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Racconto 34 del 28 ottobre al traguardo dopo 19.200 km in 239 giorni
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Battista Marchesi Racconto N.34 Battista Marchesi
19100 km no stop Gorle di Bergamo domenica 28 ottobre 2012.
per nove mesi.
Al traguardo dopo 19.200 chilometri in 239 giorni
Una ventina di audaci e temerari podisti incuranti della pioggia battente scatenatasi questa mattina,
non ha voluto rinunciare a percorrere gli ultimi 8 chilometri sulle strade di Alzano, Ranica Torre
Boldone e Gorle per essere vicini al loro grande amico e atleta, Battista Marchesi, che oggi sul
piazzale della Edilmac in località Gorle ha concluso il suo viaggio. Un viaggio durato 239 giorni
durante il quale ha percorso19.200 chilometri, ad una media di 80 chilometri al giorno.
Il gruppone con il sedrinese in testa, scortato da un motociclista e da due macchine di servizio, ha
creato evidente curiosità sia fra la gente per strada sia fra i conducenti delle vetture che agli incroci
e ai semafori non hanno mostrato insofferenza alcuna, anzi, hanno pazientato nonostante la loro
perplessità.
Di pazienza ne ha avuta anche il teleoperatore di Tele Boario che, seguendo la manifestazione si è
sorbito il forte acquazzone senza lamentarsi mai.
Nell'ultimo tratto una simpatica trovata: la squadra ciclistica tanto cara al nostro Tista, ha mollato
tutte le bici per correre insieme al loro Batista.
Il percorso è stata tutta una attrazione: interviste al volo, slogan urlati dagli amici agli incroci,
sembrava fossero usciti tutti da una gran festa. E dell'acqua che scendeva nessuno se ne accorgeva.
Alla fine il momento tanto atteso: Otto cento metri all'arrivo. Tista però, una cosa ancora vuole fare.
Ferma il gruppo e chiama il suo amico: “Angelo! Angelo! Vieni qui”. Angelo Possessi non si fa
ripetere l'invito. Si abbracciano, si stringono forte, tutt'intorno un gran silenzio, solo un attimo, ma
molto commovente. Angelo, atleta rognese ottantunenne, da tanto tempo aspettava questo momento.
Quante volte ha incontrato il suo Batista, e sempre gli diceva: “Dai coraggio, non ti demoralizzare,
vai avanti che ce la puoi fare.
Si riparte, si sentono rumori, la gente che acclama a gran voce. Che importa se la pioggia cade
ancora, tanto il pubblico presente l’acqua non la sente. Vuole solo salutare il Batista arrivato dopo
239 giorni con 19.200 chilometri alle spalle. Un grande risultato: battere il record di Serge Girard, il
francese che corse la Parigi - Tokyo in 260 giorni per 19.097 chilometri.
Scatti di macchine fotografiche, urla di gioia da parte dei presenti e dei parenti. Ha pianto quando
ha stretto la sua Bruna, i suoi figli Roby Filippo e i nipotini. Non sapeva più dove voltarsi, ma non
per questo ha perso la sua lucidità.
Ha parlato con chiunque, tutti volevano sapere. Le interviste si sono messe in coda, per dare retta a
tutti nemmeno si è cambiato, anche se era tutto bagnato. Non dimentichiamo che lui è abituato.
Fare il pieno di tanti complimenti per lui è stato un vero godimento, ha capito che tutto questo è
stato meritato. Non è da tutti festeggiare i settant'anni in questo modo, lui lo ha fatto, gli è andata
molto bene. E' stata lunga - dice Tista - dopo tre tentativi andati a vuoto il quarto finalmente l'ho
centrato. Il merito non è soltanto mio – rimarca con passione il campione - devo tutto a mia moglie
Bruna che con pazienza ha atteso il mio ritorno e pure i figli mi hanno detto sempre: “Papà vai pure
avanti, stavolta è la volta buona”. Ha continuato a ringraziare, ha ringraziato tutti quelli che lo
hanno aiutato. Non si rende ancora conto che il suo sogno si è avverato anche se a volte è stato
difficile sognare.
Il segreto svelato
Finalmente svela il suo segreto che da mesi gelosamente custodiva al microfono per amplificare la
sua voce. “Ho fatto tutto questo per un record, ma la motivazione più profonda è un'altra. Sin da
quel quattro marzo mi sono sempre detto:”Se ce la farò ad arrivare, i quattro soldi che riuscirò a
racimolare, saranno devoluti ad una fondazione, saranno soldi per chi ha bisogno nel mondo degli
handicappati. Questo è il pensiero che mi ha sempre sostenuto.
La domanda finale era scontata: “Carissimo Marchesi, a quando la prossima...”?
Lui sorride non risponde, guarda felice la moglie Bruna. Anche lei non dice una parola, sorride
solamente.
Non cerchiamo di sapere, ognuno pensi ciò che vuole, per adesso su questa storia è Tista che scrive
la parola “F.i.n.e”.
Vitaliano Grassi - alias - Diavolo Rosso. 28 ottobre 2012.