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Prevenzione e controllo legionellosi negli impianti ... · Protocollo di controllo del rischio legionellosi ... Caratteristiche e manutenzione impianti e dei terminali di erogazione

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Indicazioni  per  la  progettazione,  la  realizzazione  e  la  gestione  degli  impianti  idrosanitari  alla  luce  delle  linee  guida  del  2015

Prevenzione  e  controllo  legionellosi  negli  impianti  

idrosanitari

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Introduzione

Microrganismo (batterio)LEGIONELLA

Malattie batteriche causate dalla inalazione di acqua contaminata diffusa per aerosol:- Febbre di pontiac- Malattia del legionario

LEGIONELLOSI

Sospensione di particelle costituite da minuscole gocce d’acqua (< 5 µm) che possono essere inalate.

AEROSOL

LEGIONELLA

ACQUA CONTAMINATA

AEROSOL

UOMO

MALATTIE:LEGIONELLOSI

Soggetti maggiormente esposti alla malattia: affetti

da immunodeficienza, malattie croniche, fumatori,

affetti da etilismo, età avanzata

Legionellosi non si contrae bevendo acqua contaminata

o per trasmissione interumana

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Ecologia  della  legionella

Legionella è ubiquitaria negli ambienti acquatici, sia in forma planctonica che all’interno di amebe

Meccanismi e condizioni per la proliferazione della legionella

La capacità di persistenza e moltiplicazione è legata ad una serie di condizioni ambientaliSi moltiplica a temperature comprese tra i 25°C e i 45°CLo stato planctonico non è sufficiente per moltiplicazione e sopravvivenza che avviene in amebe a vita liberaLe amebe, le legionelle, altri microrganismi, consorzio organizzato a costituire un biofilm

BIOFILM: aggregato complesso di microrganismi contraddistinto dalla secrezione di una matrice adesiva e protettiva.

I biofilm si sviluppano dove ci sono:- supporti di ancoraggio- sostanze nutritive- adeguate temperature- basse velocità, che non

ostacolano con turbolenzel’ancoraggio e la crescita del biofilm

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Richiami  alle  norme

UNI 9182:2014“Impianti di alimentazione e distribuzione dell’acqua fredda e calda – Progettazione, Installazione e Collaudo”Punto 9.4 “Temperatura di distribuzione” VEDERE UNI EN 806-2

UNI EN 806-2:2008“Specifiche relative agli impianti all’interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano.Parte 2 (progettazione)” Punto 3.6 “… OMISSIS … i sistemi di acqua calda dovranno disporre di impianti per permettere di aumentare la temperatura fino ai punti terminali del sistema a 70°C per scopi di disinfezione”

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Richiami  alle  norme

ANSI / ASHRAE STANDARD 188-2015Legionellosis: risk management for building water systems (Giugno 2015)

• Fornisce requisiti minimi per la gestione rischio legionellosi negli edifici e nei loro sistemi idrici, sia di acqua potabile sia di acqua non potabile

• Nomina team di programmazione responsabile programma di gestione delle acque, in conformità normativa di riferimento

• Requisiti specifici su come le strategie di controllo devono essere realizzate e documentate, senza indicare quali strategie adottare

AICARRLibro bianco sulla legionella

• Linee guida ministero sanità (2000)• Linee guida ASHRAE 12-2000• Alcune considerazioni sulle linee guida e sul controllo della contaminazione da legionella negli impianti idrici e di

climatizzazione.

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Linee  guida  2015

7 maggio 2015 la conferenza stato-regioni ha approvato le nuove linee guida

Protocollo di controllo del rischio legionellosiSi articola in tre fasi in sequenza:

VALUTAZIONE DEL RISCHIOA

GESTIONE DEL RISCHIOB

COMUNICAZIONE DEL RISCHIOC

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Linee  guida  2015

VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Indagine che individua le specificità della struttura edegli impianti in essa presenti, per le quali sipossono realizzare condizioni che collegano lapresenza effettiva o potenziale di legionella allapossibilità di contrarre l’infezione.

Procedura volta ad identificare e valutare il rischio dilegionellosi in sorgenti d’acqua (es. impianti idrici) inedifici e/o siti industriali e determinare le azioni perridurlo.

Informazioni relative valutazione del rischio e alrelativo piano di controllo devono essere comunicateal gestore che informerà persone coinvolte nelcontrollo e prevenzione della legionellosi.

GESTIONE DEL RISCHIO

Tutti gli interventi e procedure volti a rimuovere o acontenere le criticità individuate fase precedente.

COMUNICAZIONE DEL RISCHIO

Valutazioni• Valutazione e gestione del rischio nelle strutture

turistico-recettive.• Valutazione e gestione del rischio negli

stabilimenti termali.• Valutazione e gestione del rischio nelle strutture

sanitarie.

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Linee  guida  2015

FATTORI RISCHIO

Temperatura compresa tra 20°C e 50°C

Presenza di tubazioni con flusso minimo o assente (tratti poco o nulla utilizzati nella rete, utilizzo saltuario fonti erogazione)Utilizzo stagionale o discontinuoCaratteristiche e manutenzione impianti e dei terminali di erogazione (pulizia, disinfezione)Vetustà, complessità e dimensioni dell’impiantoAmpliamento o modifica d’impianto esistenteUtilizzo gomma e fibre naturali per guarnizioni e sistemi di tenutaPresenza e concentrazione di legionella evidenziata a seguito di pregressi accertamenti ambientali (varie tabelle)

Corretta valutazione del rischio

Deve partire ispezione + schemi d’impianto aggiornati

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Linee  guida  2015

A seguito valutazione del rischio per assicurare una riduzione ed un controllo rischio

legionellosi adottare misure preventive (trattamenti termici, clorazione, ecc.)

Se queste misure non possono essere tutte subito adottate, appurata presenza potenziale

rischio (temperatura acqua, presenza rami morti, ecc.) allora: CAMPIONAMENTO

IN FUNZIONE CONCENTRAZIONE LEGIONELLA RILEVATA, PROGRAMMA PER APPLICARE

MISURE CORRETTIVE (fornite in tabella)

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Indicazioni  per  la  progettazione,  la  realizzazione  e  la  gestione  degli  impianti

La prevenzione delle infezioni da legionella si basa su due punti:

Il primo punto è costituito dalla corretta progettazione degli impianti tecnologici a rischio. Sono considerati a rischio gli impianti nei quali avviene un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione. Rientrano in questa categoria gli impianti:Idro-sanitari, di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, di raffreddamento a torri evaporative o a condensatori evaporativi, di distribuzione ed erogazione di acque termali nonché le piscine e le vasche idromassaggio.

Il secondo punto, è fondato sull’adozione di misure preventive (manutenzione e disinfezione), atte a contrastare la moltiplicazione, e la diffusione, di legionella negli impianti a rischio.

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Indicazioni  per  la  progettazione,  la  realizzazione  e  la  gestione  degli  impianti

Impianti idro-sanitari

Per un ottimale controllo della contaminazione da legionella, vediamo quali sono le principali indicazioni che devono essere rispettate. Circoscriveremo la nostra analisi agli impianti idro-sanitari.Per tali impianti:

Nelle reti di acqua fredda, il rischio di crescita legionella è trascurabile nel caso in cui la temperatura dell’acqua non superi i 20°C.

Negli impianti centralizzati d’acqua calda sanitaria, il rischio di crescita della legionella si riduce mantenendo una temperatura dell’acqua calda sanitaria maggiore di 50°C. Anche in ogni punto della rete di ricircolo deve essere rispettata la condizione indicata al punto precedente.

Al fine di evitare salti termici elevati lungo la rete di distribuzione, con conseguente raffreddamento eccessivo dell’acqua, la rete di ricircolo deve essere bilanciata.La temperatura dell’acqua deve essere mantenuta ad un valore maggiore di 60°C nei serbatoi di accumulo. (70-75°C)

Devono essere adottate precauzioni contro il pericolo di ustioni.

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Indicazioni  per  la  progettazione,  la  realizzazione  e  la  gestione  degli  impianti

In aggiunta:Le reti di acqua fredda e di acqua calda sanitaria devono essere:

Opportunamente distanziate tra loro

Separate anche da altre fonti di calore

Adeguatamente isolate dal punto di vista termico

Inoltre:

Le reti devono essere il più possibile lineari

Devono essere evitate tubazioni con tratti terminali ciechi

Devono essere evitate tubazioni prive di circolazione d’acqua

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Indicazioni  per  la  progettazione,  la  realizzazione  e  la  gestione  degli  impianti

I serbati di accumulo:

Devono essere facilmente ispezionabili

Devono disporre, alla base, di un rubinetto tramite il quale eseguire le operazioni di spurgo del sedimento

Devono disporre di un secondo rubinetto posto ad una altezza non inferiore a 1/3 del serbatoi per prelevare campioni d’acqua da sottoporre ad indagini analitiche, qualora il rubinetto inserito alla base del serbatoio non risultasse idoneo allo scopo.

La tipologia di materiali utilizzati per la realizzazione dell’impianto deve garantire la possibilità di eseguire adeguati trattamenti di disinfezione.

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Gestione  impianti  idro  sanitari

Temperatura fredda mai > 20°CA

Se praticabile ispezione periodica serbatoi acqua fredda:

PULIZIA + DISINFETTARLI (50 mg/l cloro residuo libero x 1 ora)

B

Svuotare e disincrostare serbatoi/bollitori acqua calda sanitaria. Ripristinare funzionamento dopo lavaggio.C

Accertarsi che eventuali modifiche dell’impianto, oppure nuove installazioni non creino rami morti o tubazioni con scarsità di flusso o flusso intermittente.

D

Programma trattamento prevenire sia la formazione di biofilm, sia corrosione e incrostazioni che, indirettamente, possono favorire lo sviluppo microbico.

E

Installazione dispositivi antiscottatura.F

Mantenere docce, diffusori delle docce e rompigetto puliti e privi di incrostazioni.G

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