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RASSEGNA STAMPA MARATONA ARCHITETTURA È CULTURA E
BENE COMUNE Maggio 2020
QUOTIDIANI NAZIONALI ON E OFF LINE
Corriere della Sera Venerdì 22 Maggio 2020 37
● Pearl S. (chesta perSydenstricker,il cognome danubile dellascrittrice) Buckera nata aHillsboro, negliStati Uniti, nel1892
● Cresciuta inCina, dove sierano trasferitii genitori,missionaridella Chiesapresbiteriana,tornò negli Usaa 18 anni. Visseancora in Cinae Giappone perrientrare dinuovo in patrianel 1935
● Il primoromanzo che larese celebre alivellointernazionalefu, nel 1931, La
buona terra,premiato con ilPulitzer l’annosuccessivo.Buck scrisseopere dinarrativa,saggi, biografiee teatro. Tra isuoi romanzi:Stirpe di drago,Figli e Letterada Pechino
● Nel 1938vinse il Nobelper laLetteratura. Èmorta a Danby,nel Vermont,nel 1973
● Nel 2018 èuscito PearlBuck: unascrittriceamericana inCina, curato daBettinaMottura e CarloPagetti perTangramEdizioniScientifiche
La bambina cancellataPearl S. Buck, scrittrice PremioNobel, e Carol, la figlia disabile che nonvolle con sé
Storie L’autrice tenne a lungo segreta la vicenda della piccola nata cent’anni fa. Poi la raccontò in un libromai uscito in Italia
U n giorno «mi capitò diprendere la sua piccolamanodestra per guidarlanello scrivere una parola.
Era bagnata di sudore. Le presientrambe le mani, le aprii e vidiche erano bagnate. Mi resi contoche la bambina era sottoposta aun’intensa tensione, che facevadel suo meglio per compiacermisottomettendosi a cose che noncapiva minimamente, col solodesiderio angelico di acconten-tarmi. Ma non stava davvero im-parando qualcosa».Toglie il fiato, il racconto di co-
me Pearl Buck precipitò nella di-sperata consapevolezza che la fi-glioletta Carol aveva un grave ri-tardomentale. Definitivo. «Avevovisto da ragazza un solo bambinodifettoso, il piccolo figlio di unmissionario, e lui non aveva fattoalcuna impressione su di me ol-tre a quello di amore e pietà»,scriverà. «Nessuna giovane ma-dre avrebbe potuto essere menopreparata di me».Nata a Hillsboro, nel West Vir-
ginia, nel 1892, figlia di un mis-sionario presbiteriano, AbsalomSydenstricker, che nel 1880 si era
trasferito con la moglie Carolinein Cina, fatti salvi lunghi ma rariritorni in patria, Pearl era cre-sciuta lì, in quel Celeste Imperoormai agli sgoccioli di una storiaantichissima. Lì aveva imparato aleggere e a scrivere in inglese e incinese, lì aveva conosciuto l’estre-ma povertà e la grande ricchezzaumana degli abitanti, lì aveva stu-diato prima di tornare in Americaper frequentare il college e poi dinuovo per laurearsi in lettere allaCornell University di Ithaca, NewYork.La base, però, restò per quasi
quattro decenni la Cina. Dove nel1917 Pearl sposò John LossingBuck, lui pure missionario,esperto di tecniche agricole, concui si spostò per motivi di studioin regioni lontane per rientrareinfine a Nanchino. Dove nelmag-gio 1920, esattamente 100 anni fa,la scrittrice che col romanzo Labuona terra avrebbe vinto nel1932 il premio Pulitzer avviando-si a vincere nel 1938 l’ancor piùprestigioso Nobel per la lettera-tura, diede alla luce Caroline Gra-ce. Carol. La sua gioia, la sua cro-ce.«Ricordo che aveva tre mesi e
giaceva nel suo piccolo cestinosul ponte di una nave — scriverà—. L’avevo portata lì per prende-re l’aria del mattino mentre viag-giavamo. Le persone che passeg-giavano sul ponte si fermavanospesso per guardarla e il mio or-
goglio cresceva mentre parlava-no della sua insolita bellezza edella intelligenza dei suoi pro-fondi occhi blu».Non era proprio così. Ma la
scrittrice capace di lasciare pagi-ne indimenticabili in 43 romanzi(di cui l’ultimo, Un’eterna mera-viglia, misteriosamente scom-parso, ritrovato e edito da Mon-dadori), 28 saggi, 242 racconti,37 libri per l’infanzia e decine disceneggiature per il teatro, il ci-nema, i musical, non trovò pertanto tempo il coraggio di rac-contare a sé stessa e agli altri lasua tragedia personale. Ci sareb-
be riuscita solo nel 1950, quindicianni dopo avere divorziato dalprimo marito (del quale avrebbetenuto il cognome) per sposare ilsuo primo editore, Richard J.Walsh, diciotto dopo il trionfoletterario, venticinque dopo averadottato una bimba, Janice, alla
quale avrebbe via via aggiunto al-tri sei figli adottivi. Per non diredelle migliaia di cui si occupòcon la sua Fondazione. Prova pro-vata di quanto avesse patito iltrauma di quella prima creaturaimperfetta.In quel libro uscito giusto a
metà del Novecento col titolo TheChildWhoNever Grew (la bambi-na che non crebbe mai o forse labambina che smise di crescere:mai tradotto e mai pubblicato inItalia) ricordò quanto fosse statodifficile accettare la realtà: den-tro i grandi occhi blu di Carolc’era un buio insondabile. Viveva
allora a Nanchino: «La nostra ca-sa era circondata da prati e giar-dini, un boschetto di bambù egrandi alberi (...) e fattorie e sta-gni di pesce. Era una casa piace-vole e salutare per un bimbo. (Ca-rol) era ancora bella come lo sa-rebbe oggi se dietro i suoi linea-menti ci fosse la luce dellamente. Penso di essere stata l’ul-tima a percepire che qualcosanon andava. Era la mia prima fi-glia e non avevo paragoni da farecon gli altri».Come poteva essersi annidato
tanto dolore in una casa così se-rena? «La consapevolezza chequalcosa non andava cominciòad affacciarsi verso i tre anni —ricostruisce Gabriella La Rovere,autrice del libro di raccontiMidi-spiace, suo figlio è autistico (edi-zioni Abele) —, a differenza deicoetanei, la bambina non parlavae i suoi movimenti erano pococoordinati. Spaventata, Pearl sirifaceva alle storie di amici e vici-ni di casa i cui figli erano statilenti nel parlare e camminare. Al-l’epoca non si sapeva niente dellafenilchetonuria da cui era affettaCarol...». Amici e vicini che nontrovarono il coraggio di dire tut-to: «Ancor oggi non riesco a capi-re la loro ritrosia. Perché per mela verità è tanto più cara di ognimenzogna confortante». Anzi,«migliore è un amico, più deveusare la verità. C’è un valore nellaferita rapida e necessaria. Cosìmia figlia aveva quasi quattro an-ni quando scoprii da sola che lasua mente aveva smesso di cre-scere».Provò e riprovò per anni, Pearl
Buck, ad aiutare la piccola a tirarfuori il meglio che potesse. Quel-la «scatoletta preziosa» che papaFrancesco vede nascosta dentroogni creatura disabile. E lo stra-zio del fallimento fu tale da iso-larla e spingerla a scrivere aun’amica, Emma Edmunds Whi-te: «Non è del tutto una vergo-gna, ma qualcosa di privato e sa-cro, come deve essere il dolore.Sono dolente al tatto e non possosopportare neanche il tocco disimpatia. Il silenzio è migliore epiù facile per me. Suppongo chesia perché non sono rassegnata emai lo sarò. Lo sopporto perchédevo, ma non sono rassegnata.Perciò non parlare di lei. E rispar-miami». Rientrata per sempre inAmerica con le due bambine, finìper accettare il consiglio dimedi-ci, psicologi e amici. E affidò la fi-glia a un istituto specializzato, laTraining School di Vineland, nelNew Jersey. Ogni tanto era scossadai sensi di colpa: «La lasciai tut-ta sola per tre anni e quello, ora loso, è stato sbagliato sia per lei siaperme. Non eramai stata separa-ta da me prima... Pagavo un’ami-ca per andare a trovarla e lei mifaceva una relazione ogni mesema non era la stessa cosa che an-dare io stessa. Ho giurato che sa-rei andata a trovarla almeno unavolta l’anno». C’è chi dirà: forsepoteva fare di più… Difficile giu-dicare, da fuori. Difficile. Carolsarebbe rimasta laggiù, con lasua faccia da bambina vecchia, fi-no alla morte, nel 1992. E lì è se-polta. La madre se n’era andataquasi vent’anni prima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La vita
Forum digitale con gli architetti
La non stop per progettare il domani
U na non stop di 24 ore per progettare ilmondo di domani. Si intitolaL’architettura è cultura e bene comune la
maratona digitale del Consiglio nazionale degliarchitetti con 400 interventi, faccia a faccia etavole rotonde per ripensare il Paese post Covid.Si parte alle 10 di domani e si va avanti fino alle 10di domenica mattina: la piattaformaarchitettiperilfuturo.it ospiterà il confronto fraarchitetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori,società civile, istituzioni e imprese: perpartecipare basta iscriversi sul sito. Oltre agliinterventi del presidente del Consiglio degliarchitetti Giuseppe Cappochin e del comitato
scientifico (Roberto Cingolani; Mario Cucinella;Enrico Giovannini; Antonio Navarra; FedericoParolotto; Ferruccio Resta), i contributiruoteranno attorno a cinque temi: progettaresecondo le sfide globali 2030-50; l’Italia, una retedi Resilient Cities; la sostenibilità dell’abitare;rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi,mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi.La piattaforma— su cui sarà pubblicato ilmanifesto L’architettura è cultura e bene comune—permetterà di raccogliere fino all’autunno leidee che confluiranno in una proposta articolatada sottoporre alle istituzioni. (a. rad.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Gian Antonio Stella
Cultura
La richiesta di silenzio«Lo sopporto perchédevo, ma non sonorassegnata. Non parlaredi lei. E risparmiami»
Il poeta di strada Ivan Tresoldi offre a «laLettura» una sua opera all’aperto (cheora non c’è più) con un taglio fotograficoinedito, elaborato graficamente. L’opera ènell’App del supplemento, mentre nell’in-serto in edicola e nella stessa App Tresoldidialoga con l’artista Emilio Isgrò, gli archi-tetti Stefano Boeri e Odile Decq su comeridisegnare le città oggi che dobbiamoconvivere con il Covid. L’App è in abbona-
mento (e 3,99 al mese o 39,99 l’anno conuna settimana gratis) e si può scaricaresu App Store e Google Play. Chi si abbonapuò ricevere la newsletter de «la Lettura»,che oggi si apre con un testo di MaurizioFerrera sull’Europa. Alla newsletter ci sipuò iscrivere, anche autonomamentedall’App, su corriere.it/newsletter.
Poesiadistrada:l’operanell’AppNewsletterconFerrera
L’App èdisponibileper tablete smartphone
Qui sopra, Pearl S. Buck con la figlia Carol. A sinistra, la scrittrice riceve il Nobel dalle mani del re di Svezia nel 1938
NICOLETTA ORLANDI POSTI
■ AGenova, lunedì,davantiaPalaz-zo Ducale, prima delle 11 - orario diapertura -, c’era già la fila. Lepersone,ben distanziate e con le mascherinecalzatesulnaso, aspettavanodi entra-re per vedere la mostra «Il secondoprincipio di Banksy». A gruppi di 15,ogni quarto d’ora, si sono fatte pren-dere la temperatura, hanno seguito ilpercorso e si sono posizionate su ungrosso bollo rosso davanti a ciascunaopera d’arte. Il tempo necessario perapprezzarla al meglio, da sole, senzaressae senzachiasso.Ogni dueoregliambientidellamostravengonosanifi-cati. Succede a Genova, ma anche intutti i musei che hanno potuto aprirele loro porte ai visitatori oltre dueme-si di chiusura per via del lockdownconseguenteall’emergenzacoronavi-rus. Da nord a sud sono stati in moltia prenotarsi per visitare un museo,una galleria o un sito archeologico adimostrazione chenonostante le tan-te iniziative virtuali c’è tanta voglia diartedal vivo: nessunadigitalizzazionepuò sostituire i pensieri, le intuizioni,la bellezza che si sperimanta quandoattraversiamo fisicamente unmuseo,una galleria, un sito archeologico.«C’è stato tanto lavoro dietro tuttoquesto», ha detto il direttore di Palaz-zo Ducale Serena Bertolucci, «ma èstata una giornata di gioia e di orgo-glio.Stiamoprovandoapensareamo-di nuovi di godere la cultura riacqui-stando dopo tanto virtuale il gustodell’esperienza estetica».
GIARDINO DI BOBOLI
E tanto orgoglio c’è anche nelle pa-role di Eike Schmidt, il direttore delleGallerie degli Uffizi, che ieri dopoduemesi emezzoha spalancato i cancellidel Giardino di Boboli, dando di fattoavvio alle graduali riaperture i museidi Palazzo Pitti (il 28 maggio con lamostra sulla pittrice seicentesca Gio-vanna Garzoni) e poi il 3 giugno gliUffizi. «AprireBoboli, il cuoreverdediFirenze è un segnale di rinascitamol-topotente»,hadetto invitando ivisita-tori ad ammirarlo non solo per i suoitesori botanici ma anche come unosplendidomuseoacieloaperto, con ilsuopatrimonio inestimabiledi scultu-re antiche, rinascimentali e barocchedisseminate ovunque». Eike Schmidtha spiegato che «anche se eravamopronti su tutta la linea,abbiamodecli-natoquesteapertureseguendorigoro-samente le indicazioni del comitatotecnico scientifico: prima i museiall’aperto, come Boboli, quindi quellipiccoli, conmenodi centomila visita-tori all’anno, infine i più grandi, comegliUffizi.Ovviamente abbiamopredi-
sposto tutte lemisure previste in fun-zione anti-Covid e tese a garantire ildistanziamento sociale». Questo vuo-le dire cheUffizi, così come tutti imu-sei italiani dovranno rinunciare aigrandi numeri di visitatori ai quali sierano abituati e che garantivano en-trate importanti. L’Istat ha stimatoche l’emergenza sanitaria e il relativolockdown ha causato, tra marzo emaggio 2020, una mancata affluenzadi quasi 19 milioni di visitatori e unmancato incassodi circa 78milioni dieuro.Nellostesso trimestredello scor-so anno le strutture museali stataliavevano registrato oltre 17 milioni divisitatori, realizzando introiti lordiper69milioni di euro.Ecco allora che per sopravvivere i
musei e le gallerie dovranno ripensa-re all’offerta. Come ha puntualizzatoMario De Simoni, presidente di Ales,Scuderie del Quirinale, che si appre-staa riaprire il 2giugno lamostradedi-cata aRaffaello (entreranno 75perso-ne all’ora, non 400 e avranno tempo80 minuti per visitarla). «Per un paiod’anni i musei si concentreranno perlo più sulle loro collezioni. E le sediespositivecome lanostra sulpatrimo-nio artistico più vicino. Poi, le grandimostre ripartiranno, ma ci sarà unascrematura: si privilegerà finalmentela qualità dei progetti. Il carosello da-vanti alle opere feticcio non ha pro-prio senso». Concetto che fa il paiocon la riflessione di Schmidt: «Questacrisi offre,nel disastro totale,un’occa-sione da non perdere: quella per ri-pensaremuseie turismo.Lecittàd’ar-te non possono più reggere il turismodimassa degli ultimi anni, che segui-va i ritmi accelerati delle nostre esi-stenze e ha cannibalizzato le stessecittàd’arte».FrancescaFontana, cura-trice pressoMusei del Duomo e Fon-dazione Modena Arti Visive, ha spie-gato alMocoMagazine che loro pun-terannosul rapportodirettocon l’ope-raoriginale. «Oggi si tenta inognimo-do di avvicinare le opere al pubblicoattraverso schermi o proiezioni: benvengano nella misura in cui aiutanoad approfondire e a diffondere la co-noscenza. Siamo però convinte che ilruolodiunmuseosiaquellodieduca-re il pubblico alla comprensione delpatrimonio. Il bello di un museo staproprio nel fatto di essere un luogodiverso da quelli abitualmente fre-quentati, dove possiamo prenderci iltempo di contemplare un’opera emettere da parte per un’ora o due lafretta, il consumo veloce, compulsivoesuperficiale».Lasperanzaèchedav-vero si apra una nuova stagione dovele mostre si possano visitare con cal-ma, senza ressa e che appaghino dicultura ciascun visitatore.
© riproduzione riservata
■ C’è tempo finoal 23maggioperpartecipare a#DaiUnSegno, la campagnadi raccolta fondi afavore della Protezione Civile destinato alle famiglie degli operatori sanitari deceduti per effettodel Coronavirus, organizzata dall’Accademia Nazionale di San Luca. Hanno donato un’operapiù di 280 gli artisti e si può acquistare una quota da 50 euro. Il sorteggio avverrà il 3 giugno.
Artisti in campo per le famiglie dei medici
Secondo le disposizioni del Dpcm i musei potranno accogliere i visitatori solo se muniti di mascherina (Fotogramma)
■ Considerato un punto di riferimento tra le istitu-zioni culturali di New York, il MetropolitanMuseumha fatto slittare la riapertura, prevista il primo luglio,alla secondametà di agosto «o alcune settimane piùtardi». In un segnale delle incertezze sull’andamentodella pandemia e la difficoltà di riprendere le attivitàinpiena condizionedi sicurezza, ilMet haannuncia-to anche la cancellazione del programma di eventiper tutto il 2020, compreso il galadelConstume Insti-tute, che doveva tenersi amaggio e che aNewYork èconsiderata la festa dell’anno. La decisione, secondoun comunicato del museo, si allinea con le fasi pro-grammate dallo stato di New York per la fine dellockdown in città. Prima del coronavirus il museoaveva chiuso soltanto l’11 settembre 2001 e nel 2012per l’uragano Sandy. In tempi normali il Met contaoltre settemilioni di visitatori all’anno. Una volta ria-perto, il museo opererà con giorni di visita e orariridotti. Ma nel frattempo ha deciso di prorogare ilprestito de «I musici» di Caravaggio all’AccademiaCarrara di Bergamo - che riapre il 22 maggio - finoalla finedell’estate. Il rientrodel capolavorodiMiche-langelo Merisi, in prestito a Bergamo per la mostradedicata a Simone Peterzano, era previsto subito do-po la conclusione fissata al 17maggio. L’esposizioneacausadelCovidè stataperòaperta solo20giorni e ilmuseo newyorchese ha generosamente prolungatoil prestito.
LiberoPensiero
LA RIVOLUZIONE DELLA CULTURA
■ IlMaxxi di Roma, riaprirà daoggi i suoi spazi,main maniera graduale, con attenzione alla funzionesocialedelmuseoeungrande impegnopergarantireuna visita nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Laprimamostra a riaprire negli ultimi due weekend dimaggio (domani, sabato, domenica e poi dal 29 al 31maggio)è «GioPonti.Amare l’architettura»,dedicataal grande e poliedrico architetto, prorogata fino allametàdi settembre. L’allestimento è immersivo e sce-nografico e suggerisce l’idea dello spazio del mae-stro: fluido, dinamico, colorato. Il visitatore verrà ac-colto da una potente installazione di grandi stendar-di, sospesi negli spazi a tutta altezza di Zaha Hadid,che riproducono facciate stilizzate di grattacieli edevocano lo skyline di unamai vista città pontiana.In fasesperimentaleanche la riaperturadellaPina-
coteca Ambrosiana, con i capolavori di Leonardo daVinci, di Caravaggio, di Raffaello, del Bramantino, diBernardino Luini, di Sandro Botticelli e di molti altriartisti, nei giorni di sabato 30 e domenica 31maggio,lunedì 1 emartedì 2 giugno. A seguire, la Pinacotecariaprirà soltanto nei weekend di giugno e potrannoaccederemassimo20personeperognimezz’ora,pre-vio acquisto dei biglietti.Il 2 giugno si potrà visitare ancheaCollezionePeg-
gy Guggenheim aVenezia, l’ingresso è gratuito, maserve la prenotazione. Dopodiché riaprirà nuova-mente solo il sabato e la domenica, dalle 10 alle 18.
■ Una 24 ore non-stop per ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo della maratonadigitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conserva-tori , da un’idea del presidente Giuseppe Cappochin, prevista dalle ore 10 di sabato alle 10 didomenica suwww.architettiperilfuturo.it. Per partecipare è necessaria iscrizione sul sito.
La maratona digitale degli architetti
L’arte ha perso tanti soldi, ma ci guadagnaL’Istat ha calcolato per i musei statali perdite di 78 milioni. Dopo due mesi riaprono gallerie, giardini,e siti archeologici con ingressi scaglionati: ammirare un’opera senza ressa però non è poi così male
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AL VIA LA SPERIMENTAZIONE
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18venerdì22 maggio2020
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Al via la maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli
Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC): una
riflessione corale su come ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo
scopo di “L’architettura è cultura e bene comune”, in programma dalle
ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24. Avviata la fase 2,
dopo settimane di dibattito, scende in campo il Cnappc con una
piattaforma per l’ascolto e il dialogo aperto.
Leggi anche
In questo tempo di lockdown sono decine gli architetti che hanno già
fatto sentire la propria voce e hanno proposto idee, riflessioni e
soluzioni possibili che spaziano dallo spazio minimo dell’abitare a
quello dell’uso temporaneo dei luoghi, dalla mobilità al disegno delle
città e dei piccoli centri. Sono scesi in campo con soluzioni per
l’emergenza in ambito sanitario e per gli spazi pubblici; con progetti e
linee guida per architetture che dovranno tenere conto delle nuove
esigenze e dei mutati comportamenti; e con manifesti per le possibili
sfide per il futuro,
Il Cnappc dà ora il suo contributo con una maratona digitale, live sulla
piattaforma online “architettiperilfuturo” (www.architettiperilfuturo.it),
proponendo un confronto partecipativo aperto all’intera comunità degli
architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società
civile, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria
iscrizione sul sito.
Cinque i grandi temi su cui si dibatterà: progettare secondo le sfide
globali 2030/50; l’Italia, una rete di Resilient Cities; la sostenibilità
dell’abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e
partecipazione; nuovi modelli virtuosi.
La maratona avvierà un racconto che si andrà arricchendo fino
all’autunno, con suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una
proposta articolata da sottoporre alle istituzioni.
«Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi
sanitaria ed economica, può rappresentare un’opportunità verso il
cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare.
Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro - spiega Giuseppe
Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale - ripensando le città e i
territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai
servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari». Il
comitato scientifico è composto dal fisico Roberto Cingolani,
responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella,
fondatore Mario Cucinella Architects, presidente del comitato
scientifico; Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo
Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra, presidente del Centro
Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Federico
Parolotto, co-founder di MIC Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore
del Politecnico di Milano.
Nel dibattito si affronterà il tema della gestione nel dopo emergenza,
dei luoghi dell’abitare e degli spazi pubblici. Ci si interrogherà su come
sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una
indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni.
Quale lezione post-pandemia?
Questa campagna di sensibilizzazione muove da un Manifesto che
raccoglie spunti e proposte per le città e i territori del futuro e, più in
generale, per la rigenerazione urbana e per il rilancio delle periferie,
capitalizzando anche il lavoro del Consiglio Nazionale nel corso dell’VIII
Congresso Nazionale.
Spazio ai temi della professione, nel dialogo con la filiera. Ma
attenzione anche a questioni che hanno a che fare con cultura e
turismo, capisaldi identitari ed economicamente strategici per l’Italia,
con una particolare attenzione ai centri minori e ai borghi delle zone
interne, tema caro allo stesso Cucinella avendolo portato al centro del
dibattito nell'occasione dell'ultima Biennale di Venezia, con il progetto
Arcipelago Italia. E proprio ricordando i temi evidenziati dalla
Fondazione la Biennale di Venezia - che in questi giorni ha annunciato
lo spostamento della sua prossima Mostra di Architettura dal 2020 al
2021 - torna viva l’intuizione del motto della prossima edizione “how
we will live together”, con un progetto curato da Hashim Sarkis e
declinato per l’Italia dal curatore del padiglione italiano Alessandro
Melis, in questo caso con una particolare attenzione alle comunità
resilienti.
Su scala internazionale il dibattito è aperto, la ricerca scientifica anima
e informa le scelte politiche e strategiche. In Italia sono i Comuni,
spesso con assessori all’Urbanistica-architetti o ingegneri, a
scommettere su un nuovo disegno della città, mettendo al centro il
progetto. Per fare alcuni esempi si ricordano le politiche e le iniziative
di città come Bergamo, Verona, Livorno, Prato o Taranto. Buone
pratiche locali, in attesa di una legge per l’architettura che l’Italia ancora
aspetta, sfide ancora tutte da giocare per i decisori, che dal mondo delle
professioni possono trarre idee e proposte, conoscere scenari possibili e
innovativi.
Il 23 e 24 maggio una maratonasull’architettura post CovidDue giorni di riflessioni e soluzioni possibili che dovranno tenereconto delle nuove esigenze indotte dalla pandemia. Dall’abitareall’uso temporaneo dei luoghi, dalla mobilità al disegno delle città edei piccoli centr
di Paola Pierotti
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21 maggio 2020
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Italia
Mario Cucinella Architects
Roberto Cingolani
Alessandro Melis
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29Sabato 23 maggio 2020 il Giornale
La vite è una cosameravigliosa
Venissa è l’altra Vene-zia e Venusa è l’altraVenissa. Detta così
sembra un gioco di paroleun po’ lo è davvero. Ma c’èanche altro. Seguiteci.
Venissa è un luogo incan-tato e riposto, a poche mi-glia marine dalla città più in-credibile del mondo, eppurepudicamente appartato, nel-la isola di Mazzorbo collega-ta a Burano da un ponte, po-co abitata ma abbastanzagrande per contenere il so-gno di Gianluca Bisol, cheanni fa decise di recuperarela quasi scomparsa Dorona,vitigno autoctono della Ve-nezia Nativa, andandola acercare orto per orto, vignaper vigna, casa per casa. Daquelle piante è nata una pic-cola e meravigliosa vigna,una delle più incredibilid’Italia, all’ombra di un cam-panile pencolante, in un hor-tus conclusus accerchiatoda un muro. Da questo etta-ro a malapena, accanto alquale è poi sorto un wine re-sort con il ristorante stellatodella brava Chiata Pavan,qualche anno fa iniziò a esse-re prodotto il Venissa, un vi-no gioiello dal prezzo daamatore. Al quale si affiancaora il più abbordabile Venu-sa, una Dorona in purezzache nei giorni del lockdownMatteo Bisol, figlio di Gianlu-ca e responsabile del proget-to, ha presentato alla stam-pa con una degustazione on-line. La prima annata è la2017, il vino ha una macera-zione più breve rispetto alVenissa, ciò che lo rende piùapprocciabile anche per unpubblico meno avvezzo ai vi-ni estremi. La caratteristicaè la estrema sapidità che de-riva dal fatto che le radici del-le viti affondano in una terracircondata dalla laguna, conl’acqua che non si limita afare da quinta ma alle voltesi prende il proscenio comeè accaduto nel novembrescorso: acqua alta, vignasommersa ma non sconfitta,perché chi ha resistito allastoria, alla dimenticanza, alrischio di estinzione, mettegli stivaloni e va avanti.Grande vino, diremmo resi-liente se l’abuso di questaparola non ce l’avesse fattaavere in uggia.
ATMOSFERECASALINGHE
A sinistra l’Anticatrattoria
del Gallo aGaggiano inprovincia diMilano dovehanno già
ricevuto centoprenotazioni dalla
riapertura, masono pronti a
recuperare tutte lepersone ancoraspaventate (foto
di Lido Vannucchi)
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MARATONA ONLINE DALLE 10 DI OGGI PER 24 ORE
Gli architetti ri-progettano il Paese
a cura diAndrea Cuomo
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GIANCARLO TAVANI
La gente havoglia di stareinsieme, più chedi mangiare
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Una maratona no stop per 24 ore. Éla voce degli architetti sulle città per ri-pensare il Paese dopo la pandemia. Co-me ri-modulare gli spazi, come abitarli,come vivere sicuri e in salute. Il confron-to fra centinaia di progettisti, paesaggi-sti e conservatori si intitola «L’architet-tura è cultura e bene comune» ed è de-stinato a crescere nei prossimi mesi: leproposte verranno condivise fino all’au-tunno. Dalle ore 10 di oggi alle 10 didomani, su www.architettiperilfuturo.itsi potrà seguire il dibattito. Prevista lapartecipazione dei ministri Dario Fran-
ceschini, per i beni culturali e Paola DeMicheli, per le Infrastrutture. Interver-ranno il Presidente del consiglio nazio-nale degli Architetti, Giuseppe Capoc-chin, i membri del Comitato scientifico:Roberto Cingolani, fisico, Mario Cuci-nella, architetto, Enrico Giovannini, (Al-leanza Italiana per lo Sviluppo Sosteni-bile),Antonio Navarra, presidente delCentro Euromediterraneo per i cambia-menti climatici, Federico Parolotto,co-founder di MIC Mobility In ChainFerruccio Resta, rettore del Politecnicodi Milano.
PAOLO REINA
È stato un errorelamentarsitroppo primadella riapertura
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PASQUALE TORRENTE
Cercheremodi dare ancorapiù caloreai nostri ospiti
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GENNARO D’IGNAZIO
Non possiamotornare in pocotempo a esserequelli di prima
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SERGIO CIRCELLA
Nei primi mesila fedeltà deiclienti sarà l’armafondamentale
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ANDREA GORI
Un conto èun locale sano,un altro èun locale asettico
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Venusa
La resistenza
Di Mazzorbo
di Gianni Letta. All’ex direttoredel “Tempo” il libro dedica uncapitolo, “L’importanza di esse-re Gianni Letta”: un saggio nelsaggio, una piccola summa deldover essere del potere. Che vadal come contattare, per un ap-puntamento, la capo segreteriadel “dottore”, la mitica signoraLina (tutti gli uomini di grandepotere hanno una segretaria leg-gendaria: il pensiero corre a Vin-cenza Enea, segretaria di An-dreotti, immortalata nel film IlDivo da Piera degli Esposti; o a“Tota Rubiolo”, per un’intera vi-ta segretaria di Vittorio Valletta)per concludersi con la descri-zione dell’abilità di Letta nel gui-dare la riunione preparatoria delConsiglio dei ministri. L’Anonimo ricorda che il verotermometro di quanto si contidavvero è l’intensità della defe-renza con cui ti salutano gli u-scieri dei Palazzi. Il loro «Buon-giorno, signor capo di gabinet-to» è, ogni mattina, la «burocra-tica celestiale conferma» del tuopotere. Come non pensare allepagine in cui Carlo Levi in L’O-rologio racconta la gioia palpa-bile degli uscieri nei giorni del-la caduta del governo Parri?Gioia per la cacciata dai mini-steri dei barbari portati dal ven-to del Nord. Barbari che, «schi-vando gli onori» e «rifiutando
È mortol’editore Piero ManniLo scrittore ededitore PieroManni,confondatore nel1984 della casaeditrice omonimache ha sede a SanCesario di Lecce,nel cuore delSalento, con unricco catalogo disaggistica letterariama anche di testi diimpegno civile epolitico–sociale (tragli autori AlexZanotelli, LuigiCiotti, Pietro Ingraoe Nichi Vendola), èmorto dopo unbreve ricovero inospedale all’età di76 anni.
ArchitettiNuove ideeper il Paese“L’architettura ècultura e benecomune” è il titolodella non stop di 24ore organizzata dalConsiglio nazionaledegli architetti,pianificatori,paesaggisti econservatori dalle10 di questamattina alle 10 didomani. Sonoprevisti 400 frainterventi, intervistee tavole rotonde.L’idea è quella di unManifesto perriprogettare il Paeseavviando un lavorodi ascolto, dialogo,progettazione eriflessione su comeripensare l’Italiadopo il Covid–19.La maratonadigitale si puòvedere live sul sito“architetti perilfuturo”.
PistoiaI Dialoghiin streamingIl festival diantropologia delcontemporaneo“Pistoia – Dialoghisull’uomo” nonlascia solo il suopubblico. Anche sequest’anno nonsarà possibileaffollare le piazze e iteatri del capoluogotoscano a causadell’emergenzasanitaria, intendecome semprecoinvolgere indibattiti e riflessioni.Già da inizio marzoi contributi di alcunirelatori sono statiresi disponibili suicanali social.Inoltre, da ieri fino adomani 24 maggio,i tre giorni in cui eraprevista lamanifestazione, èpossibilepartecipare aincontri econferenze instreaming sul tema“I linguaggi creanoil mondo”, titolodell’edizione diquest’anno.
ANGELO PICARIELLO
enedetto fu il carcere, perMaurice Bignami. Fra i fonda-tori di Prima Linea, seconda
organizzazione terroristica degli annidi piombo. Prima, anzi, per numerodi militanti, ma di durata più breve, a-vendo trovato presto una via d’uscitacomune, tramite la dissociazione ma-turata in carcere. Il suo Addio Rivolu-zione: Requiem per gli anni Settanta(Rubbettino, pagine 406, euro 19) è ilracconto di una vita che è stata tantevite. Dall’infanzia a Parigi, con un pa-dre (Torquato) capo partigiano, finitonei guai (assolto anni dopo) in una ter-ra, la “rossa” Emilia, in cui si sono gio-cati anche i “supplementari” dellaGuerra di liberazione. Scappato pri-ma in Cecoslovacchia, per poi stabilirsiin Francia. «Concepito da una partedella cortina di ferro e scodellato nel-l’altra. Insomma, una famiglia nor-male», dice con graffiante autoironiaBignami. Una vita quasi da predesti-nato che lo vede rientrare a Bolognaprima che arrivi il Sessantotto. Gli anni giovanili vissuti «nella fan-tastica (e pericolosissima) condi-zione di chi non è più sottoposto al-le vecchie regole e non è ancora as-soggettato a quelle nuove». Potereoperaio, Autonomia, i primi scontrie il primo “assaggio” di carcere neltumultuoso 1977: «Mi arrestarono aMilano in casa di Toni Negri, dove a-vevo messo a punto il menabò di unnumero speciale della rivista “Ros-so” sulle giornate di marzo a Bolo-gna», in cui fu ucciso negli scontricon gli agenti lo studente di Lotta
Continua Francesco Lorusso.Poi il sequestro Moro, spartiacque an-che per Prima linea, gli omicidi piani-ficati ad accelerare la strada verso u-na rivoluzione che non arrivava. «Sa-pevamo che il prezzo sarebbe stato al-tissimo. E non era il carcere, forse nem-meno la morte la parte peggiore dellafaccenda. Era, comunque la mettes-simo, il ritrovarsi con l’umano a bran-delli e farci l’abitudine». Ma all’orrorenon ci si abitua: «Si può diventare exterroristi, ma mai ex assassini», ha det-to in più occasioni Bignami. E forse illibro nasce anche per questo, per il bi-
sogno insopprimibile di far pace consé stessi, oltre che col mondo. «Nel febbraio ‘81 fui arrestato anch’io.Finalmente. Non ne potevo più», ri-corda. Catturato a Torino durante u-na rapina aveva con sé delle granate,ma scelse di non farle esplodere. Co-sì iniziò la lenta risalita: «Non che ilcarcere non fosse la fogna che cono-sciamo», ma furono anni di riflessio-ne interiore e di incontri. Tanti sacer-doti. Don Salvatore Bussu, cappella-no di Badu ‘e Carros (Nuoro) che colfamoso sciopero della messa di Natale
aprì la strada al ravvedimento di Al-berto Franceschini, Franco Bonisolie Roberto Ognibene, che avevano i-niziato lo sciopero della fame, e ditanti altri. Ma è padre Ruggero Cipol-la, novello Fra Cristoforo, a rompereil ghiaccio del suo cuore, con la com-plicità di Teresa che, con i buoni uffi-ci del sacerdote, divenne presto suamoglie nonostante le sbarre a divi-derli. E poi don Mario (Bignami lochiama “Marione”, trascurando il co-gnome) padre Adolfo Bachelet (fra-tello di Vittorio, ucciso dalle Br) che di-venne, con suor Teresilla Barillà, ze-
lante ricercatore nelle carceri italianedi ex terroristi da riportare sulla rettavia. Infine don Luigi Di Liegro, fon-datore della Caritas romana, che glioffrì la prima via d’uscita. Ma il vero compagno d’avventura diquegli anni fu un uomo che con laChiesa non c’entrava nulla, il radica-le Sergio D’Elia, che con lui condussetutto il lavoro a Rebibbia che portò pri-ma a consegnare le armi al cardinaleMartini e poi alla “resa” vera e propriadell’organizzazione in carcere, con undocumento ufficiale letto al congres-
so del Partito Radicale del marzo 1987.Documento che aprì le porte, in unvirtuoso «do ut des», alla legge delladissociazione e alla “Gozzini” che per-mise di uscire dal carcere per lavora-re. «Con Maurice ci ha unito una pa-rola: amore», dice D’Elia a fotografareil passaggio che li accomunò, dal vor-tice dell’ideologia alla persona.Bignami ha avuto così un’altra possi-bilità, e nella sua famiglia è entrato an-che Amin, il figlio della tata che, quan-do Maurice era ancora ancora in se-milibertà, ha aiutato sua moglie Tere-sa ad accudire i suoi piccoli, venuto inItalia per sottrarlo alla guerra in atto aMogadiscio. Ma c’è un altro incontroche ha segnato, più di recente la vitadi Bignami. Giuseppe Fidelibus, do-cente universitario abruzzese rico-nobbe Maurice nella foto a corredo diun’intervista in cui raccontava la suaconversione al mensile di Cl “Tracce”.Non credette ai suoi occhi, era proprioquel detenuto per il quale aveva pre-gato quando era carabiniere di leva aFirenze, nel 1982, durante un proces-so. Quella volta, vedendolo andar viapensò che non lo avrebbe più rivisto.Invece i due si sono reincontrati dopotrent’anni e Fidelibus firma la post fa-zione del libro: «Grazie Maurice, oramio caro fratellone», sono le ultimeparole del libro. Un carcere che ricor-da un po’ il letame dal quale «nasco-no i fiori» di Fabrizio De André. «Chis-sà, forse questa segregazione da cuistiamo uscendo poco a poco, a saper-la valorizzare, ci consentirà finalmen-te di concepire un’idea condivisa difuturo per il nostro Paese».
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BME
MO
RIE La “rivoluzione” in carcere di Maurice Bignami
Nell’autobiografia dell’ex terrorista di Prima Linea la difficile riemersione dagli Anni di piombo attraverso alcuni significativi incontri durante la detenzione
PAM
PH
LETPAOLO BORGNA
l prologo di Io sono il pote-re. Confessioni di un capodi gabinetto, è un manifesto
ideologico. L’incipit, di quelli chesi ricordano: «Ogni tanto qual-cuno mi chiede che mestierefaccio […] Io non faccio qual-cosa, io sono qualcosa. Io sonoil volto invisibile del potere. Iosono il capo di gabinetto». Affi-dandosi alla penna brillante, in-cisiva e godibilissima di Giu-seppe Salvaggiulo, l’Anonimocoautore del libro (Feltrinelli,pagine 288, euro 18) raccontanascita, vita, funzione e filoso-fia di quella «cinquantina di per-sone che tengono in piedi l’Ita-lia»: i capi di gabinetto. Il veropotere romano: che tira le filadietro le quinte; vede in antici-po i problemi per offrirne, ai mi-nistri, la soluzione; rimedia ailoro errori perché sa leggerequegli errori prima che venga-no commessi. Un terzo genere,tra politica e burocrazia mini-steriale: visti dai burocrati «co-me lo scudo all’invadenza dellapolitica» e dai ministri «come lostrumento per vincere le resi-stenze dei burocrati». De Gaulle, citando Napoleone,proclamava: «L’intendenza se-guirà». E, dopo di lui, tanti poli-tici anche italiani, pur non di-chiarandolo, hanno pensato difar proprio questo motto. Il no-stro capo di gabinetto oggi ci di-ce: noi siamo lo Stato; i politiciseguiranno. Perché «noi faccia-mo politica. Più e meglio dei po-litici. Ma senza dichiararlo». Noiassicuriamo la continuità. Ser-viamo governi di diverso colore;non perché siamo trasformistima perché siamo indipendenti. Tutto il libro è tenacemente fe-dele alla filosofia del prologo.Con qualche richiamo alla sto-ria, con preciso ancoraggio allacronaca politica del passatoprossimo e del presente e alcu-ne ghiotte concessioni al gossipromano, racconta gli snodi del-l’esercizio del potere. La forma-zione del primo governo di unalegislatura. Le consultazioni alQuirinale. L’incarico. La sceltadei ministri e dei sottosegretari.La fiducia. La formazione dellasquadra. Tutti momenti in cui ilcapogabinetto (aspirante a ve-nire confermato) deve esserepresente senza strafare, senzafarsi notare, attentissimo a nonsbagliare mossa, a parlare soloalle persone giuste, ad averesponsor forti ma discreti. Poi,dopo la formazione del gover-no, il “sangue e arena” del go-verno reale. L’iter di approva-zione delle leggi con i riti parla-mentari da anni svuotati di so-stanza. La preparazione e gli e-stenuanti giochi che accompa-
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gnano l’unica vera e necessarialegge: la Finanziaria. E poi legrandezze di alcuni antichi po-litici ma, soprattutto, le miseriedella politica, le piccole ambi-zioni, i tradimenti e le fedeltà,gli stili diversi dei singoli, la pa-zienza di attendere il momentopropizio per compiere unamossa. In tutto questo i politiciappaiono come piccole figure,a cui è bene far credere di con-tare qualcosa, ma che in realtàincidono pochissimo. Aleggia, dalla prima all’ultimapagina, un’evidente nostalgiaper i politici della vecchia scuo-la: oggi «capita spesso, in quel-la che chiamano orribilmenteTerza Repubblica, che un mini-stro non sappia nemmeno che
cos’è un capo di gabinetto». Sisalvano pochi grandi politici;che, stando all’Anonimo, si pos-sono contare sulle dita di duemani. Primeggiano – ça va sansdire – coloro che hanno l’intel-ligenza di scegliere un ottimocapo di gabinetto, “il più bravo”,meglio se prelevato dalla prece-dente amministrazione, tantopiù se di diverso colore politico. Non c’è da stupirsi, dunque, sela pietra miliare di queste scel-te coraggiose e intelligenti sia,per l’Anonimo, il comunista Pal-miro Togliatti che, nominatoguardasigilli, scelse, come capodi gabinetto, Gaetano Azzariti,che pochi anni prima aveva pre-sieduto il Tribunale della razza(e che peraltro dal 1957 al 1961sarà presidente della Corte co-stituzionale). Ai compagni delNord che storcevano il naso difronte alla sua scelta, Togliatti ri-spose: «Non m’importa. E’ il piùbravo». Ma anche gli esempi re-centi, ricordati dall’Anonimo,non sono pochissimi. E questaè, forse, la parte storicamentepiù interessante (l’unica inco-raggiante) del libro. Al vertice di questa ammirazio-ne per i politici che sanno rico-noscere le competenze (ancheperché loro stessi son capaci distudiare i dossier) e sono capa-ci di utilizzarle, spicca la figura
perfino il titolo di Eccellenza»,insultavano il Palazzo, a comin-ciare dagli stessi uscieri. Comenon pensare agli occhi con cui icapi partigiani, scesi a Roma inquei giorni, vedevano la Capi-tale? Per loro, la “grande bellez-za” era un’entità estranea: «L’a-spetto di Roma era per loro in-comprensibile e odioso come u-na cosa demoniaca», dove«tutto si impantana e perdeforma o meglio, prende unaforma retorica e perde la pro-pria sostanza», affogato in u-na «città sempre uguale, co-me uno stagno». E su quellostagno Parri è «un crisantemosopra un letamaio». L’Anonimo ci scuote da questevaghezze sentimentali e ci dice:ricordatevi che «dai diamantinon nasce niente, dal letame na-scono i fiori». Il Paese sta in pie-di grazie ai Gianni Letta, non aiFerruccio Parri. I politici di oggisono stellarmente diversi daipolitici del dopoguerra. Ma ilmessaggio dell’Anonimo valeper i politici di tutte le stagioni,di tutte le levature. E’ scritto nel-le pietre dei Palazzi romani: “E’vero; voi siete unti dal voto po-polare. Lo sappiamo. Un tempocreavate il vostro consenso sul-la base di adesioni a ideali e pro-getti di conservazione o trasfor-mazione della società. In passa-to, suscitavate speranze, entu-siasmi, che spesso, qui, nei mi-nisteri da noi governati, dove-vano fare i conti con la vischio-sità del potere. In quel tempo lestratificazioni del consenso era-no solide. Oggi raccogliete ilconsenso sulla base di emozio-ni più superficiali, alimentandoe cavalcando paure, sull’onda dieffimeri leaderismi personali,con terremoti elettorali che fan-no nascere e implodere partiti ilcui consenso è tanto impetuo-so quanto scritto sulla sabbia.Ma a voi diciamo: più impetuo-samente sale e scende la vostralegittimazione, più il nostro rea-le potere si consolida. Perché lapolitica cambia, i vostri volticambiano, le vostre idee e le vo-stre promesse cambiano. Ma io,a nome di tutti gli alti burocra-ti, proclamo, tra lo squillo delletrombe: io ero, io sono, io saròsempre». Amen.
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Il singolare libro (di una gola profonda) sul ruolo ministeriale del capogabinetto, visto come il vero gestore del potereE la politica, soprattutto quella di oggi, ne esce con le ossa rotte MARIA ROMANA DE GASPERI
Ieri & domani
Se il mondo giovane cancellerà i nostri errori
onconosciamocon certezza la
misura del tempo perché perognuno esso ha una importanzadiversa: a volte l’attesa di unanotizia può avere un pesoinsopportabile, per altri inveceavrà il colore trionfante del sole.La sua misura cambia a secondadell’età di chi lo aspetta, di chi locerca, lo teme, ne fa un progetto.Può avere colori diversi, musica eassonanze differenti, tempolungo o troppo breve, comesparire in un attimo senzalasciare la strada per rintracciarlo.A volte le sue ore non passanomai, sono incolori, inutili e privedi senso perché non si sa comeusarlo. C’è chi lo perde perché siattarda nel sonno, chi non gli davalore perché immagina ritornicome un sogno ripetuto. Chipensa a gode di una vitalitàripetitiva e mai perduta, che siafacile riprenderlo senza pagarnela via. Niente ritorna con l’abitodello stesso colore, con laricchezza piena appena lasciata,con il grido di una vittoria perchéil tempo vuole il suo spazionuovo ogni volta e il suo ripeterenon cancella ciò che ha giàgoduto. La gioventù che oggicorre per le strade ha bisogno diriprendere l’aria perduta ed èdisposta a rischiare il futuro perun grido di vittoria. Niente avevamai nei secoli passati scompostoil mondo in tale misura e con taleviolenza. Né guerre, nérivoluzioni promosse dall’uomocome terremoti e violenze deltempo avevano sconvolto contale forza e veloce cammino lavita dei popoli del mondo.Quando saremo riusciti a fermarequesto invisibile nemico, il nostromondo sarà costretto a cercare ilmodo di essere diverso da quelloche oggi viviamo. L’umanitàdovrà cambiare il giudizio sulproprio modo di vivere, trovareun equilibrio nuovo e saràproprio il mondo giovane acancellare i nostri errori, a dareun senso più umano, piùcondivisibile, più giusto agli anniche verranno. Questo vento didolore che sta attraversando laterra racconta all’uomo il grandevalore della vita che lasciamoperdere con tanta facilità per lotteinutili, per invidie, per quelle chachiamiamo ricchezze cheguardate con il senso di poi sonoquei pezzi di pietre colorate di cuierano arricchite le maschere deifaraoni, le corone dei nostriimperatori medioevali fino allecorone dei nostri ultimi re. Lapietà ha trovato in questi mesi didolore un immenso respiro tra gliuomini e le donne che hannoofferto le proprie mani alla penadegli altri. Mai abbiamo vistonella storia del mondo talequantità di pazienza, di aiuto, dicondivisione alla sofferenza deglialtri come in questi mesi digrande e inaspettata pandemia.Questo ci fa pensare che qualcosadi superiore alle nostre modesteforze umane darà il respiro alnostro mondo finché la verapace, la comprensione, l’aiutofaranno parte finalmente di untempo dove si cercherà l’amiciziaal posto dell’odio, lariconoscenza al postodell’invidia. Grazie sorelleinfermiere, amiche della carità,donne della pazienza e delsorriso regalato mentre il cuorepiangeva, a voi dobbiamo molto.© RIPRODUZIONE RISERVATA
N
Sabato 23 maggio 2020.21AGORÀ
Il potere “oscuro”dei boiardi di Palazzo
AGENZIE
Design: maratona architetti, ripensare paese post Covid (ANSA) - MILANO, 21 MAG - Una non stop di 24 ore su come ripensare il Paese post Covid-19: inizia il 23 maggio alle 10 la maratona digitale "L'architettura è cultura e bene comune" promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che sarà live su "architettiperilfuturo" (www.architettiperilfuturo.it), la nuova piattaforma online che ospiterà il confronto partecipativo fra l'intera comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito. La maratona ospiterà 400 designer riuniti attorno a 5 grandi temi: Progettare secondo le sfide globali 2030/50; l'Italia, una rete di Resilient Cities; la sostenibilità dell'Abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi. Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere fino all'autunno suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni. "Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare - spiega Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale - una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell'abitare, sulla mobilità, sull'accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari". (ANSA).
ARCHITETTURA:'CULTURABENECOMUNE',NOSTOPCONSIGLIONAZIONALEIL23EIL24MAGGIO=Roma, 22mag. - (Adnkronos) - Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione,riflessione su come ripensare il PaesepostCovid-19.Questo lo scopodi ''L'architetturaè culturaebenecomune'',lamaratonadigitalepromossadalConsiglioNazionaledegliArchitetti,Pianificatori,PaesaggistieConservatori (CNAPPC) prevista dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24. Sarà live su''architettiperilfuturo''(www.architettiperilfuturo.it), lanuovapiattaformaonlinecheospiteràilconfrontopartecipativofral'interacomunitàdegliarchitetti,pianificatori,paesaggistieconservatori,cittadini,societàcivile,decisori,istituzionieimprese.Perpartecipareènecessariaiscrizionesulsito.Oltre agli interventi del Presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin e del Comitato Scientifico (RobertoCingolani, Fisico, responsabile dell'innovazione tecnologica di Leonardo,Mario Cucinella, FounderMarioCucinella Architects, presidente del Comitato ScientificoEnricoGiovannini,portavocediAlleanzaItalianaperloSviluppoSostenibile,AntonioNavarra,presidentedelCentroEuromediterraneoperiCambiamentiClimatici(Cmcc),FedericoParolotto,co-founderdiMicMobilityInChain,FerruccioResta, rettoredelPolitecnicodiMilano), ''L'architetturaèculturaebenecomune''nevedràoltre400cheruoterannoattornoa5granditemi.Progettaresecondolesfideglobali2030/50,l'Italia,unaretediResilientCities,lasostenibilitàdell'Abitare,rigenerazioneurbana:luoghipubblici,servizi,mobilitàepartecipazione;nuovimodellivirtuosi.Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere fino all'autunnosuggestioni, ideeecontributicheconfluirannoinunapropostaarticolatadasottoporrealle Istituzioni. ''IlCovid-19,oltreadavercifattopiombareinunaprofondacrisisanitariaedeconomica,puòrappresentareunagigantescaopportunitàversoilcambiamento,coninterventiradicali, inunapartitatuttadagiocaresenzaaverpauradigiocarla.Perfarloènecessarioelaborarepropostedifuturoripensandolecittàe iterritori,agendosuglistilidell'abitare,sullamobilità,sull'accessoaiservizi,esuunosviluppoinformepiùdistribuitee reticolari - spiega Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale - Abbiamo pensato a unapiattaformaperchécrediamonelsensodicomunità,nellaforzadellavocecollettivachecondensa,dàspazioerilievoaipensierideisingolinelmondodell'architettura''.(segue)(Spe/Adnkronos)
VENERDÌ 22 MAGGIO 2020 14.38.15 Fase 2: "Ripensare il Paese", maratona digitale per architetti = Fase 2: "Ripensare il Paese", maratona digitale per architetti = (AGI) - Roma, 22 mag. - Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione, riflessione su come ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo di "L'architettura e' cultura e bene comune", la maratona digitale promossa dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc) prevista dalle ore 10 di domani, sabato 23 maggio, alle 10 di domenica 24. Sara' live su " architettiperilfuturo" (www.architettiperilfuturo.it), la nuova piattaforma online che ospitera' il confronto fra l'intera comunita' degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, societa' civile, cittadini, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare e' necessario iscriversi sul sito. Oltre agli interventi del presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin e dei componenti del Comitato scientifico (Roberto Cingolani, Mario Cucinella, Enrico Giovannini, Antonio Navarra, Federico Parolotto e Ferruccio Resta), "L'architettura e' cultura e bene comune" ne vedra' oltre 400 che ruoteranno attorno a cinque grandi temi: Progettare secondo le sfide globali 2030/50; l'Italia, una rete di Resilient Cities; la sostenibilita' dell'Abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilita' e partecipazione; nuovi modelli virtuosi. Dal giorno della maratona fino all'autunno la piattaforma permettera' di raccogliere e condividere suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle istituzioni. (AGI)Bas (Segue) Fase 2: "Ripensare il Paese", maratona digitale per architetti (2)= (AGI) - Roma, 22 mag. - "Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica - spiega Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale - puo' rappresentare una gigantesca opportunita' verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura di giocarla. Per farlo e' necessario elaborare proposte di futuro ripensando le citta' e i territori, agendo sugli stili dell'abitare, sulla mobilita', sull'accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme piu' distribuite e reticolari". Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell'abitare, gli spazi pubblici, le dinamiche urbane? Come sara' fatta ripartire l'economia, riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni? Come vediamo, muovendo dall'insegnamento della pandemia, il futuro delle nostre citta', dei territori? Il Cnappc si fa promotore di un dialogo per raccogliere spunti e riflessioni su queste tematiche, elaborare strategie da sottoporre all'attenzione della politica e dell'opinione pubblica. Su " architettiperilfuturo" sara' pubblicato il manifesto "L'architettura e' cultura e bene comune" elaborato in queste settimane dal Cnappc in collaborazione con il Comitato scientifico del Progetto "architetti per il futuro". Un manifesto che contiene - arricchendolo ed aggiornandolo alla nuova situazione dettata dall'emergenza epidemiologica - il programma per le citta' ed i territori del futuro e, piu' in generale, per la rigenerazione urbana e per il rilancio delle periferie, presentato dal Consiglio Nazionale nel corso dell'VIII Congresso nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori. Cultura e turismo, ad esempio, diventano nel manifesto ancora di piu' capisaldi identitari ed economicamente strategici per l'Italia, con una particolare attenzione ai centri minori e ai borghi delle zone interne, in particolare lungo tutta la dorsale appenninica. (AGI)Bas
Oltre 22 ore di maratona per il confronto lanciato dal CNAPPC (ANSA) - ROMA, 24 MAG - Quasi 13.000 utenti, oltre 150 guest speaker e oltre 170 interventi esterni. Questi i numeri di "L'architettura è cultura e bene comune", la maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) organizzata dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24, sulla piattaforma "architettiperilfuturo". Una piattaforma aperta che nasce dall'idea del CNAPP di aprire al contributo di tutti un percorso di riflessione e costruzione del futuro in cui il ruolo degli architetti sia centrale. Cinque i temi approfonditi nelle circa 22 ore di dibattito con la partecipazione di tanti protagonisti del settore, dal neo direttore generale per il contemporaneo del Mibact Margherita Guccione all'architetto Mario Cucinella , dal sindaco di Milano Beppe Sala al politico ambientalista Ermete Realacci. Si è parlato in particolare di Sfide globali ai driver progettuali, di Italia, una rete di Resilient Cities; di Abitare sostenibile; di rigenerazione urbana/territoriale, fra spazio pubblico e servizi di prossimità; di Riattivare i processi attraverso nuovi modelli virtuosi. Unanime la voce dei partecipanti, secondo cui la crisi "può e deve essere trasformata in opportunità, un acceleratore del cambiamento; un'occasione per ripensare le città in chiave policentrica e diffusa, diminuendone la densificazione, rendendo più forti i territori e le aree interne". Bisogna, è stato sottolineato, " ripensare lo spazio in relazione uomo/natura; la socialità; la mobilità e i sistemi di spostamento; i servizi, ponendo al centro delle nuova visione la sostenibilità". Ma questa crisi deve essere anche l'occasione per ripensare processi semplificandoli e velocizzandoli,per modificare l'attuale obsoleto e anacronistico quadro normativo che regola il governo del territorio e l'attuale apparato amministrativo, per rendere - come ora non sono - i concorsi accessibili a tutti e chiari nei contenuti e nei termini, per superare i nuovi strumenti e crearne di efficaci nell'oggi; e ancora una leva per rendere prioritaria una pianificazione urbana con la creazione di un'agenda politica nazionale per le città - ora inesistente - per non agire solo sull'emergenza. (ANSA).
QUOTIDIANI LOCALI
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Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione, riflessione su come ripensare il paese po-st Covid-19. Questo lo scopo di ȂLȅarchitettura Ë cultura e bene comuneȃ, la maratona digitale promossa dal Consi-glio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori prevista dalle 10 di oggi alle 10 di domani. Oltre a quelli del presidente Giuseppe Cappochin (foto) e del Comitato scientifico, la maratona vedr‡ oltre 400 in-terventi sui temi: ȂProgettare secondo le sfide globali 2030/50ȃ, ȂLȅItalia, una rete di Resilient Citiesȃ, ȂLa so-stenibilit‡ dellȅAbitareȃ, ȂRigenerazione urbanaȃ, ȂNuovi modelli virtuosiȃ. Live su www.architettiperilfuturo.it
L�INTERVISTA
Michela Tamburrino
Iversi apocalittici di Gior-gio Manganelli attraver-so Massimo Popolizio, attore e regista. Il senso
della drammaturgia trova vie alternative per esplode-re in naturalezza. Popolizio la cerca in modo scientifico questa via altra, non un mez-zo qualsiasi con il quale esprimersi a distanza di sicu-rezza, ma un�alternativa contingente e strutturata per spiegare che al teatro si puÚ arrivare, comunque. PerciÚ sceglie iCenturiaw, raccolta di piccoli romanzi fiume del grande autore del-la neoavanguardia, del qua-le Ë uscita per Adelphi, a ri-dosso del lockdown, un pre-giato studio. Un Manganelli recensore con alcuni inedi-ti. Popolizio su iCenturiaw ha fatto uno spettacolo in streaming (su #TdRonline alle 16 giovedÏ e domenica) senza tradire i canoni, dello spettacolo teatrale. Trenta piccole storie divise in sei puntate da 15 minuti l�una, ´una fotografia che ricorda CiprÏ' e Maresco, bianco e ne-ro tirato, molto uso del pri-mo piano per restituire il senso di attori ectoplasma che vengono dall�aldil‡ ter-restreª.
Il titolo illustra l�operazio-ne, iPagine dell'opera di Manganelli all�epoca del Co-vidw. Operazione complica-ta per sponsorizzazioni e di-verse tecniche d�assemblag-gio, ́ un piccolo prodotto da computer e da telefono per una staffetta vocale tra me e gli attori de iIl nemico del popolo", spettacolo che ab-biamo bruscamente inter-rottoª.
Ricorda l�ultima repli-ca?
´Rester‡ indelebile nella memoria di tutta la compa-gnia. Era il 23 febbraio al Ca-rignano di Torino. Una po-meridiana domenicale con tante persone anziane. Gi‡ la chiusura era nell�aria e quando nel testo che parla di batteri e di virus, di acqua inquinata e di nefandezze prima della Grande depres-sione del 1920 vengono elencati i batteri che ballano il blues, Ë scoppiato in sala un applauso lunghissimo, come un addio chiss‡ a quando e doveª.
Popolizio, un�operazio-ne, questa in streaming, molto complessa.
´Nasce quale risarcimen-to voluto dal Teatro di Ro-ma che produceva "Nemico del popolo", alla compagnia che interrompeva la tour-nÈe a met‡. Mi hanno chie-sto di inventare qualcosa. Io che odio lo streaming l�ho sfruttato come un�opportu-nit‡ di lavoro, non come una testimonianza gratuita. Il lavoro Ë tale se pagato, a prescindere da dove possa esprimersi. Il risarcimento Ë formale, prendiamo quanto un mese di cassa integrazio-neª.
PerchÈ Manganelli?´PerchÈ i suoi racconti so-
no perfetti per il nostro tem-po. Paradossali, cinici, umo-ristici, disperatiª.
Esempi?´C�Ë il sognatore che so-
gna tutti i sogni degli altri in-quilini del palazzo lascian-doli sprovvisti di materia pri-ma; uno scrittore che si ac-coppia con una scrittrice e fanno figli scrittori che si ac-coppiano con altri scrittori, una catena infinita che si spezzer‡ fino all�estinzione del genere; un bambino di 4 anni chiuso in casa che odia i suoi genitori e augura loro tutto il male possibile per-chÈ non parlano con lui; un uomo che entra dal tabacca-io per comprare il dopobar-ba e si accorge uscendo che gli hanno rubato l'universo;
il primo uomo morto ma che muore prima di quanto do-vuto e non sa dove andare. Una sintassi che Ë uno zam-pillo di invenzioni linguisti-che eppure quanto mai ri-spondente all'italiano. Leg-gendo senti di appartenere a questo paeseª.
Come immagina possa essere una drammaturgia post Covid? Per forza di co-se non potr‡ ignorare que-sto tempo.
´Una drammaturgia non post Covid. Vedo una dram-maturgia che va tristemente incontro alle esigenze del teatro. Sar‡ drammatica-mente ancorata al reale, as-somiglier‡ a fiction dimenti-cabili. Di contro e ben ven-ga, si spera ci sia qualcuno che sappia inventare un nuo-vo modo di raccontare sen-za retoricaª.
Si sente il bisogno fisico di tornare a teatro?
´Bisogno forte di riaprire. Non so quanto la gente ab-bia voglia di tornare in sala presa com'Ë dalla paura. Ma ammesso che la voglia ritor-ni, bisogna offrire qualcosa di spettacolare, di grande, di maestoso. Non il monolo-go striminzito. Altrimenti te ne stai a casa a vederti la tv. Purtroppo ci chiederanno proprio il monologo, al mas-simo due personaggi, per giustificare la narrazione
della riapertura. Ma questo non va dalla parte degli arti-sti ma solo delle strutture pubbliche. Il Covid ci ha fat-to una radiografia, metten-do in luce le nostre mancan-ze e delle nostre incompe-tenzeª.
Che cosa sarebbe bello sperare?
´Che la drammaturgia im-maginasse in grande perchÈ siamo pieni di tesi finto con-temporanei. Vogliamo dei temi, non dei fatti. Bisogne-rebbe mettere in scena un li-bro di filosofia. Non so se il Teatro ha scrittori all'altez-zaª.
Anche la costruzione di uno spettacolo va rivista?
´Certo, costruire usando una comunicazione teatrale fatta in prospettiva della macchina da presa, quello Ë il futuro, completare ciÚ che succede dal vivo. Ma non sia-mo attrezzati ad altro se non al piccoloª.
iNemico del popolow, iRagazzi di vitaw, iFuro-rew, i versi eroici e irrive-renti del Belli. Le sue scel-te sembrano frutto di un vaticinio...
´Non l'ho fatto apposta a scegliere testi cosÏ rispon-denti a quanto ci sta acca-dendo. E cosi quando si trat-tano temi universali che guardano ad altri temi meta-foriciª.�
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musica negli spazi comuni di dodici carceri (Genova Ë nell�elenco) che sarebbe do-vuto partire in queste setti-mane. La conferenza stampa di lancio, a fine febbraio, a Milano, fu cancellata all�ulti-mo istante quando furono scoperti i primi casi di Covid.
´Ma andiamo avantiª con-ferma Mussida ́ sono gi‡ sta-ti installati gli impianti a Mila-no, Opera e Monza. A San Vit-tore basterebbe schiacciare il tasto play per dare musica al corridoio centrale che porta alla rotonda, nei raggi di pri-ma accoglienza, nel centro medico, nella rotonda, spazi molto grandi che verranno sonorizzati con musica stru-mentale di ogni genere e ori-gine, scelta dai detenuti che frequentano i corsi di iAscol-
to emotivo consapevolew. Ho appena riacquistato un com-puter e le casse distrutte nel-la rivolta, ho parlato con il di-rettore, sar‡ una delle prima cose che ripartono, con un�i-naugurazione ufficiale a lu-glio o a settembre. Nelle car-ceri portiamo musica stru-mentale scelta dei detenuti stessi, pi˘ che un momento epocale, per me Ë la tappa di un cammino cominciato nel �97. Dove la parola fa fatica ad arrivare, figuriamoci una carezza, la musica Ë il pi ̆na-turale degli stabilizzatori dell�umore. Ma questo vale per tutti: la musica Ë oro, l�ab-biamo inventata noi uomini ma forse solo ora, grazie alla pandemia, abbiamo capito quanto Ë preziosaª. �
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Architetti in dialogo, maratona on line
´Si avverteil bisogno di tornarein sala, anche sela gente Ë ancoramolto presadalla pauraª
´Porto in streamingȂCenturiaȃ di Giorgio Manganellisenza tradirei canoni dellospettacolo teatraleª
maSSimo popoliZio Parla lȅattore regista, che ha realizzato uno spettacolo in streaming
´Il teatro dovr‡ riaprirema in modo maestosoServono temi e non fattiª
´Bisogna chela drammaturgiasi pensi in grande,osi lo sguardo ampioAltrimenti Ë megliostarsene con la tvª
MASSIMO POPOLIZIO
ATTORE
E REGISTA
SABATO 23 MAGGIO 2020
IL SECOLO XIX
31
Corriere del Veneto Domenica 24 Maggio 2020 SPETTACOLI VI15
L a tartare di manzo è un piatto semplice,ma richiede una sequenza meticolosa dipassaggi per la sua perfetta riuscita. Co-
me si evince dal nome, si tratta di una ricettapresa in prestito dalla cucina francese, sebbe-ne celi anche un’altra origine. La leggenda nar-ra che il nome «tartare» derivi dal popolo deiTartari, un popolo nomade dell’Asiacentrale. Essendo sempre in movi-mento e avendo l’esigenza di con-sumare pasti veloci, mettevano lacarne cruda sotto le selle, inmo-do da trovarla battuta e macina-ta dopo le cavalcate. Questomo-do di gustare la carne cruda ven-ne replicato nella Russia zaristae, ai primi del Novecento, espor-tato in Francia dagli chef in esilio,entrando di diritto nella tradizionegastronomica francese. La prelibatezzadelle carni venete, però, l’ha resa una portatairrinunciabile anche qui. «Si parte innanzitut-to dal taglio di carne: quelli preferiti sono ge-neralmente la lombata magra o lo scamone,che devono essere di ottima qualità e freschis-simi», sostiene Ennio Grava, chef del ristoran-te Ai Cadelach Resort, di Revine Lago (in pro-
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Vicenza e Bassano
TeatroBerto rilegge Rodari: laboratorio online per i più piccoli sul social Tik TokHa incantato intere generazioni di bambini e anche di adulti,Gianni Rodari, e ancora esercita il suo fascino sospeso tramondo reale e dimensione fantastica. A lui il TeatrinoGroggia di Venezia dedica una proposta online, pensataappositamente per i giovanissimi e le loro famiglie e che siinserisce all’interno delle iniziative per il centenario dallanascita dell’autore piemontese. È un laboratorio tenuto da
Mattia Berto e mandato in onda, ogni venerdì alle 17, sulcanale Tik Tok di mpg.cultura, una delle piattaforme socialpiù seguite dai piccoli. L’attore creerà sei brevi video da unminuto che verranno poi postati anche sui canali social diCultura Venezia. Sono piccoli esercizi di didattica teatrale,realizzati in una chiave insolita per stimolare l’interazionecon un linguaggio semplice e colorato.(Caterina Barone)
PremioHemingwayIvincitoridaGrossmanaGuidiAnnunciati i vincitori del Premio Hemingway 2020,promosso dal Comune di Lignano, Udine. Aricevere il riconoscimento David Grossman per la«Letteratura», Samantha Cristoforetti («Testimonedel nostro tempo»), Alessandro Barbero perl’«Avventura del pensiero» e Guido Guidi per lasezione «Fotografia». (f.ver.)
Natura e arte Parco e sculture
Meraviglie e visioniriapre villa Bolascocol talento diMarinali
I l Giardino storico di villaBolasco, a Castelfranco Ve-
neto, un autentico luogo delcuore, proprietà dell’Universi-tà di Padova, riaprirà al pub-blico il 30 maggio (www.vil-laparcobolasco.it). Un’icona,forse il parco più bello d’Italia,con i suoi compartimenti re-golari, cedrare, orto, brolo eun laghetto navigabile, squar-ci di luce, colori e riflessi, inun alternarsi di prati, specchid’acqua, collinette, gruppi ar-borei. Oggi il Giardino po-trebbe celebrare i 300 annidalla morte dello scultoreOrazio Marinali, che lo com-pletò e impreziosì con la ca-
vallerizza, arena per equita-zione, coronata da 52 statue,una successione di divinitàolimpiche, condottieri, alle-gorie di vizi e virtù. Ma nonsolo Castelfranco accoglie labellezza ritrovata e la genialitàdi Orazio Marinali, scultorebassanese, morto a Vicenza, il6 aprile, giusto nel 1720.Orazio, come altri due fra-
telli, con cui fece bottega, ap-prese i rudimenti dell’arte dalpadre Francesco, intagliatorein legno, e fece esperienzanella Fraglia dei Muratori eTagliapietra di Vicenza. La Re-pubblica Serenissima, fino aVerona e Brescia, si contese le
sue opere. Nell’Altare del Ro-sario, a San Nicolò di Treviso,il Marinali collocò tre tra lesue più importanti creazioni,le statue della Madonna colBambino, San Domenico eSanta Teresa, e ancora la San-ta Felicita nella Basilica diSanta Giustina, a Padova, ar-ricchita pure dalle raffigura-
zioni dei Santi Pietro e Paolo,o un Ercole che uccide l’Idrache troneggia a Palazzo LeoniMolinari di Vicenza, oggi sedemuseale delle Gallerie d’Italiadi Banca Intesa. Altre opereimpreziosiscono la basilica diMonte Berico, il Duomo diSanta Maria in Colle a Bassa-no, dove eseguì virtuose ope-
re di Santi. La sua effige delpatrono San Bassiano, cam-peggia nella piazza principaledella cittadina in riva al Bren-ta.A dare sfogo alla sua «im-
maginazione», sono servitiun repertorio di soggetti in-novativi, bassorilievi, stucchi,arredi, oltre a figure, teste,maschere, nani, con cui haadornato chiese e ville venete,come la monumentale fonta-na detta La macchina, nelparco della villa Conti Lam-pertico a Montegaldella o neivasti complessi di Villa Trissi-no, ora Marzotto, dopo sparseoltre cento statue a soggettomitologico, o nella «Roton-da» di palazzo Thiene a Vicen-za. Marinali è stato inventoredi stili, ha usato gusti carica-turali, elementi grotteschi,che hanno arricchito e avutogrande fortuna non solo nelSettecento.
Giandomenico Cortese© RIPRODUZIONE RISERVATA
Da sapere
● La villaBolasco fu fattaerigere dalconteFrancescoRevedinsull’area inprecedenzaoccupata dalParadiso
● Chiuso perl’emergenza, ilparco riapre ilprossimo 30maggio
La cavallerizzaNella fotol’arena perequitazione,coronata da 52statue (44 dellequali opera diMarinali)
Maratona online
Architettura e paesaggiodopo l’emergenzaprogettare il futuro
D opo la pandemia come saranno gestitii luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici,
le dinamiche urbane? Come sarà fattaripartire l’economia delle costruzioni?Come sarà il futuro delle nostre città e deiterritori? Sono queste le domande cardinesu cui si sviluppa la maratona live,promossa dal Consiglio Nazionale degliArchitetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatori, che si chiuderà oggi su«architettiperilfuturo»(www.architettiperilfuturo.it). La nuovapiattaforma online non ospiterà solo ilconfronto partecipativo fra l’interacomunità del settore, ma permetterà diraccogliere e condividere fino all’autunnosuggestioni, idee e contributi checonfluiranno in una proposta articolata dasottoporre alle istituzioni.Oltre a quelli delPresidente del Cnapp Giuseppe Cappochine del Comitato Scientifico, la maratonaonline «L’architettura è cultura e benecomune» vede più di 400 interventi cheruotano attorno a cinque grandi temi:«Progettare secondo le sfide globali2030/50», «l’Italia, una rete di ResilientCities», «La sostenibilità dell’abitare»,«Rigenerazione urbana: luoghi pubblici,servizi, mobilità e partecipazione», e«Nuovi modelli virtuosi». Su«architettiperilfuturo» verrà anchepubblicato il manifesto «L’architettura ècultura e bene comune» elaborato inqueste settimane dal Cnappc che contieneil programma per le «Città e i territori delfuturo». (f.ver.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
vincia di Treviso) che della tartare ha fatto ilpiatto più rappresentativo della sua cucina.«In una ciotola, adagiare 100 grammi di carnecruda – spiega -. Con cucchiaio e forchetta, bi-sogna amalgamarla delicatamente con gli altriingredienti». Vale a dire 15 grammi di oliod’oliva, un pizzico di sale e pepe, mezzo cuc-
chiaino di cipolla tritata finemente,mezzo cucchiaino d’aglio tritato,mezzo cucchiaino di cetriolinisottaceto tritati, mezzo cucchiai-no di alici (anch’esse tritate fi-nemente), mezzo cucchiaino disenape, un pizzico di prezze-molo, un tuorlo, qualche gocciadi tabasco, seguita da limone epoche gocce di Calvados o Co-
gnac, possibilmente non troppodolce. «L’ideale sarebbe farlo esatta-
mente nella sequenza descritta - aggiun-ge -. Per la composizione del piatto, consigliodi formare delle piccole porzioni di tartare colcucchiaio e appoggiarle delicatamente su cro-stini di pane caldo, precedentemente spalmaticon burro di Malga».
Marianna Peluso© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ai fornelliLo chef EnnioGrava delristoranteAi CadelachResort, diRevine Lago, inprovincia diTreviso. Nellafoto grande lasua tartare
Grava: «La tartareal sapore di alici»
Sapori in casa ai tempi del telelavoro I consigli degli chef Musica
Il nuovo calendario
N uove date, spostamenti ecancellazioni. Con la
prospettiva, a partire dal 15giugno, della possibilità diriprendere l’attività live soloconmassimo 200 persone alcoperto e 1.000 en plein air, ilcalendario di concerti estivi siè, praticamente, azzerato. LaPremiata Forneria Marconiha annunciato così lospostamento della data deltour «PFM canta De André –Anniversary» al 26 settembre,sempre al Gran Teatro Geoxdi Padova. C’è una data direcupero anche per ilconcerto del tour estivo delrapper Willie Peyote che sisarebbe dovuto tenere il 19giugno allo SherwoodFestival di Padova(manifestazione annullata): illive è stato calendarizzato al18 giugno del prossimo anno,ancora nella foresta diSherwood. Nel veronese,dopo la notizia del posticipodei Judas Priest al 26 giugno2021, si aggiunge unaseconda importanteconferma per l’edizione delprossimo anno di Rock TheCastle a Villafranca di Verona.Gli Avantasia saranno alCastello Scaligero il 3 lugliodel 2021 headliner di unascaletta che vede anche laconferma anche di Epica,Alestorm e Rhapsody of Fire.Anche il «Concerto Grossoper i New Trolls» conOrchestra Machiavelli e OfNew Trolls al Teatro Romanodi Verona, è stato rimandatoalla primavera 2021. (f.ver.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PfmeWilliePeyote: tuttele date cambiate
TESTATE ONLINE
‘L'architettura è cultura e bene comune’, la non stop digitale delCNAPPC in programma il 23 e il 24 maggio. 400 fra interventi,Interviste, faccia a faccia e tavole rotonde
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progettazione, riflessione su come ripensare il Paese
post Covid-19.
Questo lo scopo di L’architettura è cultura e bene comune, la
maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli
Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC)
prevista dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24.
Sarà live su architettiperilfuturo, la nuova piattaforma online che ospiterà il
confronto partecipativo fra l'intera comunità degli architetti, pianificatori,
paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese.
Per partecipare è necessaria iscrizione sul sito www.architettiperilfuturo.it.
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Oltre agli interventi del presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin e del Comitato
Scientifico – Roberto Cingolani, fisico, responsabile dell'innovazione tecnologica di
Leonardo; Mario Cucinella, founder Mario Cucinella Architects, presidente del
Comitato Scientifico; Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo
Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per
i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-founder di MIC Mobility In
Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano –, L’architettura è cultura e
bene comune ne vedrà oltre 400 che ruoteranno attorno a 5 grandi temi: progettare
secondo le sfide globali 2030/50; l’Italia, una rete di Resilient Cities; la sostenibilità
dell’abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e
partecipazione; nuovi modelli virtuosi.
Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere
fino all'autunno suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta
articolata da sottoporre alle istituzioni.
“Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed
economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento,
con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura di giocarla.
Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i territori,
agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e su uno
sviluppo in forme più distribuite e reticolari” spiega Giuseppe Cappochin,
presidente del Consiglio Nazionale.
“Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamonel senso di comunità, nella forza della vocecollettiva che condensa, dà spazio e rilievo aipensieri dei singoli nel mondo dell’architettura"
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le
dinamiche urbane?
Come sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una
indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni?
Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo
dall’insegnamento della pandemia?
Il CNAPPC si fa promotore di un dialogo proficuo per raccogliere spunti e riflessioni
su queste tematiche, elaborare strategie da sottoporre all’attenzione della politica e
dell’opinione pubblica.
Sulla piattaforma architettiperilfuturo sarà pubblicato il Manifesto L’architettura è
cultura e bene comune elaborato in queste settimane dal CNAPPC in collaborazione
con il Comitato scientifico del Progetto Architetti per il futuro.
1
Un Manifesto che contiene, arricchendolo e aggiornandolo alla nuova situazione
dettata dall’emergenza epidemiologica, il programma per le città e i territori del
futuro e, più in generale, per la rigenerazione urbana e per il rilancio delle periferie,
presentato dal Consiglio Nazionale nel corso dell’VIII Congresso Nazionale degli
Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori.
Cultura e turismo, per esempio, diventano nel Manifesto ancora di più capisaldi
identitari ed economicamente strategici per l’Italia, con una particolare attenzione
ai centri minori e ai borghi delle zone interne, in particolare lungo tutta la dorsale
appenninica.
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Architettura post Covid-19: la maratona
digitale
Non stop online del Consiglio Nazionale, sabato 23 e domenica 24 maggio. 400 frainterventi, interviste, faccia a faccia e tavole rotonde
testo Benedetto Marzullo
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Una 24 ore non-stop24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione, riflessione su come
ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo di L’architettura è cultura e bene comuneL’architettura è cultura e bene comune,
l’iniziativa promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori (CNAPPC) prevista dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24.
Una maratona digitalemaratona digitale live sul sito di architettiperilfuturo, la nuova piattaforma online che
ospiterà il confronto partecipativo fra l’intera comunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e
conservatori, cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria
iscrizione sul sito.
Oltre agli interventi del Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin e del Comitato Scientifico
(Roberto Cingolani, Fisico, responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo; Mario
Cucinella, Founder Mario Cucinella Architects, Presidente del Comitato Scientifico; Enrico
Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra,
presidente del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto,
co-founder di MIC Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano),
“L’architettura è cultura e bene comune” ne vedrà oltre 400 che ruoteranno attorno a 5 grandi5 grandi
temitemi: 1)1) Progettare secondo le sfide globali 2030/50; 2)2) l’Italia, una rete di Resilient Cities; 3)3) la
sostenibilità dell’Abitare; rigenerazione urbana: 4)4) luoghi pubblici, servizi, mobilità e
partecipazione; 5)5) nuovi modelli virtuosi.
A partire al giorno della maratona,maratona, sulla piattaforma è possibile condividere idee e contributi che
confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni.
“ Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed
economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento
”Spiega Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale, che conclude: «Per farlo è
necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i territoriripensando le città e i territori, agendo sugli stili
dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e
reticolari. Abbiamo pensato a una piattaformapiattaforma perché crediamo nel senso di comunità, nella
forza della voce collettiva che condensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nel mondo
dell’architettura»
dove:dove: online, sulla nuova piattaforma architettiperilfuturo.it
quando:quando: sabato 23 e domenica 24 maggio 2020
Coronavirus in Italia: 228.006 casi positivi e32.486 morti. Il bollettino del 21 maggio
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ARCHITETTURA È CULTURA. NON-STOP DEL CNAPPC21/05/2020
Una non-stop di 24 ore per ripensare l’Italiapost Covid-19. Questo l’obiettivo diL’architettura è cultura e bene comune, lamaratona digitale organizzata dalConsiglio nazionale degli architetti,pianificatori, paesaggisti e conservatoriper una riflessione collettiva sul futuro delnostro Paese e della professione.
La non-stop inizierà sabato 23 maggio alle10 e terminerà alla stessa ora di domenica
24 e sarà trasmessa in diretta su “architettiperilfuturo” (www.architettiperilfuturo.it), la nuovapiattaforma online che ospiterà il confronto tra architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori,cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese (per partecipare è necessaria iscrizione sulsito).
Sono previsti gli interventi del presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin e dei componenti delcomitato scientifico: Roberto Cingolani, responsabile dell´innovazione tecnologica di Leonardo;Mario Cucinella, founder Mario Cucinella Architects e presidente del comitato scientifico; EnricoGiovannini, portavoce di Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile; Antonio Navarra,presidente del Centro euromediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc); Federico Parolotto,co-founder di Mic Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano.
Oltre a loro sarà possibile ascoltare oltre 400 interventi suddivisi in cinque grandi temi: Progettaresecondo le sfide globali 2030-50; L’Italia, una rete di Resilient cities; La sostenibilità dell’abitare;Rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; Nuovi modelli virtuosi.
Con la piattaforma, a partire dalla maratona, sarà poi possibile raccogliere e condividere fino alprossimo autunno idee, proposte, contributi che verranno raccolti in un’unica proposta che verràsottoposta alle istituzioni pubbliche.
«Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, puòrappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in unapartita tutta da giocare senza aver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte difuturo ripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso aiservizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari - spiega Giuseppe Cappochin,presidente del Consiglio nazionale -. Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nel sensodi comunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singolidel mondo dell’architettura».
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamicheurbane? Come sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spintapropulsiva al mondo delle costruzioni? Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori,muovendo dall’insegnamento della pandemia?
Con questa iniziativa, il Cnappc si fa promotore di un dialogo con lo scopo di raccogliere spunti eriflessioni su questi temi ed elaborare strategie da sottoporre all’attenzione della politica edell’opinione pubblica.
Su “architettiperilfuturo” sarà pubblicato il Manifesto L’architettura è cultura e bene comune elaboratoin queste settimane dal Consiglio nazionale in collaborazione con il Comitato scientifico delProgetto “Architetti per il futuro”.
Un Manifesto che contiene, arricchendolo ed aggiornandolo alla nuova situazione dettatadall’emergenza epidemiologica, il programma per le città e i territori del futuro e, più in generale,per la rigenerazione urbana e per il rilancio delle periferie, presentato dal Consiglio all’VIIICongresso nazionale.
Cultura e turismo, ad esempio, diventano nel Manifesto ancora di più capisaldi identitari edeconomicamente strategici per l’Italia, con una particolare attenzione ai centri minori e ai borghidelle zone interne, in particolare lungo tutta la dorsale appenninica.
I punti 5 (Progettare il futuro; nuovo patto con l’ambiente) e 6 (Strumenti di pianificazione)pongono l’accento sull’importanza di pensare e pianificare spazi pubblici e privati sostenibili e inarmonia con la natura, anche attraverso investimenti orientati verso uno sviluppo sostenibile enuovi strumenti di pianificazione.
Un’importante riflessione contenuta nel Manifesto riguarda (punto 7) la necessità di unasemplificazione dell’attuale quadro normativo che regola il governo del territorio e dell’attualeapparato amministrativo e anche la promozione dei concorsi di progettazione a due gradi, qualestrumento chiave per accrescere la qualità architettonica (punto 8).
È necessario poi cogliere in pieno il significato di architettura come conoscenza multidisciplinare(punto 9): il progetto di architettura, sempre più complesso, integra competenze multidisciplinariper le quali servono grandi capacità organizzative e di coordinamento, sostenute da un’adeguatapreparazione culturale, tecnologica e digitale
Il punto 10, infine, sollecita la definizione di nuovi strumenti di concertazione e di finanza urbana: ilpubblico deve riprendere il proprio ruolo di promotore, non limitandosi a recepire istanzerappresentative degli interessi dei soggetti economici privati, ma governando i processi. Serve,conseguentemente, un nuovo profilo tecnico della pubblica amministrazione che abbia lecompetenze per sostenere tale compito.
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giovedì, Maggio 21, 2020 Paola G. Lunghini | by Internews srl | Lettere Aperte | Racconti | Le mie ricette per la real estate community | Real Estate Pets | Libri | Archivio Economia Immobiliare
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“L’architettura è cultura e bene comune”: la non stop delConsiglio Nazionale il 23 e il 24 maggio. 400 fra interventi,Interviste, faccia a faccia e tavole rotonde
Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione, ri2essione su come ripensareil Paese post Covid-19. Questo lo scopo di “L’architettura è cultura e bene comune”, la maratonadigitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Piani_catori, Paesaggisti e Conservatori(CNAPPC) prevista dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24. Sarà live su“architettiperilfuturo” (www.architettiperilfuturo.it), la nuova piattaforma online che ospiterà ilconfronto partecipativo fra l’intera comunità degli architetti, pianiIcatori, paesaggisti e conservatori,cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito.
Oltre agli interventi del Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin e del Comitato ScientiIco(Roberto Cingolani, Fisico, responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella,Founder Mario Cucinella Architects, Presidente del Comitato ScientiIco; Enrico Giovannini,portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra, presidente del CentroEuromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-founder di MICMobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano), “L’architettura è cultura e benecomune” ne vedrà oltre 400 che ruoteranno attorno a 5 grandi temi: Progettare secondo le sIdeglobali 2030/50; l’Italia, una rete di Resilient Cities; la sostenibilità dell’Abitare; rigenerazione urbana:luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi.
Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere Ino all’autunnosuggestioni, idee e contributi che con2uiranno in una proposta articolata da sottoporre alleIstituzioni.
“Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, puòrappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in unapartita tutta da giocare senza aver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte difuturo ripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso aiservizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite e reticolari” spiega Giuseppe Cappochin, Presidentedel Consiglio Nazionale. “Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nel senso dicomunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nelmondo dell’architettura”.
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamicheurbane? Come sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spintapropulsiva al mondo delle costruzioni? Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori,muovendo dall’insegnamento della pandemia?
Il CNAPPC si fa promotore di un dialogo proIcuo per raccogliere spunti e ri2essioni su questetematiche, elaborare strategie da sottoporre all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica.
Su “architettiperilfuturo” sarà pubblicato il Manifesto “L’architettura è cultura e bene comune”elaborato in queste settimane dal CNAPPC in collaborazione con il Comitato scientiIco del Progetto“Architetti per il futuro”.
Un Manifesto che contiene, arricchendolo ed aggiornandolo alla nuova situazione dettatadall’emergenza epidemiologica, il programma per le Città ed i territori del futuro e, più in generale,per la rigenerazione urbana e per il rilancio delle periferie, presentato dal Consiglio Nazionale nelcorso dell’VIII Congresso Nazionale degli Architetti, PianiIcatori, Paesaggisti, Conservatori. Cultura eturismo, ad esempio, diventano nel Manifesto ancora di più capisaldi identitari ed economicamentestrategici per l’Italia, con una particolare attenzione ai centri minori e ai borghi delle zone interne, inparticolare lungo tutta la dorsale appenninica.
Il primo punto Architettura per la sIda 2030-2050: 17 Sustainable Development Goals (SDG),riguarda la sIda del progettare seguendo le indicazioni delle Nazioni Unite e la Roadmap Europea2050. Strettamente legati al primo punto sono il secondo (Progettare l’adattamento al clima dellecittà e dei territori) e il terzo (Rigenerazione urbana; natura, partecipazione, resilienza): qui lari2essione si sposta sulla necessità di agire sugli stili dell’abitare, sul rapporto tra ambiti urbani enatura, su mobilità, accesso ai servizi, socialità, sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio.Grande rilievo ha poi il tema della riqualiIcazione urbana delle periferie, affrontata nel quarto punto(Un nuovo rapporto tra città e aree interne). Queste, infatti, dovranno diventare “nuovi centri fuori dalcentro”, luoghi di rigenerazione socio-culturale-ambientale integrati in un sistema diffuso.
Il punto cinque (Progettare il futuro; nuovo patto con l’ambiente) e sei (Strumenti di pianiIcazione)pongono l’accento sull’importanza di pensare e pianiIcare spazi pubblici e privati sostenibili e inarmonia con la natura anche attraverso investimenti orientati verso uno sviluppo sostenibile edattraverso nuovi strumenti di pianiIcazione.
Un’importante ri2essione del Manifesto riguarda sia la necessità di una SempliIcazione dell’attualequadro normativo che regola il governo del territorio e dell’attuale apparato amministrativo (punto 7)sia il promuovere i Concorsi di progettazione a due gradi quale strumento chiave per accrescere laqualità architettonica (punto 8). È necessario poi intendere l’Architettura come Conoscenzamultidisciplinare (punto 9): il progetto di architettura, sempre più complesso, integra competenzemultidisciplinari per le quali servono grandi capacità organizzative e di
coordinamento, sostenute da adeguata preparazione culturale, tecnologica e digitale
Il punto dieci, inIne, sollecita a Nuovi strumenti di concertazione e di Inanza urbana: il “pubblico”deve riprendere il suo ruolo di promotore non limitandosi a recepire istanze rappresentative degliinteressi dei soggetti economici privati, ma governando i processi. Serve, conseguentemente, unnuovo proIlo tecnico della P.A. che abbia le competenze per tale compito.
Fonte : Consiglio Nazionale Architetti PPC
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21 Maggio 2020
IPI approva il bilancio esercizio 2019∠ IGD commenta i primi giorni post lockdown: buona ahuenza nei centri commerciali
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21 Maggio 2020
Fondazione Theodora Onlus
«L’emergenza sanitaria ci ha imposto una pausamomentanea dalle visite in ospedale, matorneremo appena possibile a prenderci curadella “parte sana” dei piccoli pazienti che inquesto momento vivono una condizione ancorapiù di<cile di solitudine e isolamento. Aiutatecia non lasciarli soli, abbiamo bisogno di tutti voiper continuare a portare momenti di gioco,ascolto e sorriso ai bambini in ospedale e alleloro famiglie».
Emanuela Basso Petrino, ConsigliereDelegato di Fondazione Theodora Onlus:
Dl Rilancio, Filp Cisal: “Professionisti _glidi un Dio minore”
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International lodging industry, tutto sulvirtual event “In Sync Round Up” , una duegiorni organizzata da Questex Hospitality
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La sofferenza dell’economia americana
EDITORIALI
19 Maggio 2020
Testata giornalistica non registrata ai sensidell’Art.3 bis del D.L. 18 maggio 2012, n. 63convertito in Legge 16.07.2012 n°103
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“L’ARCHITETTURA èCULTURA E BENE
COMUNE”: LA NON STOPDEL CONSIGLIO
NAZIONALE IL 23 E IL 24MAGGIO. 400 FRA
INTERVENTI,INTERVISTE, FACCIA A
FACCIA E TAVOLEROTONDE
by Redazione ! 21 Maggio 2020 ! 0 " 5
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giovedì, Maggio 21, 2020
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REGIONALI: SISTO (FI), ANTICIPO SCELTA CONDIVISA? CON CHI?DECRETO-LEGGE EMERGENZA COVID-19: DICHIARAZIONI DI VOTO SULLA QUESTIONE DI FIDUCIA IN ASSEMBLEABREAKING NEWS ∠ ∠
(AGENPARL) – gio 21 maggio 2020 ARCHITETTI PER
IL FUTURO
UN PERCORSO PARTECIPATIVO
MANIFESTO
L’ARCHITETTURA È CULTURA E BENE COMUNE
ARCHITETTURA PER PROGETTARE
RIGENERAZIONE
LA SFIDA 2030 – 2050: L’ADATTAMENTO URBANA;
NATURA,
17 SUSTAINABLE AL CLIMA DELLE
PARTECIPAZIONE,
DEVELOPMENT CITTÀ E DEI RESILIENZA
GOALS (SDG) TERRITORI
UN NUOVO PROGETTARE STRUMENTI DI
RAPPORTO TRA IL FUTURO; PIANIFICAZIONE
CITTÀ E AREE NUOVO PATTO
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ARCHITETTURA: COME CONOSCENZA
OPPORTUNITÀ MULTIDISCIPLINARE
PER TUTTI E QUALITÀ
NUOVI STRUMENTI
DI CONCERTAZIONE
E DI FINANZA URBANA
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“L'architettura è cultura e bene comune”: la nonstop del Consiglio Nazionale il 23 e il 24 maggio
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Ordine degli Architetti di Firenze
“L'architettura è cultura e bene comune”: la non stop delConsiglio Nazionale il 23 e il 24 maggio. 400 frainterventi, Interviste, faccia a faccia e tavole rotonde
Il Manifesto degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori per riprogettare il Paese
Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione, riflessione
su come ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo di “L’architettura è
cultura e bene comune”, la maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale
degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) prevista dalle
ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24. Sarà live su
“architettiperilfuturo” (www.architettiperilfuturo.it), la nuova piattaforma online
che ospiterà il confronto partecipativo fra l'intera comunità degli architetti,
pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori,
istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito.
Oltre agli interventi del Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin e del Comitato Scientifico (Roberto
Cingolani, Fisico, responsabile dell'innovazione tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella, Founder Mario
Cucinella Architects, Presidente del Comitato Scientifico; Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana
per lo Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti
Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-founder di MIC Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del
Politecnico di Milano), “L’architettura è cultura e bene comune” ne vedrà oltre 400 che ruoteranno attorno a
5 grandi temi: Progettare secondo le sfide globali 2030/50; l’Italia, una rete di Resilient Cities; la
sostenibilità dell’Abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi
modelli virtuosi.
Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere fino all'autunno
suggestioni, idee e contributi che confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni.
“Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare
una gigantesca opportunità verso il cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare
senza aver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i
territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più
distribuite e reticolari” spiega Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale. “Abbiamo pensato a
una piattaforma perché crediamo nel senso di comunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dà
spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nel mondo dell’architettura”.
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le dinamiche urbane?
Come sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spinta propulsiva al
mondo delle costruzioni? Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo
dall’insegnamento della pandemia?
Il CNAPPC si fa promotore di un dialogo proficuo per raccogliere spunti e riflessioni su queste tematiche,
elaborare strategie da sottoporre all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica.
Su “architettiperilfuturo” sarà pubblicato il Manifesto “L’architettura è cultura e bene comune” elaborato in
queste settimane dal CNAPPC in collaborazione con il Comitato scientifico del Progetto “Architetti per il
futuro”.
Un Manifesto che contiene, arricchendolo ed aggiornandolo alla nuova situazione dettata dall’emergenza
epidemiologica, il programma per le Città ed i territori del futuro e, più in generale, per la rigenerazione
urbana e per il rilancio delle periferie, presentato dal Consiglio Nazionale nel corso dell’VIII Congresso
Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori. Cultura e turismo, ad esempio, diventano
nel Manifesto ancora di più capisaldi identitari ed economicamente strategici per l’Italia, con una particolare
attenzione ai centri minori e ai borghi delle zone interne, in particolare lungo tutta la dorsale appenninica.
Il primo punto Architettura per la sfida 2030-2050: 17 Sustainable Development Goals (SDG), riguarda la
sfida del progettare seguendo le indicazioni delle Nazioni Unite e la Roadmap Europea 2050. Strettamente
legati al primo punto sono il secondo (Progettare l’adattamento al clima delle città e dei territori) e il terzo
(Rigenerazione urbana; natura, partecipazione, resilienza): qui la riflessione si sposta sulla necessità di agire
sugli stili dell’abitare, sul rapporto tra ambiti urbani e natura, su mobilità, accesso ai servizi, socialità,
sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio. Grande rilievo ha poi il tema della riqualificazione urbana
delle periferie, affrontata nel quarto punto (Un nuovo rapporto tra città e aree interne). Queste, infatti,
dovranno diventare “nuovi centri fuori dal centro”, luoghi di rigenerazione socio-culturale-ambientale
integrati in un sistema diffuso.
Il punto cinque (Progettare il futuro; nuovo patto con l’ambiente) e sei (Strumenti di pianificazione)
pongono l’accento sull’importanza di pensare e pianificare spazi pubblici e privati sostenibili e in armonia
con la natura anche attraverso investimenti orientati verso uno sviluppo sostenibile ed attraverso nuovi
strumenti di pianificazione.
Un’importante riflessione del Manifesto riguarda sia la necessità di una Semplificazione dell’attuale quadro
normativo che regola il governo del territorio e dell’attuale apparato amministrativo (punto 7) sia il
promuovere i Concorsi di progettazione a due gradi quale strumento chiave per accrescere la qualità
architettonica (punto 8). È necessario poi intendere l’Architettura come Conoscenza multidisciplinare
(punto 9): il progetto di architettura, sempre più complesso, integra competenze multidisciplinari per le
quali servono grandi capacità organizzative e di
coordinamento, sostenute da adeguata preparazione culturale, tecnologica e digitale
Il punto dieci, infine, sollecita a Nuovi strumenti di concertazione e di finanza urbana: il “pubblico” deve
riprendere il suo ruolo di promotore non limitandosi a recepire istanze rappresentative degli interessi dei
soggetti economici privati, ma governando i processi. Serve, conseguentemente, un nuovo profilo tecnico
della P.A. che abbia le competenze per tale compito.
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Programma Evento architettura è cultura e bene comune (pdf - 209 KB)
21/05/2020 10.36
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le iniziative |
Maratona del Cnappc, 48 ore di dialogo eascolto con #Architettiperilfuturo
di redazione Thebrief | pubblicato: 21/05/2020
«Abbiamopensato a unapiattaformaperché crediamonel senso dicomunità, nellaforza della vocecollettiva checondensa, dà
Il ConsiglioNazionaledegliArchitetti,Pianificatori,Paesaggisti eConservatori(CNAPPC)
lancia“L’Architettura è cultura e bene comune”, unamaratona 24h non stop dalle ore 10 di sabato 23 maggiofino alle 10 di domenica 24 maggio; 400 interventi frainterventi, interviste, faccia a faccia e tavole rotonde.Un’occasione per avviare un dialogo e un confronto sucome vada ripensato il Paese dopo il Covid-19. Il live saràdisponibile sul sito “architettiperilfuturoarchitettiperilfuturo”, piattaformadigitale che fino all’autunno raccoglierà idee e contributidegli iscritti, che andranno poi a confluire in una propostada sottoporre alle Istituzioni.
«Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nelsenso di comunità, nella forza della voce collettiva checondensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nelmondo dell’architettura» spiega il presidente diCNAPPC Giuseppe CapocchinGiuseppe Capocchin.
Lanciata la piattaforma online. I contributi saranno raccolti fino al prossimo autunno
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Per approfondimenti scrivere a [email protected]
spazio e rilievo aipensieri deisingoli nelmondodell’architettura»
GiuseppeCapocchin
Cinque i macro-temi di cui si parlerà: progettare secondo lesfide globali 2030/50; l’Italia, una rete di Resilient Cities; lasostenibilità dell’Abitare; rigenerazione urbana; nuovimodelli virtuosi. Si punta così a promuovere un dialogo cheprenda le mosse dalle domande che in molti si stannofacendo in queste ultime settimane.
«Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profondacrisi sanitaria ed economica, può rappresentare unagigantesca opportunità verso il cambiamento, coninterventi radicali, in una partita tutta da giocare senza averpaura di giocarla. Per farlo – ha aggiunto Cappochin - ènecessario elaborare proposte di futuro ripensando le cittàe i territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e su unosviluppo in forme più distribuite e reticolari».
Su “architettiperilfuturo” anche il Manifesto Manifesto da cui la maratona prende il nome e che èstato elaborato dal CNAPPC in collaborazione con un Comitato scientifico. Il Manifesto – incontinuo aggiornamento seguendo le fasi dell’emergenza – contiene un programma cheripensa le città e i territori del futuro ma anche uno sguardo più ampio sulla rigenerazioneurbana e il rilancio delle periferie, visti come i veri punti d’incontro; luoghi di rigenerazionesocioculturale-ambientale, come spiega il punto 4 dal titolo Un nuovo rapporto tra città earee interne.
Ancora, il Manifesto richiama temi centrali e da tempo sotto i riflettori per i professionisti:sottolinea l’importanza di una semplificazione di quello che è l’attuale piano normativo aregola del territorio e dell’apparato amministrativo, auspica la realizzazione di concorsi diprogettazione il più possibile interdisciplinari, l’integrazione del progetto di architettura concompetenze multidisciplinari e una nuova azione del “pubblico”, che deve riprendersi ilruolo di promotore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’architettura è cultura e bene comuneUna maratona di 24 ore per ripensare il Paese post Covid-19
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22/05/2020 - Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo,progettazione, riflessione su come ripensare il Paese post Covid-19.Questo lo scopo di “L’architettura è cultura e bene comune”, lamaratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti,Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) prevista dalle ore10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24.
Sarà live su architettiperilfuturo, la nuova piattaforma online cheospiterà il confronto partecipativo fra l'intera comunità degli architetti,pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori,istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito.
Oltre agli interventi del Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin edel Comitato Scientifico, (Roberto Cingolani, Fisico, responsabiledell'innovazione tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella, FounderMario Cucinella Architects, Presidente del Comitato Scientifico; EnricoGiovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile;Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per iCambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-founder di MIC
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Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano),“L’architettura è cultura e bene comune” ne vedrà oltre 400 cheruoteranno attorno a 5 grandi temi:- progettare secondo le sfide globali 2030/50;- l’Italia, una rete di Resilient Cities;- la sostenibilità dell’Abitare;- rigenerazione urbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione;- nuovi modelli virtuosi.
Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere econdividere fino all'autunno suggestioni, idee e contributi che confluirannoin una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni.
“Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitariaed economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso ilcambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senzaaver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuroripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità,sull’accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite ereticolari” spiega Giuseppe Cappochin, Presidente del ConsiglioNazionale. “Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nelsenso di comunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dàspazio e rilievo ai pensieri dei singoli nel mondo dell’architettura”.
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazipubblici, le dinamiche urbane? Come sarà fatta ripartire l’economia,riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondodelle costruzioni? Come vediamo il futuro delle nostre città, dei territori,muovendo dall’insegnamento della pandemia?
Il CNAPPC si fa promotore di un dialogo proficuo per raccogliere spunti eriflessioni su queste tematiche, elaborare strategie da sottoporreall’attenzione della politica e dell’opinione pubblica.Su “architettiperilfuturo” sarà pubblicato il Manifesto “L’architettura ècultura e bene comune” elaborato in queste settimane dal CNAPPC incollaborazione con il Comitato scientifico del Progetto “Architetti per ilfuturo”.
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di Redazione - 22 Maggio 2020 - 12:10
MARATONA ONLINE
Architettura, al via una maratona online di24 ore non-stop: “Progettiamo il futuro”foto
L'iniziativa, a cui aderirà anche l'ordine savonese, avrà luogo dalle 10 dellamattina di sabato 23 alle 10 di domenica 24 maggio
Savona. Avrà luogo dalle 10 della mattina di sabato 23 alle 10 di domenica 24maggio, la Maratona 24 ore non-stop indetta dal Consiglio nazionale degliarchitetti per ripensare il Paese post Covid-19: un percorso partecipativo perascoltare, dialogare, progettare il futuro, l’architettura, la socialità, con qualità perle città e i territori.
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Come gestiremo, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, ledinamiche urbane?Come verrà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri,trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni? Comevediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo dall’insegnamento
X
della pandemia?Da queste domande nasce “architettiperilfuturo.it”, piattaforma e percorsopartecipativo che il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori ePaesaggisti propone all’intera società. Con un’unica certezza: “L’Italia per ripartireha bisogno di architettura”.
Un dialogo aperto, dinamico einformale per stimolare un nuovoprogetto di futuro che parte dalprogramma di innovazione sociale eculturale sancito dal Congresso degliarchitetti di Roma “Abitare il paese –Città e territori del futuro prossimo”del luglio 2018, appuntamento a cuiaveva preso parte anche unadelegazione di architetti savonesi. Ilprossimo appuntamento è lamaratona online, il 23 e il 24 maggio:24 ore di confronto non stop, con oltre
400 interventi, interviste, faccia a faccia e tavole rotonde con ospiti provenientidal mondo delle istituzioni, della cultura, delle imprese, dell’architettura.
“Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitaria edeconomica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso il cambiamento,con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura digiocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e iterritori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e suuno sviluppo in forme più distribuite e reticolari” spiega Giuseppe Capocchin,Presidente del Consiglio Nazionale.
Tra i membri del comitato scientifico: l’architetto Mario Cucinella, il fisicoRoberto Cingolani, l’economista Enrico Giovannini, il climatologo AntonioNavarra, l’esperto in pianificazione dei trasporti Federico Parolotto, il Rettore delPolitecnico di Milano Ferruccio Resta. Hanno anche garantito la presenzarappresentanti delle istituzioni nazionali, del Governo, delle Amministrazioni edella ricerca italiana.
Oltre ai Presidenti degli ordini, circa 150 interventi di architetti liberiprofessionisti da tutta Italia per significare esigenze ed esperienze dei territori eper tracciare la strada dell’innovazione utile a ripensarne gli spazi, le relazioni ea rigenerare tanto l’idea stessa di città e socialità quanto le forme e i modidell’abitare.“Una manifestazione partecipativa e multidisciplinare che si apre a cittadini,imprese, scuola, università, amministrazioni e professionisti.” Dice il PresidenteGiacomo Airaldi” Invitiamo tutti alla partecipazione collegandosi con il sito perseguire le proposte. Sentiamo forte la responsabilità di comunicare con i cittadinie lanciare messaggi sociali, come facciamo regolarmente con la CommissioneCultura organizzando gli incontri sui temi dell’architettura e della città delleArchiLetture aperte al pubblico, o come abbiamo fatto con il Progetto Pilota deiLaboratori di Architettura per bambini nelle scuole elementari o come abbiamofatto con l’evento Open! Portando una mostra di architettura In Piazza Sisto aSavona. Gli architetti di Savona anche in questa manifestazione sono presenti”.
FOTO
Fallo per correggere posturaSe la tua cattiva postura ti stacausando mal di schiena, provaquesta semplice soluzione.
di Redazione IVG - 22 Maggio 2020 - 12:10
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Architettura, al via una maratona online di24 ore non-stop: “Progettiamo il futuro”
Savona. Avrà luogo dalle 10 della mattina di sabato 23 alle 10 di domenica 24maggio, la Maratona 24 ore non-stop indetta dal Consiglio nazionale degliarchitetti per ripensare il Paese post Covid-19: un percorso partecipativo perascoltare, dialogare, progettare il futuro, l’architettura, la socialità, con qualità perle città e i territori.
Come gestiremo, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, ledinamiche urbane?Come verrà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri,trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni? Comevediamo il futuro delle nostre città, dei territori, muovendo dall’insegnamentodella pandemia?Da queste domande nasce “architettiperilfuturo.it”, piattaforma e percorsopartecipativo che il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori ePaesaggisti propone all’intera società. Con un’unica certezza: “L’Italia per ripartireha bisogno di architettura”.
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Milanodabere.it › Art&Design › Progettare il futuro post covid-19, maratona digitale
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Progettare il futuro post covid-19,maratona digitale
22 Maggio 2020
di Redazione
ART&DESIGN
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Nel dopo pandemia,come saranno gestiti iluoghi dell’abitare, glispazi pubblici e ledinamiche urbane?Progettare il futuro. Nediscuteranno 400 fraarchitetti e progettisticoinvolti nell’eventodigitale L’architettura ècultura e bene comunepromosso dal ConsiglioNazionale Architetti
Una 24 ore non-stop dedicata al dialogo,alla progettazione e alla riflessione sucome progettare il futuro e il nostroPaese nel post pandemia. È questo loscopo del convegno L’architettura ècultura e bene comune. La maratonadigitale è promossa dal ConsiglioNazionale degli Architetti, Pianificatori,Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC). Sisvolgerà dalle ore 10 di sabato 23maggio alle 10 di domenica 24. L’eventosarà trasmesso in live streaming sullapiattaforma Architetti per il futuro, peraccedervi basta andare sul sitowww.architettiperilfuturo.it. La nuovapiattaforma online ospiterà, così, ilconfronto fra l’intera comunità degliarchitetti, dei pianificatori, dei paesaggistie conservatori. Ma anche dei cittadini,delle istituzioni e delle imprese.
Gli oltre 400 interventi in programma
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SOCIAL MILANODABERE.IT
ruoteranno attorno a 5 grandi temi:Progettare secondo le sfide globali2030/50. L’Italia, una rete di ResilientCities. La sostenibilità dell’Abitare.Rigenerazione urbana: luoghi pubblici,servizi, mobilità e partecipazione. Nuovimodelli virtuosi.
In seguito, la piattaforma permetterà diraccogliere e condividere fino all’autunnosuggestioni, idee e contributi. Checonfluiranno in una proposta articolata dasottoporre alle istituzioni. “Il Covid-19,oltre ad averci fatto piombare in unaprofonda crisi sanitaria ed economica,può rappresentare una gigantescaopportunità verso il cambiamento” spiegaGiuseppe Cappochin, Presidente delConsiglio Nazionale Architetti.
Sulla piattaforma si potrà inoltre trovare ilmanifesto L’architettura è cultura e benecomune, elaborato dal CNAPPC in
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collaborazione con il comitato scientifico del progetto Architetti per il futuro. Il documento contiene il programma per le Città ed i territori del futuro presentato dal Consiglio Nazionale nel corso dell’ottavo Congresso Nazionale degli Architetti.
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MilanoDigitalWeek2020 FullDigitalEditionIn"Art&Design"
Il mondoche verrà:la mostradigitaledelMudecIn"Art&Design"
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ripensare-il-paese-post-covid-19/) " (http://www.facebook.com/dialog/send?app_id=164571363667164&name=Facebook%20Dialogs&link=https://www.ragusaoggi.it/maratona-di-architettura-una-24-ore-non-stop-per-ascolto-dialogo-progettazione-riflessione-su-come-
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stop-per-ascolto-dialogo-progettazione-riflessione-su-come-ripensare-il-paese-post-covid-19/)
! di redazione " Attualità # 22 maggio 2020 $ 14:00
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Una 24 ore non-stop per dare avvio ad ascolto, dialogo, progettazione,riflessione su come ripensare il Paese post Covid-19. Questo lo scopo di“L’architettura è cultura e bene comune”, la maratona digitale promossadal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatori (CNAPPC) prevista dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10di domenica 24. Sarà live su “architettiperilfuturo”(www.architettiperilfuturo.it (http://www.architettiperilfuturo.it)), la nuovapiattaforma online che ospiterà il confronto partecipativo fra l’interacomunità degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori,cittadini, società civile, decisori, istituzioni e imprese: per partecipare ènecessaria iscrizione sul sito.
Oltre agli interventi del Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin e delComitato Scientifico (Roberto Cingolani, Fisico, responsabiledell’innovazione tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella, Founder MarioCucinella Architects, Presidente del Comitato Scientifico; EnricoGiovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile;Antonio Navarra, presidente del Centro Euromediterraneo per iCambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-founder di MICMobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano),“L’architettura è cultura e bene comune” ne vedrà oltre 400 che ruoterannoattorno a 5 grandi temi: Progettare secondo le sfide globali 2030/50; l’Italia,una rete di Resilient Cities; la sostenibilità dell’Abitare; rigenerazioneurbana: luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modellivirtuosi.
Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere econdividere fino all’autunno suggestioni, idee e contributi checonfluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni.
“Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisi sanitariaed economica, può rappresentare una gigantesca opportunità verso ilcambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senzaaver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuroripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità,sull’accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuite ereticolari” spiega Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale.“Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nel senso dicomunità, nella forza della voce collettiva che condensa, dà spazio erilievo ai pensieri dei singoli nel mondo dell’architettura”.
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazipubblici, le dinamiche urbane? Come sarà fatta ripartire l’economia,riattivati i cantieri, trasferita una indispensabile spinta propulsiva almondo delle costruzioni? Come vediamo il futuro delle nostre città, deiterritori, muovendo dall’insegnamento della pandemia?
Il CNAPPC si fa promotore di un dialogo proficuo per raccogliere spunti eriflessioni su queste tematiche, elaborare strategie da sottoporreall’attenzione della politica e dell’opinione pubblica.
Su “architettiperilfuturo” sarà pubblicato il Manifesto “L’architettura ècultura e bene comune” elaborato in queste settimane dal CNAPPC incollaborazione con il Comitato scientifico del Progetto “Architetti per ilfuturo”.
Un Manifesto che contiene, arricchendolo ed aggiornandolo alla nuovasituazione dettata dall’emergenza epidemiologica, il programma per leCittà ed i territori del futuro e, più in generale, per la rigenerazione urbanae per il rilancio delle periferie, presentato dal Consiglio Nazionale nelcorso dell’VIII Congresso Nazionale degli Architetti, Pianificatori,Paesaggisti, Conservatori. Cultura e turismo, ad esempio, diventano nel
Ragusa : in pagamentopensioni anticipate dal 26maggio(https://www.ragusaoggi.it/ragusa-in-pagamento-pensioni-anticipate-dal-26-maggio/)La comunicazione arriva da Poste Italiane: le
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Manifesto ancora di più capisaldi identitari ed economicamente strategiciper l’Italia, con una particolare attenzione ai centri minori e ai borghi dellezone interne, in particolare lungo tutta la dorsale appenninica.
Il primo punto Architettura per la sfida 2030-2050: 17 SustainableDevelopment Goals (SDG), riguarda la sfida del progettare seguendo leindicazioni delle Nazioni Unite e la Roadmap Europea 2050. Strettamentelegati al primo punto sono il secondo (Progettare l’adattamento al climadelle città e dei territori) e il terzo (Rigenerazione urbana; natura,partecipazione, resilienza): qui la riflessione si sposta sulla necessità diagire sugli stili dell’abitare, sul rapporto tra ambiti urbani e natura, sumobilità, accesso ai servizi, socialità, sicurezza del territorio e delpatrimonio edilizio. Grande rilievo ha poi il tema della riqualificazioneurbana delle periferie, affrontata nel quarto punto (Un nuovo rapporto tracittà e aree interne). Queste, infatti, dovranno diventare “nuovi centri fuoridal centro”, luoghi di rigenerazione socio-culturale-ambientale integrati inun sistema diffuso.
Il punto cinque (Progettare il futuro; nuovo patto con l’ambiente) e sei(Strumenti di pianificazione) pongono l’accento sull’importanza dipensare e pianificare spazi pubblici e privati sostenibili e in armonia conla natura anche attraverso investimenti orientati verso uno svilupposostenibile ed attraverso nuovi strumenti di pianificazione.
Un’importante riflessione del Manifesto riguarda sia la necessità di unaSemplificazione dell’attuale quadro normativo che regola il governo delterritorio e dell’attuale apparato amministrativo (punto 7) sia ilpromuovere i Concorsi di progettazione a due gradi quale strumentochiave per accrescere la qualità architettonica (punto 8). È necessario poiintendere l’Architettura come Conoscenza multidisciplinare (punto 9): ilprogetto di architettura, sempre più complesso, integra competenzemultidisciplinari per le quali servono grandi capacità organizzative e di
coordinamento, sostenute da adeguata preparazione culturale, tecnologicae digitale
Il punto dieci, infine, sollecita a Nuovi strumenti di concertazione e difinanza urbana: il “pubblico” deve riprendere il suo ruolo di promotore nonlimitandosi a recepire istanze rappresentative degli interessi dei soggettieconomici privati, ma governando i processi. Serve, conseguentemente,un nuovo profilo tecnico della P.A. che abbia le competenze per talecompito.
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ripensare-il-paese-post-covid-19/) " (http://www.facebook.com/dialog/send?app_id=164571363667164&name=Facebook%20Dialogs&link=https://www.ragusaoggi.it/maratona-di-architettura-una-24-ore-non-stop-per-ascolto-dialogo-progettazione-riflessione-su-come-
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ANSA.it ANSA2030 Infrastrutture & Città Maratona design, architetti per ripensare paese post Covid
StampaScrivi alla redazioneRedazione ANSA ROMA 22 maggio 2020 16:46FacebookTwitterLinkedinMail
Maratona design, architetti per ripensare paesepost CovidCappochin, agiamo su stili dell'abitare, mobilità e servizi
StampaScrivi alla redazioneFacebookTwitterLinkedinMail
(ANSA) - ROMA, 22 MAG - Una non stop di 24 ore su come ripensare ilPaese post Covid-19: inizia il 23 maggio alle 10 la maratona digitale"L'architettura è cultura e bene comune" promossa dal ConsiglioNazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, chesarà live su architettiperilfuturo, la nuova piattaforma online che ospiteràil confronto partecipativo fra l'intera comunità degli architetti,pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile, decisori,istituzioni e imprese: per partecipare è necessaria iscrizione sul sito. La maratona ospiterà 400 designer riuniti attorno a 5 grandi temi:Progettare secondo le sfide globali 2030/50; l'Italia, una rete di ResilientCities; la sostenibilità dell'Abitare; rigenerazione urbana: luoghi pubblici,servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi. Dal giorno dellamaratona la piattaforma permetterà di raccogliere e condividere finoall'autunno suggestioni, idee e contributi che confluiranno in unaproposta articolata da sottoporre alle Istituzioni. "Il Covid-19, oltre ad averci fatto piombare in una profonda crisisanitaria ed economica, può rappresentare - spiega Giuseppe Cappochin,Presidente del Consiglio Nazionale - una gigantesca opportunità verso ilcambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senzaaver paura di giocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuroripensando le città e i territori, agendo sugli stili dell'abitare, sullamobilità, sull'accesso ai servizi, e su uno sviluppo in forme più distribuitee reticolari". (ANSA).
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progetto architettura
Per ripartire l’Italia ha bisogno diPer ripartire l’Italia ha bisogno diarchitettura. Online il Consiglioarchitettura. Online il ConsiglioNazionale degli ArchitettiNazionale degli Architetti
“L’ARCHITETTURA È CULTURA E BENE COMUNE” È L’EVENTO DIGITALEORGANIZZATO PER INIZIATIVA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI,PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI (CNAPPC). UNA MARATONA DI 24ORE NON STOP IN PROGRAMMA QUESTO WEEKEND, ASSOCIATA A UNAPIATTAFORMA CHE RESTERÀ ATTIVA FINO ALL’AUTUNNO
Come ripensare e riprogettare il nostro Paese a seguito di questa emergenza sanitaria? A
questo cruciale quesito si cerca di dare risposta sabato 23 maggio con l’evento online
L’architettura è cultura e bene comune. L’appuntamento è live sul sito
architettiperilfuturo.it e cerca di dare voce non solo alla comunità degli architetti,
pianificatori, paesaggisti e conservatori, ma anche a cittadini, istituzioni e imprese, creando
un dialogo e un confronto partecipativo. “Il Covid, oltre ad averci fatto piombare in unaprofonda crisi sanitaria ed economica, può rappresentare una gigantesca opportunità versoil cambiamento, con interventi radicali, in una partita tutta da giocare senza aver paura digiocarla. Per farlo è necessario elaborare proposte di futuro ripensando le città e i territori,agendo sugli stili dell’abitare, sulla mobilità, sull’accesso ai servizi, e su uno sviluppo informe più distribuite e reticolari.”, ha indicato Giuseppe Cappochin, Presidente del CNAPPC.
“Abbiamo pensato a una piattaforma perché crediamo nel senso di comunità, nella forzadella voce collettiva che condensa, dà spazio e rilievo ai pensieri dei singoli nel mondodell’architettura”. Oltre a lui, in questo ciclo di incontri interverranno anche Federico
Parolotto (co-founder di MIC Mobility In Chain), Ferruccio Resta, (rettore del Politecnico di
Milano) e gli altri membri del Comitato Scientifico, recentemente attivato dal CNAPPC, tra
cui Mario Cucinella.
Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, durante al Congressonazionale Architetti – Ph. Moreno Maggi
IL MANIFESTO E 400 INTERVENTI
L’evento ruota intorno a 5 temi principali: Progettare secondo le sfide globali 2030/50;
L’Italia, una rete di Resilient Cities; La sostenibilità dell’Abitare; Rigenerazione urbana:luoghi pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; Nuovi modelli virtuosi. Gli architetti e gli
altri professionisti del settore sono un tassello fondamentale in questa fase drammatica
della vita dell’Italia e sono chiamati a riflettere sulla ricostruzione di un modo di vivere
modificato e a interpretare con nuova consapevolezza lo spazio domestico e pubblico,
sempre tenendo conto delle nuove priorità. Per questo è stato redatto il Manifesto
L’architettura è cultura e bene comune: sarà pubblicato sulla piattaforma e si compone di
dieci punti che saranno motivo di lavoro e ricerca. I goals sono molto vari e spaziano dalla
progettazion sostenibile – Architettura per la sfida 2030-2050: 17 Sustainable DevelopmentGoals (SDG)– alla rigenerazione urbana fino al percepire l’architettura come conoscenza
multidisciplinare. Il sito architettiperilfuturo.it rimarrà attivo fino all’autunno per
raccogliere e condividere idee, suggestioni e pareri che andranno a comporre una proposta
da sottoporre all’attenzione delle istituzioni.
– Sara Villani
www.architettiperilfuturo.it
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Sara Villani
Architetto. Nasce a Cuneo in un sabato di maggio del 1994 e dopoaver terminato Liceo Classico si trasferisce in Svizzera. Si laureaall’Accademia di Architettura di Mendrisio (AAM) in cui ha la possibilitàdi frequentare gli atelier di architetti dal valore internazionale. Tra il2015 e il 2016 stanca della Svizzera scappa per un anno a Lisbona eoltre a lavorare in uno studio di progettazione si innamora della linguae della cultura del posto. È appassionata dell’architettura e del designdel secondo Novecento, ma oltre a questo ama l’arte, il cinema, ilbuon cibo e leggere libri (meglio se di Saramago).
� � (By Sara Villani - 23 maggio 2020
Skyline Milano dal Duomo di Milano Photo Irene Fanizza
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“L’architettura è cultura e bene comune”, il 23 e 24 maggio“L’architettura è cultura e bene comune”, il 23 e 24 maggiola non stop del CNAPPCla non stop del CNAPPC
By FEDERICA LUSIARDI - 2020-05-22
“L’architettura è cultura e bene comune”“L’architettura è cultura e bene comune”
Il 23 e 24 maggio la non stop del Consiglio Nazionale degli ArchitettiIl 23 e 24 maggio la non stop del Consiglio Nazionale degli Architetti
Da sabato 23 a domenica 24 maggiosabato 23 a domenica 24 maggio, interventi, interviste e tavole rotonde si
susseguiranno nella maratona digitale intitolata “L’architettura è cultura e beneL’architettura è cultura e bene
comunecomune” promossa dal Consiglio Nazionale degli ArchitettiConsiglio Nazionale degli Architetti. Scopo
dell’iniziativa è quello di attivare una piattaforma di ascolto, dialogo, progettazione
e riflessione su come ripensare il Paese post Covid-19.
Cosa succederà e come partecipareCosa succederà e come partecipare
La maratona si svolgerà dalle ore 10.00 di sabato 23 maggiosabato 23 maggio alle 10.00 di
domenica 24domenica 24, live su “architettiperilfuturoarchitettiperilfuturo” (www.architettiperilfuturo.it), la
nuova piattaforma online che ospiterà il confronto partecipativo fra la comunità
degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, cittadini, società civile,
istituzioni e imprese.
Per partecipare è necessaria l’iscrizione sul sito.
Gli interventi principali e i contenutiGli interventi principali e i contenuti
Oltre agli interventi del Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin Giuseppe Cappochin, e del
Comitato Scientifico (Roberto Cingolani, Fisico, responsabile dell’innovazione
tecnologica di Leonardo; Mario Cucinella, Founder Mario Cucinella Architects,
Presidente del Comitato Scientifico; Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza
Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Antonio Navarra, presidente del Centro
Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc); Federico Parolotto, co-
founder di MIC Mobility In Chain; Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano),
la maratona digitale vedrà susseguirsla maratona digitale vedrà susseguirsi oltre 400 interventioltre 400 interventi che ruoteranno
attorno a 5 grandi temi:5 grandi temi: Progettare secondo le sfide globali 2030/50; l’Italia, una
rete di Resilient Cities; la sostenibilità dell’Abitare; rigenerazione urbana: luoghi
pubblici, servizi, mobilità e partecipazione; nuovi modelli virtuosi.
E dopo? Il ruolo della piattaforma e il ManifestoE dopo? Il ruolo della piattaforma e il Manifesto
Come saranno gestiti, nel dopo emergenza, i luoghi dell’abitare, gli spazi pubblici, le
dinamiche urbane? Come sarà fatta ripartire l’economia, riattivati i cantieri,
trasferita una indispensabile spinta propulsiva al mondo delle costruzioni? Come
vediamo, muovendo dall’insegnamento della pandemia, il futuro delle nostre città,
dei territori?
Dal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere eDal giorno della maratona la piattaforma permetterà di raccogliere e
condividere, fino all’autunno, suggestioni, idee e contributi checondividere, fino all’autunno, suggestioni, idee e contributi che
confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni.confluiranno in una proposta articolata da sottoporre alle Istituzioni.
Il CNAPPC si fa promotore di un dialogo proficuo per raccogliere spunti e riflessioni
su queste tematiche, elaborare strategie da sottoporre all’attenzione della politica e
dell’opinione pubblica.
Su “architettiperilfuturo” sarà inoltre pubblicato il ManifestoManifesto “L’architettura è
cultura e bene comune” elaborato in queste settimane dal CNAPPC in collaborazione
con il Comitato scientifico del Progetto “Architetti per il futuro”.
Un Manifesto che contiene – aggiornato alla nuova situazione dettata
dall’emergenza epidemiologica – il programma per le Città ed i territori delCittà ed i territori del
futurofuturo e, più in generale, per la rigenerazione urbana e il rilancio dellerigenerazione urbana e il rilancio delle
periferieperiferie, presentato dal Consiglio Nazionale nel corso dell’VIII Congresso
Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori.
Cultura e turismo, ad esempio, diventano nel Manifesto i capisaldi identitaricapisaldi identitari ed
economicamente strategici per l’Italia, con una particolare attenzione ai centri
minori e ai borghi delle zone interne, in particolare della dorsale appenninica.
Per info e iscrizioni: Per info e iscrizioni: https://www.architettiperilfuturo.it/https://www.architettiperilfuturo.it/
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Quasi 13.000 utenti, oltre 150 guest speaker e oltre 170 interventi esterni. Questi inumeri di “L’architettura è cultura e bene comune”, la maratona digitale promossa dalConsiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori(CNAPPC) organizzata dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24, sulla
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piattaforma “architettiperilfuturo”. Una piattaforma aperta a tutti, inclusiva, che nascedall’idea del CNAPP di aprire al contributo di tutti un percorso di riflessione ecostruzione del futuro in cui il ruolo degli architetti sia centrale. L’evento ha tenutoinsieme le voci dei giovani, dei collettivi di architettura delle moltissime donneintervenute, dei grandi nomi dell’architettura italiana insieme con i maestri, gli esperti ele voci della politica, dei territori, delle associazioni. “E’ la prima volta che abbiamo unospazio così ampio di dialogo e confronto” è stato uno dei commenti della chat che haaccompagnato lo snodarsi del dialogo lungo le ore.
Il Presidente del CNAPPC Giuseppe Cappochin e i membri del Comitato Scientifico -Mario Cucinella (Founder Mario Cucinella Architects, Presidente del ComitatoScientifico); Enrico Giovannini (portavoce di Alleanza Italiana per lo SviluppoSostenibile); Antonio Navarra (presidente del Centro Euromediterraneo per iCambiamenti Climatici Cmcc); Federico Parolotto (co-founder di MIC Mobility InChain); Ferruccio Resta (rettore del Politecnico di Milano) - hanno promosso insiemealle protagoniste e ai protagonisti del mondo dell’architettura e delle istituzioni questoconfronto, consapevoli della necessità di una elaborazione collettiva sull’architettura eil ruolo degli architetti. Cinque grandi temi approfonditi in 22 ore di confrontoininterrotto: Sfide globali, driver progettuali; l’Italia, una rete di Resilient Cities; Abitaresostenibile; rigenerazione urbana/territoriale, fra spazio pubblico e servizi di prossimità;Riattivare i processi attraverso nuovi modelli virtuosi. Unanime la voce dei partecipanti:la crisi può e deve essere trasformata in opportunità, un acceleratore del cambiamentoe un’occasione per ripensare le città in chiave policentrica e diffusa, diminuendone ladensificazione, rendendo più forti i territori e le aree interne. In questo cambio di rotta,protagonisti devono necessariamente essere l’architettura - in quanto bene comune - el’architetto, con il loro valore culturale e sociale e la loro capacità di progettare il futuro.
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lunedì, Maggio 25, 2020
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Si è svolta durante il we la maratona“Architettiperilfuturo” : 320 interventi e13.000 utenti in 24 h
Quasi 13.000 utenti, oltre 150 guest speaker e oltre 170 interventi esterni. Questi inumeri di “L’architettura è cultura e bene comune”, la maratona digitale promossadal Consiglio Nazionale degli Architetti, PianiGcatori, Paesaggisti e Conservatori(CNAPPC) organizzata dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24,sulla piattaforma “architettiperilfuturo”. Una piattaforma aperta che nasce dall’ideadel CNAPP di aprire al contributo di tutti un percorso di riNessione e costruzione delfuturo in cui il ruolo degli architetti sia centrale.
Cinque i grandi temi approfonditi in 22 ore di confronto ininterrotto: SGde globali,driver progettuali; l’Italia, una rete di Resilient Cities; Abitare sostenibile;rigenerazione urbana/territoriale, fra spazio pubblico e servizi di prossimità;Riattivare i processi attraverso nuovi modelli virtuosi.
Unanime la voce dei partecipanti: la crisi può e deve essere un acceleratore delcambiamento; un’occasione per ripensare le città in chiave policentrica e diffusa,diminuendone la densiGcazione, rendendo più forti i territori e le aree interne;ripensare lo spazio in relazione uomo/natura; la socialità; la mobilità e i sistemi dispostamento; i servizi, ponendo al centro delle nuova visione la sostenibilità; ma èanche occasione per ripensare processi sempliGcandoli e velocizzandoli, permodiGcare l’attuale obsoleto e anacronistico quadro normativo che regola il governodel territorio e l’attuale apparato amministrativo, per rendere – come ora non sono –i concorsi accessibili a tutti e chiari nei contenuti e nei termini, per superare i nuovistrumenti e crearne di eZcaci nell’oggi; e ancora una leva per rendere prioritaria unapianiGcazione urbana con la creazione di un’agenda politica nazionale per le città –ora inesistente – per non agire solo sull’emergenza.
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25 Maggio 2020