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Periodico dell’Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio Autorizzazione Tribunale di Roma n° 539 07/12/2001 - Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 23 Autorizzazione Tribunale di Roma n° 539 07/12/2001 - Poste Italiane SPA- Spedizione in abbonamento postale70% - DCB Roma - N° 23 Sul turismo verso una intesa Stato - Regioni I nuovi poli turistici nella città che cambia Sul turismo verso una intesa Stato - Regioni I nuovi poli turistici nella città che cambia Privacy Le nuove norme Inserto staccabile

Privacy - Homepage ONT Osservatorio nazionale del Turismo · SOMMARIO Allumiere Allumiere è la sintesi dell' avventura mine-raria iniziata nel XV secolo,qui infatti si estraeva l’allume,prezioso

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Periodico dell’Ente Bilaterale per il Turismo di Roma e Lazio

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Sul turismo verso una intesa Stato - Regioni

I nuovi poli turistici nella città che cambia

Sul turismo verso una intesa Stato - Regioni

I nuovi poli turistici nella città che cambia

PrivacyLe nuove normeInserto staccabile

EDITORIALE

Nello splendido scenario del Lago Maggiore hanno acquista-to ancora maggior peso le parole del Presidente Ciampi, che

in visita il 4 ottobre nella provincia di Verbania, parlando della dif-ficile situazione economica dell’Italia, ha espresso tutta la suapreoccupazione anche per il settore turistico. «L’Italia», ha avver-tito il capo dello Stato, «non può permettersi la crisi di un set-tore strategico. Servono azioni immediate per invertire la curvadiscendente».«La crisi del turismo» ha aggiunto Ciampi, «mi preoccupa più dialtre difficoltà settoriali perché tocca il cuore del nostro model-lo identitario, della nostra immagine internazionale. Nell’imme-diato può essere necessario calmierare le tariffe, fare politichepiù aggressive...Gli alberghi ci sono.Vanno riempiti di più. La sta-gione è troppo breve».Ecco dunque che in poche battute il Presidente ha infilato il ditonella piaga, mettendo perfettamente a fuoco i nodi dolenti e indi-viduando anche la necessaria cura: chiamare a raccolta tutte leforze disponibili per invertire una tendenza tanto più preoccu-pante perché colpisce un settore vitale per un paese come ilnostro, privo di materie prime e assai scarso di investimenti ecompetitività in altre aree produttive.Su queste pagine abbiamo più volte rilevato la necessità di uncoordinamento tra tutte le parti in causa che, quando c’è, pro-duce risultati. Roma e la sua provincia – in clamorosa contro-tendenza - sono secondo noi un esempio, anche abbastanza elo-quente di quanto si può fare con un sia pur minimo sforzo.Ma nel turismo niente può essere dato per scontato e chi si di-strae, anche solo per un attimo, paga pegno. Proprio per questosollecitiamo ancora la Regione Lazio ad assumere scelte politi-che di fondo in materia di turismo ed iniziative mirate a soste-nere le aziende per rilanciare con esse un’occupazione stabile eprofessionalizzata.Temporaneità e precarietà sono elementi inconciliabili con unturismo di qualità…. E la qualità del prodotto che saremo capa-ci di offrire sul mercato sarà il solo campo di battaglia sul qualenoi potremo essere sicuri di vincere la sfida sulla competitività.E ciò soprattutto se pensiamo che nell’odierno clima federalistatocca proprio alle regioni fare la parte del leone in materia dipromozione del territorio ma anche di politiche – come viabili-tà, trasporti, ambiente, e via elencando - che con il turismo inte-ragiscono.Tra poco meno di un anno si vota.Siamo curiosi di sapere cosa bolle nei diversi calderoni della poli-tica su questo punto del programma. Siccome, dice il proverbio:“una rondine non fa primavera”; speriamo che, rispetto all’auto-revole richiamo di Ciampi, la scarsa attenzione finora riservataal turismo sia stata solo una temporanea svista… In caso con-trario saremo ancora una volta al ciascuno per sé… E allora nonci resterà che piangere.

Orfeo Cecchini

Direttore responsabile: Pietro LicciardiDirettore: Giancarlo Mulas

Coordinatore Editoriale: Orfeo Cecchini

COMITATO DI REDAZIONE:Coordinatore: Bartolo Iozzia

Giuseppe Aiello - Guido ImprotaOrfeo Cecchini - Caterina SaccaroMarcello Marzi - Giuseppe Zazzara

Produzione: Impatto srlStampa: Di Marcotullio

finito di stampare: Ottobre 2005

COMITATO SCIENTIFICOAttilio Celant - Giovanni Peroni

Giuseppe Aiello - Guido ImprotaFranco Paloscia - Maurizio Fantaccione

Antonio Calicchia

Provincia di Roma Assessorato al Turismo

Comune di RomaAssessorato al Turismo

Ente Bilaterale Territoriale per il Turismo

SOMMARIO

� Allumiere

A llumiere è la sintesi dell' avventura mine-raria iniziata nel XV secolo, qui infatti si

estraeva l’allume, prezioso minerale per queitempi, usato in molti processi di lavorazione deitessuti, delle pelli, dei medicinali. Oggi, abban-donata l’estrazione, è ancora possibile visitarele antiche cave e le miniere. Il paese, di poco piùdi quattromila abitanti, è inoltre al centro di unainteressante area archeologica, ricca di testi-monianze etrusche ma offre anche stupendi pae-saggi, caratteristici della Maremma. Nelle suecampagne pascolano allo stato brado i capi bovi-ni e cavalcano i butteri – caw boy nostrani -,antichi custodi della tradizione agrorurale, cheoggi sopravvive soprattutto nella tipica cucinalocale, a base di ingredienti “poveri” ma ricca disapori.Tra le manifestazioni da non perdere iltradizionale palio, che si svolge nella terza dome-nica di agosto, nel quale le sei contrade si sfi-dano prima in un corteo storico in costume d’e-poca del 1500 e poi in due corse di asini nellacentrale Piazza della Repubblica. La sera del saba-to, a mezzanotte, si svolge invece la tradiziona-le "Provaccia" ed ogni rione organizza una pro-pria festa con banchetti e musica.

INTERVISTA

La crisi dei consumi secondo Billé (Fipe). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4Orfeo Cecchini

OSSERVATORIO

Il punto sul mercato del lavoro a Roma e provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6Mercato in decisa crescita. Aumentano gli stranieri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9Giuseppe Aiello

INTERVENTI

Sul turismo si va verso un’intesa Stato - Regioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11Franco Paloscia

Turismo e pubblici esercizi. Cercasi alleanza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12I giovani, la nostra Cenerentola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13Giovanna Sfragasso

Col fai da te San Gregorio risorge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14Valeria Manno

I nuovi poli turistici nella città che cambia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16Filippo Celata, Leonardo Iavarone

Castelli doc, e l’autunno si copre… di sapore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18Giuseppe Zazzara

Più cautela nell’incrocio dei dati personali. Parla il Garante. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19Valentina Caracciolo

Erbe aromatiche, il segreto in cucina. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21Alessandro Circiello

NOTIZIARIO

Rinasce Le Palme, nel cuore di Sabaudia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22Filippo Gentile

Japanitaly news . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24L’Enit informa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25Con MedSun abbronzatura sicura via satellite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26Global tourism management. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27A Fiumicino agosto ok. Ma si può fare di più. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29a cura di Ebt e Comune di Fiumicino

TRIBUNA DEL LAVORO

Acquisto prima casa: circolare n. 38/E del 12 agosto 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30Maurizio Fantaccione

MASSIMARIO DEL DIRITTO tributario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32Molestie sessuali: se si è recidivi sanzione più pesante. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34Avv. Daniela Carbone

MASSIMARIO DEL DIRITTO del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36EBT informa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

4 / anno 4 - numero 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Orfeo Cecchini

L’ insolita lentezza della ripresaeconomica, sulla quale hannopesato, e ancora pesano, l’at-

tentato terroristico dell’11 settembre,la guerra in Afganistan e in Iraq, il costan-te aumento del petrolio,ha avuto comeeffetto un calo di fiducia da parte deiconsumatori i quali hanno cominciato amodificare le loro abitudini di spesa.Asoffrire di più sono stati il commercio ei pubblici esercizi, che sono ormai diven-tati il braccio destro del turismo.Già da qualche mese si dibatte sulle pro-spettive e sul significato di tale contra-zione per l’economia italiana e non èmancato chi ha voluto soffiare sul fuoco,strumentalizzando a fini propagandisticied elettorali quello che è un dato di fattoinoppugnabile ma che, a nostro avviso,non può essere semplicisticamente esuperficialmente liquidato come conse-guenza di una sbagliata politica econo-mica nazionale.Da qualche anno stiamoinfatti assistendo ad un riassetto globa-le dell’economia,con paesi fino a ieri sul-l’orlo della povertà che vedono accre-scere sensibilmente le loro capacità diconsumo, altri che hanno imboccato lastrada di un tumultuoso sviluppo e sonogià diventati nostri temibilissimi con-correnti mentre in Europa, e in Italia,numerosi nodi stanno venendo al petti-ne:calo demografico,welfare sempre piùoneroso, costo del lavoro comunque

eccessivo se paragonato con quello delleeconomie “emergenti”. In poche parolela cosiddetta globalizzazione sta cam-biando il volto economico del pianeta,con contraccolpi importanti anche neipaesi di antico benessere. La progressi-va erosione del ceto medio e il conse-guente allargarsi della forbice tra “ricchi”e “poveri” (che non è una esclusiva ita-liana) rappresenta forse soltanto l’aspettopiù evidente.Con Sergio Billè, presidente della Fipe(Federazione italiana pubblici esercizi)abbiamo cercato di mettere a fuocoalcune questioni che riguardano da vici-no un settore alla cui crescita non hasempre fatto seguito un’ adeguata atten-zione da parte di chi aveva in mano le

leve dell’economianazionale.

Anche nell’ulti-ma assembleadella Fipe aSaint Vincent,dati alla mano,ha rivendicato ilruolo trainanteche per lanostra econo-mia, in partico-lare per il turi-

smo,hanno i pubblici esercizi.Tut-tavia – come ha lamentato - il set-tore continua ad essere penalizza-to,specialmente dal punto di vistafiscale.Non c’è dubbio che il nostrocontinua ad essere il Paese delletasse;che pesano non solo sui com-mercianti,ma è proprio sicuro chebasterebbe calmierare tariffe ederario per ridare slancio e compe-titività alle aziende? Non c’è forseanche un problema di scarsa“modernizzazione” del settore?«Più che di mancanza di modernizza-zione del settore parlerei della perdu-rante stagnazione dei consumi che anchenel fuori casa sta dispiegando i suoi effet-ti negativi.Da tre anni il comparto regi-stra performances non positive. Noncrescono i ricavi e aumentano i costi.Con questi presupposti qualsiasi azien-da, moderna o tradizionale che sia,rischierebbe di fallire.In ogni caso non voglio eludere la suadomanda. Che i pubblici esercizi abbia-no bisogno di modernizzarsi è una veri-tà.Ma dobbiamo stare attenti a non con-fondere questa modernizzazione conl’assunzione di modelli d’offerta estra-nei alla nostra cultura. Noi dobbiamofare un salto di qualità soprattutto nellagestione delle imprese,nello sviluppo diuna maggiore cultura imprenditoriale.Non dobbiamo modificare l’offerta, anzidobbiamo rafforzare i tratti distintivi dellanostra tradizione».

Oggi turismo non significa soltan-to viaggi e hotel ma anche, osoprattutto,svago,divertimento,buona cucina.Da qui è facile com-prendere i benefici di una alleanzafra operatori turistici ed esercenti.Quanta strada è stata già percor-sa in questo senso e cosa si dovreb-be ancora fare per favorire unasimile sinergia?«Mi fa piacere che l’idea di un turismoarticolato e ricco di servizi si stia facen-

INTERVISTA

La crisi dei consumi secondo Billé (Fipe)

Sergio Billè

anno 4 - numero 23 / 5

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

do strada tra gli addetti ai lavori. Dob-biamo finalmente capire che, per unPaese come l’Italia, la competizione glo-bale si vince proprio sul terreno dei ser-vizi e sulla valorizzazione delle nostrepeculiarità.E la ristorazione risponde adentrambe le cose: è un servizio insosti-tuibile ed è un elemento qualificante dellacultura del Paese.C’è, tuttavia, ancora molto da fare per-ché ai pubblici esercizi sia riconosciutapiena cittadinanza nel turismo italiano.Acominciare dall’accesso alle agevolazio-ni previste per il turismo e all’inseri-mento nelle attività promozionali del ter-ritorio».

Un po’ per scarsa cultura impren-ditoriale,un po’ per la strutturalearretratezza del settore – a onordel vero mai tenuto in gran consi-derazione dai precedenti governi,che hanno sempre privilegiato lagrande industria - un pezzo impor-tante della distribuzione in Italia èscivolata in mani straniere.Vede unrischio analogo anche per i bar, iristoranti e gli altri esercizi che for-niscono servizi per il tempo libero?«Associare distribuzione e pubblici eser-cizi è un azzardo. Sono settori dove larelazione tra domanda e offerta è gover-nata da logiche profondamente diverse.

Non escludo che aziende straniere pos-sano essere interessate al nostro mer-cato ma vedo assai difficile il rischio diuna colonizzazione.Verso il cibo abbia-mo una sensibilità molto forte. Ne èriprova l’”italianizzazione” stessa diMcDonald’s con insalate, frutta e quan-t’altro. E’ pur vero comunque che nelleoccasioni di consumo più standardizza-bili (si pensi al pranzo per motivi dinecessità) il know how di catene stra-niere potrebbe essere messo in campo.Ma in questo mercato ci sono anchesolide aziende italiane che in alcuni casisono ben proiettate perfino sui merca-ti esteri».

Ovunque si parla di innovazionee di modernizzazione e non puòessere altrimenti per un Paesecome il nostro, in cui le modernelogiche di mercato hanno dovutofarsi largo in un sistema politicoed economico per lungo temposclerotizzato.A ciò si aggiunge ilfatto che la piccola e mediaimpresa, non solo nel terziario,non ha mai potuto contare sugrandi aiuti da parte dello Stato.Dove,secondo lei,occorre mettermano con più urgenza nel setto-re del commercio per dare mag-giore competitività - e di riflesso

impulso - al mercato,al di là dellaleva fiscale, sulla quale lei insistecomunque molto? Esiste ad esem-pio un problema di razionalizza-zione di risorse e di qualificazio-ne del management anche neiservizi? «Noi allo Statonon chiediamoprivilegi. Chiedia-mo solo più sem-plificazione perchénon è possibileche una piccolissi-ma azienda siasoffocata da atti eprocedure ammi-nistrative. Non èsolo un problemadi costi, pure nontrascurabile,ma disottrazione di tempo e risorse all’atti-vità d’impresa.Un investimento ad ampio spettro informazione è senz’altro un obiettivoda perseguire. Nelle nostre impresec’è bisogno di più cultura imprendito-riale, di più orientamento al mercatoe al cliente. Noi dobbiamo continuarea coltivare lo sviluppo di un tessutoimprenditoriale nel quale la piccola emedia impresa abbia un ruolo impor-tante».

INTERVISTA

«Allo Stato nonchiediamo privilegi.Chiediamo solo più semplificazione».

«N ella nostra regione ci sono troppe leggi ormaiobsolete e troppe disposizioni disperse in tante

piccole leggi di settore. Una legge di riordino è dunqueil primo fondamentale passo per uno sviluppo econo-mico del turismo laziale e per una valorizzazione di que-sta impor tante risorsa». Così il capogruppo LucianoCiocchetti ha spiegato i motivi che hanno por tato ilgruppo regionale dell’Udc a presentare a fine settem-bre in consiglio regionale la proposta di legge sul “Testounico sul turismo”, in cui sono state tracciate – comeha spiegato illustrato il consigliere - le linee guida perogni settore interessato, specificando funzioni e compi-ti degli enti istituzionali e di tutti gli operatori sia priva-ti che pubblici.Per la promozione e la gestione di servizi che dovranno

assicurare «un equilibrato sviluppo del turismo nel Lazioe per il coordinamento delle Aziende per il turismo (Apt)»l’Udc propone l’istituzione di un’Agenzia regionale per ilturismo il cui compito dovrà essere anche la realizzazio-ne di manifestazioni e iniziative a livello nazionale ed inter-nazionale; la promozione dell’immagine e dei servizi turi-stici del Lazio in tutto il mondo ed affettuare attività distudio, ricerca, sperimentazione e documentazione.Il Testo unico è suddiviso in tre grandi settori: il sistemaorganizzativo del turismo, le imprese turistiche (daglialberghi ai parchi di vacanza), le professioni del turismo(dalla guida turistica ai maestri di sci). «L’obiettivo», haconcluso Ciocchetti, «rimane quello di offrire ad ope-ratori ed utenti uno strumento di facile consultazione edi favorire lo sviluppo del turismo nel Lazio»

Dall’Udc la proposta di un testo unico regionale sul turismo

6 / anno 4 - numero 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Giuseppe Aiello

Anche nel corso del primo semestre 2005 l’occupa-zione nelle imprese alberghiere della provincia diRoma ha registrato un andamento positivo rispet-

to allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie alla cre-scita di capacità ricettiva, ma anche alla ripresa del merca-to turistico. Nell’insieme degli alberghi della Provincia l’oc-cupazione al 30 giugno 2005 è stimata in 16.889 unità, conun lieve incremento del 2,08% rispetto a giugno dell’annoprecedente. Da registrare una meno accentuata crescitadell’occupazione femminile (+1,87%) rispetto a quellamaschile (+2,19%) (tabella 1).Negli alberghi di Roma città gli addetti sono 14.232, conuna crescita del 2,16%. La crescita ha riguardato sia l’oc-cupazione femminile (5.027 unità) con +2,05%, sia quel-la maschile (9.205 unità) con +2,22% (tabella 2). Data lastruttura dell’offerta alberghiera, l’occupazione risulta ovvia-mente concentrata prevalentemente nelle categorie medio-alte (tab. 1 e 2, figg. 1 e 2).In crescita, nel semestre, anche le ore di lavoro extra cui leimprese hanno fatto ricorso, in misura superiore di circa il2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nelcorso del semestre il numero di ore di lavoro extranegli alberghi è ammontato a circa 750 mila, pari a circa695 addetti ad orario pieno stabilmente occupati su baseannua. Questo dato è soggetto ad ulteriori approfondimentiper verificarne ulteriormente l’andamento, trattandosi di unvalido indicatore dello stato di salute del mercato.Nell’hinterland romano l’occupazione negli esercizi

alberghieri ha registrato, grazie al migliore andamento delmercato e alla crescita di capacità ricettiva, un aumentodell’1,64% passando a 2.657 unità (tabella 6). Si tratta,però, di una crescita che ha riguardato solo alcune catego-rie di esercizi, mentre altre hanno subito flessioni. In pro-vincia il ricorso al lavoro extra risulta abbastanza elevato,soprattutto in quelle imprese dotate di servizio ristoran-te: le ore extra nel semestre sono state circa 585 mila,corrispondenti ad una occupazione su base annua di circa542 unità.Agli addetti negli esercizi alberghieri sono da aggiungere gliaddetti nelle altre tipologie di aziende ricettive, alle qualil’Osservatorio sta estendendo le proprie rilevazioni.Allostato dell’arte è possibile fornire una prima valutazione degliaddetti complessivi nelle RTA, che nella provincia di Romarisultano essere, al momento, circa 580 unità.

La distribuzione dell’occupazione per cate-gorie alberghiere a Roma La distribuzione degli addetti fissi per categoria è la seguen-te (tabb. 2 e 3):- alberghi a 5 stelle: 2.293 addetti, pari al 16,08% deltotale; l’occupazione maschile in questa categoria d’alber-ghi continua ad essere superiore alla media: negli hotel a 5stelle è, infatti, impiegato il 20,42% degli uomini occupatinegli alberghi di Roma, contro l’8,22% delle donne;- alberghi a 4 stelle: 6.597 addetti, pari al 46,35% deltotale; l’occupazione femminile in questa categoria di alber-ghi ha un peso crescente: negli hotel a 4 stelle è infatti impie-gato il 45,87% degli uomini occupati negli alberghi di Romae il 47,24% delle donne;- alberghi a 3 stelle: 3.943 addetti, pari al 27,71% del

totale; l’occupazione maschile in questa categoria di alber-ghi è inferiore alla media: negli hotel a 3 stelle trova infattilavoro il 24,71% degli uomini occupati negli alberghi di Roma,contro il 33,18% circa delle donne;- alberghi a 2 stelle: 1.138 addetti, pari all’8% del tota-le; anche in questa categoria di esercizi alberghieri l’occu-pazione maschile è lievemente inferiore alla media: neglihotel a 2 stelle è occupato il 7,64% degli uomini impiegatinegli alberghi di Roma, contro l’8,65% delle donne;- alberghi a 1 stella: 261 addetti, pari all’1,83% del tota-le; anche in questo caso l’occupazione maschile è netta-mente inferiore alla media: negli hotel a 1 stella è, infatti,occupato solo l’1,36% degli uomini occupati negli alberghidi Roma, contro il 2,71% delle donne.La distribuzione dell’occupazione per settore di attivi-tà aziendale (tabb. 8-13) continua ad evidenziare un’e-

OSSERVATORIO

Il punto sul mercato del lavoro a Roma e provincia

Fig. 1 - Addetti negli alberghi di Roma - Giugno 2004

anno 4 - numero 23 / 7

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

levata concentrazione di addetti nel III, IV e VI livello diinquadramento contrattuale, sia per gli uomini che per ledonne.Titolari e dirigenti sono presenti in maniera quasi esclusi-va nel settore “Direzione - Amministrazione”, dove è impie-gata anche la più alta quota di quadri e di addetti dal I al IIIlivello (tab. 13). Nel settore alloggio si registra un’eleva-tissima concentrazione di addetti al VI livello di inquadra-mento, mentre nel ricevimento - portineria preval-gono gli addetti inquadrati al III ed al IV livello (tab. 13).Nel settore commerciale si registra una forte concen-trazione di occupati inquadrati come quadri A e B e di IIe III livello contrattuale (tab. 13).Nel settore sala - bar trovano invece maggiore occupa-zione gli addetti inquadrati al IV livello, con una prevalenzadi uomini rispetto alle donne; in cucina registriamo inve-ce una prevalenza di addetti al IV livello e al VI livello conuna prevalenza della componente maschile (tab. 13).

L’occupazione nelle imprese di viaggi di Roma e ProvinciaL’universo delle imprese di viaggi e turismo della provinciadi Roma è costituito da oltre 1.000 agenzie, di cui il 15%sono tour operator (intesa come attività esclusiva o pre-

valente) e l’85% sono dettaglianti. Il 70% circa delle impre-se è costituito nella forma di S.r.l., il rimanente 30% è costi-tuito sotto forma di impresa individuale, di società di per-sone e, nel caso di tour operator, di S.p.A. I dati del primosemestre del 2005 confermano, sostanzialmente, la prece-dente situazione. Nel settore non vi sono state dunquedinamiche che hanno portato a significative variazioni deilivelli occupazionali. Gli addetti nelle imprese di viaggi e turi-smo sono complessivamente circa 7.160 (con una mediadi poco superiore a 7 addetti, anche se ovviamente la di-stribuzione è molto diversa tra dettaglianti e tour opera-tor), sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periododell’anno precedente (+0,28%). I tre quarti circa degli addet-ti (circa 5.350 unità) sono lavoratori dipendenti (non sem-pre a tempo indeterminato), il 14% (circa 1.000 unità) sonocollaboratori familiari e l’11% (poco più di 800 unità) sonocollaboratori esterni.

L’occupazione nelle imprese della ristorazione commercialeL’universo delle imprese della ristorazione commercialeche esercitano la loro attività nella provincia di Roma ècostituito da circa 3.000 imprese (dato in corso di elabo-razione), di cui poco più di 1.800 a Roma ed il resto nell’-hinterland. L’occupazione regolare in queste aziende, secon-do le prime stime in corso di elaborazione, ammonta a circa32.000 unità, di cui circa 21.000 a Roma e circa 11.000nella provincia.

OSSERVATORIO

Tab.1 - Addetti nelle imprese alberghiere della Provincia di Roma - Giugno 2005

Valori assoluti Variazioni % su Giugno 2004Categoria F M Totale F M Totale5 stelle 413 1.880 2.293 2,48% 2,34% 2,37%4 stelle 2.730 4.876 7.606 4,72% 4,75% 4,74%3 stelle 2.105 2.959 5.064 -1,50% -1,66% -1,59%2 stelle 580 962 1.542 2,47% 2,45% 2,46%1 stella 206 178 384 -1,90% -2,20% -2,04%Totale 6.034 10.855 16.889 1,87% 2,19% 2,08%

Tab. 2 - Addetti nelle imprese alberghiere di Roma - Giugno 2005

Valori assoluti Variazioni % su Giugno 2004Categoria F M Totale F M Totale5 stelle 413 1.880 2.293 2,48% 2,34% 2,37%4 stelle 2.375 4.222 6.597 3,22% 3,20% 3,21%3 stelle 1.668 2.275 3.943 0,30% 0,31% 0,31%2 stelle 435 703 1.138 3,33% 3,08% 3,17%1 stella 136 125 261 -1,45% -1,57% -1,51%Totale 5.027 9.205 14.232 2,05% 2,22% 2,16%

Tab.4 - Roma - Rapportocamere/ addetti negli alberghi di Roma - Giugno 2005

Alberghi Camere5 stelle 1,334 stelle 2,683 stelle 3,512 stelle 4,051 stella 4,34Totale 2,83

Tab.7 - Roma - Rapporto camere /addetto negli alberghi dell’hinterland di Roma

GIUGNO 2005Alberghi Camere5 e 4 stelle 3,093 stelle 3,782 stelle 3,761 stella 4,1Totale 3,53

Tab. 3 - Distribuzione percentuale degli addetti negli esercizi alberghieri di Roma - Giugno 2005

Categoria F M Totale5 stelle 8,22 20,42 16,114 stelle 47,24 45,87 46,353 stelle 33,18 24,71 27,712 stelle 8,65 7,64 8,001 stella 2,71 1,36 1,83Totale 100,00 100,00 100,00

Tab.5 - Distribuzione percentuale degli addetti per classi di età negli esercizi alberghieri di Roma - Giugno 2005

Classi di età F M Totalesino a 20 anni 3,54 3,80 3,7020 - 25 anni 7,82 10,94 9,7726 - 30 anni 14,25 12,19 12,9731 - 40 anni 24,67 25,17 24,9841 - 50 anni 23,37 21,43 22,1651 - 60 anni 20,02 19,67 19,80

oltre 60 anni 6,33 6,80 6,62Totale 100,00 100,00 100,00

Fonte: Ente Bilaterale Territoriale di Roma e Provincia

Tab.6 - Addetti nelle imprese alberghiere dell’hinterland di Roma - Giugno 2005

Valori assoluti Variazioni % su Giugno 2004Categoria F M Totale F M Totale5 e 4 stelle 355 654 1.009 16,01% 15,96% 15,98%3 stelle 437 684 1.121 -7,81% -7,69% -7,74%2 stelle 145 259 404 0,00% 0,78% 0,50%1 stella 70 53 123 -2,78% -3,64% -3,15%Totale 1.007 1.650 2.657 1,00% 2,04% 1,64%

NB: gli addetti degli hotel a 5 stelle sono inclusi nelle quattro stelle,per tutelare la riservatezza dei dati aziendali

Fig. 2 - Addetti negli alberghi di Roma per classi di età

8 / anno 4 - numero 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Direz.gen.- Ammin. Alloggio Ricevimento/Portineria Commerciale Sala - bar Cucina Altri TotaleF M Tot F M Tot F M Tot F M Tot F M Tot F M Tot F M Tot F M Tot

Tab. 8 - Distribuzione percentuale degli addetti per settore e livello professionale negli alberghi 5 stelle di Roma - Giugno 2005TitolariDirigentiQuadri A 16,67 9,09 0,86 0,52Quadri B 20,00 33,33 27,27 33,33 12,50 4,00 3,57 1,32 3,45 2,601° Liv. 2,70 1,85 40,00 25,00 4,00 3,57 3,95 0,86 2,082° Liv. 20,00 16,67 18,17 2,70 1,85 5,26 13,04 9,52 20,00 33,33 25,00 12,82 11,90 0,00 33,33 14,29 5,26 9,48 7,813° Liv. 60,00 33,33 45,44 13,51 9,26 68,43 69,57 69,05 33,33 12,50 7,69 7,14 33,33 16,00 17,86 75,00 66,67 71,42 32,90 24,14 27,604° Liv. 5,41 5,88 5,56 5,26 0,00 2,38 40,00 25,00 33,33 30,77 30,95 66,67 64,00 64,29 25,00 14,29 11,84 25,00 19,795° Liv. 5,41 17,65 9,26 21,05 17,39 19,05 48,72 45,25 4,00 3,57 7,89 23,28 17,196° Liv.+ 6° S. 70,27 76,47 72,22 66,67 4,76 4,00 3,57 36,84 12,07 21,887° Liv. 4,00 3,57 0,86 0,53Tot % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 99,99 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00Tot v.a. 27 97 124 201 276 477 103 373 476 27 49 76 16 632 648 16 405 421 23 48 71 413 1.880 2.293

Tab. 9 - Distribuzione percentuale degli addetti per settore e livello professionale negli alberghi 4 stelle di Roma - Giugno 2005Titolari 6,45 3,08 0,36 0,22Dirigenti 5,88 19,35 12,31 0,55 1,08 0,88Quadri A 12,90 6,15 1,43 1,01 4,00 2,86 0,28 1,08 0,77Quadri B 2,94 6,45 4,62 1,69 2,14 2,01 8,00 20,00 11,43 1,79 1,38 1,11 1,63 1,421° Liv. 11,76 6,45 9,23 1,26 0,79 1,70 0,71 1,01 4,00 40,00 14,29 1,79 1,38 2,22 1,63 1,862° Liv. 23,53 12,90 18,46 5,66 3,57 8,47 9,29 9,05 24,00 10,00 19,99 6,06 6,25 6,21 8,60 7,84 11,90 12,16 12,07 9,70 7,59 8,423° Liv. 35,29 9,68 23,07 3,14 2,15 2,78 50,85 52,86 52,25 32,00 10,00 25,71 9,09 23,21 20,00 7,53 6,86 9,52 14,86 12,93 17,17 22,42 20,354° Liv. 14,72 12,91 13,85 8,18 2,15 5,95 23,73 15,00 17,58 16,00 11,43 30,30 52,67 47,59 36,56 33,33 4,76 29,73 20,69 13,30 25,68 20,795° Liv. 5,88 9,68 7,69 6,92 11,83 8,73 3,39 3,57 3,52 12,00 20,00 14,29 21,21 8,93 11,72 11,11 6,45 6,86 9,52 17,57 14,66 8,31 9,04 8,756° Liv.+ 6° S. 3,23 1,54 74,84 82,80 77,78 10,17 15,00 13,57 33,34 5,36 11,72 33,33 25,81 26,47 57,14 20,27 33,62 45,15 26,04 33,597° Liv. 1,07 0,40 55,56 15,05 18,64 7,16 5,41 6,03 2,21 3,45 2,95Tot % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00Tot v.a. 224 237 461 1.046 710 1.756 388 1.069 1.457 165 76 241 217 855 1.072 59 710 769 276 565 841 2.375 4.222 6.597

Tab. 10 - Distribuzione percentuale degli addetti per settore e livello professionale negli alberghi 3 stelle di Roma - Giugno 2005Titolari 21,43 30,00 25,00 3,13 2,08 25,00 14,29 100,00 12,50 22,22 5,19 7,50 6,37DirigentiQuadri A 7,14 20,00 12,50 50,00 28,57 1,30 5,00 3,18Quadri B 7,14 4,17 1,30 0,641° Liv. 7,14 4,17 1,30 0,642° Liv. 21,43 50,00 33,32 18,75 12,50 14,58 33,33 14,29 16,67 10,53 11,69 11,25 11,463° Liv. 28,58 16,67 7,14 4,76 43,75 59,37 54,18 66,67 25,00 42,85 25,00 14,29 21,05 23,38 26,25 24,844° Liv. 6,25 18,75 14,58 8,33 28,57 15,79 50,00 44,45 2,60 15,00 8,925° Liv. 7,14 4,17 14,29 21,43 16,67 31,25 6,25 14,58 41,67 14,29 31,58 66,67 40,00 50,00 37,50 33,33 22,08 13,75 17,836° Liv.+ 6° S. 78,57 78,57 78,57 8,33 42,85 21,05 33,33 60,00 50,00 31,16 21,25 26,127° Liv.Tot % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00Tot v.a. 303 284 587 606 398 1.004 347 910 1.257 65 114 179 260 199 459 65 142 207 22 228 250 1.668 2.275 3.943

Tab. 11 - Distribuzione percentuale degli addetti per settore e livello professionale negli alberghi 2 stelle di Roma - Giugno 2005Titolari 20,00 11,11 2,22 1,17Dirigenti 5,26 4,55 14,29 3,23 4,76 2,30Quadri A 20,00 11,11 2,22 1,15Quadri B1° Liv.2° Liv. 25,00 60,00 44,44 5,26 4,55 57,14 12,50 22,58 14,29 5,26 20,00 7,69 14,29 17,78 16,093° Liv. 25,00 11,12 28,57 50,00 45,16 28,57 10,53 50,00 28,57 7,14 35,56 21,844° Liv. 50,00 22,22 5,26 4,55 12,50 9,68 8,33 14,29 10,53 37,50 20,00 30,77 16,67 11,11 13,785° Liv. 5,26 33,33 9,09 16,67 12,90 66,67 25,00 42,86 50,00 20,00 38,46 16,67 15,56 16,096° Liv.+ 6° S. 73,68 66,67 72,73 8,33 6,45 33,33 25,00 28,57 12,50 40,00 23,08 38,10 15,55 26,437° Liv. 5,28 4,53 2,37 1,15Tot % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 8,33 57,15 26,32 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00Tot v.a. 41 78 119 197 47 244 73 375 448 10 62 72 31 62 93 83 79 162 435 703 1.138

Tab. 12 - Distribuzione percentuale degli addetti per settore e livello professionale negli alberghi 1 stella di Roma - Giugno 2005Titolari 100,00 100,00 100,00 60,00 20,00 40,00 38,46 29,42 33,34DirigentiQuadri AQuadri B1° Liv.2° Liv. 40,00 20,00 15,38 6,673° Liv. 20,00 10,00 5,88 3,334° Liv. 60,01 37,50 60,00 30,00 35,29 20,005° Liv. 33,33 39,99 37,50 66,67 33,33 23,08 11,76 16,676° Liv.+ 6° S. 66,67 25,00 33,33 33,33 33,33 23,08 5,88 13,337° Liv. 66,67 33,34 11,77 6,66Tot % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00Tot v.a. 20 29 49 31 37 68 52 37 89 - - - - - - - - - 33 22 55 136 125 261

Tab. 13 - Distribuzione % degli addetti per settore e livello professionale negli alberghi di Roma - Giugno 2005

Titolari 8,47 17,86 13,03 2,83 0,89 1,52 5,88 2,00 1,72 1,08 1,32 1,58 1,73 1,67Dirigenti 3,39 10,71 6,96 0,41 0,26 0,94 0,30 0,70 0,74 0,72Quadri A 1,69 14,29 7,83 0,89 0,61 3,03 11,76 6,00 0,35 1,48 1,01Quadri B 5,08 7,14 6,09 0,94 1,34 1,21 6,06 17,65 10,00 1,23 0,95 0,79 0,69 1,05 1,60 1,381° Liv. 8,47 3,57 6,09 1,22 0,79 0,94 0,45 0,61 9,09 23,53 14,00 1,23 0,95 0,79 0,69 2,11 1,23 1,592° Liv. 22,04 23,21 22,60 4,47 2,91 14,15 10,27 11,52 24,24 11,76 20,00 8,16 8,02 8,06 6,30 5,52 8,62 11,83 10,60 9,84 8,63 9,133° Liv. 33,91 8,93 21,74 4,88 1,52 3,70 49,06 54,46 52,72 30,31 17,66 26,00 12,24 19,75 18,01 5,56 10,24 9,66 12,07 13,98 13,25 18,98 23,43 21,594° Liv. 11,87 7,14 9,57 6,50 4,55 5,82 15,09 14,73 14,84 18,18 12,00 26,54 45,69 41,22 11,11 39,37 35,86 10,34 29,03 21,85 11,60 23,92 18,845° Liv. 5,08 5,36 5,22 7,72 15,15 10,32 10,38 6,70 7,88 9,09 11,76 10,00 24,49 18,52 19,91 27,78 7,87 10,34 17,24 18,28 17,88 11,07 11,96 11,596° Liv.+ 6° S. 1,79 0,87 74,39 78,03 75,66 5,67 10,27 8,79 28,57 5,56 10,90 27,78 22,83 23,45 44,83 19,35 29,14 41,12 22,56 30,227° Liv. 0,41 0,75 0,54 27,77 11,81 13,79 5,18 6,45 5,96 1,60 2,72 2,26Tot % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00Tot v.a. 615 725 1.340 2.081 1.468 3.549 963 2.764 3.727 257 239 496 503 1.748 2.251 171 1.319 1.490 437 942 1.379 5.027 9.205 14.232

Fonte: EBT TURISMO di Roma e Provincia

OSSERVATORIO

anno 4 - numero 23 / 9

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Giuseppe Aiello

A nche nel quarto bimestre dell’anno in corso l’an-damento della domanda turistica negli esercizialberghieri della provincia di Roma chiude con un

segno decisamente positivo, confermando la tendenza alrafforzamento della crescita registrata nei mesi preceden-ti. L’analisi dei dati sull’andamento della domanda turisticanegli alberghi nel periodo indicato evidenzia, infatti, una chiu-sura complessivamente positiva sia sul fronte degli arrivisia delle presenze, nonostante i potenziali fattori di crisi giàsegnalati nei precedenti articoli (le stime al ribasso nellacrescita del Pil di diversi paesi, il rapporto euro/dollaro, l’an-damento dei mercati finanziari, ecc.) che sono, nel medio elungo termine – tendenzialmente di freno alla crescita delladomanda turistica internazionale e internaNel periodo luglio agosto 2005 gli alberghi della provinciadi Roma hanno registrato 1.389.331 arrivi e 3.379.084 pre-senze, con una crescita rispettivamente di +13,25% e di+14,09%: si tratta, ancora una volta, di una crescita decisa-mente superiore a quella dei mesi precedenti.Anche in questo bimestre è aumentata sia la domanda ita-liana sia quella straniera, con una maggiore accentuazioneper quest’ultima (tabelle 1 e 2). La domanda italiana è sali-ta in misura decisamente apprezzabile in tutto il territorio

provinciale, registrando negli alberghi fuori Roma 497.432arrivi (+11,33%) e 1.106.561 presenze (+1,67%). La doman-da estera si è attestata su 891.899 arrivi (+14,36%) e2.272.523 presenze (+15,30%) (tabella 1 e 2).La crescita coinvolge tutte le categorie di esercizi alber-ghieri evidenziando, anche in questo bimestre, una doman-da turistica fortemente diversificata in aspettative e capa-cità di spesa.Sul fronte della domanda estera prosegue la continua edapprezzabile crescita degli europei (+13,35% di arrivi e+16,88% di presenze), ed in particolare della domanda pro-veniente dalla Francia, dalla Germania, dal Regno Unito, dallaSpagna e dalla Russia.Prosegue la buona crescita della domanda proveniente dagliU.S.A. (+12,98% di arrivi e +16,44% di presenze). Questosegmento di mercato, che in passato è stato il più colpitodalla crisi, sta crescendo con ritmi che, se mantenuti, dovreb-bero presto portarlo ai livelli di alcuni anni fa. Decisamen-te consistente anche la crescita della domanda provenien-te dal Giappone (+14,30% di arrivi e +10,19% di presenze)e, in generale, da tutto il Sud Est asiatico (+24,79% di arri-vi e +20,26% di presenze)Il barometro turistico del quarto bimestre dell’anno incorso conferma quindi un “bel tempo stabile” ed indica

OSSERVATORIO

Mercato in decisa crescita.Aumentano gli stranieri

Tabella 1 - Provincia di Roma (Totale)- Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2005

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 80.179 220.971 580.972 1.318.638 484.448 1.228.248 195.167 490.742 48.565 120.485 1.389.331 3.379.084

Italiani 10.878 20.019 163.298 310.613 175.779 419.035 117.209 283.435 30.268 73.459 497.432 1.106.561

Stranieri 69.301 200.952 417.674 1.008.025 308.669 809.213 77.958 207.307 18.297 47.026 891.899 2.272.523

Tabella 2 - Provincia di Roma (Totale) - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2005 - Var. % su anno precedente

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 20,00 20,31 13,50 14,95 14,63 14,63 8,59 11,24 6,25 1,78 13,25 14,09

Italiani 12,25 12,96 17,89 17,11 9,13 11,03 6,31 9,15 10,90 3,65 11,33 11,67

Stranieri 21,31 21,10 11,87 14,30 18,02 16,58 12,20 14,23 -0,66 -1,01 14,36 15,30

Tabella 3 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2005

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 79.312 219.266 467.674 1.134.418 385.340 984.048 141.859 348.438 23.779 63.985 1.097.964 2.750.155

Italiani 10.679 19.624 116.100 224.633 108.189 234.591 73.396 160.471 7.348 19.722 315.712 659.041

Stranieri 68.633 199.642 351.574 909.785 277.151 749.457 68.463 187.967 16.431 44.263 782.252 2.091.114

10 / anno 4 - numero 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

un ulteriore rafforzamento nei prossimi mesi del trendpositivo. Quote di mercato delle aree menzionate dovreb-bero continuare a rafforzarsi ma perché ciò avvenga ènecessario, lo ribadiamo, da un lato che gli operatori pub-blici e privati sappiano continuare ad affrontare adegua-tamente le sfide di mercato indicate nei mesi scorsi (recu-perare e potenziare le quote dei principali segmenti di

mercato e aprirsi ai nuovi segmenti ad elevato potenzia-le di sviluppo) e sperare che il quadro internazionale simantenga perlomeno stabile.Vedremo cosa succederà neiprossimi mesi a questo proposito, ma intanto possiamoconstatare che – almeno fino a questo momento - gliattentati di Londra non hanno influenzato negativamentela propensione al viaggio.Come appare dalle tabelle da 3 a 6, gli andamenti di Romae del suo hinterland sono entrambi ampiamente positivi,anche se diversificati.A Roma vi è stata una buona ripresa degli arrivi (+11,99%)ed delle presenze complessive (+13,55%). La domanda stra-niera, sempre a Roma, ha registrato un’apprezzabile cresci-ta nel bimestre sia negli arrivi (+12,37%) sia nelle presenze(+13,98%), così come anche la domanda italiana con +11,07%negli arrivi e +12,2% nelle presenze (tabelle 3 e 4).Prosegue la buona crescita della domanda italiana e stra-niera negli alberghi dell’hinterland (+18,26% di arrivi e +16,51% di presenze). La domanda italiana è cresciuta del+11,77% negli arrivi e del +10,91% nelle presenze. Ladomanda proveniente dall’estero è cresciuta del +30,84%negli arrivi e del +33,08% nelle presenze (tabelle 5 e 6).Anche in questo caso l’aumento è dovuto all’accresciutacapacità di marketing degli operatori dell’hinterland rispet-to al passato, ma anche (e soprattutto) all’incremento delnumero di operatori sul mercato, caratterizzato da bas-sissimi numeri di partenza. La conferma in futuro di que-sti tassi di crescita è fortemente auspicabile, soprattuttose si tiene conto che essi non vanno a danno della capi-tale, ma significano l’apporto di domanda aggiuntiva nelterritorio.

OSSERVATORIO

Tabella 4 - Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2005 - Var. % su anno precedente

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 19,99 20,29 11,53 13,39 12,46 13,66 8,91 10,91 7,77 7,95 11,99 13,55

Italiani 12,51 12,89 17,09 16,71 8,77 11,84 5,37 6,34 13,55 17,07 11,07 12,20

Stranieri 21,25 21,07 9,81 12,60 13,97 14,24 12,97 15,14 5,37 4,33 12,37 13,98

Tabella 5 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2005

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 867 1.705 113.298 184.220 99.108 244.200 53.308 142.304 24.786 56.500 291.367 628.929

Italiani 199 395 47.198 85.980 67.590 184.444 43.813 122.964 22.920 53.737 181.720 447.520

Stranieri 668 1310 66.100 98.240 31.518 59.756 9.495 19.340 1.866 2.763 109.647 181.409

Tabella 6 - Hinterland di Roma - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri: Luglio - Agosto 2005 - Var. % su anno precedente

Paesi 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 20,75 23,19 22,40 25,62 23,92 18,72 7,74 12,06 4,82 -4,41 18,26 16,51

Italiani 0,00 16,86 19,90 18,18 9,73 10,03 7,92 13,05 10,08 -0,54 11,77 10,91

Stranieri 28,71 25,24 24,25 32,94 71,51 56,99 6,94 6,09 -33,95 -45,61 30,84 33,08

MUNICIPI DI ROMA

Roma - Distribuzione degli arrivi e delle presenze negli alberghi per Municipi - AGOSTO 2005

Valori assoluti Composizione % Variazione %su stesso mese a.p.

Municipi Arrivi Presenze Permanenza Arrivi Presenze Arrivi Presenzemedia

Municipio 1 253.756 644.433 2,54 50,12% 50,10% 12,63% 10,70%Municipio 2 30.580 77.877 2,55 6,04% 6,05% 10,03% 8,51%Municipio 3 11.847 30.275 2,56 2,34% 2,35% 22,26% 18,69%Municipio 4 6.357 16.082 2,53 1,26% 1,25% 9,47% 11,35%Municipio 5 5.620 14.151 2,52 1,11% 1,10% 12,51% 8,69%Municipio 6 658 1.673 2,54 0,13% 0,13% -6,80% 17,90%Municipio 7 1.570 3.829 2,44 0,31% 0,30% 18,13% 14,81%Municipio 8 12.445 31.317 2,52 2,46% 2,43% 19,77% 17,64%Municipio 9 3.038 7.719 2,54 0,60% 0,60% 97,02%100,03%Municipio 10 5.170 12.753 2,47 1,02% 0,99% 13,45% 11,48%Municipio 11 4.810 12.812 2,66 0,95% 1,00% 18,39% 15,64%Municipio 12 28.114 72.604 2,58 5,55% 5,64% 20,10% 17,85%Municipio 13 11.645 29.643 2,55 2,30% 2,30% 22,45% 19,91%Municipio 15 8.810 22.386 2,54 1,74% 1,74% 14,94% 12,66%Municipio 16 22.834 57.813 2,53 4,51% 4,49% 18,59% 16,53%Municipio 17 27.720 70.646 2,55 5,48% 5,49% 13,74% 10,94%Municipio 18 43.252 110.461 2,55 8,54% 8,59% 10,37% 8,42%Municipio 19 17.188 43.228 2,52 3,39% 3,36% 14,59% 13,75%Municipio 20 10.882 26.846 2,47 2,15% 2,09% 27,77% 26,98%Totale 506.296 1.286.548 2,54 100,00%100,00% 14,27% 12,35%

FONTE: ROMA E PROVINCIA IN CIFRE

anno 4 - numero 23 / 11

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Franco Paloscia

I l turismo è in fase di emergenza ele regioni propongono una confe-renza straordinaria a Pescara, a fine

settembre, per rilanciare la “questioneistituzionale” che ha avuto un forterisalto nel corso degli ultimi anni.Al centro del dibattito la recente legge80 che prevede, all’articolo 12, due attiimportanti: l’istituzione del Comitatonazionale per il turismo (Cnt) e la tra-sformazione dell’Enit in Agenzia nazio-nale del turismo.Il governo ha già emanato il primo luglioscorso un decreto con il quale istitui-sce il Cnt, mentre non è ancora statoadottato un orientamento precisoriguardo alla nuova Agenzia. L’auto-coordinamento degli assessori regio-nali al turismo, affidato all’assessore del-l’Abruzzo, Paolini, ha subito espresso lasua contrarietà verso la formulazionedel decreto istitutivo del Comitato. Loha fatto mettendo penna su carta nellariunione del primo settembre scorso,in cui ha modificato alcune normeimportanti del decreto con l’obiettivodi integrarne la composizione:oltre allerappresentanze dello Stato e delleregioni, delle imprese e delle camere dicommercio, anche quelli delle provin-ce e dei comuni e del movimentocooperativo.In tal modo, ci si avvia verso una sededi coordinamento istituzionale che final-mente potrà operare per promuovereun “sistema” nazionale del turismo cheè un obiettivo fondamentale per indi-rizzare a sostegno di quest’attività levarie politiche che incidono sul suo svi-luppo, che sono quasi tutte - perchénon c’è Ministero o assessorato chenon tocchi, in qualche modo, con le suecompetenze - direttamente o indiret-tamente, interessi turistici; siano essieconomici o di altra natura.Nel Comitato, presieduto dal Ministrodelle Attività produttive, fanno partealtri cinque ministeri.

E’ una sorta di Cipe che può darsi uncompito strategico, di identificare unapolitica nazionale che potrà dare unarisposta a tutte le istanze di un com-parto pluralistico, trasversale e chetocca tutta la complessa realtà di unpaese. La stessa Unione Europea ha piùvolte sottolineato che quella del turi-smo non può essere una politica set-toriale ma è orizzontale e pertanto nonè riconducibile alle competenze di unsingolo organo.L’affermazione di una visione di siste-ma, dunque, può favorire quell’indiriz-zo e quella programmazione dello svi-luppo turistico che sono stati sempreinvocati senza però risposte che effica-ci, da almeno trent’anni, dopo il falli-mento dei piani di sviluppo pluriennalivarati dal nostro paese.Con l’attribuzione alle regioni di com-petenze esclusive si potrà davveroconiugare strategie d’interesse nazio-nale con strategie regionali ed anchelocali se consideriamo il ruolo chepotranno avere le province e i comuninel Comitato. Il sistema turistico,da tuttisollecitato, si realizzerà ancora più com-piutamente con il contributo delle orga-nizzazioni economiche del settore rap-presentate dalle associazioni di catego-ria, dalle Camere di commercio e dalmovimento cooperativo.Il disegno politico delComitato appare, dun-que, una soluzione checontempera le diverseesigenze di un turismocondizionato da politi-che nazionali, regionali elocali.Non sappiamo se diquesto avviso sarà laCorte Costituzionalequando sarà chiamata adesprimersi sui ricorsiriguardanti il decretopresentato da alcuneregioni. Sarà un momen-

to di verifica importante, soprattuttoalla luce dell’intesa che si è delineata traregioni e governo, nel corso dell’in-contro con il Ministro delle Attività Pro-duttive.Poi c’è il problema dell’Enit, commissa-riato per scadenza degli organi di ammi-nistrazione, in attesa della sua trasfor-mazione in Agenzia nazionale del turi-smo.Anche su questi punti le regionihanno formulato critiche e ricorsi peri vizi di legittimità costituzionale deldecreto, non riconoscendo, tra l’altro,allo stato la funzione di indirizzo e con-trollo sull’ente, l’obbligo alle regioni dicontribuire finanziariamente ai proven-ti dell’Agenzia per decisioni non impu-tabili alle regioni stesse e non condivi-dendo l’istituzione, così com’è prevista,del Comitato tecnico-consultivo e del-l’osservatorio nazionale del turismo.La materia del contendere c’è ma nonsembra che non possa essere risolta,mettendo finalmente - e presto - il paesein condizioni di rilanciare, con un’ampiaconcertazione dei soggetti protagonisti,politiche efficaci; idonee, tra l’altro,a otti-mizzare l’utilizzo delle risorse (oltre chea potenziarle) ed a puntare su obiettivicondivisi, superando steccati, corporati-vismi e competizioni dannose e contro-producenti.

INTERVENTI

Sul turismo si va verso un’intesaStato - Regioni

12 / anno 4 - numero 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

A Roma e provincia ci sonocirca quindicimila pubbliciesercizi, la cui attività spazia

dalla ristorazione, all’intrattenimento,allo sport. Un poliedrico e omnicom-prensivo universo in cui ci sta vera-mente tutto: dagli stabilimentibalneari, alle gelaterie; dalle palestreai negozi di souvenir. Anche perquesto il settore è diventato partnerquanto mai necessario del turismo,che ormai deve essere in grado dioffrire all’enorme massa di visitatorie vacanzieri in perenne movimentouna gamma sempre più ampia diservizi.Cambiati i tempi, e con essi i costumi,la scelta della meta del viaggio o dellavacanza dipende sempre più dalla quan-tità e dalla qualità dell’intrattenimentoe dello svago, per non parlare dellagastronomia, dello shopping, del fitness,

che si troverannouna volta arrivatia destinazione ele “tradizionali“attrattive (il mare,la spiaggia, imusei…) rischia-no di diventare uncorollario sempremeno indispensa-bile.Questo alme-no per segmentiimportanti delmercato, come igiovani. Chi pensa

che stiamo esagerando si ricordi diRimini e della riviera romagnola, il cuimare e le cui spiagge non sono certoall’altezza di quelle di altre località ita-liane, ma che hanno conosciuto unboom turistico con pochi precedentianche grazie all’enorme offerta di “ser-vizi” e divertimenti di ogni genere.Si è insomma realizzato di fatto unpatto d’acciaio tra turismo e pubbliciesercizi che tuttavia stenta ad essereinterpretato e riconosciuto.

In verità la legge nazionale del turi-smo, varata nel 2001, identificando ipubblici esercizi come imprese turi-stiche, rappresenta in questo sensoun importante passo in avanti manon si può certo dire che, special-mente da parte delle istituzioni, a ciòabbia fatto seguito quel coordina-mento e quella programmazionenecessari a dare sostegno e impulsoall’industria del viaggio e delle vacan-ze, che rappresenta il settore forsepiù vitale per la nostra economia.Si può ritenere che causa di tale“disattenzione” sia la vastità e laframmentarietà del comparto“pubblici esercizi”, in cui trovanoposto interessi contrapposti e di cuinon è sempre agevole individuareuna soddisfacente “sintesi”; ma qualisiano le possibili giustificazioni nonc’è dubbio che il futuro turistico delnostro Paese dipende proprio dallacapacità di dialogo e di concertazio-ne che si saprà mettere in campoanche su questo punto. Da qui lanecessità di una maggiore conoscen-za tra i diversi “attori”: imprenditorituristici, rappresentanti delle istitu-zioni e della politica, gestori dellediverse attività commerciali e asso-ciazioni di categoria.In poche parole è arrivato ilmomento di allungare il tavolo maper poterlo fare bisogna puntarecon maggiore assiduità tutti e duegli occhi sui pubblici esercizi – neiquali peraltro rientrano molte delleimprese e dei lavoratori del turi-smo vero e proprio – leggendonegli andamenti, portando in superfi-cie le problematiche, dibattendonei temi. Già in un nostro precedentearticolo (vedi Roma&provincia n.16del 2004) imprenditori e gestorilamentavano la scarsa attenzioneriservata dalle istituzioni pubblichecittadine alle esigenze e alle richie-ste della categoria, con conseguen-

ze importanti sul piano dell’occu-pazione e dello sviluppo turisticodella Capitale. Ma anche tra pubbli-ci esercizi e imprese del turismonon sono tutte rose e fiori, comemettono in evidenza ad esempiocerti tour operator che hannovisto lievitare il costo dei pacchettia causa degli aumenti – ritenuti nonsempre giustificati – di certe voci,come la ristorazione.In tempi di vacche magre comequesti, anche se Roma può consi-derarsi da questo punto di vistaun’isola felice, nessuno può conce-dersi il lusso di andare per proprioconto. Non lo può fare la politica,che in passato ha evitato di assu-mersi le proprie responsabilità insettori che tutto sommato andava-no abbastanza spediti sulle propriegambe; non lo possono fare ipubblici esercenti, magari fino a ieriabituati a far fronte ai loro proble-mi scaricandone i costi sulle spalledei clienti, e neppure il turismo, cheper poter competere è sempre piùobbligato a far crescere il livello deiservizi e dell’offerta, pur contenen-do i costi.Forse queste considerazioni suone-ranno per alcuni come un dejà vu,vuoi perché “concertazione” e“collaborazione” fanno parte ormaidi un lessico alquanto abusato,soprattutto in ambito politico esindacale, oppure perché, comenoi, sinceramente convinti che “chifa da sé” non “fa per tre” ma rima-ne desolatamente solo. Resta ilfatto che poco o niente fin’ora si èfatto per creare quella unità dipolitiche e di intenti che il turismorichiede – anzi, impone – non soloper sopravvivere ma per crescere esvilupparsi.In tempi di globalizzazione questa èla sola industria che in Italia ancorapuò reggere la concorrenza.

INTERVENTI

Turismo e pubblici esercizi. Cercasi alleanza

Il futuro turistico del nostro Paesedipende dal dialogotra i diveri “attori”.Pubblici eserciziinnanzitutto.

anno 4 - numero 23 / 13

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Giovanna Sfragasso

L ontano dai riflettori, il turismogiovanile continua a recitare lasua parte in una zona d’ombra.

A farla da protagonista è il turismo fie-ristico e congressuale, balneare,ambientale, sportivo e religioso. Quel-lo giovanile sembra non suscitare l’in-teresse che meriterebbe. Eppure èormai dato certo che rappresentaun’interessante area di mercato. Diffi-cile spiegare perché ancora oggi Romae i comuni della sua provincia faccia-no fatica ad investire su un microset-tore ricco di potenzialità. Anche senzafar ricorso ad analisi rigorose e capil-lari è facile comprendere come il ter-ritorio romano rappresenti per i gio-vani un polo di attrazione non indiffe-rente. A testimoniarlo i risultati del-l’Estate Romana, della Notte bianca,dei concerti gratuiti, e ancora dellenumerose e continue manifestazionisportive e ludiche, musicali e cultura-li, di portata nazionale e internaziona-le, che vedono al centro dell’attenzio-ne proprio i giovani. Ed è anche graziea loro che la Capitale sta reggendo allacrisi che ha investito il settore turisti-co, facendo registrare dati in contro-tendenza su scala nazionale, comemostrano i risultati del terzo bimestre2005 e come confermano le proiezio-ni dell’Ente Bilaterale sul trend delleprenotazioni di settembre e ottobre,con arrivi e le presenze nell’area roma-na in aumento. Una questione su cuiperò è opportuno riflettere è la man-canza di osservatori e monitoraggitotalmente dedicati al turismo giova-nile, che potrebbero risultare vantag-giosi per la realizzazione di futuri pianidi accoglienza.Davanti alla richiesta di dati sull’arrivoe sulla permanenza dei giovani a Romae nella Provincia, sul perché hannoscelto questa meta, sulla loro prove-nienza, sulla loro collocazione sul ter-

ritorio, e via elencando, la risposta nonarriva. Questo rende più difficile com-prendere e soddisfare l’orientamentodi questi consumatori; eppure la cono-scenza delle loro priorità, delle loroesigenze e dei loro interessi rappre-senterebbe un importante punto dipartenza per la diversificazione del-l’offerta turistica; un obiettivo che l’am-ministrazione comunale e provincialesi sono già da tempo posto.Da una piccola indagine condotta sulterritorio risulta che i giovani turistinon hanno nulla da rimproverare allacittà per quel che riguarda la quantitàe la qualità di eventi e manifestazioniche la animano, di giorno e di notte.Né per quel che riguarda le sue bel-lezze artistiche, archeologiche, ambien-tali e paesaggistiche. Il problema sorgequando si affronta il tema ricettività,cui si chiedono meno convenzionalitàe costi più contenuti, che consenti-rebbero anche il prolungamento dellapermanenza.L’incremento del numero di ostelli eposti letto, di campeggi, aree attrezza-te ed agriturismi rappresenta la puntadi diamante delle richieste dei più gio-vani, che hanno difficoltà a soggiorna-re nei tradizionali alberghi. Compitoprimario delle istituzioni dovrebbeessere quello di col-laborare con le asso-ciazioni di settore econ le organizzazio-ni giovanili per con-cretizzare un tipo diofferta capace disoddisfare le tenden-ze e i consumi diquesta fascia di età. Ilturismo giovanilemostra però diversesfaccettature, sinteti-camente individuabi-li in chi viene a Romao in provincia peruna vacanza e in chi

vi arriva invece per motivi di studio odi lavoro. Lo scorso 6 settembre, il pre-sidente della commissione speciale peril Turismo del Comune di Roma, PinoGaleota, in accordo con l’assessoreClaudio Minelli e le commissioni Patri-monio e Lavori pubblici, ha dichiaratoche sarà presto pubblicato un bandorivolto ai privati per la realizzazione distrutture ricettive di qualità e a costicontenuti destinate anche ai giovanituristi, oltre che a chi viene a Romaper motivi di salute e per le specializ-zazioni legate al settore della moda,del cinema e del restauro.Il potenziamento del complesso delSanta Maria della Pietà e la trasforma-zione dell’ex colonia Vittorio Emanueledi Ostia in un ostello della gioventùrappresentano un concreta rispostaistituzionale al problema “ricettività”.Per gli studenti universitari, 213milanel 2004, di cui il 37,40% stranieri nonresidenti, sono invece in programmatre nuovi campus, che saranno realiz-zati grazie ai finanziamenti dell’Inail.Forse qualcosa comincia a muoversied è senz’altro un bene, perché i gio-vani turisti di oggi, forse per qualcunoun po’ troppo squattrinati e “caciaro-ni”, sono anche i “buoni” turisti didomani

INTERVENTI

I giovani, la nostra Cenerentola

14 / anno 4 - numero 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Valeria Manno

S an Gregorio da Sassola, a pochichilometri da Tivoli, deve le sueorigini all’antica e battagliera

città di Aefula, che nel 340 a.C. si oppo-se tenacemente a Roma. Oggi, oltre adessere uno tra i più belli e caratteristi-ci borghi laziali, San Gregorio, grazie adun pugno di appassionati che hanno“adottato” i suoi vicoli, le sue chiese egli antichi reperti dispersi sul suo ter-ritorio, è anche un esempio di recupe-ro e di valorizzazione culturale e turi-stica.Furono per primi alcuni romani, pro-prietari di seconde case, a rendersiconto che questo paese sulle pendicidei fondi di Ancesano, oltre ad offrirequiete e relax, conservava un fascinotutto particolare, che valeva la penariportare alla luce. Nel 2000 si costituìquindi l’associazione degli “Amici delPresepe”, sezione di San Gregorio, cheattorno al presidente Flavio Farinella eal vicepresidente Alberto Fioravanti, ini-ziò a riprendere un’antica tradizioneche stava ormai morendo. Non senzaqualche difficoltà, soprattutto per loscarso entusiasmo dei residenti, il 13marzo 2005 è stato inaugurato un pic-colo museo costituito da due sale, nato

grazie alle continue donazioni di pre-sepi creati artigianalmente da personeappassionate.Il passo immediatamente successivo,compiuto anche grazie al fortunatoincontro con un esperto della soprin-tendenza ai beni ambientali e architet-tonici di Roma, Costantino Cintroni, èstato il recupero e il restauro dellenumerose edicole sacre, alcune dellequali assai deteriorate, poste qua e làtra i vicoli di San Gregorio; eloquentetestimonianza, assieme al Presepe nata-

lizio, dell’antica religiosità laziale. Si trat-tava di opere di minore pregio artisti-co e tuttavia importanti per il recupe-ro della cultura e della tradizione loca-le, capaci in ogni caso di impreziosirel’antico borgo. Purtroppo non c’era lapossibilità di attingere ai già scarsi fondia disposizione della Soprintendenza, chea Roma e nel suo hinterland deve occu-parsi di un patrimonio storico-artisti-co enorme. Quindi gli Amici del Prese-pe si sono impegnati di tasca propria,ricorrendo tutt’al più a qualche pescadi beneficenza e a qualche sponsor tro-vato tra la cerchia delle amicizie.Edicola dopo edicola, restauro doporestauro, è cresciuta la competenza del-l’affiatato gruppo dei fan di San Grego-rio, che tra le sue strade e piazze, rac-colte attorno ad un imponente castel-lo medioevale purtroppo danneggiatodal terremoto del 1998, custodiva anti-chi fregi, qualche palazzotto e anchealcune chiese anch’esse estremamentebisognose di cura. Così gli Amici, moti-vati da una forte passione, ai quali hacominciato ad unirsi anche qualche pae-sano doc, hanno deciso di alzare il tiro.Con la consulenza di esperti restaura-tori è cominciato il recupero della chie-sa di San Biagio (Madonna delle Gra-zie), nella quale sono stati eseguiti lavo-ri di pittura delle pareti interne dellafacciata e del portone d’ingresso, unnuovo impianto elettrico ed una nuovailluminazione.All’inizio non è mancatoqualche patema, considerato che qual-siasi intervento senza la preventiva –ma talvolta troppo lenta e pignola –autorizzazione della Soprintendenza èun rischio; ma poi, constatato il livelloe la qualità dei restauri, anche i funzio-nari delle Belle Arti hanno volentierichiuso un occhio e cominciato a colla-borare.Sono cinque le chiese di San Gregorio,tutte risalenti al 1300-1400, passate, oin procinto di esserlo, per le mani delcomitato, che nel frattempo ha riacce-

INTERVENTI

Col fai da te San Gregorio risorge

so l’interesse e l’amore di tutti gli abi-tanti per il loro paese. Anche l’ammi-nistrazione comunale ha così iniziato lasua personale campagna di restauri,finanziando il recupero della chiesa diSan Biagio fortemente danneggiata dalcedimento del sottostante sperone ditufo e di un antico fontanile.Dopo San Biagio, nel 2002, è stata lavolta della semiabbandonata chiesa diSan Giovanni Evangelista, dove i restau-ri hanno riguardato una parte del tetto,le pareti laterali, la controfacciata e lafacciata. E’ stato anche messo a normal’impianto elettrico, rinnovata l’illumi-nazione e risistemato il giardino anti-stante d’ingresso.Per un lungo periodo non è stato pos-sibile visitare la chiesa di Santa Lucia,così nel 2003, sempre per volontà del-l’associazione Amici del Presepe e conil patrocinio del Comune, sono statiavviati una serie di interventi: la sosti-tuzione del portone, la completa ripu-litura dell’interno e la creazione di unpiccolo giardino. Lo stesso anno quelche resta della chiesa della Madonnadella Fontana è stata liberata dalla foltavegetazione che la ricopriva intera-mente e sono stati eseguiti lavori dicanalizzazione delle acque provenientidall’attigua sorgente, al fine di arginarel’acquitrino che si era formato intornoe dentro i resti della costruzione.Naturalmente, di pari passo col recu-pero di San Gregorio, è cominciataanche la sua valorizzazione. L’associa-zione Amici del presepe ha così orga-nizzato visite guidate per i turisti, i qualisono condotti alla scoperta di chiese,edicole ed opere restaurate all’internodelle mura dell’antico borgo.Un picco-lo bus navetta messo a disposizione dalComune permette inoltre di raggiun-gere in breve tempo la chiesa di SanSebastiano, una delle più affascinanti davisitare, anche se distante dal paese.Cia-scun tour è pubblicizzato con l’affissio-ne di manifesti posti all’esterno delMuseo e all’interno di tutte le chiese diSan Gregorio.A poco più di cinque anni dalla nascitadell’associazione degli Amici del Prese-pe, San Gregorio ha quasi cambiato fac-cia. Non solo si susseguono numerose

le manifestazioni per portare in paesesempre nuovi turisti, ma altre associa-zioni, ciascuna secondo la propria nic-chia di competenza, hanno cominciatoa prendersi cura del borgo e del suoterritorio. L’associazione culturale e divolontariato Aefula, è nata nel 2004, conl’obiettivo di recuperare l’enorme baga-glio culturale lasciato dalle genti di SanGregorio da Sassola attraverso unasistematica rilevazione dei beni storici,archeologici, architettonici, artistici, deidocumenti scritti e orali, degli strumentie degli oggetti in uso nella comunità.Ciò nella consapevolezza che la storiacomprende tutte le espressioni dellaciviltà di un popolo e che il suo studiodeve essere condotto in modo inter-disciplinare. L’associazione Promuoveconvegni, conferenze, dibattiti, semina-ri, nonché la conduzione e pubblica-zione di studi e ricerche, anche in col-laborazione con enti universitari, entilocali, associazioni e istituti di ricerca;favorisce inoltre la conoscenza e la valo-rizzazione del territorio tramite la rea-lizzazione di itinerari archeologici, natu-ralistici e storici. Con appositi pro-grammi educativi, realizzati in collabo-razione con le scuole e gli enti locali,promuove la conoscenza, il rispetto ela tutela dell’ambiente e dei beni cultu-rali tra le giovani generazioni. Soprat-tutto Aefula si è data da fare per il recu-pero e la manutenzione di un ponte ei resti di un acquedotto romano situa-ti nei pressi dell’abitato di San Grego-rio e che fanno ormai parte dei tourorganizzati per la riscoperta delle anti-che bellezze di questo borgo laziale.Anche il gruppo del Wwf di San Grego-rio da Sassola è nato nel 1999 per valo-rizzare le risorse del territorio e denun-ciarne gli episodi di abbandono. Pocotempo fa le due associazioni – Wwf eAefula- si sono unite per collaborareinsieme.Hanno così messo in program-ma molte manifestazioni, cercando dipromuove l’immagine di San Gregorioattraverso mostre fotografiche sui fon-tanili e sul territorio in genere;organiz-zano convegni sulle emergenze archeo-logiche e rivalutando i siti sacri come l’e-remo di S. Silvia e di S. Lucia. Proseguo-no naturalmente gli incontri di educa-

zione ambientale rivolti ai bambini dellescuole elementari ed ai loro genitori enonni, anche con l’ausilio di escursioni estudi sia dei caratteri ambientali che sto-rici e antropologici.Il Wwf in particolare partecipa con l’am-ministrazione comunale al recupero delparco comunale e alla realizzazione diun vivaio di piante da frutto “autocto-ne”.Anche queste attività sono pubbli-cizzate in paese mediante un tabelloneallocato nella piazza principale, conanche informazioni grafiche e scritti sulcentro abitato, sul “Sentiero dei Mona-steri” e sul “Sentiero degli Acquedotti”.Inoltre è stato pubblicato un pieghevo-le con informazioni sul territorio e sulletradizioni in italiano ed in inglese.Anche in questo caso è stato necessa-rio superare qualche difficoltà iniziale,come il far comprendere sia all’opinio-ne pubblica che all’ amministrazionicomunali l’importanza di valorizzare ilpatrimonio culturale e ambientale loca-le ma sembra che adesso tale sensibili-tà sia notevolmente cresciuta e SanGregorio è oggi pronto per inserirsiproficuamente in circuiti turistici“importanti”, aiutato anche dalla suarelativa vicinanza a Roma e Tivoli. Insostanza questo piccolo borgo stadiventando un esempio per altre real-tà territoriali e anche per quelle istitu-zioni locali che in questi anni hannomesso la valorizzazione dell’hinterlandromano e del proprio territorio al cen-tro della propria politica.

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

INTERVENTI

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Filippo Celata, Leonardo Iavarone

A lla fine di aprile sono stativotati in consiglio comunaleundici Programmi di Recu-

pero Urbano (PRU) che, con un finan-ziamento complessivo di 3500 miliar-di di vecchie lire , sono stati definitiun vero e proprio “giubileo delle peri-

ferie”. I PRUsono destinati aiquartieri sortitra gli anni ’70 e’90 in seguito adinterventi di edi-lizia economica epopolare; lacosiddetta “peri-feria legale”: daAcilia a Tor BellaMonaca, pari adun terzo dellaperiferia romanae con un totale di

440.000 abitanti. Si tratta solo di unodei diversi programmi di interventoche in seguito all’adozione del nuovoPiano regolatore nel 2003 sono desti-nati ad incidere profondamente sututta la periferia romana attraversointerventi di riqualificazione e recu-pero, fino alla creazione di interi nuoviquartieri e nuove “centralità”.L’idea chiave per lo sviluppo futurodella capitale è infatti quello di unacittà policentrica nella quale i nucleiesterni non svolgano la funzione dimeri quartieri dormitorio, ma acqui-siscano centralità dotandosi di servi-zi, attività economiche, strutture peril tempo libero.L’obiettivo è ovviamente quello dialleggerire il centro. Il sistema turisti-co romano gioca in tutto questo unruolo di primo piano. Il turismo infat-ti è da una parte una delle cause fon-damentali del mono-centrismo roma-no - la metà delle strutture ricettivee la quasi totalità delle attrattive turi-

stiche si trovano all’interno delleMura Aureliane - d’altra parte ildecentramento di strutture ricettivenelle aree periferiche è un potentemezzo per dare centralità a questearee.La localizzazione di alberghi nella peri-feria è comunque un fenomeno giàavviato da diversi anni e che devequindi essere guidato e integratoall’interno di una visione strategica.Gli studi preparatori del nuovo pianoregolatore hanno individuato alcunifattori “chiave” nella determinazionedella localizzazione della ricettività:accessibilità, presenza di infrastruttu-re e servizi, l’attrattiva turistica dellediverse aree.Vengono inoltre indivi-duate zone adatte per la localizza-zione di attività turistiche e ricettive,considerando che attualmente più del60% di queste si collocano all’inter-no del primo Municipio.Per invertire tale tendenza bisogneràinsistere sempre di più sulle due lineeguida prese dal Comune di Romanegli ultimi anni, ovvero redistribu-zione delle infrastrutture sul territo-rio comunale (con annessa questio-ne del recupero delle periferie), valo-rizzazione di altre parti della città,localizzazione dei nuovi poli con-gressuali, universitari e ricettivi fuoridalla città storica nel tentativo di spal-mare in modo più omogeneo i flussituristici su tutto il territorio urbano.Bisogna tuttavia scendere più nel det-taglio per vedere quali potranno esse-re nel futuro le nuove centralità turi-stiche di Roma e analizzare i diversistrumenti attraverso i quali la visionestrategica per il futuro della città sitraduce in realizzazioni concrete.Il nuovo piano regolatore in gran partefinisce per riconoscere trasformazio-ni urbane già avvenute, e in partecerca di guidare quelle in corso, comela creazione di nuove urbanizzazionia bassa e media densità, spalmando la

crescita degli spazi edificabili su tuttii municipi periferici: ognuno di essi hala sua “nuova centralità”.Attraverso lo strumento dell’accordodi programma, scorciatoia burocrati-ca in attesa che la Regione approvi ilnuovo piano regolatore, per adessoadottato solo dal Comune di Roma,sono state poste in essere 20 centra-lità di rilevanza metropolitana. Di que-ste 12 sono in fase di pianificazione,mentre le altre 8 sono già in fase avan-zata di costruzione.All’interno di que-ste aree saranno previsti diversi tipidi servizi: direzionalità pubblica e pri-vata, residenziale, commerciale, sporte tempo libero, università e ricerca,turismo e ricettività.Assumono rilie-vo, ai nostri fini, tre di questi nuoviquartieri, in particolare Alitalia-Maglia-na, Ponte di Nona-Lunghezza e Bufalot-ta. Essi si caratterizzano più delle altreper la presenza prevista di attività turi-stico-ricettive con, rispettivamente,41.250 mq, 31.250 mq e 26.886 mq diedificazioni previste.Questi programmi sono un tentativodi distribuire i flussi turistici in modopiù omogeneo sulla città, essendo letre centralità sopraccitate in aree deci-samente periferiche e meritevoli diriqualificazione.A queste si deve sicu-ramente aggiungere la città di Fiumici-no che – sfruttando la vicinanza conl’aeroporto – ha in progetto di espan-dere enormemente la sua capacitàricettiva.All’interno di queste nuove periferie,esiste la cosiddetta “città da ristrut-turare”: la periferia storica da unaparte, e la periferia abusiva, quellasorta tra gli anni ’60 e ’80 intorno alleborgate e successivamente condona-ta (le cosiddette zone “O”), oppure inuclei abusivi nati negli ultimi anni(chiamati “toponimi”). Nelle aree ex-abusive l’obiettivo è dotare le zonedi servizi e infrastrutture di base, inmolti casi assenti, e migliorare la qua-

INTERVENTI

I nuovi poli turistici nella città che cambia

Ai Municipi il ruolostrategico diprogrammazione epianificazione, maanche di integrare losviluppo dell’offertaturistica in progettipiù ampi

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

lità urbana attraverso piani particola-reggiati e programmi di riqualifica-zione urbana (che riguardano anchela periferia storica). Per quel cheriguarda le zone di abusivismo recen-te (i cosiddetti toponimi), sono pre-visti “bandi per l’autorecupero” e lacreazione di consorzi per il risana-mento e la realizzazione di opere diurbanizzazione. Il 2 agosto il Consi-glio comunale ha approvato all’unani-mità la delibera per il recupero deitoponimi: attraverso la perimetrazio-ne dei nuclei già condonati 45 nuoviquartieri della periferia (in cui vivonocirca 100.000 persone) sono statiintrodotti all’interno del piano rego-latore.Le aree ex-abusive non risultano adat-te alla localizzazione di attività turi-stiche, mentre molte aree della peri-feria legale e soprattutto della peri-feria storica sono già oggetto di inte-resse. E’ qui che si concentra la granparte degli interventi di riqualifica-zione: i già citati Programmi di recu-pero urbano (11 programmi per untotale di 1700 milioni di euro), i Pro-grammi di riqualificazione urbana (5programmi per un totale di 327 milio-ni di euro), i Programmi integrati (4programmi in fase di avvio) e gli“accordi di programma”. In questearee infine, la riqualificazione urbani-stica può essere ricompresa nell’am-bito di progetti complessi come iContratti di Quartiere.Poli ricettivi e congressuali sono pre-visti soprattutto nei contratti per iquartieri Pigneto, San Lorenzo e Cana-le dei Pescatori. Il piano regolatorevalutava già i quartieri di Pietralata, Pre-nestino, Ostiense, Acilia e Lido di Ostiacome adatti alla localizzazione dialberghi anche di grandi dimensioni.Poli culturali e congressuali sono inve-ce previsti a Tor Vergata (per un tota-le di 76.436 mq) e a Ostiense (28.906mq). Alla Garbatella invece è statoavviato un “progetto di valorizzazio-ne turistico–culturale della Garbatel-la” e l’intero contratto è incentratosulla valorizzazione del quartiere inchiave turistica.Negli altri casi si tratta invece di pro-

getti limitati all’accrescimento dellacapacità ricettiva o alla localizzazionedi altri strutture di offerta da partedi investitori privati, come centri con-gressi e poli espositivi. I diversi servi-zi e progetti possono essere esegui-ti dall’Amministrazione o essere rea-lizzati direttamente dai privati a scom-puto degli oneri concessori. Data lastrutturale carenza di risorse pubbli-che infatti, attraverso accordi di pro-gramma i privati ottengono la possi-bilità di realizzare interventi di edili-zia, servizi o attrezzature private afronte della cessione gratuita dellearee necessarie alla realizzazione diparcheggi, verde pubblico scuole ecc.e della partecipazione diretta alla rea-lizzazione di strade, fognature scuo-le, servizi sanitari, aree verdi.Questo tipo di sviluppo offre diverseopportunità ma ha anche molti rischi.E’ necessario innanzitutto fare inmodo che l’insieme di questi inter-venti sia guidato effettivamente versola definizione di “nuove centralità”periferiche. Bisogna fare in modo cioèche queste strutture creino valoreper il quartiere, attivando opportuni-tà, senza isolarsi in se stesse. E’ neces-sario inoltre che il decentramentoricettivo sia integrato con lo svilup-po del sistema della mobilità, per evi-tare che l’unico effetto sia l’aumentodei flussi di turisti verso il centro.Appare per esempio paradossale –come più volte denunciato - chemolte delle vecchie e nuove urbaniz-zazioni previste dal piano regolatoreabbiano un basso livello di accessibi-lità al sistema di trasporto su ferro.Bisogna inoltre valutare il livello qua-litativo delle strutture ricettive peri-feriche. Il rischio potrebbe esserequello, domani, di creare una fortepolarizzazione spaziale tra turisti diserie A e turisti di serie B, con i primilocalizzati nel Centro e gli altri via viaverso le aree periferiche, a secondadella disponibilità economica, con-dannando i meno facoltosi ad unaesperienza turistica di profilo minore.In tutto questo i Municipi svolgonoun ruolo strategico, non solo perchéil processo di decentramento ammi-

nistrativo ha attribuito a questi entiimportanti funzioni di programma-zione e pianificazione, ma anche per-ché solo a questa scala è possibileintegrare lo sviluppo dell’offerta turi-stica nell’ambito di progetti più ampi.In alcuni casi, come ad esempio quel-lo di Porte di Roma – Progetto d’areaBufalotta il Municipio (nel caso speci-fico il quarto) è riuscito a ritagliarsiun ruolo di mediatore tra l’aziendaappaltatrice dei lavori, il Comune diRoma e i cittadini, svolgendo proba-bilmente il ruolo che oggi più si avvi-cina a quello che dovrebbe svolgere:fare di una proposta iniziale pensataa tavolino una riflessione collettiva epartecipata sullo sviluppo immagina-to di un settore della città.La questione è piuttosto complessae meriterebbe forse di essere tratta-ta come un argomento a parte; quel-lo che si può dire brevemente è chementre sulla carta si sta procedendoad un decentramento molto forte,nella pratica i Municipi ancora nonhanno le risorse, le competenze eprobabilmente la visione d’insiemenecessari peraffrontare pro-blemi rilevanticome la gestionedelle enormi tra-sformazioni urba-ne in corso.Senza questoruolo attivo daparte dei Munici-pi l’unico effettodel decentramen-to sarà un’ulte-riore frammenta-zione delle com-petenze amministrative, l’allungamen-to dei processi decisionali, la moltipli-cazione dei soggetti coinvolti e la peri-colosa tendenza – che è già oggiosservabile – a spalmare l’offerta resi-denziale (così come quella ricettiva)su tutti i quadranti della città.Il decentramento può quindi aiutarelo sviluppo di una città policentrica, ameno che l’attività dei singoli Muni-cipi non si riduca alla rivendicazionedella propria fetta di torta.

INTERVENTI

I Programmi direcupero urbano sonoil tentativo didistribuire i flussituristici in modo piùomogeneo

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Giuseppe Zazzara

I sapori dei Castelli Romani in viag-gio su un tram per le strade diRoma. E’ la simpatica iniziativa,

organizzata dall’XI Comunità Monta-na del Lazio (Castelli Romani e Pre-nestini), in collaborazione con la Pro-vincia di Roma, il Comune di Roma, laCamera di Commercio e l’associa-zione “Strada dei vini”, che è statainaugurata lo scorso 17 settembre inoccasione della Notte Bianca roma-na. Sapori dei Castelli nell’au-tunno romano, è il titolo scelto perl’iniziativa, ha così portato ai romanie agli ancora numerosi turisti che non-ostante la pioggia si sono riversatinelle strade e nelle piazze capitoline,prelibati assaggi della tradizione eno-logica e gastronomica castellana.Vini,dolci e prodotti di ogni genere sonostati esposti su di un caratteristicotrambus,- una vettura d’epoca per-fettamente restaurata – che si èmosso tra piazza Risorgimento e piaz-zale Flaminio offrendo a tutti unadegustazione. Presso i due capolineasono stati inoltre allestiti punti diristoro per l’assaggio dei migliori vini“Doc” locali, dai prelibati nettari rossie bianchi come la “Malvasia”, il “Can-nellino”, il “Cesanese”, in abbinamen-to alle produzioni tipiche dolciarie ealimentari, alla più celebre porchetta,alle ciambellette al vino, ai giglietti diPalestrina, ai formaggi sopratutto diorigine ovina, fino all’ultima novità pre-nestina dei tordi matti: caratteristiciinvoltini a base di carne di cavallo cottialla brace e molto piccanti.Insieme alle specialità di enogastrono-mia è stata distribuita la guida “GrandTour dei Castelli Romani e Monti Pre-nestini”, itinerario museale realizzatodalla Comunità Montana con i Comu-ni del territorio, che raccoglie sitiarcheologici, centri culturali, palazzi sto-rici, santuari e musei locali e nazionali.Sapori dei Castelli nell’autunno romano,

oltre a dare una panoramica della vastaproduzione tipica culinaria, ha volutosopratutto offrire ai produttori dell’a-rea la possibilità di aprire una “porta”commerciale sulla capitale, facendo levain particolare sull’alta qualità raggiun-ta dai vini negli ultimi anni. Si è inoltresimbolicamente rinnovato un legamestorico tra Roma e i Castelli, sempreesistito, all’insegna della buona tavola,dell’ambiente e sotto il profilo cultu-rale. Il trambus ha replicato il suo girocittadino, ancora una volta carico diprelibatezze, sabato 24 settembreoffrendo degustazioni al pomeriggio.La promozione è continuata comun-que, ancora nelle piazze del centro sto-rico, sabato 1 e sabato 8 ottobre. Inconcomitanza con questi due appun-tamenti la Comunità Montana ha alle-stito anche alcuni gazebo, gestiti dasommelier professionisti, che hannoproposto una selezione delle migliorispecialità dei Castelli.«Per la produzione castellana è fon-damentale recuperare con forza imma-gine e mercato all’interno della Capi-tale» ha detto Loredana De Petris,assessore provinciale all’Ambiente eAgricoltura, secondo cui molto spes-so, almeno per ciò che riguarda i vini,nei ristoranti romani i prodotti locali

non vengono segnalati su carta e spes-so finiscono per essere trascurati esoggetti a contraffazioni. «E’ necessa-ria», ha continuato l’assessore DePetris, «una campagna di sensibilizza-zione per riaffermare la qualità dei pro-dotti dei Castelli Romani e Prenestini,un vero vanto per il territorio nelpanorama nazionale e internazionale».Un primo bilancio dell’iniziativa è statofatto dall’assessore provinciale alle Atti-vità produttive, Bruno Manzi, secondoil quale «l’idea di far coincidere laNotte Bianca con uno degli appunta-menti in programma per questa pro-mozione è stata assolutamente vin-cente perché ha permesso ai prodot-ti tipici di essere conosciuti e apprez-zati non solo su scala locale, ma anchenazionale e internazionale». Un con-cetto, questo, ribadito anche dal pre-sidente della Comunità MontanaCastelli Romani e Prenestini, Giusep-pe De Righi, secondo cui «Provincia eComune di Roma hanno offerto unagrande occasione per promuoverenella Capitale una fetta importantedella nostra tradizione e per riaffer-mare la qualità della produzione, spes-so sottovalutata, di un’area ricchissi-ma e poco lontana dalla principale cittàitaliana».

INTERVENTI

Castelli doc, e l’autunno si copre…di sapore

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Valentina Caracciolo

«S chedine d’albergo» nelcestino della carta strac-cia una volta assolto l’ob-

bligo di comunicare i dati alle autori-tà di pubblica sicurezza; certificazionedigitale dei dati comunicati via Inter-net per garantire sicurezza e riserva-tezza; conservazione “separata” deidati raccolti presso uffici ed organi dipolizia rispetto ad altri dati personalidetenuti per finalità di pubblica sicu-rezza e giustizia. Sono questi alcuni trai punti salienti del provvedimento cheil Garante della Privacy ha emanatoper garantire la riservatezza dei datiche i cittadini forniscono ad alberga-tori ed esercenti per il disbrigo dellenormali formalità durante la perma-nenza in hotel.«Inutilmente si assillano gli albergato-ri con adempimenti in violazione delprincipio di finalità e inutilmente sisovrespongono i dati dei viaggiatori.Il Garante ha inteso tutelare la liber-tà di viaggiare senza essere sottopo-sti all’ occhio del Grande Fratello»:così Giuseppe Fortunato, componen-te del Garante per la protezione deidati personali e relatore del provve-dimento, ne sintetizza l’importanza.

Da dove nasce il provvedimento,e come mai si è reso necessario?«Il Garante è intervenuto desidero-so di dare certezze ad albergatori eclienti. I cittadini che viaggiano, cosìcome gli albergatori, sono interessa-ti a che il trattamento dei dati siarispettoso della normativa, il che con-tribuisce a creare un circuito virtuo-so per il turismo. Sulla base di unoschema di decreto del Ministero del-l’Interno, il Garante ha esplicitato talu-ni rilevanti principi».

Quali sono i punti più importanti?«E’ stata la giusta occasione per indi-

care l’obbligo di cancellare le schededei clienti dopo averle trasmesseall’autorità di pubblica sicurezza. Inol-tre tale trasmissione deve esserediretta senza nessun tramite.Ovviamente tale cancellazione nonriguarda la documentazione contabi-le e fiscale. Il Garante intervieneanche ai fini di impedire un’illecitaburocratizzazione per gli stessi alber-gatori liberandoli da oneri ingiustifi-cati. Il Garante ha evidenziato che laconvenzione applicativa dell’accordodi Schengen richiede la rilevazionesoltanto dei dati dei cittadini italianie prescrive limiti alla trasmissione(che può essere giustificata solo perprevenire o accertare gravi reati). Inu-tilmente si assillano gli albergatoricon adempimenti in violazione delprincipio di finalità e inutilmente sisovrespongono i dati dei viaggiatori.Il Garante ha inteso tutelare la liber-tà di viaggiare senza essere sottopo-sti all’occhio del Grande Fratello;infatti i dati presso le Questure devo-no essere raccolti separatamente daaltri dati raccolti per finalità di Giu-stizia e pubblica sicurezza;devonoessere conservati per un tempobreve; deve essere precisato chi puòaccedere a tali informazioni».

Rispetto alla normativa sulla pri-vacy del 1996 e poi del 2003,aumentano le restrizioni o gliobblighi per gli esercenti in mate-ria di privacy? Quali sono le diffe-renze?«Il trattamento dei dati personali daparte di privati è possibile soltantocon il consenso espresso dell’inte-ressato (prescindendosi solo nei casidi cui all’art. 24 del Codice). In sededi approvazione del Codice, in acco-glimento del parere della Commis-sione giustizia del Senato, è stato pre-cisato che tale consenso deve essere«espresso liberamente e specifica-

mente in riferimento al trattamentochiaramente individuato» e non sol-tanto reso «in forma specifica». Ricor-do inoltre che il consenso deve esse-re documentato per iscritto e all’in-teressato devono essere state rese leinformazioni di cui all’art.13».

A partire dall’emanazionedella prima normativa sullaprivacy del ’96, avete avutorichieste di intervento da partedi cittadini nei confronti deglialbergatori?«Nelle molteplici varietà di segnala-zioni al Garante non mancano que-stioni attinenti ad albergatori, parti-colarmente per lamentele per usoindebito di indirizzo per invio didepliant senza consenso. Un’osserva-zione salta all’occhio di una clientelasempre più attenta: possibile che talu-ni citino ancora la legge del 1996 non-ostante il Codice del 2003? In effettila privacy e la legge che la protegge inItalia può essere un formidabile stru-mento promozionale per chi si occu-pa di accoglienza. Invece di un depliantabusivo non è confortante sapere chesia il soggiorno sia ogni possibile legit-tima attività di marketing avviene nelrispetto della privacy? »

Può farci qualche caso di abuso?«Casi interessanti sono quello del-l’ambiguità di richiesta del consensoindicando finalità generiche; quellomirante a comunicazione ad altri nonmeglio identificati (cosiddetta comu-nicazione a catena); quello che nonprecisa la natura facoltativa di un con-ferimento di dati...A parte ogni possi-bile sanzione per siffatte modalità pocorispettose del cliente, tali comporta-menti possono generare il dubbio chesi “bari” anche su altri aspetti».

Molte aziende hanno a che farecon elenchi nominativi di clien-

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Più cautela nell’incrocio dei dati personali. Parla il Garante

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ti, che possono essere anchemolto utili in pubblicità per fide-lizzare gli stessi o promuovere lapropria impresa. Quali compor-tamenti possono adottare gliesercenti per poter auto-pro-muoversi allo stesso temporispettando la privacy senzainfrangere la legge?«Un’ottima forma promozionale è farconoscere ai propri clienti il provve-dimento del Garante e far sapere chelo si rispetta scrupolosamente. Infor-mare dettagliatamente i propri clien-ti sul fatto che i propri dati sono pro-tetti e il depliant che arriva, previainformativa e consenso chiaramentechiesto, è un invito ad un posto dav-vero accogliente e rispettoso è unmodo incisivo per conquistare unaprofonda fiducia e quindi favorire unritorno sereno».

Su un altro versante,c’è il rischioche la privacy costituisca un osta-colo per conoscere l’affidabilitàdei propri clienti o fornitori?

«Il Garante è giustamente molto seve-ro sull’invocazione strumentale e ali-bistica della privacy. Gli inaffidabili,quando sono davvero tali, hannoavuto e continueranno ad avere dellebelle «legnate» dal Garante. Il Garan-te è l’amico autorevole a tutela delladignità della persona ed un nemicoimplacabile di prepotenti. Nella leggee negli atti del Garante ciò traspareevidente».

Nonostante la normativa sullaprivacy, c’è una escalation dicomportamenti invasivi o scor-retti (ad esempio l’invio di postanon richiesta o lo spamming suinternet).La legge non rischia di essere unostacolo per chi cerca di svolge-re onestamente la propria atti-vità mentre è insufficiente a limi-tare i comportamenti dei malin-tenzionati?«Ci si può sempre rivolgere al Garan-te contro le disonestà altrui. Nellaconsolidata e ora sviluppata coope-

razione con la Guardia di Finanza v’èun segno evidente che il diritto fon-damentale all’intimità protetta saràsempre più tutelato nella pratica quo-tidiana. I malintenzionati incorreran-no in pesanti sanzioni e saranno scre-ditati agli occhi dei viaggiatori e deicittadini tutti.Per gli albergatori italiani, esempio nelmondo di accoglienza, la tutela dellaprivacy e la sua concreta applicazio-ne sono un’eccellente opportunità disviluppo. Molte altre cose, grazie alGarante, stanno cambiando e cam-bieranno: ad esempio un albergatoreche non viene riportato in un elencotelefonico categorico ha diritto a star-ci perché la privacy vale anche per luie la privacy non è solo il diritto a nonesserci ma anche il pieno diritto allacompletezza dei dati e quindi adesserci. E’ un provvedimento succes-sivo del Garante, valido ovviamenteper tutte le categorie economiche. Etanto altro ancora si farà per tutela-re i diritti di tutti i cittadini secondoil Codice del 2003».

INTERVENTI

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speciale reception

“LA SOLUZIONE”contattaci

Valentina Caracciolo

L’ ultimo provvedimento in materia di privacy, cheinveste direttamente l’attività delle strutture ricet-tive, è di poche settimane fa, e riguarda in parti-

colare le “schedine” e le comunicazioni alla Pubblica Sicu-rezza. Ma già con l’entrata in vigore del nuovo Codice perla protezione dei dati personali lo scorso 1 gen-naio 2004 diversi sono gli adempimenti che riguar-dano direttamente le aziende, e che interessano idati personali dei propri dipendenti o dei proprifornitori, così come quelli dei propri clienti.Tali obblighi riguardano le aziende indipendente-mente dalla loro dimensione, le associazioni, lecooperative, oltre che i liberi professionisti e le pub-bliche amministrazioni. Innanzitutto, la notificazio-ne del trattamento, da implementare entro il 31dicembre 2005 per i trattamenti di dati sensibili giàiniziati alla data del primo gennaio 2004 e, per quelli chedevono ancora iniziare, necessariamente prima dell’iniziodelle operazioni. Poi, la nomina del responsabile e degli inca-ricati del trattamento dei dati: la nomina del Responsabileè facoltativa e compete al titolare del trattamento.La nomina degli incaricati, invece è obbligatoria e neces-saria ove ci siano altri soggetti che abbiano accesso ai datitrattati (es: dipendenti e collaboratori), anche in via solooccasionale. L’informativa all’interessato è sempre obbli-gatoria prima dell’inizio del trattamento, non sono previ-sti casi di esenzione. Può essere fornita anche oralmenteall’interessato, tuttavia, per ragioni di certezza giuridica, èconsigliabile redigerne un apposito modello per iscritto eprovvedere all’aggiornamento della contrattualistica azien-dale. Richiedere il consenso dell’interessato non è sem-pre necessario, se si tratta di dati non sensibili. In caso didati sensibili, invece, il consenso è sempre obbligatorio edeve essere fornito per iscritto. Deve essere libero, infor-mato e specifico.Entro il 31 marzo 2006 è obbligatorio adottare misure disicurezza che garantiscano un livello minimo di protezionedelle informazioni contenute nei propri archivi. Il provve-

dimento del Garan-te adottato nel giu-gno scorso, invece,che riguarda più davicino gli alberghi,può così essere sin-tetizzato. Le «sche-dine d’albergo»,compilate per esi-genze di poliziaall’arrivo dei clien-ti, una volta assoltol’obbligo di comu-nicare i dati alleautorità di pubblica

sicurezza tramite computer o su carta, nondevono essere conservate. Il testo unico delle

leggi di p.s. del 1931 non prevede questa conservazione.Albergatori, gestori di pensioni, appartamenti per vacanze,affittacamere, gestori di campeggi, ecc. possono conserva-re solo dati eventualmente necessari a fini fiscali e conta-bili (ad esempio, informazioni da inserire nella fattura o rice-vuta). Per quanto riguarda la possibilità di trasmettere i datimediante un collegamento via Internet, sono necessariemaggiori garanzie nel processo di certificazione dell’iden-tità digitale del sito che riceve i dati, in modo da assicura-re all’albergatore che il destinatario della comunicazionesia effettivamente la questura. La consegna dei dati alle auto-rità di p.s. dovrà essere «diretta», specie per le schede car-tacee, senza il tramite di altri enti o soggetti. I dati raccoltipresso uffici ed organi di polizia devono essere, comunque,conservati separatamente da altri dati personali detenutiper finalità di pubblica sicurezza e giustizia e deve essereprevisto un termine breve di conservazione.I dati devono essere conservati solo presso le questure:per il Garante non è giustificato anche il loro inserimentoin una banca dati centralizzata quale il C.e.d. del Diparti-mento della pubblica sicurezza. Necessario, infine, indivi-duare con precisione i soggetti che possono accedere alleinformazioni.

Dati personali, da gennaio obbligatoriol’“usa e getta”

PrivacyLe nuove norme

I

S ono molte le novità introdotte dal nuovo Codiceper la protezione dei dati personali, entrato invigore lo scorso 1 gennaio 2004, che riguar-

dano direttamente le aziende, obbligandole ad unaserie di adempimenti pesantemente sanzionati.Per ridurre i tempi di lettura della normativa vi illustria-mo, di seguito, nel dettaglio i PRINCIPALI OBBLI-GHI per piccole, medie e grandi imprese.Ogni azienda, a prescindere dalle dimensioni o dalla tipo-logia di attività svolta, è tenuta a porre in essere almenouna parte degli adempimenti posti dalla normativa a tute-la della privacy. Si pensi, per esempio, ai dati personali deipropri dipendenti o dei propri fornitori, così ovviamentecome quelli dei propri clienti.

Ma quali sono questi principaliadempimenti per le imprese?

1 - NOTIFICAZIONE DEL TRATTAMENTOEntro il 31 dicembre 2005 per i trattamenti di dati sensi-bili già iniziati alla data del 1° gennaio 2004 e, per quelliche devono ancora iniziare, necessariamente prima dell’i-nizio delle operazioni.

2 - NOMINA DEL RESPONSABILE E DEGLI INCARICATILa nomina del Responsabile è facoltativa e compete al tito-lare del trattamento. La nomina degli incaricati, invece èobbligatoria e necessaria ove ci siano altri soggetti cheabbiano accesso ai dati trattati (es: dipendenti e collabo-ratori), anche in via solo occasionale.

3 - INFORMATIVA ALL’INTERESSATOSempre obbligatoria prima dell’inizio del trattamento, nonsono previsti casi di esenzione. Può essere fornita ancheoralmente all’interessato, tuttavia, per ragioni di certezzagiuridica, è consigliabile redigerne un apposito modelloper iscritto e provvedere all’aggiornamento della con-trattualistica aziendale.

4 - CONSENSO DELL’INTERESSATONon sempre necessario nel caso di trattamento di datinon sensibili. In caso contrario il consenso è sempre obbli-gatorio e deve essere fornito per iscritto. Deve esserelibero, informato e specifico.

5 - MISURE DI SICUREZZASono da adottare entro il 31 marzo 2006 e volte ad assi-curare un livello minimo di protezione delle informazionicontenute nei propri archivi. Le misure di sicurezza adot-tate in azienda devono essere obbligatoriamente descrit-

te nell’allegato B del Codice della Privacy, il cosiddettodisciplinare tecnico. Nulla impedisce, ovviamente, cheanche il titolare che eserciti il trattamento dei dati senzal’ausilio di strumenti elettronici possa decidere di adotta-re, ove ne ricorrano i presupposti, alcune delle misure disicurezza proprie dei trattamenti informatizzati

LEGGE PRIVACY: chi è tenuto ad adeguarsi?La Legge recita: «chiunque tratti dati di terzi... per motivi nonpersonali». L’applicazione della normativa sulla privacy è unacosa complessa che richiede una attenta analisi della strut-tura. Un approccio superficiale a tale applicazione è non sol-tanto una perdita di tempo e denaro, ma è anche comple-tamente inutile e a volte rischioso per i responsabili. Si pensadi essere in regola ma non lo si è, poiché si crede erronea-mente che tutto si riduca a pochi fogli da compilareSono interessati dunque:- le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione- i liberi professionisti- le pubbliche amministrazioni (comuni,ospedali, scuole,enti...)- le associazioni- le cooperative

...ovvero chiunque tratti dati personali di clienti, cittadini,dipen-denti, fornitori, utenti, pazienti, colleghi, soci, associati ecc.

Ovviamente gli adempimenti sono diversi a seconda delledimensioni della struttura e della tipologia di trattamen-to dei dati.

La tutela della privacy nell’organizzazione del lavoro è daipiù intesa come un insieme di norme alle quali risponde-re con misure di sicurezza esterne: allarmi, video-sorve-glianza e sistemi logici, password nei computer e archivichiusi a chiave.Manca all’appello il soggetto più importante, ma al tempostesso maggior elemento di rischio: l’operatore, ovvero ilfattore umano.È infatti, inutile dotarsi dei più sofisticati sistemi di prote-zione se poi i supporti contenenti i dati vengono lasciatiincustoditi, dotarsi di chiavi informatiche se poi il termina-le viene lasciato accessibile durante le pause o le assenze.Anche nel quotidiano lavorativo si verificano gravi disat-tenzioni: quanti infatti forniscono al telefono e a mezzo faxinformazioni su dati, senza essersi domandati se la perso-na dall’altra parte è autorizzata a richiederli e a riceverli.Manca per ora la cultura della gestione del dato persona-le, dell’importanza del suo trattamento e delle condizionidi sicurezza da osservare per preservarlo.

Imprese alla prova co

P E R I N F O R M A Z I O N I P I U ’ D E T T A G L I A T E S U G L I A D E M P I M E N T I L E A Z I E N D E P O S SII

Risulta quindi importante organizzare il proprio «sistemasicurezza» non trascurando la formazione dei propri addet-ti sul corretto trattamento dei dati.Inoltre, il Garante, per obbligare tutti i soggetti prece-dentemente nominati, al rispetto della normativa in mate-ria di sicurezza e per individuare con più facilità i sog-getti inadempienti, ha dato disposizione DI MENZIO-NARE OBBLIGATORIAMENTE, nella relazioneaccompagnatoria del BILANCIO DI ESERCIZIO, ildocumento programmatico della sicurezza o DPS.

Consulenza in materia di Privacy1° PARTE

ATTIVITÀ L’ intervento si sostanzia nello svolgimento delle seguen-ti attività:

1. RILEVAZIONE DEI DATI AZIENDALI E DELPERSONALE PREPOSTO:Incontro PRESSO la SEDE per poter compilare insieme N°1 QUESTIONARIO riguardante la struttura aziendale, alfine di poter adempiere alla compilazione del relativo DPS(Documento programmatico della sicurezza) corrispon-dente.Verrà redatto un inventario completo delle risorseper avere un quadro integrale della situazione attuale.

2. CHECK UP AZIENDALE:Presso la sede per accertare la situazione della strutturaal fine di stabilire le misure Minime di Sicurezza che dovran-no essere riportate nel DPS - Disciplinare tecnico.

3. REDAZIONE DOCUMENTO PROGRAMMA-TICO PER LA SICUREZZA – DPSMediante apposito programma informatico in norma conquanto espressamente richiesto dal Garante per la com-pilazione di N° 1 documenti.

4 REDAZIONE PERSONALIZZATA DELDISCIPLINARE TECNICO, ALLEGATO B

5. REDAZIONE DELLA MODULISTICA INFOR-MATIVANonché LETTERE DI INCARICO per il personalepreposto al trattamento dei dati presso la struttura.6. AGGIORNAMENTO:Verifica periodica e assistenza, per eventualmente rettifi-care, le informazioni descritte nei precedenti punti qua-

lora la norma e le interpretazioni lo rendessero necessa-rio entro il 31/03/2006.

2° PARTE

ATTIVITÀ L’ intervento si sostanzia nello svolgimento delle seguen-ti attività:

NOTIFICA DEL TRATTAMENTO AL GARANTE: L’azienda che tratta “DATI SENSIBILI” è tenuto secondoil nuovo articolo 37 ad effettuare la notifica, o deve noti-ficare nuovamente anche se in passato ha già provveduto,poiché le notifiche cartacee verranno archiviate e verràcostituita ex novo una banca dati telematica da parte delGarante.La notificazione va eseguita unicamente in via telematica,non è più possibile utilizzare modelli cartacei o dischetti,né per la compilazione, né per l’invio. Questo comportala necessità di dover adempiere a diverse fasi quali:

COMPILAZIONE DELLA NOTIFICAZIONE daeffettuare insieme al consulente (per individuare la tipo-logia, l’uso dei dati sensibili trattati, ecc…).

PAGAMENTO DIRITTI DI SEGRETERIA (Ogninotificazione inviata al Garante - prima notificazione, modi-fica o cessazione del trattamento- deve essere accompa-gnata dal pagamento dei diritti di segreteria, il cui impor-to è fissato dal Garante in euro 150,00).

SOTTOSCRIZIONE CON FIRMA DIGITALE (Perperfezionare la notificazione è necessario sottoscriverlacon firma digitale.A tal fine, il titolare del trattamento deveutilizzare un dispositivo di firma digitale disponibile pres-so uno dei certificatori accreditati il cui costo è stimatocirca in euro 25,00).

COMPLETAMENTO DELLA NOTIFICAZIONEE TRASMISSIONE AL GARANTE (Eseguite le ope-razioni - inserimento dei dati, pagamento dei diritti disegreteria, apposizione della firma digitale e trasmissionein via telematica- e trasmessa la notificazione in via tele-matica, verrà inviato dal Garante con l’indicazione di gior-no, ora e minuto, un ID permanente (C.U.N.) da conser-vare a cura del notificante. Il C.U.N. verrà comunicato alsolo notificante per posta elettronica.Solo con l’inserimento del C.U.N. il notificante potrà acce-dere, in tempi successivi, alla notificazione per modificarla oper provvedere alla notificazione della cessazione del tratta-mento.

on il test della Privacy

O N O F R U I R E G R A T U I T A M E N T E D E L L A D o t t . s s a B e l l a g a m b a – Te l . 0 6 . 9 0 0 8 5 6 0 6 III

L a legge c’è e si rispetta. Ma troppi adempimenti e troppe scadenzedi cui tener conto spesso rischiano di “distrarre” e costano.Tom-

maso Tanzilli, direttore di Federalberghi Roma, è molto chiaro. Le strut-ture di ricezione romane, grandi e meno grandi, si stanno certamenteorganizzando per mettersi in regola rispetto ai provvedimenti dell’Au-torità Garante della Privacy, su entrambi i versanti toccati dalla nuovanormativa: il rispetto della privacy dei clienti e le procedure di sicurez-za legate al lavoro dei dipendenti delle strutture (computer, passworddi accesso, Internet, e così via). «Non è tanto l’obbligo di comunicazio-ne immediata alla Pubblica Sicurezza», dice Tanzilli, «che ci crea proble-mi.Anzi, la procedura di gestione delle “schedine” è quella certamentesu cui il cliente può stare più tranquillo». Sono altri gli adempimenti checostano tempo e risorse umane ed economiche, e minano la possibili-tà delle imprese di tenere un contatto con il cliente e fidelizzarlo. «Glialberghi non hanno più la possibilità di tenere mailing list, da utilizzareper gli auguri di Natale o di ringraziamento per la permanenza nellastruttura, senza un’espressa autorizzazione del cliente. Un aspetto del-l’attività commerciale degli alberghi, della loro possibilità di fare marke-ting ora fortemente limitata. E se prima, l’invio di una comunicazione“indesiderata” poteva provocare una lite in famiglia (quante mogli hannoscoperto così che il proprio consorte che doveva essere a Vienna perun’importante riunione, era invece a Roma a fare altro, scherza Tanzilli,ndr), ora il rischio è quello di sanzioni penali».Ci sono poi le norme relative alla detenzione di database, e quelle cheregolano il percorso di accesso da parte dei dipendenti. E chi più ne hapiù ne metta.Inoltre, segnala Tanzilli, c’è da tener presente che i provvedimenti delGarante coincidono temporalmente con il decreto anti-terrorismo, checomporterà altri adempimenti e altre scadenze ancora, da rispettare. Inquest’ultimo caso, gli alberghi – tra gli altri obblighi – avranno quello di

fotocopiare i documenti di tutti i clienti che accedono alla rete Internetdall’albergo stesso, ma anche di conservare i tracciati di tutte le telefo-nate effettuate. E via così. Ma cosa comporta in concreto tutta questaattività di adeguamento alla legge sulla privacy? «Un grandissimo lavorodi aggiornamento del personale», dice Tanzilli, «che però spesso non èsufficiente, e comunque per le mansioni che svolge non può essere desti-nato ad altri impegni. Peraltro», continua Tanzilli, «per seguire la mate-ria della privacy sono necessarie competenze molto particolari, cherichiedono l’impiego di professionisti altamente specializzati». Ecco per-ché - spiega il direttore di Federalberghi Lazio – le aziende sono costret-te sempre più a ricorrere ad esperti in outsourcing. Una misura cheapparentemente limita l’aumento dei costi diretti in azienda, ma ovvia-mente li accresce in maniera indiretta.Ed ecco, quindi, tariffe più care per i clienti – più che altro il rischio, datoche, sempre per Tanzilli, se vogliamo restare competitivi dobbiamo esser-lo anche sui prezzi - e difficoltà a migliorare il servizio e la qualità delpersonale per l’impossibilità di fare nuovi investimenti.Le strutture più grandi sono certamente in grado di sopportarli, anchese a fatica; il problema riguarda però in maniera rilevante le piccole impre-se ricettive, che sono la maggioranza, e che con grande sforzo riesconoa rispettare non solo gli obblighi che vengono dal Garante, ma anchetutte le altre normative che negli anni si sono stratificate costringendoi gestori ad una corsa contro il tempo per adeguarsi:Tanzilli cita, tra lealtre, la 626 e le norme di certificazione HCCP. «Come Federalberghi»,dice Tanzilli, «stiamo svolgendo un’intensa attività di consulenza e assi-stenza per sostenere gli albergatori nell’adeguamento alla legge.Vor-remmo però avere la possibilità di continuare a lavorare in tranquillità,in un mercato che si fa sempre più difficile».

I direttori d’albergo non sembrano pensarla molto diversamente dachi li rappresenta in Federalberghi. Umberto Martuscelli, presiden-

te di ADA Lazio (Associazione Direttori d’albergo), non ha difficoltàa segnalare, tra i problemi più grossi che gli alberghi incontrano nel-l’adeguamento alla nuova normativa sulla privacy, la necessità di aggior-namento dei propri dipendenti e il ricorso obbligato ad esperti “ester-ni”. Senza polemica, ma con chiarezza, dice Martuscelli: «La legge sirispetta, ma forse le normative vengono elaborate da persone che nonstanno a contatto con il pubblico». In concreto, infatti, nel lavoro ditutti i giorni, ci si scontra con piccole grandi difficoltà che intasano illavoro: ad esempio, la registrazione immediata (cioè all’arrivo) dei clien-ti. Un adempimento in più, dice Martuscelli, rispetto alla normativaeuropea, che richiede solo la firma per l’autorizzazione al trattamen-to dei dati personali per l’invio di comunicazioni. E quando arrivanogruppi più o meno grandi di clienti, è davvero difficile fare tutto subi-to. Come anche il direttore di Federalberghi,Tommaso Tanzilli, Mar-tuscelli sottolinea che gli obblighi di legge non sono soltanto quellirelativi al trattamento dei dati dei clienti, ma anche quelli legati al nor-male espletamento del lavoro in albergo tramite computer. Una delledifficoltà maggiori, infatti, è per Martuscelli la conciliazione tra l’obbli-go di pre-determinare il personale alla reception e il normale turnover dei dipendenti, legato ad assenze, presenze, ferie, malattia, e cosìvia. Non solo. Ci sono anche le procedure di aggiornamento dei soft-ware in uso presso gli alberghi: ad esempio, quelle relative all’uso dismart card da parte del personale per accedere ai computer e alla

rete interna. Costano tanto, dice Martuscelli, e sono procedure com-plicate e farraginose. Ovviamente, con gradi di difficoltà maggiori pas-sando dai grandi ai piccoli alberghi. Per non parlare di un fantomaticocollegamento telematico con le Questure per le comunicazioni d’ob-bligo:“Non esiste ancora, e comunque la maggior parte degli alberghinon è pronta”. E guai a parlare di costi economici: «Non è vero», diceil presidente ADA, «che si tratta di esborsi temporanei, dopodichétutto viene ricondotto nei limiti di spesa, perché si risparmia sul per-sonale: le risorse umane ci vogliono, sempre e comunque».Ma i diretti interessati all’applicazione di norme e procedure – adesempio i direttori d’albergo – sono interpellati, nel momento in cuitali norme vengono elaborate? «Assolutamente no», risponde Mar-tuscelli, «anche perché non esiste un albo, e la nostra professionalitànon viene formalmente riconosciuta, impedendoci così di accreditar-ci presso il legislatore e intervenire con le nostre perplessità o pro-poste». Peraltro, sottolinea il responsabile di ADA Lazio, «il direttored’albergo è ormai una sorta di “tuttofare”, è responsabile non solodella qualità del servizio ma anche dell’applicazione delle regole, civil-mente e penalmente, e un albo che ci riconosca servirebbe anche adimporre la necessità per le strutture di avere direttori altamente qua-lificati». Intanto, l’Associazione Direttori d’Albergo del Lazio è in pienaattività con iniziative di aggiornamento e formazione, con incontrimensili che «per gli associati sono occasione per confrontarsi, met-tere sul tavolo i problemi e trovare soluzioni».

Martuscelli (ADA Lazio): gli alberghi, soprattutto i piccoli, non sono pronti

Tanzilli (Federalberghi - Roma): metteteci in condizione di non trascurare il nostro lavoro

Interviste a cura di Valentina Caracciolo

IV

anno 4 - numero 23 / 21

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Alessandro Circiello

Le conoscevano bene le nostrenonne, che se ne servivano perinsaporire i piatti della cucina

povera, tipica delle nostre campagne emontagne, oppure per dare quel toccoin più nella conservazione delle libagioni(salami, salsicce, insaccati in genere)oppure, come nel caso del celeberrimolardo di Colonnata, per trasformare uningrediente quasi insignificante in unaautentica gioia per il palato.Oggi il lorouso è ancora molto diffuso ma forse sene è un po’ persa l’originaria sapienza.Parliamo delle erbe aromatiche, dallespiccate e validissime qualità esteriorie interiori, assai importanti per dare amolti dei piatti – e ad alcuni dolci - dellatradizione gastronomica laziale queltocco di rustica autenticità.Le erbe costituiscono una tra le piùimportanti risorse in cucina:oltre a pos-sedere un aspetto gradevole ed appe-titoso, conferiscono ai cibi un saporeed un aroma più grato, consentendo, seutilizzate in maniera accorta, una sen-sibile riduzione dei condimenti. Quelledi uso tradizionale italiano sono pianteannuali, generalmente cresciute da semi,delle quali vengono utilizzati le foglie,gli steli, le radici o i semi stessi. Se fre-sche trovano impiego, come primaaccennato, anche nella preparazione dialcuni dolci, ma in questo caso occor-rono molte prove e parecchia atten-zione per trovare il giusto equilibrio. Ilcoriandolo ad esempio,meglio cono-sciuto come erba cimina, trova impiegonella preparazione del cous-cous ma inItalia, dove siamo abituati a vederlo sec-cato dopo un passaggio al forno, nellagiusta quantità è utilizzato nell’impastodi certi biscotti

Acquisto e conservazioneLa maggior parte delle erbe aromati-che va utilizzata fresca. Per meglio con-servare il sapore è bene sminuzzare le

foglie con le mani o con le forbici, piut-tosto che con il coltello; fanno ecce-zione il prezzemolo, che si utilizza disolito finemente tritato, ed il basilicoquando serve di base per il pesto allagenovese. Molte di queste erbe, comeil prezzemolo, il basilico, la mag-giorana o il timo, possono esserecoltivate con successo su balconi,davanzali o in qualsiasi altro piccolospazio, purché ben posizionato, aven-do così la possibilità di averle semprea disposizione fresche e fragranti.Alcu-ne erbe, tra le quali l’origano, la mag-giorana, il timo, la salvia, l’alloro,man-tengono bene il loro aroma ancheessiccate. In questo caso è bene acqui-starne piccole quantità,meglio se in unaerboristeria di fiducia. Gli aromi secchitendono infatti a perdere abbastanzarapidamente il profumo, soprattutto senon conservati correttamente.Altre ancora possono essere surgelateed utilizzate in seguito come decora-zioni aromatiche. Si prestano a questouso soprattutto il prezzemolo, l’er-ba cipollina, il dragoncello, il cer-foglio. Prima di metterle nel freezervanno scottate per qualche secondo inacqua bollente; manterranno così ilcolore verde brillante e conserveran-no più intenso sapore e profumo.Un altro modo per conservare più alungo il profumo delle erbe aromaticheè aromatizzare alcuni degli ingredientiusati in cucina, come l’o-lio vegetale nonriscaldato, l’acetoriscaldato ed il miele,che leggermenteintiepiditi assor-bono facilmen-te gli aromidelle erbe fre-sche, dei fiori edelle spezie.Per ottenere del-l’olio aromatizza-to occorre lascia-

re le erbe in infusione nell’olio extra-vergine di oliva per almeno due setti-mane. Potete sbizzarrirvi preparandooli all’aroma di rosmarino, di salvia, dipeperoncino piccante, al pepe o conerbe assortite, da utilizzare per cucina-re o per condire insalate, pastasciutta,pizze e chi più ne ha ne metta.Anche l’aceto di vino può essere aro-matizzato aggiungendo erbe (aneto,peperoncino, rosmarino, sam-buco); in questo caso si riempie unabottiglia con chiusura ermetica e siriscalda brevemente a bagnomaria. L’a-ceto sarà utilizzabile dopo circa quin-dici giorni di macerazione.

L’uso delle erbe in cucinaLa quantità di erbe per aromatizzaredipende soprattutto dal gusto indivi-duale ed anche dal tipo di erba utiliz-zata, usando con più parsimonia quelledal profumo più intenso.Anche nell’u-tilizzo di erbe aromatiche è valido ilprincipio secondo cui in un piatto bencucinato nessun sapore deve nettamenteprevalere sugli altri; bensì ogni aromadeve essere riconoscibile e armonizza-to nell’insieme. Le erbe aromatiche disapore più delicato, come il prezzemo-lo ed il basilico, vengono generalmenteutilizzate crude ed aggiunte a fine cot-tura; gli aromi più intensi e le speziecome l’aglio, l’alloro, saranno invece uti-lizzati all’inizio della preparazione,

soprattutto per insapori-re i grassi di cottura.Ogni cucina (e ognicuoco) ha le suepreferenze in fattodi miscele e disapori e spesso leerbe vengonomescolate peraromatizzare piùr i c c a m e n t eminestre, stufa-ti, arrosti. In talcaso si è soliti

INTERVENTI

Erbe aromatiche, il segreto in cucina

22 / anno 4 - numero 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

fare ricorso al bouquet garni (mazzettoguarnito), ovvero un mazzetto di erbearomatiche ben legate con un sottilespago per poterlo, a fine cottura, toglie-re dal cibo più facilmente. In questomodo si ottengono salse e condimen-ti più vellutati ed omogenei, privi dellefoglie e di fastidiosi residui. La base diun bouquet garni è solitamente costi-tuita da tre rametti di prezzemolo, unciuffo di timo e una foglia di alloro, allequali ciascuno può aggiungere unagamma di altri odori secondo il gustopersonale e la ricetta da preparare:buc-cia di limone, gambo di sedano, striscedi porro o fettine di carota, ecc. In alcu-ni paesi è pure frequente l’utilizzo dimiscele di erbe, generalmente essic-cate. In Provenza ad esempio sonomolto usate le cosiddette erbe fini, unmix in parti uguali di cerfoglio e prez-zemolo finemente tritati, dragoncello ederba cipollina. Provatelo sulle carni allagriglia o per insaporire una frittata.Insomma, l’utilizzo delle erbe aromati-che è abbastanza soggettivo; l’impor-tante è non abusarne, soprattutto quel-le secche, per non farle predominarenel sapore finale del piatto.Per concludere ecco una semplice e ori-ginale idea per aprire un pranzo in stile“contadino”: la misticanza, da servire inquantità di dieci grammi a piatto.E’ otti-ma anche tra il primo e il secondo, inalternativa al sorbetto, oppure, cre-scendo la quantità, servita come insala-ta nella classica ciotola; fatta di erbecolorate, aromi, profumi e sapori.Il colore lo danno le foglie di insalate distagione, che servono per dare quanti-tà, mentre per l’aroma aggiungiamofoglie di origano; maggiorana per insa-porire, tarasacco e pimpinella per pro-fumare, con mentuccia, basilico, violet-to. Come già detto, occhio alla quanti-tà.Mischiate insieme, condite e,dulcis infundo, cospargetela di petali di fiori eduli(commestibili) che danno solo colore.Un consiglio d’effetto: servite insiemealla misticanza una ciotolina con deipetali di fiori insegnando che vannocosparsi sull’insalata; mi raccomando,dopo che si è condita.www.cuochilazio.it www.alessandrocirciello.com

NOTIZIARIO

Filippo Gentile

I n quella che fu la terra di Ulisse edella Maga Circe, nel cuore delparco nazionale del Circeo, è in

esercizio un hotel moderno e com-pletamente accessibile. E’ L’albergodelle Palme di Sabaudia, immerso nelverde della pineta a due passi dalmare. In verità l’Hotel è una presen-za quasi storica nella cittadina ma colrecente cambio di gestione è statocompletamente rinnovato, anche nellook. Grazie all’intervento dell’artistaFranco Turco, sono stati infatti affre-scati a tempo di record gli esternidella palazzina su cui sono state “rac-contate” con due grandi tavole illu-strative le bellezze e le peculiarità diSabaudia. L’estroso maestro non hamancato di inserire anche una gigan-tesca cornucopia, come chiaro mes-saggio di augurio per i nuovi proprie-tari.L’Hotel dispone di 33 camere - di cui5 suite - elegantemente arredate inarmonia con i colori del circostanteambiente naturale ed estremamentefunzionali.Tutta la costruzione infattiè stata realizzata secondo gli stan-dard e la normativa europea, aggiun-

gendosi così agli ancora pochi alber-ghi capaci di accogliere con ognicomfort ospiti disabili. L’albergo dellePalme è dunque diventato da questopunto di vista un ulteriore elementodi promozione e sviluppo dell’offertaturistica della provincia di Latina.Per quanto riguarda i sevizi, l’albergodispone di un bar costantementeaperto, di una luminosa sala ristoran-te che si affaccia su un grazioso giar-dino, in primavera ed estate acco-gliente cornice fiorita per la piccolacolazione del mattino.Vi sono inoltresale per convegni e meeting, uncapiente garage e una grande terraz-za panoramica.Tutte le camere sonodotate di servizi privati, telefonodiretto, TV color, condizionamentoautonomo.L’apertura del “Le Palme” è tuttol’anno, per offrire la possibilità di unavacanza in ogni stagione o proporsicome sicuro e confortevole punto diriferimento a chi viaggia per motivi dilavoro. Spiegano Adelmo e DonatellaCelani, proprietari dell’hotel – ade-rendo al programma avviato sull’inte-ro litorale pontino per l’allungamen-to della stagione turistica, che ormaisi è ridotta ad un periodo troppo

Rinasce Le Palme, nel cuore di Sabaudia

anno 4 - numero 23 / 23

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

NOTIZIARIO

breve per assicurare la sopravvivenzadelle numerose attività turistiche.«Gli imprenditori si trovano a doverfare i conti non soltanto con il capric-cio climatico che ha reso incertol’andamento delle stagioni ma soprat-tutto con una generale impreparazio-ne nel promuovere un’area che purepotrebbe attirare numerosi turisti».Sarebbe lungo elencare le attrattivestorico-archeologiche e paesaggisti-che di questa propaggine sud dellaprovincia di Latina; basta ricordare lafama che circonda le dune, il lago e laspiaggia del parco del Circeo.Soprattutto questo territorio è ametà strada tra due grandi e impor-tanti città, Roma e Napoli, meta ognianno di milioni di visitatori.Altro assonella manica di Sabaudia e di questopezzo di costa è infine l’essere quasidi fronte alle splendide isole dell’arci-pelago Pontino.«Qui a Sabaudia disponiamo di unterritorio che non teme concorren-za», insiste il proprietario de LePalme, «eppure soffriamo proprio nelturismo, che dovrebbe essere cosìricco di risorse. Speriamo che leautorità locali e gli enti prepostiaiutino la volontà, ormai diventa-ta una necessità, degli opera-tori di risollevare ilcompartoe dedi-c h i n oun po’più di

attenzione a questo settore, che dasolo potrebbe alleviare un bel po’ deiproblemi di questa provincia».L’Albergo delle Palme insomma rappre-senta una scommessa sul futuro, che sispera un po’ più roseo. E per agguanta-re la ripresa gli elementi ci sono tutti: la

struttura è polivalente, situata nel cen-tro della cittadina balneare, ed è prontaad accogliere singoli e gruppi, compresele squadre sportive, convegnisti e con-gressisti. Può organizzare e ospitarestage di studio e di lavoro, corsi di for-mazione. Ma è anche una ideale locationper mostrare al mondo le migliori qua-

lità della nostra regione,considerati inumerosi rapporti di gemel-

laggio che hanno tutti icomuni limitrofi.

Un momento dell’inaugurazione:da sinistra: dott. Giacomo Sottoriva (Direttore APT Latina),Adelmo Celani (Proprietario dell’Hotel Le Dune), GiovanniCucuzza (Assessorato Regionale al Turismo), Gaetano Torino(Direttore Grand Hohel Le Fonti - Fiuggi), Massimo Bettoja(Presidente Federalberghi Lazio)

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Tariffe speciali per i voli dal GiapponeLa Japan Air Line ha comunicato uffi-cialmente che da ottobre 2005 fino amarzo 2006 attiverà una tariffa scon-tata per la classe economica sulla trat-ta Narita-Roma-Milano. La promozio-ne si chiama «Soggiorno fine settimaGoku» e consiste in un biglietto ven-duto a condizioni vantaggiose, purchéi passeggeri partano da Narita (l’ae-reoporto di Tokyo) un martedì, unmercoledì oppure un giovedì e si fer-mino in Italia per il weekend. Le par-tenze dall’Italia possono avvenire dadomenica fino a giovedì. La JAL avevagià introdotto questa tariffa specialeper alcune destinazioni: Stati Uniti,Messico ed alcuni Paesi europei, dovela tariffa promozionale è già in vigoresulle linee per Amsterdam, Francofor-te, Londra, Parigi e Zurigo.Questa nuova tariffa Goku, sulla trat-ta Narita-Roma andata e ritorno costasolo 93.000 yen (circa 680 euro), aseconda del periodo. In caso di pre-notazione diretta tramite il sito uffi-ciale della JAL il prezzo scende a91.000 yen. Inoltre, se l’acquisto avvie-ne con sufficiente anticipo, arriva finoa 88.000 yen. Ovviamente tassa aero-portuale esclusa.Una simile promozione probabilmen-te si spiega col fatto che JAL ultima-mente ha avuto problemi di immaginea causa di qualche disservizio di trop-po e in Giappone, paese dove la quali-tà dei prodotti e dei servizi fa premiosu tutto il resto, ciò si paga. Per l’Italiaquesti sconti possono significare unaumento significativo del flusso turi-stico nelle stagioni “morte”.Una recente indagine, effettuata daJapanitaly nel mese di giugno in Giap-pone su un campione di 500 turisti, hainfatti mostrato che nonostante viag-gino tutto l’anno i mesi preferiti daigiapponesi sono: aprile, maggio e giu-gno, per la prima parte dell’anno; set-tembre, ottobre e dicembre per ilsecondo semestre. Come di vede sonomesi in cui il turismo tradizionale lan-gue, salvo durante il periodo pasqua-

le. L’offerta italiana dovrebbe tenerconto di questa opportunità propo-nendo offerte speciali indirizzate al seg-mento dei FIT, ossia dei turisti indivi-duali. Il problema però è sempre quel-lo della comunicazione che, nel casodell’Italia, in Giappone è molto caren-te, sia a livello privato che da partedelle Amministrazioni regionali, pro-vinciali e comunali

Anche in Giappone boom delle crociere Secondo i dati del Ministero delle infra-strutture e trasporti giapponese, nel2004 l’utenza dei viaggi in crociera èstata di circa 160.000 persone.Per ottenere l’espansione del merca-to (20 milioni di turisti giapponesi all’e-stero) entro il 2007 sembra che anchequesto settore sia stato attivato, tantoche la stessa compagnia aerea di ban-diera lo scorso giugno ha creato ilComitato per il rafforzamento del viag-gio in crociera proprio con lo scopodi promuovere questa modalità turi-stica fra le agenzie di viaggio nipponi-che. La JTB a fine agosto ha lanciato laprevendita del viaggio intorno almondo di 104 giorni con la Pacific Vie-nurs. La nave, battente bandiera giap-ponese, partirà da Yokohama il 2 apri-le 2007 e visiterà 16 paesi del mondo,fermandosi in 24 porti.Per quanto riguarda l’Italia la nave sifermerà a Venezia (due notti), Bari, eNapoli.A Bari è prevista la gita (optio-nal) per Alberobello. Il target principa-le è senza dubbio costituito da coppiedi terza età. Un altro operatore giap-ponese, sempre con il target senior, harecentemente acquistato una nave dacrociera per turisti giapponesi idoneaa navigare sui fiumi d’ Europa.La Cruise Placet, altra agenzia turisti-ca il cui target sono i giovani, ha inve-ce scelto di puntare su prodotti sem-plici ed economici, creando pacchettiVolo & Crociera con un accompagna-tore giapponese; oltre alla vendita aiFIT. Ad esempio per le destinazioniEuropa e Mediterraneo la durata è di8 e 10 giorni (inclusi i viaggi di andatae ritorno dal Giappone) utilizzando

MSC Opere, Grand Princess oppureCosta. Il prezzo varia da 250.000 a300.000 yen a persona. Fra i prodottieconomici ve n’è uno con partenza anovembre a 198.000 yen a persona eoffre 8 giorni ci crociera con scalo aVenezia, Bari, Napoli e Savona, semprecon accompagnatore giapponese.La crociera per i giapponesi rappre-senta ancora una novità ma il tasso dicrescita è a due cifre.

Sale la febbreper i luoghi protettidall’UnescoSta crescendo fortemente l’interessedei turisti giapponesi per i luoghi pro-tetti dall’Unesco e per l’Italia, che neconta ben 40, questa è una notiziasenza dubbio interessante. La televi-sione pubblica NHK, l’equivalente nip-ponico della Rai, ogni anno prepara unprogramma speciale sui siti Unisco enel 2005 la scelta è caduta proprio sulnostro Paese al quale, dal 17 al 24luglio, sono state dedicate ben 8 pun-tate in diretta con scene girate adAmalfi, Roma, nel centro storico diPienza, in Piazza del Campo di Siena,tra le torri di San Gimignano, a PortoVenere e le Cinque terre, la Reggia diTorino, fino al lago d’ Orta per il SacroMonte.La febbre per i siti “patrimonio del-l’umanità” è tale che una delle agen-zie di viaggi giapponese specializzatain tour culturali e naturalistici hacreato il “World Heritage Academy”(l’accademia sui siti UNESCO), perlo studio e la promozione di tali luo-ghi. Fra le tante attività, quella piùunica è la realizzazione di un diplomasui Siti Unesco con l’obiettivo di crea-re degli esperti su questo argomen-to. Per il corso 2006 sono previstedue aree di studio: Cina e Italia, conviaggi di studio. L’Accademia sta ancheprogrammando una serie di semina-ri e simposi sui siti Unesco, unamostra ed un tour per la visita, oltreal corso di formazione del persona-le. Quale occasione migliore per pro-muovere i 40 siti italiani ed il terri-torio circostante?

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Cresce il trend dei flussi turistici dalla Russia L’incremento delle vendite di pacchettituristici per l’Italia, rispetto al 2004, èstato del 5%, minimo, fino ad un mas-simo del 100%; la crescita della doman-da del prodotto Italia per la stagioneestate-autunno 2005 rispecchia unamedia del 20% circa.Anche in Ucraina e Bielorussia è statoregistrato un aumento della richiestadei prodotti turistici italiani a cui si stacercando di corrispondere, d’intesacon le locali autorità consolari, atti-vando procedure di agevolazioni nelrilascio dei visti turistici ed aumen-tando i tour operators accreditatipresso le predette autorità.Stanno già emergendo risultati posi-tivi. I primi sei mesi dell’anno hannovisto confermate le previsioni diuna crescita del 25-30% delladomanda di “turismo italiano” nel2005 risultante dai dati sul rilasciodei visti: Mosca (+27% nei primi seimesi del 2005), San Pietroburgo(+30% gennaio-maggio 2005) e Kiev(+30%), Minsk (+40%).La stagione estiva 2005 ha visto l’Italiaal quinto posto in assoluto fra le desti-nazioni turistiche dopo Turchia, Egitto,Spagna e Tunisia con il 5,7% delle pre-ferenze.Tale incremento è riconduci-bile non solo agli investimenti promo-zionali realizzati da parte dell’Italia nelmercato russo, ma anche alla costanteorganizzazione di visite istituzionali diRegioni ed Enti italiani a Mosca.

Italia in pool position nell’Ovest UsaDai risultati del monitoraggio svoltodalle delegazioni Enit in Usa (New Yorke Los Angeles), per la stagione 2005-2006 emerge la conferma di un otti-mo trend dell’outgoing verso l’Italia,ma anche una maggiore attenzione del-l’utenza verso tipologie d’offerta nontradizionali, in aree “minori” del Cen-tro Nord e del Sud.La parte del leone però spetta sem-pre alle grandi città d’arte, con Roma

nel ruolo di capofila. La piattaformamediatica è sempre più orientata adoffrire ai consumatori destinazionimeno note, ma compatibili con leaspettative dell’esperienza culturale edemotiva della vacanza italiana. L’Enit èil terminale ottimale per l’orienta-mento e la definizione tecnico-cono-scitiva della destinazione Italia, leadereuropeo per la stagione in corso, purin presenza di forti elementi di poten-ziale turbativa, connessi al valore deldollaro, collegamenti aerei non ottimie situazione di sicurezza globale.

Operatori di 17paesi europei alla borsa dei laghid’italiaEnit, Regione Lombardia ed Alitalia,oltre alle associazioni di albergatoridi Ascom e Confesercenti e alla Pro-vincia ed al Comune di Brescia, sonoi partner di Bresciatourism nell’orga-nizzazione della IX Borsa dei Laghid’Italia, workshop dedicato al turismolacustre, che si terrà a Brescia, nellasede espositiva di Brixia Expo.La Borsa dei Laghi è una manifesta-zione specialistica, dedicata ai solioperatori e non aperta al pubblico.Per le negoziazioni dirette con i rap-presentanti dell’offerta italiana (alber-ghi, campeggi, golf, ristorazione e ser-vizi) sono stati invitati 80 fra i mag-giori operatori esteri provenienti dallediverse nazioni europee. La scelta deipartecipanti esteri, da parte degli Uffi-ci Enit, è stata effettuata sulla base diuna precisa strategia di recupero degliarrivi dal Vecchio Continente, inter-venendo sui maggiori operatori diGermania, Belgio, Gran Bretagna eFrancia e delle altre nazioni di turi-smo maturo; un analogo sforzo èstato compiuto nei confronti dei Paesidell’Est e della Russia, le cui dinami-che turistiche sono interessanti epositive.Tra i rappresentanti dell’offerta inter-verranno albergatori, gestori di strut-ture ricettive extra alberghiere, cen-tri congressi, vettori aerei, bus e com-

pagnie di navigazione, golf, terme, agri-turismi, imprese artigiane e produt-tori tipici. Oltre a rappresentare ilmomento più qualificato per com-prare e vendere il turismo dei laghiitaliani, la Borsa costituisce anche l’oc-casione per una comune valutazionesulle tendenze dei mercati interna-zionali del turismo; gli albergatori ita-liani possono acquisire informazionidi prima mano sulle tendenze deidiversi mercati, sulle dinamiche dellaconcorrenza e sugli strumenti e stra-tegie più opportuni per lo sviluppodella propria quota di mercato attra-verso il contatto diretto con gli inter-locutori esteri. L’iniziativa è precedu-ta da tre giorni di intensi educationaltour in varie località turistiche.

XI workshop sul turismo del mare Un intero weekend dedicato al turi-smo del mare, alle proposte delleregioni italiane per la prossima stagio-ne, alle novità per il settore.E’ questo il programma dell’undicesi-ma edizione dell’Expo Workshop inter-nazionale del turismo che si svolge inun momento di incertezza per il set-tore turistico nazionale, che ha vissu-to un 2005 di luci ed ombre. L’incon-tro operativo di Pesaro darà indica-zioni importanti sulla percezione dellanostra realtà turistica da parte dei 62buyers esteri – selezionati dall’Enit eprovenienti da 14 mercati – che rap-presentano non soltanto l’area piùevoluta del movimento turistico inter-nazionale, ma anche quella che vededecollare rapidamente molto mercatiemergenti.Gli operatori turistici italiani invitati inrappresentanza di agenzie di viaggio,strutture ricettive, associazioni di cate-goria e consorzi turistici, operatori, deimaggiori Cral e dopolavoro aziendaliche operano attivamente nel settoredei viaggi - in modo da coinvolgereanche la realtà dell’associazionismosempre più rilevante come fenomenodi flusso turistico - troveranno nellaBorsa un’occasione preziosa per laloro internazionalizzazione.

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U n rapido clic sul computerprima di scendere in spiaggiao uscire per una escursione

e il web ti dice quanto puoi stare alsole e che tipo di crema solare è piùadatto alla propria pelle; in più, leg-gendo una Sms sul telefonino, si puòmonitorare la quantità di raggi ultra-violetti assorbita. Fantascienza? No,realtà. Si tratta infatti del progetto spe-rimentale finanziato dall’Agenzia Spa-ziale Europea (ESA) e realizzato dal-l’azienda Flyby di Livorno, che le Agen-zie Regionali per la ProtezioneAmbientale della Toscana (ARPAT) edella Sicilia hanno sponsorizzato que-sta estate mettendolo a disposizionedei turisti e dei cittadini che hannoaffollato spiagge e luoghi di villeggia-tura delle due Regioni. Un servizio ana-logo studiato per la Grado ImpiantiTuristici (GIT) è disponibile per i turi-sti che frequentano le spiagge di Gradoin Friuli.L’originale e innovativo servizio, dallesolide basi scientifiche, è già stato spe-rimentato in collaborazione con la cli-nica dermatologica dell’UniversitàFederico II di Napoli con lo scopo diprevenire i rischi, assai concreti, del-l’eccessiva esposizione ai raggi solari.Se allargato anche al Lazio rappresen-terebbe un utilissimo gadget che glioperatori non solo balneari potrebbe-ro mettere a disposizione della loroclientela tramite l’oramai irrinunciabi-le telefonino. Un po’ come avviene adesempio in Nuova Zelanda, dove ana-loghe informazioni si trovano su gran-di pannelli luminosi dislocati sulle spiag-ge. Probabilmente saranno particolar-mente riconoscenti quei turisti chedopo i molti mesi trascorsi tra le piog-ge e i pallidi soli dell’Europa del Nordgiungono ogni anno, senz’altro pocoavvezzi alle insidie solari, nella canico-la italica.In concreto di cosa si tratta? Il pro-getto, battezzato “Medsun per una

abbronzatura consapevole”, mette adisposizione degli utenti un sito inter-net (www.medsun.it, oppurewww.happysun.it/hsmgit per Grado)sul quale chi lo desidera fornisce infor-mazioni circa la propria carnagione, ilcolore degli occhi e dei capelli, l’ere-dità genetica ed eventuale presenza dilentiggini, l’attitudine alle scottature el’abbronzatura. Il programma elaborail fototipo di appartenenza attribuendoun punteggio da 1 (ad esempio unbiondo svedese con carnagione chia-rissima e alto rischio scottatura) a 4(ad esempio un siciliano con carna-gione decisamente scura). Dopo laregistrazione è possibile usufruire delservizio in ogni momento e in ogniluogo: al mare come in montagna, dovegli effetti dell’esposizione ai raggi ultra-violetti non sono meno pericolosi. Ilprogramma informatico infatti èaggiornato ogni quindici minuti dalsatellite, che segnala il cambiamentodelle condizioni atmosferiche in cia-

scuna località entro il suo raggio d’a-zione e determina l’indice di esposi-zione, tenendo conto anche del tipodi superficie (sabbia chiara, scoglio, sen-tiero di montagna). Il programma ela-bora i dati e suggerisce la tintarella checiascun utente può prendere e la pro-tezione da usare. Chi è registrato,appena prima di esporsi, non deve farealtro che inviare una Sms e leggere l’in-formazione ricevuta sul proprio cellu-lare, là dove si trova.Come spiega Emilio Simeone, ammi-nistratore di Flyby srl, l’azienda che hasviluppato il progetto, il servizio difotoprotezione solare è già stato for-nito alle isole di Ischia e Capri nellascorsa stagione; da questa estate è atti-vo nelle località balneari della provin-cia di Gorizia, in Sicilia, in Versilia e nelleprovince di Pisa e Livorno, ma puòessere esteso a tutta l’area del Medi-terraneo, navi da crociera incluse.Il costo? «Fino al 15 settembre», pro-segue Simeone, «il servizio è gratuitosia in Toscana che in Sicilia. Per attiva-re il sistema nelle altre aree del Paese,gli enti turistici interessati possonoprendere contatto con l’ufficio com-merciale della nostra azienda telefo-nando al numero 0586-505016 oppu-re inviando una mail ad [email protected]»

Con MedSun abbronzatura sicura via satellite

periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Gruppo Marcegaglia:nel prossimo triennio porteremo a termine il piano di investimenti nel Sud ItaliaLe dichiarazioni di Emma Marcegaglia a Guida Viaggi no-stop

Emma Marcegaglia, presidente delGruppo Marcegaglia, ha dichia-

rato a Guida Viaggi no-stop che l’o-biettivo della società Sviluppo ItaliaTurismo, partecipata oltre che dal suogruppo anche da Ifil, Banca Intesa ePirelli, è quello di portare a termine unpiano di investimenti triennale, con-centrato in Puglia, Calabria e Sicilia efocalizzato quasi tutto su nuove rea-lizzazioni.Secondo quanto afferma Marcegaglia,le aree sono già state individuate e lerelative autorizzazioni ottenute. «Nonescludiamo investimenti immobiliaria sfondo turistico, grazie anche all’in-gresso del nuovo socio Pirelli, ma lalogica della gestione sarà demandata aterzi». Per quanto riguarda il possibi-le ingresso di Sit (sviluppo Italia Turi-smo) nel capitale di Cit, Marcegagliaha dichiarato: «Ad oggi non è statapresa nessuna decisione in merito».

La minore competitività in termini di rapportoqualità/prezzo male del turismomade in Italy

Più cari i servizi nel Bel Paese rispetto ai diretti concorrenti

Il Centro Studi di Confindustria nelsuo rapporto sul turismo cerca di

spiegare la performance, inferiore alle

potenzialità, che il turismo ha nelnostro Paese.Ad essere chiamata in causa è la«minore competitività in termini di rap-porto qualità/prezzo. I prezzi dei ser-vizi di ricettività e anche dei servizicomplementari in Italia sono in mediapiù alti di quelli nei paesi diretti con-correnti, come Francia, Spagna e Gre-cia. Ad esempio, nel ranking dei paesicon i più alti prezzi degli alberghi, nel2004 l’Italia era al 17esimo posto,molto sopra a Spagna (45) e Francia(56). I prezzi italiani sono più elevatidi quelli dei paesi dell’Africa Setten-trionale e del Mar Adriatico (tra tutti,Slovenia e Croazia). Questi dati difonte internazionale vanno, natural-mente, letti con attenzione. Vi sono,infatti, anche situazioni diversificate.Se da un lato negli ultimi anni in Ita-lia si è registrata una dinamica deiprezzi degli alberghi maggiore che inaltri paesi, dall’altro i dati relativi adalcune grandi città europee sui ricavimedi per camera occupata (una proxyper il prezzo effettivamente praticato)mostrano nelle maggiori città italianeun livello intermedio rispetto ad altregrandi città europee (113 euro a Pari-gi, 96 a Roma, 90 a Milano, 56 a Ber-lino). A fronte di prezzi maggiori, ilturista straniero dovrebbe trovare inItalia una qualità in proporzione piùelevata. Naturalmente in Italia nonmancano numerose località caratteriz-zate da un livello elevato di qualità del-l’offerta turistica, ma ciò non sembre-rebbe valere per il Paese nel suo com-plesso».

«L’Italia non tieneil passo dei mutamentidella domandainternazionale»Lo share di arrivi sul totale in Europa cresce in Francia e Spagna, ma peggiora in Italia, avverteil rapporto di Confindustria

La perdita di peso della destinazio-ne Italia va inquadrata nel nuovo

scenario mondiale, riporta il CentroStudi di Confindustria nel suo rappor-to sul turismo. «I paesi oggi rilevantitanto come destinazioni turistiche checome bacini di domanda sono aumen-tati in modo significativo. L’indice diconcentrazione delle quote di mercatoè infatti assai diminuito: oggi la quotadei primi cinque paesi mete di arriviinternazionali non è più il 71% comenegli anni cinquanta, ma il 33%. Perquanto riguarda l’Italia, emergono tut-tavia alcune specifiche criticità di natu-ra strutturale. In paesi diretti concor-renti, simili e vicini a noi per storia,sviluppo e livelli di reddito, l’impor-tanza complessiva del settore turisticoha continuato a crescere o quantome-no è rimasta invariata: tra il 1995 e il2004, la quota della Francia sugli arri-vi europei è passata dal 18,3% al18,1% e quella della Spagna dal 10,8%al 12,9%. Il nostro Paese non è riusci-to a tenere il passo dei veloci muta-menti registrati dalla domanda inter-nazionale, che mostra una maggioresegmentazione e un riorientamentoverso alcune nuove destinazioni turi-stiche. Il caso più emblematico è quel-lo della riduzione dei flussi tedeschi (inostri maggiori “consumatori” di turi-smo), che soprattutto nel segmento bal-neare hanno preferito nuove metecome la Croazia o la Turchia. Tuttavia,tale diminuzione ha solo in parte col-pito i nostri competitor europei; purein Spagna vi è stato un decremento(anche se in questo paese è minore ilpeso della domanda tedesca) che, però,è stato più che compensato dal vero eproprio boom di turisti inglesi.

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

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a cura di Ebt e Comune di Fiumicino

A nche in agosto la domandaturistica negli esercizi alber-ghieri di Fiumicino è cresciu-

ta. Gli arrivi infatti sono stati 30.591,le presenze 50.101, con un tassod’occupazione medio del 64,39% perle camere e del 61,33% dei letti(tabelle 1, 2, 3). Gli incrementi degliarrivi sono stati del 24,6%, mentre le

presenze sono aumentate del16,98%. Come più volte sottolinea-to si tratta tuttavia di incrementi chenon consentono ancora una piena uti-lizzazione della capacità produttiva.Riguardo la composizione della clien-tela prevale ancora la domanda este-ra (tabella 1). I dati per singole nazio-nalità di provenienza evidenziano anco-ra il primato degli U.S.A. (circa il 44%),seguono i turisti del Regno Unito, del

Giappone, di Francia e Germania. L’a-nalisi dei tassi di occupazione di came-re e letti (tabella 2) conferma la ten-denza al rialzo, ma ribadisce che esi-stono ancora ampie quote di merca-to da conquistare. La via maestra perraggiungere quest’obiettivo consistenel rendere sempre più articolata,ricca, attraente e competitiva – sottotutti i profili - la proposta di soggior-no nel territorio.

A Fiumicino agosto ok. Ma si può fare di più

Tab. 1 - Fiumicino - Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri - Agosto 2005

Totale Agosto 2005 Valori % Dif. % Agosto 2005/2004

Paesi Arrivi Presenze Perm. Media Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Totale 30.591 50.101 1,64 100,00 100,00 24,60 16,98

Italiani 14.042 28.429 2,02 45,90 56,74 17,35 2,26

Stranieri 16.549 21.672 1,31 54,10 43,26 31,49 44,21

Francia 499 574 1,15 3,02 2,65 29,95 12,99

Germania 260 459 1,77 1,57 2,12 -26,97 -22,07

Regno Unito 781 1.175 1,50 4,72 5,42 17,98 29,69

USA 7.549 9.534 1,26 45,62 43,99 47,47 63,45

Giappone 349 549 1,57 2,11 2,53 -18,08 16,07

Tab. 2 - Fiumicino - Tasso di occupazionecamere e letti negli hotel - Agosto 2005

Categoria Agosto 2005 Agosto 2004

Camere Letti Camere Letti

4 stelle 65,43 48,67 59,87 45,31

3 stelle 65,76 73,50 51,99 85,99

2 stelle 61,70 96,05 61,61 93,94

1 stella 35,92 69,25 46,96 75,22

Totale 64,39 61,33 56,48 66,14

Tab. 3 - Fiumicino - Quote di mercato per categoria di hotel - Agosto 2005

Italiani Stranieri Totale

Categoria Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

4 stelle 33,93 17,93 77,94 76,60 57,74 43,31

3 stelle 51,52 61,36 20,18 20,86 34,56 43,84

2 stelle 9,50 16,72 1,17 1,84 4,99 10,28

1 stella 5,05 3,99 0,71 0,70 2,71 2,57

Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00

Tab. 4 - Fiumicino - Arrivi, presenze e permanenza media per categoria di hotel - Agosto 2005

Italiani Stranieri Totale

Categoria Arrivi Presenze Perman. media Arrivi Presenze Perman. media Arrivi Presenze Perman. media

4 e 3 stelle 11.999 22.542 1,88 16.236 21.120 1,30 28.235 43.662 1,55

2 stelle 1.334 4.753 3,56 193 398 2,06 1.527 5.151 3,37

1 stella 709 1.134 1,60 120 154 1,28 829 1.288 1,55

Totale 14.042 28.429 2,02 16.549 21.672 1,31 30.591 50.101 1,64

Fonte: ROMA E PROVINCIA IN CIFRE

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

Maurizio Fantaccione

L a circolare 38/E fornisce alcunichiarimenti in merito alla cor-retta applicazione dell’agevola-

zione cosiddetta «prima casa» che con-sente di applicare l’imposta di registrocon l’aliquota del 3 per cento in luogodel 7 per cento e di applicare le impo-ste ipotecaria e catastale in misura fissain luogo, rispettivamente, del 2 e dell’1per cento.Il regime agevolato in esame trova appli-cazione ai trasferimenti che abbiano adoggetto case di abitazione con requisi-ti di carattere soggettivo e oggettivo:1) tipologia dell’immobile trasferito: devetrattarsi di una casa di abitazione aven-te caratteristiche non di lusso secondoi criteri di cui al D.M. 2 agosto 1969;2) ubicazione dell’immobile: l’immobiledeve essere situato nel «(…) comunein cui l’acquirente abbia o stabilisca entrodiciotto mesi dall’acquisto la propriaresidenza o, se diverso, in quello in cuil’acquirente svolge la propria attivitàovvero, se trasferito all’estero per ragio-ni di lavoro, in quello in cui ha sede oesercita l’attività il soggetto da cui dipen-de ovvero, nel caso in cui l’acquirentesia cittadino italiano emigrato all’este-ro, che l’immobile sia acquistato comeprima casa sul territorio italiano (…)»;3) assenza di altri diritti reali vantati suimmobili ubicati nello stesso comune: l’ac-quirente non può risultare titolare (…)esclusivo o in comunione con il coniu-ge dei diritti di proprietà, usufrutto, usoe abitazione di altra casa di abitazionenel territorio del comune in cui è situa-to l’immobile da acquistare (…);4) novità nel godimento dell’agevolazione:l’acquirente non può essere titolare«(…) neppure per quote, anche in regi-me di comunione legale su tutto il ter-ritorio nazionale di diritti di proprietà,usufrutto, uso, abitazione e nuda pro-prietà su altra casa di abitazione acqui-stata dallo stesso soggetto o dal coniu-ge con le agevolazioni di cui al presente

articolo (…)» o, in generale, con le age-volazioni «prima casa» che si sono suc-cedute negli anni. La dichiarazione divoler stabilire la propria residenza (punto2) e le dichiarazioni di non possidenza(punto 3) devono essere rese in atto.In presenza dei requisiti soggettivi eoggettivi richiesti dalla norma agevola-tiva in commento, il regime di favore siapplica alla generalità dei soggetti, indi-pendentemente dalla loro nazionalità.L’agevolazione «prima casa» spettaanche se il bene viene acquistato da unminore non emancipato o da altri inca-paci, quali interdetti e inabilitati, ovvia-mente in presenza di tutti i requisiti pre-visti, compreso quello della residenza.Il comma 4 della nota II-bis) dell’art. 1,della Tariffa, Parte Prima, del testo unicoregistro, al primo periodo stabilisce che«In caso di dichiarazione mendace, o ditrasferimento per atto a titolo onero-so o gratuito degli immobili acquistaticon i benefici di cui al presente artico-lo prima del decorso del termine di cin-que anni dalla data del loro acquisto,sono dovute le imposte di registro, ipo-tecaria e catastale nella misura ordina-ria, nonché una soprattassa pari al 30per cento delle stesse imposte». L’ulti-mo periodo del medesimo comma pre-cisa che «Le predette disposizioni nonsi applicano nel caso in cui il contri-buente, entro un anno dall’alienazionedell’immobile acquistato con i beneficidi cui al presente articolo, procedaall’acquisto di altro immobile da adibi-re a propria abitazione principale».Nel caso di alienazione dell’immobile edi acquisto, entro un anno, di un’altracasa di abitazione in regime agevolato,l’acquirente può inoltre fruire di un cre-dito d’imposta fino a concorrenza del-l’imposta di registro o dell’Iva corri-sposta in relazione al precedente acqui-sto (al riguardo si veda il successivoparagrafo 8).In ogni caso l’ammontare del creditonon può essere superiore all’imposta

di registro o all’Iva dovuta per l’acqui-sto della nuova casa di abitazione.

1.Applicabilità dell’agevolazioneal cittadino italiano emigrato all’e-steroIl cittadino italiano emigrato all’estero(che non ha più,quindi, la residenza in Ita-lia) può acquistare in regime agevolatol’immobile,quale che sia l’ubicazione dellostesso sul territorio nazionale. Ovvia-mente, in tale caso, l’agevolazione com-pete qualora sussistano gli altri requisitie, in particolare, a condizione che l’im-mobile sia acquistato come «prima casa».Con riferimento a questa particolare fat-tispecie, l’agevolazione compete a con-dizione che l’immobile sia ubicato in qual-siasi punto del territorio nazionale,senza,peraltro, che sia necessario per l’acqui-rente stabilire entro diciotto mesi la resi-denza nel comune in cui è situato l’im-mobile acquistato. In sintesi, per fruiredell’agevolazione, devono ricorrere lecondizioni di cui alle lettere b) (assenzadi altri diritti reali vantati su immobili ubica-ti nello stesso comune) e c) (novità nel godi-mento dell’agevolazione) della nota II-bis),mentre, considerato lo status di emigra-to,non si richiede la residenza nel comu-ne ove è ubicato l’immobile.La condizione di emigrato all’estero nondeve necessariamente essere documen-tata con certificato di iscrizione all’AIRE(Anagrafe italiana residenti all’estero), mapuò essere autocertificata dall’interessa-to mediante dichiarazione resa nell’attodi acquisto ai sensi dell’art. 46 del D.P.R.28 dicembre 2000, n. 445, recante dis-posizioni in materia di «Dichiarazionisostitutive di certificazioni».Per tutti i contribuenti che non hannola cittadinanza italiana, l’agevolazione,invece, spetta solo se ricorrono tuttele condizioni di cui alla nota II-bis), edin particolare se l’acquirente abbia (ostabilisca entro diciotto mesi) la resi-denza nel comune in cui è ubicato l’im-mobile acquistato.

TRIBUNA DEL LAVORO

Acquisto prima casa: circolare n. 38/E del 12 agosto 2005

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

2. Requisiti soggettivi2.1.Coniuge in regime di comunione legaleL’art. 159 del codice civile, recante dis-posizioni in materia di “Riforma deldiritto di famiglia» dispone che «Il regi-me patrimoniale legale della famiglia, inmancanza di diversa convenzione sti-pulata a norma dell’articolo 162,è costi-tuito dalla comunione dei beni (...)».La comunione dei beni, quindi, rappre-senta il regime patrimoniale ordinariodella famiglia. Costituiscono, tra l’altro,oggetto della comunione «gli acquisticompiuti dai due coniugi insieme oseparatamente durante il matrimonio,ad esclusione di quelli relativi ai benipersonali». Non tutti i beni, però, rien-trano nel regime della comunione. L’art.179 del codice civile, infatti, ne elencaalcuni che restano personali del coniu-ge (ad esempio, i beni di cui prima delmatrimonio il coniuge era proprieta-rio). La comunione di beni è un regimepatrimoniale derogabile dai coniugi conla stipulazione di una nuova conven-zione (ad esempio, separazione deibeni). In ogni caso, l’acquisto effettuatoda un solo coniuge in costanza del regi-me di comunione dei beni riversa opelegis ed in ragione della metà i proprieffetti giuridici anche a favore dell’altroconiuge.Parimenti, per gli acquisiti rientrantinella ordinaria amministrazione, si veri-fica l’acquisto congiunto del bene anchequalora nell’atto di compravendita si siacostituito uno solo dei due coniugi inregime di comunione di beni.Nell’ipotesi in cui uno solo dei dueconiugi (in regime di comunione di beni)possegga i requisiti soggettivi per frui-re dell’agevolazione «prima casa» (inquanto, ad esempio, l’altro prima delmatrimonio abbia acquistato un’abita-zione avvalendosi di detta agevolazio-ne) si ritiene che il beneficio fiscale siaapplicabile nella misura del 50 percento, ossia limitatamente alla quotaacquistata dal coniuge in possesso deirequisiti richiesti per avvalersi dell’age-volazione «prima casa». La conclusionesopra rappresentata trova confermaanche nella pronuncia della Corte diCassazione n. 8502 del 26 settembre1996, laddove si afferma che: «(…) un

beneficio fiscale collegato a requisiti atti-nenti alla persona dell’acquirente, nonpuò essere, in via generale, per il casodi acquisto in comproprietà, ricono-sciuto o negato per l’intero in ragionedella sussistenza o insussistenza di talirequisiti con riferimento ad uno o alcu-ni dei compratori. In carenza di dispo-sizioni che espressamente stabiliscanol’unicità del trattamento tributario (...)si deve fare riferimento all’indicata natu-ra della comproprietà indivisa e quindisi deve accertare per ogni acquirenteed in relazione alla sua quota, la pre-senza o meno dei presupposti dell’a-gevolazione».Detto principio è stato affermato dallaSuprema Corte anche nelle sentenze del4 aprile 1996, n. 3159 e del 21 giugno2001, n. 8463. In definitiva, l’acquisto diun appartamento da adibire ad abitazio-ne principale da parte di un coniuge chesi trovi in regime di comunione legalecomporta l’applicazione nella misura del50 per cento dell’agevolazione «primacasa» qualora l’altro coniuge non sia inpossesso dei requisiti necessari per frui-re del predetto regime di favore.Se unodei coniugi ha già fruito dell’agevolazio-ne de qua in relazione ad un immobileacquistato prima del matrimonio ovve-ro in regime di separazione dei beni(situazioni che permettono di esclude-re la comproprietà), l’altro coniuge -quello che non ha fruito dell’agevolazio-ne in esame, in presenza delle condizio-ni stabilite dalla nota II-bis) all’art. 1 dellaTariffa, Parte Prima, del richiamato testounico registro, in relazione alla quota a luiattribuita, può beneficiare del regime difavore per l’acquisto in comunione lega-le di una casa di abitazione non di lusso.Si ricorda, altresì, che ai fini civilistici nonsussiste la necessità che entrambi i coniu-gi intervengano nell’atto di trasferimen-to della casa di abitazione per acquisir-ne la comproprietà, in quanto il coac-quisto si realizza automaticamente exlege; ai fini fiscali, invece,per ottenere l’a-gevolazione cosiddetta «prima casa» sul-l’intero immobile trasferito viene espres-samente previsto che entrambi i coniu-gi devono rendere le dichiarazioni pre-viste alle lettere b) (assenza di altri dirit-ti reali vantati su immobili ubicati nello stes-

so comune) e c) (novità nel godimento del-l’agevolazione) della nota II-bis) dell’art. 1della Tariffa, Parte Prima, allegata al testounico registro.In merito alla dichiarazione previstadalla lettera a) della predetta nota siritiene, in conformità ad una recentepronuncia della Corte di Cassazione,che l’agevolazione compete, nei limitidel 50 per cento, anche se uno solo deiconiugi abbia reso la predetta dichiara-zione.

2.2. Titolarità di nuda proprietà su altracasa di abitazioneNel caso in cui ricorrano le altre con-dizioni previste dalla legge, l’agevola-zione «prima casa» compete ancheall’acquirente o ai coniugi che siano tito-lari del diritto di nuda proprietà su altracasa di abitazione situata nello stessocomune in cui si trova l’immobile cheviene acquistato. Il nudo proprietario,infatti, non ha il possesso dell’immobi-le che, invece, fa capo all’usufruttuario.Tuttavia, il beneficio in esame spetta solose la nuda proprietà sia stata acquista-ta senza fruire in precedenza dell’age-volazione «prima casa», fatta salva l’i-potesi in cui il nudo proprietario acqui-sti l’immobile dall’usufruttuario, al finedi riunire usufrutto e proprietà.

2.3. Acquisti pro quota di diritti reali sullostesso immobileNel caso di acquisto reiterato di quotedello stesso immobile, l’agevolazionetributaria si applica purché ricorrano glialtri requisiti soggettivi e oggettivi pre-visti dalla legge.Dal disposto del comma 1, lettera c),della nota II-bis) dell’art. 1 della Tariffa,Parte Prima, allegata al testo unico regi-stro, secondo cui ai fini dell’agevolazioneè necessario che non si abbia la titolari-tà «(...) neppure per quote,anche in regi-me di comunione legale su tutto il ter-ritorio nazionale dei diritti di proprietà,usufrutto, uso, abitazione e nuda pro-prietà su altra casa di abitazione acqui-stata dallo stesso soggetto o dal coniu-ge con le agevolazioni (...)», si desumeinfatti che per fruire dell’agevolazione«prima casa» non è di impedimento lacircostanza che il contribuente sia già

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titolare di una quota di proprietà dellostesso immobile oggetto di agevolazio-ne. Ricorrendo le altre condizioni, per-tanto,con riferimento alla medesima casadi abitazione l’agevolazione spetta anchenelle seguente ipotesi:- acquisto di ulteriori quote di pro-prietà;- acquisto della nuda proprietà da partedel titolare del diritto di usufrutto, usoo abitazione;- acquisto da parte del nudo proprie-tario del diritto di usufrutto, uso o abi-tazione.È evidente, in questi casi, la volontà diagevolare il conseguimento della pienaproprietà o l’intero diritto di godimen-to del bene.2.4. Requisito della residenzaAi fini della corretta valutazione delrequisito di residenza, dovrà conside-rarsi che il cambio di residenza si con-sidera avvenuto nella stessa data in cuil’interessato rende al comune, ai sensidell’art. 18, commi 1 e 2, del D.P.R. 30maggio 1989, n. 223 (regolamento ana-grafico della popolazione residente) ladichiarazione di trasferimento.

(continua)

Sent. n. 18426 dell’8 giugno 2005 (dep.il 16 settembre 2005) della Corte Cass. -Sez. tributaria - Pres. Paolini, Rel.MarinucciImposta di registro - Base imponibile - Cal-colo automatico in base alla rendita cata-stale - Rendita catastale di riferimento -Caso di specie - Art. 52 del D.P.R 26 apri-le 1986, n. 131 - Art. 26 del D.P.R. 26 otto-bre 1972, n. 637 - Art. 12 del D.L. 14marzo 1988, n. 70Massima - Qualora il contribuenterichieda l’applicazione dell’impostadi registro in base alla valutazioneautomatica, ricavabile dalla rendi-ta catastale non ancora attribuitaad un immobile,si deve fare riferi-mento alla rendita definitivamentestabilita a seguito di reclamo delcontribuente (e non alla renditaattribuita in un primo momento,ma che l’Amministrazione ha rico-

nosciuto come eccessiva).(Oggetto della controversia: avviso diliquidazione Invim)Svolgimento del processo - 1. I coniu-gi G.P. e F.S., con atto registrato il 14luglio 1998, vendevano al sig.V.T. unabottega sita in Messina, dichiarando unvalore finale di lire 60 milioni, inizialedi lire 22.800.000 con riferimento1981, e chiedendo in detrazione perspese lire 2.290.000.Contestualmente all’atto i contraentidichiaravano la volontà di avvalersi dellavalutazione automatica, chiedendo l’ap-plicazione dell’art. 12 del D.L. 70 del1988 convertito nella L. 154 del 1988.L’ufficio, a seguito della ricezione delcertificato trasmesso dall’UTE di Mes-sina relativo all’avvenuta attribuzionedi rendita e classamento, provvedeva aliquidare la differenza dell’imposta Invimdovuta notificando ai contribuentiapposito avviso portante la richiesta dilire 16.010.000.Contro tale avviso di liquidazione gliinteressati proponevano ricorso avan-ti la Commissione tributaria di I gradodi Patti che, con decisione n. 184/91del 18 ottobre 1991, lo annullava.L’ufficio appellava tale decisione davan-ti alla Commissione tributaria regio-nale di Palermo che, con sentenza187/98 depositata il 25 novembre1998, confermava quanto statuito inprimo grado.Avverso detta sentenza il Ministeroproponeva ricorso per cassazione sor-retto da un motivo.Non svolgevano attività difensiva gliintimati contribuenti.Motivi della decisione - 2. Con il moti-vo del ricorso il Ministero ha denun-ciato la «Violazione e falsa applicazio-ne dell’art. 12 della L. n. 154 del 1988in relazione all’art. 360, n. 3), del codi-ce di procedura civile. Insufficiente econtraddittoria motivazione su unpunto decisivo della controversia», atte-so che i giudici non avrebbero tenutoconto che, avendo i contraenti richie-sto, contestualmente all’atto, l’applica-zione dell’art. 12 citato, gli stessi sisono obbligati ad accettare la renditacatastale che sarebbe stata attribuitadall’UTE, impegnandosi al pagamento

delle imposte dovute.Irrilevanti sarebbero anche le varierichieste di revisione e rettifica succes-sive alla data di stipula dell’atto, dalmomento che, a suo avviso, si deveprendere a base per la valutazione uni-camente la situazione esistente alla datadi stipula dell’atto, stipula in cui l’im-mobile veniva classificato come «bot-tega» e come tale indicato nell’attostesso. La decisione impugnata, pertan-to, a parere del Ministero sarebbe erra-ta, giacché fondata sulla pretesa legitti-mità della rettifica anziché sulla consi-derazione del valore catastale vigenteal momento dell’atto, nonché sulla pre-tesa conformità della dichiarazione delleparti alla destinazione dell’immobile.Il motivo è infondato e non meritaaccoglimento.Leggesi infatti nella sentenza impugna-ta: «l’UTE di Messina con provvedi-mento del 2 dicembre 1989, su richie-sta di parte, convalidata dalla attesta-zione del sindaco di Messina che con-fermava la destinazione dell’immobilea laboratorio artigiano, rettificò il pre-cedente classamento facendolo rien-trare nella categoria C/3 con l’attribu-zione della rendita di lire 841. Dettarettifica è da ritenersi legittima, anchese posteriore alla stipula dell’atto, per-ché nello stesso atto le parti avevanodichiarato espressamente la reale desti-nazione dell’immobile».Dalla lettura della sentenza emergechiaramente che l’UTE ha provvedutoa modificare la rendita in relazione albene oggetto della prima compraven-dita. La Commissione ha accertato chela rettifica non è conseguenza di lavo-ri, successivamente eseguiti, di modifi-cazione dello stato dei luoghi.Trattasidi giudizio di fatto e come tale insin-dacabile in questa sede. Il ricorso, per-tanto, deve essere rigettato.Non occorre provvedere sulle spesedi giudizio, atteso che la parte vitto-riosa non ha svolto attività di difesa.P.Q.M. - la Corte rigetta il ricorso.

Sent. n. 18038 del 31 maggio 2005 (dep.il 9 settembre 2005) della Corte Cass.,Sez. tributaria - Pres. Favara, Rel. Ferrara

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MASSIMARIO DEL DIRITTOTRIBUTARIO

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Imposte sui redditi - Accertamento indut-tivo in presenza di contabilita’ regolare -Percentuali di ricarico - Insufficienza - Art.39 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600Massima - Le percentuali di ricari-co non costituiscono un fattocerto e noto sul quale sia possibi-le fondare una presunzione di red-dito ex art. 2727 del codice civile,ma solo estrapolazioni statistichedi realtà non omogenee, da cuideriva una regola di esperienza inbase alla quale è lecito riteneremeno frequenti i casi (che pure siverificano) che molto si allonta-nano dai valori medi, rispetto aquelli che ad essi si avvicinano.Pertanto, le percentuali di ricarico nonsono, di per sé, idonee a costituire pre-sunzioni «gravi e precise», relative aduna specifica impresa, in grado di giu-stificare un accertamento induttivo chedisattenda la contabilità regolarmentetenuta (nel caso di specie, l’Ammini-strazione aveva presunto una percen-tuale di ricarico del 35% sulla venditadi immobili).Svolgimento del processo - Con avvi-so di accertamento ritualmente notifi-cato l’Ufficio delle imposte dirette diFirenze rettificò, ai sensi dell’art. 39,comma 1, lettera d), del D.P.R. n.600/1973, il reddito d’impresa dichia-rato da S.Q. con la dichiarazione pre-sentata per l’anno 1983 congiunta-mente alla moglie M.B., determinan-dolo in lire 185.294.000, a fronte di unaperdita dichiarata di lire 17.778.000, eliquidando nella misura conseguente lemaggiori imposte Irpef e Ilor dovutedai contribuenti. La rettifica trassespunto dalla ritenuta incongruenza deiricavi dichiarati in lire 589.225.000 perla vendita di immobili, i cui costi com-plessivi venivano indicati in lire586.894.361.000, e fu attuata applican-do al costo del venduto la maggiora-zione media del 35 per cento.Avverso quell’accertamento i contri-buenti proposero ricorso dinanzi allaCommissione tributaria di I grado che,in parziale accoglimento delle doglianzeesposte, rideterminò il maggior redditod’impresa applicando una maggiorazio-ne del 15 per cento sui costi dichiarati.

La decisione, appellata da entrambe leparti, venne confermata dalla Com-missione tributaria di II grado, ma aseguito di ulteriore impugnazione daparte dei coniugi Q.B., la Corte diappello di Firenze, con sentenza n.1283 depositata il 28 novembre 1998,dichiarò illegittima la rettifica dell’uffi-cio. Per la cassazione di quella senten-za propose ricorso, notificato in data8 ottobre 1999, il Ministero delle Finan-ze, articolando due motivi.I contribuenti replicarono con con-troricorso notificato in data 11 novem-bre 1999.Motivi della decisione - Con i motiviarticolati deduce il Ministero i vizi di:1) violazione e falsa applicazione del-l’art. 39, comma 1, lettera d), del D.P.R.n. 600/1973, 2) difetto di motivazionesu punto decisivo della controversia.I contribuenti controdeducono riba-dendo l’illegittimità dell’accertamentonon potendosi esso fondare esclusiva-mente su pretese percentuali di ricari-co, desunte da valori medi statistica-mente riferiti al settore di apparte-nenza dell’impresa; ribadiscono, comun-que, l’infondatezza dell’atto impugna-to. Il ricorso è infondato e deve esse-re rigettato, non risultando condivisi-bili le doglianze esposte dal Ministeroe che, in quanto strettamente connes-se tra loro, devono essere congiunta-mente esaminate.Ed invero, deve al riguardo preliminar-mente osservarsi che non è in conte-stazione nel caso di specie che l’ac-certamento è stato eseguito ai sensidell’art. 39, comma 1, lettera d), delD.P.R. n. 600/1973, in base al quale l’uf-ficio procede alla rettifica delle dichia-razioni dei redditi d’impresa quandol’incompletezza, la falsità o l’inesattez-za degli elementi indicati nella dichia-razione risulti dall’ispezione o dalle veri-fiche delle scritture contabili, o dal con-trollo delle relative registrazioni sullascorta delle fatture e degli altri atti edocumenti relativi all’impresa, poten-do, secondo quanto la citata disposi-zione espressamente prevede, l’esi-stenza di attività non dichiarate o l’i-nesistenza di passività dichiarate desu-mersi anche «sulla base di presunzio-

ni semplici, purché queste siano gravi,precise e concordanti».Secondo all’ufficio, premesso che l’esi-stenza di una contabilità formalmentecorretta non si pone come ostacoloall’accertamento di un diverso e mag-gior reddito qualora emerga la com-plessiva inaffidabilità della documenta-zione fiscale, in conseguenza e pereffetto dell’abnormità delle sue risul-tanze finali, quest’ultima condizionericorrerebbe nel caso di specie per ilfatto che l’utile di esercizio dichiaratoin lire 5.287.000 sarebbe risultato asso-lutamente inadeguato al volume di affa-ri indicato in lire 579.787.000. Onde lalegittimità del potere di accertamentoesercitato dall’ufficio, con la rettifica deiricavi dichiarati in misura inadeguata aicosti degli immobili alienati nell’eserci-zio dell’impresa edile, effettuata median-te applicazione di una percentuale diricarico desunta da dati statistici.Orbene, non vi è dubbio che in temadi accertamento delle imposte sui red-diti, la presenza di scritture contabiliformalmente corrette non esclude lalegittimità dell’accertamento analitico-induttivo del reddito d’impresa, ai sensidella citata norma, qualora la contabi-lità stessa possa considerarsi com-plessivamente inattendibile in quantoconfliggente con i criteri della ragio-nevolezza, anche sotto il profilo del-l’antieconomicità del comportamentodel contribuente, consentendo cosìall’ufficio di dubitare della veridicitàdelle risultanze di quella contabilità edi desumere, sulla base di presunzionisemplici, maggiori ricavi o minori costi,ma ciò sempre che quelle presunzionieffettivamente ricorrano e siano gravi,precise e concordanti (Cass. 3 maggio2002, n. 6337).Nel caso di specie l’unica circostanzaconcretamente dedotta dall’Ammini-strazione consiste nel preteso contra-sto tra i ricavi dichiarati dall’imprendi-tore, e quelli desumibili applicando ivalori medi percentuali di ricaricoriscontrabili nelle imprese operanti nelmedesimo settore.I valori percentuali medi del settorerappresentano, però, non tanto un«fatto noto» storicamente verificato,

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sul quale è possibile fondare una pre-sunzione di reddito ex art. 2727 delcodice di procedura civile ma piuttostoil risultato di una estrapolazione stati-stica di una pluralità di dati disomoge-nei, che fissa soltanto una regola diesperienza. Non, dunque, un fatto sto-ricamente provato, dal quale desume-re, con giudizio critico, quello ignoto,bensì una regola di esperienza in basealla quale è lecito ritenere meno fre-quenti i casi (che pure si verificano!) chepiù si allontanano dai valori medi, rispet-to a quelli che ad essi si avvicinano.In ogni caso, poi, quei valori in nessunmodo potrebbero giustificare presun-zioni qualificabili come «gravi e preci-se», indicando, diversamente dai risul-tati valutativi emergenti da medie ela-borate con riferimento all’andamentoeconomico della specifica impresa inte-ressata, solo in via ipotetica la redditi-vità dell’attività dell’impresa medesima,così che laddove non confortati da altrerisultanze, risultano assolutamente ini-donei ad integrare i presupposti di cuial cit. 39, comma 1, lettera d) del D.P.R.n. 600/1973 (Cass. 11 febbraio 2000, n.1511; Cass. 27 agosto 1998, n. 8535;Cass. 2 settembre 1995, n. 9265; Cass.n. 11473/1993). La qual cosa a maggiorragione è a dirsi nel caso di specie,costituendo la pretesa «presunzione»desunta da quei valori, come già innan-zi evidenziato, l’unica circostanza postadall’Amministrazione a fondamentodell’accertamento, che non risulta per-tanto giustificato né da alcuna presun-zione grave e precisa, né comunque dauna globale valutazione di una plurali-tà di fatti storicamente verificabili.Conclusivamente deve pertanto rite-nersi che la circostanza dedotta dal-l’ufficio non può essa sola, e per il suosignificato non univoco, essere valida-mente invocata a sostegno dell’accer-tamento contestato, onde l’illegittimi-tà di esso così come dalla Corte diappello affermato con la sentenzaimpugnata.Ricorrono giusti motivi per la com-pensazione delle spese del giudizio dilegittimità.P.Q.M.- la Corte rigetta il ricorso e com-pensa le spese del giudizio di legittimità.

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Avv. Daniela Carbone

C on sentenza n. 14159 del 4luglio 2005 la Sezione dellavoro della Cassazione

(presidente: Ciciretti; relatore: Lupi;p.m: Napolitano; parti: ric. S.G., Res.Montepaschi-Serit) ha sentenziatoche la circostanza che una determi-nata condotta del lavoratore sia giàstata sanzionata disciplinarmentenon preclude al datore di lavoro ditenerne conto, in caso di recidiva, aifini dell’irrogazione di altra e piùgrave sanzione disciplinare. Non èconforme all’obbligo di tenere unacondotta informata ai principi didisciplina, dignità e moralità impostoall’ufficiale esattoriale dall’art. 29Ccnl - configurando al contrariouna ipotesi di molestie sessuali,legittimante la reazione disciplinaredel datore di lavoro, ove la gravitàdell’illecito, rilevabile anche in rela-zione alla reiterazione di condottegià sanzionate – il comportamentodi un lavoratore il quale, versopersone di sesso femminile, silasciava andare ripetutamente adatti di corteggiamento.Con la pronuncia di cui in epigrafe,la Cassazione ha avuto modo didefinire «importuni» alcuni atti dicorteggiamento di un dipendente –in concreto individuati nell’entrarenelle abitazioni senza necessità,nell’intrattenersi su argomenti nonattinenti l’attività di ufficiale esatto-riale, il proporre il proprio aiuto, ilfare complimenti, il proporsi diaccompagnare, il voler donare deilibri di poesia, il non allontanarsi seinvitato a farlo – certo non qualifi-cabili come offensivi, minacciosi oviolenti, ma rilevatisi importuni, perla loro insistenza e petulanza.Il caso è quello di un ufficiale esat-

toriale il quale, già sanzionato permolestie sessuali verso colleghe dilavoro, reiterava la commissione ditali atti, il che induceva il datore dilavoro a licenziarlo. Il provvedimen-to veniva impugnato dal lavoratoreil quale allegava tra l’altro che i fattipregressi, e già sanzionati, non pote-vano essere valutati ai fini del licen-ziamento. Il datore di lavoro propo-neva, vittoriosamente, appelloavverso la sentenza del tribunale diCaltanisetta ritenendo la legittimitàdel licenziamento disciplinare, moti-vando che andavano preliminarmen-te esaminati i comportamenti disci-plinarmente sanzionati in preceden-za poiché anche la reiterazione diatti non conformi ai doveri eraaddotta a giusta causa del licenzia-mento, e il ricorrente aveva impu-gnato le sanzioni conservative peresse irrogate. Il dipendente S.G.,proponeva ricorso per cassazioneprospettando, in relazione allesanzioni conservative valutate ai finidella recidiva contestata, la nullitàdegli art. 124 e 125 Ccnl, cioè delcodice disciplinare per la mancanzadi specificità e la mancata affissionedi esso: censure inammissibiliperché nuove e non riproposte inappello. L’inammissibilità della primacensura coinvolgeva anche il secon-do profilo, consequenziale al primo,della non congruità e proporzionali-tà delle sanzioni. Di prammatica èpoi il richiamo al principio di auto-sufficienza del ricorso per cassazio-ne ( si vedano a riguardo i prece-denti giurisprudenziali citati nellastessa sentenza) operato dallaSuprema Corte per motivarel’inammissibilità di censure formula-te sulla base di deduzioni connessea risultanze istruttorie non espres-

Molestie sessuali: se si è recidivi sanzione

più pesante

samente riportate nel ricorso e,perciò da doversi ricavare aliundesecondo un modus procedendi inter-detto alla Corte: al collegio – aven-do il ricorrente omesso di trascri-vere le lettere di contestazione – èprecluso l’esame degli atti.Con un quarto motivo - forse il piùimportante poiché qui la Corte si èpronunciata secondo il decisum dicui in epigrafe – il lavoratore ricor-rente lamentava che la Corte terri-toriale aveva posto a base del licen-ziamento anche condotte già sanzio-nate; ritenendo il motivo infondato,la Suprema Corte ha affermato ilprincipio giurisprudenziale secondocui la consumazione, con l’irrogazio-ne della sanzione, del potere discipli-nare, non impedisce che il fatto, giàsanzionato disciplinarmente, possaessere richiamato ai fini della conte-stazione della recidiva.Nuova non è neppure l’affermazio-ne della Corte secondo cui, se èindubbio che le deposizioni de relatohanno minore valore probatorio diquelle dirette, nondimeno, ove essesiano più di una e trovino riscontroin deposizioni dirette, non viola icanoni dell’art. 116 Cpc né quellidella logicità, il giudice che le ritengaattendibili, affermazione che è valsaalla Corte a respingere la censura diillegittimità sollevata avverso la valu-tazione di rilevanza di simili deposi-zioni espressa dalla Corte d’appellodi Caltanisetta.Norma di diritto sostanziale appli-cata dalla Corte per il decisum di cuisopra, è sicuramente, tra le altre,l’articolo 1375 Cc, che tratta di“esecuzione di buona fede”: un prin-cipio informato alla regolazione deicontratti in generale e anche alrapporto di lavoro. In particolare, ilprincipio di cui è parola rileva, nelcontratto di lavoro, come norma direlazione con funzione di fonte inte-grativa del contratto, e comportache il lavoratore debba astenersinon solo dai comportamentiespressamente vietati dall’art. 2010Cc, ma anche da qualsiasi altracondotta che, per la natura e le

possibili conseguenze, risulti incontrasto con i doveri connessiall’inserimento del lavoratore nellastruttura e nell’organizzazionedell’impresa, o che crei situazioni diconflitto con le finalità e gli interessidella medesima, o sia comunqueidonea a ledere irrimediabilmente ilpresupposto fiduciario del rapportodi lavoro. Tutto ciò – come nel casoche ci occupa - soprattutto allor-quando i comportamenti del lavo-ratore sia in contrasto con doveried obblighi imposti dal Ccnl di rife-rimento.Il giudizio espresso dalla Corte diCassazione, nell’ammettere in lineadi principio la correttezza logica egiuridica di una lettura che ricondu-ca alla sfera delle molestie sessualiatti di mero corteggiamento chenon siano risultati offensivi, minac-ciosi o violenti, ma solo importuni

per la loro insistenza, non è scevrodi implicazioni sul piano del dirittosostanziale.Esso sembra riflettere l’adesionedella Corte a quella rigorosa valuta-zione di disfavore cui risultanocorrettamente improntate le nume-rose iniziative legislative (ad es. laproposta di legge 4817, primo firma-tario il senatore Smuraglia), avanza-te in materia di molestie sessuali giàda tempi risalenti, sotto l’impulso ein consonanza con una tendenzaall’intervento regolativi del fenome-no affermatasi in sede comunitaria (il riferimento è alla Risoluzione delConsiglio Europeo del 1990 sulladignità delle donne e degli uominisul lavoro nonché alla raccomanda-zione 92/131/Cee avente il medesi-mo titolo emanata dalla Commissio-ne il 1991).Si tratta di proposte che, nell’inten-

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

TRIBUNA DEL LAVORO

Croceristi alla scoperta del Lazio grazie all’accordo

Fiavet-Autorità portuale

T ra gli obiettivi dell’integrazione tra gli scali portuali laziali di Civitavec-chia, Fiumicino e Gaeta vi sarà anche un sostanziale incremento del traf-

fico croceristico, ciò significa una interessante oppor tunità per il turismodella regione, che potrebbe trarre notevole vantaggio dal nuovo e qualifi-cato flusso di viaggiatori. Proprio a questo mira il protocollo d’intesa - la cuiideazione si deve al consigliere della Fiavet regionale Maurizio Gagliardi -siglato a Civitavecchia nei primi giorni di settembre tra Federazione italianadelle agenzie di viaggi e turismo del Lazio e l’Autorità portuale.L’iniziativa, appoggiata fin dal principio dal segretario generale dell’AuthorityLuciano Mocci e dal responsabile del settore crociere Malcom Morini, pre-vede per prima cosa l’attivazione di un Info Point Fiavet Lazio presso lo scaloportuale con il compito di dare informazioni turistiche ai passeggeri. Segui-rà una partnership per realizzare percorsi di formazione dedicati agli addet-ti al settore turismo, master, stage, e organizzazione di convegni .«L’espansione del porto di Civitavecchia e degli altri scali laziali è un’occa-sione importante per Fiavet Lazio», ha spiegato Cinzia Renzi, presidente del-l’associazione, «il progetto, alla luce del costante aumento dei passeggeripresso lo scalo di Civitavecchia, attualmente il secondo porto più grande eimportante per traffico in Europa, mira a valorizzare le destinazioni com-plementari a Roma e alla creazione di pacchetti innovativi, ideali da proporreai croceristi».Anche secondo Mocci «con questo accordo sarà possibile por tare avantiun discorso di sviluppo del porto a vocazione turistica, la promozione dellazona e la creazione di nuovi posti di lavoro».

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

to di dare attuazione ai ricordati attinormativi delle istituzioni comunita-rie non vincolanti ma espressione dialti valori di civiltà, sono intese adintrodurre nel nostro ordinamentouna specifica disciplina volta allaprevenzione e repressione dellemolestie sessuali.Tale forma di illecito è attualmentesanzionabile in ambito nazionalesolo in via indiretta, in quantoconcretatesi in comportamenti inte-granti gli estremi di reato contro lalibertà della sfera morale e fisicadella persona o in atti di illecitadiscriminazione.Ebbene, quella rigorosa valutazionedi disfavore si esprime nella giuridifi-cazione di una definizione del feno-meno ampiamente comprensiva inbase alla quale costituisce molestiasessuale ogni atto o comportamen-to, anche verbale, a connotazionesessuale o comunque basato sulsesso, che sia indesiderato e che, diper sé ovvero per la sua esistenza,sia percepibile, secondo ragionevo-lezza, come arrecante offesa alladignità e libertà della persona che losubisce, ovvero sia suscettibile dicreare un clima di intimidazione neisuoi confronti. Una definizione allacui stregua indubbiamente si legitti-ma un giudizio di riconducibilitàall’ambito delle molestie sessuali deicomportamenti addebitati derivan-done, contrariamente a quantosostenuto dal lavoratore, il lorocarattere offensivo della dignità elibertà delle persone che li hannosubiti dal solo fatto di essere stati glistessi tenuti in maniera insistente.Sotto questo profilo la sentenzaviene ad assumere un notevole rilie-vo concettuale, aprendo la strada,attraverso l’immensa estensionedella gamma dei comportamentiriconducibili all’area dell’illecito, unapiù incisiva, anche se pur sempreindiretta fino all’approvazione di unadisciplina ad hoc, tutela avverso lemolestie sessuali.Più consueto, invece, si rileva il prin-cipio di diritto enunciato dallaSuprema corte nel sancire la legitti-

mità della sentenza della Corte diappello di Caltanisetta, per avereritenuto la congruità dell’irrogazio-ne della sanzione espulsiva, dispostaanche a motivo della recidiva incomportamenti già in precedenzafatti oggetto di sanzione di tipoconservativo, e, così, respinto l’av-versa censura che voleva queicomportamenti ormai in suscettibilidi una ulteriore considerazione aglieffetti disciplinari da parte del dato-re di lavoro, per essersi il relativopotere già consumato in capo almedesimo con l’adozione dei prece-denti provvedimenti disciplinari.Ma al di là delle censure sollevatedal lavoratore, non possono sussi-stere dubbi stante, il chiaro dispostodell’art. 7, ultimo comma, legge300/70 che, purché non si ecceda unarco temporale individuato nei dueanni dalla comminazione, ammetteespressamente la rilevanza dellesanzioni disposte a carico del lavo-ratore a tutti gli effetti ed in parti-colare agli effetti della contestazio-ne della recidiva.

ALLE COOPERATIVE VANNO IBENEFICI DELLA 223/91 SOLO SECON IL (SOCIO) LAVORATOREVIENE INSTAURATO UN RAPPOR-TO DI LAVORO SUBORDINATO

Le società cooperative hanno dirit-to alle agevolazioni per l’assunzionedi lavoratori in mobilità quando conquesti è stipulato un distintocontratto di lavoro subordinato. E’quanto rileva il Ministero del Lavorocon nota del 18 luglio 2005 rispon-dendo all’interpello del consiglioprovinciale dell’ordine dei consulen-ti del lavoro di Verona alla luce della142/2001 art. 1 – comma 3.OGGETTO: Art. 9, D.Lgs. n.124/2004 - Risposta istanza diinterpello avanzata dal Consi-glio dell’Ordine Consulenti delLavoro di Verona - Applicabilità

delle agevolazioni contributiveex art. 8, comma 2 e 4 della L.n. 223/1991 per i soci di coope-rative di lavoro con rapporto dilavoro subordinato. Il Consigliodell’Ordine Consulenti del Lavorodi Verona ha richiesto chiarimenti inordine alla applicabilità delle agevo-lazioni contributive di cui all’art. 8,comma 2 e 4 della L. n. 223/1991per i soci di cooperative di lavorocon rapporto di lavoro subordinato.La disciplina richiamata stabilisceche «i lavoratori in mobilità posso-no essere assunti con contratto dilavoro a termine di durata nonsuperiore a dodici mesi. La quota dicontribuzione a carico del datore dilavoro è pari a quella prevista per gliapprendisti dalla legge 16 gennaio1955 e successive modificazioni»(art. 8, comma 2); «al datore di lavo-ro che senza esservi tenuto ai sensidel comma 1, assuma a tempo pienoe indeterminato i lavoratori iscrittinelle liste di mobilità è concesso,per ogni mensilità di retribuzionecorrisposta al lavoratore, un contri-buto mensile pari al cinquanta percento della indennità di mobilità chesarebbe stata corrisposta al lavora-tore» (art. 8, comma 4).Va dunque evidenziato che, perusufruire della citata agevolazione,riservata al “datore di lavoro”, ènecessaria l’instaurazione di unrapporto di lavoro subordinato conun soggetto iscritto nelle liste dimobilità.Va rilevato che le disposizioniimpartite dall’INPS, prima dell’en-trata in vigore della 142/2001, cheinterpretavano la prestazione dilavoro in cooperativa come esclusi-vo adempimento del contrattoassociativo non inquadrabile innessuna fattispecie di rapporto dilavoro. Sostanziali modifiche a taledisciplina sono intervenute in baseall’art. 1, comma 3, della L. n.142/2001 «il socio lavoratore dicooperativa stabilisce con lapropria adesione o successivamen-te all’instaurazione del rapportoassociativo un ulteriore rapporto di

TRIBUNA DEL LAVORO

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MASSIMARIO DEL DIRITTODEL LAVORO

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

lavoro, in forma subordinata o auto-noma o in qualsiasi altra forma, ivicompresi i rapporti di collaborazio-ne coordinata non occasionale, concui contribuisce comunque alraggiungimento degli scopi sociali.Dall’instaurazione dei predettirapporti associativi e di lavoro inqualsiasi forma derivano i relativieffetti di natura fiscale e previden-ziale e tutti gli altri effetti giuridicirispettivamente previsti dallapresente legge, nonché in quantocompatibili con la posizione delsocio lavoratore, da altre leggi o daqualsiasi altra fonte».

Lavoro extracomunitario – Rego-larizzazione dei rapporti di lavo-ro – Attivazione del procedimen-to ad iniziativa del lavoratore –Esclusione – Irragionevolezzadella scelta legislativa – Esclusio-ne – Ratio.Sentenza n. 6086, 21 marzo 2005.

Nella normativa di legalizzazione dellavoro irregolare di extracomunita-ri, di cui al decreto legge n. 195 del2002, convertito, con modificazioni,dalla l. n. 222 del 2002, non è confi-gurabile l’attivazione del procedi-mento di sanatoria ad istanza dellavoratore extracomunitario, in casodi inerzia del datore di lavoro, inquanto la scelta del legislatore èstata quella di consentire, entro unpreciso ed inderogabile termine,l’emersione spontanea e concordatadei rapporti di lavoro presenti innumero rilevante in Italia, escluden-do sanzioni ed oneri per la passatairregolarità e prevedendo la stipuladi contratti di soggiorno per lavorosubordinato, con contestuale rila-scio del permesso in favore del lavo-ratore extracomunitario stipulante,e con conseguente impossibilità diun accertamento officioso del lavo-ro irregolare e della sanatoria arichiesta del solo lavoratore. Né talescelta legislativa contrasta connorme di rango costituzionale, inquanto essa rappresenta una liberascelta di tipo politico dotata di

evidente razionalità ancorché diver-sa da quella operata con il d.p.c.m.16 ottobre 1998 – che rendevaaccessibile il permesso di soggiornoai singoli lavoratori richiedenti chepotessero dimostrare la loropresenza in Italia prima del 27marzo 1998 e documentare ladisponibilità di regolare contratto edi idoneo alloggio - . ma non per ciòirragionevole, essendo evidente-mente incompatibile con la stessalogica della sanatoria la verifica dellasussistenza, in sede di contenzioso,del lavoro irregolare.

Licenziamento – Licenziamen-to per giusta causa – Valutazio-ne della gravità dei fatti eproporzionalità della sanzione– Criterio della c.d. globalità –Utilizzabilità – Limiti.Sentenza n. 8303, 21 aprile 2005

In tema di licenziamento individualeper giusta causa, nel caso di ridi-mensionamento – da parte delgiudice del merito – dei comporta-menti addebitati al lavoratore conuna non adeguata motivazione inordine alla valutazione della gravitàdegli altri fatti, il giudizio di propor-zionalità della sanzione rispettoall’illecito commesso non puòfondarsi sul criterio della cosiddettaglobalità, che, in tale ipotesi, sarebbeincompatibile con la garanzia postadall’art. 7 dello statuto dei lavorato-ri e con la buona fede nei rapporticontrattuali.

Imposte e tasse – Irpef – Reddi-ti di lavoro dipendente –Somme corrisposte in occasio-ne della cessazione del rappor-to al fine di incentivo all’esododei lavoratori anziani – Aliquo-ta agevolata – Applicabilità delbeneficio – Esodo concernenteuna pluralità di dipendenti –Esclusione.Sentenza n. 9049, 2 maggio 2005

Con riguardo all’Irpef dovute sullesomme corrisposte, in occasione

della cessazione del rapporto, al finedi incentivare l’esodo dei lavoratoriche abbiano superato l’età di 50 annise donne e di 55 anni se uomini, perl’applicazione del beneficio dellariduzione dell’aliquota alla metà diquella applicata per la tassazione deltrattamento di fine rapporto, l’art.17, comma quarto bis, del d.p.r. 22dicembre 1986 n. 917 (introdottodall’art. 5, comma primo, lett. D), n.2, del d.lgs. n. 314 del 1997) nonpresuppone che ne siano oggetto,anche solo potenziale, una pluralitàdi addetti, e neppure che il datore dilavoro abbia offerto ad una pluralitàdi dipendenti condizioni speciali incaso di uscita anticipata dall’azienda.Infatti, il fine dichiarato della normaè quello di incentivare l’esodo antici-pato dei lavoratori prossimi alpensionamento, in un quadro dimisure urgenti in materia di finanzapubblica, sottese alla razionalizzazio-ne delle risorse aziendali ed allacreazione di nuove opportunità dilavoro e tale obiettivo viene conse-guito sia nel caso di uscita, simulta-nea, di un gran numero di dipenden-ti, sia in quello di uscita, in tempidiversi, di uno o più lavoratori.

Contributi assicurativi – Accor-di per la sospensione dellaprestazione di lavoro – Legitti-mità – Obbligazione retributivain relazione ai periodi disospensione concordata –Insussistenza – Obbligo contri-butivo – Insussistenza.Sentenza n. 778/2004, 24 febbraio2005

Gli accordi con i quali è convenutala sospensione della prestazione dilavoro per esigenze produttive,sono del tutto legittimi ed implicanoche, nel corso del periodo disospensione concordata, vienemeno l’obbligazione del datore dilavoro di erogare la retribuzione. Illegittimo venir meno dell’obbliga-zione retributiva a carico del datoredetermina, altresì, l’inesistenza delconnesso obbligo contributivo.

TRIBUNA DEL LAVORO

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periodico dell’EBT sull’andamento del turismo a Roma e provincia

EBT INFORMA

Il 15 luglio, presso l’Hotel Ambasciatori di Roma, si è svolta l’assemblea ordinaria dell’Ente Bilaterale Nazio-nale Unitario del Settore Turismo, per il rinnovo delle cariche sociali. Al termine delle votazioni sono risul-tati eletti

PresidenteGabriele Guglielmi (Filcams/CGIL)

Vicepresidente Giuseppe Cassarà (Fiavet)

Il nuovo Comitato direttivo, risulta composto oltre che dal Presidente e dal Vicepresidente, dai seguenti con-siglieri:

Armando Petromilli (Federalberghi) - Alessandro Nucara (Federalberghi)Silvio Moretti (FIPE) - Guido Garavello (FIPE)

Stefano Amadei (FAITA) - Patrizia Ghiaroni (Filcams/CGIL)Pierangelo Raineri (Fisascat/CISL) - Pietro Giordano (Fisascat/CISL)

Parmenio Stroppa (Uiltucs/UIL) - Emilio Fargnoli (Uiltucs/UIL)

Nel corso della stessa assemblea si è proceduto anche alla elezione del nuovo Collegio dei Sindaci, che risul-ta così composto:

PresidentePiergiorgio Baroldi

Sindaci effettiviCosimo Ampolo - Alessandro Cianella

Sindaci supplentiPaolo Contestabile - Marco Marroni

Fermo restando i compiti e le prerogative della presidenza, l’assemblea ha inoltre attribuito le seguenti dele-ghe operative:

Monitoraggio del sistema contributivo (Federalberghi)Formazione professionale (Uiltucs/UIL)

Organizzazione e sviluppo (FIPE)Azioni per favorire l’incontro domanda e offerta di lavoro (Fisascat/CISL).

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