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PIANO DI COMUNICAZIONE INTEGRATO PROGRAMMI OPERATIVI FESR e FSE 2007-2013 Obiettivo Competitività regionale e Occupazione Regione Molise Piano di Comunicazione Integrato

Piano di Comunicazione Integrato - europa.molisedati.iteuropa.molisedati.it/web/ue.nsf/0/F10039B614FBD1E9C125753C003DC19E... · (Il presente Piano di comunicazione integrato per il

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2007

-201

3

Obiettivo Competitività regionale e Occupazione

Regione Molise

Piano di Comunicazione Integrato

Autorità di Gestione POR FESR 2007-2013

Dr. Antonio Di Ludovico

Autorità di Gestione POR FSE 2007-2013

Dr. Antonio Francioni

Servizio Fondi Strutturali

Dr.ssa Luciana Smargiassi

Servizio Programmazione Regionale e comunitaria

Dr. Pietro Notarangelo

Responsabile Piano di comunicazione POR FESR

Dr.ssa Nicolina Del Bianco

Responsabile Piano di comunicazione POR FSE

Dr. Carmine Iapalucci

Coordinamento generale Piano di comunicazione integrato

Dr.ssa Nicolina Del Bianco

(Il presente Piano di comunicazione integrato per il POR Fesr e POR Fse 2007-2013, costituito di sessantasette pagine con appendice contenente due allegati, è stato predisposto, elaborato e redatto, d’intesa con le rispettive Autorità di gestione, dalla dr.ssa Nicolina Del Bianco; grafici, tabelle ed impaginazione a cura di Andrea Di Tosto)

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“…Parlare d’Europa” è stato il tema di una iniziativa che la Regione Molise ha posto in essere in occasione della festa dell’Europa 2007; è poi divenuto il concetto base della redazione del presente Piano, con l’intento di raggiungere i cittadini, i beneficiari potenziali e tutti i destinatari delle azioni cofinanziate dai Fondi comunitari, “parlando” non solo di “numeri” ma anche dei valori dell’Unione Europea, delle opportunità da essa offerte, in collaborazione con lo Stato italiano e la regione Molise, per migliorare la qualità della vita dei molisani, tenendo ben presenti i concetti europei di sviluppo sostenibile e innovazione.

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INDICE

PREMESSA 7

PRIMA PARTE 9

1 – ANALISI DI CONTESTO 9

1.a Contesto normativo..............................................................................................................9

1.b Dati regionali......................................................................................................................10

1.c Sistema dei media ..............................................................................................................18

1.d Conclusioni ai fini della individuazione del Profilo comunicazionale regionale ..............22 2 - POR FESR 2007-2013 23

3 - POR FSE 2007-2013 25

SECONDA PARTE 28

4 – GRADO DI CONOSCENZA DELL’UE E DELLE POLITICHE COMUNITARIE (sondaggi e rilevazioni) 28

5 - COSA EMERGE DALLE INDAGINI RIPORTATE 28

TERZA PARTE 30

6 - RIFLESSIONI SULL’ESPERIENZA PRECEDENTE 30

QUARTA PARTE 33

7 - WORKSHOP PARTECIPATIVO PRELIMINARE ALLA REDAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE 33

LA COMUNICAZIONE DELLA POLITICA DI COESIONE REGIONALE 36

8. - PIANO DI COMUNICAZIONE INTEGRATO DEL POR FESR E POR FSE 36

8.a I principi strategici dell’attività di comunicazione ............................................................36 9 - PIANO DI COMUNICAZIONE POR FESR 37

9.a Gli obiettivi ........................................................................................................................37

9.b La strategia.........................................................................................................................39

9.c I destinatari della comunicazione.......................................................................................39

9.d Le attività di informazione e comunicazione.....................................................................40

9.e Le risorse finanziarie..........................................................................................................43

9.f Gli strumenti da utilizzare..................................................................................................44

9.g Tempi di attuazione e cronoprogramma ............................................................................45

6

9.h Sorveglianza sull’attuazione ..............................................................................................47

9.i Responsabilità del Piano di Comunicazione......................................................................47

9.l La valutazione e il monitoraggio .......................................................................................47 10 - IL PIANO DI COMUNICAZIONE DEL P.O. FSE 2007-2013 51

10.a. Obiettivi del Piano .............................................................................................................52

10.b Destinatari ..........................................................................................................................53

10.c Attività informative e di comunicazione............................................................................53

10.d Attività e strumenti.............................................................................................................54

10.e Scambi di esperienze..........................................................................................................57

10.f Monitoraggio e valutazione del Piano ...............................................................................60

10.g Strumenti per la valutazione dell’efficacia delle azioni di comunicazione e indicatori ....60

10.h Risorse finanziarie..............................................................................................................62

10.i Responsabili dell’attuazione ..............................................................................................62 11- ATTIVITA’ INFORMATIVE COMUNI 63

11.a Comunicazione diretta e comunicazione indiretta .............................................................63

11.b Le collaborazioni................................................................................................................63 12 – LA GOVERNANCE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE INTEGRATO 65

12.a Le risorse finanziarie del piano di comunicazione integrato .............................................66

12.b Modalità di attuazione........................................................................................................67

APPENDICE 69

Allegato 1 - Sondaggio su indagine demoscopica

Allegato 2 - Rapporto sul workshop “Il Piano di comunicazione sui Fondi strutturali della Regione Molise”

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PREMESSA

La Commissione Europea ha presentato il 3 ottobre 2007 proposte miranti ad "Agire di concerto per comunicare l'Europa", proponendo un accordo interistituzionale per la definizione di priorità in materia di comunicazione alle stesse istituzioni europee. Nel presentare il piano, Margot Wallström, vicepresidente della Commissione europea responsabile delle relazioni istituzionali e della strategia della comunicazione ha dichiarato che: "L'uomo comune non conosce le istituzioni europee e non si cura delle differenze fra di loro. Quello che i cittadini vogliono sono dei risultati concreti ed essere tenuti al corrente. Per troppo tempo siamo andati avanti attribuendoci l'un l'altro la colpa delle carenze a livello di comunicazione. È giunto il momento di farla finita con le accuse reciproche e di lavorare insieme ".

La comunicazione della politica di coesione, come storia comune dei cittadini europei, è stata oggetto di approfondita considerazione nell’evento organizzato dalla Commissione europea “Telling the story: communicating cohesion Policy together”, tenutosi a Bruxelles il 26 e 27 novembre 2007; l’attenzione maggiore è stata posta sulla necessità di evitare di fare comunicazione in modo isolato e cercare, insieme a tutti i Responsabili della comunicazione dei programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali europei degli Stati membri e delle Regioni, forme di comunicazione ed informazione innovative, e non solo a livello tecnologico, in grado di dare alla politica di coesione il riconoscimento che merita.

Nell’evento Telling the story è stato con forza sottolineato che la politica di coesione è fra gli strumenti più adatti per dimostrare concretamente ciò che l’Unione Europea fa per la crescita, l’occupazione e per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini, ma l’informazione che l’Unione Europea vuole attuare non deve servire solo a rendere noti i risultati delle sue politiche, ma anche a comunicare l’Europa e i suoi valori. La Commissaria europea per la politica regionale, Danuta Hubner, ha affermato nel suo discorso di presentazione dell’evento che “il futuro della politica di coesione dipenderà dagli sforzi e dall’impegno che verranno profusi nel campo della comunicazione nel periodo di programmazione 2007-2013” ; il messaggio lanciato ai circa 450 responsabili della comunicazione presenti all’evento è stato quello di rafforzare e migliorare la comunicazione della politica di coesione, proiettandola nel futuro e coordinando tutti gli attori coinvolti perché, altro “ingrediente indispensabile per tendere alla maggiore efficacia delle sue azioni, è il coinvolgimento dei comunicatori nel cuore della politica stessa”.

Informare sulla politica di coesione, sulle sue finalità, è essenziale per il progresso dell’Unione Europea e per rendere visibili i suoi sforzi, i suoi risultati, nelle diverse regioni dell’Unione; ulteriore strumento che l’UE ritiene necessario, perché efficace a raggiungere i risultati e gli obiettivi fissati, è la cooperazione nelle attività di comunicazione con scambi di esperienze ed informazioni attraverso la creazione di reti tra operatori specializzati del settore. La comunicazione, ha ancora voluto ricordare la Hubner, non solo rappresenta una delle chiavi da cui dipende il successo dei programmi ma deve esserne parte integrante. Comunicare vuol dire maggiore trasparenza nell’uso dei Fondi strutturali e va in questa direzione l’obbligo di pubblicare la lista dei beneficiari con la denominazione delle operazioni e del relativo finanziamento pubblico.

L’elaborazione del presente Piano di Comunicazione prende i suoi spunti proprio da tali convinzioni, che pongono il cittadino al centro della politica di coesione dell’Unione. Di conseguenza la redazione del Piano vuole rimanere, concretamente, legata ad un’attività di

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comunicazione al servizio dei cittadini, allo scopo di offrire loro maggiori informazioni sull’azione dell’Unione Europea per lo sviluppo dei nostri territori, comunicare i valori alla base delle politiche dell’Unione al fine di sviluppare, nel contempo, il senso di appartenenza all’Europa dei cittadini molisani. Esso viene redatto in maniera integrata, per i due diversi Programmi operativi regionali, al fine di determinare una piattaforma congiunta di azioni di informazione e comunicazione capace di diffondere una idea coordinata del ruolo che l’Unione Europea assume nello sviluppo e nella crescita del territorio e delle popolazioni molisane.

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PRIMA PARTE

1 – ANALISI DI CONTESTO

1.a Contesto normativo

La modifica dell’apparato normativo della politica strutturale comunitaria ha determinato un nuovo impianto regolamentare per il periodo di programmazione 2007-2013 con il conseguente nuovo inquadramento normativo anche per la regolamentazione delle attività di informazione e pubblicità dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali.

Pertanto, il quadro normativo di riferimento, per le attività di informazione e pubblicità dei programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali, per il periodo di programmazione 2007-2013, discende da una lunga serie di provvedimenti comunitari e nazionali come il Piano d'azione per "Comunicare l'Europa”, pubblicato dalla Commissione a luglio 2005, il 'Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito, pubblicato ad ottobre 2005, destinato a sollecitare discussioni pubbliche, a livello nazionale ed europeo, sul futuro dell'U.E. tra le istituzioni europee, gli Stati membri, i partiti politici e le ONG, con l'invito esteso a tutti gli interessati di presentare le loro osservazioni. Dalle centinaia di risposte pervenute, e dagli esiti delle tantissime diverse conferenze organizzate, per discutere in maniera più approfondita la questione, sono scaturiti i nuovi obiettivi e le nuove modalità con cui impostare i nuovi documenti programmatici in materia di informazione e comunicazione comunitaria.

Anche se la Commissione e le altre istituzioni mantengono le proprie infrastrutture per quanto riguarda la comunicazione, dal momento che è evidente che gli Stati membri svolgono nei rispettivi paesi un ruolo chiave a livello della comunicazione sulle questioni attinenti all'Europa, la Commissione suggerisce di attivare partenariati di gestione delle attività di comunicazione ad ogni livello di governance, su base volontaria, al fine di realizzare iniziative comuni in materia di comunicazione.

In particolare i riferimenti normativi riguardano:

Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali, Capo III, art. 67 “Report annuale e finale sull’avanzamento dei Programmi Operativi” e art. 69 “Informazione e pubblicità”;

Regolamento (CE) n. 1828/2006 dell’8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo, sul Fondo di Coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale, sezione I, artt. dal 2 al 10, “Informazione e pubblicità”.

Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, capitolo “Attuazione”, paragrafo VI.2.5 relativo a “Informazione e pubblicità”;

Quadro strategico regionale

Programma Operativo FESR Regione Molise 2007/2013, Capitolo V relativo alle modalità di attuazione del Programma e, in particolare, il paragrafo 5.3.7. “Informazione e pubblicità”

Programma Operativo FSE Regione Molise 2007/2013, punto 5.3.7. “Informazione e pubblicità”;

Legge 7 giugno 2000 n. 150, recante “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni” e relativo decreto attuativo D.P.R. 21 settembre 2001 n. 422 “Regolamento recante norme per l’individuazione dei titoli professionali del personale da utilizzare

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presso le Pubbliche Amministrazioni per le attività di informazione e di comunicazione e disciplina degli interventi formativi

In particolare, il Regolamento (CE) n. 1828/2006 dell’8 dicembre 2006 dedica i primi dieci articoli proprio alle attività di informazione e comunicazione, assegnando all’Autorità di gestione la responsabilità della piena attuazione della normativa stabilita, e provvede a delineare gli elementi essenziali del Piano di Comunicazione.

Pertanto, per soddisfare gli obblighi di informazione e pubblicità che discendono dai suindicati articoli, sarà necessario provvedere a:

- pubblicare e diffondere i Programmi Operativi cofinanziati dai Fondi strutturali;

- realizzare una serie minima di azioni di comunicazione da portare avanti nel corso della programmazione;

- fornire ai potenziali beneficiari informazioni chiare e dettagliate riguardanti le condizioni di ammissibilità con una descrizione delle procedure d’esame delle domande di finanziamento e delle relative scadenze;

- indicare i criteri di selezione e le persone di riferimento per ottenere informazioni sul Programma;

- informare i beneficiari finali della clausola con la quale, ottenendo il finanziamento, essi accettano l’inclusione nell’elenco dei beneficiari finali;

- assicurare la massima copertura informativa sul Programma Operativo da parte dei mezzi di comunicazione di massa;

- informare il Comitato di Sorveglianza riguardo al Piano di Comunicazione e ai progressi della sua attuazione, agli interventi informativi e pubblicitari realizzati e ai mezzi di comunicazione utilizzati.

1.b Dati regionali

Profilo socio-economico

La situazione socioeconomica del Molise, riportata nei documenti programmatici cofinanziati dai Fondi strutturali per il periodo 2007-2013 (POR FESR e POR FSE), fa riferimento a dati relativi agli anni 2004-2005 (fonte ISTAT ed EUROSTAT); ove possibile anche valori rilevabili per il Mezzogiorno e per l’insieme delle regioni ammissibili in Italia all’obiettivo Competitività Regionale e Occupazione (CRO).

Il quadro che emerge mostra come il Molise, pur essendo uscito già dalla passata programmazione dal gruppo delle regioni dell’attuale obiettivo Convergenza (ex obiettivo 1 programmazione 2000/2006), evidenzia ancora alcune caratteristiche tipiche delle aree del Mezzogiorno.

L’economia regionale non ha subito variazioni significative nel passato più recente rispecchiando sostanzialmente la terziarizzazione dell’economia nazionale.

Il ritmo di crescita del PIL risulta pressoché allineato a quello nazionale; per contro il valore pro-capite del prodotto regionale è ancora fortemente inferiore al dato nazionale. La produttività del lavoro risulta molto modesta e fortemente inferiore sia al dato Mezzogiorno che al dato Italia. Anche gli indicatori di apertura verso l’esterno mostrano un’economia ancora dipendente da fattori esogeni e con caratteristiche assimilabili alle regioni del Mezzogiorno.

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Gli indicatori del mercato del lavoro locale pur evidenziando una posizione sicuramente migliore di quella delle regioni meridionali risultano lontani rispetto al complesso delle regioni CRO.

In sintesi, il quadro socioeconomico restituisce l’immagine di una regione dal basso livello di competitività e attrattività territoriale che deve pertanto compiere ancora significativi sforzi per promuovere uno sviluppo endogeno ed autosostenuto, ridurre la propria dipendenza dall’esterno ed accrescere la propria concorrenzialità sui mercati nazionali ed internazionali.

Popolazione e territorio

Il Molise è la più piccola regione d’Italia dopo la Valle d’Aosta; il territorio molisano si estende per 4.438 Kmq con prevalenza di territorio montuoso (55,3%) e collinare (44,7%). Il territorio molisano presenta alti valori di rischio sismico.

Nel 2005 la popolazione residente era pari a 321.953 abitanti (Eurostat) con una bassa crescita demografica e saldo migratorio positivo registratosi a partire dal 2002 per la sempre più consolidata tendenza alla regolarizzazione degli immigrati. La Provincia di Isernia è caratterizzata dalla maggiore consistenza di saldi migratori positivi.

Nonostante la limitatezza della regione la popolazione risulta molto dispersa sul territorio. I Comuni molisani sono 136 di cui solo quattro superano una popolazione di 10.000 abitanti e solo Campobasso supera la soglia dei 50.000 abitanti. La densità abitativa risulta molto modesta, pari a circa 73 abitanti per Kmq, valore superiore in Italia solo alla Basilicata e alla Valle d’Aosta.

La distribuzione della popolazione per classi di età è sostanzialmente in linea con il dato medio nazionale; si evidenzia tuttavia una maggiore concentrazione nella fascia di età superiore ai 65 anni con un tasso di senilizzazione superiore alla media del Mezzogiorno.

Comuni, superficie territoriale, popolazione residente media e densità media per provincia - Anno 2005

PROVINCE Numero di comuni Superficie territoriale

(kmq) Popolazione residente

media Densità media

Isernia 52 1.528,88 89.832 59

Campobasso 84 2.908,80 231.599 80

Molise 136 4.437,68 321.430 72

12

PROVINCE Maschi Femmine TOT

Isernia 43.801 45.776 89.577

Campobasso 112.586 118.744 231.330

Molise 156.387 164.520 320.907

Il PIL regionale è cresciuto in media nel corso dell’ultimo decennio del 2,1%; i dati ISTAT per l’ultimo quinquennio mostrano invece una crescita meno pronunciata (0,2%).

L’assetto imprenditoriale regionale si caratterizza per una significativa parcellizzazione delle unità produttive e per la presenza di imprese di piccola e piccolissima dimensione.

Il Molise impiega più di quanto produce: i fabbisogni interni vengono cioè soddisfatti attraverso una significativa dipendenza dall’esterno La riduzione dell’occupazione e la contemporanea riduzione

Popolazione residente in Molise dal 2002 al 2005(Fonte ISTAT)

320.200320.400320.600320.800

321.000321.200321.400321.600321.800322.000

322.200

2002 2003 2004 2005

Popolazione residente

0

50.000

100.000

150.000

Isernia Campobasso

Popolazione residente per sesso e provincia Anno 2005(Fonte ISTAT)

Maschi Femmine

13

della popolazione in età lavorativa hanno condotto ad un tasso di occupazione del 50,8 per cento, superiore rispetto al Mezzogiorno (45,7%) ma al disotto della media nazionale (56,8%). Negli ultimi due anni una leggera ripresa (v grafico “Occupati 2005-2007)

Occupati dal 2005 al 2007 - (Media annua)Migliaia di unità - Fonte: ISTAT 2007

106.000

108.000

110.000

112.000

114.000

116.000

II Semestre 2005 II Semestre 2006 II Semestre 2007

Molise - Popolazione residente per condizione Anno 2001

(Popolazione di età oltre i 15 anni)(Fonte ISTAT)

Popolazione NON attiva

55%

Altro45%

Altre persone in cerca di lavoro1%

Disoccupati3%

In cerca di prima

occupazione2%

Occupati39%

Molise - Popolazione non attiva suddivisa per condizione Anno 2001(Popolazione di età oltre i 15 anni)

(Fonte ISTAT)

Studenti

17%

Casalinghe/

i24%Ritirati dal

lavoro42%

In altra condizione

17%

14

Profilo socio-culturale

Il livello d’istruzione elevato (dalla laurea breve al dottorato) riguarda una percentuale relativamente maggiore di occupati (attorno al 15,3 per cento) a fronte di una media nazionale pari al 14,7 e ad una media delle regioni del Mezzogiorno del 14,2. La quota di occupati con un titolo medio-basso è molto simile a quella nazionale (attorno al 41,6 per cento); Il tasso di disoccupazione giovanile, con un’evoluzione particolarmente altalenante nell’ultimo quinquennio è mediamente pari al 25,7%, ma ha raggiunto nel 2005 il 31,8% (esiguità del campione statistico)

Il livello d’istruzione delle persone in cerca di occupazione indica che il problema regionale riguarda una quota significativamente superiore (circa il 16,3%) – sia rispetto al Mezzogiorno (10%) sia nel confronto nazionale (11,3%) – di disoccupazione intellettuale.

Laurea

Diploma

universitario o

terziario di tipo

non universitario

Diploma di

scuola

secondaria

superiore

Licenza di

scuola media

inferiore o di

avviamento

professionale

Licenza di

scuola

elementare

Alfabeti

privi di

titolo di

studio

Analfabeti Totale

- - - 2.976 343 26 - 3.345

- - 3.792 14.343 315 106 23 18.579

188 143 14.473 5.099 265 59 39 20.266

2.403 443 11.979 7.313 500 79 69 22.786

2.797 433 9.503 9.590 894 111 105 23.433

2.354 396 8.895 10.533 1.425 159 149 23.911

2.166 378 7.906 9.143 2.291 199 136 22.219

2.247 267 6.621 7.448 4.123 291 137 21.134

2.136 185 4.888 5.456 7.528 648 167 21.008

1.136 83 2.572 3.042 7.328 1.089 179 15.429

893 116 2.063 2.567 9.292 2.674 515 18.120

2.025 182 3.907 4.625 29.314 21.917 5.971 67.941

18.345 2.626 76.599 82.135 63.618 27.358 7.490 278.171

GRADO DI ISTRUZIONE

65 e più

Totale

45-49

50-54

55-59

60-64

25-29

30-34

35-39

40-44

14

15-19

20-24

CLASSE DI ETÀ DA 14 ANNI IN POI

Molise - Grado di istruzione (Popolazione di età superiore ai 14 anni)

(Fonte ISTAT 2001)

7%1%

27%

29%

23%

10%3%

Laurea

Diploma universitario o terziario di tipo non universitario

Diploma di scuola secondaria superiore

Licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale

Licenza di scuola elementare

Alfabeti privi di titolo di studio

Analfabeti

15

Persone di 6 anni e più secondo il linguaggio abitu almente usato - Anno 2007 - (per 100 persone nella stessa regione) -

Fonte ISTAT 2006

29,0 27,3

36,0

7,4

32,4

21,2

39,3

6,7

75,8

8,9

14,6

0,4

In famiglia Con amici Con estranei

Italiano Dialetto Ital.o dial. Altra ling

0 10 20 30 40 50 60 70 80

Sempre italiano

Sempre dialetto

Sempre sia italiano che dialetto

Altre combinazioni di linguaggio

Italiano solo con estranei

Graf.e - Molise - Tipo di linguaggio abitualmente u sato (%)

16

Alunni per classe e per indsegnante della scuola ma terna,

elementare e media inferiore Anno scolastico 2005 - 2006

21,02

16,0118,65

11,039,05

7,71 Alunni per classe

Alunni per insegnante

Materna Elementare

Media inferiore

Studenti iscritti nelle scuole secondarie superiori secondo l'indirizzo Anno scolastico 2005 - 2006 (%) - Fonte

ISTAT 2006

15,69%

5,71%

13,01%

33,80%31,80%

4,36%

9,81%

31,73%

34,22%

19,87%

MoliseItalia

Licei Istruzione artistica

Istruzione magistrale

Istituti professionali

Istituti tecnici

17

Tabelle fonte Università degli Studi del Molise

18

L’innovazione e l’economia della conoscenza

Il Molise fa registrare una situazione piuttosto critica sotto il profilo della capacità innovativa e conseguentemente della competitività del sistema produttivo locale.

Sul piano della capacità di formare le risorse umane il Molise si differenzia dalle altre regioni del Mezzogiorno. Si registra una percentuale di popolazione laureata in discipline tecnico scientifiche nel 2005 molto bassa (0,7 per mille a fronte di un dato Mezzogiorno pari al 7,3 per mille e al dato per l’Italia pari al 10,9 per mille); per contro una quota molto elevata di popolazione con livello di studio superiore.

Sotto il profilo della ricerca il Molise mostra ancora un forte gap rispetto alle aree più avanzate del paese: la ricerca è svolta prevalentemente da enti pubblici e l’incidenza della spesa privata in questo campo è pressoché nulla

La copertura del territorio da parte dell’ADSL misurato risulta del 41% a fronte di un dato medio per l’Italia del 75% e di circa il 62% per il Mezzogiorno.

Le imprese con almeno 10 addetti sperimentano un miglioramento nei livelli di informatizzazione rispetto agli anni precedenti. A gennaio 2005 in Molise l’83,8 per cento delle imprese informatizzate con almeno 10 addetti dispone di Internet, circa il 40 per cento possiede un proprio sito web (rispetto al 32,5% del 2004), il 36,6 per cento utilizza una connessione a banda larga. Le connessioni wireless registrano invece ancora una diffusione limitata.

Pari opportunità

Nel passato periodo di programmazione, la Regione Molise ha perseguito l'obiettivo di eliminare le ineguaglianze e conseguire la parità tra uomini e donne; è stata registrata una crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro evidenziando la più alta incidenza di imprese femminili d’Italia: il 32,1% delle imprese regionali attive è gestito da donne (10.689 su 33.256).

Il progressivo aumento dei livelli di istruzione delle donne ha agito favorevolmente sulla maggiore presenza delle stesse nel mercato del lavoro. Si è rilevato un costante aumento dell’occupazione femminile nel settore dei servizi.

Nell’anno scolastico 2005-2006, gli alunni disabili iscritti negli istituti scolastici della regione ammontano complessivamente a 856 unità, negli ultimi anni si è registrato un trend di crescita degli alunni in situazione di handicap inseriti nelle scuole normali. Ciò rivela lo sforzo della regione per l’allargamento di questa fascia della popolazione all’interno della scuola; il rapporto docenti/alunni con handicap rimane prevalentemente al di sotto degli standard medi nazionali.

Per le persone disabili inserite nel circuito lavorativo i dati evidenziano che sono 4060 gli iscritti ai Centri per l’Impiego regionali al 2005.

Il 55% della popolazione immigrata è rappresentata da donne; tuttavia da tale dato sfugge la consistente realtà di donne, prevalentemente dell’Est Europa, giunte per lavorare in attività di servizio di tipo familiare (le cosiddette colf e badanti) in una situazione di soggiorno irregolare.

1.c Sistema dei media

Per quanto riguarda il sistema dei media non si hanno dati significativi ben comparabili soprattutto perché le rilevazioni esistenti spesso riguardano dati abbinati a quelli di altre realtà o a media nazionali.

19

i dati relativi alla lettura dei quotidiani sono stati rilevati con la regione Abruzzo, molto più grande della nostra realtà

0 2 4 6 8 10 12 14 16

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G raf. m - M o lis e e Ab ru zzo - % d i p ene traz io ne d e i q u o tid ian i (le tto ri m ed i g io rn a lie ri) - F on te A u d ip ress (2 007)

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Graf. 1 - Molise - Suddivisione degli ascoltatori d elle maggiori emittenti radiofoniche in una settimana - (Fonte Audiradio 2007)

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La diffusione di tali quotidiani ha, evidentemente, incrementato il numero di copie di quotidiani vendute nella nostra Regione, anche se, essendo gli stessi a diffusione regionale, risentono, come pure le TV locali, degli eventi significativi che periodicamente si verificano e, pertanto, il numero di copie, e di ascoltatori, risulta fortemente determinato dall’interesse che il tipo di evento suscita nella popolazione molisana.

Nella regione Molise, negli ultimi 10 anni, si è sviluppata la produzione di media locali sia televisivi che dei quotidiani a diffusione regionale: Nuovo Molise Oggi dal 1°gennaio 1996; Il Quotidiano del Molise dal 29 aprile 1998; le pagine regionali del quotidiano Il Tempo si sono ulteriormente sviluppate soprattutto negli ultimi due anni; Primo Piano è una nuova realtà; altre testate sono la Gazzetta del Molise, Tutto Molise, Il giornale del Molise; esistono anche dei quotidiani on-line come AltroMolise, Prima pagina. Attualmente le TV locali risultano essere RAI 3 Regione Molise, Telemolise, Teleisernia, Teleregione, Teletrigno.

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Femminili popolari

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Ragazzi

Graf. n - Molise - Lettori dei settimanali suddivis i per categorie - Fonte Audipress (2007)

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(Le tre ultime tabelle su riportate fanno riferimento a dati scaturiti da un sondaggio commissionato dall’Autorità di gestione - che si riporta in allegato - realizzato nel novembre 2007, per verificare il grado di conoscenza in Molise delle politiche strutturali comunitarie.)

I GIORNALI LOCALI

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Telemolise Teleisernia Teleregione Teletrigno Altro Nessuno

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1.d Conclusioni ai fini della individuazione del Profilo comunicazionale regionale

Il profilo comunicazionale regionale non si discosta molto da quello individuato per la predisposizione del Piano di Comunicazione del POR 2000-2006, i dati a disposizione, infatti, fotografano una realtà che è rimasta fondamentalmente la stessa per quanto riguarda la lettura dei quotidiani e di come si ottengono le informazioni; la scheda relativa al tipo di linguaggio abitualmente utilizzato rileva, invece, un incremento evidente nell’utilizzo del solo italiano, soprattutto nei rapporti con estranei.

La Regione Molise si configura con una situazione socio-culturale e socio-economica meno arretrata rispetto alla media delle Regioni dell’attuale obiettivo Convergenza (cosiddetto CONV ex ob. 1), ma purtroppo per nulla allineata con le altre regioni dell’attuale obiettivo Competitività regionale ed occupazione (cosiddetto CRO ex ob. 2), sulle quali sconta evidenti livelli di arretratezza e gap da recuperare.

A livello culturale rimane evidente un alto tasso di scolarizzazione a livello di medie superiori; la presenza dell’Università del Molise ha determinato un aumento costante di iscritti nelle facoltà esistenti; l’utilizzo delle nuove tecnologie sta affermandosi anche se molte zone della regione non risultano ancora servite sufficientemente dal servizio di banda larga.

Per quanto riguarda la sensibilità civica rimane una Regione poco protagonista, poco coinvolta dalla vita politica nazionale; risulta da stimolare anche la sensibilità verso le tematiche e politiche ambientali.

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2 - POR FESR 2007-2013

(Riferimento sintetico al Programma Operativo Regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR)

La strategia di intervento delineata dal POR FESR 2007-2013 discende dall’analisi del contesto socio-economico della regione, dalla valutazione dei risultati della precedente esperienza di programmazione 2000/2006 e dalle considerazioni preliminari effettuate con il concorso dei rappresentanti del partenariato istituzionale e socioeconomico. Essa soddisfa con piena coerenza gli Orientamenti comunitari, il QRSN, la strategia di Lisbona e di Göteborg e le politiche nazionali e regionali per lo sviluppo.

L’obiettivo globale di crescita che la Regione Molise si propone di raggiungere con l’attuazione della strategia di sviluppo individuata per il prossimo settennio, da perseguire anche attraverso le diverse politiche comunitarie, nazionali e regionali e le relative risorse finanziarie viene così riassunta: “Nel rispetto della sostenibilità ambientale dei processi di sviluppo, accrescere la competitività regionale al fine di conseguire crescita, occupazione e maggiore indipendenza economica”.

Un tale obiettivo globale trova concreta applicazione nella formulazione di obiettivi specifici:

- rafforzamento della compagine economica regionale attraverso processi di innovazione e crescita della competitività del sistema produttivo;

- realizzazione di un sistema di produzione energetica maggiormente rispettoso dello sviluppo sostenibile ed al tempo stesso la realizzazione di processi di razionalizzazione dei livelli di consumo delle risorse energetiche;

- miglioramento dei livelli di accessibilità materiale della regione;

- promozione della dimensione territoriale attraverso iniziative di marketing, valorizzazione delle potenzialità endogene delle aree svantaggiate quali il turismo, la riduzione del digital divide in zone ad handicap geografico mediante potenziamento delle reti ICT a servizio della popolazione residente (e- health; e-government);

- rafforzamento della competitività e dell’attrattività delle aree urbane e la prevenzione dei rischi naturali.

Sono obiettivi specifici ed interventi prioritari che declinano più puntualmente l’obiettivo globale e che potranno determinare un ampliamento della capacità produttiva della regione ed una significativa riduzione della dipendenza dall’esterno dell’economia regionale.

A tali obiettivi si ricollegano cinque Assi prioritari di intervento:

Asse I – R&S INNOVAZIONE E IMPRENDITORIALITA’

Asse II – ENERGIA

Asse III – ACCESSIBILITA’

Asse IV – AMBIENTE E TERRITORIO

Asse V – Assistenza Tecnica

Per le aree urbane e per le aree interne svantaggiate il POR prevede l’attivazione della progettazione integrata per lo sviluppo urbano (PISU) e Progetti Integrati Territoriali (PIT). Intendendo per:

- Progetto integrato di sviluppo urbano (PISU) l’ insieme di interventi pubblici e privati da attivarsi nelle aree urbane attraverso il coinvolgimento dei rappresentanti degli enti locali

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diretto (in quanto attuatori delle azioni) o indiretto (in quanto competenti per materia e per territorio) e/o delle categorie economiche interessate o, se il tema lo richiede, di altri soggetti rilevanti a livello territoriale o tematico;

- Progetto integrato territoriale (PIT) l’insieme di interventi pubblici prevalentemente infrastrutturali raccordati con iniziative private su uno specifico territorio.

All’interno del POR FESR viene evidenziato che la Regione Molise è interessata al nuovo obiettivo tre “Cooperazione territoriale europea”, con la finalità di rafforzare la cooperazione trasfrontaliera e la cooperazione trasnazionale. Il Molise partecipa ai programmi operativi IPA-Adriatico (Trasfrontalieri esterno Italaia-Adriatico), Trasnazionale Europa Sud-orientale, Trasnazionale Mediterraneo, Cooperazione interregionale per l’iniziativa “Regions for Economic Change”. La cooperazione trasfrontaliera si caratterizza per la strategicità conferita al potenziamento delle attività economiche, sociali e ambientali con il conseguente sostegno all’innovazione, alla ricerca ed allo sviluppo urbano. In tale contesto il POR FESR è in grado di sviluppare significative interazioni con i programmi di cooperazione trasfrontaliera.

La dotazione finanziaria del POR FESR 2007-2013 ammonta a 192.518.642,00 euro di cui 70.765.241,00 di risorse comunitarie e 121.753.501,00 di risorse nazionali.

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3 - POR FSE 2007-2013

(Riferimento sintetico al Programma Operativo Regionale cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo - FSE)

Il Programma Operativo regionale FSE per il periodo 2007-2013 è orientato, in una logica di attuazione degli obiettivi dell’Agenda di Lisbona, al conseguimento del seguente obiettivo generale:

Promuovere il rafforzamento, attraverso interventi significativi di potenziamento del capitale umano, della competitività del sistema produttivo regionale, ed attraverso essa favorire la produzione di opportunità occupazionali stabili e di qualità.

La strategia delineata nel Programma si articola in obiettivi specifici e operativi, schematicamente riportati nella tabella seguente.

Tabella 2. Quadro sinottico degli obiettivi del Programma Operativo FSE 2007-2013 Regione Molise

Asse Obiettivo specifico Obiettivo operativo

Sviluppare un sistema partecipato di governance e di intervento della formazione continua a) Sviluppare sistemi di

formazione continua, sostenere l’adattabilità dei lavoratori

Ampliare la partecipazione dei lavoratori ad azioni di aggiornamento e formazione professionale, anche individuali

Ampliare l’adozione di modelli di flessibilità nell’organizzazione del lavoro in accordo con il partenariato locale

Migliorare la qualità della domanda di lavoro, anche nei termini di favorire la crescita professionale dei lavoratori e l’innovazione e la produttività delle imprese

b) Favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro

Rafforzamento delle politiche di conciliazione vita familiare- lavoro attraverso il coinvolgimento nell’organizzazione del lavoro delle imprese e delle parti sociali

Favorire la competitività ed il rafforzamento del sistema produttivo molisano attraverso servizi innovativi per le imprese

Sostenere la formazione imprenditoriale finalizzata sia allo sviluppo della dimensione aziendale sia al sostegno di nuova impresa

I. Adattabilità

c) Sviluppare politiche e servizi per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l’imprenditorialità

Sostenere il ricambio generazionale e la crescita delle imprese attraverso specifiche azioni formative

Sviluppare strumenti per l’incontro di domanda offerta di lavoro

Integrare maggiormente i servizi pubblici e quelli privati che operano per il miglioramento del mercato del lavoro

d) Aumentare l’efficienza, l’efficacia, la qualità e l’inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro

Favorire l’emersione del lavoro irregolare, attraverso specifici interventi formativi

II. Occupabilità

e) Attuare politiche del lavoro attive e preventive, con particolare attenzione

Promuovere l’inserimento ed il reinserimento di inoccupati o disoccupati

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Asse Obiettivo specifico Obiettivo operativo

particolare attenzione all’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all’invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all’avvio di imprese

Favorire l’inserimento lavorativo stabile da parte dei migranti

Rafforzare l’accesso all’occupazione e la partecipazione e la permanenza nel MdL da parte delle donne

Promuovere azioni volte a rimuovere la diversità di genere

Migliorare i percorsi di carriera delle donne all’interno delle imprese

f) Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre la disparità di genere

Privilegiare la donna nell’accesso al credito/ microcredito

Favorire l’inserimento e l’integrazione dei soggetti in situazione di particolare svantaggio sociale

III. Inclusione sociale

g) Sviluppare percorsi di integrazione e migliorare il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro

Rafforzare l’accessibilità e la qualità dei servizi di base alla persona attraverso il sostegno alle organizzazioni sociali e del terzo settore

Sostenere la qualità dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro rafforzando le relazione con il territorio ed il mondo della produzione e garantendo la trasparenza delle qualifiche acquisite;

Sostenere l’alternanza scuola-lavoro anche attraverso percorsi integrati e le esperienze in azienda

h) Elaborazione ed introduzione delle riforme del sistema d’istruzione, formazione e lavoro e sviluppare l’occupabilità, con particolare attenzione all’orientamento Migliorare la qualità degli organismi formativi

intervenendo anche sul sistema e procedure per l’accreditamento e sulla formazione dei formatori

Accrescere la partecipazione all’istruzione ed alla formazione iniziale e permanente

Migliorare le caratteristiche e l’attrattività dell’offerta formativa, anche prevedendo un raccordo maggiore con il mondo produttivo

Sviluppare un sistema permanente di analisi dei fabbisogni professionali

i) Aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l’arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza

Sviluppare un sistema di formazione a distanza

Sostenere la creazione di reti tra soggetti pubblici e privati per rafforzare l’innovazione, il trasferimento di conoscenze e tecnologie e potenziare la filiera della ricerca

IV. Capitale umano

l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo ed istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione

Accrescere la partecipazione all’alta formazione ed alla formazione superiore.

V. Transnazionalità e interregionalità

m) Promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambio delle buone pratiche

Sostenere azioni transnazionali e interregionali di condivisione di informazioni, risultati e buone pratiche

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Asse Obiettivo specifico Obiettivo operativo

Sostenere l’esecuzione del programma operativo nelle sue principali fasi di preparazione gestione, sorveglianza e controllo

Effettuare valutazioni strategiche e/o operative dell’intervento

VI. Assistenza tecnica

n) Migliorare l’efficacia e l’efficienza dei programmi operativi attraverso azioni e strumenti dei supporto

Dare ampia visibilità al programma con adeguati interventi di informazione e comunicazione

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SECONDA PARTE

Comunicare l’Europa ed il suo contributo allo sviluppo regionale

4 – GRADO DI CONOSCENZA DELL’UE E DELLE POLITICHE COMUNITARIE ( SONDAGGI E RILEVAZIONI )

Ai fini della elaborazione del presente Piano di Comunicazione è necessario considerare l’atteggiamento e la sensibilità della popolazione regionale rispetto ai temi dell’Europa e, soprattutto, è necessario avere cognizione del grado di conoscenza che i cittadini hanno, in merito al contributo dell’Unione per lo sviluppo del nostro territorio, per impostare le nuove attività al fine di incrementare il grado di conoscenza esistente.

A tale scopo, si riportano riferimenti e sintesi di analisi di indagini svolte sul territorio, o su parte di esso, che consentono di avere cognizione di come la popolazione molisana percepisca l’Unione Europea, spesso definita genericamente “l’Europa”.

Le rilevazioni considerate, riportate nell’appendice allegata al presente Piano di comunicazione, sono state svolte da:

- l’Ufficio Europa della DG I della Regione Molise, attraverso un istituto specializzato;

- il Valutatore indipendente del POR Molise 2000-2006;

- l’antenna Europe Direct della Provincia di Campobasso;

- l’antenna Europe Direct della camera di Commercio di Isernia;

- Ufficio Europa della DG I della Regione Molise con indagine sui partecipanti al progetto “Il partenariato della comunicazione”.

5 - COSA EMERGE DALLE INDAGINI RIPORTATE

Le indagini ed i sondaggi riportati sono riferiti a target differenti (opinione pubblica, studenti, amministratori provinciali, sindaci, referenti del partenariato esterno ed interno alla Regione) e rilevati con scopi diversi per cui, apparentemente, non consentono una comparazione scientifica ma di fatto rendono comunque l’idea di come i diversi settori di intervistati si approcciano alle problematiche comunitarie. Una attenta considerazione dei risultati delle interviste (che in totale sono state 1457) evidenzia che emerge uniformemente:

- una grande convinzione nel sostenere l’appartenenza dell’Italia all’UE,

- il convincimento della necessità che anche la regione Molise goda del sostegno fornito dall’Unione europea per incrementare lo sviluppo nei propri territori,

- una sufficiente conoscenza della politica regionale soprattutto tra il target dei beneficiari, ovviamente più direttamente interessati da tali politiche.

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I finanziamenti UE in Molise godono di una conoscenza ridotta ma di un’immagine generalmente positiva, sia in termini di gradimento che di utilità effettivamente percepita; nell’opinione pubblica, quale target più marginale delle fasi attuative delle programmazioni regionali, la conoscenza delle politiche comunitarie appare scarsa, ma, man mano che si considerano le risposte di soggetti in qualche modo più vicini alle categorie che hanno a che fare con l’attuazione delle programmazioni cofinanziate, o che sono diretti usufruitori delle risorse, sale la conoscenza e l’informazione.

Solo un quinto della popolazione intervistata è a conoscenza che nel proprio comune sono stati realizzati interventi con il cofinanziamento dell’Unione europea; ma la situazione migliora con riferimento alla conoscenza che l’Unione europea “finanzia progetti” nella Regione Molise. Va perseguito ancora di più l’obiettivo “notorietà” presso l’opinione pubblica su cui il Piano di Comunicazione 2000-2006 è stato scarsamente efficace (non è stata realizzata la campagna pubblicitaria per contenziosi giudiziari sugli esiti del bando); l’informazione tecnica sulle opportunità dal POR ha funzionato (considerando le richieste di finanziamento quasi sempre superiori alle risorse assegnate dai bandi proposti) ma rimaneva affidata al solo sito Web. Anche da informazioni scaturite dai contatti avuti nel tempo con gli utenti (sia telefonici che diretti), risulta, infatti, una buona conoscenza e utilizzo del sito web dell’Ufficio Europa, anche se purtroppo, è altissima la percentuale di coloro che ne lamentavano la difficoltà di accesso.

Per il prossimo periodo di programmazione, anche riprendendo il consiglio del Valutatore, sarà necessario aumentare l’efficacia delle azioni con riferimento all’obiettivo “notorietà”, allargando il target di riferimento del Piano di Comunicazione a tutta la popolazione e avviare le iniziative fin dalle prime fasi delle nuova Programmazione.

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TERZA PARTE

6 - RIFLESSIONI SULL’ESPERIENZA PRECEDENTE

Acquistano rilevanza ai fini della elaborazione del nuovo Piano di Comunicazione le riflessioni che necessariamente vanno fatte sull’esperienza passata (che si sta concludendo); aiutano in tal senso le attività di indagine riportate in allegato nonché l’attività di valutazione del Piano di Comunicazione 2000-2006 effettuata sia in fase intermedia (settembre 2003) che nell’analisi successiva (2005) nella parte in cui considerano anche gli aspetti organizzativi legati al funzionamento dell’attività di gestione del Piano dove, tra l’altro, vengono evidenziate alcune problematicità di carattere generale ma tali da determinare un vistoso rallentamento dell’attività di implementazione delle necessarie fasi operative.

L’elemento principale su cui è stata concentrata l’attenzione del Valutatore è rappresentato dalla mancanza di un effettivo coordinamento tra soggetti responsabili dell’attuazione delle Misure ed il referente del Piano. Tale coordinamento, più volte sollecitato, ha trovato quali principali ostacoli:

- la vistosa mancanza della necessaria percezione, da parte dei responsabili di misura, dell’importanza e delle opportunità associate al Piano di Comunicazione ed alle attività ad esso connesse, soprattutto alla luce delle indicazioni contenute nella normativa comunitaria di riferimento (Reg. n.1159/2000) che fa di tale strumento un imprescindibile fattore di successo nell’ambito delle attività di programmazione dei fondi comunitari;

- l’assoluta inadeguatezza delle risorse umane destinate all’implementazione di tutte le altre attività previste dal Piano.

Criticità ed elementi positivi

L’attuazione del Piano di Comunicazione del Programma Operativo Regionale 2000-2006 è stata molto travagliata e spesso condizionata anche da fattori esterni come il lungo processo iniziale di ridefinizione del Complemento di Programmazione, gli eventi calamitosi che colpirono la regione (sisma fine 2002 - alluvione 2003), i contenziosi giudiziari, legati al bando di gara per la campagna pubblicitaria prevista dalla Misura 2 del Piano, che hanno portato alla mancata attuazione dell’azione stessa.

Pertanto, si può affermare che le criticità rilevate nel corso della fase di attuazione hanno riguardato, soprattutto:

- l’impossibilità a raggiungere con strumenti di diffusione quali le campagne pubblicitarie tutti i potenziali beneficiari, che, di conseguenza, potevano usufruire essenzialmente del sito web dell’Ufficio Europa che, comunque, pur presentando lacune e difficoltà di accesso, è stato molto utilizzato ed apprezzato dagli utenti (a prova di ciò l’elevato numero di documenti scaricati, per gli anni 2004-2008, che risulta corrispondere ad una media giornaliera di 368,20 documenti, per la banca dati che raccoglie la sezione “Bandi” e quella “Eventi e Notizie”, e la media di 1.555,10 per tutte le altre sezioni informative che compongono il sito web);

- la limitazione di potersi dedicare solo a quelle azioni che potevano essere attuate direttamente dalla struttura interna, dedicata all’attuazione del Piano (non potendo usufruire delle competenze specialistiche esterne che sarebbero dovute pervenire dal buon esito dell’affidamento del servizio di informazione e pubblicità);

- la realizzazione di azioni di pubblicità e comunicati stampa legate essenzialmente ad eventi organizzati dalle singole strutture o dall’Autorità di gestione, quali convegni e riunioni del

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Comitato di sorveglianza (senza poter usufruire della grossa spinta di una vera campagna di comunicazione);

- l’impossibilità ad attuare la strategia comunicativa individuata, che si prefiggeva di attuare in modo coordinato le azioni previste per poter esplicare un impatto comunicativo maggiormente efficace;

- l’assenza di un puntuale monitoraggio delle azioni poste in essere.

Da ciò si rileva che le criticità risultano essenzialmente legate alla carenza o scarsa efficacia di azioni di vera e propria pubblicità nonché dalla scarsa disponibilità di risorse umane espressamente dedicate all’attuazione del Piano.

Riscontri positivi sono, invece, stati determinati da una serie di azioni messe in campo, anche per bilanciare le difficoltà operative su esposte, per attuare programmi di interventi più strettamente comunicativi (anziché pubblicitari) e che hanno determinato una situazione ottimale nella promozione dei principali temi europei e nella diffusione di una maggiore conoscenza del ruolo che l’Unione Europea svolge, attraverso la sua politica regionale, per lo sviluppo dei territori locali.

L’attività svolta, con soddisfacente sensibilizzazione dei target di riferimento, nel corso della programmazione 2000-2006 ha riguardato:

- la realizzazione del progetto “il partenariato della comunicazione” (in attuazione dell’azione 3.2 - Promozione tecnica - “Collaborazione con le parti sociali”) per attivare una campagna di stimolo, presso gli Enti locali ed i soggetti del partenariato socio-economico, al fine di creare dei “Punti Europa” territoriali con lo scopo di capillarizzare sul territorio regionale l’informazione sul ruolo svolto dall’Unione Europea nello sviluppo regionale e sulle opportunità che essa offre, attraverso i Programmi operativi regionali. L’obiettivo di costituire sul territorio regionale una rete di “antenne informative” (o, dove possibile, piccoli Uffici Europa) sulla politica strutturale dell’U.E. si è in parte realizzato; attualmente la rete di referenti comprende 94 enti pubblici e circa 20 tra associazioni di categoria e di partenariato socio-economico con cui si sono sviluppate attività di informazione diretta ma anche di attività formative vere e proprie sulla politica strutturale, e canali di informazione tramite news letter riservate.

- l’attuazione della Misura 3 “Promozione e sensibilizzazione”, che prevedeva la “Collaborazione con la scuola” attraverso il Programma Molise-Scuola-Europa avviato con la sottoscrizione di protocolli d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale che ha visto l’Europa entrare, per la prima volta nelle scuole, non solo con la storia delle sue istituzioni e dei popoli che la compongono, ma anche con la sua politica strutturale attraverso giornate informative specifiche, propedeutiche allo svolgimento di un concorso essenzialmente incentrato sul ruolo che l’Unione svolge per lo sviluppo del territorio regionale, per giungere ad individuare scuole-pilota per la diffusione delle politiche europee; circa il 65% delle scuole molisane di ogni ordine e grado (esclusa l’Università) ha partecipato alla prima fase del Concorso che in vari step selezionava le scuole da inserire nelle fasi successive; otto le scuole-pilota individuate e premiate, con viaggi studio presso le istituzioni europee, che hanno continuato negli anni a svolgere, d’intesa con la struttura regionale, una serie di incontri presso altre scuole, realizzando così una sempre maggiore diffusione del ruolo dell’Unione europea a favore dei territori locali;

- molteplici eventi sul territorio, legati ai lanci dei bandi e dei progetti ed alle ricorrenze europee ma anche per premiazioni di concorsi ed attività informative e formative in materia comunitaria (sempre con buona partecipazione di pubblico e diffusi sufficientemente dai media locali)

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Questi progetti hanno consentito una sorta di fidelizzazione di rapporti, tra la struttura dedicata alla comunicazione del POR ed il territorio, con la conseguente costituzione di una rete partenariale sia con soggetti istituzionali che socio-economici e, finalmente, anche con un avvio di contatti con i referenti delle strutture interne alla regione; ovviamente la rete va consolidata e sviluppata ulteriormente.

Positività si sono riscontrate anche:

- nelle azioni attuate per garantire comunque la trasparenza di tutte le procedure messe in atto dalla Regione per l’utilizzo del POR (con pubblicazione bandi, eventi ed iniziative varie sul BURM, sulle pagine web dell’Ufficio Europa, con il punto informativo telefonico dello stesso Ufficio, molto utilizzato dagli utenti soprattutto nel secondo semestre 2003 per la collaborazione con il call-center sui Fondi strutturali, attivato dal MEF che utilizzava punti di contatto regionali)

- nell’implementazione del sito dell’Ufficio Europa curandone sia le pagine web già esistenti che le nuove inserite che riguardano “Normativa Europea”, “i Programmi comunitari” , la pagina di collegamento diretto con l’Unione Europea “your voice in Europe”; lo spazio riservato alla “Gestione POR Molise”che ha supportato gli addetti ai lavori come l’Autorità di gestione, i Responsabili di Misura, le Autorità di pagamento, l’Autorità di controllo di 2° livello, ma anche tutti i soggetti esterni, operatori economici ed istituzionali; le pagine della rete partenariale e dei referenti del “Programma Molise-Scuola-Europa”;

- nella promozione di giornate formative per le Autorità di pagamento e Autorità di controllo di 2° livello;

- l’incontro di scambio di esperienze sul tema della diffusione della politica strutturale europea nelle scuole, che si è tenuto nella sede della Regione Molise a Bruxelles il 16 giugno 2006, con la partecipazione di alcune regioni italiane (che presentavano progetti simili) e di un folto numero di regioni di altri paesi membri (circa 40) che hanno molto apprezzato il progetto;

- l’invito da parte del Servizio Fondi strutturali del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo (DPS) del Ministero per lo Sviluppo economico (MiSE già MEF) a proporre tale programma quale best-practice da estendere con progetti di gemellaggio in altre Regioni italiane;

- la realizzazione di un CATALOGO dei migliori interventi realizzati nella regione Molise con i fondi della programmazione 2000-2006 nonché una piattaforma informatica per una banca-dati di tutti gli interventi realizzati.

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QUARTA PARTE

La Programmazione della politica di comunicazione comunitaria per il periodo 2007-2013

In attuazione dei principi sostenuti dalla Commissione, che spingono ancora di più verso una programmazione integrata delle attività di comunicazione sulla politica di coesione europea e che chiamano alla realizzazione di partenariati già in fase di individuazione della strategia comunicativa, la Regione Molise, impegnata ad avviare la predisposizione del nuovo Piano di Comunicazione dei Fondi strutturali 2007-2013, ha inteso usufruire dei suggerimenti degli attori del territorio, a tale scopo ha organizzato uno specifico workshop partecipativo per la impostazione condivisa della strategia e delle azioni che dovranno definire il nuovo Piano di Comunicazione dei programmi operativi regionali.

7 - WORKSHOP PARTECIPATIVO PRELIMINARE ALLA REDAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE

L’Autorità di gestione del POR 2000-2006 e l’Ufficio Europa della Regione Molise, hanno organizzato un workshop (il cui report completo è allegato in appendice) partecipativo basato sul metodo del Project Cycle Management (PCM), con il supporto del Formez, in cui gli attori-chiave del sistema territoriale regionale sono stati messi a conoscenza degli intendimenti fondamentali per la elaborazione del Piano di Comunicazione affinché potessero offrire un contributo in vista di una sua ottimale redazione ed attuazione.

Il workshop è stato coordinato da un facilitatore specializzato il quale ha usato un metodo partecipativo e operativo, teso a valorizzare il contributo di tutti e a raggiungere risultati condivisi.

A base del workshop e della discussione è stato posto il Piano di Comunicazione 2000-2006, suscettibile di valutazione e di critiche; ciò in considerazione del fatto che non tutti i rappresentanti del partenariato socio-economico-istituzionale, partecipanti al workshop, avevano competenze specifiche in materia di comunicazione, per cui è stato più opportuno adottare la metodologia di workshop di sviluppo di una progettazione già esistente (formulation workshop): questa tecnica prevede, infatti, che prima i partecipanti vengano a conoscenza di un progetto esistente, quale base di partenza, e poi esprimano le loro idee, anche critiche, sul progetto, giungendo di fatto a una ottimizzazione dello stesso e alla condivisione di alcune azioni per lo sviluppo ulteriore della progettazione.

I partecipanti facevano parte, quasi esclusivamente, di organizzazioni esterne alla regione. Ciò è stato però molto positivo sia perché testimonia l’interesse del partenariato verso il Piano di Comunicazione da redigere sia perché la strategia e le azioni del Piano esistente sono state chiarite ulteriormente agli esterni; tuttavia non si può non rilevare la pressoché totale assenza di dirigenti e funzionari regionali responsabili delle varie misure del POR, proprio coloro che dovrebbero collaborare con l’Ufficio Europa per una migliore realizzazione di azioni informative sulle singole Misure.

Le aspettative espresse dai partecipanti nei confronti del workshop spaziavano dalla necessità di conoscere i programmi della regione sui Fondi strutturali a come il Piano di Comunicazione fa veicolare il messaggio del ruolo dell’UE in regione, a come continuare a divulgare nelle scuole le azioni/info sui Fondi strutturali, a quale collaborazione può dare l’Ufficio Europa della Provincia di Campobasso o la Confindustria Molise alla redazione del Piano di Comunicazione, a come definire

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un Piano di Comunicazione efficace per il cittadino, a come definire i primi passi per la costruzione di un rete di collaborazione.

Su sollecitazione del facilitatore, che ha utilizzato la tecnica detta “shooting exercise”, che permette di tenere conto di tutti quegli aspetti critici che spesso costituiscono il vero impedimento al successo di una determinata iniziativa, i partecipanti al workshop hanno identificato tutti quegli ostacoli, rischi, pericoli o semplicemente aspetti non chiari riguardo al Piano di Comunicazione 2000-2006 presentato nelle sue linee generali.

Le criticità e le analisi rilevate sono state raggruppate in macroaree come risulta dal report del facilitatore, aggiunto in allegato, e di cui si riporta, di seguito, solo una sintesi dei suggerimenti forniti dal partenariato ai fini del “miglioramento” del Piano di comunicazione 2000-2006 di cui si è tenuto conto nella redazione dei piani di comunicazione Fesr e Fse 2007-2013.

I suggerimenti per migliorare il precedente Piano 2000-2006:

- i tempi ed i modi della comunicazione dovranno essere costruiti sulle necessità dei destinatari della comunicazione (per esempio, la comunicazione a adulti che lavorano dovrà essere organizzata in ore serali);

- offrire informazioni sugli strumenti messi a disposizione dai fondi europei nelle scuole e soprattutto agli studenti degli istituti tecnici;

- le diverse misure del POR devono essere divulgate in forma omogenea, evitando che alcune siano più promosse di altre;

- obbligatorietà di pubblicizzare l’uso di fondi europei nelle opere stesse tramite cartelloni, targhe, pubblicazioni ecc. (aspetto già previsto in molte Misure);

- necessità di rendere il sito web dell’Ufficio Europa più fruibile (soprattutto difficoltà ad arrivare alle pagine del sito dell’Ufficio Europa dalla home page del sito istituzionale, difficoltà di reperimento di informazioni specifiche ecc.);

- predisporre mezzi informativi diversi da Internet, strumento non usato da alcuni gruppi di operatori.

I partecipanti hanno fatto riferimenti anche alla Gestione delle Misure del POR; in questo ambito hanno fatto rientrare tutte quelle problematiche legate non specificamente al Piano di Comunicazione ma alla gestione dei POR: è evidente tuttavia che esse hanno una ricaduta sulla comunicazione istituzionale. Fra queste si segnalano: il ritardo nella erogazione dei fondi, che spesso rischia di far fallire l’investimento privato; bandi troppo “criptici” che rendono complicato per i potenziali beneficiari capire e adempiere a tutti i requisiti di partecipazione; difficoltà di accesso alle informazioni; difficoltà di coerenza tra requisiti finanziari richiesti ai proponenti e rigidità delle regole poste dagli istituti finanziari, nei casi in cui sia richiesta per esempio una fideiussione ecc.; il principale suggerimento in questo senso è quello di coinvolgere il più possibile le forze sociali nella predisposizione del POR e di redazione dei bandi ma anche successivamente nelle fasi di informazione vera e propria; monitoraggio delle attività di comunicazione.

Ulteriori suggerimenti:

- pubblicare sul sito web le informazioni sui bandi e sulle misure POR prima che queste siano pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Molise (aspetto controverso perché la pubblicazione ufficiale è quella del BURM e in questo modo si privilegerebbe chi utilizza Internet a scapito degli altri);

- assicurare che le strategie di comunicazione siano stabilite su elevati standard professionali (qualità grafica ecc.) soprattutto per far sì che i “codici” comunicativi siano adatti agli utenti che devono ricevere e metabolizzare l’informazione;

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- evitare che gli spot televisivi scadano nella cosiddetta propaganda e fare in modo che abbiano messaggi di vera comunicazione istituzionale in modo da essere concreti e credibili per i cittadini;

- partecipazione attiva degli attori/stakeholders nella fase di costruzione dei bandi;

- rendere il catalogo una vetrina su tutte le opere realizzate con i fondi europei, anche in funzione di compendium dei progetti e delle best practices;

- ripristinare la newsletter, perché garantisce una informazione efficace e omogenea su tutti i target;

- insistere sull’educazione ambientale;

- utilizzare gli strumenti informativi delle associazioni di categoria (bollettini, notiziari) per diffondere informazioni sui POR;

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LA COMUNICAZIONE DELLA POLITICA DI COESIONE REGIONALE

8. - PIANO DI COMUNICAZIONE INTEGRATO DEL POR FESR E POR FSE

In ossequio allo spirito unitario sancito nel QSN e con l’obiettivo di risolvere le criticità rilevate nei capitoli precedenti, relativamente al funzionamento interno dell’Amministrazione regionale in tema di comunicazione, il presente Piano viene redatto in maniera integrata per i due diversi Programmi operativi regionali (POR FESR e POR FSE), pur lasciando distinte le attività informative e comunicative e la gestione delle stesse per consentire le successive, opportune, rendicontazioni per Fondo; l’impostazione integrata ha lo scopo di determinare una piattaforma congiunta di azioni informative e di comunicazione capace di diffondere una idea coordinata - anche per le azioni di comunicazione del Piano di sviluppo rurale - del ruolo che l’Unione Europea assume nello sviluppo e nella crescita del territorio e delle popolazioni molisane.

Ai fini della predisposizione del presente Piano di Comunicazione i dati che abbiamo a disposizione, scaturiti dalla considerazione delle premesse, dei dati dei diversi contesti considerati, dei risultati delle indagini sul grado di conoscenza delle politiche strutturali e dei Programmi operativi, delle esperienze del periodo che si sta concludendo nonché degli spunti pervenuti dal workshop partecipativo da parte dei soggetti del partenariato territoriale, suggeriscono di utilizzare una comunicazione dai contenuti semplici, chiari ed immediati e strumenti di diffusione diversificati per raggiungere target differenti di destinatari.

Questo Piano di Comunicazione ha tra i suoi obiettivi generali l’intento di contribuire alla sensibilizzazione dei cittadini sul ruolo dell’Unione Europea e sul valore aggiunto delle politiche di coesione che rappresentano un elemento essenziale per la crescita e per il recupero dei divari tra le diverse realtà regionali.

La struttura del presente Piano è delineata tenendo conto degli elementi fissati dal Regolamento (CE) n. 1828/2006, art. 2, comma 1 e 2, e rappresenta il portato di una sensibilità condivisa sul ruolo che un’efficace strategia di comunicazione può svolgere non solo nel far emergere e conoscere “ciò che si fa”, “dove” e “quali sono i risultati raggiunti”, ma anche per facilitare l’attuazione dei Programmi Operativi e sensibilizzare i potenziali beneficiari ad utilizzare le opportunità di finanziamento offerte.

Ciò premesso, ai fini di una semplificazione della lettura delle attività informative da svolgere per la diffusione delle opportunità dei due piani operativi Fesr e Fse e per la successiva rendicontazione separata delle spese sostenute, si procede, nei capitolo che seguono, alla definizione di separati piani di azioni di informazione e comunicazione.

8.a I principi strategici dell’attività di comunicazione

Ai fini di una corretta ed efficace attuazione delle attività di informazione e comunicazione previste si individuano tre principi ritenuti strategici e, quindi, imprescindibili:

- il linguaggio adottato, che dovrà essere comprensibile ai vari target di riferimento affinché la comunicazione risulti efficace

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- l’ascolto, le attività poste in essere non dovranno solo informare sulle politiche intraprese dall’Amministrazione regionale e sui risultati raggiunti ma dovranno anche consentire la partecipazione dei cittadini attraverso la raccolta di pareri (l’Unione Europea spinge sempre di più verso un dibattito con i cittadini perché si sentano sempre più soggetti attivi delle politiche comunitarie); la comunicazione dovrà essere concepita, per quanto possibile, come un’attività bi-direzionale nella quale i cittadini non siano solo i destinatari delle azioni comunicative ma possano giocare un ruolo attivo nella formazione dei prodotti stessi (nell’esperienza passata ciò si è concretizzato nella collaborazione con le scuole dove i ragazzi hanno realizzati veri e propri strumenti di diffusione delle informazioni sul POR e sui grossi temi europei)

- la territorializzazione (going local), il messaggio comunicativo andrà rapportato alle esigenze ed alle specificità locali.

9 - PIANO DI COMUNICAZIONE POR FESR

9.a Gli obiettivi

Sulla base delle indicazioni dei Regolamenti comunitari, dei risultati delle indagini sulla conoscenza che i cittadini molisani hanno del ruolo dell’Unione nello sviluppo del nostro territorio, e tenendo conto delle lezioni apprese dall’esperienza del Piano di Comunicazione del POR 2000-2006, vengono individuati come obiettivi generali:

- assicurare una maggiore trasparenza nei confronti dei beneficiari potenziali delle azioni cofinanziate dai Fondi Strutturali e la diffusione, tra i cittadini ed i vari gruppi di destinatari, delle Azioni poste in essere nel POR, le opportunità da queste fornite nonché le informazioni sulle modalità per accedervi;

- incrementare la visibilità del programma operativo verso il grande pubblico

- sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo svolto dall’UE per lo sviluppo dei territori locali, per l’applicazione del principio delle pari opportunità e della sostenibilità ambientale, con attenzione particolare alle scuole, alle associazioni di categoria e socio-ambientali ed ai beneficiari dei diversi Assi del POR FESR;

- aumentare la consapevolezza tra i cittadini molisani, non solo delle informazioni relative al contributo finanziario dell’UE, che partecipa al cofinanziamento delle programmazioni regionali, ma anche delle specificazioni che rendono tale contribuzione un evidente valore aggiunto delle politiche nazionali e regionali nonché i temi alla base degli assi prioritari del POR per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e di Goteborg;

- rendere conto ai cittadini di quanto si realizza, garantendo così la massima trasparenza anche dei risultati attesi e di quelli raggiunti, valorizzando i progressi raggiunti;

- rafforzare le collaborazioni con i soggetti del partenariato e con il mondo della scuola e con altri soggetti ai fini della diffusione delle informazioni sui valori europei, sulla politica strutturale dell’Unione e delle sue declinazioni territoriali.

Solo ponendosi obiettivi di massima trasparenza si riuscirà ad instaurare un dialogo reale e concreto con i cittadini, basato sulla fiducia e sulla condivisione delle scelte.

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Obiettivi di dettaglio specifico

Per consentire il concreto raggiungimento degli obiettivi generali e per diffondere in maniera più efficace le modalità di presentazione delle richieste di finanziamento, la gestione della fase attuativa del POR, che si dovrà esplicare in maniera riconoscibile e chiara anche nella fase di resoconto della stessa, si individuano i seguenti obiettivi specifici:

- garantire l’informazione diffusa non solo con la pubblicità sui media ma anche con altre manifestazioni informative per rendere più evidente ai cittadini il concetto del coinvolgimento dell’Unione Europea nella soluzione dei fabbisogni del territorio;

- diffusione dei criteri di selezione che saranno utilizzati nelle gare d’appalto e dei criteri di valutazione degli interventi, dei nominativi dei referenti regionali e locali ai quali rivolgersi per ottenere spiegazioni sul funzionamento degli interventi e sui criteri di ammissibilità, nonché ogni altro adempimento necessario per partecipare alla realizzazione degli interventi previsti nel POR;

- fornire ai beneficiari finali indicazioni chiare ed esaurienti su procedure, pratiche amministrative da espletare, dispositivi di gestione dei fascicoli ai fini della corretta verifica dei sistemi di gestione e controllo (come stabilito nei regolamenti attuativi CE);

- evidenziare l’impatto economico-sociale che si determinerà con il cofinanziamento comunitario;

- evidenziare tra i cittadini il ruolo dell’Unione Europea a tutela dell’ambiente sottolineando che tutti gli interventi dovranno essere realizzati in maniera compatibile al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile;

- evidenziare il ruolo dell’Unione Europea verso una programmazione delle risorse con azioni capaci di contribuire alla eliminazione di ogni disparità di trattamento sia esso di genere che di opportunità:

- supportare i beneficiari nella loro azione di soggetti attivi della comunicazione affinché possano esplicare al meglio il loro ruolo di testimonial diretti del valore aggiunto delle politiche comunitarie.

In particolare sarà posta attenzione alla diffusione degli obiettivi specifici dei singoli Assi del POR FESR quali:

- per l’ASSE I “Ricerca e sviluppo, innovazione e imprenditorialità”, promuovere le azioni poste in essere per incrementare la capacità regionale di produrre ed utilizzare l’innovazione e la ricerca favorendo l’incremento della produttività e la crescita dell’imprenditorialità;

- per l’Asse II “Energia”, diffondere informazioni sulle azioni poste in essere per conseguire una maggiore autonomia energetica ed una migliore sostenibilità dei processi di sviluppo attraverso la razionalizzazione dei consumi energetici e la produzione di energie rinnovabili;

- per l’ASSE III “Accessibilità”, promuovere le azioni dell’asse per migliorare l’accessibilità ai SSL attraverso la modernizzazione dei collegamenti viari ai sistemi multimodali;

- per l’Asse IV “Ambiente e territorio”, diffondere informazioni che evidenzino le azioni poste in essere per assicurare su tutto il territorio regionale la prevenzione e la gestione dei rischi naturali promuovendo una crescita diffusa attraverso la valorizzazione della vocazioni territoriali delle aree urbane e delle zone caratterizzate da svantaggi geografici e naturali;

- per l’Asse V “Assistenza tecnica”, sostenere l’Amministrazione regionale nelle attività di gestione e sorveglianza del Programma operativo, al fine di accrescere i livelli di efficienza nell’implementazione degli interventi del POR.

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Sarà garantita la diffusione della partecipazione del Molise all’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” con la finalità di rafforzare la cooperazione transfrontaliera e la cooperazione transnazionale, così come previsto al punto 3.3.4 del POR nonché agli specifici programmi operativi di cooperazione transfrontaliera, attraverso l’impostazione di azioni informative coordinate, anche al fine di un rafforzamento dell’impatto comunicativo da raggiungere per evidenziare la partecipazione del Molise all’Euroregione Adriatica.

9.b La strategia

Per l’attuazione del Piano, si ritiene sia indispensabile una strategia capace di coniugare al meglio i concetti base di trasparenza, di sviluppo sostenibile e innovazione ed i temi che effettivamente rendono le politiche strutturali “valore aggiunto” al miglioramento della qualità della vita delle comunità regionali tramite l’azione prevista dagli Assi prioritari del POR Fesr Molise 2007-2013. Pertanto, anche sulla base dell’analisi di contesto, si individua una strategia di comunicazione integrata, intendendo con ciò:

- integrazione tra le diverse strutture regionali responsabili dell’attuazione del POR

- integrazione con il partenariato istituzionale ed economico-sociale, che potrà fungere da “moltiplicatore” dei messaggi

- soddisfazione del principio di sussidiarietà che consente di sviluppare rapporti con gruppi settoriali di cittadini per raggiungere i soggetti a loro più vicini;

- integrazione di strumenti e di canali per tendere ad una comunicazione mirata alle caratteristiche e alle esigenze dei diversi gruppi di destinatari con linguaggio e messaggi semplificati;

- comunicazione differenziata per pubblico di riferimento;

- utilizzo di strumenti tradizionali e innovativi anche per tendere alla interattività con il pubblico;

- comunicazione diretta e indiretta.

Una strategia di comunicazione di questo tipo offre maggiori possibilità di sfruttare al meglio tutte le potenzialità dei diversi strumenti di diffusione delle informazioni e, quindi, maggiori opportunità di raggiungere in modo più efficace cittadini e beneficiari potenziali delle risorse del POR.

Affinché possa essere attuata pienamente la strategia integrata individuata sarà indispensabile non trascurare azioni capaci di far “funzionare” la comunicazione interna, attraverso una collaborazione fattiva con i Responsabili di Asse e tutte le strutture dedicate all’attuazione del Programma Operativo, per consentire di rendere visibile, all’esterno, l’azione regionale.

La specificità della strategia del Piano di comunicazione del POR FESR 2007-2013 sarà evidenziata accompagnando tutte le attività con lo slogan “L’Unione Europea contribuisce allo sviluppo del nostro territorio”; tale slogan è stato utilizzato nella precedente esperienza 2000-2006 e, pertanto, si ritiene sia divenuto riconoscibile e continuando ad utilizzarlo si avrà la possibilità che sia più facilmente “metabolizzato” dai soggetti target e dai cittadini.

9.c I destinatari della comunicazione

L’attenzione dovrà essere posta al raggiungimento della soddisfazione delle esigenze dei diversi gruppi di destinatari definiti dal regolamento 1828/06 (art. 5 e 6) quali:

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- il grande pubblico, quale opinione pubblica costituita da raggruppamenti di cittadini quali associazioni socio-culturali, donne, giovani, immigrati (che sarà informato sul ruolo dell’UE per lo sviluppo dei territori locali, sulle opportunità offerte dal POR e sui risultati ottenuti con il valore aggiunto delle politiche comunitarie sulle programmazioni regionali a sostegno dello sviluppo della comunità regionale e della vita quotidiana di ogni cittadino),

- i beneficiari potenziali, cioè tutti coloro che partecipano alle programmazioni, gli Enti, le Istituzioni, il partenariato socio-economico, il mondo dell’associazionismo sociale e della formazione, i centri di ricerca, l’associazionismo ambientale e comunque tutti i soggetti individuati quali destinatari dei diversi Assi del POR

- i beneficiari effettivi degli interventi, quali fruitori dei finanziamenti (a cui sarà comunicato anche del loro inserimento in un elenco specifico dei beneficiari da rendere pubblico e del loro ruolo di testimonial diretti del valore aggiunto delle politiche strutturali europee).

Per meglio raggiungere le finalità del Piano di Comunicazione, si sottolinea che “il target” non sarà rappresentato solo dai “beneficiari” classici, intendendo con ciò gli operatori economici e gli enti locali, cioè coloro che, quali beneficiari potenziali dei fondi, parteciperanno alla realizzazione del POR ma, in un’ottica più ampia, anche tutti coloro che trarranno beneficio, nella vita quotidiana, dalla realizzazione del POR, cioè tutta la comunità molisana nelle sue varie segmentazioni quali associazioni di cittadini, scuole, associazioni ambientaliste.

Attenzione particolare sarà riservata anche al mondo dei media per tendere a fare rete anche con i soggetti dell’informazione che, se meglio informati sulla politica strutturale dell’Unione Europea, potranno divenire volano dello sviluppo di una buona informazione e comunicazione istituzionale.

9.d Le attività di informazione e comunicazione

Al fine di esplicare al meglio la strategia individuata e realizzare pienamente gli obiettivi definiti si intende prevedere una gamma di attività, capace di soddisfare le esigenze dei diversi target di riferimento, ma anche facilmente riadattabile, se necessario, in fase di verifica.

Le Azioni per la realizzazione del Piano di Comunicazione avranno la caratteristica di attività di pubblicità vera e propria, di informazione, di promozione e di diffusione. Tutte concorreranno ad evidenziare l’emblema dell’Unione Europea, il riferimento al Fondo europeo di sviluppo regionale che le finanzia e lo slogan “L’Unione Europea contribuisce allo sviluppo del nostro territorio” (art.9 Reg. CE 1828/06). Saranno inserite in macrogruppi al fine di consentire anche una facilitazione della futura rendicontazione finanziaria.

ATTIVITA’ 1 - PUBBLICITA’

Consiste in una apposita campagna pubblicitaria sui media locali, anche attraverso l’utilizzo di spazi televisivi mirati, con editoriali predisposti per rendere maggiormente coordinati i lanci pubblicitari, che non dovranno assumere l’aspetto di spot commerciali ma rispondere più strettamente alle particolari esigenze istituzionali; dovrà prevedere anche azioni informative relative, in modo particolare, alle fasi di avvio dei singoli interventi e dei risultati conseguiti con pubblicità a mezzo stampa e radio-televisivi.

Prima dell’avvio della campagna pubblicitaria sarà necessario individuare un logo ed una linea grafica coordinata affinché la stessa campagna sia individuabile e riconoscibile, come pure tutte le ulteriori azioni informative e di comunicazione poste in essere.

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ATTIVITA’ 2 - INFORMAZIONE

Attività informativa divulgativa

Predisposta per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui grossi temi europei e sul ruolo svolto dall’Unione Europea per lo sviluppo del nostro territorio e della Regione Molise per gli interventi programmati con il POR ; sarà realizzata, come prevede l’art. 7 reg. CE 1828/06, attraverso :

- l’organizzazione di un evento di lancio del POR ed almeno un evento annuale per diffondere notizie sui risultati man mano ottenuti

- l’esposizione della bandiera dell’Unione Europea per una settimana, a partire dal 9 maggio, davanti alle sedi dell’Autorità di gestione nonché l’organizzazione di manifestazioni per la Festa dell’Europa (già organizzata con un buon successo nel 2007 – uno degli obiettivi del presente piano sarà quello di giungere ad istituzionalizzare la Festa regionale dell’Europa)

- la pubblicazione dell’elenco dei beneficiari degli interventi e dei relativi finanziamenti (tale pubblicazione è già stata realizzata sia in forma telematica che cartacea per una buona parte degli interventi realizzati con il POR 2000-2006 e si provvederà a completarla con tutti gli interventi finanziati)

Attività informativa tecnica

Predisposta per attuare il principio della trasparenza a livello dei potenziali beneficiari e beneficiari di cui al Regolamento CE n.1828/2006, art.5 e 6. Gli operatori economici pubblici e privati saranno informati in modo specifico sulle fasi di avvio e procedurali degli interventi previsti nel POR Fesr utilizzando gli strumenti di comunicazione più efficaci; saranno diffuse notizie in merito:

- alle condizioni di ammissibilità per beneficiare dei finanziamenti

- alle procedure delle domande e delle scadenze nonché i criteri di selezione

- alle persone di riferimento capaci di fornire informazioni sulle attività poste in essere dai singoli Assi del POR

Entrambe le attività informative saranno prioritariamente realizzate, oltre che con gli strumenti dell’attività 1 “Pubblicità”, attraverso:

- l’ulteriore implementazione del sito web dell’Ufficio Europa della regione Molise (già sottoposto a restyling nell’ultimo periodo di attuazione del POR 2000-2006) prevedendo anche pagine apposite per i quesiti posti dai cittadini e beneficiari; sarà costantemente aggiornata la pagina web, già esistente, riservata all’elenco degli interventi finanziati con le risorse del POR e raccolti non solo per settore ma anche per Comune

- la organizzazione di convegni e seminari presso i vari pubblici di riferimento dei singoli Assi del POR Fesr, in particolare saranno curati gli eventi di lancio e di chiusura del Programma e almeno un evento annuale per dar conto dell’avanzamento dell’attuazione del Programma stesso;

- l’organizzazione di eventi in zone diverse della regione al fine di coinvolgere anche le varie aree territoriali con i relativi contesti socio-economici-istituzionali di riferimento e l’opinione pubblica

- l’organizzazione di workshop specifici anche presso sedi istituzionali al fine di coinvolgere target più settoriali per affrontare tematiche specifiche e scambi di esperienze

- la pubblicazione di manuali esplicativi e di altro materiale divulgativo (brochure, opuscoli, manifesti, cartelli sui luoghi degli interventi…)

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- la raccolta di progetti realizzati

- la realizzazione di newsletter (anche telematica)

- la predisposizione di informative al Comitato di Sorveglianza sulle varie fasi di attuazione del Piano di comunicazione con esempi degli interventi informativi realizzati (art. 4 reg.CE 1828/06)

- la predisposizione di manuali con le caratteristiche di linee-guida, per supportare i beneficiari nel loro ruolo di responsabili degli interventi informativi e pubblicitari destinati al pubblico in merito agli interventi da realizzare (art.8 del Reg. CE 1828/06), in cui verranno fornite indicazioni sulla cartellonistica da apporre nei cantieri, sui loghi dell’UE da utilizzare e sulle modalità che possono essere utilizzate per diffondere il contributo dell’UE allo sviluppo dei territori locali;

- la collaborazione con organismi socio-economici, capaci di diffondere ulteriormente le informazioni e con organismi istituzionali tra cui il Consiglio regionale (art. 5 Reg. CE 1828/06).

Sarà cura dell’Autorità di gestione, per il tramite dei responsabili dell’attuazione delle attività previste dai vari Assi del POR, informare i beneficiari che accettando il finanziamento acconsentono ad essere inseriti nell’elenco dei beneficiari così come stabilito dall’art.6 del Reg.1828/06.

ATTIVITA’ 3 – Promozione e sensibilizzazione

Sarà realizzata attraverso forme di collaborazione già sperimentate ma anche avviandone altre con nuovi soggetti (attraverso le collaborazioni con le scuole e con i soggetti del partenariato istituzionale e socio-economico, infatti, si sono già determinate azioni comunicative maggiormente impattanti perché capaci di coinvolgere in maniera più diretta e coinvolgente i soggetti interessati)

Sarà realizzata attraverso:

- un calendario di incontri e seminari con gli Enti Locali, gli Imprenditori, le Parti sociali per promuovere gli interventi del POR;

- studi e ricerche effettuati sul territorio relativi alla programmazione cofinanziata, per testare e verificare lo stato di attuazione del programma;

- progetti specifici di collaborazione (vedi punto 11.b dedicato alle collaborazioni quali azioni comuni);

- attività di supporto ai beneficiari che dovranno divenire soggetti attivi della comunicazione con materiale esplicativo su come dovranno svolgere il ruolo loro assegnato dal regolamento CE 1828/06, art. 8, e sulle modalità di realizzazione dei cartelli da esporre nei luoghi in cui viene realizzato l’intervento finanziato;

- giornate informative.

ATTIVITA’ 4 - Diffusione

Attività di diffusione istituzionale ed extraistituzionale

Tale attività sarà attuata con opportuni strumenti di comunicazione:

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- incontri, extranet, newsletter, per determinare una capillare diffusione di tutte le informazioni concernenti i Fondi strutturali, il POR con le sue opportunità e risultati ottenuti, e per rendere efficace la diffusione dei dati di monitoraggio degli interventi;

- conferenze stampa e comunicati stampa soprattutto per la diffusione degli esiti delle riunioni dei Comitati di Sorveglianza del POR.

Con questa attività si intende anche realizzare sinergie con altre strutture che svolgono già attività di informazione comunitaria sul territorio, quali Europe Direct, AICCRE (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), altri Uffici Europa per amplificare la diffusione delle informazioni e con i beneficiari effettivi delle risorse per monitorare l’affissione dei cartelli previsti dal regolamento attuativo 1828/06.

Tabella Attività/Obiettivi

9.e Le risorse finanziarie

L’Asse 5 – Assistenza tecnica del POR FESR 2007-2013 assegna una disponibilità di risorse pari a 1.250.000,00 euro (così come da deliberazione di Giunta regionale n. 226 del 10 marzo 2008) per l’elaborazione, attuazione e gestione del Piano di comunicazione, pari al 16,23% delle risorse riservate per l’Asse V “Assistenza tecnica” e allo 0,63% dell’ammontare finanziario del POR FESR.

Tabella di ripartizione delle risorse finanziarie per annualità

ATTIVITÀ OBIETTIVI SPECIFICI

1) Pubblicità a) Evidenziare il ruolo dell’Unione Europea

b) Garantire l’informazione diffusa ai cittadini

c) Fornire indicazioni chiare ai beneficiari potenziali 2) Informazione

d) Supportare i beneficiari finali

3) Promozione e sensibilizzazione

e) Sensibilizzazione di categorie specifiche di pubblico

4) Diffusione f) Diffusione dei criteri di selezione e valutazione

Anno %Risorse finanziarie per

anno

Quota finanziamento FESR

(36,60%)

Quota finanziamento nazionale(63,40%)

2007 5 62.500,00 22.875,00 39.625,00

2008 20 250.000,00 91.500,00 158.500,00

2009 20 250.000,00 91.500,00 158.500,00

2010 15 187.500,00 68.625,00 118.875,00

2011 5 62.500,00 22.875,00 39.625,00

2012 5 62.500,00 22.875,00 39.625,00

2013 30 375.000,00 137.250,00 237.750,00

Totale 100 1.250.000,00 457.500,00 792.500,00

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Tabella di ripartizione delle risorse finanziarie per attività

9.f Gli strumenti da utilizzare

Ogni strumento di informazione e comunicazione presenta caratteristiche differenti ed è capace di raggiunge un pubblico diverso. La comunicazione che si intende attuare, ai fini del raggiungimento degli obiettivi, dovrà essere realizzata con vari strumenti di informazione perché una buona comunicazione, per essere anche efficace, deve agire su più campi d’interesse e, quindi, deve, necessariamente, utilizzare strumenti diversi.

Conseguenza di ciò, e del proposito di rendere più “visibile” l’intervento comunitario, è la necessità di far giungere il messaggio in modo più radicale possibile agli operatori economici ed ai cittadini molisani, sfruttando collaborazioni e mezzi già utilizzati per le precedenti programmazioni e prevedendone di nuovi.

Anche in conseguenza delle esperienze passate si ritiene di poter confermare l’utilizzo di strumenti innovativi senza disdegnare assolutamente gli strumenti classici, per cui:

- Internet per il sito web,

- brochure, newsletter anche telematiche,

- opuscoli e pubblicazioni;

- strumenti tipici delle campagne pubblicitarie (spot sui media locali, campagne di affissioni in occasione di convegni ed eventi sul territorio, spazi televisivi mirati, editoriali….)

- manifesti, cartelloni e targhe da apporre con maggiore attenzione nei siti degli interventi realizzati con le risorse dei programmi operativi in considerazione dell’abbassamento della soglia di finanziamento stabilita dalla nuova normativa comunitaria (Reg. CE 1828/2006).

Attività % Costi

Quotafinanziamento

FESR(36,60%)

Quotafinanziamento

nazionale(63,40%)

Attività 1 – Pubblicità 40% 500.000,00 183.000,00 317.000,00

Attività 2 – Informazione 30% 375.000,00 137.250,00 237.750,00

Attività 3 – Promozione e sensibilizzazione 22% 275.000,00 100.650,00 174.350,00

Attività 4 – Diffusione 8% 100.000,00 36.600,00 63.400,00

Totali 100% 1.250.000,00 457.500,00 792.500,00

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Tabella attività/strumenti/target

9.g Tempi di attuazione e cronoprogramma

Le attività previste nel presente Piano saranno attuate in diverse fasi d’intervento:

- la fase iniziale o di avvio in cui si concentreranno le attività relative alla diffusione delle informazioni relative alla conoscenza del POR, della partecipazione dell’Unione Europea e dello Stato italiano nel finanziamento del programma, sulle opportunità offerte e sui risultati e gli obiettivi individuati e che la Regione si prefigge di raggiungere;

- la fase intermedia che vedrà poste in essere le attività relative alla diffusione dei Bandi predisposti dalle strutture competenti con la relativa diffusione di notizie riguardanti le procedure, la modulistica ed i referenti cui chiedere informazioni e chiarimenti nonché ogni altra notizie ed informazione capace di ampliare la conoscenza del ruolo dell’Unione Europea, della Regione Molise e dello Stato italiano per lo sviluppo del nostro territorio;

- la fase dei risultati in cui saranno attuate azioni informative e comunicative per diffondere al grande pubblico, al partenariato socio-economico-istituzionale ed agli stessi beneficiari i risultati ottenuti per lo sviluppo della Regione.

CittadiniBeneficiaripotenziali

Beneficiarifinali

Massmedia

1. Pubblicità Campagna pubblicitaria grande

Individuazione logo e linea grafica medio/grande

Spazi televisivi e radiofonici medio/grande

Editoriali medio/grande

Lanci pubblicitari (N.B. non commerciali, ma istituzionali) medio/grande

Pubblicità a mezzo stampa medio/grande

2. Informazione

Stessi strumenti dell'Attività 1 - PUBBLICITA' medio/grande

Sito web Ufficio Europa grande

Giornate informative - formative medio/grande

Eventi sul territorio (es. eventi di lancio dei Programmi …) medio/grande

Catalogo degli interventi realizzati medio/grande

Pagina Web sul sito Ufficio Europa ristretto

Newsletter (anche telematica) ristretto

Brochure esplicative medio

Pubblicazioni e opuscoli medio

Spazi televisivi mirati medio

Convegni di settore, workshop ristretto

Attività di pubbliche relazioni con associazioni di categorie ristretto

Incontri periodici c/o sedi Istituzionali (Consiglio regionale, altri Enti) ristretto

3. Promozione Collaborazioni (scuole, parti socio-economico-istituzionali) medio/grande

e sensibilzzazione Incontri e seminari ristretto/medio

Corsi di formazione ristretto

Studi e ricerche sul territorio ristretto

4. Diffusione Diffusione esiti riunioni Comitato di Sorveglianza del POR medio/grande

Conferenze stampa, comunicati stampa medio/grande

Diffusione risultati del POR medio/grande

Diffusione di studi e ricerche sul territorio medio/grande

Collaborazioni con Infopoint, Europe Direct, altri Uffici Europa, AICCRE, ecc. ristretto

Costituzione reti di collaborazioni per diffusione risultati medio

Scambi di esperienze medio

2.2 Tecnica

Pubblico diriferimento

Target

Attività Strumenti

2.1 Divulgativa

Cro

nopr

ogra

mm

a de

lle a

ttivi

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9.h Sorveglianza sull’attuazione

L’attività posta in essere sarà oggetto di costante informativa al Comitato di Sorveglianza del POR da parte dell’Autorità di gestione del POR, anche con la presentazione di esempi delle attività realizzate e degli strumenti utilizzati; ulteriori informative saranno allegate ai rapporti annuali di esecuzione del POR da inviare alla Commissione, in cui saranno specificate anche le eventuali modifiche apportate al Piano di comunicazione (art. 4 Reg CE 1828/06).

Altre attività di informazione riguarderanno le singole riunioni del Comitato di Sorveglianza che saranno oggetto di apposite conferenze stampa e comunicati stampa con cui diffondere le principali decisioni prese in sede di Comitato, di cui sarà predisposta specifica rassegna stampa.

9.i Responsabilità del Piano di Comunicazione

L’Autorità di gestione del POR Fesr, attraverso l’atto giuntale n. 226 del 10 marzo 2008, ha designato quale responsabile del Piano di comunicazione del POR FESR la Responsabile dell’Ufficio Europa della Regione Molise, che opererà con il supporto delle figure professionali individuate al capitolo 12 del presente Piano dedicato alla Governance.

L’Autorità di gestione provvederà ai sensi dell’art. 10 del Regolamento 1828/06 ad informare la Commissione di tale designazione e dei relativi dati di riferimento:

Nicolina Del Bianco – Responsabile Ufficio Europa

DG I Programmazione economica – Servizio Programmazione regionale e comunitaria

tel. 0039.0874.424731 – fax 0039.0874.424723

e-mail [email protected]

La responsabile del Piano designata, supportata dalla struttura appositamente costituita di cui al capitolo 12 dedicato alla Governance, oltre alla gestione ed attuazione del Piano, dovrà predisporre reti di collaborazioni interne ed esterne all’amministrazione regionale per fare in modo che i flussi informativi siano ottimali. Preliminarmente dovrà essere curata la rete interna con i Responsabili di Asse e delle strutture responsabili dell’attuazione del POR nonché con le altre strutture regionali che si occupano di progetti europei e con le antenne informative della Commissione che operano a livello regionale (Europe Direct); dovrà aver cura di sviluppare ulteriormente le reti partenariali e individuare reti per la realizzazione di scambi di esperienze al fine di sviluppare sempre maggiori competenze che possano ulteriormente migliorare la capacità della Regione nel campo della comunicazione istituzionale specificatamente dedicata alle politiche comunitarie per lo sviluppo regionale. La collaborazione con l’Ufficio stampa della Regione sarà definita con apposito protocollo d’intesa.

9.l La valutazione e il monitoraggio

Ogni programma di azione prevede una sua valutazione per verificarne l’efficacia. Al di là delle verifiche periodiche delle singole azioni, si prevedono due macrofasi di valutazione generale del Piano di Comunicazione di cui una nella fase intermedia di realizzazione del Piano e una a realizzazione ultimata. Per consentire tale valutazione sarà necessaria:

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- un’attività di rilevazione dei risultati delle singole azioni (numero di contatti ottenuti, modifica del grado di informazione del soggetto target di una certa azione….),

- un’attività di monitoraggio,

- un’attività di effettiva valutazione dei risultati

L’attività di monitoraggio dovrà essere in grado di fornire dati ed informazioni sia per l’attività di valutazione che per la redazione delle informative per il Comitato di Sorveglianza.

In adempimento a quanto predisposto dall’art. 4.2 del regolamento 1828/06 gli interventi informativi saranno valutati in apposito capitolo del Rapporto annuale di esecuzione al 2010 e del Rapporto finale di esecuzione. L’analisi di cui al Rapporto intermedio sarà utile ai fini della valutazione dell’efficacia delle azioni poste in essere circa il ruolo svolto dall’Unione Europea al 2010 e della conseguente valutazione della necessità o meno di apportare modifiche al Piano di comunicazione.

Di ciò, e della predeterminazione dei criteri necessari per le suddette attività, si farà carico, a garanzia di una valutazione oggettiva, un soggetto esterno, diverso dal soggetto attuatore. Tale soggetto si ritiene possa essere lo stesso valutatore esterno selezionato dalla Regione Molise ed incaricato del monitoraggio e della valutazione del POR che si farà carico di verificare l’efficacia delle azioni ai fini dell’incremento della conoscenza e della visibilità dell’Unione Europea e delle azioni del POR Molise tra i gruppi di destinatari e tra l’opinione pubblica.

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Tabelle degli indicatori di realizzazione (rif. anno 2015)

Attività Azione/Strumenti Indicatori di realizzazio ne Valore atteso

al 2015

1.a Spazi televisivi e radiofonici N° di campagne pubblicitarie 56

1.b Pubblicità a mezzo stampa N°di comunicati stampa 150 1) Pubblicità

1.c Prodotti editoriali (opuscoli, brochure…) N° di copie stampate 8.000

2.a Sito web Ufficio Europa

N° di pagine web pubblicate

N° di banche dati/documenti

20

6

2.b Pagine web dedicate alla Programmazione dei Fondi strutturali

N° di pagine web pubblicate

N° di banche dati/documenti

10

30

2) Informazione

2.c Newsletter (anche telematica) N° di newsletter pubblicate 90

3.a Pubblicazioni e catalogo interventi N° di pubblicazioni 4

3.b Eventi

(lancio e chiusura dei programmi/progetti, ecc.) N° di eventi 10

3.c Convegni di settore N° convegni 5 3) Promozione e sensibilizzazione

3.d Corsi di formazione e giornate informative

N° di corsi

N° giornate

3

5

4.a Conferenze stampa N°di conferenze stampa 20

4.b Scambi di esperienze e seminari N° di eventi 3 4) Diffusione

4.c Collaborazioni e reti N° 5

50

Tabelle degli indicatori di risultato (rif. anno 2015)

Obiettivi specifici Indicatore di risultato Unità di misura

Valore di riferimento*

Valore atteso al 2015 **

Evidenziare il ruolo dell’Unione Europea

Gradimento della popolazione del ruolo e delle iniziative dell’UE

% 74 90

Garantire l’informazione diffusa ai cittadini

Maggiore numero di persone a conoscenza del POR

% 38 60

Fornire indicazioni chiare ai beneficiari potenziali

Maggiore e migliore informazione dei beneficiari sulle opportunità

% 60 80

Supportare i beneficiari finali Conoscenza delle opportunità da parte dei beneficiari

% 78 95

Sensibilizzazione di categorie specifiche di pubblico

Valutazione positiva dei soggetti attivi nei programmi di collaborazione

% 67 90

Diffusione dei criteri di selezione e valutazione

Soddisfazione rispetto ai servizi informativi regionali (uffici regionali e call center)

n.d.

* I valori di riferimento degli indicatori sono stati desunti dalle indagini contenute in appendice

** I valori attesi saranno rilevati con somministrazione di questionari o con indagine demoscopica

51

10 - IL PIANO DI COMUNICAZIONE DEL P.O. FSE 2007-2013

La strategia di comunicazione individuata viene qui riconsiderata per meglio adeguarla alle esigenze comunicative del Programma Operativo cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e per renderla maggiormente funzionale al raggiungimento degli obiettivi generali e specifici previsti nell’ambito dei singoli Assi prioritari del POR FSE, ovvero ai target di Lisbona. Nel contempo si prefigge di consolidare l’identità del Fondo sociale europeo e di fornire una visione unitaria degli interventi che esso finanzia anche attraverso l’utilizzo del logo e di una linea grafica ed editoriale dedicata.

L’attività di informazione e comunicazione per il POR FSE è indirizzata alla popolazione regionale e nella strategia di comunicazione rientra anche l’allargamento, nella diffusione dei risultati e delle buone pratiche, a livello nazionale ed europeo (ex art. 10 Reg. CE 1828/06). Come elemento strategico si individua, inoltre, il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei beneficiari , che dovranno essere sensibilizzati e diventare testimoni diretti dei vantaggi e del valore aggiunto delle politiche comunitarie.

La copertura mediatica ad ampio raggio, come indicato all’articolo 7 del Regolamento (CE) 1828/2006, dovrà contribuire a diffondere e divulgare informazioni sul PO, utilizzando principalmente stampa, radio ed emittenti locali per evidenziare l’impatto diretto sulle diverse comunità regionali delle azioni realizzate. In questo modo si può far capire ai cittadini come le politiche europee hanno riscontri concreti e tangibili.

Coerentemente con quanto previsto dagli artt. 5 e 6 del Reg. (CE) n. 1828/2006, al fine di garantire il principio della trasparenza, particolare rilievo verrà dato alla mobilitazione degli operatori istituzionali, economici e sociali per un impiego completo ed efficace delle risorse finanziarie. Ciò avverrà sia rafforzando l’informazione ai beneficiari e ai potenziali beneficiari sulle possibilità di finanziamento offerte attraverso i fondi, ma anche facendo rispettare le disposizioni regolamentari relative ai potenziali beneficiari in tema di trasparenza e visibilità, oltre che di comunicazione. In particolare, l’AdG fornirà ai potenziali beneficiari informazioni chiare e dettagliate riguardanti almeno:

- le condizioni di ammissibilità da rispettare per poter beneficiare del finanziamento nel quadro del programma operativo;

- una descrizione delle procedure d’esame delle domande di finanziamento e delle rispettive scadenze;

- i criteri di selezione delle operazioni da finanziare;

- le persone di riferimento a livello nazionale, regionale o locale che possono fornire informazioni sui programmi operativi.

In materia di visibilità degli interventi sarà promossa e monitorata l’attività di promozione del ruolo svolto dall’Unione Europea con gli interventi co-finanziati attraverso un comportamento attivo dell’Autorità di Gestione indirizzato alla piena veicolazione dei risultati raggiunti con i fondi europei attraverso le azioni di pubblicità e promozione degli interventi (pubblicazione lista interventi sul sito web, divulgazione di progetti interessanti su televisione, radio, stampa etc.). In quest’ottica, saranno coinvolti i beneficiari, come indicato dall’articolo 8 del Regolamento (CE) n. 1828/2006, relative agli interventi informativi e pubblicitari destinati al pubblico e in materia di cartellonistica (predisposizione materiale informativo come targhe esplicative in fase di attuazione e chiusura delle operazioni, specifiche indicazioni nei contratti e nei certificati di frequenza) o di rispetto, in generale, degli obblighi regolamentari di comunicazione (informazione rivolta ai partecipanti delle operazioni cofinanziate).

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La realizzazione del Piano sarà, infine, accompagnata da attività di informazione nei confronti del Comitato di sorveglianza, relative ai progressi nella sua attuazione, agli interventi informativi e pubblicitari realizzati e agli strumenti di comunicazione utilizzati, fornendo esempi e materiali prodotti. I rapporti annuali e il rapporto finale di esecuzione del PO conterranno una sezione specifica sull’attuazione del piano di comunicazione. Nel rapporto annuale del 2010 e in quello finale si darà inoltre conto della valutazione del piano in termini di visibilità del POR e consapevolezza sul ruolo svolto dall’Unione europea, in conformità all’articolo 4 del Regolamento (CE) n.1828/2006.

Nella tabella seguente, che riporta schematicamente l’articolazione strategica del Piano di comunicazione, si pone in relazione le componenti della strategia di comunicazione con gli obiettivi generali e operativi individuati

Tabella PdC POR FSE 2007-2013: Articolazione strategia regionale di comunicazione

Componenti Obiettivi

Azioni rivolte a tutta la popolazione regionale

Diffondere la consapevolezza del ruolo dell’Unione Europea e far conoscere i vantaggi derivati dal POR a tutta la popolazione regionale

Comunicazione differenziata per pubblico

Rispondere ad esigenze proprie di particolari segmenti del pubblico e riprodurre in tal modo l’impostazione individuata nel Regolamento (CE) 1828/06

Visione unitaria Assicurare, attraverso un immagine coordinata, la massima visibilità e riconoscibilità degli interventi

Utilizzo di strumenti tradizionali e innovativi e semplificazione del linguaggio

Assicurare la massima visibilità e trasparenza, attraverso un approccio che tenga conto delle caratteristiche del pubblico in relazione all’utilizzo di strumenti di informazione, anche per non creare disparità e digital divide

Coinvolgimento dei beneficiari

Promuovere un coinvolgimento diretto degli operatori e responsabili delle operazioni rispetto al pubblico

Sinergie con reti di partenariato

Migliorare la comunicazione interna e rafforzare reti di partenariato, per raggiungere un pubblico più ampio possibile, con la collaborazione con enti ed istituzioni più vicini alle persone per competenza territoriale o di materia

10.a. Obiettivi del Piano

Obiettivi Generali

Il Piano di comunicazione per il POR FSE intende raggiungere i seguenti obiettivi generali:

accrescere la percezione del ruolo svolto dall’Unione Europea e delle finalità politiche e strategiche che essa si prefigge di conseguire. Si tratta, in particolare, di far conoscere ai cittadini i benefici attesi e i risultati del POR, rendendoli consapevoli del ruolo dell’Unione europea e del valore aggiunto delle politiche comunitarie per lo sviluppo innovativo e sostenibile del territorio;

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garantire una completa informativa circa i contributi finanziati dal FSE e circa le possibilità di finanziamento offerte, fornendo informazioni chiare rispetto a come le risorse disponibili vengono impiegate.

Obiettivi specifici

I due obiettivi generali declinati per grandi categorie di destinatari portano all’individuazione dei seguenti obiettivi operativi:

- garantire che il Programma Operativo venga ampiamente diffuso e sia facilmente accessibile a tutti gli interessati e potenziali beneficiari;

- fornire informazioni e assistenza adeguata ai beneficiari, sensibilizzandoli rispetto alla promozione degli interventi e ai loro obblighi informativi;

- accrescere il grado di conoscenza e sensibilizzare il grande pubblico sul ruolo dell’Unione europea nello sviluppo regionale e sui risultati ottenuti, fornendo informazioni su strategie, obiettivi e risultati raggiunti dal POR.

10.b Destinatari

I soggetti Target interessati dalle azioni del Piano di Comunicazione POR FSE si possono racchiudere nei seguenti gruppi:

- pubblico;

- i potenziali beneficiari (Soggetti coinvolti nella programmazione, Istituzioni, pubbliche centrali e territoriali, parti economiche e sociali, sistemi di formazione e lavoro, organismi di parità, associazioni ONG, ecc.);

- i beneficiari (coloro che accedono ai finanziamenti previsti dal POR);

- le istituzioni competenti in materia (comunitarie, nazionali e territoriali) e il partenariato (ovvero coloro che si occupano delle politiche territoriali e di quelle relative al mondo del lavoro e alla formazione, come le organizzazioni economiche e professionali, le parti sociali, le organizzazioni non governative interessate, le imprese, le Università ed i centri di ricerca, le scuole, i poli formativi, i centri ed enti di formazione professionale);

- i mass media.

10.c Attività informative e di comunicazione

Le attività previste nel Piano di comunicazione POR FSE mirano a creare un sistema informativo integrato negli strumenti al fine di garantire un’informazione diffusa, accessibile e chiara per favorire la conoscenza, l’accesso e la trasparenza relativamente agli interventi e alle possibilità offerte dal POR. Le attività di informazione previste verranno programmate in un’ottica di integrazione, rafforzamento e complementarietà rispetto a quelle regionali al fine di garantire un’informazione completa evitando sovrapposizioni. Le attività di comunicazione vengono realizzate attraverso i canali informativi riportati nel paragrafo seguente.

In generale, riguardo alle caratteristiche tecniche degli interventi, come indicato all’articolo 9 del Regolamento (CE) 1828/2006, tutti gli interventi informativi e pubblicitari destinati ai beneficiari, ai beneficiari potenziali e al pubblico comprenderanno quanto segue:

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- l’emblema dell’Unione europea, conformemente alle norme grafiche di cui all’allegato I del sopraccitato Regolamento, e un riferimento all’Unione europea;

- l’indicazione del Fondo pertinente, per l’FSE: “Fondo sociale europeo”;

- una frase che evidenzi il valore aggiunto dell’intervento comunitario, quale “L’Unione Europea investe nel vostro futuro” (art. 9 Reg. CE 1828/06).

Seppure il Piano programmi attività e strumenti per il periodo 2007 – 2013, è tuttavia un documento dinamico e flessibile in grado di accogliere modifiche in corso d’opera sulla base dei feedback ricevuti dall’attività di valutazione on going e da quanti, a vario titolo, sono direttamente coinvolti nell’attuazione del PO. Come precedentemente indicato, l’Autorità di gestione ha l’obbligo di informare il Comitato di sorveglianza relativamente al Piano di comunicazione e agli sviluppi nella sua attuazione.

In generale, in relazione alla comunicazione dei risultati della politica europea di coesione, ivi compreso il ruolo dell’Unione europea e del FSE, lungo tutto il periodo di programmazione, l’Autorità di Gestione si impegna ad assicurare il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità delle operazioni finanziate a titolo del Programma e delle modalità di attuazione così come specificati nel Capo II, Sezione 1 del Regolamento di attuazione n. 1828/2006. Tali obblighi riguardano in particolare:

- la preparazione del piano di comunicazione,

- l’attuazione e sorveglianza del piano di comunicazione,

- l’informazione sugli interventi rivolti ai potenziali beneficiari e ai beneficiari,

- la responsabilità dell’Autorità relative agli interventi informativi e pubblicitari destinati al pubblico,

- le responsabilità dei beneficiari relative agli interventi informativi e pubblicitari destinati al pubblico, nonché scambio di esperienze.

- la pubblicazione sul sito - conformemente alle direttive della Commissione Europea, dell’elenco dei beneficiari, dei progetti approvati e dell’ importo del finanziamento pubblico devoluto.

10.d Attività e strumenti

Per la realizzazione del piano si individuano le seguenti attività, tra loro integrate e pertanto non elencate secondo un ordine di priorità:

- informazione e comunicazione su web (sito internet);

- campagna informativa ed eventi;

- prodotti editoriali (materiale a stampa e audiovisivi);

- Servizi di informazione e sensibilizzazione su obblighi informativi;

- relazioni con i media;

- supporto al partenariato.

L’Autorità di Gestione, in linea con quanto indicato dall’articolo 7 del Regolamento (CE) 1828/2006, è altresì responsabile dell’organizzazione dei seguenti interventi informativi e pubblicitari:

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- un’attività informativa principale che pubblicizzi l’avvio di un Programma operativo, anche in assenza della versione definitiva del piano di comunicazione;

- un’attività informativa principale all’anno che presenti i risultati del Programma;

- l’esposizione della bandiera dell’Unione europea per una settimana a partire dal 9 maggio davanti alle sedi delle Autorità di Gestione;

- la pubblicazione, elettronica o in altra forma, dell’elenco dei beneficiari, delle denominazioni delle operazioni e dell’importo del finanziamento pubblico destinato alle operazioni.

- informazione e comunicazione su web

Sito e pagine web

Implementazione e adeguamento del Sito web del Programma; in fase di avvio si utilizzeranno le pagine web appositamente predisposte sul sito web dell’Ufficio Europa della DGI della Regione Molise: come fonte primaria di informazione per il pubblico generale. Il sito web sarà costantemente aggiornato con le informazioni rilevanti sul Programma e sui progetti, e arricchito con piattaforme informative FAQ e con link ad altri Programmi rilevanti per l’area. Sul sito saranno aperti appositi spazi su argomenti specifici finalizzati a favorire lo scambio di esperienze, il rafforzamento delle reti, la costruzione di ambienti di lavoro comuni.

Destinatari: destinatari diretti delle azioni del POR, potenziali beneficiari, beneficiari dei finanziamenti, pubblico e mass media.

Registro regionale beneficiari FSE

Creazione di un registro on-line per la pubblicazione dell’elenco dei beneficiari dei finanziamenti FSE così come previsto nel Regolamento (CE) 1828 /2006.

Destinatari: beneficiari.

Campagna informativa ed eventi

Campagna Informativa

Realizzazione di una campagna di comunicazione regionale finalizzata ad informare sul Fondo sociale europeo e, in particolare, sulle azioni previste nel POR.

Destinatari: potenziali beneficiari, beneficiari e pubblico.

Evento di lancio e di chiusura

Realizzazione di un evento per pubblicizzare l’avvio del Programma operativo e diffondere le buone prassi della passata programmazione. L’iniziativa si rivolge ai principali destinatari delle attività previste nel POR, nonché ai potenziali beneficiari come previsto dal Regolamento CE 1828/2006 di attuazione dei Regolamenti CE 1083/2006 e CE 1080 /2006. Parallelamente saranno realizzati: una conferenza stampa, un’area espositiva sull’iniziativa, annunci stampa, attività di ufficio stampa e incontri tematici con gli operatori del settore. A tale iniziativa verrà data adeguata risonanza e amplificazione anche attraverso il sito e le reti territoriali.

Indicativamente sarà organizzato entro il mese di maggio 2008.

In relazione alla fase di conclusione del Programma, si prevede l’organizzazione di un evento di chiusura per comunicare i risultati finali del periodo di programmazione coinvolgendo la pubblica

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opinione attraverso strumenti di comunicazione pubblicitari e informativi (convegno, conferenza stampa, inserzioni stampa).

Destinatari: potenziali beneficiari, pubblico e mass media.

Eventi informativi annuali

Realizzazione di eventi seminariali sulla strategia del Programma, nell’ambito dei quali si approfondiranno tematiche specifiche (ad esempio: welfare to work, pari opportunità e non discriminazione, rafforzamento della competitività regionale, strategie di life long learning) anche attraverso l’organizzazione di specifici workshop. Tali attività informative saranno organizzate con cadenza annuale, con la duplice finalità di dare conto dei risultati progressivamente ottenuti e promuovere la diffusione degli obiettivi inseriti nella strategia di Lisbona.

Destinatari: potenziali beneficiari, pubblico e mass media.

Linea grafica coordinata e prodotti promozionali

Ideazione di un logo grafico e ad una linea grafica coordinata finalizzata a dare organicità ed immediata visibilità agli interventi e in grado di contraddistinguere la campagna di comunicazione per tutto il periodo di riferimento del Programma. Un’immagine così coordinata consentirà ai destinatari delle azioni di comunicazione di collegare facilmente la singola iniziativa al piano organico d’interventi. Tutte le azioni di comunicazione saranno così facilmente identificabili dall’insieme degli elementi grafici che le caratterizzeranno per tutto il periodo. Si prevede, inoltre, l’eventuale realizzazione e personalizzazione con logo e linea grafica coordinata di prodotti promozionali da distribuire nel corso di eventi istituzionali al fine di consolidare l’identità del Fondo sociale europeo.

Destinatari: destinatari diretti delle azioni del POR, potenziali beneficiari, beneficiari dei finanziamenti, pubblico.

Prodotti editoriali

Pubblicazioni monografiche

Pubblicazione della documentazione relativa alla programmazione 2007-2013, con eventuali approfondimenti.

Destinatari: destinatari diretti delle azioni del POR, potenziali beneficiari, beneficiari dei finanziamenti.

Brochure e schede esplicative

Realizzazione di brochure ad ampia diffusione contenenti informazioni di primo livello sulla programmazione 2007–2013 e sul Programma operativo e riferimenti utili all’approfondimento delle tematiche di interesse.

Destinatari: destinatari diretti delle azioni del POR, potenziali beneficiari, beneficiari dei finanziamenti, pubblico.

Depliant e locandine

Realizzazione e diffusione di depliant, poster, locandine per illustrare in fase iniziale il POR e in seguito i risultati ottenuti e progetti di particolare rilievo, oppure per promuovere eventi.

Destinatari: destinatari diretti delle azioni del POR, potenziali beneficiari, beneficiari dei finanziamenti, pubblico.

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Servizi di informazione e sensibilizzazione su obblighi informativi

Sportelli informativi

Sportelli informativi, per una comunicazione diretta con i diversi gruppi destinatari. In particolare, si tratta di predisporre un servizio e-mail per rispondere tempestivamente agli utenti che chiedono informazioni specifiche inerenti l’attuazione delle attività previste nel POR.

Destinatari: potenziali beneficiari, beneficiari e pubblico

Relazioni con i media

Predisposizione di Comunicati e conferenze stampa per una diffusione sui media (stampa, radio e televisione) di informazioni relative al programma nelle sue diverse fasi di attuazione, all’apertura dei bandi e alle date di scadenza, rimandando ad approfondimenti attraverso il sito web, il contatto diretto con sportelli informativi regionali, provinciali e comunali. In particolare, si prevede la realizzazione di almeno un comunicato stampa per ciascun Comitato di Sorveglianza. Realizzazione di inserzioni sulla stampa nazionale e locale in occasione di campagne informative, nonché dell’apertura dei bandi e in prossimità delle date di scadenza. Per tali attività si prevede la possibilità di istituire un apposito Ufficio stampa dedicato al Fondo sociale europeo anche tramite il coinvolgimento dei referenti della comunicazione.

Destinatari: potenziali beneficiari, beneficiari e pubblico e mass media.

Supporto al partenariato

Attività informative

Realizzazione di attività informative (o di specifica comunicazione istituzionale ed europea) rivolta al partenariato regionale, in linea con la strategia di governance del Programma. Tali interventi, mirati (focus group, dibattiti) e concordati nell’ambito della Conferenza servizi di cui al regolamento del Comitato di Sorveglianza, trasmetteranno le conoscenze e le modalità di azione rilevanti. Gli incontri organizzati con gli operatori (individuati a livello regionale e locale) saranno, quindi, finalizzati ad approfondire i risultati e l’impatto delle azioni realizzate e verificare il proseguimento delle iniziative. È, inoltre, prevista la realizzazione di specifica attività informativa su aspetti inerenti la comunicazione pubblica e specificamente la comunicazione dei Fondi europei rivolta rispettivamente al personale interno dell’amministrazione coinvolto nei processi di comunicazione del PO e agli operatori dell’informazione (ad esempio i componenti la rete territoriale e i giornalisti) coinvolti nella diffusione delle informazioni nel territorio.

Destinatari: potenziali beneficiari, beneficiari.

10.e Scambi di esperienze

L’art. 10 del Reg. (CE) 1828 del 2006 incentiva lo scambio di pratiche esemplari, anche sui risultati dell’attuazione del Piano di comunicazione, fra i soggetti responsabili delle azioni di informazione e pubblicità. A tale proposito potranno realizzarsi scambi di esperienze fra i soggetti impegnati nelle attività di comunicazione del Programma con le Autorità di gestione nazionali ed europee che realizzano best practices di comunicazione dei Fondi Strutturali.

Destinatari: Autorità di Gestione

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Tabella PdC POR FSE 2007-2013: Target destinatari/Attività-azioni

Destinatari/gruppi target

Attività Azioni/strumenti beneficiari

Beneficiari potenziali

Grande pubblico

Altro

Sito e pagine web � � � Informazione e comunicazione su web Registro regionale

beneficiari FSE � �

Campagna Informativa � � � Mass media

Evento di lancio e chiusura

� � � Mass media

Eventi informativi annuali

� � � Mass media

Campagna informativa ed eventi

Linea grafica coordinata e prodotti promozionali

� � �

Pubblicazioni monografiche � � �

Brochure e schede esplicative

� � � Prodotti editoriali

Depliant e locandine � � �

Servizi di informazione e sensibilizzazione su obblighi informativi

Sportelli informativi � � �

Relazioni con i media Comunicati e conferenze stampa

Mass media

Attività informative � � Supporto partenariato

Scambi di esperienze AdG

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60

10.f Monitoraggio e valutazione del Piano

Come da Regolamento CE 1828/2006, si prevede la valutazione dell’efficacia degli interventi contenuti nel Piano di comunicazione in termini di visibilità del POR e del livello di consapevolezza del ruolo svolto dall’Unione europea.

In linea con le indicazioni comunitarie, il sistema di monitoraggio del POR sarà inoltre strutturato in modo da contenere informazioni e dati di supporto per l’attività di valutazione, nonché per attività informative in sede di Comitato di sorveglianza e per i rapporti da fornire alla Commissione.

Come previsto nell’ambito delle attività di valutazione del Programma Operativo, saranno attivate specifiche valutazioni di medio periodo e finale, a conclusione della realizzazione del Piano. La valutazione di medio periodo verificherà anche l’eventualità di apportare modifiche al Piano, la cui realizzazione deve essere considerata un processo dove, periodicamente, si valuta l’opportunità di intervenire sulla pianificazione che è stata fatta inizialmente. Le attività di valutazione verranno affidate ad un valutatore esterno (lo stesso valutatore del POR FSE) in modo da garantire imparzialità alle analisi quantitative e qualitative messe in campo e alle conclusioni in merito alla visibilità, trasparenza e sensibilizzazione del pubblico.

In adempimento a quanto predisposto dall’art. 4.2 del regolamento 1828/06 gli interventi informativi saranno valutati in apposito capitolo del Rapporto annuale di esecuzione al 2010 e del Rapporto finale di esecuzione. L’analisi di cui al Rapporto intermedio sarà utile ai fini della valutazione dell’efficacia delle azioni poste in essere circa il ruolo svolto dall’Unione Europea al 2010 e della conseguente valutazione della necessità o meno di apportare modifiche al Piano di comunicazione.

L’attività di valutazione utilizzerà gli indicatori fissati nel Programma Operativo e riadattati, per misurare l’efficacia delle azioni intraprese, anche attraverso parametri qualitativi, quantitativi e d’impatto. Per valutare il livello di consapevolezza del ruolo dell’Unione europea, partendo dall’analisi effettuata in fase ex ante della redazione del piano (novembre 2007), saranno predisposti, nelle fasi intermedia e conclusiva, questionari “ad hoc” che verranno opportunamente somministrati attraverso istituti specializzati.

10.g Strumenti per la valutazione dell’efficacia delle azioni di comunicazione e indicatori

Il monitoraggio e la valutazione del Piano saranno dunque realizzati attraverso strumenti specifici, quali:

- sondaggi a campione su target intermedi e finali;

- questionari rivolti ai beneficiari finali;

- indice di diffusione delle pubblicazioni realizzate

- rilevazione dei presenti alle manifestazioni organizzate;

- analisi dei feed-back forniti dai servizi interattivi.

Nelle tabelle seguenti sono specificati gli indicatori di realizzazione e risultato che costituiscono il principale punto di riferimento nell’ambito delle attività di monitoraggio e valutazione del Piano.

61

Tabella PdC POR FSE 2007-2013: Indicatori di realizzazione (rif. anno 2015)

Attività Indicatore di realizzazione Unità di misura

Informazione-comunicazione web

Progetti descritti/record

%

Campagna informativa ed eventi

Attività rilevanti realizzate annualmente

n. 15

Prodotti editoriali Materiale prodotto (di cui cartaceo, audiovisivi, ecc.)

n. 21

Servizi d’informazione e sensibilizzazione su obblighi informativi

Workshop, incontri tematici n.15

Conferenze stampa n.10 Relazioni con i media

Comunicati stampa n.50

Supporto partenariato Gruppi di lavoro/ partenariato formalizzati

n.10

Tabella PdC POR FSE 2007-2013: Indicatori di risultato (rif. anno 2015)

Obiettivi specifici Indicatore di risultato Unità di misura

Informazione e accessibilità per i potenziali beneficiari

Diffusione e livello di conoscenza dei principali strumenti realizzati

+ 30%

Informazione e assistenza ai beneficiari

Grado di soddisfazione su strumenti/azioni realizzate

+ 30%

Pubblico venuto a conoscenza del POR e del ruolo dell’Unione europea dalla stampa e dai media

+ 30% Conoscenza e sensibilizzazione del grande pubblico Persone che hanno approfondito

conoscenze sul POR attraverso il sito web

+ 30%

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10.h Risorse finanziarie

Il budget indicativo dell’intero piano è pari a 450.000 euro (10,93% delle risorse previste per l’Asse “Assistenza tecnica”) corrispondenti alle risorse disponibili riservate dal POR FSE, valore individuato sulla base della precedente esperienza di attività informativa. Le risorse vengono ripartite per annualità secondo quanto riportato nella tabella che segue.

Tabella PdC POR FSE 2007-2013: Budget per annualità

10.i Responsabili dell’attuazione

Per l’implementazione del Piano di Comunicazione l’AdG del POR FSE si avvarrà di un Responsabile del Piano, Dirigente Referente per l’attuazione e gestione del Piano stesso e di un Responsabile del coordinamento per le attività informative da gestire in maniera comune ed integrata previste al capitolo 11; essi saranno punti di riferimento per i beneficiari, i destinatari finali e per tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nell’attuazione del Piano:

Responsabile del Piano di Comunicazione POR FSE: dr. Carmine Iapalucci Servizio Promozione e tutela dell’occupazione – D. G. III – Regione Molise via Toscana 51 86100 Campobasso Italia tel. (0039) 0874 424368 - fax . (0039) 0874 424369 e-mail: [email protected]

Coordinamento del Piano di comunicazione: dr.ssa Nicolina Del Bianco Ufficio Europa – D. G. I - Regione Molise corso Bucci 54/a 86100 Campobasso Italia tel. (0039) 0874.424731 - fax (0039) 0874.424742 e-mail: [email protected]

Anno %risorse finanziarie per

anno

Quota finanziamento FSE

(36,60%)

Quota finanziamento nazionale(63,40%)

2007 13% 60.530 22.154 38.376

2008 14% 61.741 22.597 39.144

2009 14% 62.976 23.049 39.927

2010 14% 64.235 23.510 40.725

2011 15% 65.520 23.980 41.540

2012 15% 66.830 24.460 42.371

2013 15% 68.167 24.949 43.218

Totali 100% 450.000 164.700 285.300

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11- ATTIVITA’ INFORMATIVE COMUNI

11.a Comunicazione diretta e comunicazione indiretta

Per meglio realizzare le finalità strategiche individuate e, quindi, per far giungere prima e con efficacia le informazioni agli operatori e per sensibilizzare, in maniera più forte, l’opinione pubblica, circa il ruolo svolto dall’Unione Europea, la Regione Molise si propone di gestire in maniera comune alcune attività definite nel Piano di comunicazione del POR FESR e del POR FSE ma anche di definire una separazione di alcune competenze comunicative nella gestione e nell’attuazione del Piano di comunicazione FESR e FSE.

Pertanto, anche in attuazione della deliberazione di Giunta regionale n.226 del 10 marzo 2008 che al punto 2 specifica di “ritenere indispensabile, ai fini di un efficace impatto comunicazionale, da realizzare attraverso una costante attività di presenza informativa tra i cittadini molisani specificatamente con azioni di vera e propria campagna pubblicitaria, porre in essere…”; considerata la specificità di quanto deliberato, che risulta incentrato sulla pubblicità ed informazione, e considerate le competenze tecniche necessarie, si ritiene indispensabile dividere la realizzazione delle diverse attività previste nei due Piani di Comunicazione in due segmenti:

1) Comunicazione gestita direttamente dall’Amministrazione regionale (che sarà attuata direttamente dalle Autorità di gestione e dai responsabili dei Piani di comunicazione competenti per Fondo)

2) Comunicazione prodotta e gestita da soggetti esterni ma coordinata, controllata e validata dall’Amministrazione regionale (la vera e propria campagna pubblicitaria)

La Comunicazione svolta da esterni (da individuare con appositi bandi di evidenza pubblica ai sensi della normativa vigente) realizzerà la vera e propria campagna pubblicitaria e sarà regolamentata e disciplinata da apposita convenzione contenente: Risorse disponibili, Periodi di riferimento delle diverse campagne pubblicitarie, Oggetto della campagna pubblicitaria definito in apposito capitolato. Ciò con l’intento di determinare un impatto informativo che sappia rendere più “visibile” l’intervento comunitario delle diverse Programmazioni regionali.

Tale attività sarà attuata in modo congiunto (con riparto proporzionale delle spese sui diversi Piani di comunicazione), al fine di realizzare risparmio di risorse e per diffondere una idea coordinata del ruolo che l’Unione Europea assume nello sviluppo e nella crescita del territorio e delle popolazioni molisane sia attraverso il POR FESR che FSE nonché per realizzare un maggiore impatto comunicativo.

11.b Le collaborazioni

L’esperienza in corso ha permesso di sperimentare come nuova modalità attuativa di un Piano di comunicazione le collaborazioni. Queste sono state attuate nel corso dell’esperienza 2000-2006 con settori diversi della realtà regionale registrando ottimi risultati e ciò suggerisce di sviluppare ulteriormente tale modalità di attuazione.

Il dialogo aperto con il mondo della scuola sui grandi temi europei (tra cui quello ambientale, delle pari opportunità, delle risorse rinnovabili, dell’integrazione europea…… e per portare nelle scuole anche la politica regionale dell’Unione), la collaborazione avviata con i soggetti del partenariato socio-economico-istituzionale, non vanno interrotti ma rafforzati anche in considerazione dei rapporti di fidelizzazione instaurati.

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Anche l’attività di collaborazione sarà gestita in maniera comune per fornire ai partner una idea coordinata della partecipazione dell’UE alla crescita della realtà molisana. La individuazione dei partner non avrà una procedura particolare se non quella di soddisfare la necessità di far giungere le informazioni in maniera più capillare possibile e con una conoscenza più approfondita, per cui si individueranno i settori maggiormente capaci di coinvolgere un pubblico vasto e quei settori capaci di poter svolgere, a loro volta, un ruolo di diffusori delle informazioni.

Ai fini dell’ottimizzazione della comunicazione interna vanno definite le collaborazioni con:

- i Responsabili di Asse e di tutti i soggetti responsabili dell’attuazione dei POR

Ai fini della ottimizzazione della comunicazione esterna, vanno attuate le collaborazioni già avviate con alcuni Enti ma non ancora attuate, come quelle con:

- l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), con cui è già stato firmato un protocollo d’intesa per il Programma “L’Europa va in Consiglio comunale” per giornate informative, sulla nuova programmazione e sui grossi temi europei, con i Consiglieri comunali

- gli Ordini dei giornalisti e l’AssoStampa per il programma denominato “l’Europa va in redazione” per fare in modo che una materia complessa come quella delle politiche strutturali sia più puntualmente conosciuta dai giornalisti dei media locali

- l’AICCRE (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) ed altre associazioni impegnate nella diffusione dei grossi temi europei; con loro una collaborazione minima è già stata avviata in occasione dell’iniziativa adottata, quale azione del Piano di Comunicazione in scadenza, denominata “…parlare d’Europa” messa in campo in occasione della festa dell’Europa 2007 e che si intende replicare;

- altre regioni italiane e anche altri paesi membri al fini della costituzione di reti di scambio di esperienze; rimane da attuare l’esperienza di partenariato amministrativo già proposto ad altre regioni estere al fine di replicare nelle loro realtà il Programma Molise-scuola-Europa

La collaborazione con Enti locali e parti sociali ed economiche si svilupperà attraverso la riproposizione ed il perfezionamento del progetto “il partenariato della comunicazione” (di cui viene spesso lamentata la sospensione da parte di tutti coloro che lo hanno apprezzato) ed attraverso una serie di incontri in cui saranno concordati convegni e seminari rivolti agli operatori economici ed ai cittadini delle diverse realtà locali.

Nuove collaborazioni saranno attivate con gli Europe Direct (antenne informative della Commissione europea) esistenti sul territorio regionale e con altre strutture che potranno contribuire ad una maggiore diffusione delle informazioni sul territorio regionale.

Come ulteriore elemento strategico si individua il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei beneficiari, che dovranno essere sensibilizzati e diventare testimoni diretti dei vantaggi e del valore aggiunto delle politiche comunitarie.

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12 – LA GOVERNANCE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE INTEGRATO

Sarà assolutamente indispensabile, anche in attuazione di quanto raccomandato dal Valutatore indipendente ma soprattutto perché indispensabile per una buona ed efficace attuazione di tutta la strategia del Piano, addivenire ad una precisa Organizzazione del lavoro ed alla definizione della Governance deputata all’attuazione del Piano di Comunicazione.

L’individuazione del responsabile della predisposizione ed elaborazione del Piano di Comunicazione integrato, e dell’attuazione delle iniziative di informazione e comunicazione previste nello stesso, è stata effettuata con deliberazione di Giunta regionale n. 226 del 10 marzo 2008 che, al punto 4, individua nella Direzione generale I, quale Autorità di gestione FESR, che opererà attraverso il responsabile dell’Ufficio Europa, il luogo del coordinamento delle attività di comunicazione comunitaria, d’intesa con la Direzione generale III, quale Autorità di gestione del POR FSE; la stessa deliberazione provvede anche a specificare, al punto 1, che l’attuazione delle attività dovrà avvenire d’intesa con le rispettive Autorità di gestione e del Presidente della Regione, attraverso la redazione di successivi piani esecutivi annuali.

Perché possa concretizzarsi una buona comunicazione interna, indispensabile ai fini di una efficace comunicazione esterna, sarà necessario procedere alla “messa in rete” e all’aggiornamento continuo delle informazioni relative all’attuazione delle programmazioni cofinanziate dai Fondi Strutturali.

Una buona organizzazione del lavoro, preliminare all’avvio della fase di attuazione del Piano di Comunicazione, dovrà iniziare con l’individuazione, all’interno delle Autorità di gestione o delle Direzioni Generali che utilizzano i finanziamenti comunitari, dei referenti per le attività di comunicazione da inserire in gruppi di lavoro specifici, quali: gestione sito web, news letter, animazione del territorio, coordinamento della campagna pubblicitaria ...

Soltanto a seguito di tale individuazione, sarà possibile creare le condizioni indispensabili per l’attivazione di tutte le azioni previste dal Piano, superando parallelamente, attraverso l’adeguata dotazione di risorse umane, la carenza di personale che ha costituito un limite all’adeguato svolgimento del Piano corrente; un soddisfacente apporto di risorse umane competenti in materia di comunicazione istituzionale rappresenta un fattore di grande importanza ai fini del raggiungimento degli scopi prefissati.

Per fare in modo che quanto previsto possa essere efficacemente funzionante si dovrà anche procedere al potenziamento della struttura dell’Ufficio Europa con risorse umane e strumentali in grado di consentire la realizzazione delle attività definite dal presente Piano e che saranno dettagliate nei successivi piani esecutivi annuali; sarà inoltre necessario individuare presso le rispettive Autorità di gestione le professionalità corrispondenti che dovranno collaborare con il Responsabile del Piano di comunicazione integrato per l’attuazione delle azioni di settore.

In particolare, sono essenziali figure professionali con le seguenti competenze:

- un coordinatore, con attitudini organizzative e un‘approfondita conoscenza dell’organizzazione comunitaria, nazionale e regionale relativa alla programmazione, gestione e comunicazione dei Fondi strutturali e degli iter procedurali, con funzioni di coordinamento, di programmazione, di promozione e di monitoraggio delle attività (figura già presente);

- una figura con una conoscenza di base dei contenuti e delle modalità di attuazione dei POR Molise, nonché degli strumenti e delle tecniche per la raccolta, l’archiviazione e la diffusione delle informazioni e della documentazione, mediante i più moderni canali di

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comunicazione (mailing, sito, newsletter) all’interno e all’esterno dell’amministrazione (da assegnare);

- un animatore della rete esterna con una spiccata conoscenza del territorio e competenze di marketing territoriale istituzionale, in grado di rilevare il fabbisogno informativo dei punti di informazione in rete con la Regione e, attraverso questi, dei rispettivi pubblici di riferimento e di attivare e animare il partenariato regionale della comunicazione, attraverso l’organizzazione di seminari tematici e di aggiornamento e la gestione di un’area riservata on line, ciò al fine di garantire il trasferimento di know how, di ottimizzare e promuovere le attività di diffusione delle informazioni e di valorizzare le iniziative intraprese dagli Enti Locali e dalle Parti economiche e sociali del territorio (da assegnare);

- un esperto linguistico e un esperto informatico, con conoscenza adeguata dell’uso di strumenti per la gestione degli archivi di dati on line e di ambienti di lavoro in rete (da assegnare).

Grande attenzione dovrà essere riservata alla gestione del sito web più che mai ritenuto strategico ai fini della efficace attuazione delle Programmazioni regionali; il Regolamento 1828/06 ne fa uno strumento di base da cui far partire tutte le conseguenti azioni di distribuzione delle risorse; il sito dell’Ufficio Europa, pur se presentava in passato lacune e scarsa accessibilità, è divenuto uno strumento familiare degli operatori regionali per cui, oltre al restyling già effettuato, andrà ulteriormente curato al fine di offrire agli utenti un servizio migliore e più efficace.

La particolarità del presente Piano di Comunicazione, determinata dalla integrazione delle attività dei due POR regionali e del coordinamento con la programmazione regionale per lo sviluppo rurale (PSR), senza tralasciare la eventualità di coordinarlo anche con la prossima programmazione delle risorse regionali FAS, attuative della politica di coesione nazionale, rende maggiormente “delicata” la gestione del sito e la reperibilità delle notizie, a tale scopo sarà necessario prevedere specifiche risorse umane che dovranno essere espressamente dedicate alla gestione delle pagine in esso inserite ed averne la responsabilità diretta, indispensabile per la parte della funzionalità e della raccolta dati dalle diverse strutture regionali.

Costante attenzione dovrà essere prestata al funzionamento dei flussi informativi tra le diverse strutture regionali: si ribadisce che senza una buona comunicazione interna non si riuscirà a realizzare una efficace comunicazione esterna.

Si sottolinea, inoltre, la necessità di procedere alla istituzione di apposito Servizio, espressamente dedicato alla comunicazione comunitaria, così come previdentemente stabilito nelle pagine del POR FESR dedicate al Piano di Comunicazione in modo da farne, effettivamente, la base operativa per l’attuazione delle azioni previste dal presente Piano di Comunicazione e, quindi, per una efficiente informazione locale ed un riferimento univoco per tutti gli operatori.

Solo con il potenziamento della struttura dedicata all’attuazione del Piano si potranno fornire servizi efficaci, anche on-line, per la diffusione di notizie ed informazioni in tempo reale sulle opportunità offerte dai diversi Programmi Operativi e garantire un ottimale attuazione del Piano stesso.

12.a Le risorse finanziarie del piano di comunicazione integrato

Le risorse finanziarie assegnate con deliberazione di Giunta regionale n.226/08 al Piano di Comunicazione integrato ammontano a complessivi 1.700.000,001 euro per la cui copertura sono riservate somme da ogni singolo programma operativo regionale attraverso la suddivisione della stessa somma nel modo che segue: 1 Vedi Delibera di giunta Regionale n. 1182 del 04/11/2008

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- euro 1.250.000,00 dal POR FESR

- euro 450.000,00 dal POR FSE

Sarà garantita la ripartizione pro quota delle attività svolte in maniera congiunta in modo da consentire la corretta rendicontazione per Fondo delle risorse riservate al Piano di comunicazione dei due POR FESR e FSE.

12.b Modalità di attuazione

Considerata la complessità dell’impostazione integrata del presente Piano, finora redatto in funzione del POR FESR e POR FSE, che comporta la necessità di soddisfare le diverse esigenze delle singole Autorità di gestione, la definizione dei momenti attuativi e la specificazione delle attività di intervento avverrà in fase di elaborazione dei piani annuali delle attività che saranno espressamente previsti per il POR FESR e per il POR FSE.

La visione integrata del Piano consente di soddisfare successivamente quanto previsto dalla deliberazione di giunta regionale n.226/08 in merito al coordinamento con l’attività di comunicazione ed informazione del PSR ed anche per le attività comunicazionale delle programmazioni regionali delle risorse FAS per la politica di coesione nazionale. La stessa logica consentirà, ritenendolo opportuno, di tener in debita considerazione la possibilità di realizzare un coordinamento anche con le attività di comunicazione ed informazione che sarà necessario prevedere per altre programmazioni regionali.

Entro sessanta giorni dalla adozione del presente Piano da parte della Commissione si provvederà alla redazione dei rispettivi piani esecutivi annuali in ottemperanza a quanto stabilito con deliberazione di Giunta regionale n. 226/08.

In questa stessa fase sarà ancor meglio specificato il cronoprogramma degli interventi.

Il coordinamento delle attività, previste in modo specifico nei capitoli riservati ai Piani di comunicazione FESR e FSE, sarà attuato mirando ad una sempre più efficace sinergia tra le stesse con particolare attenzione alle attività capaci di sviluppare un maggiore impatto comunicativo al fine di consentire alla Regione Molise di giungere a fornire ai propri cittadini un’immagine integrata della propria azione programmatoria con azioni capaci di rappresentare unità di intenti e differenziazione di messaggi, con lo scopo unitario di raggiungere lo stesso obiettivo: la crescita e lo sviluppo della realtà regionale.

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APPENDICE

Allegato 1 - Sondaggio su indagine demoscopica

Allegato 2 - Rapporto sul workshop “Il Piano di comunicazione sui Fondi strutturali della Regione Molise”