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questo è il programma del movimento 5 stelle fabriano

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Programma 2012 Candidato Sindaco: Ioselito Arcioni

Disponibile anche online: http://www.fabriano5stelle.it/programma.pdf

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PRENDIAMOCI IL FUTURO

la rivoluzione del MOVIMENTO CINQUESTELLE FABRIANO

per restituire la politica Fabrianese ai cittadini

PROGRAMMA ELETTORALE DEL MOVIMENTO CINQUESTELLE FABRIANO

I CANDIDATI :

Candidato Sindaco: Ioselito Arcioni 48 anni

Libero Professionista - Consulente Mobilità Sostenibile

Barbara Bellucci 37anni Anima Movimento

Andrea Ferroni 35anni Informatico

Serenella Fucksia 45anni Medico del Lavoro

William Giordano 34anni Impiegato

Guido La Rovere 39anni Commerciante

Fabrizio Lampini 40anni Manutentore Elettrico

Alberto Marani 42anni Libero Professionista - Manager Sportivo

Sandro Mariani 37anni Geologo - Imprenditore Agricolo

Marcello Martini 49anni Impiegato

Massimo Michelini 39anni Responsabile di Produzione

Samuele Ominetti 31anni Libero Professionista

Cristiano Pascucci 41anni Libero Professionista - Geologo

Silvano Pasquini 76anni Pensionato

Marco Pellegrini 29anni Barman

Cristina Piermartiri 37anni Discipline Ayurvediche

Lara Raggi 32anni Impiegata

Sergio Romagnoli 42anni Responsabile di Prodotto

Graziano Ronchi 47anni Medico Veterinario

Paolo Rossi 48anni Commerciante

Gabriele Santarelli 34anni Tecnico Forestale - Consulente Ambientale

Clemente Setaro 54anni Ferroviere

Patrizia Terzoni 29anni Impiegata Tecnica

Melania Tozzi 29anni Ristoratrice

Roberta Uncini 45anni Responsabile Cooperativa

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Sommario

INTRODUZIONE .................................................................................................................................... 3

Caro concittadino, cara concittadina …. no scusate questa è tutta un’altra storia… .......................... 3

Lettera al futuro sindaco del Comune di Fabriano .............................................................................. 6

1. TERRITORIO, EDILIZIA, ENERGIA ...................................................................................................... 8

TERRITORIO .......................................................................................................................................... 8

EDILIZIA .............................................................................................................................................. 10

ENERGIA ............................................................................................................................................. 11

2. AMBIENTE, TRASPORTI, RIFIUTI, SALUTE ....................................................................................... 13

AMBIENTE .......................................................................................................................................... 13

TRASPORTI.......................................................................................................................................... 14

RIFIUTI ................................................................................................................................................ 17

SALUTE ............................................................................................................................................... 19

3. COMMERCIO, TURISMO, INDUSTRIA ............................................................................................. 19

COMMERCIO ...................................................................................................................................... 19

TURISMO ............................................................................................................................................ 21

INDUSTRIA .......................................................................................................................................... 22

4. CULTURA, SOCIETA’, RAPPORTI AMMINISTRAZIONE CITTADINI ................................................... 26

SOCIETA' E CULTURA .......................................................................................................................... 26

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE........................................................................................................... 31

5. ACQUA, VERDE, AGRICOLTURA ...................................................................................................... 36

ACQUA COME BENE COMUNE ........................................................................................................... 36

IL VERDE CHE SOGNIAMO .................................................................................................................. 37

AGRICOLTURA TRA PASSATO E FUTURO ........................................................................................... 40

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INTRODUZIONE

Caro concittadino, cara concittadina …. no scusate questa è tutta un’altra storia…

Come sarà Fabriano e il suo territorio fra venti o trent’anni? Ecco un tema veramente affascinante per le

nostre riflessioni. A nostro parere però, quello che bisognerebbe veramente chiedersi è: come desideriamo

che sia Fabriano fra venti o trent’anni? La differenza è sostanziale.

Facendo la prima domanda ci riserviamo il ruolo di spettatori passivi degli eventi della storia in continuo

divenire. Facendo la seconda domanda interpretiamo la parte di soggetti attivamente impegnati nella

realizzazione di ciò che desideriamo.

Pensiamo che i tempi siano maturi perché ci facciamo carico di dare forma al nostro futuro invece di

accettarlo passivamente quale che sia, non siamo neanche capaci di fare bene il lavoro di previsione.

Con tutta la nostra saggezza, capacità di esperienza continuiamo a sbagliare nell’immaginare i cambiamenti

meravigliosi che la storia non cessa mai di suscitare lungo il nostro cammino. Dobbiamo ammetterlo: nel

1990, solo un ventennio fa, non saremo stati capaci di prevedere la Fabriano malandata di oggi.

Ma allora quale credibilità possono avere le nostre previsioni di oggi sulla Fabriano del 2030 se ogni giorno

il cambiamento avviene a un ritmo sempre più veloce?

Gli esperti sono abituati a fare le loro previsioni sulla base dell’esperienza passata e della situazione

presente, ma nel mondo reale sono i nostri sogni a dare la spinta decisiva agli eventi della storia. Per

descrivere la Fabriano del 2030 possiamo partire preparando una lista delle cose che ci piacerebbe trovare:

Acqua veramente pubblica.

Impianti di depurazione obbligatori per ogni abitazione non collegabile a un impianto fognario.

Espansione del verde urbano. (+ VERDE - CEMENTO)

Concessioni di licenze edilizie solo per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili o per cambi di

destinazioni d’uso di aree industriali dismesse (stop al consumo di territorio). (BASTA EDILIZIA SENZA

CONTROLLO)

Piano della mobilità con trasporti pubblici non inquinanti e rete di piste ciclabili cittadine diffuse. Piano

di mobilità per i disabili. (+ TRASPORTO PUBBLICO - AUTO).

Connettività gratuita per i residenti nel Comune. (CONOSCENZA COME UNICO VANTAGGIO

COMPETITIVO)

Rifiuti zero.

Sviluppo delle fonti rinnovabili.

Efficienza energetica ed autosufficienza energetica, preparandoci a vivere in un mondo con meno

risorse, meno energia, meno abbondanza … e forse più felicità.

Autosufficienza alimentare per favorire le produzioni locali.

Trasparenza amministrativa: oltre al diritto di noi cittadini di eleggere i propri rappresentanti, vi sia

anche la possibilità di vigilare sul loro operato e di ritirare loro la fiducia qualora venga tradita, con

interruzione anticipata del mandato

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Siamo sicuri che ogni cittadino avrà decine di altri bellissimi sogni tutti suoi che potrebbe aggiungere a

questo elenco. Quali che siano i desideri che figurano nella vostra lista personale, be’ quello è l’obiettivo e

per quello dovete prepararvi…

I sogni sono fatti di cose “impossibili”. All’impossibile non si arriva seguendo le menti analitiche

condizionate a pensare in base all’informazione fattuale così com’è generalmente accessibile.

Sono menti che ospitano lampeggianti rossi pronti ad entrare in azione per metterci in guardia dagli

ostacoli che potremmo incontrare lungo la via.

Quando vogliamo pensare al futuro del nostro territorio dobbiamo invece orientare le nostre menti in

un’altra direzione. Dobbiamo predisporci a osare i balzi più spavaldi per riuscire a rendere possibile

l’impossibile.

E non appena una cosa “impossibile” diventa possibile viene scompaginata con un effetto domino tutta la

struttura del reale e si prepara così il terreno perché molte altre cose “impossibili” possano diventare

possibili.

Dobbiamo credere nella nostra lista dei desideri se vogliamo sperare di trasformarla in realtà. Dobbiamo

creare concetti, istituzioni, tecnologie e politiche che siano adatti e appropriati a raggiungere i nostri

obiettivi.

Più “impossibile” è l’obiettivo, più stimolante sarà la sfida per raggiungerlo. Per nostra fortuna siamo

entrati in un’epoca in cui c’è una speranza che i sogni possano realizzarsi.

Il presente deve essere organizzato in modo da consentire un facile passaggio al futuro dei nostri sogni,

senza permettere che il passato possa sbarrarci la strada. I nostri sogni ci sembrano impossibili? Vuol dire

che hanno una possibilità di realizzarsi se sapremo crederci fino in fondo e lavorare in questo senso. Questo

è l’insegnamento che possiamo trarre dagli avvenimenti dell’ultimo mezzo secolo. Dunque torniamo tutti

insieme a credere nei nostri sogni e dedicandoci a trasformarli in realtà.

I Comuni, nello specifico, decidono della vita quotidiana di ognuno di noi. Possono avvelenarci con un

inceneritore o avviare la raccolta differenziata (naturalmente non quella attuata Fabriano). Fare parchi per i

bambini o case albergo per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o mantenerla

sotto il loro controllo. Dai Comuni a Cinque Stelle si deve ripartire a fare politica con le liste civiche per

Acqua, Ambiente, Trasporti, Sviluppo e Energia.

Tutti quelli che hanno “amministrato” il nostro territorio, i nostri dipendenti, hanno riportato Fabriano al

dopoguerra e sono tanti quelli che, come noi, pensano questo di coloro che ci governano; e sono tanti ad

avere priorità politiche ben diverse da quelle che dominano i dibattiti nello stagno della politica Fabrianese.

Smettere di vedersi propinare scelte sul territorio mai condivise con noi cittadini e smetterla con Comune e

municipalizzate pieni di amici e parenti.

Sapere invece perché a Fabriano ci sono sempre più casi di tumore e come crescere un figlio senza

avvelenarlo, sapere quale sarà il futuro del lavoro nel nostro territorio e cosa ci aspetterà nei prossimi anni,

lavorando per vivere e non il contrario. Banalità, i problemi di tutti. Non però dei nostri dipendenti, eletti

dai partiti, uffici di collocamento per mediocri, e non da noi, che in teoria paghiamo perché facciano i nostri

interessi. In teoria. La denuncia non basta più, occorre un programma per uscire dal tunnel della cattiva

politica. Il Movimento Cinque Stelle ha questo progetto ed è un programma nato dal basso dei bisogni reali.

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Proposte per un’economia più equa, per un traffico più logico, per un’istruzione di qualità e un progresso

reale, sostenibile, a misura della persona e del territorio. Pagine rivoluzionarie per riportare finalmente la

concretezza e l’onestà al potere.

Chi vuole condividere con noi questi obiettivi e unirsi alle persone che in tutta Italia si stanno già

impegnando a dare concretezza ai propri sogni, può unirsi a noi e iniziare insieme questo viaggio

entusiasmante.

“… i problemi

non possono essere risolti

dallo stesso atteggiamento mentale

che li ha creati..”

Albert Einstein

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Lettera al futuro sindaco del Comune di Fabriano

Caro Sindaco,

oggi abbiamo una Terra con sette miliardi di individui, dilaniati da disparità intollerabili, che con ogni loro

bisogno e ogni loro scelta di consumo incidono sul clima, sull’acqua, sulla salute, sulla produzione di scorie

e rifiuti di durata plurimillenaria, sulla disponibilità di cibo e materie prime, per se stessi e per tutte le

generazioni future.

Abbiamo una tecnologia che non è mai stata così potente, ma è un’arma a doppio taglio. Abbiamo un

mondo estremamente complesso, ma pure fragile.

Abbiamo un’economia basata su un’impossibile crescita infinita, alla quale però obbediamo stoltamente

come a una religione.

Abbiamo religioni e ideologie antiche, totalmente inadeguate a gestire questo rapido cambiamento

epocale.

Caro Sindaco, amministrare oggi è una responsabilità enorme, e sulle tue spalle grava non solo il giudizio

dei tuoi elettori, non sempre informati, non sempre onesti, che vogliono solo risposte concrete per oggi,

ma pure quello delle generazioni più giovani e di quelle ancora a venire, che ti condanneranno senza pietà

o ti ringrazieranno per l’eternità, perché dalle tue scelte dipenderà il loro benessere.

Come per un grande malanno c’è un tempo nel quale la prevenzione ha ancora un senso prima che i

sintomi divengano incurabili. Sei proprio tu, e solo tu quello che può ancora fare qualcosa. Adesso. Dopo

sarà troppo tardi.

Allora prova a uscire dagli schemi, dal conformismo ideologico, dalle soluzioni semplificate, dalla comodità,

dal piccolo o grande interesse, dall’ignoranza, dalla supponenza.

Prova a pensare a un progetto che parta dalle esigenze dei cittadini di oggi e di domani, coinvolga i centri di

ricerca per trovare le soluzioni più razionali tramite la condivisione con le persone dei vari scenari possibili.

Prova a immaginare Fabriano con aria più pulita, con più verde, con mezzi pubblici più efficienti, con più

spazio per i piedi e le biciclette, con più risparmio energetico, con meno rifiuti, con meno automobili, con

meno consumi superflui, ispirandoti a modelli virtuosi che stanno nascendo proprio nella nostra Europa.

Prova a ricreare i legami fisici e sociali tra città, territorio extraurbano e piccoli centri, fermando la

cementificazione, promuovendo la diffusione equilibrata delle energie rinnovabili, i circuiti di produzione di

cibo locale, la salvaguardia del paesaggio, la consapevolezza dei limiti.

Raccogli la sfida ecologica globale come punto di partenza per pensare il futuro con un progetto coraggioso

che metta la ricchezza sociale prima della ricchezza economica, che pure potrà rigenerarsi con nuove

produzioni ecocompatibili.

Oggi hai internet che ti permette di informarti più velocemente e più profondamente su ciò che accade nel

mondo. Fai rete. Circondati di una squadra competente in tanti settori: non potrai fare tutto da solo, è

impossibile.

Pensa al carattere di irreversibilità delle tue azioni: ogni grammo di CO2 in più nell’atmosfera, ogni metro

quadrato di cemento in più e di suolo in meno, ogni capriccio al posto di una reale necessità avranno

conseguenze anche gravi nel tempo e nello spazio.

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Per favore, fai tanta manutenzione e poche inaugurazioni. Metti davanti a tutto la cura dei beni comuni,

l’ambiente, la sanità, l’istruzione e la preparazione dei cittadini ad affrontare nuove scarsità: è l’unico modo

per proteggere la società civile dalla trappola delle barbarie, che sempre emerge quando la torta diventa

più piccola.

Tanti auguri, siamo tutti con te, perché il sindaco amministra con i cittadini.

Insieme ce la faremo.

(intervento di Luca Mercalli)

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1. TERRITORIO, EDILIZIA, ENERGIA

Il passaggio epocale in atto, che noi percepiamo come una crisi acuta nel nostro territorio locale e

nazionale, è un segnale di avvertimento che si presenta con molte facce. Una volta si tratta del crollo del

sistema finanziario, poi degli astronomici deficit statali, un’altra volta della crisi sociale e climatica, oppure

del sistema bancario o industriale.

Per anni il sistema ha previsto il suo funzionamento attraverso vuote scatole politiche e burocratiche,

abbiamo speso più di quanto abbiamo guadagnato, e lo abbiamo fatto a scapito delle persone e della

natura. Abbiamo urgentemente bisogno di una nuova consapevolezza che ci aiuti ad intraprendere un

nuovo modo di vivere, completamente differente. Dobbiamo correre verso il futuro interpretandolo nella

maniera più giusta e corretta. Allora ci potrà essere più spazio per la sobrietà, l’intelligenza, l’equità, il

merito ed il coraggio.

Un obiettivo cardine per un modo di vivere orientato al futuro è l’uso intelligente delle risorse, di cui fa

parte l’energia. Il risparmio e l’efficienza è la prima e più efficace fonte energetica del futuro. Dobbiamo

vivere in maniera sostenibile e creare un’economia intorno a questo concetto. Si badi bene che non stiamo

parlando in termine di “green washing” (pulirsi le mani con il verde, temine di marketing), ma di un nuovo

sistema economico, culturale e tecnologico, in grado di affrontare il futuro in maniera costruttiva, seria e

propositiva.

Altro pilastro cardine è il suolo che va preservato e valorizzato, non violentato per creare effimere

ricchezze temporanee e debiti futuri. Dobbiamo lasciare il mondo migliore di quello che abbiamo trovato;

ciò permetterà di avere una ricchezza reale ed una società più armonica, equilibrata e realmente proiettata

nel futuro.

Le città grandi e piccole che, in Europa, hanno messo in atto tali orientamenti, sono ora le più floride e

vivibili dell’intero continente e dimostrano come tali concetti, tramutati in concreti atteggiamenti, siano

non solo auspicabili, ma necessari ad anticipare il passaggio epocale in atto.

Dobbiamo avere l’umiltà di guardare le eccellenze presenti in questi settori e mettere in pratica le regole

già previste, magari anticipandole, così da creare una territorio pronto a questa nuova economia, ai nuovi

stili di vita ed ai vantaggi che essi comportano. Solo con questi presupposti sarà possibile affrontare il

domani e costruire un nuovo rinascimento della nostra città e del suo territorio ….. se non ora, quando?

TERRITORIO 1.01 E’ necessario risparmiare suolo, il territorio non è nostra proprietà, lo abbiamo solo preso in prestito,

è la nostra vera ricchezza collettiva, appartiene ai nostri figli! Abbiamo il dovere di tutelarlo.

1.02 Applicando le regole indicate, saremo all’avanguardia nel campo delle tecnologie legate allo sviluppo

sostenibile e saremo in grado di proiettarci nella realtà futura, nel rispetto del territorio e

dell’ambiente.

1.03 Perseguire la tutela del suolo e del paesaggio, sostituzione o riqualificazione progressiva dell’edificato

scadente ed energivoro. Di conseguenza: tutela e valorizzazione delle proprietà immobiliari, del

Centro Storico e della sua centralità nel programma di rinascimento della città.

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Siamo favorevoli alla redazione di un Piano Particolareggiato del Centro Storico, a condizione che

sia realmente efficace ed impostato secondo i dettami già espressi della valorizzazione, anche

energetica, della tutela, della vivibilità, del suo uso funzionale alla residenza, alle attività, al

turismo.

1.04 I lavori pubblici dell’amministrazione, in tutto il territorio comunale, sia negli appalti che nei servizi

(progettazione, gestione etc..), dovranno essere affidati mediante protocolli prestazionali, le aziende

locali avranno un punteggio maggiore…. Valorizzazione delle risorse locali !.

1.05 Realizzazione di orti collettivi su terreni comunali dati in affitto ai residenti a prezzi simbolici.

1.06 Valorizzazione delle frazioni e del territorio con interventi “partecipati”, da parte dei residenti.

Supporto e impulso alle comunanze agrarie del territorio con eventuale creazione di una consulta.

1.07 Creazione di un progetto “Agropolis” per creare, promuovere e valorizzare una rete di vendita diretta

da produttori a consumatori, a “chilometri zero”.

1.08 Gemellaggio con alcune città europee (opportunamente individuate), per approfondire e sviluppare le

relative eccellenze e, per partecipare insieme, a specifici programmi europei finanziati.

1.09 Creazione del “Parco Fluviale del Giano” e possibilità di rendere gli argini del nostro fiume dei luoghi

accoglienti, frequentati, vivibili, la città non deve più volgere le spalle al suo fiume, ma valorizzarlo.

Siamo contrari ad ogni sua “tombatura”, specialmente in Centro Storico. Prevediamo la

riqualificazione della zona del “ponte dell’Aere”, la valorizzazione delle sponde e dei percorsi ed il

recupero del degrado in corso.

1.10 Valorizzazione dell’Istituto Tecnico Agrario e delle sue aree di competenza, siamo contrari ad ogni

intervento che ne limiti l’uso e modifichi le aree agricole. Ci opponiamo ad interventi sui terreni

dell’Istituto, uno dei più storici ed importanti nel suo genere, nel territorio nazionale. Tale Istituzione

va tutelata, qualificata e valorizzata .

1.11 Bloccare il tentativo di smantellamento della pista di Pattinaggio della città di Fabriano, realizzata col

sudore e con la cura di tanti volontari amanti di questo sport, a cui noi tutti dovremmo essere grati.

Una struttura che non è costata nulla ai Cittadini ed all’Amministrazione, sia nella realizzazione che

nella gestione. Se questa incondivisibile idea dovesse permanere, sarà nostro dovere opporci in forma

concreta.

1.12 Favorire e promuovere un piano per il commercio e per i vari settori merceologici che sia realmente

partecipato e fermi la “deregulation” commerciale in atto: stop a nuove aree commerciali inutili e

dannose. Promozione del centro commerciale naturale esistente conosciuto come Centro Storico.

Promozione e tutela delle botteghe storiche, delle attività e dei negozi tradizionali, della città e del

nostro territorio.

1.13 Utilizzare tutti i mezzi necessari per contrastare il degrado derivante dagli immobili abbandonati e

lasciati decadere.

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EDILIZIA

Abbiamo in mente il progetto di un’architettura di sopravvivenza mutuato da Yona Friedman, che a lui

lasciamo descrivere: “un’architettura può essere considerata architettura di sopravvivenza se non rende

difficile (o, piuttosto, se facilita) la produzione di cibo, l’approvvigionamento di acqua, la protezione

climatica, la salvaguardia dei beni privati e collettivi, l’organizzazione dei rapporti sociali e la soddisfazione

estetica di ciascuno”. Vedete che si parte dalla casa, ma si arriva all’orto, al clima, alla democrazia e alla

bellezza. Sono le nostre vere ricchezze che dobbiamo salvaguardare.

1.14 E’ importante costruire in maniera sostenibile, rispettando quanto già previsto dalle direttive

europee per il 2020, così come intervenire sul territorio, in edilizia e nel campo energetico,

applicando i dettami del trattato di Kyoto (in atto da tempo) e, in anticipo sulle norme nazionali

(troppo intempestive), costruire in maniera altamente efficiente e sostenibile (classe A e classe

passiva). Già molte nazioni stanno applicando tali regole, nessuno lo impedisce, anticipiamo i tempi.

Ciò favorirà la ripresa economica del nostro territorio. Tali interventi andranno realizzati sia nel

pubblico che nel privato, sia nel nuovo che nella riqualificazione energetica.

1.15 E’ necessario attrezzarsi per questa grande sfida, dovremo essere in grado di affrontare il passaggio

epocale in atto: riconversione energetica del patrimonio esistente, proposte mirate ed azioni tese alla

“riqualificazione urbana delle periferie” e degli immobili energivori.

1.16 Appare fondamentale applicare la nuova IMU con scaglioni legati alla certificazione energetica degli

edifici ed al loro reale consumo, rendendola così una sorta di “carbon tax”, in maniera da indurre alla

loro riqualificazione, secondo il concetto “chi più consuma, più inquina, quindi più paga (ovviamente

con le dovute correzioni…)”, incentivando contemporaneamente le azioni virtuose.

1.17 Per salvaguardare il valore degli edifici esistenti, valorizzare e tutelare il territorio ed il Centro Storico è

necessario congelare il PRG e costruire in maniera morigerata: stop al consumo del territorio. Non

sono necessari particolari piani urbanistici, tutto il territorio è salvaguardato e si fermerebbe lo

scellerato sistema degli oneri subito, con spese di urbanizzazione future e gravose per la collettività.

1.18 Appare utile costruire attraverso premi legati alle azioni virtuose, magari creando una banca delle

cubature, gestita dall’amministrazione e cedute a prezzi reali (esempio: chi ristruttura in maniera

sostenibile e documentata in Centro Storico avrà diritto ad una cubatura virtuale da rivendere a chi

vuole edificare, ad un prezzo prefissato). Quindi oltre a dover demolire edifici di scarso pregio, per

costruire, si potrà accedere alla banca delle cubature. La rottamazione avverrà così in automatico alla

riqualificazione dell’esistente. Un miglioramento continuo della città, permesso dalle azioni virtuose

che verranno così incentivate, con basso consumo di territorio. La città si evolverebbe con continui

miglioramenti dettati da azioni efficaci.

1.19 Le nuove abitazioni e tutti i nuovi edifici dovranno produrre più energia di quella che consumano. E’

importante favorire la nascita e crescita delle E.S.C.O. , società per la riqualificazione degli immobili

esistenti, sia private o a partecipazione, magari con capitali privati o banche del territorio,

l’amministrazione comunale potrà esserne parte attiva, o di stimolo.

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1.20 Non si debbono controllare solo i progetti, ma il realizzato! Quindi meno carte più fatti (certi).

L’attività edilizia interna alle abitazioni dovrà essere libera (sono da rispettare solo le norme del

lavoro) !... se voglio realizzare un bagno, o trasformare il garage in taverna, sono fatti personali, come

avviene già in tutta europa …. non dovranno servire particolari permessi.

1.21 Non servono particolari sovrastrutture comunali con studi di progettazione mascherati da uffici,

ripagati dai nostri incentivi, con costi maggiorati. Liberalizziamo in tutti i sensi... anche dalle

sovrastrutture inutili e dalla burocrazia opprimente!.

1.22 E’ necessario prevedere la quantità di verde e di permeabilità dei suoli in caso di nuova edificazione

(Riduzione Impatto Edilizio). Strumento necessario per edificare o riedificare.. e per evitare maggiori

danni al territorio.

1.23 Le nuove attività produttive e le nuove edificazioni dovranno essere a “consumo zero”… qualora

esistano le condizioni suddette ed ottenute attraverso il recupero delle aree dismesse o degradate, da

destinare a nuove funzioni edilizie. Per alcune attività produttive saranno (ovviamente) necessari

alcuni accorgimenti già in atto in altre realtà.

1.24 La riconversione edilizia proposta potrà creare un significativo sviluppo e dar vita a: più posti di lavoro,

maggiore qualifica del personale addetto, interruzione del consumo scriteriato del suolo, recupero del

degrado.

ENERGIA 1.25 Dovremo essere in grado di affrontare il passaggio epocale in atto e riconvertire l’economia partendo

dal basso, dalle azioni virtuose, dal controllo dell’energia, dalla sostenibilità, dai nuovi campi di

applicazione di tali interventi. A partire dagli edifici pubblici, vogliamo dimostrare che è possibile

ridurre i consumi energetici e di conseguenza rispettare l’ambiente. Ci proponiamo di incentivare le

famiglie a scegliere fonti energetiche rinnovabili. Riteniamo inoltre possibile creare nel nostro

territorio una ESCO (Energy Service COmpany) per aiutare questo processo di trasformazione dei

vincoli ambientali imposti, in opportunità per tutta la collettività.

Una svolta del genere potrà creare valore aggiunto per i cittadini, sia in termine di minore spese per le

bollette energetiche, sia dal punto di vista economico grazie alla possibilità di collocare sul mercato le

eccellenze produttive.

1.26 Autosufficienza energetica comunale attraverso la redazione dell’audit energetico degli edifici pubblici

e costituzione di un gruppo misto esperti-cittadini che produca un piano di transizione globale verso la

sostenibilità energetica del nostro territorio. Redazione di un piano energetico comunale realmente

efficace. Lo scopo è quello di raggiungere l’obiettivo Emissioni Zero entro il (2030), seguendo

l’esempio di importanti città che sono già sulla buona strada, grazie a programmi per le energie

rinnovabili, per il risparmio energetico, per la mobilità sostenibile.

1.27 Creazione di un ufficio “post carbon” , volto a fare informazione, formazione e supporto in merito a:

autoproduzione energetica, cultura del risparmio energetico, piani di risparmio energetico, volti a

limitare gli sprechi in immobili pubblici e privati; collegamento con istituzioni specialistiche (istituti,

università) per studiare e validare le nuove tecnologie presenti sul mercato per risparmio e

produzione di energia rinnovabile.

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1.28 Promozione di soggetti ad azionariato popolare (consorzi, cooperative, Energy Service Company –

ESCO) per la produzione energetica rinnovabile e il risparmio energetico. Il Comune, in linea con il

Piano Energetico Comunale, metterà a disposizione coperture ed edifici in cui installare impianti per

energie rinnovabili.

1.29 Emissione di Buoni Ordinari Comunali (BOC) a finanziamento di impianti di produzione energetica

rinnovabile nel territorio comunale. I BOC sono garantiti dall’energia prodotta dagli stessi impianti e

sono cedibili da cittadino a cittadino.

1.30 Incentivare la costruzione di micro centrali, a basso impatto ambientale, sparse sul territorio

agganciate in rete con le abitazioni e le industrie “positive” in modo da creare una rete energetica

ben uniformata su tutto il territorio: le cosiddette “smart grid”.

1.31 L’Amministrazione Comunale dovrà promuove la costruzione di grandi impianti fotovoltaici sulle

coperture di strutture di proprietà (Municipio, stadio, piscina, palasport e palestre, capannoni e altre

costruzioni di proprietà), parcellizzandone la rendita in “quote” a coloro i quali non hanno la

possibilità di sfruttare proprie strutture per la loro costruzione; riservate quindi esclusivamente ai

cittadini che lo richiedano.

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2. AMBIENTE, TRASPORTI, RIFIUTI, SALUTE

AMBIENTE

Il nostro ambiente é una risorsa strategica non rinnovabile che va inderogabilmente preservata, un bene

comune irrinunciabile e inalienabile. Una sana riqualificazione dell’Ambiente Urbano, unita ad un corretto

progetto di gestione Rifiuti, porta ad un progresso collettivo, economico e sociale, che innalza la qualità

della vita e che porta in sé un risparmio economico comunale, opportunità lavorative/imprenditoriali,

turismo sostenibile e soprattutto getta le basi per una città che le prossime generazioni saranno felici e

orgogliose di abitare.

Tutelare, conservare, proteggere, implementare il sistema di aree verdi (pubbliche/private) e la rete

ecologica e rurale ancora presente nel territorio.

Rilanciare un’azione ad ampio raggio di riqualificazione urbana, ambientale e paesaggistica in cui la città ed

il suo territorio possano ritrovare un equilibrio ecologico sostenibile e compatibile con i processi economici

e sociali (con l’utilizzo di incentivi e disincentivi a costo zero) ad un basso impatto ambientale e con una

pressione ambientale minimizzata.

Intraprendere un percorso che informi di tutte le attività svolte sul territorio a tutti i livelli che conduca ad

una progressiva riduzione dell'impronta ecologica lavorando al contempo ad un innalzamento della qualità

ambientale delle esistenti aree urbanizzate e conseguentemente alla qualità della vita.

Elaborare una strategia di governo locale integrata che armonizzi gli obbiettivi ambientali, sociali, culturali

ed economici e intraprendere un’azione di prevenzione per cui il miglioramento della qualità della vita della

popolazione locale non minacci quella dei cittadini di altre parti del mondo e delle future generazioni.

Rendere la città un ambiente ospitale, prospera, creativa, localmente e globalmente sostenibile, in cui i

cittadini possano partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana.

Tutelare la salute dei cittadini come bene primario. Rendere noti i dati epidemiologici in merito allo stato di

salute degli abitanti in relazione al territorio.

Dare piena attuazione alla implementazione delle strategie ambientali ed urbanistiche in accordo ai modelli

e ai protocolli più evoluti.

2.01 riduzione dell'inquinamento in città riducendo il traffico veicolare; incentivando l'uso delle biciclette e

mezzi ecologici, l'abolizione degli impianti di riscaldamento obsoleti e controllando il rispetto della

normativa riguardo le temperature massime delle abitazioni, protezione di giardini e piazze alberate

da ulteriori abbattimenti e cementificazioni.

2.02 nelle zone di grandi interventi edilizi, realizzazione delle zone verdi e dei servizi in contemporanea con

gli alloggi, o perlomeno garanzie economiche (fidejussione immediatamente escussoria) da parte dei

costruttori sui fondi per realizzarli.

2.03 incentivazione di centri di educazione ambientale convenzionati con le scuole.

2.04 incentivazione di "orti urbani" organizzati e riconosciuti dal Comune e gestiti dalle Circoscrizioni di

volontari di quartiere.

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2.05 abolizione della tassa rifiuti per chi non ne produce (diminuzione della tassa per chi ne produce pochi),

attivazione del programma verso i RifiutiZero (come ha fatto SanFrancisco negli USA), divieto di

costruzione nel territorio comunale di inceneritori in quanto inutili, costosi e pericolosissimi per la

salute dei cittadini.

2.06 lotta all'inquinamento acustico dei veicoli con una campagna di controlli specifici sulle emissioni

acustiche delle automobili e delle motociclette e con adozione dove possibile di asfalto apposito.

2.07 riduzione dell'inquinamento luminoso con almeno un terzo di spegnimento dell'illuminazione stradale

notturna abbinato ad un sistema di controllo di presenza persone (al fine di un maggior risparmio

energetico), sostituzione progressiva con impianti a basso consumo.

TRASPORTI

La questione della mobilità costituisce una priorità assoluta. Ci proponiamo due obiettivi: risolvere i

problemi ancora aperti sul nostro territorio comunale e contemporaneamente elaborare un progetto a

lungo termine per una diversa idea di mobilità.

Il primo elemento che deve vedere impegnati tutti gli enti interessati, in un’ottica di collaborazione

comprensoriale e intercomunale è la riduzione del traffico privato leggero e pesante.

Una politica della mobilità rispettosa dell'ambiente e rivolta alla realizzazione di qualità urbana si intreccia

necessariamente con scelte urbanistiche di salvaguardia del territorio e deve essere basata sull'utilizzo di

infrastrutture leggere e di spazi vivibili per pedoni e ciclisti.

Purtroppo l’urbanizzazione scriteriata messa in atto nella nostra città, da tutte le amministrazioni

precedenti, che, a macchia di leopardo, hanno fuso attività artigianali e industriali con le civili abitazioni non

ci agevola in questo compito. Molto sarà da fare.

La mobilità è tra i problemi prioritari che emergono in tutte le aree urbanizzate, il 30% della percorrenza

dell’intero sistema dei trasporti è effettuata in città. Le stime aggiornate indicano che l’80% di tutti i costi

esterni dei trasporti urbani è dovuto a fenomeni di inquinamento e congestione.

La politica e le istituzioni dovrebbero riflettere e dare indicazioni che possano migliorare la qualità della vita

che come noto comprende un gran numero di “indicatori non solo economici. Quando si stilano le

classifiche delle città in cui la qualità della vita è migliore si guarda alla situazione politica locale,

all’economia, alla cultura, alla sanità, alla vivibilità dell'ambiente urbano, agli spazi verdi e loro accessibilità,

al traffico, e all’inquinamento atmosferico. In queste classifiche, proprio la mobilità, l’accesso ai luoghi e

l’inquinamento sono sempre più fattori determinanti di successo.

Si può quindi dire senza timore che il trasporto e la mobilità incidono sul modo di vivere e sulla garanzia dei

diritti.

Infatti per garantire il bene sociale ed economico della comunità nel suo complesso è necessario che sia

garantito l’accesso delle persone ai luoghi, ai servizi e ai beni.

Chi si occupa di mobilità dovrebbe quindi gestire la domanda individuando gli obiettivi da perseguire dopo

aver però studiato il problema e averne conosciuto i numeri. I dati infatti non hanno connotazione politica

quello che può cambiare è la politica che si mette in atto una volta ottenuti i dati.

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E allora garantire il diritto alla mobilità a chi vive, lavora o fruisce il nostro Comune significa affrontare in

maniera organica e congiunta il tema del trasporto privato e di quello collettivo, delle merci e delle

persone, dei parcheggi, del trasporto pubblico, della sicurezza stradale e così via stabilendo gli obiettivi da

perseguire nell’ottica del miglioramento della qualità della vita.

Una volta chiariti gli obiettivi di indirizzo prettamente politico e avuti i dati oggettivi su cui formulare ipotesi

e scenari si può e si deve pensare ad un progetto di ampio respiro che contenga misure ed interventi

strutturati e non estemporanei e, solo a questo punto, declinare progetti, tempi di cantierabilità e

realizzazione ed eventuale recupero di finanziamenti Europei a supporto degli investimenti.

Siamo convinti che un problema così delicato e complesso possa essere risolto soltanto attraverso un Piano

complessivo per la mobilità sostenibile, che abbiamo chiamato “FABRIANO MOBILITY”, in grado di

evidenziare una serie di interventi concreti e realizzabili in parte individuati anche dal PUM Piano Unico

della Mobilità redatto nel 2006 (da rivedere ed attualizzare):

soddisfare i fabbisogni di mobilità della popolazione.

abbattere i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico nel rispetto degli accordi internazionali e

delle normative comunitarie e nazionali in materia di abbattimento di emissioni inquinanti.

ridurre i consumi energetici.

aumentare i livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale.

minimizzare l’uso individuale dell’automobile privata e moderare il traffico.

incrementare la capacità di trasporto.

aumentare la percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi, anche con soluzioni di car

pooling, car sharing, taxi collettivi, ecc..

ridurre i fenomeni di congestione nell’area urbana caratterizzata da una elevata densità di traffico,

mediante l’individuazione di soluzioni integrate del sistema di trasporti e delle infrastrutture in grado di

favorire un migliore assetto del territorio e dei sistemi urbani.

favorire l’uso di mezzi alternativi di trasporto con impatto ambientale più ridotto possibile.

Ed in particolare:

2.08 pedonalizzazione modulata del centro storico: rispetto alle grandi opere impattanti e costose, la

riduzione del traffico rappresenta un'opera di grande civiltà a costo e impatto zero, da realizzare in

concertazione con le parti coinvolte. Per fare questo, è necessaria una seria politica di incentivi e

disincentivi:

emissione di biglietti o abbonamenti (gratuiti o scontati) per lavoratori, consumatori e fruitori di

servizi di pubblico interesse, mediante convenzioni fra Comune, Azienda Trasporti, associazioni di

categoria, imprese, Enti pubblici, scuole, cinematografi e teatro, con l'obiettivo di diffondere il

trasporto pubblico come stile di vita e fonte di risparmio energetico ed economico.

tariffe dei parcheggi proporzionate all'ingombro ed all'emissione di CO2.

limitazioni alla circolazione di veicoli di grandi dimensioni nelle zone di criticità, in particolare di

fronte alle scuole.

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animazione conviviale e promozione del commercio e del turismo nelle aree pedonali.

serio regolamento per il carico e scarico merci, ad orari prefissati, con possibilità di replicare il

progetto Ecocity di Parma creando una stazione intermodale per la consegna delle merci in città,

integrato con un Park&Ride, attraverso l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale e di

dimensioni ridotte.

2.09 eliminazione dei parcheggi nelle piazze storiche della città.

2.10 stop alla costruzione delle rotatorie inutili e dispendiose.

2.11 creazione di parcheggi Park&Ride (parcheggio + biglietto bus) agli ingressi della città collegati con il

centro ed i maggiori punti di interesse della città con un servizio di navette frequente.

2.12 realizzazione, in collaborazione con le aziende fabrianesi, di parcheggio scambiatore con servizi per i

mezzi pesanti evitando l’occupazione delle aree di sosta comunali (es. piscina)

2.13 a lungo termine, progetto intercomunale di verifica e fattibilità per la costruzione di linee di tram o

metropolitana leggera che collegano frazioni ed i comuni limitrofi alla città di Fabriano sfruttando ad

esempio le linee ferroviarie già esistenti e sottoutilizzate come la Pergola-Fabriano e la Civitanova

Marche-Fabriano prendendo ad esempio anche il FERROTRAM di Karlsruhe, in Germania, veicolo che

corre sia in città che nell'hinterland e che ha procurato il 400% di aumento degli utenti.

2.14 introduzione di un nuovo piano della circolazione ponendo come priorità la mobilità sostenibile:

trasporto pubblico, bicicletta e marcia a piedi.

2.15 costruzione di una rete ben ramificata di piste ciclabili.

2.16 piano di mobilità per i disabili, eliminazione delle barriere architettoniche - Nucleo specifico di pronto

intervento di polizia urbana per gli impedimenti e gli abusi relativi alla mobilita dei disabili e di tutte le

categorie “svantaggiate”.

2.17 creazione di posteggi coperti per le biciclette nei punti attrattori (stazione FS, ospedale, piazza

Garibaldi, parcheggi di interscambio, uffici comunali, ecc…) e messa a disposizione del pubblico di

punti di prima riparazione per le biciclette convenzionati anche con i rivenditori e riparatori cittadini.

2.18 applicazione delle tecniche del mobility management per gli spostamenti dei dipendenti del comune

ed incentivazione alla creazione di piani di spostamento casa-lavoro per le imprese private.

2.19 creazione del servizio “piedibus” per ogni scuola elementare (accompagnamento a piedi di gruppi di

bambini).

2.20 E' necessario diffondere un servizio di Scuola-bus ad alimentazione e tariffa sostenibili. In

affiancamento a tale servizio, è importante diffondere il car-pooling per le scuole (più bambini con un

solo genitore secondo criteri fiduciari e rotativi), anche mediante politica di incentivi (sconti su servizi

scolastici o biglietti bus).

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2.21 introduzione del servizio di bike-sharing e suo miglioramento (facilità d’accesso, localizzazione delle

stazioni, numerosità del parco biciclette, ecc…).

2.22 creazione di linee di minibus con priorità sul traffico privato che uniscano la circolare e le direttrici

principali della città e di almeno altre 4-6 linee di minibus più brevi che facciano da affluenti alle linee

“veloci”.

2.23 utilizzo delle navette elettriche per un servizio di trasporto pubblico alla domanda per i quartieri a

bassa densità abitativa e per le frazioni.

2.24 E' necessario diffondere punti di ricarica delle batterie per i mezzi elettrici per implementare la

diffusione di tali veicoli non inquinanti. Vanno altresì forniti incentivi agli acquirenti, in convenzione

con i produttori e i rivenditori, come già fatto in altri Comuni. Per le bici elettriche in particolare si

devono predisporre rastrelliere con pannelli fotovoltaici per il servizio di ricarica.

2.25 incentivi alle iniziative di condivisione dell'auto privata (tipo Jungo).

RIFIUTI

Fabriano, con l’amministrazione a 5 stelle sarà il primo comune marchigiano ad aderire alla strategia “Rifiuti

zero” entro il 2020. Questo nuovo approccio, oltre a permettere una riduzione complessiva del rifiuto, dato

fondamentale che consentirà al comune e di conseguenza ai cittadini un notevole risparmio in termine di

costi, modificherà i comportamenti e gli stili di vita.

L’obiettivo dei prossimi anni sarà quello di contribuire ad affermare una nuova cultura fondata sul consumo

critico e la partecipazione responsabile dei cittadini.

Tutto questo, stimolato dall’obiettivo Rifiuti Zero, sarà possibile attraverso una politica in grado di

rimettere in discussione comportamenti sociali e individuali consolidati e di riconvertire un modello di

sviluppo oggi in crisi con un modello sostenibile.

La strategia “Rifiuti Zero” passa inoltre attraverso una serie di progetti finalizzati alla riduzione “a monte”

dei rifiuti: le Case dell’Acqua, i distributore del Latte alla Spina, l’eliminazione nelle mense scolastiche delle

acque minerali, i detersivi alla spina, le Ecosagre, i Pannolini e gli assorbenti Ecologici, il Mercatino di

scambio e riuso, l’eliminazione della plastica da tutte le mense. Per chiudere il ciclo dei rifiuti, è necessario

realizzare a Fabriano l’impianto di compostaggio. Questa sarà una delle priorità che l’amministrazione si

impegnerà a realizzare attraverso un percorso condiviso e partecipato. Altro obiettivo sarà la costruzione di

un centro per riciclaggio del multimateriale.

Lavoreremo per vincere un’altra grande scommessa: contrastare, all’origine, la produzione dei rifiuti.

Per fare questo, partendo dall’analisi dei rifiuti indifferenziati, abbiamo in mente alcune azioni:

2.26 obbligo dei supermercati della raccolta dei vuoti a perdere degli imballi di vendita.

2.27 Promuovere la formazione di un centro di ricerca che concorra alla riprogettazione industriale,

partendo dagli imballaggi.

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2.28 Passare alla tariffa puntuale che permetterà di premiare i cittadini più virtuosi con notevole risparmio

economico e maggiore tutela dell’ambiente. I cittadini infatti pagheranno la bolletta in base alla

quantità di rifiuti non riciclabili effettivamente prodotta.

2.29 Creare uno o più centri comprensoriali per la riparazione, il riuso dei beni durevoli e la decostruzione

degli edifici.

2.30 Attivare, insieme alle associazioni di volontariato, l’esperienza delle Giornate per lo scambio e il riuso.

2.31 Programmare la gestione dei rifiuti urbani ed industriali per favorire la loro riduzione e per realizzare

una filiera degli impianti di recupero dei materiali.

2.32 Gestione dei rifiuti differenziati attraverso impianti di gestione rifiuti a freddo, di trattamento

meccanico biologico e di selezione meccanica con recupero delle materie prime secondarie. Nessun

apporto di rifiuti a impianti di termovalorizzazione.

2.33 creazione di due bandi di gara distinti, uno per la raccolta e l'altro per lo smaltimento, in occasione

della cessazione dell'attuale contratto con Anconambiente. Le aziende che parteciperanno alla gara

per la raccolta dei rifiuti non potranno essere proprietarie di inceneritori e/o discariche.

2.34 verifica della possibilità della creazione di un impianto intercomunale per la gestione virtuosa dei

rifiuti secondo le modalità esposte attingendo a finanziamenti europei.

2.35 riduzione dei rifiuti attraverso:

informazione al cittadino per l'aumento della raccolta differenziata e il riutilizzo.

informazione al cittadino sull'utilizzazione di beni non usa e getta e di prodotti alla spina.

obbligo nelle mense scolastiche di piatti, posate e bicchieri riutilizzabili.

divieto di utilizzo di posate e piatti in plastica in tutti gli esercizi di ristorazione.

utilizzo dei pannolini lavabili negli asili nido.

incentivi all'utilizzo del vuoto a rendere.

obbligo per i supermercati di vendere anche prodotti alla spina (detersivi, pasta, cereali....).

obbligo dei supermercati della raccolta del vuoto a rendere.

installazione di compostiere al posto dei contenitori per organico o nelle piccole aree verdi ed utilizzo

del compost così prodotto nelle stesse aree verdi in cui vengono collocate.

in ambito extra-cittadino/agricolo incentivare il compostaggio presso i coltivatori diretti.

incentivo comunale per l'acquisto della compostiera domestica e riduzione della tassa sui rifiuti del 50%

a chi le utilizza, con ritiro del compost prodotto dai cittadini. Naturalmente multe onerose a chi

acquisisce la compostiera al solo scopo di percepire l’incentivo senza utilizzarla.

passaggio dalla tassa sui rifiuti (TARSU) alla tariffa rifiuti (TIA - Tariffa di Igiene Ambientale) recependo

la norma nazionale Decreto Ronchi ed il suo regolamento attuativo (D.P.R. 158 del 27/01/1999).

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SALUTE

Tutela della salute pubblica e dell'ambiente.

2.36 Censimento cartografico delle aziende certificate insalubri. Individuazione attraverso il Piano

operativo Comunale (POC) delle criticità, quali ad esempio distretti industriali a ridosso di zone

residenziali. Pianificazione di riconversioni produttive o delocalizzazioni delle aziende in Aree

Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) idonee.

2.37 Censimento degli edifici pubblici e privati con presenza di amianto e progressiva bonifica.

2.38 Riduzione delle polveri sottili e degli agenti inquinanti presenti nell'aria attraverso la progressiva

riconversione dei mezzi di trasporto, pubblici e privati, da combustibile fossile a trazione elettrica e

attraverso la riconversione delle caldaie da olio combustibile/gasolio a metano.

2.39 Valutare l'introduzione per impianti di riscaldamento centralizzati del centro cittadino della nuova

soluzione a combustore catalitico presente sul mercato, che utilizza semplicemente idrogeno

(prodotto da idrolisi) e aria prelevata in atmosfera per produrre il calore.

2.40 Introduzione della rilevazione delle polveri sottili con centraline poste ad un metro da terra, in

aggiunta a quelle ora poste a tre metri da terra. Rilevazione anche delle PM 0,5 e delle PM 2,5.

3. COMMERCIO, TURISMO, INDUSTRIA

COMMERCIO

Se andiamo ad analizzare il settore Commercio a Fabriano, troviamo una notevole disgregazione sia tra le

aree commerciali, poco organizzate, mal gestite e poco attraenti, sia tra i commercianti stessi che in una

realtà piccola come Fabriano, troverebbero notevoli vantaggi in una collaborazione pre-configurata e bene

organizzata.

L’obbiettivo principale per la nostra città, dovrebbe essere a nostro parere, il cercare di organizzare le

attività commerciali in modo esteso su tutto il territorio comunale in logica di commercio di vicinato

privilegiando quest’ultime in luogo dei centri commerciali per un’economia realmente locale.

Le azioni da prendere in considerazione dovrebbero essere:

3.01 Stop alla realizzazione di nuovi poli commerciali con impulso al centro commerciale naturale costituito

dal centro storico.

3.02 Sostegno alle attività di vendita diretta ed a filiera corta

3.03 Creare canali preferenziali di commercio e distribuzione per i produttori locali che adottano tecniche

di produzione eco-compatibili e non intensive.

3.04 Supporto alle attività commerciali, artigianali ed industriali strategiche e “sostenibili”.

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3.05 Adozione di capitolati che agevolino i produttori locali nelle attività di fornitura delle mense pubbliche

e collettive, alimentando le mense di asili, scuole e case di cura con alimenti biologici provenienti da

filiera di prossimità.

3.06 Modifica del Regolamento di Igiene Comunale e semplificazione delle norme in materia di concessioni

per l’avvio di piccoli laboratori artigianali, cantine, attività agricole e zootecniche, servizi, distinguendo

fra le attività a conduzione famigliare o artigianale e le attività industriali.

3.07 Realizzazione di un “polo” fieristico itinerante sul territorio Fabrianese con la possibilità di organizzare

ed ospitare fiere, esposizioni di vario genere ad esempio un ExpoFabriano all’interno del quale far

conoscere i prodotti artigianali ed industriali di eccellenza del nostro territorio; ExpoCarta (storia,

produzione, diffusione di prodotti cartacei e derivati); ExpoEnergia (eccellenze e innovazioni nel

campo energetico e mini produzione energetica ad uso abitativo); ExpoBio (esposizione di prodotti

biologici e a km 0 loro produzione e commercializzazione).

3.08 Sostegno alle attività di vendita diretta sul suolo comunale, anche attraverso la progettazione di spazi

polifunzionali attrezzati per attività di vendita ambulante e la socializzazione (soprattutto negli ambiti

urbani di nuova realizzazione)… sviluppo dei mercati rionali.

3.09 Sostegno dello sviluppo di servizi e negozi in prossimità del centro storico e stop alla realizzazione di

nuovi centri commerciali o altre aree economiche concentrate che hanno ucciso, nel tempo, il

commercio di prossimità con il suo valore sociale.

3.10 Realizzazione di servizi pensati per le realtà agricole locali e le filiere corte. Si propone di realizzare un

laboratorio comunale per la trasformazione dei prodotti agricoli.

3.11 Stimolare la creazione di un circuito commerciale locale attraverso il coinvolgimento di enti ed

istituzioni pubbliche, delle associazioni dei cittadini e dei consumatori, dei sindacati d’impresa e delle

associazioni di categoria, delle cooperative locali e del sistema creditizio locale, dei negozianti e della

popolazione della città, che produca i seguenti effetti positivi:

il permanere della ricchezza nel territorio a beneficio dei consumatori e delle imprese locali.

l’incremento, a parità delle disponibilità economiche in essere, delle capacità reali di acquisto dei

cittadini e delle famiglie.

benefici economici significativi per le imprese commerciali locali aderenti al circuito determinato dalla

elevazione e consolidamento dei ricavi generati da una clientela fidelizzata.

il consolidamento del tessuto commerciale nel centro storico della città, la salvaguardia dei piccoli e

medi esercizi pubblici e la promozione di centri commerciali naturali in tutte le frazioni del Comune.

il mantenimento in vita di negozi ed uffici locati nel centro storico cittadino preservando la qualità della

vita sociale offerta nell’ambito della città storica e consolidata e conseguente difesa del valore del

patrimonio abitativo cittadino.

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Aumentare i vantaggi derivanti dalla creazione di un circuito locale derivanti dal coordinamento con gli

altri comuni del distretto, coordinamento che permetterebbe di concentrare gli sforzi sull'attuazione di

progetti di sviluppo condiviso del territorio Sostenere campagne informative sulla sana alimentazione

come prevenzione della salute e di valorizzazione dei prodotti locali.

TURISMO

"In un momento di grave crisi economica, quando le industrie legate a produzioni e mercati 'esotici' si

trovano in difficoltà, le attività legate al turismo sono invece garanzia di ricaduta immediata e diretta di

ricchezza sul territorio” Beppe Grillo.

L’industria turistica fabrianese dispone in particolare di “armi” ben affilate, non difettando né nel

patrimonio storico, né in quello enogastronomico, artistico, naturalistico e folcloristico. Osservandoci

intorno e interagendo con professionisti del settore, è emerso che a Fabriano non esiste una chiara volontà

dell’amministrazione di scuotere la città da una sorta di torpore che ha visto l’offerta di servizi efficienti e

iniziative turistiche perdersi progressivamente.

Manca la fantasia, il coordinamento, gli investimenti, la fiducia e la lungimiranza necessari per rendere

Fabriano ancora più appetibile e conosciuta in Italia e all’estero. La concorrenza di altre città e territori è

sempre più agguerrita e, chiudendosi i cordoni della borsa statale, l’immobilismo fabrianese è in

prospettiva ancora più preoccupante".

Il MoVimento 5 stelle è pronto con delle soluzioni per cercare di invertire la rotta di un turismo che sembra

in caduta libera e rilanciare questo importante settore economico. Dall'ascoltare le impressioni e i consigli

dei visitatori, all'incontrare gli operatori specializzati, all' investimento e pubblicizzazione della città e della

provincia (specialmente tramite i nuovi media), al rinnovo dell’immagine cittadina nelle principali

manifestazioni.

Consideriamo fondamentale cercare collaborazioni e creare canali turistici con tour operator e compagnie

di trasporti, credere nella cultura e nell’interesse che gli eventi culturali catalizzano, rendere i trasporti

pubblici a misura del turista occasionale e non, sponsorizzare eventi di richiamo per i giovani, rendere

efficienti servizi ora inaccessibili o inesistenti, coinvolgere direttamente il cittadino in attività di promozione

della propria città.

3.12 A sostegno di eventi di qualità come fu la Mostra del Gentile e come è Poiesis, pianificazione di eventi

a carattere internazionale durante tutto il corso dell’anno con diversificazione dell’offerta:

enogastronomica, musicale, culturale … destagionalizzare il turismo aumentando, diversificando e

migliorando l'offerta, in modo da avere flussi costanti. Dobbiamo puntare su di un turismo orientato

verso la domanda soprattutto estera offrendo, qualità. La diversificazione delle proposte punterà a far

diventare Fabriano e il suo territorio una delle principali mete turistiche delle Marche.

3.13 Sostegno all’aumento della qualità dei servizi di ricezione turistica proposti tramite la diffusione di

marchi comunali.

3.14 Miglioramento qualitativo e dei servizi delle attrazioni turistiche gestite dal Comune anche tramite la

formazione del personale addetto ai siti archeologici e artistici.

3.15 Installazione di servizi igienici pubblici gratuiti e delle fontane pubbliche, in punti chiave della città.

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3.16 Creare, come da standard europeo, un ostello comunale per favorire il turismo giovanile.

3.17 Creazione di un Tavolo di lavoro permanente sulla Cultura che gestisca in forma condivisa la

programmazione delle attività culturali.

3.18 Migliorare la fruibilità del territorio tramite l’aggiornamento delle indicazioni stradali e ferroviarie,

delle attrazioni turistiche e storiche e di tutte le altre informazioni che riguardano la città.

3.19 Coinvolgere le associazioni su uno studio di fattibilità per la riscoperta della Fabriano sotterranea.

3.20 Istituzione di percorsi cicloturistici tra le varie frazioni con la promozione dei prodotti tipici locali

3.21 Istituzione di un marchio di qualità comunale per favorire la promozione collettiva e qualitativa del

territorio

3.22 Incentivazione del turismo naturalistico, esaltando le potenzialità dei fattori di attrazione esistenti sul

territorio, quale interessante strumento per la realizzazione di una esistente stagione turistica.

3.23 Organizzazione di un’area camper turistica comunale (Camper Porto) attrezzata adeguata ed

efficiente. Rimozione dei camper in sosta prolungata su parcheggi pubblici.

3.24 Sostenere e promuovere le attività di B&B e affittacamere per incentivare il turismo familiare.

3.25 Realizzazione delle piste ciclabili.

3.26 Istituzione di una figura con delega allo sviluppo integrato del turismo (città/territorio), avente la

funzione di promuovere attività, eventi e manifestazioni in sinergia fra le varie località e le diverse

rappresentanze del territorio.

3.27 Realizzazione di campagne che promuovano determinati esercizi e alloggi che si attivano per

migliorare l’accoglienza e la sostenibilità ambientale (marchio di qualità del Comune).

INDUSTRIA

La nostra visione di Fabriano e del nostro territorio si fonda su di una nuova economia a misura d'uomo e

della natura, non del denaro e della speculazione finanziaria; le idee economiche che proponiamo, seppure

derivate da solide basi di ricerca economica, non vogliono essere un punto di arrivo bensì un percorso da

percorrere e migliorare insieme a tutti coloro che desiderano il cambiamento.

Perché il cambiamento dipende solo da noi. Per green economy si intende un modello di sviluppo

economico basato sul benessere complessivo, quindi non solo in termini monetari, e sull'equità sociale; uno

sviluppo sostenibile con cui si intende, secondo la definizione del Brundtland Report del 1987 dell'ONU,

"uno sviluppo che permette di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle

future generazioni di soddisfare i propri bisogni".

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Lo sviluppo sostenibile ruota attorno a quattro componenti fondamentali:

Sostenibilità economica: intesa come capacità di generare reddito costante e lavoro sicuro per il

sostentamento della popolazione;

Sostenibilità sociale: intesa come capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute,

istruzione, ecc.) equamente distribuite fra tutta la popolazione;

Sostenibilità ambientale: intesa come capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse

naturali;

Sostenibilità istituzionale: intesa come capacità di assicurare condizioni di democrazia reale e

partecipazione ai processi decisionali.

Considerata la situazione attuale dell'economia Italiana, Regionale e quindi anche di quella Fabrianese, le

soluzioni che vorremmo proporre per fare ripartire l'economia reale prendono spunto da due azioni di

politica economica che rappresentano due strade che vorremo seguire in parallelo: una politica economica

di sviluppo locale e una politica economica di sviluppo sociale.

La base del concetto di Sviluppo Locale è collegato all'acquisto locale, cioè la preferenza ad acquistare beni

e servizi prodotti localmente rispetto a quelli prodotti altrove. Idee e pratiche per sviluppare l'economia

locale.

1. Riconvertire la domanda:

la domanda interna deve essere soddisfatta dalla produzione interna, in modo da creare nuovi posti di

lavoro; la domanda non soddisfatta deve riguardare beni la cui tracciabilità è totale se italiani, se esteri

devono appartenere al commercio equo e solidale, se possibile bio, con qualità controllata da enti no profit

non governativi internazionali; bisogna attrarre gli investimenti esteri che portano ricchezza reale, aziende

estere che investono gli utili sul territorio; le aziende che investono in modo reale e duraturo devono

godere di esenzioni fiscali, le altre devono avere una maggiorazione fiscale: nessun protezionismo, però

bisogna fare pagare chi non investe nel territorio in modo da evitare il drenaggio di denaro verso l'esterno,

mentre invece mantenere il denaro all'interno del territorio produce un effetto moltiplicatore locale.

2. Incentivare l'economia reale:

Agricoltura:

3.28 passaggio graduale all'agricoltura biologica, sinergica e in permacultura.

3.29 disincentivando l'utilizzo di prodotti chimici anche con apposite campagne di sensibilizzazione.

3.30 introduzione della filiera corta: dal produttore al consumatore in modo da ridurre i passaggi così da

mantenere basso il prezzo finale anche grazie allo sviluppo dei mercati e fiere del contadino.

Artigianato e apprendistato:

3.31 da rilanciare per creare posti di lavoro con produzione sia per il mercato interno che per quello

esterno anche grazie allo sviluppo dell'e-commerce secondo i sistemi più moderni.

PMI (Piccole e Medie Imprese):

3.32 sportello unico per l'imprenditoria.

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3.33 incentivi per le imprese locali e per attirare PMI estere (che però devono investire una buona parte

degli utili nel territorio).

3.34 favorire a Fabriano l’attrazione di investimenti esteri di elevata qualità (Invitalia). Prevedendo di

attivare azioni di promozione e meccanismi che facilitino l'ingresso nel nostro territorio di nuove

attività produttive soprattutto legate alla Green Economy.

Tre in particolare sono gli ambiti di azione da prevedere:

3.35 individuazione di opportunità territoriali per gli investimenti, attrazione degli investimenti veri e propri

e attivazione di facilitazioni per l’insediamento di imprese estere. Per quanto riguarda le opportunità

offerte dal territorio Fabrianese, l’attività è orientata a trasformare le vocazioni produttive in concrete

opportunità per gli investitori esteri.

Tra le possibili attività da realizzare la valorizzazione dei settori strategici e dei Poli di industriali presenti a

Fabriano e l’individuazione di incentivi a sostegno degli investitori: dai Contratti di Programma agli aiuti

previsti dalla legge 181/89 ad altri strumenti regionali o pacchetti di offerta localizzativi.

Per quanto riguarda l’attrazione degli investimenti si dovrebbe operare nei paesi target per orientare le

scelte di investimento nei settori ritenuti strategici.

Tra le attività previste, la promozione all’estero delle opportunità di insediamento a Fabriano, la ricerca di

investitori potenzialmente interessati, la valorizzazione del posizionamento internazionale di Fabriano

nell'ambito delle azioni di promozione del sistema nazionale, anche attraverso l'organizzazione di eventi

mirati.

Infine, per quanto riguarda le azioni da mettere in campo per facilitare l'insediamento di imprese estere,

bisogna prevedere l’assistenza all'investitore nelle diverse fasi di realizzazione del progetto, attivata da

società consulenti o risorse interne a Fabriano se ci fossero (meglio ancora) in complementarietà e a

completamento del pacchetto di servizi offerto a livello regionale: prevedendo servizi nella fase di

accompagnamento alla localizzazione, la razionalizzazione delle procedure di insediamento e la

semplificazione degli aspetti procedurali e burocratici.

Riduzione dei tempi per iniziare attività imprenditoriali. Ridurre la tassazione, anche in base ai livelli di

occupazione. Facilitare l'accesso al credito. Riduzione del costo dell'energia. Utilizzare tutte le soluzioni

tecnologicamente esistenti per ottenere l'autonomia energetica sia per la pubblica amministrazione che

per i privati.

Sempre nell'ambito dell'Economia Sociale, è non solo opportuno ma anche necessario che tutte le imprese

private, non solo quelle sociali partecipino al benessere sociale del luogo nel quale si trovano: il profitto

deve certamente esserci ma parte di questo deve essere reinvestito nel territorio, che sia per assumere

personale oppure per progetti di utilità sociale. Serve un patto sociale fra le componenti della società per

formare una comunità locale basata sui principi di mutualità e solidarietà dove tutti devono sentirsi

responsabili del benessere collettivo.

Questo comporta, come contraltare, che non saranno ammessi comportamenti in economia denominati da

free-rider, cioè di colui che beneficia di servizi senza pagarne il prezzo (pur potendo) o senza averne di

diritto.

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Questo presuppone interventi da parte del comune sia a livello preventivo, mediante campagne di

pubblicità sociale che utilizzano strumenti di marketing sociale , sia attraverso interventi repressivi,

comunque tendenti all'inserimento sociale, nei confronti di lavoratori e fasce di popolazione che drenano

ricchezza senza contribuire in alcun modo verso la collettività.

3.36 Realizzazione di un sistema “incubatore di imprese” per le attività evolute, strategiche ed a basso

impatto ambientale. L’amministrazione comunale per i primi tre anni di attività dovrà favorire il loro

sviluppo con supporto diretto anche per l’accesso agevolato al credito.

3.37 Istituzione del danno alla comunità, con relativo indennizzo, per le aziende che delocalizzano.

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4. CULTURA, SOCIETA’, RAPPORTI AMMINISTRAZIONE CITTADINI

SOCIETA' E CULTURA

L'individuo e la collettività, tra disagio e solidarietà

Amministrare la “cosa pubblica”, in tutti suoi ambiti (economia, urbanistica, sport, istruzione, cultura,

ambiente, salute, …) incide sempre sulla qualità di vita del singolo, delle famiglie, della comunità intera.

Pensare iniziative riguardanti i “Servizi Sociali” staccate ed autonome rispetto agli altri ambiti e

problematiche è limitativo, come sarebbe assurdo pensare di gestire la “macchina comunale” non ponendo

sempre la persona umana al centro di ogni progetto ed iniziativa.

Con questo spirito che ci anima è importante allora, ridare possibilità a gruppi/famiglie/singoli cittadini a:

poter partecipare (confronto e coinvolgimento);

sentirsi accettati (servizi di aiuto alla persona, abbattimento barriere architettoniche, un urbanistica e

viabilità vivibile, strutture adeguate alle fasce di età a cui si rivolgono);

poter avere occasioni di crescita culturale e solidale (iniziative culturali, di incontro, servizio sociale

municipale organizzato, volontariato, osservatori su temi specifici).

Ogni qualvolta i “sindaci” hanno pensato di risolvere disagi limitandoli solo nell'ambito di “problemi

sociali” o peggio “ordine pubblico” mettendo le vesti di “sceriffi”, non solo hanno inasprito tensioni

sociali senza risolvere di fatto i problemi, ma hanno anche tradito la loro funzione che è quella di

promuovere e far crescere il senso civico e partecipativo di tutti i cittadini.

Strutture protette per malati e disabili, case per anziani, circoli aggregativi, asili, verde pubblico, salute,

aiuti straordinari a famiglie e … non sono temi separati da affrontare in maniera a se stante, ma fanno

parte di quella sinergia necessaria che serve a rendere una città, un quartiere, una piccola frazione,

veramente più vivibile, e dove per quanto possibile, nessuno si senta escluso e diverso.

In questo senso è nostra intenzione:

4.1 prima di pensare a nuove strutture per bambini, anziani ed handicappati, verificare e valorizzare

quanto già presente. L'anziano non è una persona da mettere in una “bella soffitta”: ha tutto il diritto

di vivere la propria vita con dignità e solidarietà. La sua presenza, in una città o paese tra bambini,

giovani ed adulti è il segno di una società che sa far tesoro di ogni età. L'iniziativa di “condomini e

quartieri solidali” ha questo scopo;

4.2 coinvolgere la popolazione e specialmente i giovani utilizzando quanto già previsto nello statuto

comunale nel capitolo della partecipazione e con altre forme di coinvolgimento;

4.3 avere uno stretto dialogo e confronto con il “consiglio comunale dei ragazzi”, con i rappresentanti

degli stranieri in seno al consiglio comunale, con le associazioni di volontariato sociale e culturale,

l'associazione Palio di S. Giovanni con la sua radicalizzazione sul territorio, con gli “osservatori”

tematici che andremo a costituire;

4.4 accedere a progetti già esistenti e di provata efficacia, come l'iniziativa avviata da Don Ciotti e

sviluppata dal gruppo Abele di Torino che con l' “Università della strada” è riuscita a creare una rete

solidale capace di dare sicurezza e appoggio a chiunque si senta in difficoltà, specialmente ai più

piccoli;

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In pratica, cercare di favorire una forte collaborazione e sinergia con la gente comune affinché la

nostra città, i nostri quartieri, le nostre frazioni diventino belle e vivibili.

Sicuramente il cammino non è ne facile e ne breve, ma ci sentiamo l'obbligo morale di cercare di dare

risposte concrete a famiglie in difficoltà economiche, mancanza di lavoro, disagio giovanile (compreso

il fenomeno del “bullismo” e l'aumento di abuso di alcool e droghe), presenza di stranieri non ancora

integrati ed accettati totalmente nella vita locale, anziani soli e/o malati, malati di mente.

Dobbiamo lavorare insieme per trovare risposte adeguate, questo è il nostro impegno.

4.5 Verificare la qualità dei servizi erogati e, per quelli dati in appalto, l’applicazione acqua del contratto ai

lavoratori interessati;

Per approfondimenti:

università della strada: http://www.universitadellastrada.org/

condomino solidale: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6c95cc79-e8c5-473c-

876f-e67d11b1e83a.html

Sicurezza sociale

4.6 Predisposizione di case temporanee e/o condivise per genitori separati non assegnatari della casa

coniugale, che si trovino in condizione di difficoltà economica;

4.7 Creazione di alberghi popolari per necessità temporanee e di un ostello della gioventù nel centro

storico;

4.8 Creazione di convenzioni con alberghi per parenti di ospedalizzati;

4.9 Offrire alternative al bivacco: dormitori con docce e un servizio che consenta di monitorare ed

assistere i senza fissa dimora, presenti anche nel nostro territorio;

4.10 Creare un percorso virtuoso tra l’associazionismo e la grande distribuzione attraverso i last minute

market, con un meccanismo che premia le associazioni consentendogli l’ingresso nella distribuzione

del LMM, e premiando la distribuzione con uno sconto sulla TARSU. Incentivare l'associazionismo per

la raccolta delle eccedenze di cibo da mense aziendali e scolastiche, bar, ristoranti e locali in genere

per rifornire gratuitamente mense per persone e famiglie bisognose;

4.11 Implementare e mappare i servizi di videosorveglianza con registrazione delle immagini in modo da

creare percorsi protetti di cui dare informazioni ai cittadini;

4.12 Aumentare gli spazi di aggregazione a disposizione dei cittadini per ritrovarsi. Rendere semplice ed

economica la prenotazione delle sale;

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La cultura nasce dalla condivisione di spazi, idee e conoscenza. La cultura viaggia in Internet, ma non

solo.

Fabriano è un comune ricco di iniziative organizzate da individui ed associazioni che da molti, troppi anni,

portano avanti lodevoli iniziative con grandi sacrifici e poco aiuto da parte dell'Amministrazione.

Non è chiaro quale sia il budget stanziato annualmente per queste attività né con quali criteri venga

valutato che alcuni eventi siano più meritori di altri ad accedere a finanziamenti, spazi pubblici e aiuti di

varia natura.

L'impegno associativo e sociale sono il cuore pulsante del fermento culturale, e per questo va incentivato.

Le nostre proposte per il mondo associativo e del volontariato:

4.13 destinare spazi comunali attualmente inutilizzati come luogo di incontro per attività associative

4.14 creare una consulta formata da tutti i presidenti delle associazioni e dalla Commissione cultura per

espletare compiti propositivi e decisionali.

4.15 creazione di uno o più appuntamenti annuali in cui:

far incontrare i rappresentanti delle Associazioni per discutere di problematiche e proposte

presentare, mettere ai voti e finanziare progetti d'interesse pubblico

organizzare un evento annuale dell'associazionismo e del volontariato

4.16 Promuovere eventi culturali prodotti nell'ambito del variegato tessuto culturale Fabrianese,

associativo e non;

4.17 Razionalizzare gli eventi e le attuali programmazioni culturali mettendole in rete tra loro, in modo da

evitare una sovrapposizione tra i vari eventi;

4.18 Diversificare l'offerta culturale prodotta dal Teatro Comunale, dando spazio anche a generi musicali e

teatrali alternativi a quelli finora proposti, con lo scopo di avvicinare sempre più cittadini alla vita del

Teatro;

4.19 Realizzare un Centro di Cultura Musicale che sia in grado di ospitare tutte le produzioni ed esperienze

musicali di Fabriano;

4.20 Valorizzare il ricco patrimonio museale e bibliotecario Fabrianese realizzando al loro interno iniziative

culturali di varia forma espressiva o mirate al raggiungimento di punti di incontro esterni, cercando di

valorizzare le aggregazioni culturali giovanili;

4.21 Sport come momento di aggregazione, salute e maturazione. Dobbiamo evidenziare e supportare le

numerose eccellenze sportive che abbiamo la fortuna di avere.

4.22 Aiutare le piccole società' sportive emergenti, con principale attenzione a quelle con settori giovanili

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Le nostre proposte tecnologiche:

4.23 Condivisione di mappe, materiale multimediale e altri prodotti intellettuali realizzati con i soldi dei

cittadini tramite licenze d'autore Creative Commons.

4.24 Obbligo per l'amministrazione di utilizzare esclusivamente standard e formati aperti per la

produzione, diffusione e pubblicazione degli atti amministrativi.

4.25 Realizzare una vera trasparenza/condivisione di tutti i dati pubblici, aderendo al programma

OpenData di dati.gov.it.

4.26 Diffusione di punti Wi-Fi gratuiti nell'area del centro storico e delle strutture a servizio pubblico

(scuole, biblioteche, musei, …) per una copertura completa, nel rispetto delle normative sulle onde

elettromagnetiche.

4.27 Promozione di corsi d'informatizzazione. Si favorirà la costituzione di gruppi di incontro su base

volontaria, coinvolgendo le associazioni culturali, dove esperti e semplici cittadini possano “fare”

cultura informatica.

Per chi desiderasse approfondire:

Gli http://it.wikipedia.org/wiki/Standard_aperto

Progetto http://www.freeitaliawifi.it/drupal7/

pubblicazione e condivisione su web di dati pubblici per il http://www.dati.gov.it/

Servizi e attività per il cittadino

I servizi e le attività da rendere alla persona, a livello di singola unità, e alle persone, sia nella sfera

familiare, privata e collettiva saranno guidati dai seguenti obiettivi generali da realizzare:

educare alla cura della salute, personale e collettiva, in senso fisico e psicologico, stando bene con se

stessi, con gli altri e nell’ambiente

curare, difendere, valorizzare e far usufruire, con una gestione comunitaria, gli spazi civici,

architettonici, territoriali del comune

promuovere attività e iniziative di aggregazione, recuperate dalla tradizione artigianale, studiando

forme similari o alternative, e incentivando, così, da un lato, il senso dell’identità e dell’appartenenza

alle proprie radici e, dall’altro, integrando persone di altre culture: nello stesso tempo, investire sul

mercato del lavoro contrastando la crisi dell’occupazione con lo slogan”il nostro futuro è re-inventare

il passato”

educare al senso civico e alla legalità

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Benessere fisico

4.28 Potenziamento dell’apertura degli ambulatori ASL e degli uffici comunali e dei servizi, tutti, in orari

accessibili alle famiglie che lavorano;

4.29 Collegamento, collaborazione tra la l’Ente Locale e la ASL, la Regione e la Provincia, con un’opportuna

realizzazione di progetti integrati e partecipati .Iniziative di educazione alla legalità, alimentare,

stradale, secondo percorsi adeguati all’età

4.30 Convenzioni, accordi con ASL e Centri salute, Associazione degli psicologi, per Esame/analisi dei

problemi relativi ad anoressia e bulimia, screening, volti alla prevenzione e alla cura tempestiva delle

malattie e delle turbe adolescenziali, alla riduzione della droga e di altre forme di tossicodipendenza,

del bullismo e di atti di vandalismo, delinquenza minorile, ecc;

4.31 Sostegno alle attività sportive;

4.32 Corsi ed iniziative volte all’educazione alla legalità, alimentare, stradale e per la conoscenza della

Costituzione, con i suoi diritti e doveri;

4.33 Screening per alcune categorie di lavoratori a rischio, volte alla cura della salute;

4.34 Corsi di educazione alla salute, alla prevenzione e alla sicurezza;

4.35 Potenziamento di attività volte al benessere e alla dignità delle persone anziane;

4.36 Re-immissione degli anziani in attività e iniziative a contatto con altre età e culture;

Benessere psicologico

4.37 Accertamento della qualità degli ambienti di vita, familiari, privati ed educativi, istituzionali, statali e

pubblici;

4.38 Interventi di tutoraggio, assistenza, supporto sociale, psicologico ed umano;

4.39 Iniziative ludiformi e culturali anche per i più piccoli (progetti lettura, teatro, danza, gioco sport, ecc);

4.40 Laboratori, mostre e musei aperti, a titolo gratuito, alle famiglie e alle scuole;

4.41 Supporto alle famiglie con anziani e/o malati nel nucleo familiare;

4.42 Iniziative di promozione sportiva, culturale, cinema e teatro, musica , ecc;

4.43 Osservatorio permanente sulle prospettive di lavoro e di sviluppo economico del territorio;

4.44 Eliminazione delle barriere architettoniche e di qualunque azione che segreghi o umili;

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Benessere nel proprio ambiente

4.45 La Città, il Paese, la piazza a misura di ogni cittadino: dei bambini, dei giovani, ecc;

4.46 Organizzazione di tempi, spazi ed iniziative, mirate alla fruizione intelligente e piacevole del proprio

ambiente, creazione di marciapiedi e di aree verdi per la passeggiata e per i giochi all’aperto e al

chiuso;

4.47 Manutenzione costante, valorizzazione dei parchi, dei viali e delle attrezzature, degli impianti sportivi,

ampliamento delle aree di verde pubblico.

4.48 Gestione collettiva, e con un’autonomia responsabile e consapevole, con delega, da parte del

Comune, di spazi e aree di sua proprietà, da adibire a orti, serre, zone per la floricoltura , ecc.;

4.49 Comitati di quartiere e commissioni specifiche di cittadini per proposte sui problemi e sui temi più

sentiti;

4.50 Realizzazione di centri dove gli anziani possano vivere bene socialmente e in semi autonomia;

4.51 Re-immissione degli anziani in buone condizioni psico-fisiche e soli, in attività e iniziative a contatto

con altre età e culture

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Questa sezione del programma riguarda il modo di vivere di noi fabrianesi, il nostro rapporto con la

Pubblica Amministrazione e con la realtà che ci circonda. Crediamo infatti che la nostra città vada vissuta in

modo partecipato. Da un lato l'Amministrazione deve offrire spazi e servizi di qualità a tutti i cittadini,

dall'altro deve dare la possibilità di partecipare, proporre e scegliere.

In parole semplici trasparenza, partecipazione, visibilità e spazi decisionali condivisi. Tutto ciò è sempre più

alla portata di tutti grazie all'informazione, la comunicazione ed Internet.

Progetto “Tappeto rosso”

L'amministrazione comunale dovrà spalancare le porte delle sue stanze ai cittadini e srotolare un Tappeto

Rosso di benvenuto. La trasparenza del cammino che si sta percorrendo da un lato stimolerà

l'amministrazione a fare passi consapevoli e ponderati e dall'altro contribuirà a ristabilire il rapporto di

fiducia con il cittadino.

4.52 Trasparenza amministrativa e libero accesso da parte dei cittadini a tutti gli atti pubblici attraverso il

web, con parità di condizione rispetto al personale interno dell'ente comunale, e con strumenti

informatici che ne rendano il più chiaro e il più facile possibile la fruizione e la comprensione;

4.53 Assemblee pubbliche presso le sale di quartiere al fine di illustrare ai cittadini gli strumenti a loro

disposizione per interagire con la Pubblica Amministrazione;

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4.54 Rendere pubblico on-line tutte le dirette e le registrazioni delle sedute del consiglio comunale, delle

commissioni e delle riunioni di Giunta (che devono essere SEMPRE pubbliche e che possono tenersi

anche presso le sale di quartiere);

4.55 Nuovo filtro tra il cittadino e la PA attraverso la qualificazione del personale agli sportelli: i migliori

dipendenti devono essere l'interfaccia del Comune nei confronti del cittadino; questo lavoro deve

essere per la sua importanza tra quelli maggiormente retribuiti. Riorganizzazione dei locali destinati al

front office per renderli più a misura dell'utenza;

4.56 Controllo rigoroso degli appalti: verificare il risultato della gestione, eliminare gli appalti che hanno

aumentato i costi, limitare i subappalti;

4.57 Nei bandi per gli appalti comunali prevedere il rispetto di un codice etico da parte di chi partecipa al

bandi di appalto; pubblicazione con massima fruibilità attraverso gli strumenti telematici della

documentazione relativa a tali appalti;

4.58 Creazione di uno strumento informatico consultabile on-line e accessibile a tutti i cittadini in cui si

possano monitorare con aggiornamenti in tempo reale i flussi di denaro, in entrata e in uscita, da

parte del Comune;

4.59 Utilizzo delle consulenze esterne solo per far acquisire know how al personale interno del Comune e

renderlo autosufficiente;

4.60 Applicazione e integrazione dello Statuto comunale per incentivare tutte le forme di metodo

partecipativo, introducendo ad esempio strumenti come il referendum propositivo, quello abrogativo

e l'audizione popolare;

4.61 Pubblicazione sul portale del Comune, in anticipo rispetto all'inizio dei lavori, di tutti gli interventi

programmati di manutenzione (strade, verde, ecc) svolti da ditte esterne, affinché ogni cittadino abbia

concretamente la possibilità di verificare il lavoro effettivamente svolto e segnalare eventuali

anomalie;

4.62 Consultazione obbligatoria attraverso strumenti di democrazia partecipativa (referendum senza

quorum) per l'approvazione di tutti i progetti relativi ad opere significative o fortemente impattanti

sulla Città (ad esempio: Autostazione Bus, Casa Albergo, Rotatorie, ecc.);

4.63 Prevedere che in caso di consultazioni elettorali regionali, nazionali ed europee, i referendum

comunali siano abbinati ad esse, al fine di contenere i relativi costi amministrativi;

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Un Comune on-line è più efficiente, per i cittadini e per l'amministrazione

I servizi telematici e informatici sono il presente, non il futuro. Un'Amministrazione in grado di utilizzarli

correttamente ne può trarre numerosi benefici. Risparmio di tempo e di risorse, meno code agli sportelli,

gestioni automatiche o semi-automatiche di rilascio dei documenti, più interazione con i cittadini, uffici

sempre a portata di cittadino, risparmio di traffico e posti aiuto nel centro storico sono solo alcuni dei

benefici che ne deriverebbero. Sebbene il mondo di Internet non sia ancora fruibile dalla totalità dei

cittadini, la realizzazione di servizi on-line porteranno un miglioramento amministrativo, culturale e pratico

anche per coloro che non ne usufruiranno direttamente.

Le nostre proposte:

4.64 Comunicazione interattiva con i cittadini tramite il sito web istituzionale

4.65 Istituzione di sportelli on-line per il rilascio di documenti con un impiegato pronto a rispondere

4.66 Creazione di mailing list tematiche per essere sempre aggiornati

4.67 Comunicazioni inoltrate tramite posta elettronica a coloro che vorranno aderirvi, con uso, dove

possibile, anche di P.E.C. (posta elettronica certificata)

4.68 Nuove postazioni informatiche al servizio dei cittadini per lo svolgimento di pratiche amministrative

semplici

4.69 Sperimentazione del “voto consultivo telematico”

4.70 Creazione di un ufficio stampa unificato, che possa occuparsi tanto del mondo della carta stampata,

quanto del sito web

4.71 Creazione di un team di sviluppo e miglioramento della piattaforma web esistente

Amministrazione partecipata: perché la città durerà più a lungo di un mandato amministrativo

Alcune delle decisioni prese oggi nella sala Consiliare avranno effetto nel lungo e lunghissimo periodo;

per questo crediamo che debbano essere condivise e vagliate da un'ampia assemblea. Il popolo è sovrano

ed elegge i propri rappresentanti, ma questi ultimi non dovrebbero sentirsi in diritto di prendere decisioni

prescindendo da ogni controllo: il rischio è troppo alto, e non sempre è possibile tornare indietro.

Inoltre l'amministrazione ha il dovere di informare i cittadini e organizzare occasioni di confronto: migliori

risultati possono essere raggiunti con la partecipazione, l'impegno e la messa a disposizione del proprio

tempo a vantaggio della comunità tutta.

Le nostre proposte:

4.72 Ogni progetto di Giunta sarà pubblicato sul portale del Comune dove si potranno lasciare commenti,

critiche e proposte migliorative;

4.73 Tematiche importanti (ad esempio Piano Regolatore, Opere Pubbliche, ecc…) potranno essere

affrontante insieme ai consiglieri in assemblee di quartiere insieme ai residenti;

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4.74 Possibilità per i cittadini di proporre e illustrare mozioni e ordini del giorno alle Commissioni Consiliari

e al Consiglio Comunale;

4.75 I Consigli Comunali saranno indetti in orari che permetteranno la partecipazione dei cittadini con

maggiore facilità;

4.76 Istituzione del Bilancio Partecipato: i cittadini, in forma singola o associata e con il contributo delle

Consulte Comunali, potranno formulare proposte che saranno esaminate e discusse nelle sedi

opportune;

4.77 Comune a consumo carta zero, far diventare Fabriano la prima amministrazione comunale che

dialoghi con i cittadini senza usare la carta;

Free, Libre, Open Source Software: pagare professionisti e non licenze software

L'utilizzo di Software Libero, noto anche come Open Source o FLOSS, porta numerosi miglioramenti di

carattere culturale ed economico. Pianificare un passaggio progressivo da sistemi proprietari a sistemi liberi

è un modo per incentivare l'economia locale, risparmiare in aggiornamenti hardware, gestire direttamente

problemi di sicurezza, salvaguardare la disponibilità dei dati nel tempo, ottenere l'indipendenza dai

fornitori.

Acquistando e pagando licenze di software proprietario con i soldi dei cittadini non si acquista un bene,

bensì solo la possibilità di utilizzare un programma sotto particolari condizioni. Il Software Libero, al

contrario, è un bene pubblico: può essere utilizzato per ogni scopo, migliorato, verificato, adatta alle

proprie esigenze e condiviso con cittadini e altre Pubbliche Amministrazioni.

Le nostre proposte:

4.78 Realizzare progetti coordinati per le scuole di base e superiori del territorio per agevolare e diffondere

l'utilizzo di Software Libero per le attività didattiche, incluse aule di informatica e laboratori;

incentivare la diffusione di lavagne luminose interattive a basso costo.

4.79 Costituire appositi gruppi di “selezionatori” i quali, in conformità con quanto proposto per la tutela

ambientale, provvedano al ritiro e alla ricollocazione di specifici materiali informatici (trashware). Le

case e soprattutto gli uffici si stanno riempiendo di computer e altri dispositivi più o meno funzionanti,

ma difficilmente smaltibili. I gruppi di lavoro citati avrebbero il compito di riassemblare e ricollocare il

materiale funzionante (presso scuole, asili, ospedali, ospizi, uffici pubblici, associazioni, …) e destinare

al corretto smaltimento la restante parte.

4.80 Pubblicazione con licenza libera del software realizzato per conto del Comune dai dipendenti.

4.81 Graduale passaggio al Software Libero per tutta l'amministrazione:

effettuare uno studio dello stato attuale delle licenze software in un uso nel Comune, dei costi di

aggiornamento, manutenzione e rinnovo del parco hardware e software negli ultimi 10 anni

mettere in atto uno piano per svincolare i software proprietari da altri sistemi proprietari (Office

interoperation)

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pianificare una migrazione progressiva, a partire dal software operativo di base per tutti i sistemi

client/desktop

acquisto di nuovo software amministrativo solo se i dati vengono salvati in un formato aperto, e

documentato

acquisto di nuovo software amministrativo solo se rilasciato con licenza libera

pianificare con largo anticipo l'acquisto di applicativi di tipo amministrativo (protocollo, anagrafe,

gestione documentale, ….) e, se non fosse possibile avere offerte in licenza libera, richiedere

preventivi per lo sviluppo di una nuova piattaforma libera sviluppata da professionisti e valutarne il

rapporto costi/benefici nel breve, medio e lungo periodo

4.82 Pianificare la graduale migrazione dei sistemi server.

4.83 Prevedere l'inserimento di una figura professionale di informatico/programmatore/sistemista di

provata capacità e che abbia partecipato a progetti di Software Libero per lo sviluppo, l'adattamento e

l'interoperatività di software oggi utilizzato e futuro.

4.84 Promuovere ed appoggiare l'adozione di una legge regionale per la promozione del Software Libero

(proposta dal consigliere Altomeni e già elaborata).

Per chi desiderasse approfondire:

cos'è il http://it.wikipedia.org/wiki/Software_libero

Il software libero nelle scuole: http://www.youtube.com/watch?v=ITzX7zRgOkA,

progetto http://www.dossierscuola.it/blog/

dati statistiche di utilizzo in Emilia Romagna

http://www.flossmarche.org/wiki/index.php?title=Proposta_di_legge

http://www.linux.it/WiiLD

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5. ACQUA, VERDE, AGRICOLTURA

La politica assistenzialista che l’amministrazione ha perseguito negli ultimi decenni ha allontanato i cittadini

dalla gestione diretta della cosa pubblica. E’ necessario che si ritorni a un modello nel quale il Comune

ricopra il ruolo di propositore e coordinatore lasciando alle persone il compito e la possibilità di intervenire

direttamente sul territorio. E’ anche una questione di responsabilizzare di far capire che un bene viene

definito pubblico in quanto di tutti e quindi tutti hanno il compito di gestirlo e se possibile valorizzarlo.

ACQUA COME BENE COMUNE

Uno dei beni pubblici per eccellenza è l’acqua e il libero diritto di accesso ad essa. E’ di vitale importanza la

sua tutela e la sua accessibilità per il futuro delle nostre generazioni.

L'acqua deve rimanere pubblica. Lo Statuto comunale di Fabriano deve riconoscere il Diritto Fondamentale

all’acqua, confermando il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato che deve

essere privo di rilevanza economica.

5.01 Sottoscrizione comunale della Legge di iniziativa popolare “PRINCIPI PER LA TUTELA, IL GOVERNO E LA

GESTIONE PUBBLICA DELLE ACQUE E DISPOSIZIONI PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO”

LINK LEGGE: http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/attachments/1060_Testo_definitivo_legge_acqua.pdf

5.02 Secondo i principi della legge di iniziativa popolare valutare la possibilità di uscita dalla società dei

comuni consorziati nella Multiservizi S.p.a. dato che il comune di partecipa per 4,37% avendo

disponibilità di sorgenti e forniture idriche per percentuali 20 volti maggiori rispetto gli altri comuni

della società.

5.03 Incentivi per le nuove costruzioni e incentivazione nelle ristrutturazioni di interi edifici

dell’introduzione del doppio circuito, acqua potabile per gli usi alimentari e non potabile grazie al

recupero delle acque piovane in vasche di accumulo per gli altri usi, dagli sciacquoni, giardinaggio.

5.04 Obbligatorietà di adozione dei depuratori (in assenza di rete fognaria) nelle abitazioni civili e nelle

aziende con possibile contributo economico comunale.

5.05 Installazione di almeno 2 distributori di acqua potabile a basso costo in punti facilmente accessibili,

riapertura delle fontanelle pubbliche e distribuzione gratuita di acqua nei locali pubblici

Controllo Pubblico Acqua

5.06 Il controllo della rete fluviale e del servizio idrico deve essere un punto fondamentale per la tutela

delle acque comunali per garantire una qualità dell'acqua in maniera costante nel tempo

5.07 Per avere una chiara idea di valutazione delle analisi è fondamentale un controllo costante basato su

alcuni principi essenziali: indipendenza dell’agenzia di analisi, trasparenza e pubblicazione del dato,

tutela della storicizzazione del dato (tipo di parametro, punto di campionamento, condizioni stagionali

congrue con i precedenti)

5.08 Pubblicazione delle analisi storiche sul portale comunale (www.piazzalta.it o un nuovo portale

assessorato ambiente) su ogni controllo effettuato con pubblico accesso. I dati di campionamento a

scadenza minima semestrale con prelievi lungo il corso fluviale del Giano e presso diversi punti di

approvvigionamento di fornitura portabile sia in ambienti civili che industriali.

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5.09 Le spese delle analisi saranno a carico dell’assessorato all’ambiente e saranno eseguite da agenzie e

da laboratori indipendenti, senza vincoli di vicinanza territoriale, scelte tramite un bando di

assegnazione pubblica con pubblicazione semestrale.

Acque fluviali e sistema fognario

5.10 Nuova mappatura del sistema fognario comunale con indicazioni di scarichi civili e industriali diretti.

Obbligatorietà di adozione dei depuratori (in assenza di rete fognaria) nelle abitazioni civili e nelle

aziende con possibile contributo economico comunale. Particolare attenzione nel centro storico e nel

percorso fluviale coperto del fiume Giano dove in passato sono state rilevate presenze di scarichi

domestici a fiume.

5.11 Promozione dell’utilizzo civile delle acque pubblica con uno studio sulla possibilità di incentivare la

diffusione di impianti di depurazione e eventuale gassificazione in mini impianti domestici, locali

pubblici e industriali.

5.12 Promozione detersivi a basso livello di inquinamento presso i commercianti e la distribuzione con

possibilità di fornire incentivi per la commercializzazione dei detersivi alla spina (Costano meno dei

detersivi in flacone, generano meno rifiuti perché non sono imbottigliati, diminuiscono il traffico e

l'inquinamento atmosferico).

5.13 Definire un sistema tariffario per il consumo idrico che sia premiante per i comportamenti virtuosi e,

vice versa, che penalizzi gli sprechi.

Acque fluviali Giano

5.14 Blocco totale del vecchio progetto di ritombatura del fiume Giano. Sviluppare un area da restituire alla

città con un fiume finalmente depurato e libero di respirare, aree verdi con piste ciclabili e sentieri

collegati area ospedaliera, per recupero degenti. Area con piccola bocciofila pubblica all’aperto zona

piano. Passerella con incentivi per attività commerciali di ristoro e culturali lungo fiume. etc..

Possibilità di riqualificare edifici comunali adiacenti per sviluppo luoghi museali complementari a tema

carta come Museo Bicicletta, Cinema, etc.. Possibilità di attrezzare un punto di bike sharing per il

centro storico. Lungo il fiume potrebbe essere organizzata un'aula didattica all'aperto con pannelli

esplicativi (sogno un sentiero attrezzato per ipovedenti) per portare gli studenti delle scuole primarie

e secondarie di secondo grado a conoscere l'ambiente fluviale della città. Sarebbe un buona attrattiva

per le gite che vengono a Fabriano solo per visitare il Museo della Carta.

IL VERDE CHE SOGNIAMO

La carenza di trasferimenti diretti dagli enti pubblici (stato, regione e provincia) e di conseguenza le difficoltà

che si incontrano nel reperire all’interno del bilancio comunale le risorse per svolgere alcuni servizi ritenuti

erroneamente non fondamentali ci deve spingere a trovare e ideare nuovi metodi di gestione che non

possono fare a meno dell’azione diretta del cittadino.

E’ questo ad esempio il caso della manutenzione delle aree verdi di grandi e piccole dimensioni, dai giardini

Margherita e Unità d’Italia ai parchi di quartiere fino alle aiuole. Il lavoro delle ditte appaltatrici concentrato

in alcuni brevi periodi dell’anno possono essere integrati (coadiuvati) con piccoli interventi diffusi e

continuativi affidati all’iniziativa coordinata dei cittadini.

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In questo progetto un ruolo fondamentale potrebbe essere assegnato all’Istituto Tecnico Agrario il quale

potrebbe farsi promotore, con l’aiuto dell’amministrazione, di corsi di formazione per figure che possono

operare proprio nella manutenzione del verde affidato solitamente a lavoratori stagionali con scarsa

preparazione.

La gestione delle aree verdi può essere anche un importante momento di educazione per i ragazzini delle

scuole primarie e secondarie di primo grado. Questa idea potrebbe portare a momenti di incontro tra

generazioni con i nonni a guidare l’attività dei bambini. Le nuove generazioni devono trovare gli spazi per

poter capire l’importanza che ricoprono le attività agricole e per questo è fondamentale ricreare in città dei

piccoli spazi in cui sperimentare il lavoro dei campi.

Partecipazione: Orti urbani collettivi

E’ importante far capire anche ai più piccoli le idee e i principi che stanno alla base del nuovo modello di

sviluppo che proponiamo: stop al consumo del territorio. Ecco allora l’idea di realizzare degli orti urbani

collettivi. Questi dovranno essere al centro dell’agglomerato urbano, in luoghi facilmente raggiungibili e

vicini ai luoghi naturalmente frequentati; magari diffusi su tutto il territorio.

Anche in questo caso si potrebbero creare dei luoghi di incontro tra bambini e anziani ad esempio

sfruttando alcune aree dei parchi pubblici seguendo il modello ormai diffuso in tutta Europa dove nei nuovi

progetti di recupero delle aree verdi vengono rilasciati degli spazi dedicati agli orti. La partecipazione diretta

alla manutenzione e alla gestione delle aree verdi di qualsiasi tipo è anche e soprattutto un mezzo

attraverso il quale far riavvicinare i cittadini al concetto di bene pubblico: quello spazio non è

dell’amministrazione ma è mio e in quanto tale cerco di mantenerlo nel miglior modo possibile. Ecco allora

che diventa chiaro come da piccoli progetti possano partire messaggi importanti per un cambiamento

culturale profondo:

5.15 Adotta un’aiuola: distribuire dei kit composti da semi, bulbi e piccoli attrezzi da giardinaggio per

gestire aiuole e altri spazi verdi ridotti (esempio via campo sportivo)

5.16 Organizzazione di un evento a cadenza annuale tipo “Centro fiorito” che coinvolga i commercianti e gli

abitanti del centro collegato a seminari formativi ecc… (naturalmente qui il comune dovrebbe solo

coordinare..ecco l’importanza di avere un gruppo Proloco !!!!!! non si può lasciare tutte le iniziative in

mano a privati abbandonandoli)

5.17 Aumento delle aree di sgambatura dei cani e dotazione di ogni parco di un'area di sgambatura, per

evitare che bambini ed adulti vengano a contatto con le deiezioni canine e per garantire ai proprietari

dei cani aree liberamente usufruibili dagli animali

5.18 Agricoltura e verde significa anche presidio del territorio. Un comune che “vanta” un’estensione di

269,61 km² non può continuare a non occuparsi della gestione delle aree agricole e forestali.

Queste devono diventare nell’immediato futuro uno dei volani di sviluppo forse il più importante. Le

potenzialità ci sono e anche le forze in campo non mancano. Il territorio deve essere gestito da chi opera sul

territorio stesso e quindi da chi lo vive. Il Comune di Fabriano è ricco di frazioni e ogni frazione ha la sua

Comunanza Agraria formata da persone che sono legate ai luoghi, alla montagna, alla terra in maniera

indissolubile. Questo legame così stretto deve essere la base sulla quale costruire un rapporto virtuoso tra

l’amministrazione comunale e gli abitanti delle frazioni.

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Proprio per questo il MoVimento 5 Stelle ritiene opportuno che il comune aderisca all’esistente Consorzio

Forestale Monte Nero-Monte Maggio, una realtà che già opera sul territorio riunendo alcune Comunanze

Agrarie.

La sua adesione potrebbe spingere altre comunanze anche dei comuni limitrofi (Sassoferrato, Cerreto d’Esi,

Genga…)ad aderire a loro volta creando una massa critica importante che difficilmente potrebbe essere non

ascoltata, favorendo così l’accesso ai fondi europei con i quali la Regione finanzia i progetti del PSR (Piano

Sviluppo Rurale) e ad altri contributi per la realizzazione di progetti che valorizzino il territorio:

5.19 Sfruttamento dei prodotti forestali non legnosi: regolamentazione della raccolta dei funghi all’interno

del territorio delle comunanze per incentivare il turismo legato a questa attività.

5.20 Sviluppare la sentieristica già presente nel territorio creando dei percorsi dedicati alle diverse attività

(Mountain Bike, Equestre, Nordic Waking) installando la cartellonistica necessaria con indicazione del

percorso, della difficoltà, della durata, del dislivello ecc…tutto questo partendo dal progetto di

mappatura dei sentieri realizzato dal CAI.

5.21 Fare interventi di manutenzione alla strada che porta all’Eremo di San Silvestro (e di altre strade da

individuare) per renderla più sicura e adatta ad essere percorsa a piedi, magari affiancando proprio un

percorso dedicato ai pedoni.

5.22 Museo in bosco: creare una sorta di museo all’aperto all’interno del bosco, dislocando sculture in

diversi materiali lungo un sentiero.

5.23 Musica in montagna: organizzazione di concerti in montagna con annessa passeggiata ecc…

5.24 Fare uno studi di fattibilità per il recupero e il miglioramento delle strade che collegano il nostro

territorio con quello umbro per attirare parte del turismo che attualmente è del tutto sbilanciato a

favore della regione confinante: Strada che da Bastia va al Monte Cucco; strada che da Belvedere va a

Val Sorda.

5.25 Progettare un sentiero per ipovedenti

Altro aspetto per niente secondario è quello di dare maggiore spazio e nuova linfa ai rapporti con il Parco

Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Unendo le forze si potrebbero realizzare progetti che

consentano di sviluppare il turismo nel nostro territorio.

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AGRICOLTURA TRA PASSATO E FUTURO

Il rafforzamento del legame tra agricoltura e territorio è oramai fondamentale per uno sviluppo sostenibile

e nello stesso tempo competitivo. Tale sviluppo, inteso come riconversione degli attuali modelli produttivi,

deve anche tenere conto del rispetto delle risorse, delle peculiarità e delle tradizioni del paesaggio rurale.

Per arrivare a questo è indispensabile incentivare la diffusione di un’agricoltura sostenibile che rispetti

l’ambiente, che sia socialmente giusta ed economicamente vantaggiosa. L'agricoltura sostenibile è un

concetto molto ampio, consiste nell'utilizzo di tecniche agricole in grado di rispettare l'ambiente, la

biodiversità e la naturale capacità di assorbimento dei rifiuti della terra. In particolare il metodo biologico e

l’allevamento estensivo.

5.26 Contrastare il consumo dei suoli agricoli;

5.27 Organizzare delle campagne di informazione e formazione rivolte agli agricoltori sulla buona pratica di

un’agricoltura sostenibile. A tale scopo possono essere utilizzati anche i fondi previsti dal Piano di

Sviluppo Rurale (PSR) dove sono previste misure apposite alla formazione, informazione e promozione

dei prodotti agricoli.

5.28 Organizzare incontri e seminari rivolti agli agricoltori per favorire la cooperazione e l’associazionismo;

5.29 Organizzare un mercato a "Km 0" dove promuovere l'utilizzo di prodotti locali e tradizionali per

favorire l'economia del territorio e ridurre l'inquinamento legato al trasporto (filiera corta);

5.30 Mettere a disposizione a Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) locali comunali da utilizzare come sede per

lo scambio dei prodotti;

5.31 Favorire nelle mense pubbliche l'utilizzo di prodotti biologici ed a "Km. 0";

5.32 Valutare la possibilità di realizzare delle cucine interne nelle mense scolastiche utilizzando prodotti

locali. Ove possibile promuovere la diffusione di orti scolastici con lo scopo sia di utilizzare i prodotti

nelle proprie mense che come mezzo didattico per i ragazzi.

5.33 Campagna di sensibilizzazione rivolta ai consumatori per aumentare la consapevolezza sull’importanza

di una alimentazione sana;

5.34 Scuola per i cittadini sulle buone pratiche ecosostenibili:

5.35 informazione, formazione dei bambini (attraverso le scuole) e dei cittadini (attraverso iniziative

pubbliche) sulla NON necessità di acquistare cibi confezionati. Sensibilizzazione all'acquisto

consapevole col fine di produrre la minore quantità di rifiuti;

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FUTURO

Non c'è futuro senza passato. Ridare dignità alla cultura locale, alle tradizioni e alla lingua dialettale;

Creare una enciclopedia telematica delle arti e dei mestieri ottenuta mediante interviste ai vecchi artigiani

e ai nostri nonni, per evitare che i mestieri di una volta scompaiano con loro;

Creare una banca della memoria, una raccolta di testimonianze di vita quotidiana in forma scritta e video.

Educare i giovani ad una nuova società e dare loro una coscienza che sia indipendente dai modelli proposti

dalla televisione e dall'economia di mercato;

Insegnare ai giovani, in una società sempre più virtuale, il saper fare introducendo un monte ore di bottega

in tutte le scuole, per i ragazzi dai 15/16 anni in su, sul modello dei licei del fare (Como);

Fare un accordo Università - Comune - imprese per realizzare corsi extracurriculari su discipline artigianali

per studenti universitari. Il Comune e le imprese possono contribuire a dare una possibilità in più al

laureato che non riesce a trovare un lavoro;

Investire insieme all'università sui giovani e finanziare le tesi di laurea che seguono le linee di sviluppo del

Comune;

Promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita politica del Comune. Far si che ogni scuola possa essere

coinvolta in un progetto realizzato dal Comune, seguendone l'intero percorso: quando nasce, come si

sviluppa e come si conclude. Organizzare ogni lunedì un tour guidato in Comune su richiesta, aperto a tutte

le fasce d'età, per far conoscere le attività comunali ai cittadini;

Comporre un nuovo tessuto sociale, sviluppare le reti di vicinato, ridare fiducia nel futuro e sostenere la

natalità. Una città senza bambini è una città senza futuro. Identificare forme di supporto economico-

materiale per ogni nuovo nato, con l'obiettivo di favorire la natalità. Creare spazi ed attività dove i ragazzi si

possano ritrovare per stare insieme durante tutto l'anno per svolgere attività ludico-ricreative (oratorio

laico). Creazione di sale studio per ragazzi, dove sia possibile studiare e avere il supporto di volontari, come

docenti o altri ragazzi, per approfondire alcuni temi o preparare prove scolastiche.

Piantare un albero per ogni bambino nato;