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DIEGO EZIO FABRA EDITORE - DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCA PATANE’ settimanale di formazione e informazione medica per il paziente in sala d’attesa anno 2 n. 20 - 28 maggio 2007 prendi una copia g atis è www.gruppogenesi.com ISTITUTO NUOVE TECNOLOGIE IN SANITA’ MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE “DIAGNOSI E CURA DELLA STERILITÀ” LABORATORIO DI GENETICA E ANALISI CLINICHE CONVENZIONATO CON IL S.S.N. DAY SURGERY: “CHIRURGIA DI GIORNO” CONVENZIONATO CON IL S.S.N. Direttore Dott. Giuseppe Valenti Via P.P. Vasta, 2 – Via G. Sciuti, 128 90144 Palermo Tel. 091/309380 091/6250163 091/300661 r Le domande dei bambini C entonove donatrici, quattromila donazioni e seicento litri di "prodotto". Questi i numeri della banca del latte dell'Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo venuti fuori all'incontro - "S.O.S. latte materno" - organizzato lo scorso mer- coledì per festeggiare mamme donatrici e mamme riceventi, per la prima volta insieme nel nome della solidarietà. Testimonial della manifestazione l'attrice Patrizia Pellegrino, che ha consegnato alle mamme donatrici un diploma di merito, un diploma che non dà titoli né punteggi, ma che ciascuna giovane mamma dovrebbe desiderare di avere alle pareti della sua stanza più bella. f. p. PUNTI DI VISTA di Diego Fabra www.nellattesa.it "S.O.S. Latte materno" autorizzazione n° 36690 del 14.12.2001 Mamme donatrici e mamme riceventi per la prima volta insieme nel nome della solidarietà Un cantautore che racconta dei matti e della diversità S imone Cristicchi sente - non a torto - di appartenere al filone dei grandi cantautori: Fabrizio De André, Luigi Tenco, Mia Martini, Augusto Daolio (per citarne solo alcuni). Quei cantautori che, con le loro canzoni, molto naturalmente (a volte, da incompresi) cercavano di trasmettere un messaggio "altro", comu- nicando una lezione civile su temi di rilevanza sociale oppure illumi- nando con un raggio di luce "poetico" il mondo dell'introspezione e della differenza individuale (in contrapposizione alla tendenza odier- na alla omologazione consumistica dei gusti e delle abitudini); quei cantautori che con dignità e carisma si sono sempre opposti ai facito- ri di "canzonette". Maurizio Crispi continua a pagina 7 speciale alle pagine 2 e 3 NASCE L’IDEA DI UNA BANCA DIVERSA PER RISPONDERE ALLE GRANDI SFIDE CHE L’UMANITA’ HA ATTUALMENTE DI FRONTE: LA LOTTA ALL’ESCLUSIONE, ALLA POVERTA’, LA TUTELA DELL’AMBIENTE, UNA PIU’ EQUA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE TRA NORD E SUD DEL MONDO. UNA BANCA CHE RICHIAMI NOI TUTTI, PERSONE, ORGANIZZAZIONI, IMPRESE, AD UNA MAGGIORE RESPONSABILITA’ SULLE CONSEGUENZE CHE HANNO LE NOSTRE AZIONI piazzetta Forzatè, 2 35137 Padova Telefono 049 8771111 fax 049 664922 [email protected] www.bancaetica.com D a sempre alcune fasce d'età sono colte da curiosità che prudono come punture d'in- setti sulla pelle. Sono le età che mettono più in crisi i genitori attenti, che desiderano da un lato che i figli crescano e dall'altro che vengano tutelati da qualunque devianza. La maggior parte di tali domande riguardano il sesso, che del resto continua a stuzzica- re tante curiosità e interessi anche nel mondo degli adulti. Forse perché non sappiamo proteggere più adeguatamente i nostri bambini, forse perché la situazione ci sfugge di mano, sta di fatto che assistiamo a fenomeni strani e inquietanti. Ho diversi bambini tra i miei pazienti, e amo parlare con loro per cercare di capire come evolve il mondo e quali possono essere i nuovi disagi. Ma l'altro giorno sono rimasto un bel po' stupito quando un ragazzino di dodici anni ha detto alla mamma di uscire e mi ha chiesto a bruciapelo: "Dottore, come faccio a capire se sono omosessuale?". Ho risposto che la sua è un'età in cui certi inte- ressi possono subire qualche confusione, ma che non bisogna pensare di essere omosessuali. "Ti piace per caso qualche com- pagno?" ho chiesto. "Si, uno che sembra un po' una femmina. Ma mi piacciono anche le compagne". Capisco che tanta pressione dei media su certi argomenti non si era mai verificata e che i nostri bambini rischiano di partire da punti di osservazione della realtà vacillanti e dubitativi. La maturazione parte da un indi- stinto che via via prende forma e colore, ma la fragilità va sem- pre protetta, e il bambino è fragile per definizione. Non smet- teremo mai di insistere sul planetario pericolo di un mondo infantile liberamente posto dinanzi a schermi adulti senza con- trollo: internet, satelliti, TV e cellulari vengono prepotente- mente occupati da losche organizzazioni. Forse è l'unica guerra che ci sentiamo di condividere: la difesa della nostra infanzia.

prendi una copia g atis èrLa mamma è mia sorella! Una piccola fortuna in più… Maria, mamma ricevente: "Un grande grazie a tutte le donatrici!" convinta a diventare mamma donatrice

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DIEGO EZIO FABRA EDITORE - DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCA PATANE’

settimanale di formazione e informazione medica per il paziente in sala d’attesaanno 2 n. 20 - 28 maggio 2007

prendi una copia

g atisè

www.gruppogenesi.com

ISTITUTO NUOVE TECNOLOGIE IN SANITA’

MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE“DIAGNOSI E CURA DELLA STERILITÀ”

LABORATORIO DI GENETICAE

ANALISI CLINICHECONVENZIONATO CON IL S.S.N.

DAY SURGERY: “CHIRURGIA DI GIORNO”CONVENZIONATO CON IL S.S.N.

Direttore Dott. Giuseppe ValentiVia P.P. Vasta, 2 – Via G. Sciuti, 128 90144 Palermo

Tel. 091/309380 091/6250163 091/300661

r

Le domandedei bambini

Centonove donatrici, quattromila donazioni e seicento litri di"prodotto". Questi i numeri della banca del lattedell'Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo venuti fuori

all'incontro - "S.O.S. latte materno" - organizzato lo scorso mer-coledì per festeggiare mamme donatrici e mamme riceventi, perla prima volta insieme nel nome della solidarietà. Testimonial della manifestazione l'attrice Patrizia Pellegrino, cheha consegnato alle mamme donatrici un diploma di merito, undiploma che non dà titoli né punteggi, ma che ciascuna giovanemamma dovrebbe desiderare di avere alle pareti della sua stanzapiù bella.

f. p.

PUNTI DI VISTA di Diego Fabra

www.nellattesa.it

"S.O.S. Latte materno"

autorizzazione n° 36690 del 14.12.2001

Mamme donatrici e mamme riceventi per la prima volta insieme nel nome della solidarietà

Un cantautore che racconta dei matti e della diversità

Simone Cristicchi sente - non a torto - di appartenere al filone deigrandi cantautori: Fabrizio De André, Luigi Tenco, Mia Martini,Augusto Daolio (per citarne solo alcuni).

Quei cantautori che, con le loro canzoni, molto naturalmente (a volte,da incompresi) cercavano di trasmettere un messaggio "altro", comu-nicando una lezione civile su temi di rilevanza sociale oppure illumi-nando con un raggio di luce "poetico" il mondo dell'introspezione edella differenza individuale (in contrapposizione alla tendenza odier-na alla omologazione consumistica dei gusti e delle abitudini); queicantautori che con dignità e carisma si sono sempre opposti ai facito-ri di "canzonette".

Maurizio Crispi

continua a pagina 7

speciale alle pagine 2 e 3

NASCE L’IDEA DI UNA BANCA DIVERSA PER RISPONDERE ALLE GRANDI SFIDE CHE L’UMANITA’ HA ATTUALMENTE DI FRONTE:LA LOTTA ALL’ESCLUSIONE, ALLA POVERTA’,LA TUTELA DELL’AMBIENTE, UNA PIU’ EQUADISTRIBUZIONE DELLE RISORSE TRA NORDE SUD DEL MONDO.UNA BANCA CHE RICHIAMI NOI TUTTI, PERSONE, ORGANIZZAZIONI, IMPRESE, AD UNA MAGGIORE RESPONSABILITA’ SULLE CONSEGUENZE CHE HANNO LE NOSTRE AZIONI

piazzetta Forzatè, 2 35137 Padova Telefono 049 8771111fax 049 664922 [email protected] www.bancaetica.com

Da sempre alcune fasce d'etàsono colte da curiosità cheprudono come punture d'in-

setti sulla pelle. Sono le età chemettono più in crisi i genitoriattenti, che desiderano da un latoche i figli crescano e dall'altro chevengano tutelati da qualunquedevianza. La maggior parte di talidomande riguardano il sesso, che del resto continua a stuzzica-re tante curiosità e interessi anche nel mondo degli adulti. Forseperché non sappiamo proteggere più adeguatamente i nostribambini, forse perché la situazione ci sfugge di mano, sta difatto che assistiamo a fenomeni strani e inquietanti. Ho diversibambini tra i miei pazienti, e amo parlare con loro per cercaredi capire come evolve il mondo e quali possono essere i nuovidisagi. Ma l'altro giorno sono rimasto un bel po' stupito quandoun ragazzino di dodici anni ha detto alla mamma di uscire e miha chiesto a bruciapelo: "Dottore, come faccio a capire se sonoomosessuale?". Ho risposto che la sua è un'età in cui certi inte-ressi possono subire qualche confusione, ma che non bisognapensare di essere omosessuali. "Ti piace per caso qualche com-pagno?" ho chiesto. "Si, uno che sembra un po' una femmina. Mami piacciono anche le compagne". Capisco che tanta pressionedei media su certi argomenti non si era mai verificata e che inostri bambini rischiano di partire da punti di osservazione dellarealtà vacillanti e dubitativi. La maturazione parte da un indi-stinto che via via prende forma e colore, ma la fragilità va sem-pre protetta, e il bambino è fragile per definizione. Non smet-teremo mai di insistere sul planetario pericolo di un mondoinfantile liberamente posto dinanzi a schermi adulti senza con-trollo: internet, satelliti, TV e cellulari vengono prepotente-mente occupati da losche organizzazioni. Forse è l'unica guerrache ci sentiamo di condividere: la difesa della nostra infanzia.

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SPECIALE 28 maggio 2007 2

Bartolomeo Spinella è ildirettore dell'Unità operati-va complessa di Neonato-

logia e Pediatria dell'OspedaleBuccheri La Ferla di Palermo, l'u-nico del Meridione - da Crotonein giù - ad avere una "banca" dellatte materno. Lo abbiamo incontrato mercole-dì, nell'Aula polifunzionale dellastruttura ospedaliera di viaMessina Marine, in occasionedella giornata organizzata persensibilizzare l'opinione pubblicanei confronti di questo particola-re tipo di donazione: una giorna-ta di festa dove mamme donatri-ci e mamme riceventi, che dinorma, nel corso dell'intero iterrestano rigorosamente anonime,si sono finalmente incontrate.

- Dottore Spinella, perché questainiziativa?- Per tenere viva la fiamma dellasolidarietà, cioè per stimolare ladonazione del latte materno con-tro il calo di interesse che cicli-camente si ripropone in questosettore in modo quasi fisiologico.La banca del latte, che funzionapresso la nostra struttura di tera-pia intensiva neonatale da dueanni, è l'unica esistente in Sicilia.Con il nostro latte abbiamo "sal-vato" molti bambini prematuri. Illatte materno, infatti, stimola lacrescita, come un vero e propriofarmaco contiene elementi bla-

stici che non esistono nel latteartificiale e rafforza il sistemaimmunitario non solo apportandodifese, ma stimolando lentamen-te l'organismo a riprodurle auto-nomamente.- Un'iniziativa di questo tipoquasi in coincidenza con la festadella mamma: un caso o unascelta?- Una scelta. La festa dellamamma celebra la donazionedella vita a ogni bambino. Nelnostro caso si tratta di donazionedi qualcosa che aiuta la vita di unnuovo bambino a proseguire nel

Bartolomeo Spinella: "La nostra banca del latte?

Unica in Sicilia, serve persino Napoli"

E' una mamma donatrice.Recidiva. Perché ElisabettaSorci non solo ha donato il

suo latte una prima volta, ma siappresta a donarlo di nuovo, inoccasione del secondo figlioormai in dirittura d'arrivo.

- Un'esperienza positiva, eviden-temente…- Certo. Donare allarga il cuore,sapere che da un atto del tuttodisinteressato può dipendere lasalute e il benessere di altri bam-bini oltre il tuo è meraviglioso.Oggi sono particolarmente con-tenta, poi, perché per la primavolta, in occasione di quest'incontro al Buccheri La Ferla, hola possibilità di conoscere lemamme ai cui bambini ho donatoil mio latte. Dopo la nascita dellamia seconda figlia ripeterò l'e-sperienza, perché con pochissi-mo sforzo si può fare tanto bene.- Com'è arrivata a questa decisio-ne la prima volta?- Ho frequentato in questo ospe-dale i corsi pre-parto, che preve-dono anche lezioni sull'allatta-mento. Poi ho visitato il reparto diNeonatologia e ho visto le fotodei bambini prima e dopo la curacon il latte donato: una trasfor-mazione incredibile, che mi ha

La testimonianza di Elisabetta, donatrice… recidiva

Maria Aveni Torregrossa èuna mamma ricevente.Molto emozionata, e si

vede.

- Maria, ci spiega come funzionaquesta procedura di donazione-ricezione?- Noi mamme riceventi abbiamola possibilità, anonimamente, diusufruire di questo bene prezio-sissimo che altre mamme contanto amore ci mettono a dispo-sizione per far vivere e crescerei nostri bambini. Il mio, peresempio, nato prematuro - di venticinque settimane - aveva tuttauna serie di difficoltà che in questo modo abbiamo potuto risol-vere. - Cosa si fa in questi casi? Si va in banca a ritirare il latte, oppure?- C'è una procedura da seguire, ma nel mio caso ho usufruito dellatte in ospedale stesso, durante il ricovero del bambino.- Che cosa vorrebbe dire alle mamme in genere e soprattutto aquella che ha donato il latte al suo bambino?- Alle mamme in genere, senza fare alcuna distinzione tra dona-trici e riceventi, vorrei dire di allattare i propri bambini, perché èun'esperienza bellissima, che stabilisce una simbiosi, uno scam-bio reciproco d'amore tra madre e figlio. E dà al bambino benes-sere fisico e psicologico, e anzi, oserei dire, spirituale. Allemamme donatrici vorrei dire, in particolare, un grande grazie,perché con il loro gesto consentono a tanti bambini con problemidi salute di potersi nutrire con un bene naturale inimitabile: nonc'è alcun prodotto artificiale al mondo, infatti, in grado di sosti-tuire appieno il latte materno. Se mio figlio è cresciuto bene lodeve anche alla mamma che gli ha donato il suo latte.- Dunque le farà piacere conoscerla, oggi…La mamma è mia sorella! Una piccola fortuna in più…

Maria, mamma ricevente: "Un grande grazie a tutte le donatrici!"

convinta a diventare mammadonatrice. Così ho incominciato a conserva-re in freezer per l'ospedale illatte che residuava dopo ognipoppata. L'ho fatto per ben ottomesi e avrei potuto continuarese nel frattempo non fossi rima-sta incinta di nuovo… - Ma quanto latte ha donato intutto? E' riuscita a fare un calco-lo?- A regime quasi un litro di lattea settimana… per otto mesi…faccia un po' lei il conto!

Be', se la matematica non è un'o-pinione, sono trentadue…Complimenti, signora Sorci…Quanti figli pensa ancora di met-tere al mondo?...

suo percorso iniziale.- Che cosa dovrebbe fare in con-creto una mamma nel momentoin cui dovesse decidere di donareil proprio latte?- Noi "arruoliamo" le donne chehanno questa volontà e in unaprima fase verifichiamo eventua-li fenomeni ostativi: le donatricidevono essere sane, non devonofumare e non devono drogarsi. - In che modo le "arruolate"? - Il nostro messaggio ha inizionella fase pre-parto, con corsimirati a stimolare questa sensibi-lità. Successivamente, se si veri-ficano le condizioni, forniamo lemamme di tiralatte, borsa-frigoe altro materiale occorrente eprocediamo alla raccolta a domi-cilio.- Donare il latte ad altri bambinipotrebbe significare in qualchemodo dover ridurre la dose per ilproprio figlio?- Certamente no: la quantità dilatte che viene donata è quellache eccede, non chiediamo nien-te di più. Con il latte donato,comunque, noi siamo riusciti a

salvare anche bambini di altriospedali di Palermo e il nostrolatte è arrivato persino a Napoli.

- Dottore Spinella, nonostante inquesti ultimi anni ci sia stato unincremento, la cultura delladonazione è ancora molto pocosentita, soprattutto in Sicilia.Eppure - lasciando da parte ladonazione degli organi che ciporterebbe ad altre argomenta-zioni - per donare il sangue, illatte o l'importantissimo cordoneombelicale, ci vuole davveromolto poco. Che cosa, secondolei, si dovrebbe fare per incenti-vare il fenomeno?- Intanto bisognerebbe eliminaretutte le mistificazioni che ruota-no intorno al concetto di dona-zione. Donare non comportaalcun tipo di problema da partedi chi dona, tutt'altro: un senoche produce, per esempio, attivameccanismi ormonali che porta-no a produrre sempre di più.Dunque è un problema di infor-mazione, principalmente: i massmedia dovrebbero impegnarsi inmodo più mirato, con adeguatecampagne di sensibilizzazione.- Che cosa consiglia in particola-re al nostro giornale?- Di dare messaggi positivi. I mes-saggi positivi stimolano la solida-rietà tra le persone: il modomigliore per fare andare avantiprogetti di questo tipo.

interviste di Francesca Patanè

stimolarela donazione

eliminarele mistificazioni

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SPECIALE 28 maggio 2007 3

Troppo alcol tra i giovani Una ricerca condotta nelle discoteche dalCentro collaboratore dell'Oms e pubblica-to dall'Istituto Superiore di Sanità in apri-le ha messo in luce il consumo crescentetra i giovani di alcolici e superalcolici.Questi vengono assunti in misura di più disei bicchieri per volta allo scopo di ubria-carsi. La ricerca ha evidenziato che il 70per cento dei ragazzi tra i 13 e i 15 anniil sabato sera beve e nel 20 per cento siubriaca. (Istituto Superiore di Sanità)

Grassi ma almeno stabili I medici dell'Università di Chapel Hill nelNorth Carolina hanno studiato più di tre-mila soggetti obesi. Lo studio ha suggeri-to che qualora non si riuscisse a far scen-dere il peso corporeo almeno si dovrebbetendere alla stabilità. Infatti lo studio,denominato Atherosclerosis Risk inCommunities, ha fatto apprezzare la ten-denza alla stabilità di parametri, qualicolesterolo, trigliceridi, Hdl e pressionearteriosa negli obesi da lungo tempo sta-bilizzati. Lo stesso non vale però per laglicemia. (American Journal of Epide-miology)

Angina stabile: terapia medicabatte angioplastica All'American College of Cardiology, a NewOrleans, sono stati presentati i risultatidello studio denominato Courage, cheverificava la possibilità che l'angioplasti-ca coronaria potesse migliorare la pro-gnosi a lungo termine di soggetti conangina stabile. I risultati sono deludenti.La terapia medica da sola si è dimostrataugualmente efficace e senza i rischi abreve rispetto alla terapia invasiva. (NewEngland Journal of Medicine)

Test da sforzo per i reni Un semplice test per la rilevazione di pro-teinuria e di ematuria prima e dopo unaseduta di esercizio fisico al tapis roulantpuò essere già indicativo di patologiarenale e merita ulteriori approfondimen-ti. Lo studio è stato condotto in un arcolungo dodici anni su un centinaio dipazienti opportunamente monitorati.Potrebbe ben presto rientrare tra gliesami comuni da effettuare sui nostripazienti: basteranno due strisce reattivee un po' di esercizio.

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Ha un nome impronunciabile, almeno per noi, ma le idee sono chiare. Iwona Kazmierska,polacca trapiantata in Italia, è la responsabile della banca del latte dell'OspedaleBuccheri La Ferla di Palermo, la venticinquesima dell'Associazione italiana delle banche

del latte umano donato, una banca che ha nutrito principalmente bambini ricoverati nello stes-so ospedale - ottantanove per chi ama i numeri - ma anche bambini provenienti da altre strut-ture ospedaliere: diciassette, per la precisione.

- Signora Kazmierska, lei ha portato in Italia l'esperienzadel suo Paese, che probabilmente è più all'avanguardiadel nostro in materia di donazioni, sì o no?- No, questa esperienza è maturata in Italia. Ho seguito icorsi di aggiornamento e mi sono resa conto che, mentreil Nord e il Centro Italia sono ben forniti di banche dellatte, in Sicilia questa struttura non esisteva. Mi sonochiesta perché, dal momento che i siciliani sono notoria-mente molto generosi. E infatti a questa iniziativa hannoaderito moltissime persone.- Come funziona la donazione dal punto di vista organiz-zativo-burocratico? In genere è l'ospedale che fa da tra-mite, ma c'è un momento in cui queste mamme si incon-trano?- La manifestazione che abbiamo organizzato per ringra-ziare tutte le mamme donatrici - "S.O.S. Latte materno -è la prima occasione di incontro per loro. Tutto, infatti, si svolge in forma assolutamente ano-nima e sul biberon viene scritto solo il numero della tessera della donatrice. - In che modo, di volta in volta, scegliete il latte più "giusto"?- Di norma facciamo in modo di abbinare il latte all'età gestazionale e al peso del bambino: imolto prematuri, infatti, hanno necessità di ricevere latte più ricco, possibilmente colostro(liquido giallo sieroso, secreto dalle ghiandole mammarie nelle prime 48-72 ore dopo il parto,particolarmente ricco di agenti immunologici, ndr).- Sempre lo stesso? Della stessa donatrice?- Sì, per quanto possibile. Noi cerchiamo di evitare le miscele: ogni biberon è di una singoladonatrice.- La responsabile di questo servizio, così importante per tutti, non solo per le mamme che sitrovano nelle condizioni di doverne usufruire, che cosa vorrebbe dire attraverso le pagine delnostro giornale?- Vorrei ringraziare tutte le donne che hanno aderito: in fondo, anche solo cento grammi dilatte al giorno possono servire. E aggiungere anche che occorre sviluppare la cultura delladonazione e prima ancora quella dell'allattamento: il nostro programma è di creare una reteregionale di collaborazione.- Avete avuto contatti con altri ospedali della Sicilia per questo?- Sì, con Sciacca, Bagheria, Corleone e Partinico.- E più in là? Catania, Messina…- Magari! - Ci proverete, naturalmente.- Ci proveremo: è un nostro impegno preciso. (f. p.)

Cento grammi per una vita

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UN PO’ DI RELAX 28 maggio 2007 4

Fabio Biondi chiuderà la prima parte della 48ª stagione sinfo-nica al Politeama. Giovedì 31, venerdì 1 e domenica 3 giugnoeseguirà l'Ouverture tratta dal Lucio Silla di Mozart di tre

movimenti: Molto Allegro, Andante, Molto Allegro.Seguirà Gallimathias Musicum, composizione scherzosa dello stes-so autore, scritta ancora in tenera età con il probabile aiuto delpadre Leopold. L'opera si presenta come una suite di diciotto bre-vissimi brani, tratti da materiale preesistente, come canti delfolklore o idee riprese da sinfonie del padre.Il terzo lavoro, sempre di Mozart, sarà il Concerto per Violino eOrchestra n. 2, suonato dallo stesso Biondi. L'Allegro moderato siapre con una breve introduzione orchestrale, al termine dellaquale il violino riprende e meglio espone il tema, ritmicamentemolto mobile, di carattere abbastanza sereno e disteso, che nellosviluppo subirà mutamenti verso le più disparate direzioni espres-sive. La partitura del solista non presenta virtuosismi o segni delprotagonismo romantico, bensì riveste un ruolo analogo a quellodei primi violini in un'orchestra d'archi. L'Andante è un brano diampio respiro, dolce e nostalgico, che ricorda le atmosfere pasto-rali, pur avendo un contegno da danza di corte. Il Rondeau pre-senta un tema quasi da minuetto, cui seguono episodi di grandeintensità ed invenzione, sempre presentati dal solista, alternatoall'orchestra, che ripropone il ritornello.L'ultima opera della serata sarà la suite tratta dalla tragedia liri-ca Les Boréades di Rameau, ultimo lavoro del compositore e teo-rico francese. L'opera riprende il mito di Alphise, Abaris e diBorée, coinvolti in una storia d'amore, gelosia e magia, e tutta l'o-pera è pervasa da una vena passionale in alcuni punti accostabi-le allo Sturm und Drang.

invito all’ascolto di Alessio Fabra

Il quesitoscacchistico

Qual è il modo piùsemplice di vincereper il Bianco?

a cura del CentroScacchi - Scuolagiovanile CONI

La soluzione è a pagina 5

Nell'ambito del Seminario"Minori in condizioni di di-sagio e arteterapia: dal

corpo alla parola" tenuto neilocali dell'Istituto penale minori-le "Malaspina" di Palermo, si èregistrata la presenza di LilianaCosi, già prima ballerina étoiledella Scala di Milano. La manife-stazione si colloca all'interno diun progetto di riabilitazione con-dotto dall'Istituto di pena, diret-to da Rita Barbera, e dall'associa-zione Euro, presente col suo pre-sidente Ceglia. L'attività ricreati-va sotto forma di attività teatra-le o musicale smette di esserericompensa per assurgere a ruolodi autentica terapia. "L'arte hadelle responsabilità all'internodella nostra società" - sostiene laCosi - "La bellezza contenuta nel-l'arte unifica tutte le capacitàdell'essere umano, trasforman-dolo". E proprio questa trasfor-mazione è al centro degli inte-ressi degli operatori e degli edu-catori che portano avanti il pro-getto. "Spesso con questi ragazzioccorre saper comunicare oltrele parole", puntualizza la docen-te di Sociologia Mancuso. E' il lin-guaggio dell'arte che dà parola a

Arteterapia: Liliana Cositestimonial a Palermo

la recensione di Amir Arouet

Vi proponiamo un breve sag-gio sulla cultura e la menta-lità albanese. Guardando

l'Albania dalla costa salentina,quando le condizioni meteorolo-giche lo permettono, si puòintuire facilmente, per via dellemontagne e dei pascoli, il carat-tere tradizionalista della popola-zione che vi risiede, da sempremontanari e pastori. Esiste una curiosa canzone popo-lare albanese che ben evidenzial'attaccamento di questa popola-zione ai propri luoghi e alle pro-prie tradizioni: tratta di coloroche volontariamente dalle città sitrasferivano a lavorare e a viverenelle montagne. Ma è pur vero che a causa della posizionegeografica del Paese, al centro del Mediterraneo e dunquesoggetto alle più diverse influenze culturali, e a causa deiflussi migratori, gli albanesi si sono diversificati così tantoche spesso si è parlato di mancanza di unità culturale. Lo studioso Çabej si propone proprio di rintracciare questaunità, al di là delle "forze centrifughe", attraverso l'analisidell'origine del nome del paese, della struttura sociale e dellaletteratura e della poesia popolare, da sempre veicolo delsentimento di identificazione nazionale.La scrittura di Çabej, semplice e chiara, per nulla specialisti-ca e priva di eccessivi riferimenti, risulta accessibile a tutti.

Gli Albanesi tra Occidente e OrienteEqrem Çabej- 2007, Besa Edizioni - pp.107 Euro 12,00

Mozart e Rameau chiudono la prima parte della stagione

Fatti realmente accaduti nei nostri ambulatori illustrati dalla matita di Pienrico Di Trapani

ciò che più profondamente vivenel cuore dell'uomo. In questadirezione anche l'interventodella psicologa Zanchi: "La musi-ca è bellezza: spesso è un mes-saggio proveniente da uno scono-sciuto che ti dice ciò che vuoisentirti dire". Liliana Cosi è statauna testimonial eccezionaleanche sul piano umano, mostran-do grande conoscenza e sensibili-tà dei percorsi dell'anima: "Lospettacolo accende la cameraoscura che è nel cuore dell'uo-mo".

Fabrizio Dieli

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Orchestra Sinfonica Siciliana

Questo libro è in vendita presso la Libreria DiogeneVia isidoro La Lumia 26/a 90139 Palermo telefono: 0916118029

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a sinistra: Liliana Cosi

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PAUSA CAFFE’ 28 maggio 2007 5ORIZZONTALI3 Cigolio senza vocali 5 Un Lao taoista 7 Leguerre contro Cartagine 11 Aloe senza A 12Guasto alla nave 13 Il nostro pianeta 14Qualunque operazione di cui l'uomo sia consa-pevole 15 Rendere felici, deliziare 17 Ego 18La capitale dell'Irlanda 20 Due inglesi 23 Fedesenza la terza 24 Imperia 25 Simbolo del tec-neto 26 Celebre poetessa omosessuale 28 Unabase senza la seconda 29 Di colore grigio,cinerino 30 Prefisso per "mezzo" 31 Pure, inol-tre 32 L'1-X-2 del'ippica 33 Simbolo chimicodel neon 34 Calcio del rugby 36 Romeo ...Giulietta 37 Tumefazione sierosa 41 Asti 42Una celebre strada di Napoli che prese ilnome da un famoso viceré spagnolo del XVIsecolo (se non lo sai guarda tra le “Chicche dicaffè”) 43 Stazione spaziale sovietica

VERTICALI1 Società per Azioni 2 Celebre liquore ammaz-za-caffè sardo 3 Per tre volte è un ritmo lati-no americano 4 Genova 5 Sono alte nei castel-li 6 La Repubblica di Venezia 8 Frutto della

vigna 9 Indigeno 10 Questo o quello 11 Onesto 13 Abitante di Tebe 15 Comico, divertente 16 Metà sedici19 Un medico che cura con metodi non allopatici 21 Water Closed 22 Capitale irachena 26 ... et sempli-citer 27 Fiera senza fine 28 Dopo alfa 29 Benevento 30 Modena 31 Lo era Omero 32 Trapani 33 La rete neltennis 35 Metà di "otto" 38 Articolo spagnolo 39 Messina 40 Prima di acca

SUDOKUSi devono disporre le cifre da 1 a 9 in una griglia qua-drata di 9 caselle per lato suddivisa in altrettanti riqua-dri, in maniera che in ciascuna riga, colonna e sezioneogni cifra compaia una sola volta. Per dare al solutoreun punto di partenza, alcune caselle sono già riempite.

’NA TAZZULELLA ’E CAFE’ Anche se nelle cronache del tempo nonesistono notizie sufficienti sui primi Caffè di Napoli, pare che giàdagli ultimi decenni del Settecento esistessero locali in cui venivaservita la classica “tazzulella ’e cafè”. E’ in pieno Ottocento checrebbero di numero e si insinuarono nelle consuetudini della vitasociale, divenendo prerogativa di gusto negli usi e nei costumi deinapoletani. Si moltiplicarono i tavolini disposti all’aperto, mentreemergevano per fama e per fasto i locali frequentati dai nobili, dal-l’alta borghesia e quelli visitati da poeti, artisti, scrittori, che tra-sformarono i caffè in luoghi di cultura, peculiarità un tempo desti-nate ai salotti. A metà Ottocento, lungo la bella strada di Toledo -voluta nel 1536 dal viceré spagnolo don Pedro de Toledo – si poteva-no contare oltre trenta sale adibite a Caffè. Non da meno erano lealtre zone della città. Quella che per numero ed importanza di loca-li pubblici poté paragonarsi all’affluenza del corso di Toledo, fu lazona del Porto, attiva e produttiva commercialmente. Tra gli altriricordiamo quello del Molo (ovvero Caffè delle Quattro Stagioni) fre-quentato dai giovani e sfrenati letterati, pittori, musicologi, epi-grammisti e scrittori della Napoli liberale ed anticonformista.

Chicche di caffè SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA SOLUZIONE DEL SUDOKU

SOLUZIONE DEL QUESITO SCACCHISTICO DI PAGINA 4

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RUBRICHE 28 maggio 2007

L'olio d'oliva è un prodottoche necessita di tantacura nella conservazione,

per mantenere quelle caratte-ristiche di fragranza del sapo-re che ne fanno un alimentoprincipe della nostra cucina.Non va conservato alla lucediretta, specie quella solare,perché non avvenga unadegradazione ossidativa chene farebbe convertire il colo-re dal giallo al verde o all'a-rancio: questo potrebbe dareun sapore rancido. Anche unatemperatura superiore ai 25gradi o il contatto frequentecon l'aria possono irrancidirevelocemente il nostro olio.Tappare bene dunque e conservare tra i 10 e i 20 gradi. Avolte accade di effettuare un rabbocco dentro un'oliera o unabottiglia che ne contenevano una piccola quantità irrancidi-ta: attenzione, perché in breve tempo tutta la bottiglia acqui-sterà lo stesso brutto sapore. Infine non confondiamo l'oliocol vino: non migliora col tempo, anzi… dunque vino invec-chiato e olio fresco, ma ambedue di qualità.

INSALATA DI PASTA CON ZUCCHINE E RICOTTALavate e tagliate a julienne 150 g di zucchine. Tagliate 30 gdi rucola a striscioline. Tagliate 30 g di ricotta dura a sca-gliette. Mondate e tritate qualche foglia di basilico e dimenta. Mettete in una ciotola le zucchine, la rucola, il basili-co, la menta e la ricotta. Mescolate bene. Lasciate insapori-re per almeno 6 ore, a temperatura ambiente, mescolandodi tanto in tanto. Condite con questa salsa 2 porzioni dipasta integrale dopo averla cotta in abbondante acqua, sco-lata al dente e passata rapidamente sotto acqua corrente.Potete aggiungere nella ciotola anche una manciata di favefresche sbucciate.(Allan Bay e Patrizia Bollo)

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VIAGGIO NEL MONDO DELLA NUTRIZIONEa cura dello Studio “Nutrizione e Dietetica”

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Come conservare l'olio

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ATTUALITA’ 28 maggio 2007 7

Non è un caso che Simone Cristicchi, conla grande zazzera di capelli neri e l'ab-bigliamento studiatamente demodé, si

presenti in scena come un personaggio d'altritempi, come potrebbe apparire - appunto -l'internato di un'istituzione psichiatrica che,dopo anni e anni, varca quel cancello (che loha tenuto in uno stato d'esclusione) per fuggi-re nel mondo. La sua esibizione non è statasoltanto una sequenza di canzonette, ma unospettacolo vero e proprio, il cui titolo "Centrodi Igiene Mentale" è in se stesso un program-ma ed una dichiarazione d'intenti. Attraversole canzoni (che tutte assieme formano il "con-cept album" - "Dall'altra parte del cancello"),il recitativo, la lettura di brani di testo(estrapolati da lettere di ricoverati, mai spe-dite, rinvenute nel manicomio di Volterra), lapresentazione in simultanea di filmati,Simone cerca di trasmettere al suo uditorioqualcosa della terribile storia degli "ospedalipsichiatrici", l'espressione ingentilita ed aset-tica per non dover pronunciare più la parola"manicomio", troppo gravida di connotazioninegative e delle memorie non grate dell'in-ternamento coatto di tanti uomini e donneche ebbero come unica colpa quella di esserediversi dagli altri, di muoversi controcorren-te... Simone recita i personaggi, li mima, neracconta le storie con affetto e simpatia, cer-cando di mostrare l'insopprimibile unicità: ilCicala con le sue stereotipie e le sue inno-centi ossessioni, la Margherita che un belgiorno decide di scavalcare quel recinto per"fuggire e perdersi nel mondo", Giovanni l'au-tistico, il Professore, e tanti altri personaggiveri e fittizi, ma comunque rappresentativi dicerte tipologie di internati. Ascoltando le sto-rie di Simone, pare di vedere tanti dei perso-naggi di "Qualcuno volò sul nido del cuculo"che, nell'epoca dell'antipsichiatria e dellerivoluzionarie prese di posizione anti-istitu-zionali del nostro Basaglia, rappresentò - pertanti - un inaspettato sguardo nella violenzadel manicomio ma anche su quella umanitàdolente che vi era confinata. Il manicomio (e,come sua versione edulcorata, la "casa dicura") era fabbrica di malattia esso stesso:com'è stato indicato da tanti che lo hannostudiato, con le sue regole afflittive e con l'i-solamento sociale che determinava, produce-va esso stesso patologia. I comportamenti biz-zarri, la mimica distorta e la gestualità ste-reotipa, il mancato rispetto delle più elemen-

energia e questa energia fluisce in noi dallaterra: per questo vogliamo stare a piedi nudi.Alcuni avrebbero voluto interrompere questocontatto vivificante tra noi e la terra. Ma nonavremmo più potuto essere poeti". Ma l'istitu-zione psichiatrica non ammetteva diversità,perché l'originalità, la non omologazione,perfino la creatività, potevano essere segnidella follia da "curare" (reprimerendo e soffo-cando). Dal punto di vista musicale, Simone èstato accompagnato da una band affiatata eduttile, capace di grandi variazioni stilistiche,dalla canzone un po' "rappata" alla maniera diCaparezza, alla ballata triste e dolente, airefrain ispirati alla musica Kletzmer e a quel-le "balcaniche" di Bregovic, anche se senza gliottoni: violino e fisarmonica hanno facilitatomolto queste variazioni di stile e d'atmosfera.Insomma, Cristicchi, a Palermo, ha dato vitaad uno spettacolo veramente memorabile chesi chiusa con le note di "Ti regalerò una rosa"la canzone che lo ha portato all'inaspettatosuccesso di Sanremo 2007. Peccato però chela platea fosse semivuota: … questi palermi-tani ammalati di consumismo ed amanti delle"canzonette!!! Tuttavia, hanno fatto da com-pensativo al numero ridotto dei presenti lagrande partecipazione e la condivisione delleintense emozioni filtrate dallo spettacolo,rivelatrici del fatto che gran parte degliastanti erano stati attratti dallo spettacolonon soltanto per l'offerta di canzonette, maper le implicazioni sociali e il forte messaggiocivile e morale che Cristicchi intende tra-smettere. Per fortuna, oggi, i manicomi d'untempo non esistono più, in quanto istituzioni"totali", ma rimangono ancora quelle muraintrise di pianto e dolore, c'è ancora il "resi-duo manicomiale" fatto dI diverse centinaia diesseri dolenti, trasformati, rovinati per sem-pre dalla loro permanenza coatta nella casadei matti, eppure ancora pieni d'una lorogrande umanità. È bene che ci sia qualcunoche, ogni tanto, proprio nel modo lieve -eppure vibrante - di Simone, ci aiuti a nondimenticare, contribuendo a mantenere vivoil ricordo di alcuni rappresentanti del "resi-duo", prima che si estinguano definitivamen-te. Alcune cose devono essere trasmesse perfutura memoria perchè non debbano più ripe-tersi. Simone, con la sua creatività, è appun-to il testimone e il cantore della minoranzadi ex-internati che da soli non potrebbero inalcun modo dire della loro esperienza.

tari regole dell'educazione furono considerateespressione della "malattia" mentale ed inve-ce altro non erano che il mostruoso effetto"riuscito" del processo di istituzionalizzazionee dell'esposizione continuata a condizioni divita povere di stimoli e spesso disumanizzan-ti. Cristicchi tenta di mostrarci i nefasti effet-ti di questo processo, facendoci vedere, altempo stesso, la ricchezza, la ruspante sag-gezza, l'umanità che rimane ancora oggi negliex-internati dai volti antichi e tormentati che- dopo il formale e definitivo "scioglimento"dei manicomi d'un tempo - non avendo più unposto dove andare (dopo venti o trent'annid'internamento) - costituiscono un insoppri-mibile "residuo manicomiale" (questa l'espres-sione burocratica utilizzata). SimoneCristicchi ben conosce questa realtà perchéda obiettore è stato assegnato ad una casa-famiglia per ex-lungo-degenti manicomiali, inun momento in cui l'istituzione psichiatricaera stata smantellata e ne sopravvivevanosoltanto i "residui": mura fatiscenti, detriti diapparecchiature, vasche per il trattamentocon acqua fredda, apparecchiature in disusoper l'elettroshock, spazi chiusi cinti da altemura impenetrabili allo sguardo che, all'inter-nato, lasciavano soltanto la possibilità diguardare magri scampoli di cielo. Perfino leimmagini di degrado che scorrono sullo scher-mo, durante lo spettacolo comunicano solitu-dine, paura, infinita tristezza. In un filmato,è la poetessa Alda Merini, intervistata dallostesso Simone, a raccontare del perché neglianni del suo internamento voleva stare apiedi nudi: "Noi poeti abbiamo una grande

Simone Cristicchi a Palermo: un cantautore che racconta di matti, diversità e "residuo manicomiale"

Direttore responsabile Francesca Patanè ([email protected])

Vicedirettore - Coordinatore Comitato scientificoMaurizio Crispi ([email protected])

Direttore editorialeDiego Fabra ([email protected])

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Diego Ezio Fabra Editore - Palermo

settimanale di formazione e informazione medica per il paziente in sala d’attesa

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Registraz. Trib. di Palermo n° 11 del 29/5/06

Questo numero è stato stampato in 10.000 copie Chiuso in tipografia il 23/5/2007Pubblicità inferiore al 50%

Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l’opinione degli autori. E’ consentita la riproduzione citandone la fonte

Maurizio Crispi

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Carta Per associarsi a Carta Club si deve contattare uno dei punti di distribuzione dellaCarta: in via Vaccarini 36 e via Maggiore Toselli 85, compilare il modulo di adesione,versare l’importo. Entro una settimana la Carta è disponibile nel punto di distribu-zione. Ovvero si può compilare il modulo elettronico nel sito web, dopo aver effet-tuato il versamento sul ccp 79958237 intestato: Diego Ezio Fabra - Via MaggioreToselli 85 - 90143 Palermo con la causale: iscrizione Carta Club. La Carta sarà reca-pitata al domicilio citato nel modulo elettronico dopo aver verificato l'invio del ver-samento. Per rinnovare la Carta, ci si deve recare presso il punto di iscrizione dovesi è sottoscritto il contratto, o effettuando un nuovo versamento sul ccp con la cau-sale: rinnovo Carta Club citando n° di carta e scadenza.La Carta costa 15,00 euro ed è individuale. Si può anche acquistare il pacchettoCarta+ che dà diritto ad una seconda Carta da intestare ad altra persona, versando20 euro. Pagando 30,00 euro si ha diritto al pacchetto Family, cioè quattro carte indi-viduali da intestare, oltre che al titolare, ad altre tre persone. Per saperne di più visi-tate il sito www.nellattesa.it/cartaclub o telefonate al n° 091 6255846

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