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Comune di Trieste
area educazione, università, ricerca, cultura e sport
servizi educativi integrati e politiche giovanili
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL’INFANZIA COMUNALE
DI “RENA NUOVA” Via degli Antenorei, 14 Trieste
ANNO SCOLASTICO
2014/2015
Elaborato dal Collegio degli Educatori in data 29\09\2014 e adottato dal Consiglio
della Scuola nella seduta del 29\10\2014
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IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa,
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera. Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” delle scuole che illustra le modalità or-
ganizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo sviluppo di tutte le di-
mensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento ai campi di esperienza cioè ai
diversi ambiti del fare e dell'agire:
• Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
• Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute
• Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità
• I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura cara
• La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura
così come definiti nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e
del primo ciclo d'istruzione” (M.I.U.R, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, settembre 2012).
Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo:
www.triestescuolaonline.it
Riferimenti normativi
Oltre alle “Indicazioni Nazionali” ed al “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trie-
ste”, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee normative e peda-
gogiche de:
• la "Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", approvata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo internazionale più im-
portante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia;
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• la Legge 62/2000, “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'i-
struzione”;
• le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”
(M.I.U.R., febbraio 2014);
• Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate e le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità” (M.I.U.R., ago-
sto 2009);
• la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il
diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”
(M.I.U.R., ottobre 2010).
• gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territo-
riale per l’inclusione scolastica” (M.I.U.R., dicembre 2012).
Le scuole dell'Infanzia del Comune di Trieste
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune e che ri-
spondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Le
scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono quindi
aperte a tutti.
Il coordinamento pedagogico
Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi
Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul territorio i
Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi gestiti dal Comune, at-
traverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia, Scuole dell'infanzia, Ricreatori,
Servizi Integrativi Scolastici).
Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha un ruolo di
promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo dei
servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema
territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi generali esplicitati nel programma del
Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi.
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Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi
coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni
formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di esperienze tra
il personale.
Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei pro-
getti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del territorio e le conven-
zioni attivate nel territorio.
La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali
per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l’infanzia che, rispondendo ai bisogni dei
bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi.
Coordinamento territoriale
Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e re-
sponsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che
condividono questo percorso in un determinato territorio della città, si programma l'attività di
coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici
delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città.
Il progetto pedagogico
Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento
le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi del Comune di
Trieste.
Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intra-servizi comuna-
li (asilo nido,scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrativo Scola-
stico – S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte educative e formative in
un'ottica di continuità.
Finalità della scuola dell'infanzia
La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle opportunità
e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione).
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Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell’infanzia, è promuo-
vere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul gioco ed adeguata al
livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale:
• creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione
dell’identità);
• stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all’indipendenza
(conquista dell’autonomia);
• proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione
delle competenze);
• organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente e
motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso della citta-
dinanza).
La scuola come percorso di accoglienza
Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di
apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative
personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante.
Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di svantaggio sia
con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il lavo-
ro di rete con i diversi servizi territoriali come l'Azienda per i Servizi Sanitari (Gruppo Violenza
Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative Territoriali.
Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai temi della
convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire
l’inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa
valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e accura-
tezza.
Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento
(D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le
“Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici
di apprendimento” (ottobre 2010).
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Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei bambini è
quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, scuola
primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo piano la necessità di non fram-
mentare i percorsi formativi.
Relazioni con le famiglie
Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi appare la re-
lazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione
di tutti i bambini.
Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rap-
porto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento della genitorialità. In
particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso:
• le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto
con il mondo della scuola-
• le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini,
illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici…);
• i colloqui individuali;
• l'assemblea dei genitori;
• il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei ge-
nitori, del personale educativo e del personale d’appoggio.
Concessione in uso dei locali delle scuole dell’infanzia
Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali delle
scuole dell’infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività integra-
tive alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attivi-
tà ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie.
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Ampliamento dell'offerta formativa
Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e di-
dattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa sostenendo il con-
cetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia:
• Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell’Offerta Formativa delle istitu-
zioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia)
• Bando per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli allievi stranieri
(laboratori a tema e presenza di mediatori culturali)
• Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all’insegnamento delle Lingue e
Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l’identità plurilinguistica e pluriculturale
della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia
come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendi-
mento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della
vita, come indicato dalla “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio”(dicembre
2006).
Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in collaborazione a sog-
getti esterni come:
• inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum)
• musica (Conservatorio di musica G. Tartini)
• educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale)
• piscina (Triestina Nuoto)
• progetto “aiuola della pace” (Commissione Pari Opportunità)
• “Nati per leggere”
• Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari)
• “Orto in condotta”
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Modalità di organizzazione del contesto educativo
Il personale
Nel servizio opera (tratto dal “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste):
• il coordinatore pedagogico
• il personale educativo
• il personale d’appoggio
Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto educa-
tivo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l’attività di tutto il personale assegnato ed è
responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuove una metodologia di lavoro che
privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo da valorizzare l’apporto professionale di cia-
scun operatore.
Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-
relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il
territorio; collabora alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa.
Ad ogni sezione (gruppo-sezione o “classe”) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione deve
assicurare nell’arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione
di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della pari respon-
sabilità educativa. È previsto l’insegnante di religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale
insegnamento.
Il personale d’appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di un corretto
clima educativo all’interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esi-
genze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari momenti delle routines quotidiane
(entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e stimola i bambini alla conquista dell’autonomia.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza;
provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni dei bambini.
Le “classi”
Gruppo–sezione (la tradizionale “classe”) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il
raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento signifi-
cativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano tra loro in modo aperto e
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flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per piccoli e grandi gruppi di bambini
provenienti dalle diverse sezioni.
La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili con l'af-
fiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine di
favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza.
Spazi e tempi
Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso
dall’intera equipe scolastica.
In particolare:
• lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale
• il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda, l’igiene persona-
le, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di ri-
conoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle at-
tività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi
Mangiare a scuola
In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di metà
mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio.
Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visio-
nato dall'Azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il servizio
di fornitura pasti prevede l'utilizzo di “Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da commercio
equo e solidale, prodotti agricoli regionali.”
È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze
alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi etici-religiosi-culturali e,
per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola, purché vengano consumati
determinati alimenti autorizzati. Come previsto dall'art.15 del Capitolato, è possibile istituire
delle Commissioni mensa composte dai rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei
centri di produzione pasti.
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Orari
Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00. L’accoglimento dei bambi-
ni avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne ravvisino la
necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30.
L’uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30 e alle ore
15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie.
Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la ne-
cessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini presenti.
Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il Tempo Ma-
gico” con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa.
Calendario scolastico
Inizio anno scolastico per tutto il personale lunedì 01 settembre 2014
Apertura all’utenza lunedì 15 settembre 2014
Sospensione per festa del Santo Patrono lunedì 03 novembre 2014
Sospensione per vacanze natalizie dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 compreso
Sospensione per carnevale e mercoledì delle
Ceneri
dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015 compreso ( Del.
Regionale n.787 dd. 24 aprile 2014 ) Sospensione per vacanze pasquali dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso
Sospensione per ponte 1°maggio sabato 02 maggio 2015
Sospensione per ponte 2 giugno lunedì 1 giugno 2015
Ultimo giorno di apertura all’utenza sabato 27 giugno 2015
È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'Immacolata Concezione),
in quanto festività nazionale.
a cura del Coordinamento Pedagogico
* Nel testo si trovano termini “bambino, bambini” si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente una semplificazione
di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere.
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La scuola di ”Rena Nuova”
ANALISI DELLE RISORSE
La scuola dell’infanzia comunale di “Rena Nuova” è un edificio di 137 anni, ciò nonostante si
presenta ancora come una struttura funzionale e accogliente. E’ composta da 4 sezioni
eterogenee per un totale massimo di 100 bambini iscritti ed il numero degli iscritti di ogni
sezione varia da 20 a 25, a seconda della presenza o meno di bambini diversamente abili.
ISCRIZIONI La domanda d’iscrizione alle scuole dell’infanzia comunali viene presentata nel mese di gennaio
di ciascun anno, secondo tempi e modalità che sono resi noti con pubblico avviso (vedi modalità
e graduatorie sul Regolamento per le scuole dell’infanzia del Comune di Trieste).
Sempre a gennaio, anticipando le iscrizioni, vengono organizzate alcune giornate di open day,
affinché i genitori possano conoscere gli ambienti delle scuole dell’infanzia comunali e ricevere
informazioni sui criteri educativi e le scelte metodologiche adottate da ognuna.
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività
didattiche quotidiane, che si realizzano nelle sezioni e nei gruppi d’intersezione, nei laboratori
e negli ambienti di vita comune, ma si concretizza anche nelle relazioni sociali e di cura, dove
le routine giornaliere (ingresso e accoglienza, pasti, cura e igiene personale) svolgono una
funzione rassicurante di base per ciascun bambino.
L’ORGANIZZAZIONE LOGISTICA DEGLI SPAZI E DEI TEMPI Un’attenta organizzazione degli spazi e dei tempi, costituisce, nella scuola un pre-requisito
fondamentale per una corretta attuazione dell’esperienza educativa, orientata a un produttivo
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svolgimento degli apprendimenti curricolari delle attività didattico educative, della
valorizzazione dell’autonomia e l’acquisizione e rielaborazione delle competenze .
Nella nostra struttura educativa si cercherà, quindi, di ottimizzare le risorse interne sia
umane che materiali, al fine di garantire ai bambini l’utilizzo di spazi interni ed esterni
accoglienti e protetti; che prevedano spazi di sezione e d’intersezione, dove sia possibile
incontrarsi in gruppi omogenei ed eterogenei per età e per classe, secondo quanto previsto dai
progetti educativi o anche solo dall’intenzionalità dell’insegnante.
Nella scuola è stato possibile allestire, sia nelle sezioni sia al di fuori delle stesse, spazi
flessibili strutturati. Vediamo di seguito la loro dislocazione.
L’edificio è predisposto su 5 piani, 2 dei quali con funzioni di cantina, soffitta, lavanderia, ecc.;
sugli altri 3 si svolge l’attività didattica e di routine così suddivisa:
4 aule;
2 corridoi il 1°piano comprende la zona utilizzata come spogliatoio/ bambini;
3 bagni (p.t., 1° e 2° piano) con servizi igienici;
1 sala da pranzo;
1 cucina con annessa dispensa;
1 direzione;
1 stanza insegnanti;
1 sala giochi (2° piano) comprendente: zona per giochi ed esercizi motori, attrezzatura da
parete con elementi ginnici, attrezzatura per esercizi di ginnastica ritmica, angolo dei
travestimenti e teatrino dei burattini, pianoforte e materiali per giochi imitativi, strumenti
musicali, tricicli e automobiline;
1 aula (1° piano) suddivisa in centro lettura, laboratorio di computer. Tale saletta è usata
anche per l’accoglimento dei bambini che iniziano alle ore 7,30 e come laboratorio per le
attività di religione cattolica.
1 aula (piano terra) suddivisa in: spazio\video, angolo attività grafico\creative, pianoforte e
canto corale . Parte dello spazio è usato come spogliatoio\bambini.
Spazi comuni
Gli spazi comuni sopra illustrati, sono usati dalle sezioni secondo opportune turnazioni, fatti
salvi i momenti di lavoro dove la programmazione educativa abbia contemplato delle scansioni
temporali specifiche.
Ad ogni modo, di seguito si evidenziano le turnazioni di routine predisposte per l’uso più
appropriato di alcuni di questi spazi:
Sala giochi
N.B. Pomeriggi con organizzazione libera. Possibili cambiamenti di turno in caso di laboratori
Lunedì sezione A 8.00 11.30
Martedì sezione B 8.00 11.30
Mercoledì sezione C 8.00 11.30
Giovedì sezione D 8.00 11.30
Venerdì A disposizione
delle sezioni
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Giardino
Durante la mattina non escono più di due sezioni in contemporanea; al pomeriggio può esserci
un’aggregazione maggiore a seconda del numero di bambini rimasti dopo l’uscita intermedia.
Inoltre, tenuto conto che il giardino della scuola può diventare un piacevole momento
d’incontro e di socializzazione tra adulti, oltre che un tempo importante del genitore da
vivere vicino al proprio bambino o bambina in maniera distensiva e piacevole, la scuola intende
offrire l’uso di questo spazio, quando non sia impegnato dall’attività didattica, agli utenti che
lo desiderino. Ritenendo che i genitori sono parte integrante dell’azione educativa, non rivolta solo ai loro
figli, ma in alcuni casi anche a quelli degli altri, il Consiglio di Scuola ha stilato un
Regolamento, dove il rispetto, la gentilezza e il senso di responsabilità di ognuno aiuti a
mantenere in vita la nostra piccola area verde.
I punti fondamentali del Regolamento recitano:
o Non fermarsi in giardino quando siano presenti i bambini con le insegnanti.
o Non fumare (L.n584- direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri
14/12/95).
o Usare i cestini per le immondizie.
o Non usare in modo improprio giochi o altre attrezzature.
o Rispettare le piante e le aiuole.
o Usare con discrezione i servizi igienici che la scuola offre quando i bambini
sono già stati affidati ai loro genitori.
o Ricordare che dopo aver ritirato il bambino, la persona adulta che lo
accompagna diviene responsabile del minore e dei suoi comportamenti anche
verso terzi.
LE DOTAZIONI DELLA SCUOLA Sono per lo più attrezzature e materiali ludici per l’interno e per l’esterno, strutturati e non,
che assieme agli strumenti audiovisivi possono essere accresciuti periodicamente o sostituiti
sulla base delle esigenze didattiche.
Il materiale di facile consumo (carta, tempere, pennelli, pennarelli, pasta per modellare,
ecc...) viene acquistato e se necessario reintegrato durante l’anno anche in funzione delle
proposte educative da realizzare.
14
IL TEMPO SCOLASTICO DEL BAMBINO
ORARI ROUTINE SPAZI
7.
30
Ingresso Saletta 1° piano o piano terra
8.
9.
00
00
Ingresso e attività libere
Sezioni
9. 00
Igiene
Bagno
9.
30
Colazione Sala da pranzo
10.
00
Attività guidate a gruppi di sezione o di
intersezione
Sezioni, sala giochi, angoli strutturati,
giardino, ecc…
11.
30
Attività libere Sezioni, giardino, ecc.
11.
45
Igiene
Bagno
12.
00
Pranzo Sala da pranzo
12.
45
Igiene Bagno
13.
00
Uscita intermedia Sezioni, giardino
13.
20
Attività guidate prevalentemente
di tipo creativo
Sezioni, sala giochi, angoli
strutturati, giardino, ecc…
14.
00
Igiene
Bagno
14.
15 Uscita intermedia
Sezioni, giardino
14.
30
Attività guidate prevalentemente
di tipo creativo
Sezioni, sala giochi, angoli strutturati,
giardino, ecc…
15.
00
Igiene\merenda Bagno\sala da pranzo
15. 30 Uscita prolungata con attività libere,
racconti, giochi finalizzati
per i bambini in
Sezioni, giardino
16.
17.
00
00 attesa dei genitori Saletta al 1° piano
15
IL GRUPPO DOCENTE
E’ formato da 9 insegnanti di sezione, 2 insegnanti di sostegno e un'insegnante di religione
cattolica presente tutti i lunedì. Le insegnanti hanno un orario settimanale di 25 ore con i
bambini, e svolgono una turnazione di base equa tra due turni di lavoro, a garanzia della
copertura dell’intero arco della giornata.
Orario di base
Turno antimeridiano: 3 insegnanti ore 08.00-13.00
1 insegnante ore 07.30\12.30 (con la rotazione giornaliera di tutte le maestre).
Turno pomeridiano: 3 insegnanti ore11.00-16.00
1 insegnante ore 12.00-17.00
Gli insegnanti di sostegno hanno una turnazione flessibile per garantire le necessità dei
bambini diversamente abili
Tutto ciò contribuisce a migliore un rapporto numerico adulto-bambino e a realizzare un
percorso didattico differenziato e calibrato in base alle competenze e all’età.
Le insegnanti hanno anche l’obbligo di effettuare un monte ore annuo per adempimenti di non
insegnamento, tra i quali le riunioni collegiali per:
programmare-verificare e documentare l’attività didattica
confrontarsi sullo sviluppo-crescita dei bambini
partecipare ad attività di ricerca e formazione.
PERSONALE D’APPOGGIO Il personale d’appoggio è formato da 1 bambinaia a tempo pieno e da 4 part-time, addette alla
cura dei bambini, oltre che da una cuoca comunale .
Il loro orario giornaliero è di 7h e 12m. per il t.p. e di 3h ,36m. per jl p.t., e si svolge
attraverso una turnazione funzionale rispetto all’orario di apertura e chiusura della scuola e
dell’ottimizzazione delle risorse umane, fatto salvo per la cuoca che lavora con turno unico.
RAPPORTI CON I GENITORI Durante l’anno sono previste delle assemblee con le famiglie, nel corso delle quali si cercherà
di interessare il genitore a un dialogo su aspetti evolutivi ed educativi negli ambiti scolastici
e familiari dei bambini. A seguito di richiesta dei genitori e/o delle insegnanti si
realizzeranno incontri individuali per meglio affrontare problematiche specifiche e per
confrontarsi maggiormente nel dettaglio sulle modalità dell’intervento educativo.
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Ogni tre anni scolastici viene rinnovato il Consiglio della scuola composto di: una
rappresentanza dei genitori, in ragione di un delegato per sezione eletto dai genitori delle
bambine\i che frequentano la sezione stessa; una rappresentanza del personale educativo, in
ragione di un delegato per sezione eletta dal Collegio delle Educatrici; un rappresentante del
personale ausiliario, eletto tra i colleghi dello stesso nella scuola e dal coordinatore come
membro di diritto. Il Consiglio della scuola si occupa principalmente di agevolare le relazioni
scuola-famiglia e di formulare al Collegio degli educatori proposte in merito all’azione
educativa.
INCONTRI CON LE FAMIGLIE
(Schema orientativo)
Settembre - Assemblea d’inizio d’anno e incontro di sezione con i
genitori dei bambini nuovi per colloqui individuali.
Ottobre
- Elezioni dei rappresentanti dei genitori
- Consiglio di scuola per l’adozione del P.O.F.
- Incontro con l’insegnante di religione per la
presentazione dell’attività annuale
Novembre
- incontri di sezione con le famiglie per la presentazione
dell’attività educativa annuale
Dicembre\Gennaio
- Incontro con un rappresentante della scuola primaria per
modalità di passaggio e iscrizione dei bimbi “grandi”
- Consiglio della scuola
- Open day.
Marzo\ Aprile - Incontri di sezione con le famiglie
- Su richiesta incontri individuali.
Maggio
- Consiglio della scuola.
- Colloqui individuali legati alle schede di passaggio
dei bimbi alla scuola Primaria.
- Incontro per la consegna del diploma ai bimbi
“grandi” e festa di fine anno.
Giugno
- Assemblea con i genitori dei bambini che inizieranno a
frequentare dal mese di settembre del nuovo anno
scolastico.
Inoltre
- Il colloquio individuale con i genitori è garantito su appuntamento durante l’intero arco
dell’d dell’anno scolastico.
17
SCUOLA E COMUNITA’ EDUCATIVA La scuola oggi non viene più intesa come unica agenzia educativa di riferimento, perché
spesso affiancata da altri indirizzi e prospettive educative, per tale motivo deve saper
dialogare con la complessità culturale del territorio che la circonda, al fine di rispondere
tempestivamente ai bisogni di famiglie e bambini inseriti in una società variegata in continua
trasformazione. Per fare ciò, la scuola deve ascoltare temi e visioni culturali nuovi, ponendosi
in sintonia con altre istituzioni sociali ed educative, nell’ottica del lavoro di rete, interagendo
e comunicando con le diverse realtà in maniera sistemica, continuativa in itinere.
L’ambiente in cui l’istituzione è inserita è oggi più ricco di stimoli culturali, ma anche più
contradditorio e spesso difficile da decifrare e l’offerta educativa e il paesaggio sociale sono
divenuti più complessi e caratterizzati da elementi interculturali forti, con sistemi e approcci
comunicativi multimediali nuovi.
La scuola, pertanto, deve poter agire in maniera dialogica, costruttiva, aperta; condividendo
la progettualità , allo scopo di intendersi fattivamente tra insegnanti, famiglie e operatori
sociali e sanitari presenti sul territorio, lavorando assieme, per raggiungere obiettivi
condivisi.
Quest’anno la scuola di Rena Nuova intende aprirsi alla “territorialità” intesa come raccordo,
collaborazione e condivisione, principalmente con le Istituzioni educative comunali situate sul
territorio. Tali Istituzioni cercheranno di realizzare percorsi progettuali che tra le altre
finalità tengano conto della valorizzazione dell'arte e della cultura, finalizzate al
raggiungimento di obiettivi comuni tendenti all'arricchimento del territorio inteso come
maggiore qualità dei servizi offerti all'utenza. In conformità a questa comunanza d’intenti,
potrebbe essere possibile un lavoro d’interazione progettuale e didattica fra alcune delle
Istituzioni coinvolte.
L'interesse sullo sviluppo delle competenze artistiche-culturali a favore dei minori, sono
citate nella “ Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura”, in cui si ricorda che “ i
bambini hanno diritto a partecipare all’arte in tutte le sue forme ed espressioni, a poterne
fruire, praticare esperienze culturali e condividerle con la famiglia, le strutture educative, la
comunità al di là delle condizioni economiche e sociali di appartenenza. I principali soggetti
educativi quali la famiglia e la scuola hanno un importante compito di responsabilizzazione nei
confronti dei bambini per il soddisfacimento di questo loro diritto. La cultura dovrebbe
essere cultura di vita, fonte di benessere per tutti, realizzazione della libertà e pienezza”
come recita l’articolo 31. L’arte e la cultura devono essere considerate fondamentali aspetti
nella vita del bambino, necessari per una sana comunicazione e una vera comunità.
SCUOLA E TERRITORIO La scuola dell’infanzia di Rena Nuova è situata nel rione di S. Giacomo, da molti considerato il
cuore della città, che racchiude nel suo ambito un ambiente sociale variegato. Nel territorio
circostante l’edificio sono presenti numerose strutture educative quali: scuole dell’infanzia
statali anche di lingua slovena, scuole primarie tra cui una di lingua slovena, asili nido comunali,
un ricreatorio, un oratorio, ecc.
La nostra utenza scolastica è formata prevalentemente da bambini che abitano nel rione, ma
è compresente anche una discreta quantità di alunni provenienti da altre zone cittadine, e un
numero significativo di alunni stranieri appartenenti a etnie diverse. Questi ultimi,
s’inseriscono senza grosse difficoltà nella vita scolastica e apprendono velocemente i nostri
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usi insegnandoci parte dei loro, dando così vita a uno scambio emotivo-culturale apportatore
di conoscenza ma, soprattutto, di tolleranza e di rispetto delle reciproche diversità.
Per quanto riguarda i rapporti che il nostro Istituto educativo intende intrattenere con il
territorio, come sopra accennato, si conferma la volontà di mantenere una posizione di
apertura e di collaborazione allacciandosi alla rete di Servizi esistenti, e di fare ciò
attraverso rapporti di collaborazione educativa e sociale con realtà territoriali quali:
la scuola primaria Duca d’Aosta e all’occasione con altre scuole primaria cittadine che,
dal punto di vista di una continuità verticale, hanno creato occasioni d’incontro per i
bambini del terzo anno, affinché potessero conoscere anticipatamente, e con “allegria”, la
tappa successiva del loro percorso scolastico.
Inoltre, sempre per garantire la continuità, tra la nostra scuola
dell’infanzia, la scuola primaria Duca d’Aosta , l'asili nido Semidimela e il ricreatorio
Pitteri con il S.I.S., sono auspicati per i docenti:
o incontri per uno scambio di informazioni ed esperienze
o incontri per facilitare il raccordo tra le due scuole con la realizzazione di
progetti educativi comuni
o scambio di documentazioni (documenti e quaderni di passaggio degli alunni)
o progettazione in comune di un percorso didattico che favorisca la continuità
educativa.
I Servizi socio-assistenziali afferenti alle U.O.T e ai Distretti S.S.T.S.B.A.a cui
fanno capo le assistenti sociali, psicologhe, logopedisti, ecc., indispensabili per gestire
adeguatamente e con profitto le situazioni di disagio o disabilità presenti nella scuola o,
ancora, per organizzare incontri informativi verso le famiglie.
La partecipazione a progetti, iniziative, concorsi e manifestazioni, proposte dal
Comune da altri Enti pubblici o da Associazioni e Agenzie.
L’accoglienza (dove richiesta ) di tirocinanti del Dipartimento di Studi Umanistici
dell’Università di Trieste o di altre Facoltà e di Istituti scolastici del grado superiore,
nell’intento di collaborare con altri Enti educativi per instaurare buone pratiche finalizzate
all’insegnamento.
Quando possibile e necessario, la presenza nella scuola di un mediatore linguistico-
culturale a favore dell’inserimento degli alunni stranieri (con un numero di ore da definire
annualmente). Il mediatore ha il duplice compito di lavorare in classe per un miglior
inserimento del bimbo straniero utilizzando il supporto della sua lingua d’appartenenza, e di
mediare e comunicare informazioni tra la scuola e la famiglia del minore, cercando di
trasmettere a quest’ultima uno stato di serenità e fiducia. Tutto ciò ovviamente, in
perfetta sintonia con gli insegnanti di sezione e secondo il progetto educativo della sezione
e della scuola.
In conclusione, forte delle esperienze già vissute, la scuola di Rena Nuova continuerà
ad aprirsi sul territorio ogni qualvolta, questo renderà possibile un arricchimento in
ambito educativo-didattico.
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OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO
E’ necessario che l’insegnante “adotti nei
confronti degli allievi i sentimenti di un padre
e si consideri il rappresentante di coloro che
gli hanno affidato i bambini”.
Quintiliano
La scuola dell’infanzia si rivolge a tutti i bambini e le bambine dai tre ai sei anni di età ed è la
risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, coerentemente con i principi di pluralismo
culturale presenti nella società.
La scuola, pertanto, concorre nell’ambito del sistema scolastico a promuovere la formazione
integrale e armonica della personalità di ciascun bambino, contribuendo alla realizzazione
dell’uguaglianza delle opportunità educative, sviluppando in ognuno la graduale acquisizione
dell’identità attraverso la maturazione delle autonomie, delle competenze e avviando
all’acquisizione individuale dell’idea formativa di cittadino consapevole, capace di rielaborare
la complessità della società in maniera critica e responsabile.
Per giungere al conseguimento di queste competenze generali, il bambino dovrà essere
stimolato all’apprendimento di conoscenze qualificanti e reali, che raccolgano l’interezza
della persona, tenendo conto della sua soggettività e dei bisogni educativi specifici.
Il raccordo tra le diverse esperienze didattiche presenti nell’offerta formativa della scuola,
passa anche attraverso le forme di apprendimento date dai campi di esperienza, che vanno
formulati e resi concreti con azioni didattiche armoniche che rispettino la personalità e la
globalità di ogni alunno, traducendosi in acquisizione di competenze utili anche al prossimo
futuro sociale e scolastico del bambino.
La scuola, perciò, attraverso una pedagogia attiva e delle relazioni, manifestata dagli
insegnanti tramite un’attenzione personale verso ogni bambino e bambina frequentante,
si propone di favorire lo sviluppo delle seguenti finalità educative generali:
a) IDENTITA’
PERSONALE: maturazione - di sé come persona, sentendosi riconosciuti come
persona unica e irripetibile
- in relazione al proprio sesso
- in relazione alla comunità di appartenenza
b) AUTONOMIA: rispetto a - l’orientamento nell’ambiente, imparando a
interpretare e governare il proprio corpo.
- ai valori condivisi di giustizia, solidarietà, libertà,
ecc… partecipando alle negoziazioni, imparando a
prendere decisioni e motivando le proprie idee
- -
alla fiducia e al rispetto di sé e degli altri
alla capacità di esprimere sentimenti ed emozioni con
linguaggi diversi
c) COMPETENZE: sviluppo - di esperienze esplorative, culturali e cognitive utili
per la comprensione e attraverso alle quali imparare a
riflettere sulle proprie esperienze
- dell’utilizzo di strumenti linguistici e
rappresentazione simbolica della realtà
- delle capacità d’osservazione e dell’esercizio del
confronto; rievocando e condividendo le proprie
esperienze
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- della rielaborazione e comunicazione di conoscenze
- della capacità creativa, dell’intuizione, di abilità
sensoriali, percettive, motorie e linguistiche
d)
CITTADINANZA: scoperta -
-
-
degli altri e dei loro bisogni
della necessità di gestire i contrasti attraverso delle
regole condivise ed il dialogo
di un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri, in
un ambito democratico aperto e rispettoso verso
l’uomo e la natura secondo una visione ecologica.
Considerate tali finalità, il Collegio degli educatori di questa scuola si propone di operare
affinché i bambini\e frequentanti godano di una vita serena, libera
e creativa, improntata al benessere psico-fisico, che li aiuti a
superare, dove ve ne fossero, condizionamenti sociali e culturali,
promuovendo un’esperienza formativa che sia:
GIOIOSA per consentire al bambino di inserirsi, offrendogli uno
spazio accogliente e rassicurante in cui possa giocare, esprimere al
meglio le proprie capacità, capire gli altri, essere ascoltato e
ascoltare, aumentare l’autostima, esprimere sentimenti ed emozioni.
SOCIO-RELAZIONALE perché inizi la costruzione dell’identità personale e ogni bambino
impari a manifestare il proprio pensiero, maturando la consapevolezza che non si cresce da
soli, ma dentro ad una rete di relazioni significative, divenendo parte di un gruppo e
partecipandovi senza ricorrere ad atteggiamenti conflittuali, condividendo giochi e regole,
distinguendo la realtà dalla fantasia, aprendosi al futuro.
STIMOLANTE in termini di autonomia, capacità di organizzarsi, di fare esperienze nuove, di
osservare, apprendere, di modificare la realtà per arricchire le proprie conoscenze,
progettando e trovando soluzioni, accrescendo il piacere di essere competenti e riflettendo
sulle proprie esperienze traducendole in tracce personali e condivise
CREATIVA E SIGNIFICANTE perché aiuti ogni bimbo a dare un senso di interezza al suo
sviluppo in un ambiente che motivi l’azione, dando forza alle sue competenze attraverso il
gioco, il dialogo, la scoperta e la “meraviglia” che, come afferma Bettelheim, è un’emozione
preziosa perchè sollecita la disponibilità a conoscere.
METODOLOGIA OPERATIVA
Gioco come forma primaria per l’apprendimento e la relazione.
Centralità del bambino.
Trasversalità delle esperienze tra i vari campi e linguaggi.
“Imparare facendo”.
Ricerca ed esplorazione dell’ambiente.
Salvaguardia dei bisogni.
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Figure costanti di riferimento per le sezioni (compatibilmente
con le graduatorie delle insegnanti).
Organizzazione di spazi e materiali a misura di bambino in base
all’età/bisogni e loro modifica in itinere per stimolare nuovi
interessi.
Organizzazione di uscite didattiche, partecipazione a concorsi
o a iniziative cittadine nell’intento di esplicare al meglio le
finalità educative prefissate.
Utilizzazione ottimale del “tempo del pranzo”, per abituare i
bimbi ad una sana educazione alimentare.
Collaborazione con le famiglie per mezzo di un dialogo costruttivo attraverso il Consiglio
di Scuola, riunioni periodiche e offrendo la possibilità di organizzare incontri tra i
genitori per aumentare, in tal modo, i rapporti amicali che sono alla base della
costruzione del tessuto sociale di relazione. Questo modo informale di avvicinare le
famiglie, dovrebbe favorire anche l’inserimento nella scuola dei nuclei familiari stranieri.
Supporto di un mediatore linguistico-culturale a sostegno dell’inserimento dei bambini
stranieri e delle famiglie con difficoltà linguistica.
Oltre a ciò, il Collegio degli educatori ha ritenuto di organizzare la scuola con il modulo
base della sezione eterogenea per età, perché questa scelta offre la continuità dei rapporti bimbi-adulti e la possibilità di sperimentare occasioni d’aiuto reciproco e di
collaborazione, attuando un’azione di “tutoring” dove il bambino grande della scuola
appoggia quello più piccolo e inesperto. Dal modulo base si possono, secondo la
programmazione e i progetti, creare poi dei gruppi più piccoli e omogenei per età, allo
scopo di realizzare obiettivi specifici consentendo un rapporto maggiormente
individualizzato tra insegnante- bambino e bambino di pari età.
OSSERVAZIONE VERIFICA, VALUTAZIONE e DOCUMENTAZIONE Assieme all’osservazione sistematica, questi tre momenti sono fondamentali e
indispensabili nel lavoro didattico e competono agli insegnanti.
“La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni
da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle
condotte a termine.” (Indicazioni per il curricolo)
Particolare importanza viene attribuita alla documentazione dei percorsi didattici e ai
risultati raggiunti tramite la testimonianza: di testi, interviste, elaborati di gruppo ed
individuali, di filmati, di foto, ecc.., indirizzati a più destinatari (bambini, famiglie,
insegnanti,…) con lo scopo di rendere visibili le scelte metodologiche applicate.
Da non scordare l’importanza della documentazione come momento di continuità con la
scuola che segue, per far conoscere la storia progressiva e le esperienze più importanti
vissute dai bambini, quale patrimonio di osservazioni realizzate nel corso dell’anno e
raccolte in un profilo individuale.
USCITE DIDATTICHE Assieme all’ambiente familiare e a quello scolastico, l’ambiente esterno è il luogo dove il
bambino vive ed esperisce.
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Anche nella scuola dell’infanzia il bambino potrà venire a contatto con l’ambiente esterno
e lo farà attraverso le uscite didattiche che, tuttavia, proporranno un mondo con valori e
connotazioni differenti da quello sperimentato con la famiglia. Ciò avviene perché le
uscite proposte dalla scuola nascono da esigenze specifiche e mirate, che offrono ai
bambini percorsi esperienziali di ricerca oltre che di conoscenza e di osservazione, non
limitandosi a trasmettere delle risposte preconfezionate.
Uscire con la scuola significherà, quindi, fare scoperte, esplorare, vedere, sperimentare,
affrontare problemi nuovi e cercare (assieme agli amici e alle insegnanti) di risolverli
trovando soluzioni originali. Per offrire tutto ciò, da parte delle insegnanti dovrà esserci
un’attenta programmazione, calendarizzazione e organizzazione di ogni singola uscita.
Tale lavoro si suddividerà necessariamente in 3 fasi metodologico-didattiche.
Prima Fase : “IL PRIMA” - Sopralluogo dell’insegnante nell’unità ambientale da visitare.
- Coinvolgimento ed istruzione degli altri adulti partecipanti all’uscita (bambinaie,
colleghi, guide, personale specializzato, ecc.).
- Autorizzazioni e\o prenotazioni per accedere a luoghi da visitare.
- Raccolta delle firme dei genitori che autorizzano l’uscita dei figli (non possono uscire
bambini per i quali non sia stato firmato, ne possono firmare nonni o persone
prive della patria potestà).
Seconda Fase : “IL DURANTE” - Introduzione nella classe di stimoli che anticipino
l’argomento dell’uscita.
- Uscire con gli elenchi dei minori partecipanti, apponendo
sulla maglietta di ogni alunno il cartellino di riconoscimento con
il suo nome e l’indirizzo e numero telefonico della scuola.
- Visita guidata con strumenti (macchina fotografica,
registratore, ecc.) materiali e persone specifiche, utili per
ampliare al massimo la fase osservativa e di primo
apprendimento degli alunni.
Terza Fase : “IL DOPO”
In classe:
- riscontro immediato con attività di: raccolta, registrazione dati, conversazioni,
drammatizzazione, attività grafico-pittoriche, attività plastico-manipolative, incollatura, ecc.
- riscontro medio-differito con esercizi: linguistici, percettivi, drammatizzazioni,
esercizi logici, classificazioni, costruzioni di sequenze, ecc.
L’eventuale raccolta dei soldi per sostenere spese legate all’uscita dovrà esser eseguita a
cura del genitore rappresentante di classe.
Il personale della scuola non è autorizzato a gestire e raccogliere denaro extra dotazioni
comunali.
FORMAZIONE DELLE CLASSI Le classi sono formate nell’ambito del Collegio degli educatori con l’intento di renderle il più
possibile omogenee tra loro, secondo i principi condivisi con il Consiglio di Plesso. Questi
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ultimi prevedono i criteri dell’età, del sesso e della presenza equilibrata nelle sezioni di
bambini con particolari esigenze di salute, familiari, ecc.
Si evidenzia che in caso di frequenza di fratelli, sarà valutata l’opportunità di assegnarli a
classi differenti. Ciò in base ad una scelta educativa che poggia le sue fondamenta non solo
sull’esperienza, ma anche su sperimentazioni che hanno dimostrato come questa eventuale
scelta porti ad una diminuzione di confronto e rivalità, aiutando i due fratelli a gestire con
maggiore serenità i rapporti con la loro sfera emotiva affettiva relazionale nella scuola.
PROGETTARE L’ACCOGLIENZA
Il bambino di 3 anni entra alla scuola dell’infanzia già ricco di una storia personale, che lo ha
portato ad acquisire conoscenze e atteggiamenti propri. Entrare in un ambiente nuovo,
completamente diverso da quello familiare, potrà quindi essergli inizialmente difficile da
comprendere, creando in lui stati d’ansia e d’insicurezza, che potrebbero indurlo ad
assumere atteggiamenti conflittuali non solo nei confronti di persone o degli ambienti
scolastici, ma anche verso la propria famiglia a causa delle implicazioni emotivo affettive
comportate dal distacco.
In ambito scolastico le regole e le abitudini sono diverse da casa e per il bambino sarà
soprattutto diversa la condizione di dover accettare e sperimentare regole condivise e
routine quotidiane di gruppo, dovendo imparare a condividere momenti di gioco e di cura con
i nuovi compagni. L’accoglienza e l’ambientamento nella scuola dei bambini/e e delle loro famiglie, ha inizio già
al momento dell’iscrizione e durante i primi approcci come l’open day, le richieste
d’informazioni alla scuola, le riunioni di giugno e di settembre, ecc., momenti che consentono
ai genitori di muoversi senza troppe difficoltà nell’ambiente scolastico. Gli incontri che
precedono l’inizio della scuola servono principalmente a riflettere assieme (scuola-famiglia)
sul modo migliore per preparare il bambino alla nuova esperienza formativa, oltre a fornire
indicazioni sul funzionamento del Servizio.
Le attività proposte nei primi mesi saranno un primo gradino per iniziare un percorso che
porterà, nel secondo periodo dell’anno, ad una graduale conquista esperienziale nelle aree di
sviluppo: relazionale, motoria, linguistica, espressiva, logica; che si amplieranno e
rafforzeranno nell’arco dell’intero ciclo scolastico.
OBIETTIVI DEL
1° PERCORSO
o Agevolare il distacco dalla famiglia;
o Costruire un clima rassicurante e accogliente;
o Imparare a condividere giochi e regole di vita comune;
o Favorire l’approccio con l’ambiente in un inserimento graduale;
o Instaurare un senso di fiducia verso le insegnanti;
o Riconoscere il proprio contrassegno e quelli del proprio gruppo;
o Iniziare ad esprimere i bisogni;
o Imparare a controllare l’ansia;
o Ascoltare brevi storie;
o Avere cura delle proprie cose;
o Acquisire fiducia nelle proprie capacità o Esprimersi attraverso diversi linguaggi del corpo verbali e non;
o Accompagnare il canto con movimenti del corpo;
o Sviluppare lo spirito di osservazione;
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ATTIVITA’ o Giochi per l’inserimento dei bambini di 3 anni
o Giochi per il coinvolgimento dei bambini di 4 e 5 anni
o Giochi per la conoscenza
o Giochi di identificazione con l’ambiente scolastico
o Giochi per la conoscenza dell’adulto di riferimento
o Attività di vita pratica
SPAZI o Gli angoli delle sezioni
o La sala da pranzo
o Tutti gli altri spazi della scuola
o Il giardino
RUOLO
DELL’INSEGNANTE
o Agevola le relazioni e il coinvolgimento dei più piccoli
o Distribuisce i ruoli
o Punto di riferimento affettivo
o Aiuta l’autonomia nell’uso degli ambienti
o Supporta le attività dei bambini organizzando i contesti
o Aiuta la comprensione delle regole dello stare assieme
PERSONE
COINVOLTE
o Gli insegnanti e il personale ausiliario
o I bambini della scuola
o Le famiglie
L’ACCOGLIENZA ED IL BAMBINO CON DIVERSITA` LINGUISTICA
Nell’ambito degli strumenti di accoglienza e inclusività indicati nella circolare ministeriale n
8 del 6 marzo 2013 (B.E.S.) la scuola si attiverà sia con una organizzazione interna sia con
risorse esterne al fine di garantire l’accoglienza delle famiglie e dei bambini di nazionalità
diversa nuovi iscritti.
Trattando di accoglienza, è bene ricordare che negli ultimi anni le scuole dell’infanzia sono
divenute dei luoghi multiculturali e plurilingui e che anche la scuola di Rena Nuova è un punto
di incontro tra vari saperi, per la compresenza multietnica che consente di costruire e
sviluppare rapporti sociali e civili di diverse origini. Qui ogni famiglia e ogni bambino
rappresentano un mondo culturale con le proprie caratteristiche e la propria identità
specifica, eppure, anche le differenze spesso sanno fondersi senza rinunciare alla loro
singolarità, creando un’alchimia che si trova spesso nei luoghi educativi.
Per affrontare il momento dell’accoglienza e dell’inserimento del bambino straniero e della
sua famiglia, è stato pensato un protocollo che preveda l’attuazione di atteggiamenti
didattico\educativi che mirino a facilitare le relazioni interpersonali, i rapporti di
socializzazione, oltre all’apprendimento della lingua italiana dove ciò sia necessario.
Di seguito, si indicano alcuni dei punti previsti dal protocollo d’accoglienza della scuola:
Nella scuola e nelle singole sezioni, gli insegnanti hanno il compito d’instaurare un clima
sereno e di benvenuto verso i bambini stranieri e non, allo scopo di favorirli nelle relazioni
riducendo il loro senso di ansia nei confronti del nuovo.
La formazione del contesto classe dovrà valorizzare la presenza delle diverse culture
egualmente accettate.
Possibilità nel mese di Settembre, di fissare un primo colloquio individuale con le
famiglie nuove, allo scopo di conoscere la storia del bambino, spiegare le caratteristiche della
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scuola, offrire informazioni sull’inserimento. Nell’occasione sarà usata una scheda d’intervista
per raccogliere le informazioni bimbo\famiglia.
Per le famiglie straniere, dove serva, si potrà chiedere l’intervento dei mediatori
culturali per traduzione delle necessità dei genitori, ecc.. favorendo un clima disteso e senza
fraintendimenti.
I bambini stranieri non saranno “forzati” a parlare, nel rispetto della loro necessità di
“silenzio”, durante il quale elaborano la comprensione dell’italiano come L2.
Saranno organizzati giochi e attività che favoriscano sia la comprensione della L2 sia la
socializzazione e la conoscenza dell’ambiente e dei suoi costumi.
Come le insegnanti, così il personale ausiliario dovrà rendersi disponibile alle esigenze
di comprensione e rassicurazione che i bambini stranieri possono dimostrare, dovendo
affrontare consuetudini diverse anche nei momenti di cura proposti dalla scuola (uso dei
servizi, pranzo, ecc.).
Aiuto al genitore da parte del personale ausiliario nella conoscenza dell’ambiente
scolastico; dando informazioni, e aiutando nella comprensione degli avvisi affissi all’albo della
scuola.
PROPOSTA PER L’ACCOGLIENZA DEI BAMBINI DI 3 ANNI (PICCOLI) E PER IL
REINSERIMENTO DEI BAMBINI DI 4 E 5 ANNI (MEDI E GRANDI) NELLE PRIME
SETTIMANE DI SCUOLA
A tre anni il bambino matura delle abilità che vanno oltre l'ambiente familiare: diventa
capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di giocare con maggiore
sicurezza nei movimenti, di disegnare, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli
mentali... Il bambino è pronto per fare il suo ingresso nella scuola dell'infanzia! L’arrivo
nell’ambiente scolastico è un momento importante, che coinvolge diversi soggetti, prima di
tutto il bambino, poi la famiglia e le insegnanti.
Per tale motivo, la scuola ha stilato un “progetto specifico” che assecondi l’inserimento dei
bimbi nuovi ma, inoltre, indirizza ai genitori la seguente proposta:
PROPOSTA PER I GENITORI - modalità di attuazione: Per i bambini piccoli vengono previsti tempi di frequenza ridotti per le prime settimane,
compatibilmente alle possibilità delle famiglie.
Il primo giorno di apertura della scuola sarà dedicato ai bambini “vecchi”, che
ritroveranno le proprie maestre, gli spazi della scuola, riconosceranno i ritmi della giornata
scolastica e, soprattutto, si prepareranno all’arrivo dei bambini nuovi.
Il secondo giorno sarà invece quello in cui entreranno i bambini piccoli.
Per favorire la massima compresenza delle insegnanti di sezione, per la prima settimana la
scuola, similmente alle altre scuole dell’infanzia comunali, seguirà per alcuni giorni un orario
ridotto, di norma con chiusura entro le ore 14.00. Quindi:
Prima settimana o per le giornate previste con riduzione dell’orario:
BAMBINI MEDI E GRANDI (4-5 ANNI) orario 7.30-14.00, con il pranzo
BAMBINI PICCOLI (3 ANNI) ingresso dal secondo giorno con orario 10.00\11,30
Seconda settimana:
BAMBINI MEDI E GRANDI : 7.30- 17.00 (orario completo)
BAMBINI PICCOLI: consigliato, 7.30-12,30\13.00 con pranzo
dalla Terza settimana: orario completo per tutti salvo esigenze individuali gestite in
collaborazione con la famiglia.
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Nota Bene:
La proposta vuole essere un suggerimento alla luce dell’importanza che riveste un
inserimento graduale dei bambini in un ambiente nuovo. Non è, in ogni caso, vincolante al fine
della fruizione del servizio di scuola dell’infanzia.
INTERVENTI EDUCATIVI PER L’INTEGRAZIONE
E L’INCLUSIONE DI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ( B.E.S.)
La scuola ha il compito di attivarsi attraverso strumenti d’intervento didattico interno e di
supporto di rete adeguati ai bisogni educativi speciali di ciascuno, al fine di garantire e
realizzare il diritto alla vera integrazione e allo studio per tutti gli alunni, anche quando essi
presentano situazioni di svantaggio sociale, difficoltà linguistica, culturale e di apprendimento.
La Direttiva ministeriale del 6 marzo 2013 ridefinisce e completa il tradizionale approccio
all’integrazione scolastica, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la
comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente:
“svantaggio sociale e culturale, diversa origine linguistica, disturbi specifici di apprendimento
e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della
lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
In questa nuova e più ampia ottica d’inclusione, le strategie che s’intendono adottare nella
scuola di Rena Nuova per favorire l’integrazione di tutti i bambini (stranieri, diversamente
abili, etc ..) vanno ricercate nella volontà di farli partecipare in maniera attiva e concreta alle
esperienze didattiche proposte dagli insegnanti di ciascuna sezione e inserite nel Pof.
Anche la scuola dell'infanzia, come ogni scuola di qualsiasi ordine e grado, deve rappresentare
un'opportunità educativa rilevante per tutti i bambini accolti. Ogni bambino deve potersi
integrare nell'esperienza educativa, così da venir riconosciuto e riconoscersi come membro
attivo della comunità scolastica, coinvolto nelle attività che lo circondano.
Pertanto, la scuola si rivolge a un bambino impegnato in un processo continuo di costruzione
dell’immagine di sé e di interpretazione della realtà, attraverso l’interazione tra i pari, gli
adulti, l’ambiente, la cultura, promuovendo l’uguaglianza delle opportunità educative attraverso
strumenti flessibili e una pedagogia dell’accoglienza.
In una scuola così intesa, l’insegnante ha lo scopo principale di organizzare un background
educativo e di apprendimento in grado di sollecitare sinergicamente tutte le potenzialità, i
linguaggi e le forme d’intelligenza plurima, assumendo nei vari contesti il ruolo di regista e
responsabile dei processi educativi che vengono realizzati nelle attività quotidiane.
Questo ambiente educativo è formativo, rappresenta una tappa fondamentale nella
costruzione del rapporto io-mondo. Esso considera l’esperienza del bambino globalmente
unitaria, le dà solidità affettiva e costituisce una risorsa
formativa forte, adeguata alle reali caratteristiche del
soggetto.
Sarà ancora cura dell’educatore, concordare con le
famiglie e con eventuali Agenzie educative coinvolte, gli
interventi utili per garantire ai bambini sicurezza e
stabilità affettiva ed emotiva.
Il curricolo integrato per l’inserimento dei bambini
portatori di specifiche abilità individuali, deve favorire lo
sviluppo dell’auto consapevolezza personale e le specifiche competenze, favorendo i processi
più formalizzati di simbolizzazione. Fondamentale è che tutto ciò avvenga in un clima di
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relazioni adatto a suscitare atteggiamenti solidali e cooperativi, in cui diventa normale
imparare dagli “ altri” (coetanei, grandi, adulti …) e dove il naturale processo di crescita porti
allo sviluppo di tutti i linguaggi (verbale, corporeo, espressivo…) e alla progressiva padronanza
della realtà in base alle specifiche potenzialità e capacità personali.
Nella scuola ci sono bambini con situazioni personali diverse e peculiari, che però hanno un
denominatore comune: la voglia di esplorare il sapere e di conoscere attivamente con grande
curiosità ed interesse per raggiungere ciascuno con la propria strada l'apprendimento e lo
sviluppo psico-fisico.
La continua evoluzione che caratterizza l’attuale quadro storico, sociale e culturale, rende
necessaria un’ azione coerente tra scuola e famiglia, che garantisca di affrontare in modo
critico la complessità degli eventi.
La diversa storia personale di ciascuno, frutto di un contesto di relazioni e di esperienze
differenti, richiede una risposta educativa personalizzata attraverso una flessibilità di analisi
ed un’ attenzione ai bisogni individuali.
Lavorare quotidianamente anche con bambini che possono aver necessità di sostegno e
supporto didattico specifico, deve comportare una deontologia professionale nella quale vanno
quotidianamente inserite strategie, strumenti operativi, modi di fare e di gestire le proprie
relazioni educative.
PROGETTO ANNUALE
DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE
A.S.2014\2015
“Ogni studente suona uno strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i
nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un regimento che marcia al passo, è
un’orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin,
o lo scacciapensieri che fa solo bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto,
il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri
della qualità che il loro lavoro conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire
tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il
primo violino, ma conoscerà la stessa musica. “
Daniel Pennac “Diario di scuola”
Le “Indicazioni per il curricolo” della scuola dell’infanzia, affidano alle Istituzioni scolastiche
la progettazione curricolare. La costruzione di un curricolo esplicito serve a dare impulso alle
proposte educative e didattiche, organizzando le situazioni per promuovere le prime
esplorazioni, scoperte e intuizioni del bambino, nella prospettiva del maggior coinvolgimento
di ogni alunno attraverso una didattica che punti al dialogo e alla negoziazione delle esigenze
del singolo.
La progettazione dello sviluppo degli apprendimenti curricolari inseriti in specifiche attività
educative e progetti della scuola, implica una pianificazione creativa, aperta e flessibile dei
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percorsi d’apprendimento, che tengano conto: dell’analisi del contesto, dell’organizzazione
dell’ambiente, dell’adozione di strategie metodologiche adeguate, dell’individuazione degli
obiettivi formativi trasversali ai campi di esperienza per raggiungere i traguardi di sviluppo
delle competenze nelle singole aree di strumenti osservativi, valutativi e di verifica.
La progettazione deve, quindi, corrispondere all’ambiente di apprendimento in cui si colloca la
scuola implicando, conseguentemente, una continua riflessione e costanti modifiche per
adattare le sue scelte al reale contesto esperienziale e alle singole specificità dei bambini.
Con tali premesse il Collegio degli educatori della scuola dell’infanzia di “Rena Nuova”,
partendo da un attento esame della sua realtà, per l’anno scolastico 2014/2015, ha
ravvisato l’opportunità d’inserire accanto ai curricoli tradizionali dai contenuti
“irrinunciabili” per la formazione di base, dei percorsi che coinvolgano i bambini
all’assunzione di un atteggiamento che spazi in ambito creativo\teatrale, non disgiunto
però dall’osservazione propria di un approccio scientifico e dall’avvio di un primo
riconoscimento dei diritti e dei doveri di ogni persona, in un ambito democratico ed
ecologico, aperto e rispettoso verso l’uomo e la natura in una prospettiva di educazione
alla pace.
Pertanto, la programmazione di quest’anno continuerà il progetto iniziato lo scorso anno,
dando modo ai bambini di conoscere, approfondire, riflettere ed entrare in contatto, con un
prezioso elemento che li circonda.
“FUOCO CHE ALIMENTA LA VITA” é il titolo dell’argomento che farà da sfondo
integratore alla quotidianità scolastica e considerata l’importanza e l’unicità di questo bene
comune.
IL FUOCO è un elemento molto attraente per le sue caratteristiche e per il fatto che
difficilmente viene consentito ai bambini di avvicinarvisi e di avere un contatto diretto a
causa degli effetti che può produrre e dei pericoli che rappresenta. Tuttavia è possibile
farne esperienza e scoprire quanto calore e luce siano importanti per la vita dell’uomo,
costatando che il fuoco è una grande forza nella natura e che molti fenomeni sono legati a lui.
IL FUOCO, infatti, è tra gli elementi naturali quello che più di tutti va gestito e controllato.
I bambini, guidati dagli insegnanti, affronteranno un percorso ludico didattico fatto di storie,
immagini, drammatizzazioni musicali e teatrali al fine di far conoscere, far emergere
maggior consapevolezza dei rischi ma anche dell’importanza dell’elemento.
Le attività di osservazione ed esplorazione verranno proposte in contesti motivanti tali da
consentire ai bambini di maturare tecniche di osservazione non più casuali ma finalizzate a
mete prestabilite.
Il progetto si articolerà con modi differenti rispettando le età e i tempi dei bambini.
Il contesto ludico motivante, la dimensione di gruppo, il metodo della RICERCA-AZIONE,
costituiranno le basi delle varie attività didattiche che saranno organizzate dagli insegnanti
per accostare i bambini all’argomento che ci lega al mondo che ci “ospita” e di cui dobbiamo
essere rispettosi.
Questo sguardo “creativo e di scoperta” permetterà di sviluppare e rafforzare in ogni
bambino un pensiero ecologico: il rapporto con l’ambiente e il micro-ambiente, oltre al
raggiungimento di un’autonomia personale, la consapevolezza di sé nel proprio territorio e
all’esterno.
Per ristabilire degli equilibri significativi tra uomo e ambiente bisogna cominciare proprio dai
bambini, educandoli al rispetto della natura, allo scopo di proteggerla dall’inquinamento e
dallo spreco. Si presterà, quindi, particolare attenzione ai concetti chiave della necessità e
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della preziosità degli elementi naturali, identificandoli come beni primari e,
conseguentemente, offrendo uno spunto per rivolgere un attento sguardo
all’ecosostenibilità, ben sapendo che quest’ultima si basa principalmente sui valori
fondamentali dell’uomo, primo fra tutti il rispetto.
Questo tema vuole essere “motivante”, in modo da trasmettere con entusiasmo nozioni,
emozioni e abilità a tutti i bimbi; educando alla cittadinanza, per far sentire l’individuo
parte integrante del mondo che lo ospita, considerando che fin da piccoli è necessario
assumere atteggiamenti, abitudini e comportamenti positivi e corretti verso l’ambiente
naturale e sociale. La scuola, secondo le Indicazioni per il curricolo, ha come finalità il
raggiungimento di una cittadinanza legata ai valori della tradizione nazionale, ma più ricca e
più aperta rispetto al passato. La cittadinanza, oggi, ha un respiro europeo e mondiale e la
scuola collabora alla realizzazione di questo grande compito educativo. …“La nostra scuola
deve formare cittadini italiani che siano nello steso tempo cittadini dell'Europa e del mondo”
(Indicazioni per il curricolo).
Durante tutto l’anno scolastico, i bambini verranno accompagnati, attraverso laboratori
mirati, alla sperimentazione diretta, finalizzando il lavoro alla conoscenza e all’acquisizione di
competenze specifiche.
In aggiunta allo sfondo integratore “FUOCO CHE ALIMENTA LA VITA” e ai progetti
specifici di seguito elencati, la Programmazione della scuola affronterà anche il tema DELLA
GENITORIALITA’ con il progetto “NOI…ASSIEME AI NOSTRI GENITORI”, un progetto
che viaggia in parallelo con altre strutture educative comunali e affiancherà il percorso
didattico della nostra scuola, coinvolgendo le famiglie in una riflessione su aspetti della
crescita e dello sviluppo dei bambini anche con la presenza di figure esterne competenti
(logopediste, psicologi, dietiste …). Gli incontri avranno luogo all’interno della scuola e
saranno inerenti ai seguenti argomenti: accoglienza nella scuola dell’infanzia, sviluppo del
linguaggio con approccio logopedico e psicologico, la valenza di regole e limiti nel contesto
educativo, alimentazione-scelte e proposte per una sana alimentazione a scuola, nati per
leggere- approccio al mondo della lettura sin dalla più tenera infanzia, incontro di continuità
con insegnanti di primaria e ricreatorio\SIS per il passaggio dei bambini alla scuola primaria-
aspettative e modalità\tempistica d’iscrizione e, oltre alle consolidate riunioni di sezione,
argomenti vari d’interesse generale.
Tutti i progetti, di seguito enunciati e approfonditi, nella loro stesura renderanno visibili gli
strumenti e le interazioni trasversali che intercorrono tra i Campi di esperienza delineati
dalle ultime indicazioni ministeriali, indicando gli obiettivi formativi, i tempi, i criteri e le
modalità sia del lavoro sia della documentazione, al fine di valutare gli esiti del processo
educativo. La documentazione, seppur semplice e in maggior parte prodotta con gli elaborati
dei bambini, sarà il mezzo fondamentale e immediato per offrire alle parti una più ampia
informazione.
Sarà cura della scuola esporre sul pannello all’entrata della struttura, unitamente alla copia
del POF, la progettazione annuale per l’anno scol. 2014-2015 “Fuoco che alimenta la vita”
divisa per ambiti didattici - i luoghi del fare e dell’agire dei bambini - illustrandone le
attività nei diversi mesi scolastici e sottolineando gli obiettivi formativi privilegiati.
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1 PROGETTO “CANTIAMO INSIEME” Rivolto a tutti i bambini della scuola.
FINALITA’ GENERALI
La musica e il canto costituiscono e hanno costituito sempre
un momento fondamentale per tutti i bambini di questa scuola
per celebrare le ricorrenze che si susseguono nel corso
dell’anno, per supportare i diversi progetti svolti con i bambini
o per salutare i Grandi che concludono il loro percorso e si
preparano a proseguire alla Primaria.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
L’educazione musicale è fondamentale nello sviluppo del
bambino e si concretizza in attività di gioco senso-motorio e
di regole, in modo giocoso e divertente, per portare i bambini a sviluppare un atteggiamento di
ascolto, fondamentale del “fare musica” e nelle relazioni con l’altro.
Importantissima è inoltre l’esperienza di cantare “insieme”, come un’unica voce, che permette
al bambino di staccarsi dal suo egocentrismo e sperimentare sicurezza e supporto nel gruppo
di pari.
OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO
Imparare a memoria semplici testi e filastrocche.
Migliorare la pronuncia
Apprendere nuove parole
Ricerca e sperimentazione di modelli espressivi spontanei e programmati con la voce
(piano, forte, silenzio, grido,…)
Sviluppo capacità d’ascolto
Sviluppo senso del ritmo
Sviluppo rispetto regole di gruppo
CONTENUTI E METODOLOGIE
Per ogni ricorrenza o evento (x es. Halloween, S. Nicolò, Carnevale, etc.) e per il tema
dell’anno “IL FUOCO”, le insegnanti individueranno delle canzoni semplici, ritmate e
divertenti da proporre ai bambini. I bambini avranno modo di imparare e comprendere il testo
all’interno del gruppo classe con le proprie insegnanti di sezione. Verranno poi proposti degli
incontri di gruppo a cui parteciperanno tutti i bambini della scuola per provare e imparare a
cantare insieme. Verso fine anno verranno inoltre organizzati dei momenti di canto per gruppi
omogenei d’età, relativi ai progetti svolti nel corso dell’anno.
TEMPI : Tutto l’anno scolastico
MODALITA’ DI OSSERVAZIONE VERIFICA VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
Verifiche in itinere da parte di tutte le insegnanti per portare eventuali modifiche o
aggiustamenti a parti del progetto qualora necessario, per supportare al meglio obiettivi
d’apprendimento e bambini. Documentazione Foto e filmati.
INSEGNANTI REFERENTI : Tutti gli insegnanti della scuola
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2 PROGETTO-EDUCAZIONE INTERCULTURALE ATTRAVERSO LA DANZA
Bambini “grandi” della scuola
….nella realtà, tutti quelli che
hanno la stessa apertura visiva e
vedono il mondo nello stesso modo,
non hanno osservazioni diverse da
comunicarsi .Solo chi ha un’
apertura visiva diversa vede il
mondo in un altro modo e può dare
al prossimo un’ informazione tale
da allargargli il suo campo visivo.
Mescolate quindi i disegni, cambiate i colori degli occhi, abituiamoci a
guardare il mondo con gli occhi degli altri."
(Bruno Munari, "Guardiamoci negli occhi", Corraini 2003
PREMESSA
La nostra fase storica è ormai caratterizzata da molteplici esperienze migratorie, da rapporti
più frequenti tra persone di lingue e culture diverse e purtroppo da numerosi conflitti etnici.
Quando si parla di multiculturalità si tende spesso a fare coincidere questo termine con
interculturalità, ma non è corretto poichè multiculturale è un termine che si limita a
descrivere uno stato di fatto, allude alla presenza di diverse culture nello stesso spazio o
territorio, ma non riguarda l’interazione tra esse. Il termine interculturale invece, identifica
un processo di tipo dinamico, perché presuppone uno scambio, che aggiunge arricchimento,
volto a costruire!
La terra è grande e appartiene a tutti noi, il caso ci fa nascere da una parte piuttosto che
dall’altra ed è sempre lui che ci dona una lingua, una religione, un paesaggio. E allora diamo
spazio alla nostra curiosità, apriamoci, confrontiamoci, con la certezza che la diversità non è
qualcosa di cui avere paura, ma un grande tesoro da scoprire.
Partendo da queste premesse, si è sviluppata l’esigenza di offrire a tutti i bambini e le
bambine “grandi” della scuola un progetto che educhi prima di tutto all’uguaglianza, alla
valorizzazione delle diversità per poi dare perticolare risalto ad un’educazione multiculturale
ed interculturale.
OBIETTIVI GENERALI
La danza non come fine, ma intesa come:
mediatrice tra il mondo interiore e quello esteriore del bambino.
Strumento per riconoscere ed esprimere le emozioni, per sviluppare la capacità di
accoglienza, per favorire atteggiamenti di fiducia e rispetto riciproci.
Mezzo per riconoscere attraverso le diverse sonorità e i diversi linguaggi, differenti
culture, per esprimere le differenze, ma anche per condividere sentimenti, valori, pensieri e
idee.
Entrare in contatto con altri popoli e quindi altre culture.
Strumento per incoraggiare i bambini e le bambine, a manifestarsi, a conoscere e
conoscersi.
Accrescere le potenzialità espressive.
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Sviluppare nel bambino la consapevolezza delle proprie emozioni.
Favorire la socializzazione e la conoscenza reciproca.
Favorire l’autonomia creativa..
OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO
o Utilizzare tecniche e strumenti diversificati.
o Privilegiare l'operatività ("il fare")
o Diversificare le proposte per intervenire sulle difficoltà e sviluppare le potenzialità.
o Relazionarsi in modo positivo con coetanei ed insegnanti.
o Favorire l’integrazione e la socializzazione nell’ambito del gruppo attraverso lo sviluppo
della persona con attenzione alle differenze individuali.
o Incoraggiamento dell’apprendimento cooperativo per la formazione dei partecipanti
come gruppo.
o Sviluppo della dimensione cognitiva, emotiva, affettiva, corporea, sociale ed etica.
o Insegnare ai bambini e alle bambine, la bellezza delle differenze.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Analisi e confronto di suoni, associazione tra musica, immagini mentali ed emozioni.
Costruire ed elaborare, attraverso la danza, significati personali, sociali e culturali,
relativamente a fatti, eventi, opere del presente e del passato.
Mettere in relazione e rielaborare il linguaggio corporeo con altri linguaggi.
Saper esprimere sensazioni ed emozioni attraverso la musica e la danza.
Conoscere semplici danze popolari per avvicinarsi alla danza nelle diverse espressioni di
altre culture.
o Riconoscere la diversità utilizzando linguaggi universali (musica e danza).
o Assumere un atteggiamento positivo di fiducia verso il proprio corpo, accettando i
propri limiti, cooperando e interagendo positivamente con gli altri, consapevoli del valore delle
regole e dell’importanza di rispettarle.
CONTENUTI E METODOLOGIE
Realizzazione di un percorso laboratoriale. Tale metodologia permetterà di:
Attivare un'organizzazione flessibile di spazi, tempi, attività, modalità d'aggregazione.
Utilizzare tecniche e strumenti diversificati.
Tenendo conto (come da programmazione), del tema conduttore “Il fuoco”, il progetto,
avrà come protagonista un draghetto. Il peluche, che fungerà da “mediatore didattico” ci
“condurrà” alla scoperta di tradizioni, musiche e balli di alcuni paesi della terra.
Ascolto di fiabe e musiche appartenenti alla nostra cultura e a quella di altre nazioni.
Conoscenza dei diversi habitat.
Canti e filastrocche, che implichino anche l’uso di altri codici linguistici.
Visione di illustrazioni ed oggetti tipici di altri paesi e conversazioni guidate.
ATTIVITA’
Danza in cerchio per dire qualcosa di sé.
Danza mimica e rappresentazione corporea.
Danza educativa.
Danze dal mondo.
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TEMPI
Il laboratorio si articolerà in incontri della durata di un’ora ciascuno e partirà dal mese di
Gennaio fino a Maggio 2015.
STRUMENTI E MATERIALI
Mappamondo, atlante, puzzle, stereo, cd musicali, libri illustrati, fotografie, macchina
fotografica, riviste, quotidiani, ecc...
SPAZI
All’interno della scuola: nella stanza laboratorio, in sala giochi, in giardino.
MODALITA’ DI OSSERVAZIONE VERIFICA VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
L’’osservazione delle competenze motorie acquisite dal gruppo e dal singolo bambino.
La produzione grafica dei bambini riguardante il
vissuto della danza.
Si valuterà il grado di coinvolgimento emotivo
che le danze hanno suscitato nei bambini e lo stadio di
sviluppo motorio raggiunto
LE INSEGNANTI REFERENTI :
Filli e Mariagraziattivo
3. PROGETTO CONTINUITA’ CON NIDO E SCUOLA PRIMARIA Destinatari: bambini e bambine Grandi e Piccoli della scuola
PREMESSA
La continuità tra i diversi ordini scolastici, rappresenta l’ASSE PORTANTE affinché lo
sviluppo del bambino avvenga in maniera armoniosa ed efficace pur nei cambiamenti dell’età
evolutiva e nelle diverse istituzioni scolastiche.
Il passaggio asilo nido-scuola dell’infanzia-scuola primaria rappresenta per il bambino un
momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano fantasie, interrogativi e
timori. Entrare in un nuovo ordine di scuola significa per il bambino cambiare il gruppo di amici,
uscire dalle sicurezze affettive costruite nel vecchio ambiente, affrontare nuovi sistemi
relazionali, incontrare nuove regole e nuove responsabilità, ma è anche accompagnato da
entusiasmo per il nuovo, trepidazione, desiderio di scoperta e speranza.
OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO
Elaborare piani d’intervento per promuovere adeguatamente la continuità educativa e
didattica.
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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Attraverso questo progetto, ci si prefigge di aiutare i bambini a superare i sentimenti di
confusione, preoccupazione e rassicurarli circa i cambiamenti che li aspettano.
La nostra scuola effettuerà la continuità con la Scuola Primaria Duca D’ Aosta e con il SIS
Pitteri per i bambini di 5 anni e con l’Asilo Nido Semidimela, l’Asilo Nido Az. Del Comune e
Mongolfiera per quelli di 3 anni. I bambini di 5 anni si recheranno con l’insegnante referente a
far visita ai bambini delle classi della Duca D’ Aosta e del SIS; mentre i bambini di 3 anni
ospiteranno qui a scuola i bambini del nido e in occasioni speciali faranno visita a loro volta al
nido.
CONTENUTI, METODOLOGIE E STRUMENTI
• Incontri fra insegnanti
• Analisi dei bisogni tra i vari ordini scolastici
• Scelta collegiale del Progetto e del raccordo metodologico
• Progettazione condivisa dei tempi e degli spazi
• Attività di raccordo
• Scambi e confronti sulle strategie educative, metodologiche e sugli strumenti utilizzati
• Per quanto riguarda gli strumenti e le modalità operative, verranno definite
ulteriormente dal team docente dei vari ordini di scuola in una riunione che si terrà nella
prima parte dell’anno
SPAZI
Aule e giardino della scuola. Inoltre sono previste diverse uscite didattiche - educative per i
Grandi: si aspettano indicazioni precise sulle modalità delle giornate. I bambini Piccoli
accoglieranno nella scuola i bimbi del Nido e parteciperanno a uno spettacolo teatrale presso i
Nidi Mogolfiera e Az. Del Comune.
MODALITA’ DI OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
Osservazione degli stati d’animo e degli elaborati grafici dei bambini, in itinere.
La verifica verrà fatta in itinere attraverso l'osservazione sistematica ed occasionale dei
bambini, per valutare il grado d’interesse per gli argomenti proposti, i tempi di attenzione, la
comprensione dei risultati. Verranno realizzati elaborati, manufatti, fotografie,…
TEMPI
Da Novembre a Giugno 2014. Numero di incontri differenziati a seconda della fascia d’età,
ancora da definire con le altre strutture.
INSEGNANTI REFERENTI: Edda, Eva e Giovanna
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4 PROGETTO NATI PER LEGGERE
Rivolto a tutti i bambini Piccoli della scuola.
Leggimi subito, leggimi forte Dimmi ogni nome che apre le porte
Chiama ogni cosa, così il mondo viene Leggimi tutto, leggimi ben
Dimmi la rosa, dammi la rima Leggimi in prosa, leggimi prima
(Bruno Tognolini)
PREMESSA
Amare la lettura attraverso un gesto d'amore: un adulto che legge una storia.
Nel 1999 nasce il progetto Nati per Leggere con l'obiettivo di promuovere la lettura ad alta
voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Recenti ricerche scientifiche
dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare
abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione
tra bambino e genitori, bambino e educatore), che cognitivo (si sviluppano meglio e più
precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel
bambino l'abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all'approccio precoce
legato alla relazione.
Il progetto è attivo su tutto il territorio nazionale con circa 400 progetti locali che
coinvolgono 1195 comuni italiani. Anche il Comune di Trieste aderisce a questo progetto in
collaborazione con il Centro della Salute del Bambino.
Partecipare al progetto Nati per Leggere significa promuovere nel proprio ambito la lettura
nelle famiglie contribuendo a creare una rete interdisciplinare tra operatori e servizi che si
prendono cura della prima e primissima infanzia. Così come presentato dal sito ufficiale Nati
per leggere.
OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO
• Promuovere l’amore per la lettura e i libri.
• Sviluppare le capacità di ascolto.
• Sviluppare il linguaggio.
• Promuovere una relazione positiva tra asilo nido-scuola e famiglie attraverso la
“condivisione” di una storia e dei propri libri significativi.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Analisi e confronto del racconto associazione tra parole immagini
Costruire ed elaborare, attraverso l’ascolto del racconto ,significati personali, sociali e
culturali, relative alla comprensione del racconto stesso
Mettere in relazione e rielaborare il linguaggio verbale con altri linguaggi.
Saper esprimere sensazioni ed emozioni attraverso l’ascolto
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CONTENUTI E METODOLOGIE
Le famiglie verranno sensibilizzate sull’importanza della lettura ad alta voce per lo sviluppo
globale del bambino con incontri dedicati ai genitori con la referente di Nati per Leggere a
Trieste, con incontri di lettura pomeridiana per bambini e genitori che si svolgeranno nel
corso dell’anno scolastico, per occasioni speciali o per far conoscere la scuola alle famiglie
nuove, che frequentano il Nido; con possibili laboratori per famiglie realizzati sul territorio,
come per es. La Biblioteca Quarantotto Gambini.
Il Progetto si inserisce all’interno del quadro più ampio della Continuità
educativa tra Servizi e Territorio, promuovendo il Libro come
strumento “affettivo” di continuità: i bambini del nido potranno
ritrovare a scuola i “loro” libri del nido o quelli letti negli incontri per
famiglie.
I bambini prenderanno parte al progetto divisi a piccolo gruppo e
parteciperanno nel corso dell’anno scolastico a più momenti di lettura
nella sala lettura con angolo morbido presente all’interno della scuola.
Parallelamente verrà proposto ai bambini grandi o medi della scuola, a
discrezione delle singole classi, una formula di prestito di libri; il prestito è stato pensato per
rafforzare la relazione tra famiglie e scuola e promuovere la lettura.
STRUMENTI E MATERIALI
Verranno proposti libri anche sui fenomeni legati all'elemento fuoco come i vulcani, la crosta
terrestre, gli incendi, il riscaldamento che è il tema della scuola durante l’anno, e una serie di
libri tratti dalla bibliografia di Nati per leggere che parlano di stagioni, amicizia, sentimenti e
natura, e una serie di libri tratti dalla bibliografia di Nati per leggere.
MODALITA’ DI OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
L’’osservazione delle competenze motorie acquisite dal gruppo e dal singolo bambino.
La produzione grafica dei bambini riguardante il vissuto del racconto.
Documentazione attraverso Fotografie, disegni e elaborati vari.
La verifica verrà fatta in itinere attraverso l’osservazione e in confronto con gli altri soggetti
coinvolti nel progetto, di conseguenza il percorso proposto potrà subire delle variazioni in
funzione delle risposte dei bambini stessi e dei genitori durante le attività. Documentazione
attraverso Fotografie, disegni e elaborati vari.
SPAZI
Aula lettura e giardino della scuola, altri spazi all’interno di diverse strutture sul territorio.
TEMPI
Da novembre a giugno.
INSEGNANTE REFERENTE:
Eva
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4. PROGETTO ARTE COME RICERCA CRESCITA E CONOSCENZA
Per i tutti i bambini medi della scuola
PREMESSA
Arte per conoscere, crescere e ricercare!
Con questo progetto i bambini si avvicineranno al mondo dell’arte
attraverso la scoperta delle possibilità di espressione dei colori e dei
“segni”, trasmettendo con le loro opere significati ed emozioni. Ciò che
caratterizza questo progetto è un’impostazione che utilizza la
produzione artistica (grafico – pittorico – plastica) come occasione
privilegiata dell’intervento educativo. Come strumento per sviluppare
ogni capacità sensoriale, motoria, manipolativa, logica, intellettuale,
comunicativa, espressiva, creativa, affettiva, emotiva e sociale.
Partiremo dal presupposto che il “colore” è un linguaggio e come tale può diventare
comunicazione e opportunità creativa, per vivere emozioni, sensazioni, sentimenti, che
ritroveremo nelle “opere d’arte” prodotte dai bambini.
Il laboratorio è nato dal desiderio di educare i bambini all’arte e al senso del “bello”!
METODOLOGIE E CONTENUTI
Verrà strutturato un laboratorio artistico da dove si partirà alla scoperta del colore, si
passerà quindi al colore espresso con tecniche diverse: acquarello, tempera, cera, olio, colla –
colore – lustrini, introducendo poi i bambini alla manipolazione portandoli a scoprire che tutti i
materiali possono essere utilizzati per realizzare un’opera d’arte. Quindi, utilizzeremo i più
svariati elementi di recupero. L’intenzione di questo progetto è anche quella di educare i
bambini al riciclo dei rifiuti solidi, cercando di trasformare con creatività cose considerate
ormai fuori uso. Tutto ciò, in vista di un positivo sviluppo ecologico che abitui i bambini ad
“aiutare” il nostro mondo nel rispetto del suo ecosistema, perché...più pulito è più bello…
E cosa c’è di più bello di grandi cartelloni illustrativi della natura, feste, percorsi d’acqua e di
mari… laghi, fiumi di colori, luci, ombre, fatti come grandi quadri? Questi saranno i contenuti
delle nostre attività artistiche.
Impariamo a guardare oggetti e cose da più punti di vista, con creatività ! Le tecniche varie e i
linguaggi usati aiuteranno i bambini a capire alcuni meccanismi di trasformazione utilizzati
dagli artisti per esprimere e trasmettere emozioni, stimolando l’espressività e l’avvio alla
conoscenza cromatica e dei materiali.
OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO
Apprendimento di specifiche tecniche artistiche
Utilizzo dei colori nella più vasta gamma cromatica
Utilizzo dei materiali più svariati in modo personale e creativo
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Sviluppo della creatività
Potenziamento delle capacità artistiche e delle abilità manuali
Acquisizione di competenze espressive, comunicative, logiche
Produzione di immagini iconiche, simboliche
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Rafforzamento della fiducia nelle proprie capacità
Veicolare relazioni interpersonali positive
Favorire la crescita personale attraverso la collaborazione e la condivisione di
esperienze
STRUMENTI: Pennelli, rulli, accessori e stampi vari; colori e materiali di ogni tipo: tempere,
acquarelli, acrilici, cere, carte, veline, cartoncini, plastiche, stoffe e oggetti vari di recupero.
DOCUMENTAZIONE: Fotografie e cartelloni illustrativi.
VERIFICA: Si accerteranno competenze e abilità acquisite in itinere durante le attività.
TEMPI: Da ottobre 2014 a maggio 2015, una volta ogni due settimane.
DESTINATARI: Tutti i bambini grandi della scuola.
5. PROGETTO TEATRO ”FANTASTICO” Destinatari: bambini e bambine Grandi della scuola
PREMESSA
Il teatro a scuola, un’attività artistica e creativa in cui primeggia il piacere, da ricercare
nell’essenza finalistica dell’attività teatrale, nella motivazione e nell’interesse dei bambini a
“fare teatro” e a ricercarlo per l’esclusiva gioia di “produrre”. Il mantenimento della
motivazione del “fare” è un obiettivo basilare in questa attività: la migliore condizione per
porre in essere tutti i processi di apprendimento e di maturazione. Fare teatro a scuola
comporterà sicuramente esperienze culturali importanti, che i bambini potranno coltivare fin
dagli inizi in una relazione affettiva con il mondo della narrativa e della rappresentazione.
Per tutti, questa attività sarà sicuramente all’origine della scoperta della plasticità espressiva
del corpo e del buon controllo delle sue potenziali capacità. Nel contesto teatrale i bambini
arricchiranno con le loro sensazioni il vissuto corporeo, scoprendo e favorendo diverse
dimensioni psicologiche (intellettuali, morali, sociali,
affettive, etc.), usando sia il codice verbale che quello non verbale (mimico e gestuale).
Inoltre, sarà favorita la maturazione delle capacità logiche-intellettuali, linguistiche e sociali,
facilitando il decentramento e il rispetto cosciente delle regole, poiché l’attività comporta
esperienze educative importanti a carico della funzione sociale-affettiva ed emozionale, nello
sviluppo della personalità infantile. Le abilità comunicative sono in tutti i bambini, la scuola
attraverso questa l’attività, sollecita e promuove rendendoli consapevoli di tali potenzialità.
Con questo spirito, viene organizzato il nostro progetto, offrendo esperienze comunicative
capaci di far esprimere totalmente le potenzialità espressive infantili, con attività di
animazione, gioco drammatico, attività mimico gestuale e motorio. Il nostro intento è che
l’azione teatrale spinga alla riscoperta della creatività nel processo cognitivo dei bambini,
offrendo esperienze comunicative, espressive, emotive sociali, portando il bambino verso
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l’interiorità, al contempo verso il mondo, la natura, gli altri, la realtà che lo circonda, dandogli
la possibilità di raggiungere la propria originalità.
OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO:
• muoversi con crescente sicurezza e autonomia negli spazi, modulando la voce e movimento.
• riconoscere i segnali e ritmi del proprio corpo, comunica esperienze, sentimenti ed emozioni.
• scoprire il paesaggio sonoro, attraverso attività di percezione e produzione utilizzando
voce-corpo-oggetti.
• sviluppare interesse per l’ascolto, comprendendo le narrazioni e inventando storie.
• usare correttamente la lingua italiana scoprendo nuove parole e significati.
• interpretare un personaggio o una cosa rispettando le caratteristiche.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
• sviluppare la capacità di confrontarsi con gli altri, riuscendo a condividere le risorse di
ciascuno anche attraverso la cooperazione.
•stimolare fiducia nelle proprie capacità.
• vivere una positiva esperienza teatrale che porti a una gratificazione personale.
CONTENUTI E METODOLOGIA
Verrà predisposto un laboratorio teatrale, con attività finalizzate ad aiutare il bambino a
comunicare ed esprimersi attraverso il corpo, i gesti, i movimenti, l’espressività del volto e
della voce, che verranno accompagnate da musica, suoni, rumori.
Tutte le attività proposte, guidate o spontanee, avverranno in un clima ludico e giocoso, e
permetteranno al bambino di conoscere meglio il proprio corpo e entrare in contatto con le
proprie emozioni (rabbia, gioia, tristezza,…).
Verranno proposti racconti sul tema del “Fuoco”:con l’aiuto di musiche adeguate e il supporto
“di fuochi”, fabbricati con la carta i bambini imiteranno il movimento della “fiamma e di varie
tipologie di fuoco, faville, scintille riproducendo scenette
varie inventando e scatenando la loro fantasia.
La storia “Cera una volta il fuoco” darà il via alle
animazioni teatrali vere e proprie, in cui i bambini si
trasformeranno in piccoli attori animando delle storie,
muovendosi al ritmo di musiche guidati dalle insegnanti..
È prevista inoltre la creazione di una storia/spettacolo sul
tema, in cui i bambini sceglieranno i personaggi da
rappresentare, produrranno sequenze dello spettacolo,
utilizzando quanto appreso e sperimentato nel corso di
tutto il percorso.
Durante l’anno si prevedono:
-alcune rappresentazioni con i burattini,
-un Laboratorio Genitori - Bambini per la costruzione discenografie e gli addobbi
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1. STRUMENTI E MATERIALI
2. Veli, stoffe, carta, burattini, CD musicali, riproduttore, materiali vari per la
costruzione delle scenografie e addobbi.
INTERVENTI
Le attività verranno svolte a piccolo gruppo o gruppo intero. Chiederemo la collaborazione e
gli spazi da poter usufruire al ricreatorio PITTERI.
Il progetto potrebbe prevedere l'intervento di una agenzia esterna per un numero di ore
non ancora quantificato vincolante allo stanziamento dei fondi afferenti ai Bandi Regionali
per le aree: espressivo musicale. In caso positivo, l’agenzia sarà individuata dall’Area
Educazione in accordo con le esigenze progettuali delle singole scuole partecipanti al bando.
SPAZI
Salone grande della scuola –giardino – spazi del ricreatorio Pitteri.
MODALITA’ DI OSSERVAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
Momenti di osservazione durante le attività, monitorando l’andamento e accertando le
competenze acquisite dai bambini. Documentazione in itinere attraverso fotografie e
elaborati per le varie scenografie.
TEMPI
Da gennaio 2015 a maggio con cadenza
settimanale
INSEGNANTI REFERENTI:
Linda e Giovanna.
6. PROGETTO “ O R T O M A G I C O “
Bambini grandi della scuola
PREMESSA
Il progetto educativo “ORTO MAGICO”, nasce dal desiderio
di avvicinare i bambini ai prodotti della natura,
attraverso la progettazione e la realizzazione di un orto
didattico nel giardino della scuola, proponendo esperienze
di semina e di coltivazione, con un approccio pluri-sensoriale
per conoscere la ciclicità delle colture e per promuovere al
consumo di frutta e verdura, elementi nutritivi indispensabili
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per una corretta alimentazione. Inoltre, tale progetto rappresenterà una grande occasione di
stimolo per i bambini, al fine di poter dare loro un’occasione di arricchimento culturale ad
affinare le capacità di ragionamento e di logica in maniera facile e divertente, sia attraverso il
gioco e la didattica tradizionale, che attraverso visite di approfondimento esterne alla scuola
come l’orto botanico e la fattoria didattica.
Il progetto andrà a collegarsi con il tema della programmazione di scuola e delle 4 sezioni
ovvero “FUOCO CHE ALIMENTA LA VITA”: sarà esplicitata ai bambini -nel corso del progetto -l'importanza della luce, del calore, presupposti fondamentali per far crescere la vita e tutte le piante; sarò raccontato che l'equilibrio tra umidità e siccità è indispensabile per tutta la flora del mondo ed anche per la fauna. OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPROFONDIMENTO
Conoscere gli elementi indispensabili alla vita.
Rispettare la vita con le sue diversità e le sue regole.
Percepire lo scorrere del tempo e la necessità dell’attesa.
Sviluppare la capacità di collocare gli eventi nel tempo.
Potenziare la capacità di osservare, toccare, sentire, scoprire e rispettare il mondo
vegetale, maturando comportamenti responsabili ed attenti.
Realizzare individualmente qualcosa che fa parte della nostra vita di ogni giorno (es.
coltivare personalmente un pianta).
Responsabilizzare nella cura delle piante coinvolgendo la famiglia.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Conoscere gli elementi indispensabili alla vita.
Rispettare la vita con le sue diversità e le sue regole.
Percepire lo scorrere del tempo e la necessità dell’attesa.
Ampliare l’acquisizione delle conoscenze e la partecipazione ai problemi ecologici.
Riconoscere e discriminare gli elementi.
METODOLOGIA
Il lavoro sarà organizzato per tutti i bambini GRANDI, con incontri esplorativi,emotivi ed
operativi nel giardino della scuola, nella classe e in gite scolastiche.
MATERIALI
carta e cartoncino di vario genere
colori(tempere,acquarelli,colori a dita, pennarelli, matite colorate)
materiale vario riciclato(scatole e recipienti di materiali riutilizzabili)
materiale per giardinaggi: rastrelli,palette,annaffiatoi
piante di frutta
piante aromatiche: rosmarino,salvia, basilico
semenze: girasoli, zucche, zucchine, mais, patate, insalata ecc…
semenze e bulbi di fiori
cassette per le semine
terra per vasi
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ATTUAZIONE DEL PROGETTO: Da novembre 2014 a maggio 2015.
OSSERVAZIONE VERIFICA E DOCUMENTAZIONE : Avverrà sia attraverso
l’osservazione del coinvolgimento e della partecipazione dei bambini,alle attività proposte che
attraverso i loro elaborati e le foto attuate lungo il percorso.
DESTINATARI: Tutti i bambini grandi della scuola
INSEGNANTI REFERENTI : Edda, Rossella
Insegnamento della Religione Cattolica (I.R.C.)
PROGETTO: “SUI PASSI DEI SANTI”
Rivolto ai Bambini che aderiscono all’I.R.C. divisi in fasce d’età
Nella scuola dell’infanzia l'Insegnamento della Religione Cattolica (I.R.C.) si colloca
all' interno di una proposta educativa più ampia che riguarda la formazione dell’identità
del bambino.
L’I.R.C. è quindi in collegamento con l’attività pedagogica degli altri insegnanti volta allo
sviluppo di atteggiamenti positivi del bambino nei confronti dell’altro.
La dimensione religiosa è presente fin dall'infanzia in quanto il bambino, già molto piccolo,
ponedomande di senso che necessitano di risposte adeguate a quello che è il suo “grado di
maturità”.
Lo scopo che l’insegnante di religione cattolica si prefigge con bambini di queste età è quello
di accompagnarli in questa “ricerca di senso”.
Tale insegnamento non si configura come catechismo e non richiede né mira a suscitare
un’adesione di fede da parte dei bambini; esso è e rimane una proposta di risposta agli
interrogativi posti dai bambini nel pieno rispetto della loro educazione familiare, scolastica e
sociale.
TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Accrescere nel bambino progressivamente l’ascolto attivo e la voglia di porsi domande
di senso che necessitano di risposte adeguate a quello che è il suo “grado di maturità”.
OBIETTIVI FORMATIVI
o Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono
di Dio Creatore
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OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Gli obiettivi specifici di apprendimento dell’IRC nella scuola dell’infanzia sono:
-Scoprire la persona di Gesù di Nazaret come viene presentata dai Vangeli e come viene
celebrata nelle feste cristiane
-Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento
evangelico dell’amore testimoniato dalla Chiesa.
CONTENUTI
Quest’anno il tema proposto ai bambini durante le ore di IRC è quello della conoscenza dei
santi, grandi “amici di Gesù”, che sono riusciti con le loro opere a realizzare un buon progetto
e sono stati di esempio alle altre persone per la loro condotta di vita.
Ad esempio, l’avventurosa vita di San Francesco e la sua predilezione per tutto ciò che Dio ha
creato aiuterà i bambini a comprendere meglio quanto siano preziosi gli elementi della natura
circostante e quanto sia importante prenderci cura di essa;
altri santi hanno poi contribuito a dare degli esempi molto concreti di solidarietà come San
Martino e Santa Caterina, san Nicola, invece, è ricordato da tanti bambini ma.. quale fu la sua
storia?
Le loro vite così interessanti e avventurose ci permetteranno di trarre spunto per dialoghi e riflessioni.
METODOLOGIA
Lettura di passi della Bibbia inerenti questo tema, lettura di libri specifici per l'infanzia e
anche visione di elementi dell'arte sacra riguardanti le parabole e i miracoli, dialogo con i
bambini per l’approfondimento degli argomenti, attività grafico-pittoriche, drammatizzazioni,
canti,filastrocche, giochi.
TEMPI
L’attività di I.R.C. verrà svolta ogni lunedì dal mese di settembre 2014 al mese di giugno 2015
STRUMENTI
Libri, schede, cartelloni, giochi, cassette musicali, cd, dvd, libri, audiovisivi, materiale vario da
cancelleria
SPAZI
Stanza polivalente della scuola, a disposizione per l’attività, dove i bambini che si avvalgono di
tale insegnamento lavoreranno suddivisi in gruppi omogenei per fascia d' età.
DOCUMENTAZIONE
Alla fine dell’ anno scolastico verrà consegnato ad ogni bambino un elaborato contenente tutto
il materiale da lui prodotto nel corso dell’anno scolastico durante le ore di I.R.C. introdotto da
una descrizione dell’attività svolta così da favorire una sua visione organica del lavoro fatto
durante l'anno.
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VERIFICA
Per monitorare l’andamento delle diverse attività e per accertare le competenze acquisite, si
proporranno ai bambini momenti di dialogo sul tema trattato, eventuali ripetizioni delle parti
più significative delle storie e la realizzazione di schede, elaborati e disegni liberi sugli
argomenti proposti, il tutto fatto in un clima giocoso e gioioso!
INSEGNANTE REFERENTE:
Elena
PROGETTI IN COLLABORAZIONE
CON PERSONALE ESTERNO
Compatibilmente con le risorse messe a disposizione dall'Area Educazione, Università e Ricerca, e la disponibilità di Enti e Agenzie educative presenti sul territorio, potranno essere attivati dei progetti in collaborazione con personale esterno, ai quali la scuola sarà libera di partecipare dopo aver valutato la proposta didattica. In continuità allo scorso anno scolastico, si pensa di aderire ai seguenti progetti:
• PROGETTO: GIOCHIAMO CON LA LINGUA INGLESE
• PROGETTO: GIOCHIAMO CON LA LINGUA TEDESCA
• PROGETTO GENITORIALITA’:
“PAROLE PER CAPIRE E FARSI CAPIRE”
MOMENTI DI CONDIVISIONE
PARTECIPATA TRA FAMIGLIE -
DISTRETTO 2 –SCUOLA
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PROGETTO- GIOCHIAMO CON LA LINGUA INGLESE Bambini di 3, 4 e 5 anni
Lo studio di una seconda lingua in età precoce costituisce una tendenza in atto ormai in molti paesi. Le motivazioni principali a favore di questo insegnamento sono di ordine socio- psicologico: i bambini hanno un’età in cui l’apertura e l’attitudine verso i nuovi apprendimenti si trovano nel pieno delle loro potenzialità e la plasticità dei centri cerebrali, atti all’acquisizione della parola e delle abilità fonatorie, sono al massimo della loro espansione. Per realizzare in modo ottimale tale progetto intendiamo avvalerci di un insegnante specializzato in collaborazione con le insegnanti di sezione, evitando in tal modo verbalismi artificiali e curando che l’insegnamento sia principalmente basato su attività di gioco, drammatizzazione e coinvolgimento elevato dei bambini. L’attuazione di questo progetto è da considerarsi vincolata alla presenza di un insegnante d’inglese. Tale incarico è legato alla disponibilità finanziaria dell’Area Educazione.
PROGETTO: GIOCHIAMO CON LA LINGUA TEDESCA Bambini di 5 anni
Il progetto intende portare i bambini a familiarizzare con il suono della lingua
tedesca aprendo, nel contempo, una finestra su usi e costumi diversi dai nostri.
METODOLOGIA L’introduzione alla lingua e alla cultura germanica sarà proposta attraverso attività di gioco, filastrocche, drammatizzazioni e racconti. Durante gli incontri
verranno presentate alcune delle tradizioni più vive legate alla vita di quelle terre, oltre ad un primo e semplice approccio alla lingua orale anche con l’uso
di schede da proporre ai bambini.
TEMPI Una volta la settimana per 5 settimane.
Di norma, mezz’ora di “lezione” per ogni gruppo di bambini (16 bambini a gruppo), tenendo conto della capacità di attenzione che a questa età i
bambini riescono a sostenere.
MATERIALI
Libri, schede, cassette video e musicali.
PERSONE COINVOLTE Il progetto è rivolto ai bambini di 5 anni.
Sono coinvolte un’insegnante di madrelingua tedesca, assieme alle insegnanti
referenti della scuola.
N.B. L’attuazione di questo progetto è da considerarsi vincolata alla presenza di un insegnante di tedesco ed è legato alla disponibilità finanziaria dell’Area Educazione.
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PROGETTO GENITORIALITA’- PAROLE PER CAPIRE E FARSI CAPIRE Rivolto alle famiglie
INTRODUZIONE
Alla luce della collaborazione tra S.S.T.S.B.A e le scuole dell’infanzia, continua anche
quest’anno scolastico un ciclo d’incontri dedicato a genitori ed insegnanti. La proposta
progettuale era nata dalla volontà di approfondire il dialogo con le famiglie, per riflettere e
discutere assieme sulle strategie da adottare riguardo lo sviluppo euritmico dei nostri bambini. La partecipazione del Distretto 2 offrirà, ai genitori e al personale della scuola, la possibilità
di analizzare e ragionare sui messaggi che i bambini ci trasmettono attraverso i loro
comportamenti.
Gli incontri serviranno ad avviare la comunicazione interpersonale:
o parlare, raccontare e dialogare, interrogarsi, scambiando domande e informazioni;
o costruire nuove relazioni;
o ascoltare e comprendere messaggi di carattere affettivo-emotivo;
o strutturare strategie operative improntate su dinamiche relazionali.
DESTINATARI DEL PROGETTO
Tutti i genitori e il personale della scuola, assieme alla psicologa e alla logopedista del
Distretto 2 di V.Vespucci,
TEMPI: Un numero d’incontri da definire nel corso dell’anno scolastico 2014\15.
FINE