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ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA Martedì, 15 aprile 2014

Rassegna Stampa 15 04 2014

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Page 1: Rassegna Stampa 15 04 2014

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANAMartedì, 15 aprile 2014

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15/04/2014 La Sicilia Pagina 5 GIOVANNI CIANCIMINO

15/04/2014 MF (Sicilia) Pagina 2

15/04/2014 Quotidiano di Sicilia Pagina 2 Raffaella Pessina

15/04/2014 La Sicilia Pagina 12 INA MODICA

15/04/2014 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 6 ANTONELLA ROMANO

15/04/2014 Quotidiano di Sicilia Pagina 1

15/04/2014 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 33

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 28

15/04/2014 La Sicilia Pagina 40

15/04/2014 La Sicilia Pagina 35

15/04/2014 La Sicilia Pagina 32 DOTT. CARLO CINCOTTI

15/04/2014 La Sicilia Pagina 20

15/04/2014 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 4 ANTONIO FRASCHILLA

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 2

15/04/2014 La Sicilia Pagina 5 L. M.

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 18 Michele Cimino

15/04/2014 L'Unità Pagina 6 SALVO FALLICA

15/04/2014 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 4 ANTONIO FRASCHILLA EMANUELE LAURIA

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 3

15/04/2014 MF (Sicilia) Pagina 2

15/04/2014 MF (Sicilia) Pagina 2 ANTONIO GIORDANO

15/04/2014 La Sicilia Pagina 7

15/04/2014 La Sicilia Pagina 26

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 3

15/04/2014 Quotidiano di Sicilia Pagina 4

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 24

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 21

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 22

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 24

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 26

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 19

Statuto esportabile, ma con un' autonomia finanziaria vera 1

PER ARDIZZONE STATUTO MODELLO PER REGIONI 3

Crocetta riferirà in Aula sulla nuova Giunta 4

Il Corecom vuole una sede a Catania 6

Pd, Fiandaca accetta la Scilabra si defila Forzisti, rebus Miccichè 7

Crocetta, lotta violenta contro la burocrazia? 9

Il silenzio dei partiti politici su una scelta vitale per la città 11

«Il capofila dovrà essere Taormina» 12

A rischio contributo di 400mila euro destinato a minori e disabili psichici 14

La valorizzazione di Aci Trezza passa anche dal nuovo Ecomuseo 15

«Una nuova classe politica per rilanciare la Sicilia» 16

L' Ars e i 70 anni dalla morte di Gentile 17

Formazione, rifiuti, musei la "rivoluzione" incompiuta tra denunce e... 18

«GIUNTA CROCETTA SENZA MAGGIORANZA NON ARRIVERÀ A FINE... 20

E' appena nata ma la nuova Giunta potrebbe già subire modifiche 23

Crocetta: Messina avrà presto un assessore 25

«In Sicilia l' alleanza è a rischio, il Pd collabori di... 27

Spese pazze, polemiche, campagne online il caso Fiumefreddo che imbarazza... 29

Cracolici infuriato: «Via la delega a Fiumefreddo» 31

Catania, è di nuovo guerra per Camera 32

Sicilia, bella e difficile 33

«Il turismo diventerà il più grande datore di lavoro... 35

«Errata la riorganizzazione delle Cta mette a rischio molti posti di... 37

Anche Pip condannati per reati sessuali nelle scuole 39

Crisi trasporti, l' ora della sottocommissione 41

Nave romana, «si dia una giusta collocazione» 43

Il destino dell' ospedale di Noto finisce con il dividere anche il Pd 44

Pediatria, Regione conferma i tagli Il piano smorza i facili entusiasmi 45

Cracolici: il Pd saprà rilanciarsi 47

Ragusa, il club Forza Silvio intitolato a Xiumè 48

Rifiuti, Zito a Confindustria Sicilia: «Provvedimenti contro l'... 49

Martedì, 15 aprile 2014

Presidenza

Assemblea regionale siciliana

Regione Siciliana

Commissioni Parlamentari

Politica regionale

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15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 19

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 26

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 34

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 26

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 31 Tonino Battaglia

15/04/2014 La Sicilia Pagina 40

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 4

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 18

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 15

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 28

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 33

15/04/2014 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 26

15/04/2014 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 25

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 19

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 20

15/04/2014 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 25 MICHELE NANIA

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 22 Ferdinando Perricone

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 18

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 26

15/04/2014 MF (Sicilia) Pagina 1 ANTONIO GIORDANO

15/04/2014 MF (Sicilia) Pagina 2 CARLO LO RE

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 24

15/04/2014 La Stampa Pagina 21

15/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17

15/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17 MASSIMO AGOSTINI

15/04/2014 Il Manifesto Pagina 1 Riccardo Chiari

15/04/2014 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 6

15/04/2014 La Sicilia Pagina 12

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 23

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 16

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 23

15/04/2014 La Sicilia Pagina 27

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 23

Bandiera: «Subito i rimborsi dei tributi versati» 51

Bruno o Contino, si aprono le «danze» 53

È Porracciolo­Testa la sfida del 25 maggio 55

Monreale, forate due gomme a un candidato 56

Attacco concentrico ad Abbadessa 57

«Il confronto costruisce il bene comune» 59

Elezioni, fuori la Scilabra e dentro la Stancheris 60

Scilabra rinuncia Al suo posto Stancheris 61

Svolta negativa a Piazza Armerina: turisti in calo 62

Marzo nero per il turismo a Cefalù Registrato un calo del 28... 63

I fondi Pac e gli asili Profonde divergenze 64

Focus su Grotta Monello «Basta sprechi di soldi» 66

Gazebo, è caos totale 67

La riserva di Grotta Monello, Palestro critico sulla gestione 69

Partecipate, bando del Comune per l' esodo dei lavoratori 70

CERCHI QUADRATI 71

Rosolini, Incatasciato chiude le porte a Giuca 72

Amministrative, elezioni da ripetere in 2 sezioni a Rosolini 74

Lavori e appalti, domani seduta in aula 76

Sud sempre più lontano 77

I numeri del Sud­Est traino per tutta l' Isola 79

Crolla il numero delle imprese, timidi segnali positivi dal turismo 81

Vola il debito, giù l' inflazione Parte bene il nuovo Btp Italia 83

BENEFICENZA Intesa tra Tirrenia e Qui Foundation 85

Arance «travolte» dall' offerta spagnola 86

Ansaldo Breda ancora in bilico 87

Fiat, ossigeno e speranze sei mesi di cassa integrazione e tre progetti di... 89

Due investitori per Termini Imerese 90

Fiat, altri 6 mesi di cassa integrazione in deroga 92

Castelvetrano. Gruppo «6 GDO» Concessala cassa integrazione 94

Ati Group, operai edili in treno senza biglietto 95

«Sì» all' intesa, ma i lavoratori guadagneranno meno 97

Manifestazione dello Slai­Cobas 98

Assessorati regionali

Enti Locali

Economia

Lavoro

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15/04/2014 Libero Pagina 20 ANTONIO AMOROSI

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 28

15/04/2014 La Sicilia Pagina 32

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 12

15/04/2014 Libero Pagina 11 CATERINA MANIACI

15/04/2014 La Repubblica Pagina 9 FRANCESCO VIVIANO

15/04/2014 Italia Oggi Pagina 6 DOMENICO CACOPARDO

15/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 24

15/04/2014 Il Messaggero Pagina 6 SARA MENAFRA

15/04/2014 Il Fatto Quotidiano Pagina 9 di Sandra Rizza

15/04/2014 Corriere della Sera Pagina 20 G.Gua.

15/04/2014 Avvenire Pagina 8

15/04/2014 La Stampa Pagina 16 LAURA ANELLO

15/04/2014 La Padania Pagina 5

15/04/2014 Il Manifesto Pagina 1 Luisa Morgantini

15/04/2014 Il Fatto Quotidiano Pagina 17

15/04/2014 Corriere della Sera Pagina 15 Andrea Riccardi

15/04/2014 Corriere della Sera Pagina 5

15/04/2014 Europa Pagina 1 STEFANO MENICHINI

15/04/2014 Europa Pagina 2 GABRIELLA MONTELEONE

15/04/2014 Il Fatto Quotidiano Pagina 9 di Giuseppe Lo Bianco

15/04/2014 Il Foglio Pagina 1

15/04/2014 Il Giornale Pagina 2

15/04/2014 Europa Pagina 4 MARIO LAVIA

15/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 24 BARBARA FIAMMERI

15/04/2014 Libero Pagina 5 BRUNELLA BOLLOLI

15/04/2014 L'Unità Pagina 4 TONI JOP

15/04/2014 Il Foglio Pagina 2

15/04/2014 La Padania Pagina 7 di Iva Garibaldi Roma

15/04/2014 Italia Oggi Pagina 41

15/04/2014 Il Mattino Pagina 10

15/04/2014 La Sicilia Pagina 4 MARCO DELL'OMO ­ MARIA GABRIELLA GIANNICE

15/04/2014 Gazzetta del Sud Pagina 3 Marco Dell' Omo

La sanità butta 14 miliardi l'anno in visite (inutili) a prova di... 99

Petralia, la sanità in mezzo alla gente 101

«Quando la sanità funziona, grazie a una proficua... 103

Malati del morbo di Alzheimer Gli specialisti dell'assistenza 104

L' ex senatore resta in cella. E non torna 106

Perizia medica, prima mossa di Dell' Utri 108

L' estradizione da Beirut viene concessa per reati che sono contemplati... 110

Dell' Utri resta in cella Slitta la Cassazione 112

Beirut rinvia l' udienza Dell' Utri resta in cella «Qui mi trattano... 114

Dell' Utri è a Beirut Ma a Roma si decide se aiutò la mafia 116

«Mi trattano bene» Le rassicurazioni a moglie e figlio durante... 118

Dell' Utri resta a Beirut. E la Cassazione rinvia 120

Accoltellata per strada dall' ex L' aveva denunciato per stalking 121

Più di 800 migranti sbarcati nel week end 123

Barghouthi cittadino onorario di Palermo 124

Fare breccia nella fortezza Europa 126

Padre Frans e i cristiani del Sud uccisi (nel silenzio) in prima linea 127

Fiandaca fa il passo: alle Europee con il Pd 129

Con Fiandaca l' addio del Pd ai giustizialisti 130

Fiandaca, il nemico del "populismo giudiziario" che corre con il Pd 132

Giustifica la Trattativa, il Pd lo candida 134

Il trionfo del pregiudizio 136

Novità e campioni di preferenze I favoriti azzurri per le Europee 138

FI si scongela, Alfano può approfittarne. Solo in teoria 140

Riforme, accordo Berlusconi­Renzi 142

I grillini fuori dal Palazzo non guadagnavano un euro 144

Grillo fa campagna con la Shoah La comunità ebraica:... 146

BORDIN LINE 149

La DENUNCIA di Zaia: «Renzi vuole CANCELLARE le Regioni» 150

Federalismo fiscale, boom di studenti al Sud 152

Laureati, Italia ultima e l' obiettivo al 2020 è peggiorare il... 153

Berlusca paperone con 30 mln di meno 51 nuovi senza reddito 155

Il Cavaliere resta sempre il più ricco ma i suoi profitti... 157

Sanità

Cronaca giudiziaria

Cronaca regionale

Politica nazionale

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15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 6

15/04/2014 Corriere della Sera Pagina 8 Isabella Fantigrossi

15/04/2014 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 4

15/04/2014 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 29

15/04/2014 Giornale di Sicilia Pagina 33

15/04/2014 La Nazione Pagina 4

15/04/2014 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 4 VALERIA GRASSO

In Parlamento 51 deputati «a reddito zero» 159

Le carte dimenticate di Verga chiuse in cassaforte a Pavia 161

Il web tra notizie e invettive: giornalisti ed esperti a confronto 163

Regole e bavagli, crisi tra web e informazione 164

«Mio padre, Camus» La figlia dello scrittore ieri ospite a... 166

Ospitalità e cucina d' autore Così streghiamo l' America 168

Valeria Grasso alla Sinfonica col fratello "Apriamo ai privati e alla... 169

Cultura, eventi, mostre

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IL FEDERALISMO DISCUSSO NEI GRUPPI PARLAMENTARI ALLA CAMERA.

Statuto esportabile, ma con un' autonomiafinanziaria vera

PALERMO. Lo Statuto speciale siciliano èesportabile nel resto d' Italia. Se ne è parlatonel l ' aula dei gruppi par lamentar i del laCamera, nell' ambito dell' incontro su "LeRegioni e le riforme costituzionali", al lapresenza dei presidenti delle Regioni e delleAssemblee legislative italiane. Tesi sostenutain primis dal presidente dell' Ars, GiovanniArdizzone, e condivisa anche dal presidentedella Regione Lombardia, Roberto Maroni. Macon dei paletti. Punto di riferimento la Sicilia,che in merito ha una lunga esperienza dir ivendicazioni f inanziar ie, ampiamentedisattese dalla capitale. Come ha sottolineatoArdizzone: «Lo Statuto speciale rappresentaun modello da esportare anche nelle altreRegioni, ma se sarà concessa l' autonomiafinanziaria piena. Solo così possiamo parlaredi federalismo». E Maroni: «La Lega nordpropone l' introduzione delle macroregioni, deicosti standard e la possibilità di estendere lostatuto speciale anche ad altre Regioni. Sonodisposto ad aiutare la Sicilia ad attuare loStatuto, ma in cambio voglio l' autonomiacome la Sicilia».La Sicilia ha parecchio da ridire e rivendicarein materia finanziaria: dall' applicazione delloStatuto e dal rispetto degli accordi Stato ­Regione (una lunga casistica evidenzia l' ostruzionismo degliuffici e della politica romana) alla necessità di modifica di una parte dello Statuto perché vada allaRegione l' imposta di fabbricazione prodotta in Sicilia. Nel suo intervento, il presidente Ardizzone si èsoffermato sull' immagine distorta della Sicilia: «Si continua a dire che la Regione siciliana incassa il100% dei tributi. In realtà non è così. È vero che lo Statuto prevede che la Sicilia possa trattenere latotalità delle imposte pagate dai cittadini e dalle imprese, in virtù di maggiori funzioni assegnate allaRegione. Ma in realtà, nell' applicazione concreta ci si è discostati, e di molto, da tale previsione. Con lariforma del 1971 molti di questi tributi, i cui presupposti maturano nella Regione, vengono riscossi nelluogo dove hanno sede legale i sostituiti di imposta o le società che operano in Sicilia. Le imposte,quindi, sono riscosse altrove e nulla è incassato dalla Regione. E non funziona neanche il principio diterritorialità delle imposte, a differenza del Trentino e della Sardegna. Raffiniamo il 40% del petrolio inSicilia, sopportiamo il costo del danno ambientale e di salute dei cittadini, ma le imposte sono dipertinenza dello Stato». Da qui le legge ­voto dell' Ars per la modifica costituzionale del secondo

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comma dell' articolo 36.Per Maurizio Bernava (Cisl), invece, la specialità è «da superare perché zavorra». E secondo ilpresidente della Fondazione Curella, Pietro Busetta, «la specialità può andar bene in contesti avanzati enon in quelli ad economia ritardata, com' è quello siciliano».

GIOVANNI CIANCIMINO

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In Pillole

PER ARDIZZONE STATUTO MODELLO PERREGIONI

«Lo statuto speciale rappresenta un modello daesportare anche nelle altre Regioni italiane, ma solo sesarà concessa l' autonomia finanziaria piena. Solo cosìpossiamo parlare di federalismo». Lo ha affermato ilpresidente dell' Assemblea regionale siciliana, GiovanniArdizzone, prendendo la parola a Roma, nell' aula deigruppi parlamentari della Camera dei deputati, nell'ambito dell' incontro sul tema «Le Regioni e le riformecostituzionali», alla presenza dei presidenti delleRegioni e delle Assemblee legislative italiane.

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Ardizzone: Statuto modello, ma solo con l'autonomia finanziaria attuata

Crocetta riferirà in Aula sulla nuova GiuntaDomani all'odg di Sala d'Ercole comunicazioni del presidente

PALERMO ­ Il presidente dell' Ars Giovanni Ardizzonetorna a parlare di federalismo e di autonomia regionale.Ieri in occasione dell' incontro a Roma sul tema "LeRegioni e le riforme costituzionali", tenutosi nell' Aula deigruppi parlamentari della Camera dei deputati ha detto:"Lo statuto speciale rappresenta un modello daesportare anche nelle altre Regioni italiane, ma solo sesarà concessa l ' autonomia finanziaria piena". Ilpresidente dell' Ars ha sottolineato: "Il processo dir i forma in corso che punta al superamento delbicameralismo perfetto e alla modifica del titolo V dellaCostituzione parla solo alla pancia dei cittadini. Nonsiamo in presenza di grandi riforme.Le vere riforme sono state, infatti, quelle di Togliatti e DeGasperi". Ardizzone ha proseguito negando che laSicilia incassa il 100% dei tributi, come viene affermatoe scritto. "E' vero che lo Statuto autonomistico prevedeche la Sicilia possa trattenere la totalità delle impostepagate dai cittadini e dalle imprese, in virtu' di maggiorifunzioni assegnate alla Regione.Ma in realtà, nell' applicazione concreta ci si è discostati,e di molto, da tale previsione".Ed ha spiegato che molti di questi tributi vengonoincassati nel luogo dove hanno sede legale le societàche operano in Sicilia e che le accise sulla raffinazione del petrolio sono di pertinenza dello Stato.Proseguono le trattative sul fronte politico per trovare un accordo sulla giunta nominata dal GovernatoreRosario Crocetta. Il presidente si è detto pronto al dialogo con tutti i partiti per le riforme per un "pattoper la Sicilia per lo sviluppo, la legalità, il lavoro, il risanamento". In una nota indica anche le priorità, dalddl pagamenti, alle variazioni di bilancio, dalla legge per lo sviluppo, per la semplificazioneamministrativa, al testo unico per le attività produttive e la legge per i testimoni di giustizia."Qualora il clima non dovesse rasserenarsi ­ ha aggiunto Crocetta ­ il governo non avrà altra scelta cheporre la fiducia sui provvedimenti che presenta in aula traendone tutte le conclusioni possibili".Il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti ha deciso di ritirare la sua candidatura alle Europee e haproposto il nome di Giovanni Fiandaca, giurista e docente palermitano di Giurisprudenza. Il gesto èstato motivato con la non opportunità di partecipare a "un dibattito in regione che resta molto complessogravato del sospetto che le mie prese di posizione siano condizionate dalla ricerca del consensopersonale".Come si ricorderà lo scontro interno al Pd è avvenuto tra il governatore Crocetta ed il segretarioregionale Raciti a causa delle nomine repentine della nuova giunta, avvenute senza ascoltare lerichieste del partito. Intanto i lavori dell' Aula riprenderanno domani pomeriggio con all' ordine del giornole proposte di modifica al regolamento delle pensioni dei deputati e con le comunicazioni del presidente

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della Regione in ordine al nuovo assetto della giunta regionale.

Raffaella Pessina

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IL GOVERNATORE CROCETTA NON HA DATO RISPOSTE.

Il Corecom vuole una sede a Catania

PALERMO. Ottenere le seconde deleghe cheriguardano registro degli operatori dellacomunicazione, monitoraggio dei sondaggi edefinizione dei contenziosi. Sono le richiesteche il presidente del Corecom Sicilia, Ciro DiVuolo, ha rivolto più volte al governatoreRosario Crocetta, senza tuttavia riceverealcuna risposta. La denuncia è stata al centrodi una conferenza stampa convocata ierimattina all' Ars.Tra le altre denunce, vi è la mancata aperturadi una sede a Catania, nonostante siano giàdisponibili personale e locali, così come èstato fatto nella sede di Palermo, consideratoche da due anni il Corecom Sicilia ha ottenutole prime deleghe da parte dell' Agcom. Nel2013, infatti, sono state presentate 1.830istanze di cui 1.749 conciliate.Gli uffici, inoltre, si occupano di redigere ognianno una graduatoria per i finanziamenti alle tvlocali, dei programmi per l' accesso televisivoe d e l l a t u t e l a d e i m i n o r i , p r o b l emaestremamente delicato che è stato più volteaffrontato con seminari, convegni e con lapubblicazione di due volumi dove sono statievidenziati i pericoli ai quali i minori sonoesposti navigando su internet.«Attendiamo che il presidente Crocetta ­ ha dichiarato il presidente Di Vuolo ­ ci dia la possibilità dipoter ottenere le seconde deleghe, considerato che abbiamo già avuto la disponibilità da parte delpresidente dell' Ars, Giovanni Ardizzone. Voglio anche ricordare che, grazie al nostro intervento, laRegione Sicilia è riuscita ad ottenere cospicue somme da parte dell' Agcom».Nel corso della conferenza stampa è intervenuto, fra gli altri, il presidente Nazionale dei Corecom,Filippo Lucci, il quale ha dichiarato che il Corecom Sicilia ha portato avanti un lavoro efficiente a favoredei cittadini ­utenti: tutto questo, per Lucci, rappresenta un momento di crescita e di sviluppo, maadesso è necessario che entro quest' anno la Regione Sicilia possa ottenere le seconde deleghe al finedi completare il progetto iniziato già da tempo.

INA MODICA

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Pd, Fiandaca accetta la Scilabra si defila Forzisti,rebus MiccichèLa Stancheris sostituisce in lista l' assessore alla Formazione Cascio quasi certo perNcd. Il Cantiere popolare schiera Leontini.

«NON sono candidato di un gruppo contro l'altro ma del Pd. Il senso, attraverso la miacand i da t u r a , è i l s upe ramen to de l l econtrapposizioni eccessive e patologiche delPd, che non portano da nessuna parte. Laguerra di tutti contro tutti non serve», diceGiovanni Fiandaca. Il docente universitario edex componente del Csm, indicato dal partito inlista alle Europee al posto numero quattrolasciato da Fausto Raciti, ha superato leperplessità dopo un martellante pressinggiunto dagli alti livelli del partito romano. Sia ilvice segretario nazionale Lorenzo Guerini cheil ministro della Giustizia Andrea Orlando («Lalotta alle mafie su scala europea può avere unimportante riferimento nella sua figura»), iprimi a lanciare il suo nome, hanno insistitoperché affrontasse la sfida. E Fiandaca si èd e t t o d i s p o n i b i l e a n c h e d o p o g l iincoraggiamenti del vice ministro dell' InternoFilippo Bubbico e l' apprezzamento del vicepresidente della commissione Antimafia,Claudio Fava.A Palermo è stato il segretario regionale delPd , Faus t o Rac i t i , a r a ccog l i e r e ne lpomeriggio la disponibilità del giurista, graditoa tutte le anime del partito. «È un nome cheinsieme a quello di Caterina Chinnici rinnova profondamente la cultura antimafia del Pd», spiega Raciti,dopo un pomeriggio passato al telefono con Crocetta per le liste. Il coinvolgimento del giuristaFiandaca, maturato solo dopo l' esclusione di Lumia e Cracolici, e la rinuncia di Raciti, è giuntoinaspettato. Da qui il suo tentennamento. «È un' impresa impegnativa, dovrò mettere da parte i mieistudenti ­ afferma Fiandaca ­ Già da oggi con le persone a me vicine e col Pd inizieremo a ragionaredel programma da portare in giro per la Sicilia. Spero di poter dare un contributo per aprire unastagione che metta al centro dell' iniziativa lo sviluppo della Sicilia nel quadro dell' Europa».Dopo il sì del professore, il secondo colpo di scena è l' abbandono di Nelli Scilabra, mai del tuttoconvinta della sua partecipazione alla corsa per Strasburgo. L' assessore alla Formazione, legata al duoCrocetta­Lumia, resta al suo posto in giunta per dare il suo contributo alla «rivoluzione ». «Ho deciso diportare a termine ­ dice ­ il lavoro iniziato qui, nella mia terra. Preferisco continuare a mettere tutto il mioimpegno e la mia passione al servizio del cambiamento». Al suo posto, fino a sera sembrava prendere

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Palermo)Assemblea regionale siciliana

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quota il nome dell' ex assessore Mariella Lo Bello. Alla fine il governo Crocetta ha deciso di testare ilsuo peso alle Europee candidando l' assessore al Turismo Michela Stancheris, che peraltro vota aBergamo, già assistente di Crocetta al Parlamento europeo.Confermati, oltre alla Chinnici, Marco Zambuto, Giovanni Barbagallo, Tiziana Arena. Al posto dellaNicolini in arrivo una donna di Articolo 4 di Lino Leanza.Sul fronte del centrodestra, in Forza Italia la partita è stata animata da un' infinita discussione sullapresenza di Gianfranco Miccichè, che deve decidere se accettare. Ambirebbe al posto di capolista,anche se più di uno mette in dubbio la rilevanza del suo bacino elettorale a Palermo.E la sua presenza sarebbe poco gradita agli altri competitor della piazza, a partire da Salvo Pogliese eSalvatore Iacolino, già "ammoniti" perché lanciati in corsa con i mega­cartelloni in tutte le piazze, primaancora dell' ufficializzazione della lista. In bilico gli altri nomi, da Massimo Romagnoli a RossanaCaleca. Al posto di Miccichè si è fatto anche il nome del presidente dell' Akragas Silvio Alessi o dinuovo quello di Gabriella Giammanco. Sicuro il sardo Cicu. Sicuro il nome del Pid­Cantiere popolare:correrà Innocenzo Leontini.Per Ncd­Udc la partita è quasi chiusa. Nella lista, aperta dall' ex assessore Giovanni La Via, sempre inquota Ncd dovrebbe esserci Francesco Cascio, che deciderà oggi. In alternativa è pronta SimonaVicari. E poi il deputato messinese Nino Germanà, il senatore Giuseppe Marinello, la sarda MaddalenaCalia. Per l' Udc i nomi in campo saranno quelli di Giovanni Pistorio, Patrizia Valenti e Angela Scarpa,consigliere comunale di Iglesias.© RIPRODUZIONE RISERVATA Il docente ha detto sì dopo il pressing del ministro Orlando e diGuerini, vice di Renzi IL VOTO Un seggio elettorale delle Europee Le urne saranno aperte il prossimo25 maggio.

ANTONELLA ROMANO

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Crocetta, lotta violenta contro la burocrazia?

La differenza la fa un punto interrogativo. Matteo Renzi, sabato alSalone del mobile a Milano, ha detto con limpida chiarezza:"Faremo una violenta lotta alla burocrazia". Il premier haindividuato con precisione la piovra che ha rovinato l' Italia inquesti decenni, ancor più della criminalità organizzata.Quella piovra la cui testa è formata dai dirigenti, che continuano acambiare le poltrone ma detengono saldamente il potere,impedisce la sempli f icazione del le norme, ostruisce ladigitalizzazione di tutta la pubblica amministrazione come tanteleggi obbligano, a cominciare dal Cad (Dlgs n. 82/2005),condiziona i parlamentari inesperti e ricatta quelli che hanno glischeletri negli armadi.Ovviamente tra i dirigenti ve ne è una gran parte formata daprofessionisti valorosi e onesti, che hanno, però, il difetto di nondistinguersi ad alta voce dagli altri, conservatori e parrucconi.Come sempre non bisogna confondere il grano con il loglio, mabisogna separare il grano dal loglio.***Crocetta è capace di iniziare a condurre una lotta violenta alleburocrazie regionali e comunali? Se sì, tolga l' interrogativo alladomanda.Se sì, lo annunci a quotidiani e televisioni regionali senza alcuntimore di ritorsioni e di preoccupazioni. Se egli si schiera colpopolo dei siciliani danneggiati (i nove decimi dei cittadini) controi siciliani privilegiati (un decimo della popolazione) potràtranquillamente mettere con le spalle al muro i consiglieri­deputati regionali che proteggono la burocrazia e i propriinteressi e continuano a danneggiare i siciliani.Crocetta non abbia timore dei nove deputati del suo partito chefanno la fronda, non tanto perché sono cuperliani, quanto perchéappartengono a quella razza che non vuole alcun cambiamento.Essi sono ferocemente contrari a Matteo Renzi ed al renzismo,che ancora non arriva in Sicilia.Se Crocetta è in buona fede, come pensiamo che sia, si allinei aquesta ventata di riforme che proviene da Roma e procedasenza indugio a varare i disegni di legge da portare inAssemblea. Se questa non li approva in tempi brucianti, secondoun cronoprogramma tassativo, mandi a casa quegli abitanti e siripresenti alle successive immediate elezioni: avrà un successoben maggiore di quello insignificante della precedente tornata.Violenta lotta contro la burocrazia regionale, che significa? Significa risolvere i contratti con la metà dei1.800 dirigenti, mettere in cassa integrazione diecimila dipendenti pubblici che non servono, riportare iloro emolumenti a livello di quelli dei loro colleghi di altre regioni o degli statali, togliere ai pensionati iprivilegi consistenti in quel surplus di importo che indebitamente percepiscono, perché il calcolo dell'assegno è stato fatto con

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il metodo retributivo e non contributivo.Nominare un super manager di una società internazionale colcompito di digitalizzare tutta la rete regionale e locale della regione. Non sarà certo Antonio Ingroia, unmagistrato senza alcuna competenza organizzativa ed elettronica, a poter dare efficienza ai servizi regionali.Crocetta dovrà disboscare centinaia di migliaia di fascicoli cheindegni dirigenti tengono bloccati tradendo il bisogno dei richiedenti.***All' interno troverete la pagina con l' elenco dei piani regionaliche Crocetta dovrebbe fare approvare immediatamente, per puntare all' aumento di 1/2 punti del Pil ealla creazione di almeno centomila posti di lavoro nel 2015. Cui potrebbero concorrere tutti i precaripubblici e di vario genere che non hanno più alcuna possibilità di essere allocati nella pubblica amministrazione.Lotta alla burocrazia significa anche applicare senza indugio iltaglio di compensi abnormi e chiedere che l' Assemblea regionale tagli i compensi dei propri dipendenti e quelli dei consiglieri­deputati.L' Ars continua a pagare direttamente le pensioni mentredovrebbe varare un piano di ammortamento per trasferire il montante all' Inps, esattamente come dovrebbe fare l' amministrazione regionale.Lotta violenta contro la burocrazia significa recedere daicontratti con i dirigenti che non raggiungono gli obiettivi, tassativamente e preventivamente indicati.Significa cacciare fannulloni e corrotti e inserire il sacrosanto principio costituzionale che i pubblicidipendenti devono servire i cittadini, e non servirsene.

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LIBERI CONSORZI DI COMUNI

Il silenzio dei partiti politici su una scelta vitale per lacittà

m. c. g.) Liberi Consorzi dei Comuni: come giàannunciato dal sindaco Angelo Fasulo laGiunta ha deliberato l' incarico al prof. AgatinoCar io la , de l l ' Univers i tà d i Catania, d iapprofondire la legge votata dall' Ars perverificare se vi sono articoli incostituzionali equindi indicare qual i az ioni g iudiz iar ieintraprendere a tutela degli interessi dellapopolazione. In realtà forse per motivi legati albilancio comunale non è stato deliberato l'incarico vero e proprio ma si è approvato unatto di indirizzo politico con cui si è datomandato al settore competente di procedere.Su questa posizione ciè di seguire la via dell'azione giudiziaria il sindaco ed il comitatoguidato da Filippo Franzone sono d' accordo.Non lo sono sul percorso del libero consorzio.Il sindaco vuole provare a crearne uno nuovo,il comitato dice che non ci sono i margini espinge per l ' addio a Cal tanisset ta e l 'adesione a Catania. In questa vicenda per ilfuturo della città è assordante il silenzio deipartiti. Cosa vuol fare il sindaco si è capito.Qua le pos i z i one p rendono i pa r t i t i acominciare da quelli al governo non lo si sa. Ilcolosso Pd è inesistente e spunta fuori soloquando c' è da dividere qualche poltrona. Nonrisultano riunioni interne e prese di posizione dei partiti. Li vedremo rinascere alle elezioni. Di certo ledecisioni sul futuro di Gela non spettano solo al sindaco o al comitato di Franzone ed è deprimentesentire attorno solo silenzio.

15 aprile 2014Pagina 33 La Sicilia (ed.

Caltanissetta)Assemblea regionale siciliana

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Libero consorzio dei comuni secondo Giardini.

«Il capofila dovrà essere Taormina»

I motivi per cui Lo Turco ha disertato il verticedi Furci «Noi siamo perplessi su quantoindicato dalla nuova legge regionale chesposta il baricentro dell' eventuale nuovoorgano di organizzazione del territorio, versola zona etnea ed in particolare Giarre eRiposto».Lo ha dichiarato il sindaco di Giardini Naxos,Nello Lo Turco, a commento del suo recenteforfait all' assemblea dei sindaci che lo scorsogiovedì ha visto riunirsi a Furci 23 primicittadini del Messinese e della regione etnea.Lo Turco, quindi, conferma le sue perplessità,confermando che l ' assenza a l ver t icefurecesea non è stata casuale e che la suavolontà è quella di ponderare il da farsi.Le prossime settimane saranno decisive perdelineare o l' eventuale adesione al Liberoconsorzio "Jonia Taormina Etna" o la stradaalternativa della permanenza nell ' Areametropol i tana di Messina. «Per quantoriguarda la mia città ­ dice Lo Turco ­ vogliamovalutare con estrema attenzione.Voglio evidenziare che Giardini punta a essereuna località di riferimento. Ad ogni modo,chiederò intanto un consulto al le forzeproduttive, sociali e politiche di Giardini primadi avviare passi concreti finalizzati a qualsiasitipo di decisione. Tengo a sottolineare che non manifesto alcuna titubanza ad indicare e riconoscere,invece, come zona di riferimento quella del Taorminese, del suo comprensorio e della città del Centaurostessa, perla leadership dell' eventuale nuova organizzazione del territorio che verrà fuori dall' avvenutaabolizione delle Province».In sostanza Giardini si schiera con Taormina, ma non vuole che l' asse dell' iniziativa si sposti verso ivicini centri etnei.Intanto, sulla questione, il 29 aprile, alle 18, si terrà a Palazzo dei Naxioti una riunione delle forze socialidi Giardini per decidere il da farsi e per soffermarsi sulla problematica del referendum popolare, previsto dalla normativa approvata e che oltretutto avrebbe peri vari Comuni un costo da affrontare. "JoniaTaormina Etna", che dovrebbe sostituire la ormai defunta Provincia di Messina, raccogliendo comunidel catanese e del messinese, con continuità territoriale tra loro, per un totale minimo di almeno 180mila abitanti complessivi, in questi giorni come detto ha visto riunirsi 23 dei 40 centri che avevanoiniziato il percorso lo scorso autunno e che poi hanno atteso l' approvazione della legge all' Ars.I centri etnei hanno risposto alla chiamata, mentre tra i comuni messinesi ci sono state defaillance.

15 aprile 2014Pagina 28 Gazzetta del Sud

Assemblea regionale siciliana

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Assenti oltre a Giardini, anche Letojanni e Santa Teresa di Riva, Forza d' Agrò, Mandanici, Nizza e Itala.Presenti tutti gli altri.i.

15 aprile 2014Pagina 28 Gazzetta del Sud

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CALTAGIRONE

A rischio contributo di 400mila euro destinato aminori e disabili psichici

La Regione, nell' ambito dei finanziamentiprevisti sul fronte delle politiche sociali, hadrasticamente ridotto i contributi da destinarealle fasce deboli (minori e disabili psichici).Il governo regionale, che con l' art. 19 dellaFinanziaria aveva previsto le somme per l'integrazione socio ­sanitar ia, si è vistoimpugnare il relativo articolo della stessaFinanziaria dal commissario dello Stato. Alanciare l' Sos sono per quanto riguarda laparte pubblica la neo assessore ai Servizisociali del Comune di Caltagirone, ChiaraGulizia e, in relazione alla cooperazionesociale, il presidente del Coordinamentoreg iona le sa lu te men ta le (Coresam) ,Francesco Lirosi.Ana loghe p reoccupaz ion i , i n sede d iAssemblea regionale siciliana, sono statemanifestate dal capogruppo di Forza italia all'Ars, Marco Falcone.«Nel caso di Caltagirone ­ dichiara l' on.Falcone ­ l' Amministrazione perderebbe uncontr ibuto di circa 400mila euro. Con l 'avvenuta bocc ia tura de l la norma, permancanza di copertura finanziaria sulla leggedi stabilità, si potrebbero compromettere iservizi destinati a minori e disabili psichici».Sul fronte della cooperazione sociale emerge una speranza. «La perdita ­ dichiara Francesco Lirosi,presidente regionale del Coresam ­ non è da intendersi solo in termini economici, bensì a danno deiservizi destinati alle fasce sociali deboli. Continuano i contatti con la Regione, per non perdere lesomme». Ogni speranza è riposta nell' auspicio che alla Regione, nell' ambito della Finanziaria bisvenga riproposta la norma con i giusti accorgimenti ee eviti la bocciatura del commissario.

15 aprile 2014Pagina 40 La Sicilia

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La valorizzazione di Aci Trezza passa anche dalnuovo Ecomuseo

Si è tenuta venerdì ad Aci Trezza, nella salaconferenze dell' Area marina protetta IsoleCiclopi, la presentazione dell' ecomuseo«Riviera dei Ciclopi».Q u e s t o n u o v o s p a z i o d i c u l t u r a epartecipazione costituisce un progetto diinnovazione culturale e valorizzazione delterritorio. Presenti al l ' evento i l sindacocastellese, Filippo Drago, la soprintendenteFulvia Caffo, il direttore del Cutgana, GiovanniSignorello, il direttore dell' Accademia delleBelle arti, Carmelo Nicosia, il deputato all' Ars,Nel lo Musumeci, e i l coordinatore del l 'Ecomuseo, Salvo Cannizzaro, docente dell'Università di Catania.Il Comune di Aci Castello è stato formalmentedichiarato «a vocazione tur ist ica» dal l 'assessore regionale del Turismo, dello Sport edel lo Spettacolo che ha r iconosciuto lemolteplici peculiarità ambientali, naturalistiche,cul tural i , ar t is t iche, archi tet toniche edetnoantropologiche del territorio castellese.Proprio in seguito a ciò, l' amministrazionecastellese, nell' intento di salvaguardare evalorizzare quest' importantissimo patrimonio,ha istituito l' Ecomuseo, importante attrattivaper turisti e visitatori in genere.Il sindaco Drago ha salutato con gioia ed entusiasmo il progetto. «L' Ecomuseo è frutto di un rapportovirtuoso tra istituzioni della città ogni volta che l' infrastruttura culturale di un territorio si fortifica è segnoimportante di qualcosa che si costruisce, che non è effimero».

15 aprile 2014Pagina 35 La Sicilia

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Lo dico a La Sicilia

«Una nuova classe politica per rilanciare la Sicilia»

Il 4 aprile scorso ho scritto su questo giornale "Abbiamotoccato il fondo" e proprio in questi giorni, a Palermo, siè deciso di chiudere l' Assemblea Regionale Siciliana(non era mai successo prima!). Io non credo che tutti isiciliani sappiano cosa sta veramente succedendo all'interno di Palazzo d' Orleans: una lotta sfrenata tracuperliani e renziani, sempre all' interno di uno stessoPd ormai in frantumi per accaparrarsi i vari assessoratiprima e i posti dei candidati alle Europee dopo. Cosihanno fatto sparire Cracolici e Lumia (perché giàavevano fatto tre legislature) e hanno messo altrisoggetti che pure hanno fatto tre legislature.Altro che manuale Cencelli! Qui siamo alla spartizionedella tunica del Cristo morente! Crocetta, Lupo, Raciti,Cracolici, Lumia, Leanza e quelli dell' Udc sono, tutt'insieme, riusciti a monopolizzare l' attenzione delpubblico. Bravi!E ora hanno ritenuto di prendersi una settimana divacanze per riordinare le idee, tanto ci sono le vacanzedi Pasqua. E tutto ciò mentre la Sicilia si avvia al default.La situazione finanziaria è gravissima.Sei miliardi di debiti ­ qualcuno parla di dieci miliardi dipassivo ­ un piano di rientro fatto solo sulla carta ma irrealizzabile per mancanza di coperturefinanziarie; fra qualche settimana le agenzie di rating declasseranno la Sicilia e la faranno scivolarenelle ultime classifiche per l' affidabilità. E come dovrebbero venire a investire le imprese straniere inSicilia? Con la nostra bellissima burocrazia, che impiega 20 anni per dare un parere? O con la nostragiustizia amministrativa, che prima di emettere una sentenza, fa trascorrere 5­10 anni? Tralascio poi l'accoglienza favolosa riservata e messa in opera dalla mafia, dalle organizzazioni criminali, dal sistemadelle tangenti, dalle cricche politico ­mafiose e da una burocrazia perversa e criminale. Ritengo che, aquesto punto di non ritorno, il governatore Crocetta, con uno scatto di orgoglio e di amore verso lapropria terra, debba necessariamente dimettersi e mandare tutti a casa, affinché una nuova classepolitica possa bene gestire la cosa pubblica e rilanciare la Sicilia con un grande piano industriale, con laripresa delle attività agricole e agroalimentari, col turismo, con la valorizzazione del nostro patrimonioartistico e archeologico e, soprattutto, promuovendo le attività per il lavoro ai giovani e a tutti coloro chestentano ad arrivare alla fine del mese.

DOTT. CARLO CINCOTTI

15 aprile 2014Pagina 32 La Sicilia

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L' Ars e i 70 anni dalla morte di Gentile

Proprio settant' anni fa, il 15 aprile 1944,moriva a Firenze, assassinato in un agguatotesogli da un gruppo di antifascisti, il filosofosiciliano Giovanni Gentile. Aveva 68 anni. Erastato ministro della Pubblica istruzione nelgoverno Mussolini e, dopo la tragedia dell' ottosettembre 1943, aveva aderito alla Repubblicasociale italiana. In occasione dell' anniversario,la Commissione Istruzione e cultura dell'Assemblea regionale siciliana, esaminerà neiprossimi giorni una proposta di risoluzione ­presentata dal deputato componente NelloMusumec i "a f f i nchè la p res idenza de lParlamento siciliano voglia nella ricorrenzapromuovere, anche d i concer to con leuniversità dell' Isola, iniziative finalizzare adibattere il Gentile intellettuale, filosofo e uomodi scuola, autore di una vasta e radicaleriforma, che rimase in vigore anche nell' Italiapostfascista e repubblicana." "Ricordare Giovanni Gentile con animoscevro da pregiudizi ideologici e da rancori diparte, significacommenta Musumeci ­ restituirealla serenità del dibattito e del confronto unadelle figure più autorevoli della cultura europeadel Novecento".

15 aprile 2014Pagina 20 La Sicilia

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Page 23: Rassegna Stampa 15 04 2014

I nodi della Regione

Formazione, rifiuti, musei la "rivoluzione" incompiutatra denunce e promesseDopo 17 mesi niente servizi aggiuntivi nei siti culturali Manca una norma anti­eolico, ladifferenziata è al palo.

DIECI annunci rimasti sulla carta. Dieci riforme promesse.Dalla Formazione professionale ai Beni culturali, ecco i puntidel programma del governatore Rosario Crocetta rimasti alpalo.FORMAZIONE E BENI CULTURALI Tra denunce, sacrosante,e revoche di decine di enti che truffavano la Regione, unacosa è certa: il meccanismo di finanziamento del sistema è almomento lo stesso del vituperato Avviso 20 di RaffaeleLombardo e Ludovico Albert. Con l' unica differenza che ben60 milioni di euro e tremila formatori e addetti agli sportellimultifunzionali sono stati trasferiti d' imperio al Ciapi di Priolo:un ente regionale che rischia di diventare un carrozzone. L'assessore Nelli Scilabra assicura che a giorni sarà presentatala riforma, ma solo in via amministrativa. «Più che una riformaci sembra un controsenso: se si procederà così, di fatto non cisarà riforma», dicono Michele Pagliaro e Giusto Scozzarodella Cgil.Il primo atto di Crocetta, nel novembre del 2012, era statocomunque lo stop alle gare sui servizi aggiuntivi dei musei edei siti archeologici. Da allora si è innescato un lunghissimoiter giudiziario, arrivato perfino in Cassazione.«Manderemo i precari nei nostri siti per offrire servizi», avevaaggiunto. Sono trascorsi diciassette mesi e nei siti rimangonosoltanto i custodi, e nemmeno sempre: se a Pasqua l'apertura è garantita, d' estate quasi certamente i sit ichiuderanno nei giorni festivi. «Attendiamo di trovare unaccordo con la Regione sugli straordinari », dice Michele D'Amico del Cobas­Codir.ENERGIE ALTERNATIVE E RIFIUTI «Grazie al Patto deisindaci, in Sicilia arriveranno quattro miliardi di euro dellaBanca europea per gli investimenti (Bei) e creeremo 20 milaposti di lavoro»: un altro annuncio fatto da Crocetta durante lacompagna elettorale. L' unico bando pubblicato è quello dasette milioni di euro per i Comuni che devono elaborare iprogetti sulle energie alternative da presentare alla Bei, cheperò non ha siglato alcun accordo sulla cifra dei finanziamenti,mentre il superconsulente Antonio Pezzini ha gettato laspugna.

15 aprile 2014Pagina 4 La Repubblica (ed.

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Page 24: Rassegna Stampa 15 04 2014

Sull' eolico, da dicembre è fermo in giunta il piano di zona checircoscrive le aree da destinare alle pale. A Crocetta non piace, perché non bloccherebbe l' eolico: nelfrattempo le conferenze di servizio vanno avanti e tre impianti hanno ottenuto tutti i via libera, sia daiBeni culturali sia dal Territorio. Se entro giugno non sarà stata approvata una norma all' Ars o unadelibera che blocchi davvero l' eolico, il dirigente dell' Energia approverà i tre impianti. E torneranno lepale eoliche. Sulla raccolta differenziata non un solo progetto è stato avviato: si sono costituite le Srr(Società di regolamentazione rifiuti), la gestione è stata data ai Comuni, ma i soli impianti che si stannorealizzando sono altre 4 discariche. E sulla differenziata la Sicilia resta ultima in Italia, con appena il 10per cento.BUROCRAZIA E AUTORIZZAZIONI Altro tema forte del governatore è la burola crazia: «Abbiamosmaltito tremila pratiche sulle autorizzazioni ambientali ­ ha detto ­ presto creeremo un sistema perpremiare chi lavora e punire i fannulloni». Al Territorio non risultano tremila pratiche Via­Vas smaltite.Erano al palo in 1.500 e poche decine ne sono state realmente smaltite, le altre sono in fase di verificada qualche mese, dopo che per settimane l' ufficio è rimasto bloccato. Il motivo? Tra revoche dei precarie rotazioni, alla Via­Vas erano stati inviati solo architetti, e da poco sono rientrati in servizio i precari. Sulfronte della burocrazia, i sindacati attendono ancora una convocazione per l'introduzione dei sistemi premianti. FORESTALI E PIP Un altro pezzo delle riforme mancate o rimaste ametà è quello dei forestali: «Saranno utilizzati in servizi utili per i Comuni e i privati». L' unica cosa certa è che in bilancio ci sono solo 100 milioni di euro, eper garantire le giornate lavorative minime ai 27 mila stagionali servono altri 100 milioni che dovrebberovenire da privati ed enti locali. Ma a ridosso dell' avvio della stagione nessun progetto è stato avviato e ilcambio dell' assessore Dario Cartabellotta rende i tempi ancora più lunghi. Sui Pip, dopo le giustedenunce ed espulsioni, rimane il fatto che in 450 ricevono il sussidio a casa e gli altri in gran parte sono negli uffici regionali. SOCIETÀ PARTECIPATE Altro capitolo della rivoluzione al palo èquello delle spa. Dovevano essere ridotte, invece rimangono tutte in piedi, anzi si rivitalizzano quelleche erano su un binario morto: come Sicilia Patrimonio immobiliare, che ha appena fatto 15 assunzionia tempo per la rivalutazione catastale dei beni. Poco per la spa che ha come socio la Scp di Bigotti, lastessa del censimento d' oro costato 80 milioni e altri 16 milioni di risarcimento chiesto dagli stessiprivati, in causa con la Regione. Il tutto mentre Ast e Riscossione Sicilia sono al collasso e rischiano difermarsi nei prossimi mesi per 100 milioni di debiti.

ANTONIO FRASCHILLA

15 aprile 2014Pagina 4 La Repubblica (ed.

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L'intervista a Lillo Firetto

«GIUNTA CROCETTA SENZA MAGGIORANZANON ARRIVERÀ A FINE LEGISLATURA»Il capogruppo dell'Udc all'Ars: «Su manovra correttiva e debiti da pagare alle impresevaluteremo atto per atto se votare a favore»

Continua la serie di interviste con i capigruppo dei partitiall' Assemblea regionale siciliana. L' intervista di oggi ècon Lillo Firetto, capogruppo dell' Udc.«Qualcuno ha lavorato per favorire l' ingovernabilità eaffossare questa legislatura, che sicuramente non finiràalla sua scadenza naturale»: Lillo Firetto, capogruppodell' Udc all' Ars, commenta così il rimpasto della giuntae assicura: «I deputati dell' Udc critici verso il nuovogoverno non lasceranno il partito ma oggi non sono inmaggioranza. Valuteremo atto per atto se votare afavore».

Qual è la sua posizione e quella degli altri tredeputati dell' Udc critici sul governo?«La posizione resta quella che ha portato al rimpasto.Eravamo tutti dell' avviso di riannodare i fili col mondodelle imprese, sindacati, associazioni di categoria, iltutto per rilanciare lo sviluppo con una giunta cheavesse un tasso politico più elevato. Non mi pare siaaccaduto. Si era detto di riconfermare il ruolo di primopiano dei due partiti, Pd e Udc che avevano fattonascere l' esperienza Crocetta, riconoscendo la giustadignità ai movimenti natiche lo avevano sostenuto. Quello che è successo invece è che Pd e Udc sisono spaccati e il governo è una riproposizione del modello che invece andava superato. È una giuntacioè composta da soggetti non legittimati politicamente ma che non possiamo neanche chiamaretecnici. In tutto questo viaggiamo verso il baratro finanziario nonostante lo sforzo dei tagli alla spesa econtinuiamo ad essere privi di piani strategici per rilanciare l' economia».

Cosa chiedevate per evitare lo strappo?«Chiedevamo che fossero rispettate le regole stabilite dal Gruppo all' Ars in partenza: niente assessoriuscenti in giunta e nuovi nomi espressione del partito. Al presidente, che ci aveva chiamato prima delrimpasto, non avevamo chiesto poltrone. Avevamo semplicemente detto che volevamo discutere deipunti programmatici elaborati dai deputati e confrontarci su quello. La decisione di Crocetta di andareavanti invece ha delegittimato il Gruppo all' Ars».

Ci sono margini per ricucire il rapporto col governo?«Dico che Crocetta sbaglierebbe a questo punto a procedere con un rimpasto del rimpasto, ci sonotroppe emergenze da affrontare. Vada avanti e noi valuteremo in Aula atto per atto».

15 aprile 2014Pagina 2 Giornale di Sicilia

Regione Siciliana

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Come ne esce l' Udc da questo rimpasto?«L' Udc ne esce spaccato sia all' Ars sia a livello di partito.Abbiamo chiesto al segretario nazionale Lorenzo Cesa un ripristino di vivibilità interna, di regole e dirispetto dei ruoli perché i cittadini alla fine non presentano il conto al governo ma al parlamentare chelavora sul territorio. Resteremo all' interno dell' Udc, ma al momento non siamo in maggioranza». Chicritica il vostro comportamento sostiene che in realtà volevate fare voi gli assessori.«Ma vorrei capire dove sta il problema. Mi pare normale che un parlamentare eletto, che risponde aipropri elettori, aspiri a stare ingiunta per portare qualcosa al territorio, per rispondere alle esigenze dichil' ha votato. Il problema è l' opposto, perché un deputato non può fare l' assessore?Quali leggi lo impediscono?».

Lei sostiene che le decisioni prese dal Gruppo non sono state prese in considerazione daCrocetta: c' è stato un problema interno al partito? Cosa non ha funzionato?«Penso che ci sia stato qualche playmaker, un regista che ha giostrato l' operazione e ha voluto chefosse questo l' esito finale. Magari per un regolamento di conti interno, oppure una vera e propriatrappola tesa a Crocetta. Nessuno ha agito per il suo bene, se consideriamo che il governo si troverà difronte a una fase delicatissima in Aula senza una maggioranza solida e senza legittimazione politica».Si riferisce a esponenti di un partito in particolare? «Non solo, credo che riguardi diversi partiti. Loripeto, essere in questa situazione, alla vigilia del voto sulla manovra correttiva e sulla legge per pagarei debiti alle imprese, è davvero singolare. Probabilmente qualcuno pensa di viaggiare verso ilsuperamento dell'esperienza Crocetta. Non si spiega altrimenti l'abbraccio mortale che lo ha portato aquesta situazione». Sareste pronti a votare la sfiducia al governo? «Questo è un momento politicoparticolare, sarebbe una circostanza da discutere. Ma oggi ho una certezza, che questa legislatura nonfinirà alla naturale scadenza» Siete pronti a dialogare in Aula con gli scontenti della maggioranza?«Eravamo al lavoro col Pd per il rilancio di questa esperienza e avevamo trovato nel segretarioregionale Fausto Raciti un utilissimo interlocutore che ha mostrato coerenza nei comportamenti eresponsabilità di coalizione. Adesso che anche il Pd è spaccato a metà, continueremo di certo adialogare con quella parte che come noi ha individuato le ragioni del fallimento di questo rimpasto».Quale sarà la vostra posizione su manovra correttiva e legge per pagare i debiti alle imprese? «Lanostra visione non cambia su queste norme. I debiti vanno pagati perché non pagare i debiti alleaziende significa negare la propria credibilità. Il principio deve essere ben saldo. Per quanto riguarda lamanovra correttiva responsabilmente la valuteremo, ma ragioneremo atto per atto nell'interesse deisiciliani. Non voteremo tutto a occhi chiusi». Come giudicate il patto proposto da Crocetta per losviluppo? «Siamo pronti a discutere soprattutto su semplificazione amministrativa, piano energetico erilancio del turismo. Molte aziende turistiche siciliane stanno aperte ormai solo pochi mesi l'anno perchénegli altri periodi vanno in rosso. Mentre sul piano internazionale i numeri del settore sono in crescita, inSicilia non riusciamo a crescere per mancanza di un piano strategico che ad esempio punti sui trasportia cominciare da quello aereo.E invece tutto è fermo, da sindaco non vedo più bandi comunitari mentresui vecchi avvisi facciamo quotidianamente i conti con ricordi al Tar, contenziosi, ritardi. Comepossiamo accelerare la spesa dei fondi comunitari in questo modo? Manca una regia, la burocrazia èlenta, bisogna snellire le procedure». La Regione ha scoperto un altro Pip che riceveva il sussidio econtinuava a delinquere: giusta la politica di rigore del governo? «Mi pare che la Sicilia si sia persotroppo tempo, siamo una terra che sul bisogno ha creato rendite parassitarie. Questa fase va chiusa.Tutto ciò che è ammortizzatore sociale, deve rispettare determinati limiti. Dal bonus energia ai cantieridi servizio, ogni sussidio deve avere delle precise regole e rispondere a controlli frequenti. Cosa bendiversa invece è una prestazione lavorativa come quella degli Lsu, che svolgono invece mansioni nellapubblica amministrazione in sostituzione di lavoratori assunti a tempo indeterminato. In questo caso nonmi sognerei mai di mettere un limite al reddito». Ritenete congruo il tetto di 20mila euro al reddito Isee

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per evitare espulsioni dal bacino dei Pip? «Sono state sollevate numerose questioni di ordine tecnico.Gli uffici portino un dossier per aiutare il Parlamento a scegliere in maniera compiuta e stabilire, se saràil caso, un limite diverso».

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IN ATTESA DELLA MANOVRINA

E' appena nata ma la nuova Giunta potrebbe giàsubire modifiche

PALERMO. E' appena nata, ma potrebbe già subirequalche mutamento, la nuova Giunta regionale. E'un'indiscrezione che ieri si è diffusa velocemente neiPalazzi del potere. Chi potrebbe uscire e perché sisaprà fra qualche ora. Domani, infatti, il presidente dellaRegione, Rosario Crocetta, informerà ufficialmente l'Arsdel rimpasto del suo governo, sui motivi che l'hannodeterminata e sull'assenza della componente cuperliananel nuovo esecutivo. La posizione, mai mutata, delsegretario regionale del Pd, Fausto Raciti, che avrebbevoluto, prima di procedere al rimpasto, conoscere i puntidel programma governativo, con il conseguente diniegodi dare i nomi degli assessori del Pd, ha creato unaspaccatura verticale nel gruppo parlamentare: 9deputati sostengono la nuova Giunta, mentre gli altri 9sarebbero pronti a dare battaglia. Ma le fibrillazioni nonsono solo nel Partito democratico; anche quattrodeputati dell'Udc, a cominciare dal capogruppo LilloFiretto, sono sul piede di guerra: non hanno condiviso ilmodo in cui sono stati designati gli assessori PatriziaValenti e Nico Torrisi. In pratica, dal rimpasto lacoalizione che aveva sostenuto il primo governoCrocetta è uscita indebolita: 13 deputati non assicurano il sostegno al governo.Ma anche il Patto dei Moderati (così come si chiamano adesso i Drs dopo l'arrivo di Pippo Gianni,Michele Cimino e Antonio Venturino) non ha mai nascosto il malcontento per l'assenza di un assessoredel Messinese. La nuova forza politica messa insieme dall'ex ministro Salvatore Cardinale haconquistato un ruolo di cerniera all'interno della coalizione che sostiene Crocetta. Benché il governatoreabbia assunto l'impegno di creare a Messina un ufficio della Regione alle sue dirette dipendenze,rinviando la rappresentanza in Giunta a dopo le elezioni europee, le pressioni sarebbero continuate.Non sarà facile risolvere la questione, tranne che qualche assessore non si faccia da partespontaneamente. Intanto oggi, la conferenza dei capigruppo dell'Ars stabilirà l'ordine dei lavori didomani che prevedono le comunicazioni del presidente della Regione. Per la mattinata di domani èconvocata la commissione Bilancio di Palazzo dei Normanni per esaminare il disegno di legge perpagare i debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese private, circa 850 milionidi euro.Circa 600 milioni sono debiti della Sanità, nella maggior parte con aziende multinazionali. Il resto,invece, andrà ad imprese nostrane. E' calcolato un gettito di circa 70 milioni di euro che andranno adincrementare il fondo rischi per bilanciare i cosiddetti residui attivi: oltre 12 miliardi di euro, per buonaparte considerati inesigibili.Disegno di legge che aveva già iniziato il suo percorso in Aula e che, a causa dell'assenza della

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maggioranza, le opposizioni hanno rinviato alla commissione che finora non si è pronunciata. Secondo ilregolamento, il presidente dell'Ars può iscivere all'ordine del giorno il provvedimento. Ma la situazionepolitica sconsiglierebbe forzature. E, comunque, un modo per uscire dal pantano dovrà essere trovato:il disegno di legge pagaimprese non può essere ulteriormente procrastinato, così come quello sullevariazioni di bilancio. Una manovra resasi necessaria dopo l'impugnativa del Commissario dello Statodi alcuni articoli della legge di stabilità, che ha cassato spese per 558 milioni di euro.Con la manovrina saranno rimessi in circolo circa 300 milioni. Il problema non è solo politico, ma anchedi calendario: tra feste di Pasqua, ponte del 25 aprile e dell'1 maggio, si rischia di andare a dopo leelezioni europee.

L. M.

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REGIONE Il governatore: la città penalizzata nel riassetto della giunta.

Crocetta: Messina avrà presto un assessoreSi aprono nuovi spazi nell' Esecutivo. La manovra finanziaria banco di prova sulla"fiducia"

Di f ronte al l ' aggravamento del la cr is i ,provocata in buona parte dalle lotte interne alsuo partito, il Pd, Saro Crocetta non ha dubbi.«Gli interessi della Regione non possonoessere schiacciati da quelli dei partiti e dellecorrenti, in una guerra infinita che non aiutanessuno. Mi sono candidato presidente perportare avant i la r ivoluzione e non pervivacchiare giorno per giorno, e con lo spiritomassimo di dialogo con tutti. Ho intenzione dicontinuare la mia battaglia».E, precisato di essere pronto al dialogo contutti, al di là delle appartenenze avverte:«Qualora il clima non dovesse rasserenarsi, ilgoverno non avrà altra scelta che porre lafiducia sui provvedimenti che presenta in aula,traendone tutte le conclusioni possibili».Pertanto, chi intende bloccare il cambiamentoe le riforme, è avvertito: in caso di sfiducia o diostacoli sul fronte della finaiziaria, tutti a casa.In gioco ci sono il disegno di legge per ilpagamen to de i deb i t i de l l a pubb l i caamministrazione, la finanziaria ­bis, il ddl perlo sviluppo, quello per la semplificazioneamministrativa e il testo unico per le attivitàproduttive, bloccati dalle guerre interne aipar t i t i d i maggioranza che, da a lcunesettimane stanno bloccando i lavori d' aula.Questo, sostiene Crocetta, non è il momento delle divisioni, ma della grande unità, per cui occorre un"patto per la Sicilia" perché la situazione sociale è drammatica.E con lui è d' accordo il capogruppo del Pd all' Ars Baldo Gucciardi: «Lo ribadisco da tempo ­ afferma ­la situazione d' emergenza in cui versa la Regione rende incomprensibili ai cittadini tutte le polemiche diquesti giorni. Bisogna approvare quei provvedimenti al più presto e tutta l' aula è chiamata a mostraresenso di responsabilità».Domani, in aula, pertanto il presidente della Regione farà il punto della situazione sullo stato di crisi epresenterà la nuova giunta di governo che, peraltro, al momento risulta provvisoria, sia per ché è ancorain corso la trattativa con i cuperliani, che dovrebbero fornire al presidente due nominativi di candidatiassessori, sia perché ancora si registrano movimenti nella lista dei candidati alle europee.In tale contesto è possibile che a breve si determinino condizioni diverse e si profila infatti unassessorato che dia rappresentanza in giunta alla città di Messina. C' è poi una montante contestazione

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nei confronti dell' assessore ai beni culturali Antonio Fiumefreddo contro il quale ieri si è scagliatonuovamente il deputato del Pd Antonello Cracolici che sollecita la srevoca delal sua nomina.Adesso che anche l' assessore al turismo Michela Stancheris si prepara a volare verso l 'Europarlamento, ci sono alcune caselle da rivedere.Intanto Crocetta ieri ha incontrato singolramente alcuni dei suoi assessori per fare il punto dellasituazione nei singoli dipartimenti e per concordare interventi idonei a tamponare la crisi economica.Motivo per cui ha incontrato il neo assessore Nico Torrisi per parlare del piano casa, mentre con il neoassessore Agnello per esaminare, fra l' altro, la possibilità di ridurre la quota regionale dell' Irpef. "Sonoottimista ­ ha poi commentato Agnello ­ non perché abbia visto il bilancio della Regione, che non hoanalizzato nel dettaglio, ma perché la crisi, come tutte le cose difficili che comporta, è uno spartiacquetra chi vuole e sa fare e chi non vuole e non sa fare." In quanto al piano di investimenti, Crocetta haincontrato l' assessore Linda Lanteri.Da parte loro, i renziani, presente Davide Faraone, si sono riuniti per un approfondimento, anche invista delle ripercussioni che le liste per le europee potrebbero avere sul governo regionale. E in quellasede è stato rivolto un invito al segretario regionale Fausto Raciti: «La smetta di fare il capocorrente epensi al partito, oppure chiederemo la convocazione dell' assemblea regionale del Pd, e lì si stabiliràuna nuova linea politica da seguire».

Michele Cimino

15 aprile 2014Pagina 18 Gazzetta del Sud

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Rosario Crocetta

«In Sicilia l' alleanza è a rischio, il Pd collabori dipiù»«Se non venissero approvati i provvedimenti fondamentali, ne trarrei le conseguenze. Almio partito chiedo collaborazione. No ai diktat»

«Se non vengono approvati i provvedimentifondamental i a l l ' Assemblea regionalesiciliana, si pensi alle variazioni di bilancio(essenziali anche per pagare i salari di moltilavoratori) , al dl per i l pagamento del leimprese e ad altri punti importanti, ne trarrei ledovute conseguenze. È vero che tecnicamentenon esiste il voto di fiducia all' Ars, ma se il Pdvotasse contro il governo di fatto verrebbesfiduciato». I l presidente della RegioneSiciliana, Rosario Crocetta, interviene connettezza sul la dif f ici le fase pol i t ica cheattraversa il governo e la maggioranza dicentrosinistra in Sicilia. E non nasconde la suaamarezza: «Per la prima volta nella storiarepubblicana la Sicil ia è guidata da unacoalizione di centrosinistra votata dagli elettori,evi è il rischio che imploda per mano delpart i to che regge l ' a l leanza, i l Pd. Piùesattamente una parte del Pd, il mio partito.Ma siccome non voglio alimentare polemiche edivisioni, dico a tutti che bisogna fare unulteriore sforzo per costruire una vera unità».

Le viene contestata l' accelerazione nellaformazionedellanuovagiunta.Perchénonhaaspettato le decisioni del Pd siciliano?«Vi sono stati appelli a fare presto da partedelle forze sociali, di esponenti della società civile, con tutte le grandi emergenze che attanagliano laSicilia la storia del cambiamento della giunta non poteva andare all' infinito. Ho chiesto al Pd siciliano inomi che proponevano, risultato: nessuna risposta. Ad un certo punto era necessaria un' accelerazioneed ho avuto il sostegno di un dirigente di primo piano del Pd nazionale, Faraone.L' immagine di un governo bloccato perché il partito che regge la coalizione non decide è devastanteper tutti, a livello regionale e nazionale. Da dirigente del Pd chiedo al mio partito più aiuto ecollaborazione. Mi dipingono come uno che non vuol dialogare, quando invece sono sempre aperto alconfronto, leale, vero».

Che messaggio lancia al segretario regionale del Pd, Fausto Raciti?

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«Un giovane la cui elezione ho sostenuto, l' ho votato ed apprezzato. Evidentemente però abbiamolinguaggi diversi.Raciti è molto legato ad un concetto di partito tradizionale, che rispetto, ma a mio giudizio è una visioneche va innovata. Io invece sono contro gli schemi, il mio unico schema è la libertà. Detto questo, rinnovocon umiltà il mio appello: ognuno di noi deve fare uno sforzo per comprendere l' altro. Il mio governo hatagliato sprechi e privilegi per alcuni miliardi di euro, senza fare macelleria sociale, e questo l' ho potutofare anche grazie al sostegno del Pd e dell' intera coalizione. Ora è evidente che sui singoli puntivi sonoanche visioni diverse, parliamone, confrontiamoci. Ma semisi pongono diktat allora non va bene, non homai accettato imposizioni e mai le accetterò». Presidente è pronto, anche domani, a cambiare la nuovagiunta?«Sono pronto a dare spazio alle diverse aree culturali, perché credo nella pluralità delle posizioni. Nonho messo veti come qualcuno sostiene, ho solo tracciato una linea di politica culturale ed etica. A voltesento linguaggi che non comprendo. Ad esempio mi è stato contestato di parlare molto conConfindustria. Ma la Confindustria guidata da Antonello Montante ed Ivan Lo Bello è un modello etico esocial­culturale che viene apprezzato a livello italiano e internazionale. Condividiamo la grande battagliaper l' etica e la legalità, la lotta contro la mafia. Questi sono punti irrinunciabili. Ed ancora, dialogo congli industriali ed i piccoli imprenditori sui temi dello sviluppo economico, perché ritengo che siaanacronistico contrapporre operai e imprenditori.Noi dobbiamo guardare all' innovazione, mica possiamo ragionare come nell' 800. Del resto, il Pdguidato da Renzi sta facendo una grande battaglia di rinnovamento e di modernità. Nello stesso tempo,ritengo che siano importanti i valori posti dalla sinistra cuperliana. Dobbiamo trovare una sintesiarmonica».

Come vive questa fase di transizione?«È una fase complessa, ma il sostegno che mi viene manifestato quotidianamente, dovunque vada, daicittadini mi dà energia e gioia. Tornando al passaggio di cambiamento della giunta di sicuro non è statofacile. L' abbiamo fatto e tutte le componenti delle coalizione nonostante malumori e difficoltà hannotrovato l' unione.Tranne il Pd. Del resto il Pd siciliano già dopo solo due mesi di governo ha posto il problema delrimpasto, cosa abbastanza inusuale. Adesso, guardiamo al futuro. Innoviamo e cambiamo assieme laSicilia».

SALVO FALLICA

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IL PERSONAGGIO

Spese pazze, polemiche, campagne online il casoFiumefreddo che imbarazza CrocettaIl mandato al Teatro Bellini chiuso con 3,2 milioni di debiti fuori bilancio Il sito Sudpressdi Catania un anno fa all' attacco contro il governatore Lo scontro con l' ex assessoreMarino sui termovalorizzatori e la causa contro la Regione in cui tutela gli interessi dell'Irsap NELLA BUFERA Antonio Fiumefreddo assessore regionale ai Beni culturali ed exsovrintendente del Bellini di Catania.

LA FATTURA è la numero 68 del 2008. Lafirma quella di Antonio Fiumefreddo. L' allorasovrintendente del teatro Massimo Bellini, cheera pure avvocato de l boss GiuseppeErcolano, liquidava alla Geotrans, società dellafamiglia Ercolano, un compenso di 3.900 europer il trasporto del materiale scenico da Fanoa Catania e quindi ancora a Fano. La Geotransè la stessa società che, meno di un mese fa, èstata confiscata assieme ad altre aziende dall'autorità giudiziaria. E Fiumefreddo è lo stessoavvocato che, venerdì scorso, è s ta tonominato assessore dal governatore RosarioCrocetta.Quale delega? Beni culturali, in forza dell'esperienza accumulata da Fiumefreddoproprio al Massimo Bellini. Un' esperienza chesi è conclusa con 3,2 milioni di euro di debitifuori bi lancio, accertat i dal la società direvisione contabile Kpmg, frutto di un' allegragestione denunciata in una denuncia­quereladei sindacati. La stessa che contiene diecipagine di sprechi perpetrat i durante lagestione Fiumefreddo, ex sodale di Lombardosbalzato di sella dopo la lite con il governatorepoi condannato per mafia: nella relazione, checontiene una sfilza di allegati, viene citato uncontratto senza copertura finanziaria, per 200 mila euro, con il musicista Michel Nyman, che hacomportato una condanna della Corte di Londra. Nell' elenco c' è la realizzazione di un Gran ballocarnascialesco «del tutto estraneo agli scopi dell' ente» costato 8 mila euro solo per i cachet diAlessandro Preziosi e Danny Mendez. C' è, ancora, la realizzazione di una «cappella arredata coninginocchiatoi e statue di santi nei locali del teatro Sangiorgio. Ci sono i 58 mila euro sborsati per lafesta barocca di Capodanno 2008 e i 110 mila euro per la via Crucis del successivo aprile, c' è lapartecipazione del teatro Massimo Bellini all' expo bimbo. E poi, in rapida successione, i 6 mila euro per

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un catering per il raduno dell' associazione finanzieri, i 12.600 euro per un rinfresco a favore della cortedi appello, i 30 mila euro con cui il Teatro ha finanziato l' attività della Polisportiva Libertas nelcampionato 2007/2008. Fino all' acquisto di gioielli presso la gioielleria Fecarotta. Una spesa, quest'ultima, che il 28 agosto del 2013 aveva fatto sobbalzare il governatore Crocetta: «Zuppiere, vassoi inceramica, orecchini di corallo.Ma davvero dobbiamo avere gestioni di teatri di questo tipo?», disse in conferenza stampa il presidente. Riferendosi, pare senza saperlo, alla gestione Fiumefreddo.Il quale, per inciso, rispose così: «Ho pagato i gioielli di tasca mia, querelerò chiunque abbia datoqueste informazioni in pasto ai media». E d' altronde, in quel periodo, l' ex lombardiano Fiumefreddoaveva avuto un' altra delle sue conversioni: era diventato crocettiano dopo essere stato molto più checritico nei confronti del presidente della rivoluzione.E sì, perché Sudpress, il portale di informazione di cui è «fondatore, ideatore e animatore» il neo­assessore di Rosario Crocetta, nel dicembre del 2012 si lanciò in una feroce campagna sui rapporti fral' ex sindaco di Gela e il mafioso Emanuele Celona.Con la pubblicazione di una lunga intervista in tre puntate a un ex ambientalista, Saverio Di Blasi, chenon risparmiava particolari anche intimi sul governatore. E quando Crocetta definì «larva » il giornalistadi Sudpress che gli chiedeva conto e ragione di quelle accuse, il sito riconducibile a Fiumefreddocommentò così: «Ci chiediamo se il Presidente Crocetta è un autentico presidio di legalità contro lamafia, o se invece le cose stiano diversamente ».Ora Fiumefreddo e Crocetta vanno a braccetto. Fra le polemiche sollevate anzitutto dall' ex assessoreNicolò Marino che ha ricordato come Fiumefreddo sia il legale dell' Irsap, la società che ha preso ilposto dei consorzi Asi, nel r icorso contro la Regione per la mancata real izzazione deitermovalorizzatori. Un contenzioso del valore fra i 500 mila e il milione di euro che Palazzo d' Orleansaffronterebbe in posizione più debole proprio per la presenza in giunta di Fiumefreddo. In questi giornicaldi.I cuperliani hanno chiesto a Crocetta di rimuovere l' avvocato dalle tante facce. Ieri, per pronta risposta,su Sudpress sono comparsi due articoli­dossier su Marino e sul rapporto dei carabinieri nei confrontidel cuperliano Crisafulli. Solo una coincidenza, ovviamente.

ANTONIO FRASCHILLA EMANUELE LAURIA

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BUFERA PER LA GIUNTA.

Cracolici infuriato: «Via la delega a Fiumefreddo»

...Sale ogni giorno il livello dello scontro fra Crocetta e l'ala del Pd che fa capo a Fausto Raciti, AntonelloCracolici e Mirello Crisafulli. Ieri Cracolici ha chiesto aCrocetta di togliere la delega ad Antonio Fiumefreddo,assessore ai Beni cultural i entrato in giunta suindicazione dei Drs di Totò Cardinale. Cracolici eCrisafulli sono stati attaccati con dei servizi giornalisti suun sito on line che fa riferimento proprio a Fiumefreddo.I Drs hanno però difeso la nomina del loro assessore.Nel frattempo ieri Crocetta ha sentito di nuovo ilsegretario Raciti, chiedendogli di indicare un nome dainserire in giunta per ricucire lo strappo. Ma Raciti haribadito che il Pd non condivide l' intera compaginescelta da Crocetta. Confermando così l' intenzione diporsi all ' opposizione del governo, almeno con 9deputati del gruppo che seguono questa linea (altrettantidi ala renziana e vicini a Lupo sono invece a favore dellanuova giunta). Una spaccatura analoga è in atto nell'Udc dove 4 deputati su 8 hanno annunciato la linea diopposizione al governo. Crocetta domani presentarà inaula la giunta e l' ala ostile del Pd annuncia l' intenzionedi rendere pubblico in aula il proprio mancato sostegno.

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Catania, è di nuovo guerra per Camera

A Catania 12 consiglieri camerali su 33, quelliappartenenti allo schieramento guidato daConfcommercio (9 dell' associazione, 2 diConfesercenti e 1 di Coldiretti) si sono dimessiieri senza avanzare alcuna motivazione.Secondo la loro interpretazione delle vigentinormative, il Consiglio non potrebbe andareavanti, tanto che, in allegato a ogni lettera didimissioni, è stata fatta protocollare anche unadiffida ai consiglieri restanti di proseguire l'attività e di eleggere il nuovo presidente dell'ente. Di opposto parere lo schieramentoguidato da Confindustria, che ritiene come ledimissioni dei consigl ier i del compartocommerciale non implichino automaticamentela decadenza del Consiglio. Del caso è statoimmediatamente investito l' Assessoratoregionale alle Attività produttive. Toccheràquindi a Linda Vancheri dirimere la questione.Una delle opzioni in campo è che la RegioneSiciliana opti per prolungare ulteriormente ilperiodo di commissariamento. Entrambi i«fronti» hanno convocato per questa mattinauna conferenza stampa.

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A colloquio con Artolli, ad del Golf Resort di Rocco Forte a Sciacca.

Sicilia, bella e difficileUna regione caratterizzata dal turismo estivo. Servono voli diretti anche in inverno con lecittà d' Europa. Alla ricerca di un confronto con i colleghi.

La Regione siciliana deve lavorare molto di piùa livello di marketing per cambiare il marchiodi destinazione estiva che la caratterizzafortemente.Lo dice Ivan Artolli appena arrivato in Siciliacome nuovo amministratore delegato del GolfResort di Sciacca, la struttura a cinque stelleaperta cinque anni fa da Rocco Forte. «Laregione siciliana deve fare molto di più proprioa livello marketing per cambiare il marchio didest inazione est iva che la caratter izzafortemente.All' estero non pensano a noi in inverno. Eanche se uno volesse reggiungerci non siamoprogrammati dai tour operator». Questo unodei problemi per quanti vogliono raggiungere l'Isola per giocare a golf: la mancanza di voli dilinea con le principali destinazioni europee.Un tema già sollevato dalla FederazioneItaliana Golf che ha compiuto uno studio adhoc sui collegamenti con la Sicilia e condivisoanche da Artolli.Domanda. Il problema è sempre quello deicollegamenti.Risposta. Ci scontriamo con una realtà. Non cisono i mezzi per raggiungere l ' Isola diinverno. Non dico che non si possa venire inSicilia ma il cliente che ricerca l' esperienzache offriamo noi solo occasionalmente accetta di volare con una compagnia low cost.D. Da qui la non inclusione della Sicilia tra le destinazioni golfistiche proposte dai tour operatorinternazionali.R. I tour operator non fanno contratti con i low cost. Il giocatore di golf per come è abituato a prenotarele sua vacanza transita con gli operatori internazionali che non utilizzano questi vettori.Esiste qualche volo di linea con la Germania ma se parliamo di Francia, Belgio e Gran Bretagna siamotagliati fuori. Noi siamo una struttura cinque stelle lusso aperta tutto l' anno, una scommessa che perònon sta dando i frutti. Se non ci sono i voli i turisti non arrivano.D. Un appello ai responsabili del turismo in Sicilia.R. I responsabili per il turismo che ci sono in Sicilia devono rendersi conto che la Sicilia non èconsiderata una destinazione invernale ma perché non siamo nei prospetti dei tour operator. Lastagione inizia a maggio fino a ottobre, se siamo fortunati.

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D. Il modello dovrebbe essere quello della Spagna o del Portogallo.R. Certo, ma quei paesi hanno molti più voli in arrivo e poi hanno anche più campi dove potere giocarefacilmente raggiungibili in venti minuti di auto. In Sicilia, purtroppo, non è così.D. Una possibilità sarebbe quella di fare sistema fra tutte le destinazioni golfistiche che sono sorte nell'Isola negli ultimi anni.R. Facendo questo mestiere da trentacinque anni conosco già qualcuno dei direttori generali chelavorano in Sicilia. Appena rivedrò le cose più urgenti al Verdura sarà mia cura spendere un po' più ditempo per prendere contatto con i miei colleghi e capire come possiamo muoverci insieme.D. La stagione si è appena aperta come stanno andando le prenotazioni?R. Abbiamo un Pasqua molto promettente e credo che la Sicilia abbia questa reputazione dove laPasqua è una piccola estate. Fortissimo interesse anche sui giorni precedenti e seguenti e quello èmolto positivo. Per quanto riguarda l' estate, invece, essendo un anno con i Mondiali di calcio la velocitàdelle prenotazioni è ridotta rispetto agli anni scorsi. È una cosa che capita ogni qual volta ci sono questigrandi eventi sportivi. (riproduzione riservata)

ANTONIO GIORDANO

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Si è conclusa la XVI edizione di Travelexpo che ha visto la presenza di mille agenti di viaggio eun flusso di oltre 300 operatori del settore.

«Il turismo diventerà il più grande datore di lavoronel mondo»«Entro il 2022 genererà 73 milioni di nuove opportunità d' occupazione» Occhi puntatisulle vendite on line.

PALERMO. Travelexpo, il Salone del turismo,oggi unico in Sicilia, ha chiuso i battenti aTerrasini con la XVI edizione e anche quest'anno si riconferma una grande "Piazza Affari"per il mercato turistico siciliano, malgrado lacrisi abbia colpito anche questo settore.Anco ra una vo l t a , l a man i f es taz i oneorganizzata dal patron Toti Piscopo, ha fattoregistrare un altissimo livello di partecipazionecon oltre mille agenti di viaggio presentidurante la tre giorni che si è chiusa domenicasera in rappresentanza di 320 ragioni socialioltre che un flusso di 300 operatori turistici. «Ilset tore tur ist icoha detto i l patron del lamanifestazione Toti Piscopo ­ è il più grandedatore di lavoro: rappresenta quasi il 10 percento dell' occupazione mondiale e si prevedeche entro il 2022 generi 73 milioni di nuoveopportunità di lavoro compreso l' indotto. Unsettore in continuo cambiamento anche da unpunto di vista professionale soprattutto in virtùdelle nuove tecnologie da cui il compartodipende in maniera sempre più visibile».A Terrasini occhi puntati soprattutto sullevendite on line dal punto di vista giuridico esulla cosiddetta "destination reputation", eancora sul marketing turistico emozionale e lapsicologia del successo durante i tre seminari di aggiornamento professionale rivolti agli agenti diviaggio che si sono susseguiti durante Travelexpo. In particolare, Ermanno Bonomi, manager di reti diimprese, si è soffermato sul "neuro ­marketing", la nuova scienza in voga negli Usa. «Oggi il turista nonsi fida più delle imprese, di quello che comunicano. La svolta è far raccontare ai residenti l' identità di unterritorio perché raccontano le emozioni. A loro il turista crede».Quest' anno la "Piazza Affari" made in Sicily ha avuto anche una costola dedicata all' incoming graziealla presenza della Regione siciliana.In particolare nello stand dell' assessorato al Turismo hanno riscosso un certo interesse l' offerta delTeatro Massimo di Palermo con "Le Vie dei Tesori", dell' Orchestra Sinfonica Siciliana e tra le novità l'Itinerarium Rosaliae che debutterà a settembre. Un' occasione per gli agenti di viaggio per

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intraprendere un rapporto conoscitivo con altre realtà che si affacciano in maniera sempre piùconsistente nel panorama turistico siciliano.«Ma quest' edizione di Travelexpo ­ ha aggiunto Piscopo ­ è stato anche laboratorio di progettualità. Apartire dal convegno che ha fatto da prologo alla manifestazione dedicato alle nuove professionituristiche. Un focus animato a cui hanno preso parte alcuni esperti del campo che hanno sottolineato l'evoluzione di pari passo del turismo e dei suoi lavoratori, in particolare con il passaggio dal turismoorganizzato al turismo individuale. Dai relatori sono emerse proposte e riflessioni per innovare il mondoscolastico e quello universitario con un occhio allo strumento dei tirocini formativi.Perché senza una formazione adeguata, i professionisti del turismo del futuro rischiano di restareindietro rispetto ai competitor».Alessandro Rais, direttore del Dipartimento Turismo dell' assessorato al Turismo, ha sottolineato l'impegno della Regione che «ha iniziato il suo percorso mettendo ordine nel settore delle guideturistiche e programmando quell' esame atteso da anni».DAATTI ENITT Pasqua alta e la possibilità di utilizzare le festività per un ponte lungo oltre il primomaggio. È quanto emerge dal monitoraggio dell' Agenzia Nazionale del TurismoEnit presso i principaliTour operator dei mercati europei e d' oltreoceano in vista delle prossime vacanze pasquali. Tra lelocalità preferite è Roma, «tappa imperdibile anche per la canonizzazione dei due Papi e per il forteappeal di Papa Francesco; non tralasciando la visita culturale alle città d' arte (Venezia, Firenze, Milano)o godendosi il primo sole in località di grande attrazione come Costa Amalfitana, Cinque Terre, Lago diGarda, in particolare da parte dei repeater, lasciandosi prendere dalla scoperta dei piccoli centri d' arte,dal fascino delle regioni del Mezzogiorno e delle Isole». I pacchetti all inclusive e i viaggi short breakrisultano essere i più richiesti.

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IL SICEL SULLE COMUNITÀ TERAPEUTICHE ASSISTITE

«Errata la riorganizzazione delle Cta mette a rischiomolti posti di lavoro»

Anche i rappresentanti dei lavoratori delle«Comunità terapeutiche assistite» scendono incampo contro i l modo in cui la Regionesiciliana pensa di attuare la riorganizzazionedel sistema psichiatrico. I rappresentanti delsindacato autonomo Sicel ­ Filippo Timpanaroper la segreteria nazionale e Antonio Messinaper quella regionale ­ premettono di non volereentrare nel merito del decreto del 7 gennaioscorso, eppure accusano la Regione di volerrestaurare le «leggi spartane», quelle per cuile persone disabili venivano eliminate, nonavevano diritto di vivere, e questo sebbene laCostituzione dica espressamente «che il dirittoall' assistenza è uguale per tutti i cittadini e,dunque, anche per le persone affette dadisturbi psichiatrici». Riconoscono che «ilse t t o re necess i t a d i una r i vo l uz i onecopernicana, di una seria riorganizzazione»,ma respingono «ultimatum» e scelte frettoloseche produrranno «nuovi disadattati sociali, nonsolo tra gli utenti, ma anche tra gli operatoriper il forte rischio occupazione che tutta l'operazione comporta».«In ognuna delle 16 Comunità terapeuticheassistite del Catanese ­ spiega i l dottorTimpanaro ­ lavorano 30 operator i , t rainfermieri, animatori ed ausiliari, oltre 480 complessivamente, molti dei quali rischiano di perdere illavoro a causa di questa riforma. Nel catanese, infatti, si è attuato da sempre il modulo che prevede 40ospiti in ogni Comunità terapeutica assistita, e sono quasi tutte persone che vi vivono da più di 72 mesi,persone che non hanno più parenti diretti, né alcuno che si occupi di loro. Donne e uomini che, sradicatidal loro contesto, soffrirebbero e regredirebbero. Ora la nuova organizzazione prevede che in ogni Ctanon possano esserci più di 20 persone lungodegenti, cioè che vivono da più di 72 mesi, e questosignifica che, in media, in ogni Comunità ci sono 15 degenti in esubero. Se dovessero andare via ­tenendo in considerazione anche il fatto che la retta passa da 142 euro a 110, delle quali 33 a carico deiComuni ­ le strutture perderebbero, in media, 170.000 euro l' anno, una somma enorme, senza la qualenon potranno permettersi di andare avanti e questo significa che molti lavoratori rischiano di perdere ilposto». Di qui l' allarme e la protesta.L' assessorato regionale alla Sanitàdicono ­ dovrebbe tenere conto che, a partire dalla legge Basaglia,la 180/78, le strutture del catanese, nel tempo, «si sono qualificate come strutture riabilitative ed ospitato

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utenti affetti dalle più disparate patologie psichiatriche: dagli psicotici, ai ritadi mentali, da pazienti affettida doppia diagnosi, cioè alcolisti e tossicodipendenti, a quelli provenienti dagli ospedali psichiatricigiudiziari» e sono state «le uniche a credere in una seria e fattibile reintegrazione dei soggetti fin quiospitati». «Quello che serve ­ aggiungono ­ e che finora non è stato possibile realizzare per mancanzadi precise normative, è la reale integrazione tra i dipartimenti di Salute mentale, le famiglie e i centri diriabilitazione». Per questo sono convinti che una sana riorganizzazione passi per «la riqualificazionedelle strutture già operanti e del personale attualmente in forza, ma anche e soprattutto attraverso ladotazione di normative strutturali che prevedano un inserimento graduale e consapevole dell' utente».Di qui la richiesta di un tavolo negoziale regionale tra associazioni datoriali, associazioni delle famigliecoinvolte, istituzioni e forze sociali. E concludono assicurando che il Sicel è «disponibile ad unasoluzione civile e democratica del problema che non conduca ad inutili e sterili conflitti».

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I NODI DELLA SICILIA AVVIATA UNA VERIFICA SUI CARICHI PENDENTI DEILAVORATORI. SCATTANO CONTROLLI PER LA LORO NUOVA ASSEGNAZIONE.

Anche Pip condannati per reati sessuali nelle scuoleIl presidente della Regione:«In servizio alle medie anche chi ha precedenti per spaccio.Non mi sembra il posto giusto...»

La Regione ha anche scoperto di avere pagato per mesiprecari defunti. I controlli su possibili altri casi sonoancora in corso. E si aggiungono a quelli scattati neimesi scorsi sul reddito dei Pip.Giacinto Pipitone ...E dopo detenuti e latitanti, laRegione scopre di aver pagato per mesi anche i defuntimentre alcuni precari con precedenti penali per violenzasessuale e spaccio sono stati mandati a lavorare inscuole medie. È l' ultimo caso che travolge i Pip, unadelle categorie storiche del precariato palermitano. Uncaso che ha spinto Rosario Crocetta ad alzare ancora iltiro contro le irregolarità nella passata gestione di questiprecari.L' assessorato al Lavoro sta verificando in questi giorninon solo i redditi dei Pip ma anche i carichi pendenti evari altri requisiti. E nel corso di questi controlli ieri èemerso che almeno tre Pip sarebbero deceduti nelcorso del 2013 ma sono stati regolarmente pagati fino afine anno: secondo la dirigente del dipartimento Lavoro,Anna Rosa Corsello, nessuno ha comunicato il decessoe dunque l' Inps ha continuato a erogare il sussidio dacirca 830 euro al mese.Il caso è emerso quando la Corsello ha iniziato a incrociare i dati dei Pip con quelli in possesso dell'Inps: è l' istituto di previdenza infatti aero gare il sussidio utilizzando un finanziamento regionale chenegli anni scorsi è stato stabilmente di 36 milioni e che da quest' anno è diminuito fino a20. I controlli supossibili altri casi sono ancora in corso. E si aggiungono a quelli scattati nei mesi scorsi sul reddito deiPip.Dopo l' approvazione all' Ars di un emendamento dei grillini che ha imposto un tetto di guadagni da 20mila euro per poter far parte dei Pip, sono stati scoperti almeno una ventina di precari con redditi epatrimoni fra i 50 mila e i 100 mila euro (livelli dadirigente regionale). E addirittura uno dei Pipindividuati sopra la soglia massima risultava avere beni e incassi per un milione annui. Da qui le prime20 espulsioni. Che si sommano a quelle decise nel corso del 2013, quando la Regione si è accorta chedecine di Pip risultavano ancora detenuti e dunque nell' impossibilità di prendere servizio purpercependo regolarmente il contributo regionale. Sommando i vari casi di irregolarità la Regione haespulso circa 200 Pip da settore: ognuno incassava mediamente 10 mila euro annui, dunque ilrisparmio per le casse pubbliche è di circa 2 milioni.E da ieri c' è un' altra emergenza.La segnala Rosario Crocetta ma per illustrarla occorre una premessa: i Pip sono nati alla fine degli anniNovanta per impiegare in progetti speciali di formazione e inserimento lavorativo categorie svantaggiate

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fra cui, appunto, gli ex detenuti. Il problema che è emerso ieri è legato altipo di impiego che si puòassegnare Almeno tre quelli già scovati durante la desolante caccia al tesoro incorso negli ufficiregionali: deceduti eppure regolarmente pagati. In quest' ultimo caso, va ammesso, i meno colpevoli ditutti ­ anzi, gli unici non colpevoli ­ sono propri i diretti interessati. A meno che non si voglia addossareloro la colpa di essere morti. A dimostrazione che in questo grande caos le responsabilità sonomolteplici, partono dalla politica, passano attraverso gli uffici e arrivano fino ai singoli lavoratori.Il percorso capillare e attento di controlli e verifiche che si sta portando avanti finisce per in relazione alreato per cui i precari sono stati arrestati in passato. «Dagli ultimi controlli ­ spiega Crocetta ­ è emersoche ci sono decine di Pip che risultano condannati per violenza carnale e spaccio di droga. Eppurerisultano anche in servizio presso le scuole, in alcuni casi in scuole medie. Non mi sembra esattamenteil posto giusto...».Già ieri Crocetta ha firmato una direttiva in cui chiede al dipartimento Famiglia (che cura l' impiego diquesti precari) di rivalutare e modificare le assegnazioni in relazione al tipo di reato commesso. In realtàil problema delle assegnazioni aveva già portato a casi clamorosi, come quello del Pip che risultava agliarresti domiciliari per una storia di maltrattamenti in famiglia ma a cui il giudice aveva concesso diallontanarsi ogni giorno proprio per andare a lavorare da precario. Dove? In un sito archeologico apiazza Bonanno: lì poteva essere impiegato solo come custode perchè non aveva il permesso permuoversi e dunque poteva fare poco altro. All' epoca il Sovrintendente di Palermo ironizzò così:«Nessuno mette in discussione il diritto a guadagnarsi da vivere reinserendosi in società ma musei egallerie d' arte avrebbero bisogno di un po' di professionalità in più».E domenica è emerso il caso di un latitante, Domenico Albanese, condannato per varie rapine cherisultava regolarmente in servizio come Pip all' assessorato alle Infrastrutture.

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Domani audizione col dirigente regionale della programmazione, Vincenzo Falgares, suifinanziamenti comunitari al settore

Crisi trasporti, l' ora della sottocommissionePrevisto l'avvio di un tavolo tecnico sulle ferrovie.I sindacati chiedono la firma delcontratto di servizio

PALERMO ­ Sarà la sottocommissioneTrasporti all' Ars a tentare di dipanare tutti glielementi che hanno sconvolto il settore e levite di migliaia di pendolari isolani. Il piano delcoordinatore Fabrizio Ferrandelli si muove trar ichieste precise, in pr imis la f i rma delcontratto di servizio tra Regione e Ferrovie, eaudizioni in programmazione, t ra cui i ldirigente Vincenzo Falgares e Trenitalia.S i com inc i a con i f uoch i d ' a r t i f i c i o ,considerando l' elevata media dei residui dafondi Ue che puntualmente total izza laRegione. Per domani, infatti, è prevista l'audizione in sottocommissione di VincenzoFalgares, i l d i r igente del d ipar t imentoregionale della programmazione, in merito aif inanziament i comunitar i a l set tore deit r a s po r t i . L a t a p pa s u c c e s s i v a , g i àamp iamen te pubb l i c i z za t a l a s co r saset t imana, r iguarda un ' audiz ione conTrenitalia, anche perché ci sono parecchi nodiirrisolti che riguardano proprio le strade ferratedell' Isola. "Se questi incontri avranno esiti eseguiti, non potremo che esprimere giudiziopositivo ­ ha spiegato il sindacalista Benigno ­altrimenti se non otterremo risposte alle nostreripetute richieste, troveremo altre forme perpoter ribadire le grandi lacune e i disservizi deiTrasporti in Sicilia".La commissione Trasporti, su richiesta dei sindacati, ha deciso anche di avviare continui tavoli peraffrontare in tutti i suoi aspetti la crisi del settore.Di priorità e tempi di azione ha parlato anche Fabrizio Ferrandelli che ha voluto sottolineare la necessitòdi "firmare il contratto di servizio fra Regione e Ferrovie, elaborare un piano integrato dei trasporti,verificare se i costi per i relativi servizi previsti da Trenitalia per la Sicilia siano effettivamente congrui e,infine, adottare un sistema di controllo satellitare per verificare l' efficienza del trasporto pubblicolocale". Si comincerà con la convocazione di un tavolo ministeriale al quale dovranno sedersi iresponsabili del Ministero, la Regione, le parti sociali e Trenitalia. "Risulta, infatti, che a fronte di 6 milatratte soppresse in Sicilia, ­ ha aggiunto il deputato Pd ­ lo Stato continua a pagare treni fantasma. Unoscandalo che, in una Sicilia in ritardo, risulta essere l' ennesima beffa per i cittadini".

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Commissioni Parlamentari

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L' Isola resta tra le pochissime regioni a non aver firmato il contratto di servizio, eppure quella firmafarebbe tornare la gestione del servizio ferroviario isolano a Palermo. In ballo ci sono 111 milioni dieuro, cifra comunque non sufficiente a colmare tutte le lacune, ma che serviranno alla Sicilia per metterea punto il suo sistema e decidere autonomamente tagli e potenziamenti.L' ex assessore Nino Bartolotta, intervistato dal QdS in merito, aveva predisposto un piano di azione alargo raggio in tema di continuità territoriale interna, dal momento che l' assenza del Ponte sullo strettoha comunque tagliato un pezzo fondamentale della continuità territoriale col resto dell' Italia. Il futuro delpiano regionale prevederebbe la convivenza di cinque sistemi di trasporto differenti: ferroviario,stradale, marittimo, aereo e merci e logistica. In tal senso le priorità riguardano il completamente deiprogetti presenti e preparare il terreno per l' intermodalità. Sul fronte ferroviario il progetto piùimportante è certamente la chiusura dell' anello ferroviario che coinvolge la direttrice Messina­Catania­Palermo. Esiste già un accordo interistituzionale di sviluppo per il collegamento dei tre grandi centriproduttivi di Sicilia ­ e non si escludono altri interventi per migliorare le zone interne ­ per un valorecomplessivo di 2,4 miliardi. Al momento la Regione ha completato da poco lo studio di fattibilità.Anche sul fronte dei trasporti locali, visto il lento sprofondare dell' Azienda siciliana trasporti, partecipatadella Regione, si lavora a un grande di piano di razionalizzazione dell' autotrasporto locale che, in altritermini, si concretizza con l' integrazione del sistema ferroviario con il trasporto locale per evitare inutilisovrapposizioni.Rosario Battiato.

15 aprile 2014Pagina 4 Quotidiano di Sicilia

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LA POLEMICA. Interviene l' onorevole Milazzo del Pd che sostiene quanto siano dannosi i vetie i campanilismi.

Nave romana, «si dia una giusta collocazione»

...Mentre infuria il dibattito sulla destinazionedella nave da carico romana rinvenuta a pochimetri dalla spiaggia di Marausa, sulla sualocalizzazione è ieri intervenuto il deputator e g i o n a l e d e l P d A n t o n e l l aMilazzo,componente della CommissioneCultura dell' Ars. Il parlamentare marsalese, seda una parte sollecita una "appropriata"collocazione della nave romana di Marausa,dall' altra cerca di mediare tra le diverseposizioni espressenegli ultimi giorni traideputati regionali Nino Oddo del Psi e PaoloRuggirello del Movimento Popolare Siciliano."Spiace constatare ­ d ice l ' onorevoleAntonella Milazzo­ come, ancora una volta,una grande opportunità per il nostro territoriopossa trasformarsi in una dannosa guerra dicampanile". La nave, in atto in avanzata fase direstauro conservativo e assemblaggio dellos c a f o c o n 7 0 0 p e z z i d a p a r t e d e g l iarcheologici della Soprintendenza del marepresso il laboratorio specializzato "Legni eSegni della memoria" di Salerno diretto dalprofessor Sebastiano Tusa e dall' ingegnereGaetano Lino, è ormai pressocchè pronta peressere allocata ed esposta ma la polemica,latente e manifesta con i diversi toni, infuria.Da una parte Marsala che ne chiede la collocazione al Baglio Tumbarello (appositamente ristrutturatoda alcuni anni con i finanziamenti della Regione a ciò finalizzati) attiguo al Museo ArcheologicoRegionale "Lilibeo", posizione sostenuta dal parlamentare regionale Paolo Ruggirello, dall' altra ildeputato Nino Oddo che ne sollecitala destinazione al Museo Pepolidi Trapani. Quest' ultima posizione,per altro, non avrebbe il parere favorevole della stessa Soprintendenza. "L' assessorato regionale aiBeni Culturali ­ dice ancora Antonella Milazzo ­ deve farsi carico di trovare, in tempi rapidi, la soluzioneottimale perla collocazione dell' importante reperto. Un collocazione che ne valorizzi l' importanza, larenda fruibile ai cittadini e ne faccia strumento ulteriore di attrazione turistica. Non c' è alcuno "schiaffo"reale o virtuale da dare o evitare: i campanilismi e i veti incrociati sono una zavorra sulle ali del nostrosviluppo". "Una collocazione inappropriata ­ conclude Antonella Milazzo ­ finirebbe col danneggiarepersino il luogo che dovrebbe accogliere il reperto". Da qui la sollecitazione perché l' Assessoreregionale dei Beni Culturali e dell' Identità siciliana individui una sistemazione definitiva che porti valoreaggiunto all' intero territorio provinciale". (*diba*)

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SANITà. Il sociologo Padua, delegato all' assemblea regionale dei democratici, contro l' ipotesidi Marziano.

Il destino dell' ospedale di Noto finisce con il dividereanche il Pd

...Le scelte per la sanità nel profondo sud dellaprovincia di Siracusa, specie a seguito dellaproposta di decreto dell' assessorato regionalealla Salute che ha rispolverato il mai accettatopiano Russo, fanno litigare. E non solo i diversigruppi politici. Il dissenso è anche all' internodel Pd che, su iniziativa del deputato regionaleBruno Marziano, ha voluto a Noto la VIcommissione sanità dell' Ars, alla presenzadell' assessore Lucia Borsellino. Unica laproposta: Trigona e Di Maria ospedali riuniti.Ed è cont ras to t ra V i t tor io Padua, g iàsociologo all' Asp di Siracusa e oggi delegatoall' assemblea regionale del Pd e componentedel direttivo sezionale netino, e Marziano,benevolo alla proposta degli ospedali riuniti.Per Padua: "L' ospedale non è la sola agenziaalla quale il cittadino deve rivolgersi perlatutela della salute, é invece l' anello di unsistema sanitario complesso. Il riferimento èalla medicina territoriale che in un processovirtuoso è propedeutica e interattiva con iluoghi di cura delle patologie acute". Padua siinterroga anche sull' ospedalcentrismo, ancoraogg i d i feso . "Ma cosa d i fend iamo? L 'o s p e d a l e d i N o t o , p r i v o d i r e p a r t iparticolarmente specialistici? O quello di Avolache vive la stessa situazione? L' orientamento della commissione sanità dell' Ars ha sollevato dubbi.Occorre guardare oltre: è ragionevole ripensare a un nuovo modello di sanità in cui vengano ad attivarsii Presidi territoriali di assistenza (Pta)". E via ad un' altra serie di interrogativi che toccano più da vicino ipazienti. "Nel momento in cui un cittadino viene dimesso ­ dice ­, quale certezza ha di essere seguito,monitorato e assistito? Quante persone subiscono il diniego di una visita specialistica ambulatoriale intempi ragionevolmente brevi e sono sottoposti a lunghe liste di attesa? Il mio unico auspicio ­ aggiunge­ è che il caso Noto­Avola venga discusso in un comune dibattito per dare ai cittadini la consapevolezzadelle opportunità strategiche e affinché a Noto venga implementato il Presidio territoriale di assistenza aprescindere dall' opportunità di difendere un miniospe.

15 aprile 2014Pagina 21 Giornale di Sicilia (ed.

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SANITà. La bozza sulla riorganizzazione dei servizi smentisce i buoni propositi e i trionfalismiannunciati prima.

Pediatria, Regione conferma i tagli Il piano smorza ifacili entusiasmi

...A leggere il piano di riorganizzazione dellasanità nissena e inviato lo scorso 31 marzodall' assessore Lucia Borsellino al presidentedella VI Commissione sanità dell' Ars, non sipuò che dare ragione all' ala più oltranzista delcomitato pro ­ospedale. La bozza infattismentirebbe le urla di giubilo del sindaco Calàe delle organizzazioni sindacali che si eranoa c coda t i a i t r i o n f a l i sm i d o po c h e i lcommissario in uscita dell ' Asp, GiorgioSantonocito, aveva promesso che mai e poimai ci sarebbe stato un taglio dei posti letto inPediatria. Promessa smentita dalla bozza cheda qua lche g iorno c i rco la ne i cor r ido ipalermitani e della quale siamo riusciti adent ra rne in possesso. I p roget t i de l laburocrazia sanitaria su Mussomeli prevede unaumento di posti letto in Chirurgia, Ortopedia eMedicina. Per ciascuna delle unità si passa da10 a 12 posti letto, di cui 2 in day hospital.Restano invece invariati i posti in Ostetricia eGinecologia: 8 erano ed 8 sono r imastisecondo i piani dell' Assessorato. Rimaneintoccabile (almeno per quest' anno) il Puntonascita, definito da tutti un "presidio di vita".Ad essere danneggiata, come temevanoNursind e il portavoce del comitato "Giù lemani dall' ospedale" Ciccio Amico, pare essere ­almeno a leggere il documento ­ il reparto di Pediatria.Dagli otto posti letto si passerà ben presto a 6. Una notizia che smentisce i trionfalismi originatisi dall'ultimo incontro tra il commissario Asp Santonocito, il primo cittadino Salvatore Calà e i rappresentanti diCgil, Cisl e Uil. Un numero così esiguo di posti che dà la misura dell' attenzione dei vertici aziendali neiconfronti di un' unità sul cui futuro però pende non solo la mannaia dei tagli ma anche nefasti presagi dichiusura. Così pure la Chirurgia, se non verrà rilanciata, rischia prima poi la serrata; l' aumento dei postiletto implicherà infatti un peggioramento delle statistiche. Secondo quindi la bozza che accompagna ildecreto assessoriale di rifunzionalizzazione ericonversione della rete ospedaliera, in tutto i posti lettoper il Longo saranno 64: 52 il totale degli acuti, 12 invece quelli dei post acuti. Rispetto alla situazioneattuale si tratta di un incremento significativo. Peccato che a sorridere non potranno essere i bambini.Se tale piano verrà confermato, si ripeteranno con costanza i casi in cui Pediatria non riuscirà asostenere il numero delle richieste di ricoveri. In alcuni periodi dell' anno infatti l' unità è letteralmente

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presa d' assalto dai.

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Verso le Europee.

Cracolici: il Pd saprà rilanciarsi

Raciti assicura: dopo le elezioni attenzionerivolta a Messina Elezioni europee, rimpastoregionale, caso Formazione, necessità dir i lanciare i l partito. I l Pd si interroga supresente e futuro a Messina provando aricostruire dopo il terremoto giudiziario che hat ravo l to l ' a rea d i r i f e r imento de l l ' exparlamentare Francantonio Genovese. Aparlarne ieri a S. Maria Alemanna, l ' excapogruppo all' Ars, Antonello Cracolici,autodefinitosi vittima per l' esclusione dalleliste delle prossime consultazioni comunitariedi maggio, determinate, a suo dire, dall 'ostracismo mostrato nei confronti del modusoperandi del governatore siciliano. Senzaalcun passo indietro: «La nuova composizionedell' esecutivo non presenta rilevanti novitàrispetto alla prima versione, doveva nascereper rafforzarsi ma appare più debole perché sibasa ancora sui rapporti con le correntiinterne». A rincarare la dose il collega inAssemblea, Filippo Panarello: «Avevamosuggerito di far scegliere gli assessori aicomponenti della direzione, in modo che iprescelti rispondessero all' intero partito e nonsolo ad una parte». Lo schema uomo ­area siè dimostrato letale una volta, rischia di esserlonuovamente. Immediato il riferimento all'assenza di un assessore messinese in giunta dopo l' esclusione di Nino Bartolotta: «La mia idea è chegli assessori rappresentino la Regione, non le città, ma capisco che in una grande comunità comequesta l' estromissione possa essere avvertita come una ferita ­ ha risposto Craco lici ­. Un governoattento dovrebbe saper guardare all' insieme». La proposta dei Drs di istituire una sede decentrata aMessina: opportunità o inutile contentino? «È una sciocchezza», ha aggiunto il deputato palermitano,incalzato poi sullo scandalo Formazione, sull' immagine a rischio del partito e sulla possibilità di uncrollo in termini di consenso. Garantismo da una parte, ottimismo dall' altra: «Credo che le questionigiudiziarie vadano valutate nei luoghi preposti, sicuramente non deve passare il messaggio che sifaccia politica per rafforzare interessi imprenditoriali ed economici ­ha detto­. Per quanto riguarda inostri elettori, sta nelle cose che ci possa essere delusione ma il Pd è una corpo "largo" fatto di anticorpie meccanismi tali da tutelare il partito al di là delle persone». E veniamo al Pd messinese. Panarello hafatto sapere di avere ottenuto rassicurazioni dal segretario regionale, Fausto Raciti: chiusa la partitadelle Europee si dedicherà alle vicende del partito nello Stretto. Una proposta giunge dal coordinatoreregionale dell' area Civati, Piero David: un congresso straordinario entro fine anno.3.

15 aprile 2014Pagina 24 Gazzetta del Sud

Politica regionale

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CRONACHE POLITICHE. Uno degli ottanta aperti in provincia: vi è confluito il gruppo deigiovani de La Destra.

Ragusa, il club Forza Silvio intitolato a Xiumè

...Uno degli ottanta Club Forza Silvio che sononati in provincia è stato intitolato al senatoreGiombattista Xiumè, uno stimato primario diChirurgia dell' ospedale Maria Paternò Arezzo,ed anche un apprezzato politico della destraragusana. E l' anima di questo club sonoalcuni giovani de «La Destra» che sonotransitati di fatto a Forza Italia per «la voglia difare politica a tutti i livelli ­ ha detto ieri mattinai l pres idente Giovanni Cr isc ione­ , faresegreteriapolitica seguendo l' esempio delsenatore Xiumè». E l' occasione non potevapassare sotto silenzio ed è per questo che igiovani, insieme al senatore Giovanni Mauro,ed alla figlia di Xiumè, Rita, hanno promossouna conferenza stampa. Giombattista Xiumè èstato senatore nellaXII Legislatura nelle fila diAlleanza Nazionale ­Movimento Sociale, dal1994 al 1996, ma è stato anche deputatoregionale del Movimento Sociale Italiano nellalegislatura che va dal 1986 al 1991. Poi,siricandidò, ma non venne rieletto. «I Clubdevono contribuire al cambiamento, tra lagente perbene stanca di una politica immobilee povera di valori ­ ha detto ieri mattinaCriscione che ha solo 22 anni ­. Abbiamointitolato il nostro Club a Giombattista Xiume',un siciliano che al prossimo e al Paese ha dedicato la propria vita e il proprio lavoro, per onorarne lamemoria. Nel Club vogliamo occuparci di Università, di centro storico, ma anche di problemidi energiaalternativa». E ieri mattina nella segreteria del senatore Mauro c' erano parecchi giovani che fanno partedel Club. Il senatore Mauro, che ha parlato della fase della politica e del bipolarismo che continua adessere l' unica strada percorribile, ha aggiunto: «I giovani di Forza Italia, i tanti ragusani impegnati nell'attività dei Club che numerosissimi stanno nascendo nella nostra terra sono l' esempio di come la basestia rispondendo con entusiasmo alla chiamata di Silvio Berlusconi. Il Club Giombattista Xiumè lavoreràseguendo l' esempio del grande uomo al quale è intitolato». La figlia del senatore, Rita Xiumè, a nomedell' intera famiglia, ha manifestato sentimenti di grande emozione e gioia «nella speranza che lo spiritodi papà ­ ha detto ­ possa guidare da dove si trova l' azione politica di questi giovani che vedo pieni dientusiasmo e pronti a lavorare con determinazione per la nostra comunità. Mio padre mi ha lasciato unalettera nella quale mi dice di non abbandonare la politica. Oggi provo ancora emozione perché a dueanni dalla sua scomparsa ancorai ragusani siricordano di lui». (*gN*)

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«MOVIMENTO 5 STELLE». Dopo l' indagine che vedrebbe coinvoltala ditta tra le vittime diestorsioni a Catania.

Rifiuti, Zito a Confindustria Sicilia: «Provvedimenticontro l' Igm»

...«Confindustria Sicilia e Ivan Lo Bello devonoprendere provvedimenti nei confronti delladitta Igm». La pesante presa di posizionearriva dal deputato regionale del «Movimento5 stelle» Stefano Zito e dagli esponenti delmeetup «Grilli aretusei». Nel "mirino" finisce laditta che gestisce il servizio di raccolta deir i f iu t i in c i t tà . L ' impresa, ne l mese d inovembre, è rimasta coinvolta, come vittima diestorsione, in una inchiesta portata da avantidalla Direzione distrettuale antimafia diCatania. L' operazione, in quel caso, haportato a 24 arresti nei confronti di un gruppo,ritenuto vicino al clan Santapaola, che avrebbegestito un traffico di estorsioni. Tra le vittimedel gruppo, secondo quanto accertato dallaDda di Catania, ci sarebbe proprio l'«Igm». Edè su questo aspetto che interviene il deputatoregionale del «Movimento 5 stelle». «Voglioprima di tutto chiarire che in questa vicendal'"Igm" è certamente una vittima ­ ha dichiaratoStefano Zito ­ al tempo stesso, però, nonpossiamo non pensare alla presa di posizionedi Confindustria Sicilia contro gli imprenditoriche non si ribellano al racket». Nel 2007,infatti, quando alla guida dell' associazionedeg l i i ndus t r i a l i c ' e ra I van Lo Be l l o ,Confindustria annunciò la decisione di sanzionare e, in alcuni casi, di voler espellere chi non si fosseribellato al "pizzo". A quella presa di posizione fanno riferimento adesso gli esponenti del «Movimento 5stelle». «Se hanno deciso di seguire questa linea ­ ha dichiarato Zito ­ allora devono essere coerenti. Èchiaro che non abbiamo nulla contro l'"Igm" ma questa scelta non può essere applicata solo con i piccoliimprenditori. Voglio anche ricordare che proprio mentre Confindustria Sicilia approvava il codice etico,Giulio Quercioli Dessena veniva eletto presidente della Federazione imprese e servizi. La figlia, invece,ha guidato dal 2009 al 2013 il settore Ambiente ed Ecologia di Confindustria Siracusa». Per questaragione, Zito e gli esponenti dei «Grilli aretusei» chiedono a Confindustria Sicilia e a Ivan Lo Bello «senon intendano prendere provvedimenti nei confronti della ditta "Igm", anche perchè vorremo capire se aSiracusa ci sia veramente voglia di cambiamento». Gli esponenti dei «Grilli aretusei» guardano anchealla situazione legata al bando di igiene urbana. «A quasi un anno dall' insediamento della giuntaguidata da Giancarlo Garozzo ­ ha aggiunto Zito ­ siamo di fronte a ripetuti annunci del nuovo bando di

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gara per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti». (*gAuR*)

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TERREMOTO DI SANTA LUCIA. Il deputato regionale di Forza Italia ieri mattina ha chiamato incausa l' Agenzia delle Entrate e la Commissione tributaria della provincia.

Bandiera: «Subito i rimborsi dei tributi versati»Migliaia di lavoratori e centinaia di aziende attendono la restituzione del 90 per cento disomme pagate dopo il sisma.

Ieri mattina il deputato regionale di Forza ItaliaEdy Band ie ra ha denunc ia to i r i t a rd iriguardanti i rimborsi dei tributi sospesi.Problematica su cui si è pronunciata laCassazione....«Migliaia di lavoratori ma anche centinaia diaziende attendono rimborsi che non arrivano,che gli spettano di diritto e che servirebbero aridare respiro all' economia locale». I rimborsisono quell i relativi ai tributi pagati nelleprovince colpite dal sisma del 1990. Da anni siassiste ad un tira e molla su rimborsi su cui siè pronunciata anche la Corte di cassazione,che sono stati oggetto di interrogazioniparlamentari e proteste, e su cui ieri mattina ètornato a far sentire la propria voce anche ildeputato regionale d i Forza I ta l ia EdyBandiera. Che ha accusato «ritardi ormaiinsostenibili» chiedendo immediati interventisia all' Agenzia delle entrate competente inmateria, che alla Commissione tributaria diSiracusa.«La commissione tributaria di Siracusa ­ hap rec i sa to Band ie ra ­ non s i è anco rapronunciata sui ricorsi presentati, a differenzadelle commissioni di Catania e Ragusa. E cosìsi accumulano ritardi su ritardi, con disagienormi per tantissimi lavoratori ed aziende che da anni attendono i rimborsi».Sulla base della documentazione presentata ieri mattina da Bandiera i pronunciamenti dellecommissioni tributarie di Catania e Ragusa risalgono al 2009 nel primo caso ed al 2010 nel secondo.Mentre la sentenza della Cassazione sui rimborsi a tutti quei lavoratori ed imprese che hanno pagato itributi sospesi e che devono adesso recuperare il 90 per cento delle somme già versate è del 2007.«Nonostante impegni, promesse, ma soprattutto sentenze ­ ha detto ieri mattina Bandiera­ si continua arimandare e nei fatti a non erogare i rimborsi. Che ci si rende conto visto il periodo di grande crisi cheattraversano molte famiglie ma anche molte aziende, in alcuni casi potrebbero rappresentare una vera epropria ancora di salvezza.Sorprende poi che a differenza di quanto accaduto per le province di Catania e Ragusa, a Siracusainvece la commissione tributaria non si sia ancora pronunciata».L' esponente di Forza Italia torna quindi a rilanciare la necessità di «rimuovere i contenziosi» e sollecita

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anche un nuovo intervento nella capitale da parte delle rappresentanze parlamentari siracusane. «Adistanza di 24 anni dal sisma di Santa Lucia­ ha concluso il deputato regionale ­ e dinanzi apronunciamenti chiari e impegni diretti ritengo sia arrivato il momento di porre finalmente la parola fine aquesta incredibile vicenda che rischia di danneggiare ulteriormente cittadini ed imprese che hannorispettato le leggi ed assunto comportamenti etici e responsabili nei confronti del governo. Adessooccorre però ricambiare. E bisogna farlo in fretta visto che si è già perso troppo tempo.

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POLITICA. Le urne si riapriranno per l' elezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio nellaprimavera del 2015: dall' attuale opposizione potrebbero uscire due papabili.

Bruno o Contino, si aprono le «danze»Il Pd dovrebbe riproporre l' uscente Paolo Garofalo. Ma dentro il partito di Matteo Renziil mare segna ancora tempesta.

Le tante, troppe turbolenze a Sala d' Eunoavrebbero una matr ice ben precisa, lacampagna per le amministrative che prenderài l via a settembre. Giochi apert i , i l M5sassicura: nessun inciucio....Le tante, troppe turbolenze a Sala d' Eunoavrebbero una matr ice ben precisa, lacampagna elettorale comunale che prenderà ilvia a settembre ma che già diventato il pallinodifferenziatore di ogni mossa sia dentro chefuori il consiglio. Ne è certo il presidente disala d' Euno Maurizio Bruno che riguardo l'ennesimo attacco che gl i ha sferrato i lcapogruppo del Pd Angelo Salamone dice:«Fuori da ogni ipocrisia loro sono già incampagna elettorale e mi attaccano proprioper questo. Non pensano più allo smaccodella mancata elezione del loro candidato allapresidenza del consiglio, ma alla campagnaelettorale». Le urne si r iapriranno per l 'elezione del sindaco e per il rinnovo delconsiglio nella primavera del 2015. Radiofante batte l' indiscrezione completa riguardola dichiarazione di Bruno. L' attacco è dovutopoiché proprio lo stesso Bruno potrebbeessere il candidato a sindaco del cartello diopposizione, quello non dialogante. Un' altraopzione potrebbe essere il suo compagno di gruppo Giovanni Contino. L' altra parte dell' opposizione,quella che fa capo a Dario Cardaci, gruppo Federato, si muove sempre all' intero dei partiti dicentrodestra. Quindi dall' attuale opposizione in consiglio potrebbero uscire due candidati a sindaco. IlPd dovrebbe ripartire dalla candidatura dell' uscente Paolo Garofalo. Ma dentro il partito di MatteoRenzi il mare segna tempesta. In consiglio è evidente che il filo comune che dovrebbe unire i consiglieripiddini, 13, è tenue e sfilacciato per giunta. Molto critica la componente vicina al deputato regionaleMario Alloro con Gianfranco Gravina che più volte l' ha evidenziato.C' è chi sostiene che questo conflitto interno potrebbe portare alla fine la candidatura del segretarioprovinciale Mirello Crisafulli. Una sola cosa è certa che sulla poltrona di sindaco è scoppiato, nelleultime settimane, un grande interesse. Due i motivi proposti da Palermo e Roma, Crocetta e Renzi. Ilsindaco di Enna reciterà un ruolo di primo piano nel costituendo Consorzio dei comuni e potrebbe fareparte, di diritto, del Senato ipotizzato da Matteo Renzi. Insomma prestigio e gestione dello sviluppo di

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un territorio che va al di là del semplice perimetro urbano. Chi ha già iniziato ufficialmente il camminoverso le elezioni comunali è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. «Superata questa fase delle elezionieuropee ­ dice Luciano Mingrino uno dei cento attivisti pentastellati dell' ormai ex capoluogo di provincia­inizieremo la fase della costituzione della lista e della scelta del candidato a sindaco». Idee chiare per l'assalto a palazzo di città: «Non faremo alleanze con nessuno presenteremo una nostra lista e un nostrocandidato a primo cittadino». E per la scelta come vi organizzerete: «Come ha fatto il movimento in tutt'Italia. Ogni nostro candidato ­ conclude Mingrino ­ verrà scelto in assemblee democratiche epubbliche». (*PDM*)

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Mistretta.

È Porracciolo­Testa la sfida del 25 maggio

Sembrano ormai fatti i giochi per la carica diprimo cittadino Enunciate a grandi linee, nelcorso di un incontro pubblico, le ragioni chehanno portato a candidare a sindaco l' avv.Liborio Porracciolo. A sostenerlo sarà unacoalizione composta da partiti politici con ilsuppo r t o d i " La rgo a i G iovan i " e de lMovimento Femminile.Dopo le anticipazioni in nostri precedentiservizi con successivi ripensamenti di altri dueprobab i l i cand idat i ­ s i t ra t ta de l sen.Sebastiano Sanzarello e del candidato per "IlMegafono", Rino Andreanò, i quali non sonoriusciti a trovare la strada spianata, senzatralasciare l' altra candidatura annunciata diVincenzo Tamburelo ­ la lotta si riduce a due.Sarà una corsa ad ostacoli tra Porracciolo e ilsuo diretto avversario, il commercialista PippoTesta, che non lascia spazio a previsioni.Domenica sera hanno parlato gli esponentidella coalizione che appoggerà Porracciolo,collocato politicamente con l' Udc. C' eranoGiuseppe Salamone per il Pd, i socialisti diNencini con Salvatore Antoci, Lirio Di Salvoper i renziani, il referente locale dei Drs PippoMartino, "Largo ai Giovani" rappresentato daLorenzo Cocilovo e il Movimento Femminilecon Veronica Bruno. Per ultimo si è accodato"Il Megafono", rappresentato dal vice coordinatore, Vincenzo Oieni.La vicenda che ha coinvolto alcuni iscritti al movimento del governatore Crocetta si è tinta di alcunevicende che hanno indotto il già designato candidato Nucera, al quale era stato affidato un mandatoesplorativo ma che comunque doveva essere il candidato ufficiale, ad abbondonare ed allearsi con lalista "SosteniAMO Mistretta" all' interno della quale ci sono Forza Italia e Ndc. A seguirlo VincenzoTamburello di "Art. 4". Da un comunicato si apprende che il Megafono ha preso le distanze «da quanti(Nucera, ndc) hanno creato un danno d' immagine ai crocettiani ingenerando confusione tra gli elettori»iSono tramontate le possibilità per Sanzarello Andreanò e Tamburello.

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POLITICA E CRIMINALITà. Intimidazione a Sebastiano Raciti, in lizza per il Consiglio con lalista «CambiAmo»

Monreale, forate due gomme a un candidato

...Non è certo il modo migliore di «inaugurare»la campagna elettorale l' atto intimidatoriomesso in atto nei confronti di SebastianoRac i t i , 27 ann i , cand ida to ne l l a l i s ta«CambiAmo Monreale», a sostegno di AlbertoArcidiacono, e portavoce dell' associazioneculturale «Albanova». Sabato sera qualcunoha foratole gomme anteriori della sua auto.Raciti si è accorto di quello che era accadutointorno alle 21, quando ha visto la sua Punto,pa r chegg i a t a da l g i o r no p r ima ne l l acentralissima via della Repubblica, di fronteallo studio di consulenza condominiale chegestisce, con le ruote a terra. L' autorepo t rebbe ave re usa to un pun te ruo lo ,i m p e d e n d o a R a c i t i d i u t i l i z z a r etemporaneamente il mezzo. La vettura eraparcheggiata in quel posto dal giorno prima.Ieri mattina il giovane ha presentato unadenuncia alla stazione dei carabinieri diMonreale, che adesso indagano sulla vicenda.«Voglio pensare che si tratti di una ragazzata ­dice il candidato ­. Certamente non sarannodue buchi al le gomme a fermare la miaazione. Forse, sedevo dare una spiegazione,significa che sto lavorando bene e do fastidio aqualcuno». A Raciti è giunta una pioggia dimessaggi di solidarietà, a cominciare da quello del sindaco Filippo D Matteo. «Esprimo lamia condannaincondizionata e quella dell' amministrazione comunale verso questo gesto ignobile che è statocompiuto nei confronti di Sebastiano Raciti ­ commenta il primo cittadino ­ Esprimo a lui la miavicinanza e la mia solidarietà. Questi gesti non meritano molti commenti, se non una netta e ferma presadi distanze». «Un atto gravissimo, simbolo del degrado culturale e sociale in cui il nostro paese si trovaormai da tempo­ aggiungono in una nota congiunta il deputato regionale Salvo Lo Giudice, il candidatosindaco Alberto Arcidiacono e Francesco Troia, coordinatore della lista "CambiAmo Monreale" ­ . Lacultura della legalità e della giustizia deve essere un tema centrale di qualsiasi dibattito pre­elettorale enon, perché è da essa che si deve partire per ricostruire un' idea di comunità che ad oggi non ciappartiene». Solidarietà a Raciti anche dal candidato sindaco Piero Capizzi, dal segretario del Pd TotiZuccaro, dal presidente dell' associazione Albanova Giuseppe Innaimi e dal presidente dellacircoscrizione di San Martino delle Scale,

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Rometta verso le Amministrative di maggio.

Attacco concentrico ad AbbadessaSchieramenti in campo e possibili alleanze per scalzare il sindaco uscente.

Sale la febbre da campagna elettorale a diecigiorni dalla presentazione delle liste che sidaranno battagl ia al le Comunal i del 25maggio. Una competizione che si presentacome la più incerta di sempre, con molticavallidirazza pronti ascendere in pista persfidare l' uscente Roberto Abbadessa, chepochi g iorn i fa ha uf f ic ia l izzato la suaintenzione di presentarsi per i l secondomandato, supportato da gran parte dellasquadra che lo sta sostenendo.L ' u l t ima novi tà nel la def in iz ione degl ischieramenti anti­Abbadessa è l ' intesaraggiunta tra l ' imprenditore AlessandroPreviti, leader del movimento "L' alternativaper Romet ta " e l ' i ngegnere G iacomoCavallaro, i quali avrebbero raggiunto neigiorni scorsi un accordo programmatico performare insieme una compagine che sicandida alla guida del paese. Il condizionale,però, è d' obbligo, in quanto, nelle ultime ore,si sarebbe registrata un' improvvisa "frenata"all ' iniziale entusiasmo, incentrato sullaconvergenza su alcuni punti programmatici eprogettuali per lo sviluppo della cittadina.Cavallaro, infatti, avrebbe chiesto un momentodi riflessione prima di sciogliere qualsiasir iserva. «Ci incontreremo a breve ­ haaffermato Alessandro Previti ­ per chiarire qualsiasi dubbio, sicuramente però il progetto va avanti perla sua strada e lo con durremo fino alla fine».Sugli altri fronti, intanto, si continua a fare "melina" cercando, probabilmente anche di capire l'evoluzione degli schieramenti per poi assestare delle mosse strategiche all' ultimo momento. Sembracerta la creazione di una lista "RomettaVentiQuattordici", che abbia come riferimenti politici il"Megafono" di Crocetta, rappresentato dall' avv. Giuseppe Laface, ex alleato di Abbadessa, i Drs, l'imprenditore Antonio Bisazza, ex esperto del sindaco uscente.In un documento il gruppo ribadisce la netta presa di distanza dall' operato dell' amministrazioneAbbadessa: «È da tempo ormai che sottolineiamo il totale fallimento dell' azione politica di Abbadessa,eletto cinque anni addietro grazie all' iniziale appoggio di ViviRometta. Nonostante avessimo tentato nel2011 di rilanciare l' azione di governo, attraverso la condivisione di un programma di sviluppo, in pochimesi fummo costretti a constatare, come peraltro già era avvenuto in precedenza per gli amici diViviRometta, l' impossibilità di proseguire un serio e positivo percorso politico ­amministrativo.

15 aprile 2014Pagina 31 Gazzetta del Sud

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Divergenze profonde sui modi di intendere l' amministrazione della cosa pubblica, mancanza diprogrammazione e condivisione delle scelte, determinarono le dimissioni del nostro assessore dirifermento». Da qui la nascita del movimento "RomettaVentiQuattordici".«Siamo tutti pronti a metterci lafaccia, mettere mo a disposizione ed al servizio del progetto le nostre migliori energie e ci assumeremosino in fondo le nostre responsabilità offrendo, a chi vorrà costruire insieme a noi la casa comune, unanostra candidatura a sindaco forte ed autorevole».Chi ha da tempo scoperto le carte è sicuramente Antonino Cirino, del Pd, che sta proseguendo nellasua campagna elettorale e mediatica aperta, proponendo settimanalmente volti nuovi e attinti dallasocietà civile; mentre "Vivi Rometta", il nocciolo duro dell' attuale opposizione in Consiglio, non haancora ufficializzato alcuna candidatura, mantenendo esclusivamente la linea programmatica: alternativiall' amministrazione, anche da soli.4.

Tonino Battaglia

15 aprile 2014Pagina 31 Gazzetta del Sud

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Il vescovo Peri rivolge gli auguri di Pasqua agli amministratori dei Comuni della Diocesi.

«Il confronto costruisce il bene comune»

«Sono consapevole delle difficoltà che lapolitica incontra nel dare risposte adeguate aitanti problemi del nostro tempo, ma anchedella frattura che esiste tra chi amministra echi viene governato.Questo incontro è stato un primo tentativo, alquale spero possano seguirne altr i , percondividere il desiderio di concorrere, purnella diversità dei ruoli e delle competenze, albene comune e alla crescita integrale dell'uomo. Occorrono per questo spazi di dialogoe di confronto».Sono le affermazioni del vescovo del laDiiocesi di Caltagirone, mons. Calogero Peri,nel corso dell' incontro per lo scambio diauguri che, per la prima volta, ieri mattina, inv e s c o v a d o , h a v i s t o i n s i eme t u t t i irappresentanti istituzionali del territorio. All'incontro erano presenti don Gianni Zavattieri,vicario generale; don Tino Zappulla e CristinaNavarra, direttore e vicedirettore dell' Ufficiodiocesano per la pastorale sociale e del lavoro(Ups) ; don Nucc io Can ig l ia , economodiocesano. Sono intervenuti i rappresentati deiComuni d i Cal tagi roneNicola Bonanno(sindaco), Luigi Giuliano (presidente Consigliocomunale), Mario Marino (assessore); Casteldi Judica Giuseppa Musumeci (assessore); Grammichele ­ Salvatore Canzoniere (sindaco), PietroPalermo (presidente Consiglio comunale); Licodia Eubea ­ Giovanni Verga (sindaco), AlessandroAstorino (presidente Consiglio comunale), Sebastiano Greco (assessore); MazzarroneGiovanni Spata(presidente Consiglio comunale); Militello ­ Giuseppe Fucile (sindaco), Salvatore Partenope (presidenteConsiglio); Mineo ­ Salvatore Barbagallo (presidente Consiglio comunale); Mirabella Imbaccari ­ FilippaMartines (presidente Consiglio comunale); Palagonia ­ Valerio Marletta (sindaco), Nicola Giaquinta(vicesindaco); Raddusa ­ Cosimo Marotta (sindaco), Luigi Allegra (presidente Consiglio); Ramacca ­Francesco Zappalà (sindaco); San Cono ­ Salvatore Barbera (sindaco); San Michele diGanzariaGiovanni Petta (sindaco), Michele Giongrandi (vice sindaco); ScordiaFranco Tambone(sindaco), Francesco Cacciola (presidente Consiglio); VizziniMarco Aurelio Sinatra (sindaco). Presenti ideputati regionali Gino Ioppolo, Nello Musumeci e Concetta Raia; i parlamentari nazionali GiovanniBurtone e Giuseppe Compagnone. L' appuntamento è stato organizzato dall' Ups. «Sarebbeauspicabile ­ ha affermato don Zappulla ­ creare una rete tra tutti gli amministratori della cosa pubblicaper attuare, per quanto possibile, scelte che tengano conto delle peculiarità del nostro territorio».

15 aprile 2014Pagina 40 La Sicilia

Politica regionale

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EUROPEE. Crocetta: «Approvare subito la manovra economica altrimenti la Regione rischia ilcrac»

Elezioni, fuori la Scilabra e dentro la Stancheris

Nelli Scilabra si ritira dalla corsa alle Europee.L' assessore alla Formazione, indicata daRosario Crocetta, ha detto ieri al presidenteche preferisce restare in giunta e portareavanti la riforma del settore. A Palazzo d'Orleans per il tutto il pomeriggio si sonosusseguiti i colloqui per individuare la donnache prenederà il posto della Scilabra: al suoposto Crocetta ha scelto l ' assessore alTurismo Michela Stancheris che in nottata haaccettato la candidatura. «In questi mesi ­ hadetto la Scilabra ­ abbiamo avviato un' operaepocale d i cambiamento in un set toreinc ros ta to da decenn i d i ma la f f a re ecorruzione. Abbiamo sfidato grumi di poteremicid ia l i ed aggredi to interessi opachiconsolidati.Quanto emerso fino ad oggi è solo la punta diun iceberg. Ho deciso dunque di portare atermine il lavoro iniziato qui, nella mia terra».Nel frattempo è stato ufficializzato il candidatoche prenderà il posto del segretario FaustoRaciti, anche lui inserito al termine dellaburrascosa direzione nazionale di mercoledìscorso e subito ritiratosi. Sarà il professoreGiovanni Fiandaca a entrare in lista al suoposto: ordinario di diritto Penale a Palermo,Fiandaca ha accettato ufficialmente dopo le pressioni giunte dalla segreteria nazionale. Raciti si dicesoddisfatto: «La disponibilità di Fiandaca rappresenta il punto di inizio di una trasformazione dellacultura politica del partito. Adesso inizia la stagione della nuova antimafia».Resta da individuare solo l' ultima candidatura, quella che dovrebbe andare a una donna in quotaArticolo 4. Il movimento di Lino Leanza e Luca Sammartino potrebbe però rinunciare a indicare unproprio candidato. A quel punto la scelta ricadrebbe sulla segreteria regionale. Intanto il candidatorenziano Marco Zambuto verrà sostenuto anche dal movimento Territorio, come annunciato daldeputato ragusano Nello Dipasquale e dal collega siracusano Giambattista Coltraro.Chiuso il capitolo candidature Crocetta ha rivolto un appello ai partiti in vista dei prossimi appuntamentiall' Ars: «Bisogna approvare la legge sui crediti delle imprese e la Finanziaria bis altrimenti la Regioneva al crac economico».

15 aprile 2014Pagina 4 Giornale di Sicilia

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Europee.

Scilabra rinuncia Al suo posto Stancheris

Altro forfait nella lista Sicilia ­Sardegna del Pdper le europee: questa volta a tirarsi indietro èNe l l i Sc i labra , a t tua le assessore a l laFormazione nella giunta di Rosario Crocetta. Ilp a r t i t o a v r ebbe g i à p r o v vedu t o a l l asostituzione con l' attuale assessore MichelaStancheris, che a Bruxelles ha collaborato conR o s a r i o C r o c e t t a q u a n d o e r aeuroparlamentare, credenziali che sarebberoprevalse sull' indicazione fatta da alcuni dell'ex assessore al Territorio Mariella Lo Bello, unpassato da dirigente della Cgil.Ha accettato invece i l giurista GiovanniFiandaca indicato dal segretario del Pd FaustoRaciti al suo posto.Fiandaca, docente di diritto penale all' ateneodi Palermo e direttore del Dipartimento di studiEuropei e dell' integrazione internazionale(Dems), è stato negli ultimi mesi al centro diun acceso dibattito dopo il libro "La mafia nonha vinto", scritto insieme allo storico SalvatoreLupo, in cui venivano sollevate critiche alprocesso sulla trattativa e alle "star dell'antimafia".Ancora incertezze nel centrodestra, oggi èprevisto un vertice che dovrebbe esitare lalista definitiva sia per Ncd­Udc che in ForzaItalia.L' Udc comunque schiererà il segretario regionale Giovanni Pistorio, non il neo assessore Nico Torrisi;confermata invece la presenza dell' assessore alle autonomie locali Patrizia Valenti.Domani scadono i termini per la presentazione e fino alla fine qualche depennamento con sostituzionidell' ultima ora è fatto acquisito come ordinaria amministrazione in ogni competizione elettorale.Questa volta però il dato è sintomo dello stato confusionale dei partiti.

15 aprile 2014Pagina 18 Gazzetta del Sud

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VILLA DEL CASALE. Meno 10 percento nel primo trimestre del 2014. Chiesto passo indietrosul prezzo del biglietto.

Svolta negativa a Piazza Armerina: turisti in calo

...Primo trimestre negativo per la Villa Romanadel Casale, con un ­10 per cento degl iingressi, mentre a marzo il calo tocca il18percento. I primi 90 giorni dell' anno hannofatto registrare 24.529 turisti tra i pavimentimusivi contro i 27.258 dello stesso periodo del2013, quando i l tr imestre al contrario sichiudeva con un +10 per cento rispetto ai primitre mesi del 2012. Se si va a guardare il mesedi marzo il calo è ancora più forte, con 14.700ingressi rispetto ai 17.970 dell' anno scorso. Ilsito Unesco comincia a scontare le annunciatedisdette dei tour operator arrivate nei mesiscorsi dopo introduzione del biglietto unicoobbligatorio Villa­Morgantina­Dea? Presto perdirlo. Ma c' è chi propone un passo indietro.«Sarebbe un gesto di grande equilibrio deinostri governanti postergare di un anno l'aumento del biglietto d' ingresso alla VillaRomana, lasciando il tempo ai nostri operatorie a tutt i i tour operator internazionali diconcludere i nuovi contratti con la novità»,so t t o l i nea M i che l ange lo T rebas ton i ,responsabile del servizio Turistico piazzese, l'ex Azienda di Soggiorno e Turismo. Abbiamocercato senza riuscirci di metterci in contattocon l' ormai ex assessore regionale dei Beniculturali, Maria Rita Sgarlata, che lo scorso novembre aveva reso operativo l' avvio del ticket unicoobbligatorio cumulativo a 14 euro. Biglietto con cui attualmente è possibile visitare entro tre giorni VillaRomana, area archeologica di Morgantina e museo archeologico di Aidone. «Se vogliamo superare ilmordi e fuggi non possiamo lasciare il mercato turistico in mano alle abitudini dei tour operator», hasempre sostenuto l' ex amministratore a supporto del biglietto integrato. Nel 2013 gli arrivi, inoltre, cioèil numero delle persone che trascorre almeno una notte in una struttura ricettiva alberghiera oextralberghiera piazzese, si è attestato a 21.895, con un decremento del ­3,81 per cento rispetto all'anno precedente. Per Trebastoni, il quale è anche vicepresidente nazionale dell' Unionturismo,«bisogna prendere atto che il turismo non è una risorsa in Sicilia, non incentiva alcuna professione enon potrà essere il volano dell' economia». (*ROPA*)

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I DATI. Un crollo dovuto comunque alla mancanza di «ponti» e soprattutto al fatto che diversialberghi sono chiusi.

Marzo nero per il turismo a Cefalù Registrato un calodel 28 percento

...Crollano a marzo le presenze dei turisti nellacit tadina normanna: ­28,05%. È quantoemerge dai dati resi noti dal Dipartimentoturistico della Regione, unità operativa 1 diCefalù. Difficile fare un' analisi, dato che sitratta di un mese ancora «invernale» e connessun ponte festivo utile per una lungavacanza. In netto calo sono anche gli arrivi: ­27,74%. Nel dettaglio, i turisti arrivato a Cefalùsono s t a t i 3 . 100 e hanno pe rno t t a t omediamente 3,09 giorni facendo registrare9.575 presenze. I più numerosi sono stati ifrancesi con 1.134 (­25,69%) arrivi e 5.661 (­23,68%) presenze. Seguono nella specialeclassifica per nazioni gli Stati Unito con 456presenze, i danesi (284) e i maltesi (226). Intotale sono arrivati 2.129 (­26,18%) turististranieri per un totaledi 7.622 (­27,08%)presenze: hanno soggiornato mediamente3,58 giorni. Coni dati del mese di marzo arrivaanche il totale dei primi tre mesi dell' anno. Itabulati dicono che in questo periodo sonoarrivat i 5.210 (­16,95%) turist i e hannosoggiornato mediamente 2,76 giorni facendoregistrare 14.388 (­18,92%) presenze. Semprenei primi tre mesi del 2014 i più numerosi sonostati i tedeschi con 1.277 arrivi (­27,15%) e6.185 (­23,87%) presenze. Poi ancora numeri piccoli. Più contenuto però il calo degli italiani che fannoregistrare 5.219 presenze (­3,99%). Un dato confortante: sono state censite quattro nuove strutturericettive e altre sono di prossima apertura. Ingenerale un andamento che rispecchiaun turismo, almomento, ancora legato alla stagione balneare. Un periodo, quello di marzo, dedicato alle fiere, alleborse del settore e alla programmazione. Molto attiva in tal senso l' attività dell' amministrazionecomunale guidata dal sindaco Rosario Lapunzina. Dopo la partecipazione alle fiere del turismo diMosca, in vista dell' Expò 2015, il primo cittadino ha invitato per il giorno 28 alle ore 18, nel teatrocomunale «Salvatore Cicero», l' assessore regionale Michela Stancheris, i sindaci siciliani appartenential circuito dei «Borghi più belli d' italia», i rappresentanti sindacali di categoria egli operatori turistici. Loscopo è predisporre pacchetti turistici per l' Expò e per il mercato tedesco. Intanto c' è ottimismo per ilmese in corso, grazie al lungo ponte pasquale. La città è invasa datanti visitatori e gettonatissimo èanche il Parco delle Madonie, in questo periodo quasi al massimo della fioritura.

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Comune e sindacati.

I fondi Pac e gli asili Profonde divergenze

Amministrazione e sindacati non riescono atrovare un accordo sulla programmazione deifondi Pac, Piano di azione e coesione per ilmiglioramento dei servizi, tanto che sullagestione dei quattro asili nido comunali regnal' incertazza.L' Amministrazione sulla spinta dei funzionarivorrebbe "esternalizzare" uno dei quattro asilinido attraverso la "privatizzazione" di quellosituato nel quartiere Sant' Antonino per dare laposs ib i l i tà d i re impiego anche ad a l t r ilavoratori esterni senza tuttavia assicuraregaranzie alle 13 lavoratrici rimaste senzaimpiego dal luglio del 2012 per il mancatorinnovo del contratto.La Fp Cgil ha preso una posizione «chiara enet ta su l la dest inaz ione dei fondi Pacribadendo la necessità di porre al centro dellatrattativa la vertenza dei 13 che hanno perso illavoro dal 2012 e l' integrazione oraria per ilpersonale contrattista che attualmente svolge ilservizio all' interno degli asili nido». Per la Cgilè prioritario tenere entrambe le proposte comecontenuto del progetto di destinazione deifondi Pac. Per la segretaria Clara Crocé «nonsi possono condividere posizioni di altreorganizzazioni sindacali che non tengono inconsiderazione la vertenza delle 13 lavoratricie continuano ad insistere sull' utilizzazione dei fondi Pac per integrazione oraria a personale comunaleche non ha mai svolto il servizio di educatore all' inter no degli asili nido e per ristrutturazione dellefacciate degli asili nido o per altri lavori edili». Del resto i fondi­affermala Cgil ­ hanno «questa specificadestinazione di implementazione dei servizi da fornire all' utenza. Ampliare l' offerta ai cittadini conprolungamento orario pomeridiano e apertura al sabato consente di migliorare le condizioni di lavoro dichi già lavora e di reinserire chi ha perso il posto di lavoro».La Cgil è per «internalizzare i servizi ­ dichiarano la segretaria della Fp Clara Crocè e Francesco Fucile,responsabile territoriale Enti locali ­ ma insieme ai lavoratori che da anni hanno gestito il servizio. I fondiPac consentono di chiudere una vertenza. È evidente che il Comune nel bando dovrà inserire laclausola sociale di salvaguardia di quei lavoratori».Anche la Cisl Fp con il segretario Calogero Emanuele, in merito all' impiego dei Fondi Pac, ha detto:«Siamo convinti che il loro utilizzo deve essere finalizzato a migliorare ed implementare i servizi e nonessere visto solo come possibilità di affidamenti esterni per assunzioni di parte». Emanuele ha poiaggiunto che «gli asili possono essere gestiti con il personale interno in quanto vi è il personale

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necessario per coprire l' intero servizio in tutti e quattro gli asili nel rispetto del contratto nazionale dilavoro.La proposta della Cisl ­ ha precisato ­rientra nella logica dell' avvio delle procedure di stabilizzazionedel personale precario». 1(l.o.)

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CONSIGLIO COMUNALE SULLE RISERVE.

Focus su Grotta Monello «Basta sprechi di soldi»

«Grotta Monello e le altre riserve naturali comericchezze per il territorio e non solo spreco didenaro». Così il capogruppo di SiracusaDemocratica, Alberto Palestro, è deciso adandare avant i , ben o l t re la seduta de lConsiglio comunale di ieri sera dedicata allagestione della Riserva naturale integrale"Grotta Monello" e all' annesso ecomuseosituato sulla Maremonti.Già il mese scors Palestro aveva espresso la«necessità di fare luce sulla gestione e i costidella Riserva naturale siracusana» affidata dal2006 al Cutgana dell' Università di Catania, icui rappresentanti erano ieri presenti in aula.«Sono pochi i siracusani che conoscono l'esistenza di questi luoghi ­ ha detto Palestro ­non solo perché Grotta Monello non è inseritain alcun itinerario turistico, ma anche perché ècomplicato accedervi nonostante i 90 milaeuro spesi annualmente per il personale». Unappunto dai banchi dell' opposizione in aulache in realtà punta il dito contro l' attuale leggeregionale sull' istituzione delle Riserve naturaliche escluderebbe da qualunque gestione, senon per l' espressione di pareri, ogni Entecomunale.L' intento del consigliere Palestro e di altriconsiglieri siracusani è infatti quello di «coinvolgere anche il Comune nella gestione delle riserve,attraverso specifici suggerimenti e al fine di valorizzare le ricchezze, non abbandonarle e creareoccupazione senza sperpero inutile di denaro».Per tutti questi motivi è stato chiesto al Consiglio comunale di firmare una richiesta da inoltrare alsindaco Giancarlo Garozzo affinché «interceda con tutti i deputati regionali di Siracusa per un'integrazione alla legge».

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COMUNE. Delibera ferma, altro bar chiuso per 5 giorni. Ferrandelli: «Ostaggio di Orlando»

Gazebo, è caos totale

Il caos gazebo è lo «specchio» di una città incui la cr is i economica si somma ad un'amminist razione comunale che r i tardaimportanti decisioni: un mix esplosivo. Ieri èscattata la chiusura per cinque giorni del«Baretto» di via XX Settembre, uno dei tantilocali multati dal 2012 a oggi per occupazioneabusiva del suolo pubblico. Il Comune non haconcesso la proroga di venti giorni al titolaredell' esercizio commerciale, multato a gennaioper il gazebo e costretto a chiudere proprionella settimana antecedente Pasqua. «Ilgazebo è lavoro, la priorità del sindaco èeliminare il lavoro. Grazie sindaco che il tuolavoro lo hai saputo fare, grazie di averciabbandonato», si legge in un cartello affissoall' ingresso chiuso. Ieri davanti al «Baretto» ­che ha già fatto smontare il gazebo ­ si ètenuto un sit­in di commercianti. Sono in tanti aprotestare perché il nuovo regolamento nonvede an co r a l u c e i n Cons i g l i o . Una«telenovela» infinita. Dopo i r i tardi dell 'assessorato alle Attività produttive, unadelibera scritta tre volte, tutto sembra essersiarenato. Le associazioni dei commercianti, sututte Confartigianato, puntano il dito contro ilComune: «Oggi (ieri, ndr), in occasione dell'Osservatorio economico che ha evidenziato dati molto sconfortanti, ­ dice il presidente Nunzio Reina ­mi aspettavo la presenza del sindaco Orlando. La sua assenza ha confermato come le associazioni dicategoria, portavoce dei diretti interessati penalizzati e danneggiati, vengano screditate. A quanto parecoloro che dovrebbero essere i nostri interlocutori non sono interessati e preferiscono il silenzio. Tuttociò è gravissimo e rende inutile ed ipocrita ogni parola di solidarietà nei confronti delle imprese chefalliscono o chiudono».Il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli è ancora più duro: «Palermo è ostaggio della crisieconomica e di Orlando. Se ci fossero elezioni a medio termine, il sindaco non avrebbe più lamaggioranza dei palermitani e dovrebbe fare un passo indietro. C' è una città al collasso e un'amministrazione senza idee, in totale continuità con il passato. La politica o ha la consapevolezza chenon c' è più tempo da perdere, dimostrando di saper fare, o deve abbandonare il campo per consentirea chi ha nuove idee di potersi occupare bene di Palermo».Altro dossier scottante riguarda le Partecipate comunali. Sul sito di Palazzo delle Aquile è statopubblicato il bando per l' esodo incentivato dei lavoratori delle ex municipalizzate: previsti 26 mila europer i dipendenti interessati a lasciare il lavoro pur non potendo accedere alla pensione. Per aderire all'

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avviso, bisogna prenotarsi dalle 10 di domani, tramite il sito del Comune. «La Uiltucs ­ afferma ilsegretario Marianna Flauto ­ ha aperto uno sportello per dare informazioni ai lavoratori sull' avviso.Chiederemo un incontro al Comune per sapere l' esito del monitoraggio sui soggetti che hanno irequisiti per accedere alla pensione e liberare così posti per i lavoratori Gesip».

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VERMEXIO. Confronto coni responsabili del Cutgana.

La riserva di Grotta Monello, Palestro critico sullagestione

...Una gestione "dubbia" che "desta molteperplessità". Sono le critiche che AlbertoPalestro, consigliere comunale di «Siracusademocratica» ha mosso, ieri sera in consigliocomunale, nei confronti del «Cutgana» perlagestione della riserva integrale a GrottaMonello. «Vorremmo capire­ ha dichiaratoPa l e s t r o ­ qua l e r i t o r no i n t e rm i n i d ioccupazione e di fruizione hanno avuto sia lariserva che l' eco museo». In aula è poi statastigmatizzata, sia da Salvatore Castagnino di«Siracusa protagonista» che da Enrico LoCurzio di «Sel con Garozzo e Renzi» l 'assenza dei deputati regionali considerandoche l' unico presente è stato Stefano Zito del«Movimento 5 stelle». «Spiace­ ha aggiuntoPalestro­questa assenza anche perché laRegione spende 150 mila euro l' anno perlagestione della riserva». In aula è intervenutoanche Giovanni Signorello, direttore del«Cutgana». «La gestione­ ha detto Signorello ­mira a salvaguardare la riserva e a proteggerein particolare due specie rare. Abbiamo poiattivato una serie di iniziative con gli istitutiscolastici ed esercitato l' attività di controllo delterritorio». Critico nei confronti della gestionedella riserva anche l' assessore comunale aiLavori pubbliciAlessio Lo Giudice. «Servono ­ ha dichiarato Lo Giudice ­ maggiori informazioni suquanto è stato fatto perché sul piano concreto non ci sono stati forniti dati». A Signorello e al direttoredella riserva Salvatore Costanzo si è rivolto anche Zito chiedendo spiegazioni "su quanto non è statofatto fino a questo momento" e sollecitando anche "chiarezza sul personale impiegato per la gestione".(*GAUR*)

15 aprile 2014Pagina 19 Giornale di Sicilia (ed.

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LAVORO. Accordo con Italia Lavoro: un assegno da ventiseimila euro lordi a chi deciderà dilasciare in anticipo il posto. Dalle 10 di domani la registrazione sul sito.

Partecipate, bando del Comune per l' esodo deilavoratori

...I soldi ci sono. E adesso anche il bando. Èstato pubblicato ieri l' avviso che dà il via alleprocedure per favorire l' esodo dei lavoratori inforza alle società partecipate del Comune, conun contratto a tempo indeterminato. A chideciderà di lasciare in anticipo il proprio postodi lavoro, l' amministrazione, attraverso ilsupporto di Italia Lavoro, garantirà un assegnoda ventiseimila euro lordi. Una manovra,finanziata per untotale di 5 milioni e 250 milaeuro, pensata con l' obiettivo di «avviare laregolarizzazione della situazione dei lavoratoridella Gesip», come ha affermato lo stessosindaco Leoluca Orlando. E che arriva dopo lafirma a dicembre di un protocollo d' intesa trapalazzo delle Aquile, il ministero del Lavoro, laRegione siciliana, l' Inps e Italia lavoro. Per chivolesse prendere la palla albalzo e sfruttarequesta opportunità, però, la tempestività saràcruciale, dal momento che l' amministrazioneprocederà così fino ad esaurimento risorse. Ilavoratori interessati, a partire dalle ore 10 didomani, dovranno registrarsi nella sezione adhoc del s i to del Comune, facendo benattenzione ad avere un indirizzo mail attivo:una volta inseriti i dati richiesti, il sistemacomunicherà al dipendente quando recarsi,munito di un valido documento di identità, allo sportello di vicolo Palagonia 12, per presentare eprotocollare la domanda di adesione e i relativi allegati. «Qualora all' appuntamento indicato illavoratore non dovesse presentarsi ­ si legge nel bando ­ questi perderà il diritto di presentaredomandadi adesione quel giorno, magli sarà consentito di effettuare una nuova preregistrazione». Nelgiro diventi giorni dalla scadenza del bando, Italia Lavoro esaminerà le candidature e redigerà l' elencodegli ammessi all' esodo incentivato. A quel punto, poi, l' agenzia interinale provvederà all' erogazionedei 26mila euro lordi con l' accredito su Iban o un assegno circolare. «In questa prima fase ­ sottolinea l'assessore al Bilancio, Luciano Abbonato ­ potranno essere soddisfatte 202 richieste di esodoincentivato. Ci auguriamone arrivino di più e, in tal caso, vedremo come reperire ulteriori risorse».Intanto, la Uiltucs Sicilia «ha aperto uno sportelloafferma il segretario generale Marianna Flauto ­perdare informazioni ai lavoratori sull' avviso. Non vogliamo ritrovarci a giugno, quando scadrà la cassa inderoga, senza aver con seguito alcun risultato». p. pI.

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CERCHI QUADRATI

La prima impressione sul sindaco Piccitto,f resco di e lezione e di re lat iv i annuncirivoluzionari, non era poi così lontana dallarealtà. Era ed è una brava persona, del tuttoe s t r a n e a a i m a n e g g i p o l i t i c i m ac o m p l e t a m e n t e d i g i u n o d e l l ' a r samministrandi.Ha voluto mettersi in gioco dedicando tempo ecompetenze personali, lui che è un ingegnereelettronico e quindi abituato a far quadrare iconti, ma non sapeva ancora che in politicaconta, eccome, far quadrare il cerchio. Si erafidato delle indicazioni di partito ­ pardonmovimento ­ mettendo su una squadra dimilitanti più che di esperti, tutti protesi allasistematica demolizione di persone e cose eprogetti della "vecchia" amministrazionegettando via, come si dice, l' acqua sporca conil bambino. Ora ha fatto fuori un assessore emezzo: tutto Conti e mezza Campo. Il primoassolutamente inadeguato sul piano deirisultati ma anche sull' indispensabile ruolosuper partes che ciascun amministratorecristallino dovrebbe sentire nel profondo dell'animo; la seconda poco e niente incisiva neldelicatissimo incarico di responsabile deilavori pubblici. Scelte coraggiose e opportune:in 10 mesi qualcosa ha imparato. Ma il vero problema è nel Dna grillino, che non accetta alleanze néconsigli.Glielo diamo lo stesso: peschi anche tra alleati non militanti e tra oppositori, avrà più sostegni e menorogne. E' la politica, bellezza...

MICHELE NANIA

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DOPO LA SENTENZA DEL TAR. L' ex sindaco aveva chiesto appoggio nel nuovo roundelettorale, malo sconfitto all' ultimo ballottaggio ha detto no: storie troppo diverse.

Rosolini, Incatasciato chiude le porte a Giuca

...La sentenza del Tar di Catania ha riaccesogli animi politici in città. Dopo le dichiarazioni acaldo dell' ex sindaco Giovanni Giuca, che nelcommentare la sentenza ha aperto al lacreazione di una "grande coalizione" lanciandomessaggi a Pippo Incatasciato e PinelloGennaro, il primo a rispondere è proprio PippoIncatasciato candidato che di fatto non potràpiù aspirare a ricoprire la fascia di sindaco inquanto "tagliato" fuori dalla sentenza del Tarche ha specificato che in caso di un suoingresso al ballottaggio con Corrado Calvo,sarebbe stato proclamato sindaco Calvo invir tù del pr incipio del la conservazione."Ringraziamo Giuca con cui in questi mesiabbiamo condiviso alcuni passaggi, come laquestione del centro commerciale ­ha dettoIncatasciato­, ma abbiamo radici distinte esiamo partiti da presupposti diversi. La fazionecapeggiata da Giuca risente di un percorsopo l i t i co ­ammin is t ra t i vo che abb iamoa v v e r s a t o f e rm ame n t e i n v i r t ù d e lcambiamento e oggi noi continuiamo su quelpercorso che intendiamo portare a termine".Incatasciato ha lasciato aperto l' ipotesi di unpossibi le r icorso al la sentenza del Tar."Questo tribunale ha deciso chele elezionisono state irregolari, quando queste irregolarità valgono per i candidati a sindaco e non peri candidati alconsiglio comunale. Abbiamo più volte affermato di voler tutelare gli interessi della collettività e vigilaresulla regolarità del processo elettorale per questo con il gruppo e i legali stiamo studiando la sentenza evalutando l' opportunità di un appello". Il sindaco Corrado Calvo ha invece parlato di "doppio disastro"causato da Giovanni Giuca. "Primo disastro ­ha detto Calvo­, per i 20 anni di mala gestione che haportato a debiti su debiti, mentre il secondo disastro è causato dal suo ricorso che potrebbe portare adun commissariamento di circa un anno del Comune in un periodo in cui la gente vuole risposteimmediate. Per questo sto valutando con i miei legali di chiedere la sospensiva al Cga e poi proporrericorso. Nel caso in cui, invece, ci saranno i presupposti per poter votare già a giungo del2014, non honessun timore a rimettermi al giudizio del popolo e accettare la sentenza". Infuriato, invece, l' exdeputato regionale Giuseppe Gennuso che ha parlato di "due pesi e due misure. Se l' invio delCommissario da parte dell' Assessorato regionale alle Autonomie locali vale per Rosolini, è inspiegabileil motivo, perché non può valere anche peri parlamentari all' Ars. Vorrei ricordare al presidente Crocettache la legge è uguale per tutti e non si può applicare soltanto a senso unico. Appena la Regione

15 aprile 2014Pagina 22 Giornale di Sicilia (ed.

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siciliana rimuoverà il sindaco di Rosolini incarica, nominando un commissario straordinario, denunceròalla Procura della Repubblica di Palermo chi firmerà il decreto". (*fERPE*)

Ferdinando Perricone

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Inattesa del pronunciamento sulle Regionali.

Amministrative, elezioni da ripetere in 2 sezioni aRosolini

L' ex on. Gennuso fur ioso preannunciadenunce per la disparità di trattamento Mentresi attende che venga applicata la sentenza delCga sulle ultime elezioni regionali, il Tar diCatania ordina il ripetersi delle amministrativein due sezioni al comune di Rosol ini . I lTribunale amministrativo etneo, accogliendo ilricorso presentato dall' avv. Giovanni Giuca,candidato al la pol t rona di s indaco al leamministrative del 9 e 10 giugno, ed esclusodal ballottaggio per un solo voto, prima hadisposto la verifica delle schede in Prefettura,da cui sono emerse delle irregolarità. Eadesso ha dichiarato l ' i l legitt imità delleoperazioni elettorali nelle sezioni 2 e 16 e neha disposto l' annulla mento, disponendo l'annullamento dei verbali di ammissione alballottaggio per l ' elezione a sindaco, diproclamazione a sindaco del candidato Calvo,e di proclamazione dei consiglieri comunali. Equindi si attende la nomina di un commissarioad acta da parte della Regione. Sono 1600 glielettori chiamati nuovamente alle urne. Se alballottaggio, come già successo, dovesseroarrivare l' attuale sindaco Calvo e Incatasciato,il Tar ha disposto che la sfida a due non dovràripetersi e Calvo potrà riprendersi la poltronadi pri L' Ars ha chiesto chiarimenti al Cga per ilritorno al voto in nove sezioni per le regionali mo cittadino. Nel caso in cui dovessero andare alballottaggio Calvo e Giuca, allora il ballottaggio dovrà svolgersi coinvolgendo tutta la città. Ma sia ilsindaco Calvo che Incastasciato stanno predisponendo già i ricorsi.Preannuncia denunce invece il rosolinese Giuseppe Gennuso, ex parlamentare regionale, che ancoraattende che l' esito della sua mancata elezione all' Ars sia definito: «Appena la Regione sicilianarimuoverà il sindaco di Rosolini in carica, nominando un commissario straordinario, denuncerò allaProcura della Repubblica di Palermo chi firmerà il decreto». Gennuso attende che sia applicata unasentenza del Cga che dispone il ripetersi delle elezioni regionali, limitatamente a sei sezioni di Pachinoe tre di Rosolini. «Sono indignato perché davanti alla stessa legge elettorale c' è un com missariopronto ad insediarsi, mentre non viene applicata la sentenza inappellabile del Cga di Palermo e ideputati della circoscrizione di Siracusa, continuano a restare "abusivamente" al loro posto». In attesache venga applicata la sentenza depositata il 5 febbraio scorso, l' avv.

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Girolamo Rubino ha presentato un ricorso con la richiesta di nomina di un commissario ad acta in viasostitutiva in caso di ulteriore inadempienza. Ma un ricorso, il 28 febbraio scorso, lo ha presentatoanche l' avvocatura distrettuale dello Stato nell' interesse dell' Ars per chiedere chiarimenti. L'avvocatura si chiede come è possibile applicare una sentenza che potrebbe stravolgere l' attualecomposizione dell' assemblea regionale siciliana.È probabile che il presidente del Cga disponga la trattazione insieme dei due ricorsi.3.

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O Valledolmo.

Lavori e appalti, domani seduta in aula

...Seduta del consiglio comunale domani alle19 a Valledolmo per varare la modifica all'articolo 26 del regolamento su lavori, fornituree serviz i in economia e discutere sul laproposta che impegni il governo regionale e l'Ars ad approvare una legge che ridia lapossibi l i tà al le imprese art igiane e al lecooperative di partecipare agli appalti pubbliciper importi fino a150 mila euro, con la solaiscrizione da almeno due anni all' albo impreseartigiane della Camere di Commercio. (*AZ*)

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Aumenta il divario con il Nord secondo il Diste ­ Fondazione Curella.

Sud sempre più lontanoGrazie ad export segnali di ripresa che nel Mezzogiorno però non si vedono ancora Ilpeggioramento del mercato del lavoro si trascina dietro il calo dei consumi.

è una fotografia di una Italia spaccata in dueque l la che emerge da l Rappor to su l l 'Economia del Mezzogiorno nel secondosemestre 2013, presentato nell' Aula Magna«Li Donni» della Scuola Politecnica dell'Università di Palermo. Un «Instant Focus»real izzato dal la Diste Consult ing per laFondaz ione Cure l la che c r is ta l l i zza l 'immagine di una Italia divaricata in due:Centronord che, nonostante dubbi e difficoltà,s i avv ia verso una r ip resa graz ie a l leesportazioni, Sud e Isole che non vedonoancora l' uscita dal tunnel di una crisi chesembra non f in i re p iù. L ' invers ione d itendenza, che pure reg is t rano d ivers iosservatori nazionali, riguarda soltanto unaparte del Paese e al momento resta nellestatistiche e non è affatto percepita né dallefamiglie né dalle imprese. Il mercato del lavoroha mantenuto una tendenza in dec isodeter ioramento. Secondo i dat i mensi l iprovvisori, al netto dei fattori stagionali, nelgennaio 2014 il numero degli occupati (22milioni 259 mila) è rimasto stabile sui bassilivelli precedenti, ma in calo dell' 1,5% su 12mesi prima (­330 mila unità). I l tasso dioccupazione, pari al 55,3%, è diminuito di 0,1punti percentuali in termini congiunturali e di0,7 punti su base annua. Il numero dei disoccupati, 3,293 milioni è aumentato dell' 1,9% su dicembre edell' 8,6% al confronto di un anno prima (+260 mila). Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,9%. Ladinamica del tasso di disoccupazione giovanile, riferito alla classe d' età 15­24 anni, è rimasta sostenutae l' indice ha toccato il 42,4%.Dall' indagine emerge una dinamica recessiva, sia dal lato della domanda sia da quello dell' offerta. L'andamento dei consumi ha rispecchiato il forte peggioramento del mercato del lavoro, non mitigatodalla bassa progressione dei prezzi e dall' eliminazione dell' imposta municipale unica sulla prima casa.Sul fronte della produzione è proseguita la corsa dei «default» che colpisce le imprese: 62 mila neiprimi nove mesi dell' anno, il 7,3% in più del 2012 e il record assoluto degli ultimi anni. Le chiusure sonoin aumento in tutti i macro­settori, numeri drammatici che non risparmiano nessuna area territoriale. Nelquarto trimestre 2013 i fallimenti hanno toccato nuovi record, arrivando alla cifra più alta registrata in untrimestre dal 2009. Nel 2013 circa 14.300 casi, +14% sul 2012 e +54% rispetto al 2009. In cinque anni si

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conteggiano in tutto 59.600 imprese costrette a portare i libri in tribunale, con un trend in costanteaumento. Lo scorso anno il numero dei casi ha raggiunto quota 3.700 circa nel Sud e Isole. Il perduraredella crisi ha fiaccato la capacità di tenuta del sistema imprenditoriale, che da un quinquennio subisceuna decimazione delle proprie imprese. La più bassa inflazione del prezzo dell' energia, l' eliminazionedell' Imu non hanno influito più di tanto sui redditi reali delle famiglie, affossati dalla caduta dell'occupazione e conseguente crescita della disoccupazione. Un' ampia parte della popolazione haproseguito a sentirsi debole e impoverita. Sono milioni i cittadini indigenti sparsi sul territoriomeridionale. In Italia abbiamo 4 milioni 800 mila persone in condizioni di povertà assoluta (8% dellapopolazione) di cui oltre la metà residente nel Sud e Isole (circa 2 milioni 350 mila, l' 11,3%) e 2 milioni450 mila nel Centronord (6,2%). Per fortuna non si tratta di affamati veri e propri, ma di cittadini con unaspesa mensile a stento sufficiente a sbarcare il lunario. Non meraviglia che nel Mezzogiorno quasi lametà dei residenti (48,0%) sia a rischio di povertà ed esclusione sociale. Per il 2014 si prevede unaripresa lenta dell' economia italiana ma senza creazione di nuovi posti di lavoro. L' esercizio diprevisione predisposto dal Diste indica, tuttavia, che la svolta sarà circoscritta al sistema economicocentro settentrionale, più aperto e integrato a livello internazionale, mentre per il Sud e Isole il vistosoritardo dell' offerta produttiva concederà soltanto un' attenuazione della recessione. A distanza di setteanni dall' inizio della crisi, i consumi delle famiglie residenti sul territorio meridionale e insularecaleranno di un ulteriore 1,5%. Per il tasso di disoccupazione si prospettano nuovi peggioramenti, conlivelli stimati in prossimità del 22,3% nel Mezzogiorno. (riproduzione riservata)

ANTONIO GIORDANO

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Studio Cgil e Cna sulle potenzialità del Distretto.

I numeri del Sud­Est traino per tutta l' Isola

Dopo necessari i passi burocratici per lacreazione del Distretto Sud­Est Sicilia si entranel dettaglio delle previsioni di sviluppo. Inmerito uno studio è stato elaborato dalle Cgil eCna etnee tramite l' Ires e l' Osservatorioeconomico.Nei territori del Distretto l' industria produce il41% e l' agricoltura il 45% del valore aggiuntodell' intera regione (dati Unioncamere). Ilvalore aggiunto presuntivo 2013 si aggiraintorno ai 15 mila euro procapite, rispetto ai 14mila della media regionale.Nella macroarea sono poi attive ben 141 milaimprese, ossia il 38% di quelle iscritte neiregistri delle Camere di commercio siciliane(dati Infocamere/Movimprese). Quanto all'export delle tre province (Catania, Ragusa eSiracusa), questo risulta essere l' 80,19% dell'intero export dell' economia siciliana.I dati analizzati da Cgil e Cna testimoniano l'indubbia grande potenzialità del Distretto, unamacroarea che ha la necessaria massa criticaper attrarre fondi, non solo comunitari. Non èun mistero, infatti, che l' Unione europea ormaiprediliga l' interlocuzione con soggetti didimensioni ragguardevoli, «macrocontee dellaproduzione» come da modello germanico.Certo, sicuramente sono allarmanti i numerirelativi la corrente situazione sociale ed economica del Distretto. Il territorio interessato abbraccia un'area di 7.275 kmq, consistente in una superficie agraria di 3.450 kmq e in una superficie urbana di 366kmq (solo l' area catanese ha una superficie urbana di 302 kmq).Su questo vive una popolazione di 1.786.802 abitanti, 245 per kmq. Come dire che sul 28% dellasuperficie della Sicilia risiede il 35% della popolazione dell' Isola. Al momento, il tasso di crescita mediadelle imprese prevista nell' area territoriale è di appena lo 0,29% (con all' interno un tasso negativo di ­0,80% nel Ragusano), comunque in crescita rispetto al tasso di incremento delle imprese della Sicilia,che è di ­0,77%. Il tasso di crescita delle imprese artigiane, invece, è in negativo per tutte le provincedell' Isola.Nel settore industriale in senso stretto (escluso il comparto costruzioni) sono adibiti oltre 44 mila ecinquecento dipendenti, il 45% degli occupati nel settore industriale regionale. Nel Distretto, è presente,inoltre, un sistema viario costituito da 18.205 kmq di strade tra interne e esterne, 2.726 scuole di ogniordine e grado e ben 576 sportelli bancari, un terzo della consistenza dell' intera regione.(riproduzione riservata)

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CARLO LO RE

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I NUMERI DELLA CRISI. Sale al 39,6% la mancata occupazione fra i 15 e i 34 anni. Nel 2013,rispetto all' anno precedente, sono raddoppiatele ore di cassa integrazione.

Crolla il numero delle imprese, timidi segnali positividal turismo

. . . N o n s o l o e n o n s em p l i c e m e n t edisoccupazione. Oltre il 60 per cento dei nonoccupati è laureato. Una famiglia palermitanasu quat t ro è a r ischio pover tà, mentrediminuiscono tenore di vitae consumi. Asoffrire la crisi economica sono soprattutto ilse t t o re man i f a t t u r i e ro , l ' ed i l i z i a e i lcommercio. Timidi segnali di ripresa invecedal settore turistico. È un quadro tutt' altro chepositivo quello descritto dai dati forniti dall'Osservatorio economico della provincia diPa le rmo , r ea l i z za to da l l a Camera d iCommercio in collaborazione con l' IstitutoTagl iacarne di Roma, e presentato ier imattina. A preoccupare sono soprattutto inumeri sulla disoccupazione, in particolarequella giovanile. Si contano circa 46 mila postidi lavoro persi, tra il 2009 e il 2013, con uncalo del 6,8 per cento nell' ultimo anno. Inoltre,il 63,6 per cento dei non occupati possiedeuna laurea. Maglia nera perla città in merito allavoro giovanile: Palermo è infatti la terzaprovincia italiana per mancata occupazionedei giovani fra i 15 e i 34 anni d' età (36,9 perc e n t o ) . C o s ì i g i o v a n i p a l e rm i t a n irinuncerebbero anche a cercare lavoro.Secondo lo studio, infatti, se i disoccupati ditutta la provincia nell' ultimo anno sono cresciuti solo dell' 1 per cento, questo è dovuto all' aumento delbacino di «inattivi», cioè coloro che hanno smesso di cercare una nuova occupazione. Altro campanellod' allarme: nel 2013, rispetto all' anno precedente, raddoppiano le ore di cassa integrazione guadagni,che si traducono in potenziali nuovi disoccupati. Nonostante non ci siano possibilità di lavoro, tuttavia igiovani palermitani dimostrano di essere molto «flessibili»: accettano più facilmente forme contrattualimeno favorevoli e di mobilità territoriale. In questo Palermo si classifica fra le prime 33 province italiane;ma non solo: la città figura fra le prime 20 in Italia per disponibilità dei giovani ad avviare imprese eforme di lavoro autonomo. «Tale propensione ­ ha spiegato Roberto Helg, presidente della Camera diCommercio di Palermo ­ va favorita attraverso strumenti finanziari ad hoc, con percorsi di assistenza aineo ­imprenditori e percorsi di semplificazione amministrativa». La crisi ha inoltre colpito le famiglie e diconseguenza, anche i consumi. Dal rapporto, infatti, risulta che a Palermo una famiglia su 4 è incondizione di povertà relativa: il 25,8 per cento dei nuclei familiari (il doppio della medianazionale). A

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confermare il quadro il loro livello di indebitamento: Palermo è la seconda provincia italiana, con 39punti percentuali in più rispetto al resto del Paese. A calare, così, sono anche i consumi e il tenore divita: 13 mila euro la spesa annuale pro capite delle famiglie. «Il modello di consumo della città non èquello di un' area metropolitana ­ avverte Helg ­, ma di un territorio assimilabile alle province minori».Ad aumentare sono solo le spese (+16,7%) per i trasporti pubblici e non urbani e perla manutenzionedella casa, «che evidenziano ­sottolinea il presidente della Camera di Commercio ­ dei cambiamentinello stile di vita legati alla crisi. Si usano, per esempio, i mezzi pubblici piuttosto che quelli privati.Preoccupante è, inoltre, la riduzione delle spese per i servizi di istruzione». Nel quadro di un ciclorecessivo, dal 2008 al 2012 la perdita di ricchezza netta a Palermo si è attestata intorno ai 13 puntipercentuali. Tra gli effetti della crisi anche una marcata riduzione delle imprese agricole (­4,2%),manifatturiere (­2,5%) delle costruzioni( ­136 imprese), «queste ultime ­ indica l' Osservatorio ­ indifficoltà per la crisi del mercato immobiliare e i tagli nella spesa pubblica per infrastrutture». Tuttavia, cisono anche dei timidi segnali di ripresa: «Sembra che i periodi peggiori siano alle spalle ­ sostiene Helg­. Hanno risposto meglio alla crisi le imprese con oltre 21 dipendenti, le società per azioni e quelle cheoperano in rete e in filiere. Nel 2013 anche il turismo segnala un inizio di miglioramento». Tallone d'Achille dell' economia palermitana è l' interazione con pezzi della criminalità organizzata, a cui l'Osservatorio quest' anno ha dedicato un focus. I settori maggiormente interessati dalle interferenzemafiose sono quelli delle costruzioni (77,8%), dei lavori pubblici (65,2%) e del commercio (22,4%).(.ASM.)

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bankitalia: sfondata quota 2100 miliardi, entrate in rialzo.

Vola il debito, giù l' inflazione Parte bene il nuovoBtp Italia

Inesorabile, anche a febbraio il debito pubblicoha proseguito la sua corsa, raggiungendo unnuovo massimo storico a quota 2107,2 miliardidi euro. L' incremento, spiega la Banca d'Italia, riflette per 10,7 miliardi il fabbisognodelle amministrazioni pubbliche e per 6,8miliardi l' aumento delle disponibilità liquidedel Tesoro (pari a fine febbraio a 64,8 miliardi,49,6 a febbraio del 2013); l' emissione di titolisopra la pari ha operato in senso opposto per0,1 miliardi. Con riferimento alla ripartizioneper sottosettori il debito delle amministrazionicentrali è aumentato di 19,0 miliardi, quellodelle amministrazioni locali è diminuito di 1,5miliardi e quello degli enti di previdenza èrimasto sostanzialmente invariato.Mentre il debito decolla, l' inflazione continua afrenare: l ' indice nazionale dei prezzi alconsumo, spiega l' Istat, è aumentato a marzo(al lordo dei tabacchi) dello 0,1% rispetto almese precedente e dello 0,4% nei confrontidell' anno scorso.Il rallentamento dell' inflazione, ai minimi dal2009, secondo l ' is t i tuto di stat is t ica èimputabile alla flessione su base annua deiprezzi dei beni energetici non regolamentati edegli alimentari non lavorati.I l l i eve r i a l zo mens i l e è da asc r i ve reprincipalmente agli aumenti ­ su cui incidono anche fattori stagionali ­ dei prezzi dei servizi relativi aitrasporti (+0,6%) e di quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,2%).Da segnalare che, per la prima volta, a Roma il tasso annuo d' inflazione è risultato pari a zero:insomma, prezzi fermi. Ancora in deflazione Venezia, tra le città che mostrano le crescite annue più alteci sono Bolzano (+1,1%), Cagliari (+0,8%), Palermo e Genova (per entrambe +0,6%).Le buone notizie, per i conti del Paese, arrivano dai titoli di Stato: la domanda per il nuovo Btp Italia,indicizzato all' inflazione, si è attestata nel primo giorno del collocamento a 6,72 miliardi di euro con110.092 contratti. Un boom di richieste, che insieme ai dati in arrivo dagli Stati Uniti, hanno dato fiato aPiazza Affari, maglia rosa in Europa. Per il Btp Italia, ha spiegato responsabile della Direzione debitopubblico del ministero dell' Economia e delle Finanze, Anna Maria Cannata, il Tesoro non ha un target.Il prossimo titolo ad essere collocato sarà un bond nominale a 15 anni. Per quanto riguarda gli StatiUniti, dai dati emerge che la ripresa dei consumi sta proseguendo con forza. L' aumento delle vendite al

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dettaglio a marzo (+1,1%) è stato il maggiore degli ultimi 12 mesi.[g. bot.]

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In breve

BENEFICENZA Intesa tra Tirrenia e Qui Foundation

Qui Foundation e Tirrenia Compagnia Italiana diNavigazione hanno firmato un accordo per il quale tutti ipasti perfettamente conservati e invenduti a bordo dellenavi della compagnia saranno donati alle famiglie e allepersone più bisognose. Grazie all' intesa, Tirrenia,avvalendosi della collaborazione delle società LuiseCatering di Napoli e Gv Ship di Palermo, renderàdisponibile ogni giorno e in tutti i porti il cibo invenduto eperfettamente conservato nei ristoranti delle navi dellacompagnia affidandolo alla Qui Foundation che,direttamente o mediante gli altri partner aderenti alprogetto "Pasto Buono", provvederà al ritiro e alladistribuzione del cibo.L' iniziativa è in partnership con la Croce Rossa italiana.

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MERCATI IN ITALIAEdizione domenicale su www.ilsole24ore.com/indicienumeri.

Arance «travolte» dall' offerta spagnola

Massimo Agostini Fine di campagna dadimenticare per le arance siciliane, travolte daingenti quantitativi di prodotto in arrivo dallaSpagna a prezzi improntati al ribasso. Leultime rilevazioni di mercato, elaborate ieri daInfomercati­Borsa merci telematica italiana,indicano infatti sulle principali piazze italiane,per la varietà tardiva Tarocco, quotazionicomprese tra 0,60 e 1,10 euro il chilo, a frontedi un prezzo quasi standard di 0,60 euro per levarietà spagnole del gruppo Navel. Inizio disettimana sostanzialmente stabile, invece, perle principali specie ortofrutticole nazionali dis tag ione . A f ron te d i scamb i l im i ta t i ,nonostante la prossimità delle feste pasquali,fragole e asparagi hanno mantenuto infatti lequotazioni toniche di sette giorni fa. Intanto,sono segnalati i primi afflussi di meloni dallaSicilia, di buona qualità, a prezzi pari a 2,70­2,80 euro il chilo. Trend di crescita, nell' ordinedel 20%, anche per i prezzi di cavolfiori efinocchi che anticipano la stagione di circa unmese. Anche se questo preoccupa un po' glioperatori, visto il possibile vuoto d' offerta chepotrebbe seguire in attesa del prodottocoltivato al Nord.

MASSIMO AGOSTINI

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Ansaldo Breda ancora in bilicoIndustria. In vendita l' unica azienda ferroviaria italiana, multinazionali alla finestra. Tesaassemblea operaia, chiesto un polo nazionale dei trasporti.

Dopo la recentissima esternalizzazione dialcuni reparti, gli operai dell' unica aziendaferroviaria del paese non si fidano più. Anche ifischi che hanno salutato il forfait di EnricoRossi all' assemblea "Ansaldo Breda, unpatrimonio per l' Italia", ne sono una riprova.Da Roma il presidente toscano, impegnato alSenato, assicura che giovedì vedrà la Rsuaziendale. Ma lo sfogo delle tute blu va capito,e inquadrato in una situazione kafkiana che livede in vendita al miglior offerente.Per giunta con l' accusa di essere un' aziendache non funziona, e una palla al piede per iconti di un padrone pubblico ­ Finmeccanica ­che ha deciso di disfarsene.Certo, ora l' ad Alessandro Pansa è statosostituito dal "ferroviere" Mauro Moretti. Ma giàa fine marzo i ministeri del Tesoro e delloSviluppo economico hanno dato il via liberaalla cessione di Ansaldo Breda, e in parallelodel gioiellino Ansaldo Sts. Alla finestra ci sonoda tempo multinazionali come Bombardier,Thales e Hitachi. E se il governo Letta avevapreso tempo, quello di Matteo Renzi va, comenoto, di fretta.A Pistoia (ma anche a Napoli e a Palermo) sivorrebbe credere nel miracolo. Che qualcunoprendesse in parola Maurizio Landini, pronto aricordare dal palco del congresso di Rimini: "E' profondamente sbagliato che si scelga di vendere l'Ansaldo, che si privatizzino pezzi di Finmeccanica e Fincantieri". Da anni il segretario della Fiomchiama il governo a una politica industriale pubblica, guardando a un polo nazionale dei trasporti chepossa costruire treni, navi, aerei e anche autobus. Lavoro, occupazione, impegno politico a una mobilitàcollettiva ecosostenibile che ovunque è stimata in crescita.Intanto però si chiude Irisbus.E ci si fa beffe di Ansaldo Breda, parte integrante della storia industriale italiana.All' assemblea al Cral Breda non si va oltre la riduzione del danno. O almeno così sembra."Vorremmo presentarci al nuovo ad di Finmeccanica ­ dice Elena Lattuada, segretaria nazionale Cgil ­per dire che è necessaria l' unicità dell' azienda, con un rilancio produttivo e, nel momento in cui cifossero partner, questi abbiano caratteristiche industriali". A ruota il coordinatore della Rsu, MarcoFontana: "Dopo il deconsolidamento da parte di Finmeccanica, chiediamo un impegno al governo percreare un nuovo polo nazionale.

15 aprile 2014Pagina 1 Il Manifesto

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Page 93: Rassegna Stampa 15 04 2014

Apriamo anche a interessi di multinazionali, se hanno un piano industriale di prospettiva per il gruppo".La foto dello stato delle cose scattata dal pistoiese Daniele Quiriconi, segretario toscano della Cgil, fagiustizia di troppi, voluti equivoci: "Dal 2000 ad oggi si sono susseguiti cinque amministratori e settegoverni, ma per Ansaldo Breda non si 'cambia verso'. Un partner industriale è necessario. Ma ènecessario capire se esiste una visione del governo sul materiale rotabile, un' idea di partecipazionepubblica nel gruppo anche in futuro, rispetto al quale non sarà neutro l' interlocutore privato e il livello diconfronto con il sindacato e i lavoratori. In caso contrario l' innalzamento della mobilitazione èinevitabile".Alla fine, l' ordine del giorno dell' assemblea segnala: "Anche in Italia è improrogabile il rinnovamento eil potenziamento del trasporto pubblico locale, e la presenza di un forte soggetto nazionale integrato,come quello costituito in una logica di filiera da Ansaldo Breda ed Ansaldo Sts. Noi chiediamo algoverno che si impegni per la costituzione di questo soggetto, anche indipendente da Finmeccanica main ogni caso costituito con una logica di sviluppo produttivo e un forte aggancio alla realtà industrialeitaliana, e da questa posizione possa costituire su base paritaria alleanze con altri soggetti industriali.Saranno inaccettabili soluzioni dettate da considerazioni finanziarie di breve respiro".

Riccardo Chiari

15 aprile 2014Pagina 1 Il Manifesto

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Page 94: Rassegna Stampa 15 04 2014

ACCORDO AL MINISTERO.

Fiat, ossigeno e speranze sei mesi di cassaintegrazione e tre progetti di rilancio

POSSONO tirare un sospiro di sollievo glioperai della Fiat e dell' indotto a TerminiImerese. Almeno fino a dicembre lo spettro dellicenziamento è scongiurato. L' auspicio è chetra qualche mese le tute blu possano fare ameno di proteste e presidi per chiedere lavoroe salario: nero su bianco c' è la proroga dellacassa integrazione in deroga f ino al 30dicembre per i dipendenti di Fiat e MagnetiMarelli.L' accordo, sottoscritto al ministero delloSviluppo economico, impegna a raggiungereun' intesa analoga per gli operai dell' indotto,anche loro in cig fino al 30 giugno.Mentre a Roma sindacati e azienda cercavanoun' intesa, poi raggiunta in serata, davanti aicancelli della fabbrica chiusa dal novembre2011 gli operai sono tornati a riunirsi inpresidio. Questa volta con una protesta dalsapore amaro. Parafrasando la campagna dimarket ing messa a punto dal gruppo aMi ra f io r i , le tu te b lu da ann i in cassaintegrazione hanno "impacchettato" i cancellidella fabbrica, affiggendovi un cartello conscritto «Anche tu ci hai spezzato il cuore...».Il vertice romano è servito a fare il punto sulpiano di rilancio: due nuove aziende sarebberointeressate a produrre a Termini Imerese. C' è il progetto di una società della quale farebbero parte,secondo fonti sindacali, ex dirigenti della Fiat e finanziato da un investitore estero, per la produzione diauto ibride e quello che prevede la costruzione di celle per batterie elettriche. Entrambi potrebberoriassorbire, a regime, circa 650 operai. Resta confermato anche il progetto presentato da Mossi eGhidolfi, che potrebbe riassorbirne altri 200. In standby, invece, le proposte di Biogen e Landi.La Fiom parla di un' intesa «positiva sul versante delle tutele ottenute con la proroga della cassaintegrazione, ma insufficiente sul piano occupazionale » perché, su 1.200 operai, circa 400 resterebberofuori. Per la Uilm, invece, «occorre accelerare per avere contezza dei piani industriali». Un nuovoincontro è in programma a maggio.Al vaglio il piano di una società di ex dirigenti che vorrebbe realizzare auto ibride e batterie LEADERDELLE TUTE BLU Roberto Mastrosimone (Fiom)

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Palermo)Lavoro

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Due investitori per Termini ImereseAuto ibride e batterie innovative: pronti 400 mln per 600 occupati. Cig prorogata di 6mesi.

PALERMO. Due nuove aziende pronte adinsediarsi a Termini Imerese dando lavoro a600 operai, in aggiunta ai precedenti progettiche puntano ad occuparne altri 300. La notiziaè stata data ieri dal viceministro dello Sviluppoeconomico, Claudio De Vincenti, ai sindacatidei metalmeccanici, mentre davanti allostabilimento chiuso dalla fine del 2011 alcunecen t i na ia d i t u te b lu s imbo l i camen te"imballavano" i cancelli con la scritta ironica:«Anche tu ci hai spezzato il cuore». Nel corsodell' incontro romano è stato deciso che lamobilità al momento è scongiurata e che perconsentire la definizione delle trattative inc o r s o , a i 1 . 2 0 0 l a v o r a t o r i l a c a s s aintegrazione, che scadrà a giugno, saràprorogata in via straordinaria fino a dicembre.Venerdì scorso è stata presentata a Invitalia,adv i so r de l m in i s t e ro de l l o Sv i l uppoeconomico, una istanza di agevolazioni, aisensi della norma sui Contratti di sviluppo, percofinanziare un investimento di circa 350milioni di euro nello stabilimento di TerminiImerese che Fiat intende cedere al prezzo diun euro.L' iniziativa, che vede protagonisti manageritaliani con prolungata esperienza nel mondoautomobilistico (ex Fiat e di altre case automobilistiche europee) assieme a un fondo d' investimentistraniero che figura come socio finanziatore, prevede l' assemblaggio di auto elettriche ibride di nuovagenerazione che, a regime, potrebbe assorbire circa 500 dipendenti del distretto automotive termitano.Il management e il socio finanziatore hanno già costituito la società di scopo e adesso scatterà latrattativa con Invitalia sul rapporto tra capitale investito e agevolazioni ammissibili all' interno dei 450milioni di euro dell' Accordo di programma per la reindustrializzazione dell' area di Termini.A questo progetto in fase assai avanzata si è recentemente affiancata un' azienda italiana, che hasviluppato una tecnologia innovativa per la costruzione di "celle" per batterie "di potenza" di autoelettriche di nuova generazione, e che ha presentato a Invitalia un piano industriale (che nei prossimigiorni sarà perfezionato assieme all' advisor) per avviare un investimento di circa 40 milioni di euro all'interno dello stesso stabilimento (con attività complementare alla prima, dunque), che a regimedovrebbe assorbire circa 80­100 unità del bacino.De Vincenti e Invitalia hanno assicurato che le istruttorie saranno completate a breve. Prossimo verticecoi sindacati a fine maggio. Restano in stand ­by l' iniziativa di Landi Renzo (un milione di euro, 100

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occupati a regime) per convertire a metano i motori di autobus (attende di sapere dalla Regione se cipuò essere un mercato, ma non ha richiesto agevolazioni a Invitalia); e quelle di Mossi&Ghisolfi(biocarburanti, 200 occupati) e Biogen.

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LA VERTENZA. Scongiurato il licenziamento per mille lavoratori. Ieri protesta davanti a Palazzod' Orleans, «impacchettato» anche lo stabilimento di Termini Imerese.

Fiat, altri 6 mesi di cassa integrazione in derogaVertice al ministero dello Sviluppo economico:approvata la proroga degli ammortizzatorisociali fino al31 dicembre.

I sindacati: «Passo avanti per dare certezzeagli operai. Ma adesso servono risposte sulfuturo dello stabilimento». Due nuove proposteper la reindustrializzazione del sito....Sospiro di sollievo per gli oltre mille operaidella Fiate del suo indotto, a cui è stataconcessa la proroga per altri sei mesi dellacassa integrazione in deroga, fino al dicembredi quest' anno. È quanto è emerso dopo ilvert ice romano di ieri al ministero delloSviluppo Economico, tra i rappresentanti delgoverno, della Regione siciliana, della Fiatedei lavoratori, per discutere sulla vertenzadelle tute blu siciliane che da oggi avrebberopotuto ricevere le lettere di licenziamento, incaso di mancato rinnovo degli ammortizzatorisociali. Mentre a Romasi discuteva del futurodel sito siciliano gli operai della Fiat e dell'indotto hanno «impacchettato» a TerminiImerese i cancelli della fabbrica siciliana delLingotto e affisso un cartello con scritto«Anche tu c i hai spezzato i l cuore. . .»,parafrasando la campagna pubblicitaria delgruppo, real izzata nei giorni scorsi nelparcheggio dei dipendenti di Mirafiori. Inprotesta, davanti la sede storica del Comunedi Termini Imerese, anche i trenta interinalidelle aziende dell' indotto Fiat, a cui è scaduta la mobilità lo scorso dicembre e, al momento, non hannoottenuto alcuna tutela. A Palermo, davanti palazzo d' Orleans hanno manifestato gli operai dello SlaiCobas, che non del tutto soddisfatti chiedono un nuovo incontro con l' assessore regionale LindaVancheri.«È un primo passo ma il provvedimento per noi va migliorato sul fronte della certezza della continuitàdei pagamenti, cioè la garanzia peri lavoratori di percepire l' assegno sin dal mese di luglio, mentre perquanto riguarda la reindustrializzazione, sono state presentate due nuove ditte che hanno chiesto ilfinanziamento dei progetti da parte dell' esecutivo nazionale», ha commentato Giovanni ScavuzzoBattaglia, segretario provinciale Fim Cisl, che parla di aziende che operano una nel settore dellacostruzione di un' auto ibrida (benzina elettrica) con una ricaduta occupazionale di circa 550 addetti euna in quello della costruzione di batterie di ultima generazione, con una ricaduta occupazionale di circa100 addetti. Resta confermato anche il progetto di Mossi e Ghisolfi. «Per il futuro di Termini bisogna

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fare presto ­ conclude Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani ­ , è ora che si accelerino lescelte sulla reindustrializzazione e che si avvino le opere infrastrutturali previste dall' accordo diprogramma quadro». Per il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, «è positiva lacassa per tutti fino al 31 dicembre 2014, ma le due soluzioni industriali sono insufficienti e nonconosciamo i dettagli tecnici, pertanto è indispensabile una soluzione industriale che comprenda tutti ilavoratori della Fiat e dell' indotto compresi la Lear Corporation e la Clerprem, il tutto in tempi brevi».Non è mancato il commento del sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, che ha detto: «Unpasso in avanti. Al vertice romano è stato ribadito che gli ammortizzatori sociali servono a garantire iprocessi di reindustrializzazione annunciati nel corso dell' incontro dal vice ­ministro De Vincenti. Cisono due iniziative relative a produzioni in ambito automotive, componentistica qualificata. Si prevedeche possono essere avviare le attività lavorative entro dicembre 2014. Da subito lavoreremo alla stesuranel nuovo accordo di programma che potrà essere sottoscritto in tempi brevi». (*laci*)

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Castelvetrano. Gruppo «6 GDO» Concessala cassaintegrazione

...Al via la cassa integrazione per i lavoratoridel Gruppo 6 GDO. Il ministero del Lavoro hapredisposto il provvedimento di approvazionedel la Cigs dopo una lunga at tesa per ilavoratori dell' azienda ormai confiscata all'imprenditore Giuseppe Grigoli e gestita dall'Agenzia dei nazionale dei beni confiscati allamafia. (*FISI*)

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BAGHERIA. Protesta simbolica dei dipendenti dell' azienda sequestrata a Michele Aiello.Incontro in Prefettura.

Ati Group, operai edili in treno senza biglietto

...Un centinaio di lavoratori edili dell' Ati Group,l' ex azienda appartenuta a Michele Aiello eadesso in amministrazione giudiziaria, ierimattina hanno occupato un vagone del trenoper Palermo senza pagare i l b ig l ie t to ,mettendo in atto una forma di disobbedienzacivile. Dalla stazione centrale in corteo hannopoi raggiunto la sede della Prefettura dove unadelegazione è stata ricevuta dal prefettoFrancesca Cannizzo. «I l prefet to c i haassicurato che prenderà in considerazione lenostre richieste ­ dice un lavoratore ­ma primavuole approfondire la si tuazione. Ci hapromesso che entro la settimana, o al più tardientro la prossima ci darà una risposta». Ilavoratori delle aziende confiscate alla mafiasono in stato di mobi l i tazione ormai dasettimane, lo scorso mese avevano occupatosimbolicamente il cantiere sulla statale 113che per l' ampliamento della clinica SantaTeresa, mentre due operai erano saliti su unagru per sollecitare il pagamento degli stipendi.L' amministratore di villa Santa Teresa, AndreaDara, aveva dato assicurazioni, ma da alloranon si è saputo più nulla. Domani anche ilavoratori dell' Immobiliare Strasburgo siriuniranno in assemblea. A undici anni didistanza dal sequestro i lavoratori delle aziende Ati Group, Emar ed Ediltecnica le speranze sonoconcentrate sul futuro dell' azienda sanitaria visto che non c' è un progetto per il ramo edile che occupacirca 120 tra operai edili, metalmeccanici e impiegati. La Fillea ha inviato una nuova lettera al prefettochiedendo un incontro. «Mentre c' è molta attenzione per la parte sanitaria come Villa Santa Teresa ­dice il segretario della Fillea Cgil di Palermo, Mario Ridulfo ­ lo stesso non può dirsi per la parte edile emetalmeccanica. Ripetutamente abbiamo dichiarato la nostra contrarietà a uno "spacchettamento" deibeni e delle aziende del gruppo e da tempo chiediamo un piano industriale per la gestione di tutta laconfisca». Attualmente lastragrande maggioranza dei lavoratori sono in cassa integrazionestraordinaria, mentre i pochi cantieri aperti come quello dell' ampliamento della clinica villa SantaTeresa, il mattatoio di Partinico e il Policlinico di Palermo tra poche settimane termineranno. Ci sono poianche due cantieri al momento fermi: quelli degli Ospedali di Bronte e di Biancavilla. Ma la cosa piùgrave, denuncia la Fillea, è che si va verso la conclusione dei cantieri senza nessuna prospettiva. «Adoggi non c' è alcun progetto di acquisizione di nuove commesseaggiunge Ridulfo ­ e in questasituazione tra pochi mesi nessun lavoratore avrà garantito il posto di lavoro, vanificando anni di battaglie

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per la legalità e lo sviluppo che hanno visto proprio questi lavoratori preziosi testimonial di.

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KATÀNE HANDLING, IERI IL REFERENDUM

«Sì» all' intesa, ma i lavoratori guadagneranno meno

Con 216 voti a favore contro i 47 no, sui 267votanti e 318 aventi diritto, hanno detto "sì" all'accordo siglato giovedì scorso da Filt Cgil, FitCisl, Uiltrasporti e Ugl e la Katàne Handling, i318 lavoratori dell' azienda che gestisce iservizi aeroportuali di Catania.Il voto a favore del testo, che sancisce lasalvaguardia dei posti di lavoro, e il rientro dei21 addetti licenziati, è giunto al termine delreferendum che si è tenuto ieri.«I lavoratori hanno riconosciuto la validità dell'impegno a favore della salvaguardia dei postidi lavoro svolto dalle organizzazioni sindacalie dall' azienda al tavolo delle trattative, haprevalso il senso di responsabilità di tutti ­commentano in una nota Amedeo Benigno,segretario generale Fit Cisl Sicilia, MauroTor r is i , segre tar io F i t C is l Catan ia , eFrancesco Capizzi, della Rsa Katàne ­. Siamomolti soddisfatti, adesso vogliamo parlare solodi ri lancio dell ' azienda, verificheremo emonitoreremo tut t i i processi evolut iv i ,sostenendoli».L' accordo prevede anche per tutta la suadurata, 24 mesi, la decurtazione del 5% dellaretribuzione dei lavoratori.«E' un sacrificio segno di un grande senso diresponsabilità da parte dei lavoratori, che così, rinunciando a una parte dello stipendio, consentono lasalvaguardia dell' azienda e di tutti i suoi posti di lavoro, assicurando un futuro e uno sviluppo che eranostati messi a rischio. Intanto, rientrano subito in servizio i 21 lavoratori licenziati, siamo soddisfatti diquesto risultato ottenuto al tavolo della trattativa. L' accordo guarda al futuro e per giungere a maggiorilivelli di efficienza produttiva e competitiva si procederà ad approfondimenti sull' organizzazione dellavoro, sulla possibilità di proporre soluzioni contrattuali flessibili al bacino degli stagionali, nonché sull'ipotesi di turnazione oraria e di flessibilità».«Adesso l' azienda non ha più alibi ­ sottolineano il segretario della Filt Cgil, Alessandro Grasso, e ilsegretario della Ugl trasporto aereo, Mario Marino, unitamente alle Rsa ­ Il parere positivo dei lavoratoridenota un alto senso di responsabilità e una piena comprensione delle problematiche aziendali».«Il sì dei lavoratori di Katàne Handling all' intesa raggiunta dalle organizzazioni sindacali con l' aziendarappresenta il miglior modo per chiudere una difficile vertenza nel segno di un confronto responsabile».Lo affermano in una nota il segretario provinciale Uil Trasporti, Armando Alibrandi, il segretarioconfederale Uil, Salvo Bonaventura, il responsabile Trasporto aereo, Antonio Oranges, e ilrappresentante sindacale aziendale, Santo Di Benedetto.

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Manifestazione dello Slai­Cobas

...Manifestazione di protesta ieri davantiPalazzo d' Orleans. Nel pomeriggio precarieprecarie delle cooperative sociali, lavoratori elavoratrici, ex pulizieri del Policlinico, dellascuola si sono ritrovati davanti la sede dellapresidenza della Regione per un sit­in diprotesta, alla base le diverse vertenze ancorada risolvere sul fronte dell' occupazione. Ilavoratori presenti a piazza Indipendenzahanno voluto ricordare «ai dirigenti regionali, acominciare dal presidente Crocetta, che èbene che mantengano gli impegni presi e chesiamo in attesa di un incontro che dia una viad' uscita alle varie vertenze che coinvolgonoquesti lavoratori». La manifestazione è stataorganizzata dallo Slai Cobas. (Foto d' archivio)

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Scialacquato l'11,8% della spesa sanitaria

La sanità butta 14 miliardi l'anno in visite (inutili) aprova di causaDodicimila denunce ogni dodici mesi ai danni dei medici. Che, per prevenire problemi,prescrivono prestazioni anche non necessarie. Con enorme spreco di soldi pubblici

Il premier Matteo Renzi ripete: «Italiani, segnalateci glisprechi». Nel Paese delle tasche bucate anche pochieuro gridano vendetta. Ma 13­14 miliardi di denaropubblico sono qualcosa di più. È la somma che ognianno l' Italia spreca per visite, esami, ricoveri e farmaciinutili. Ce lo dice l' Age.na.s, l' agenzia nazionale per iservizi sanitari e il Centro Studi sulla giustizia penale«Federico Stella», che con due analisi mettono in lucecome buttiamo l' 11,8 per cento delle spese sanitarie delnostro Paese.I 13­14 miliardi sono il costo della «medicina difensiva»,la prat ica che spinge i medici ad un eccesso diprescrizioni per evitare eventuali contenziosi con ipazienti.IL BUSINESS DEL DANNO Negli anni i l mondoassicurativo ha trovato nei conflitti medico­legali unsettore economicamente fruttuoso, tirando in balloospedali e medici creando un «business del danno». Lareazione dei medici è stata di tutelarsi eccedendo inanalisi, per scaricare su altri, eventuali contenziosi chedovessero scatenarsi per complicanze non dovute allaloro azione. Un disastro per tutti.La faci l i tà con la quale i pazient i , indot t i dal leassicurazioni e da istituti specializzati, fanno causa ai medici sta trasformando la sanità italiana. I premipagati da strutture sanitarie e medici alle compagnie assicurative in un anno ammontano a 520 milionidi euro, con un tasso di crescita, tra il 2001­2011, pari al 7,3 per cento.Un costo incredibile per il sistema sanitario e con un rischio anche per i pazienti.Come evidenziato dalla Società Italiana di Radiologia a fine 2013: «Una prestazione radiografica su treè inutile e aumenta del 400% il rischio di essere operato senza motivo (la radiografia è uno strumentoimpreciso, ndr)». Anche il legale Ernesto Macrì della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia hachiesto interventi sui nodi critici in un convegno organizzato a Bologna dall' ortopedica MirkaCocconcelli, alla fine di marzo: «Se a tutto questo si aggiunge l' eccessiva dilatazione dei tempi legali sicomprende perché appare più che mai necessaria una riforma organica».SPESE LEGALI In Italia, ogni anno, ci sarebbero circa 12 mila denunce di pazienti (il dato è stabile da 3anni) con una media di risarcimenti da 50 mila euro cadauno. Il 98.1% dei dottori coinvolti vedono ladenuncia ricevuta risolversi in una archiviazione con nulla di fatto.Ma intanto la struttura ospedaliera ha preferito transare con i pazienti in via extragiudiziale e a cifreminori, perché sostenere delle spese legali costa e si evita anche di mettere in piazza il buon nome dell'

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istituto. Con il risultato che le casse pubbliche languono e le assicurazioni incassano.Alcune regioni come Emilia­Romagna, Toscana e Veneto sono corse ai ripari spostando il problema:rimborsano direttamente i pazienti, rinunciando alle proposte contrattuali delle assicurazioni, rifacendosipoi sui medici. Una via che ha aperto un ulteriore cono d' ombra. I pazienti vengono risarciti transandopreventivamente e i medici, che neanche sapevano di essere stati coinvolti in casi legali, si ritrovano sulconto a distanza di anni, richieste risarcitorie. L' effetto è l' apertura di contenziosi furiosi tra ospedali emedici con il tentativo di questi ultimi di non operare mai in casi complicati e di rifugiarsi nella «medicinadifensiva» a scapito anche dei pazienti.Dentro questo mercato non poteva mancare la criminalità organizzata. La compagnia assicurativaromena City Insurance è finita sotto indagine per presunti rapporti con la criminalità. Le sono statibloccati 78 milioni di euro e le aree assicurate dal proprio istituto sono saltate. Copriva strutturepubbliche di Emilia­Romagna, Basilicata, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna e Sicilia.Anche il vicepresidente dei medici ospedalieri della Lombardia, Sergio Barbieri, chiede che il governofaccia qualcosa: «È assurdo che si parli continuamente di risparmi e poi c' è uno spreco dell' 11 percento delle risorse sanitarie su cui nessuno fa niente».Uno spreco che proprio invisibile non sembra.

ANTONIO AMOROSI

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PREVENZIONE. Nuovo successo per l' iniziativa itinerante: cittadini inattesa già prima che il«villaggio» fosse allestito in piazza Duomo. Prestazioni mediche e amministrative.

Petralia, la sanità in mezzo alla genteO Oltre mille prestazioni peritanti utenti che si sono presentati ieri nei camper, neigazebo e nelle tende di «Asp in piazza»

Il commissario Antonino Candela: «Andiamotra la gente offrendo servizi che consentonoconcretamente di fare prevenzione». Glistudenti dell' alberghiero di Castellana hannoofferto spuntini «mediterranei»....Non medici di frontiera ma medici in mezzoalla gente: ecco lo scopo di «Asp in Piazza»,manifestazione itinerante che ieri ha fattotappa a Petralia Sottana. Ancor prima chearrivassero in piazza Duomo i camper ­ambulatori, erano già tantissime le donne inattesa di sottoporsi alla mammografia, esametrai più richiesti fra quell i proposti dalla«carovana» dell' Azienda sanitaria.«La prevenzione viene fatta in piazza perchésiamo noi che andiamo incontro alla gente­ hasottolineato il commissario straordinario dell'Asp, Antonino Candela ­.Recarsi in ospedale oal poliambulatorio dell' Azienda sanitariad i v e n t a s p e s s o u n o s t a c o l o q u a s iinsormontabile per tantissimi cittadini. Adessosiamo noi che andiamo tra la gente a proporree d o f f r i r e e s a m i c h e c o n s e n t o n oconcretamente di fare prevenzione. E lapresenza dei cittadini è sempre più numerosa,come abbiamo avuto modo di constatareanche a Petralia Sottana dove piazza Duomo èdiventata un "villaggio della salute" pieno di gente che ha manifestato grande interesse per gli screeningproposti.In cinque camper, 10 gazebo e 4 tende, queste ultime fornite dalla Protezione civile, hanno lavorato 70operatori dell' Asp tra medici, infermieri, veterinari, personale tecnico e amministrativo. Sono statecomplessivamente 1.031 le prestazioni effettuate tra cui 88 mammografie, 59 ecografie alla tiroide, 63visite oculistiche, 65 cardiologiche e 58 pneumologiche, mentre sono stati 602 gli esami relativi alloscreening diabetologico e dei fattori di rischio cardiovascolari. Nell' ambito della prevenzione del tumoreal colon retto, sono stato distribuiti 45 «sof test» perla ricerca del sangue occulto nelle feci. «Per ognicittadino che si è sottoposto agli screening­ ha spiegato Candela ­ è stata redatta, così come viene fattoin ospedale, una cartella clinica. In caso di test positivo, l' utente è stato avviato a un percorsoprogrammato e pianificato di approfondimento diagnostico e terapeutico del tutto gratuito, nel rispettodei rigorosi indicatori di qualità previsti a livello nazionale e internazionale».

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Fornite inoltre informazioni sulle vaccinazioni per l' infanzia, l' adolescenza e gli adulti. Distribuiti purecentinaia di depliant con notizie sul calendario vaccinale, orari di ricevimento e recapiti telefonici delcentro di vaccinazione di Petralia anche contro il papilloma virus (Hpv) per prevenire il carcinoma dell'utero.Fatta anche attività di informazione sulla prevenzione nei luoghi dilavoro. A bordo del camper deiveterinarisono stati invece impiantati microchip su 48 cani.L' accoglienza è stata curata dagli studenti dell' alberghiero di Castellana, che hanno offerto prodottidella dieta alimentare mediterranea. «A nome dei sindaci e degli amministratori delle Madonie hoespresso apprezzamento per l' iniztaiva al commissario Candela ­ ha detto il sindaco Santo Inguaggiato­. È stata un' occasione straordinaria per promuovere la sanità pubblica, diffondere la cultura dellaprevenzione e avvicinarei servizi alla comunità. Un ringraziamento, oltre ai vertici dell' Asp e a tutto ilpersonale medico e sanitario, anche alle associazioni che hanno contribuito al successo dellamanifestazione. Al governo regionale e all' Asp chiedo di consolidare l' offerta sanitaria sia sul territoriosia in un ospedale di montagna come quello di Petralia Sottana». (*mlp*)

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«Quando la sanità funziona, grazie a una proficuacollaborazione»

Sono un' insegnante di Catania. Non scrivo perlamentare l' ennesimo caso di malasanità, ma persegnalare l' efficienza di due divisioni ospedaliere chehanno agito in sinergia, offrendomi un' ottima qualità diprestazioni a costo quasi zero. Mi riferisco innanzituttoall' Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania, nel cuireparto di Chirurgia plastica oncologica sono stataoperata, per l' asportazione di un linfoma NH nel latosinistro della fronte.La competenza e la grande esperienza professionaledel medico mi hanno colpito positivamente, ma inspecial modo la carica umana che lo contraddistingue.Si è comportato nei miei confronti come un padreaffettuoso al quale mi sono affidata con la massimafiducia, nonostante le mie paure, le mie intolleranze, ilmio non essere, insomma, una paziente "ideale".Ancora vado a trovarlo in reparto, anche senzaappuntamento, per un saluto, o per raccontargli il miopercorso.Infatti è stato proprio lui a indirizzarmi, al reparto diEmatologia dell' ospedale Ferrarotto di Catania, dovecon una sua lettera di presentazione, ho trovato un'accoglienza pari alla precedente, nella persona di una dottoressa scrupolosa e professionalmenteineccepibile, la quale, considerata la mia situazione, mi ha programmato una numerosa serie di esamiche è riuscita a compattare in poche date che sono state sempre rispettate. Inoltre, durante questisvariati e anche fastidiosi esami diagnostici, ho trovato un personale sempre disponibile e pronto alsorriso e alla parola di conforto.Dall' Ematologia del Ferrarotto sono di nuovo ritornata al Cannizzaro, dove da pochi giorni hocominciato la Radioterapia. In conclusione, la collaborazione sinergica delle due strutture sanitarie, unitaalla professionalità del personale, hanno dato risultati di rara efficienza che mi è sembrato giusto, anzidoveroso, segnalare.

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ADRASTEA. UN SERVIZIO ACCURATO IN OGNI PARTICOLARE PER OFFRIRE AGLIOSPITI E ALLE LORO FAMIGLIE UN SUPPORTO VALIDO AGEVOLANDO OGNICOMUNICAZIONE.

Malati del morbo di Alzheimer Gli specialistidell'assistenzaA Palermo una casa famiglia esclusiva che si avvale 24 ore su 24 di uno staff medico,infermieristico e psicologico.

L' ampia e crescente diffusione del Morbo diAlzheimer, la limitata e non risolutiva efficaciadel le terapie non disponibi l i , le enormidifficoltà di gestione a livello sociale, emotivo,organizzativo ed economico che ricadono ingran parte sui familiari dei malati la rendonouna delle patologie a più grave impattosociale. Le persone affette dal Morbo diA lzhe imer ne l corso de l tempo vannoperdendo le capacità di comunicare con glialtri, di autogestirsi e divengono sempre piùdipendenti da chi sta al loro fianco. A quelpunto per i familiari, sempre più stressati,diviene necessario chiedere aiuto a centriqualificati che possano gestire e curare ilproprio congiunto.A tale scopo le Dottoresse Flavia e ClaudiaSparacino creano Adrastea, una CasaFamigl ia esclusiva e special izzata nel l 'a ccog l i enza de l l e pe rsone ma la te d iAlzheimer, il cui obiettivo primario è quello divalorizzare le capacità fisico ­cognitive di ogniospite garantendone il rispetto della dignitàpersonale anche in caso di perdita dellaautonomia e dell' autosufficienza.La struttura sorge al centro di Palermo, a duepassi dal Teatro Politeama e si presentaelegantemente arredata e dotata di ogni comfort. La casa si avvale 24 ore al giorno, anche nei giornifestivi, di uno staff medico specialistico, infermieristico e psicologico con capacità ed esperienza neltrattamento di questa patologia. Il nostro staff plurispecialistico è in grado di gestirei pazienti dall'esordio della malattia di Alzheimer fino allo stadio terminale, soprattutto nel periodo della fase della nonautosufficienza, erogando un' assistenza accurata, diretta e personalizzata con la finalità di offrire agliospiti e alle loro famiglie un supporto affidabile e sicuro, che favorisca l' adattamento del paziente allecondizioni imposte dal la malattia agevolando la comunicazione e lo scambio emozionale tra l' anziano,gli operatori e i familiari stimolandone le capacità cognitive residue attraverso supporti psicologiciqualificati.

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Dal momento chela cura dell' immagine e della persona non perdono importanza col crescere dell' età el' avanzare della malattia, Adrastea offre ai propri residenti un accurato servizio di parruccheria,manicure, pedicure e cura dell' abbigliamento personale. Dato che spesso nella maggior parte dei casil' anziano affetto dal Morbo di Alzheimer presenta ulteriori patologie, la cucina di Adrastea, seguendo leindicazioni del dietologo della struttura, realizza menù con cibi biologici personalizzati e specifici comein caso di celiachia, diabete o ipertensione.Infine, per rendere più piacevole il soggiorno, presso la struttura vengono organizzati momenti dianimazione, festicciole ed attività conviviali per favorire la socializzazione e l' integrazione tra gli ospiti.In via sperimentale viene organizzato il Family Day, una giornata in compagnia dei familiari degli ospitiper far vivere agli anziani e alle loro famiglie dei momenti speciali. Tutto questo e tanto altro ancoranasce dall' esperienza acquisita dalle titolari attraverso anni di volontariato vicino agli anziani, masoprattutto facendo proprio l' insegnamento camilliano dimettere nella cura verso i sofferenti «Più cuorenelle mani».Seguendo le orme di San Camillo de Lellis, fondatore dell' Ordine religioso Ministri degli Infermi,protettore degli ammalati e Patrono degli Operatori Sanitari, definito il «Santo vicino ai sofferenti»,attraverso la ONLUS «Solidarietà San Camillo de Lellis» la Casa Famiglia Adrastea devolve parte dell'incasso annuale alle missioni camilliane che operano in campo sanitario nelle zone più disagiate delpianeta.Al fine di agevolare i parenti dei propri ospiti nel disbrigo delle pratiche relative alla gestione burocraticadei propri congiunti (prenotazioni visite mediche, rapporti con l' ASP, pratiche di invalidità ed altro)Adrastea mette a loro disposizione i servizi offerti dal Caf UNSIC gestito dal sig. Perdon Luca in viaPrincipe di Scordia 64 .Domani la prima edizione della «Giornata Camilliana del cuore». In occasione del IV Centenario dellamorte di San Camillo de Lellis, l' Ordine dei Ministri degli Infermi organizza la prima edizione della«Giornata camilliana del cuore», dedicata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Visitecardiologiche gratuite si svolgeranno in diverse città d' Italia. L' iniziativa mira a far conoscere SanCamillo de Lellis e il suo messaggio di carità nei confronti degli ammalati. San Camillo raccomandavadi accudire gli ammalati, soprattutto i più poveri, come una madre si prende cura dei propri figli. Inquesto periodo di crisi economica, in cui non tutti possono accostarsi con facilità ai controlli medici, l'offerta divisite cardiologiche gratuite può divenire un buon modo per la difesa della salute delle fascepiù deboli della società. Testimonial dell' evento è il giornalista pluripremiato Luciano Onder, conduttoredella rubrica del Tg2 «Medicina 33». A Palermo l' iniziativa, sotto la direzione del Dottore GiosuèSparacino, avrà luogo presso la Casa Famiglia Adrastea in via Isidoro La Lumia, 20 dalle ore 9 alle 12 edalle 16 alle 18 previa prenotazione al numero 0917910194.

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L' ex senatore resta in cella. E non tornaI giudici libanesi prendono tempo e rinviano ogni decisione sull'estradizione in Italia.Oggi l'udienza in Cassazione per confermare la condanna a 7 anni potrebbe slittare: ilegali sono assenti per malattia

ROMA Tempi lunghi per l' eventuale ritorno inItalia di Marcello Dell' Utri. E si potrebberoallungare anche i tempi del pronunciamentodella Cassazione. Dopo la richiesta di rinviodel processo che si dovrebbe tenere oggiappunto in Cassazione, presentata dall 'avvocato di Del l ' Utr i , Massimo Krogh,ricoverato in ospedale, anche il secondodifensore dell' ex senatore presenterà istanzadi spostamento dell' udienza. Il penalistaGiuseppe Di Peri, infatt i , depositerà unce r t i f i c a t o med i c o c he p r o va l a s uaimpossibilità di partecipare al processo chepotrebbe rendere definitiva la condanna perconcorso esterno in associazione mafiosa diDell' Utri. La notizia della prima richiesta dirinvio era stata confermata da Krogh. Inpresenza di una sola istanza di spostamento ilp rocesso s i sarebbe potu to ce lebrarecomunque in quanto la discussione potevaessere a f f ida ta a l secondo d i fensore .Eventualità ora più difficile visto l' impedimentodell' intero collegio difensivo.Mentre si deciderà la sua sorte processuale,Dell' Utri rimane in Libano, a Beirut, dove èstato arrestato sabato. Si pensava chedovesse presentarsi davanti ai giudici libanesi,ma in realtà la legge locale non lo prevede.Resterà quindi in carcere fino alla decisione sull' estradizione richiesta dall' Italia. Potrebbe restareanche un mese in carcere. Saltata l' udienza di convalida dell' arresto, che era stata inizialmenteannunciata per ieri a Beirut, si allungano così i tempi per la decisione. Il procuratore generale libaneseha deciso che l' ex senatore del Pdl sarà sentito solo dopo il deposito della richiesta di estradizione daparte dell' Italia, e che su quella, non sull' arresto, sarà presa una decisione. Su di lui i magistrati diPalermo hanno emesso l' 8 aprile scorso un' ordinanza di custodia cautelare, a cui si sonoaccompagnate a stretto giro le ricerche in ambito internazionale tramite Interpol. Ma per l' avvocato dell'ex senatore, Giuseppe Di Peri, pensare che quella di Dell' Utri sia stata una fuga «è un' offesa all'intelligenza ed è contrario alla logica più elementare», dal momento che Dell' Utri è entrato in Libanousando «il proprio passaporto, la propria carta di credito e il proprio cellulare e dove si è registrato inalbergo con il proprio nome».Il giorno della verità per Dell' Utri dovrebbe essere oggi in Cassazione. La Suprema Corte dovrà infatti

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valutare la posizione dell' ex senatore condannato a sette anni dalla Corte d' appello di Palermo perconcorso esterno in associazione mafiosa. Se la Cassazione lo riterrà definitivamente colpevole,confermando la sentenza di secondo grado, la richiesta di estradizione ­ il cui iter è già stato avviato dalgoverno italiano ­ diventerà esecutiva e dovrà passare la trafila diplomatico­burocratica cheaccompagna queste procedure. Ma la Cassazione potrebbe anche annullare con rinvio, disponendo unnuovo processo d' appello, il terzo.Che cosa prevede l' estradizione, prevista anche dalla Costituzione? L' estradizione attiva (dall' estero),come nel caso Dell' Utri, è regolata dagli articoli 720­722 del Codice di procedura penale. L'estradizione tra il Libano e l' Italia è regolata da un accordo bilaterale firmato il 10 luglio del 1970 eratificato dalla legge 87/1974 entrata in vigore il 17 maggio 1975. Le parti si impegnano a «consegnarsireciprocamente» gli individui che, «trovandosi nel territorio di uno dei due stati, sono perseguiti econdannati dalla autorità giudiziarie dell' altro stato». In particolare, ferma restando la protezione checiascuno dei due stati garantisce ai propri cittadini, la Convenzione prevede che siano sottoposti aestradizione «gli individui che sono perseguiti per crimini o delitti puniti dalle leggi delle parti contraenticon una pena restrittiva delle libertà di almeno un anno» e «gli individui che sono condannati, incontraddittorio o in contumacia dai tribunali dello stato richiedente per crimini o delitti puniti dalla leggedello stato richiesto con pena restrittiva della libertà di almeno di almeno sei mesi».

CATERINA MANIACI

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LA GIORNATA.

Perizia medica, prima mossa di Dell' UtriL' ex senatore resta in cella in Libano. Incontro con moglie e figlio: "Non temete"

BEIRUT . Il destino di Marcello Dell' Utri ènelle mani del serafico procuratore generale diBeirut Samir Hammoud, che arr iva nelpalazzo­bunker del tribunale libanese pocodopo le 13. Il corridoio è "invaso" da funzionaridell' ambasciata italiana, dell' Interpol e dellaDia e da una decina di giornalisti italiani elibanesi.«Deve conva l i da re l ' a r res to» d i ce i lfunzionario d' ambasciata Riccardo Schicchioche sottobraccio tiene le 12 pagine dell' ordinedi cattura internazionale emesso dalla Corte d'Appe l lo d i Pa le rmo, la s tessa che hacondannato Dell' Utri a sette anni di reclusioneper concorso esterno in associazione mafiosa.Ma De l l ' U t r i non a r r i va . Non è s ta to"convocato" semplicemente perché secondo ilprocuratore generale non c ' è nul la daconvalidare: «In linea di principio ­ dice ­ ilsignor Dell ' Utri può rimanere in stato diarresto a Beirut fino alla decisione sullarichiesta di estradizione dall' Italia.Fino ad allora non ho nemmeno l' obbligo divedere il detenuto». Insomma per ora Dell' Utririmane agli arresti.Ieri però è stata avanzata la richiesta di unaperizia medica. L' ha depositata un enigmaticoavvocato libanese, Nasser El Khalil, figlio di Kazim El Khalil, più volte ministro, cofondatore con l' expresidente della Repubblica Camille Chamoun del partito Al­Ahara (National Liberal Party). L' esitodella perizia medica potrebbe offrire il destro al procuratore generale di modificare lo status di Dell' Utri,mandandolo agli arresti domiciliari oppure in ospedale.Lo stesso avvocato in poche ore ha ottenuto di fare incontrare l' ex senatore con la moglie Miranda Rattied il figlio Marco. «El Khalil ­ dice una fonte giudiziaria libanese ­ è un avvocato di "contatti" moltoautorevole con politici e magistrati. Potrebbe ottenere molte cose».El Khalil ieri entrava ed usciva dallestanze della procura come se fosse a casa sua. Ai giornalisti ha detto di chiamarsi con un altro nome,invitandoli a scrivere che «non si può arrestare una persona libera soltanto per la presunta intenzione difuggire dall' Italia».Hammoud da parte sua ricorda di aver approvato tre giorni fa l' esecuzione del mandato di arresto diDell' Utri.«Ora attendo la richiesta di estradizione. Quando arriverà, la studierò e poi prenderò le mie decisioni».La richiesta di estradizione è in preparazione al ministero della Giustizia. Vanno tradotte in arabo 500

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pagine della sentenza di condanna. E il dossier dovrebbe partire dopo la decisione della Cassazionesui 7 anni inflitti in Appello a Dell' Utri. L' udienza è in programma proprio oggi. Ma quasi certamente cisarà un rinvio. I difensori dell' ex senatore di Forza Italia, Massimo Krogh e Giuseppe Di Peri, sonoinfatti entrambi ammalati e hanno presentato istanza per cambiare la data dell' udienza. Lo slittamentodovrebbe essere concesso. I tempi della prescrizione ­ che scatta il 1° luglio ­ vengono congelati.A Beirut Dell' Utri resta dunque nella camera di sicurezza della polizia, una stanza di 4 metri per 4, inisolamento e quindi senza giornali e tv. «Attendo con serenità quanto accadrà Roma, nonpreoccupatevi» ha detto ai familiari, che gli hanno portato libri e medicinali.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

FRANCESCO VIVIANO

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L' analisi.

L' estradizione da Beirut viene concessa per reatiche sono contemplati anche dalla legislazionelibanese. Ma quello di Dell' Utri non lo è

I l più potente dei bracci destr i di Si lv ioBerlusconi, il più intelligente, il più vicino,Marcello Dell' Utri viene catturato a Beirutcome uno sprovveduto dilettante.Un telefono consente agli inquirenti italiani dilocalizzarlo. Non è difficile trovare il luogo incui si nasconde (per modo di dire): uno deglihotel più belli della città, cinque stelle, nei qualis' è registrato con il suo nome e cognome, conun normalissimo passaporto italiano. Questomodo di fuggire e nascondersi fa venire inmente «I soliti ignoti» di Monicelli e l' attoreCarlo Pisacane, che interpreta il personaggiodi Capannelle, l' attempato componente dellabanda che, alla fine, si contenta di un piatto diminestra.A dire il vero, già da qualche giorno la stampanazionale scriveva che il latitante, in attesadella decisione della Corte di cassazione, s'era rifugiato proprio a Beirut. La polizialibanese, allertata da quella italiana, lo catturafacilmente e lo conduce alla Centrale, dove ètrattenuto in quella che lui stesso definisce unaforesteria. Sulle prossime mosse dei fantasticiGmen i tal iani e del governo l ibanese, itelegiornali formulano le più approfonditeipotes i , in terv is tando esper t i d i d i r i t tointernazionale, dalle opinioni, ovviamente,divergenti. Domenica sera, per esempio, un serioso professore spiegava che il trattato vigente tra Italiae Libano prevede l' estradizione in caso di mandato di cattura per reati che siano contemplati anchedalla legge libanese. Un altro aggiungeva che, anche in quel paese, vige il reato di associazione adelinquere, anche se altrimenti denominato. Quindi, l' estradizione sarebbe sicura.La realtà è ben diversa. La Corte d 'Appello di Palermo ha adottato la misura cautelare per un reato, l'associazione a delinquere di stampo mafioso, che non esiste in altri ordinamenti nazionali.La condanna di primo e secondo grado di Dell' Utri è motivata dal concorso esterno, ignoto alle altrenazioni, anche perché risultato di una elaborazione giurisprudenziale. Abbiamo scritto che per l'estradizione, il reato deve essere contemplato in entrambi gli ordinamenti. Per l' ospite della Centrale dipolizia di Beirut non è così.Quindi, pensare a Capannelle è del tutto improprio. Le possibilità che il latitante­catturato sia estradato

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in Italia sono limitate. Andandosene a Beirut, via Tel Aviv, Marcello Dell' Utri ha scelto una viaabbastanza sicura e, probabilmente, studiata adeguatamente nei mesi scorsi. Ed è possibile che l'appoggio di Putin presso Gemayel (fatto trapelare dalle solite fonti bene informate) ci sia effettivamente.Resta solo una domanda: perché i media lasciano intendere che l' estradizione è (quasi) cosa fatta,quando, riflettendo, si capisce che ci saranno dei problemi e che il nostro uomo è meno fesso di quantosi voglia far pensare? E non potrebbe essere altrimenti, visto che il Tribunale e la Corte d' appello diPalermo l' hanno ritenuto l' uomo di collegamento tra la mafia e Berlusconi. La risposta è semplice:strategia comunicativa, in modo che se e quando Beirut dirà di no, l' opinione pubblica se la prenderàcon i libanesi invece che con chi doveva prevenire e vigilare e non ha prevenuto e vigilato.© Riproduzione riservata.

DOMENICO CACOPARDO

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A Beirut. Il procuratore: non ho obbligo di sentirlo.

Dell' Utri resta in cella Slitta la Cassazione

Nino Amadore PALERMO Di sicuro c' è cheMarcello Dell' Utri è in cella. E lì potrebberimanere fino all' estradizione in Italia. Ieri haintanto incontrato i familiari che rassicurano:sta bene. Tutto il resto, per l' ex senatorearrestato sabato a Beirut, appare abbastanzaincerto.Incer ta è la data de l la sentenza de l laCassazione che deve pronunciarsi sullacondanna a sette anni inflitta all' ex presidented i Pub l i t a l i a pe r conco rso es te rno i nassociazione mafiosa. L' udienza dovevatenersi oggi ma si va verso un rinvio visto che idue legali di Dell ' Utri Massimo Krogh eGiuseppe Di Peri hanno presentato certificatidi malattia: il primo ricoverato in clinica, ilsecondo per un problema a un ginocchio.Oggi il collegio della Prima sezione penalepresieduto da Cristina Siotto, dopo aversentito il parere del procuratore generaleAurelio Galasso e delle altre parti, dovrebbetenere una breve camera di consiglio perdeliberare il rinvio che congelerà i termini dellaprescrizione che maturerà a luglio. SecondoPasqua le De Sena, docen te d i d i r i t tointernazionale alla Cattolica di Milano, «ilpossibile rinvio dell' udienza in Cassazione non dovrebbe avere riflessi sull' iter di estradizione».Incerti i tempi per l' estradizione del fondatore di Forza Italia. Il procuratore generale della Cassazionelibanese Samir Hammud è stato chiaro: «Fino alla ricezione del dossier con la richiesta di estradizionenon ho nemmeno l' obbligo di vedere il detenuto per l' udienza. Quando riceverò il file dovrò studiarlo einterrogarlo. Dopo dovrò presentare al ministro della Giustizia una relazione con parere favorevole ocontrario alla richiesta. Sarà poi il potere esecutivo a prendere la decisione finale».Per la valutazione del magistrato libanese due elementi appaiono rilevanti: verificare se i reati imputati aDell' Utri sono confermati e implicano o meno l' estradizione; poi incrociare i dati forniti dall' Italia con irisultati delle indagini che il Libano sta conducendo. «Il vero nodo ­ dice De Sena ­ riguarda il reato dicui è accusato Dell' Utri. In Libano non esiste il concorso esterno in associazione mafiosa. Se l' autoritàgiudiziaria di Beirut considererà il concorso esterno come un reato non riconosciuto nel proprioordinamento, Dell' Utri potrebbe non essere estradato. In caso contrario, l' estradizione è tecnicamentepossibile. Deve considerarsi che Dell' Utri ha svolto ruoli politici in Italia; tale circostanza, potrebbespingere a considerare come politica l' imputazione a lui contestata impedendone l' estradizione. Nonbisogna trascurare che la parola definitiva spetta all' esecutivo libanese e sulla decisione potrebberogiocare diverse considerazioni».

15 aprile 2014Pagina 24 Il Sole 24 Ore

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Beirut rinvia l' udienza Dell' Utri resta in cella «Quimi trattano bene»Slitta la decisione sulla convalida dell' arresto dell' ex senatore I familiari lo raggiungono.Il Pg: non sono obbligato a sentirlo GEMAYEL RACCONTA: IN QUESTA VICENDA NÉBERLUSCONI NÉ PUTIN HANNO AVUTO ALCUN RUOLO.

IL CASO ROMA Salta l' udienza a Beirut perconvalidare l' arresto di Marcello Dell' Utri.Che resta in isolamento, senza giornali e tv,nel fortino dell ' Intell igence della polizialibanese. E non è per lui una cattiva notizia. Ilprocuratore generale della Cassazione locale,Samir Hammud, ha chiesto a l l ' I ta l ia l 'incartamento dell' estradizione (tuttora inviaggio). «Su quello deciderò, non sul l 'arresto», dice.«Non ho nemmeno l' obbligo di vedere ildetenuto per un' udienza». L' alto magistratointende «visionare il dossier giudiziario perincrociarlo con i risultati delle indagini che ilLibano sta conducendo, e decidere se i reatiimputati siano confermati e implichino l 'estradizione o no». Quindi si allungano i tempi,la rapidità dell' arresto non significa che l' exsenatore nonché fondatore di Forza Italiariapparirà presto a Fiumicino sotto scorta dell'Interpol. Tutt' altro. Nelle prossime ore è attesoa Beirut un funzionario del ministero dellaGiustizia italiano. È cominciato il braccio diferro.LA FAMIGLIA Ieri, intanto, Dell ' Utri haincontrato la famiglia. La moglie Miranda e ilfiglio Marco gli hanno portato un po' di saporedi casa dopo il fermo di sabato all' HotelPhoenicia. Miranda vive ormai a Santo Domingo, lo ha raggiunto da New York. Con loro sono arrivati igeneri di conforto considerati essenziali dal prigioniero: farmaci e libri. Anzi, libri e farmaci.Letture edificanti come il ?De Tranquillitate Animi? di Seneca, che ha scandito e accompagnato la suavicenda giudiziaria e un primo assaggio di 21 giorni di carcere a Ivrea nel 1995. Dell' Utri gioca a Beirutle ultime mosse della sua annosa partita a scacchi con le Procure. Occupa quello che viene descrittocome un appartamentino speciale. Un quarto d' ora è durato l' incontro coi familiari, tanto gli è bastatoper far sapere che è «trattato bene» e per trasmettere il suo buon umore fatalista. Il giorno fatidico entroil quale la richiesta di estradizione va presentata a Beirut è l' 11 maggio, 30 giorni dopo l' arrestoprovvisorio. La valutazione passerà per la procura generale e per il ministero della giustizia, ma l' ultimaparola dovrà dirla il consiglio dei ministri libanese. E Dell' Utri potrebbe contare su qualche amicizia di

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peso, anche se l' ufficio stampa del presidente del Partito delle Falangi libanesi Amin Gemayel haseccamente liquidato ieri la voce rimbalzata dai media italiani di Dell' Utri in missione per conto di Putine Berlusconi a sostegno della sua campagna elettorale.L' INCHIESTA Intanto procedono le verifiche da parte della procura di Palermo per capire quale fosse ildisegno che ha portato l' ex senatore a Beirut. Un compito non semplice tanto più che al momento lasua «fuga», sempre smentita, non configura neppure un reato. Sebbene si sia mosso con un bigliettocomprato a proprio nome e viaggiando con il figlio Marco al fianco, Marcello Dell' Utri aveva presoqualche minima precauzione: la prenotazione al Phoenicia era protetta da «privacy», la stessa che siusa per vip e autorità, ed è anche possibile che avesse scelto l' albergo per intavolare da lì qualchetrattativa. All' interno dell' albergo, gli investigatori dell' Interpol e della Dia di Roma e Palermo hannorintracciato una fonte decisiva. Ma a metterli sulle tracce del senatore è stata la strana assenza delfiglio, Marco, dall' Italia. Partito col padre e rintracciato mentre era ancora a Beirut.Sara Menafra Marco Ventura © RIPRODUZIONE RISERVATA.

SARA MENAFRA

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Dell' Utri è a Beirut Ma a Roma si decide se aiutò lamafiaLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE È FISSATA PER OGGI I LEGALI DELL' EXSENATORE SONO MALATI. RISCHIO RINVIO.

La sentenza di Cassazione che, come luistesso ha detto, "dopo vent' anni di calvario"deciderà della sua vita, Marcello Dell' Utri l'aspetterà questa mattina a Beirut in una cellanon troppo angusta, descritta più come unappartamentino che come una camera disicurezza. Il fondatore di Publitalia resta,infatti, in stato di arresto, e potrebbe rimanervifino alla decisione sull' estradizione. Lo haspiegato ieri all' Ansa il procuratore generaledella Cassazione libanese Samir Hammoud,precisando che il codice locale non prevede l'udienza di convalida. "Fino alla ricezione deldossier con la richiesta di estradizione ­ hadichiarato Hammoud ­ non ho l' obbligo divedere il detenuto per un' udienza".IL MAGISTRATO ha poi illustrato i passisuccessivi, secondo la procedura libanese:"Dovrò presentare al ministro della Giustiziauna re lazione con parere favorevole ocontrario alla richiesta di estradizione.Sarà infine il potere esecutivo a prendere ladecisione finale con un provvedimento firmatoanche dal primo ministro e dal presidentedella Repubblica".Dopo il fermo di sabato scorso, scattato in unacamera dell' albergo Phoenicia, al centro diBeirut, Dell' Utri è rinchiuso nella sezione deiservizi di intelligence del comando di Polizia.L' ex senatore del Pdl è in isolamento: non può ricevere giornali, nè guardare la televisione, ma gli èstato consentito di ricevere la visita dei familiari. La moglie Miranda Ratti e il figlio Marco, che domenicasi erano precipitati nella capitale libanese, ieri pomeriggio lo hanno incontrato per circa un quarto d' ora,portandogli farmaci e soprattutto alcuni libri. Ed è in compagnia dei suoi volumi che, questa mattina, ildetenuto eccellente aspetterà di conoscere il verdetto della Cassazione.Anche se non è affatto detto che la Suprema Corte si pronunci oggi: i difensori di Dell' Utri risultano,infatti, entrambi ammalati. Dopo la richiesta di rinvio presentata la settimana scorsa dall' avvocatonapoletano Massimo Krogh, ricoverato in clinica, anche il penalista di Palermo Giuseppe Di Peri ha fattopervenire a piazza Cavour un certificato medico che attesta la sua temporanea indisposizione,invocando lo slittamento del verdetto.

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STAMANE la prima sezione penale, presieduta da Maria Cristina Siotto (il magistrato che di recente haprosciolto Niccolò Pollari e Marco Mancini per il caso Abu Omar), dovrà decidere se celebrare l'udienza senza i legali o se fissare una nuova data in attesa della loro guarigione. E il rinvio (chedovrebbe comunque "congelare" la prescrizione, pronta a scattare il primo luglio) a questo punto,appare la soluzione più probabile.Lui, il fondatore di Publitalia, nel frattempo non ha perso il suo aplomb. Secondo indiscrezioni, avrebbeaffidato la sua difesa in Libano ad un avvocato locale, Nasser Al Khalil, che però non ha ancoraconfermato l' incarico. Alla moglie, Dell' Utri ha detto di essere "trattato bene" ed è apparso di "buonumore". Fonti della polizia di Beirut lo hanno definito "imperturbabile", come del resto Dell' Utri èsempre stato anche nelle aule di giustizia a Palermo, dove ha partecipato a quasi tutte le udienze dei treprocessi (uno davanti al Tribunale e due alla Corte d' appello) che ora attendono la pronuncia definitivadella Cassazione.Tre sono le possibilità della corte Suprema: la prima è la conferma del verdetto d' appello e dunque lacondanna a 7 anni per il concorso in associazione mafiosa. In questo caso, la procura generale diPalermo dovrebbe disporre un nuovo ordine di carcerazione per Dell' Utri, in esecuzione dellacondanna, ed entro 30 giorni scatterebbe la richiesta di estradizione che già da sabato scorso il ministrodella Giustizia Andrea Orlando assicura di aver avviato "con procedure urgenti". La seconda possibilitàè che la Cassazione annulli la condanna: in tal caso Dell' Utri tornerebbe libero. La terza possibilità è l'annullamento con rinvio: se questa eventualità si avverasse, l' ex senatore del Pdl dovrebbe essereprocessato per la quarta volta e toccherebbe nuovamente all' autorità giudiziaria di Palermo ladecisione di confermare o revocare la richiesta di arresto.L' Italia e il Libano sono legati da un trattato di assistenza giudiziaria che risale al 1970 ed è in vigore dal'75. E se è vero che il reato di concorso in associazione mafiosa non esiste nel codice libanese, è anchevero che l' articolo 16 del trattato dice che l' estradizione è possibile per gli imputati che rischiano unapena di "almeno un anno per crimini o delitti puniti dalle leggi delle parti contraenti". La posizione diDell' Utri rientra in questa casistica.

di Sandra Rizza

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La visita L' incontro con i familiari.

«Mi trattano bene» Le rassicurazioni a moglie e figliodurante il colloquio

DAL NOSTRO INVIATO BEIRUT ­ «L 'importante è che la salute vada bene»:M a r c e l l o D e l l ' U t r i n o n e s i b i s c epreoccupazione, ma a chi lo può visitare nelquartier generale del servizio di informazionidella polizia di Beirut, dove è rinchiuso dasabato dopo l' arresto, torna subito alla mentela recente operazione di angioplastica che hasubito. «Mi trattano bene, non ho nulla darimproverare», dice l' ex parlamentare conquella che appare come «una grande dignità».Sarà proprio sul tema delle condizioni di salutea rischio che giocherà molte delle sue primecarte il difensore di Dell' Utri, l' avvocatoNasser Al Kalil, che ieri è andato a trovarlodopo aver ottenuto l ' autorizzazione dalprocuratore generale del Libano SamirHammoud, che ha convalidato sabato stesso ilfermo richiesto dalla magistratura di Palermoa t t r a v e r s o u n m a n d a t o d i c a t t u r ainternazionale diffuso dall' Interpol.La sua strategia punta alla scarcerazione perincompatibilità con le condizioni carcerarieattraverso la richiesta di una perizia medica inmodo da ottenere almeno i l r icovero inospedale, anche se piantonato, così dasottrarre l' ex senatore di Forza Italia al rischio di essere prima o poi trasferito da quella che èpraticamente una «foresteria» a un vero e proprio carcere.Maglietta a maniche lunghe di colore verde scuro, pantaloni marroni, Marcello Dell' Utri non indossa glistessi abiti del giorno dell' arresto.Gli agenti che lo hanno prelevato al mattino presto nella stanza del lussuoso Hotel Phoenicia gli hannopermesso di portarsi dietro i vestiti e alcuni libri, che legge avidamente, anche perché si trova in stato diisolamento con il divieto sia di vedere la tv sia di sfogliare i giornali. «Mi è sembrato avere un moralealtissimo» riferisce l' avvocato Georges Jabre, il legale italo­libanese incaricato dall' ambasciata italianadi verificare le condizioni di dell' indagato.«Lo facciamo sempre per assicurarci che i vengano rispettati i diritti umani nei confronti dei nostriconnazionali», spiega il legale. Quando nella stanza sono entrati la moglie, Miranda Ratti, e il figlioMarco, che la sera prima erano arrivati a Beirut, Marcello Dell' Utri, forse in quello che qualcuno hainterpretato come un tentativo di alleggerire la tensione, li ha accolti con un «Ah, ci siete tutti» seguito daforti e calorosi abbracci.

15 aprile 2014Pagina 20 Corriere della Sera

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La signora Miranda ha anche consegnato al marito alcune delle medicine necessarie per proseguire laterapia postoperatoria. Parallelamente a quella sanitaria, l' avvocato Nasser Al Kalil starebbe studiandoanche la strada della scarcerazione su cauzione, che è prevista dal codice libanese, con l' obbligo dinon lasciare il territorio del paese. Una richiesta da presentare prima di venerdì, quando gli ufficigiudiziari chiuderanno per quattro giorni consecutivi in occasione delle festività della Pasqua, che quest'anno coincidono per i cattolici e per gli ortodossi. Ultimo capitolo difensivo, l' attacco ai presuppostidella carcerazione.«Il vostro sistema, che dovrebbe essere più evoluto del nostro, prevede che un uomo possa esserearrestato per il solo "rischio" di pericolo di fuga?», ironizzava in mattinata lungo i corridoi del palazzo digiustizia sottintendendo che non c' era neppure il pericolo che il suo assistito volesse sottrarsi allagiustizia italiana.G.Gua.

G.Gua.

15 aprile 2014Pagina 20 Corriere della Sera

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Dell' Utri resta a Beirut. E la Cassazione rinvia

ROMA Una breve Camera di consiglio equindi un rinvio a nuova data.È l o scena r i o che d i ve rse f on t i de l l aCassazione ipotizzano per l' udienza odiernasulla vicenda processuale dell' ex senatore diForza Italia, Marcello Dell' Utri, condannato nel2013 a sette anni per concorso esterno inassociazione mafiosa dai giudici d' Appello diPalermo. Il rinvio viene dato per probabile, pervia dei due certificati di malattia inviati daMassimo Krogh e Giuseppe Di Peri, avvocatidi Dell' Utri, il primo pervenuto una settimanafa, il secondo sabato. Il rinvio, in ogni caso,dovrebbe congelare i tempi per il computodella prescrizione (che secondo alcuni calcolipotrebbe maturare a luglio). «La giustizia faràil suo corso», osserva il procuratore nazionaleantimafia Franco Roberti. Nel frattempo, l' exsenatore (su cui pende un' ordinanza dicustodia cautelare emessa dai magistratipalermitani, in seguito alla sua 'sparizione' difine marzo) resta a Beirut, detenuto in unacella della sezione del Comando di Polizia: ieriha ricevuto la visita della moglie e di un figlio,che gli hanno consegnato farmaci e alcuni libri.Dell' Utri si è mostrato di buon umore ed haassicurato loro di essere «trattato bene». Finora non è comparso davanti ai magistrati locali. «In linea diprincipio», fa sapere il procuratore generale della Cour de Cassation , Samir Hammud, potrebberimanere in stato di arresto a Beirut fino alla decisione sul provvedimento italiano: «Fino alla ricezionedel dossier con la richiesta di estradizione ­ afferma l' alto magistrato ­, non ho nemmeno l' obbligo divedere il detenuto per un' udienza». Il politico siciliano è stato arrestato sabato in Libano in un lussuosohotel della capitale, il giorno dopo essere stato dichiarato latitante dalle autorità italiane, ma hasostenuto di essersi recato all' estero per «motivi di salute». Nel marzo 2013 (dopo che la Cassazioneaveva annullato con rinvio una sentenza del 2010) la III sezione penale della Corte d' appello di Palermoaveva confermato a suo carico la condanna a 7 anni: le motivazioni lo descrivono come «mediatorecontrattuale » di un «patto» stretto nel 1974 tra Cosa nostra e l' allora imprenditore Silvio Berlusconi.Vincenzo R. Spagnolo © RIPRODUZIONE RISERVATA Pubblicate le motivazioni con cui la Cassazioneha convalidato i due anni Silvio Berlusconi L' ex senatore resta agli arresti in Libano: ieri ha visto mogliee figlio. A Roma i «certificati di malattia» dei suoi legali potrebbero portare a uno slittamento dellasentenza Marcello Dell' Utri.

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Cronaca giudiziaria

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Accoltellata per strada dall' ex L' aveva denunciatoper stalkingPalermo, l' uomo telefona in diretta alla madre di lei: ho aggredito tua figlia.

Piegata sul fianco, con il sangue che usciva afiotti sull' asfalto, l' ha detto subito, ai passanti,ai soccorritori e ai poliziotti: «E' stato il mio ex,Giuseppe Casale».L' ha ripetuto fin sul letto dell' ospedale VillaSofia, dov' è stata operata ed è ora ricoveratain gravi condizioni, con ferite di coltello sulventre, sul fianco, sulla schiena, sul braccio:«E' stato lui, cercatelo». I medici dicono che sela caverà, Rosalba Guicciardi, 34 anni, figliadel titolare di un grande panificio, quella chepo teva esse re l ' ennes ima v i t t ima d ifemminicidio nella città che ancora piange lamorte di Carmela Petrucci, la studentessa­modello uccisa nell ' androne di casa dalragazzotto conosciuto sul web.Questa volta lo scenario è stato invece il cuoreresidenziale di Palermo, quella via Marchesedi Villabianca che fino a tarda sera è rimastachiusa alle auto, con i segni della violenzavisibili a tutti.Lei , Rosalba, stava per posteggiare lamacchina quando l ' uomo le è piombatoaddosso dopo avere accostato con il suoscooter. Neanche il tempo di accorgersi dell'agguato e si è trovata piegata in due asanguinare e a biascicare un nome: GiuseppeCasale.Lui ­ 43 anni, alto, magro, calvo ­ i poliziotti lo hanno cercato fino a tarda sera dopo avere ricostruito l'ennesima storia di un amore finito, di un uomo che non ha saputo accettare la rottura, e di una donnadiventata preda nonostante avesse chiesto aiuto.Perché una quindicina di giorni fa, dopo l' ultima telefonata di minacce, dopo i messaggi sempre piùespliciti sulle mail e su Facebook, lei si era decisa a sporgere denuncia.Ma la giustizia è stata più lenta di un coltellaccio da cucina.«Le mie giornate sono buie ­ scriveva lui su Facebook ­ il mondo mi è crollato addosso per colpa di unache non mi meritava. Per lei ho fatto tante rinunce, giorno per giorno gli dimostravo che ci tenevotantissimo. Ancora oggi mi manca, non posso dimenticare, sento ancora il profumo della sua pelle, lodicevo sempre che c' era qualcosa che non andava.Ecco ora il risultato, lei tranquilla come nulla fosse e io che ci sto male».A scatenare la violenza, il sospetto che accanto alla donna, che ha un matrimonio fallito alle spalle e una

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figlia, ci fosse un altro uomo: «Fatti un bell' esame di coscienza, quante cose hai combinato per chat,per telefono. Non fare la vittima, hai le palle di ammettere i tuoi errori e non fare la vittima e la santa». Asapere dell' aggressione quasi in diretta, è stata la madre di lei. Casale l' ha chiamata: «Ho accoltellatotua figlia», le ha detto.

LAURA ANELLO

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Più di 800 migranti sbarcati nel week end

Mentre il governo procede con la politica dell'accoglienza indiscriminata, gli sbarchi sisusseguono senza sosta: nel solo week endaltri 852 migranti sono stati soccorsi dai mezziinterforze impiegati nell' operazione "MareNostrum" nelle acque dello Stretto di Sicilia.Come riferito in una nota della Marina Militare,tra i clandestini sbarcati dalla nave anfibia SanGiorg io venerdì ad Agusta, l ' Autor i tàgiudiziaria ha effettuato il fermo di un presuntoscafista e di un' altra persona per resistenza apubblico uff iciale. La fregata Espero hasbarcato sabato 378 migranti nel porto diPozzallo, tra cui 41 donne e 7 minori, mentrela nave Espero ha soccorso domenica unnatante con 108 persone a bordo, trasferitesulla nave Corsi della Capitaneria di Porto esuccessivamente sbarcate ad Augusta. Ilpattugliatore Sirio tramite le motovedette Cp819 e 2093 ha lasciato a Porto Empedocle 249migranti tra cui 36 donne e 43 minori. I lpat tugl ia tore Foscar i ha soccorso 117migranti, sbarcati ad Augusta. Dopo i soccorsie gli sbarchi però cominciano i problemi: l'arrivo simultaneo di migliaia di persone chemetterebbero in difficoltà anche una grandemetropoli, mettono in difficoltà i centri dellaSicilia, dove la carenza dello Stato vienesupplita dal volontariato. La Caritas, peresempio fa sapere che sono aumentati i pastie servizi all' Help center. L '11 e il 12 aprilescorsi alla mensa serale e per l' Unità di stradadella Caritas sono stati distribuiti oltre 700 pasti caldi ai numerosi migranti che si sono aggiunti agliospiti abituali, italiani inclusi. Negli stessi giorni è stato inoltre garantito il servizio di colazione a più di400 persone, comprese donne e minorenni non accompagnati e in condizioni igieniche precarie. Duemigranti sono stati accompagnati all' ospedale Vittorio Emanuele per una sospetta infezione virale, chesarebbe stata contratta in Libia nelle fasi precedenti allo sbarco, ma entrambi hanno rifiutato il ricovero.E i parroci di Augusta hanno scritto al Garante per l' infanzia e l' adolescenza, per chiedere un supportoal loro impegno a favore dei minori stranieri.Servizio funebri di povertà Servizio funebri con casse e fiori pregiati Lavori cimiteriali Assistenza adesumazioni ed estumulazioni.

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Barghouthi cittadino onorario di PalermoFree Marwan. Il 16 aprile iniziativa a Roma.

La Campagna «Free Marwan Barghouthi andall palestinian prisioners» è stata lanciata dallacella di Robben Island in Sud Africa, la stessadove trascorse tanti anni della propria vitaMandela, condannato da un governo razzista,per le sue lotte.Le stesse lotte di Marwan Barghouthi che hapassato ormai 19 anni del la sua vi ta incarcere, nella prima Intifada, incarcerato e poideportato, nella seconda Intifada sequestratonel 2002 e condannato da un Tribunale cheMarwan si è rifiutato di riconoscere in quantoemanazione di uno Stato occupante inviolazione del diritto internazionale. In Italiacon questa campagna vogliamo dare voce allacausa palestinese e in modo particolare allacondizione di detenzione dei prigionieripalestinesi, fare conoscere la realtà dellemigliaia e migliaia di palestinesi che vengonoarrestati, torturati. Ad oggi sono 5224 i detenutinelle carceri israeliane, 210 minorenni, 21donne, 187 in detenzione amministrativa e cherestano in carcere anno dopo anno senzaprocesso e senza accuse, secretate perragioni «di sicurezza».Dal 1967 sono 800.000 i palestinesi che sonostati nelle carceri israeliane, il 20% dellapopolazione e 73 morti sotto tortura. Ma nonsono numeri sono persone con volti, con storie, relazioni, figli che non hanno mai visto crescere o chenon potranno mai avere. Il volto di questa campagna è quello di Marwan Barghouthi, definito da molti il«Mandela palestinese». Marwan è stato il primo parlamentare ad essere arrestato dalle forze israeliane.Nel giugno del 2004 è stato condannato a cinque ergastoli. Ha sostenuto che il popolo palestinesepossa, secondo il diritto internazionale, difendersi rispondendo anche con azioni militari all' occupazioneisraeliana, al furto delle terre, delle risorse e delle vita, ma non ha mai difeso attacchi suicidi contro icivili. Questa campagna si ispira a quella che ha coinvolto il mondo intero per la liberazione di Mandela.Hanno già aderito cinque premi Nobel per la Pace, tra loro Desdumd Tutu, intellettuali e politici, tra cuiparlamentari e ministri. In Italia alla campagna promossa da Assopace Palestina e Fondazioneinternazionale Basso hanno già aderito tra gli altri, Cgil, Fiom, Libera, Arci, Rete della Pace, epersonalità della società civile come Don Ciotti, Gino Strada, Moni Ovadia, Andrea Camilleri, EttoreScola. Tra le attività una settimana di iniziative con la presenza di Fadwa Barghouthi, avvocato e mogliedi Marwan.Oggi a Palermo, dal sindaco Leoluca Orlando, a Marwan verrà conferita la cittadinanza onoraria. Un

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gesto importante, ma non deve essere il solo; obiettivo della campagna è di avere molti comuni chevoteranno risoluzioni per la libertà dei detenuti e per dare la cittadinanza onoraria a Marwan.Ma c' è bisogno di fare di più, in Francia oltre 40 comuni hanno ufficializzato Marwan cittadino onorario.La pressione internazionale può ottenere grandi risultati. In occasione del lancio della Campagna inSudafrica, Marwan ha scritto una lettera dal carcere, in cui traspare amarezza, ma soprattuttodeterminazione e speranza.«Quando vi verrà chiesto da che parte state ­ conclude Marwan ­ scegliete sempre la parte della libertàe della dignità contro l' oppressione, dei diritti umani contro la negazione dei diritti, della pace e dellaconvivenza contro l' occupazione e l' apartheid. Solo così si può servire la causa della pace e agire peril progresso dell' umanità».Cittadini, ong e associazioni possono esercitare pressione sulle istituzioni affinché prendano una chiaraposizione riguardo alla liberazione dei prigionieri e sulle violazioni dei diritti umani e del dirittointernazionale e umanitario che essi subiscono costantemente. Occorre esortare il nostro governo adadottare misure più attente alla tutela dei diritti umani del popolo palestinese, recedendo da accordicommerciali che non fanno altro che sostenere l' occupazione, la segregazione razziale e losfruttamento. Il primo passo per attivarsi è contattare il comitato nazionale attraverso l' indirizzo mailfreemarwan.?italia@?gmail.?com per aderire e proporre la propria idea e partecipare alla campagna. ARoma il 16 aprile alle ore 18.30 nel parco dell' Ambasciata palestinese (via guido Baccelli, 10) FadwaBarghouthi sarà con noi per dire con Mandela « solo gli uomini liberi possono negoziare».Ma non saremo tristi: cultura e musiche del mediterraneo faranno compagnia alla nostra speranza e il17 ­ Giornata internazionale dei prigionieri ­ dalle ore 18 saremo a Campo dei Fiori per dire «Libertà perMarwan, libertà per tutti I palestinesi. Siate con noi per la libertà!»

Luisa Morgantini

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LA RADIO.

Fare breccia nella fortezza Europa

Sono 852 i migranti soccorsi dai mezzi dell'operazione Mare Nostrum durante lo scorsofine settimana nelle acque dello Stretto diSicilia. Tra di loro 50 minori. Si stima che dall'inizio dell' anno sulle coste italiane sonosbarcati circa 15 mila migranti. L' emergenzadell' immigrazione si fa sempre piùgraveprendendo in considerazione le u l t imeprevisioni confermate anche dal commissarioeuropeo Cecilia Malmstrom: sono tra 300 e600 mila migranti che dalla Libia sono pronti apartire. L' agenzia europea Frontex, dopo ildisastro di Lampedusa dell' autunno scorsoaveva promesso di schierare nel Mediterraneouno schieramento navale europeo di tuttorispetto. Il tema dell' immigrazione sarà perquesto in cima alle priorità nell' agenda Ue delsemestre di presidenza italiana. Ma cosasuccede con i migranti una volta che sbarcanosulle nostre coste? Come si vive nei malfamatiCIE (Centro di identificazione ed espulsione)?Anna Maria Giordano ne parla con FloreMurard­Yovanovitch, giornalista ed autrice di"Derive, piccolo mosaico del disumano" unac r o n a c a , g i o r n o p e r g i o r n o , d e l l adiscriminazione razziale e della negazione deimigranti e dei rom.RADIO3 11.00.

15 aprile 2014Pagina 17 Il Fatto Quotidiano

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Padre Frans e i cristiani del Sud uccisi (nel silenzio)in prima lineaDalla Siria all' India: vittime anonime di una guerra globale.

SEGUE DALLA PR IMA Non b i s ognadimenticare che qui sono ancora prigionieridegli islamisti (ma quali?) i vescovi di Aleppo,Mar Gregorios Ibrahim e Paul Yazigi, il gesuitaPaolo Dall' Oglio e due altri sacerdoti. Il 22apri le segna un anno dal rapimento deivescovi e non si è trovata una strada pera i u t a r l i , c o m e i n v e c e è a v v e n u t ofortunatamente per le monache ortodosse diMalula, un villaggio ormai spopolato di cristiani(erano gli ultimi a parlare aramaico, la linguadi Gesù). C' è poi la disperata situazione deic r i s t i a n i n e l l e z o n e c o n t r o l l a t e d a ifondamentalisti. Molti fuggono. È un altroesodo di cristiani, che segue quello dall' Iraqdove la minoranza cristiana è passata da1.500.000 nel 2003 agli attuali 300.000.Il nostro secolo è duro per i cristiani.Il vaticanista americano John Allen parla diuna «global war» contro di loro, definendo lareligione cristiana come la più perseguitata nelmondo. Basterebbe evocare la violenza delterrorismo islamico di Boko Haram contro icristiani nel Nord Nigeria, che ha insanguinatotante Domeniche nelle chiese della regione. Aquesto gruppo è attribuito il rapimento di duesacerdoti italiani e di una suora canadese nel Nord Camerun.Nel 2013 nel mondo si contano tra i caduti per la fede venti sacerdoti e una religiosa, mentre tre pretisono morti in questi mesi del 2014. Ma i cristiani uccisi sono molti di più. Si tratta soprattutto di cristianianonimi, moltissimi laici. Si pensi alle violenze in India. Spesso intere comunità sono colpite. Talvolta icristiani muoiono nel silenzio: in Vietnam, un cattolico neoconvertito e attivista dei diritti umani, DinhDang Dinh, si è spento in carcere qualche giorno fa per un cancro non curato.Ci sono cristiani assassinati per la solidarietà vissuta in ambienti difficili.In Italia, poco tempo fa a Sibari, è stato ucciso Lazzaro Longobardi, un prete attivo tra gli immigrati; inRussia un arciprete ortodosso di Pskov (un tempo imprigionato dai sovietici per calunnia contro ilregime) è stato accoltellato da uno squilibrato che ospitava. Altre volte, a essere uccisi sono i cristianiche contestano la violenza delle mafie e il loro controllo sul territorio: per questo, in Messico, padre JoséFlores Preciado di 85 anni è stato assassinato in chiesa.Qualcosa di simile avvenne a don Pino Puglisi a Palermo e a don Peppe Diana a Casal di Principe neglianni 1993 e '94.

15 aprile 2014Pagina 15 Corriere della Sera

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Page 133: Rassegna Stampa 15 04 2014

La presenza di questi cristiani è testimonianza di un' umanità diversa (attrattiva) che turba l' egemoniamafiosa sul territorio e sui giovani.La persecuzione non si riduce a casi dovuti alla forte esposizione di alcuni.Spesso si tratta di massacri di comunità o di gruppi. La World Evangelical Alliance e le Assemblee diDio registrano, nel 2013­14, la morte violenta di oltre 150 pastori, più di 500 predicatori e 8000 fedeli. Icalcoli dei caduti per anno sono incerti. Si va da un minimo di qualche centinaio a un massimo di100.000. Viene da chiedersi perché questi assassini non facciano notizia.Un motivo va ricercato nel fatto che una parte consistente dei cristiani vive nel Sud del mondo: sonopoveri o abitanti di paesi marginali. L' opinione pubblica (anche cristiana) è concentrata sulle questionidel Nord e ha poco idea del grande e fragile cristianesimo del Sud.In Occidente i cristiani sentono di doversi far perdonare dal loro potere (passato), ma in larga parte delmondo i cristiani sono tra i senza potere, quindi poco rilevanti. Un altro motivo dell' indifferenza è lascarsa solidarietà dei cristiani verso i correligionari in difficoltà, nonostante l' opera egregia d' importantiorganizzazioni. Non c' è un' opinione pubblica cristiana o cattolica molto sensibile a questi problemi.L' ho pensato visitando, a Istanbul qualche mese fa, una scuola improvvisata da due coraggiosi (eanziani) salesiani per i bambini cristiani profughi dalla Siria e dal Libano con insegnanti anch' essirifugiati. La povertà caratterizzava l' iniziativa per aiutare ragazzi in attesa di asilo altrove. Non si chiedeall' Occidente di schierare i cannoni in difesa dei cristiani. Ma la loro costante uccisione (per nessunmotivo se non la fede e la qualità della loro umanità) è un fenomeno sconcertante che chiede attenzioneall' opinione pubblica e concreta solidarietà. Giovanni Paolo II, con coraggio, parlò di «nuovi martiri»,ricordando come nel Novecento i cristiani avessero sofferto come nei primi secoli. In questo XXI secolo,ormai inoltrato, non è cambiato molto.Andrea Riccardi.

Andrea Riccardi

15 aprile 2014Pagina 15 Corriere della Sera

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Page 134: Rassegna Stampa 15 04 2014

Fiandaca fa il passo: alle Europee con il Pd

«Ho accettato la candidatura alle Europee». Loha detto ieri il giurista palermitano GiovanniFiandaca, sollecitato a correre nella lista isoledal segretario regionale del Pd Raciti e dalmembro della segreteria nazionale Faraone.Ie r i e rano a r r i va t i anche g l i i nv i t i de lGuardasigilli Orlando e del vicesegretario delPd Guerini, sollecitati e ottenuti dallo stessoFiandaca. «Confido che la mia candidatura,ispirata a una prevalente esigenza di coesionenel Pd locale e nazionale, possa dare uncontributo a una nuova stagione che metta alcentro della politica lo sviluppo della Sicilia nelquadro dell' Europa», ha detto il giurista.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

15 aprile 2014Pagina 5 Corriere della Sera

Politica nazionale

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Page 135: Rassegna Stampa 15 04 2014

Con Fiandaca l' addio del Pd ai giustizialisti

Per una cerchia d i addet t i a i lavor i , lacandidatura di Giovanni Fiandaca nelle listeeuropee del Pd ha il significato forte di uncapovo lg imento d i parad igma, che vatrasmesso a un pubblico ampio.I titoli accademici e professionali aiutano solo adefinire i l l ivel lo del la persona: uno deimaggiori studiosi italiani di diritto penale, exmembro la i co de l Csm, p res iden te d icommiss ion i per la r i forma del le leggiantimafia.Per il pensiero politico ci facciamo aiutare dall'antipatizzante Antonio Ingroia: «Fiandaca èuno dei principali giustif icazionisti dellatrattativa stato ­mafia (...) [candidandolo si punta a] oscurare ancorauna volta, con atti politicamente discutibili emediaticamente ri levanti, la verità sullastagione dei patti osceni con la mafia di unaclasse politica che occupa ancora ruoli dirilievo nelle istituzioni».Capito? Per l' ex pm di Palermo, bocciatocome magistrato dall' esito delle sue inchiestee come politico dall' avventura elettorale del2013, ora riciclato nei ruoli burocratici dellaRegione Sicilia, la candidatura di Fiandaca èun segnale complice alla mafia da parte di unapolitica amica, un favore fatto ai registi dei «patti osceni» tra i quali Ingroia non ha il coraggio di citareper nome e cognome il presidente della repubblica, pur alludendovi chiaramente («ruoli di rilievo nelleistituzioni»).Ecco perché la scelta di Matteo Renzi sulle liste siciliane è forse uno dei suoi gesti più forti da segretariodel Pd. Perché segna la rottura definitiva tra la sinistra e il cotè politico ­giornalistico ­giudiziario cheprospera sulle più indimostrate teorie complottarde applicate a ogni passaggio della storia italiana,mischiando e confondendo verità giudiziarie, anatemi morali e ambizioni politiche.È una sfida a qualcosa di più grande di un gruppo o di una cordata. S' è finalmente deciso dicontrastare apertamente un modo di pensare che a sinistra s' è radicato negli anni, causando un graveimpoverimento culturale, e che Fiandaca descrive come «la propensione quasi compulsiva aidentificare il diritto e la giustizia solo con l' accusa e la condanna, e a reagire con sospetto eindignazione di fronte a eventuali archiviazioni o assoluzioni (...) la scarsa attitudine a comprendere einteriorizzare il valore irrinunciabile, per uno Stato di diritto, del garantismo penale».Ecco che cosa significa, ben oltre la Sicilia e le contese sui processi di Palermo, la candidatura diFiandaca. @smenichini.

STEFANO MENICHINI

15 aprile 2014Pagina 1 Europa

Politica nazionale

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Fiandaca, il nemico del "populismo giudiziario" checorre con il Pd

Alla sua candidatura si è arrivati in modorocambolesco, non per il nome ma perché lasituazione del Pd sicil iano è a dire pococomp lessa , d i f f i c i l e , quas i a r i s ch i oimplosione. E la lista insulare per le europee ­che ora comprende anche Giovanni Fiandaca­ ha rappresentato l' inevitabile terreno dellaresa dei conti (esce dalla lista l' assessoreregionale alla Formazione Nelli Scilabra,legata a Crocetta e Lumia).Di tutto ciò l' illustre giurista, ordinario di dirittopenale all' università di Palermo, ne era benconsapevole tant' è che quando il suo nome èstato proposto dal segretario siciliano deiDemocratici, Fausto Raciti (che ha ritirato lasua candidatura dopo un duro scontro con ilgovernatore Crocetta) e dal luo gotenente diRenzi in Sici l ia, Davide Faraone, avevachiesto una pausa di riflessione, non senzache trapelasse la richiesta di un sostegno dipeso nazionale. Il suo sì è arrivato infatti dopoche ­ prima il vicesegretario del Pd, LorenzoGuerini, e quindi il ministro della giustizia,Andrea Orlando ­ l' hanno assicurato in modoconvinto; quindi ad incoraggiarlo ecco anche ilviceministro dell' Interno Bubbico e ClaudioFava, vice presidente della commissioneAntimafia.Il peso del suo nome va calibrato infatti ha un peso nazionale perché Fiandaca non è solo noto per ilcurriculum di tutto rispetto e per essere stato maestro di generazioni di allievi di giurisprudenza, quantopiuttosto perché, da ultimo, ha messo in discussione prima con un saggio (del 2012 sull' Annuario discienze penalistiche Criminalia, e ri preso da Il Foglio) poi ora, con il libro scritto insieme allo storicoSalvatore Lupo, uscito a febbraio La mafia non ha vinto ­Il labirinto della trattativa, il processo in corso aPalermo sul presunto «patto» tra lo Stato e Cosa nostra. Secondo gli autori, sia dal punto di vistagiuridico che storico ­politico, il dibattimento in corso a Palermo non doveva nemmeno vedere la luce,fondato com' è su un reato (violenza o minaccia a un corpo politico) definito «un espediente giuridico».Ad essere messo all' indice, poi, è soprattutto «l' uso politicamente antagonista della giustizia penale» eil «populismo giudiziario»: quello secondo cui ogni critica che si fa ai giudici palermitani è «un attaccosferrato dai nemici della verità».E allora non stupisce che non appena il nome di Fiandaca ha preso a correre per le europee come«rappre sentante dell' antimafia concreta, non quella delle chiacchere» (Faraone) il primo ad alzare lavoce con un' intervista a Il Fatto sia stato proprio colui che ha messo in piedi il processo sulla trattativa

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(salvo poi dedicarsi alla politica) Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile aderente alla lista Tsipras,che vede «un filo conduttore» tra la fuga all' estero di Dell' Utri e la candidatura di Fiandaca «proprio inSicilia» e che sarebbe «la delegittimazione del processo sulla trattativa e di chi è in prima linea nellalotta alla mafia».Il teorema secondo cui il Pd, candidando Fiandaca, si sia schierato contro «chi è in prima linea nellalotta alla mafia» è tutto da dimostrare, non fosse altro perché cozza contro la storia del grande giuristache fu anche consigliere del Csm dal 1994 al 1998 come membro laico eletto su indicazione dell' alloraPds. Per dire: alle amministrative del 2003 era stato anche proposto da Rifondazione comunista e davari movimenti come candidato alla presidenza della Provincia di Palermo (poi fu l' eurodeputato dellaMargherita, Luigi Cocilovo, a vincere le primarie del centrosinistra).Ora il suo nome ha fatto convergere l' area cuperliana e renziana del partito in Sicilia e questo, certo, nesegnala un assestamento su politiche «concrete» anche sul fronte dell' antimafia. Lui, per parte sua,interpreta la sua candidatura «ispirata a una prevalente esigenza di coesione all' interno del Pd sicilianoe nazionale» e confida che «possa dare un contributo per aprire una nuova stagione che metta al centrodell' iniziativa politica lo sviluppo della Sicilia nel quadro dell' Europa».@g_monteleone.

GABRIELLA MONTELEONE

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Giustifica la Trattativa, il Pd lo candidaIL PROFESSOR FIANDACA LANCIATO ALLE EUROPEE PER PORRE FINE ALLAGUERRA TRA LE CORRENTI SICILIANE.

Per superare le contraddizioni interne all'antimafia dei litigi e delle "star" che rischianodi farlo implodere, il Pd siciliano pesca dalcilindro delle candidature europee il nome diGiovanni Fiandaca, ex componente delconsiglio superiore della magistratura, ilgiurista palermitano co­autore di un saggioche giustifica e legittima la trattativa Stato­mafia e che fu docente di diritto penale dell'allora studente Antonio Ingroia che l' altro ierinon ha esitato ad accostare la sua candidaturaalla fuga di Dell' Utri in Libano: "Le due cosesembrerebbero estranee ma a legarle vi è unf i l o condu t to re ­ ha de t to Ing ro ia ­ l adelegittimazione del processo sulla trattativa edi chi è in prima linea nella lotta contro lamafia".E SE PER INGROIA Fiandaca è "uno degliispiratori dell' attuale formulazione del 416 terpraticamente inutile", i suoi giudizi taglientibocciano l' antico professore e l' antimafiascelta dal Pd per ricompattarsi, gettandoacqua su l fuoco deg l i en tus iasmi de lsegretar io regionale dei dem che nel lacandidatura del docente palermitano vedeaddirittura l' apertura di una nuova fase politicoculturale del partito: "Adesso inizia la stagionedella nuova antimafia", esulta infatti FaustoRaciti, che insieme a Davide Faraone haproposto al professore di entrare in lista proprio al suo posto, con la benedizione della parte del Pdsiciliano che vede Crocetta come il fumo negli occhi, dal patriarca di Enna Mirello Crisafulli al candidatotrombato Antonello Cracolici, che in un twitter ha definito la candidatura del giurista "la migliore rispostaalla mia esclusione". Un' investitura che, nonostante i buoni auspici del renziano Davide Faraone, èapparsa insufficiente allo stesso Fiandaca, che ieri mattina si mostrava ancora scettico facendo filtrarela sua probabile rinuncia dettata all' Ansa da un gruppo di docenti a lui vicini, motivata dal fatto che ilsuo nome "aveva trovato il consenso dei giovani del Pd mentre nessun segnale è venuto dallasegreteria nazionale del partito". Segnale arrivato nel pomeriggio, quando Fiandaca ha scioltopositivamente la riserva, "dopo avere ricevuto le sollecitazioni del vice ministro dell' Interno FilippoBubbico e dell' onorevole Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd", come recita una nota diffusa dal suostaff. "Non è facile per me lasciare i libri e interrompere il contatto con gli studenti ­ è la dichiarazione acaldo del professore ­ la Sicilia vive un momento drammatico dal punto di vista economico e sociale,

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ma ancor di più sul versante culturale e politico; confido che la mia candidatura, che interpreto ispirata auna prevalente esigenza di coesione all' interno del pd siciliano e nazionale, possa dare un contributoper aprire una nuova stagione per lo sviluppo della Sicilia nel quadro dell' Europa". Il professore guardaa quel che resta dell' imprenditoria sana dell' isola ed tra le sue prime iniziative elettorali ha in mente dilanciare un appello alle forze sane e produttive dell' isola, come ha annunciato il suo staff in un smsinviato ieri pomeriggio ad Antonello Montante, presidente regionale di Confindustria. Per scrollarsi didosso l' immagine di uomo del "giustificazionismo trattativista", e smentire, come sostiene Ingroia, chela sua candidatura (e la fuga di Dell' Utri) dimostrano "che c' è la precisa volontà di mantenere, nell'immaginario collettivo, la visione della mafia in coppola e lupara e di delegittimare tutti coloro che,invece, considerano la mafia dei colletti bianchi ancora più pericolosa", Fiandaca ha tra qualche giornoun' occasione irripetibile: gli basterà votare a favore, in consiglio di facoltà, a Giurisprudenza, dell'intitolazione dell' atrio ai giudici Falcone e Borsellino, morti per non avere accettato alcun tipo ditrattativa; finora, denunciano gli studenti, il professore avrebbe mostrato perplessità.

di Giuseppe Lo Bianco

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Il trionfo del pregiudizioL' imprenditore e politico palermitano è sospettabile. Ma il reato?

Il professor Fiandaca è un asso, un giuristacon i fiocchi che si è assunto responsabilitàimportanti anche come polemista nella vitapubblica tormentata dagli scontri in tema didiritto (a proposito, in bocca al lupo al giurista­candidato per le elezioni europee). Sostienequi sopra quanto anche noi da tempo andiamocon modestia subgiuridica dicendo. Che la"zona grigia" della complicità con la mafia vacolpita con strumenti acconci, che nel l 'interpretazione del codice, in analogia conaltre forme di concorso nel delitto, si usa oggiuna noz ione d i " conco rso es te rno i nassociazione di tipo mafioso ex 416 bis" che èpiuttosto indeterminata.Fiandaca nota che la polemica in meritodipende anche e sopra tutto dal fatto che sitratta di un tipico delitto concorsuale attribuitoprima di tutto ai colletti bianchi, cioè a personelegate al mondo degli affari e della politica. E'ovviamente il caso di Marcello Dell' Utri,palermitano, immischiato in una rete direlazioni siciliane dall' apparenza solforosa eper questo oggetto da vent' anni di unapersecuzione in giustizia, alimentata da unacrassa e spesso vile esposizione mediatica,direttamente proporzionale alla sua presenza politica e alla sua vicinanza stretta a Silvio Berlusconi. Quifinisce il compito del giurista, che pure onestamente si augura una riscrittura dei riferimenti tecniciconcreti passibili di attribuire un reato non vago agli indagati e poi imputati in un processo. Quidovrebbe cominciare ad agire il giornalista libero, lo storico e antropologo della realtà criminale eparacriminale, specie nella variante siciliana, e il cittadino comune che osserva e giudica i fatti.Dell' Utri può essere considerato simpatico o antipatico, prudente o imprudente, coinvolto in relazioniobbligate e diffuse nel suo ambiente oppure non limpide, ma non è questo il punto. Il punto è se abbiaconsapevolmente giocato un ruolo nel consolidamento e nella costruzione del potere mafioso criminale.Come tutti sappiamo c' è stato un "giudice a Berlino", e non era un passante ma Francesco Iacoviello, ilsostituto procuratore generale nell' udienza di Cassazione in cui la condanna di Dell' Utri fu annullatacon rinvio a nuovo appello, il quale ha sostenuto, trovando conferma nella sentenza Grassi, che in quelprocesso mancava l' oggetto criminale così come esso deve configurarsi nel codice penale. Tanto piùchi osservi, fuori dai recinti del diritto, ha diritto di affermare che i rapporti ambientali di un imprenditorepalermitano, che poi si trasferisce a Milano e diventa anche un leader politico di primo piano, devonoessere esaminati in relazione alla prova effettiva di un sodalizio, di una complicità con le cosche. Nonbasta alludere a cene, matrimoni, contiguità varie di tipo familiare espresse in molti modi diversi,

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dazioni che sono state tipiche di parte rilevante dell' imprenditoria concussa, in Sicilia e altrove, perconcludere nel senso di un delitto provato. E non è un' osservazione di striscio, irrilevante: si tratta didecidere se ci sia o no un reato di quella gravità, e se un processo di vent' anni lo abbia dimostrato. Conl' ausilio di un reato definito in modo vago, è impossibile escludere il trionfo del pregiudizio.

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Novità e campioni di preferenze I favoriti azzurri perle Europee

Designati i numeri uno: Toti, Gardini, Tajani,Fitto più Miccichè che deve sciogliere lar iserva. Oggi ad Arcore tutt i gl i elenchidefinitivi, giovedì il Cav presenta la squadraFabrizio de Feo Roma È l' ora dellescelte.Ilmomento in cui uscire dalle ipotesi, scoprire lecarte e definire le liste per le Europee delprossimo 25 maggio, preparandosi a unacampagna elettorale dai contorni anomali, inattesa che il Tribunale di Milano chiarisca ilperimetro d' azione del presidente del partito.Oggi a pranzo a Palazzo Grazioli ci sarà l'ultima riunione della commissione elettorale.Entro domani alle 20 verranno depositati glielenchi nelle diverse Corti d' Appello. Infinegiovedì alle 17 Silvio Berlusconi presenteràufficialmente i candidati di Forza Italia. Unpacchetto di aspiranti europarlamentari checomporrà un mix di new entry e dirigenti diesperienza e in cui verrà privilegiato il legamecon il territorio.Il lavoro preparatorio è continuato a buon ritmodurante tutto il fine settimana, con la firmaappos t a da i p r e s ce l t i s u l modu l o d ia c c e t t a z i o ne d e l l a c a nd i d a t u r a . Un«autografo» non vincolante visto che la sceltafinale avverrà oggi e sarà Silvio Berlusconi adire l' ultima parola, con Giovanni Toti, DenisVerdini, Sandro Bondi, Paolo Romani eRenato Brunetta.Un rito che provoca fibrillazione tra chi aspira a confrontarsi con il giudizio degli elettori e resta in attesadel verdetto definitivo prima di iniziare a far girare il motore della campagna elettorale.La mappa dei candidati nelle varie circoscrizioni è definita in maniera quasi completa. Nel Nord­Ovestsono in lizza Giovanni Toti come capolista, seguito da Lara Comi e Licia Ronzulli. Resta da risolvere laquestione di Claudio Scajola ­ al quale sono arrivate offerte dai centristi che lui non sembra intenzionatoad accettare ­ e sul cui nome sarà decisiva l' ultima parola di Berlusconi. Possibile anche la presenza diDionigi Gianola, classe 1976, direttore della Compagnia delle Opere di Lecco ed esponente vicino aComunione e Liberazione. Nel Nord Est capolista dovrebbe essere Elisabetta Gardini. Ci saranno poiLia Sartori, Mattia Malgara (40 anni, veneziano, figlio di Giulio imprenditore della ex Chiari & Forti),Sergio Berlato e Giampiero Samorì, il banchiere che ha già partecipato alle scorse Politiche. Non cisarà, invece, Simone Furlan, a capo dell' Esercito di Silvio, che alla luce della forte competizione internaalla sua circoscrizione e della difficoltà di affrontare una campagna elettorale su un territorio così vasto,

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vorrebbe evitare di bruciarsi. Non è escluso, però, un ripensamento dell' ultima ora. Non si èconcretizzata la candidatura di Lisa Ferrarini, ad della Ferrarini spa.Nella circoscrizione Centro Antonio Tajani è sicuro del posto da capolista. Dietro di lui ci sarannoDomenico Gramazio, Luciano Ciocchetti, Fabio Armeni, Armando Cusani e il preside della Facoltà diMedicina a La Sapienza, Adriano Redler. Alcuni voci indicano anche una possibile discesa in campo delsenatore Francesco Maria Giro. Nel Sud ci saranno due grandi portatori di voti come il capolistaRaffaele Fitto e il consigliere campano, Fulvio Martusciello. Nella lista compariranno, naturalmente gliuscenti Clemente Mastella ed Enzo Rivellini, oltre a Riccardo Ventre, consigliere della Corte dei Conti,già europarlamentare nel 2004, e Vincenzo Pastore, segretario campano della Federazione GiocoCalcio. Nelle Isole il capolista dovrebbe essere Gianfranco Miccichè ( che non ha ancora sciolto lariserva), seguito da Salvatore Cicu in rappresentanza della Sardegna, da Massimo Romagnoli, dall'europarlamentare uscente, Salvatore Iacolino e Salvo Pogliese. Impossibile, però, escludere ribaltoni esorprese dell' ultima ora.IL CASO SCAJOLA Decisione dell' ultim' ora: la parola definitiva sarà quella di Berlusconi I VOLTINUOVI Gianola (Cl), Malgara, Pastore (Figc) e il rettore della Sapienza Redler.

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FI si scongela, Alfano può approfittarne. Solo inteoria

Perché gli alfaniani sono in una posizioneinvidiabile?Va da sè: sono lì, in quel pezzo di campo,meno estremisti, più di governo. Sì, sulla cartapotrebbe funzionare. Ma non basta.Per molti anni il centrosinistra si è lambiccato ilcervello su come organizzarsi per poterintercettare, un giorno che si sperava nonlontano, i consensi che prima o poi sarebberofuoriusciti dal contenitore del Cavaliere; per chise la ricorda, la polemica fra Ds e Margheritaverteva proprio su questo, su come mettere incampo un soggetto nuovo che sapessepotenzia lmente at t rarre g l i e let tor i delcentrodestra che, per una ragione o per l' altra,avrebbero lasciato Forza Italia­Cdl­Pdl.Ma oggi che (forse) ci siamo, nessuno sa direcon precisione "chi" avrà fra le mani la cestagiusta per raccogliere quei voti, milioni di voti.C' è la novità del nuovo Pd di Renzi, certo, cheappare in grado di calamitare la parte piùdinamica e aperta di quei consensi; c' è Grillo,che del forzismo succhierà i l iquami piùdemagogici e politicamente analfabeti; e poi c'è questo nuovo partito, l ' Ncd, "costola"azzurra della quale si è pensato sin qui intermini puramente parlamentari e di potere.Nata sulla spinta di una manovra governa tivo­parlamentare (ricordate l' inizio della crisi politica delgoverno Letta e il soccorso di Alfano?), è verosimile che gli scissionisti non immaginassero di dar vitaad un partito che in tempi così rapidi potesse ambire a fungere da alternativa a Forza Italia. Che èquello che in parte sta accadendo sul mitico territorio, da dove ogni giorno arrivano notizie e notiziole supotentati locali, gruppi dirigenti periferici, ras di vario tipo che vanno riaccasandosi sotto le insegne diAlfano.L' ultima traiettoria del gruppo Cosentino dice questo. Immaginiamo che accadranno cose simili inCalabria, in Sicilia (Schifani­Alfano), in Puglia (Quagliariello), forse in Lombardia (dove Ncd sconta l'affaire­Formi goni ma conta sull' attivismo di Lupi). E anche a Roma: non è senza significato che a 24ore dall' abbandono dell' ex Cavaliere l' ex portavoce Paolo Bonaiuti sia andato al Viminale per chiedereun tetto politico ad Angelino. Sono meccanismi visti mille volte e non c' è bisogno di scomodareBadoglio, basti pensare alle centinaia di cambi di casacca che aumentano vertiginosamente inconcomitanza dei passaggio fra una Repubblica e l' altra: adesso che la Seconda cede, a partire dalsuo pilastro numero uno, molta gente lascia il fienile che brucia in cerca di ripararsi altrove.Immaginava tutto questo, il buon Angelino? Certo, oggi ha gioco facile Gaetano Quagliariello a dire che

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l' Ncd punta ad essere «un' alternativa per quegli elettori disorientati o senza casa». Ma il punto deboleè già dietro l' angolo: ammesso e non concesso che il 25 maggio riescano a scavallare il 4%, subitodopo gli alfaniani dovranno darsi una linea politica vera, che è cosa un po' più complica ta dello starefermi aspettando che i Bonaiuti di turno facciano anticamera. Insomma, si alleeranno (come d' altraparte già avviene alle comunali e alle regionali) con Berlusconi? O incarneranno l' alternativa, offrendo ilpetto al volume di fuoco che le residue armate propagandistico ­editoriali dell' ex premier tuttora sono ingrado di scaricare? Già si vedono baruffe ad ogni piè sospinto, contumelie, offese: nell' immaginarioforzista loro sono i traditori, e in quel mondo questo è uno strale che penetra a fondo nella carne del suoelettorato. Chiedete in proposito a Gianfranco Fini, il "traditore" per eccellenza: fu fatto a pezzi.E infine l' interrogativo che alla fine dei conti non ci si può non porre è semplice: uno che non vota piùBerlusconi si volge verso Schifani? In nome di che?Ha senso? Sta qui, ancora, la debolezza di questa formazione politica: nella grande debolezza di unalinea che punta semplicemente a collezionare pezzi di ceto politico per lo più consunto, gruppi localisticie nel caso clientelari, piuttostoche a indicare una nuova via per il moderatismo italiano, che infattiguarda gà al di là degli steccati.Insomma, staremo a vedere se Alfano si dimostrerà un autentico leader o solo un capetto in grado diballare una sola estate, se lui e il suo gruppo si dimostreranno in grado di avere un certo effetto ditrascinamento e di attrazione sull' elettorato moderato o se sprecheranno un' occasione che non siripresenterà. Se il suo destino, insomma, finirà per assomigliare a quello dell' Udeur, ex gemello dell'Udc, l' unico alleato di Alfano finora reperito sul mercato politico, che è tutto dire.@mariolavia.

MARIO LAVIA

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Riassetto istituzionale. Il leader Fi a Palazzo Chigi dal premier per oltre due ore alla vigilia delladecisione sull' esecuzione della pena.

Riforme, accordo Berlusconi­RenziVia libera prima al ddl costituzionale poi all' Italicum, Senato non elettivo, sì entro il 25maggio.

ROMA Il patto Renzi­Berlusconi sulle riformetiene, anzi si rafforza.Dopo oltre due ore di colloquio il premier e illeader di Fi hanno confermato l' intesa su duepunti decisivi: 1)la riforma del Senato ha lapriorità e verrà approvata prima dell' Italicum;2) il Senato sarà non elettivo. Alla vigilia delverdetto del tribunale di sorveglianza chedeciderà sull' affidamento ai servizi sociali,Berlusconi varca il portone di Palazzo Chigiper quel faccia a faccia sollecitato più volte mache fino a ieri non era rientrato nell' agenda delpremier.Renzi prima dell' incontro con l' ex Cavalierevoleva concludere la partita sulle nomine, perevitare di offrire il fianco a chi avrebbe visto inquel vis a vis un accordo sulle poltrone delleprincipali aziende a partecipazione statale.Non che il leader di Fi fosse stato tenuto all'oscuro. In questi giorni ci sono stati contattianche diretti tra i due ma alla fine il premier ladecisione l' ha voluta prendere da solo.Si racconta che Berlusconi non fosse troppocontento di alcuni dei nominati o meglio dialcune esclusioni decise da Renzi e Padoanma che allo stesso tempo abbia manifestatoapprezzamento per il «coraggio» dimostrato dal premier.Così, non appena le agenzie di stampa hanno dettato i nuovi vertici delle partecipate, l' ex premier èentrato a Palazzo Chigi accompagnato da Gianni Letta e Denis Verdini. Per Berlusconi l' incontro eraindispensabile. E non solo per le fibrillazioni interne ma per riprendersi la scena. Renzi ne eraconsapevole perché, come ha confermato Graziano Delrio, «tutti abbiamo notato una certa difficoltà, uncerto nervosismo negli ultimi giorni» del leader di Fi ed «é importante ­ ha insistito ­ per il bene delPaese che i leader continuino a parlarsi». La cena ha quindi preso avvio proprio dalle nomine appenaannunciate ma la portata principale sono state le riforme. L' ex Cavaliere ha ribadito al premier di volerrispettare gli accordi e anche di acconsentire al timing impresso dal premier ovvero di far precedere l'Italicum dal primo sì alla riforma costituzionale del Senato. Anche nel merito l' accordo è statoconfermato. Il Senato non dovrà essere elettivo. Berlusconi ha chiesto però di non blindare il testo ossiadi consentire alcune correzioni che non ne stravolgano comunque i presupposti fondamentali (fine delbicameralismo perfetto).

15 aprile 2014Pagina 24 Il Sole 24 Ore

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Page 148: Rassegna Stampa 15 04 2014

L' ex Cavaliere ha espresso a Renzi le difficoltà a tenere il partito. Una preoccupazione che Renzi nonsottovaluta anche perché il dissenso dentro Fi si somma a quello nel Pd e con richieste pressochéanaloghe. Ma se la minoranza democrat deve fare i conti con sondaggi che continuano a premiare lastrategia del premier, dentro Fi è l' opposto: il malumore è inversamente proporzionale alle percentualisull' appeal del partito, che, secondo diversi istituti, è ormai sotto il 20%. Per Berlusconi questopotrebbe significare non mantenere il patto sull' Italicum, che si fonda sulla convinzione che la sfida (allepolitiche) sarà tra centrodestra e centrosinistra mentre se Fi dovesse crollare il "rischio" per l' exCavaliere sarebbe di vedersi tagliato fuori, sostituito da Grillo.A proprosito delle elezioni, oggi Berlusconi terrà a Palazzo Grazioli il vertice definitivo sulle liste.Salvo colpi di scena i cinque capilista solo: Toti (Nord Ovest); Elisabetta Gardini (Nord Est); AntonioTajani (Centro); Raffaele Fitto (Sud); Gianfranco Micciché (Isole). Ci sono ancora alcuni nomi cheballano come quello di Claudio Scajola. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

BARBARA FIAMMERI

15 aprile 2014Pagina 24 Il Sole 24 Ore

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Movimento di miracolati.

I grillini fuori dal Palazzo non guadagnavano un euro

ROMA Zero euro e zero cultura. Di sicuro,qualche problemino con la denuncia deiredd i t i . P r ima vo l ta pe r i l Mov imen toCinquestelle alle prese con la trasparenzarichiesta a ogni parlamentare della Repubblicae scatta la gaffe. L' ex capogruppo al laCamera, Riccardo Nuti, siciliano vicinissimo aGrillo e Casaleggio, di sesso maschile comespesso tiene a fare sapere, alla voce statocivile ha scritto: «nubile» e, vabbé, forse gliviene più facile dire single o signorino o nonsposato. Ma, in genere, per i maschi si dicecelibe. Dev' essere comunque un lapsusterritoriale, o forse Nuti ha compilato la suadichiarazione dei redditi insieme alla collegaAzzurra Cancelleri, nativa di Caltanissetta, chealla stessa voce ha messo: «Celibe», mentreessendo femmina avrebbe dovuto scriverenubile. Robetta. Fa più sorridere, forse, ilgiovane Filippo Gallinella, classe 1979, facciasimpatica e parlantina sciolta, che, sotto lascritta stato civile, ha optato per un patriottico«italiano», poi corretto in «sposato», tirandosopra a penna una riga.In quanto ai denari, poi, ci sono parecchiesorprese stellate. Spulciando i documentipubblici dei parlamentari, si scopre infatti cheuno dei volti più del M5S, Luigi Di Maio,vicepresidente della Camera e faccia seria del grillismo, ha dichiarato zero euro. Idem, un altro deipezzi da novanta della pattuglia stellata, il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico.Nel dettaglio: per la campagna elettorale Di Maio ha speso circa 3mila euro, mentre Fico non hasostenuto alcun esborso.Il romano Alessandro Di Battista, frontman del Movimento e in passato aspirante concorrente di talent­show, ha dichiarato invece un imponibile di 3.176 euro, una spesa di 145 euro per la campagnaelettorale e la proprietà del 30 per cento delle quote di una srl. La collega ex capogruppo alla Camera,Roberta Lombardi, ha denunciato un reddito imponibile per 22.672 euro, più del collega di scrannoCarlo Sibilia, fermo a 19.764 euro. I due, in pratica, risultano tra i deputati più ricchi del Movimento forseperché sono approdati nel Palazzo con un lavoro già alle spalle e non da precari come parecchi delgruppo. In generale, però, redditi irrisori se paragonati a quelli di molti parlamentari navigati di altripartiti. Basti pensare che l' attuale capogruppo del Movimento Cinquestelle a Montecitorio, GiuseppeBrescia, risulta nullatenente, nel 2013 non ha presentato la denuncia dei redditi e tra i vari capigruppo èdi gran lunga il più indigente: zero euro come Di Maio, Fico e soci.

15 aprile 2014Pagina 5 Libero

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Insomma, grillini poveri in canna?Non tutti, certamente. C' è chi vanta una casa di proprietà ai Parioli e per vivere in affitto in centro, aRoma, non ha badato a spese. Eppure, poiché la campagna elettorale costa e il leader Beppe hachiesto a tutti di contribuire, è molto probabile che il comico leader prosegua il suo tour a pagamentoper i teatri italiani. Ieri sera, tappa romana al Palalottomatica.Doveva essere l' ultima data del tour "Te la do io l' Europa", invece Beppe andrà avanti. «Ha presogusto», e poi incassa.

BRUNELLA BOLLOLI

15 aprile 2014Pagina 5 Libero

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Grillo fa campagna con la Shoah La comunitàebraica: «Osceno»Il leaderM5S per attaccare Napolitano e Renzi riscrive Levi e pubblica sul sito unfotomontaggio con l'entrata di Auschwitz. Gattegna: «Una profanazione criminale». Il Pd:«Vergogna e tristezza»

Primo: tirare il sasso nella pozzanghera dovesi è certi che farà più schizzi. Grillo, checonosce bene le pozzanghere, ha fatto quelche gli dettava una mira ormai riconosciuta e,per allestire uno spot elettorale, ha messo lemani sulla Shoah, che non è una fede, non èuna religione, non pretende un dio, non creaaltarini, non impone devozioni. La Shoah,semplicemente, è un fatto, una spaventosastor ia d i uomini , af f l i t ta da una unic i tàincrollabile, una atroce lezione laica chechiede solo memoria, memoria dei sensi cherisveglia, dei significati che illumina.Ma al semidio che impera sui Cinque Stelletu t to ques to pareva mate r ia u t i l e pe rparafrasare, per alludere, ma neppure poi cosìtanto, ai motivi che stanno divinizzando la suacampagna elettorale.In fondo, lui della Shoah non ha l' immagineche abbiamo raccolto noi in mezzo a moltaumanità, e spiegheremo dopo perché.Grillo, nel suo blog, ha preso Primo Levi e loha adottato come scivolo, ha preso le sueparole trascritte in «Se questo è un uomo» e leha virate come garbava a lui; ha preso la fotodel cancello di Auschwitz e ci ha lavorato suquel che bastava per modificare la scritta«Arbeit macht frei» ­ il lavoro rende liberi ­ in«P2 macht frei», ora ha scoperto che c' era e c' è la Pd di Gelli e si dà da fare.Voleva colpire Renzi, Napolitano (i suoi due ostacoli) e la sinistra che in coda a quella tiritera idiotapreferisce definire «lurida». Ci va pesante: qualcuno abbozzerà, non è possibile che nessuno fiatimentre spacca, in una campagna elettorale da Notte dei Cristalli, tutte le vetrine della nostra scenapolitica e qualcuno gli darà ragione, gli darà il voto nel silenzio di un' urna sfiancata da una esistenzadifficile e da un bombardamento incessanIl Pd siciliano incassa il sì del giurista Giovanni Fiandaca, exconsigliere del Csm, alla candidatura alle Europee per Sicilia e Sardegna. «La disponbilità di Fiandaca­dice il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti ­ è un fatto importante perla cultura politica del Pdsiciliano e nazionale. Ed è significativo che questa svolta parta dalla Sicilia dove si sono determinatifenomeniche hanno portato a una distorsione del te snocciolato al grido di un vaffanculo a tutti e viva

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me. Così, arremba un' omelia sulle ali fornitegli da un uomo, un ebreo, alla fine, schiacciatodefinitivamente dal peso di quella memoria che aveva riscritto il suo corpo, la sua mente. Inventa unincedere epico, da pulpito, per ribadire la domanda, ossia se sia un paese, questo che «vive nel fango ­aridagli con le movimento antimafia. È un nome che, insieme a quello di Caterina Chinnici, rinnovaprofondamente la cultura antimafia, perché la inserisce su un solco riformista e di concretezza». PerFiandaca oggi si sono spesi anche il guardasigilli Andrea Orlando e il numero due del Pd LorenzoGuerini.E novità importanti sono state registrate ieri nel fronte Pd anche a livello di elezioni amministrative.pozzanghere ­che non conosce pace ma mafia». Mavvà? Ma non era, per lui, la mafia qualcosa che nonuccideva, diversamente dalla politica, come aveva avuto modo di precisare tempo fa quando si trattavadi conquistare i voti del sud?Massì, è lo stesso Grillo. Quello che si accoda ai secessionisti veneti, a loro volta in sintonia con ladestra eversiva di mezLa campionessa di atletica Fiona May sarà la capolista della lista civica che aFirenze sosterrà la candidatura a sindaco di Dario Nardella. «Ero legata alla destra in Inghilterra, quelladi Margaret Thatcher­ ha spiegato Fiona May­ perché sono cresciuta negli anni '80, quando c' era lei alpotere. Sono onorata di essere stata contattata come capolista da Dario Nardella perché per me è unagrande responsabilità».za Europa, antisemita, illiberale, neogotica. Il fatto è che deve vincere le europee, deve: se non levincerà, facilmente la sua stella inizierà a tramontare e lui lo sa. Per questo spara colpi proibiti:qualcuno si offenderà ma se ne parlerà; uscito dal buio teme di essere costretto a tornarci, quindiqualunque cosa purché il suo bel faccione stia nelle prime pagine i quotidiani e telegiornali, l' importanteè che passi la sua strafottenza, la sua disponibilità a dar fuoco alla grande libreria dell' umanità pur difare piazza pulita.Per questo violenta la storia, il fatto dei fatti, la strage delle stragi, la Shoah. Questa capacità distruttiva,questo fuoco perenne ad alzo zero gli procureranno la fama di chi non si inchina di fronte a niente anessuno, di uno che abbatte qualunque altare, che se ne frega della sacralità: questo è il messaggioche gli sta a cuore, ma commette un errore madornale, perché la Shoah non è un altare e non èmaneggevole come a lui farebbe comodo, non puoi trasformarla in materiale utile al marketing. Percolpire chi?Napolitano: «Un vecchio impaurito dalle sue stesse azioni che ignorala Costituzione», e Renzi, «Unvolgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia», e la sinistra, quelli di sinistra «luridialleati di Dell' Utri e Berlusconi».Ma questa è fuffa, la solita, con l' aggiunta di volgarità fresche di giornata. Ciò che conta è altro: Grilloafferra la Shoah e la trasforma in un virus da marketing, banalizzandola.In molti condannano, deprecano: «Una oscenità ­ riflette Renzo Gattegna, presidente dell' Unione delleComunità Ebraiche ­ una profanazione criminale del valore della memoria per solleticare i più bassisentimenti antisemiti e cavalcare il malcontento popolare».Alessandra Moretti, Pd: «Vergogna e tristezza». Fiano, Pd: «Chi conosce quella storia lo punirà nelleurne». Molti cinque stelle accusano il colpo, non è loro piaciuta la gag del capo. Altri si entusiasmano, epiù sono di alto grado più sono grati al padrone. Prendi l' azzimato Luigi di Maio: «Li sento tuttiindignarsi per un fotomontaggio. Sono gli stessi che cantavano Bella Ciao mentre regalavano 7 miliardie mezzo alle banche», farà strada, ha la stoffa giusta. Come Grillo, del resto: nel corso di una intervistaad un giornale israeliano aveva avuto modo di difendere l' immagine di Ahmadinejad, allora leader dell'Iran, noto per aver organizzato a spese pubbliche dei meeting mondiali negazionisti rispetto alla Shoah;e aveva demonizzato Israele. C' è coerenza culturale in questo attacco alla più grande tragedia dell'umanità, oppure si tratta solo di capricciosità spettacolare? Conta sull' ignoranza dei più, per questoattacca la memoria; non è un uomo, Grillo, è una forma di Alzheimer.

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TONI JOP

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BORDIN LINE

E' comprensibi l issimo che i l professoreGiovanni Fiandaca abbia esitato ad accettarela proposta di candidatura al le elezionieuropee of fer tagl i dal Pd s ic i l iano. Sabenissimo che verrà sottoposto a un linciaggiomediatico che già Antonio Ingroia ha avviatodomen i c a c on un c omun i c a t o i n c u iprospettava una connessione fra la vicendaDell' Utri e la candidatura del professore. Ilcirco Barnum palermitano delle "agenderosse", dei fratelli dei giudici uccisi e dei figlidei mafiosi saprà fare anche di peggio. Vale lapena per un seggio a Strasburgo ? Però,comunque vada a finire, il professore haottenuto già una cosa importante, moltoimportante. Il vicesegretario del Pd Guerini loha invitato a candidarsi definendolo unapersonalità "di assoluto valore morale eprofessionale" e soprattutto il ministro dellaGiustizia Andrea Orlando cita l' elaborazionedi Fiandaca in tema di contrasto alla mafiacome "rappresentativa nel modo migliore deivalor i che i l Pd vuole affermare". Se siconsidera la ferocia e la volgarità usate controle critiche di Fiandaca all' inchiesta sullacosiddetta trattativa, occorre dare atto alvicesegretario, al ministro, ed evidentemente a Matteo Renzi, di una presa di posizione coraggiosa e damolto tempo necessaria. Una difesa dei valori del diritto e delle tradizioni migliori della sinistra, nellaquale nessuno di quel partito finora aveva avuto il coraggio di esporsi.

15 aprile 2014Pagina 2 Il Foglio

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La DENUNCIA di Zaia: «Renzi vuole CANCELLAREle Regioni»II Governatore veneto presenta con Maroni le proposte leghiste al ddl costituzionale.

Introdurre le macro ­regioni, i costi standard ela possibilità di estendere lo Statuto specialeanche ad altre regioni: sono le modifiche chela Lega Nord ha posto al centro del dibattitosulla riforma del Senato.I governatori Roberto Maroni e Luca Zaiainsieme con il vicepresidente del SenatoRoberto Calderoli hanno partecipato ieri a unconvegno organizzato proprio sulla modificadella nostra Carta costituzionale. «Ci piace l'idea di fare una riforma che modif ichi i lsistema. Ci piace il Senato delle autonomie,ma diciamo no alla riduzione drastica deipoteri delle regioni in questo progetto diricentralizzazione», ha detto Maroni cheguarda allo statuto della Sicilia perché «sidarebbe la possibilità di tenere il 100% delletasse» sul territorio. Poi sottolinea ancora «l'intesa tra tutte le regioni e le autonomie. C' èun fronte unitario dei territori, l' importante ènon andare divisi». Anche Zaia ribadisce lapropria opposizione alla riforma del titolo Vdella Costituzione, sottolineando che «dalGove rno esce un p roge t t o ne l qua l esostanzialmente si dice che le Regionidebbono sparire». «Non c' è un solo accenno ­accusa Zaia ­ all' autonomia differenziata, untema invece da affrontare. Nel Veneto ci sonostati dei rappresentanti del Governo cheaddirittura ci hanno rimproverato di non avermai fatto richieste in tal senso. La verità è chein questi ultimi dieci anni abbiamo chiesto loStatuto speciale, l' applicazione degli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione, chiederemo l'indipendenza. Sino ad ora non è mai arrivato nulla». Per Zaia è comunque importante non intraprendere«la via che hanno imboccato le Province» per far nascere un «sindacato delle Regioni». Il presidenteveneto si è detto «inquietato» dai con e quindi fare le riforme fino in fondo». «Il federalismo ­ hasottolineato Zaia ­ unisce i Paesi, il centralismo lo disgrega ed è esattamente quello che sta accadendoin questo momento. Noi sappiamo che in tutte le realtà dove il federalismo ha avuto successo è statoriconosciuto un livello intermedio di governo identificabile nella Regione. Purtroppo, in quel disegno dilegge non intravedo la volontà di dare fiato e ossigeno a questo livello intermedio, fondamentale per una

15 aprile 2014Pagina 7 La Padania

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organizzazione dello Stato in senso federalista». Il presidente veneto ha concluso sottolineando il fattoche «una delle battaglie da fare è proprio quella sulle competenze che, rispetto a quelle dello Stato, nondevono essere concorrenti ma esclusive» e ha sollecitato un «rapporto chiaro e solidale» con l' Anci, l'associazione dei Comuni, evitando la «guerra tra poveri».L' Europa ci chiede di tagliarlo, la tagliola del Fiscal compact incombe, ma il debito pubblico italianovola a un nuovo record.L' indebitamento delle Amministrazioni pubbliche è infatti aumentato in febbraio di 17,5 miliardi,raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.107,2 miliardi. E' quanto si legge nel supplemento di"Finanza pubblica, fabbisogno e debito" della Banca d' Italia. L' incremento riflette per 10,7 miliardi ilfabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per 6,8 miliardi l' aumento delle disponibilità liquide delTesoro (pari a fine febbraio a 64,8 miliardi, 49,6 a febbraio del 2013). «Con riferimento alla ripartizioneper sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 19 miliardi, quello delleAmministrazioni locali è diminuito di 1,5 miliardi e quello degli Enti di previdenza è rimastosostanzialmente invariato», conclude Bankitalia.Gli ultimi dati sull' inflazione pubblicati dall' Istat confermano invece la grave debolezza dei consumi. Amarzo i prezzi sono cresciuti dello 0,4%, facendo teme temere l' avvicinamento di uno scenario dideflazione. «Il rallentamento dei prezzi è ancora più evidente se si considera il peso delle tariffe, il cuiaumento spiega da solo oltre la metà dell' inflazione generale», spiega in una nota Confesercenti, cheaggiunge un' osservazione: «Il calo dei ritmi di crescita dell' indice dei prezzi fa infatti lievitare il tasso diinteresse reale, rendendo ancora più pesante l' onere del debito. Che, come certifica Bankitalia,continua ad aumentare, bruciando record su record.Allontanare lo spettro della deflazione, insomma, sta diventando una priorità alla quale non si devesfuggire».

di Iva Garibaldi Roma

15 aprile 2014Pagina 7 La Padania

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Scuole&autonomia

Federalismo fiscale, boom di studenti al Sud

Il federalismo fiscale spopola nelle scuole delSud. Tanto da far prorogare al 30 aprile iltermine del concorso "Incontro al FederalismoFiscale" promosso dal Miur e dal ministerodell' economica e delle finanza nelle scuole delpr imo cic lo del le regioni del l ' obiet t ivoconvergenza (Calabria, Campania, Puglia eSic i l ia) . I due dicaster i in tendono così«sensibilizzare le giovani generazioni rispettoai temi del federalismo fiscale e contribuire asviluppare il senso di responsabilità civile esoc ia le connessa a l l ' ese rc i z i o de l l acittadinanza». In particolare, il concorso «èfinalizzato ­ spiega Giovanna Boda delladirezione dello studente del Miur ­ a farmaturare la consapevolezza del ruolo e dell'importanza delle imposte come strumentoprincipale di finanziamento dei servizi pubblici,con particolare riferimento alle imposte locali ealle modalità di utilizzo delle stesse per ilfunzionamento dei sevizi forniti dagli entilocali», come scuola, trasporto pubblico,sanità, impiant i sport iv i , manutenzionestradale e del verde pubbl ico, centr i diassistenza per anziani.Ogni studente raffigurerà la correlazione trapagamento del le tasse e loro uso per i lfunzionamento dei servizi pubblici, ciascunocon il proprio stile: dal collage al fumetto, dal mosaico al disegno, fino alla fotografia a colori o in biancoe nero e ai fotomontaggi, passando per il cortometraggio, lo spot, il clip musicale. In palio, un tablet pergli studeni e un' aula informatica per la scuola.Info: www.portalefederlaismofiscale.gov.it Emanuela Micucci © Riproduzione riservata.

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Laureati, Italia ultima e l' obiettivo al 2020 èpeggiorare il divarioNel 2013 ci ha superato anche la Romania Mezzogiorno al 18% contro il target del 40.

Marco Esposito segue dalla prima pagina Nel2010 i due stati della ex Cecoslovacchia ciavevano sopravanzato e nel 2013 ci hadistanziato anche la Romania, lasciandoci all'ultimo posto su 28 nazioni. Di questo passonel 2020, anche se dovessimo centrare l'obiett ivo annunciato dall ' I tal ia con unaforchetta tra il 26 e il 27%, resteremmo ultimi.Le classifiche, di per sé, dicono poco se dietroi numeri (snocciolati da Eurostat la scorsasettimana) non si coglie il senso. I target diEuropa 2020 non sono molti, sono otto, e ciò lirende ancora più importanti. Tre di essiriguardano l' ambiente, da rispettare, uno lapovertà, da ridurre, mentre gli altri quattrosono in qualche modo collegati: va ridotto l'abbandono prematuro del le scuole, vaaumentato il tasso di laureati nella fascia di età30­34 anni, vanno aumentati gli investimenti inricerca e sviluppo e va portato al 75% il tassodi occupati. Quest' ultimo obiettivo, il lavoro, ècomprensibile da tutti. I tre precedenti a essocollegati (non abbandonare la scuola, laurearsia lmeno al 40% e invest i re in r icerca esviluppo) sono caratteristici del modelloeconomico immaginato dall' Unione europea:uno sviluppo che punti sulla qualità, sullaconoscenza, sull' innovazione e non su unacompetizione al ribasso di prezzi e salari. Èchiaro che l' obiettivo del 40% per i laureati è centrale in tale strategia e il fatto che la percentuale simisuri sulla fascia d' età tra i 30 e i 34 anni tende a esaltare il cambio di passo nelle politiche nazionalidell' istruzione, più che inseguire un difficile recupero per i quarantenni o i cinquantenni.L' Italia però questa partita a confronto con gli altri partner della Ue non ha neppure iniziato a giocarla e,all' interno dell' Italia, il Mezzogiorno è in posizione ancora più arretrata. Va rilevato che, rispetto ad altrestatistiche, il divario Nord­Sud stavolta non è particolarmente accentuato. Il Centronord infatti non è cherecuperi molte posizioni rispetto alla media nazionale, visto che anche liberandosi del «fardellostatistico» del Sud risale soltanto al penultimo posto, sopra la Romania. Paesi che percepiamo comearretrati rispetto all' Italia, come la Spagna o la Polonia, sono in realtà già oggi oltre l' obiettivo del 2020del 40% e la Grecia non è poi così distante, visto che si attesta al 33% mentre la migliore regioneitaliana, l' Emilia Romagna, è al 29%. Detto ciò, il divario esiste visto che il Sud è al 18% ed è

15 aprile 2014Pagina 10 Il Mattino

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particolarmente marcato per Campania, Sicilia e Sardegna, che sono ancora sotto il 17% nonostante ilproliferare di corsi e di lauree brevi.A sollevare il caso dell' incongruenza tra situazione di fatto e obiettivi è stato ieri il sito specializzatowww.roars.it (sigla che sta per Return on academic research) che da due anni fa le pulci al sistemauniversitario italiano e in particolare alle tecniche di valutazione e di selezione. «Quali sono leprospettive nell' immediato futuro? ­ si chiede uno dei fondatori di www.roars.it, il professore ordinario diAnalisi dei dati Giuseppe De Nicolao, che insegna all' ateneo di Pavia ­ stiamo progettando una rimontaper risalire almeno qualche posizione? Non sembra proprio. L' Italia, che è in ultima posizione, da qui al2020 si prefigge di perdere terreno nei confronti di chi già la precede. Se gli obiettivi dovessero esseremantenuti, continueremo a inseguire la Romania, il cui target, seppur modesto, è superiore a quelloitaliano, mentre ­ conclude De Nicolao ­ si consoliderà un netto distacco da tutto il resto dell' Unioneeuropea».Il paese pilota nell' obiettivo del tasso dei laureati è l' Irlanda, che pure negli anni Ottanta era paragonatoal nostro Mezzogiorno per sviluppo economico e sociale. La percentuale di laureati fra i 30 e i 34 anniera già elevata dieci anni fa, nel 2004, a quota 38,6% quando l' Italia era al 15,6%. Nel 2013 l' Irlanda siè attestata a uno straordinario 52,6% (quindi oltre la metà dei trentenni irlandesi già oggi ha una laureain tasca) e conta di raggiungere nel 2020 il 60% con un guadagno di 21,4 punti rispetto al 2004.Investire in cultura, insomma, è possibile. Ma in Italia sembra che l' unico parametro europeo sul qualevalga la pena di concentrare il dibattito sia il rapporto tra il deficit e il Pil. Tutti appesi a quel 3% mentreil mondo ci passa avanti.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

15 aprile 2014Pagina 10 Il Mattino

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PARLAMENTARI il modello 730 del 2013

Berlusca paperone con 30 mln di meno 51 nuovisenza redditoMetà dei disoccupati o precari eletti sono grillini Dopo il Cavaliere si è piazzato l' editoreAngelucci

ROMA. Anche se non è più senatore dal 27 novembredello scorso anno, Berlusconi si aggiudica ancora laclassifica dei "paperoni" del Parlamento. La suadichiarazione dei redditi presentata nel 2013, e resapubblica assieme a quelle di tutti gli altri parlamentari, èla più ricca di tutte. Ma questa volta il primato è messoin ombra dal c lamoroso crol lo del suo reddi to:Berlusconi è passato da un imponibile di 35,5 a uno di"appena" 4,5 milioni. Insomma, un crollo di trenta milioniche lo avvicina al secondo dei "nababbi" in Parlamento:il re delle cliniche ed editore di Libero, Angelucci, anchelui di Fi, che nel 2013 ha dichiarato un reddito di 4milioni e 372mila euro.Gli altri milionari del Parlamento sono imprenditori,broker e manager di varia provenienza politica. Anche ilPd ha la sua quota di parlamentari facoltosi: il club deimilionari comprende il senatore Turano, eletto all' esteronella circoscrizione America settentrionale, che hamesso in tasca 2,9 milioni, il deputato renziano Gutgeld(1.757.295 euro guadagnati come broker finanziario) e l'ex­direttore generale di Confindustria, Galli (che di eurone ha messi in tasca 1.321.436).Non se la passano male anche gli avvocati di Berlusconi: al Senato, Ghedini dichiara 2.173.781 euro,alla Camera, Longo 778.091.Portafogli pesanti nelle file centriste.Tra i parlamentari arrivati con Monti spiccano l' avvocato Gitti (3.426.455 euro), l' ex­vicepresidente diConfindustria, Bombassei, con 845.813 euro d' imponibile (sette auto storiche tra le quali una Jaguar del1937 e uno yacht con due motori da 1260 cavalli), e la campionessa olimpica Valentina Vezzali, con un730 da 672.348 euro.Le dichiarazioni dei redditi rese note da Camera e Senato segnalano una rivoluzione riguardo allaprovenienza dei nuovi parlamentari. Fino a qualche anno fa chi arrivava in Parlamento aveva un lavorostabile e retribuito, stavolta un gran numero di new entry sono disoccupati o precari. Molti parlamentarigrillini (ma non solo), nel 2013 non hanno nemmeno presentato la Ddr. Molti altri hanno dichiaratoimponibili di poche migliaia di euro. Un fenomeno che riguarda soprattutto l' M5S (a zero reddito sono ilvicepresidente della Camera, Di Maio, e il presidente della Vigilanza Rai, Fico), ma anche qualchedeputato del Pd o di Sel.Un 730 "povero" anche per il presidente della Camera, Boldrini: la dichiarazione dei redditi del 2013registrava solo 6.314 euro. Ma in un' annotazione allegata alla documentazione presentata a

15 aprile 2014Pagina 4 La Sicilia

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Montecitorio, Boldrini precisa di aver ricevuto 94.304,63 euro dall' Onu per il suo incarico di dirigentedell' Unhcr, l' agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, somma con ritenuta alla fonte non soggetta aimposizione fiscale. Quanto a Grasso, il presidente del Senato ha dichiarato 176.499 euro: era il suocompenso da procuratore nazionale antimafia, carica che aveva nel 2012. Da quando è ai vertici dipalazzo Madama si è autoridotto l' emolumento alla metà.Dalla lettura della corposa documentazione messa a disposizione da Camera e Senato si vengono asapere i gusti di deputati e senatori in fatto di automobili e investimenti azionari. Si scopre così «redditozero» si trovano anche in altri partiti come il Pd (dodici), Sel (otto), Ncd (uno) e Per l' Italia (uno).Quattro parlamentari "a reddito zero" sono nel gruppo Misto, ma tre di loro sono ex ­pentastellati.Considerando che l' incarico parlamentare ha una retribuzione lorda annua di poco meno di centomilaeuro, bisogna dire che questi ragazzi (si tratta, infatti, per lo più di parlamentari giovani) grazie a Grillohanno vinto un terno al lotto.

MARCO DELL'OMO ­ MARIA GABRIELLA GIANNICE

15 aprile 2014Pagina 4 La Sicilia

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I guadagni dei parlamentari.

Il Cavaliere resta sempre il più ricco ma i suoi profitti"crollano" a 4,5 mlnLo insidia il "re" delle case di cura private Angelucci. "Povero" il 730 della presidentedella Camera Boldrini, se non fosse per i compensi dell' Onu.

Anche se non è più senatore dal 27 novembredel lo scorso anno, Si lv io Ber lusconi s iaggiudica ancora la classifica dei «paperoni»del Parlamento. La sua dichiarazione deiredditi presentata nel 2013, e resa pubblicainsieme a quelle di tutti gli altri parlamentari, èla più ricca di tutte. Ma questa volta il primatoè messo in ombra da un clamoroso crollo delsuo reddito: Berlusconi è passato da unimponibile di 35,5 milioni dichiarato l' annoprima a uno di "appena" 4,5 milioni. Insomma,un crollo di 30 milioni che avvicina Berlusconial secondo dei «nababbi» in Parlamento, il redelle cliniche e editore di Libero AntonioAngelucci, anche lui di Forza Italia, che nel2013 ha dichiarato un reddito di 4 milioni e372mila euro.Gl i a l t r i mi l ionar i del Par lamento sonoimprenditori , broker e manager di variaprovenienza politica. Anche il Pd ha la suaquota di parlamentari facoltosi: il club deimilionari del Pd comprende il senatore RenatoTurano, eletto all' estero nella circoscrizioneAmerica settentrionale, che ha messo in tasca2,9 milioni di euro, il deputato renziano ItzhakGutgeld (1.757.295 euro guadagnati comebroker finanziario) e l' ex direttore generale diConfindustria Giampaolo Galli (che di euro neha messi in tasca 1.321.436). Non se la «passano male» anche gli avvocati di Berlusconi: al Senato,Niccolò Ghedini ha dichiarato 2.173.781 euro, alla Camera, Piero Longo 778.091.Portafogli pesanti nelle file centriste. Tra i parlamentari arrivati con il treno di Mario Monti spiccano l'avvocato Gregorio Gitti (3.426.455 euro), l' ex vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei845.813 euro di imponibile (sette auto storiche tra le quali una Jaguar del 1937 e uno yacht con duemotori da 1260 cavalli), e la campionessa olimpica Valentina Vezzali, con un 730 da 672.348 euro.Complessivamente, le dichiarazioni dei redditi rese note dalla Camera e dal Senato, segnalano unarivoluzione riguardo alla provenienza dei nuovi parlamentari. Se fino a qualche anno fa chi arrivava aMontecitorio e a Palazzo Madama aveva un lavoro stabile e retribuito, questa volta un gran numero di«new entry» sono disoccupati o con attività saltuarie. Moltissimi parlamentari grillini (ma non solo), nel

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2013 non hanno nemmeno presentato la dichiarazione dei redditi.Molti altri hanno dichiarato imponibili di poche migliaia di euro. Un fenomeno che riguarda soprattutto l'M5S (a zero reddito sono il vicepresdiente della Camera Luigi Di Maio e il presidente della VigilanzaRai Roberto Fico), ma anche qualche deputato del Pd o di Sel.Un 730 «povero» anche per la presidente della Camera Laura Boldrini: la dichiarazione dei redditi del2013 registrava solo 6.314 euro. Ma in un' annotazione allegata alla documentazione presentata aMontecitorio, la presidente precisa di aver ricevuto 94.304,63 euro dall' O Il leghista Fedriga, in primalinea contro la Merkel, ha una Bmw e 44 azioni della Deutsche Telekom nu per il suo incarico didirigente dell' Unhcr, l' agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, somma con ritenuta alla fonte nonsoggetta a imposizione fiscale.Quanto a Grasso, il presidente del Senato ha dichiarato 176.499 euro: era il suo compenso daprocuratore nazionale antimafia, carica che aveva nel 2012. Da quando è ai vertici di Palazzo Madamasi è auto ­ridotto l' emolumento alla metà.Dalla lettura della corposa documentazione messa a disposizione da Camera e Senato si vengono asapere i gusti di deputati e senatori in fatto di automobili e investimenti azionari. Si scopre così cheGianfranco Rotondi ha una A112 del 1978, la parlamentare di Scelta Civica Ilaria Borletti ha un trattore,e che il leghista Massimiliano Fedriga, in prima linea nella polemica contro la Germania della Merkel, hauna Bmw e 44 azioni della Deutsche Telekom.i.

Marco Dell' Omo

15 aprile 2014Pagina 3 Gazzetta del Sud

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DICHIARAZIONE 2013. Berlusconi il più ricco mai suoi guadagni crollano a 4 milioni e mezzo:erano oltre 35 un anno prima. L'«uomo d' oro» di Montecitorio è Angelucci.

In Parlamento 51 deputati «a reddito zero»La maggioranza di chi non ha guadagnato nulla tra i grillini. La presidente della Cameraha solo 6 mila euro di imponibile

Roberto Fico dei 5 Stelle ha presentato ladichiarazione a «zero reddito» solo perdenunciare la propria abitazione. EmanueleCozzolino ha «prodotto» 24 euro.. . .Anche se non è p iù senatore da l 27novembre dello scorso anno, Silvio Berlusconisi aggiudica ancorala classifica dei «paperoni»del Parlamento. La sua dichiarazione deiredditi presentata nel 2013, e resa pubblicainsieme a quelle di tutti gli altri parlamentari, èla più ricca di tutte. Ma questa volta il primatoè messo in ombra da un clamoroso crollo delsuo reddito: Berlusconi è passato da unimponibile di 35,5 milioni dichiarato l' annoprima a uno di «appena» 4,5 milioni. Insomma,un crollo di 30 milioni che avvicina Berlusconial secondo dei «nababbi» in Parlamento, il redelle cliniche e editore di Libero AntonioAngelucci, anche lui di Forza Italia, che nel2013 ha dichiarato un reddito di 4 milioni e 372mila euro.Gl i a l t r i mi l ionar i del Par lamento sonoimprenditori , broker e manager di variaprovenienza politica. Anche il Pd ha la suaquota di parlamentari facoltosi: il club deimilionari del Pd comprende il senatore RenatoTurano, eletto all' estero nella circoscrizioneAmerica settentrionale, che ha messo in tasca 2,9 milioni di euro, il deputato renziano Itzhak Gutgeld(1.757.295 euro guadagnati come broker finanziario) e l' ex direttore generale di ConfindustriaGiampaolo Galli (che di euro ne ha messi intasca 1.321.436). Non se la «passanomale» anche gliavvocati di Berlusconi: al Senato, Niccolò Ghedini ha dichiarato 2.173.781 euro, alla Camera, PieroLongo 778.091.Portafogli pesanti nelle file centriste. Tra i parlamentari arrivati con il treno di Mario Monti spiccano l'avvocato Gregorio Gitti (3.426.455 euro), l' ex vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei845.813 euro di imponibile (sette auto storiche tra le quali una Jaguar del 1937 e uno yacht con duemotori da 1260 cavalli), e la campionessa olimpica Valentina Vezzali, con un 730 da 672.348 euro.Complessivamente, le dichiarazioni dei redditi rese note dalla Camera e del Senato, segnalano unarivoluzione riguardo alla provenienza dei nuovi parlamentari. Se fino a qualche anno fa chi arrivava aMontecitorio e a Palazzo Madama aveva un lavoro stabile e retribuito, questa volta un gran numero di

15 aprile 2014Pagina 6 Giornale di Sicilia

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«new entry» sono disoccupati o con attività saltuarie. E ben 51 hanno reddito zero: prima di entrare inParlamento non avevano guadagni da dichiarare.Un fenomeno che riguarda soprattutto l' M5s (a zero reddito sono il vicepresidente della Camera LuigiDi Maio, il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico e altri 23), ma anche qualche 12 deputati del Pde otto di Sel. Trai grillini, Emanuele Cozzolino, segretario della Commissione Affari Costituzionali, nel2012 ha prodotto un reddito dichiarato di 24 (ventiquattro) euro.È «povero» anche il 730 della presidente della Camera Laura Boldrini: la dichiarazione dei redditi del2013 registrava solo 6.314 euro. Ma in un' annotazione allegata alla documentazione presentata aMontecitorio, la presidente precisa di aver ricevuto 94.304,63 euro dall' Onu per il suo incarico didirigente dell' Unhcr, l' agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, somma con ritenuta alla fonte nonsoggetta a imposizione fiscale. Quanto a Grasso, il presidente del Senato ha dichiarato 176.499 euro:era il suo compenso da procuratore nazionale antimafia, carica che aveva nel 2012. Da quando è aivertici di Palazzo Madama si è auto ­ridotto l' emolumento alla metà.Dalla lettura della corposa documentazione messa a disposizione da Camera e Senato si vengono asapere i gusti di deputati e senatori in fatto di automobili e investimenti azionari. Si scopre così cheGianfranco Rotondi ha una A112 del 1978, la parlamentare di Scelta Civica Ilaria Borletti ha un trattore,e che il leghista Massimiliano Fedriga, in prima linea nella polemica contro la Germania della Merkel. hauna Bmw e 44 azioni della Deutsche Telekom.

15 aprile 2014Pagina 6 Giornale di Sicilia

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Il caso I manoscritti, sequestrati un anno fa a una donna che li voleva mettere all' asta, hannobisogno urgente di restauri.

Le carte dimenticate di Verga chiuse in cassaforte aPaviaCustodite dall' Università in attesa di una sentenza.

PAVIA ­ «La magistratura deve fare presto».Quel lo di Carla Riccardi , studiosa del l 'università di Pavia e vicepresidente delcomitato scientifico per l' Edizione nazionaledelle opere di Giovanni Verga, è un appello.«Ques te ca r t e devono esse re sub i t orestaurate». La storia è quella dei manoscrittirecuperati dello scrittore siciliano. Che ancoraoggi, a un anno dal ritrovamento a Milano, inuna valigia sgualcita, aspettano di esseremesse a disposizione degli studiosi. Nelfrattempo, sono custodite nelle casseforti delcentro per la tradizione manoscritta dell'università di Pavia.Le peripezie delle carte verghiane comincianonel 1927, quando un nipote di Verga affida tuttii manoscritti dello zio a due studiosi, i fratelliLina e Vito Perroni, che però si rivelanoincapaci di occuparsene. Soltanto nel 1975 iltribunale di Catania ordina di riconsegnare lecarte agli eredi di Verga. I Perroni lo faranno,ma in parte. Tempo dopo ci si accorgerà chedal fondo restituito mancano alcune carte tracui l'«Amore e patria», un' opera giovanile, laprima stesura de «I Malavoglia» e di «MastroDon Gesualdo», i conti e le corrispondenze diVerga.Un anno fa il colpo di scena.Tra febbraio e marzo 2013 la sede milanese della casa d' aste Christie' s si mette in contatto conOrnella Foglieni, soprintendente ai beni librari della Lombardia, e con Carla Riccardi e Gabriella Alfieri,della Fondazione Verga di Catania: qualcuno vuole vendere alcuni manoscritti verghiani. È la figlia diVito Perroni. «Avevo studiato quei testi sui microfilm effettuati a suo tempo dalla Mondadori ­ diceRiccardi ­. Quando li ho visti a Milano ho capito subito che erano gli originali mancanti». Nel frattempo laPerroni è stata indagata, le carte sequestrate e, dal marzo 2013, affidate in custodia cautelare al centromanoscritti di Pavia. In attesa, appunto, che la magistratura decida a chi debbano andare.Oggi Carla Riccardi è l' unica persona che ha accesso al prezioso fondo. «Quando ce li hannoconsegnati, i fogli erano in condizioni pessime ­ racconta ­: conservati in buste di plastica, alcuni spillaticon graffette arrugginite, altri tenuti insieme da elastici di plastica consumati che hanno lasciato la

15 aprile 2014Pagina 8 Corriere della Sera

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traccia. Su altri addirittura erano state incollate strisce di carta con sopra scritte a penna».Oggi sui manoscritti si è concluso un primo intervento. «Le carte sono state condizionate, riordinate inuna trentina di cartellette e sistemate dentro scatole prive di colla e sostanze chimiche. Se avessi un po'più di tempo le andrei a guardare in cassaforte tutti i giorni». Ma l' università non può intervenire con unrestauro, più che necessario. «La carta di un tempo è più resistente di quella economica di oggi, ma ilrischio che si possa sbriciolare c' è. Soprattutto a partire dai margini, preziosissimi perché Vergascriveva anche qui».La speranza, dunque, è che la magistratura si muova in fretta, soprattutto ora che è ripresa lapubblicazione dell' edizione critica nazionale delle opere dello scrittore verista. «Sarebbe importanteche le carte andassero alla Biblioteca Regionale di Catania. Così, dopo più di 80 anni, il fondoverghiano tornerebbe finalmente unito».Isabella Fantigrossi.

Isabella Fantigrossi

15 aprile 2014Pagina 8 Corriere della Sera

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IL DIBATTITO.

Il web tra notizie e invettive: giornalisti ed esperti aconfronto

COME conciliare su Internet il diritto all 'informazione, la libertà di manifestazione delpensiero e la tutela della reputazione deisoggetti chiamati in causa? Su questi temi, perin iz ia t iva del Corecom Sic i l ia , s i sonoconfrontati a Palazzo dei Normanni esperti eoperatori dell' informazione: il presidente delCorecom Ciro Di Vuolo, il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia Riccardo Arena,i l p res iden te de l l ' An t i t r us t G iovann iPitruzzella, i giornalisti Enrico del Mercato (Repubblica), Francesco Foresta (LiveSicilia),PeterGomez(Il Fatto quotidiano. it), GiorgioMulè ( Panorama), Giovanni Pepi (Giornale diSicilia), StefanoVaccara(La voce di New York).«Semprepiùfrequentemente­ha sostenuto DiVuo lo ­ g l i scambi d i op in ione in re tedegenerano in aggressioni mediatiche. Siavverte dunque la necessità di una normativache spinga verso il corretto utilizzo del web,senza comprometterne la funzionalità». Arenaha sottolineato «l' esigenza di contemperare ilsacrosanto diri t to di manifestazione delpensiero con il rispetto dell' onorabilità dellepersone. Senza bavagli né censure ma anchesenza che la l ibera prater ia del web sitrasformi in un far west».© RIPRODUZIONE RISERVATA.

15 aprile 2014Pagina 4 La Repubblica (ed.

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GIORNALI E INTERNET. Materia complessa tra commenti anonimi, diffamazione, violenzaverbale e statuti di responsabilità peri direttori di giornali non solo on line.

Regole e bavagli, crisi tra web e informazioneLa Rete quasi mai garantisce il diritto all' oblio, direttori e cronisti a confronto sul futurotra divergenze e idee comuni.

Ieri a Palazzo dei Normanni il convegno «L'internauta fantasma ­ Il diritto di espressione ela responsabilità sul web», organizzato dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia con il Corecom....Bavaglio, regolamentazione.Chiavi e termini opposti della crisi, si sperafeconda, del rapporto tra web e informazione,mentre sull' arena politica l' esponente PdAlessandra Moretti, capolista alle europee peril Nordovest, già «vittima» di attacchi senzavolto e hackeraggi sui social, invoca con unalettera aperta norme di garanzia: foto e nomiobbligatori sui post. E dopo l' approvazione all'Ars della legge che subordina i contributi alletestate on line a una serie di adempimenti, fra iqual i i l r iconoscimemto degl i autor i deicommenti agli art icoli, tramite copia deldocumento di identità. I venti di riforma delletante facce dell' anonimato su Internet sonostati al centro ieri nella sala gialla di Palazzodei Normanni del convegno «L' internautafantasma ­ I l dir i t to di espressione e laresponsabilità sul web», organizzato dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia con il Corecom,con l a pa r t e c i paz i one de i p r i n c i pa l iresponsabili delle testate di stampa e on linecittadine, dei direttori di Panorama GiorgioMulè e del Fattoquotidiano.it Peter Gomez, del presidente dell' Antitrust Giovanni Pitruzzella, delpresidente dell' Ordine Riccardo Arena.L' incontro faceva parte del ciclo di formazione obbligatoria dei giornalisti. Non un dettaglio: sul tappetodiffamazione, violenza verbale, diversi statuti di responsabilità per i direttori di giornali tradizionali esulweb. E, al centro dello spazio profondo del web, il diritto all' oblio, che la Rete dalla memoriaperenne quasi mai garantisce. Per Giorgio Mulè è «essenziale ripensare il sistema delle tutele, siamo alparadosso che un giornalista politicamente esposto e attaccato oltremodo sul web ha difficoltà persino aottenere fiducia dalla propria banca. Ci vogliono nuove norme». «Norme già esistenti», secondoGomez, che ha sottolineato l' importanza dell' automoderazione dei commenti, «che io affido a unasocietà esterna. I casi più eclatanti di ingiuria vengono cassati, ma non sempre si può essere perfettiquando le proposizioni sono più sofisticate. A quel punto, se diluvianole calunnie, semplicementechiudiamo il pezzo ai commenti». Per evitare, ha aggiunto il redattore capo di Repubblica Palermo,

15 aprile 2014Pagina 29 Giornale di Sicilia (ed.

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Enrico del Mercato, «che la prateria del web diventi Far West: ma attenzione, un giornalista è tale al dilà della piattaforma, e un social network non potrà mai essere equiparato a una testata giornalistica».Giovanni Pepi, condirettore responsabile del Giornale di Sicilia, ha esortato a «non aver timore delleregole. Si tratta di un principio culturale che dovrebbe essere pacifico, come lo è la non pubblicazionedelle lettere anonime su un quotidiano. Il codice penale è chiaro sulla diffamazione, la sanziona aprescindere dal mezzo utilizzato. Riflettiamo piuttosto sulle storture di norme liberticide ancora invigore, come quella sull' omesso controllo del direttore, e solo se dirige un giornale cartaceo, mentre lanorma professionale sull' obbligo di rettifica è praticamente lettera morta».«Evitare l' iperproduzione normativa ­ ha concluso Pitruzzella ­ non vuol dire non adeguare il sistemadelle garanzie, con l' aiuto dell' autoregolamentazione dei giornalisti. La libertà d' espressione vabilanciata con diritti di pari rango costituzionale, come riservatezza e, soprattutto, oblio. È quello il nodocentrale, in una Rete che va assumendo sempre più il ruolo di fonte, anche professionale». (*sAfE*)

15 aprile 2014Pagina 29 Giornale di Sicilia (ed.

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PERSONAGGI. Incontro con Catherine che non vuole essere etichettata come la «custode deltempio» dell' eredità artistica e spirituale dell' autore premio Nobel per la letteratura.

«Mio padre, Camus» La figlia dello scrittore ieriospite a Palermo«Io stessa ­ dice ­ non ho la verità su di lui: amministrare la sua opera per me significarispetto per l' etica, significa non tradirne il pensiero». E a Palermo incontra John Pepperche acquistò i diritti de «La peste».

...Si abbracciano all' aeroporto di Palermo perriannodare un' amicizia mai interrotta e iniziataquando l' artista americano, John Pepper,decide di ottenere i diritti del romanzo di AlbertCamus La peste, per produrre i l f i lm, eincontra lei, Catherine, figlia di Albert. Lasimpatia e la convergenza di idee scatta aprima vista, nonostante lo schieramento dilegali della Gallimard ­ editore di Camus, maanche di Sartre e Gide ­ e nonostante Pepper,allora ventisettennne, dovesse affrontare laconcorrenza Ridley Scott, David Puttnam eKon Ichikawa. In una pausa dell' interminabileincontro, in una calda giornata parigina dimaggio, con le finestre serrate perché a Parigic' era la grève, lo sciopero ­ ma il '68 erapassato da un pezzo, siamo nella secondametà degli anni '80­ Catherine gli strizza l'occhio: aveva gradito le riflessioni di Pepper.«È lui che ha scelto me, non il contrario», ridelei adesso, ricordando. «John era moltogiovane e per me non era certo una colpa».Ieri i due si sono incontrati a Palermo dopo 15anni, e stasera al cinema De Seta (ore 21,ingresso libero), organizzata dall' Institutfrancais di Palermo (che inaugura anche unamostra interatt iva su Camus), ci sarà laproiezione del film ­ grazie alla copia che Pepper conserva gelosamente ­ alla presenza di Catherine.Continua Pepper: «Cinque anni di lavoro per "imbarcare" un regista premio Oscar, Louis Puenzo, e uncast internazionale con William Hurt, Oscar per Il bacio della donna ragno, Sandrine Bonnaire, Jean­Marc Barr, Raul Julia, Robert Duvall. E i 19 milioni di dollari necessari: il film fu accolto tiepidamentealla Mostra di Venezia del '92 e in Francia, dove non era neppure necessario vedere il film pergiudicarlo male. Girammo a Buenos Aires, stessa latitudine di Orano, la città algerina dove èambientato il romanzo. E ha la stessa luce». La Camus: «Erano anche gli anni dell' esplosione dell'Aids, ma io non sapevo neppure cosa fosse, pensavo l' avesse inventato il... Papa. C' era il timore chesi potesse fraintendere il messaggio del libro con la nuova peste, mentre il romanzo ha un significato

15 aprile 2014Pagina 33 Giornale di Sicilia

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Page 172: Rassegna Stampa 15 04 2014

diverso, contro ogni totalitarismo». Il suo è uno spirito che si nutre di mediterraneità: vive in Provenza, aLourmarin, nella villa acquistata dal padre con il denaro del premio Nobel per la letteratura, e da lui,nemico del superfluo, arredata: dalle tende alle lenzuola. In Sicilia Catherine trova il suo annuncio d'Africa: «Il mio è più un Mediterraneo africano che europeo e la Sicilia è il miscuglio perfetto dei due.Penso all' Algeria di mio padre, ma anche alla Spagna di sua madre, nonna Catherine, una donnaanalfabeta, ma di grande intelligenza». Catherine aveva 14 anni quando lo scrittore morì in un incidented' auto e, se c' è una cosa che non le piace, è essere considerata la «guardiana del tempio», cioèdellavoro di Camus: «Io stessa non possiedo la verità su di lui: amministrare la sua opera per mesignifica rispetto per l' etica, significa non tradirne il pensiero. È complessa la trasposizione dal libro alfilm, mi interessa mantenere lo spirito autentico: oggi ritengo un ottimo risultato quello del lavoro trattoda un racconto, L' ospite, che speriamo di presentare a Cannes». A Camus non importava essere un'icona: veniva dalla malfamata Algeri, era un pied noir, era un portiere di calcio diventato premio Nobel,uno, «solitario e solidale» che metteva prima l' uomo e poi l' ideologia (e per questo isolato dagliintellettuali francesi), che associava la libertà alla responsabilità. Uno che diceva che il mondo èassurdo. E si è fermato solo al 1960. (*AnfI*)

15 aprile 2014Pagina 33 Giornale di Sicilia

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Page 173: Rassegna Stampa 15 04 2014

STATI UNITI META PER VACANZE SOFISTICATE.

Ospitalità e cucina d' autore Così streghiamo l'America

NEW YORK SE JOHN Kerry e la mogliehanno già una casa in Toscana, così come iKennedy, Barack Obama potrebbe comprarneuna alla fine del secondo mandato. Anche iBush e Kissinger sono entusiasti delle nostrecittà e dei nostri mari, lasciando intendere che?La grande bellezza' dello Stivale ha una sortadi attrazione trasversale che mette insiemepolit ici e intel lettuali, art ist i e mil iardariamericani. Scoprire poi, dopo un momento distanca che anche il grande pubblico Usa,rimette Roma, Firenze, Venezia, ma anche laSicilia e la Sardegna , le Alpi e i laghi, in testaalle preferenze del loro turismo internazionalenon può che far piacere a un premier Renzitutto proiettato nel marketing di un ?paesespeciale'. Ma c' è un valore aggiunto rispetto aicapolavori del Vaticano e degli Uffizi, allebellezze di Pompei e al Colosseo che haabbracciato Barack. È i l carattere del l 'ospitalità italiana, che sa di avere pochi ugualie sulla quale faremmo molto bene a puntareper i decenni futuri, come se fosse un enormebacino di ?energia pulita', che si sprigionalibera e contagiosa nel carattere della gente.IL SOGNO di un ?viaggio in Italia', magari per sposarsi o attraversare le strade della ?dolce vita' fino aquelle meno esplorate de ?La grande bellezza' di Sorrentino, sta diventando per gli americani unpiccolo segno distintivo: un segno di stile. La consapevolezza di sentirsi viaggiatori sofisticati,che sannoscegliere, non disprezzano il Venice Palace di Las Vegas ma vogliono toccare l' originale sui muri umididel Canal Grande e sentire un' opera all' Arena di Verona che sicuramente trasmette più fascino delMet. Torniamo davvero a essere un ?paese speciale'. Speriamo presto un paese anche normale.

15 aprile 2014Pagina 4 La Nazione

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Valeria Grasso alla Sinfonica col fratello "Apriamo aiprivati e alla musica giovane"

LA POLEMICA L' IMPRENDITRICE antiracketValeria Grasso si è presentata assieme al suostuolo di consulenti, rigorosamente gratuiti.

Tredici. Fra loro, il fratello Vincenzo. Ilquale non ha perso tempo per dare un'idea di quello che dovrebbe essere ilfuturo della Foss, la gloriosa Fondazioneorchestra sinfonica siciliana con sede alteatro Politeama: «In quanto palermitanomi sento in dovere di aiutare una strutturaimpor tan te come i l Po l i t eama , pe rrilanciarla. È assurdo ­ dice VincenzoGrasso al sito Resa­pubblica. it­ che unarealtà come questa non fornisca interessee non attiri giovani. E allora perché nonintervenire con aziende pr ivate chepossano supportare il Teatro, come peresempio la società Unlocked e i relativicontatti?Sempre con il principio comune ­ conclude ­del dare una mano».I privati nella Foss. Un proposito, di per sé,rivoluzionario. Che già potrebbe far discutere.Ma poi ti chiedi: cos' è Unlocked che Grasso sip r emu r a , s i n d a l l a p r ima u s c i t a , d isponsorizzare? È una società di cui lo stessofratello della neo­sovrintendente è socio. Assieme a chi? A Lucio Norato. Ovvero, un altro consulentechiamato da Valeria Grasso. Ma di cosa si occupa la Unlocked? Basta dare uno sguardo alla paginaFacebook della società: gestisce servizi d' intrattenimento. Poi guardi meglio e scopri che,sostanzialmente, organizza concerti di musica techno ed elettronica in diversi locali della città. Oltre afestival, esibizioni, serate. E persino al reclutamento di giovani artisti per il talent "X­Factor".Nella stagione invernale 2011­2012, si legge in un' autopromozione sul sito di Radioaction, Unlocked haportato «nelle consolle dei più importanti club del capoluogo siculo dj del calibro di Richard Grey, CesarMerveille, Roger Sanchez, Leon, Maurizio Gubellini, Promise Land, Mass Prod, Reset, Daddy' sGroove, Gianluca Motta». Prossimo appuntamento estivo, si apprende ancora nella pagina di Unlocked,il Barrakuda festival che sarà ospitato nell' isola greca di Pag. Si esibirà fra gli altri «il dio della musicaPaul Kalkbrenner».Ma che c' entra tutto ciò con la Sinfonica? Cosa c' entra la techno con Brahms, Liszt e Cajkovskij, Ravele Mendelssohn, solo cinque dei compositori eseguiti nel mese di marzo al Politeama? Non è datosaperlo. Unlocked, si apprende, potrebbe dare una consulenza organizzativa.Gratuita anche questa? Di certo, la prima uscita rafforza i dubbi sulla nomina di Valeria Grasso, titolare

15 aprile 2014Pagina 4 La Repubblica (ed.

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di palestre che ha denunciato i suoi estorsori e testimone di giustizia, l' ultimo dei simboli antimafiaingaggiati da Crocetta. Dubbi espressi anche dalla Cgil: «Non si può pensare di continuare a gestire l'Orchestra come una banda di paese. Pur non avendo nulla di personale contro la signora Grasso, ilpresidente Crocetta potrebbe anche nominare sovrintendente altri protagonisti dell' antimafia: da Nino 'uballerino a Natale Giunta, da Ignazio Cutrò a Vincenzo Conticello».Ironia sferzante che cade proprio mentre infuria il dibattito sull' antimafia delle star, bocciata da ungiurista del calibro di Giovanni Fiandaca. Ma il commissario della Foss, Gianni Silvia, difende la sceltadella Grasso: «Non ci siamo confrontati sulla musica, bensì sui problemi di vario genere che dovràsostenere la Foss. Bisognava rifondarla e Valeria è la persona adatta. A me ­ conclude Silvia ­ servivauna manager».e. la.© RIPRODUZIONE RISERVATA Tredici i consulenti a titolo gratuito della neo­sovrintendente Due deicollaboratori sono soci di "Unlocked" che organizza serate techno Il commissario Silvia "Serviva unamanager non ci siamo confrontati sull' offerta artistica"

VALERIA GRASSO

15 aprile 2014Pagina 4 La Repubblica (ed.

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