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Rassegna 3 novembre

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Mercoledì 3 novembre 2010 pagina 13

svolta fatale della sua vicenda.Ci sono tuttavia altre 26 Saki-neh in Iran. Di loro non si sa qua-si nulla, spesso le autorità co-municano soltanto le iniziali deiloro nomi. Negli ultimi trent’an-ni sarebbero state lapidate 150donne. In questi quattro mesi dimobilitazione internazionaleper Sakineh altre 3 donne sonostate nel frattempo condannatealla lapidazione. Anche per loroè necessaria la protesta delmondo occidentale.

OGGI SAKINEH POTREBBE MORIRETEHERAN SPAVENTA IL MONDO

La donna condannata per adulterio. Mobilitazione internazionale

di Roberta Zunini

R ose rosse e candele perSakineh. In tutto il mon-do da ieri si susseguonoveglie di solidarietà e di

apprensione dopo la diffusio-ne della notizia che oggi la gio-vane donna verrà impiccata. Lerose rosse e le luci potrebberodunque trasformarsi presto datestimonianza di affetto e vici-nanza del mondo civile a que-sta donna, a omaggio alla suamemoria. Mentre la ministradegli esteri dell’Unione Euro-pea, Cathrine Asthon, tenta dimettere in campo le ultime ar-mi diplomatiche per fermarel’esecuzione, di ciò che sta ac-cadendo veramente a Sakinehe a suo figlio, costretto alla so-lita farse della dichiarazionepubblica, nessuno è veramen-te al corrente.

CIÒ CHE È CERTO è il cal-vario che Sakineh sta percor-rendo da quando è stata arresta-ta con l’accusa di aver tradito ilmarito e di averlo ucciso assie-me al proprio amante. E pertan-to condannata alla lapidazione.Una pena che viene comminatadove vige la sharia, la legge co-ranica, ma che viene applicata

senza strepiti affinché il mondooccidentale non se ne accorga.La lapidazione è una pena chesuscita ovunque repulsione eindignazione. Ma anche l’ipote-si dell’impiccagione non è tol-lera bile.Dopo le reazioni indignate e leproteste di tutte le cancellerieoccidentali e dell’opinionepubblica europea, la lapidazio-ne era stata trasformata in im-piccagione e poi in ergastolo.La scorsa settimana però eragiunta nuovamente la confer-ma della sua colpevolezza.Un’altalena di dichiarazioni daparte del regime iraniano che laCommissione per i diritti umanidel regime ora interpreta come

un modo per gettare fumo negliocchi alla comunità internazio-nale, per poi giungere all’esecu-zione, confermando la sua col-pevolezza. In Iran domani è ilgiorno delle esecuzioni. Il mer-coledì, nel calendario iranianoal tempo del sodalizio ayatol-lah-Ahmadinejad, lo è. Tutto ilcalendario iraniano del resto èscandito da ricorrenze, anni-versari, giorni deputati a questoo a quello.

IL COMITATO inter nazio-nale contro le esecuzioni èstato il primo a dare l’allar-me sull’ipotesi di una rapidae tragica conclusione dellavita di Sakineh, ostaggio diun potere che usa i propricittadini come stracci da farpenzolare dai patiboli, perinstillare il terrore nella so-cietà. Lo ha riportato del re-sto anche La Règle du jeu, la ri-vista del filosofo francese He-nri-Levy. Da Teheran non sonoarrivate né conferme né smen-tite ma ieri l’altro il vice mini-stro degli Esteri ha ribadito laposizione inequivocabile delregime: “L’Iran - ha detto Has-san Qashqavi - difende la vittimae la sua famiglia, mentre l’Occi-dente difende chi ha recato of-

LE PERSECUZIONI NEL MONDO

IL PERICOLOSO MESTIERE DI ESSERE CRISTIANI

fe s a ”.Un’altra notizia importante percercare di capire cosa sta acca-dendo è quella dell’ar restodell’avvocato iraniano dei duetedeschi arrestati mentre inter-vistavano il figlio e il legale diSakineh, anche loro arrestati su-bito dopo. Sakineh non ha dun-que più un avvocato. Ma questoforse è un fatto che prelude alla

di Marco Politi

C ifre precise non c’è ne sono. Mauno stillicidio di violenze, morti e

persecuzioni colpisce i cristiani invarie parti del mondo. I 52 mortinell’attacco dei qaedisti alla catte-drale siro-cattolica di Baghdad sonol’ultimo anello di una catena di ag-gressioni, che si snoda principal-mente per l’Asia e l’Africa. Quattor-dici morti cristiani nel Kashmir a set-tembre. Due uccisi nel Pakistan aluglio. Cinquecento morti in Nigeriaa marzo. Altri 150 uccisi sempre inNigeria a gennaio. Otto cristianicopti massacrati in Egitto, in un vil-laggio presso Luxor, all’iniziodell’anno. René Guitton, scrittorefrancese, ha ricevuto in Francia ilPremio diritti umani per la sua operaCr istianofobia (Edizioni Lindau), chelancia l’allarme sulle crescenti per-secuzioni contro i cristiani dal Ma-ghreb all’Estremo Oriente. Monsi-gnor Giampaolo Crepaldi, vescovodi Trieste, già segretario al Consigliopontificio Justitia et Pax, ritiene cheil “principale problema dell’u m a n i-tà di oggi è la mancanza di libertàreligiosa nel mondo” e le violenzeche ne conseguono. Crepaldi ram-menta che negli ultimi trent’anni al-meno 4 mila copti sono stati uccisiin Egitto. Dunque ogni anno nelmondo si tratta di centinaia se nondi migliaia di persone. Certi gruppineo-evangelici si spingono a parlare

di 160 mila, ma Attilio Tamburanimette in guardia da estrapolazionistatistiche “non documentate”. Si-curamente sono centinaia di perso-ne. Ma il fenomeno è molto com-plesso.“Guai a cadere in uno spirito di cie-ca reazione, di crociata vorrei dire,senza tener conto della varietà dellesituazioni”, dice padre Giulio Alba-nese, missionario comboniano, fon-datore dell’agenzia Misna e attualedirettore della rivista Popoli e missio-ne. “Perché dietro la facciata dell’e t i-chetta religiosa ci sono spesso mo-tivazioni economiche, sociali, poli-tiche, tribali”.Partiamo dall’Iraq.È proprio la situazione classica. Lasciagurata guerra scatenata da Bushha scatenato conflitti, in cui i cri-stiani vengono presi come bersaglioda gruppi terroristi con il pretestoche sarebbero rappresentantidell’Occidente. Giovanni Paolo II loaveva previsto, quando si battevacontro l’invasione dell’Iraq. Alla fi-ne, diceva, rischiano di pagare i cri-stiani. (D’altronde le ultime notizieriferiscono di una nuova strage qae-dista a Baghdad con 11 autobombe,che hanno fatto oltre cento mortiquesta volta nei quartieri sciiti,ndr).È questo che bisogna tenere presen-te. L’intreccio di cause, che provo-cano conflitti. In Somalia, per esem-pio, dove i missionari cristiani sonospariti dalla scena perchè fonda-mentalisti islamici si sono impadro-niti del Paese, terrorizzando la po-polazione – suor Leonella Sgorbativi fu uccisa nel 2006 – quanti sannoche il loro nucleo militante è di soli3.500 uomini? E quanti sanno cheall’origine di tutto sta certamente ilcontrollo di enormi risorse? Un rap-porto di geologi del 1991 riferisce digrandi giacimenti di petrolio tra lacosta somala e quella yemenita e poidi giacimenti di gas e di uranio.Quali sono le zone più conflit-tuali per i cristiani.È uno scacchiere amplissimo, che

va dal Sudan al Pakistan, dall’Indiaalla Nigeria, dal Medio Orienteall’Indonesia. E ogni volta le moti-vazioni e le radici degli scontri sonole più varie. In Nigeria esistonogruppi delinquenti di ultras islamici,ma sono presenti anche estremistidi ‘Chiese indipendenti’ cr istianeche hanno scelto la via della violen-za. In Afghanistan è stato l’O c c i d e n-te a foraggiare prima i Taliban in fun-zione antisovietica. Verso l’Ara biasaudita, da dove vengono i salafiti –fondamentalisti islamici per antono-masia – l’Occidente mostra un’a c-condiscendenza quasi servile. In In-dia i cristiani sono presi nella tena-glia tra l’estremismo induista e quel-lo musulmano, ma l’India a suo volteè grandissima. Se succede una stra-ge in Orissa è solo una parte di unPaese enorme. Guai a generalizzaree vedere solo l’aspetto apparente-mente religioso. In Africa, che co-nosco bene, tante volte le Chiesecristiane sono perseguitate per es-sersi schierate a difesa dei dirittiumani. C’è poi da tener presenteche la popolazione normale moltevolte ha atteggiamenti positivi bentotalmente diversi dalle frange estre-miste.L’ondata di violenze anti-cristia-ne è un segno particolare dellastagione che stiamo vivendo?Le persecuzioni fanno parte dellastoria cristiana. Da quelle antichenel Mediterraneo fino a quelle in Co-rea, Giappone, Cina in età contem-poranea. Ma certamente oggi il cat-tolicesimo come religione globaliz-zata dell’amore di Dio e della soli-

darietà si trova al centro delle granditensioni provocate dalla globalizza-zione: lo scontro tra Oriente e Oc-cidente, lo scontro tra cristianesimoe Islam, lo scontro tra modernizza-zione e reazione dei vecchi sistemisocio-culturali e ideologici.Da più parti si invoca una rispo-sta della comunità internaziona-le, un intervento delle NazioniUnite .Serve certamente la consapevolezzainternazionale della questione. Maper che fare? Io dico che serve ungigantesco investimento in campoculturale. L’Occidente ha ridottodrammaticamente gli sforzi – e i fi-nanziamenti – in questo settore. In-vece la cultura fondamentalista sicontrasta aumentando le occasionidi incontro, di confronto, le confe-renze, i seminari, finanziando uni-versità e borse di studio. La logicadegli interessi economici è insuffi-ciente nei confronti dell’i n t e gra l i-smo. Il vero strumento è la cultura.Come missionario ha paura?Nel 2009 ne sono morti 37. Ma iodico che il sangue versato è la vit-toria dei vinti. Una strage di civili èsempre cosa orrenda, eppure le per-secuzioni sono veramente un segnodella forza evangelica dell’identitàcristiana basata sull’amore. I cristia-ni non sono contro nessuno, i mis-sionari sono ovunque caschi blu del-la solidarietà e la sfida contro i vio-lenti si gioca sul terreno della testi-monianza. Gesù non ha promessoun cammino facile. Ma ha detto‘Beati i perseguitati, perché loro sa-rà il Regno dei cieli’.

NGRAN BR E TA G N A -FRANCIA

Accordi militari,nucleare incluso

S torici accordi militarifirmati ieri a Londra dal

premier Cameron e ilpresidente franceseSarkozy. La cooperazionesiglata comprende anchetest congiunti per le arminucleari. I due paesipotranno usare le portaereidell’altro quando leproprie saranno inmanutenzione,metterranno in comune lerisorse di logistica eprevedono progetti per lacooperazione anche inmateria di cyber sicurezza enuovi missili senza pilota.In tempi di tagli di bilancio,Francia e Gran Bretagnamettono assieme le risorseper una Difesa comune.

PACCHI BOMBA IN EU R O PA

Dalla Greciaalla Germania

L’ Europa sottol’attacco dei pacchi

bomba. Se lunedì adAtene sono statiintercettati quattropacchetti esplosivi – uno,diretto all’ambasciatamessicana e detonatonella sede di un corriereespresso ha feritoun’impiegata mentre glialtri, che sono statifermati, erano indirizzatiall’ambasciata olandese,a quella belga e un paccoera per Sarkozy – ieri lagiornata è stata ancorapiù calda. Un ordigno èinfatti esplosoall’ambasciata svizzeraad Atene senza farevittime, ma altri quattropacchi diretti alleambasciate di Germania,Russia, Cile e Bulgaria,sono stati intercettati efatti brillare. Le autoritàgreche hanno posto instato di allerta tutti gliuffici postali e i corrieriprivati. Tutte leambasciate ad Atene,quella italiana inclusa,hanno irrigidito lemisure di sicurezza. Gliinquirenti continuano aseguire la pista deigruppi insurrezionalistiinterni. Due giovanisono stati arrestati. Nonviene comunque esclusoche la cascata di plichibomba sia il frutto di unacollaborazione conanarchici di altri paesieuropei, in particolareitaliani. Ieri, poi, unpacco sospetto è arrivatoalle 13 nell’ufficio delCancelliere tedescoAngela Merkel, a Berlino,senza provocare feriti. Ilpacchetto per la Merkelsarebbe partito proprioda Atene, con un corriereUps. Mentreall’aeroporto di Atene laPolizia ha bloccato efatto brillare duepacchetti direttiall’Interpol e negli Ufficidell’Unione Europea, aBruxelles. L’allertascatenata di questi giornisarà al centro dellariunione sulla sicurezza,venerdì, dei 27 Paesidell'Ue.

DAL MONDO

Il missionario GiulioAlbanese: “Percontrastare le stragi serveuno sforzo culturale chel’Occidente non fa più”

Ennesimovoltafacciadel regime. LeOng accusano,l’Iran risponde:l’Occidentedifende i criminali

Il presidenteAhmadinejad

(con alle spalleil ritratto della

GuidaS u p re m a

Khamenei). As i n i s t ra ,Sakineh

Uno dei funerali delle vittime dell’attacco alla chiesacattolico di Baghdad. Sotto, padre Giulio Albanese (FOTO ANSA)

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Franco Grillini: “In ballo

mezzo milione di voti. Non

giochi con le nostre vite”

C on una battuta è riuscito a mettersi tutticontro. Gay di destra e di sinistra. Non èla prima volta che Silvio Berlusconi prende

di mira la comunità omosessuale, ma questa voltanessuno è pronto a giustificare l’ennesima, pericolosa,caduta del stile del premier. “Questa volta non sonod’accordo con Silvio Berlusconi – ha detto uno deisuoi più grandi tifosi, Alfonso Signorini, direttore di Chi

– sui gusti sessuali ognuno deve essere libero diesprimere ciò che sente, senza subire discriminazioni.Quel che conta è poter essere se stessi fino in fondo”.Per Franco Grillini, “in questo modo si scatenal’omofobia, e conseguenze dirette sulle persone”. IeriGrillini ha denunciato di aver trovato il suo ufficioscassinato per la seconda volta. “Un avvertimento, ladiscriminazione è diffusa anche senza queste battute

che peggiorano la situazione”. Secondo l’esponenteIdv “ci sono in ballo mezzo milione di voti, in cifre reali.É ora che smetta di bastonarci, non può giocare con lenostre vite”. Ieri pomeriggio, intanto, c’è stata unamanifestazione di protesta a Roma davanti a palazzoChigi promossa da Arcigay. Molte le persone chehanno manifestato bloccando il traffico, dietro lostriscione “meglio gay che Berlusconi”.

GAY E BAVAGLIO:LA FURIA DEL CAIMANOInsulti e nuovo attacco alla stampa

di Sara Nicoli

B raccato, stanco e confu-so, sfodera colpi a suondi insulti e di minacce.“Meglio le belle ragazze

che essere gay”ha scandito ieriil Caimano davanti alla plateadel salone del ciclo e motoci-clo a Rho per esorcizzare la bu-fera a luci rosse dei festini. E an-cora: “Ruby è un problemino,dove posso sistemarla?”. Perpoi involontariamente ammet-tere come i nuovi particolaridelle inchieste siano per luiuna bomba a orologeria. E dun-que ecco la mossa: un nuovobavaglio alla stampa. Che “im-

broglia, inventa, getta fango eprovoca inutili tempeste dicar ta”. “Smettetela di leggere igior nali” ha urlato il Cavaliere.Ghedini, più tardi, gli darà ra-gione: “Giorni e giorni di arti-coli diffamatori buttati nel nul-la con le dichiarazioni del pro-curatore di Milano!”.

PAROLE che hanno scatena-to una tempesta. Il mondo omo-sessuale è in rivolta: “Ci ha umi-liato, se ne vada”. E la polemicadeflagra anche nel Palazzo. IlPd: “Premier ridicolo”. MentreVendola affida a una videolette-ra diretta al Cavaliere la sua re-plica: “Le battute, soprattutto

quelle volgari, possono ferire”.Ma le “gaf fe” del presidente delConsiglio provocano imbaraz-zo anche nel governo. MaraCarfagna, ministro delle Pariopportunità - non riesce a na-sconderlo: “Sarebbe opportu-no che ciascuno di noi si aste-nesse dal fare battute”.Ma è anche il fronte intercetta-zioni che ieri si è di nuovo im-provvisamente infiammato.“Basta con questi giornali chespargono fango e spazzatura,dobbiamo tornare a essere unPaese libero, per questo stiamopreparando un nuovo provve-dimento sulle intercettazioni, èun tema che sta a cuore agli ita-liani, i sondaggi ce lo dicono”.Rieccolo il bavaglio. Lo aveva-mo lasciato solo tre mesi fa, ac-curatamente sepolto in un cas-setto della commissione Giusti-zia della Camera, guardato a vi-sta dalla presidente finiana Giu-lia Bongiorno per nulla inten-zionata a dargli il via libera ver-so l’aula di Montecitorio. A B. lostop di Fini su quella legge, or-mai a un’incollatura dall’ar rivo,è sempre rimasto sullo stoma-co. Poi, l’altra sera a cena conBossi ad Arcore ha deciso di ri-mettere in cantiere un provve-

dimento contro i giornali “in-quisitori del nulla e moralisti so-lo con una parte”. Sul tavolo gliultimi sondaggi targati Ghisleri,che mostravano una netta fles-sione del gradimento del Cava-liere in modo sostanziale dallaprimavera scorsa, quando il go-verno aveva appena messo la fi-ducia al Senato proprio sulle in-tercettazioni. Poi le parole diBossi – “Guarda che ti stannoaccerchiando, stanno per arri-vare guai più seri...” – lo hannospinto a ripescare il piano d’at-tacco contro la stampa. Stavoltanon si parla di ritirare fuori dalcassetto il ddl intercettazioni,ma di portare in Parlamento“un provvedimento assai piùsnello – svela uno stretto con-sigliere del premier – che po-trebbe essere anche presentatoattraverso un decreto per acce-lerare i tempi, anche se il mini-stro Alfano non è d’a c c o rd operché teme che il Quirinale simetta di traverso”.

“SI DOVRÀ limitare l’utiliz-zo di questo strumento – sonoparole di Berlusconi a Rho – so-lo nei casi limitati di terrorismointernazionale, di organizzazio-ni criminali, di pedofili o di omi-

“5000 euro per fare sesso con B.”UN’ALTRA ESCORT AI PM: “INCONTRI AD ARCORE E IN SARDEGNA”. CI SAREBBERO ANCHE FOTO

cidi; le intercettazioni non po-tranno essere prodotte nédall’accusa, né dalla difesa e chipubblicherà il testo delle inter-cettazioni dovrà subire unostop del suo giornale da 3 a 30

gior ni”.Ma la nuova crociata contro lalibertà di stampa stavoltapreoccupa lo stretto entourageberlusconiano. Il Cavalierepunterebbe sul decreto anche

Tempesta di carta“I giornali vi imbrogliano”

“T utto si risolverà in una tem-pesta di carta: vedrete che al-

la fine verrà fuori che non è statoaltro che un atto di solidarietà chemi sarei vergognato di non fare einvece l’ho fatto, lo faccio continua-mente perché sono fatto così dasempr e”. E poi: “Non leggete più igiornali, vi imbrogliano”.

Serate distensive“Guardo le belle ragazze”

“D a sempre – ha detto il pre-mier all’inaugurazione del

Salone del ciclo e motociclo – c o n-duco una attività ininterrotta dilavoro, se qualche volta mi succe-de di guardare in faccia qualchebella ragazza... meglio essere ap-passionati di belle ragazze chegay”.

Il piazzista“C’è Rubacuori da piazzare”

“H o un problemino, avrei da si-stemare una certa Ruby in uno

di questi stand...”, ha detto ieri sul pal-co della Fiera del ciclo e motociclo ilpremier. E l’ex direttore generale del-la mostra Costantino Ruggiero haprontamente replicato alla richiestadel presidente del Consiglio: “Ci pen-so io”.

IL BUON SAMARITANO

di Giuseppe Lo Bianco

D ue incontri ad Arcore, unoin Sardegna, a Villa Certosa

e in almeno due occasioni ri-compensati con 5.000 mila eu-ro ciascuno: sono le ultimeperformance sessuali del pre-sidente del Consiglio SilvioBerlusconi messe a verbale daimagistrati della Procura di Pa-lermo che hanno raccolto le ri-velazioni di una escort mode-nese, Nadia Macrì, 27 anni,amica di Perla Genovesi, ex as-sistente parlamentare dalladoppia vita (arrestata nel lu-glio scorso per traffico di dro-ga) che ha confessato di averepartecipato a festini a base disesso e droga con alcuni poli-tici trapanesi. E proprio i “do-pocena” dell'entourage berlu-sconiano con sesso e hashish

sui comodini sono al centrodella nuova indagine (le cuicarte sono state inviate ieri aMilano) scaturita dagli input diuna ex collaboratrice dell’exsenatore Enrico Pianetta delPdl che ha citato le confidenzericevute da una escort, suaamica. Confusa e imprecisanei suoi ricordi sull'approdo acorte, la escort è stata moltopiù dettagliata ricostruendo iparty ai quali avrebbe parteci-pato e dei quali avrebbe con-servato anche ricordi fotogra-fici: ha parlato di venti ragazzeper volta aggiungendo che sisarebbe consumata “erba”. Ladonna ha descritto un Berlu-sconi in grande forma virile:ogni volta il premier si sarebbeappartato con le ragazze e inqualche caso con più di unaper ciascuna sera. Ma Berlu-

sconi non è il solo “u t i l i z z a t o refi n a l e ”: la giovane escort di-chiara infatti di avere fatto ses-so con Brunetta (300 euro e al-cuni gioielli il costo della pre-stazione) – il ministro parla didichiarazioni “fuori dalla gra-zia di Dio” – raccontando neidettagli, in alcuni interrogato-ri del mese scorso davanti aipm di Palermo Marcello Violae Geri Ferrara, il giro notturnodel premier composto da de-cine di persone “tra politici,avvocati, notai”.

NEL RACCONTO i n f ra m -mezzato da numerosi vuoti dimemoria, qualche imprecisio-ne e alcune contraddizioni conle parole dell’amica Perla, e nelquale non si farebbe alcun cen-no al rito del “bunga bunga”,spuntano ancora una volta nel

ruolo di procacciatori di ragaz-ze Lele Mora ed Emilio Fede: laescort ha riferito di avere cono-sciuto Mora in discoteca e at-traverso lui sarebbe arrivata aFede. La donna sostiene di es-sere andata a trovare il giorna-lista al Tg4 e di essere stataquindi da lui introdotta da Ber-lusconi. Nel giro delle feste eraperò arrivata qualche tempoprima, presentata, ha detto, daBrunetta che le avrebbe anchepresentato l’avvocato CarloTaormina che doveva seguireuna vicenda di affidamento delfiglio: ma lei ne sarebbe rimastadelusa. In un’altra occasione afare da tramite tra lei e Berlu-sconi sarebbe stato un politicoemiliano conosciuto comecliente, “un pezzo grosso”. Luile avrebbe risposto di staretranquilla e che li avrebbe mes-

Gli omosessuali di destra

“Premier omofoboGuardiamo a Fini”di Caterina Perniconi

“S iamo decisamente smarriti. Il leader della nostra coa-lizione anziché considerare i nostri diritti fa battute

prive di stile, machiste e celoduriste”. Enrico Oliari, pre-sidente di Gaylib, associazione che raccoglie le “per soneomoaffettive di centrodestra” è molto arrabbiato per l’ul-tima uscita del premier.Questa non è la prima volta che Berlusconi fa battutesui gay. Lo riconoscete ancora come vostro leader?Berlusconi ci discrimina. Ci lascia allibiti. Nel centrodestranon c’è solo lui e noi stiamo guardando con interesse alprogetto di Gianfranco Fini e Futuro e libertà.Pensate di aderire al partito di Fini?Stiamo dialogando. Di certo non perdiamo i nostri valori.Non è che se siamo di centrodestra dobbiamo rinunciare alnostro orientamento affettivo o se siamo omoaffettivi nonpossiamo essere di centrodestra. Se guardo all’Europa vedogoverni di destra che trattano l’argomento con grande at-tenzione e sobrietà. La nostra situazione non è una bar-zelletta e non resteremo con un leader che ha questo at-tegg iamento.Secondo voi il premier in questo modo alimenta ladiscriminazione?Sicuramente. Se tutti la pensassero come lui avemmo uncentrodestra omofobo.Quindi Berlusconi è omofobo?Lo è nella misura in cui non considera la nostra condizionedi omosessuali.Siete a favore o contro la legge sulle coppie di fatto?Noi guardiamo piuttosto al modello austriaco, cioè al ri-conoscimento della coppia gay. Gli etero hanno già il ma-trimonio civile, noi non possiamo scegliere nessuna formadi tutela dei nostri diritti. Ne abbiamo parlato con Fli e loroci hanno aperto le porte. Non ci faremo dare lezioni dimoralità da chi frequenta diciassettenni o parla di famigliae poi divorzia anche più di una volta.

Julianne Moore:“Che frase idiota”“La frase di Berlusconi? Unatteggiamento idiota”: queste leparole dell’attrice che al Festivaldi Roma – in “The kids are allright” – interpreta una mammalesbica. “È un peccato che qualcunola pensi in questo modo. Una frasedel genere nella nostra epoca – hadetto la Moore – è un’e s p re s s i o n earcaica, infelice e imbarazzante”

Mercoledì 3 novembre 2010

per misu-rare “la fe-deltà dei fi-niani” al mo-mento delpassa ggiop a r l a m e n t a re“perché que-sto faceva par-te del pro-gramma di go-verno, non sidica adesso ilcontrar io!”.

I SUOI FRENANO; nessunocerca il “casus” su cui far cadereil governo, anche se le grandimanovre per il dopo sono giàiniziate. E ruotano tutte intornoal “c e n t ro ”. Berlusconi avrebbegià cominciato a parlare conl’imprenditore Caltagirone perun accordo di cartello conl’Udc di Casini (che al momen-to è attendista) in vista di elezio-ni che potrebbero consumarsia fine marzo (un election daycon alcune amministrative “cal-de”) all’insegna della ricompo-sizione di una nuova “area mo-d e ra t a ”. Anche senza Berlusco-ni candidato premier. Perché iltraguardo, a quel punto, sareb-be un altro: il Quirinale.

“L a frase di Silvio Berlusconi“meglio essere appassionatidelle belle ragazze che essere

g ay ” ha fatto in pochi minuti il giro delle principalitestate internazionali. Ecco i titoli: (Spagna) ELMUNDO: Nuove dirompenti dichiarazioni diSilvio Berlusconi: “Mejor sentir pasion por unachica guapa que ser gay”; EL PAIS: Il primo

ministro italiano risponde ai suoi scandali con unnuovo salto in avanti e un nuovo scherzo di dubbiogusto; ABC: L’associazione gay italiana esige lescuse da Berlusconi; (Francia) LE PARISIEN:Berlusconi: uno scivolone omofobo perrispondere allo scandalo; L I B E R AT I O N : Ancorauna Berlusconeria: indignazione dopo una fraseomofoba del premier; (Uk) DAILY MAIL: Ultima

sparata machista di Berlusconi conferma il clima diimbarazzo che lo circonda; (Germania) STERN:Meglio guardare le donne che essere gay. Dopo ititoli sulle feste sontuose con una minorenne,Berlusconi si è difeso ancora una volta e ha si ètirato addosso le critiche. (Usa) WA S H I N G TO NP O S T: Il governo andrà avanti nonostante loscandalo Ruby.

L’INTERVISTA L’avvocato Carlo Taormina

“Nadia? Brunetta la conosce molto bene”

Il terrore di Berlusconicorre sul filo del telefono

ALLARME PER LE INTERCETTAZIONI DI RUBYS’INDAGA SULLE PRESSIONI, REGOLARE L’AFFID O

Alle 2 di nottedel 28 maggiola ragazza,in stradacon la Minetti,chiamail Cavaliere

L’ultima “battuta”

impazza sulla stampa

internazionale

IL BUON SAMARITANO

si in contatto. Dopo qualchetempo la giovane donna avreb-be ricevuto una telefonata delpremier. Un secondo contattofu stabilito grazie a un “p u bl i cre l a t i o n ” milanese, ma la giova-ne non è stata in grado di esserepiù precisa . I pm hanno il so-spetto che la giovane escort vo-glia coprire qualcuno di più im-portante che l’avrebbe condot-ta nella corte di Arcore.

di Marco Lillo

M a quale conoscenza occa-sionale. Ma quale opera di

bene. Quando Carlo Taormina,ex sottosegretario del governoBerlusconi, legge le parole delministro Renato Brunettasull’ennesima ragazza cheemerge dal passato del premiere ora anche di un suo ministro,sbotta in una fragorosa risata.Avvocato, Brunetta ha di-chiarato: “La signora NadiaMacrì mi è stata presentataquattro anni fa, nel corso diun convegno. In lacrime miespose le sue difficoltà. La co-noscenza si è esaurita in quel-l'unica occasione (...). Per isuoi problemi gli indicai l’av -vocato Taormina. Non l'hopiù rivista né sentita (...)”.Balle

Come balle?Renato Brunetta è venuto nelmio studio ad accompagnarequesta ragazza molto appari-scente e devo dire anche provo-cante nei modi non una voltama più volte.Come la presentò?Mi disse che era una sua amica,un angelo, che dovevo difende-re in una situazione personalemolto delicata che riguardavaun problema di affidamento diminore. Brunetta la seguiva co-me se fosse una sua problema-tica personale, altro che cono-scenza di un giorno.Lei ha conosciuto anche Per-la Genovesi, la ragazza cheha raccontato ai pm di Paler-mo la storia delle serate conla sua amica Nadia e gli in-contri sessuali a pagamentoda parte di Berlusconi?

Sì Perla e Nadia erano amiche.La prima era una collaboratricemolto fidata del parlamentaredi Forza Italia Enrico Pianetta einsieme a Nadia facevano unagrande vita notturna. Ricordoche cercavano di coinvolgermicon continui sms e io, che sonoun tipo morigerato, non sonomai andato alle loro serate.Perla Genovesi ha rischiatol’arresto per traffico di dro-ga. A quelle serate, secondolei, girava cocaina? Si faceva-no festini alla presenza an-che dei politici?Non lo so. Quelle ragazze eranoscatenate, dei tipi border-line.Ma io non sono mai andato alleloro uscite e quindi non so cosafacessero. Né so se già allora co-noscessero Berlusconi.Perché Brunetta dovrebbenascondere un’amicizia così

s t re t t a ?Non lo so. Comunque, l’ho as-sistita legalmente e aiutata permesi gratis proprio perché Re-nato me l’aveva presentata co-me una sua amica carissima. Emi telefonava in continuazioneperché io portassi a compimen-to l’opera ottenendo dal tribu-nale quello che la ragazza desi-derava tanto.Come è finito il rapporto?Professionale beninteso. Perchésolo questo tipo di rapporto hoavuto con la signora Nadia.Certo, certo, professionale.Dopo un colloquio con un magi-strato di Modena che mi spiegòbene i termini della sua situazio-ne legale, ho preferito lasciare ladifesa. Io sono un avvocato all’an -tica. E forse anche un politicotroppo all’antica. Ho lasciato ilpartito di Berlusconi e ho fondato

la Lega Italia con il mio amico Tan-credi Cimmino anche per que-sto. Ho visto troppe cose che nonmi piacevano. Se non eri una don-na attraente e se non eri gentilecon chi comandava nel Pdl, inquel partito non c’era spazio.Lei quindi è d’accordo conGuzzanti che parla di “mi -gnottocrazia”?L’immoralità riguardava non so-lo le donne ma anche gli uominicon certe tendenze. Questo cli-ma da basso impero e la sop-pressione dei meriti mi hannoindotto ad andarmene.

di Davide Milosae Ferruccio Sansa

Milano

L e ore di intercettazionisono centinaia. L’in-chiesta è in corso da me-si. Ancora prima del fer-

mo di Ruby e della sua miste-riosa nottata alla questura diMilano del 27 maggio. Si trat-ta di prostituzione di alto bor-do. Meglio di favoreggiamen-to. Nelle telefonate si parla diragazze immagine e di starlet-te televisive che arrotondanoincontrando a pagamento,negli alberghi della città, pro-fessionisti e imprenditori. Èun’indagine classica che na-sce da informazioni confi-denziali, si alimenta con ser-vizi di appostamento perstrada e trova conferma nelleregistrazioni. Tutto normale,dunque. Se non fosse per unparticolare. A un certo puntogli investigatori in una tele-fonata ascoltano il nome diKarima-Ruby. In un attimo ri-cordano e riannodano i fatti.Salta fuori l’annotazione delcommissariato Monforte incui si parla delle pressioni delpremier per liberare Ruby“Rubacuor i” e affidarla alconsigliere regionale del PdlNicole Minetti. Cosa che siverificherà regolarmente do-po un colloquio tra il Cava-liere e il capo di gabinettodella Questura Pietro Ostuni.Alle 2 del mattino del 28 mag-gio Ruby è in strada in com-pagnia della Minetti e di unamodella brasiliana, che lepassa il telefono col qualechiama direttamente il pre-mier. Qualche mese dopo, laminorenne viene interrogata

dai pm Pietro Forno e Anto-nio Sangermano. I registrato-ri continuano a girare e rac-contano così che la notiziadella deposizione di Ruby ar-riva in tempo reale alle orec-chie del Cavaliere. Chi lo av-vertì resta un mistero. Ma unfatto è certo: Ruby, in quelperiodo è in rapporti diretticon Lele Mora e soprattuttocon Nicole Minetti, oggi en-trambe indagati per favoreg-giamento. Comunque sia, daquel momento il presidentedel Consiglio comincia adaver paura. E incarica il suoavvocato Niccolò Ghedini diaprire un’indagine difensiva.Decine di ragazze vengonoascoltate dal parlamentare,ma ben presto a Palazzo Chi-gi ci si rende conto che il pro-blema è un altro. Non le pa-role di eventuali testimoni,ma le intercettazioni da cuiemerge un continuo via vai diragazze ad Arcore.

UN TIMORE che ieri è di-ventato pubblico. Con il pre-mier, che all’i n a u g u ra z i o n edella fiera milanese del Cicloe motociclo, tuona contro le

intercettazioni. Vorrebbe chenon fossero usate come pro-va, né dall’accusa né dalla di-fesa. Fa di più: propone la loro“leg ittimità” solo per terrori-smo, mafia, omicidio, pedofi-lia e in via preventiva. Defini-zione, quest’ultima, che rega-la il pallino ai servizi segreticontrollati direttamente dalpresidente del Consiglio. Mail Cavaliere non si ferma e se laprende pure con la libertà distampa: “Chi pubblicherà iltesto di intercettazioni dovràsubire un fermo del suo me-dia da tre a trenta giorni”.Insomma, Berlusconi vuolechiudere i giornali. Mai comequesta volta quelle del pre-mier sono dichiarazioni adper sonam. Fatte e cucite su mi-sura sul caso Ruby che rischiadi affondarlo definitivamen-te. Lui tenta la carta della gre-ve ironia: “Meglio essere ap-passionato di belle ragazzeche gay”. Secca la risposta delsegretario del Pd Pier LuigiBersani: “Per il premier ladonna è solo un dopolavorodel maschio”. Torniamo al lu-glio scorso. Il nome di Ruby èentrato a pieno titolo nell'in-

chiesta. Ora si sa chi è e qualisono i suoi rapporti. È in quelmomento che gli investigato-ri nei brogliacci annotano legeneralità di Mora e della Mi-netti. Non è finita, perchégiorno dopo giorno, il lororuolo si fa sempre più chiaro.I dialoghi fissati sul nastronon lasciano dubbi: a organiz-zare la logistica delle giovanidonne ad Arcore è la stessaMinetti. Mentre Mora ha inmano la scuderia. Certo, nonsi parla mai apertamente dip ro s t i t u z i o n e .

I DIALOGHI riguardano ap-parentemente solo ragazzeimmagine che partecipano al-le feste del premier. Ma unavolta ascoltate in procura ledonne cominciano a raccon-tare. Nessuna - nemmeno Ru-by lo farà - ammette di esserestata a letto con Berlusconi .Alcune però dicono di aver vi-sto altre modelle avere rap-porti sessuali con il premier.Rapporti lautamente retribui-ti. Mora, Nicole Minetti e il di-rettore del Tg4 Emilio Fede fi-niscono sul registro degli in-dagati. La vicenda, poi, si ar-ricchisce di un particolare inpiù. Agli atti della procura diMilano finisce anche l’elencodegli oggetti sequestrati nellacasa famiglia di Nervi doveRuby viene spedita dopo l’en-nesimo fermo del 29 giugno,avvenuto in seguito a una litecon la coinquilina brasiliana.È un punto decisivo e chespiega ancora di più la grandepaura di Berlusconi.Dall’elenco del sequestrospicca, infatti, il computerportatile di Ruby. Un pc mu-nito di chiavetta con la quale

la diciassettenne navigava suInternet. La speranza degli in-vestigatori sta soprattutto nel-le e-mail spedite e ricevute.Dalla lista degli oggetti spuntaanche dell’altro. Ad esempiogli 87 capi d’a bbigliamento,da dove spiccano vestiti fir-mati Dolce&Gabbana, Guess,pellicce di volpe. Ci sono an-che 19 paia di scarpe, 34gioielli e 3 orologi di LouisVuitton. Anche qui le verifi-che sono in corso per capirese qualche oggetto sia statoacquistato da Mora o da Ber-lusconi stesso. Come restaaperto il capitolo delle pres-sioni di Palazzo Chigi per ot-tenere la liberazione di Rubyil 28 maggio.Ieri mattina a Milano si è in-sediato il nuovo questoreAlessandro Marangoni, il qua-le non ha voluto commentaregli interventi del premier suivertici della polizia ambrosia-na. La procura pensa ormaiche formalmente le procedu-re di affido siano state rispet-tate dagli agenti e i funzionaridi grado inferiore. E che, quin-di, non sia necessario sentireil pm del tribunale dei minori,Annamaria Fiorillo, che si oc-cupò con loro della questioneRuby. Lo dice il procuratoreEdmondo Bruti Liberati: “Èstato tutto regolare non ci sa-ranno altri accertamenti”. Mail resto “dell’inchiesta proce-de”. Perché, al di là della que-stione escort, dovrà accertareeventuali responsabilità oomissioni da parte dei verticidella Questura che ad ogginon risultano indagati. Anchese il racconto della notte tra il27 e il 28 maggio resta ancorapieno di buchi.

Alla corte del capoQui sopra Nadia Macrì: “Mi hanno

introdotto Fede e Mora”

I l lu s t ra z i o n edi Maurizio Ceccato

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••5CRONACALIVORNOMERCOLEDÌ 3 NOVEMBRE 2010

POLITICA&AMMINISTRAZIONE

Nato ilcomitato dei favorevolial nuovo ospedale a Montenero

Lo guida il professor Giuseppe Giannelli storico primario dell’Asl

«SEMBRA che il consigliere Ca-puozzo in questi ultimi due annisia stato chissà dove, da un’altraparte; o quanto meno, che sia sta-to molto, molto distratto, siaquando — il 29 luglio scorso —in consiglio comunale è stato ap-provato il nuovo Regolamentodel Partrimonio, sia quando, inCommissione consiliare, abbia-mo fornito dati che dimostranol’attenzione, il rigore ed buoni ri-sultati ottenuti in fase di revisio-ne dei contratti». L’assessore al bi-lancio e patrimonio Valter Neb-biai (nella foto), replicando alconsigliere Capuozzo (gruppo mi-sto) che è intervenuto sulla stam-pa criticando la gestione del patri-monio immobiliare del Comune,

si dichiara infatti «decisamenteperplesso» di certe dichiarazioni.«Il consigliere Capuozzo dovreb-be sapere che il patrimonio comu-nale è molto complesso, quindi lasua gestione non può essere perfet-ta, e che, come qualsivoglia priva-to, le rimodulazioni degli affittipossono essere effettuate solo ascadenza dei contratti e in coeren-za con le norme del Codice civi-le». Man mano che i contratti sca-dono, l’Ufficio Patrimonio prov-vede ad adeguarli — spiega Neb-biai — tenendo conto che il Co-mune non è uno speculatore im-mobiliare, ma che vi sono esigen-ze di carattere sociale ed economi-co di cui l’Amministrazione nonpuò non farsi carico, almeno inparte. «Del resto, lo stesso Regola-

mento del Patrimonio — su cuiCapuozzo si è astenuto dalla vota-zione — prevede una azione dicalmierazione dei prezzi attraver-so, per esempio, la stipula di affit-ti a canone concordato, inferiorequindi a quelli di mercato».

L’ASSESSORE NEBBIAI portacifre e dati: nel 2010 sono scaduti19 contratti di affitto per abitazio-ni e garage; 6 per telefonia; 5 perfondi commerciali; 2 per aree e 2per chioschi. Complessivamente

dai nuovi canoni si hanno entratepari a 360.712,28 euro, contro unintroito dai vecchi canoni di195.287,79 euro : un aumento net-to di 165.424,49 euro, pari ad unincremento percentuale dell’84per cento. «Mi sembra — sostienel’assessore — che l’operatività diquesta amministrazione sia nonsolo trasparente e corretta, ma an-che particolarmente attenta aquanto stabilito in sede di appro-vazione del bilancio, prima dallaGiunta comunale e poi dal Consi-glio comunale». E coglie anchel’occasione per ricordare che “ iltrend degli introiti da canoni pa-trimoniali è in crescita. Le entra-te totali sono infatti passate da 6milioni e 236.010,43 euro nel2007 a 6 milioni 551.029,82 nel2009.

LACONSULTAZIONE GLI SCHIERAMENTII CITTADINI LIVORNESI DOVRANNOVOTAREALREFERENDUMINDETTOPER IL 28NOVEMBRE

SONONATIDUECOMITATI:UNOCONTRARIOEL’ALTROA SOSTEGNO DEL NUOVO PRESIDIO

LA RISPOSTA L’ASSESSORE VALTER NEBBIAI REPLICA ALL’ATTACCO DEL CONSIGLIERE DELL’UDC SALVATORE CAPUOZZO

«Virtuosa la nostra gestione del patrimonio pubblico»LA POLEMICA«Quando il consiglioha votato il regolamentoCapuozzo si è astenuto»

— LIVORNO —

SI È COSTITUITO ufficialmen-te il comitato cittadino per la rea-lizzazione del nuovo ospedalenell’area Rsa Pascoli, in previsio-ne della consultazione referenda-ria. Come La Nazione aveva anti-cipato lo scorso 31 ottobre a po-che settimane dalla consultazionepopolare per la realizzazione delnuovo ospedale a Montenero, al-cuni cittadini hanno deciso dicondividere, in maniera ufficiale,la convinzione della necessità diquesto progetto. A guidare il co-mitato, il dottor Giuseppe Gian-nelli, storico primario dell’Asl.Ma, come possiamo leggerenell’altro servizio a fianco, ci sononomi di cittadini «illustri» a soste-gno dell’iniziativa. «L’attualeospedale è inadeguato da un pun-to di vista strutturale — si leggenel comunicato — è difficilmentericonvertibile, si trova in pienocentro cittadino con annosi pro-blemi di traffico e parcheggio, hacosti di manutenzione ordinaria estraordinaria molto alti».

I FIRMATARI considerano lastruttura non più adeguata all’of-ferta sanitaria, alle nuove cono-scenze scientifiche e tecniche; ri-sulta al di sotto degli standard me-di di accoglienza per i pazienti enon consente ai medici ed opera-tori di esprimere al meglio le loroprofessionalità. «Ogni ulteriore ri-tardo nell’avvio dei lavori — con-tinua la nota — significa privarela città di un presidio essenzialeper un periodo di tempo indefini-to e rendersi altresi corresponsabi-li delle carenze delle strutture sa-nitarie livornesi». La nota del Co-

mitato è articolata: «L’obiettivodi qualificare l’offerta per l’alta in-tensità di cura (nuovo ospedale)si coniuga con la volontà di man-tenere e rafforzare i quattro centrisocio sanitari a Livorno e di realiz-zarne uno nuovo a Collesalvetti.Si coniuga inoltre con l’impegnoa dar vita anche a Livorno

all’ospedale di Comunità».

IL COMITATO ritiene chel’area individuata per il nuovoprogetto, doverosamente fuoridal centro urbano, sia la più ido-nea da un punto di vista ambienta-le ed il fatto che sia un’area imme-diatamente disponibile perché diproprietà pubblica, oltre a render-ne lineare e trasparente la scelta,ne rende ravvicinata e realistica larealizzazione. Rispetto alla viabili-tà necessaria, le soluzioni propo-ste da parte del Comune con unaprevisione di propri investimenti

per 6 milioni e 500mila euro neltriennio risultano adeguate, per ilComitato, a garantire l’opportunaaccessibilità al presidio ed in gra-do di migliorare la viabilità com-plessiva dei quartieri a sud dellacittà. Il Comitato si propone di ga-rantire l’informazione necessariaper poter maturare una scelta ve-ramente consapevole e rivolgel’invito ad aderire e collaborare atutti coloro che vogliono abitarein una città capace di adeguare isuoi servizi al mutare dei tempi,delle necessità e delle innovazioniintervenute.

L’OBIETTIVOSensibilizzare i cittadinisulla validità del progettopresentato dal Comune

L’AREA La zona dove ora sorge il Pascoli e dove dovrebbe essere realizzato il nuovo presidio ospedaliero

GLI ADERENTI alComitato. GiuseppeGiannelli medico giàprimario ospedaliero,Rossella Lupi insegnanteeconsigliera provinciale Pd,Massimo Bianchi, AlfioBaldi, Marco Solimanopresidente Arci, FiorellaCateni presidente Auser,Enrico Della Bella,Massimo Poli, MartaGazzarri Idv, MarcoRuggeri consigliereregionale Pd, Maria LinaCosimi presidente Aido,Giovanni Belfiore, AlessioPetronici, Carlo Cirinei,Lorella Saviozzi, EnricoBianchi presisdente delconsiglio comunale, AldoCamporeggi, Nedo Santinipresidente Anmil, MbayeDiop presidentecoordinamento comunitàstraniere, Cristina Molnar,Daniele Tornar, PiergiorgioCurti, Roberto Vivaldi,Matteo Curiardi, MassimoGulì, Fabio Cecconi, IginioAntonelli, Mario Canessa,Neda Ughi, RosannaBartoletti, LucianoGaloppini, SilvanoMazzoni, Bruno Calzolari,Carlo Marsili, MarcoMenicucci, Sirio Grassi,Luigi Canu, MassimoSchirru, Eliano Mariotti,Maurizio Viti ePiero Tomei.

GLI ADERENTIMedici, politici,sindacalisti,infermierie insegnanti:noal referendum

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IL TIRRENO Pagina 3 – Livorno Lo presiede l’ex primario Giuseppe Giannelli Costituito il Comitato per l’ospedale a Montenero Fra i primi aderenti numerosi medici e esponenti politici LIVORNO. Anche i favorevoli all’ospedale a Montenero basso - quelli che al referendum voteranno “no” - affilano le armi: il Comitato cittadino per la realizzazione del nuovo ospedale nell’area Rsa Pascoli è nato ufficialmente. Il presidente sarà Giuseppe Giannelli, ex primario ospedaliero, le firme sono già numerose e comprendono nomi noti e meno noti. Si va da personaggi del mondo della sanità (i medici Maurizio Viti, Enrico Bianchi, Daniele Tornar, il presidente dell’Ordine Eliano Mariotti, diversi infermieri e tecnici Asl) a esponenti politici (i consiglieri regionali Marco Ruggeri e Marta Gazzarri, l’ex vicesindaco Massimo Bianchi, l’ex assessore Alfio Baldi, il capogruppo in Comune del Pd Massimo Gulì, la consigliera provinciale Rossella Lupi). Ci sono tanti rappresentanti di associazioni (Fiorella Cateni dell’Auser, Marco Solimano dell’Arci, Enrico della Bella della Misericordia, Fabio Cecconi e Piero Tomei della Pubblica assistenza) e di centri sociali cittadini. «L’attuale ospedale - dice il Comitato - è inadeguato da un punto di vista strutturale, è difficilmente riconvertibile, si trova in pieno centro cittadino con annosi problemi di traffico e parcheggio, ha costi di manutenzione ordinaria e straordinaria molto alti. Per le sue caratteristiche non permette più, da tempo, di adeguare l’offerta sanitaria alle nuove conoscenze scientifiche e tecniche; risulta al di sotto degli standard media di accoglienza e confort per i pazienti e i visitatori; non consente inoltre a medici ed operatori di esprimere al meglio le loro professionalità». Secondo gli esponenti del Comitato «ogni ulteriore ritardo nell’avvio dei lavori significa privare la città di un presidio essenziale per un periodo di tempo indefinito e rendersi altresì corresponsabili delle carenze delle strutture sanitarie livornesi. Il Comitato ritiene che l’area individuata per la costruzione del nuovo ospedale, «doverosamente fuori dal centro urbano, sia la più idonea da un punto di vista ambientale ed il fatto che sia un’area immediatamente disponibile perchè di proprietà pubblica, oltre a renderne lineare e trasparente la scelta, ne rende ravvicinata e realistica la realizzazione».

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••7CRONACAAREZZOMERCOLEDÌ 3 NOVEMBRE 2010

ILPALAZZOVENDUTO

Marconi,ora ilcasova inRegioneMugnai: atto inopportuno. Fanfani: voglio relazioni dettagliate. Vicesindaco: querelo tutti

“di SALVATORE MANNINO eSERGIO ROSSI

IL CASO MARCONI approda inRegione con un’interrogazionepresentata da Stefano Mugnai(Pdl) insieme a Paolo Enrico Am-mirati e ai colleghi di partito Agre-sti, Fuscagni e Marcheschi. Intan-to il vicesindaco, nel mirino perl’acquisto per 900 mila euro daparte di Ato 4 di un palazzo di pro-prietà di una immobiliare di cuilo stesso Marconi è socio, annun-cia per stamani la presentazionedi un esposto alla Procura e unaserie di querele. «Se il magistrato— dice — riterrà che il mio com-portamento non è stato corretto,sono pronto a pagarne le conse-guenze. In caso contrario le conse-guenze le pagheranno altri».

MA TORNIAMO alla Regione,dove pure la Lega Nord ha presen-tato un’interrogazione, già proto-collata. Il Pdl, con Mugnai, nonentra nella legittimità dell’opera-zione, «valuteranno gli organi pre-posti». Ma il consigliere regionalesi dice già assolutamente sicuro«della non opportunità politicadella faccenda che vede coinvoltil’Ato 4 del Valdarno e il vicesinda-co di Arezzo Giuseppe Marconi».Prosegue l’interrogazione urgen-te rivolta al Governatore Rossi:«L’Ato è tra gli enti in dismissio-ne. Ciò nonostante ha bisogno diuna sede e la individua in un im-mobile da 650mila euro. Peccatoperò che a vendere quello stabilesia la «Immobiliare 3000», di cui èsocio il vicesindaco Marconi, rap-presentante del Comune nell’as-semblea dell’Ato e che in itinere

il prezzo lieviti fino a 900mila eu-ro. Marconi non vota, certo, ma lafrittata è fatta. Con buona pace, se-condo il Pdl, almeno della sensibi-lità e del buon senso comune». IlPdl punta dunque il dito sia «sul-la sovrapposizione di ruoli, siasull’opportunità che un ente diprossima dismissione spenda unacifra simile per l’acquisto di unanuova sede».

LA GIUNTA REGIONALE, sichiedono Mugnai e Ammirati,era a conoscenza della volontàdell’Ato 4 di acquistare una sededi proprietà?Perché dopo l’entra-ta in vigore della legge che ha

abrogato gli Ato non è stata invo-cata la causa di forza maggioreper rinunciare, senza perdere lacaparra, all’acquisto della sede»?Sul ruolo di Marconi, il Pdl chie-de a Rossi «se non ritiene che visiano elementi di forte criticità inmerito all’opportunità che l’Atoabbia acquistato un immobile dal-la società di cui è socio il vicesin-daco». Di analogo tenore l’interro-gazione presentata dai consiglieridella Lega Nord che si domanda-no se il prezzo d’acquisto è con-gruo e se la votazione è da ritener-si valida.

MARCONI È SOCIO con altrepersone della Immobiliare Tremi-la in misura del 25%. Nelle dichia-razioni rilasciate al nostro giorna-le ha spiegato che il compromessoper l’acquisto e il versamento del-la caparra erano stati antecedentialla dismissione dell’Ato. Ha an-che ricordato che lui non ha parte-cipato alla votazione. E l’autoritàdi ambito, da noi interpellata nel-le persone del presidente Casini edel direttore Refi, ha sostenutoche dalla cifra iniziale di 645 milaeuro si arriva a 900 mila euro peril carico dell’Iva e per alcune ri-strutturazioni effettuate nell’im-mobile. «Di affitto alla Maestà diGiannino — ha detto il direttoreRefi — pagavamo 46 mila eurol’anno, per la stessa cifra abbiamopreferito accendere un mutuo e di-ventare proprietari».In serata interviene anche il sinda-co Fanfani: «Ho chiesto all’Ato 4e a Marconi una relazione detta-gliata sulla vicenda. Chiedo inol-tre all’Ato se sapeva che alla pro-prietà del palazzo partecipava an-che Marconi».

“ La legittimità sarà valutatamadaparte diMarconi (neltondo) inopportunità politica

APPUNTAMENTO

Centocinquantaespositoriad«Agri e Tour»al CentroAffari

IDVESINISTRA«Farechiarezzasulla vicenda»IDV E SINISTRA all’attac-co. «Il sindaco — sostienel’Idv — deve chiarire nellesedi opportune, ovvero inConsiglio comunale, tuttigli aspetti di questa vicendatraendo tutte le eventualiconseguenze, per evitareche sull’amministrazione siproiettino le ombre di con-dotte inadeguate». La Sini-stra chiede un incontro ur-gente a Marconi.

LAREPLICA

STEFANOMUGNAI

«COMPROMESSOECAPARRAANTECEDENTIALLADISMISSIONESULLACIFRAGRAVAL’IVA»

RIBOLLE il Pd e cominciano leadesioni al cosiddetto movimentodei rottamatori. Matteo Renzi,sindaco di Firenze, strappa l’ade-sione del segretario comunale are-tino Marco Donati. «Andrò allaStazione Leopolda questo fine set-timana», annuncia Donati che an-nuncia la formazione di una cor-rente renziana all’interno del Pdprovinciale. Donati è il primo diri-gente politico di rilievo ad assu-mere una posizione vicina a quel-la di Renzi. «La mia partecipazio-ne all’iniziativa promossa da Mat-teo Renzi e da Giuseppe Civati —dice — non è semplice curiosità,ma convinta adesione a un proget-to che coinvolge più generazioni etanti appassionati di politica».Non sarà solo il segretario comu-

nale. Coi rottamatori stanno an-che due due dirigenti giovanili co-me Matteo Bracciali e Filippo Gal-lo, nonché il responsabile immi-grazione Ismail Ademi. A Firen-

ze andranno tutti in treno, trentaposti sono già stati prenotati.Chi aderisce e chi è incuriosito. AFirenze ci sarà quasi sicuramenteanche il consigliere regionale En-zo Brogi, dovrebbe presentarsi pu-re un bersaniano doc come An-drea Vignini, sindaco di Cortona,

anche se a titolo di curiosità. Esempre in veste di curioso pureMarco Meacci, segretario provin-ciale, potrebbe percorrere gli ot-tanta chilometri che separanoArezzo da Firenze.Ma attenzione, fa sapere ancoraDonati, «Sbaglieremmo se consi-derassimo questo appuntamentosolo come una rivolta generazio-nale tutta interna al Pd. Quelloche accadrà alla Stazione Leopol-da rappresenta molto di più. A Fi-renze non ci saranno solo giovani,ma chi è interessato a stringersi at-torno ad un progetto fatto di idee.Non mi piace la parola rottamato-ri, ma credo debbano essere rico-nosciuti, a questi giovani dirigen-ti, il coraggio e la volontà di porta-re un contributo per risolvere iproblemi del Paese».

I SOSTENITORITanti giovani con il sindacodi Firenze.Ma c’è chi andràanche nella veste di curioso

POLITICAADERISCE ANCHE IL SEGRETARIO COMUNALE DONATI. «E’ NATA LA CORRENTE DI MATTEO»

Un treno di «rottamatori» alla convention di Renzi

MARCO DONATISegretario comunale Pd

SARANNO 150 gliespositori inrappresentanza degli oltre500 tra enti, territori eagriturismi cheprenderanno parte al saloneinternazionaledell’agriturismo«Agri@Tour», al CentroAffari dal 12 al 14novembre, quest’anno allanona edizione. Il settore,nonostante la crisi in atto, èin continua crescita. Inprovincia sonoregolarmente registrate ben450 strutture agrituristiche,oltre l’11% del totale delleaziende presenti inToscana. Sono seimila iposti letto, il 12% del totaleregionale. Invece sono giàottanta le strutture cheoffrono anche il servizio diristorazione con prodotti dieccellenza del territorio evarie attività ricreative. Nel2008 sono stati 280 mila ituristi che hanno sceltostrutture nel territorioaretino, la quota è rimastastabile nel 2009 per salire a300 mila presenzequest’anno. Oltreduecentomila i visitatoriprovenienti dall’estero.«Agriturismi di Toscana» èil nome che caratterizzeràinvece i 500 metri quadri diarea espositiva che il Salonenazionale dell’agriturismo,porterà a Fiera Cavalli, aVerona da domani fino al 7novembre. Uno stand incui saranno presenti tutti iterritori della regione peroffrire al pubblico di FieraCavalli uno spaccatoimportante dell’ampiaofferta del turismo ruraletoscano. «Questaimportante novità per“Agri@Tour” e in generaleper Arezzo Fiere — ricordaGiovanni Tricca,presidente di Arezzo Fieree Congressi — rappresentabene e sottolinea il ruolo dicatalizzatore e insieme dipromozione che il salonenazionale dell’agriturismodi Arezzo ha assunto inquesti anni, in cui la fiera ècresciuta in manieraimportante diventando unagrande vetrina per l’offertaagrituristica nazionale».

Massimo Benigni

••7CRONACAAREZZOMERCOLEDÌ 3 NOVEMBRE 2010

ILPALAZZOVENDUTO

Marconi,ora ilcasova inRegioneMugnai: atto inopportuno. Fanfani: voglio relazioni dettagliate. Vicesindaco: querelo tutti

“di SALVATORE MANNINO eSERGIO ROSSI

IL CASO MARCONI approda inRegione con un’interrogazionepresentata da Stefano Mugnai(Pdl) insieme a Paolo Enrico Am-mirati e ai colleghi di partito Agre-sti, Fuscagni e Marcheschi. Intan-to il vicesindaco, nel mirino perl’acquisto per 900 mila euro daparte di Ato 4 di un palazzo di pro-prietà di una immobiliare di cuilo stesso Marconi è socio, annun-cia per stamani la presentazionedi un esposto alla Procura e unaserie di querele. «Se il magistrato— dice — riterrà che il mio com-portamento non è stato corretto,sono pronto a pagarne le conse-guenze. In caso contrario le conse-guenze le pagheranno altri».

MA TORNIAMO alla Regione,dove pure la Lega Nord ha presen-tato un’interrogazione, già proto-collata. Il Pdl, con Mugnai, nonentra nella legittimità dell’opera-zione, «valuteranno gli organi pre-posti». Ma il consigliere regionalesi dice già assolutamente sicuro«della non opportunità politicadella faccenda che vede coinvoltil’Ato 4 del Valdarno e il vicesinda-co di Arezzo Giuseppe Marconi».Prosegue l’interrogazione urgen-te rivolta al Governatore Rossi:«L’Ato è tra gli enti in dismissio-ne. Ciò nonostante ha bisogno diuna sede e la individua in un im-mobile da 650mila euro. Peccatoperò che a vendere quello stabilesia la «Immobiliare 3000», di cui èsocio il vicesindaco Marconi, rap-presentante del Comune nell’as-semblea dell’Ato e che in itinere

il prezzo lieviti fino a 900mila eu-ro. Marconi non vota, certo, ma lafrittata è fatta. Con buona pace, se-condo il Pdl, almeno della sensibi-lità e del buon senso comune». IlPdl punta dunque il dito sia «sul-la sovrapposizione di ruoli, siasull’opportunità che un ente diprossima dismissione spenda unacifra simile per l’acquisto di unanuova sede».

LA GIUNTA REGIONALE, sichiedono Mugnai e Ammirati,era a conoscenza della volontàdell’Ato 4 di acquistare una sededi proprietà?Perché dopo l’entra-ta in vigore della legge che ha

abrogato gli Ato non è stata invo-cata la causa di forza maggioreper rinunciare, senza perdere lacaparra, all’acquisto della sede»?Sul ruolo di Marconi, il Pdl chie-de a Rossi «se non ritiene che visiano elementi di forte criticità inmerito all’opportunità che l’Atoabbia acquistato un immobile dal-la società di cui è socio il vicesin-daco». Di analogo tenore l’interro-gazione presentata dai consiglieridella Lega Nord che si domanda-no se il prezzo d’acquisto è con-gruo e se la votazione è da ritener-si valida.

MARCONI È SOCIO con altrepersone della Immobiliare Tremi-la in misura del 25%. Nelle dichia-razioni rilasciate al nostro giorna-le ha spiegato che il compromessoper l’acquisto e il versamento del-la caparra erano stati antecedentialla dismissione dell’Ato. Ha an-che ricordato che lui non ha parte-cipato alla votazione. E l’autoritàdi ambito, da noi interpellata nel-le persone del presidente Casini edel direttore Refi, ha sostenutoche dalla cifra iniziale di 645 milaeuro si arriva a 900 mila euro peril carico dell’Iva e per alcune ri-strutturazioni effettuate nell’im-mobile. «Di affitto alla Maestà diGiannino — ha detto il direttoreRefi — pagavamo 46 mila eurol’anno, per la stessa cifra abbiamopreferito accendere un mutuo e di-ventare proprietari».In serata interviene anche il sinda-co Fanfani: «Ho chiesto all’Ato 4e a Marconi una relazione detta-gliata sulla vicenda. Chiedo inol-tre all’Ato se sapeva che alla pro-prietà del palazzo partecipava an-che Marconi».

“ La legittimità sarà valutatamadaparte diMarconi (neltondo) inopportunità politica

APPUNTAMENTO

Centocinquantaespositoriad«Agri e Tour»al CentroAffari

IDVESINISTRA«Farechiarezzasulla vicenda»IDV E SINISTRA all’attac-co. «Il sindaco — sostienel’Idv — deve chiarire nellesedi opportune, ovvero inConsiglio comunale, tuttigli aspetti di questa vicendatraendo tutte le eventualiconseguenze, per evitareche sull’amministrazione siproiettino le ombre di con-dotte inadeguate». La Sini-stra chiede un incontro ur-gente a Marconi.

LAREPLICA

STEFANOMUGNAI

«COMPROMESSOECAPARRAANTECEDENTIALLADISMISSIONESULLACIFRAGRAVAL’IVA»

RIBOLLE il Pd e cominciano leadesioni al cosiddetto movimentodei rottamatori. Matteo Renzi,sindaco di Firenze, strappa l’ade-sione del segretario comunale are-tino Marco Donati. «Andrò allaStazione Leopolda questo fine set-timana», annuncia Donati che an-nuncia la formazione di una cor-rente renziana all’interno del Pdprovinciale. Donati è il primo diri-gente politico di rilievo ad assu-mere una posizione vicina a quel-la di Renzi. «La mia partecipazio-ne all’iniziativa promossa da Mat-teo Renzi e da Giuseppe Civati —dice — non è semplice curiosità,ma convinta adesione a un proget-to che coinvolge più generazioni etanti appassionati di politica».Non sarà solo il segretario comu-

nale. Coi rottamatori stanno an-che due due dirigenti giovanili co-me Matteo Bracciali e Filippo Gal-lo, nonché il responsabile immi-grazione Ismail Ademi. A Firen-

ze andranno tutti in treno, trentaposti sono già stati prenotati.Chi aderisce e chi è incuriosito. AFirenze ci sarà quasi sicuramenteanche il consigliere regionale En-zo Brogi, dovrebbe presentarsi pu-re un bersaniano doc come An-drea Vignini, sindaco di Cortona,

anche se a titolo di curiosità. Esempre in veste di curioso pureMarco Meacci, segretario provin-ciale, potrebbe percorrere gli ot-tanta chilometri che separanoArezzo da Firenze.Ma attenzione, fa sapere ancoraDonati, «Sbaglieremmo se consi-derassimo questo appuntamentosolo come una rivolta generazio-nale tutta interna al Pd. Quelloche accadrà alla Stazione Leopol-da rappresenta molto di più. A Fi-renze non ci saranno solo giovani,ma chi è interessato a stringersi at-torno ad un progetto fatto di idee.Non mi piace la parola rottamato-ri, ma credo debbano essere rico-nosciuti, a questi giovani dirigen-ti, il coraggio e la volontà di porta-re un contributo per risolvere iproblemi del Paese».

I SOSTENITORITanti giovani con il sindacodi Firenze.Ma c’è chi andràanche nella veste di curioso

POLITICAADERISCE ANCHE IL SEGRETARIO COMUNALE DONATI. «E’ NATA LA CORRENTE DI MATTEO»

Un treno di «rottamatori» alla convention di Renzi

MARCO DONATISegretario comunale Pd

SARANNO 150 gliespositori inrappresentanza degli oltre500 tra enti, territori eagriturismi cheprenderanno parte al saloneinternazionaledell’agriturismo«Agri@Tour», al CentroAffari dal 12 al 14novembre, quest’anno allanona edizione. Il settore,nonostante la crisi in atto, èin continua crescita. Inprovincia sonoregolarmente registrate ben450 strutture agrituristiche,oltre l’11% del totale delleaziende presenti inToscana. Sono seimila iposti letto, il 12% del totaleregionale. Invece sono giàottanta le strutture cheoffrono anche il servizio diristorazione con prodotti dieccellenza del territorio evarie attività ricreative. Nel2008 sono stati 280 mila ituristi che hanno sceltostrutture nel territorioaretino, la quota è rimastastabile nel 2009 per salire a300 mila presenzequest’anno. Oltreduecentomila i visitatoriprovenienti dall’estero.«Agriturismi di Toscana» èil nome che caratterizzeràinvece i 500 metri quadri diarea espositiva che il Salonenazionale dell’agriturismo,porterà a Fiera Cavalli, aVerona da domani fino al 7novembre. Uno stand incui saranno presenti tutti iterritori della regione peroffrire al pubblico di FieraCavalli uno spaccatoimportante dell’ampiaofferta del turismo ruraletoscano. «Questaimportante novità per“Agri@Tour” e in generaleper Arezzo Fiere — ricordaGiovanni Tricca,presidente di Arezzo Fieree Congressi — rappresentabene e sottolinea il ruolo dicatalizzatore e insieme dipromozione che il salonenazionale dell’agriturismodi Arezzo ha assunto inquesti anni, in cui la fiera ècresciuta in manieraimportante diventando unagrande vetrina per l’offertaagrituristica nazionale».

Massimo Benigni

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LA NAZIONE Pagina 11 – Livorno In Commissione il Sindaco Franchi accenna a personale e tasse Bisogna tirare la cinghia anche sul bilancio del 2011 di CINZIA GORLA ROSIGNANO — «VENIAMO da una variazione di quasi nove milioni e mezzo sulla quale pensiamo di stabilizzare il bilancio 2011. Perché la variazione di bilancio non è stata una parentesi. Noi attesteremo il bilancio 2011 al livello più o meno raggiunto dalla variazione 2010 perché si continua nel distaccamento dalla discarica accelerato quest’anno. La previsione di entrata da Scapigliato sarà di 11-12 milioni. A oggi non sono garantiti flussi da extrabacino e i conferimenti saranno più o meno quelli del 2010. Se poi ci fosse una ripresa dei conferimenti , le entrate servirebbero per grossi investimenti in discarica. Non ci sarà abbassamento dei livelli di istruzione, cultura e sociale. Andremo a incidere sulle spese di gestione dell’amministrazione. Entro fine anno ci saranno pensionamenti, dovremo decidere se ricoprire o meno un posto. Ridurremo le sponsorizzazioni di iniziative. Il governo non permette di aumentare l’Ici e dunque saremo più incisivi nella lotta all’elusione e all’evasione. Aumenteremo la Tarsu, non oltre il 10%. Ciò nonostante siamo tra i comuni più fortunati». UNA DOCCIA FREDDA quella del sindaco Alessandro Franchi ieri nella prima seduta della commissione bilancio, presieduta da Michele Bianchi, sul bilancio di previsione 2011, presente l’assessore Gennaro Tudisco. Una doccia fredda in realtà ampiamente prevedibile il giorno in cui Tudisco varò la variazione da quasi nove milione e mezzo per correggere la sua errata previsione di 22 milione di entrate Rea 2010. Che dunque sono ormai un lontano ricordo. Perché la previsione viene dimezzata rispetto a quella cifra annua entrata fino al 2009. Si va a toccare il personale, anche questo come previsto, e da Franchi smentito, mesi fa. Non licenziando, ma reintegrando solo in parte i pensionamenti. E si graverà sui cittadini di questo comune «fortunato» aumentando la Tarsu. E lascia perplessi che le entrate dalla discarica rimarranno in buona parte nella discarica stessa, dove evidentemente negli anni d’oro si è poco, o niente, investito. Per quanto riguarda la spesa corrente, andrà diminuita l’attuale cifra di 39 milioni. LUCA LUPARINI, Pdl, chiede di non andare oltre fine anno per l’approvazione e chiede i documenti in tempo utile. Giorgio Franconi, di «A Sinistra per», stigmatizza come «non si sia sufficientemente investito nell’impiantisca di Scapigliato» e propone il beau geste del taglio dei compensi di assessori e consiglieri. Sandra Lancioni, Idv, ricorda a Franconi di esserci stato nelle amministrazioni precedenti, quando si decideva di non accantonare soldi per l’impiantistica. Un ultimo punto. La spesa per gli investimenti 2011 si prevede di finanziarla con proventi da oneri di urbanizzazione, mutui contributi, contributi e alienazioni. Quali possano essere, al momento è poco chiaro.

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IL TIRRENO Pagina 2 - Pistoia PERSONALE Chiarezza sui contratti a tempo determinato ANDREA BETTI CAPOGRUPPO IDV COMUNE DI PISTOIA Bene le politiche culturali a sostegno dell’attività teatrale; va da sé che la cultura va finanziata anche da parte pubblica e sostenuta quindi anche dall’amministrazione comunale. Rimango comunque basito dalle notizie che mi arrivano sulla gestione delle assunzioni e del personale. Chiedo all’amministrazione dell’Associazione teatrale pistoiese e al Comune, quanti e quali rapporti lavorativi, come si dice oggi, con flessibilità in uscita toccano il teatro cittadino? Ci sono casi di demansionamento? Sono questioni di attualità, soprattutto alla luce della famigerata “misura antiprecarietà” introdotta con il Protocollo del welfare (legge n. 247/2007 del governo Prodi) e parzialmente modificata dalla manovra economica dello scorso anno (dl n. 112/2008). Ricordo, che la misura fissa un tetto massimo di 36 mesi alla durata complessiva dei rapporti a termine. Impone, in altre parole, che nella stessa azienda si possa essere assunti a termine, per svolgere le medesime o equivalenti mansioni, fino a 36 mesi. Dopo, una volta raggiunto questo limite, o si resta a casa o si cerca un altro lavoro. Vorrei sapere se risponde a verità che una impiegata dipendente del teatro, raggiunti i 34 mesi di attività lavorativa svolta, si è vista proporre un successivo contratto di un solo mese per non raggiungere i famigerati 36 mesi quale traguardo per essere assunti a tempo indeterminato. Chiediamo chiarezza e, soprattutto, risposte. Se l’episodio citato corrispondesse al vero, non sarebbe sicuramente una politica che si concilia con le scelte dell’Italia dei Valori.

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IL TIRRENO Pagina 3 - Montecatini Su 23 tra assessori e consiglieri solo in sette non hanno partecipato per una o al massimo due volte Assenteismo sconosciuto a Monsummano Resi pubblici i dati sulle presenze ai consigli comunali e alle commissioni MONSUMMANO. Hanno tutti a cuore le sorti del paese. Almeno è quanto appare dall’elenco delle presenze, continue e costanti, ai consigli comunali convocati per discutere sui problemi di Monsummano. Una vita politica intensa, dunque, quella vissuta a livello locale. I numeri parlano chiaro: nelle sette sedute convocate dal presidente del consiglio Fabrizio Del Mastio, da gennaio a giugno 2010, solo in sette (su 23) membri hanno mancato una o, al massimo, due, serate. Sono l’esponente Pdl Tiziana Adele Scannella, con 5 presenze, i consiglieri di maggioranza Gerardo Papini e Ermanno Tommasi (6 presenze), ancora due pidiellini come Giovanna Perone e Renata Bonelli (6), il consigliere Idv Giampaolo Balcarini (6) e la giovane Alice Ricci (6), per la lista civica Noi per la gente. Va da sé che il compenso, da un massimo previsto di 159,88 euro, è sceso fino a 137,04 e a 114,20 euro a testa (un gettone vale 22,84 euro). Il costo complessivo dei sette consigli si aggira sui 2mila 855 euro per sei mesi. E la costanza non caratterizza solo le assemblee pubbliche. Nell’operazione trasparenza, appaiono anche le tabelle relative alle riunioni delle commissioni consiliari permanenti unite a quella dei capigruppo. Qui le cifre sono meno nobili. La commissione lavoro e occupazione ad esempio, si è riunita una sola volta, ha visto, quella sola volta, la presenza di tutti i membri, per un costo totale di 91,36 euro. Stesso discorso (un’unica seduta) per la commissione affari generali e comunicazione, unica differenza il membro in più che ha fatto salire a 114,20 euro l’importo dato ai consiglieri. Le altre due commissioni hanno numeri più alti. Per quella bilancio e tributi (riunitasi ben cinque volte), tra gli 8 consiglieri in tre si sono presentati una sola volta. Sono Angela Bartoletti e Enerino Seu per la maggioranza e Giovanna Perone, per il Popolo della Libertà. Qui il costo ha sfiorato i 640 euro. Anche nei cinque appuntamenti della commissione infrastrutture e politiche per l’ambiente, Paolo Menchi, di Rinfondazione-Comunisti italiani, ha timbrato il cartellino una volta sola, contro le 4 di Pier Luigi Cesareo della lista civica (per un importo complessivo di 456 euro). È la conferenza dei capigruppo, comunque, la più frequentata. Enrico Mariotti (Pd), Paolo Menchi (Idv) e Giovanna Perone (Pdl) sono stati sempre presenti, stesso discorso per Noi per la Gente anche se, nella seduta in cui Sergio Miglianti non ha potuto essere presente, ci ha pensato Alessio Boldrini a prendere il suo posto. Gli emolumenti totali toccano i 548 euro. Luca Signorini

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