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Azienda Speciale Servizi Infanzia e Famiglia – G.B. Chimelli SCUOLA DELL’INFANZIA CHIMELLI 1 PROGETTO EDUCATIVO ANNO SCOLASTICO 2011/2012

PROGETTO EDUCATIVO ANNO SCOLASTICO 2011/2012 educativo GB1 2011 2012.pdf · IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE DELLA SCUOLA Dal Progetto Pedagogico di Scuola: “Pergine Valsugana è il

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Azienda Speciale Servizi Infanzia e Famiglia – G.B. Chimelli

SCUOLA DELL’INFANZIA

CHIMELLI 1

PROGETTO EDUCATIVO

ANNO SCOLASTICO 2011/2012

IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE DELLA SCUOLA

Dal Progetto Pedagogico di Scuola: “Pergine Valsugana è il terzo comune del Trentino

per numero di abitanti. La comunità di Pergine sta cambiando in modo profondo……. Per

effetto di processi socio-economici globali e locali, si registrano tendenze di

incremento demografico, di sviluppo urbano e di interdipendenza con i territori

limitrofi, che stanno modificando il paesaggio e l’identità della comunità e gli stili di

vita della famiglia. A partire dagli anni 2000, si è registrato un importante fenomeno

migratorio da comuni limitrofi e da Stati esteri. La presenza di stranieri si è andata

accentuando…….Le nazionalità rappresentate sono ben 64, di cui le più numerose sono

Macedoni, Rumeni, Cinesi, Albanesi, Moldavi, Polacchi. Appare piuttosto accentuato il

pendolarismo in uscita, soprattutto verso Trento, ma anche quello in entrata non è da

sottovalutare, visto che la città è un polo fortemente attrattivo per i molteplici

servizi che offre. Ciò ha un forte impatto non solo sul sistema della mobilità, ma anche

sugli stili di vita delle persone e delle famiglie.

Pergine offre una buona qualità della vita, con un contesto ambientale invidiabile e

variegato: il castello, le zone archeologiche, i laghi, i boschi, le campagne, i biotopi e i

numerosi parchi attrezzati. Molteplici sono inoltre i servizi per il tempo libero, la

cultura, l’arte e lo sport.

Emerge lo spirito di volontariato che storicamente ha caratterizzato la comunità

perginese e che continua ad essere ancora quell’ elemento che fa rimanere Pergine un

grande paese. Significative sono le attività dell’Oratorio, della Parrocchia e delle

numerose associazioni impegnate a vario livello a promuovere le arti, la cultura e lo

sport a fianco delle istituzioni.

Sul territorio si trovano anche qualificati servizi per la prima infanzia, sia pubblici che

privati, e significativi percorsi di cui i bambini dai tre ai sei anni possono usufruire:

scuola musicale, biblioteca, ludoteca, piscina comunale ed attrezzati parco-giochi.

Negli ultimi anni la crisi economica globale ha reso instabile l’insediamento dei nuovi

nuclei familiari (stranieri e provenienti da altre regioni d’Italia) sul territorio del

comune, di conseguenza anche la permanenza dei bambini all’interno della struttura

scolastica non è scontata.

Le numerose famiglie insediate nella comunità hanno caratteristiche socio- culturali

diversificate e spesso trovano il primo punto di contatto e socializzazione nella scuola

dell’Infanzia; in molti casi la scuola rappresenta l’unico supporto di accudimento dei

bambini in quanto numerose famiglie vivono lontane dalla propria rete parentale.

Questa constatazione riguarda sia le famiglie straniere sia provenienti da zone

distanti dal comune di Pergine”.

LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA SCUOLA

La scuola dell’Infanzia GB1 ospita attualmente 6 sezioni con circa 25 bambini ognuna.

L’edifico è disposto su due piani collegati da scale ed ascensore: al 1°piano sono

dislocate la cucina, due sale da pranzo, la stanza per la nanna, tre bagnetti per

bambini e due per adulti, tre spazi multifunzionali, due spogliatoi, la lavanderia e le

scale adibite all’uscita di emergenza; il piano terra accoglie sei sezioni, quattro

intersezioni, quattro bagni per bambini di cui due muniti di bagno per adulti, un bagno

per adulti con fasciatolo, un deposito materiale per pulizie, il locale luci, la sala

riunioni, la palestra, la zona adibita al posticipo, lo spazio dedicato alle informazioni e

alla documentazione e la “zona multi-uso”.

Al piano interrato sono situati un’ampia cantina e l’archivio; lo spazio esterno è

costituito da tre ampi giardini.

I PRESUPPOSTI TEORICI

Il bambino entra a scuola con già una storia personale.

Fin da piccolo vive una pluralità di relazioni; è quindi già competente ed abile nel

condividere una molteplicità di situazioni, pur con i limiti dovuti all’età e alle

differenze individuali.

E’ portatore di idee e di cognizioni, ma è anche ricco di domande e di perché che

richiedono una risposta e che si complicano man mano che cresce; matura insieme agli

altri attraverso lo scambio, la tenerezza, il litigio, la scoperta, la comunicazione e

l’ascolto reciproco.

Di fronte a questo bambino noi insegnanti ci chiediamo: “ Quale è il nostro ruolo?...

Che cosa dobbiamo fare?”

Riflettendo sugli “Orientamenti dell’attività educativa della scuola dell’infanzia”

della Provincia Autonoma di Trento che affermano:

“[…] La scuola dell’infanzia sostiene il bambino nel processo di costruzione della

propria identità personale… il suo compito consiste nell’educare ad essere autonomi,

capaci d’iniziativa, in grado di esprimere una relazione sempre più matura nei confronti

degli altri, di rispettarli… di cogliere l’importanza di essere con l’altro e il significato

dello stare nel gruppo per elaborare, nel rispetto degli altri, le dimensioni della

responsabilità…”;

riferendoci al Progetto pedagogico della Scuola dell’Infanzia “G.B. Chimelli”: “… i bambini hanno bisogno di essere ascoltati, riconosciuti, … sollecitati a giocare e ad

esprimersi con le parole.

Essi devono imparare a vivere in mezzo agli altri interiorizzando regole e norme

essenziali per la convivenza…”;

riteniamo che la scuola:

� debba essere un luogo sollecitatore delle potenzialità infantili in cui il

bambino si sente sostenuto nel suo fare, nel suo pensare e nel suo relazionare.

pensiamo che l’insegnante:

� debba essere un costruttore d’opportunità, sollecitatore di domande

come strumenti utili alla conoscenza, un sostenitore che si adegua ai ritmi del

bambino, alle sue potenzialità e alle sue scelte;

� debba aiutare il bambino a pensare con il corpo, con le mani, con gli occhi,

con tutti i sensi, facendo attenzione non solo ai prodotti, ma cercando di

cogliere le emozioni, i passaggi, i linguaggi inconsapevoli.

L’intervento educativo promuove perciò, in un rapporto collaborativo e costruttivo con

le famiglie d’origine, la formazione nel bambino di una personalità completa ed

equilibrata.

Parte dall’osservazione e dall’ascolto, inteso come disponibilità verso l’altro, come

mezzo per capire, conoscere, interpretare, valorizzare ed accreditare risorse al

bambino..

Il bambino a scuola avrà l’opportunità di:

� acquisire il senso dell’appartenenza

� esprimere emozioni e sentimenti

� mettersi con curiosità in relazione con il proprio contesto

� ascoltare, guardare, vivere intensamente esperienze plurime

� imparare ad usare i linguaggi espressivi e comunicativi: verbali e non verbali

� costruire ipotesi conoscitive e allenarsi ad osservare, a creare connessioni, a cogliere differenze

L’INSERIMENTO L’accoglienza e l’ambientazione dei bambini e delle bambine nuovi iscritti è uno dei

primi momenti che mette in rapporto due micro - sistemi educativi: famiglia e scuola.

Accogliere non è solo organizzare i primi giorni di scuola, ma è principalmente “fare

spazio all’altro”.

A qualunque età avvenga l’inserimento è indispensabile che la scuola si ponga in

continuità e in complementarietà con le esperienze pregresse del bambino e faciliti

relazioni che diano sicurezza e sostegno sia al bambino sia al genitore.

Il distacco del bambino dai suoi familiari e dall’ambiente noto rappresenta un momento

delicato e carico d’emozioni che occorre agevolare e aiutare.

A scuola il bambino dovrà quindi trovare un ambiente confortevole, sereno, allegro,

stimolante dove poter instaurare nuove e gratificanti relazioni con compagni e adulti

ed esprimere bisogni e potenzialità.

Modalità d’inserimento

Per favorire l’inserimento dei bambini alla scuola dell’infanzia, la conoscenza

insegnanti-genitori e la collaborazione con le famiglie, la scuola predispone:

� Un incontro per l’iscrizione dei bambini.

� Un incontro con le famiglie dei bambini in ingresso entro il mese di giugno

precedente la frequenza, per una prima conoscenza delle insegnanti e

dell’ambiente scolastico e per fornire informazioni sul servizio, sulle modalità e

sui tempi d’inserimento.

� Consegna di materiale informativo di rapida consultazione.

� Incontri di continuità con l’asilo nido.

� Colloquio individuale di pre-ingresso nel mese di giugno per una prima

presentazione del bambino da parte della famiglia e per raccogliere quante più

informazioni sulle sue necessità.

� Festa dell’accoglienza nel mese di giugno come occasione d’incontro tra famiglie,

insegnanti e bambini.

� Un calendario per un inserimento graduale a scuola, che tenga presente i bisogni

dei bambini e le esigenze delle famiglie.

LA CONTINUITÀ

Dagli orientamenti dell’ attività educativa della scuola dell’infanzia PAT: “La

continuità del percorso educativo non significa né uniformità né assenza di

articolazioni; consiste, piuttosto, nel considerare il percorso secondo una logica di

sviluppo coerente che valorizzi le competenze già acquisite dal bambino e

riconosca la specificità e la pari dignità di ciascuna scuola e di ciascuna agenzia

formativa nella diversità dei rispettivi ruoli e delle differenti funzioni.

In senso longitudinale, è necessario attuare opportune forme di coordinamento,

sul piano istituzionale, pedagogico e curricolare, tra i diversi momenti della

carriera scolastica. “

Dal progetto pedagogico di scuola: “La scuola inoltre favorisce, attraverso progetti

di continuità con la famiglia, il nido e la scuola primaria, il passaggio,

l’accompagnamento dei bambini tra i diversi contesti di vita e ordini di scuola.”

SCUOLA E FAMIGLIA

Dalle Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di

istruzione -2007: “Le famiglie, che rappresentano il contesto più influente per lo

sviluppo dei bambini, pur nella loro diversità – perché molteplici sono gli ambienti

di vita e i riferimenti, religiosi, etici, comportamentali – sono sempre portatrici

di risorse che possono essere valorizzate, sostenute e condivise nella scuola, per

consentire di creare una rete solida di scambi e di responsabilità comuni.”

Accogliere un bambino alla scuola dell’infanzia significa accogliere anche la sua

famiglia, la sua storia personale, il suo “tempo”, all’interno di un processo relazionale in

grado di stabilire e generare pensieri e opportunità tali da contribuire al processo

educativo dei bambini. Un rapporto di fiducia e reciprocità fra le parti, si costruisce

con gradualità e nel tempo, attraverso pratiche di informazione, condivisione,

confronto e collaborazione.

Per costruire una buona relazione con la famiglia si metteranno in atto una serie di

strategie sistematiche a vari livelli:

� Colloqui individuali come opportunità offerta alla famiglia per avere un incontro

personale con le insegnanti per uno scambio di informazioni, per condividere il

percorso di crescita individuale e l’acquisizione di competenze del bambino.

Saranno concordati almeno due colloqui con i genitori, orientativamente il primo

entro dicembre e il secondo tra marzo e maggio. Si effettueranno ulteriori

colloqui per esigenze particolari a richiesta sia delle insegnanti sia dei genitori.

� Passaggio di informazioni fra insegnanti e genitori durante l’entrata e l’uscita

dalla scuola sui momenti del quotidiano.

� Avvisi di vario genere (dalla scuola, dalle diverse agenzie sul territorio…),

consegnati individualmente ed esposti alla porta d’ingresso.

� Informa – genitori, dove si rendono “visibili” le scelte educative, i percorsi

didattici e l’organizzazione generale della scuola.

� Riunione di scuola, entro la fine del mese di novembre, per illustrare il

progetto educativo - didattico.

� Riunione di sezione che si terrà lo stesso giorno della riunione di scuola per

favorire la conoscenza tra genitori e raccogliere considerazioni e suggerimenti

da parte degli stessi.

� Riunione conclusiva di scuola, entro la fine del mese di maggio, per la

condivisione del percorso svolto e degli obiettivi raggiunti con un momento

conclusivo in sezione.

� Momenti di festa con i genitori:

Festa d’autunno

Festa di Natale

Festa dei grandi

Feste dell’accoglienza

I momenti di festa con i genitori si effettueranno al mattino per favorire la

partecipazione dei bambini piccoli e non ostacolare il loro riposo pomeridiano.

SCUOLA DELL’INFANZIA E ORDINI EDUCATIVI / SCOLASTICI

Nido d’infanzia

Il passaggio da un’istituzione educativa all’altra, nido – scuola dell’infanzia,

rappresenta sia per il bambino sia per la famiglia un momento delicato, carico di forti

tensioni emotive ma una altrettanto importante occasione di crescita.

Pensare alla continuità in un’ottica educativa significa pensare all’educazione del

bambino come ad un processo dinamico e complesso che risente dell’interazione tra le

diverse agenzie formative, dalla famiglia al nido, alla scuola dell’infanzia.

Favorire il raccordo dei percorsi 0-6 anni significa dunque focalizzare e progettare “

riti di passaggio” comprensibili, significativi, efficaci per i bambini, decifrabili e

rassicuranti per i genitori, tenendo presente che è proprio nel cambiamento che il

bambino trova le risorse per crescere, per costruire la propria identità e conoscere il

mondo.

La continuità educativa tra nido e scuola dell’infanzia si realizza attraverso una

progettazione collegiale che vede impegnati gli educatori delle due istituzioni.

Si prevede un percorso di formazione comune dove, attraverso un linguaggio

pedagogico comune e un interscambio aperto e propositivo, si andrà a definire un

percorso per un adeguato passaggio dei bambini dal nido alla scuola dell’infanzia.

Il percorso di continuità coinvolge il nido “Castello”, il nido “Bucaneve” e le tre scuole

dell’infanzia ASIF presenti nel territorio comunale.

Scuola primaria Durante l’anno scolastico viene attivato un percorso di formazione sull’apprendimento

spontaneo da parte dei bambini della scrittura e della lettura, che ha lo scopo di far

riflettere sugli approcci metodologici e sulle qualificazioni organizzative della scuola

dell’infanzia e primaria nei processi di insegnamento e apprendimento della lingua

scritta. Prenderanno parte agli incontri teorici un gruppo di insegnanti della scuola

primaria, in modo da favorire lo scambio ed il confronto tra docenti.

Nella seconda parte dell’anno è inoltre prevista una riunione tra gli insegnanti dei due

ordini scolastici coinvolti nel progetto di continuità per concordare le proposte più

adeguate a favorire nei bambini un passaggio graduale e sereno alla scuola primaria.

Infine, si procederà alla stesura di un documento di passaggio per i bambini che dalla

scuola dell’infanzia passano alla scuola primaria, in cui viene descritto il percorso

proposto e i processi individuali di apprendimento. Esso rappresenta un efficace

strumento che permette di conoscere le esperienze pregresse del bambino, mettere a

fuoco i suoi bisogni e le sue potenzialità, comprendere le competenze raggiunte

durante la sua frequenza alla scuola dell’infanzia, sia a livello individuale sia di gruppo.

Questo documento, condiviso con la famiglia, viene poi consegnato alla scuola primaria

di appartenenza.

SCUOLA E TERRITORIO

Dal Progetto pedagogico di scuola: “… le occasioni di incontro vanno senz’altro

favorite sia dentro sia fuori la scuola attraverso le risorse che il territorio

offre, di tipo ambientale ma anche di realtà vive che sono l’anima del tessuto

sociale… .

Dagli orientamenti dell’attività educativa della scuola dell’infanzia:“E’ quindi

necessario… dar luogo a raccordi che consentano alla scuola di fruire… delle

risorse umane culturali e didattiche, presenti nella famiglia e nel territorio e di

quelle messe a disposizione dagli enti, dalle associazioni e dalla comunità.”

Uscire dalle mura scolastiche favorisce occasioni di incontro e consente di legare la

scuola al tessuto sociale di riferimento. Verranno selezionate proposte rivolte ai

bambini della scuola dell’infanzia offerte da biblioteca, teatro, musei di scienze e

arte, che possono costituire una valida integrazione per l’attività didattica.

Opportunità educative presenti sul territorio

PARCO SUL TORRENTE FERSINA offre la possibilità di esplorare l’ambiente fluviale.

PARCO TRE CASTAGNI: aperto da qualche anno alla cittadinanza, ospita varie

manifestazioni che coinvolgono e attraggono un gran numero di persone provenienti dal

Trentino e da fuori Provincia. Vi si trova inoltre un vasto parco giochi attrezzato per i

piccoli visitatori e offre ampie possibilità d’utilizzo per momenti d’incontro e festa

con le famiglie oltre che per esperienze di scoperta, osservazione e ricerca

nell’ambiente esterno alla scuola.

PARCO LOCALITA’ ASSIZI: parco attrezzato con giochi e percorsi naturalistici.

AMBIENTE MONTANO E RURALE: nelle vicinanze dell’abitato, si trovano vaste aree

verdi e boschive, facilmente percorribili e di grande interesse per chi ama inoltrarsi

nella natura.

MERCATO CONTADINO: allestito nella piazza centrale del paese, ospita ogni giovedì

mattina i prodotti tipici del territorio. Per i bambini vi è la possibilità di fare piccole

esperienze di semina, a contatto con la terra.

VIGILI DEL FUOCO: rappresentano una valida risorsa per un possibile progetto

d’educazione di pronto intervento.

BIBLIOTECA/SEZIONE RAGAZZI: “Biblico - scuola” è un progetto che si rivolge

ogni anno alle scuole dell’infanzia del territorio. Durante l'anno scolastico i bambini,

accompagnati dagli insegnanti, sono ospitati presso la Sezione Ragazzi della

Biblioteca per farsi coinvolgere in attività che hanno lo scopo di creare un legame fra

libri e lettori. Con la biblioteca inoltre si condivideranno percorsi laboratoriali per le

insegnanti.

MUSEO DI SCIENZE NATURALI DI TRENTO: ogni anno, sono proposti dei percorsi

specifici per età, per avvicinare i bambini al mondo delle scienze, alla scoperta della

natura.

ORATORIO: presso l’Oratorio si trova anche il teatro Don Bosco, nel quale sono rappresentati degli spettacoli per bambini.

MART: vi si possono trovare interessanti progetti relativi all’educazione dell’ambito espressivo/grafico/manipolativo.

SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO URBANO ED EXTRAURBANO: risorsa indispensabile per il collegamento con le zone più lontane da raggiungere.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA SCOLASTICA

Nella quotidianità molte sono le attività che sostengono i bambini e le bambine nella

maturazione delle competenze, nella conquista delle autonomie, nella relazione

interpersonale, nell’uso consapevole degli spazi. La scuola, pertanto, propone tempi

diversi al suo interno, nei quali poter raggiungere gli obiettivi educativi coerenti con

quanto premesso.

L’organizzazione della giornata scolastica sarà, quindi, pensata per:

� Salvaguardare il benessere del bambino

� Evitarne il sovraffaticamento

� Alternare le proposte per intensità, impegno, interesse, partecipazione

� Organizzare al meglio le compresenze delle insegnanti nell’organizzare le

attività e i gruppi

� Favorire la maturazione e la conquista dell’autonomia personale e sociale

1) L’accoglienza ed il ricongiungimento. L’arrivo a scuola è un momento importante

per i bambini; occorre offrire loro un tempo adeguato per inserirsi con serenità e

iniziare una nuova giornata insieme. I genitori che li accompagnano sono, con la loro

presenza, un supporto affettivo e rassicurante. Il ruolo dell’insegnante è

fondamentale, sostiene il momento del distacco assumendo un atteggiamento

sereno, comunicativo e disponibile all’ascolto, non solo nei confronti dei bambini ma

anche dei genitori. L’insegnante curerà la relazione con i genitori dando e ricevendo

informazioni utili alla giornata. Altrettanto importanti sono le uscite intermedie

(una prima del pranzo e l’altra subito dopo) e l’uscita pomeridiana. Sarà cura

dell’insegnante preannunciare questo momento per permettere al bambino di

concludere le attività. Come all’entrata, anche nell’uscita avverrà uno scambio

d’informazioni con i genitori. I bambini che usufruiscono del prolungamento d’orario

lasciano le sezioni prima dell’apertura delle 15.15. Questa scelta rende il distacco

dalla sezione più sereno e organizzato.

a) Anticipo. Frequentano l’anticipo solo i bambini per cui è stata fatta richiesta. I

bambini vengono accolti da due insegnanti alle 7.30. Sono stati organizzati due

gruppi accolti in due spazi distinti: i bambini delle sezioni Fucsia, Rossa e Blu si

riuniscono nella sezione Fucsia, mentre i bambini delle sezioni Verde, Azzurra e

Arancio vengono accolti nella sezione Azzurra. Per dare massima stabilità

relazionale ai bambini, le insegnanti sono sempre le stesse e mantengono lo

stesso orario per tutto l’anno. Verso le ore 8.15 viene offerto ai bambini un

piccolo spuntino.

b) Posticipo.

I bambini che usufruiscono del prolungamento d’orario lasciano le sezioni prima

dell’uscita delle 15.15. Questa scelta rende il distacco dalla sezione più sereno e

organizzato.

I bambini dalle varie sezioni si ritrovano in sala da pranzo per la merenda: viene

adottata la modalità del self-service tranne che per la frutta e il pane, che

vengono distribuiti da due bambini a turno, mentre le insegnanti si occupano della

distribuzione delle bevande.

Finita la merenda i bambini vengono suddivisi in due gruppi: i bambini iscritti alla

prima ora di prolungamento, che occupano il salone centrale (dove vengono

organizzate le attività e dove avverrà l’uscita) e i bambini iscritti alla seconda

ora, accolti nella sezione Rossa dove vengono organizzate attività e dove

avverrà l’uscita.

2) La sezione. E’ formata da gruppi di età eterogenea e costituisce il punto di base

per l’attuazione del progetto educativo. È il luogo di riferimento principale dei bambini

e dei genitori. In un ambiente organizzato ma flessibile e ricco di proposte, i bambini

si possono muovere autonomamente, spinti dalla loro naturale curiosità. È uno spazio

pensato per trasmettere sicurezza, quindi con riferimenti precisi; offre materiali e

giochi organizzati in angoli strutturati e costruiti insieme in base alle osservazioni

effettuate sui bisogni dei bambini. L’insegnante è, al suo interno, presenza attenta ma

discreta che entra in relazione con i bambini in un atteggiamento di ascolto e di

accoglienza. Si propongono attività trasversali al progetto didattico. Le attività di

sezione si svolgono, normalmente nella prima parte del mattino e nel pomeriggio.

Quest’anno dedichiamo una mattina, il venerdì, alle attività di sezione per medi e

piccoli, avendo attivato un laboratorio di lingua straniera (inglese) per i bambini grandi

con la collaborazione di un’esperta esterna. (vedi progetto).

3) L’intersezione. E’ il raggruppamento dei bambini per età e livelli di competenza. Si

effettua generalmente al mattino, in spazi allestiti allo scopo. È il tempo privilegiato

entro al quale il bambino costruisce i propri saperi attraverso l’esperienza diretta, li

rielabora e li condivide con i pari. Il ruolo dell’insegnante è quello di programmare in

team percorsi coerenti, intenzionali e adeguati ai bisogni e agli interessi dei bambini.

4) Le routine. Conoscere il quotidiano rappresenta per ogni bambino una tappa

fondamentale per strutturare il contesto secondo tempi e azioni prevedibili e

rassicuranti, dà stabilità e senso di continuità aiutandolo a costruire la memoria degli

eventi. Le insegnanti, consapevoli che questi contenitori costituiscono la trama visibile

della giornata, pianificano e condividono questi momenti all’interno della

programmazione.

a) Prima dello spuntino del mattino: in questo momento i bambini si ritrovano

nella sezione, seduti in cerchio, dove ci si racconta, si fa l’appello, si registra il

calendario ed il tempo meteorologico, si distribuiscono ruoli ed incarichi.

b) L’uso dei servizi: vede nei bambini il rafforzamento di alcune autonomie

personali, come avere cura di sé, fare da soli, rispettare i turni. Tutto ciò non è

solo apprendere buone abitudini ma comporta nei bambini anche il mettere in

atto abilità strumentali, comunicative, di relazione con persone ed oggetti. Per

questo si chiede alla famiglia di vestire il bambino in modo comodo e pratico.

Ognuno dispone del proprio asciugamano appeso al gancio con foto.

Gli adulti di riferimento (insegnanti e personale d’appoggio) aiutano i bambini e

li sostengono nel loro “saper fare”.

Ci sono dei momenti della giornata in cui si va al bagno tutti insieme o per gruppi

(prima del pranzo, durante la risciacquatura dei denti e prima delle eventuali

uscite in giardino) in funzione di una migliore organizzazione dei tempi; quando il

bambino ne ha bisogno va in bagno da solo.

c) L’apparecchiatura. Dopo aver interiorizzato le presenze dei compagni

attraverso l’uso delle foto nel momento dell’appello, i bambini, a turno, si recano

in sala da pranzo per preparare i tavoli. L’apparecchiatura dei tavoli avviene a

seconda delle esigenze delle sezioni esplicitate durante il collegio del personale

in due momenti diversi della mattinata: entro le dieci e dopo l’intersezione alle

11.30.

d) Il pranzo. Si sta a tavola non solo per mangiare ma anche per condividere con

altri un momento ricco di relazioni tra bambini e tra questi e gli adulti. Il pranzo

coinvolge i bambini, rendendoli competenti e protagonisti; autonomi in alcune

fasi, consapevoli di ciò che mangiano, invogliati ad assaggiare. Questo è anche

un momento di scoperta di nuovi cibi perché confezionati e presentati

diversamente, a volte, rispetto allo stile familiare.

Si stabiliscono alcune regole e rituali, condivisi fra adulti e bambini, tali da

permettere un buon clima di convivialità, quali:

� non più di otto bambini per tavolo;

� prima di cominciare a mangiare, tenendoci per mano, cantiamo una

canzoncina come rituale per augurarci un buon appetito;

� i camerieri incaricati (uno per tavolo) preparano i tavoli al mattino e

durante il pranzo offrono l’acqua e il pane. L’incarico viene ridistribuito

ogni settimana o giornalmente;

� dopo la prima distribuzione della verdura da parte delle insegnanti, i

bambini, se ne vogliono ancora, si servono da soli; anche dopo il primo

piatto, i bambini autonomamente si avvicinano in fila al carrello per

favorirne una seconda volta;

� le insegnanti e il personale d’appoggio incoraggiano, aiutano, sostengono i

bambini durante questo momento;

� viene predisposto il menù, esposto all’ingresso della scuola, scritto e

disegnato in maniera accattivante.

d) La pulizia dei denti. L’igiene dei denti viene fatta in sezione a secco seguita poi

dal risciacquo di bocca, spazzolino e bicchiere a turno in bagno.

e) La nanna. E’ un momento delicato nella giornata del bambino in quanto il piccolo

deve potersi “abbandonare con fiducia” e “lasciare temporaneamente” ciò che lo

circonda. Fondamentale è per lui sentirsi rassicurato, circondato da calma e

tranquillità. Per questo le insegnanti, una volta composto il gruppo “nanna”

(seguendo le richieste dei genitori e i criteri di scuola quali dare la precedenza ai

bambini più piccoli, a chi usufruisce del prolungamento d’orario, a chi ha necessità

particolari), hanno previsto:

a. La visita alla stanza dove i bambini hanno scelto il lettino, messo il

lenzuolo e lasciato un oggetto a loro caro portato da casa;

b. La personalizzazione del lettino con la foto e il nome del bambino;

c. La libera scelta a chi stare vicino;

d. La scelta di musiche dolci che accompagnano i bambini durante il sonno e

una lucetta speciale che rimane accesa per tutto il tempo;

e. L’uscita dalla sala da pranzo circa 10 minuti prima degli altri in modo da

avere la possibilità di raggrupparsi più serenamente.

La nanna, che inizia verso le 13:00, è curata dalle addette d’appoggio. Dalle

14:00 alle 14:30 un’insegnante affianca il personale d’appoggio nella sorveglianza

dei bambini, che di media sono 40.

Il risveglio avviene tra le 14:30 e le 15:00. I bambini vengono preparati al

rientro in sezione. Mano a mano che avviene il risveglio, i bambini si riuniscono

nella saletta arancio.

Il gruppo dei bambini iscritti al posticipo rimangono a dormire unpo’ di più.

Alle 15:00 i bambini vengono riaccompagnati nelle rispettive sezioni.

I tempi della giornata scolastica sono così suddivisi:

• 7.30 - 8.30: anticipo con le insegnanti Vanna, Elsa, Ivana, Maria Elisa..

• 8.30 - 9.00: ingresso dei bambini in sezione. Cinzia, personale d’appoggio, cura

l’assistenza dei bambini trasportati, accompagnando gli stessi nelle rispettive

sezioni una volta arrivati a scuola. Clarita, personale d’appoggio del G.B.2,

accompagna nelle sezioni altri due bambini trasportati con un altro pulmino; i

bambini del terzo pulmino vengono accompagnati dall’autista.

• 9.00 – 9.10: dopo l’accoglienza i bambini riordinano giochi e attività e ci si

ritrova nel cerchio

• 9.10 – 10.00: questo spazio viene dedicato a tutte quelle attività di routine

che si svolgono quotidianamente in sezione: l’appello, il calendario, l’assegnazione

degli incarichi giornalieri, brevi conversazioni in gruppo, giochi di probabilità o

linguistici, l’accompagnamento ai servizi, la distribuzione della frutta,

l’apparecchiatura per le sezioni che possono farlo in questo momento.

• 10.00 – 11.30: attività di sezione e/o d’intersezione secondo un calendario

settimanale che prevede l’organizzazione dei gruppi intersezionali dal lunedì al

giovedì e per il venerdì il laboratorio della lingua straniera per i bambini di 5

anni e le attività di sezione per tutti gli altri.

• 11.30: i bambini si ritrovano in sezione, si preparano al bagno per poi salire

nelle rispettive sale da pranzo. Alcune sezioni apparecchiano.

• 11.45: prima uscita intermedia.

• 12.00 - 12.55: pranzo. Due sono gli spazi occupati al momento del pranzo: la

sala più grande accoglie le sezioni Rossa, Arancio e Azzurra; nell’altra,

adiacente la cucina, le sezioni Fucsia, Blu e Verde.

• 12.55 – 14.40: i bambini che necessitano della nanna, vengono accompagnati al

bagno e nella stanzetta riservata allo scopo dalle operatrici d’appoggio Mirella

ed Ivana e dalle insegnanti supplementari Donatella e Tiziana quando ciò è

possibile.

• 13.05 – 13.20: seconda uscita.

• 13.20 – 13.30: si procede alla pulizia dei denti.

• 13.30 – 14.50: attività didattico – educative in sezione. Vengono proposte

attività coerenti al progetto. Quando il tempo lo permette si esce in giardino.

• 14.40: i bambini che usufruiscono del trasporto escono con Cinzia, operatrice

d’appoggio, che li prepara e li accompagna sul pulmino. Per garantire tutte le

comunicazioni alle famiglie, i bambini hanno una bustina dove portano tutte le

informazioni. Qualora vi siano comunicazioni importanti le insegnanti telefonano

direttamente ai genitori.

• 15.00 – 15.15: riordino e ci si prepara per andare a casa. Per favorire

l’autonomia, i bambini si prepareranno senza grembiule e con le scarpe; la nostra

intenzione è dare loro il tempo di fare da soli.

• 15.15 – 15.30: uscita. Anche in questo momento viene curato lo scambio

d’informazioni con il genitore.

• 15.30 – 17.30 posticipo con le insegnanti Angela e Debora

LE MOTIVAZIONI AL PROGETTO DIDATTICO

La scelta del tema di questo anno, “Un parco per tutti, un parco per tutto”, nasce da

alcune riflessioni fatte collegialmente in questo primo periodo, tenendo conto delle

diverse esperienze che i bambini vivono quotidianamente nei diversi parchi del paese.

Il parco si offre come luogo ricco di spunti, di osservazioni, fonte di esperienze

multiple.

In continuità con il progetto dello scorso anno che ha visto i bambini impegnati ad

esplorare prevalentemente l’ambiente scolastico, il percorso di questo anno intende

dar loro la possibilità di vivere contesti extra scolastici di forte impatto emotivo

offrendo loro punti di vista diversi da quelli già sperimentati a livello informale. Il

parco rappresenta inoltre un punto d’incontro, di conoscenza e di scambio tra le

famiglie, occasione di aggregazione, risorsa per la scuola.

LE FINALITA’ E GLI OBIETTIVI

AMBITO DELL’AZIONE E DELLA CONOSCENZA

Finalità:

Attraverso l’analisi della realtà rafforzare l’atteggiamento scientifico e avviare ad un

incontro con l’arte, rielaborando i contenuti delle esperienze, per esplorare e capire

l’ambiente che ci circonda con il gusto della scoperta e della ricerca.

Il corpo: movimento e conoscenza

Obiettivi generali anni 3:

� Sviluppare competenze motorie, sensoriali, percettive.

Obiettivi generali anni 4:

� Sviluppare la capacità di percepire il proprio corpo nel movimento e nello spazio.

Obiettivi generali anni 5:

� Rafforzare l’io corporeo, riconoscere le parti del corpo su se stessi e sugli altri.

� Stabilire regole per progettare gesti in successione.

� Rafforzare l’io corporeo sul piano spazio temporale e relazionale.

Intervento sul reale

Obbiettivi generali anni 3:

� Sviluppare curiosità, attenzione, senso di scoperta attraverso la manipolazione

e l’azione.

� Scoprire, descrivere e sperimentare i materiali.

Obiettivi generali anni 4:

� Favorire la curiosità, l’attenzione e il senso di scoperta attraverso la

manipolazione e l’azione.

Obiettivi generali anni 5:

� Sviluppare la capacità di osservare, ipotizzare/supporre,

esplorare/sperimentare, modellare/trasformare.

� Favorire la conoscenza relativa a materiali, strumenti, procedure di

progettazione.

� Scegliere strategie adeguate per raggiungere uno scopo.

Il pensiero e la realtà

Obiettivi generali anni 3:

� Ordinare, misurare e mettere in relazione materiali ed oggetti.

Obiettivi generali anni 4:

� Sviluppare la capacità di osservare, ordinare, confrontare e misurare.

� Riconoscere numeri e forme nell’ambiente.

� Riconoscere relazioni topologiche in contesti definiti.

Obiettivi generali anni 5:

� Affrontare e risolvere problemi, individuare, costruire e utilizzare relazioni e

classificazioni.

� Individuare le relazioni topologiche in contesti definiti.

� Sviluppare e consolidare la capacità di quantificare, ordinare, raggruppare,

seriare, costruire corrispondenze.

� Favorire la costruzione di codici e simboli per rappresentare la realtà.

� Sviluppare la capacità di organizzazione spaziale, temporale, causale.

AMBITO DELLA COMUNICAZIONE

Finalità:

Usare i diversi linguaggi: verbale, corporeo, musicale, espressivo come strumenti del

pensiero per acquisire, scambiare, elaborare conoscenze, stabilire relazioni e scoprire

le regole di funzionamento degli stessi.

Linguaggio verbale

Obiettivi generali 3 anni

� Sviluppare la capacità d’ascolto.

� Comprendere messaggi e comandi semplici.

� Usare il linguaggio verbale per interagire, comunicare ed esprimere bisogni ed

emozioni.

� Esprimere con correttezza fonologica e sintattica semplice.

� Usare il linguaggio per esplorare la realtà.

� Riferire semplici storie e narrazioni.

Obiettivi generali 4 anni

� Comunicare con una lingua diversa dalla lingua madre (per i bambini stranieri).

� Saper esprimere con linguaggio appropriato e corretto bisogni, desideri,

sensazioni.

� Acquisire fiducia nelle proprie capacità espressive e comunicative.

� Partecipare attivamente ad una conversazione.

� Usare il linguaggio per esplorare, conoscere la realtà.

� Consolidare la correttezza fonologica, morfologica, sintattica.

Obiettivi generali 5 anni

� Usare il linguaggio per esplorare, conoscere, descrivere e rappresentare la

realtà.

� Rispettare regole e convenzioni della comunicazione.

� Comprendere e produrre messaggi complessi.

� Prendere coscienza che si può comunicare in modi diversi.

� Giocare con la lingua per conoscerla.

� Cogliere la connessione tra lingua orale e lingua scritta.

� Formulare sulla lingua scritta e produrre scritture spontanee.

� Avvio all’uso consapevole del libro.

Linguaggio del corpo

Obiettivi generali 3 anni

� Mettersi in relazione con il corpo, con lo spazio, con i materiali, con i compagni

nei giochi simbolici individuali e di gruppo attivando processi di identificazione e

proiezione.

Obiettivi generali 4 anni

� Esprimersi attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione.

Obiettivi generali 5 anni

� Utilizzare le capacità sensoriali, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo per

interpretare ruoli e situazioni.

Linguaggio del suono e della musica

Obiettivi generali 3 anni

� Produrre suoni, con il corpo, con materiali occasionali e semplici strumenti musicali.

Obiettivi generali 4 anni

� Partecipare ad attività d’ascolto, produzione, invenzione e discriminazione di suoni

e rumori.

Obiettivi generali 5 anni

� Percepire, discriminare e rappresentare graficamente suoni, rumori, esperienze

sonore.

Linguaggio grafico – pittorico – plastico

Obiettivi generali 3 anni

� Manipolare, sperimentare le caratteristiche dei materiali per giungere alla

scoperta dei contrasti di percezione tattile e visiva.

Obiettivi generali 4 anni

� Manipolare e utilizzare molteplici materiali per esprimere e rappresentare la

realtà.

Obiettivi generali 5 anni

� Realizzare da soli o in gruppo progetti selezionando materiali e strumenti adeguati.

� Dimostrare interesse per l’ utilizzo e l’analisi d’opere d’arte.

AMBITO DELL’IDENTITA’ PERSONALE E RELAZIONALE

Finalità

Conoscere il proprio ambiente di vita, prendendo coscienza che si può interagire in

modi diversi rispettando l’individualità, cogliendo la diversità come risorsa in un

ambiente multiculturale.

Obiettivi generali 3 anni

� Avviare alla conquista di una equilibrata identità personale.

� Acquisire l’autonomia personale, rafforzando la stima nelle proprie capacità.

� Orientarsi all’ascolto e alla disponibilità ad entrare in relazione.

� Sapersi organizzare con altri bambini per brevi giochi e semplici attività.

Obiettivi generali 4 anni

� Acquisire autonomia, sicurezza, autostima.

� Riconoscere e adottare comportamenti e atteggiamenti di collaborazione e

amicizia.

� Vivere l’accoglienza nella quotidianità.

Obiettivi generali 5 anni

� Rafforzare la coscienza di sé e delle proprie possibilità, maturando in

fiducia e autostima.

� Comprendere la necessità di norme di comportamento e di relazione.

� Maturare la capacità di scegliere, prendere decisioni, riflettere.

� Prendere consapevolezza che l’incontro con altre persone e culture

arricchisce la propria esperienza.

INTEGRAZIONE SCOLASTICA

Quest’anno frequentano la nostra Scuola quattro bambini in situazione di disabilità.

Ognuno è inserito in una sezione nella quale è presente un’insegnante di sostegno, il cui

orario è definito ad inizio anno in base alle esigenze dei bambini. In una sezione

lavorano due insegnanti, di cui una a tempo pieno e una part-time per l’ esigenza di

coprire l’ intera giornata scolastica; in altre due sezioni sono presenti un’ insegnante a

tempo pieno ciascuna, mentre in una vi è un’ insegnante part-time.

La Scuola offre adeguate opportunità educative predisponendo un progetto educativo

e didattico individualizzato che costituisce parte integrante della programmazione.

Tutte le insegnanti concorrono collegialmente alla riuscita di tale progetto.

Il piano educativo individualizzato, tiene conto della specificità del singolo bambino e

delle più opportune metodologie di approccio per individuare, di volta in volta, quale

attività possa venire proposta per il raggiungimento di obiettivi graduati, differenziati

e specifici.

“Il PEI (Piano Educativo Individualizzato) costituisce strumento per declinare le

scelte e gli interventi specifici messi in atto a favore del bambino/a seguito/a,

all’interno di un processo di scambio e confronto tra operatori scolastici, famiglie

e Servizi (continuità orizzontale) e tra ordini scolastici diversi (continuità

verticale)”.

L’OSSERVAZIONE

Si osserva per conoscere meglio il bambino e per capire il significato di determinati

comportamenti infantili. L’osservazione, perciò, serve all’insegnante per migliorare la

propria capacità di comprensione e valutazione del comportamento infantile e quindi

per meglio programmare il proprio intervento educativo.

Essa parte dalle azioni quotidiane ed ordinarie che, proprio perché semplici,

spontanee, naturali, a volte rischiano di non essere viste o colte nella loro essenza e

ricchezza.

Osservare non è un fatto esclusivamente intuitivo o il frutto di una generica

attenzione; si tratta, piuttosto, di uno sguardo mirato, intenzionale, attivo, che porta

l’osservatore a focalizzare l’attenzione su quegli elementi rilevanti e significativi

rispetto alle motivazioni dell’indagine stessa.

Durante l’anno, gli strumenti di osservazione che intendiamo utilizzare sono

diversificati in base allo scopo e alle esigenze che emergono di volta in volta:

� Il metodo diaristico narrativo, detto anche “ carta e penna “, è utile per le

osservazioni di tipo qualitativo su un gruppo ristretto di bambini e consiste nel

produrre protocolli di descrizione del comportamento in corso, registrando i

dati relativi al momento, al luogo e al/ai soggetto/i osservati.

� La videoregistrazione e il registratore ci serviranno nei casi in cui la situazione

osservata sia complessa in quanto consentono una minor perdita di osservazioni

e restituiscono più dettagli rispetto ai comportamenti osservati. Infatti, essi

permettono di codificare i comportamenti in momenti successivi, favorendo così

un confronto intersoggettivo di idee e di interpretazioni.

� Un’osservazione più specifica e dettagliata verrà fatta per tutti i bambini che

presentano bisogni particolari, con l’ausilio di strumenti di tipo quantitativo

(tavole di sviluppo di Beller).

Pur utilizzando l’osservazione durante tutto l’anno, dedicheremo ad essa maggior

attenzione nel mese di settembre, per cogliere le competenze e bisogni dei bambini al

momento del loro ingresso a scuola; a fine anno per rilevare le competenze e i livelli di

sviluppo raggiunti dai bambini durante il percorso educativo/didattico. Altri spunti per

una osservazione più mirata e specifica verranno offerti durante l’anno dagli

aggiornamenti e dai laboratori proposti per le insegnanti.

Dopo l’osservazione, ci sarà un momento di confronto con le colleghe coinvolte che

permetterà di calibrare e riadattare l’intervento educativo didattico, di capire se e

come sono stati attivati cambiamenti nel bambino o nel gruppo, di trarre informazioni

su come organizzare e proseguire il percorso progettuale.

LA VERIFICA

E’ l’insieme delle procedure attraverso le quali si rileva, si analizza e si descrive

l’andamento dei processi di apprendimento e dunque la validità e l’efficacia delle

scelte relative ai contenuti, agli obiettivi e alle metodologie del progetto.

Nel momento della verifica di un progetto, riteniamo importante seguire questi

criteri:

- ACCETTABILITA’: il progetto risponde ai bisogni/interessi dei bambini?

- PERTINENZA: le attività sono pertinenti ai loro bisogni/interessi?

- ADEGUATEZZA: i metodi e gli strumenti sono adeguati al raggiungimento degli

obiettivi proposti?

Durante l’anno scolastico prevediamo due momenti di verifica a livello collegiale, nel

mese di gennaio e di giugno.

Per accertare i livelli di competenza raggiunti a livello individuale e di gruppo, si

individueranno e raccoglieranno indicatori legati a comportamenti osservabili che

diano informazioni sullo sviluppo delle competenze: l’agire, il rappresentare e il

verbalizzare.

LA VALUTAZIONE

La valutazione è un momento importante del progetto e non riguarda soltanto la

registrazione delle abilità raggiunte dal bambino, ma tutta l’articolazione

dell’itinerario didattico, che può subire dei cambiamenti nel corso dell’anno. “ Essa

precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere,

regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume

una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di

apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. ” (Indicazioni per il curricolo

per la Scuola dell’Infanzia, 2007, p.24). Essa diventa quindi momento di riflessione e

confronto sul proprio agire educativo – didattico e la sua successiva ricaduta in

termini di proposte.

LA DOCUMENTAZIONE

Per la nostra scuola essa rappresenta la traccia del proprio fare, la narrazione

coerente e significativa del progetto messo in atto.

Questo si traduce nel valorizzare e rendere visibili alcuni percorsi e processi

importanti che ogni bambino ha modo di sperimentare nel corso dell’anno.

Con quali strumenti?

Immagini e fotografie, elaborati dei bambini, pensieri e parole raccolte durante le

attività.

A quale scopo?

Per dare la possibilità ai bambini di rendersi conto delle proprie conquiste e

sistematizzare i loro saperi e per comunicare e condividere con le famiglie il progetto

educativo, aiutandole ad “esser parte” delle esperienze che i propri figli fanno a

scuola.

L’ACCOSTAMENTO ALLA LINGUA STRANIERA

L’attività in lingua straniera nella scuola dell’infanzia va attuata nel rispetto delle

specificità pedagogiche e metodologiche proprie di questo ordine di scuola e non si

deve configurare come un insegnamento precoce e sistematico, ma azione di

sensibilizzazione e accostamento del bambino ad un codice linguistico diverso da quello

materno.

Destinatari: bambini di 5/6 anni.

Nello specifico il laboratorio linguistico del venerdì è così strutturato:

Gruppo azzurra/ blu: 18 bambini con le insegnanti Ivana, Monica C. e Claudia

Gruppo fucsia/verde: 14 bambini con l’insegnante Elsa

Gruppo rossa/arancione: 18 bambini con le insegnanti Mara, Luisa e la collaboratrice

esterna Lorenza.

Obiettivi Generali

Familiarizzare con un codice linguistico diverso dalla lingua madre.

Costruire conoscenze legate al cibo e alla tavola attraverso l’esperienza.

Provare interesse e piacere nell’accostarsi ad una lingua straniera e a ciò che essa

veicola.

Obiettivi specifici:

Ascoltare e comprendere il senso globale di storie, conte, canzoni con l’aiuto di

immagini, gesti, espressioni, azioni da parte dell’insegnante.

Nel gioco, comprendere i comandi dell’insegnante.

Memorizzare e riprodurre vocaboli, piccole frasi, canzoni e conte.

Apprendere semplici forme di saluto ed augurio.

Rappresentare soggetti e costruire giochi utilizzando i linguaggi grafico – pittorici –

manipolativi.

Memorizzare e riprodurre la sequenza numerica fino a dieci.

Metodologia:

Nelle diverse esperienze, viene il gioco, in quanto favorisce attività di carattere

comunicativo e la narrazione, che aiuta a diventare più consapevoli dei suoni della

lingua. Si pone attenzione alle abilità di ascolto, comprensione e appropriazione dei

significati, mediante comportamenti di imitazione.