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scienza che
studia i microrganismi,
esseri viventi così
piccoli da non essere
visibili ad occhio nudo,
ma solo con l’aiuto del
microscopio.
Microbiologia
3
I microrganismi sono presenti dovunque in natura.
Le condizioni che ne favoriscono sopravvivenza e
accrescimento sono quelle in cui vivono gli esseri
umani, per questo è inevitabile che noi viviamo in
mezzo ad una moltitudine di microrganismi.
La maggior parte dei microrganismi è innocua e
molte specie sono indispensabili per la vita della
terra.
Il mondo dei microrganismi
4
I batteri si sono adattati ad ogni clima e
microambiente terrestre. Gli alofili crescono in
stagni di acqua salmastra incrostati di sale, i
termofili sopravvivono in carbone fumante e in
sorgenti termali vulcaniche, altri vivono ad enormi
pressioni nelle profondità dei mari. Alcuni sono in
simbiosi con le piante, altri vivono come parassiti
dentro alle cellule dei mammiferi ed alcuni sono in
simbiosi con altri.
Il mondo dei microrganismi
5
Nel settore alimentare, e particolarmente in
quello caseario, i microrganismi ricoprono un
duplice ruolo:
• attore protagonista del processo formativo
• agente di contaminazione
Il mondo dei microrganismi
6
Fra le più importanti categorie di alimenti
ottenuti anche grazie all’impiego di
microrganismi:
Pane e prodotti similari
Salumi
Vino, birra
Aceto
Formaggi, yogurt e latte fermentato
Il mondo dei microrganismi
7
MICRORGANISMI : protagonisti principali della
trasformazione LATTE FORMAGGIO.
Contribuiscono a determinarne, direttamente o
indirettamente:
struttura
gusto
aroma
Il mondo dei microrganismi
8
Il mondo dei microrganismi
È quindi importante conoscere, attraverso lo studio
della microbiologia, le caratteristiche dei
microrganismi, le loro esigenze nutrizionali, le
capacità fermentative e le modalità di crescita,
ovvero i loro rapporti con l'habitat in cui si trovano,
o sono stati posti in funzione delle esigenze del
processo produttivo.
9
Il mondo dei microrganismi
La comprensione delle dinamiche della crescita
dei microrganismi, in differenti condizioni di
temperatura, pH, concentrazione di ossigeno,
disponibilità di nutrienti, è necessaria per poterli
gestire, contribuendo a standardizzare i vari
processi, tra i quali la caseificazione.
10
Il mondo dei microrganismi
Esistono infatti anche altre facce del mondo dei
microrganismi:
microrganismi alterativi del prodotto, in
quanto sono causa di difetti;
microrganismi patogeni, pericolosi per la
salute dell'uomo.
11
Il mondo dei microrganismi
Il tecnologo si trova a gestire un complesso
equilibrio, che si basa sul creare le condizioni per
esaltare, da un lato, l'attività dei microrganismi
funzionali al processo e dall'altro prevenire,
eliminare, o quanto meno ridurre, la contaminazione
da parte dei microrganismi alterativi e/o patogeni.
Microbiologia generale
I microrganismi sono per la maggior parte
unicellulari ma, nonostante le piccole
dimensioni, <0,1 mm, sono sede di reazioni
chimiche e di controllo di incredibile efficienza
e sofisticazione.
Tali organismi si dividono in 5 gruppi
principali: batteri, virus, funghi, alghe e
protozoi. 12
14
Microbiologia generale ALGHE
Possono essere classificate in base ai loro
pigmenti fotosintetici in alghe verdi, gialle, ecc.
Dal punto di vista industriale, le alghe sono usate
nella produzione di glicerina, agar-agar e
combustibili gassosi, in molti paesi come alimenti
ed integratori alimentari.
Microbiologia generale VIRUS
I virus sono così piccoli che possono essere
osservati solo al microscopio elettronico; sono
cellule organizzate che presentano, almeno in
parte, le caratteristiche degli organismi viventi e in
particolare la capacità di riprodursi solo all’interno
di altre cellule viventi: infatti sono piccolissimi
parassiti o agenti patogeni di piante, animali o
batteri.
15
Microbiologia generale
I microrganismi si dividono in due classi, che
differiscono per l’organizzazione fondamentale
interna delle cellule: Procarioti ed Eucarioti .
Eucarioti : contengono un vero nucleo, circondato
da 2 membrane, contenente i cromosomi, che
sono i maggiori depositari delle informazioni
genetiche della cellula, e anche altri piccoli
organi, sempre circondati da membrane.
Funghi 16
Microbiologia generale
Procarioti : il cromosoma, che contiene tutte le
informazioni necessarie per la riproduzione della
cellula, è una molecola di DNA, circolare, non
circondata da una membrana nucleare, racchiusa
su se stessa, che si trova nel citoplasma.
I procarioti non hanno nessun altro organo legato
alla membrana.
Batteri
17
18
Cellula batterica E’ la più piccola unità dotata di vita.
Negli organismi unicellulari si trova isolata, mentre
negli organismi pluricellulari si trova in complesse
aggregazioni specializzate.
Ha dimensioni estremamente ridotte, misurabili in
micron (un millesimo di millimetro).
E’ caratterizzata da un elevatissimo rapporto
superficie/volume, quindi presenta una enorme
esposizione della parete cellulare all’ambiente.
Questa caratteristica determina l’elevato tasso di
metabolismo e di accrescimento tipico dei batteri.
24
(a) fase di latenza (b) fase logaritmica o esponenziale (c) fase stazionaria (d) fase di morte o di declino
CURVA DI ACCRESCIMENTO DEI BATTERI
25
Tre meccanismi principali:
SCISSIONE BATTERI
GEMMAZIONE LIEVITI
SPORIFICAZIONE MUFFE
Riproduzione
26
BATTERI
Solitamente avviene grazie a un processo di
scissione binaria, cioè divisione trasversale della
cellula da una cellula se ne formano due,
con lo stesso genotipo.
Tale meccanismo favorisce la trasmissione
immodificata delle caratteristiche ereditarie.
Riproduzione per scissione
31
CONDIZIONI DI VITA
I microrganismi si sviluppano entro un certo intervallo
di temperatura, al di sotto del quale non c’è crescita.
Il congelamento non li uccide, ma arresta le funzioni
vitali della cellula batterica perché, quando l’acqua del
citoplasma è congelata, non possono assorbire
nutrienti attraverso la membrana cellulare.
L’esposizione di una cellula ad una temperatura al di
sopra dell’intervallo di temperatura di crescita ne
causa la progressiva inattivazione e morte.
CONDIZIONI DI VITA TEMPERATURA
• PSICROFILI crescita ottimale 15 - 20 °C
• MESOFILI crescita ottimale 20 - 40 °C
• TERMOFILI crescita ottimale 37 - 45 °C
• TERMODURICI resistenza 70 °C
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Temperature per la crescita batterica
Temperatura di
sopravvivenza
Minimo
Ottimo
Massimo
Temperatura
letale
Temperatura
di crescita
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CONDIZIONI DI VITA DEI BATTERI
OSSIGENO
AEROBI crescono solo in presenza di O2
ANAEROBI crescono solo in assenza di O2
ANAEROBI FACOLTATIVI crescono con o senza O2
36
CONDIZIONI DI VITA DEI BATTERI
Reazione del mezzo: pH
LIMITE MINIMO pH 4
LIMITE MASSIMO pH 9
BATTERI: pH 6,5 – 7,5 (per la maggior parte)
pH ottimale prossimo a 7,0 (neutro)
LIEVITI e MUFFE: pH < 4,5
COLIFORMI: pH alti (per la maggior parte)
PROTEOLITICI: pH alti
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ORIGINE DEI BATTERI
del LATTE
materie prime
processi di caseificazione
fasi di maturazione e stagionatura
38
ORIGINE DEI BATTERI del LATTE
L’ambiente arricchisce il latte di batteri:
TERRENO
ALIMENTI
FONTI DI ACQUA
INQUINAMENTO DEIEZIONI
LETTIERE
ATTREZZATURE DI
MUNGITURA E DI
RACCOLTA
Ogni ambiente caratterizza il latte che ne deriva.
39
ORIGINE DEI BATTERI
La contaminazione del latte è determinata dal passaggio dei
microrganismi attraverso tutte od alcune delle tappe:
Terreno vegetali vacca feci ambiente
di stalla latte
Terreno (sporigeni), vegetali (lattici) e feci (coliformi) sono
habitat caratteristici per alcuni gruppi di microrganismi.
Ambiente e contatto con le mani dell’uomo, non
adeguatamente igienizzate, concorrono ad arricchire il latte
di altra microflora, di interesse tecnologico e igienico-
sanitario.
40
ORIGINE DEI BATTERI
Numerose fonti di contaminazione del latte:
pelle della mammella (capezzolo);
ambiente sala di mungitura;
materiale impiegato;
mungitore (pulizia e stato di salute);
acqua di risciacquo degli impianti.
41
ORIGINE DEI BATTERI
I principali fattori che influiscono sulla
moltiplicazione batterica sono :
la carica microbica iniziale;
la temperatura di conservazione.
42
Microrganismi di interesse
tecnologico
Microrganismi Ruolo Origine
Lattici caseario vegetali,ambiente
Propionici caseario;difetto ambiente
Enterococchi caseario;difetto vegetali,feci
Lieviti caseario;difetto vegetali,ambiente
Muffe caseario;difetto vegetali,ambiente
Clostridi difetto terreno agricolo
Psicrofili difetto selezionati dal freddo
43
Microrganismi di interesse
Igienico - sanitario
Salmonella
Listeria
Staphylococcus aureus
Escherichia coli
Clostridium botulinum
Bacillus cereus
45
BATTERI LATTICI
Si distinguono nei seguenti generi:
Lactobacillus
Lactococcus
Streptococcus
Leuconostoc
Pediococcus
46
BATTERI LATTICI
Provenienza: dall’ambiente, dalla mungitura, dal
trasporto, dai foraggi, dalla mammella, dagli
operatori, dai recipienti, ecc. e trovano nel latte il
terreno ideale per il loro sviluppo, moltiplicandosi
rapidamente.
Caratteristiche: Gram+, immobili, asporigeni,
anaerobi facoltativi; sono in grado, dalla
metabolizzazione dei carboidrati, di produrre grandi
quantità di acido lattico.
BATTERI LATTICI
• Sono batteri ubiquitari dell’ambiente (vegetale e
animale);
• colonizzano la mucosa gastroenterica e la
proteggono da microrganismi patogeni;
• equilibrano la flora intestinale;
• fermentano il glucosio, il saccarosio ed il lattosio.
47
BATTERI LATTICI
Questo ruolo acidificante (trasformazione del
lattosio in acido lattico), è la loro principale
caratteristica . L’acidità prodotta:
- interviene nella contrazione della cagliata
(spurgo);
- inibisce i patogeni e la microflora indesiderata;
- con l’eliminazione del lattosio evita che altri
batteri utilizzino questo zucchero, dando prodotti
incompatibili con una buona caseificazione.
48
BATTERI LATTICI
Dalla fermentazione producono:
• acido lattico (~ 90%): OMOFERMENTANTI
• acido lattico (~ 50%), CO2: ETEROFERMENTANTI
Possono essere: MESOFILI o TERMOFILI
I lattici di interesse caseario sono per lo più termofili.
49
BATTERI LATTICI
LATTOBACILLI
Gruppo eterogeneo di specie ubiquitarie, raramente
patogene.
Bacilli
Gram +
Asporigeni
Anaerobi facoltativi
50
BATTERI LATTICI
LATTOCOCCHI
Rientrano nel gruppo dei batteri lattici MESOFILI.
Sono ceppi omofermentanti con una capacità medio-
bassa di scindere il lattosio;
sono batteri poco o mediamente acidificanti;
posseggono proteinasi di superficie che attaccano
soprattutto la caseina e varie peptidasi che
intervengono nella maturazione del formaggio.
53
54
BATTERI LATTICI
LACTOCOCCUS batteri a forma coccica
Lc. Lactis possono sviluppare a 10 °C e fino al 4% di sale
Lc. Cremoris possono sviluppare a 3-4°C e fino al 4% di sale
Lc. diacetilactis possono sviluppare a 5-10°C e producono
acetoino e diacetile
.
Fermentano il lattosio acido lattico, acido acetico, alcool
etilico, CO2 (piccole quantità).
BATTERI LATTICI
STREPTOCOCCHI
Batteri di forma coccica
Acidificano velocemente ma non sopportano le alte
acidità
Fermentano il lattosio ac. lattico, piccole
quantità di ac. Acetico, alcool etilico, CO2.
Comprendono:
St. thermofilus (45 – 60 °C)
St. faecalis (37 °C)
55
BATTERI LATTICI
STREPTOCOCCHI
Il genere Streptococcus comprende alcuni
microrganismi presenti nel cavo orale e nelle prime vie
respiratorie.
Nel settore lattiero-caseario interessa prevalentemente
lo St.thermophilus (mesofilo e omofermentante), che, a
differenza del Lactococcus, fermenta soltanto lattosio e
saccarosio ed ha tempi di duplicazione di 22-28 minuti
contro i 60-70 dei lattococchi.
56
BATTERI LATTICI
LEUCONOSTOC
Unici cocchi Gram+ ad essere eterofermentanti.
Dagli zuccheri producono ac. lattico, ac. acetico, alcool
etilico e CO2 ;e a partire dall’acido citrico soprattutto
diacetile e acetoino batteri lattici dell’aroma.
Nel settore lattiero-caseario interessano:
L. cremoris può sviluppare a 3-4 °C
L. lactis può sviluppare a 5-10 °C
Non crescono al di sotto di pH 4,8 e con NaCl >3%;
tendenzialmente sono anaerobi mesofili.
Vengono usati come starters per la produzione di burro e
formaggi.
58
BATTERI LATTICI
PEDIOCOCCHI
Morfologicamente simili a Micrococcus
forti produttori di acido lattico
termofili
omofermentanti
media capacità di produrre acido lattico
non forti produttori di aromi.
Nel settore lattiero-caseario interessano P. acidilactici
e P.pentosaceus.
59
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste 60
MICRORGANISMI NON
LATTICI DI INTERESSE
LATTIERO - CASEARIO
62
CLOSTRIDI
Caratteristiche: bastoncini Gram +, anaerobi stretti, mobili,
con capacità di formare endospora, gasogeni.
Provenienza: ubiquitaria. Si trovano soprattutto nel terreno,
nel letame, nelle acque di fognatura, nella vegetazione in
putrefazione, nell’intestino dell’uomo e di animali.
Alcune specie, come il C. botulinum e il C. tetani, sono molto
pericolose, ma raramente hanno creato problemi nel settore
caseario.
In questo settore i rischi, non igienico-sanitario ma di
gonfiore, derivano da:
• Clostridium butyricum
• Clostridium tyrobutyricum
• Clostridium sporogenes
63
CLOSTRIDI
Crescita ottimale 37°C e pH 7,0.
Inibizione pH < 4,9.
Limitata tolleranza al sale.
lattosio ac butirrico, CO2, H2,
Fermentano acido lattico alcoli,
lattato di calcio acido acetico.
Caratteristica più importante: capacità di formare spore
possibilità di sopravvivere in condizioni avverse, in
particolare alle alte temperature (termoresistenti, fino a
80°C), alle radiazioni, all’essiccamento, all’azione di
sostanze battericide.
64
TERRENO AGRARIO oooo
/////// FERMENTAZIONE
BUTIRRICA NEL FORMAGGIO
oooo --- //////
LETAME O LIQUAME
COME FERTILIZZANTE oooo
FORAGGIO
////// INQUINAMENTO
DEL LATTE
oooo
FORAGGIO MODALITA’ DI
INSILATO MUNGITURA
////// --- oooo oooo
SISTEMA DI
ALLEVAMENTO
////// --- oooo
Sequenza inquinamento da clostridi
TERRA
FECI
FECI
67
PROPIONICI Caratteristiche: microrganismi Gram +, anaerobi, si
presentano come bacilli a fuso o incurvati, oppure
coccoide, bifido o ramificato, non sono sporigeni, non
mobili .
Fermentano: lattosio acido propionico (2/3)
acido lattico acido acetico (1/3)
lattato di calcio CO2 e prolina
Sono sfruttati per la produzione del formaggio Emmental: la
CO2 è responsabile della caratteristica occhiatura, la prolina e
altri precursori, dell’aroma.
Forti produttori di gas, sono, con i clostridi, tra i maggiori
responsabili dei fenomeni di gonfiore nel grana.
Temperatura e pH sono i fattori che possono incidere
maggiormente sullo sviluppo di questi microrganismi.
68
MICROCOCCACEE Rappresentano una larga parte della microflora totale e un fattore
molto importante nel processo di maturazione dei prodotti caseari.
Caratteristiche: Cocchi Gram +, non sporigeni, non mobili, con
cellule isolate o a grappoli, aerobi (Micrococchi) o anaerobi
facoltativi (Stafilococchi), termodurici, alcuni psicrotrofi e alofili.
Presentano colonie con colorazione giallo-arancio che conferisce
la caratteristica colorazione alla crosta di formaggi tipo Robiola e
Taleggio. Si ritrovano spesso in numero elevato nella crosta e
sottocrosta di molti formaggi, ma sono presenti anche nella pasta.
Importanti quindi per:
funzione pigmentante
per il loro intervento nei processi di maturazione e di formazione
del gusto e dell’aroma.
ENTEROBATTERI
• Sono indicatori di inquinamento generico.
• Possono provenire dal contenuto intestinale di
animali, ma anche da acque superficiali e
verdure.
• Hanno scarso valore come indicatori di
inquinamento fecale in latte e carni.
70
71
COLIFORMI
Sono i veri indicatori di inquinamento fecale in alimenti a base
di latte e carni.
Caratteristiche: Gram -, asporigeni, si presentano a cellula
singola, a due a due, o in corte catene, possono essere dotati
di flagelli, sono aerobi o anaerobi facoltativi.
Provenienza: tratto intestinale.
Nel latte e nei prodotti caseari che non hanno subito
trattamenti termici: microrganismi indicatori delle
caratteristiche della materia prima e delle condizioni igieniche
dei processi di produzione.
Nei prodotti trattati termicamente: verifica dell’efficienza delle
misure adottate per limitare la contaminazione batterica dei
prodotti e indicazione di una eventuale ricontaminazione dopo
la pastorizzazione.
72
COLIFORMI
Temperatura di sviluppo:
intervallo di crescita 2° - 45 °C
crescita ottimale 37 °C
non presentano termoresistenza
temono ambienti acidi.
COLIFORMI
Fermentano il lattosio producendo:
acido lattico (piccole quantità)
acido acetico (piccole quantità)
gas come CO2, H2, metano (dosi notevoli).
Attaccando tutti i componenti del latte (attività proteolitica, lipolitica, produzione di ammoniaca) sono responsabili della diminuzione della qualità e conservabilità dei prodotti e di gonfiori precoci.
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
LIEVITI
Caratteristiche: sono funghi microscopici unicellulari. Eucarioti, gram +, non mobili.
Si riproducono per gemmazione.
Fermentano:
lattosio etanolo, alcool isoamilico, acetato di etile e CO2
crescita ottimale 24 - 40°C
tollerano alti valori di acidità (sino a pH 3.5)
non presentano termoresistenza
sono alofili e osmofili.
77
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
LIEVITI
Nel settore caseario: consumando l’acido lattico azione neutralizzante, che facilita lo sviluppo di una microflora meno acidofila. Nel kefir e nei formaggi erborinati favoriscono lo sviluppo delle muffe; in molti formaggi intervengono nei processi di maturazione con numerose attività metaboliche, producendo composti importanti per la caratterizzazione aromatica dei prodotti.
78
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
MUFFE
Caratteristiche: microrganismi eucarioti, multicellulari,
aerobi; formano colonie di aspetto quanto mai vario
con colorazioni diverse.
Si riproducono mediante spore.
Sviluppano in un ambito di pH, temperatura e
pressione osmotica molto ampio.
Sono scarsamente resistenti al riscaldamento.
82
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
MUFFE
Sono sfruttate per la produzione dei formaggi
a muffa verde o bianca.
Esercitano un’azione desacidificante degli
strati superficiali della pasta dei formaggi.
In alcuni prodotti la loro presenza è indice di
non perfette condizioni igieniche.
Grana e Provolone: sviluppo fungino limitato.
83
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
MUFFE
Camembert, Brie’: ruolo primario sulla superficie
(Penicillium camemberti o muffa bianca).
Taleggio: presenti più specie fungine con ruolo
determinante (Oidium).
Gorgonzola, e altri erborinati: le muffe vengono
inoculate e la loro attività metabolica ha un
ruolo fondamentale per proteolisi, glicolisi e
lipolisi (Penicillium roqueforti o muffa verde).
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ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
ENTEROCOCCHI
Batteri Gram + , di forma rotondeggiante o ovoidale,
per lo più in coppie; anaerobi facoltativi .
Sviluppo ottimale tra 10 °C e 45 °C, ma resistono
anche 30’ a 60 °C.
Resistono bene al congelamento.
Tollerano bene il sale fino al 6,5%.
Tollerano un pH fino a 9,6.
88
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
COLIFORMI FECALI
Naturali componenti della flora dell’intestino umano, la
loro presenza nell’ambiente o negli alimenti implica
contaminazione di origine fecale: sono quindi un indice
della qualità sanitaria degli alimenti.
Alte cariche microbiche di coliformi fecali e di Esch. Coli
perciò indicano:
scarsa attenzione igienica;
possibile presenza di batteri patogeni. 89
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
ESCHERICHIA COLI
Caratteristiche:
appartiene alle Enterobatteriacee, bastoncino
mobile Gram -, anaerobio facoltativo, catalasi+,
ossidasi-, fermenta glucosio e lattosio con
produzione di gas, con temperatura ottimale di
crescita a 37°C, pH tra 6,0 e 7,0.
90
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
ESCHERICHIA COLI
Provenienza: tratto intestinale. Non sopravvive in
condizioni di congelamento per lunghi periodi e non
sopravvivendo molto a lungo nell’ambiente esterno, la
sua presenza indica contaminazione fecale recente.
Si ritrova nelle carni, nell’acqua e nel latte crudo. In
genere non è patogeno, ma alcuni ceppi (come
0157:H7) possono provocare gravi intossicazioni
alimentari, gastroenteriti, scompensi renali.
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ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
STAPHILOCOCCHI
Caratteristiche: fanno parte delle Micrococcacee,
Gram +, non sporigeni, non mobili, a grappoli, anaerobi
facoltativi. Crescono a temperature tra 10 e 45°C
(optimum 30-37°C).
Provenienza: sono germi molto diffusi in natura,
localizzati spesso sulla pelle e nelle prime vie
respiratorie degli animali e dell'uomo, su ferite infette,
foruncoli. 92
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
STAPHILOCOCCHI
Questo gruppo comprende un ceppo produttore di
una tossina termoresistente che può creare dei
problemi igienico-sanitari: lo Staphilococcus
aureus.
Può provocare nausea, vomito, diarrea, crampi e
debolezza.
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ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
SALMONELLE
Provenienza: sono i batteri patogeni più diffusi,
distribuiti nell’ambiente e tra gli animali. Vivono
nell’intestino, perciò possono essere escreti con le
feci e diffondersi per ritrovarsi poi nelle acque, negli
alimenti e nel foraggio; possono quindi essere presi
da animali o dall’uomo che diventano portatori.
Causano infezioni intestinali più o meno virulente.
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ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
SALMONELLE
Caratteristiche: Enterobatteriacee, Gram-, mobili,
anaerobi facoltativi. Sopravvivono a pH tra 4 e 9
(ottimo 6,5-7,5); a temperature tra 5 e 47°C (ottimo
35-37°C); sensibili all’acidità in caldaia, all’azione
antagonista dei lattici, al sale e al calore, mentre alle
basse temperature possono resistere anche per lunghi
periodi.
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ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
LISTERIA
Provenienza: è ubiquitaria. Si trova nel terreno, nei
vegetali, nell’acqua, in alimenti di origine animale e
negli ambienti in cui gli alimenti vengono lavorati. La
trasmissione avviene per via alimentare, ma anche per
contatto diretto tra l’uomo e le varie fonti del
microrganismo. L’infezione è grave: in soggetti
immunodepressi può essere mortale.
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ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
LISTERIA
Caratteristiche: bastoncino non sporigeno, corto,
regolare, Gram +, è anaerobio facoltativo e psicrotrofo
(cresce da 1 a 45°C): per questo la refrigerazione degli
alimenti può portare ad un ampio livello di
contaminazione anche se la carica iniziale è bassa.
Non è termodurico: viene infatti distrutto con la
pastorizzazione. 97
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
LISTERIA
Nel latte crudo è quasi sempre presente in cariche
basse (<10 cellule/ml), ma una termizzazione (57°-
68°C per 15 sec.) si rivela utile per abbattere la carica
inquinante.
L’ambiente esterno è la principale fonte di
inquinamento: per questo è importante l’igiene dei
locali e delle attrezzature.
98
ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
LISTERIA
Nel formaggio è stata ripetutamente isolata.
La maggior concentrazione si rileva nella cagliata; la
carica batterica si riduce in rapporto alla tecnologia
impiegata: persiste e si moltiplica nei formaggi molli o
semiduri con pH poco acido e microflora formata da
lieviti e micrococchi.
Cresce anche nei formaggi duri a pasta cotta, ma si
riduce quasi subito in stagionatura.
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ERSAF Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste
MICROFLORA DEL FORMAGGIO
Flora microbica lattica: spesso indispensabile per il
prodotto, ma a volte responsabile di alterazioni.
Flora microbica alterante: costituita da microrganismi
saprofiti che peggiorano le caratteristiche
organolettiche del prodotto.
Flora patogena: può costituire un possibile rischio per la
salute del consumatore.
100