28
PRODUZIONE BIOLOGICA DI OLIVE ED OLIO DI OLIVA Manuale adattato per l’E-Learning PROGETTO GREENFOOD 2010-1-ES1-LEO05-20948

PRODUZIONE BIOLOGICA DI OLIVE ED OLIO DI OLIVAprojects.ifes.es/pdfs/greenfood/italy/italy3.pdfOcchio di Pavone (Spilocaea oleagina); Rogna dell'olivo (Pseudomonas savastanoi); Verticillosi

  • Upload
    others

  • View
    5

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

  • PRODUZIONE BIOLOGICA DI OLIVE ED OLIO DI OLIVA

    Manuale adattato per l’E-Learning

    PROGETTO GREENFOOD

    2010-1-ES1-LEO05-20948

  • 2

    INDICE

    Introduzione ....................................................................................................................................... 3

    Unità didattica. 2.1 Produzione biologica di olive ................................................................ 4

    2.1.1. Preparazione del terreno .............................................................................................. 5

    2.1.2. Fertilizzazione ................................................................................................................... 7

    2.1.3. Protezione fitosanitaria delle piante ....................................................................... 12

    2.1.4. Raccolta e trasporto delle olive ................................................................................ 18

    Unità didattica 2.2. Produzione di olio di oliva biologico ................................................. 22

    2.2.1. Tecniche di produzione ............................................................................................... 22

    2.2.2. Confezionamento, stoccaggio, conservazione e trasporto ............................ 24

    2.2.3. Etichettatura .................................................................................................................... 24

  • 3

    Introduzione

    Le differenze tra l’olio di oliva biologico e quello convenzionale o integrato sono

    riconducibili ai metodi seguiti per la coltivazione dell’olivo.

    L’olio di oliva biologico è un prodotto di alta qualità, di alto valore rispetto a

    quelli ottenibili con altri metodi di produzione.

    Agricoltura biologica: regolamentata dalla legislazione UE

    (Regolamento del Consiglio (CE) Nº 834/2007), conosciuta

    anche come agricoltura ecologica ed agricoltura organica nei

    diversi Stati membri.

    Produzione convenzionale: non-biologica o produzione

    integrata, che usa concimi chimici di sintesi e pesticidi.

    Produzione integrata: coltivazione che fa uso ridotto di

    pesticidi chimici di sintesi (lista prodotti autorizzati) e concimi.

    Il valore dell’olio di oliva biologico può essere più

    alto anche del 100% nei mercati che lo apprezzano,

    dove il prezzo-premiante viene accettato.

  • 4

    Unità didattica. 2.1 La produzione biologica di olive

    Tipi di oliveti per

    la produzione di

    olive biologiche

    Gli oliveti biologici - danno raccolti subito certificabili

    Gli oliveti convenzionali od integrati convertiti al biologico – devono sottoporsi ad un periodo di conversione di tre anni.

    In agricoltura biologica, anche se alcuni sistemi intensivi sarebbero tollerati, è

    necessario rispettare i principi dell’agricoltura biologica.

    PR

    IN

    CIP

    I D

    I

    AG

    RIC

    OLT

    UR

    A

    BIO

    LO

    GIC

    A

    Uso prioritario delle risorse aziendali;

    Conservazione e sviluppo della fertilità del suolo;

    Metodi naturali per la difesa fitosanitaria invece dei trattamenti;

    Prevenzione delle malattie attraverso l’adozione di misure preventive

    (quale la scelta della giusta densità delle piante per non causare

    eccessivo ombreggiamento).

    Periodo di conversione – devono essere seguite tutte le norme del

    biologico, altrimenti i prodotti finali (olive e/o olio di oliva) non

    possono essere commercializzati come tali. Questo è il periodo più

    difficoltoso per il produttore, il quale ha bisogno di molto aiuto, sia

    tecnico che finanziario.

  • 5

    2.1.1. Preparazione del terreno

    Per fare l’agricoltura biologica non basta non impiegare fertilizzanti e pesticidi. È

    infatti necessario che l’agricoltore adotti diverse pratiche e tecniche per

    preservare ed incrementare la fertilità del suolo.

    L’impianto e la gestione di un oliveto richiedono il rispetto dei seguenti principi e

    pratiche:

    Oliveto semi-intensivo, con 300 piante per ettaro ed il suolo inerbito per evitare l'erosione (Serpa, PORTOGALLO, 2008).

    01. Il terreno deve essere analizzato fino alla profondità di almeno un metro per individuarne i principali aspetti della fertilità, osservando il suo profilo e raccogliendo campioni da analizzare.

    02. Il terreno deve essere lavorato in profondità (per circa 1 metro) senza invertirne la naturale stratificazione, e rispettando quanto osservato in precedenza, attraverso la tecnica della ripuntatura, ed il passaggio successivo di erpici o coltivatori a denti o attrezzi combinati con denti elastici e dischi.

  • 6

    03. Prima dell'impianto dell'oliveto, il terreno va liberato dalle piante spontanee che sono difficili da contenere senza l'uso degli erbicidi, in particolare le rizomatose e le altre piante perenni.

    04. La fertilità del terreno deve essere sviluppata sin dal primo anno, con sostanza organica e minerali, quando i principali parametri della fertilità presentano valori sfavorevoli. Questo si può ottenere ricorrendo ai prodotti organici autorizzati e, preferibilmente, al compostaggio, oltre che con altri prodotti quali il calcare di magnesio (dolomite) od il calcare di origine marina.

    05. Il sovescio è una delle principali tecniche per il miglioramento del terreno. Nel primo anno dovrà essere fatto un sovescio di leguminose e specie da prato, a seconda del tipo di terreno e del clima.

    06. In agricoltura biologica la conservazione del suolo è fondamentale, evitando ogni tipo di erosione ed in particolare quella dovuta all'acqua. In tal senso la tecnica migliore risulta essere quella della copertura del suolo, con vegetazione spontanea o con piante specifiche adatte al tipo di terreno e di clima.

    07. La buona produttività dell'oliveto dipende dallo sviluppo delle piante nei primi anni di vita. L'eliminazione delle piante spontanee sui filari aiuta nel raggiungimento di questo obiettivo.

    08. Per gli oliveti in piena produzione l'inerbimento totale rappresenta la migliore soluzione, con tagli periodici tra la primavera e l'estate, fatti con una falciatrice a lame o con una trinciatrice ad asse verticale a catene o lame.

  • 7

    La salvaguardia del suolo andrà sempre tenuta presente in tutte le

    pratiche agricole utilizzate nell’oliveto ed in particolare nei terreni in pendenza.

    L’obiettivo principale è quello di tenere coperto il suolo con specie vegetali.

    Qu

    esta

    co

    pertu

    ra

    svo

    lge t

    re f

    un

    zio

    ni:

    1) Riduce in quantità ed intensità le conseguenze dell’impatto delle gocce di pioggia sul terreno.

    2) Aumenta la velocità di infiltrazione dell’acqua nella terra.

    3) Fissa il Carbonio nel suolo attraverso la fotosintesi e di conseguenza favorisce la formazione

    di humus e sostanza organica stabile.

    2.1.2. Fertilizzazione

    La copertura del suolo ed il sovescio verde, come menzionato, rappresentano

    anche due tecniche di concimazione. Se da sole non bastano alla fertilizzazione

    dell’oliveto, posso essere aadottate le seguenti misure:

    1) L’apporto al terreno di rifiuti organici, come i Rifiuti solidi del frantoio

    (SANSA) e acqua di vegetazione dei frantoi (AVO), che devono essere

    considerate tecniche prioritarie.

    2) In aggiunta, possono essere impiegati gli ammendanti ed concimi

    organici/minerali autorizzati.

    01. La SANSA da frantoi di tipo continuo a tre fasi ha un valore commerciale.

    02. La SANSA da frantoi di tipo continuo a due fasi può essere fatto compostare, e solo dopo impiegato quale concime od ammendante organico. Ha molta acqua è quindi di norma rappresenta un costo e non un guadagno.

    03. La SANSA da spremitura a freddo (tradizionale) ha un valore commerciale.

  • 8

    Per ottenere più velocemente compost uniforme è necessario rigirarlo frequentemente, con alcuni attrezzi facilitatori. Attrezzatura per rigirare ed areare il compost (Torre de Moncorvo, Portogallo, 2004)

    Con l’aggiunta di maggiori rifiuti organici azotati, come reflui conciari (reflui

    delle concerie senza cromo), è possibile ottenere un compost più ricco di azoto

    fino al 3%. Raggiunto questo valore l’ammendante viene classificato come

    concime.

    La capacità di inserire nel compost materiali diversi è alla base del processo di

    compostaggio. Senza questa abilità si rischia di avere uno stoccaggio di materia

    organica invece che del compost.

  • 9

    Il cumulo di compostaggio può essere coperto con un telo geotessile, che lasci passare l'aria ma non l'acqua, in grado di offrire protezione dai raggi solari.

    Questo impedisce anche il dilavamento dei nutrienti e della sostanza organica, e quindi il conseguente inquinamento delle falde acquifere e/o dei corsi d'acqua, come pure la perdita di fertilità. Impedisce anche l'essiccazione e la distruzione di milioni di microrganimmi che vivono nel compost.

    Telo geotessile sul cumulo di compostaggio contro la pioggia ed il sole (Torre de Moncorvo, Portogallo, 2007)

  • 10

    Dopo alcuni mesi di compostaggio del cumulo, si ottiene il compost di qualità. Compost ricavato dalla sansa delle olive ed i raspi dell'uva pronto per essere applicato nell'oliveto (Torre de Moncorvo, Portogallo, 2007)

  • 11

    A seconda del modo di utilizzo, la sansa da frantoi oleari di tipo

    a tre fasi (sia quello raro e tradizionale, che quello più diffuso a ciclo continuo)

    può essere considerato a seconda dei casi un sottoprodotto inquinante od un

    fertilizzante.

    Quando l’impiego di fertilizzanti organici non è sufficiente a soddisfare il

    fabbisogno nutrizionale della coltura, bisogna ricorrere ad una concimazione

    addizionale. Tra i macro elementi, azoto e potassio sono i più richiesti per le

    piante di olivo.

    Le asportazioni annuali di macro elementi dipendono anche dalla produzione di

    olive. Con una produzione di circa 3,5t/ha, le esigenze nutrizionali saranno:

    Resa (t/ha) Azoto – N (Kg/ha)

    Fosforo – P (Kg/ha)

    Potassio – K (Kg/ha)

    3,5 100 50 150-200

    Fonte: Warlop, F. 2002

    In un corso d’acqua, la sansa provoca carenza

    di ossigeno e conseguentemente la morte dei

    pesci e di altri animali acquatici.

    Nel suolo agricolo questa sostanza organica

    può essere considerata come un concime,

    sempre se non si eccede nelle quantità. L’alto

    contenuto di sostanza organica, potassio,

    azoto e fosforo della sansa fanno di questo

    scarto un’economica fonte nutrizionale

    (Garcia-Ortiz, A. et al., 1995)

    SANSA

    Per impiegare la sansa nel suolo, ad es. in Portogallo, gli agricoltori

    devono pagare una licenza annuale ai Servizi ambientali, avere uno

    stoccaggio temporaneo, usarla per correggere il PH, applicarla

    preferibilmente tra Marzo e Novembre, usarla solo su alberi ed arbusti e

    rispettare il limite Massimo annuale di 80 m3/ha.

  • 12

    2.1.3. Difesa fitosanitaria delle piante

    Per proteggere l’oliveto da insetti e malattie, bisogna iniziare dalla

    prevenzione. Le infrastrutture ecologiche che favoriscono lo sviluppo degli

    organismi utili, i quali assicurano un equilibrio naturale, sono da considerarsi

    anche come misure iniziali per la difesa fitosanitaria.

    PRINCIPALI INSETTI

    Mosca dell'olivo (Bactrocera oleae);

    Tignola dell'olivo (Prays oleae);

    Piralide (Margaronia unionalis);

    Cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae);

    Tignola rodiscorza dell'olivo (Euzophera pinguis);

    Cotonello dell'olivo (Euphyllura olivina);

    Fleotribo (Phloetribus scarabaeoides)

    PRINCIPALI MALATTIE

    Lebbra delle olive (Gloeosporium olivarum);

    Occhio di Pavone (Spilocaea oleagina);

    Rogna dell'olivo (Pseudomonas savastanoi);

    Verticillosi (Verticillium dahliae).

    •è una delle principali tecniche agronomiche, con cui vengono asportati i rami malati, quelli interni ed ombreggianti;

    •è in grado di prevenire alcune problematiche fitosanitarie, specialmente la cocciniglia mezzo grano di pepe, che attacca la suddetta tipologia di rami;

    •l'allontanamento dal campo dei rami tagliati può essere utile contro il fleotribo. Le cui femmine depongono le uova sulla vegetazione caduta al suolo.

    POTATURA

    •Un'altra pratica da seguire è quella di evitare la raccolta con i lunghi bastoni di legno, che causano danni ai rami colpiti. Questi oltre a compromettere la produzione futura, favoriscono l'insorgere di malattie quali la tubercolosi, che penetra facilmente dai rami danneggiati;

    •In alternativa al metodo suddetto, si può ricorrere a metodi di raccolta manuale o meccanizzata ed ai vibratori.

    RACCOLTA

    •Una concimazione bilanciata, senza eccessi di azoto, è essenziale per la riduzione degli attacchi di insetti, sia succhiatori che masticatori, quali la cocciniglia mezzo grano di pepe e la psilla dell'olivo.

    CONCIMAZIONE

    •Gli organismi utili sono gli antagonisti naturali degli insetti fitofagi;

    •La coltura dell'olivo ha molti organismi utili, che contribuiscono decisamente alla riduzione dei danni ed alla loro prevenzione, attraverso una regolazione delle loro popolazioni;

    •Tra gli organismi utili dell'olivo, gli insetti entomofagi sono i più importanti;

    •Studi recenti sottolineano il ruolo degli altri artropodi quali i ragni e, anche se non si hanno a riguardo molte informazioni, uccelli e piccoli mammiferi.

    ORGANISMI UTILI

  • 13

    La creazione di infrastrutture ecologiche è essenziale per facilitare l’attività

    degli organismi utili, fornendo loro cibo e/o riparo.

    A volte, le misure colturali e naturali non sono sufficienti, quindi vanno

    monitorate le problematiche più dannose economicamente, e se necessario

    combattute.

    La stima del rischio va effettuata attraverso l’osservazione diretta degli organi

    danneggiati o attraverso le trappole di cattura. I risultati dell’osservazione

    vanno confrontati con la specifica Soglia di Tolleranza Economica

    Creazione delle principali

    infrastrutture ecologiche

    Copertura del suolo tra i

    filari

    Siepi a confine

    dell'oliveto

    Conservazione della flora

    spontanea nei campi adiacenti

    I principali insetti utili predatori sono:

    Crisopa (Chrysoperla carnea), che può distruggere più del 90% delle uova della mosca dell'olivo, oltre a nutrirsi di altri insetti quale la Psilla dell'olivo.

    Rincote anticoride (Anthocoris nemoralis), che si nutre della mosca, della psilla e del tripide dell'olivo.

    Specie di coccinelle quali il Chilocorus bipustulatus, sono predatori molto importanti della cocciniglia mezzo grano di pepe.

    Alcune specie di Ditteri Sirfidi predatori quali lo Xanthandrus comtus si nutrono della Psilla e della Mosca dell'olivo.

    Umbelliferas (apiacea),

    finocchio selvatico

    (Foenicum vulgare ssp.

    piperitum) e carota

    selvatica (Daucus carota

    ssp. maritimus).

  • 14

    (Economic Level of Attack - ELA) e quando vengono superate queste soglie

    bisogna intervenire adottando adeguate misure fitosanitarie.

    Tign

    ola

    de

    ll'o

    livo

    (P

    rays

    ole

    ae)

    Previsione del rischio ed ELA nella fase di fioritura (generazione antofaga)

    Metodo A

    Trappole Delta con feromoni sessuali

    Trappole distanziate almeno 50 m le une dalle altre e poste a marzo ad un'altezza variabile da 1,50 a 2

    metri.

    Conteggio settimanale dei maschi catturati: ELA=15

    catture/giorno/trappola.

    Metodo B

    Controllo visivo di 100 infiorescenze

    Conteggio settimanale delle infiorescenze attaccate: ELA=10% (5% se la produzione è abbondante)

    Trattamento: Bacillus thuringiensis Dosaggio: da 0,4 a 0,6 kg/ha;

    Efficacia: circa il 60% di mortalità.

    Pir

    alid

    e d

    ell'o

    livo

    (Ma

    rga

    ron

    ia u

    nio

    na

    lis =

    Pa

    lpit

    a u

    nio

    na

    lis =

    Pa

    lpit

    a v

    itre

    alis

    )

    Con la sua apertura alare di circa 30mm, questo insetto semi-trasparente presenta, nella sua fase larvale, dei bruchi verdi che raggiungono i 25mm di lunghezza nel loro stadio finale. Questi

    danneggiano foglie e frutti, ma il danno economico apportato è irrilevante sulle piante adulte.

    Nei vivai e sulle giovani piante coltivate causa danni e va valutata la soglia di

    tolleranza (ELA).

    Valutazione del rischio ed ELA:

    Trappole Delta o ad imbuto con feromoni sessuali per catturare i maschi adulti. E'

    importante l'osservazione perchè non sono definite soglie di tolleranza (ELA).

    Rilevazione visuale elle piante attaccate: ELA=5%.

    Trattamento: Bacillus thuringiensis (lo stesso previsto per la mosca dell'olivo).

  • 15

    Mo

    sca

    del

    l'oliv

    o (

    Ba

    ctro

    cera

    ole

    ae)

    Nelle regioni a clima temperato, vicino al mare, la mosca dell'olivo rappresenta la principale problematica fitosanitaria. I guadagni si riducono a causa della diminuzione della quantità e

    della qualità dell'olio di oliva che si ricava dalle olive attaccate.

    Nelle zone interne, con estati calde ed inverni freddi, lo sviluppo dell'insetto è limitato. Per esempio nelle estati con temperature superiori ai 40°C per più giorni, le uova vengono

    distrutte.

    Stima del rischio ed ELA: Trappole cromotropiche con feromoni sessuali. anno

    posizionate ogni 50m, nel mese di marzo (zone costiere) ed aprile (aree interne). La cattura di un alto numero di maschi

    con le trappole feromoniche gialle indica lo sviluppo di attività riproduttiva.

    ELA per le catture massali: 21 mosche/trap/settimana (3/giorni).

    Rimedio A

    Cattura massale con trappole.

    Rimedio B

    Irrorazione parziale con spinosad e cibo esca

    In base alla regolamentazione del biologico questo rimedio può essere adoperato solo in caso di estremo

    bisogno, in quanto lo spinosad ha un ampio spettro d'azione e risulta tossico anche per qualche insetto

    utile, importante nella difesa fitosanitaria della coltura.

    Co

    ccin

    iglia

    mez

    zo g

    ran

    o d

    i pe

    pe

    (S

    ais

    seti

    a o

    lea

    e)

    La cocciniglia mezzo grano di pepe è un insetto dotato di apparato boccale masticatore pungente, che provoca indebolimento delle piante e produzione di

    fumaggine.

    I rimedi agronomici più importanti per combattere questo insetto sono:

    Potare le branche più fitte e che provocano ombreggiamento;

    Non effettuare eccessive concimazioni azotate.

    Difesa fitosanitaria

    Quando i rimedi agronomici non sono sufficienti, occorre intervenire

    con trattamenti fitosanitari, quali olio minerale o di paraffina (meno tossico) con le seguenti modalità:

    1,6 litri di prodotto/100 litri di acqua, spruzzato ad alta pressione al primo

    stadio delle larve, che risultano essere quelle più sensibili (giugno-luglio);

    Non trattare in caso di siccità.

  • 16

    An

    trac

    no

    si d

    ell'o

    livo

    (Glo

    eosp

    ori

    um

    oliv

    aru

    m)

    Condizioni del tempo

    (misurazione e registrazione)

    Piogge occasionali: compaiono le prime infezioni; piogge continue: compaiono le infezioni secondarie e l'attacco diventa

    molto più grave.

    Temperature (media, minima e massima), 10-30°C: possibile infezione; 20-26°C:

    temperatura ottimale (a 23°C sintomi visibili entro 2-3 giorni).

    Soglia di tolleranza (ELA)

    Trattare ogni volta che le condizioni atmosferiche lo richiedono e quando si

    utilizzano varietà sensibili. Anche quando si osservano sulle olive i primi sintomi

    dell'attacco.

    Periodo critico: Settembre/Ottobre, alle prime piogge.

    Principali misure agronomiche:

    Cultivars locali più resistenti;

    Potatura frequente, tendente ad arieggiare la chioma (ma senza svuotarla

    internamente);

    Evitare eccessi di azoto;

    Ampia distanza tra gli olivi, evitando che le chiome entrino in contatto

    ombreggiandosi.

    Trattamenti fitosanitari:

    Fungicidi rameici: massimo 6 kg/ha/anno di rame Cu (=30 kg di formulato commerciale o miscuglio): solfato di rame con idrossido di calcio (Poltiglia

    Bordolese), ossicloruro di rame, preferibilmente con “bagnante adesivante”, idrossido di rame e ossido rameoso.

    Concimazioni con complessi rameici: gluconati di rame, formulati rameici che non sono limitati nel quantitativo massimo annuale di somministrazione. Questo è giustificato perchè sono assorbiti, hanno pochi nutrienti e sono

    classificati come concimi, per i quali non è prevista l'autorizzazione preventiva.

    Le malattie dell’olivo, causate da funghi e batteri, possono provocare gravi perdite

    quando non si interviene prontamente.

  • 17

    Occ

    hio

    di p

    avo

    ne

    (Sp

    iloca

    ea o

    lea

    gin

    a)

    Attacchi di maggiore entità in presenza di inverni tardivi e primavere anticipate, se le

    condizioni atmosferiche sono favorevoli:

    Precipitazioni occasionali: favoriscono le infezioni primarie;

    Precipitazioni continue: favoriscono le infezioni secondarie e peggiorano gli attacchi;

    Tempo idi permanenza delle foglie sotto l'acqua: maggiore od eguale a 14 ore: probabile infezione;

    Temperature (media, minima e massima), 8-24°C: possibile infezione; 15ºC: temperatura ottimale (sintomi visibili in 2

    settimane).

    Principali misure agronomiche preventive:

    Varietà locali pi resistenti, es. “Cobrançosa”;

    Potatura frequente, ache tende ad arieggiare la chioma (ma senza svuotarla totalmente);

    Evitare gli eccessi di azoto;

    Ampia distanza tra gli olivi, evitando che le chiome entrino in contatto ombreggiandosi.

    Come valutare il rischio

    Osservazione fogliare: 20 olivi x 5 germogli x 2 foglie = 200 foglie;

    Individuazione precoce delle prime macchie: bagnare con soluzione acquosa di NaOH al 5% per 30 minuti.

    Il trattamento va fatto il prima possibile quando le condizioni meteo lo permettono, o appena si nota la prima macchia circolare, preferibilmente uando idrossido di sodio

    in soluzione acquosa. I fungicidi rameici usati contro l'antracnosi possono essere impiegati anche in questo caso.

    Per prevenire l’antracnosi dell’olivo (Gloeosporium olivarum) scegliere varietà più

    resistenti ed idonee quali ad es. Per il Portogallo: “Azeiteira”, “Blanqueta”,

    “Carrasquenha”, “Cobrançosa”, “Negrinha (de Freixo)”, “Picual” (Spagna), “Verdeal de

    Serpa” e “Verdeal-transmontana”.

  • 18

    2.1.4. Raccolta e trasporto delle olive

    Nelle fasi di raccolta e trasporto alcune importanti precauzioni vanno prese:

    OB

    IETTIV

    I

    Non danneggiare le branche che andranno in produzione l’anno successivo;

    Non ferire le branche dalle quali potrebbe diffondersi la Rogna dell’olivo;

    Non danneggiare le olive, in quanto la qualità dell’olio dipende dalla sanità

    dei frutti;

    Raccogliere le olive al giusto grado di maturazione, né troppo verdi né

    troppo mature;

    Durante il trasporto bisogna evitare che le olive si danneggino o

    fermentino.

    Ro

    gna

    del

    l'oliv

    o (

    Pse

    ud

    om

    on

    as

    sava

    sta

    no

    i)

    Questo batterio entra nelle piante attraverso le ferite e si diffonde per contatto tra le branche e gli alberi,

    particolarmente quando si usano lunghi bastoni per raccogliere le olive.

    La migliore prevenzione consiste nella raccolta con pettini pneumatici o

    scuotitori.

    Alcune varietà quale la“Cordovil” sono molto più resistenti delle altre, quali la

    "Cobarançosa” e la “Verdeal”. Inoltre per i nuovi impianti di oliveto è importante

    osservare le giovani piantine in vivaio , in modo da rilevare subito ogni eventuale

    sintomo.

    Quando per la raccolta vengono utilizzati i lunghi bastoni o quando la malattia è già presente nella coltura, i fungicidi rameici offrono qualche protezione ma non sono

    purtroppo sufficienti.

    Ver

    tici

    llosi

    (V

    erti

    cilli

    um

    da

    hlia

    e) Questa è una recente malattia della

    coltura, causa indebolimento e morte di qualche pianta di olivo nei nuovi impianti.

    In caso di attacchi severi e quando la presenza dei funghi è confermata, l'oliveto deve essere

    spiantato.

    In caso di attaco debole si può ricorrere alla solarizzazione, che consiste nell'irrigare il terreno

    all'inizio dell'estate e ricoprirlo intorno alle piante con un film di polietilene.

    Essendo i funghi molto sensibili al calore, basta giusto un mese e mezzo di solarizzazione per

    eliminarli.

  • 19

    Per raggiungere questi obiettivi la raccolta non può essere fatta battendo i

    rami con i lunghi bastoni di legno, anche se questa rappresenta una tecnica

    tradizionale di raccolta.

    Per quanto riguarda il momento della raccolta, un buon livello di maturità si ha quando gli ultimi frutti assumono un colore viola mentre gli altri presenti sulla pianta hanno già assunto un colore nero.

  • 20

    IN ALTERNATIVA, POSSONO ESSERE UTILIZZATE LE SEGUENTI TECNICHE:

    La raccolta manuale nei piccoli oliveti.

    La raccolta meccanica con scuotitori elettrici (a batteria) od a motore, in oliveti di medie dimensioni e con cultivars che danno frutti che non cadono con le sole vibrazioni.

    Vibrazione delle branche con attrezzi vibratori, in oliveti di medie dimensioni, quando le tecniche precedentemente esposte non siano praticabli o il vibratore della pianta non sia consigliabile (vecchie piante od accesso difficoltoso per il trattore).

    Vibrazione del tronco con vibratore trainato dal trattore o con macchinario semovente, per grandi oliveti.

    Alla raccolta deve seguire l’immediato trasporto delle olive al frantoio al

    fine di ottenere l’olio di oliva lo stesso giorno o quello successivo.

  • 21

    Per assicurare una buona qualità sanitaria, vanno fatti trattamenti preventivi a base di rame prima della caduta delle piogge. Questa procedura assicura la protezione dei frutti dalle infezioni causate dalla germinazione delle spore dei funghi, ed in particolare dell'antracnosi dell'olivo.

  • 22

    Unità didttica 2.2. Produzione di olio di oliva biologico

    2.2.1. Tecniche di produzione

    PRODUZIONE DI OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

    Non usare solventi chimici.

    Per ottenere una grande qualità va ottenuto utilizzando

    solo processi fisici di spremitura.

    Un'importante precauzione per le successive fasi di lavorazione al

    frantonio riguarda I frutti, che devono essere in buone condizioni sanitarie.

    Processo di molitura – evitare una lavorazione troppo breve

    (che può causare la riduzione della resa di olio per

    estrazione) o troppo lunga (l’esposizione all’aria della pasta

    può causarne l’ossidazione).

    Gramolatura – ha lo scopo di aggregare le particelle di olio

    in gocce di maggiori dimensioni, più facilmente separabili

    dagli scarti e dall’acqua di lavorazione del frantoio. La

    lunghezza di questa fase dipende dal sistema di separazione

    adottato.

    Tecniche di

    produzione

    Processo di estrazione dell’olio per spremitura a freddo –

    Sono necessari da 25 a 35 minuti per il processo di

    estrazione dell’olio per pressione. Per i sistemi a ciclo

    continuo di estrazione per centrifugazione servono invece

    dai 40 ai 60 minuti. La temperatura deve essere adeguata

    (25-30ºC) per evitare la perdita della frazione volatile, a cui

    si devono I sapori del buon olio di olive. La velocità di

    rotazione della centrifuga deve essere di 14 t- 18 giri al

    minuto.

  • 23

    * in base alle metodologie adottate dal frantoio per separare le fasi solida e liquida.

    OLIO DI OLIVA

    TIPI DI ESTRAZIONE*

    Separazione dell’olio di

    oliva e delle sanse

    (comprendenti anche le

    acque di vegetazione)

    Separazione dell’olio di

    oliva, sansa secca ed

    acque di vegetazione.

    È richiesta la preventiva

    diluizione della pasta

    d’olio con acqua per

    facilitare la successiva

    separazione in due fasi

    (per centrifugazione).

    SISTEMI CONTINUI

    A DUE FASI SISTEMI A PRESSIONE

    (CLASSICI)

    SISTEMI CONTINUI

    A TRE FASI

    Separazione dell’olio di

    oliva, sansa secca ed

    acque di vegetazione.

  • 24

    2.2.2. Confezionamento, stoccaggio, conservazione e trasporto

    I contenitori di plastica vanno assolutamente evitati per le stesse ragioni

    e, in caso di contenitori trasparenti, anche per evitare la foto-

    ossidazione.

    La confezione finale dovrà essere di vetro scuro, in quanto trattasi di material

    inerte che permette di conservare l’olio di olive in buone condizioni per oltre un

    annom; possono comunque essere utilizzate anche le latte metalliche.

    2.2.3. Etichettatura

    Oltre alle informazioni generali, comuni a tutti i tipi di olio di oliva, l’etichetta

    dell’olio di oliva biologico deve contenere anche altre informazioni

    specifiche sulla produzione biologica.

    Dopo le fasi di produzione, l’olio di olive deve essere

    rapitamente conservato, evitando il contatto con l’aria

    (ossidazione) e la luce (foto-ossidazione), in contenitori di

    materiale inerte (per esempio acciaio inossidabile), alti e

    stretti per ridure la superficie di contatto con l’aria.

    La temperature ottimale è di 15ºC, che garantisce una buona

    sedimentazione delle impurità contenute nell’olio, evitando

    l’ossidazione.

    Precauzioni

    per la

    conservazione Contenitori alti e conici favoriscono la rimozione dei residui

    evitando la necessità di effettuare travasi.

    La qualità dell’olio di oliva, è data dalla capacità di non

    ossidare e dipende anche dalla varietà delle olive.

    L’ossidazione dell’olio di oliva provoca il grave difetto di un

    sapore rancido.

  • 25

    In

    dic

    azio

    ni s

    pec

    ific

    he

    sulla

    pro

    du

    zio

    ne

    bio

    logi

    ca

    e su

    lla c

    ert

    ific

    azio

    ne,

    in

    acco

    rdo

    co

    n la

    rego

    lam

    enta

    zio

    ne

    UE.

    Regolamento del Consiglio (CE) Nº 834/2007 - Titolo IV –

    Etichettatura;

    Regolamento della Commissione (CE) Nº 889/2008, Titolo III -

    Etichettatura;

    Regolamento della Commissione (CE) Nº 271/2010.

    1) Informazione

    Informazioni concernenti l'agricoltura biologica (virgolettate le terminologie adottate dai produttori di olio di oliva del Mediterraneo):

    "Prodotto biologico" o "prodotto da agricoltura biologica" (Portogallo, Francia, Italia, Grecia);

    "Prodotto Ecologico", o "prodotto da agricoltura ecologica" (Spagna);

    "Bio" ed "eco" sono abbreviazioni utilizzabili in etichetta.

    2) Enti di controllo e certificazione

    L'Organismo di controllo e certificazione deve essere riportato in etichetta, utilizzando il codice assegnatogli dalla competente autorità nazionale in cui è avvenuta la produzione, il cconfezionamento e l'etichettatura.

    Esempio: PT-BIO-01 (PT-Portogallo; BIO-agricoltura biologica, 01- numero assegnato dall'Organismo di controllo.

  • 26

    3) Logo UE dell'Agricoltura Biologica

    Per aiutare i consumatori ad identificare un prodotto biologico, la Commissione Europea ha adottato un nuovo logo per i prodotti confezionati con almeno il 95% di ingredienti biologici.

    Questo è naturalmente applicabile anche all'olio di oliva, dato che dalla trasformazione delle olive biologiche si ottiene un olio biologico al 100%. Il Regolamento (CE) Nº 271/2010 definisce questo logo, le sue caratteristiche e le condizioni di utilizzo, che sono diventate obbligatorie a patire dal 1° luglio 2010.

    4) Loghi nazinali o privati

    In aggiunta al logo comunitario, possono essere utilizzati anche loghi nazionali (come accade per esempio in Francia), privati, di associazioni o di compagnie.

    5) Origine degli Ingredienti

    È obbligatorio indicare in etichetta il luogo di produzione degli ingredienti specificando se sono stati prodotti nell'Unione Europea od altrove.

    Il nome della nazione è facoltativo. In caso di prodotto UE, bisogna usare la dicitura "Agricoltura UE" (o paese “UE”).

  • 27

    6) Produzioni in Conversione

    In caso di produzione di olio con olive in conversione (2° e 3° anno), può essere riportata in etichetta la dicitura "prodotto in conversione all'agricoltura biologica”, riportando il codice dell'Organismo di controllo e certificazione.

    In questo caso è proibito l'utilizzo del logo biologico UE.

    Qualche produttore utilizza il vetro scuro per impedire la foto-ossidazione dell'olio di oliva. In questa foto si può notare il vecchio logo circolare del biologico UE.

  • 28

    Etichetta di un olio di oliva biologico con il nuovo logo UE, di colore diverso, in lattina di alluminio.