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PROGETTAZIONE “ISTITUTO FILIPPIN” DI PADERNO DEL GRAPPA COMPOSIZIONE COLLEGIO DOCENTI E MODALITADI LAVORO Il collegio docenti è composto dalla sottoscritta e dalla mia collega di madrelingua inglese che non ha fatto il corso IRC. L’insegnate che sostituisco quest’anno si è iscritta al primo anno e partecipa solo alla progettazione/sperimentazione biblica, non alla sua ambientazione. L’insegnante che segue i laboratori di acquaticità e motoria presenta la progettazione dei laboratori alla direzione, ma non partecipa ai collegi docenti settimanali. Con la mia collega ci incontriamo, infatti, una volta la settimana per programmare e verificare le attività, mentre il responsabile partecipa ai collegi solo se ci sono particolari questioni educative da condividere. A . ELABORAZIONE DEL PROGETTO PASSO: RICERCA DEL BRANO BIBLICO Come supplente ho dovuto in primis rispettare il lavoro delle colleghe che mi hanno preceduto così pure le tradizioni culturali della scuola, cercando di armonizzare con loro un nuovo tipo di approccio educativo che potesse spianare la strada verso Dio ai bambini. Mi è stato chiesto di terminare un cammino iniziato tre anni fa alla scoperta della natura dei suoi elementi, del mondo animale giungendo quest’anno alla scoperta del mondo vegetale. Consapevole che questo cammino riguardava prettamente un aspetto contenutistico/formativo della programmazione, mi sono comunque orientata verso parabole o racconti biblici vicini al mondo vegetale certa che attraverso l'ultima tappa di questo percorso triennale avremmo cercato di rispondere ai bisogni che i bambini hanno manifestato ovvero : -il bisogno di ritrovare uno spazio fisico e spirituale dove fermarsi, riflettere, riposarsi …essere; -il bisogno di vivere il proprio legame con Dio riscoprendo la necessità di conoscere e alimentarsi alla Sua Parola; - Il bisogno di riconoscere la comunità cui appartenere e sentirsi legati ad essa in una relazione d’amore, gratuità e interdipendenza; - Il bisogno di concepirsi come dono da offrire agli altri ; -Il bisogno di conoscere il mondo vegetale (gli alberi, le piante, i frutti e gli ortaggi) -Il bisogno di scoprire con gioia il piacere di alcuni cibi apprendendo i principi per una sana alimentazione. Individuati i bisogni abbiamo condiviso che con i bambini è necessario lavorare su questi passaggi fondamentali:

PROGETTAZIONE “ISTITUTO FILIPPIN” DI PADERNO DEL …formazioneirctreviso.altervista.org/images/FILE/filippin.pdf · cambiare il secondo brano evangelico che doveva ispirare le

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PROGETTAZIONE “ISTITUTO FILIPPIN” DI PADERNO DEL GRAPPA

COMPOSIZIONE COLLEGIO DOCENTI E MODALITA’ DI LAVORO

Il collegio docenti è composto dalla sottoscritta e dalla mia collega di madrelingua inglese che non ha

fatto il corso IRC. L’insegnate che sostituisco quest’anno si è iscritta al primo anno e partecipa solo alla

progettazione/sperimentazione biblica, non alla sua ambientazione. L’insegnante che segue i laboratori di acquaticità e motoria presenta la progettazione dei laboratori alla

direzione, ma non partecipa ai collegi docenti settimanali. Con la mia collega ci incontriamo, infatti, una volta la settimana per programmare e verificare le attività, mentre il responsabile partecipa ai collegi solo se ci sono particolari questioni educative da condividere.

A . ELABORAZIONE DEL PROGETTO

1° PASSO: RICERCA DEL BRANO BIBLICO Come supplente ho dovuto in primis rispettare il lavoro delle colleghe che mi hanno preceduto così pure

le tradizioni culturali della scuola, cercando di armonizzare con loro un nuovo tipo di approccio educativo

che potesse spianare la strada verso Dio ai bambini. Mi è stato chiesto di terminare un cammino iniziato tre anni fa alla scoperta della natura dei suoi elementi, del mondo animale giungendo quest’anno alla scoperta del mondo vegetale. Consapevole che

questo cammino riguardava prettamente un aspetto contenutistico/formativo della programmazione, mi sono comunque orientata verso parabole o racconti biblici vicini al mondo vegetale certa che attraverso

l'ultima tappa di questo percorso triennale avremmo cercato di rispondere ai bisogni che i bambini hanno

manifestato ovvero : -il bisogno di ritrovare uno spazio fisico e spirituale dove fermarsi, riflettere, riposarsi …essere; -il bisogno di vivere il proprio legame con Dio riscoprendo la necessità di conoscere e alimentarsi alla Sua Parola; - Il bisogno di riconoscere la comunità cui appartenere e sentirsi legati ad essa in una relazione d’amore, gratuità e interdipendenza; - Il bisogno di concepirsi come dono da offrire agli altri ; -Il bisogno di conoscere il mondo vegetale (gli alberi, le piante, i frutti e gli ortaggi) -Il bisogno di scoprire con gioia il piacere di alcuni cibi apprendendo i principi per una sana alimentazione. Individuati i bisogni abbiamo condiviso che con i bambini è necessario lavorare su questi passaggi fondamentali:

- Fermarsi e mettere le radici per crearsi uno spazio di riflessione fuori delle logiche della fretta e della

produttività. - Condividere e interiorizzare le regole comunitarie vivendole, non come imposte, ma come necessarie

alla convivenza civile e fondamentali per rispettare se stessi e gli altri. - Riconoscere il volto di Gesù in noi e negli altri, dato che Gesù è volto del Padre sulla terra. - Distinguere i ruolo dell’adulto da quello del bambino e sentirsi figli, legati all’Amore e dall’Amore e

soprattutto interdipendenti gli uni dagli altri. - Sentirsi parte di un gruppo, legati ad esso, e contribuire alla crescita dello stesso con la propria

individualità e con le proprie competenze. - La parola di Dio diventa nutrimento, linfa vitale che ci tiene uniti e ci nutre costantemente. - Rimanendo saldi e legati gli uni gli altri possiamo portare frutto. - Noi tutti siamo dono e abbiamo un dono particolare che possiamo mettere a disposizione degli altri. - Conoscere e valorizzare i componenti della comunità scolastica riconoscendo nel loro operato un

servizio/dono e non un diritto scontato per gli utenti; NATALE. Superare la logica dell’abbondanza e dell’individualità per accogliere Gesù che con la sua luce

riempie i cuori d’amore e vince le tenebre; - La potatura. Scoprire che la mondatura ha in sé anche qualcosa di doloroso, ma le difficoltà, le sconfitte

sono prove che fanno bene perché ci fanno crescere sani. - Oltre che con le prove la potatura avviene anche attraverso l’accoglienza della parola del Padre e di chi si prende cura di noi ecco allora i ”no” che ci fanno bene. PASQUA. Scoprire che la morte è un sacrificio, è un passo dovuto per arrivare alla vita, alla risurrezione

alla luce. Come il seme muore per diventare pianta così dopo la morte, grazie al sacrificio di Gesù, c’è vita, c’è frutto da condividere e mettere a disposizione degli altri, c’è festa. - Noi accogliamo la parola per seguire l’esempio di Gesù, morire a noi stessi per dare frutto. - La festa è condividere con altri i propri frutti e coltivare i nostri cuori. Intendiamo fare questi passaggi con

l’aiuto della parola di Dio : - “La vite e i tralci “: Giovanni 15, 1-8. (Settembre a Febbraio attraverso le unità didattiche n°1 n°2 n°3) . - “ La parabola del chicco di grano ”: Giovanni 12, 20-26 . ( Marzo a Giugno attraverso le unità didattiche n°4 n°5) In sede di programmazione avevamo scelto “ La parabola del seme e del seminatore”: Matteo 13,1- 23, ma a gennaio, in collegio docenti, abbiamo ampiamente discusso i consigli che Maddalena ci ha

inviato con la valutazione del percorso fatto fino a Natale ed abbiamo tutte concordato sul fatto di cambiare il secondo brano evangelico che doveva ispirare le unità didattiche n°4 e n°5. Abbiamo dunque

scelto “La parabola del chicco di grano”: Giovanni 12, 20-26. Ci ha stupito il fatto che avevamo già

preso in considerazione questo brano all’inizio del nostro cammino e poi lo abbiamo sostituito con la

parabola del seminatore. E’ stata l’occasione per renderci conto che molto probabilmente forviate dai contenuti dell’ambientazione sulla “semina”, avevamo perso di vista l’unitarietà del cammino dettato dai bisogni dei bambini e dal passaggio fondamentale che volevamo vivere con la Pasqua. Inoltre, in quella

sede, abbiamo deciso di estendere il lavoro fatto a Natele per approfondire la distinzione tra “Doni “e

“regali “. 2° PASSO: RICERCA DELLE CHIAVI DI LETTURA Nello studio del primo brano biblico (Giovanni 15, 1-8) il collegio docenti ha coinvolto il Direttore e

Diacono che ci hanno aiutato trovare le chiavi di lettura con una lectio divina. E’ stato straordinario come

sia in me, che nella mia collega, ciò che è stato appreso con la mente abbia fatto strada nel cuore e, non

a caso, abbiamo sentito entrambe la necessità di rileggere insieme il brano, di ridiscutere ciò che la parola

aveva ispirato, di pregare insieme ed il risultato è stato che entrambe avevamo pensato le stesse cose

senza dircelo. Alla fine entrambe abbiamo condiviso queste chiavi di lettura:

- Gesù ha pronunciato le parole durante la cena pasquale, l'ultima cena in cui il dono dell'Eucaristia è

ormai compiuto, un dono totale di sé per i suoi amici e per noi . - La similitudine che utilizza Gesù durante il Suo discorso sulla vigna per designare il popolo di Dio è stata

usata altre volte da Lui perciò è un linguaggio conosciuto dai discepoli. - “Io sono la vera Vite...” Gesù non va considerato una persona singola, ma sempre in relazione con i suoi che con Lui formano un’unica realtà vitale. - Gesù è volto del padre sulla terra. E' il Padre che ha cura diretta e personale della Vigna. - I tralci infruttuosi non danneggiano la vite, sarà il Padre ad estirparli perché a Lui appartiene il giudizio. - I tralci fruttuosi vengono curati dal Padre con un opera che ha anche del doloroso: la potatura. Le crisi, le

difficoltà, le sconfitte sono momenti preziosi che ci fortificano. - Ma la mondatura del ramo non avviene solo attraverso le prove, perché già la Parola donata da Dio, se

accolta e messa in pratica, realizza una purificazione che ci rende capaci di portare frutti . - Gesù è molto chiaro nel suo discorso: per portare frutto dobbiamo vivere l'intima e permanente unione

con Lui. . Il verbo essenziale della similitudine “Rimanere “ indica radicamento, e stabilità trova la sua essenza

nell'estrema necessità “senza di me non potete far nulla” . Se non rimaniamo in Gesù quel che facciamo

non vale nulla , è vuoto, senza senso, destinato al buio e alla morte. - Noi possiamo rimanere in Gesù piantando in noi le Sue Parole.Chi si allontana dalle parole di Gesù, cessa

di rimanere in Lui. Gesù è sorgente di vita attraverso la Sua Parola e il Suo Amore , noi ci nutriamo. E

possiamo dare frutto - La Linfa vitale che scorre in Gesù , lo Spirito Santo, scorre anche in noi che siamo i tralci, siamo dunque

portatori d'Amore, un amore che ci nutre e fortifica così che possiamo portare frutto. - Gesù ci vuole suoi Discepoli , ci vuole tralci fruttuosi, i nostri frutti sono le opere buone per la salvezza

materiale e spirituale del mondo intero, il nostro frutto diventa tale quando è dono per gli altri . Anche nello studio del secondo brano biblico (Giovanni 12, 20-26) il collegio docenti ha coinvolto il Direttore e Diacono Sommadossi che ci ha nuovamente aiutato a trovare le chiavi di lettura con una

lectio divina. Dopo varie riletture del brano e momenti di preghiera tra colleghe, abbiamo condiviso le

seguenti chiavi di lettura, alcune riguardanti il senso globale del brano, altre più legate all’esegesi del brano stesso: - Ancora una volta Gesù utilizza il linguaggio agricolo per rendere comprensibile e dare maggiore incisivitàai suoi insegnamenti dato che il lavoro agricolo accomunava molte persone ai suoi tempi. - Gesù non si ferma naturalmente al piano agricolo e “l’immagine del chicco di grano” gli serve per trasmetterci un sublime insegnamento che getta luce prima di tutto sulla Sua vicenda personale e poi su

quella dei Suoi discepoli per cui anche sulla nostra vita. Infatti il chicco è anzitutto Gesù stesso che come

un chicco di frumento è caduto in terra nella sua passione e morte, è rispuntato e ha portato frutto con

la sua risurrezione. Il ”molto frutto” che Egli ha portato è la Chiesa che è nata dalla Sua morte, il Suo

corpo mistico. Potenzialmente “il frutto” è tutta l’umanità, non solo i battezzati, perché Egli è morto per tutti, tutti sono stati redenti da Lui, anche chi ancora non lo sa. - Ma la storia del piccolo chicco di grano aiuta anche a capire noi stessi ed il senso della nostra

esistenza. Dopo aver parlato del chicco di grano Gesù aggiunge: “ chi ama la propria vita la perde e chi odia

la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.”

Cadere in terra e morire, non è dunque solo la via per portare frutto, ma anche per “salvare la propria

vita” cioè continuare a vivere. Che succede al chicco di grano che rifiuta di cadere in terra? O viene

qualche uccello e lo becca oppure inaridisce e ammuffisce. In ogni caso il chicco come tale non ha

seguito. Se invece viene seminato, rispunterà e conoscerà una nuova vita. Sul piano umano e spirituale

ciò significa che se l’uomo non passa attraverso la trasformazione che viene dalla fede e dal battesimo, se non accetta la croce, ma rimane attaccato al suo naturale modo di essere e al suo egoismo, tutto finirà

con lui, la sua vita va ad esaurimento. Giovinezza, vecchiaia, morte. Se invece crede e accetta la croce in

unione con Cristo, allora gli si apre davanti l’orizzonte dell’eternità.

- “ Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci” . I Greci erano pagani e simpatizzanti del giudaismo, erano venuti per adorare l’Unico Dio che gli Ebrei avevano fatto loro

conoscere. La presenza dei Greci preannuncia che il messaggio salvifico di Gesù è rivolto a tutti anche ai non battezzati. - I greci presentarono la loro richiesta: “ Vogliamo vedere Gesù”. Nella domanda di questi uomini c’è la

domanda dell’intera umanità che, attraverso loro, chiede di vedere Gesù. In altre parole, prima che Gesù

giunga al momento della passione vengono convocati davanti a Lui i rappresentanti delle genti, dei pagani per contemplare la Sua morte e goderne i frutti. - “Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù”. In questo “passa parola

“emerge una sorta di cammino graduale per arrivare a Gesù, la richiesta non arriva direttamente a Lui quasi a sottolineare che il nostro rapporto con Dio è, in un certo qual modo, mediato da altri. La

comunità tutta ha la responsabilità di accogliere e riferire esattamente il messaggio, ma lo può fare solo se

animata dall’Amore. - “ E’ giunta l’ora in cui sia glorificato il figlio dell’uomo”. Sulle prime la risposta di Gesù non sembra andare

esattamente incontro alla loro richiesta. Gesù nella domanda di quegli uomini vede un segno : “l’ora è

giunta”. Adesso di fronte a questo desiderio dell’umanità di incontrarlo, Egli riconosce che è arrivato il momento della morte, che però non viene presentata nella sua tragicità, bensì come “glorificazione del Figlio dell’uomo”. Con la domanda per Gesù è giunto quindi il tempo in cui la Sua vita è chiamata a

diventare dono fecondo. 3° PASSO: ATTENZIONI DA AVERE TENEDO CONTO DELL'ANTROPOLOGIA CRISTIANA Nella Routine quotidiana abbiamo introdotto lo spazio dell'angolo della preghiera che dura circa 20

minuti. Ogni mattino, dopo la merenda, ci rechiamo in una stanza dove è stato creato un angolo con

l'immagine della vite e dei tralci (l'immagine si arricchisce durante i primi mesi di scuola). I bambini si siedono in cerchio su dei ceppi veri al centro c'è una cassa di bambù con all'interno una candela e la

Bibbia. Si fa un rito d'inizio: presi per mano i bambini battono i piedi a terra dicendo “ Mettiamo le radici, leghiamoci agli amici !” e si accende una candela. Si cantano due canzoni che variano nel corso dell’anno

“ Le mie mani sono piene di benedizioni” e “Whoah!” all’inizio

dell’anno; “Alleluia” e “Did You Know” nel periodo pasquale; “Io con te” e “God loves me and you” a fine anno. Dopo questo

rito chi lo desidera può esprimere le proprie intenzioni di preghiera, I propri ringraziamenti a Dio. Alla fine si prega

insieme o il “Padre Nostro” o “Ave Maria”o “Angelo Custode”.

In entrambe le classi si è costruito l'Angolo del rilassamento. I bambini possono utilizzarlo quando sentono la necessità di

ritirarsi in un posto “Isolato” dagli altri per riflettere, riposarsi, fermarsi. I bambini stessi lo hanno definito: “protetissimo”, “sembra come di fare le coccole con la mamma”, “è un posto senza fatica...si sta proprio

bene lì”; “ è più morbido del tronco della vite (si riferisce all'angolo preghiera) , mi piace sia quello che

questo perché posso starmene in pace”.

La narrazione e la drammatizzazione fatta dagli adulti inizialmente, è seguita dalla drammatizzazione

settimanale del brano da parte dei bambini perché ci sia il coinvolgimento attraverso il corpo ed anche

per dare la possibilità al singolo bambino di immedesimarsi in tutte le figure presenti nel brano biblico. Dopo la drammatizzazione ogni bambino compila il “Diario della Parola” ovvero cosa ha vissuto

interpretando il racconto biblico e la maestra annota il racconto nel diario che inizialmente si pensava di consegnare a casa alla fine delle unità didattiche che hanno avuto come filo conduttore il brano, poi si è

deciso di consegnarlo ai colloqui individuali. Questi sono alcuni pensieri dei bambini dopo aver drammatizzato Giovanni 15, 1-8 “La Vite e i Tralci “: VITE “- Mi è piaciuto tantissimo fare la vite perché sentivo nel mio cuore che mi diceva che è bello sentirsi presi per mano tutti uniti.- Mi piace fare la vite perché la vite è Gesù e Gesù è mio amico.- Mi sentivo bene a

fare la vite oggi perché la vite è Gesù e la vite è forte!-”; L’AGRICOLTORE “ - L’Agricoltore è Dio è quello che ci accarezza, sì come la mia mamma e il mio papà.- Mi è piaciuto fare l’agricoltore perché potevo tagliare, io so che l’agricoltore è il Padre Nostro ed è quello che

ci protegge dai ladri, da tutto insomma, ed è nel nostro cuore non l’ho mai visto, ma lo sento e mi è molto

simpatico e mi piace proprio.-”; IL TRALCIO SECCO “- Non mi piace fare il tralcio secco perché la vite poi muore se non portiamo frutto e

moriamo anche noi.- Il tralcio secco è quando fai le cose cattive, a me piace di più fare le cose buone.-il tralcio secco siamo noi quando non portiamo frutti e siamo morti.- Il tralcio secco è uno che non segue

Gesù.-“; IL TRALCIO CON FRUTTO”- Mi piace fare il tralcio che porta frutto soprattutto racconta alla maestra, quando l’agricoltore mi ha pulito perché a me piace essere pulita.-Mi è piaciuto tanto fare il tralcio con

l’uva perché mi sentivo che Gesù mi abbracciava e mi vuole bene.- Secondo me portare frutto vuol dire

che vivi e fai cose belle.- ”

Oltre che la narrazione e la drammatizzazione vissuta dai bambini abbiamo introdotto molti giochi di squadra e lavori di gruppo proprio per far vivere con il corpo il verbo che ha fatto da filo conduttore

alla progettazione “Rimanere” nelle accezioni di “stare fermi”, “radicarsi”, ma anche “rimanere/essere

legati” a Gesù e quindi agli altri ,in una sorta di interdipendenza vitale per attenuare l'abitudine

all'autosufficienza ,all'egocentrismo e all'isolamento che spesso caratterizzano gli atteggiamenti di questo

gruppo di bambini, poco abituati alla condivisione, alla rinuncia al mettersi a disposizione di qualcun altro.

4° PASSO: METODOLOGIA PER SPIANARE LA STRADA ALL'INCONTRO CON GESU' Il mese di Settembre è stato dedicato alla conoscenza reciproca del nuovo gruppo sezione con l’inserimento di quattro bambini nuovi, alla suddivisione della sezione in sottogruppi di appartenenza (grandi, medi e piccoli), alla conoscenza e riorganizzazione degli spazi, con le loro regole, ma soprattutto alla sperimentazione delle nuove routine e dei nuovi angoli sopra descritti. La narrazione e la drammatizzazione sono state fatte in salone della scuola sia quella degli adulti (il primo lunedì di Ottobre “La vite e i tralci “e il secondo lunedì di Marzo “ La parabola del chicco di grano ”) che quella fatta dai bambini. Ogni Lunedì l’intero gruppo ha assistito alla drammatizzazione dei compagni che divisi in due gruppi (Medi/Piccoli e Grandi) hanno interpretato a turno le quattro parti presenti in “La vite e i tralci”da Ottobre a fine Novembre e la storia “L’abete che aspettava Gesù”da metà Novembre a fine Dicembre e poi le cinque parti presenti in “ La parabola del chicco di grano ” da Marzo a metà Maggio . Alla drammatizzazione è seguita l’attualizzazione, che quasi sempre si è protratta anche nella giornata del martedì, con i giochi motori e di squadra fatti in salone, mentre il circle time e i prodotti (cartelloni, doni…) si sono fatti in sezione e nella stanza dell’angolo preghiera. Alla ambientazione, ai progetti e ai laboratori si sono dedicati gli altri giorni della settimana. Coinvolgimento dei genitori anche in certe attività proposte nell’attualizzazione:

compilazione settimanale dei grappoli con le cose buone (i frutti) fatte dai propri bambini a casa ( da metà Novembre a fine Giugno). Grappoli che vengono appesi nel “cartellone itinerante” ogni venerdì e che riproduce l’angolo preghiera nel corridoio d’entrata ;

la trascrizione dei propri propositi educativi per sostenere i propri figli (durante l’assemblea di Novembre) nel filo di ferro che sostiene i tralci ed è anch’esso appeso nel cartellone “itinerante”; la descrizione di un dono che caratterizza il/la proprio/a figlio/a ( nel periodo natalizio);

la creazione dei costumi per le drammatizzazioni e delle vignette per la storia “L’abete che aspettava Gesù”;

l’invito a utilizzare la corona dell’Avvento nella preghiera a casa;

nei colloqui individuali;

nei preparativi per le feste “La Salle Day” e “Festa della famiglia “. 5° PASSO: INDICAZIONI NAZIONALI Purtroppo essendo supplente e non essendoci stati nei team docenti degli anni passati di questa scuola docenti idonei o abilitati IRC, la proposta di quest’anno non è inserita in un cammino triennale di sviluppo degli OSA. Tuttavia nella conoscenza del mondo vegetale Dio Creatore viene quotidianamente incontrato,

stiamo conoscendo Gesù Salvatore nel vangelo, ma anche nelle feste cristiane e stiamo cercando di vivere il legame d’Amore dello Spirito Santo quantomeno con la comunità scolastica dei Fratelli dato che non abbiamo altre comunità di riferimento. B . DESCRIZIONE DEL PERCORSO

TITOLO :

“Cresciamo insieme

gustando le meraviglie della natura”

MAPPA DI LAVORO ANNO SCOLASTICO 2014/15 La programmazione partendo da esperienze concrete attraversa tutti i campi di esperienza per lo sviluppo delle otto competenze chiave europee e si articola in cinque unità di apprendimento. Quest’anno In questo cammino la nostra guida è stato Gustavo, un gufo saggio e sapiente, che ci ha insegnato a conoscere, rispettare, valorizzare ed apprezzare anche a tavola il mondo vegetale. Grazie ai racconti del gufo Gustavo, abbiamo cercato di capire il legame vitale che ognuno di noi strige con gli altri e con la natura, un legame senza il quale non potremmo vivere o dare frutto esattamente come il tralcio senza la vite.

MESE UDA FINALITA’

Settembre UDA n° 1 ACCOGLIENZA. “ Mettiamo le radici legandoci agli

amici”

Alla scoperta degli amici che mi circondano : il valore dell'amicizia

Ottobre

Novembre

Dicembre

UDA n° 2 ALBERI CON FUSTO...ARRIVA

IL NATALE “ Accogliamo i doni dall'alto”

Liberiamo le mani dalle cose superflue per accogliere Gesù

Gennaio Febbraio

UDA n° 3 CARNEVALE “Gli alberi si svestono e si travestono”

La potatura che mi fa bene: i no che mi fanno crescere

Marzo Aprile

UDA n° 4 LA SEMINA E LA PASQUA

“Seminiamo i nostri cuori” Il sacrificio di Gesù che in croce semina la Vita

Maggio Giugno

UDA n° 5 GLI ORTAGGI “ Accogliamo i doni dal basso”

(Coltivo il mio terreno per accogliere la

parola di Gesù) rielaborato in: Accolgo la

parola di Gesù per seguire il Suo esempio e

fruttificare

PROGETTI Durante il corso dell'anno sono stati messi in atto i seguenti progetti:

Progetto Feste Il Progetto ha la finalità di guidare i bambini a conoscere e riferire eventi della storia personale e familiare come pure le tradizioni culturali e le feste cristiane. Attraverso attività grafico pittoriche e manipolative, narrazioni, giochi simbolici e rappresentazioni teatrali vengono sottolineate le feste ed i momenti forti dell’anno ovvero: la festa dei nonni, la castagnata, la festa di Natale, la festa del papà, della mamma,la festa del Carnevale , la festa della Pasqua, festa di “La Salle Day” ( inserita nella seconda parte dell’anno) ed infine la festa della famiglia.

Progetto “SHOW AND TELL” Il Progetto ha la finalità di dare ad ogni bambino un momento speciale di collegamento scuola/famiglia e famiglia /scuola portando a casa il personaggio guida per un intero fine settimana.

Progetto Biblioteca Ogni quindici giorni nella biblioteca della scuola i bambini prendono in prestito un libro dopo aver ascoltato la lettura di una storia. Il progetto ha la finalità di far sperimentare il meccanismo del prestito/restituzione del libro, la cura delle cose pubbliche e di lavorare sui prerequisiti della lettura e dell’espressione verbale.

Progetto Lettura animata Il Progetto è svolto in collaborazione con la scuola Primaria a partire dal mese di Novembre fino a fine Maggio. Esso è un importante strumento che promuove l'incontro tra bambino e libro fin dalla prima infanzia.

Progetto continuità con la Scuola Primaria La continuità con la scuola Primaria prevede un percorso didattico in cui i bambini agiscono insieme per far conseguire un duplice obiettivo. Per quelli della primaria la consapevolezza del proprio percorso di crescita, per quelli dell'infanzia la conoscenza con il nuovo ambiente scolastico che li accoglierà. I LABORATORI All'interno della programmazione annuale sono previsti per un lavoro su specifiche competenze : LABORATORIO MUSICA E DANZE LABORATORIO DI CUCINA LABORATORIO PRESCRITTURA E PRELETTURA LABORATORIO INTELLIGENZA NUMERICA LABORATORIO DI ATTIVITA’ MOTORIA LABORATORIO ACQUATICITA': presso le piscine dell'Istituto Filippin. Tale attività è sospesa nel mese di Dicembre.

UDA N°1 : “ METTIAMO LE RADICI LEGANDOCI AGLI AMICI”

OBIETTIVI GENERALI - Accogliere tutti i bambini sentendoci parte di una famiglia legandoci all'altro: presentarsi al gruppo, stringere amicizia con i componenti e riconoscere i sottogruppi per età. - Conoscere e vivere le routine della giornata come tempi comunitari rassicuranti e ricchi di esperienze che arricchiscono le competenze. -Riconoscere, organizzare insieme gli spazi scolastici e le loro regole per concepirli come luoghi dove fermarsi e mettere le radici. ATTIVITA’ PIU’ SIGNIFICATIVE DEL PERCORSO: - MI PRESENTO E GIOCO INSIEME - TUTOR, PER OGNUNO UN AMICO - CONOSCO LA CHIESA - ANGOLO DELLA PREGHIERA - ANGOLO DEL RILASSAMENTO PERSONE COINVOLTE NEL PERCORSO : Le insegnanti del collegio docenti, i bambini e i genitori nella ridenominazione dell’angolo rilassamento. RACCONTO DEL PERCORSO :

- Mi presento e gioco insieme : I bambini nei primi giorni di scuola si sono presentati agli altri con il gioco “il mio nome” nel corridoio della scuola dichiaravano il loro nome attraverso la sagoma di un albero e tutti ripetevano il nome battendo le mani per tre volte. Con le foto del gioco abbiamo fatto il cartellone dei compleanni così ogni bambino ha parlato di sé e dei suoi desideri attaccando la foto al cartellone in sezione. In salone legati in un girotondo hanno imparato la canzone “What’s your name. Alla canzone è seguita la creazione di un festone con le sagome dei bambini legati gli uni gli altri per abbellire la scuola. Ogni bambino ha raccontato le proprie vacanze agli altri e con i disegni della vacanze abbiamo fatto un cartellone dove abbiamo trascritto anche i loro racconti.

Attività svolte assieme a quella del tutor sottodescritta da Lunedì 15 settembre a Venerdì 19 settembre (escluso giovedì) per un totale di 6 ore e 30 ‘ - TUTOR, PER OGNUNO UN AMICO : I bambini sono stati divisi in gruppi d’età con delle medaglie colorate e decorate dagli stessi. Ad ogni grande è stato affidato un medio o un piccolo da accompagnare in alcuni compiti della giornata ( la fila, a tavola…) o nei molti giochi di squadra che abbiamo proposto

quotidianamente per incrementare le amicizie e i legami . -ANGOLO DEL RILASSAMENTO: Nel corso di questa unità abbiamo presentato e sperimentato l’angolo del rilassamento. (vedi sopra). A settembre durante la prima assemblea quest’angolo era stato

denominato come “Angolo della riflessione”, ma abbiamo subito capito che questa denominazione

richiamava la funzione dell’angolo della punizione, forse per le risonanze dei vissuti scolastici degli adulti. E’ stato molto costruttivo trovare la nuova denominazione assieme ai genitori dopo che abbiamo

presentato loro le finalità di quest’angolo. Per la sua spiegazione e per permettere la prima

sperimentazione da parte dei singoli abbiamo diviso i bambini in due gruppi grandi e medi/piccoli. Giovedì 18 settembre tot. 1 ora. - CONOSCO LA CHIESA : Molti bambini della scuola non frequentano la chiesa della propria parrocchia e

nello stesso tempo tutti gli studenti dell’Istituto sono chiamati a partecipare alla santa messa celebrata

nella chiesa dell’istituto in diversi momenti dell’anno scolastico. Il collegio allora ha deciso di visitare la

chiesa dell’Istituto per conoscere l’ambiente senza confusione, per sperimentare la sacralità del silenzio, la compostezza e per notare alcune cose prima della presentazione dell’angolo della preghiera. Bambini hanno richiesto molte spiegazioni sul tabernacolo, sulle candele, sui dipinti…. Nella Chiesa vuota abbiamo

cantato per la prima volta “Le mie mani sono piene di benedizioni” e “Whoah!”. Alla fine della visita prima

di fare il disegno dell’esperienza abbiamo chiesto ai bambini le proprie impressioni : “Mi sono sentito

benissimo ero come tutto bagnato, ma al sicuro - Mi è piaciuto tanto andare nella casa di Gesù perché

prima avevo mal di pancia, poi ho cantato e mi sono sentita bene e non avevo più mal di pancia- Mi piaceva il silenzio e stare insieme vicini nelle panchine di legno ( intende i banchi)- Ho sentito che Gesù

mi abbracciava. “ Attività svolta giovedì 25 Settembre tot: 1ora e 30’ mentre la Santa Messa d’ inizio

anno si è svolta nella mattina di venerdì 26 Settembre tot: 1ora. - ANGOLO DELLA PREGHIERA Il volto di Gesù e nostri volti: la prima volta che ci siamo riuniti nell’ angolo

della preghiera abbiamo osservato il volto di Gesù. Abbiamo riflettuto con i bambini su come fosse il volto

di Gesù; cosa ci veniva in mente guardandolo, come era il nostro volto quando incontriamo gli altri . Ogni bambino si è osservato guardandosi allo specchio che abbiamo fatto passare di mano in mano. I bambini hanno commentato liberamente cosa vedevano: “Io nello specchio vedo Gesù, lo so che sono io, ma c’è

anche Gesù – Io vedo il mio sorriso, sono bella quando

sorrido- io vedo che sono uguale a Mattia (Il suo amico

del cuore) …”.

Infine abbiamo fatto utilizzando diverse tecniche il cartellone “ Nei nostri volti vediamo Gesù”. Attività

svolta lunedì 29 settembre totale 2 ore e 30’.

VERIFICA DEI PUNTI CRITICI E DEI PUNTI FORTI: Punti critici: Il primo periodo scolastico è stato denso di appuntamenti (progetto feste con la festa dei nonni, la

messa d’inizio anno…) e questo ha forse innescato una sorta di frenesia nelle attività che dovevano essere vissute in

un clima e in un tempo più disteso. L’UdA in più momenti ha previsto il racconto del proprio vissuto, i bambini fanno molta difficoltà a rispettare il proprio turno di parola e nelle attività, si doveva introdurre più giochi motori o drammatizzazioni. Punti forti : La figura del tutor ha creato legami forti tra bambini, ha innescato atteggiamenti responsabili e di fiducia, oltre che aver messo in luce dinamiche relazionali individuali che diversamente non sarebbero emerse nel gruppo. Indubbiamente” l’angolo della preghiera” e “l’angolo del rilassamento” stanno creando uno spazio esistenziale ed

emotivo molto intenso per ogni bambino. Giochi di squadra nella metodologia sono da incrementare perché favoriscono uno spirito costruttivo, di rispetto e

rafforzano i legami. Modifiche: la Santa Messa d’inizio anno, anche se è una tradizione dell’istituto, crea molto nervosismo da parte dei bambini che riescono a seguirla per breve tempo. Poiché la direzione generale della scuola vuole la partecipazione di tutti i gradi scolastici, il collegio ha pensato di anticipare le messe dell’anno con delle brevi visite alla chiesa per educare i bambini quantomeno ad silenzio rispettoso del luogo sacro. Incrementare i giochi motori, le drammatizzazioni nelle prossime UdA e soprattutto distendere i tempi.

2 UdA: ACCOGLIAMO I DONI CHE VENGONO DALL’ALTO OBIETTIVI GENERALI - Sentirsi legati all’Amore e dall’Amore e soprattutto interdipendenti gli uni dagli altri. - Sentirsi parte di un gruppo, legati ad esso, e contribuire alla crescita dello stesso con la propria

individualità e con le proprie competenze. - Vivere la parola di Dio come nutrimento, linfa vitale che ci tiene uniti e ci nutre costantemente. - Essere consapevoli di essere dono e avere un dono particolare che possiamo mettere a disposizione degli altri. - Conoscere e valorizzare i componenti della comunità scolastica riconoscendo nel loro operato un

servizio/dono e non un diritto scontato per gli utenti. - Prepararsi ad accogliere Gesù conoscendo il significato dell’Avvento e conoscere gli avvenimenti fondamentali della nascita di Gesù. - Superare la logica dell’abbondanza e dell’individualità per accogliere Gesù che con la sua luce riempie i cuori d’amore e vince le tenebre.

ATTIVITA’ PIU’ SIGNIFICATIVE DEL PERCORSO: - ARRIVO DEL GUFO GUSTAVO - LA VITE E I TRALCI - CON LE MANI POSSO FARE…. MI NUTRO D’AMORE - LA PAROLA DI DIO MI RIEMPIE IL CUORE - LE PRIME A PRENDERE VITA SONO LE FOGLIE SE RIMANGONO LEGATE - IL FRUTTO NASCE DALLE BUONE AZIONI - L’ABETE CHE ASPETTAVA GESU’ - OGNUNO DI NOI HA UN DONO - AVVENTO - GESU’ E’ LA LUCE DEL MONDO - I DONI INUTILI - UN DONO PER LA NOSTRA COMUNITA’ E PER LA FAMIGLIA - ANNUNCIAZIONE, NASCITA, EPIFANIA. - FESTA DEL NATALE - ASSEMBLEA DEI GENITORI PERSONE COINVOLTE NEL PERCORSO : Le insegnanti del collegio docenti, i genitori nella seconda assemblea, il Direttore, i Volontari Fratel Ruggero e Alfredina, un’insegnate della Primaria, uno Zampognaro. RACCONTO DEL PERCORSO : - ARRIVO DEL GUFO GUSTAVO: il personaggio Guida ha lasciato delle tracce a scuola (piume e lettera). E’ stato trovato sulla vite nel parco dell’Istituto e con sé ha portato la Bibbia ed un segnalibro sul passo Giovanni 15, 1-8. Abbiamo discusso su cosa sia la Bibbia, l’abbiamo consultata e l’abbiamo presentata ai bambini che hanno deciso spontaneamente di conservarla dentro la cassa di bambù dell’angolo della preghiera. Abbiamo letto il brano davanti alla vite. Nel pomeriggio i bambini hanno ritratto la vite dal vero nel parco. Attività svolta Venerdì 3 Ottobre tot. 2 ore e 30 . - LA VITE E I TRALCI : la prima drammatizzazione del brano è stata fatta dagli adulti con il sottofondo della voce narrante. I bambini hanno fatto da spettatori e solo alla fine della drammatizzazione quando si dice “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.” Si sono uniti agli “Attori” prendendosi per mano in un grande cerchio su invito della maestra che interpretava la vite. La rielaborazione di quanto visto è stata fatta in sezione divisi in due gruppi e poi si è fatto il disegno. Il giorno seguente è iniziata la prima rappresentazione fatta dai bambini ed è stato molto bello come gli spettatori si siano uniti in cerchio spontaneamente in ricordo del giorno precedente. Da quel giorno alla fine di ogni rappresentazione i bambini si sono legati alla vite spontaneamente sempre. I bambini in sezione hanno costruito insieme poi un cartellone della vite con elementi naturali raccolti nel parco. Attività svolta Lunedì 6 Ottobre e Martedì 7 ottobre tot. 3 ore e 30 .

- CON LE MANI POSSO FARE…: abbiamo fatto “leggere” ai bambini un cartellone in cui erano riportate le foto di mani che segnalavano alcuni messaggi. I bambini hanno mimato il significato delle foto. Abbiamo poi chiesto loro di mimare altre cose che si possono fare con le mani e che non erano presenti nel cartellone. Alla fine abbiamo scelto di unirci con le mani esattamente come i tralci alla vite ed abbiamo fatto il gioco “Mi lego e vado piano” in cui i bambini hanno sperimentato la difficoltà di stare legati gli uni gli altri se si corre o se non ci si rispetta gli uni gli altri. In sezione hanno poi costruito un tralcio da legare con la propria foto alla vite dell’angolo preghiera e un tralcio con il disegno del proprio viso da legare al cartellone itinerante della vite posto nel corridoio d’entrata della scuola. Attività svolta Lunedì 13 Ottobre tot. 2 ore e 30 . - MI NUTRO D’AMORE : all’interno della Bibbia nell’angolo della preghiera abbiamo trovato un cartello con la parola AMORE e una vignetta che raffigurava l’amore di Dio e di Gesù verso di noi. Abbiamo chiesto

ai bambini di definire l’amore e di leggere ciò che vedevano nella figura. Abbiamo raccolto le loro parole in cartoncini colorati e poi in salone abbiamo fatto il gioco “Mi nutro d’amore” (nota nell’ambientazione avevamo già lavorato sul percorso della linfa nella vite e negli alberi in genere). Con delle cannucce lunghissime contrassegnate

da una foglia di vite con la scritta “Mi nutro d’amore” ci siamo collegati per bere alla vite (maestra) che teneva in mano un bicchiere con la parola amore che prima avevamo trovato nella Bibbia. In sezione poi abbiamo costruito il cartellone mi nutro d’amore e lo abbiamo terminato il giorno seguente.Attività svolta Lunedì 20 Ottobre e Martedì 21 ottobre tot. 3 ore e 30.

-LA PAROLA DI DIO MI RIEMPIE IL CUORE : all’interno della Bibbia nell’angolo della preghiera abbiamo

trovato un palloncino fatto a forma di cuore e un’immagine di Gesù che

mette la parola nel cuore . Abbiamo chiesto ai bambini di leggere ciò che

vedevano nella figura. In salone abbiamo ripreso in cartoncini colorati delle

parole che i bambini stessi avevano usato

per definire la parola amore nell’attività

precedente ed abbiamo mimato a coppie

“Le parole dell’Amore” (ti voglio bene, grazie, scusa, ti perdono) e ogni volta che i bambini mimavano la parola l’insegnate gonfiava il palloncino che

avevamo trovato nella Bibbia. In sezione, dopo aver discusso su come

ricaricarci anche a casa con la parola di Dio abbiamo costruito il Bicchiere “La parola di Dio mi riempie il cuore “

Attività svolta Lunedì 27 Ottobre tot. 2 ore e 30 - LE PRIME A PRENDERE VITA SONO LE FOGLIE SE RIMANGONO LEGATE: dopo aver osservato bene i tralci nella vite dell’angolo della preghiera, abbiamo discusso con i bambini su quali fossero le prime cose che

spuntano dai tralci e che si alimentano perché legati ad essi. I bambini hanno individuato subito le foglie

precisando che le foglie della vite sembrano tutte uguali, ma in realtà sono diverse l’una d’altra

esattamente come noi, l’importante però che tutte stiano attaccate alla vite altrimenti cadono e muoiono

perché non si alimentano più . In salone allora abbiamo fatto il gioco “Le foglie al vento”: i bambini attraverso un filo di lana si sono

legati tutti alla vite (un tubo piantato al centro della stanza con il volto di Gesù) e si muovono a tempo di musica.; devono fare molta attenzione ai movimenti perché se spezzano il filo di lana o spezzano quello di

altri bambini si staccano dalla vite e muoiono. In sezione ogni bambino ha costruito con tecniche diverse

le foglie per il proprio tralcio della vite nell’angolo preghiera e per quello itinerante nel corridoio della

scuola. Attività svolta Lunedì 3 Novembre tot. 2 ore e 30 . - IL FRUTTO NASCE DALLE BUONE AZIONI : Osservando la vite dell’angolo della preghiera i bambini hanno

sottolineato che mancavano i frutti : i grappoli. Nella discussione è emerso che anche i grappoli sono

legati alla vite, ma addirittura gli acini sono legati gli uni gli altri e dipendono dalla vite. In salone abbiamo

fatto il gioco “ legati per fare il grappolo”: divisi in due squadre i bambini dovevano ricostruire un

grappolo d’uva di un cartellone raccogliendo gli acini sparsi sul pavimento, ma solo spostandosi legati gli uni agli altri in una fila. Terminato il gioco in sezione abbiamo discusso sulle difficoltà affrontate durante il gioco, sui comportamenti utili e inutili. Alla fine è emerso che fare il frutto è stato faticoso, ma bello, esattamente come le buone azioni che ti fanno sentire bene. Ogni bambino allora ha descritto una cosa

che ha fatto e che per lui è una buona azione disegnandola dentro un acino d’uva. Tutti gli acini sono stati assemblati poi in un grande grappolo d’uva in un cartellone dal titolo “Il frutto nasce dalle buone azioni”. Infine i bambini hanno costruito con diverse tecniche i grappoli d’uva per il proprio tralcio della vite nell’angolo preghiera e per quello itinerante nel corridoio della scuola. Attività svolta Lunedì 10 Novembre e Martedì 11 Novembre tot. 3 ore e 30 . - L’ABETE CHE ASPETTAVA GESU’ : l’abete che aspettava Gesù è la storia che ha fatto da sfondo a tutto il periodo Natalizio ed è stata scritta dalla sottoscritta e illustrata da una mamma della scuola. Riassunto

della trama: tutti gli alberi che abbiamo conosciuto e di cui abbiamo apprezzato i frutti ( vite, melo, pero e

castagno) potevano donarli a Gesù, mentre l’abete non aveva doni da offrire al Bambino. In un primo

momento tentò di portare dei giocattoli, ma la cosa si rivelò inutile così sconsolato aprì i rami al cielo che

fece cadere su di lui le stelle. L’abete alla fine poté offrire la luce

ricevuta dal cielo a Gesù che sorridendo riempì d’amore i cuori dei presenti. La storia è stata narrata con diapositive in sezione e poi drammatizzata in diversi momenti dai bambini in salone. Dopo la prima volta che l’hanno drammatizzata abbiamo discusso sul valore del dono . Subito dopo abbiamo fatto “il gioco del regalo per me”: seduti in cerchio a tempo di musica de “Il canto dei regali” i bambini si passavano una scatola gigante; allo stop della canzone il bambino che aveva in mano scatola riceveva un cuore di polistirolo

contenuto in essa. Con il cuore ricevuto in regalo i bambini hanno

creato “l’albero dell’amicizia” che a loro volta hanno donato ad un

amico facendo “il gioco del regalo per te”: seduti in cerchio a tempo

di musica de “Il canto dei regali” i bambini si passavano una scatola

con dentro i nomi dei bambini della scuola; allo stop della canzone il bambino che aveva in mano scatola estraeva il biglietto con il nome e

donava il suo albero all’amico. Attività svolta Lunedì 17 Novembre e Martedì 18 Novembre tot. 3 ore e 30 . - OGNUNO DI NOI HA UN DONO: Riprendendo la storia dell’abete abbiamo discusso con i bambini che come gli alberi avevano dei doni diversi, tutti noi abbiamo dei talenti diversi da dare agli altri. I genitori hanno descritto un particolare dote del proprio figlio in un cartoncino a forma di pacco dono. I bambini hanno decorato il pacco e all’interno di esso hanno attaccato una foto che ritraesse il dono

descritto in sezione . In salone ogni bambino ha presentato il suo pacco dono agli amici ed ha mimato e

narrato quanto avevano descritto i genitori . Attività svolta Lunedì 24 Novembre tot . 2 ore e 30. - AVVENTO : Il periodo dell’avvento è stato concretizzato con due attività. Abbiamo realizzato una corona dell’avvento per ogni bambino da utilizzare a casa durante la preghiera e

ne abbiamo realizzata una da utilizzare a scuola nell’angolo della preghiera. Inoltre sempre nell’angolo della preghiera abbiamo realizzato il cammino dell’avvento in cui i giorni erano contrassegnati da piccoli abeti su cui appiccicare quotidianamente tante stelline quante era il numero del giorno per arrivare alla grotta luminosa di Gesù. Attività svolta Martedì 25 Novembre e

Mercoledì 26 Novembre e Giovedì 27 Novembre tot. 3 ore e 30 . - GESU’ E’ LA LUCE DEL MONDO : Riprendendo la storia dell’abete abbiamo riflettuto sul significato della

luce, su quanto sia triste il buio e per contrario quanto dia gioia la luce . Abbiamo sperimentato con una lampada che per aver la luce dobbiamo

essere collegati ad una fonte (la presa) così abbiamo potuto riflettere

che la fonte della luce del Natale è Gesù che nascendo cancella il buio della tristezza per portare gioia e festa. Abbiamo fatto in sezione

“il gioco Buio /luce : Abbiamo creato una tana buia con delle coperte. A turno e in trio, i bambini hanno sperimentato il buio totale che

poteva essere cancellato dalla luce solo quando un cuore luminoso, che era il cuore di Gesù, passato di mano in mano dagli amici arrivava alla tana per far risplendere la luce. Infine abbiamo realizzato “Le lanterne

dell’amore”come decoro natalizio per la scuola. Attività svolta Lunedì 1

Dicembre tot . 2 ore e 30.

- I DONI INUTILI Riprendendo la storia dell’abete abbiamo riflettuto su quanto sia bello ricevere, ma se

esageriamo, i doni possono essere un ostacolo all’amore. In particolare il passaggio della storia in cui l’abete si riempie di doni, ma i suoi rami si stanno spezzando e non riesce più a vedere la strada per arrivare a Gesù, è stato sperimentato da tutti i bambini attraverso il gioco “Libero le mani dalle cose se

voglio abbracciare”. I bambini divisi a coppie, uno veniva caricato di giochi a suo piacimento, ma alla fine

gli veniva richiesto di abbracciare l’amico che gli stava davanti, ovviamente per farlo doveva lasciare

cadere a terra i giochi. In sezione, dopo aver riflettuto su quanto possiamo donare avendo le mani libere, abbiamo realizzato un abete con le sagome delle mani dei bambini ritagliate su cartoncino da regalare al Direttore Generale della scuola. Attività svolta martedì 2 Dicembre tot. 2 ore e 30 - UN DONO PER LA NOSTRA COMUNITA’ E PER LA FAMIGLIA : come collegio docenti volevamo dare un

segno di riconoscimento al personale docente e non docente che fa la comunità educante. Abbiamo

riflettuto allora con i bambini su chi fa funzionare bene la scuola e, individuate assieme a loro le varie

categorie (cuochi, segretarie, giardinieri…) abbiamo colorato 32 piccoli abeti di legno e li abbiamo

decorati con stelline luminose ed un biglietto d’augurio per ciascuno di loro. Naturalmente l’ultimo

giorno di scuola prima della vacanze natalizie abbiamo consegnato personalmente con i bambini i doni preparati. Per la famiglia è stato realizzato un centro tavola con la natività sotto un abete fatto di cuori e

un biglietto decorato con un disegno della famiglia di ogni singolo bambino. Attività svolta Mercoledì 3 Dicembre, Martedì 16 Dicembre, Mercoledì 17 Dicembre e Giovedì 18 Dicembre tot . 8 ore e 30

- ANNUNCIAZIONE, NASCITA , EPIFANIA: gli avvenimenti principali della nascita di Gesù sono stati narrati, naturalmente in giorni diversi, con tecniche diverse ( cd audio, con libro illustrato, con la proiezione di immagini ) e poi sempre drammatizzati dai bambini in salone. Per l’annunciazione abbiamo costruito un

quadretto, da appendere nella propria cameretta, raffigurante Maria e l’Angelo e con accanto il testo

dell’”Ave Maria”. Per la Nascita e l’Epifania invece abbiamo sempre rielaborato il racconto in sezione

attraverso un disegno. In particolare la nascita di Gesù è stata drammatizzata dai bambini anche in diversi momenti durante il laboratorio di lettura animata seguito da un’insegnante della scuola Primaria e anche

grazie alla visita molto suggestiva di uno zampognaro a scuola. Attività svolta Martedì 9 Dicembre,

Lunedì 15 Dicembre, Mercoledì 17 Dicembre , Venerdì 19 Dicembre e Lunedì 22 Dicembre tot . 8 ore e 30 - FESTA DEL NATALE : per la festa del Natale sono state drammatizzate il racconto de “La vite e dei tralci” e il racconto de “L’Abete che aspettava Gesù”. Durante le drammatizzazioni sono state cantate le canzoni che i bambini hanno imparato da Settembre a Dicembre nelle varie attività per arrivare alla scena finale in cui i genitori sono stati chiamati sul palco a ricevere dall’abete luminoso un palloncino a forma di cuore come “Simbolo della pace e

della serenità che Gesù ci ha donato riempiendo il nostro cuore d’Amore, un Amore che possiamo trasmettere tra

noi come la linfa che passando di ramo in ramo dona la vita!” Attività svolta Sabato 20 Dicembre tot. Ore 1 . - ASSEMBLEA DEI GENITORI : la seconda assemblea dell’anno è stata dedicata alla presentazione de “La vite e i Tralci” attraverso la proiezione in sezione del video “Thketch The Vine “ che essendo

originariamente in lingua inglese, è stato commentato da me con il sottofondo musicale de “ La vera

vite” di M. Frisina. Sono state poi proiettate alcune foto delle drammatizzazioni dei bambini, le immagini della storia “L’abete che aspettava Gesù” e infine è stato fatto un breve riassunto delle finalità educative

su cui avevamo lavorato da Settembre e su cui intendevamo lavorare fino a Dicembre. I genitori grazie al video sono stati invitati a identificarsi con i filari che sostengono i tralci e così abbiamo avviato un

confronto sul significato di “essere sostegno nell’educazione dei propri figli”. Ogni genitore ha trascritto

i propri propositi educativi per sostenere i propri figli nel filo di ferro che sostiene il tralcio che

identifica ogni singolo bambino nel cartellone “itinerante” all’’entrata della scuola. Infine ai genitori è

stata spiegata la compilazione dei grappoli d’uva da fare a casa fino alla fine dell’anno scolastico. Attività svolta Martedì 18 Novembre dalle ore 18,00 alle 20,00. tot. Ore 2 .

VERIFICA DEI PUNTI CRITICI E DEI PUNTI FORTI : Punti critici: L’o.d.g. della 2°assemblea era troppo nutrito dovevamo calcolare più tempo per il confronto

tra genitori. Volevamo fare delle attività nei luoghi di lavoro del personale non docente ( per es. aiutare i giardinieri raccoglier le foglie ) per valorizzare maggiormente il loro contributo alla comunità scolastica, ma non c’è

stato il tempo e in più ci sono stati ostacoli burocratici ( sicurezza ecc.). Nella compilazione dei grappoli a casa, molto spesso i bambini e genitori entrano nell’ottica di fare a gara

a chi ha più grappoli nel proprio tralcio, è molto difficile per loro uscire dall’ottica della prestazione

vincente. Punti forti :

I bambini stanno aprendo veramente i loro cuore all’Amore: per alcuni di loro è stato difficile

regalare il proprio “albero dell’amicizia” ed accettare di riceverne uno magari “fatto meno bene”

del proprio;

ci ha sorpreso il fatto che quasi tutti dessero per scontato che Dio Padre abbia donato le stelline

all’abete per far luce a Gesù, anche se nella storia non era nominato.

La “festa del Natale” in sostituzione della “recita del Natale” ha creato veramente un clima di serenità e sicurezza sia tra i bambini che tra le docenti, è stata molto apprezzata dalle famiglie e ci permesso di accogliere veramente Gesù che nasce.

L’aver coinvolto i genitori in attività educative, aver condiviso con loro o avergli preannunciato

alcuni passaggi fondamentali di questa uda ha indubbiamente messo in movimento il cuore di alcuni genitori che cercano un confronto educativo e sono meno propensi a cogliere solo la

prestazione scolastica o il bel lavoretto.

Dopo un primo imbarazzo /stupore (perché non abituati ad aver contatti diretti con i bambini), il personale non docente ha apprezzato tantissimo il dono del Natale, e molti di loro hanno sentito

la necessità di venire a salutare i bambini personalmente a fine turno lavoro.

Tra colleghe stiamo vivendo la necessità di pregare insieme per affidarci allo Spirito Santo dato che

stiamo cogliendo veramente la Sua presenza nel nostro lavoro. Modifiche: Dare più spazio e più tempo al confronto educativo nelle prossime assemblee per riflettere su

piccoli atteggiamenti della quotidianità e rendere più concreta l’opera di sostegno del genitore. Utilizzare anche i canale del corpo /movimento con i genitori nella prossima assemblea dato che con i bambini è un canale privilegiato e noi tutti siamo stati bambini.

UDA N° 3 : “GLI ALBERI SI SVESTONO E SI TRAVESTONO”

OBIETTIVI GENERALI - Distinguere i regali, ossia le cose che si comprano, dai doni che non si possono comperare, ma ci sono stati donati da Dio. - Osservare, apprezzare e accogliere la natura con le sue trasformazioni, gli altri nelle loro

diversità e noi stessi come doni di Dio . - Riconoscere le qualità dell’altro e le proprie, come espressione della perfezione di Dio che non fa

errori, ma ci chiede di essere, nella nostra originalità, dono per agli altri. - La potatura : riconoscere le cose che nella nostra vita sono da tagliare e le cose che invece sono

da curare - Accompagnare Gesù nel cammino quaresimale con l’impegno di curare un aspetto della propria

vita da migliorare. - Riconoscere che l’albero dono di Dio, si trasforma in doni per l’uomo. ATTIVITA’ PIU’ SIGNIFICATIVE DEL PERCORSO : - GUSTAVO RIENTRA DALLE VACANZE - VORREI UN METRO DI CIELO - IL GIOCO DELL’INDOVINO : DONO O REGALO ? - TU SEI SPECIALE - TU SEI SPECIALE PERCHE’…PUOI DONARTI ANCHE A ME - DIVERSAMENTE PERFETTI : DIO CI HA CREATI E LUI NON FA ERRORI - LE COSE DA TAGLIARE E LE COSE DA CURARE - IL CAMMINO QUARESIMALE: ACCOMPAGNAMO GESU’ NEL DESERTO - GLI ALBERI SI SVESTONO SI TRAVESTONO E….. SI TRASFORMANO IN DONI - COLLOQUI INDIVIDUALI PERSONE COINVOLTE NEL PERCORSO : Le insegnanti del collegio docenti, una tirocinante dell’università di Padova dal mese di febbraio, il Direttore Sommadossi, i genitori nei colloqui individuali. RACCONTO DEL PERCORSO : - GUSTAVO RIENTRA DALLE VACANZE Il personaggio guida al ritorno dalle vacanze ha portato due sorprese

per i bambini : la cioccolata calda e il gioco “Caccia ai regali ed ai doni” che aveva divertito tanto i suoi amici durante le vacanze . Mentre i bambini gustavano la cioccolata hanno raccontato al gufo i regali che

hanno ricevuto a Natale. La conversazione ci ha dato l’opportunità di sondare le conoscenze dei bambini e

di fare una prima differenza tra le cose che si comprano e le cose che non si possono comprare. Siamo

andati in giardino dove Gustavo aveva detto di aver nascosto delle fotografie da riordinare in due cesti. Il primo cesto riportava la figura dei soldi dove dovevano essere riposte le cose che si comprano, il secondo cesto la figura di due mani che porgevano un cuore e doveva contenere i doni. Dopo aver trovato le foto in giardino, ogni bambino si è allenato a riordinare le immagini nei cesti. Infine in sezione

su un foglio diviso in due parti riportanti le figure dei soldi e delle mani con cuore, i grandi hanno

disegnato i regali da una parte e i doni dall’altra, mentre i medi e i piccoli hanno colorato delle figure di doni e regali ed hanno fatto la suddivisione delle figure incollandole sotto i simboli di riferimento. Attività

svolta Lunedì 12 Gennaio tot. 2 ore e 30. - VORREI UN METRO DI CIELO. Abbiamo letto ai bambini una storia con immagini scritta da me e

intitolata “Vorrei un metro di cielo”. In sintesi la storia racconta di Andrea, un bambino annoiato, pieno

di giochi, infastidito dalla natura (ronzio degli insetti, dai fiori…) e che crede di poter comperare tutto. Un

giorno Andrea però uscendo di casa trova il nulla (la pagina del libro è completamente nera ) disperato

corre al supermercato credendo di poter comprare un metro di cielo, un kg. di fiori , il sorriso della

mamma e così via. Il commesso al supermercato spiega che non può accontentare le richieste di Andrea

semmai può solo vendere giochi, dolci, auto ecc. Andrea è disperato, ma in suo soccorso arriva

l’angioletto che per prima cosa porta la luce cacciando il nulla e poi mette le cose a posto dopo che

Andrea gli promette di non fare più capricci e di apprezzare e rispettare i doni che ha. Il finale della storia

dichiara “aveva imparato la lezione: I doni non si possono comprare si devono rispettare e utilizzare bene

perché ce li ha donati Dio nel Suo infinito amore verso ciascuno di noi !”. Dopo aver ripercorso il racconto

con i bambini abbiamo riflettuto su come sarebbe un mondo senza doni. Infine abbiamo costruito il cartellone riassuntivo “ Il nostro mondo senza e con i doni “. Attività svolta Martedì 13 Gennaio tot. 2 ore e 30 . - IL GIOCO DELL’INDOVINO: DONO O REGALO ? . Abbiamo regalato ai bambini un” kit “ per un nuovo

gioco: Un cappello da mago indovino e due scatole , una contrassegnata dalle immagini di soldi e una

contrassegnata dalle immagini delle mani con cuore. Le scatole erano vuote ed allora abbiamo chiesto ai bambini di andare in giardino a fotografare doni o regali per poter avere il materiale per giocare a mago

indovino. In giardino a turno i bambini hanno indossato il cappello ed hanno cercato, nel proprio vissuto, doni o regali, mentre un’insegnate faceva le foto. Abbiamo così completato il “kit del mago indovino” con

le foto delle cose scelte dai bambini alle quali i bambini stessi hanno voluto aggiungere le immagini che

Gustavo aveva regalato loro per avere delle scatole belle piene e giocare tanto. Il kit del gioco è stato

messo a disposizione il giorno stesso e viene utilizzato dai bambini nella quotidianità anche oggi. (Mi piace ricordare la cosa che ha detto una bambina all’amichetta mentre giocava con kit ....”sai i doni sono

segni di vita” ). Nel pomeriggio è stato chiesto ai bambini di disegnare tre doni e tre regali che avevano

visto nel mattino in un foglio diviso in due e sempre contrassegnato dal simbolo dei soldi e il simbolo

delle mani con cuore Attività svolta Lunedì 19 Gennaio tot. 2 ore e 30.

- TU SEI SPECIALE . Abbiamo raccontato la storia “Tu sei speciale “di Max Lucado attraverso la proiezione delle immagini. Poi a turno i bambini hanno interpretato Pulcinello; Lucia ed Eli mentre il resto del gruppo si attaccava bollini e stelline. Dopo la drammatizzazione abbiamo discusso con i bambini sul fatto che non è importante avere tante stelline o bollini l’importante è sentirsi amati da Dio per essere quello che si è. A tal proposito ci ha particolarmente stupito una bambina che ha detto, prima ancora della riflessione e prima ancora di aver identificato Eli con Dio: “ mi è piaciuto quando ho staccato il bollino ( riferendosi a quando Pulcinello perde il primo bollino) perché ho sentito che Dio mi vuole bene”. Dopo la drammatizzazione i bambini divisi a coppie hanno ricevuto un’immagine della storia e, aiutati dall’immagine, hanno riassunto una fase del racconto che poi hanno disegnato per creare il libro di “Tu sei speciale”. Attività svolta Mercoledì 28 Gennaio e Giovedì 29 Gennaio per tot. 3 ore e 30. -TU SEI SPECIALE PERCHE’…PUOI DONARTI ANCHE A ME . Dopo un breve riassunto della storia di Max Lucado attraverso le immagini del librone costruito dai bambini abbiamo, sottolineato particolarmente il concetto che non servono bollini, né stelline per essere speciali, ma che ognuno di noi è speciale perché può donare agli altri le qualità che Dio gli ha dato basta che le riconosciamo e in questo ci possono aiutare anche gli altri . Abbiamo allora proposto il gioco “ Re e regina dell’amore”. I bambini a turno si sono seduti su un trono hanno interpretato i re e le regine, mentre i compagni e noi maestre in fila davanti a loro, abbiamo espresso un dono che gli (o le) riconoscevamo. I bambini hanno detto per esempio : “TU SEI SPECIALE PERCHE’… Sei il mio migliore amico; tu hai un bel cuore; mi fai tanto ridere; hai dei bellissimi occhi e fai bellissimi disegni; dici belle parole; quando arrivi a scuola fai sempre un sorriso, giochi bene e sei carina, mi piaci proprio tanto! ; porti sempre i dolcetti….come si dice ah si! sei generoso!.” Durante il gioco i bambini sono stati registrati e fotografati per cui alla fine ogni bambino aveva a disposizione la foto con la corona e i pensieri che ognuno aveva espresso su di lui, trascritti in un cartoncino che diceva : “RICORDA (nome) , TU SEI SPECIALE PERCHE’ TI HA FATTO DIO E DIO NON FA

ERRORI!…I BAMBINI E LE MAESTRE DICONO CHE SEI SPECIALE PERCHE’ … (pensieri)”. Le insegnati poi hanno invitato ogni bambino a riascoltare i doni che gli altri riconoscevano in loro e a dichiarare, per poterlo trascrivere sotto la loro foto, una qualità che si riconoscevano loro stessi. Ogni bambino ha poi costruito una corona da re su cui sono state incollate: davanti la foto con la trascrizione del dono che loro si riconoscevano e all’interno Il cartoncino sopra descritto con le qualità che compagni e maestre avevano espresso. Infine i bambini hanno costruito una cornice porta foto da donare ad un compagno su cui sono state incollate la foto da re con la trascrizione della qualità e sul retro della cornice la scritta “DONO IL MIO ESSERE SPECIALE A ….”. Le cornici sono state sorteggiate tra i bambini. Attività svolta Lunedì 2 Febbraio e martedì 3 Febbraio per tot. 3 ore e 30. - DIVERSAMENTE PERFETTI : DIO CI HA CREATI E LUI NON FA ERRORI. Abbiamo proposto ai bambini un gioco: “Caccia alle diversità”. In un cartellone avevamo disegnato un bambino con diverse cose strane: tre occhi, la pancia quadrata, quattro dita in una mano…a turno i bambini dovevano cerchiare un particolare della figura che trovavano diverso da loro. Terminato il gioco abbiamo proposto loro di andare davanti allo specchio, a coppie, per vedere le cose che li accomunavano ai compagni, ma che nello stesso tempo erano diverse, anche se perfette e non anomale come la figura del cartellone per es. : “abbiamo due occhi, ma i miei sono marroni e i suoi sono azzurri, abbiamo i capelli ma i suoi sono corti e i miei sono lunghi…” . Al termine del confronto i bambini hanno sottolineato che siamo tutti diversi, ma nello stesso tempo abbiamo anche tante cose uguali e belle. Abbiamo riflettuto allora sul fatto che ci ha creato Dio, Dio non fa errori, e quindi siamo diversi, ma perfetti. Infine ogni bambino si è disegnato su un foglio A3 riportante il titolo “Dio mi ha fatto perfetto…God made me perfect” ( i più piccoli avevano sul foglio un cerchio come facilitatore per le dimensioni del volto) curando i particolari osservati allo specchio e decorando una cornice attorno alla propria figura. Attività svolta Lunedì 9 Febbraio tot. 2 ore e 30. - LE COSE DA TAGLIARE E LE COSE DA CURARE. Nei giorni precedenti a questa attività avevamo assistito alla potatura della vite nel parco dell’Istituto con le spiegazioni da parte di un esperto . In quell’attività avevamo costruito un cartellone “La vite inverno…the vine in winter” ed avevamo conservato alcuni tralci secchi che l’esperto aveva potato. Abbiamo ripreso i concetti “tagliare” e “curare” con un gioco portato a scuola dal gufo Gustavo: “Pesca la vita”. Un cartellone diviso a metà riportava da una parte l’immagine di una forbice e dall’altra l’immagine di un cerotto. I bambini avevano a disposizione una canna da pesca con la quale potevano pescare delle immagini di cose da “Tagliare” perché non fanno bene alla nostra vita (guerra, litigi, brutte parole…) e delle immagini di cose da “Curare” perché non si deve esagerare nel loro utilizzo oppure perché fanno bene a noi e agli altri (non troppi dolci, belle parole …). A seconda dell’immagine pescata i bambini dovevano scegliere se attaccarla dalla parte della forbice o dalla parte del cerotto dopo averla mimata davanti ai compagni. Nel pomeriggio abbiamo fatto “La caccia ai tralci” nel parco. Le stesse immagini utilizzate nel gioco del mattino, in formato più piccolo, sono state attaccate ai tralci secchi conservati dalla potatura ( le cose da tagliare) e a dei tralci fatti di cartoncino compatibili con la vite del cartellone “La vite inverno…the vine in winter” (le cose da curare). Dopo aver ritrovato i tralci a turno i bambini hanno attaccato ai piedi della vite i tralci secchi con le cose da tagliare e buttare via nella nostra vita, mentre hanno attaccato sulla vite i tralci con le cose curare. Attività svolta Mercoledì 11 Febbraio tot. 2 ore e 30.

-IL CAMMINO QUARESIMALE : ACCOMPAGNAMO GESU’ NEL DESERTO . Abbiamo proiettato il video di “ Le tentazioni di Gesù nel deserto “ tratto da “la Bibbia per i bambini Mt. 4,1-11 ed il video in inglese “Lent Cartoon Jesus in the Desert “. I bambini hanno drammatizzato il brano del vangelo e poi hanno partecipato alla discussione sul fatto che Gesù nel deserto ha pregato, digiunato e affrontato le tentazioni, ossia le cose brutte superandole per prepararsi a fare cose grandi. Abbiamo poi presentato la pianta del cactus che vive nel deserto perché è molto forte, ma è spinosa e quindi porta in sé cose dolorose e sacrificio. Ogni bambino ha fatto il disegno di “Gesù nel deserto”. Infine abbiamo realizzato il cartellone “Il cammino della quaresima”: da una croce realizzata con la cenere parte una strada che attraversa il deserto e finisce in un’oasi con palme ed acqua. Una figura di Gesù che prega si sposta nella strada

segnata da 40 passi quanti sono in giorni della Quaresima ed ogni bambino segue Gesù creando il proprio cactus in cui è riportato il nome e la cosa “da curare” durante i 40 giorni e scelta tra le immagini della vite del cartellone “La vite inverno…the vine in winter. Il cartellone “del cammino” è stato appeso nell’angolo della preghiera per cui ogni mattina si spostava la sagoma di Gesù verso l’oasi e ogni bambino aveva l’opportunità di confrontarsi con gli amici e le maestre sul proprio impegno quaresimale.

- GLI ALBERI SI SVESTONO SI TRAVESTONO E….. SI TRASFORMANO IN DONI. Dopo varie attività di osservazione e conoscenza degli alberi (alberi spogli, sempreverdi, alberi creativi ecc.) abbiamo introdotto

l’argomento dei “doni dell’albero” attraverso la proiezione del video della storia “L’albero”. La storia

racconta dell’amicizia nata tra un albero e un bambino e di come l’albero in tutte le fasi della vita

dell’amico sia sempre presente con dei doni: le foglie per giocare, le mele da vendere per viaggiare, i rami per costruirsi la casa….il ceppo per sedersi da anziano. Dopo la rielaborazione della storia abbiamo

riflettuto sul fatto che Dio ci ha donato gli alberi e gli alberi a loro volta danno dei doni preziosissimi a

tutti noi. Identificati i doni anche attraverso un altro video “The trees” abbiamo realizzato il cartellone “ I doni del legno….the giving tree” raffigurante un albero spoglio con due rami principali che esteticamente

ricordavano la croce ed un ramo/mano aperto con cui offriva i suoi doni (aria, calore, carta, frutti…). Il cartellone è stato arricchito e utilizzato poi nelle attività del periodo pasquale. Attività svolta Martedì 24 Febbraio e Mercoledì 25 Febbraio per tot. 4 ore e 30. - COLLOQUI INDIVIDUALI. Diversamente dalla tradizione della scuola abbiamo deciso di dedicare molto più

tempo al primo colloquio individuale dell’anno (dai 30 ai 40 minuti per famiglia prima era di circa 10

minuti 15 al massimo) , abbiamo fatto questa scelta poiché le assemblee a carattere organizzativo si sono

moltiplicate e prevedevamo l’impossibilità di convocare i genitori per incontri formativi. Con tempi più

distesi , una griglia strutturata sulla valutazione delle competenze e uno spazio sulla stessa per registrare

alcuni accordi educativi individuali, abbiamo potuto ascoltare maggiormente le famiglie rispetto

all’ultima assemblea, dare maggiore visibilità al nostro lavoro e nello stesso tempo condividere alcuni aspetti educativi su cui lavorare insieme con i genitori ; aspetti che i genitori hanno sottoscritto e che

saranno verificati a fine anno, nel secondo colloquio a Giugno. Anche l’aver letto assieme ai genitori “Il diario della parola” ci ha aiutato tantissimo nella relazione con le

famiglie. Mi ha particolarmente colpito un papà che dopo la lettura del diario che metteva in evidenza

chiaramente una particolare sensibilità del figlio per la sfera spirituale, con commozione ci ha ringraziato

del lavoro fatto sotto quest’aspetto . Una mamma , poi ,ha esordito al colloquio dicendo : “Allora, raccontatemi cosa sta facendo il mio bambino quest’anno con questa programmazione che

definirei…spirituale”. Attività svolta da Lunedì 23 febbraio a Venerdì 27 Febbraio per tot. 10 ore.

VERIFICA DEI PUNTI CRITICI E DEI PUNTI FORTI: Punti critici: Come collegio è stato molto difficile lavorare sul concetto di “prendersi cura” con bambini che vivono un quotidiano all’insegna dello spreco e dell’essere sempre protagonisti e vincenti. Al rientro

dalle vacanze natalizie questa cosa è stata molto evidente tanto che, come insegnanti abbiamo vissuto un

momento di sconforto: ci sembrava di non aver seminato nulla nei primi mesi di scuola e che le proposte

che facevamo non raggiungessero il cuore dei bambini. E’ stata l’occasione però per ricordarci che i tempi dei bambini non sono quelli dell’adulto e che, soprattutto, i tempi dello Spirito Santo non sono i tempi di insegnanti impazienti che hanno la presunzione di veder subito i frutti del proprio lavoro. Punti forti : La verifica fatta in itinere con i consigli di Maddalena ci ha fatto rendere conto di non aver lavorato molto sulla differenza tra i “Doni “ e i “regali “ , per questo al rientro dalle vacanze di Natale

abbiamo deciso di approfondire questa distinzione. I bambini hanno colto il messaggio dopo essersi esercitati al gioco dell’indovino molte volte (ad oggi lo giocano ancora nei momenti liberi ) e questo ci ha

ulteriormente convinto della necessità di ritornare spesso su concetti che per noi adulti sembrano

scontati. Inoltre questo lavoro ha avuto dei risvolti molto positivi sull’uso che i bambini hanno fatto dei grappoli portati da casa: molti di loro hanno cominciato a fare gesti d’amore verso gli altri e loro stessi hanno definito questi gesti “dono”. Per rinforzare tutto ciò, durante i colloqui, abbiamo espressamente

chiesto ai genitori che nella compilazione dei grappoli a casa, mettessero in luce cose che i bambini avevano fatto per altri, non per se stessi, in modo di aiutarli ad uscire dall’ottica di fare a gara a chi ha

più grappoli nel proprio tralcio o di dover essere vincenti con prestazioni straordinarie. Naturalmente non

in tutte le famiglie, ma in alcune abbiamo registrato una vera e propria condivisione del percorso

educativo.

Il lavoro fatto con la storia di Max Lucado ha messo in luce i progressi che i bambini hanno fatto sia nel rispettare il proprio turno sia nello sviluppo della capacità di analizzare i propri vissuti. Modifiche: Il confronto con altri genitori in un assemblea formativa avrebbe arricchito maggiormente il lavoro fatto con i genitori durante i colloqui individuali. Indubbiamente c’è la necessità di alternare queste

due modalità di approccio sia per venire incontro alle diverse sensibilità ed esigenze delle famiglie, sia

per avere maggiori opportunità e stimoli di riflessione. OBIETTIVI GENERALI

UDA N° 4 : “SEMINIAMO I NOSTRI CUORI”

- Scoprire che, come il chicco muore per dare molto frutto, cosi Gesù muore per tutti noi moltiplicando la vita dandoci la vita eterna. - Scoprire che se vogliamo vedere Gesù dobbiamo donare la nostra vita moltiplicandola in frutti d’amore per gli altri. - Scoprire che tutti noi abbiamo la responsabilità di evangelizzare, ossia di trasmettere e vivere il messaggio d’amore di Gesù. - Prepararsi ad accogliere il vero significato della Pasqua conoscendo gli avvenimenti fondamentali della vita di Gesù: l’entrata a Gerusalemme, l’ultima cena, la crocifissione/morte e

risurrezione. - Ripercorrere il cammino della croce per accogliere nei nostri cuori l’amore di Gesù che, morendo

in croce, ci dà la forza per continuare a dare frutto - Condividere con gli altri il nostro frutto - Sperimentare che come Dio si prende cura delle nostre vite anche noi dobbiamo curare quanto

seminato per raccogliere i frutti . ATTIVITA’ PIU’ SIGNIFICATIVE DEL PERCORSO : - IL SEME CHE MUORE DA FRUTTO GV .12,20-26. - VOGLIAMO VEDERE GESU’ - PASSA PAROLA…PASSA L’AMORE - L’ENTRATA DI GESU’ A GERUSALEMME - A CENA CON GLI AMICI - LA STRADA DELLA CROCE - UN REGALO PER LA FAMIGLIA: “La croce fiorita” - IL FIGLIO DELL’UOMO SARA’ GLORIFICATO - DAL SEME… LE SPIGHE - DALLE SPIGHE…. IL PANE E DIVENTO DONO PER ALTRI PERSONE COINVOLTE NEL PERCORSO : Le insegnanti del collegio docenti, una tirocinante dell’università di Padova il Direttore Sommadossi, i Volontari Fratel Ruggero e Alfredina.

RACCONTO DEL PERCORSO : - IL SEME CHE MUORE DA FRUTTO GV .12,20-26. Il brano del Vangelo è stato

letto direttamente dalla Bibbia riposta nel baule di bambù dell’angolo della

preghiera, perché il Gufo Gustavo ci aveva lasciato al suo interno un “segnalibro”

alquanto importante: una spiga. Dopo un confronto sulle

conoscenze dei bambini riguardo alla spiga e una breve riflessione

sul brano gli adulti lo hanno drammatizzato in salone. I bambini hanno fatto il disegno di quanto ricordavano della

rappresentazione vista ed hanno iniziato loro stessi ad interpretare i ruoli della parabola: i Greci, Filippo, Andrea, Gesù e il seme. Attività svolta Lunedì 9 Marzo e martedì 10

Marzo. Tot. 5 ore ( nota: i bambini hanno terminato le loro rappresentazioni della

parabola a metà maggio).

-VOGLIAMO VEDERE GESU’. Abbiamo proposto il gioco motorio “Vogliamo vedere Gesù” : a turno ogni bambino veniva bendato e doveva affidarsi alle indicazioni di un amico per fare un percorso ed arrivare a

Gesù rappresentato da una croce. Dopo aver fatto il gioco abbiamo riflettuto con i bambini sul fatto che i Greci si sono affidati a Filippo ed Andrea per vedere Gesù e poi abbiamo chiesto loro come potevamo

vedere noi Gesù queste sono state alcune risposte :” io mi faccio accompagnare dalla mamma e dal papà…io vado con mio fratello e con Tommy e Bel ( sono i cagnolini ai quali è molto affezionata) , io vado

con mio nonno , ma senza la sciarpa ( si riferisce alla benda del gioco) perché lui ci vede poco.” . Sulla

base delle risposte che avevano dato, abbiamo fatto riflettere i bambini sul fatto che ognuno di loro

voleva vedere Gesù accompagnato da qualcuno che amava ed abbiamo concluso che per vedere Gesù

bisogna farsi guidare dall’Amore e vedere le cose con gli occhi del cuore . Infine abbiamo costruito “Gli occhiali dell’amore” da indossare per vedere Gesù negli altri. Attività svolta Mercoledì 11 Marzo Tot. 2

ore e 30. - PASSA PAROLA…PASSA L’AMORE. Con questa attività abbiamo fatto riflettere i bambini sul fatto che tutti noi dobbiamo porre attenzione sia su cosa ci dicono gli altri riguardo a Gesù, sia a cosa diciamo noi quando parliamo di Lui. Ci siamo chiesti infatti cosa sarebbe successo se Filippo ed Andrea non avessero

riferito correttamente la richiesta dei Greci a Gesù e lo abbiamo sperimentato attraverso il gioco “passa

parola….passa l’amore”: I bambini divisi in due squadre dovevano fare contemporaneamente il classico

gioco del passa parola all’orecchio riferendo, al compagno accanto, le parole che l’insegnante suggeriva e

che erano uguali ad ogni turno per entrambe le squadre. Gli ultimi bambini delle due file indossavano il volto di Gesù e dovevano dire ad alta voce la parola suggerita dalla squadra. Le parole o le piccole frasi scelte erano legate alla Sua figura “vite, amore, ti voglio bene, sei mio amico…” infine i risultati del passaparola venivano segnati su un cartellone. Proprio guardando i risultati i bambini si sono resi conto

che ognuno di loro aveva contribuito sia al bene della squadra sia a dire “Parole buone”. Alla fine del gioco i bambini hanno creato il “Telefono delle buone notizie”: con due bicchieri di carta e del filo di nylon hanno creato il telefono “senza fili” decorando i bicchieri con i simboli delle buone notizie ( cuori, arcobaleni …). Attività svolta Lunedì 16 Marzo per Tot. 2 ore e 30. - L’ENTRATA DI GESU’ A GERUSALEMME. Abbiamo proiettato il video “L’ ENTRATA A GERUSALEMME” e

dopo una breve riflessione su quanto visto abbiamo creato le palme che ci sarebbero servite per la

drammatizzazione del video. Dopo la drammatizzazione cominciare e creare la chioma “dell’albero- croce”

del cartellone “ I doni del legno….the giving tree”. Infine abbiamo fatto la drammatizzazione in cui ogni bambino a turno ha interpretato Gesù, l’asino e gli abitanti di Gerusalemme con le palme che gridavano

“Osanna” e alla drammatizzazione è seguito il disegno dell’esperienza. Attività svolta Mercoledì 18 Marzo e Giovedì 19 Marzo per Tot. 3 ore. - A CENA CON GLI AMICI . Abbiamo proiettato il video “L’ULTIMA CENA” e dopo una breve riflessione su

quanto visto abbiamo chiesto ai bambini perché secondo loro Gesù ha lavato i piedi ai discepoli e queste

sono state alcune risposte: “ perché vuole bene ai suoi amici e vuole che siano puliti;…io laverei i piedi a

mio fratello Edo perché mi piace e gioca con me ;…è un insegnamento giustizioso quello di Gesù”. Dopo abbiamo fatto la drammatizzazione in cui ogni bambino ha interpretato il discepolo ovvero

l’amico di Gesù. Un’insegnante ha interpretato Gesù ed ha lavato i piedi ad ogni bambino dicendo

“Ricorda NOME che sei mio amico “ al termine della lavanda dei piedi abbiamo condiviso il pane arabo. E’ seguito il disegno dell’esperienza. Attività svolta Lunedì 23 Marzo Tot. 2 ore e 30.

LA STRADA DELLA CROCE: Abbiamo ripercorso le tappe principali del triduo pasquale con il video “LA

STORIA DI PASQUA” e riflettuto con i bambini su quelle che erano le loro conoscenze e ciò che

ricordavano dalle drammatizzazioni e dai racconti dei giorni precedenti. Con i bambini abbiamo riflettuto

su come si poteva sentire Gesù nel prendere coscienza che era giunto il momento di morire. I bambini hanno parlato di “tristezza”, di “lacrime”, di “paura”… e da qui abbiamo discusso su quali cose ci danno gioia e quali cose ci danno tristezza infine abbiamo costruito l’orologio della Pasqua il cui quadrante, diviso in quattro parti ,riportava le figure delle Palme, dell’ultima cena, della crocifissione e della

risurrezione. Abbiamo ripreso l’argomento della morte di Gesù proiettando il video “LA MORTE”. Poi abbiamo riproposto attraverso delle immagini le “cose che danno gioia” e le “cose che danno tristezza”

e che erano state individuate dai bambini nel giorno precedente. Infine abbiamo riflettuto sul fatto che i greci hanno percorso una strada piena di gioia per arrivare a Gesù, ma quando la strada della gioia

incontra la strada della tristezza, della morte, noi ci blocchiamo ed è lì che incontriamo il Salvatore ovvero

Gesù che morendo in croce ci dona il suo amore che porta frutto nei nostri cuori . Utilizzando le immagini abbiamo poi fatto il gioco motorio “La strada della croce”: I bambini hanno percorso la strada della gioia

tempestata di cose belle (figure positive), ad un certo punto questa incontra la strada della tristezza

tempestata di cose brutte ( figure negative), ma nell’incrocio c’è Gesù pronto ad aiutarci. Un insegnante

infatti ha messo al centro della croce una piastrella ogni volta che il bambino arrivava all’incrocio

consegnandogli così un seme ( pistacchio) ed un cuore , grazie a questo dono il bambino poteva

proseguire nella strada della gioia che arrivava a Gesù che lo attendeva a braccia aperte. Dopo il gioco abbiamo attaccato Gesù e le palme sulla croce dell'albero dei doni, ogni bambino ha

ritagliato il cuore rappresentante il sangue/ amore di Gesù ricevuto durante il gioco e al centro del cuore

ha attaccato il seme ed infine ha attaccato il proprio cuore in corrispondenza delle stigmate di Gesù in

croce. Attività svolta Martedì 24 e Mercoledì 25 Marzo per Tot. 5 ore.

-UN REGALO PER LA FAMIGLIA, “LA CROCE FIORITA”: I bambini hanno realizzato un dono per la famiglia

ossia hanno decorato una croce di legno creando, con semi di zucca e mais, dei fiori; hanno iniziato la

memorizzazione delle poesie in italiano ed inglese rispettivamente “La croce fiorita” e “A special seed”

entrambe hanno come protagonista Gesù. Infine hanno decorato con fiori anche la croce del cartellone

“i doni del legno”. Attività svolta giovedì 26 Marzo per tot. 2 ore e 30.

- IL FIGLIO DELL’UOMO SARA’ GLORIFICATO. Abbiamo proiettato i video “LA TOMBA “ e “LA TOMBA

VUOTA”. Dopo una breve rielaborazione dei video per condividere quanto avevano colto i bambini abbiamo riflettuto sul passo evangelico “ E’ giunta l’ora che il figlio dell’uomo sia glorificato”. Abbiamo

chiesto ai bambini che cosa significasse per loro la parola “glorificato” e queste sono state alcune

risposte: ” quando vai dalla gloria cioè sei importante come un re; … vuol dire che Gesù va in cielo e tutti lo

sanno;…che diventi famoso ,ma devi fare qualcosa di importante pero!…. che vai dal buio sotto alla luce

sopra…” . Abbiamo allora proposto ai bambini il gioco motorio “Il Figlio dell’uomo sarà glorificato ” : I bambini sono entrati in un tunnel rappresentante la tomba di Cristo con al collo il volto di Gesù e coperti con il telo giallo del seme utilizzato nella drammatizzazione di GV 12, 20-26 . Poi dovevano uscire dal tunnel senza telo giallo, solo con il volto di Gesù al collo, portando fuori la chiave del paradiso ( che

trovavano nell’ultima parte del percorso e che era stata utilizzata sempre nella drammatizzazione) con la

quale salivano una scala. Infine i bambini hanno creato da portare a casa “La chiave del Paradiso” ossia

hanno colorano la chiave l’hanno punteggiata e dopo che questa è stata plastificata, l’hanno inserita in un

anello che hanno costruito con due scooby doo attorcigliati tra loro. Inoltre hanno costruito il biglietto

d’auguri pasquale per le famiglie raffigurante Gesù risorto e dove sono state

riportate le poesie :”La croce fiorita” e “ A special seed”. Attività svolte Lunedì 30

e martedì 31 Marzo per tot. 5 ore.

DAL SEME… LE SPIGHE. Per sviluppare il concetto che noi siamo frutto d’amore abbiamo proposto ai bambini il gioco motorio “dal seme nascono le spighe “: Tre bambini alla volta sono entrati con un seme

in mano sotto il telo rappresentante la terra. L’insegnante con il volto di Gesù al collo, spruzzava l’acqua

con uno spruzzino ricoperto da cuori , rappresentante l’amore di Gesù, e solo quando ricevevano l’amore

di Gesù, i bambini uscivano da tre fori superiori contemporaneamente con in testa le piantine della

spiga. Ogni bambino poi si è disegnato su un seme di una delle spighe che portano frutto da attaccare ai piedi del cartellone itinerante “i doni del legno”. Davanti al cartellone abbiamo potuto visualizzare con i bambini come attraverso l’amore di Gesù e il dono della Sua vita, i cuori che scendono dalle stigmate, noi diventiamo frutto. Dato che il cartellone de “I doni del legno” è stato appeso nel corridoio d’entrata della

scuola davanti al cartellone della Vite e dei tralci, abbiamo fatto notare ai bambini, confrontando le due

figure che, come il seme deve essere unito agli altri semi per essere spiga e portare frutto con l’amore di Gesù risorto, così anche i tralci della vite non porterebbero frutto se non fossero uniti alla vite. Così abbiamo ribadito ai bambini che i grappoli portati da casa dovevano essere frutto di una stessa vigna non

di un singolo tralcio e per esserlo dovevano fare bene agli altri. Attività svolta Lunedì 13 Aprile per tot. 2

ore e 30.

-DALLE SPIGHE…. IL PANE E DIVENTO DONO PER ALTRI. Per far vivere ai bambini il fatto che “perdendo”

la propria vita, in realtà si trasformano in dono per gli altri, abbiamo proposto il gioco “Dono il mio pane

agli altri”. I bambini hanno fatto un percorso motorio per trasformarsi dal chicco in farina e dalla farina

al pane per donarsi ai compagni. Ogni bambino ha iniziato il percorso con delle spighe in testa, poi è

passato tra due file di compagni che lo schiacciavano rendendolo farina perciò cadeva a terra togliendosi le spighe dal capo, mentre un insegnante gli metteva un po' di farina in testa. Poi strisciava verso l'acqua

che gli veniva spruzzata sempre da un insegnante, veniva mescolato con il lievito (Borotalco che simulava

il lievito) e alla fine messo in forno. Nel forno il bambino mimava il pane che, lievitato si ingrossava , si cucinava e una volta cotto si donava ad ogni compagno. Infatti, il bambino usciva dal forno (uno scaffale

che simulava un forno) dove trovava una fetta di pane vero e lo condivideva in piccoli pezzi con i compagni. Alla fine del percorso tutti i bambini sono stati intervistati con questa domanda: “Come il seme

di grano porta frutto diventando pane, così Gesù ti ha messo nel cuore un semino che tu puoi far fruttificare per donare agli altri…. Qual’ è il tuo frutto ? “ ecco alcune risposte: “ Io so far ridere e posso

donare il mio sorriso;… che quando Giacomo è un po’ triste io lo faccio un po’ felice perché lo consolo, io so

consolare e dire belle parole;…posso dare agli altri l’amore e la vita;…io aiuto gli altri a costruire e poi aiuto a mettere apposto;…che do il mio cuore a Gesù e agli altri do i fiori perché io sono gentile;…io posso

dare agli altri il mio cuore con la fantasia perché io ho tanta fantasia;…io so dare la gioia tipo aiuto la

mamma e il papà e loro sono contenti; …io ho un bel cuore da dare agli altri so fare le coccole!“ La frase è stata riportata in un biglietto perché ogni bambino donerà ai genitori alla festa della famiglia

una pagnotta di pane a cui verrà allegata la frase. Infine ogni bambino ha realizzato prima l'impasto e

poi una pagnotta a forma di torciglione che donerà ai propri genitori il giorno della festa.( Essendo la

festa prevista per il 7 Giugno chiaramente il pane è stato congelato). Attività svolta Lunedì 11 e Mercoledì 13 Maggio per Tot. 5 ore . VERIFICA DEI PUNTI CRITICI E DEI PUNTI FORTI : Punti critici: Al ritorno dalle vacanze di Pasqua ci sono stati diversi eventi non prevedibili che hanno

rallentato e sfasato i tempi della programmazione. Abbiamo ulteriormente rallentato i tempi e

semplificato alcune cose per permettere l’accoglienza e l’ambientamento di un nuovo bambino inserito

nel gruppo dei piccolissimi che piangeva spesso, voleva essere preso in braccio anche durante le attività . A questo fatto si sono aggiunte purtroppo da metà aprile fino a metà maggio numerose assenze dei bambini e delle insegnanti per malattia, infine il tempo meteorologico ha ostacolato molte attività

programmate per l’ambientazione riguardo alla semina. A tutto ciò si sono aggiunte molte attività

programmate e che non potevano essere rinviate (progetto continuità, prima uscita didattica ecc.) ecco

perché alcune attività di questa U.D.A. ( che doveva concludersi nel mese di aprile) sono slittate al mese

di maggio rinviando la 5° U.D.A “Accogliamo i doni dal basso”. Punti forti : Il nuovo inserimento ha permesso comunque di vedere i progressi fatti dai bambini nell’attenzione all’altro: si sono presi cura di lui nel gioco libero, hanno accettato che per il nuovo arrivato

si potessero fare deroghe alle regole comunitarie che loro hanno già interiorizzato.

La semina e la cura dell’orto realizzate con molte attività e in diversi momenti nell’ambientazione

dell’UDA , hanno reso particolarmente consapevoli i bambini di quanta cura abbisognano i doni che Dio ci affida ed hanno incentivato il loro senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente. Spesso i bambini ci hanno chiesto, pur non essendo previsto, di andare a innaffiare o a estirpare

erbacce o a controllare i germogli. Mercoledì 1 Aprile abbiamo partecipato alla Santa Messa

Pasquale e come ci eravamo prefisse dopo la prima Messa dell’anno, abbiamo preparato i bambini con visite brevi e periodiche alla chiesa per salutare Gesù; l’ultima delle quali proprio il mattino in

cui poi avremmo assistito alla Santa Messa. Abbiamo riscontrato che questo tipo di approccio

effettivamente ci ha facilitato nell’ educare i bambini quantomeno ad silenzio rispettoso del luogo sacro, tanto è vero che durante la Messa hanno tenuto un buon comportamento.

La drammatizzazione e i giochi motori continuano ad essere indubbiamente le metodologie

da privilegiare come anche la rielaborazione individuale di quanto vissuto perché i bambini si sono allenati ad ascoltarsi tra loro e a rielaborare sentimenti, pensieri ed emozioni. In

particolare l’attività “il figlio dell’uomo sarà glorificato” ha sensibilmente coinvolto i bambini tanto

che molti di loro hanno riportato a casa i vissuti scolastici. I loro racconti hanno mosso la

curiosità dei genitori che hanno chiesto un confronto sul tema della morte. Il confronto ha

permesso a noi insegnanti di condividere con alcune famiglie il significato della morte per un

cristiano e di quanto la serenità o l’ansia nell’affrontare umanamente il tema , passi molto

attraverso la capacità dell’adulto di rielaborare i propri vissuti. Infatti il bambino ha per natura un

approccio sereno e di completo affidamento rispetto alla vita e alla morte. Modifiche: Ci siamo rese conto che forse avremmo dovuto approfondire il tema del fruttificare e

del donare i propri frutti agli altri con altre attività che riportassero i bambini a concretizzare

maggiormente nel quotidiano il “fruttificare” e “l’essere dono per gli altri”. Ci siamo ripromesse di riprendere questo obiettivo quando avremmo affrontato il passaggio “Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io là sarà anche il mio servo”. Ponendo l’accento sui diversi modi che ognuno di noi può assumere per seguire Gesù.

OBIETTIVI GENERALI

UDA N° 5 : “ACCOGLIAMO I DONI DAL BASSO

- Riconoscere i prodotti dell’orto e sperimentare che, come tutti i doni di Dio, hanno bisogno di essere curati per crescere. - Vivere come Dio si prende cura di noi regalandoci i doni dell’orto che fanno bene al nostro corpo. - Scoprire che per dare molto frutto dobbiamo seguire Gesù con amore. - Vivere Il senso della festa come condivisione ed impegno personale per la realizzazione. ATTIVITA’ PIU’ SIGNIFICATIVE DEL PERCORSO : - I DONI DAL BASSO CHE FANNO BENE - LA SALLE DAY - SEGUIAMO GESU’!… CAMMINIAMO NEL SUO AMORE - VIENI CON ME SULLA STRADA DELL’AMORE - FESTA DELLA FAMIGLIA - SECONDO COLLOQUIO PERSONE COINVOLTE NEL PERCORSO : Le insegnanti del collegio docenti, , una tirocinante dell’università di Padova i genitori per i preparativi di La Salle Day e festa della famiglia e per il secondo colloquio il Direttore Sommadossi, il Volontario Fratel Ruggero. RACCONTO DEL PERCORSO : - I DONI DAL BASSO CHE FANNO BENE. Uno degli obiettivi generali della programmazione era quello di scoprire con gioia il piacere di alcuni cibi apprendendo i principi per una sana alimentazione. Il laboratorio di cucina svolto periodicamente ogni quindici giorni per tutto l’anno, ci ha aiutato molto in

questo, ma soprattutto l’ambientazione di quest’ultima UDA ci ha permesso di scoprire le proprietà degli ortaggi e di discutere come queste fanno bene al nostro corpo. In diversi giorni abbiamo conosciuto

dodici verdure diverse (alcune seminate anche nell’orto della scuola), ne abbiamo riconosciuto le

proprietà con giochi motori, giochi di classificazione, canti , attività manipolative e di degustazione. Ma il filo conduttore che ha legato tutte queste attività è l’aver sempre considerato ogni singolo vegetale frutto

della terra, del lavoro e dono ricevuto da Dio per il benessere del nostro corpo. ( un es. il CARTELLONE dal titolo “ Thank you Jesus for all these yummy gifts”: I bambini hanno realizzato un cartellone utilizzando

come stampini le verdure conosciute). I canti, l’orto virtuale e itinerante con le verdure scoperte e

realizzate con tecniche diverse, le sagome di verdure giganti con la descrizione delle proprietà saranno

utilizzate per la rappresentazione .” LITTLE FARMES... ACCOGLIAMO I DONI DAL BASSO” durante la festa

della famiglia di fine anno. - LA SALLE DAY. Il 15 maggio è stata istituita in tutte le scuole dei “Fratelli delle scuole Cristiane” la

giornata del fondatore Giovanni Battista De La Salle ovvero il “La Salle day”. A causa del maltempo la

festa è stata annullata all’ultimo momento, ma per noi è stata comunque l’occasione di far conoscere La

Salle ai bambini di preparare delle attività e canti che saranno comunque utilizzati per la festa della

famiglia e soprattutto di presentare un modello di adulto che ha seguito e segue l’esempio di Gesù . In

occasione della festa abbiamo introdotto quotidianamente nel momento dell’angolo della preghiera le

canzoni “Io con te” e “ God loves you and me” , canzoni che apriranno la rappresentazione della festa

della famiglia. Alla fine della preghiera abbiamo introdotto anche il motto/saluto dei Fratelli delle

Scuole Cristiane: “ Viva Gesù nei nostri cuori sempre” ( i bambini alzano le braccia al “Viva Gesù” e

battono tre volte le mani sul cuore al “nei nostri cuori sempre”). Abbiamo presentato una breve storia

con immagini della vita del Santo fondatore ed i bambini hanno disegnato ciò che più li ha colpiti della

figura di La Salle. Ogni bambino poi ha decorato una stella ( simbolo lassaliano) di polistirolo con la

scritta “ L’esempio di Giovanni Battista de La Salle illumina i nostri cuori”. La stella sarà posta attorno alla

statua del fondatore e donata ai bambini a ricordo della festa della famiglia. Sono stati ideati dei giochi : “Caccia alla stella “ in cui divisi a squadre bambini e genitori cercano i pezzi di un puzzle gigante

raffigurante la stella con al centro il ritratto di G.B. de La Salle e che attaccata in un pannello di legno, sarà il logo all’entrata della scuola. L’altro gioco “ Gesù nei nostri cuori” sarà presentato ai genitori con

queste parole: Come educatori e come genitori, sull'esempio di La Salle, siamo chiamati con il nostro

esempio a far aprire i cuori ai nostri bambini per guidarli a Gesù. Oggi lo faremo non mano nella mano

ma....gamba nella gamba.” Sempre divisi in squadre ogni bambino farà la corsa a tre gambe con il proprio genitore per completare con dei cuori un cartellone che riporta un percorso con al centro Gesù. Una volta completato il cartellone ogni squadra potrà avere delle “scatole sorpresa” dove ogni bambino

troverà delle stelline da decorare assieme a mamma e papà per abbellire il pannello del logo con il volto di Giovanni Battista de La Salle. I bambini sono stati informati del programma un pomeriggio ed è stata

l’occasione per sperimentare con i propri compagni il gioco “Gesù nei nostri cuori”. Venerdì 15 maggio , infine, invitati dal Direttore siamo andati in chiesa assieme ai bambini della Primaria per un breve

momento di preghiera dedicato a La Salle. Dopo la recita della preghiera i bambini hanno cantato “Io con

te” e “ God loves you and me” mentre i compagni della Primaria hanno cantato l’inno lassaliano. Infine

Fratel Ruggero ha raccontato alcuni episodi della vita del Santo. Attività svolte martedì 12 , giovedì 14 e

venerdì 15 maggio per tot. 5 ore. - SEGUIAMO GESU’! … CAMMINIAMO NEL SUO AMORE. Per accogliere l’invito di Gesù “Se uno mi vuole

servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore”. Abbiamo prima di tutto chiesto ai bambini in che modo possiamo seguire Gesù, ecco alcune risposte: “ con bacini ed abbracci,…. aiutando

la mamma,….amare, aiutare e prestare le cose;…donare il cuore, tipo fare ridere qualcuno, …aiutare un

bambino che non conosci a fare qualcosa che lui non ci riesce;…devi fare cose buone; devi fare lo stesso

movimento tipo lui mette il piede così ( fa un passo in avanti) e tu fai lo stesso,…devi volere bene agli altri;…devi seguire il suo esempio.” Dopo questa breve intervista abbiamo fatto il gioco motorio “Percorsi d’amore”. Quattro bambini alla volta hanno percorso 4 strade diverse ( segnate e terra con gessi colorati) alla fine delle quali li aspettava un ‘insegnante rappresentante Gesù che consegnava loro delle parole o

brevi frasi che i bambini hanno sentito leggere dalla Bibbia o che loro stessi hanno utilizzato in alcuni giochi durante l’anno scolastico (es. scusa, ti perdono, grazie, amatevi gli uni gli altri come io ho amato

voi…). Una volta che tutti avevano ricevuto la propria frase, in fila indiana dietro l’insegnante hanno seguito

delle impronte colorate che dal parco li hanno guidati nella chiesa. Davanti all’altare della chiesa ogni bambino ha “letto” la parola gentile o l’atteggiamento che aveva ricevuto durante il gioco precedente. Nel pomeriggio abbiamo chiesto ai bambini di scrivere il nome dietro i loro cartoncini e durante la

consegna abbiamo fatto finta di non ricordare a chi appartenessero; leggevamo la frase/parola ed il bambino doveva venire da noi a ritirare il cartoncino: dai più piccoli ai più grandi, tutti ricordavano

esattamente le “le parole buone che Gesù ci ha dato per andare dietro a Lui “(così le ha definite una

bambina dei medi). Dopodiché siamo ritornati nel parco dove erano stati tracciati i percorsi , ed ogni bambino ha ripercorso prima con il corpo e poi con i gessi colorati quattro tipi di percorso diversi. Infine in

una scheda tutti i bambini hanno ripassato sopra delle strade, alcune uguali a quelle percorse con il corpo, per collegare delle figure di bambini alla figura di Gesù. Abbiamo poi costruito il cartellone

itinerante “Let’s follow Jesus…camminiamo nel Suo amore”. Ogni bambino, con l’aiuto dell’insegnante ha

tracciato il contorno dei propri piedi su cartoncino colorato, e poi ha punteggiato le proprie impronte. Queste sono state appese assieme al cartoncino ricevuto nel gioco “percorsi d’amore” su un cartellone

raffigurante una strada al termine della quale compare una figura di Gesù in cammino. Infine, volevamo

dare anche a casa un segno evidente dell’attività svolta, per cui ogni bambino ha realizzato una collana

con pezzi di cannuccia tagliati e due impronte di piedi (una grande e una piccola ) con la scritta “Follow

Jesus…camminiamo nel Suo amore” e poi le ha decorate con stickers. Alla domanda “Di chi sono secondo

voi queste impronte?” quasi tutti i bambini hanno risposto senza alcuna

esitazione: “quella grande è di Gesù e quella piccola di un bambino come me”. Attività svolte lunedì 18, martedì 19 e mercoledì 20 maggio per tot. 6 ore e 30.

- VIENI CON ME SULLA STRDA DELL’AMORE . Ricordando il gioco “percorsi d’amore” con i bambini abbiamo riflettuto sul fatto che non è sempre facile seguire qualcuno . Bisogna fare un po’ di fatica, stare

attenti alla strada che si fa , fare i suoi stessi passi , stargli dietro, seguire il ritmo…., ma soprattutto

abbiamo riflettuto sul fatto che per seguire il modello di Gesù alcune volte dobbiamo rinunciare alle

nostre comodità per donarci agli altri e questo ci da gioia, ma è anche un po’ faticoso. Abbiamo allora

proposto il gioco motorio “ Dentro i tuoi passi”. Divisi a squadre i bambini hanno fatto un percorso a

staffetta indossando delle scarpe da adulto per poter portare l’amore di Gesù (spruzzino con acqua

decorato con cuori) a delle piante che, una volta erano seme, ma ora vanno curate per dare frutto. Al ritorno potevano passare le scarpe e lo spruzzino solo dopo

aver abbracciato il compagno di squadra che li attendeva in fila. Dopo aver sperimentato il gioco, con non poca fatica fisica, ai bambini è stato chiesto se conoscevano altre persone che

seguono Gesù donando il loro amore agli altri; ecco alcune

risposte “la mia prozia che è la zia del papà perché quando

vado a trovarla lei mi da sempre l’acqua santa; ….la mia

mamma perché premurosa, generosa e tanto gentile con me e

con gli altri;…mio zio Maurizio perché da i soldi ai poveri;…mia

cugina perché non fa le brutte cose e non dice le parolacce;…la

mia zia Susy che andava sempre in chiesa ogni domenica

perché voleva imparare tutto di Gesù e dire a tutti che gli voleva bene,poi Gesù l’ha portata in paradiso

perché era buona e lei lo ha seguito ( si riferisce alla zia morta da due anni per cui spesso prega al mattino

nell’angolo della preghiera) ;…Pietro perché era amico di Gesù anche se ha detto un bugia quella volta del gallo ( si riferisce a San Pietro) ”. I bambini allora hanno disegnato le persone che secondo loro seguivano il modello di Gesù, al disegno è stato attaccato un foglio con la spiegazione che i bambini hanno dato sul perché queste persone lo seguono. I disegni e le spiegazioni sono stati incollati a completamento del cartellone itinerante “Let’s follow Jesus…camminiamo nel Suo amore”. Attività svolta lunedì 25 maggio

per tot. 2 ore e 30.

- FESTA DELLA FAMIGLIA. La festa della famiglia, fatta la prima domenica di giugno, fa parte della

tradizione della scuola come momento di chiusura dell’anno, dato che nel mese di giugno la frequenza

scolastica di molti bambini è frammentata per l’anticipo delle vacanze. Quest’anno diversamente dagli altri anni, è stata pensata veramente come una “festa” e non come “La recita di fine anno”. Con ” LITTLE

FARMES... ACCOGLIAMO I DONI DAL BASSO” ricorderemo ai genitori che lo scopo della festa è stare uniti nell’amore di Gesù facendo festa insieme senza stress o ansia da prestazione. Sarà ricordato il cammino fatto durante l’anno: con la vite e i tralci abbiamo imparato che solo stando

uniti a Gesù possiamo portare frutto agli altri infatti la vite che abbiamo ammirato nel corridoio della

scuola nel corso dell’anno ha raddoppiato se non triplicato i suoi frutti grazie all'impegno dei bambini di

donarsi agli altri e all’ impegno dei genitori nel sostenerli nel loro cammino; con la parabola del seme

abbiamo vissuto un'altra dimensione dell'amore, quella di sacrificare parte di noi, non per perdere, ma per moltiplicare la vita. Noi siamo tralci uniti a Gesù perché senza di Lui non possiamo fare nulla e come Lui siamo seme che muore per fruttificare. I bambini canteranno e mimeranno le canzoni che hanno

imparato durante le ultime due unità mentre la parte narrante legherà le canzoni raccontando la storia

del seme che dando vita ad una piantina assieme alle altre piante dell’orto ha dato frutti ai piccoli contadini e al nostro pic-nic. Infatti alla fine, come il piccolo seme, anche i nostri bambini donano il loro

frutto per nutrire il mondo d'amore e daranno alle famiglie il pane che avevano fatto in occasione

dell’attività “Dalle spighe al pane …e divento dono per gli altri”. I bambini indosseranno le magliette che

loro stessi hanno dipinto e che davanti riportano l’immagine della vite con l’uva e la scritta “I am fruit …”e

dietro la spiga di grano con la scritta “…dell’amore di Dio”. Dopo il picnic e la consegna dei diplomi al gruppo dei grandi che andranno alla Primaria l’anno prossimo, saranno proposti alle famiglie i giochi “Caccia alla stella “ e “Gesù nei nostri cuori” che erano stati ideati per il “La Salle Day”. Infine la festa

finirà alle piscine con il saggio di acquaticità seguito dal Maestro di nuoto. La Festa sarà fatta domenica

7 Giugno dalle 10,00 alle 17,00. Le prove della breve performance e la preparazione delle magliette sono

state fatte mercoledì 20, martedì 26 e giovedì 28 maggio per tot. 5 ore e 30 - COLLOQUI INDIVIDUALI . Incontreremo le famiglie nell’ultima settimana di giugno per il secondo

colloquio individuale. Mantenendo sempre dai 35 ai 40 minuti a colloquio e utilizzando la griglia, dei colloqui, potremmo documentare ai genitori i progressi nella maturazione delle singole competenze, ma

soprattutto potremmo confrontarci con i genitori sugli esiti del lavoro educativo sottoscritto al primo

colloquio. Sarà interessante consegnare e rileggere assieme ai genitori il “Diario della parola” de “ La

parabola del chicco di grano ” Giovanni 12, 20-26. In quell’occasione consegneremo il “profilo d’uscita

dell’allievo” ai genitori dei grandi e tutti i lavori personali dell’anno non ancora consegnati. Attività

prevista da lunedì 22 a giovedì 25 Giugno per un tot. di ore 10 e 30. VERIFICA DEI PUNTI CRITICI E DEI PUNTI FORTI : Punti critici: Il mese di Maggio è stato denso di appuntamenti (festa della mamma, accoglienza dei nuovi iscritti per l’anno prossimo, seconda uscita didattica alla fattoria, festa dell’intercultura /buona scuola che

fra l’altro è stata rinviata a Giugno …) e la loro preparazione ha impegnato molto tempo a scapito di altre

attività che sono state vissute forse in una sorta di frenesia mentre dovevano essere vissute in un clima e

in un tempo più distesi. Tanto è vero che non siamo riuscite a dedicare più attività, come ci eravamo

prefisse, sul tema del fruttificare e del donare i propri frutti agli altri per condurre i bambini a

concretizzarlo maggiormente nel quotidiano. Punti forti : I bambini, perlomeno a scuola,hanno cominciato a mangiare le verdure a tavola più

consapevoli del fatto che fanno bene alla salute e che non vanno sprecate perché frutto del lavoro e doni di Dio. I preparativi per la festa del fondatore, pur non essendo stata programmata all’inizio dell’anno, hanno dato spessore all’azione educativa degli operatori dell’istituto, quindi anche a noi, ma anche hanno

concretizzato per i bambini un modello di seguace di Cristo di cui loro stessi, a distanza di anni, godono i frutti. Come mi ha confermato la mia collega, diversamente dagli scorsi anni, i bambini non hanno dato

nessun segno di preoccupazione o stanchezza per la festa di fine anno, dato che tutto ciò che sarà utilizzato

per realizzarla è ampiamente conosciuto e sperimentato da tempo. Modifiche: “La corsa agli appuntamenti” del mese di maggio avrebbe dovuto essere prevista in sede di programmazione per cui è da considerare, anche per le programmazioni future, che gli ultimi due mesi di scuola non possono essere appesantiti da troppe attività, a meno che non si cominci a modificare anche

le “tradizioni” della scuola. Valutato l’effetto che ha riportato sui bambini l’approfondimento del modello

della vita G.B. La Salle, per concretizzare l’essere frutto per gli altri e porre l’accento su diversi modi di seguire Gesù, varrebbe la pena di lavorare con drammatizzazioni e giochi motori su altre vite, altri modelli che hanno seguito i passi di Cristo e che potrebbero ispirare il futuro dei bambini.

VERIFICA DEL PERCORSO ANNUALE

La seconda parte dell’anno è stata condizionata moltissimo dalle attività che sono state messe in essere

dall’istituto per salvare la scuola dell’infanzia che, dalle previsioni all’apertura delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, minacciava la chiusura. I genitori, le insegnanti, ed il Direttore sono stati coinvolti in queste “attività salvataggio” per cui le diverse riunioni fatte hanno avuto delle finalità

prettamente gestionali /organizzative e non si è più potuto attuare l’approfondimento formativo che il collegio docenti aveva previsto per le famiglie. Ecco comunque la verifica del percorso annuale e il suo

riflesso nelle diverse componenti della Comunità Educante. Il collegio docenti. La situazione di precarietà sopra descritta ha indubbiamente condizionato il lavoro e

soprattutto lo spirito del collegio: a me sembrava di rivivere il clima di precarietà che avevo vissuto

appena l’anno scorso nella scuola di Monfumo da cui provenivo e contemporaneamente condividevo la

sofferenza della mia collega che aveva visto nascere la scuola “Filippin” e su cui aveva fatto un progetto di vita esattamente come me nella scuola in cui avevo insegnato per 23 anni. Il progetto che ci stava a

cuore, per il quale avevamo lavorato tanto, a me era stato tolto e affidato ad altri, mentre per la mia

collega stava per fallire nelle logiche economiche che sembrano governare il mondo. In questa situazione

la riflessione sulla parabola del chicco di grano ha gettato una luce rasserenante. Riflettendo su quanto

Gesù aveva detto “ Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la

vita eterna” abbiamo sperimentato che i nostri migliori progetti devono passare per questa fase di apparente buio per rinascere purificati e ricchi di frutti. Abbiamo cercato di vivere la vita con gli occhi di Dio , di non mettere i nostri cuori nelle cose ed abbiamo

così sperimentato e costatato che il Vangelo non è lontano, ma vicinissimo alla nostra vita, anche quando ci parla con la storia di un piccolo chicco di grano. Non ci siamo rifugiate in fatalismi o false rassegnazioni, semmai abbiamo cercato di accettare la “trasformazione” questa piccola croce, ricordando che alla fine

questi chicchi di grano che cadono in terra e muoiono saremo noi stessi; ma ogni volta che moriamo a noi stessi diamo frutto, siamo testimoni cioè della parola di Gesù che ci assicura ci sarà per noi una nuova

primavera qui e la vita eterna un giorno. Tra colleghe abbiamo vissuto e stiamo vivendo la necessità di pregare insieme per affidarci allo Spirito Santo dato che come in passato, stiamo cogliendo veramente la

Sua presenza nel nostro lavoro. Un lavoro che ha dimostrato spessore professionale, che ha fatto

maturare i bambini nelle competenze e che sicuramente ha utilizzato molto il canale corporeo con le

drammatizzazioni e giochi dando finalmente compimento e dignità all’identità della scuola dell’infanzia

troppo spesso confusa con un parcheggio o peggio, in un eccesso di scolarizzazione, come preparatoria

alla Primaria. Come collegio abbiamo fugato le perplessità iniziali che avevamo sul ripetere la drammatizzazione dei brani evangelici così tante volte da permettere a ciascun bambino di interpretarne ogni parte; abbiamo

sperimentato, infatti, che i bambini non si annoiano, anzi si impegnano oltre misura e soprattutto in

questo modo interiorizzano il messaggio. Come pure siamo fermamente convinte che sostituire le

“recite” con la “Festa di Natele” e “la Festa della Famiglia”, non solo elimina lo stress ed le ansie da

prestazione nei bambini e nei docenti, ma danno veramente senso e compimento al lavoro annuale. Siamo consapevoli, inoltre, che il progetto feste, il progetto continuità con la scuola Primaria, le diverse uscite didattiche, pur essendo necessari per il raggiungimento di molte finalità, necessitano di una

preparazione che impegna molto tempo a scapito di altre attività. La “mancanza di tempo” ci ha fatto

vivere freneticamente alcune attività della programmazione sia nel primo periodo di scuola che

nell’ultimo periodo, e per questo abbiamo riflettuto sulla necessità di tener conto in sede di programmazione di questa costante che comunque si ripresenterebbe ogni anno, ma che può essere

arginata armonizzando maggiormente tempi ed attività se non si entra nella spirale della bella

prestazione, delle pressioni esterne (es. possibili confronti dei genitori con gli anni passati) o peggio del “bisogna farlo perché si è sempre fatto così.”

I bambini: Un gruppo di bambini così poco numeroso ci ha permesso di lavorare molto e con attività forse

più difficili da proporre in realtà più grandi, allo stesso tempo però abbiamo rilevato la mancanza di stimoli e di varietà che in un gruppo più grande sono molto più presenti. Le finalità di: - ritrovare uno spazio fisico e spirituale dove fermarsi, riflettere, riposarsi …essere; - riconoscere la comunità cui appartenere e sentirsi legati ad essa in una relazione d’amore, gratuità e

interdipendenza; - di concepirsi come dono da offrire agli altri; si possono considerare raggiunte o quasi raggiunte. Indubbiamente i bambini hanno fatto un grande

cammino sia nell’esprimere le proprie emozioni e sentimenti sia nel prendere coscienza di essere parte di una comunità ed anche nel prendersi uno spazio per la riflessione personale. Lo rileviamo

quotidianamente dalle riflessioni che fanno nell’angolo della preghiera, nel rielaborare i propri vissuti ,nel rispettare il proprio turno di parola e nelle attività, lo abbiamo rilevato nel cambio di prospettiva nella

compilazione dei grappoli della “vite itinerante”, nella richiesta di utilizzare frequentemente l’angolo del rilassamento, negli atteggiamenti dei tutor verso i più piccoli, nell’atteggiamento verso il personale non

docente con cui vengono in contatto nella quotidianità ( salutano spontaneamente, ringraziano per il servizio ricevuto, si intrattengono in conversazioni…). Abbiamo visto anche una crescita graduale dei bambini nella capacità di donare: dal pianto nel regalare

“l’albero dell’amicizia” o rifiuto nel riceverne uno fatto meno bene del proprio, sono giunti agli abbracci ed ai ringraziamenti spontanei con la cornice e la foto “dono il mio essere speciale a…”; orgogliosi hanno

condiviso il loro “essere pane” nell’ attività “dalle spighe al pane…” alcuni di loro hanno rinunciato al loro

pezzettino per donarlo completamente ai compagni ed anche a casa, da come compare nei grappoli, hanno cominciato a fare cose belle per gli altri e non per se stessi. Chiaramente siamo consapevoli che

questo può essere il nostro modesto contributo al cammino dei bambini e speriamo che germogli e dia

frutto come un seme nel loro cuore, perché molto spesso la loro quotidianità extrascolastica va in

tutt’altra direzione: sono continuamente occupati in mille attività che sollecitano comportamenti individualistici e li portano a voler primeggiare sugli altri. Solitamente inoltre, sono attorniati da adulti accondiscendenti per affetto o questioni economiche, vedi nonni, compagni dei genitori, baby sitter, domestici che li sostengono in atteggiamenti poco rispettosi o veri e propri deliri di onnipotenza…”voglio, pretendo, faccio” e li fanno vivere all’insegna dello spreco. Ma come abbiamo già sperimentato, e spesso

ricordiamo l’una all’altra, dobbiamo continuare a seminare consapevoli che i tempi dei bambini non sono

quelli dell’adulto e che, soprattutto, i tempi dello Spirito Santo non sono i tempi delle insegnanti.

A questo proposito la finalità di: - vivere il proprio legame con Dio riscoprendo la necessità di conoscere e alimentarsi alla Sua Parola è

stata ampiamente raggiunta. Lo abbiamo verificato non solo attraverso le riflessioni dei bambini che

quotidianamente registriamo nell’angolo della preghiera o nel coinvolgimento che abbiamo registrato

nelle drammatizzazione o nelle attualizzazioni dei brani evangelici scelti, ma anche con una modalità che

non avevamo assolutamente previsto, ma che ci ha dimostrato come la parola di Dio sia diventata

nutrimento, linfa vitale che ci tiene uniti e ci nutre costantemente. Per caso un giorno nell’angolo della

preghiera nella mia orazione personale mi sono riferita al Vangelo del giorno ed ho spiegato ai bambini che al mattino, prima di andare a scuola dico le mie preghiere e leggo il brano del Vangelo. Da quel giorno i bambini vogliono che racconti loro ogni mattina che cosa “ho letto di Gesù” ed è straordinario

come anche a distanza di tempo in alcuni dei loro interventi accennino a quei brevi riassunti che faccio

del Vangelo riferendoli anche alle proprie esperienze o ai propri vissuti.

Le finalità di: - conoscere il mondo vegetale (gli alberi, le piante, i frutti e gli ortaggi) - scoprire con gioia il piacere di alcuni cibi apprendendo i principi per una sana alimentazione. Si possono definire parzialmente raggiunte. In effetti non possiamo non sottolineare la cura che i bambini hanno dimostrato nei confronti del loro

orto aumentando il loro senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente, come pure le conoscenze che

dimostrano sul mondo vegetale.

Inoltre è confortante il fatto che, perlomeno a scuola, hanno cominciato a mangiare le verdure e a

sprecare meno il cibo più consapevoli dei principi di una sana alimentazione e del fatto che il cibo, frutto del lavoro di persone che non conoscono e che conoscono, è dono di Dio. Come collegio

docenti però sentiamo sempre forte la necessità di una continuità educativa anche in famiglia su

questi aspetti perché molto spesso dalle confidenze dei bambini sui loro comportamenti a casa

avvertiamo una sorta di doppio comportamento di cui i bambini purtroppo diventano sempre più

consapevoli: a scuola mi comporto in un certo modo, a casa in un altro.

I genitori: A parte la seconda assemblea dell’anno, è mancato il tempo per un confronto tra

genitori su tematiche educative e questa purtroppo forse è l’aspetto che più ci è mancato perché siamo

consapevoli che la condivisione tra “pari” apre maggiormente il cuore delle persone. Tuttavia l’aver coinvolto i genitori in attività educative, aver condiviso con loro o

avergli preannunciato alcuni passaggi fondamentali del lavoro che avremmo fatto con i bambini, l’aver documentato le attività svolte con i loro figli quasi nella quotidianità attraverso la

proiezione di foto nella Tv posta in entrata , l’aver fatto festa in più occasioni assieme a loro ed ai bambini, ha indubbiamente messo in movimento il cuore di alcuni genitori che stanno cercando

un confronto educativo e sono meno propensi a cogliere solo la prestazione scolastica . Lo

abbiamo notato dalle domande o dalle osservazioni che alcuni di loro hanno fatto in varie

occasioni come i colloqui estemporanei ad inizio o fine giornata o durante colloqui individuali ufficiali, dalla loro disponibilità nell’utilizzare diversamente i grappoli “della vite

itinerante”, dall’impegno e la partecipazione che tutti loro hanno messo nelle attività

extracurricolari per salvare la scuola. Come collegio docenti non possiamo non registrare

comunque che questo è solo l’inizio di un grande lavoro di condivisione educativa, soprattutto

con una larga maggioranza di famiglie che non sono abituate molto a coltivare l’essere e sono

chiaramente incentrate sul possedere e sull’apparire. La comunità: Il personale non docente è indubbiamente la componente della comunità educante che

ha maggiormente dimostrato un cambio di prospettiva nei confronti della scuola dell’infanzia. Le

attività svolte per valorizzare maggiormente il loro contributo alla comunità scolastica e il lavoro

quotidiano fatto per sottolineare nei vari ambiti il rispetto di tutte le persone, hanno fatto cambiare

l’atteggiamento degli operatori nei confronti dei docenti e dei bambini. Da un sevizio nell’anonimato, infatti, si è giunti ad un rapporto personale di stima e riconoscenza reciproca. Lo notiamo dal fatto

che spesso gli operatori finito il turno di lavoro, passano a salutare i bambini; dagli inservienti della

cucina che ci hanno confidato di vivere il turno settimanale alla scuola dell’infanzia come (uso alcune

delle loro espressioni ) “una boccata d’aria pulita….una gioia che da una marcia in più nel lavoro….un

senso diverso al lavoro”. Il cuoco addirittura si è preso lo “spazio personale” di venire a consegnare

una volta alla settimana la merenda pomeridiana per raccogliere critiche, consigli e naturalmente

complimenti sul menù da parte dei suoi piccoli utenti. Anche la comunità dei fratelli e i docenti degli altri gradi scolastici hanno cominciato a guardare

diversamente la scuola dell’Infanzia considerandola non più “Asilo” ma scuola che in una visione

curricolare contribuisce alla maturazione delle competenze dei bambini e soprattutto contribuisce a

vivere un progetto educativo cristiano incentrato sulla persona. Forse perché come collegio docenti abbiamo voluto sfruttare facendo spesso interventi, tutte le occasioni “pubbliche” (consigli di istituto, collegi plenari, corsi di aggiornamento d’istituto ecc.) per far trasparire come con il nostro

lavoro cerchiamo di seguire Gesù che è Educatore prima che formatore. Sicuramente siamo riusciti ad incuriosire, dato che alcuni professori e Fratelli hanno voluto visitare il nostro angolo della

preghiera e un Professore delle superiori ha fatto fare ai ragazzi dell’ultimo anno un video su alcune

nostre attività per inserirlo in un progetto più ampio intitolato: “Il cuore della scuola”. E’ questo per noi il clima giusto per rendere consapevoli tutti che l’educazione dei bambini non è

confinata nei programmi scolastici, ma è semmai la somma degli atteggiamenti e del lavoro fatto da

adulti che in sinergia operano per garantire ai bambini un cammino sereno verso la propria interiorità

e verso gli altri mettendo professionalità ed Amore in ciò che fanno.