare giunge ancora a ridosso della Torre del vecchio porto Candiano (la Torrazza) ed il nuovo corso dei Fiumi Uniti occupa il tracciato del canale portuale Panfilio, imponendo la costruzione di un nuovo canale più a settentrione (il canale Corsini, che verrà realizzato sul tracciato dello Scolo della Città). ASRa. Corporazioni Religiose, Abbazia di S. Vitale, vol.682, c.219

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L’imperatore Federico I (Barbarossa) conferma a Ugo, abate di S. Lorenzo in Cesarea, beni e diritti già donati e confermati dai pontefici e dai suoi predecessori, in modo particolare da Ottone III, tra i quali due molini presso il monastero di S.Lorenzo. Anno 1177 , maggio11, Ravenna (in copia autentica del 1346, particolare).ASRa, Corporazioni Religiose, Canonica di Santa Maria in Porto, n.553 (pergamena).

Papa Clemente VII autorizza Bartolomeo Valori, Presidente di Romagna, a costruire un mulino nel territorio di Ravenna.Anno 1533, gennaio 3, Roma.Sul verso del breve il sigillo aderente di cera rossa, protetto da piccola treccia di pergamena, il cosiddetto anulus piscatorius, la cui iconografia rappresenta S.Pietro in barca in atto di trarre la rete.ASRa, Corporazioni Religiose, Abbazia di Sant’Apollinare in Classe, vol. n.194, c.26.v. (pergamena)

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La mappa del sedicesimo secolo, una delle più belle ed espressive dell’Archivio di Stato, rappresenta il territorio di Cervia visto dal fiume Savio; l’orientamento è quindi capovolto. In primo piano l’hostaria della Posta del Savio con l’insegna esposta ed il ponte sul fiume. Sulla sponda destra il mulino del cavalier Giacomo Lunardi, con la chiusa, le bocche di presa e i canali di derivazione e di scarico. Al centro la chiesetta quattrocentesca di Santa Maria del Pino. Sullo sfondo, oltre ad un’altra locanda, la città di Cervia nell’antico sito delle saline (notare i cumuli di sale ed il canale alimentatore: Aqua che si piglia dal mare per fare il sale alle saline.) ASRa, Corporazioni Religiose, Abbazia San Giovanni Evangelista, B.1504, c.2

Mostra didattica

in collaborazione con

Soroptimist, Istituzione Biblioteca Classense, Archivio di Stato di Ravenna

Danilo Montanari Editore

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