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Sabato 27 aprile 2013 – Anno 5 – n° 114 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 La storia siamo loro di Marco Travaglio È vero, è vergognoso – come fanno notare giornali e storici a proposito del 25 aprile – riscrivere la storia a proprio uso e consumo secondo le convenienze del momento. Ma sba- gliano bersaglio. Avremmo voluto leggere le loro dotte dissertazioni quando Napolitano e i suoi corifei hanno giustificato le larghe intese con B. commemorando Gerardo Chiaromon- te, tirando in ballo il compromesso storico Mo- ro-Berlinguer e dimenticando che quel pro- getto politico (discutibile finché si vuole) mi- rava a coinvolgere nell’area di governo un grande partito, il Pci, in forte ascesa nella so- cietà ma tagliato fuori dal dopoguerra a causa della conventio ad excludendum nata dalla guerra fredda. Qui invece si tratta di salvare le chiappe a Pdl e Pd, due partiti in picchiata (hanno perso 9 milioni di voti alle ultime elezioni), il primo dei quali posseduto da un imputato-impuni- to-ineleggibile-impresentabile che ha governa- to ufficialmente 12 anni su 20 e ufficiosamente 20 anni su 20 e solo un mese fa mandava i suoi parlamentari a occupare il Tribunale di Mi- lano. Purtroppo nessuno ha invitato Napoli- tano & C. a ripassare la storia e soprattutto a non bestemmiare la memoria di Moro e Ber- linguer. Ma le bestemmie non sono finite, per- ché Repubblica , nelle pagine della cultura, ac- canto alla recensione del saggio Manipolare la memoria, ospita un articolo dello storico Lucio Villari che arriva a paragonare l’inciucio Na- poletta Pd-Pdl al “connubio” fra Camillo Ca- vour e Urbano Rattazzi nel marzo del 1852: “Una situazione politica e parlamentare più o meno analoga a quella attuale”. Forse è uno scherzo, come riconosce lo stesso Villari quan- do scrive che il connubio che portò il Conte, “capo della destra liberale”, alla presidenza del Consiglio col sostegno dei riformisti rattazzia- ni e con “l’ostilità dei reazionari e del re”, “si basava su un progetto di grandi riforme eco- nomiche e sociali molto avanzate” e “su un’idea di libertà che Cavour intendeva tale solo se incardinata su quelle riforme”. Riforme che poi si fecero e aiutarono “i patrioti liberali e i de- mocratici garibaldini e mazziniani di un’Italia che lottava per il risorgimento nazionale”. Qui l’unico risorgimento che si intravede è quello delle salme della prima e della seconda Re- pubblica che hanno portato il Paese al disastro e s’aggrappano al progetto restauratore di Na- politano e dei suoi presunti “saggi”. Qualche storico libero, casomai esistesse, potrebbe poi far sommessamente notare al capo dello Stato che qualcosa non quadra anche nella sua libera ricostruzione della Resistenza. Che, a suo dire, deve insegnarci a mantenere “coraggio, fer- mezza e senso dell’unità” anche nella fase po- litica attuale. Un’altra giusti(misti)ficazione delle larghe intese. Ma, se la Resistenza avesse badato alle larghe intese, non avrebbe visto contrapposti, e l’un contro l’altro armati, gli italiani che avevano scelto il fascismo e l’al- leanza con i nazisti nella Repubblica Sociale e gli italiani che avevano scelto la democrazia e la libertà. Se è vero che la Repubblica Italiana è nata dalla Resistenza e che la Costituzione è nata contro il fascismo, di quale “unità” vanno cianciando lorsignori? In questi vent’anni, dal- la Bicamerale in poi, ci sono politici (soprat- tutto di centrodestra, ma anche di centrosi- nistra) che hanno calpestato – con leggi in- costituzionali, controriforme della Costituzio- ne, comportamenti e atteggiamenti incostitu- zionali – i principi fondamentali della Carta: lavoro, pace, giustizia, legalità, libertà di in- formazione e di espressione, diritti delle mi- noranze, beni comuni, unità nazionale, divi- sione dei poteri. Sono gli stessi che ora si ap- prestano a rimettere le zampe sul governo e sulla Costituzione. Oggi il peggior modo di rispettare la storia e la memoria è proprio quel- lo di dimenticare chi sono Berlusconi e i suoi complici, cos’hanno fatto e cosa vogliono an- cora fare. Primo assegno per i deputati del M5S. Circa 16 mila euro a testa. Ne verseran- no 2.500 a un fondo per lo sviluppo. Ma per il Movimento è troppo poco BERLUSCONI ALL’ECONOMIA MINACCIA PER PIEGARE IL PD Pd, forse saranno nominati due reggenti. Praticamente un sospensorio » www.spinoza.it LA CATTIVERIA » CURE GRATIS Emergency, il nuovo fronte è a Palermo Lo Bianco » pag. 9 » GOVERNO » Il presidente incaricato cerca un squadra con volti meno logori Il cambio generazionale con le amazzoni del Caimano DA SARKÒ AL MINISTRO DI HOLLANDE Edwy, il reporter trotzkista che inchioda i potenti di Francia Mentre Enrico Letta prepara il discorso alle Camere (già oggi può sciogliere la riserva) l’uomo del bunga bunga alza il prezzo delle larghe intese e punta a occupare (direttamente o con Brunetta) la poltrona decisiva per i conti degli italiani e per la battaglia dell’Imu. Un piano che mira a spaccare in mille pezzi i democratici. Sullo sfondo c’è il voto anticipato in autunno. Con i sondaggi che danno la destra in forte crescita Di Blasi e Palombi » pag. 2 - 3 John Lichfield » pag. 12 LA PROMOZIONE IN A Miracolo Sassuolo: calcio e piastrelle per sopravvivere alla crisi P er quelli che nello sport cercano metafore della vi- ta, la promozione in Serie A del piccolo Sassuolo è un segno di speranza: la squadra di provin- cia che ottiene il successo pro- prio nel derby con il capoluo- go, Modena. Feltri » pag. 8 Bernini, Calabria e Lorenzin per il Pdl. Sull’altro fronte Pistelli, Franceschini e Del Rio. Ma la vecchia guardia non demorde L a giornata decisiva, per chiudere o anche per rompere, è fissata per oggi, quando Silvio Berlusconi vedrà Enrico Letta e compileranno in- sieme la lista dei ministri. A quel punto il premier incaricato scioglierà la fatidica riserva e il gover- no dell’inciucio sarà pronto per il giuramento al Quirinale. Ieri però i due si sono sentiti anche per telefono. d’Esposito e Perniconi » pag. 3 Edwy Plenel LaPresse I NUOVI VOLTI IN TV Quelli che una mattina si sono svegliati lettiani Feltri e Marra » pag. 4 PIOVONO PIETRE Democratici in frantumi? Tutta colpa di Twitter Robecchi » pag. 18 P ensare ci sia un governo con B. non ha senso” (E. Letta, 8 aprile). “Non è possibile che cen- trodestra e centrosinistra formi- no un governo insieme” (M. D’Alema, 8 marzo). Dal blog di Pippo Civati piccolo promemo- ria di parole al vento. » pag. 18 S tiamo scivolando verso un governo senza popolo, dove a scegliere non sono i cittadini ma le segreterie di partito. Vedo grossi rischi per la nostra democrazia”, spiega il professore Salvatore Set- tis, già direttore della Normale di Pisa. Borromeo » pag. 6 L‘INTERVISTA Settis: “Il dialogo fallito Pd-M5S: tragico errore, adesso torna B.” Anna Grazia Calabria e, sotto, Anna Maria Bernini Dlm QUI LO DICO E QUI LO NEGO “Mai al governo con il Cavaliere!”: il mantra-patacca di D’Alema & C. y(7HC0D7*KSTKKQ( +@!z!&!$!/

Prime Pagine, 27 aprile 2013

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Prime pagine Giornali

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Sabato 27 aprile 2 01 3 – Anno 5 – n° 114 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

La storia siamo loro

di Marco Travaglio

Èvero, è vergognoso – come fanno notaregiornali e storici a proposito del 25 aprile

– riscrivere la storia a proprio uso e consumosecondo le convenienze del momento. Ma sba-gliano bersaglio. Avremmo voluto leggere leloro dotte dissertazioni quando Napolitano e isuoi corifei hanno giustificato le larghe intesecon B. commemorando Gerardo Chiaromon-te, tirando in ballo il compromesso storico Mo-ro-Berlinguer e dimenticando che quel pro-getto politico (discutibile finché si vuole) mi-rava a coinvolgere nell’area di governo ungrande partito, il Pci, in forte ascesa nella so-cietà ma tagliato fuori dal dopoguerra a causadella conventio ad excludendum nata dalla guerrafredda. Qui invece si tratta di salvare le chiappea Pdl e Pd, due partiti in picchiata (hanno perso9 milioni di voti alle ultime elezioni), il primodei quali posseduto da un imputato-impuni-to-ineleggibile-impresentabile che ha governa-to ufficialmente 12 anni su 20 e ufficiosamente20 anni su 20 e solo un mese fa mandava i suoiparlamentari a occupare il Tribunale di Mi-lano. Purtroppo nessuno ha invitato Napoli-tano & C. a ripassare la storia e soprattutto anon bestemmiare la memoria di Moro e Ber-linguer. Ma le bestemmie non sono finite, per-ché Re p u b b l i ca , nelle pagine della cultura, ac-canto alla recensione del saggio Manipolare la

memoria, ospita un articolo dello storico LucioVillari che arriva a paragonare l’inciucio Na-poletta Pd-Pdl al “connubio” fra Camillo Ca-vour e Urbano Rattazzi nel marzo del 1852:“Una situazione politica e parlamentare più omeno analoga a quella attuale”. Forse è unoscherzo, come riconosce lo stesso Villari quan-do scrive che il connubio che portò il Conte,“capo della destra liberale”, alla presidenza delConsiglio col sostegno dei riformisti rattazzia-ni e con “l’ostilità dei reazionari e del re”, “sibasava su un progetto di grandi riforme eco-nomiche e sociali molto avanzate” e “su un’ideadi libertà che Cavour intendeva tale solo seincardinata su quelle riforme”. Riforme che poisi fecero e aiutarono “i patrioti liberali e i de-mocratici garibaldini e mazziniani di un’Italiache lottava per il risorgimento nazionale”. Quil’unico risorgimento che si intravede è quellodelle salme della prima e della seconda Re-pubblica che hanno portato il Paese al disastroe s’aggrappano al progetto restauratore di Na-politano e dei suoi presunti “saggi”. Qualchestorico libero, casomai esistesse, potrebbe poifar sommessamente notare al capo dello Statoche qualcosa non quadra anche nella sua liberaricostruzione della Resistenza. Che, a suo dire,deve insegnarci a mantenere “coraggio, fer-mezza e senso dell’unità” anche nella fase po-litica attuale. Un’altra giusti(misti)ficazionedelle larghe intese. Ma, se la Resistenza avessebadato alle larghe intese, non avrebbe vistocontrapposti, e l’un contro l’altro armati, gliitaliani che avevano scelto il fascismo e l’al-leanza con i nazisti nella Repubblica Sociale egli italiani che avevano scelto la democrazia e lalibertà. Se è vero che la Repubblica Italiana ènata dalla Resistenza e che la Costituzione ènata contro il fascismo, di quale “unità” vannocianciando lorsignori? In questi vent’anni, dal-la Bicamerale in poi, ci sono politici (soprat-tutto di centrodestra, ma anche di centrosi-nistra) che hanno calpestato – con leggi in-costituzionali, controriforme della Costituzio-ne, comportamenti e atteggiamenti incostitu-zionali – i principi fondamentali della Carta:lavoro, pace, giustizia, legalità, libertà di in-formazione e di espressione, diritti delle mi-noranze, beni comuni, unità nazionale, divi-sione dei poteri. Sono gli stessi che ora si ap-prestano a rimettere le zampe sul governo esulla Costituzione. Oggi il peggior modo dirispettare la storia e la memoria è proprio quel-lo di dimenticare chi sono Berlusconi e i suoicomplici, cos’hanno fatto e cosa vogliono an-cora fare.

Primo assegno per i deputati del M5S. Circa16 mila euro a testa. Ne verseran-no 2.500a un fondo per lo sviluppo. Ma per il Movimento è troppo poco

BERLUSCONI ALL’ECONOMIAMINACCIA PER PIEGARE IL PD

Pd, forse saranno nominatidue reggenti. Praticamenteun sospensorio

» w w w. s p i n oza . i t

LA CATTIVERIA

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E m e rge n c y,il nuovo fronteè a Palermo

Lo Bianco » pag. 9

» GOVERNO » Il presidente incaricato cerca un squadra con volti meno logori

Il cambio generazionalecon le amazzoni del Caimano

DA SARKÒ AL MINISTRO DI HOLLANDE

Edwy, il reportertrotzkistache inchiodai potentidi Francia

Mentre Enrico Letta prepara il discorso alle Camere(già oggi può sciogliere la riserva) l’uomo del bungabunga alza il prezzo delle larghe intese e puntaa occupare (direttamente o con Brunetta) la poltronadecisiva per i conti degli italiani e per la battagliadell’Imu. Un piano che mira a spaccare in mille pezzii democratici. Sullo sfondo c’è il voto anticipatoin autunno. Con i sondaggi che danno la destrain forte crescita Di Blasi e Palombi » pag. 2 - 3

John Lichfield » pag. 12

LA PROMOZIONE IN A

Miracolo Sassuolo:calcio e piastrelleper sopravviverealla crisi

Per quelli che nello sportcercano metafore della vi-

ta, la promozione in Serie A delpiccolo Sassuolo è un segno disperanza: la squadra di provin-cia che ottiene il successo pro-prio nel derby con il capoluo-go, Modena. Fe l t r i » pag. 8

Bernini, Calabria e Lorenzinper il Pdl. Sull’altro frontePistelli, Franceschinie Del Rio. Ma la vecchiaguardia non demorde

La giornata decisiva, per chiudere o anche perrompere, è fissata per oggi, quando Silvio

Berlusconi vedrà Enrico Letta e compileranno in-sieme la lista dei ministri. A quel punto il premierincaricato scioglierà la fatidica riserva e il gover-no dell’inciucio sarà pronto per il giuramento alQuirinale. Ieri però i due si sono sentiti ancheper telefono. d’Esposito e Perniconi » pag. 3

Edwy Plenel La Pre ss e

I NUOVI VOLTI IN TV

Quelli cheuna mattinasi sono svegliatilettiani

Feltri e Marra » pag. 4

PIOVONO PIETRE

D e m o c r at i c iin frantumi?Tutta colpadi Twitter

Robecchi » pag. 18

Pensare ci sia un governo conB. non ha senso” (E. Letta, 8

aprile). “Non è possibile che cen-trodestra e centrosinistra formi-no un governo insieme” (M.D’Alema, 8 marzo). Dal blog diPippo Civati piccolo promemo-ria di parole al vento. » pag. 18

Stiamo scivolando verso ungoverno senza popolo, dove a

scegliere non sono i cittadini ma lesegreterie di partito. Vedo grossirischi per la nostra democrazia”,spiega il professore Salvatore Set-tis, già direttore della Normale diPisa. B o r ro m e o » pag. 6

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Settis: “Il dialogofallito Pd-M5S:tragico errore,adesso torna B.”

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