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Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Ufficio II RASSEGNA STAMPA OTTOBRE 2007

RASSEGNA STAMPA OTTOBRE 2007 - EsteriRassegna Stampa a cura dell’Osservatorio sul Lavoro e sulla Formazione degli Italiani all’Estero Ottobre 2007 2 Nota di Redazione Il 30 Settembre

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Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie

Ufficio II

RASSEGNA STAMPA

OTTOBRE 2007

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Rassegna Stampa a cura dell’Osservatorio sul Lavoro e sulla Formazione degli Italiani all’Estero

Ottobre 2007

2

Nota di Redazione

Il 30 Settembre 2007 si sono definitivamente conclusi il progetto ITENETs e la

fase sperimentale del Programma ministeriale cofinanziato dal FSE denominato

“Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili con gli Italiani

all’Estero per lo sviluppo integrato del Mezzogiorno”. Allo scopo di dare

continuità alla collaborazione attivata tra il Ministero degli Affari Esteri (MAE) e

le Amministrazioni Regionali, la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le

Politiche Migratorie (DGIEPM) del MAE ha avviato, d’intesa con le

Amministrazioni regionali, un processo di trasferimento dei servizi di rete dalla

piattaforma ITENETs alla nuova piattaforma on line del MAE denominata

Osservatorio sul lavoro e sulla Formazione degli italiani all’estero.

L’osservatorio potrà così continuare a svolgere le funzioni di rete operativa a

supporto della cooperazione istituzionale tra il MAE e le Regioni sulle tematiche

che riguardano la valorizzazione degli italiani all’estero.

Attualmente sono disponibili sul nuovo sistema dell’Osservatorio i servizi

dedicati alla “newsletter” ed alla “rassegna stampa”. Dal mese di Dicembre

saranno disponibili altri servizi dell’Osservatorio dedicati al “Centro di

Documentazione” e alla Banca Dati delle Professionalità e delle Personalità

Italiane all’estero “Columbus”.

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Rassegna Stampa a cura dell’Osservatorio sul Lavoro e sulla Formazione degli Italiani all’Estero

Ottobre 2007

3

INDICE DATA TESTATE ARTICOLO PAG.

1/10 News

Italia Press

L’onorevole Franco Narducci nuovo Presidente dell’UNAIE 10

1/10 Società Dante

Alighieri

Si è concluso il LXXVIII congresso internazionale della società Dante Alighieri: appuntamento a Bolzano nel 2009 11

1/10 AGI Italia - Sud America: Rapporti economici e culturali più stretti 13

1/10 News Italia Press

Anche la Federazione Esperantista Italiana contro le chiusure di Radio Rai International 15

1/10 AISE

Interventi/Cancellata l’onda corta da RAI International l’Italia azzera la propria presenza informativa in lingue straniere

17

1/10 News Italia Press

Firma del programma Esecutivo di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Brasile 18

1/10 AISE Interventi/La continentale CGIE di Miami? Uno scherzetto da 130 mila euro senza alcun costrutto 19

1/10 AISE Voce d’Italia (Venezuela) /Rai international pensa al futuro e punta sull’informazione di ritorno 21

1/10 News Italia Press

Il XXXI Premio Emigrazione per “Itala Gens” 23

1/10 AISE Corrispondenza Italia/La stagione della Finanziaria 2008 e le problematiche dell’emigrazione 24

2/10 News Italia Press

UIM: il monitoraggio della nuova emigrazione 26

2/10 News Italia Press

Il prossimo 4 ottobre presentazione del rapporto Italiani nel Mondo 28

2/10 ItalPlanet news

Bando Lombardia : 10 milioni per andare all’estero 29

2/10 News Italia Press

Alla CCIE di Londra: “Informare per competere” 30

3/10 AISE Convocata a Guayaquil (Ecuador) la commissione continentale dei Paesi dell’America Latina del CGIE 31

3/10 ItalPlanet news

Il Sistema Italia si da appuntamento a Livorno – 16° Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero

32

3/10 Lombardia PMI

Simest finanzia gli studi di fattibilità all’estero 34

4/10 L’Italiano Un esempio dell’ottimizzazione delle risorse 36

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Ottobre 2007

4

4/10 AISE Rapporto Migrantes/ L’intervento dell’Onorevole Narducci 37 4/10 News

Italia Press

Italiani nel Mondo 2007:indispensabile una nuova sintesi 40

4/10 AISE Resi noti i criteri per la candidatura al premio “Stella al merito del Lavoro 2008” riservato agli Italiani all’estero 47

4/10 AISE

Dalle pagine de L’Italiano Santellocco (CGIE) commenta il nuovo avviso per la selezione dei progetti formativi per gli italiani extra UE

48

4/10 Pronto Italia

Italiani nel Mondo: Migrantes, oltre 3 milioni e mezzo i connazionali oltre confine 50

4/10 AISE Dal CRAM il servizio traduzioni sul portale abbruzzese 53 4/10 News

Italia Press

Rapporto Italiani nel Mondo 2007:gli italiani all’estero e il mondo imprenditoriale 54

4/10 ItalPlanet news

Informazione di ritorno: nasce “Italia chiama Italia” 56

5/10 Inform Gianluca Lodetti e il “Rapporto Italiani nel Mondo” 57

5/10 Inform Silvana Mangione sulla rubrica “A modo mio” di Gente d’Italia - Columbus Day, storia e realtà 59

5/10 ItalPlanet news

Domenico Azzia premiato dalla Dante Alighieri di Johannesburg 62

5/10 Inform “i-Italy”, il nuovo portale dedicato agli Italoamericani 63

8/10 News Italia Press

Il CRATE lancia il concorso “I pugliesi nel mondo: protagonisti e testimoni” 65

8/10 Ministero Affari Esteri

E’ uscita la Newsletter ITENETS Ottobre 2007 66

8/10 Italia Estera

Columbus Day, le altre manifestazioni a margine 68

8/10 News Italia Press

La DIGIT in campo con spettacoli e mostre per la VII Settimana della lingua Italiana 70

8/10 AISE Nobel a Capecchi/La soddisfazione del CNR:un messaggio forte di speranza per tanti giovani ricercatori 72

8/10 News Italia Press

Oggi si celebra il Columbus Day 73

8/10 AISE

Verso il museo Nazionale dell’emigrazione: il 26 ottobre se ne discute alla Farnesina con un convegno presieduto dal Vice Ministro Danieli

75

8/10 AISE Al Columbus Day Pino Tordiglione mostra l’identità ed il carattere del popolo Italiano 77

8/10 Associazione Bellunesi nel

Mondo

E’ uscito il nuovo numero di ottobre delle rivista “Bellunesi nel Mondo” 78

8/10 AISE Premio Nobel per la medicina all’Italo-Americano Capecchi emigrato in USA a 7 anni 79

8/10 Inform

La Direzione Generale degli Italiani all’estero e la VII Settimana della lingua Italiana

80

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Ottobre 2007

5

8/10 AISE Con il Premio “Henry Mancini” l’Abruzzo rende omaggio alle genialità regionali nel Mondo 82

9/10 Inform Rapporto Italiani nel Mondo: cresce il tasso di emigrazione in Campania 83

9/10 Inform Nuovo forum di “Italia chiama Italia” 84 9/10 Italplanet

News A Mario Capecchi il Nobel per la medicina 85

9/10 Inform A Villa Madama seminario di studio Italia Australia sul Museo delle Migrazioni 87

9/10 Inform Verso la prima Conferenza dei Giovani del 2008 90

10/10 News Italia Press

Massimo Saracini : Colombo e Columbus Day una questione “politica” 92

10/10 Piemontesi nel

mondo.org

E’ uscito il notiziario informativo a cura dell’Associazione Piemontesi nel Mondo 93

10/10 AISE

Finanziaria ,rete Consolare e “grandi riforme”. L’audizione del Vice Ministro Danieli al Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera

94

10/10 Fondazione Italiani

A proposito di Italiani all’estero 97

10/10 AISE Dal 6 al 9 novembre alla Farnesina l’Assemblea Plenaria del CGIE 100

10/10 AISE Progetto ITENETs: dalla Regione Basilicata “Italiano per figli emigrati lucani” 101

10/10 AISE Il Columbus Day e la collettività italiana i America 102

10/10 AISE Il messaggio dell’On. Fedi al Seminario Italia – Australia : rafforziamo la collaborazione tra i due Paesi 104

11/10 L’Italiano Ottimo il lavoro della Fondazion Migrantes, che però ignora il lavoro e l’impegno del CGIE e dei Comites 105

11/10 News Italia Press

Ancora CGIE dalle colonne de L’Italiano 107

11/10 GRTV

E’ iniziata oggi, alla Presenza del Vice Ministro degli Esteri Danieli, l’attività del Comitato degli Italiani all’estero della Camera

109

11/10 AISE

Le prospettive future dell’Osservatorio ITENETs al termine del Seminario Interregionale di Torino: Il caso Campania

110

11/10 AISE Messaggero di Sant’Antonio/La Comunità Italiana di Manchester: fare rete ripartendo dalla cultura 111

11/10 Rai International

Columbus Day: sapere come ponte fra Italia e USA 113

11/10 AISE

L’On. Merlo al Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera:anche in Brasile e Uruguay è urgente un intervento per l’Assistenza sanitaria

114

11/10 AISE

L’auspicio dell’On.Narducci all’avvio dei lavori del Comitato che presiede alla Camera: che sia un luogo politico di confronto

115

12/10 Cellule Staminali

USA. Dipartimento Immigrazione : oltre 13 milai cervelli Italiai che operano qui 117

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Ottobre 2007

6

12/10 AISE On –Line il sito dell’Associazione “Donne Italiane a Tokyo” 119

12/10 News Italia Press

Il Vice Ministro Franco Danieli in missione negli Stati Uniti 120

12/10 Italia Estera

I progetti della Confederazione degli Imprenditori nel Mondo, Stati Uniti 121

12/10 News Italia Press

Imprenditori e costruttori edili italiani e lituani per far decollare l’interscambio economico fra i due Paesi 123

12/10 AISE La Sardegna approva il Piano annuale per gli interventi in favore di corregionali emigrati 125

12/10 AISE Dalla pro-loco di Cavour un sito Internet per i piemontesi nel Mondo 126

15/10 News Italia Press

Santellocco : momento delicato per la formazione degli Italiani all’estero 127

15/10 News Italia Press

De Gregorio al gala NIAF annuncia: assemblea partito per fare punto sul rapporto con l’estero, presente Berlusconi 128

15/10 AISE Primarie PD/Il Vice Ministro Danieli : soddisfazione per il voto i Italia e all’estero 129

15/10 America Oggi

Danieli e le Riforme sugli Italiani all’Estero 130

16/10 America Oggi

L’intervista. Gli impegni del governo per la Comunità all’Estero. Danieli oltre la NIAF 132

16/10 America Oggi

Lingua e Cultura:”Siamo una potenza”. Il Vice Ministro inaugura la nuova sede dello IACE 135

16/10 Gente D’Italia

Oggi alla Farnesina la Conferenza per rilanciare il ruolo dell’Italia nell’America Latina e Caraibi 137

16/10 Italia Estera

III Conferenza Internazionale Italia -America Latina e Carabi : insieme verso il futuro 138

17/10 AISE La promozione della lingua Italiana all’estero in una interpellanza dei deputati di AN Angeli e la Russa 140

17/10 AISE

Il Vice Segretario Rapanà al COMITES dell’Area Anglofona: definiamo in via unitaria un modus operandi per la trasparenza degli Enti gestori

141

17/10 Nove Colonne

ATG

Italia - America Latina, Danieli: Molte ragioni per investire 142

17/10 AISE

Sul sito del CRAM le delibere che spiegano alle Associazioni Abruzzesi nel Mondo come fare per accedere ai fondi Regionali

144

17/10 Italia Estera

III Conferenza Internazionale sull’America Latina e i Carabi. Gli interventi del Vice Ministro Franco Danieli e del Senatore Pallaro

145

18/10 Nove

Colonne ATG

Emigrazione CNE: Seminario a Napoli il 29 Ottobre 150

18/10 AISE Definire la programmazione culturale negli USA: a Washington la riunione dei Direttori degli IIC 151

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Ottobre 2007

7

18/10 L’Italiano Conferenza Nazionale Italia - America Latina e Caraibi 152 18/10 News

Italia Press

L’Italia si appresta ad entrare nella Corporation Andina de Fomento 153

18/10 AISE Informazione/ E’ uscito il nuovo numero del Corrire di Tunisi” 155

18/10 AISE

La regione Puglia e la rete ITENETs tra accordi siglati e obiettivi futuri

156

18/10 Inform

Associazionismo sociale:proposta di legge di modifica per permettere l’applicazione alla Associazioni delle comunità italiane all’Estero

157

18/10 AISE

La regione Campania approva le linee guida per i corregionali residenti all’estero

159

18/10 Italplanet .it

Lombardia - Cile: siglato accordo di collaborazione 160

18/10 AISE

Dall’On. Narducci una proposta di legge per estendere la legge sull’Associazionismo di promozione sociale anche ai sodalizi italiani all’Estero

162

18/10 AISE

La Regione Campania approva le linee guida per i corregionali residenti all’estero

163

18/10 Inform Riunioni delle Commissioni a latere dell’Assemblea Plenaria di novembre 164

19/10 Inform Antonio Bruzzese: una finanziaria feconda per gli Italiani in Italia, ma avara per gli Italiani all’Estero 165

19/10 Inform Gli interventi per i campani all’estero e di ritorno nella regione 167

19/10 Inform

Rino Giuliani (Presidente CNE): “Un concreto riconoscimento del ruolo attuale dell’associazionismo nazionale d’emigrazione”

168

22/10 News Italia Press

“Ma quale fuga di cervelli?” 169

22/10 Inform Volpini (ACLI) fa il punto sulla proposta di legge per l’estensione dei benefici della legge 383 all’associazionismo per gli italiani all’estero

171

22/10 News Italia Press

E’ italiano il nuovo Presidente dei Jeunes Europèens Fèdèralistes 173

22/10 AISE Economia, formazione professionale, cultura e ambiente : Veneto e Tunisia siglano un nuovo protocollo d’intesa

174

22/10 AISE Interventi/ Ma quale fuga di cervelli? Il primo symposium sul settore delle biotecnologie in Italia ad Ausbiotech 175

22/10 AISE Dalla Puglia il Piano 2007 per gli interventi a favore dei corregionali emigrati

177

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Ottobre 2007

8

23/10 AISE

Tra gli emendamenti alla riforma del Parlamento tanti quelli per eliminare gli eletti all’estero/Cassola (verdi): C’è una grande coalizione trasversale contro gli italiani all’estero

178

23/10 Gente d’Italia

L’Associazione dei Pugliesi è ancora in attesa di fondi 179

24/10 AISE 60 anni dell’ANFE/ Al via domani i festeggiamenti dell’ANFE con il convegno “Emigrazione ed Immigrazione oggi”

180

24/10 AISE Borse di studio per studenti universitari sardi residenti in Italia e all’estero 181

24/10 AISE A Franco Tirelli la medaglia dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana 182

24/10 AISE Prosegue con successo l’attività del progetto”Occupazione e Sviluppo” della comunità degli Italiani all’Estero in Argentina

183

25/10 AISE Domani alla Farnesina il convegno “Museo nazionale delle migrazioni : l’Italia nel Mondo il mondo in Italia” 184

25/10 News Italia Press

Grande partecipazione a Bruxelles all’incontro per celebrare il 50° della Associazione Trentini nel mondo 185

25/10 AISE L’industria ittica italo-argentina in un libro di Roberto Pennisi 186

25/10 ItalPlanet Uniti,in nome della Sicilianità 187

26/10 Gente d’Italia

Stamattina alla Farnesina il Convegno sul Museo Nazionale delle Migrazioni 189

26/10 AISE Conclusa l’analisi, ora occorre rapidità per la realizzazione del museo: Le conclusioni del Vice Ministro Danieli al Seminario alla Farnesina

190

26/10 AISE Il Sen. Micheloni al Seminario alla Farnesina : compito del Museo Nazionale sarà anche quello di riparare le fratture tra generazioni di emigrati

192

26/10 AISE Non un semplice museo ma un osservatorio delle nuove mobilità: Presentate le linee progettuali del Museo Nazionale delle Migrazioni

193

26/10 AISE Prencipe (CSER) presenta il Museo Nazionale delle Migrazioni/Le esperienze dei musei delle migrazioni sparsi nel Mondo

195

26/10 Pronto Italia

Italiani nel Mondo: Nascerà a Roma il Museo delle Migrazioni 197

26/10 AISE Celebrare documentare e raccontare le migrazioni:Gli obiettivi del futuro Museo negli Interventi pomeridiani alla Farnesina

199

26/10 News Italia Press

Le anticipazioni dal “Messaggero di Sant’Antonio” di novembre 201

29/10 Italian Network

“Casa Puglia” diventa realtà a Montreal con la Federazione delle Associazioni Pugliesi in Canada 201

29/10 AISE

Seminario CNE a Napoli/Idee innovative e rinnovamento per affrontare le sfide e proiettare l’Associazionismo nel futuro :La ricetta dell’On. Narducci per l’Associazionismo

205

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Ottobre 2007

9

29/10 News Italia Press

L’editoriale di corrispondenza Italia sul “rischio del peggio” per gli Italiani all’estero 207

29/10 Italian Network

Seminario CNE a Napoli On. Narducci : “Grave errore puntare solo sull’integrazione. Rinnovamento per affrontare le sfide e proiettare l’associazionismo nel futuro

209

30/10 Italian Network

Associazioni CNE-Giuliani (Pres.) / “Fra i progetti avviati: concertazione con i giovani italiani all’estero. Positiva proposta dell’On. Narducci sulla riforma L. 383

211

30/10 Gente d’Italia

Franco Danieli : “Consolidamento dei rapporti con L’Italia e l’Europa” 213

30/10 L’Italiano Lingua italiana, a rischio estinzione in Europa 214

30/10 News Italia Press

Narducci al Seminario CNE parla di associazionismo e mobilità dei cervelli 215

30/10 News Italia Press

CNE bilancio positivo del seminario di Napoli 217

30/10 AISE Da venerdì a Mar del Plata il I Congresso Internazionale dei giovani abruzzesi nel mondo promosso dal CRAM 219

30/10 AISE Ha origine italiane il neo eletto Governatore della provincia di Cordoba:Le congratulazioni dell’IIFS 220

30/10 AISE Seminario CNE a Napoli/Giuliani : Rinnovamento delle Associazioni e spazio ai giovani 221

30/10 Consulta Nazionale

Emigrazione

Comunicato Stampa della CNE sul Seminario di Napoli 222

31/10 Inform Missione di Danieli in Sud Africa 223

31/10 Inform Antonella Rebuzzi (FI). Se non ci fossero le testate “dedicate”,gli italiani nel Mondo sarebbero tagliati fuori da qualsiasi notizia

224

31/10 News Italia Press

Bartolo Ciccardini racconta il IX Congresso Mondiale di Ciao Italia 225

31/10 AISE Dall’ On. Romagnoli (FI) un DDL sull’editoria : il testo della proposta di legge 228

31/10 News Italia Press

Il Ministro Bonino a New York incontra la business community italiana 230

31/10 News Italia Press

Rebuzzi: “Più risorse all’informazione italiana nel Mondo” 232

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Ottobre 2007

10

Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 185 Anno XIV,

1 Ottobre 2007

L'Onorevole Franco Narducci nuovo Presidente dell'UNAIE Belluno - L'assemblea generale dell'UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, di cui fa parte anche l'ABM, rappresentata nell'occasione dal nostro direttore Patrizio De Martin), svoltasi a Trento il 28 scorso, ha eletto all'unanimità l'Onorevole Franco Narducci, parlamentare eletto sulla Circoscrizione Estero, ripartizione Europa, Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all'estero della Camera, e già Segretario Generale del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero), suo nuovo Presidente, confermando quali presidente onorario e presidente emerito rispettivamente il Senatore Mario Toros e l'Avvocato Dino De Poli, e, salvo alcune variazioni, il Consiglio Direttivo uscente. Introdotta da una relazione di Domenico Azzia, Presidente uscente dell'UNAIE e Presidente mondo di Sicilia nel Mondo, che ha riassunto la molteplice attività dell'Associazione negli ultimi tre anni, l'assemblea ha trattato ampiamente numerosi temi di attualità riguardanti gli Italiani nel Mondo, i nuovi immigrati, la modifica alla legge 383 per un sostegno all'associazionismo in emigrazione, il 40° dell'UNAIE che verrà celebrato a Roma la prossima primavera. L'Assemblea ha poi proseguito i suoi lavori nel convegno sui temi della globalizzazione, umanesimo, integrazione e convivenza, continuato anche il giorno successivo. Il prossimo 8 novembre, a Treviso, il nuovo Direttivo si riunirà per la distribuzione degli incarichi, la nomina dei vicepresidenti, dell'esecutivo e del direttore. "Al neo presidente i vivi complimenti e il cordiale augurio dell'ABM, che insieme esprime a Domenico Azzia il ringraziamento più sentito per il suo impegno, che ha ridato slancio e vigore all'UNAIE" recita in una nota ufficiale l'ABM. News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140243

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Rassegna Stampa a cura dell’Osservatorio sul Lavoro e sulla Formazione degli Italiani all’Estero

Ottobre 2007

11

SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI

1° ottobre 2007

SI È CONCLUSO IL LXXVIII CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI: APPUNTAMENTO A BOLZANO NEL 2009

Si è concluso domenica 30 settembre il LXXVIII Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri, presieduto dal Presidente della “Dante”, Ambasciatore Bruno Bottai e posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Il Congresso, appuntamento biennale che indica le linee della politica culturale e linguistica della “Dante”, Istituzione impegnata per la diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo, era stato inaugurato venerdì 28 settembre in Campidoglio sul tema “Carducci 2007: solo un anniversario?” alla presenza di numerose autorità, tra cui il Capo Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del

Consiglio dei Ministri e Vicepresidente della “Dante”, Paolo Peluffo, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Franco Levi, il Vicesindaco del Comune di Roma, Mariapia Garavaglia e di oltre 200 delegati dei Comitati esteri provenienti da più di 60 Paesi.

Numerosi i ricorsi storici che legano la Società Dante Alighieri al poeta maremmano, primo premio Nobel italiano nel 1906. Fu proprio Giosue Carducci, infatti, a fondare nel 1889 la Società Dante Alighieri e a lui si deve l’idea di dare all’Istituzione il nome del Sommo Poeta, riferimento più significativo alla nascita della comune lingua nazionale. Memorabili le parole pronunciate da Carducci il 12 marzo del 1890 in occasione del discorso inaugurale del Comitato di Bologna, di cui promosse la costituzione assumendone la presidenza: «...La nostra non è una Società letteraria né politica, ma qualcosa di più nobile e di più alto, una Società Nazionale, sorta col proposito, non di aggredire alcuno, ma di difendere ciò che è il nostro patrimonio e la nostra speranza: la lingua e la nazionalità italiana».

Per ricordare la figura di Giosue Carducci, di cui nel 2007 ricorre il primo centenario della morte, si sono alternate relazioni e conferenze di illustri docenti universitari, tra cui i proff. Emilio Pasquini, Lorenzo Tomasin, Luca Serianni, Enrico Tiozzo, Roberto Balzani, Michele Loporcaro e Alberto Casadei, i quali hanno approfondito alcune tra le più attuali tematiche carducciane. Si sono svolte, inoltre, letture di poesie del poeta eseguite dai giovani attori

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Rassegna Stampa a cura dell’Osservatorio sul Lavoro e sulla Formazione degli Italiani all’Estero

Ottobre 2007

12

dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, diretti dal regista Giuseppe Bevilacqua.

Altro importante omaggio al padre fondatore della “Dante” è stato la mostra “Vivere come l’uragano. Giosue Carducci (1835-1907)”, curata da Marco Veglia, del Dipartimento di Italianistica dell'Università di Bologna, ed inaugurata in Palazzo Firenze giovedì 27 settembre. Letteratura, politica, magistero accademico, esperienze libertarie, affetti familiari e passioni amorose, poesie e prose del più rappresentativo intellettuale italiano del secondo Ottocento sono state rievocate nell’esposizione attraverso una scelta di immagini esemplari, accompagnate da una sintetica biografia e da suggestive citazioni tratte dalle opere carducciane. Ne è uscito il ritratto composito di un uomo e di uno scrittore libero, che non cercò mai il plauso altrui, ma volle risolutamente rimanere fedele alla sincerità verso se stesso: “se vivere si dee”, scrisse Carducci all’amico Giuseppe Chiarini il 1° luglio 1869, “vivere almeno come l’uragano…”.

Di grande importanza anche la scelta di Roma e del Campidoglio quale sedi dell’evento. Nella città capitolina, infatti, la “Dante Alighieri” ha tenuto nel 1890 il suo primo Congresso Internazionale alla presenza del Sindaco di Roma e Vicepresidente della Società, Ernesto Nathan, che con Carducci contribuì alla fondazione della “Dante Alighieri”. Da allora altri sette Congressi Internazionali si sono svolti a Roma negli anni 1891, 1895 (in occasione del 25° anniversario dell’annessione di Roma all’Italia), 1911 (in concomitanza con le celebrazioni del cinquantenario del Regno d’Italia), 1932, 1946, 1947 e 1989, con interventi di personalità che hanno scritto pagine indimenticate nella storia politica e culturale della città e dell’intero Paese.

Nel corso della giornata inaugurale, al termine del saluto delle autorità, è stato consegnato il diploma di benemerenza con medaglia d’oro della Società Dante Alighieri al giornalista e scrittore Beppe Severgnini, sempre attento alle tematiche legate alla tutela e alla valorizzazione della lingua italiana, del cui uso ha scritto su importanti quotidiani e periodici nazionali e ha parlato davanti a docenti e studenti di prestigiosi atenei italiani e stranieri, ai traduttori e interpreti dell’Unione Europea e ai soci di vari Comitati esteri della “Dante”. Durante l’inaugurazione sono inoltre stati presentati i risultati dei sondaggi commissionati dalla Società Dante Alighieri e realizzati dall’Istituto Piepoli, da IPSOS e da GfK Eurisko sul rapporto tra i giovani e i grandi personaggi della nostra letteratura e su quello tra gli italiani e la”loro” lingua.

Riconoscimenti sono stati consegnati nella giornata conclusiva anche ai partecipanti del XXVI Premio di Cultura della Società Dante Alighieri sul tema “Carducci 100 anni dopo: un confronto tra il mondo classico e il moderno”, che ha coinvolto i giovani delle scuole di tutta Italia e del mondo nella creazione di un’opera inedita in forma di poesia, di prosa, di disegno, di pittura o di fotografia, con uno sguardo particolare alle tematiche carducciane. Sono intervenute a ritirare i premi assegnati quasi 200 giovani e le delegazioni delle scuole di tutta Italia. Per la sezione riservata agli studenti stranieri ha ritirato il premio Oriana Biscaini Chiron, studentessa proveniente dal Comitato argentino di La Plata, prima classificata.

Il LXXIX Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri si svolgerà nel 2009 a Bolzano.

Fonte : : http://www.ladante.it/comunicati/template.asp?idCom=0&id=2007/071001_congresso.asp&dx=&rs=2007/

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AGI e la Cooperazione Italiana allo Sviluppo 1 Ottobre 2007 ITALIA-SUDAMERICA: RAPPORTI ECONOMICI E CULTURALI PIU' STRETTI (AGI) - Milano, 1 ott. - Europa e America Latina hanno comuni vincoli storici e di identita', ma

hanno anche interessi economici e politici simili. Ma soprattutto condividono la medesima visione

del mondo fondata sul valore della persona, e quindi della liberta' e della democrazia. Nonostante

questo, pero', rimangono inesplorate ancora diverse strade e molte potenzialita' ancora

inespresse. Da queste considerazioni e' partito l'intervento del presidente della Regione

Lombardia, Roberto Formigoni, al convegno 'Italia, America Latina insieme verso il futuro.

Sviluppo, partenariato e ruolo delle Regioni', uno degli appuntamento preparatori della terza

conferenza nazionale Italia-America Latina, in programma a Roma il 16 e 17 ottobre.

"Questa condivisione di valori e di aspetti culturali - ha sottolineato Formigoni - e' visibile anche

nell'ambito economico, caratterizzato, come quello lombardo, da una forte presenza di piccole e

medie imprese". Da tutto cio', quindi, "nascono manifestazioni e iniziative per incrementare punti di

contatto e scambi di esperienze e conoscenze". Negli ultimi dieci anni, Regione Lombardia ha

sottoscritto numerosi protocolli d'Intesa, accordi bilaterali e progetti di cooperazione, ma soprattutto

ha creato le premesse per un piu' stretto rapporto tra le imprese nate sulle due sponde

dell'oceano. "E lo abbiamo fatto - ha spiegato il presidente lombardo - perche' compete anche alle

istituzioni subnazionali, che devono operare in rete con gli altri soggetti del mondo produttivo

(utility, universita', Camere di commercio) promuovere all'estero le imprese e i sistemi di impresa e

attivare tutti quei rapporti e strumenti di sostegno che possono favorire l'insediamento e la

penetrazione nei mercati esteri". Da qui il progetto per lo sviluppo di poli settoriali e distretti

industriali in Brasile e il Protocollo d'Intesa con lo Stato di Nuevo Len, in Messico, per una

collaborazione di carattere sociale, culturale, commerciale, turistico e formativo.

Rispetto alle relazioni gia' avviate, pero' - ha fatto notare Formigoni - le istituzioni e i sistemi

territoriali "devono coinvolgere e valorizzare tutti quegli attori, anche emergenti, che possono

contribuire con maggiore efficacia allo sviluppo del sistema. Perche' nell'epoca della

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globalizzazione le Regioni devono favorire un sistema di relazioni internazionali 'a rete' in cui siano

riconosciute come co-protagoniste". Questa esperienza, sempre secondo il presidente lombardo,

e' particolarmente importante nella cooperazione allo sviluppo "che non deve essere intesa in una

logica assistenziale, ma come forma di sostegno ai Paesi che patiscono squilibri, investendo

innanzitutto sul miglioramento del capitale umano e delle strutture istituzionali e sociali".

In questa mutata prospettiva ben si inserisce l'azione delle Banche Regionali di Sviluppo che

contribuiscono alla stabilizzazione delle economie, alle riforme strutturali, alla sostenibilita' e alla

riduzione delle crisi finanziarie dei Paesi in cui operano, permettendo l'accesso dei Paesi

emergenti e in via di sviluppo ai mercati finanziari e allo scenario internazionale. 'E' questa - ha

sottolineato il presidente Formigoni - la forma di cooperazione che lascia spazio alle Regioni

italiane per lavorare insieme alle Banche e dunque e' sempre piu' indispensabile far crescere

istituzioni in un'ottica sussidiaria sfruttando quel 'capacity building' attraverso cui un Ente di

governo come il nostro puo' far fare un salto di qualita' ai Paesi con cui collabora'. Da queste

convinzioni sono scaturiti importanti interventi soprattutto in ambito sanitario come i gemellaggi tra

alcune strutture ospedaliere di Montevideo (Uruguay), Rosario (Argentina) e Belo Horizonte. 'Dalla

politica dunque - ha concluso Formigoni - deve venire una spinta fondamentale al consolidamento

delle relazioni euro-latinoamericane. Il mondo ha bisogno di una nuova politica per consolidare i

rapporti e, in questo senso, come sotto l'egida della Regione, Milano si e' trasformata nella capitale

del dialogo latinoamericano, l'Atlantico deve diventare il Mediterraneo del terzo millennio'.(AGI)

Fonte : http://cooperazione.agi.it/in-primo-piano/notizie/200710011655-cro-rt11150-art.html

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 185 Anno XIV,

1 Ottobre 2007

Anche la Federazione Esperantista Italiana contro le chiusure di Radio Rai International

Milano - Anche la Federazione Esperantista Italiana, con il suo Presidente, Renato Corsetti, scende in campo contro i tagli dei notiziari di Radio Rai International in 26 lingue (Da oggi Rai International chiude tutti i servizi informativi di onda corta News ITALIA PRESS N° 185 del 1° ottobre 2007).

Nel silenzio più assoluto della grande stampa d'informazione l'Italia, afferma il Presidente Corsetti, Rai International "ha annullato completamente la propria presenza informativa in lingue straniere nel mondo non soltanto chiudendo, dal primo ottobre, le trasmissioni ad onda corta, ma anche cancellando le lingue dal satellite e da internet. La decisione presa dalla Rai e da Rai International alla luce della nuova Convenzione con la presidenza del Consiglio dei Ministri era da tempo nell'aria. Già da anni si parlava della possibile chiusura delle trasmissioni in esperanto ed in altre lingue dell'est europeo".

Ci eravamo mobilitati per l'esperanto, continua Corsetti, ricordando che l'Italia stato uno dei primi Paesi a trasmettere in questa lingua internazionale, "ma siamo rimasti sconcertati nell'apprendere da fonti sindacali e da siti specializzarti la decisione della cancellazione totale delle lingue estere lasciando così il monopolio totale alla BBC, a Radio France, alla Deutsche Welle, alla Voce dell'America, alla Radio Vaticana fino a radio Pechino, radio Mosca e Radio Cairo". Innanzi tutto ci sarebbe da interrogarsi come mai tutti i grandi e molti medi Paesi continuino ad avere ed anzi per alcuni aspetti potenzino la loro presenza internazionale nelle lingue locali, afferma Corsetti. "Alcune ricerche dimostrano e confermano come la presenza informativa e culturale avvantaggi l'immagine di un Paese ed i suoi prodotti, permetta di affiancare la politica estera e di cooperazione. Personalmente, fino a pochi mesi fa sono stato

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Presidente della Associazione Esperantista Mondiale, ho potuto trovare conferma di come l'ascolto delle trasmissioni, nel nostro caso in esperanto, interessasse gli associati di tutto il mondo e permettesse loro di avvicinarsi di più all'Italia ed alla sua cultura, tanto che in occasione del Congresso mondiale di esperanto a Firenze dello scorso anno, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ottenemmo un sostegno anche del Ministero degli Esteri per l'edizione in esperanto de 'I promessi sposi'. Ma, al di là delle trasmissioni in Onda Corta (anche se da alcuni anni si sta sperimentando il DRM- Digital radio mondiale, avviato a Parigi nel 1996 da Radio France, Deusche Welle, Voice of America e Thomcast), l'inserimento della lingua sul sito internet di Rai International e la sua diffusione via satellite aveva dato un ulteriore contributo all'attenzione del mondo esperantista, i cui membri sono sparsi nel mondo, verso l'Italia". Ora arriva la decisone di chiudere totalmente le trasmissioni in lingua "e non soltanto nell' 'inutile' esperanto, ma anche quelle in altre lingue locali (da quelle balcaniche a quelle dell'Europa orientale dove si è scatenata la presenza della grandi radio internazionali: francesi, inglesi, tedesche e statunitensi) . A questo punto l'interrogativo è quale modello di politica estera porti a tale abbandono, mentre si parla di maggiore presenza italiana nel Mediterraneo ma anche in aree più lontane" conclude il Presidente Renato Corsetti.

News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140234

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SERVIZI DEL GIORNO 1 Ottobre 2007 ore 16.25 Informazione INTERVENTI/ CANCELLATA L’ONDA CORTA DA RAI INTERNATIONAL L'ITALIA AZZERA LA PROPRIA PRESENZA INFORMATIVA IN LINGUE STRANIERE – DI RENATO CORSETTI ROMA\ aise\ - Dal Presidente della Federazione Esperantista Italiana, Renato Corsetti, riceviamo e volentieri pubblichiamo. “Egregio Direttore, nel silenzio piu' assoluto della grande stampa d'informazione l'Italia ha annullato completamente la propria presenza informativa in lingue straniere nel mondo non soltanto chiudendo, dal primo ottobre, le trasmissioni ad onda corta, ma anche cancellando le lingue dal satellite e da internet. La decisione presa dalla Rai e da Rai International alla luce della nuova Convenzione con la presidenza del Consiglio dei Ministri era da tempo nell'aria. Gia' da anni si parlava della possibile chiusura delle trasmissioni in esperanto ed in altre lingue dell'est europeo. Ci eravamo mobilitati per l'esperanto (L'Italia e' stato uno dei primi paesi a trasmettere in questa lingua internazionale), ma siamo rimasti sconcertati nell'apprendere da fonti sindacali e da siti specializzati la decisione della cancellazione totale delle lingue estere lasciando cosi' il monopolio totale alla BBC, a Radio France, alla Deutsche Welle,alla Voce dell'America, alla radio Vaticana fino a radio Pechino, radio Mosca e Radio Cairo. Innanzi tutto, ci sarebbe da interrogarsi come mai tutti i grandi e molti medi Paesi continuino ad avere ed anzi per alcuni aspetti potenzino la loro presenza internazionale nelle lingue locali. Alcune ricerche dimostrano e confermano come la presenza informativa e culturale avvantaggi l'immagine di un Paese ed i suoi prodotti, permetta di affiancare la politica estera e di cooperazione. Personalmente, fino a pochi mesi fa sono stato Presidente della Associazione Esperantista Mondiale, ho potuto trovare conferma di come l'ascolto delle trasmissioni, nel nostro caso in esperanto, interessasse gli associati di tutto il mondo e permettesse loro di avvicinarsi di piu' all'Italia ed alla sua cultura, tanto che in occasione del Congresso mondiale di esperanto a Firenze dello scorso anno, sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ottenemmo un sostegno anche del Ministero degli esteri per l'edizione in esperanto de “I promessi sposi”. Ma, al di la' delle trasmissioni in Onda Corta (anche se da alcuni anni si sta sperimentando il DRM- Digital radio mondiale, avviato a Parigi nel 1996 da Radio France, Deusche Welle, Voice of America e Thomcast), l'inserimento della lingua sul sito internet di Rai International e la sua diffusione via satellite aveva dato un ulteriore contributo all'attenzione del mondo esperantista, i cui membri sono sparsi nel mondo, verso l'Italia. Ora arriva la decisone di chiudere totalmente le trasmissioni in lingua e non soltanto nell' "inutile" esperanto, ma anche quelle in altre lingue locali (da quelle balcaniche a quelle dell'Europa orientale dove si e' scatenata la presenza della grandi radio internazionali : francesi, inglesi, tedesche e statunitensi) . A questo punto l'interrogativo e' quale modello di politica estera porti a tale abbandono, mentre si parla di maggiore presenza italiana nel Mediterraneo ma anche in aree piu' lontane. Sarebbe interessante avere queste risposte come esperantisti, ma anche e soprattutto come italiani.(renato corsetti*\aise) *Presidente della Federazione Esperantista Italiana Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47539

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 185 Anno XIV,

1 Ottobre 2007

Firma del Programma Esecutivo di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Brasile

Roma - E stato firmato nei giorni scorsi al Ministero degli Affari Esteri italiano il Programma Esecutivo di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Brasile. Il Programma, della durata di tre anni – 2008 / 2010,

consentirà di rafforzare la cooperazione scientifica-tecnologica tra i due Paesi, attraverso lo scambio di ricercatori, esperti e tecnici nell'ambito della realizzazione congiunta di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica.

"La firma di tale strumento, segna un ulteriore passo nel quadro delle già eccellenti relazioni bilaterali, di cui sono

espressione, solo per ricordare gli eventi più significativi, la visita del Presidente del Consiglio Prodi in Brasile il 26 e 27

marzo 2007, il Consiglio di Cooperazione italo-brasiliano, che avrà luogo in Brasile il 27 novembre del corrente anno e la

visita che il Presidente brasiliano Lula effettuerà in Italia nella primavera del prossimo anno" si afferma dalla Farnesina.

News ITALIA PRES

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=245&info=140263

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SERVIZI DEL GIORNO 1 Ottobre 2007 ore 15.07 Italiani nel Mondo INTERVENTI / LA CONTINENTALE CGIE DI MIAMI? UNO SCHERZETTO DA 130 MILA EURO SENZA ALCUN COSTRUTTO – DI GIAMPIERO PALLOTTA SYDNEY\ aise\ - Accennerò brevemente alla politica italiana. E’ impossibile capire cosa stia la

accadendo. Prodi appare come un pugile suonato ormai consapevole che presto si abbatterà su di lui il

pugno del KO. I partiti della maggioranza si azzuffano giornalmente su tutto. Il comico “qualunquista”

Grillo vuole mettere i bollini blu ai comitati come si fa con le banane. Il Presidente della Repubblica sgrida

tutti i giorni i “politicanti” di smetterla con lo squallido teatrino in TV. Di Pietro è sempre più in disaccordo

con Mastella e vuole che Visco si dimetta. Secondo la Procura, la condotta di Visco è stata “illegittima, ma

non illecita”. Di fatto Visco è del tutto delegittimato. In altri tempi sarebbe stato scandalo ma, visto che

ogni giorno c’e’ ne uno, la gente non ci fa più caso.

E’ più opportuno, dopo tanto tempo, ritornare a parlare del CGIE. A molti ancora sfugge il significato di

questa misteriosa sigla che sta per: Consiglio Generale Italiani all’Estero. Cosa serve e cosa fa? L’unica

cosa certa è che da 17 anni, con il denaro pubblico, fa viaggiare “gratis” intorno al mondo i 94 membri

(65 eletti all’estero e 29 nominati dal Governo). E ricevono anche una “congrua diaria”. Come sono eletti i

rappresentanti del CGIE in Australia (ma il sistema e’ identico in tutto il mondo)? In ogni Stato

australiano sono stati “costituiti” (sorvoliamo come) i COMITES (Comitati degli Italiani residenti

all’Estero). Anche questa sigla rimane ancora “misteriosa” ai più e fa sorgere spontanea due domande: a

che cosa servono e che cosa fanno? L’unica cosa apprezzabile è che ogni anno il COMITES (di Sydney)

offre un pranzo “gratis” alla comunità italiana. Avete mai provato a prenotarvi? Ma una delle sue funzioni

più importanti dei COMITES di tutta l’Australia e’ quella di nominare quattro delegati che facciano parte

del CGIE. Quindi gli eletti partecipano periodicamente alle numerose assemblee a Roma, ma anche in

altre città di tutto il mondo. E’ stata ottima l’idea iniziale d’istituire questi “organismi” che dovevano

essere, per Statuto, i portavoce delle esigenze degli italiani nel mondo presso il Governo italiano. Ma,

come spesso accade, le buone idee rimangono soltanto tali e non producono gli effetti sperati se vengono

gestite dalle persone sbagliate. Per il più questi “organismi” sono composti di persone impiegate presso i

Patronati o da persone che hanno molta disponibilità di tempo per partecipare ai “lavori” delle molteplici

assemblee annuali. L’amara constatazione è che sia i COMITES e sia il CGIE, dalla loro costituzione,

hanno prodotto pochissimo o vicino al nulla d’apprezzabile a beneficio della collettività italiana. Questi

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“organismi” sono serviti (e ancora servono) ad alcune persone come “trampolini” di lancio, come

“vetrine” per mettersi in mostra. Sicuramente alla maggioranza di voi è sfuggita la notizia che, la

Commissione Continentale dei Paesi anglofoni Extraeuropei del CGIE, ai primi di questo mese, ha

“conclusa” a Miami un’ennesima assemblea. Per ben tre giorni hanno “lavorato” intensamente all’interno

del prestigioso Colonnade Hotel, uno dei più lussuosi alberghi di Miami. Uno scherzetto da 130 mila euro.

Alla fine le conclusioni sono state le solite di sempre: 1) l’esigenza di una connessione più organica tra

CGIE e COMITES, 2) maggiore collegialità nelle decisioni con il coinvolgimento dei consiglieri sulle linee

strategiche del CGIE, 3) un rapporto più stretto nello scambio d’informazioni tra i vari organismi, 4)

l’esigenza di una riforma sostanziale del CGIE, 5) riforma della legge 153 relativa alla diffusione della

lingua e cultura italiana nel mondo, 6) conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo, 6) revisione della legge

elettorale per garantire migliore regolarità nel voto degli italiani all’estero, 7) riforma della rete consolare

per adeguarla alle mutate esigenze, 8) riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana,

9) adeguamento della programmazione di Rai International alle attese degli italiani all’estero, 10)

modifiche al bando del ministero del lavoro relativo ai corsi di formazione professionale per gli italiani che

vivono nei Paesi extra Unione Europea. Dopo tre giorni “d’intenso” dibattito, hanno deciso di rimandare il

tutto ad un confronto più serrato a novembre, all’assemblea plenaria del CGIE, in programma a Roma.

Hanno aggiunto che sarà quella l’occasione per trarre un bilancio di questa tre giorni di Miami, dedicata

alle problematiche dei Paesi anglofoni e dei risultati cui perverranno la Commissione Continentale Europa

e Nord Africa ( in programma a fine settembre ) e la Commissione Continentale America Latina ( a metà

ottobre). Da quanto sopra e’ evidente a tutti che i signori “delegati” a Miami, hanno soltanto

“chiacchierato” di argomenti che dibattono da anni. Diciamolo chiaro: non hanno fatto un bel niente (la

parola appropriata sarebbe un’altra) nell’interessare e per utilità “concreta” della comunità italiana

all’estero. Marco Fedi è uno che nel CGIE ci ha sguazzato sin dalla sua fondazione. Ora da parlamentare

ci fa sapere che “l’Italia non è un Paese normale”. Una volta tanto sono d’accordo con lui. E’ vero, la

normalità ci sarà quando spariranno i troppi “politicanti” come lui. Ricordate la sua “solenne” promessa di

dimettersi dall’Ulivo se a luglio non era approvata la legge per la riacquisizione della cittadinanza italiana?

Siamo a fine settembre e la legge non è passata, ed ora Fedi c’informa che: “Sui tempi è difficile fare i

pronostici…..la speranza e’ che la legge possa aver via libera della Camera a fine dell’anno”. Per coerenza

dovrebbe dimettersi: ma neppure a pensarlo! Se Grillo lo sapesse sparerebbe anche a lui un forte e

chiaro “V”. (giampiero pallotta*\aise)

* Segretario Generale Azzurri nel Mondo NSW

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47531

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SERVIZI DEL GIORNO 1 Ottobre 2007 ore 13.13 Italiani nel Mondo

VOCE D’ITALIA (VENEZUELA)/ RAI INTERNATIONAL PENSA AL FUTURO E

PUNTA SULL’INFORMAZIONE DI RITORNO – DI PIERO ARMENTI

CARACAS\ aise\ - "Solo due giorni a Caracas per Piero Badaloni, con il suo staff al seguito. Incontra la collettività

italiana, in due riunioni riservate, organizzate dall’ambasciatore Maccotta e dal console Pontesilli. Non viene messo in

agenda nessun appuntamento aperto al pubblico. Sarebbe stato meglio farlo. Badaloni arriva a Caracas con il viso

pulito del bravo boy scout un po’ stanco per il viaggio. Pacifico per condanna fisiognomica, decide di ascoltare gli

italiani che vivono in Venezuela. Li ascolta per davvero, prende appunti. Non promette mari e monti, si impegna a

fornirli". In occasione della visita di Badaloni in Venezuela, Pietro Armenti ha intervistato il direttore di Rai

International per la Voce d’Italia, quotidiano diretto a Caracas da Gaetano Bafile.

"D. Direttore Badaloni, cambierà Rai International?

R. Il palinsesto prevede una serie di novità.

D. Iniziamo.

R. Innanzitutto un approfondimento di un’ora in diretta, Italia News, dalle 13 alle 14 ora italiana.

D. Un’ora strategica?

R.Certo, perché è un buon orario dal Venezuela all’Australia. Questo spazio alterna notizie ad approfondimenti su

grandi temi internazionali. Dal 1 ottobre partirà un altro contenitore quotidiano di 15 minuti che raccoglie l’eredità di

Qui Roma, che adesso si sdoppia in Italia News da una parte e Italia chiama Italia dall’altra. Quest’ultimo programma è

dedicato all’informazione di ritorno.

D. Ma Rai International comunque non si vede in Italia, come la facciamo l’informazione di ritorno?

R. Il segnale di Rai International sarà visibile anche in Italia entro un paio di mesi, e così finalmente realizzeremo

questo dialogo a distanza tra le due Italie.

D. Continuiamo con le novità.

R. Ad ottobre ci sarà un nuovo contenitore di tre ore, nel primo pomeriggio ora locale (non italiana), all’interno del

quale ci saranno due novità, uno spazio dedicato alla divulgazione della lingua italiana, e la ripresa di Sportello Italia,

spazio di servizio, dedicato ai problemi delle comunità italiane, condotto da Gigliola Cinquetti. A questo si alternerà una

selezione dei programmi tradizionali della fascia oraria pomeridiana della Rai, come Piazza Grande. Quindi nel

pomeriggio si alterna informazione e intrattenimento. Così accontentiamo sia il pubblico femminile che ama di più

l’intrattenimento, sia il pubblico maschile che ama di più l’informazione.

D. Ci saranno nuovi canali oltre a Rai International?

R. Stiamo preparando due canali tematici, uno all news e uno dedicato allo sport.

D. Quando andranno in onda?

R. Non dipende da noi. Noi come staff siamo pronti, dobbiamo aspettare che le strutture tecniche della Rai che ci diano

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il via.

D. Il programma all news come sarà?

R. Solo informazioni, in collaborazione con Rai news e Euronews

D. Direttore, ma chi è il telespettatore ideale di Rai International?

R. Il giro del mondo mi ha consentito di avere le idee più chiare, c’è un dieci per cento tradizionale, più anziano, che

vuole più attenzione su se stesso, e va rispettato.

D. Ma non è l’unico pubblico di riferimento?

R. Sì, c’è un’altro target, è il mondo imprenditoriale, le persone fuori per lavoro, che vogliono essere informati e

vogliono essere aggiornati su quello che succede in Italia. E poi c’è una parte più giovane, vogliamo rivolgerci anche ai

giovani, magari figli di stranieri che amano l’Italia

D. Intanto in Venezuela molti sono scontenti. Poche informazioni sugli italiani in Venezuela.

R. Siamo un canale unico, il segnale in America va dall’Alaska alla terra del fuoco, ci sono comunità in Canada, Stati

Uniti, a Boston, a New York, ci sono in Venezuela, Argentina, Cile. In un canale unico dobbiamo parlare di tutte queste

comunità dobbiamo fare attenzione a tutte le iniziative. Bisognerà trovare una formula che consenta di trovare una

mediazione tra le esigenze di tutti.

D. Sì, però qui manca un giornalista che possa fare i servizi, manca un referente?

R. Ci stiamo attrezzando, il lavoro di Gianni Raso e Stefano Casini è fondamentale, proprio perché vogliamo rafforzare

questa rete. Per me questo giro serve per capire, assieme a Giovanni Celsi, ma serve anche per costruire una rete di

referenti locali, in modo da avere notizie, immagini sulle realtà locali, anche in Brasile e in Venezuela. Abbiamo fatto

un accordo con Telesur per avere da loro un appoggio tecnico e logistico in tutto il Sud America.

D. E in cambio voi cosa fornirete?

R. Da parte nostra forniremo a Telesur programmi e immagini, quelli che loro ritengano utili.

D. Trasmetterete i servizi Telesur in Italia?

R. No, nessun servizio di Telesur da noi.

D. Altra nota dolente, il palinsesto Rai.

R. Ci abbiamo lavorato in questi nove mesi. Abbiamo preparato il nuovo palinsesto. È stata una vera e propria

ricostruzione: era un palinsesto caotico, senza orari.

D. Allora cerchiamo di sottolineare le linee generali di questa programmazione.

R. Tutto l’approfondimento giornalistico l’abbiamo messo in seconda serata. Soprattutto sugli orari locali, perché

mandare Ballarò in diretta... qui sarebbe arrivato alle 3 del pomeriggio e invece lo registriamo e lo mandiamo nella

seconda serata.

D. Nella prima serata invece?

R. Nella prima serata c’è una selezione di programmi d’intrattenimento leggero, nel preserale programmi che

valorizzano il patrimonio ambientale e culturale italiano, anche l’informazione di ritorno.

D. E nel pomeriggio?

R. Nel primo pomeriggio abbiamo inserito le fiction, e poi una fascia di programmi dedicata ai bambini.

D. Le risorse della Rai, sempre poche?

R. Rai interational costa dai 65- 60 milioni d’euro l’anno, arrivano dalla Presidenza del consiglio dei ministri. In cambio

la Rai deve rispettare gli impegni assunti, tra cui quello della promozione del sistema Italia nel mondo e l’ informazione

di ritorno. Cercheremo di sfruttare anche le nuove tecnologie.

D. Rai Internationala diventerà Rai Italia?

R. Sì, è una proposta". (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47521

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 185 Anno XIV,

1 Ottobre 2007

Il XXXI Premio Emigrazione per “Itala Gens” Pratola Peligna - E' appena uscito ed ha già conquistato un prestigioso alloro. Per "Itala Gens", edito

dalla IESA di Enzo Papi, non poteva esserci miglior debutto: una vittoria in un premio letterario che da anni si dedica alla tematica dell'emigrazione.

Sabato 29 settembre la giuria della XXI edizione del Premio Emigrazione di Pratola Peligna ha premiato con la vittoria il lavoro di ricerca storica e biografica edita dall'editore Enzo Papi (di

Roma) , da decenni in prima linea con le sue stampe d'arte e di pregio, e con particolare vocazione per le

opere biografiche.

"Gens Italica", nei suoi primi due volumi e nel tema "Le Americhe" rappresenta un vero e proprio compendio biografico di uomini e aziende che hanno "costruito l'America" o che nelle Americhe – dal Circolo Polare Artico

canadese alla Terra del Fuoco – hanno costruito il loro successo professionale. Un lavoro durato tre anni, nei quali uno staff composto da appassionati ricercatori e studiosi, ha ricostruito centinaia di storie individuali, proponendole ai lettori con un taglio divulgativo affinché possano essere lette come la trama di una storia dalle tante

sfumature.

"Gens Italica" Volume I e II, raccoglie nelle sue versioni elegantemente rilegate, un'epopea che spesso viene

dimenticata dagli italiani e che però di italiani nel Mondo si nutre. Nomi come Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci,

Giovanni Caboto sono ampiamente conosciuti nella storiografia ufficiale: decisamente sconosciuti ai più risultano le

storie di Giovanni da Verrazzano, Alessandro Malaspina, Giacomo Bove, Alberto Maria De Agostini, Giovanni Battista Pastene, Silvino Olivieri, Francesco Vigo, Giacomo Beltrami...nomi che hanno legato il loro destino al

Continente Americano, incidendo altresì nella storia delle varie entità statali.

La vittoria al premio Internazionale Emigrazione di Pratola Peligna – appuntamento storico con la saggistica, la narrativa,

il giornalismo e la poesia dedicata all'emigrazione italiana – rappresenta il giusto coronamento di un progetto che in tre

anni – e con le sole forze economiche dell'editore - ha visto nascere la prima tappa di una collana che dovrebbe

raccogliere tutto il mondo italiano sparso nei vari angoli della Terra e che ai primi due volumi vede già aggiungersi il

terzo, dedicato ai successi professionali e aziendali italiani nel Nuovo Continente.

I primi volumi di questa prestigiosa collana sono stati consegnati alle massime autorità dello Stato Italiano (Presidente

della Repubblica, del Senato, della Camera dei Deputati) mentre è in via di preparazione la versione "economica" degli stessi, pensata per raggiungere attraverso le librerie il più alto numero di lettori. Ma qualsiasi sia la versione

scelta, l'opera merita davvero di essere sfogliata per la ricchezza della sua documentazione e per la facilità di

esposizione di un argomento spesso destinato solo agli addetti del settore. News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140229

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SERVIZI DEL GIORNO 1 Ottobre 2007 ore 11.33 Italiani nel Mondo

CORRISPONDENZA ITALIA/ LA STAGIONE DELLA FINANZIARIA 2008 E

LE PROBLEMATICHE DELL’EMIGRAZIONE

ROMA\ aise\ - "Con il mese entrante la politica italiana, travagliata dalle mille incertezze che la

caratterizzano, approda all’ormai unico appuntamento rimasto costante nella sua obbligata necessità. Ci

riferiamo alla sessione di bilancio per la Finanziaria 2008". A questa e alle urgenze avvertite dalle

comunità all’estero è dedicato l’editoriale di Corrispondenza Italia, organo d’informazione dell’Inas-Cisl,

rivolto al mondo dell’emigrazione ed ai suoi operatori, nel numero in uscita oggi, 1° ottobre.

"Non è certo una gran consolazione questa: in pratica parliamo di una scadenza senza onorare la quale

non potremmo più neppure "figurare" nel consesso europeo e internazionale. Ma non vogliamo affliggere

gli amici in Italia e i compatrioti all’estero, aggiungendo la nostra alle lamentazioni, ormai ripetitive e

banalizzate, sulla crisi cronica delle nostre istituzioni.

Piuttosto stringiamo il focus sugli impegni che più direttamente riguardano il ruolo e l’azione del nostro

patronato sul versante-migrazioni. Si tratta infatti di assicurare quel tanto di risorse indispensabili a

scongiurare l’ulteriore degrado delle strutture che operano in tale campo tentando, nei limiti delle

possibilità e delle buone volontà che pure permangono e resistono anche a livello politico e pubblico, di

razionalizzare funzioni e servizi a beneficio sia dei connazionali in emigrazione che, più in generale, di

quella mobilità globale dalla quale comunque siamo investiti e di cui siamo partner come Paese.

Il patronato Inas-Cisl non deve certo esibire titoli e carte d’identità per chiedere di contribuire al dibattito.

Siamo parte non marginale di un sistema che, con risorse pubbliche, ma soprattutto con le risorse

materiali e umane del sindacalismo solidale, offre servizi gratuiti a tutti gli emigrati italiani nonché alle

persone che lavorano o hanno lavorato nel nostro Paese o comunque hanno relazione con la comunità di

cui siamo membri, per origini, per matrimonio, per problematiche famigliari, per studio o anche soltanto

per "italofilia".

Sono arcinoti i punti più delicati e dolenti con i quali si confrontano non solo i nostri operatori Inas nei

Paesi di emigrazione, ma chiunque si proponga di sviluppare la sua operatività nel contesto dei rapporti

internazionali da o per l’Italia. Problemi di una rete consolare sovraccarica e ai limiti del collasso;

problemi della rappresentanza politica non certo risolti con la bacchetta magica della prima elezione di

deputati e senatori connazionali in Parlamento; il dibattito sulla nuova missione da affidare al Cgie per

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rilanciarne l’attività; la riforma dei Comites e del loro rapporto con la multiforme diversità dei contesti nei

quali vivono i connazionali; la riforma della legge 153 impellente non solo per venire incontro alle

seconde e terze generazioni dei giovani connazionali ma anche per gli stranieri che pensano ad un loro

avvenire in Italia; il rilancio dello strumento della formazione professionale anche in rapporto all’ottimale

utilizzo dei cofinanziamenti europei (Fse); il ruolo degli istituti di cultura e di enti mai abbastanza lodati

come la Dante Alighieri; la promozione della cooperazione scientifica e universitaria, in special modo con

l’America latina ma anche in rapporto ai ricercatori (giovani e non) italiani all’estero e all’attrazione di

studenti e studiosi stranieri nelle nostre università e istituzioni scientifiche; i temi della informazione e dei

mass-media italofoni a cominciare da Rai International certo, ma anche dalla stampa associazionistica

che si ostina a non voler morire, a dispetto di ogni sussiegosa e ingenerosa "ragionevolezza

modernizzatrice".

Ultimamente due eminenti personalità politiche "maturate" nel nostro mondo dell’emigrazione, sono

intervenute con saggezza ed equilibrio, oltre che con competenza, su queste problematiche. Parliamo del

vice ministro degli esteri Franco Danieli e del neo presidente del Comitato permanente della Camera per

gli italiani all’estero, on. Narducci. Ed è confortante prendere atto del vigore di propositi con cui essi, ad

esempio, guardano all’emergenza forse più acuta, quella che ha mandando in tilt la rete consolare:

un’emergenza che consta direttamente alle nostre strutture di patronato e agli operatori che si adoperano

a cooperare e collaborare, anche su versanti nei quali lo si deve fare in spirito di puro volontariato e per

solidarietà umana verso la nostra gente.

Che dire? Anche nella stagione della Finanziaria faremo la nostra parte come Inas, assieme a uomini e

idee di buona e qualificata volontà". (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47510

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2 Ottobre 2007

UIM: il monitoraggio della nuova emigrazione Roma - La UIM continua nell'analisi delle offerte di lavoro più interessanti che giungono dall'estero e che spingono molti giovani a lasciare l'Italia.

Sono medici, infermieri, informatici, esperti nella produzione e nella distribuzione, cuochi, pizzaioli, ballerini, animatori, solo per citare alcune delle professioni interessate da una offerta di lavoro che colpisce in modo trasversale il

mondo del lavoro italiano. L'analisi degli ultimi tre mesi ha rilevato diverse opportunità di lavoro provenienti soprattutto dall'UE a testimonianza della sempre più crescente intesa tra i Paesi membri. In Romania un'azienda italiana cerca un Direttore generale incaricato di coordinare l'attività, ottimizzare e

programmare la produzione. Mentre un'importante gruppo imprenditoriale dell'Emilia Romagna ricerca per la propria azienda agricola in Romania un perito agrario ed un perito meccanico.

Sono presenti anche in questo trimestre importanti occasioni di lavoro nel mondo della ristorazione. In tal senso

segnaliamo diverse opportunità di lavoro in Scozia, in Spagna, in Danimarca, in Gran Bretagna e in Australia per cuochi

specializzati nella cucina italiana, per esperti pizzaioli e pasticceri.

Nella campo della sanità e del turismo si registrano le offerte di lavoro più interessanti con più di quattrocento posti a disposizione. In particolare vi segnaliamo una richiesta dalla Spagna di settantuno medici specializzati in

pediatria, chirurgia, dermatologia, urologia e cardiologia per diverse strutture sanitarie tra le quali l'ospedale di Girona,

l'ospedale del Palmos e il centro Ospedaliero di San Juan de Dios di Leon, con tipologie di contratto a tempo

determinato e indeterminato e con una retribuzione annua compresa tra i quarantaduemila i sessantaduemila euro lordi,

a seconda delle diverse specializzazioni. Sempre in Spagna si cercano ventisei infermieri specializzati in vari settori:

geriatrico, ospedaliero, di medicina d'urgenza, radiodiagnostica e chirurgia, per sei di questi è previsto un impiego fisso

presso il Centro Ospedaliero "San Juan de Dios" con un salario compreso tra i ventiquattro e i trentamila euro lordi

l'anno.

Come per il trimestre precedente si registrano offerte di lavoro per farmacisti anche senza esperienza, interessati a trasferirsi nel Regno Unito con un'assunzione a tempo indeterminato ed uno stipendio da

quarantaquattromila a settantacinquemila euro lordi all'anno.

Nel campo della turismo è Eurodisney a primeggiare con molti posti di lavoro offerti a giovani di età compresa tra i

diciotto e i trenta anni. In particolare si cercano cento giovani da impiegare nella ristorazione come camerieri da sala, in

cucina come cuoco e aiuto cuoco, in portineria per primo contatto con i visitatori e consegna bagagli, in biglietteria per

vendita dei biglietti ed accoglienza dei visitatori, nel parcheggio per gestire la cassa ed assistere i visitatori e nella

vendita come responsabile di cassa nelle boutiques. Invece nel dipartimento dello spettacolo di Disneyland resort Paris

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si seleziona del personale per interpretare i ruoli dei suoi personaggi più famosi e partecipare alle parate in qualità di

ballerini, giocolieri, lanciatori di bandiere, marionettisti e trampolieri con possibilità di contratto a tempo determinato ad

uno stipendio minimo lordo pari a milletrecentodiciotto euro e con possibilità di alloggio ad un affitto concordato di

duecentoquarantasettemila euro mensili a persona presso dei residence in prossimità del parco divertimento.

Infine per i giovani che hanno voglia di fare una prima esperienza fuori casa e di migliorare la conoscenza dell'inglese, UIM segnala l'opportunità di lavorare negli Stati Uniti presso i campeggi estivi e il villaggio italiano

denominato "Lago nel bosco", requisiti richiesti cittadinanza italiana ed età compresa tra i diciotto e i trenta anni.

News Italia Press Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140283

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2 Ottobre 2007

Il prossimo 4 ottobre presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

Roma - Sarà presentato giovedì prossimo, 4 ottobre – Festa di San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia – la seconda edizione del "Rapporto Italiani nel Mondo", promosso dalla Fondazione Migrantes in collaborazione con Acli, Inas-Cisl, Mcl e Missionari Scalabriniani. Il volume di 464 pagine è realizzato per essere messo a disposizione di quanti si interessano, a vario titolo, dell'emigrazione italiana e per superare un atteggiamento di superficialità diffuso in molti ambiti. Nonostante l'immigrazione in Italia abbia ormai assunto una dimensione strutturale, non bisogna – spiegano alla redazione del Rapporto - trascurare i connazionali all'estero, che sono oggi meritevoli della massima attenzione perché, nell'attuale contesto di globalizzazione, mettono a disposizione dello sviluppo del paese una rete a dimensione mondiale. Partendo da una panoramica aggiornata sui flussi e sulle presenze all'estero, il Rapporto Migrantes si occupa sia degli aspetti socio-culturali e religiosi che di quelli socio-economici, per soffermarsi nell'ultima parte su diversi approfondimenti tematici. I 47 autori dei capitoli, utilizzando i dati più aggiornati, hanno curato un'esposizione dallo stile semplice e accurato nell'intento di favorire la lettura e far appassionare ai temi trattati. "Un libro sull'emigrazione come questo non può rimanere chiuso nei cassetti e invita tutti a essere maggiormente attivi e protagonisti per organizzare presentazioni e dibattiti": questo l'auspicio dei promotori. Alla presentazione interverranno Don Domenico Locatelli – Direttore dell'Ufficio Nazionale perla Pastorale degli Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes; Franco Pittau e Delfina Licata della Redazione Centrale Rapporto Italiani nel Mondo; Leonardo Samà della Redazione Rapporto Italiani nel Mondo; Silvia Bartolini, Presidente della Consulta dell'Emigrazione dell'Emilia Romagna; l' On. Franco Narducci, Presidente del Comitato Parlamentare sugli Italiani all'Estero. I lavori saranno conclusi dal Rappresentante del Governo italiano Sen. Franco Danieli, Vice Ministro degli Affari Esteri. Contemporaneamente a Roma il Rapporto Italiani nel Mondo sarà presentato a Venezia, Cagliari e Napoli.

News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140293

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2 ottobre 2007

Bando Lombardia: 10milioni per andare all’estero Da 1.500 a 5.000 euro per la partecipazione a missioni economiche e fiere internazionali. Il prossimo 10 ottobre, un seminario informativo in Camera di commercio, sede Fiera a Rho

Ammonta ad oltre 10 milioni di euro il fondo stanziato sotto forma

di voucher per la partecipazione a fiere internazionali in Italia e all'estero

nell'ambito delle iniziative promosse dalle Camere di Commercio di

Milano (euro 5.000 per voucher al netto delle ritenute di legge,

richiesta almeno 90 giorni prima della data della manifestazione

prescelta), dal mondo associazionistico e dai consorzi (euro 2.500 per voucher al netto delle ritenute di

legge) e per la partecipazione a missioni economiche (da euro 1.500 a 2.500 a seconda della distanza del

paese per voucher al netto delle ritenute di legge, richiesta almeno 60 giorni prima della data della

missione economica prescelta). Beneficiari possono essere tutte le micro, le piccole e le medie imprese,

aventi sede legale o operativa in Lombardia ed iscritte in Camera di Commercio al Registro Imprese. Ogni

impresa può ottenere per anno un numero massimo di 4 voucher. Proprio per illustrare meglio

l'opportunità di finanziamento promossa dalla Regione Lombardia e dalle Camere di Commercio lombarde, è in

programma per mercoledì 10 ottobre (dalle ore 14.30 alle ore 16.30 circa, presso la Camera di Commercio di Milano -

sede di Rho) un momento informativo e di approfondimento dedicato a tutte le imprese interessate (per

informazioni e adesioni, è possibile contattare la CCIAA di Milano telefonicamente al

02.8515.3429/5081 oppure 0331/428947, o ancora via e-mail all'indirizzo

[email protected]). La richiesta di voucher va presentata in via telematica, compilando la modulistica on-line, disponibile sui siti

www.regione.lombardia.it, www.lombardiapoint.it, www.unioncamerelombardia.it. Per maggiori informazioni, è inoltre

possibile contattare Lombardia Point (Tel. 02. 8515.5732/5368, e-mail: [email protected] ), oppure il

Desk Polifunzionale Rho-Fiera (Tel. 02.8515.3421-3429-5081, [email protected]), o ancora il Desk

Polifunzionale Legnano (Tel. 0331 428.947, [email protected] ). (ItalPlanet News)

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=109&info=9709

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2 Ottobre 2007

Alla CCIE di Londra: "Informare per competere" Londra - Si terrà a Londra, il prossimo 5 ottobre, in collaborazione con la Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom, il consueto incontro-convegno "Informare per competere", promosso in

concomitanza con la pubblicazione dello Speciale Paese dedicato all´Inghilterra, realizzato nell´ambito dell´accordo

editoriale tra èItalia, Panorama Economy e Assocamerestero.

Il convegno, dal titolo "Informare per competere: come difendere e esportare il Made in Italy nel Mondo - The trend

of economic commercial cooperation Italy – UK 2007", dedicato al tema dell´informazione come strumento di primaria importanza nella promozione delle peculiarità e del valore del Made in Italy sui mercati esteri, si svolgerà

in concomitanza con l´inaugurazione della manifestazione "Viva Italia Show", evento promozionale dedicato alle

eccellenze del Made in Italy.

Saranno presenti tra gli altri: Giancarlo Aragona - Ambasciatore d'Italia a Londra; Angelo Di Stasi - DG del Ministero

del Commercio Internazionale; Valerio Scoyni - Direttore ENIT; Fabrizio Di Clemente - Direttore ICE, Edoardo Imperiale – Sprint Regione Campania; Giulio Salomone - FIAT; Adriana Pontecorvo - Ferrarelle SpA; Stefano Burani - Intesa Sanpaolo; Donatello Pirlo - Tax and Finance; Enrico Vita Indesit Company.

News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=986&info=140112

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SERVIZI DEL GIORNO 3 Ottobre 2007 ore 17.11 Italiani nel Mondo CONVOCATA A GUAYAQUIL (ECUADOR) LA COMMISSIONE CONTINENTALE DEI PAESI DELL'AMERICA LATINA DEL CGIE ROMA\ aise\ - Riforma della legge 153, pensioni e situazione della rete consolare: questi i principali

temi in agenda della Commissione Continentale dei Paesi dell'America Latina del Cgie convocata dall'11 al

13 ottobre prossimi a Guayaquil, in Ecuador.

Questo l’ordine del giorno: considerazione del documento della II Commissione “Sicurezza e tutela

sociale” riguardo l’implementazione dei pagamenti delle pensioni e dell’assicurazione privata della salute,

curata dal Consigliere Maria Rosa Arona; Considerazione del documento della IV Commissione “Scuola e

Cultura” riguardo la legge 153. (Pinto e Pieroni); Considerazione del documento della VII Commissione

“Nuove migrazioni e generazioni nuove” (Gazzola); Considerazione del documento della VI Commissione

“Stato Regione Provincie Autonome e CGIE” (Araldi); Aggiornamento dello statuto CGIE e COMITES;

Accordo Bilaterale Italia-Brasile contro le doppie imposizioni tributarie sulle pensioni (Laspro); Ritardi dei

riconoscimenti della cittadinanza nel Brasile (Petruzziello); Apertura del terzo Consolato e situazione della

Rete Consolare Onoraria Venezuela.

Alla riunione parteciperanno i giovani esperti rappresentanti dei Paesi dell'area latina, i Presidenti Comites

e Intercomites, gli Onorevoli e i Senatori eletti nella Circoscrizione Sud America. (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47685

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3 ottobre 2007

Il Sistema Italia si dà appuntamento a Livorno

Sarà la città toscana ad ospitare quest'anno, dal 10 al 16 novembre, la 16ª Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero

"Un'occasione importante di conoscenza tra le Camere di Commercio e il mondo imprenditoriale locale e per mostrare al Sistema Italia il grado di sviluppo della rete camerale all'estero. Chi vive all'estero promuove sempre con orgoglio il proprio paese: Livorno ha l'opportunità per dare di sé e della sua economia un'immagine positiva che attragga investimenti e permetta la creazione di alleanze strategiche e partnership a forte valore aggiunto con le imprese estere". Con queste parole il Presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri, ha commentato la scelta della città toscana come sede della 16ª Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, in programma dal 10 al 16 novembre prossimo, organizzata dalla Camera di Commercio di Livorno insieme ad Assocamerestero, con la collaborazione di Unioncamere e Unioncamere Toscana e con il Patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comune di Livorno.

"L'economia dei territori nella globalizzazione: Reti e Infrastrutture per competere" sarà il tema intorno a cui quest'anno dibatteranno i rappresentanti delle 73 Camere di Commercio Italiane operanti in 48 Paesi del mondo, ma anche illustri esponenti del Governo, delle Istituzioni regionali e locali, del mondo economico e produttivo, dell'università e della ricerca, della cultura.

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La Convention si propone infatti di illustrare al Sistema Italia lo stato di sviluppo della rete camerale all'estero, sotto il profilo della consistenza numerica, delle attività realizzate e progettate; ma anche di creare un'occasione di conoscenza delle potenzialità economiche del territorio ospite per i Presidenti ed i Segretari Generali delle CCIE; così come di offrire un'occasione di incontro tra i Presidenti e i Segretari Generali delle CCIE, la rete camerale italiana ed il mondo imprenditoriale, per individuare ipotesi concrete di collaborazione, valorizzando tutte le componenti del sistema economico produttivo livornese; infine, si propone di mettere a punto ipotesi e programmi di promozione sui mercati esteri tra le CCIE e le imprese del territorio, favorendo l'internazionalizzazione delle diverse attività economiche, anche di limitate dimensioni, soprattutto verso i mercati extraeuropei.

Come ha tenuto a sottolineare anche il Presidente della Camera di Commercio di Livorno, Roberto Nardi, "questa Convention lancerà un messaggio forte alle imprese locali – ha tenutoperché prendano consapevolezza che una proiezione internazionale dei loro affari è oggi non più solo una opportunità, ma in molti casi una necessità. È tempo di agganciarsi al treno della globalizzazione: attendere che gli eventi maturino da sé, senza provare a governarli in maniera attiva equivarrebbe a un lento soccombere".

Per maggiori informazioni e per visionare il programma completo della Convention:

www.ccie2007.eu . (ItalPlanet News)

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=258&info=9719

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LOMBARDIA PMI

SIMEST finanzia gli studi di fattibilità all'estero.

3 0ttobre 2007

Sono finanziabili tutte le spese inserite nel preventivo, a firma del legale rappresentante dell’azienda, che viene sottoposto all’approvazione del Comitato Agevolazioni presso la SIMEST, alla quale le domande, redatte su apposito Modulo, devono essere presentate.

Uno strumento legislativo, non molto noto agli imprenditori italiani interessati ai processi di internazionalizzazione delle proprie aziende, è il D.M. 23 marzo 2000 n. 136 che, sulla base dell’Art. 22, comma 5 lettera b) del DLgS. N. 143/98 ha introdotto la possibilità di concedere finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione, in Paesi extracomunitari, di programmi di assistenza tecnica e di studi di fattibilità, collegati ad esportazioni o ad investimenti italiani all’estero.

L’agevolazione, ammissibile per qualsiasi tipo di ditta, Consorzio o Associazione imprenditoriale, consiste nel finanziamento a tasso agevolato, a valere su un Fondo a carattere rotativo, pari al 25% del tasso di riferimento, intendendo per tale quello applicabile alle operazioni di credito all’esportazione effettuate con raccolta all’interno a tassi variabili; il tasso di riferimento è quello vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento ed è rilevabile ogni mese sui Siti Internet della SIMEST e del Ministero commercio internazionale.

A titolo puramente indicativo, sono considerate Spese finanziabili quelle che si riferiscono: per i programmi di assistenza tecnica, alla installazione e messa in opera di impianti, alla formazione/addestramento delle maestranze, ai viaggi/diarie e quanto altro direttamente imputabile al programma di assistenza; per gli studi di fattibilità, le spese relative ai salari o compensi dovuti ad esperti o consulenti, ai viaggi, ai sondaggi e tutte quelle inerenti lo studio da effettuare.

Il Decreto prevede, infine, un Importo massimo finanziabile ( 361.000 Euro) nonché Limiti per beneficiario e per iniziativa (rispettivamente 1.032.000 Euro e 2.582.000 Euro).

Come detto sopra, la Procedura per la richiesta di finanziamento prevede che la domanda sia presentata alla SIMEST, allegando al prescritto Modulo tutta la documentazione nello stesso elencata. La richiesta è, quindi, sottoposta al Comitato Agevolazioni ed esaminata nei 90 giorni successivi. Ai fini dell’accesso al finanziamento, sono previste priorità per le PMI ( loro Consorzi o Associazioni) e per le aziende in possesso di certificato di qualità.

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Come per gli altri strumenti finanziari gestiti dalla società pubblica, l’erogazione è subordinata alla presentazione di una delle seguenti garanzie: fideiussione bancaria, fideiussione CONFIDI, convenzionata con SIMEST, pegno su titoli.

A cura di Roberto Meini - E.B.C.s.r.l.

Servizi per l’internazionalizzazione

Fonte : http://www.lombardia-pmi.it/index.cfm

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4 Ottobre 2007

Fonte : http://www.litaliano.it/archivio07/ott04.pdf

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SERVIZI DEL GIORNO 4 Ottobre 2007 ore 19.54 Italiani nel Mondo RAPPORTO MIGRANTES/ L’INTERVENTO DELL’ON. NARDUCCI (UNIONE) ROMA\ aise\ - Riportiamo di seguito, intergralmente, il testo dell’intervento che l’on. Franco Narducci,

deputato eletto in Europa e presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero della Camera,

ha tenuto oggi, in occasione della presentazione del "Rapporto Italiani nel mondo 2007" della Fondazione

Migrantes (vedi aise del 4 ottobre 2007 h.17.45).

"Il Rapporto Italiani nel Mondo riveste un impegnativo ruolo educativo per la società civile in genere ed

per gli operatori del settore in particolare. Esso ci aiuta a conoscere e capire un aspetto della storia

sociale e civile italiana in maniera tale che tutta la comunità si senta coinvolta e partecipe di questa realtà

che è l’Italia nel mondo.

Il fenomeno migratorio non mette in gioco solo questioni politiche, economiche e demografiche ma ci

interroga sul modello di società che vogliamo costruire e sui cambiamenti culturali che comporta.

Conoscere la storia sociale e culturale dell’emigrazione italiana nel mondo ci è anche utile per capire

come i processi migratori possono incardinarsi nel nostro Paese ed operare per una positiva integrazione

valorizzando ciò che per noi è stato essenziale strumento di crescita nelle società di accoglienza.

L’emigrazione italiana sostenuta e opportunamente valorizzata è strumento fondamentale del “Sistema

Italia” che vede sviluppare nel mondo quella cultura per l’uomo protesa a realizzare quel “Nuovo

Umanesimo” di cui ha bisogno la società globale affinché i processi di mondializzazione possano essere

intesi come ricchezza e creare vero benessere riempiendosi di significato nella prospettiva delle persone.

Persone e popoli che hanno diritto a migliorare le proprie condizioni di vita beneficiando degli scambi

culturali, della conoscenza e dell’informazione.

L’emigrazione ha contribuito ad avvicinare i popoli e le nazioni, a far sorgere un interesse per l’altro, che

diventa prossimo, superando i confini delle identità rigide e i vincoli della pura logica economica e di

libero mercato. In questa ottica spiace registrare che l’Italia, come altri Stati destinatari di flussi di

immigrazione, non ha ancora ratificato la Convenzione ONU “on the Protection of the Rights of All

Migrantes workers and Members of their Families” del 18 dicembre 1990 ed entrata in vigore il 1 luglio

2003.

Le nostre comunità emigrate - lo conferma anche il rapporto - sono confrontate con un processo

d’integrazione molto avanzato. Ne abbiamo riprova analizzando la presenza dei nostri cittadini o dei

discendenti italiani nei punti nevralgici dei paesi in cui vivono, intendendo con ciò le istituzioni, gli snodi

dell’economia, le università, i centri di ricerca e in generale gerarchie professionali. E’ stato un cammino

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lungo, in ambienti spesso ostili perché dominati da falsi luoghi comuni nei nostri confronti, che ha visto i

nostri connazionali battersi per una integrazione vera, concreta che non poteva essere la risultante di una

imposizione culturale - quella dominante - e dunque di un modello assimilante, senza tuttavia rifugiarsi e

chiudersi ciecamente nelle proprie tradizioni bensì attraverso un dialogo vivificante con le società di

accoglienza. Non c’è integrazione sradicando costumi e mentalità, bensì aiutando il migrante ad essere

parte attiva del nuovo contesto socioculturale di accoglienza.

Sono tantissime le testimonianze che costellano la via dell’integrazione delle nostre comunità in ogni

parte del mondo e in molti casi le nostre battaglie per i diritti hanno modificato o sostenuto le politiche

governative in svariati Stati nordeuropei come Francia, Germania e Svizzera.

Oggi la nostra rete di presenze nel mondo deve confrontarsi con le nuove sfide e deve soprattutto

sviluppare nuove strategie al cospetto dei processi d’integrazione, pena l’annullamento di quella identità

culturale tramandata da nonni, madri e padri, custodi gelosi del patrimonio culturale e di valori che ha

caratterizzato per decenni la traiettoria della nostra diaspora. Il mondo cambia, i linguaggi cambiano e i

modelli culturali, o i non modelli culturali, si propagano con grande rapidità. In questo cambiamento le

nostre forme di aggregazione e di protagonismo sociale stanno mostrando limiti spesso insormontabili. Si

pone dunque il problema di un ripensamento e di una maggiore percezione delle trasformazioni in atto

per cogliere le opportunità offerte dalle nuove generazioni. E’ un passaggio fondamentale, è il senso delle

rigenerazione dell’associazionismo italiano all’estero. Abbiamo vinto la battaglia dei diritti di cittadinanza

attiva, ma occorre rinforzare l’humus che alimenta gli organismi di rappresentanza, le reti di solidarietà e

sussidiarietà; in definitiva occorre riorientare il sistema Italia all’estero.

Qualcuno potrebbe chiedersi se l’Italia sia ancora Paese di emigrazione. La risposta non può che essere

affermativa. Dopo le grandi ondate del passato, dalla Grande Emigrazione tra Otto e Novecento sino a

quella del dopoguerra, che hanno inciso profondamente sui rapporti internazionali dell’Italia si assiste ad

un cambiamento del fenomeno migratorio: si emigra per motivi spesso molto diversi da quelli del

passato.

Particolarmente rilevante è l’emigrazione dei giovani ad alta qualificazione scientifica che nel nostro

Paese, purtroppo, non trovano terreno fertile per la loro attività professionale. L’emigrazione determinata

dalle opportunità più che “fuga di cervelli”, con destinazioni antiche e sempre nuove: gli USA ma anche la

Germania, la Francia, Belgio, Gran Bretagna e Svizzera. E avanzano anche le destinazioni ritenute

impensabili fino a qualche anno fa: Mosca, Pechino e altre città simbolo dei Paesi che avanzano a ritmi

PIL vertiginosi.

Questo genere di emigrazione, soprattutto all’interno dell’UE, può essere fattore trainante di un processo

d’integrazione che vede l’Europa non più legata ad una mera concezione territoriale delle culture,

contribuendo a delineare un territorio che con i suoi 475 milioni di abitanti rappresenta il microcosmo di

una società mondiale. Un’Europa cosmopolita e investita da un processo multidimensionale che grazie ai

flussi migratori, alla libera circolazione delle persone e all’incontro di diverse culture genera una varietà di

stili di vita transnazionali.

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L’emigrazione, quindi, è ancora oggi una realtà e non basta ripercorrere le nostra storia e recuperare la

memoria di ciò che siamo stati: bisogna guardare avanti e proiettarla nel futuro, a partire dai valori di cui

le nostre comunità sono state portatrici in ogni parte del mondo.

Fondamentale in tal senso è il ruolo dell’associazionismo che pian piano ha dato vita a forme di

rappresentanza istituzionale con i COMITES, con il CGIE e con i parlamentari eletti all’estero.

L’associazionismo è stato il luogo politico delle rivendicazioni e delle battaglie per i diritti nei confronti dei

Paesi ospitanti relativamente alle condizioni di vita, lavoro e abitabilità, alla regolamentazione dei

permessi di soggiorno, l’integrazione scolastica e all’istruzione professionale dei giovani.

Oggi i COMITES sono chiamati ad esprimere una progettualità capace di interpretare i processi politici e

culturali che sono in essere nelle società ospitanti rispondendo, così, alle reali esigenze di un cittadino

italiano sempre più integrato nel luogo dove vive, ma anche legato ai valori e alla cultura di origine.

Il CGIE è chiamato ad offrire un contributo fondamentale per qualificare gli sforzi prodotti per

l’affermazione del “Sistema Italia”, con le sue caratteristiche culturali, linguistiche e il suo know-how

tecnologico. E a dare un valido supporto alle Istituzioni del sistema Italia operanti all’estero, e in pari

tempo ai parlamentari eletti all’estero.

Allora non parleremo più di tante “Petites Italies” o “Little Italy” ma di una cultura italiana che ha

umanizzato le relazioni tra i popoli, di un umanesimo capace di far sentire ciascuno persona e cittadino”.

(aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47768

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 188 Anno XIV,

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Italiani nel mondo 2007: indispensabile una nuova sintesi

Roma – E' stato presentato oggi a Roma, presso il Centro Convegni dell'Istituto Patristico Augustinianum, il Rapporto Italiani nel Mondo 2007, realizzato dalla Fondazione Migrantes, in collaborazione con il Comitato Promotore composto da Acli, Inas-Cisl, Mcl e Missionari Scalabriniani. Presentazioni in contemporanea a: Cagliari, Napoli, Venezia. Alla presentazione romana sono interventi Don Domenico

Locatelli, Direttore Migrantes Italiani nel Mondo, Franco Pittau e Delfina Licata della Redazione Centrale Rapporto Italiani nel Mondo, Leonardo Samà, Architetto e consulente della Redazione Rapporto Italiani nel Mondo, Silvia Bartolini, Presidente Consulta dell'Emigrazione dell'Emilia Romagna, l'Onorevole Franco Narducci, parlamentare eletto sulla Circoscrizione Estero, ripartizione Europa, Presidente Comitato Parlamentare sugli Italiani all'Estero e Presidente dell'UNAIE (Unione Nazionale delle Associazioni degli Immigrati e degli Emigrati), il Senatore Franco Danieli, Vice Ministro agli Affari Esteri con delega per gli italiani all'estero. Il volume, strutturato in 37 capitoli su 464 pagine, ha richiesto il lavoro di 47 redattori, non solo della Redazione centrale della Fondazione Migrantes e degli organismi del Comitato promotore (Acli, Inas-Cisl, Mcl, Missionari Scalabriniani), ma appartenenti ad altre espressioni del mondo associativo e alle strutture pubbliche. Durante la conferenza stampa di presentazione Domenico Locatelli ha affermato "Il Rapporto 2007 pur spirando nelle sue pagine un grande affetto per la materia trattata, è caratterizzato dall'analisi critica dei dati e dalle considerazioni sulle dimensioni attuali e future del fenomeno, andando al di là delle percezioni emotive per favorire nel lettore, sia in Italia che all'estero, un confronto obiettivo con la realtà". La storia dell' emigrazione italiana è un libro in continuo svolgimento, affermano dalla Fondazione presentando il volume. 3.568.532 cittadini italiani residenti all'estero ad aprile 2007 (18% è costituito dai minori e 18% dagli ultrasessantacinquenni, celibi 52, donne 47%), più della metà di origine

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meridionale, questi i numeri che in estrema sintesi fotografano la presenza italiana nel mondo. Ma il Rapporto non trascura la 'nuova emigrazione' –con il "triangolo d'oro" di Londra, Oxford e Cambridge- e i 'nuovi cittadini italiani' -localizzati in America (50,5%) e in Europa (43,1%)-, né trascura i media -472 giornali, 263 programmi radiofonici e 45 programmi televisivi-, la lingua -200 milioni gli italofoni nel

mondo, oltre 600.000 nel mondo le persone che studiano l'italiano-, l'economia del mondo globalizzato nel contesto della quale le comunità italiane all'estero sono soggetti facilitatori dell'internazionalizzazione del 'Sistema Italia' -le imprese all'estero partecipate da imprese italiane sono 17.200-. Il Rapporto offre poi letture del pianeta italiani nel mondo da angolature particolari quali ad esempio l'emigrazione vista dall'Argentina, l'emigrazione 'quella di ieri' e 'quella di oggi', una rilettura critica della mafia in America, né disdegna una boccata di respiro sugli italiani protagonisti nel mondo, . Si può dire che in tutti i Paesi del mondo si trovano spunti interessanti sulle vicende migratorie italiane, e il Rapporto Italiani nel Mondo cerca di recuperarli, come ha fatto con l'Argentina, l'Australia e la Gran Bretagna e anche con gli

insediamenti in Croazia e in Slovenia, fortemente segnati dalle vicende storiche del dopoguerra e ancora alle prese con problemi residui. Non si tratta di storie, luoghi e collettività lontane, perché è continuo l'intreccio tra quelle realtà e la società italiana. Il Rapporto Migrantes, con la sua periodicità annuale, si propone come un libro per far conoscere e far ricordare, unendo alle pagine di storia le situazioni attuali e salvaguardando il legame tra queste due Italie, sempre più indispensabili in un mondo globalizzato. Un "sussidio per riflettere e per preparare il futuro". Con Domenico Locatelli, Direttore dell'Ufficio della pastorale per gli Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, Delfina Licata, capo redattore del Rapporto e Franco Pittau referente scientifico del Rapporto, abbiamo tentato di approfondire 464 che rappresentano di fatto il documento di riferimento per eccellenza degli addetti ai lavori ma anche di chiunque, in Italia e nel mondo, voglia avere dati e informazioni certificate relativamente alla presenza italiana nel mondo. "La Migrantes aveva in mente da molti di anni di curare un rapporto sugli italiani all'estero, ma era stata trattenuta sulla via della realizzazione dalla gravosità dell'impegno. I problemi incontrati si sono risolti da quando Caritas e Migrantes hanno costituito un gruppo di redattori specializzati sul tema della mobilità umana, nazionale e internazionale, che si sono uniti nel Centro Studi e Ricerche Idos. A quel punto, non è che le difficoltà si siano risolte per incanto, ma comunque si è riusciti ad andare avanti e così il Rapporto è uscito la prima volta nel 2006 e promette di mantenere la sua cadenza annuale" spiegano i Licata e Pittau. Poi il nostro dialogo continua a tre voci che s'intrecciano in risposte sempre perfettamente sincronizzate. Come è cambiato il modo di lavoro della redazione dalla prima alla seconda edizione? Questo è il secondo anno. L'anno scorso ci siamo dovuti muovere con grande fretta e ci piace definire il Rapporto 2006 un volume sperimentale. Quest'anno abbiamo avuto un pò più di tempo e questo ci ha consentito di organizzarci meglio in redazione centrale e prevedere il coinvolgimento di vari autori: dai redattori regionali della rete Caritas/Migrantes a numerosi autori esterni, rappresentanti di strutture pubbliche e di associazioni, del mondo accademico e di altri centri studi e anche di avere nel gruppo qualche

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espressione del mondo dell'emigrazione. Nell'insieme sono stati una cinquantina di autori, una performance non da poco. In questo grande sforzo è stato fondamentale l'apporto della Migrantes e del Comitato promotore (Acli, Inas-Cisl, Mcl e Missionari Scalabriniani), sia concettuale che economico: questa puntualizzazione serve a ricordare che uno sforzo così impegnativo ha anche risvolti finanziari, che non tutti mostrano di capire. Nel futuro ci auguriamo di riuscire sempre di più a strutturare una redazione transazionale in modo tale da avvicinare gli italiani che vivono in Italia e quelli che si trovano all'estero e instaurare un confronto attivo. Ecco, entriamo nel vivo del lavoro, delle modalità di raccolta dei dati...di un documento che per quanto al secondo anno è già un punto fermo di riferimento in primo luogo per gli addetti ai lavori La redazione centrale si compone di una decina di persone, con preparazioni specifiche diverse, e fa riferimento a un coordinamento redazionale e a un coordinamento scientifico. I nostri redattori regionali sono 20 e, o in fase redazionale o nelle iniziative di sensibilizzazione, sono un riferimento prezioso. Gli studiosi che conosciamo, specialmente tra i giovani, sono tanti e man mano pensiamo di coinvolgerli ciascuno con le proprie peculiarità. Per raccogliere i materiali, oltre alla lettura dei libri, ci serviamo della stampa specializzata rivolta all'emigrazione o proveniente dall'emigrazione: pensiamo perciò di aver lavorato in grande sintonia con gli emigrati. Vi è poi la nostra caratteristica: la raccolta e l'utilizzo dei dati statistici, per il cui trattamento abbiamo un'esperienza di 17 anni e che ogni anno ci sforziamo di migliorare. Se veramente siamo diventati un punto fermo, siamo contenti e cercheremo con umiltà di realizzare un prodotto sempre migliore. Quali sono le novità più rilevanti dell'edizione 2007? Pensiamo che l'aspetto più significativo del Rapporto 2007 sia la sua organicità. Abbiamo studiato a tavolino come impostarlo e come riempire le varie parti: flussi e presenze, aspetti socio-culturali-religiosi, aspetti socio-economici, approfondimenti tematici. A questa organicità si unisce una maggiore ricchezza di dati e di notizie. Il Rapporto è nato per non essere pietistico, assistenziale, passatista, e così via, ma al contrario attuale, stimolante, preciso e all'occorrenza critico. Dal 2006 al 2007 quali sono gli elementi di novità più importanti presso le nostre comunità nel

mondo? Da un anno all'altro non intervengono mai cambiamenti eclatanti, salvo casi straordinari. Se una cosa si può dire è la necessità emersa di un diverso rapporto tra le strutture associative e i parlamentari eletti all'estero: in particolare va riconsiderato il Cgie e il suo rapporto con i parlamentari. Più che essere cambiati gli italiani, è cambiato il Rapporto, in quanto si è attrezzato meglio per raccontare l'emigrazione. Gli oriundi quale ruolo hanno nel Rapporto? Cosa di particolare emerge relativamente agli oriundi in

questo Rapporto? Agli oriundi non è stato dedicato un capitolo, ma di essi si parla a lungo, ad esempio nelle parti dedicati alla lingua e alla cultura italiana, quando si tratta di imprenditoria, di aspetti religiosi, della storia di emigrazione delle regioni, delle vicende delle nostre collettività nelle singole nazioni, delle storie e degli aneddoti degli italiani all'estero. Nel futuro non sarebbe male dedicare loro un capitolo specifico, difficile da svolgere ma suggestivo. E la nuova emigrazione?

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La nuova emigrazione viene fuori nel Rapporto con i suoi tratti innovativi. Protagonisti più giovani, più preparati, non sempre predisposti a un collegamento con chi li ha preceduti. Però, la tesi che noi sosteniamo è che si possano instaurare legami più saldi, così come è comune l'origine italiana. Certo si richiedono cambiamenti, talvolta anche notevoli. Un vecchio ritornello di noi 'vecchi' addetti ai lavori voleva che 'con il voto tutto cambierà'. Cosa è

cambiato se è cambiato? E in quale direzione? Con il voto è cambiata la presa in considerazione degli eletti in emigrazione: molti li hanno lodati per aver salvato il Governo Prodi, altri li hanno detestati. Vi sono anche quelli più sensati che hanno pensato all'attuazione della Costituzione a mezzo secolo della sua entrata in vigore, lasciando poi a ciascuno il diritto di decidere per quale partito votare. In qualche misura ciò significa che facciamo ancora fatica a essere un paese normale, che considera i cittadini come tale. La globalizzazione dell'economia e la glocalizzazione dei sistemi che oramai si sta imponendo, quali riflessi ha avuto nel mondo dell'emigrazione italiana? Il Rapporto dedica agli aspetti economici un capitolo redatto da uno specialista. Se si dovesse riassumere in poche parole (e quindi facendo un torto alla complessità dei ragionamenti) si dovrebbe dire che sono eccessive le parole e poche le realizzazioni e che, così facendo, non si fa tanta strada per recuperare le posizioni perse a livello di competizione internazionale. A questo riguardo, le reti degli italiani nel mondo possono essere una preziosa risorsa, ma non se si continua a restare sul piano del verbalismo. Qualche numero curioso? Inaspettato... Due aspetti curiosi, uno al ribasso e l'altro al rialzo. L'unico scampato del 7° Cavalleggeri del generale Custer è stato un napoletano. Le persone che annualmente si iscrivono a corsi di italiano, quarta lingua più studiata del mondo, sono 600.000. Quanto sono politicizzati effettivamente gli italiani all'estero, almeno secondo quanto emerge dal

vostro Rapporto? Gli emigrati, più ancora che politicizzati, sono partiticizzati. Nel Rapporto dello scorso anno sono stati riportati studi molto severi al riguardo. Senza infierire, si può riconoscere che politica e partiti sono non solo utili ma indispensabili, ma non sono l'unica lente con cui inquadrare tutto quello che capita tra gli italiani nel mondo. La cultura, la vita sociale, l'economia, la religione hanno dinamismi che questa ottica parziale spesso non riesce a inquadrare. Esistono delle comunità emergenti? Se vogliamo andare per spunti, possiamo dire che una comunità emergente è quella della city londinese e del sistema universitario britannico che attira un gran numero di italiani. La Germania è poi lo sbocco maggiore per gli universitari italiani che studiano all'estero. Gli Stati Uniti rappresentano il paese che garantisce la massima affermazione professionale. I nuovi paesi dell'Asia consentono agli italiani di saggiare le nuova capacità imprenditoriali. L'Est Europa è l'area dove è stata maggiormente praticata la delocalizzazione. E si potrebbe continuare con ulteriori esemplificazioni. Parliamo dell'informazione degli italiani all'estero. Il flusso qualitativo e quantitativo a che punto è?

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Abbiamo trattato, in due capitoli, il tema della stampa sia dal punto di vista storico che con una rassegna delle agenzie di stampa destinate all'estero. Quali valutazioni? Qualche idea l'abbiamo anche noi, ma idee più precise le hanno i diretti interessati che si sono espressi in differenti occasioni. Gli addetti ai lavori di questo pianeta quale età media ha? Purtroppo (e non è l'unico difetto) non siamo entrati nel merito di questo aspetto. Parliamo di associazionismo. Il ritornello è che i giovani non amano l'associazionismo italiano

all'estero e che l'associazionismo è in crisi. Il Rapporto cosa ci dice? Il Rapporto dice, grazie a diversi autori che hanno argomentato di fino, che in effetti bisogna superare impostazioni rigide se si vogliono capire le nuove generazioni, i cui sogni sono la realtà di domani. Comunque lo si dica, gli interessi sono cambiati. Non rispondiamo, ma rivolgiamo a nostra volta una domanda: se ne tiene sempre conto? Le istituzioni come sono vissute dagli italiani nel mondo? Le istituzioni sono quelle che fanno spesso penare quando c'è bisogno di sbrigare qualche pratica, le si vorrebbero più spedite, ma non bisogna concludere che vi sia un muro di sfiducia nei loro confronti. Ci sono stati ambasciatori e consoli che hanno interpretato in maniera universalmente condivisa le aspirazioni delle collettività e strutture pienamente funzionali anche dal punto di vista burocratico. Altre invece lo hanno fatto di meno. Le motivazioni sono diverse e ciascuna va letta all'interno dello specifico contesto geografico, storico e sociale di riferimento. La nostra emigrazione parla italiano oppure è diventato davvero irrimandabile aprire il discorso sulle

lingue degli italiani all'estero? La nostra emigrazione parlava italiano e continua a parlare italiano, ma meno rispetto al passato. Come sarà nel futuro? Benigno, se noi facessimo valere le frecce a nostro favore. Nel merito di questi aspetti si entra ampiamente, come del resto anche lo scorso anno. Le varie azioni messe in atto dalle istituzioni italiane per tentare di 'catturare' la diaspora italiana nel

mondo stanno riuscendo nel tentativo o no? Le strategie vincenti sono quelle normali. Noi siamo persone che vengono dal lavoro sociale e pastorale e, come gli italiani nel mondo, non condividiamo la strategia delle parate e lo spreco delle risorse, che non sono mai abbastanza neppure se usate con accortezza. È più saggia una risposta a metà: a volte sì e a volte no. Del resto, politici nazionali e regionali sono lo specchio della società italiana non sempre in sintonia con la concretezza delle politiche normali. COMITES e CGIE come vengono vissuti dalla gente? I Comites sono gli organismi più vicini agli italiani del posto. Dire che sono perfetti, sarebbe ingiusto. Dire che non servono, sarebbe ancor di più ingiusto. E poi dipende da circoscrizione a circoscrizione. Sarebbe utile far conoscere le migliori prassi e diffonderle. Parliamo del rapporto con la religione Migrare significa superare i confini, come fece Abramo quando ascoltò l'invito di Dio: il fenomeno migratorio ha in se stesso un profondo significato religioso. Quando le cose vanno bene, serve a purificare il sentimento religioso e a inquadrare in maniera più completa il senso della vita. Quando le cose non vanno così bene, si rimane a livello di pratica, non sempre sentita e quindi superficiale. Quando le cose vanno

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malissimo, la fede si perde. L'esperienza dei missionari nel mondo attesta che questo grande mistero che è la vita, specialmente se condotta in terra altrui, ha trovato nel messaggio cristiano, presentato attraverso la lingua di appartenenza, un grande sollievo. Poi vi sono problemi di strutture, di adattamento alle tradizioni locali, di rivisitazione delle tradizioni...L'emigrazione è una realtà stimolante che induce a porsi questi interrogativi. Italiani all'estero in difficoltà. Difficoltà di due ordini. La prima è la situazione povertà. La seconda gli italiani che sono nelle carceri all'estero e dunque le difficoltà di tipo sociale-legale nei Paesi di residenza o anche solo di passaggio. Quale la situazione e quali i numeri? I numeri degli anziani in situazione di povertà li abbiamo ipotizzati lo scorso anno relativamente agli italiani residenti in America Latina. L'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, che quest'anno è stata perfezionata, porterebbe a rettificare le stime fatte. Sono state positivamente sperimentate polizze cumulative di tutela sanitaria per gli italiani indigenti in varie nazioni dell'America Latina, invece per quanto riguarda la concessione dell'assegno sociale...non tira l'aria giusta. Sui carcerati non abbiamo riportato i numeri (il Rapporto è solo di 464 pagine), ma abbiamo riportato qualche fatto clamoroso per far riflettere sulle situazioni in cui possono trovarsi i connazionali in questa situazione. Nell'immaginario degli italiani all'estero l'Italia com'è? Noi abbiamo imparato a conoscere che dell'Italia sono contenti gli immigrati che vivono in Italia, nonostante diverse cose sarebbero da cambiare, e anche, nonostante tutto e con l'auspicio di molti cambiamenti, anche gli italiani che vivono all'estero: l'Italia è qualcosa che fa parte della loro essenza, e perciò la si sopporta, la si desidera migliore (quanti confronti perdenti con diversi paesi in cui vivono i nostri emigrati) e intanto la si ama. La presentazione di Napoli è stata affidata a: Monsignor Bruno Schettino, Vescovo Delegato "Migrantes"

della C.E.C., Onorevole Rosa D'Amelio, Assessore Immigrazione/Emigrazione Regione Campania, Giancamillo Trani della Redazione Campania Rapporto "Italiani nel Mondo", Eleonora Cavallaio, Presidente A.C.L.I. Campania, Khalid Saady, INAS CISL Campania, Maria Ruggiero, Vicepresidente M.C.L. Campania, Don Alfonso Calvano, Delegato Regionale "Migrantes", Don Carmine Giudici, Delegato Regionale Caritas, Don Vincenzo Federico, Referente Area Promozione Umana Caritas Campania, Diego Dente Gattola della Redazione Campania Rapporto "Italiani nel Mondo". A Cagliari la presentazione è stata affidata a: Don Gian Piero Zara, Referente Migrantes per la Sardegna, Raffaele Callia del Comitato di Redazione del Rapporto Italiani nel Mondo, Maria Luisa Gentileschi dell'Università degli Studi di Cagliari, Giovanni Maria De Candia, Presidente de "Il Messaggero Sardo". In Veneto, a Venezia, la presentazione è stata affidata a: Don Valentino Tonin, Referente Migrantes Triveneto, Oscar De Bona, Assessore ai Flussi Migratori della Regione Veneto, Don Bruno Baratto, Redattore per il Veneto Rapporto Italiani nel Mondo. La chiusura del documento di presentazione del Rapporto tutti e tre i nostri ospiti la condividono. Si tratta di risvegliare l'attenzione al mondo dell'emigrazione e di sottolinearne le potenzialità, senza nascondere i problemi e sottacere la complessità dell'impegno. Questo mondo può diventare veramente una risorsa per l'Italia, ma si richiedono cambiamenti e, quindi, atteggiamenti innovativi. Associazioni, COMITES, CGIE, parlamentari eletti all'estero, strutture regionali e nazionali che hanno come

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mission la 'cura' delle comunità italiane all'estero, devono trovare "una maggiore capacità di interpretare i processi economici, culturali e politici in atto, gli sbocchi di partecipazione, i collegamenti con l' Italia, le esigenze dei protagonisti dei nuovi flussi migratori", agire in favore del "ricambio generazionale", della "riconsiderazione del proprio ruolo", porsi la questione "a livello culturale" con la consapevolezza delle "esigenze più diversificate di oggi, tra l'attaccamento alla patria e l'inserimento nel Paese d'accoglienza, tra la lingua locale e quella italiana". Il monito è chiaro: "interessarsi oggi all'emigrazione significa curare una nuova sintesi". Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=265&info=140379

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SERVIZI DEL GIORNO 4 Ottobre 2007 ore 15.34 Italiani nel Mondo RESI NOTI I CRITERI PER LA CANDIDATURA AL PREMIO "STELLA AL MERITO DEL LAVORO" 2008 RISERVATO AGLI ITALIANI ALL’ESTERO LONDRA\ aise\ - Anche per l’anno in corso sono state rese note, dal Console Generale a Londra David Morante e

dall’Associazione Maestri del Lavoro, le indicazioni relative alle proposte di conferimento per la "Stella al Merito del

Lavoro", destinata a lavoratori italiani residenti all’estero.

Le segnalazioni delle candidature, dovranno pervenire al Consolato Generale d’Italia a Londra entro il 30 novembre

2007.

Secondo il regolamento, la decorazione in oggetto è riservata ai lavoratori dipendenti di imprese pubbliche o private;

inoltre il limite minimo di età per i candidati è di 50 anni compiuti, alla data di formalizzazione della proposta.

La decorazione, infine, è concessa ai lavoratori che abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per un

periodo minimo di venticinque anni documentabili, alle dipendenze di una o più aziende, purché il passaggio da

un’azienda all’altra non sia stata causato da motivi di demerito. Le segnalazioni delle candidature per il conferimento

della decorazione in oggetto per l’anno 2008 dovranno essere corredate da documentazione, da allegare in duplice

esemplare, quale: curriculum vitae (in italiano) firmato dall’interessato, contenente le informazioni idonee a segnalare

le benemerenze acquisite sul lavoro, nella vita civile ed eventualmente in quella militare;

attestati dei datori di lavoro (se in inglese, fornire traduzione in italiano) che faccia stato degli anni trascorsi al loro

servizio, del comportamento del candidato nell’ambiente di lavoro, delle qualità lavorative e personali, ecc.;

documento che provi l’età del candidato; certificato di cittadinanza italiana (o, in sostituzione, l’autocertificazione

dell’interessato); certificato generale del Casellario Giudiziale, per il cui rilascio è competente la Procura della

Repubblica con giurisdizione sul Comune di nascita del candidato. Per i nati all’estero è necessario richiederlo alla

Procura della Repubblica in Roma.

La candidatura a questo premio non può essere presentata dall’interessato, né da un suo parente, ma da connazionali

che abbiano conoscenza diretta dei meriti acquisiti sul lavoro.

Sono inoltre particolarmente incoraggiate le candidature da parte di donne e di persone residenti al di fuori dell’area

metropolitana di Londra, categorie finora non sufficientemente rappresentate. (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47736

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SERVIZI DEL GIORNO 4 Ottobre 2007 ore 14.47 Italiani nel Mondo DALLE PAGINE DE L’ITALIANO SANTELLOCCO (CGIE) COMMENTA IL NUOVO AVVISO PER LA SELEZIONE DEI PROGETTI FORMATIVI PER GLI ITALIANI EXTRA UE ALGERI\ aise\ - "I Presidenti dei Comites Usa, e conseguentemente anche i parlamentari eletti nel territorio, non possono sorprendersi dall’esclusione degli Usa dal bando di formazione per gli italiani all’estero dal momento che i Comites sono stati coinvolti attivamente, fin dall’inizio, nella preparazione del bando, come risulta dagli esiti della rilevazione dei fabbisogni formativi che registra, tra l’altro, anche un espresso contributo del Comites di Miami (dicembre 2006). Questo coinvolgimento è stato ricercato e sollecitato più volte da parte del Mae (tre messaggi alle rappresentanze consolari a distanza di tempo), ma anche dal Cgie stesso attraverso una nota del Segretario Generale del novembre 2006 diretta a tutti i presidenti dei Comites del mondo nella quale venivano illustrate le nuove modalità di preparazione del bando volute dal Cgie stesso per migliorare l’efficacia degli interventi formativi rispetto al passato". A scrivere è Franco Santellocco, presidente della V Commissione tematica del Cgie (Formazione, impresa, cooperazione e lavoro) che dalle pagine de L’italiano, quotidiano diretto da Gian Luigi Ferretti, interviene sulla questione dei progetti formativi per gli italiani residenti nei Paesi extra europei dopo che, nelle scorse settimane, in tanti erano intervenuti per stigmatizzare l’esclusione degli Stati Uniti dalla ripartizione dei bandi. "Nella nota del Segretario Generale – ricorda ancora il consigliere del Cgie - sono spiegate le ragioni di una svolta nella programmazione dei corsi di formazione professionale che dovrebbero in futuro essere sempre più vicini ad una utenza che cambia in relazione ai diversi Paesi. Con questo bando, dunque, si è voluto innalzare la qualità dei corsi in modo che essi corrispondano ad esigenze reali di formazione assumendo criteri di riparto delle risorse non più basati sulla semplice consistenza numerica, ma anche sul gradi di inserimento lavorativo degli italiani e sulla presenza o meno di una offerta formativa locale. Per acquisire la necessaria conoscenza di questi fattori molto complessi è stata realizzata una "rilevazione dei fabbisogni formativi" con il concorso di tutte le istituzioni interessate compresi il Cgie ed i Comites". "Puntuale – aggiunge - un ulteriore aggiornamento sugli sviluppi della collaborazione del Cgie con il Ministero del lavoro e Previdenza Sociale veniva diffuso dal suo Segretario Generale, sulla base di precisi elementi forniti dal Presidente della V Commissione, con e-mail del 20 febbraio 2007. Uno dei risultati di questo lavoro è stato il fatto che negli Usa gli italiani con permesso di soggiorno sono perfettamente integrati e che l’offerta formativa locale è più che sufficiente per soddisfare la loro formazione". "I problemi – scrive ancora Santellocco - come sottolinea il Comites di Miami, sono altri e riguardano le difficoltà di ottenere il permesso di soggiorno ma su questo occorre attivare altri strumenti e non questo bando. Altro risultato: l’emergere di necessità formative espresse da aree sino ad oggi rimaste al margine degli interventi del Ministero del Lavoro, che propongono attività formative sia a favore di disoccupati, sia di occupati e tra questi potenziali microimprenditori e lavoratori autonomi. Tutto ciò – osserva - è in linea con altri studi ed analisi più volte svolte in ambito del Cgie (vedi anche l’ultimo dossier sull’internazionalizzazione), e con quanto emerge dal dibattito politico in corso in merito alla legge finanziaria 2008. In questi ambiti si concorda sul fatto che i bisogni degli italiani nei paesi più evoluti (Stati Uniti, Australia per esempio) riguardano altri settori come quello dell’informazione, della scuola, della cultura italiane, piuttosto che la formazione professionale". "Bisogna pertanto prendere atto dei risultati dell’indagine conoscitiva effettuata e – aggiunge - se in futuro si vorranno riproporre interventi formativi in Usa (o in altri Paesi esclusi) occorrerà raffinare il

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livello di indagine con un maggiore sforzo da parte di tutti, Comites compresi, riservando per questa area del mondo interventi più mirati. Si deve infine ricordare che la collaborazione tra le istituzioni prima citata, per lungo tempo pensata e voluta, è stata appena (anche faticosamente) avviata". "Qualche difficoltà – riconosce il Presidente della V Commissione - è emersa e sicuramente si potrà fare meglio nel futuro, ma la strada è quella giusta e dovremo continuare nella stessa direzione: dall’automatismo della ripartizione dei numeri si è passati ad una analisi a monte dei fabbisogni formativi, postulante un dinamico coinvolgimento della potenziale utenza, attraverso la collaborazione dei Comites (ed Associazionismo) e Rappresentanza Istituzionale". "Sarà quindi opportuno – conclude - aprire una fase di bilancio degli esiti di questa nuova esperienza per poter individuare i punti di forza e di debolezza del processo programmatico attuato e per proporre alfine al Ministero del Lavoro eventuali adattamenti ed integrazioni di percorso, un Ministero che si è rivelato pronto a recepire ragionati e motivati innovativi elementi". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47730

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4 ottobre 2007 ITALIANI NEL MONDO: MIGRANTES, OLTRE 3 MLN E MEZZO I CONNAZIONALI OLTRE CONFINE Roma, 4 ott. (Adnkronos) - Nel 18% dei casi sono minorenni, e in un altro 18% ultrasessantacinquenni. In maggioranza celibi e nel 47% dei casi appartenenti al gentil sesso. E' l'identikit dei cittadini italiani residenti all'estero tracciato dal secondo 'Rapporto italiani nel mondo' redatto dalla fondazione Migrantes, da cui risulta che i cittadini residenti all'estero ad aprile 2007 sono 3.568.532, quasi mezzo milione in piu' rispetto all'anno precedente. Questo forte incremento, avverte pero' il rapporto, e' dovuto quasi per intero ad un perfezionamento dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) che ha inserito, in collaborazione con i consolati, molte posizioni di connazionali prima sotto verifica. La presenza italiana all'estero e' in prevalenza euro-americana (9 su 10), anche se tocca tutti i continenti. Piu' della meta' dei connazionali fuori confine, ovvero 2.043.998, risiede in Europa e piu' di un terzo, pari a 1.330.148, in America. Non si possono pero' trascurare le collettivita' insediate negli altri continenti, non solo l'Oceania (119.483), a lungo importante sbocco dei nostri flussi, ma anche l'Asia con 26.670 connazionali, sbocco di nuovi flussi migratori a carattere imprenditoriale, e l'Africa (48.223) dove molti paesi (Nord Africa, Corno d'Africa e Sudafrica) hanno accolto nel passato dei connazionali. Dal rapporto emerge quindi che vi e' un trio di grandi paesi con mezzo milione e piu' di italiani: Germania, Argentina e Svizzera, seguiti dalla Francia con 350.000 italiani. Anche se la cifra puo' essere molto piu' alta tenendo conto anche dei naturalizzati, nonche' gli oriundi. Vi sono poi paesi con 200 mila cittadini italiani residenti (Belgio, Stati Uniti e Brasile) o 100 mila (Regno Unito, Canada e Australia). Seppur con numeri ridotti, sono tanti i paesi da considerare capitoli importanti della nostra storia emigratoria: in Europa ricordiamo per l'insediamento permanente Austria, Lussemburgo e Paesi Bassi e, per i flussi frontalieri, Monaco e San Marino oltre alla Svizzera; in America Latina: Venezuela, Uruguay, Cile, Peru', Ecuador, Colombia e Messico. La varieta' dei flussi trova una conferma nei dati Inps sulle pensioni pagate all'estero. Nel 2006, i primi paesi per numero di pensioni pagate dall'Italia, ciascuno con oltre 50 mila, sono il Canada (65.942), la Francia (56.126) e l'Australia (54.575). Seguono due paesi con oltre 40 mila pensioni (Argentina e Stati Uniti) seguitida Germania, con 36.486, e la Svizzera con 24.319. Emigrati ma non solo. All'estero vivono anche i discendenti dei primi protagonisti dell'emigrazione italiana. E' infatti iscritto all'Aire, a seguito del riconoscimento 'iure sanguinis' della cittadinanza italiana, 1 ogni 37 italiani residenti all'estero, circa 100 mila, un'incidenza tutt'altro che trascurabile e destinata a crescere, come lascia intendere l'elevato numero delle domande gia' presentate ai consolati e in attesa di definizione. I cittadini per acquisizione sono concentrati in America (50,5%) e in Europa (43,1%) mentre e' residuale la quota dell'Asia (2.264), dell'Oceania (2,251) e dell'Africa (1,663). L'Argentina guida la classifica di questi nuovi cittadini con 65.570 casi al 2007, seguita da Brasile con 13.300 casi. Piu' della meta' dei cittadini italiani attualmente all'estero e' di origine meridionale, ma anche le regioni del Nord (29,8%) e del Centro (14,5%) non possono considerarsi non coinvolte nel fenomeno. Oggi a risiedere all'estero sono, nell'insieme, due milioni di persone originarie del Meridione, un milione delle regioni settentrionali e mezzo milione di quelle centrali. Al vertice vi sono quattro regioni del Sud: la Sicilia con 600 mila corregionali residenti all'estero, la Campania con quasi 400 mila e la Calabria e la Puglia con 300 mila, alle quali si unisce con la stessa consistenza il Lazio, seguito dalla Lombardia e dal Veneto con 250 mila. Anche le altre regioni detengono quote importanti di emigrati, seppur in misura differenziata fino ad arrivare all'Umbria, con 27 mila unita', e alla Valle d'Aosta con 4 mila. Secondo i curatori del Rapporto non bisogna pero' prendere in considerazione solo la consistenza delle collettivita' regionali all'estero ma anche la loro incidenza sulla popolazione rimasta in patria. Non sono poche, infatti, le regioni segnalate da un'elevata incidenza: con il 10% troviamo il Friuli Venezia Giulia, l'Abruzzo e la Sicilia, con il 15% la Calabria e la Basilicata e con il 22% il Molise. La media italiana, tutt'altro che bassa,

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e' del 6,6% al di sotto della quale si trovano solo l'Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana, l'Umbria, la Valle d'Aosta e il Piemonte. In alcuni casi la popolazione emigrata supera addirittura quella rimasta in patria. Ne sono esempio in Sicilia il comune di Villarosa (En), nel Molise Filignano (Is) e in Abruzzo Roccamorice (Pe), quest'ultimo con 1.574 residenti all'estero e solo 1.012 rimasti nel comune. Oggi l'italiano e' la quarta lingua piu' studiata al mondo, la seconda in ordine di iscritti ai corsi in Canada e la quarta negli Stati Uniti. Sono circa 200 milioni gli italofoni nel mondo, per circa un terzo cittadini, per un terzo oriundi e per un altro terzo amatori. Nell'insieme sono oltre 600 mila nel mondo le persone che studiano l'italiano presso le scuolepubbliche locali le universita', gli Istituti italiani di cultura e le diverse associazioni attive nella promozione della nostra lingua tra le quali spicca la societa' 'Dante Alighieri'. L'estero, dove esportiamo merci per 327 milioni di euro, e' fondamentale per l'economia italiana, attuando anche un significativo riposizionamento sulle fasce alte del mercato. Le imprese all'estero partecipate da imprese italiane sono 17.200, i soggetti investitori 5.789, i dipendenti totali all'estero 1.120.550, il fatturato 322 milioni di euro. In quattro casi su cinque si tratta di partecipazioni di controllo: nel 22,1% dei casi sono partecipazioniparitarie e minoritarie. Imprese e non solo: 472 giornali, 263 programmi radiofonici e 45programmi televisivi in lingua italiana. E' quanto emerge dal repertorio degli organi di stampa, dei programmi radiofonici e televisivi all'estero 'l'Italia dell'informazione nel mondo' realizzato dal ministero degli Affari esteri. Di queste 86 sono edite in Italia: 78 giornali, quattro radio e due emittenti televisive. Quella della stampa italiana nel mondo, sottolinea il Rapporto, e' una storia ormai secolare, e nasce su iniziativa di alcuni esuli politici in Europa e in America dove sono concentrate le prime collettivita' di connazionali e, quindi, in ambito ecclesiale. La prima testata e' stata la 'Croce del Sud', pubblicata dai Cappuccini di Rio de Janeiro nel 1765. Oggi, secondo il repertorio del ministero degli Affari esteri sono 11 nel mondo i quotidiani di lingua italiana:di questi cinque sono concentrati nelle Americhe: il piu' antico tra questi e' 'La voce dell'Italia', fondato nel 1949 a Caracas in Venezuela. E', invece, di luglio 2007 la notizia della nascita di un altro quotidiano italiano in Argentina: 'L'Italiano in Sudamerica'. Roma, 4 ott. (Adnkronos) - Nel 18% dei casi sono minorenni, e in un altro 18% ultrasessantacinquenni. In maggioranza celibi e nel 47% dei casi appartenenti al gentil sesso. E' l'identikit dei cittadini italiani residenti all'estero tracciato dal secondo 'Rapporto italiani nel mondo' redatto dalla fondazione Migrantes, da cui risulta che i cittadini residenti all'estero ad aprile 2007 sono 3.568.532, quasi mezzo milione in piu' rispetto all'anno precedente. Questo forte incremento, avverte pero' il rapporto, e' dovuto quasi per intero ad un perfezionamento dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) che ha inserito, in collaborazione con i consolati, molte posizioni di connazionali prima sotto verifica. La presenza italiana all'estero e' in prevalenza euro-americana (9 su 10), anche se tocca tutti i continenti. Piu' della meta' dei connazionali fuori confine, ovvero 2.043.998, risiede in Europa e piu' di un terzo, pari a 1.330.148, in America. Non si possono pero' trascurare le collettivita' insediate negli altri continenti, non solo l'Oceania (119.483), a lungo importante sbocco dei nostri flussi, ma anche l'Asia con 26.670 connazionali, sbocco di nuovi flussi migratori a carattere imprenditoriale, e l'Africa (48.223) dove molti paesi (Nord Africa, Corno d'Africa e Sudafrica) hanno accolto nel passato dei connazionali. Dal rapporto emerge quindi che vi e' un trio di grandi paesi con mezzo milione e piu' di italiani: Germania, Argentina e Svizzera, seguiti dalla Francia con 350.000 italiani. Anche se la cifra puo' essere molto piu' alta tenendo conto anche dei naturalizzati, nonche' gli oriundi. Vi sono poi paesi con 200 mila cittadini italiani residenti (Belgio, Stati Uniti e Brasile) o 100 mila (Regno Unito, Canada e Australia). Seppur con numeri ridotti, sono tanti i paesi da considerare capitoli importanti della nostra storia emigratoria: in Europa ricordiamo per l'insediamento permanente Austria, Lussemburgo e Paesi Bassi e, per i flussi frontalieri, Monaco e San Marino oltre alla Svizzera; in America Latina: Venezuela, Uruguay, Cile, Peru', Ecuador, Colombia e Messico. La varieta' dei flussi trova una conferma nei dati Inps sulle pensioni pagate all'estero. Nel 2006, i primi paesi per numero di pensioni pagate dall'Italia, ciascuno con oltre 50 mila, sono il Canada (65.942), la Francia (56.126) e l'Australia (54.575). Seguono due paesi con oltre 40 mila pensioni (Argentina e Stati Uniti) seguitida Germania, con 36.486, e la Svizzera con 24.319. Emigrati ma non solo. All'estero vivono anche i discendenti dei primi protagonisti dell'emigrazione italiana. E' infatti iscritto all'Aire, a seguito del riconoscimento 'iure sanguinis' della cittadinanza italiana, 1 ogni 37 italiani residenti all'estero, circa 100 mila, un'incidenza tutt'altro che trascurabile e destinata a crescere, come lascia intendere l'elevato numero delle domande gia' presentate ai consolati e in attesa di definizione. I cittadini per acquisizione sono concentrati in America (50,5%) e in Europa (43,1%) mentre e' residuale la quota dell'Asia (2.264), dell'Oceania (2,251) e dell'Africa (1,663). L'Argentina guida la classifica di questi nuovi cittadini con 65.570 casi al 2007, seguita da Brasile con 13.300 casi.

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Piu' della meta' dei cittadini italiani attualmente all'estero e' di origine meridionale, ma anche le regioni del Nord (29,8%) e del Centro (14,5%) non possono considerarsi non coinvolte nel fenomeno. Oggi a risiedere all'estero sono, nell'insieme, due milioni di persone originarie del Meridione, un milione delle regioni settentrionali e mezzo milione di quelle centrali. Al vertice vi sono quattro regioni del Sud: la Sicilia con 600 mila corregionali residenti all'estero, la Campania con quasi 400 mila e la Calabria e la Puglia con 300 mila, alle quali si unisce con la stessa consistenza il Lazio, seguito dalla Lombardia e dal Veneto con 250 mila. Anche le altre regioni detengono quote importanti di emigrati, seppur in misura differenziata fino ad arrivare all'Umbria, con 27 mila unita', e alla Valle d'Aosta con 4 mila. Secondo i curatori del Rapporto non bisogna pero' prendere in considerazione solo la consistenza delle collettivita' regionali all'estero ma anche la loro incidenza sulla popolazione rimasta in patria. Non sono poche, infatti, le regioni segnalate da un'elevata incidenza: con il 10% troviamo il Friuli Venezia Giulia, l'Abruzzo e la Sicilia, con il 15% la Calabria e la Basilicata e con il 22% il Molise. La media italiana, tutt'altro che bassa, e' del 6,6% al di sotto della quale si trovano solo l'Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana, l'Umbria, la Valle d'Aosta e il Piemonte. In alcuni casi la popolazione emigrata supera addirittura quella rimasta in patria. Ne sono esempio in Sicilia il comune di Villarosa (En), nel Molise Filignano (Is) e in Abruzzo Roccamorice (Pe), quest'ultimo con 1.574 residenti all'estero e solo 1.012 rimasti nel comune. Oggi l'italiano e' la quarta lingua piu' studiata al mondo, la seconda in ordine di iscritti ai corsi in Canada e la quarta negli Stati Uniti. Sono circa 200 milioni gli italofoni nel mondo, per circa un terzo cittadini, per un terzo oriundi e per un altro terzo amatori. Nell'insieme sono oltre 600 mila nel mondo le persone che studiano l'italiano presso le scuolepubbliche locali le universita', gli Istituti italiani di cultura e le diverse associazioni attive nella promozione della nostra lingua tra le quali spicca la societa' 'Dante Alighieri'. L'estero, dove esportiamo merci per 327 milioni di euro, e' fondamentale per l'economia italiana, attuando anche un significativo riposizionamento sulle fasce alte del mercato. Le imprese all'estero partecipate da imprese italiane sono 17.200, i soggetti investitori 5.789, i dipendenti totali all'estero 1.120.550, il fatturato 322 milioni di euro. In quattro casi su cinque si tratta di partecipazioni di controllo: nel 22,1% dei casi sono partecipazioniparitarie e minoritarie. Imprese e non solo: 472 giornali, 263 programmi radiofonici e 45programmi televisivi in lingua italiana. E' quanto emerge dal repertorio degli organi di stampa, dei programmi radiofonici e televisivi all'estero 'l'Italia dell'informazione nel mondo' realizzato dal ministero degli Affari esteri. Di queste 86 sono edite in Italia: 78 giornali, quattro radio e due emittenti televisive. Quella della stampa italiana nel mondo, sottolinea il Rapporto, e' una storia ormai secolare, e nasce su iniziativa di alcuni esuli politici in Europa e in America dove sono concentrate le prime collettivita' di connazionali e, quindi, in ambito ecclesiale. La prima testata e' stata la 'Croce del Sud', pubblicata dai Cappuccini di Rio de Janeiro nel 1765. Oggi, secondo il repertorio del ministero degli Affari esteri sono 11 nel mondo i quotidiani di lingua italiana:di questi cinque sono concentrati nelle Americhe: il piu' antico tra questi e' 'La voce dell'Italia', fondato nel 1949 a Caracas in Venezuela. E', invece, di luglio 2007 la notizia della nascita di un altro quotidiano italiano in Argentina: 'L'Italiano in Sudamerica'. Fonte : http://www.adnkronos.com/ProntoItalia/Notizie/2007/Settimana40-Notizie/migrantes.html#

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SERVIZI DEL GIORNO 4 Ottobre 2007 ore 14.01 Italiani nel Mondo DAL CRAM IL SERVIZIO TRADUZIONI SUL PORTALE ABRUZZESE PESCARA\ aise\ - È stato attivato il servizio traduzioni di notizie e comunicati da pubblicare sul portale

Cram Abruzzo (www.abruzzesinelmondo.regione.abruzzo.it, grazie alla convenzione fra il Cram – Regione

Abruzzo e la Facoltà di Lingue dell’Università "D’Annunzio" di Chieti-Pescara.

La convenzione, sottoscritta dal presidente Cram, Donato Di Matteo, e il preside di Facoltà, Bernardo

Razzotti, permetterà, da un lato agli stagisti laureati e laureandi di poter fare nel Cram un’esperienza

utile alla loro formazione e dall’altra, al Cram, di mettere nelle condizioni gli Abruzzesi nel mondo di poter

inviare e leggere notizie e comunicati nella lingua a loro più congeniale.

Naturalmente, il successo di questa iniziativa dipende soprattutto dagli Abruzzesi nel mondo, che il Cram

invita a inviare le notizie nella lingua preferita, almeno con cadenza mensile.

Michela Visconte (inglese e spagnolo) e Tina D’Addario (francese) sono le prime due stagiste già attive

alla Presidenza Cram, nella nuova sede di Pescara, in largo dei Frentani 1 (zona piazza Unione, Pescara

vecchia, nel palazzo rosso del Genio civile).

Le due traduttrici hanno inviato un messaggio, pubblicato sul portale Cram, nelle prime tre lingue attive.

Presto sarà possibile la traduzione anche dal portoghese e tedesco. (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47725

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 188 Anno XIV,

4 Ottobre 2007

Rapporto Italiani nel Mondo 2007: gli italiani all’estero e il mondo imprenditoriale E' stato presentato oggia Roma, presso il Centro Convegni dell'Istituto Patristico Augustinianum, il

Rapporto Italiani nel Mondo 2007, realizzato dalla Fondazione Migrantes, in collaborazione con il

Comitato Promotore composto da Acli, Inas-Cisl, Mcl e Missionari Scalabriniani. Il Rapporto guarda tra il resto all'economia del mondo globalizzato nel contesto della quale le comunità

italiane all'estero sono soggetti facilitatori dell'internazionalizzazione del 'Sistema Italia'. Il fatturato delle

esportazioni italiane all'estero nel 2006 è stato di 327 miliardi di euro, con la tendenza a un

riposizionamento nelle fasce più alte del mercato. Ma nello stesso anno le importazioni sono aumentate

più delle esportazioni, anche nei settori tipici del Made in Italy, come il tessile o l'abbigliamento. Ciò sembra

dipendere anche dal fatto che molte imprese italiane, per risparmiare sui costi, tendono a spostare all'estero,

presso imprese consociate, anche produzioni di fascia alta, lasciando in Italia solo le fasi della progettazione

e della commercializzazione. Anche in Italia si percepisce un inserimento più dinamico nel contesto globalizzato, ma in misura ridotta

rispetto ai Paesi industrializzati concorrenti, come Germania, Francia e Gran Bretagna. In gioco è la marginalizzazione del sistema produttivo italiano. L'Italia è indietro per quanto riguarda gli investimenti

diretti all'estero, anche se sono stati superati ampiamente i 1.000 miliardi di euro nel 2006. L'area di maggior

intervento è l'Est Europa, insieme al Nord Africa, alla Cina e, da ultimo, anche l'India. D'altra parte, è ancora

scarsa la presenza delle imprese italiane nelle produzioni a più elevato contenuto tecnologico e innovativo. Le imprese all'estero partecipate da imprese italiane sono 17.200, i soggetti investitori 5.789, i

dipendenti totali all'estero 1.120.550, il fatturato 322 milioni di euro. In quattro casi su cinque si tratta di

partecipazione di controllo: nel 22,1% dei casi sono partecipazioni paritarie e minoritarie. Negli ultimi anni è crescente la tendenza all'acquisizione, alla fusione e all'investimento in reti distributive e nelle attività tradizionali del Made in Italy e della moda. Con 150 Uffici commerciali operanti presso le 238 sedi della rete diplomatica e consolare, oltre 100 uffici dell'Istituto del Commercio Estero (ICE) e 170 Camere di Commercio Italiane all'Estero (CCIE) si

potrebbe fare di più, ma, poiché le buone intenzioni non equivalgono di per sé ad effettivi passi in avanti, si

deve riconoscere che la legge n. 56 del 2005 sull'internazionalizzazione delle imprese, non ha prodotto gli

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effetti sperati per quanto riguarda il coordinamento degli enti pubblici e privati, la costituzione degli sportelli

unici all'estero, la semplificazione delle leggi e delle prassi amministrative. Di positivo va segnalato che

l'Istituto di commercio estero, nella destinazione dei fondi, nel 2006 ha privilegiato le aree strategiche e i

settori innovativi. Una maggiore presenza del Sistema Italia all'estero implica necessariamente un collegamento con gli italiani

all'estero. Di ciò si è occupato il PPTIE (Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all'Estero)

e, per sette regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) il progetto

Itenets (International Training and Employement Network). L'obiettivo è consistito nel miglioramento dei

sistemi occupazionali e formativi mediante il contributo e la valorizzazione degli italiani all'estero come

soggetti facilitatori (PPTIE) e la creazione di una rete di servizi di informazione, animazione e progettazione

con il coinvolgimento degli emigrati, delle loro associazioni e delle loro imprese (ITENETs). Queste vie

innovative sono da sperimentare, ma anche da analizzare criticamente alla luce dei risultati. Come si legge

nel Rapporto Italiani nel Mondo, si parla spesso, specialmente a livello ufficiale, di quanto le business

community italiane all'estero costituiscano una risorsa straordinaria per l'Italia e rappresentino un autentico

fattore di sviluppo e un grande vantaggio competitivo per il nostro sistema Paese, ma in realtà la retorica

rimane troppo spesso tale e, soprattutto, ci si dimentica della coerenza in sede di elaborazione e attuazione

di provvedimenti di legge o di iniziative pubbliche. Gli emigrati dovrebbero, senz'altro, essere considerati una risorsa strategica anche sul piano economico:

perché questo non rimanga soltanto uno slogan, bisogna affrettarsi sulla via della realizzazione. News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140378

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4 ottobre 2007 Informazione di ritorno: nasce “Italia chiama Italia” Tutti i giorni, in 15 minuti, il nuovo programma di Rai International darà vita all'informazione di ritorno per gli Italiani all'estero, portando l'Italia nel mondo e il mondo in Italia

L'Italia come non l'avete mai vista: quella delle regioni, delle piccole realtà

locali, che raramente salgono alla ribalta della cronaca nazionale, ma anche

quella, globale, delle comunità italiane che vivono all'estero e che possono restituirci uno sguardo più ampio sul nostro

Paese. Una sorta di doppio cannocchiale, che da un lato avvicina le storie, portando in primo piano particolari inediti,

dall'altro la proietta in una prospettiva mondiale, attraverso il racconto degli italiani all'estero.

Questo si propone di essere "Italia chiama Italia", il nuovo quotidiano televisivo e radiofonico di Rai International,

in onda da ottobre. Tutti i giorni, in 15 minuti, "Italia chiama Italia" darà vita all'informazione di ritorno per gli Italiani all'estero e diventerà l'informazione nella quale le notizie viaggeranno da un continente all'altro. "Italia chiama Italia"

sarà un programma che guarderà alle identità locali, che porterà l'Italia nel mondo e il mondo in Italia.

L'obiettivo del contenitore televisivo è quello di dare visibilità alle eccellenze italiane e rendere il Paese il crocevia

delle informazioni da e verso il mondo. Un appuntamento quotidiano visibile in tutto il mondo destinato agli Italiani ma

anche a tutti coloro che hanno un interesse personale o professionale nei confronti dell'Italia. (ItalPlanet News)

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=116&info=9730

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INFORM - N. 185 - 5 ottobre 2007

ITALIANI ALL’ESTERO

Gianluca Lodetti (Inas- Cisl) e il “Rapporto italiani nel mondo”

“Affrontare i problemi previdenziali che vengono vissuti anche in maniera drammatica dai nostri connazionali nel mondo”

ROMA- Nella seconda edizione del Rapporto sugli italiani nel mondo non poteva mancare, anche alla luce delle recenti polemiche sull’erogazione delle pensioni all’estero, un capitolo sulla tutela sociale, previdenziale e sanitaria dei nostri connazionali. Un’attenta analisi qualitativa e numerica che ha evidenziato situazioni di disagio. Problemi che riguardano in primo luogo le commissioni richieste da alcune banche all’estero per il pagamento degli assegni ai nostri pensionati. Una prassi che invece è di fatto esclusa dall’accordo stilato dall’Inps con l’istituto bancario affidatario dell’erogazione delle pensioni all’estero. Soldi che per molti connazionali rappresentano un sostegno economico fondamentale. Tra gli altri problemi segnalati anche il ritardo dell’Inps nella comunicazione per gli utenti, l’utilizzo da parte dell’istituto previdenziale di dati anagrafici e indirizzi errati, i lunghi spostamenti sopportati dai connazionali per la riscossione delle pensioni. Questioni ancora in divenire che l’Inps sta cercando di fronteggiare sia attraverso l’approntamento di specifici tavoli tecnici, sia con lo sviluppo un’applicazione informatica volta al monitoraggio di tutti i dati dei pensionati all’estero. Per approfondire la tematica previdenziale ed avere una visione d’insieme del Rapporto abbiamo chiesto un commento a Gianluca Lodetti, consigliere del Cgie e responsabile del dipartimento emigrazione-immigrazione del patronato Inas- Cils. Uno degli enti che compongono il Comitato promotore che affianca la Migrantes nella realizzazione del Rapporto.

La seconda edizione del Rapporto sugli italiani del mondo coniuga in un discorso d’insieme la storia della nostra emigrazione con l’attualità delle comunità all’estero. Una complessa sinergia che da cui scaturiscono numerose spunti. Su quali di questi si focalizza l’attenzione dell’Inas- Cisl?

Gli spunti che emergono da questo rapporto sono innumerevoli proprio perché la pubblicazione mira a rappresentare una realtà dell’emigrazione a tutto tondo. Sono quindi trattate le tematiche più varie che afferiscono al mondo dell’emigrazione. A noi, come realtà sindacale di patronato che fa parte del Comitato promotore, preme molto sottolineare l’attenzione che nel Rapporto viene destinata alle questioni sociali degli italiani all’estero, soprattutto per quanto riguarda il fronte previdenziale, dell’assistenza e di tutto quello che poi è il pane quotidiano dei patronati all’estero. In questo senso siamo contenti di essere riusciti a dare continuità al Rapporto perché in questo modo si potrà costituire uno strumento valido non solo per l’emigrato, ma anche per tutti gli addetti ai lavori che si occupano del sociale.

Ovviamente il Rapporto non è una pubblicazione di denuncia, ma le informazioni contenute nelle sue pagine, ad esempio sull’assistenza e la previdenza, potrebbero venire utili a chi deve decidere nei vari settori le future strategie per gli italiani all’estero.

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Si, senza dubbio. Nel capitolo che tratta le questioni previdenziali degli italiani all’estero noi abbiamo rappresentato alcune problematiche che sono state vissute, a volte anche in maniera drammatica, dalle nostre comunità nel mondo. Mi riferisco alla questione dei pagamenti delle pensioni all’estero e alla necessità di evitare, come prevedono le convenzioni, la doppia tassazione delle prestazioni pensionistiche. Vi sono poi le problematicità connesse alle campagne Red che si prefiggono di accertare il reddito dei connazionali all’estero per l’ottenimento delle prestazioni assistenziali erogate dagli enti previdenziali italiani. Questioni su cui noi ovviamente, nell’ambito del rapporto, abbiamo cercato di esprimerci in maniera oggettiva.

Un approccio non di parte che ha comunque posto in evidenza problemi importanti che, se non verranno risolti, daranno sicuramente non pochi fastidi. Mi riferisco ad esempio alla possibile creazione di indebiti per gli italiani all’estero nel caso in cui le prestazioni da parte dell’ente previdenziale in Italia vengano erogate sulla base di campagne Red datate e quindi con informazioni non aggiornate. In questa fattispecie il nostro connazionale potrebbe essere costretto a restituire all’ente, in un secondo momento, la parte eccedente della prestazione erroneamente calcolata. In ogni caso noi abbiamo sottolineato queste questioni per mettere in evidenza che i problemi vanno presi in considerazione.(Goffredo Morgia - Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18523.htm

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STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO

Silvana Mangione sulla rubrica “A modo mio” di Gente d’Italia

Columbus day, storia e realtà

NEW YORK - New York, appena liberata dall’assalto multicolore dei politici del mondo intero, intervenuti all’Assemblea Plenaria delle Nazioni Unite, con contorno di blocchi di traffico, cori di clacson, coverage non–stop di tutte le elucubrazioni e contro–elucubrazioni di George W. Bush e Mahmoud Ahmadinejad, si è vista assalire da aeroplanate di dignitari italiani, accorsi per partecipare alla parata di Columbus Day.

La festa intitolata all’italiano scopritore delle Americhe ha una lunga storia, curiosa e interessante, che vale la pena di andare a rispolverare.

La prima celebrazione della Giornata di Colombo risale al 12 ottobre 1792. Il luogo è New York, organizzatrice la “Society of St. Tammany”, conosciuta anche sotto il nome di Columbian Order, l’evento una cena, il punto focale la statua di Cristoforo Colombo, l’unica esistente all’epoca in tutti gli Stati Uniti.

Bisogna aspettare un secolo – e il quadricentenario dell’avvistamento di un isola del continente da parte di un marinaio della Pinta – per avere un proclama del Presidente degli USA, Benjamin Harrison, che invita tutti gli americani a celebrare la data fatidica. La risposta è entusiastica. Sembra quasi un tentativo di far dimenticare l’ignominia del linciaggio di undici italiani, avvenuta a New Orleans il 14 maggio 1891.

A coronare la rivalutazione dell’esploratore genovese, nell’estate del 1893 si apre la World’s Columbian Exposition in Chicago. I Knights of Columbus si impegnano in operazioni di lobbying affinché il 12 ottobre sia dichiarato festa legale.

Il primo Stato degli USA a farlo è il Colorado nel 1907, seguito da New York nel 1909 e il 12 ottobre dello stesso anno il Governatore Charles Evans Hughes guida una parata su Quinta Avenue, con gli equipaggi di due navi italiane alla fonda nel porto, parecchie società italo–americane e legioni di iscritti ai Knights of Columbus, convenuti da ogni dove. In quell’occasione tre repliche della Pinta, la Nina e la Santa Maria risalgono lentamente il fiume, mentre le navi da guerra americane le onorano abbassando le bandiere in segno di saluto.

Bisogna aspettare il 1937 perché il Presidente Franklin Delano Roosevelt dichiari il 12 ottobre Festa Nazionale. Dal 1971, la data della celebrazione di Columbus Day è fissata per il secondo lunedì del mese di ottobre.

Quest’anno cade l’8, l’anno prossimo il 13. Anche in America latina si è a lungo riconosciuta la scoperta del continente come Dia de la Raza (giornata della razza) per ricordare il primo incontro

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degli europei con gli americani autoctoni, i cosiddetti Native Americans, gli amerindi. Ha iniziato l’Argentina nel 1917, seguita dal Venezuela nel 1921, il Cile nel 1923, il Messico nel 1928. Anche la Spagna ha festeggiato la Giornata della razza fino al 1957, quando ne ha cambiato il nome in Dia de la Hispanidad. E nel 2002 la Repubblica bolivariana del Venezuela ha a sua volta stabilito l’attribuzione del 12 ottobre a Dia de la resistencia indigena.

Nei secoli si sono moltiplicate le parate, in tutte le metropoli, città, cittadine, contee, villaggi nei quali abitano gli italiani, gli italo–americani, gli americani di origine italiana.

Ma quella famosa in tutto il mondo, vista per televisione dappertutto, filmata da RAI International, glorificata al di là di ogni misura, quindi agognata da molti, moltissimi, in misura inversamente proporzionale alla loro importanza è quella di Manhattan: la parata di Quinta Avenue.

Il contorno coreografico segue un rito ormai cristallizzato: Messa a San Patrizio, celebrata dal Cardinale, prima colazione lanciata dall’allora Consigliere Comunale Peter Vallone, partenza dalla 44esima Strada a mezzogiorno, con in testa il Grande Maresciallo.

Abbiamo visto Luciano Pavarotti a cavallo e Sophia Loren a piedi, il Ministro per gli italiani nel Mondo Mirko Tremaglia su un’automobile scoperta, il primo italo–americano giudice della Corte Suprema, Antonin Scalia e il Capo di Stato Maggiore Peter Pace, a segnare i diversi momenti della storia.

Nel 2001, a un mese dal maledetto 11 settembre, marciammo, tutti, con gli occhi pieni di sfida e il cuore pieno di lacrime, dietro Bobby Valentine, il manager della squadra di baseball dei New York Mets: lo sport, come collante di unione che travalica ogni crudeltà.

Quest’anno, alla 63esima parata, il Grand Marshal è una donna, Lidia Bastianich, proprietaria di cinque ristoranti, autrice di quattro famosi libri di cucina, guru dei programmi TV sul mangiare italiano.

Il settore agro-alimentare del bel paese è infatti trainante nelle esportazioni e bisogna riconoscerne il successo. Anche perché la Columbus Citizens Foundation ha trasformato aggiunto alla parata momenti di promozione turistica e commerciale ed è crescente il numero delle Regioni, province, città italiane, che sborsano cifre anche ingenti per partecipare agli eventi collaterali: la presentazione alla stampa il venerdì sera, la cena di gala da $1.000 al piatto con circa mille partecipanti il sabato sera, la deposizione della corona al monumento a Cristoforo Colombo a Columbus Circle la domenica mattina e – finalmente! – la Messa a San Patrizio e la lunga marcia per Quinta Avenue. Quest’anno, dal 1 ottobre al 13 è previsto anche il cosiddetto Italy on Tour (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Benevento, Milano, Emilia-Romagna) e Lidia’s Italian Kitchen alla Vanderbilt Hall della Grand Central Station di New York. Grand Central è, come sappiamo tutti, una splendida stazione ferroviaria, di marmo e mosaici, fatti ovviamente dagli italiani quasi un secolo fa e restaurati di recente.

Peccato che gli spazi delle mostre si siano aperti, solo alla stampa, a mezzogiorno del 3 ottobre, invece del primo, con gli stand ancora da completare. Peccato che non si sapesse se il pubblico sarebbe stato ammesso alle lezioni di cucina che iniziavano nel pomeriggio. Bene esposte, le Vespe e le Maserati – una delle quali verrà sorteggiata in una riffa da $1.000 a biglietto per soli trecento biglietti – attiravano gli sguardi pieni di desiderio dei pendolari che si spostavano di corsa da un ingresso ad un binario e viceversa.

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La Fondazione dichiara che tutti i proventi netti delle attività della settimana di Colombo vanno a finanziare borse di studio per giovani italo–americani e questo è certamente encomiabile.

Forse però non sarebbe male sapere di più sui meccanismi e i criteri di scelta dei destinatari delle borse di studio, sulla percentuale dei contributi dati a giovani italiani residenti in Italia che vogliono venire a studiare negli USA e a giovani italo–americani che vogliono andare a studiare in Italia, sull’effettivo ritorno degli investimenti fatti dagli enti territoriali italiani per avere un posto nella vetrina intitolata a Cristoforo Colombo. In parole povere, sulla creazione di una Grande Avenue a doppio flusso sull’Atlantico. (Silvana Mangione-Gente d’Italia/Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18526.htm

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5 ottobre 2007

Domenico Azzia premiato dalla Dante Alighieri di Johannesburg

Al Presidente di Sicilia Mondo è stata conferita una medaglia d'oro al merito per il suo impegno in favore della comunità italiana in Sud Africa

Il Presidente della Società Dante Alighieri di Johannesburg, Gaetano Giudice, ha consegnato al Presidente di Sicilia Mondo Mimmo Azzia, per il suo impegno in favore della comunità italiana in Sud Africa, una medaglia d'oro al merito conferitagli dalla

Assemblea della Dante, in occasione della celebrazione degli 80 anni di attività a

Johannesburg.

La Dante Alighieri, fondata nella città del Sud Africa nel 1927, ha svolto un servizio di primissimo piano per la comunità italiana e per la diffusione della lingua e cultura italiana

. Per intere generazioni e negli ultimi tempi più che mai, è stata il sostegno del Sistema Italia per

gli operatori economici e le imprese italiane, come punto di riferimento della cultura italiana,

come aggregante culturale della comunità nazionale e come motore della promozione della lingua e della cultura italiana

nella società sudafricana.

Ai Presidenti, ai Comitati ed agli uomini generosi che si sono succeduti in questi 80 anni alla guida della Dante Alighieri,

va dato il merito di avere tenuto i legami e mantenuta viva la fiaccola della italianità e dei suoi valori.

Sicilia Mondo - che nei suoi quindici anni di rapporto con le comunità siciliane di Johannesburg, Pretoria e Città del

Capo, ha avuto modo di visitare ed apprezzare la presenza operosa della Dante Alighieri - ha manifestato tutta la sua gratitudine a nome della numerosa comunità siciliana e ha ringraziato il suo Presidente emerito Gaetano Giudice, il Comitato e la Assemblea per il gratificante riconoscimento ricevuto, comunicando di volere dare un

valore aggiunto alla medaglia ricevuta, dedicandola alla comunità siciliana in Sud Africa . (ItalPlanet News)

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=106&info=9742

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INTERNET

“i-Italy”, nuovo portale dedicato agli italoamericani

NEW YORK. Anche la città dei grattacieli e della Statuta della Libertà ora può vantare una vera piazza. Una piazza “all’italiana”, dove le persone si riuniscono per discutere di sport e politica, in cui nascono amicizie e ci si scambiano suggerimenti sui locali più alla moda o sui libri da non perdere. Per arrivarci, visto che si tratta di una piazza virtuale, non dovrete nemmeno prendere la metropolitana, vi basterà cliccare su http://www.i-italy.us/ e http://www.i-italy.org

“Questo nuovo strumento - ha spiegato Antohny J. Tamburri, dean del Calandra Italian American Institute della Cuny - offrirà alla nostra comunità un magazine, una web-Tv e una serie di blog e forum: tutti gli strumenti necessari alla creazione di un punto di incontro, informazione e dibattito sulla Rete”.

Presentato il 2 ottobre alla Graduate School di giornalismo della Cuny, il progetto “i-Italy” affronta ora la sua sfida più difficile: convincere gli utenti di Internet. “Ci sono pochi servizi che offrono libero accesso ai forum di discussione. Quei pochi che esistono - ha sottolineato Ottorino Cappelli, professore all’università ‘L’Orientale’ di Napoli e coordinartore del progetto - sono per la maggior parte in italiano”. Eppure i numeri parlano chiaro: su MySpace (il sito che milioni di utenti usano per fare nuove amicizie in Rete) se si cerca la coppia di parole “Italian American” appaiono circa 58mila pagine, mentre su YouTube (il servizio che permette di condividere i propri video con il popolo del Web), se effettuate la stessa ricerca, troverete più di 100mila video. “Gli italoamericani - ha continuato - sono ben presenti sulla Rete, manca solo un servizio in grado di metterli in contatto. Ed è esattamente questo l’obiettivo di i-Italy”.

Ma i-Italy, la cui “i” significa “io”, proprio a indiciare la partecipazione diretta degli utenti, non sarà solo un luogo dove fare amicizia e condividere le proprie emzioni: nel progetto sono stati coinvolti giornalisti e intellettuali, che attraverso i loro interventi cercheranno di dare ulteriore spessore e autorevolezza al progetto.

“L’area della community - ha illustrato Cappelli - è aperta a tutti e a qualunque tipo di contributo. Una redazione si occuperà di selezionare i migliori articoli per spostarli in altre aree del sito, e dargli il risalto che meritano”.

Non è tutto: le opinioni o le storie che saranno ritenute più interessanti sul tema “Italy and ItalianAmerica” saranno anche premiate. In palio due biglietti aerei per l’Italia, un iPhone e un bonus di 100 dollari che sarà possible spendere per acquistare canzoni su iTunes.America Oggi è partner del progetto e il suo direttore, Andrea Mantineo, ha espresso tutta la sua soddisfazione nei confornti di i-Italy. “Il sito - ha dettto - servirà ad allargare gli orizzonti dell’informazione per e dagli italoamericani”.

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Erano presenti alla presentazione di martedì sera anche il console generale Francesco Maria Tatò (onorato da ‘La Sapienza’ di Roma con la bolla di fondazione dell’Università), il direttore del settore marketing della Cuny, Michael Arena, il direttore degli studi itaolamericani della Suny, Fred Gardaphè, il direttore esecutivo del Brooklyn College, Robert Viscusi e il presidente dell’Associazione dei corrispondenti italiani nel Nord America, Giampaolo Pioli.

Nato dopo due anni di gestazione, i-Italy è figlio di Eusic (acronimo di Empowerment of the Us-Italy community), un progetto finanziato dal ministero del Lavoro e dall’Unione Europea. “L’idea - ha raccontato il professore Patrizio Di Nicola de’La Sapienza’ e direttore del progetto Eusic - era quella di rinforzare la collettività italiana attraverso un approccio innovativo: la formazione di dodici giovani italiani residenti a New York. Guidati da Letizia Airos Soria e Stefano Vaccara, giornalisti di America Oggi e Oggi 7, - ha concluso - i ragazzi hanno avuto la possibilità di confrontarsi con alcuni dei maggiori esperti di giornalismo e nuove tecnologie”.(America Oggi/Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18536.htm

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 190 Anno XIV,

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Il C.R.A.T.E. lancia il concorso "I pugliesi nel mondo: protagonisti e testimoni”

Bari - Il C.R.A.T.E.-Centro Regionale Assistenza e Tutela degli Emigranti - Puglia nel Mondo, diretto da Antonio Peragine, ha lanciato un concorso sulla memoria dell'emigrazione pugliese, che il Centro ha visto essere argomento di notevole importanza sia in Puglia sia tra i pugliesi all'estero. "L'interesse dimostrato al tema proposto, che ha suscitato ampia partecipazione nelle varie province pugliesi ci induce a riproporre un concorso per sollecitare uno sguardo attento da parte delle nuove leve e ricercare testimonianze da parte di conoscenti, congiunti o altre fonti, patrimonio di famiglie che hanno vissuto il distacco, nel vedere allontanarsi dal proprio nucleo famigliare persone care" spiega Peragine.

Il titolo del concorso è: "I pugliesi nel mondo: protagonisti e testimoni".

"Le vicende storiche del nostro paese hanno indotto vari cittadini ad emigrare dalla terra di origine per realizzare altrove una vita migliore. Testimoni della partenza, i familiari, le madri, le mogli, i figli, costretti a sopportare la tristezza del distacco, l'attesa di notizie dei loro cari, unite al sacrificio quotidiano per poter sopravvivere. Hai conoscenza diretta o indiretta di storie relative alle problematiche menzionate? In particolare dei sacrifici, delle angosce, delle speranze di coloro che erano rimasti in Patria? Provati pertanto a riferirne attraverso materiale cartaceo, stampe su cd, eventualmente corredate da corrispondenza, fotografie o comunque testimonianze varie" afferma Peragine rivolgendosi direttamente ai potenziali partecipanti al concorso.

L'impegno dei partecipanti al Concorso sarà evidenziato attraverso attestati, riconoscimenti e la pubblicazione degli elaborati selezionati.

Gli elaborati dovranno pervenire entro il 31.01.2008 presso la sede legale del CRATE (Viale della Repubblica, 71N 70125 Bari e.mail:info@crate e.mail:[email protected])

News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140499

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Newsletter ITENETS In questo numero:

Notizie

Nazionali

Ministero degli Esteri. E’ nata la Newsletter “Diplomazia Economica Italiana” a cura della

DGCE e de “Il Sole 24 Ore Radiocor” Ministero degli Esteri. Comitato promotore dell’Università Italo latinoamericana. Lavoro. “Lavorare nel Nonprofit, nasce la newsletter sulle professioni del Terzo settore Rassegna Stampa ITENETs.

Notizie Regionali

Basilicata:

Formazione. Regione Basilicata ed emigrazione - "Italiano per figli di emigrati lucani" Calabria:

Lavoro. Nasce il Network Mediterraneo per la mobilità dei lavoratori Formazione. La NAVE DELLA SILA: il museo dell’emigrazione a cura di Gian Antonio Stella Formazione. Guide gratuite on line alle differenze culturali nel modo di fare business in

Europa Campania:

Rete ITENETs. Seminario interregionale di progettazione della Rete degli Osservatori

ITENETs Rete ITENETs. Prospettive future dell’Osservatorio ITENETs Campania Formazione. In Campania un Centro Studi dedicato all’Asia

Molise: Regione Molise. Giornata dedicata al Molise ad Osaka

Puglia: Regione Puglia. Siglato un accordo quadro con il Ministero del Commercio Estero Rete ITENETs. L’Osservatorio ITENETs della Puglia sigla due importanti accordi di

collaborazione con gli attori del territorio Regione Puglia. La rete dell’Osservatorio ITENETs come azione di sistema nella nuova

programmazione 2007-2013 Formazione. Puglia-Argentina: AD OTTOBRE A LA PLATA IL I SEMINARIO INTERNAZIONALE

SVILUPPO E TERRITORIO Sardegna:

Formazione. Borse di Studio per i costi dell’affitto destinate a studenti Universitari sardi

residenti in Italia e all’estero Formazione. Destinate anche ai figli di emigrati sardi le borse di studio per tesi di laurea

sulla cooperazione allo sviluppo Regione Sardegna. La Regione Sardegna sponsorizza il New York film festival

Sicilia:

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Regione Siciliana. L’Assessorato al Lavoro finanzia la missione di Sicilia Mondo a Toronto e

Milwaukee

Notizie

dall’Estero

Argentina: Formazione. L’industria ittica italo-argentina: un libro di Roberto Pennisi

Belgio: Formazione. L’ENEA ricerca stagisti per il suo Ufficio di Bruxelles

Brasile: Lavoro. In Brasile a Belo Horizonte la Mostra Piemonte Torino Design Lavoro. Continua l'attività in Brasile di ITALIA LAVORO, l'Agenzia tecnica del Ministero del

Lavoro e delle Politiche Sociali Lavoro. La ricerca sul cancro ha un nome italiano al Ludwig Institute For Cancer Research di

San Paolo (Brasile) Etiopia:

Lavoro. La Regione del Tigray ricerca collaborazione per 30 Nuovi Centri di Formazione

Professionale Germania:

Notizie dall’Associazione rinascita e.V. ([email protected]) Assocamerestero: si consolida la ripresa sui mercati extra UE con una riduzione di circa un terzo del

deficit

Fonte : http://www.esteri.it/mae/doc/Newsletter_N_5_Ottobre%202007.pdf

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COLUMBUS DAY, le altre manifestazioni a margine

NEW YORK, 8 OTT. (Italia Estera) - Venerdì, nel salone della Grand Central la Banda della Guardia di Finanza ha tenuto un concerto con brani del repertorio classico italiani e americano. La Banda del Corpo, fondata nel 1926, è un complesso artistico stabile costituito da 102 elementi, tutti diplomati e di altissimo livello, provenienti da vari conservatori italiani. Durante i 75 anni di attività, la Banda vanta un elevato numero di concerti presso le principali località italiane ed europee, continuamente chiamata a prodursi in rappresentazioni di elevato livello artistico. Il complesso bandistico comprende un vasto repertorio cha va dalla musica antica a quella contemporanea, dalla sinfonica alla lirica. Le doti di fusione, la qualità del suono e la

varietà dei generi musicali affrontati lo rendono uno dei più prestigiosi gruppi strumentali a livello internazionale, assicurando alle sue esibizioni un costante successo. E così è stato anche alla Grand Central dove la Banda è stata applaudita, riuscendo a catturare l'attenzione anche dei viandanti più frettolosi. Stamani la Banda si è esibita lungo la Quinta e di fronte alla tribuna d'onore situata alla 68th Street sotto la direzione del maestro maggiore Leonardo Laserra Ingrosso. Ieri, la Banda è stata protagonista alla cerimonia svoltasi a Columbus Circle per la deposizione di una corona al monumento a Colombo. Di fronte al palco d'onore l'esibizione di Zucchero, reduce dal tour a stelle e strisce che l'ha portato in numerose località, tra cui New York, dove è entrato di prepotenza con il suo genere molto personale nel tempio della musica, la Carnagie Hall. È stato un fine settimana caratterizzato da avvenimenti che si sono svolti un po' dappertutto, da Albany a Brooklyn, per ricordare all'America il contributo degli italiani alla nascita e allo sviluppo del Paese, un'opera questa che prosegue tutt'oggi con persone dai nomi e cognomi italiani che siedono ai vertici dell'amministrazione di Washington, nelle stanze dei bottoni, che guidano aziende internazionali, candidati alla Casa Bianca e al Congresso, uomini e donne i cui discendenti - in molti casi - approdarono sulle sponde americane solo con quel poco che stava dentro una valigia e qualche spicciolo in tasca. Tra le tante manifestazioni si è svolta anche una regata di gondole sabato sulle acque dell'Hudson a cui ha partecipato un gruppo internazionale di gondolieri, in collaborazione con la International Columbia Association del FDNY e con Vittorio Orio, gondoliere veneziano doc divenuto popolare proprio per le sue spedizioni globali a scopo benefico.

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Questa volta il gruppo gondolieri era formato da tre italiani, un americano da Newport Beach in California, un altro da Minneapolis in Minnesota ed infine il terzo proveniente da Dallas nel Texas. Erano partiti la settimana precedente da Albany, capitale dello Stato Impero, per giungere a Ground Zero sabato, passando sotto il Washington Bridge. Durante il percorso i gondolieri hanno sostato in varie località per rendere omaggio alle stazioni dei vigili del fuoco, così come hanno fatto una volta arrivati a quella adiacente il vascone vuoto del Wtc, portando così a compimento la missione intesa ad onorare la memoria dei pompieri deceduti a Ground Zero. Per i gondolieri New York ha sfoderato uno dei suoi migliori gesti di benvenuto riservato ai suoi ospiti illustri con un carosello di natanti del FDNY che ha salutato l'arrivo delle gondole veneziane con getti d'acqua verso il cielo. Ieri, in occasione della tradizionale cerimonia di deposizione di una corona di fiori ai piedi della statua del Grande Navigatore a Columbus Circle i pompieri di New York hanno ricordato i due commilitoni italoamericani Robert Beddia e Joseph Graffagnino recentemente deceduti nel rogo della Deutsche Bank. La cerimonia della deposizione della corona si ripete da una decina d'anni e vi prendono parte le rappresentanze istituzionali e le associazioni che riuniscono italoamericani al servizio della città: polizia, guardie carcerarie, pompieri e nettezza urbana. In tempi di campagna elettorale inoltre la Columbus Day Parade si trasforma in un veicolo mediatico non indifferente, un'occasione ghiotta insomma per i politici ad ogni livello per rendersi visibili e accarezzare l'elettorato italoamericano. (Italia Estera).

Fonte : http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=3970

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La DGIT in campo con spettacoli e mostre per la VII Settimana della Lingua Italiana

Roma - In occasione della VII Settimana della lingua italiana - promossa dalla Direzione Generale della Promozione Culturale del Ministero degli Affari Esteri - la Direzione Generale degli Italiani all'Estero ha aderito all'iniziativa organizzando una rassegna che propone alcune manifestazioni culturali destinate alle collettività italiane. Il rafforzamento dei legami con le numerose collettività italofone, presenti in tanti Paesi stranieri, svolge un ruolo di primo piano nella promozione culturale. Tali collettività rappresentano anche un indubbio tramite nella promozione della nostra lingua, elemento, quest'ultimo, fondamentale per una efficace promozione culturale. Il numero di allievi, presenti nei corsi di lingua italiana organizzati dal Ministero degli Affari Esteri per tenere viva presso i connazionali all'estero la nostra lingua e rafforzare il legame con il nostro Paese, è in continuo e progressivo aumento, dimostrando come la lingua italiana, pur essendo una lingua di cultura, non è da considerare una lingua di memoria ma una lingua viva, da sempre specchio del dinamismo della società e della cultura italiana. Sono queste le considerazioni che -tra l'altro- hanno spinto la Direzione Generale per gli Italiani all'Estero ad organizzare, nell'area geografica di maggiore concentrazione di connazionali e di corsi, un ciclo di eventi culturali da inserire nel quadro della Settimana della lingua italiana. Riallacciandosi al tema generale della Settimana -L'italiano ed il mare- la rassegna, intitolata "Terre di mare", si basa in gran parte sulla musica e sulle esperienze musicali che Genova e Napoli, due città indissolubilmente legate al mare, hanno saputo esprimere con tratti talmente caratteristici da essere emblematici, e presenta anche una mostra che illustra mari lontani. "Città ripida" con Max Manfredi, Claudio Roncone, Francesca Isola presenta la canzone d'autore ligure (largamente utilizzata in numerosi paesi per insegnare l'italiano agli stranieri), in un concerto in cui il cantautore genovese Max Manfredi, affiancato da Claudio Roncone e Francesca Isola, propone un omaggio alla sua città ed ad uno dei più noti cantautori italiani, Fabrizio De André. Il concerto avrà luogo a Tolosa, a Colonia, a Sion, a Metz, a Liegi, a Francoforte. La manifestazione è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Liguria. Lo spettacolo "Mareamaré" di e con Peppe Barra "è - come ha spiegato lo stesso Barra - uno spettacolo teso a riassumere tutto ciò che ho fatto negli ultimi anni. C'è un pò di tutto. La fantasia e la gioia del

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Mediterraneo, ma anche momenti tristi, come l'emigrazione e le grida di chi soffre, di questa marea umana che va e viene". Oggi Peppe Barra rappresenta l'unico artista partenopeo che, grazie alla duttilità della sua maschera e alle qualità formidabili della sua voce, riesce ad unire alta cultura con tradizione popolare. Il concerto/spettacolo sarà rappresentato a Monaco, Zurigo, Stoccarda, Marsiglia. La manifestazione è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Campania. La mostra "Corto Maltese ed il mare", 20 tavole originali di Hugo Pratt, tratte da "Una ballata del mare salato" ed altre storie, conclude il percorso arrivando fin nei mari del Sud, sfondo naturale delle leggendarie avventure del "mitico" Corto Maltese, nato dalla penna felice di Hugo Pratto, uno dei più grandi disegnatori italiani ed autore di storie a fumetti, a giusto titolo annoverato tra i più espressivi esponenti dell'arte italiana contemporanea. La mostra si svolgerà a Basilea (Karikatur & Cartoonmuseum Basel dal 13.10.2007/30.11.2007), a Chambery (Musée Savoisien dal 15.10.2007/30.11.2007), a Nizza (Centre Universitarie Méditerranéen dal 29.10.2007/30.11.2007). Le mostre sono accompagnate da un catalogo "Hugo Pratt/Corto Maltese - letteratura disegnata".

News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it:80/interna.asp?sez=266&info=140535

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SERVIZI DEL GIORNO 8 Ottobre 2007 ore 19.53 Italiani nel Mondo NOBEL A CAPECCHI/ LA SODDISFAZIONE DEL CNR: UN MESSAGGIO FORTE DI SPERANZA PER TANTI GIOVANI RICERCATORI ROMA\ aise\ - "Non può che essere fonte di compiacimento rilevare che, oltre a Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco, un altro Premio Nobel ha lavorato nelle nostre strutture. È un messaggio forte di speranza anche per tanti giovani ricercatori che lavorano con passione e dedizione". Questo il commento di. Federico Rossi, vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, alla notizia che il premio Nobel per la Medicina 2007 è stato assegnato a Mario Renato Capecchi (vedi aise del 8 ottobre 2007 h.11.55), tra i fondatori del Campus "Adriano Buzzati-Traverso" del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Monterotondo. "È anche dalle scoperte sulle cellule embrionali del prof. Capecchi che è partita la grande rivoluzione genetica che nei prossimi anni ci consentirà di realizzare 300.000 mutanti di topo, inserendo mutazioni in ogni possibile gene dei topi e coprendone così l'intero genoma", prosegue Rossi. "Questa colossale impresa è possibile solo grazie allo sforzo congiunto di una rete di laboratori impegnati nella ricerca genetica che comprende appunto l'Istituto di Biologia Cellulare del CNR diretto dal prof. Glauco Tocchini Valentini, EMMA (European Mutant Mouse Archive), EMBL (European Molecular Biology Laboratory), ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) di Trieste". "Queste informazioni preziose confluiscono poi negli archivi della grande struttura di Fimre (Federation of International Mouse Resources)", ricorda ancora Rossi, "permettendo agli scienziati di studiare le funzioni dei diversi geni in un organismo vivente, riprodurre le condizioni patologiche della specie umana e accelerare la sperimentazione di farmaci destinati a combattere le più diverse malattie". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47896

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Oggi si celebra il Columbus Day Nonostante molte città abbiano anticipato i festeggiamenti nei precedenti week-and oggi è il giorno ufficiale del Columbus Day New York – E' finalmente giunto il giorno ufficiale in cui rendere omaggio a Cristoforo Colombo, il marinaio genovese che, grazie al patrocinio della regina Isabella di Spagna, ha scoperto il nuovo mondo nel 1492. A New York ed in molte altre città l'evento sarà celebrato con una lunga e festosa parata, la "Columbus Day Parade" che darà il via al mese dell'orgoglio italo-americano (Italian-American Heritage Month). La sfilata di New York inizia alle 11,00 di mattina e percorre la 5th Avenue partendo dalla 44th Street e terminando in prossimità della 86th Street. Già ieri, comunque, si è tenuta una prima parata inaugurale, con i membri di molte associazioni di veterani, dell'"Italian Women's Civic Club", dell'"Italian American Community Center" scesi nelle strade insieme a normali Italo-Americani per mostrare con orgoglio le proprie origini culturali. Abiti tricolori, rosso, bianco e verde ovviamente, ma anche costumi d'epoca raffiguranti marinai cinquecenteschi hanno riempito e riempiranno ancora oggi le strade di New York. Accanto a loro vi sarà anche una sfilata di Maserati, la storica casa automobilistica italiana da sempre ammirata nell'intero mondo. Dall'Italia, invece, arriveranno il Ministro della Giustizia Clemente Mastella, la Banda della Guardia di Finanza, il cantautore italiano e rock star internazionale Zucchero, e, tra i gruppi folk italiani e siciliani, il Coro Città di Trapani ed il gruppo musicale alcamese di canzoni popolari "Gmf"; il trio, formato da Giuseppe Calandra, Francesco Gallina e Maurizio Calandra, parteciperà al carro "La Sicilia ed i suoi prodotti di eccellenza dal '900 ad oggi". E' ormai dal 1934 che, grazie ad una legge dello stesso Congresso, il Presidente degli Stati Uniti deve proclamare per il secondo lunedì del mese il "Columbus Day". Anche Bush non si è sottratto a questo impegno ed il 4 ottobre ha dichiarato: "Oggi pertanto io, Gorge W. Bush, Presidente degli Stati Uniti d`America, con la presente, proclamo il Columbus Day per l'8 ottobre 2007. Chiedo al popolo degli Stati Uniti di celebrare questo giorno con cerimonie e attività appropriate. Ordino,

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inoltre, che la bandiera degli Stati Uniti sia mostrata su tutti gli edifici pubblici nel giorno stabilito in onore di Cristoforo Colombo". Purtroppo c'è anche chi vede questa festa come un atto oltraggioso che offende la memoria di tutti i nativi americani uccisi durante la colonizzazione dell'America da parte dei coloni europei. A Denver 83 persone, fra cui Russel Means, noto attivista dell'"American Indian Movement" sono stati arrestati per aver cercato di impedire il tranquillo svolgimento della parata in onore di Colombo. I contestatori hanno lanciato pupazzi imbrattati di sangue, hanno cercato di bloccare il corso del corteo ed infine hanno opposto resistenza all'arresto, anche se gli scontri con le forze dell'ordine non hanno provocato alcun ferito. La città di Denver e lo Stato del Colorado sono stati fra i primi a commemorare la scoperta dell'America avvenuta il 12 ottobre 1492, ma da sempre questo evento ha coinciso con proteste e scontri. Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=267&info=140520

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SERVIZI DEL GIORNO 8 Ottobre 2007 ore 17.37 Italiani nel Mondo VERSO IL MUSEO NAZIONALE DELL’EMIGRAZIONE: IL 26 OTTOBRE SE NE DISCUTE ALLA FARNESINA CON UN CONVEGNO PRESIEDUTO DAL VICE MINISTRO DANIELI ROMA\ aise\ - Sarà il vice Ministro agli Affari Esteri, Franco Danieli, ad introdurre i lavori del convegno che si terrà il 26 ottobre prossimo, presso la Sala delle Conferenze internazionali della Farnesina, dedicato a riflettere e dibattere sul nuovo museo italiano delle migrazioni. Organizzato in collaborazione con il Centro Studi Emigrazione di Roma, presieduto da Lorenzo Prencipe, il convegno vedrà numerosi ed illustri relatori, tra i quali il direttore generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie, Adriano Benedetti, e lo stesso Prencipe che interverranno rispettivamente su "Patrimonio storico dell’emigrazione e politiche migratorie" e "I musei delle migrazioni nel mondo". Seguiranno gli interventi dei rappresentanti di alcuni musei all’estero, che porteranno le proprie esperienze all’attenzione del dibattito: Ana Maria Da Costa Leitao Vieira, direttrice del Memorial do Imigrante di São Paulo, Joseph V. Scelsa, presidente dell’Italian American Museum di New York, Gaetano Pagone, presidente dell’Italian Historical Society—COASIT di Melbourne, Carine Rouah dell’Unesco e Peter Schatzer dell’Oim per òa Migration Museums Initiative di Ginevra, Noemi Ugolini, direttrice del Museo dell’Emigrante della Repubblica di San Marino, ed Enzo Sirna, vice direttore del National Trust del Western Australia. Norberto Lombardi, direttore dei "Quaderni sulle migrazioni", introdurrà poi la sessione dedicata alle Linee progettuali del museo nazionale. Sarà quindi la volta di esperienze e progetti nei musei d’Italia e moderati da Franco Salvatori, presidente della Società Geografica Italiana, interverranno: per il Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti di Gualdo Tadino, la direttrice Catia Monacelli, per la Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana di Lucca, il responsabile tecnico-scientifico Pietro L. Biagioni, per il Museo di Genova, il presidente del Cisei Fabio Capocaccia, per il Museo di Napoli, il presidente della Fondazione Museo dell'Emigrazione Francesco Durante, e per i musei demoantropologici italiani, il presidente Pietro Clemente. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno con una discussione sugli Elementi caratteristici di un museo d'emigrazione. Moderati da Matteo Sanfilippo dell’Università della Tuscia di Viterbo prenderanno la parola: Maria Rosaria Ostuni della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana di Lucca su "Gli archivi ed i musei", Paola Corti dell’Università di Torino su "Le fotografie nei musei", Emilio Franzina dell’Università di Verona su "Le mostre museali", Maddalena Tirabassi del Centro Altreitalie sulle Migrazioni italiane della Fondazione Giovanni Agnelli di Torino su "Siti web e musei virtuali" ed Enrico Todisco dell’Università La Sapienza di Roma su "Spazi ed architettura del museo". Seguirà il dibattito, al quale saranno presenti: eletti della Camera e del Senato nella Circoscrizione Estero, presentatori di disegni di legge sui musei d'emigrazione, rappresentanti delle Regioni, componenti del Cgie, responsabili dei musei ed archivi sull'emigrazione e membri della Consulta Nazionale dell'Emigrazione. Le conclusioni saranno, infine, affidate a Graziano Battistella, preside dello Scalabrini International Migration Institute, ed al vice Ministro Franco Danieli, per il quale "la creazione di un Museo nazionale delle Migrazioni e la valorizzazione della rete di centri di ricerca e di musei locali impegnati sul tema dell'emigrazione sono obiettivi primari del programma di lavoro destinato agli italiani nel mondo". "Il nucleo di questo progetto culturale e politico", spiega Danieli, "è la storia, lontana e recente, dell'emigrazione italiana. È necessario, infatti, colmare un vuoto, dovuto anche alla mancanza di una struttura unitaria che riproponga in modo sistematico e moderno i diversi aspetti di una delle principali

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vicende che hanno segnato la trasformazione della società italiana in età contemporanea". Secondo il vice ministro, "occorre guardare, tuttavia, a queste vicende con la consapevolezza della transizione che il nostro Paese sta compiendo da terra di esodo a terra di approdo. In questo senso, l'emigrazione, che per altro non si è interrotta, è un aspetto rilevante di un processo complesso, quello delle migrazioni, che ci coinvolge oggi in modo non meno penetrante di ieri". Se "nel campo della ricerca e museale abbiamo già esperienze e risorse importanti, che hanno dato negli anni prove di efficienza e qualità culturale" ed "altre iniziative si profilano in tempi ravvicinati", la Farnesina, precisa ancora Danieli, è impegnata "nella realizzazione di una struttura centrale che possa fare da richiamo per la vasta comunità italiana presente nel mondo e da riferimento, sostegno e sviluppo per le realtà museali esistenti e in fieri". Il convegno del 26 ottobre servirà proprio ad "approfondire i contenuti e le modalità di costruzione di una rete dei musei e dei centri archivistici e di ricerca sulle migrazioni", offrendo "un primo momento di confronto tra operatori e specialisti della materia, con la partecipazione di tutti coloro che a livello istituzionale, associativo e operativo sono interessati alla valorizzazione del patrimonio storico dell'emigrazione italiana". Sempre insieme al Centro Studi Emigrazione, inoltre, il Ministero degli Affari Esteri ha sostenuto la pubblicazione di un numero della rivista "Studi Emigrazione", capace di fornire un quadro aggiornato delle strutture esistenti. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47877

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SERVIZI DEL GIORNO 8 Ottobre 2007 ore 16.40 Italiani nel Mondo AL COLUMBUS DAY PINO TORDIGLIONE MOSTRA L'IDENTITÀ ED IL CARATTERE DEL POPOLO ITALIANO NEW YORK\ aise\ - Sono bastati soli tre intensi minuti per commuovere quelll’America italiana al 63° Gala del Columbus Day nella grande sala del Waldorf Astoria di New York. Qui il filmato "...e loro scoprirono l'America", in onda su Rai International ed Abc il prossimo novembre, è stato trasmesso, continuamente interrotto da applausi, ed ha mostrato l'identità, il carattere e la fierezza del popolo italiano. "In quei fotogrammi c'era tutta la passione e l'energia di un'antica ed intramontabile cultura, c'era lo spirito ed il sangue italiano che scorre nelle vene d'America", commenta Frank Guarini. Proprio così. Lo ha confermato il regista del filmato, Pino Tordiglione, irpino purosangue, che della propria terra, l'Irpinia, rappresenta la fierezza e, con un pizzico di presunzione, incarna la testardaggine di quello che fu il popolo sannita, lottatore di libertà ed indipendenza. "Ho cercato di raccontare quello che il mio cuore mi suggeriva, quello che diversamente non sarei mai riuscito a comunicare con le parole", spiega Tordiglione. "È un concetto troppo inteso il desiderio di libertà umana che vale per tutti i popoli del pianeta". Quella presentata a New York, continua, "non è stata una manifestazione apologetica all'italianità, ma il percepire comune dell'uomo desideroso di dignità e libertà; questo è il mio film: l'uomo migrante nell'intelletto che scruta nei meandri della propria anima per ritrovare se stesso nella libertà, habitat naturale della felicità. È questa la mia America", la stessa, conclude Tordiglione, "costruita nel nobile pensiero di Filippo Mazzei, Cesare Beccaria, Gaetano Filangieri, tutti italiani ed universali che hanno dato all'uomo d'America l'essenza del vivere civile, ovvero il rispetto di se stesso e degli altri nel diritto della felicità, appunto". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47871

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USCITO IL NUMERO DI OTTOBRE DELLA RIVISTA "BELLUNESI NEL MONDO" Nel numero, appena uscito, di “Bellunesi nel Mondo” del mese di ottobre, segnaliamo subito, come editoriale, l’accorato appello del direttore del giornale Vincenzo Barcelloni ai nostri parlamentari e alle Istituzioni per una positiva concorde presa di posizione sulle gravi incognite che attendono la Provincia a seguito del referendum secessionista del comune di Lamon e di altri che l’hanno seguito e lo seguiranno. Argomento, questo, che certamente ritornerà anche sui prossimi numeri del mensile, data la forte presa di posizione che l’ABM ha assunto in proposito. Il giornale poi è ricco di notizie riguardanti la Provincia, oltre che, come al solito, la vita delle nostre “Famiglie”. In Provincia viene dato rilievo all’interessante progetto della “Strada dei formaggi delle Dolomiti Bellunesi”, con un articolo di Ivano Pocchiesa, e alla pubblicazione del “Piano strategico provinciale”. Sempre avvincenti le rubriche “Per le vie del mondo” di Pier Celeste Marchetti (dedicata questa volta a Sandra Crashley, discendenti di bellunesi in Nuova Zelanda, “Conoscere la montagna” di Giuliano Dal Mas (vi si descrive un itinerario alla Casera dei Ronch, in comune di Longarone) e “Briciole di storia bellunese” di Paolo Doglioni, con la seconda parte di un episodio di guerra del settembre 1943 Fonte : http://www.bellunesinelmondo.it/phpbb2/

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SERVIZI DEL GIORNO 8 Ottobre 2007 ore 11.55 Italiani nel Mondo PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA ALL’ITALO-AMERICANO MARIO CAPECCHI EMIGRATO IN USA A 7 ANNI STOCCOLMA/ aise/ - Il premio Nobel per la medicina assegnato all’italo-americano Mario Capecchi è una ulteriore conferma dell’altissimo livello raggiunto dalla comunità italiana nel mondo. Altissimo livello che in certi casi, come quello di Mario Capecchi, raggiunge l’eccellenza. Capecchi è stato premiato insieme al collega statunitense Oliver Smithies e al britannico Martin J. Evans per le ricerche sulle cellule embrionali. Va detto che Capecchi era considerato dalla comunita' scientifica internazionale un candidato naturale all'assegnazione del Nobel. Emigrato con la famiglia da Verona negli Stati Uniti quando aveva appena 7 anni, Capecchi, che è nato a Verona nel 1937 ed ha compiuto settant’anni appena due giorni fa, ha ottenuto nel corso della sua carriera i piu' importanti riconoscimenti scientifici. Lo scorso 12 maggio l'Universita' di Bologna lo aveva insignito della Laurea honoris causa in Biotecnologie mediche. La tesi con cui ha conseguito il dottorato in biologia molecolare ad Harvard, supervisionata dal premio Nobel James D. Watson, verteva sull'analisi dei meccanismi di iniziazione e di terminazione della sintesi proteica. I tre ricercatori, che si divideranno il premio di 1,54 milioni di dollari, sono stati premiati per una serie di “scoperte pionieristiche riguardanti il sistema embrionale delle cellule staminali e la ricombinazione del Dna nei mammiferi”. Capecchi e' diventato famoso per il suo lavoro pionieristico sullo sviluppo del 'gene targeting' nelle cellule staminali di embrioni murini (ES cells). Studi che hanno portato ad una tecnologia nota comunemente come manipolazione dei geni nei topi che ha permesso di avere a disposizione topi geneticamente modificati nei laboratori di tutto il mondo e di condurre studi approfonditi sulla cura di numerosissime malattie che minacciano l’uomo e che sono ai primi posti tra le cause di morte, come tumori, malattie cardiovascolari, Aids e malaria. Questa tecnologia ha inoltre molte applicazioni per la medicina clinica, poiché consente di ricostruire qualsiasi modello di malattia genetica umana in animali da laboratorio per studiarne l'evoluzione e per verificare l'efficacia di potenziali terapie contro la stessa. In un prossimo futuro, poiché si può scegliere quale gene modificare e come, nuovi approcci alla terapia genica basati sul 'gene targeting' potranno essere usati per correggere un gene endogeno difettoso nel tessuto umano appropriato. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47845

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INFORM - N. 186 - 8 ottobre 2007

ITALIANI ALL’ESTERO

La Direzione Generale degli Italiani all’estero e la VII Settimana della Lingua Italiana

ROMA - In occasione della VII Settimana della lingua italiana - promossa dalla Direzione Generale della Promozione Culturale del Ministero degli Affari Esteri - la Direzione Generale degli Italiani all’Estero ha aderito all’iniziativa organizzando una rassegna che propone alcune manifestazioni culturali destinate alle collettività italiane.

Il rafforzamento dei legami con le numerose collettività italofone, presenti in tanti Paesi stranieri, svolge un ruolo di primo piano nella promozione culturale. Tali collettività rappresentano anche un indubbio tramite nella promozione della nostra lingua, elemento, quest’ultimo, fondamentale per una efficace promozione culturale.

Il numero di allievi, presenti nei corsi di lingua italiana organizzati dal Ministero degli Affari Esteri per tenere viva presso i connazionali all’estero la nostra lingua e rafforzare il legame con il nostro Paese, è in continuo e progressivo aumento, dimostrando come la lingua italiana, pur essendo una lingua di cultura, non è da considerare una lingua di memoria ma una lingua viva, da sempre specchio del dinamismo della società e della cultura italiana.

Sono queste le considerazioni che – tra l’altro - hanno spinto la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero ad organizzare, nell’area geografica di maggiore concentrazione di connazionali e di corsi, un ciclo di eventi culturali da inserire nel quadro della Settimana della lingua italiana.

Riallacciandosi al tema generale della Settimana – L’italiano ed il mare – la rassegna, intitolata “Terre di mare”, si basa in gran parte sulla musica e sulle esperienze musicali che Genova e Napoli, due città indissolubilmente legate al mare, hanno saputo esprimere con tratti talmente caratteristici da essere emblematici, e presenta anche una mostra che illustra mari lontani.

"Città ripida" con Max Manfredi/Claudio Roncone/Francesca Isola presenta la canzone d’autore ligure (largamente utilizzata in numerosi paesi per insegnare l’italiano agli stranieri), in un concerto in cui il cantautore genovese Max Manfredi, affiancato da Claudio Roncone e Francesca Isola, propone un omaggio alla sua città ed ad uno dei più noti cantautori italiani, Fabrizio De André. Il concerto avrà luogo a Tolosa, a Colonia, a Sion, a Metz, a Liegi, a Francoforte. La manifestazione è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Liguria.

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Lo spettacolo “Mareamaré” di e con Peppe Barra “è - come ha spiegato lo stesso Barra - uno spettacolo teso a riassumere tutto ciò che ho fatto negli ultimi anni. C'è un po' di tutto. La fantasia e la gioia del Mediterraneo, ma anche momenti tristi, come l'emigrazione e le grida di chi soffre, di questa marea umana che va e viene". Oggi Peppe Barra rappresenta l’unico artista partenopeo che, grazie alla duttilità della sua maschera e alle qualità formidabili della sua voce, riesce ad unire alta cultura con tradizione popolare. Il concerto/spettacolo sarà rappresentato a Monaco, Zurigo, Stoccarda, Marsiglia. La manifestazione è stata realizzata con il contributo finanziario della Regione Campania.

La mostra “Corto Maltese ed il mare”, 20 tavole originali di Hugo Pratt, tratte da “Una ballata del mare salato" ed altre storie, conclude il percorso arrivando fin nei mari del Sud, sfondo naturale delle leggendarie avventure del “mitico” Corto Maltese, nato dalla penna felice di Hugo Pratto, uno dei più grandi disegnatori italiani ed autore di storie a fumetti, a giusto titolo annoverato tra i più espressivi esponenti dell’arte italiana contemporanea. La mostra si svolgerà a Basilea (Karikatur & Cartoonmuseum Basel dal 13.10.2007/30.11.2007), a Chambery (Musée Savoisien dal 15.10.2007/30.11.2007), a Nizza (Centre Universitarie Méditerranéen dal 29.10.2007/30.11.2007).

Le mostre sono accompagnate da un catalogo “Hugo Pratt/Corto Maltese - letteratura disegnata”. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18604.htm

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SERVIZI DEL GIORNO 8 Ottobre 2007 ore 11.55 Italiani nel Mondo CON IL PREMIO "HENRY MANCINI" L'ABRUZZO RENDE OMAGGIO ALLE GENIALITÀ REGIONALI NEL MONDO L’AQUILA\ aise\ - "L’Abruzzo non è solo tarallucci e vino ma è anche genialità. Genialità espresse nei campi più disparati. Genialità spesso tributate non dal Paese d’origine, ma da quello di adozione". Il presidente delle Giunta abruzzese, Ottaviano Del Turco, rendendo omaggio ai tanti abruzzesi di talento affermatisi all’estero, ha voluto così presentare il Premio "Henry Mancini", dedicato ad uno dei figli più illustri di questa terra. Accanto al presidente Del Turco, i componenti il Comitato fondatore del Premio: la presidente Stefania Pezzopane, la segretaria Roberta Galeotti, il revisore dei conti, Vincenzo Rivera, ed i membri Antonio Centi, quale responsabile dell'Anci Abruzzo, ed Angelo Cetrone, sindaco di Scanno. E proprio Scanno ospita il Premio, che si auspica possa in prospettiva collocarsi tra i più significativi riconoscimenti artistici a livello internazionale. Henry Mancini si può considerare abruzzese a tutti gli effetti, pur essendo nato negli Usa: sin da bambino si dedicò allo studio della musica, interrotto solo dalla parentesi della seconda guerra mondiale. I principali successi di Henry Mancini sono legati al regista Blake Edwards, per il quale compose la colonna sonora di "Colazione da Tiffany", con quella "Moon river" che gli valse l’Oscar, ed il tema della "Pantera rosa" che, dopo il debutto in sala nel 1964, divenne il carattere pregnante dei successivi episodi anche a cartoon del felino. In oltre 40 anni di carriera nel cinema, Mancini firmò le musiche di oltre cento film. Vinse quattro Oscar su 18 nomination, ai quali si aggiunsero 20 Grammy e due Emmy. Con i suoi trenta album pubblicati fu capace di vendere 300 milioni di dischi in tutto il Mondo. "Ecco - ha detto Del Turco - con Mancini intendiamo far conoscere ai nostri giovani i tanti talenti abruzzesi quasi ignorati in Patria. Cominceremo, appunto, la metà di aprile con la consegna del Premio Mancini. E la data non è casuale, celebrandosi in questi giorni la nascita del musicista, avvenuta nel 1924. Poi, proseguiremo con altre personalità perché dobbiamo renderci conto di quante persone di valore sono nate in Abruzzo". L’iniziativa rientra nella politica intrapresa da Del Turco di rendere giustizia a personaggi, situazioni, contesti che dell’Abruzzo rappresentano la parte migliore. Tappa di avvicinamento al Premio, il concerto-fotogramma di Nicola Piovani, in programma al palazzetto di Scanno, il 13 ottobre. Su uno schermo si succedono le immagini dei film dalle quali emergono le note delle colonne sonore, arricchite di canzoni e duetti. È il riepilogo di trent’anni di carriera del maestro Piovani e del suo formidabile feeling col cinema che conta: quello di Fellini, dei fratelli Taviani, di Moretti e Benigni. Piovani si esibirà al pianoforte e dirigerà gli otto solisti dell’Orchestra Aracoeli, che lo affiancheranno. La performance sarà completata da cantanti e voci recitanti. Il presidente Del Turco, presentando il concerto di sabato, ha sottolineato la "grande disponibilità del maestro Piovani che venerdì, il giorno prima dell’esibizione, si concederà agli studenti abruzzesi, rispondendo alle domande e facendosi coinvolgere dal loro entusiasmo". Gli altri intervenuti alla cerimonia di presentazione degli eventi, hanno confermato la bontà dell’iniziativa "che va interpretata come un'opportunità per la nostra regione di crescere nelle sue specialità e nelle sue nicchie". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47844

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INFORM - N. 187 - 9 ottobre 2007

ITALIANI ALL’ESTERO

Rapporto Italiani nel mondo: cresce il tasso di emigrazione in Campania

Assessore Rosa D'Amelio : “Dobbiamo lavorare molto sui giovani che intendono partire ma anche sulle terze generazioni degli emigrati che intendono tornare in patria”

NAPOLI - Cresce il tasso di emigrazione in Campania. Europa e America le principali destinazioni. Un trend in aumento che colloca la Campania al secondo posto tra le regioni di provenienza degli emigranti italiani, fino a raggiungere un valore del 10%. A disegnare la mappa dei flussi di campani all’estero è il rapporto "Italiani nel mondo 2007”, a cura della Fondazione Migrantes in collaborazione con il Comitato Promotore (Acli, Inas-Cisl, Mcl, Missionari Scalabriniani ) presentato a Napoli presso l’assessorato alle Pari Opportunità dellaRegione Campania.

Secondo l’indagine risulta che, in generale, per quanto riguarda il dato nazionale, il numero degli emigranti italiani è di circa un milione in più rispetto a quello registrato ad aprile dello scorso anno. Così come è cambiato anche il profilo di chi lascia ogni anno la propria terra d’origine: rispetto a cento anni fa, sono principalmente i giovani con titolo di studio medio alto a partire e scegliere paesi in grado di assicurare loro un futuro professionale più certo e gratificante. Per quanto riguarda l’analisi numerica, poi, emerge che sono 3.568.532 i cittadini italiani residenti all'estero censiti dall'Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero ) di cui il 18% è costituito da minori, un altro 18% da ultra sessantacinquenni, 52% da celibi.

“Per quanto riguarda la Campania - spiega l'assessore alle politiche sociali della Regione Campania, Rosa D'Amelio - dobbiamo lavorare molto sui giovani che intendono partire ma anche sulle terze generazioni di quegli italiani che sono emigrati e che intendono tornare in patria. Dobbiamo facilitare il rientro per evitare la perdita delle radici”. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18725.htm

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INTERNET

Nuovo forum di “Italia chiama Italia”

SANTO DOMINGO - http://www.italiachiamaitalia.net/foro/index.php. E’ questo indirizzo il nuovo forum di Italia chiama Italia. Al forum si può accedere anche dal portale della testata on line , www.italiachiamaitalia.com , facendo clic sulla sezione "Il nostro Forum", nel menù di sinistra della home page.

Una volta registrato, l’utente potrà scambiare opinioni con altri internauti, commentare i fatti della politica italiana e internazionale, condividere opinioni con gli altri utenti. Gli argomenti sono diversi, e saranno sempre di più, assicurano da Italia chiama Italia . Possibile inoltre creare il proprio "topic", ed eventualmente diventare moderatore del proprio forum.

Il forum è online da 24 ore, e anche se non è stato ancora lanciato ufficialmente, ci si può già registrare. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18738.htm

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9 ottobre 2007

A Mario Capecchi il Nobel per la Medicina

A congratularsi con il genetista italiano naturalizzato negli Stati Uniti, anche il Presidente Giorgio Napoletano

Ho appreso con vivo piacere dell'ambito riconoscimento scientifico da lei

conseguito. Il campo di studio da lei affrontato ed i risultati conseguiti con le

sue ricerche sulle cellule embrionali, che le hanno consentito di meritare

l'ambito riconoscimento, investono un problema essenziale per la medicina

del futuro. È del più alto valore e interesse generale l'aprire la strada a nuovi

approcci alla terapia delle malattie genetiche. Mi congratulo, pertanto, con lei

per il suo importante contributo e le auguro ulteriori successi nel suo nobile

impegno di ricerca". Questo il messaggio fatto pervenire ieri dal Presidente

della Repubblica Giorgio Napolitano al professor Mario Capecchi, il genetista italiano da anni residente negli Stati Uniti, insignito con il Premio Nobel per la medicina 2007.

Mario Capecchi è una delle tante storie – questa, senza dubbio, di altissimo livello – di successo italiano oltreoceano. Nato a Verona, ha dovuto fare i conti con un'infanzia difficile: orfano di padre, a 5

anni si è ritrovato anche senza madre, contraria al regime e prelevata dalla Gestapo per essere condotta a

Dachau come prigioniera politica. Vissuto fino ai 9 anni tra la strada e gli orfanotrofi del Nord Italia, viene

ritrovato dalla madre, liberata da Dachau, nel 1945 in un ospedale di Reggio Emilia, dove era stato

ricoverato perché malato di tifo. Pochi mesi dopo, la decisione: lasciare tutto per cercare fortuna negli Stati Uniti, dove già da tempo viveva lo zio.

Qui il giovane ma promettete Mario inizia gli studi e, grazie anche all'aiuto dello zio Henry, che insegnava

fisica a Princeton, riesce a conseguire la laurea in chimica e fisica, e ad essere ammesso all'Università di Harvard. Qui consegue il il PhD in biofisica nel 1967, ma soprattutto incontra uno degli scopritori della struttura del DNA, James Watson, che aveva vinto nel 1962 il premio Nobel per la medicina e che gli fece da tutor per la tesi. Dal 1988 Capecchi collabora anche con la Howard Hughes Medical Institute, e

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oggi è anche membro della National Academy of Sciences e insegna all'Università statale dello Utah a Salt

Lake City.

A fargli vincere il Nobel, i lunghi anni di ricerca condotta con i colleghi Martin Evans e Oliver Smithies, per la messa a punto di tecniche che, attraverso l'utilizzo di cellule staminali embrionali, permettono di generare animali caratterizzati dall'assenza di uno specifico gene. Queste tecniche, dette di

gene targeting, hanno portato i tre biologi alla messa a punto del primo topo knockout, nel quale alcuni

specifici geni sono stati resi inoperativi. Tale approccio si è rivelato di fondamentale importanza per lo studio

in vivo della funzione dei geni ed ha avuto un grande successo nella comunità scientifica. Quindi il gene

targeting sta contribuendo in modo significativo allo studio di molte malattie come il cancro, l'embriogenesi,l'immunologia, la neurobiologia e in pratica su tutte le malattie umane. (ItalPlanet

News) Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=114&info=9748

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ITALIANI ALL’ESTERO

A Villa Madama seminario di studio Italia-Australia sul Museo delle Migrazioni

Tre milioni di euro nella finanziaria per la realizzazione di un centro museale che racconterà la diaspora italiana e l’attualità del fenomeno migratorio

Danieli : “La scommessa di un museo multimediale da vivere che tuteli la memoria storica e lasci fuori la tristezza”

ROMA- Si è svolto, presso l’Istituto Diplomatico Mario Toscano di Villa Madama, il seminario Italia-Australia sul tema “Ipotesi progettuali sul Museo delle Migrazioni”. All’incontro hanno preso parte gli studenti australiani ed italiani che dal prossimo mese porteranno avanti uno studio ed elaboreranno ipotesi progettuali sul nuovo centro museale italiano delle migrazioni, nell’ambito della collaborazione fra le facoltà di Architettura de“La Sapienza” e dell’Università di Adelaide.

Il seminario, dopo il saluto introduttivo del direttore dell’Istituto Diplomatico Maurizio Serra che ha evidenziato l’importanza delle nostre comunità all’estero nei rapporti fra Italia ed Australia, è subito entrato nel vivo con la relazione del vice ministro degli Esteri Franco Danieli che, nel ricordare gli oltre cento anni della diaspora italiana nel mondo, ha sottolineato la necessità di creare un museo in cui, pur essendo presenti ampi spazi per l’emigrazione italiana, sia rappresentato nella sua globalità il fenomeno delle migrazioni e quindi anche quanto è successo negli ultimi anni in Italia. “Vi è il dovere storico e morale - ha detto Danieli - di salvaguardare e di evitare che vadano disperse le tradizioni, le storie orali e i materiali, come le lettere, le fotografie e gli antichi statuti delle associazioni all’estero, che raccontano oltre cento anni di emigrazione italiana”.

“Il museo delle Migrazioni - ha proseguito il vice ministro dopo aver annunciato che per la realizzazione di questo progetto saranno messi a disposizione dalla finanziaria circa tre milioni di euro - non dovrà essere un luogo triste e di tragedia, di lacrime e dolore, bensì una realtà vitale che mostri e interpreti la storia di questo fenomeno. Un luogo da vivere in cui potranno incontrarsi le business comunities, gli italiani nel mondo, i ricercatori, gli studiosi delle università e gli studenti delle varie scuole. Una scommessa stimolante, quella della costruzione di un museo, che potrà essere vinta anche attraverso il ricorso alla multimedialità e all’interattività”.

Danieli ha spiegato che il nuovo museo dovrà essere realizzato insieme al gruppo interdisciplinare dell’Università La Sapienza di Roma, con cui è stata avviata una

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collaborazione. Un lavoro che, per quanto riguarda l’aspetto architettonico, dovrà però limitarsi agli allestimenti interni. L’idea, anche per non turbare l’equilibrio urbanistico della capitale dove non vi sono tanti palazzi contemporanei, non è infatti quella di costruire un nuovo museo, ma di scegliere una sede già esistente che potrebbe essere individuata all’Eur nel Palazzo della Civiltà del Lavoro o, in alternativa, nel museo Pigorini. Danieli ha infine evidenziato le similitudini che accomunano le tante vittime degli immigrati, che oggi perdono la vita nel Mediterraneo, alle numerose tragedie umane e del lavoro vissute dai nostri emigranti.

L’Ambasciatore di Australia a Roma Amanda Vanstone ha sottolineato come a tutt’oggi i rapporti fra il suo paese e il nostro siano eccellenti e presentino incoraggianti segnali di sviluppo. Ha anche parlato del positivo cammino compiuto dalla nostra emigrazione in Australia, e delle grandi personalità italiane ed australiane, primo fra tutti Luciano Pavarotti, che sono ammirate con medesima intensità in entrambi paesi.

“Mi auguro - ha affermato il senatore dell’Ulivo Nino Randazzo - che dopo il Museo per le Migrazioni si arrivi presto alla creazione di un Istituto di Affari Italo-Australiano, così come è già stato fatto per l’America Latina e la Cina. Nonostante tutti gli aspetti positivi della presenza italiana in Australia e l’ottimo stato delle relazioni bilaterali non vi è infatti ancora un rapporto privilegiato fra i due paesi, anzi i legami sembrano essersi allentati con il passare degli anni. Quindi occorre rinsaldare questi vincoli attraverso la creazione dell’Istituto. In questo contesto anche i giovani possono rappresentare elemento di incontro fra Italia e Australia. La prima generazione dei nostri connazionali sta scomparendo e oggi si presenta la grande sfida del recupero linguistico e culturale delle seconde e terze generazioni. Ecco allora - ha aggiunto Randazzo - i problemi delle scuole italiane all’estero e dei visti per i giovani che dall’Australia vogliono recarsi in Italia. A causa delle pastoie burocratiche, connesse all’espletamento delle pratiche per il permesso di soggiorno e di lavoro, è infatti quasi impossibile per un ragazzo italiano d’Australia venire a trascorrere un periodo di vacanze o di lavoro in Italia. L’unica soluzione che rimane è quella ‘all’italiana’ dell’occupazione in nero e del vivere nell’illegalità. Ecco a cosa è costretto un giovane che vuole stare dodici mesi in questo paese”.

“I rapporti fra Italia ed Australia sono eccellenti - ha affermato Vincenzo Prati (direzione generale del Mae per i Paesi dell’Asia, dell’Oceania, del Pacifico e dell’Antartide) -; vi sono però ancora enormi potenzialità da sfruttare perché noi abbiamo una comunità italiana importante che può diventare veramente una chiave per il futuro della nostra presenza non solo in Australia ma in tutta la regione asiatica. In passato naturalmente questi nostri connazionali sono andati all’estero per necessità, però poi, come abbiamo visto, si sono fatti la loro vita e rappresentano oggi un aggancio ideale per l’Italia nei vari paesi di residenza. La presenza nel Parlamento italiano degli eletti all’estero - ha aggiunto Prati - rappresenta un rafforzamento ulteriore che ci apre per il futuro grandi potenzialità, mano a mano che l’Italia e l’Europa si avvicinano sempre di più all’Asia. Uno sforzo generale verso le nuove realtà dell’area, che rappresentano sfide dai grandi numeri. Si parla di fenomeni immensi, quindi anche noi stiamo imparando a mettere insieme risposte adeguate”.

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“Il lavoro organizzativo del Museo delle Migrazioni - ha spiegato il consigliere del Cgie Norberto Lombardi - procede su due piani. Il primo è quello della messa a punto di un progetto iniziale, un lavoro che può essere fatto solo in collaborazione con gli specialisti della materia e anche con le Regioni e gli Enti locali che hanno già costituito in giro per l’Italia una miriade di strutture museali sull’emigrazione. Per quanto riguarda invece l’aspetto culturale e scientifico, noi abbiamo previsto un momento d’incontro che si svolgerà il 26 ottobre alla Farnesina, dove i migliori specialisti della materia saranno chiamati a confrontarsi sulle linee di costituzione del museo. All’incontro saranno presenti persone che ci parleranno delle esperienze fatte, soprattutto nei paesi di residenza, sul fronte della costituzione dei musei locali dell’emigrazione. In questo ambito - ha proseguito Lombardi - vi sarà poi la presentazione di un libro, realizzato insieme allo CSER, con la mappatura di tutte le realtà museali dell’emigrazione presenti in Italia e in alcune realtà all’estero”. Lombardi ha inoltre parlato della necessità di mettere a punto strumenti giuridici su cui impiantare il museo dell’emigrazione e d’inserire nella imminente manovra finanziaria stanziamenti, inizialmente anche limitati, che consentano di andare avanti su questa strada.

Lombardi ha precisato che vi è comunque l’esigenza “di realizzare un’apposita struttura giuridica, probabilmente una Fondazione di partecipazione. Ma per fare questo ci vogliono dei passaggi molto delicati perché il Mae può entrare in una Fondazione di partecipazione solo a determinate condizioni, pubblicamente definite per legge”. Il centro museale potrebbe diventare anche un vero e proprio osservatorio della nuova mobilità internazionale dall’Italia. Un museo non statico che dovrà costruire, al fine di creare una comune programmazione ad incastro della ricerca, una rete con tutte le altre simili realtà espositive che si trovano in Italia e all’estero. (Goffredo Morgia - Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18718.htm

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ITALIANI ALL’ESTERO

Germania: incontro di giovani della Circoscrizione di Friburgo con Luciano Neri

Verso la Prima Conferenza dei Giovani del 2008

Presenti anche i consiglieri CGIE Cristalli e Segoloni

ROMA - “Da quando il vice ministro Danieli ha annunciato l’impegno del governo per la preparazione della Prima Conferenza dei Giovani dell’emigrazione italiana all’estero si stanno moltiplicando incontri come questi, confronti, aggregazioni spontanee, nelle scuole come in internet, e quello che emerge è uno spaccato plurale interessantissimo e vivace di una realtà fino ad oggi assolutamente trascurata come quella dei giovani dell’emigrazione italiana all’estero”.

Lo ha affermato Luciano Neri, consigliere politico del vice ministro Danieli (e consigliere CGIE, ndr) che ha partecipato ad un incontro con alcuni giovani della Circoscrizione consolare di Friburgo (Germania). Presenti anche i due rappresentanti locali del CGIE, i consiglieri Gianfranco Segoloni e Michele Cristalli.

“La presenza così numerosa di giovani e di donne – ha affermato Neri - dimostra che non c’è distacco o disinteresse delle giovani generazioni ma solo la mancanza di opportunità e di strumenti aperti e aggiornati che consentano una partecipazione effettiva”. “I giovani – ha proseguito - hanno la voglia e il diritto di autoorganizzarsi, di gestire in autonomia e con responsabilità scelte e organismi che consentano loro di entrare con la propria storia e con i propri bisogni nel complesso mondo dell’emigrazione italiana”. E “chi pensa di ingabbiare i giovani nelle strutture tradizionali, senza cambiarle, sbaglia e perde tempo”. “L’ingresso dei giovani – ha aggiunto Luciano Neri - costituisce anche uno stimolo positivo per le nostre rappresentanze tradizionali che, tutte, sono chiamate ad accettare la sfida con cambiamenti profondi e diffusi. Si possono fare molte cose, ma l’unica cosa che non si può fare è restare fermi”. “L’emigrazione giovanile di oggi, così come le generazioni di figli di emigrati, ha connotazioni – ha fatto osservare - sostanzialmente diverse da quelle del passato e i giovani affrontano problemi e opportunità esattamente inverse rispetto a quelle dei padri”. “La Conferenza dei Giovani dell’emigrazione italiana nel mondo – ha concluso Luciano Neri – serve da una parte per dare voce a chi oggi non ce l’ha e dall’altra per ascoltare e interpretare domande delle giovani generazioni che aiuteranno certamente a definire e focalizzare un concetto di “italianità” più aggiornato e reale”.

All’incontro, come accennato, sono intervenuti anche i consiglieri CGIE Gianfranco Segoloni e Michele Cristalli. “Noi abbiamo dato il nostro contributo – ha affermato Segoloni

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– abbiamo costruito strutture rappresentative che rispondevano ad esigenze del periodo in cui sono state pensate, continuiamo il nostro impegno presente ma per il futuro è indispensabile la vostra partecipazione e il vostro protagonismo”.

Cristalli si è invece soffermato sulla demistificazione del luogo comune definito come “problema giovani”. “Ho la sensazione – ha detto Cristalli – che il problema dei giovani siano i troppi “attempati” che pensano ancora con logiche di controllo, di tutoraggio, di accompagnamento coatto dei giovani; logiche che non funzionano più e che vanno abbandonate una volta per tutte. I giovani sono una risorsa, possono sbagliare, come tutti, ma devono avere il diritto e la possibilità di farlo. Si apprende dalle affermazioni come dalle sconfitte”. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18722.htm

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 192 Anno XIV,

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Massimo Seracini: Colombo e Columbus Day una questione 'politica'

San Diego - Massimo Seracini rappresentante dell'UDC USA interviene sul Columbus Day, una questione oramai politica secondo l'esponente UDC. L'importanza del viaggio di Cristoforo Colombo che nel 1492 cambiò il corso della storia scoprendo il "Nuovo Mondo", è stata sempre ricordata negli Stati Uniti che istituì già nel 1934 il "Columbus Day". "Quest'anno il Presidente George W. Bush ha addirittura promulgato con un atto ufficiale la richiesta (joint resolution) del Congresso Americano di considerare d'ora in poi il secondo lunedi' del mese di ottobre "Columbus Day", festa nazionale da celebrare con opportune cerimonie ed eventi e con lo spiegamento della bandiera nazionale su tutti gli edifici pubblici" ricorda Seracini. Inoltre nel documento si legge un importante riconoscimento delle qualità e del coraggio di Cristoforo Colombo, che hanno da allora ispirato e spinto a conquistare nuovi traguardi per l'umanità, paragonando il primo attraversamento degli oceani con la passeggiata lunare! E' pure significativa, afferma Seracini, "la conferma dell'italianità di Colombo", che è definito come 'the great explorer from Genoa', importante, ricorda Seracini, in quanto è sempre stata messa in discussione dagli spagnoli. Non a caso proprio nello stesso giorno (8 ottobre) della pubblicazione del proclama del Presidente degli Stati Uniti, è apparso sul New York Times un articolo a firma di Amy Harmon "Seeking Columbus's origins, with a swab" che ripropone il dubbio sull'origine di Colombo, citando addirittura una nuova ricerca scientifica con il DNA "per provare che era "spagnolo"!" Nel proclama c'è anche un importante riconoscimento del contributo di generazioni di italo-americani "che hanno partecipato a fare grande questa Nazione, con i loro valori familiari, fede cristiana, capacità e duro lavoro. E' un grande apprezzamento dell'emigrazione italiana che rimarrà, con questo documento, nella storia ufficiale degli Stati Uniti, ed è un ulteriore stimolo per tutti noi a continuare a portare con orgoglio la nostra italianità". A questo Paese dobbiamo l'accoglienza e quelle possibilità, continua Seracini, "che il nostro non poteva o non voleva darci, e proprio oggi, non a caso, celebriamo un'altra eccellenza italiana in USA con il premio nobel al Professor Mario Capecchi". "Questo alto riconoscimento del Parlamento Americano, che ci siamo guadagnati come Colombo, rischiando e credendo nelle nostre capacità, dovrebbe echeggiare in quello italiano e ricordargli che esistono milioni di italiani che si fanno onore nel mondo e portano con orgoglio i valori nazionali, che non costano nulla alle casse dello Stato se non per qualche pensione di vecchiaia, che contribuiscono da sempre al benessere economico del Paese con le loro rimesse, turismo, investimenti e come clienti primari del Made in Italy, che vogliono essere apprezzati e non trattati da cittadini di serie B, come invece purtroppo si vede e si sente all'estero" afferma Seracini. "I nostri parlamentari eletti trovano difficoltà ad avere il rispetto e la considerazione che si meritano come i primi, storici rappresentanti degli italiani nel mondo. I media continuano a dipingerci con sarcasmo e sufficienza come con il reportage della parata sulla quinta strada a NY per Columbus Day, in cui il "vaffa" di Mastella ai suoi contestatori (che figura e che mancanza di rispetto per un Ministro del Governo Italiano che sfilava con la fascia di ospite d'onore!!! ndr.), è stata la cosa più importante da mettere in evidenza, e non una parola sulle migliaia di partecipanti entusiasti di essere italiani e sul significato della manifestazione! E la società italiana continua perciò ad avere solo una percezione minima e caricaturistica del mondo italiano all'estero e conosce i nostri successi solo quando guadagnamo un premio Nobel! Colombo dovrebbe riattraversare l'oceano in senso opposto e scoprire questa volta il Vecchio Mondo........... l'Italia!" conclude Seracini

News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140629

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Fonte : http://www.piemontesinelmondo.org

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SERVIZI DEL GIORNO 10 Ottobre 2007 ore 19.38 Italiani nel Mondo FINANZIARIA RETE CONSOLARE E "GRANDI RIFORME": L’AUDIZIONE DEL VICE MINISTRO DANIELI AL COMITATO PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO DELLA CAMERA ROMA\ aise\ - Il reperimento delle risorse finanziarie da destinare ai capitoli di spesa di maggiore interesse per gli italiani all'estero, la razionalizzazione e potenziamento della rete consolare, la riforma delle leggi sulla cittadinanza, sul voto all'estero e sulla promozione e l'insegnamento dell'italiano all’estero. Questi i temi puntualizzati dal Vice Ministro degli Esteri, Franco Danieli, che questa mattina è stato sentito dal Comitato sugli italiani all’estero della Camera presieduto da Franco Narducci. Un’audizione che ha segnato, di fatto, l’inizio dei lavori del Comitato costituito alla fine di luglio e che, a ridosso della discussione sulla legge finanziaria, non poteva non iniziare da lì, dai soldi a disposizione delle politiche a favore dei nostri connazionali. Danieli ha esordito sottolineando il suo "forte impegno" in sede di preparazione della Finanziaria affinché siano inseriti nel testo "i correttivi necessari al mantenimento delle poste di bilancio almeno a livello del 2007 e, in alcuni casi, all'ottenimento di risorse aggiuntive per la realizzazione di programmi straordinari". Primo fra tutti quello dell’assistenza diretta agli indigenti, per il quale il Vice Ministro ha chiesto un incremento di 10 milioni di euro "indispensabile", ha commentato, "per dare attuazione al progetto dell’"assegno di solidarietà"". Inserita nella finanziaria anche la richiesta di fondi per organizzare la Prima Conferenza dei giovani italiani e di origini italiana nel mondo, in programma il prossimo anno. Il Comitato organizzatore che, come annunciato da Danieli, sarà costituito con decreto della Farnesina e sarà da lui presieduto avrà a disposizione 2 milioni di euro per la realizzazione di una iniziativa che "ci permetterà di confrontarci con le esigenze ed i bisogni di una significativa parte della collettività all'estero e che rappresenterà sicuramente un elemento di valutazione e di riferimento per le politiche che il Governo intende attuare a favore degli italiani all’estero". Per il Museo delle Migrazioni, da realizzare entro il 2008, oggetto di un seminario in programma il prossimo 26 ottobre alla Farnesina, Danieli ha confermato che in Finanziaria sarà autorizzata la spesa di 2 milioni e 800 mila euro. Sempre collegato alla Finanziaria è il tema della riforma della normativa sulla cittadinanza. "È mio impegno – ha detto in proposito il Vice Ministro - assicurare la copertura del provvedimento, che consentirà di portare a soluzione tre questioni importanti: il riacquisto della cittadinanza di persone nate in Italia, che l'hanno perduta a seguito di situazioni di diversa natura maturate all'estero, il riconoscimento della cittadinanza a donne che l'hanno perduta per avere sposato stranieri nel periodo 1912-1948, la possibilità di trasmissione della cittadinanza anche ai figli di donne italiane nati prima del l gennaio 1948" Argomento, questo, strettamente collegato alla situazione in cui versa la rete consolare, indicata nei mesi scorsi dal Vice Ministro come "la" priorità del 2008. Va da sé che "la nuova legge sulla cittadinanza dovrà prevedere un'adeguata copertura finanziaria che possa consentire l'aumento delle risorse destinate ai Consolati in modo da fare fronte all'indubbio e inevitabile carico di lavoro che la nuova legge comporterà". Quanto ai provvedimenti per il potenziamento e la razionalizzazione della rete consolare Danieli ha

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richiamato quanto disposto dalla scorsa finanziaria che "ha imposto alle Amministrazioni dello Stato un risparmio di risorse finanziarie pena il congelamento delle assunzioni di personale - a qualsiasi titolo - per il biennio 2007-2008". Dalla ricognizione dell'intera rete, ha ricordato Danieli, "sono emersi dati che rendono improcrastinabili scelte in questo senso. Il rapporto impiegati/utenti risulta essere in media di 1/1602, con forti differenze che pesano soprattutto per le sedi consolari in America latina ed Europa. Quando, invece, si considera il rapporto tra personale e numero di visti rilasciati, si registrano sedi con valori di uno a 1500 come Tirana e Bucarest o addirittura di uno a 6.200 per Mosca: valori – ha precisato Danieli - questi che vanno mediamente raddoppiati qualora si tenga conto soltanto del numero di impiegati in servizio presso i rispettivi uffici visti". "È stato pertanto predisposto – ha confermato il Vice Ministro - un ponderato progetto di ristrutturazione della rete consolare che pur non incidendo in maniera sostanziale sull'attuale funzionalità della rete, si prevede possa generare, a ristrutturazione completata, un risparmio di circa 4 milioni". Confermato che al Cairo e Atene le competenze dei Consolati passano alle Cancellerie consolari presso le ambasciate, confermate le chiusure, ampiamente annunciate, di Bastia e Lipsia. Ovunque, in ogni caso, verrà usata "cautela". Insomma, niente chiusure indiscriminate "come accadde alla fine degli anni '90", e aperture ormai indispensabili, come quelle di un Consolato Generale a Mosca "che rilascia circa 280 mila visti l’anno", in Moldova, Cina ed India. Contemporaneamente, a livello governativo e parlamentare, dovrebbe perseguirsi "l'obiettivo di una progressiva valorizzazione della rete consolare, attualmente in manifesta sofferenza, mettendo in luce i benefici che essa offre al Paese". Visto poi l’aumento delle funzioni che, di anno in anno, sono demandate alla rete, Danieli si è detto "determinato" al raggiungimento di altri due obiettivi "strategici": la semplificazione delle procedure amministrative e il potenziamento della comunicazione istituzionale. "Assume particolare rilievo – ha spiegato il Vice Ministro - lo sviluppo di servizi infrastrutturali quali il nuovo Sistema integrato di funzioni consolari (SIFC), che sostituirà già dall'inizio del prossimo anno il programma anagrafe consolare" e che "permetterà una progressiva "dematerializzazione" delle comunicazioni, riducendo il volume di documentazione che attualmente circola tra il Ministero e i 360 Uffici all'estero e tra questi le altre amministrazioni nazionali. Il SIFC, inoltre, si presenta anche come Anagrafe unica, permettendo un notevole risparmio di tempo e di risorse per la bonifica e l'aggiornamento delle anagrafi consolari rispetto alla situazione attuale". Ad integrare questo sistema saranno la firma digitale e la messa a punto del Cons/O1 elettronico, "progetto realizzato d'intesa con il Ministero dell'Interno e già finanziato dal CNIPA, che permetterà di provvedere in tempo reale alle iscrizioni e alle cancellazioni dalle Aire comunali con evidenti benefici per la completezza sia delle anagrafi consolari che degli schedari AIRE e, di conseguenza, delle liste degli elettori residenti all'estero". Attivato il SIFC, si procederà alla digitalizzazione degli archivi sul modello di quanto ha già realizzato dal Consolato Generale a Buenos Aires. In quelli brasiliani, invece, è stato sperimentato con successo un sistema informatico omogeneo di gestione delle richieste di appuntamenti. Inoltre. un apposito Gruppo di lavoro sull'informatizzazione dei servizi consolari ha elaborato alcune proposte per l'erogazione di servizi per via telematica tramite l’uso di un codice personale Sul piano della comunicazione, il grande nodo rimangono i call center, indispensabili, ma costosi. La situazione, ha detto Danieli, è al vaglio del gruppo di lavoro. Infine, le grandi riforme: oltre alla cittadinanza, Danieli ha richiamato il voto, l'insegnamento della lingua italiana e il Cgie. Sulla necessità di modificare la 459/2001, tutti sono più o meno d’accordo visti i limiti mostrati alla "prima". "Un gruppo di lavoro interministeriale, al quale partecipano la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Esteri e quello dell'Interno - – ha detto in proposito Danieli - sta acquisendo ogni dato utile e sta valutando le diverse alternative da un punto di vista tecnico". Le ipotesi percorribili rimangono comunque il voto per corrispondenza o nei seggi. Sulla riforma della 153, Danieli ha ricordato gli incontri promossi sia alla Farnesina che a Stoccarda, da cui sono emerse alcune convergenze, come quella sulla necessità di "introdurre la possibilità di un'apertura dei corsi anche a bambini e ragazzi non italiani di passaporto", e "dell’inserimento dei corsi nelle scuole locali, segnando il passaggio da un intervento assistenziale ad uno a carattere promozionale". Centrale sarà il ruolo dello Stato, "anche attraverso il rafforzamento degli Uffici scolastici consolari e la selezione rigorosa dei Dirigenti scolastici", e l’inserimento nel nuovo ordinamento di "concetti basilari", a partire da "una classe docente più qualificata e meglio selezionata" e dalla "opportunità di un sistema di

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certificazione delle competenze acquisite dagli alunni", fino al "riconoscimento del ruolo degli Enti gestori". "Stiamo quindi lavorando – ha confermato Danieli - per incorporare tutti questi concetti in un nuovo testo di legge, una legge quadro comprensiva di tutti gli interventi di promozione della lingua italiana all'estero, capace di rendere possibile una reale programmazione pluriennale, sia a livello istituzionale (con i Piani Paese, in particolare), sia a livello finanziario e che assicuri il coordinamento fra gli attori istituzionali coinvolti". Infine, il Consiglio Generale: "sul Cgie – ha detto in chiusura il Vice Ministro - ho avuto modo di ribadire in varie occasioni che ritengo necessaria una riforma che tenga conto della presenza in Parlamento dei 18 eletti all'estero e della opportunità di razionalizzare la rappresentanza delle nostre comunità all'estero, garantendo loro la tutela degli interessi in un contesto di razionalizzazione delle spese e di efficace utilizzo ,delle risorse a disposizione. Anche a tale progetto – ha concluso - si sta lavorando con determinazione". (m.c.\aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48046

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A proposito di italiani all'estero

Riunione del Cgie, premi Nobel che cercano di salvare il clima mondiale e tante altre interessanti notizie. Questo è quanto ci offrono i nostri connazionali all'estero.

di Francesco Schiano

ASSEMBLEA PLENARIA DEL CGIE

Si svolgerà dal 6 al 9 novembre Assemblea plenaria del Consiglio generale degli

italiani all'estero, presso la Sala Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari

Esteri.

L’ordine del giorno: Martedì 6 novembre la relazione del Governo; la relazione del Comitato di Presidenza e

a seguire l’intervento della delegazione ufficiale Camera e Senato, gli interventi di Franco Narducci,

presidente del Comitato della Camera per gli Italiani all’Estero, e di Claudio Micheloni, presidente del

Comitato per le questioni degli italiani all’Estero del Senato, gli interventi dei vicesegretari, gli interventi dei

presidenti delle Commissioni Tematiche I, III, V, VI e al termine il dibattito. Mercoledì 7 novembre dalle 9.30

alle 16.30, discussione del documento propositivo della VII Commissione Tematica in vista della Conferenza

mondiale sui giovani italiani nel mondo, l’introduzione del presidente Erio, l’interventi dei giovani, il dibattito e

l’approvazione del documento.

Alle ore 18 è prevista l’udienza dal presidente della Repubblica.

Giovedì 8 novembre dalle 9.30 alle 13.00 è prevista la discussione del documento della IV Commissione

Tematica “Riforma dell’intervento per la diffusione e la promozione della lingua e cultura italiana”, con

l’introduzione del presidente Tassello, il dibattito e l’approvazione del documento. Dalle 14.30 alle 18.00 si

parlerà di Finanziaria, con l’introduzione a cura di Amaro, Ferretti e Volpini e il dibattito. Infine sulle

condizioni degli emigrati anziani si terrà l’introduzione del presidente Arona e il dibattito.

Venerdì 9 novembre in mattinata:l’iter della riforma della legge sulla cittadinanza, cabina di regia Stato-

Regioni-Province Autonome-Cgie, sito web del CGIE, discussione e approvazione ordini del giorno e

mozioni, e per finire il question time.

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RIUNIONE DI PREMI NOBEL PER GUARIRE IL CLIMA

Premi Nobel, scienziati, leader politici e decision makers si incontrano a Potsdam (Germania), durante il

simposio "Global Sustainability: A Nobel Cause" per discutere soluzioni concrete alle più urgenti questioni di

sostenibilità che minacciano il mondo, compreso il cambiamento climatico. Obiettivo, la realizzazione di un

"Memorandum di Potsdam" da presentare alla Conferenza ONU sul Cambiamento Climatico che si terrà dal

3 al 14 dicembre prossimi a Bali.

MUSEO DELL'EMIGRAZIONE, SE NE DISCUTE A ROMA Sarà il vice Ministro agli Affari Esteri, Franco Danieli, ad introdurre i lavori del convegno che si terrà il 26

ottobre prossimo, presso la Sala delle Conferenze internazionali della Farnesina, dedicato al nuovo museo

italiano delle migrazioni. Organizzato in collaborazione con il Centro Studi Emigrazione di Roma, presieduto

da Lorenzo Prencipe. Il convegno vedrà numerosi ed illustri relatori, tra i quali il direttore generale per gli

Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie, Adriano Benedetti, e lo stesso Prencipe che interverranno

rispettivamente su "Patrimonio storico dell’emigrazione e politiche migratorie" e "I musei delle migrazioni nel

mondo". Seguiranno gli interventi dei rappresentanti di alcuni musei all’estero, che porteranno le proprie

esperienze all’attenzione del dibattito. Norberto Lombardi, direttore dei "Quaderni sulle migrazioni",

introdurrà poi la sessione dedicata alle Linee progettuali del museo nazionale. Sarà quindi la volta di

esperienze e progetti nei musei d’Italia. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno con una discussione sugli

Elementi caratteristici di un museo d'emigrazione. E, dopo il dibattito, al quale saranno presenti, tra gli altri,

eletti della Camera e del Senato nella Circoscrizione Estero, rappresentanti delle Regioni e componenti del

Cgie, le conclusioni saranno, infine, affidate a Graziano Battistella, preside dello Scalabrini International

Migration Institute, ed al vice Ministro Franco Danieli.

"....E LORO SCOPRIRONO L'AMERICA" Ha commosso tutta l'Italia che vive in America, al 63° Gala del Columbus Day nella grande sala del Waldorf

Astoria di New York, il filmato "...e loro scoprirono l'America", in onda su Rai International ed Abc il prossimo

novembre, che mostra l'identità, il carattere e la fierezza del popolo italiano. Regista del filmato, Pino

Tordiglione, irpino purosangue, che della propria terra, l'Irpinia, rappresenta la fierezza e, con un pizzico di

presunzione, incarna la testardaggine di quello che fu il popolo sannita, lottatore di libertà ed indipendenza.

TRASFERTA AMERICANA PER LA FILARMONICA DI MILANO

Ha debuttato presso l’Hill Auditorium di Ann Arbor nel Michigan, per proseguire a Chicago e a Champaign

nell’Illinois, la Filarmonica della Scala di Milano, sino al 14 ottobre in tour nel Nord America. L'evento celebra

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i 25 anni della Filarmonica, istituita da Claudio Abbado nel 1982, e i 50 anni dalla scomparsa di Arturo Toscanini, che per primo volle un’orchestra de La Scala che promuovesse la cultura musicale italiana nel

mondo.

L'ASSOCIAZIONE BELLUNESI DEL MONDO VOLA IN SUDAMERICA Santiago (Cile), Mendoza (Argentina), Asuncion (Paraguay), Curitiba e Florianopolis (Brasile) e altre località

dello stato di Santa Catarina sempre in Brasile. Queste le mete di un viaggio organizzato dall’Associazione

bellunesi nel mondo in visita alle "Famiglie Bellunesi" e all’Associazioni Venete del Sudamerica, che avrà

luogo dal 10 al 24 ottobre prossimi, in occasione dei festeggiamenti per i 130 anni dell’emigrazione veneta a

Santa Catarina. Vi prenderanno parte una trentina di persone, tra cui il presidente dell’Associazione

Gioachino Bratti. Evento centrale del viaggio sarà la consegna formale del "gonfalone", da parte della

Provincia di Belluno, alla nuova "Famiglia Bellunese" di Nova Veneza.

Fonte : http://www.fondazioneitaliani.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2133&Itemid=53

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SERVIZI DEL GIORNO 10 Ottobre 2007 ore 18.00 Italiani nel Mondo DAL 6 AL 9 NOVEMBRE ALLA FARNESINA L’ASSEMBLEA PLENARIA DEL CGIE ROMA\ aise\ - Si terrà dal 6 al 9 novembre, come di consueto nella Sala Conferenza Internazionali della Farnesina, la prossima Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, la seconda del 2007. I lavori si apriranno alle ore 15.00 di martedì 6. all’ordine del giorno di questa prima sessione le relazioni del Governo e del Comitato di Presidenza del Cgie. Dopo l’intervento di una delegazione ufficiale di Camera e Senato, prenderanno la parola l’on. Franco Narducci e il senatore Claudio Micheloni, presidenti dei due Comitati per le Questioni degli Italiani all’Estero, rispettivamente, di Camera e Senato. Sarà poi la volta degli interventi dei vice segretari del Cgie, prima, e dei presidenti delle Commissioni Tematiche I, III, V e VI, poi. La giornata si chiuderà, alle ore 18.00, con il consueto dibattito. Mercoledì 7 novembre i lavori riprenderanno alle ore 9.30 con la discussione del documento propositivo della VII Commissione Tematica in vista della Conferenza mondiale sui giovani italiani nel mondo, che sarà introdotta dal presidente Erio. Parteciparanno al dibattito, portando il loro contributo, anche i giovani rappresentanti designati nei mesi scorsi da Comites e associazioni. Seguirà il dibattito e l’approvazione del documento. La sessione si chiuderà intorno alle ore 16.30, per consentire ai consiglieri del Cgie di partecipare all’udienza con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prevista alle ore 18.00 al Quirinale. La discussione del documento della IV Commissione Tematica "Riforma dell’intervento per la diffusione e la promozione della lingua e cultura italiana" sarà oggetto della sessione mattutina di giovedì, 8 novembre. L’ordine del giorno sarà introdotto dal presidente Tassello; seguiranno il dibattito e l’approvazione del documento. Nel pomeriggio si discuterà, invece, della Finanziaria, tema che sarà introdotto dai tre membri del Comitato di Presidenza Amaro, Ferretti e Volpini. Dopo il dibattito si affronterà un’altra nodosa questione, posta all’ordine del giorno, le condizioni degli emigrati anziani, che sarà introdotta dalla presidente Arona e seguita dal dibattito. Venerdì 9 novembre, ultimo giorno di Plenaria, saranno 5 i punti all’ordine del giorno: l’iter della riforma della legge sulla cittadinanza, la cabina di regia Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie, il sito web del Consiglio, la discussione e approvazione degli ordini del giorno e delle mozioni e, per finire, il question time. I lavori si chiuderanno alle ore 13.30, ma nel pomeriggio, sempre alla Farnesina, stavolta nella Sala Nigra, si riunirà il Comitato di Presidenza. La Plenaria del Cgie sarà, inoltre, preceduta, lunedì 5 novembre, dalle riunioni presso l’Ergife Palace Hotel dello stesso CdP, nonché del Gruppo Sanità e del Gruppo Donne, come pure delle tre Commissioni Continentali e quella di nomina governativa. Nella mattina di martedì mattina, toccherà alle sei Commissioni Tematiche più la settima che, sempre all’Ergife, incontrerà i giovani delegati. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48033

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SERVIZI DEL GIORNO 10 Ottobre 2007 ore 14.27 Italiani nel Mondo PROGETTO ITENETS: DALLA REGIONE BASILICATA "ITALIANO PER FIGLI DI EMIGRATI LUCANI" ROMA\ aise\ - È on line la newslettere di ottobre del progetto Itenets - International Training and Employment networks (Sviluppo di un network internazionale di raccordo istituzionale in materia di lavoro e di formazione), co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo sotto la responsabilità della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri ed eseguito dal Centro Internazionale di Formazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Cif-Oil), agenzia specializzata dell’Onu. Il Progetto ha come finalità il rinnovamento del sistema delle politiche del lavoro e della formazione delle Regioni Obiettivo 1 (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) attraverso il collegamento tra le Amministrazioni Regionali, la rete diplomatico-consolare e le più significative realtà italiane all’estero. Tra le numerose notizie regionali, ce n’è una a firma di Ruben Palermo che riguarda la "Regione Basilicata ed emigrazione. Italiano per figli di emigrati lucani". Ne riportiamo di seguito il testo integrale. "Continuano in Basilicata i corsi di perfezionamento organizzati dall'Università della Basilicata in "Didattica dell'italiano come seconda lingua", riservati ai figli di emigrati lucani che insegneranno la lingua italiana nei Paesi di residenza. L'iniziativa ha colto nel segno, riscuotendo l'interesse e la partecipazione delle comunità dei lucani che vivono in America Latina e il sostegno convinto della Regione Basilicata. I corsi hanno luogo nella sede dell'Area Alta Formazione dell'Università degli Studi della Basilicata, e vedono la partecipazione di giovani di origine lucana provenienti soprattutto dall'America Latina (Brasile, Argentina, Uruguay, Colombia, Venezuela). Il progetto ha avuto un indubbio successo ed è pienamente integrato nel complesso di attività che la Regione ha programmato per aiutare le comunità dei lucani nel mondo ed in particolare per sostenere le iniziative delle circa 150 associazioni di lucani all’estero, che la Regione intende utilizzare come veri e propri agenti per la promozione del territorio e per il rafforzamento dei rapporti economici e culturali con i Paesi di residenza. Per la divulgazione del bando sono stati allestiti quattro punti informativi in Argentina, Brasile e Uruguay, in cui alcuni allievi del precedente corso hanno svolto attività di consulenza per la presentazione delle domande, in raccordo con le associazioni dei lucani nel mondo. C’è una profonda convinzione sull'utilità di questo programma, in considerazione del ruolo che la Basilicata può svolgere al di fuori dei propri confini, per difendere il patrimonio linguistico-culturale lucano ed italiano. È da rimarcare, inoltre, che l'Università della Basilicata è ai primi posti della classifica Erasmus per i servizi di insegnamento della lingua italiana a studenti stranieri ed ha firmato una convenzione con l'Università di Salerno, che attualmente non dispone di corsi simili. Infine, l’Università ha sollecitato la Regione Basilicata in merito all’avvio di iniziative di studio e di salvaguardia dei dialetti lucani, che rappresentano una realtà linguistica molto ricca e non ancora sufficientemente studiata e valorizzata; proposta accolta dal presidente Vito De Filippo, che ha assicurato l’interesse della Regione”. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48009

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SERVIZI DEL GIORNO 10 Ottobre 2007 ore 12.12 Italiani nel Mondo IL COLUMBUS DAY E LA COLLETTIVITÀ ITALIANA IN AMERICA – DI MASSIMO SERACINI SAN DIEGO\ aise\ - L’importanza del viaggio di Cristoforo Colombo, che nel 1492 cambiò il corso della storia scoprendo il Nuovo Mondo, è stata sempre ricordata negli Stati Uniti che istituirono già nel 1934 il "Columbus Day". Quest’anno il Presidente George W. Bush ha addirittura promulgato con un atto ufficiale la richiesta (joint resolution) del Congresso Americano per considerare d’ora in poi il secondo lunedì del mese di ottobre "Columbus Day", festa nazionale da celebrare con opportune cerimonie ed eventi e con lo spiegamento della bandiera nazionale su tutti gli edifici pubblici. Inoltre, nel documento si legge un importante riconoscimento delle qualità e del coraggio di Cristoforo Colombo, che hanno da allora ispirato e spinto a conquistare nuovi traguardi per l’umanità, paragonando il primo attraversamento degli oceani con la passeggiata lunare! È pure significativa la conferma dell’italianità di Colombo, che è definito come "the great explorer from Genoa", in quanto è sempre stata messa in discussione dagli spagnoli. Non a caso proprio nello stesso giorno (8 ottobre) della pubblicazione del proclama del Presidente degli Stati Uniti, è apparso sul New York Times un articolo a firma di Amy Harmon "Seeking Columbus’s origins, with a swab" che ripropone il dubbio sull’origine di Colombo, citando addirittura una nuova ricerca scientifica con il DNA per provare che era spagnolo! Nel proclama c’è anche un importante riconoscimento del contributo di generazioni di italo-americani che hanno partecipato a fare grande questa Nazione, con i loro valori familiari, fede cristiana, capacità e duro lavoro. È un grande apprezzamento dell’emigrazione italiana che rimarrà, con questo documento, nella storia ufficiale degli Stati Uniti, ed è un ulteriore stimolo per tutti noi a continuare a portare con orgoglio la nostra italianità. A questo Paese dobbiamo l’accoglienza e quelle possibilità che il nostro non poteva o non voleva darci, e proprio oggi, non a caso, celebriamo un’altra eccellenza italiana in USA con il premio nobel al Prof. Mario Capecchi. Questo alto riconoscimento del Parlamento americano, che ci siamo guadagnati come Colombo, rischiando e credendo nelle nostre capacità, dovrebbe echeggiare in quello Italiano e ricordargli che esistono milioni di italiani che si fanno onore nel mondo e portano con orgoglio i valori nazionali, che non costano nulla alle casse dello Stato se non per qualche pensione di vecchiaia, che contribuiscono da sempre al benessere economico del Paese con le loro rimesse, turismo, investimenti e come clienti primari del Made in Italy, che vogliono essere apprezzati e non trattati da cittadini di serie B, come invece purtroppo si vede e si sente all'estero. I nostri parlamentari eletti trovano difficoltà ad avere il rispetto e la considerazione che si meritano come i primi, storici rappresentanti degli italiani nel mondo. I media continuano a dipingerci con sarcasmo e sufficienza come con il reportage della parata sulla quinta strada a NY per Columbus Day, in cui il "vaffa" di Mastella ai suoi contestatori (che figura e che mancanza di rispetto per un Ministro del Governo Italiano che sfilava con la fascia di ospite d'onore!!! ndr.), è stata la cosa più importante da mettere in evidenza, e non una parola sulle migliaia di partecipanti entusiasti di essere italiani e sul significato della manifestazione!

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E la società italiana continua perciò ad avere solo una percezione minima e caricaturistica del mondo italiano all’estero e conosce i nostri successi solo quando guadagniamo un premio Nobel! Colombo dovrebbe riattraversare l’oceano in senso opposto e scoprire questa volta il Vecchio Mondo...l’Italia! (massimo seracini*\aise) * Udc-Usa Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=47995

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SERVIZI DEL GIORNO 10 Ottobre 2007 ore 14.40 Italiani nel Mondo IL MESSAGGIO DELL’ON. FEDI AL SEMINARIO ITALIA-AUSTRALIA: RAFFORZIAMO LA COLLABORAZIONE TRA I DUE PAESI ROMA\ aise\ - Non potendo partecipare al Seminario "Italia-Australia: ipotesi progettuali sul Museo delle Migrazioni", tenutosi lunedì scorso all’Istituto Diplomatico Mario Toscano di Roma, Marco Fedi, deputato eletto nella circoscrizione Africa-Asia-Oceania-Antartide, ha inviato le sue riflessioni su "Gli italiani sono ancora utili? A chi e come. La ricerca scientifica e la collaborazione universitaria". In Australia per le primarie del Partito Democratico, "nuovo progetto di "architettura politica" della rappresentanza che può trasformarsi in occasione di incontro e scambio tra le forze politiche e contribuire a rafforzare i legami tra Italia ed Australia", Fedi si è scusato per l’assenza e ringraziato il Vice Ministro Franco Danieli, l’Ambasciatrice Amanda Vanstone e le Università La Sapienza di Roma e di Adelaide "per aver saputo cogliere l’importanza del tema delle migrazioni, che accomuna le esperienze dei nostri Paesi, sia sotto il profilo storico, che come grande questione culturale, sociale e politica dei nostri tempi". Il seminario, per Fedi, è stato "un momento di discussione significativo anche in direzione di un rafforzamento dei rapporti bilaterali tra Italia e Australia, legato all’ambizioso ed entusiasmante progetto, seguito con dedizione dal Prof. Norberto Lombardi, di realizzare una rete museale dell’emigrazione italiana nel mondo. Un’opportunità – ha aggiunto nel suo messaggio - per conferire maggiore attenzione alle "migrazioni", alle straordinarie opportunità di conoscenza, crescita e sviluppo che lo spostamento di persone nel mondo offre alle nostre società. È straordinario che le facoltà di architettura di due prestigiose Università mettano al servizio di questo grande tema universale, globale, la loro capacità di ricerca, di analisi, di conoscenza e comprensione, ed infine di progettazione". "L’Italia – si legge nel messaggio del parlamentare - è un grande Paese che può offrire, anche nei settori della ricerca, significative opportunità di collaborazione. L’Italia ed i nostri ricercatori, scienziati, tecnici e professionisti sono apprezzati nel mondo: per la loro originalità, preparazione e competenza. Gli italiani, quindi, per rispondere alla domanda posta nel titolo del mio breve intervento, sono certamente ancora utili. Più utili di quanto si creda e di quanto la limitatezza delle risorse autorizzerebbe a pensare". "Vi è quindi – ha argomentato il deputato - una questione risorse che riguarda l’Italia, ma non solo. Vi è un problema di coordinamento, di comunicazione ed informazione, di saper fare squadra e quindi sistema. Per cogliere le opportunità del nostro tempo dobbiamo saper utilizzare la rete di presenza italiana nel mondo, attraverso le Università, le Regioni, le amministrazioni dello Stato: attraverso il sistema Italia nel suo complesso. E – ha aggiunto - possiamo costruire, insieme, un percorso bilaterale Italia-Australia per superare alcuni degli ostacoli che ancora esistono per quanto riguarda il riconoscimento dei titoli accademici, le opportunità di estendere a Paesi come l’Australia i progetti di ricerca e di formazione a livello europeo, gli scambi a livello universitario, le borse di studio ed i progetti di ricerca aperti alla collaborazione con l’Australia, che è un Paese la cui ricerca è all’avanguardia in molti settori". "Sono certo – ha concluso - che lavorando bene insieme possiamo contribuire ad avvicinare ulteriormente questi due grandi Paesi". (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48010

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Segue nella pagina successiva… Fonte : http://www.litaliano.it/ott11.pdf

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Fonte : http://www.litaliano.it/ott11.pdf

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 193 Anno XIV,

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Ancora CGIE dalle colonne de L'Italiano Roma - Nuovamente il CGIE protagonista sulle pagine del quotidiano del centro-destra per gli italiani all'estero L'Italiano. Il Consiglio Generale per gli Italiani all'Estero è oggi al centro dell'attenzione con due editoriali a firma di due Consiglieri, Franco Santellocco (Algeria e Nord Africa) e Valter Della Nebbia (USA). Santellocco interviene per mettere in evidenza la scarsa attenzione riservata dal Rapporto Italiani nel Mondo 2007 della Fondazione Migrantes -presentato il 4 ottobre a Roma- al CGIE. I due capitoli dedicati alla "formazione professionale degli italiani all'estero" e all'"emigrazione italiana nell'ottica imprenditoriale" sarebbero, secondo il Consigliere Santellocco, deficitari. Particolare attenzione da parte del Consigliere Santellocco, sulla Formazione. Il Capitolo del Rapporto dedicato alla Formazione Professionale degli italiani all'estero traccia molto bene la fase di passaggio dalla formazione professionale degli "emigrati" a quella odierna rivolta agli "italiani all'estero", afferma Santellocco, ma non metterebbe opportunamente in rilievo le trasformazioni strutturali dell'intero sistema formativo italiano che hanno coinvolto le Associazioni e gli Enti che tradizionalmente erogano i corsi formativi, ma anche, le Istituzioni che programmano le risorse pubbliche: il Ministero del Lavoro ed il Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con il CGIE ed i Comites. "Questi aspetti sono solo superficialmente trattati dal Rapporto al quale sfugge l'importanza delle "azioni di sistema" che, in questa direzione, sono state già avviate nell'ambito del MAE e del Ministero del Lavoro grazie anche allo stimolo ed all'impegno del CGIE" afferma Santellocco. "E' il CGIE, infatti, che per la prima volta ha promosso ed ottenuto, con grande spirito di collaborazione, dal Ministero del Lavoro un cambio di metodologia nella programmazione dell'Avviso pubblico per la formazione degli italiani all'estero attraverso l'introduzione di una fase di "analisi dei fabbisogni formativi" che possa individuare la reale domanda di formazione degli italiani all'estero in relazione al contesto in cui essi vivono e non solo sulla base della presenza numerica. A tale analisi hanno concorso le Istituzioni responsabili in collaborazione con il CGIE e i Comites, restituendo un ruolo attivo ai soggetti che devono programmare le risorse e non solo erogare i finanziamenti come accadeva nel passato". L'editoriale di Valter Della Nebbia, invece, riapre il dibattito sulla riunione del CGIE tenutasi le scorse settimane a Miami. Al centro dell'editoriale la decisione del Vicesegretario generale Giovanni Rapana, "di

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non accettare la decisione presa dalla maggioranza dei consiglieri USA e portare la questione al Comitato di presidenza del CGIE a Roma". Decisione definita "dittatoriale" da Della Nebbia, "un affronto al principio dell'autodeterminazione per cui ci battiamo da tanti decenni". Alla fine il Comitato di presidenza, ha dato il via libera alla scelta di Miami. "Purtroppo però, il danno era stato gia fatto. Oltre alle innumerevoli ore sprecate per risolvere l'inesistente problema si è creato un pericoloso precedente. E' nostro compito quindi, onde evitare che questa delega di competenze diventi prassi acquisita. Stressare che il Comitato di presidenza ha riaffermato il potere decisionale dei consiglieri locali e bocciato l'imposizione del Vicesegretario Rapanà. Da qualche giorno si può visionare sulle agenzie specializzate il "documento finale" della riunione di Miami. Il documento finale dovrebbe essere una sintesi dei lavori svolti, approvata e condivisa se non all'unanimità dei presenti almeno dalla maggioranza. Invece No. Il documento finale che dovrebbe avere valenza ufficiale rilasciato alla stampa da Rapanà ha l'approvazione di 4 consiglieri su 16. Perché è messo in circolazione? In politica una bugia ripetuta dieci volte diventa realtà. E' necessario quindi ripetere la verità più volte per evitare che finisca nel dimenticatoio diventando col tempo una bugia". News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140695

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GRTV Agenzia di Stampa Internazionale

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Merlo a Danieli: “Come in Venezuela e Argentina intervento urgente per l’assistenza sanitaria anche in Brasile e Uruguay”

È INIZIATA OGGI, ALLA PRESENZA DEL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI, DANIELI, L'ATTIVITÀ DEL COMITATO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO DELLA CAMERA

Erano presenti i deputati Merlo, Romagnoli, Picchi, Zacchera, De Brasi e Farina

(GRTV) Alla presenza del Vice Ministro Danieli è, oggi, iniziata l’attività del Comitato degli Italiani all’estero della Camera sotto la presidenza dell’on Narducci. Erano presenti deputati Merlo, Romagnoli, Picchi, Zacchera, De Brasi e Farina. Questa prima riunione ha posto le basi dell’attività futura di questo importante strumento della Camera dei Deputati. “Devo dire che mi sembra che i lavori del Comitato degli Italiani all’estero, con l’autorevole guida del collega Narducci si aprono sotto i migliori auspici - ha dichiarato l’on. Ricardo Merlo alla fine della riunione- mi rammarico solo di aver perso un anno. Dobbiamo assolutamente recuperare il tempo perduto.” Quindi, commentando l’audizione del Vice Ministro per gli Italiani nel Mondo, ha così continuato:” Il sen. Danieli ha comunicato alcune notizie incoraggianti su temi che ritengo di importanza fondamentale e che riguardano l’assegno di solidarietà, i fondi per la modifica della legge sulla cittadinanza, e l’ assistenza sanitaria per gli anziani indigenti. Proprio a questo proposito ho voluto interpellarlo sulle intenzioni del Governo circa l’assistenza sanitaria agli italiani residenti in Brasile, l’Uruguay e gli altri paesi dell’ area sudamericana. La sua risposta è stata che a breve si provvederà anche in questi Paesi. L’esperienza di Messico, Venezuela e Colombia nel campo dell’assistenza sanitaria governativa sembra finora positiva; in Argentina siamo arrivati alla licitazione e dal 1 gennaio 2008, quasi diecimila italiani avranno un’assicurazione sanitaria totale e di qualità.” Ha poi concluso il deputato italoargentino:” L’assistenza sanitaria in America Latina è un aspetto cruciale:purtroppo è ciò che fa la differenza tra la vita e la morte di migliaia di cittadini.” Ufficio Stampa On. Ricardo Merlo Fonte : http://www.grtv.it

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SERVIZI DEL GIORNO 11 Ottobre 2007 ore 14.25 Italiani nel Mondo LE PROSPETTIVE FUTURE DELL’OSSERVATORIO ITENETS AL TERMINE DEL SEMINARIO INTERREGIONALE DI TORINO: IL CASO CAMPANIA ROMA\ aise\ - La lunga ed interessante esperienza del progetto ITENETs è in fase di conclusione. Numerose sono state le attività e le iniziative portate avanti dai singoli Osservatori Regionali nel corso di questi anni. E, il 26 e 27 settembre scorsi, a Torino, presso lo Staff College delle Nazioni Unite, si è tenuto il seminario interregionale di progettazione dal titolo "La rete dell’Osservatorio ITENETs come azione di sistema nella nuova programmazione 2007-2013". A darne la notizia è la newsletter stessa di Itenets, in un articolo a firma di Luca Maisto, il quale spiega che al seminario hanno partecipato i dirigenti e i funzionari regionali responsabili dell’Osservatorio, gli esperti di progettazione del CIF-OIL e gli attori coinvolti nelle attività della rete ITENETs. Gli obiettivi proposti dal seminario sono stati la valutazione delle attività sinora messe in atto dagli Osservatori regionali, l’individuazione di ipotesi interregionali di sviluppo e la valorizzazione dei servizi di collegamento e partenariato con gli Italiani Residenti all’Estero (IRE), e la definizione delle modalità operative di massima per lo sviluppo dell’operazione. Il risultato raggiunto dalle due giornate di lavoro è stato la definizione di una strategia comune tra le sette regioni che hanno partecipato al progetto ITENETs per dare continuità e nuova vita al network degli Osservatori, ponendo l'accento sugli aspetti dell'interregionalità e della trasnazionalità, declinati in termini di partenariati per lo sviluppo locale. A conclusione dell’incontro, si è definita una prima bozza di documento che tiene conto di tale linea strategica comune presente come Asse 5 in tutti e sette i POR FSE (Programmi Operativi Regionali del Fondo Sociale Europeo) nonché per la Regione Campania, di quanto previsto come ASSE 7 del POR FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale). Proprio alla Campania lo stesso Maisto dedica, poi, un ulteriore approfondimento, cercando di comprendere, da un lato, i risultati ottenuti e, dall’altro, le prospettive future. La soddisfazione per i risultati raggiunti, spiega l’autore, spinge ora le amministrazioni regionali coinvolte nel progetto, ad impegnarsi per dare continuità alla struttura realizzata. In particolare nell’Osservatorio Campano, la delibera di istituzione del Parco Progetti Regionale offre la possibilità di presentare nuove proposte progettuali all’interno del quale inserire le attività della rete ITENETs. In questa visione va intesa la proposta del progetto "No.Ve International", che ha per oggetto la realizzazione di una rete partenariale permanente che integri e metta a sistema in modo sinergico le competenze e le risorse umane e materiali di diversi partner: i due Sistemi Territoriali di Sviluppo (Tess-Costa del Vesuvio e Area Nolana), l’Osservatorio ITENETs Campania, due network regionali per l’innovazione ed il trasferimento (il Centro Regionale di Competenza -CRdC- in Biotecnologie Industriali BioTekNet ed il CRdC per i Beni Culturali, Ecologia, Economia Benecon), l’Università Orientale degli Studi di Napoli le infine l’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (ISSM) del CNR. La struttura virtuale progettata dovrebbe sostenere e promuovere l’economia di due vasti ambiti territoriali (Area Costa del Vesuvio e Area Nolana), coinvolgendo tutti i settori produttivi e le realtà istituzionali e socio-culturali dei due Sistemi Territoriali di Sviluppo mediante adeguati interventi di sostegno ai processi di internazionalizzazione dei settori di eccellenza delle due aree, che saranno attuati mediante l’utilizzo della rete estera messa a disposizione dall’Osservatorio ITENETs Campania. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48069

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SERVIZI DEL GIORNO 11 Ottobre 2007 ore 19.06 Stampa Italiana all’Estero MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO/ LA COMUNITÀ ITALIANA A MANCHESTER: FARE RETE RIPARTENDO DALLA CULTURA - DI SAGIDA SYED MANCHESTER\ aise\ - "Con 30 mila iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, e almeno altri 20 mila non iscritti, il Consolato di Manchester gestisce una delle più vaste comunità italiane dopo quella di Londra. Una città che attira fin dall’Ottocento i nostri connazionali, e che è una delle mete più gettonate anche dagli immigrati moderni. Il console Chiara Petracca, chiamata a ricoprire il suo incarico nel novembre del 2006, è riuscita ad inserirsi perfettamente nella collettività e ad individuarne le due principali tipologie in cui si contraddistingue. "Anche qui come in altre zone d’intensa emigrazione – ci racconta Petracca – ci sono gli italiani trasferitisi in passato e la cui discendenza si è perfettamente integrata nel sostrato culturale inglese, e c’è un’emigrazione recente, di persone che risiedono a Manchester per motivi di studio o di lavoro". Sono proprio i giovani a rappresentare una fetta consistente della comunità". I connazionali, ma soprattutto i giovani, residenti a Manchester sono al centro dell’articolo che Sagida Syed ha scritto per l’ultimo numero del Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero, mensile diretto da Padre Luciano Segafreddo. "Manchester – continua la dottoressa Petracca – offre loro un ambiente internazionale anche se su scala minore rispetto a Londra. Le opportunità di lavoro sono molte: dalla ristorazione all’importazione di prodotti, dalla ricerca universitaria all’insegnamento". È difficile riuscire a capire quanti di loro siano oriundi e quanti appena arrivati dall’Italia. Per cercare di farne una mappatura, Rossella Nicosia, giunta dieci anni fa con la sua famiglia dall’Italia, ha lanciato un’iniziativa che servirà anche a capire le esigenze di questa fascia che per età e formazione culturale, fatica a identificarsi con le tradizioni dei propri padri. "In realtà – dice la ventiduenne originaria di Palermo – partendo da Manchester vorremmo coinvolgere tutti i giovani italiani che risiedono all’estero per portare le loro richieste all’attenzione delle istituzioni italiane". Rossella ha partecipato, nel dicembre scorso, all’Assemblea plenaria del Cgie, il Consiglio generale degli italiani all’estero, in rappresentanza dei suoi coetanei in Inghilterra e, insieme ad altri 21 giovani, ha stabilito un piano di lavoro i cui frutti dovrebbero essere presentati ad una Conferenza mondiale a loro dedicata, nel novembre del 2008. Esprimendo un’opinione personale, Rossella afferma: "Secondo la mia esperienza diretta, i giovani di Manchester non riescono né ad inserirsi nelle attività tipiche della comunità stanziale, né ad essere coinvolte a livello sociale. Pochi di loro sanno cosa sono i Comites (Comitati degli italiani residenti all’estero) o il Cgie. Sovente non conoscono né le competenze del Consolato né le leggi italiane in materia di diritto al voto". Secondo Rossella Nicosia, non ci sono abbastanza opportunità d’incontro per i giovani: "Le feste tradizionali che un tempo richiamavano molti italiani, oggi sono sempre meno frequentate perchè i giovani non avvertono più la mancanza della propria lingua e cultura, che assimilano tramite la televisione satellitare e internet, del proprio cibo che possono trovare in qualunque supermercato, o della propria terra d’origine, che possono visitare spesso e con poca spesa grazie ai voli low cost". La crisi dell’associazionismo è confermata anche dal console Petracca: "I circoli di Manchester sono poco strutturati anche se sono ancora molto attivi, e i giovani che arrivano dall’Italia sono distanti da questo tipo di associazioni". Accanto ad altre iniziative specifiche per i giovani, Rossella che è anche responsabile della sezione giovanile dell’Associazione Sicilia in Europa, organizza incontri mirati a cui partecipano molti giovani, non solo d’origine siciliana, come in occasione dei Mondiali di calcio del 2006. Rossella auspica che nascano presto comunità virtuali e magari un portale su internet proprio per i giovani italiani che risiedono nella città del nord dell’Inghilterra. Negli ultimi anni Manchester ha subito una notevole trasformazione culturale e industriale e oggi offre molte opportunità di lavoro nel terziario oltre che nel

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campo tessile, della meccanica e della chimica. Al pari di questa crescita, gli italiani che all’inizio del secolo scorso vendevano i gelati o suonavano gli organetti, oggi sono integrati e rispettati. Molti lavorano nel marketing. Altri, soprattutto i figli e i nipoti di quei primi emigrati, si sono fatti una posizione nell’importazione o nella produzione diretta del nostro cibo. Dal punto di vista culturale, la comunità è molto attiva: la Società Dante Alighieri, per esempio, offre eventi molto interessanti per la divulgazione della nostra lingua e cultura. Gli italiani sono diventati parte integrante della cultura dei mancunians (gli abitanti di Manchester), e l’area da loro abitata in passato, Ancoats, viene considerata con affetto la Little Italy locale. Molti ragazzi scelgono Manchester per un periodo di studio (alcuni tramite il progetto Erasmus) o di lavoro, perché offre le stesse opportunità di Londra ma a prezzi leggermente inferiori e, soprattutto, a ritmi di vita più vicini alla cultura mediterranea. "Ecco perchè – aggiunge Rossella – desidero continuare nel mio impegno sociale. Non vorrei che gli italo-inglesi pensassero all’Italia solo come a meta delle proprie vacanze, né che i giovani appena arrivati si portassero appresso un’idea negativa del proprio Paese, spesso disillusi dalla difficoltà di trovare lavoro". Anche il Governo italiano, tramite il Cgie e il senatore Danieli, Vice Ministro per gli Italiani nel mondo, sembra puntare sui giovani con lo studio di una politica per il futuro, rivolta alle loro istanze. Rossella chiede ai suoi connazionali che vivono a Manchester di unirsi e, partendo dalla propria città, allarga l’appello a tutti i giovani nel mondo affinché non si pongano in antagonismo con le generazioni più anziane, ma vivano l’emigrazione e la propria italianità stando al passo con i tempi". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48108

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Columbus Day: Sapere come ponte fra Italia e Usa

Columbus Day all'insegna della cooperazione scientifica e della ricerca globale all'Ambasciata italiana a Washington

Accordo con 58 Università americane per modernizzare l'insegnamento e l'uso della lingua italiana, oltre ad un seminario per definire forme e modi di cooperazione fra gli scienziati e i ricercatori dei due Paesi in tema di Sanità. All'Ambasciata italiana a Washington la ricorrenza del Columbus Day quest'anno significa sapere e competenze.

Proprio oggi, infatti, si firma l'intesa con 58 Università degli Usa per la produzione e l'interscambio di materiali multimediali per l'apprendimento moderno della lingua italiana. Un'intesa che per l'estensione e la pervasività del sistema universitario americano impegnato, segna un indubbio salto di qualità nella presenza della nostra cultura oltre Atlantico. Ieri, infatti, l'incontro ad alto livello sul tema: prospettive della salute nel 21 secolo. Un argomento globale entro cui, questo l'obbiettivo dell'iniziativa, cominciare a sistematizzare le forme e i contenuti di una più stretta collaborazione fra le comunità di ricerca genetica e medica dei due Paesi.

Fra i relatori, da segnalare Anthony Fauci, direttore dell'Istituto Nazionale delle allergie e delle malattie infettive dell'Organizzazione della Sanità americana, Susan Blumenthal, ex assistente del Ministro della Sanità degli Usa, Paula Dobriasky, Sottosegretario di Stato per la Democrazia e gli affari globali.

Per la comunità scientifica italiana, il senatore Ignazio Marino, genetista, che per lungo tempo ha lavorato negli Usa, ed oggi è Presidente della Commissione Sanità del Senato, il professor Roberto Cingolani, direttore scientifico dell'Istituto Italiano di tecnologia, Ferdinando Cafiero dell'Istituto Nazionale per le Ricerche sul cancro di Genova. Nell'introduzione l'Ambasciatore Giovanni Castellaneta ha sottolineato il carattere di lavoro dell'iniziativa che dovrà concretamente definire le nuove forme di integrazione per i punti di eccellenza della ricerca sanitaria italo-americana.

Fonte : http://news.international.rai.it/news/mostra.php?idn=1758

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SERVIZI DEL GIORNO 11 Ottobre 2007 ore 14.19 Italiani nel Mondo L’ON. MERLO AL COMITATO PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO DELLA CAMERA: ANCHE IN BRASILE E URUGUAY È URGENTE UN INTERVENTO PER L’ASSISTENZA SANITARIA ROMA\ aise\ - "Devo dire che mi sembra che i lavori del Comitato degli Italiani all’estero, con l’autorevole guida del collega Narducci si aprono sotto i migliori auspici. Mi rammarico solo di aver perso un anno. Dobbiamo assolutamente recuperare il tempo perduto". Questa la dichiarazione dell’ l’on. Ricardo Merlo, deputato eletto all’estero nella lista AISA, alla fine della riunione del Comitato degli Italiani all’estero della Camera che si è svolta ieri alla presenza del Vice Ministro degli Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, Franco Danieli, sotto la presidenza dell’on Franco Narducci deputato dell’ULIVO eletto all’estero e segretario generale del CGIE. (vedi AISE del 10 ottobre h. 19.38) Presenti inoltre, Massimo Romagnoli (FI), Guglielmo Picchi (FI), Marco Zacchera (responsabile esteri di AN), Raffaello De Brasi (ULIVO) e Gianni Farina (ULIVO). Questa prima riunione ha posto le basi dell’attività futura di questo importante strumento della Camera dei Deputati. Quindi, commentando l’audizione del Vice Ministro per gli Italiani nel Mondo, ha spiegato che "il sen. Danieli ha comunicato alcune notizie incoraggianti su temi che ritengo di importanza fondamentale e che riguardano l’assegno di solidarietà, i fondi per la modifica della legge sulla cittadinanza, e l’assistenza sanitaria per gli anziani indigenti". "Proprio a questo proposito", ha continuato Merlo, "ho voluto interpellarlo sulle intenzioni del Governo circa l’assistenza sanitaria agli italiani residenti in Brasile, l’Uruguay e gli altri paesi dell’area sudamericana. La sua risposta è stata che a breve si provvederà anche in questi Paesi. L’esperienza di Messico, Venezuela e Colombia nel campo dell’assistenza sanitaria governativa sembra finora positiva; in Argentina siamo arrivati alla licitazione e dal 1 gennaio 2008, quasi diecimila italiani avranno un’assicurazione sanitaria totale e di qualità". "L’assistenza sanitaria in America Latina", ha concluso il deputato italoargentino, "è un aspetto cruciale: purtroppo è ciò che fa la differenza tra la vita e la morte di migliaia di cittadini". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48068

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SERVIZI DEL GIORNO 11 Ottobre 2007 ore 10.57 Italiani nel Mondo L’AUSPICIO DELL’ON. NARDUCCI ALL’AVVIO DEI LAVORI DEL COMITATO CHE PRESIEDE ALLA CAMERA: CHE SIA UN LUOGO POLITICO DI CONFRONTO ROMA\ aise\ - Con l’audizione del Vice Ministro Danieli (vedi AISE del 10 ottobre h.19.38), ieri mattina

il Comitato permanente sugli italiani all’estero della Camera ha ufficialmente iniziato i propri lavori. A fare

gli onori di casa il Presidente Franco Narducci che dopo aver espresso la propria soddisfazione per l'avvio

dei lavori ne ha voluto sottolineare la rilevanza, all'indomani della prima elezione dei parlamentari che

rappresentano gli italiani all'estero, quale "imprescindibile luogo politico di confronto cui inevitabilmente

si rivolgono le aspettative delle comunità italiane nel mondo".

Narducci non ha mancato di sottolineare "con rammarico" il fatto che non tutti i deputati eletti all'estero

possano essere componenti effettivi del Comitato, in quanto esso è costituito nel seno della Commissione

Esteri, rimarcando in particolare che in esso mancano, per questo motivo, rappresentanti dell'America del

Nord. "Ritengo comunque – ha precisato - che questi colleghi possano intervenire alle sedute del

Comitato e prendere la parola".

Nel suo intervento, il Presidente del Comitato ha rimarcato la differenza esistente rispetto all'altro ramo

del Parlamento, in cui è stata costituita una Commissione speciale. "Questo non vuol dire – ha osservato

Narducci – che ne possano derivare disparità sul piano delle risorse e dei mezzi necessari

all'espletamento delle funzioni. Ho già posto la questione all'attenzione dell'Ufficio di presidenza affinché

sia rappresentata alla Presidenza della Camera" perché, ha spiegato, "ritengo necessario che il Comitato

possa avere contatti diretti con le comunità italiane all'estero e importante partecipare alle riunioni a

carattere continentale che non sono limitate ai componenti del CGIE, ma coinvolgono significative

espressioni della società civile".

Narducci è quindi passato ad illustrare le linee direttrici del programma dei lavori del Comitato che, ha

osservato, "dovrebbe costituire la piattaforma programmatica del contributo delle politiche attive del

Parlamento e del Governo per gli italiani all'estero".

"Il Comitato stesso – ha proseguito - dovrebbe aspirare a diventare un canale privilegiato per la

valorizzazione anche all'interno del nostro Paese delle grandi potenzialità del sistema dell'Italia nel

mondo", potenzialità di cui l’Italia, ha concluso, sembra "assai poco informata".

Queste le priorità del Comitato: riorganizzazione della rete diplomatico-consolare; promozione e

diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo; riforma della Legge 459/2001; provvedimenti

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legislativi e leggi di riforma (cittadinanza, tutela e assistenza degli italiani all'estero, diritti di

rappresentanza, riforma legge istitutiva del CGIE, ecc.); il lavoro italiano nel mondo (imprenditoria

all'estero, frontalierato, libera circolazione delle persone, ecc.); la ricerca scientifica e le nuove

emigrazioni italiane nel mondo; i giovani italiani all'estero.

Per Marco Zacchera, responsabile esteri di An e Vice Presidente del Comitato, i lavori dovrebbero essere

ispirati "ad un criterio di informalità e di sburocratizzazione". D’accordo con Narducci sulla necessità di

avere agganci diretti con la realtà degli italiani nel mondo e quindi di effettuare missioni all'estero,

Zacchera ha proposto una suddivisione dei temi in agenda tra i membri del Comitato sotto il

coordinamento del Presidente.

E se per Zacchera è prioritario "concentrarsi su una valutazione dell'applicazione della legge sul voto degli

italiani all'estero in modo da elaborarne gli opportuni correttivi", Sandra Cioffi (Pop-Udeur) ha ribadito

l’auspicio che "il Comitato possa avere a disposizione risorse ben definite al pari dell'analogo organismo

costituitosi presso l'altro ramo del Parlamento, affinché possa recarsi almeno una volta dell'arco della

legislatura in ciascuna delle circoscrizioni elettorali estere". Per la Cioffi, l’insufficienza dell'interlocuzione

con le rappresentanze istituzionali so accompagna con la necessità di avere contatti diretti con gli italiani

nel mondo, ed in particolare con i giovani. Ai temi segnalati da Narducci, la Cioffi ha aggiunto il "problema

della comunicazione", lamentando "l'insufficienza della gestione di RAI International". (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48049

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12-10-2007 - Anno 2007 Numero 150

Usa. Dipartimento immigrazione: oltre 13mila i cervelli italiani che operano qui

Le sue scoperte realizzate studiando e lavorando negli Stati Uniti lo hanno portato al premio

Nobel e a tagliare nuovi traguardi nella genetica, ma Mario Capecchi non e' l'unico

'cervello' nato nel nostro Paese e al lavoro oltreoceano. Secondo l'Us Immigration e

Naturalization Service americano sono infatti circa 13.368 gli italiani ad altissima

qualificazione attualmente impegnati negli Usa. Di questi 6.179 sono italiani che hanno

ottenuto l'esclusivo e speciale visto di lavoro H-1B, 1.497 hanno il visto O1 concesso solo ai 'lavoratori con

straordinarie capacita' o risultati' e 5.692 sono quadri industriali di alto livello.

A tracciare con l'ADNKRONOS lo scenario degli italiani ad altissima qualificazione impegnati negli Usa e'

l'esperta del Cnr Maria Carolina Brandi dell'Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps)

del Consiglio nazionale delle Ricerche, specializzata di studi sulle migrazioni qualificate e autrice anche di

diversi studi, tra cui una ricerca Ue, sul 'brain drain', quel fenomeno cioe' che indica la perdita di un Paese

derivante dall'avere investito risorse per formare competenze che poi vengono utilizzate da altri.

Un fenomeno che tocca da vicino l'Italia che, secondo gli ultimi dati Istat, ha avuto una perdita totale netta di

migliaia di laureati durante il periodo 1996-2002, tutti italiani ad alta formazione che hanno lasciato il Bel

Paese per andare a lavorare fuori dai confini nazionali. "Ad oggi, non e' ancora del tutto chiaro a quale livello

si collochi l'Italia in questo processo. L'emigrazione di personale altamente qualificato dall'Italia e', infatti,

ancora relativamente un fenomeno poco studiato" avverte Brandi. Ma i dati dell'Immigration and

Naturalization Service statunitense relativi al 2006 parlano chiaro.

"Gli ultimi dati disponibili -spiega la ricercatrice del Cnr Brandi- mostrano che, nel 2006, gli italiani che si

trovavano negli Stati Uniti con un visti H-1B erano 6.179, ovvero in possesso di permessi temporanei per

'Workers with specialty occupations', rilasciati secondo precise regole proprio allo scopo di immettere

personale qualificato negli Usa su base temporanea, ma che possono essere poi prorogati per un tempo

anche molto lungo".

"Bisogna poi considerare -continua Brandi- che i visti H-1B non sono l'unico tipo di visto temporaneo che

puo' essere utilizzato da lavoratori altamente qualificati. A coloro che hanno questo tipo di visto vanno ad

esempio certamente aggiunti coloro che si trovano negli Stati Uniti con il visto O1, concesso a 'lavoratori con

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straordinarie capacita' o risultati'. Ebbene, sempre nel 2006, usufruivano di questo speciale visto ben 1.497

italiani".

"Nello stesso anno, -prosegue ancora- si trovavano inoltre negli Usa a seguito di 'trasferimenti interni alle

imprese', e quindi con visti L1, altri 5.692 italiani che si puo' ragionevolmente supporre fossero quadri

industriali di alto livello, dato che coloro che si recano in Usa per semplice 'addestramento industriale', e

cioe' in possesso di un visto H3, quell'anno alcune decine". Sempre piu' 'cervelli' italiani negli Usa, ma

perche'?

"Gli Usa -spiega Brandi- sono sempre state una delle destinazioni preferite dai migranti ad alta

qualificazione, che sono attratti in questa nazione sia dalle buone prospettive di lavoro ad alto livello, che da

una specifica politica del governo statunitense che tende ad incentivare questo tipo di immigrazione per

sopperire alla sempre crescente richiesta, da parte dell'economia del paese, di lavoro intellettuale, che il

sistema universitario americano non riesce ormai a coprire".

Lavoro ma non solo. Gli italiani vanno anche a studiare all'estero in percentuale sempre crescente tra gli

universitari.

Secondo i dati Ocse pubblicati nel 2006 nel rapporto 'Educational a glance' (dati 2004), sono infatti 44.892

gli studenti italiani universitarti che studiavano nel 2006 all'estero, di cui 39.020 si sono trasferiti in Paese

Ocse. Ed e' la Germania il Paese europeo maggiormente scelto dagli studenti universitari italiani per la

propria formazione accademica. A studiare in Germania nel 2006 erano 8.111 universitari del Bel Paese.

"Dall'analisi delle cancellazioni dalle anagrafi italiane per emigrazione all'estero risulta che, tra il 1996 ed il

2002, in media hanno lasciato l'Italia 3.300 laureati all'anno. Questa cifra -conclude Brandi- corrisponde

all'incirca alla somma di tutti gli studenti che si sono laureati all'Universita' di Roma 'La Sapienza',

all'Universita' di Bologna e all'Universita' di Padova nel 2005. In altre parole, la situazione attuale e'

equivalente al fatto che tre delle maggiori universita' italiane lavorino solo per formare competenze che poi

vengono utilizzate esclusivamente da paesi stranieri".

Fonte : http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_6387.html

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SERVIZI DEL GIORNO 12 Ottobre 2007 ore 18.21 Italiani nel Mondo ON LINE IL SITO DELL’ASSOCIAZIONE "DONNE ITALIANE A TOKYO" TOKYO\ aise\ - È l’irriverente Mafalda ad accogliere le visitatrici di http://www.freewebs.com/aditokyo/, sito web dell’Associazione Donne Italiane a Tokyo nata per promuovere scambi culturali e amicizia tra tutte le donne che parlano italiano. A dispetto del nome, l'Associazione è aperta a donne di qualsiasi nazionalità che parlino la nostra lingua e che vogliano aiutare le nostre connazionali in Giappone a conoscere il paese che le ospita. Attiva su molti fronti, l’associazione ha già organizzato in collaborazione con l'Ambasciata, l’Università Ochanomizu e l’Istituto Italiano di Cultura, un convegno internazionale su "Donne e società: Giappone e Italia a confronto" che, articolato in tre giornate, si proponeva un’analisi comparativa della condizione femminile nei due paesi, assimilabili per alcune affinità obiettive quali la bassa natalità, il peso della tradizione nella definizione del ruolo femminile, le analogie nella storia politica recente e le difficoltà nell’adeguamento legislativo. Durante tutto l’anno, ciascuna socia si fa referente di un’attività particolare, dalle lezioni su come indossare un kimono a quelle di ikebana; immancabili gli scambi culinari: alle lezioni di cucina giapponese, si alternano quelle delle cucine regionali italiane. E poi: visite guidate a musei e teatri. Tutto all’insegna della reciproca conoscenza e futura amicizia. (aise) Fonte: http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48175

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 194 Anno XIV,

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Il Vice Ministro Franco Danieli in missione negli Stati Uniti Roma - Inizia oggi la missione del Vice Ministro agli Affari Esteri con delega per gli italiani all'estero,

Senatore Franco Danieli, negli Stati Uniti che si concluderà il 16 ottobre.

Il Vice Ministro parteciperà domani a Washington alla Riunione annuale tra Ambasciata, Consolati, componenti del CGIE eletti negli Stati Uniti, Presidenti dei Comites,Parlamentari italiani eletti nella ripartizione Nord America, Consoli e Vice Consoli onorari. Molti i temi di interesse per le collettività

residenti all'estero che verranno affrontati, discussi e approfonditi in questa occasione: razionalizzazione e

funzionamento della rete consolare negli USA, promozione ed insegnamento della lingua e della cultura

italiana, ruolo e funzionamento dei Comitati degli italiani all'estero, l'informazione italiana nel mondo e Rai

international, riforma del CGIE e dei Comites, riforma della L.153, della normativa sul voto all'estero e sul

riacquisto della cittadinanza.

In serata il Vice Ministro parteciperà quale rappresentante del Governo italiano e ospite d'onore all'annuale Gala dinner della Niaf (National Italian American Foundation) a margine del quale sono previsti degli incontri ristretti con il candidato presidenziale Rudy Giuliani e la leader della Camera Nancy Pelosi. Domenica 14 ottobre il Vice Ministro si recherà a New York dove parteciperà al concerto dell'orchestra

sinfonica della Scala presso il Winter Garden del World Financial Center, di fronte a Ground Zero. In serata Danieli avrà occasione di incontrare la collettività italiana residente a New York ad un ricevimento organizzato presso l'Italian Cultural Center di Westchester. Lunedì, presso la sede dell'Istituto di Cultura, il Vice Ministro sarà presente all'inaugurazione della sede Iace, l'Italian American Committee on Education , l'ente che, in collaborazione con il Consolato italiano di

New York, supervisiona e dirige i corsi scolastici per l'insegnamento della lingua italiana rivolti ai circa 40 mila studenti negli Stati di New York, New Jersey e Connecticut.

News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140792

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12 Ottobre 2007-10-15 I progetti della Confederazione degli Imprenditori nel Mondo, Stati Uniti NEW YORK, 12 OTT. (Italia Estera) - Un futuro ricco di progetti ambiziosi per la CIIM Usa, la Confederazione degli Imprenditori nel Mondo Stati Uniti, che sin dalla sua nascita ufficiale e dall'inaugurazione del suo portale di informazione e di servizio, avvenuta l'otto novembre 2006, www.ciim.us http://www.ciim.us/ continua nella sua attività di mediazione sull'asse imprenditoriale Italia-Usa. Lo scorso 4 ottobre a New York oltre 100 persone hanno preso parte ad un evento di Networking presso il Kimberly Hotel, parte del Gruppo Epoque Hotels (neo membro dell'associazione), e fondata dall'imprenditore italiano Davide Maranzana e dal suo socio Juan Palmada, ad un meeting che é servito prima di tutto per raccontare ai presenti cosa é oggi CIIM Stati Uniti. Un momento di analisi, un confronto aperto con rappresentanti dell'imprenditoria italiana in USA oltre che con il board dell'associazione, al quale ha fatto seguito la presentazione delle attività dell'anno 2008. Nel corso del meeting si sono toccate le tappe di crescita della CIIM Usa, a partire proprio dalla creazione del sito web che é oggi non solo lo sguardo del mondo su questa associazione ma rappresenta anche il modo migliore per aprire le porte ai nuovi soci oltre che un vero e proprio portale di informazione e servizi di supporto all'impresa. E tra i paesi dove si é cliccato di più c'é l'Italia a dimostrazione del crescente interesse del nostro paese verso l'energia dimostrata dal Team CIIM USA. LE TAPPE DI UN SUCCESSO L'otto novembre 2006 anche la data della prima conferenza della Ciim Usa, quasi un anno fa. Seminari, meeting, conferenze , apertura verso nuovi mercati al di fuori anche dell'asse Italia-Usa, vedi il progetto Qatar, incontri-dibattiti con associazioni di categoria in partria ( CONFAPI) e con gli esponenti delle corrispondenti in Usa. L'apertura imminente di nuove sedi, nuovi e importanti servizi per i propri soci. LE ATTIVITA' IN PROGRAMMA PER IL 2008 La CIIM Stati Uniti non si ferma. Uno dei primi eventi della nuova stagione 2007-2008 sarà quello di avere una presenza presso 'Piazza d'Italia' un'expo organizzata dalla National Italian America Foundation a Washington il prossimo 12 e 13 ottobre. Inizieranno anche negoziazioni per firmare protocolli di intesa con la NFIB, la National Federation of Indipendent Business e la NSBA, la National Small Business Association. Tra i programmi del 2008 ci sarà quello di far crescere i rapporti fra gli Stati Uniti e l'Italia, non solo a livello imprenditoriale, ma anche a livello politico e culturale. Un progetto ambizioso che prevede un attento studio e una attenta analisi per la nascita di un Italian Congressional Caucus. In pratica si cerca un maggiore appoggio e un maggiore sostegno all'interno del

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parlamento americano verso quelle che sono le problematiche dell'asse Usa-Italia attraverso la creazione di una rappresentanza di chi fa impresa tra Italia e USA o viceversa . E' con grande onore che la CIIM ha accettato la proposta dalla CONFAPI (Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria) di creare una rete capillare in Nord America a supporto delle piccole medie imprese interessate a esportare i loro prodotti in Usa e Canada. CIIM Usa si occupperà di offrire costante supporto al presidente Confapi Dr. Paolo Galassi per la creazione di opportunità di businness in USA. In conclusione un anno pieno di sfide si apre alla CIIM US. (Italia Estera) -

Fonte : http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=3988

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 194 Anno XIV,

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Imprenditori e costruttori edili italiani e lituani per far decollare l'interscambio economico fra i due Paesi Vilnius – Due giorni fa si è tenuto a Roma un incontro fra una delegazione della Confindustria lituana e l'Unione degli Industriali e delle imprese di Roma (UIR). L'evento è stato promosso dall'Ambasciata della Lituania a Roma. Il meeting ha visto la partecipazione di numerose imprese, circa una ventina, fra cui anche importanti gruppi di notevole dimensione come l'italiana "Icet". "Più che un seminario su argomenti generali è stata un'occasione per un faccia a faccia fra le varie compagnie presenti" ha spiegato a News ITALIA PRESS Fabrizio Borraccia membro dell'UIR. "All'interno di una cornice informativa generale ci sono stati degli incontri fra alcune imprese italiane e lituane, almeno 5 o 6 quelli più importanti. Questi si sono svolti in modo quasi privato e quindi non si può dire nulla al riguardo, ma sicuramente sono un dato positivo, che ci può bastare per affermare che l'evento è stato utile". L'interscambio fra Italia e Lituania, infatti, si aggira attorno ad un livello medio rispetto a quello che avviene fra il paese baltico e gli altri Stati europei. Complessivamente, a fine dicembre 2006 ha raggiunto la cifra di 747,7 milioni di euro, e la nostra quota di mercato nel commercio estero della Lituania risulta del 2,81%. Come si può notare la cifra non è particolarmente significativa per un'economia come quella Italiana, però bisogna anche ricordare le dimensioni della controparte baltica, paese che non arriva a tre milioni e mezzo di abitanti. Il vero problema risulta essere il fatto che questa cifra non è frutto di un interscambio stabile, ma alcune grosse commesse come quella ricevuta da "Alenia" per la fornitura di tre velivoli militari da trasporto tattico "C-27J" possono alterare significativamente i dati e farli apparire più rosei di quanto non lo siano in realtà. Sebbene questa fornitura debba essere vista sicuramente come un dato positivo per il made in Italy, quello che servirebbe realmente per rafforzare la posizione italiana in Lituania è la creazione di solidi rapporti commerciali fra varie compagnie dei due paesi, magari anche di medie e piccole dimensioni. Ecco perché si può dire con sicurezza che l'incontro ha avuto un ruolo importante. Sarebbe però sbagliato essere troppo pessimisti specie guardando i risultati degli ultimi anni. Secondo fonti ICE i dati dell'interscambio tra Italia e Lituania riferiti al periodo gennaio-dicembre 2006 hanno fatto registrare una crescita delle esportazioni italiane del 42,7% rispetto all'analogo periodo del 2005: esse sono passate da 390,1 milioni di euro del 2005 a 556,7 milioni di euro del 2006. L'Italia sopravanza Svezia, Finlandia e Danimarca rispetto al 2005 e si posiziona al 6° posto della graduatoria dei Paesi fornitori con una quota di mercato del 3,35%, dopo Russia (24,45%), Germania (14,84%), Polonia (9,61%), Lettonia (4,79%) ed Olanda (3,70%). Le esportazioni lituane verso l'Italia sono aumentate del 19,9% nel periodo in

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esame rispetto allo stesso periodo del 2005, raggiungendo la quota di 191,0 milioni di euro. L'Italia migliora la sua posizione rispetto al 2005, passando dal 17° al 15° posto della graduatoria dei Paesi clienti e sopravanzando la Spagna ed il Canada, con una quota di mercato del 2,06%; la stessa graduatoria vede al primo posto la Russia (12,77%), seguita da Lettonia (11,11%) e Germania (8,65%). Il dato che rimane preoccupante , invece, è quello relativo agli investimenti diretti. Alquanto debole rimane tuttora la nostra posizione relativa per quanto riguarda questi ultimi e le partecipazioni industriali (solo diciannovesimo Paese di provenienza dei flussi di investimento). Per contro, gli investimenti lituani in Italia sono trascurabili e, considerato il differenziale di reddito e di costo del lavoro, non è probabile che la situazione cambi nel breve o medio termine. In generale, Maria Francesi dell'ufficio ICE di Vilnius, intervistata da News ITALIA PRESS, ritiene che "i settori che dovrebbero essere incoraggiati con un'attività promozionale più continua sono quelli della meccanica strumentale e dei materiali e prodotti per l'edilizia e la rifinitura" e suggerisce che "le imprese italiane, anche di media e piccola dimensione, dovrebbero fornire al mercato lituano strumenti tecnologicamente più avanzati di quelli al momento disponibili, inserendoli progressivamente nelle linee di produzione già esistenti. Non sarebbe così necessario per le imprese locali investire in una sola volta in un impianto completamente nuovo, visto che talvolta questo rappresenta un impegno eccessivo dal punto di vista finanziario". Per quanto riguarda la promozione dell'edilizia bisogna notare che, anche in questo settore, c'è stata un'attività promozionale degna di nota visto che si è appena tenuto un incontro fra Una delegazione di imprenditori della Confindustria della Lituania accompagnata dall'Ambasciatore lituano presso lo Stato Italiano, Sarunas Adomavicius e l'ACER, ovvero l'"Associazione Costruttori Edili di Roma e provincia". Questo evento, promosso dall'"European Global Network", ha visto per l'Italia la partecipazione di una rappresentanza dei costruttori romani guidati dal Presidente dell'ACER Giancarlo Cremonesi, dal Presidente dei Giovani Imprenditori Fabrizio Salvetti e da Marco Mattia funzionario dei lavori all'estero dell'ANCE, acronimo per "Associazione Nazionale dei Costruttori Edili". News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=984&info=140793

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SERVIZI DEL GIORNO 12 Ottobre 2007 ore 12.30 Italiani nel Mondo LA SARDEGNA APPROVA IL PIANO ANNUALE PER GLI INTERVENTI IN FAVORE DEI CORREGIONALI EMIGRATI CAGLIARI\ aise\ - 4 i milioni di euro stanziati dalla Regione Sardegna nell’ambito del Programma

annuale 2007 per gli interventi in favore dei corregionali emigrati, approvato ieri dalla giunta regionale.

Tra le novità più significative del piano, la ripresa delle pubblicazioni del periodico "Messaggero Sardo",

con uno stanziamento specifico di 500mila euro, e la ridefinizione del riparto dei contributi ai 135 circoli

(58 nella penisola e 77 all'estero) dei sardi nel mondo.

Su un milione 970mila euro destinati complessivamente a queste associazioni, 886mila 500 euro saranno

suddivisi in parti uguali tra i vari circoli. Della restante parte (un milione 83mila 500 euro), il 10 per cento

sarà ripartito in base al numero di iscritti, il 40% sarà assegnato ai circoli con sede all'estero e il 50% in

funzione della qualità delle attività.

Sarà data priorità agli interventi finalizzati alla risoluzione di situazioni di emergenza e/o di grave disagio,

alla promozione e divulgazione della cultura e dell'immagine della Sardegna, alla promozione economica

finalizzata a favorire l'internazionalizzazione del sistema produttivo della Sardegna e alle attività mirate a

rafforzare la solidarietà tra corregionali e la comprensione internazionale. (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48129

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SERVIZI DEL GIORNO 12 Ottobre 2007 ore 12.30 Italiani nel Mondo DALLA PRO LOCO DI CAVOUR UN SITO INTERNET PER I PIEMONTESI NEL MONDO TORINO\ aise\ - Da oggi, sul sito www.cavour.info, su iniziativa dell’associazione Pro Loco di Cavour, i

cittadini di Cavour potranno effettuare ricerche, ritrovare amici o parenti, emigrati in Argentina. Cavour,

centro della Provincia di Torino, è stato nel passato luogo di provenienza di molta emigrazione in

Argentina ma anche nel mondo intero. Sul sito, inoltre, potranno essere pubblicate ricerche di persone,

storie di immigrazioni, storie di famiglie piemontesi, richieste di contatti, richieste di informazioni o

semplicemente desiderano vivere, anche da lontano tramite internet un punto di riferimento del loro

paese o della loro zona. Si potrà anche spedire delle e-mail i commenti e le storie, e per la richiesta di

informazioni. Obiettivo, cementare ulteriormente l’amicizia che lega i Piemontesi nel Mondo. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48190

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 195 Anno XIV,

15 Ottobre 2007

Santellocco: momento delicato per la formazione degli italiani all'estero Algeri - Si apre una nuova e delicata fase relativa all'innovativo bando che assegna 30 milioni di euro ai corsi di formazione professionale per gli italiani residenti nei Paesi non appartenenti alla UE. Lo afferma

FrancoSantellocco, Presidente della quinta Commissione del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero),

Formazione, Impresa, Lavoro e Cooperazione. Santellocco ha seguito e lavorato all'iter che ha condotto alla

pubblicazione del bando, e fin dal primo momento non aveva nascosto la sua soddisfazione (La soddisfazione della V Commissione del CGIE per il nuovo bando per la formazione degli italiani all'estero News ITALIA PRESS N° 143

del 01 agosto 2007).

Superato il termine ultimo (3 ottobre 2007) per il deposito dei progetti relativi alle singole Circoscrizioni Consolari,

nell'ambito degli adempimenti previsti dall'avviso 1/07 (art. 10) del Ministero del Lavoro, i Consoli interessati dovranno formulare, sentiti i COMITES, pareri circa la coerenza dei progetti presentati rispetto ai fabbisogni formativi nelle aree di riferimento, nonché alla congruità dei costi da sostenere in sede locale.

"Peraltro i COMITES sono già stati coinvolti per la rilevazione preliminare dei fabbisogni formativi delle singole comunità"

afferma Santellocco, e questo attraverso schede paese allegate al bando. "Bene è ricordare che tali pareri dovranno

pervenire al Ministero del lavoro entro il quarantacinquesimo giorno a partire dal 3 ottobre scorso. L'iter è abbastanza

lungo: 1) i Consolati dovranno trasmettere ai Comites i progetti degli enti e/o organismi proponenti; 2) i COMITES

dovranno riunirsi, esaminare i progetti pervenuti e formalizzarne il parere, ritrasmettendolo al Consolato/Ambasciata di

riferimento che a sua volta lo completa e lo invia al MAE; 3) il MAE invia i documenti al Ministero del Lavoro". Queste le

circoscrizioni consolari interessate: Algeria (Algeri), Argentina (Bahia Blanca, Buenos Aires, Cordoba, La Plata, Mar del

Plata), Australia (Adelaide), Brasile (Curitiba, Porto Alegre, Rio de Janeiro, San Paolo), Canada (Vancouver), Cile

(Santiago del Cile), Colombia (Bogotà), Eritrea (Asmara), Filippine (Manila), Marocco (Casablanca), Messico (Città del

Messico), Sud Africa (Cape town, Durban, Johannesburg), Svizzera (Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, Lugano, Zurigo),

Turchia (Izmir), Uruguay (Montevideo), Venezuela (Caracas, Maracaibo).

"Ci è parso opportuno" conclude Santellocco "aggiungere una ulteriore fase animativa attraverso la stampa perchè i

COMITES di riferimento si attivino nei confronti delle nostre rappresentanze locali, laddove non ancora contattati".

News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140816

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 195 Anno XIV,

15 Ottobre 2007

De Gregorio al gala NIAF annuncia: assemblea partito per fare punto sul rapporto con l'estero, presente Berlusconi Washington – "Il 15 dicembre prossimo a Napoli si terrà un'assemblea internazionale dei quadri di "Italiani nel

Mondo" per fare il punto sulla politica italiana e sul rapporto con l'estero. All'appuntamento parteciperà il

Presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi”. Lo ha annunciato da Washington il Senatore Sergio De Gregorio,

Presidente della Commissione Difesa del Senato e leader nazionale del movimento politico “Italiani nel Mondo”, che per

il secondo anno consecutivo è stato l’ospite d’onore all’annuale convention della Niaf (National Italian-American

Foundation).

”Il board della prestigiosa fondazione italo-americana, riunitosi per l’occasione al Grand Hotel Hilton di Washington, ha

voluto sottolineare così il legame tra le comunità italo-americane e il presidente di “Italiani nel Mondo”, che per il secondo

anno ha seduto al fianco dei massimi dirigenti della Niaf, unico rappresentante politico italiano con il viceministro Franco

Danieli, delegato dal governo italiano a portare i saluti dell’Esecutivo” fanno notare dall’Ufficio Stampa del Senatore.

Durante il prestigioso meeting sono sfilati sul palco l’ex sindaco di New York e attuale candidato alla Casa Bianca

Rudolph Giuliani, lo speaker del congresso Nancy Pelosi, i giudici della Corte Costituzionale Samuel Alìto e Antonin

Scalia, l’ex direttore dell’FBI Louis Freeh, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Peter Pace, il regista Martin Scorsese,

l’attrice italiana Gina Lollobrigida, oltre all’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Ronald Spogli ed altre personalità

politiche.

”Sono riconoscente al Presidente Ciongoli (n.d.r. Kenneth Ciongolie Presidente Niaf) e al vicepresidente Joseph Del

Raso per aver voluto chiamarmi a simboleggiare la forza comune del progetto e l’alleanza tra Italia e Stati Uniti. Si è

rafforzata in questo modo l’indicazione delle comunità italo-americane, che con decine di azioni simboliche di rilevante

testimonianza mediatica hanno segnalato il movimento politico “Italiani nel Mondo” come ponte di collegamento tra la

politica italiana e le istanze delle stesse comunità”, ha concluso il Presidente della Commissione Difesa del Senato.

Al senatore De Gregorio era già stato attribuito il premio dell’associazione parlamentare italo-americana. Inoltre, De

Gregorio era stato anche insignito della massima onorificenza della città di Philadelphia un anno fa dal Presidente della

Niapac Amato Berardi, oggi impegnato tra i principali sostenitori della candidatura di Rudolph Giuliani. News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=140806

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SERVIZI DEL GIORNO 15 Ottobre 2007 ore 19.47 Italiani nel Mondo PRIMARIE PD/ IL VICE MINISTRO DANIELI: SODDISFAZIONE PER VOTO IN ITALIA E ALL’ESTERO WASHINGTON\ aise\ - “Di nuovo gli italiani all’estero hanno confermato la loro voglia di partecipazione”. Dagli Stati Uniti giunge la soddisfazione del vice ministro agli Affari esteri con delega per gli italiani nel mondo, Franco Danieli, per l’alta partecipazione registrata al voto alle primarie sia in Italia che all’estero. ”Una macchina organizzativa importante”, spiega Danieli, “ha supportato nei quattro continuenti il desiderio di scegliere il segretario e contribuire così a mettere il primo mattone nella costruzione di un partito indispensabile in Italia e altrettanto indispensabile”, conclude, “per rispondere alle aspettative e alle domande dei tanti connazionali all’estero”. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48261

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15 Ottobre 2007

Danieli e le riforme sugli italiani all'estero

(foto di Riccardo Chioni)

Il viceministro degli Esteri per gli Italiani nel mondo, Franco Danieli, con l'ambasciatore d'Italia a Washingotn, Gianni Castellaneta

WASHINGTON. La legge Tremaglia sul voto degli italiani all'estero va riformata. In particolare va ripensato il

meccanismo di voto, perché le elezioni per corrispondenza "implicano in modo inevitabile un elemento di incertezza".

È quanto ha detto il viceministro degli Esteri per gli Italiani nel mondo Franco Danieli, in una riunione all'ambasciata

italiana con l'ambasciatore, Gianni Castellaneta, il presidente dell'Ice, Umberto Vattani, e i parlamentari italiani, i consoli

e i consiglieri italiani impegnati negli Stati Uniti, durante il week-end della Niaf.

"Una riforma della normativa sul voto all'estero si impone nei fatti e una discussione in tal senso è già stata avviata.

Un'ipotesi sul tappeto è quella relativa al superamento del bicameralismo perfetto attraverso l'istituzione del cosiddetto

Senato federale, che permetterebbe la riduzione del numero di parlamentari da 18 a 12. Ma non è in discussione la

rappresentanza, quanto il meccanismo di voto".

"L'obiettivo da salvaguardare con la riforma è uno solo - ha concluso il viceministro -: ottenere una maggiore linearità

nelle elezioni".

Tra le ipotesi in discussione, ha spiegato il viceministro, quella di istituire presso le ambasciate e i consolati un Albo degli

Elettori, da mettere a punto su richiesta degli stessi italiani residenti all'estero. Una volta iscritti all'Albo, la loro stessa

iscrizione diventerebbe una sorta di criterio vincolante al momento delle elezioni: possono votare solo coloro che - come

chiesto a suo tempo - risultano iscritti all'Albo.

Il ministro ha poi affondato il tiro anche su Rai International, che non dovrebbe essere organizzata secondo il modello

attuale, cioé "un solo contenitore in cui c'é dentro di tutto".

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Deve ‘triplicarsi', dotarsi cioé di tre canali: uno generalista, uno sportivo e uno all news. Il viceministro per gli Italiani nel

Mondo, Franco Danieli, tra le tante proposte di riforma illustrate al corpo diplomatico impegnato negli Stati Uniti ha

sottolineato anche questa: "È assurdo che l'Italia, a differenza di altri Paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna,

non abbia una sua proiezione internazionale attraverso la sua televisione di Stato - ha detto Danieli -. Eppure è così. Rai

International non può più continuare a essere quel contenitore che è oggi, dove c'é dentro di tutto un pò, ma deve

diversificare la sua produzione aumentando l'offerta informativa dell'Italia nel mondo".

"Sia chiaro, a me non interessa il palinsesto - ha tenuto a precisare il viceministro -, mi interessa però che l'Italia sia

capace di offrire nel mondo una buona immagine complessiva. Dunque mi auguro che ci sia chi sappia mettere a punto

un buon palinsesto attraverso tre canali: uno generalista, uno sportivo e uno all news".

Per quanto riguarda i corsi di insegnamento della lingua italiana all'estero (previsti dalla legge 153) si sono verificati

all'estero casi "di vere e proprie truffe": l'Italia stanziava e inviava finanziamenti per corsi di italiano all'estero che non

venivano mai organizzati.

Danieli ha tenuto a sottolineare la necessità di superare i limiti dell'attuale regolamentazione, consentendo ad esempio

l'apertura dei corsi anche agli studenti stranieri.

"Il testo sarà pronto a breve - ha detto Danieli - e la Camera dovrebbe approvarlo entro l'autunno. Poi passerà al Senato,

e si prevede che venga licenziato in modo definitivo per la prossima primavera".

Danieli ha altresì chiarito che ritiene centrale il ruolo degli enti gestori il cui operato dovrà ovviamente essere oggetto di

controllo. Per quanto riguarda invece la riforma della legge sul riacquisto della cittadinanza italiana, Danieli ha

sottolineato la necessità di un ripensamento complessivo della normativa in materia per quegli italiani che, a seconda dei

Paesi in cui sono emigrati, furono costretti a rinunciarvi. "Potranno riacquistare la cittadinanza - ha precisato Danieli -

anche i figli di cittadini italiani che l'avevano persa e i cui genitori sono nel frattempo morti".

Un'altra riforma a cui il viceministro Danieli ha detto di tenere molto è quella riguardante le spese diplomatiche degli

organismi che l'Italia ha all'estero. Danieli ha parlato della introduzione - nella prossima Legge finanziaria - di una

maggiore autonomia gestionale delle sedi all'estero e di un Fondo unico per le spese destinate ai consumi intermedi

all'estero.

Fonte : http://www.americaoggi.info/platform/2007/10/15/1491-danieli-e-le-riforme-sugli-italiani-allestero

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16 Ottobre 2007

L’intervista. Gli impegni del governo per la comunità all’estero. Danieli oltre la NIAF

di Chiara Zamin

(Foto di Riccardo Chioni)

Il vice ministro degli Esteri (con delega per per gli italiani all'estero) Franco Danieli

NEW YORK. Di ritorno dal Gala della Niaf di Washington, il vice ministro degli Esteri (con delega per per gli italiani

all'estero) Franco Danieli ha visitato ieri sera la sede del centro culturale italiano di Westchester, insieme al console

italiano Francesco Maria Talò.

Ad accoglierlo il giudice Francis Nicolai, Administrative Judge of the Ninth Judicial District di New York e Chairman of the

Board del centro italiano; il presidente del Centro, David Anthony Pope, pronipote di Generoso Pope, ideatore

dell'omonima fondazione ed ex proprietario del "Progresso Italo Americano", oltre a diversi cittadini della Contea.

"L'istituto rappresenta un elemento ulteriore di attenzione verso la cultura italiana e da parte mia e del governo c'è

grande disponibilità a cooperare e a riempire di contenuti questo centro" ha ribadito il vice ministro. Danieli ha inoltre

anticipato una serie di iniziative del governo, tra cui il restauro del cimitero di Monongah e la commemorazione

dell'anniversario della morte di 177 minatori italiani che 100 anni fa restarono intrappolati nella miniera di quella città in

Pennsylvania, oltre alla realizzazione a Roma di un museo per l'emigrazione.

"Abbiamo un dovere morale nei confronti dei nostri concittadini che morirono nella traversata dell'oceano o nel posto di

lavoro, dobbiamo ricordare il loro sacrificio" ha sottolineato il vice ministro Danieli al quale, subito dopo la conferenza

abbiamo posto alcune domande.

Senatore, come è andata al Gala della Niaf, le è piaciuto, cosa ne pensa?

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"E' una manifestazione senz'altro importante, una di quelle esperienze che nel corso della vita prima o poi vanno fatte.

Devo dire che si sentiva nell'aria un po' di campagna elettorale; c'erano Guliani, Nancy Pelosi; certo a loro interessa il

voto politico della comunità italo-americana. E poi ho assistito a scene pietose di alcuni miei colleghi parlamentari,

spintonare e fare a gara per strappare una foto con Giuliani mentre in Italia girava la notizia che tale onorevole aveva

incontrato personalmente l'ex sindaco di New York. A parte questo, credo che bisogna lavorare affinchè l'evento non

rimanga l'unico momento importante dell'anno. Il governo italiano è impegnato giorno dopo giorno a mantenere i rapporti

con la comunità italiana. Molto meglio se si sviluppano una serie di attività oltre all'evento del Niaf, del Columbus Day,

ecc..".

A proposito di Columbus Day, quest'anno lei non c'era...

"Ci sono stato l'anno scorso, ho messo una corona sulla statua di Colombo, e poi sono andato a trovare le comunità di

italiani sparse per gli Stati Uniti. Devo dire che a me non piacciono le corse di personaggi dell'amministrazione pubblica

che vengono a Manhattan con l'occasione del Columbus Day per fare una settimana di ferie e per venire a trovare i

propri compaesani. Credo si possa lavorare meglio in altre occasioni. Gli italiani non sono a Mahnattan, anzi, lì di italiani

ce ne sono di meno rispetto ad altri posti; insomma non posso accettare che assessori, sindaci, consiglieri comunali

vengano qui a far vetrina e shopping con la scusa del Columbus Day".

C'è malcontento tra la gente per quanto riguarda la qualità del servizio di Rai International. Il palinsesto non

funziona bene, i programmi sono scadenti; secondo alcuni esponenti della comunità italiana degli Usa (vedi il

sito Salva Rai International) ci troviamo di fronte ancora ad una gestione troppo politicizzata.

"Penso che per quanto riguarda il palinsesto, non è argomento di interesse del governo, a me interessa che si produca

una Rai International di qualità e a questo proposito dico subito che lo scorso luglio è stata fatta una convenzione tra

Stato e Rai che prevede l'attribuzione di tutte le risorse alla televisione; ci saranno in pratica tre canali: uno generalista,

uno sportivo e uno dedicato all'informazione. Mi auguro che chi è chiamato a fornire il servizio lo fornirà così come è

stato chiesto dalla convenzione. Da spettatore dico che mi piace una Rai moderna e dinamica che rappresenti l'Italia di

oggi e che non abbia atteggiamenti di paternalismo sciocco ma che ci sia un rapporto che considera gli italiani nel

mondo come degli adulti; questa è la mia idea di Rai, però sottolineo, nessun governo deve interessarsi del palinsesto".

Parlando di legge elettorale, lei ha detto che il sistema va riformato radicalmente; cosa intende che verrà

eliminato il metodo di votazione per corrispondenza?

"Quando si fece la legge sul voto si parlò anche del metodo e si ritenne che il sistema di voto per corrispondenza fosse

lo strumento più adatto perchè coinvolgeva attivamente i cittadini. Però è inevitabile che porti con sè qualche elemento di

incertezza; sta all'elettore avere il senso di responsabilità e capire il valore di quel certificato elettorale; io non posso

mettere un carabiniere in ogni famiglia. Al momento stiamo avviando una riflessione insieme al ministero degli Esteri e al

Consiglio dei Ministri sulle modalità di voto, che si concluderà tra pochi mesi, dobbiamo decidere cioè se far votare per

corrispondenza o per seggi. Abbiamo appena concluso un'analisi consolare: in pratica oltre l'80% degli elettori non

risiede nei grandi centri urbani e quindi stiamo valutando un eventuale superamento del voto per corrispondenza;

bisogna individuare sistemi di spedizione più sicuri e adeguati, la riflessione in corso è proprio sul meccanismo".

C'è una proposta di legge ferma in Parlamento riguardo al riacquisto della cittadinanza, da cosa è dovuto questo

ritardo, è una questione tecnica o politica?

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"I regolamenti parlamentari impongono la discussione. No non direi che siamo in ritardo, c'e stata una discussione sul

tema dove è emerso l'elemento copertura finanziaria che poi è stato risolto con l' approvazione della finanziaria.

Considerato che la discussione in commissione è finita a luglio ed agosto ci sono state le ferie, sicuramente se ne

discuterà in aula in autunno così che la prossima primavera si arrivi ad un accordo." Fonte : http://www.americaoggi.info/platform/2007/10/16/1497-lintervista-gli-impegni-del-governo-la-comunit-allestero-danieli-oltre-la-niaf

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16 Ottobre 2007

Lingua e cultura: "Siamo una potenza". Il viceministro inaugura la nuova sede dello Iace

di Letizia Airos Soria

(Foto di Riccardo Chioni)

Taglio del nastro davanti alla nuova sede dello IACE

NEW YORK. Inaugurazione ad altissimo livello ieri mattina al 686 di Park Avenue nella palazzina dell'Istituto di Cultura. Il

taglio del nastro per la nuova sede dello IACE (Italian American Committee on Education) è stato affidato al Senatore

Franco Danieli, viceministro agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, che ha colto l'occasione per fare il punto

sulla promozione della cultura italiana negli USA.

Il console generale di New York Francesco Talò, il Presidente dello IACE Berardo Paradiso, il direttore dell'Istituto

italiano di cultura Claudio Angelini, il chairman dello IACE Angelo Gimondo, hanno presentato al viceministro Danieli la

nuova struttura e l'attività dell'ente che, con il suo programma per la diffusione della lingua italiana, raggiunge 37.000

studenti e 350 insegnanti di italiano nelle scuole pubbliche del Tri-State.

Berardo Paradiso, ringraziando il suo predecessore Angelo Gimondo, la direttrice escutiva Tina Rella, il capo dirigente

scolastico Alfio Russo e Claudio Angelini, ha dichiarato che la nuova sede dello IACE è stata per lui un grande regalo.

Nel suo discorso ha salutato tra la persone presenti molti dei rappresentanti della cultura italiana di New York. Tra questi

Anthony J. Tamburri, Joseph Scelsa, Riccardo Strano, Joseph. Sciame e Silvana Mangione.

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Il console generale, che a sua volta ha iniziato da poco il proprio mandato, ha detto: "Il merito va al mio predecessore, ho

ereditato una situazione di armonia. E' importante la presenza di componenti non pubbliche ed occorre fare in modo che

una struttura si prepari a camminare con le proprie gambe".

Sul volto e nelle parole di Claudio Angelini evidente la soddisfazione nel raccontare come è riuscito a "staccare

dall'Istituto" i locali per lo IACE e la Dante Aligheri. "Sono stato contestato, ma anche fortunato. A Roma, tra le quinte,

c'era anche chi sarebbe stato nominato console generale a New York: Francesco Talò".

Il Viceministro si è congratulato per il lavoro portato avanti dallo IACE con intervento all'insegna della concretezza. "La

legge 153 del 1971, che si occupa della cultura italiana, era stata pensata per l'insegnamento dell'italiano agli emigrati e

ai loro figli. Già allora arrivava tardi, l'immigrazione di massa stava finendo. Occorre utilizzare sapientemente gli enti

gestori come lo IACE. Già oggi la normativa esistente viene interpretata in maniera estensiva, infatti si insegna l'italiano

anche a cittadini stranieri. La prassi ha superato la legge. Occorre una riforma che tenga presente questi elementi di

innovazione. Creeremo un albo con gli enti gestori, rafforzeremo i controlli. L'Italia come potenza economica dovrà

confrontarsi sempre di più in uno scenario mondiale che vede l'ingresso di nuove realtà. Ma una cosa è certa, da un

punto di vista culturale non potrà mai vedere modificato il proprio avvenire. Rimane super potenza".

Da riformare per Danieli anche gli istituti di cultura "Nonostante abbiano da poco un'autonomia contabile, sono obsoleti.

Ci sono serie difficoltà nel gestire i bilanci. Non c'è margine per investire nella missione".

Il Viceministro lancia anche un'iniziativa. Quella di aprire, musei all'estero, ricorrendo ai depositi dei magazzini dei musei

italiani. "New York potrebbe essere un posto giusto per farlo. Noi mettiamo il contenuto, i governanti il contenitore. Non

parlo di opere marginali, ma di veri capolavori, dall'archeologia all'arte contemporanea"

Danieli ha espresso poi un suo cruccio relativo ai locali utilizzati dalle rappresentanze italiane a New York: "Apprezzo lo

sforzo di riadattare gli edifici. Ma non si devono utilizzare ville che hanno cento anni. Occorre dare al sistema italiano una

dignità con strutture adeguate a chi lavora e per gli utenti. Non parlo di estetica ma di funzionalità. Non solo bandiere, ma

funzionalità".

Infine ancora un'altra sua concreta presa di posizione: quella contro la "polverizzazione" delle visite istituzionali italiane

all'estero. Riferendosi a New York si è chiesto perchè centinaia di amministratori vengano a visitarla per una settimana,

spesso senza alcun coordinamento: "Nessuno vuole toccare l'autonomia, ma è davanti a tutti un'anarchia inaccettabile.

Presidenti di regioni che vengono senza sapere che in contemporanea è presente la loro stessa provincia... E poi le sedi

di rappresentanza farebbero bene a stare in un unico luogo, utlilizzando al meglio le risorse. Lavorerò anche su

questo..." Fonte : http://www.americaoggi.info/platform/2007/10/16/1495-lingua-e-cultura-siamo-una-potenza-il-viceministro-inaugura-la-nuova-sede-dello-iace

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16 Ottobre 2007

Fonte : http://www.lagenteditalia.com/Giornali

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16 Ottobre 2007 III Conferenza Internazionale Italia- America Latina e Carabi : insieme verso il futuro' Alla Farnesina, unico presidente latinoamericano presente, la Bachelet lancia un appello: Proseguire il dialogo fra le due sponde dell'Atlantico L’intervento del deputato italiano eletto in Sud America l’on. Ricardo Merlo – Il Capo dello Stato cileno ricevuto da Prodi a Villa Panfili

di Carmine Ragucci

ROMA, 16 OTT. (Italia Estera) - Si è aperta oggi presso la Farnesina la III Conferenza Internazionale Italia - America Latina e Caraibi : ‘insieme verso il futuro' organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Istituto Italo Latino Americano e dal CeSPI. Unico presidente latinoamericano presente, la cilena Michelle Bachelet ha lanciato un appello a proseguire il dialogo fra le due sponde dell'oceano Atlantico, con Italia ed Unione europea, e ad arricchirlo con una riflessione su come sconfiggere le disuguaglianze sociali e attaccare la povertà strutturale. La presidente del Cile Michelle Bachelet ha detto: “L'introduzione di

una dimensione sociale nel dialogo fra Unione europea (Ue) ed America latina è un passo senza precedenti nella storia delle relazioni fra le due regioni”. Il capo dello Stato cileno ha sottolineato che "é necessaria una nuova agenda di lavoro in materia di coesione sociale per favorire il consolidamento della democrazia latinoamericana". "Sviluppo e coesione sociale - ha aggiunto - sono importanti non solo nella prospettiva del dialogo bilaterale fra le due sponde dell'oceano, ma per una globalizzazione più giusta". Presenti ai lavori il Presidente del Consiglio Prodi, il Ministro degli Esteri D’Alema con il viceministro degli Italiani nel Mondo il senatore Franco Danieli, il Presidente della Camera dei deputati Bertinotti, il sindaco di Roma Veltroni, il Presidente dell’Unione Interparlamentare Casini. Tra i parlamentari italiani eletti all’estero oltre ai senatori Pallaro e Pollastri e i deputati Narducci e Bafile anche l’on. Ricardo Merlo che ha così commentato: “Ho trovato molto acuta l’analisi fatta dalla Presidente Bachelet sulla necessità di una maggiore equità sociale in Sudamerica. Questo Continente sta vivendo un periodo caratterizzato da stabilità politica e democrazia, che favorisce la crescita economica e attira investimenti. Ma una crescita senza equità sociale è contraria ai nostri principi politici e umanistici.

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La presenza sempre più massiccia in questi Paesi di investimenti asiatici dovrebbe poi essere compensata intensificando i rapporti tra Europa e America Latina favorendo una equivalente o più intensa presenza di investitori europei. Italia e America Latina sono complementari sia per le comuni radici storiche, sociali e culturali sia per ragioni economiche. Credo - ha poi concluso l’on. Merlo - che questa ritrovata stabilità economica e politica sia per l’Italia un’occasione da cogliere al volo, tenendo conto del grande vantaggio, rappresentato dalla grande presenza demografica, come ha sottolineato il sen. Pallaro, e approfittando dell’ attività nel Senato e nella Camera di ben 5 parlamentari provenienti dal Sudamerica.” PRODI E BACHELET RAFFORZANO IL LEGAME TRA I DUE PAESI Nella impeccabile cornice di villa Panfili, la "dependance" di palazzo Chigi, l’incontro ufficiale tra Romano Prodi e Michelle Bachelet, presidente della repubblica del Paese latino-americano. . Tra i due esponenti politici si è registrato un vero e proprio feeling umano, come entrambi hanno sottolineato in una affollata conferenza stampa con giornalisti italiani e cileni. Ci sono legami sempre più stretti tra Italia e Cile, non solo per l'incremento degli scambi economici, ma anche per l'amicizia e la collaborazione politica, scientifica e culturale. Il Cile ha conquistato la democrazia da soli 17 anni dopo un periodo di decenni bui. E non a caso Romano Prodi ha riconosciuto che la conquista dei diritti e delle libertà in questo paese amico ha nome e cognome: Michelle Bachelet, la cui "storia personale incarna la parte positiva di un paese che ha saputo darsi uno sviluppo difficile ed ordinato. E' un successo dovuto alla grande saggezza con la quale è stata costruita l'unità del Cile". Gli scambi di visite istituzionali tra i due Paesi sta diventando una routine: solo qualche mese fa il premier italiano è andato a Santiago. In questi giorni la signora Bachelet è volata in Italia. Nel mese di marzo il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà ospite delle istituzioni democratiche cilene. Questo via-vai sull'Atlantico non apre solo la strada a nuovi scambi commerciali e ai molto attesi investimenti italiani. Tra i due Paesi si è rafforzata una solidarietà politica che rappresenta una sorta di testa di ponte tra Europa e America Latina. Sono stati proprio Prodi e Bachelet a sottolinearlo in più punti delle loro risposte ai giornalisti. E non sono convenevoli di circostanza per appuntamenti ufficiali. E' stato infatti il nostro premier a ringraziare la sua ospite per l'impegno del Cile ad appoggiare la battaglia italiana all'Onu per la moratoria mondiale sulla pena di morte. Non è questo l'unico obiettivo politico condiviso dai due paesi: il Cile, come l'Italia, è infatti impegnato nelle missioni di pace al servizio delle Nazioni Unite, e presto potrebbe essere in Kossovo. Garantire dunque insieme la pace nel mondo, ma anche lavorare per un pianeta migliore: Prodi e Bachelet hanno condiviso oggi l'idea comune di una globalizzazione "dal volto umano, che insieme alle aspettative di sviluppo garantisca anche i diritti". "In America Latina e in Europa - ha detto non a caso Prodi - c'é una straordinaria presenza asiatica, alla quale si deve rispondere in modo virtuoso e mai conflittuale". Nel quadro internazionale il Cile guarda l’Italia con interesse anche per le esperienze politiche che stiamo vivendo. La signora Bachelet ha elogiato il successo del Partito Democratico e la grande partecipazione alle primarie:"in Cile stiamo cercando di seguire il vostro percorso progressista, anche per battere la disaffezione dei cittadini dalla politica, fenomeno di dimensioni mondiali". Poco prima della conferenza stampa i due ministri degli Esteri, Massimo D'Alema e Alejandro Foxley, hanno firmato un accordo di cooperazione scientifica e tecnologica che potenzierà la cooperazione in questo importante settore. Fonte: http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=article&sid=5497

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SERVIZI DEL GIORNO 17 Ottobre 2007 ore 17.42 Italiani nel Mondo LA PROMOZIONE DELLA LINGUA ITALIANA ALL’ESTERO IN UNA INTERPELLANZA DEI DEPUTATI DI AN ANGELI E LA RUSSA ROMA\ aise\ - Per la promozione della lingua e della cultura italiana urgente è necessario accelerare il passo e farsi promotori di iniziative pregnanti ed efficaci, questo, in sintesi, quanto sostenuto da Giuseppe Angeli e Ignazio La Russa, entrambi deputati di Alleanza Nazionale, che ieri hanno presentato una interpellanza urgente ai Ministri degli Esteri e della pubblica istruzione. "La legge 3 marzo 1971, n. 153 – si legge in premessa - prevede la promozione, a cura del ministero degli affari esteri, di iniziative scolastiche, nonché attività di assistenza scolastica, formazione e perfezionamento professionale dei lavoratori italiani all'estero e dei loro familiari; le iniziative, volte soprattutto all'organizzazione di corsi e all'impiego di sussidi finalizzati al recupero della lingua e della cultura italiana, si sono spesso rivelate inadeguate rispetto ai bisogni delle realtà locali". "La richiesta di italiano, come mezzo per superare i confini espressivi dialettali e come recupero della propria identità linguistica e di appartenenza, continua ad essere fortemente sostenuta dal mondo dell'emigrazione; è, comunque, innegabile che mentre l'azione formativa nei confronti delle prime generazioni di emigrati era strutturata, essenzialmente, sul sistema scolastico, e dava le basi per una prima alfabetizzazione in lingua italiana, per le nuove generazioni, nate e vissute all'estero, il rapporto con la lingua e la cultura italiana è ben diverso, configurandosi l'italiano, quasi come lingua straniera di cui appropriarsi per ridefinire le proprie radici e mantenere il legame con la terra dei propri padri; il carattere sperimentale degli interventi, sotto il profilo didattico e organizzativo – scrivono i due deputati - ha, spesso, dato luogo a situazioni di disagio e difficoltà a causa della scarsa organicità e sistematicità che dovrebbero caratterizzare ogni progetto educativo". "Per citare solo alcuni esempi, l'editoria italiana ha mostrato di non riservare particolare attenzione alla produzione di materiale didattico, sia cartaceo che multimediale, destinato al mercato dell'America Latina, soprattutto per quello necessario alla formazione dei bambini e adolescenti; e ancora le procedure di formazione ed aggiornamento professionale per il corpo docente sono saltuarie e non assicurano la continuità del processo formativo; la legislazione vigente, disciplinata dalla legge n. 153 del 1971 – sostengono i Angeli e La Russa - appare, ormai, obsoleta e necessita di una riforma, da anni richiesta in modo trasversale da tutte le forze politiche, che si armonizzi con le mutate condizioni in cui vertono oggi le comunità italiane all'estero; i finanziamenti per la promozione linguistico-culturale, previsti dalla succitata legge e destinati alle collettività italiane all'estero, non sono stati interamente erogati nel corso degli anni 2005 e 2006". Per questo, i due deputati chiedono di sapere "quali provvedimenti il Governo intenda adottare per riformare le istituzioni scolastiche italiane all'estero, al fine di promuovere la diffusione della lingua e della cultura italiane all'estero; se il Governo non ritenga opportuno prevedere la possibilità che enti previsti dalla legge possano produrre certificazioni che siano valide lungo tutto l'excursus scolastico; se il Governo non ritenga, inoltre, necessario riformulare le procedure di formazione e aggiornamento del corpo docente, utilizzando anche risorse locali, attraverso accordi con Università italiane e Stati esteri, al fine di garantire la continuità di un processo formativo che oggi risulta essere inadeguato; quali urgenti iniziative i Ministri interpellati, intendano assumere affinché siano disponibili materiali didattici multimediali relativi a tutte le fasce scolastiche, a costi accessibili, e in grado di soddisfare le necessità delle comunità italiane all'estero" e infine, "quali siano i motivi per cui l'erogazione dei sussidi previsti dalla legge n. 153 del 1971 è stata sospesa e quali provvedimenti urgenti il Governo intenda adottare al fine di saldare i contributi mancanti". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48386

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SERVIZI DEL GIORNO 17 Ottobre 2007 ore 17.49 Italiani nel Mondo IL VICE SEGRETARIO RAPANA’ AI COMITES DELL’AREA ANGLOFONA: DEFINIAMO IN VIA UNITARIA UN MODUS OPERANDI PER LA TRASPARENZA DEGLI ENTI GESTORI MONTREAL\ aise\ - In vista della prossima riunione della Continentale Anglofona del CGIE a margine dell’Assemblea plenaria di novembre, il Vice Segretario Generale Giovanni Rapanà ha scritto a tutti i Presidenti e Coordinatori dei Comites di Australia, Sud Africa, Canada e Stati Uniti , per informarli che l’ODG della Commissione prevede i seguenti punti : 1.Ristrutturazione rete consolare;2.Riforma della Legge sul voto all’Estero;3.Elezione Comites in Canada;4.Pubblicità dei bilanci degli Enti Gestori dei corsi di lingua e cultura italiana finanziati dal MAE;5.Rapporti dei rappresentanti della Comunità italiana e l’Ambasciatore italiano in Canada;6.Varie ed eventuali. “Come potete costatare dall’OdG” scrive Rapanà “la Commissione Continentale dei Paesi Anglofoni Extraeuropei, alla prossima riunione, indetta per il 5 novembre p.v., discuterà tra l’altro sulla trasparenza degli Enti gestori dei corsi di Lingua e Cultura italiane che ricevono fondi dal MAE. A titolo di esempio a Montreal il nostro Consolato generale, unitamente alla richiesta del parere sulla domanda di contributo da parte dell’Ente gestore, invia al Comites anche il bilancio consuntivo riferito all’anno richiedente. In modo che il Comites, senza entrare nel merito delle decisioni amministrative o di esercitare su queste una funzione di controllo, che comunque non gli compete, possa dare il proprio parere con una certa cognizione sulla destinazione delle risorse finanziarie, frutto del contributo dello Stato italiano.” Rapanà, inoltre, dopo aver invitato i destinatari a “diffondere il presente messaggio ai Comites dei vostri Paesi e farmi comprendere quello che accade nelle diverse circoscrizioni”, ribadisce che “Bisogna che tutti assieme cerchiamo di comprendere per quale motivo i bilanci degli enti gestori nella circoscrizione consolare di Montreal sono pubblici, mentre in altre circoscrizioni non lo sono.” “L’obiettivo” scrive il Vice Segretario Generale “e’ di giungere ad una proposta, possibilmente condivisa, al Ministero degli Esteri per cercare di istaurare un modus operandi uguale per tutti gli Enti gestori che ancora oggi presentano qualche carenza sotto il profilo della trasparenza nei confronti della comunità italiana sulla destinazione dei fondi pubblici. Vi prego pertanto” conclude,poi, “di farmi pervenire le vostre riflessioni su questo argomento.”. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48387

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ITALIA-AMERICA LATINA, DANIELI: MOLTE RAGIONI PER INVESTIRE

Roma, 17 ott - “Vi sono molte buone ragioni alla base della decisione del governo italiano di investire strategicamente nel rapporto con i Paesi dell’America meridionale”. Così Franco Danieli, Viceministro degli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, ha esordito nel suo intervento alla III Conferenza Nazionale Italia-America Latina e Caraibi. “Prima tra tutte - ha spiegato il senatore – la cospicua presenza in quella zona di comunità italiane: attualmente in America Latina risiedono 1.130.000 cittadini italiani, circa un terzo del totale di 3,7 milioni di italiani residenti all’estero. Essi sono presenti soprattutto in

Argentina (535mila) e Brasile (260mila), dove le domande per il riconoscimento della cittadinanza da parte degli oriundi sono circa un milione (oltre 500.000 in Brasile e quasi altrettante in Argentina)”. Il Viceministro ha proseguito: “In America Centrale la distribuzione dei connazionali per età è abbastanza equilibrata, con una presenza delle fasce 0-14 anni e 45-64 anni rispettivamente del 23,3 % e del 24,4% e con gli anziani oltre i 65 anni pari a solo il 9,5% del totale. Per contro, in America Meridionale la popolazione di cittadinanza italiana di età compresa tra 0-14 anni rappresenta solo il 9,5% del totale, mentre le altre fasce, quella da 25 a 64 anni e quella degli ultra-sessantacinquenni, sono il 26,4% del totale. In Argentina e in Venezuela le persone con più di 65 anni superano addirittura il 30% del totale dei residenti”. “Questa composizione anagrafica – ha dichiarato Danieli - induce ad interventi mirati ai giovani, essenzialmente di studio e formazione professionale”. Da parte del senatore, poi, un riferimento all’importanza dell’integrazione sociale per le comunità italiane all’estero: “Tra i 358 parlamentari di origine italiana nel mondo ben 254 (oltre il 70%) appartengono alle istituzioni latino-americane. Ci sono cittadini italiani che ce l’hanno fatta, e sono in tanti, e ci sono sacche di indigenza e di povertà. Ricordo che un’indagine consolare di qualche anno fa accertò che il 16% circa della popolazione italiana in America Latina fosse in condizione di indigenza”. Cosa chiedono le comunità italiane in latinoamerica? “Rimane ancora, ovviamente, la richiesta di assistenza per le fasce di indigenti, ma è in costante aumento la richiesta di relazioni culturali, di cooperazione e di scambi universitari, di borse di studio, di cinema e di teatro”. Il Viceministro ha poi informato

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la platea dei progetti che la Farnesina ha in cantiere in America Latina: “Innanzitutto, sottolineo la prossima realizzazione, a Roma nel 2008, della prima Conferenza dei Giovani italiani nel mondo, molti dei quali mi auguro proverranno dall’America Latina e dall’area caraibica”. Danieli ha poi rivelato: “Ho incontrato i rappresentanti del Ministero dell’Università, ma soprattutto il rettore dell’Università di Pisa e Presidente della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Stiamo lavorando insieme per realizzare l’Università Italo-Latinoamericana”. “Un altro esempio di rete da creare – prosegue - è la creazione di veri e propri Musei italiani all’estero. Ho già avuto riscontri positivi nei confronti di tale idea, tradotti nella immediata disponibilità a trovare idonei luoghi espositivi e a garantirne la gestione. Ancora: sono rimasto colpito dall’intesa tra le Agenzie Spaziali Italiana e Argentina (Asi e Conae), per la creazione di una costellazione satellitare denominata Siasge, Sistema Italo-argentino Satellitare per la Gestione delle Emergenze. I dati, ottenuti attraverso una tecnologia di assoluta avanguardia, verranno elaborati in entrambi i Paesi e utilizzati per la prevenzione e la gestione delle catastrofi naturali ed in molte altre attività”. “Infine – ha concluso il Viceministro - un’annotazione di metodo: occorre fare sistema, con l’America Latina come con il resto del mondo.

Fonte : http://9colonne.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&sid=13&doc=2785

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SERVIZI DEL GIORNO 17 Ottobre 2007 ore 18.39 Italiani nel Mondo SUL SITO DEL CRAM LE DELIBERE CHE SPIEGANO ALLE ASSOCIAZIONI ABRUZZESI NEL MONDO COME FARE PER ACCEDERE AI FONDI REGIONALI PESCARA\ aise\ - Come si accede ai finanziamenti che la regione stanzia per le associazioni all’estero riconosciute e iscritte all’Albo? Per rispondere a questa domanda, il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo ha inserito sul suo sito on line tutti i Regolamenti attuativi e le Deliberazioni della Giunta regionale per accedere a contributi, finanziamenti e borse di studio previsti dalla Legge regionale 7 del 13 dicembre 2004. Quattro i link disponibili su www.abruzzesinelmondo.regione.abruzzo.it: Criteri guida e modalità di accesso ai finanziamenti previsti dagli articoli 16,17 e 18 lett. d), e), f), g), h) ed i), della L.R. n. 47/2004; Criteri guida e modalità di accesso ai finanziamenti previsti dagli articoli 18, punti b) e d), 19 e 21, commi II e III della L.R. n. 47/2004; Modalità di accesso ai finanziamenti previsti dagli articoli 19 e 21 (commi II e III) della Legge regionale 47/2004; Disciplina degli adempimenti per l’accesso ai contributi ordinari di cui all’art. 16 della Legge regionale 47/2004; Disciplina degli adempimenti per l’accesso ai contributi straordinari di cui all’art. 17 della Legge regionale 47/2004. Sul sito anche le delibere che illustrano e disciplinano le iniziative di carattere socio-assistenziale disciplinate dalla Legge regionale 47/2004; quelle per l’informazione a favore delle comunità di abruzzesi nel mondo disciplinate dalla Legge regionale 47/2004; i soggiorni di carattere ricreativo e sociale per gli anziani emigrati e per i giovani discendenti disciplinati dalla Legge regionale 47/2004; le iniziative dirette della Regione di carattere culturale e sociale disciplinate dalla Legge regionale 47/2004. Infine, sono disponibili le delibere per il riscatto ai fini pensionistici del lavoro effettuato all’estero disciplinato dalla Legge regionale 47/2004 e per le Borse di studio per i figli di emigrati abruzzesi disciplinate dalla Legge regionale 47/2004. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it:80/Aise.asp?News=48401

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17 Ottobre 2007 III Conferenza Nazionale sull’America Latina e i Carabi. Gli interventi del Vice Ministro Franco Danieli e del Sen. Pallaro Nel corso dei lavori della prima giornata della III Conferenza Nazionale sull’America Latina e i Carabi in corso di svolgimento alla Farnesina, ci sono stati gli interventi del Vice Ministro per gli Italiani all'Estero Franco Danieli e del Senatore italiano eletto in Sud America Luigi Pallaro che pubblichiamo integralmente:

L'intervento del Vice Ministro per gli Italiani all'Estero Franco Danieli Vi sono molte buone ragioni alla base della decisione del Governo italiano di investire strategicamente nel rapporto con i Paesi dell’America meridionale e alcune di esse sono state già illustrate nei precedenti interventi. Da parte mia, in qualità di Vice Ministro degli Esteri con delega per gli Italiani nel mondo, ritengo di poterne evidenziare una in particolare: la presenza, in questi Paesi, di comunità consistenti di cittadini con passaporto italiano e di oriundi italiani che hanno già presentato richiesta per ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis. Questa presenza, articolata nelle sue

varie forme, rappresenta quella che definirei, adottando il titolo della sessione odierna, una “rete materiale” di primaria importanza. Attualmente in America Latina risiedono 1.130.000 cittadini italiani, circa un terzo del totale di 3,7 milioni di italiani residenti all’estero. Essi sono presenti soprattutto in Argentina (535mila) e Brasile (260mila), dove peraltro le domande per il riconoscimento della cittadinanza da parte degli oriundi sono circa un milione (oltre 500.000 in Brasile e quasi altrettante in Argentina). La quantificazione delle comunità di origine italiana in America meridionale è difficile, ma può essere sicuramente valutata in alcune decine di milioni. Questa è una delle ragioni, ma fosse anche solo l’unica, sarebbe sufficiente per decidere di intensificare il rapporto con questi Paesi. Vorrei darvi ancora qualche dato, rilevante a mio avviso anche per orientare le nostre scelte in materia di progetti da realizzare. E’ interessante ad esempio notare che in America Centrale la distribuzione dei connazionali per età è abbastanza equilibrata, con una presenza delle fasce 0-14 anni e 45-64 anni rispettivamente del 23,3 % e del 24,4% e con gli anziani oltre i 65 anni pari a solo il 9,5% del totale. Per contro, in America Meridionale la popolazione di cittadinanza italiana di età compresa tra 0-14 anni rappresenta solo il 9,5% del totale, mentre le altre fasce, quella da 25 a 64 anni e quella degli ultra-sessantacinquenni, sono il 26,4% del totale. In Argentina e in Venezuela le persone con più di 65 anni superano addirittura il 30% del totale

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dei residenti. Questa composizione anagrafica induce ad interventi mirati ai giovani, essenzialmente di studio e formazione professionale, in certe aree più che in altre e ad azioni di sostegno alle fasce più deboli (gli anziani) in Argentina e Venezuela. Ad esempio in America Latina lo Stato italiano paga circa 400 milioni di pensioni l’anno a cittadini italiani. Altro elemento importante è la capacità di integrazione delle nostre comunità in quella parte del mondo: molti, moltissimi di loro sono inseriti ai livelli più elevati della scala sociale. La presenza di discendenti di nostri emigrati è particolarmente evidente in ambito politico: tra i 358 parlamentari di origine italiana nel mondo ben 254 (oltre il 70%) appartengono alle istituzioni latino-americane. Senza contare le personalità di assoluto rilievo, membri di Governi centrali e locali, sindaci di grandi città. Sono comunque comunità variegate: ci sono cittadini italiani che ce l’hanno fatta, e sono in tanti, e ci sono sacche di indigenza e di povertà. Ricordo che un’indagine consolare di qualche anno fa accertò che il 16% circa della popolazione italiana in America Latina fosse in condizione di indigenza. Anche in ambito economico, la presenza e il ruolo degli imprenditori italiani in quell’area è certamente di primo piano: storie di grande impegno e di successo, spesso testimonianza di legami sempre vivi tra il Paese d’origine e quello di accoglienza. Le Camere di Commercio Italiane in America Latina sono nate alla fine del 1800 ed hanno avuto grande espansione. Il ruolo di tali associazioni - 17 quelle riconosciute - è tuttora molto rilevante. L’imprenditoria italiana in Sud America rappresenta una quota di mercato importante, un fattore assai rilevante per l’incremento dell’interscambio commerciale. Essa vivifica e caratterizza la cooperazione economica tra questi Paesi e l’Italia, ed è al tempo stesso rete materiale e immateriale, rappresentando il substrato ideale per il rilancio di progetti indirizzati ad approfondire l’integrazione con l’America Latina. Voglio ricordare che questi Paesi hanno subito, essenzialmente per le scelte delle loro leadership nazionali passate ma anche per responsabilità delle istituzioni finanziarie internazionali, che hanno applicato in maniera acritica modelli ritenuti genericamente e generalmente validi, gravissime crisi economiche. Oggi molti di loro sono usciti o stanno uscendo da queste crisi, siamo quindi in una fase di stabilizzazione della ripresa economica. Gli analisti confermano una condizione di sviluppo anche per i prossimi anni, un trend positivo, seppure non ai livelli attuali, con la conseguenza che si stanno aprendo nuovi mercati per il sistema Italia e per l’imprenditoria italiana. La presenza di cittadini di origine italiana è un elemento di straordinaria importanza, che può dar luogo ad un “effetto moltiplicatore”: gli italiani in America Latina sono infatti una opportunità, un ponte che ci può aiutare a rafforzare rapporti, investimenti, cooperazione. La domanda dei connazionali che vivono ed operano in quei Paesi al governo italiano è una domanda che sempre più tiene conto di quella che è l’evoluzione della comunità; una domanda di relazioni diverse con l’Italia. Rimane ancora, ovviamente, la richiesta di assistenza per le fasce di indigenti, di apprendimento gratuito della lingua italiana, ma è in costante aumento la richiesta di relazioni culturali, di cooperazione e di scambi universitari, di borse di studio, di cinema e di teatro. Richieste dunque più evolute, in linea con il fenomeno naturale dell’invecchiamento della comunità italiana e di giovani generazioni che sempre più sono frutto dei Paesi in cui nascono e in cui vivono, ma che, in ragione delle proprie origini, vogliono mantenere un rapporto con l’Italia e chiedono relazioni di tipo nuovo. Vorrei darvi elementi concreti, relativi ai progetti ai quali stiamo lavorando, perché il nostro è un approccio pragmatico.

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La prima iniziativa di cui voglio informarvi è la prossima realizzazione, a Roma nel 2008, della prima Conferenza dei Giovani italiani nel mondo, molti dei quali mi auguro proverranno dall’America Latina e dall’area caraibica. L’obiettivo deve essere quello di individuare modelli di aggregazione utili a creare un rapporto più stretto con l’Italia, adeguato al sentire delle giovani generazioni. Guardando alla componente giovanile della collettività, occorre ricordare lo sforzo del Ministero degli Esteri per offrire l’insegnamento della lingua e della cultura italiana. I fondi stanziati per tale finalità dalla legge 153/71 sono stati destinati in misura considerevole all’America Latina, circa 6 milioni di euro nel 2007. Anche il numero dei corsi di lingua e cultura e degli alunni che li frequentano (ai quali vanno aggiunti gli alunni che frequentano i corsi degli IIC) sono in costante crescita. Nel 2005-2006 abbiamo avuto 11.463 corsi e 215mila studenti. I rapporti universitari rappresentano un altro ambito di fondamentale rilievo. Ho incontrato i rappresentanti del Ministero dell’Università, ma soprattutto il rettore dell’Università di Pisa e Presidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Stiamo lavorando insieme per realizzare l’Università Italo-Latinoamericana, partendo dalla disponibilità già acquisita delle Università di Bologna, Pisa, Genova e, forse, di un’Università del sud Italia. Il progetto è quello di creare un network tra un numero limitato di Università italiane e alcune Università di Paesi latinoamericani, altamente qualificate, che dia vita ad una nuova struttura universitaria, che si chiamerà appunto Università Italo-Latinoamericana. Credo ce ne sia bisogno. Esistono infatti circa 380 accordi di cooperazione tra Università italiane e Università latinoamericane, ma di questi ne funzionano realmente all'incirca una ventina. Occorre dare una dimensione, una strutturazione unitaria e diversa all’esigenza di maggiore cooperazione e lo vogliamo fare con un accordo ad hoc tra Ministero degli Esteri e Ministero dell’Università. L’obiettivo è non solo quello di formare in Italia alcune decine di laureati in corsi post laurea o master, ma anche di far studiare ogni anno in Italia, per l’intera durata dei corsi di studi universitari, alcune migliaia di studenti, latinoamericani e italiani o di origini italiane, formando così, qui in Italia, una piccola parte della futura classe dirigente dei Paesi latinoamericani. Credo che questa sia una risposta concreta ed efficace alle nuove esigenze. Un altro esempio di rete immateriale che desidero sottoporvi e che mi sta particolarmente a cuore, sempre nell’ambito culturale, riguarda la creazione di veri e propri Musei italiani all’estero. Ne ho parlato a lungo con il Ministro Rutelli. L’idea nasce dalla constatazione, in occasione dei miei incontri con autorità straniere, dell’enorme interesse suscitato dalla ipotesi di istituzione di sedi decentrate di musei italiani all’estero. In sostanza ho proposto di “internazionalizzare” alcuni dei musei nazionali attraverso la creazione di strutture permanenti all’estero, in cui esporre opere o collezioni di importanti musei italiani. Ho già avuto riscontri positivi nei confronti di tale idea, tradotti nella immediata disponibilità a trovare idonei luoghi espositivi e a garantirne la gestione. Ancora: il settore della cooperazione scientifica offre senz’altro spazio per approfondimenti. Sono rimasto molto colpito dall’intesa tra le Agenzie Spaziali Italiana e Argentina (ASI e CONAE), per la creazione di una costellazione satellitare denominata SIASGE, Sistema Italo-argentino Satellitare per la Gestione delle Emergenze. I dati, ottenuti attraverso una tecnologia di assoluta avanguardia, verranno elaborati in entrambi i Paesi e utilizzati per la prevenzione e la gestione delle catastrofi naturali nonché in attività nei campi agricolo e dello sfruttamento sostenibile delle risorse marine. La costellazione sarà costituita da quattro satelliti argentini e due italiani, di cui il primo, interamente progettato e costruito in Italia da Alenia Spazio, è stato lanciato nel giugno scorso, proprio nel giorno in cui mi trovavo in visita a Buenos Aires. Un evento importante, al quale – ne sono certo – faranno seguito altre iniziative nel medesimo settore. La cooperazione a livello scientifico significa anche ricerca in settori di punta, quali le

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nuove tecnologie per lo sfruttamento dei biocombustibili. L’ENI ha al riguardo un ruolo importante, ad esempio in Brasile. Infine, un’annotazione di metodo: occorre fare sistema, con l’America Latina come con il resto del mondo. Fare sistema significa sfruttare le sinergie tra i diversi attori sulla scena internazionale: settore pubblico e privato, amministrazioni centrali e locali. La presenza delle Regioni all’estero è un dato di fatto, incontrovertibile: va però coordinata efficacemente per ottenere risultati migliori. In America Meridionale le Regioni sono una presenza importante, in ragione dei profondi legami con le comunità di origine di molti nostri connazionali. Vi è quindi un forte impegno, anche finanziario, dei nostri Enti locali in quest’area. L’attenzione delle Regioni si concretizza prevalentemente in iniziative in favore dei corregionali, ma si sta allargando sempre più verso i settori della cooperazione culturale, economico-commerciale e dello sviluppo, i cui destinatari sono svincolati dall’area geografica di origine. Vi sono inoltre consistenti iniziative di carattere interregionale. Si stanno facendo in questi ultimi mesi sostanziali passi avanti in termini di coordinamento, ritengo tuttavia che siano auspicabili ulteriori progressi nel coordinamento tra le varie iniziative, al fine di evitare duplicazioni o sovrapposizioni. Tra i risultati dell'azione condotta nel corso dell’ultimo anno, voglio citare due specifici strumenti che, mi auguro, contribuiranno ad accrescere l'efficacia della collaborazione tra il Governo, le Regioni e gli altri enti territoriali. Il primo e' un memorandum sulle attività che le nostre Rappresentanze possono svolgere per meglio affiancare le Regioni nelle fasi di concepimento, realizzazione e seguiti delle proprie iniziative, si tratta in pratica di un quadro d'orientamento che serve a strutturare e rendere più efficace la collaborazione. Il secondo strumento e' un protocollo d'intesa tra Governo e Regioni ai sensi della legge 131 del 2003 per favorire il perseguimento di obiettivi comuni, nel quadro della 'leale collaborazione' che deve informare i rapporti tra lo Stato e le Regioni. E' ragionevole sperare che il nuovo testo, dopo un'ultima verifica con il Ministero del Commercio Internazionale, possa essere iscritto entro breve per la discussione all'ordine del giorno di una delle prossime sessioni della Conferenza Stato- Regioni. Vi ringrazio per l’attenzione e nell’augurarvi una proficua continuazione dei lavori tengo ad assicurarvi il mio personale impegno per portare a compimento i progetti di cui vi ho parlato e la mia disponibilità ad accogliere ogni nuova utile proposta di collaborazione nel settore di mia competenza.

L’intervento del Senatore Luigi Pallaro Signor Presidente, mi congratulo per questa iniziativa che si conferma essere un punto di riferimento essenziale nei rapporti fra i nostri Paesi e ringrazio altresì i colleghi parlamentari eletti all'estero per avermi voluto affidare l'incarico di portare il saluto di questo interessante esperimento costituzionale rappresentato dai legislatori residenti fuori dai confini nazionali. Vorrei incominciare il mio breve intervento partendo dalla frase che informa i nostri lavori: “Insieme verso il futuro”.

Come diceva un poeta statunitense, il futuro è "quel periodo di tempo nel quale i nostri affari prosperano, i nostri amici sono sinceri e la nostra felicità è assicurata".

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Spesso questo è quello che pensiamo del futuro. Ma perché i nostri affari crescano è nel presente che bisogna mettere le basi. Perché gli amici siano sinceri, è nel presente che devono avere le risposte che si attendono da noi. Ed infine, perché la nostra felicità sia assicurata, è adesso che dobbiamo sforzare di procurare la felicità agli altri. Il continente latino america sta conoscendo da ormai più di 4 anni un ritmo di crescita economico sconosciuto da tempo a molte democrazie occidentali. In questo enorme bacino in continua crescita vivono più di 500 milioni di persone. Un paese come l'Italia gode, in questo ambito, di un vantaggio comparato che altro paesi non hanno. Mi riferisco ovviamente alla nostra massiccia presenza demografica. Spesso quando si parla di collettività italiane emigrate all'estero vengono in mente immagini ingiallite di comitive pronte per imbarcarsi. E' vero, il dramma dell'emigrazione è incominciato così. Ma spesso ci si dimentica di verificare dove e come queste persone sono sbarcate. Ecco, i discendenti di quelle persone adesso sono capi di stato, di governo, parlamentari ed industriali che adesso gestiscono e fanno crescere intere nazioni. Questa presenza dovrebbe essere posta al centro di una organica politica di Stato nei confronti di quest'area. E ho detto intenzionalmente di Stato: a mio avviso le opportunità offerte da un rapporto particolare con l'America latina non dovrebbero essere patrimonio di una sola parte politica che ne approfitta sulla base della necessità congiunturale. Credo che sia interesse dell'Italia, perciò dell'intero spettro politico del nostro Paese, impegnarsi coerentemente ed organicamente a loro favore. E dicendo questo non dobbiamo dimenticare che dire Italia oggi vuol dire Unione Europea, 25 Paesi che dovrebbero, almeno in politica estera, parlare con una voce sola. 25 Paesi che hanno in comune grandi tradizioni di emigrazione. I canali per mettere in atto questa relazione sono noti, e non devono passare, a mio avviso, attraverso l'assistenzialismo, o non solo per lo meno. La formazione, lo scambio di tecnologia, la complementarietà delle produzioni e delle coltivazioni. Bisogna stabilire un corridoio preferenziale, affinché i nostri paesi possano godere di un flusso continuo di scambi commerciali e culturali. Bisogna uscire dalle secche della burocrazia ed entrare sul territorio dei fatti. E' una sfida enorme, ne siamo consapevoli. Noi parlamentari eletti all'estero stiamo dando il nostro piccolo contributo, non solo in Italia, ma anche e soprattutto presso i nostri paesi di residenza. Quello che rappresentiamo è un esperimento: vi invito, pertanto, ad approfittarne: lavoriamo insieme, creiamo una sinergia, una rete di relazioni. La sfida è grande, ma il risultato ci compenserà degli sforzi fatti. (Italia Estera). Fonte : http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=4010

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EMIGRAZIONE, CNE: SEMINARIO A NAPOLI IL 29 OTTOBRE

(NoveColonne ATG) - Napoli, 18 ott – Appuntamento a Napoli per la Consulta Nazionale dell'Emigrazione (Cne) che il 29 ottobre, con il patrocinio della Regione Campania, avvierà il secondo Seminario Interregionale sul tema : "L'Associazionismo in Emigrazione: Rappresentanza e nuove generazioni". Il Seminario calendarizzato dopo quello di Bologna per le regioni del Nord affronta il nodo della rappresentanza delle Associazioni con l'intento di porre nel necessario rilievo l'attualità della funzione di promozione sociale che associazioni locali, regionali e nazionali svolgono in emigrazione. Pluralismo delle presenze ed articolazione della rappresentanza, distinzione di ruolo rispetto al mondo della politica e dei patronati, rapporti con le istituzioni, dinamiche di rinnovamento attraverso un protagonismo né effimero né di facciata delle nuove generazioni integrate nei paesi d'accoglienza e soluzioni concrete per un loro legame stabile con l'Italia di oggi. La Cne riprende e rilancia tali temi guardando all'evoluzione del quadro istituzionale, alle dinamiche in atto nelle e fra le forze politiche e nella società italiana, ai riflessi sulla evoluzione dei dossiers aperti riguardanti il mondo dell'emigrazione. "C'è bisogno di una grande intesa operativa e di una forte determinazione di tutte le associazioni d'emigrazione su alcuni precisi obiettivi condivisi" affermano dalla Consulta, che dopo le convergenze acquisite al seminario di Bologna, avanzerà a Napoli proposte di merito alle Consulte invitate, alle associazioni ed alle istituzioni locali che parteciperanno. (Iil) Fonte : http://9colonne.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=2820&sid=14

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SERVIZI DEL GIORNO 18 Ottobre 2007 ore 13.04 Italiani nel Mondo DEFINIRE LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE NEGLI USA: A WASHINGTON LA RIUNIONE DEI DIRETTORI DEGLI IIC WASHINGTON\ aise\ - Sabato scorso si è tenuta nell’Ambasciata italiana a Washington la riunione dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura della rete statunitense. All’incontro, presieduto dal Consigliere Silvia Limoncini, e aperto dall’Ambasciatore Giovanni Castellaneta, ha preso parte anche il Vice Ministro Danieli, in quei giorni in visita nella capitale, il Presidente dell’ICE, Umberto Vattani, ed il Consigliere Luca Ferrari, Coordinatore del settore Stampa, Cultura e Congresso presso l’Ambasciata. La riunione aveva come obiettivo quello di discutere della programmazione culturale italiana per il 2008. Vi hanno preso parte i Direttori degli Istituti di Chicago, Tina Cervone, Los Angeles, Francesca Valente, il Direttore uscente dell’Istituto di New York, Claudio Angelini, e quello entrante, Renato Miracco, di San Francisco, Onofrio Speciale, e Rita Venturelli di Washington. (aise) Fonte: http://www.aise.it

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Fonte : http://www.litaliano.it

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 198 Anno XIV,

18 Ottobre 2007

L'Italia si appresta ad entrare nella Corporation Andina de Fomento

Ieri il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Massimo D'Alema ha siglato un memorandum d'intesa, presso la Farnesina, con il Presidente della "Corporatiòn Andina de Fomento" (CAF), Enrique Garcìa, per accelerare l'ingresso dell'Italia in questa organizzazione che è la principale banca multilaterale della regione sudamericana . Il suo scopo è quello di incentivare

lo sviluppo sostenibile e l'integrazione nel mercato globale dei Paesi latinoamericani. La firma del memorandum è avvenuta in concomitanza con la Terza Conferenza Nazionale sull'America Latina appena conclusa a Roma, e, come spiega una nota, sancisce la volontà di concludere al più presto i negoziati per l'ingresso italiano nella CAF oltre a prendere atto dell' avvio presso la Camera dei Deputati dell'iter del provvedimento legislativo che autorizza la sottoscrizione da parte dell'Italia di una quota di capitale della organizzazione.

Il Ministro Massimo D'Alema ha commentato l'evento dicendo che "questo accordo riafferma la nostra volontà di entrare a far parte di una banca multilaterale regionale molto importante, protagonista dello sviluppo sostenibile". Inoltre ha aggiunto che "questa firma è un ulteriore prova dei legami esistenti fra Roma ed i paesi latinoamericani". Anche Garcìa Enrique ha salutato l'evento esprimendo grande apprezzamento. "Essendo la Caf la casa dell'integrazione – ha affermato – e visti i vincoli culturali e storici che uniscono l'Italia ai paesi membri dell'organizzazione, siamo decisi ad approfondire la relazione fra questo paese e la nostra regione". E' stato inoltre sottolineato come il legame fra l'ente finanziario ed il nostro paese fosse già ad un livello molto avanzato avendo già potuto contare su una serie di accordi di cooperazione. Fra questi vanno citati in particolare quello che ha permesso la creazione del "Fondo de Cooperación" (FGCI), che ha come scopo appoggiare finanziariamente e tecnicamente la CAF per la realizzazione di progetti di sviluppo e di assistenza sociale. Vi è poi quello siglato dalla SIMEST ovvero la Società Italiana per le Imprese all'Estero per incentivare lo sviluppo delle medie imprese in sud America mediante progetti di finanziamento congiunto ed infine l'accordo con l'Istituto Italo-Latinoamericano (ILLA).

Questo intreccio di relazioni amichevoli ha fatto sì che il percorso dell'Italia verso l'ingresso nella CAF fosse sempre più ben voluto. D'Alema ha anche incontrato il Commissario europeo Benita Ferrero-Waldner, anch'esso a Roma per la Terza Conferenza Nazionale sull'America Latina il quale ha espresso un vivo apprezzamento per l'iniziativa del Governo italiano nell'aver organizzato questo incontro, utile per preparare il Vertice tra Unione Europea ed America Latina che si terrà a Lima nel maggio 2008. Anche in questo caso è stata sottolineata la necessità di rafforzare i rapporti fra l'Europa e l'area sudamericana, prendendo atto che comunque negli ultimi anni si sono fatti sforzi significativi in tal senso, come, per esempio, la creazione di un importante strumento finanziario quale il "Neighbourhood Investment Facility". Le

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attività pratiche della CAF sono quelle tipiche di una banca che ha per scopo non il profitto, ma l'aiuto della popolazione locale per garantire uno sviluppo dell'intera area in cui opera. Si parla quindi di prestiti agevolati, a corto medio o lungo raggio, anche in presenza di scarse garanzie. Vi sono inoltre progetti di finanziamento che perano anche in assenza di garanzie, avvalendosi per altro dei contributi di varie istituzioni multilaterali e della Banca Mondiale. Alcune operazioni hanno poi carattere più squisitamente assistenziale come la creazione del "Fondo Internacional para el Desarrollo Agrícola" (FIDA), che ha come scopo quello di alleviare la fame e la povertà nelle zone più arretrate favorendo uno sviluppo agricolo di base.

Come ha spiegato a News ITALIA PRESS Fabio Laurenti , Presidente dellaCospe (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti), ong che opera da anni in Sud America: "tali istituti economici, sebbene non possano risolvere completamente i problemi generali di un paese in via di sviluppo, così come non possono farlo le Ong, ma nemmeno i meri aiuti internazionali fatti dai governi, possono comunque far emergere le idee e le istanze che provengono dalla società civile di questi paesi e creare strumenti interessanti e nuovi metodi di crescita economica. Il problema poi è quello di rendere tali processi delle politiche formali e non lasciarli allo stato di metodi alternativi che altrimenti avrebbero effettivamente un ruolo minore". Il Presidente del Cospe ha poi aggiunto che "un'organizzazione come il Cospe ha anche l'importante ruolo di testimoniare come il modello dell'economia globalizzata non sempre dia le risposte sperate e che invece per i paesi più deboli è necessario partire da un processo di ricostruzione dell'economia nazionale e proprio lo strumento del credito può enormemente favorire questo processo rilanciando, seppur lentamente e per gradi, l'industria e l'agricoltura delle regioni interessate".

Possiamo comunque dirci soddisfatti di quanto sta facendo l'Italia se proprio un membro di una Ong come Fabio Laurenti ci ha confermato che "il nostro paese negli ultimi anni sta veramente cercando di ricostruire seriamente un rapporto con il sud America aiutato dalla presenza di forti comunità di Italiani nell'area che spesso mantengono rapporti con le regioni di provenienza. Innanzi tutto vi è il programma di remissione del debito, seguito dagli aiuti governativi ed ai fondi concessi alle Ong. Inoltre, molto importante, appare anche il tentativo di ricostruire le relazioni commerciali che quindi vanno ben al di là della mera politica assistenzialista". "Il problema che invece va sottolineato – ha concluso Laurenti – è che in alcuni casi si fanno accordi di grande importanza a livello intergovernativo dove ancora si calpestano i paesi in via di sviluppo come per esempio l'approvazione in sede Ue di una direttiva che consente di chiamare cioccolato anche i prodotti che non hanno una percentuale minima di cacao danneggiando moltissimo i paesi produttori di questo bene. Purtroppo questi possono vanificare i lunghi sforzi fatti dalle Ong e dagli accordi di cooperazione in maniera molto rapida, perciò andrebbe posta una maggiore attenzione".

News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=984&info=141021

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SERVIZI DEL GIORNO 18 Ottobre 2007 ore 18.40 Italiani nel Mondo INFORMAZIONE/ È USCITO IL NUOVO NUMERO DEL "CORRIERE DI TUNISI" TUNISI\ aise\ - Con "Nostri problemi", editoriale a cura del direttore Elia Finzi, si apre il nuovo numero del "Corriere di Tunisi", quindicinale che da 50 anni informa la nostra collettività, e non solo, residente in Tunisia. come di consueto, Finzi riepiloga i fatti più importanti di politica internazionale e italiana, con uno sguardo attento agli eventi ed agli appuntamenti che interessano in particolare i nostri connazionali all’estero. "L’Ambasciatore Arturo Olivieri – scrive in proposito - ci ha confermato che siamo ormai più di 3000 iscritti all’AIRE e quindi il Comites dovrà in Tunisia essere nuovamente eletto. Dopo quattro anni di ibernazione ed una vita associativa andata man mano spegnendosi non sarà facile riprendere la fiaccola di un interlocutore eletto e dunque effettivo portavoce degli italiani qui residenti ed operanti. Dovrà essere rivista la situazione della Tunisia in seno al Cgie. Saranno restituiti gli archivi, il materiale ed i fondi del disciolto Comites già eletto, puntualmente consegnati alla Cancelleria Consolare?", si chiede Finzi che aggiunge: "non sono problemi facili da risolvere, richiederanno attenzione e saggezza, ne riparleremo". In questo numero, nelle pagine dedicate alla collettività, articoli sul 4 Novembre, festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale; un servizio su Nicola De Felice, nuovo addetto Difesa all'Ambasciata d'Italia, e un altro sul nuovo Preside della Scuola Italiana. Spazio anche alla Commissione Mista Italo-Tunisina. Seguono le rubriche sui fatti più importanti accaduti in Tunisia e in Italia, finanziaria in testa. Approfondimenti sul rapporto della Migrantes presentato nei giorni scorsi in Italia e sul prossimo seminario della Cne. Il dossier è dedicato al Partito Democratico, mentre nella pagine della Cultura ampio spazio è dato al LXXVIII Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri e alla Settimana della lingua italiana nel mondo, con particolare attenzione per gli eventi organizzati dall’IIC di Tunisi. Chiudono questo numero le rubriche sull’economia, salute e sport, casa e cucina. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48468

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SERVIZI DEL GIORNO 18 Ottobre 2007 ore 18.11 Commercio estero LA REGIONE PUGLIA E LA RETE ITENETS TRA ACCORDI SIGLATI E OBIETTIVI FUTURI ROMA\ aise\ - Anche lo stato dell’arte del progetto ITENTs in Puglia è stato oggetto dell’incontro di lavoro svoltosi a fine settembre presso la sede del Centro Internazionale di Formazione dell’OIL di Torino, nell’ottica della nuova programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013. Scopo dell’evento condividere i progetti di sostenibilità degli Osservatori regionali e verificare un’azione di sistema da proporre al Ministero degli Affari Esteri che programmi la continuità futura della rete ITENETs. A Torino, come riferisce Annarita Loconsole nell’ultima newsletter ITENETs, si è messo in rilievo che l’Osservatorio della Regione Puglia "agisce su un territorio regionale caratterizzato dalla presenza di poli scientifici di rilievo e di istituti di formazione e di ricerca con un respiro internazionale ampio ed una forte capacità attrattiva soprattutto all’interno del bacino mediterraneo e, potenzialmente, anche dell’area balcanica. Tali realtà dispongono di una forte capacità innovativa e propositiva sia a livello tematico che partenariale". Quanto alle prospettive future dell'economia locale e le opportunità di controllo dei processi di cambiamento da parte degli attori locali, "il gruppo di lavoro ha analizzato il posizionamento strategico dell'economia pugliese nel contesto nazionale e internazionale, sottolineando la necessità di incentivare la produzione di qualità e ad alto contenuto tecnologico, e di migliorare la consapevolezza degli attori locali sui percorsi di sviluppo possibili e auspicabili". "L’Osservatorio ITENETs della Regione Puglia dovrebbe per il futuro proporsi di attivare iniziative di supporto ai nuclei socio-economici che combinano elevata densità imprenditoriale e forte capacità di relazioni tra imprese, in modo tale da agire su problematiche comuni a più aziende. L'opportunità di organizzare l'economia locale come un sistema produttivo vero e proprio è legata alla capacità di organizzare e sviluppare interdipendenze produttive tra le imprese locali e tra i vari comparti produttivi". "Infine, si è rilevato che l'internalizzazione di competenze esterne rappresenta uno degli obiettivi fondamentali delle strategie di sviluppo endogeno e governato "dal basso". La presenza di numerose azioni di Iniziativa Comunitaria, nonché di provvedimenti regionali, tracciano le linee di intervento, nonché le possibili coperture finanziarie, nell’ambito delle quali l’Osservatorio ITENETs della Regione Puglia potrà espletare la propria attività". Se l’Osservatorio chiama la Puglia risponde. È stato infatti siglato nei giorni scorsi un Accordo Quadro di Programma in materia di internazionalizzazione del territorio pugliese con il Ministero del Commercio Internazionale. L’accordo, spiega ancora Loconsole, "non si sovrappone a quelli preesistenti, perché contiene tutte le azioni svolte dall’ICE, dalla Regione e dal Ministero e le armonizza in una disciplina generale". L’iniziativa coinvolge dunque l’ICE, il Sistema Camerale e lo Sportello per l’Internazionalizzazione ed è "di forte attualità in una Regione come la Puglia che sta puntando sulla internazionalizzazione del proprio Sistema produttivo locale". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48464

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INFORM - N. 194 - 18 ottobre 2007

CAMERA DEI DEPUTATI

Presentata da Franco Narducci, Gino Bucchino, Marco Fedi, Ricardo Merlo, Mimmo Lucà

Associazionismo sociale: proposta di legge di modifica per permetterne l’applicazione alle associazioni delle comunità italiane all’estero

Narducci: “Salvaguardare il patrimonio associazionistico italiano nel mondo, frutto del lavoro instancabile di generazioni di emigrati e che avrà un ruolo decisivo anche in futuro”

ROMA – Franco Narducci (Ulivo) ha depositato, oggi 18 ottobre in Parlamento la proposta di legge di modifica alla legge 383/2000 per permetterne l’applicazione alle associazioni operanti per le comunità italiane all’estero.

La proposta prevede l’estensione dei benefici derivanti dalla 383/2000 anche per le associazioni operanti all’estero per gli italiani ivi residenti.

Oltre a quella di Narducci, la proposta di legge reca la firma dei deputati Mimmo Lucà (Ulivo), Gino Bucchino (Ulivo), Marco Fedi (Ulivo) e Ricardo Merlo (gruppo misto)

“I cittadini italiani residenti all’estero – ha affermato Narducci, presidente del Comitato parlamentare per gli italiani all’estero - hanno sempre corrisposto alla solidarietà e al legame con la terra madre facendosi ambasciatori della nostra nazione nel mondo, anzitutto dando vita ad innumerevoli forme di associazionismo. Per oltre un secolo l’associazionismo italiano all’estero ha supplito sovente all’assenza dello Stato, assumendo di volta in volta il ruolo di punto di aggregazione e partecipazione, di promotore della nostra cultura e della nostra lingua, di società di mutuo soccorso e di ispiratore di opere sociali e di solidarietà di cui restano segni tangibili come, per esempio, gli ospedali italiani, oltre che di cinta di trasmissione di valori e di tradizioni”.

“Attraverso l’associazionismo - ha proseguito Narducci - il cittadino italiano residente all’estero definisce la sua appartenenza culturale, assume la sua identità secondo le caratteristiche antropologiche della tradizione come la memoria collettiva. Questo è un modo di vivere la cittadinanza che per esprimersi al meglio richiede il concorso delle istituzioni e delle varie espressioni della società civile”. “E in questo contesto va ricordato – ha aggiunto il parlamentare eletto all’estero – il ruolo fondamentale delle associazioni aderenti alla Consulta nazionale dell’emigrazione (CNE)”.

“Estendere alle associazioni rappresentative degli italiani all’estero - ha precisato il presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero - i benefici previsti dalla legge 383 del 2000 per le associazioni di livello nazionale è una questione di civiltà e di rispetto del fondamentale diritto di

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uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione, in quanto il beneficio accordato ai corpi intermedi rappresentativi di tali cittadini è da intendersi, come fruito in ultima istanza, dai medesimi, in ossequio al principio di sussidiarietà”.

Narducci poi ha dichiarato che “in un periodo in cui i movimenti umani hanno raggiunto una intensità mai conosciuta prima, è necessario pensare in “termini di rete” costituita di cives italiani che al di la dei confini hanno pieno titolo a beneficiare dei vantaggi derivanti dalle opportunità offerte con la legge sull’associazionismo di promozione sociale”.

“Con le modifiche alla legge 383 – ha concluso l’on. Franco Narducci - ci prefiggiamo di salvaguardare il patrimonio associazionistico italiano nel mondo, frutto del lavoro instancabile di generazioni di emigrati e che avrà un ruolo decisivo in “termini di rete” anche in futuro”. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n19422.htm

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SERVIZI DEL GIORNO 18 Ottobre 2007 ore 18.05 Italiani nel Mondo LA REGIONE CAMPANIA APPROVA LE LINEE GUIDA PER I CORREGIONALI RESIDENTI ALL’ESTERO NAPOLI\ aise\ - La giunta della Regione Campania, su proposta dell’assessore all’Immigrazione ed Emigrazione, Rosa D’Amelio, ha approvato le linee guida triennali 2008/2010 per gli interventi regionali in favore dei cittadini campani residenti all’estero o di ritorno in Regione. Gli interventi previsti riguardano: contributi di sostegno alle associazioni e alle federazioni, ovvero contributi per attività ordinarie di emigrati residenti all’estero iscritti al registro regionale (l.r.2/96); contributi e finanziamenti di progetti finalizzati alla valorizzazione delle competenze e delle risorse comunitarie, per progetti da realizzare all’estero; rafforzamento dei legami con le comunità residenti all’estero, attraverso incontri con le comunità all’estero, soggiorno terza età e per i giovani; attività di concertazione con le province e i comuni campani per l’ottimizzazione degli interventi sulle tematiche migratorie; interventi di sostegno al rientro, con l’incentivazione alle attività produttive e di assistenza al rientro; e azioni di sistema per il funzionamento della consulta regionale per l’emigrazione. "Ancora una volta, con questa delibera", ha commentato l’assessore D’Amelio, "la giunta regionale mostra una grande sensibilità verso i nostri corregionali all’estero", che, ha aggiunto, "sono per noi una straordinaria risorsa perché con il loro lavoro, la loro affermazione in tanti campi, hanno portato in alto il nome della Campania nel mondo". Ogni anno, tenendo presente le linee programmatiche triennali, verranno approvate le linee guida annuali che prevedono interventi specifici. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48463

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18 Ottobre 2007 Lombardia-Cile: siglato accordo di collaborazione Formigoni: "È il primo accordo tra la Regione uno Stato estero in questa legislatura, dopo quello precedente del 2003 con l'Uruguay"

Un accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e Cile è stato sottoscritto alla Farnesina dal Presidente della Regione, Roberto Formigoni, con il Ministro degli Esteri del Cile, Alejandro Foxley, alla presenza del presidente cileno, Michelle Bachelet. La firma è stata uno dei momenti più significativi nella cornice della III conferenza Nazionale sull'America Latina e Carabi, che si è svolta al Ministero degli Affari Esteri, alla presenza delle più alte cariche istituzionali nazionali e internazionali.

"L'Accordo con il Cile - ha spiegato Formigoni - è un'iniziativa molto importante, figlia della visione lungimirante delle relazioni internazionali del governo lombardo che, in questi anni, ha fatto una scelta precisa di rapporto preferenziale con l'America Latina. Ed è ancora più importante - ha aggiunto - perché è il primo accordo tra Regione Lombardia e uno Stato estero in questa legislatura dopo quello precedente del 2003 con l'Uruguay". La firma viene infatti dopo una proficua collaborazione che, negli scorsi 5 anni, ha portato alla sottoscrizione di cinque Protocolli d'Intesa e di 13 progetti di cooperazione decentrata sostenuti con oltre 1 milione di euro. Da qui, la decisione di concretizzare con un documento ufficiale questo rapporto.

Cinque i punti cardine dell'accordo: la promozione del capitale umano, con la realizzazione di iniziative di formazione tecnica e di programmi di scambio culturale e scientifico e con progetti che favoriscano la sperimentazione di nuovi metodi didattici attraverso la collaborazione degli Istituti di istruzione superiore e universitaria dei rispettivi Stati; il sostegno alla competitività, sviluppando relazioni di collaborazione nel settore economico-produttivo per favorire una maggior presenza di imprese italiane e cilene nei rispettivi territori; l'incremento della cooperazione allo sviluppo, con l'avvio di progetti sperimentali congiunti di collaborazione umanitaria in Paesi terzi; la sensibilizzazione sul tema della sostenibilità ambientale, tramite iniziative di tutela del territorio e miglioramento della qualità dell'aria; la diffusione della conoscenza delle normative, dei procedimenti amministrativi e dei programmi vigenti nei rispettivi territori in materia di sicurezza e solidarietà sociale.

"Al centro dell'Accordo dunque - ha affermato ancora Formigoni - abbiamo posto quelle che riteniamo le leve prioritarie

dello sviluppo. Non si tratta infatti di incrementare solo rapporti economici o rafforzare partnership imprenditoriali:

vogliamo anche, nel corso degli anni, visto che l'accordo scade nel 2012, promuovere e sostenere una cooperazione tra

le nostre società civili, contribuendo a rafforzare quel protagonismo umano e personale che rappresenta la più forte

garanzie di uno sviluppo condiviso".

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"L'intero Occidente - ha concluso Formigoni - ha bisogno che si sviluppi un rapporto equilibrato e 'circolare' tra l'Europa e

le Americhe nel loro insieme. Occorre fare dell'Atlantico un mare interno, un nuovo grande Mediterraneo adeguato alla

scala planetaria nella quale oggi viviamo". (ItalPlanet News) Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=109&info=9799

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SERVIZI DEL GIORNO 18 Ottobre 2007 ore 17.21 Italiani nel Mondo DALL’ ON. NARDUCCI (ULIVO) UNA PROPOSTA DI LEGGE PER ESTENDERE LA LEGGE SULL’ASSOCIAZIONISMO DI PROMOZIONE SOCIALE ANCHE AI SODALIZI ITALIANI ALL’ESTERO ROMA\ aise\ - Deputato dell’Ulivo e Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera, Franco Narducci ha depositato oggi, 18 ottobre, in Parlamento la proposta di legge di modifica alla 383/2000 per permetterne l’applicazione alle associazioni operanti per le comunità italiane all’estero. La proposta prevede l’estensione dei benefici derivanti dalla 383/2000 anche per le associazioni operanti all’estero per gli italiani ivi residenti. Oltre a quella di Franco Narducci, la proposta di legge reca la firma degli onorevoli Lucà, Bucchino, Fedi e Merlo. Nel depositare il DDL, Narducci ha affermato che "i cittadini italiani residenti all’estero hanno sempre corrisposto alla solidarietà e al legame con la terra madre facendosi ambasciatori della nostra nazione nel mondo, anzitutto dando vita ad innumerevoli forme di associazionismo. Per oltre un secolo – ha rilevato il deputato - l’associazionismo italiano all’estero ha supplito sovente all’assenza dello Stato, assumendo di volta in volta il ruolo di punto di aggregazione e partecipazione, di promotore della nostra cultura e della nostra lingua, di società di mutuo soccorso e di ispiratore di opere sociali e di solidarietà di cui restano segni tangibili come, per esempio, gli ospedali italiani, oltre che di cinta di trasmissione di valori e di tradizioni". "Attraverso l’associazionismo - ha proseguito Narducci - il cittadino italiano residente all’estero definisce la sua appartenenza culturale, assume la sua identità secondo le caratteristiche antropologiche della tradizione come la memoria collettiva. Questo è un modo di vivere la cittadinanza che per esprimersi al meglio richiede il concorso delle istituzioni e delle varie espressioni della società civile. In questo contesto – ha aggiunto il parlamentare eletto all’estero – va ricordato il ruolo fondamentale delle associazioni aderenti alla Consulta nazionale dell’emigrazione (CNE)". "Estendere alle associazioni rappresentative degli italiani all’estero - ha precisato il Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero - i benefici previsti dalla legge 383 del 2000 per le associazioni di livello nazionale è una questione di civiltà e di rispetto del fondamentale diritto di uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione, in quanto il beneficio accordato ai corpi intermedi rappresentativi di tali cittadini è da intendersi, come fruito in ultima istanza, dai medesimi, in ossequio al principio di sussidiarietà". Narducci poi ha dichiarato che "in un periodo in cui i movimenti umani hanno raggiunto una intensità mai conosciuta prima, è necessario pensare in "termini di rete" costituita di cives italiani che al di la dei confini hanno pieno titolo a beneficiare dei vantaggi derivanti dalle opportunità offerte con la legge sull’associazionismo di promozione sociale". "Con le modifiche alla legge 383 – ha concluso l’on. Narducci - ci prefiggiamo di salvaguardare il patrimonio associazionistico italiano nel mondo, frutto del lavoro instancabile di generazioni di emigrati e che avrà un ruolo decisivo in "termini di rete" anche in futuro". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48458

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SERVIZI DEL GIORNO 18 Ottobre 2007 ore 18.05 Italiani nel Mondo LA REGIONE CAMPANIA APPROVA LE LINEE GUIDA PER I CORREGIONALI RESIDENTI ALL’ESTERO NAPOLI\ aise\ - La giunta della Regione Campania, su proposta dell’assessore all’Immigrazione ed Emigrazione, Rosa D’Amelio, ha approvato le linee guida triennali 2008/2010 per gli interventi regionali in favore dei cittadini campani residenti all’estero o di ritorno in Regione. Gli interventi previsti riguardano: contributi di sostegno alle associazioni e alle federazioni, ovvero contributi per attività ordinarie di emigrati residenti all’estero iscritti al registro regionale (l.r.2/96); contributi e finanziamenti di progetti finalizzati alla valorizzazione delle competenze e delle risorse comunitarie, per progetti da realizzare all’estero; rafforzamento dei legami con le comunità residenti all’estero, attraverso incontri con le comunità all’estero, soggiorno terza età e per i giovani; attività di concertazione con le province e i comuni campani per l’ottimizzazione degli interventi sulle tematiche migratorie; interventi di sostegno al rientro, con l’incentivazione alle attività produttive e di assistenza al rientro; e azioni di sistema per il funzionamento della consulta regionale per l’emigrazione. "Ancora una volta, con questa delibera", ha commentato l’assessore D’Amelio, "la giunta regionale mostra una grande sensibilità verso i nostri corregionali all’estero", che, ha aggiunto, "sono per noi una straordinaria risorsa perché con il loro lavoro, la loro affermazione in tanti campi, hanno portato in alto il nome della Campania nel mondo". Ogni anno, tenendo presente le linee programmatiche triennali, verranno approvate le linee guida annuali che prevedono interventi specifici. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48463

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CGIE

Riunioni delle Commissioni a latere dell'Assemblea Plenaria di novembre

ROMA - A margine della seconda Assemblea Plenaria del CGIE (dal 6 al 9 novembre http://www.mclink.it/com/inform/art/07n18603.htm ) si terranno anche le altre riunioni delle Commissioni interne.

Di seguito il programma dei lavori.

Lunedì 5 novembre, presso l' Ergife Palace Hotel (via Aurelia, 617): riunioni delle Commissioni Continentali dei Paesi dell'Europa e dell'Africa del Nord, dei Paesi Anglofoni Extraeuropei e dei Paesi dell'America Latina (ore 11); riunione del Comitato di Presidenza (ore 9); riunione del Gruppo Donne e del Gruppo Sanità (ore 9);

Martedì 6 novembre, presso l' Ergife Palace Hotel, riunione delle sette Commissioni Tematiche (ore 9): l'incontro della VII Commissione sarà arricchita dalla presenza dei 22 rappresentanti dei giovani italiani nel mondo.

Venerdì 9 novembre, riunione del Comitato di Presidenza (presso la Sala Nigra del Ministero degli Affari Esteri) ore 14.30. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n19423.htm

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INFORM - N. 195 - 19 ottobre 2007

INTERVENTI

Ombre e luci delle Finanziaria per il 2008

Antonio Bruzzese: una Finanziaria feconda per gli italiani in Italia ma avara per gli italiani all’estero

ROMA - Una Finanziaria “sociale” che introduce elementi di solidarietà e di redistribuzione, ancorché in dosi forse troppo piccole, ma che finalmente segna anche una inversione di tendenza delle politiche economiche dello Stato ed un segnale di attenzione verso i soggetti e le categorie più svantaggiate.

Poche novità importanti invece sul fronte del mondo dell’emigrazione che tuttavia potrà giovare di alcuni benefici previdenziali e fiscali previsti dalle misure in discussione al Parlamento italiano.

Ma partiamo dal protocollo sul welfare che è stato appena approvato (ed in parte modificato) dal Consiglio dei ministri ed esaminiamo i punti più qualificanti..

E’ stato modificato il meccanismo del pensionamento di anzianità fissato dalla cosiddetta “riforma Maroni” con l’abolizione dello “scalone”: infatti dal 2008 i requisiti anagrafici e contributivi per perfezionare il diritto alla pensione di anzianità per i lavoratori dipendenti saranno 58 anni di età e 35 anni di contributi. Negli anni successivi l’età anagrafica e l’anzianità contributiva aumenteranno gradualmente fino ad arrivare nel 2013 a quota 97 (data dalla somma dei due elementi) con un’età minima di 61 anni. Gli autonomi invece nel 2008 potranno andare in pensione di anzianità con un’età minima di 59 anni. Mi sembra un compromesso ragionevole tra le due ipotesi più estreme (mantenimento dello scalone da una parte e ripristino della normativa precedente dall’altra).

Esclusi dall’aumento dell’età pensionabile saranno i lavoratori impegnati in attività usuranti che potranno andare in pensione con tre anni di anticipo. La definizione delle categorie interessate e dei lavori usuranti sarà oggetto di un prossimo confronto tra Governo e parti sociali.

Un’altra misura importante è la concessione di una somma aggiuntiva sulla pensione (è stata definita la “quattordicesima”) ai pensionati ultra64enni titolari di redditi inferiori ad un certo limite. Tale somma “una tantum” è stata concessa, nel mese di ottobre, anche ai residenti all’estero titolari di pensione in convenzione ma con un meccanismo di calcolo dell’importo che riteniamo penalizzante nei confronti dei nostri connazionali ed in violazione del diritto internazionale.

Inoltre aumenta sia l’importo che la durata dell’indennità di disoccupazione, i contributi dei lavoratori parasubordinati, è prevista l’abolizione del lavoro a chiamata ed il limite di una sola deroga per i contratti a termine, vengono destinati 50 milioni al fondo per gli indennizzi per danno biologico per la copertura degli infortuni dei lavoratori, e ci sono agevolazioni per le imprese, le

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donne, i giovani ed i disabili. Infine i nuovi coefficienti di trasformazione da utilizzare per il calcolo delle nuove pensioni contributive (rivisti al ribasso ma ancora non applicati) si applicheranno dal 2010 e poi si rivedranno ogni tre anni. Ci sarà una commissione per proporre modifiche che tutelino le pensioni più basse e le carriere discontinue.

Per ciò che riguarda la legge Finanziaria per il 2008, costituita da 97 articoli, si notano soprattutto una serie di agevolazioni e sconti fiscali in particolare per: ulteriori detrazioni ICI e sconti per gli affitti per inquilini a basso reddito e per i giovani under 30, riduzione delle aliquote Ires e Irap, semplificazione degli adempimenti fiscali per un milione di piccoli imprenditori, bonus per le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica degli edifici, aumento del prelievo fiscale per plusvalenze e dividendi delle imprese, previste anche agevolazioni per piccole imprese e microimprese che operano in quartieri degradati delle città, riduzione del personale delle pubbliche amministrazioni, due miliardi di euro di bonus fiscali a favore delle categorie economicamente non autosufficienti, un piano straordinario per l’edilizia popolare, un forte impulso sul fronte delle infrastrutture e della ricerca.

Nella Finanziaria è prevista tuttavia una riduzione, seppur lieve, delle risorse destinate a capitoli di spesa per gli italiani all’estero del Ministero degli esteri, relativi alle “Spese per la tutela e l’assistenza dei connazionali e delle collettività italiane all’estero”, “Spese per attività culturali, educative e ricreative ed informative a favore delle collettività all’estero” e “Contributi per l’assistenza educativa, scolastica, culturale, ricreativa e sportiva dei lavoratori italiani all’estero”. Questi tagli si accompagnano al proseguimento dell’opera di razionalizzazione della rete consolare (si presume con riduzione di personale e con la chiusura dei sedi ritenute inutili) e con un non ben chiaro potenziamento del fondo relativo alle spese per i consumi intermedi degli uffici consolari all’estero.

Del tutto dimenticate le assicurazioni fatte dal Governo e dai Ministeri competenti sulla presentazione dei disegni di legge relativi al rinnovo delle convenzioni bilaterali con Canada e Cile, ed alla stipula di quelle con Filippine e Marocco, su una riformulazione più congrua, omogenea ed efficace della normativa che regola il sistema di contrasto alla doppia imposizione fiscale che allo stato attuale delle cose si presenta confusa e penalizzante per decine di migliaia di nostri connazionali, sulla sanatoria degli indebiti pensionistici ed infine sull’istituzione di un assegno di solidarietà per gli italiani indigenti residenti all’estero.

Appare evidente da queste considerazioni che nel dibattito parlamentare delle prossime settimane si misurerà la capacità dei parlamentari eletti nella Circoscrizione estero di incidere in qualche modo sulla politica dello Stato italiano nei confronti degli italiani nel mondo e si potrà valutare anche la sensibilità di questo Governo in ordine alle istanze dei nostri connazionali. (Antonio Bruzzese, Presidente Insieme Argentina/Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n19517.htm

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INFORM - N. 195 - 19 ottobre 2007

ITALIANI ALL’ESTERO

Regione Campania : approvate le linee guida triennali 2008/2010

Gli interventi per i campani all’estero e di ritorno nella regione

NAPOLI – Le linee guida triennali 2008/2010 per gli interventi regionali in favore dei cittadini campani residenti all’estero o di ritorno in regione, sono state varate dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’immigrazione e emigrazione, Rosa D’Amelio.

Gli interventi previsti sono: contributi di sostegno alle associazioni e alle federazioni: contributi per attività ordinarie di emigrati residenti all’estero iscritti al registro regionale (L.R. 2/96); contributi e finanziamenti di progetti finalizzati alla valorizzazione delle competenze e delle risorse comunitarie: contributi per progetti da realizzare all’estero; rafforzamento dei legami con le comunità residenti all’estero: incontri con le comunità all’estero, soggiorno terza età e per i giovani; attività di concertazione con le province e i comuni campani: ottimizzazione degli interventi sulle tematiche migratorie; interventi di sostegno al rientro: interventi di incentivazione alle attività produttive e di assistenza al rientro; azioni di sistema per il funzionamento della consulta regionale per l’emigrazione.

“Ancora una volta con questa delibera – ha detto l’assessore D’Amelio - la Giunta regionale mostra una grande sensibilità verso i nostri corregionali all’estero. Sono per noi una straordinaria risorsa perché con il loro lavoro, la loro affermazione in tanti campi, hanno portato in alto il nome della Campania nel mondo”.

Ogni anno, tenendo presente le linee programmatiche triennali, verranno approvate le linee guida annuali che prevedono interventi specifici. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n19505.htm

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INFORM - N. 195 - 19 ottobre 2007

ASSOCIAZIONI

Proposta di legge a favore delle associazioni per le comunità italiane all’estero

Rino Giuliani (presidente CNE): “Un concreto riconoscimento del ruolo attuale dell’associazionismo nazionale d’emigrazione”

ROMA - “E motivo di grande soddisfazione” per Rino Giuliani, presidente della Consulta nazionale per l’emigrazione, l’avvenuta presentazione in data 18 ottobre della proposta di legge ad iniziativa dei deputati Narducci, Lucà, Bucchino, Fedi e Merlo avente ad oggetto: “Modifiche della legge 383/2000 (Disciplina delle associazioni di promozione sociale) riguardanti le associazioni operanti per le comunità italiane all’estero” (v. Inform n. 194, http://www.mclink.it/com/inform/art/07n19422.htm ).

"L’iniziativa parlamentare alla quale esprimiamo l’auspicio si vogliano aggiungere altri deputati - dichiara il presidente della CNE - è un concreto riconoscimento del ruolo attuale dell’associazionismo nazionale d’emigrazione e della necessità di consentirne, nei modi più adeguati, l’esplicazione delle essenziali funzioni di promozione sociale.

La CNE che di quel tessuto associativo costituisce da lungo tempo un elemento imprescindibile a sostegno degli italiani emigrati e delle loro famiglie - conclude Giuliani -, esprime il suo apprezzamento e ringraziamento ai parlamentari presentatori della proposta di legge non da oggi attenti e partecipi delle vicende dell’associazionismo d’emigrazione”. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n19503.htm

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 200 Anno XIV,

22 Ottobre 2007

“Ma quale fuga di cervelli?”

Brisbane - Oggi si usa e secondo alcuni -certamente secondo gli organizzatori di "Italian Biotech Symposium"- si abusa dell'espressione "fuga di cervelli" per "biasimare il fatto che giovani neo laureati, dottorati e ricercatori italiani vanno a lavorare in Università e centri di ricerca all'estero ove esiste l'eccellenza nella loro disciplina" afferma Maria Antonietta Maruca, Segretario della

Camera di Commercio italiana a Brisbane. Ma in un mondo altamente globalizzato, esiste davvero questo fenomeno? "La mobilità degli scienziati è un fattore di grande arricchimento culturale e professionale perchè la ricerca non conosce e non dovrebbe conoscere frontiere. La classe accademica mondiale è così altamente globalizzata che è quasi assurdo parlare di "fuga di cervelli" perchè l'intelligenza internazionale è patrimonio di tutta l'umanità e non può essere custodita solo dai singoli Paesi" afferma Maruca. Parlare di cooperazione scientifica a livello mondiale, è in quest'ottica che le Camere di Commercio ed Industria Italiane in Australia, assieme a vari organismi operanti nell'area della biotecnologia nel territorio australiano, hanno ritenuto appropriato collaborare per creare un momento "Italian Biotech Symposium" nel quale il mondo possa conoscere il settore delle biotecnologie italiane e aprire opportunità e mercati ai potenziali partners. Martedi, 23 ottobre, all'interno del convegno internazionale AusBiotech, si terrà per la prima volta in Australia, un Symposium sul settore biotecnologico italiano organizzato dalle cinque Camere di Commercio ed Indu stria Italiane in Australia con la collaborazione del Governo del Queensland, Griffith University Qld, ed ARIA – Associazione Ricercatori Italiani in Australasia e con l'appoggio del Ministero del Commercio Internazionale. L'evento, che si terrà al Brisbane Convention Centre, vedrà come protagonisti esperti dall'Italia, i quali presenteranno una panoramica sul settore delle biotecnologie: ricerca, privato ed istituzionale. E' prevista la partecipazione dei seguenti speakers: Lucia Faccio – Licensing Manager del Biotechnology Transfer Centre Science Park Raf. S.p.A. dell'Istituto San Raffaele di Milano che coprirà il settore Ricerca; Loredana Serino – Business Development Manager dell'azienda MolMed S.p.A.,Milano che coprirà il settore Privato; e Donatella Tirindelli Danesi M.D. – Director of Toxicology and Biomedical Sciences Section, ENEA Research Center Casaccia, Rome che coprirà il settore Istituzionale e che rappresenterà il Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienza di Vita, Leonardo Santi. Il Symposium sarà diretto dal Derek Kennedy dall'Eskitis Institue for Cell and Molecular Therapies del Griffith University a Brisbane che è anche Vice-Presidente di ARIA – Associazione Ricercatori Italiani in Australasia.

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Gli altri partners in questo progetto sono: l'Ambasciata Italiana di Canberra, Il Consolato d' Italia di Brisbane, Griffith University e l'Ufficio di Innnovazione e Biotecnologie del Governo del Queensland. "Il campo delle biotecnologie è un settore nel quale l'Italia e l'Australia stanno investendo fortemente, e noi riteniamo che questo symposium potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio per creare nuove sinergie e collaborazioni fra i nostri due paesi", ha detto Luigi Casagrande, Presidente della Camera di Commercio Italiana del Queensland, e capofila del progetto. "Negli ultimi anni il Governo del Queensland ha investito molte risorse nelle ricerche scientifiche e ha dimostrato un forte interesse verso le tecnologie italiane e una sempre più seria attenzione verso scienziati e ricercatori Italiani. Io ritengo importante dare loro l'opportunità di rendere evidente le loro potenzialità e, perché no, cercare migliori prospettive di carriera in questo Paese dove l'industria del biotech è una realtà molto dinamica". Infatti, nel campo delle biotecnologie, l'Italia e l'Australia hanno una consolidata attività di ricerca ed una matura esperienza nella commercializzazione dei risultati di ricerca in particolare nel campo della biologia e della biochimica. "Nel periodo 1995-2005 i ricercatori italiani hanno prodotto più di 21 mila pubblicazioni scientifiche mentre gli australiani più di 14 mila" ha aggiunto Nicola Sasanelli, Addetto Scientifico per l'Ambasciata Italiana a Canberra. "Il dato sorprendente è però la qualità delle loro ricerche. Tale dato viene misurato internazionalmente in accordo alle statistiche 'ESI Essential Science Indicator' le quali riportano per le pubblicazioni australiane un numero di citazioni per ciascuna pubblicazione in Biology e Biochemistry pari a 14.6 mentre per le italiane le citazioni per ciascuna pubblicazione sono pari a 10.28. Sono valori molto alti, se confrontati con dati di altri paesi e che dimostrano l'alta qualità della ricerca condotta in Italia e in Australia Infatti, Il numero delle citazioni per ciascuna pubblicazione fornisce il dato di quanto le pubblicazioni hanno suscitato un interesse nella communità scientifica mondiale. In altre parole, quanto queste sono state lette e prese ad esempio o come riferimento". Non vi è pertanto alcuna sorpresa se nel corso della più importante manifestazione scientifica dell'anno nel campo delle biotecnologie al mondo "Ausbiotech", che si svolge in questi giorni a Brisbane, un importante centro di ricerca italiano "l'Istituto San Raffaele di Milano" e l'azienda australiana Stem Cell Sciences (SCS), leader in Australia per la ricerca sulle cellule staminali, hanno firmato un importante accordo di collaborazione. SCS è il perfetto esempio di un'azienda che opera a livello mondiale, senza frontiere, e che inibisce la "fuga dei cervelli" dai propri Paesi offrendo opportunità in loco. Infatti ha già stabilito dei centri di ricerca in Australia, Scozia, e Giappone. Gli accordi nei settori dell'innovazione e delle nuove tecnologie fra Italia e Australia non sorprendono più. La Camera di Brisbane sottolinea i Memorandum of Understanding firmati lo scorso anno tra lo Stato del Queensland e le Regioni Lombardia e Piemonte o quello recentemente firmato fra lo Stato del South Australia e la Regione Puglia. Accordi che prevedono una più forte spinta alla cooperazione nei settori dell'ICT, dell'agrifood, delle nanotecnologie, dei nuovi materiali ed appunto delle biotecnologie. Tali attività "conducono senza alcun dubbio ad un reciproco beneficio sia nei settori della ricerca di base ed applicata che nei settori dell'economia e del commercio. Ma il ritorno più importate è a livello culturale in quanto oggi dall'Australia, cosi come dagli USA o dal Giappone, il relazionarsi con l' Italia non significa solo importare la cultura della pizza, del vino, dell'arte e della creatività, ma c'e' dell'altro; infatti oggi si vincono i Gran Premi (Ducati -Ferrari) e si accede allo spazio (satelliti Colombus e Galileo) con tecnologia italiana" conclude Maria Antonietta Marca.

News ITALIA PRESS

Fonte : http://213.92.103.197/newsitaliapress/interna.asp?sez=265&info=141096

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INFORM - N. 196 - 22 ottobre 2007

ASSOCIAZIONI

Volpini (Acli) fa il punto sulla proposta di legge per l’estensione dei benefici della legge 383 all’associazionismo per gli italiani all’estero

“Questo riconoscimento andrebbe a rafforzare l’autonomia e il pluralismo delle associazioni che garantiscono la partecipazione delle comunità alla vita democratica”

ROMA- Per salvaguardare e dare nuovo impulso alle realtà associative che operano presso le nostre comunità, gli deputati eletti all’estero Franco Narducci (Ulivo), Gino Bucchino (Ulivo), Marco Fedi (Ulivo), Ricardo Merlo (Gruppo Misto), insieme a Mimmo Lucà (Ulivo), hanno presentato alla Camera una proposta di legge che prevede l’estensione dei benefici derivanti dalla legge sull’associazionismo sociale di livello nazionale (382/2000) anche alle associazioni per gli italiani all’estero. Un cambiamento, da tempo auspicato dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione (CNE), che consentirà di espletare con maggiore incisività i progetti e le iniziative di promozione sociale per le nostre collettività nel mondo. Per avere un’idea più precisa sulla ricaduta di questa proposta legislativa abbiamo raccolto il parere di Roberto Volpini, coordinatore delle Acli per gli italiani nel mondo e membro del Consiglio di Presidenza del Cgie.

Pochi giorni fa è stata depositata in parlamento una proposta di legge che permette l’estensione dei benefici della 383/2000 all’associazionismo che opera al fianco delle nostre comunità all’estero. Come giudica questa iniziativa?

In primo luogo vorrei ringraziare, a nome della Cne, delle Acli e mio personale, Franco Narducci, Mimmo Lucà e gli altri firmatari della proposta di modifica della legge 383, per aver accolto questa istanza che è maturata nel mondo dell’associazionismo all’estero. D’altra parte io stesso avevo sollevato e posto questa questione quasi un anno fa nell’intervista che rilasciai nel dicembre 2006 ad Inform (v. http://www.mclink.it/com/inform/art/06n24101.htm, ndr). Spero che questa modifica della normativa sia sottoscritta da altri deputati e trovi ampio consenso non solo fra gli eletti all’estero, ma anche nell’ambito delle forze dell’intero arco parlamentare. Credo infatti che sia un diritto costituzionale riconoscere all’associazionismo che opera fra le nostre comunità questa equiparazione con le associazioni che svolgono la loro attività in Italia. Questo riconoscimento, oltre a riconfermare e rilanciare il prezioso ruolo svolto dall’associazionismo di promozione sociale in emigrazione, andrebbe anche a rafforzare l’autonomia e il pluralismo di queste associazioni che sono garanti della partecipazione attiva delle nostre comunità alla vita democratica del paese di residenza e dell’Italia. Ne verrebbe inoltre nuova vitalità sia agli scambi culturali, sociali ed economici che si sviluppano tramite le associazioni, sia al ruolo di mediazione che queste portano avanti nell’ambito della società civile fra la gente, le istituzioni e gli stessi partiti. Un rafforzamento dei legami che favorirebbe il dialogo intergenerazionale fra l’emigrazione tradizionale, i giovani all’estero e i nuovi flussi migratori.

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Ma in che modo queste modifiche legislative potranno concretamente contribuire al rilancio delle associazioni che sviluppano la loro opera fra le nostre comunità?

Attraverso la modifica della legge 383 l’associazionismo che opera all’estero non viene solo rafforzato nella sua rappresentatività, ma ottiene anche delle importanti agevolazioni, che faciliteranno la conduzione delle associazioni sul piano operativo. Nel caso in cui la nuova 383 andasse in porto l’associazionismo per gli italiani nel mondo verrebbe iscritto nel registro nazionale delle associazioni di promozione sociale e avrebbe accesso a numerosi benefici, come ad esempio l’applicazione di detrazioni fiscali per i donatori che sosterranno le loro attività. Grazie al riconoscimento della legge l’associazionismo potrà anche sviluppare e presentare, attraverso la partecipazione a specifici bandi, progetti d’intervento per le comunità che rafforzeranno la fornitura dei servizi sociali per gli italiani all’estero.

Una legge prevede quasi sempre specifici doveri per i cittadini o gli enti interessati. In questo caso l’eventuale approvazione della nuova 383 quali obblighi comporterà per le associazioni degli italiani all’estero?

Le associazioni che lavorano all’estero otterranno il riconoscimento ufficiale della 383 solo in presenza di criteri specifici dettati dalla stessa legge, come ad esempio la forma democratica dello statuto interno. Ad eccezione dei vincoli di territorialità tutte queste associazioni dovranno quindi corrispondere pienamente ai requisiti di legge imposti all’associazionismo nazionale operante sul territorio italiano. In qualche modo viene dunque chiesto alle associazioni all’estero un processo di autoriforma, volto in primo luogo a sviluppare meccanismi democratici di funzionamento. Questa operazione porterà la attuali associazioni che operano all’estero e che aderiscono alla Cne a rivedere i propri statuti interni. (Goffredo Morgia- Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n19601.htm

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 200 Anno XIV,

22 Ottobre 2007

E' italiano il nuovo Presidente dei Jeunes Européens Fédéralistes

Copenaghen - E' l'italiano, Samuele Pii, il nuovo Presidente della JEF EUROPE (Jeunes Européens Fédéralistes – Giovani Federalisti Europei). Pii è stato eletto ieri notte dalla maggioranza dei delegati al diciannovesimo Congresso dell'organizzazione giovanile, che si è aperto a Copenaghen lo scorso venerdì 19 Ottobre. Pii guiderà fino al 2009 il movimento internazionale che vede quasi trentamila iscritti nei trentasette paesi europei dove è presente l'organizzazione. Trentenne, fiorentino, Samuele Pii è stato membro della Convenzione Europea dei Giovani nel 2002 e fino a maggio 2007 Presidente della Gioventù Federalista Europea, la sezione giovanile del Movimento Federalista Europeo fondato nel 1943 da Altiero Spinelli. Dal 2005 Pii collabora con il Centro Studi sul Federalismo di Torino, presieduto da Antonio Padoa-Schioppa. Tra i riconoscimenti ottenuti per il suo impegno da federalista europeo, la nomina, nel 2000, a "Giovane europeo dell'anno" da parte della Heinz-Schwarzkopf Stiftung di Berlino, la fondazione tedesca che dal 1999 premia un giovane per il suo impegno a favore degli ideali europeistici. "La mia elezione acquisisce un valore simbolico nell'anno in cui si festeggia il Centenario della nascita di Altiero Spinelli – ha affermato Pii - La grande considerazione del lavoro svolto dalla GFE in questi anni è stata fondamentale per il successo di oggi" "Il Trattato di Riforma dell'Unione Europea appena adottato a Lisbona - continua Pii- è il segnale di come nelle stanze dei Governi, l'accordo presto o tardi si trova, soprattutto quando si tratta di rendere il coinvolgimento dei cittadini nullo o comunque marginale. Il nuovo trattato non risolve i problemi dell'Europa: le ragioni per avere una Costituzione federale sono sempre più valide! Se i governi temono le potenzialità di un coinvolgimento più attivo della cittadinanza, noi ci proponiamo di stimolarne il coinvolgimento, con la fiducia e lo slancio propri della generazione cui apparteniamo". Spiegando, poi, il messaggio di cui la JEF vuole essere portavoce, Pii osserva come il ruolo di questo movimento, in vista delle elezioni al Parlamento europeo del 2009 "abbia delle enormi potenzialità, soprattutto in vista di un riavvicinamento dei cittadini al progetto europeo, nel tentativo di rilanciare il processo costituente dopo la rinuncia dei governi sulla Costituzione europea".

News ITALIA PRESS

Fonte : http://213.92.103.197/newsitaliapress/interna.asp?ln=0&sez=245&info=141109

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SERVIZI DEL GIORNO 22 Ottobre 2007 ore 18.34 Cooperazione

ECONOMIA FORMAZIONE PROFESSIONALE CULTURA E AMBIENTE: VENETO E TUNISIA SIGLANO UN NUOVO PROTOCOLLO DI INTESA

VENEZIA\ aise\ - Spazierà dall’economia alla formazione professionale, dalla cultura all’ambiente, dal commercio al turismo il nuovo rapporto di cooperazione che hanno avviato la Regione del Veneto ed il Governatorato tunisino di Sousse, con la firma, avvenuta oggi in Tunisia, di un Protocollo formale d’Intesa. Il documento è stato siglato dall’Assessore alle Politiche Economiche ed Istituzionali Fabio Gava su delega del Presidente Giancarlo Galan, e dal Governatore di Sousse, Abderramen Limam. "Il Veneto – ha sottolineato Gava – guarda con grande attenzione allo sviluppo in atto in questa parte del mondo ed un rapporto di cooperazione come quello siglato oggi ha per noi un notevole interesse, soprattutto per quanto riguarda i rapporti in materia di economia". La collaborazione tra Veneto e Sousse riguarderà, in particolare, la promozione e l’interscambio tra Piccole e Medie Imprese, Associazioni ed Enti operanti nei due territori, lo sviluppo di joint venture e servizi finanziari alle imprese, lo scambio di informazioni tra le strutture che operano a loro supporto, la partecipazione alle rispettive fiere, la diffusione dell’innovazione tecnologica nei servizi connessi alle imprese. Verranno inoltre attivati scambi di esperienze in materia di distretti Produttivi e verranno promossi rapporti di collaborazione tra Università e Centri di Ricerca per l’utilizzo di sistemi a tecnologia e servizi avanzati a sostegno delle aziende dei due territori. Nell’occasione della firma del Protocollo, Gava ha anche visitato il Polo Tecnologico di Sousse ed incontrato un nutrito gruppo di imprenditori locali ed i dirigenti della Camera di Commercio tunisina. (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48602

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SERVIZI DEL GIORNO 22 Ottobre 2007 ore 15.59 Italiani nel Mondo INTERVENTI/ MA QUALE FUGA DI CERVELLI? IL PRIMO SYMPOSIUM SUL SETTORE DELLE BIOTECNOLOGIE IN ITALIA AD AUSBIOTECH – DI MARIA ANTONIETTA MARUCA BRISBANE\ aise\ - Oggi si utilizza, o dovremmo dire, si abusa dell’espressione "fuga di cervelli" per biasimare il fatto che giovani neolaureati, dottorati e ricercatori italiani vadano a lavorare in università e centri di ricerca all’estero, ove esiste l’eccellenza nella loro disciplina. Ma in un mondo altamente globalizzato, esiste davvero questo fenomeno? La mobilità degli scienziati è un fattore di grande arricchimento culturale e professionale perché la ricerca non conosce e non dovrebbe conoscere frontiere. La classe accademica mondiale è così altamente globalizzata che è quasi assurdo parlare di “fuga di cervelli”, perché l’intelligenza internazionale è patrimonio di tutta l’umanità e non può essere custodita solo dai singoli Paesi. Oggi dobbiamo parlare di cooperazione scientifica a livello mondiale ed è in quest’ottica che le Camere di Commercio ed Industria Italiane in Australia, assieme a vari organismi operanti nell’area della biotecnologia nel territorio australiano, hanno ritenuto appropriato collaborare per creare un momento “Italian Biotech Symposium” nel quale il mondo possa conoscere il settore delle biotecnologie italiane e aprire opportunità e mercati ai potenziali partner. Martedì, 23 ottobre, all’interno del convegno internazionale AusBiotech, si terrà per la prima volta in Australia un Symposium sul settore biotecnologico italiano organizzato dalle cinque Camere di Commercio ed Industria Italiane in Australia con la collaborazione del Governo del Queensland, Griffith University Qld, ed ARIA – Associazione Ricercatori Italiani in Australasia e con l’appoggio del Ministero del Commercio Internazionale. L’evento, che si terrà al Brisbane Convention Centre, vedrà come protagonisti esperti dall’Italia, i quali presenteranno una panoramica sul settore delle biotecnologie: ricerca, privato ed istituzionale. È prevista la partecipazione dei seguenti speaker: Lucia Faccio, Licensing Manager del Biotechnology Transfer Centre Science Park Raf. SpA dell’Istituto San Raffaele di Milano, che coprirà il settore Ricerca; Loredana Serino, Business Development Manager dell’azienda MolMed SpA di Milano, che coprirà il settore Privato; e Donatella Tirindelli Danesi M.D., Director of Toxicology and Biomedical Sciences Section, ENEA Research Center Casaccia di Roma, che coprirà il settore Istituzionale e rappresenterà il presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienza di Vita, Leonardo Santi. Il Symposium sarà diretto da Derek Kennedy dall’Eskitis Institue for Cell and Molecular Therapies del Griffith University a Brisbane, che è anche vicepresidente di ARIA – Associazione Ricercatori Italiani in Australasia. Gli altri partner in questo progetto sono: l’Ambasciata Italiana di Canberra, il Consolato d’Italia di Brisbane, la Griffith University e l’Ufficio di arca etta e Biotecnologie del Governo del Queensland. ”Il campo delle biotecnologie è un settore nel quale l’Italia e l’Australia stanno investendo fortemente, e noi riteniamo che questo symposium potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio per creare nuove sinergie e collaborazioni fra i nostri due Paesi”, ha detto Luigi Casagrande, presidente della Camera di Commercio Italiana del Queensland e capofila del progetto. “Negli ultimi anni il Governo del Queensland ha investito molte risorse nelle ricerche scientifiche e ha dimostrato un forte interesse verso le tecnologie italiane e una sempre più seria attenzione verso scienziati e ricercatori italiani. Io ritengo importante dare

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loro l’opportunità di rendere evidente le loro potenzialità e, perché no, cercare migliori prospettive di carriera in questo Paese dove l’industria del biotech è una realtà molto dinamica”. Infatti, nel campo delle biotecnologie, l’Italia e l’Australia hanno una consolidata attività di ricerca ed una matura esperienza nella commercializzazione dei risultati di ricerca in particolare nel campo della biologia e della biochimica. “Nel periodo 1995-2005 i ricercatori italiani hanno prodotto più di 21 mila pubblicazioni scientifiche mentre gli australiani più di 14 mila”, ha aggiunto Nicola Sasanelli, addetto scientifico per l’Ambasciata Italiana a Canberra. “Il dato sorprendente è però la qualità delle loro ricerche. Tale dato viene misurato internazionalmente in accordo alle statistiche “ESI Essential Science Indicator”, le quali riportano per le pubblicazioni australiane un numero di citazioni per ciascuna pubblicazione in Biology e Biochemistry pari a 14.6 mentre per le italiane le citazioni per ciascuna pubblicazione sono pari a 10.28. Sono valori molto alti, se confrontati con dati di altri Paesi e che dimostrano l’alta qualità della ricerca condatta in Italia e in Australia. Infatti, il numero delle citazioni per ciascuna pubblicazione fornisce il dato di quanto le pubblicazioni hanno suscitato un interesse nella arca et scientifica mondiale. In altre parole, quanto queste sono state lette e prese ad esempio o come riferimento”. Non vi è pertanto alcuna sorpresa se nel corso della pià importante manifestazione scientifica dell’anno nel campo delle biotecnologie al mondo “Ausbiotech”, che si svolge in questi giorni a Brisbane, un importante centro di ricerca italiano, l’Istituto San Raffaele di Milano, e l’azienda australiana Stem Cell Sciences (SCS), leader in Australia per la ricerca sulle cellule staminali, hanno firmato un importante accordo di collaborazione. SCS è il perfetto esempio di un’azienda che opera a livello mondiale, senza frontiere, e che inibisce la “fuga dei cervelli” dai propri Paesi offrendo opportunità in loco. Infatti ha già stabilito dei centri di ricerca in Australia, Scozia e Giappone. Gli accordi nei settori dell’innovazione e delle nuove tecnologie fra Italia e Australia non sorprendono più neanche il nonno australiano di origine italiana giunto in Australia nel dopo guerra. Ricordiamo i MoU (Memorandum of Understanding) firmati lo scorso anno tra lo Stato del Queensland e le Regioni Lombardia e Piemonte o quello recentemente firmato fra lo Stato del South Australia e la Regione Puglia. Accordi che prevedono una più spinta cooperazione nei settori dell’ICT, dell’Agrifood, delle nanotecnologie, dei nuovi materiali ed appunto delle biotecnologie. Tali attività conducono senza alcun dubbio ad un reciproco beneficio sia nei settori della ricerca di base ed applicata che nei settori dell’economia e del commercio. Ma il ritorno più importate è a livello culturale in quanto oggi dall’Australia, così come dagli Usa o dal Giappone, il relazionarsi con l’Italia non significa solo importare la cultura della pizza, del vino, dell’arte e della creatività, ma c’è dell’altro; oggi si vincono i Gran Premi (Ducati-Ferrari) e si accede allo spazio (satelliti Colombus e Galileo) con tecnologia italiana. (maria arca etta arca*\aise) * segretario generale della Camera di Commercio ed Industria Italiana a Brisbane (QLD, Australia) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48577

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SERVIZI DEL GIORNO 22 Ottobre 2007 ore 12.05 Italiani nel Mondo DALLA PUGLIA IL PIANO 2007 PER GLI INTERVENTI A FAVORE DEI CORREGIONALI EMIGRATI BARI\ aise\ - Ammontano a 1.4 milioni di euro i fondi stanziati dalla giunta pugliese per gli interventi in favore dei pugliesi nel mondo. Il piano 2007 è stato infatti approvato nei giorni scorsi, su proposta dell’assessore Gentile. La delibera esegue una fotografia delle comunità e della rete associativa, che vede 178 associazioni e 10 federazioni di associazioni che collaborano con l’assessorato. In particolare, nel 2007 sono previsti interventi pari a 20mila euro per il "Premio Puglia" e per la fondazione "Casa Puglia": il premio sarà consegnato a pugliesi residenti all’estero che si siano particolarmente distinti in ogni campo di attività, tenendo alto il nome della Puglia. Inoltre, 100mila euro saranno destinati ad interventi per comunicazione e informazione; 75mila per eventi culturali; 40mila per studi e ricerche; 260mila euro per borse di studio per tirocini formativi e stage: sarà riproposta la possibilità per i giovani figli di residenti all’estero di tornare in Puglia a specializzarsi e per i Pugliesi che vogliano specializzarsi all’estero in collaborazione o per progetti riguardanti i residenti all’estero; 15mila per documentazione; 30mila per il sostegno urgente delle associazioni di pugliesi all’estero. Inoltre, sono previsti eventi culturali di promozione del Made in Puglia all’estero: 300mila euro per settimane di Pugliesi all’estero, feste emigranti, produzioni culturali, archivi della memoria dei migranti; 300mila euro per gemellaggi tra scuole, formazione e iniziative per il giovani; 100mila euro per la dotazione strumentale e logistica delle associazioni; infine, 152mila euro saranno destinati ad interventi per contributi economici una tantum per i pugliesi emigrati che ritornano a vivere in Puglia, per contributi affitto prima casa, ristrutturazione immobili di proprietà e per l’avvio di attività produttive. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48552

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SERVIZI DEL GIORNO 23 Ottobre 2007 ore 15.46 Italiani nel Mondo TRA GLI EMENDAMENTI ALLA RIFORMA DEL PARLAMENTO TANTI QUELLI PER ELIMINARE GLI ELETTI ALL’ESTERO/ CASSOLA (VERDI): C’È UNA GRANDE COALIZIONE TRASVERSALE CONTRO GLI ITALIANI ALL'ESTERO ROMA\ aise\ - Nella seduta di oggi alla Camera, l’Assemblea ha proseguito la discussione sulle linee generali del testo unificato risultante da proposte di legge costituzionale per la modifica di alcuni articoli della parte seconda della Costituzione. Il progetto interviene sulla forma del Governo, sulla composizione e le funzioni del Parlamento nonché sui limiti di età per l’elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Oggi, in particolare, sono stati formalizzati tutti gli emendamenti presentati dai deputati al testo in questione. Alcuni di essi riguardano il voto all’estero. L’Art. 2, in particolare andrebbe a sostituire il secondo comma dell'articolo 56 della Costituzione così "Il numero dei deputati è di cinquecento, oltre a dodici deputati eletti nella circoscrizione Estero". A questo comma, l’on. Ronconi (Udc) propone di sostituire le parole da "cinquecento fino alla fine del comma con le seguenti: cinquecentododici e la legge stabilisce le modalità per il voto degli italiani residenti all'estero". Più drastico Buontempo (Misto – La Destra) secondo cui le parole "oltre a dodici deputati eletti nella circoscrizione Estero" andrebbero soppresse del tutto, così come dall’articolo 3 del testo unificato "Il Senato federale della Repubblica è eletto, secondo modalità stabilite dalla legge, su base regionale, salvi sei seggi assegnati alla circoscrizione Estero", andrebbero tolte le parole "salvi sei seggi assegnati alla circoscrizione Estero". Dello stesso avviso di Ronconi, per quanto riguarda i deputati, sono anche gli onorevoli di Rifondazione Comunista, Mascia, Russo e Frias, l’onorevole D'Alia (Udc), i radicali Capezzone Buemi, Dato e Piazza tutti de La rosa nel pugno. Una situazione che ha fatto parlare l’onorevole Cassola di una "grande coalizione trasversale contro gli italiani all’estero". "Ecco – ha detto il deputato dei Verdi eletto in Europa - che finalmente escono allo scoperto quelli che non vogliono vedere più i rappresentanti degli italiani all'estero nel parlamento italiano. Finalmente, su una cosa vanno d'amore e d'accordo Rifondazione Comunista, il Partito Radicale, il Partito Socialista, l'UDC, Forza Italia, Alleanza Nazionale e la Sudtiroler Volkpartei: eliminare del tutto dal parlamento o ridurre sostanzialmente il numero degli eletti italiani all'estero". "Infatti - ha detto Cassola - dalla lettura degli emendamenti presentati oggi in aula in merito al cambiamento della legge costituzionale, esce fuori questa alleanza trasversale di deputati che non vuole che vi siano degli eletti all'estero nel parlamento italiano. Lo sciovinismo di alcuni di questi deputati italiani "di sangue puro italico" è spaventoso", ha affermato Cassola che ha aggiunto: "c'è chi addirittura ha affermato in Parlamento che non si può affidare a questi italiani che abitano all'estero il destino del paese. La doppia faccia di chi asserisce queste cose risalta doppiamente oggi, quattro giorni dopo che noi italiani all'estero siamo stati sfruttati al massimo da tutto il governo insieme all'opposizione affinché l'Italia, giustamente, ottenesse un seggio in più al parlamento europeo". "Per quanto mi riguarda - ha concluso Cassola - non smetterò di denunciare pubblicamente questa forma becera di discriminazione praticata nei confronti degli italiani all'estero". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48647

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Fonte : http://www.lagenteditalia.com/Giornali/23102007.pdf

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SERVIZI DEL GIORNO 24 Ottobre 2007 ore 12.10 Italiani nel Mondo 60 ANNI DELL’ANFE/ AL VIA DOMANI I FESTEGGIAMENTI DELL’ANFE CON IL CONVEGNO "EMIGRAZIONE ED IMMIGRAZIONE OGGI" ROMA\ aise\ – Al via domani mattina, presso la sede nazionale di Roma, i festeggiamenti per la celebrazione dei 60 anni di vita della fondazione ANFE – Associazione Nazionale Famiglie Emigranti. L’evento rappresenta uno storico traguardo per un’associazione nata nel lontano 1947 ad opera di Maria Federici e sempre attiva e presente, in ogni angolo del mondo, per dare aiuto e supporto agli italiani all’estero e alle loro famiglie. (vedi AISE del 23 ottobre h. 10.56) Alla celebrazione del 60° anniversario dell’Anfe saranno presenti numerose autorità nazionali ed estere, tra cui i Presidenti di Camera e Senato, On. Fausto Bertinotti e Sen. Franco Marini, il Presidente emerito della Repubblica, Sen. Francesco Cossiga, il sen. Giulio Andreotti, il Cardinale Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, l’On. Giorgio Gasbarra, Presidente della Provincia di Roma, l’On. Barbara Pollastrini, Ministro per i Diritti e le Pari Opportunità, il Sen. Franco Danieli, Vice Ministro degli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, l’On. Franco Levi, Sottosegretario di Stato per l’Inf. Comunicaz. Editoria, l’On. Pietro Folena, Presidente Commissione Istruzione della Camera, l’On. Luisa Santolini, Vice Presidente della Comissione Affari Sociali, l’On. Franca Bimbi, Presidente Commissione Politiche UE Camera. Inoltre, saranno presenti anche i senatori e gli onorevoli eletti all’estero, tra cui il Sen. Claudio Micheloni, Presidente del Comitato per le questioni degli Italiani all’Estero, il Sen. Luigi Pallaro, il Sen. Edoardo Pollastri, il Sen. Renato Turano, il Sen. Nino Randazzo, la Sen. Antonella Rebuzzi, l’On. Arnaldo Cassola, l’On. Antonio Razzi e l’On. Ricardo Merlo. Importante anche la presenza degli Ambasciatori Armanda Vastone, Australia, Adhemar Gabriel Bahadian, Brasile, Yves Aubin da La Messuziere, Francia, Francesco Maria Talò, Console Generale d’Italia a New York, Antonio Capone, Esponente della Stella della Solidarietà Italiana nel Mondo e Girolamo Puccio, Esponente della Comunità Italo-americana. La presenza del Sindaco di Roma, On. Walter Veltroni, è tesa a dimostrare quanto l’opera e le attività dell’Anfe siano ancora oggi riconosciute e apprezzate quale fondamentale strumento di solidarietà a favore dei nostri emigranti. A presiedere il Comitato d’Onore delle celebrazioni, che hanno ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’On. Maria Pia Garavaglia, vice-sindaco di Roma. A precedere i lavori del pomeriggio sarà l’incontro e l’udienza generale con il Santo Padre presso il Portone di Bronzo del Palazzo Apostolico di San Pietro. Alle ore 16,00, a Palazzo Valentini, si svolgerà il convegno dal titolo “emigrazione ed immigrazione oggi”, presieduto dall’on. Maria Pia Garavaglia, le cui conclusioni saranno affidate al sen. Learco Saporito, Presidente dell’Anfe, alle quali seguiranno testimonianze dirette dell’esperienza dell’emigrazione e la consegna delle medaglie “Fedeltà Anfe”. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48625

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SERVIZI DEL GIORNO 24 Ottobre 2007 ore 12.10 Italiani nel Mondo BORSE DI STUDIO PER STUDENTI UNIVERSITARI SARDI RESIDENTI IN ITALIA E ALL’ESTERO ROMA\ aise\ - L’assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna ha stanziato per l’Anno Accademico 2007/2008 "un importante contributo destinato a studenti universitari sardi frequentanti corsi di laurea presso le Università della Sardegna, della penisola o estere". Ne dà notizia Simona Lobina nell’ultima newsletter di Itenets, la rete internazionale di formazione e lavoro promossa dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri. "Il bando è riservato ai nati o residenti in Sardegna che si iscrivono a una qualsiasi annualità di un corso di laurea (magistrale, specialistica o specialistica a ciclo unico) presso qualsiasi Università dentro o fuori i confini nazionali", come anche agli iscritti ad "un corso attivato presso Scuole o Istituti costituenti il Sistema dell’Alta Formazione e Specializzazione artistica e musicale" o "attivato presso una qualsiasi Facoltà delle Università Pontificie". Le domande di partecipazione al bando per gli studenti che si iscrivono al primo anno e per gli universitari che si iscrivono ad una annualità successiva di un corso di laurea, di laurea magistrale o di laurea specialistica a ciclo unico sono scadute il 22 ottobre. Hanno invece tempo sino al 12 novembre gli studenti che si iscrivono al primo anno di un corso di laurea specialistica, che dovranno inviare la loro domanda all’assessorato regionale entro e non oltre questa data. Sempre la Regione Sardegna ha inoltre destinato ai corregionali residenti in Italia e all’estero alcune borse di studio per la realizzazione di tesi di laurea sulla cooperazione internazionale e allo sviluppo. Spiega ancora Simona Lobina dalle pagine di Itenets che "la Giunta regionale, sentita la proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ha infatti deliberato il 19 settembre 2007 lo stanziamento di 200mila euro da ripartire fra i due Enti Regionali per il Diritto allo Studio Universitario (ERSU) di Cagliari e Sassari". "L’importo delle borse di studio non può superare i duemila euro per le tesi che richiedono ricerche da effettuarsi in Italia e cinquemila euro per tesi da effettuarsi con ricerche all'estero. Le borse di studio sono destinate ai sardi residenti in Sardegna, oppure ai figli di emigrati sardi all'estero, e ai giovani provenienti dai Paesi in via di sviluppo, iscritti in Università con sede in Sardegna. Gli studenti dovranno essere iscritti dal penultimo anno di corso fino al secondo anno fuori corso, se appartenenti al vecchio ordinamento, non oltre il primo anno fuori corso, se appartenenti al nuovo ordinamento" e, conclude Lobina, "la tesi dovrà essere finalizzata alla migliore conoscenza dei problemi della cooperazione allo sviluppo e della collaborazione internazionale". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48703

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SERVIZI DEL GIORNO 24 Ottobre 2007 ore 19.24 Italiani nel Mondo A FRANCO TIRELLI LA MEDAGLIA DELL’ORDINE DELLA STELLA DELLA SOLIDARIETÀ ITALIANA ROSARIO\ aise\ - Lo scorso 22 ottobre, Franco Tirelli, avvocato e Vice Presidente del Centro Lombardo di Rosario, nella sede della Dante Alighieri della città argentina ha ricevuto la medaglia dell’Ordine della Stella della Solidarietà italiana conferitagli dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per il suo lavoro a favore della collettività italiana in Argentina. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48753

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SERVIZI DEL GIORNO 24 Ottobre 2007 ore 19.24 Italiani nel Mondo PROSEGUE CON SUCCESSO L’ATTIVITÀ DEL PROGETTO "OCCUPAZIONE E SVILUPPO" DELLA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO IN ARGENTINA BUENOS AIRES\ aise\ - Con un bilancio molto positivo ieri, 23 ottobre, è terminato a Buenos Aires il primo ciclo dei seminari promossi nell'ambito del progetto "Occupazione e sviluppo della comunità degli italiani all'estero"(ITES). Sono stati più di 100 giovani italo argentini a partecipare con entusiasmo ai seminari dedicati alle "Strategie e strumenti di appoggio all'inserimento lavorativo" e alle "Strategie e strumenti d'appoggio alla creazione d'impresa". A conclusione delle attività sono stati consegnati importanti premi ai corsisti che hanno terminato il seminario "Creazione di Imprese": un corso offerto dal programma AREA per un massimo 10 persone da svolgersi in due incontri (15/11 e 6/12), con una pausa intermedia per sviluppare compiti assegnati (piccola ricerca di mercato, ecc) negli Uffici di Area presso il Ministero del lavoro Argentino; e un corso offerto dal Ministero argentino (Rete Servizi Impiego) presso il Foncap e due borse di Datum per allievi del Seminario Orientamento al Lavoro. Datum è un importante centro privato presente in Argentina che si occupa di sviluppo di carriera professionale. Nel frattempo, è già in linea e in pieno funzionamento la piattaforma informatica che "Italia Lavoro" ha predisposto per sviluppare e potenziare il programma che fará sì che 150 italo argentini accedano ad un programma di tirocinio remunerato della durata di 6 mesi nell’ambito della formazione per il lavoro: una opportunità per aumentare l’occupazione dei nostri connazionali già operativa nel Municipio de La Matanza, che prevede di allargarsi poi al resto della Provincia di Buenos Aires. Certi dell’importante ruolo delle rappresentanze italiane presenti sul territorio e della necessità di rafforzare le sinergie tra le entità italiane, i promotori del progetto "Occupazione e sviluppo della comunità degli italiani all'estero"(ITES) hanno voluto coinvolgere per l’avvio di questa delicata fase delle attività tutti gli attori istituzionali e di rappresentanza presenti a La Matanza, circoscrizione all’interno della Provincia di Buenos Aires, corrispondente alla Agenzia consolare di Morón. Per questo motivo sono stati invitati a partecipare non solo tutti i partner del Progetto che saranno operativi nell'area (Patronati Inas-Cisl e Ital-Uil e Federazione delle Associazioni calabresi in Argentina) ma anche l’Agente Consolare Bolognini insieme al Presidente del Comites di Morón, Francesco Rotundo. Sfortunatamente, dichiara la Coordinatrice del progetto in Argentina Adriana Bernardotti "sembra che le comunicazioni inviate al Presidente Rotundo, in più occasioni per invitarlo alla riunione che si è tenuta il giorno 16 ottobre presso l’Agenzia Consolare non siano arrivati a destinazione, causando una comprensibile, benché immotivata, reazione da parte del Presidente, peraltro subito chiarita. Confido per il futuro, tecnologie di comunicazione permettendo, nella presenza attiva del Comites di Morón nei prossimi incontri per il bene della tutta comunità italiana che aspetta un futuro migliore". "Italia Lavoro" ricorda, inoltre, che per partecipare del Programma, che offre possibilità concrete di inserimento lavorativo, è necessario avere la cittadinanza italiana o poter documentare i propri origini italiani, avere più di 18 anni, essere disoccupato e non percepire sussidi da parte del governo argentino. A sua volta, il Programma offre tirocini formativi sui posti di lavoro della durata di 6 mesi in aziende localizzate nella Provincia, una borsa di studio di $780 pesos finanziata tra i due ministeri, un complemento di borsa da parte dell’azienda interessata alla formazione che rappresenti un ingresso adeguato alle mansioni del tirocinante, il supporto di un tutor esterno che accompagnerà il percorso formativo, la copertura dell’assicurazione dei rischi di lavoro (ART) e la tutela legale del beneficiario attraverso il consenso tra impresa, sindacato e Stato provinciale per la firma del contratto di tirocinio. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48746

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SERVIZI DEL GIORNO 25 Ottobre 2007 ore 10.31 Italiani nel Mondo DOMANI ALLA FARNESINA IL CONVEGNO "MUSEO NAZIONALE DELLE MIGRAZIONI L’ITALIA NEL MONDO IL MONDO IN ITALIA" ROMA\ aise\ - "Il nucleo di questo progetto culturale e politico è la storia lontana e recente dell’emigrazione italiana. È necessario colmare un vuoto, riconducibile anche alla mancanza di una struttura unitaria che riproponga in modo sistematico e moderno i diversi aspetti di una delle principali vicende che hanno segnato la trasformazione della società italiana in età contemporanea". Così il Vice ministro degli Affari Esteri, Sen. Franco Danieli, in vista del convegno "Museo Nazionale delle Migrazioni. L’Italia nel mondo. Il mondo in Italia", promosso dal Centro Studi Emigrazione e dal Ministero agli Affari Esteri, che si terrà domani, a Roma, alla Farnesina. Obiettivo del convegno, stimolare il confronto tra le molteplici realtà museali già esistenti in Italia e all’estero, i centri di ricerca e gli esperti in materia, in vista della prossima realizzazione del Museo nazionale delle Migrazioni. Tra i presenti anche gli eletti della Camera e del Senato nella Circoscrizione Estero, i parlamentari che hanno presentato disegni di legge sull’istituzione di musei d’emigrazione, rappresentanti delle Regioni, componenti del CGIE, i responsabili dei musei ed archivi sull'emigrazione e i membri della Consulta Nazionale dell’Emigrazione. Il Vice Ministro, che ha fortemente voluto e sostenuto in questi mesi la nascita del Museo, ha illustrato il progetto come una struttura, un luogo fisico di esperienza e di memoria che costituisca al tempo stesso un punto di riferimento per le comunità italiane nel mondo e un spazio dinamico,un luogo di incontri e dibattiti anche per le "nuove mobilità", la business community e i ricercatori italiani all’estero. Un luogo dove la cultura immateriale (filmati, documentari, fotografie, diverse espressioni culturali) proveniente dalle comunità all’estero abbia il proprio posto e possa essere valorizzata, conosciuta e studiata dalle generazioni di italiani che non l’hanno vissuta direttamente. "Occorre guardare alla nascita di questo museo con la consapevolezza della transizione che il nostro Paese sta compiendo da terra di esodo a terra di approdo. In questo senso, l’emigrazione è un aspetto rilevante di un processo complesso, quello delle migrazioni, che ci coinvolge oggi in modo non meno penetrante di ieri", ha aggiunto il Vice Ministro Danieli. Il museo sarà dunque anche luogo di comprensione, ove sarà possibile trarre insegnamento dall’esperienza passata per affrontare le nuove esigenze dell’odierna società italiana, multi-culturale e multi-etnica. Il convegno consentirà di approfondire esperienze e progetti di analoghi musei all’estero e in Italia particolarmente nell’ambito della sessione dedicata agli "Elementi caratteristici di un museo dell’emigrazione". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48754

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 202 Anno XIV,

25 Ottobre 2007

Grande partecipazione a Bruxelles all'incontro per celebrare il 50° della Trentini nel mondo

La cerimonia si e' svolta presso l'Ufficio di rappresentanza della Regione

europea del Trentino - Alto Adige - Tirolo

Roma - Oltre 120 persone hanno preso parte venerdì scorso, 19 ottobre, alla celebrazione del cinquantesimo anniversario di fondazione dell’Associazione Trentini nel mondo onlus, che si è svolta a Bruxelles (Belgio) presso la sede delll’Ufficio di rappresentanza della Regione europea del Trentino - Alto Adige – Tirolo.

In sala erano presenti molti soci di tutti i Circoli trentini del Belgio (Bruxelles, Liegi, Charleroi, Limburgo, La Louviere) ed una delegazione del Circolo trentino della Lorena (Francia), giunta da Fontoy. Il presidente della Trentini nel mondo, Ferruccio Pisoni, ha tenuto una relazione intitolata 'Un solco lungo 50 anni', con la quale ha ripercorso le principali tappe dell’attività svolta dall’Associazione dalla sua fondazione.

Si è soffermato in particolare sulle iniziative di assistenza, tutela dei diritti e informazione nei confronti degli emigrati, sulla nascita e l’attività dei Circoli trentini, sulla legislazione provinciale in tema di emigrazione, sui progetti di cooperazione allo sviluppo, sui giovani.

Nel suo saluto introduttivo, Pisoni ha ringraziato la Provincia per l’opportunità offerta all’Associazione di celebrare il cinquantesimo in un luogo prestigioso ed altamente simbolico come Bruxelles, capitale di un paese che è stato meta di consistenti flussi migratori dal Trentino e sede delle Istituzioni Europee.

La relazione di Pisoni è stata integrata da un intervento del giornalista Maurizio Tomasi, redattore del mensile, che ha brevemente parlato del giornale ed ha illustrato il programma della manifestazioni ufficiali in programma a Trento il 10 ed 11 novembre.

All’appuntamento erano presenti anche il Console generale d’Italia in Belgio, Dino Sorrentino, ed il vice Console, Lucia Moscatelli.

Il Console ha espresso parole di stima nei confronti dei trentini emigrati in Belgio, che sono stati esempio di dedizione, serietà, rispetto, grande laboriosità.

Anche Vittorino Rodaro, direttore dell’Ufficio di rappresentanza e promotore dell’iniziativa, ha elogiato l’impegno profuso dai trentini emigrati che - ha affermato - "hanno dato frutti in Europa, alimentati dalla linfa delle loro radici trentine e fertilizzati dalle condizioni economiche, sociali e culturali dei paesi che li hanno accolti".

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=1733&titolo=Grande%20partecipazione%20a%20Bruxelles%20all'incontro%20per%20celebrare%20il%2050°%20della%20Trentini%20nel%20mondo&imm=0

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SERVIZI DEL GIORNO 25 Ottobre 2007 ore 17.19 Italiani nel Mondo L’INDUSTRIA ITTICA ITALO-ARGENTINA IN UN LIBRO DI ROBERTO PENNISI MAR DEL PLATA\ aise\ - È stato lo scrittore italo-argentino Roberto Pennisi a presentare lo scorso 5 ottobre, presso il cinema dello shopping Los Gallegos della città di Mar del Plata, dieci documentari sulla storia della industria peschiera in Argentina con le testimonianze importanti degli italiani arrivati nella città balneare nei secoli scorsi. A riferirlo Gloria Maria Ricciardi nell’ultima newsletter Itenets, promossa dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri. Il materiale audiovisivo, già presentato al Senato argentino, è la continuazione del libro scritto da Roberto Pennisi e intitolato "Italiani nel porto di Mar del Plata", edito dalla Atlantida e presentato, tanto in Italia quanto in Argentina, lo scorso anno. "Sono molto soddisfatto di questa opera", ha commentato lo scrittore, "e credo che questa sia la prima occasione in cui l’attività ittica fondata dagli italiani viene giustamente valorizzata". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48799

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25 ottobre 2007

Uniti, in nome della Sicilianità

Si svolgerà sabato 27 ottobre ad Atlantic City la Prima Convention della Confederazione Siciliani del Nord America

Si svolgerà sabato prossimo, 27 ottobre ad Atlantic City, presso l'Hotel Casinò Trump Plaza, la Prima Convention della Confederazione Siciliani del Nord America (CSNA), organizzazione no-profit che nasce con lo scopo di riunire e rappresentare le Associazioni e Federazioni Siciliane che aderiscono al progetto, e di rafforzare il rapporto con la Regione Sicilia.

La Confederazione si propone infatti di mantenere vivo il legame le origini e promuovere l'antica cultura e tradizione siciliana, con una proiezione al futuro, collaborando con gli organi di rappresentanza - i Comites, le altre associazioni regionale e le istituzioni - per tutto quello che concerne il Sistema Paese Italia. L'evento di sabato nasce quindi con l'obiettivo di riunire tutti coloro che, nonostante la distanza geografica, si sentono ancora vicini all'amata Sicilia, e, coinvolgendo il maggior numero possibile di Siciliani, di esaltare i valori e le tradizioni di una terra mai dimenticata.

Nel corso della Convention si parlerà di come garantire una rappresentanza autorevole ai Siciliani che vivono fuori dai confini nazionali, di come è possibile favorire e promuovere l'interazione fra i Siciliani variamente attivi nel territorio del Nord America e, soprattutto, della futura realizzazione non di una politica per i siciliani all'estero, bensì di una politica con i siciliani all'estero .

A questo primo congresso si tratteranno inoltre tematiche quali lo sviluppo, il collegamento e il coordinamento fra i Siciliani del Nord America; si discuterà dell'occupazione e sviluppo della comunità siciliana all'estero presentando un importante programma sulla partecipazione attiva dei giovani siciliani all'interno della Confederazione, con particolare attenzione al ruolo delle donne.

Alla Conferenza seguirà un ricevimento di Gala, a cui sono state invitate personalità siciliane, italiane, americane e canadesi, del mondo istituzionale, politico, imprenditoriale, artistico e sociale. Nel corso della serata, saranno inoltre premiati i corregionali che, con il loro impegno e il loro lavoro, hanno contribuito alla diffusione della "Sicilianità" nel mondo: l'attrice Maria Grazia Cucinotta, tra l'altro madrina della serata; Lino Saputo, imprenditore italo-canadese; Sal Zizza, Presidente della NIAF; Peter Cardella, fondatore di un Centro per Anziani; Ben Gazzarra e Tony Lo Bianco, attori e produttori cinematografici italo-americani.

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Parte dei fondi raccolti durante la serata verranno devoluti in beneficenza sotto forma di borse di studio.

Per maggior informazioni: www.csna2007.org . (ItalPlanet News)

Fonte : http://www.italplanet.it/interna.asp?sez=105&info=9835

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Fonte : http://www.lagenteditalia.com/elenca.html

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SERVIZI DEL GIORNO 26 Ottobre 2007 ore 20.47 Italiani nel Mondo CONCLUSA L’ANALISI ORA OCCORRE RAPIDITÀ PER LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO: LE CONCLUSIONI DEL VICE MINISTRO DANIELI AL SEMINARIO ALLA FARNESINA ROMA\ aise\ - Veicolo di valori, strumento di conoscenza e di integrazione oltre che di collegamento con le comunità. Queste le funzioni del Museo nazionale delle migrazioni sintetizzate da Graziano Battistella, presidente dello scalabrini International Migration Institute, cui è stata affidata la prima parte delle conclusioni del seminario promosso dal Vice Ministro Danieli oggi alla Farnesina. "Dai nostri lavori è emersa una sicura convergenza sul considerare l’emigrazione un evento storico per il nostro Paese così come sull’esigenza di colmare un vuoto. Ora – ha detto Battistella – l’emigrazione è "matura" e chiede di essere riscoperta". Secondo gli interventi susseguitisi per tutto il giorno, sintetizzati da Battistella, il museo dovrà avere una funzione didattico-didascalica, "contribuire, cioè, ad incrociare le storie di chi oggi arriva in Italia con quelle di quanti, tanti, sono partiti e continuano a partire". Il museo dovrà essere uno "strumento per l’uso pubblico della storia, garantendo la scientificità dei suoi contenuti" e avere una funzione anche "dialogica", interlocutore, cioè, tra storia e memoria, tra generazioni di emigrati, tra protagonisti e curiosi. Infine, il Museo dovrà avere una funzione "transnazionale", deve "andare oltre i confini italiani per rapportarsi con tutti gli italiani all’estero ricucendo spazio e tempo". Battistella ha poi riassunto quanto emerso su cosa "non" dovrà essere il futuro museo. "Tra i pericoli insiti nell’iniziativa spicca quello di dare una eccessiva attenzione al passato rispetto alla realtà di oggi dell’emigrazione. In molti avete auspicato che il museo non sia monocorde, non indugi, cioè, solo sull’aspetto drammatico dell’emigrazione, inoltre – ha concluso – si dovrà porre attenzione non solo alla "sovrapproduzione" della memoria, ma anche alla sua "sottoproduzione", mi riferisco a quanti oggi arrivano in Italia senza poter lasciare un segno della loro memoria". A tirare le conclusioni "politiche" è stato infine il Vice Ministro Danieli che, da promotore del seminario, ha voluto sottolineare come, dopo anni, finalmente si parli in concreto del museo. "Ora – ha precisato il Vice Ministro - dopo l’analisi, che considero conclusa con questo seminario, occorre rapidità per la progettazione e la realizzazione del Museo". Quasi ovvia, conoscendo i tempi italiani, la scelta di non costruire una nuova sede, ma utilizzare strutture "che abbiano comunque un "peso" e un’importanza storica" già esistenti. Due milioni e 800 mila euro le risorse disponibili all’avvio del progetto, soldi, ha detto Danieli, "cui auspico si aggiungano contributi annuali dallo Stato e fondi privati". In proposito, il Vice Ministro ha parlato di connazionali di "grande successo e potenzialità economiche" che già si sono detti interessati. La parte centrale del Museo sarà dedicata all’emigrazione, ha aggiunto il Vice Ministro che ha poi richiamato quanto detto dalla professoressa Mussi sul fatto che come italiani "siamo il frutto di immigrazioni susseguitesi nel corso di millenni", sottolineando che "l’italianità è appunto la sommatoria di queste stratificazioni". Quanto ai musei locali, fioriti per la maggior parte negli ultimi anni, per il Vice Ministro rappresentano "la dimensione ideale dove collocare i racconti, le storie e i testi dell’emigrazione. Ma occorre un "centro" che coordini, che aiuti a superare la frammentazione dovuta al fatto che quelle locali sono per lo più realtà molto piccole, in cui si fa fatica a realizzare un lavoro organizzato anche per l’esiguità dei fondi a loro disposizione" cui però fa da contraltare la "dedizione dei curatori". Questo "centro" sarà appunto il Museo Nazionale che dovrà mantenere i contatti con la rete dei musei periferici e, contemporaneamente, con le istituzioni internazionali, come l’Unesco o il Consiglio d’Europa.

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A margine del suo intervento, Danieli ha citato Padre Scalabrini: "l’emigrazione, quando è libera, dà buoni frutti perché rende patria dell’uomo il mondo". "Questa – ha commentato – è la guida delle nostre attività e iniziative, anche quella del Museo Nazionale delle Migrazioni". (m.cipollone\ aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48873

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SERVIZI DEL GIORNO 26 Ottobre 2007 ore 19.49 Italiani nel Mondo IL SEN. MICHELONI AL SEMINARIO ALLA FARNESINA: COMPITO DEL MUSEO NAZIONALE SARÀ ANCHE QUELLO DI RIPARARE LE FRATTURE TRA GENERAZIONI DI EMIGRATI ROMA\ aise\ - Presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero, il senatore Claudio Micheloni è intervenuto questo pomeriggio al seminario sul Museo Nazionale delle Migrazioni promosso dal Vice Ministro Danieli alla Farnesina. Dopo aver portato ai presenti i saluti dell’on. Narducci che, arrivato al Ministero, è dovuto subito andar via per impegni in Parlamento, il senatore ha ricordato lo "stupore" suscitato in alcuni colleghi dal piano di lavoro del Comitato nella parte in cui auspica l’inserimento della storia dell’emigrazione nelle scuole italiane. "In quest’anno in Parlamento – ha detto Micheloni - abbiamo incontrato, come noto, molte difficoltà, ma il vero problema rimane uno: l’Italia politica non conosce gli italiani all’estero. Ciò rende difficile ogni discorso o riflessione politica. Per questo abbiamo bisogno che il Paese conosca la sua storia d’emigrazione, perchè solo così riusciremo a far capire quanto siamo una risorsa". Quanto al Museo, per Micheloni non avrebbe solo la funzione di "presentare la storia", ma anche quello di "sanare la frattura, lo scollamento che all’estero esiste tra la prima e le altre generazioni dovuti per lo più alla mancata trasmissione, dai vecchi ai giovani, della propria storia migratoria. Il museo – ha spiegato il senatore – potrebbe rispondere a questa esigenza, così come potrebbe presentare l’effetto che le nostre migrazioni hanno prodotto nei Paesi di partenza così come in quelli di arrivo". Raccontare, insomma, che si partiva con l’idea di rimanere tre, quattro anni o poco più che alla fine diventavano "per sempre" per circa il 90% degli emigrati in Europa, che, proprio in virtù di quella originaria, ipotetica "provvisorietà" hanno pagato la mancata integrazione nei Paesi di approdo. Da lì, lontani da casa hanno comunque inviato aiuti al loro Paese d’origine, "un aspetto – ha concluso Micheloni – che nel futuro museo non dovrebbe mancare". (m.c.\aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48868

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SERVIZI DEL GIORNO 26 Ottobre 2007 ore 17.36 Italiani nel Mondo NON UN SEMPLICE MUSEO MA UN OSSERVATORIO DELLE NUOVE MOBILITÀ: PRESENTATE LE LINEE PROGETTUALI DEL MUSEO NAZIONALE DELLE MIGRAZIONI ROMA\ aise\ - Non sarà un museo di semplice ricostruzione storica, per studiare l’emigrazione in termini statici, ma un "osservatorio permanente" delle nuove mobilità, una struttura "viva" che analizzi anche gli aspetti evolutivi delle migrazioni e le sue espressioni attuali. Il progetto del Museo Nazionale delle Migrazioni è stato presentato questa mattina, presso il Ministero degli Affari Esteri, presenti il vice ministro Danieli ed il presidente del Cser Prencipe, da Norberto Lombardi, direttore di "Quaderni sulle migrazioni". (vedi AISE del 26 Ottobre 2007 h.17.20) L’obiettivo, ha sostenuto Lombardi, è creare una struttura di questo tipo: un museo che offra anche la possibilità di approfondire tematiche sulle nuove mobilità e sulle nuove generazioni di origine italiana presenti all’estero, sulle donne e su alcuni profili di carattere culturale, come la presenza degli italiani all’estero nella cinematografia o nella letteratura. "Mi riferisco alle nuove mobilità di cui spesso sentiamo parlare ma che pochissimi stanno studiando", ha spiegato Norberto Lombardi. "È necessaria un’analisi più sistematica, soprattutto per cercare di leggere le forme che queste nuove mobilità stanno assumendo. Alcune sono di studio, altre di natura professionale o imprenditoriale, altre ancora di natura tradizionale". Per fare questo, il progetto del Museo Nazionale delle Migrazioni prevede la creazione di un’asse strutturale del tutto particolare. Verrà creata, infatti, una sorta di network tra i musei delle migrazioni locali e i centri di ricerca già esistenti, i quali metteranno in campo programmi pluriennali e progetti condivisi. A tal proposito Lombardi ha ricordato che "la missione fondamentale del Museo delle Migrazioni Nazionale sarà quella di valorizzare la straordinaria risorsa dei musei delle migrazioni esistenti, o in via di formazione, e dei centri di ricerca, senza limitare in alcun modo la loro autonomia o la loro specificità e senza peraltro limitare i loro normali programmi di attività". "È un cambio di passo rispetto al passato", ha dichiarato Lombardi secondo il quale il Museo Nazionale delle Migrazioni sarà "una saldatura unitaria della rete museale, con dei punti di saldatura precisi: innanzitutto una direzione scientifica unitaria composta da tutti i responsabili dei musei locali e dei centri di ricerca". Il Museo Nazionale probabilmente avrà sede a Roma e sarà strettamente collegato innanzitutto con i musei di Genova e di Napoli, per quello che nella storia dell’emigrazione italiana queste due strutture hanno rappresentato. "A seguire", ha aggiunto Lombardi, "ci sarà una graduale messa in rete dei musei locali, a partire da quelli più consolidati, e dei centri di ricerca più pronti. Nello stesso tempo, la stessa operazione sarà condotta per quei musei delle migrazioni all’estero interessanti per il nostro progetto". Per tracciare le linee guida progettuali del Museo Nazionale è senz’altro utile il confronto col lavoro svolto dal CISEI, Centro Internazionale di Studi sull’Emigrazione Italiana. "Il CISEI approfondisce la storia dell’emigrazione italiana in partenza dal porto di Genova e cerca di renderla un patrimonio condiviso e accessibile a tutti", ha riferito il presidente del museo, Fabio Capocaccia. Il CISEI ha, infatti, elaborato un piano di archivi che ha la finalità di ricostruire le fonti sull’emigrazione presenti sul territorio locale e nazionale e di sviluppare una rete di comunicazione di informazioni a livello europeo e mondiale. "Abbiamo avviato una rete di contatti con il Museo di Ellis Island a New York per la realizzazione della mostra "Prossima partenza New York", che si terrà presso il Museo del mare e della navigazione di Genova e con l’associazione Battery Conservance per la raccolta di dati sugli emigrati italiani sbarcati nel Nord America tra il 1820 e il 1940", ha detto Capocaccia secondo il quale "i dati sono interessanti per i fenomeni migratori poiché provengono da documenti originali tuttora esistenti nelle collezioni degli

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Archivi Nazionali. Qui si trovano 12/15 milioni di dati di cui 4,5 milioni riferiti agli italiani". Altro importante punto di riferimento per la progettazione del Museo Nazionale è la Fondazione Museo dell’Emigrazione di Napoli che attualmente sta lavorando per realizzare un nuovo museo con l’ambizione di costituire un punto di riferimento sia per la storia e la documentazione dell’emigrazione italiana storica sia per l’immigrazione presente e futura da altri Paesi verso l’Italia. Non soltanto, dunque, una struttura rivolta alla catalogazione e allo studio del passato, ma aperta al presente e al futuro, capace di interpretare un ruolo dinamico in una prospettiva di grande apertura culturale internazionale. Il progetto del Museo Nazionale delle Migrazioni appare, dunque, come una proposta importante che prenderà il meglio delle varie realtà museali locali, mettendole in contatto tra loro. Un proposta interessante, qualificata e moderna, sia per il mondo delle migrazioni che per l’offerta culturale italiana in generale. (t.sampaolo\aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48849

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SERVIZI DEL GIORNO 26 Ottobre 2007 ore 17.20 Italiani nel Mondo PRENCIPE (CSER) PRESENTA IL MUSEO NAZIONALE DELLE MIGRAZIONI/ LE ESPERIENZE DEI MUSEI DELLE MIGRAZIONI SPARSI NEL MONDO ROMA\ aise\ - "I musei dell’emigrazione non nascono nel momento in cui l’immigrazione viene percepita come un pericolo sociale, bensì quando se ne capisce la valenza positiva, quando l’immigrato è considerato un apporto per la società. Questo vale sia per gli Stati Uniti, sia per il Canada, sia per l’Australia, ma anche per l’Europa". Queste le parole di Lorenzo Prencipe, presidente del Centro Studi Emigrazione di Roma, che oggi, durante il convegno sul "Museo Nazionale delle Migrazioni. L’Italia nel mondo. Il mondo in Italia", promosso dal Centro Studi Emigrazione e dal Ministero agli Affari Esteri, presso la Farnesina, ha presentato le realtà dei Musei già esistenti all’estero. (vedi AISE del 26 ottobre h. 15.08) Il convegno odierno è stata l’occasione di presentare un’altra iniziativa legata alla realizzazione del Museo Nazionale, la pubblicazione della rivista trimestrale "Studi Emigrazione", a cura del Centro Studi emigrazione di Roma e realizzata con il contributo del Ministero degli Affari Esteri. "I musei", ha continuato Principe, "sono strumenti privilegiati d’informazione e di sensibilizzazione della società, sul ruolo di risorsa che il migrante può svolgere nelle società di accoglienza. Se i musei delle Migrazioni in Europa sono, in genere, molto recenti, o stanno per essere iniziati, Il Memorial do Imigrante di San Paolo, così come il Museo d’Immigrazione di Melbourne e quello di Ellis Island, a New York, città fatte da migranti, hanno già un’esperienza decennale". Infatti, "sono proprio i grandi Paesi d’immigrazione come Stati Uniti, Brasile, Argentina, Australia, Canada, ad offrire i primi esempi di Musei delle Migrazioni, situati negli antichi locali di arrivo e di smistamento degli immigrati". Testimonianza diretta è stata data da Ana Maria Da Costa Leitao Vieira, direttrice del Memorial do Migrante di San Paolo in Brasile, che ha ricordato come "il Brasile è l’esempio di Paese che deve il suo sviluppo economico soprattutto agli immigrati che vi hanno portato nuove tecniche per la crescita urbana e rurale. Inoltre, dal punto di vista delle relazioni umane l’integrazione degli immigrati nella società brasiliana presenta più aspetti positivi che negativi". "Il Memorial do Migrante è oggi il terzo museo più visitato della città di San Paolo", ha continuato a raccontare la Vieira, "accogliendo 80 mila tra i visitatori individuali e studenti: il museo riceve in media al giorno 400 studenti". Tra i motivi che hanno portato a questo successo e di interesse del pubblico, è stato ricordato che la comunità degli immigrati ha sempre partecipato attivamente alla programmazione del Memoriale in più, ogni anno, "insieme a queste comunità sono realizzate esposizioni tematiche, feste commemorative, workshop e la Festa annuale dell’Immigrato". Il museo occupa l’edificio dell’antica Hospedaria dos Migrantes inaugurata nel 1887 e dichiarata patrimonio storico. L’archivio contiene documenti che vanno dal 1888 al 1978, tra fotografie, libri di registro, documenti personali, mappe e piantine del secolo XX fino alla decade del 1960. Inoltre è ricco di oggetti, mobili ed utensili. Tra le testimonianze, anche quella di Joseph V. Scelsa, presidente dell’Italian American Museum di New York. Questo museo, ha spiegato Scelsa, "ha lo scopo di scoprire il ricco patrimonio culturale dell’Italia e degli Italo- Americani presentando le difficoltà ed i successi a livello individuale e collettivo con cui gli italiani ed i loro discendenti hanno contribuito all’American way of life". "Il Museo italo-americano", ha spiegato Scelsa, "è un’istituzione a carattere culturale ed educativo che promuove un pluralismo costruttivo facendo conoscere agli Americani il patrimonio culturale degli Italo-Americani e le loro radici, valori, lingua, e tradizioni europee". Infatti il L’Italian American Museum "sponsorizza mostre, celebrazioni, conferenze, simposi, ed escursioni a scopo educativo in Europa con particolare attenzione all’Italia e ai suoi contributi nel mondo". Scelsa,

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inoltre, ha ricordato che nel 2003 il consiglio d’amministrazione della City University ha approvato una convenzione di affiliazione del museo che potrà quindi svolgere una serie di attività in collaborazione con l’università stessa e con l’Istituto Calandra. Dall’Australia è arrivato il contributo di Gaetano Pagone, presidente del The Italian Historical Society-COASIT di Melbourn, fondata nel 1980 e situata nel sobborgo di Carlton conosciuto come "Little Italy". Attualmente "il museo ospita una collezione composta da 350 interviste di storie orali, più di 8 mila fotografie digitalizzate, molti documenti rari, una raccolta unica di dati d’archivio e di giornali in microfilm, ricordi di eventi ed un’importante biblioteca specializzata con 3 mila volumi, tra cui molti libri rari". Tra le esposizioni organizzate dalla Society anche una mostra, nel 1992, di fotografie e documenti, in collaborazione con la comunità ebraica da titolo "Unendo due mondi: Ebrei ed Italiani a Carlton". Carine Rouha, dell’Unesco, parlando del Migration Museums Iniziative di Ginevra, ha posto l’accento sul ruolo della "memoria" e della narrazione nelle realtà museale delle migrazioni: "la memorie e la narrazione giocano un ruolo cruciale nella costruzione dell’identità presente e futura degli individui e dei gruppi". "La memoria", ha sottolineato la Rouha, Rouhapuò aiutare i migranti a plasmare un’identità complessa che tenga conto delle esperienze contraddittorie che hanno vissuto. Attraverso le narrazioni dei genitori e la riscoperta del valore della cultura originaria, la seconda generazione dei migranti può rafforzare la propria concezione di sé e il proprio peso sociale". Inoltre Carine Rouha ha elencato gli obiettivi che i musei delle migrazioni dovrebbero porsi, tra i quali di grande importanza risulta "facilitare il dialogo interculturale e la valorizzazione della diversità culturale come contributo ad una nuova identità del Paese ospitante". La grande sfida risulta essere la "conquista di un nuovo pubblico", soprattutto di studenti. L’UNESCO e l’OIM (organizzazione internazionale per le migrazioni) hanno inoltre promosso un progetto finalizzato alla costruzione di una rete internazionale per i musei. In conclusione Prencipe, parlando della realtà Europea, ha raccontato che si sono sviluppati recentemente una serie di musei delle migrazioni in cui "riscoprire, conservare e promuovere le storie dei migranti che altrimenti rischierebbero di andare perdute per facilitare la trasmissione della cultura tra le generazioni e di contribuire alla valorizzazione della storia dell’immigrazione dei diversi Paesi europei". (federica cerino/aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48847

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26 Ottobre 2007 ITALIANI NEL MONDO: NASCERA' A ROMA IL MUSEO DELLE MIGRAZIONI Roma, 26 ott. (Adnkronos) - Si chiamerà Museo nazionale delle migrazioni, avrà la sede principale negli spazi a Roma, nel Palazzo della Civiltà all'Eur, e altre due sedi dislocate a Napoli e Genova ed offrirà uno spaccato esaustivo di un fenomeno storico, sociologico ed economico fondamentale, dal punto di vista sia dell'emigrazione storica e attuale ma anche dell'immigrazione. Inoltre, sarà collegato "in rete" con uguali realtà regionali italiane ed estere. Ad anticipare la novità è il vice Ministro degli Affari Esteri nel corso del Convegno "Museo Nazionale delle Migrazioni. L’Italia nel mondo. Il mondo in Italia" tenutosi oggi presso la Sala delle Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri a Roma. Un convegno che voluto fare il punto sul nascente museo dell'emigrazione partendo anche dalle esperienze delle istituzioni museali e centri di ricerca già esistenti all'estero. Ammonta a 2.800.000 euro lo stanziamento previsto nella Finanziaria 2008 per l'allestimento del Museo nazionale delle migrazioni, al quale si aggiungerà un ulteriore finaziamento, ancora da definire, per il 2009. "E' necessario colmare un vuoto, riconducibile alla mancanza di una struttura unitaria che riproponga in modo sistematico e moderno i diversi aspetti di una delle principali vicende che hanno segnato la trasformazione della società italiana in età contemporanea". Ha affermato Danieli. "Da tempo si discute del recupero di tutte quelle forme di documentazione - ha aggiunto il vice mininstro - circa oltre cento anni di emigrazione coinvolgendo milioni di persone. Un fenomeno corredato da materiali poveri e fragili come lettere, cartoline, fotografie,valigie di cartone e testimonianze orali. Appare evidente la necessità di dare una risposta in termini di realizzazione di questa storia riletta nella vita politica delle istituzioni e dai mezzi di comunicazioni di massa. Un fenomeno spesso trattato in modo marginale ma di così grande impatto sul piano socio-economico". Non sarà un semplice luogo espositivo ma "un museo stimolante, allegro e vitale, dove si potranno incontrare comunità italiane nel mondo, studiosi e scolaresche. Un luogo di studio e riflessione - ha sottolineato Danieli - che racconta la multiformità dei fenomeni migratori ed immigratori, per evitare di fare un'opera a metà". Una realtà nazionale con una valenza internazionale, mutuando esperienze eccellenti come quelle del Memorial do Immigrante di San Paolo in Brasile, l'Italian American Museum di New York, il National Trust del Western Australia ma anche il newyorkese Ellis Island Museum, prima esperienza internazionale sul tema fondato nel 1990. Un "museo a rete in dialogo sempre attivo con realtà simili in Italia e all'estero, multimediale e che si avvarrà - ha aggiunto Danieli - dell'apporto di scienziati e studiosi come, tra gli altri, esperti della Società Geografica Italiana e dell'università 'La Sapienza' di Roma". Sono stati infatti i grandi paesi dell'immigrazione come Stati Uniti, Argentina, Brasile, Australia, Canada ad ospitare i primi esempi di musei delle migrazioni, collocati in maniera suggestiva e profondamente simbolica nei luoghi di arrivo o di smistamento degli immigrati. In linea con questo approccio anche la scelta di localizzare in prossimità dei porti di Napoli e Genova due realtà museali dedicate all'emigrazione. Ad ospitare il Museo dell'Emigrazione di Genova sarà parte dell'attuale sede del Museo del Mare che ospiterà una sezione dedicata alla mostra "Da Genova a Ellis Island: il viaggio dell'emigrazione in Italia", in programma da gennaio 2008, affiancandosi allo spazio espositivo dedicato ai transatlantici. "Genova ha rappresentato nell'Ottocento - ha sottolineato Fabio Capocaccia, presidente del Centro Internazionale degli studi sull'Emingrazione Italiana - uno dei principali porti italiani e dal quale è partito la maggior parte dei nostri emigrati. Obiettivo del Museo, che sarà operativo dal prossimo anno, è quello tra gli altri di creare un grande database delle partenze attraverso un fitto coordinamento con i Paesi di destinazione". Aprirà la prima sezione del Museo delle migrazioni di Napoli, invece, alla fine del 2008 sul porto cittadino ospitando "nell'edificio storico dell'Immacolatella - ha dichiarato Francesco Durante, presidente della Fondazione Museo dell'emigrazione - un archivio, una biblioteca, un centro studi, un ristorante ed una

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caffetteria; mentre ancorata al molo prospiciente una nave ospiterà un percorso artistico-didattico ricostruendo la traversata virtuale dell'Oceano; di fronte due grandi locali offriranno al pubblico mostre, concerti ed iniziative temporanee". Fondamentale tra le numerose realtà italiane quella dell'Italian American Museum di New York. Nato nel 2001, il museo è dedicato "alla lotta degli immigrati italiani in America ed all'apporto da loro offerto nella costruzione della società americana. Tra le finalità del museo -ha sottolineato il presidente Joseph Schelsa - quelle di raccogliere documenti e pormuovere festival, incontri e rassegne artistiche sul tema". Fonte : http://www.adnkronos.com/ProntoItalia/Notizie/2007/Settimana43-Notizie/museo%20migrazioni.html

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SERVIZI DEL GIORNO 26 Ottobre 2007 ore 19.33 Italiani nel Mondo CELEBRARE DOCUMENTARE E RACCONTARE LE MIGRAZIONI: GLI OBIETTIVI DEL FUTURO MUSEO NEGLI INTERVENTI POMERIDIANI ALLA FARNESINA ROMA\ aise\ - Il futuro Museo Nazionale delle Migrazioni dovrà essere un luogo non solo celebrativo, ma anche in grado di proporre un percorso, un cammino conoscitivo nella storia degli italiani all’estero e degli immigrati in Italia. Coordinata da Matteo Sanfilippo, docente all’Università della Tuscia, nella sessione pomeridiana dei lavori del seminario promosso oggi alla Farnesina dal Vice Ministro Danieli, si è cercato di illustrare quali dovrebbero essere gli elementi caratteristici di un museo d’emigrazione. Prima ad intervenire è stata Maria Rosaria Ostuni, della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione, che, nel suo contributo su "Gli archivi e i musei", ha sottolineato quanto materiale sia ancora a disposizione dei ricercatori nei posti più impensati. Così, se lei stessa è ora impegnata in una ricerca sui brevetti e marchi depositati dagli italiani all’estero trovandone circa 140 mila, la Ostuni ha portato ad empio il caso dell’Archivio dell’Amministrazione civile. Qui, nel settore dedicato ai terremoti dei primi del ‘900, sono state ritrovate migliaia di documenti e vecchie lettere che, inviate da singoli o associazioni, accompagnavano i loro aiuti in denaro agli italiani terremotati. La necessità che il Museo "saldi" la dimensione privata dell’emigrazione con quella collettiva è stata sottolineata da Paola Corti, docente all’Università di Torino, chiamata ad intervenire su "Le fotografie nei musei". Secondo la Corti, il Museo dovrà avere un percorso ben definito proponendo da un lato allestimenti da materiali privati e dall’altro una ricostruzione storica fondata sul piano scientifico. "Il Museo – ha spiegato – non deve essere solo una consacrazione di luoghi simbolo, ma deve anche aiutare a far conoscere la storia dell’emigrazione". Una storia immortalata in migliaia di fotografie, da usare in modo "discorsivo", non solo, cioè, "di supporto al testo, ma esse stesse strumento di narrazione". Docente all’Università di Verona, Emilio Franzina ha prima ripercorso sommariamente gli eventi e le mostre sull’emigrazione che nell’ultimo secolo hanno segnato la loro epoca, e poi sottolineato l’esigenza che il nuovo Museo contenga un Centro studi e una biblioteca specializzata. "Ospitare la ricerca in un Museo significa garantirne la dinamicità", ha spiegato Franzina che ha pure indicato come "indispensabile" la presenza di settori e spazi dedicati all’immigrazione, tema che "non può essere scorporato da quello della nostra emigrazione". Così come dovrebbe essere considerata dai curatori del museo la migrazione interna all’Italia. Un punto, questo, sottolineato da Maddalena Tirabassi, del centro Altreitalie della Fondazione Agnelli, chiamata ad intervenire su "Siti web e mesi virtuali" che ha esordito spiegando di non gradire la parola Museo perché "di solito congela il passato, mentre l’emigrazione non lo è". Grande, ovviamente, le potenzialità del web: il sito internet sarebbe un supporto fondamentale al Museo, ma "solo se riempito di contenuti". Questo significa rendere disponibili documenti, foto, banche dati, pubblicistica, "sempre tenendo conto del pubblico eterogeneo che ne fruirebbem dallo studioso al curioso". Docente alla Sapienza di Roma, per Enrico Todisco il museo in generale "è sì un incubatore della memoria", ma anche la sua struttura diventa elemento importante perché in grado di accompagnare il visitatore in un percorso studiato. "Per questo – ha spiegato – gli architetti che lo devono progettare devono essere preparati e supportati dagli "esperti" di emigrazione", studiando aree tematiche ma anche disciplinari, perché "il Museo è un punto di snodo, di comunicazione, di ricordi di idee tra il visitatore e il territorio in senso lato", in questo caso di una esperienza che "troppe volte – ha concluso - è raccontata solo in modo drammatico e triste". Esigenza questa segnalata anche da Roberto Speciale, di Casa America di Genova, secondo cui si potrebbe ovviare presentando nel museo anche le storie e i successi degli emigrati che "ce l’hanno fatta".

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Più tecnico l’intervento di Salvatore Tucci, docente all’Università di Tor Vergata, che ha illustrato il museo virtuale che accompagnerebbe quello "reale". Uno strumento con molte peculiarità sia comunicative che organizzative, ma che per funzionare deve essere studiato, preparato e curato a regola d’arte. "Il fallimento del Portale Italia nonostante l’investimento di 45 milioni di euro – ha detto in conclusione Tucci - dovrebbe essere di monito a tutti". Direttore del Museo dell’emigrato mantovano, Elio Benatti ha auspicato la creazione di una struttura "poco, anzi affatto burocratica e che non si sganci dalle periferie", cioè dalle piccole realtà museali locali, ultima delle quali, in ordine di tempo, nascerà a San Giorgio in Bosco (Pd), paese natale del senatore Pallaro, rappresentato dal sindaco Leopoldo Marcolombo. Forse "piccolo" non è il termine giusto per un museo che sarà ospitato in una villa veneta del 1600, ma "da piccoli che cercano di celebrare l’epopea veneta nel mondo – ha detto il sindaco – auspichiamo sinergia con gli altri enti e il coordinamento del Museo nazionale". Il museo come strumento di integrazione è stata l’esperienza raccontata da Giorgio Da Leu di Frossasco (To), sede dell’unico museo delle migrazioni in Piemonte che raccoglie storie ed esperienze anche degli immigrati, mentre la sua funzione educativa è stata sottolineata da Piero Bianco di Asuni, in provincia di Oristano, dove da un anno al museo dell’emigrazione sarda si fa ricerca anche dal punto di vista sociologico per analizzare, cioè, come interi centri siano cambiati dopo la partenza degli emigrati e l’arrivo delle loro rimesse. "Il Museo nazionale delle migrazioni è un progetto che ci vede entusiasti", ha detto invece Silvio Santagati della Casa degli italiani di Barcellona, la più antica associazione italiana, istituita nel 1865, all’interno della quale è in funzione la più antica scuola di italiano. A chiudere gli interventi Margherita Mussi, docente a La Sapienza di Roma, secondo cui nelle relazioni precedenti "è mancata completamente la radice storica dell’emigrazione prima dell’800. Il Museo dovrebbe riagganciarsi a tale radice perché – ha spiegato – l’emigrazione non è "sorta" improvvisamente". "Come italiani – ha detto la Mussi – siamo il frutto di immigrazioni susseguitesi nel corso di millenni. Volendo banalizzare, basterebbe citare le genti giunte dalla Magna Grecia o i celti, ma anche dall’Oriente e dal Nord Africa. Sono sicura – ha concluso – che se abbiamo tale ricchezza culturale è perché l’Italia, nei secoli, è stata un "magnete" per molti dei popoli del mondo". (ma.cip.\aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/gestionedb/03-News.asp?Web=Giorno&Modo=12&IDArc=48865

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 203 Anno XIV,

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Le anticipazioni dal 'Messaggero di sant'Antonio' di novembre

Padova - Un editoriale a firma del Direttore, padre Luciano Segafreddo, e una lunga intervista con il Vice Ministro agli Affari Esteri con delega per gli italiani all’estero Senatore Franco Danieli, sono i pezzi ‘forti’ del numero di novembre, già in spedizione, del Messaggero di sant'Antonio, edizione italiana per l'estero “Una speranza per i giovani” è il titolo dell’editoriale che guarda alle nuove generazioni.

“Rivolgendo lo sguardo allo stile e agli orientamenti di vita delle nuove generazioni, troviamo in loro dei segni di insicurezza, un

senso di sfiducia e di distacco per il mondo delle istituzioni e, nello stesso tempo, una forte attesa per un ‘qualcosa’ che rassicuri il loro futuro” scrive Luciano Segafreddo nel suo editoriale. “Alcuni appelli, arrivati anche alla nostra redazione, rispecchiano la preoccupazione di genitori e di educatori ai quali vorremmo offrire, come segno positivo, la constatazione che nell’animo di tanti giovani permane, nonostante tutto, la ricerca di proposte valide di vita”.

A questi giovani alla ricerca di un senso che sia l’opposto d’ogni insensatezza e di significati di vita alternativi a quelli offerti dalla cultura dell’effimero e da una società che sta rinunciando ai valori più sacri, continua il Direttore Segafreddo “papa Benedetto XVI ha rivelato che ‘anche’ Dio è alla loro ricerca”. E’ “in gioco il futuro della nostra società, e la ricerca, da parte delle nuove generazioni cristiane, di un senso che dia significato e reali prospettive umane e spirituali alla loro vita, deve partire dalla consapevolezza che si trovano di fronte a una cultura laicistica che intacca tanti principi-base dell’etica cristiana, come la sacralità della vita e del matrimonio” Concludendo che “seguire Cristo significa, dunque, andare controcorrente”.

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Sempre il Direttore Luciano Segafreddo ha realizzato l’intervista a 360 gradi con il Vice Ministro Franco Danieli: dai parlamentari eletti all’estero, al CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), ai COMITES alla cultura italiana all’estero, agli oriundi, alla cittadinanza, per approdare all’italicità “Sono fiducioso perché c’è una grande richiesta d’italicità, come dice Piero Bassetti” afferma Danieli. “Una richiesta che proviene dagli italiani residenti all’estero, dai loro discendenti e da decine di milioni di cittadini nel mondo che guardano all’Italia con grande interesse. C’è, però, bisogno, periodicamente e anche tempestivamente, di un aggiornamento e di una revisione del complesso degli strumenti e dei progetti per rispondere in maniera più efficace a questa ‘voglia d’italianità’: una voglia bi-univoca per rinsaldare e promuovere nuovi rapporti”. “Il Cgie è sempre stato considerato il parlamentino e la massima espressione della rappresentanza delle comunità italiane all’estero. Ma oggi, con la presenza di 18 parlamentari eletti dalle comunità italiane all’estero, del Cgie e dei Comites, il sistema complessivo della rappresentanza va ripensato” afferma Danieli guardando al sistema della rappresentanza degli italiani all’estero.

La salvaguardia dell’italianità a favore dei nostri oriundi e degli italofili residenti nel mondo è legata alla promozione della cultura e della lingua italiana. Circa le prospettive offerte dal progetto di riforma dalla legge 153/71 sulla diffusione della lingua e della cultura italiana, Danieli sottolinea l’attività del suo dicastero svolta in Italia e direttamente sul territorio, all’estero, per preparare la riforma.

Segafreddo affronta la questione cittadinanza. Diversi milioni di discendenti di italiani sono socialmente e culturalmente integrati nei Paesi d’accoglienza. Altri, soprattutto in America Latina, desiderano riacquistare la cittadinanza italiana mettendo in crisi le strutture consolari. Anche se per la massa dei richiedenti si dovrà modificare la normativa vigente – che permette di fare richiesta a chi dimostra di avere un antenato italiano dal 1862 in poi – come può rispondere, oggi, l’Italia a queste attese? chiede il Direttore della rivista. Il Vice Ministro Danieli afferma di ritenere che la modifica della legge sulla cittadinanza, possa essere approvata entro la prossima primavera, e sottolinea che la legge prevede il “riacquisto della cittadinanza italiana per le donne che l’avevano persa prima del 1948, con la possibilità di trasmettere questa cittadinanza riacquistata ai loro figli. Prevediamo inoltre la possibilità di riacquisto della nostra cittadinanza da parte di tanti italiani che l’avevano perduta, costretti dalle leggi nazionali vigenti all’epoca. Questo comporterà un ulteriore aumento delle richieste, e sarà uno dei prossimi compiti del nostro Parlamento riflettere e dare una risposta all’intero meccanismo della legge sulla cittadinanza, potenziando le strutture consolari. Rimane, però, evidente che lo Stato italiano non potrà riconoscere la cittadinanza a 70-80 milioni di cittadini d’origine italiana sparsi nei vari continenti: avere cioè un’Italia di 100-110 milioni di persone di cui metà residenti all’estero. Una riflessione più generale sul tema della cittadinanza va fatta. Nei prossimi mesi, a partire dalla Legge finanziaria, si dovrà dare una svolta anche al sistema della rete consolare, sia quella statale che quella onoraria, da anni in sofferenza per quanto riguarda le risorse e il personale. Mentre in Italia i ministeri nelle strutture centrali dello Stato, nel corso degli anni hanno delegato sempre più competenze alle Regioni, sulla rete consolare è venuta a gravare una mole di nuove competenze: dal voto politico alla raccolta di firme per il

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referendum, dalla domanda delle cittadinanze all’aumento dei permessi, dei visti d’ingresso e delle relazioni commerciali. Il tutto in una rete che è rimasta, strutturalmente, quella di alcuni decenni fa”.

Il futuro dell’italianità nel mondo richiede il coinvolgimento delle nuove generazioni. Da parte del governo italiano c’è interesse a garantire un rapporto formativo e continuativo con tanti nostri oriundi integrati nei Paesi di residenza, ma desiderosi di rinsaldare le radici della propria identità?

L’interesse delle nuove generazioni integrate nei Paesi di residenza è molto forte, afferma Danieli. “C’è un forte interesse, da parte nostra, a mantenere queste relazioni. Noi non possiamo immaginare che le giovani generazioni italiane o di origine italiana, adottino lo stesso sistema di rappresentanza dei loro nonni. In qualche associazione esse si integrano e si trovano bene, ma c’è bisogno di trovare nuove forme di associazionismo specifico, riflettendo con loro sulle modalità e sugli strumenti che devono adottare per rimanere in rete con la realtà italiana”.

Sulla politica della comunicazione il Vice Ministro Danieli si dilunga a spiegare le nuove strategie. “La stampa italiana all’estero è essenzialmente strutturata come stampa identitaria, di minore quantità e con circolazione limitata, ma valida fonte di comunicazione e d’informazione. Pur nei suoi limiti, essa va sostenuta attraverso le contribuzioni annuali da parte del Ministero degli Esteri. C’è, poi, la stampa più strutturata con dimensioni più ampie che ha altre fonti di finanziamento attraverso convenzioni con la presidenza del Consiglio dei ministri e le provvidenze dell’editoria. Mi riferisco ai quotidiani per gli italiani nel mondo – pochi per la verità –, e al sistema un pò più vasto dei mensili e dei settimanali. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rafforzare queste strutture anche a partire dalla funzione societaria. Allargare cioè le spalle delle società che fanno queste iniziative, creare dei network di strumenti informativi per gli italiani all’estero in modo da poter lavorare su una più facile raccolta di mezzi e di risorse finanziarie con la pubblicità. C’è bisogno anche qui di aggiornare la legge perché fino ad oggi i nuovi strumenti di comunicazione multimediale sono esclusi dal sostegno economico da parte dello Stato. Questo vuoto non ha più senso dal momento in cui il New York Times annuncia che entro cinque anni avverrà l’eliminazione del formato cartaceo, e la redazione e la diffusione del quotidiano sarà solo on-line. Un’affermazione che stimola una forte azione di rinnovamento e di razionalizzazione del sistema”.

News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=1740&titolo=Le%20anticipazioni%20dal

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29 Ottobre 2007

"CASA PUGLIA" DIVENTA REALTA' A MONTREAL CON LA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI PUGLIESI IN CANADA

La Federazione Regione Puglia di Montreal, in collaborazione con le 18 Associazioni affiliate, ha organizzato la V edizione della "Settimana pugliese" in programma dal 5 al 7 novembre prossimo con la partecipazione dell'Assessore regionale ai Servizi Sociali Emigrazione ed Immigrazione, Elena Gentile.

Al centro dell'incontro l'apertura di Casa Puglia, prevista per martedì 6 novembre. L'iniziativa sulla quale l'Assessore Gentile sta alacremente lavorando sin dall'avvio della legislatura regionale.Un luogo dove far incontrare pugliesi e non pugliesi per valorizzare i beni materiali ed immateriali che la terra di Puglia può offrire.

Il progetto "Casa Puglia" sarà illustrato durante la tavola rotonda, moderata da Franco Bellomo e Giovanni Mariella, entrambi Componenti del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, che si terrà alle 20.15 del 6 novembre al civico 9911 rue Plaza a Montréal Nord (Qué). La giornata sarà anticipata lunedì 5 da una tavola totonda su "Progetto di cooperazione "Italiani nel Mondo"- GAL "Piana del Tavoliere scarl" – PIC LEADER e Regione Puglia", moderata da Franco Bellomo e Assunta Di Matteo, al quale interverranno Rocco Mattiace, Presidente della Federazione Regione Puglia – Montreal, Antonio Lucarelli, Direttore dell’ICE a Montreal, Armando Martino, Presidente Società Consortile Piana del Tavoliere imprenditori del territorio Area LEADER + GAL Piana del Tavoliere.

Ricco e vario il programma della V "Settimana pugliese" articolato in tre parti: la cultura con una mostra di fotografie storiche dell’emigrazione pugliese in Canada; incontri a livello istituzionale con le autorità della Provincia del Québec e del Canada, infine, la promozione del territorio con la partecipazione di aziende enogastronomiche rappresentate dal Gruppo di Azione Locale "Piana del Tavoliere" della Provincia di Foggia guidato dal Presidente Armando Martino, accompagnate da Cosimo Sallustio dell’Unità Operativa Leader - Assessorato alle Risorse Agroalimentari – Regione Puglia.

La comunità italiana e pugliese di Montreal è inoltre invitata alla "Giornata della Puglia", ad ingresso libero, che si terrà solo per un giorno, mercoledì 7 novembre, dalle 18.30 alle 23.00, presso la sala di ricevimento "Centre Antique" al 6086 di Sherbrooke est. (ITL/ITNET)

Fonte : http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=886

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SERVIZI DEL GIORNO 29 Ottobre 2007 ore 19.31 Italiani nel Mondo SEMINARIO CNE A NAPOLI/ IDEE INNOVATIVE E RINNOVAMENTO PER AFFRONTARE LE SFIDE E PROIETTARE L’ASSOCIAZIONISMO NEL FUTURO: LA RICETTA DELL’ON. NARDUCCI PER L’ASSOCIAZIONISMO NAPOLI\ aise\ - Intervenendo in veste di Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero al seminario organizzato a Napoli dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione, Franco Narducci ha evidenziato le sfide che sta affrontando l’associazionismo italiano all’estero, sfide che non possono essere ignorate dalle istituzioni e dalle associazioni che dall’Italia si occupano da decenni della nostra straordinaria rete di presenze nel mondo. "Credo – ha affermato Narducci - che l’importanza della CNE, organismo che raggruppa le maggiori associazioni nazionali italiane e in particolare quelle a carattere regionalistico, imponga a tutti noi una riflessione ampia sullo stato di salute dell’associazionismo in emigrazione che, nel tempo, ha superato mille difficoltà ed ora deve fare i conti con la rapidità dei cambiamenti sociali e culturali che stiamo vivendo, ma anche con i passaggi generazionali che spesso mettono in moto un andamento di disgregazione e frammentazione". "Sarebbe un grave errore di valutazione - ha precisato il parlamentare - concentrare l’attenzione esclusivamente sull’integrazione, che in molte nazioni, non soltanto extraeuropee, è un processo oramai compiuto o in forte avanzamento. In Europa l’integrazione delle nostre comunità permane ancora difficoltosa in alcuni Länder tedeschi e parzialmente in Svizzera, soprattutto a livello scolastico e professionale, e dunque l’impegno della rete associazionistica in tale direzione non può ritenersi esaurito. In varie nazioni, invece, l’integrazione delle comunità italiane pone esigenze nuove di cui occorre farsi carico. Fortunatamente non mancano prospettive incoraggianti e di sicuro interesse, grazie soprattutto alle iniziative messe in campo dalle Regioni italiane in questi ultimi anni, caratterizzate soprattutto da elementi innovativi e discontinuità rispetto alla tradizione". Ma accanto alle cose buone permangono anche i vecchi vizi delle istituzioni, soprattutto in termini di mancata valorizzazione delle consulte o nei particolarismi quando si tratta di attribuire risorse economiche. Per ridare fiato e spinta alle associazioni operanti all’estero è stato presentato, primo firmatario l’on. Narducci, un DDL per modificare la Legge 383/2000 - Disciplina delle associazioni di promozione sociale, una pietra miliare per l’associazionismo italiano operante nel volontariato. "Riconoscendo, come generalmente viene fatto, che nonostante il quadro profondamente mutato non è venuto meno la funzione sociale e culturale dell’associazionismo all’estero – ha sottolineato il deputato eletto in Europa– bisogna estendere le possibilità date dalla 383 anche a quelle associazioni che dall’Italia si occupano da decenni dei nostri concittadini emigrati. È un diritto che accorda loro la Costituzione ed è una leva operativa per rafforzare la rete". Il nuovo volto dell’emigrazione italiana è soprattutto giovanile e qualificato. I giovani italiani vanno all’estero con buoni titoli di studio nella valigia e il flusso è in crescendo (dal 1996 al 2002 si stima che in media abbiano lasciato l’Italia 3.300 laureati ogni anno). Un fenomeno senz’altro preoccupante, soprattutto perché l’investimento fatto dalle famiglie per lo studio dei loro figli è cospicuo. Ma i giovani emigrano grazie alle migliori opportunità d’impiego, frutto della mobilità transnazionale all’interno dell’Unione Europea, ma non solo vista la marcia inarrestabile della globalizzazione. "L’Unione Europea - ha incalzato il parlamentare eletto all’estero - ha deciso finalmente di contrastare la "fuga" dei nostri giovani ricercatori con il lancio della blue card in risposta alla green card americana. Inoltre, ha proclamato il 2007 anno della mobilità giovanile finanziando con 800 milioni di euro la creazione di apposite agenzie per l’occupazione giovanile. Un programma che l’Italia sta rendendo operativo seppur con qualche ombra".

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Come creare l’opportunità d’incontro tra questi giovani in mobilità e la rete associazionistica italiana all’estero è un interrogativo stimolante e una scommessa al tempo stesso. "Occorre puntare sulle giovani generazioni italiane cresciute e affermatesi all’estero - ha sottolineato Narducci - più in sintonia, in termini di linguaggi e interessi culturali, con i loro coetanei in mobilità geografica. La Conferenza dei giovani italiani all’estero rappresenta una grande opportunità d’incontro, in tal senso, e a maggior ragione occorre una gestione democratica dell’intero processo, senza paternalismi istituzionali e senza pretese di "controllo" da parte dell’associazionismo. I giovani interessati hanno consapevolezza della posta in gioco e agiranno conseguentemente". In merito al dibattito sugli interventi di formazione professionale garantiti dal nuovo Bando, Narducci ha rimarcato che i notevoli investimenti economici fatti dall’Italia in tale settore devono essere considerati a ragione strumenti di politica estera e come tali fatti valere dal nostro Governo. Ma occorre anche dare un assetto sistemico agli interventi, in stretto rapporto con i mercati del lavoro dei Paesi ospitanti e con le autorità ad essi preposte. "È la via giusta - ha concluso Narducci - per generare un effetto virtuoso a vantaggio delle nostre comunità e del nostro Paese". (aise)

Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48942

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L'editoriale di Corrispondenza Italia sul "rischio del peggio" per gli italiani all'estero

Roma - Corrispondenza Italia, la newsletter di INAS CISL, ha anticipato l'editoriale del numero che sarà diffuso il 1° novembre.

Di seguito pubblichiamo la versione integrale dell'intervento, dal titolo "Scenari politici e italiani all’estero: Il rischio del peggio".

"Quando gli amici connazionali riceveranno questo numero del nostro notiziario, lo scenario politico italiano potrebbe essere cambiato al punto da rendere superate le considerazioni che ci accingiamo a fare. Non ce lo auguriamo. E in particolare speriamo che comunque il nostro paese si possa dotare di una legge di bilancio per il 2008 senza dover subire il trauma (fortunosamente evitato nei pur tormentati anni trascorsi) dell’esercizio provvisorio: il che comporterebbe un ulteriore, pesante handicap ad una macchina pubblica arrugginita e bloccata sia sul versante istituzionale che su quello dell’amministrazione corrente oltre che sul versante sociale che più ci riguarda come organizzazione sindacale e di patronato. Gli amici che ci seguono sanno bene che aborriamo l’irresponsabilità di quanti si abbandonano alla perversione del “tanto peggio, tanto meglio”: che certamente nessuno più osa proclamare “apertis verbis” ma che è di fatto la madre di ogni estremismo, sia politico che ideologico.

Ciò peraltro non ci impedisce di criticare la negativa piega che la Finanziaria 2008 va prendendo, in riferimento alle previsioni di risorse da destinare alle politiche per i connazionali all’estero. Allo stato dell’arte, infatti, viene previsto un taglio di 232,4 milioni di euro sugli stanziamenti per il ministero degli estere, un calo che porterebbe le risorse del Mae allo 0,138 del pil (contro la 0,159 dell’esercizio dell’anno in corso). In particolare per gli italiani nel mondo e le politiche migratorie e sociali si scenderebbe dai 97,9 milioni nel 2007 a 88,1. Peraltro, a fronte dei 904.000 euro per i servizi e le strutture dedicate ai connazionali fuori confini, ci sarebbero 22,4 milioni per la gestione dei flussi immigratori e per la lotta all’illegalità e al traffico di esseri umani. Inoltre verrebbero assegnati 63,8 milioni per l’attuazione delle politiche per le collettività italiane e i concittadini all’estero.

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Come si vede, prospettive non entusiasmanti. E tuttavia più solide del vuoto amministrativo e gestionale che si produrrebbe ove si verificasse la profezia del leader dell’opposizione, l’on. Berlusconi, che si dice sicuro di poter provocare la caduta del governo in carica, a metà novembre.

I lettori del nostro quindicinale sanno che le nostre considerazioni non sono dettate da pregiudizi di schieramento politico. Nella Cisl, a tutti i livelli e in tutte le strutture, sia sindacali che di servizio e di tutela, siamo abituati ad esercitare un pragmatismo attivo che si fa guidare soltanto dall’interesse per la gente che rappresentiamo. Il dato con cui fare i conti è però che difficilmente uno scenario politico diverso dall’attuale (indubbiamente, poco esaltante) porterebbe vantaggi ai ceti popolari e lavoratori, in patria e all’estero. Solo per fare un esempio, il più pungente perché riguarda gli emigrati più bisognosi di assistenza, nei cinque anni del governo precedente, le risorse destinate ad assistenza diretta e sussidi di indigenza ai connazionali in difficoltà nel mondo, erano addirittura inferiori a quelli attuali. E poiché l’amara esperienza insegna che “al peggio non c’è mai fine”…

Abbiamo usato, qualche riga più su, l’espressione “pragmatismo attivo” per qualificare l’iniziativa della Cisl e dell’Inas. Non si tratta di una formula astratta di accattivante sindacalese. Vuol dire invece che, partendo dall’analisi del contesto politico dato e dei suoi limiti, dobbiamo e vogliamo impegnare il governo che c’è a reperire maggiori risorse per la soluzione delle problematiche di interesse personale e collettivo delle nostre comunità all’estero: assistenza socio-sanitaria in primis, ma anche dossier più “elevati” come la promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo, passando anche per i capitoli, ugualmente essenziali, della formazione professionale o del rilancio della rete consolare. Come si vede: una particolare attenzione che poniamo agli anziani ma anche verso i giovani! E’ il percorso sul quale vogliamo camminare".

News ITALIA PRESS Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=1808

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29 Ottobre 2007

SEMINARIO CNE A NAPOLI

ON. NARDUCCI (PRES.COMITATO PARLA.ITAL.ESTERO CAMERA): "GRAVE ERRORE PUNTARE SOLO SULL'INTEGRAZIONE. RINNOVAMENTO PER AFFRONTARE LE SFIDE E PROIETTARE L'ASSOCIAZIONISMO NEL FUTURO"

L’on. Franco Narducci, intervenendo in veste di Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero al seminario organizzato a Napoli dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione, ha evidenziato le sfide che sta affrontando l’associazionismo italiano all’estero, sfide che non possono essere ignorate dalle istituzioni e dalle associazioni che dall’Italia si occupano da decenni della nostra straordinaria rete di presenze nel mondo.

“Credo che l’importanza della CNE, organismo che raggruppa le maggiori associazioni nazionali italiane e in particolare quelle a carattere regionalistico, imponga a tutti noi una riflessione ampia ha affermato Narducci - sullo stato di salute dell’associazionismo in emigrazione che, nel tempo, ha superato mille difficoltà ed ora deve fare i conti con la rapidità dei cambiamenti sociali e culturali che stiamo vivendo, ma anche con i passaggi generazionali che spesso mettono in moto un andamento di disgregazione e frammentazione”.

“Sarebbe un grave errore di valutazione - ha precisato il parlamentare - concentrare l’attenzione esclusivamente sull’integrazione, che in molte nazioni, non soltanto extraeuropee, è un processo oramai compiuto o in forte avanzamento. In Europa l’integrazione delle nostre comunità permane ancora difficoltosa in alcuni Länder tedeschi e parzialmente in Svizzera, soprattutto a livello scolastico e professionale, e dunque l’impegno della rete associazionistica in tale direzione non può ritenersi esaurito. In varie nazioni, invece, l’integrazione delle comunità italiane pone esigenze nuove di cui occorre farsi carico. Fortunatamente non mancano prospettive incoraggianti e di sicuro interesse, grazie soprattutto alle iniziative messe in campo dalle Regioni italiane in questi ultimi anni, caratterizzate soprattutto da elementi innovativi e discontinuità rispetto alla tradizione”. Ma accanto alle cose buone permangono anche i vecchi vizi delle istituzioni, soprattutto in termini di mancata valorizzazione delle consulte o nei particolarismi quando si tratta di attribuire risorse economiche.

Per ridare fiato e spinta alle associazioni operanti all’estero è stata presentata, primo firmatario l’on. Narducci, un DDL per modificare la Legge 383/2000 - Disciplina delle associazioni di promozione sociale, una pietra miliare per l’associazionismo italiano operante nel volontariato. “Riconoscendo, come generalmente viene fatto, che nonostante il quadro profondamente mutato non è venuto meno la funzione sociale e culturale dell’associazionismo all’estero – ha sottolineato Franco Narducci – bisogna estendere le possibilità date dalla 383 anche a quelle associazioni che dall’Italia si occupano da decenni dei nostri concittadini

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emigrati. E’ un diritto che accorda loro la Costituzione ed è una leva operativa per rafforzare la rete”.

Il nuovo volto dell’emigrazione italiana è soprattutto giovanile e qualificato. I nostri giovani vanno all’estero con buoni titoli di studio nella valigia e il flusso è in crescendo (dal 1996 al 2002 si stima che in media abbiano lasciato l’Italia 3'300 laureati annualmente). Un fenomeno senz’altro preoccupante, soprattutto perché l’investimento fatto dalle famiglie per lo studio dei loro figli è cospicuo. Ma i giovani emigrano grazie alle migliori opportunità d’impiego, frutto della mobilità transnazionale all’interno dell’Unione Europea, ma non solo vista la marcia inarrestabile della globalizzazione.

“L’Unione Europea- ha incalzato il parlamentare eletto all’estero - ha deciso finalmente di contrastare la “fuga “ dei nostri giovani ricercatori con il lancio della blue card in risposta alla green card americana. Inoltre, ha proclamato il 2007 anno della mobilità giovanile finanziando con 800 milioni di euro la creazione di apposite agenzie per l’occupazione giovanile. Un programma che l’Italia sta rendendo operativo seppur con qualche ombra”. Come creare l’opportunità d’incontro tra questi giovani in mobilità e la rete associazionistica italiana all’estero è un interrogativo stimolante e una scommessa al tempo stesso. “Occorre puntare sulle giovani generazioni italiane cresciute e affermatesi all’estero, ha sottolineato Narducci, più in sintonia, in termini di linguaggi e interessi culturali, con i loro coetanei in mobilità geografica. La Conferenza dei giovani italiani all’estero rappresenta una grande opportunità d’incontro, in tal senso, e a maggior ragione occorre una gestione democratica dell’intero processo, senza paternalismi istituzionali e senza pretese di “controllo” da parte dell’associazionismo. I giovani interessati hanno consapevolezza della posta in gioco e agiranno conseguentemente”.

In merito al dibattito sugli interventi di formazione professionale garantiti dal nuovo Bando, Narducci ha rimarcato che i notevoli investimenti economici fatti dall’Italia in tale settore devono essere considerati a ragione strumenti di politica estera e come tali fatti valere dal nostro Governo. Ma occorre anche dare un assetto sistemico agli interventi, in stretto rapporto con i mercati del lavoro dei Paesi ospitanti e con le autorità ad essi preposte. “E’ la via giusta, ha concluso Narducci, per generare un effetto virtuoso a vantaggio delle nostre comunità e del nostro Paese”.(29/10/2007-ITL/ITNET)

Fonte: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=877

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ASSOCIAZIONI CNE-GIULIANI (PRES.): "FRA I PROGETTI AVVIATI: CONCERTAZIONE CON I GIOVANI ITALIANI ALL'ESTERO. POSITIVA PROPOSTA O.NARDUCCI DI RIFORMA L.383"

"Grande partecipazione di associazioni e consulte dell’emigrazione delle regioni meridionali ieri al Seminario interregionale di Napoli promosso dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione." Lo sottolinea il Presidente della CNE, Rino Giuliani, in una nota sulla riunione tenuta ieri a Napoli dalla Consulta delle Associazioni Nazionali dell'Emigrazione. L’Assessore regionale all’emigrazione D’Amelio , i sen. Micheloni e l'on.Narducci rispettivamente presidenti dei due comitati parlamentari per gli italiani all’estero del Senato e della Camera dei deputati, Domenico Rodolfo vicepresidente del Consiglio dei pugliesi nel mondo e Simonetti presidente delle Consulta delle Basilicata, consultori delle regioni del sud, presidenti delle associazioni nazionali e regionali hanno fornito contributi importanti acquisiti di cui si terrà conto nella stesura in atto della piattaforma rivendicativa della CNE.

Verificare ipotesi di lavoro comune, promuovere, insieme, iniziative mirate al rafforzamento del tessuto associativo d’emigrazione era negli obiettivi affidati al seminario . Il confronto che si è aperto a partire dalla relazione del presidente Rino Giuliani, ha visto condivise le aspirazioni della CNE.

Dopo il seminario di Roma e dopo quello per le regioni del nord svoltosi a Bologna, la CNE sta delineando una vera e propria piattaforma “dal basso” con la quale intende aprire una fase nuova dell’associazionismo, di trasformazione positiva e di adeguamento alle trasformazioni in atto. L’azione intrapresa, per scelta, intende avvalersi della partecipazione la più ampia possibile. “Rifuggire dalle strumentalizzazioni delle esigenze reali dei nostri emigranti e riprendere insieme , come associazioni un cammino comune – ha detto Giuliani- è una condizione essenziale per toglier il “ piombo alle ali” che fortemente limita la possibilità di dare risposta a quanti rivendicano l’esigibilità dei diritti di cittadinanza” e l’apertura di una nuova fase del rapporto con le persone di origine italiana” Le associazioni come gli altri soggetti della rappresentanza – ha proseguito Giuliani- devono fare il loro percorso di rinnovamento ricercando al proprio interno energie e

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ragioni. Le associazioni hanno già aperto il proprio cantiere, la diversità straordinaria dei fini perseguiti rende l’idea di un tessuto vivo in continua trasformazione.

Le associazioni non vivono per realizzare il fine esclusivo di preservare la memoria anche se la stessa aiuta ad illuminare il futuro. E’ un artificio astratto disegnare come contrapposte associazioni e nuove generazioni.Ascoltare e comunicare con i giovani, non solo in emigrazione, è un esercizio non facile e carente – ha ricordato Giuliani- che noi sappiamo di dover svolgere per capire ed assumere nelle nostre associazioni le aspirazioni dei giovani integrati, l’idea di italianità che da loro emerge, le loro aspettative legate alla scoperta dell’Italia di oggi. Un tavolo di concertazione della CNE con i giovani italiani all’estero è uno dei prossimi obiettivi che verranno avviati. Le associazioni devono vedere riconosciuti ruolo e rappresentanza sia a livello nazionale che locale.

Il livello di insoddisfazione delle associazioni regionali per il funzionamento di molte consulte come anche per il livello del sostegno alle attività, le disattenzioni costanti che registriamo nei riguardi dell’associazionismo nazionale sono molto eloquenti.Infine, Giuliani sottolinea "E' un fatto positivo che la proposta del deputato Narducci (Riforma L.383)di estendere alle associazioni che operano all’estero quanto previsto per le associazioni di promozione sociale operanti in Italia abbia visto, in pochi giorni, l’adesione di un numero crescente di deputati di maggioranza e di opposizione (ad oggi 16). Il riconoscimento è una rivendicazione da tempo avanzata dalla CNE che oggi perviene alla discussione parlamentare.

Come CNE chiediamo venga consentito un iter di discussione celere nella sola commissione affari sociali."(30/10/2007-ITL/ITNET)

Fonte : http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=888

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Fonte : http://www.lagenteditalia.com/Giornali/30102007.pdf

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30 Ottobre 2007

Fonte : http://www.litaliano.it/archivio07/ott31.pdf

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 205 Anno XIV,

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Narducci al seminario CNE parla di associazionismo e mobilita' dei cervelli

Roma-Napoli - L’Onorevole Franco Narducci, parlamentare eletto sulla Circoscrizione Estero, ripartizione Europa, intervenendo in veste di Presidente del Comitato parlamentare sugli italiani all’estero, al seminario organizzato a Napoli dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione, ha evidenziato le sfide che sta affrontando l’associazionismo italiano all’estero, "sfide che non possono essere ignorate dalle istituzioni e dalle associazioni che dall’Italia si occupano da decenni della nostra straordinaria rete di presenze nel mondo" ha affermato Narducci.

"Credo che l’importanza della CNE, organismo che raggruppa le maggiori associazioni nazionali italiane e in particolare quelle a carattere regionalistico, imponga a tutti noi una riflessione ampia" ha affermato Narducci "sullo stato di salute dell’associazionismo in emigrazione che, nel tempo, ha superato mille difficoltà ed ora

deve fare i conti con la rapidità dei cambiamenti sociali e culturali che stiamo vivendo, ma anche con i passaggi generazionali che spesso mettono in moto un andamento di disgregazione e frammentazione".

Sarebbe un grave errore di valutazione, ha sostenuto il parlamentare "concentrare l’attenzione esclusivamente sull’integrazione, che in molte nazioni, non soltanto extraeuropee, è un processo oramai compiuto o in forte avanzamento. In Europa l’integrazione delle nostre comunità permane ancora difficoltosa in alcuni Länder tedeschi e parzialmente in Svizzera, soprattutto a livello scolastico e professionale, e dunque l’impegno della rete associazionistica in tale direzione non può ritenersi esaurito. In varie nazioni, invece, l’integrazione delle comunità italiane pone esigenze nuove di cui occorre farsi carico. Fortunatamente non mancano prospettive incoraggianti e di sicuro interesse, grazie soprattutto alle iniziative messe in campo dalle Regioni italiane in questi ultimi anni, caratterizzate soprattutto da elementi innovativi e discontinuità rispetto alla tradizione". Accanto alle cose buone permangono anche i vecchi vizi delle istituzioni, soprattutto in termini di mancata valorizzazione delle consulte o nei particolarismi quando si tratta di attribuire risorse economiche. Per ridare fiato e spinta alle associazioni operanti all’estero è stata presentata, primo firmatario

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l’Onorevole Narducci, un DDL per modificare la Legge 383/2000 - Disciplina delle associazioni di promozione sociale, una pietra miliare per l’associazionismo italiano operante nel volontariato. "Riconoscendo, come generalmente viene fatto, che nonostante il quadro profondamente mutato non è venuto meno la funzione sociale e culturale dell’associazionismo all’estero" ha sottolineato Franco Narducci "bisogna estendere le possibilità date dalla 383 anche a quelle associazioni che dall’Italia si occupano da decenni dei nostri concittadini emigrati. E’ un diritto che accorda loro la Costituzione ed è una leva operativa per rafforzare la rete".

Il nuovo volto dell’emigrazione italiana è soprattutto giovanile e qualificato. I giovani italiani vanno all’estero con buoni titoli di studio nella valigia e il flusso è in crescendo (dal 1996 al 2002 si stima che in media abbiano lasciato l’Italia 3.300 laureati annualmente). Un fenomeno preoccupante, secondo il parlamentare "soprattutto perché l’investimento fatto dalle famiglie per lo studio dei loro figli è cospicuo. Ma i giovani emigrano grazie alle migliori opportunità d’impiego, frutto della mobilità transnazionale all’interno dell’Unione Europea, ma non solo vista la marcia inarrestabile della globalizzazione". L’Unione Europea, ha incalzato il parlamentare "ha deciso finalmente di contrastare la 'fuga' dei nostri giovani ricercatori con il lancio della blue card in risposta alla green card americana. Inoltre, ha proclamato il 2007 anno della mobilità giovanile finanziando con 800 milioni di euro la creazione di apposite agenzie per l’occupazione giovanile. Un programma che l’Italia sta rendendo operativo seppur con qualche ombra".

Come creare l’opportunità d’incontro tra questi giovani in mobilità e la rete associazionistica italiana all’estero è un interrogativo stimolante e una scommessa al tempo stesso. "Occorre puntare sulle giovani generazioni italiane cresciute e affermatesi all’estero, ha sottolineato Narducci, più in sintonia, in termini di linguaggi e interessi culturali, con i loro coetanei in mobilità geografica. La Conferenza dei giovani italiani all’estero rappresenta una grande opportunità d’incontro, in tal senso, e a maggior ragione occorre una gestione democratica dell’intero processo, senza paternalismi istituzionali e senza pretese di 'controllo' da parte dell’associazionismo. I giovani interessati hanno consapevolezza della posta in gioco e agiranno conseguentemente". In merito al dibattito sugli interventi di formazione professionale garantiti dal nuovo Bando, l'Onorevole Narducci ha rimarcato che i notevoli investimenti economici fatti dall’Italia in tale settore devono essere considerati a ragione strumenti di politica estera e come tali fatti valere dal nostro Governo. Ma occorre anche dare un assetto sistemico agli interventi, in stretto rapporto con i mercati del lavoro dei Paesi ospitanti e con le autorità ad essi preposte. “E’ la via giusta, ha concluso Narducci, per generare un effetto virtuoso a vantaggio delle nostre comunità e del nostro Paese” ha concluso l'Onorevole Franco Narducci.

News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=1870&titolo=Narducci%20al%20seminario%20CNE%20parla%20di%20associazionismo%20e%20mobilita

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 205 Anno XIV,

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CNE bilancio positivo del seminario di Napoli

Napoli - Grande partecipazione di associazioni e consulte dell’emigrazione delle regioni meridionali ieri al Seminario interregionale di Napoli promosso dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione (CNE).

L’Assessore regionale all’emigrazione D’Amelio, il Senatore Claudio Micheloni e l'Onorevole Franco Narducci Presidenti dei due comitati parlamentari per gli italiani all’estero, Rodolfo vicepresidente del Consiglio dei pugliesi nel mondo e Simonetti presidente delle Consulta delle Basilicata, consultori delle regioni del sud, presidenti delle associazioni nazionali e regionali hanno fornito contributi importanti acquisiti di cui si terrà conto nella stesura in atto della piattaforma rivendicativa della CNE. Verificare ipotesi di lavoro comune, promuovere, insieme, iniziative mirate al rafforzamento del tessuto associativo d’emigrazione era negli obiettivi affidati al seminario .

Il confronto che si è aperto a partire dalla relazione del Presidente Rino Giuliani, ha visto condivise le aspirazioni della CNE.

Dopo il seminario di Roma e dopo quello per le regioni del nord svoltosi a Bologna, la CNE sta delineando una vera e propria piattaforma “dal basso” con la quale intende aprire una fase nuova dell’associazionismo, di trasformazione positiva e di adeguamento alle trasformazioni in atto. L’azione intrapresa, per scelta, intende avvalersi della partecipazione la più ampia possibile. “Rifuggire dalle strumentalizzazioni delle esigenze reali dei nostri emigranti e riprendere insieme , come associazioni un cammino comune" ha detto Giuliani "è una condizione essenziale per toglier il “ piombo alle ali” che fortemente limita la possibilità di dare risposta a quanti rivendicano l’esigibilità dei diritti di cittadinanza” e l’apertura di una nuova fase del rapporto con le persone di origine italiana"

Le associazioni come gli altri soggetti della rappresentanza, ha proseguito Giuliani "devono fare il loro percorso di rinnovamento ricercando al proprio interno energie e ragioni. Le associazioni hanno già aperto il proprio cantiere, la diversità straordinaria dei fini perseguiti rende l’idea di un tessuto vivo in continua trasformazione. Le associazioni non vivono per realizzare il fine esclusivo di preservare la memoria anche se la stessa aiuta ad illuminare il futuro. E’ un artificio astratto disegnare come contrapposte associazioni e nuove generazioni. Ascoltare e comunicare con i giovani, non solo in emigrazione, è un esercizio non facile e carente che noi sappiamo di dover svolgere per capire ed assumere nelle nostre associazioni le aspirazioni dei giovani integrati, l’idea di italianità che da loro emerge, le loro aspettative legate alla scoperta dell’Italia di oggi".

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Un tavolo di concertazione della CNE con i giovani italiani all’estero è uno dei prossimi obiettivi che verranno avviati.

"Le associazioni devono vedere riconosciuti ruolo e rappresentanza sia a livello nazionale che locale. Il livello di insoddisfazione delle associazioni regionali per il funzionamento di molte consulte come anche per il livello del sostegno alle attività, le disattenzioni costanti che registriamo nei riguardi dell’associazionismo nazionale sono molto eloquenti. E un fatto positivo che la proposta del deputato Narducci di estendere alle associazioni che operano all’estero quanto previsto per le associazioni di promozione sociale operanti in Italia abbia visto, in pochi giorni, l’adesione di un numero crescente di deputati di maggioranza e di opposizione (ad oggi 16). Il riconoscimento è una rivendicazione da tempo avanzata dalla CNE che oggi perviene alla discussione parlamentare. Come CNE chiediamo venga consentito un iter di discussione celere nella sola commissione affari sociali" ha concluso Giuliani.

News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=1882&titolo=CNE%20bilancio%20positivo%20del%20seminario%20di%20Napoli

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SERVIZI DEL GIORNO 30 Ottobre 2007 ore 13.15 Italiani nel Mondo DA VENERDÌ A MAR DEL PLATA IL I CONGRESSO INTERNAZIONALE DEI GIOVANI ABRUZZESI NEL MONDO PROMOSSO DAL CRAM PESCARA\ aise\ - Si svolgerà all’Hotel Riviera di Mar del Plata (Argentina), dal 2 al 4 novembre prossimi, il primo Congresso internazionale dei Giovani abruzzesi nel mondo, organizzato dal Cram Regione Abruzzo e dalla Fedamo, la Federazione delle associazioni abruzzesi del Paese sudamericano a più alta percentuale (50%) di italiani emigrati o discendenti. Sono una trentina i giovani delegati al Congresso, provenienti da tutti i paesi del mondo dove ci sono Associazioni di abruzzesi iscritte all’Albo regionale: Algeria, Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Sudafrica, Stati Uniti, Svizzera, Uruguay e Venezuela. A questi si aggiunge il Paraguay, paese dove è costituente l’associazione di nostro corregionali, rappresentato dal giovane medico Jesus De Palacios Fantilli. Fra i giovani delegati anche quelli che compongono il Cram (Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo): gli organizzatori Fabio Marraffini (Argentina) e Nadia Mecoli (Australia) e i colleghi Angela Di Benedetto (Canada), Marco Cesare D’Aristotile (Stati Uniti), Marcello D’Emilio (Svizzera) e Ana Maria Michelangelo (Venezuela), vicepresidente del Cram. La giornata di apertura si aprirà con i saluti di Donato Di Matteo, presidente del Cram, Giuseppe Tagliente, consigliere regionale e componente il Cram, e delle altre autorità presenti al Congresso: l’onorevole Giuseppe Angeli, deputato italo-argentino di origini abruzzesi eletto in Sud America, il console Stefano Panicaldo, i consiglieri comunali di Mar del Plata Cristina Coria e Fernando Rizzi e il presidente del locale Comites, Raffaele Vitello. Gli obiettivi che i giovani abruzzesi si pongono con questo Congresso - voluto da Di Matteo, che sin dal primo momento della sua presidenza punta sui giovani affinché le politiche della Regione Abruzzo verso le nostre comunità all’estero abbiano futuro – sono, leggendo l’ordine del giorno dei lavori, quello di formare i leader in grado di creare e mantenere una vitale comunità abruzzese nel mondo; sviluppare una maggiore coscienza di ciò che significa essere un abruzzese di seconda o terza generazione in un contesto di globalizzazione e differenze socio-economiche; sviluppare solidarietà tra giovani abruzzesi, e soprattutto promuovere l’uso dell’italiano, lingua che molti giovani discendenti parlano poco o niente e che, invece, è fondamentale, spiega il Presidente del Cram "per mantenere vivo il legame dei figli e nipoti dei nostri emigrati con le loro radici". Alle 15 della prima giornata di lavori, infatti, ci sarà il dibattito su "Che significa essere un abruzzese di seconda o terza generazione in un contesto di globalizzazione e differenze socio-economiche?". Il prossimo Congresso dei giovani abruzzesi si terrà l’anno prossimo in Canada. Di Matteo e Tagliente, da oggi fino al 1° novembre, faranno tappa anche a Rosario, su invito dell’onorevole Angeli, per una visita alla nutrita comunità di abruzzesi della città argentina e incontri con il locale Comites e Consolato generale e visita alla Scuola bi-culturale "Edmondo De Amicis" presieduta da Angeli. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=48963

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SERVIZI DEL GIORNO 30 Ottobre 2007 ore 12.43 Italiani nel Mondo HA ORIGINI ITALIANE IL NEO ELETTO GOVERNATORE DELLA PROVINCIA DI CORDOBA: LE CONGRATULAZIONI DELL’IIFS PALERMO\ aise\ - Ha origini italiane, parmigiane per l’esattezza, il nuovo Governatore della Provincia argentina di Cordoba, Juan Schiaretti cui il Presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi, Luciano Luciani, ha inviato un messaggio di auguri in cui non manca di ricordare i rapporti tra le regioni italiane e la provincia argentina. "Mi pregio complimentarmi vivamente per la Sua recente elezione a Governatore della Provincia di Cordoba", scrive Luciani che ricorda: "L’Istituto Italiano Fernando Santi, come Le è noto, da oltre 10 anni intrattiene rapporti con le Istituzioni italiane e argentine della Provincia di Cordoba e con le consistenti comunità di origine italiana residenti. Sono certo che, in coerenza al ruolo e alle attività svolte in passato come Amministratore della Provincia di Cordoba, saprà ora imprimere una svolta nelle relazioni tra l’Italia e la Provincia di Cordoba. L’Istituto da me rappresentato – conclude Luciani - non farà mancare il proprio contributo". Come detto, è intenzione dell'Istituto promuovere incontri tra le Regioni italiane e la Provincia di Cordoba, ma non solo. In particolare, una rappresentanza di operatori economici di Parma nella seconda decade di novembre sarà prima a Cordoba e poi Buenos Aires per una serie di incontri per spostarsi poi a Mar del Plata e, insieme alla rappresentanza dell'Istituto, nel Brasile del Sud. (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it:80/Aise.asp?News=48959

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SERVIZI DEL GIORNO 30 Ottobre 2007 ore 10.52 Italiani nel Mondo SEMINARIO CNE A NAPOLI/ GIULIANI: RINNOVAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI E SPAZIO AI GIOVANI NAPOLI\ aise\ - Grande partecipazione di associazioni e consulte dell’emigrazione delle regioni meridionali ieri al Seminario interregionale di Napoli promosso dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione. L’Assessore regionale all’emigrazione D’Amelio, il senatore Micheloni e l’onorevole Narducci presidenti dei due comitati parlamentari per gli italiani all’estero, Rodolfo vicepresidente del Consiglio dei pugliesi nel mondo e Simonetti presidente delle Consulta delle Basilicata, consultori delle regioni del sud, presidenti delle associazioni nazionali e regionali hanno fornito contributi importanti acquisiti di cui si terrà conto nella stesura in atto della piattaforma rivendicativa della CNE. Verificare ipotesi di lavoro comune, promuovere, insieme, iniziative mirate al rafforzamento del tessuto associativo d’emigrazione erano gli obiettivi affidati al seminario. Il confronto, che si è aperto a partire dalla relazione del presidente Rino Giuliani, ha visto condivise le aspirazioni della CNE. Dopo il seminario di Roma e quello per le regioni del nord svoltosi a Bologna, la CNE sta delineando una vera e propria piattaforma "dal basso" con la quale intende aprire una fase nuova dell’associazionismo, di trasformazione positiva e di adeguamento alle trasformazioni in atto. L’azione intrapresa, per scelta, intende avvalersi della partecipazione la più ampia possibile. "Rifuggire dalle strumentalizzazioni delle esigenze reali dei nostri emigranti e riprendere insieme, come associazioni un cammino comune – ha detto Giuliani- è una condizione essenziale per toglier il "piombo alle ali" che fortemente limita la possibilità di dare risposta a quanti rivendicano l’esigibilità dei diritti di cittadinanza e l’apertura di una nuova fase del rapporto con le persone di origine italiana". "Le associazioni come gli altri soggetti della rappresentanza – ha proseguito Giuliani - devono fare il loro percorso di rinnovamento ricercando al proprio interno energie e ragioni. Le associazioni hanno già aperto il proprio cantiere, la diversità straordinaria dei fini perseguiti rende l’idea di un tessuto vivo in continua trasformazione. Le associazioni – ha proseguito - non vivono per realizzare il fine esclusivo di preservare la memoria anche se la stessa aiuta ad illuminare il futuro". Per Giuliani "è un artificio astratto disegnare come contrapposte associazioni e nuove generazioni. Ascoltare e comunicare con i giovani, non solo in emigrazione, è un esercizio non facile e carente – ha ricordato - che noi sappiamo di dover svolgere per capire ed assumere nelle nostre associazioni le aspirazioni dei giovani integrati, l’idea di italianità che da loro emerge, le loro aspettative legate alla scoperta dell’Italia di oggi. Un tavolo di concertazione della CNE con i giovani italiani all’estero è uno dei prossimi obiettivi che verranno avviati". "Le associazioni – ha detto ancora il Presidente della CNE - devono vedere riconosciuti ruolo e rappresentanza sia a livello nazionale che locale. Il livello di insoddisfazione delle associazioni regionali per il funzionamento di molte consulte come anche per il livello del sostegno alle attività, le disattenzioni costanti che registriamo nei riguardi dell’associazionismo nazionale sono molto eloquenti". Quanto alla proposta di legge presentata da Narducci per estendere alle associazioni che operano all’estero quanto previsto per le associazioni di promozione sociale operanti in Italia, per Giuliani "è un fatto importante che abbia visto, in pochi giorni, l’adesione di un numero crescente di deputati di maggioranza e di opposizione (ad oggi 16). Il riconoscimento – ha ricordato Giuliani - è una rivendicazione da tempo avanzata dalla CNE che oggi perviene alla discussione parlamentare. Come CNE – ha concluso - chiediamo venga consentito un iter di discussione celere nella sola commissione affari sociali". (aise) Fonte : http://www.agenziaaise.it/Aise.asp?News=489

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31 Ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA DELLA CNE SUL SEMINARIO DI NAPOLI.

Grande partecipazione di associazioni e consulte dell'emigrazione delle regioni meridionali ieri al Seminario interregionale di Napoli promosso dalla Consulta Nazionale dell'Emigrazione.

L'Assessore regionale all'emigrazione D'Amelio , Micheloni e Narducci presidenti dei due comitati parlamentari per gli italiani all'estero, Rodolfo vicepresidente del Consiglio dei pugliesi nel mondo e Simonetti presidente delle Consulta delle Basilicata, consultori delle regioni del sud, presidenti delle associazioni nazionali e regionali hanno fornito contributi importanti acquisiti di cui si terrà conto nella stesura in atto della piattaforma rivendicativa della CNE.

Verificare ipotesi di lavoro comune, promuovere, insieme, iniziative mirate al rafforzamento del tessuto associativo d'emigrazione era negli obiettivi affidati al seminario .Il confronto che si è aperto a partire dalla relazione del presidente Rino Giuliani, ha visto condivise le aspirazioni della CNE.

Dopo il seminario di Roma e dopo quello per le regioni del nord svoltosi a Bologna, la CNE sta delineando una vera e propria piattaforma "dal basso" con la quale intende aprire una fase nuova dell'associazionismo, di trasformazione positiva e di adeguamento alle trasformazioni in atto.

L'azione intrapresa, per scelta, intende avvalersi della partecipazione la più ampia possibile. "Rifuggire dalle strumentalizzazioni delle esigenze reali dei nostri emigranti e riprendere insieme , come associazioni un cammino comune - ha detto Giuliani- è una condizione essenziale per toglier il " piombo alle ali" che fortemente limita la possibilità di dare risposta a quanti rivendicano l'esigibilità dei diritti di cittadinanza" e l'apertura di una nuova fase del rapporto con le persone di origine italiana"Le associazioni come gli altri soggetti della rappresentanza - ha proseguito Giuliani- devono fare il loro percorso di rinnovamento ricercando al proprio interno energie e ragioni.Le associazioni hanno già aperto il proprio cantiere, la diversità straordinaria dei fini perseguiti rende l'idea di un tessuto vivo in continua trasformazione. Le associazioni non vivono per realizzare il fine esclusivo di preservare la memoria anche se la stessa aiuta ad illuminare il futuro.E' un artificio astratto disegnare come contrapposte associazioni e nuove generazioni.Ascoltare e comunicare con i giovani, non solo in emigrazione, è un esercizio non facile e carente - ha ricordato Giuliani- che noi sappiamo di dover svolgere per capire ed assumere nelle nostre associazioni le aspirazioni dei giovani integrati, l'idea di italianità che da loro emerge, le loro aspettative legate alla scoperta dell'Italia di oggi.Un tavolo di concertazione della CNE con i giovani italiani all'estero è uno dei prossimi obiettivi che verranno avviati.Le associazioni devono vedere riconosciuti ruolo e rappresentanza sia a livello nazionale che locale.Il livello di insoddisfazione delle associazioni regionali per il funzionamento di molte consulte come anche per il livello del sostegno alle attività, le disattenzioni costanti che registriamo nei riguardi dell'associazionismo nazionale sono molto eloquenti.E un fatto positivo che la proposta del deputato Narducci di estendere alle associazioni che operano all'estero quanto previsto per le associazioni di promozione sociale operanti in Italia abbia visto, in pochi giorni, l'adesione di un numero crescente di deputati di maggioranza e di opposizione (ad oggi 16).Il riconoscimento è una rivendicazione da tempo avanzata dalla CNE che oggi perviene alla discussione parlamentare.

Come CNE chiediamo venga consentito un iter di discussione celere nella sola commissione affari sociali.

Fonte : http://www.consultanazionaleemigrazione.it/cm_page.asp

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INFORM - N. 203 - 31 ottobre 2007

ITALIANI ALL’ESTERO

Missione di Danieli in Sud Africa

Incontri con le autorità governative, i rappresentanti dei Comites e del Cgie, gli esponenti del mondo imprenditoriale e le collettività italiane

ROMA - Inizia domani la missione del Vice Ministro agli Affari Esteri, Sen. Franco Danieli nella Repubblica sudafricana, il paese dell’Africa sub-sahariana dove vive la comunità italiana più consistente. La visita, che si inserisce in un clima di rilancio delle relazioni bilaterali tra i due paesi, prevede una serie di incontri con le autorità governative locali, i rappresentanti dei Comites e del Cgie, gli esponenti del mondo imprenditoriale e le collettività italiane.

Il Vice Ministro a Pretoria incontrerà il Vice Ministro degli Esteri, Sue Van Der Merwe con la quale discuterà del progressivo sviluppo dei rapporti politici, economici e culturali tra i due paesi. Alla rappresentante del governo sudafricano il Vice ministro esprimerà la preoccupazione dei nostri connazionali per la diffusione della criminalità e la disponibilità del governo italiano ad ogni iniziativa di cooperazione che dovesse essere richiesta nel campo della prevenzione.

A Johannesburg Danieli visiterà il Club Italiano e incontrerà alcuni esponenti dalla Hip Alliance (Hellenic-Italian-Portuguese), l’associazione che coinvolge le tre minoranze etniche di origine europea più presenti nel paese e che si prefigge di mantenere un continuo dialogo con l’ANC e il governo sudafricano promuovendo progetti a carattere sociale che coinvolgano di volta in volta le comunità appartenenti all’alleanza.

Il 4 novembre il Vice ministro parteciperà all’annuale cerimonia commemorativa che si terrà presso il cimitero militare italiano di Zonderwater per ricordare i 252 militari italiani che morirono durante la prigionia nel campo di internamento di Zonderwater. A seguire la visita del museo che sorge nell’area del cimitero, ricco di testimonianze della vita del campo ed opere realizzate dai prigionieri di guerra

Nelle città di Pretoria, Johannesburg e Cape Town il vice ministro Danieli avrà numerose occasioni di incontro con le nostre collettività residenti in Sudafrica. A Cape Town incontrerà anche il Direttivo Camera di Commercio italo-sudafricana. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n20301.htm

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INFORM - N. 203 - 31 ottobre 2007

ITALIANI ALL’ESTERO

Antonella Rebuzzi (FI): Se non ci fossero le testate "dedicate", gli italiani nel mondo sarebbero tagliati fuori da qualsiasi notizia

ROMA - “L'informazione italiana nel mondo ha bisogno che l'Italia faccia uno sforzo in più. I piccoli editori non riescono ad andare avanti, nonostante l'impegno che mettono nel loro lavoro. Per i giornali in Italia vengono spesi decine di milioni di euro, mentre i giornali italiani nel mondo soffrono per la mancanza di contributi” - afferma Antonella Rebuzzi, deputata di Forza Italia eletta in Europa.

Proprio oltre confine - prosegue Rebuzzi - è invece necessario investire di più, perchè è all'estero che l'Italia deve guardare, soprattutto per quanto riguarda l'informazione.

I nostri connazionali sparsi per il globo hanno grandissime difficoltà a mantenersi informati, e se non ci fossero le testate "dedicate", gli italiani nel mondo sarebbero tagliati fuori da qualsiasi notizia.

In Italia, infatti, nessuno parla di italiani all'estero. Se questo è comprensibile da una parte (gli italiani nel mondo non "vendono") è vergognoso dall'altra, visto che esistono tanti italiani oltre confine che leggono i giornali nazionali sul web.

Internet, appunto: lo strumento che più di tutti gli altri permette a noi che viviamo lontani dall'Italia di essere vicini alla politica italiana, all'attualità, alla cronaca; è proprio il web che consente a noi residenti all'estero di immaginare un mondo più piccolo, e un' Italia più vicina. Se non ci fossero poi certe agenzie online, che dedicano ogni giorno il loro lavoro agli italiani di tutto il mondo, vorrei proprio sapere come gli italiani all'estero potrebbero informarsi riguardo tutto ciò che li riguarda.

Perciò, e ci piace dirlo ora, qualche giorno prima del convegno dei Piccoli Editori alla Camera, si dia più spazio all'informazione italiana nel mondo, si trovino risorse, si mostri più impegno da parte dello Stato e del Governo, verso quelli che sono i canali di informazione indipendente nel mondo: i nostri giornali. Anche quelli del web - precisa la deputata azzurra - perchè siamo nel terzo millennio, e, come ha avuto già modo di dire il collega Massimo Romagnoli, il futuro dell'informazione è internet. (Inform)

Fonte : http://www.mclink.it/com/inform/art/07n20315.htm

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 206 Anno XIV,

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Bartolo Ciccardini racconta il IX Congresso Mondiale di Ciao Italia

"Il problema politico piu' urgente e' la riedizione della Insegna del Ristorante Italiano"

Roma - Si aprirà il prossimo martedì 5 novembre, a Roma, e proseguirà fino al 7, il IX Congresso Mondiale di Ciao Italia, l'Associazione che raggruppa e rappresenta la rete mondiale dei ristoranti italiani. L’Onorevole Bartolo Ciccardini, fondatore e Presidente mondo di Ciao Italia, dopo non poche resistenze, ha deciso di raccontare questo che rappresenta un Congresso per molti versi storico dell’Associazione, con un

grande ritorno in scena dopo qualche tempo di ‘basso profilo’. Onorevole Ciccardini, allora siamo arrivati al IX° Congresso di Ciao Italia! Cosa rappresenta per voi?

E’ un Congresso importante. Mi lasci ricordare che, dopo il I° Congresso della fondazione a Roma, che registrò l’esplosione di idee e di programmi che dette vita all’Associazione, abbiamo avuto sempre tappe molto significative. Voglio ricordarne due: il Congresso di Milano dell’86, in cui decidemmo di dedicarci ai corsi per migliorare la professionalità dei nostri soci e quello di Palermo, in cui lanciammo il nostro sito e la comunicazione in rete con i siti dei nostri ristoranti. A Bari, due anni fa, ponemmo il problema politico della trasformazione della rete dei ristoranti come futura rete di distribuzione, che manca all’Italia. Una lunga strada, come vede.

Ed ora cosa vi proponete?

Il problema politico più urgente è la riedizione della Insegna del Ristorante Italiano. Abbiamo avuto l’inizio di questo riconoscimento nel 1995 ed in sei anni abbiamo selezionato i migliori 300 ristoranti italiani nel mondo. Poi l’Insegna istituita dal Ministero dell’Agricoltura fu sospesa per sostituirla con una Certificazione da affidare a società private. La cosa non ha funzionato, e da sei anni non ci sono più certificati o marchi o segnali atti a riconoscere i veri ristoranti italiani ed a difenderli da quelli falsi. Chiediamo che il Ministero dell’Agricoltura ritorni a fare una Insegna certa, seria e verificabile. Ci aspettiamo in Congresso una buona notizia.

E se la faceste voi?

Abbiamo minacciato di farla, è vero. Ma sappiamo anche che sarebbe più autorevole, più efficace e più rispettosa della dignità di questi imprenditori, un’Insegna patrocinata dal Ministero dell’Agricoltura o dagli

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Istituti Italiani di Cultura all’Estero. Ma se non ci fosse altra soluzione, la faremmo noi. Perché gli Istituti di Cultura Italiani all’Estero?

Il Vice Ministro agli Esteri, Ugo Intini, che ha la delega per questo settore, mi ha manifestato il grande interesse che gli Istituti avrebbero a inserire nei programmi della cultura italiana da difendere e da promuovere, anche quel grande aspetto della civiltà italiana che è la tavola ed il cibo. Purtroppo, c’è una guerra di competenze. Agli Esteri aspettano che sia l’Agricoltura a muoversi. In altri tempi l’amministrazione degli Esteri aveva una tale considerazione di sé che non avrebbero permesso a nessuno di occuparsi di un fenomeno così importante, come la diffusione della cucina italiana, in tutti i paesi del mondo. Per quello che ci riguarda, noi ci sogniamo che in tutti gli Istituti di Cultura all’estero si possa fare, ad esempio una dotta presentazione dei vini dell’annata, con storia, geografia. E magari affidare la parte professorale a Gerardo Bianco, che oltre ad essere un importante leader in Parlamento, è anche uno studioso che ha approfondito il tema del significato del vino in Italia nelle opere di Virgilio e Orazio. Non credi che sarebbe interessante?

Quali saranno i contributi al Congresso?

Sarà un Congresso ricchissimo di contributi. Antonella Rebuzzi, importatrice di prodotti italiani in Russia, a capo di una catena di Ristoranti a Mosca e Senatrice Italiana, eletta nel collegio estero Europa, parlerà della sua esperienza e del disegno di legge che ha presentato per realizzare un riconoscimento dei ristoranti italiani. Con lei parlerà sullo stesso tema, il Senatore Pollastri, che è anche Presidente dell’Assocamere Estero e valido rappresentante degli imprenditori della Ristorazione di San Paolo nel Brasile. L’onorevole Egidio Pedrini parlerà della fondazione di un gruppo di Parlamentari amici di Ciao Italia. Il Capo Dipartimento delle Politiche di sviluppo del Ministero delle Politiche agricole e Forestali, Dottor Giuseppe Ambrosio, parlerà sui programmi del Ministero. Attendiamo anche novità dalla relazione del Presidente di Buonitalia, Emilio De Piazza, perché pare che le difficoltà burocratiche di quella S.pA. si siano sbloccate. De Piazza ha una bellissima idea di utilizzare per la promozione: il metodo Zagat. Ed avrà tutti i nostri auguri.

Mi sembra un programma nutrito. Non avete incontri istituzionali?

Intanto terremo la seduta inaugurale in una sala del Parlamento, la sala del Cenacolo in Via Valdina, e saremo ricevuti in forma ufficiale dal Presidente della camera, Onorevole Fausto Bertinotti, che ci conosce da tempo. Ma il secondo giorno avremo l’udienza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E’ il quinto Presidente che ci riceve in udienza solenne: ci ha battezzato Pertini, ci ha incoraggiato con le sue battute inimitabili Cossiga (senza prenderci mai a picconate!), ci ha trattato con grande considerazione Scalfaro, (che quando andava aal’estero ci segnalava Ristoranti italiani meritevoli della Insegna). Infine Ciampi.ci ha perfino fatto una lezione di economia Da Napolitano che è il più meridionale dei Presidenti che abbiamo conosciuto ci aspettiamo un forte stimolo per i grandi successi che i prodotti, e specialmente i vini del Meridione, stanno riportando in tutto il mondo con la promozione dei Ristoratori Italiani. Non è un Congresso troppo austero?

Ci mancherebbe solo questo. Ti basti sapere che dopo la parte istituzionale faremo una giornata di lavoro in una vigna romana dei Castelli, in una grande sala che è costruita addirittura proprio sopra un’antica cantina romana del periodo repubblicano ( di Roma antica non nostro). Siamo ospiti del nostro Vice Presidente, Onorevole Giulio Santarelli, grande creatore di vini e presso di lui faremo una vera sessione congressuale che abbraccerà tutti i generi: sarà politica, con le relazioni dei presidenti delle sezioni di Ciao Italia, sarà musicale; sarà culturale, con le indicazioni di Luigi Cremona, il più grande critico di gastronomia italiano. Presenteremo addirittura il libro sulla storia di Ciao Italia. E per concludere in bellezza, il giorno dopo, partiremo alla scoperta dei vini del Sud. Andremo a parlare di storia, con i Feudi di San Gregorio ed inaugureremo con grande autorità il primo spumante del Meridione, il Dubl. Farete il Congresso in cantina?

Ma quella dei Feudi di San Gregorio è una cantina speciale, dove c’è una sala di riunione, dove si trasmette musica antica, dove c’è una biblioteca ed un presepio napoletano verace. E’ il luogo ideale per

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parlare della rete di distribuzione all’estero. Per di più , ai Feudi c’è uno dei grandi Ristoranti emergenti del Sud , il Merennà , dove lo chef Paolo Barale farà ai nostri soci una lectio magistralis:” Antiche ricette della tradizione,tradotte in linguaggio post-moderno”. Prevedo che sarà una lezione gustosa.

Ma quando parla il Presidente Ciccardini?

Parlerò solo alla presenza del Presidente Napoletano. Saro molto breve e questo basterà.

Maria Margherita Peracchino/News ITALIA PRESS Fonte : : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=1919&titolo=Bartolo%20Ciccardini%20racconta%20il%20IX%20Congresso%20Mondiale%20di%20Ciao%20Italia

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SERVIZI DEL GIORNO 31 Ottobre 2007 ore 18.15 Italiani nel Mondo DALL’ON. ROMAGNOLI (FI) UN DDL SULL’EDITORIA: IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE ROMA\ aise\ - Lo scorso 29 ottobre Massimo Romagnoli, deputato di Forza Italia eletto in Europa, ha presentato un progetto di legge sull’editoria incentrato sulla valorizzazione delle testate telematiche e su quelle rivolte agli italiani all’estero. La legge e le norme presentate nel ddl, si legge nella nota diramata oggi da Romagnoli, tengono conto della nuova situazione che si è venuta a creare in questo settore, in modo particolare riferito allo sviluppo del web, e della rete telematica in generale, e prevede una più equa distribuzione delle risorse del settore. Gli emendamenti preposti, inoltre, tengono in particolar modo presente il cambiamento della nuova comunicazione,favorendo in primis la nascita dei vari giornali on line, in modo specifico di quelli che hanno un legame con la comunità italiana nel mondo Altra novità prevista dal disegno di legge riguarda l’erogatore di fondi: non più la Presidenza del Consiglio, ma un comitato paritetico tra maggioranza e opposizione istituito nelle commissioni Cultura di Camera e Senato. "Con questa revisione della legge – commenta Romagnoli - si vuole riportare la discussione nelle aule parlamentare, luogo deputato finalmente a regolare l’intera materia". Questo il testo del ddl. "Art. 1 1. Per "prodotto editoriale" ai fini della presente legge, si intende in modo rilevante: supporto informatico ed elettronico, quali i giornali pubblicati on-line. Art. 2 (Disposizioni sulla proprietà delle imprese editrici ed in materia di trasparenza) L’art.1 della legge 5 agosto 1981, n.416 e sue successive modifiche, restano inalterati nei seguenti comma a) b) c) d) comma 3.- Il prodotto editoriale diffuso al pubblico con regolare periodicità e contraddistinto da una testata, costituente elemento identificativo, è sottoposto, altresì, agli obblighi previsti dall’art. 5 medesima legge n.47 del 1948 Art. 3 L’esercizio dell’impresa editrice di giornali on-line è riservato alle persone fisiche, nonché alle società costituite nella forma della società in nome collettivo, in accomandita semplice a responsabilità limitata, per azioni, in accomandita per azioni o cooperativa, il cui oggetto comprenda l’attività editoriale esercitata prevalentemente con mezzo e supporto elettronico. Resta in essere anche per le società editrice di giornali on-line l’art 2359 del codice civile Art. 4 (Modalità di erogazione delle provvidenze in favore dei quotidiani on-line per l’informazione agli italiani all’estero) A decorrere dal 1 gennaio dell’anno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge e modificazioni, si rende disponibile un importo di 10.000.000 di euro previsti per i contributi di cui all’art 26, primo comma, alla legge 5 agosto 1981,n. 416, che vengono destinati a quei soli giornali italiani che via internet, contribuiscono a diffondere nel mondo, le notizie politiche, economiche, culturali e di turismo del nostro paese.

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Art. 5 (Tipologie di interventi nel settore Editoriale) Alle imprese operanti nel settore editoriale/ quotidiani on-line con chiara linea imprenditoriale rivolta in modo inequivocabile, verso le comunità italiane all’estero, vengano riconosciuti aiuti economici come da art.4 comma 1, e da legge 5 agosto 1981 n. 416 art.4. Art. 6 (Fondo per le agevolazioni di credito alle Imprese del settore editoriale) L’art. 5 della precedente legge, Dipartimento per l’informazione e l’editoria, dove è istituito il "Fondo" finalizzato alla concessione di contributi, istituito presso la Presidenza del Consiglio, deve cosi intendersi: Il "Fondo" per le agevolazioni di credito sia della Presidenza del Consiglio che dello stesso MAE alle imprese del settore editoriale siano esso cartaceo che via internet, vengono gestito dalle presidenze delle commissioni cultura di Camera e Senato in modo paritetico da maggioranza e opposizione. Art. 7 (Criteri di valutazioni per accedere al credito) Resta inteso che al Fondo affluiscono le risorse finanziarie come da precedenti disposizioni di legge stanziate nel bilancio dello Stato, vedi legge 5 agosto 1981 n. 416 e successive modificazioni , la parte riguardante le agevolazioni per i quotidiani on-line con diffusione via internet che già svolgono servizio di informazione per la comunità degli italiani all’estero, sentiti i pareri della commissioni cultura di Camera e Senato, non che dello stesso CGIE in rappresentanza dei nostri connazionali, valutati i criteri di qualità ed equità dell’informazione, stabiliscono gli opportuni criteri di valutazioni per accedere al credito che saranno successivamente pubblicati sulla G.U. Art. 8 (Procedura automatica) L’ammontare del contributo deve essere almeno pari e non inferiore al 50% dell’importo medesimo, calcolato al tasso di riferimento fissato con decreto dal ministero dell’economia. L’approvazione dell’ammontare del contributo, deve essere concordato con le commissioni cultura di Camera Senato e CGIE, le quali stabiliscono sulla base del art. 7 "criteri di valutazioni" la somma da erogare. Art. 9 Alla concessione dei contributi prevista dalla procedura delle commissioni cultura di Camera e Senato e CGIE, si accede mediante procedura automatica, durante e dopo presentazione del progetto del giornale on-line, fatto salvo per tutti quei giornali che operano nel settore e sono già reperibili attraverso i siti internet, gli stessi potranno usufruire dei contributi come da legge 5 agosto 1981, n.416, mediante normale domanda di ammissione. Sulla Gazzetta Ufficiale, sono comunicati i termini previsti che non potranno essere inferiore a novanta giorni di presentazione delle domande, l’ammontare delle risorse disponibili, i requisiti dell’impresa proponente, sulla cui base verrà effettuata la valutazione ai fini della concessione del contributo. Art. 10 (Procedura valutativa) L’ammissione al contributo, è disposta sulla base della deliberazione della commissione cultura congiunte di Camera e Senato e CGIE, l’emanazione del contributo deve avvenire entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del parere della commissione. I requisiti valutativi devono tener prevedere la seguente normativa: a) registrazione del giornale on-line presso il tribunale di competenza territoriale anche estera di sola lingua italiana. b) il contributo in base alle visite uniche ricevute che sarà stimato in base a sistemi statistici certificati c) il giornale on-line deve essere in regola con la vigente legge italiana sul editoria". (aise) Fonte : http://www.aise.it/home.htm

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31 Ottobre 2007

Il Ministro Bonino a New York incontra la business community italiana New York - Promozione ad alto livello, decentramento, coinvolgimento degli imprenditori: queste le chiavi proposte dal Ministro per il Commercio internazionale e per le politiche europee, Onorevole Emma Bonino, in viaggio lampo a New York. All’incontro affollatissimo nella sede dell’ICE, che si fregia dello splendido quadro di De Chirico, “Le Muse Inquietanti”, donato nel 1981 dall’Italian Wine and Spirit Industry, la Bonino è stata presentata dal direttore e coordinatore per il Nord America, Aniello Musella, dall’attaché commerciale dell’Ambasciata italiana Stefano Beltrame e dal Console Generale di New York, Francesco Maria Talò, che hanno ricordato, rispettivamente, i dati positivi della bilancia commerciale Italia – USA; il successo delle nostre tecnologie, protagoniste della missione Esperia

(antico nome greco dell’Italia) dello shuttle Discovery; la necessità di impostare un’azione di aggiornamento dell’immagine Italia, che non può in alcun modo essere affidata alla Parata di Columbus Day, né circoscritta alla sola Manhattan.

La Bonino ha esordito dicendo di essere venuta per ascoltare gli input di imprenditori, economisti e giornalisti presenti, stimolando il dialogo con alcune sottolineature. Fermo restando che si devono fare i conti con due elementi incontrollabili: il dollaro debole e il prezzo crescente del petrolio, la bilancia commerciale italiana tiene, gli investimenti italiani in USA stanno crescendo, bisogna rafforzare le esportazioni dirette e accertare l’entità del fenomeno della triangolazione industria italiana/produzione in Cina/esportazione in USA, visto che "non si può rallentare o impedire alle nostre imprese di investire in Cina".

Due sono le linee di azione che il Ministro suggerisce inizialmente: quella interna attraverso gli opportuni interventi nella Finanziaria, sul welfare e per le liberalizzazioni, anche se ammonisce che "il mantenimento dello status quo è ampiamente bipartisan nel nostro Paese"; quella proiettata verso l’esterno, per l’applicazione della legge 394/81 sui provvedimenti per il sostegno delle esportazioni, facilitata da un aumento della disponibilità del suo Ministero cui questa Finanziaria attribuisce €20 milioni in più, dai fondi di promozione straordinaria e di start-up con la Simest per l’aggregazione e l’internazionalizzazione delle PMI (€4 milioni nel 2007 e ulteriori €3 milioni nel 2008). La Bonino, insieme a tutti gli addetti ai lavori presenti, afferma che: "il mercato USA non è ancora maturo, vale a dire non è ancora saturo, è aperto ad altre esportazioni, bisogna capire come rafforzare la nostra presenza" e aggiunge: "Difendere l’esistente è compito mio, come procedere in altro senso è suggerimento vostro".

Negli interventi che si susseguono a ritmo serrato, il Presidente della Italy-America Chamber of Commerce, Alberto Comini, cita le dichiarazioni odierne del Ministro del Tesoro americano, Henry Paulson, secondo cui la crisi economica c’è e non ha ancora toccato il fondo. Lucio Caputo, Presidente del Gruppo Esponenti Italiani palesa la preoccupazione per le previsioni di ulteriore apprezzamento dell’euro sul dollaro, la totale assenza di copertura giornalistica del successo della Selenia che per la missione Esperia è riuscita a fare con l’Agenzia Spaziale Italiana quello che la Boeing

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non era stata capace di fare e concorda che l’unica soluzione è quella di dare ancora maggior rilievo all’immagine dell’Italia.

La necessità di eventi ad alto ritorno di immagine è sostenuta un pò da tutti, insieme all’esigenza di aumentare il numero delle promozioni anche in campo agroalimentare, dove l’Italian sounding (il prodotto americano finto italiano) mette in pericolo i raffinati prodotti italiani DOP – di origine protetta. L’Italian sounding può anche non essere visto in termini di falsificazione, e quindi diventare fattore positivo della crescente appetibilità del prodotto italiano, purché sia accompagnato da un aumento esponenziale del chiarimento della differenza fra l’originale e l’imitazione. Secondo Luciano Moresco il marchio Made in Italy nell’abbigliamento tiene ancora e si colloca sempre più in fasce alte o altissime di mercato, pur essendo penalizzato dalle esose tariffe dei dazi sulle importazioni. Al problema delle promozioni a pioggia di iniziativa regionale, provinciale, comunale, la Bonino risponde: "Non posso certo cambiare la Costituzione italiana. Per coordinare le Regioni ci vogliono soldi o potestà ed io non ho né gli uni né l’altra. Premendo sugli interessi locali gli imprenditori spingono governatori, presidenti e sindaci, che prima o poi devono essere rieletti. Ho già visitato tredici Regioni e intendo andare a parlare con tutte. Bisogna trovare il modo di fare sinergia per non disperdere soldi ed efficacia. Ad esempio, che significato hanno i gemellaggi di Comuni, grandi e piccoli con piccole realtà USA?".

Gualtiero Tamburini dell’Assoimmobiliare loda il Governo che ha varato norme che favoriscono gli investimenti stranieri in Italia. Berardo Paradiso, Presidente dello IACE (Italian American Committee on Education) insiste sul ruolo fondamentale dell’insegnamento dell’italiano in USA, che ha ormai sorpassato il francese, e della formazione di giovani americani in Italia.

In conclusione il Ministro conferma i suggerimenti venuti dal pubblico: visibilità, qualità, raffinatezza e appeal alle fasce alte dei consumatori USA, da promuovere con i quasi €100 milioni di sua dotazione (paragonati ai 400 della Germania); uscire dalle grandi città; rilanciare “l’italiano vero” senza perdere tempo nella battaglia contro l’Italian sounding. In parole povere, intervenire preventivamente per il contenimento della possibile futura curva negativa. "La bilancia commerciale italiana è passata da un deficit di €15 miliardi a 6 e, se non ci fosse la bolletta energetica, avrebbe segno positivo. I francesi, il cui deficit è di €44 miliardi è venuto a chiedere consigli e lumi all’Italia". Contro l’improvvisazione dell’ultimo minuto "abbiamo varato piani triennali. Gli investimenti italiani in USA sono passati da €5 miliardi del 2006 a già oltre 7 miliardi nel 2007. In senso inverso il problema sta nel fatto che gli americani amano l’Italia, ma dialogano con Londra, Francoforte e Madrid, perché i nostri tempi burocratici e giudiziari sono folli, perfino per gli acquisti immobiliari. L’attrazione dei giovani stranieri in Italia e la diffusione della lingua e della cultura sono veicoli fondamentali di fidelizzazione, la cui importanza non è ancora percepita appieno se paragonata, ad esempio, al fatto che 6.000 cinesi sono andati a studiare in Irlanda". L’incontro è finito. Applaudiamo con calore e sincerità. Poi, due battute fuori microfono. La prima sull’effetto dirompente che qualunque modifica alla legge sul voto italiano all’estero potrebbe avere sull’enorme bacino di consumatori targati Italia. La Bonino pensa che non ci siano le condizioni per un effettivo cambiamento o per l’eliminazione di questa conquista civile e democratica. Infine le chiediamo: "Come va la battaglia per la moratoria delle esecuzioni capitali? Quali sono i Paesi europei che stanno in qualche modo remando contro?". Emma Bonino si dichiara fiduciosa che ce la si farà, malgrado l’effetto di rallentamento causato dalle posizioni drastiche di Paesi come Belgio, Olanda, ed altri del Nord Europa che vorrebbero, da subito, anche il veto alla pena di morte in tutto il mondo.

Silvana Mangione/News ITALIA PRESS

Fonte : http://www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=1928&titolo=Il%20Ministro%20Bonino%20a%20New%20York%20incontra%20la%20business%20community%20italiana

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Notiziario NIP - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 206 Anno XIV,

31 Ottobre 2007 Rebuzzi: "Piu' risorse all'informazione italiana nel mondo" E sostegno alla proposta di modifica della legge sull'editoria presentata da Romagnoli, sottolineando il deficit di soggettivita' comunicazionale che da sempre colpisce gli italiani all'estero

Roma - L'informazione italiana nel mondo ha bisogno che l'Italia faccia uno sforzo in più. "I

piccoli editori non riescono ad andare avanti, nonostante l'impegno che mettono nel loro lavoro. Per

i giornali in Italia vengono spesi decine di milioni di euro, mentre i giornali italiani nel mondo

soffrono per la mancanza di contributi" così Antonella Rebuzzi, parlamentare di Forza Italia, eletta

sulla Circoscrizione Estero ripartizione Europa.

Proprio oltre confine, secondo la parlamentare, "è invece necessario investire di più, perchè è

all'estero che l'Italia deve guardare, soprattutto per quanto riguarda l'informazione".

"I nostri connazionali sparsi per il globo hanno grandissime difficoltà a mantenersi informati, e se non ci

fossero le testate 'dedicate', agli italiani nel mondo sarebbero tagliati fuori da qualsiasi

notizia" afferma la parlamentare sottolineando il vuoto di soggettività comunicazionale che da sempre

colpisce gli italiani all'estero. "In Italia, infatti" continua la Senatrice, "nessuno parla di italiani

all'estero. Se questo è comprensibile da una parte (gli italiani nel mondo non "vendono") è vergognoso

dall'altra, visto che esistono tanti italiani oltre confine che leggono i giornali nazionali sul web. Internet,

appunto: lo strumento che più di tutti gli altri permette a noi che viviamo lontani dall'Italia di essere vicini

alla politica italiana, all'attualità, alla cronaca; è proprio il web che consente a noi residenti all'estero di

immaginare un mondo più piccolo, e un' Italia più vicina. Se non ci fossero poi certe agenzie online, che

dedicano ogni giorno il loro lavoro agli italiani di tutto il mondo, vorrei proprio sapere come gli italiani

all'estero potrebbero informarsi riguardo tutto ciò che li riguarda".

Perciò, "e ci piace dirlo ora, qualche giorno prima del convegno dei Piccoli Editori alla Camera, si dia più

spazio all'informazione italiana nel mondo, si trovino risorse, si mostri più impegno da parte dello Stato e

del Governo, verso quelli che sono i canali di informazione indipendente nel mondo: i nostri giornali.

Anche quelli del web, perchè siamo nel terzo millennio, e - come ha avuto già modo di dire il collega

Massimo Romagnoli - il futuro dell'informazione è internet" conclude la Senatrice, richiamando la

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proposta di modifica della legge sull'editoria presentata lo scorso 29 ottobre dall'Onorevole Massimo

Romagnoli, collega di partito della Senatrice, eletto anche lui sulla ripartizione Europa.

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