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31 agosto

Rassegna 31 agosto

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31 agosto

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di Paola Zanca

I ndossa un caftano colorpanna, pelle bianca, nondeve aver fatto neancheun giorno di mare. Lì, fuori

dal portone blindato dell'Ac-cademia libica di Roma, nessu-no ha il coraggio di avvicinar-la. Ha lo sguardo troppo per-so, e perfino la folla di cronistiche è lì ad assistere alle avven-ture del lunedì del colonnelloMuammar Gheddafi preferi-sce lasciarla in pace. Ma è co-me se in quel pomeriggio dasogno, la ragazza color pannaci fosse rimasta incastrata. Pas-sa più di mezz'ora prima chel'efficientissima organizzatri-ce delle hostess riesca a recu-perare la borsa che le era statasequestrata all’ingresso, comea tutte. “Non le è successoniente – dice – è solo che nonsta bene”. Le altre sue colleghe– perché assistere alle lezionidi un dittatore 70enne sull'i-slam non può essere che un la-voro – da quel portone esconodopo più di due ore. Quasi tut-te in bianco e nero, sfilano viain silenzio, così è stato ordina-to. Solo tre si fermano a parla-re. E sono talmente loquaciche è chiaro che loro, di ordi-ne, hanno avuto quello oppo-sto.

“Lui ci ha dettodi aggiornarci”

DIANA Lazzarini ha 23 anni estudia Scienze politiche a Ro-ma. “Lui dice che dobbiamo ag-giornarci, non vuole convertir-ci, vuole solo che leggiamo ilCorano per capire la verità”.Parlare di soldi le dà “fa s t i d i o ”.Preferisce discutere di famiglia,come hanno fatto, dice, perquasi due ore. Anche dei pro-blemi di quella del nostro pre-

mier? “No, di quelli no”. Già, co-me potrebbe Gheddafi parlaremale dell'uomo che gli ha datole chiavi di “Disne yland”, comela chiama FareFuturo? Dopo lescuse per il passato coloniale, laVenere di Cirene restituita, ecinque miliardi di dollari a titolodi risarcimento stabiliti dall'ac-cordo del 2008, abbiamo mes-so in piedi “il parco giochi dellevanità senili” di MuammarGheddafi. “Nella politica è co-me nella vita normale, per risol-vere i problemi bisogna com-portarsi come con i clienti.Gheddafi è originale e l'ho trat-tato come un cliente originale”.Silvio Berlusconi lo aveva dettoun anno fa. Cosa intendesse, co-minciamo a capirlo meglio ora.Ragazze a centinaia, un carosel-lo alla caserma dei carabinieriSalvo D'Acquisto, tutta l'alta fi-nanza e la meglio imprenditoriachiamata a raccolta, tappeti ros-si stesi ovunque. E questa chechiamano “amicizia”, anno do-po anno, si trasforma in un le-game a senso unico. Dove,neanche a dirlo, la parte dei per-denti la recitiamo noi. Bastavaguardare le facce dei due leader,ieri, per fotografare una situa-zione sfuggita di mano. Ghed-dafi in splendida forma, con ilsuo mantello marrone e gli oc-chiali con le lenti sfumate d'az-

zurro. Berlusconi teso, senza ilminimo accenno di sorriso e iltrucco visibilmente marcato al-l'attaccatura dei capelli. Saràche due anni dopo la firma delTrattato Italia-Libia, molti diquelli che avevano gioito per“l'accordo storico”, ora si ac-corgono che forse gli abbiamodato troppa corda.

Le diverse ideenella maggioranza

APPENA messo piede in Ita-lia Gheddafi ha pensato benedi dire che “l'Islam dovrebbediventare la religione di tuttal ' E u ro p a ”? Ed Enrico La Log-gia, deputato Pdl, si doman-da quando “farà un appelloper la libertà di culto nei pae-si islamici”, mentre il sinda-co di Milano Letizia Morattirivendica: “Noi abbiamo lanostra religione, che è la re-ligione cristiana”. Furi-bonda la Lega: l’eurode -putato Claudio Morgantiè convinto che finalmen-te “il leader libico ha sco-perto le carte su qual è ilprogetto islamico perl’E u ro p a ”. E anche il sinda-co di Verona, Flavio Tosiha le idee chiare: “G h e d d a fifa splendidamente l’i n t e re s s edella sua nazione. Tocca a noi fa-re il nostro interesse. Il punto èquesto”. Ma se la Lega ha soprat-tutto paura di finire tutti “isla -mizzati”, quello che davvero c'èin gioco è la nostra credibilità. Ilpresidente dell’Unione giovaniebrei d’Italia, Giuseppe Piper-no dice: “Non vorremmo che ilnostro paese divenisse il palco-scenico per le prediche integra-liste del dittatore libico”. E il fi-niano Benedetto Della Vedovaaggiunge: “Il problema non èquello che Gheddafi dice quan-do è qui, è quello che fa quando

sta in Libia: abbiamo a che fare -ricorda - con un tiranno, un dit-tatore e questo atteggiamentodi totale accondiscendenza dàl'idea che ce ne siamo dimenti-cati”. Chissà se ieri sera, tra unachiacchiera con il presidente diFinmeccanica Guarguaglini euna con l'ad dell’Eni, Scaroni,tra un caffè con il numero unodi Impregilo Ponzellini e un di-gestivo con l’a m m i n i s t ra t o redelegato di Unicredit Alessan-dro Profumo, il colonnello ha

DAL CARROCCIO “Certi spettacoli li lasciamo a Roma”

Salvini: niente circo qui a MilanoL’ imbarazzo dei “duri e pu-

r i” del Pdl per l’arrivo e ledichiarazioni di Gheddafi,c’è.Daniela Santanchè usa la di-plomazia e prende tempocon le scorciatoie del poli-tichese mentre i padani del-

trovato il tempo per risponderea monsignor Domenico Moga-vero, vescovo di Mazara del Val-lo e presidente del ConsiglioCei per gli Affari giuridici. Vole-va chiedergli “notizie sui campidi detenzione in Libia”, su “ciòche accade ai disperati d’Afr icaarrestati dalla polizia libica”.Dall'Italia, monsignor Mogave-ro dice di non aver avuto rispo-ste. Sono tutti troppo impegna-ti a staccare biglietti per il pros-simo giro sulla giostra.

la Lega attaccano eviden-ziando anche delle frattureall’interno dello stesso par-tito. Flavio Tosi, sindaco diVerona brilla di schiettezzadicendo che : “Quando ar-riva con le amazzoni, fa gliincontri con le donne, fingeche qualcuna si converta,ma è poi tutto organizzato,attua un preciso disegno po-litico ed economico”.

IL DEPUTATO MassimoPolledri in serata si auguravainvece “che il colonnelloGheddafi si preoccupi di ga-rantire in Libia gli stessi di-ritti di cui gode ogni voltache viene nel nostro Paese.Se infatti è del tutto normaleche un cristiano si possa con-vertire all’islam, non mi sem-bra sia ancora possibile il

contrar io”. L’e u ro p a r l a m e n-tare Matteo Salvini invece as-sicura: “Fino a quando Ghed-dafi rimane a Roma con i suoicammelli e il suo circo va tut-to bene. L’importante è chenon arrivi a Milano”. Ghed-dafi per Salvini è “P i t t o re-sco”: una sorta di dazio dapagare “per firmare quattrocontratti per costruire ga-sdotti. Noi della Lega tuttoquesto siparietto ce lo rispar-mieremmo volentieri”. Alladomanda: “Scusi onorevolema cosa ha provato senten-do Gheddafi parlare di isla-mizzazione?”.Glissa anche se ricordandole sue abituali esternazionicontro il mondo islamico, iminareti e le moschee, ci sistupisce di tanta calma. Af-ferma di preoccuparsi più di

F a re F u t u ro :“Siamo diventatila Disneylanddel Colonnello,il parco-giochidelle suevanità senili”

chi “vuole fare entrare la Tur-chia in Europa. Primo su tuttiBerlusconi” e comunque di-chiara di “incazzarsi di piùquando sente che un preteconcede l’oratorio per il pe-riodo del ramadam”.

SULLA CENA di ieri seraSalvini dalla Sardegna, nonha dubbi. “Lasciamo perde-re. Preferisco non commen-tare. Personalmente però mispiace non esserci stato soloper le 500 ragazze”.E gli onori riservati a Ghed-dafi? Chi li paga? Roma ladro-na? “Sono gli stessi onori ri-servati ad altri capi di stato”.Gli ultimi commenti leghistiarrivano a mezzo stampa inserata. L’eurodeputato Fran-co Morganti dichiara: “Pe r-sonaggi del genere non do-

L a notizia c’è. Va data. Ma come? Belcruccio per Vittorio Feltri e il suo “Gior -

nale”, dilaniato tra gli interessi politici, per ca-rità solo politici, del suo boss e le idee dei let-tori. Non sempre coincidono. Gheddafi ne è laprova. Domenica ecco l’editoriale del diretto-re pronto ad attaccare, rimproverare, dare de-gli stolti a tutti coloro che non capiscono l’im -portanza di questa visita. Fino a titolare: “Nonsi fanno affari con Gheddafi? Ma andate a Ra-madan”. Bene. Andata e ritorno. Peccato che

ieri ci sia stata una “leggera” sterzata, affi-data a Massimiliano Lussana dove si parladi “cir co”, aspetti folkloristici, tute mime-tiche e amazzoni. Fino a cadere nella giu-stificazione principe: “Insomma, il classi-co circo della politica. Almeno quello diGheddafi è più divertente”. Sarà per questoche Maurizio Belpietro non gli ha dedicatonemmeno una riga sul suo “Liber o”.

VISTO DAL “GIORNALE”

Non mettetein crisi Feltri

E la Santanchèdimenticala sua vecchiabattagliacontro l’islam:va bene così, èun capo estero

I giovani ebrei:“Nonvorremmo chel’Italia fosseil palcoscenicoper le predichedel dittatore”

ITALIA COLONIA

RAIS E CAIMANO, CHE VERGOGNAL’imbarazzo di Pdl e Lega e l’attacco dei finiani: la visitadi Gheddafi sta diventando un problema per Berlusconi

Vacanze romaneDistribuiva baci ai passantidomenica sera il leader libico apasseggio per le vie della Capitale. Siè fermato in piazza Campo dei fiori,circondato dalle guardie del corpo,per un cappuccino al bar Obika allafine di una giornata di Ramadan.

NoleggiateDopo essere state selezionate sul sitodell’agenzia Hostessweb, secondo criteriche nulla hanno a che vedere con laspiritualità e il Corano, le 200 ragazzeitaliane “n o l eggi at e ” dal Colonnelloentrano nella sala dove ascolterannolezioni di islam, economia e politica.

SorridentiCome se fossero in attesa delcantante preferito, prima che iniziil concerto, le hostess e forse futureconvertite all’islam, sorridono agliobiettivi dei fotografi cheimmortaleranno l’arrivo delColonnello per le “lezioni libiche”.

Martedì 31 agosto 2010

di Caterina Perniconi

“M i stupisce cheSilvio Berlusco-ni si dimentichiche siamo un

paese cattolico quando c’èGheddafi mentre all’o p p o-sizione lo ricorda a ogni piès o s p i n t o . . .”. Non usa mezzemisure l’ex ministro dellaSanità Livia Turco per com-mentare la visita del leaderlibico e il suo tentativo diconvertire le 200 ragazzepresenti alla lezione di Co-rano. “L’Europa deve diven-tare musulmana” ha dettoGheddafi. “L’Europa devediventare un paese che ac-coglie tutte le religioni” r i-sponde la Turco.Onorevole, come giudical’ospitalità offerta aGheddafi da parte del go-verno italiano?Quando viene in visita uncapo di Stato, si ha il doveredell’ospitalità. Ma qui c’èuna mancanza di rispetto.Da parte di chi?Sicuramente del leader libi-co, che non rispetta il no-stro paese. Ma anche da par-

te di chi accondiscende aquesto pietoso spettacoli-no. Capisco la diplomazia,le relazioni, ma questo è fol-klore. Una carnevalata condue aspetti gravi.

Quali?Il trattamento delle donne el’irrisione dell’islam. Non ècerto questo il modo di pro-muovere l’amicizia tra po-poli e religioni. Questo si-gnifica ridicolizzare non“fare da ponte”.Lei è una cattolica prati-cante. Come si sentequando Gheddafi dicedavanti a 200 ragazze divolere un’Europa musul-mana?Soprattutto presa in giro.Perché io, da cattolica, ri-spetto gli altri e voglioun’Europa che accolga tut-te le religioni. Mi stupisceche Silvio Berlusconi si di-mentichi che siamo un pae-se cattolico quando c’èGheddafi mentre all’o p p o-sizione lo ricorda a ogni pièsospinto. Critica continua-mente il relativismo etico. Eallora questo cos’è?Nel governo ci sono an-che molti esponenti chesi scagliano contro la co-struzione delle moscheee la presenza di musul-mani in Italia.Mi domando come una car-

nevalata del genere possaavvenire in un paese comeil nostro. Perché non pen-sano alla libertà religiosa ealla tolleranza durante il re-sto dell’anno? Si consentequesta mancanza di rispet-to e poi si eludono proble-mi più gravi.Per esempio?Per esempio dovrebberochiarirci la questione degliaccordi economici. Per nonparlare dei diritti umani.A proposito di questo, lascorsa settimana la Fe-derazione della stampaitaliana ha sollevato laquestione dei visti negatiai giornalisti che nonpossono accertare lecondizioni dei migrantichiusi nei centri di deten-zione .Mi sarei aspettata che il go-verno aprisse un dossiersulla piena applicazione deltrattato ed esigesse delle ri-sposte sul rispetto dei dirit-ti umani. Perché il premiernon chiede a Gheddafi per-ché non firma la Convenzio-ne di Ginevra sui rifugiati enega l’apertura di una sededell’Alto commissariatodell’Onu? Queste sono cosesulle quali non si può nond i s c u t e re .Però il trattato è statoratificato anche con i votidel Partito democratico.Non avete pensato dichiedere maggiori garan-zie sui diritti umani e sul-le questioni economiche?Con quel trattato si doveva-no rendere più vincolanti lecondizioni di legame tra idue paesi. Dobbiamo esige-re l’attivazione di politichedi cooperazione, previstein quell’accordo, con i pae-si da cui provengono i flussimigratori. Invece abbiamodi fronte un trattato ina-dempiente.Con un paese, e non eraun mistero, poco inclineai compromessi.Se il governo libico ha so-speso il diritto d’asilo, evuole applicare questo me-todo, noi abbiamo il doveredi chiedere il conto a Ghed-dafi. Altro che folklore ecar nevalate.

“Il premier è cattolicosolo quando gli fa comodo”TURCO: “CON NOI DELL’OPPOSIZIONE NON FA ALTRO

CHE PARLARE DI PRINCIPI CRISTIANI”

vrebbero oltrepassare il con-fine italiano, ma starsene apredicare a casa loro. Finchéla Lega sarà forte, il pericolodell’islamizzazione dell’I t a-lia sarà remoto”.

E POI C’È Daniela Santan-chè. Gheddafi ha idee oppo-ste alle sue, prega Maomettoche lei considera “poligamoe pedofilo”, chiede un’E u ro-pa islamica. Ma per lei, se sitratta del colonnello Muam-mar el Gheddafi, è tutto tol-lerabile. “È un capo di Stato ecome tale il nostro Paese ha ildovere dell’accoglienza” ha

dichiarato la neo-sottosegre-taria. La stessa che avrebbenei confronti dei richiedentiasilo politico che la Libiachiude nei centri detentivi?Non è un suo problema. Lapresenza di Gheddafi “mi la-scia indifferente”, “non mi ri-g u a rd a ”, “non commento”.La Santanchè si dichiara in-dignata “piuttosto dagli in-tellettuali chic che firmanoper la liberazione di uno stu-pratore come Roman Polan-ski”. Gheddafi parla della suareligione, fa proseliti,“com’è normale che sia, manon credo che avrà molto se-guito”. Eppure, anche senormale non è, compresi icavalli e le hostess da con-vertire, alcune di loro hannoceduto al velo. “Non capiscoperché tanti imbarazzi – dicela Santanchè – fior fior di ca-pi di Stato hanno stretto lemani sporche di sangue di Fi-del Castro”. Perché, in fon-do, è sempre colpa dei co-munisti. (E. Reg. e C.Pe.)

LA P R O T E S TADE L L’IDV

A TENDARISPONDE TENDA

L a tenda della legalità peropporsi a quella delle

illegalità. L’Italia dei Valori ieriha allestito il proprio campobase davanti all’ambasciatalibica, per protestare con unsit-in, contro il Trattato diamicizia e lo show da circobarnum che ha invaso Romacon l’arrivo di Gheddafi.“Siamo qui per consegnare lalaurea 'horroris causa alColonnello " – ha dichiarato ilsenatore dell’Idv StefanoPedica –. Stiamo cercando difar conoscere la nostraindignazione per il trattamentoriservato a un dittatore che nonrispetta i diritti umani, per farcapire che la firma del trattatonon ha nulla a che fare con lalegalità".Il Pd non manifesta ma almenoparla, per bocca di Bersani."Più che teatrino libico si trattadel teatro della politica esteraberlusconiana". Noi arriviamoa questo punto perché è unaimpostazione: le relazionispeciali – ha detto il leader delPartito democratico –. Questomeccanismo ci ha portato astare fuori da tutte le coserilevanti. Ora siamo alle favoleche questo ci porta benefici,affari. Non è vero". Bersani haparlato di "episodi che lascianoperplessi, a dir poco" e, aproposito delle ragazzeconvocate per la lezione diGheddafi sul Corano, haspiegato: "Anche questo faparte di un contesto preciso”,mentre l’Idv ha definito laquestione “istigazione allapr ostituzione”.

LA VILLAD E L L’A M B A S C I AT O R E

Nella fotola villa romana

dell’ambasciatore HafedG a dd u r

dove il colonnello Muammarel Gheddafi ha montato la

tenda e ha tenuto i suoiincontri-lezione

sul Coranodavanti alle

cinquecento ragazze(FOTO ANSA)

LA NUOVAACCADEMIA

Gheddafi, Berlusconi eLetta scoprono la targadella nuova Accademia

libica in Italia che - secondoil Colonnello - dovrebbe

essere “un continuo ponteculturale e civile tra la Gran

Jamaria e l’Italia”. NelTrattato, di cui ricorre il

secondo anniversario, sonopreviste però solo 100 borse

di studio (

LA VISITADI GHEDDAFILa visita di

Gheddafi (col“dono” di una

ragazza italianada parte del

p re m i e r )nell’i l lu s t ra z i o n e

di Marilena Nardi.A destra, Livia

Turco. Sotto,Daniela Santanchè

(FOTO ANSA)

ITALIA COLONIA

Il CoranoUna copia del Corano è statadistribuita a tutte le hostesspresenti all’incontro con Gheddafinella villa dell’ambasciatore libico.Alcune sono uscite dichiarandosi“s c o nvo l t e ”, altre hanno accettatola conversione.

Le convertiteDieci ragazze si sono presentate alsecondo incontro, ieri mattina, conl’intenzione di convertirsi (per loroè stato officiato un rito) con latesta coperta dal velo.Una di loro aveva al collo unamedaglia con la foto del Colonnello.

Il volto del leaderDall’ingrandimento dellamedaglia con il volto di Gheddafi,si percepisce però che la ragazza èancora indecisa circa la religioneda abbracciare. Sopra il ciondolodel rais, penzola una catenella concrocifisso. (FOTO LA PRESSE)

Visto dall’e s t e ro

Cavalli, amazzoni, affari: showdel Colonnello e la fine di Mr B.

LO SHOW DI GHEDDAFI a Roma colpisce lastampa internazionale che gli dedica spazioe ironia a iosa. Il colonnello dittatore inItalia “con tenda, cavalli e guardia delcorpo femminile”, nota il Times, mentre laBloomberg scrive che il leader libico portacon sé “cavalli e affari per miliardi”.L’elogio all’islam di Gheddafi e,soprattutto, l’invito a farne la religionedell’Europa fa titolo sul WSJ e pure sullastampa spagnola, mentre il Chicago Tribune,ispirato dall’A p, punta sulla lezioneimpartita a “500 giovani donne italiane”(“modelle” per El Mundo, “escor t” peraltri). La stampa francese, come pure laCnn, sottolineano i legami tra Italia e Libiasanciti dal Trattato d’amicizia, di cuiricorre l’anniversario, e dalla frequenzadelle visite.Se Gheddafi dà un tocco d’eccentricità allecronache dall’Italia, la politica non lascia

tregua. Il Financial Times, in un editorialedal titolo “L’autunno caldo dell’Italia”,sostiene che Mr B. “sta lottando per la suas o p r av v i ve n z a ” e giudica “possibile che Finigli dia il colpo di grazia”: starebbe a luidecidere “se aprire l’era post” Mr B.Una crisi, secondo il quotidianoeconomico europeo, non renderebbenecessarie le elezioni, ma “i partitidovrebbero formare una coalizione” etrovare un nuovo premier.Tre le opzioni: 1) Fini appoggia un’alleanzadi centrodestra, Tremonti guida il governo;2) Fini forma una coalizione di centro‘democristiana’; 3) si vara un governoguidato da una figura tecnocratica oimprenditoriale .“Nessuna è entusiasmante, ma tutteavrebbero il merito di fare finire l’‘eraBerlusconi’ ”.

Giampiero Gramaglia

La questioneemigranti

“Mi sentopresa in giroP e rc h énon esigiamoil rispettodei diritti?

La Santanchè davanti la moschea (FOTO ANSA)

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IL TIRRENO Pagina 4 - Attualità Processo breve, è di nuovo gelo tra Pdl e finiani E la legge elettorale divide il Pd. Bersani media: non impicchiamoci a un modello ROMA. Nel centrodestra è ancora stallo. Dopo alcuni timidi tentativi di dialogo si è tornati al muro contro muro fra berlusconiani e finiani. Argomento del contendere sempre la giustizia ed in particolare il ‘processo breve’: gli uomini più vicini a Gianfranco Fini continuano a chiedere modifiche al ddl, ma soprattutto mettono sul tavolo della trattativa il nodo della «incompatibilità» del presidente della Camera con il Pdl. I fedelissimi del Cavaliere rispondono ‘picche’, sostenendo che il provvedimento deve essere approvato così come uscito dal Senato. «Ci vuole un gesto da parte del premier per restituire a Fini il ruolo che gli spetta nel partito», chiede il moderato di Fli Adolfo Urso che punta il dito contro il documento della Direzione nazionale che scomunicò Fini. Altrimenti, aggiunge minaccioso, l’unica alternativa sarebbe un accordo «federativo» con il Pdl, con ciò presupponendo la nascita di un nuovo partito. Parole che si intrecciano con la partita sul ‘processo breve’. «La Camera dei deputati non è l’Ufficio notarile del Senato», avverte il finiano Italo Bocchino, sostenendo che il testo uscito da palazzo Madama «va approfondito». La replica è affidata a Fabrizio Cicchitto: «Sollevare questioni di lana caprina non aiuta il buon esito dei rapporti che invece vanno chiariti in modo definitivo», ammonisce il capogruppo del Pdl. Repliche e controrepliche in attesa che i generali decidano il da farsi. Il primo a muovere sarà, con tutta probabilità, Fini, dal palco di Mirabello. I consiglieri di Berlusconi sono convinti che l’ex leader di An si limiterà a ributtare la palla dall’altra parte, chiedendo al Cavaliere di confermare o revocare la sua incompatibilità, ma sottolineando anche che, nel primo caso, la conseguenza sarà quella di dar vita a un nuovo soggetto politico. Intanto nel Pd, dopo l’intervista di Massimo D’Alema che rilanciato il modello elettorale tedesco, si alza la buriana. Rosy Bindi tuona contro «il ritorno alla politica delle mani libere» della prima Repubblica, veltroniani e popolari vedono minate le ragioni plurali del Pd. «Qua non stiamo a pettinare le bambole, la battaglia per mandare a casa Berlusconi non è semplice», avverte il segretario Pd che ammette le critiche ma a due condizioni: no alla tendenza alla «demo-depressione» e no a picconate alla ditta. E qui il riferimento non è a Walter Veltroni ma al sindaco di Firenze Matteo Renzi, che aveva invocato la rottamazione dei ‘grandi vecchi’ del partito. Il nodo sulla riforma della legge elettorale è da sempre irrisolto nel Pd. D’Alema rilancia il proporzionale con sbarramento, che piace all’Udc e alla sinistra ma non all’Idv, e boccia il Mattarellum, l’uninominale che tra i democratici va per la maggiore. Ma oltre al modello è quel riferimento «ad un centro forte che si allea con la sinistra» a far infuriare i sostenitori del maggioritario e i cattolici del Pd. Dario Franceschini, leader della minoranza interna, indica nel bipolarismo il faro per qualsiasi modello di riforma. Bersani non vuole impiccarsi sui modelli. In ogni caso, dice, «discutiamo ma in souplesse».

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IL TIRRENO Pagina 11 – Toscana Orlando spara a zero: Frattini complice Per l’esponente Idv è un nuovo caso Cucchi. Il ministro: specula sul dolore Molte le dichiarazioni sulla vicenda di Daniele Franceschi, che Leoluca Orlando (IdV) definisce “un nuovo caso Cucchi”. Chiede «massima attenzione affinché al più presto sia fatta chiarezza», il sindaco di Viareggio Luca Lunardini, rivolgendosi ai ministri Frattini e Alfano. Per la senatrice del Pd Manuela Granaiola «occorre che sia fatta completa chiarezza sulle cause del decesso. Ho preso contatto con il sottosegretario Scotti che ha già garantito la propria attenzione al caso. Annuncio un’interrogazione urgente volta a sollecitare l’azione del governo per accertare eventuali responsabilità». Toni duri da parte di Leoluca Orlando, portavoce dell’IdV: Frattini - dice - «è complice della morte» di Franceschi. «In un governo normale - afferma Orlando - il ministro degli Esteri (...) avrebbe già comunicato ai familiari e al Parlamento di essere intervenuto per fare chiarezza e per pretendere dal governo francese chiarimenti sul trattamento disumano riservato a Franceschi. Queste spiegazioni le chiederemo noi di IdV con un’interrogazione urgente». Orlando accusa ancora: «Il governo e Frattini si occupano solo di festini di accoglienza a dittatori stranieri e di costosi festicciole all’estero ricche di volgari pacche sulle spalle ed escort internazionali». Franco Frattini non intende rispondere «alle spregevoli parole di Orlando, che per misera polemica politica interna non perde occasione di mostrare la propria immagine indegna del ruolo di parlamentare, speculando sul dolore». Il ministro ha aggiunto che il governo italiano segue la vicenda, è in contatto con i familiari di Daniele e ha chiesto la presenza all’autopsia di un medico di fiducia della famiglia Franceschi.

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IL TIRRENO Pagina 3 - Prato Lezioni alla Normale in vista del Treno della Memoria Insegnanti pratesi a scuola di Shoah MIRIAM MONTELEONE PRATO. Insegnanti pratesi sui banchi della Normale a scuola di Shoah. E’ partito domenica il progetto “Summer school- Capire gli stermini per una didattica della Shoah”, un percorso formativo regionale, sostenuto dalla Provincia di Prato e rivolto agli insegnanti che accompagneranno gli studenti ad Auschwitz, nell’ambito della settima edizione del “Treno della memoria” nel gennaio 2011. Per Prato partecipano otto insegnanti - uno per istituto- delle scuole Copernico, Cicognini- Rodari, convitto Cicognini, Marconi, Gramsci- Keynes, Livi e Buzzi. La formazione prevede un seminario full immersion di sei giorni alla scuola Normale di Pisa. Il progetto si propone come occasione di approfondimento interdisciplinare della didattica della Shoah: dal tema della persecuzione e deportazione razziali in Europa e in Italia, finoalla trasmissione della memoria e del ricordo, attraverso le generazioni, nei suoi aspetti storici, psicologici, filosofici, religiosi, letterari, storici e artistici. L’iniziativa è stata inaugurata, con queste parole, dall’assessore alla Cultura regionale Cristina Scaletti:«Di fronte a un’umanità ancora segnata da genocidi, xenofobia e antisemitismi, anche la scuola deve contribuire a far emergere una consapevolezza critica di questi teminei ragazzi».

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LIVORNO . All'indomani del-la visita ufficiale di una dele-gazione di Idv ai manifestantidel Limoncino - con il vice-presidente del consiglio comu-nale, Lorenzo Del Lucchese, eil capogruppo Andrea Roma-no che, un po' a sorpresa, han-no firmato la petizione anti di-scarica - dal quartier genera-le del partito è arrivata unanota "rasserenatrice" a firmadel coordinatore livornese Lu-ca Bogi.

«L'Idv - silegge in riferi-mento ancheall'assessoreall'ambientee vicesindacodi casa Di Pie-tro, CristianoToncelli - ri-

I manifestanti mentre bloccano nei giorni scorsi un camion al Limoncino

andato a firmare e sarò in pri-ma linea per bloccare i ca-mion: ho tre megafoni da ri-spolverare».

E ancora: «La discarica delLimoncino riguarda di fattoanche Collesalvetti, zona dovesono stati registrati vari sfora-menti di trialometani cancero-geni nelle acque. La distanzatra il Monte la Poggia e le fra-zioni di Colognole, ParranaSan Giusto e Parrana San

Martino è disoli 3 chilo-mentri. Alprossimo con-siglio presen-terò un ordi-ne del giornoda inviare alsindaco Cosi-mi e al presi-

L'Idvchiede wmma iore informazioneMa se Bogi getta acqua sul fuoco, a Colle riesplode la polemica

«Abbiamo firmato la petizione e siamo pronti a bloccare i camion»conferma sostegno e fiducia aipropri amministratori».

«Allo stesso tempo - conti-nua - ritiene che i cittadini ab-biano il diritto di avere tuttele informazioni e rassicurazio-ni rispetto all'impianto. Perquesto riteniamo che il dialo-go intrapreso con il comitatodebba andare nella direzionedi garantire la massima parte-cipazione e trasparenza».

Da ultimo, sulla questione

più generale delle autorizza-zioni di impianti in provincia,il commento è questo: «Rite-niamo che il percorso stabilitodalla legge per pubblicizzarele richieste di autorizzazionerischi di rivelarsi insufficien-te per un'informazione com-pleta, sia ai cittadini sia alleassemblee elettive. Per questoIdv chiederà alle amministra-zioni l'attuazione di percorsipartecipativi più efficaci e

puntuali affinché, di qualun-que impianto si tratti, sia co-munque garantita a tutti l'op-portunità di esprimersi».

E mentre Bogi getta acquasul fuoco (Idv, lo ricordiamo,è parte integrante della mag-gioranza), a Collesalvetti si ac-cende una nuova miccia.

«Sabato pomeriggio - scri-ve il capogruppo del partito diDi Pietro in consiglio colligia-no, Gabriele Antinori - sono

dente della Provincia Kutufàper prendere le distanze da unmodo di governare il territo-rio che svuota gli organismidemocraticamente eletti dellapossibilità di influire su scelteimpattanti come questa. Inol-tre, con un'interrogazione,chiederò al sindaco Bacci seanche a Collesalvetti sono sta-te avviate procedure per crea-re una discarica».

J.G.

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MA I RESIDENTI NON SONO CONVINTI: 2MILA FIRME PER FERMARE I CAMION

Sale la protesta per la discaricaLe garanzie di Cosimi e Kutufàdi MONICA DOLCIOTTI

- LIVORNO -«ABBIAMO raccolto più di 2000firme contro la discarica alla cavadel Limonino (monte La Pog-gia). E continueremo a bloccare icamion che cercano di raggiunge-re la zona». Lo ha confermato ierimattina Rosaria Scaffidi a nomedei cittadini che si sono mobilita-ti contro Comune e Provincia reia loro parere «di avere autorizzatola discarica sulle teste dei livorne-si. E non siamo convinti che lì sa-ranno conferiti rifiuti non tossici,come sostiene il sindaco Cosimi».

I cittadini sono preoccupatianche per L'intenso trafficodi mezzi pesanti aL Limoncino

la possibilità di richiedere alla pro-prietà di anticipare specifici inter-venti già previsti per il periodo difunzionamento della discarica. Ilsindaco Cosimi ha inoltre ricorda-to che «nell'autorizzazione rila-sciata è previsto che la proprietàdella discarica nomini un tecnico,indicato dall'amministrazione co-munale, che monitori e certifichila corrispondenza di tutte le ope-razioni alle prescrizioni date». E,d'intesa con il presidente dellaProvincia, ha proposto che sia «ilcomitato ad indicare una rosa dinomi per tale ruolo, tra cui il Co-mune sceglierà chi designare».

MA GABRIELE Antinori (capo-gruppo Idv al Comune a Collesal-

vetti) osserva: «Pur nel territoriodel Comune, la discarica del Li-moncino interessa anche Collesal-vetti, dove si sono registrati varisforamenti dei trialometani (can-cerogeni) nelle acque. La distanzatra Monte la Poggia e le frazionidi Colognole, Parrana San Giustoe Parrana San Martino, è 3 km.Perciò come consigliere di IdV sa-bato ho firmato contro la discari-ca e sarò in prima linea per blocca-re i camion». E al prossimo consi-glio comunale di Colle «presente-rò un ordine del giorno da inviarea Cosimi e Kutufa per prendere ledistanze da un modo di governareil territorio che esclude i consiglicomunali. E con un interrogazio-ne chiederò al sindaco Bacci se aColle sorgerà una discarica».

Che incontrando ieri una delega-zione di questo neonato comitatoanti-discarica, ha promesso, ciconferma la Scaffidi, «d'accordocon il presidente della ProvinciaKutufa, che un gruppo di tecniciinsieme a loro effettuerà a breveun sopralluogo alla cava». E alladifesa d'ufficio sull'operato di Pro-vincia e Comune, fatta pochi gior-ni fa sempre da Cosimi e Kutufa,con la quale hanno sottolineato«la regolarità della procedura e ilcoinvolgimento dei cittadini» ilcomitato ribatte «che l'unico in-contro avvenne nel 2009 in Comu-ne e noi non fummo invitati». APalazzo Comunale ieri i due am-ministratori, i rispettivi assessoriall'ambiente Toncelli e Nista, e itecnici, hanno ripetuto che «l'ope-razione si svolge nel pieno rispet-to della legge». E hanno garantito«ulteriori chiarimenti su caratteri-stiche e tipologia dei rifiuti che an-dranno in discarica in un incon-tro tra i tecnici e i rappresentantidel comitato affiancati da un tec-nico di loro fiducia».

I RESIDENTI hanno sottolinea-to la loro preoccupazione «per lacapacità della strada di sosteneresenza rischi la mobilità relativaall'approntamento e all'attivazio-ne della discarica». I tecnici pub-blici faranno così un'ulteriore ana-lisi della situazione, ipotizzando

L'INCONTRO Alcuni rappresentanti sono stati ricevuti ieri inComune dal sindaco e dal presidente della Provincia (foto Novi)

Sale la protesta perla discaricaLe garanzie di Cosmi e KNWa

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Dietrofront dell 'Italia dei ValoriBogi. «II partito confermala fiducia nei propri amministratori»Il coordinatore dell'Idv Luca Bogidopo la firma contro la realizza-zione della discarica ha inviato uncomunicato per chiarire la vicenda.«Relativamente al dibattito apertosisulla discarica di Monte La Poggia,l'Idv, mentre riconferma sostegno efiducia ai propri amministratori, ri-tiene che i cittadini abbiano il dirittodi avere tutte le informazioni e ras-sicurazioni rispetto a recenti articolidi stampa che hanno evidenziatocome l'impianto avrebbe potuto ac-cogliere rifiuti di ampia tipologia enon necessariamente inerti come as-sicurato dalle amministrazioni. Perquesto, l'Idv ritiene che il dialogointrapreso con il comitato sia op-portuno e debba andare nella di-rezione di garantire la massima par-tecipazione e trasparenza».

0,1! Del Lucchese, Romano e Bogi a colloqui con il Comitato

Un chiarimento deciso rispetto allafuga in avanti di domenica pome-riggio. Sulla questione in generaledelle autorizzazioni invece, si leggenella nota, l'Italia dei Valori ritieneche il percorso stabilito dalla legge

per pubblicizzare le richieste di au-torizzazione rischi di rivelarsi in-sufficiente: «Per questo, l'Idv chie-derà alle amministrazioni l'attua-zione di percorsi partecipativi piùefficaci e puntuali».

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Il capogruppo dei Dipietristi: ancora poca chiarezza sulla vicenda

Romano non fa marcia indietro«Farò convocare una commissione»

LIVORNO. Andrea Romano, capogruppo dell'Ita-lia dei Valori in consiglio comunale, non fa alcundietrofront.

«Le perplessità

Andrea Romano firmala petizione di protesta

ad hoc».

rispetto all'operazione Limonci-no - dice - sono le stesse didue giorni fa e di una setti-mana fa. Del resto di chiari-menti ufficiali ( che non fosse-ro a mezzo stampa ) ed esau-stivi da parte degli ammini-stratori non ne sono arriva-ti. Ci riserveremo di fare tut-te le domande del caso inuna commissione (Romanopresiede proprio quella co-munale riservata all'ambien-te, ndc) che convocheremo

«E vero - aggiunge - che l'assessore all'am-biente è dell 'Italia dei Valori, ma è vero anche chericopre questo incarico da tre mesi e che non si èmai occupato in prima persona del procedimentorelativo alla discarica del Limoncino».

E rispetto ai rapporti col Pd, «non ci stiamo amettere carne al fuoco che non fosse già parte delprogramma elettorale . Qui il vincolo di maggioran-za non c'entra: appoggeremo sempre le scelte con-divise prima delle elezioni . Ma nessuno ci avevaparlato di centrali a biomasse o discariche in areecollinari».

J.G.

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