124
PROBLEMATICHE DA PRODUZIONE DI PROBLEMATICHE DA PRODUZIONE DI SOSTANZE ENDOGENE: SOSTANZE ENDOGENE: reazione di maillard e alterazione di grassi, proteine e glucidi reazione di maillard e alterazione di grassi, proteine e glucidi Stefania Balzan Stefania Balzan Dipartimento di Sanit Dipartimento di Sanit à à Pubblica, Patologia Comparata e Igiene Pubblica, Patologia Comparata e Igiene Veterinaria Veterinaria Universit Universit à à degli Studi di Padova degli Studi di Padova [email protected] [email protected]

PROBLEMATICHE DA PRODUZIONE DI SOSTANZE ENDOGENE: … · grado di lipolisi quantità di KOH necessaria a neutralizzare 1 g di materia grassa La lipolisi costituisce uno dei principali

  • Upload
    others

  • View
    8

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

  • PROBLEMATICHE DA PRODUZIONE DI PROBLEMATICHE DA PRODUZIONE DI SOSTANZE ENDOGENE:SOSTANZE ENDOGENE:

    reazione di maillard e alterazione di grassi, proteine e glucidireazione di maillard e alterazione di grassi, proteine e glucidi

    Stefania BalzanStefania BalzanDipartimento di SanitDipartimento di Sanitàà Pubblica, Patologia Comparata e Igiene Pubblica, Patologia Comparata e Igiene

    VeterinariaVeterinariaUniversitUniversitàà degli Studi di Padovadegli Studi di Padova

    [email protected]@unipd.it

  • Trattamenti a carico degli alimenti

    Renderli edibiliPermetterne

    la conservazione

    Modificarne consistenza, aroma e sapore

    Eliminare microrganismi e enzimi indesiderati

    Sapore, sicurezza, qualità, aspetti nutrizionali possono migliorare

    Occasionale formazione di composti tossici

    Interazione tra i nutrienti e gli ingredienti

  • Formazione di composti a seguito di trattamenti

    Marker di trattamento

    Sviluppo di aroma e sapore(flore microbiche, enzimi, cottura)

    Molecole con potenziale azione benefica (biopeptidi) Perdita shelf-life

    Sicurezza del consumatore

  • Effetto dei trattamenti su composti “buoni” (sopra) e composti “cattivi” (sotto) (van Boekel et al., 2010)

  • - Prodotti dell’ossidazione dei lipidi- Acidi grassi trans -Acrilammide -HMF- Nitrosammine- Ammine eterocicliche aromatiche

    Cooking food is always a chemical experimentCooking food is always a chemical experiment

  • �������������������

  • Modificazioni organolettiche Aroma e sapore di rancidoCambiamenti di colore e consistenzaPerdita economica

    Perdita valore nutrizionale Acidi grassi essenzialiVitamine

    Rischio per il consumatore Composti tossici, mutageni, ecc.Ritardo nella crescitaPatologie cardiovascolari

    Rifiuto da parte del consumatore???

  • Lipolisi o Idrolisi o inacidimento

    Irrancidimento chetonico

    Irrancidimento ossidativo

  • Lipolisi, idrolisi o inacidimento

    • Presenza di acqua nell’alimento grasso• Esposizione alla luce

    Predispone all’ossidazione

    Aromi e sapori gradevoliformazione composti aromatici

    (salami, formaggi)

    Odore e sapore sgradevole(es. acido butirrico, caproico e

    caprilico nei formaggi)

    Trigliceridi e fosfogliceridi vengono scissi in glicerolo e acidi grassi liberi

    Lipasi e fosfolipasi endogene e di origine microbica

  • Determinazione dell’acidità titolabile (o libera)

    Esprime la quantità ponderale di acidi grassi non esterificati, correlata al grado di lipolisi � quantità di KOH necessaria a neutralizzare 1 g di materia grassa

    La lipolisi costituisce uno dei principali processi di degradazione dei lipidi durante la produzione di prodotti carnei

    La lipolisi è determinata lipasi e fosfolipasi � cellule adipose, fibre muscolari, enzimi batterici (contributo di questi ultimi limitato) nei prodotti stagionati a causa delle condizioni non ottimali (Molly et al., 1997). Lipasi neutre, acide e basiche

    Gli enzimi lipolitici rimangono attivi durante tutto il processo di stagionatura seppur con una diminuzione dell’attività

  • Giorni Stadio % acido oleico

    0 Impasto 1,03 ± 0,34

    6 Fine asciugatura 1,72 ± 0,30

    15 Fase intermedia 2,25 ± 0,65

    25 Maturazione 2,90 ± 0,87

    60 Stagionatura min 4,78 ± 1,28

    90 Stagionato 6,27 ± 1,39

    ***

    Produttore A B C D E F SEM P 7,10a 7,87a 6,67ab 5,85c 6,17bc 5,74c 0,51 *

    Acidità titolabile Bauernspeck a fine stagionatura (% acido oleico)

    Acidità titolabile Sopressa Vicentina DOP (% acido oleico)

    Le lipasi endogene al tessuto adiposo e muscolare manifestano la loro attività durante l’intero periodo di stagionatura e contribuiscono ad un incremento della quota di acidi grassi liberi nel tessuto adiposo e muscolare

  • ��������������

    Olio di oliva

    Acidità libera èparametro di qualità

    secondo la normativa vigente

    Parametro di qualitànel latte

    -35 °C arresto attività enzimatica

    �������������������������������

  • �������

  • Irrancidimento chetonico

    Chetonizzazione o �-ossidazione

    Riguarda soprattutto gli acidi grassi con numero C6÷12 � azione di diversi microrganismi (es. Penicillium glaucum, Aspergillus niger)

    Trasformazione in chetoni mediante ossidazione e decarbossilazione

    I chetoni che si originano hanno un atomo di carbonio in meno rispetto all’acido grasso di partenza e odore spiccato

    Aroma piccante formaggi erborinati

  • Acidi grassi insaturi o trigliceridi

    Radicali liberi

    + Ossigeno

    Idroperossidi

    Polimerizzazione(colore scuro, composti tossici)

    Insolubilizzazione proteine

    Prodotti secondari(chetoni, aldeidi, alcoli,

    epossidi, acidi)Rancidità

    Ossidazione pigmenti,vitamine, aromi

    Irrancidimento ossidativo

  • Una volta iniziata la reazione procede per meccanismo radicalico

    Iniziazione

    Propagazione

    Terminazione

    Reazioni a cascata

  • Formazione radicali liberi

    1. IniziazioneRH ���� R• + H•

    Rimozione di un H dal gruppo �-metilenico del doppio legame di un acido grasso insaturo � radicale lipidico (R•)

    Processo lento indotto da:

    - Ossigeno singoletto (1O2) � processi metabolici, decomposizione HP, H2O2, ecc.

    - Luce (con o senza fotoattivatori: riboflavina, clorofilla) � fotossidazione

    - Metalli (Fe, Cu) � naturalmente presenti negli alimenti o da arricchimento � si previene con uso di chelanti (EDTA, acido citrico)

    - Enzimi (lipossigenasi) � si previene con il blanching

    ���������

    ������������

  • 2. Propagazione

    Idroperossidi �prodotti primari dell’ossidazioneLa decomposizione degli ROOH genera i prodotti secondari

    dell’ossidazione lipidica (aldeidi e chetoni, alcoli, esteri, acidi, epossidi, idrocarburi e furani)

    R• reagisce con l’ossigeno molecolare � formazione di un radicale lipidico perossido (ROO•)

    ROO• è in grado di sottrarre un atomo di idrogeno a un altro acido grasso �propagazione a catena della reazione che si autoalimenta

    Gli idroperossidi lipidici (ROOH) sono molecole piuttosto instabili e possono andare incontro a idrolisi con formazione di radicali alcossi (RO•) e idrossi (OH•) � avviano nuovamente la fase di inizio

  • 3. Terminazione

    Tutti i radicali, per collisione, si trasformano in specie neutre stabili

    Possono intervenire anche metalli che terminano la reazione � spiega l’azione antiossidante di elevate concentrazioni di metalli

  • ������������������������������������ ��������

    Anonimo, 2011

  • !���������������

    "

    Carne bovina refrigerata conservata in condizioni di aerobiosi

  • Prodotti dell’ossidazione lipidica

    IdroperossidiInodori e insapori, a volte amari

    Determinazioni analitiche�titolazione o spettrofotometria

    Indicazioni di legge Es. burro non salato max 0,3 meq.

    ossigeno/1 000 g di grasso (Reg.CE 273/08)

    Indice di qualità degli oli vergini di oliva (Reg. CE 2568/91 e integr.)

    Aldeidi, chetoni, alcoli, esteri, acidi, epossidi, idrocarburi e

    furani

    Basso PM, spesso volatiliAroma e sapore Off-flavors

    La stessa molecola, in base all’alimento e alla concentrazione

    impartisce gusto o aroma di rancido

    Proprietà citossiche, mutagene, lesioni aterosclerotiche (MDA)

    Primari Secondari

  • Albrizio, 2011

  • Dieni coniugati nell’olio d’oliva

    Smascherare la frode di miscelazione di un olio rettificato con un olio extravergine o vergine d�oliva

    Verifica genuinità dell’olio d’oliva vergine

    Si basa sulla considerazione che gli oli naturali ottenuti per semplice pressione non

    contengono mai doppi legami coniugati � si formano durante i

    processi di rettificazione

    A 232 nm � prodotti primari A 270 nm � prodotti secondari che si originano per degradazione degli idroperossidi e che conferiscono il difetto di rancido all'olio

  • Dall’ossidazione di acidi grassi insaturi si ottengono aldeidi volatili

    ��������

    • �������������

    • ��������������

    ������������

    • �#�$������������ ��

    ������• ��������� ���

    • �#��%������������� ������������• &�'%������������� ����• &%��������� ������������

  • Flavour di oli vegetali

    Conservazione Olio di soia Olio di colza Olio di girasoleFresco Nocciola, burro Nocciola, burro Nocciola, burro

    Al buio, leggermente ossidato

    Fieno, erba, Cavolo, solfuro, erba, fresco

    Pino, cedro, acido, erbaceo

    Al buio, ossidato Rancido, pittura Rancido, pittura, pesce

    Rancido

    Alla luce Metallo, erba, burro, acido

    Metallo, erba, burro

    Urina, acido

    Anonimo, 2010

  • I prodotti dell’ossidazione lipidica sono responsabili di processi patologici a carico delle cellule dell’organismo

    Malonaldeide (MDA) indicata come mutagena, cancerogena e implicata nella formazione di pigmenti fluorescenti nelle cellule in via di invecchiamento

    Sviluppo di malattie cardiache, neoplasiche e precoce invecchiamento cellulare negli animali da laboratorio

    MDA origina dall’ossidazione di acidi grassi polinsaturi con tre o più doppi legami, prevalentemente associati ai fosfolipidi

    MDA si forma anche da endoperossidi coinvolti nella sintesi di prostaglandine e dalla degradazione ossidativa degli aa

  • 4-idrossi-2-nonenale (HNE) origina dai processi ossidativi a carico degli AGpolinsaturi soprattutto della serie n6, in particolare legati ai fosfolipidi

    HNE possiede proprietà tossiche soprattutto a carico del tessuto renale ed epatico

    Sviluppo sperimentale di tumore epatico in ratti

    Si ipotizza che altri prodotti dell’ossidazione lipidica (trans-2-eptanale) possiedano proprietà citossiche assimilabili a quelle dell’HNE

    MDA entro1 ppm, questo per ragioni di ordine organolettico e di tutela della salute pubblica.

  • Ossidazione del colesterolo

    Formazione di composti dannosi per la salute del consumatore

    Danno cellulare, mutagenesi, citotossicità, carcinogenesi, angiotossicità, ecc.

    Aria, luce, calore, radiazioni, stoccaggio non adeguato

    Autossidazione � inizia al C-7; gli idroperossidi lipidici possono favorire la reazione

    Fotossidazione � doppio legame anello B

    60 prodotti di autossidazione

  • Fattori pro-ossidanti

    Fattori intrinseci

    • Grado di insaturazione

    • Presenza di enzimi

    • Catalizzatori (Fe, Cu, ecc.)

    • Attività dell’acqua

    Fattori estrinseci-processo

    • Presenza di ossigeno

    • Esposizione alla luce

    • Sale

    • Temperatura

    • Macinazione

    • Emulsificazione

  • Fattori anti-ossidanti

    • Conservazione con riduzione quantità ossigeno

    • Tocoferoli

    • Acido ascorbico

    • Polifosfati

    • Nitriti

    • Polifenoli

  • Freddo e ossidazione

    Ossidazione acido linoleico

    Ossidazione n3

    Trota congelataBaron et al., 2007

  • ��������������������� ����������

    Crudo Arrosto Brodo Bollito Significatività (P)

    TBARs 0,18±0,04c 1,44±0,26b 1,80±0,30a 2,09±0,27a ***

    (�������������������������� �� �����) ��*�����������������+, -�� �.�/���������������

    ��

    0���������*���������������������1����*��2 ��������11�������1��� �������������������+34����

    ���56�� ��, -�./�� ���������������������.�� �����������������������������������78 3.9

    ��� �����

    ��������

  • Crudo Olio d’oliva Olio di girasoleSalmone 0,28 ± 0,10a 0,60 ± 0,05b 0,73 ± 0,05cMerluzzo 0,06 ± 0,01a 0,05 ± 0,00a 0,53 ± 0,02b

    Valori di TBA (mg MDA/kg prodotto; media±ds) per salmone e merluzzo crudi e dopo frittura (panati)

    �����������������9

  • Park et al, 2008

    Confezionamento sottovuoto migliore rispetto al confezionamento in presenza di ossigeno � ritarda l’ossidazione lipidica

    Filetto più sensibile all’ossidazione per la tipologie di fibre muscolari (ossidative + elevati livelli di PUFA nelle membrane) e > MOb

    : 3�������6;

    ° 3������������ !�������6;

    !������������

  • Precauzioni per minimizzare l’ossidazione lipidica

    • SV o MAP idoneo

    • Oxygen scavenger

    • Antiossidanti (non a fine processo!)

    • Film a bassa permeabilità all’ossigeno

    • N2 flushing

    • Protezione dalla luce

    • Controllo cottura (es. fritti)

  • ����������� ��������������������������������.9

    �������������� ����

    �������������������������1����������������� ����

  • ��������

    Sbiadimento ossidativo

  • Latte, formaggi, carne, pesce, oli, vegetali, succhi di frutta, ecc.

    Perdita di caratteri sensoriali, sviluppo off-flavour, formazione prodotti dell’ossidazione

    Ossidazione di grassi, colesterolo e proteine

    Fotossidazione

    Degradazione vitamine idro- e liposolubili per meccanismo

    radicalico innescato dalla luce

    Contenitori trasparentiRiduzione dell’uso di alluminio o altri fogli metallici

    Illuminazione dei prodotti

  • Autossidazione fotolitica

    Ossigeno tripletto � ossigeno singoletto � reazione con UFA

    Percepita dopo una brevissima esposizione alla luca

    Non frequente negli alimenti per la temperatura di conservazione e la

    bassa presenza di UV ad alta energia

    Ossidazione mediata da fotosensibilizzatori

    Presenza di sostenze fotosensibilizzanti in grado di eccitare l’ossigeno per assorbimento e trasferimento di radiazioni luminose

    Pigmenti naturali (clorofilla, porfirine)RiboflavinaMetalli Coloranti sintetici

    Carotenoidi � fungono da filtro

    Eccitazione di alcuni composti chimici a opera di fotoni

    ����������������������������

    ������� ����

  • 0,00

    0,05

    0,10

    0,15

    0,20

    0,25

    0,30

    0,35

    0 6 24 48 72 168 216 336

    Tempo di esposizione

    A53

    2/g

    montagna buio

    montagna luce

    pianura buio

    pianura luce

  • Tipo e quantità di grassoQuantità e tipo di aminoacidi e peptidi

    Pro-ossidanti

    Anti-ossidanti

    Trattamenti a carico del prodotto

    pH (acido favorisce)

    Matrice (struttura compatta,

    occhiature, ecc.)

    Esposizione alla luce durante la lavorazione

    (caldaia aperta, celle frigo, ecc.)

    Confezionamento

    Fotossidazione

  • Spessore materiale e struttura fisica

    Ossigeno

    Permeabilitàai gas

    Luce impiegataIntensità e colore

    Colore materiale(nero>marrone>blu>

    rosso>giallo>incolore)

    Mortensen et al., 2004

    Alluminio e carta conferiscono maggiore

    protezioneVetro intermedio

  • Fattori da considerare durante l’esposizione

    • Tipologia di prodotto (grasso, riboflavina, carotenoidi)

    • Intensità e � luce (400-500 nm zona > dannosa; bene monocromatica

    366 nm)

    • Colore luce (bianca – protettiva; rossa e verde + protettiva)

    • Vicinanza della sorgente luminosa

    • Tipologia di imballaggio (MAP, SV, aria, spazio di testa )

    • Presenza di etichette che riducono la trasmissione

    • Presenza di superfici riflettenti come specchi (possono aumentarla)

    • Colore pellicola confezione

    • Educazione del consumatore

  • ��������������������

  • Lipidi � sostanze insolubili in acqua che possono essere estratte utilizzando solventi non polari

    Lipidi di deposito � trigliceridi o triacilgliceroli Lipidi strutturali � fosfolipidi e colesterolo

    Trigliceride

  • Acido grasso � acido carbossilico con catena carboniosa di lunghezza variabile (12-14 i più diffusi), carichi negativamente a pH fisiologico

    In base al numero di atomi di C della catena idrocarburica:

    •Corti C2-C6 (ac.acetico, propionico, butirrico, caproico)

    •Media C8-C10 (ac.caprilico, caprico)

    •Lunga C12-…. (ac.laurico, miristico, palmitico, stearico, …)

    In base al grado di insaturazione:

    •Saturi

    •Monoinsaturi

    •Polinsaturi

  • Saturi: solidi a temperatura ambienteInsaturi: punti di fusione diversi � liquidi

    Olio, lardo, burroFluidità membrane

  • Doppio legameIsomeri cis o trans

    cis � punto di fusione < trans“Impaccamento delle catene”

    In natura � generalmente cis

    Naturalmente presenti nei grassi dei ruminanti e nei prodotti derivatiPiselli, cavoli, melograno, ecc.

  • Fonti

    �� !�����������������

    Isomero predominante prodotti da ruminanti

    Intermedi dell’idrogenazione dell’acido oleico � CLA

    trans-�10,cis-�12-C18:2cis-�9,trans-�11-C18:2

    Batteri ruminali � trans 11

    " �������������������������

    Predominano trans da C18:1

    Anche da C18:2 e C18:3

    FontiNaturali � carne, latte, prodotti lattiero-caseari ruminanti (1-8% dieta)Idrogenazione di oli vegetali * Riscaldamento e frittura di oli a temperature elevate * (*40-50% dieta)

  • Lunga shelf-life

    Maggiore resistenza all’ossidazione

    Solidità a temperatura ambiente

    Stabilità ad alte T

    Consistenza, caratteri prodotto

    Costo contenuto

    IdrogenazioneSaturazione dei doppi legami

    Basso costo e caratteristiche dei grassi saturiMiscela di doppi legami cis e trans a partire da oli vegetali

  • Effetti sulla salute

    � HDL�LDL e trigliceridi ematiciAttività pro-infiammatoriaDisfunzione endoteliale �peso corporeo e grasso visceralePredisposizione insulino-resistenza?

    Forte correlazione con le Patologie cardio-vascolari

    Naturali? CLA?Potenziali effetti positiviDati a volte contrastanti

  • Craig-Schmidt, 2006

    Consumo di TFA in alcuni Paesi europei

  • Innis et al., 1999

  • Contributo (%) di varie categorie di alimenti all’assunzione di TFA (TRANSFAIR, 1999)

    Fonti di grasso per Italia

  • Innis et al., 1999

    Difficile effettuare una valutazione generale del contenuto di TFA di un

    alimento

    Tipo di idrogenazioneTempo/temperatura/olio

    Ricetta e cottura

    Difficile valutazione del reale consumo di TFA

  • Eckert e Jenkins, 2007

  • 1 gennaio 2006 USA: obbligo indicazione in etichetta presenza TFA

    USA: 5 g � si dichiara incremento ogni grammo>0,5g e 2%

    Senza grassi saturi (Reg.CE 1924/2006)

    L’indicazione è consentita solo se la somma degli acidi grassi saturi e acidi grassi trans non supera 0,1 g di grassi saturi per 100 g o 100 ml.

  • Strategie per la riduzione di TFA negli alimenti

    Azione su prodotti da forno e fast food

    Utilizzo di oli vegetali alternativi - frittura: olio di colza, cotone, soia, girasole alto contenuto oleico- prodotti da forno: oli vegetali-consistenza e gusto (es. ciambella): lardo, burro, cocco, palma, oli totalmente idrogenati

    Non eccedere con grassi saturi

    Riformulazione del prodotto (> risparmio in alcuni casi)

    Sostituire il 7,5% dell’energia derivante da grassi parzialmente idrogenati con altre fonti ���� � patologie cardiovascolari

    Max 1,11 g di trans al giorno

  • Sostituzione con grassi saturi presenti in natura (palmitico C12, laurico C14, miristico C16) � Costo? Salute?

    Uso oli tal quale � adeguamento ricette

    Frazionamento oli vegetali � separazione componente satura

    Idrogenazione totale � formazione di acido stearico C18

    Interesterificazione

    Conservabilità?

  • • Denaturazione 55° - 75 °C in funzione del

    contenuto di cisteina (>150 °C caseina)

    Precipitazione, formazione gelAumento digeribilità e >shelf-life

    • OssidazioneLuce e calorePerdita aa essenzialiSviluppo off-flavor

    • Racemizzazione Calore + trattamenti alcaliniRiduzione digeribilità e qualità

    delle proteine

    • ProteolisiTirosina e lisina � sapore di

    stagionato,Acido glutammico � sapore salatoLeucina � sapore acidoEccessiva � sapore metallico e

    amaroTirosina � cristalli di precipitazione

    #$" %�&'�

  • REAZIONE DI MAILLARD o imbrunimento non enzimatico

  • Reazione di imbrunimento non enzimatico a seguito del trattamento termico Tra gruppi amminici liberi e gruppi idrosilici glicosidici di glucidi presenti nei sistemi alimentari

    Reazione tra proteine e carboidrati(aminoacidi, peptidi, amine, vitamina C e zuccheri riducenti)

    I prodotti terminali di una complessa serie di reazioni � melanoidine,polimeri azotati di colore scuro

    Colorazione marrone del prodotto cotto (da idrossimetilfurfurale)

    Aroma di tostato (4,5-dimetil-3-idrossifuranone)

    Aroma del cioccolato (aldeidi volatili e pirazine)Colore, aroma e croccantezza della crosta del pane

    ���° �����°�

  • La velocità della reazione e la quantità di prodotti è funzione:1.concentrazione del substrato*2.temperatura (>valori alti)3.pH (>neutro o alcalino)4.contenuto d'acqua (>bassa concentrazione di umidità e/o attivitàdell'acqua)5.prolungata conservazione degli alimenti

    *Glucosio, fruttosio, maltosio, lattosio e alcuni pentosi (non il saccarosio poiché privo di funzione riducente e neanche i polioli)

    Ammina primaria o secondaria

  • Albrizi, 2011

    <

  • >�� ?%��� ��@ �������� ��� �� � ������ ������������ 1�� ������

    ������ ������������, ���������-������� �����������������*����

    ����������������� �A?%��� B ��*������� ��� ��A�������� C�� C��

    ��� ��� �� ��� �������� ��� ���� ��������� �A� �������� ����

    ��������������1�� �������������� ���C������

    Degradazione di Strecker

    T>90 °C�aw

    �aa liberi�pH Aroma

    Aldeidi + piridine, pirroli

    Prodotti a stagionatura

    idrolitica, fermentativa e mista

    Formazione composti solforati (es. degradazione cisteina e metionina)

    Aroma caffè, thé, prodotti cotti

    Mercaptano, dimetildisolfuro(crostacei congelati, odore di cotto del latte)

  • Pro e contro delle reazioni di Maillard

    ProPro

    •Colore, aroma e sapore a vari alimenti (caffè, cioccolato, prodotti da forno dolci e salati, ecc.)

    •Formazione di composti antiossidanti (soprattutto quelli in fase avanzata)

    •Prodotti con attività antimutagena (test di Ames con amineterocicliche)

    •Attivazione enzimi epatici con azione detossificante

    •Formazione di composti ad attività antimicrobica

    •� allergenicità di alcuni antigeni

  • ControContro

    •Deterioramento degli alimenti durante i processi produttivi e lo stoccaggio

    •Perdita di valore nutrizionale a causa della distruzione di aa essenziali, < digeribilità, inibizione enzimi proteolitici e glicolitici, aa glicosilati non utilizzabili

    •Perdita lisina�formazione di furosina nel latte trattato termicamente

    •� allergenicità (latte trattato termicamente e prodotti lattiero-caseari)

    •Sviluppo composti con attività mutagena e genotossica e cancerogena

    •Degradazione vitamina C e sequestro elementi minerali

    •Legame con acrilammide???

  • Fattori predisponenti(pH, T°, umidità)

    Controllo reazioni di Maillard

    Uso di inibitori

    Solfiti

    Aminoacidi solforatiLegame con aldosi

    Distruzione tiamina

    Allergie

  • ����������

  • Effetti tossici sull’organismo

    • Neurotossico

    • Genotossico � danni ereditari per formazione di addotti al DNA delle cellule germinali

    • Cancerogeno su animali da laboratorio

  • Report EFSA

    Confronto 2007 – 2009 � abbassamento dei livelli di acrilammide solo per 3 su 22 gruppi di alimenti (cracker, biscotti allo zenzero e prodotti per l’infanzia)

    � in cracker svedesi, caffè istantaneo, invariati gli altri alimenti

    I livelli medi più elevati di acrilammide sono stati rilevati in alimenti quali lepatatine e i succedanei del caffè (a base di cicoria o di cereali come l'orzo)

    ADOLESCENTI E BAMBINIPatate fritte, patatine, biscotti e pane

    morbido (principali responsabili dell'esposizione)

    ADULTIPatate fritte, caffè torrefatto e il pane morbido (prodotti che maggiormente

    contribuiscono all'esposizione )

  • International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato l’acrilamide (2-propenamimide) come “probabile cancerogeno per l’uomo” (gruppo 2A)

    Esposizione professionaleFumo di sigarettaAcqua potabile

    Composto solubile in acqua, acetone e etanolo, inodore e insaporeElevata mobilità nel suolo e acque di scarico, biodegradabile

    Usato come legante nel cemento e per formare polimeri (poliacrilammide) �industria tessile e della carta, cosmesi, trattamento acque reflue, filtrazione acque minerali, lavorazione dei minerali, pesticidi, colture idroponiche, ecc.

    Trasferimento da packaging, depolimerizzazione nel suolo, flore microbiche, ecc.

    1997 Tunnel in Svezia � forte contaminazione ambientale

    1999 studio epidemiologico per valutare effetti sui lavoratori

  • 2002 � dimostrazione presenza acrilammide negli alimenti trattati termicamente, soprattutto ricchi in carboidrati (Tareke et al.)

    2000 � ratti alimentati con alimenti fritti e correlazione con il marker N-(2-carbamoietil)valina in emoglobina (Tareke et al.)

    Reazione indotta dal calore tra il gruppo amminico dell’asparagina libera e il gruppo carbonilico

    di zuccheri riducenti

    Ignorato

    RISCHIO DERIVANTE

    DAGLI ALIMENTI

    Valori 4 volte > rispetto al limite fissato per l’acqua

    potabile da OMS

  • Friedman, 2003

    Meccanismo di formazione dell’acrilammide

    -����������1���������

    �����1����*�

  • Fonti di acrilammide nella dieta

    Alimenti ricchi in asparagina e zuccheri riducenti trattati

    termicamente

    BiscottiPane

    Patate fritteCaffè

    Corn flakesSnack

    CrackersPatate e cereali Apparentemente NO alimenti di

    origine animale

    Tostatura, frittura, cottura al forno, arrosto (T > 120 °C)

    NO cibo crudo o bollitoMW formazione inferiore

    Friedman e Levin, 2008

  • Fonte alimentare

    Responsabile dei livelli di Hb-addotti nei non fumatori o in

    soggetti non esposti professionalemente

    Friedman, 2003

    �#%���µ�./���.������ ����� ����� ��������������������

  • Ridurre l’acrilammide nella fonte principale per una data

    popolazione/categoria riducendola nell’alimento

    maggiormente responsabile?

    Necessità di sviluppare diversi approcci al problema

    PATATEfonte

    PRINCIPALE

    Friedman e Levin, 2008

  • Contenuto di asparagina in vari alimenti

    Friedman, 2003

  • Fattori che possono influenzare la formazione di acrilammide

    Materie primeCultivar

    ConservazioneSelezione genetica

    PrecursoriZuccheri riducentiAminoacidi liberi

    Composti dicarbonilici e altri precursori

    TecnologiapH e acidificanti

    Fermentazioni e agenti lievitantiTemperatura

    Rapporto volume-superficieConservazione

    Metalli Enzimi

    Antiossidanti …

    12

    3

  • Riduzione nei prodotti a base di cereali

    Selezione cultivar a basso contenuto di asparagina

    Fertilizzazione adeguateOK solfati

    < N

    Meteo, clima, anno….�

    99% ACR è nella crosta (>600 µg/kg) Attenzione a colore � �

    Tempo cottura � �Temperatura di cottura � �

    Rimuovere le parti bruciate!!

    Usare sodio bicarbonatoNH4CO3 � promuove formazione

    intermedi reattiviUso di glicina

    Uso di zuccheri non riducenti (saccarosio e

    trealosio)AsparaginasiGlucosio ossidasi

    Lievitazione � �asparagina

  • Riduzione nei prodotti a base di patate

    Selezione cultivar a basso contenuto di asparagina

    Fertilizzazione adeguateOK solfati

    < N

    Stoccare le patate > 6 °C(riduzione cold-sweetening che

    determina �glucosio) o praticare il ricondizionamento

    (15 °C)

    > Rapporto S/V > ACR Attenzione a colore � �

    Tempo cottura � �Temperatura di cottura � �

    Rimuovere le parti bruciate!!

    Arrostire e friggere patate con zuccheri riducenti < 1g/kg Scelta della varietà di

    patate in funzione della ricetta

    Fruttosio > glucosio > lattosio nella formazione di ACR

  • Il contenuto d’acqua influenza in modo diverso la formazione nei vari alimenti

    Incremento lineare tra 140° e 180 °C con inflessione a 165 °C

    Blanching a 95 °C per 1-8’< zuccheri riducenti

    pH < 6 riduce formazione per protonazione gruppo amminico ASP� non reattivo (NH3+)

    e idrolisi a acido aspartico

    Azione sul gusto!

    Olio di palma � elevata formazione ACR

    Fermentazioni

  • RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE del 2 giugno 2010

    sul monitoraggio dei tenori di acrilammide negli alimenti

    Patatine fritte pronte per il consumo, patatineProdotti a base di patate destinati al consumo domesticoPane morbidoCereali per la prima colazioneBiscotti, cracker, pane croccante e similiCaffè e succedanei del caffèAlimenti destinati ai lattanti e ai bambini (esclusi gli alimenti a base di cereali) Alimenti a base di cereali destinati ai lattanti e ai bambiniAltri prodotti

  • COMMISSION RECOMMENDATIONof 10.1.2011

    on investigations into the levels of acrylamide in food

    NON rappresentano soglie di sicurezza!

    %" " ()" *��+,�

  • Toolbox EFSA per ridurre i livelli di Acrilammide in vari alimenti

  • ALCUNE REAZIONI A CARICO DEI GLUCIDI

  • Caramellizzazione

    • Mutarotazione• Cristallizzazione• Caramellizzazione

    Caramello Sostanza sciropposa e scura dal

    sapore amaro-nocciolato

    Il riscaldamento degli zuccheri in assenza di acqua o in soluzioni

    Imbrunimento non enzimatico in assenza di composti azotati

    I monosaccaridi e alcuni oligosaccaridi sono caratterizzati

    da potere riducente per la presenza di un gruppo aldeidico libero o di un gruppo chetonico in grado di ossidarsi se riscaldato in

    soluzione alcalina

    Il saccarosio non ha potere riducente

  • Contribuisce all’imbrunimento degli alimenti Panificazione e cottura �

    Latte condensato o disidratato �

    Temperatura di caramellizzazione

    Varia in funzione dello zucchero(200 °C per glucosio e saccarosio)

    I prodotti della caramellizzazione sono costituiti da composti volatili e non, caratterizzati da

    attività antiossidante

    Contribuisce all’aroma degli alimentiAroma amaro nel caffè�

    Carne cotta ��

    Può prevalere la formazione dell’aroma o lo

    sviluppo del colore

  • Sintesi Numerose reazioni, alcune poco noteHMF può fungere da precursore

    Saccarosio � progressivo riscaldamento comporta la disidratazione dello zucchero e la successiva produzione di caramellano (C24H36O18, pigmento dal gusto amaro), convertito poi in caramellene (C36H50O25), quindi in umina o caramellina (C125H188O80, pigmento molto scuro e insolubile in acqua)

    Il tipico odore acre è dato dalla presenza di acroleina (propenale), aldeide piruvica (2-ossipropanale) e gliossale (etandiale)

    Il profumo di caramello sembra invece essere dovuto a composti ciclici quali acetilformoino e 4-idossi-2,5-dimetilfuran-3-one ottenuti per frammentazione e disidratazione dello zucchero

    9#�D ���������

    � ������*�

  • 5-IDROSSIMETILFURFURALE(5-HMF)

  • Zuccheri riducenti + aminoacidi o proteine � 5-HMF

    L’HMF si forma in numerosi alimenti in seguito alla degradazione in ambiente acido dei monosaccaridi e costituisce un prodotto

    dell’imbrunimento non enzimatico

    FormazionepH e acidità totale

    contenuto in mineralitemperatura e durata dei trattamenti termici

    condizioni di stoccaggiocontenitori metallici, ecc.

    Indicatore della qualità del miele e di altri alimenti conservati � indicatore di

    trattamenti termici

  • ����C� ���������99

    In generale elevati livelli nella frutta secca (prugne in particolare!) n# 1Pomodori essiccatiCereali per la colazione e pane n# 2Caffè n# 3Marmellate � lo stoccaggio incrementa HMF Aceto balsamicoBirra

  • il Gruppo CEF ha concluso che, nonostante le indicazioni di genotossicità

    in vitro in condizioni che favoriscono la formazione di 5-[(sulfossi)

    metil]furfurolo e lo studio limitato della genotossicità in vivo, i risultati

    sostanzialmente negativi dello studio sulla cancerogenicità nei ratti e nei

    topi indicano che il 5-idrossimetilfurfurale non dà luogo a

    preoccupazioni nelle condizioni di destinazione d'uso

    #����� ����������� ���� -���.����� ���� / ������ ��� ���� ��..��� �� ��

    $�������� �� 0+/�1�� $���2!� ���� ����������� ������� �� ���������� ����

    �����������31�������+/�1�4!���������������������

  • Presenza di 5-HMF nel colorante caramello (0,001-3,37%) e nello zucchero caramellato

    Secondo alcuni esperti il notevole consumo di tale colorante potrebbe rappresentare un rischio per il consumatore

    Richiesta una valutazione del rischio in merito all’esposizione al colorante e al consumo di caffè

  • FurosinaFurosina

    • Non è presente nel latte all’origine• Si tratta di un composto di un composto che si forma dalla reazione

    di Maillard che si innesca a temperature superiori agli 80 °C• Contenuto massimo di furosina nel Latte crudo e latte pastorizzato

    fosfatasi negativo e perossidasi positivo: 8,6 mg ogni 100g di proteine

    • Indica spesso l’aggiunta fraudolenta di latte in polvere

  • ������������

  • 1978: IARC ha classificato numerose nitrosammine

    Nitrosodimetilammina (NDMA)Nitrosodietilammina (NDEA)

    Probabili cancerogeni (2A)

    Nitrosodidibutilammina (NDBA)Nitrosopiperidina (NPIP)Nitrosopirridolina (NPYR)

    Probabili cancerogeni

    Ammine volatili

    Possibile associazione con cancro allo stomaco, minori

    evidenze per esofageo

    40 anni di studi ma mancano ancora conclusioni

    Ammine non volatili< attenzione

    Inattive biologicamente

  • Fonti suolo, aria, acqua, esposizione

    professionale, dieta, fumo di tabacco

    Vie d’assorbimentocute, app.to respiratorio e

    digerente

    Possono contaminare alimenti, mangimi, farmaci, cosmetici, pesticidi

    o formarsi nell’alimento

    R2NH + NOX R2NNO + HXReazione chimica o microbica

    Reazione tra un agente nitrosante (NOX) che deriva da nitriti o ossidi con sostanze che contengono un gruppo amminico (R2NH) come peptidi, amidi, ecc.

  • Dietrich et al., 2005

    Nitrosammine e nitrosamidi

  • Il meccanismo e tasso di formazione dipende dalla struttura del composto amminico, dall’agente nitrosante e dalle condizioni di reazione

    Presenza di NO2 e NO3Da amine aromatiche, urea, amidi

    � ambiente acquoso acido < pH 4

    Da aminoacidi e ammine secondarie � pH 2,5-3,5

    Presenza di ossidi di NDa amine alifatiche ed

    eterocicliche in ambienti acquosi (neutri e alcalini) e non acquosi

    pH acido inibisce

    Ossigeno, iodio e metalli � > formazione

  • Assunzione con la dieta

    • Prodotti a base di carne

    • Alimenti affumicati

    •Alimenti essiccati anche usati come ingredienti

    • Pesce salato

    • Malto � birra, e whiskey

    Concentrazione più elevata negli alimenti di provenienza asiatica

    Drabik-Markiewicz et al., 2010

  • Lijinsky, 1999

  • Lijinsky, 1999

  • Precursori nella dieta e non solo

    • AmmineDiffusa presenza negli alimenti

    Secondarie e terziarie meno diffuse (pesce: DMA e TMA)

    Primarie abbondanti nei formaggi e in prodotti vegetali � facilmente deaminate � < formazione N-ammine

    Minori informazioni su urea, ammidi e guanidina contenute negli alimenti

    Proteine e peptidi � comportamento di ammidi e urea

    Spermidina � può favorire formazione di NDMA

  • Precursori nella dieta e non solo

    • Agenti nitrosantiNO3 ridotti a NO2 a livello di cavo orale + stomacoNO3 e NO2 usati come additivi alimentariTabacco e inquinamentoVegetali e acqua ricche in nitrati

    Nitriti40% da prodotti a base di carne15% da vegetali35% da cereali

    Nitrati85% da vegetali

    Uso di fertilizzanti� NO3 e NO2 in acqua e vegetali

    Vegetali ricchi in antiossidanti� riduzione formazione

  • Precursori nella dieta e non solo

    • Acidi Acidi organici e tiocianati naturalmente presenti o aggiunti durante i

    processi produttivi possono favorire la formazione di nitrosammine

    • Flora microbicaNitrosazione in ambiente neutro, es. nello stomaco di soggetti con

    ipocloridria

    Riduzione dei nitrati da parte della flora microbica presente nel cavo orale (5% dell’ingestione)

    NO2 che arrivano allo stomaco � 80% da riduzione salivare e 20% da alimento

    Acido ascorbico, polifenoli, vitamina E ���� antiossidanti ���� riducono la formazione

  • =EC�%F������������

    &

  • ����������������������

  • • Cottura di carne e pesce a elevate temperatura (frittura, griglia su fiamma diretta) e per lunghi periodi

    • Reazione tra aminoacidi, creatine e zuccheri a elevata temperatura

    • Effetti cancerogeni su animali da laboratorio con dosaggi 1000 volte superiori a quelli assunti con una normale dieta

    • Cotture brevi

    • Pre-cottura con microonde e poi alla griglia

    • Rivoltamento frequente della carne

    • Rimozione porzioni bruciate e “sugo”