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I quaderni di n. 4 n. 4 Comune di Roma Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale Programmazione e Progettazione europea

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I quaderni di

n. 4n. 4

Comune di RomaAssessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale

I quaderni di

n. 4n. 4

Programmazionee Progettazione

europea

Copertina 30-10-2009 8:01 Pagina 1

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stampa: GRAFICA PONTINA - Pomeziaord. n. 18638 del 2-9-09 (c. 30.000)

La pubblicazione è stata redatta dal Comune di RomaAssessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale

Dipartimento Politiche del Lavoro e dei Piani di Formazione permanente per adulti

Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al LitoraleAssessore Davide Bordoni

Dipartimento Politiche del Lavoro e dei Piani di Formazione permanente per adultiDirettore Federico Bardanzellu

IV Unità Organizzativa Piani di Formazione permanente per adultiDirigente Franco Contarini

CoordinamentoP.O. Promozione e Comunicazione Adelaide Norcia

Progettazione e cura redazionaleAdelaide Norcia e Patrizia Giganti

Hanno collaborato alla stesura dei testi di questa pubblicazione:Giovanni Guercio e Luca Tavolante dello Sportello Sviluppo e Impresa

del Dipartimento XIV del Comune di Roma

Ex Dipartimento XVII Semplificazione amministrativa e comunicazioneDirettore Mario Defacqz

V U.O. Comunicazione e Pubblicizzazione Attività dell'Amministrazione

Ufficio CreativitàProgetto grafico e ideazione logo M’imprendo Paolo Cazzella

Ufficio Campagne Coordinamento esecutivo produzione e distribuzione Stefania Leggeri

info: www.comune.roma.it

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La presente pubblicazione redatta in più quaderni e presentatadall’Assessorato alle Attività Produttive e Lavoro vuol essere un utile stru-mento per la didattica ed un utile supporto per voi studenti.Mi auguro soprattutto che, grazie all’approfondimento di particolari tema-tiche, possiate affrontare in modo più consapevole il mondo del lavoro,accostandovi all’idea di pensare al vostro futuro lavorativo, seguendo lepotenzialità creative e avendo spirito d’iniziativa.Il progetto M’Imprendo, promosso dal Dipartimento Politiche per il Lavoroe dei Piani di Formazione permanente per adulti - è in linea con la volontàdell’Amministrazione di collaborare con la Scuola, le Università e il Terzosettore, affinché proprio voi giovani possiate sviluppare idee imprendito-riali in relazione all’esperienza pregressa e al luogo di origine.Ritengo fondamentale che le Istituzioni incoraggino e sostengano gli stu-denti a sviluppare conoscenza e creatività verso nuovi ambiti dell’econo-mia della società, affiancandosi alla Scuola per “fare sistema” e far inmodo che i giovani possano scoprire nuovi percorsi lavorativi integrando-si con il tessuto urbano e sociale di provenienza. L’Assessorato alle Attività Produttive, che crede nei giovani e nella inizia-tiva privata come utile volano di economia locale e nuova occupazione,nell’ambito delle politiche rivolte al sostegno della piccola e media impre-sa ha istituito lo Sportello Unico per le Imprese, strumento innovativo cheagevola l’imprenditore nelle pratiche burocratiche. Al fine di fornire una risposta concreta alle esigenze di orientamento allavoro, attraverso questa esperienza didattica potrete maturare una pre-cisa idea del futuro e valutare con serietà la possibilità di alternative,acquisendo gli strumenti per realizzare idee e progetti concreti.Con i migliori Auguri!Settembre 2009

L’AssessoreDavide Bordoni

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I giovani – come si sa ma spesso si dimentica – desiderano sperimentarsi,misurarsi con se stessi e con il mondo in cimenti al tempo stesso esaltanti erealistici, utopistici e concreti.Ma spetta agli adulti, alle istituzioni, all'ente locale, alla scuola, al mondo pro-duttivo, all'associazionismo sostenere questa “voglia di sfida” e questo prota-gonismo giovanile.Per questo l'”avventura” M'Imprendo ha come obiettivo principale quello direstituire ai giovanissimi la fiducia in se stessi e nella propria propulsiva capa-cità di utilizzare intelligenza e fantasia per innovare insieme con gli altri (ilsociale) e in armonia con il mondo (la natura e l'ambiente), e non soltanto nellapropria possibilità di aspirare a un futuro di individui/consumatori.Anna Maria D'Ottavi, Consigliere dell’Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali ISTISSS onlus

ll progetto M’Imprendo ha coinvolto molte scuole romane ed ha riscosso unnotevole successo tra i nostri studenti che si sono visti proiettati verso il mondodel lavoro autonomo, potendo sviluppare e attuare le loro idee imprenditoriali,proprio nel quartiere in cui vivono con l'obiettivo di migliorare la qualità dellavita in tali ambiti. Edvige Mastantuono, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

Il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università Roma Tre (DSE) èpartner nel progetto "M'imprendo" sin dagli inizi.In una realtà complessa e articolata come quella del territorio metropolitanodella capitale, il DSE interagisce con il contesto di appartenenza apportando ilsuo contributo di studio e conoscenza, da utilizzare in primo luogo in camposocio-educativo. A tal fine il contributo specifico è stato fornito sia nella fase dilancio che di formazione tramite la supervisione scientifica, le indicazioni ope-rative di preparazione, lo studio e la messa a punto delle previste attività for-mative e la partecipazione all'interno del Comitato scientifico e dellaCommissione di valutazione.Roberto Cipriani, Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università Roma Tre

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INDICE

introduzione ..........................................................................

azioni e fondi strutturali ......................................................... - le azioni strutturali e gli obiettivi ...............................- i fondi strutturali........................................................- la gestione dei fondi strutturali...................................

indicazioni per la progettazione ............................................. - finanziamenti europei a gestione indiretta ................ - finanziamenti europei a gestione diretta ................... - suggerimenti per la progettazione ..............................

glossario .................................................................................

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Programmazione e Progettazione Europea

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INTRODUZIONE

L’Europa attraversa attualmente una fase di transizione e tra-sformazione. Il periodo di programmazione 2000-2006 si è con-cluso in un contesto caratterizzato da questioni "spinose": l’allar-gamento, il consenso dei cittadini verso le istituzioni, le nuovesfide alla competitività del mercato unico europeo. Le opportunità che derivano dal processo di integrazione euro-pea si accompagnano alle esigenze di disporre di nuove risorse,sia a livello locale, sia a livello dei singoli Paesi. L’integrazionerappresenta d’altra parte l’unica via per fronteggiare in manieraefficace le sfide emergenti, per affrontare problemi di natura glo-bale cui, singolarmente, i Paesi membri non sarebbero in gradodi far fronte in maniera efficace. Ciononostante, la definizione delbilancio e della programmazione economica per il nuovo perio-do 2007-2013 costituisce un terreno di discussione aperta tra gliStati e tra gli Stati e l’Europa, per la tendenza diffusa tra i paesia limitare il proprio contributo al bilancio comunitario stesso. In questo clima di mutamento, in cui le esigenze dell’Europaallargata riducono le risorse economiche destinate alle Regioniitaliane, quello dei finanziamenti europei è un tema di grandeinteresse. In Italia esiste ancora molto disorientamento: nono-stante il dichiarato interesse per l’Europa, gli operatori italianiaccedono ai fondi europei concentrandosi principalmente sulpacchetto dei Fondi strutturali gestiti tramite le Regioni, destina-to a ridursi con l’adesione dei nuovi Paesi membri. Viene troppo

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spesso trascurato l’utilizzo dei fondi europei a gestione diretta,assegnati dall’Unione europea tramite bandi di gara o sovven-zioni. Non è facile presentare progetti di qualità che rispondanoagli standard richiesti dalla Commissione europea, soprattutto inun contesto di grande competizione con gli altri operatori euro-pei. Chi si avvia alla cosiddetta europrogettazione, in qualsiasiambito, si trova oggi a dover affrontare tre tipi di difficoltà:

• il reperimento di informazioni sui bandi in uscita e delle docu-mentazioni di riferimento per scegliere la linea di finanziamentopiù adatta alle proprie competenze;

• lo sviluppo della necessaria capacità di progettazione;

• l’elaborazione di una valida strategia di partecipazione.

Sono appunto queste le tre maggiori difficoltà cui ci si proponedi far fronte, attraverso il presente lavoro, fornendo alcune infor-mazioni di base per orientare l’azione di chi, per la prima volta,si avvicina alla europrogettazione.

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AZIONI E FONDI STRUTTURALI

La cosiddetta Politica Strutturale dell’Unione Europea (UE),detta anche Politica Regionale, è fondata sulla solidarietà finan-ziaria: una parte dei contributi degli Stati membri al bilanciocomunitario è devoluta alle Regioni per lo sviluppo delle struttu-re economiche e sociali e per la riduzione del divario fra i livellidi sviluppo delle stesse Regioni. La Politica Regionale dell’UE, di cui questi obiettivi costituisconoil nucleo centrale, viene condotta attraverso i Fondi strutturali.Questi sono uno dei principali strumenti finanziari dell’UE per larealizzazione delle Azioni strutturali, il cui obiettivo è quello diinnescare in tutti gli Stati membri un effetto moltiplicatore dellosviluppo locale e regionale.

LE AZIONI STRUTTURALI E GLI OBIETTIVI

La quota di bilancio comunitario dedicata alle Azioni strutturaliammonterà a 308,041 miliardi di euro, su un totale di fondi stan-ziati per il periodo di programmazione 2007-2013 di 864,4 miliar-di di euro. I fondi per le Azioni strutturali saranno suddivisi sullabase di tre nuovi obiettivi:

Obiettivo ConvergenzaObiettivo Competitività Regionale e OccupazioneObiettivo Cooperazione Internazionale.

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OBIETTIVO CONVERGENZA

A questo Obiettivo che mira allo sviluppo e adeguamento strut-turale delle Regioni arretrate spetterà l’81,54% delle risorse deiFondi strutturali, ovvero 252,2 miliardi di euro. L’Obiettivo Convergenza mirerà ad accelerare la convergenzaeconomica delle Regioni meno avanzate, mediante la promozio-ne di: - investimenti su persone e risorse fisiche, per creare condizioni

più propizie alla crescita e all’occupazione; - innovazione e società della conoscenza; - adattabilità ai cambiamenti economici e sociali; - tutela ambientale; - efficienza amministrativa. Saranno ammissibili a questo Obiettivo le Regioni il cui PIL procapite è inferiore al 75% della media dell’UE allargata. Questo Obiettivo svolge un ruolo indispensabile soprattutto neinuovi Stati membri, in cui si registrano divari di sviluppo notevo-li rispetto agli altri Paesi.

OBIETTIVO COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE

A questo Obiettivo, dedicato alla riconversione strutturale, sonostati assegnati il 15,95% delle risorse, ovvero 49 miliardi di euro.Questo Obiettivo mirerà a rafforzare la competitività e l’attratti-vità delle Regioni attraverso appositi programmi di sviluppo e apromuovere l’inclusione sociale attraverso il potenziamento deimercati del lavoro e dell’adattabilità dei lavoratori. Al suo interno

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esisteranno obiettivi specifici riguardanti la competitività regio-nale e l’occupazione.

Relativamente alla competitività regionale, l’Obiettivo sosterrà:- il rafforzamento e l’integrazione del sistema innovativo regiona

le la promozione dell’internazionalizzazione; - la crescita dimensionale delle imprese e delle reti di imprese; -- la promozione dell’innovazione finanziaria;- il sostegno all’innovazione ecologica e alla diffusione di tecno-

logie sostenibili;- la promozione dello sviluppo territoriale e locale.

Per quanto riguarda l’occupazione, gli obiettivi saranno in parti-colare:- la promozione di una maggior partecipazione al lavoro;- la qualificazione del sistema della formazione continua a tutti i

livelli;- il sostegno alla mobilità del lavoro e alle carriere professionali

per prevenire la disoccupazione e il precariato.

OBIETTIVO COOPERAZIONE TERRITORIALE

A questo Obiettivo sono stati destinati il 2,52% delle risorse,ovvero 7,75 miliardi di euro; l’ Obiettivo mirerà a promuovere lacooperazione fra Regioni d’Europa appartenenti a Stati diversi,per favorire uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorioeuropeo. La cooperazione verrà svolta a tre livelli:1 cooperazione transfrontaliera (cioè tra Regioni d’Europa

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confinanti e appartenenti a Paesi diversi) i temi prioritari riguar-deranno:- piccole imprese e scambi commerciali;- gestione delle risorse naturali e culturali;- zone urbane e rurali;- reti e infrastrutture;- salute, cultura e turismo.

2 cooperazione transnazionale (cioè tra Regioni dell’UE carat-terizzate da problemi comuni ma non necessariamente confi-nanti) i temi prioritari saranno:- l’innovazione e la ricerca;- l’ambiente, lo sviluppo sostenibile e la prevenzione dei rischi;- il miglioramento dell’accessibilità delle grandi reti.

3 cooperazione interregionale (tra Regioni appartenenti aduna delle 4 “macro-regioni” in cui l’UE è stata suddivisa) i temiprioritari saranno:- crescita - competitività- sviluppo sostenibile

L’obiettivo è di dare vita a scambi di esperienze per il recuperourbano, la gestione di programmi di cooperazione e l’analisi ditendenze legate allo sviluppo. La cooperazione interregionalesarà possibile anche nell’ambito degli Obiettivi Convergenza eCompetitività.

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I FONDI STRUTTURALI

Gli Obiettivi individuati nell’ambito della Politica Regionalecomunitaria vengono finanziati attraverso specifici strumentifinanziari, noti come Fondi strutturali. Il rapporto tra Obiettivi eFondi strutturali non è univoco: ogni Obiettivo viene infatti finan-ziato da uno o più Fondi strutturali. Per il periodo di programma-zione 2007-2013 sono previsti cinque Fondi strutturali:

FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale); FSE (Fondo Sociale Europeo); FONDO DI COESIONE; FEASR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale); FEP (Fondo Europeo per la Pesca).

La Politica Regionale vera e propria sarà finanziata da FESR,FSE e Fondo di Coesione; il FEASR e il FEP verranno utilizzatiper finanziare iniziative nell'ambito più specifico dello svilupporurale dell’UE. Il FESR finanzierà tutti e tre gli Obiettivi. All’interno dell’Obiettivo Convergenza, il FESR fornirà aiuti per lepiccole e medie imprese e favorirà il potenziamento delle infra-strutture nel settore dei trasporti, dell’ambiente, dell’energia, del-l’istruzione e della sanità. Si concentrerà inoltre sulla ricerca, sul-l’innovazione e sulla prevenzione dei rischi. All’interno dell’Obiettivo Competitività, gli interventi del FESRriguarderanno tre temi prioritari:

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- l’innovazione e l’economia basata sulla conoscenza; - l’ambiente e la prevenzione dei rischi; - l’accessibilità ai servizi di trasporto e di telecomunicazione di

interesse economico generale. Per quanto riguarda l’Obiettivo Cooperazione, il FESR promuo-verà:- l’imprenditorialità;- la gestione congiunta dell’ambiente tra Regioni europee;- la condivisione delle infrastrutture.

Il FSE finanzia l’Obiettivo Convergenza e l’ObiettivoCompetitività. All’interno dell’Obiettivo Convergenza valorizzerà:- le risorse umane per incrementare il potenziale occupazionale;- migliorare la produttività del lavoro e promuovere la crescita;- sostenere la governance e rafforzare la capacità amministrativa.

All’interno dell’Obiettivo Competitività l’azione del FSE saràincentrata sull’adattabilità dei lavoratori e delle imprese, sull’ac-cesso all’impiego, sull’inclusione sociale e sulla lotta alle formedi discriminazione sul mercato del lavoro.

Il FONDO DI COESIONE finanzierà soltanto l’ObiettivoConvergenza. Il suo scopo è quello di aiutare la convergenzaeconomica e sociale degli Stati membri il cui reddito nazionalelordo procapite è inferiore al 90% della media comunitaria. Adoggi ne usufruiscono la Grecia, il Portogallo, la Spagna e i nuoviPaesi membri. Al fine di soddisfare sostanziali bisogni dei nuovi

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Paesi membri, gli interventi si concentreranno su: - tutela dell’ambiente;- grandi infrastrutture; - efficienza energetica; - intermodalità dei trasporti e sistemi di trasporti urbani e collettivi.

Il FEASR finanzia la politica di sviluppo rurale su tutto il territoriodell’UE, attraverso un documento unico di programmazione, ilPiano di Sviluppo Rurale, che sarà utilizzato dai singoli Statimembri al livello geografico ritenuto più opportuno individuandotre obiettivi prioritari: - competitività dell’agricoltura e della silvicoltura; - ambiente e spazio rurale / qualità della vita nelle zone rurali;- diversificazione delle attività economiche.

LA GESTIONE DEI FONDI STRUTTURALI

I Fondi strutturali sono organizzati nel rispetto di quattro principifondamentali: PARTENARIATO i programmi vengono definiti di concerto (e finan-ziati) da Commissione europea, Governi e Regioni. Vi è quindicondivisione sugli obiettivi, sui contenuti della programmazionee sulle risorse necessarie a realizzare gli interventi;PROGRAMMAZIONE: la gestione dei Fondi strutturali prevede larealizzazione di documenti regionali di programmazione. In rife-rimento ad un preciso arco temporale, essi devono contenere

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l’analisi della situazione, l’individuazione dei punti di forza e didebolezza delle aree, la strategia appropriata e le misure neces-sarie; CONCENTRAZIONE: al fine di non disperdere le risorse, i Fondivengono utilizzati in aree circoscritte; ADDIZIONALITÀ: le risorse messe a disposizione dei soggetti delpartenariato devono essere “addizionali”, devono cioè aggiun-gersi alle risorse normalmente spese dallo Stato e dalle Regioninelle aree Obiettivo.

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INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE

I fondi erogati dall’Unione Europea finanziano due grandi tipolo-gie di iniziative, cui corrispondono relative categorie di spesa:

AZIONI STRUTTURALI

POLITICHE INTERNE

Le Azioni strutturali sono finalizzate alla riduzione del divarioeconomico e strutturale tra le Regioni europee e promuovono lacoesione sociale ed economica dell’UE. Queste vengono finan-ziate attraverso i Fondi strutturali e perseguono gli Obiettivi chegli Stati membri e le Istituzioni comunitarie concordano all’iniziodi ogni periodo di programmazione per fronteggiare le difficoltàstrutturali ed i ritardi nello sviluppo socio-economico delleRegioni che fanno parte dell’UE. L’altra grande categoria di fondicomunitari è destinata alle Politiche interne, attraverso le qualil’UE mira a rafforzare la propria competitività e a realizzare ilmercato unico comunitario.

FINANZIAMENTI EUROPEI A GESTIONE INDIRETTA

I finanziamenti comunitari erogati per le cosiddette Azioni strut-turali attraversano un iter complesso, che coinvolge laCommissione europea, Ministeri nazionali e le Regioni. I docu-menti programmatici, da cui discendono i bandi, vengono nego-

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ziati tra Regioni, Governi nazionali e Commissione europea.I fondi comunitari vengono erogati a livello locale e integrati dafondi provenienti dai Ministeri nazionali secondo il principio disussidiarietà, il contributo dell’Unione si aggiunge quindi a quel-lo dei singoli Stati membri per superare i limiti imposti dalle lorocapacità finanziarie, non già allo scopo di consentire loro di rea-lizzare economie nei propri bilanci nazionali, ma di raggiungerecon maggior efficacia gli obiettivi di crescita, competitività e svi-luppo sostenibile che l’UE nel suo insieme si è data.I progetti vengono presentati in risposta a bandi regionali. In Italia la gestione dei Fondi strutturali viene affidata daiMinisteri nazionali alle Regioni, che identificano le necessità delproprio territorio e le priorità d’azione, raccolte in documenti stra-tegici regionali, definiti in coerenza con gli obiettivi di caratteregenerale fissati a livello ministeriale e comunitario. La Regione èdunque responsabile dell’assegnazione e della gestione deifondi sull’intero territorio regionale, indice periodicamente deibandi, disponibili sul suo sito internet, secondo le linee program-matiche stabilite dai Documenti di Programmazione regionali. Aseconda dell'ambito di intervento è una particolare Direzionepiuttosto che un'altra a gestire i fondi. I bandi indetti dallaRegione contengono indicazioni precise circa:

i soggetti ammissibili a candidarsi; i tipi di azioni ammissibili a finanziamento; i beneficiari delle suddette azioni e le relative spese ammissibili/costi elegibili;

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la durata del progetto; le risorse finanziarie a disposizione complessivamente e per ciascuna proposta progettuale; i criteri di valutazione delle proposte presentate; i termini e i luoghi per la presentazione delle candidature.

FINANZIAMENTI EUROPEI A GESTIONE DIRETTA

Diversamente dai Fondi strutturali che, come si è visto nel pre-cedente paragrafo, sono erogati dalle Regioni, i fondi per le poli-tiche dell’Unione europea sono erogati direttamente dalle diver-se Direzioni generali della Commissione europea (DG). Esiste dunque in questo caso un rapporto diretto tra laCommissione ed i fruitori dei fondi. Questo significa che il trasferimento avviene direttamente dallaCommissione europea ai beneficiari e tutte le procedure di sele-zione, assegnazione, controllo e audit (valutazione finanziaria etecnica ex post del progetto) sono gestite centralmente dallaCommissione europea. Le procedure per l’aggiudicazione delle risorse gestite diretta-mente dalla Commissione europea sono due.

La prima modalità è costituita dagli Inviti a presentare pro-poste (Call for proposals). Essi costituiscono le sovven-zioni propriamente dette e si suddividono a loro volta in: BANDI PERIODICI: inviti a presentare proposte in settori

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definiti, con scadenze predefinite; BANDI APERTI: offerte di finanziamento per progetti ineren-ti un’area geografica o una tematica di particolare impor-tanza per la Commissione. Sono senza scadenza o carat-terizzati da ampia durata o frequente periodicità.

La seconda modalità di assegnazione dei fondi è costitui-ta dalle Gare d’appalto (Call for tenders). Si tratta di ri-chieste di servizi specifici, forniture o lavori messi a gara e aggiudicati secondo regole di mercato, per accedere alle quali è di norma necessario partecipare ad una prima fase di selezione, attraverso le cosiddette Expression of interest.

Le Call for proposals rappresentano la fonte di finanziamento piùaccessibile per associazioni, ONG e organizzazioni pubbliche eprivate, poiché le Gare d’appalto perseguono fini commerciali eammettono di norma soltanto i soggetti che soddisfano partico-lari requisiti tecnici e finanziari. Nelle Call for proposals la Commissione europea finanzia unprogetto in modo parziale, a copertura di determinate voci dispesa, in proporzione diversa a seconda del programma e maisotto forma di copertura totale dei costi progettuali. Il cofinanzia-mento comunitario generalmente varia da un minimo del 35% adun massimo dell'85% dei costi totali: di norma i beneficiari sonochiamati a fornire un cofinanziamento in cash (in contanti) e non

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in kind (in natura). Una volta presentata la proposta progettuale, un primo controlloformale da parte della Commissione verifica la presenza di tutti idocumenti necessari e l’elegibilità di tutti i partner candidati aricevere il finanziamento. I successivi criteri di selezione sono principalmente legati allaqualità delle proposte presentate a fronte degli obiettivi e dellepriorità fissati. Vengono inoltre valutati la rispondenza del budgetrispetto alle azioni delineate nella proposta, la composizionedella partnership (capacità tecnica, finanziaria e gestionale) e lasostenibilità, intesa come possibilità di proseguire autonoma-mente l’azione dopo la fine del finanziamento.

I principi generali in base ai quali le proposte vengono valutatesono:- fattibilità: quali obiettivi è possibile raggiungere attraverso le

attività previste;- pertinenza: quanto tali obiettivi sono coerenti con le priorità

stabilite; - efficienza: valutazione dell’utilizzo delle risorse rispetto ai risultati; - efficacia: quanto le azioni sono in grado di generare effettiva-

mente i mutamenti previsti; - impatto: quanto le azioni sono in grado di risolvere effettiva-

mente i problemi individuati, anche a livello europeo; - sostenibilità: quanto è possibile consolidare i risultati una

volta esaurito l’appoggio della Commissione europea.

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SUGGERIMENTI PER LA PROGETTAZIONE

La presentazione di una candidatura, per la realizzazione di unqualunque progetto sovvenzionato da fondi comunitari, necessi-ta di adeguate attenzioni e di particolari accorgimenti. I bandiregionali sono forse più accessibili rispetto ai bandi comunitari,ma le modalità e i requisiti attraverso i quali vi si accede nonsono sostanzialmente differenti. La loro maggior accessibilità epopolarità non deriva tanto da differenze intrinseche quanto daaltri fattori: i progetti possono essere presentati in italiano; leinformazioni sono più facili da reperire; vengono richieste dinorma partnership a livello locale. In primo luogo è necessario monitorare costantemente le possi-bilità di finanziamento, consultando periodicamente le pubblica-zioni ufficiali delle istituzioni di Bruxelles (cartacee e on line),partecipando agli incontri informativi organizzati dalle varieDirezioni generali della Commissione europea, periodicamenteanche in Italia, e mantenendo un costante contatto con i funzio-nari competenti delle istituzioni comunitarie. Validi incontri diapprofondimento vengono periodicamente organizzati daUniversità e agenzie decentrate della Commissione europea. In secondo luogo, tutti i bandi comunitari richiedono la creazionedi partnership di sviluppo nazionali e transnazionali: coloro chesono interessati a partecipare ad un bando devono imparare alavorare insieme con altre associazioni e consorzi sia a livelloorizzontale (tra enti che svolgono la medesima attività in aree

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diverse) sia a livello verticale (tra enti che svolgono funzionidiverse e complementari nella stessa area territoriale), a pre-scindere dall’imminente partecipazione ad un bando o meno. I parternariati si compongono generalmente di soggetti con ruolidiversi. Il Capofila, altrimenti detto Lead Partner, promuove l'azione pro-gettuale, gestisce i rapporti con la Commissione europea o conla Regione (a seconda dell'ente finanziatore), coordina il parter-nariato e le attività progettuali, riceve i finanziamenti e li distri-buisce tra i partner. Tutti i partner (compreso il Capofila) partecipano finanziariamen-te al progetto e concretamente alla realizzazione delle attività daquesto previste, ognuno con un ruolo specifico a seconda delleproprie competenze ed esperienze. Alcuni soggetti, che costituiscono la cosiddetta rete di sostegno,possono sostenere finanziariamente il progetto o semplicemen-te condividerne gli obiettivi. La stesura del progetto e la compilazione del formulario costitui-scono una fase delicata ed impegnativa dell’intero percorso.Nella presentazione della proposta occorre specificare alcuniconcetti-chiave, anche qualora questo non venga espressamen-te richiesto nel bando:

- validità delle scelte. Dimostrare che è bene essersi concentra-ti su un determinato problema o su determinati strumenti;

- rilevanza dell’azione. Dimostrare che l’azione è pertinente

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rispetto agli obiettivi del bando; - esperienze. Dimostrare che si conosce ciò che è stato fatto, alivello europeo, nazionale e locale, sullo specifico argomento inquestione;

- sostenibilità. Dimostrare che l’azione potrà continuare ancheoltre il finanziamento della Commissione europea. Il finanzia-mento comunitario deve essere concepito come uno strumen-to per realizzare una vocazione che l'ente comunque persegui-rebbe;

- promozione e comunicazione. È sempre bene dedicare unaparte delle risorse alla produzione di una traccia visibile di ciòche si è fatto nel progetto (CD, pubblicazione, database, bro-chure…) ad uso di enti e associazioni europei: le attività di dis-seminazione e valorizzazione sono considerate parte fonda-mentale dell’attività di progettazione;

- indicatori. Inserire nel progetto procedure di valutazione (finale ein itinere) che facciano riferimento ad indicatori oggettivi, riferiti adesempio all'impatto del progetto sui beneficiari finali;

- partnership. Dimostrare che i partner che si sono scelti sono imigliori per l’attività che si vuole realizzare;

- valore aggiunto europeo. Dimostrare che l’ampiezza dellapartnership e/o le attività di disseminazione previste porteran-no dei benefici a livello di sistema Europa;

- innovabilità. Può essere di vario genere: dimostrare che lapropria azione è diversa da tutte quelle portate avanti fino aquel momento. Introduce un approccio nuovo e più efficace per

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la risoluzione del problema o che trasferisce metodologie spe-rimentate con successo in altri contesti.

Anche qualora non venga specificato nel bando è necessarioredigere un cronoprogramma (o Gantt) che indichi con precisio-ne la tempistica delle diverse fasi del progetto, cui è necessarioattenersi durante la fase attuativa. Il cronoprogramma infattientra a far parte a pieno titolo del contratto di sovvenzione sot-toscritto all’inizio della realizzazione del progetto. In fase di orga-nizzazione della tempistica di un progetto non si deve sottovalu-tare l’intervallo di alcuni mesi che intercorre tra la sua presenta-zione e la sua approvazione. La PEER REVIEW è un altro strumento spesso obbligatorio, sem-pre gradito alla Commissione per conferire maggiore affidabilitàal progetto. Consiste nell’affiancamento di esperti esterni duran-te la gestione del progetto, per fornire un controllo indipendentedurante tutte le fasi della sua esecuzione.

Il BUDGET costituisce un grosso impegno, sia nella fase di reda-zione sia in quella di gestione del progetto.

La FORMA attraverso la quale i formulari vengono compilati èmolto importante, perché può costituire il primo ostacolo all’ap-provazione del progetto e all’ottenimento del finanziamento.

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GLOSSARIO

ANNO EUROPEO: ogni uno e due anni, l’UE o il Consiglio d’Europapossono richiamare l’attenzione pubblica su un particolare tema euro-peo organizzando una serie di iniziative speciali ad esso connesse. BUONE PRASSI / MIGLIORI PRASSI/BEST PRACTICE: sono espe-rienze di progetto che rispondono a requisiti di “qualità” in relazione agliobiettivi perseguiti, agli strumenti utilizzati e ai risultati ottenuti, dive-nendo in questo modo dei punti di riferimento utili per chi decide diavviare nuovi progetti nel settore specifico.BENEFICIARI FINALI: sono i soggetti pubblici o privati che hanno laresponsabilità dell’attuazione dei progetti. Essi beneficiano quindi delfinanziamento comunitario per la realizzazione dell’idea progettualeproposta. Non vanno confusi con i beneficiari ultimi.BENEFICIARI ULTIMI: che sono i cittadini e le cittadine che benefi-ciano delle azioni messe in atto durante il progetto stesso. COFINANZIAMENTO: è la procedura di partecipazione finanziariacongiunta, grazie alla quale i progetti europei vengono finanziati inparte dalla Commissione europea, in parte per mezzo di contributipubblici e/o privati derivanti dai partner partecipanti al progetto. COMMISSIONE EUROPEA: è l’istituzione europea che ha poteri diiniziativa, di esecuzione, di gestione e di controllo. In quanto custodedei Trattati, la Commissione europea incarna l’interesse comunitario.È composta da un collegio di 25 commissari indipendenti, ed è pre-sieduta da un Presidente proposto dal Consiglio europeo e votato dalParlamento europeo. Il mandato della Commissione è di cinque anni. CONSIGLIO EUROPEO: è l’organo comunitario che riunisce, dinorma quattro volte all’anno, i Capi di Stato o di Governo dei Paesimembri dell’Unione europea ed il Presidente della Commissione euro-

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pea. Esso definisce i grandi orientamenti politici dell’UE e affronta, nelquadro della cooperazione politica europea, i problemi di attualitàinternazionale.CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA: è l’istituzione europea com-posta dai ministri dei Governi di ciascuno dei Paesi dell’UE, compe-tenti sulla materia in discussione. Il Consiglio si riunisce regolarmenteper prendere decisioni su argomenti specifici e per partecipare all’iterlegislativo comunitario. In realtà il Consiglio dell’UE si compone diministri diversi a seconda dell’argomento trattato. COSTI ELEGIBILI: sono le spese che possono essere rendicontateall’interno di un progetto, in vista dell’ottenimento della sovvenzionecomunitaria. Per ogni costo elegibile sostenuto andranno conservatee presentate le relative prove di spesa. DIREZIONI GENERALI DELLA COMMISSIONE EUROPEA (DG): rap-presentano le articolazioni operative della Commissione europea. DECISIONE: è l’atto giuridico comunitario obbligatorio in tutti i suoielementi per il destinatario cui è rivolto - singolo cittadino, ente o Statomembro. DIRETTIVA: è l’atto giuridico comunitario che vincola i destinatari adun risultato da raggiungere entro un dato termine, lasciando alla lorodiscrezione la scelta dei mezzi per farlo. Destinatari di una direttivapossono essere solo gli Stati membri, tutti o alcuni. EFTA (EUROPEAN FREE TRADE AGREEMENT): è l’area di liberoscambio creata nel 1960 dagli Stati europei che non avevano aderitoalla Comunità Economica Europea (Gran Bretagna, Danimarca,Svezia, Svizzera, Austria Finlandia, Portogallo). Attualmente ne fannoparte Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Nel gennaio del1993, UE ed EFTA (esclusa la Svizzera) hanno raggiunto un accordoper l’istituzione di uno Spazio Economico Europeo (SEE) volto alla

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creazione di un mercato unico per il commercio e l’interscambio dimerci e prodotti. FONDO DI COESIONE: è stato istituito in seguito al Trattato diMaastricht con una dotazione di oltre 15 miliardi di ECU per 7 anni, alloscopo di finanziare progetti in materia di ambiente e di reti transeuro-pee nel settore delle infrastrutture dei trasporti. FEOGA (FONDOEUROPEO DI ORIENTAMENTO E GARANZIA PER L’AGRICOLTU-RA): creato nel 1962, è uno dei Fondi strutturali e ha il compito difinanziare la Politica Agricola Comune (PAC). È articolato in due sezio-ni: la sezione “Garanzia“ si occupa del finanziamento integrale dellemisure di sostegno dei prezzi e di stabilizzazione dei mercati; la sezio-ne “Orientamento“ contribuisce al finanziamento dei progetti volti almiglioramento delle strutture di produzione, di trasformazione e divendita dei prodotti agricoli. FSE (FONDO SOCIALE EUROPEO): previsto nel Trattato di Roma eattivo dal 1960, è il primo dei Fondi strutturali. Il suo compito è quellodi risolvere i problemi occupazionali causati dall’integrazione europea,in particolare attraverso la promozione di azioni di formazione profes-sionale e riqualificazione professionale e di aiuti ai disoccupati, attualie potenziali. FESR (FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE): creato nel1975, è uno dei Fondi strutturali. Il suo compito è quello di concederesovvenzioni per contribuire alla correzione degli squilibri regionali esi-stenti nel territorio comunitario. I contributi del FESR possono essereaccordati a favore di investi-menti produttivi, nel settore delle infra-strutture o per la promozione dello sviluppo endogeno delle Regioniinteressate (servizi alle imprese, trasferimento di tecnologie, accessoal mercato dei capitali, ecc.).FONDI STRUTTURALI: sono gli strumenti finanziari gestiti dalla

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Commissione europea per realizzare la coesione economica e socia-le dell’Unione europea. I Fondi strutturali sono il FSE, il FESR, ilFEOGA e lo SFOP. Con le stesse finalità, ad essi si affianca il Fondodi Coesione. GUCE (GAZZETTA UFFICIALE DELLE COMUNITÀ EUROPEE): è lapubblicazione ufficiale nella quale sono riportati gli atti normativi e lealtre informazioni di interesse comunitario che devono essere resenote. LIBRI BIANCHI: sono documenti pubblicati dalla Commissione euro-pea contenenti proposte per azioni comunitarie in campi specifici.Quando un Libro bianco è accolto favorevolmente dal Consiglio, essopuò portare ad un programma d’azione in quel settore. LIBRI VERDI: sono documenti pubblicati dalla Commissione europeache mirano a stimolare la riflessione e a lanciare la consultazione alivello europeo su temi correlati. Le consultazioni effettuate attraversoun Libro verde possono in seguito portare alla pubblicazione di unLibro bianco, al fine di tradurre i frutti della riflessione in concrete misu-re d’azione comunitaria. LINGUE UFFICIALI: dal 1° maggio 2004 nell’Unione europea vi sono20 lingue ufficiali: il ceco, il danese, l’estone, il finnico, il francese, ilgreco, l’inglese, l’italiano, il lettone, il lituano, il maltese, l’olandese, ilpolacco, il portoghese, lo slovacco, lo sloveno, lo spagnolo, lo svede-se, il tedesco e l’ungherese. La legislazione dell’UE viene pubblicatain tutte le lingue ufficiali ed i cittadini possono usare una qualsiasi diqueste lingue per rivolgersi alle istituzioni dell’UE. MONITORAGGIO: in senso stretto, è l’attività volta a verificare il buonfunzionamento di un programma di interventi, assicurando all’autoritàche lo gestisce (Ministero, Regione, Agenzia, ecc.) e allaCommissione europea un ampio flusso di informazioni sullo stato di

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avanzamento dei programmi e dei progetti, sugli effetti e sull’impattosocio-economico prodotti. PAC: è la Politica Agricola Comune, nata nel 1960 per garantire chel’Europa fosse in grado di coprire il proprio fabbisogno di prodotti ali-mentari a prezzi accessibili. PARLAMENTO EUROPEO: è l’istituzione europea che riunisce i rap-presentanti dei 450 milioni di cittadini dell’Unione europea. I parla-mentari sono eletti a suffragio universale diretto fin dal 1979; il loronumero è attualmente di 732, ripartiti in funzione della consistenzadelle popolazioni rispettive degli Stati membri. Il Parlamento europeoesamina le proposte della Commissione, partecipa insieme alConsiglio all’iter legislativo, esercita un potere di controllo sulle attivitàdell’UE attraverso l’investitura della Commissione europea e condivi-de il potere di bilancio col Consiglio. PARTENARIATO: è la compartecipazione/collaborazione di più sog-getti, appartenenti solitamente a Stati diversi (in rari casi il partenaria-to può essere nazionale), per l’attuazione di un progetto. Il partenaria-to comporta obblighi di natura finanziaria, tecnica e gestionale. Lemodalità concrete di partenariato possono essere diverse e sono spe-cificate nei singoli programmi. PROGRAMMA QUADRO: è il quadro di intervento pluriennale con cuila Commissione europea definisce le attività comunitarie in un settorespecifico. REGOLAMENTO: è l’atto giuridico comunitario destinato a tutti i sog-getti dell’ordinamento comunitario (Stati membri, persone fi siche egiuridiche), obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applica-bile in ciascuno Stato membro per effetto della sua pubblicazione sullaGUCE. RENDICONTAZIONE: è l’obbligo, per gli attori che partecipano alla

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messa a punto o alla realizzazione del progetto, di fornire informazio-ni e chiarimenti alle istituzioni sui risultati attesi/ottenuti e sul buon usodelle risorse pubbliche. SEE (SPAZIO ECONOMICO EUROPEO): è l'area economica integra-ta, istituita con l'accordo di Oporto del 1992 tra i Paesi dell'allora CEEe quelli appartenenti all'EFTA (esclusa la Svizzera). L’accordo preve-de l’estensione delle quattro libertà comunitarie (libertà di circolazionedi persone, di beni, di servizi ed i capitali) a tutti i Paesi firmatari.SFOP (STRUMENTO FINANZIARIO DI ORIENTAMENTO DELLAPESCA): è uno dei Fondi strutturali,creato nel 1993 con l’obiettivo disostenere la modernizzazione del settore della pesca TRANSNAZIONALITÀ: è il criterio fondamentale, spesso obbligatorio,per la realizzazione di progetti comunitari. Consiste nella partecipazio-ne di soggetti di Stati diversi all’attuazione di un progetto presentatoper il cofinanziamento dell’UE.VALORE AGGIUNTO: è il contributo positivo derivante dall’azionecongiunta di più partner, che mettendo in comune esperienze e sensi-bilità diverse sono in grado di individuare soluzioni innovative ai pro-blemi, difficilmente eguagliabili dalla somma delle azioni dei singoli.

Per saperne di più

Per chi vuole essere aiutato a individuare un percorso mirato per prendereuna buona idea e trasformarla in un business, anche attravcerso servizi dinatura consulenziale sugli avvisi pubblici promossi dalla Commissione euro-pea e in generale i finanziamenti provenienti dall’UE, presso il Comune diRoma è operativo lo “Sportello Sviluppo e Impresa”. Si tratta di uno sportellogratuito, informativo e di assistenza tecnica.

infohttp://europa.eu/index_it.htmwww.comune.roma.it - sezione formazione e lavoro

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Il progetto “M’Imprendo. Sviluppo Locale e Occupazione: Scuola e Università come Laboratorio” è realizzato in collaborazione con

Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Scienze dell’Educazione

Ministero della Pubblica Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali - ISTISSS ONLUS

Comitato ScientificoFederico Bardanzellu, Roberto Cipriani, Pier Virgilio Dastoli, Francesco Ferrarotti,

Patrizia Giganti, Edvige Mastantuono, Maria Alexandra Monteiro Mustafà, Adelaide Norcia,Renzo Scortegagna

Comitato ProgettualeFabio Carolini, Paolo Cazzella, Manuela Fedele, Stefania Leggeri, Roberto Palma,

Maria Teresa Silani, Stefania Wyss

Coordinatore della FormazioneAnna Maria D’Ottavi

Supervisione Scientifica Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Scienze dell’Educazione

con il patrocinio

con il sostegno

Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale

ISTITUTO PER GLI STUDI

SUI SERVIZI SOCIALI - ISTISSS ONLUSMINISTERO DELL’ISTRUZIONE,

DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCAUfficio Scolastico Regionale per il Lazio

Direzione Generale

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stampa: GRAFICA PONTINA - Pomeziaord. n. 18638 del 2-9-09 (c. 30.000)

La pubblicazione è stata redatta dal Comune di RomaAssessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale

Dipartimento Politiche del Lavoro e dei Piani di Formazione permanente per adulti

Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al LitoraleAssessore Davide Bordoni

Dipartimento Politiche del Lavoro e dei Piani di Formazione permanente per adultiDirettore Federico Bardanzellu

IV Unità Organizzativa Piani di Formazione permanente per adultiDirigente Franco Contarini

CoordinamentoP.O. Promozione e Comunicazione Adelaide Norcia

Progettazione e cura redazionaleAdelaide Norcia e Patrizia Giganti

Hanno collaborato alla stesura dei testi di questa pubblicazione:Giovanni Guercio e Luca Tavolante dello Sportello Sviluppo e Impresa

del Dipartimento XIV del Comune di Roma

Ex Dipartimento XVII Semplificazione amministrativa e comunicazioneDirettore Mario Defacqz

V U.O. Comunicazione e Pubblicizzazione Attività dell'Amministrazione

Ufficio CreativitàProgetto grafico e ideazione logo M’imprendo Paolo Cazzella

Ufficio Campagne Coordinamento esecutivo produzione e distribuzione Stefania Leggeri

info: www.comune.roma.it

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I quaderni di

n. 4n. 4

Comune di RomaAssessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale

I quaderni di

n. 4n. 4

Programmazionee Progettazione

europea

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