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1 ISTITUTO STATALE COMPRENSIVO SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA 1°G. “GIACOMO PACCINI” SOVICO PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ANNO SCOLASTICO 2013/2014

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA...5-LA PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO FORMATIVO pag. 21 5.a. La continuità formativa e didattica pag. 23 5.b. I soggetti della programmazione pag

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ISTITUTO STATALE COMPRENSIVO

SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA 1°G. “GIACOMO PACCINI”

SOVICO

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

ANNO SCOLASTICO 2013/2014

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INDICE

INTRODUZIONE pag. 3

1-L’ISTITUTO COMPRENSIVO pag. 4 Da dove nasce 2-IL CONTESTO LOCALE E I BISOGNI pag. 5 3-LE RISORSE pag. 5 3.a. Le risorse dell’Amministrazione pag. 5 3.b. Le risorse professionali pag. 6 3.c. Le risorse strutturali pag. 7 4-IL TEMPO SCUOLA pag. 17 4.a. Nella Scuola dell’Infanzia pag. 17 4.b. Nella Scuola Primaria pag. 18 4.c. Nella Scuola Secondaria di 1° grado pag. 19 5-LA PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO FORMATIVO pag. 21 5.a. La continuità formativa e didattica pag. 23 5.b. I soggetti della programmazione pag. 23 5.c. La programmazione educativa e didattica pag. 24 5.c.1. Nella Scuola dell’Infanzia pag. 24 5.c.2. Nella Scuola Primaria pag. 29 5.c.3. Nella Scuola Secondaria di 1° grado pag. 32 5 .d. Corsi ad orientamento musicale pag. 36 6-LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE pag. 37 6.a.Nella Scuola dell’Infanzia pag. 37 6.b. Nella Scuola Primaria pag. 37 6.c. Nella Scuola Secondaria di 1° grado pag. 39 6.d. Esami di licenza e criteri di conduzione pag. 40 7-I PROGETTI CHE ARRICCHISCONO L’OFFERTA FORMATIVA E VALORIZZANO LE DIVERSITA’ pag. 41 7.a. Attività che caratterizzano la Scuola Secondaria di 1° grado pag. 48 8-LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI pag. 50 9-LA FORMAZIONE DELLE CLASSI pag. 50 10-LA SCUOLA E LE FAMIGLIE pag. 51 11-LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO pag. 52 12-I SERVIZI AMMINISTRATIVI pag. 52

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INTRODUZIONE

Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) è richiesto dal Regolamento sull’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche (art. 3 del DPR 25 febbraio 1999) e richiamato dal Decreto legislativo n. 59 del febbraio 2004. Insieme alla Carta dei Servizi scolastici, ai regolamenti interni e al Patto Educativo di Corresponsabi-lità, è uno dei documenti fondamentali e caratterizzanti la scuola a partire dal quale si esplicitano l’ispirazione culturale–pedagogica, i collegamenti con gli enti territoriali e l’impostazione didattico-organizzativa condivisa dagli attori che operano nell’Istituzione scolastica. Il Piano dell’Offerta Formativa è elaborato dal Collegio dei docenti attraverso una commissione formata da insegnanti dei diversi ordini di scuola, sulla base degli indirizzi generali definiti dal Consi-glio di Istituto ed è coerente con gli obiettivi educativi nazionali adattati alla realtà locale in cui la scuola è inserita. Il Piano dell’Offerta Formativa è orientato alla promozione della salute, secondo il Modello di cui all’Intesa del 14/7/2011 “La scuola lombarda che promuove salute”, a cui il nostro Istituto ha aderito. Tale documento è conservato in originale in Presidenza, è consultabile presso il sito WEB della scuola www.icpaccinisovico.gov.it e, nelle sue linee essenziali, viene consegnato alle famiglie al momento dell’iscrizione. Il POF può essere modificato, migliorato ed adattato di anno in anno, tenendo conto delle diverse esi-genze, domande, proposte espresse dagli operatori scolastici, dall’utenza, dagli Enti Locali e dalle Isti-tuzioni operanti nel territorio. Il Piano dell’Offerta Formativa ha lo scopo di riflettere l’immagine dell’Istituto e di illustrare agli utenti ed agli operatori scolastici gli elementi che caratterizzano la scuola, espressi in forma traspa-rente e chiara:

• analisi del territorio e dei suoi bisogni • composizione dell’Istituto Comprensivo • risorse professionali e materiali della scuola • composizione e ruolo degli Organi Collegiali • scelte organizzative (tempo scuola) • organizzazione e gestione dell’attività scolastica • finalità educative • scelte curricolari • progettazione dell’attività didattica • criteri di valutazione del percorso formativo degli alunni • progetti di arricchimento dell’offerta formativa • rapporti scuola-famiglia • formazione dei docenti • valutazione del servizio offerto • collaborazione con gli enti presenti nel territorio.

Nell’elaborazione del PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA si è tenuta come riferimento la vigente normativa: 1. Costituzione della Repubblica Italiana 2. DPR 275/1999, concernente il “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche” 3. DPR 81/2009 “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” 4. DPR 89/09 “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”

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5. DM 201/1999 “Riconduzione e ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi della legge 3.5.99, n. 124, art. 11, comma 9” 6. Dlgs 59/2004 (Indicazioni nazionali) aggiornato dal DM 31/07/07 (Indicazioni per il curricolo ) 7. Legge 104/1992 “Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” 8. Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea, 18/12/2006 (Competenze chiave per l’apprendimento permanente) 9. DPR 122/09 “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni” 10. DPR 235/2007 “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria” 11. DPR 394/1999 “Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'art.1, c.6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286” 12. D.P.C.M. 07/06/95 (Carta dei Servizi) 13. L. 170/2010 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) e Decreto Ministeriale 12/07/2011 (Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento) 14. Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (26/11/2012) 15. Normativa BES CM 6 del 8 marzo 2013

1. L’ISTITUTO COMPRENSIVO: da dove nasce

L’Istituto Comprensivo delle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1°grado, “Giacomo Paccini”, nasce all’inizio dell’a.s. 2000/2001 per effetto del dimensionamento della rete scolastica (D.P.R. 18/6/98 n° 233) sulla base dei piani predisposti dalle Province e dai Comuni. Un breve ma dovuto riferimento riguarda la storia della scuola media “G. Parini”, che fu autorizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione ad una forma di sperimentazione denominata ”integrazione scolastica”, che andava oltre la scuola tradizionale, attribuendo pari opportunità a tutte le discipline, inserendo nuove attività integrative, di recupero e sviluppo, educando ai valori e al rispetto delle dif-ferenze, sviluppando relazioni con il territorio, sulla base di un’Ipotesi di lavoro. Nel 1975 venne consentita la costituzione di classi ad indirizzo musicale ed autorizzata la sperimenta-zione ex articolo 3 DPR 419/74. Tale processo di innovazione educativa e didattica è durato per oltre vent’anni con diverse tappe im-portanti, come l’introduzione dell’insegnamento della seconda lingua straniera, la sperimentazione di classi miste di educazione fisica, l’introduzione dei laboratori interdisciplinari, la riduzione degli spazi a quarantacinque minuti. Nel 1993 venne accorpata la Media “G. Leopardi” di Macherio, ma la scuola mantenne il proprio modello organizzativo. Con l’attuazione dell’autonomia (art. 21 Legge 59/97, D.P.R. 275/99 e altri decreti applicativi), il no-stro Istituto ha avuto modo di proseguire nel percorso, apportando cambiamenti nel tempo scuola, selezionando i progetti e le sperimentazioni precedenti in funzione della nuova realtà. E’ stata data continuità nell’orientamento musicale che inizia nella scuola primaria e prosegue nella secondaria di primo grado con lo studio dello strumento. Dall’entrata in vigore della Riforma scolastica (Legge 28 marzo 2003, n. 53 – Decreto ministeriale, n. 61 del 22 luglio 2003 – Decreto legislativo n. 59 del 19 febbraio 2004), l’Istituto si è impegnato a strutturare un percorso formativo unitario dalla Scuola dell’infanzia alla Scuola Secondaria di primo grado, apportando nell’organizzazione i cambiamenti più idonei per migliorare il servizio scolastico.

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2. IL CONTESTO LOCALE E I BISOGNI Il territorio in cui l’Istituto è inserito e opera, si distingue soprattutto per le seguenti caratteristi-che: a) posizione geografica quasi di “confine” tra l’hinterland metropolitano e la Brianza vera e propria; b) economia che si sostiene per lo più su attività produttive a carattere artigianale; c) sviluppo urbanistico caratterizzato dalla recente espansione edilizia nelle aree periferiche e dal-la ristrutturazione di cascine preesistenti; d) comunicazioni con i paesi vicini e le città di Monza e Milano garantite dal trasporto pubblico (au-tobus e rete ferroviaria). La maggior parte delle famiglie sovicesi è di tipo nucleare e in molti casi ambedue i genitori sono impe-gnati in lavori extra domestici; perciò è diffusa la richiesta di una scuola che offra servizi adeguati come un tempo prolungato, la mensa, il pre-scuola e il post-scuola (per la Scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria). Il bacino d’utenza dell’Istituto comprende, oltre ai residenti nel Comune, anche alunni provenienti dai paesi limitrofi. Poiché è aumentato negli ultimi anni l’arrivo di cittadini stranieri da Stati europei ed extraeuropei, nell’Istituto sono presenti anche alunni di varie nazionalità. Le aspettative delle famiglie nei confronti della scuola sono generalmente alte; buona è l’attenzione riguardo alle problematiche educative e alla collaborazione con i docenti. Nella popolazione scolastica sono presenti anche alunni diversamente abili e alunni che manifestano disagio comportamentale, difficoltà di ascolto e di concentrazione o eccessiva vivacità. Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione si attiva per favorire l’integrazione degli allievi in difficoltà e i diversamente abili in collaborazione con i Servizi Sociali e l’ UONPIA.

3. LE RISORSE

3a. Le risorse dell’Amministrazione e del territorio ENTI ED ORGANISMI ATTIVITA’ Ministero dell’Istruzione Emana norme e direttive in materia di istruzione scola-

stica ed eroga i finanziamenti Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale Svolge attività amministrative e di consulenza. Promuo-

ve iniziative rivolte al personale e agli alunni. Eroga al-cuni finanziamenti

ANSAS - INVALSI Si occupano della formazione, supervisione, supporto, valutazione dell’attività didattica e dei progetti

Amministrazione Comunale Provvede all’adeguamento degli edifici scolastici, alla loro manutenzione ordinaria e straordinaria e al rinnovo degli arredi. Eroga i servizi di mensa e trasporto alunni. Finanzia l’acquisto di materiali e alcuni progetti di Isti-tuto. Attraverso l’Assessorato ai Servizi Sociali colla-bora con la scuola per prevenire o risolvere situazioni di disagio. Collabora con l’autorità giudiziaria. Fornisce assistenza educativa domiciliare minorile con l’impiego di educatori appartenenti a cooperative convenzionate. Interviene in tutela dei minori con affidi o inserimenti in comunità. Interviene supportando finanziariamente le famiglie in difficoltà.

Biblioteca Comunale Promuove la lettura con diverse iniziative; propone varie attività culturali

Vigili Urbani Regolano l’entrata e l’uscita degli alunni. Intervengono

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nei progetti di educazione stradale rivolti agli alunni A.S.L. Controlla la situazione sanitaria nella scuola Unità Operativa di Neuropsichiatria per l’Infanzia e l’ Adolescenza

Si occupa della consulenza e del supporto ai docenti per l’inserimento degli alunni diversamente abili. Svolge ap-profondimenti psico-diagnostici sui minori.

Enti ed Associazioni (Provincia di Monza e Brianza, parrocchia di Sovico, Croce bian-ca, Lega italiana contro i tumori, AVIS, AI-DO, Amici del Lambro, Parco regionale della Valle del Lambro, Protezione civile, gruppi missionari e di volontariato, Ass.Naz.Ex Deportati, ANPI, Alessio Tavecchio, Asso-ciazione Volontari Sovico e Pro Loco Sovico; Comitato Maria Letizia Verga, Brianza per il cuore, Associazione Scienza under 18…)

Svolgono azioni educative conformi alle proprie finalità che si integrano con le attività formative della scuola

Associazioni sportive (Polisportiva, CAI, Società ciclistica, Basket, Volley, Tennis club Sovico)

Propongono e realizzano attività formative in accordo con l’Istituto

Periodici locali Pubblicizzano nuovi progetti, diffondono l’informazione su iniziative scolastiche

3b. Le risorse professionali

FIGURE FUNZIONI Dirigente scolastico Rappresenta l’Istituto, è responsabile della gestione

globale del servizio Direttore dei Servizi Generali e Ammini-strativi

Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi gene-rali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione coordinando e promovendo attività di cui verifica i ri-sultati.

Assistenti amministrativi Svolgono le attività di segreteria e curano la fase di informazione al pubblico.

Personale ausiliario Si occupa della custodia, della vigilanza, della pulizia e del supporto tecnico alla didattica.

Docenti Progettano e realizzano piani di studio personalizzati, processi formativi a livello di classe, sezione, interclas-se, intersezione, istituto, individualmente e collegial-mente. Elaborano progetti di Istituto. Curano il rapporto con le famiglie.

Docenti referenti di progetti e di commis-sioni

Coordinano i lavori, aggiornano la documentazione del gruppo di progetto e della commissione

Referenti di attività Si occupano della gestione di attività utili al buon fun-zionamento della scuola.

Funzioni strumentali Sono docenti che si rendono disponibili, con approva-zione collegiale, a coordinare e a progettare le attività relative alla realizzazione a alla gestione del P.O.F. (gestione dell’offerta formativa, formazione, iniziative di plesso, orientamento musicale, accoglienza ed inte-grazione, prevenzione del disagio, supporto ad alunni e docenti per le infrastrutture tecnologiche).

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Collaboratori del Dirigente Scolastico Supportano il Dirigente Scolastico nell’espletamento di alcuni compiti organizzativi.

Aiuti educativi Operano all’interno dell’Istituto in collaborazione con i docenti, con contributo finanziario comunale, come sup-porto ad alunni diversamente abili o in situazione di di-sagio.

3c. Le risorse strutturali

Scuola dell’Infanzia I. ANALISI DELLA SITUAZIONE La Scuola dell’Infanzia Statale di Sovico e’ ubicata in un’ala del plesso della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Paccini. Spazi propri: 5 aule, 1 salone per l’attività psicomotoria e le attività collettive, i servizi igienici, un cortile antistante la scuola e un giardino attrezzato, 1 aula per le attività espressive-manipolative. Spazi d’uso in comune con la scuola primaria: 1 aula teatrino per le attività drammatico-espressive, la sala da pranzo e la palestra. II. ORGANIZZAZIONE E GESTIONE SCOLASTICA Si indicano di seguito il dati relativi all’anno scolastico 2012/13: • Totale alunni iscritti nr. 120

• Sezioni nr. 5 Sezione A ARANCIONE n. 24 alunni (presente un bambino diversa-

mente abile) Sezione B BLU n. 25 alunni Sezione C GIALLA n. 25 alunni Sezione D VERDE n. 25 alunni Sezione E ROSSA n. 21 alunni (presente un bambino diversa-

mente abile) Oltre alle 2 insegnanti di sezione sono presenti nella scuola: - 2 insegnanti di sostegno - 1 insegnante di religione - 3 aiuti educativi La scuola dell’infanzia opera in costante confronto e collaborazione con:

Istituto Comprensivo Organi Collegiali Ente Locale U.O.N.P.I.A A.I.A.S LA NOSTRA FAMIGLIA

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III. LO SPAZIO E IL TEMPO: AMBITI E CARATTERISTICHE La realizzazione del progetto educativo e didattico prevede da parte delle insegnanti una attenta valutazione degli spazi disponibili, allo scopo di poter predisporre l’ambiente nel modo più confacente alle reali necessità, sopperendo nei limiti del possibile alle ca-renze di spazi e di materiali.

1. Nelle sezioni Angolo del gioco simbolico - Casa

- Travestimenti Angolo del tappeto - Giochi di costruzione

- Conversazioni - Fiabe e racconti - Ascolto della musica

Angolo della biblioteca - Lettura - Relax

Angolo dei travasi e della manipola-zione

- Manipolazione di materiali destrutturati quali: sab-bia, farina, granaglie, ecc…

Angolo delle esperienze grafiche e cognitive

- Attività grafiche - Attività manipolative - Giochi strutturati

2. Spazi per attività comuni Salone - Attività psicomotoria

- Drammatizzazioni - Giochi di gruppo - Momenti di festa

Spazi aperti - Momenti ricreativi - Giochi di gruppo - Momenti di festa

Laboratorio di pittura e manipola-zione

- Attività specifiche di pittura, manipolazione e co-struzione

3. Spazi in comune con la scuola primaria Aula teatrino - Drammatizzazioni

- Momenti ricreativi Mensa - Pranzo Palestra - Momento ricreativo LO SPAZIO-SCUOLA Affinchè la scuola dell’infanzia diventi quell’ambiente di vita, di relazione e di apprendi-menti, occorre che essa si presenti come ambiente accogliente e motivante dove il bam-bino possa trovare varietà e ricchezza di proposte in un clima di curiosità, apertura al nuovo, voglia di scoprire.

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Lo spazio è un fattore di fondamentale importanza per lo svolgimento dei processi edu-cativi: è carico di valenze affettive, è punto di riferimento perché offre al bambino sia il senso di continuità che di flessibilità. Come lo spazio anche i tempi vanno determinati in modo da rispettare il tempo individua-le del bambino: il bambino esige tempo quando deve organizzare risposte o orientarsi nell’uso di materiali. La dimensione affettiva nella relazione è componente fondamentale della crescita del bambino, anche sul piano cognitivo. All’interno della scuola e della sezione dovranno per-tanto essere favorite occasioni di scambio e confronto, così che nell’interazione si pos-sano risolvere i problemi, superare le difficoltà, sviluppare sentimenti di cooperazione. LO SPAZIO-ZONA Lo spazio- zona è un angolo pensato e progettato dagli insegnanti, che diventa proposta e percorso di apprendimento per il bambino, permettendogli di vivere un’esperienza di “libero movimento psicologi-co” attraverso la manipolazione di materiali diversi. Lo spazio-zona ha comunque una caratteristica esperienziale, dove la priorità non è data alla produzione di “lavoretti” da portare a casa, ma a rendere significativa l’esperienza stessa. GLI SPAZI- ZONA DELLA SEZIONE In ogni sezione gli spazi-zona sono pensati in base alle esigenze proprie di ciascuna (in-clinazioni, numero, età dei bambini), ed anche il loro sviluppo è legato all’evolversi delle dinamiche di gioco dei bambini. Indicativamente in ogni sezione sono presenti i seguenti spazi-zona:

• Spazio della casetta-travestimenti • Spazio della conversazione (tappetone) • Spazio della costruzione e giochi a terra (tappetone) • Spazio dei travasi e della manipolazione • Spazio dei giochi strutturati • Spazio della lettura • Spazio grafico-pittorico

Spazio della casetta e dei travestimenti E’ il luogo privilegiato del gioco simbolico (far finta di…) e proiettivo. Il materiale a di-sposizione sarà: mobiletti cucina, occorrente per preparare il pranzo, servizio di tazzine, piattini, piatti, posate, ecc…; attrezzatura da cucina: tovaglie, asciugapiatti,ecc…; bam-bole, vestiti per bambole e per bambini, borsette, ecc… In questi spazi si potranno osservare:

• Le dinamiche di gruppo • Le eventuali proiezioni che derivano dall’ambito familiare • La capacità di essere/rimanere nel contesto • La capacità di inventare situazioni nuove • L’uso del linguaggio e il suo arricchimento • L’aspetto che varia nel tempo • L’evoluzione e la capacità di prendere iniziativa • La ripetitività (c’è un ripetere per approfondire, c’è un ripetere perché c’è un

blocco) Spazio della conversazione E’ un punto di riferimento, di incontro, in momenti diversi della giornata. A disposizione dei bambini c’è un tappeto e può avere, come riferimento visivo il cartellone delle pre-senze,il calendario, la registrazione del tempo. Se possibile, deve essere separato dallo

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spazio dei giochi a terra per dare la possibilità al bambino di sospendere e poi riprende-re il suo gioco di costruzione senza dover smontare il suo lavoro. L’insegnante può osservare:

• La disponibilità ad ascoltare • Il desiderio di manifestare le proprie idee • Il desiderio di descrivere i propri vissuti • Lo sviluppo linguistico • La capacità di aspettare il proprio turno

Spazio delle costruzioni e giochi a terra Il bambino ha a disposizione costruzioni, giochi ad incastro, pista, automobiline, piccoli personaggi e animali. L’insegnante può osservare:

• Il gusto del provare • L’attitudine a costruire e smontare • La capacità di formulare concetti topologici e posizioni nello spazio • La coordinazione oculo-manuale • La capacità di operare per classificazione, seriazione, ritmo, conoscenza del ma-

teriale • La creatività e lo sviluppo nel gioco: dal gioco individuale, alla sperimentazione

insieme, al progetto comune • La capacità di risolvere un problema • La capacità di dare forma a un’idea

Spazio dei travasi e della manipolazione Nello spazio dei travasi e della manipolazione il bambino ha a disposizione farine di vario tipo, sabbia, terra, acqua, granaglie, contenitori in plastica (per riempire e svuotare), imbuti, colini; per il gioco simbolico si possono aggiungere automobiline, omini, animaletti. L’insegnante può osservare:

• Modalità di approccio (inibizione o piacere) • Il tempo: la durata del gioco permette di osservare il grado di coinvolgimento

personale e nel tempo il bambino può scoprire, interiorizzare, verbalizzare, so-cializzare; nel tempo si può osservare la ripetitività del gioco

• La modalità di relazione: le dinamiche di gruppo, la progettazione comune • Lo sviluppo del linguaggio

o verbalizzazione rispetto alle caratteristiche del o materiale: qualità, sensazioni, concetti o verbalizzazione del proprio vissuto o verbalizzazione inerente al gioco simbolico che o nasce dall’uso dei materiali

• La scoperta e messa a punto di piccole tecniche • La capacità di operare secondo schemi logico-matematici • Come il bambino trasforma il materiale

Spazio dei giochi strutturati Il bambino ha a disposizione: tombole,puzzle, sequenze logiche, materiale di seriazione, classificazione, corrispondenze, blocchi logici. L’insegnante può osservare:

• I processi logici avviati nell’integrazione con la realtà

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• La capacità di concentrazione • L’arricchimento del linguaggio

Spazio della lettura Sono a disposizione libri di vario tipo: cartonati e non, libri di sole immagini. E’ uno spazio raccolto che permette al bambino di distendersi, rilassarsi, stare benevomente in pace. L’insegnante può osservare:

• Se il bambino è stimolato nella comunicazione attraverso le immagini • La sensibilizzazione al significato della parola scritta come possibilità di comu-

nicazione Spazio Grafico-pittorico I bambini hanno a disposizione alcuni materiali che lasciano una traccia: pennarelli, pa-stelli, matite colorate, tempere, colori a dita, gessi,ecc… L’insegnante può osservare:

• Il piacere di scoprire materiali • Il piacere di lasciare una traccia • I primi tentativi di dare forma alla realtà • L’intenzionalità di descrivere attraverso una forma grafica il proprio vissuto, i

propri desideri, le proprie conoscenze • La scoperta spontanea delle qualità del colore e delle possibili mescolanze o

gradazioni • Come il bambino descrive la realtà attraverso forme e colori • Come il bambino dà forma ad una emozione o ad una immagine fantastica • La personalizzazione di un prodotto • Il provare e riprovare per dar forma ad un pensiero • Il timore di sporcarsi e di sporcare • La cura dell’uso del materiale e il riordino • L’autonomia nell’organizzarsi

SPAZI-ZONA ESTERNI ALLA SEZIONE Lo spazio esterno alla sezione è uno spazio (laboratorio) distinto dagli altri ambienti con una sua caratterizzazione di significato che si mantiene stabile nel tempo. Si tratta di uno spazio attrezzato, dove si possono svolgere esperienze caratterizzate da una preva-lenza di linguaggi simbolici, potendo contare su di un allestimento di struttura congruen-te con gli scopi delle attività. La separazione dagli altri ambienti ne fa un luogo dove è possibile mantenere l’interesse e la concentrazione, in cui viene promossa l’iniziativa del bambino e la sua possibilità di finalizzare le azioni ad uno scopo condiviso e ritmato sull’interesse del gruppo. Lo spazio è caratterizzato da una ricchezza di materiali e strumenti che di volta in volta vengono selezionati e proposti sulla base di un progetto condiviso. Solitamente lo spazio è fre-quentato da gruppi di bambini organizzati secondo criteri diversi da quelli che formano i raggruppamenti di sezione, per favorire l’integrazione e la possibilità di una frequenta-zione che garantisca lo sviluppo di competenze in rapporto alle diverse età. La nostra scuola non è dotata di grandi spazi, ma ampliando l’ottica con cui si guarda agli ambienti, si possono recuperare all’attività didattica tutti gli spazi extra-sezione dispo-nibili (anche l’atrio e il corridoio) attrezzandoli per offrire ai bambini nuove opportunità di esperienze. Un allargamento della “mappa didattica” a tutti gli spazi della scuola, te-nendo conto delle caratteristiche e dei vincoli che presentano, offre maggiori sollecita-

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zioni sia dal punto di vista esplorativo–percettivo sia come possibilità di relazioni fra bambini e bambini-adulti. Il lavoro collegiale del team docente di plesso è l’elemento centrale che consente l’allestimento degli spazi extra-sezione e la sostenibilità di un loro utilizzo. L’atrio L’atrio si costituisce come un luogo ricco di possibili relazioni, anche delicate e cariche emotivamente; è infatti, il primo spazio incontrato da chi proviene dall’esterno e rappre-senta una sorta di identikit della scuola e va strutturato per offrire ad ogni persona che entra una visione sintetica di quello che succede all’interno, una fotografia sommaria. Le pareti servono per documentare le attività della scuola con informazioni rapide e chiare, perché i genitori hanno bisogno di sapere che i loro figli vivono in un ambiente accogliente, rassicurante, stimolante sul piano educativo. Da alcuni anni l’atrio della nostra scuola viene allestito periodicamente in riferimento al calendario delle attività; l’ambiente viene modificato e preparato appositamente per su-scitare curiosità, attesa e interesse verso il tema che si svilupperà nelle diverse fasi del progetto. L’insegnante può osservare:

• Se il bambino coglie la sollecitazione che lo spazio pone • Se il bambino è indotto a porsi e porre delle domande • Se l’imput che lo spazio offre sostiene la motivazione per tutta la durata

dell’esperienza Spazio Psicomotorio I bambini hanno a disposizione un ambiente strutturato in tre spazi: lo spazio senso-motorio (scivolo, castello, pedane d’equilibrio, bipalle, materassi, ecc…), lo spazio simboli-co (cuscinoni di molteplici forme e colori, teli, corde,ecc…) e lo spazio costruttivo (mat-toni, mattoncini, forme di legno, bastoni, ecc…). L’insegnante durante la seduta, attua un insieme di interventi che portano alla modifica dell’ambiente e all’evoluzione delle crea-zioni del bambino; questo si ottiene attraverso varie forme di comunicazione (toniche, gestuali, verbali) e la gratificazione individuale. L’insegnante può osservare:

• Le potenzialità di ogni bambino • Come il bambino interagisce con gli altri • Come si affinano le strategie di gioco e di relazione • Come si affina la coscienza del proprio corpo e dei suoi segmenti • Come si affina la coordinazione dinamica generale • Come si affina la coordinazione oculo-manuale • Come il bambino dà forma alle emozioni e/o vissuti

Spazio Pittorico, della manipolazione e della costruzione E’ un ambiente strutturato perché si crei il “closlieu” (Arno Stern). In questo luogo i bambini hanno la possibilità di usare pennelli, colori a dita, tempere, quantità di fogli a richiesta. L’insegnante, durante l’atelier, è una presenza attenta e costante che, all’occorrenza, interviene fornendo al bambino le regole necessarie perché possa espri-mersi liberamente permettendo, nello stesso tempo, a tutto il gruppo, di vivere l’esperienza con ordine e armonia. Per quanto riguarda la manipolazione, al bambino viene messo a disposizione un certo tipo di materiale: materiale di recupero (stoffe, sughero, materiali naturali, contenitori in plastica, cartone, ecc…),colori, forbici, carte di vario tipo, ecc…, che può utilizzare in due modi:

• costruire con il materiale a disposizione rispondendo alle seguenti domande:

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• cos’è? cosa mi fa venire in mente? Cosa posso fare? • Avere un progetto ben preciso (es. costruire una tana) e cercare il materiale

per realizzarlo. In entrambi i casi è indispensabile che l’adulto sostenga i tentativi del bambino, lo aiuti nella realizzazione dandogli la possibilità di correggere eventuali errori. L’insegnante può osservare: Atelier:

• La consapevolezza delle capacità creative • La capacità di essere se stessi in mezzo agli altri come stimolo per la formazio-

ne del carattere • L’abolizione della condizione che è lo stato di difesa • La capacità di stabilire rapporti armoniosi tra coloro che lavorano

Manipolazione: • La libertà con cui il bambino prende l’iniziativa con il materiale a disposizione • Il non timore nel tentativo di realizzare ciò che il bambino desidera • L’apertura al processo creativo (il dubbio non genera nulla) • Le abilità costruttive • Il gusto per ciò che il bambino “crea” • I tentativi di progettazione, di ideazione e realizzazione delle proprie idee

(dall’ipotesi alla verifica) Lo spazio verde ed il cortile Lo spazio verde ed il cortile non offrono solo occasionali esperienze di vita e di gioco all’aria aperta: integrare l’offerta formativa della scuola, con un’adeguata progettazione di spazi esterni attrezzati, richiede una revisione del curricolo scolastico in grado di offrire una serie di occasioni ben integrate tra loro, dove il “dentro” degli ambienti sco-lastici ed il “fuori” degli spazi all’aperto, rappresentano una continuità di proposte decli-nate sul versante motorio, socializzante, naturalistico,ecc… In questo spazio si possono osservare:

• La capacità di muoversi in autonomia • Lo sviluppo delle capacità motorie • La capacità di misurarsi con se stessi promuovendo le relazioni con gli altri • La conoscenza del mondo naturale

Spazio del “Pranzo” Il momento del pasto non è uno dei tanti momenti più o meno importanti, perché “il man-giare” assume per il bambino un grande valore simbolico ed affettivo. Questo momento ha bisogno di essere pensato con intenzionalità e deve poter essere vissuto con tranquillità sia dal bambino che dall’adulto. Il momento del pranzo è strutturato in un ambiente accogliente e raccolto, con tavolini e seggiole disposti in modo tale che gli insegnati possano avere un occhio attento su tutti gli alunni della sezione; considerando il fatto che mangiano al tavolo con i bambini, pos-sono condividere il piacere dell’assaggiare e del conversare. L’adulto ha il ruolo di incoraggiare, sostenere i tentativi, aiutare con discrezione, valo-rizzare cibi e sapori e anche le “conquiste” di assaggi mai fatti prima… “facendo festa”. Soprattutto nel periodo dell’inserimento, l’insegnante deve avere una cura particolare, poiché molte “crisi” si accentuano o si risolvono davanti ad un piatto: lo spazio non deve essere caotico, l’adulto conosciuto deve essere vicino, la libertà nel rapporto deve esse-re garantita. Tali condizioni permettono il superamento di alcune difficoltà, imparando a gustare lo stare a tavola mangiando; è qui che i bambini conversano piacevolmente; è qui che metto-no alla prova alcune loro abilità.

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Spazio della “ cura di sé” Le condizioni richieste per il momento del pranzo sono le stesse che necessitano per il “momento del bagno”, in cui piano piano il bambino impara a prendere cura di sé. Dentro i gesti di “routine”, il bambino desidera che continui l’esperienza che lui fa a ca-sa, l’esperienza dell’essere “un tu” significativo per qualcuno. L’andare in bagno fa parte di quei gesti di “accudimento” (pasto, sonno) più vicini alla propria “casa” che assumono una forte componente relazionale e, quindi, richiedono una fiducia nell’ambiente e una disponibilità a “lasciarsi andare”. L’insegnante pone attenzione nel seguire il bambino, lo aiuta, lo rassicura e ricorda alcu-ne regole per aiutarlo nella conquista dell’autonomia in questo luogo: rimboccare le mani-che prima di lavarsi, aspettare il proprio turno, entrare con ordine nei bagnetti, asciu-garsi, non sprecare carta igienica, rivestirsi, schiacciare lo sciacquone, tenere in ordine il proprio sacchetto… Tutto ciò favorisce gradualmente la possibilità che ciascuno sia attivo e coinvolto perso-nalmente costruendo una sicurezza che nell’arco della giornata permette di usufruire del bagno autonomamente su richiesta.

Scuola Primaria L’edificio della Scuola Primaria è composto di due piani, oltre al seminterrato adibito a cu-cina e a mensa. L’accesso ai diversi piani è possibile per mezzo di scale e di ascensore. Per le attività delle 17 classi, al piano rialzato si trovano: l’atrio, 7 aule, l’aula di pittura e di manipolazione (attualmente in uso alla scuola dell’infanzia), l’aula teatro utilizzata anche per il pre e il dopo-scuola, la palestra. Lungo il corridoio che porta alla palestra si trovano, sul lato sinistro: l’aula telefono, lo spogliatoio del personale ATA, il laboratorio scientifico utilizzato anche come aula di sostegno, l’infermeria, il deposito attrezzi per la palestra. Sul lato destro si trovano: la sala insegnanti, l’archivio ricavato con strutture mobili, 3 riposti-gli con materiale di pulizia. Al primo piano sono situate 9 aule di sezione, l’aula di pittura e manipolazione utilizzata anche per il pre-scuola, l’aula di inglese utilizzata anche per il sostegno, l’aula di religione, l’aula di psicomotricità, l’aula di informatica, l’aula video, l’aula delle fotocopiatrici e dei sussidi didattici, il magazzino didattico. Tali ambienti sono dotati delle seguenti attrezzature:

• arredi delle aule, della sala insegnanti, dell’ambulatorio medico • strumenti ginnici: materassi, spalliera, quadro svedese, corde, palloni, clave… • strumenti scientifici: microscopio, bilance, termometri, attrezzature per

esperimenti, modellini del corpo umano • strumenti musicali: pianoforte, tamburelli, nacchere… • strumenti tecnologici: due fotocopiatrici, televisori, videoregistratore, impianti

HI-FI, una macchina fotografica digitale, macchina da scrivere, episcopio, proiet-tori, registratori, impianto microfonico…

• strumenti multimediali: 11 postazioni computer, 1 PC portatile, tre stampanti, uno scanner, un videoproiettore, un modem, CD e dischetti, 2 LIM.

Esternamente la scuola è dotata di un cortile che corre lungo tre lati dell’edificio, sul lato più lungo è collocato un campo da basket, e di un giardino con al centro un anfiteatro. I pasti vengono consumati nei locali mensa situati nel seminterrato con accesso diretto all’esterno. Dato l’elevato numero degli alunni rispetto alla capienza degli spazi e le norme di sicurezza, le classi seguono una turnazione nell’arco della settimana.

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Scuola Secondaria di 1° grado E’ situata in due edifici costruiti in tempi diversi e disposti su due piani, oltre ad un semin-terrato. Oltre alle aule che ospitano le classi, si trovano spazi destinati ad usi speciali.

Aule di informatica La scuola è dotata di due laboratori di informatica: aula 22 al piano terreno e aula 27 al primo piano; entrambe hanno una superficie di circa 50mq. Nell’aula 22 si trovano 13 postazioni con computer con sistema operativo Windows XP, di cui 10 sono collegati in rete ad un PC che funge da server per l’archiviazione dei dati e sono collegati ad internet grazie alla linea ADSL. I restanti 3 computer non hanno collegamento di rete, ma sono utilizzabili da docenti e alunni per svolgere attività di recupero. I compu-ter sono tutti alimentati a parete. L’aula 27, ammodernata con l’acquisto di 10 computer nuovi e con l’aggiunta di una nuova postazione, è complessivamente dotata di 11 postazioni fisse, costituite da appositi banchi alimentati da linee aeree, con 11 computer con sistema operativo Linux. Tutti i computer sono collegati in rete con un computer centrale che funge da server per l’amministrazione e l’archiviazione dei dati ed è dotato di una stampante e di un proiettore per offrire la possi-bilità di lezioni guidate e di gruppo in tutti gli ambiti disciplinari e interdisciplinari. Tutti i computer possono navigare in Internet grazie alla linea ADSL.

Aula polifunzionale

L’aula si trova nell’ala nuova della scuola e viene utilizzata per la didattica, per incontri con esperti, per conferenze e per le riunioni dei docenti. L’aula è dotata anche di una lavagna interattiva multimediale e di un sistema di videoproie-zione collegato ad una postazione multimediale. Altri strumenti per la videoproiezione sono collocati nell’aula Teatro e consistono in un TV color 32 pollici, un videoregistratore e un lettore DVD.

Laboratorio di scienze Il locale adibito a laboratorio di scienze è molto luminoso e dotato di banconi piastrellati per effettuare osservazioni ed esperimenti e di due lavelli con acqua corrente. La strumentazione scientifica in dotazione comprende: 5 microscopi stereoscopici binoculari per osservazioni tridimensionali 1 microscopio portatile da campo 4 microscopi ottici ad alimentazione elettrica con ingrandimenti fino a 600x e 1000x 1 microtomo e la strumentazione necessaria per la produzione di sezioni sottili (bisturi, vetrini, coloranti, ecc.) 2 manichini e modelli didattici di organi e/o apparati per lo studio dell’anatomia umana 1 bilancia digitale 1 bilancia a due piatti 1 fornello da laboratorio a 1 piastra reagenti chimici per semplici esperimenti, per la ricerca dei principi nutritivi e l’analisi delle acque vetreria per analisi chimiche (provette, becher, beute...) termometri analogici 1 termometro digitale a sonda strumenti per lo studio della dinamica strumenti per lo studio dei fenomeni ottici strumenti per lo studio dei fenomeni elettromagnetici strumenti per lo studio dei fenomeni acustici macchina elettrostatica (di Winshuvst) Kit per lo studio dell’ambiente

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Kit per l’analisi della qualità del suolo kit macchine semplici Kit temperatura e calore Kit le forze kit per: esperimenti di chimica, analisi delle acque, studio dell’ambiente modelli di poliedri cavi listelli in plastica per la costruzione di modelli di poligoni poliedri in materiale plastico Poiché si ritiene la pratica laboratoriale imprescindibile nel processo di insegnamento-apprendimento in ambito scientifico, la strumentazione del laboratorio viene ogni anno rin-novata per quanto riguarda il materiale di consumo (reagenti, vetreria...), potenziata e ag-giornata per ciò che concerne gli altri strumenti in dotazione.

Mensa Il Collegio dei Docenti ritiene la cultura dell’alimentazione di fondamentale importanza nella formazione dell’alunno; in quest’ottica, attribuisce alla mensa una valenza altamente educa-tiva e didattica in quanto essa rappresenta una situazione di apprendimento laboratoriale, a partire dal vissuto dell’allievo. I pasti, cucinati alla scuola elementare, vengono distribuiti attraverso un banco self-service professionale. Una commissione composta da docenti e genitori controlla periodi-camente il livello qualitativo del servizio. Per sottolineare l’importanza della corretta alimentazione come contributo prezioso per migliorare la qualità della vita, è attivato uno spazio dopo-mensa, da dedicare allo svago con attività ludiche propedeutiche alle lezioni pomeridiane.

Palestra Gli alunni usufruiscono della palestra comunale, situata di fronte all’Istituto. Si tratta di una palestra regolamentare, con spalti e spogliatoi. In orario scolastico è sempre garantita l’assistenza e la sorveglianza di un collaboratore scolastico. Le lezioni di scienze motorie, talvolta, si svolgono anche presso il Centro Sportivo comunale, come pure le gare di atletica.

Biblioteca La Scuola Secondaria di 1° grado è dotata di una biblioteca, adiacente all’aula polifunziona-le, che offre circa 5.000 volumi di narrativa per ragazzi e di consultazione per alunni ed insegnanti, oltre ad una ricca videoteca. I libri si possono sfogliare direttamente, scegliere e portare a casa in prestito. La gestione della biblioteca è affidata ad un gruppo di genitori che ne garantiscono il fun-zionamento, permettendo l’afflusso dei ragazzi ogni giorno per un’ora, di solito al mattino. Gli allievi, quindi, non possono accedere da soli in biblioteca al di fuori dell’orario stabilito. Il prestito è mensile, ma può essere protratto per le vacanze estive. Chi preleva i libri, op-portunamente catalogati, è responsabile della loro conservazione e nessun libro deve uscire dalla biblioteca senza che sia redatta la scheda relativa. Ogni classe all’inizio dell’anno elegge due rappresentanti che fungono da tramite tra i loro compagni e chi gestisce il prestito, sollecitando la restituzione. Dall’anno scolastico 2001-2002 il sistema è stato informatizzato. Il movimento dei libri, abbastanza elevato, dimostra l’importanza che la scuola attribuisce alla “costruzione” di lettori consapevoli e dunque allo sviluppo della biblioteca d’istituto alla quale si affiancano le singole biblioteche di classe. Ogni anno la dotazione di volumi di narrativa si arricchisce di nuovi acquisti, utilizzando anche i fondi stanziati da progetti di promozione alla lettura.

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Aula di esercitazioni orchestrali e aule per lo studio dello strumento musicale

La Scuola Secondaria di 1° grado è dotata di un’aula per le esercitazioni d’orchestra in cui si trovano tutti gli strumenti e il materiale necessario per svolgere le attività collettive ed individuali. In particolare , oltre a leggii e a piccoli strumenti a percussione (triangoli, ma-racas, cimbali, legnetti, tamburelli…), sono disponibili due pianoforti, una tastiera elettrica, una marimba, quattro glockenspiel, una batteria completa, un timpano, due tamburi, una serie di piatti. Nella scuola sono presenti altre aule destinate alle lezioni individuali tenute dall’insegnante di strumento ( flauto, clarinetto, violino, percussioni, chitarra e pianoforte). Ogni aula è dotata degli strumenti e dei sussidi didattico-musicali necessari. L’Istituto mette a disposizione per gli alunni, oltre ad una serie di testi musicali specifici, anche gli strumenti musicali necessari (flauti, violini, clarinetti, glockenspiel).

4. IL TEMPO SCUOLA

4a. Nella Scuola dell’Infanzia Uno spazio non è mai slegato dal tempo e il tempo-scuola non è mai senza significato. Il tempo e lo spazio sono risorse della scuola per facilitare la relazione del bambino e la sua crescita globale. Non è casuale, quindi, l’organizzazione della giornata, la scelta dei momenti e le modalità che gli insegnanti mettono in atto. La “routine” quotidiana non è la noiosa ripetizione di gesti. Essa è per il bambino l’incontro di un tempo conosciuto e sicuro che lo fa star bene, un tempo atteso e previsto che, dando sicurezza, invita all’esplorazione e alla scoperta; per l’adulto è lo stupore che “il ripetere” è comunque trovare ogni giorno nel rapporto con il bambino qualcosa di nuovo e non previsto. I ritmi di una giornata nella scuola dell’infanzia scandiscono un tempo che dovrebbe ave-re prima di tutto un compito di acclimatamento e di rassicurazione più che di “riempi-mento”. E’ in questa prospettiva che la “routine” quotidiana acquista il valore fondamentale di ritualità: l’accoglienza, il tappeto (saluti, racconti, feste, conversazioni, attesa della mamma…), la cura di sé, il pranzo, il gioco libero, le proposte d’esperienza, … Così il trascorrere del tempo è sempre più vicino al bambino, sperimenta la sicurezza di sapere dov’è, con chi è e cosa può fare. Dentro a una proposta che l’adulto pensa, e che continua nel tempo, si scopre che non c’è separazione tra il gioco e il “lavoro”, tra “lavo-ro” e “cura di sé” nei bisogni primari, perché non c’è separazione nella persona. A scuola il bambino sperimenta il “tempo” nello scorrere della giornata. Un “tempo” che è dato dalla successione di momenti collegati fra loro; ogni giornata ri-pete gli stessi momenti; la ripetizione crea dei punti stabili di riferimento. IV. GESTIONE SCOLASTICA QUOTIDIANA L’orario di apertura della scuola materna è il seguente: dalle ore 7,45 alle ore 17,00. Il tempo scuola è così suddiviso: 07,45 – 08,30 Accoglienza in un’aula comune

08,30 – 09,00 Accoglienza nelle sezioni

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09,00 – 11,15 Esperienze educative-didattiche

11,15 – 14,00 Mensa e attività ludiche

12,45 – 13.00 Uscita intermedia

13,15 – 13,30 Uscita tempo ridotto

14,00 – 15,30 Esperienze educative-didattiche

15,30 – 15,45 Uscita

15,45 – 17,00 Post-scuola

V. ORGANIZZAZIONE SETTIMANALE Oltre alla consueta attività nelle sezioni, verranno programmate le seguenti attività:

1. Laboratorio di pittura Lunedì - Sezione A - Arancione Martedì - Sezione D - Verde Mercoledì - Sezione B - Blu Giovedì - Sezione E - Rossa Venerdì - Sezione C - Gialla

2. PSICOMOTRICITA’ Lunedì - Sezione B - Blu Martedì - Sezione C - Gialla Mercoledì - Sezione A - Arancione Giovedì - Sezione D - Verde Venerdì - Sezione E - Rossa

3. Educazione religiosa Giovedì - Dalle ore 14,30 alle ore 15,45 alternativamente nelle cinque sezioni Venerdì - Dalle ore 9,00 alle ore 15,30 alternativamente nelle cinque sezioni

4b. Nella Scuola Primaria Visto il D.P.R. 20. 3 .09 n. 89 e il D.L. n. 137 del 2008 recante descrizione dell’assetto organizzativo e didattico della scuola del 1° ciclo, dal 2011/12 il tempo scuola è di 27 ore d’insegnamento o 40 ore corrispondenti al modello di Tempo Pieno. Per evitare una differenziazione di tempo scuola tra le singole classi, che pregiudica la qualità forma-tiva raggiunta nella nostra scuola, il Collegio Docenti sostiene la scelta di un tempo scuola uguale per tutti, che si sviluppi in 5 mattine e 5 pomeriggi corrispondenti al tempo pieno; è garantito il servizio mensa. In tal modo sarà possibile costituire gruppi classe equieterogenei. L’effettiva attuazione del tempo pieno in tutte le classi è subordinata all’organico assegnato all’Istituto.

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Il seguente prospetto illustra l’orario e le attività, dal lunedì al venerdì:

Orario settimanale tempo pieno 40 ore

lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

8,30 - 12, 30 Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curricula-

re

12,30 - 14,30

Mensa e dopo mensa

Mensa e dopo mensa

Mensa e dopo mensa

Mensa e dopo mensa

Mensa e dopo men-

sa

14,30 – 16,30 Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curricula-

re

Orario settimanale tempo 27 ore

lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

8,30 - 12, 30 Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curriculare

Orario curricula-

re

14,10 – 16,30 Orario curriculare Orario

curriculare Orario

curriculare

4c. Nella Scuola Secondaria di 1°grado

Tempo normale: è organizzato su cinque giorni, con due rientri pomeridiani. L’orario annua-le obbligatorio è di 990 ore, corrispondenti a 29 ore settimanali, più 33 ore annuali desti-nate ad attività di approfondimento riferite agli insegnanti di materie letterarie (DPR 20/3/09 n. 89). Le 30 ore settimanali curricolari ovvero disciplinari nel nostro progetto sono articolate in 31 spazi della durata di 55 minuti (due dei quali destinati all'informatica svolta a classe divisa in due gruppi): italiano 5 spazi storia e geografia 4 spazi matematica e scienze 6 spazi informatica/attività di approfondimento 2 spazi in compresenza con italiano, matematica o strumento musicale tecnologia 2 spazi lingua inglese 3 spazi lingua francese 2 spazi arte e immagine 2 spazi educazione fisica 2 spazi musica 2 spazi religione 1 spazio Tempo prolungato: è organizzato su 5 giorni con 3 rientri pomeridiani. All’orario settimana-le obbligatorio del tempo normale si aggiungono 3 spazi dedicati ad attività integrative del-le discipline di studio e il servizio mensa.

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Corsi ad indirizzo musicale: chi sceglie lo studio dello strumento musicale usufruisce di un pomeriggio aggiuntivo fino a 3 ore. E’ possibile le frequenza delle lezioni di strumento dalle 13.25 alle 14.00 o dalle 16.45 alle 17.15 per gli allievi che usufruiscono del trasporto.

Chi sceglie la frequenza del tempo prolungato e lo strumento musicale può usufruire anche del quarto pomeriggio di rientro. E’ garantito il servizio mensa. *Prolungamento orario per le famiglie che lo richiedono per le lezioni aggiuntive di strumen-to musicale. Le attività integrative Concorrono a completare il curricolo e seguono un percorso triennale che ogni alunno ha l’opportunità di svolgere. • Attività Artistico –Espressive-Pratiche • Teatro • Orchestra e musica d’insieme • Attività di recupero-potenziamento • Educazione ambientale • Scienza under 18 e comunicazione scientifica • Area linguistica Certificazione ESOL-KET Inglese (classi 2° e 3°) • Area linguistica LATINO (classi 3°) • Educazione alla convivenza civile Le attività integrative si svolgono il giovedì pomeriggio e sono riservate agli alunni di tempo prolungato. Gli studenti esprimono la propria preferenza fra le attività proposte all’inizio di ogni qua-drimestre. Le attività integrative rappresentano l’espressione delle migliori esperienze che da anni caratterizzano la scuola di Sovico come luogo di buone pratiche didattiche. Esse contribuiscono ad orientare lo studente anche in previsione della scelta della scuola superiore.

Orario settimanale tempo scuola lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì

8.00-12.50 Orario obbligatorio

Orario obbligatorio

Orario obbligatorio

Orario obbligatorio

Orario obbligatorio

12.50-14.00 Mensa

Mensa

Teoria musicale fino ore 13.40*

Mensa

Mensa

14.00-16.45 Orario obbligatorio

classi seconde Attività F/O classi terze

Orario obbligatorio

classi seconde e terze

Strumento dalle ore 13.40 alle ore

14.40

Attività facoltative e

opzionali classi seconde e terze

Orario obbligatorio clas-

si terze Attività F/O

classi seconde

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5. LA PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO FORMATIVO

“ A scuola per crescere in armonia,

conoscere con interesse, progettare con creatività”

Il POF costituisce un impegno formativo che ruota intorno a: § Sapere: conoscenze disciplinari, interdisciplinari e sovradisciplinari. § Fare: abilità operative apprese ed esercitate. § Essere: competenze personali nell’utilizzare conoscenze e abilità apprese nel sistema formale della scuola, non formale delle altre istituzioni formative, informale della vita sociale nel suo complesso. Gli obiettivi formativi del nostro Istituto (secondo le Indicazioni nazionali e le Indicazioni per il cur-ricolo) considerano la centralità della PERSONA, lo sviluppo della CULTURA, la promozione della CONVIVENZA CIVILE e della SALUTE in una proposta graduale che si sviluppa a partire dalla Scuola dell’Infanzia fino al termine del primo ciclo d’istruzione. 1. CENTRALITA’ DELLA PERSONA Progettare l’Accoglienza e l’Orientamento attraverso I Team , i Consigli di classe, le Associazioni e gli esperti del territorio considerando: · la personalizzazione dei percorsi di apprendimento · la classe come “gruppo” in cui promuovere legami cooperativi · la persona come centrale e i legami di gruppo come condizione per lo sviluppo della personalità di ognuno 2. NUOVO UMANESIMO - CULTURA Progettare percorsi interdisciplinari considerando: · gli apprendimenti progressivamente orientati alle connessioni tra i saperi · “il dominio” dei singoli ambiti disciplinari come base per le molteplici connessioni 3. CITTADINANZA - CONVIVENZA CIVILE Progettare la “scuola di cittadinanza” considerando: · la formazione del cittadino italiano in una prospettiva europea e mondiale · la costruzione di partecipazione e responsabilità · la conoscenza della tradizione, della memoria e della cultura nazionale e il confronto e la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali 4. PROMOZIONE DELLA SALUTE La nostra scuola che appartiene alla “ Rete di scuole lombarde che promuovono salute” progetta percorsi formativi per: 1-sviluppare le competenze individuali, potenziando conoscenze e abilità e accrescendo il bagaglio di risorse personali degli alunni per prevenire comportamenti a rischio(Progetto Life skills training e iniziative di prevenzione) 2- qualificare l’ambiente sociale attraverso la promozione di un sereno clima di lavoro e di relazioni positive (Progetti Accoglienza e Tutor) 3- migliorare l’ambiente strutturale e organizzativo basato su criteri di salute, sicurezzae benessere 4- rafforzare la collaborazione comunitaria con le famiglie, con l’Ente locale, l’ASL e le Associazioni. La Scuola, aderendo all’Intesa delle SPS, è vincolata ai seguenti criteri:

• POF orientato alla promozione della salute • Impegno a declinare il proprio “profilo di salute”, a individuare priorità d’azione e a pianifica-

re il processo di miglioramento nei quattro ambiti di intervento strategici riportati all’Art. 2, utilizzando gli strumenti predisposti dalla Rete.

• Impegno a realizzare annualmente almeno 2 buone pratiche per ciascuno degli ambiti di in-tervento strategici e a rendicontarne le azioni intraprese.

• Impegno a documentare le azioni svolte, alimentando il sistema informativo della Rete (sito web, newsletter, ecc.).

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La progettazione didattico-educativa è finalizzata al raggiungimento del Profilo delle competenze atteso al termine del primo ciclo d’istruzione. “Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad af-frontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, col-labora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sen-sibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Riesce ad utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di ele-menti certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni comples-se che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed inter-preta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di appro-fondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo auto-nomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali parte-cipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposi-zione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.” Gli Organi Collegiali, le Commissioni, i Team Docenti e i singoli insegnanti si sono attivati per proget-tare gradualmente i Piani di Studio Personalizzati, tenendo conto dei traguardi, degli obiettivi di ap-prendimento e delle competenze-chiave e mettendo in atto una serie di azioni volte a:

• conoscere i bisogni culturali ed educativi degli alunni • conoscere meglio i bisogni dell’utenza attraverso questionari indirizzati alle famiglie • programmare e mettere in atto strategie adeguate a soddisfare la formazione degli studenti • organizzare il tempo scuola in modo funzionale alla didattica e ai bisogni dell’utenza • favorire l’inserimento degli alunni diversamente abili

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• promuovere i processi di integrazione degli alunni stranieri • pianificare modalità e tempi degli interventi didattici ed educativi • progettare Unità di apprendimento riferite alla Convivenza Civile (educazione alla cittadinan-

za, stradale, ambientale, alla salute, alimentare e all’affettività) • realizzare iniziative di Educazione Interculturale • accogliere le proposte emergenti dal territorio

5a. La continuità formativa e didattica Nell’intento di contribuire in modo armonioso e coerente alla formazione dell’allievo nel suo percorso scolastico, le Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado si sono in-nanzitutto confrontate sui valori da trasmettere, sulle finalità, sui metodi da utilizzare, sugli obiettivi da raggiungere e sui contenuti irrinunciabili che l’alunno deve aver acquisito al termine del primo ciclo. Viene dedicata particolare attenzione alle annualità di passaggio (prima classe della Scuola Primaria e prima classe della Scuola Secondaria di primo grado) favorendo l’inserimento degli alunni nella nuova realtà scolastica attraverso iniziative di accoglienza e operando scelte didattiche e metodologiche che consentano agli alunni di proseguire serenamente il proprio itinerario formativo. Inoltre, nell’ambito dei progetti dell’autonomia, alcune attività vengono attuate nell’intero ciclo scolastico. Dall’anno scolastico 2004/2005 opera una commissione per il raccordo Nido-Scuola dell’Infanzia ; Scuola dell’Infanzia- Scuola Primaria (con particolare attenzione agli antici-pi); Scuola Primaria- Scuola Secondaria di 1° grado. Il passaggio degli alunni diversamente abili nei vari livelli dell’Istituto viene curato dall’apposita commissione.

5b. I soggetti della programmazione CHI PROGRAMMA CHE COSA PROGRAMMA Consiglio di Istituto ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO

Fornisce direttive sui criteri da adottare in particolari settori (visite e viaggi, formazione delle classi, regolamen-to della scuola, particolari iniziative sul territorio…)

Collegio dei Docenti PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA Stabilisce le finalità, le strategie, i metodi, i progetti per tutte le classi

Consiglio di Intersezione Docenti (Scuola dell’Infanzia) Consiglio di Interclasse Docenti - Equi-pe pedagogica (Scuola Primaria) Consiglio di Classe (Scuola Secondaria di 1°grado)

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA Rielabora le finalità educative sulla base della situazione della/e classe/i. PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Sceglie gi obiettivi formativi da raggiungere; sceglie le competenze da conseguire; definisce le conoscenze e le abilità da perseguire attra-verso le discipline e le educazioni; elabora unità di apprendimento; struttura ed organizza il Piano di Studio Personalizzato

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Il Collegio dei Docenti, composto dal personale insegnante in servizio nell’Istituto e presie-duto dal Dirigente Scolastico, riveste le seguenti funzioni (come stabilito dall’art. 4 dei Decreti Delegati – DPR 416/74 e dai successivi provvedimenti normativi)

• elabora il P.O.F. • delibera in materia di funzionamento didattico e cura la programmazione educativa

in modo da adeguare i programmi di insegnamento alle esigenze ambientali e da fa-vorire il coordinamento interdisciplinare; esso esercita tale funzione nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun insegnante

• costituisce Commissioni che hanno lo scopo di analizzare bisogni e problematiche, proporre soluzioni e/o iniziative utili alla completa realizzazione del P.O.F

• designa le Funzioni Strumentali • propone criteri per la formazione delle classi e per la formulazione dell’orario delle

lezioni • valuta periodicamente l’andamento dell’azione didattica e ne verifica l’efficacia • provvede all’adozione dei libri di testo • propone l’acquisto di sussidi e stabilisce i criteri per l’utilizzo delle risorse per

l’acquisto di materiale di facile consumo • adotta o promuove iniziative di sperimentazione • delibera il piano di formazione dei docenti • elegge i propri rappresentanti nel Consiglio di Istituto • elegge i docenti che compongono il Comitato per la valutazione del Servizio del

personale insegnante

5c. La programmazione educativa e didattica

5c.1.Nella Scuola dell’Infanzia

FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “La scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza”. Maturazione dell’identità Sicurezza, stima di sé, fiducia nelle proprie capacità, riconoscimento e apprezzamento come persona unica e irripetibile.. Conquista dell’autonomia Capacità di orientamento personale e di scelte innovative, apertura alle scoperte, cura di sé, degli altri, dell’ambiente, della solidarietà, dell’impegno, della giustizia, del bene co-mune. Sviluppo delle competenze Consolidamento delle capacità sensoriali, motorie, sociali, linguistiche, intellettive; esplo-razione e scoperta intenzionale, coerenza cognitiva, intuizione, creatività, gusto esteti-co. Avvio alla cittadinanza Scoperta degli altri, identificazione dei loro bisogni e necessità. Primo riconoscimento dei diritti e doveri uguali per tutti attraverso l’ascolto e l’attenzione al punto di vista dell’altro.

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I CAMPI DI ESPERIENZA “ Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bam-bini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno sco-prendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportuna-mente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare ,apprendimenti progressivamente più sicuri. Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed espe-rienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario”. (Da Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 23 luglio 2012) Il sé e l’altro

• Rafforzare l’autonomia, la stima di sé, l’identità. • Rispettare e aiutare gli altri, cercando di capire i loro pensieri, azioni e sentimenti; rispetta-

re e valorizzare il mondo animato e inanimato che ci circonda. • Accorgersi se, e in che senso, pensieri, azioni e sentimenti dei maschi e delle femmine mo-

strino differenze, e perché. • Lavorare in gruppo, discutendo per darsi regole di azione, progettando insieme e imparando

sia a valorizzare le collaborazioni, sia ad affrontare eventuali defezioni. • Conoscere la propria realtà territoriale (luoghi, storie, tradizioni) e quella di altri bambini

(vicini e lontani) per confrontare le diverse situazioni anche sul piano del loro “dover essere”. • Registrare i momenti e le situazioni che suscitano paura, stupore, sgomento, diffidenza, am-

mirazione, disapprovazione, compiacimento estetico, gratitudine, generosità, simpatia, amo-re, interrogarsi e discutere insieme sul senso che hanno per ciascuno questi sentimenti e co-me sono, di solito, manifestati.

• Soffermarsi sul senso della nascita e della morte, delle origini della vita e del cosmo, della malattia e del dolore, del ruolo dell’uomo nell’universo, dell’esistenza di Dio, a partire dalle diverse risposte elaborate e testimoniate in famiglia e nelle comunità di appartenenza.

Il corpo e il movimento

• Rappresentare in modo completo e strutturato la figura umana; interiorizzare e rappresen-tare il proprio corpo, fermo e in movimento; maturare competenze di motricità fine e globa-le.

• Muoversi con destrezza nello spazio circostante e nel gioco, prendendo coscienza della pro-pria dominanza corporea e della lateralità, coordinando i movimenti degli arti.

• Muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo, esprimendosi in base a suoni, rumori, musica, indicazioni, ecc.

• Curare in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, l’ambiente e i materiali comuni nella prospettiva della salute e dell’ordine.

• Controllare l’affettività e le emozioni in maniera adeguata all’età, rielaborandola attraverso il corpo e il movimento.

Immagini, suoni, colori.

• Disegnare, dipingere, modellare, dare forma e colore all’esperienza, individualmente e in gruppo, con una varietà creativa di strumenti e materiali, “lasciando traccia” di sé.

• Utilizzare il corpo e la voce per imitare, riprodurre, inventare suoni, rumori, melodie anche col canto, da soli e in gruppo; utilizzare e fabbricare strumenti per produrre suoni e rumori, anche in modo coordinato col gruppo.

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• Incontrare diverse espressioni di arte visiva e plastica presenti nel territorio per scoprire quali corrispondono ai propri gusti e consentono una più creativa e soddisfacente espressione del proprio mondo.

• Sperimentare diverse forme di espressione artistica del mondo interno ed esterno attraver-so l’uso di un’ampia varietà di strumenti e materiali, anche multimediali (audiovisivi, tv, cd-rom, computer), per produzioni singole e collettive.

I discorsi e le parole • Parlare, descrivere, raccontare, dialogare, con i grandi e i coetanei, lasciando

trasparire fiducia nelle proprie capacità di espressione e comunicazione e scam-biandosi domande, informazioni, impressioni, giudizi e sentimenti.

• Ascoltare, comprendere e riesprimere narrazioni lette o improvvisate di fiabe, favole, storie, racconti e resoconti.

• Riconoscere testi della letteratura per l’infanzia letti da adulti o visti attraver-so i mass media (dal computer alla tv), e motivare gusti e preferenze.

• Individuare, su di sé e per gli altri, le caratteristiche che differenziano gli atti dell’ascoltare e del parlare, del leggere e dello scrivere, distinguendo tra segno della parola, dell’immagine, del disegno e della scrittura, tra significante e signi-ficato.

• Elaborare congetture e codici personali in ordine alla lingua scritta. La conoscenza del mondo

• Coltivare con continuità e concretezza, propri interessi e proprie inclinazioni. • Osservare chi fa qualcosa con perizia per imparare; aiutare a fare e realizzare

lavori e compiti a più mani e con competenze diverse. • Toccare, guardare, ascoltare, fiutare, assaggiare qualcosa e dire che cosa si è

toccato, visto, udito, odorato, gustato, ricercando la proprietà dei termini. • Contare oggetti, immagini, persone; aggiungere, togliere e valutare la quantità;

ordinare e raggruppare per colore, forma, grandezza ecc.. • Collocare persone, fatti ed eventi nel tempo; ricostruire ed elaborare succes-

sioni e contemporaneità; registrare regolarità e cicli temporali. • Localizzare e collocare se stesso, oggetti e persone in situazioni spaziali, eseguire percorsi o

organizzare spazi sulla base di indicazioni verbali e/o non verbali, guidare in maniera verbale e/o non verbale il percorso di altri, oppure la loro azione organizzativa riguardante la distri-buzione di oggetti e persone in uno spazio noto.

• Manipolare, smontare, montare, piantare, legare, ecc…, seguendo un progetto proprio o di gruppo, oppure istruzioni d’uso ricevute.

• Elaborare progetti propri o in collaborazione, da realizzare con continuità e concretezza. • Adoperare lo schema investigativo del “chi, che cosa, quando, come, perché?” per risolvere

problemi, chiarire situazioni, raccontare fatti, spiegare processi. • Commentare, individuare collegamenti, operare semplici inferenze, proporre ipotesi esplica-

tive di problemi. • Negoziare con gli altri spiegazioni di problemi e individuare i modi per verificare quali risulti-

no, alla fine, le più persuasive e pertinenti. • Ricordare e ricostruire attraverso diverse forme di documentazione quello che si è visto,

fatto, sentito, e scoprire che il ricordo e la ricostruzione possono anche differenziarsi. SIGNIFICATO DELL’INTERVENTO DELL’ADULTO

• L’adulto pensa ai bambini presenti nella sezione e cura gli spazi • Se nell’arco di un periodo nascono domande (il bambino comunica anche attraverso un gesto),

lo spazio va ripensato in modo da rispondere al bambino e ampliare la sua esperienza

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• L’adulto ha una posizione attiva e non da supervisore • L’adulto non trasmette un contenuto ma rende più ricca l’esperienza che il bambino sta fa-

cendo ( più si rende il bambino ricco di esperienza e più il bambino trova la strada per “dire” la realtà)

• L’adulto “osserva” per rendersi conto di ciò che accade e dar valore a ciò che fa il bambino • La proposta degli spazi-zona non è perché il bambino sia lasciato solo a fare ciò che gli pare,

ma è per creare delle condizioni che consentano al bambino di poter scegliere e quindi agire e misurarsi

• Il punto d’arrivo è la costruzione di un rapporto tra bambino e adulto che consenta al bambi-no di conoscere la realtà e di crescere come persona.

Sulla base di tutte le considerazioni fatte fino ad ora possiamo individuare una METODOLOGIA Articolata sul:

• OSSERVARE per percepire i bisogni dei bambini, cogliere problematiche emergenti, calibra-re i propri interventi sulla base dei loro messaggi (razionali, emotivi, ecc…)

• VALORIZZARE il gioco come canale privilegiato per favorire i rapporti attivi e creativi, sia nell’apprendimento, che nella relazione

• ESPLORARE e RICERCARE, esperienze dirette di contatto con la natura, con le cose, i mate-riali, l’ambiente

• PROGETTARE per dare la possibilità al bambino, nell’organizzazione del contesto educativo, di intervenire in maniera creativa nell’organizzazione del contesto educativo (spazi, tempi, attività) facilitando così il processo attivo

• AIUTARE il bambino ad organizzare il suo sapere I percorsi operativi sono stati elaborati a livello collegiale e hanno trovato attuazione all’interno delle sezioni e nei gruppi omogenei per età. LABORATORIO DI PITTURA

B. CLOSLIEU: Espressione Inesauribile Chi vive ogni giorno accanto ai bambini e ha imparato a conoscerli, sa che non hanno bisogno d’altro che crescere rispettando i propri tempi, senza fretta e, soprattutto, senza essere agganciati ai ritmi, ai tempi, alle mete e alle aspirazioni degli adulti. Ogni età della vita dovrebbe essere attraversata ri-spettandone i limiti e sfruttandone le potenzialità, ma i primi anni di vita hanno un’importanza davvero particolare per il nostro futuro e non possiamo permetterci il lusso di saltarli o di comprimerli indebi-tamente. Arno Stern ha un’idea dell’infanzia che è ben lontana da quella che oggi rischia di essere dominante. Il bambino, per lui, non è un apprendista-adulto ma, appunto, semplicemente un bambino, e come tale ha bisogno di vivere appieno un’esperienza, quella degli anni dell’infanzia, decisiva per il suo futuro sviluppo. Stern progettò a questo scopo, un “luogo chiuso” che nel tempo sarebbe diventato il Closlieu. Un atélier al riparo da ogni influenza esterna che potesse spingere alla competizione, alla valutazione, alla classificazione del prodotto a scapito della naturalezza e della fertilità del produrre. Non si trat-tava, com’è ovvio, di rifiutare la cultura, ma di staccarsene provvisoriamente per entrare in contatto con le proprie risorse naturali. Nel closlieu ci si isola dall’esterno per entrare in contatto con l’interno, con noi stessi, liberi, almeno per qualche ora, dall’incubo del giudizio adulto, dall’essere “co-me tu mi vuoi”. I fogli dipinti dai bambini nel closlieu, nell’atélier di pittura, sono, invece, tracce liberatrici della me-moria organica, presente in ogni bambino della terra. Queste tracce si producono solo “a patto di iso-larsi, di non voler comunicare, di dimenticare ogni punto di riferimento culturale”. Il piacere del gioco per il gioco, del disegnare per disegnare, senza la preoccupazione della valutazione e dell’interpretazione, termina nel momento in cui si lasciano i pennelli, ci si congeda dai coetanei insie-me ai quali si è realizzato questa esperienza liberatrice e si rientra nel mondo esterno.

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I bambini apprendono, in questo modo che il mondo non è tutto e che la “realtà” non è solo palcosceni-co ed esibizione ma anche, e soprattutto, l’ascolto di quanto è ancora vivo della nostra più intima na-tura. Oggi abbiamo bisogno di riportare nell’educazione l’attenzione alla nostra interiorità, di non perderci nell’apparire e di tornare ad essere. Da quasi mezzo secolo Arno Stern va diffondendo per il mondo questa sua idea di bambino e di uomo completo, capace di stare meglio al mondo proprio perché non perde il contatto con se stesso. Il suo bambino impara ad ascoltarsi per riuscire, una volta fuori dal closieu, ad ascoltare gli altri, ad essere “pubblico” senza perdere le sue radici “private”, a vivere in mezzo agli altri senza perdersi di vista.

1. Attuazione Metodologica La seduta di espressione pittorica e’ svolta in un luogo predisposto con materiali, strumenti ed atmo-sfera atti a creare il "closlieu". In questo luogo i bambini hanno la possibilità di usare pennelli, colori a dita, tempere, quantità di fogli a richiesta e libera scelta nella disposizione del foglio sul pannello, con la presenza attenta e costante dell'adulto, che all'occorrenza interviene fornendo al bambino le rego-le necessarie perché possa esprimersi nel migliore dei modi ed affinché, il gruppo intero possa vivere questa esperienza con ordine ed armonia. Le regole, naturalmente, esistono per il rispetto del lavoro proprio ed altrui ma non esistono per il prodotto ottenuto che non e’ soggetto al giudizio dell' adulto e degli altri bambini. Tale prodotto e’ messo a disposizione del bambino qualora ne richieda la visione e comunque e’ lascia-to nel luogo della seduta. Durante la seduta ai bambini non sono proposti oggetti, fiabe, immagini o altri orientamenti, proprio per dare al bambino la massima possibilità di trovare in sè l' oggetto delle sue creazioni. LABORATORIO DI PSICOMOTRICITA’ Ambiente psicomotorio Ogni sequenza psicomotoria, prevede l'utilizzo di un ambiente strutturato in tre spazi: 1° spazio: Senso motorio - della stimolazione vestibolare Zona del senso dell'equilibrio e del disequilibrio, procedendo da un lavoro di lentezza (es. dondolio) ad un lavoro sempre più accelerato (es. salti, cadute, etc.). MATERIALE: Scivoli, spalliere, castello, panchine, pedane d'equilibrio, materassi, etc.. 2° spazio: Affettivo - della liberazione, costruzione fantastica e simbolica Materiale destrutturato: Cuscinoni di molteplici forme e colori, teli e corde. 3° spazio: Costruttivo – della distanziazione costruzione e rappresentazione Spazio del distacco da un vissuto interiore per un lavoro di tipo cognitivo e concreto. MATERIALE: Armadio con mattoni, bastoni, strumenti musicali ordinati, etc.. Fra il secondo ed il terzo spazio sono sistemate: palle e cerchi.

C. Attuazione Metodologica Una sequenza psicomotoria sottende una metodologia ben precisa, costituita dall’intervento dell’insegnante e da alcune fasi di lavoro. A questo riguardo se ne possono individuare tre: • 1a Fase

I bambini entrano nel salone di psicomotricità e, su indicazione dell’insegnante si siedono in cer-chio, dove avviene un iniziale spiegazione verbale della situazione da vivere insieme e delle regole cui essi devono attenersi. Si da, quindi, il comando di inizio seduta.

• 2a Fase Ogni bambino si orienta verso lo spazio scelto e gioca liberamente con il materiale a sua disposi-zione. Dopo aver osservato le prime dinamiche che si sono venute a creare, l’insegnante intervie-

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ne modificando le strutture, per stimolare ricerche ed approfondimenti a partire dal lavoro che il bambino sta svolgendo.

• 3a Fase I bambini vengono radunati e si invitano a prendere distanza dal vissuto che li ha coinvolti nella seduta, utilizzando varie modalità quali: dialogo, rilassamento, disegno, etc…

L’insegnante, durante la seduta, attua un insieme di interventi che portano alla modifica dell’ambiente e all’evoluzione delle produzioni del bambino; lavoro, questo, che presuppone la capacità di operare con i bambini in modo tale da favorire in essi un nuovo porsi ed un nuovo percepirsi tra cose e relazio-ni vissute. Ciò si può ottenere soprattutto, attraverso le varie forme di comunicazione ( toniche, ge-stuali e verbali ), la presentazione di nuovi oggetti e la gratificazione individuale. Nella fase finale del “ percorso psicomotorio “ ( cioè nel “Gruppo Stelle” ), vengono proposte attività “strutturate” che consentono al bambino un lavoro di “analisi” e di “sintesi” dei concetti acquisiti nel vissuto psicomotorio che consentano di giungere alla “creazione” del simbolo quindi alla comunicazione “grafico-simbolica”. ATTIVITA’ ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA I bambini che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, saranno impegnati in un’attività alternativa alla stessa con l’insegnante di sezione. Il progetto coinvolgerà i bambini in at-tività che solleciteranno le potenzialità socializzanti di ciascuno proponendo loro varie e diversificate occasioni per incrementare nuovi rapporti con coetanei e adulti diversi (insegnanti e bambini delle altre sezioni).

5c.2.Nella Scuola Primaria

Nell'anno scolastico 2012/1013 le insegnanti della Scuola Primaria "Don Milani" di Sovico, suddivise in gruppi, hanno aggiornato la programmazione delle discipline didattiche sulla base delle Nuove Indica-zioni Nazionali per il curricolo. La nuova programmazione entrerà in vigore a partire dall'anno scola-stico 2013/2014. Le Indicazioni Nazionali, inoltre, individuano i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria per ogni disciplina, indicando per ciascuna le conoscenze e le abilità da trasfor-mare in competenze. Discipline:

• Italiano • Inglese • Storia • Geografia • Matematica • Scienze • Musica • Arte e immagine • Educazione fisica • Tecnologia • Educazione dell’affettività

Anche gli insegnanti della Religione cattolica hanno steso la programmazione seguendo le Integrazioni alle Indicazioni Nazionali (DPR 11/02/2010)

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E’ compito di ciascun team predisporre la programmazione utilizzando gli obiettivi di apprendimento ritenuti più idonei per acquisire conoscenze, sviluppare abilità e raggiungere competenze, tenendo presente la situazione della classe e dei singoli alunni. Sul piano educativo la nostra scuola prende in considerazione i seguenti comportamenti:

• disponibilità dell’alunno a collaborare con insegnanti e compagni; • partecipazione alla vita della classe; • rispetto degli altri, delle regole della vita scolastica, dell’ambiente; • cura della propria persona e del proprio materiale; • impegno nell’assolvere i compiti assegnati.

Ad essi fanno riferimento i singoli team per programmare la propria azione educativa. Il team verifica e valuta periodicamente la situazione dei singoli alunni e della classe al fine di ade-guare la propria azione educativa e didattica alle esigenze emerse. PROGRAMMAZIONE: vedi allegato

ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALLA RELIGIONE CATTOLICA Per gli alunni che non si avvalgono di questo insegnamento, vengono programmati momenti di studio assistito o attività didattiche di approfondimento e di rinforzo. A seconda del quadro orario giorna-liero, ad alcuni alunni viene offerta la possibilità di posticipare l’entrata o anticipare l’uscita. Sono i genitori che compiono la scelta di avvalersi o di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica al momento dell’iscrizione, e gli stessi hanno la facoltà di modificarla all’inizio di ogni anno scolastico.

TEMPI DELLE DISCIPLINE Ogni istituzione scolastica ha il compito di decidere ogni anno, sulla base dell’analisi dei bisogni for-mativi, l’integrazione, la distribuzione e i tempi delle discipline e delle attività. La nostra scuola ha indicato il monte ore settimanale da destinare alle singole discipline, secondo il seguente prospetto. Tempo scuola 40 ore: DISCIPLINA N. ORE PRIMO ANNO N. ORE PRIMO

BIENNIO N. ORE SECONDO BIENNIO

Italiano 7 7 7 Inglese 1 2 (IN SECONDA)

3 (IN TERZA) 3

Storia 2 2 2 Geografia 2 2 2 Matematica 7 6 (IN SECONDA)

6 (IN TERZA) 6

Scienze 2 2 2 Tecnologia 1 1 1 Musica 2 2 2 Arte e immagine 2 2 2 Scienze motorie e spor-tive

2 2(INSECONDA) 1(IN TERZA)

1

Religione 2 2 2 Classe prima: a 27 ore DISCIPLINA N. ORE

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Italiano 7 Inglese 1 Storia 2 Geografia 2 Matematica 6 Scienze 2 Tecnologia 1 Musica 1 Arte e immagine 1 Scienze motorie e spor-tive

2

Religione 2 Classi quinte a 27 ore: DISCIPLINA N. ORE Italiano 6 Inglese 3 Storia 2 Geografia 2 Matematica 6 Scienze 2 Tecnologia 1 Musica 1 Arte e immagine 1 Scienze motorie e spor-tive

1

Religione 2 Viene garantita un’ora di compresenza in tutte le classi per poter effettuare l’attività di Informatica.

ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE Ogni gruppo docente articola gli orari delle discipline nella propria classe. Alla luce della C.M. 116 del 22/3/96 si ritiene opportuno sottolineare il criterio generale di limitare il frazionamento degli interventi degli specialisti garantendo, in linea di massima, sequenze di attività più ampie dell’ora. Ciò significa, in concreto, che le insegnanti di religione e di lingua straniera possono raggruppare il loro intervento in due ore consecutive. Gli insegnanti si prefiggono il conseguimento degli obiettivi programmati, individuando le attività, i contenuti e le metodologie più idonei. Periodicamente i docenti ne verificano l’attuazione e apportano i necessari adeguamenti sia individualmente sia collegialmente. Gli incontri di programmazione e di verifica si articolano a livelli diversi. Per plesso: diversi incontri all’anno per decidere:

• l’organizzazione interna del plesso; • la programmazione di attività comuni.

Per discipline: un incontro al bimestre per affrontare: • l’esame dello sviluppo della programmazione al fine di adeguarlo alle esigenze formative ed ai

ritmi di apprendimento degli alunni;

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• il confronto e lo scambio di esperienze didattiche; • la valutazione dell’efficacia della programmazione in rapporto ai risultati.

Per team: un incontro settimanale per confrontarsi in merito alla:

• situazione della/e classe/i: analisi dei comportamenti e dei processi di apprendimento degli alunni

• scelta e organizzazione dei contenuti in rapporto agli obiettivi • individuazione di elementi di interdisciplinarità • distribuzione delle diverse attività didattiche disciplinari nell’arco della giornata, alternando

l’impegno delle funzioni mentali, simboliche con quelle delle attività senso-percettive e prati-co-operative

• organizzazione delle attività di lavoro La programmazione delle attività di sostegno per gli alunni diversamente abili viene predisposta con-giuntamente dall’insegnante di sostegno e dagli insegnanti di classe e confrontata con gli specialisti operanti sul territorio e con i genitori. Inoltre il team si confronta e stipula un “contratto” che riguarda alcuni aspetti comuni dell’attività educativa e didattica:

• organizzazione arredi aula • assegnazione posti alunni • modalità di distribuzione compiti e incarichi • organizzazione materiali di lavoro • accordi circa la gestione disciplinare della classe • rapporti scuola-famiglia • assegnazione compiti a casa • gestione dei tempi di ricreazione e mensa

Metodologie

Una buona scuola primaria si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti signi-ficativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni. La nostra scuola dispone di aule attrezzate che facilitano le esperienze per la conoscenza delle scienze, della tecnologia, delle lingue comunitarie, della produzione musicale e teatrale, delle attività pittoriche e della motricità. I principi metodologici che contraddistinguono la nostra azione tendono a:

• valorizzare l'esperienza e le conoscenze degli alunni • attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità • favorire l'esplorazione e la scoperta • incoraggiare l'apprendimento collaborativo • promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere • realizzare attività didattiche in forma di laboratorio

5c.3. Nella Scuola Secondaria di 1° grado

La programmazione educativo-didattica è elaborata dal Consiglio di Classe. Essa : • delinea il percorso formativo della classe e del singolo alunno • mira allo sviluppo progressivo delle competenze chiave (comunicazione nella madrelingua, co-

municazione nelle lingue straniere, competenza matematica, competenza in campo scientifico, competenza in campo tecnologico, competenza digitale, imparare a imparare, competenze so-

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ciali e civiche, senso di iniziativa e l’imprenditorialità, consapevolezza ed espressione cultura-le)

• verifica e valuta i risultati al fine di adeguare l’azione didattica alle esigenze formative che emergono in itinere .

Gli obiettivi educativi riguardano i comportamenti e gli atteggiamenti ritenuti corretti nei confronti della vita scolastica; per il loro raggiungimento la scuola è essenziale, ma non esclusiva. Ad essi fanno riferimento le programmazioni dei singoli consigli di classe e dei singoli docenti, che impostano il loro lavoro adattandoli alla situazione della classe e di ogni alunno. Gli obiettivi educativi della nostra scuola prendono in esame i seguenti aspetti:

• partecipazione: lo studente dà il proprio contributo personale in ogni momento della vita sco-lastica, intervenendo in modo pertinente nei confronti di quanto proposto;

• rispetto degli altri e dell’ambiente: lo studente si attiene ad elementari e motivate norme di comportamento, rispetta compagni ed adulti, materiali ed ambienti comuni;

• disponibilità: lo studente accetta di confrontarsi e di collaborare con gli altri, sviluppando un atteggiamento aperto e democratico;

• impegno: lo studente presta attenzione ed esegue, in classe e a casa, le attività richieste; • consapevolezza di sé: lo studente conosce ed esprime i propri bisogni e le proprie aspirazio-

ni ed è cosciente delle proprie possibilità. Il raggiungimento degli obiettivi viene rilevato da tutti gli insegnanti, attraverso l’osservazione e la registrazione dei comportamenti degli alunni e riportato sulla scheda di valutazione. I docenti e i C.d.C. programmano unità di lavoro per far acquisire conoscenze, sviluppare abilità e rag-giungere competenze. I docenti scelgono i contenuti in autonomia, poiché è compito loro individuare gli argomenti più ade-guati alle situazioni concrete in cui si trovano ad operare e comunque all’interno delle programmazioni di materia. Durante i colloqui individuali i docenti forniscono copia (su richiesta del genitore stesso) del programma annuale delle proprie discipline. Per tutti gli alunni si promuove il processo di crescita e di maturazione personale attraverso la diver-sificazione dei percorsi, sulla base delle differenti esigenze; si ritiene soprattutto importante per-sonalizzare gli interventi per gli alunni in difficoltà e per gli alunni stranieri, con una programmazione che preveda l’acquisizione di obiettivi adeguati alle potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali di tali allievi. Per garantire pari opportunità a tutti gli alunni sono previste: - Attivita’ con alunni diversamente abili E’ compito della scuola accogliere e garantire l’integrazione degli alunni diversamente abili, conside-rando la loro presenza una valenza educativa per tutti gli alunni. I docenti tracciano per loro un cammino di apprendimento educativo-didattico individualizzato con uno scambio di esperienze umane e scolastiche nel gruppo classe. Gli alunni DVA vengono affiancati da un insegnante di sostegno alla classe con un monte-ore asse-gnato dall’USP di Milano e in casi particolari anche da educatori comunali (aiuto educativo). Il Gruppo di lavoro per l’inclusione raccoglie tutte le informazioni relative all’alunno attraverso:

- colloqui con le famiglie - incontri con i docenti della scuola precedente - raccolta di documentazione - incontri con specialisti per la consulenza e il supporto socio-psico-educativo all’alunno

In base ai dati raccolti viene formulato un Piano Educativo Individualizzato in cui, valorizzando le capacità dell’alunno, si indicano gli obiettivi formativi e cognitivi, le modalità e i tempi considerati necessari per il loro conseguimento, oltre a percorsi di accoglienza e continuità. Durante l’anno avvengono periodici incontri con gli operatori dell’UONPIA o di altre strutture specia-lizzate che hanno a carico l’alunno, per verificare il percorso svolto. Al termine del ciclo della Scuola di base il gruppo di lavoro per l’inclusione ha attivato un progetto per gli alunni diversamente abili, in uscita dall’istituto, anche in collaborazione con i CTI territoriali

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- Attività per alunni con disturbi specifici di apprendimento e BES Per gli alunni che presentano disturbi specifici di apprendimento (DSA) o bisogni educativi speciali viene steso un piano didattico personalizzato (PDP), che prevede l’utilizzo, da parte di tutto il Consi-glio di Classe, di strumenti compensativi e misure dispensative. - Attività di inserimento e integrazione degli alunni stranieri L’Istituto Comprensivo ha elaborato, in collaborazione con lo Sportello Interculturale Territoriale Brianza Nord di Verano Brianza, un Protocollo di Accoglienza e programma attività per affrontare il problema della prima comunicazione. In base ai bisogni emersi sono state individuate le seguenti finalità:

- valorizzare l’alunno in quanto persona - accogliere gli alunni stranieri dando pari dignità sociale a tutti - rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione alla vita scolastica - promuovere e facilitare l’integrazione con l’ambiente - promuovere il reciproco adattamento

Gli ambiti di intervento riguardano: - l’accoglienza - l’interazione con la famiglia - l’alfabetizzazione (pronto soccorso linguistico) - L’intercultura - Lo svantaggio socio-culturale - I laboratori linguistici - La didattica modulare - La formazione docenti e figure educative

Si prevede la presenza temporanea di un facilitatore/mediatore che oltre a rendere più semplice l’inserimento dell’allievo a scuola, favorisca le relazioni tra la famiglia e le istituzioni I docenti referenti per le Pari Opportunità, che operano all’interno dell’Istituto, si occupano di cen-sire gli alunni stranieri presenti, di fornire agli insegnanti di classe supporto organizzativo e di pro-porre l’acquisto di sussidi, materiale librario e non, che possa essere utilizzato efficacemente con gli alunni stranieri. PROGRAMMAZIONI: vedi allegato

SCELTE ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA Premesso che lo Stato assicura l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado (in conformità all’accordo che apporta modifiche al Concordato Lateranense -art.9.2), all’atto dell’iscrizione la famiglia, per il proprio figlio minore, esercita il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. La scelta ha effetto per l’intero anno scolastico cui si riferisce e per i successivi anni di corso, fermo restando il diritto di ripeterla ogni anno. Chi non intende avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica può optare per una tra le seguenti possibilità: • attività didattiche e formative • attività di studio e / o di ricerca individuali con assistenza di personale docente

• libera attività di studio e / o di ricerca senza assistenza di personale docente

• uscita dalla scuola

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La scuola, che ha il dovere di rispettare la scelta con modalità organizzative concordate con la fami-glia stessa entro i primi giorni di scuola, predilige fra le possibilità offerte l’attività di studio, in quanto gli alunni possono riprendere i contenuti affrontati durante gli spazi curricolari.

Metodologie comuni a tutte le discipline Gli obiettivi didattici ed educativi trasversali si raggiungono attraverso vari percorsi quali:

• l’interdisciplinarità (unità di apprendimento e attività laboratoriali) • uso di diversi linguaggi

• dibattiti e riflessioni in classe

• lavoro di gruppo • utilizzazione del metodo scientifico (lavorare per ipotesi, seguendo il metodo della ricerca che

parta, dove possibile, da se stessi) • addestramento all’ascolto, all’analisi, al confronto di messaggi per una lettura critica delle ali-

mentazioni interne ed esterne alla scuola (vedi mass-media) • scelta privilegiata di alcuni contenuti a partire dall’esperienza diretta dei ragazzi

• esercizi di simulazione • esercizi di autovalutazione (ai fini dell’orientamento)

• confronto della propria esperienza di alunno con l’altrui esperienza

• utilizzazione di strategie di insegnamento accattivanti e stimolanti ed appropriate allo stile di apprendimento di ogni alunno

• lezione espositiva • uso del metodo “induttivo” (partire da fatti concreti e diretti per arrivare a principi più astratti)

e/o di quello “deduttivo”(dedurre da regole generali le conseguenze più operative), finalizzati en-trambi allo sviluppo delle capacità logiche)

• lavoro di analisi, di comprensione, di sintesi, di rielaborazione dei contenuti

• esercitazioni individuali e collettive

• studio guidato e/o individuale • lettura individuale o collettiva

• visite di istruzione.

• uso di strumenti multimediali

Modalità di verifica

Test di ascolto Colloqui, dialoghi in classe Prove di comprensione del testo Questionari a risposta chiusa o aperta Esposizione di argomenti studiati Discussione, interrogazione Produzione di diversi tipi di testo Riassunti, parafrasi, commenti Prove oggettive Ricostruzione di schemi Costruzione di catene causali Produzione di tabelle di confronto

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Analisi di diverse fonti Utilizzo e spiegazione di carte, grafici e tabelle Memorizzazione Dettati Esercizi strutturali Risoluzione di problemi ed esercizi di calcolo Relazioni di esperienze fatte anche in gruppo Lettura e produzione di immagini Osservazione sistematica Esercitazioni pratiche.

5d. Corsi ad orientamento musicale L’orientamento musicale L’Istituto è uno dei pochi nel territorio a offrire l’opportunità di studiare uno strumento musicale. Si tratta di un’attività, regolamentata dal Ministero, che concorre a completare la formazione dell’alunno con particolare riferimento alle abilità percettive, psico-senso-motorie e logico-organizzative, poten-ziando nello stesso tempo la capacità di attenzione e di concentrazione. Gli strumenti insegnati sono:

-­‐ Chitarra -­‐ Clarinetto -­‐ Flauto traverso -­‐ Percussioni -­‐ Pianoforte -­‐ Violino

Per gli alunni che scelgono l’orientamento musicale, lo studio dello strumento diventa materia currico-lare pari alle altre, con conseguente durata triennale del corso. L’assegnazione dello strumento avviene tenendo conto sia degli esiti di uno specifico esame attitudina-le, sia delle richieste dell’alunno. L’insegnamento strumentale si basa sulla lezione individuale che, oltre a essere momento significativo di studio e di verifica, è occasione insostituibile per la conoscenza e approfondimento della Musica d’arte. Con riferimento a precise indicazioni ministeriali (D. M. 201/99), ogni alunno iscritto al corso di stru-mento ha a disposizione una lezione alla settimana, di durata massima di 55 minuti, per la pratica strumentale individuale, che può essere svolgersi in unica soluzione oppure può essere suddivisa in due incontri. Da aggiungersi una lezione alla settimana di Teoria e Solfeggio che viene svolta a classe inte-ra. Per gli alunni che intendono proseguire lo studio dello strumento presso un liceo musicale, sono atti-vati corsi integrativi-facoltativi di potenziamento delle capacità percettive e delle conoscenze di Teo-ria e Solfeggio. La Musica d’insieme rappresenta un aspetto molto importante dell’apprendimento musicale. Si tratta di un’occasione di confronto con gli altri, stimola il desiderio di applicarsi, sviluppa le capacità relazio-nali, il senso di rispetto delle regole, abitua alla convivenza sociale-civile, rafforza l’identità del pro-prio ruolo nell’ambito di un lavoro comune e conseguentemente il senso di responsabilità. Per questo motivo, gli alunni iscritti ai corsi di strumento possono partecipare ad attività organizzate sia a piccoli gruppi che all’attività orchestrale. L’attività orchestrale si svolge settimanalmente (due spazi consecutivi di 55 minuti ciascuno), preve-de un gruppo di almeno 35 alunni, si basa sulla compresenza di tutti i diversi strumenti insegnati. A ogni incontro, sotto la guida di un direttore, si riuniscono alunni provenienti dalle diverse classi di strumento. L’Orchestra di istituto ha un ruolo significativo nei momenti istituzionali di rappresentanza della Scuola, inoltre partecipa a Concorsi musicali e a manifestazioni importanti a livello sia territoria-le che nazionale.

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L’orientamento musicale interagisce coi progetti di Istituto. Gli alunni della scuola possono, infatti, partecipare sia come solisti, sia nell’ambito di piccoli gruppi, sia in seno all’Orchestra, ad attività e manifestazioni della Scuola che possono prevedere interventi musicali. Esiste, inoltre, un progetto di raccordo tra scuola primaria e scuola secondaria che prevede il coinvolgimento, di alunni di entrambi i plessi, in attività di vario genere che spaziano dall’incontro dimostrativo (conoscenza degli strumenti musicali) al Concerto di Natale

6. LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE 6a.Nella Scuola dell’Infanzia

PIANI PERSONALIZZATI DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE “L’insieme delle unità di apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali diffe-renziazioni che si fossero rese nel tempo necessarie per singoli alunni, costituisce il Piano Personalizzato delle Attività Educative, che resta a disposizione delle famiglie. Fermo restando l’intenzione delle insegnanti di rispettare quanto riportato in program-mazione, relativamente ad attività ed obiettivi, è importante rilevare la necessità che vi siano durante l’anno, momenti di valutazione sia dell’operato dei bambini quanto degli interventi didattici realizzati. La scansione temporale delle unità di apprendimento, quindi, si strutturerà su una conti-nua flessibilità operativa e didattica in relazione alla variabilità individuale dei ritmi, dei tempi e degli stili di apprendimento oltre che alle motivazioni e agli interessi dei bambi-ni.

6b.Nella Scuola Primaria

Modalità di verifica

Le verifiche sono necessarie per fare il punto della situazione del singolo alunno, della classe e dell’insegnamento. Esse misurano le conoscenze e le abilità acquisite nelle diverse discipline, ma anche l’adeguatezza e l’efficacia delle attività e delle strategie messe in atto per promuoverle. Affinché diventino la base documentata della valutazione, devono essere precise, puntuali, mirate. Gli elementi essenziali della verifica sono: • la chiarezza della finalità; • l’individuazione delle conoscenze e delle abilità da valutare; • la scelta della/e metodologia/e più opportuna; • i tempi di esecuzione Le più comuni prove di verifica utilizzate nella nostra scuola sono: • prove di ascolto; • comprensione del testo: • a risposta aperta • scelta vero/falso • scelta fra risposte multiple • a completamento • produzione di testi di vario genere; • costruzione di schemi: temporali, a cornice, logici; • verbalizzazione di schemi; • prove ortografiche; • esposizione di argomenti studiati; • rilevazione delle conoscenze acquisite attraverso test: • a risposta aperta

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• scelta vero/falso • scelta fra risposte multiple • a completamento

• analisi di documenti; • analisi di testi poetici: parafrasi, commento; • lettura e/o produzione di tabelle e grafici, carte; • test di memoria; • risoluzione di problemi; • esercizi di misura e di calcolo; • lettura e produzione di immagini; • esercitazioni pratiche. Misurazione Le prove di verifica vengono misurate diversamente, a seconda della tipologia. Ad esempio: • per le prove oggettive (calcoli, prove ortografiche e grammaticali, prove di rilevazione delle conoscenze acquisite attraverso test…) i docenti hanno come riferimento una griglia elaborata colle-gialmente che, attraverso un’equazione matematica, assegna un punteggio a cui è associata una valuta-zione. • Per la soluzione dei problemi in matematica, si assegnano punteggi differenziati per: - comprensione del testo; - corretta procedura;

- calcolo; - risposta. • Per le produzioni linguistiche si tengono in considerazione: - la correttezza ortografica; - la correttezza nell’esposizione; - la completezza e la ricchezza dei contenuti. La valutazione delle discipline viene espressa in decimi, con un minimo di 5 ed un massimo di 10. Oltre alla valutazione delle discipline, la legge di riforma prevede anche la valutazione del comporta-mento dell’alunno da parte dell’Equipe pedagogica, per la quale sono state predisposte delle griglie di rilevazione. L’esito di questa è espresso con le seguenti valutazioni: - OTTIMO - DISTINTO - BUONO - SUFFICIENTE - NON SUFFICIENTE Momenti di valutazione I momenti di verifica e di valutazione sono una parte importante del processo formativo e accompa-gnano l’azione educativa e didattica durante tutto l’anno scolastico. Sono previsti: • rilevazione iniziale della situazione dei singoli alunni; • valutazione in itinere delle conoscenze e delle abilità acquisite; • valutazione quadrimestrale mediante una scheda composta da due sezioni: - la prima riguarda la rilevazione degli apprendimenti disciplinari ed è espressa con un voto numerico - nella seconda sezione viene riportato il giudizio globale su ogni alunno, condiviso e steso da tutti gli insegnanti del team. In esso si fa riferimento, succintamente, alla socializzazione, alla partecipazione, all’organizzazione del lavoro, alle modalità dell’apprendimento, alle modalità di esecuzione del lavoro, allo studio e alle competenze acquisite.

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6c. Nella Scuola Secondaria di 1° grado La valutazione è un’operazione presente lungo tutto il processo di insegnamento-apprendimento e con-siste in diverse operazioni necessarie e distinte. Come previsto dalla Circolare Ministeriale 491/96, ogni Consiglio di Classe rileva, attraverso stru-menti collegialmente elaborati, la situazione iniziale di ciascun alunno nelle dimensioni cognitiva, com-portamentale e sociale. Sulla base di tale osservazione, qualora si riscontrino particolari bisogni dell’alunno (favorire la partecipazione ad una corretta vita scolastica, migliorare il metodo ed accre-scere l’autonomia, potenziare la capacità di comprendere, comunicare e stabilire relazioni, recuperare le abilità e le conoscenze di base) il Consiglio di Classe progetta interventi individualizzati atti a sod-disfare tali bisogni. Nel corso dell’anno scolastico i momenti di VERIFICA e di MISURAZIONE sono finalizzati ad un ri-scontro oggettivo degli obiettivi che sono stati posti alla base della programmazione e che si tradu-cono in conoscenze, abilità, competenze ed atteggiamenti che l’alunno dovrebbe acquisire. La verifica utilizza strumenti e prove diversi: orali, scritte (strutturate: test, questionari; semi-strutturate: relazioni, sintesi; non strutturate: temi, problemi) grafiche, pratiche (di laboratorio, di progetto). Essa prevede: aver fissato mete comuni per tutti gli alunni e specifiche delle singole disci-pline; aver espresso queste mete (obiettivi) in termini concreti, verificabili (risultati attesi); aver strutturato ogni prova in modo da indicare con chiarezza il suo specifico obiettivo. La prova di ingresso, che viene somministrata all’inizio dell’anno scolastico, ha lo scopo di controllare il livello di partenza degli alunni, cioè le conoscenze e le abilità che essi posseggono e che hanno pre-cedentemente acquisito. Le VERIFICHE FORMATIVE che vengono effettuate servono per monitorare costantemente sia il processo di apprendimento che di insegnamento; esse forniscono informazioni necessarie all’insegnante (circa l’efficacia e la validità della propria azione didattica) ed all’alunno (circa il grado di raggiungimento di un determinato obiettivo) e consentono di comprendere quello che sta succeden-do, prendere decisioni sul da farsi, orientare e dirigere il cambiamento, modificare le metodologie, intervenire tempestivamente con strategie di recupero mirate. Il grado di raggiungimento degli obiettivi per ciascuna materia viene espresso in decimi (D.L. 137 /1 settembre 2008) ed è rilevato per ciascun obiettivo specifico di apprendimento con prove diverse.

Scala di misurazione per la valutazione disciplinare VOTO IN DECIMI INTERVALLO PERCENTUALE CORRISPONDENTE

10 98/100 9 90/97 8 80/89 7 70/79 6 60/69 5 45/59 4 0/44

Criteri e modalità di valutazione La valutazione di ogni disciplina corrisponde al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dai gruppi di materia e tiene conto del livello di partenza, della qualità del percorso e dei progressi di ogni alunno.

• Per la misurazione delle prove orali, scritte e pratiche si utilizzano solo numeri interi. • La soglia di accettabilità è fissata al 60%. • Il voto deve sempre essere accompagnato da un commento o da una griglia di analisi o da una

diagnosi dell’insegnante per aiutare l’alunno a comprendere i punti di forza/ debolezza del percorso.

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• Di fronte al risultato negativo è necessario che il C.d.C. progetti interventi personalizzati da documentare e monitorare, in stretto accordo con la famiglia.

• Per gli alunni con difficoltà di apprendimento certificate e per gli alunni stranieri non o par-zialmente alfabetizzati il C.d.C. attiverà strumenti compensativi e dispensativi volti a favorire il percorso di apprendimento.

La valutazione nei momenti finali dei vari segmenti di percorso (infra-quadrimestrale, quadrimestrale, fine anno scolastico/biennio) in quanto SOMMATIVA, prende in considerazione tutti gli elementi del-la programmazione disciplinare, sia sul piano del sapere (conoscenze) che su quello del saper-fare (competenze, abilità). Ciascun insegnante esprime quadrimestralmente sulla scheda di valutazione un voto, espresso in deci-mi, che attesta il livello di apprendimento raggiunto dall’alunno nelle diverse discipline. Nella prima parte della scheda sono riportate, oltre ai giudizi delle discipline, anche gli esiti delle attività opzionali. Il comportamento degli alunni, espresso anch’esso con un voto, viene rilevato attraverso una griglia che riporta:

- il comportamento dell’allievo con i compagni e gli insegnanti - l’atteggiamento nei confronti delle regole della vita scolastica, dell’ambiente circostante e

del materiale - il comportamento nei momenti liberi dall’attività didattica - la cura della propria persona - l’affidabilità nei confronti degli impegni scolastici - l’attenzione e la partecipazione - la collaborazione nel gruppo.

Scheda di misurazione per la valutazione del comportamento

PUNTEGGIO VOTO 10 39-40 9 34-35-36-37-38 8 29-30-31-32-33 7 24-25-26-27-28 6 19-20-21-22-23 5 < di 19

Nella seconda parte viene riportato il giudizio globale, formulato dal Consiglio di Classe tenendo pre-senti diversi fattori quali: il progresso rispetto alla situazione di partenza, la partecipazione al dialo-go educativo, l’impegno e l’interesse manifestati, le attitudini promosse, le caratteristiche della per-sonalità , la storia individuale dell’allievo e il comportamento.

6d. Esami di licenza e criteri di conduzione L’esame di licenza è esame di stato; il diploma che si consegue consente l’accesso a tutte le scuole ed istituti di istruzione secondaria di secondo grado, da frequentarsi obbligatoriamente per l’espletamento dell’obbligo scolastico. L’Esame di Stato, oltre ad avere una valenza certificativa, rappresenta il momento di sintesi e di bi-lancio del percorso formativo compiuto da ciascun alunno, nonché di verifica dell’azione educativa e didattica operata dal Consiglio di Classe. L’ammissione all’esame di Stato, ai sensi dell’art.11, comma 4-bis, del Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e successive modificazioni, è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico, nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità di cui all’art. 11, comma 4-bis, del Decreto Legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, è espresso dal consiglio di classe in decimi considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di I grado.

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All’esito dell’esame di stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi comprese le prove IN-VALSI (prove nazionali di italiano e di matematica). Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per fra-zione pari o superiore a 0,5. Il giudizio di idoneità tiene conto in particolar modo del percorso del triennio e l’esito finale valorizza il percorso oltre ai risultati nelle singole prove. In seguito ai risultati delle prove d’esame il Consiglio di Classe conferma o modifica il giudizio orien-tativo. Le nuove norme per l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione prevedono che vengano redatti e consegnati il CERTIFICATO DELLE COMPETENZE e il DIPLOMA. La Commissione d’esame esprime per ogni area disciplinare quale livello di competenza l’alunno ha rag-giunto; esso non è la valutazione degli apprendimenti, ma l’indicazione dei gradi del SAPERE E DEL SAPER FARE sulla base delle indicazioni fornite dal percorso triennale, dagli esiti delle prove d’esame, dalle attitudini emerse nel corso del triennio, dal piano di studi seguito. Il livello è definito con un voto numerico, al quale corrisponde un descrittore. La commissione esaminatrice è composta da tutti i docenti del Consiglio di Classe. L’esame consiste in quattro prove scritte (italiano, matematica, lingua straniera: inglese e francese), una prova nazionale per italiano e matematica, ed in un colloquio orale interdisciplinare. La commissione imposta il colloquio in modo da consentire la valutazione complessiva del livello rag-giunto dall’allievo nelle varie discipline, evitando che si risolva in una serie di domande e risposte su ciascuna materia, prive del necessario ed organico collegamento, ma fa in modo che la trattazione dei vari argomenti avvenga in modo coerente, evitando ogni artificiosa connessione. Dal modo e dalla mi-sura con cui l’alunno saprà inserirsi nel dispiegarsi di spunti e di sollecitazioni, scaturisce il giudizio globale sul colloquio stesso. Per gli alunni diversamente abili gli insegnanti indicano le discipline per le quali sono stati adottati particolari criteri didattici, le attività integrative e di sostegno, i contenuti e le metodologie specifi-che ispirate al criterio dell’individualizzazione dell’insegnamento. Per questi alunni l’esame potrà svol-gersi, sia per quanto riguarda le quattro prove scritte che il colloquio orale, con prove differenziate, in piena coerenza con l’intervento educativo-didattico attuato. Gli alunni frequentanti i corsi ad orientamento musicale sono tenuti, in concomitanza con le prove ora-li, ad eseguire uno o più brani strumentali di carattere solistico e/o cameristico, su indicazione del proprio docente di strumento, in accordo con tutti gli insegnanti dell’area musicale. Tale prova, fina-lizzata a dimostrare le abilità disciplinari e culturali acquisite nel corso del triennio, dovrà essere inserita, se possibile, attraverso la scelta di un repertorio mirato, nel percorso predisposto per l’esame interdisciplinare.

7. PROGETTI CHE ARRICCHISCONO L’OFFERTA FORMATIVA e VALORIZZANO LE DIVERSITA’

Nel nostro Istituto vengono realizzati Progetti di autonomia che mirano a garantire a tutti gli alunni pari opportunità nel percorso educativo e didattico e offrono una più approfondita conoscenza di te-matiche socio – culturali, contribuendo alla formazione dell’uomo e del cittadino. Tali Progetti sono la risposta dei singoli docenti e degli organi collegiali dell’Istituto alle esigenze emerse in fase di programmazione. In genere essi vengono elaborati tenendo presenti le indicazioni, le proposte e le sollecitazioni che provengono da vari Enti ed Associazioni (locali, provinciali, regiona-

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li…) o dal Ministero dell’ Istruzione, e intendono contribuire alla crescita umana, culturale e sociale degli allievi anche mediante documenti e materiali didattici. I Progetti riguardano tematiche riferite sia alle discipline sia all’Educazione alla Convivenza civile: ! Educazione alla cittadinanza e alla legalità ! Educazione alla pace ! Educazione ambientale ! Educazione interculturale ! Educazione alimentare ! Educazione alla salute ! Educazione all’affettività ! Educazione sessuale ! Educazione stradale Per tutti i Progetti esistono docenti referenti e/o gruppi di lavoro.

SCUOLA DELL’INFANZIA Progetto Contenuti Impariamo l’Inglese E’ rivolto al gruppo di 5 anni, attraverso attività

ludiche i bambini conosceranno vari aspetti della realtà imparando a nominarli correttamente il inglese

Progetto Psicomotricità E’ rivolto ai gruppi di bambini di 4 anni. Pre-inserimento Progetto “mamme e papà”

Accoglienza e prima conoscenza dell’ambiente scolastico. Partecipazione dei genitori ad alcune attività.

Progetto di prevenzione del disagio: Emozionando

Viene offerto ai bambini che usufruiscono del post-scuola. Offre l’opportunità di creare situa-zioni di serenità ed attenzione particolare, per migliorare il benessere generale degli alunni at-traverso giochi di sperimentazione motoria e at-tività creative.

Progetto Sorridente Programma educativo per la salute orale

Feste di Natale e di Fine anno Con laboratori e spettacolo teatrale

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SCUOLA PRIMARIA

Educazione stradale In collaborazione con la Polizia Municipale e il Veloclub Sovico per conoscere e sperimentare le regole del pedone e del ciclista

Progetto musica In collaborazione con l’Amministrazione Comunale e il Corpo Bandisti-co G. Verdi di Sovico, le classi quarte e quinte usufruiscono di un pac-chetto di ore finalizzate alla conoscenza della teoria musicale ed all’apprendimento del suono del flauto.

Educazione alla Convivenza Ci-vile

Incontri con: • LILT (Lega italiana lotta ai tumori) per prevenire il tabagismo • Protezione Civile – Sovico per sensibilizzare all’uso consape-

vole del territorio ed alla prevenzione dei rischi • AVIS – Sovico per conoscere l’importanza della donazione del

sangue • Associazione Cani e Gatti randagi al fine di conoscere e ri-

spettare gli animali

Progetto Contenuti

Potenziamento dell’educazione motoria

Ogni classe usufruisce di 10 ore annue di un progetto di educazione motoria condotto da esperti con l’obiettivo di avvicinare gli alunni alla conoscenza di alcuni sport: scoprirne le regole attraverso attività ludiche e il gioco di squadra. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale e le Società sporti-ve di Sovico

Prevenzione del disagio: pre e post scuola

Attività ludico-ricreative con educatori. Sostiene le famiglie, facilita l’inserimento dei bambini, previene eventuali disagi. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale.

Lingua Inglese Teatro interattivo in lingua

Spettacolo teatrale realizzato da attori madrelingua ( dell’Associazione “ Lingue senza Frontiere”) con il coinvolgimento attivo degli alunni ed il contatto diretto della lingua e dei suoi registri espressivi.

Progetto solidarietà Attività realizzate in occasione del Natale dalla Scuola Primaria per sensibilizzare i bambini verso situazioni di disagio, a sostegno di alcu-ne Associazione umanitarie.

Progetto recupero Recupero alunni in difficoltà con percorsi individualizzati di educazio-ne linguistica e logico matematica

Festa di fine anno Manifestazione al Centro sportivo comunale con la partecipazione di alunni, docenti e genitori che, di anno in anno, si articola con diverse attività sportive.

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SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO Progetto Contenuti

Tutor Prime : progetto Seconde: sportello Terze : sportello orientamento

Orientamento -Incontro con docenti di scuole superiori -incontro con esperti del lavoro (Assolombarda) -informazione alle famiglie

Certificazione ESOL KET Lezioni finalizzate al conseguimento della certificazione KET dell’Università di Cambridge con esperto madrelingua inglese

Attività sportiva

Corsa campestre fase comunale Campestre fase intercomunale

Giornate aperte -Educazione ambientale -Educazione interculturale -Educazione sessuale

Approfondimento di tematiche riguardanti l’ambiente(cl.1^) Attività legate alla conoscenza dell’altro (cl.2^) Incontro con medico e approfondimento delle tematiche relative all’affettività (cl.3^)

Corso di latino Elementi base del latino Educazione alla pace: -Giornata della memoria -Manifestazione per il XXV Aprile -Parlamento

Incontro con volontari del Banco Alimentare Colletta alimentare Incontri e attività per non dimenticare l’olocausto Incontro con la cittadinanza Esibizione dell’orchestra e lettura di brani e poesie Educazione alla cittadinanza e approfondimento di tematiche relative alla convivenza civile e alla scuola

Festa multietnica

A fine anno scolastico, in collaborazione con i genitori

Iniziative musicali

-Concerto di Natale -XXV aprile -concorsi -saggi -concerto di fine anno -coro

Rassegne teatrali Realizzazione e rappresentazione di uno spettacolo. Partecipazione a rassegne teatrali locali e nazionali

Ed. alla convivenza civile

Attività di educazione stradale e incontro con Alessio Tavecchio

Educazione alla legalità Incontri con magistrati e guardia di finanza Life Skills training Attività di vita prevenzione di comportamenti a rischio. Per tutte le

classi Progetto compiti Alcuni alunni delle classi prime e seconde, che incontrano difficoltà,

vengono seguiti nell’esecuzione dei compiti da volontarie del Gruppo volontari di Sovico

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Progetti comuni a tutto l’Istituto

Progetto Contenuti Accoglienza Giornata aperta con attività di accoglienza

Attività mirate a favorire un approccio se-reno e disteso al nuovo anno scolastico

Progetto accoglienza e integrazione stranieri

Attività di accoglienza Interventi mirati a facilitare l’apprendimento e l’integrazione Partecipazione a manifestazioni intercultu-rali

Progetto Scienza Under 18

Gli alunni imparano a comunicare la scienza. Le classi delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria partecipano con i loro lavori ad una manifestazione con altre scuole del territorio di Monza e Brian-za.

Educazione alla salute Secondaria di 1 grado Primaria Infanzia

Sensibilizzazione su problematiche inerenti la salute e il pronto soccorso Incontri con operatori AIDO e AVIS Educazione alimentare Incontri di prevenzione Screening audiometrico Screening ortottico 4 anni

Educazione Ambientale Secondaria di 1 grado Primaria

Approfondimento di tematiche ambientali (inquinamento, acqua, rifiuti, imballaggi). Partecipazione a progetti proposti dal Parco della Valle del Lambro, dall’Amministrazione provinciale , dall’Amministrazione comunale e Regionale, da Associazioni

Progetto musica - Continuità - Raccordo Primaria/Secondaria

Lezioni agli alunni del secondo biennio della Primaria da parte dei docenti di strumento della Scuola Secondaria, nell’ottica della continuità tra i due ordini di scuola. Progetto banda nelle classi terze e quarte della Primaria, finalizzato alla conoscenza della teoria musicale ed alla conoscenza del flauto dolce, promosso dal corpo musicale G.Verdi di Sovico e sostenuto dall’ Amministrazione Comunale. Partecipazione ad iniziative musicali: saggi, spettacolo di Natale, concorsi, manifesta-zione per il 25 aprile e concerto di fine anno

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ACCOGLIENZA

Per agevolare il passaggio degli alunni da un ordine all’altro di scuola, sono previste attività di accoglien-za per i nuovi iscritti. In ogni ordine di scuola è organizzata una giornata aperta, durante la quale i futuri allievi e i loro genito-ri conoscono i nuovi ambienti scolastici e le attività che vi si svolgono. Nella Scuola dell’Infanzia, inoltre, per l’accoglienza dei nuovi alunni, vengono programmati:

- due incontri per favorire la conoscenza degli insegnanti e della scuola in generale attraverso at-tività di gioco (maggio/giugno)

- l’inserimento graduale con un orario elastico per favorire il benessere di ciascun bambino (set-tembre/ottobre)

- una “festa dell’accoglienza” attraverso la quale i bambini sperimentano l’”appartenenza” alla scuola e alla sezione in particolare (fine ottobre).

Per favorire l’approccio dei nuovi alunni alla scuola, nella Primaria gli insegnanti della classi prime propon-gono, durante il periodo iniziale, attività utili alla conoscenza del sé, degli altri e dell’ambiente, in un cli-ma sereno e rassicurante. Anche nelle altre classi, durante i primi giorni di scuola, si svolgono attività che favoriscono il rientro e la ripresa delle lezioni. Nella Scuola Secondaria All’inizio di ogni anno scolastico sono previste alcune giornate dedicate all’accoglienza, durante le quali si svolgono attività mirate a favorire la conoscenza reciproca tra gli allievi e tra allievi e docenti, ad avvia-re la conoscenza di sé, degli altri e dell’ambiente scuola. Una parte dell’iniziativa avviene a classi parallele attraverso:

- l’ideazione, la progettazione e la realizzazione di giochi - la produzione di cartelloni su contenuti affondati - la visione di film con riflessioni e discussioni - esecuzioni musicali degli alunni di strumento - un incontro con il Dirigente scolastico per riflettere sull’organizzazione e sul regolamento della

scuola. Il lavoro di conoscenza di sé, degli altri e della scuola prosegue poi in ogni singolo gruppo classe.

Durante l’anno inoltre si prevede la partecipazione degli allievi delle classi della primaria ad alcune mani-festazioni organizzate dalla secondaria (concerto di Natale, Manifestazione per il 25 aprile…)

SCIENZA UNDER 18

E’ un progetto regionale che si svolge a Milano, Monza, Mantova, Pavia, Casalpusterlengo e Rozzano. Su 18 è promosso dalla Rete regionale di scuole Su 18 ed è supportato dall’U.S.R. per la Lombardia e dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. Il nostro Istituto è scuola polo per l’area di Monza e Brianza. Il progetto intende promuovere negli alunni il piacere di fare e comunicare le scienze. Nel mese di maggio si svolge, a Monza, la manifestazione “Su18 Monza e Brianza”. Per tre giorni gli alunni delle scuole, dall’Infanzia alla Secondaria, comunicano al pubblico, scolastico e non, le esperienze scientifiche che hanno svolto a scuola durante l’anno. I prodotti delle classi vengono presentati ai visitatori in tre sezioni: exhibit, multimediale e simposio, relativamente al tipo di prodotto e di comunicazione che gli espositori intendono proporre. Vengono inol-tre attivati percorsi di formazione, regionali e locali, rivolti ai docenti.

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EDUCAZIONE AMBIENTALE Vengono approfondite soprattutto tematiche relative all’ambiente (inquinamento, acqua, rifiuti, imbal-laggi, risorse energetiche), con l’intervento anche di esperti ed associazioni operanti sul territorio. Alcune classi inoltre partecipano a concorsi e a manifestazioni. Per quanto riguarda le classi prime della Scuola Secondaria di primo grado, viene affrontata la tematica ambientale durante le “Giornate monografiche”. Ogni anno diverse classi della Scuola Primaria partecipano ai progetti proposti dal Parco della Valle del Lambro e dalla Provincia di Milano.

VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Le visite didattiche e i viaggi di istruzione sono strettamente collegate alle tematiche delle pro-grammazioni curricolari. Nella scelta delle mete si cerca di soddisfare le esigenze dei diversi ambiti culturali: naturalistico-agrotecnico, storico-artistico, tecnico scientifico, spettacoli teatrali anche in lingua. Vengono programmate pure uscite per la partecipazione a concorsi, che vedono anche coinvolti la no-stra orchestra ed il gruppo di teatro, nonché quelle relative alle competizioni sportive. E’ consuetudine dell’Istituto usufruire dell’opportunità, concessa dal Ministero e da sempre condivisa dalle famiglie, di realizzare fino ad un massimo di sei uscite per classe in un anno scolastico. Per quan-to concerne i viaggi di istruzione, cioè le uscite che si protraggono oltre l’orario scolastico, le sezioni della Scuola dell’Infanzia, le classi della Scuola Primaria, la prima e la seconda della Secondaria di 1° grado effettuano uscite di un giorno, le terze della scuola secondaria di due giorni. Per i viaggi di più giorni si propongono degli itinerari che prevedono la visita di luoghi di interesse diverso, secondo il criterio precedentemente espresso.

PROGETTO MUSICA RACCORDO-CONTINUITA’ NELL’ORIENTAMENTO MUSICALE

L’educazione al ‘suono’ (livello percettivo, espressivo, cognitivo e psicomotorio) strettamente connes-sa alla pratica musicale, riveste enorme importanza nella formazione e nello sviluppo del bambino in età scolare, soprattutto nei primi anni. Per questo motivo la nostra programmazione scolastica pre-vede opportuni interventi che, nel caso specifico, possono confluire in un progetto riguardante, oltre alle classi della scuola secondaria di 1 grado anche le classi della scuola primaria. Tale progetto consiste sostanzialmente in incontri guidati dai docenti di strumento musicale, in com-presenza con gli insegnanti della scuola primaria durante tutto l’anno scolastico. Obiettivi principali: - conoscere gli strumenti musicali

- apprendere gli elementi base della teoria e della scrittura musicale - sviluppare vocalità e intonazione

- sviluppare il senso ritmico e affinare le capacità percettive

- apprendere il canto corale - sviluppare il senso ritmico e l’affinamento delle capacità percettive (migliorare l’intonazione)

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7a. Attività che caratterizzano la Scuola Secondaria

ATTIVITA’ DI ORIENTAMENTO La Scuola Secondaria di 1° grado mira all’orientamento di ciascun alunno. Fin dalla prima, i ragazzi vengo-no aiutati a scoprire le proprie capacità ed attitudini, nel corso delle molteplici attività che svolgono nella scuola; ma è soprattutto in terza media che l’orientamento sfocia in un insieme di proposte finaliz-zate ad una scelta consapevole e personale di proseguimento degli studi. Gli interventi riguardano in particolare gli alunni, ma alcuni interventi sono rivolti anche ai genitori. Azioni rivolte agli alunni

o Momenti di lavoro sulla “conoscenza di sé” attraverso schede strutturate questionari e test o Colloqui individuali per consigliare e sostenere la scelta; o Momenti di informazione in classe sul sistema scolastico; o Incontri di presentazione da parte di docenti di alcune scuole superiori.

Azioni rivolte ai genitori o Colloquio con gli insegnanti del Consiglio di Classe per la consegna del Consiglio orientativo.

PROGETTO TUTOR Il progetto, al quindicesimo anno di realizzazione, si colloca nell’ambito delle attività per innalzare il successo formativo. Nasce dal bisogno di favorire situazioni di benessere nella vita scolastica, evitare la dispersione, in-nalzare il successo formativo attraverso una guida nel percorso didattico ed educativo. Le finalità generali del progetto sono: -aiutare i ragazzi ad acquisire una maggior consapevolezza di sé e del proprio percorso di apprendi-mento; -avviarli ad un consapevole processo di autovalutazione; -aiutarli a prendere coscienza dei problemi e ad individuare possibili soluzioni; -guidarli in un cammino coerente all’interno dei vari ambiti disciplinari. Il progetto è destinato, con modalità diverse, a tutte le classi: nelle classi prime gli alunni scelgono il proprio tutor esprimendo tre “preferenze”; ogni docente guida un gruppo di 6-7 alunni tutorati che incontra individualmente o a piccoli gruppi (qualora gli alunni deb-bano provvedere a produrre materiale scritto – schede - utile ad un successivo colloquio individuale). Nelle classi seconde e terze ogni alunno può incontrarsi con un docente-tutor, fissando un appunta-mento all’interno del calendario predisposto per gli incontri finalizzati all’orientamento. Gli incontri, da dicembre a maggio, sono complessivamente pari a 10 spazi; tali spazi sono ricavati all’interno dell’orario settimanale residuo dei docenti e si collocano nell’orario delle lezioni degli alunni. Alle famiglie viene data comunicazione del tutor assegnato all’allievo e, nello stesso modulo, vengono ricordate le funzioni che il docente-tutor svolge. La famiglia spesso interagisce con il tutor, soprattutto qualora si evidenzino difficoltà risolvibili più efficacemente in concerto con i genitori. Il progetto viene puntualmente verificato al termine di ogni anno scolastico attraverso questionari destinati ad alunni e docenti. Gli esiti vengono valutati e divengono materiale utile all’adeguamento del progetto nell’anno successivo. La verifica del progetto prevede altresì un momento di riflessione tra i docenti e con il contributo di un esperto esterno

LE GIORNATE MONOGRAFICHE L’iniziativa consiste in due giorni durante i quali vengono superati i tradizionali confini delle classi e dell’orario curricolare e gli alunni si raccolgono, a classi parallele, attorno a temi monografici e di alto

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valore formativo su cui lavorare e riflettere, utilizzando metodologie diversificate: osservazioni, di-battiti, lavoro a piccoli gruppi, momenti operativi, presenza di esperti, visione di film e documentari, uscite sul territorio. Nelle giornate “aperte” vengono approfonditi argomenti che già sono affrontati durante l’anno e che fanno riferimento all’educazione ambientale per le classi prime, all’educazione interculturale per le classi seconde e all’educazione sentimentale e sessuale per le classi terze.

XXV APRILE e GIORNATA DELLA MEMORIA In occasione della ricorrenza del XXV Aprile e dallo scorso anno anche per la Giornata della memoria (27 gennaio), l’ Istituto programma alcuni momenti di riflessione e di dibattito per meglio conoscere i fatti storici a cui ci riportano queste date, facendo riferimento anche ad eventi bellici d’attualità che presentano qualche analogia con quelli del passato. Il progetto si espleta su due binari: il primo vede interessati tutti gli alunni nell’ambito scolastico. Ven-gono programmati incontri con esperti , ex deportati, spettacoli teatrali, la visione di un film per classi parallele e,all’interno delle rispettive classi, vengono letti testi letterari e testimonianze sull’argomento, seguiti da dibattito e/o dalla produzione personale di poesie e riflessioni in tema. Viene, inoltre, bandito un concorso interno per trovare lo slogan da dare alla manifestazione. Il secondo, in occasione del 25 aprile, vede un momento in cui tutta la scuola partecipa ad una manife-stazione che, patrocinata dalle autorità locali, mira al coinvolgimento della cittadinanza. In tale occasione si esibiscono l’orchestra e il coro della scuola, vengono letti i brani e gli elaborati più significativi precedentemente analizzati e si invitano i rappresentanti delle Associazioni ad intervenire con le loro testimonianze.

IL PARLAMENTO DELLA SCUOLA L’educazione alla partecipazione democratica si concretizza, almeno una volta all’anno, nella riunione di un’assemblea nella quale tutti gli alunni possono intervenire riguardo a problemi scolastici o a tematiche sociali verso cui li si vuole sensibilizzare. Il Parlamento si regge sul proprio regolamento che ne prevede l’organizzazione e la preparazione da parte dei delegati eletti in ogni classe, i quali, insieme agli insegnanti responsabili, curano lo svolgimento delle riunioni preparatorie, nelle quali emergono i diversi temi, legati alla scuola o all’attualità, di cui si vuole discutere. A queste seguono dibattiti nelle singole classi, che vengono puntualmente verbalizzati. I ragazzi partecipano quindi al Parlamento già consapevoli degli argomenti che verranno trattati e pronti perciò ad affrontarli con proposte e critiche. Le deliberazioni dell’assemblea vengono successivamente poste all’attenzione del Consiglio di Istituto per una quanto più possibile attuazione concreta. La valenza educativa di questa istituzione è evidente. Rappresenta un modo per vivere nel concreto l’educazione civica, per insegnare ai ragazzi ad esprimersi, a sostenere le proprie tesi e a confrontarsi con gli altri, accettando tutte le opinioni.

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8. VALUTAZIONE DEI PROGETTI L’attuazione dei vari Progetti richiede una valutazione continua per verificare i risultati conseguiti e per rispondere ai bisogni educativi degli alunni, ma anche per controllare l’aspetto organizzativo e proporre eventuali modifiche. La valutazione si articola nei seguenti momenti: ! periodicamente nei Gruppi di progetto ! alla fine di ogni quadrimestre nei Team e nei Consigli di Interclasse (Scuola Primaria) e di Classe

(Scuola Secondaria) ! alla fine dell’anno scolastico nel Collegio dei Docenti ! alla fine di ogni Progetto ! nelle assemblee di classe

Gli strumenti utilizzati per il monitoraggio e la verifica consistono in: ! osservazioni durante lo svolgimento delle attività ! questionari per gli alunni ! questionari per i docenti ! questionari per i genitori nel caso di Progetti qualificanti per la Scuola ! schede di valutazione dei Progetti per le équipes pedagogiche e i Consigli di Classe ! schede di valutazione per i docenti referenti. Tali strumenti consentiranno di verificare l’efficienza e l’efficacia sia del lavoro dei Gruppi di proget-to e delle Commissioni, sia dei Progetti stessi.

9. LA FORMAZIONE DELLE CLASSI

Le classi e le sezioni vengono formate sulla base di criteri deliberati dagli Organi Collegiali della scuo-la con modalità diverse e nel rispetto delle scelte formulate dalle famiglie al momento dell’iscrizione, salvo incompatibilità con l’organico assegnato alla scuola. Nell’istituto opera una commissione “Continuità e raccordo” che mette in comune esperienze, metodo-logie e strumenti dei tre gradi di scuola e si raccorda con il Nido Comunale e la Scuola Materna parifi-cata per facilitare il passaggio degli alunni dopo l’iscrizione, favorendo l’accoglienza e il benessere. Nel mese di dicembre le famiglie vengono informate in una riunione pubblica dal Dirigente scolastico e da alcuni docenti, circa le caratteristiche peculiari della scuola e i modelli organizzativi attuati Ogni ordine di scuola elabora metodologie idonee a costituire le classi secondo i criteri deliberati. Il Dirigente scolastico è responsabile della procedura. L’assegnazione della sezione avviene per sor-teggio.

Scuola dell’ Infanzia Due sezioni sono composte in modo semi omogeneo (due fasce di età), le altre tre sezioni sono compo-ste in modo eterogeneo da bambini di età diversa. Per la formazione delle sezioni vengono seguiti i seguenti criteri: • inserimento pilotato di casi segnalati dall’équipe o dall’assistente sociale. • pari numero di alunni maschi e femmine in ciascuna sezione, per quanto possibile; • pari suddivisione degli alunni per semestre di nascita, nei limiti del possibile; • inserimento in sezioni diverse di gemelli e fratelli; • suddivisione dei bambini richiedenti il post scuola nelle diverse sezioni; Modalità di formazione: - osservazione diretta dei bambini durante le attività di preinserimento - dati rilevati dal questionario somministrato ai genitori - eventuale colloquio con le educatrici del Nido, se frequentato. (Le preferenze eventualmente espresse dai genitori potranno essere soddisfatte se non vi è incompa-tibilità con i dati dell’osservazione e con i criteri precedentemente espressi).

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Scuola Primaria I gruppi classe vengono costituiti secondo i seguenti criteri e modalità:

a. classi omogenee fra loro ed eterogenee al loro interno b. classi con pari numero di maschi e femmine con riguardo al semestre di nascita c. abbinamento per sorteggio alla sezione

Le insegnanti della scuola primaria formeranno i gruppi in collaborazione con le docenti della scuola dell’Infanzia da cui provengono i bambini, anche attraverso lo scambio di informazioni strutturate e l’analisi dei documenti contenuti nel portfolio.

Scuola Secondaria di 1° grado

Per procedere alla formazione dei gruppi di classi prime, un’apposita commissione mista (scuola prima-ria e secondaria) predispone prove oggettive, relative ad abilità e contenuti di base ritenuti indi-spensabili ad iniziare il percorso didattico nel ciclo di scuole successivo. I risultati di tali prove, som-ministrate dalle maestre, vengono tabulati e confrontati con l’andamento dell’allievo nel corso della quinta . A tal fine le insegnanti tracciano il profilo dell’alunno sulla base di un questionario. I risultati del questionario e delle prove di ingresso concorrono alla formazione dei livelli di preparazione di ba-se (cinque); all’interno di ogni gruppo classe sono, infatti, presenti in modo equilibrato, dal punto di vista numerico, alunni di tutte le cinque fasce. Ciò permette di rispettare i criteri di equi eterogenei-tà in quanto le classi si presentano tra loro omogenee, ma eterogenee al proprio interno. Anche l’equilibrio numerico tra maschi e femmine viene considerato, come pure la provenienza o l’eventuale incompatibilità tra alunni segnalata dai docenti della primaria.

10. LA SCUOLA E LE FAMIGLIE L’Istituto Comprensivo favorisce, attraverso la partecipazione democratica prevista dalle norme vi-genti sugli Organi Collegiali ( legge 477 e Decreti Delegati) e dal Decreto Legislativo n.59/2004, un’interazione produttiva con la famiglia, quale sede primaria dell’educazione del bambino e del pre-adolescente con la più vasta comunità sociale; sollecita la collaborazione e la corresponsabilità dei genitori in ambito educativo, nel rispetto dei compiti e dei ruoli di ciascuno. Momenti importanti ed irrinunciabili della vita scolastica che vedono coinvolti in prima persona i geni-tori nella realizzazione del progetto educativo sono: • scelta del tempo scuola • assemblea di classe (tutti gli ordini di scuola) • consiglio di intersezione con i genitori (Scuola dell’Infanzia) • consiglio di interclasse con i genitori (Scuola Primaria) • consiglio di classe con i genitori (Scuola Secondaria) • consiglio dell’Istituto Comprensivo • colloqui con i docenti: per la Scuola Secondaria di 1° grado durante lo spazio di ricevimen-to settimanale

per la Scuola dell’Infanzia e Primaria, nelle date stabilite ! due incontri pomeridiani alla presenza di tutti gli insegnanti nel corso dell’anno scolastico per

favorire il dialogo in particolare con i genitori lavoratori (Scuola Secondaria) ! incontri in corrispondenza della consegna delle schede di valutazione (Scuola Primaria e Seconda-

ria) ! alcuni incontri annuali su problematiche educative e formative condotti da esperti ! commissioni che vedono coinvolti sia genitori che docenti ! iniziative di classe e/o di scuola in collaborazione con i docenti

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11.VALUTAZIONE DEL SERVIZIO Il monitoraggio, la verifica e la valutazione sono la manifestazione dell’assunzione di responsabilità di tutte le componenti scolastiche in quanto consentono di tenere sotto controllo il processo educativo e l’intero sistema scolastico, di individuare le problematiche e la qualità dell’organizzazione, dell’amministrazione e dell’attività didattica. L’attuazione del P.O.F sarà verificata attraverso:

• griglie di osservazione • schede di autovalutazione per i Gruppi di Progetto • questionari rivolti ai genitori, agli alunni e agli insegnanti

Tali strumenti consentiranno di individuare i punti di forza su cui l’intera istituzione scolastica può continuare a lavorare per migliorare la propria offerta formativa e, nello stesso tempo, far emergere i punti di debolezza che, con aggiustamenti progressivi possono essere controllati e superati. Gli esiti delle indagini saranno oggetto di riflessione nell’ambito degli Organi Collegiali e alla fine dell’anno sco-lastico gli insegnanti componenti del Consiglio di Istituto Comprensivo riferiranno oralmente sulle at-tività formative delle rispettive scuole.

12. I SERVIZI AMMINISTRATIVI

Uffici: Direzione e Segreteria, Via Baracca N.25 – 20845 Sovico Tel. 039 2013458 e-mail [email protected] Fax 039 2012770. L’ufficio di segreteria è aperto al pubblico nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 14.00. Per comunicazioni urgenti relative agli alunni (assenza, ritardi, uscite anticipate..) è possibile rivolgersi direttamente al recapito telefonico delle singole scuole: Scuola Primaria “Don Milani”, Viale Brianza 12, tel. 039 2011016 Scuola dell’ Infanzia, Viale Brianza 12, tel. 039 2016859 Il Dirigente scolastico riceve su appuntamento