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QUIRINALE LA CASA DEGLI ITALIANI SEMINARIO IDIR 5 NOVEMBRE 2005 453 MILA DOLLARI PER LA ROTARY FOUNDATION L’ AMICIZIA CONTRO OGNI BARRIERA LINGUA E DIALETTO IL SI DIVENTA OK FORO ROMANO TESORO DI VALORI PERIODICO DEL DISTRETTO 2080 R.I. [email protected] N. 33 NOVEMBRE 2005

QUIRINALE - rotarycagliarinord.it · Distretto 2080 R.I. ... 34 club di Roma, Lazio e Sardegna, ... di club Rotaract. Ne ho tratto la convinzione, anzi la conferma, che i

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QUIRINALELA CASA DEGLI ITALIANI

SEMINARIO IDIR5 NOVEMBRE 2005

453 MILA DOLLARIPER LAROTARY FOUNDATION

L’ AMICIZIACONTRO OGNI BARRIERA

LINGUA E DIALETTOIL SI DIVENTA OK

FORO ROMANOTESORO DI VALORI

PERIODICO DELDISTRETTO 2080 R.I.

[email protected]

N. 33NOVEMBRE 2005

Giuseppe Tiburzio Vergelli (XVII sec.) – Panoramica sulla piazza di Montecavallo (Disegno - 1693)

la mappa di letturaLa lettera del Governatore di novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2– Aiutiamo chi ha bisogno di Giorgio Di Raimondo

Seminario IDR, Roma 5 novembre 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

La meglio gioventù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5– Giovani radici per un albero centenario di Mario Virdis– Anchise porta sulle spalle Enea di Corso Donati– Giovani pieni di progetti di Nicola Fidanzia– Perché un giovane dovrebbe essere rotaractiano? di Carlo Noto La Diega

Quirinale, la casa degli italiani di Sergio Piscitello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14Rotary Foundation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16– Raccolti 453 mila dollari di Antonio Lico

Il Rotary sul sentiero della felicità di Nunzio Primavera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18Riunioni rotariane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20– Mai il gilet alla cacciatora di Sergio Piscitello

Progetto Ryla, Rotary club Cagliari Est . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22– La sanità cerca manager di Pia Angius

Triangolo rotariano Italia-Austria-Francia di Domenico Apolloni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24Euromeeting a Iglesias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25– A quanto è quotata l’amicizia? di Mario Virdis

Italia/Brasile in alta quota di Antonio Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27Parliamone. Meno siamo, meglio stiamo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29Lingua e dialetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31– Il bel paese dove l’ok suona di Aldo Onorati

Via francigena, una “mille miglia” a piedi di Adelaide Trezzini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33Una passeggiata lungo il foro romano di Livio Manzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35Pianura pontina, tra qualche anno la percorreremo in barca di Lapo Hercolani . . . . . . . 37

Insieme. Il calendario dei programmi dei club . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

In copertina:Giovan Battista Piranesi (1720-1778)Palazzo del Quirinale1773 - incisione

Voce del RotaryPeriodico del Distretto 2080 R.I.Anno XXIV n. 33Novembre 2005Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1comma 1 - DCB - Roma

Direttore ResponsabileBruno BenelliProprietàSocietà Cooperativa Edizioni Rotariane delDistretto 2080 R.I. - Via Salaria, 332 - 00199 Roma

Comitato di RedazioneAlberto Aime - Domenico Apolloni - AntonioArcese - Antonio Cogliandro - Claudio MarcelloRossi - Pier Luigi Zanata

Art DirectorGaspare De Fiore - Claudio Marcello Rossi

Le firmePia Angius - Domenico Apolloni - Bruno Benelli- Antonio Daniele - Giorgio Di Raimondo -Corso Donati - Nicola Fidanzia - Lapo Hercolani- Antonio Lico - Livio Manzoni - Carlo Noto LaDiega - Aldo Onorati - Peppino Pintore - SergioPiscitello - Nunzio Primavera - Enrico Scala -Adelaide Trezzini - Mario Virdis

Direzione e RedazionePiazza Cola di Rienzo, 69 - 00192 RomaTel. 063242271 - Fax 0645437281e-mail: [email protected] srlIndustrie Grafiche Editoriali AssociateRoma 00152 - Via di Monteverde n. 28-38Tel 06536557 - Fax 0658200728Questo numero di “Voce del Rotary” è stato chiuso intipografia Lunedì 17 ottobre 2005Registrata al Tribunale di Roma n. 191/82Registro Nazionale della stampa n. 619 del 12/12/82La proprietà e l’editore declinano ogni responsabilitàper le opinioni espresse dagli autori.

Associato all’USPI

sono a disposizione per rendersi utili a chi avessenecessità di assistenza.

Ora però, poiché il tempo incalza, dobbiamo passa-re dalle parole ai fatti e dare concretezza alle nostreintenzioni.

Mi riferisco, fra l’altro, al Protocollo d’intesa sotto-scritto con la Protezione civile, che ritengo opportunovenga sollecitamente esteso a tutti i club del distretto.

Attendo adesioni.Per lo stesso motivo vorrei che venissero rivitaliz-

zati gli accordi firmati a suo tempo dai club romani convarie municipalità della capitale, perché ritengo checostituiscano una importante opportunità di visibilità epresenza sul territorio da non perdere.

Novembre è il mese della Rotary Foundation, la cuimissione è quella di diffondere lo spirito di pace e com-prensione internazionale attraverso programmi dicarattere umanitario e scambi di natura educativa eculturale.

La Fondazione è lo strumento più efficace per aiu-tare i meno fortunati, combattendo la povertà, la fame,le malattie e l’analfabetismo.

Il sostegno alla Fondazione, che può essere offertonon solo con contributi finanziari, ma anche mediantela partecipazione ai diversi programmi, è uno degli ele-menti che definiscono l’efficienza di un club.

Sono certo che la vostra consueta generosità ciconsentirà di rispondere all’appello che anche quest’an-no ci rivolge il Rotary Internazionale con l’iniziativa

“Ogni Rotariano Ogni Anno”, chiedendo un contributodi almeno 100 dollari all’anno pro-capite a favore delFondo programmi.

Noto purtroppo, da parte di alcuni, una certa diffi-denza e prevenzione sul modo con cui vengono utiliz-zati e investiti i nostri contributi e attribuisco questoingiustificato fenomeno ad una insufficiente informa-zione e ad una scarsa conoscenza della Fondazione.

Per questo motivo, nei giorni 12 e 26 novembre,si terranno due seminari sulla Rotary Foundation, ilprimo dei quali a Sassari e il secondo a Roma, ai qualisono invitati tutti i soci, specie quelli di più recenteammissione, i presidenti di club, i presidenti dellarelativa commissione R.F. con i suoi componenti, glialtri dirigenti in carica ed eletti e gli assistenti delGovernatore.

Confido nella massima partecipazione.Ricordo altresì che, dopo quello svoltosi il 29 otto-

bre a Macomer, il 5 novembre a Roma ha luogo l’Idir,secondo il programma già inviato ai club.

È un’ulteriore occasione di approfondimento edistruzione, cui non vorrete mancare.

In attesa di questi prossimi incontri, che ci consen-tiranno fra l’altro di fraternizzare e perfezionare i nostrirapporti, vi abbraccio con sincera amicizia.

NOVEMBRE 2005, IL TOUR DEL GOVERNATORE(con appendice al 1° Dicembre)

Ecco l’elenco dei club visitati dal governatore nel periodo dal 4 novembre al 1° dicembre 2005.

NOVEMBREGiorno 4 = RC Roma Castelli RomaniGiorno 8 = RC Sassari NordGiorno 9 = RC Sassari SilkiGiorno 10 = RC SassariGiorno 11 = RC Porto TorresGiorno 12 = Seminario R.F. SardegnaGiorno 14 = RC Roma PalatinoGiorno 15 = RC Aprilia CisternaGiorno 16 = RC ColleferroGiorno 17 = RC Guidonia

Giorno 18 = RC Flaminia RomanaGiorno 21 = RC Roma TirrenoGiorno 22 = RC FrosinoneGiorno 23 = RC Roma MediterraneoGiorno 24 = RC CivitavecchiaGiorno 26 = Seminario R.F. RomaGiorno 29 = RC Roma Monte MarioGiorno 30 = RC Latina Monti Lepini

DICEMBREGiorno 1 = RC Tivoli

Novembre 2005 3

Lettera di NOVEMBRE del GovernatoreMese della Rotary Foundation

Aiutiamo chi ha bisognoCon il programma

“ogni rotariano ogni anno”bastano 100 dollari

Amici carissimi,

il primo quadrimestre è terminato ed è ora di fareuna prima verifica di quanto in questi mesi è statofatto, pur tenendo presente la pausa estiva.

Da parte mia ritengo doveroso relazionarvi sulleattività svolte da me e dalle commissioni distrettuali.

Dopo aver concluso un primo ciclo di visite ai club,con un calendario molto fitto, mi sono incontrato con34 club di Roma, Lazio e Sardegna, uno in meno diquelli programmati, la cui visita ho ritenuto di sospen-dere, rinviandola a data da destinarsi, in attesa che,come mi auguro, vengano risolte le annose questioniche periodicamente affliggono quel club, tali da pregiu-dicare la sua efficienza e forse anche la sua sopravvi-venza.

A questo proposito devo purtroppo constatare, congrande mia amarezza, che nel caso specifico i mieinumerosi ed accorati appelli in materia di affiatamentoe di rapporti tra soci sono rimasti inascoltati.

Mi impegnerò con tutte le mie forze e, se necessa-rio, con la dovuta fermezza, per risolvere al meglioogni problema presente, e creare i presupposti per unfuturo più aderente alla realtà del Rotary, invitandotutti ad abbandonare posizioni personali di incompren-sione e intolleranza che nulla hanno a che vedere conla natura e gli scopi del Rotary.

Chi non intendesse adeguarsi condividendoli, ricor-di che la presenza nel Rotary è assolutamente volonta-ria e ne tragga le dovute conclusioni.

Tralasciando questo ”incidente di percorso”, chevoglio sperare non si verifichi in altri casi, sento l’obbli-go di ringraziare tutti per l’affettuosa accoglienza che miè stata concessa con tanta spontaneità e disponibilità.

A tutti sono grato per aver contribuito a rafforza-re in me quell’entusiasmo e quella carica indispensa-

bili per rendere ogni nostra attività di servizio, nonsolo dovuta, ma gratificante e convincendomi sempredi più che, lavorando tutti insieme senza personali-smi, potremo essere utili al nostro prossimo e a noistessi, ottenendo i risultati che ci ripagheranno dellenostre fatiche.

Ho rilevato un grande fervore di idee e di iniziative,per lo più ancora in fase di elaborazione, destinate alledue principali priorità, alfabetizzazione e risorse idri-che, senza che siano stati trascurati i rapporti con lacomunità e il territorio.

Non ho mancato di richiamare l’attenzione sullaopportunità di rinnovare i nostri club con l’ammissionedi giovani e donne e sulla opportunità di operare insie-me con altri club ed eventualmente cooperare con altreistituzioni che condividano i nostri ideali e i nostri scopi.

Approfittando della mia presenza in Sardegna, hodedicato una giornata all’euromeeting, splendida mani-festazione, mirabilmente organizzata quest’anno dalclub di Iglesias, cui hanno partecipato, in una sentitaatmosfera rotariana, club di sette Paesi europei, qualiBelgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda,Lettonia e Svezia.

È stata, ancora una volta, la dimostrazione dellainternazionalità del Rotary e del comune denominatoreche unisce tra loro popoli diversi.

Ho partecipato, per quanto mi è stato possibile, adalcune riunioni del Rotaract ed ho avuto modo in occa-sione delle visite ai club di incontrarmi con i presidentidi club Rotaract.

Ne ho tratto la convinzione, anzi la conferma, che igiovani meritano tutte le nostre attenzioni e le nostrecure, a cominciare dall’Interact che il 5 novembre cele-bra la sua settimana mondiale.

Le commissioni distrettuali hanno iniziato a riunirsiper studiare i progetti più idonei da proporre ai club e

2 Novembre 2005

GIORGIO DI RAIMONDO

Note di redazione– Il richiamo ai problemi dei giovani trova spazio nello speciale “La meglio gioventù” scritto in prima persona, tra gli altri, da rappresentanti

distrettuali del Rotaract (pagine 5-13).– Il programma dell’Idir di Roma è pubblicato a pagina 4.– I brillanti risultati della raccolta di fondi da parte della RF sono elencati nelle pagine 16-17.– Un ampio resoconto dell’euromeeting svoltosi a Iglesias si trova alle pagine 25-26.

Novembre 2005 5PERISCOPIO

Questo mese affrontiamo il tema dei giovani e lo facciamo molto volentieri perché, nonostantel’elevata età media, il rotariano è una persona che deve essere volta al futuro, che deve capire senzafastidi come va il mondo per indirizzarlo e, se possibile, migliorarlo.I giovani che vogliono? C’è differenza tra un ragazzo che non sa neanche che esiste il Rotary e ilcoetaneo che si iscrive al Rotaract e che, caso mai, è già passato per l’esperienza dell’Interact ? Qualisono i problemi, anche esistenziali, di chi non trova lavoro ed è costretto a stare a casa con igenitori? Quali sono in particolare le aspirazioni del rotaractiano che vuole affermare i valori dellospirito e nello stesso quelli professionali propri?

Di seguito sono pubblicati quattro articoli equamente suddivisi per classi di età: i primi due sonoscritti da persone che sono entrati nella fascia anagrafica degli …anta, gli altri due da giovani chehanno posti di responsabilità nel Rotaract. Gli articoli possono essere suddivisi anche in base allaposizione degli autori: tre sono persone inserite nel sistema-rotary, la quarta è un esterno che,conocchio statistico e sociologico, tratteggia la deludente situazione lavorativa dei giovani italiani.

Il discorso è complesso e non si esaurisce in quattro articoli. Perciò questo contributo della rivista èsolo un modesto “lancio” mediatico del problema, sperando che altre persone raccolgano l’invito adapprofondire i temi e a proporre indicazioni, magari soluzioni, gettando ponti tra chi ha vissuto e chivive la gioventù. Nel rispetto delle regole di civile convivenza, di amicizia, di spirito di servizio, qualitàproprie del Rotary. In questo senso alla “meglio gioventù” deve corrispondere la “meglio anzianità”.

(bruno benelli)

Riflessioni sul Rotaract, sulle sue finalità, sui rapporti con il Rotary, sui disagi morali elavorativi dei giovani del XXI° secolo

4 Novembre 2005VITA DEL DISTRETTO

CHI HA PAURA DEL ROTARY?Precisazioni del Governatore Di Raimondo al “Corriere della Sera”

Questa è bella. Il segretario dei comunisti italiani (Pdci) Oliviero Diliberto ha rivolto un’interrogazio-ne al ministro della giustizia Castelli per chiedere la rimozione di un procuratore della Repubblicaperché, tra l’altro, “legato a circoli esclusivi come il Lions club”. Ovviamente l’accusa è rivolta a tuttele associazioni che svolgono la loro attività, giustamente selezionando, come avviene nel Rotary, gliiscritti per avere un sodalizio composto da persone professionalmente valide, senza indagini sullepersonali vedute religiose e politiche.Una interrogazione offensiva e insinuante, perché fa intendere che queste associazioni perseguonoscopi inconfessabili, al di là dei principi di facciata. Circa, poi, la posizione politica del Rotary il nostrogovernatore ha spiegato al Corriere della Sera qual è la situazione esatta e corretta.Nell’edizione del giornale dell’11 ottobre u.s. Giorgio Di Raimondo ha detto: «Noi non facciamo poli-tica, non capisco perché mettere la croce addosso a circoli come il nostro o come i Lions. Le nostreporte sono aperte a tutti e noi spesso invitiamo politici e cariche istituzionali alle nostre conferenzema non c’è da fare alcuna insinuazione, alcun velato riferimento. La politica in senso stretto non ciinteressa ma abbiamo rapporti cordiali con esponenti sia della destra sia della sinistra, come quan-do siamo stati ricevuti dal sindaco Veltroni per il centenario del Rotary».

È ormai una tradizione del distretto 2080 quella di tenere in autunnol’Idir – acronimo di “Istituto di informazione rotariana” – chiamandoa raccolta i propri soci per aggiornarli sulla ultime novità provenien-ti dal consiglio centrale del Rotary International. L’Idir, però, è ancheformazione di futuri dirigenti e di nuovi soci, per cui la partecipazio-ne al seminario viene particolarmente raccomandata ai nuovi presi-denti, ai componenti dei consigli direttivi e delle commissioni nonchéai membri di recente affiliazione.Quest’anno, per motivi esclusivamente geografici, I’Idir è tornato asvolgersi in due sessioni: una a Macomer per i club della Sardegna el’altra a Roma per i club di Roma e del Lazio. A Macomer il semina-rio si è tenuto sabato 29 ottobre scorso, a Roma si svolgerà, invece,sabato 5 novembre, dalle ore 9 alle 13, nella sala convegni dell’hotelCrowne Plaza, sulla via Aurelia Antica.Per i rotariani queste sono occasioni importanti non soltanto perapprendere le novità ed i cambiamenti in atto nel Rotary, ma ancheper conoscere altri affiliati al sodalizio con i quali stringere solidi rap-porti di amicizia.

IDIR PER I CLUB DI ROMA E LAZIORoma, Hotel Crowne Plaza, Via Aurelia Antica 415

5 novembre 2005

PROGRAMMA

9,00 Registrazione dei partecipanti9,30 Saluto del DG Giorgio Di Raimondo

Saluto del DG 2006-2007 Roberto IvaldiSaluto del DG 2007-2008 Franco Arzano

9,45 Introduzione dell’istruttore distrettuale PDG Antonio Arcese10,00 La formazione dei futuri dirigenti di club (PP Maurizio Pozzi)10,15 Rapporti con le istituzioni locali (PP Francesco Chiappetta)10,30 Dibattito11,00 Pausa caffè11,15 La compagine dei soci (PDG Marco Randone)11,30 Interventi e discussione anche su eventuali altri argomenti di attua-

lità rotariana.Moderatore: DG Giorgio di Raimondo

13,00 Conclusioni del Governatore e termine dei lavori

InformazioneInformazionerotariana:rotariana:dopo Macomerdopo Macomerè la volta dellaè la volta dellacapitale capitale

SEMINARIOIDIRRoma,sabato 5novembre2005

Novembre 2005 76 Novembre 2005

Il futuro del Rotary, il nostro futuro dirotariani, è indissolubilmente legato allanostra capacità di rinnovarci, alla nostrasaggezza, alla nostra lungimiranza nelricercare con grande attenzione quegliuomini e quelle donne che raccoglie-ranno il testimone, quelli che prima connoi e poi dopo di noi raccoglieranno,per vincerle, le sfide già lanciate nelsecondo centenario appena iniziato.Ho da tempo una forte convinzione:coinvolgere di più e meglio i giovani.L’età media dei soci dei nostri club èabbastanza elevata. A partire dal mioclub, quello di Oristano. Il rinnovamen-to, il ricambio, spesso avviene con altrisoci ‘’non giovani’’.Forse alla base di queste scelte c’è laricerca dell’eccellenza, del soggetto arri-vato ai massimi livelli della sua profes-sione. Con questo sistema, se da un latocorriamo meno rischi, dall’altro perdia-

mo forze più fresche, più generose, chepotrebbero rinvigorire il Rotary e con-sentirgli un impegno più dinamico.

I nuovi sentieri. Giovani e giovani pro-fessioni, anche al femminile, dove le

professionalità non mancano sono, amio avviso, i sentieri che dobbiamo per-correre.Nel mio club ho recentemente presen-tato un giovane socio. Forse uno dei piùgiovani degli ultimi anni.

PERISCOPIO

MARIO VIRDISAssistente Governatore area Sardegna ovestRotary club Oristano

Il futuro è legato allacapacità di rinnovarsi

Giovaniper unalbero

L’età media dei rotariani è elevata: svecchiamoci! Stannobene le capacità professionali ma occorrono anche le forzefresche. Aprire le porte dei club ai giovani - di cui il rota-ract è ottimo serbatoio – è l’investimento migliore e piùsicuro per il domani

Il vecchio slogan “ogni rotariano deve essere di esempio ai giovani” è validooggi come mezzo secolo fa. I rotariani possono aiutare le nuove generazioni araggiungere il loro potenziale, instillando anche nei più giovani l’ideale del

servire al di sopra di ogni interesse personale e lasciando che questo siaideale a guidare il Rotary nel suo nuovo secolo di vita.

Carl-Wilhelm StenhammarPresidente Rotary International

Francesco, brillante professionista,opera nel campo dell’informatica e nel-l’assistenza alle aziende giovani chevogliono nascere o crescere. Professio-nista giovane e professione nuova. Vor-rei che iniziasse subito a conosceremeglio il Rotary : cercherò, facendolo inprima persona, di spiegargli meglio chisiamo e cosa facciamo.Se, come credo, si innamorerà dei nostriideali il Club avrà una forza nuova, chepotrà coinvolgere altri giovani, rinno-varlo e continuare, dopo di noi, quellemagnifiche sfide iniziate con Paul Harrisil 23 febbraio del 1905.

Diamo credito. Per gli amici chesostengono che il Rotary è solo unaelite di professionisti, al top delle singo-le professioni o attività, vor-rei, senza nulla togliere aquesta affermazione, spen-dere una parola in favore deigiovani.Riprendendo un brillanteconcetto espresso dall’amicoGianpiero Gamaleri, che hasostenuto il valore delle pro-fessionalità non solo giàacquisite ma anche in itine-re, direi che possiamo ancheanticipare dei crediti ai gio-vani che pur non avendoancora raggiunto l’eccellen-

za sono ritenuti meritevoli. Diamo lorofiducia, la nostra capacità selettiva ciconsente, certamente, di andare sulsicuro, ed i giovani ci dimostreranno dicosa sono capaci.

Le quote. A chi sostiene invece che igiovani avrebbero difficoltà a sopporta-re l’onere economico dell’appartenenzaal Rotary vorrei fare una proposta.Siamo professionisti e lavoriamo perobiettivi. Se il nostro obiettivo primarioè quello di costruire il futuro del Rotary,allora investiamo sui giovani.Il club, in presenza di un giovane brillan-te ma ancora economicamente fragile,può consentirgli di pagare una quotadiversa dagli altri soci. Senza regalarglinulla. Semplicemente, come in un piano

di pagamenti variabili, partendo daquote iniziali più leggere da maggiora-re in seguito.Questo avvicinerebbe di più i giovani alRotary e faciliterebbe le loro adesioni.Un’ultima considerazione sui giovanidel Rotaract.Personalmente lo ritengo un ottimoserbatoio di potenziali rotariani.

Ex rotaractiani. Questo non vuol direche dobbiamo accettare, solo per nonperderli, i rotaractiani che, per raggiuntilimiti di età, lasciano.Pur senza vincoli, non dobbiamo, però,ignorare i non pochi ex rotaractiani che,lasciato il club, entrano nel mondo dellavoro.Diventati dei professionisti affermati

non sarà difficile accoglierlinel Rotary, che loro già cono-scono e amano. Teniamolipresenti quando rinforziamoi nostri Club.In questo secondo centena-rio appena iniziato, prendia-mo per mano i giovani che lomeritano, rendiamoli parte-cipi degli ideali di Paul Har-ris: saranno professionisti mi-gliori nelle singole attività e,soprattutto, capaci rotarianiche costruiranno il Rotary didomani.

PERISCOPIO

I rappresentanti distrettuali Rotaract per il 2005-2006

Rotaractiani presenti al Congresso Rotary

Novembre 2005 98 Novembre 2005

In ritardo. Come gestire una situazionein cui i giovani italiani sono già “in ritar-do” rispetto ai loro coetanei europei, esono potenzialmente soggetti a unallungamento della durata media deglistudi e probabilmente all’aumento del-l’età in cui iniziano un lavoro “stabile”?Secondo Billari, per i giovani la strategiapiù naturale sarebbe quella di rinviareulteriormente scelte percepite comescarsamente reversibili, come il matri-monio, o di fatto irreversibili, come avereun figlio. Per aiutarli a intraprendere taliscelte, le politiche dovrebbero mirare adallentare la rigidità delle sequenze di

eventi. A garantire, insomma, egualiopportunità anche a coloro che durantele prime età giovanili desiderasserovivere autonomamente dai genitori,vivere in coppia eventualmente senzasposarsi e, perché no, avere un figlio.

Ingresso sul mercato. Esempi di talipolitiche sono sostegni al reddito gene-ralizzati per i giovani, inclusi gli studen-ti; agevolazioni sull’affitto per giovanisingle, coppie e coppie con figli (indi-pendentemente dal fatto che sianosposate), genitori soli, flessibilità delladurata delle borse di studio, dei contrat-

ti di lavoro, dei momenti di valutazionedella carriera. I paesi nordici adottanospesso politiche di questo tipo. Se ilfinanziamento di tali politiche apparisseun problema, occorre ricordare che pro-prio ora inizia in Italia una finestra diopportunità demografica: i giovani iningresso sul mercato del lavoro stannodiminuendo rispetto alle generazioniche li hanno preceduti.Forse, per aiutare i giovani a diventareadulti occorre che la società decidaeffettivamente di aiutarli investendo sudi essi, e non solo sul loro capitaleumano.

PERISCOPIO

“Quanto è bella la famiglia,Non me ne vado”

Un’indagine svolta nel 2003 su ventotto paesi europei (l’Europa a 15,più i dieci nuovi paesi membri, più i tre candidati) ha segnalato, tral’altro, che i giovani italiani sono, insieme ai maltesi, quelli che resta-no più a lungo nella famiglia di origine e tardano di più a entrare in unrapporto di convivenza di coppia.Viveva ancora con i genitori il 64 per cento dei giovani maschi italianie maltesi sotto i 35 anni, a fronte del 57 per cento degli slovacchi, il55 per cento dei polacchi, il 40 per cento degli spagnoli e dei porto-ghesi, per non parlare del 21 per cento dei tedeschi e del 12 per centodegli svedesi. La quota di giovani donne che si trova nella stessa situa-zione è inferiore, ma solo perché in Italia le donne si sposano ancoracirca tre anni più giovani degli uomini. La stessa ricerca mostra chenon si tratta soltanto di studenti o disoccupati. Anzi, tra i giovani italiani che vivono ancora con i genitori lamaggioranza è occupata – una situazione ben più diffusa che negli altri paesi. Infine, come hanno segnala-to anche altre ricerche, tra i giovani del Centro-Nord Europa chi non vive con i genitori si trova in una varie-tà di situazioni: in coppia convivente more uxorio, in coppia coniugata, da solo, con amici, come genitoresolo; come studente, o occupato, e talvolta anche in cerca di lavoro. In Italia, viceversa, i giovani fuori dallafamiglia di origine sono per lo più in una situazione di coppia coniugata e, soprattutto se uomini, sono occu-pati. Mentre in altri paesi si esce dalla famiglia di origine per una molteplicità di ragioni, in Italia si esce perlo più a seguito del matrimonio. I dati dell’indagine Istat Famiglia, soggetti sociali, condizioni dell’infanzia,del 2003, usciti in questi giorni, segnalano che la quota di giovani che ritarda l’uscita dalla famiglia è aumen-tata dal 1993. Nella fascia di età 25-29 anni è passata dal 49 al 61 per cento; in quella 30-34 anni la per-centuale di giovani ancora nella famiglia di origine è passata dal 18,5 al 29,5 per cento.Perché i giovani italiani escono più tardi dei loro coetanei europei dalla famiglia di origine e preferibilmentequando si sposano? Le ricerche comparative suggeriscono l’interagire di più cause, che tutte insieme tutta-via contribuiscono a rafforzare la dipendenza dalla famiglia di origine. Secondo Chiara Saraceno (www.lavo-ce.info) sono tre le cause principali.In primo luogo, per chi va all’università, non esiste né uno strumento generalizzato di borse di studio, néuna offerta consistente di residenze universitarie a buon mercato.Difficilmente, inoltre, si ha accesso ad ammortizzatori sociali. Terza causa: il difficile accesso all’abitazione.

La lenta “transizione allo stato adulto”dei giovani italiani è associata alla bas-sissima fecondità. Con 1,26 figli per cop-pia nel 2004, l’Italia ha meritato un livel-lo con lo specifico nome di lowest lowfertility.Tra i fattori che hanno contribui-to a questi livelli di primato, è fonda-mentale il rinvio del momento in cui sidiventa genitori, pur in assenza di stati-stiche ufficiali aggiornate (la stima del-l’età media delle donne alla nascita delprimo figlio riportata dal Consigliod’Europa per il 1997 è di 28,7 anni).Come si potrebbe invertire la tendenzaa rinviare la decisione di diventare geni-tori? Secondo Francesco Billari(www.lavoce.info) vi sono due possibili-tà. La prima è quella di politiche cheaccorcino i tempi della gioventù, adesempio rendendo più breve la carrierascolastica e universitaria e più agevolel’accesso a un lavoro sicuro e a una casadi proprietà.

Sequenze rigide. La seconda è quelladi politiche che allentino la rigidità dellesequenze di eventi durante la transizio-ne allo stato adulto: poter lasciare lacasa dei genitori anche se si è ancorastudenti, poter scegliere di vivere in

coppia o diventare genitori anche se si èstudenti, poter diventare genitori anchese non si è sposati, anche se non si haancora un lavoro a tempo indetermina-to. Le due vie non si escludono a vicen-da, ma hanno implicazioni potenzial-mente diverse.

La scuola. Secondoalcuni studiosi, la levaprincipale per accorcia-re i tempi che conduco-no a diventare adulti èla durata del periododedicato all’istruzione.Se aver terminato glistudi “accende le polve-ri” per l’indipendenzaabitativa e la formazio-ne delle famiglie, accor-ciare la fase di vita dedi-cata a studiare contri-buirebbe a diventareprima autonomi e a for-mare una famiglia.Non è detto che, in Ita-lia, la durata mediadegli studi diminuisca.Infatti, è aumentata dra-sticamente, con la crea-zione delle lauree trien-nali, la quota di dician-novenni che si iscrive

all’università. Secondo i dati del Comita-to nazionale per la valutazione del siste-ma universitario, tale quota è passatadal 46,7 per cento nel 2000 al 59,7 percento del 2003, solo tre anni dopo l’im-plementazione della riforma.

Il problema dei giovani non è di facile soluzione. Il Rotary aiuta ad affrontarloattraverso la costituzione di club interact e rotaract. Qui viene pubblicato unarticolo “esterno” al Rotary che offre alcune indicazioni, anche numeriche,sulla situazione italiana

Il mondo sottosopraANCHISE porta sulle spalle ENEA

Cresce il numero degli studenti, si allunga la durata media degli studi, si rinviano le scel-te difficili quali il matrimonio e mettere al mondo un figlio. I giovani non sono aiutati dalloStato a crearsi una famiglia e perciò a diventare autonomi. Essere genitori? Il più tardipossibile.

PERISCOPIO

Lionello Spada (1576-1622)“Enea e Anchise” - Museo del Louvre, Parigi

CORSO DONATI

Novembre 2005 1110 Novembre 2005 PERISCOPIO

Inoltre, scopo ultimo di tale progetto èanche quello di instaurare un colloquiocon le maggiori istituzioni presenti sulterritorio del nostro distretto. A tale pro-posito abbiamo ottenuto per questainiziativa i patrocini della Regione Lazio,della Regione Sardegna e delle ProvinceCagliari, Frosinone, Latina, Ogliastra,Rieti, Roma, Sassari e Viterbo. Partnerprivilegiato dell’iniziativa è l’Automobi-le Club d’Italia (Aci) che ha riscontrato inquesto concorso una possibile via perdare applicazione alla sua missionaziendale. Per tale motivo ha messo inpalio sei corsi di guida sicura pressol’autodromo di Vallelunga (Roma) per ivincitori del concorso.

Telefono azzurro. Su questa scia e nel-l’intenzione di legare il Rotaract ad ini-ziative benefiche, particolarmente sen-tite dalla popolazione italiana e inaccordo con il governatore, durante ilmese di novembre nei giorni 19 e 20tutti i Rotaract club del nostro distrettosaranno coinvolti all’interno della mani-festazione nazionale “Accendi l’azzurro”,promossa dalla Onlus SOS il TelefonoAzzurro. A differenza degli scorsi anni egrazie ai nostri contatti con la direzio-ne nazionale di Telefono Azzurrosiamo riusciti ad essere presenti con ilnostro logo sulle comunicazioni pubbli-citarie ufficiali sui giornali e sui flyer chesaranno distribuiti insieme alle candele.

Due emergenze. Oltre a queste impor-tanti iniziative ogni commissione d’A-zione ha individuato dei progetti da

realizzare durantel’anno sociale 2005-2006. Al fine di trovaredei punti di contatto edi collaborazione trale nostre due associa-zioni, abbiamo cerca-to di fare in modo chegli obiettivi dei pro-getti di commissionecoincidessero con gliobiettivi posti dalnostro governatore e,più in generale, dal

Presidente internazionale ai Rotaryclub. Anche noi del Rotaract focalizzere-mo i nostri sforzi su due grandi sfide giàintraprese a livello internazionale dalRotary, che continuano a rappresentareper troppe zone del mondo delle vere eproprie emergenze: l’acqua e l’alfabetiz-zazione. Ci occuperemo, in particolare,dell’aggiornamento del portale Rotmed(www.rotmed.com) inserendo informa-zioni sui Rotaract club che si affaccianosul mar Mediterraneo. Inoltre, sarà istitu-to un bando di concorso per la miglioretesi di laurea in ingegneria idraulica.Tale iniziativa rientra nel progetto“Water for life in the mediterranean area”.Se ne avrò la possibilità, vi illustrerònelle prossime uscite di questa rivistaaltre iniziative che stiamo portandoavanti, perché vorrei ora parlarvi anchedei tanti momenti di incontro cheabbiamo noi rotaractiani.

Le assemblee distrettuali. Ritengo,infatti, che uno dei punti di forza delRotaract sia la capacità di riunire tutti iclub del nostro distretto in diverse occa-sioni. Proprio in tali occasioni si svolgo-no le nostre assemblee distrettuali,momenti in cui i club si confrontanosulle tematiche che riguardano ilnostro distretto. Allo stessotempo tali eventi sono capaci diaggregare tra loro soci prove-nienti da ogni parte del nostrodistretto, permettendo così agliintervenuti di poter condividereesperienze, di poter stare insie-me e di creare nuove amicizie.

Il primo evento importante dell’annosociale è stato il congresso dell’Amici-zia, svoltosi a Baja Sardinia (comune diArzachena) il 23-24-25 settembre. Sonostati tre giorni fantastici in cui, oltre adivertirci e a goderci il mare stupendodella Costa Smeralda, abbiamo svolto lanostra seconda assemblea distrettualee le prime riunioni delle commissionidistrettuali.Ci siamo incontrati poi anche nel mesedi ottobre il 21-22-23 a Rieti per rinno-vare il gemellaggio con il distretto Rota-ract 2090, inaugurare l’apertura dell’an-no sociale e svolgere la nostra terzaassemblea distrettuale.

Amicizia innanzitutto. Con questo nonho la pretesa di far cambiare opinione acoloro che pensano che noi giovanirotaractiani ci riuniamo solo per farefeste. Ma, con la convinzione di uno cheè socio rotaractiano da otto anni, voglioaffermare che i nostri momenti goliardi-ci sono momenti aggregativi, necessaria creare quelle amicizie che ci permet-tono di portare avanti i tanti ed impor-tanti progetti che seguiamo.L’amicizia èla base del Rotaract: lo afferma anche ilnostro motto “amicizia attraverso il ser-vire”, tanto più che lo ha affermatoanche il nostro governatore :“il Rotary èprincipalmente amicizia”. Mi ritrovo pie-namente con quanto ha detto.Vi posso assicurare che i giovani rota-ractiani sono giovani impegnati chededicano parte del proprio tempo libe-ro a favore della società civile, svilup-pando gli ideali rotariani e, allo stessotempo, hanno voglia di stare insieme edivertirsi.Credo che questo sia il punto di forza diquesta bellissima associazione che sichiama Rotaract.

PERISCOPIO

Per me è un piacere ed un onore scrive-re su questa rivista e per questo vorreiringraziare il governatore Giorgio DiRaimondo e il direttore Bruno Benelliper aver dato a me e al Rotaract questaopportunità per far comprenderemeglio la nostra realtà.Anzitutto, vorrei brevemente illustrarviquali sono i progetti che abbiamo inmente e stiamo realizzando durantequesto anno sociale.

Sicurezza stradale. Per poter darseguito agli sforzi intrapresi in questiultimi anni e per dare un senso di conti-nuità alle azioni e ai progetti che sonostati seguiti in passato, come è statoanche chiesto dal Presidente interna-zionale, si è pensato di rivolgere i nostrisforzi per cercare di coinvolgere giovaniesterni al Rotaract nelle nostre attivitàattraverso una serie di progetti tra cui ilpiù importante è il progetto nazionale:

“il Rotaract per la sicurezza stradale”.Nato sotto l’egida del ministero delleInfrastrutture e dei trasporti, questoprogetto coinvolgerà tutti i soci Rota-ract d’Italia al fine di promuovere unacampagna di sensibilizzazione, forma-zione e informazione sul tema dellasicurezza stradale. In particolare, ilnostro distretto ha bandito un concorsorivolto a giovani di età compresa tra i 17

e 24 anni con l’intento di realizzare unposter pubblicitario e/o un cortome-traggio su tale tema.

Autodromo di Vallelunga. È ovvio chelo scopo primario è di realizzare sulnostro territorio tale campagna, mentrelo scopo secondario è di permettere difar conoscere all’esterno ciò che dibuono fa il Rotaract per la società civile.

NICOLA FIDANZIA

Rappresentante distrettuale Rotaract

19-20 novembre: manifestazione nazionale “Accendi l’azzurro”

“Vogliamo far conoscereall’esterno ciò che di

bello fa il Rotaract perla società civile”.

Sei corsi di guida sicura.Gli sforzi dei giovani per

aiutare il Rotary adaffrontare le emergenze

legate all’acqua eall’alfabetizzazione. Il

portale Rotmed e leassemblee distrettuali.

Riunioni goliardiche perfare festa? Si, ma anche

tanto impegno persviluppare gli ideali

rotariani.

GIOVANIsì, mapienidiPROGETTI

Novembre 2005 1312 Novembre 2005 PERISCOPIO

La competizione. L’ambiente rotarac-tiano è solitamente pervaso da unasana ed allegra atmosfera condita dauna comprensibile ricerca di nuoviamici e di nuove avventure sentimenta-li. Molte coppie e molti matrimonihanno preso il via dalla vita rotaractia-na. Non manca anche una sana ed evi-dente competition tra distretto e distret-to, tra club e club, tra socio e socio conuna maggiore trasparenza e schiettezzadella strisciante competizione che trop-po spesso si nasconde dietro gli atteg-giamenti finto-rinunciatari o narcisisticidel mondo rotariano.

Le alternativa. Ebbene, quali sono lealtre offerte di aggregazione e di svagoche si presentano ai nostri giovani ? Losport (attivo e/o passivo), il cinema, lamusica, la discoteca, la lettura, la foto-grafia, altri hobbies. Ma si tratta propriodi alternative ? Chi fa sport o va allo sta-dio, chi va al cinema o in discoteca nonpuò frequentare anche gli amici delRotaract ? Ovvero non può fare le stessecose con tutti od alcuni degli amici rota-ractiani ?

Essere o non essere. È evidente che lascelta di “essere rotaractiano” dipendemolto più dalle circostanze che da unaspecifica ed entusiastica volontà diesserlo. Viceversa si può dire che il “nonessere rotaractiano” solo raramente èfrutto di una precisa scelta.Non ho voluto in questa risposta enfa-tizzare gli aspetti educativi, sociali, psi-cologici, professionali e culturali che amio giudizio, ed a quello di molti rota-ractiani ed ex-rotaractiani, sono allabase della scelta di un giovane di fre-quentare il Rotaract oltre che la discote-ca, lo stadio ed il cinema. Mi riservocomunque di tornare sull’argomento.

La finalità del Rotary nel creare ilRotaract è stata quella di dar vita a un

movimento in grado di formare i giovani,perché siano leader e buoni cittadini e diinfondere in loro l’onorevole concetto di

integrità

Rotaract comeagenzia

matrimoniale?Può succedere

PERISCOPIO

La telefonata del direttore di Voce delRotary, Bruno Benelli, è tranchant esenza appello: “Caro Carlo, devi prepa-rarmi un intervento per la rivista,cherisponda alla seguente domanda”: per-ché un giovane dovrebbe oggi sceglie-re, fra le tante opportunità che il mondogli offre, di diventare rotaractiano ?”.

Non mi interessa, mi ha detto Bruno,sapere la situazione del Rotaract nelmondo o nel distretto, quali Rotary clubhanno patrocinato un Rotaract club,quanti e quali sono i progetti ed i pro-grammi del distretto Rotaract 2080.Niente di tutto questo, almeno in que-sto primo intervento.La risposta alla curiosa domanda mi haimpegnato per non poche ore ed è

stata un intrigante stimolo ad appro-fondire il compito distrettuale che ilgovernatore Giorgio Di Raimondo miha chiesto di svolgere in questo annorotariano: presidente della commissio-ne per il Rotaract. La riflessione è statautile anche per riordinare e mettere afuoco i contatti avuti con il mondorotaractiano in questi primi mesi dilavoro.

La scelta. Do subito una risposta alladomanda cercando di chiarire in segui-to i motivi che mi hanno portato a que-sta risposta.“Un giovane sceglie oggi di diventarerotaractiano quando si rende conto chequesta scelta non è assolutamentealternativa od in contrasto con le altreopportunità che gli vengono offerte,anzi l’essere rotaractiano può aprire edampliare tali opportunità.”Per comprendere questa affermazioneinvito gli amici lettori rotariani a dimen-ticare per un attimo il contesto rotaria-no e ad avvicinarsi ad un contesto pro-fondamente diverso. Non si devonofare confusioni, non si deve commette-re l’errore di considerare i due contesticome la serie A e la serie B del nostrocampionato di calcio.Si tratta proprio didue contesti, due attività, due sport,diversi. Tanto diversi che non è assolu-tamente automatico il passaggio dal-l’uno all’altro, dalla serie B alla serie A

dall’essere rotaractiano al diventarerotariano. Almeno sino ad oggi. E noncondivido l’idea di rendere il passaggioautomatico, anche se auspico meccani-smi più semplici che consentano il pas-saggio laddove ce ne siano tutte le con-dizioni.

Le finalità. Le finalità del rotaractianosono diverse da quelle del rotariano emirano essenzialmente a dare ai giova-ni la opportunità di affinare le doti e leconoscenze che contribuiranno al lorosviluppo professionale per affrontaremeglio i problemi materiali e socialidelle comunità in cui vivono e pro-muovere lo sviluppo dei rapporti tra ipopoli.

Le preferenze. Il rotaractiano non devepartecipare a periodiche conviviali conospiti più o meno interessanti. Preferi-sce feste danzanti e pomeriggi in casadi altri amici rotaractiani. Il rotaractianodeve organizzare attività di servizio matali attività oltre ad essere utili ad altridevono tendere a rafforzare le sue atti-tudini alla leadership. Le cene rotarac-tiane cominciano di solito dopo le 21 efiniscono molto tardi, a volte all’alba emagari con qualche involontario tuffoin piscina. Le sessioni congressuali noncominciano alle 9 di mattina ma alle 11per consentire a tutti di riposare e recu-perare.

Alcune utili considerazioni della gioventù d’oggi sulla gioventù d’oggi

Perché un giovanedovrebbe essere rotaractiano?Rotary e Rotaract agiscono su due contesti diversi ma non danno luogo a una serie A e unaserie B. Preferenze del giovane rotaractiano: feste danzanti e pomeriggi in casa con gliamici. Si tira tardi la notte e qualche volta ci scappa il tuffo in piscina. Una scelta checomunque va oltre quelle relative alla discoteca, allo stadio, al cinema.

CARLO NOTO LA DIEGA

Presidente commissione distrettuale Rotaract

Essere rotarianodipende spesso

dalle circostanze. Ilnon esserlo

raramente è fruttodi una scelta

Novembre 2005 1514 Novembre 2005 IN PRIMO PIANO

zione, in grado di percepire il “sentirecomune” e di trasformarlo, nel rigorosorispetto delle norme costituzionali, ininterventi e atti politici e legislativi:quasi una “cinghia di trasmissione” cheha avuto nel Capo dello Stato e nellaistituzione Quirinale un interprete sem-pre attento e consapevole.

La storia. Nasce da questa consapevo-lezza anche la curiosità che accompa-gna il Quirinale come luogo della storiae dell’arte. Nell’antichità sorgeva suquesto colle il colossale tempio di Sera-pide e si trovavano qui gli imponentigruppi scultorei equestri dei Dioscuriche gli hanno dato il nome: MonteCavallo. Nel Cinquecento sulle sue pen-dici il cardinal Carafa aveva piantato unvigneto. Poi venne costruito il palazzo emolti Pontefici – da Gregorio XIII a PaoloV Borghese, che era un grande edifica-tore – chiamarono i più illustri artisti deltempo a contribuire alla sua edificazio-ne e al suo abbellimento (basti pensarealla eccezionale scala del Mascherino, altorrino affrescato da Pannini e alla cap-pella di Guido Reni).Scelto da Napoleone per un soggiornoimperiale che non si realizzò mai, dal1870 divenne residenza prima dellafamiglia reale dei Savoia epoi, da Einaudi in avanti (DeNicola non volle mai abitar-vi), dei Presidenti dellaRepubblica.

Rivista semestrale. Per chidesidera approfondire laconoscenza degli sterminatitesori artistici custoditi nelpalazzo e nei suoi giardini, dapoco un editore raffinato,Franco Maria Ricci, pubblica una stu-penda rivista semestrale illustrata che sichiama “Il Quirinale” ed è diretta daLouis Godart, studioso d’arte di originebelga, chiamato dal Presidente Ciampicome consigliere per la conservazioneartistica dell’intero compendio architet-tonico del Quirinale. Godart è il promo-tore e il realizzatore degli eccezionaliritrovamenti e delle nuove ricostruzioni

storico-artistiche che hanno contraddi-stinto questi ultimi anni, tra cui la riaper-tura delle finestre di alcuni grandi salo-ni, un tempo murate e nascoste da para-tie e tendaggi e oggi spalancate sul cor-

tile d’onore per illu-minare a giorno lagrande galleria chesi affaccia sulla piaz-za e sul panorama diRoma.Le stupende imma-gini che illustranoquesta pubblicazio-ne (così come unaltro prezioso volu-me mondadoriano:

“Invito al Quirinale”) possono rappre-sentare un prezioso e divertente antici-po e una interessante fonte di informa-zione per tutti i cittadini che hannodesiderio ed occasione di visitare ilQuirinale.

Punto di riferimento. Per noi rotariani“questo” Quirinale costituisce un puntodi riferimento di comuni principi morali

e sociali che sentiamo fortemente e chesono la base della nostra appartenenzae del nostro servizio. Crediamo infatti inuna società basata su valori condivisiche si ispirano al rispetto delle leggi edella convivenza e abbiamo l’aspirazio-ne di vivere in un contesto che si richia-mi a modelli universalmente accettati –sotto tutte le latitudini ed in tutte le reli-gioni – di solidarietà e di impegno per ilprogresso. Nell’ambito politico – al di làdelle legittime convinzioni individuali –aspiriamo all’equilibrio dei poteri e allaosservanza dei doveri.

In questa visione ci sentiamo viciniall’insegnamento che in questi setteanni è venuto, con l’esempio e conl’azione, dall’attuale inquilino delQuirinale e credo che tutti i rotarianiitaliani sarebbero onorati di potergliesprimere direttamente, prima dellaconclusione del suo mandato, senti-menti di gratitudine per il suo “servi-zio” al paese e per il prestigio che hadato all’edificio-simbolo dell’unitànazionale.

IL QUIRINALE SUL WEBChi vuole approfondire la storia del palazzo e delle sue preziose collezioniartistiche, o seguire le attività quotidiane del Capo dello Stato, conosceretutto dei suoi incontri e dei suoi messaggi e discorsi a Roma, in Italia e all’e-stero può collegarsi al sito web www.quirinale.it ed entrare nel vivo dellaresidenza del Presidente della Repubblica.Seguendo una logica ineccepibile di trasparenza e con lo scopo dichiaratodi avvicinare i cittadini alla più prestigiosa delle istituzioni repubblicane,questo sito è una finestra continuamente aperta sulla vita del Quirinale dioggi e di ieri.Si può compiere una visita virtuale del palazzo e scoprirne così tutti i suoiaspetti più significativi. Si possono leggere descrizioni accurate dei luoghi,della storia, degli interni e delle opere d’arte, e anche – se si vuole – delleresidenze di Castelporziano e Villa Rosebery, nonché di un altro luogo sim-bolico: il Vittoriano.Il sito permette anche di seguire giorno per giorno l’agenda ufficiale del Capodello Stato, di vedere le immagini dei momenti salienti della sua attività inItalia e all’estero, di scorrere il diario di periodi precedenti e sfogliare l’albumfotografico del settennato, rileggendo le pagine principali dei discorsi pro-nunciati da Carlo Azeglio Ciampi durante il suo mandato.Nelle intenzioni del Capo dello Stato, www.quirinale.it vuole essere un con-tributo al processo di rinascita dell’orgoglio nazionale e di identificazione conla sua massima istanza rappresentativa, uno strumento per far sentire tuttii cittadini partecipi e protagonisti degli aspetti più elevati della vita pubblica:quasi una scommessa vinta contro l’indifferenza, il disinteresse o l’ostilitàche possono essere il “male oscuro” della democrazia e che il Quirinale diCarlo Azeglio Ciampi, con l’insegnamento e con l’esempio, ha contribuito acombattere e – per quanto possibile – a debellare.

IN PRIMO PIANO

Si deve al settimo Presidente dellaRepubblica, Sandro Pertini, se il Quirina-le ha cominciato a entrare nella coscien-za collettiva non soltanto come sedemonumentale, ma anche come realtàistituzionale – e anche umana – vicina e“affine”alla vita di tutti gli italiani. Le visi-te quotidiane delle scolaresche neigrandi saloni, la personalizzazione dellapresenza presidenziale in termini sem-plici e comprensibili, l’abolizione fisica espirituale della distanza tra il “palazzo” ela “gente” hanno dato l’avvio a un pro-cesso di trasformazione che tuttavia haavuto bisogno di oltre un decennioprima di diventare realtà.

L’ “idea” del paese. È stato con il deci-mo Presidente della Repubblica, Carlo

Azeglio Ciampi, che il Quirinale è statofinalmente percepito e riconosciutodalla generalità degli italiani come illuogo simbolico della comune identitànazionale e la sua immagine è divenuta– più di ogni altra – la raffigurazioneimmediata e universale dell’ “idea” delPaese Italia. Così come avviene per altriluoghi simboli di molti Paesi: la CasaBianca di Washington, l’Eliseo a Parigi e,perché no?, lo stesso Vaticano.Carlo Azeglio Ciampi, nel corso del suosettennato che sta ora per concludersi,

ha seguito e sollecitato questoprocesso di identificazione conuna azione costante e quoti-diana, basata su principi sem-plici e su comportamenticoerenti. Ha abituato gli italiania vederlo al lavoro in unambiente moderno e funzio-nale, ha costantemente richia-mato sentimenti e ideali condi-visi dalla maggioranza usandoun linguaggio senza retorica,

ha utilizzato i più moderni sistemi dicomunicazione – come internet – perrendere nota e trasparente ogni suaattività ufficiale e privata, in un certosenso ha “rielaborato” il costume e l’uffi-cialità presidenziali adeguandoli allageneralità dei comportamenti.

Scoperte artistiche.Ciampi ha anchefavorito la conoscenza del Quirinalecome casa delle istituzioni con unaintensa attività di incontri, ospitandomostre e concerti, aprendo settimanal-mente le sale alle visite dei privati citta-dini, rinnovando la fisionomia esternacon nuovi colori della facciata e modifi-cando anche l’interno del complessoarchitettonico con indagini e lavori, chehanno permesso scoperte artistiche digrande rilievo e persino nuove soluzioni(o meglio il ripristino di antiche soluzio-ni) che hanno dato nuova vita alla gran-de struttura monumentale del Quirina-le. In televisione tutti hanno potutovedere con quanto giustificato orgo-glio, durante la visita di Benedetto XVI, ilPresidente illustrasse al Pontefice ilvolto nuovo del palazzo che un tempo èstato la residenza dei Papi.

Cinghia di trasmissione. Ma sopratut-to la riconoscenza popolare del Quirina-le è stata in questi anni basata sulla sen-sazione che vi fosse, nel cuore del siste-ma, un luogo di vigile e obiettiva atten-

L’abolizione fisica e spirituale di ogni distanza tra “potere” e “gente”

QUIRINALELa casa (e non il palazzo) degli italiani

È il luogo-simbolo dell’Italia e della nostra identità nazionale. Il Presidente Ciampi haarricchito e sostanziato il processo di identificazione Quirinale-Italia con azione costantee quotidiana, favorendo anche la conoscenza dell’edificio e dei suoi tesori artistici conincontri, mostre, concerti e visite di cittadini e scolaresche.Per i rotariani il Quirinale è il punto di riferimento di condivisi principi morali e sociali.

SERGIO PISCITELLO

Responsabile cerimoniale distrettoRotary club Roma Est

Novembre 2005 1716 Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO

30 club hanno raggiunto e superato i 100 dollari pro capite;19 club hanno raggiunto e superato l’obiettivo che si eranoprefissati;12 club non hanno ritenuto necessario fornire alcun contri-buto alla Fondazione.I restanti hanno fatto quanto era nelle loro possibilità. A tuttiquanti hanno inviato un contributo un grazie particolare.Come possiamo rilevare il primo anno del nuovo program-ma Ogni Rotariano Ogni Anno (Oroa) nella versione ingle-se Every Rotarian Every Year (Erey), accolto con un po’ discetticismo, ha dimostrato la sua validità e continua il pro-gramma: 100 dollari = E 85 in un anno.

Sono piccoli sacrifici per un futuro migliore. Nonabbiamo idea di cosa si possa realizzare nelmondo con 100 dollari.Come prima cosa ricordo quanto detto sullepagine di questa rivista a proposito del Microcre-dito e Microrisparmio. A titolo esemplificativosottolineo:100 $ sei nuovi banchi per una scuola in Messico100 $ pasti giornalieri per due mesi a bambini

affamati in Guatemala100 $ nuovi pozzi per villaggi rurali in Ghana.Bene di questo e di tanto altro parleremo nelletavole rotonde che saranno la base dei seminaridella Fondazione Rotary che si tengono in questomese con il seguente andamento:

12 novembre a Sassari26 novembre a Roma

A Sassari l’organizzazione del seminario, presso lalocale Camera di commercio, è affidata al Rc Sas-sari Nord. Il seminario di Roma, che si terrà presso

l’hotel Crowne Plaza Rome St. Peter’s, è organizzato dal RcRoma Mediterraneo.Il seminario è aperto a tutti ma è richiesta in modo particola-re la presenza dei presidenti della commissione di club dellaFondazione; un particolare invito è rivolto ai soci del Rota-ract, e per la prima volta saranno presenti anche rappresen-tanti degli “Ex Alumni”, che sono quelle persone che in passa-to hanno partecipato a Gse, che hanno usufruito di unaborsa di studio ecc. Avremo anche il piacere di avere con noii nostri borsisti in partenza ed i borsisti stranieri presenti nelnostro distretto.Arrivederci a presto.

In EUROPANazione più grande Francia 552 mila KmqNazione più piccola Malta 315 KmqCapitale più a nord Helsinki (Finlandia)Capitale più a sud La Valletta (Malta)Capitale più a est Vilnius (Lituania)Capitale più a ovest Lisbona (Portogallo)Monte più alto Monte Bianco

(Italia/Francia) 4.810 m.Punto più basso Wieringermeer-Polder

(Paesi Bassi) – 6,7 m.Costruzione più alta Torre Eiffel (Parigi-Francia)

* * *

Nel MONDOPopolazione delle maggiori città del mondo (anno 2000)(numeri in migliaia)Tokyo (Giappone) 34.450Città del Messico (Messico) 18.066New York (Usa) 17.846San Paolo (Brasile) 17.099Bombay (India) 16.086Calcutta (India) 13.058Shangai (Cina) 12.887Buenos Aires (Argentina) 12.583Nuova Dheli (India) 12.441Los Angeles (Usa) 11.814

flash flash

D I A M O U N P O ’ D I N U M E R I

VITA DEL DISTRETTO

Prima di ogni cosa desidero esprimere il mio ringraziamento per i brillanti risultatiottenuti nell’anno 2004-05.La raccolta complessiva è stata di US$ 453,130.68 così suddivisi: US$ 388.899.79 alFondo annuale; US$ 61,217.56 al Restricted e US$ 3,013.00 al Fondo permanente.Il nostro distretto si è posizionato al 4° posto sui 10 distretti italiani.Rallegramenti particolari ed auguri per sempre migliori risultati vanno rivolti ai clubche hanno raggiunto i migliori risultati per i contributi al Fondo annuale e che rice-veranno gli attestati particolari dalla Rotary Foundation. Ecco i dati riassuntivi.

a cura di Antonio Lico

I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI AL FONDO ANNUALE

ROMA US$ 27,345.98ROMA APPIA ANTICA » 15,725.94ROMA OVEST » 15,392.00

I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI PRO CAPITE

GOLFO D’ANZIO- ANZIO E NETTUNO US$ 263.66ROMA APPIA ANTICA » 187.21MONTEROTONDO MENTANA » 183.15

QUI ROTARY FOUNDATION

Seminari RF: il 12 novembre a Sassari, il 26 a Roma

Fondi: raccolti 453 mila dollariNel Golfo d’Anzio pesca ricca:

263 dollari a testaSi tirano le somme dell’annata 2004-2005: siamogiunti quarti sui dieci distretti italiani.

Novembre 2005 1918 Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO

diritti fondamentale dell’uomo. Il RotaryInternational nello spirito di quei padripellegrini offre una strada per il rag-giungimento della felicità e perché ilmondo migliori. Per questo i progetti aiquali ciascun rotariano si dedica si rivol-gono verso i bisogni delle comunità divita ma anche verso i popoli emergentie quelli più poveri. Il progetto Polio Plusdel Rotary rappresenta un esempio dicome rotariani di fedi, culture e nazionidiverse, accomunati da un ideale di ser-vizio, possono sconfiggere definitiva-mente una malattia gravissima come lapoliomielite.

Operatori del bene. Il Rotary Interna-tional in qualità di organizzazione nongovernativa ha seggi all’Onu e in impor-tanti organismi internazionali e operacon contributi caratterizzati dallaimmediatezza degli interventi e dallaconcretezza dei risultati.Una presenza che è lo specchio del

carattere dei rotariani: persone concretesemplici, oneste, alacri, costruttive. Sere-ni operatori per il bene della comunitàattraverso la propria professione o atti-vità, impegnati in un servizio al di sopradell’interesse personale.

Niente barriere. Nel Rotary l’amiciziatra i soci si cementa al di là di confininazionali, religioni e convinzioni politi-che. Una ricchezza, questa, che è patri-monio dell’umanità e che rappresentaun punto di riferimento importante intanti consessi e organismi internaziona-li dove spesso sono rotariani i rappre-sentanti di paesi diversi e trovano nellacomune appartenenza al Rotary unpunto di partenza per un dialogo utileper superare barriere a volte insormon-tabili.In questo senso, il Rotary ha fattomolto e molto può fare per rendere piùagevole quel “sentiero selvaggio”, comel’ha definito Paul Harris, che è la viadella pace.

Le iniziative. La pace tra i popoli è lapietra angolare del Rotary Internationalche ogni anno celebra alle NazioniUnite una giornata rotariana per festeg-giare e promuovere l’amicizia e la tolle-ranza fra i popoli e le culture.Sono molte le iniziative del Rotary perla pace: dalle borse di studio dellaRotary Foundation agli scambi digruppi di studio, dallo scambio giovaniai centri rotariani di studi internazio-nali. Progetti ambiziosi e concreti chefanno del Rotary un sodalizio vivo chevuole essere presente nel mondo concapacità propositiva e con realizzazio-ni concrete.

IL ROTARY E LE NAZIONI UNITEI rapporti tra il RotaryInternational e le NazioniUnite risalgono al 1945,quando 49 rotariani parte-ciparono alla conferenza diSan Francisco che approvòla carta costitutiva dell’or-ganizzazione. Nei diecianni successivi, il Rotary hapartecipato attivamentealla sua crescita, inviandoregolarmente osservatori

alle riunioni più importanti e promuovendone la causa nelle propriepubblicazioni. Dalla nascita del Consiglio economico e sociale (Ecosoc)e dell’Organizzazione culturale, scientifica ed educativa dell’Onu(Unesco), avvenute rispettivamente del 1945 e 1946, il Rotary ha man-tenuto rapporti con entrambe le agenzie, espandendoli in anni piùrecenti grazie a una rete specifica di rappresentanti (Rotary’s Repre-sentative Network). Il Rotary International è l’organizzazione nongovernativa (Ong) con maggior potere consultivo in seno al Consiglioeconomico e sociale delle Nazioni Unite, che sovrintende ai lavori divarie agenzie specializzate. Il Rotary partecipa inoltre alle riunioni divertice del Congo, il congresso delle Ngo con potere consultivo alleNazioni Unite. Non solo, ma la bandiera del Rotary è stata piantata vicino a quella Usasulla Luna dall'astronauta rotariano Neil Armstrong nel 1969. Nei primianni di vita dell'Onu sono stati 5 i Rotariani chiamati alla presidenzadell’assemblea generale.

I rappresentanti del Rotary all’ONU e ad altre organizzazioni internazionali

Il Rotary International invia rappresentanti presso le organizzazioni conle quali intrattiene rapporti ufficiali, al fine di promuovere la cono-scenza delle attività e dei programmi rotariani all’interno della comu-nità internazionale. Durante incontri regolari con i dirigenti e lo staffdelle varie agenzie Onu, i rappresentanti rotariani si occupano di: • discutere questioni parallele e possibili collaborazioni; • informare le organizzazioni dei programmi rotariani; • raccogliere informazioni sugli sviluppi organizzativi e le opportunità

di cooperazione a livello locale. In collaborazione con lo staff della sede centrale di Evanston, i rappre-sentanti del Rotary organizzano inoltre presentazioni, mostre e confe-renze promozionali in occasione di eventi importanti, sia dell’Onu chedi altre organizzazioni.

Anno 1945, Conferenza di San Francisco: 49 soci rotarianiapprovano la carta costitutiva dell’organizzazione

VITA DEL DISTRETTO

La storia la conosciamo tutti. Il primoRotary Club si è riunito a Chicago periniziativa di un giovane avvocato, PaulHarris, il 23 febbraio 1905: era un grup-po di amici professionalmente impe-gnati e il nome Rotary è scaturito dalfatto che i primi soci si riunivano arotazione presso i rispettivi luoghi dilavoro. La caratteristica era quella dioperare nell’ambito del proprio lavoroo professione per risolvere i problemidella comunità: dalla realizzazione deivespasiani nel mercato al restauro diuna scuola, dalla funzionalità dei servi-zi pubblici alla manutenzione dellestrade.

I pionieri. Quei primi concreti pionieridel Rotary avevano in mente obiettiviper l’immediato raggiungimento deiquali ciascuno era coinvolto in primapersona e, certamente, non pensavano

che quello era il seme diun’impresa di dimensio-ni planetarie.Ed è proprio sulla dimen-sione mondiale che, a unsecolo dalla nascita, simisura il Rotary, sodaliziopresente in tutto ilmondo e impegnato inprogetti per migliorare lavita delle persone. Infondo, a pensarci bene, lamission del Rotary non ècambiata molto. Ad essere cambiata èl’ampiezza del riferimento dell’azionerotariana.

Megavillaggio. Nel 1905 si affrontava-no questioni collegate al miglioramen-to della convivenza nelle città. Oggi cheil villaggio è globale, per dirla con ilsociologo della comunicazione Mars-hall Mc Luhan, il Rotary, come centoanni fa, continua a prendere in conside-razione i problemi della comunità, ma

affronta anche la dimen-sione mondiale con lamedesima concretezzadel gruppo di amici diChicago del 1905.Le dimensioni globali elocali dei progetti rap-presentano una dellecaratteristiche essenzia-

li del Rotary International. Mediandoun termine in voga tra gli studiosi difenomeni sociali, potremmo dire cheoggi il Rotary fa costantemente del“glocal” l’ambito del servizio dei proprisoci. Professionisti, dirigenti, imprendi-tori attraverso il Rotary cooperano coni loro programmi perché, a partire dallacomunità in cui vivono, nel mondo sidiffondano la felicità come ricchezzacomune a tutti, il benessere delle per-sone come obiettivo prioritario e lapace come bene condiviso da tutte lenazioni.

Diritti primari. Il Rotary viene fondatonegli Usa che, nella dichiarazione d’indi-pendenza sottoscritta il 4 luglio 1776dai puritani sbarcati dalla Mayflower,pongono il perseguimento della felicità,insieme alla vita e alla libertà, come

Presenza “glocal” sul piano internazionale e su quello locale

Il ROTARY sul “sentieroselvaggio” della felicità

Siamo quelli di cento anni fa: è cambiata solo l’ampiezza dell’azione rotariana. Inseguia-mo la felicità, come i pellegrini del Mayflower nel 1776, intesa come ricchezza e benesse-re di tutti. Abbiamo un seggio permanente all’Onu in qualità di organizzazione non gover-nativa. L’ideale di servizio ci ha permesso di sconfiggere la polio. E di piantare la nostrabandiera sulla Luna.

NUNZIO PRIMAVERA

Rotary club Roma Parioli

Felicità è una parola multilingue. Alcunipopoli la chiamano così.– Spagna = Felicidad– Francia = Bonheur– Inghilterra e Usa = Happiness– Germania = Gluck– Ungheria = Boldogsàg

Assemblea dell’Onu

Il cerimoniale potrebbe essere definitoil complesso delle norme e dei principiche regolano la vita degli uomini e dellasocietà. Anche se al termine cerimonia-le si tende ad attribuire un valore piùformale che sostanziale, se si guardadietro l’apparenza delle parole e il travi-samento semantico, che talvolta nestravolge il significato, vi si può ritrovareun riferimento profondo a valori più altie particolarmente sentiti dal mondorotariano: l’ordine, il rispetto degli altri, ilrifiuto della improvvisazione, del disor-

dine e dell’anarchia. Non sembri esage-rato, quindi, definire il cerimoniale comel’etica del comportamento.

Regole e formule. Nel manuale di pro-cedura del Rotary – così come in moltealtre definizioni ufficiali e istituzionali –viene preferenzialmente usato il termi-ne protocollo, che deriva dal greco pro-tokollon, con cui si indicava il primofoglio incollato di un codice o di undocumento. Da qui, volendo indicare laparte per il tutto, è nato e si è impostogenericamente un termine che peraltrosuona burocratico e convenzionale,senza un richiamo dinamico alla realtàdel vivere e del convivere. Ecco perché,

pur rispettando la definizione ufficialedel manuale di procedura, che derivadalla traduzione del termine ingleseprotocol, riteniamo preferibile adopera-re la parola cerimoniale di cui il diziona-rio Oli-Devoto dà la seguente definizio-ne: complesso di regole e di formuleche fissano lo svolgimento di celebra-zioni e manifestazioni (mentre di proto-collo lo stesso Oli-Devoto dice: com-plesso delle norme relative alla redazio-ne dei documenti diplomatici o ancheall’applicazione del cerimoniale; talvol-ta, ironicamente o scherzosamente,sinonimo di etichetta).

Il rispetto. Per il rotariano il cerimonia-le consiste quindi nell’osservanza pro-fonda dei principi che regolano la socie-tà civile e, di conseguenza, il nucleodella filosofia rotariana, riconoscendo ilruolo ed i meriti di ciascun componentedella comunità nel macrocosmo dellavita sociale e nel microcosmo dell’attivi-tà all’interno del distretto, dei club erispettando i diritti, i doveri e le compe-tenze gerarchiche e professionali che aciascuno competono nell’ambito enello svolgimento della sua funzioneumana, familiare e lavorativa.Derivano da questi principi e dalla loroconcreta applicazione i criteri pratici disvolgimento delle attività, degli eventi edelle manifestazioni del Rotary.

L’abbigliamento. In una società civileche ha profondamente modificato alcu-ni antichi e consolidati dettami dellamoda specie nell’abbigliamento siamaschile che femminile, risulta difficileimporre criteri tassativi in materia diestetica in generale e, in qualche modo,anche di estetica rotariana.

La cravatta è un elemento essenziale e distintivo che non può essere abolito

RIUNIONI ROTARIANEmai il gilet alla cacciatora

Sergio Piscitello, responsabile del cerimoniale deldistretto 2080 e socio del Rotary club di Roma Est hapreparato il cerimoniale rotariano, utilizzato anche inoccasione del Sipe. È un documento molto interessanteche detta le regole in tema di organizzazione di cerimonieed eventi (esclusivamente rotariani o pubblici) con laprecisa e minuziosa assegnazione dei posti in funzionedella carica e del sesso, di dislocazione dei tavoli, diaccoglienza degli ospiti, degli inni da suonare, dellebandiere da esporre, ecc.Nel redigere il testo, a nostro uso e consumo per l’anno2005-2006, Piscitello si è avvalso della collaborazione diAlessandro Bolzan Mariotti Posocco del Rotary clubRoma Nord Ovest.Del prezioso elaborato pubblichiamo la introduzione e laparte finale, perché hanno un respiro più ampio nonentrando nei dettagli del cerimoniale e quindi una piùmarcata validità di succosa informazione mediatica.

20 Novembre 2005VITA DEL DISTRETTO

SERGIO PISCITELLO

Responsabile cerimoniale distrettoRotary club Roma Est

Certamente, alcune regole formali sonoinvalicabili perché interferiscono con irapporti interpersonali. E tuttavia l’e-sperienza dimostra che alcuni santuari– come ad esempio le platee e i palchidei teatri dell’Opera, anche in occasionedi prime rappresentazioni – sono statiormai violati e che l’eleganza “casual”haacquistato un diritto di cittadinanzapersino nelle occasioni ufficiali.Tuttavia alcuni paletti anche in materiadi estetica possono essere piantati adifesa di un equilibrio dei comporta-menti reciproci. Nelle riunioni rotarianediurne può essere escluso l’obbligo(che del resto nessuno o quasi rispette-rebbe) dell’abito scuro e della camiciabianca: ma certamente non può essereammesso disinvoltamente l’uso del pul-lover o il gilet sportivo “alla cacciatora”,che pure sono abitudinari in molte loca-lità ed in alcune condizioni climatiche.La cravatta è un elemento essenziale edistintivo dell’abbigliamento e dellaeleganza maschile, che non può essereabolita.

Il blazer. Tuttavia se si vuole, può essereaccettabile una elegante sciarpa o faz-

zoletto da collo, mabisogna evitare diapparire ”sciamanna-ti” e di confondere ladisinvoltura esteticacon la trasandatezza.Di sera il blazer (natooriginariamente comeabito spezzato damattina, che derivavadal cosiddetto mezzo

tight, pantaloni grigi argento rigati egiacca nera) oggi è un segnale di accu-ratezza e la camicia azzurra o bianco-azzurra a righe non solo è l’ideale per leriprese televisive ma è anche un acces-sorio comodo e necessario quando leesigenze di lavoro impongono oraricontinuati dal primo mattino sino a seratarda.Nelle circostanze più ufficiali – come lavisita del Governatore, per non parlaredi quella del Presidente Internazionale –

il formalismo è più di rigore, e qui siimpone ed è giusto richiedere un sobrioabito scuro e, per le signore (che neglialtri casi possono affidarsi al loro perso-nale buon gusto, evitando in ogni casogli eccessi) un tocco più accentuato dieleganza.

Cravatta nera. Le rare volte in cui vienerichiesta la cravatta nera (cioè l’uso diquello che noi chiamiamo smokingprendendo a nolo il termine dall’abbi-gliamento che i signorotti inglesi usava-no per ritirarsi dopo il pasto serale abere un bicchiere di Porto ed a fumareun sigaro) sarebbe bene non frainten-dere e non presentarsi con un abitoscuro e cravatta lunga da funerale:anche se l’esperienza insegna che l’e-quivoco ha avuto seguaci persino neiricevimenti di stato al Quirinale.

Il distintivo. Quello che non bisognamai dimenticare è il distintivo rotarianoda portare all’occhiello del bavero dellagiacca in ogni occasione e da accompa-gnare con il distintivo della o delle PaulHarris Fellow nelle occasioni più solennie sempre durante la visita del Governa-tore, non solo come segnale di apparte-nenza ma anche come espressione tan-

gibile dell’orgoglio di essere socio delRotary e di voler comportarsi comerotariano, cioè come chi crede nelleregole e intende applicarle a sé e aglialtri in ogni circostanza. Ed è nel rispet-to di questi parametri di vita che l’este-tica rotariana diventa cerimoniale.

Novembre 2005 21VITA DEL DISTRETTO

DALL’APOCALISSE AD ANDREOTTIRiferimenti al cerimoniale possono ritrovarsi già nei libri dell’Apocalisse e nell’antichità egizia e orientale,nei riti religiosi pagani e cristiani e nelle consuetudini cavalleresche delle corti medievali.In Italia norme di cerimonia sono contenute nella cosiddetta circolare Andreotti del 26 dicembre 1950 (quan-do Alcide De Gasperi era presidente del consiglio dei ministri e Andreotti sottosegretario a palazzo Chigi),parzialmente integrata da circolari del 1959, 1988, 1993, che tuttavia non sono complete e lasciano lacunee spazio a improvvisazioni e incompetenze.Anche la letteratura in materia è scarsa. Gli unici due testi attendibili ai quali si può fare riferimento sono“Il cerimoniale nelle pubbliche relazioni” del generale Michele Santantonio e il manuale “Il cerimoniale mo-derno e il protocollo di stato” di Massimo Sgrelli, responsabile dell’ufficio del cerimoniale presso la presi-denza del consiglio dei ministri.

Novembre 2005 2322 Novembre 2005 VITA DEI CLUB

Tirocinio pratico. Nella seconda fase ilneolaureato svolgerà uno tirocinio pra-tico per un numero complessivo di 252ore in sette settimane presso l’aziendaBrotzu nel corso del quale i partecipan-ti frequenteranno i servizi di loro com-petenza e loro attribuiti.

Sarà possibile svolgere il tirocinio prati-co usufruendo delle facilitazioni offertedall’università degli studi di Cagliari,che ha promosso tali tirocini pressoaziende, enti pubblici e privati al fine di

contribuire all’orientamento dei neo-laureati nelle proprie future scelte pro-fessionali.

Crediti formativi. I partecipantipotranno chiedere di effettuare il tiroci-nio, che nel caso durerà 60 giorni, inobbedienza alla normativa universita-ria, al fine di lucrare crediti formativi edottenere l’attestato finale.L’azienda Brotzu si dichiara disponibilead erogare borse di studio semestrali oannuali destinate a coloro che, mostrati-si meritevoli, vogliono proseguire il sud-detto tirocinio.

Italia ed Europa. Partecipanti al corso,diretto da Bruno Loviselli, presidenteRotary club Cagliari Est, saranno 20 gio-vani di età inferiore ai 30 anni laureati,con voto di laurea di 110/110 e lode,nelle seguenti discipline (o equipollen-ti): economia e commercio (4 parteci-panti), medicina (4 partecipanti), farma-cia (2 partecipanti), giurisprudenza (3partecipanti), scienze politiche (2 parte-cipanti), ingegneria (3 partecipanti) fisi-

ca sanitaria (1 partecipante). Il 20% deipartecipanti potrà provenire da unqualsiasi paese della comunità europea,con conoscenza della lingua italiana e aproprie spese.

I titoli. Le domande (vedi box) devonoessere corredate dalla copia di un docu-mento di riconoscimento e dalla docu-mentazione autentica attestante i titolisegnalati. Nel caso in cui il numero delledomande superasse l’offerta, una appo-sita commissione costituita dal clubprodurrà una graduatoria non appella-bile esclusivamente sulla base dei titolipresentati. È obbligatoria la esibizionedi un indirizzo di posta elettronica. Nonverranno accettate le domande prive die-mail e tutte le comunicazioni avver-ranno per e-mail

Gratis. È utile precisare che il corso ed iltirocinio pratico sono gratuiti; i frequen-tatori con tirocinio universitario sonocoperti da debita assicurazione; idocenti non percepiscono alcuna retri-buzione.

A U TO E M O T E C A D A 8 5 M I L A E U R OSERVIRE GLI ALTRI. Nell’ambito dei progetti del cen-tenario citiamo, per il suo “peso”, quello realizzatodal Rotary club di Tivoli (in quel momento presi-dente Giangiuseppe Madonna Terracina). Il club hadonato alla Azienda sanitaria locale RM G un’autoe-moteca.Come si vede nella foto è un automezzo di grandidimensioni specificatamente predisposto al suointerno per ospitare ed assistere donatori di san-gue, e per recarsi in qualunque luogo del territorioper effettuare raccolte di sangue.L’ autoemoteca – che ha lo scopo di far aumentareil numero di donazioni e quindi la disponibilità disangue per i malati – è costata 85.000 euro.La ingente somma è stata raccolta, non soltantograzie all’intervento economico dei soci del clubtiburtino, ma anche grazie agli stanziamenti econo-mici di enti pubblici, privati e di numerose realtà imprenditoriali. Altrettanto significativo è stato il contributo economico datodagli studenti di tutte le scuole superiori di Tivoli e da molti cittadini, mediante la massiccia adesione alle tante manifestazionimedico-culturali organizzate dal Rc Tivoli nel triennio 2003-2005.La realizzazione di questo obiettivo così oneroso e di così concreta validità sociale ed assistenziale è una ulteriore bella con-ferma delle alte finalità e delle grandi capacità del Rotary.

VITA DEI CLUB

Il Rotary club Cagliari Est, attuando unadelle prime finalità del Rotary Interna-tional, intende realizzare un incontrorotariano per la formazione di giovanileader nella professione di manager inuna azienda sanitaria. La recente rifor-

ma sanitaria ha istituito vere e proprieaziende nelle quali l’aspetto sanitariosi fonde con quello amministrativo,organizzativo, giuridico e tecnico-inge-gneristico.Scopo di questo incontro è quello diavvicinare i giovani neolaureati a que-ste nuove figure di manager per lagestione, nei rispettivi campi, di unaazienda articolata e complessa comequella sanitaria.

Lezioni didattiche. L’azienda ospeda-liera Brotzu di Cagliari è stata sceltacome sede di questo Ryla ( Rotaryyouth leadership award) in quanto dirilevante dimensione e raccolta in ununico edificio.

Il Ryla inizia con un corso di lezionididattiche per trentanove ore comples-sive da tenersi in tredici giornate dal 16gennaio al 2 febbraio 2006.Dopo una introduzione sulla naturadel Rotary international e sullo scopodi questo Ryla (fornire ai giovani pre-scelti una esperienza pratica volta asviluppare le loro attitudini e ad assu-mere posizioni di leadership responsa-bile ed efficace), vengono trattati tuttiquei temi (sanitari, giuridico-ammini-strativi, ingegneristico-impiantistici,ecc.), in prospettiva teorica e pratica,che sono fondamenti comuni ed indi-spensabili a tutte le figure managerialiimpegnate nella gestione di una azien-da complessa.

RC Cagliari Est vara un progetto Ryla per venti giovani sotto i 30 anni

La sanità cerca managerIl Rotary risponde all’appello

I partecipanti al bando devono esserelaureati con 110/110 e lode e quattro diessi possono provenire da un paesedella comunità europea. Il corso è gra-tuito ed è articolato su due linee: lezio-ni didattiche per 39 ore (periodo 16gennaio – 2 febbraio 2006) e tirociniopratico per 60 giorni (e 252 ore) presso l’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.

PIA ANGIUS

Presidente commissione Ryla, area Sardegna

DOMANDE ENTRO IL 20 NOVEMBRE

Le domande devono essere trasmesse, con lettera raccomandata, alRotary club Cagliari Est, ed esattamente alla dott.ssa Pia Angius,improrogabilmente entro il 20 novembre 2005. L’ indirizzo è: PiaAngius – via Messina, 38 – 09126 Cagliari – e mail: [email protected]à fede la data del timbro di spedizione postale.

Novembre 2005 2524 Novembre 2005 VITA DEI CLUB

Le idee semplici sono spesso quelle vin-centi. Tutto è cominciato nel 2003 inBelgio e più precisamente nel club diOudenaarde, splendida città fiammin-ga, durante un incontro realizzato daclub europei, accomunati dallo stessoanno di costituzione: il 1968. BernardThienpont, rotariano di quel club, pro-pone agli altri club presenti, Iglesias perl’Italia, Auxerre per la Francia e Jonkoep-ping per la Svezia , un modo innovativodi fare Rotary.

A rotazione. L’idea consiste nello scam-bio di amicizia rotariana tra i diversiclub, con incontri a rotazione, ogni annopresso un club diverso. La regola di baseè che può parteciparvi solo un club pernazione. Questo vuol dire riunirsi, annodopo anno, in un diverso Paese. Il mee-

ting, della durata di alcuni giorni, con-sente agli ospiti di conoscere gli usi, i

costumi e la cultura dipopoli differenti. Il risulta-to è bello e coinvolgente.E’ una full-immersion ditre, quattro giorni, nonsolo nelle famiglie degliamici rotariani ma in tuttala città del club ospitantee nel suo territorio.Il primo incontro è statoin terra fiamminga: adOudenaarde. Il meeting èpartito col piede giusto:

infatti i quattro club iniziali non sonorimasti soli; da subito altri tre clubhanno apprezzato l’iniziativa e si sonoaggregati: il prestigioso ed antico clubdi Dublino in Irlanda, poi quello diHastings in Inghilterra e quello diBochum in Germania.

Terza tappa. Il secondo incontro nel2004 è avvenuto ad Auxerre in Francia equest’anno è stato il turno di Iglesiasper l’Italia.Quello di Iglesias è un club di lungamilitanza che ha già maturato 37 anni diservizio rotariano. Seguo questo club,

MARIO VV IRDISAssistente Governatore area Sardegna ovestRotary club Oristano

Euromeeting: un modo intelligente di ”fare Rotary”

E’ un tour rotariano per l’Europa, che coinvolge un solo club per nazione. A Iglesias laterza tappa dopo quelle di Belgio e Francia. Usi, costumi, culture di popoli differenti cheil Rotary riconduce a unità civile e spirituale.

GLI INCONTRI 2003-2009Anno Città Nazione

2003 Oudenaarde Belgio

2004 Auxerre Francia

2005 Iglesias Italia

2006 Jonkoepping Svezia

2007 Dublino Irlanda

2008 Hastings Inghilterra

2009 Bochum Germania

Il presidente del club Franco Plaisant (a destra) con il presidente del club di Dublino Paul Lough-lin, che soddisfatto esibisce il collare più antico di Europa, risalente al 1912.

VITA DEI CLUB

Il progetto di “scolarizzazione di giovanipakistani”, lanciato dal club Viterbo esostenuto da Viterbo Ciminia con la par-tecipazione del club Bolsena-Ducato diCastro, nonché di quelli di Avignone eVienna, ha iniziato il suo cammino.Quattro rotariani di Islamabad (tre paki-stani, un dirigente farmaceutico, unarchitetto ed un informatico, con untedesco naturalizzato da quarant’anniper aver trovato moglie in loco) sonoarrivati a Viterbo con un programma diampio respiro, che include il progettodella scolarizzazione e comprendeanche la potabilizzazione delle acque etre progetti sanitari (assistenza “madre-bambino”; sostegno economico perattrezzature; diagnostica/terapia/edu-cation per le donne delle zone rurali,che – dai 15 ai 30 anni – hanno, inmedia, dieci attività procreative).La presentazione del programma, conampio filmato sul paese (sette volte l’I-talia con oltre 150 milioni di abitanti econ la bellezza suggestiva delle monta-

gne del nord, dove resiste la memoria diCompagnoni e Lacedelli e anche quelladel Duca degli Abruzzi, quel nostrogrande esploratore che pareggiò la glo-ria del fratello, l’invitto Duca d’Aostadella III Armata) è avvenuta alla presen-

za del Pdg Lico e dell’assistente delgovernatore Chiarini, che ha partecipa-to anche alla cena di gala per conclude-re gli interventi ed i discorsi ufficiali.Durante la conviviale è stato firmato (daViterbo e da Islamabad) un verbale sul-l’incontro con l’intesa di esame appro-fondito di tutta la materia da parte deicinque club attualmente coinvolti, perla decisione su quale punto fissare l’at-tenzione (il progetto della scolarizzazio-ne prevede un impegno di 12 anni –tanti sono quelli del corso completodegli studi pre-universitari – con unintervento economico onnicomprensi-vo di circa 1.500 dollari l’anno per stu-dente).

DOMENICO APOLLONI

Scuola, acqua potabile, sanità

Per aiutare i pakistani triangolorotariano Italia-Austria-Francia

Un progetto lanciato dal Rotary club di Viterbo e sostenuto da Viterbo Ciminia e Bolsena-Ducato di Castro, unitamente ai club di Avignone e Vienna.

I soccorsi resi in condizioni molto precarie.

QUANDO LA TERRA DIVENTA MATRIGNAIn contemporanea con l’incontro di Viterbo un violentissimoterremoto ha devastato il Pakistan. Questa tragedia ovviamen-te scompagina i progetti sulla scolarizzazione, essendo per ilmomento ben diverse le priorità. Ma anche in questa occasioneil Rotary dimostrerà la propria forza e la capacità di essere una“multinazionale” di servizio, rispettosa dei principi dell’ami-cizia e del soccorrere chi è nel bisogno, senza confini materia-li e spirituali, senza steccati geografici.

Novembre 2005 2726 Novembre 2005 VITA DEI CLUB

Ha avuto luogo, nell’aeroporto di Gui-donia, la cerimonia di inaugurazione delmonumento che rievoca un’impresaleggendaria compiuta da due eroiciaviatori italiani.Il 3 luglio 1928 Arturo Ferrarin e CarloDel Prete partivano dall’aeroporto, cheall’epoca si chiamava ancora Campo divolo di Montecelio, alla volta del Brasiledove giungevano dopo un avventurosovolo durato 48 ore e 14 minuti, stabilen-do il record mondiale di distanza senzascalo (oltre 8100 chilometri). Il velivolo,espressamente costruito per l’impresa,era un Savoia Marchetti S.64 e consu-mava nel volo tutto il carburante, tant’èche i nostri eroi prendevano terra sullaspiaggia di Touros, nelle vicinanze diPorto Natal.Il Rotary club di Natal ha voluto celebra-re il centenario rotariano costruendo unmonumento che ricordasse l’impresache, all’epoca, aveva unito per la primavolta l’Italia al Brasile. L’aeronautica bra-siliana ha messo a disposizione l’area, isoci del Rotary di Natal hanno offerto ilbasamento in pietra e l’aeronauticamilitare italiana una riproduzione inbronzo del velivolo tratta dalla maquet-

te esposta al museo storico dell’aero-nautica di Vigna di Valle.Lo stampo utilizzato per produrre ilmonumento bronzeo, consentiva unaseconda colata, di modo che si è potutoposare una copia dello stesso monu-mento qui da noi, ricordando in talmodo l’impresa sia nel luogo di arrivoche di partenza.La cerimonia ha visto presenti impor-tanti autorità e personalità tra cui ilsegretario distrettuale Aldo Bernuzzi, ilpast governor Gianni Gasbarrini Fortu-na, il sindaco di Guidonia Filippo Lip-

piello, il procuratore della repubblica diTivoli dottor D’Angelo e la contessaMaria Fede Caproni. La delegazionerotariana era composta non solo daisoci del Rotary club di Guidonia – Mon-tecelio, ma anche da soci dei club diTivoli, Todi, Fiuggi e Palestrina – Zagaro-lo.Ascoltando gli interventi si veniva ripor-tati indietro nel tempo a quel lontanoeppur vicino 1928. Il comandante del-l’aeroporto colonnello Antonio Daniele(socio rotariano, che scrive le presentinote ndr) ha sottolineato la duplice

Rotary club Guidonia-Montecelio: rievocata una leggendaria impresa.Quando l’Italia era imbattibile sulle strade del cielo.

ITALIA - BRASILE,in alta quota vinciamo noi

Anno 1928. Ferrarin e Del Prete volano in Brasile per più di 8 mila chilometri per oltre48 ore: è record mondiale di distanza senza scalo. Il Rotary brasiliano di Natal ha costrui-to un monumento celebrativo (il bronzo è stato offerto dall’aeronatica militare italiana),una copia del quale è stata posta a Guidonia. Grande festa al circolo ufficiali. I più auda-ci hanno volato con gli alianti.

ANTONIO DANIELE

Rotary club Guidonia- Montecelio

VITA DEI CLUB

come assistente del governatore, da treanni ed ho sempre espresso un giudizioaltamente positivo sul suo operato.

Centro minerario. Iglesias, centrominerario fin dall’epoca romana, purrisentendo delle difficoltà derivantidalla chiusura di gran parte delle minie-re del suo territorio, cerca oggi nuovisbocchi, soprattutto in ambito turistico,culturale e dei servizi. Anche il riutilizzodel grande patrimonio minerario potràrecitare un ruolo importante nel futurodi questa bella ed antica città. I rotarianidel club, a partire da Luciano Otelli, geo-logo, oggi direttore generale dell’Igea,la struttura regionale che sovrintendealle miniere, sono tutti impegnati in

prima linea per consentire alterritorio della nuova provin-cia del Sulcis-Iglesiente direcuperare proficuamentequesto inestimabile valore.

I collari. L’arrivo degli amicirotariani ha festosamenteanimato Iglesias e l’incontroè durato alcuni giorni conoltre cento partecipanti econ la presenza, nella seratafinale, del gover-natore Giorgio DiRaimondo, a ripro-

va dell’importanza dell’avve-nimento.

Anno 1912. La serata finale èstata indimenticabile, in untripudio di luci, suoni, colori,sapori. I presidenti indossava-no il collare: uno mi ha colpi-to in modo particolare, quel-lo al collo del presidente delRc di Dublino, Paul Loughlin.In metallo pesante, dimostra-va i suoi anni: era il collare piùantico d’Europa, datato 1912, con una“scaletta” di targhette con i nomi dei 93presidenti suoi predecessori. Per Dubli-no si avvicinano i festeggiamenti delprimo centenario.

Respiro europeo, Iglesias ha degna-mente onorato la terza tappa di unincontro di grande respiro europeo. Leprossime località sono già state stabili-te: il prossimo anno 2006 in Svezia aJonkoepping, nel 2007 in Irlanda aDublino, nel 2008 in Inghilterra adHastings e nel 2009 in Germania aBochum.Sono convinto che il cerchio dei clubpartecipanti continuerà presto ad allar-garsi. Da tempo accompagna il gruppo

anche un rappresentante rotarianodella Lettonia, più precisamente di Riga,che ha nel cuore l’Europa e, soprattutto,l’Italia. Questo signore, non più giovane,ha tradotto dall’italiano al lettone la‘’Divina Commedia” e la ‘’Vita nuova” diDante e ama talmente il nostro sommopoeta da aver imparato a memoriaentrambe le opere. Mi piacerebbe vede-re in un prossimo futuro il coinvolgi-mento di tutti i paesi europei.Credo che il nostro servire in amicizia siaun ottimo veicolo nel lungo camminodell’integrazione europea.

Alcuni soci europei presenti al concerto.

Quanto è bella la Sardegna!

Il club di Iglesias ha donato al comune unastatua – creata dal socio rotariano StefanoCherchi – che, tramite una figura femminilealta quasi sei metri, vuole essere l'emblema deldolore. Una targa inserita nella scultura ricor-da le "macerie impastate di sangue" della tri-ste giornata dell'11 settembre 2001 a NewYork. La statua è dedicata ai 700 vigili delfuoco e a tutte le altre persone deceduti nel-l'attacco terroristico. Nella foto: il governatoreGiorgio Di Raimondo con l'artista davanti almonumento.

Novembre 2005 2928 Novembre 2005 PARLIAMONE

Alla luce della mia esperienza di rotaria-no da circa 25 anni mi capita spesso difare qualche riflessione a proposito delmio club: di come è sorto, del suo svi-luppo, delle sue attività e dell’affiata-mento fra i soci.Già da quando mi accingevo a condurreil club di Sassari Nord, in qualità di presi-dente, pensavo che l’espansione richie-sta da tutti i governatori ed i presidentiinternazionali dovesse avvenire, nontanto in seno al club, ma in seno aldistretto con la creazione di nuovi club.Questo perché ho sempre pensato(forse sbagliando?) che la buona armo-nia e la sincera amicizia tra i soci sipotesse realizzare solo con un numeronon eccessivo degli stessi. Pertanto,secondo me in un club non si dovreb-

bero superare i cinquanta soci in quan-to solo così si può instaurare una cono-scenza approfondita e un rapporto dicordialità.Come sarebbe possibile il raggiungi-mento di questo traguardo con unnumero di soci più elevato? Manche-rebbe il piacere dell’incontro tra amici ela possibilità di attuare insieme, con lapartecipazione unanime, le varie attivi-tà, i programmi e le manifestazioni cheil Rotary si propone.Il mio club ha raggiunto e superato isettanta iscritti e già da tempo si notauna minore partecipazione alle riunionisettimanali (in media la presenza è di20-25 soci) ed una minore conoscenzatra i soci che non conduce certo adinstaurare dei validi rapporti di amicizia

che è uno dei tre cardini fondamentalisu cui si basa l’azione rotariana.Che dire di alcuni club che superano i200 iscritti? Quanti partecipano alleriunioni? E quanti si conoscono tra loro?Che ne pensi?

Peppino PintoreRotary club Sassari Nord

Un club grandepuò essereun grande clubUn organico numeroso è una indubbiaricchezza per un club e far fruttare talericchezza è compito dei dirigenti:costruire un organico numeroso pura-mente per un “ritorno di immagine”sarebbe un non-senso rotariano.Al Rotary club di Roma, che conta al 20settembre 2005 un organico di n. 226unità, abbiamo adottato alcune iniziati-ve per il coinvolgimento dei soci.Il regolamento interno prevede che le

LETTERE CARTOLINE FAX E-MAIL MESSAGGI POSTA AEREA PICCIONI VIAGGIATORI …

Renzo Arbore nella sua ultima trasmissione televisiva di suc-cesso ha ironicamente posto il titolo che noi riportiamo quianche se in forma dubitativa.L’interrogativo è interessante. Qual è la consistenza numericagiusta per la vita di un club? Deve esistere un numero massi-mo di soci da non superare? È conveniente ed efficiente aver-lo?Peppino Pintore del Rc Sassari Nord lancia il sasso: non sidovrebbe andare al di là dei 50 soci. E si chiede e ci chiede:come fanno a operare i club con oltre 200 soci?Domande legittime che ho girato al Rc Roma, unico club delnostro distretto a superare tale soglia. Leggiamo con attenzio-ne le considerazioni del presidente Enrico Scala.Fatalità vuole che nello stesso momento (fine settembre) al RcRoma sia stato dato un premio internazionale per il “maggio-re sviluppo dell’effettivo”, come è riportato nella didascaliadella foto.Allora è il caso di aggiornare il titolo è dire “ più siamo, megliostiamo” ?

(bruno benelli)

“Meno siamo, meglio stiamo”.O no?

Il club ideale: non piu’ di 50 soci

VITA DEI CLUB

valenza, militare e rotariana dell’evento,il presidente del Rotary club AmericoInnocenti ha evidenziato come il cente-nario rotariano sia occasione per solen-nizzare importanti ricorrenze nazionali,il generale di brigata aerea Franco Cam-peri, rappresentante del comandantegenerale delle scuole A.M., ha sottoli-neato l’importanza dell’evento purnella sua sobrietà.Dopo i dovuti commiati con le autorità,ha avuto inizio la parte più rotarianadella giornata. Mentre gli amici del

Rotary Club di Fiuggi si recavano subitopresso la linea di volo per provare l’eb-brezza dell’aliante, gli altri si sono riuni-ti in conviviale nel grande salone dellefeste del circolo ufficiali, alla presenzadei vertici dell’aeroclub di Roma (Squic-cimarro, De Lorenzo, Marchetti).Tutti si sono poi trasferiti in linea di volodove, a turno, ben diciotto rotarianihanno avuto il battesimo dell’ariavolando con gli alianti messi a disposi-zione dalla scuola di volo a vela che l’ae-roclub di Roma gestisce nell’aeroportodi Guidonia.

I “PIRATI” DEL VINO ITALIANOIN USA UNA BOTTIGLIA SU DUE È FALSAÈ questa la clamorosa denuncia che viene dagli Usa. Il falso made in Italy tartassail mercato del vino. Le bottiglie false sono quasi uguali a quelle delle nostre espor-tazioni: ci si imbatte sistematicamente con curiose bottiglie di Chianti, Sangiove-se, Refosco e Barbera, Barolo e Malvasia.In ogni caso per il vino italiano è boom:le esportazioni verso l’America crescono ehanno spinto l’Italia alla leadership sul mercato statunitense. Il nostro vino copreda solo un terzo del valore di mercato dei vini stranieri, seguito a distanza daAustralia con il 25% e Francia con il 21%.Un risultato che, a detta della Coldiretti, conferma i risvolti commerciali positividi numerose ricerche che evidenziano gli effetti benefici del consumo di vino sullasalute, come quello antinvecchiamento dovuto al contenuto di resveratrolo e aquello antistress della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importan-tissimo nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l’umore.La Coldiretti ricorda che l’Italia è il secondo produttore di vino in Europa con 51 milioni di ettolitri (24,6 bianchi e26,3 rossi) e conta su un patrimonio di 4453 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60% della produzione nazio-nale di vino, che genera un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di euro.

Novembre 2005 3130 Novembre 2005 CULTURA

Alessandro Manzoni intuì, ben circaquattro decenni prima, che non sareb-be stata possibile l’unità d’Italia poli-ticamente senza un linguaggiounico. Mi viene in mente l’Europadelle patrie, ora unita, che parlatante lingue diverse, con predo-minio dell’inglese, ma con forteresistenza francese, poiché laterra dei lumi si crede ancora ilcentro culturale del mondo.Dunque, già nella ventisettanadei “ Promessi sposi”, ma soprat-tutto nella quarantana, Manzonicrea un idioma vicino alla parlatapopolare ( di stampo toscano),spianando la strada alla penisolaunita. Il grande romanzo ebbe talesuccesso, che se ne fecero sessantaedizioni pirata, oltre quella illustratache il Manzoni stesso, a proprie spese,aveva curato in fascicoli. Tuttavia, si trat-tava sempre di un pubblico letterato,alfabetizzato, quindi ristretto, per cui sicontinuò a parlare in vernacolo e a scri-vere in lingua: chi alla maniera aulica,chi abbassando il tono ed esemplifican-do lo stile al modo di Leopardi nel versoe di don Lisander nella prosa. Ma se nonfossero sopraggiunti altri fattori, nonsaremmo addivenuti alla lingua cosid-detta italiana, compresa da tutti, laquale cimenta ( o dovrebbe cimentare)lo stivale in un unico codice espressivo,

vanno dai terroni, questi al nord; icentristi, un po’ qua, un po’ là. Edecco la prima mossa per obbligarea parlare come aveva scritto Man-zoni, altrimenti non ci si intende-va da una zona all’altra. Nasconocosì, grazie all’emigrazioneinterna, i matrimoni misti infatto di lingua, per cui i figli diuna milanese e un palermitanonon parlano né l’idioma mater-no né il vernacolo paterno,ma l’i-

taliano senza inflessioni regionali.Intanto, era stato inventato il

treno, grande demone dell’eraindustriale, di cui parlano sia Carduc-

ci sia Fogazzaro, per non citare Tolstoj.

La stampa. Il tempo che era scanditodalla giornata solare, ora è scisso inminuti primi. Gli italiani si muovono, cir-colano, viaggiano: serve la lingua dellacomunicazione pratica. A facilitarle ilcompito è la legge sull’istruzione obbli-gatoria fino agli otto anni, tanto quantobasta per compitare nel leggere, scrive-re e far di conto. In più, si attiva la stam-pa che, da locale o regionale, divienenazionale. Aumentano i libri, almenoquelli scolastici.

Arriva la radio. Tuttavia, questo nonsarebbe bastato a divulgare la parlatamedia manzoniana a tutta la penisola,se non fosse avvenuta una specie dimiracolo dovuto al genio di Guglielmo

Lingua e dialetto : un matrimonio rato e consumato

Alessandro Manzoni e Mike Buongiorno: i padri della lingua italiana. Il servizio militareobbligatorio e la migrazione interna hanno favorito i matrimoni misti, per cui i figli di unamilanese e di un palermitano oggi parlano un idioma né materno né paterno. Inventandola radio Marconi porta la parola parlata in tutte le case. Il fascismo dichiara guerra al dia-letto, il neorealismo lo riporta in auge. Ma è quella scatola chiamata tv a rivoluzionare lin-gua e mentalità. Tutti parliamo un linguaggio-guazzabuglio: il bello è che ci capiamo!

ALDO ONORATI

scrittore e poeta

Se la scrittura è una intutta la penisola, non

ugualmente avviene perla pronuncia

Se tornassero invita i nostri padrilinguisti…

ILBEL

PAESEDOVEL’OK

SUONA

unitario per la nostra immensa storiaartistica e letteraria.

Il dialetto resiste. 1861 : Italia unitasotto la monarchia sabauda, poi , diecianni dopo circa, Roma capitale. Le bar-riere doganali degli stati cadono, si cir-cola liberamente e non si può nonconoscere la lingua; ma la resistenza deidialetti è enorme, dato l’analfabetismodiffuso e la difficoltà delle comunicazio-ni. Però, il servizio militare obbligatoriosposta appositamente masse di giovanicome in uno scacchiere: i polentoni

PARLIAMONE

riunioni conviviali vengano svolte, a set-timane alterne, in diurna (ore 13,15) e inserale (ore 20,15); ciò permette di avereuna partecipazione “differenziata” che,pur non incidendo sulla percentualemensile, consente la frequenza ad unconsiderevole numero di soci.Poniamo particolare attenzione allainformazione. Oltre a sollecitare la lettu-ra della stampa rotariana, inviamo atutti i soci – via e.mail – le notizie di inte-resse corrente; nel corso delle convivialiveniamo aggiornati sulle attività dellecommissioni, sui progetti e sulle mani-festazioni a livello distrettuale e vienedata comunicazione delle direttive per-venute dal Rotary international. Nel bol-lettino del club i soci possono esprime-re il proprio pensiero su argomenti diinteresse rotariano o di costume in unaapposita rubrica.Disponiamo di un sito web, del qualecompleteremo a breve la ristrutturazio-ne, nel quale possono essere reperitetutte le informazioni sul club di Roma esui programmi sia del distretto 2080che del Rotary international.L’organigramma del club è suddiviso,tra commissioni e task-forces, in 26gruppi di lavoro. Il numero dei socidirettamente coinvolti, con incarico for-male, è di 84 unità; peraltro, a secondadelle necessità, i gruppi di lavoro (che siriuniscono mediamente una volta almese) si avvalgono della collaborazionedi altri soci, anche se non inseriti “for-malmente” nell’organico.I temi delle conviviali (in particolare diquelle diurne) vengono preferibilmenteaffidati ai soci del club al fine di poterfruire, su temi di interesse sociale, cultu-rale o professionale, delle loro specifi-che competenze ed instaurare un profi-cuo dibattito con gli altri soci.Attraverso le attività dell’Azione interna(in particolare con le sottocommissioniProgrammi, Famiglia del Rotary, Donnenel Rotary) incentiviamo l’affiatamentocon diversificate iniziative (reciprocaconoscenza, gite, visite a mostre o a sitiartistici, interclub). L’Azione professio-nale svolge un programma per lo scam-bio di idee sulle problematiche di cia-

scuna categoria lavorativa, consenten-do di accrescere ulteriormente il coin-volgimento dei soci.Certamente notevole è l’impegnorichiesto sia ai responsabili che ai com-ponenti dei gruppi di lavoro, ma taleimpegno è di buon grado accettatonello spirito del servizio rotariano.Va aggiunto anche che il club ha sem-pre avuto una validissima collaborazio-ne dal proprio ufficio di segreteria che,oltre a disbrigare le attività correnti,contribuisce a diffondere le comunica-zioni fra i soci.Nel club di Roma siamo fermamenteconvinti che, al di là della frequenza alle

riunioni o alle attività delle commissio-ni, un buon socio possa qualificarsicome tale se è messo in condizione diessere opportunamente “formato edinformato”. Conoscendo e partecipandoalle attività intraprese dal Rotary – daquelle del proprio club fino a quelle alivello mondiale – il socio potrà metterea disposizione, con cognizione di causa,la propria professionalità in ogni occa-sione richiesta dal club e potrà poi con-sapevolmente diffondere “all’esterno”l’immagine del Rotary per farlo cono-scere nella vera essenza.

Enrico ScalaPresidente Rotary club Roma

UN PREMIO INTERNAZIONALE AL ROTARY CLUB ROMA

PIU’ SIAMO, MEGLIO STIAMO. Il Rotary international ha dato al Rotary club Romail premio per l’“espansione e lo sviluppo dell’effettivo 2004-2005”. Il past presidentGlenn E. Estess Sr. ha firmato il documento ufficiale con il quale si riconoscono agliamici del RC Roma i “contributi dati allo sviluppo dell’effettivo reclutando il maggiornumero di soci del distretto 2080”.Il documento è stato consegnato da Lucio Artizzu, past governor, a GianpieroGamaleri, past president del club Roma nel corso di una conviviale di fine settem-bre 2005.

Novembre 2005 3332 Novembre 2005 ITINERARI

Nel dicembre 2004 la via francigena (Vf )è stata elevata al rango di “grande itine-rario culturale” dal Consiglio d’Europa,grazie anche alle iniziative e al lavoro divolontariato dell’association internatio-nale via francigena (Aivf ), operativa dal1997.Il congresso dei poteri locali e regionalidel Consiglio d’Europa a Strasburgo, hachiesto all’Aivf di condividere, con altripaesi europei interessati, la sua espe-rienza organizzativa nell’avere concre-tizzato un itinerario culturale europeodi 1900 km.Le esigenze e la precarietà di informa-zioni utili ai pellegrini per quanto

riguarda le sistemazioni logistichelungo il percorso, l’assenza totale di car-tografia utile a chi cammina, la carenzadi segnaletica, hanno stimolato l’asso-ciazione a colmare queste lacune coniniziative che si sono susseguite finora.

Cinque lingue. Dal 1998 esiste un sitoweb, www.francigena-international.org,redatto in cinque lingue.Nel 2000 è stato pubblicato il vademe-cum della via dal Gran S. Bernardo aRoma con tappe, chilometraggi, alloggieconomici e ospitalità religiosa.Queste due iniziative hanno fortementeincoraggiato i pellegrini stranieri a cam-minare fino a Roma, la più antica metadel pellegrinaggio cristiano.

San Pietro. Nel 2001 il progetto del-l’Aivf ha ottenuto il patrocinio della

Via francigena: per il Consiglio di Europa è un grande itinerario culturaleC’è unvademecum apartire dalGran SanBernardo, piùun altro cheparte daLondra fino alconfineitaliano, chesegna le tappe,i chilometri, glialloggieconomici el’ospitalitàreligiosa: iltutto perrendere piùconfortevole ilpellegrinaggiofino a Roma, lapiù antica eimportante mètadei cristiani.In Italia – grazieall’Aivf – la via èpresente in tutto il Lazioe, a tratti, in Piemonte,Emilia e Toscana.Guide e schedecartograficheattualizzano il percorso.Occorre migliorare le viepedonali e la segnaleticaper la sicurezza deiviandanti.

ADELAIDE TREZZINI

operatrice culturalefondatrice e presidenteAssociation internationale via francigena

Una antica e religiosa“MILLE MIGLIA” a piedi

20 ottobre 2005.Il club Viterbo Ciminia haorganizzato un convegno sullavia Francigena con la presenzadei sindaci del territorio

CULTURA

Marconi, il quale, inventando la radio,toglieva a Gutenberg il primato dellacomunicazione per appropriarsene,portando la parola parlata, e quindi piùfacile da decodificare che quella scritta,a chiunque avesse orecchie per sentire,e magari anche per intendere.Il regimefascista dichiarò guerra ai dialetti, tantoche, nelle stesse scuole, era peccatograve esprimersi nella parlata locale e,fra il popolino, dialogare in vernacoloera sinonimo di ignoranza, arretratezzae grossolanità. Poi, dopo il secondo con-flitto mondiale, il neorealismo, il cinemasonoro, il teatro, la scrittura, rivalutaronoi dialetti.

Come si dice 14? Se la scrittura era unain tutta la penisola, non egualmenteavveniva per la pronuncia, perché levocali chiuse o aperte dipendevanodalla struttura semantico-fonetica delnord, del centro e del sud ( ancora oggi,ad esempio, c’è chi dice quattòrdici echi lo pronuncia con l’accento chiuso, ecosì piede, lettera etc., senza che si siaaddivenuti a una regola unitaria: ma aquesto punto, con le parlate stravolteda intrusioni dialettali e straniere, il pro-blema non si pone più, perché il puri-smo linguistico è diventato cosa da cru-scanti per la maggiorparte delle nuove “auc-toritates” linguistiche,che sono la tv, i giornali,il cinema e la pubblicitàsu scala industriale).

Altre strade. Gli scritto-ri hanno ben presto cer-cato altre strade daquella manzoniana.Tommaseo, che nel suo

vocabolario, capolavoro assoluto diricerca linguistico-morale, pur ammiran-do Manzoni, piglia una sua via; Verga eFogazzaro , su due percorsi diversissimi,riesumano le assonanze vernacolari;D’Annunzio, con la sua popolarità eautorità, il suo fascino di primo ingegnod’ Italia, maneggia la lingua in modogeniale e aulico, mentre i futuristi ladistruggono per sgrammaticarla e libe-rarla dal collare degli schemi morti. Allafine irrompe nella scena una scatolachiamata tv, che rivoluziona non solo lalingua, ma la mentalità, stravolgendoogni possibilità di arginamento da partedi altri mezzi di comunicazione dimassa. Taluni hanno dichiarato che ilsecondo padre della lingua italiana èMike Buongiorno, e non completamen-te a torto, perché la tv, più della radio, èpenetrata in ogni famiglia, anche negliambienti in cui l’analfabetismo scolareresiste alle leggi dell’istruzione obbliga-toria e dove non arrivano né i giornali,né i potenti rotocalchi femminili e tantomeno i libri.

L’epica moderna. Ma, all’inizio, la tvselezionava i dicitori, per cui era unmezzo di diffusione della lingua regola-re e canonica; oggi si parla come si può,tenendo presente l’immenso materialedei neologismi, nati dalle lingue stranie-re ( soprattutto l’inglese, che è veicolareper la scienza, l’economia, il commercioetc.), dal linguaggio tecnico-scientifico,dal politichese, dall’epica moderna cheè quella sportiva, dalle intrusioni dialet-tali imposte, data la loro autorità, dapolitici e uomini del cinema, sportivi,mezzibusti, i quali si esprimono magari

con simpatici termini gergali,ma la gente e i giornalisti poili assumono nell’uso quoti-diano, rendendoli familiari.Se tornassero i nostri padrilinguisti, quelli che si sonoaccapigliati per accettare orifiutare un termine secondoregole ben precise di autori-tà e antichità, si scandalizze-rebbero, ma forse non avreb-bero tutti i torti.

Qui si esagera. Ammesso e concessoche la lingua è un organismo vivo, incontinua crescita o decrescita, e pren-dendo ad esempio i nostri antichi latini,i quali, al tempo di Ammiano Marcellinogià scrivevano in modo da richiedere uninterprete per quelli fermi a Orazio, Vir-gilio e Tito Livio; oggi si sta esagerandoovunque, e non solo per il massiccio eindiscriminato afflusso di anglismi. Siesagera perché i neologismi non ven-gono assimilati, cioè digeriti, ma messi lìfreddamente, non italianizzati, e quindiin modo da formare piccoli corpi in uncorpo che ormai li respinge per satura-zione e incompatibilità semantica.

Uomini e animali si cibano di sostanzediverse, ma, digerendole, le assimilano,cioè le rendono simili a se stessi, pren-dendo la forza e la vitalità da ciò cheimmettono nell’organismo, senza muta-re il proprio Dna e la propria individua-lità. Nella lingua, invece, l’italiano stadiventando un ibrido, per cui proprio lastruttura semantica sta mutando, l’orga-nizzazione interna del logos, i rapportidialettici fra gli elementi idiomatici, fra-seologici, significanti e stilistici, nonchégrammaticali.

Stringere i freni. Dove si andrà a finire?Credo che si dovrà stringere i freni: equesto lo dice un anticruscante, unoaperto non solo agli influssi salutari deidialetti, ma ad alcune espressioni viveda altre lingue. Però, un detto popolaremolto noto afferma che il troppo stor-pia. Tempo fa scrissi un articolo dal tito-lo: “ Il bel paese là dove il sì suona”e,parafrasando il celebre verso di Dante,conclusi così: presto dovremo dire: “ Ilbel paese là dov’ok suona”.Gli scrittori talvolta sono profeti, anchese di sventura!

Novembre 2005 3534 Novembre 2005 ITINERARI

L’etimologia del nome Foro derivamolto probabilmente dal verbo “fero”(portare), cioè il luogo dove si portava-no le merci, il mercato: un’altra possibileorigine discende dal nome del mastellodel vino che si chiamava “forum”. In que-

sto luogo si compendia tutta la storia diRoma antica dal 753 a.C. al 476 d.C.. Unastraordinaria coincidenza vuole cheRoma venisse fondata nello stesso annoin cui cadeva un’altra città simbolica,Babilonia, quasi a segnare l’inizio di unnuovo destino storico.

La basilica. Entrando da via dei ForiImperiali, il primo impatto è con la Basi-lica Emilia, costruita nel 170 a.C. daMarco Emilio Lepido e Marco FulvioNobiliare; l’ampia spianata ed i pochi

ruderi e colonne ci permettono diricostruire nella mente la colossa-le struttura architettonica dellabasilica romana, che, a differenzadel tempio greco essenzialmentefatto per essere visto dall’esterno,è invece una meravigliosa archi-tettura di spazi interni dove si pos-

sono svolgere importantifunzioni concernenti la giu-stizia e la politica. Il cristianesimo,che tende a raccogliere i fedeli inassemblea ecclesiale, userà questomodello per le sue chiese. La vici-na Curia Julia, costruita da Cesarenel 54 a.C. a sostituire l’anticaCuria Hostilia, sede del Senato, sierge ancora con le sue severe linee

architettoniche; deve la sua salvezzadalla distruzione al fatto che, nel VIIsecolo, venne trasformata nella chiesadi San Adriano.

La libertà. Il Senato è il primo elementodel famoso simbolo di Roma: S.P.Q.R. (ilsenato ed il popolo romano). Il secondoelemento, il popolo, è rappresentato dalvicino Comizio sede dei comizi centuria-ti, il vero centro politico dall’epoca regiaalla fine della Repubblica.Tra mito e sto-ria l’età regia e repubblicana, storica-

mente interpretata da Livio, si materia-lizza davanti a noi. Il cantore della “vir-tus”, che vede nella storia di Roma la sto-ria della libertà, è il giusto commento aqueste antiche memorie. Non a caso,alla fine dell’impero, San Agostino porràla “virtus” romana a giustificazione del-l’impero romano stesso: “Fu Dio a pre-miare i romani con il dono di un impe-ro… a mostrare nel ricchissimo imperoromano quanto potessero le virtù civili,anche senza vera religione.”.

Il sacro recinto. Condensare in pochepagine più di due ore di visita è quasiimpossibile. Mi limiterò ad elencare imonumenti da noi presi in esame nelnostro itinerario: l’arco di Settimio Seve-ro, con il nome del figlio Geta sull’iscri-zione, cancellato dal fratello Caracalla,che già lo aveva fatto uccidere; i templi

PROF. LIVIO MANZONI

Una passeggiata lungo il Foro romano, che compendia 1229 anni di storia

ROMA, un dono di Dioper mano di un profugo

Roma nasce nello stesso anno in cui cade Babilonia. Senato e popolo legati dal marchioSPQR. Dal tempio di Saturno, il più antico monumento, alla colonna dell’imperatorebizantino Foca, ultima costruzione. Basilica Giulia, tempio di Vesta e la colossale basili-ca di Massenzio ci conducono per la via sacra. Gli archi di Tito e Costantino: fotogrammidi un film che celebra eventi storici.

Roma: coscienza degli uomini,tesoro di valori

Roma: meravigliosa architetturache canta virtù e libertà

ITINERARI

Santa Sede, del Ministero dei beni e atti-vità culturali, del Ministère de la cultureet de la communication (Francia) e delDépartement de l’intérieur (Svizzera).L’associazione è stata onorata dal pre-mio Sancti Benedicti 2001 del Rotaryinternational.Nella basilica di San Pietro èstata predisposta un’accoglien-za e la registrazione dei pellegri-ni della via francigena, grazieall’interessamento dell’Aivf.

400 chilometri. Per dare alla viala sua identità, l’Aivf ha creato unmarchio, proposto e accettatodal Consiglio di Europa nel 2001.Attualmente la via è contrasse-gnata per un percorso di più di400 km nei dipartimenti dellaMarne e del Doubs per la Fran-cia; in Italia è presente a tratti nelPiemonte, in Emilia, in Toscana ein tutto il Lazio.

Da Londra. Nel 2002 l’Aivf hamaturato il proposito di restitui-re alla via la sua dimensioneeuropea ignorata fino ad allora.Ed ha pubblicato la “guida-vademecum da Londra al confi-ne italiano”, con note storichemedievali.Queste guide sono state completate,nel 2004 e 2005, da schede cartografi-che geo-culturali: la “topofrancigena”,per un percorso di 1900 km, rappresen-ta un unicum nell’organizzazione dellevie di pellegrinaggio odierne.L’associazione si è fatta anche promotri-ce di un comitato scientifico plurinazio-nale, cui hanno aderito illustri personali-tà. Per Inghilterra, Francia e Svizzera,dove la via francigena era totalmentesconosciuta, è stato necessario tracciareex novo il percorso storico e consigliatosu cartografia 1:25.000.

Sano e salvo. Per l’Italia il percorso eraconosciuto, ma salvo pochi tratti di stra-de medievali ancora in situ, era impro-ponibile per il viandante, perché si svol-geva principalmente su strade di gran-

de comunicazione. Infatti fino ad ora ilpellegrino-pioniere, se arrivava a Romasano e salvo malgrado qualche inciden-te, ha sempre lamentato la pericolositàdel percorso, inconveniente assente sulcammino di Santiago di Compostela(Spagna), dove un passaggio protetto e

riservato ai pellegrini esiste anche inprossimità delle autostrade.

La via antica. Una ricerca di tre anni hapermesso all’Aivf di individuare e utiliz-zare tutte le proposte della via antica,pedonale e ciclabile, prodotte finora dastudiosi e associazioni locali e nazionali.Per renderle utilizzabili occorreva colle-garle, e a questo scopo sono stati messia profitto l’insostituibile conoscenza edisponibilità di polizie municipali esoprattutto provinciali, come nei casi diVercelli, Piacenza, Massa-Carrara, Firen-ze, Siena e Viterbo.La “topofrancigena”, proponendo untracciato principale e consigliato, per-metterà un notevole incremento di pel-legrini sulla via, tanto da risvegliare unforte interesse e il necessario coinvolgi-

mento da parte di amministrazionicomunali, provinciali e regionali.

La sicurezza. Le basi dell’organizzazioneper il rilancio della via, quale linea di pel-legrinaggio sul modello del cammino diSantiago, sono state poste dall’Aivf in

cinque anni (2000 - 2005). Oraoccorre ampliarle e perfezionarlea livello istituzionale, principal-mente per quanto riguarda glialloggi economici e l’ospitalitàreligiosa, la manutenzione e ilmiglioramento delle vie pedona-li, per la sicurezza del viandante,la segnaletica controllata.Sono i pellegrini francesi, inglesie svizzeri, i principali fruitoridella via: provengono da paesidove il turismo pedestre è moltosviluppato e organizzato e quin-di si aspettano di trovare le stes-se condizioni proposte per San-tiago di Compostela.

Siti e monumenti. Alcuni passiimportanti sono stati avviati, peresempio dalla Regione Lazio, nelpatrocinare il “manuale dellasegnaletica Vf” realizzata dall’as-sociazione.Sin dal 1998, tutte le iniziativedell’Aivf (nata nel 1997 a Mar-

tigny, Svizzera) sono state avvalorate dalConsiglio d’Europa; sono stati creati, tral’altro, un “centro di documentazione Vfeuropea”, una “rete free-francigena” diaccesso gratuito a musei e monumentimedievali e una “rete di siti e monu-menti sulla Vf” da preservare, nellaquale sono incluse la chiesa-rudere di S.Maria in Forcassi e la chiesa di S. Euse-bio, che si appresta ad essere inaugura-ta dopo un lodevole restauro, in partereso possibile per il contributo delRotary club Viterbo Ciminia.Almeno nel Lazio sono presenti tutte lecondizioni per proseguire nella valoriz-zazione culturale e turistica della via,sempreché non manchi una effettivavolontà politica coordinata con i rap-presentanti delle autorità religiose ecivili.

Sutri - Porta Franceta.Nella pagina precedente: Sutri - Particolare di un affresco nel mitreo

Novembre 2005 3736 Novembre 2005 ATTUALITÀ

Meno di un secolo e la pianura pontinasarà sott’acqua. L’abbassamento delsuolo e gli sconvolgimenti climaticistanno cambiando il volto dell’Italia.Luoghi come Venezia, patrimonio del-l’umanità, rischiano di scomparire neiprossimi decenni a causa dell’innalza-mento del livello del mare.In tutto il Belpaese le “terre basse” sono33 e coprono 4.500 chilometri quadrati.Queste sono le stime della commissio-ne istituita in seno all’Onu ( si chiamaIntergovernmental panel on climatechange), confermate dagli studi nostra-ni dell’Enea e della fondazione Eni “Enri-co Mattei”.

Aree a rischio. Le aree a rischio vannodalla Versilia a Grosseto, dalle lagunevenete alle coste adriatiche, da numero-si posti sardi a pezzi di costa siciliana eal tavoliere delle Puglie.Nel centro della penisola a rischio leterre di “casa nostra”: Roma, pianurapontina e laghi costieri, Fondi, fino acomprendere il bacino del Garigliano,Volturno e la piana del Sele.Un gran brutto scenario per i nostri figlie nipoti. Oltre a un grande caldo, i pros-simi anni riservano un aumento di feno-meni meteorologici estremi:alluvioni nell’Italia settentrionale,desertificazione nell’Italia meridionale.

Turismo addio. Le piogge dureranno dimeno, saranno inferiori di numero ma

saranno molto violente. L’acqua scorre-rà molto veloce dalla montagna alla pia-nura causando danni: è il fenomenochiamato “run off”, ruscellamento.Tra i vari danni al suolo e alla qualità divita il sempre crescente calore porteràad una riduzione drasticadei flussi turistici lungo lecoste italiche e quelle delMediterraneo.Ma anche il turismo inver-nale ne soffrirà dato il ritiroprogressivo di ghiaccio eneve dalle Alpi. Negli ulti-mi cento anni la tempera-tura del pianeta è aumen-tata di 0,6 gradi. Ma negliultimi 25 c’è stata la gran-de impennata e l’incre-mento è stato del 300%rispetto ai precedenti valori. Il livello delmare è salito di venti centimetri.Non sembri una battuta, ma è possibileche inaspettate chances turistichesaranno acquistate dai paesi del NordEuropa, cui arriderebbe un clima tem-perato.

Salvare cosa? Gli esperti dell’Eneadicono che non si può perdere piùtempo nell’investire risorse per ridurreal minimo i rischi e i disagi dei cambia-menti climatici.Una buona parte d’Italia si ritroverà sot-t’acqua e non riemergerà più. Che fare ?Su questo interrogativo le rispostedivergono. Si prenda ad esempio lapiana di Fondi in provincia di Latina: per

impedirne l’allagamento sono in fun-zione le idrovore. Che costano molto eche costeranno ancora di più con il pro-gressivo abbassamento del suolo.Ci si chiede: conviene spendere semprepiù soldi per tamponare, oppure è

meglio lasciar perdere, indennizzare iproprietari dei campi, accettare l’allaga-mento e praticare la piscicultura?E’ un quesito che ovviamente esiste perFondi, ma è improponibile, ad esempio,per Venezia e mille altri posti d’arte.

Anidride carbonica. Il futuro è obietti-vamente nero, anche a non voler fareallarmismo. D’altro canto non è statopossibile attuare neanche il protocollodi Kyoto, dal momento che gli Usa sisono tirati fuori dal programma e c’è laresistenza dei paesi in via di sviluppo. Inquesto modo non si riducono le emis-sioni di anidride carbonica e questoaumento del CO2 è la causa principaledei nostri mali.

LAPO HERCOLANI

Aumentano in Italia le “terre basse”

Pianura pontina, tra qualche anno la percorreremo in barcaAlluvioni e desertificazione: 4.500 chilometri quadrati saranno coperti dal mare. Per farsi un bagno di sole andremo nella penisola scandinava. E intanto il protocollo diKyoto non è rispettato.

ITINERARI

della Concordia e di Vespasiano con ilportico degli Dei Consenti.Più avanti, il tempio di Saturno, il piùantico del Foro essendo stato realizzatonel 506 a.C., che, con la vicina colonnaonoraria dell’imperatore bizantino Foca,ultimo monumento costruito, costitui-sce, a pochi metri di distanza, un idealeponte storico di oltre un millennio.Il sacro recinto del lacus Curtius con laleggenda dell’eroico sacrificio di MarcoCurzio, che, per salvare Roma, precipitòse stesso ed il suo cavallo nella voragineapertasi per intervento divino. La vicina

base del monumento equestre diDomiziano, distrutto dopo che fu decre-tata la sua “damnatio memoriae”, ha tro-vato il più bel commento nei versi che ilpoeta Marziale dedicava allo stessoDomiziano nei suoi epigrammi: “Se percaso ti capiteranno fra le mani i mieilibretti, o Cesare, deponi il tuo cipiglio dipadrone del mondo. Anche i vostritrionfi sono abituati a sopportare glischerzi, e nessun generale si vergogna

di essere materia di qualche bat-tuta… Leggi ti prego i miei versi.La censura può permettere giochiinnocenti: lasciva è la pagina, mala vita è onesta.”.

L’impero. Con la basilica Giulia,costruita da Cesare al posto dellaSempronia, ci portiamo all’iniziodell’Impero; sarà Sallustio lo stori-co che cercherà di mettere in evi-

denza i nuovi contrasti impersonati daCesare e Catone, da cesarismo e repub-blica, da individualismo e collettivismo,per cui Roma diventerà nellacoscienza degli uomini l’ispiratri-ce di categorie perenni ancoraoggi storicamente vive.Il tempio dei Dioscuri, l’anticaRegia, il tempio di Vesta con lavicina Casa delle Vestali ci riporta-no ai tempi dei Re e della Repub-blica, mentre le basi dell’arco diAugusto ed il vicino tempio diCesare sono il naturale ponte versoquell’Impero Romano ben rappresenta-to dal tempio di Antonino e Faustina ela colossale basilica di Massenzio, nellaparte alta della via Sacra. Sarà Tacito lostorico di questo periodo, lo storicodella “Potestas” che nel mutare degliantichi valori e nel rilassamento deicostumi teme “l’ira degli Dei contro lostato”.

Arco di Tito. L’arco di Tito dell’81 d.C.,che celebra la caduta di Gerusalemme ela distruzione del Tempio di Salomone,diventa il simbolo della profezia del Cri-sto e, nello stesso tempo, un inascoltatomonito a non ripetere più tristi episodidi intolleranza religiosa.

Giustamente Seneca nelle sueConsolazioni così scriveva:“Ognu-no ebbe la sua ragione di emigra-re: è chiaro che nulla è rimasto nelluogo natale. Incessante è il viavaidel genere umano: ogni giornoqualcosa muta in un mondo cosìvasto: si gettano le fondamenta dinuove città… come se l’imperoromano non risalisse ad un esule,un profugo che aveva perso la

patria e si traeva dietro un pugno disuperstiti…”.Il tempio di Venere e Roma di Adriano, ciriporta a quel periodo straordinario cheva da Nerva a Marco Aurelio, in cui gliimperatori, scelti per adozione tra imigliori, permisero che l’Impero godes-se di relativa pace e di straordinariobenessere per oltre ottanta anni.

Arco di Costantino. La nostra passeg-giata si conclude ai piedi di quellostraordinario monumento che è l’arcodi Costantino. In esso sono infatti pre-

senti i resti di precedenti monumenti,dai rilievi e dalle statue dei prigionieriDaci sulla basilica Ulpia del periodo diTraiano, ai tondi del periodo adrianeoed ai pannelli del periodo di Commodo,quasi una summa dell’arte romanaimperiale, mentre i pannelli contempo-ranei del periodo di Costantino mostra-no già i segni di una perdita del centroprospettico classico e segnano il pas-saggio dall’arte come “mimesis”, imita-zione, all’arte come messaggio in cui icorpi si schiacciano e le figure sono rap-presentate in sequenze paratattiche lacui base è il ritmo ripetitivo. È già, infat-ti, presente un linguaggio che prean-nuncia aspetti sostanziali di quella chesarà l’arte del Medioevo.

La memoria. Siamo dunque giunti allaconclusione di queste poche note, chesono solo una parziale sintesi di quellache è stata la nostra passeggiata e dellungo ed articolato discorso che hacommentato ogni monumento e fattorivivere con l’aiuto della nostra fantasiaquello che è forse il più importante“luogo della memoria” che l’umanitàconosca.

Carlo AzeglioCiampi: “Volémosebene, semo romani”

Novembre 2005 3938 Novembre 2005 VITA DEI CLUB

FrosinoneMartedì 22 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore

Guidonia MontecelioGiovedì 3 ore 20.00 Intervento dal titolo “Noi e gli altri”presieduto da Padre Gennaro Cicchese, insegnante diantropologia, teologia e filosofia, con alcune riflessioniantropologiche sul tema della globalizzazione. Per ade-sioni contattare [email protected] oppure [email protected]

Giovedì 3 Interclub con il Rotary Club di Algeri convivialeposticipata sabato 12/11/2005

Giovedì 10 Direttivo. Poi cena di benvenuto presso unristorante tipico.

Venerdì 11 seguirà una passeggiata romana nei sotterra-nei di San Crisogono (Roma nascosta) alla villa Farnesi-na alla Lungara e al “cuore” di Trastevere. Cena in unristorante tipico a Tivoli.

Sabato 12 visita al museo delle navi a Nemi e pranzo aFrascati in casa dell’amico Nino. Alle ore 20.30 convivia-le di saluto presso la sede sociale Grand’Hotel Duca D’E-ste con la relazione sulle pietre preziose presieduta dalrelatore Maestro Orafo Luca Mastroianni, (Relazione“Conoscere le pietre preziose”) in Interclub con il Club diAlger Bahdja. Club Zagarolo Palestrina Colli Prenestini,Club Monterotondo Mentana.

Giovedì 17 ore 20.30 Visita del Governatore

LatinaGiovedì 17 ore 20.30 - Ristorante Casablanca - Riunioneconviviale con familiari. Relazione del Past PresidentAngelo Nicotra sulla Rotary Foundation. A seguire ci saràuna lotteria per la raccolta di fondi.

Latina Monti LepiniMercoledì 30 20.00 Visita del Club da parte del Governa-tore

Porto TorresVenerdì 11 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore

RomaSabato 26 ore 9.00 Seminario della Fondazione Rotary peri Club di Roma e del Lazio

Roma Castelli RomaniVenerdì 4 ore 20.30 - Familiare - Villa Fiorio. Visita delGovernatore Giorgio Di Raimondo (Socio onorario delnostro Club)

Sabato 5 ore 16.30 cantina Galassini. Festa del vino novel-lo presso la cantina del nostro Socio Franco Galassini

Giovedì 10 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Il SocioValentino Libanori ci intratterrà su un tema di attualità.

Sabato 12 - Gita a Napoli - Visita in preparazione delNatale al quartiere di S. Gregorio Armeno famoso per isuoi negozi di Presepi - Visita alla Cappella di S. Severoove è visibile, fra l’altro, il “Cristo Velato” del Sammar-tino. Prenotarsi in tempo.

Giovedì 17 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Riflessionisulle condizioni del popolo Saharawi: possibili iniziative eprogetti. Discussione sui Criteri per l’ammissione di nuovisoci.

Sabato 19 chiesa - Messa in suffragio dei Defunti Rotaria-ni del nostro Club. Officerà il nostro Socio Onorario DonOrlando Raggi.

Giovedì 24 ore 19.30. Caminetto - Villa Fiorio. ConsiglioDirettivo. Ore 20.30 Illustrazione ai Soci dei lavori delConsiglio Direttivo.

Roma CassiaMercoledì 2 conviviale sostituita dalla gita “Vino e Cultura”prevista nei giorni 4/6 novembre a Montefalco, BagnoVignoni, Pienza, S. Quirico D’Orcia in interclub con RomaSud Est.

Martedì 8 interclub con Roma e Roma Est all’Hotel Excel-sior. Mons. Comastri interverrà sul tema “La Pace testi-monianza di Madre Teresa di Calcutta”.

Mercoledì 16 elezioni del Presidente nominato 2007/2008e del Consiglio Direttivo nominato 2006/2007. In sede.

Mercoledì 23 Conviviale dedicata alle Borse di Studio dellaRotary Foundation. Interverrà Daniela Tranquilli Presi-dente della specifica Commissione Distrettuale. In sede.

Mercoledì 30 Interclub con Tevere e Sud Est in sede inter-verrà Marc Messegue sul tema “le nuove frontiere delbenessere: la dieta di un giorno di M. Messegue”.

Roma EstMercoledì 2 ore 19.00 presso Civiltà Cattolica (Via di PortaPinciana) Santa Messa celebrata da Padre Gualberto Gia-chi S.J.

Lunedì 7 Riunione spostata a Martedì 8/11Martedì 8 Interclub con il Rotary Club Roma e Roma Cas-sia Hotel Excelsior - ore 20.15 Oratore S.E. Mons. Ange-lo Comastri Tema: “La pace: testimonianza di MadreTeresa di Calcutta”.

Lunedì 14 Serata di beneficenza: Cinema Barberini, ore21.00 “All the invisible children”, prodotto da Maria Gra-zia Cucinotta. Costo per tutti E 25,00.

Lunedì 21 St. Regis ore 20.00 Tavola Rotonda su “La sicu-rezza nelle emergenze terroristiche”. Coordina: CarmenLasorella. Intervengono: Gianandrea Gaiani, AndreaMargelletti, Stefano Silvestri.

Lunedì 28 St. Regis - ore 20.30 - Riunione familiare.Assemblea del club per le votazioni. Oratore: Padre Gual-berto Giachi S.J. Tema: “Timone-bussola-vela. IgnazioFabro-Saverio. L’origine Storica dei Gesuiti”.

Roma EurGiovedì 3 ore 20.30 Conviviale Serale (da confermare).Interclub con il Rotary di Roma Sud Ovest e il Rotary diIstambul presso la nostra sede (Prenotazioni indispensa-bili).

Giovedì 10 ore 20.30 Riunione sospesa e sostituita dall’in-terclub di Sabato 12 con il Rotary Club di Tivoli (a Tivo-li). Coordinatore Ing. Claudio Borzi (prenotazioni neces-sarie).

Giovedì 17 ore 13.30 Conversazione del Dott. AndreaKetoff, Direttore generale Assomineraria (Ass. Italianaper l’industria mineraria e petrolifera).

Giovedì 24 ore 20.30 Conviviale serale familiare - Seratadedicata alla R.F.

Martedì 29 ore 20,30 Interclub con il Rotary di Roma e diAppia Antica presso l’Hotel Excelsior. Tema della serata“Nosso Brasil” (prenotazioni indispensabili).

Roma MediterraneoMercoledì 23 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore

Roma Monte MarioMercoledì 9 ore 20.30 Hotel Sheraton Roma (Eur) - Sera-ta dedicata alla Rotary Foundation. Interclub con i Rotary

VITA DEI CLUB

I programmi vanno inviati – esclusivamente per posta elettronica – con la massima tempestività, al massimo entro ilgiorno 5 del mese precedente. In caso contrario la rivista non è più in grado di pubblicare le informazioni.

e-mail: [email protected]

Albano Laziale AlbalongaVenerdì 4 ore 20.30 Caminetto.Giovedì 10 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale sera-le con Oratore – Past Governor Antonio Arcese: “Il PianoDirettivo del Club”.

Giovedì 18 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale sera-le con Signore – Oratore Prof. Aldo Onorati: “Stendhal ei Castelli Romani (Albano e la Badessa di Castro)”.

Giovedì 24 ore 20.00 Hotel Castelvecchio Consiglio Diret-tivo

Aprilia CisternaMartedì 15 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore

Bosa Venerdì 4 Commemorazione dei soci scomparsi ore 17.00- Chiesa di Bosa Marina – S. Messa in suffragio di Salva-tore Cau, Francesco Mocci, Gino Tanda, Egidio Contu,Salvatore Pisanu e Pietro Naitana.

Martedì 8 Hotel Mannu ore 19.00 Riunione Direttivo - ore20.00 Riunione di Caminetto.

Martedì 15 Hotel Mannu ore 20.00 Riunione di caminettoallargato alle signore. Consegna del Premio Imprendito-ria dedicato a Salvatore Cau.

Martedì 22 Hotel Mannu ore 20.30 Riunione di Caminetto– Aggiornamento sul programma della fondazione Rotary– Alfabetismo e Emergenza Idrica.

Martedì 29 Hotel Mannu o luogo da Indicarsi in alternati-va. ore 20.00 Riunione di Assemblea – Elezione Presiden-te Incoming e Consiglio direttivo anno 2006/2007.

Cagliari NordVenerdì 11 ore 20.30 “Convento di San Giuseppe” Caglia-ri: interclub con il RC Cagliari Anfiteatro. La Prof.ssa GioiaLongo, docente di Antropologia Culturale alla Sapienza diRoma, e il dott. Qorbanali Ismaeli, illustreranno il proget-to “Martina”, una iniziativa per insegnare a leggere e scri-vere alle donne afghane alle quali, sotto il governo deitalebani, era stato proibito di andare a scuola. Le preno-tazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:338119363 [email protected]

Lunedì 14 ore 20.30 Hotel Mediterraneo Cagliari. Laprof.ssa Anna Maria Sanna svolgerà una conferenza sultema “La riforma Moratti”.

INSIEMELunedì 21 ore 20.30 Hotel Mediterraneo Cagliari - miniconviviale – la presidente mondiale del GSE, ElizabethLamberti, e il presidente distrettuale del GSE, PiergiorgioPoddighe, illustreranno i progetti GSE per il 2006-2007 leprenotazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:3381193063 [email protected]

Lunedì 28 ore 20.30 il prof. Alessandro Riva, ordinario dianatomia umana normale dell’Università di Cagliari, svol-gerà una conferenza sulle cere anatomiche del Susini.

CarboniaMartedì 8 ore 20.30 Assemblea del Club - Relazione deiPresidenti di Commissione sullo stato del programma.

Martedì 15 ore 20.30 Conversazione del Socio RenatoMonticolo sul tema: “Riflessione sui Beni Archeologiciambientali della Provincia di Carbonia-Iglesias: Risorsaproduttiva o bene inutilizzato?”. Segue conviviale.

Martedì 22 ore 20.30 Riunione delle Commissioni per l’A-zione Professionale e di Pubblico Interesse per program-mare i seguenti progetti:– Conferenza del Prof. Jo Conjaerts, finalizzata alla istitu-

zione di una borsa di studio per gli studenti del territo-rio frequentanti il Conservatorio Musicale di Cagliari.

– Raccolta, confezionamento e distribuzione pacchi donoNatalizi per famiglie meno abbienti. Riunione non con-viviale

Martedì 29 ore 20.30 Assemblea dei Soci del Club, con ilseguente ordine del giorno:– Elezione Presidente A.R. 2007-2008– Elezione del Consiglio Direttivo A.R. 2006-2007– Approvazione modifiche Regolamento del ClubSegue Conviviale

ColleferroMercoledì 16 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore

CivitavecchiaGiovedì 24 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore

Flaminia RomanaVenerdì 18 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore

NOVEMBRE 2005. Il calendario dei programmi dei club

INCONTRIAMOCIPER

CONOSCERCI MEGLIO

Giuseppe Vasi (1710-1782) – Palazzo del Quirinale (Disegno)

40 Novembre 2005VITA DEI CLUB

Club Roma Campidoglio, Roma Mediterraneo, Roma Norde Roma Tevere.

Martedì 15 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Assembleaelettiva del Club (elezioni Presidente 2007-2008 e Consi-glio Direttivo 2006-2007).

Martedì 22 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Serata in Inter-club con il Rotary Club Roma Prati. Relatore sarà il Presi-dente del Senato On. Marcello Pera.

Martedì 29 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Visita delGovernatore Dott. Giorgio Di Raimondo.

Roma Nord OvestGiovedì 3 ore 19.15. Messa in Commemorazione dei SociDefunti - Chiesa Santa teresa del Bambin Gesù in Panfi-lo - Via G. Spontini. Ore 20.30 Riunione Familiare. L’ospi-te, il Dott. Franco Mariotti, giornalista ed esperto di Cine-ma, nonché consulente del Ministro dei Beni Culturali peril Cinema, parlerà sul tema: “Cinema: Vizi e Virtù”. Pre-notazioni indispensabili entro il 30 ottobre 2005 presso laSegreteria (tel. 06-4452617).

Giovedì 10 ore 13.30 Grand Hotel Parco dei Principi. Temadella Riunione “Parliamo di Noi tra di Noi”.

Giovedì 17 ore 20.30 Grand Hotel Parco dei Principi. L’am-basciatore, dott. Federico Di Roberto, nonché socio ono-rario, parlerà sul tema “Essere ambasciatori oggi”. Preno-tazioni Indispensabili entro il 15 novembre 2005 pressola Segreteria (tel. 06-4452617).

Giovedì 24 ore 13:30 Grand Hotel Parco dei Principi -Assemblea dei soci per l’elezione del Presidente per l’a.r.2007-08 e dei membri del Consiglio Direttivo per l’a.r.2006-07.

Roma OvestMartedì 8 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora - ore 13,30Conviviale diurna - Assemblea dei soci per la nomina di5 soci ad integrazione della Commissione per la designa-zione del Presidente 2007-2008

Martedì 15 Riunione sostituita dall’incontro dei Soci conFamiliari di Venerdì 18 novembre 2005 per la visita allaScuola ed al Museo della Zecca (programma a parte perSoci).

Martedì 22 ore 20.30 St. Regis Grand. Relatore il Dott.Nicola Brunetti, Amministratore Unico dell’Unicab -tema: “I sondaggi nell’ambito politico. Strumento diconoscenza e predizione o strumento di influenza e mani-polizzazione?”.

Martedì 29 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora. Convivia-le diurna.

Roma PalatinoLunedì 14 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governa-tore.

Roma SudGiovedì 3 ore 13.15 Manhattan Caffè, via Flaminia 520(parcheggio interno) - Rotariamo… A seguire ConsiglioDirettivo.

Giovedì 17 ore 13.15 Hotel Ambasciatori - Rotariamo…Sabato 19 ore 10.00 Visita guidata di Palazzo Corsini, viadella Lungara 10. Riservata ai soci.

Roma Sud EstMercoledì 2 ore 10.00 – Chiesa di S. Lorenzo de’ Spezialiin Via in Miranda - Roma. S. Messa celebrata da Mons.Gianrico Ruzza per la Commemorazione dei nostri Rota-riani Defunti.

Da Venerdì 4 a Domenica 6 - Viaggio Culturale “Vino e Cul-tura”. Viaggio a Montefalco: Benozzo Gozzoli e “Sagran-tino”, Montepulciano ed il suo “Nobile” con visita a Pien-za la città di Pio II Piccolomini, il Castello di Poggio allemura con il suo “Brunello”, Monte Oliveto con la sua“Cappella Sistina” del Signorelli e Sodoma.

Lunedì 7 ore 18.30 - Hotel Bernini Bristol. Riunione delConsiglio Direttivo e Presidenti di Commissione.

Venerdì 11 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. La Dott.ssaDaniela MONTELEONE, Assessore alla Cultura della Pro-vincia di Roma, ci parlerà sul tema: “Scuola e Formazio-ne al lavoro”. Prenotazioni entro mercoledì 9 novembre.

Venerdì 18 ore 13.30 - Hotel Bernini Bristol. Incontro conil PDG Toni Lico sulla Rotary Foundation. Prenotazionientro mercoledì 16 novembre.

Giovedì 24 posticipata al 30 novembre.Mercoledì 30 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. Interclubcon i Rotary Roma Cassia e Roma Tevere. IncontreremoM. Messeguè sul tema “La dieta di un giorno”. Prenota-zioni entro venerdì 25 novembre

Roma Sud OvestMercoledì 2 ore 12.15 S. Messa dei defunti. Chiesa di S.Agnese in Agone, Piazza Navona. Mons. Gianni Todesca-to celebrerà per il nostro Club insieme al Club InnerWheel.

Giovedì 3 ore 20.15 - Interclub con il R.C. Roma EUR -Incontro con il Rotary di Istanbul (sostituisce la riunionedel 2 novembre).

Mercoledì 9 ore 20.00 - Riunione conviviale - Jolly Hotel diCorso Italia, 1. Ospite e relatore S.A.R. la PrincipessaIndia di Afganistan.

Mercoledì 16 ore 13.30 - Riunione diurna - ManhattanRestaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.

Mercoledì 23 ore 20.00 - Riunione familiare - Jolly Hotel,Corso d’Italia, 1. Ospite la Signora Marinella D’Amico: Ilprogramma Alizeta a Toessè (Burkina Faso) chiama ilClub Roma Sud-Ovest.

Mercoledì 30 ore 13.30 - Riunione diurna - ManhattanRestaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.

Roma TirrenoLunedì 21 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governa-tore.

Sassari Giovedì 10 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore.

Sabato 12 ore 9.00 Seminario della Fondazione Rotary peri Club della Sardegna.

Sassari NordMartedì 8 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governa-tore.

Sassari SilkiMercoledì 9 ore 20.00 Visita del Club da parte del Gover-natore.

Viterbo CiminiaGiovedì 3 Caminetto consiglio direttivo pianificazione pro-gramma 2006.

Giovedì 10 Assemblea di Club.Giovedì 17 Caminetto. Organizzazione dettagli operativiconcorso fotografico.

Giovedì 24 Conviviale e raccolta fondi per casa accoglien-za per bambini “reduci di guerra” di Capranica. Concerto.

Foto anni ‘60 - Dei tre obelischi di Pio VI (Quirinale, Sallustiano, Montecitorio) questo del Quirinale fu ilprimo ad essere innalzato