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CEI 11-27 – CEI 50110
Lavorare in sicurezza su apparati elettrici
Campo di applicazione
Questa norma contiene i principi e le prescrizioni per le attività di lavoro sui campi elettrici ad essi connesse e vicino ad essi.
La presente norma fornisce le prescrizioni di sicurezza per attività sugli impianti elettrici e si applica a tutti i lavori elettrici ed anche ai lavori non elettrici quali ad esempio lavori edili eseguiti in prossimità lavori non elettrici quali ad esempio lavori edili eseguiti in prossimità di linee elettriche aeree o in vicinanza di cavi sotterranei.
La presente norma si applica ai lavori elettrici in tensione per impianti BT.
I punti salienti della norma sono i seguenti:
L’Unità Responsabile dell’impianto (URI)
I ruoli operativi del responsabile impianto (RI) e dei preposti ai lavori (PL)
Principi generali di sicurezza
La pianificazione del lavoro
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
La pianificazione del lavoro
Misure prove e ricerca guasti
Il lavoro fuori tensione
Lavori sotto tensione
Lavoro in prossimità
Lavori non elettrici
TIPOLOGIA DEI LAVORI ELETTRICI
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
Nessun lavoro elettrico deve essere eseguito da persone prive di adeguata formazione, per formazione si intende l’insieme di iniziative che conducono il
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
l’insieme di iniziative che conducono il soggetto a possedere tutte le
conoscenze e capacità per poter svolgere l’attività in piena sicurezza
PERSONA ESPERTA (PES)
PES (persona esperta) è una persona che nel suo corso lavorativo ha acquisito quanto segue, conoscenze sull’infortunistica elettrica, conoscenza sulla problematica infortunistica, capacità di affrontare in autonomia le organizzazioni e esecuzioni in sicurezza di qualsiasi
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
in autonomia le organizzazioni e esecuzioni in sicurezza di qualsiasi lavoro, capacità di individuare e prevenire i rischi elettrici, capacità di affrontare gli imprevisti nei lavori elettrici, capacità di sovraintendere e coordinare altri lavoratori, capacità di informare eistruire correttamente una PAV (persona avvertita).
La persona PAV (persona avvertita) conosce l’antinfortunistica elettrica comprende le istruzioni fornite da una PES
ha capacità di organizzare ed eseguire un lavoro dopo avere avuto istruzioni da una PES
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
PERSONA AVVERTITA (PAV)
istruzioni da una PES
ha capacità di affrontare le difficoltà e i pericoli previsti
ha capacità di riconoscere i pericoli originati da imprevisti anche se non potrebbe essere in grado di affrontare autonomamente tali pericoli
In sintesi la PAV si distingue dalla PES per la insufficiente capacità di affrontare
in autonomia l’impostazione del lavoro e gli imprevisti.
PEC (Persona comune) può operare solo sotto la sorveglianza di una PES o di una PAV se i rischi elettrici residui non sono stati eliminati
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
PERSONA COMUNE (PEC)
eliminati
Una PEC può lavorare al disotto della DV solo sotto
sorveglianza o supervisione da parte di una PES (nella
sorveglianza è ammessa anche una PAV).
Non può intervenire nei lavori sotto tensione
In pratica per eseguire lavori di qualunque natura ad unadistanza inferiore a DV occorre essere PES o PAV o averel’IDONEITA’ ai lavori sotto tensione (PEI) nei lavori sottotensione, in quanto si tratta di lavori elettrici.
Pertanto solo la persona PEI può svolgere lavori sotto
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
Pertanto solo la persona PEI può svolgere lavori sotto
tensione in BT.
Nei lavoratori dipendenti l’attribuzione della condizione di PES PAV o PEI è di esclusiva pertinenza del Datore di Lavoro DdL.
( in pratica il DdL riconosce in base alle capacità dei lavoratori se una persona può essere PES - PAV - PEI in base soprattutto alle esperienze maturate nel tempo su apparati elettrici)
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi può essere auto certificata basandosi su una idonea documentazione contenente informazioni: conoscenze teorico pratiche e legislative in materie di sicurezza, percorsi formativi, esperienze lavorative.
Sia la PES che la PAV devono essere a conoscenza dei seguenti concetti teorici:
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
PES-PAV-PEI
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
Dl 81/2008 Cei EN 50110\1 Cei 11-1 e 64-8 DPI
(Rif. Legislativi) (Aspetti comportamentali) (aspetti costruttivi dell’impianto) (Disp.prot.indiv.)
Inoltre devono:
comprendere un piano di lavoro
definire e individuare una zona di lavoro
Inserire barriere e protezioni
FORMAZIONE E PROFILI PROFESSIONALI
Inserire barriere e protezioni
blocchi ad apparecchiature o macchinari
mettere a terra ed in corto circuito l’apparecchiatura o impianto
verificare l’assenza di tensione
verificare la sicurezza delle masse
VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
VALUTAZIONE DEI PROFILI PROFESSIONALI
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
URI Unità Responsabile Impianto
RI Responsabile Impianto
URL Unità Responsabile realizzazione del Lavoro
PL Persona preposta alla conduzione del lavoro
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
URI Unità Responsabile Impianto
3.2.1 Unità designata alla responsabilità complessiva per garantire
l’esercizio in sicurezza di un impianto elettrico mediante regole ed
organizzazione della struttura aziendale durante il normale
esercizio dell’impianto. Tali responsabilità rimangono di fatto in esercizio dell’impianto. Tali responsabilità rimangono di fatto in
capo al responsabile dell’Unità.
Tale ruolo può essere rappresentato dal:
Datore di Lavoro, Proprietario dell’impianto, l’Utilizzatore
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
RI Responsabile Impianto
3.2.2 Persona designata alla conduzione dell’impianto elettrico
(Responsabile dell’impianto - RI)
Persona responsabile, durante l’attività di lavoro, della sicurezza
dell’impianto elettrico. dell’impianto elettrico.
Per “lavoro” si intende qualsiasi lavoro elettrico o non elettrico che
richieda un intervento sull’impianto elettrico considerato
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
3.2.3 Unità responsabile della realizzazione del lavoro (URL)
Unità (o Persona ) cui è demandato l’incarico di eseguire il lavoro. La
responsabilità rimane di fatto in capo al responsabile dell’Unità.
URL Unità Responsabile realizzazione del Lavoro
responsabilità rimane di fatto in capo al responsabile dell’Unità.
Nel caso la URL sia una persona, essa può coincidere con la stessa
che ricopre il ruolo di persona preposta alla conduzione dell’attività
lavorativa sul posto di lavoro (PL).
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
3.2.4 Persona preposta alla conduzione del lavoro (PL)
Persona designata alla responsabilità della conduzione operativa del
lavoro sul posto di lavoro.
PL Persona preposta alla conduzione del lavoro
lavoro sul posto di lavoro.
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
URI
RI
nomina
RI RI
URL
consegna / permesso di lavoro
RI
PL
I RUOLI PROFESSIONALI PREVISTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORI ELETTRICI
Ma il responsabile dell’impianto RI cosa deve fare?
È il responsabile della pianificazione dei lavori
redige il piano di lavoro in collaborazione con il PL
Programma la gestione e le manovre sull’impianto elettrico
nei lavori fuori tensione individua l’impianto elettrico.
RESPONSABILE DELL’IMPIANTO IMPIANTO (RI)
nei lavori fuori tensione individua l’impianto elettrico.
=e il Preposto ai Lavori PL?
Il Preposto ai Lavori PL riceve informazioni dall’RI ed è responsabile di:
preparazione dei lavori
pianificazione dell’attività
stesura del piano di intervento
presa in carico dell’impianto elettrico o di una parte dall’RI
PREPOSTO AI LAVORI (PL)
presa in carico dell’impianto elettrico o di una parte dall’RI
verifica dell’assenza di tensione nell’impianto nel caso di lavori fuori tensione
verifica della sicurezza delle masse
gestione e trasferimento al personale delle informazioni necessarie per il lavoro in sicurezza.
DISTANZE DL, DV, DA9, INTRODOTTE DALLA NUOVA NORMA
CEI 11-27
Definizione di lavoro elettrico
Sicurezza nei lavori elettrici
Sicurezza nei lavori elettrici
Riassumendo le varie tipologie di lavori saranno:
Il lavoro deve essere pianificato per evitare tutti i potenziali rischi
Si dovrà individuare:
l’assetto dell’impianto (e cioè lo schema del circuito)
i sezionamenti
le messe a terra
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO
le protezioni
la presenza di alimentazione ausiliarie
le impostazioni dei circuiti di controllo
comandi e presenza di avvisi (segnalatori audio).
IL PIANO DI LAVORO
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO
E’ normalmente predisposto dall’RI sentito il PL.Copia del PdL deve essere consegnata al PL e deve riportare i seguenti dati:
identificazione univoca del documento
nome dell’RI
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO – PIANO DI LAVORO
nome dell’RI
nome del PL
individuazione univoca dell’impianto e sua tensione di esercizio
indicazione di eventuali parti circostanti che restano in tensione
data e ora prevista per l’inizio dell’intervento e data presunta
descrizione dell’assetto dell’impianto da realizzare
IL PIANO DI INTERVENTO
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO
Il Piano di Intervento deve essere compilato quando il lavoro è complesso e deve riportare i seguenti dati:
identificazione univoca del documento
nome e firma del PL
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO – PIANO DI INTERVENTO
nome e firma del PL
individuazione dell’impianto o oggetto dell’intervento
dati tecnici dell’impianto
procedure e istruzione operative per eseguire il lavoro in sicurezza
descrizione delle eventuali misure di prevenzione
ZONA DI LAVORO
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO – ZONA DI LAVORO
La zona di lavoro deve essere chiaramente individuata e chiaramente delimitata, all’interno di tale zona ricade la responsabilità dell’RI e del PL.
Nessun estraneo ai lavori deve entrare nella zona delimitata e nessun addetto deve compiere azioni al di fuori di quell’area.
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO – ZONA DI LAVORO
addetto deve compiere azioni al di fuori di quell’area.
CONSEGNA E RESTITUZIONE
DELL’IMPIANTO
Nella fase di consegna si devono dare le seguenti informazioni:
numero della consegna
estremi del PdL
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO – CONSEGNA E RESTITUZIONE
DELL’IMPIANTO
estremi del PdL
la denominazione dell’impianto
i nominativi e le firme dell’RI e PL
data e ora di consegna/restituzione dell’impianto
ITER PROCEDURALE
L’RI evidenzia la necessità di un lavoro
Il PL esamina il lavoro
Il PL comunica all’RI le modalità con le quali intende fare il lavoro
L’RI redige il piano di lavoro PdL
In queste fasi l’RI e il PL devono collaborare
RI e PL delimitano la zona di lavoro
L’RI comunica al PL l’inizio dei lavori
ITER PROCEDURALE
Il PL da necessarie istruzioni ai suoi operatori (e si assicura che siano comprese)
Sotto la direzione del PL si adottano le misure di sicurezza e si allestisce il cantiere e si esegue il lavoro
Al termine il PL allontana tutti dal cantiere e si accerta che siano state rimosse eventuali terre e altre misure di sicurezza.
Il PL comunica all’RI che il lavoro è terminato e che si può ripristinare l’assetto dell’impianto (comunicazione documentata) Tale atto si chiama “restituzione dell’impianto” e rappresenta la garanzia dal PL all’RI che manovre successive (rimessa in funzione dell’impianto) non causeranno danni a cose e persone
L’RI ripristina l’impianto nelle condizioni per l’esercizio
MISURE PROVE E RICERCA GUASTI
Durante queste attività si devono rispettare le regole che la presente norma indica per garantire il contenimento o l’eliminazione del rischio. Per gli attrezzi o strumenti utilizzati devono essere adatti, sicuri e sottoposti a verifiche periodiche previste. Durante lo svolgimento di tali attività può essere necessario rimuovere dispositivi di protezione o la rimozione dell’alimentazione di parti dell’impianto.
Es. se per accedere ad una morsettiera sotto tensione viene rimosso un protettore isolante si dovranno adottare le procedure del lavoro sotto tensione
MISURE PROVE E RICERCA GUASTI
Nei casi complessi deve essere fatto un documento (piano di prova) che riporti la sequenza prevista delle operazioni con l’individuazione di tutte le misure di prevenzione da applicare e le responsabilità dei soggetti coinvolti
Tale documento può sostituire il piano di lavoro ed il piano di intervento
N.B. il piano di prova può anche essere costituito da più documenti: piano di lavoro per prove e piano d’intervento per prove.
IL LAVORO FUORI TENSIONE
Individuare la zona di lavoro che è lo spazio in cui gli operatori possono muoversi liberamente e all’interno del quale devono essere comprese tutte le attività operative. Per individuare tale spazio è necessario valutare tutte le attrezzature che si utilizzeranno
Sezionare completamente la parte d’impianto interessata dal lavoro e cioè la parte dell’impianto isolata da ogni potenziale sorgente di alimentazione
Prendere provvedimenti per assicurarsi contro la richiusura intempestiva dei dispositivi di sezionamento (inserire dei blocchi meccanici ed elettrici ecc.)
IL LAVORO FUORI TENSIONE
Verificare che l’impianto sia fuori tensione (accertarsi con rilievi strumentali dell’assenza di tensione sulla parte interessata dell’impianto)
Eseguire la messa a terra e in cto. cto. delle parti attive sezionate (installare quando richiesto sulla parte interessata dell’impianto e visibile chiaramente dispositivi idonei a conseguire elettronicamente la messa a terra ed in cto. cto. di tutte le fasi e dell’eventuale neutro se è una parte attiva)
Realizzare le misure di protezione verso le eventuali altre parti attive adiacenti (adottare le misure previste per il lavoro in prossimità)
DISPOSITIVI PER IL COLLEGAMENTO IN
CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
COLLEGAMENTO IN CORTOCIRCUITO DI PARTI ATTIVE
IL PROCESSO PER IL LAVORO
FUORI TENSIONEFUORI TENSIONE
RI e PL devono pianificare tutte le attività e le priorità
L’RI definisce il piano di lavoro (PdL)
Il PL pianifica le attività con i lavoratori
RI e PL stabiliscono le zone di lavoro
PROCESSO PER IL LAVORO FUORI TENSIONE
RI e PL stabiliscono le zone di lavoro
L’RI terminate le attività consegna l’impianto al PL e certifica l’evento con la compilazione della “consegna impianto”
La restituzione dell’impianto all’RI deve essere preceduta da parte del PL da tutte le messe a terra di lavoro e dalla rimozione di ogni impedimento e dal ripristino di tutto l’impianto nelle condizioni normali.
Terminato il lavoro il PL restituisce l’impianto all’RI notificando l’evento con comunicazione documentata
RIMESSA IN TENSIONE DOPO IL
LAVOROLAVORO
IL PL DOVRA’:
Ripristinare le protezioni rimosse
Rimuovere i dispositivi di messa a terra
Riconsegnare l’impianto all’RI
RIMESSA IN TENSIONE DOPO IL LAVORO
L’RI DOVRA’:
Rimuovere eventuali terre di sezionamento
Rimuovere eventuali dispositivi di blocco
Rimuovere i cartelli monitori
Ripristinare le condizioni dell’impianto
UTILIZZO DEI D.P.I. E
EQUIPAGGIAMENTI SECONDO LA
NORMA CEI 50110 NORMA CEI 50110
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
Ai fini di garantire una maggior sicurezza al lavoratore si prevede l’utilizzo dei DPI, cioè i dispositivi di protezione individuale.
Dispositivi molto utilizzati sono i guanti isolanti per lavori elettrici sotto tensione suddivisi in classi:
— classe 00 e classe 0, utilizzati in bassa tensione;
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
— classe 00 e classe 0, utilizzati in bassa tensione;
— classe 1, classe 2, classe 3, classe 4 e classe 5 per valori di tensione superiori
Ciò che differenzia i guanti di classe 00 da quelli di classe 0 e lo spessore del materiale isolante
(0,5 mm per i primi, 1 mm per i secondi) e la tensione di prova d'isolamento (rispettivamente 2,5 KV e 5 KV).
I guanti di classe 00 sono più sensibili al tatto, ma meno resistenti
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
I guanti di classe 00 sono più sensibili al tatto, ma meno resistenti di quelli di classe 0 alle sollecitazioni meccaniche. Se il lavoro comporta il rischio di abrasione o di rottura, sopra i guanti isolanti vanno comunque indossati guanti da lavoro.
Inoltre i guanti isolanti sono suddivisi in categorie in base alle loro resistenze all'olio, all'acido, ecc.
Sui guanti isolanti devono essere impressi:
• simbolo del doppio triangolo;
• nome, marchio di fabbrica o identificazione del costruttore;
• taglia e classe;
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
• taglia e classe;
• mese ed anno di costruzione;
• marcatura CE;
• una banda rettangolare (o altro mezzo) che permetta di identificare la data di inizio d'uso dei controlli periodici.
I guanti isolanti di classe 1, 2, 3 e 4 devono essere verificati con prove di tensione ogni sei mesi anche se non vengono mai utilizzati.
I guanti di classe 00 e 0 vanno verificati a vista prima dell'uso e gonfiati con aria per stabilire se sono bucati.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
gonfiati con aria per stabilire se sono bucati.
Se uno dei guanti è rovinato, devono essere buttati entrambi.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
Elmetto non ventilato Dielettrico 1000 Volt, conforme alla norma EN 50365
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
MISURE DI SICUREZZA: D.P.I.
Gli equipaggiamenti utilizzati nei lavori elettrici sono, ad esempio:
• tappeti, piattaforme e pedane isolanti;
• schermi isolanti flessibili e rigidi;
• aste isolanti di manovra;
• rivelatori di tensione;
MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI
• apparecchi per l'individuazione dei cavi;
• dispositivi per la messa a terra e in cortocircuito;
• barriere e supporti.
MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI
Tappeti Isolanti
Per la protezione provvisoria da contatti accidentali e l’isolamento da terra dell’operatore
MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI
Pedana Isolante
Per isolare l’operatore da terra
MISURE DI SICUREZZA: EQUIPAGGIAMENTI
Gli attrezzi da lavoro, i DPI e gli altri equipaggiamenti necessari per eseguire i lavori elettrici devono essere conservati in modo che mantengano le proprietà dielettriche e meccaniche; vanno inoltre controllati periodicamente.
Il datore di lavoro che non fornisca ai propri dipendenti gli attrezzi, i DPI e gli equipaggiamenti idonei per i lavori elettrici è ovviamente responsabile di eventuali infortuni.
MISURE DI SICUREZZA I D.P.I. E EQUIPAGGIAMENTI
Altre attrezzature accessorie sono:
Attrezzature manuali quali pinze, cacciaviti e similari, dotati anch’essi dei dati riguardo costruttore, data costruzione, tensione nominale, simbolo doppio triangolo e marchiatura CE (CEI EN 60743 e CEI EN 60900);
MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA
MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA
STRUMENTI DI MISURA ISOLATI
MISURE DI SICUREZZA SPECIALI:
RIVELATORI DI TENSIONE
RIVELATORI DI TENSIONE
RIVELATORI DI TENSIONE
RILEVATORI DI TENSIONERilevatori elettronici di presenza/assenza di tensione. Tensione di utilizzo da 10 a 400 KV. Segnale sonoro e
luminoso.
Nella zona di lavoro la verifica dell'assenza di tensione viene effettuata su tutti i conduttori nel luogo previsto per la posa delle apparecchiature di messa terra. Utilizzando un rivelatore unipolare di tensione, provvisto dell'apposita pertica isolante, si dovrebbe poter effettuare una verifica senza penetrare nella zona pericolosa. Il rivelatore di tensione deve essere idoneo per l'impiego all'aperto e adattato alla tensione e alla frequenza della linea. Se la misurazione viene effettuata su un fascio di parecchi conduttori, per evitare errori di misura, si deve stabilire il contatto su un conduttore all'esterno del fascio:
RIVELATORI DI TENSIONE
misura, si deve stabilire il contatto su un conduttore all'esterno del fascio:
Fioretto Isolante
Innesto – estrazione dei fusibili
MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA
Innesto – estrazione dei fusibili
Fioretto Isolante di Salvataggio
Per allontanamento di personale rimasto in contatto su organi in
MISURE DI SICUREZZA: ATTREZZATURA ISOLATA
tensione
Effetti della Corrente Elettrica sul Corpo Umano
• Fin dagli esperimenti di Luigi Galvani (1790) è noto che l’attività biologica si accompagna
ad una attività elettrica. Quindi è facile intuire come correnti elettriche esterne,
sommandosi alle piccole correnti fisiologiche interne, possano alterare le funzioni vitali
dell’organismo, fino a provocare effetti letali.
• Il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano può determinare numerose
alterazioni e lesioni, temporanee o permanenti. La corrente elettrica produce un’azione
diretta sui vasi sanguigni, sul sangue, sulle cellule nervose; può determinare alterazionidiretta sui vasi sanguigni, sul sangue, sulle cellule nervose; può determinare alterazioni
permanenti nel sistema cardiaco (aritmie, lesioni al miocardio, alterazioni permanenti di
conduzione), nell’attività celebrale (modificazione dell’elettroencefalogramma) e nel
sistema nervoso centrale.
• Gli effetti più frequenti e più importanti che la corrente produce sul corpo umano sono
fondamentalmente quattro:
1. TETANIZZAZIONE 2. ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE
3. FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE 4. USTIONI
Tetanizzazione•Se uno stimolo elettrico è applicato ad una muscolo, esso si contrae, per poi ritornare allo stato
di riposo. Se al primo stimolo ne segue un secondo, prima che il muscolo sia tornato allo stato
di riposo, i due effetti possono sommarsi. Più stimoli opportunamente intervallati contraggono
ripetutamente il muscolo in modo progressivo (contrazione tetanica).
•La “tetanizzazione dei muscoli” è la contrazione involontaria dei muscoli interessati al
passaggio della corrente.
•E’ per questo motivo che l’infortunato, se attraversato da corrente alternata, può rimanere•E’ per questo motivo che l’infortunato, se attraversato da corrente alternata, può rimanere
appiccicato alla parte in tensione; il contatto perdura nel tempo e può produrre svenimenti,
asfissia, collasso, stato di incoscienza.
•Il più elevato valore di corrente per cui il soggetto è ancora capace di lasciare la presa della
parte in tensione con la quale è in contatto è la corrente di rilascio:
Donne: 10 mA (50Hz); Uomini: 15 mA (50 Hz)
•Anche la corrente continua, se elevata, può produrre tetanizzazione, anche se in generale è
meno pericolosa di quella alternata.
Arresto della Respirazione
•Circa il 6% delle morti per folgorazioni è dovuto ad asfissia. Di qui l’importanza
della respirazione artificiale (bocca a bocca), della tempestività con la quale è
applicata e della durata per cui è praticata. E’ necessario intervenire al max. entro 3-4
min.
•Correnti superiori ai limiti sopra indicati per la corrente di rilascio producono
nell’infortunato difficoltà di respirazione e segni di asfissia: il passaggio della correntenell’infortunato difficoltà di respirazione e segni di asfissia: il passaggio della corrente
determina una contrazione dei muscoli addetti alla respirazione e una paralisi dei
centri nervosi che sovrintendono alla funzione respiratoria; se la corrente perdura,
l’infortunato perde conoscenza e può morire soffocato.
Fibrillazione Ventricolare
•La contrazione del muscolo cardiaco nel suo normale funzionamento è prodotta da impulsi
elettrici provenienti dal nodo senoatriale, che è un generatore biologico di impulsi elettrici che
comandano il cuore.
•All’attività elettrica normale corrisponde il pulsare ordinato e ritmico del muscolo cardiaco;
quando giunge l’azione perturbatrice esterna le fibrille ricevono segnali elettrici eccessivi ed
irregolari, vengono sovrastimolate in maniera caotica e iniziano a contrarsi in modo disordinato,
l’una indipendentemente dall’altra, sicchè il cuore non riesce a svolgere più la sua funzione.l’una indipendentemente dall’altra, sicchè il cuore non riesce a svolgere più la sua funzione.
•La fibrillazione ventricolare è responsabile di oltre il 90% delle morti per folgorazione.
•In passato la fibrillazione ventricolare era ritenuta un fenomeno irreversibile, che prosegue fino
alla morte dell’infortunato.
•E’ stato dimostrato più di recente che una scarica elettrica violenta opportunamente dosata può
arrestare la fibrillazione stessa (apparecchio defibrillatore). Essa deve essere però applicata in
breve tempo.
Ustioni
•Il passaggio di corrente elettrica su una resistenza è accompagnato da sviluppo di calore per
effetto Joule; il corpo umano non fa eccezione a questa regola generale.
•Le ustioni peggiori si hanno sulla pelle, perchè questa presenta una resistività maggiore
rispetto agli altri tessuti.
•Inoltre la densità di corrente è maggiore in corrispondenza dei punti di entrata e di uscita della
corrente.
Limiti di Pericolosità della Corrente Alternata
•Zona 1: nessuna reazione (al di sotto della soglia di percezione)
•Zona 2: limite di pericolosità convenzionale
•Zona 3: effetti fisiopatologici reversibili e tetanizzazione
•Zona 4: probabilità di fibrillazione ventricolare (c1:5%, c2:50%, c3:>50%)
Nel caso della corrente continua si ha un diagramma simile anche se con livelli superiori
Resistenza Elettrica del Corpo Umano (1)
•Spesso ci si riferisce più alle tensioni pericolose che alle correnti pericolose.
Ovviamente le due grandezze sono legate, tra loro tramite la legge di Ohm, alla
resistenza elettrica del corpo umano:
TBB UIZ = (Tensione di contatto)
•In verità il corpo umano corrisponde, in termini circuitali, ad
una impedenza capacitiva. La capacità Cp risiede
principalmente nella pelle, che si interpone come isolante
elettrico e il tessuto conduttore sottostante. Il carattere
capacitivo dell’impedenza ZB risulta evidente solo sopra i 1000
Hz.
•Ai 50 Hz l’impedenza è solo resistiva. E’ una grandezza
estremamente variabile con le condizioni ambientali. Circuito equivalente
del corpo umano
Resistenza Elettrica del Corpo Umano (2)
• I parametri elettrici del corpo umano hanno una grossa variabilità tra gli individui e a
seconda della situazione. Per esempio l’umidità diminuisce la resistenza della pelle. Il
valore di Rb dipende dalla superficie di contatto, dalla pressione di contatto, dalla
durata e dalla tensione del contatto.
•Importanza del percorso:
Il Terreno come Conduttore Elettrico
• La corrente che fluisce attraverso il corpo umano si chiude in genere tramite il
terreno, salvo il caso particolare di una persona isolata da terra e in contatto
simultaneo con due punti del circuito elettrico a diverso potenziale.
• Il terreno svolge la funzione di conduttore elettrico tutte le volte che tra due suoi
punti viene applicata, tramite degli elettrodi, una differenza di potenziale. Gli
elettrodi, immersi nel terreno, prendono il nome di dispersori.
• Si consideri un dispersore emisferico, sufficiente distante dall’elettrodo di ritorno
per considerare il campo di corrente radiale. Ogni strato emisferico di terreno
elementare di raggio r e di spessore dr, presenta al passaggio di corrente la
resistenza:
Resistività del Terreno
I fattori che più influiscono sono:
• Tipo di mezzo disperdente: valori elevati si hanno per terreni rocciosi
• Contenuto di umidità: al suo aumentare il mezzo diventa più conduttore e la
resistività diminuisce
Il Potenziale del Terreno
• Si consideri un elettrodo emisferico di raggio r0 che disperde la corrente I in
un terreno omogeneo di resistività ρ :
r
IU
π
ρ
2=
ing. Alessandro Zucchini
Dispersori in Parallelo
• Si considerino due elettrodi emisferici d’uguale raggio r0 che disperdano la
corrente I in un terreno omogeneo di resistività ρ. Ciascun elettrodo disperderà la
corrente I/2. Quando d>>r0 i due dispersori possono considerarsi in parallelo:
Resistenza verso Terra di una Persona
• In un contatto mano-piedi o mani-piedi la corrente fluisce attraverso il terreno. In
tal caso sono i piedi appoggiati sul terreno a fungere da dispersori.
• Si indica con RB la resistenza del corpo umano. In un contatto mano-piedi o
mani-piedi, le resistenza RB+ R
EBrappresenta la resistenza della persona e
del terreno fino a un punto all’infinito. REB è la resistenza verso terra di una
persona.persona.
Curve di Sicurezza Tensione-tempo (2)
Tensione di contatto
limite convenzionalelimite convenzionale
Pericolosità del Percorso
• Lo stesso valore di tensione applicato tra punti diversi del corpo corrisponde a
correnti diverse, perchè ad ogni percorso corrisponde un valore diverso di
resistenza del corpo umano.
• Lo stesso valore di corrente determina probabilità diverse di fibrillazione secondo
il percorso.
• I tragitti più pericolosi sono nell’ordine:
1. mani-torace
2. mano sinistra-torace
3. mano destra-torace
4. mani-piedi
5. mano-mano
Tipi di Isolamento
• Isolamento funzionale: isolamento tra le parti attive e tra queste e la carcassa,
senza il quale ne sarebbe impedito il funzionamento.
• Isolamento principale: isolamento delle parti attive necessario per assicurare la
protezione fondamentale contro la folgorazione.
• Isolamento supplementare: ulteriore isolamento che si aggiunge al fine di• Isolamento supplementare: ulteriore isolamento che si aggiunge al fine di
garantire la sicurezza delle persone in caso di guasto all’isolamento principale.
• Doppio isolamento: insieme dell’isolamento principale e dell’isolamento
supplementare.
• Isolamento rinforzato: unico isolamento al posto del doppio isolamento.
Contatti Diretti e Indiretti
• Contatti diretti (a): Contatto con una parte dell’impianto normalmente in
tensione, quale un conduttore, un morsetto, l’attacco di una lampada, divenuti
casualmente accessibili.
• Contatti indiretti (b): Contatto di persone con una massa, ad esempio la carcassa
di un motore, o con una parte conduttrice connessa con la massa, durante un
guasto di isolamento.guasto di isolamento.
Il Contatto Indiretto
• Il contatto indiretto è più insidioso del contatto diretto. Si può evitare il contatto
diretto con una condotta prudente verso l’impianto elettrico, ma è impossibile
evitare il contatto con le parti ordinariamente non in tensione.
• La sicurezza nei confronti dei contatti indiretti risiede quindi solo nel sistema di
protezione.
ing. Alessandro Zucchini
• Gli infortuni da contatto diretto superano quelli da contatto indiretto nel rapporto
2/1 in ambiente domestico e 1.3/1 sul lavoro.
• Il contatto indiretto è pericoloso quanto il diretto; la percentuale di infortuni
elettrici mortali è simile nei due casi.
La Massa
• E’ una parte conduttrice, facente parte dell’impianto elettrico, che può essere
toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie di isolamento, ma che può
andare in tensione in caso di un cedimento dell’isolamento principale.
• Una massa deve essere protetta contro il contatto indiretto.
• Esempio: carcassa di un apparecchio d’illuminazione.
• Dunque il contatto indiretto è quello nel quale la persona è soggetta ad una
tensione “tramite” la massa, indipendentemente dal fatto che la massa sia
collegata o isolata da terra.
Contatti Diretti e Indiretti
PROTEZIONI CON INTERRUTTORI AUTOMATICI
PROTEZIONE CON L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE
PROTEZIONE CON L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE
PROTEZIONE CON L’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE
taratura della corrente differenziale
PROTEZIONE CON L’INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
CEI 64-8/7 QUADRI ASC PER CANTIERE
CEI 64-8/7 QUADRI PER CANTIERE
Tutti i quadri per la distribuzione dell’elettricità nei cantieri di costruzione e di demolizione (ASC apparecchiature assiemate per cantiere) devono essere conformi alle prescrizioni della Norma Europea CEI EN 60439-4.
Ciascun quadro per cantiere, deve avere un dispositivo di interruzione e sezionamento generale facilmente accessibile. I dispositivi di sezionamento sezionamento generale facilmente accessibile. I dispositivi di sezionamento devono essere adatti per essere fissati nella posizione di aperto (per esempio mediante un lucchetto) o collocandoli all’interno di un quadro chiudibile a chiave, per evitare le richiusure intempestive di sezionatori o interruttori automatici
Quando si realizza un impianto di cantiere, questo va alimentato da un quadro generale di cantiere, anche se l'alimentazione è derivata da un impianto fisso esistente o anche se l'impianto di cantiere è composto da sole parti mobili.
I quadri elettrici utilizzati nei cantieri sono sottoposti a severe condizioni di esercizio ed a gravose condizioni esterne e pertanto debbono essere adatti a
CEI 64-8/7 QUADRI PER CANTIERE
esercizio ed a gravose condizioni esterne e pertanto debbono essere adatti a sopportare le corrispondenti sollecitazioni.
Norme di riferimento
I quadri per la distribuzione dell'elettricità nei cantieri debbono essere conformi alla Norma CEI EN 60439-4.
CEI 64-8/7 QUADRI PER CANTIERE
essere conformi alla Norma CEI EN 60439-4.
CEI 64-17 Quadri per cantiere: tipologie di quadri ASC
ASC trasportabili, quando destinati ad una postazione fissa, vengono rimossi e riposizionati solo dopo essere stati posti fuori tensione (fanno quindi parte dell'impianto fisso di cantiere).
ASC mobili, quando possono essere spostati senza essere messi ASC mobili, quando possono essere spostati senza essere messi fuori tensione (fanno quindi parte dell'impianto mobile).
CEI 64-17 Quadri per cantiere: tipologie di quadri ASC
CEI 64-17 Quadri per cantiere: tipologie di quadri ASC
CEI 64-17 Quadri per cantiere: tipologie di quadri ASC
CEI 64-17 Quadri per cantiere: tipologie di quadri ASC
CEI 64-17 PRESE A SPINA
CEI 64-17 PRESE A SPINA
Le prese a spina debbono garantire:
- un grado di protezione almeno IP44, sia con spina inserita sia con spina disinserita,
-Le prese a spina utilizzate sono del tipo industriale conformi alla -Le prese a spina utilizzate sono del tipo industriale conformi alla Norma CEI EN 60309-2 (CEI 23-12/2).
CEI 64-17 PRESE A SPINA
Le prese a spina devono:
- essere protette da un dispositivo a corrente differenziale, con corrente d'intervento Idn < 30 mA se aventi corrente nominale non superiore a 32 A, nel caso di correnti superiori a 32 A si dovranno adottare le prescrizioni
imposte dalla CEI 64/8 verificando il valore della tensione di contatto Vc=(Rt) imposte dalla CEI 64/8 verificando il valore della tensione di contatto Vc=(Rt)
x (Id max) in base ai valori misurati in DPR 462
oppure
- essere alimentate da sorgenti SELV , oppure utilizzare la separazione elettrica dei circuiti (classe di isolamento 2 o doppio isolamento)
CEI 64-17 PRESE A SPINA
SITUAZIONE FREQUENTE
CEI 64-17 AVVOLGICAVO
CEI 64-17 AVVOLGICAVO
Gli avvolgicavo devono essere di tipo industriale e conformi alle norme CEI EN 61316 e quindi avere almeno le seguenti caratteristiche:
- incorporare un protettore termico o di corrente che protegga il cavo da surriscaldamenti dannosi, sia con cavo avvolto che con cavo svolto;
- il cavo deve essere di tipo H07RN-F con sezione minima di 2,5 mm2 per - il cavo deve essere di tipo H07RN-F con sezione minima di 2,5 mm2 per avvolgicavo da 16 A, 6 mm2 per avvolgicavo da 32 A, e 16 mm2 per avvolgicavo da 63 A;
CEI 64-17 AVVOLGICAVO
- riportare il nome o marchio del costruttore, la tensione nominale e le massime potenze prelevabili a cavo avvolto e a cavo svolto.
Si deve rispettare Dv max < 4% per il corretto funzionamento delle
apparecchiature elettriche
CEI 64-17 CORDONI PROLUNGATORI
CEI 64-17 CORDONI PROLUNGATORI
I cordoni prolungatori debbono essere equipaggiati con prese a spina di tipo industriale, è opportuno che abbiano grado di protezione IP66, gradi di protezione inferiori sono ammessi per ambienti e lavorazioni ove certamente non esistono particolari rischi nei confronti di presenza di acqua o polveri.
Il cavo deve essere del tipo H07RN-F o equivalente, la sezione minima deve essere di 2,5 mm2 per prolunghe con prese da 16 A, da 6 mm2 per prese da 32 essere di 2,5 mm2 per prolunghe con prese da 16 A, da 6 mm2 per prese da 32 A, e da 16 mm2 per prese da 63 A.
LA LEGISLAZIONED.Lgs n° 81 - D.Lgs. n° 106
TITOLO III – USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI D.P.I.
Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive
• 1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette,o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente con parti attive non protette,o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’ ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.
• 2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni
contenute nelle pertinenti norme tecniche..
Lavori in prossimità di parti attive in cantiere
Il lavoro non elettrico è una attività svolta in genere da persone comuni, che diventa pericolose se in vicinanza di parti attive accessibili con pericolo di contatto diretto e/o di arco elettrico. Es. verniciare in vicinanza di parti attive o tagliare alberi in prossimità di linee elettriche, o dove si utilizzano camion ribaltabili, gru, betoniere, sono lavori non elettrici.
Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici Tab. 1 Allegato IX
LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI
Per luogo conduttore si intende un luogo delimitato essenzialmente da superfici metalliche o conduttrici ( scavo nel terreno); è ristretto quando le dimensioni sono tali da limitare il movimento dell’operatore e da provocare un probabile contatto con ampie parti del corpo diverse da mani e piedi.
Sono luoghi conduttori ristretti, ad esempio, piccole cisterne metalliche, cunicoli umidi, l’interno di tubazioni metalliche, scavi ristretti nel terreno ecc..
Il concetto di luogo conduttore ristretto è applicabile non solo ai luoghi ma anche a situazioni in cui l’operatore è a stretto contatto, su larga parte del corpo, con superfici conduttrici, a causa del tipo di operazione compiuta.
GLI APPARECCHI TRASPORTABILI UTILIZZATI NEI LUOGHI RISTRETTI DEVONO ESSERE ALIMENTATI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA OPPURE PROTETTI PER SEPARAZIONE ELETTRICA: UN APPARECCHIO PER OGNI TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO
LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI
Grazie per l’attenzione!