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1 ramma comunisaa IISTINGUE IL NOSTRO PARTITO: La linea da Marx, a Lenin, a timnn 1921, alla lolla della sinistra contro la degenerazione di 1am, al riliuto dei blocchi partigiani, la dura opera del restaura idalla dottrina a dell' organe rivoluzionario, a contatto con la classe i11paraia, fuari dal politicantismo personale ed elettoralesco. organo del partito comunista internazionalista 7-27 agosto 1954 - Anno III - N. 15 IL PROGRAMMA COMUNISTA - Cas. Post. 962 MILANO Una copia L. 25 Sped. in Abbonamento postate Gruppo IJ della borghesia Nel numero precedente ab-1 Mendès-France al pr incipio del- biamo segnalato corne, sott o la l'aumento dell a produttività del LO STALINISMO AL SALYATAGGIO Com'era pre1Jedibile dopo i risul- tati del congresso di Napoli del1a D.C., il governo è impegnato i,i un'accesa campagna di demagogia sociale. E' la volta della « sgancia- mento dalla Confindustria » ~ ac- cettato in linea di principio -- del- le aziende I.R.I., in seguito ( fatto caratteristico anche questo) alle contrastate vicende della San Gior- gio di Genova. E, su questo punto, maggioranza ed opposizione saran- no d'accordo. In verità, era assurdo, dal punto di vista del regime costituito, che continuasse una situazione per cui le aziend.e praticamente statali erano affiliate ad in mani un'orga- ,. lavoro: il che significa che, a pa- rità di sforzo lavorativo, l'ope- raio francese guadagnerà domani quell o che guadagna oggi e fati- cherà di più; significa che biso- gnerà riconvertire industrie c potare largamente in quell e me- no effi ci enti, meccanizzare e ra- zionalizzare, cioè accrescere lo eserci to di riserva dei disoccu- pati (sia pure con le dovute ele- mosine a chi « non ha colpa dell a situazione cosi creatasi »). Anche qui, un estremo ed energico ten- tati vo di salvatagg io, di conser- francese Ci stupiremo di questa conver- genza fr a stalinismo internazio- nale c interessi nazionali bor- ghesi? Il parti to che ha fatto sue le bandiere dell a patria, dell a difesa dell 'industria nazionale, dell 'indipendenza, dell 'aumento dell a produzione, non poteva fa- re diverso da quell o che ha fat- to: è il suo ruoio storico. Un ruolo che, da un lato, ribadisce il giogo capitalissta sugli operai dell a metropoli e, <lall 'alt ro, spez- za la colonna vertebrale dei moti coloniali e nazionali d'indipcn- denza. Gli imperialismi si spal- lcggiano scmpre, anche quando nizzazione di categoria. Lo Stato e Demagogia soeiale una politica diversa da quella del I rà una conquista operaia, occorre dott. Costa, una politica non oscu- ribadire che sarà, al contrario, una rata dalla grettezza d'interessi se- zionali e illuminata dal proposito di fregare coi guanti gialli, anzichè ribadita truffa a danno degli ope- rai, un mezzo per condire lo sjrut- tamento e il cinismo padronale di con la frusta, gli operai. Concreta- 1 un pizzico disgustoso di filantropia. mente, la Confindustria non avreb- be esitato a buttare sul lastrico Lo Stato non è al di sopra delle classi; è il comitato d'afjari di una dalla sera al mattino i 1000 ( o 1200 1 classe; l'« indipendenza » delle sue che siano) operai della liquidata I aziende dalle rappresentanze padro- qualcosa più della Confindustria, 1 sorbiti dalle nuove aziende da co- l tro cite la loro dipendenza dalla San Giorgio che non saranno rias- nali di categoria non significa al- è il «Cervello» ( accidenti ai cer- velli) della classe dominante net suo insieme, il rappresentante dei la latta tra democrazia e fascismo I mostruose macchine di potere e J1 E l'i ronia dell a dialettica storica dominazione. si vede che esse sono vuole che una potenza democratica indispensabili aile classi dominan- parlamentare quale gli Stati Uni· t i locali e all 'imperiali smo statu- ti, stia all e snalle dei regimi tota- nitense ner garantire la conserva- litari imperanti in motte repubbli - zione dell"cr dine sociale g!·ayemen- che de ll'Amerrca Centrale c Merl. te min acciat o d al!e co ndizrcrii d i dionale merit re la Russ ia che en- in aud it o sf' r utt amc.rt o e cL est remi tro i propri confini i: una p ot enz a m ise r ia in cu i il cap i t a l isrno ge·,1, 1 totalitaria abbi a simo at io ner i , le cl assi lavoratrici locali. E' r isa- regimi d a fronte pcp- olare, -qua!e I p ut » chc ia bor gcesia 'Hl, ,Lu,; fu 11 governo di Jacoba Arbenz mquadrature po l it iche dcrnocr at !· Guzman. che o fasciste. a seconda che esse Ba ster ebbe ci o ad inficiare l' ip o- corrispondano aile esigenze del l a t esr della lotl a tra democrazia c, conser-vazrone di classe. Or a . non fascismo che non sp ieg a nulla. In- occorre dilungarsi molto su l Lar go- fatti , i regimi democratici delle I e- mento delle enormi distanze che pubbli che americane che, per la div idono nelle repubbliche del cen- stituire: 'il governo, invece, bontà sua, fornirà loro « vitto e pane per rappresentanza suprema della bo r- ghesia dominante. In nome di in- .i bandiera dell a « coesistenza pa- ci fica > fr a Oriente ed Occi dente, lo stalinismo abbia reso possibi- le I'esper imento Mendès-France .garantendogli la « pace sociale» all 'interno e assicurandogli I'ap- poggi o in una manovra di poli- .tica ·estera diretta a salvare il -salvabile del colonialismo fran- cese e ad eternare la « presenza della Francia » nell 'Estremo 0- . ri ente. Ora che l' < < esperimento > svolge rapidamente e fino in fon- do le sue conseguenze, il ruolo di conservazione dello stalinismo appare in una luce ancora più meridiana. In verità, comunque vada a finire l'iniziativa di poli tica este- ra e di poli tica economica del neo-presidente, è chiaro che la sua apparizione sulla scena ha risposto all'urgenza di un ten- tativo estremo di salvataggio del capitalismo fr ancese. Si trattava di uscira dal vicolo cieco di una situazione che, sul piano inter- nazionale, condannava l'imperia- li smo fr ancese a un pericoloso immobil ismo: bisognava sagutre l' esempio inglese dell 'India e del- l' Egitto e tentare un raddrizza- mento che, cedendo sull e riven- dicazioni politiche dell 'indipen- denza o, comunque, di una mag- giore elasti cità di rapporti fra vazione: l'esperimcnto Mendès- cozzano per questioni di concor- suoi interessi generali di conserva- France, riusci to col voto dei renza e di bottega: lo stalinismo zione. Svincolare le sue aziende l l'attenuante di un'elemosina che, in « comunisti » di Ducl os e Thorez, non poteva e non potrà non spal- dalla Confindustria era un'esigenza \ definitiva, sQ.ranno sempre i prole- è un atto di forza - non inda- leggiare gli sforzi di « risanamen- d .d . . 1 ella classe cons1 erata globalmen- tarz a vagare. ghiamo fino a che punto desti- to », i disperati tentati vi di te- · nato a riusci re ,_ in nome della I nersi a galla, di qualunque bor- te, a difesa dei cui interessi è ben I Se dunque ci si viene a dire difesa dell 'ordine. ghesia nczion ale. , possibile che sia necessario seguire che il famoso « sganciamento » sa- un anno » (parole di Scelba), cioi! ! teressi superiori di conservazione. raggiungerà lo stesso e_f fetto con I questa puà anche strigliare i pa- droni, come verbalmente ha fatto per il caso di Ribolla: non perché siano troppo padroni, ma perchè non lo sono con sufficiente intelli- genza ... L'emisfero americano, che la re- cente crisi del Guatemala ha por- madrepatria e colonia, assicu- tato sull a ribalt a delle prime pagine rasse il mantenimento, sia pure dei giornali, è un osso duro per gli in aree più Iimitate, dei pr ivileg i stalinisti. All udiamo alle gravi con- economici e commerciali a fa- traddizicni in cui si dibatt e la vore dell a potenza coloniale. stampa statiniana quarido deve spre- Dopo la rinunci a ad una parte gare i contrasti sociali e le cornpc- dell 'I~doci na, Mendès-France ~ tizioni tra gli Stati amer icani. in quindi corso a « rivoluzionare » p a rt i co l a re la ormai cr o n ico t e n- i rapporti con la Tunisia, assicu- sione tra gli egcmo~.ici Stati Gniti randosi peraltro le basi navali ed ed il resta degli St a t i minori e mi- aeree, il controllo dell a poli tica nimi dell e tre Americhe. estera e numerosi vantaggi eco-1 Molto p iù comodo, per gli st al i- nomici e politici nel Paese < < li- n ist i , buttarsi sugli avvenimenti di berato ». E' insomma la ·liquida· Asia e di Afr ica. In questi due con- zione del colonialismo vecchio tinenti, il substrato delle lotte e stile a favore di un colonialismo delle guerre che vi si svolgono, è dato dall a sopravvivenza di econo- mie precapitali ste. e addiritt ura barbare, che il maturare di elemen- ti rivoluzionari borghesi ha con- dotto al punto di rottura. In essi la lott a contra la reazione locale si loro avversione all a dominazione imperï'alistica di Washington godo- no dell 'interessante appoggio dell a stalinismo internazionale non po- tendo proprio pretendere di ope- rare mutamenti rivoluzionari nell a t ro-sud americano i poli della ric- chezza e dell a miseria. a cui si ag- giungono i confli tti de r iv a nt i dall a divisrone delle nazioni in razze di- verse e nemiche per comprendere come tali condizioni storiche sug- accompagna necessariamente all a economia e nella comp agrne so- geriscano aile borghesie dominanti latt a contro l'imperialismo colonia- ciale dei p aesi che governano, deb- misure estreme di dominazione. cm lista, benchè i nuovi Stati si muo- bono ripiegare sulle logore pezze di l'imperiali smo statunitense. sott o il vano, appena cost.it uit i, su binari appoggio dell a libertà, 'della demo- pretesto di combatt ere le infiltra- inequivocabilmente cnpitalisti. E' cr azi a. dell a toll eranza, e persino zioni di Mosca, presta man forte. quindi faci le, partendo dall a esat- dell 'indipendenza nazionale, ben- La guerra del Guatemala. guerra ta valutazione dell a scontro di due chè le uniche colonie esistenti nel- fasull a poichè il governo democra- epoche storiche, arr iv are all a con- cl usione falsissima, teorizzata dai Mao tse-tung e dagli Ho ci-minh. che la costituzione dei regimi na- zional-popolari di Cina, di Indoci- iniziale del sociali smo. in questo li mite, intelli gente: ma I na, di Corea equivalga alla fase le Americhe siano soggett e escl usi- vamente a Stati d'oltre-atlantico (Inghilterra, Francia Olanda, Da- nirnarca ). Ma i partiti e g li Stati non si muovono per affermare ideali , de· mo, cratici o fascisti che siano. La tico popo lare di Arbenz ha p r efe- rito combatt ere più davanti ai mi- crofoni che sul campo di battaglia ha dimostrato che la latt a dei de- mocratici arriva inevitabilmente al punto in eut la batt aglia fina 1e de- ve essere combatt uta contro gli Stati Uniti . Il regime dernocr at.ic c guatemalteco, detronizzato dai « de- sesperados » di Cast illo Armas. an- do al potere vincendo ne! 1944 l 'av ver sario interna: è crollato appe na s'è mosso il colosso statunitense. Che sig nifica cià? Chiaro. Significa che la democrazia antifasclsta, pa- ravento ideologico del più acceso nazionalismo antistatunitense delle borghesie locali , puô vincere defi- nitivamente alla sola condizione, e scusate se è poco, di vincere sugli Nell 'emisfero americano i contra- realt à è ben diversa. Nelle repub- sti che continuamente scoppiano bli che dell'America Centrale e Mc- nelle relazioni tra Stati Uniti e gli ridionale sono al potere ferree dit- Stati minori del continente, econo- tature che si mantengono, come ad micamente e socialmente arretrati esempio il governo di Jimenez ne! non si possono ·spiegare con I'ipo- Venezuela o di Batista a Cuba, me· tesi del contrasta di epoche stori- diante spietate misure di polizia, che diverse. Nell'impossibili tà Ji Dietro questi regimi si erge a pro- farl o, lo stalinismo, seguito a ruota tezione l' imperiali smo americano. dal trotzkismo, si sforza di fare che poco o null a si cura, come ha entrare la incandescente materia mostrato nel Guatemala, di dissi- storica dei sommovimenti antistatu- rrt ulare la propria invadenza. Ana- nitensi ne! menzognero schema del- lizzando le cause sociali di queste quelle dell'America centrale che Le repubbliche delle banane, ·-· - . - ' -- ' ~- gI i U.S.A. e lo stalinismo gli imperiali sti statunitensi derio- minano sarcasticamente « repubbli- che delle banane» (Costarica, Hon- duras, Guatemala, Nicaragua, San Salvador) e le repubbliche carai- biche (Cuba, Haiti , San _Domingo). senza escludere gli Stati più grandi quali il Venezuela, il Messico, il Brasile, l'Argentina, il Cile che a Stati Unit. Ma le stesse borghesie mala pena riescono a nascondere la locali non si reggerebbero senza dipendenza economica da Wall l' appoggio degli Stati Uniti. Street sotto · le cortine fumogene A questo punto del discorso, ap- dell e dichiarazioni politiche, insom- pare chiaro il ruolo di tradimento ma tutto quanta l' emisfero ameri- gi'.lcato dai democratici e dagli sta- cano. è controllato. in tutt o o in l ;rn:rn1 delle repubbliche americane parte, dall 'onnipotente centra finan- ai dairni delle masse lavoratrici ziario degli Stati Uniti. Ora la de- c:,,c c:m misure demagogiche quali mocrazia antifascista, appaiata al- ia :.u, .tizzazione delle m'nierc di lo stali nismo, inganna spudorata- ,c,g 1,, della Bolivia effettuate da mente e trascina alla ravina i la- P;iz Estensoro o la riforma agraria voratori che lo sfr uttamento spin- di A,benz. sono chiamc1' .e " VC"S: >r<' ge a ribell arsi contro i regimi lo- i! loro sangue ncll ïnteresse dell a cali protett i dagli Stati Uniti, pro- dcmocrazia e dell ïndipendenza na- pria perchè pretende che la latta zionale. Le repubbliche minori del- passa risolversi sui piano locale, l' emisfero americano, speci almente 1 (Continua in 2.a pag.) li sciopero mercanteggiato I nazionalcomunisti della C.G.I.L. suoi sostenitori la silurano per pri- che. dai banchi di Montecitorio mi nella pratica. E qui si è fer- tuonano in difesa dell a « libertà di mata la vertenza, giacchè il pa- sciopero », sono gli stessi che non drone chiede la rinuncia anche agli esitano a servirsi dello sciopero scioperi politici,. e su questo punto corne di una moneta di scambio la C.d.L. è irremovibile (fino a nelle trattative coi padroni. Non quando?). Notate bene: gli stalini- <' una novità, per noi, e per chiun- sti sono pronti a sott oscrivere la que abbia individuato nello stali- rinuncia agli scioperi economici. nismo una forza di conservazione cioè a quelli che interessano di- a! servizio del regime borgh€se; e rett amente e comunque gli operai; già in altra occasione abbiamo se- non Vogliono sott oscrivere la ri- gnalato l' offerta uffi ciale dell a nuncia agli scioperi politici che F.I.O.M. alle aziende disposte a servono a loro per i propri inte- concedere acconti sul conglobamen- ressi di bott ega parlamentare e to di esentarle da uno sciopero che legalitaria e non agli interessi ge- pur voleva essere e si proclamava nerali del proletariato. Cosi la fre- nazionale. gatura è doppia: prima si fa dell o Ma l' episodio più losco di questo sciopero una moneta di scambio da mercanteggiamento è stato offerto mercanteggiare contro concessioni dalla C.d.L. di Alessandria nelle dirett e ad assicurarsi una cl ien- sue trattati ve con la Borsalino. Per tela di votanti; poi, negato lo ott enere qualcosa in più rispetto sciopero « economico », si sfr utta lo al recente accorda sti pulato dall a sciopero per i fini politici che tut- C.I.S.L. . la Camera del Lavoro ti conosciamo, fini democratico-bor- promette al padrone la « tranquil- ghesi antitetici agli interessi rivo- lità sindacale » nella sua azi enda luzionari dell a cl asse operaia. La per un certo periodo di tempo; il libertà di sciopero è, per la CGI, L padrone offre 1200 lire; in corri- la libertà di fare della sciopero spettivo, la C.d.L. offre la rinunci a quel diavolo che ad essa piace, ad ogni sciopero di carattere eco- una pedina manovrabi!e sull a scac- nomico. La « libertà di sciopero » chiera di un miserando gioco par- è salva in Jinea di principio; ma i lamentare. ,, che si sostiene più con l'arma dell a potenza economica e finan- ziaria che con quell a dei canno- ni; è la politica del cedere per riprendere quota, prima che sia tr oppo tardi, non senza la mi- naccia dell .!. più spietata durezza nel mantenere l' ordine durante la fase di transizione. Non occorre essere profeti per immaginare che raddrizzamenti simili si a- vranno in tutta l' estensione del- l' Impero, e che sarà questo il tentativo supremo di garantire una « permanenza » là dove sa. rebbe stato inevitabile fr a non molt o lo sgombero. Poli tica di conservazione dettata dai fatti e, 1 conservazione comunque. All 'interno, Mendès-France si prepara a sfornare un piano di espansione economica. An che qui urgeva deci dersi a svecchiare la attrezzatura economica fr ancese, a rimodernare gli impianti, a reagire al tasso insoddisfacente di sviluppo dell a produttività, per poter competere sul mer- cato internazionale coi più ag- guerrit~ capitalismi occi dentali . Perciô, le offerte di aumenti : salariali sono .st a te .Iegate da V· '

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organo del partito comunista internazionalista

7-27 agosto 1954 - Anno III - N. 15 IL PROGRAMMA COMUNISTA - Cas. Post. 962

MILANO Una copia L. 25

Sped. in Abbonamento postate Gruppo IJ

della borghesia Nel numero precedente ab-1 Mendès-France al pr incipio del­

biamo segnalato corne, sotto la l'aumento della produttività del

LO STALINISMO AL SALYATAGGIO Com'era pre1Jedibile dopo i risul­

tati del congresso di Napoli del1a D.C., il governo è impegnato i,i un'accesa campagna di demagogia sociale. E' la volta della « sgancia­ mento dalla Confindustria » ~ ac­ cettato in linea di principio -- del­ le aziende I.R.I., in seguito ( fatto caratteristico anche questo) alle contrastate vicende della San Gior­ gio di Genova. E, su questo punto, maggioranza ed opposizione saran­ no d'accordo. In verità, era assurdo, dal punto

di vista del regime costituito, che continuasse una situazione per cui le aziend.e praticamente statali erano affiliate ad

in mani un'orga-

,.

lavoro: il che significa che, a pa­ rità di sforzo lavorativo, l'ope­ raio francese guadagnerà domani quello che guadagna oggi e fati­ cherà di più; significa che biso­ gnerà riconvertire industrie c potare largamente in quelle me­ no efficienti, meccanizzare e ra­ zionalizzare, cioè accrescere lo esercito di riserva dei disoccu­ pati (sia pure con le dovute ele­ mosine a chi « non ha colpa della situazione cosi creatasi »). Anche qui, un estremo ed energico ten­ tativo di salvatagg io, di conser-

francese Ci stupiremo di questa conver­

genza fra stalinismo internazio­ nale c interessi nazionali bor­ ghesi? Il partito che ha fatto sue le bandiere della patria, della difesa dell'industria nazionale, dell'indipendenza, dell'aumento della produzione, non poteva fa­ re diverso da quello che ha fat­ to: è il suo ruoio storico. Un ruolo che, da un lato, ribadisce il giogo capitalissta sugli operai della metropoli e, <lall'altro, spez­ za la colonna vertebrale dei moti coloniali e nazionali d'indipcn­ denza. Gli imperialismi si spal­ lcggiano scmpre, anche quando

nizzazione di categoria. Lo Stato e

Demagogia soeiale

una politica diversa da quella del I rà una conquista operaia, occorre dott. Costa, una politica non oscu- ribadire che sarà, al contrario, una rata dalla grettezza d'interessi se­ zionali e illuminata dal proposito di fregare coi guanti gialli, anzichè

ribadita truffa a danno degli ope­ rai, un mezzo per condire lo sjrut­ tamento e il cinismo padronale di

con la frusta, gli operai. Concreta- 1 un pizzico disgustoso di filantropia. mente, la Confindustria non avreb­ be esitato a buttare sul lastrico

Lo Stato non è al di sopra delle classi; è il comitato d'afjari di una

dalla sera al mattino i 1000 ( o 1200 1 classe; l'« indipendenza » delle sue che siano) operai della liquidata I aziende dalle rappresentanze padro-

qualcosa più della Confindustria, 1 sorbiti dalle nuove aziende da co- l tro cite la loro dipendenza dalla San Giorgio che non saranno rias- nali di categoria non significa al-

è il «Cervello» ( accidenti ai cer­ velli) della classe dominante net suo insieme, il rappresentante dei

la latta tra democrazia e fascismo I mostruose macchine di potere e J1 E l'ironia della dialettica storica dominazione. si vede che esse sono vuole che una potenza democratica indispensabili aile classi dominan­ parlamentare quale gli Stati Uni· t i locali e all'imperialismo statu­ ti, stia alle snalle dei regimi tota- nitense ner garantire la conserva­ litari imperanti in motte repubbli- zione dell"crdine sociale g!·ayemen­ che de ll'Amerrca Centrale c Merl. te min acciato d al!e co ndizrcrii d i dionale merit re la Russ ia che en- in aud it o sf'r utt amc.rt o e cL est remi tro i propri confini i: una p ot enz a m ise r ia in cu i il cap i t a l isrno ge·,1, 1 totalitaria abbi a simo at io ner i , le cl assi lavoratrici locali. E' r isa­ regimi d a fronte pcp-olare, -qua!e I p ut » chc ia bor gcesia 'Hl, ,Lu,; fu 11 governo di Jacoba Arbenz mquadrature po l it iche dcrnocr at !· Guzman. che o fasciste. a seconda che esse Baster ebbe ci o ad inficiare l'ip o- corrispondano aile esigenze del l a

t esr della lotla tra democrazia c, conser-vazrone di classe. Or a . non fascismo che non sp ieg a nulla. In- occorre dilungarsi molto su l Lar g o­ fatti, i regimi democratici delle I e- mento delle enormi distanze che pubbliche americane che, per la div idono nelle repubbliche del cen-

stituire: 'il governo, invece, bontà sua, fornirà loro « vitto e pane per

rappresentanza suprema della bo r­ ghesia dominante. In nome di in-

.i

bandiera della « coesistenza pa­ cifica > fra Oriente ed Occidente, lo stalinismo abbia reso possibi­ le I'esper imento Mendès-France .garantendogli la « pace sociale» all'interno e assicurandogli I'ap­ poggio in una manovra di poli­ .tica ·estera diretta a salvare il -salvabile del colonialismo fran­ cese e ad eternare la « presenza della Francia » nell'Estremo 0-

. riente. Ora che l'<< esperimento > svolge rapidamente e fino in fon­ do le sue conseguenze, il ruolo di conservazione dello stalinismo appare in una luce ancora più meridiana.

In verità, comunque vada a finire l'iniziativa di politica este­ ra e di politica economica del neo-presidente, è chiaro che la sua apparizione sulla scena ha risposto all'urgenza di un ten­ tativo estremo di salvataggio del capitalismo francese. Si trattava di uscira dal vicolo cieco di una situazione che, sul piano inter­ nazionale, condannava l'imperia­ lismo francese a un pericoloso immobilismo: bisognava sagutre l'esempio inglese dell'India e del­ l'Egitto e tentare un raddrizza­ mento che, cedendo sulle riven­ dicazioni politiche dell'indipen­ denza o, comunque, di una mag­ giore elasticità di rapporti fra

vazione: l'esperimcnto Mendès- cozzano per questioni di concor- suoi interessi generali di conserva­ France, riuscito col voto dei renza e di bottega: lo stalinismo zione. Svincolare le sue aziende l l'attenuante di un'elemosina che, in « comunisti » di Duclos e Thorez, non poteva e non potrà non spal- dalla Confindustria era un'esigenza \ definitiva, sQ.ranno sempre i prole- è un atto di forza - non inda- leggiare gli sforzi di « risanamen- d .d . . 1 ella classe cons1 erata globalmen- tarz a vagare. ghiamo fino a che punto desti- to », i disperati tentativi di te- · nato a riuscire ,_ in nome della I nersi a galla, di qualunque bor- te, a difesa dei cui interessi è ben I Se dunque ci si viene a dire difesa dell'ordine. ghesia nczion ale. , possibile che sia necessario seguire che il famoso « sganciamento » sa-

un anno » (parole di Scelba), cioi! ! teressi superiori di conservazione. raggiungerà lo stesso e_ffetto con I questa puà anche strigliare i pa-

droni, come verbalmente ha fatto per il caso di Ribolla: non perché siano troppo padroni, ma perchè non lo sono con sufficiente intelli­ genza ...

L'emisfero americano, che la re­ cente crisi del Guatemala ha por-

madrepatria e colonia, assicu- tato sulla ribalta delle prime pagine rasse il mantenimento, sia pure dei giornali, è un osso duro per gli in aree più Iimitate, dei pr ivileg i stalinisti. Alludiamo alle gravi con­ economici e commerciali a fa- traddizicni in cui si dibatte la vore della potenza coloniale. stampa statiniana quarido deve spre­ Dopo la rinuncia ad una parte gare i contrasti sociali e le cornpc­ dell'I~docina, Mendès-France ~ tizioni tra gli Stati amer icani. in quindi corso a « rivoluzionare » p a rt i co l a re la ormai cr o n ico t e n­ i rapporti con la Tunisia, assicu- sione tra gli egcmo~.ici Stati Gniti randosi peraltro le basi navali ed ed il resta degli St a t i minori e mi­ aeree, il controllo della politica nimi delle tre Americhe. estera e numerosi vantaggi eco-1 Molto p iù comodo, per gli st al i­ nomici e politici nel Paese << li- n ist i , buttarsi sugli avvenimenti di berato ». E' insomma la ·liquida· Asia e di Africa. In questi due con­ zione del colonialismo vecchio tinenti, il substrato delle lotte e stile a favore di un colonialismo delle guerre che vi si svolgono, è

dato dalla sopravvivenza di econo­ mie precapitaliste. e addirittura barbare, che il maturare di elemen­ ti rivoluzionari borghesi ha con­ dotto al punto di rottura. In essi la lotta contra la reazione locale si

loro avversione alla dominazione imperï'alistica di Washington godo­ no dell'interessante appoggio della stalinismo internazionale non po­ tendo proprio pretendere di ope­ rare mutamenti rivoluzionari nella

t ro-sud americano i poli della ric­ chezza e della miseria. a cui si ag­ giungono i conflitti de r iv a nt i dalla divisrone delle nazioni in razze di­ verse e nemiche per comprendere come tali condizioni storiche sug-

accompagna necessariamente alla economia e nella comp agrne so- geriscano aile borghesie dominanti latta contro l'imperialismo colonia- ciale dei p aesi che governano, deb- misure estreme di dominazione. cm lista, benchè i nuovi Stati si muo- bono ripiegare sulle logore pezze di l'imperialismo statunitense. sotto il vano, appena cost.it uit i, su binari appoggio della libertà, 'della demo- pretesto di combattere le infiltra­ inequivocabilmente cnpitalisti. E' cr azi a. della tolleranza, e persino zioni di Mosca, presta man forte. quindi facile, partendo dalla esat- dell'indipendenza nazionale, ben- La guerra del Guatemala. guerra ta valutazione della scontro di due chè le uniche colonie esistenti nel- fasulla poichè il governo democra- epoche storiche, arr iv are alla con­ clusione falsissima, teorizzata dai Mao tse-tung e dagli Ho ci-minh. che la costituzione dei regimi na­ zional-popolari di Cina, di Indoci-

iniziale del socialismo. in questo limite, intelligente: ma I na, di Corea equivalga alla fase

le Americhe siano soggette esclusi­ vamente a Stati d'oltre-atlantico (Inghilterra, Francia Olanda, Da­ nirnarca ).

Ma i partiti e g li Stati non si muovono per affermare ideali, de· mo,cratici o fascisti che siano. La

tico popo lare di Arbenz ha p r efe­ rito combattere più davanti ai mi­ crofoni che sul campo di battaglia ha dimostrato che la latta dei de­ mocratici arriva inevitabilmente al punto in eut la battaglia fina1e de­ ve essere combattuta contro gli Stati Uniti. Il regime dernocr at.ic c guatemalteco, detronizzato dai « de­ sesperados » di Cast illo Armas. an­ do al potere vincendo ne! 1944 l 'av ver sario interna: è crollato appe na s'è mosso il colosso statunitense. Che sig nifica cià? Chiaro. Sig nifica che la democrazia antifasclsta, pa­ ravento ideologico del più acceso nazionalismo antistatunitense delle borghesie locali, puô vincere defi­ nitivamente alla sola condizione, e scusate se è poco, di vincere sugli

Nell'emisfero americano i contra- realtà è ben diversa. Nelle repub­ sti che continuamente scoppiano bliche dell'America Centrale e Mc­ nelle relazioni tra Stati Uniti e gli ridionale sono al potere ferree dit­ Stati minori del continente, econo- tature che si mantengono, come ad micamente e socialmente arretrati esempio il governo di Jimenez ne! non si possono ·spiegare con I'ipo- Venezuela o di Batista a Cuba, me· tesi del contrasta di epoche stori- diante spietate misure di polizia, che diverse. Nell'impossibilità Ji Dietro questi regimi si erge a pro­ farlo, lo stalinismo, seguito a ruota tezione l'imperialismo americano. dal trotzkismo, si sforza di fare che poco o nulla si cura, come ha entrare la incandescente materia mostrato nel Guatemala, di dissi­ storica dei sommovimenti antistatu- rrtulare la propria invadenza. Ana­ nitensi ne! menzognero schema del- lizzando le cause sociali di queste

quelle dell'America centrale che Le repubbliche delle banane, ·-· - . - ' -- ' ~-

gI i U.S.A. e lo stalinismo gli imperialisti statunitensi derio­ minano sarcasticamente « repubbli­ che delle banane» (Costarica, Hon­ duras, Guatemala, Nicaragua, San Salvador) e le repubbliche carai­ biche (Cuba, Haiti, San _Domingo). senza escludere gli Stati più grandi quali il Venezuela, il Messico, il Brasile, l'Argentina, il Cile che a

Stati Unit. Ma le stesse borghesie mala pena riescono a nascondere la locali non si reggerebbero senza dipendenza economica da Wall l'appoggio degli Stati Uniti. Street sotto · le cortine fumogene A questo punto del discorso, ap- delle dichiarazioni politiche, insom­

pare chiaro il ruolo di tradimento ma tutto quanta l'emisfero ameri­ gi'.lcato dai democratici e dagli sta- cano. è controllato. in tutto o in l ;rn:rn1 delle repubbliche americane parte, dall'onnipotente centra finan­ ai dairni delle masse lavoratrici ziario degli Stati Uniti. Ora la de­ c:,,c c:m misure demagogiche quali mocrazia antifascista, appaiata al­ ia :.u,.tizzazione delle m'nierc di lo stalinismo, inganna spudorata- ,c,g 1,, della Bolivia effettuate da mente e trascina alla ravina i la­ P;iz Estensoro o la riforma agraria voratori che lo sfruttamento spin­ di A,benz. sono chiamc1'.e " VC"S:>r<' ge a ribellarsi contro i regimi lo­ i! loro sangue ncllïnteresse della cali protetti dagli Stati Uniti, pro­ dcmocrazia e dellïndipendenza na- pria perchè pretende che la latta zionale. Le repubbliche minori del- passa risolversi sui piano locale, l'emisfero americano, specialmente 1 (Continua in 2.a pag.)

li sciopero mercanteggiato I nazionalcomunisti della C.G.I.L. suoi sostenitori la silurano per pri­

che. dai banchi di Montecitorio mi nella pratica. E qui si è fer­ tuonano in difesa della « libertà di mata la vertenza, giacchè il pa­ sciopero », sono gli stessi che non drone chiede la rinuncia anche agli esitano a servirsi dello sciopero scioperi politici,. e su questo punto corne di una moneta di scambio la C.d.L. è irremovibile (fino a nelle trattative coi padroni. Non quando?). Notate bene: gli stalini­ <' una novità, per noi, e per chiun- sti sono pronti a sottoscrivere la que abbia individuato nello stali- rinuncia agli scioperi economici. nismo una forza di conservazione cioè a quelli che interessano di­ a! servizio del regime borgh€se; e rettamente e comunque gli operai; già in altra occasione abbiamo se- non Vogliono sottoscrivere la ri­ gnalato l'offerta ufficiale della nuncia agli scioperi politici che F.I.O.M. alle aziende disposte a servono a loro per i propri inte­ concedere acconti sul conglobamen- ressi di bottega parlamentare e to di esentarle da uno sciopero che legalitaria e non agli interessi ge­ pur voleva essere e si proclamava nerali del proletariato. Cosi la fre­ nazionale. gatura è doppia: prima si fa dello Ma l'episodio più losco di questo sciopero una moneta di scambio da

mercanteggiamento è stato offerto mercanteggiare contro concessioni dalla C.d.L. di Alessandria nelle dirette ad assicurarsi una clien­ sue trattative con la Borsalino. Per tela di votanti; poi, negato lo ottenere qualcosa in più rispetto sciopero « economico », si sfrutta lo al recente accorda stipulato dalla sciopero per i fini politici che tut­ C.I.S.L.. la Camera del Lavoro ti conosciamo, fini democratico-bor­ promette al padrone la « tranquil- ghesi antitetici agli interessi rivo­ lità sindacale » nella sua azienda luzionari della classe operaia. La per un certo periodo di tempo; il libertà di sciopero è, per la CGI,L padrone offre 1200 lire; in corri- la libertà di fare della sciopero spettivo, la C.d.L. offre la rinuncia quel diavolo che ad essa piace, ad ogni sciopero di carattere eco- una pedina manovrabi!e sulla scac­ nomico. La « libertà di sciopero » chiera di un miserando gioco par­ è salva in Jinea di principio; ma i lamentare.

,, •

che si sostiene più con l'arma della potenza economica e finan­ ziaria che con quella dei canno­ ni; è la politica del cedere per riprendere quota, prima che sia troppo tardi, non senza la mi­ naccia dell.!. più spietata durezza nel mantenere l'ordine durante la fase di transizione. Non occorre essere profeti per immaginare che raddrizzamenti simili si a­ vranno in tutta l'estensione del­ l'Impero, e che sarà questo il tentativo supremo di garantire una « permanenza » là dove sa. rebbe stato inevitabile fra non molto lo sgombero. Politica di conservazione dettata dai fatti e,

1

conservazione comunque. All'interno, Mendès-France si

prepara a sfornare un piano di espansione economica. Anche qui urgeva decidersi a svecchiare la attrezzatura economica francese, a rimodernare gli impianti, a reagire al tasso insoddisfacente di sviluppo della produttività, per poter competere sul mer­ cato internazionale coi più ag­ guerrit~ capitalismi occidentali. Perciô, le offerte di aumenti

: salariali sono .state .Iegate da V·

'

2

cioè mentre la potenza stàtunitense rimane inattaccata e inattaccabile. Il lettore si sarà accorto· che

stiamo esaminando la questione po- nendoci ne!la posizione del nazioria- lista borghese, cercando cioè di ve­ dere se è possibile, durando l'ege-

IL PROGRA1v1N!A '-'-·•'-' ·_; '\;i,::-,; "

nitense? E' chiaro che il realizza r-

1 tense è ·1a principale causa dello scarso sviluppo dell'economia loca­

,===-== / le. l'ostacolo insuperabile che stori­ - CD.mente ha sbarrato la via al l'In-

(Continuaz. dalla l.a pag.)

si di siffatte condizioni avrebbe comportano gravi pericoli di inde­ bolimento dell'invisibile fronte ca-

tare per la liberazione ne) senso monia statunitense nel monda, lot­

. pitalistico che si mantiene al di

nazionalista dell'emisfero america- J sopra delle frontiere statal i, Il fat­ to che i governi dell'emisfero arne-

Le. repubbli che delle b anane 1

1:~::::.F:::,d~;:::·fi~::::~7°:,~~~:1 '

Conferenza d1 Caracas, e dalle de­ magogiche tirate degli st:iliniani

g·1·1· U S A · -e I o s ta 11· n 1· s m o ~::;:::(:::::::o~::·:,:::E:::i:: • • • _ te un potere nerruco del cap1tah­

smo, chiamando le classi lavoratri- . ci dell'emisfero americano ~lia lotta

rivoluzionaria contro Je horghesie locali che si appoggiano all'impe­ rialismo statunitense. Ma J:i prima preoccupazione dei mangia-capita­ listi di Cit·:à del Guatems la passati a varare l'imbroglio della riforma agraria, er-a stata propr in quella di escludere dalla espropr iazione le proprietà inferiori ai 90 t'ltari, mi­ rando con cio a salvaguardare gli interessi dei proprietari t.Prrieri locali.

La lotta contro l'imperialismo statunitense, condotta daJ punto di vista del nazionalismo borghese ca-

no dalla dominazione imperialisti­ ca degli Stati Uniti. Per noi è indiscutibile che la dominazione del- I'rmperralismo yankee sui resto del- l'emisfero americano si manterrà inalterata fino a quando una ca-

ricano, che nella primavera scorsa approvarono la mozione di censura contro il Guatemala proposta dagii U.S.A .. abbiano assistito senza bat- tere ciglio alla spedizîone punitiva

ta~trofe a rag~io mondiale non a-, di _ Castillo Armas.. notor iament a vra gettato gru la potenza statu- agl i o rd in i del D1part1mento di nitense. E lo pensiamo per que-1 Stato, sta a dimostrare che le bo r­ sto motivo: Je borghesie indigene ghesie locali erano state assa l i t e hanno bisogno, per Je particolari I dagli stessi timori.

Sicuramente l'espropriazione del­ · le terre della « United Fruit» ha

condizioni di arretratezza economi­ ca, di massicci apparati di repres- sione statale, capaci di metterle al sicuro dalle minacce di morte delle classi e delle razze sfruttate; esse

indotto il Governo statunitense a

lavorare per la distruzione del go­ verno Arbenz, ma non bisogna cre-

bero liberarsene, ma l'appoggio del

dere che vi sia stato spinto so lo sentono con livore il giogo pesante I da! desiderio di evitare alla po- dell'influenza statumtense e vorreb- tente compagma la perdita di al-

governo di Washington, che f1,1nge da gendarme controrivoluzionario. è troppo prezioso perché ne pos­ sano fare a meno. Tuttavia, non é da credere che

l'acquiescenza delle borghesie lo­ cali al governo di Washington ri­ sponda solo ad un calcolo polrt ico. Il fatto ë che le economie naz io­ nali delle repubbliche dell'emisfe­ ro americano hanno i loro polmoni ne! grande mercato degli Stati Uni­ ti. Eloquente l'esempio dei petroli messicani. E' noto che il Messico I zucchero, del cacao. della gomma procedette prima della guerra, al- da masticare delle repubbliche del-

cuni milioni di dollari. Le espropriazioni decretate da!

governo Arbenz se, in senso asso­ luto, rappresentavano un danno considerevole per la « United Fruit Co », in senso relativo, confrontan­ do cioè il valore dei terreni perduti al colossale patrimonio imrno bi l iare e al giro di affari della gigantesca compagnia, costituivano un lieve g raffio. Infatti. la « United Fruit" monopolizza la produzione e il corn­ mercio del cafïè, delle banane, dello

la nazionalizzazione dei pozzi pe­ troliferi gestiti da compagnie ame­ ricane. Fu un avvenimento sensa­ zionale. Ma la misura radicale del gover'no del Messico era in parte annullata- dal fatto che il Messico

!'America centrale, né si arresla li, ma allunga i soffocanti tentacoli fin nel Messico e ne! Venezuela. La perdita dei sedic] milioni di dollari richiesti dalla potente corn- pagnia came_ prezzo _ dei terre ni e­ sj)ropriati da! governo Arbenz, non non disponeva e non dispone di

una flotta di petroliere (corne ë I cos_tituiva evidentemente, per code-

successo recentemente in Persia) con cui trasportare il petrolio sui mercati- d'oltre oceano. Cosi 'solo una metà del petrolio dei pozzi del Golfo del Messico puô essere raffi-

sta smisurata potenza finanziaria, un danno grave, Tanto è vero che i terreni espropriati (circa 110.000

tale americano rappresentato da il a « Electric Company of Guatema­ la ». dalla « International Railway l :ignitica~te. in o an i caso una forza of Central Amer ier, "· dalla «Stan-. bor ghese : ma contro la nvoluz10ne dard Oil», oltre che dalla « Uni- 1 dc:,lle masse sfruttate e delle razze ted F'r uit "· oppresse.

Prcprio nelle « repub oi iche delle/ C10 nonost ar te, lo stalmismo la­ banane » la m1stificaz1one r if o rrn}. vora accanitamente per creare nel st a e graduahsta (Che nella fatt!-1 cont1,ne,nte amenca~o blocchi -i~ter­ specre pua essere riassunta nello classist i di cur 1 u lt irna ed izioria slogan: oggi freghiamo la « Unitcj fu il fronte popolare presiedur o da Fruit», _domani la « Standard Oil» 1 Arbenz. Ma quando i partiti arrna­ e via di se g ui to ) ha la vita d iffi- t i da! D10artimento di St at o mua-

appare tutto mariunettismo e dustriaiizzazione. Ma sanno altret-

il ciarlatanismo di un regime che pretendeva di sloggiare a suon di decreti legge i monopolii arne ricarn da un paese che per i tre qu ar t i della produzione dipendc d a l cap i-

ci le. Per lo stalinismo. che è po i la copia conforme dello sci ov in ism. locale. r iesce molto difficile. se non impcssibile, fare presn sulla bor­ ghesia, che corteggia disperata­ mente nella illusione di creare am ici a Mosca. Le borghesie della America latina sanno molto bene che il vulcano produttivo statuni-

tanto bene che in un certo senso gli St at i Uniti le ricompensano del­ le loro cbndizioni di inferiorità m oritand» 18 ,_uardia contro la ri- vc luz ione, Non contro lo stalinismo che nel continente é una forza in.-

vorio al contrattacco. i capi demo­ stalinisti sono lesti a rifugiarsi rial­ le ambasciate straniere, abbando­ nando ai plotoni di esecuzione dei

muffato di democrazia, è una illu­ sione tremenda e. nelle mani degli stalinisti, un patente diversivo con­ trorivoluzionario, teriden+e a di­ sarmare le classi sfruttate nei con­ fronti della borghesia naziona Ir-. La liberazione delle classi sfruttate

~ =

dell'emisfero americano é possibile alla sola condizione del crollo della potenza degli Stati Uniti; a sua volta, questa puo avvenire soltanto ad opera della rivoluzione comuni-

E' in vendiia alle Edi­ zioni Prometeo l'

Abc del comuaismo

di Bucharin e Preobraqenaki

VITA del

et tari) erano coltivati solo in par­ te, dato_ che la "United Fruit" i sfogo aperto del malëonterito che aveva ndotto la produzione gua- da tempo covava fra 1 lavoratori

della fornace, i cui salari erano ri-

cioè agli Stati Uniti. Identica si­ tuazione per il Guatemala. Il 90 per cento delle esportazioni gua-1 non è riserva di caccia della " Uni­ temalteche viene smaltito sul mer- ted Fruit » soltanto. E' qui che cato degli Stati Uniti, che forni- scono a loro volta il 70 per cento delle impor taziorii. E' chiaro allora che per liberarsi dal pesante con­ trollo statunitense il governo del Guatemala dovrebbe essere in gra- do di costruire una propria flotta per trasportare le banane, il cafîè, ecc. Den'i'~gogicamente, il gover~o Arbenz .ha dato mano alla l'ifor­ ma agrària-, distribuendo una parte delle tetrè che la « United Fruits ,, possedeva ne! paese e che teneva per giunt'a incoltivate allo scopo di impedire il tracollo dei prezzi dei prodotti. Ma, evidentemente, non si è padroni in casa propria quando altr-i controllano le porte delle ca­ se; in ta! caso, si é assediati, non

Pace ai mercanti di buona volontà Le Monde riprende dall'agenzia

France-Presse una notizia confer­ mata anche da! Financial Times, secondo la q1,1aJe _ la Gran Bretagna avrebbe ottenuto dagli Stati Uniti 1 'autorizzazione alla vepdita al blocco sovietico del petrolio occi­ dentale. Considerando che, nel frattempo, è stato firmato l'accor­ do con l'Iran per la commercializ­ zazione del petrolio di Abadan (e

liberi. Ciô nonostante i derno-stal i- quindi per la rimessa in attività di niani, distribuendo terra incolta ai quelle raffinerie) e che l 'Inghilterra contadini poveri guaterna ltechi ha sviluppato enormemente la pro­ hanno tentato di f arg li credere di duzione petrolifera nel Medio 0- averla vinta con gli Stati Uriit i," riente. è facile supporre che la Fortunatamente, le classi Iavorn- suddetta autorizzazione mira ad a­ trici guatemalteche non hanno be- prire al petrolio di proprietà o vuto, corne hanno mostrato lascian- j comproprietà inglese soprattutto la do colare a picco il ciarla:tanesco I via della Cina. Si ritiene infatti governo da fronte popolare di Ar- che lo sviluppo dell'economia agr a- benz e soci. L'imperialismo statunitense

compreso che, se lasciava passare impurnti gli esperimenti riformisti­ ci del goverrio Arbenz, veniva con cio ad alimentare l'opposizione na­ zionalista antistatunitense viva spe­ 'Cialmente neI1e repubbliche del sud

ha ria cinese assorbirà notevoli quan­ titativi di prodotti petroliferi, che l'U.R.S.S. p uo fornire solo in mi su­ ra limitata: e i produttori si aspet­ tano un nuovo boom ... Pace in terra ai mercanti di buo­

na volontà: la « coesistenza paci­ fica » di Stalin-Malenkov rimetterà

Versamenti

NAPOLI: 1200; GENOVA: 500;

FORLI': 9050; LUINO: 1500; AN- TRODOCO: 600; TREBBO: 6570; ROMA (a mezzo Otto): 50.000; VI­

CO CANAVESE: 500; PORTOFER­

RAIO: 300; CASTELLAMMARE DI

STABIA: 2305; BARRA: î50; CA­

SALE POPOLO: 1450.

vincitori i soliti stracci proletari. l sta internazionale, che non Iascera Il regime demo-popolare-st:ilinia- pietra su pietra degli Stati naziona,

no di Arbenz aveva creato una

I li. siano essi rappresentati da un

situnione insostenibile. avendo Jimenez o da un imitatore rl; .T~­ sfid at i l 'i r a dell'imperialismo arne- cobo Arbenz Guzman.

brubanzosa di chi comanda e nonl' ta la f,ornace e gli operai tornano a permette la benché minima prote- cas~·. rimanendo solidali col com- sta di un dipendente,_ ma soprat- · p,tano. Fino alla sera non si Iavora tutto di _chi sa che gh ooerai sono / " ". forze di p o l iz ia r im an gonr, ,,i disorgarnzzat i. sch iav] del bisog no p residio alla fornace. e senza la guida di un robusto par­ trto di claUe. L'opernio un proleta­ rio battagliero, reagisce colpendo con un pltgno in faccia il proprie-

ti che se ne possono trarre. 1 tario: noh l'a vesse mai fatto; il Ecco il fatto. Onde prevenire un0· dat:ire di lavoro si mètte repenti-

namente in comunicazione telefoni­ ca con la locale stazione dei carabi­ nieri per l invio di rinforzi. i quali sopragg;ungono poco dopo da Ra­ venna (sembra che in materia di organizzazione i borghesi abbiano molto da insegnare ai proletari); 2ppena arrivati essi presidiano tut-

Sir Winston si ricrede A dimostrazione, del fatto che, di

fronte a forze storiche irresistibili, la « personalità » non conta nulla, ed é una marionetta di cui tira i fili il burattinaio della storia, é stato proprio il governo conserva­ tore di Churchill a firmare l'im­ pegno di evacuazione di Suez da parte delle truppe inglesi, ed é stato il « socialista » Attlee a rim­ proverargli di averlo fatto troppo tardi mentre, due o tre anni pri­ ma, sarebbe stato forse possibile ottenere condizioni più vantaggiose per J'Impero.

Sir Winston ha dichiarato di es­ sersi ricreduto in seguito al rivo­ luzionamento che la bomba all'i­ drogeno ha provocato nella strate­ gia generale: non ha voluto dire

drone, un loro compagno per pro- , puà sempre vantarsi di aver gua­ testare contro l'atteggiamento as- dagnato l'Egitto, sia pure indiret­ sunto da costui; allorché l'operaio

Perchè la nostra stampa viva GRUPPO B: a mezzo Consonni, i

compagni 32.000, Otto, quote straor­

dinarie 10.000; BARRA: Velotto Sal-,

vatore 100, Pobbio Pasquale 50,

Pastarella Antonio 100, Crispino N.

100. Gagliatti Luigi 50, Solimeno

Aniello !00. Teri Luigi 50. Giaversa

Attilio 50. Santoro Luigi !00, Cer­

qu~ta Pasquale 50, l'autista 2 vers,

175, Zavattaro 2 vers. 150, Ordazzo

50, Bec Baia del Re 25, Baja del Re

ricordando M. Acquaviva 3 vers.

30, Coppa ricordando M. Acquaviva

500, Baia del Re 60, Pedarzoli lüù,

Oli insegnamenti di un episodio di lotta sindacale

A Russi, piccolo comune agricolo del Ravennate con circa 9300 D.bi­ tanti e un proletatiato di braccianti agricoli in prevalenza e di brac­ cianti edili, occupati nella produ­ zione dei laterizi, in parte, é 'av­ venuto un episodio di urrtiliante sconfitta 'Operaia, che merita di es­ sere conosciuto per gli insegnamen•

la data d'inizio. la durata, le pro­ porzioni fisiche e le condizioni del­ lo sciopero, oltre al patto non solo di non paralizzare ma neppure dan­ neggiare il corso della produzione aziendale; in parole povere, di non intaccare gli interessi del datore di lavoro. Infatti il mattino del 5-7, secondo le disposizioni ricevute (per ogni ara di lavoro 15 minuti di astensione), gli operai, trascorsi i primi 45 minuti, incrociano le brac­ cia e per 15 minuti non riprendono il lavoro; il proprietario, nella sua grettezza di _piccolo ras della pro­ duzione dei laterizi Oe due uniche fornaci della zona sono di sua proprietà). non vuol saperne nem­ meno di questa forma addomestica­ ta di sciopero e dà ordine ai suoi scagnozzi di togliere la forza mo­ trice per mettere gli operai di fronte all'alternativa o di ripren­ dere il lavoro senza interruzione di sorta, oppure di andarsene con­ siderandosi licenziati. A questu punto, gli operai inviano da! pa-

Il mattino del giorno successivo, 1 60. appena gli operai giungono alla fornace, il proprietario, non si sa bene se per sua decisione o 'tra­ mite i buoni uffici delle commissioni interne, si mette in contatto con loro e li minaccia che, se non con­ vincono il cumpagno di lavoro ad andarsene per sempre dalla forna- ce, procederà alla serrata licen-

tamente, al sistema difensivo occi­ deptale. Come al solito, chi ci gua­ dagna sono gli Stati Uniti; e l'Jn­

gJ:iilterra, volente ô nolente, si sal- 111 va soltanto accodandosi ad essi. 1

America. Peggio ancora,, le. borghe- in moto gli ingranaggi arrugginiti gli si presenta dinanzi. il padrone sie locaH non avrebbero sentito della macchina del profitto petroli- lo investe con improperi ed offese maggiore fiducia in se stesse e mi- fera. Un'altra Vittoria del. .. socia- e lo spinge violentemente verso nor bisogno della protezione statu- lismo? l'uscita del locale, con la mentalità

nato sui oosto, mentre il resto vie- . '. . , . 1 temalteca per evitare un tracollo

ne venduto agli antich1 padrom, · . _ , _ 1 dotti al minimo livello di sussi- de1 prezz1 praticat1 sui mercato mondiale. D'altronde il Guatemala stenza, i locali sindacati opportu-

- ' nisti indissero un'agitazione che doveva iniziarsi il 5-7 u.s. e avere per protagonista la categoria suc­ citata; il movente ufficiale, il rag­ giungimento di aumenti salariali. Non c'é bisogno di aggiungere che tutto doveva svolgersi, came al solito, ne! quadro rinunciatario del­ la legalità borghese, e cioé con preavviso al datore di lavoro circa

ziando tutti. Impressionati da que­ ste parole i fornaciai, sia per l'ab­ bandono dei sindacati, sia per scar­ sa coscienza di classe, sia intimo­ riti dalle ,pettro del licenziamento cedono alla minaccia. adottano una condolta opposta a quella assunta il giorno prima e. rassegnandosi alla triste bisogna, fanno pressioni sul compagno sfortunato affinchè non ritorni più al lavoro. Cosi il malcapitato andrà ad ingrossare le fila del già numeroso esercito di riserva dei disoccupati (ha talmen­ te infettato tutto e tutti -il veleno mercantile che dei proletari, co­ stretti o no, arrivano a mercanteg­ giare coi borghesi il diritto alla vita dei loro fratelli di classe!). Morale. il proprietario, seguendo

la prassi , tradizionaJe della sua classe, si t scaricato della respon­ sabi!ità diretta. del licenziamento 1 nversandola sui fratelli di lavoro; i sindacati opportunisti hanno orga­ nizzato intorno al caso la congiu­ ra del silenzio e non solo non han­ no fatto nulla per impedire il gra­ ve, provvedimento, ma l'hanno fa-

che l'Inghilterra se ne va consen- cilitato.

sualmente dall'Egitto prima di es- Insegnamenti. Senza la guida del sere costretta a levarne i tacchi partita di classe. ci saranno sem­ con la forza. D'altra parte, non è pre sconfitte gravi ed umilianti per da credere che si tratti di una par- la classe operaia, Finché nei centri tenza definitiva: non da oggi i sol-1 nevralgici della vita economica in­ dati se ne vanno perché restino e, 1 ternaz10nale e nazionale non co­ possibilme_nte, affiuiscano in mag- mincerà una ripresa vittoriosa della gior copia i capitali. e Churchill lotta d1 classe, i proletari delle zo-

ne periferiche saranno soggetti alle vessazioni padronali più dei com­ pagni delle grandi città.

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programma comunista

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"il programma comunista ,,

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Piazza del Duomo, portici set­ tentrionali, angolo via MengonL

Piazzale 24 Maggio, angolo C.so S. Gottardo.

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V.le Con; Zugna, ana. via SolarL

P.zza Guglielmo Oberdan.

- Piazzale Cadorna. •

IL PROGRAMMA C0IvfijJ:·.ISTA 3

Vulcano della produzione o palude del mercato t (Economia marxisia ed economia conirorivoluzionaria)

Parte prima La strunuro tipo della so­ cietà capitalistica nello sviluppo storico del rnondo contemporaneo (Continuaz, del num. precedente)

Il saggio medio del profitto 31. L'argomento fondamentale

della tendenza alla discesa del saggio del profitto nella vita starica del modo capitalista di produzione, corne è stato nel no­ stro lavoro già trattata, cosi do­ vrà esserlo ancora e più a fondo, ed è uno di quelli in cui maggior­ mente necessita ripresentare fe­ delmente il materiale di Marx e sistemarne I'apparato materna tico, E' inoltre uno dei ounti di equivoco poichè banaln;;ente si vede contraddizione tra la legge della discesa e la smisurata fa­ me di sopravalare e di prafitto propria del capitale nelle forme moderne che, da Marx formida­ bilmente denunziata, ha avuto le Più. impressiananti conferme del­ la storia recente. Nel "Dialo­ gato con Stalin ,, fu ricordato co­ rne con l'aumento incessante del­ la massa del capitale e della massa della produzione annua di merci, che per noi lo misura, au­ menta anche la massa del pro­ fitto in modo, possente, sebbene il rapparto relativo tra massa del profitto e massa del prodotto ten­ da a scendere storicamente. N ella trattazione sulla questione agra­ ria riteniamo poi che si sia mes­ sa a punto la fondamentale, or i­ ginaria, monolitica teoria dei so­ vraprofitti, che include in sè quella delle rendite di agni spe­ cie ( quindi non solo terriere). E­ videntemente fin dai primi teo­ remi del marxismo è chiaro che la mole dei sovraprofitti è pro­ gressi va, contemporaneamente alla discesa del saggio medio del profitto sociale. Marx stesso tra tanti altri fenomeni spiega l'in­ fluenza di quelle della concentra­ ziane del capitale: anche tra i più superficiali critici nessuno ignora che la legge della concentrazione è data nei orimissimi testi anche precedenti al Capitale. Cra il sag­ gio medio si trae dalla somma di tutti i orofitti in rapporto a tutti i capitali, delle piccole, medie e grandi aziende, e la semplice grandezza dell'impresa è un mo­ tivo di profitto. maggiore: quindi le piccole aziende lavorano in sottoprofitto, a. meno del saggio medio, le grandi in sopraprofit­ ta, considerato tutto il quadro della società industriale in una stessa epoca. Mano manu che il capitale si concentra in numero minore di aziende, la cresciuta massa di profitto si divide in un numero semore minore di azien­ de profittatrici: ma il capitale totale di queste poche ma vaste aziende nella sua massa cresce ancora di più, e la massa dei prodotti con esso, Quindi: au­ mento della produzione, diminu­ zione del numero delle impre­ se, aumenta del capitale medio di agni impresa, aumento della massa totale dei profitti, ma que st'ultimo meno veloce dell'au­ mento della produzione - e del consumo sociale per tutti i cam­ pi - e quindi discesa del saggio medio.

Prezzo di produzione

• 32. A parte quindi una tratta­ zione di natura statistico-storica per confermare che la legge di Marx si è in pieno verificata, bisogna capire che tutto il nostro madeUo rappresentativo del cap i. talismo tipico integrale ha bi sogno del criterio della deterrni­ nazione, ad un dato mamento sto­ rico-econornico, del profitto me­ dia, del saggio di profitto medio, di tutte le ,, imprese capitalisti­ che ,,, ossia di tutte le aziende industriali, ivi comprese quelle che con impiego di capitale e mano d'opera esclusivamente di, salariati agiscono nella agricol­ tura (industr'ia estrattiva, idr au. lica, edilizia, ecc.; comprese). Infatti senza questo termine,

del profitto medio, tutta la nostra dottrina del valore diverrebbe improponibile. Per noi infatti il valore della merce nrodotta in un dato ramo industriale non si puè dedurre da una ricerca di medie - sulle · quote délie contrat-

~uadro della riproduzione semplice

RAPPORTO ALLA RIUNIONE DI ASTI

Prezzo di · scambio 33. S'e ora uscenda dalla no­

stra calda fucina ove tutti si agitano, il proletario perchè ta­ le è la sua condanna, il capitali­ sta oerchè corne capitale perse­ nificato, fosse egli pure un Ro­ bot, ha marxisticamente par lan­ do « il diavolo in corpo "• ci re­ chiamo sul mercato ove sogghi gnano gl i scambiatori " alla ri­ cerca di chi far fesso " e ove si « fann.o differenze » senza eroga­ ziane di energia meccanica e co­ munque fisica, più o meno came si fanno al borghese tavalino da gioco, noi non ci incomoderemo affatto a fare la teoria di tali svariatissimi alti e bassi. Avvengono degli imbrogli, è

certo, e dalle prime pagine Marx dice corne la frode sia il clima stesso della sacietà borghese, ma si puô enunciare questa legge; il saggio medio sociale delle f're­ gature mercantili è uguale a ze­ ro; ossia tutti quegli alti e bassi, quei buoni e cattivi affari nel ciclo generale vengono a corn­ pensarsi tra loro. Da tempo era stata dimostrata vana la scuola dei mercantilisti, il cui principio era che la ricchezza si formasse con lo scambio; tuttavia tale scuola, propria dell'epoca delle prime spedizioni europee per il commercio d'oltremare, .si rife­ riva soprattutto allo scambio in­ ternazionale e noi, con Marx, non contestiamo che possa sorgo. re sopravalore - dunque valo­ re - nello scambio tra una so­ cietà economica capitalista e so­ cietà non capitalistiche e perfino, nel mondo bianco, tra la sfera capitalistica e quella dei tipi arretrati di produzione (vedi a­ gricoltura parcellare). E' una volta stabiita nel modella la so­ cietà capitalistica pura, che affer­ miamo che tutto il profitto e il valore che essa socialmente ge­ nera hanno origine nel processo di produzione, mai negli atti e giri di scambio. Il mutare quindi la teoria del

valore in teoria del nrezzo, o il tentare delle due una ibridazio­ ne (Labriola Arturo), oil mutare la teoria del plusvalore in una teoria del sovraprezzo ( Grazia­ dei) non è lecito se non a chi faccia strume di Marx e passi armi e bagaglio al campo nemico. Noi non discutiamo che anche

i nostri termini: capitale costan­ te e variabile, e per conseguenza la quota di profitto che aggiun­ giamo, sono dati con deduzioni rilevate da scambi di merci (ma­ terie prime, forza di lavoro) le cui quote a loro volta subiscono quelle tali occasionali oscillazio­ ni. Anche prima di arrivare ad estendere, con linguaggio al caso matematico, un « abaco eco­ nomico di Carlo Marx», traguar­ do farse di questo lavoro di gruppo, affermiamo il diritto di scoprire il valore che « sta pri­ ma del prezzo » con un'elabora-

zione su orezzi. La massa fisica è stata trovata e . misurata solo partendo le prime volte da pesi, ed anche da pesi grossolanamen­ te noti, ma ciè non ha talto af­ fatto che si sia costruita con tutto rigore la meccanica delle masse determinandole nelle loro m isure indipendenti dagli infiniti pesi, che una massa !)UÔ assu­ mere, cosi corne uno stesso « va­ lore » · puè assumere infiniti prezzi.

~uotazioni di vendita 34. Riesce quindi ora naturale

e familiare l'espressione di Marx che una data merce si venda al di sopra o al di sotto del suo prezzo di produzione, e quindi precisamente al di sonra o al di sotto del suo valore:

Malte possono essere le cause degli scarti, nei due sensi, tra valore e orezzo di mercato. Tut­ te quelle - dovute al pura mecca­ nismo mercantile, e alle leggi della concorrenza, dell'offerta e della domanda, all'effetto della moderna abilissima propaganda, pubblicità, réclam.e dei francesi, alla raffinata arte del marketing degli americani, alla bianchezza della dentatura dei commessi che sorridono al cliente, o alla fa­ condia degli imbanitori da mar­ ciapiede, si risolvono in una o­ scillazione secondaria intorno al vaiore sociale.

Ma la teoria della questione agraria e della rendita fondiaria è valsa a stabilire che vi sono sistematici scarti del prezzo dal valore; ed ha eretta la formida­ bile condanna della società capi­ talistica per cui tutti i prodotti agrari sono venduti e pagati da chi li consuma al di sopra del loro vaiore, sempre che sono i prodotti di una agr icoltura pro· pria al modello puro di società capitalista. In tal caso è venduto al suo valore il solo prodotto del campo più sterile, e tale prezzo fa legge al mercato, Se quindi si passa, corne ampiamente ve­ dernmo, da quello a campi più feraci, si avrà che per lo stesso prodotto basteranno meno anti­ cipi di capitale, meno anticipi di salario, e quindi meno profitto di imprenditore agrario al saggio tipo.

Ma la legge della distribuzione mercantile è che " tutti i prezzi delle contrattazioni si livellano rapidamente )) e quindi quel pro­ datto non avrà un pr ezzo di ven­ dita minore. Aveva bensi un prezzo di produzione minore di quelle del pessimo terreno: vi sarà un guadagno maggiore. A­ verido già calcolato il nostro ter­ zo termine, il profitto normale, che è andato all'industriale agra­ rio, questo margine aggiunto è sopraprofitto: va corne rendita al

Sopraprof itto e rendite

36. Data che tutto insiste sul calcolo di un vaiore sociale da premettere ai prezzi, ne! quale abbiamo già computato i tre termini: lavoro "dei morti » a­ doperato e rimpiazzato senza che nessuna abbia orelevato o ri­ messo - Iavoro dei « vivi " in cambio del quale sono stati pa­ gati salari - premio di classe spettante all'imprenditore in ra­ gione di una tangente fissa sulle due prime partite; e dato che abbiamo bisogno di sa_-:ere il quanta sociale di questa tanç zri te, non è possibile prcspettare le questioni senza una visione, non più aziendale, ma sociale.

Marx quindi, che nel primo vo­ l urne del Capitale dette ia fun. zione generaie della produzione capitalistica, nei limiti della a­ nalisi del valore di una data merce, e nella sua applicazione al ciclo produttivo totale di una determinata azienda capitalisti ca (con formidabile integrazione

tazioni ai mercati: si deve sapere I neare » della produzione capita- padrone della terra; se volete al- prima. listica (di essa e di essa sola!): si lo Stato. In questa il passo che fa ~arx I definisce _valore de~ prodotto l_a Quindi al~orchè il capitale _en-

ben oltre Ricardo: questi iden- somma di tre terrnini: pr imo: 11 tra nell'agncoltura e la domma, tificava valore dedotto dalla teo- capitale costante - secondo: il i prezzi di vendita delle derrate ria del valore-lavoro con valare capitale salario - terzo: il sopra- sono al di sopra del valore so- di vendita, e affermava, in una valore o profitta. ciale. prima forma che era solo ~PJ?ros- Per sapere il terzo termine o Viceversa dato che il piccolo simativa, e sopra~tutt<? i_spirata profitto io non vada a domandare contadino eroga per il suo scarso da un _modello di sac1et_a tutta corne la merce è stata venduta prodotto spese e lavoro enormi, industnale e senza rendite ~os_- e nemmeno a quanta in media si ed è costretto a venderlo al prez­ sia senza savraprofitto: societa vende in dato spaz io e tempo: zo corrente di !'nercato i prodot­ che resta l'ideale di ogni econo- cerco invece il saggio medio del ti dell'agricoltura mi~ima sono rr:ia liberal~, ma che è impos~i: profitto del mio « modello di so- venduti sotto il valore: i piccoli bile, e stoncamente sempre piu cietà » in esame: unisco (addizio- contadini formano uno strato di lontana) : agni merce si. scam~ia no) i primi due termini del ca- schiavi· della società capitalistica con altra o con moneta m ragio- pitale costante e variabile, mol- tutta intera, ne del lavoro medio sociale che tiplico il tutto per il saggio me- 1 occorre a produrla. , . dio, e questo è il terzo termine. j La formula di Marx e mvecc L'insieme de· orimi due l'eco

che ogni merce ha un PTE:zzo nomia comune1 lÔ chiama costo,

di produzione che ne costitmsc~ prezzo di costo. Orz per noi il _ , 11 v0:iore nel no_stro senso. Pm valore è il prezza di costa con 1 . 3;:i .. Benche tutta. questa i:nat_e: seguitando a chiamar~ tale va- aggiunto un tanto per cento che , na npeta le espos1z101?-1 dei Fili tore vaiore di. sca17:b~o, _conser- è sempre quelle, perchè è il me-\ d_ei Tempo su_lla quest1~ne agra­ vando la class1~a distinaiono da dio saggio di nrofltto ricavato na, e le tesi-controtesi che le vaiore di uso (merente alle spe- d t tt .1 -1 d 11 . riassunsero è bene orecisare che · · , fi · h d 11 a u o 1 comp esso e e az1en- , . - . cifiche quah~a sic ~ e a mer- d d 11 t di t . t, ! il sopraprafitto m agncoltura ce e al particolare b1so_gno uma- e e a _s u ra a socie a. . : non è il solo tipo di sopraprofit- no che è atta a soddisf'are), il Non siamo ancora andati af- , to che appare nella società ca­ concetto è che il valore di ogni fatto a prendere Iurni sul mer- ! citalistica tinica e si trasforma merce si calcola secondo gli ele- cato e a sfogliare mercuriali e in rendita godi'.i.ta dalla classe menti economici dati nella sua listini, e abbiamo trovata la gran- ,

1

dei proprietari fondiari, una del­ produzione. Sicchè ben. potrem- dezza che ci prerne: vaiore della le tre classi base nel nostro mo­ mo introdurre I'espressione: va- merce dato dal suo prezzo di dello. Sopraprofitto e rendite a­ i?re di produzione, ~ dire che r:ioi produ~ione sociale. 1 nalaghe si hanno per coloro che siamo per ~a t~on~ eco?om\c9: Capitale costante più capitale I dispongono, colla stesso titolo di 37 s· suddivida la società in Tutto il prodotto è salito a del valore di pro uziont e,

1. nasdrel

1 varia bile più profitto ai saggio . proprietà della terra agraria, di d ·sez1i·oni·. una dedita alla pro- 10.000 ma ciè dipende unicamente avversan oer una eona I d t t . , · · ue · . t titê

d. - b' · media sociale uguale vaiare d0l ca u e na urali d acqua, di mi- duzione di merci che vanno di- dal fatto che la s essa quan 1 a. prezzo i scam. io. 1 • di · · ti di · · d' b · d' ' t t gata Siamo alla data "funzione li- vrodotto.

1

rnere, 1 _giacm;1en 1_ 1 ogm ge- rettamente al consumo dei suoi 1 ern 1 cons~o es a a pa. - nere, e di suoli ediflcatort non- membri ed è la Seconda. L'altra 4000 al posto di 3~: e da~h o­

chè di fabbricati e manufatti di- invece, 'che diremo Prima, pro- perai, e dai capitalisti, e dai fon­ vers] necessari agli imprenditori duce aggetti che servono a loro diar i. industriali. In tutti questi casi volta di strumenti per la pro- Fermo restando il saggio di: l'organizzazione della società duzione ulteriore. profitto, nella seconda sezione si borghese, fondata sulla sicurezza Le cifre di questo primo qua- è avuto un sopraprofitto 1000 ag­ del patrimonio privato, forma e dro sono famose. giunto al profitto normale di garantisce una serre di monopolii. p . · n 4000 + 1000 + .500, quindi un margine totale di

, rima sezro e - ti · ti: ·1 60 che sono insiti alla sua natura. 1000 = 6000_ 1.500 su 2500. an. rcipa 1. 1. per Non è auindi la concorrenza li- . , cento, _I capitalisti agrari hann~: b ·1 -caratt di b se dell' ,_ Seconda sezione 2000 + .500 -t- avuto 11 20 per cento corne quelli era 1 ere 1 a e 3000 · d t · 1- · f di · ct·

· 1-.- h -1 · t 500 = . 1n us na 1, 1 on an una ren 1- conomia IJfJrg ese, ma 1 sis ema · l d · l" h tt d' Tutta la società 6000 + 1500 + ta pan al 40. per cento de puro e1 monopo 11, c e perme . e 1 _ casto di oroduzione dei beni a- ven~ere tutta_ una g~mma d_1 pro: l.JOO = 9000. . grari, pari ad un quarto (venti- dott1, tra cm quelh premment1 Non abbiamo voluto dire che cinque per cento) del valore dei della terra agraria e dell'indu- cosa le cifre significano, dopo ta~- pradotti della terra. stria estrattiv~, a !)rezzi superior! te ripeti_zio!1i: prima cif_ra: ca~n- Questi si vendono, in una tale­ al valore oss1a alla somma d1 tale vanabile - seconda. salan - società un quarto al di soora · del sforzô sociale che essi costano, terza: :irofitto - q_uarta_: prodotto. loro ,;alore, del loro effettivo dopo aver anche pagato il nor: Ponete che il pcl~ si~ un anno " prezzo di oroduzione "· male prafitto dell'industria " H-. e sia finito: le>. so~i~ta ;

0a c~r~: Che movimento avv~ene in

bera ,,. dotto ~OOJ e tal~ e .11 s f Pk, questa società tra ie dassi? Come La teoria quantitativa della ~ale. Si ~erma, tira 11 fitto, .ad movimento sul m.ercato, tutto è t. · d 11 d't mventano. 3000 sono consumi, a in paregcrïo: percio cattedratici e ques 10ne agrana e e a ren 1 a n iarsi 6000 sono strumen- b· . . •

è quindi la completa ed esau- ".ma g . ",d 1 Nel ciclo borghesi vaghono fare 1 conti . . . . 1. tI e matene a avoro. . • sui prezzi Infatti· nente teona d1 agm monapa 10 seguente è chiaro che questI SOOO Pr · t. ·. · -

11 d'

d. · fitt d · . . . t· 40ù(l opne ar1. con mi e 1 ren- e 1 ogn1 soprapra o a ma- saranno di nuovo 1mp1ega 1, d't -11 a· d tt· li · f h 11 · 1 a comorano m1 e 1 pro o ·1 nopo o, per. ogn1 enomeno c e corne caoitale costante ne a pn- . d -

stabilisca i prezzi correnti al di I ma seziÔne, 2000 nella seconda. a co~sur.na:e. . sopra del valore sociale. E ciè> I 3000 di consumi vanno: a) Cap1tahstI; co~ 1500 d1. profitto avviene quando lo Stato mono- lOOO agli operai della prima se- comprano 1.500 d1 prodo~t1 d~ con­ polizza le sigarette, corne quando zione, 500 a quelli della seca_nd~: ~u~~re. Mto dal.\a ".ent1i~ d~ P~~­ un po_tente tr1:1st o ~indac'.1to_ mo- d.1:lnque 1500;_ b) 100:l_ ai capital~- n~ ~Jf! lor:1~a~~ :ltr~ :00; nopohzza pomamo 1 oozz1 d1 pe- stI della pnma sez1one, 500 a . . f t 1. d' t tt - · . d I elli della seconda: ancora 1500. mille le hanno passate a1 on- ro 10 1 u a una reg10ne e qu . diarii 1.500 Je hanno oagate di. l b d · f Totale 3000 Qm tutto. , _ . g o o, corne quan o s1 orma un . · . . d f . salarii agli ouerai con 1000 n- . · · 1· Le cons1deraz10n1 a are an- , - , "pool" mternaz10nale cap1ta 1- h , m fanno il caoitale costante della · d 11' · · che su questo sc ema cos1 se - .

stico del carbone o e accia10, 1.fi t umerosissime e le 0eziane I, con 20)0 quello della , d . d 11' . p I ca o sono n , ·1 , t tt . L l o, corne sara oman1, e uran10. d' . . h sono sorte anche II; 1 conto e u o T)an. a egge lSCUSSJOnI C e . · - d

Quindi il senso generale del Rileveremo solo questo. In una del valor:e d1 !11er,cato, o gran e: capitalismo è questo: storica- tale società, in ambo le sezioni il ombra d1 Stalm, e salva. mente comincia con l'abbassare saggio del plusvalore è il 10.:l per quello che si potrebbe dire l'in- 100 (nella prima 1000 su __in.JO, dice del lavoro sociale oer una nella seconda 500 su 500). C10 per data quantità di prodott-o mani- noi vuol dire che,_gli operai ~an­ fatturato, il che condurr~bbe 1~ no aggiunto all mer.te capitale 1 29. Vediamo ora di definire il' società a consumare gh stess1 costante 2000 e lOOO di valore, ~a movimento _ che corne passaggi prodotti, ed anche prodotti au- ne 1:anr,io avuto e,co;1hsumato soto da comptatori a venditori è tut-

. · · · meta· 1 altra meta 1 anno avu a . . . 1. mentatI, con un mmore 1mp1ego · . ·t l' ti Il sag- , to in paregg10

1 m merav1g 1oso

di lavoro, e quindi diminuendo e. consrmatfit~ C~.Pl·t ;go/, (nella moraJissimo equilibrio, corne pas­ le ore di lavoro della giornata gI<? de P1:0 0

100e ,01 su~ 50°00 (nel- saggio di valore da classe a

pnma sez1one • , 1 sola_re. ,. . . . la seconda 500 su 2.500). Il grado c asse. . . Fm dall m1z10 tuttavia e mal- di composizione organica del ca- Il _capitale ,costant~ mampolato

grado la diminuzione del saggio pitale e 4, ossia 4000 contro 1000; dagh o:,:ier3:i e st1;1to m_ tutto 6ü00. medio di profitto si stabilisce 11 2000 contro 500; capitale costan- Dopa mampolaz10ne 11 prodotto sopraprofitto agricolo e cresce te contro capitale variabile). è _stato 10.000. Dunque: valore ag- lo sforzo medio per i generi ali- gnmto dal lavoro 4000. mentari , Di queste 4000 gli operai non · nuadro ternar10 hanno avuto came salario che \! 1500. Dunque hanno erogato

2500. Queste :2,500 sono rimaste nelle

mani dei capitalisti, in quanta sono essi che sono oadroni e ven­ ditori di tutti i orodotti di tutte e due le sezioni. • Tuttavia i capitalisti ne hanno

dovuto passare 1000 corne rendita ai proprietari fondiari. Il loro ri­ cavo di ricchezza è dunque stato 2500-1000=1500. Bilancio: dalla classe aperaia

alla classe capitalista 2500. Dalla classe capitalista alla classe fon­ diaria 1000. Alla classe capitali­ sta per suo consumo, al netto del reinvestimento nella produzione successiva di tutto il necessario capitale costante e variabile: 1500. Alla classe operaia per suoi cànsumi il capitale variabile to­ tale, ossia 1500 .

(Continua in 4.a pà.g.)

di dati storici sullo sviluppo della società per arrivare al capitali­ smo, e sul programma rivoluzio­ nario della via per uscire da esso, sebbene non solo i soliti intellet­ tuali ma perfino Giuseppe Sta­ lin abbiano detto che a 'Marx. questa parte non I descrittiva. piaceva poco!) passa nel corso ulteriore dell'opera a trattare del­ la circolazione del canitale nella società intera. Non sf tratta qui, secondo una solita stantia anti­ fona, di studiare la circolazione (mercantile, monetaria) che pri­ ma si fosse lasciata da parte: si tratta, all'opposto (essendo la. critica del, sistema mercantile cantenuta in ogni pagina; e fin dal primo volume nel famoso pa­ ragrafo sul carattere feticcio del­ la merce) di presentare il ciclo del capitale nella produzione passando dall'ambito della azien­ da capitalistica all'ambito socia­ le: per provare che, corne nella prima, nella seconda una sola è la fonte dell'incremento del ca­ pitale, ed essa consiste in un pas­ saggio di ricchezza da classe a classe.

Marx quindi forma i praspetti di questa circolazione di tutto il capitale nel sua e nostro modello di società. Benvero egli inizia cal considerare una società senza, redditieri, una società binaria, con caoitalisti e salariati, e dap­ prima - esamina il caso in cui il capitale (corne faceva Quesnay per la ricchezza nazionale) rima­ ne immutato di ciclo in ciclo: ri- produzione semplice.

Le due sezioni di larx

Quindi, came necessaria conse­ guenza dell'inseparabile meccani­ smo del mercato e. del prezzo corrente, sargono tutta una serie di altri sopraprofitti, e malgrad,J il progresso tecnico e di produt­ tività del lavoro viene paraliz­ zata la possibilità•di ridurre gran­ demente, pure elevando il teno-. re generale dei consumi, il tem­ po medio di lavoro individuale, le ore di lavoro nella giornata. Tale schiavitù umana per un

terzo del proprio tempo e per una m~tà almena di quello di organica attività (sonno dedot­ to) non è superabile fino a che si urta nel limite del prezzo cor­ rente, e del sistema mercantile, che sono la causa del sempre maggiore sfasamento tra valore sociale degli oggetti di uso e prezzo a cui li attiene chi li

:38. Permettiamoci di fare quel­ lo che Marx non ha fatto; fac­ ciamo entrare nel suo specchio la terza classe, i proprietari fon­ diari. Immaginiamo, sempre per amore di semplicità e di chia­ rezza, che tutti i beni consumati siano alimenti o almeno prodot­ ti dell'agricoltura, e chiamiamu industriale la prima sezione, a­ graria la seconda. In questa an­ davano ai salariati 500, agli im­ prenditori capitalisti 500. Aggiun­ giamo 1000 di rendita che vanno ai proprietari fondiari. Il quadro diventa. · I Sezione 4000 + 1000 + 1000 = 6000. II Sezione 2000 + 500 + 500

+ 1000 = 4000. Complesso 6000 + 1500 + 1500

+ 1000 = 10.000. consuma,

Il conto di classe·

IL PROGRAMMA COMUNISTA

Vulcano della produzione o palude del mercato ? (Vedi pag. 3/

:In una tiunione a Nanoli il 1. maggio si fece di questo un pro. spetto esplicativo nella forma di ((Quadro di Marx» al fine di mo­ strare il pareggio mercantile e l'appropriazione di classe contro classe, che non si è potuto anco­ ra riorodurre ma ootrà esserlo artilrnente a suo tempo.

·Qucsto quadro r uô qui essere 'ridotto ad uno schema rudimen-

44. La remunerazione degli a­ zionisti non ci preme troppo, es­ sa non è che uno dei settori di reparto del plusvalore tra porta­ tori di azioni, che sono in fonda dei prestatori di denaro in par­ tenza, amministrator i capitani di industria, Stato, e simili pesceca. nesche gole di ogni genere. Co­ mùnque nel 1952 sui 36 miliardi si distribui l'utile del 10 per cento, nel 1953 si sono dati 4,.s miliardi su 53 e auindi meno del 3 per cento. - Ma nella ultima relazione Val­

letta noi troviamo la cifra della 42. Scegliamo a chiusura di è''Italia, delle plaghe agrarie e di grandezza che a noi occorre, e

questa prima parte e per equili- quelle arretrate, col problema che_ dobbi~~o poi scomp~rre ne) brare, anche nella fatica di chi contadino e regionale caddero vardi t~rmmiN d1el1l9a5 funz(ione di , . . h . . . . ' pro uz10ne. e 3-54 mentre segue, 1 uso di modefli e se erru di colpo m una _,cllfesa delle stes- il dividendo per azione è stato di teorici con un caso concreto, uno se posizioni dei più scolor iti par. 63 lire su 500 e quindi il 12,6 per che interessa oer motivi di loca- titi piccolo-borghesi di mezzo se- cento) la produzione (il fattura­ lità e di attualità. Siamo in Pie- colo prima, non si oceuparono to) è stata di 240 miliardi. - - monte e qui si vive alla luce o se più di rivoluzionare Torino ma Un utile di distribuzione di soli

1 11, b d 11 FIAT ·1 di · b h · l'It 1· · ' d 7.'300.000 e un utile dichiarato di . vo ete a om ra e a , 1 1 im org esire a ia, m mo o 1. 9 574 000 lti . 46. Un semphce accenno al sag- .. 1 · d . h so 1 . . , se sono a 1 n- . di . piu grande comp esso m ustr iale c e fosse tutta degna di portare spetto alla cifra convenzionale gio me 10 di profitto delle im- d'Italia e uno dei più quotati in il marchio della fabbrica tori. del capitale in azioni sono as- pre~e non privilegiate in tutta Europa e nel mondo: mentre nese, ed essere amministrata e sai bassi rispetto al' prodotto. 1e,tatuhtat. J:?1ovre00mmtto ~apdere: .quanto . . s bb · a1 • o 1 pr o o m ustnale an- poche sett1mane sono passate governata con I'impeccahile stile are ero il ~6,7 -io nel primo nuo - quanta la soesa bl d 1· · · ti caso ma solo 11 4 per cento ne, - per ma- dalla assem ea eg 1 azrorus 1 di essa. ' d . t , 1 . ' terie prime e logorii - quanta . secon o. e ques a e a m1sura . e dalla re~az101:e del prof. Val- del saggio di profitto, all'incirca, la spe~a per Il personale. letta sul bilancio 1953. C'f d' b'I , inteso nel senso di Marx, Partiarno dal dato che il red- La FIAT di Torino con le sue I re - 1 1 anclO Ma cerchiamo di scomporre i d~to nazio1:ale ~talian_o alla _ma-

vicende è legata alla storia delle )40 miliardi di ricavo al mercato m~ra ~fficiale e ogg1 orrnai 10 1 · · I 1· 1 - 1 b 1 di 40 ·1· di · tt ' 1 mila milrardi da dividere in red Lotte pro etane in ta ra, ed a 43. A noi è utile confrontare co a zo 1 rm iar 1 nspe o d iti d ·t' 1 . , - · · · · · 200 d 1 d t · · 1 1 a cap1 a e prooneta e la- passaggro dal trad1z10nale e· cor- le cifre FIAT col modello di pre- ai e prece en e esercizio. 1 0 L di· · · ' - , f · . . . - . . . . v ro. a v1s10ne non e acile

tigiano Piemonte alle niù mo- sentazions del capitalismo tipo, Anzitutto va nlevata la dichia- Gli dd .ttl 11,. d t . . · .~ . . t hè . · · 1 h · _ · 1 a e 1 a 1n us na sono cir- derne forme di orgamzzazione ap~un o perc e esso serve ad in- razrone sensaziona e c e 1 nuo vi - 1.. . 1 1 . . . . , . . . , dividuars . quanto vogliamo di- investimenti, tratti quindi da pro- ca ' 1111 llOilJ e I oro compensa, cap1tahstic~. S1 puo dire di pru: struggere e sostituire con una fitti e sovraprofitti, sono stati con una rata alquanto. inferi~re che essa e legata strettamente organizzazione economica che ne dal 1946 al 1952 di circa 100 mi- a _q_uell'.1 della ~IAT, sia 5 mila alla storia del partita comunista, stia agli antipodi. liardi, e che si va verso un pro- ~iliar~1. Il c.8:Pitale c<;>stante si.a ed al nascere di quella tendenza Se noi domandiamo in borsa gramma di 200 mîliardi, desti- 11:l ragi(oln)e P1m alta di c~m~os1-

. . · · · d · 11954 ·' d i 50 ·1· · zwne , a meno 3 e cuindi 18 che si Iasciè suggestionare dalle quale sia 11 capitale della FIAT 0'.1n ?_Vl ne . piu 1 . mi ia~ · mila miliardi uesti .. · · . d 11 ci si risponderà colla cifra del di. C10 vuol dire che dai 240 ID!· 1. dl . · Q 25 rrrila mi- lmee della struttura e e a ge- t t 1 di . . tt itt d 1. liardi si sono ootuti pagate tutte iar 1 circa alla nostra rata del . o a e 1 aziom so oscri e ag 1 - • - -o d bb 1 · rarchia di un grande. complesso azionisti. La storia di tale cifra le spese, togliere 10 miliardi di ~-t~ /re_ ero . a massa di P,:O·

T . , di produzione industnale, fino a è commovente: sale con le for- utili per gli azionisti e almeno ~ 1 LJOü rnil iarrii. Del r~dito se~plic~lee q;::~tii~i ~~!r: ~~~\~ fame senza troppo avvedersene tune, ~on. meno che colle frega. 50 da reinvestir_e ~riprod1;1~ion~ ~~ft~~:td~e~~~!~~f:eo :r~~JJ?t~ tata se non si stabiliscono i limiti il modello dell'organizzazione del tu~e d ltaha per d~e ragioni: p~r- alla!gata), e bbumd~ 60 mihard~ di agricoltura non industriale. del problema che di volta in vol- proletariato in classe e dello stes- che ~- fabbrica fisicament~ si m: ~-e iloese -\~red. e~ b~?que ~t.at_e j servizi pubblici ed altro. Un re­ ta è in discussion_e. ,Qui .stiB:mo so Stato proletario, della società gra~ JS~e e la ;_ua1 pr1~duz~one ~~ d~rle tr-C::1 c1:~it~le ~ost:;~ e

1;~~ parto fatto con' un sondaggio as-

trattando della società capitalista esa a, e perc e E: ~re ~n cur ,. . . · . sai grossolano, ma che certo non tipo che tuttavia non ouô r i- futura. . . sono espresse le azroru e Il loro pitale variabile. è sfavorevole al peso dell'econo • - , · · eviazro , · · · · dursi corne Bucharin vorrebbe ad Forse 1 orrgme della d. -. . : .otale importe si svalutano a Senza andare alla ricerca di mia industriale nel naese e che un monda sociale di soli capita- ne giunta poi agl i estr emi limiti grandi tappe. dettagli di bilancio, che del resto abbiamo esagerato iri' questo sen- list_i Industrtali e lavoratori sa- sta proprio nel fatto che Torino LB; !'abb~ica Italiana di Auto- sono d~ molto discutibil~ certez- ~o ap;:unto al fine di provare che Iariati, in quanto devono in essa urbana con la FIAT, e senza or- mobil i Tonn? venn~ fondata nel za, abbramo r~levato che 11 perso- Il saggio medio di profitto non figurare i redditieri siano essi i . 1• C . 0 puô pre- 1899 col capitale di 800.000 (di- nale consta di 57.278 opérai e 13 è alto: e ciô dovrebbe fare og-

. -'- ' mai pa azzo arrgnan • · · tt t ·1 ) 1· · · ·1 832 · · ti (d · propnetari monopolisti della ter. . d 11 cesi o ocen orm a_ ire m azio- rru a · impiega 1 ecisamente getto di altre ricerche sulle sta- ra e di altre naturali risorse e s~ntars1 c?~e un. v:r~ mo e O ni. d~ L. 25, e quindi N. 32000 troppi, la FIAT .è in gran parte tistiche, da leggere sempre cum forze, siano gruppi di supercapi- tipo di società capltalisttca, e pre: a;2101;11. Da allora si sale una UJ?, carrozz«;me di .protez1one per grano salis. t~listi controllanti settori ch~av<;, starsi a rapidamente _ sviluppare 1 1 signiflcativn scala. In. quegli an- chentele di aff~1 ed elettorali, A noi basta per concludere sia lo Stato stesso s~p~rcap1tah- dati della Iotta di classe prole- ni di tremendll; e_ufo~ia. e~onom,- e 1:>uona ?arte di cost?r0, ognuno che con le grandezze del modello sta. Questo modello_ e mtr~dotto taria e a oensarsi alla vigilia del- ca, che 9reparo 1~ giolrttismo - dei. qualr con~rolla m ~ed1a 4 marxista e le relazioni della fun­ certamente a fine di costruire la

1 St t - 0 . anche per altro prodotto piemontese non ver_1 Iavoratori, son_o dei pappa- zione della oroduzione si vede

scienza, la sola vera scienza del O << • a O 9eraI0 "• . 1:1eno, dagli attuali capi del par- ton '.1 loro volta ~1 sopralavoro con sufficientj, fedeltà corne van- capitalismo e d_ella ec~n?m~a sua, gr~p?1 ~he nel~a l~ro evoluzione tito detto ~om~is!a, elevato a altru~, so~rattutto m alt_o r~ngo). no le cose nei rapporti di classe, ma ~nche a fim_ polemici, di corn, 1 polltJco-1deolog1ca immatura non mo_d~llo s~iale, ierr contra Mus- Cons1der~amo paga media di que- in una colossale azienda indu­ battu_nento_ e di partito. . sono ancora fu~ri ~a una cor~-

1 solini, o_gg1 contra Scelba, ~ con- st~ :n m1la dipei:identi circ'.1 un striale ~he 1:on a~biamo nE:Ssuna

E' mfatt1 la scuola apologehca prensione « costituz1onale >> e II" 1 tro ogm futu:i:o ~eretano m ca- m!11one ar.muo (_siamo a ~or!no!! nostalg~a d1 ~red1tare, e m un del sistema caT)italistico ed e' il t · t' dello drega - le aziom del valore no- e allora 11 camtale vanab1le e paese mdustriale corne sapp1·a- - , certo senso « u on1s 1ca '' · 1 d' 25 1 · · t · - ·1· · - · - ' partito della conservazione bor- . · , _ 1 mma e 1 · _ire si quo aron_o 1? mi ,10n1. La _nostra scompos1- mo, a meno di metà statistica- ghese, che assumono che orga- St~to proletano, che non e , nelle b_orse .a. o_ltrE: 1700! Era 11 1 z,1.one e fatta, sia 9ure molto al- men~e: ma le cui velleità di mo­ nizzando tutto il mondo reale lui - un nostrO modello, IlOil e tempo lil CUI 1 tJtolJ. dl ~tato pa~· 1 [ mgrosso. dermta borghese SOilO sufficienti presente sul tipo fondamentale un sistema, non è una città nuo- savanf J.l':re la ~a~l e 11 ~tmbw Capitale costante: no miliardi per augurargli prontamente la della produzione salariale, spari va èa fondare, ma un semplice ";ra a 1 sopra e a pan a con . . . . . . cura drastica della ,dittatura del rebbero gli scompensi e si risol- espediente storico più O meno 1 oro, . . , , · Ca::ntale var!~b1le_ 70 m1hard1 proletariato, quando sarà possi- verebbero le « disequazioni » del . . h dobbiamo togliere Be? presto s1 _costit~1 1 at~~al~ , - profitto 1~ _m1h_ard1 - sovrapro- bile cantare funerali ai grandi problema. Ed allora essi preten- sudicio c. e h . . anom!lla. col capitale _d1 9 m1hom fit~~ 5~ mihard1. Prodotto 240 partiti elettoraleschi. dono di dar ragione di tutti i dalle mam della borg :sia, corne m Hz1oni da cento hre. Gli au- m1hardi. feriomeni del moèello e anche si cerca di to~liere 11 coltello menti di capitale prima dellii della reale società di O"gi presen- dalle mani del delino_uente senza prima guerra europea furono:

. t~ndone le grandezze 0

e le leggi avere :>er questo fondato un par- 1~09, 1~ m~lio~i. · ~910, 14 milio- Con queste cifre il saggio del d1versamente: partendo dal prez- tito di accoltellatori. m - 192_2, 1, m1hom. Con. la gue~- profitto effettivo è 10 divisa 180 zo e non dal valore, dal mercato . . ra, ottJmo affare per mdustne · . t . . .

d 11 d . 'd Fatto sta che questI gruppi, ap- del genere si continua: 1915 25 oss1a Il 5,5 per ~en o,. n:ia il sagg~o e non a a pro uz10ne, cons1 e- . , d · . . . ' . . ' -- del plusvalore e 60 d1v1so 70 ossia rando l'aggiunta del valore in pena messo 11 naso fuon . a1 ca- 1:11hom e mezzo,. '.1ZJ.?Ill da . l;,~ 1,86 % ognt ciclo non corne data da cannoni ordinati e lucenh della hre -. _191~, 3~ ~1hom, e qumd1 , · . elle n Lavoro ma da tre fonti: lavoro torinese fabbrica di automobili 34 m1hom, az1om da 200 . 1917, L ordme d . ostre grandez- capitale e terra Essi in conclu- t tt 11 parte mena' 50 milioni - 1918, 125 milioni. La ze appare ben nspettato. . · . , . e ureso con a o co a fi · 1 1 · sione negano la necessita di sco- · . . d t . 1 guerra msce ma a sva utaz10ne prire una funzione della produ- concentrata m senso m us na e co?~in1;1a per la monet~: _ 19~9, 200 zione e studiano le funzioni di mI110n~ - 1~24, 400 mil10J?,I. Nel mercato e di scambio, ma in real- 19~6 s.1 del!ber_a un pre.s~1to. ob: tà pervengono ad una distorta bhgaz10nano m 10 m1hom d1 funzione di produzione, in cui .dollari oro (valevano 19 lire) sono giustificati da una scienza Abb t• _ interamente rimborsato nel 1938. ~~nduta i borghesi priv~legi del- onamen I Ripartiamo dal 1938. Capitale, l 1mp~esa e del monopol~o. . corne sappiamo per tutto il pe- N 01 - senza t_ra!asc1a-:e. mai riodo tra le due guerre 400 m·-

quel campo grand1ss1mo d1 mter- . . ' 1 pretazione in cui seguiamo, per ANNUALE: 500 hom. Pa~sata .una nuova guerra tutto il mondo abitato, il gioco e nuova mflaz10ne, nel 1947 il ca- del succedersi dei grandi modi di SEMESTRALE: 275 pitale viene portato a 4 miliardi pro~uzi?ne ': le lotte ri.voluzio- , ENITORE· 700 parte con azic;mi gratuite oer ; nane d1 ogn1 grado - d1mostra- :,OST · . . . . - no che le leggi del modello a- ve~ch.1 azrnmsh, parte con nuove stratto sviluppate in modo da az1om. non nascondere ma porre in luce • Con ulteriori « rivalutazioni ,, il passaggio di valore da classe a ed assorbimento di altre aziende classe: la estorsione di classe con- minori, siamo nel 1952 a 36 mi- tro classe; la dominazione di Abbonatevi e sottoscrivete liardi di lire, nel 1953 a 57 mi- forza di classe su classe, presen- inviando a: liardi · di lire. Il rapporta al 1938 tano tendenze e movimenti-, rico- IL PROGRAMM è dunque 142.50, molto superiore noscibili nelle società reali alta- A alla svalutazione della moneta. mente capitalistiche, al termine COMUNIST A Se questa fosse tra 50 e 60 si delle quali non vi è la compen- potrebbe dire che il valore reale sazione ma la inconciliabilità e dal 1938 al 1953 è aumentato a la rottura. Conto Corr. Postale 3-4440 due volte e mezza: ma questo co- Poichè si tratta di contrappor- Casella Postale 962 _ Milano °;le ~alore nominale di quei pez-

re la nostra classica impostazione z1 d1 carta che sono le azioni: a quella della sedicente scienza c?munque una accumulazione a economica ufflciale ed ai suoi ritmo pauroso.

cato sia i conti in moneta che 1 conti in quantità di merce. Nel caso di società aperta pos­

siamo immaginare che restando un margine di moneta non inve­ stita all'interno, o eventualmente non destinata ad acquisto di sus­ sistenze, sia possibile « compra­ re » strumenti e sussistenze in campi estranei. Seconda la dot­ trina della grande marxista Rosa

Classe attiva Classi passive 1 1

-------~- .. --- 1 Capltallstl Capltallatl l l'andlarl I II

Opera! I

Opera! II

1 1. --- -- '~~- ------+ 1000 ' 1

Il 1. 500

i 1 1

~ 4000--~2000 1

t t t i -1 000--~500 --- -1 000- - -500 --~ 1 000

Operai I

Operai

Capltallsti I

Capitalisti II · •

fondiari t

1000

TOTJILI : IProv11ti in dmro) :

1000 1000 500 6000 4000

freccie verticale: Movlmenlo dl moneta - freccia orizzontele, Movlmento dl merce

tale ( evitando di far figurare, corne nell'originale, in colonne a parte le « aziende strumenti » e le « aziende sussistenze ,, che so­ no puri punti di passaggio dei valori in quanto si identificano ,colla classe capitalistica) di mo­ vimento tra tre classi.

Jiproduzione allargata 40. Non è questo il momento

di svolgere la ulteriore disamina della riproduzione allargata con i più complicati schemi che sono .stati discussi lunga,mente a pro­ posito della accumulaz1one pro­ gre:;siva del capitale, nelle fa­ mose polemiche di Hilferding, Luxemburg, Bucharin, Lenin ed al tri. Nello schema fin qui dato del­

la riproduzione semplice il ca­ pitale investito nei successivi ci­ cli resta costante, essendo sem­ pre di 4000 + 1000 + 2000 + 5·JO ossia di 7500 nelle due se­ 'Zioni, e aggiungendosi il profitto e rendita cil lOOJ + 500 + 1000 ossia 250J in tutto, che viene tut to consurnato da caoitalisti e fon. diari. Ma tanto gli uni che gli altri possono (la famosa « asti­ _nenza) non consumare tutto, ma risparmiare (seconda la teoria borghese posscno risparmiare an-, che gli operai, sul loro salario di 1000 + 50J) una parte, da inve­

-stire in nuova produzione. Po- .niamo la metà, ed allora capita­ ' listi e redditieri consumano solo 1250 ed il capitale si aumenta di 123J. L'analisi si complica quando andiamo a formare il quadro del successivo ciclo, ripartendo l'in­ ·vestimento differenziale tra le due sezioni. lnfatti le 1250 rispar­ miate sono praticamente, fisica­ mente, sussistenze non consu­ mate, e quinC:.i per riinvestire ,occorrono non solo minori sussi- , stenze prodotte ma maggiori be­ ni strumentali ( capitale costante) per il ciclo che viene. Quindi an-

,che la suddivisione dei numeri nello specchio del primo ciclo, deve essere ricalcolata: molto .facile dire ai soliti commentato­ ri che Marx in tale ginepraio si

,.sarebbe pErduto. Sono conti che ,si faranno in altra sede: qui ci basta ristabilire e ribadire i fondamentali, concetti. Il capitale della società consi­

derata che nella riproduzione ,semplice resta della stessa gran- -dezza, è misurato dal prodotto di un ciclo - cil un anno - e -se consideriamo. consumati i pro­ :venti delle tre classi dal « costo , di produzione » del prodotto del ciclo. In linea generale possiamo

, dire che resta costante anche il totale valore degli impianti, ma nufatti, macchine, e resta costan-

- te il quantum della terra agra­ ria in coltura: ma queste quan­ tità non figuran.o tra i hostri nu­ meri.

·Per porre il problema della ri­ :produzione progressiva dobbia­ . mo previamente chiederci - fu il punto che preoccupô la Lu­ xemburg - se la società fittizia

,cbe prendiamo a modello è chiu­ :sa, o aperta. Nel primo calcolo devono chiuder~ in _pari sul mer-

'.;''; f.~,

Luxemburg solo a tale condizio­ ne, dell'esistenza di mercati pe­ riferici al cerchio capitalista, si possono rendere conclusivi gli schemi di Marx della riproduzio­ ne allargata: Bucharin negava la necessità di tale condizione per l'ulteriore accumulazione. ·

Modello e realtà

,'r,. ,!: .. !,

vari conati antichi e recenti di ' « cinematografato » sviluppi im­ torcere lo sgî.i.ardo dalla rivolu- preveduti, si sia pronti a smo­ zione che viene, è stato neces- dellare il modello, harattare le sario ricordarne le linee, caratte- grandezze, rabberciare le formu­ rizzare il modello su cui si lavo- le, corne da un secolo vediamo ra, la natura delle grandezze fare a esponenti di gruppi i che si impiegano, l'espressione quali - verifica anche questa delle refazioni che se ne dedu- di ordine altamente sperimentale cono. e materialistico - passano rapi- A tappe storiche si confronta damente alla apologia degli stes -

tutto questo con quanta avviene, si dettami, di cui addottorano i ma dopo es;;ersi privati della co- sapienti ufficiali del mondo bor. moda scappatoia che, dopo avere ghese, contro di n·oi.

·ouello che · ci interessa

La mostruosa F. I. A. T.

110 + 70 + li) + 50 = 240.

Patrimonio e capitale 45. Quanto vale la FIAT? Sup­

poniamo che si voglia comprare in Borsa tutte le azioni che no­ minalmente valgono 500 lire e sono 114 milioni: quindi i noti 57 miliardi nominali ultirni. Sic­ corne le azioni hanno toccato U corso di 660 bisogna spendere di più: 75 miliardi. Un investimento abbastanza

comodo: 60 miliardi di profitto e extraprofitto (una vera rendita che la FIAT ha oerchè è la FIAT, e fa gioco a'llo stato demo­ cristiano e alla opposizione co­ munista) danno 1'80 per cento. Ma Valletta non sarà mai tan-.

to fesso: il solo suo attivo patri­ moniale di bilanci cita immobili ed impianti per 225 miliardi di valore di stima oltre 68 miliardi di crediti, ossia 'circa 300 miliardi contro i soliti passivi convenzio­ nali. Fermiamoci pure ai 225 mi­ liardi e pensiamo alle intere città officine della FIAT motori, del Lingotto e di altri reparti, sui cui tetti corrono piste automobi­ listiche. Il valore sarà almeno quadruplicato e non inferiore ai mille miliardi ad occhio e croce.

1 ( !

Tanti Valletta ne chiederà, e sa­ ranno investiti, ne] senso dei corn. pratori di ·:roprietà fondiaria, al u per cento. anzi al 5 per cento se .. si dà in fitto tutto alla Ano nirna FIAT, tanto per togliersi scccciature. Corrisponde questo al saggi9

medio del profitto in ltalia? Co­ minciamo col dire che quei dieci miliardi che abbiamo ritenuto profitto normale nel senso mar­ xista sono il profitto al medio saggio di 180 di capitale (co­ stante e variabile) col saggio del 5,5 per cento. In tal caso noi di­ remmo che il prezzo di produzio­ ne delle macchine FIAT prodotte r (160 mila secondo Valletta) è stato di 190 miliaddi (media 1.200.000 l'una). Ma il orezzo di vendita è stato 240 e quindi su­ periore al valore (quale italiano medio non si fa far fesso con una Fiat?) e in ragione di un milione e mezzo (pensate a mac­ chinette e macchinoni). La nostra calcolazione del va­

lore deriva da: capitale costante 110, lavoro 70, profitto al saggio medio 10: totale 190.

Prof itto nazionale

\

(1) La bassa comJ;Josizione or­ ganica è apparente: la FIAT è un organismo verticale; si fabbrica i suoi semilavorati, e perfino la energia; i cicli sovrapposti fan­ no sparire il capitale costante: altra divinazione, se vi pare, in Marx quando pone nel primo tomo c = O.

SOTTO~CRIVtTt

a

1 "il programma comunisla,.

1

1.

Responsabile BRUNO MAFFI

Ind. Grafiche Bernabei e C. Via Orti.. 16 - Milano Reg. Trib. Milano N. 2839