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Preparazione al test d’ingresso di Storia 5EA/5MA

Preparazione al test d’ingresso di Storia 5EA/5MA della Rivoluzione francese La Rivoluzione Francese ha una data fondamentale, una delle poche da ricordare davvero: 14 luglio 1789,

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Preparazione al test d’ingresso di Storia

5EA/5MA

Che cos’è una nazione? 1. Un popolo che è consapevole di possedere una

lingua, una storia e una cultura comune e che ritiene di appartenere alla stessa etnia base della nascita di una nazione.

2. È necessario che il popolo si dia una forma di governo e nasca uno Stato, in cui la Nazione si riconosce (esempio: lo Stato italiano è coincidente con la Nazione italiana. L’Italia ha oggi una forma di governo repubblicana parlamentare).

3. A partire dall’Illuminismo, si è fatta la strada che la sovranità appartiene al popolo.

Che cos’è la sovranità? La sovranità è il potere dello Stato di dettare ai suoi

cittadini (o, fino a al 1700, ai sudditi) le leggi. Lo Stato italiano, oggi, è sovrano perché, nel suo territorio, nella nostra nazione, vigono le sue leggi.

La sovranità dello Stato può appartenere:

1. Al re (assoluto). Ciò avveniva in Europa fino al 1700 inoltrato e, in alcune Nazioni, fino al 1900.

2. Allo Stato (nella Francia della Rivoluzione Francese, lo stato francese credeva di sapere quale fosse il bene dei cittadini).

3. Al popolo: ognuno di noi, con la maggiore età, elegge i rappresentanti politici in Parlamento.

Vari tipi di sovranità

• Sovranità del re assoluto: il re è il sovrano. La sua volontà diventa legge.

• Sovranità dello Stato-Nazione. Lo stato fa le leggi, ritenendo di essere giusto sempre.

• Lo Stato repubblicano moderno prevede la sovranità popolare.

Dunque, una nazione è una comunità che ha una storia, una lingua e una tradizione comune, vive su un territorio ed è sovrano.

Stabilisce cioè le sue leggi.

Re assoluto e monarchia costituzionale In Francia, così come in molti Stati europei, il re era il

sovrano assoluto. Ciò significa essere nell’era dell’Assolutismo.

Ma in Europa c’erano alcuni Paesi (Inghilterra e Olanda) che, nel 1700, avevano una solida tradizione democratica. C’era sempre la monarchia (il re), ma in quelle Nazioni il Parlamento esercitava la sua forza e, quindi, era lui davvero sovrano. Le leggi erano approvate dal Parlamento.

Olanda e Inghilterra erano monarchie costituzionali, perché una Costituzione (in Inghilterra neppure scritta davvero) limitava il potere assoluto del re.

Obiettivo della Rivoluzione francese La Rivoluzione Francese ha una data fondamentale, una

delle poche da ricordare davvero: 14 luglio 1789, la Presa della Bastiglia. Questa fortezza era una prigione in cui si detenevano i prigionieri politici che hanno cercato di contestare il sovrano francese e il suo assolutismo.

La Rivoluzione francese, con una certa semplificazione, fu un fenomeno borghese e cittadino, nonostante l’insurrezione popolare a Parigi e nelle campagne. La borghesia non accettava il parassitismo del re.

Quando il re volle imporre nuove tasse, solo per mantenere la corte di Versailles, i borghesi e i popolani iniziarono la rivolta, che ha avuto il suo centro nella Presa della Bastiglia

Obiettivo della Rivoluzione (2) Contestare un ingiusto sistema di

votazioni, che penalizzava la borghesia, la forza economica francese;

Chiedere uguaglianza fra tutti i cittadini (che non dovevano più essere considerati «sudditi»).

Limitare l’assolutismo regio grazie a una Costituzione scritta, simile al modello olandese e inglese.

Napoleone I Bonaparte Generale francese, nato in Corsica, ad Ajaccio, nel 1769. Divenne

Imperatore di Francia e conquistò gran parte dell’Europa (Italia, Germania, Polonia e tentò la conquista della Russia).

Nonostante fosse un Imperatore – evidentemente unico decisore della politica europea – con lui le idee di Libertà, Fraternità ed eguaglianza si diffondono in Europa e anche in Italia.

Così, se agli inizi del 1800 ricordiamo come Stato-nazione (stati sovrani indipendenti) l’Inghilterra, l’Olanda, la Spagna e la Francia, dal 1820 in Europa molte nazioni vollero l’autonomia e l’indipendenza: anche l’Italia, ancora suddivisa in tanti stati più o meno piccoli o grandi, volle un po’ più di libertà. Perché dovevamo essere dominati dallo Straniero?

L’indipendenza italiana (1861) Nel mese di marzo 1861 l’Italia fu unificata. Ma com’era

l’Italia prima del 1861?

L’Italia nel 1848 (anno della Prima guerra d’indipendenza) La cartina della diapositiva precedente mostra che:

1. Il Regno di Sardegna e Bassa Savoia comprendeva la Vallée d’Aoste, il Piemonte, la Liguria e la Sardegna.

2. Il Lombardo-Veneto comprendeva la Lombardia da Milano/Pavia al Veneto-Friuli. Tutto questo territorio era sotto il dominio dell’Austria-Ungheria (gli Asburgo).

1. La Lomellina e l’Oltrepò Pavese erano piemontesi e, non a caso, ancora oggi la nostra terra appartiene alla diocesi di Tortona.

L’Italia nel 1848 (2) L’Italia è, dal IX secolo d.C. (da un millennio) spaccata

in due dallo Stato pontificio, chiamato anche Stato della Chiesa.

A ovest dello Stato della Chiesa si trovano il Granducato di Toscana, il Ducato di Lucca, il Ducato di Modena e, nella zona vicino a Stradella, troviamo il Ducato di Parma e Piacenza.

A Sud c’era il dominio dei Borboni (Regno di Napoli, detto delle due Sicilie).

L’Assolutismo pontificio: una teocrazia Teocrazia = governo di Dio.

Il pontefice ritiene di possedere un potere politico (e lo ha nel suo stato per davvero): il suo potere deriva da Dio e rappresenta la Sua volontà. Per questo motivo, il papa giustifica il suo potere assoluto, indiscutibile, con l’essere un rappresentante di Dio in terra. Il Papa usa la Bibbia e la tradizione cristiana per affermare il suo dominio sulle regioni dell’Italia centrale (Romagna, Umbria, Marche e Lazio), appartenenti alla Chiesa.

Lo Stato pontificio è un immenso feudo.

I Borboni del Regno di Napoli Hanno portato al sottosviluppo

del loro territorio.

Il loro sistema di governo si basava sul parassitismo.

Il Regno era un immenso feudo, proprietà terriere vastissime, appartenenti a Cardinali, vescovi o principi e marchesi: gestivano i latifondi per conto del re. Il sistema si è per secoli retto su favori e contro-favori.

Lo stemma del casato borbonico

I Borboni (2) Si parla di assolutismo borbonico. La volontà del re di

Napoli era assoluta, dettava legge e i suoi feudatari dovevano svolgere le attività amministrative in suo nome: attraverso regalie e altri favori, i Borboni governavano nel Sud, senza favorire un’agricoltura moderna e l’industria.

Il grande feudo borbonico era suddiviso in enormi latifondi. Il latifondo è un terreno agricolo di grandi dimensioni, solitamente mal coltivato ed adibito a colture estensive spesso alternate a pascolo. Il gestore è un nobile o un esponente della Chiesa: pensano di essere di valore in base alla dimensione delle terre possedute. Questo è un concetto importante, che si vedrà nella novella verghiana La Roba.

La nascita dell’idea di stato nazionale – video (clicca l’immagine)