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PROGRAMMA SVOLTO
E INDICAZIONI LAVORO ESTIVO
a. s.2018 - 2019
CLASSE 1BS
Insegnante BERTIERO
Disciplina DISEGNO E STORIA DELL’ARTE
PROGRAMMA SVOLTO
DISEGNO COSTRUZIONI GEOMETRICHE Progettazione ed esecuzione della cartellina Uso della terminologia relativa alla geometria piana e solida ( interdisciplinare con geometria ) Strumenti e metodi del disegno tecnico - geometrico. Scale di riduzione e ingrandimento Costruzioni di rette e semirette perpendicolari ad un segmento dato Suddivisione di un segmento in parti uguali Costruzione di rette parallele Poligoni regolari dato il lato o data la circonferenza Tangenti e raccordi Costruzioni di ovoli e ovali Costruzioni di curve coniche: ellisse, parabola Sezione aurea Costruzione di semplici solidi Disegno a mano libera da riproduzioni relative alla Storia dell’arte con uso delle matite colorate e della china ed ecoline con il metodo dei rapporti proporzionali STORIA DELL'ARTE
METODOLOGIA E OBIETTIVI DELLO STUDIO DELLA STORIA DELL’ARTE
- Criteri di lettura di un’opera d’arte e contestualizzazione dell’opera - Introduzione alla storia dell’arte - Metodo di studio : costruzione di mappe concettuali ricerca di parola chiave - Cronologia e schemi dei periodi storico-artistici.
ARTE PREISTORICA
- Preistoria e storia - Arte scultorea, arte pittorica parietale e graffiti rupestri - Architettura: dolmen, menhir e cromlech - Modelli abitativi e insediativi: i primi villaggi, e le modalità costruttive
ARTE MESOPOTAMICA
- Sumeri: architettura, scultura e pittura - Babilonesi: architettura, scultura e pittura - Assiri: architettura, scultura e pittura
ARTE EGIZIA
- Architettura: mastabe, piramidi, templi e palazzi - Pittura: tecniche coloristiche, stile pittorico, opere funerarie - Scultura: materiali, temi e finalità religiose
ARTE CRETESE
- Periodizzazione storica dell’arte cretese (o minoica) - Architettura: città-palazzo - Scultura e pittura nelle civiltà cretese
ARTE MICENEA
- Periodizzazione storica dell’arte micenea - Architettura: città-fortezza - Scultura e pittura nelle civiltà micenea
ARTE GRECA
- Periodizzazione storica dell’arte greca nei quattro periodi principali (Formazione, Arcaico,
Classico ed Ellenistico) ARCHITETTURA - Tecniche costruttive: sistema trilitico e falsa volta - Polis greca e le sue parti - Tempio e le sue tipologie planimetriche - Ordini architettonici: dorico, ionico, corinzio - Teatri ed edifici civili e urbani (stoà e agorà) SCULTURA - Periodo arcaico: Kouros e Korai e i tre stili della scultura greca arcaica: dorico, attico e
ionico - Periodo pre-classico: analisi e lettura delle opere di: Mirone - Periodo classico: Policleto di Argo, Fidia - Periodo post-fidiaco: Prassitele, Skopas e Lisippo - Periodo ellenistico PITTURA E ARTE MUSIVA
- Pittura vascolare: tecnica figure nere su fondo rosso e figure rosse su fondo nero - Tecnica del mosaico e dell’affresco
ARTE ETRUSCA
- Periodizzazione storica e inserimento nel contesto storico e culturale del tempo ARCHITETTURA E PITTURA
- Tecniche costruttive etrusche: arco, murature e materiali - Ordine architettonico tuscanico - Tipologia tempio etrusco - Tipologie tombali etrusche (ipogee, a tumulo, a edicola)
SCULTURA - Urne cinerarie e sarcofagi - Le statue in bronzo
INDICAZIONI PER IL LAVORO ESTIVO – ALLIEVI AMMESSI ALLA CLASSE SUCCESSIVA DISEGNO Scegliere a pag A88 del testo Disegno e rappresentazione due esercizi da riprodurre con misure adeguate su due tavole differenti . STORIA DELL’ARTE Su Classroom entro il 9 settembre postare le schede seguenti sul ripasso dell’arte etrusca LE SCHEDE SONO REPERIBILI SU CLASSROOM E POSSONO ESSERE COMPILATE DIRETTAMENTE E SPEDITE
Capitolo 7 CRICCO DI TEODORO ITINERARI DELL’ARTE
L’arte in Italia. Gli Etruschi
FILA A
CONOSCERE IL CONTESTO STORICO E CULTURALE
1. Completa il periodo con i termini mancanti, facendo attenzione a
non utilizzare due volte lo stesso vocabolo.
Campania • città-stato • Molise • mar Tirreno • Adriatico • Pianura Padana •
Toscana • Arno • Tevere • Umbria • urbana • rurale
L’Etruria
L’Etruria si estende inizialmente nel triangolo racchiuso dall’Arno (a Nord),
dal ………………………………………… (a Sud e a Est) e dal
………………………………………… (a ovest), comprendendo quasi tutti i territori
dell’attuale ………………………………………… e parte di quelli dell’
………………………………………… occidentale e Lazio settentrionale, espandendosi
in seguito sia a Sud (fino all’attuale …………………………………………) sia a Nord
(fino alla …………………………………………). Gli Etruschi sviluppano una civiltà
………………………………………… , ma le ………………………………………… non riusciranno
mai a costituire uno Stato unitario, ma anzi saranno spesso in lotta tra loro.
2. Rispondi alle domande individuando l’affermazione corretta.
a. Qual è l’ipotesi più verosimile sull’origine degli Etruschi?
1. n Che siano il frutto del mescolarsi di popolazioni autoctone con genti
di provenienza orientale.
2. □ Che siano una popolazione autoctona, come scrive lo storico greco
Dionigi di Alicarnasso.
b. Quali sono le caratteristiche della lingua etrusca?
1. □ Ha un alfabeto indoeuropeo anche se di parziale derivazione sumera,
è utilizzata per scopi commerciali, legali e saltuariamente religiosi.
2. □ Ha un alfabeto proprio anche se di parziale derivazione greca, è utilizzata
per dediche funerarie, preghiere rituali o attestazioni di proprietà.
c. Come consideravano l’arte gli Etruschi?
1. □ È una libera attività dello spirito di un uomo che è artefice del
proprio destino.
2. □ È legata a necessità di ordine pratico e religioso per un uomo che
subisce un destino imperscrutabile.
RICONOSCERE GLI ASPETTI ICONOGRAFICI, INQUADRARE LE OPERE
NEL LORO CONTESTO
3. Individua quali affermazioni sono vere (V) e quali sono false (F).
Correggi quelle false.
a. Le città etrusche venivano costruite presso i corsi d’acqua, per
favorire le attività agricole e di allevamento, all’incrocio di
grandi vie di comunicazione o in cima ad alture inespugnabili.
.......................................................................................
n V □ F
b. I nuovi insediamenti sorgono in base al volere del re e dei suoi
consiglieri.
.......................................................................................
□ V □ F
c. Il perimetro delle città veniva tracciato con un aratro, di solito di
forma quadrangolare, tenendo conto dell’orientamento degli astri.
.......................................................................................
□ V □ F
d. All’interno del perimetro venivano tracciate le strade principali
(platèiai) e una serie di assi viari secondari (stenòpoi)
perpendicolari alle prime; venivano così a crearsi gli isolati
(strigae).
.......................................................................................
□ V □ F
e. La struttura delle città è un’elaborazione originale degli
Etruschi, costruita secondo motivazioni geometriche.
.......................................................................................
□ V □ F
f. Le città sono circondate da mura realizzate con mattoni uniti a
malta per garantirne la stabilità; tra il VI e il IV secolo a.C.
□ V □ F
assumono spesso dimensioni colossali.
.......................................................................................
g. L’ingresso alle città avviene per mezzo di porte (solitamente
quattro o sette), inizialmente architravate, in seguito vengono
realizzate con strutture ad arco semicircolare (a tutto sesto).
.......................................................................................
□ V □ F
h. La Porta all’Arco di Volterra è realizzata in blocchi di tufo
sovrapposti legati da malta e si caratterizza per l’esterno
dell’arco privo di elementi decorativi.
.......................................................................................
□ V □ F
NOMENCLATURA
4. Associa a ogni termine la definizione corrispondente.
a. [ 3 ] Colmo 1. L’insieme di tre particolari divani, rialzati da un
solo lato mediante dei cuscini; usato dagli
Etruschi e dai Romani per banchettare.
b. [……] Isodoma 2. Particolare rappresentazione prospettica di un
oggetto o di una figura secondo un punto di
vista angolare (di solito da un lato o dal
basso), in modo che le dimensioni appaiano
accorciate rispetto alla realtà.
c. [……] Chiave di volta 3. La quota più alta raggiunta dagli spioventi o
dalle falde inclinate di un tetto.
d. [……] Imposta 4. Superfici su cui si appoggia l’arco.
e. [……] Tuscanino 5. Urna destinata a contenere le ceneri dei
defunti.
f. [……] Travertino 6. Elemento centrale, alla sommità dell’arco, che
ne chiude staticamente la struttura.
g. [……] Scorcio 7. Pietra calcarea bianca e porosa, largamente
diffusa nel Lazio e a Roma come materiale da
costruzione e pietra per la scultura.
h. [……] Cinerario 8. Modo di disporre i blocchi delle murature in
modo che la giuntura tra gli elementi di ciascun
filare corrisponda al centro del blocco
sottostante e di quello sovrastante.
i. [……] Triclinio 9. Aggettivo derivante da Tuscia, nome con il
quale fin dal I secolo a.C. venivano chiamati i
territori romanizzati dell’antica Etruria; Vitruvio
utilizzò questo termine per identificare la
colonna etrusca.
RICONOSCERE GLI ASPETTI ICONOGRAFICI, I MATERIALI E LE
TECNICHE
5. Osserva le immagini e svolgi le attività.
Figura A Figura B
a. Associa a ogni termine il numero corrispondente.
• Podio 5.
• Acroterio ……
• Cella centrale ……
• Lastre di rivestimento ……
• Cornice traforata ……
• Testata della trave di colmo ……
• Travi longitudinali ……
• Cella laterale ……
• Pronao ……
• Antefissa ……
b. Osserva la Figura B e completa il periodo con i termini mancanti,
facendo attenzione a non utilizzare due volte lo stesso vocabolo.
posteriore • pronao • anteriore • una • tre • raramente • greco • Sud •
sempre • Oriente • egizio • rettangolare
Il tempio etrusco
Il tempio etrusco è simile a quello greco, esso ha pianta
………………………………………… ma spesso è collocato su un alto basamento in
muratura (podio), accessibile attraverso una scalinata rivolta a
………………………………………… . L’area del tempio è divisa in due zone: una
………………………………………… coperta, solitamente composta da tre celle, e
una ………………………………………… , porticata, avente funzione di
………………………………………… . Le colonne sono …………………………………………
otto disposte in due file parallele di quattro ciascuna. Le celle, ognuna
dedicata a ………………………………………… divinità, sono accessibili dal pronao
mediante un unico ingresso.
c. Rispondi alle domande individuando le affermazioni corrette.
1. Perché i templi etruschi non si sono conservati come quelli
greci o egizi?
a. □ Perché sono stati distrutti dalla conquista romana.
b. n Perché erano costruiti con materiali deperibili: le colonne e il tetto
in legno, le pareti in mattoni, le decorazioni in terracotta.
2. Da quali fonti possiamo dedurre le caratteristiche del tempio
etrusco?
a. □ Da modellini in terracotta, dai resti di fondamenta o basamenti,
dal testo De architectura di Vitruvio.
b. □ Dalla pianta di alcune tombe ipogee e dal testo etrusco De
architectura ritrovato nella Tomba dei Volumni.
3. Quali sono i principali motivi decorativi del tempio etrusco?
a. □ Gli acroteri e le antefisse in terracotta o marmo, con una funzione
celebrativa della città legata al tempio.
b. □ Gli acroteri e le antefisse in terracotta dipinta, con una funzione
apotropaica, cioè di protezione contro le funeste divinità infernali.
4. Quale significato aveva il tempio per gli Etruschi?
a. □ Era la dimora terrena delle divinità, dove portare offerte per
ottenerne la benevolenza.
b. □ Era il luogo consacrato alla divinità, dove recarsi al fine di
onorarlo e pregarlo.
6. Individua quali affermazioni sono vere (V) e quali sono false (F).
Correggi quelle false.
a. La colonna etrusca è definita del tipo dorico con alcuni
elementi di ispirazione ionica.
appartiene all’ordine tuscanino
□ V n F
b. Il fusto poggia su una base, formata da un plinto a pianta
circolare sormontato da un toro della stessa altezza.
.......................................................................................
□ V □ F
c. Il fusto è rastremato verso il basso, il diametro all’imoscapo è
¾ di quello al sommoscapo ed è privo di entasi.
.......................................................................................
□ V □ F
d. Il fusto è spesso lasciato del suo colore naturale.
.......................................................................................
□ V □ F
e. Il capitello è particolarmente massiccio, l’abaco è più largo del
diametro della colonna alla base.
.......................................................................................
□ V □ F
f. L’abaco è sormontato dalle travi lignee che costituiscono la
trabeazione.
.......................................................................................
□ V □ F
g. Il tetto spiovente è del tipo a due falde e ricalca quello delle
abitazioni etrusche.
.......................................................................................
□ V □ F
7. Completa i periodi con le affermazioni corrette.
a. Le tombe etrusche si ispirano
1. n alle abitazioni, delle quali ripropongono forma e dimensioni.
2. □ alle mastabe egizie, conosciute durante i loro viaggi.
b. Le camere funerarie erano
1. □ arredate con utensili, cibi, bevande, volti amici e quant’altro fosse
necessario per continuare simbolicamente a vivere.
2. □ abbastanza spoglie, dotate di pochi oggetti necessari alle offerte e di
un ritratto del defunto.
c. L’interno delle tombe
1. □ era vivacemente decorato, spesso a imitazione del cielo, affinché la
luminosità e la vitalità delle rappresentazione potesse contrastare il
buio della morte.
2. □ era caratterizzato da pareti spoglie, solo il soffitto veniva decorato a
imitazione del cielo, così da dare al defunto il conforto degli astri.
d. Le tombe etrusche venivano solitamente
1. □ costruite in punti isolati lontano dalle mura della città sia per motivi
religiosi, il timore della morte, sia per motivi igienici.
2. □ riunite in apposite necropoli, poste fuori dalle mura della città e
come queste orientate e ordinate secondo assi viari perpendicolari.
e. L’architettura funeraria etrusca
1. □ non si basa su precise regole proporzionali e stilistiche, con il
vantaggio di poter ampliare le tombe preesistenti con l’aggiunta di
corridoi, camere o tumuli esterni.
2. □ si basa su precise regole proporzionali: sia il numero delle camere
realizzate sia le proporzioni tra le varie parti della costruzione
rispondono a precise regole geometriche.
f. Le tombe ipogee sono
1. □ scavate completamente sotto terra o nel fianco di una parete
rocciosa, magari riadattando grotte naturali esistenti (tombe rupestri)
o realizzando ingressi monumentali (tombe a dado).
2. □ scavate completamente sotto terra; vi si accede tramite un lungo
pozzo e la presenza viene segnalata tramite una collinetta di terra che
le ricopre.
g. Le tombe a tumulo sono
1. □ ricoperte da un tumulo di terra, così da formare una collinetta
artificiale; questa usanza ha la duplice funzione di segnalare la
presenza della tomba e di proteggerla.
2. □ ricoperte da un tumulo di terra, mentre la camera funeraria è
completamente edificata sotto terra; questa usanza ha la funzione di
segnalare la presenza della tomba e renderla inaccessibile.
h. Le tombe a edicola sono
1. □ realizzate soltanto in parte fuori terra, la camera funeraria è
completamente sotto terra; sono dette così perché la porzione fuori
terra ha la forma di un tempio in miniatura.
2. □ realizzate completamente fuori terra, sono realizzate in pietra, di
piccole dimensioni e dotate di una sola camera; sono dette così
perché hanno la forma di un tempio in miniatura.
LEGGERE, ANALIZZARE E INQUADRARE UN’OPERA
8. Osserva le immagini e descrivi la tomba seguendo la traccia
proposta (max 10 righe).
Denominazione; località; datazione; descrizione del tipo di roccia intagliata,
dell’accesso alla tomba e del tipo di copertura presente nell’atrio;
descrizione della camera sepolcrale principale, dei sarcofagi presenti,
numero e materiale; analisi delle somiglianze con gli ambienti domestici.
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
9. Osserva le immagini e svolgi le attività.
Figura A Figura B
a. Associa a ogni termine il numero corrispondente.
• Accesso 1.
• Portale principale ……
• Portali laterali ……
• Atrio ……
• Gradini ……
• Dromos ……
• Pilastro centrale ……
• Camera sepolcrale a tholos ……
• Camere laterali ……
b. Individua quali affermazioni sono vere (V) e quali sono false (F).
Correggi quelle false.
1. La tomba è databile tra il VII e il VI secolo a.C.
.................................................................................
n V □ F
2. È una tomba ipogea a tholos con camera circolare,
cosiddetta della Montagnola.
.................................................................................
□ V □ F
3. La tomba ha un dromos coperto da una muratura in
travertino.
□ V □ F
.................................................................................
4. Nella tomba sono presenti strette camere laterali adibite
alla veglia del defunto.
.................................................................................
□ V □ F
5. L’atrio e le camere laterali sono coperte con lastre di
pietra inclinate, a imitazione delle falde di un tetto ligneo
a capanna.
.................................................................................
□ V □ F
6. La camera sepolcrale principale è di forma circolare a
tholos, i lastroni della copertura sono levigati come nelle
tombe micenee.
.................................................................................
□ V □ F
RICONOSCERE, INQUADRARE E CONFRONTARE UN’OPERA
10. Osserva le immagini e associa a ognuna il nome e la tipologia
corrispondente (alcune riposte possono ricorrere, altre non riferirsi
a nessuna delle costruzioni).
Figura A Figura B
Figura C Figura D
Figura A b. 2.
Figura B …………………………
Figura C …………………………
Figura D …………………………
Nome Tipologia
a. Tomba del Bronzetto dell’Offerente 1. Tomba a gradoni
b. Ipogeo dei Volumni 2. Tomba ipogea
c. Tomba dei Rilievi 3. Tomba a edicola
d. Tomba della Montagnola 4. Tomba a tumulo
ANALIZZARE E DESCRIVERE LE TECNICHE E I MATERIALI
11. Osserva l’immagine e descrivi i passaggi della realizzazione di un
affresco secondo l’ordine delle fasi indicato dai numeri (max 10 righe).
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
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..........................................................................................................
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LEGGERE, ANALIZZARE E INQUADRARE UN’OPERA
12. Osserva l’immagine e individua le risposte corrette; poi rispondi
alla domanda.
a. Dove si trova e quando fu scoperta la Tomba delle Leonesse?
1. □ Nella Necropoli della Banditaccia, presso Arezzo, e fu scoperta nel
1522.
2. n Nella Necropoli dei Monteròzzi, presso Tarquinia, e fu scoperta nel
1874.
b. A quale periodo risale e a che cosa deve il nome la Tomba delle
Leonesse?
1. □ Risale al 530-520 a.C. e deve il nome a due leonesse, oggi molto
rovinate, dipinte in corrispondenza del timpano della parete di fondo
della camera ipogea.
2. □ Risale al 450-430 a.C. e deve il suo nome a due leonesse scolpite,
che sovrastano l’architrave della porta di ingresso.
c. I due danzatori sul limite destro della parete mostrano alcuni
caratteri particolari dell’arte etrusca: quali?
1. □ Le proporzioni del corpo sono volutamente deformate per
evidenziare lo sforzo della gamba sinistra che sostiene tutto il peso,
mentre la gamba destra è slanciata in un passo di danza.
2. □ Le proporzioni del corpo sono volutamente deformate per il rifiuto
degli artisti etruschi ad accogliere le regole compositive
dell’esperienza greca, troppo lontana dalla tradizione.
d. Quali sono gli altri caratteri distintivi della pittura etrusca?
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
13. Osserva l’immagine e completa i periodi con le affermazioni
corrette.
a. È un esempio di
1. □ ceramografia a figure nere.
2. n ceramografia a figure rosse.
b. Il vaso è
1. □ lo stamnos con Athena, Achille e Troilo.
2. □ il rhyton con Afrodite ed Eracle.
c. Il vaso risale
1. □ al V secolo a.C.
2. □ al 300-290 a.C. circa.
d. Il vaso proviene
1. □ dalla bottega di Vulci.
2. □ dalla scuola di Ergotimos.
e. I personaggi presentano una grande espressività:
1. □ l’accenno di ombreggiatura mediante un fitto tratteggio per mettere
in evidenza la muscolatura e la cura dei particolari dell’abbigliamento
mostrano la grande raffinatezza etrusca, ispirata ma ormai
indipendente dalla produzione greca.
2. □ l’abbigliamento, la muscolatura e il resto della scena sono appena
delineati; la produzione etrusca, ormai indipendente da quella greca,
vi si differenzia per la cura dell’effetto complessivo piuttosto che dei
singoli dettagli.
14. Osserva l’immagine e individua quali affermazioni sono vere (V) e
quali sono false (F). Correggi quelle false.
a. Il sarcofago, realizzato in terracotta, è databile al 530-520
a.C. circa.
.......................................................................................
n V □ F
b. Il sarcofago raffigura una coppia di sposi, le cui ceneri sono
conservate all’interno.
.......................................................................................
□ V □ F
c. La coppia, semidistesa su un triclinio, conserva la rigidità del
sorriso arcaico di evidente derivazione greca.
.......................................................................................
□ V □ F
d. L’attenzione ai dettagli del vestiario è propriamente etrusca:
gli stivaletti della donna e il copricapo dell’uomo erano molto
□ V □ F
diffusi in Etruria.
.......................................................................................
e. L’intimità affettiva, rappresentata dall’abbraccio del marito, è
sempre una caratteristica di derivazione greca.
.......................................................................................
□ V □ F
f. La veduta privilegiata è quella frontale, infatti la parte
posteriore non è dettagliata perché non ne era prevista
l’esposizione.
.......................................................................................
□ V □ F
15. Osserva le immagini e descrivi la statua seguendo la traccia
proposta (max 10 righe).
Autore e titolo dell’opera; datazione; materiale; luogo e data di
ritrovamento; descrizione dell’azione, delle proporzioni del corpo, della
decorazione della tunica e del sostegno; caratteristiche distintive dell’arte
etrusca e quelle derivate dai modelli greci.
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..........................................................................................................
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..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
.......................................................................................................... LEGGERE, ANALIZZARE E CONFRONTARE UN’OPERA
16. Osserva le immagini e associa a ognuna le affermazioni
corrispondenti (alcune affermazioni possono riferirsi a più opere).
Figura A
Figura B Figura C
Figura A … a. ………………………
Figura B …………………………
Figura C …………………………
a. È realizzata in bronzo.
b. È detta Chimera, realizzata tra la fine del V e gli inizi del IV secolo a.C.
c. È detta l’Arringatore, realizzata tra la fine del II e gli inizi del I secolo
a.C.
d. È detta Lupa capitolina, realizzata nel V secolo a.C.
e. Questa forma di realismo costituisce una delle eredità più importanti che
gli Etruschi trasmetteranno ai Romani.
f. Successivi interventi di restauro ne hanno modificato l’aspetto e il
significato.
g. La slanciata magrezza, gli ispidi ciuffi di pelo intorno al collo, i tendini tesi
delle zampe restituiscono un effetto di grande vivacità.
h. La schiena inarcata, sulla quale il pelo si rizza quasi a formare una
cresta, la criniera irta, i muscoli gonfi, le zampe anteriori puntellate
danno corpo all’aggressività della statua.
i. L’espressione e la postura comunicano grande fierezza e dignità. È
simbolo di Roma e della sua potenza.
j. Testimonia una ricerca tutta etrusca verso una resa realistica, nel senso
di esaltazione di alcuni aspetti, e di una cura minuziosa dei particolari.
k. È un esempio di come gli Etruschi concepiscono il realismo nella scultura
di questo periodo.
l. È un realismo più attento al risultato complessivo che al minuzioso
rispetto dei singoli particolari.
m. Alcuni personaggi sono un’aggiunta più tarda.
n. È un dono votivo.
L’arte in Italia. Gli Etruschi
FILA B
CONOSCERE IL CONTESTO STORICO E CULTURALE
1. Individua quali affermazioni sono vere (V) e quali sono false (F).
Correggi quelle false.
h. La storiografia moderna, accogliendo le varie proposte
sull’origine delle popolazioni etrusche, ha stabilito che, come
diceva Erodoto, erano popolazioni provenienti dalla Lidia.
discendono dall’unione di genti autoctone con altre di origine orientale.
□ V n F
i. La lingua etrusca ha un alfabeto indoeuropeo, anche se di
parziale derivazione sumerica.
........................................................................................
□ V □ F
j. La lingua etrusca è indirizzata a scopi funzionali, quali le dediche
funerarie, le preghiere rituali o le attestazioni di proprietà.
........................................................................................
□ V □ F
k. L’espressione artistica per gli etruschi è sempre connessa alla
libera attività dello spirito.
........................................................................................
□ V □ F
l. Gli etruschi elaborarono una dottrina religiosa di grande
complessità, incentrata sulla visione fortemente angosciosa
della morte.
........................................................................................
□ V □ F
m. La civiltà romana fu spesso debitrice di quella etrusca, che fu
assorbita man mano che l’espansione di Roma procedeva nella
conquista della penisola italica.
........................................................................................
□ V □ F
NOMENCLATURA
2. Associa ad ogni termine la definizione corrispondente.
j. [ 5. ] Aruspicina 10. Capacità divinatoria di interpretazione dei
fulmini.
k. [……] Tufo 11. Capacità divinatoria di interpretare il volo
degli uccelli.
l. [……] Lucumone 12. Tipo di roccia derivante dall’accumulo di
detriti vulcanici e di frammenti calcarei e silicei.
Ha colore giallastro e struttura porosa.
m. [……] Fulguratoria 13. Capacità divinatoria di interpretare il modo
di innalzarsi del fumo degli incensi.
n. [……] Auspicio 14. Capacità divinatoria di leggere le viscere
degli animali.
o. [……] Libanomazia 15. Re dotato di poteri simili a quelli dei primi re
di Roma.
LEGGERE, ANALIZZARE E INQUADRARE UN’OPERA
3. Completa il periodo con gli otto termini mancanti, facendo
attenzione a non utilizzare mai due volte lo stesso vocabolo.
bronzo • influssi • uccellino • gronda • sbalzo • pendagli • Osteria • Vulci
Le urne etrusche
L’Urna dell’Osteria è così chiamata dal nome della necropoli di
………………………………………… dove è stata ritrovata. È realizzata in bronzo, con
numerosi particolari decorativi: le terminazioni delle travi del tetto sono a
forma di ………………………………………… stilizzato; la copertura e le pareti hanno
lavorazioni a ………………………………………… con motivi geometrici; e infine vi
sono numerosi ………………………………………… appesi alla
………………………………………… , forse con lo scopo di proteggere le ceneri del
defunto dagli ………………………………………… malefici.
RICONOSCERE TECNICHE E MATERIALI
4. Osserva le immagini e individua le risposte corrette.
Esempi di mura etrusche.
i. Come venivano realizzate le mura delle città etrusche?
1. n Venivano realizzate a secco con la sovrapposizione di elementi
monolitici.
2. □ Venivano realizzate con l’impiego di malta e mattoni cotti di piccole
dimensioni.
j. Quali materiali da costruzione impiegavano?
1. □ Il tufo e il marmo.
2. □ La pietra calcarea e il tufo.
k. Quale particolare disposizione delle pietre usavano gli Etruschi
per la costruzione della muratura?
1. □ Usavano pietre sagomate di varie misure, ed erano poste in opera a
filari rettilinei, in modo tale che la giuntura tra gli elementi di ciascun
filare corrispondesse alla giuntura del filare sottostante.
2. □ Sagomavano le pietre a forma di parallelepipedo, ed erano poste in
opera a filari isòdomi, in modo tale che la giuntura tra gli elementi di
ciascun filare corrispondesse all’incirca al centro del blocco del filare
sottostante.
l. Qualche altro popolo aveva usato questa tecnica costruttiva?
1. □ Questa tecnica costruttiva è stata inventata dagli Etruschi, e non era
mai stata usata in precedenza.
2. □ Questa tecnica era già nota agli Egizi e ai Greci.
m. Questa tecnica costruttiva avrà degli sviluppi successivi?
1. □ Questa tecnica costruttiva verrà ripresa e ulteriormente sviluppata
anche dai Romani, che la definiranno opus quadratum.
2. □ Questa tecnica costruttiva verrà abbandonata, per poi esser
riscoperta e migliorata nel Rinascimento dall’architetto Filippo
Brunelleschi.
5. Osserva l’immagine e svolgi le attività.
a. Completa il periodo con i termini mancanti, facendo attenzione a
non utilizzare mai due volte lo stesso vocabolo.
secco • panchìna • teste • chiave • imposte • triade • Volterra • romane •
tufo
Le porte etrusche
La Porta all’Arco di Volterra, a differenza delle altre porte, non è stata
così fortemente modificata dalle aggiunte ………………………………………… e dai
rimaneggiamenti successivi. È realizzata in giganteschi blocchi di
………………………………………… sovrapposti a ………………………………………… e si
inserisce nella preesistente cinta muraria in ………………………………………… ,
una caratteristica pietra calcarea del luogo. All’esterno presenta tre
………………………………………… scolpite, oggi molto deteriorate, che
sottolineano la ………………………………………… di volta e le
………………………………………… dell’arco. Esse rappresentano le divinità
protettrici (forse la ………………………………………… divina di Tinia, Uni e
Menerva) o le teste mozzate dei comandanti nemici.
b. Abbina a ciascuna porta la sua località (attenzione: alcune
risposte sono sbagliate, altre possono ripetersi).
1. [ c. ] Porta Marzia a. Cìvita Castellana
2. [……] Arco Etrusco (o di Augusto) b. Volterra
3. [……] Porta di Giove c. Perugia
4. [……] Porta dell’Arco d. Arezzo
NOMENCLATURA
6. Osserva le immagini e svolgi le attività.
Figura A Figura B
a. Associa a ogni termine il numero corrispondente.
• Cella centrale … 8. …
• Acroterio ……
• Cella laterale ……
• Cornice traforata ……
• Pronao ……
• Podio ……
• Testata della trave di colmo ……
• Travi longitudinali ……
• Scalinata ……
• Antefissa ……
• Lastre di rivestimento ……
b. Completa i periodi con le affermazioni corrette.
1. Il tempio presso gli Etruschi era considerato
a. □ la dimora terrena della divinità, il luogo dove portare offerte per
ottenerne la benevolenza.
b. n il luogo consacrato alla divinità, dove il fedele si recava al fine di
onorare e pregare gli dèi.
2. I templi etruschi non si sono conservati come quelli greci o egizi
perché
a. □ sono stati distrutti dalla conquista greca.
b. □ erano costruiti con materiali deperibili (colonne e tetto in legno,
pareti in mattoni, decorazioni in terracotta).
3. Possiamo dedurre le caratteristiche del tempio etrusco
a. □ dal Libro delle architetture etrusche ritrovato nella Tomba dei
Volumni.
b. □ dal quarto libro del De architectura di Vitruvio
4. Possiamo inoltre dedurre le caratteristiche del tempio etrusco
a. □ dalla pianta di alcune tombe ipogee.
b. □ da alcuni modellini votivi in terracotta (più o meno fedeli agli
edifici realmente esistiti).
7. Osserva l’immagine e completa i periodi con le affermazioni
corrette.
a. L’ordine usato dagli Etruschi viene classificato da Vitruvio come
tuscanico, per quanto sia ispirato a quello
1. n dorico.
2. □ ionico.
3. □ corinzio.
b. Il fusto della colonna è realizzato
1. □ in legno.
2. □ in pietra locale, spesso tufo.
c. Il fusto della colonna si presenta
1. □ privo di scanalature.
2. □ dotato di 18 scanalature.
d. Il fusto della colonna è spesso
1. □ colorato in modo vivace.
2. □ lasciato di colore naturale.
e. Il fusto della colonna poggia
1. □ direttamente sullo stilobate.
2. □ su una base formata da un semplice plinto a base circolare,
sormontato da un toro.
f. Il fusto della colonna è rastremato
1. □ verso l’alto.
2. □ verso il basso.
g. Il capitello della colonna è
1. □ più massiccio di quello dorico.
2. □ meno massiccio di quello dorico.
LEGGERE, ANALIZZARE E INQUADRARE UN’OPERA
8. Completa il periodo con gli otto termini mancanti, facendo
attenzione a non utilizzare mai due volte lo stesso vocabolo.
infernali • Portonaccio • Menade • terracotta • antefisse • stampi •
apotropaica • ritualità
La decorazione dei templi
I principali motivi decorativi del tempio etrusco sono realizzati in terracotta
dipinta; essi sono gli acroteri e le ………………………………………… , spesso sono
modellati tramite ………………………………………… . La loro funzione è soprattutto
………………………………………… , cioè di protezione contro le divinità
………………………………………… . La scelta dei soggetti era legata a particolari
………………………………………… mitologiche. Facevano parte della decorazione del
Tempio di ………………………………………… , presso l’antica Veio una testa di
………………………………………… , riccamente agghindata, e una mostruosa testa
di Gorgone.
9. Osserva le immagini e svolgi le attività.
a. Individua quali affermazioni sono vere (V) e quali sono false (F).
Correggi quelle false.
7. L’ipogeo dei Volumni è una tomba a edicola ritrovata nel
1840 a Ponte San Nicolò a Perugia.
camera interrata […] Giovanni
□ V n F
8. Per accedere alla tomba si scende lungo una ripida scala,
intagliata nella roccia tufacea.
.................................................................................
□ V □ F
9. La tomba è composta da un atrio circolare, con copertura
a volta a botte a imitazione di quelle presenti nelle
abitazioni e nei templi.
.................................................................................
□ V □ F
10. In fondo all’atrio si apre un portale sormontato da un
timpano decorato a rilievo con uno scudo con testa di
Gorgone.
.................................................................................
□ V □ F
11. Nella camera sepolcrale principale si trovano le panche
in pietra sulle quali erano deposte le statue votive e le
urne cinerarie della famiglia.
.................................................................................
□ V □ F
12. Sono ancora visibili sette urne in marmo, con tracce di
stucco, che imitano la forma del tempio.
□ V □ F
.................................................................................
13. Le urne rappresentano un triclinio con sopra le figure di
personaggi recumbenti o seduti, a ricreare una sorta di
tablinum.
.................................................................................
□ V □ F
b. Completa il periodo con i termini mancanti, facendo attenzione a
non utilizzare due volte lo stesso vocabolo.
rettangolare • spioventi • terra • rarità • pietra • piccole • tempio
Le tombe a edicola
Le tombe costruite esclusivamente fuori terra, rappresentano una
………………………………………… nel panorama dell’architettura funeraria
etrusca. Sono realizzate interamente in ………………………………………… , quasi
sempre di ………………………………………… dimensioni e con un’unica camera.
Vengono chiamate tombe a edicola perché hanno la forma di un
………………………………………… in miniatura. Hanno spesso una pianta
………………………………………… con tetto a due ………………………………………… e
quindi assomigliano anche alle antiche abitazioni etrusche.
10. Osserva le immagini e descrivi la tomba seguendo la traccia
proposta (max 10 righe).
Denominazione; località; datazione; identificazione della tipologia della
tomba; soggetto della decorazione parietale, descrizione del particolare dei
danzatori, delle loro caratteristiche cromatiche e fisiche.
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11. Osserva l’immagine e rispondi alle domande individuando
l’affermazione corretta.
a. Quali possono esser considerati i più antichi esempi di
modellazione a tutto tondo etrusca e a che epoca risalgono?
1. n Possono essere considerati i canòpi, datati tra il VII e il VI secolo
a.C.
2. □ Possono essere considerati i sarcofagi, datati tra l’XI e il V secolo
a.C.
b. Quali dimensioni possono presentare?
1. □ Hanno un’altezza variabile tra i 20 e i 50 centimetri.
2. □ Hanno un’altezza variabile tra i 50 e i 150 centimetri.
c. Da quali parti sono composti?
1. □ Sono composti da una cassa e da una lastra sepolcrale.
2. □ Sono composti da un «cinerario» appoggiato su una struttura
avvolgente detta «trono».
d. Che forma assumono approssimativamente?
1. □ La loro forma è approssimativamente antropomorfa.
2. □ La loro forma è generalmente zoomorfa.
e. In quali materiali venivano realizzati?
1. □ In pietra, bucchero o bronzo, vetro, alabastro.
2. □ In terracotta, bucchero o bronzo, utilizzati anche insieme.
f. Quali caratteristiche presentano i volti dei cinerari?
1. □ Sono una sorta di ritratti dei defunti e risentono delle influenze della
scultura greca ellenistica.
2. □ Non rappresentano le fattezze dei defunti, risentono delle influenze
della prima scultura greca d’età arcaica, appaiono squadrati in modo
geometrico.
12. Osserva le immagini e descrivi il sarcofago seguendo la traccia
proposta (max 10 righe).
Titolo dell’opera; datazione; materiale; luogo di ritrovamento; descrizione
del coperchio: posa dei personaggi, eventuale rassomiglianza con i defunti;
le proporzioni dei corpi, le caratteristiche dei volti, le particolarità
dell’abbigliamento.
Figura A
Figura B Figura C Figura D
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..........................................................................................................
..........................................................................................................
13. Osserva le immagini e svolgi le attività.
a. Completa i periodi con le affermazioni corrette.
1. Fin dall’antichità quest’opera
a. n è stata il simbolo di Roma.
b. □ è stata il simbolo di Firenze.
2. L’opera è
a. □ la Chimera di Arezzo.
b. □ la Lupa Capitolina.
3. Dal punto di vista tecnico, è realizzata
a. □ in bronzo, mediante fusione piena.
b. □ in bronzo, mediante fusione a cera persa.
4. L’opera risale
a. □ al V secolo a.C.
b. □ al III secolo a.C.
5. L’opera è caratterizzata da una straordinaria vivacità attraverso
a. □ le fauci semiaperte, le orecchie dritte, la slanciata magrezza del
torace, le mammelle appuntite, gli ispidi ciuffi di pelo intorno al
collo e i tendini tesi delle zampe; tutti elementi esaltano una resa
naturalistica che non significa imitazione della natura.
b. □ le fauci spalancate, le orecchie tese, i muscoli gonfi, la criniera
irta con il pelo raccolto in ciuffi appuntiti e infittiti in una sorta di
corolla intorno alla testa, tutti elementi che esaltano una imitazione
della natura in senso realistico.
b. Osserva l’immagine e individua quali affermazioni sono vere (V) e
quali sono false (F). Correggi quelle false.
1. La Chimera di Arezzo è realizzata in bronzo con la tecnica
della fusione piena.
a tutto tondo.
□ V n F
2. Alcuni particolari come la schiena inarcata, la criniera irta,
e le fauci spalancate riescono a rendere il mostro
immaginario verosimile e quasi reale.
.................................................................................
□ V □ F
3. Il restauro del 1785 ha riassemblato le parti secondo le
antiche leggende etrusche.
.................................................................................
□ V □ F
4. È stata ritrovata nel 1553 ed è databile alla fine del V-inizi
del IV secolo a.C.
.................................................................................
□ V □ F
5. Rappresenta un mostro mitologico avente corpo e testa di
leone, coda ricurva che termina con una testa di serpente
e, sulla schiena, una testa di capra.
.................................................................................
□ V □ F
14. Osserva le immagini e rispondi alle domande individuando
l’affermazione corretta.
a. Qual è la denominazione dell’opera e quando è stata ritrovata?
1. □ È conosciuta come Arringatore ed è stata ritrovata nel 1556.
2. n È conosciuta come Apollo di Veio ed è stata ritrovata nel 1916.
b. Si conosce il nome dello scultore?
1. □ È opera dello scultore Vulca.
2. □ È opera di uno scultore greco anonimo.
c. Di quali dimensioni è la statua e qual era la sua funzione?
1. □ È una statua di piccole dimensioni e ornava una tomba della
Necropoli della Banditaccia.
2. □ È una statua acroteriale di grandi dimensioni.
d. È rappresentato nell’atto di eseguire quale azione?
1. □ È rappresentato nell’atto di ricondurre a sé una cerva dalle corna
d’oro sottrattagli da Eracle.
2. □ È rappresentato nell’atto di duellare con Eracle per una
preda di caccia.
e. Quale stile esprimono i particolari che caratterizzano la
testa?
1. □ Il sorriso appena accennato, gli occhi allungati e
l’acconciatura a treccine dei capelli sono tipiche della
scultura etrusca del periodo, influenzata da elementi egizi.
2. □ Il sorriso arcaico, gli occhi ad amigdala e la ricercata
acconciatura dei capelli si possono ricondurre a una
influenza greca.
15. Osserva l’immagine e rispondi alle domande
individuando l’affermazione corretta.
a. Come è denominata questa statuetta?
1. n L’Ombra della sera.
2. □ Il viandante perduto.
b. Dove è stata ritrovata e a quale civiltà appartiene?
1. □ È stata ritrovata a Veio e recenti analisi hanno stabilito
che è un manufatto che proviene dalla regione greca della
Ionia.
2. □ È stata ritrovata a Velathri e recenti analisi hanno stabilito
che è di origine etrusca.
c. A quale antica collezione apparteneva?
1. □ Alla collezione di Lorenzo de Medici, detto il Magnifico.
2. □ Alla collezione dell’erudito fiorentino Filippo Buonarroti (1661-1733),
nipote di Michelangelo.
d. Il nome con cui è nota la statuetta è stato attribuito da un illustre
poeta.
1. □ Gabriele d’Annunzio.
2. □ Giovanni Pascoli.
e. Chi rappresenta?
1. □ Un esilissimo fanciullo.
2. □ Un dio dell’oltretomba.
f. Quale tipo di proporzioni sono usate?
1. □ Viene impiegato il canone a 12 teste, che prevede un allungamento
notevole del busto e degli arti.
2. □ La testa e i piedi sono di giuste proporzioni, ma gli arti e il busto
sono allungati in modo innaturale.
LEGGERE, ANALIZZARE E CONFRONTARE UN’OPERA
16. Osserva le immagini e associa a ognuna le affermazioni
corrispondenti.
Figura A Figura B Figura C
Figura A … b. ………………………
Figura B …………………………
Figura C …………………………
a. È detto Apollo dello Scasato, realizzato nella seconda metà del IV-inizi
del III secolo a.C.
b. È realizzata in terracotta tramite stampo.
c. Proviene da una bottega di Vulci.
d. È detta la Menade ed è un’antefissa realizzata nel 510-500 a.C.
e. Fa parte della decorazione architettonica frontonale proveniente dal
santuario presso Falerii (attuale Civita Castellana).
f. La sua funzione è apotropaica, cioè di protezione contro le funeste
divinità infernali.
g. È detto Stamnos con Athena, Achille e Troilo, realizzato circa nel 300-290
a.C.
h. Presenta una folta e mossa capigliatura, con occhi incavati, labbra
regolari e carnose, muscolatura ben modellata.
i. Fa parte della decorazione del tempio di Veio a Portonaccio.
j. I personaggi presentano grande espressività, cura meticolosa dei dettagli
dell’abbigliamento ed evidenza della muscolatura dei corpi condotta
mediante fitto tratteggio dell’ombreggiatura.
k. L’inclinazione della schiena, la contemporanea rotazione della testa in
direzione opposta a quella del torace donano grande realismo e vivacità,
tanto da far pensare che l’anonimo maestro locale abbia avuto contatti
con esponenti della scuola di Lisippo.
l. Presenta una fine modellazione ed espressività.
m. Pur ispirandosi alla Grecia, la produzione ceramica viene realizzata in
autonomia dalle botteghe locali.
Torino, 15 Giugno 2018 L’Insegnante Rosa Bertiero