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11 gennaio

Rassegna 11 gennaio

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rassegna 11 gennaio

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11 gennaio

IL TIRRENO Pagina 13 - Toscana GLI ASSESSORI PROVINCIALI Troppi no al fotovoltaico FIRENZE. La richiesta degli assessori provinciali all’ambiente della Toscana si riassume in nove proposte d’emendamento: la delibera d’indirizzo sulle limitazioni del fotovoltaico a terra, approvata dalla giunta regionale con le firme degli assessori Bramerini, Marson e Salvadori, convince solo a metà. La riunione degli assessori provinciali si è tenuta ieri mattina a Firenze e alla fine è stato approvato un documento comune. Il pisano Valter Picchi, che coordina il gruppo dei responsabili all’ambiente e alle energie rinnovabili, spiega che la necessità di regolamentare il settore non può tradursi in un drastico ridimensionamento dei parchi fotovoltaici a terra. «Anche perché - aggiunge - l’entità del problema è davvero poca cosa». L’assessore pisano si spiega meglio: «Il piano regionale prevede che nel 2020 la Toscana produca 700 megawatt. A fine anno saremo a quota 100». Quindi non mancano i margini d’intervento. Ma il punto sta qui: la Regione vuole impedire che i campi fotovoltaici si sostituiscano a quelli tradizionali, visto che sono più remunerativi. Per cui, meglio pannellare le aree industriali abbandonate, le cave dismesse, le miniere inutilizzate, i tetti degli edifici pubblici e dei parcheggi. Anche se, osserva Francesco Pugliese di “Solaria”, la burocrazia rende quasi impossibile mettere in sicurezza le aree. Valter Picchi, a nome degli altri assessori all’ambiente, chiede che la Regione dia più peso al ruolo di pianificazione delle province, «anche perché non tutte hanno il territorio ugualmente conformato». E, infine, che l’esclusione delle zone del vino, dell’olio e di altri prodotti di qualità avvenga non sulla carta ma in base alle coltivazioni effettive: «Troppi terreni, pur facendo parte di zone Doc, Dop o Docg, sono incolti. E allora - conclude Picchi -, perché escluderle dal fotovoltaico a terra?».

LA NAZIONE Pagina 3 – Livorno I nodi del traffico. “La riapertura di Piazza Attias era scritta nel mandato elettorale del primo cittadino” Schermaglie nella maggioranza sulla viabilità cittadina LA VIABILITÀ cittadina sta mettendo a dura prova gli equilibri della maggioranza in Comune. Perché le dichiarazioni dell’assessore Bettini di modificare la circolazione nel centro, riaprendo via Cavour e limitanto l’accesso alle due ruote, hanno innescato una polemnica tra gli alleati. Nello stesso Pd c’erano stati dei pronunciamenti fuori dal coro, da parte ad esempio dell’attuale capogruppo Massimo Gulì che, proprio in commissione, si era dichiarato contrario alla riapertura al traffico di piazza Cavour. «E’ vero — conferam Gulì — l’ho detto motivando le mie parole. Sono contrario alla riapertura al traffico di questa piazza, se si fa un ragionamento isolato. Cosa diversa è parlare della piazza insieme all’apertura del nuovo parcheggio all’Odeon. In vista di una revisione complessiva di quel comparto, sono pronto a fare un passo indietro cambiando opinione». Ma la polemica scoppiata intorno alla riapertura al traffico di piazza Cavour fa sorridere il sindaco Alessandro Cosimi: «Bastava leggere il mio programma elettorale per sapere cosa faremo nei prossimi mesi». Lo dice il primo cittadino e lo ribadisce il segretario provinciale di Sel Andrea Ghilarducci che ovviamente coglie l’occasione per prendere le difese del suo assessore Bettini. «Romano (capogruppo in Comune dell’Idv, ndr) e Gulì dovrebbero leggere il programnma elettorale del sindaco prima di rilasciare certe dichiarazioni. Il problema di fondo è che come sempre accade nelle amministrazioni livornesi qualcuno parla senza essersi confrontato con gli alleati». Il riferimento è al primo cittadino. «IL SINDACO si sta sbilanciando su alcune partite che interessano al città — denuncia Ghilarducci — mentre gli assessori stanno lavorando. E questo non è corretto anche perchè certe cose che il primo cittadino ha annunciato sono già state superate dall’assessore Bettini». Un mal di pancia che si sta diffondendo nelle stanze del Municipio dove, nelle ultime settimane, il sindaco sembra essere un fiume in piena. «Anche il Pd non è contento di alcune dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino — continua il giovane segretario — anche perché prima di uscire sui giornali bisognerebbe fare un confronto il maggioranza. Ma questo non sembra essere un modo di lavorare degli amministratori livornesi che preferiscono fare gli annunci sulla stampa anzichè confrontarsi con gli alleati». Poi, schermando le scelte del suo assessore, Ghilarducci chiude: «Noi siamo per un piano della mobilità che incentivi l’uso del mezzo pubblcio, al di là dei problemi che sta attraverdando l’azienda del pubblico trasporto livornese».

LA NAZIONE Pagina 4 – Lucca Italia dei Valori. Dure critiche «Altre tegole sul Giglio» «LA SITUAZIONE del Teatro del Giglio è giunta alla sua prevedibile fine. Via un presidente che poteva andarsene prima, via un direttore che aveva dato tanto al teatro, ma che ha avuto il torto di non opporsi a questa nomina. Il Giglio è l’ennesima dimostrazione di come funziona la politica italiana oggi». Così in una nota il direttivo dell’Italia dei Valori che ammonisce il sindaco Favilla: «sarebbe d’uopo — aggiunge — un’espulsione. La direzione, il pubblico, i lavoratori del teatro in primis, hanno dovuto rinunciare a molte cose e assistere al triste spettacolo che il teatro ha dato di se stesso. L’adeguamento del 2% agli stipendi ci sembra sia stato il minimo». «Ci chiediamo poi — aggiunge — se i posti di lavoro verranno tutti mantenuti. E riguardo la congiuntura annunciata da Favilla con il Teatro della Pergola? Sappiamo che il teatro di Firenze verrà abbandonato dal Ministero e ad aprile chiuderà». Critiche anche per quello che viene definito lo «sfruttamento» dell’immagine di Puccini: «nessun progetto organico — va avanti — , zero internazionalità. Vorremmo l’entrata di soggetti artisticamente e managerialmente preparati». In vista dei lavori l’IdV ritiene indispensabile l’uso di uno spazio alternativo: «S.Romano — dice — è quello individuato — purché siano accettabili i risultati e i costi di adeguamento. In caso contrario sarebbe meglio impiegare tutte le risorse possibili per avere un Teatro del Giglio veramente efficiente anche sul piano delle produzioni». Infine il partito chiede alla Provincia «che coinvolga chi del lavoro artistico vive e sa».

LA NAZIONE Pagina 10 – Grosseto Coalizioni I Circoli Idv e Rc si dissociano: maggioranza incrinata? SPACCATURA nella maggioranza? Sembrerebbe di sì dopo che il circolo Italia dei Valori e quello di Rifondazione Comunista hanno comunicato di dissociarsi dal contenuto dell’intervento della coalizione Massa Democratica relativo ai problemi di Ortopedia all’Ospedale S.Andrea. Le due forze politiche precisano infatti come la firma Massa Democratica «sia da intendersi esclusivamente come unica voce del Partito Democratico, in quanto la coalizione stessa non ha mai discusso al suo interno di questi problemi». Alla luce di questa precisazione sembrerebbe che i rapporti in seno alla coalizione di maggioranza siano almeno incrinati, confermando così certi attriti già emersi in passato con una serie di divergenze su aspetti locali di natura amministrativa e politica.

IL TIRRENO Pagina 2 - Pontedera L’assessore Cecchi: 313 le richieste, più del 10% gli sfrattati «Casa, situazione drammatica» «Molte richieste arrivano anche da fuori zona» PONTEDERA. Marco Cecchi, assessore alle politiche abitative del Comune di Pontedera, sulle nuove graduatorie per le case popolari, commenta: «La graduatoria provvisoria fornisce un quadro piuttosto preoccupante della situazione abitativa a Pontedera. Le 313 domande giunte col bando 2010 confermano il carattere di insediamento urbano a alta densità abitativa e con una forte connotazione operaia. Ben 17 domande giungono da altri Comuni della Valdera: sono i lavoratori che non abitano nel nostro Comune ma lavorano qui. 40 le domande di nuclei ai quali è stato notificato lo sfratto esecutivo. Nella graduatoria 2007 siamo riusciti a assegnare alloggi a 42 nuclei che avevano almeno 7 punti. Ora sono 63. Siamo impegnati nel recupero degli alloggi e nella costruzione di 24 nuove case».

IL TIRRENO Pagina 2 - Pontedera Il web soppianta la vecchia bacheca: i Comuni mandano in pensione la carta Addio, albo pretorio Diventano legali solo i documenti “esposti” nei siti FILIPPO BERNARDESCHI PONTEDERA. Addio vecchia bacheca. Ormai l’albo pretorio, quel riquadro dove si affiggono a mano delibere e atti consiliari, ha i giorni contati. E in certo senso è già morto: la legge prevede che dal primo gennaio di quest’anno, conferisce valenza legale a un atto solo se pubblicato via web. In altre parole, chi non ha la connessione facile potrà ancora recarsi nell’atrio del suo Comune, ma i provvedimenti «si intenderanno assolti con la pubblicazione nel sito istituzionale dell’ente». Meglio non fidarsi troppo: la carta frusciante - dalle ordinanze del sindaco agli annunci di matrimonio fissati con le puntine - è obsoleta. I tempi corrono e le amministrazioni devono adeguarsi alle nuove tecnologie. Basta un clic: sul sito del comune di Pontedera, come su quelli di Bientina, Calcinaia e Santa Maria a Monte, l’universo legislativo è racchiuso nel link “albo pretorio”, sotto la voce “trasparenza”. Un’operazione che ha creato qualche difficoltà negli uffici ma che ha portato anche molti vantaggi al cittadino. C’è chi ha saputo giocare d’anticipo e chi è ancora a lavoro: «Dal 2004, a Bientina abbiamo un protocollo informatico che prevede un albo pretorio - spiega Barbara Giorgi dall’ufficio servizi al cittadino - questo passaggio di valenza non ci ha provocato grandi disagi, ma rappresenta comunque un’importante novità». L’albo ancora latita nei siti di motli Comuni: in tutti sono comunque consultabili, all’insegna della trasparenza, le retribuzioni dei dirigenti e le assenze dei dipendenti. Il cambiamento influisce anche sull’iter di approvazione di un atto, e questo comporta nuovi regolamenti. A Bientina, per esempio, si lavora per costruirne uno: «Normalmente - chiarisce la responsabile Giorgi - dopo l’approvazione, l’atto viene passato alla Ragioneria, che garantisce la copertura, e infine viene inviato al “messo” comunale, incaricato di pubblicare l’atto sull’albo». Questo procedimento potrebbe essere drasticamente scorciato: «So che in alcuni comuni è stata eliminata la figura del messo, e tutto arriva diretto sul web». A Pontedera, buona parte del lavoro è compiuto: qua è stato comprato un software nuovo adatto alla pubblicazione on-line degli atti comunali, con il notevole risparmio di circa 8mila euro grazie al coinvolgimento di altri nove comuni, la cui partecipazione all’acquisto ha garantito una sorta di “sconto comitiva”. «Il 2010 è stato l’anno della corsa alla trasparenza - commenta l’assessore pontederese Marco Cecchi - ci hanno contattato tantissime ditte e i Comuni si sono dati da fare per recepire le nuove normative». Sui tempi afferma: «Qualcuno è in ritardo, ma il 2011 è appena iniziato: se non si trovano delibere o ordinanze sui siti, può dipendere dal fatto che non ne siano ancora stati emessi». E la vecchia bacheca che fine farà? «Dipende dai singoli Comuni - conclude Cecchi. - Da noi durerà ancora un po’, ma presto sparirà».