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Comune e
Cittadini
PROGRAMMA ELETTORALE DEL
MOVIMENTO 5 STELLE PALERMO
I candidati:
1.Riccardo Nuti Nato a Palermo il 22/08/1981 (Candidato alla carica di Sindaco ed al Consiglio
Comunale di Palermo)
2.Giorgio Ciaccio Nato a Palermo il 02/09/1981
3.Giampiero Trizzino Nato a Palermo il 14/11/1977
4.Claudia La Rocca Nata a Palermo il 30/09/1981
5.Giulia Di Vita Nata a Palermo il 24/11/1984
6.Samanta Busalacchi Nata a Palermo il 13/09/1975
7.Claudia Mannino Nata a Carini il 26/08/1978
8.Toni Ferrara Nato a Palermo il 05/09/1982
9.Gabriella Fiore Nata a Palermo il 23/01/1979
10.Alice Pantaleone Nata a Palermo il 06/10/1980
11.Pietro Salvino Nato a Palermo il 22/6/1973
12.Silvio Catalano Nato a Palermo il 22/11/1975
13.Francesco Menallo ―detto avvocato‖ Nato a Palermo il 23/10/1957
14.Marco Negrì Nato a Palermo il 22/10/1965
15.Luigi Scarpello Nato a Palermo il 04/09/1963
16.Antonino Corrao ―detto Ninni‖ Nato a Palermo il 19/04/1973
17.Azzurra Cancelleri Nata a Caltanissetta il 05/05/1984
18.Marcella Di Martino Nata a Palermo il 30/10/1967
19.Renata Di Fazio nata a Palermo il 11 mggio 1977
20.Giorgio Stassi Nato a Palermo il 05/02/1979
21.Maria Rita Rigogliuso Nata a Corleone il 08/01/1983
22.Giovanni Sardisco Nato a Palermo il 11/11/1982
23.Giuseppe Marchese Nato a Palermo il 05/10/1967
24.Sergio Oliva Nata a Palermo il 11/10/1973
25.Angelo Scribano Nato a Valledolmo (PA) il 15/10/1970
26.Vincenzo Lima Nato a Palermo il 28/03/1963
27.Vincenzo Pintagro Nato a Palermo il 15/06/1954
28.Andrea Porcarelli Nato a Palermo il 17/01/1986
29.Simone Cecchini Nato a Palermo il 05/05/1976
30.Maddalena Calderone Nata a Palermo il 13/06/1977
31.Giuseppe Ippolito Nato a Corleone il 19/08/1987
32.Emilia Testati Nata a Palermo il 10 giugno 1976
33.Ermanno Romano Nato a Palermo il 04/05/1973
34.Stefano Paradiso ―detto Alessio‖ Nato a Palermo il 7 febbraio 1979
35.Fabio di Matteo Nato a Palermo il 31 ottobre 1980
36.Mauro Plescia Nato il 19 novembre 1973
37.Davide Picone Nato a Palermo il 3 agosto 1979
38.Fabrizio Bocchino Nato a Erice (TP), il 26.11.1968
39.Alfonso Moscato Nato a Palermo 15 gennaio 1980
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Cultura
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Sostenibile
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Cos’è il Movimento Cinque Stelle?
Il MoVimento Cinque Stelle (M5S) è un movimento culturale-politico nato
ufficialmente il 4 Ottobre 2009 ma che ha la sua origine nei meetup (gruppi di
persone che si incontrano, tramite la piattaforma americana Meet Up
(http://www.meetup.com/) e fisicamente, per discutere ed agire nel territorio
locale.
A Palermo, il meetup degli Amici di Beppe Grillo di Palermo è nato il 24 Giugno
2005 diventando poi ―Movimento Cinque Stelle‖ Palermo a Gennaio 2010.
L'obiettivo del Movimento 5 Stelle è fare in modo che i cittadini si occupino
direttamente della politica a livello locale e nazionale, non quello che diventino
dei politici di professione. Il M5S è la risposta alla domanda di chi, indignato
dall' ennesimo scandalo o disservizio, si chiede: "Dobbiamo fare qualcosa, ma
cosa?‖.
Il M5S unisce tutte quelle persone che oltre a lamentarsi vogliono impegnarsi
per concretizzare giorni e giorni di commenti davanti i tg, in ufficio, nei bus, alla
stazione, così come a scuola o in qualsiasi altro luogo.
Il M5S è da vedere come un treno che viaggia su due binari:
- culturale, ogni problema o aspetto può essere risolto o migliorato solo con un
cambiamento culturale, senza di esso qualsiasi scelta amministrativa rischia di
essere poco efficace;
- amministrativo, la buona amministrazione favorisce le pratiche virtuose,
incentiva e stimola la cultura, dà credibilità alle scelte che vengono deliberate,
ascolta e richiede la partecipazione della popolazione in quanto il sistema di
delega senza controllo e partecipazione cittadina è risultato inefficace e
deleterio.
Il M5S è formato da persone che si sono ritrovate d'accordo su alcuni punti
fondamentali quali:
1.candidati non condannati (almeno in via definitiva)
2.nessuna tessera di partito
3.non aver svolto più di due mandati elettivi
A questi si sono aggiunti nel tempo:
- Il rifiuto dei rimborsi elettorali (accettando così il risultato del referendum che
eliminava i finanziamenti ai partiti, poi rinominati furbescamente "rimborsi
elettorali" )
- No ad alleanze con partiti.
- Preferenza diretta dei candidati
- Abolizione delle provincie (il M5S non si candida alle elezioni provinciali).
Le 5 stelle principali del movimento che sono: 1. ambiente 2. trasporti 3.
sviluppo 4. servizi ai cittadini 5. acqua (pubblica) e si ampliano in altre stelle
secondo un programma nazionale che può essere discusso, migliorato dal
portale nazionale www.beppegrillo.it.
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Ufficio Stampa
Azzurra Cancelleri 327 0235207 [email protected]
Dalila Nesci 340 3676979 [email protected]
Altri contatti:
Il nostro sito è www.ilgrillodipalermo.it
E-mail segreteria: [email protected]
E-mail redazione web: [email protected]
Sede: via Sampolo, 56 - Palermo
Portavoce Riccardo Nuti: [email protected]
Sito della Libera Pluriversità Palermitana: www.pluripa.it
Account Facebook https://www.facebook.com/movimento5stellepalermo
Twitter https://twitter.com/#!/Palermo5Stelle
Google+ https://plus.google.com/114840062784210081178/posts
Canale Youtube http://www.youtube.com/user/ilgrillodipalermo
Referenti gruppi di studio:
"Comune e Cittadini": Samanta Busalacchi - [email protected]
"Ecosistema Urbano": Pietro Salvino - [email protected]
"Educazione e Cultura": Alice Pantaleone - [email protected]
"Sviluppo e Nuove Tecnologie": Giampiero Trizzino - [email protected]
"Mobilità Sostenibile": Marco Negrì - [email protected]
Come aiutarci:
Il M5S si autofinanzia: non riceviamo rimborsi elettorali, abbiamo rinunciato in
quanto nostro principio cardine ed espressione di un referendum da parte della
maggioranza degli Italiani.
Qualsiasi spesa ci sia da affrontare, dal pagamento delle spese per i locali
utilizzati, alla realizzazione di materiale per la creazione di un qualsiasi evento
e qualsiasi altra azione oggetto viene effettuata volontariamente da ogni
attivista, secondo le proprie possibilità.
Riceviamo inoltre libere donazioni sia dagli attivisti che dai simpatizzanti che
possono essere fatte online da tramite il nostro codice IBAN IT 43 W 36000
03200 0CA005863204, oppure presso la sede, durante i banchetti, eventi,
ecc...
Tutte le entrate e le uscite sono rendicontate periodicamente nella Cassa in
rete, consultabile sul nostro sito.
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Introduzione al Programma elettorale:
Il programma è suddiviso in cinque stelle che rappresentato le cinque aree
strategiche di azione.
Il Movimento 5 Stelle Palermo con il proprio programma vuole tracciare un
percorso di cambiamento graduale per Palermo con i cittadini e per i cittadini,
basato unicamente sul buonsenso e sulle scelte fatte per il bene comune e che
abbia come unico fine il miglioramento della qualità della nostra vita. Il
programma è "work in progress" perché frutto delle continue proposte e sinergie
tra i cittadini. E' infatti aperto, ciò significa che i contributi esterni da parte dei
cittadini sono, non solo possibili, ma ricercati!
Istruzioni per collaborare al programma elettorale:
Le vostre proposte saranno discusse dapprima sulla bacheca del nostro sito
www.ilgrillodipalermo.it a cui tutti possono accedere, e successivamente alle
riunioni dei gruppi di studio attinenti a cui potete liberamente partecipare. Per
ogni punto (stella), quindi troverete una pagina ad esso dedicato con le linee
guida sviluppate da ciascun gruppo di studio, il nome e l'indirizzo mail del
referente a cui potete rivolgervi per le vostre proposte, modifiche, critiche.
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Comune e Cittadini -
"La politica sana al servizio del cittadino”
Una reale Trasparenza della macchina amministrativa comunale ed un'informazione pubblica
puntuale e capillare (anche attraverso l'uso delle nuove tecnologie), il coinvolgimento e la
Partecipazione diretta, continua e sistematica della Cittadinanza nei processi decisionali,
un'attenta analisi e riduzione degli sprechi. Sono questi tutti gli elementi che rappresentano oggi
l'unica garanzia, per la cittadinanza stessa, di un moderno, efficiente ed imparziale
funzionamento dell'amministrazione comunale che, così facendo, si potrà ergere a modello
d'ispirazione morale ed etica per tutta la cittadinanza.
Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:
1.Introduzione di strumenti per la partecipazione popolare
•mandati finalizzati ai programmi: revoca eletti e assessori a progetto (vedi art. 52 della
proposta del nuovo statuto comunale in appendice)
•bilancio partecipativo (io pago, io decido)
•referendum propositivo senza quorum (chi partecipa decide) (predisposto anche il
regolamento attuativo)
•referendum abrogativo senza quorum (chi partecipa decide)
•pubblicazione sul portale del Comune, in anticipo rispetto all'inizio dei lavori, di tutti gli
interventi programmati di manutenzione (strade, verde, ecc) svolti da ditte esterne,
affinché ogni cittadino abbia concretamente la possibilità di verificare il lavoro
•consultazione obbligatoria attraverso strumenti di democrazia partecipativa per
l'approvazione di tutti i progetti relativi ad opere fortemente impattanti sulla città (ad
esempio, grandi opere come Metropolitana, Passante Ferroviario, ecc.)
2. Trasparenza e controllo dell'amministrazione comunale (con il supporto di tecnologie
web)
•riprese video delle sedute del consiglio comunale e delle commissioni, da trasmettere
online e in diretta
•possibilità di scaricare le riprese e libera riproduzione anche parziale sia in formato audio
che video
•abolire le riunioni segrete previste dal regolamento comunale (art. 30)
•ingresso del pubblico, alle sedute del consiglio comunale, senza nessun vincolo da parte
della presidenza e dei capigruppo
•pubblicazione della busta paga dei consiglieri comunali, assessori e sindaco
•visione online dello stato di avanzamento delle delibere, dei provvedimenti della giunta,
delle opere previste, in fase di realizzazione e realizzate e relativi costi con possibilità di
suggerimenti da parte del cittadino
3. Riduzione dei costi e benefit dell'amministrazione comunale
•assegnare il gettone di presenza solo al raggiungimento di almeno l' 85% del tempo dell' intera
durata della seduta sia per le sedute del consiglio che per le commissioni
•rinuncia e cancellazione rimborsi spese di viaggio per residenti fuori Palermo
•eliminazione auto blu
•proposta di adeguamento tetto massimo mensile a livello nazionale pari a 1500€ mensili
(anziché i 3000€ attuali)
•divieto di cumulo di più gettoni nella medesima giornata
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• nomine degli amministratori degli enti comunali e delle società partecipate secondo criteri
di merito ed attraverso un concorso pubblico
• provvedere all'abbinamento, in caso di consultazioni elettorali regionali, nazionali ed
europee dei referendum comunali
• le consulenze possono essere date solo a condizione che tale figura non sia presente
nell'organico della P.A. e pubblicandone il cv professionale
• invio dell' ODG del consiglio comunale a tutti i consiglieri ed assessori per via telematica
(abolizione del cartaceo) con preventiva modifica nel regolamento comunale
4. Tecnologie informatiche per l'efficienza della pubblica amministrazione
• adeguamento dei sistemi informatici della pubblica amministrazione con software open
source (leggi la proposta "Software libero nella P.A." della stella "Sviluppo e Nuove
Tecnologie‖)
• ampliare e migliorare l'attuale sito on line del comune affinché garantisca la trasparenza
delle attività comunali e dei servizi offerti al cittadino, snellendo di fatto gli iter burocratici,
permettendone la partecipazione degli stessi con un apposito spazio che ne raccolga le
proposte
• digitalizzazione e conseguente fruizione dei servizi comunali offerti al cittadino tramite il
web (es. sportelli web per pagamento tasse comunali, richieste documentazione,
comunicazione certificata con gli uffici comunali etc.)
• adozione di strumenti "social web" a costo zero quali "Decoro Urbano" (vedi stella
Ecosistema Urbano: "Il sistema dell'ambiente urbano e territoriale: la città eco-
sostenibile") e "Wheelmap" (vedi stella Educazione e Cultura: "Politiche a sostegno della
disabilità") che permettono la drastica riduzione dei costi e la partecipazione attiva del
cittadino
5.Progetto di riforma dei servizi pubblici
Il presente progetto, (in appendice) integrato nella proposta di modifica dello statuto
comunale, tiene conto della normativa nazionale in vigore contemperandola con le
esigenze di avere sotto il controllo della collettività i servizi pubblici sfruttando nel
contempo al meglio il libero mercato.
_____________________
Referente: Samanta busalacchi - Email: [email protected]
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Ecosistema Urbano
"L'ambiente è la nostra casa. Una gestione sostenibile guarda
al nostro presente e alle generazioni future”
Il nostro Ambiente è una risorsa strategica non rinnovabile che va inderogabilmente preservata,
un bene comune irrinunciabile e inalienabile. Una sana riqualificazione dell'Ambiente Urbano,
unita ad un corretto progetto di Gestione Rifiuti, porta ad un progresso collettivo, economico e
sociale, che innalza la qualità della vita e che porta in sè un risparmio economico comunale,
opportunità lavorative/imprenditoriali, turismo sostenibile e soprattutto getta le basi per una Città
che le prossime generazioni saranno felici e orgogliose di abitare.
Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:
A - Gestione Rifiuti: adozione, progettazione e programmazione della Strategia Rifiuti Zero
B - Acqua: gestione (e distribuzione) interamente pubblica ed efficiente (in fase di definizione)
C - Il sistema dell'ambiente urbano e territoriale: la città eco-sostenibile
D - La nuova urbanistica: la città partecipata
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A - Strategia Rifiuti Zero
Il Programma del MoVimento 5 Stelle Palermo in tema di rifiuti solidi urbani si sviluppa sul
concetto della Filiera dei Materiali. Nel ciclo di vita dei materiali lo scarto è un errore evitabile.
Riprogettazione, Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero, Compostaggio dell'umido con
operazioni strutturate e programmate a monte portano all'adozione della Strategia Rifiuti Zero,
obiettivo e progetto a cui tendere concretamente come già dimostrano diverse realtà italiane.
La maggior parte dei rifiuti soldi urbani (oltre il 90%) che finisce in discarica, sono composti da
materiali riciclabili e riutilizzabili, infatti, le statistiche ci dicono che ogni cittadino italiano produce
in media 1,5 Kg di rifiuti al giorno e che questi sono così composti: materiale organico 35%,
carta e cartone 21%, plastica 13%, vetro 12%, verde e legno 7%, metalli 6%, altro 6%.
Invece di rifiutare questi materiali dobbiamo fare si che vengano reinserite nel sistema
produttivo attraverso un corretto sistema di raccolta per frazioni omogenee. In questo modo si
avrebbe una diminuzione i rifiuti di oltre il 90%. Naturalmente si potrebbe aumentare ancora
questa percentuale, riducendo la produzione di rifiuti a monte della filiera produttiva.
Non esiste Piano Integrato dei Rifiuti ideale e/o universale che sia la panacea per la nostra
situazione attuale. Esistono però dei sistemi integrati che tengono conto del substrato culturale
del luogo in cui si propongono.
Sotto quest'ottica si è proceduto a realizzare un piano e delle soluzioni per la città di Palermo
che seguono degli step alle volte ordinati e consequenziali e talvolta congiunti e che
sottolineano un chiaro NO all'utilizzo incontrollato della Discarica e all'utilizzo di Impianti che si
basano sulla distruzione della materia come soluzione al problema, volutamente creato, attorno
i materiali post-consumo (NO Inceneritori e NO incenerire in Cementifici o Forni di qualsiasi
natura).
Non solo per quanto detto sopra, ma soprattutto vista l'ultima disposizione della Regione Sicilia
della prossima chiusura della Discarica di Bellolampo, si ritiene necessario creare la struttura
portante per il recepimento di tutti i materiali post consumo.
A tal proposito si ritiene necessario il ripristino e/o ricollocazione dell'impianto di selezione e
trattamento rifiuti di Partanna Mondello per il trattamento della Raccolta Differenziata come
impianto principale ed incrementare il conferimento della RD alle piattaforme esistenti a
Palermo e dintorni, riconosciute dai Consorzi Nazionali di Filiera.
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Congiuntamente a questo step si ritiene essenziale non solo per il cittadino ma anche
per una corretta gestione efficace ed efficiente la realizzazione, in numero adeguato,
dei centri zonale di raccolta (CZR) e/o dei centri comunali di raccolta (CCR); il ripristino
ed integrazione dei cestini getta-carte; la programmatica rimozione dei cassonetti
stradali di conferimento di qualunque tipologia di rifiuti e la realizzazione del Mercatino
del Riuso Comunale, per il recupero ambientale e sociale degli ingombranti, dei beni
durevoli, di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) ancora utilizzabili;
In questo step s'individua anche la necessità di iniziare a progettare e realizzare degli
impianti di Compostaggio, degli Inerti e del RAEE necessari per una gestione completa
dei materiali post consumo e far fronte alle esigenze quotidiane della città di Palermo.
Naturalmente il sistema più efficace ed efficiente, che possa anche riqualificare il
personale attualmente in forza per la gestione dei materiali post-consumo è
l'implementazione in tutta la città di Palermo della Raccolta Differenziata puntuale del
tipo ―Porta a Porta‖. Tale raccolta verrebbe organizzata con il ritiro in opportuni
contenitori del MULTIMATERIALE e dell'UMIDO, secondo una corretta pianificazione
che tenga conto di tutte le criticità storico-culturali che presenta la Città di Palermo.
Questo nuovo modo di organizzazione strutturale, che palesa la reale svolta politico-
amministrativa della gestione dei materiali post-consumo, si tesse a maglia doppia con
l'aspetto d'informazione che deve essere dato alla cittadinanza per renderla partecipe
e consapevole dell'ambiente in cui vive. A tal proposito verranno incrementate
l'informazione/formazione al cittadino per l'aumento della raccolta differenziata e tutti i
benefit che essa produce, il riutilizzo e i concetto di distributori alla spina; evitare i
prodotti usa e getta che dovrebbero essere riservati esclusivamente al campo
sanitario; l'informazione/formazione‖ dell’utilizzo delle coppette mestruali, utilizzo dei
pannolini lavabili negli asili nido ed obbligo nelle mense scolastiche di piatti, posate e
bicchieri riutilizzabili e/o compostabili.
Non esiste reale rispetto ambientale se non con una seria rivoluzione culturale che
modifichi le diverse azioni quotidiane errate, con altre atte a tracciare la strada verso
un comportamento etico e sostenibile sia da parte dei cittadini ma anche da parte dei
commercianti e/o imprese, come: avviare efficaci azioni per la repressione del
fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti; il divieto di utilizzo di posate e piatti in
plastica in tutti gli esercizi di ristorazione; incentivi all'utilizzo del vuoto a rendere;
obbligo per i supermercati di vendere anche prodotti alla spina (detersivi, pasta,
cereali....) in una percentuale minima del 5% rispetto al loro volume di vendita di quelli
confezionati; obbligo dei supermercati della raccolta del vuoto a rendere; incentivi sulla
TARSU per il compost domestico fino al 30%, attraverso la modifica dell'attuale
regolamento TARSu; utilizzo del compost cittadino per tutti gli spazi verdi del comune
di Palermo; in ambito extra-cittadino/agricolo incentivare il compostaggio presso i
coltivatori diretti; controllo e sanzione per chi non ha cura del bene comune.
Una città così organizzata non può che non cambiare il modo di tassare i cittadini per il
servizio offerto e per questo si sosterrà il passaggio dalla tassa sui rifiuti TARSU alla
tariffa rifiuti TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) recependo la norma nazionale Decreto
Ronchi ed il suo regolamento attuativo (D.P.R. 158 del 27/01/1999), incentivando in
questo modo chi diligentemente produce meno e differenzia di più. Inoltre verranno
premiate le persone, associazioni o aziende che si siano particolarmente distinte nel
favorire l’iniziativa della raccolta differenziata dei rifiuti urbani o assimilati; attestati di
benemerenza: saranno conferiti ogni anno sulla base dei rendiconti periodici della
raccolta differenziata, a riconoscimento delle iniziative più meritevoli e dell’impegno
profuso.
Dove non esplicitamente scritto, si seguirà sempre la strada dei comuni virtuosi,
basandoci sempre sul bene ed interesse collettivo.
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B - L'Acqua, paradigma dei Beni Comuni
Il Movimento 5 Stelle considera il Bene Comune acqua un settore trasversale a tutti gli altri
obiettivi del Programma.
Il Movimento 5 Stelle ha chiaro che gli Enti Locali relativamente a questo Bene Comune sono
chiamati ad agire in maniera concreta e tangibile.
Infatti, ―gli enti regionali e locali gestiscono lo spazio pubblico. Ciò significa che sono
responsabili di politiche importanti ai fini di una gestione sostenibile dell'acqua quali l'assetto
territoriale, le infrastrutture, le politiche per una mobilità sostenibile, il rilascio di concessioni,
l'agricoltura e la gestione del paesaggio, l'adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione
dalle alluvioni e il turismo. Gli enti regionali e locali sono responsabili inoltre delle sinergie tra
questi settori di intervento e operano quindi per definizione in maniera integrata.‖
L’acqua è spesso considerata una risorsa inesauribile e si utilizza in modo indiscriminato
sottovalutandone il suo valore. È indubbio che oggi un’errata considerazione del bene acqua ha
portato a comportamenti errati del suo utilizzo. A questo si aggiungono l’inquinamento dei corpi
idrici e i fattori ambientali (surriscaldamento, cambiamenti climatici, ecc) che determinano una
riduzione delle aree umide. Tutto questo altera gli equilibri tra il sistema pianeta e gli organismi
viventi ed inducono gravi perdite della biodiversità. L'acqua è un bene vitale che appartiene a
tutti gli abitanti della Terra, perché fonte di vita insostituibile. L'acqua quindi è patrimonio
dell'umanità e pertanto deve essere preservato per le generazioni future. La salute individuale e
collettiva dipende da essa. L'agricoltura, l'industria e la vita stessa sono profondamente legate a
essa. Il suo carattere «insostituibile» significa che l'insieme di una comunità umana — ed ogni
suo membro — deve avere il diritto di accesso all'acqua, e in particolare, all'acqua potabile,
nella quantità e qualità necessarie ed indispensabili alla vita e alle attività economiche. Non ci
può essere produzione di ricchezza senza accesso all'acqua. È possibile affermare che l'acqua
appartiene più all'economia dei beni comuni e della distribuzione della ricchezza che
all'economia privata. Mentre nel passato la condivisione dell'acqua è stata spesso una delle
maggiori cause delle ineguaglianze sociali, la civilizzazione di oggi riconosce l'accesso all'acqua
come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo.
Negli ultimi decenni la questione ambientale ha assunto un ruolo sempre più centrale
nell’agenda politica internazionale. Le questioni che ormai non possono più essere
sottovalutate e che devono essere inserite in maniera determinante nell’agenda politica delle
Amministrazioni Locali sono:
-Lo sfruttamento irrazionale delle risorse naturali prime fra tutte l’acqua e la deforestazione,;
-- l’emissione incontrollata di anidride carbonica nell’atmosfera (causa dell’aumento della
temperatura globale che a sua volta è una delle cause che genera il pericoloso innalzamento
del livello del mare e l’involuzione climatica);
-l’aumento esponenziale e insostenibile dei consumi, da cui dipende anche l’ampliamento
dell’impatto dei rifiuti sull’ambiente;
-- l’influenza che l’inquinamento di terre e acque ha sulla salute umana,
I nostri attuali modelli di consumo hanno un prezzo e man mano che diminuiscono le risorse,
aumentano i rischi per il nostro futuro. Stiamo consumando le non illimitate risorse del pianeta
ad un ritmo eccessivo. Le riserve di minerali, metalli e prodotti energetici sono in pericolo, e lo
stesso vale per la fauna ittica , il legno, i terreni agricoli, le altre risorse naturali e naturalmente
per l'acqua. L'efficienza, sotto il profilo delle risorse, consiste nell’utilizzarle in maniera
sostenibile, ossia fare di più con meno al fine di ridurre il nostro impatto sull'ambiente.
Fare la scelta giusta cambiando i nostri modelli di consumo può contribuire a tutelare la qualità
di vita delle generazioni attuali e sopratutto future. Non si tratta di consumare di meno, quindi,
ma di farlo in maniera diversa e più razionale. Dobbiamo impiegare le risorse in maniera più
oculata, riutilizzarle o riciclarle ove possibile, e valorizzarle scegliendo alternative meno
inquinanti. Ciò significa ripensare le nostre routine, chiederci ad esempio da dove vengono i
prodotti e come sono stati fabbricati, combattere gli sprechi, leggere le etichette con maggiore
attenzione, riutilizzare e riciclare e dare spazio alla natura. Fare propria la filosofia del consumo
critico, della filiera corta e del Kilometro Zero, sviluppare e valorizzare le risorse locali fornendo
ai piccoli produttori supporto tecnico-logistico oltre che, di conseguenza, anche economico.
Diverse sono le dichiarazioni e i concetti che leggiamo su lo ―Sviluppo Sostenibile‖.
La prima definizione in ordine temporale è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland (dal
nome della presidente della Commissione, la norvegese Gro Harlem Brundtland) del 1987 e poi
ripresa dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU (World Commission
on Environment and Development, WCED):
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«lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni
attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a
soddisfare i propri‖»
In seguito nel 1992 altre definizione scaturiscono dal Summit a Rio de Janeiro , e nel
2002 a Johannesburg si tiene il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile in cui le
novità sono sostanzialmente le seguenti:
• la crescita economica non è la base dello sviluppo;
• è opportuno distinguere tra crescita e sviluppo;
• nella piramide dei valori, il pilastro sociale è al vertice dei pilastri economico ed
ambientale; comunque nessuno dei pilastri potrà essere considerato a sé stante;
• è prioritario lo sviluppo rispetto alla crescita economica;
• è necessario valutare i costi sociali ed ambientali delle politiche
Nel 1997 Hermann Daly ricondusse lo sviluppo sostenibile a tre condizioni generali
concernenti l'uso delle risorse naturali da parte dell'uomo:
•il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non deve essere superiore al loro tasso
di rigenerazione;
•l'immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell'ambiente non deve superare la
capacità di carico dell'ambiente stesso;
•lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo.
In tale definizione, viene introdotto anche un concetto di "equilibrio" auspicabile tra
uomo ed ecosistema.
Nel 1994, l'ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives) ha fornito
un'ulteriore definizione di sviluppo sostenibile: ―ha fornito un'ulteriore definizione di
sviluppo sostenibile: ―Sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di
base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi
naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi‖. Ciò significa che
le tre dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono strettamente correlate, ed
ogni intervento di programmazione deve tenere conto delle reciproche interrelazioni.
L'ICLEI, infatti, definisce lo sviluppo sostenibile come lo sviluppo che fornisce elementi
ecologici, sociali ed opportunità economiche a tutti gli abitanti di una comunità, senza
creare una minaccia alla vitalità del sistema naturale, urbano e sociale che da queste
opportunità dipendono.
Nel 2001, l'UNESCO ha ampliato il concetto di sviluppo sostenibile indicando che "la
diversità culturale è necessaria per l'umanità quanto la biodiversità per la natura (...) la
diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita
economica, ma anche come un mezzo per condurre un’esistenza più soddisfacente sul
piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale". (Art 1 3 3, Dichiarazione
Universale sulla Diversità Culturale, UNESCO, 2001). In questa visione, la diversità
culturale diventa il quarto pilastro dello sviluppo sostenibile, accanto al tradizionale
equilibrio delle tre E.
Considerando, comunque, tutte le varie definizioni e indicazioni che la bibliografia
specifica ci riporta ad oggi , abbiamo deciso di prendere come riferimento, perché
ritenuto attualissimo quanto riportato nel testo di Vandana Shiva ―il Bene comune della
terra‖. Vandana Shiva è una scienziata ambientalista nota in tutto il mondo, tra gli
esponenti di spicco del movimento democratico globale. Il pianeta è definito come una
grande comunità e come un bene comune inalienabile per tutte le forme di vita che lo
popolano. E questo significa porre in correlazione il particolare e l’universale, le
diversità specifiche e gli aspetti comuni, le dimensioni del locale e del globale.
Vandana Shiva fa il punto su quelle battaglie che anche grazie al suo contributo hanno
assunto un rilievo internazionale - la lotta contro la privatizzazione delle risorse
naturali, i brevetti sul vivente e l'impiego di organismi geneticamente modificati in
agricoltura e nella produzione alimentare - riconducendole a un progetto politico,
economico e culturale di democratizzazione della globalità.
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Richiamandosi a quella che in India è descritta come vasudhaiva Kutumbkham, la
―famiglia terrestre‖, cioè l’insieme di tutti gli esseri viventi che traggono sostentamento
dal nostro pianeta. Non è più il tempo di immaginare o di inviare messaggi sbagliati
alle comunità locali. Ogni nostra azione, irrimediabilmente, ha effetto in termini globali.
Quelli che seguono sono i nove principi che, secondo Vandana Shiva, stanno alla
base della democrazia dell'acqua:
1. L'acqua è un dono della natura
Noi riceviamo l'acqua gratuitamente dalla natura. È nostro dovere nei confronti della
natura usare questo dono secondo le nostre esigenze di sostentamento,
mantenerlo pulito e in quantità adeguata. Le deviazioni che creano regioni aride o
allagate violano il principio della democrazia ecologica.
2. L'acqua è essenziale alla vita
L'acqua è la fonte della vita per tutte le specie. Tutte le specie e tutti gli ecosistemi
hanno il diritto alla loro quota di acqua sul pianeta.
3. La vita è interconnessa mediante l'acqua
L'acqua connette tutti gli esseri umani e ogni parte del pianeta attraverso il suo ciclo.
Noi tutti abbiamo il dovere di assicurare che le nostre azioni non provochino danni ad
altre specie e ad altre persone.
4. L'acqua deve essere gratuita per le esigenze di sostentamento
Poiché la natura ci concede l'uso gratuito dell'acqua, comprarla e venderla per
ricavarne profitto viola il nostro insito diritto al dono della natura e sottrae ai poveri i
loro diritti umani.
5. L'acqua è limitata ed è soggetta ad esaurimento
L'acqua è limitata e può esaurirsi se usata in maniera non sostenibile. Nell'uso non
sostenibile rientra il prelevarne dall'ecosistema più di quanto la natura possa
rifonderne (non sostenibilità ecologica) e il consumarne più della propria legittima
quota, dai i diritti degli altri a una giusta parte (non sostenibilità sociale).
6. L'acqua deve essere conservata
Ognuno ha il dovere di conservare l'acqua e usarla in maniera sostenibile, entro limiti
ecologici ed equi.
7. L'acqua è un bene comune
L'acqua non è un'invenzione umana. Non può essere confinata e non ha confini. È per
natura un bene comune. Non può essere posseduta come proprietà privata e venduta
come merce.
8. Nessuno ha il diritto di distruggerla
Nessuno ha il diritto di impiegare in eccesso, abusare, sprecare o inquinare i sistemi di
circolazione dell'acqua. I permessi di inquinamento commerciabili violano il principio
dell'uso equo e sostenibile.
9. L'acqua non è sostituibile
L'acqua è intrinsecamente diversa da altre risorse e prodotti. Non può essere trattata
come una merce.
Il tema dell’Acqua è emblematico perché ha, inoltre, strettissimi legami con il sapere, la
conoscenza, la diversità culturale, la lotta alla povertà, la scienza, la pedagogia, l’arte,
la legalità, la giustizia e l’equità. E’ per questo motivo che al tema dell’Acqua abbiamo
dedicato una proposta del nostro programma. Riteniamo, infatti, che le azioni, le
iniziative e gli atti concreti che intendiamo sostenere e portare avanti sul complesso
delle azioni correlate all’acqua potranno contribuire in modo decisivo allo sviluppo di
una nuova cultura etica incentrata nel rispetto dell’ambiente, che non riguarda solo la
nostra città, ma anche il nostro sistema pianeta nella sua globalità.
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Fatte queste premesse oggi, ognuno di noi è chiamato in prima persona a porsi
domande e ad attivare stili di vita diversi. Non c’è più tempo, e l’Amministrazione locale
deve essere promotrice e responsabile dei nuovi cambiamenti. Come Amministrazione
intendiamo salvaguardare l’acqua incidendo sul territorio con un’adeguata e
tempestiva campagna di educazione ambientale e d’informazione generale su tutti gli
aspetti insiti in questo Bene Comune attivando, inoltre, iniziative e azioni che avranno
l’obiettivo di produrre nella collettività i citati cambiamenti negli stili di vita, con un
utilizzo dell’acqua da parte degli utenti più consapevole, ed a una gestione della
risorsa complessivamente più efficiente ed efficace, anche sotto l'aspetto economico.
Vigileremo affinché anche dai privati siano eseguiti i controlli di legge, oltre che nei
condomini, anche nei ristoranti, nei bar, etc. al fine di garantire la qualità dell’acqua
anche per quelle utenze che si rivolgono al pubblico. Un’azione che sarà
immediatamente attivata all’interno del settore dedicato, sarà la costituzione di una
Task Force composta di progettisti esperti nel settore con competenze organizzative e
gestionali, finalizzate alla realizzazione di progetti complessi finanziabili con fondi
nazionali ed europei, troppo spesso non attivati o peggio ancora assolutamente mai
utilizzati. Queste figure, interne all’Amministrazione, avranno una forte conoscenza del
contesto istituzionale e sociale di riferimento, con particolare attenzione alle politiche di
sviluppo integrato, a quelle di sviluppo sostenibile e alle politiche di Governance.
Questo tipo di attività sarà svolto attraverso un modello di gestione partecipata,
chiamando alle scelte progettuali tutti gli stakeholders e la collettività. In questi specifici
argomenti, peraltro, la direttiva quadro 2000/60/CE interviene trattando proprio il tema
della partecipazione, che costituisce un elemento cardine non solo della direttiva in
questione, ma di tutta la più recente politica comunitaria in materia ambientale. Il tema
della partecipazione è approvato dal regolamento 1367/2006/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006, sull’applicazione alle Istituzioni ed agli
organi comunitari delle disposizioni della Convenzione di Aarhus48 sull’accesso alle
informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla
giustizia in materia ambientale. Consapevoli, infine, che chi ha l’acqua detiene il potere
e che spesso la mafia e la criminalità organizzata per questa motivazione hanno rivolto
storicamente in Sicilia il loro interesse sull’acqua ci impegneremo ad adottare rilevanti
strategie di contrasto. Il Movimento 5 Stelle ritiene fondamentale che all’interno del
Comune sia istituito un Settore interamente dedicato ai Beni Comuni ed alla
Democrazia Partecipativa, che veda la partecipazione democratica della cittadinanza
sulle importanti scelte che l’Amministrazione sarà tenuta ad assumere su questo
delicatissimo tema. Con queste premesse, relativamente al Bene Comune Acqua, gli
atti, le azioni e le attività che riteniamo prioritarie al fine di una valida ed efficiente
politica locale sono:
1. Modifica dello statuto comunale. Acqua Bene Comune non mercificabile.
Il primo segnale, concreto, che come Amministrazione daremo in tal senso sarà la
modifica dello Statuto Comunale dichiarando che l’acqua è un Bene Comune
Pubblico e che la gestione del servizio idrico integrato si deve ritenere un servizio
pubblico locale privo di rilevanza economica e in quanto tale la sua gestione deve
essere affidata esclusivamente ad enti di diritto pubblico (attraverso gli artt. 31 e
114 del D.Lgs 267/2000) con meccanismi di partecipazione cittadina.
Questo per confermare che:
-L'acqua rappresenta una fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui
disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi.
-L'acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell'umanità, il bene comune
universale, un bene comune pubblico, che appartiene a tutti.
-Il diritto all'acqua è inalienabile: l'acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì
bene condiviso equamente da tutti;
- L’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico.
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2. Contrastare tutte le possibili forme di gestione del Servizio idrico integrato che
possano prevedere qualsiasi forma di lucro.
1. A livello locale:
In considerazione della situazione d’impasse in cui si trova in questo momento l’ATO
1 di Palermo , attualmente gestita in Amministrazione Straordinaria da APS S.p.A ,
e consapevoli che il Comune di Palermo avrà un ruolo determinate nella scelta
delle successive modalità di gestione del servizio, fin da ora comunichiamo che la
nostra posizione operativa è naturalmente coerente con le linee generali riportate
al punto 1. Pertanto ci impegneremo per procedere alla trasformazione dell’Amap
da S.p.A. in Azienda Speciale, così come fatto dal Comune di Napoli,cautelando
tutti i lavoratori.
Riteniamo questa trasformazione rilevante perché l’Acqua è un bene collettivo ed in
quanto tale deve essere messa fuori dalle logiche del mercato e del profitto. Le
società di capitali (es. le SpA o le Srl) anche se di proprietà interamente pubblica sono
delle società comunque disciplinate dalle norme del diritto privato, di conseguenza per
loro natura devono fare profitto. Al Contrario gli enti di diritto pubblico sono regolati dal
diritto amministrativo, non sono obbligati a fare profitto, ma solo a chiudere in
―pareggio di bilancio‖; inoltre non sono assoggettate alla logica della concorrenza, ma
solo a quella dell’interesse pubblico. All’interno della gestione nell’amministrazione e
sul controllo del servizio, anche in questo caso, è prevista la partecipazione diretta dei
cittadini/e tramite i bilanci partecipativi.
A Livello Regionale
Seguiremo con attenzione l’iter del Disegno di legge esitato dalla IV Commissione
Legislativa Territorio ed Ambiente dal titolo ― Principi per la tutela, il governo e la
gestione pubblica delle acque. Adeguamento della disciplina del servizio idrico alle
risultanze del referendum popolare del 12 – 13 giugno 2011. Interverremo
politicamente e con determinazione affinché la formulazione contenga quanto segue:
-la Gestione del Servizio Idrico in Sicilia sia pubblica senza alcuna possibilità di
costituzione di società di capitali;
- che gli Enti locali ed i Consigli comunali abbiamo un ruolo di responsabilità
determinante;
-che siano garantiti a tutti i cittadini i 50 litri d’acqua potabile al giorno come indicato
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;
-- che sia assicurata la partecipazione democratica delle comunità alle scelte in
materia di acqua.
2. Aderire al Coordinamento degli Enti Locali Nazionale e Regionale.
-Al Coordinamento degli Enti Locali Regionale, cui riteniamo di aderire come
Amministrazione, proporremo l’inserimento all’interno dello Statuto di un codice etico
indispensabile anche a combattere la possibilità d’infiltrazioni mafiose e della
criminalità organizzata sull’acqua.
3. Trasferire la cultura dell’acqua pubblica.
Gli obiettivi da raggiungere sono :
-il cambiamento di stili di vita rispetto agli sprechi ed all’uso dell’acqua;
- la promozione e la garanzia della qualità dell’acqua pubblica rispetto a quella
derivante dal consumo d’acqua minerale in bottiglia molto meno economica ,
inquinante e di grande impatto ambientale.
Per queste finalità saranno pianificati e programmati a breve e medio termine atti ed
azioni di sensibilizzazione e d’informazione in tutti gli ambiti e livelli.
a) promozione di azioni di sensibilizzazione ed informazione all’interno delle scuole
per sensibilizzare gli studenti sia attraverso attività didattiche e di riflessioni sul valore
dell'acqua pubblica, sia nelle mense scolastiche attraverso l'uso dell'acqua in brocca;
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b) promozione di campagne di informazione/sensibilizzazione volte all'uso dei riduttori
di flusso, ed all'introduzione dell'impianto idrico duale (uso potabile e non)
c) informazione alla cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l'acqua sul nostro
territorio, sia ambientali che gestionali;
d) informazione alla collettività sullo stato delle acque per contrastare i processi di
inquinamento;
e) promozione, in campo urbanistico-edilizio delle norme atte a favorire il riciclo delle
acque e di azione di raccolta delle acque piovane per uso civile con obbligo
dell’impianto duale;
f) incentivare e favorire l'uso dell'acqua dell'acquedotto per usi idropotabili, all’interno
degli uffici pubblici, delle strutture pubbliche e private e nelle mense scolastiche;
g) sensibilizzare ed incentivare i gestori dei locali pubblici e privati a privilegiare il
consumo dell’acqua del rubinetto, offrendo ai consumatori acqua in brocca
garantendone come sopra esposto la qualità. Si può fare perché:
-ogni esercizio commerciale in cui si somministrano alimenti deve disporre di acqua
potabile (in caso contrario non potrebbe avere la licenza). Ciò è anche attestato dalla
Autorizzazione igienico sanitaria (rif norm. L.283/62 e Reg. Comunitario 852/2004)
senza la quale non si può aprire un bar o un ristorante;
-- non esiste alcun obbligo di legge a vendere acqua minerale in bottiglia;
-nessun esercizio può rifiutare di offrire l’acqua del rubinetto;
h) Promozione presso tutti i locali pubblici e privati della campagna ―
Imbrocchiamola‖
4. L’acquisizione di un bene confiscato alla mafia da dedicare interamente al Bene
Comune Acqua per la realizzazione di un ―Laboratorio di studio ed Informazione‖
Il Laboratorio sarà attrezzato ed organizzato logisticamente in modo da essere fruibile
sia da tutti i soggetti, realtà ed esperti impegnati nel settore, sia dai cittadini, dalle
scolaresche e dagli studenti. Gli obiettivi che s’intendono portare a termine con la
realizzazione del ―Laboratorio Acqua Bene Comune‖ sono:
-la creazione di una rete di Soggetti e realtà che con competenza e professionalità
possano mettere in azione step-by-step attività ed eventi volti all’informazione ed alla
sensibilizzazione della cultura dell’acqua alla cooperazione e alla pace; (in linea con il
punto 3)
- l’apertura di uno Sportello Informativo con esperti di settore in grado di rispondere ai
diversi e svariati temi attinenti il tema dell’acqua;
-la possibilità di organizzare riunioni, eventi ed attività alla presenza di esperti di
settore.
5. Riattivare le fontanelle pubbliche per scopi sociali e ludici.
L ’Amministrazione con la riattivazione delle fontanelle pubbliche in tutta la città creerà
dei ―percorsi d’acqua‖, dove verranno organizzati eventi particolari tematici sull’acqua
da svolgersi in bici o a piedi. Durante il percorso ad ogni fontanella si potrà assistere e
partecipare a concerti, laboratori e giochi per bambini, esposizioni d’arte. Alcune
Fontanelle saranno trasformate in ―Casa dell’Acqua‖ ed erogheranno acqua liscia,
gassata, a temperatura ambiente o refrigerata.
6. Costituzione Task Force nucleo di progettazione.
L’obiettivo è la costituzione all’interno del Comune di una Task Force di progettazione
in grado di trovare ed utilizzare i fondi messi a disposizione sia dalla Comunità
Europea che dal governo nazionale per disporre a livello territoriale di un ―parco
progetti‖ ampio, di buona qualità per opere velocemente cantierabili.
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I Soggetti preposti avranno anche il compito di costituire una rete con tutti i soggetti
che a livello istituzionale e non, sono impegnati nel settore. (Osservatorio delle Acque
– Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti – Regione Siciliana; ARPA Sicilia; Dipartimento
Programmazione per la tutela delle acque, AMAP, etc) e con altre associazioni ed
organizzazioni che si occupano di sostenibilità idrica al fine di realizzare azioni e
progetti in rete. Quest’importante azione è volta alla creazione di una sinergia tra tutti
gli stakeholders al fine di non disperdere quanto già attuato e per attivare una filiera
progettuale concreta e di qualità. Questo consentirà la predisposizione di una banca
dati conoscitiva dello stato di fatto dei progetti esistenti al fine di individuare le
integrazioni progettuali necessarie con enormi ritorni efficaci in termini di costi-
benefici.
7. Realizzazione di un sito dedicato
Il sito sarà realizzato con l’implementazione di tutte informazioni dedicate
all’argomento di livello internazionale, nazionale regionale e locale. I cittadini avranno
la possibilità di conoscere i diversi temi afferenti il tema e interagire all’interno
dell’area forum. In un unico sito saranno inseriti tutti i link di riferimento degli Enti
Istituzionali e non che si occupano del settore. Questo importante strumento di
accesso informativo sarà fondamentale per l’attuazione di tutti i punti del nostro
programma. All’interno del sito saranno inserite, inoltre, tutte le informazioni
concernenti gli elementi chimici fisici e batteriologici dell’acqua, per un’informazione
corretta verso i cittadini e per rinsaldare la fiducia dei cittadini verso l’acqua pubblica.
8. Partecipazione attiva per realizzare gli obiettivi di Agenda 21 a livello
locale,condividendo totalmente i seguenti obiettivi del coordinamento di Agende 21
Locali Sicilia
-Accelerare il processo di applicazione dei principi dello sviluppo sostenibile.
-- Costituire un luogo di scambio di buone prassi ed elaborazione di strategie e
politiche condivise tra Enti di varia natura ed attori della comunità locale.
9. Adesione e promozione alla campagna di ‖Obbedienza Civile- Il mio voto va
rispettato‖ promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua nel rispetto della
volontà popolare che con la vittoria del 2° quesito referendario del 12 giugno 2011 ha
abrogato la norma che prevede la ―remunerazione del capitale‖, pari al 7% del capitale
investito.
__________________________________
Rif. Bibliografici e legislativi
―La tutela dell'acqua‖a cura di Leonardo Salvemini
Le guerre dell’acqua Vandana Shiva
La normativa comunitaria in materia di acque di Laura De Vito
Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del consiglio del 23 ottobre 2000 che
istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque
Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 "Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa
alla qualità delle acque destinate al consumo umano―
Progetto di parere del comitato delle Regioni – Il ruolo degli Enti Regionali e Locali
nella promozione di una gestione sostenibile dell’acqua. 91a sessione plenaria 30
giugno e 1° luglio 2011
Dal web
Campagna di ―Obbedienza Civile – Il mio voto va rispettato‖
Campagna‖Imbrocchiamola‖
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C - Il sistema dell'ambiente urbano e territoriale: la città eco-sostenibile
Obiettivi:
1.Tutelare, conservare, proteggere, implementare il sistema di aree "verdi" (pubbliche/private) e
la rete ecologica e rurale ancora presente nel territorio.
2.Rilanciare una azione ad ampio raggio (da attuarsi in sinergia con i comuni della provincia) di
riqualificazione urbana, ambientale e paesaggistica in cui la città ed il suo territorio possa
ritrovare un equilibrio ecologico sostenibile e compatibile con i processi economici e sociali (con
l'utilizzo di incentivi e disincentivi a costo zero) ad un basso impatto ambientale e con una
pressione ambientale minimizzata.
3.Intraprendere un percorso che informi tutte le attività svolte sul territorio a tutti i livelli che
conduca ad una progressiva riduzione dell'impronta ecologica lavorando al contempo ad un
innalzamento della qualità ambientale dell'esistenti aree urbanizzate e conseguentemente alla
qualità della vita.
4.Elaborare una strategia di governo locale integrata che armonizzi gli obbiettivi ambientali,
sociali, culturali ed economici ed intraprendere una azione di prevenzione per cui il
miglioramento della qualità della vita della popolazione locale non minacci quella dei cittadini di
altre parti del mondo e delle future generazioni.
5.Rendere la città un ambiente ospitale, prospera, creativa, localmente e globalmente
sostenibile, in cui i cittadini possano partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana.
6.Dare piena attuazione alla implementazione delle strategie ambientali ed urbanistiche in
accordo ai modelli ed i protocolli più evoluti quali:
6.1 AALBORG Commitments, CONFERENZA AALBORG+10 ispirare il futuro, tenutasi ad Aalborg nel
2004 (Palermo risulta tra sottoscrittori)
6.2 PATTO DEI SINDACI, II ed. Settimana europea dell'energia sostenibile, EUSEW, tenutasi a
Bruxelles nel 2008
6.3 PROTOCOLLO ITACA a cura dell’istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la
compatibilità ambientale, 2001
6.4. CASACLIMA, 2002
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Premessa:
Il grave stato di salute della città e del suo territorio, impietoso ultimo sintomo di mancata
gestione, scarsa o errata finalizzazione dell'azione pianificatoria e di malgoverno del territorio è
testimoniato dai dati relativi ad alcuni indicatori tra cui le emissioni in atmosfera, la qualità
dell'aria, la qualità e la quantità di spostamenti sul territorio in relazione a diversi tipi di trasporto
(pubblico o privato), gli spostamenti casa scuola, l'accessibilità delle aree verdi e dei servizi
locali, l'inquinamento acustico, l'urbanizzazione del territorio e conseguente artificializzazione
delle superfici, la mancata riqualificazione del territorio ecc. Tutto questo, e purtroppo tanto
altro, hanno portato la città di Palermo a classificarsi ultima tra le grandi città italiane nel "XVIII
Rapporto sulla Qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia" intitolato "Ecosistema
Urbano‖ (Legambiente, ottobre 2011) per qualità urbana.
Alcuni dati:
Concentrazioni inquinanti a livello urbano (dati riferiti al 2005)
•diossido di azoto: circa 54 superamenti giornalieri in un anno (valore max giornaliero per l'uomo
40µg/mc; valore max per la protezione degli ecosistemi e della vegetazione 30µg/mc)
•ozono: 240 superamenti di soglia in un anno (valore max in un anno 24)
•PM10: superamento della soglia (tra gennaio e giugno) 41 volte (valore max in un anno 20)
•La produzione media di rifiuti è di 567,7 chili procapite di cui soltanto il 7,5% viene differenziato.
•Risultano 61 veicoli per il trasporto privato ogni 100 abitanti
•il trasporto pubblico è utilizzato in media 52 volte all'anno da ogni abitante
•Il verde a disposizione è poco, in media 2,37 metri quadrati per abitante;
•le isole pedonali quasi inesistenti (in media 0,007 metri quadrati per abitante)
•analogamente le piste ciclabili (0,69 ml ogni 100 abitanti);
•le zone a traffico limitato non esistono in quanto è mancata la pianificazione
Inoltre dalla "Relazione sullo stato dell'ambiente della città di Palermo", unità operativa Agenda
21, giugno 2004, risulta una Urbanizzazione pari al 58% della superficie complessiva comunale
ed il 20% della superficie comunale è destinata a suolo agricolo.
Proposta:
1.Osservatorio della qualità dell'ambiente urbano e del consumo del territorio: attivazione di un
sistema efficace ed efficiente, sostenuto da un pervasivo ed approfondito sistema di
monitoraggio leggero e veloce, basato anche sull'incrocio di dati già in possesso della città,
capace di mettere in rete, tramite il web, tutti gli attori preposti al l'uso, al governo, al controllo e
allo studio della città (per esempio, proposizione di banche dati web in accordo con l'università)
coinvolgendo in esso anche l'associazionismo, i comitati civici (anche spontanei). I risultati delle
diverse azioni di monitoraggio a vario livello dovranno essere disponibili in rete ed in ossequio al
massimo principio di trasparenza reso pubblico in tempo reale.
2.Introduzione del concetto di "Bilancio Ecologico‖, strumento che permette di misurare il livello
di naturalità e lo stato delle risorse naturali e del patrimonio edilizio ed infrastrutturale del
territorio. Il bilancio dovrà rimanere sempre positivo non essendo mai aggravato in senso
negativo. Tale bilancio dovrà essere migliorato per obiettivi e non potrà mai essere aggravato
nemmeno temporaneamente. Nessuna trasformazione e uso del suolo potrà incidere in senso
negativo sul bilancio ecologico locale; Appositi regolamenti edilizi permetteranno la gestione e
l'attuazione del bilancio ecologico.
3.Arrestare il consumo di suolo: PRG non espansivi, prevedendo che le nuove occupazioni di
suolo a fini insediativi e infrastrutturali siano consentite "esclusivamente qualora non sussistano
alternative di riuso e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti; es:
saranno coordinate azioni tese a creare infrastrutture informatiche che permettano la
smaterializzazione delle funzioni solitamente agganciate al principio di spostamento individuale:
ciò che può farsi in un luogo fisico può essere proposto in ambiente virtuale con evidente
risparmio in termini di impronta ecologica, di suolo, di qualità ambientale.
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4. Un piano di investimenti pubblico. Usare gli introiti da concessione edilizia provenienti
dall'incasso di oneri concessori per finanziare investimenti (e non spesa corrente) nel
risanamento e nella riqualificazione architettonica, energetica, ecocompatibile del patrimonio
pubblico. Sganciare le entrate comunali provenienti dall'attività edilizia dalla spesa corrente è
il primo passo verso un risanamento del territorio e il contrasto del perverso meccanismo che
vede l'amministrazione "interessata" al rilascio di concessioni edilizie solo in funzione di
"guadagni". Le riqualificazioni architettoniche, urbanistiche, ambientali così finanziate inoltre
avranno un alto valore simbolico e dimostrativo per la cittadinanza che potrà apprendere e
constatare l'efficacia e l'utilità delle buone pratiche ecosostenibili applicate in urbanistica ed
in architettura.
5. Un piano di salvaguardia e risanamento del territorio urbano che ponga rimedio e prevenga il
dissesto idrogeologico per mezzo di azioni di risanamento concertate anche a livello
sopracomunale in sinergia con i comuni limitrofi. Si propone un piano per la difesa dei terreni
e l'incremento della permeabilità del suolo, che supporti l'implemento delle aree vegetate e
ponga le condizioni affinché si operi il monitoraggio e l'individuazione puntuale delle criticità
riprogettando in chiave naturalistica corsi d'acqua ed impluvi naturali in cui edificato abusivo
e legalizzato hanno negli ultimi anni aggravato il rischio di dissesto. Assicurare un sistema
efficiente di drenaggio di sedi stradali importanti e dei principali sottopassi.
6. Riqualificazione della costa a mezzo di azioni di risanamento ambientale con l'aiuto di
tecniche di ingegneria naturalistica a basso impatto ambientale tese alla rinaturalizzazione
del litorale e alla ricostituzione degli arenili con sistemi di duna e retroduna; l'azione di
ricostituzione degli arenili sarà seguita dalla conseguente regolamentazione della fruibilità
dei suddetti arenili con mezzi di protezione e salvaguardia e delle attività turistico ricettive
legate alla balneazione.
7. Riqualificare l'ambiente ed il territorio riscattando il degrado esistente
a. controllo del territorio per mezzo di nuove tecnologie ed individuazione delle responsabilità
nell'individuazione dei soggetti deputati al controllo territoriale ed alla sua salvaguardia, nonché alla
difesa (contrasto all'abusivismo edilizio contrasto alle irregolarità edilizie, controllo degli
sversamenti leciti ed illeciti di sostanze tossiche nell'ambiente).
b. Introduzione di un sistema di controllo nei cantieri edili la cui sostenibilità economica viene
individuata in una eco-cauzione con cui il privato anticipa le spese di controllo da parte
dell'amministrazione con un controllo ad inizio cantiere ed a fine cantiere (ad opera di funzionari
sempre diversi accompagnati su prenotazione da esponenti di associazioni civiche no profit,
ambientaliste, interessate alla promozione della legalità sul territorio); detto controllo avrà la
funzione di azzerare le pratiche illecite in edilizia innescando un sistema di autocontrollo che si
sosterrà economicamente con l'aumento di entrate dovute all'emersione del nero e con la spinta
alla regolarizzazione.
c. ricerca di soluzioni nuove per diminuire l'impronta ecologica per mezzo di valorizzazione delle
risorse locali, agroalimentari e turistiche al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
d. Attivare un programma di ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio per ridurre i consumi ad
un valore massimo di 70 Kw/h (attualmente vigente nel comune di Bolzano), adeguamento del
regolamento edilizio e delle norme di attuazione con scomputazione dei maggiori spessori e
maggiori altezze se finalizzati al contenimento energetico. Applicare su tutto il territorio comunale
l'obbligo di certificazione energetica con classe energetica minima.
e. Il regolamento edilizio come strumento di adeguamento a nuovi stili di vita eco-
compatibili.Introduzione nei regolamenti edilizi e nelle norme di attuazione urbanistiche delle aree
obbligatorie per l'alloggio di carrellati per la raccolta differenziata e di opportune aree a verde in cui
posizionare compostiere domestiche o locali; le norme avrebbero immediata validità anche per le
concessioni rilasciate di cui i lavori sono in corso, mentre azioni attente di pianificazione saranno
intraprese per l'individuazione obbligatoria di aree per il compostaggio locale/condominiale
meccanico laddove non vi fossero gli spazi o le condizioni minime per la pratica del compostaggio
"naturale‖.
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f. Risanamento paesaggistico ed applicazione di piani paesaggistici dettagliati e prescrittivi,
non mero adempimento burocratico: azione di stimolazione. L'amministrazione comunale,
in quanto attore portatore di interesse, agisce in sinergia con gli organi regionali
competenti affinché definiscano la pianificazione paesaggistica con scala di dettaglio
adeguata ad una diretta ed efficace applicazione in ambito locale, l'amministrazione si
adopera per garantire coerenza dei vari livelli di pianificazione, dalla scala più ampia a
quella prescrittiva dei regolamenti edilizi e dei piani di attuazione. Gli strumenti di
pianificazione locale quali piani di attuazione e il regolamento edilizio si pongono come
strumenti esplicativi della pianificazione paesaggistica e riassumono così la giusta
funzione di mezzo per la riqualificazione ambientale nel senso della godibilità del
paesaggio urbano, della contemplazione e della qualità visiva ed ambientale della città.
8. Espansione delle aree verdi come strumento di qualificazione dell'ambiente urbano, riduzione
degli impatti, controllo del microclima:
a. censimento del verde pubblico, informatizzazione della gestione del verde, pianificazione
territoriale, aggiornamento dei dati tabellari e cartografici del censimento del verde
pubblico, rendere facilmente accessibile la consultazione delle banche dati relative alla
aree verdi e alla loro manutenzione;
b. Incremento degli spazi pubblici e aperti sistemati a verde come strumento di
riqualificazione della città e del territorio; l'implementazione del verde urbano sarà
agganciata all'indicatore di qualità che ne individua la accessibilità per il più ampio
numero di persone (oltre che animali)
c. Realizzazione e gestione di Regolamenti del verde; stesura ex novo di regolamenti
riguardanti il verde pubblico e privato (regolamento d'uso del verde); regolamento per la
corretta progettazione delle aree verdi; i regolamenti individueranno e selezioneranno
opportune metodologie di progettazione del verde puntuali e rispettose dei livelli
pianificatori superiori (piani paesaggistici e piani particolareggiati).
d. Sostenibilità del verde urbano; le aree verdi pubbliche (ma anche quelle private a mezzo
di incentivi) saranno regolate ed improntate al principio di massima
sostenibilità, prevedendo l'utilizzo di biotipi ed essenze della fascia mediterranea quindi
autososteniibili con minimi apporti idrici e manutentivi.
e. Il'intero sistema del verde urbano viene inteso come un grande sistema
didattico all'aperto fruibile a mezzo di sistemi di lettura informatici come la "realtà
aumentata" che per mezzo di sovrapposizione di livelli informativi riconosce le
informazioni della realtà circostante e le restituisce al fruitore per mezzo di dispositivi
mobile di ultima generazione sempre più diffusi e alla portata di tutti. Le stesse
informazione saranno parzialmente riportate in loco con grafica relativa alla storia dei
giardini o alle essenze in essi presenti.
f. Regolamentare l'adozione di aree a verde pubbliche già strutturate o da strutturare su
proposta di cittadini, associazioni, comitati di quartiere, imprese i quali dovranno
sottostare ai regolamenti rispettando il principio di uso pubblico e di uso a beneficio
comune delle aree a verde incrementando la presenza sul territorio di orti urbani liberi
dall'uso di prodotti chimici per la coltivazione.
g. Concessione gratuita a persone fisiche, associazioni civiche, comitati di quartiere, di vuoti
urbani privi di destinazione urbanistica (aree bianche), aree residuali, aree interne a
parchi più ampi, aree comunali pertinenziali di edifici pubblici per l'impianto di orti urbani
da coltivare secondo i criteri dell'agricoltura biologica, sinergica, naturale previa iscrizione
in pubblico albo dei coltivatori con possibilità di vendita in loco dei prodotti di cui è vietato
il trasporto al di fuori del perimetro urbano.
h. Regolamento per lo sviluppo degli interventi privati di in-verdimento con prescrizioni in
materia di in-verdimento dei cortili interni, di facciate, di tetti e di giardini prospicienti le
case (sul modello di quelli già operanti a Colonia, Berlino, Barcellona). L'in-verdimento
delle facciate e dei tetti come strumento di controllo del clima e di riqualificazione di brani
di città in cui non è possibile implementare le superfici a verde. Detti sistemi di
inverdimento possono
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essere implementati grazie ad incentivi e sgravi fiscali oltre ad essere introdotti in edifici pubblici
con apposita programmazione che consenta l'accesso ad eco-finanziamenti previsti in ambito
europeo.
i.Individuazione e salvaguardia di ambiti rurali residui presenti nel territorio comunale (per esempio
si veda il caso del Parco Agricolo di Ciaculli programma Life 1994, finanziato ed abbandonato).
Incentivazione e stimolazione per mezzo di un programma culturale di rinascita della campagna
circostante, la ricostituzione di una comunità contadina locale rinnovata ed intelligente sostenuta da
azioni di liberalizzazione delle tradizionali attività economiche essenziali. Ristabilire i legami di
naturale consociazione tra mondo urbano e mondo rurale.
l. Una gestione responsabile e partecipata del decoro cittadino, sostenuta da opportune campagne
di sensibilizzazione e di comunicazione finalizzate alla riappropriazione dello spazio urbano e
periurbano inteso come bene comune da tutelare e salvaguardare ad opera di tutti; in questo
quadro rientra ad esempio la creazione ed attivazione del servizio Decoro Urbano, strumento civico
fondamentale che estende la rete di controllo e di monitoraggio ufficialmente esistente del territorio
con un supporto ed implemento fattibile autosostenibile a costo zero.
D - La nuova urbanistica: la città partecipata
Nessuna riqualificazione dell'ambiente urbano è possibile se non attraverso il filtro di una
approfondita conoscenza multidisciplinare ed interattiva del territorio: idrogeologia, storia dei
luoghi, storia dell'evoluzione urbana, sistema ecologico della città. Si Introduce la responsabilità
diretta delle azioni amministrative promuovendo modalità di redazione di piani e progetti che
assegnano un rilevante valore alle proposte che emergono dal basso, espresse da cittadini in
forma libera o associata e da portatori di interessi locali; si promuove l'urbanistica partecipata
che è la sostenibilità ambientale degli interventi di pianificazione da promuovere tramite forum
con gli attori del territorio per svolgere azioni condivise come indicato dall'Agenda del
ventunesimo secolo (Agenda 21) ratificata in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro su
ambiente e sviluppo indetta dall'ONU nel 1992 e come sancisce la più recente direttiva 35/2003
che individua la necessità di attivare processi di partecipazione territoriale.
1.si applica il principio della partecipazione, della trasparenza e della comunicazione ad ogni livello di
pianificazione: PIANO REGOLATORE GENERALE, PIANI ATTUATIVI, DI RECUPERO
PAESAGGISTICO ecc. Saranno disponibili in rete atti relativi a tutti i livelli di pianificazione fin dalle prime
fasi di attivazione o modifica dei piani.
2.Si istituirà "L'UFFICIO DEI CITTADINI PER L'ARCHITETTURA ED IL TERRITORIO" che svolgerà la
funzione di studiare e proporre azioni sostenibili di controllo, monitoraggio e trasformazione del territorio;
questo ufficio potrà essere organizzato in forma di forum in rete con obbligo per associazioni civiche,
comitati di quartiere e singoli cittadini di iscrizione e registrazione ed accreditamento per mezzo di
votazione delle proposte o azioni di monitoraggio formulate che verranno poi rivolte ufficialmente in seno
al consiglio comunale cui è fatto obbligo di inserirne le proposte negli ordini del giorno.
3.Promozione dei concorsi di idee e di progettazione architettonica per ottenere urbanistica ed architettura
di "qualità"; il cittadino, le associazioni civiche, i comitati spontanei avranno diritto di partecipare alla fase
ideativa e di orientamento dei bandi e dei regolamenti dei concorsi proponendo e riportando i risultati di
consultazioni popolari di quartiere; ogni decisione su ogni area o quartiere o edificio della città avrà
precisa rappresentazione e sarà oggetto di comunicazione sulla rete tramite lo sportello web per il
cittadino; azioni di comunicazione dei risultati dei concorsi di progettazione e di idee saranno oggetto di
manifestazioni pubbliche aperte a tutti i cittadini; la comunicazione sarà sempre affidata ad un team di
esperti che assicureranno la massima semplicità di passaggio delle informazioni e dei contenuti in modo
che la trasmissione dell'informazione sia certa
4.Implementazione dei livelli di tutela del territorio e della città per mezzo di proposizione di nuovi vincoli
ad opera dei cittadini che potranno per mezzo dell'ufficio dei cittadini per l'architettura ed il territorio
proporre vincoli specifici su singoli immobili o su aree del territorio di cui il consiglio, sottoposta a
votazione la proposta si farà portavoce presso le autorità o i livelli di governo competenti.
_____________________
Referente: Pietro Salvino - Email: [email protected]
Educazione e Cultura
"La consapevolezza è la base del vero cambiamento"
Un cambiamento culturale è alla base di un città vivibile e civile. L'educazione e l'attenzione al
sociale sono prima di tutto aspetti umani e non possono rientrare nelle sole logiche di bilancio
come qualsiasi altro intervento. Ogni scelta o decisione di un'amministrazione che non preveda
l'educazione, la formazione e il supporto al cittadino diventa inutile. Il bene di tutti è il bene di
ogni singolo cittadino.
Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:
A Politiche di sostegno per la disabilità
B Nidi familiari, la risposta economica, ecosostenibile e pratica al problema asili nido
C Sostegno per le attività socio-culturali per la formazione del cittadino
D Arte e Cultura, promozione del consumismo culturale
E Regole e pratiche per la tutela degli animali e degli spazi urbani e dei cittadini che li ospitano
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A- Politiche di sostegno per la disabilità
Attuazione di politiche sociali che favoriscano la cultura della Persona e dei suoi
bisogni. Prima della disabilità, di qualunque tipo essa sia, viene la persona a cui
devono essere garantiti i diritti. A seconda dei casi devono essere quindi assicurate, e
gestite come prioritarie, le misure atte al rispetto di tali diritti.
In particolare si propone di:
1.dare la priorità a servizi socio-sanitari essenziali di competenza comunale, integrate
con l'ASP (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona) come:servizio di assistenza
domiciliare, servizio di assistenza scolastica, servizio di riabilitazione;
2.programmare l'abbattimento efficace delle barriere architettoniche;
3.intensificare il coinvolgimento delle associazioni e organizzazioni del territorio in tutte
le fasi, dalla progettazione alla valutazione, dei servizi erogati;
4.riprogettazione dell'erogazione dei servizi di assistenza ai disabili sotto la logica
della programmazione e della continuità. Non è possibile fornire un buon servizio di
assistenza che prevede l'interazione tra il disabile, la sua famiglia e gli operatori se non
si basa su una programmazione di medio-lungo termine che garantisca in questo
modo quella continuità di rapporto fondamentale per una buona assistenza, soprattutto
nell'infanzia e nell'adolescenza. Inoltre i servizi di assistenza non possono essere
soggetti a variabilità nei tempi e nei modi di erogazione degli stessi, o nel peggiore dei
casi a totale interruzione, la continuità del servizio deve essere garantita anche a livello
di trattamento;
5.rendicontazione e Trasparenza: pubblicazione periodica sul sito del Comune dello
status attuale di tutti i servizi di assistenza erogati, con approfondimenti circa eventuali
disservizi;
6.bilancio sociale periodico del settore "Servizi socio-assistenziali” online, con
particolare enfasi sulla destinazione dei fondi pervenuti in virtù della legge 328/2000
dalla Regione Siciliana e sulle spese invece a carico del Comune;
7.conoscenza da parte degli amministratori e applicazione puntuale della
regolamentazione, nazionale e regionale, in tema di disabilità.
8.Adozione di strumenti tecnologici social web a costo zero come Wheelmap con cui è
possibile tracciare facilmente e grazie al diretto coinvolgimento dei cittadini una
mappatura di tutte le strutture accessibili o non in sedia a rotelle della città.
In particolare:
•legge 104/1992 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate.";link
•legge 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi
sociali"; link
•"Piano Triennale della Regione Siciliana a favore delle persone con disabilità" del 2006. link
Si fa presente infatti che tali regolamentazioni trattano già in maniera completa e integrata le
attività e i servizi necessari, oltre che le modalità di attuazione degli stessi, tenendo conto di tutti
gli attori coinvolti e della loro integrazione.
Un'amministrazione comunale quindi capace di tenere fede a quanto stabilito dalla legge
costituirebbe un'amministrazione seria, sensibile alle problematiche dei suoi cittadini più deboli
ai quali assicurare prospettive di vita positive, e insieme di tutta la cittadinanza
In perfetta linea con tali proposte è stato quindi firmato dal nostro portavoce il Manifesto Unitario
"Vivere con Disabilità" presentato dal Coordinamento H e che il Movimento Cinque Stelle si
impegna ad onorare.
B - Nidi familiari, la risposta economica, ecosostenibile e pratica al problema asili nido
Il Movimento 5 Stelle Palermo, oltre a voler restituire ai cittadini gli asili nido costruiti e poi
vandalizzati e lasciati a marcire insieme ai nostri soldi dalle vecchie amministrazioni, propone,
come soluzione che va anche oltre l'emergenza, la creazione di Asili Nido Familiari. Il nome di
questo servizio si riferisce alla traduzione dal tedesco di ―tagesmutter‖, che sono le figure che il
Movimento 5 Stelle Palermo, pensandosi come amministratore, vuole formare per sopperire alla
mancanza di asili nido comunali in città. Ma, come già anticipato, non è solo un tampone al
problema specifico. Questa scelta è il veicolo di un cambiamento più grande. Da Wikipedia : Il
termine "Tagesmutter" definisce una figura professionale generalmente di sesso femminile con
funzioni di assistente domiciliare all'infanzia, che svolge presso il proprio domicilio. Deriva dal
tedesco "tagesmutter", "mamma di giorno", e si ispira ad un modello di assistenza infantile nato
e diffusosi negli anni 60 nei paesi dell'Europa del nord. Tende a sopperire le carenze
dell'assistenza infantile statale, garantendo la personalizzazione del servizio e flessibilità di
orario, assistenza saltuaria, ecc. Può accogliere a casa propria sino ad un massimo di 5
bambini. Si tratta di un servizio complementare al nido d’infanzia, che può fornire risposte
flessibili e differenziate alle esigenze dei genitori. Esso consente alle famiglie di ―affidare in
modo stabile e continuativo i propri figli a operatori educativi (Tagesmutter) appositamente
formati che professionalmente, in collegamento con organismi della cooperazione sociale o di
utilità non lucrativi, forniscono educazione e cura a uno o più bambini di altri presso il proprio
domicilio o altro ambiente adeguato ad offrire cure familiari.‖ (L.P. 4/2002, art. 4, comma 2). Le
caratteristiche del servizio sono:
- l’affidamento del bambino ad un preciso operatore;
- il supporto (organizzativo, pedagogico e psicologico) fornito all’operatore dalla cooperativa cui
appartiene;
- il contesto domestico e familiare. E’ un servizio rivolto a bambine e bambini di età compresa
tra i 3 mesi e i 3 anni e, nei periodi e tempi extrascolastici, anche a bambine e bambini tra i 3 e i
12 anni. L’operatore educativo di nido familiare-servizio Tagesmutter non può accogliere
contemporaneamente più di 5 bambini, compresi i figli propri se di età inferiore ai 3 anni. Il
calendario e l’orario di frequenza dei bambini vengono concordati con le famiglie. Il servizio è
dotato di un progetto educativo che tiene conto del numero, dell’età e dell’orario di frequenza dei
bambini, mentre prevede specifici momenti di incontro con le famiglie.
Il Comune investirà sulla sua cittadinanza, tramite un bando per assegnare a delle cooperative
la selezione/formazione/ sostegno e aggiornamento delle tagesmutter e del supporto alle
famiglie.
Selezione: priorità alle donne residenti nei quartieri privi di asili nido comunali (NOCE - CUBA
CALATAFIMI - BOCCADIFALCO - POLITEAMA -BRANCACCIO CIACULLI -
MEZZOMONREALE VILLA TASCA - ARENELLA VERGINE MARIA - MONTEPELLEGRINO -
PARTANNA MONDELLO)
Formazione: corsi organizzati, gestiti e promossi da personale adeguato e competente
Sostegno e aggiornamento: periodici controlli sulla qualità del servizio, con sostegno specifico
alla tagesmutter e alle famiglie.
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Reclutamento formatori e cooperative Bilancio trasparente, pubblico e verificabile
Formatori: Laurea specifica ed età compresa tra i 28 e i 35 anni (per cercare di
arginare la disoccupazione giovanile) Requisiti tagesmutter: avere compiuto 21anni.
diploma di scuola media superiore, attestato di qualifica di operatore educativo di nido
familiare-servizio Tagesmutter.
Requisiti domicilio: impianti a norma, un locale cucina-soggiorno, servizi igienici, due
stanze di cui una adibita per il sonno e l'altra per il gioco
VANTAGGI Il servizio mira al miglioramento di diversi aspetti nella vita delle cittadine e
delle loro famiglie. Quello che si può guadagnare dall'attecchimento degli asili familiari
nella realtà sociale di Palermo, va da aspetti pratici e più immediati ad una rivoluzione
nel modo di vivere e organizzare la città:
- introduzione delle madri e delle donne in generale in un contesto che finalmente
sposa e concilia famiglia e lavoro, senza metterli in conflitto tra loro;
- sicurezza e trasparenza per i bambini e le famiglie che si affidano al servizio in
quanto il lavoro essendo riconosciuto e non in nero, garantisce il rispetto delle norme
igieniche e di sicurezza per quanto riguarda i locali , e la qualità del servizio data dalla
formazione specifica delle tagesmutter;
- risparmio rispetto agli asili nido privati , derivante dalla assenza della quota di
iscrizione, e dalla possibilità di scegliere giorni e orari in maniera flessibile e a seconda
delle esigenze.
- lavoro per i formatori e l'equipe di specialisti nel settore della psicologia che si
occuperanno del sostegno costante alle famiglie, con attività anche parallele come
centri di ascolto e sostegno alla genitorialità, incontri di formazione, laboratori, sia per
le tagesmutter che per le famiglie che vogliano parteciparvi;
- la diffusione capillare del servizio nel territorio aumenterà il benessere del cittadino
legato agli spostamenti in auto, nel traffico, all'inquinamento dell'aria e alle spese
sanitarie collegate a questi problemi. Basterà contattare l'asilo familiare più vicino e
recarsi lì a piedi (magari farsi solo due rampe di scale, o qualche metro), il tutto con un
notevole risparmio di tempo da dedicare ad altro.
Con il sostegno e l'attenzione dell'amministrazione comunale al benessere delle
persone attraverso la presenza dei servizi che funzionano sul territorio si prevede
insomma l'innesco di un circolo virtuoso, che possa permettere di estendere tra i
cittadini stessi l'attenzione e la cura per la loro città e per chi con loro la abita. In più,
questo degli asili nido familiari potrebbe essere il primo passo verso soluzioni di co-
housing, un modo nuovo di intendere la vita in città, in termini più comodi, economici,
pratici e socializzanti.C
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C - Sostegno per le attività socio-culturali per la formazione del cittadino
1) Progetto per l’attivazione dei laboratori di Teatro Civico
Il Teatro Civico è il teatro al servizio del cittadino, è il teatro di impegno civile, di denuncia
politica e sociale dell’ impossibilità o lesione dell’esercizio dei propri diritti ma al contempo è il
teatro della critica razionale costruttiva e quindi della possibile risoluzione della questione
morale. Si propone l’attivazione di laboratori di Teatro Civico nelle strutture comunali, nelle
scuole, nelle associazioni. Il Teatro Civico ha per finalità:
a) la stimolazione della formazione della coscienza del cittadino dei suoi diritti e doveri, del suo
libero arbitrio, della sua capacità di autodeterminarsi, nel rispetto delle regole sociali e di diritto,
all’interno della Famiglia, della Comunità locale, dello Stato;
b) il raggiungimento della consapevolezza delle proprie capacità espressive, lo sviluppo della
propria capacità di ascolto e dialogo con gli altri, la scoperta della propria sfera emotiva, la
conoscenza di se stesso.
Obiettivi:
1) la diffusione democratica e trasversale del teatro civico come luogo educativo, di cultura e di
formazione
2) la crescita culturale di uno spirito di cittadinanza attiva
3) la promozione della cultura della legalità e del senso civico di appartenenza alla Famiglia, alla
Comunità locale, allo Stato
4) la possibilità concreta di offrire lavoro alle associazioni culturali teatrali ed esperti del settore
che attivano i laboratori nei Cantieri Culturali.
L’utilizzo del progetto da parte dell’amministrazione comunale potrebbe concretizzarsi in
laboratori teatrali attivati in convenzione con il Comune a seguito di vincita di un bando di
concorso aderente ai seguenti criteri: a) accesso rivolto a enti realizzatori: associazioni culturali
teatrali ed esperti del settore, sulla base di sistemi meritocratici di accesso al bando sul modello
degli albums francesi cioè basati su sistemi di accesso al bando tramite iscrizione in registri-albi
per categoria di artisti, attori, architetti, scenografi distinti per fasce di età e dipendenti da un
sistema di onorificenze e medaglie con piccoli premi per il lavoro svolto finanziato da sponsor
privati. Se si accede a questi albi così strutturati si ha diritto a partecipare a selezioni e bandi
per opere di importanza sempre maggiore. Tutto ciò favorisce l’ingresso dei giovani nel mondo
delle professioni culturali e artistiche a discapito di consolidati e sterili sistemi clientelari o
―amicali‖ che non favoriscono l’innalzamento dell’offerta culturale e qualitativa della città. b)
proposto a eventuali partecipanti al progetto: giovani cittadini in formazione in una fascia di età
compresa tra i 16 e i 20 anni, se possibile insieme ai loro genitori; c) localizzato nei Cantieri
Culturali della Zisa o in altre strutture comunali, nelle scuole, nelle associazioni. Il vantaggio per
l’amministrazione comunale di considerare il nostro progetto sarebbe che una percentuale
dell’incasso delle performance teatrali potrebbe andare al Comune per rifinanziare i progetti e
offrire così possibilità di lavoro per gli esperti del settore, innescando un circolo virtuoso, avendo
il Comune solo concesso la gestione degli spazi.
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2) Realizzazione ―Libere Librerie Urbane‖. Il BookSharing sbarca a Palermo con il Movimento
Cinque Stelle.
Il Movimento Cinque Stelle propone dentro l'intera area della città di Palermo, un'iniziativa già
diffusa in altre città europee per facilitare e incrementare l'accesso ai libri. Sappiamo quanto i
libri e la lettura possano rappresentare un reale strumento di crescita e cambiamento per i
cittadini di tutte le città, e specialmente quelle in cui c'è una grossa quota di disagio sociale e
povertà o dove le pratiche illegali sono considerate modalità di sopravvivenza. Per questo con il
rendere accessibile a tutti e gratuitamente i libri, la conoscenza e la capacità critica e di analisi
che con essi si sviluppa, pensiamo di apportare un reale miglioramento nella qualità della vita in
città e della percezione della cura che tutti i cittadini devono pretendere dai loro amministratori.
Alla luce di ciò si prevede pertanto e in diversi punti della città, l'installazione di strutture
realizzate con materiale riusato o riciclato per la pratica del BookSharing.
Da vecchie cabine telefoniche o altre strutture preesistenti o assemblando creativamente
materiale usato, saranno create delle piccole librerie con accesso libero, in cui le persone
potranno lasciare o prendere il libro che preferiscono, senza che ci siano particolari etichette o
scadenze per riportare nella "libreria urbana" il testo preso.
Basterà semplicemente aprire l'anta della libreria e scegliere il libro per portarlo con sè, in
maniera libera e gratuita.
Le Librerie del BookSharing saranno posizionate strategicamente, soprattutto in zone dove
l'accesso alla cultura e ai libri risulta più difficoltoso.
Inoltre anche agli occhi di chi ci vede da fuori, la città uscirà da quel clima di anestesia e torpore
culturale e comincerà a respirare anche attraverso i feedback positivi di turisti e visitatori, che
vedranno Palermo curata e amministrata in maniera degna di una grande città europea.
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D - Tutela e Sostegno dell’Arte e della Cultura e promozione del consumismo culturale
Proposte:
1) Per la rinascita dei Cantieri Culturali:
Si propone la creazione di una soggetto giuridico ed economico che presenti un progetto di
gestione del bene comune rappresentato dai Cantieri. In particolare il Movimento Cinque Stelle
opterà per la costituzione di una Onlus o coperativa o fondazione che detenga l’uso dei locali
dei Cantieri e che organizzi la vita sociale ed economica degli stessi, rilasciando concessioni
unicamente ad attività culturali che valorizzino i suddetti spazi.
Il soggetto giuridico sarà organizzato sul modello del principio cardine del Movimento ― Uno vale
Uno‖ all’interno del quale potranno partecipare le associazioni rappresentative di cittadini
nonché enti pubblici. Riguardo all’intervento di privati nella questione, si prevede la possibilità
che un imprenditore investa in una sua attività di ristorazione o di vendita in un capannone dei
Cantieri con prodotti locali, ecosostenibili, legati alle politiche del km 0 e finanzi e ottenga utili
da spettacoli di musica o eventi di massa all’interno dei Cantieri, per contraccambiare con una
ristrutturazione dei Cantieri e destinare una parte del ricavato dei grandi eventi alle
manifestazioni artistiche delle associazioni locali. Fondamentale inoltre è la presenza di un
c.d.a. sottoposto a rotazione dei membri coincidente con un periodo stabilito per realizzare i
progetti in programma. Una soluzione che riattiverebbe l’economia del quartiere Zisa.
2) Assicurare la trasparenza delle procedure nei bandi pubblici e tutelare un’adeguata
pubblicità in tempi ottimali per garantire la partecipazione di quante più possibili associazioni e
realtà lavorative del settore. Si propone inoltre l’attento esame di un provvedimento alla cultura
che regoli la distribuzione dei fondi da parte di soggetti che devono essere resi pubblici, che
vigili sulla regolarità delle assegnazioni di fondi in modo che il controllore e il controllato non
coincidano, il tutto per combattere i favoritismi, per evitare stipendi, costi di organizzazioni di
spettacoli, rimborsi spese, vitti e alloggi gonfiati o costosi o inesistenti, scuole di teatro finte,
c.d.a che sprecano denaro pubblico praticando falso in bilancio, clientelismo e nepotismo.
3) Aggiornamento e pubblicità degli immobili comunali non sfruttati per destinarli ad uso
artistico/ culturale.
Riapertura e ristrutturazione dei teatri abbandonati o usati in modo limitato: S.Erasmo, Teatro
Bellini, S. Cecilia, Cine- teatro Finocchiaro, Teatro Garibaldi, Teatro di Verdura.
Riattivazione per grandi eventi artistici di Palazzo Riso, Villa Lampedusa, Villa Pantelleria.
4) Garanzia del rispetto della norma che prevede una quota di maestranze e professionalità
locali che devono essere presenti all’interno della programmazione del Teatro Stabile.
5) Progetto per la diffusione e implementazione del ―consumismo culturale‖.
Il‖ consumismo culturale‖ è un tipo di consumismo evoluto e critico che sempre più le nuove
tecnologie facilitano e che porta alla smaterializzazione del consumo verso un consumo
preferibile di informazione.
L' obiettivo è quello di orientare l’impegno dei cittadini ad un consumo culturale grazie a:
- coinvolgimento di tipo partecipativo dal basso
- partecipazione a concorsi di idee e di progettazione urbanistica dei Cantieri e di strutture
comunali abbandonate al degrado
- coinvolgimento del cittadino stesso alla condivisione delle scelte all’interno di precise strategie
di crescita culturale che lo educano e lo abituano ad elevare il ―gusto‖ critico e la sensibilità
verso un consumo sempre più culturale e meno materiale legato a merci tangibili.
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Proposte:
5.1 trasformazione di edifici costruiti dal privato per usi diversi in musei viventi eco-sostenibili in
cui si vive e si lavora e si illustra agli utenti visitatori quali siano i sistemi adottati per raggiungere
i risultati e le certificazioni di sostenibilità ambientale;
5.2 incentivazione per le nuove generazioni di prodotti e-commerce multimediali-culturali relativi
alla storia della città e delle sue tradizioni grazie a tecniche di marketing culturale il cui prodotto
finale può essere un app per smartphone.
5.3 progetti di educazione al consumo di prodotti open source nelle scuole;
5.4 affermazione di un editoria solo digitale per pubblicazioni curate da enti comunali in
occasione di eventi, convegni, mostre;
5.5 implementazione l’uso delle nuove tecnologie nella ―public art‖ in modo da portare alla
portata di tutti e a costi ridotti l’arte contemporanea tramite videoproiezione di ultima
generazione di tipo interattivo;
5.6 promozione di festival cinematografici di produzione locale, festival teatrali, festival musicali
di musica prodotta nel territorio;
5.7 promozione dell’informazione legata al consumo critico di prodotti alimentari e culinari con
un orientamento fortemente rivolto alla promozione di prodotti tradizionali storici e
contemporanei ma locali agganciati al territorio e alle politiche del "km zero".
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E - Regole e pratiche per la tutela degli animali e degli spazi urbani e dei cittadini che li
ospitano
Alla luce della Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali (Parigi, 1978) il Comune di
Palermo deve riconosce e garantire alle specie animali1 il diritto ad un’esistenza compatibile
con le proprie caratteristiche biologiche, fisiologiche ed etologiche e deve altresì promuovere e
sostenere iniziative ed interventi rivolti alla conservazione e al rispetto degli ecosistemi al fine di
garantire gli habitat in cui vivono.
Sulla scorta delle suddette premesse, gli uffici comunali competenti dovranno attivarsi affinché
vengano realizzati i seguenti punti.
• Lotta allo sfruttamento degli animali per corse clandestine
In primo luogo, occorre reprimere ogni forma di abuso degli equidi e degli altri animali attraverso
un controllo attivo del territorio, intervenendo con azioni sanzionatorie in caso di violazioni.
Secondariamente, il Comune dovrà autorizzare lo svolgimento di gare, all’interno degli spazi a
ciò adibiti, solo nel caso in cui: a) la pista sia ricoperta da materiale idoneo ad attutire i colpi
degli zoccoli degli animali sul terreno; b) il percorso della gara sia circoscritto con adeguate
sponde tali da ridurre considerevolmente il danno agli animali in caso di caduta, nonché per
garantire la sicurezza delle persone che assistono; c) il Servizio veterinario locale verifichi lo
stato di salute e l’identità degli animali.
• Lotta all’abbandono
Il Comune si impegna a garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di abbandono e
rilascio di qualsiasi tipo di animale, sia domestico che selvatico, sia appartenente alla fauna
autoctona o esotica.
Alla luce di una maggiore consapevolezza dei cittadini verso il tema della tutela degli animali, il
Comune si attiverà per promuovere campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono e pro
adozione presso le aree verdi della città e durante eventi con la collaborazione di associazioni di
volontariato che operano nel settore.
• Incremento delle aree riservate ai cani nel verde pubblico
Istituire presso ogni spazio verde pubblico un’area dedicata allo sguinzagliamento, attrezzata
con distributori di sacchetto per la raccolta delle deiezioni e punti di raccolta delle stesse.
• Recupero e Mantenimento dei Canili
Il Comune dovrà garantire la copertura finanziaria delle spese necessarie al mantenimento
decoroso dei luoghi riservati all’asilo dei randagi e al ripristino delle condizioni essenziali per il
loro corretto funzionamento.
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1Sono fatte salve dal presente documento le specie oggetto di disinfestazione o derattizzazione
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Mobilità Sostenibile
"Meglio ci spostiamo meglio viviamo"
Una politica della mobilità rispettosa dell'ambiente e rivolta alla realizzazione di qualità urbana si
intreccia necessariamente con scelte urbanistiche di salvaguardia del territorio e deve essere
basata sull'utilizzo di infrastrutture leggere e di spazi vivibili per pedoni e ciclisti. Perseguire un
piano di "mobilità urbana sostenibile" significa conciliare il diritto agli spostamenti di ciascuno
con la diminuzione dell'inquinamento acustico e atmosferico derivante dalla congestione del
traffico veicolare. A tale scopo bisogna attuare diverse tipologie di intervento in modo integrato e
sinergico.
Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:
1.Prevenire il traffico riducendo le necessità di spostamento
2. Realizzare una rete intermodale di trasporto pubblico efficace
3. Disincentivare l'utilizzo del mezzo privato
4. Informazione - formazione alla mobilità sostenibile
5.Mobilità dolce, più spazi per muoversi
1..Prevenire il traffico riducendo le necessità di spostamento
•predisposizione di asili familiari diffusi capillarmene nel territorio per contribuire alla riduzione
degli impatti del trasporto su ambiente e salute pubblica (leggi la proposta "Nidi Familiari" della
stella "Educazione e Cultura")
•digitalizzazione di tutti gli uffici della PA e creazione di sportelli web per poter effettuare il
maggior numero di operazioni (pagamenti, richieste, invio documentazione etc) che intercorrono
fra cittadino e amministrazione per agevolare l'accessibilità ai servizi e limitare di fatto la
necessità di trasporto motorizzato (leggi le proposte della stella "Comune e Cittadini")
•incentivazione del pianificazione della mobilità aziendale: - redazione del Piano spostamenti
casa-lavoro, implementazione di sistemi di telelavoro - migliorare i servizi di prossimità
(evitando per esempio la costituzione di grossi poli di tipo commerciale) e favorendo piuttosto
anche con agevolazioni fiscali l’insediarsi di attività diffuse tese al soddisfacimento di bisogni
primari ( piccoli negozi per alimenti, onegozi ortofrutticoli, farmacie, panifici , ecc.ecc.) in modo
da - - ridurre gli spostamenti automobilistici sia in termini numerici che di distanze - attivazione
di efficaci sistemi di scuolabus - realizzazione dei percorsi sicuri casa-scuola e del "Pedibus" :
una mobilità alternativa con fermate predefinite e segnalate da appositi cartelli, accompagnatori
capofila ecc., dedicata principalmente agli scolari per raggiungere la scuola a piedi, per educare
ad una cultura ambientale e salutistica arricchita da elementi di design urbano che rendano
accattivante e divertente l’eperienza sia per gli accompagnatori sia per gli scolari. - Divieto
assoluto di sosta nei pressi e nelle adiacenze degli edifici scolastici. - Ordini diservizio
intelligenti per gli addetti al controllo del traffico veicolare e per la polizia municipale.
perimetrazione della città in aree di intervento in cui singoli vigili abbiano certezza di intervento;
annullamento razionalizzazione dela presenza sul territorio della polizia municipale evitando
quindi l’ inefficiente e controproducente obbligo di presenza in più aree della città con margini di
tempo molto ristretti in funzione delle aree assegnate.
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2. Realizzare una rete intermodale di trasporto pubblico efficace
espansione e collegamento della rete di piste ciclabili su territorio comunale (ed intercomunale)
tramite: recupero, completamento, pianificazione di nuove interconnessioni, predisposizione di
sportelli informativi
potenziamento e affidabilità del servizio pubblico sia in termini di mezzi, sostenibilità, controlli,
informazioni (chiare e facilmente accessibili nelle fermate ed attraverso web) e di gestione di
segnalazione dei disservizi (semplice e trasparente)
messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, rinnovo dell'arredo urbano e dei sistemi di
segnalazione dei percorsi ciclabili ed in genere per la cosiddetta ―mobilità dolce‖ tesa ad una
maggiore protezione delle piste ciclabili e pedonali allocate ove possibile in sedi proprie,
alternative a quelle dedicate al traffico veicolare.
pianificazione delle aree di interscambio per l' integrazione della mobilità urbana
attenzione alla mobilità ed al trasporto legato alle esigenze commerciali della città pianificazione
del carico e scarico delle merci a mezzo di stalli commerciali permanenti previsti in gran numero
in funzione del diverso grado di commercialità di una zona. Controllo orario dei corrieri per il
carico–scarico delle merci. Previsione di Centrali di smistamento da cui partono piccoli vettori
per il ―collettame‖.
Pedonalizzazione dei mercati storici che vanno regolati da apposita segnaletica stradale che ne
regoli tipo di viabilità ammessa e carico e scarico delle merci.
Piano dei mercati rionali settimanali, individuazione di nuovi spazi per mercati rionali temporanei
e fissi dedicati alla piccola distribuzione da allocarsi in specifiche aree e non quindi su sedi
stradali con una minimizzazione degli impatti sui flussi di percorrenza verso e da detti mercati.
Biglietteria per biglietti singoli abbonamenti on line disponibili con app per smartphone
Sistema di rilevamento della posizione e tempi di arrivo alla fermata disponibili sul proprio
smartphone del proprio mezzo pubblico.
3. Disincentivare l'utilizzo del mezzo privato
Il principio della legalità e del rispetto delle regole come primaria irrinunciabile e pubblica
infrastruttura , attivazione di controllo della reale applicazione del codice della strada.
Istituzione, regolare, delle ZTL ma solo previa predisposizione ed approvazione dei necessari
strumenti pianificatori che ne rendano razionale l’istituzione secondo i tre livelli previsti dalle
normative vigenti: 1.Piano generale del traffico urbano (PGTU), 2.Piani particolareggiati del
traffico urbanoovvero i progetti di massima per l'attuazione del PGTU 3.Piani esecutivi del
traffico urbano, ovvero i progetti esecutivi dei Piani particolareggiati del traffico urbano Analisi di
convenienza economica e analisi costi benefici, stime dei costi di intervento, piani finanziari per
la realizzazione e la gestione delle eventuali opere necessarie alla realizzazione degli interventi
contenuti e prescritti dai tre livelli di pianificazione sono condizione essenziale ed
imprescindibile, insieme alle valutazioni ambientali (intese non come mero adempimento
burocratico ma come severo strumento di autocontrollo dell’azione pianificatoria), al fine di una
corretta organizzazione della mobilità e degli interventi relativi al trasporto in generale.
Effettiva regolarizzazione delle aree destinate alla sosta ed al parcheggio presenti nelle sedi
carrabili con definitiva eliminazione dei i parcheggi a pagamento con tariffa oraria, attualmente
denominate‖ zone blu‖in quanto non utili all’obbiettivo strategico di un potenziamento della
mobilità pubblica o del trasporto di massa.
Incremento, razionalizzazione, efficientamento del servizio di trasporto di massa pubblico
Progressiva pedonalizzazione del centro storico tramite: individuazione a mezzo di revisione del
piano dei parcheggi, parte integrante del PGTU e del PUT, delle aree da dedicare a parcheggio
a contorno delle aree pedonalizzate e a traffico limitato, intendere le aree di parcheggio come
poli di interscambio tra differenti tipologie di mezzi di spostamento, quindi nodi intermodali, in cui
trovare sempre stazioni di bike sharing e car sharing e aree custodite per biciclette; la custodia
delle biciclette può essere affidata a piccole imprese individuali cui concedere in cambio del
servizio reso la possibilità di allocare una ciclo-officina e/o piccolo esercizio commerciale legato
alla vendita di accessori per biciclette.
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Attenzione alla realizzazione delle isole pedonali anche al di fuori della cinta del centro storico
con creazione di ampie isole pedonali anche nelle periferie, previa opportuna individuazione di
percorsi alternativi per il trasporto veicolare, questo per equilibrare la qualità ambientale e la
vivibilità anche delle parti meno ―pregiate‖ della città e colmare la discontinuità che la massiccia
pedonalizzazione del centro storico porrà in essere. In questo modo diminuirà la cesura tra parti
vecchie e nuove e la pedonalizzazione di parti delle periferie costituirà un punto di partenza per
ripensare la qualità anche architettonica delle stesse.
Connessione delle aree di parcheggio per gli autoveicoli privati con i percorsi ciclabili, i
parcheggi intesi come rete infrastrutturale di promozione ed adesione alle politiche di mobilità
sostenibile della città, luogo di incontro e di informazione sull’offerta che la città propone ai
cittadini per lo spostamento, ma anche luogo da cui intraprendere diverse scelte di percorsi
alternativi complementari e intercambiabili a seconda delle esigenze. pedonali, ciclabili, metro,
bus, ecc...
Pianificazione e regolamentazione,progettazione e rispetto dei percorsi e degli orari di carico e
scarico merci (anche all' esterno del centro storico), utilizzo di dissuasori del traffico in centro
storicoe nelle altre isole pedonali individuate, pianificazione e realizzazione di una viabilità delle
emergenze.
4. Informazione - formazione alla mobilità sostenibile
attivazione di iniziative e campagne promozionali volte all'utilizzo dei mezzi pubblici e di
conoscenza del codice della strada nelle scuole e con manifestazioni pubbliche
centraline di controllo dell'inquinamento dell'aria con pubblicazione dei dati su tabellone
luminoso comunale e sito web comunale
bacheca web per favorire l'incontro delle persone interessate al Bike Sharing – Car Sharing -
Car Pooling per recarsi al lavoro seguendo l' esempio di Brescia www.carsharingbrescia.it.
5.Mobilità dolce, più spazi per muoversi
In Europa il 30% degli spostamenti effettuati in automobile copre distanze inferiori ai 3 km, in
ambito urbano, potrebbe questa distanza potrebbe essere percorsa in breve tempo in bicicletta
oppure a piedi. L'Italia detiene il primato mondiale nella presenza di automobili: oltre 60 auto
ogni 100 abitanti. L'Italia ha uno dei livelli più elevati di mortalità di pedoni in Europa; nel 2006
su 5.669 morti sulle strade il 13,4% erano pedoni. Lo sviluppo della Mobilità pedonale, mobilità
ciclabile, skateboarding e rollerblading gli obiettivi cui mirare a breve, medio e lungo termine.
Questo tipo di mobilità ha effetti positivi sulla salute in quanto questi tipi di mobilità, non passiva,
minimizzano i rischi di malattie cardiocircolatorie, alta pressione, diabete, obesità e alcuni tipi di
tumori (colon, mammella). Il ―movimento‖ contribuisce a mantenere ossa, muscoli ed
articolazioni in buona salute e riduce l'ansia e la depressione. L'attività fisica comporta dunque
importanti benefici per la salute, sia fisica che psichica del cittadino contribuendo
significativamente ad innalzare direttamente o indirettamente la qualità della vità e le aspettative
di vita collettive. Il sistema della mobilità dolce da pianificare ed impiantare costituisce una
―palestra‖ motoria pubblica e alla portata di tutti da diffondere equamente ed uniformemente sul
territorio ; prioritario anche l’attenzione al sentimento di benessere percepito dal pedone o
ciclista per cui è importante sentirsi in sicurezza ed a proprio agio lungo i percorsi La mobilità
dolce nelle sue diverse espressioni e manifestazioni coinvolge oltre a fattori :sanitari anche
fattori ambientali, economici, sociali. L’ambiente ne beneficia a seguito della diminuzione
dell'uso delle automobili e di conseguenza della riduzione di emissioni (effetto serra e sostanze
inquinanti); ma è anche occasione per ripensare la città come ―rete di reti‖ di trasporto
sostenibile ed occasione per una riprogettazione anche della qualità architettonica dalla
fruizione del paesaggio, quindi un diverso modo di contemplare il paesaggio con molteplici
occasioni per esaltarne gli aspetti migliori e porre in secondo piano le brutture, al ripensamento
delle caratteristiche materiche dei materiali usati per gli stessi percorsi, quindi traspirabilità e
drenaggio , uniformità, copertura vegetale ecc. ecc.
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L’aspetto economico non è secondario in quanto si ha un minor utilizzo dei veicoli sia pubblici
che privati, quindi oltre alla riduzione della congestione veicolare, l’uso di mezzi alternativi è
conveniente anche in relazione ai tempi di percorrenza (comunque inferiori a quelli veicolari
soprattutto nei percorsi urbani) e per un tangibile risparmio nei costi di trasporto enel consumo
di energia. L’aspetto della socialità è verificabile come positivo a seguito di un implemento di
occasioni d'incontro negli spazi pubblici e quindi alla formazione di una coscienza civica e
sociale alla base di un sano ed equilibrato sviluppo culturale della società e della collettività. Tra
le priorità gli interventi di Investimento e l’incremento delle risorse disponibili a favore di sistemi
integrati di ―mobilita dolce‖ a partire da una pianificazione mirata sul modello dei Pediplan
strumento di pianificazione della rete dei percorsi pedonali che comprende il programma delle
manutenzioni ed il miglioramento dei percorsi stessi, con azioni di messa in sicurezza delle
intersezioni o di eliminazione delle barriere architettoniche obbiettivo prioritario entro cui inserire
tutti i tipi di ―pianificazione dolce‖ grazie a strumenti tipo il ―Piano delle Eliminazione delle
Barriere Architettoniche.
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Sviluppo e Nuove Tecnologie
"Le alternative ed idee per una città che ha voglia di puntare in
alto"
Palermo deve raccogliere i frutti della natura, insieme a quelli derivanti da una buona
amministrazione e utilizzarli al massimo. Un piano energetico che mira all'efficienza e al
risparmio energetico e all'utilizzo delle rinnovabili per creare una rete energetica cittadina, è
quindi credibile e strategico. L'idea di una città che ha energia ed idee, insieme alla cultura e
alla corretta gestione ambientale, sfocia nel turismo: fonte di possibilità lavorative, economiche
e d'intrattenimento. Tutti elementi per i quali è necessaria la valorizzazione delle competenze,
delle tradizioni e del patrimonio già presenti. In questo quadro, le tecnologie esistenti e quelle
sviluppabili possono aiutare questi aspetti, favorendo la fruizione ed il monitoraggio dei servizi
pubblici.
Queste le proposte del Movimento 5 Stelle di Palermo:
A - Politica energetica
B - Turismo: sostenibilità e promozione
C - Software libero nella P.A.
D - Green Economy: economia locale ed economia sociale
A - Politica Energetica
Verso una nuova era energetica
L’attenzione verso un sistema energetico sostenibile nasce dalla consapevolezza degli effetti
devastanti sulla biosfera causati da strategie ancorate prevalentemente allo sfruttamento delle
fonti fossili.
L’enorme crescita della produzione energetica, totalmente imperniata sullo sfruttamento di
carbone e petrolio, ha comportato – insieme ad altri fattori – un aumento significativo della
concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera.
La comunità scientifica ha addebitato al settore delle industrie energetiche oltre un terzo di tale
incremento.
I paesi del mondo, ormai da diversi anni, sono orientati alla promozione di politiche energetiche
che siano in grado di coniugare la diversificazione e la sicurezza degli approvvigionamenti con
la tutela dell’ambiente.
Sulla scorta di questo duplice obiettivo, l’Unione europea ha dato vita ad una copiosa
produzione normativa che oggi rappresenta il punto di partenza delle politiche energetiche degli
Stati membri.
I Libri verdi del 1996, del 2000 e del 2006, i Piani d’azione 2003-2007 e 2007-2013 e le Direttive
2001/77/CE e 2009/28/CE, sono solamente alcuni dei passaggi di un lungo processo di
cambiamento che impone uno sforzo non indifferente alla Comunità europea.
Obiettivo dichiarato delle norme è la creazione di un nuova strategia orientata verso un impiego
diffuso delle fonti rinnovabili in progressiva sostituzione di quelle tradizionali e una politica della
efficienza e del risparmio energetico.
L’ultima delle citate Direttive, in particolare, impone al nostro Paese di raggiungere entro il 2020
una produzione energetica da fonti rinnovabili pari al 17% sulla produzione complessiva,
rispetto all’attuale 5,2%.
Accanto gli impegni comunitari ben presto si affiancheranno nuove prescrizioni per i paesi
aderenti alla Convenzione sui cambiamenti climatici del 1992 (United Nations Framework
Convention on Climate Change). La roadmap siglata a Durban in occasione della
diciassettesima Conferenza delle Parti prevede, infatti, nuovi impegni vincolanti - rispetto a
quelli già siglati a Kyoto - a partire dal 2015.
Nonostante i numerosi obblighi di matrice europea ed internazionale il nostro Paese si presenta
oggi con un quadro poco chiaro sotto il profilo energetico. L’esito referendario di giugno, nel
quale gli italiani hanno deciso – per la seconda volta – di chiudere le porte alla fissione nucleare
quale strumento di approvvigionamento energetico, impone, infatti, una seppur breve riflessione
sull’attuale quadro nazionale.
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Com’è noto il programma che accompagnava la manovra del legislatore prevedeva - entro il
2030 - la costruzione di centrali nucleari per una potenza complessiva in grado di coprire il 25%
del consumo nazionale energetico, ciò al fine di abbassare la quota di elettricità prodotta con
combustibili fossili dall’attuale 80% al 50%, ed incrementare la quota di energie rinnovabili per la
parte rimanente.
Il 12 e il 13 giugno – nonostante i tentativi del precedente Governo di impedire il referendum –
gli italiani si sono espressi negativamente alla reintroduzione dell’energia nucleare e
conseguentemente hanno bloccato, di fatto, il programma energetico nazionale o, quantomeno
il progetto. L’Italia, dunque, si presenta oggi priva di una strategia in grado di affrontare queste
sfide. A ciò deve aggiungersi che la Sicilia, secondo le stime del Piano energetico ambientale
regionale1 (PEAR), è gravata da una pesante condizione di staticità a causa di un sistema di
approvvigionamento fortemente legato alle fonti fossili. Dal Piano emerge, infatti, che la
produzione di energia elettrica si attesta a circa venticinque mila gigawatt/ora, di cui il 95% da
fonte termica (greggio e gas), il 3% da impianti idroelettrici e il 2% da fonti rinnovabili (per lo più
eolico). Le otto centrali termoelettriche disseminate nel territorio isolano forniscono un contributo
tale da creare un’elevata rigidità del sistema di approvvigionamento, che nei fatti rende
difficoltosa ogni manovra di decarbonizzazione, se non affrontata dal basso e con strategie che
tengano conto di politiche di contenimento dei consumi. Palermo, in quanto capoluogo di
Regione, deve raccogliere le sfide internazionali e dimostrare di potere essere un esempio per
le altre realtà locali. Per queste ragioni dovrà intraprendere un programma che si sviluppi non
solo verso un impiego diffuso delle fonti rinnovabili, ma anche verso meccanismi di risparmio ed
efficienza energetica. Ciò dovrà tradursi, da un lato, nella redazione del Piano energetico
comunale (PEC) e dall’altro nella concreta realizzazione degli scenari da esso previsti.
Questo impegno, oggi, è tanto più importante se si tiene conto del fatto che il Comune di
Palermo di concerto con gli altri Comuni della Provincia ha siglato il ―Patto dei Sindaci‖. Il
progetto, lanciato dalla Commissione europea, nasce per coinvolgere attivamente le città
europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. L’iniziativa, su base
volontaria, impegna le città europee a predisporre un Piano d’azione con l’obiettivo di ridurre di
oltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il
ricorso alle fonti di energia rinnovabile nonché a progetti di risparmio energetico e uso razionale
dell’energia. Non meno importanti sono, inoltre, gli aspetti legati agli strumenti di incentivazione
messi a disposizione dall’Unione europea sotto forma di Fondi strutturali. Solo a titolo di
esempio nell’ambito ―Fondo Europeo di Sviluppo Regionale‖ (FESR) 2007-2013, è di circa sei
miliardi e mezzo di euro la dotazione stanziata per la Sicilia, dichiarata ―Regione ad obiettivo
convergenza‖, cioè non ancora allineata all’economia media delle altre Regioni europee. Il
relativo ―Programma Operativo‖ ha previsto l’8% della somma complessiva per la diffusione
delle fonti rinnovabili, la razionalizzazione della domanda di energia, l’adeguamento e il
monitoraggio degli impianti di produzione e delle reti di distribuzione.
Il nuovo programma di finanziamento 2014-2020 include la Sicilia – ancora una volta – tra le
―Regioni ad obiettivo convergenza‖, ciò vuol dire che verranno nuovamente destinati capitali per
il settore energetico. L’unico limite alla loro utilizzabilità è lo sviluppo di progetti validi e fattibili
che possano ottenere le erogazioni comunitarie.
Ciò potrà avvenire con una programmazione chiara e dettagliata degli interventi migliorativi che
- in sintesi - devono agire sui seguenti punti.
1. Decentramento produttivo
Creare le condizioni affinché si realizzi una progressiva autosufficienza energetica degli edifici
attraverso l’impiego di moduli fotovoltaici e del solare termico. Ciò dovrà avvenire anche
attraverso l’inserimento nella regolamentazione urbanistica di percentuali minime obbligatorie di
energia prodotta da fonti rinnovabili a servizio dei nuovi edifici e di quelli oggetto di
ristrutturazioni rilevanti.
2. Diffusione dell’idrogeno
Alla luce dell’attuale limite tecnologico legato alla difficoltà di immagazzinare l’energia elettrica,
preparare le condizioni favorevoli per la graduale diffusione dell’idrogeno – abbinato all’impiego
delle fonti energetiche rinnovabili – come vettore energetico attraverso l’impiego delle celle a
combustibile.
3. Rinnovabili e impresa
Incentivare nel settore industriale, e in particolare presso le piccole e medie imprese, il ricorso
alla produzione energetica decentrata con impianti di cogenerazione, trigenerazione e di
autoproduzione.
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4. Efficienza e risparmio energetico
Favorire l’adozione di sistemi di contenimento degli sprechi sia nelle abitazioni private che nelle
imprese, attraverso campagne di informazione ed incentivazioni.
5. La Pubblica Amministrazione come modello
La Pubblica Amministrazione locale dovrà rappresentare il modello da seguire per tutti i cittadini.
Per questo motivo, gli uffici amministrativi nonché ogni altra struttura aperta al pubblico (impianti
sportivi, zone ricreative, parcheggi, eccetera) verranno dotati di impianti di produzione
energetica da fonte rinnovabile nei limiti e nel rispetto della norme in materia di beni culturali. Gli
edifici comunali, inoltre, dovranno adottare soluzioni idonee al contenimento degli sprechi
(sostituzione delle caldaie con apparecchi di nuova generazione alimentati a gas naturale,
ammodernamento degli impianti di condizionamento dell’aria, istallazione di pannelli solari per
l’acqua sanitaria e impianti per il recupero dell’acqua meteorica, sostituzione degli infissi
tradizionali con moduli termicamente isolati, sostituzione dei sistemi di illuminazione ad
incandescenza con lampade a basso consumo energetico combinandoli, ove possibile, con
sensori di presenza e di illuminazione naturale).
6. Mobilità pubblica sostenibile
Alla luce delle ultime soluzioni tecnologiche in materia di trasporti pubblici verdi, sostituire
gradualmente la rete di trasporto urbano esistente con mezzi elettrici ricaricabili in situ.
Accanto alla rete di trasporto pubblico, creare – soprattutto nel centro urbano e possibilmente in
prossimità dei parcheggi – aree per il noleggio di biciclette tradizionali ed elettriche ricaricabili
attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili istallati nelle pertinenze. Questo aspetto si
inserisce, tra l’altro, in un più ampio progetto di rivisitazione urbanistica, che permetterà una
progressiva riduzione del traffico veicolare al fine di garantire una gradualmente chiusura
definitiva dell’asse viario centrale.
7. Sportelli informativi
Sulla scorta dei molteplici strumenti di finanziamento creati in ambito comunitario e nazionale
(tra questi, quelli di cui alla disciplina ex Decreto Ministeriale 5 maggio 2011, noto come ―Conto
energia IV‖), nonché della normativa in materia di autorizzazione all’istallazione degli impianti
energetici da fonte rinnovabile (D.lgs. 387/2003 e D.lgs. 28/2011), predisporre sportelli aperti al
pubblico idonei ad accompagnare i cittadini lungo tutto l’iter procedurale.
_____________________________
1Regione Sicilia, Delibera n. 1 del 3 febbraio 2009
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B - Turismo: sostenibilità e promozione
Il rilancio di Palermo come nuovo polo di attrazione deve partire dal superamento della
concezione statica del turista/visitatore per migrare verso quella di ―viaggiatore‖.
Attualmente la città vive prevalentemente di un turismo stagionale di tipo storico/museale e
balneare, i cui picchi si registrano nel mese di aprile e nel periodo estivo. Secondo le stime
dell’Ufficio statistica dello Comune di Palermo, i turisti – sia stranieri che italiani – si fermano
nella città in media solamente due giorni. Ciò denota una bassa capacità attrattiva,
fondamentalmente legata alla scarsa presenza di servizi, strumenti e percorsi turistici idonei ad
indirizzare i visitatori verso le mete di interesse.Il primo passo per il rilancio del settore è,
dunque, rileggere il turismo in chiave moderna e declinarlo alla luce delle rinnovate esigenze di
coloro che vengono a visitare la nostra città. Occorre acquisire e dare forma a quei principi che
– già applicati in altre città europee – hanno rappresentato la chiave di volta per lo sviluppo del
settore turistico. Tra questi, non possono trascurarsi il principio del turismo relazionale e del
turismo sostenibile. La forza di entrambi sta nel coniugare l’economia del turismo con lo
sviluppo e la promozione del territorio. Quest’ultimo inteso come il complesso degli elementi che
attirano e – soprattutto – ―trattengono‖ il viaggiatore: cultura, costume e natura. Tanto il turismo
relazionale, quanto quello sostenibile si fondano sul principio secondo cui il turista ―moderno‖
manifesta interesse per la cultura e il paesaggio locale, nonché per gli usi e per i costumi.
Il turista è in cerca di un contatto con il territorio, ed in particolar modo con chi lo vive. Vuole
relazionarsi con la popolazione. Vuole conoscerla e farne parte per tutto il periodo di
permanenza. Alla base di questa nuova idea di turismo vi sono tre assiomi: 1) lo scambio
relazionale, ovvero il rapporto diretto tra chi offre il servizio e chi ne gode; 2) la valorizzazione
del patrimonio culturale, inteso nella sua accezione più ampia, 3) una efficiente gestione del
―sistema territorio‖ ovvero una programmazione oculata della viabilità (carrabile, ciclabile e
pedonale), dei trasporti pubblici e di ogni altro servizio di interesse generale che avvicini la città
al cittadino. Elemento chiave è dunque la trasversalità: il turismo non può essere rilanciato
senza un’azione che muova sia da una ripresa del territorio che degli elementi legati alla
tradizione. Queste considerazioni trovano conferma nel ―Quadro Comunitario di Sostegno‖ – per
l’utilizzo dei ―Fondi Strutturali Comunitari‖ – che assegna un ruolo determinante alla
valorizzazione dei territori e alla integrazione degli interventi sia dell’operatore pubblico che
degli operatori privati. Nel documento si sottolinea come il turismo debba essere rivolto
all’innalzamento del grado di attrattiva dei territori tramite la valorizzazione dei bacini culturali e
naturali, per creare un contesto favorevole allo sviluppo economico. Le strategie individuate nel
―Quadro Comunitario di Sostegno‖ si attuano a mezzo dei ―Programmi Operativi‖ a valere sui
―Fondi Strutturali‖. Tra questi, solo a titolo di esempio, il ―Fondo Europeo di Sviluppo Regionale‖
(FESR) per il periodo 2007-2013 aveva previsto per la Sicilia uno stanziamento pari a 640
milioni di euro per le azioni di promozione e sviluppo turistico, 340 milioni di euro per le risorse
culturali e 210 milioni di euro per quelle naturali. Uno stanziamento complessivo, quindi,
superiore ad un miliardo e cento milioni di euro per il potenziamento del settore globalmente
inteso. Il nuovo programma di finanziamento 2014-2020 include la Sicilia – ancora una volta –
tra le ―Regioni ad obiettivo convergenza‖, ciò vuol dire che verrà nuovamente destinato ingente
capitale per lo sviluppo del mercato turistico. L’unico limite è la concreta progettualità: occorre
realizzazione progetti validi ed efficaci che possano ottenere le erogazioni comunitarie.
Ciò potrà avvenire con una programmazione chiara e dettagliata degli interventi migliorativi,
che, in sintesi, devono agire sui seguenti punti.
1. Sensibilizzare le strutture ricettive all’ambiente
2. La salvaguardia dell’ecosistema ha acquisito una valenza tale nella politica del turismo che,
nel corso dell’ultimo decennio, hanno visto la luce numerosi strumenti di certificazione della
qualità ambientale. Accanto alle ―bandiere blu‖ per spiagge e porti turistici si sono affiancate
le etichette ecologiche per le strutture ricettive. Tra queste meritano particolare menzione
EMAS ed ECOLABEL (di derivazione comunitaria) da una parte e ISO 14001 e GREEN
KEY dall’altra. Gli alberghi, e in genere gli esercizi che operano nel settore turistico,
ottenendo questi riconoscimenti dimostrano di adempiere al rispetto di una serie di
parametri (gestione ambientale, pulizia dei prodotti, utilizzo di sistemi di risparmio
energetico, aree verdi, eccetera) che da un lato testimoniano la sensibilità al tema della
protezione dei luoghi in cui insistono le strutture e dall’altra incrementano la loro visibilità al
pubblico. E’, infatti, dimostrato da consolidata statistica che il turista alla ricerca della
struttura ricettiva tiene conto, quale parametro di scelta, della sensibilità ambientale della
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Il Comune, pertanto, deve promuovere ed incentivare le aziende operanti nel settore turistico
affinché aderiscano a tali certificazioni.
2. Carta dei servizi e di promozione: PAsparTù
La valorizzazione delle mete turistiche passa necessariamente dal potenziamento della visibilità
delle stesse. Questo obiettivo deve essere raggiunto anche con la creazione di una carta dei
servizi che funga da catalogo e da incentivo, attraverso sconti ed offerte nei musei, nei teatri,
negli altri spazi verdi a pagamento (quali, ad esempio, l’Orto Botanico), nelle strutture ricettive
nonché presso tutti gli esercizi commerciali che svolgano attività legate alla tradizione
palermitana. Circa quest’ultimo profilo, ciò che dovrà distinguere ―PAsparTù‖ dalle tradizionali
carte promozionali è il valore identitario della cultura palermitana.
Alla luce delle novità introdotte dall’ultimo correttivo al Codice dei Beni Culturali, i cittadini
palermitani dovranno identificarsi in quegli esercizi commerciali che li rappresentano
storicamente. Saranno questi a fare parte del catalogo della carta. ―PAsparTù‖ sarà, allo stesso
tempo, custode delle tradizioni e strumento di valorizzazione delle stesse.
Il Comune di Palermo, attraverso i Distretti turistici di cui alla Legge regionale 10/2005, dovrà
individuare un catalogo delle attività commerciali meritevoli di essere inserite nella lista
―PAsparTù‖ anche alla luce delle indicazioni del Registro delle Eredità immateriali Locali (REIL).
La carta potrà essere acquistata presso gli esercizi inseriti nel catalogo, nonché presso librerie,
edicole, rivenditori di tabacchi, strutture di accesso alla città (stazioni ferroviarie, aeroporti e
punti informativi) o direttamente sul portale internet.
3. Visibilità in rete
La ricerca Mediascope Europe di EIAA chiarisce che i turisti (allo stesso modo di molte altre
categorie di consumatori) utilizzano internet quale principale bacino di informazioni. La città di
Palermo sebbene dotata di uno spazio web per il settore turistico, paga il prezzo di un portale
poco attrattivo, poco pubblicizzato e dunque poco visitato. E’ quindi, prioritario rivitalizzare
questo strumento servendosi del nuovo dominio ―.travel‖ della Tralliance Corporation. Con oltre
tre milioni di siti internet registrati, il dominio ―.travel‖ fornisce un servizio specifico per il turismo,
permettendo da un lato ai consumatori un accesso più immediato ai servizi, dall’altro consente
agli operatori uno screening, cioè una selezione maggiormente efficace di chi li visita e li
consulta.
Accanto a questo sistema, il portale del turismo palermitano dovrà essere accessibile tramite
applicazioni per smartphone che forniscano gratuitamente mappe ed indicazioni utili ai visitatori
nonché servizi connessi alla rete ―PAsparTù‖.
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C - Software libero nella Pubblica Amministrazione
L’innovazione digitale ha colpito anche la Pubblica Amministrazione la quale ha riconosciuto i
vantaggi ad essa connessa. Dall'elaborazione dei testi, ai fogli di calcolo al web, ogni singolo
compito viene svolto mediante programmi informatici. La corsa all'armamento informatico viene
fatta spesso in modo sconsiderato e in balia delle grandi major e dei relativi oligopoli. Vengono
di continuo acquistati - con denaro pubblico - sistemi operativi e applicativi a scatola chiusa,
spesso del tutto sovradimensionati per gli utilizzi reali. Si realizzano, in questo modo, rapporti di
dipendenza verso oligopoli che, difficilmente, si potranno rompere in futuro senza perdere tutto
o anche parte dei benefici ottenuti.
Software libero
L'espressione ―software libero‖ si riferisce alla libertà dell'utente di eseguire, copiare, distribuire,
studiare, cambiare e migliorare il software grazie alla possibilità di conoscere il codice
sorgente1. Affinché un software possa definirsi davvero ―libero‖ è necessario che sia in grado di
garantire quattro libertà fondamentali:
1. Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo
2. Libertà di studiare e modificare il programma in base alle esigenze
3. Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo
4. Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti
Lotta agli sprechi
Dalle due tabelle allegate si capisce come, utilizzando un sistema basato su applicativi liberi si
riesce ad abbattere notevolmente la spesa legata all’approvvigionamento informatico nelle
Pubbliche Amministrazioni. Inoltre con il software libero non si è vincolati a vita all'azienda
produttrice, ma piuttosto qualunque tecnico, che ne sia capace, può, leggendo il codice
sorgente, fornire assistenza personalizzata all'utente che la richieda. In questo scenario non
solo aumenta la competitività, ma si creano i presupposti per la nascita di attività locali nel
settore software. Che fino a qualche anno fa erano solo appannaggio delle grandi multinazionali
del software proprietario. Il software libero grazie alle sue licenze e alla possibilità di combinarsi
può interagire con altro software libero, permettendo così di allestire agevolmente intere
infrastrutture informatiche abbattendo drasticamente i costi della PA.
Formati aperti per un accesso condiviso dei dati
I grandi marchi dell'informatica proprietaria tendono a sviluppare software che producono dati
secondo formati chiusi difficilmente leggibili da altre applicazioni. Ciò espone gli stessi
all'obsolescenza informatica. La condivisione delle informazioni riveste un ruolo principale nelle
moderne PA, ma per parlare di essa bisogna prima parlare di standard. Grazie agli standard gli
utenti di sistemi e piattaforme informatiche differenti possono condividere il proprio lavoro,
avendo la garanzia che sarà sempre così.
Il superamento dell’obsolescenza dell’hardware
L'obsolescenza degli apparati informatici è un problema per l’ambiente e per i risparmi degli
utenti. Si dismettono computer perfettamente funzionanti soltanto perché l'ultimo programma o
sistema operativo di turno sfoggia una grafica da videogame, aggiungendo funzioni e utilità
tanto inutili quanto onerose in termini di calcolo informatico. I nostri elaboratori, nel più dei casi,
calcolano le stesse cose che calcolava 10 anni fa, ma le attuali interfacce grafiche dimezzano le
prestazioni del nostro hardware. Anche in questo caso il software libero può offrire un
vantaggio grazie alla propensione alla scalabilità dei sistemi operativi e degli applicativi.
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Educare alla libertà
Il software proprietario basa il suo successo sul concetto di dipendenza. Fin da giovani nelle
scuole, nelle università e nei luoghi d'apprendimento veniamo tempestati di corsi e materie su
specifici software proprietari. Così facendo non si fa altro che creare dipendenze al futuro
utente, che una volta inserito nel mondo del lavoro cercherà lo specifico software per il quale è
stato istruito.
Sviluppare corsi di formazione per l’utilizzo delle piattaforme libere è dunque una premessa
fondamentale per la diffusione delle stesse.
Allegati2:
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1Il ―codice sorgente‖ è il linguaggio con il quale viene scritto un software. Da
questo si distingue il ―codice macchina‖: per distribuire i programmi agli utenti il
codice sorgente viene trasformato in codice macchina (non comprensibile ai
programmatori).Questo passaggio è irreversibile.
2 I valori indicati nelle tabelle possono variare in base alle fluttuazioni dei prezzi
di mercato, pertanto si intendono non definitivi; ciononostante forniscono un
indice utili per evidenziare il risparmio ottenibile.
D - Green Economy: economia locale ed economia sociale
La nostra visione di Palermo (e della Sicilia) si fonda su di una nuova economia a misura
d’uomo e della natura, non del denaro e della speculazione finanziaria; le idee economiche che
proponiamo, seppure derivate da solide basi di ricerca economica, non vogliono essere un
punto di arrivo bensì un percorso da percorrere e migliorare insieme a tutti coloro che
desiderano il cambiamento. Perché il cambiamento dipende solo da noi. Per green economy si
intende un modello di sviluppo economico basato sul benessere complessivo, quindi non solo in
termini monetari, e sull’equità sociale; uno sviluppo sostenibile con cui si intende, secondo la
definizione del Brundtland Report del 1987 dell’ONU, ―uno sviluppo che permette di soddisfare i
bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i
propri bisogni‖. Lo sviluppo sostenibilie ruota attorno a quattro componenti fondamentali:
Sostenibilità economica: intesa come capacità di generare reddito costante e lavoro sicuro per il
sostentamento della popolazione;
Sostenibilità sociale: intesa come capacità di garantire condizioni di benessere umano
(sicurezza, salute, istruzione, ecc.) equamente distribuite fra tutta la popolazione;
Sostenibilità ambientale: intesa come capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse
naturali;
Sostenibilità istituzionale: intesa come capacità di assicurare condizioni di democrazia reale e
partecipazione ai processi decisionali.
Considerata la situazione attuale dell’economia siciliana quindi anche di quella palermitana, le
soluzioni che vorremmo proporre per fare ripartire l’economia reale prendono spunto da due
azioni di politica economica che rappresentano due strade che vorremo seguire in parallelo: una
politica economica di sviluppo locale e una politica economica di sviluppo sociale.
Politica Economica di Sviluppo Locale
La base del concetto di Sviluppo Locale è collegato all’acquisto locale, cioè la preferenza ad
acquistare beni e servizi prodotti localmente rispetto a quelli prodotti altrove.
Idee e pratiche per sviluppare l’economia locale.
1. Riconvertire la domanda: la domanda interna deve essere soddisfatta dalla produzione
interna, in modo da creare nuovi posti di lavoro; la domanda non soddisfatta deve
riguardare beni la cui tracciabilità è totale se italiani, se esteri devono appartenere al
commercio equo e solidale, se possibile bio, con qualità controllata da enti non-profit non-
governativi internazionali; bisogna attrarre gli investimenti esteri che portano ricchezza
reale, aziende estere che investono gli utili sul territorio; le aziende che investono in modo
reale e duraturo devono godere di esenzioni fiscali, le altre devono avere una
maggiorazione fiscale: nessun protezionismo, però bisogna fare pagare chi non investe nel
territorio in modo da evitare il drenaggio di denaro verso l’esterno, mentre invece mantenere
il denaro all’interno del territorio produce un effetto moltiplicatore locale.
2. Incentivare l’economia reale: Agricoltura. Passaggio graduale all’agricoltura biologica,
sinergica e in permacultura, disincentivando l’utilizzo di prodotti chimici anche con apposite
campagne di sensibilizzazione. Introduzione della filiera corta: dal produttore al
consumatore, in modo da ridurre i passaggi così da mantenere basso il prezzo finale anche
grazie allo sviluppo dei GAS (gruppi di acquisto solidali) e dei mercati e fiere del contadino.
Artigianato e apprendistato. Da rilanciare per creare posti di lavoro con produzione sia per il
mercato interno che per quello non interno anche grazie allo sviluppo dell’e-commerce
secondo i sistemi più moderni. PMI (Piccole e Medie Imprese). Sportello unico per
l’imprenditoria. Incentivi per le imprese locali e per attirare PMI estere (che però devono
investire una buona parte degli utili nel territorio), anche mediante l’utilizzo delle ZFU già
esistenti in Sicilia e la richiesta per Palermo. Riduzione dei tempi per iniziare attività
imprenditoriali (proposti 3 mesi per la presentazione dei documenti dall’inizio dell’attività).
Ridurre la tassazione, anche in base ai livelli di occupazione. Facilitare l’accesso al credito.
Vedi Politica Economica di Sviluppo Sociale in basso. Riduzione del costo dell’energia.
Utilizzare tutte le soluzione tecnologicamente esistenti per ottenere l’autonomia energetica
sia per la pubblica amministrazione che per i privati. (leggi la proposta sulla "Politica
Energetica" della stella "Sviluppo e Nuove Tecnologie") Turismo. Destagionalizzare il
turismo aumentando, diversificando e migliorando l’offerta in modo da avere flussi costanti.
Dobbiamo puntare su di un turismo orientato verso la domanda offrendo, soprattutta estera,
offrendo qualità. Il clima e la invidiabile posizione geografica ci permettono di puntare ad
essere una delle principali mete turistiche d’Europa.
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Dove trovare i finanziamenti per lo sviluppo. Riforma delle società controllate e partecipate del
Comune. Le SpA controllate dal comune non devono essere in perdita, tranne nei casi
eccezionali derivanti dal tipo di servizio offerto (per esempio il trasporto pubblico), quindi i
manager devono essere capaci di mantenere le promesse espresse nei bilanci previsionali
senza attendere il risanamento da parte del Comune, mantenendo al contempo un elevato
livello di servizio. Non si devono effettuare assunzioni ―politiche‖ ma solo per necessità di
organico in relazione al servizio. Vendita delle partecipazioni non necessarie: il Comune non è
una holding finanziaria. Riduzione dei costi della politica e dell’amministrazione. Taglio degli
stipendi più elevati e dei gettoni, eliminazione dei doppi incarichi e delle assunzioni fittizie,
introduzione di chiari parametri di efficacia ed efficienza dell’attività della Pubblica
Amministrazione, riduzione della discrezionalità quando si trasforma in arbitrio, riforma delle
circoscrizioni secondo criteri di efficacie ed efficienza, snellimento delle procedure burocratiche
secondo il principio che la Pubblica Amministrazione deve essere al servizio del cittadino, non
viceversa. (leggi le proposte della stella "Comune e Cittadini") Fine del lavoro assistenzialista.
Non bisogna assumere personale non necessario o avere categorie privilegiate (tranne nei casi
previsti dalle legge) bensì offrire occasioni di lavoro per cooperative che possano soddisfare la
domanda di servizi di cui il Comune necessita davvero. Non si auspica nessun licenziamento
ma altresì il personale deve essere a disposizione del pubblico, in relazione ai servizi di cui
questo necessita: per esempio estendere l’orario di apertura di alcuni uffici pubblici (sebbene
auspichiamo degli sportelli on-line grazie ai quali i cittadini non abbiano pià bisogno di recarsi
presso gli uffici pubblici) nonché mantenere aperte almeno 12 ore al giorno le attrazioni
turistiche. Utilizzo efficiente dei fondi comunitari. I fondi non devono essere soltanto spesi ma
devono essere spesi bene, quindi con reali controlli di efficacia ed efficienza della spesa.
3. Abbandonare la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) grazie ad una filiera siciliana della
qualità che integri produzione, distribuzione e consumo; il consumo deve essere critico e
ragionato, basato sul biologico controllato dagli stessi consumatori (cioè non bisogna limitarsi
alla certificazione). Bisogna altresì abbandonare il consumo compulsivo desiderato e spinto
dalla GDO e dai centri commerciali grazie a pubblicità mirata a tale scopo; la pubblicità deve
essere regolamentata fornendo incentivi a quella di aziende locali certifcate grazie all’aumento
di costo per quella di aziende non locali;
4. Creare un marchio di qualità per Palermo che sia riconosciuto in tutto il mondo, magari
gestito da un development trust (vedi Politica Economica di Sviluppo Sociale). Si propone un
festival internazionale dello street food, cioè del cibo venduto e preparato per strada come
arancine, panelle, pane con la milza, stigghiole, ecc. di cui noi palermitani siamo fieri e in
relazione al quale Palermo è considerata dagli una delle capitali mondiale;
5. Allontanarsi dalle logiche esclusivamente competitive: ogni operatore economico, cioè dal
produttore al consumatore, si trova sulla stessa barca: bisogna passare da ciò che è definita
economia predatoria, dove i grandi stati e le multinazionali derubano i piccoli stati e le piccole
aziende (una deriva peggiorativa dell’economia di libero mercato, libero mercato che in realtà
possiamo dire che non esiste, come dimostrato da George Akerlof, premio Nobel per
l’economia) ad un’economia basata su comportamenti cooperativi, rendendo virutosi quelli
competitivi;
6. Sviluppare alternative alla moneta: per esempio il progetto ŠCEC. Lo ŠCEC –Šolidarietà ChE
Cammina– rappresenta lo sconto (tecnicamente detto ―abbuono‖) che i soci di arcipelago ŠCEC
(privati cittadini, professionisti, aziende) decidono di riconoscersi a vicenda in tutti i loro scambi
economici (beni e servizi). Lo ŠCEC viene distribuito gratuitamente a tutti coloro che si iscrivono
al circuito locale.
7. Agevolare la formazione di aziende del ciclo dei rifiuti, poiché i rifiuti sono una risorsa
preziosa. (leggi la proposta su "Gestione Rifiuti: Strategia Rifiuti Zero" della stella "Ecosistema
Urbano")
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Politica Economica di Sviluppo Sociale
Lo Sviluppo Sociale si collega al concetto di Economia Sociale o Economia Cooperativa, con
cui si intende il terzo settore dopo il settore privato e quello pubblico. In particolare le imprese
sociali sono da considerare un potente volano dell’economia reale per realizzare il benessere
dei cittadini, non solo in termini puramente monetari ma certamente senza escludere questi.
Fra le imprese sociali di particolare rilevanza si considerano le seguenti:
a) le Cooperative: per il codice civile italiano (TITOLO VI. Delle società cooperative e delle
mutue assicuratrici), una società cooperativa è una società costituita per gestire in comune
un’impresa (un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello
scambio di beni o di servizi) che si prefigge lo scopo di fornire innanzitutto agli stessi soci
(scopo mutualistico) quei beni o servizi per il conseguimento dei quali la cooperativa è sorta.
Per approfondire clicca qui.
b) il Credito Cooperativo (BCC) è una rete di banche, costituite nella forma giuridica della
società cooperativa, già conosciute con il nome di Casse rurali ed artigiane (CRA). Per
approfondire clicca qui.
c) le Banche di Sviluppo della Comunità (anche chiamate ―banche dei poveri‖): operano nel
campo della microfinanza, ovvero nell’erogazione di servizi finanziari (quali, ad esempio prestiti,
gestione del risparmio ed assicurazioni) caratterizzati da importi unitari molto bassi (equivalenti
a pochi euro o decine di euro) a soggetti che il settore bancario tradizionale considera ―non
solvibili‖. Per approfondire clicca qui.
d) Banche senza interessi. Jak Italia: lo strumento principale attraverso il quale il progetto JAK si
concretizza è un sistema di risparmio e prestito senza interessi. Per approfondire clicca qui.
e) Development Trust (fiduciarie di sviluppo): organizzazioni che operano nei Paesi
anglosassoni che: - sono basate nella comunità oltre ad essere possedute e dirette dalla
comunità - operano nella rigenerazione economica, ambientale e sociale di un’area o comunità -
sono indipendenti ma cercano di lavorare in partnership con organizzazioni private, volontarie e
pubbliche - sono autosufficienti o mirano all’autosufficienza, e non hanno come interesse il
profitto. Non ci sono particolari forme legali richieste per la loro costituzione anche se molte si
costituiscono come ONLUS. Esistono oltre 500 development trust nel Regno Unito, coordinati
dal Development Trusts Association (DTA).
Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Development_trust
Sempre nell’ambito dell’Economia Sociale, è non solo opportuno ma anche necessario che tutte
le imprese private, non solo quelle sociali partecipino al benessere sociale del luogo nel quale si
trovano: il profitto deve certamente esserci ma parte di questo deve essere reinvestito nel
territorio, che sia per assumere personale oppure per progetti di utilità sociale. Serve un patto
sociale fra le componenti della società per formare una comunità locale basata sui principi di
mutualità e solidarietà dove tutti devono sentirsi responsabili del benessere collettivo. Questo
comporta, come contraltare, che non saranno ammessi comportamenti in economia denominati
da free-rider, cioè di colui che beneficia di servizi senza pagarne il prezzo (pur potendo) o senza
averne di diritto. Ciò di interventi da parte del comune sia a livello preventivo mediante
campagne di pubblicità sociale che utilizzano strumenti di marketing sociale (per la definizione
di marketing sociale vedi sotto), sia attraverso interventi repressivi, comunque tendenti
all’inserimento sociale, nei confronti di lavoratori e fasce di popolazione che drenano ricchezza
senza contribuire in alcun modo verso la colletività. Un elemento importante per evitare truffe,
presenti anche nel terzo settore, è la chiarezza e pubblicità delle operazioni e dei bilanci,
nonché dei compensi percepiti da chi ci lavora: tale trasparenza scaturisce direttamente dalle
finalità delle aziende del terzo settore, che operando secondo i principi dell’Economia Sociale
non negano l’arricchimento privato ma lo considerano subordinato all’arricchimento collettivo.
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Idee e pratiche per sviluppare l’Economia Sociale:
1. Dire addio al PIL: usare indicatori alternativi tra i quali l’Happy Planet Index e il FIL (felicità
interna lorda) per citarne alcuni. Il PIL, giusto per fare un esempio, prevede un aumento di
ricchezza anche con la produzione e vendita di armi, la produzione e vendita di medicine,
rimanere bloccati nel traffico (si consuma più benzina) altri indicatori no. Questo passaggio è tra
l’altro in linea con quanto sta facendo l’ISTAT col progetto BES per misurare il benessere equo
sostenibile.
HPI: http://www.happyplanetindex.org/
FIL: http://it.wikipedia.org/wiki/Felicit%C3%A0_interna_lorda
BES: http://www.misuredelbenessere.it/;
2. Sviluppare gli strumenti della cooperazione locale: l’associazionismo, il cooperativismo, oltre
al confederalismo e al federalismo tra soggetti economici anche associativi;
3. Passare da una mentalità egoistico-assistenziale, seconda la quale si ricerca il posto fisso,
meglio se nelle istituzioni pubbliche anche se il settore pubblico non avrebbe bisogno di altro
personale, ad una mentalità cooperativo-imprenditoriale, dove le idee sono messe a
disposizione di coloro che le possono realizzare insieme ad un supporto di esperienza per
realizzarle al fine di permettere a tutti di crearsi il proprio lavoro. La mentalità cooperativo-
imprenditoriale deve essere insegnata nelle scuole;
4. Puntare sul consumo critico, da insegnare nelle scuole sia attraverso lezioni sia attraverso
mense che usino seguano tale sistema;
5. Sviluppare una pubblicità sociale finalmente efficace ed efficiente usando il marketing sociale,
cioè l'utilizzo delle strategie e delle tecniche del marketing per influenzare un gruppo target ad
accettare, modificare o abbandonare un comportamento in modo volontario, al fine di ottenere
un vantaggio per i singoli individui e/o la società nel suo complesso;
6. Campagne di sensibilizzazione contro il grattaevinci e le macchinette, tasse dei poveri.C
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