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Scuola dell’Infanzia Paritaria “S. Maddalena di Canossa” Scuola Primaria Paritaria “Madre della Divina Grazia”
POTENZA
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
TRIENNALE 2014//2017
Via Ciccotti n°28, Potenza
Tel 0971 25052– Fax 0971 275666
www.canossianepotenza.it
1
INDICE
- PREMESSA pag. 2
- LE ORIGINI DELLA SCUOLA CANOSSIANA pag. 3
- LA PROSPETTIVA PEDAGOGICA IN MADDALENA pag. 5
- LA SCUOLA CANOSSIANA A POTENZA pag. 7
-ORGANIZZAZIONE D’ISTITUTO pag. 8
- L’OFFERTA FORMATIVA CANOSSIANA pag. 10
PRINCIPI GENERALI
- L’INCLUSIONE pag. 11
- PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA:
- SEZIONE PRIMAVERA pag. 13
- SCUOLA DELL’INFANZIA pag. 21
- SCUOLA PRIMARIA pag. 34
-GESTIONE AUTONOMA DELL’UNITA’SCOLASTICA pag. 56
- ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA pag. 57
SEZIONE PRIMAVERA
SCUOLA DELL’INFANZIA
- ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA pag. 59
SCUOLA PRIMARIA
- REGOLAMENTO D’ISTITUTO pag. 61
- PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ pag. 66
2
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento costitutivo dell’identità della
scuola, contiene le scelte educative e culturali che vengono esplicitate attraverso la
progettazione curricolare, extracurricolare ed organizzativa.
Il P.O.F. è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali
per le attività della scuola ed è strutturato in maniera da adeguarsi nel tempo,
attraverso l’aggiornamento delle sue parti in relazione alle nuove esigenze e alle
nuove normative.
L’attuale stesura del P.O.F. è stata approvata dal Consiglio d’Istituto il 29
settembre 2014.
PREMESSA
3
La nostra è una Scuola Cattolica con un costante riferimento alla visione cristiana
della vita e al dono del carisma concesso dallo Spirito a Santa Maddalena di Canossa.
Maddalena nasce a Verona dalla famiglia dei Marchesi di Canossa il 1 marzo 1774.
Da subito sensibile ai bisogni dei poveri della città e guidata da una profonda ricerca
religiosa, trova con fatica, tramite molte esperienze e tentativi, il suo posto nella
Chiesa: sceglierà di vivere con radicalità evangelica per Dio solo, non secondo la
forma monastica, ma nella dedizione e al servizio dei poveri.
Ella guarda alla società del suo tempo con lo sguardo di amore di Gesù Crocifisso, ne
coglie i bisogni e si fa promotrice di educazione e di istruzione per le classi popolari
attraverso le scuole di carità.
Inizia la sua opera educativa l’8 maggio 1808 raccogliendo ed educando le bambine
del quartiere degradato di San Zeno. Coinvolse nel suo ampio piano apostolico
innumerevoli laici, rendendoli corresponsabili nel promuovere carità.
Il 10 aprile 1835, dopo aver esteso la sua opera in altre città, Maddalena termina la
sua vita terrena. Viene proclamata beata da Pio XI l’8 dicembre 1941 e canonizzata
da Giovanni Paolo II il 2 ottobre 1988.
Oggi le Madri Canossiane con le loro comunità sono presenti in tutti i continenti e
operano prevalentemente nel campo dell’educazione e della evangelizzazione.
A Potenza le Canossiane iniziano la loro opera nel 1942 per iniziativa del Vescovo
Mons. Augusto Bertazzoni, dedicandosi ben presto alle attività educative in fedeltà al
pensiero della Fondatrice, privilegiando i piccoli, i giovani e le donne.
Il 28 marzo 1949 viene istituita la Scuola Materna “Maddalena di Canossa”.
Nel 1958 la Congregazione amplia la sua opera educativa con l’istituzione di un
Centro di Formazione Professionale, finalizzato alla preparazione delle giovani e al
loro inserimento nel mondo del lavoro.
Nel 1962 nasce la Scuola Magistrale per educatrici di Scuola dell’Infanzia; nel 1971
la Scuola Elementare “Madre della Divina Grazia” , unica presenza in Basilicata per
LE ORIGINI DELLA
SCUOLA CANOSSIANA
4
l’educazione degli audiolesi. Questa nel 1990 si trasforma in Scuola per bambini
normodotati.
Nel 2001 la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Elementare diventano Paritarie inserite
nel Sistema Nazionale di Istruzione, riconosciute nel loro servizio pubblico alla
comunità e con autonomia organizzativa e gestionale al pari delle Scuole Statali.
Nel 2007, in risposta alla forte domanda delle famiglie sui servizi educativi per la
prima infanzia, nasce la Sezione Primavera.
5
La Scuola Canossiana ha come scopo prioritario l’educazione, perché dalla
formazione della persona dipende la sua riuscita, il suo equilibrio, il contributo che
essa può dare alla famiglia e alla società.
Attraverso l’educazione, la progettualità e la cultura, vuole aiutare gli alunni a trovare
risposte alle grandi domande di senso della vita, lungo percorsi diversi, poiché
differenti sono le sensibilità e le esigenze degli alunni stessi e le tappe di crescita
culturali e personali.
L’esperienza canossiana nell’oggi, in fedeltà all’intuizione di Maddalena di Canossa,
dà particolare importanza ad uno stile educativo i cui caratteri possono essere così
sintetizzati:
la scelta del dialogo come via privilegiata per la formazione della persona;
l’amore e l’accoglienza nei confronti dell’educando, come condizione per la
sua crescita;
l’accostamento personale, improntato a cordialità e semplicità, come strumento
per l’educazione personalizzata;
la predilezione per i più poveri, non solo per coloro che sono materialmente nel
bisogno, ma anche per chi è meno dotato, ha meno motivazioni ad apprendere,
è deprivato di valori o di riferimenti educativi ed affettivi.
Rivendicare un’identità non significa esprimere un’ansia di esistenza o il desiderio di
contare, ma è un diritto di ogni soggetto. Si può essere fieri di un’identità senza
percepirla in maniera esclusiva o escludente.
Possiamo paragonare l’identità di un soggetto collettivo esprimente un carisma ad
un’aria di famiglia, difficile da definire, perché fatta di molti elementi, ma
inconfondibile. E’ come una fisionomia di un volto: anche se un volto è costituito da
medesimi elementi non per questo siamo identici. Un volto non è specifico per i
singoli elementi che lo compongono, ma per la loro particolare configurazione.
Metodo educativo Tre sono i registri delle scuole attivate da Santa Maddalena di Canossa:
istruzione , educazione, abilitazione.
Istruzione
L’attenzione verso l’istruire è totalmente fuori dall’orizzonte previsto per
un’istruzione puramente di sopravvivenza. Maddalena indica già un amore per la
cultura “ Non a memoria ma per il senso delle cose ”. Noi diremmo una pedagogia
non solo dell’essere interrogativo e del restituire ciò che ti ho insegnato, ma un
insegnamento/apprendimento che favorisca la comprensione e la personalizzazione
della cultura.
LA PROSPETTIVA PEDAGOGICA
IN MADDALENA
6
Educazione
Un’educazione ispirata dal carisma canossiano ha in sé la necessità di “accogliere”,
cioè di offrire un posto a chi non ha posto. La scuola si pone come luogo di
inclusione e, questo modo di porsi, è educativo per tutti.
Educare è, in Maddalena ed in noi, un’azione con valenza missionaria,
un’espressione della cura per la persona umana e la sua promozione.
Abilitazione
Si tratta di insegnare in modo che, educando, cioè aiutando ad elaborare la propria
condotta rispetto ai riferimenti di valore, il soggetto intuisca quale potrà essere il
proprio campo operativo, la propria capacità di inserimento nel tessuto sociale, per
rispondere alla necessità della propria vita e dare il proprio contributo all’edificazione
della società.
In una comunità educativa Per quanto sia spesso decisivo nella propria vita l’incontro con un vero maestro, noi
crediamo al valore aggiunto della comunità educativa.
Crediamo, in particolare, che la famiglia sia un elemento insostituibile e cerchiamo di
non esautorarla, ma di creare alleanza con essa a favore del soggetto che cresce; la
richiamiamo al proprio compito educativo e, per quanto possibile, cerchiamo di
sostenerla nell’espletamento dello stesso.
All’interno della comunità educativa il gruppo dei docenti non è un insieme di
persone totalmente omogeneo o, al contrario, totalmente disparato.
Pur provenendo da ambienti diversi, ci accomunano la condivisione del POF- che
insieme presidiamo e modifichiamo nel tempo- la passione per l’educazione e la
disponibilità a confrontarci e costruire insieme. Per questo la capacità di interagire, di
relazionarci in modo adulto, di cooperare con altri nel lavoro educativo e formativo
sono ulteriori elementi di stile da coltivare.
7
La Scuola Canossiana è ubicata nel quartiere S. Maria, nel cuore della città di
Potenza e comprende la Scuola dell’Infanzia “Santa Maddalena di Canossa”, con
annessa la Sezione Primavera, e la Scuola Primaria “Madre della Divina Grazia”.
Sono presenti attualmente nelle realtà scolastiche più di 300 alunni, docenti, figure
specialistiche, personale non docente e madri canossiane.
L’intera Comunità Educante coopera con le famiglie in un confronto attivo e
costruttivo per migliorare l’azione educativa quotidiana.
LA SCUOLA CANOSSIANA
A POTENZA
8
L’organizzazione dell’Istituto prevede una struttura ben precisa con organismi che si
occupano, ognuno per le proprie competenze, dell’intera gestione scolastica.
IL CONSIGLIO DI PLESSO
Il Consiglio di Plesso elabora, adotta e condivide gli indirizzi generali per quanto
concerne l’organizzazione e la programmazione delle attività dell’Istituto nei limiti
delle disponibilità di bilancio. In coerenza con il budget definisce le rette, le strategie
e gli obiettivi di equilibrio economico-finanziari.
GLI ORGANI COLLEGIALI
Il Consiglio d’Istituto è costituito da membri di diritto (il Gestore/ Direttore di
Plesso, e i Coordinatori delle attività didattiche) e membri eletti (rappresentanti dei
docenti, dei genitori e del personale non docente). Ha solo funzioni consultive in
relazione all’organizzazione generale dell’Istituto e propositive in relazione agli
indirizzi didattico-educativi. Adotta il POF elaborato dal Collegio dei Docenti e
dispone l’adattamento del calendario scolastico alle esigenze scolastiche.
CONSIGLIO
DI
PLESSO
DIRETTORE DI PLESSO / GESTORE
SEGRETARIA
3 DOCENTI ECONOMA
COORDINATORE
ORGANIZZAZIONE D’ISTITUTO
9
Il Collegio dei Docenti cura la programmazione dell’azione educativa e didattica,
elabora il POF ed organizza le attività da svolgere durante l’anno scolastico.
Il Consiglio di Classe/Sezione e di Interclasse/Intersezione è composto dai docenti
di classe /sezione e di classi/sezioni parallele dai rappresentanti dei genitori eletti e
formula proposte al Collegio Docenti in ordine all’azione educativa e didattica,
all’adozione dei libri di testo e ad iniziative extra curriculari.
LA SEGRETERIA
La Segreteria didattica e amministrativa
Si occupa di aspetti amministrativi e gestionali legati alle varie attività.
Cura l’aggiornamento e la tenuta degli archivi informatici e anagrafici e dei fascicoli
personali degli alunni e dei Docenti. Si occupa della tenuta del registro protocollo
delle corrispondenze, l’aggiornamento dell’archivio delle normative, la gestione della
corrispondenza cartacea ed elettronica. In essa avviene la conservazione e la custodia
degli archivi e degli atti ufficiali dell’istituzione scolastica nel rispetto della
normativa vigente in materia di Privacy. Assicura informazioni all’utenza e gestisce
la documentazione scolastica. Si occupa infine delle iscrizioni, del contributo - rette
scolastiche e del servizio mensa.
ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
Servizio di Portineria
La Portineria è aperta dalle ore 7.40 alle ore 19.20; garantisce informazioni all’utenza
e controllo di entrata e uscita dall’Istituto.
Servizio di Segreteria
La Segreteria è aperta dalle ore 8.00 alle 10.15 e dalle ore 13,00 alle 14,15.
10
La Scuola Canossiana è una scuola paritaria pienamente inserita, al pari delle scuole
statali, nel sistema nazionale d’istruzione. Si definiscono scuole paritarie le
istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla
scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono
coerenti con la domanda formativa delle famiglie. Alle scuole paritarie è assicurata
piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-
didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è
improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie,
svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto
educativo, richieda di iscriversi. Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di
carattere culturale o religioso. (cfr. Legge 62/2000)
La Scuola con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la
collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e delle società civili, è
responsabile della qualità delle attività educative e si impegna a garantirne
l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto di obiettivi
educativi validi.
La Scuola si propone di garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi
dell’istruzione.
L’OFFERTA FORMATIVA CANOSSIANA:
PRINCIPI GENERALI
11
“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare.
La cosa difficile è conoscere i nostri musicisti e trovare l’armonia.
Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo,
è un’orchestra che suona la stessa sinfonia” (D. Pennac)
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare una difficoltà
evolutiva di funzionamento in ambito educativo e apprenditivo legata a fattori fisici,
biologici, fisiologici o anche psicologici, familiari, sociali, ambientali rispetto ai quali
è necessario che le scuole offrano adeguata risposta.
Il 27 dicembre 2012 è stata firmata dal ministro Francesco Profumo la Direttiva
relativa agli “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali ed
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” che precisa la strategia della
scuola italiana, al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti
gli alunni in situazione di difficoltà.
La Direttiva estende pertanto il campo di intervento e di responsabilità di tutta la
comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), che
comprende:
Alunni disabili (Legge 104/1992);
Alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), alunni con deficit del
linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria,
dell’attenzione e iperattività (ADHD) (Legge 170/2010);
Svantaggio sociale e culturale;
Difficoltà derivanti dalla appartenenza a culture diverse.
A tal fine la comunità educante redige un Piano d’Inclusione che si propone di:
Favorire un clima di accoglienza e di inclusione;
Favorire il successo scolastico e formativo;
Definire pratiche condivise con la famiglia;
L’INCLUSIONE
12
Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra
scuola e famiglia ed Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia,
Regione, Enti di formazione, …).
Nel Piano di Inclusione sono coinvolti gli alunni in difficoltà ai quali è esteso il
diritto di personalizzazione dell’apprendimento, le famiglie che in collaborazione con
la scuola partecipano alla costruzione del “progetto di vita” e del PEI/PDP, il
Dirigente scolastico in quanto garante dell’offerta formativa che viene progettata e
attuata dall’istituzione scolastica, il personale docente, il personale non docente, gli
operatori sanitari ed il territorio (CTS).
Nella scuola viene nominato un insegnante referente e costituito il Gruppo di Lavoro
per l’Inclusione (GLI) composto dai docenti “disciplinari”(consiglio di classe) e di
sostegno, genitori e specialisti. Il GLI svolge le seguenti funzioni:
Rilevare i Bisogni Educativi Speciali presenti nella scuola;
Elaborare e aggiornare il Piano Annuale per l’Inclusione;
Proporre una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da
realizzare anche con eventuali progetti;
Stilare i PEI (Piani Educativi Individualizzati) e i PDP (Piani Didattici
Personalizzati) e, nel caso in cui dovesse mancare la certificazione clinica,
procederà, nel rispetto della normativa, ad attuare interventi pedagogici e
didattici opportuni.
L’azione educativa si declina attraverso l’elaborazione di strategie metodologiche-
didattiche di apprendimento adatte a tutti ma che si differenziano per ciascuno:
Attività laboratoriali centrate sull’ascolto e sul coinvolgimento del gruppo
classe;
Utilizzo di misure dispensative e/o strumenti compensativi;
Cooperative learning, tutoring, didattiche plurali sugli stili di apprendimento,
didattica per problemi;
Rispetto dei tempi di apprendimento.
Tali metodologie potranno essere applicate: a classe intera, in piccolo gruppo;
individualmente o mediante percorso personalizzato.
14
La Sezione Primavera si presenta come luogo formativo in cui il
bambino può testare le molteplici possibilità di scambio, di
costruzione di piani di azione e di soluzioni di conflitto, adattandosi
alla nuova realtà che lo circonda recando il proprio apporto personale.
L’ambiente deve essere meditato ed elaborato per lui, luogo dove
niente è dato al caso ed all’improvvisazione o improntato al mero
intrattenimento, ma tutta l’azione educativa è intenzionalmente e
razionalmente progettata. È doveroso creare:
• Clima relazionale e affettivo;
• Rapporto tra cura educativa e apprendimento;
• Stimolazione di tutte le attività cognitive del bambino;
• Promozione di occasioni per lo sviluppo della socialità;
• Sviluppo progressivo dell’autonomia del bambino;
• Accoglienza ai genitori che condividano con i loro piccoli,
momenti di gioco e laboratoriali.
15
☼ Garantire al bambino un buon inserimento con un graduale distacco:
Predisponendo l’ambiente in modo tale da attirare l’attenzione e la
curiosità del bambino sui giochi, sulle decorazioni colorate e allegre
presenti in sezione.
Consentendo al bambino di portare con sè un oggetto che abbia un
preciso significato e valore affettivo, che costituisca un tramite tra casa e
scuola, che assolva alla precisa funzione e lo rassicuri nei momenti di ansia e
di malinconia (oggetto transazionale).
Creando nel bambino un atteggiamento fiducioso nei confronti del nuovo
ambiente e delle persone presenti in esso.
Permettendo ai genitori, nei primi giorni dell’anno scolastico, di fermarsi
a scuola con i loro piccoli .
16
Il gioco libero
Attività ludiche che mettano in relazione con i compagni più grandi delle altre sezioni
L’ascolto e la
memorizzazione di filastrocche e
poesie per le varie occasioni
Utilizzo ed ascolto di vari strumenti musicali
L’ascolto e
l’animazione di
storie e fiabe
Momenti ludici e laboratoriali di condivisione con genitori e nonni
Degustazione e
conoscenza dei vari sapori
Osservazione senso-
percettiva di tutto ciò che lo
circonda
Scoperta e percezione del proprio corpo attraverso l’attività motoria
Utilizzo della tecnica della digito-pittura per le varie attività in sezione
Osservazione e sperimentazione dell’attività di semina.
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Collaborare nella
realizzazione di progetti
Alimentare e rafforzare
legami di amicizia
☼ Favorire la socializzazione fra i bambini con una programmazione che trovi
ambiti di applicazione comuni con la Scuola dell’Infanzia.
Le dinamiche di socializzazione sono sostenute dall’esperienza del e nel gruppo dei
pari: con loro il bambino si confronta, si identifica, acquista fiducia nelle proprie
azioni e acquista il consenso da parte dell’educatore che gli esprime fiducia nelle
proprie capacità. Il bambino, al suo ingresso nella comunità educativa, ha già delle
competenze sociali sulle quali è possibile costruire…
…Esperienze
rivolte a:
Promuovere occasioni per lo sviluppo della
socializza
zione
Accettare gli altri e aiutarsi
reciproca mente
18
Le attività che concorrono al raggiungimento dei suddetti obiettivi sono:
condivisione di un giocattolo;
giochi con regole a gruppi, a coppie, individuali, collettivi;
attività di manipolazione con materiale duttile per la realizzazione di
semplici oggetti;
realizzazione di addobbi per le varie ricorrenze;
attività di pittura in gruppi;
organizzazione di vari angoli per giochi di finzione;
memorizzazione di canti e filastrocche per ogni occasione.
Alcune attività saranno organizzate in collaborazione con le sezioni della
Scuola dell’Infanzia con le quali si definiranno esperienze comuni
programmate al fine di individuare modalità che consentano di organizzare il
passaggio dei bambini della Sezione Primavera nella Scuola dell’Infanzia in
maniera armonica.
☼ Coinvolgere le famiglie attraverso momenti condivisi con i loro figli.
La presenza dei genitori e dei nonni nella comunità scolastica è un momento carico di
significato in cui compito dell’educatrice è quello di facilitare le relazioni
interpersonali.
Si programma, infatti, una serie di progetti nel corso dell’anno in cui la scuola apre le
porte alle famiglie per una collaborazione costruttiva al fine di giocare e far giocare i
“nostri bambini”.
20
☼ Promuovere esperienze che potenzino lo sviluppo dell’autonomia nelle diverse
aree motoria, espressiva, sensoriale.
Lo sviluppo dell’autonomia e dell’identità sono fondamentali per ogni bambino al
fine di imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona, ad avere
percezione di sé e dell’altro, inteso come diverso da sé. Occorre, innanzitutto,
superare la concezione secondo la quale il rapporto educativo si risolve in quello
frontale insegnante-bambino. La funzione dell’educatore è indispensabile, ma lo è
altrettanto la sua capacità di rendere indipendente il piccolo dal mondo casalingo per
guidarlo ad occupare spazi non ancora conosciuti ed attrezzati per questa nuova
esperienza, a fruire delle proposte dell’ambiente, a compiere azioni sempre più
autonome, ad incontrarsi e ad interagire con le persone presenti nella scuola. In
sintesi si può affermare che la scuola dell’Infanzia è una grande opportunità per
crescere.
Le attività che concorrono al raggiungimento dei suddetti obiettivi sono:
▫ osservazione, identificazione e denominazione delle parti del corpo allo specchio;
▫ osservazione, discriminazione e riproduzione di diverse espressioni del viso;
▫ scoperta dei cinque sensi con l’utilizzo di materiale di vario genere;
▫ giochi imitativi ( Mettiamoci così, Il mondo degli animali…);
▫ ricerca e imitazione di onomatopee ( verso di alcuni animali, rumore di alcuni mezzi
di trasporto…) con la voce e con strumentini.
Esplorazione dei diversi ambienti della scuola (aula, refettorio, salone, palestra,
cappella),denominazione degli elementi che li costituiscono e loro funzione;
▫ esplorazione degli spazi esterni alla scuola
▫memorizzazione di brevi preghiere e canti
(Angelo custode, preghiera del mattino, preghiera che precede il pranzo, …);
▫ acquisizione, mediante illustrazioni e conversazione, di norme igieniche e
comportamentali relative al momento mensa, all’uso dei servizi igienici, all’uso del
fazzoletto;
▫ ascolto di brevi storie, precedentemente illustrate e mimate per il coinvolgimento
dei bambini e lo sviluppo del linguaggio;
▫ realizzazione di biglietti augurali relativi alle varie ricorrenze dell’anno
22
La scuola dell’Infanzia si presenta come un ambiente di crescita capace di
accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini che fra i tre e
i sei anni esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni.
I bambini sono espressione di un mondo complesso e inesauribile di:
-◊ energie
-◊ potenzialità
-◊ sorprese e anche di fragilità, che vanno conosciute,
osservate e accompagnate con cura e responsabilità.
La scuola promuove:
-◊ lo star bene,
-◊ un sereno apprendimento,
-◊ la cura degli ambienti,
-◊ la predisposizione di spazi educativi,
-◊la conduzione attenta dell’intera giornata scolastica.
Tutta l’organizzazione scolastica e’ coerente con l’ idea di una comunita’ di persone
che condividono una significativa esperienza di crescita.
La scuola dell’ Infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo:
-◊ dell’ identità,
-◊ dell’autonomia,
-◊ della competenza,
-◊ della cittadinanza.
23
Sviluppare l’identità significa imparare a star bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare
nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, ma vuol dire anche
sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno, compagno,
maschio o femmina, abitante di un territorio, appartenente a una comunità.
Sviluppare l’ autonomia comporta l’acquisizione della capacità di interpretare e
governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia
in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; provare
piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i
sentimenti e le emozioni , esplorare la realtà e comprendere le regole della vita
quotidiana; partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie
opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre
più responsabili.
24
Sviluppo delle competenze
o Sviluppo delle abilità sensoriali
o Sviluppo delle abilità percettive
o Sviluppo delle abilità intellettive
o Sviluppo delle abilità linguistiche
nei diversi campi d’esperienza
Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la
necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono
attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al
punto di vista dell’altro: il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.
Significa,inoltre, porre i fondamenti di un abito democratico.
25
La Scuola dell’Infanzia sperimenta con libertà la propria organizzazione, la
formazione del gruppo' delle sezioni e delle attività di intersezione a seconda delle
scelte pedagogiche, dell’età, della numerosità dei bambini e delle risorse umane e
ambientali delle quali può disporre.
Le esperienze dei bambini all’interno della scuola sono molteplici:
- ◊ il gioco
- ◊ l’esplorazione
- ◊ la ricerca
- ◊ la vita di relazione sono fonte di conquista, di conoscenza, di sviluppo e di
crescita intellettiva.
Seguendo le Indicazioni Ministeriali si fa riferimento ai seguenti Campi
d’Esperienza.
26
Il Corpo e il movimento
Il bambino prende coscienza ed acquisisce il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive ed impara ad averne cura attraverso
l’educazione alla salute
Il Sé e l’Altro
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, conosce meglio se stesso, gli altri e le tradizioni della comunità in cui vive e di cui fa parte.
Immagini, suoni, colori
Il bambino sperimenta i linguaggi visivi, sonori, corporei, mass-mediali la cui fruizione educa al senso del bello, alla conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.
I discorsi e le parole Il bambino apprende a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e il mondo, a conversare, a dialogare ed avvicinarsi alla lingua scritta.
La conoscenza del mondo
Il bambino organizza le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e parole.
27
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
Il sé e l’altro - ◊ Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri
sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.
- ◊ Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia,
della comunità e le mette a confronto con le altre.
- ◊ Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a
riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
- ◊ Pone domande sui temi religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male
e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del
vivere insieme.
Il corpo e il movimento - ◊ Riconosce il proprio corpo le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in
movimento,
- ◊ Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo
e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
- ◊ Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale
comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona
autonomia nella gestione della giornata a scuola.
c Controlla l’esecuzione del gesto, interagisce con gli altri nei giochi di movimento,
nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
Immagini, suoni e colori - ◊ Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità
che il linguaggio del corpo consente.
- ◊ Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura
e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, esplora le potenzialità
offerte dalle tecnologie.
- ◊ Sperimenta e combina elementi musicali di base producendo semplici sequenze
sonoro-musicali.
I discorsi e le parole - ◊ Il bambino sa esprimere e comunicare agli altri emozioni,sentimenti, attraverso il
linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.
- ◊ Ascolta e comprende narrazioni, sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni;
cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati.
28
- ◊ Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione
attraverso la scrittura.
La conoscenza del mondo - ◊ Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali, ne identifica alcune proprietà,
confronta e valuta quantità.
- ◊ Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come
avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla
base di indicazioni verbali.
- ◊ Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i
fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.
La programmazione varia annualmente per contenuti ed obiettivi d’ apprendimento e
viene conservata agli atti della scuola, a disposizione di chi intenda prenderne
visione.
Viene presentata durante il primo incontro assembleare con i genitori.
Le attività didattiche si svolgono in diverse modalità:
- ◊ attività di sezione - ◊ attività di intersezione - ◊ attività di scuola aperta - ◊ attività in laboratorio.
Ognuna offre diverse opportunità per il bambino di fare esperienze sia a piccolo che a
grande gruppo, sia per età omogenee che eterogenee.
I laboratori attivi nella scuola sono i seguenti:
- ◊ laboratorio musicale - ◊ laboratorio manipolativo - ◊ laboratorio multimediale Per tutti viene svolto un percorso educativo didattico per l’IRC con l’utilizzo di un
testo specifico per i bambini di cinque anni.
L’attività laboratoriale si avvale, oltre che dell’educatrice di sezione, anche di esperti
responsabili per ogni singolo laboratorio.
29
Progetto
La modalità operativa, che la nostra scuola utilizza, è il lavorare per PROGETTI.
Attraverso questo strumento si possono approfondire tematiche vicine alla realtà
umana, sociale, ambientale di ciascun soggetto e nello stesso tempo raggiungere
obiettivi, competenze affettivo-sociali, linguistiche, logico-matematiche, scientifiche
e creative.
Progettare = proiettarsi nel futuro con i bambini.
Lavorare per progetti significa coinvolgere i bambini in una serie di esperienze che li
aiutano a crescere sul piano degli apprendimenti procedendo per tentativi ed errori e
per soluzione di problemi.
31
Per organizzare in maniera efficace gli interventi educativi, si ritiene fondamentale
l’osservazione dei bambini perché permette di conoscere le caratteristiche principali
della loro personalità, i loro rapporti con gli altri e con le cose e di individuare le
occasioni più opportune di intervento. Modalità di intervento che di volta in volta
vengono valutate e, se necessario, modificate.
VALUTARE PER… Conoscere e comprendere i livelli raggiunti da ciascun bambino per poter identificare
i processi da:
-◊ promuovere
-◊ sostenere
-◊ rafforzare al fine di favorirne lo sviluppo e la maturazione.
Valutare il bambino in una prospettiva di continua “regolazione” dell’attività
didattica, tenendo presenti:
-◊ i modi di essere
-◊ i ritmi di sviluppo
-◊ gli stili di apprendimento.
VALUTARE QUANDO…… -◊ All’inizio dell’anno scolastico per conoscere la situazione di partenza.
-◊Durante l’anno scolastico nell’ambito dei percorsi didattici proposti
-◊Al termine dell’anno scolastico per una verifica degli esiti formativi
raggiunti dai bambini e dalle qualità delle attività educative.
-◊A conclusione dell’esperienza scolastica in continuità con
la famiglia e la scuola primaria.
VALUTARE COME…. Raccogliendo elementi sulla base di specifici indicatori tramite:
-◊ osservazioni
-◊ colloqui
-◊ conversazioni
-◊ analisi di elaborati prodotti dai bambini.
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La nostra scuola attua il progetto di CONTINUITA’ con la scuola Primaria che
prevede una serie di momenti formativi durante l’anno scolastico tra gli insegnanti
dei due ordini di scuola in preparazione alle attività da svolgere negli incontri tra i
bambini dell’ultimo anno della scuola dell’ Infanzia e quelli del primo anno della
scuola Primaria.
Queste attività saranno propedeutiche al futuro inserimento nella realtà scolastica.
Al termine dell’ anno scolastico tra i due gradi di scuola avviene un passaggio di dati
necessari per la conoscenza dei nuovi alunni e la formazione delle classi prime.
Le modalità e gli strumenti di tali passaggi vengono concordati annualmente.
Analoga esperienza avviene anche per i bambini provenienti dalla Sezione Primavera.
La continuità orizzontale, intesa con i genitori, e meglio definita “alleanza educativa”
viene attuata durante l’intero percorso del bambino alla Scuola dell’ Infanzia.
I genitori vengono accompagnati nel percorso anche attraverso successivi colloqui
individuali e le assemblee di sezione. Si attueranno inoltre momenti di formazione
sia all’interno che all’esterno della scuola in collaborazione con altri enti e corsi
appositi per gli adulti.
Una particolare forma di partecipazione dei genitori è anche quella della preparazione
attiva dei momenti di festa, del supporto con vari piccoli lavori.
33
La scuola, sentendosi parte integrante del tessuto sociale intreccia relazioni con le
varie realtà territoriali.
In primo luogo con:
- ◊ la Parrocchia partecipando e proponendo momenti di incontro durante le
ricorrenze religiose ed aderendo alle iniziative di solidarietà;
- ◊ il Comune con il quale ha stipulato una convenzione;
- ◊ ASL come utente supervisore delle disposizioni sanitarie alimentari.
Attraverso le relazioni con la FISM provinciale e nazionale, la scuola partecipa al Coordinamento e segue le indicazioni per restare fedele all’ispirazione cristiana che la contraddistingue. Partecipa anche ai corsi di aggiornamento proposti a livello provinciale. Le iniziative di Solidarietà soprattutto verso quelle sostenute dal nostro istituto sono rivolte alle terre di missione, creando un legame diretto con altri popoli. La presenza di bambini di origine straniera consente inoltre un approccio interculturale nella esplorazione della realtà. La programmazione generale dell’attività educativa e didattica è sempre pensata in una prospettiva di conoscenza della realtà, non solo circostante, ma la più ampia possibile.
35
“La Scuola Primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo
esercizio dei diritti costituzionali. Agli alunni che la frequentano va offerta
l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali,
corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili.
Si pone come scuola formativa che, permette di esercitare differenti potenzialità di
pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico”.
Sulla base di tali premesse nasce l’esigenza, da parte del Collegio Docenti, di
evidenziare i principi ispiratori del POF della scuola per motivare ed esplicitare le
scelte pedagogiche, metodologiche, didattiche ed organizzative.
Centralità della persona
L’alunno con i suoi tempi, modi e ritmi di apprendimento viene considerato il centro
dell'azione educativa attorno a cui far ruotare tutte le scelte organizzative e
metodologiche della scuola. La personalizzazione assume, dunque, un ruolo
importante nella promozione dell’educazione integrale della personalità degli allievi.
Condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno è la formazione
e la promozione della classe come gruppo, gestendo con accuratezza gli inevitabili
conflitti indotti dalla socializzazione.
Un’attenzione particolare viene rivolta anche alle curiosità e agli interessi di cui ogni
bambino è portatore. Essi vengono considerati un valido patrimonio conoscitivo ed
esperienziale da cui partire per guidare gradualmente gli alunni ad impossessarsi di
strumenti che li mettano in condizione di divenire protagonisti della loro vita presente
e futura. E, quindi, importante la mediazione didattica, svolta dai docenti per il
riconoscimento e la valorizzazione dei potenziali di apprendimento di ciascuno che si
traduce in un atteggiamento di continua ricerca e innovazione nell’ambito
metodologico e didattico.
CURRICOLO D’ISTITUTO
FINALITA’ EDUCATIVE
36
Continuità
Il “valore” della continuità nasce dall’esigenza fondamentale di garantire il diritto
dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo che tende a promuovere
uno sviluppo articolato e multidimensionale della persona, la quale, pur nei
cambiamenti della crescita e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua
identità.
Una buona azione educativa richiede un progetto formativo continuo, che si proponga
anche di prevenire le difficoltà che si riscontrano specialmente nei passaggi tra i
diversi ordini di scuola.
Tra i docenti della Scuola Primaria e quelli della Scuola dell’Infanzia avviene un
passaggio di dati necessari per la conoscenza dei nuovi alunni e la formazione delle
classi prime. La stessa attenzione viene posta anche per gli alunni in uscita iscritti alle
scuole secondarie di primo grado.
Operatività
L’apprendimento è l’esito di una costruzione attiva e partecipata e l’attività
laboratoriale è una risposta a tale esigenza.
Essa non è solo intesa come attività svolta in un luogo specifico preposto, ma come
modalità di lavoro che stimola l’interesse del bambino.
Per una nuova cittadinanza
Verticale ed orizzontale è la doppia linea formativa che persegue la scuola d’oggi.
Esigenza di impostare le basi per una formazione che duri per tutto l’arco della vita
(verticale) e quella della collaborazione fra a scuola ed in primo luogo la famiglia.
L’obiettivo fondamentale è di riuscire a rendere lo studente capace e consapevole di
effettuare scelte autonome e aggiungendo al compito della scuola “dell’insegnare ad
apprendere” quello “dell’insegnare ad essere”.
Condivisione
La condivisione è necessaria per realizzare una scuola intorno alla quale costruire il
sostegno e la piena collaborazione di tutti gli operatori scolastici e delle famiglie
rendendo possibile un’apertura al territorio con tutte le sue potenzialità sociali,
culturali, economiche e ambientali.
37
La scuola predispone il curricolo seguendo un processo attraverso il quale si
sviluppano ed organizzano la ricerca e l’azione educativa.
La progettazione curriculare include le finalità, i traguardi per lo sviluppo delle
competenze, gli obiettivi di apprendimento e si articola attraverso le discipline. Esse
sono raggruppate in aree al fine di promuovere la ricerca delle connessioni tra i saperi
disciplinari e la collaborazione tra i docenti i quali mediano, interpretano e
organizzano gli obietti di apprendimento secondo il Regolamento recante Indicazioni
Nazionali per curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012
a norma dell’art. 1, comma 4 del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo
2009, n.89 in obiettivi formativi.
Gli obiettivi formativi rispondono al principio della sintesi e dell’ologramma e, pur
se ordinati per discipline, confluiscono nella convivenza civile. Essa rappresenta la
base delle scelte “valoriali” del nostro Istituto ed è articolata nell’ottica di un’apertura
inter e transdisciplinare, in un continuo movimento che rappresenta la realizzazione
dell’educazione integrale di ciascuno, finalità ultima a cui tutta l’attività scolastica è
indirizzata.
La valutazione segue i percorsi curricolari. Assume un’importante funzione
formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al
miglioramento continuo.
Ferma restando la libertà di insegnamento, così come prevista e sancita dalla
Costituzione (art. 33, comma 1), nonché dagli articoli 1 e 2 del Decreto Legislativo
297/94, libertà che non vincola e non obbliga nessun insegnante ad alcuna
metodologia didattica prestabilita da qualsivoglia organo scolastico. Gli insegnanti
hanno, altresì, previsto e condiviso le varie modalità di metodologie didattiche,
rilevamento degli apprendimenti (verifiche e valutazione) che costituiscono, parte
integrante del curricolo di istituto e un’ ipotesi di base di riferimento per la concreta
realizzazione dell’attività didattica di ogni singolo docente in relazione al gruppo di
alunni con cui si trova ad operare.
Di seguito sono messe in evidenza le discipline e i traguardi per lo sviluppo delle
competenze al termine della Scuola Primaria.
Tali traguardi, rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da
percorrere come esplicazione degli obiettivi di apprendimento per lo sviluppo
integrale dell’alunno.
I percorsi specifici per il raggiungimento dei traguardi sono esplicitati nelle singole
programmazioni disciplinari che sono a disposizione delle famiglie presso l’Istituto.
PROGETTAZIONE CURRICULARE
38
(dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012)
RELIGIONE CATTOLICA
L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa
collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in
cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo
per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e
sociale.
Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento
fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra
cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico,
sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla
propria esperienza.
Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di
salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono
in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il
significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei
cristiani.
ITALIANO
L’alunno partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di
gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari
e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.
Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso,
le informazioni principali e lo scopo.
Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso
globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli
scopi.
Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per
l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in
funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia
specifica.
Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta
sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali.
Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle
diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli,
completandoli, trasformandoli.
Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso;
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
39
capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.
Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e
caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate
alla varietà di situazioni comunicative.
È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue
differenti (plurilinguismo).
Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative
all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o
categorie lessicali) e ai principali connettivi.
LINGUE COMUNITARIE ( INGLESE e SPAGNOLO )
L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari.
Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del
proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.
Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi
memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine.
Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante,
chiedendo eventualmente spiegazioni.
Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della
lingua straniera.
STORIA
L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.
Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel
territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale.
Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e
individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.
Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali.
Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le
concettualizzazioni pertinenti.
Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.
Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici.
Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali.
Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno
caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con
possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.
Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine
dell’impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la
contemporaneità.
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GEOGRAFIA
L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando
riferimenti topologici e punti cardinali.
Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo
terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi
e itinerari di viaggio.
Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari,
tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie).
Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure,
coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.)
Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura,
vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e
differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti.
Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate
dall’uomo sul paesaggio naturale.
Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da
elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.
MATEMATICA
L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e
sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.
Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si
trovano in natura o che sono state create dall’uomo.
Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne
determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.
Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni
strumenti di misura (metro, goniometro...).
Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici).
Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici
Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza.
Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.
Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il
controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito
e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria.
Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e
confrontandosi con il punto di vista di altri.
Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali,
frazioni, percentuali, scale di riduzione, ...).
Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze
significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha
imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà.
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SCIENZE
L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo
stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.
Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei
compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula
domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici
esperimenti.
Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati
significativi, identifica relazioni spazio/temporali.
Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni
grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli.
Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e
vegetali.
Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi
organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli
intuitivi ed ha cura della sua salute.
Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri;
rispetta e apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale.
Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio
appropriato.
Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e
spiegazioni sui problemi che lo interessano.
MUSICA
L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo,
spaziale e in riferimento alla loro fonte.
Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti
musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione
analogiche o codificate.
Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi
elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della
tecnologia informatica.
Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare
tecniche e materiali, suoni e silenzi.
Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi
e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti.
Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella
pratica.
Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.
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ARTE ED IMMAGINE
L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre
varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e
rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e
strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e
multimediali).
È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte,
fotografie, manifesti, fumetti, ecc) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati,
videoclip, ecc.)
Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e
artigianali provenienti da culture diverse dalla propria.
Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta
sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.
EDUCAZIONE FISICA
L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e
la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili
spaziali e temporali contingenti.
Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati
d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e
coreutiche.
Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di
gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.
Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse
gestualità tecniche.
Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento
che nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed
extrascolastico.
Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati
alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione
dell’uso di sostanze che inducono dipendenza.
Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole
e l’importanza di rispettarle.
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TECNOLOGIA
L’alunno riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di
tipo artificiale.
Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di
descriverne la funzione principale, la struttura e di spiegarne il funzionamento.
Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato
a seconda delle diverse situazioni.
Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando
elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali.
Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della
tecnologia attuale.
E’ in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il
proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le
proprie capacità comunicative.
Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco
e di relazione con gli altri.
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Il Collegio Docenti ha previsto di organizzare la programmazione disciplinare per
obiettivi di apprendimento suddividendo il percorso didattico in unità didattiche in
cui verranno espressi anche i contenuti, le attività, i tempi, gli strumenti di verifica e
valutazione.
Le diverse metodologie vengono seguite in relazione alle situazioni di partenza della
classe utilizzando:
- il metodo induttivo, che parte dall’osservazione e dall’analisi di un argomento, per
stimolare la riflessione e il senso critico;
- il metodo deduttivo, che parte dal generale, per giungere ad un’analisi particolare
e, quindi, all’applicazione delle regole;
- l’uso del dialogo e della discussione per favorire la comunicazione e la
comprensione;
- l’organizzazione del lavoro in piccoli gruppi per la socializzazione
dell’apprendimento (cooperative- learning).
L’insegnamento della Religione cattolica svolge un ruolo di primaria importanza
nella nostra scuola. Esso favorisce e accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli
altri aspetti della persona. L’organizzazione delle attività si fonda su una continua
flessibilità e creatività operativa e didattica in relazione ai diversi ritmi, tempi e stili
di apprendimento degli alunni.
Attraverso l’osservazione della realtà che lo circonda e il riferimento alla sua
esperienza di vita, il bambino giunge gradualmente alla comprensione dell’esistenza
di Dio, creatore di tutte le cose e amico di ogni uomo.
La graduale conoscenza del contenuto del messaggio di Gesù e del suo insegnamento,
preceduta dai grandi personaggi dell’Antico Testamento, avviene attraverso la lettura
guidata di alcuni passi del Vangelo e il confronto con la propria esperienza di vita.
I bambini vengono anche avviati alla lettura e all’analisi guidata delle fonti del
cristianesimo, all’apertura e al confronto con altre realtà religiose, alla conoscenza di
alcuni personaggi che incarnano i valori evangelici in scelte concrete di vita.
Oltre al libro di testo, fornito anche di schede operative, il bambino fa uso anche della
Bibbia, fonte prima della nostra fede, da colorare e leggere. Si utilizzano anche video,
canzoni, cartelloni, con attività ludico - manipolative e si dialoga molto con gli alunni
per suscitare in loro domande e risposte, e per favorire una maggiore consapevolezza
della realtà della nostra fede.
METODOLOGIA DIDATTICA
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Nell’ambito della lingua italiana, per conseguire gli obiettivi fondamentali relativi
all’insegnamento della lettura e della scrittura occorre scegliere metodi motivanti,
fondati sul rispetto degli interessi e dei bisogni dei bambini, in modo che il leggere e
lo scrivere non sia solo l’apprendimento di una tecnica, ma sia uno strumento per
comunicare.
La prima esperienza è sentir leggere l’adulto; è l’insegnante che dedica spazi e tempi
ben programmati nel tempo, alla lettura ad alta voce. La prima lettura sarà una
scoperta gratificante, un gioco intelligente che faccia nascere un rapporto d’amicizia
coi libri che duri a lungo nel tempo.
Il cammino che vede protagonista il bambino comincia con la razionalizzazione
dell’esperienza; egli prende coscienza dei suoi vissuti spontaneamente o
opportunamente guidato.
Successivamente verbalizza oralmente queste esperienze per comunicarle e le
simbolizza con il disegno o con il mimo.
A questo punto, si suggerisce un nuovo mezzo per comunicare l’esperienza e per
esprimere i propri vissuti: la lettura e la scrittura.
La metodologia che si è affermata nel corso degli anni nella nostra scuola parte
dall’unità-frase o unità-parola, ovvero si parte dalle parole o dalla frase completa o
addirittura dal testo, pieni di significato perché appartenenti al vissuto del bambino.
In questa fase l’ideazione e la realizzazione di attività ludiche favoriscono la qualità
degli apprendimenti e rendono il processo della lettoscrittura più stimolante.
Tale metodo muove dall’esperienza, dai bisogni, ma soprattutto dalle conoscenze e
dalle competenze che i bambini hanno già acquisito e conduce all’analisi gli alunni
che da soli scoprono somiglianze ricorrenze, raffronti.
L’apprendimento della lettura procederà contemporaneamente a quello della scrittura
curando sia le abilità tecniche sia le competenze di comprensione e comunicazione.
La gradualità delle tecniche strumentali (stampato maiuscolo, minuscolo, corsivo) e
delle competenze (parole, frasi, testi) permetterà un itinerario per progressivi
ampliamenti.
Nel corso degli anni seguenti la metodologia si esplica affrontando i vari tipi di testo
che, prodotti o letti, si possono raggruppare in tre grandi categorie:
- testi denotativi – razionali;
- testi pragmatici e argomentativi;
- testi espressivo-letterari.
Per meglio comprendere e soprattutto per essere in grado di produrre ogni genere di
testo è necessario utilizzare degli schemi logici, delle anacronie ( flash-back, flash-
forward, montaggio parallelo), delle suddivisioni in sequenze letterarie.
Queste tecniche consentono una conoscenza analitica del testo e rendono la
produzione personale più consapevole e corretta.
46
La padronanza del testo si manifesta con la capacità di manipolarlo mantenendolo
pieno di significato.
E’ necessaria anche un’attenzione costante alla formazione linguistica per provvedere
con interventi mirati a rinforzare e a correggere. L’ortografia corretta è frutto di
abitudini, di confidenza con la lettura e con la scrittura, di esercitazioni individuali e
soprattutto di correzioni immediate e consapevoli.
Nell’ambito storico-geografico, un efficace apprendimento non si risolve nel
trasmettere/accumulare nozioni e informazioni, pertanto la metodologia adottata farà
uso della didattica laboratoriale, del lavoro di gruppo e del sopralluogo come
elementi caratterizzanti per educare a problematizzare e a ricercare partendo
dall’esperienza diretta. Si possono definire quattro fasi.
La problematizzazione parte da uno stimolo (domanda o esperienza) e permette di
trasformare l’argomento in problema da risolvere. Questa fase si svolge nel gruppo
classe.
Nella fase di ricerca e raccolta di informazioni le attività possono essere svolte sia
individualmente che in gruppi; esse riguardano l’ascolto (di storie, poesie, canzoni),
la lettura (di testi), l’osservazione, il sopralluogo, la definizione del campo di ricerca.
La fase dell’organizzazione e condivisione dei dati viene affrontata tramite attività
quali la lezione frontale, la discussione, la classificazione, la verbalizzazione.
Nella meta cognizione, attraverso un procedimento induttivo, si osserva il percorso
effettuato al fine di raggruppare elementi comuni per identificare concetti chiave e
con essi strutturare una rete logica di base (da un semplice diagramma di flusso alla
più complessa mappa concettuale).
Tutto il percorso si sviluppa grazie a uno strumentario diversificato: manuali, fonti di
diverso genere, atlanti, testi storici divulgativi e scientifici, i media, strumenti
multimediali, l’ambiente e il territorio, il patrimonio storico artistico.
Nell’ambito matematico l’approccio metodologico e’di tipo esperienziale.
Principalmente nelle prime classi gli argomenti sono affrontati attraverso attività
ludiche, senso-percettive, motorie, manipolatorie e richiamando l’esperienza
quotidiana del bambino.
Il laboratorio logico- matematico, di cui la scuola è dotata, è luogo indispensabile di
lavoro per la presenza di materiale strutturato e non, di diversa grandezza e colore, di
geopiani, di un tappeto dove il bambino ha modo di “vivere” con il proprio corpo
concetti matematici.
L’ambiente organizzato permette all’insegnante di proporre attività pienamente
mirate all’apprendimento, senza però che l’alunno ne sia, almeno all’inizio,
consapevole. L’apprendimento è così ingenuo, cioè non propriamente formale, ma lo
diventerà quando, in seguito al momento concreto manipolativo, il bambino opera,
esprime verbalmente ciò che sta facendo e successivamente lo registra prendendo
così consapevolezza dell’uso dei vari linguaggi: gestuale, verbale, iconico e
matematico.
47
L’attività svolta nel luogo laboratorio è quotidiana nella classe prima, diventa poi
periodica nel corso degli altri anni, anche se la modalità di lavoro laboratoriale
continua nell’ambiente classe tradizionale. L’analisi di situazioni problematiche, per
esempio, è affrontata attraverso semplici azioni pratiche, elevate a situazioni vissute
per riconoscerle poi nella lettura analitica di testi. Si individueranno soluzioni, per
confrontarle e discuterle. Tutto ciò avviene attraverso discussioni di gruppo, durante
le quali il bambino ha possibilità di confrontarsi con gli altri.
Ampio spazio viene dedicato alla geometria, attraverso costruzione pratica di figure
piane e solide, l’analisi, la descrizione, fino a giungere all’elaborazione collettiva di
formali definizioni geometriche.
L’intenzione di “vivificare” la matematica costruendola per piccoli passi e soprattutto
utilizzando il codice che il bambino possiede, si inserisce in un quadro di formazione
attiva, che privilegia il modo in cui il bambino stesso interviene nella realtà per
interagire con essa e diventare lentamente un adulto autonomo nei modi di pensiero e
di essere.
Anche nell’ambito scientifico, così come in quello matematico, l’attività laboratoriale
coinvolge in maniera attiva il bambino che diventa protagonista in un ambiente
accogliente, aperto all’esplorazione e alla sperimentazione.
Il metodo di insegnamento/apprendimento prende in considerazione ciò che delle
Scienze Naturali e Sperimentali, profondamente diverse tra loro per gli oggetti di
studio, per i metodi di indagine, per il tipo di linguaggio ecc., è comprensibile al
bambino in modo da consentire ipotesi verificabili con semplici esperienze e
spiegazioni che si fermano a livello macroscopico.
L’impostazione metodologica si articola in cinque fasi ugualmente importanti e
interconnesse l’una con l’altra:
partire dall’ambiente circostante;
osservare;
verbalizzare;
discutere collettivamente;
affinare la concettualizzazione.
Uno dei momenti fondamentali è rappresentato dal contatto con gli oggetti da
osservare per promuovere la riflessione libera e la conoscenza comune.
L’osservazione guidata è molto delicata infatti, in questa fase, il docente aiuta il
bambino ad osservare in modo non casuale: si pongono problemi, domande, si
sollecitano confronti e si progettano esperienze per risolvere i problemi posti.
Essa deve essere sempre accompagnata dalla descrizione e dalla narrazione
individuale. Il momento della riflessione e della elaborazione è caratterizzato dalla
discussione collettiva, dalle rappresentazioni grafiche, verbali ed iconiche. La messa
in comune delle osservazioni individuali, la successiva discussione ed il confronto
48
portano un livello di riflessione più articolato in cui concetti si affinano e trovano
collocazione logica. Anche questo momento richiede una rielaborazione attraverso
grafici, testi, disegni etc.
Le fasi descritte sono fra loro collegate e si succedono e si alternano senza modalità
rigidamente precostituite.
Questo modo di lavorare fenomenologico e operativo mette il bambino in condizione
di acquisire in modo autonomo nuove conoscenze ed un senso critico nei confronti
della realtà.
Nell’ambito delle Lingue Comunitarie (inglese e spagnolo), alla luce dei più recenti
studi, l’insegnamento/apprendimento evidenzia e sottolinea la validità dell’approccio
metodologico ispirato alla centralità del bambino. Di conseguenza non si considera il
solo insegnamento formale, ma si amplia sino ad arrivare alla sensibilizzazione delle
lingue comunitarie che presuppone metodologie e strategie mirate.
Alla luce di tutto ciò le Lingue Comunitarie diventano un’opportunità di vivere tale
apprendimento come un’immersione attiva e creativa non solo della diversa struttura
linguistica, ma anche delle differenze culturali, dei modi di pensare e della
conseguente azione risultante.
Per tale motivo la metodologia applicata prende spunto dalla Programmazione
neurolinguistica che coinvolge tutti i nostri canali sensoriali. Gardner li presenta
come le sette intelligenze: linguistica, logico-matematica, musicale, spaziale,
cinestesica, inter-personale ed intra-personale (capacità di introspezione/sensibilità e
di riconoscerla nell’altro).
E’ compito del docente, quindi, comprendere dell’alunno quale o quali delle
intelligenze siano preponderanti nel singolo bambino per farlo sentire valorizzato
sviluppandone, così, l’autostima e la fiducia in se stesso che lo rendono recettivo e
partecipato al suo stesso sviluppo.
Quindi la metodologia applicata utilizza l’azione fisica ai fini della memorizzazione,
flashcards per effettuare il Point to the card e il Guess the card. Canzoni,
realizzazione di storybook e di oggetti relativi alla Unit, cruciverba ed anagrammi,
drammatizzazione e mimo.
Nell’ambito musicale si intende avvicinare i bambini al fantastico mondo dei suoni,
affinchè le lezioni diventino un’esperienza gioiosa di vita quotidiana e non una mera
disciplina scolastica. L’educare con la musica vuol dire promuovere la partecipazione
degli alunni sotto l’aspetto di espressione – comunicazione attraverso la voce, il
movimento, i gesti, la mimica sviluppando l’orecchio interno e la musicalità,
elemento costitutivo dello schema comportamentale di ogni individuo. Ciò
contribuisce allo sviluppo delle capacità cognitive, affettive, intellettive e allo
sviluppo delle immagini uditive immagazzinate nel cervello sin da primi giorni di
vita. Quest’esperienza vuol essere, all’interno dell’educazione della scuola,
un’occasione per l’alunno di relazionarsi con gli altri bambini, e di sviluppare la
memorizzazione e la socializzazione, consolidando anche la sicurezza di sé nelle
esibizioni davanti ad un pubblico numeroso. Inizialmente l’alfabetizzazione musicale
49
viene condotta tramite codici grafici diversi dalla notazione della musica tradizionale
giungendo gradualmente al riconoscimento del pentagramma e di semplici figure
musicali in chiave di violino. I bambini esploreranno la loro voce cantando semplici
brani melodici accompagnati dall’insegnante. Conosceranno vari ritmi da
sperimentare con strumenti a percussione e saranno stimolati alla pratica di
improvvisazione con il flauto dolce e la melodica mediante l’utilizzo di semplici
ostinati ritmici – melodici indicati e forniti dall’insegnante. Con la musica si accresce
il senso melodico e la creatività garantendo successivamente anche un contributo
personale a vari brani sotto l’aspetto ritmico, melodico, timbrico, dinamico. Inoltre
non dobbiamo dimenticare l’importanza della pratica musicale che già in questa età
serve per capire, ed eventualmente valorizzare, particolari attitudini musicali
personali specifiche.
Nell’ Educazione Fisica si promuove la conoscenza di sé, dell’ambiente e delle
proprie possibilità di movimento, contribuendo alla formazione della personalità
dell’alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità
corporea, nonché della necessità di prendersi cura della propria persona e del proprio
benessere.
Attraverso un’iniziale attività a carattere ludico, l’alunno acquisisce consapevolezza
di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la padronanza degli
schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali.
Successivamente, attraverso un’attività più complessa, sperimenta una pluralità di
esperienze che permettono di conoscere, apprezzare ed avviarsi a molteplici
discipline sportive. Sperimenta, in forma semplificata, e progressivamente in forma
sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Si muove nell’ambiente di vita e
di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza di sé e per gli altri. Riconosce alcuni
essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio
corpo e a un corretto regime alimentare. Comprende, all’interno delle varie occasioni
di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella
consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel
vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.
L’insegnamento della Tecnologia è entrata a far parte del normale curricolo
scolastico ormai da diversi anni. Attraverso l’organizzazione di specifiche attività di
laboratorio, si vuole offrire ai bambini un significativo approccio alle nuove
tecnologie, da sempre considerate come uno strumento di supporto per l’attività
didattica, per l’acquisizione e il consolidamento dei contenuti delle materie di studio
e lo sviluppo del ragionamento logico. Alla base di questa disciplina, vi è la
convinzione che l’impiego delle tecnologie informatiche ha una forte valenza
formativa perché favorisce lo sviluppo delle capacità creative, logiche ed
organizzative degli alunni, permettendo di progettare, percorrere e di ricostruire le
varie tappe di un lavoro in modo consapevole. Anche le nuove Indicazioni per il
curricolo affermano l’importanza della tecnologia e dell’uso dei mezzi informatici e
di comunicazione, la cui graduale competenza nell’uso “potrà consentire agli alunni
50
di sviluppare le proprie idee presentandole con accuratezza a sé e agli altri, di trovare,
interpretare e scambiare informazioni, di organizzarle, di elaborarle, di ritrovarle, di
archiviarle e riutilizzarle.”
STRUMENTI
Gli strumenti che vengono comunemente usati sono :
Uso dei testi in adozione, quaderni di lavoro, schemi e cartelloni, sussidi
audiovisivi, materiali multimediali (computer,Lavagna Interattiva Multimediale)
Laboratorio (linguistico, informatico, scientifico, artistico, musicale), attrezzature
sportive, strumenti musicali.
51
“ La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curriculari. Attiva le azioni
da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle
condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento
dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. ”
(Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012)
La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni
didattiche, in quanto permette di seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi
e ai fini da raggiungere: il sapere, il saper fare e il saper essere.
Il sapere riguarda l’acquisizione dei contenuti disciplinari, il saper fare la capacità di
trasformare in azione i contenuti acquisiti e il saper essere la capacità di tradurre
conoscenze e abilità in comportamenti razionali.
La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il
rendimento scolastico complessivo dell’alunno.
Il docente, attraverso la valutazione, esercita così un compito di controllo funzionale
sul processo di insegnamento/apprendimento, mirato all’individuazione delle
strategie più adeguate a garantire il successo formativo di ogni singolo alunno.
Il processo di valutazione è composto da tre momenti:
la valutazione diagnostica o iniziale: individua il livello di partenza degli alunni e
accerta il possesso dei prerequisiti;
la valutazione formativa o in itinere: serve a raccogliere informazioni analitiche e
continue sul processo di apprendimento e fornisce. Favorisce l’autovalutazione da
parte dell’alunno e fornisce al docente indicazioni per attivare eventuali modifiche
all’azione didattica e/o predisporre interventi di recupero e rinforzo;
la valutazione sommativa o finale: serve ad accertare in che misura sono stati
raggiunti gli obiettivi e ad esprimere un giudizio sul livello di maturazione
dell’alunno, tenendo conto sia delle condizioni di partenza, sia dei traguardi attesi. Si
attua al termine dell’intervento formativo e , sistematicamente, alla fine dei
quadrimestri.
LA VALUTAZIONE
NELLA SCUOLA PRIMARIA
52
CRITERI E MODALITA’ DI VALUTAZIONE
Al fine di ottenere omogeneità e trasparenza nell’azione valutativa della scuola e di
avviare gli alunni alla consapevolezza del significato attribuito al voto in decimi o al
giudizio sintetico attribuito, i docenti concordano ed esplicitano i criteri di
valutazione in base a indicatori e descrittori espressi in griglie.
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
La valutazione degli apprendimenti si attua puntualmente durante l’anno scolastico
attraverso prove di verifica/controllo effettuate nell’ambito degli specifici settori di
insegnamento. Gli strumenti di verifica consistono in:
prove strutturate ( questionari a risposta multipla, vero/falso, completamento,
sequenza logica,ecc. );
prove non strutturate ( domande a risposta aperta ,tema, riassunto, racconto
personale, narrativo, parafrasi, lettere,ecc);
prove semi-strutturate ( prove di comprensione di testi, le relazioni di ricerca,
saggi brevi, interviste,ecc);
colloqui individuali;
osservazioni sistematiche.
Il Collegio dei Docenti ha deciso di adottare in modo parziale la scala numerica
decimale, partendo dal voto 5 ( cinque ), come minimo, fino al 10 ( dieci ), come
massimo. Tale disposizione vuol tenere in considerazione dell’importante valenza
psicologica che la valutazione riveste sui processi motivazionali, affettivi e di
apprendimento dell’alunno, sulla percezione di sé e delle proprie capacità.
53
VOTO
5
CINQUE
L’alunno dimostra di aver acquisito solo parzialmente i contenuti
essenziali. Commette numerosi errori di carattere tecnico, rivela lacune
nella comprensione degli argomenti e mostra scarsa capacità nell’uso
del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è scarso.
6
SEX
L’alunno dimostra di aver acquisito sufficientemente i contenuti
essenziali. Commette alcuni errori di carattere tecnico, rivela
incertezze nella comprensione degli argomenti e mostra sufficiente
capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno non
è sempre adeguato alle richieste.
7
SETTE
L’alunno dimostra di aver acquisito i contenuti in modo parziale.
Commette alcune imprecisioni di carattere tecnico e mostra adeguate
capacità nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è
non sempre continuo.
8
OTTO
L’alunno dimostra di aver acquisito i contenuti in modo consapevole.
Applica correttamente le conoscenze e mostra buone capacità nell’uso
del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è costante.
9
NOVE
L’alunno dimostra di aver pienamente acquisito i contenuti. Applica
con sicurezza e autonomia le conoscenze, manifestando capacità di
analizzare e di organizzare le informazioni. Mostra elevate capacità
nell’uso del linguaggio disciplinare specifico. L’impegno è assiduo.
10
DIECI
L’alunno dimostra di aver pienamente acquisito i contenuti. Applica le
conoscenze con un ottimo grado di sicurezza e le rielabora in modo
personale e creativo. Mostra eccellenti capacità nell’uso del linguaggio
disciplinare specifico. L’impegno è sempre assiduo e responsabile.
Per gli apprendimenti riguardanti la Religione Cattolica, la valutazione intermedia e
finale è espressa attraverso un giudizio sintetico ( Non sufficiente, Sufficiente,
Buono, Distinto, Ottimo ) tenendo conto non solo dei voti riportati in itinere nella
disciplina, ma anche dell’interesse, della partecipazione, dell’impegno e dei progressi
rispetto alla situazione di partenza.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
54
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Per la valutazione del comportamento il Collegio dei Docenti ha deciso di adottare un
giudizio sintetico, ponendo come criterio fondamentale la conoscenza e il rispetto
delle regole della civile convivenza.
GIUDIZIO
NON
SUFFICIENTE
L’alunno non rispetta le regole della convivenza civile. Manifesta un
comportamento scorretto nei confronti dei docenti, dei compagni e
delle strutture scolastiche. Mostra scarsa capacità di autocontrollo
ponendosi come elemento di disturbo nell’ ambiente scolastico.
SUFFICIENTE
L’alunno conosce le regole della convivenza civile, ma non sempre le
rispetta. Manifesta un comportamento spesso non corretto nei
confronti dei docenti e dei compagni. Mostra limitata capacità di
autocontrollo sia in situazioni formali che informali.
BUONO
L’alunno conosce le regole della convivenza civile, ma talvolta non
le rispetta. Manifesta un comportamento abbastanza corretto nei
confronti dei docenti e dei compagni. Mostra sufficiente capacità di
autocontrollo sia in situazioni formali che informali.
DISTINTO
L’alunno conosce e rispetta le regole della convivenza civile. Mostra
un comportamento corretto nei confronti dei docenti e dei compagni.
Mostra buona capacità di autocontrollo sia in situazioni formali che
informali.
OTTIMO
L’alunno rispetta le regole della convivenza civile con convinzione.
Mostra sempre un comportamento maturo e responsabile nei
confronti dei docenti e dei compagni. Ha un ruolo positivo e
collaborativo all’interno della classe.
La documentazione del processo formativo
La valutazione degli apprendimenti e del comportamento, unitamente al giudizio
analitico sul livello globale di maturazione raggiunto, viene formalizzata nel
“Documento di valutazione dell’alunno” con scansione quadrimestrale (settembre-
gennaio e febbraio-giugno). Il documento viene presentato alla famiglia alla fine del
primo quadrimestre, per poi essere definitivamente consegnato a conclusione
dell’anno scolastico. Al termine del percorso scolastico relativo alla scuola primaria,
insieme al Documento di valutazione, viene compilata e consegnata alla famiglia la
“Certificazione delle competenze”, che attesta il livello di maturazione delle
competenze acquisite.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
55
VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON B.E.S.
Agli alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) sono garantite, durante il percorso
di istruzione e di formazione scolastica , adeguate forme di verifica e di valutazione.
Le prove di verifiche sono strutturate tenendo conto dei processi più che dei prodotti
e sono predisposte con esercizi e domande che richiedono svolgimenti adeguati alle
singole difficoltà. Le modalità di valutazione tengono conto dei progressi, ma anche
delle conquiste e delle difficoltà che si presentano nelle singole discipline. La
valutazione in itinere e quella finale deve tener conto delle specifiche situazioni
soggettive di ciascun alunno così come viene delineato nel PDP e nel PEI e fa
riferimento alle griglie per la valutazione degli apprendimenti concordate.
PROVE I.N.V.A.L.S.I.
L'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione
e formazione) è un ente di ricerca soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica
Istruzione.
Il suo scopo è la valutazione, attraverso strumenti di misurazione quantitativi e
sulla base di parametri standard e internazionali, della qualità del sistema
scolastico italiano. Ha il compito di mettere a punto prove di rilevazione degli
apprendimenti, di carattere nazionale, in italiano e matematica.
Nelle prove INVALSI vengono coinvolti gli alunni delle classi II e V della Scuola
Primaria. I docenti della nostra Scuola, per supportare gli alunni nella preparazione
delle prove INVALSI, si avvalgono della scelta didattica di somministrare durante
l’intero percorso di studi dei test a risposta multipla di italiano e di matematica simili
a quelli che verranno propinati alla fine dell’anno scolastico nelle classi seconda e
quinta .
56
L’Istituto, con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la
collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e dei soggetti sociali del
territorio coinvolti, è responsabile della qualità del servizio e della didattica e si
impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni.
L’Istituto individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i
diversi ordini e gradi di istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della
personalità degli alunni.
Per tutta questa area si rinvia ai seguenti documenti:
-organizzazione delle realtà scolastiche (orario e risorse);
- regolamento di Istituto che comprende principi generali e norme relative a: inizio
lezioni e svolgimento, assenze-ritardi-uscite, uso degli spazi, diritti e doveri,
collegiali e rapporti scuola-famiglia;
- patto di corresponsabilità educativa, che esplicita i diritti e i doveri di ciascuna
componente della comunità educante alla luce del progetto educativo.
GESTIONE AUTONOMA
DELL’UNITA’ SCOLASTICA
57
ORARIO SEZIONE PRIMAVERA E SCUOLA DELL’INFANZIA
Tempo normale (antimeridiano) per lo svolgimento di attività funzionali al curricolo
così articolato:
SEZIONE PRIMAVERA SCUOLA DELL’INFANZIA
ORE 08:30 – 09:20 -
ACCOGLIENZA
ORE 09:20 -
PREGHIERA INSIEME
ORE 09:30 – 11:15 -
ATTIVITÀ DI SEZIONE
ORE 11:15 – 11:30 -
IGIENE PERSONALE
ORE 11:30 – 13:00 -
PRANZO
ORE 13:00 – 13:30 -
GIOCO LIBERO
ORE 13:30 – 14:00 -
USCITA
ORE 08:30 – 09:15 -
ACCOGLIENZA
ORE 09:20 -
PREGHIERA INSIEME
ORE 09:30 – 11:30 -
ATTIVITÀ DI
SEZIONE/LABORATORI
ORE 11:45 – 12:00 -
IGIENE PERSONALE
ORE 12:00 – 13:00 -
PRANZO
ORE 13:00 – 14:00 -
GIOCO LIBERO ED USCITA
SERVIZI AGGIUNTIVI (nei casi di necessità)
pre-scuola;
post-scuola.
FLESSIBILITÀ
- dell’orario scolastico: situazioni particolari previste dalla programmazione in
presenza di spettacoli, visite, gite, manifestazioni;
- dell’articolazione delle lezioni: costituzione gruppo di sezione per lo svolgimento
di attività d’intersezione.
ORGANIZZAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA
58
RISORSE
La Scuola ritiene fortemente educativo per gli alunni presentare gli ambienti
accoglienti, puliti e funzionali e le attrezzature efficienti ed aggiornate.
La Scuola utilizza e offre i seguenti spazi:
SEZIONE PRIMAVERA
N.1 SEZIONE;
N.1 REFETTORIO;
SCUOLA DELL’INFANZIA
N.6 SEZIONI ETEROGENEE ;
LABORATORIO MULTIFUNZIONALE:
d’ informatica
linguistico
musicale
N.3 REFETTORI;
AMBIENTI IN USO COMUNE DELLE DUE REALTÀ:
PALESTRA
N.2 SALONI;
UFFICIO DI SEGRETERIA;
UFFICIO DI DIREZIONE;
N.1 SPAZIO ESTERNO (GIARDINO).
PROCEDURA DEI RECLAMI In caso di eventuali inconvenienti, incomprensioni e contrattempi gli utenti saranno
tenuti a fornire comunicazione direttamente alla Coordinatrice Didattica
59
ORARIO DELLA SCUOLA PRIMARIA
L’orario scolastico è antimeridiano e viene così articolato:
ORE 8.00 -apertura della Scuola
ORE 8.15 -accoglienza nelle aule
ORE 8.25 -inizio lezioni
ORE 11.15/11.30 -ricreazione
DALLE
ORE 13.15 - uscita scaglionata delle classi
SERVIZI AGGIUNTIVI - post-Scuola (in caso di necessità a carico delle famiglie)
RIPARTIZIONE DELL’ORARIO
Il modulo orario di trenta ore (30 h) settimanali è così suddiviso:
- RELIGIONE 2 h
- LINGUA ITALIANA 7 h (8h in classe prima)
- STORIA E GEOGRAFIA 3 h
- MATEMATICA 7 h
- SCIENZE 2 h
- TECNOLOGIA 1 h
- INGLESE 2 h
- MUSICA 2 h
- ARTE ED IMMAGINE 1 h
- EDUCAZIONE FISICA 2 h
- LINGUA SPAGNOLA 1 h (dalla classe seconda)
ORGANIZZAZIONE SCUOLA PRIMARIA
60
RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
L’utenza scolastica è ripartita in 6 classi.
L’organico del personale docente è costituito da figure specialistiche.
La Scuola si avvale anche del supporto di professionisti ed esperti che collaborano al
coordinamento delle attività, sia in modo costante che occasionale.
SPAZI, ATTREZZATURE DIDATTICHE E SUSSIDI
La Scuola ritiene fortemente educativo per gli alunni presentare gli ambienti
accoglienti, puliti e funzionali e le attrezzature efficienti ed aggiornate.
La Scuola utilizza e offre i seguenti spazi:
− n. 6 aule per lo svolgimento delle lezioni;
− sala LIM e laboratorio linguistico dotato di biblioteca e videoteca;
− laboratorio grafico-pittorico-manipolativo;
− laboratorio scientifico (materiale esplorativo e attrezzature per la
realizzazione di esperienze scientifiche);
− laboratorio logico-matematico (materiale strutturato);
− laboratorio di informatica;
− laboratorio musicale;
− palestra - teatro;
− n. 1 salone;
− aula colloqui;
− ufficio di Direzione;
− segreteria;
− cappella;
− n. 1 spazio esterno (cortile)
− giardino.
PROCEDURA DEI RECLAMI In caso di eventuali inconvenienti, incomprensioni e contrattempi gli utenti
saranno tenuti a fornire comunicazione direttamente alla Coordinatrice Didattica.
61
REGOLAMENTO SCUOLA DELL’INFANZIA
Per assicurare il buon funzionamento della Scuola dell’Infanzia è necessario attenersi
ad alcune regole fondamentali ed organizzarsi nel seguente modo:
I bambini devono essere accompagnati fin dentro la scuola e affidati alle
insegnanti.
L’uscita dei bambini è subordinata alla presenza dei genitori o di persone
maggiorenni autorizzate e in precedenza fatte conoscere alle insegnanti o al
personale della scuola.
Dopo aver preso in consegna il proprio figlio, si invitano i genitori a non
soffermarsi negli ambienti della scuola.
E’ richiesta l’autorizzazione scritta per ingressi ed uscite differenti dall’orario
stabilito su apposito modulo da ritirare e sottoscrivere presso la portineria
principale.
Le insegnanti non sono responsabili di smarrimento o danni ad eventuali oggetti di
valore in possesso di bambini.
In occasione di festeggiamenti di compleanni ed onomastici, è consentito portare
merendine, cioccolate, caramelle e non torte e dolci fatti in casa.
Al fine di favorire l’autonomia gestionale e garantire maggiore libertà di
movimento i bambini non dovranno indossare bretelle e cinture.
Occorre fornire al bambino un cambio completo [intimo compreso], un
asciugamano contrassegnato dal nome e asola per appendere [da cambiare ogni
settimana].
I bambini indosseranno ogni giorno il grembiule bianco con la cravattina distintiva
della sezione di appartenenza, nel giorno dell’attività motoria e danza
indosseranno la tuta e le scarpe da ginnastica. Per i bambini della sezione
Primavera non è previsto l’utilizzo di alcun grembiule, ma di abbigliamento
comodo e pratico.
Per i bambini che frequentano la prima volta la Scuola dell’Infanzia, si consiglia,
per le prime due settimane, un inserimento graduale.
ASSENZE
Dopo cinque giorni di assenza, i bambini saranno riammessi a scuola previa
presentazione del certificato medico.
Nel caso di assenze è gradita una preventiva comunicazione telefonica alle
insegnanti in mattinata.
In caso di allergie ad uno o più alimenti, è necessario fornire una certificazione
medica alla scuola.
Si ricorda che le insegnanti non possono somministrare farmaci di alcun genere
ai bambini. Per i casi di ricorrenti necessità, serve la certificazione del medico e
l’autorizzazione scritta dei genitori.
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
62
GENITORI
I genitori, scegliendo la Scuola cattolica, non rinunciano alla primarietà del
loro compito educativo, lasciandone ad essa delega, ma:
− collaborano con questa (dal documento ecclesiale Gravissimum
Educationis, 5-6);
− ne condividono responsabilità e finalità;
− partecipano agli incontri sia di Sezione che di Istituto programmati
dalla Scuola durante il corso dell’anno;
− offrono il loro apporto concreto e attivo nelle iniziative e feste proposte
dalla stessa.
Per rispetto alla Comunità Scolastica i genitori non possono intrattenersi oltre
il tempo che necessita per la preparazione del proprio bambino, onde evitare
confusione in sezione e eventuali problemi funzionali.
Per eventuali incontri individuali chiedono la disponibilità degli insegnanti
previa comunicazione.
INSEGNANTI
L’insegnante opera nella sezione non a nome proprio, ma nei suoi rapporti con i
bambini, i genitori e nelle altre diverse relazioni inerenti alla gestione della Sezione
rappresenta l’Istituto e concorre alla sua immagine e al suo buon nome.
Al mattino si trova a Scuola alle ore 08.30
Ogni insegnante ha cura della propria Sezione e degli ambienti comuni.
Gli incontri individuali e programmati rappresentano uno dei momenti più
significativi per la collaborazione Scuola-famiglia.
La Scuola, nel rispetto delle scelte educative della famiglia, favorisce un
confronto aperto con la famiglia stessa, riferito ai seguenti aspetti educativo-
didattici dell’esperienza scolastica:
− partecipazione;
− impegno;
− socializzazione;
− autonomia;
− comportamento.
63
REGOLAMENTO SCUOLA PRIMARIA
ALUNNI
Gli alunni dovranno arrivare a Scuola prima dell’inizio delle lezioni. La
puntualità all’inizio e alla fine è ritenuta importante mezzo di educazione. Gli
alunni restano affidati alla Scuola dal momento in cui entrano fino all’uscita. I
genitori hanno l’obbligo di prelevare i propri figli con puntualità nel rispetto
dell’orario comunicato in Direzione.
In caso di entrata in ritardo (dopo le 8,30) o uscita anticipata dovrà essere
compilato e sottoscritto dai genitori l’apposito modulo reperibile presso la
portineria.
Compito della Coordinatrice è di intervenire, dopo ritardi non giustificati, in
base alle decisioni prese nei Collegi Docenti.
Dopo cinque giorni di assenza (compresi i festivi), i bambini saranno
riammessi a scuola, previa presentazione del certificato medico.
E’ buona norma evitare assenze prolungate e saltuarie non dovute a motivi di
salute.
Gli alunni sono chiamati ad un comportamento corretto in ogni circostanza.
Le bambine indosseranno ogni giorno il grembiule bianco, i bambini quello
blu.
Nei giorni in cui è prevista l’attività motoria, tutti devono indossare la tuta e le
scarpe da ginnastica.
Ogni alunno deve presentarsi a Scuola fornito di tutto il materiale per le lezioni
della giornata.
E’ vietato portare a Scuola oggetti che non abbiano alcun rapporto con le
attività scolastiche.
Ogni alunno avrà cura e rispetto degli ambienti, delle attrezzature, dei sussidi
didattici della Scuola, posti al servizio di tutti. Inoltre è tenuto a conservare il
proprio banco nello stato in cui gli viene consegnato, cioè pulito e ordinato.
Eventuali danni potranno essere addebitati alle persone responsabili.
Gli alunni, sollecitati dall’insegnante, devono tenere le aule ordinate e pulite.
Al cambio dell’insegnante gli alunni non possono uscire dall’aula.
64
La Scuola non è responsabile di oggetti vari lasciati incustoditi o dimenticati.
GENITORI
I genitori devono aver cura di seguire il corso di studio dei loro figli prendendo
visione del diario e delle comunicazioni, firmandolo quale segno di
partecipazione e di stimolo all’impegno costante nella Scuola.
I genitori, scegliendo la Scuola Cattolica, collaborano con questa,
condividendo responsabilità e finalità. Partecipano agli incontri sia di classe
che di Istituto programmati dalla Scuola durante il corso dell’anno e offrono il
loro apporto concreto e attivo alle iniziative proposte dalla stessa.
Per rispetto alla Comunità Scolastica i genitori non possono accedere alle aule
durante le ore di lezione.
Qualora i genitori avessero l’esigenza di chiedere incontri individuali con il
corpo docente, potranno consultare l’orario di ricevimento affisso in bacheca e
richiedere un incontro, previa comunicazione scritta sul diario.
INSEGNANTI
Il corpo docente:
Al mattino, si trova a Scuola alle ore 08.15.
Durante la ricreazione assicura la propria presenza in aula.
Accompagna ordinatamente gli alunni della classe all’uscita della Scuola.
Ogni insegnante ha cura della propria aula e degli ambienti comuni.
Gli insegnanti ricevono i genitori con scadenza regolare in giorni e orari
stabiliti.
I colloqui Scuola – Famiglia avvengono con scadenza regolare in giorni ed
orari stabiliti. La Scuola, nel rispetto delle scelte educative della famiglia,
favorisce un confronto aperto con la famiglia stessa, considerando i seguenti
aspetti educativo-didattici dell’esperienza scolastica:
− partecipazione;
− impegno;
− socializzazione;
− autonomia;
65
− rendimento;
− comportamento.
I colloqui si svolgono con la presenza degli insegnanti della classe.
Ciò consente:
− di fornire una visione unitaria della personalità dell’alunno, delle sue
doti, dei suoi progressi nell’apprendimento e nello sviluppo personale e
sociale, delle sue eventuali difficoltà;
− di elaborare una valutazione chiara e collegiale;
− di promuovere la consapevolezza dell’importanza di un’azione
educativa unitaria e convergente.
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(D.P.R. n°235/2007)
PREMESSA
La scuola è l’ambiente educativo e di apprendimento in cui si promuove la
formazione di ogni alunno attraverso l’interazione sociale in un contesto relazionale
positivo.
Essa può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di
instaurare una sinergia virtuosa, oltre che con il territorio, tra i soggetti che
compongono la comunità scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i
docenti, gli alunni ed i genitori.
La necessità di questa alleanza è sicuramente sentita da tutti, ma il legislatore ha inteso
renderla più esplicita prevedendo, con l’articolo 3 del D.P.R. n° 235 del 21/11/2007, che
scuola e famiglia sottoscrivano un patto educativo di corresponsabilità.
Il Patto Educativo di Corresponsabilità (PEC) è un documento in cui scuola e
famiglia stabiliscono una serie di accordi per costruire relazioni di fiducia,
collaborazione, rispetto, per sviluppare senso di responsabilità e impegno reciproci, per
ottenere risultati migliori con i bambini, affinché possano diventare persone capaci di
contribuire al bene della comunità.
E’ fondamentale che le due agenzie educative sappiano comunicare e scambiarsi risorse
cognitive, emozionali e materiali per essere alleati nel raggiungimento di questo fine
comune.
L’obiettivo del patto educativo è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento della
iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
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Scuola dell’Infanzia
“ Maddalena di Canossa”
Alunno/a_____________________________ Sezione__________
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
La nostra scuola è una comunità educante, in essa vivono più individui, tutti uniti da
un obiettivo comune: educare, cioè far crescere in maniera equilibrata ed armonica i
bambini, che fanno parte di questa comunità, svilupparne le capacità, favorire la
maturazione dell’identità, la conquista dell’autonomia, lo sviluppo delle competenze
e la formazione umana.
I soggetti protagonisti della comunità sono: i bambini: motivo fondante
dell’esistenza di una scuola; le famiglie: responsabili dell’intero progetto di crescita
del bambino; la scuola intesa come organizzazione e come corpo docente, che dovrà
costruire un suo progetto ed una sua proposta educativa da condividere con i bambini
ed i genitori. Per un miglior funzionamento della scuola e una miglior riuscita del
progetto educativo, proponiamo alle componenti fondamentali della nostra comunità
un “patto”, cioè un insieme di principi, di regole e di comportamenti, che ciascuno di
noi si impegna a rispettare, per consentire a tutti un cammino proficuo. E’ doveroso
puntualizzare che in previsione di una costruttiva azione educativa concordata e
condivisa, è condizione irrinunciabile considerare la frequenza della scuola
dell’infanzia come un diritto del bambino e non come opportunità per il genitore.
I DOCENTI SI IMPEGNANO A:
creare un ambiente sereno ed affettivamente rassicurante;
creare percorsi educativi partendo dagli interessi dei bambini;
creare situazioni favorevoli alla sperimentazione, rielaborazione,
comunicazione e conoscenza;
offrire ai bambini l’opportunità di lavorare con i pari e con gli adulti
(laboratori, intersezione, progetti tematici con esperti esterni, partecipazioni ad
iniziative promosse sul territorio, visite guidate);
concordare con i bambini regole di convivenza e farne capire l’importanza;
instaurare rapporti di fiducia e correttezza nei confronti delle famiglie;
informare le stesse su scelte, obiettivi, percorsi educativi e didattici della
scuola.
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I GENITORI SI IMPEGNANO A:
vivere serenamente il distacco dai figli;
adottare atteggiamenti di fiducia nei confronti della scuola;
rispettare e condividere le regole della stessa, collaborare alle richieste ed alle
consegne del corpo docente, partecipando alle assemblee, controllando avvisi
affissi o consegnati;
incentivare il bambino ad essere autonomo, ascoltarlo mentre racconta e dare il
giusto valore alle esperienze vissute a scuola.
ALLE BAMBINE E AI BAMBINI SI CHIEDE DI:
ascoltare adulti e compagni;
condividere giochi e spazi con i propri compagni;
riordinare ed avere cura del materiale proprio e della scuola;
portare a termine con impegno e cura le consegne affidate;
chiedere aiuto in modo appropriato (per favore, grazie);
rispettare piccole regole concordate insieme.
Il Patto educativo di corresponsabilità in qualità di “contratto formativo” sottoscritto
tra scuola e famiglia, in vista di un miglioramento della qualità della vita a scuola, è
stato reso obbligatorio con il D.P.R. n. 235/2007, è entrato in vigore con il 2 gennaio
2008.
Potenza, lì____________
Il Dirigente Scolastico Il genitore
_________________ _______________
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Scuola Primaria
“ Madre della Divina Grazia”
Alunno/a_____________________________ Classe_______
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Al fine di sostenere un corretto e proficuo rapporto scuola-famiglia e per garantire la
piena realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa sono assolutamente
indispensabili il coinvolgimento e l’assunzione di responsabilità di tutte le
componenti scolastiche, nel rispetto dei ruoli e degli ambiti di ciascuno.
Il Patto formativo tra Scuola e famiglia si fonda sulla corresponsabilità educativa che
coinvolge la Dirigente scolastica, i docenti, il personale non docente, i genitori e gli
alunni.
I DOCENTI SI IMPEGNANO A:
aiutare gli alunni a conseguire e consolidare abilità, competenze, conoscenze,
linguaggi che permettano loro di orientarsi ed essere protagonisti nella società
attuale caratterizzata dalla complessità.
sostenere la loro crescita e maturazione attraverso esperienze significative di
apprendimento in un ambiente classe sereno, accogliente, ricco di stimoli, nel
quale ogni alunno possa affrontare con successo impegni e responsabilità,
tramite la guida e il supporto degli insegnanti;
favorire la convivenza con gli altri, il rispetto e la valorizzazione delle
diversità, intese come occasione di crescita e di arricchimento,che veicolano i
valori della solidarietà e della cooperazione;
realizzare i curricoli disciplinari, le scelte organizzative e le metodologie
didattiche elaborate nel Piano dell’Offerta Formativa;
motivare alla famiglia la valutazione relativa al processo formativo del
bambino negli incontri periodici programmati;
favorire l’interiorizzazione di norme orientate al rispetto degli altri e dell’
ambiente scolastico.
discutere delle eventuali difficoltà di apprendimento o comportamenti
irregolari del bambino per promuovere, nel rispetto degli stili di apprendimento
e dei tempi di sviluppo di ciascuno, il raggiungimento dei traguardi formativi
previsti dalle Indicazioni Ministeriali.
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LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
conoscere l’offerta formativa della Scuola e sostenere le iniziative proposte,
partecipandovi attivamente;
assicurare un dialogo costruttivo con la scuola allo scopo di favorire la
definizione e la condivisione delle scelte formative della scuola e della
famiglia;
costruire un’intesa con gli insegnanti al fine di condividere approcci educativi
per il raggiungimento di traguardi comuni: innalzamento della motivazione,
accrescimento dell’autostima, raggiungimento dell’autonomia, acquisizione di
regole , conseguimento di un efficace metodo di lavoro e studio;
realizzare forme di collaborazione tra tutti i genitori e confrontarsi con gli altri
soggetti della scuola in un rapporto costruttivo;
conoscere, rispettare e far rispettare ai propri figli il Regolamento d’Istituto.
L’ALUNNO/A SI IMPEGNA A:
rispettare gli adulti che si occupano della sua educazione;
avere rispetto e cura dell'ambiente scolastico, degli spazi individuali e
collettivi.
avere rispetto e cura del materiale, proprio e altrui.
collaborare nella definizione delle regole e nel rispettarle.
partecipare attivamente alle attività scolastiche.
rispettare i propri pari accettandone le diversità e le idee, rendendosi
disponibile al dialogo;
collaborare con i compagni e con gli insegnanti;
adeguarsi alle norme fissate dal Regolamento di Istituto.
Il Patto educativo di corresponsabilità in qualità di “contratto formativo” sottoscritto
tra scuola e famiglia, in vista di un miglioramento della qualità della vita a scuola, è
stato reso obbligatorio con il D.P.R. n. 235/2007, è entrato in vigore con il 2 gennaio
2008.
Potenza, lì____________
Il Dirigente Scolastico Il genitore
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