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1 PROCEDURA AZIENDALE N. 7 / 2014 PER LA PREVENZIONE DELLE CADUTE DEI PAZIENTI NELLE STRUTTURE SANITARIE DATA EMISSIONE REDATTO VERIFICATO APPROVATO 29/09/2014 _____________ Risk Manager ___________ Risk Manager ___________ UOC SAPS ___________ UOC DMO _______________ Direzione Sanitaria Aziendale DATA REVISIONE REDATTO VERIFICATO APPROVATO REGIONE LAZIO AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE RIETI Funzione di Staff Risk Management Responsabile Dr.ssa Manuela Serva

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PROCEDURA AZIENDALE N. 7 / 2014

PER LA PREVENZIONE DELLE CADUTE DEI PAZIENTI NELLE STRUTTURE SANITARIE

DATA EMISSIONE

REDATTO VERIFICATO APPROVATO

29/09/2014 _____________

Risk Manager

___________ Risk

Manager

___________ UOC SAPS

___________ UOC DMO

_______________ Direzione Sanitaria Aziendale

DATA REVISIONE

REDATTO VERIFICATO APPROVATO

REGIONE LAZIO AZIENDA UNITA’ SANITARIA

LOCALE RIETI Funzione di Staff Risk Management Responsabile Dr.ssa Manuela Serva

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INDICE

1 INTRODUZIONE Pag. 3

2 OBIETTIVI Pag. 3

3 CAMPO DI APPLICAZIONE Pag. 4

4 DEFINIZIONE DI CADUTA Pag. 4 4.1 Tassonomia della cadute Pag. 4

5 IDENTIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO Pag. 5 A) Fattori intrinseci, dipendenti dalle condizioni di salute del paziente Pag. 5 B) Fattori estrinseci (fattori ambientali, ergonomici ed organizzativo –

assistenziali) Pag. 6

6 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CADUTA PAZIENTE Pag. 7 6.1 Valutazione secondo la Scale Di Conley Pag. 7 6.2 Come si calcola il punteggio Pag. 7

6.3 Attribuzione del punteggio Scala Di Conley Pag. 8

7 INTERVENTI MULTIFATTORIALI DI PREVENZIONE DELLE C ADUTE 8

7.1 Strategie Ambientali Pag. 8 7.2 Interventi Clinico Assistenziali Pag. 9 7.2.1 - Gestione della terapia farmacologica Pag. 9 7.2.2 - Mobilizzazione e deambulazione Pag. 9 7.2.3 - Gestione della eliminazione urinaria e fecale Pag. 9 7.2.4 - Limitazione della Contenzione Pag. 9

8 AZIONI CORRETTIVE /PREVENTIVE PER IL PAZIENTE A RISCHIO CADUTA

Pag. 11

8.1 Contenuti della informativa da fornire ai pazienti, ai familiari e caregiver per la prevenzione delle cadute

Pag. 11

8.2 Contenuti della informativa da fornire ai familiari dei pazienti ricoverati in Pediatria per la prevenzione delle cadute

Pag. 12

8.3 Gestione del paziente ricoverato valutato a rischio caduta Pag. 13 9 GESTIONE DEL PAZIENTE CADUTO Pag. 14 9.1 Azioni da fare in caso di caduta del paziente Pag. 14 9.2 Scheda di Descrizione della Caduta Del Paziente Pag. 15 10 COMPITI E RESPONSABILITA’ PREVENTIVE Pag. 16

11 COMPITI E RESPONSABILITA’ REATTIVE Pag. 19

12 MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ Pag. 21

Glossario Pag. 22

Bibliografia Pag. 23

Allegati:

1. Scala di Conley

2. Check-list valutazione sicurezza di ambienti e presidi

3. Consigli ai pazienti, ai familiari e caregiver, per la prevenzione delle cadute

4. Consigli ai familiari dei pazienti ricoverati in pediatria per la prevenzione delle cadute

5. Scheda di descrizione della caduta del paziente

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1. INTRODUZIONE Le cadute rappresentano il più comune evento avverso negli ospedali e nelle strutture residenziali e quasi sempre colpiscono persone fragili, molte delle quali affette da demenza. Il rischio di caduta, seppur sempre presente, è diverso per i vari setting assistenziali. Le persone che cadono la prima volta presentano un rischio elevato di cadere nuovamente durante lo stesso anno e possono riportare, come conseguenza del trauma, danni anche gravi, fino a giungere, in alcuni casi, alla morte. Il numero di anziani ricoverati in ospedale o presso residenze sanitarie assistenziali che va incontro a cadute è elevato, la metà degli anziani che riporta una frattura di femore non è più in grado di deambulare ed il 20% di essi muore, per complicanze, entro 6 mesi. Le cadute possono determinare nei pazienti: paura di cadere di nuovo, perdita di sicurezza, ansia, depressione, fattori che possono condurre a diminuzione dell’autonomia, aumento della disabilità e, in generale, ad una riduzione anche molto significativa della qualità della vita. Oltre a danni di tipo fisico e psicologico, le cadute avvenute in un contesto di ricovero comportano un aumento della degenza, attività diagnostiche e terapeutiche aggiuntive e/o eventuali ulteriori ricoveri dopo la dimissione, con un incremento dei costi sanitari e sociali. Si stima che circa il 14% delle cadute in ospedale sia classificabile come accidentale, ovvero possa essere determinato da fattori ambientali (es. scivolamento sul pavimento bagnato), l’8% come imprevedibile, considerate le condizioni fisiche del paziente (es. improvviso disturbo dell’equilibrio), e il 78% rientri tra le cadute prevedibili per fattori di rischio identificabili della persona (es. paziente disorientato, con difficoltà nella deambulazione). La comprensione del rischio da caduta del paziente in struttura sanitaria è anche un indicatore della qualità assistenziale. Le cadute sono eventi potenzialmente prevenibili tramite la rilevazione di alcuni elementi, anche attraverso appositi strumenti di lavoro che, congiuntamente ad una irrinunciabile valutazione clinica ed assistenziale globale, consentono agli operatori sanitari di adottare le opportune azioni preventive. E’ fondamentale che operatori, pazienti e familiari/caregiver acquisiscano la consapevolezza del rischio di caduta e collaborino in modo integrato e costante, attento all’applicazione di strategie multifattoriali. Pur riconoscendo la caratteristica di imprevedibilità che per taluni aspetti può essere attribuita all’evento infortunistico del paziente, tuttavia tale fenomeno implica notevoli risvolti medico legali sia per i professionisti, sempre più in difficoltà per la possibilità di commettere errori, sia per gli amministratori che devono tener conto dei rapporti “attualmente di difficili” con le assicurazioni.

2. OBIETTIVI

• Identificare i fattori che espongono il paziente a rischio cadute; • Elaborare strategie idonee a ridurre l’esposizione a tali fattori al fine di diminuire gli

incidenti; • Migliorare l’empowerment di operatori e pazienti nella prevenzione delle cadute; • Condividere metodo e strumenti di rilevazione ed analisi delle cadute; • Migliorare la relazione con i pazienti e i familiari a seguito della caduta; • Prevenire il verificarsi dell’evento sentinella “Morte o grave danno per caduta di paziente”. • Standardizzare modalità reattive all’evento avverso e favorire il pronto recupero della

persona assistita • Uniformare le modalità di segnalazione dell’evento caduta.

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3. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura si applica in tutte le UU.OO/Servizi dei Presidi Ospedalieri e Terrtoriali dell’ Ausl Rieti, Casa della Salute.

Sono coinvolte inoltre le seguenti Strutture/Funzioni:

- U.OC. Affari Generali e legali - Funzione Risk Management - U.OC. Direzione Medicina Ospedaliera (DMO) - Direttori Distretti - U.OC. Servizio Protezione Prevenzione Aziendale (SPPA) - U.OC. Direzione tecnica - U.OC. Servizio Aziendale Professioni Sanitarie (SAPS)

4. DEFINIZIONE DI CADUTA Si definisce caduta un “Improvviso non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso della posizione ortostatica o assisa o clinostatica”. La testimonianza della caduta è basata sul ricordo del paziente e/o la descrizione della caduta da parte dei testimoni. Questa definizione include i pazienti che dormendo sulla sedia cadono per terra, i pazienti trovati sdraiati sul pavimento, le cadute avvenute nonostante il supporto”. 4.1 Tassonomia delle Cadute

• Cadute Prevedibili: cadute che accadono in pazienti che sono ad alto rischio di caduta. • Cadute non prevedibili: cadute che non possono essere previste a priori prima della loro

comparsa. • Cadute accidentali: la caduta può essere attribuita a fattori ambientali o a fatalità.

I fattori di rischio che pongono il paziente a rischio caduta sono suddivisi in due categorie:

A. -Fattori dipendenti dalle condizioni di salute del paziente; B. -Fattori ambientali, ergonomici ed organizzativo – assistenziali.

• Caduta senza testimoni:si configura quando un paziente viene trovato sul pavimento, e

nessuno, né il paziente né altri soggetti, sanno come ciò sia avvenuto.

• Caduta con danno: caduta che esita in una frattura o altre lesioni dei tessuti molli che richiedono trattamento sanitario. Può essere utilizzata una scala di danno costituita da 5 punti, come previsto nel Health Care Protocol: Prevention of falls dell’ICSI:

1) Assenza di danno apparente; 2) Minore: contusione o abrasione; 3) Moderato:danno che causa una dislocazione di cannula o di linea di infusione, o frattura, o

una ferita che richieda sutura; 4) Maggiore: danno che richiede un intervento chirurgico o trasferimento in terapia Intensiva

per il monitoraggio di conseguenze che mettono in pericolo di vita; 5) Morte.

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I 5 punti si tradotti in termini di prognosi: � Nessuna; � Lieve: ≤ 3gg; � Moderata: da 4 a 20 gg; � Severa: da 21 gg e Grave:≥ 40 gg; � Decesso.

• Quasi caduta: improvvisa e inattesa perdita di equilibrio che non esita in caduta o altro

danno. Questa categoria può includere una persona che inciampa, scivola, fa un passo falso, ma è in grado di riprendere il controllo prima di cadere.

5. IDENTIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO La prima azione necessaria per la prevenzione delle cadute consiste nell’identificare i possibili fattori di rischio, in relazione alle caratteristiche del paziente ed a quelle dell’ambiente e della struttura che lo ospita, in termini di sicurezza, di organizzazione e di adeguatezza del processo assistenziale. In tal senso, i fattori responsabili delle cadute possono essere suddivisi in:

A. fattori intrinseci, relativi alle condizioni di salute del paziente, che comprendono sia i dati

anagrafici che la patologia motivo del ricovero, le comorbilità e le terapie farmacologiche;

B. B)fattori estrinseci, relativi agli aspetti organizzativi della struttura di degenza, alle caratteristiche ambientali ed ergonomiche della struttura e dei presidi sanitari impiegati.

A) Fattori Intrinseci, dipendenti dalle condizioni di salute del paziente

Tra i principali fattori di rischio riferibili alle condizioni generali del paziente possono essere identificati:

o l’età > 65 anni;

o l’anamnesi positiva per precedenti cadute;

o l’incontinenza;

o il deterioramento dello stato mentale;

o il deterioramento delle funzioni neuromuscolari;

o la dipendenza funzionale nell’esecuzione delle attività di vita quotidiana, rilevabile attraverso apposite scale;

o la riduzione del visus;

o Disturbi metabolici;

o Ipossia;

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o le deformazioni o patologie del piede (es. alluce valgo, dita a martello, ipercheratosi cutanee);

o la paura di cadere. E’ necessario considerare particolarmente a rischio i pazienti affetti da patologie che possono:

o compromettere la stabilità posturale e la deambulazione;

o condizionare lo stato di vigilanza e l’orientamento spazio temporale del paziente;

o causare episodi ipotensivi;

o aumentare la frequenza minzionale. Durante il trattamento farmacologico è importante considerare a rischio le seguenti situazioni:

o assunzione di farmaci che influenzano particolarmente lo stato di vigilanza, l’equilibrio, la pressione arteriosa;

o politerapia, in cui i pazienti che assumono 4 o più farmaci possono essere ad alto rischio di caduta;

o variazione della posologia con un incremento del dosaggio del farmaco. B) Fattori Estrinseci (fattori ambientali, ergonomici ed organizzativo –

assistenziali)

Considerata la ricorrenza della dinamica e dei luoghi in cui avviene la maggior parte delle cadute (in camera nel salire e nello scendere dal letto, nel percorso dalla camera al bagno ed in bagno, mentre si effettua l’igiene personale), i principali fattori di rischio in questo ambito sono i seguenti:

� dimensionamento inadeguato delle stanze di degenza e dei bagni;

� pavimenti e scale scivolosi anche a causa del consumo e/o dell’assenza di soluzioni

antiscivolo;

� percorsi “ad ostacoli” per raggiungere il bagno;

� illuminazione carente in alcune aree;

� letti o barelle non regolabili in altezza;

� bagni senza supporti per sollevarsi dal WC o per fare la doccia;

� assenza di corrimano di appoggio nei corridoi.

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6. VALUTAZIONE DEL RISCHIO CADUTA PAZIENTE Una valutazione clinica ed assistenziale globale è la premessa fondamentale per cure di qualità. Una osservazione accurata del paziente è particolarmente significativa per le persone anziane e fragili. La valutazione del rischio di caduta dei pazienti deve essere effettuata, in modo tempestivo e puntuale, in ognuna delle seguenti condizioni: all’ammissione del paziente, particolarmente se anziano (età pari o maggiore di 65 anni);

a seguito di alterazioni significative dello stato di salute durante la degenza (es. disorientamento

con difficoltà di deambulazione, modifiche della marcia per patologie neurologiche);

a seguito di episodio di caduta;

ad intervalli di tempo regolari nei ricoveri prolungati, in ogni tipo di struttura di ricovero;

prima del trasferimento ad altra unità operativa o struttura e prima della dimissione, se

necessario, per facilitare la continuità assistenziale a domicilio;

ogni qualvolta si proceda a variazione di terapia comprendente farmaci che possono porre il

paziente a maggiore rischio di caduta

6.1 Valutazione secondo la Scale Di Conley La valutazione dovrà essere effettuata utilizzando la Scala di Conley, tale scala dovrà essere compilata dall’infermiere, precedentemente addestrato, all’ingresso del paziente nella propria struttura/unità e comunque nelle condizioni sopra riportate. Le prime tre domande vengono poste al paziente o, nel caso non sia in grado di rispondere per gravi deficit cognitivi o fisici, interrogando il caregiver. Qualora non fosse presente alcun caregiver,sarà l’infermiere stesso, consultando la documentazione, a rispondere alla prima parte dello strumento. Le ultime tre domande sono destinate all’infermiere compilatore che deve rispondere in base a quanto ha osservato della persona valutata. Qualora ad una domanda non si sappia dare una risposta certa essa è da considerare come risposta negativa. (Allegato1) Nella ipotesi che trattasi di paziente a rischio caduta, viene fornita una informativa al paziente, formalizzata con firma dello stesso o del caregivar o familiari sulla opportunità di utilizzo di calzari idonei, la scheda è parte integrante della Cartella Clinica. 6.2 Come si calcola il punteggio

Ad ogni domanda è attribuito un punteggio pari a zero se negativa, o variabile tra 1 e 3 se positiva. Per individuare il risultato occorre sommare i punteggi positivi. Il paziente è considerato a rischio se totalizza un punteggio superiore a 2. Il contenuto della valutazione, ovvero il livello di rischio stimato nel paziente e le sue modifiche,deve essere registrato in modo evidente sulla documentazione sanitaria ad opera dell’operatore responsabile dell’esecuzione della valutazione stessa. La scheda di Conley va archiviata in Cartella Clinica.

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6.3 Attribuzione del punteggio Scala Di Conley I range relativi al punteggio assegnato sono così rappresentati:

� 0-2/10: paziente non a rischio caduta � 3-4/10: paziente a basso rischio di caduta � >5/10: paziente ad alto rischio di caduta

7. INTERVENTI MULTIFATTORIALI DI PREVENZIONE DELLE CADUTE

In questo ambito si evidenzia la necessità di agire per la prevenzione delle cadute ed il contenimento del rischio attraverso una strategia multifattoriale. 7.1 Strategie Ambientali

Va posta particolare attenzione ai seguenti fattori di precauzione: � i pavimenti non debbono essere umidi, scivolosi e/o sconnessi;

� i corridoi , di adeguata larghezza, debbono essere dotati di corrimano e non ingombrati da arredi potenzialmente causa di inciampo o scivolamento;

� le scale devono essere provviste di corrimano ed i gradini resi antiscivolo;

� le dimensioni dei bagni devono consentire il passaggio delle carrozzine e gli spostamenti del paziente e, in questi ambienti, devono essere garantiti adeguati punti di appoggio (es. maniglie doccia/vasca, corrimano);

� l’ altezza del letto e della barella deve essere regolata in modo che il paziente possa poggiare facilmente i piedi sul pavimento; eventuali spondine debbono essere rimovibili, adattabili in altezza e possibilmente modulari, eventuali ruote e freni devono essere funzionanti e controllati periodicamente;

� i tappeti non sono consigliati, debbono essere utilizzati solo se con caratteristiche antiscivolo e se fissati sul pavimento, nella doccia, nella vasca da bagno;

� il campanello o il pulsante di chiamata deve essere reso facilmente accessibile al paziente, dal letto o dalla sedia/poltrona e nel bagno, ogni qualvolta l’operatore si allontana da lui;

� poggiapiedi, tavolini o eventuali altri ostacoli, che possono costituire pericolo per il movimento e per la stabilità del paziente, devono essere rimossi;

� l’ illuminazione degli ambienti, in particolare quella notturna vicino al letto e al bagno, deve essere idonea e gli interruttori visibili al buio;

� gli spigoli vivi e gli oggetti potenzialmente taglienti devono essere eliminati;

� gli ausili per la deambulazione devono essere adeguati e sottoposti a corretta manutenzione (es. carrozzine con braccioli e poggiapiedi estraibili o reclinabili/ripiegabili, buona manovrabilità, ruote con freni agevolmente comandati, larghezza ed altezza da terra dello schienale adeguati). Sulla scorta della analisi e della valutazione effettuata dalla Funzione Risk Management, potrà essere applicata una check-list conoscitiva e di approfondimento relativa alla valutazione della

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sicurezza di ambienti e presidi degli ambienti di lavoro (luogo della caduta). La richiesta della compilazione di tale check-list verrà effettuata dalla Funzione Risk Management al Coordinatore Infermieristico/Tecnico che avrà cura di coinvolgere il Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale e rinviarla alla funzione medesima. (Allegato 2) 7.2 Interventi Clinico Assistenziali

7.2.1 Gestione della terapia farmacologica

Si indicano di seguito gli ambiti di intervento ritenuti particolarmente significativi: � i pazienti in terapia con farmaci che provocano un’alterazione dello stato psicofisico nonché le associazioni di 4 o più farmaci, indipendentemente dal tipo, debbono essere monitorati rispetto al rischio di cadute;

� è necessario informare ed educare il paziente ed i caregiver circa gli effetti della terapia con farmaci a rischio;

� qualora il paziente effettui terapia infusionale ed ove non vi sia la necessità di infondere i liquidi in modo continuativo nelle 24 ore, sarebbe utile programmare la loro somministrazione con una pausa durante il periodo di riposo notturno.

7.2.2 Mobilizzazione e deambulazione I pazienti devono essere stimolati ad utilizzare al meglio le proprie abilità e potenzialità residue, aiutandoli a superare la paura di cadere, qualora ne abbiano, anche attraverso interventi educativi e favorendo il più possibile la loro autonomia in collaborazione con personale esperto (es. fisioterapisti, terapisti occupazionali). A tal fine potrà essere utile implementare azioni formative specifiche rivolte al personale. E’ importante educare il paziente e le eventuali persone che l’assistono riguardo le modalità corrette per una movimentazione e per una deambulazione in sicurezza (es. come eseguire passaggi posturali o spostamenti adeguati dal letto alla sedia, dalla sedia in piedi, senza compromettere l’equilibrio). Gli ausili utilizzati debbono essere idonei alle necessità della persona e, al fine di evitare un loro uso scorretto, i pazienti ed il personale di assistenza debbono essere addestrati al loro utilizzo.

7.2.3 Gestione della eliminazione urinaria e fecale

Poiché l’incontinenza e la conseguente urgenza possono rappresentare elementi di pericolo di caduta per i pazienti, il personale sanitario dovrà:

� Verificare periodicamente l’eventuale bisogno di recarsi in bagno; � Controllare i pazienti in terapia con diuretici e lassativi; � Inviare il paziente ad urinare subito prima del riposo notturno.

7.2.4 Limitazione della Contenzione

In letteratura non vi è alcuna evidenza scientifica che l’uso della contenzione fisica o farmacologica protegga i pazienti dalle cadute. I mezzi di contenzione meccanica possono provocare, invece, effetti indesiderati psicologici nonché fisici diretti ed indiretti.

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E’ necessario, pertanto, identificare con cura i bisogni di sicurezza espressi dal paziente, basati sul suo livello di funzione psico-fisica e sulla storia comportamentale trascorsa. La contenzione deve essere applicata limitatamente ai casi strettamente necessari, sostenuta da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali da parte del personale infermieristico, dopo aver corretto le cause scatenanti ed adottato ogni possibile strategia assistenziale alternativa ad essa, che comprenda interventi relazionali, interventi sull’ambiente ed il coinvolgimento del paziente stesso, dove possibile, e del suo nucleo familiare, favorendone la presenza continua e la collaborazione. La contenzione non deve essere utilizzata come alternativa all’osservazione diretta, alla presenza di personale preparato e in numero adeguato alle esigenze assistenziali. La contenzione farmacologica (sedazione) è ammissibile solo quando rappresenti un intervento sanitario e sia parte integrante della terapia. La scelta deve essere limitata al tempo minimo indispensabile, con le adeguate precauzioni durante l’applicazione, coinvolgendo il paziente stesso, laddove possibile, e dandone informazione tempestiva ai familiari/caregiver. L’intervento di contenzione deve essere puntualmente documentato all’interno della cartella sanitaria. L’utilizzo di contenzione, laddove ritenuta indispensabile, deve seguire le indicazioni del Protocollo Aziendale di riferimento.

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8. AZIONI CORRETTIVE /PREVENTIVE PER IL PAZIENTE A RISCHIO CADUTA

8.1 Contenuti della informativa da fornire ai pazienti, ai familiari e caregiver,

per la prevenzione delle cadute.

Tali contenuti vengono inseriti in un format da consegnare al paziente. (Allegato 3) Gli operatori sanitari devono dare sostegno informativo al paziente o al caregiver con i seguenti consigli, riportati nella apposita informativa da fornire al paziente o al caregiver.

1) procurare e, se necessario, aiutarlo ad indossare, quando si alza dal letto, pantofole o

babbucce(calzature chiuse)della giusta misura con suola di gomma che non scivolino sul

pavimento;

2) indossare abbigliamento pratico e comodo per agevolare i movimenti;

3) vestirsi e svestirsi in posizione seduta;

4) controllare se è stato ben posizionato (in modo che non scenda durante la marcia);

5) richiedere al personale, se ci si sente più sicuri, di posizionare una spondina per ausili;

6) seguire scrupolosamente le indicazione dell’ equipe per quanto riguarda la mobilizzazione

del paziente;

7) le modalità con cui alzarsi:

- mettersi seduti sul letto per qualche minuto

- muovere i piedi da seduto prima di alzarsi

- alzarsi da seduti lentamente

- sedere immediatamente alla comparsa di vertigini,

8) posizionare il comodino vicino al letto così che il paziente non debba sporgersi troppo per

prendere oggetti (telefono, occhiali,protesi dentarie,pappagallo, etc);

9) recarsi in bagno ad urinare poco prima del riposo notturno;

10) fare in modo che la camera da letto sia sempre illuminata, se si è abituati ad alzarsi di

notte, per recarsi al bagno o per fare altre attività (alzandosi al buio è facile urtare contro

qualche ostacolo o inciampare)

11) farsi assistere, se necessario, nella deambulazione e, soprattutto nelle operazioni di toilette

in bagno:è in questo locale dove le cadute possono essere più pericolose;

12) utilizzare, se la deambulazione è troppo difficile e/o faticosa, una sedia a rotelle per andare

da un locale ad un altro;

13) se recarsi in bagno, particolarmente di notte ma anche di giorno, risulta troppo faticoso,

utilizzare una “comoda”, posizionandola vicino al letto, assicurandosi che la stessa sia

bloccata nel momento dell’uso.

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8.2 Contenuti della informativa da fornire ai familiari dei pazienti ricoverati in Pediatria per la prevenzione delle cadute.

Tali contenuti vengono inseriti in un format da consegnare al paziente. (Allegato 4)

I pazienti pediatrici sono considerarti dalla letteratura con un rischio di caduta durante la degenza

equiparabile al rischio di caduta presente nell’ambito domestico.

L’intervento di prevenzione e contenimento del rischio medesimo è garantito dal supporto

educativo che viene rivolto alle famiglie.

I consigli da rivolgere sono i seguenti:

1) Evita di lasciare il bambino incustodito in stanza, sul fasciatoio,bilancia, passeggino,mangia

pappa o sul lettino senza sponde;

2) Alza le sponde del lettino in base all’età del bambino e alle caratteristiche del suo sviluppo

motorio;

3) Fai indossare al bambino pantofole o ciabatte chiuse,con suola in gomma antiscivolo ed

evitare che il bambino corra per gli spazi ospedalieri, che si arrampichi sugli arredi o li

utilizzi in modo improprio;

4) Poni attenzione ai dispositivi medici, alcuni possono aumentare il rischio di caduta (es.

ossigeno, cateteri, monitor, pompe infusionali, piantane porta flebo, gessi o steccature;

5) Non far usare la pulsantiera comandi dei letti elettrici, se presenti;

6) Non lasciare mai oggetti pericolosi alla portata dei bambini;

7) Assisti il bambino durante la deambulazione e soprattutto, nelle operazioni di toilette in

bagno:è il locale ove avvengono le cadute più pericolose;

8) Fai sedere sul letto per qualche minuto il bambino se è stato coricato a lungo, potrebbe

avere capogiri alzandosi troppo velocemente;

9) Poni attenzione quando ti sposti da un locale all’altro della Struttura tenendo in braccio e

ricorda che quando prendi in braccio il bambino è consigliabile la posizione seduta;

10) Sorveglia il bambino durante lo svolgimento delle pulizie ambientali da parte del personale,

il pavimento bagnato facilita le cadute;

11) Non lasciare mai sedie davanti a ripiani o finestre e se fosse necessario aprire quest’ultime,

non lasciare il bambino incustodito.

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8.3 Gestione del paziente ricoverato valutato a rischio caduta A seguito dell’attribuzione del punteggio di valutazione del paziente tramite la scala di Conley,

qualora lo stesso punteggio corrisponda a un rischio di caduta, dovranno essere eseguite le seguenti

azioni preventive:

1) avvisare chi ha in carico il paziente per impostare una terapia medica adeguata;

2) educare i familiari o i caregiver del rischio di caduta;

3) controllare il funzionamento del letto (freni, comandi, ecc);

4) abbassare il letto più in basso possibile, se regolabile in altezza;

5) controllare che tutte le luci della camera sia funzionanti,

6) rendere la camera sufficientemente luminosa;

7) lasciare accesa la luce notturna durante la notte;

8) controllare che in bagno non ci siano oggetti che ostacolino la deambulazione;

9) spiegare l’uso del campanello per chiamare l’infermiere;

10) posizionare il campanello in modo accessibile al paziente;

11) richiedere ai familiari delle ciabatte chiuse con para di gomma;

12) verificare che i presidi per la mobilizzazione siano ben funzionanti e vengano usati in modo

appropriato;

13) rendere accessibile al paziente; gli occhiali da vista, le protesi dentarie e acustiche, il

pappagallo; l’acqua, il comodino.

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9. GESTIONE DEL PAZIENTE CADUTO 9.1 Azioni da fare in caso di caduta del paziente Nel caso in cui si verificasse la caduta di un paziente nel corso della degenza andranno intrapresi i

seguenti provvedimenti.

� valutare se la persona ha riportato lesioni prima di mobilizzarla (ferite, traumi cranici,

dolori / traumi determinanti fratture);

� applicare protocollo BLSD in caso di perdita di coscienza;

� tranquillizzare il paziente / posizionarlo in maniera appropriata e confortevole;

� rilevare i parametri vitali: pressione arteriosa in clino ortostatismo (se possibile);

� comunicare al medico la caduta del paziente al fine di consentire una valutazione clinica;

� predisporre il paziente per eventuali accertamenti diagnostici (RX, TAC, etc), ed eventuale

accesso venoso;

� registrare l’accaduto nella cartella clinica del paziente (diario clinico e/o diario

infermieristico);

� informare la famiglia della caduta analizzando insieme i fattori di rischio modificabili e

relativi interventi;

� attuare interventi volti ad ridurre i fattori di rischio modificabili in quanto il paziente caduto

è da ritenersi a rischio di ulteriore caduta;

� tenere il paziente sotto osservazione per 48 ore per complicanze tardive in caso di trauma

cranico, frattura e paziente demente, confuso / disorientato;

� l’infermiere, informerà immediatamente il medico in caso di cambiamenti comportamentali

(confusione, disorientamento), dolore inspiegabile alla luce della recente caduta;

� registrare l’accaduto sulla apposita scheda “Scheda di Descrizione della Caduta Del

Paziente” (Allegato 5), da inviare alla Funzione Risk Management tramite fax, oppure on

line tramite sito intranet aziendale.

L’informativa della relativa caduta deve essere inviata anche alla Direzione Medica di

Presidio per le sole cadute avvenute nell’ambito ospedaliero.

� confrontarsi con la persona e/o i caregiver (in un momento appropriato),relativamente alla

percezione dell’esperienza, valutando insieme i fattori che hanno determinato la caduta e

l’eventuale intervento su fattori di rischio modificabili;

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9.2 Scheda di Descrizione della Caduta Del Paziente (Allegato 5)

La scheda di segnalazione, condivisa, è costituita da diverse parti:

- prima parte in cui vengono riportati:

• dati anagrafici del paziente caduto;

• data ricovero e UO/servizio segnalazione;

-sezione a compilazione infermieristica, in cui si chiede di indicare:

• data evento,

• ora,

• modalità di caduta,

• motivo della caduta,

• luogo.

-sezione a compilazione medica, in cui si chiede di indicare:

• tipologia e sede della lesione,

• accertamenti richiesti,

• terapia in atto

Tutte le cadute vanno segnalate, l’operatore presente compilerà la scheda di segnalazione,

cercando di compilare tutti i campi.

La segna di segnalazione della caduta va inserita in Cartella Clinica.

Tale scheda potrà essere via via rimodulata in funzione di evidenti criticità.

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10. COMPITI E RESPONSABILITA’ PREVENTIVE

CHI COSA COME CRITERIO

Infermiere

che prende in carico il pz nell’UO

Valuta il rischio di caduta ed elabora la relativa diagnosi

infermieristica

� Mediante la Scala di Conley in tutti i soggetti con età > 65 aa e/o contraddistinti da fattori di rischio di caduta di natura intrinseca o estrinseca

� Allega la Scheda di valutazione in cartella clinico-assistenziale � Rivaluta il pz al modificarsi dello stato psico-fisico e della terapia. � Se il paziente a rischio caduta informati

� Utilizzo scala di Conley

� Firma informativa

Infermiere Mette in atto le misure generiche

di sicurezza per i pazienti a rischio

� Favorisce per i pz. ad alto rischio, la presenza dei familiari/caregiver

� Colloca il pz. a rischio di caduta vicino all’infermeria del reparto � Programma la somministrazione di liquidi, ove possibile, non in

prossimità delle ore notturne � Utilizza preferibilmente strategie non farmacologiche per favorire

il sonno o evita, su parere medico, somministrazioni ripetute di sedativi limitandone l’utilizzo alle ore notturne

� Assiste i pz. con depressione, agitazione o aggressività adottando una comunicazione chiara e calma

� Gestisce l’eliminazione fecale e urinaria dei pz. Incontinenti, quest’ultima secondo la procedura aziendale per il cateterismo vescicale

� Presenza del familiare/care giver per i pz. ad alto rischio

� Collocazione vicino

all’infermeria di pz.ad alto rischio

� Terapia infusionale non effettuata durante la notte

Servizio

Prevenzione e Protezione Aziendale

Coordinatore

infermieristico

Infermiere

Dirigente Medico

Valutano con particolare cura il rischio ambientale e mettono in

atto le misure ambientali di sicurezza per i pazienti

� Individuano le caratteristiche ambientali che possono aumentare i potenziali rischi di caduta e adottano le specifiche misure preventive

• I pavimenti non debbono essere bagnati, scivolosi e/o sconnessi • I cavi elettrici devono essere correttamente collocati • I corridoi di adeguata larghezza, debbono essere dotati di

corrimano e non ingombrati da arredi potenzialmente causa di inciampo o scivolamento

• le scale con corrimano e gradini resi antiscivolo • i bagni senza barriere architettoniche e con adeguati punti di

appoggio (es. maniglie doccia/vasca, corrimano)

� Effettuazione della

valutazione periodica del rischio ambientale/attrezzature ecc.

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• collabora a fornire le informazioni utili per la valutazione di tali rischi

• L’altezza del letto e della barella deve essere regolata in modo che il pz. possa poggiare facilmente i piedi sul pavimento; eventuali spondine debbono essere rimuovibili, adattabili in altezza e possibilmente modulari, eventuali ruote e freni (anche dei comodini) devono essere funzionanti e controllati periodicamente

• Il campanello o il pulsante di chiamate deve essere reso facilmente accessibile al paziente, dal letto o dalla sedia/poltrona e nel bagno, ogni qualvolta l’operatore si allontana da lui

• I tavolini o eventuali altri ostacoli, che possono costituire pericolo per il movimento e per la stabilità del paziente, devono essere rimossi

• L’illuminazione degli ambienti in particolare quella notturna, vicino al letto e al bagno, deve essere idonea e gli interruttori visibili al buio

• Gli spigoli vivi e gli oggetti potenzialmente taglienti devono essere eliminati

• Gli ausili per la deambulazione devono essere adeguati e provvisti di sistemi di sicurezza idonei, sottoposti a corretta manutenzione (es. carrozzine con braccioli e poggiapiedi estraibili o reclinabili/ripiegabili, buona manovrabilità, ruote con freni agevolmente comandati, larghezza ed altezza da terra dello schienale adeguati)

� Mettono in atto tutti gli accorgimenti per ridurre il rischio rilevato relativamente a tutte le variabili evidenziate in precedenza

� Valutazione periodica dell’implementazione dei miglioramenti ambientali evidenziati

Coordinatore infermieristico Organizzazione degli interventi

� Acquisisce la modulistica � Valuta la conformità degli interventi con il piano di assistenza � Verifica l’uniformità e la corretta esecuzione della valutazione da

parte del personale infermieristico � Segnala le criticità ambientali rilevate all’RSPP e al Risk

Management � Svolge tutte le possibili azioni di vigilanza e controllo

� Fornisce report alla Funzione

Risk Management

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Medico Adozione delle misure di contenimento specifiche

� Per i pz ad altissimo rischio prescrive e registra in cartella clinica le misure di contenimento di sicurezza per il paziente e/o la somministrazione di farmaci sedativi

� Utilizzo di misure di contenimento e/o somministrazione di farmaci sedativi

Funzione Risk Management

Implementazione dell’applicazione della procedura

aziendale � Revisione se necessaria, della procedura

� Revisione procedura � Verifica compilazione check

list se richiesta

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11. COMPITI E RESPONSABILITA’ REATTIVE

CHI COSA COME CRITERIO

Infermiere che soccorre e cura il paziente

caduto

Valutazione e soccorso

immediato del paziente

� Comunica al medico la caduta del paziente; � Prima di mobilizzare la persona, valuta se ha riportato lesioni craniche o traumatismi

determinanti fratture � Registra i parametri vitali, valuta lo stato di coscienza e le condizioni generali del

paziente per eventuali correlazioni tra alterazioni emodinamiche e la caduta � Compila la scheda di caduta accidentale del pz in modo completo ed esauriente, con

fedeltà temporale di relazione all’evento e con descrizione delle modalità della caduta � Registra la caduta sul diario infermieristico � Osserva la persona per le complicanze tardive

� Assistenza prestata � Registrazione evento � Completezza scheda caduta

Medico Valutazione e

trattamento del paziente

� Registra la caduta con accuratezza, veridicità, completezza, in cartella clinica, fonte documentativa ai fini giuridici

� Effettua l’esame obiettivo e le relative registrazioni in diario medico � Informa i famigliari e gli aventi diritto � Compila eventuale referto da allegare in cartella clinica � Documenta eventuali azioni di follow-up post-dimissione

� Documentazione assistenza prestata

Coordinatore infermieristico

Trasmissione della documentazione alla D.M.O e alla Funzione Risk Management

� Raccoglie e organizza ed invia la documentazione re lativa all’evento (relazione infermieristica, scheda di valutazione-Conley se ef fettuata, eventuale referto, relazione medica)

� Compila la scheda di caduta accidentale del pz in modo completo ed esauriente, con fedeltà temporale di relazione all’evento e con descrizione delle modalità della caduta

� Completezza documentazione

Direzione Sanitaria

Acquisisce l’informazione e

verifica la completezza della documentazione

� Revisiona i documenti sanitari (cartella clinica e modulistica) relativa al paziente che ha subito l’evento avverso “caduta” ed adotta i relativi provvedimenti in caso di “non conformità” della documentazione

� Verifica le condizioni organizzative ed assistenziali; analizza i processi assistenziali di competenza

� Invia la documentazione alla UOC Affari generali e Legali

� Conformità dei documenti sanitari e delle condizioni organizzative ed assistenziali

Funzione Risk Management

Inserisce i dati della segnalazione

nel Rating ASL

� Si occupa dell'analisi e dell’implementazione della procedura � Apporta ulteriori gradi di conoscenza all'interno della specifica problematica � Verifica successivamente sul sistema Rating se è stata fatta una denuncia da parte

degli interessati ed è stato aperto un sinistro

� Adempimento del debito informativo

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Analizza le cause dell’evento avverso

Elabora piani di miglioramento

Valuta la corretta segnalazione

Valutazione di esito

Collabora alla gestione del contenzioso Diffusione procedura

� La valutazione della segnalazione può dar luogo a due azioni differenti: l’archiviazione o

l’analisi reattiva delle cause profonde attraverso un audit di risk management

� Analizza gli eventi sentinella

� Propone azioni per il miglioramento dell’assistenza finalizzati alla riduzione delle cadute

� Organizza eventi informativi/formativi per la corretta segnalazione degli eventi

� Valuta il fenomeno cadute a livello aziendale � Elabora e diffonde il rapporto annuale sull’andamento del fenomeno � Informa ed aggiorna i flussi informativi di competenza

� Elabora e diffonde eventuali aggiornamenti procedurali

� Stabilisce un flusso informativo con il SPPA sull’evento caduta

� Valutazione pre audit

� Valutazione degli eventi sentinella

� Valutazione costante del fenomeno dopo l’adozione delle misure di miglioramento

� Analisi quantitativa del fenomeno � Analisi qualitativa del fenomeno � Analisi delle criticità

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12. MATRICE DELLE RESPONSABILITA’ ATTIVITA’

DIRET UOC

MEDICO

INF COORD

INFERM. FISIOT. /TECNIC

OSS

RISK MANAGEMENT

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

D.M.O

Compilazione scheda valutaz. paziente a rischio

X

Compilazione check list di controllo sicurezza ambiente

X X

Attuazione interventi preventivi X X X X X X

Gestione paziente caduto. Primo soccorso, dinamica evento

X X

Gestione del paziente caduto. Valutazione clinica/danno,accertamenti

X X

Discutere con il paziente la percezione dell’esperienza

X X

Interventi assistenziali sul paziente caduto

X X X X

Informazione alla famiglia sull’evento caduta

X

Compilazione scheda segnalazione X X X Invio scheda segnalazione in direzione sanitaria e supervisione per il rispetto della procedura

X

Corretto inserimento evento X

Analisi dei dati / report X X

Audit di Risk Management se necessari

X

Valutazione di rischio ambientale(attrezzature/presidi/ausili)

X

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GLOSSARIO DI RIFERIMENTO AL TESTO DELLA RACCOMANDAZIONE Anziano: persona di età uguale o superiore ai 65 anni. Caduta: Improvviso non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica o assisa o clinostatica. La testimonianza della caduta è basata sul ricordo del paziente e/o la descrizione della caduta da parte dei testimoni. Questa definizione include i pazienti che dormendo sulla sedia cadono per terra, i pazienti trovati sdraiati sul pavimento, le cadute avvenute nonostante il supporto. Caregiver (o assistente informale): Colui/lei che si prende cura di un’altra persona, per esempio di una persona non autonoma o con autonomia ridotta. Mancata caduta(near fall): la condizione in cui la caduta viene evitata per qualche motivo, ma si sarebbe potuta verificare. Contenzione: uso di mezzi fisici, farmacologici o ambientali che limitano la capacità di movimento volontario della persona assistita. Contenzione fisica: i mezzi di contenzione sono quegli strumenti o dispositivi applicati al corpo, a parti di esso o nell’ambiente circostante l’individuo, atti a limitare la libertà dei movimenti volontari dell’intero corpo o di un suo segmento. Contenzione farmacologica: viene attuata con l’uso di farmaci ad attività sedativa, tranquillanti minori e maggiori. Persone fragili: in medicina geriatrica la “fragilità” definisce una condizione di maggior rischio di accadimento di eventi avversi, che comportano un significativo decadimento della qualità della vita. La fragilità include dimensioni di tipo:

- Fisico biologico: presenza di patologie organiche, riduzione della massa muscolare, difficoltà di deambulazione spedita, riduzione dell’acuità e dell’integrità sensoria,perdita di autonomia;

- Psicologico: presenza di sintomatologia depressiva, senso di stanchezza cronica , solitudine, riduzione delle competenze ed abilità sociali nell’affrontare situazioni stressanti;

- Sociale: possibile limitazione delle reti di supporto sociale, isolamento ed esclusione sociale.

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Riferimenti/Bibliografia/Sitografia - Raccomandazione n.13 per la prevenzione e la gestione della caduta del paziente nelle strutture Sanitarie Ministero della Salute - Codice Deontologico Infermieri Italiani, Federazione I.P.A.S.V.I. febbraio 2009 - Casati M., Maricchio R. La Documentazione infermieristica: riflessioni operative e giuridiche. I Quaderni de L’Infermiere. In L’Infermiere N°1 - 2009 - Dominelli C. Anziani: meno 36% cadute grazie alla propriocezione. Il Sole 24 Ore Sanità, 20 gennaio 2009 - Caldara C., Destrebecq A., Savoldi L. Determinazione del valore predittivo di una scala di valutazione del rischio di cadute in pazienti anziani ospedalizzati. In “Assistenza infermieristica e ricerca” Vol. 27 N°3, Il Pensiero Scientifico Editore - settembre 2008 - Gestione Rischio Clinico (GRC) Regione Toscana “La prevenzione delle cadute in ospedale” 2007 - Programma nazionale per le linee guida (PNLG). “Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani”, documento 13 - Istituto Superiore di Sanità, maggio 2007 - Ministero della Salute “Protocollo sperimentale di Monitoraggio degli Eventi Sentinella 1° Rapporto settembre 2005 - febbraio 2007” - aprile 2007 - allegato 2 - “Raccomandazioni per la sicurezza dei pazienti: cadute dei pazienti” - NPSA - The third report from the Patient Safety Observatory “Slips, trips and falls in hospital” – 2007 - Protocollo Azienda Sanitaria Genovese “Le cadute in ospedale e nelle strutture residenziali: gestione del paziente caduto e segnalazione dell’evento”. Revisione 2 - 2007 - Barelli P. Prevenzione delle cadute nell’anziano. Dossier infad. Editore ZADIG, n. 5 2006 - Oliver D. et al Strategies to prevent falls and fractures in hospitals and care homes and effect of cognitive impairment: systematic review and meta-analyses British Medical Journal - 2006 - RNAO (Registered Nurses’ association of Ontario) Guidelines for “Prevention of Falls and Fall Injuries in the Older Adult” -2005 - WHO - World Health Organization Europe. What are the main risk factors for falls amongst older people and what are the most effective interventions to prevent these falls? Geneve: WHO - 2004 - JCAHO “Patient safety goals” – sito Internet - NICE “Clinical practice guideline for the assessment and prevention of falls in older people” - 2004 - Oliver D. et al. “Risk factors and risk assessment tools for falls in hospital in-patients: a systematic review” Age and Ageing 2004 - P. Chiari, D. Mosci, S. Fontana. Valutazione di due strumenti di misura del rischio di cadute dei pazienti. In Assistenza infermieristica e ricerca. Vol. 21 N°3, Il Pensiero Scientifico Editore - 2002 - Brandi A. et al “Indagine retrospettiva sulle cadute nei pazienti ricoverati in ospedale” in AIR Vol. 2 n. 3 - 2002 D.M. 739/1994 Profilo Professionale Infermiere

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Funzione di Staff Risk Management- Responsabile D.ssa M. Serva

Allegato 1

AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE RIETI

Scala di Conley* Valutazione del rischio di caduta del paziente

(da compilare nei pazienti con età >/= a 65 anni)

U.O ______________________________

Cognome________________________________Nome___________________________________

Data di nascita _____/_____/______ Età______ Sesso: M F

Data della rilevazione____________________ Ora______________

Istruzioni: le prime 3 domande devono essere rivolte solo al paziente: possono essere rivolte ad un familiare

o al care giver o all’infermiere, solo se il paziente ha severi deficit cognitivi o fisici che gli impediscono di

rispondere.

Come si calcola il punteggio: ad ogni domanda è attribuito un punteggio pari a zero se negativa, o variabile

tra 1 e 3 se positiva. Per individuare il risultato occorre sommare i punteggi positivi. Il paziente è considerato

a rischio se totalizza un punteggio uguale o superiore a 2.

RISCHIO CADUTA PRESENTE : SI NO

Se SI (Rischio Presente) si informa il Paziente e/o Familiari sulla necessità di utilizzo di

Pantofole chiuse con suola in gomma

Il Paziente e/o Il Familiare

__________________________ Firma dell’infermiere

______________________________

*Tale scheda è da intendersi parte integrante della documentazione sanitaria del paziente.

Precedenti cadute (domande al paziente/caregiver/infermiere) SI NO

C1 - E’ caduto nel corso degli ultimi tre mesi?

2

0

C2 – Ha mai avuto vertigini o capogiri? (negli ultimi tre mesi)

1

0

C – 3 Le è mai capitato di perdere urine o feci mentre si recava in bagno? (negli ultimi 3 mesi)

1

0

Deterioramento cognitivo (osservazione infermieristica) SI NO

C4 – Compromissione della marcia, passo strisciante, ampia base d’appoggio, marcia instabile

1

0

C5 – Agitato (Definizione: eccessiva attività motoria, solitamente non finalizzata ed associata ad agitazione interiore. Es: incapacità di stare seduto fermo, si muove con irrequietezza, si tira i vestiti ecc.)

2

0

C6 – Deterioramento della capacità di giudizio/ mancanza del senso del pericolo

3

0

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Allegato 3

CONSIGLI AI PAZIENTI, AI FAMILIARI E

CAREGIVER, PER LA

PREVENZIONE DELLE CADUTE

Le cadute rappresentano il più comune evento avverso negli ospedali e nelle strutture

residenziali. Ricorda che la modalità più frequente di caduta è quella del paziente che scende dal letto o che si reca in bagno.

Consigli utili da seguire durante la degenza per la prevenzione della caduta:

1. procurare e, se necessario, aiutare ad indossare, quando il paziente si alza

dal letto, pantofole o babbucce (calzature chiuse) della giusta misura con suola

di gomma che non scivolino sul pavimento;

2. indossare abbigliamento pratico e comodo per agevolare i movimenti;

3. vestirsi e svestirsi in posizione seduta;

4. controllare se è stato ben posizionato il pannolone (in modo che non scenda

durante la marcia);

5. richiedere al personale, se ci si sente più sicuri, di posizionare una spondina per ausili;

6. seguire scrupolosamente le indicazione dell’ equipe per quanto riguarda la mobilizzazione

del paziente;

7. le modalità con cui alzarsi:

mettersi seduti sul letto per qualche minuto

muovere i piedi da seduto prima di alzarsi

alzarsi da seduti lentamente

sedere immediatamente alla comparsa di vertigini

8. posizionare il comodino vicino al letto così che il paziente non debba sporgersi troppo per

prendere oggetti (telefono, occhiali, protesi dentarie, pappagallo, etc);

9. recarsi in bagno ad urinare poco prima del riposo notturno;

10. fare in modo che la camera da letto sia sempre illuminata, se si è abituati

ad alzarsi di notte per recarsi al bagno o per fare altre attività (alzandosi al

buio è facile urtare contro qualche ostacolo o inciampare);

11. farsi assistere, se necessario, nella deambulazione e, soprattutto nelle

operazioni di toilette in bagno (è in questo locale dove le cadute possono essere più

pericolose);

12. utilizzare, se la deambulazione è troppo difficile e/o faticosa, una sedia a

rotelle per andare da un locale ad un altro;

13. se recarsi in bagno, risulta troppo faticoso (soprattutto di notte), utilizzare

una “comoda”, posizionandola vicino al letto, assicurandosi che la stessa

sia bloccata nel momento dell’uso.

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Allegato 4

CONSIGLI AI FAMILIARI DEI PAZIENTI RICOVERATI IN

PEDIATRIA PER LA

PREVENZIONE DELLE CADUTE

Caro genitore, ti ricordiamo che:

i pazienti pediatrici hanno un alto rischio di caduta durante la degenza.

Consigli utili da seguire durante la degenza del tuo bambino:

1. Evita di lasciare il bambino incustodito in stanza, sul fasciatoio, sulla

bilancia, sul passeggino, sul mangia pappa o sul lettino senza sponde;

2. Alza le sponde del lettino in base all’età del bambino e alle caratteristiche del suo

sviluppo motorio;

3. Fai indossare al bambino pantofole o ciabatte chiuse,con suola in

gomma antiscivolo ed evitare che il bambino corra per gli spazi

ospedalieri, che si arrampichi sugli arredi o li utilizzi in modo improprio;

4. Poni attenzione ai dispositivi medici, alcuni possono aumentare il rischio di caduta (es.

ossigeno, cateteri, monitor, pompe infusionali, piantane porta flebo, gessi o steccature;

5. Non far usare ai bambini la pulsantiera comandi dei letti elettrici;

6. Non lasciare mai oggetti pericolosi alla portata dei bambini;

7. Assisti il bambino durante la deambulazione e soprattutto, nelle operazioni

di toilette in bagno:è il locale ove avvengono le cadute più pericolose;

8. Fai sedere sul letto per qualche minuto il bambino se è stato

coricato a lungo, potrebbe avere capogiri alzandosi

troppo velocemente;

9. Poni attenzione quando ti sposti da un locale all’altro della Struttura

tenendolo in braccio;

10. Sorveglia il bambino durante lo svolgimento delle pulizie

ambientali da parte del personale, il pavimento bagnato facilita le cadute;

11. Non lasciare mai sedie davanti a ripiani o finestre e se fosse necessario

aprire quest’ultime, non lasciare mai il bambino incustodito.

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Allegato 5