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Ritratto d'autore al PPT Malta incornicia Rossi NUMERO ALLEGATO A DIGITAL SOCIETY - EDIZIONI Amarillo Slim Scompare la leggenda del Texas Hold’Em Tre(me)ndy Donato Germinario, premiata l'audacia anno III numero 2 - maggio 2012 www.peoplespoker.it

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Il periodico ufficiale di informazione del più grande network italiano del gioco on-line

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Ritratto d'autore al PPTMalta incornicia Rossi

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Amarillo Slim Scompare la leggenda

del Texas Hold’Em

Tre(me)ndy Donato Germinario,

premiata l'audacia

anno iii numero 2 - maggio 2012

www.peoplespoker.it

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editoriale

l’unione fa la forza...del network

D urante gli appuntamenti live del People’s Poker Tour si materializza concretamente la filosofia alla base del nostro Network. Una community di giocatori ed amici colo-ra ogni tappa. E poter contare su un’offerta

esclusiva, avere la consapevolezza di fornire un’espe-rienza di gioco tecnologicamente avanzata senza rinun-ciare al volto friendly che caratterizza da sempre il PPT, ci permette di dare il giusto seguito alle aspettative dei nostri utenti. Ormai sono centinaia i giocatori che ten-tano stabilmente la scalata e la consacrazione del PPT. Sono tanti gli amici che partendo dai tavoli RfId, quelli che possono contare le fiches di tutti i giocatori, hanno aggiunto consistenti cifre al proprio bankroll, oppure hanno raggiunto Las Vegas per partecipare alle WSOP, o ancora, più semplicemente, hanno potuto rivedere le proprie partite rimandate nel circuito globale dei media. Un successo che si alimenta step by step e che cresce ad ogni stagione. La stessa formula che utilizziamo ogni giorno per migliorare il vostro gioco. Esattamen-te il processo messo in piedi per ripensare il software della piattaforma on line! Un altro passo deciso è stato realizzato con l’aggiornamento del client per gli utenti che si divertono nelle nostre lobby. Ed è per loro che abbiamo pensato uno strumento flessibile e perfor-mante, in grado di supportare il fast poker e mettere in condizione di multitablare senza ritardi. Jackpot, perso-nalizzazioni ed hand histories, saranno possibilità sem-pre a disposizione dei nostri giocatori. Già sono partiti i lavori di adeguamento e sono visibili i primi effetti. Per l’autunno, poi, il nuovo pacchetto sarà pienamen-te attivo: non uno slogan ma un altro fatto concreto! Si conferma anche questa volta la forza di un model-lo vincente che consolida il network e che unisce oggi

le forze migliori del poker italiano. Un sistema che ac-cresce l’utilità reciproca delle poker room, anima del network. Sono loro che innescano una competizione al rialzo beneficiando dei punti di forza e delle econo-mie di scala che solo i grandi numeri di People’s pos-sono garantire. Un modo per fronteggiare le crisi e le difficoltà, guardare senza timore reverenziale alla com-petizione internazionale, e gareggiare per un ruolo da leader nel mercato, senza però perdere la sensibilità tipica di un esercizio a conduzione familiare. Questo è in estrema sintesi People’s Poker: un servizio capa-ce di divertire in maniera sicura assecondando tutte le esigenze dell’utenza, grazie ad un network di im-prenditori che sa cogliere e far tesoro di un’esperienza unica. Solo così, tutti insieme, riusciamo a portare nel-le case dei giocatori una vasta gamma di servizi invi-diati ed imitati anche dalle multinazionali del settore. Imponente, ad esempio, è stato lo sforzo di visibilità che abbiamo realizzato insieme ai nostri media partner per portare il PPT e People’s Poker ad essere il live e la piatta-forma con il più capillare sistema di diffusione. Quasi una diretta conseguenza di quest’approccio il fatto che una nuova programmazione abbia arricchito il palinsesto della People’s Tv e degli altri strumenti di comunicazione che contribuiscono a rilanciare il poker italiano, anche in scenari molto ambiziosi. Una strada che conduce ad una precisa identità e che ci differenzia in maniera chiara all’interno di un mercato globale dove si sommano, sen-za alcun sussulto di originalità, offerte ripetitive con po-che garanzie di riuscire a soddisfare davvero gli utenti. People’s Poker, invece, è una realtà sempre più solida, unica ed inconfondibile, proprio grazie al contributo che viene garantito da ciascuno di Voi. E’ la nostra unio-ne che ci rende forti.

Fabrizio D’Aloia / Presidente & AD Microgame

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People’s Poker & Lifestyle magazinein allegato a Digital Society

Direttore editoriale e responsabile:donatangelo Faiella

Editore:microgame s.p.a.via g. agnelli, People’s House82100 Benevento

Redazione, Amministrazione:microgame s.p.a.via g. agnelli, People’s House82100 Benevento

Marketing e Pubblicità:alba gamma s.r.l.via g. agnelli, People’s House82100 Benevento

Foto:archivio foto alba gamma s.r.l.Francesco torre

issn 2240-5402[testo stampato]

issn 2240-5410[online]

registrazione tribunale di Benevento n. 206/97 del 17/03/97iscritto al registro del tribunale di Beneventon. 2/97iscrizione registro nazionale della stampan.6061Periodico iscritto all’usPi

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La copertina d’autore

la copertina di questo numero è dedicata a Fabrizio rossi, vincitore della tappa di malta del PPt 2012 e ritratto da Katherine Bottellini per il progetto ‘drawing live’ ideato da Grinder Ideas Production Entertainment e Microgame S.p.A.tutti i disegni realizzati dall’artista Bottellini,durante gli eventi live del People’s Poker Tour, saranno pubblicati sui prossimi numeri del magazine

PRoSSIME uScITE 15 giugno 15 settembre 15 ottobre 15 novembre

se vuoi ricevere una copia in formato digitale manda una mail a: [email protected] vuoi ricevere una copia gratuita direttamente a casa tua compila il form all’indirizzo: magazine.peoples.it

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malta, impazzano le Pokerine...20

Piange il poker:ciao amarillo slim27

6 reportage da malta

10 TutteleclassifichedelPPT

12 Poker live: matematiche emozioni

16 tre(me)ndy: stile e audacia al tavolo

25 WsoP, pronti a partire

33 damiano sette si racconta

38 strategy: quando non limpare

44 casinò: double cross e Win to Win

45 scopa e Burraco, eccole!

46 Bingo: piattaforma rosa al massimo

48 Prima uscita live per il tagò

52 candio si racconta a mariani

55 legale: accertamento dalla rete

56 dietro le quinte del PPt

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PPT

Il ritratto di Fabrizio Rossi, 26enne vincitore di Malta, mette in cornice un’altra tappa del PPT colorata da mille emozioni. In copertina

per questo numero, finisce pro-prio il chiaro scuro di un player alla prima vittoria di un final ta-ble live. Una vittoria che gli vale 135mila euro e la bandierina nel posto più alto di una zona itm che ha premiato 40 tra i protagonisti che si sono dati appuntamento al casinò Portomaso.

La stessa gioia di Fabrizio Rossi per il Main Event, devono aver-la provata i vincitori dei diversi campionati diventati una pe-culiarità del palinsesto PPT. Tra formule ritrovate in eredità dalle passate edizioni e nuovi tornei promossi nel programma uffi-ciale, il People’s Poker Tour si sta dimostrando assolutamente ca-pace di confermare il seguito ma-turato nelle precedenti tappe. Un pubblico di appassionati che con la propria partecipazione decreta il successo stesso di un evento pokeristico a cui nessuno tra i big italiani del texas hold’em è inten-zionato a rinunciare.

Giocate cash o di heads up, partite in modalità knock out o tornei per squadre, concorsi le-gati all’abbigliamento piuttosto che sfilate di aspiranti miss, con interventi in diretta streaming, tavoli televisivi e quattro collega-menti al giorno con SportItalia. Il People’s Poker Tour può diven-tare anche una palpitante full

a malta vinceil signor rossi...Fabrizio 26 anni campano vince il suo primo final tableSugli scudi anche De Vittorio, Braco, Viviani e Russo

Fabrizio Rossi con il trofeo del Main Event e le cartedella mano decisiva

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immersion lunga cinque giorni: per conferme basta chiedere a Costantino Russo, vincitore del Cash Game Adventure di Malta e quarto al tavolo finale del Main Event, impegnato dal day 1A al final table.

Questa la classifica degli otto finalisti al tavolo che sarà ripro-posto negli approfondimenti che andranno in onda ogni mercoledì alle 23.30 su SportItalia2: Fabrizio Rossi (135.000 euro), Gesualdo Costantino (85.000), Sandro Spi-nozzi (56.000), Costantino Rus-so (37.000), Francesco Nguyen (26.000), Davide Tiano (19.800), Roberto Sabato (15.570), Dona-to De Bonis (13.300). Un gradino subito dietro, in nona posizione, si è piazzata la prima donna della seconda tappa 2012, Valentina Ia-sevoli. Per lei, oltre agli undicimi-la euro di premio, anche un ticket che le vale l’iscrizione alla tappa successiva. Premio di consola-zione anche per il bubble man

dell’evento, Massimiliano Rosa di Udine, uscito in 41esima posizio-ne e che insieme all’iscrizione per la prossima tappa, si è beccato anche il People’s Pollo. Il trofeo pennuto è diventato con il tem-po anche un oggetto di culto in grado di sdrammatizzare con ef-ficacia i momenti più amari di un torneo così partecipato. Un’idea molto apprezzata dagli iscritti che in questi dettagli riscontrano la differenza di un’organizzazione mai anonima o fredda e sempre in grado di tenere alta l’attenzio-ne e lo spettacolo.

L’appuntamento di Malta, partito con il day 1 del 19 e 20 aprile, ha regalato sin da subito grandi spunti per chi ama il te-xas hold’em. In 154, poi, dei 365 partecipanti, hanno raggiunto il secondo giorno seduti ancora al tavolo. Un day 2 ricco di avveni-menti collaterali come il Client 2012 Trial Challenge, pensato per

testare le potenzialità del nuovo software di gioco on line, con 11 giocatori nella wi–fi area del ca-sinò ed altri 20 collegati da casa che hanno provato il nuovo client People’s sfidandosi in una partita cash che ha premiato i migliori cinque. Trial e pacchetto connes-so appannaggio di Giorgio Passa-lacqua.

Stesso premio ticket anche per Donato Germinario cliccatissimo nella prima edizione del concor-so TREmeNDY. Il format ha messo in gara le foto degli abbigliamen-ti più originali, su facebook i 262 ‘mi piace’ collezionati hanno per-messo a Germinario di scalare la classifica grazie ai suoi occhiali a forma di boccale da birra.

Uscita inaugurale anche per il Tagò che con i suoi freeroll dimo-strativi giocati a Malta ha regala-to quattro week-end da favola.

I primi due sono andati ad Ales-sia De Bonis e Rossana Caputo.

In 34, poi, hanno preso parte

Nella foto la composizione del final table del Main Event. Da sinistra: Donato De Bonis , Fabrizio Rossi, Costantino Russo, Gesualdo Costantino, Roberto Sabato, Davide Tiano, Francesco Nguyen, Sandro Spinozzi. Alle spalle dei players la madrina Valentina Melis e le Pokerine

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PPT

alla qualificazione domenicale che ha traghettato il day 3 alla composizione del final table. Nella stessa giornata il PPT ha puntato i riflettori sulla finale dell’Heads Up Tournament Mul-tiChance. Altro torneo introdotto con l’edizione di quest’anno ed a cui vengono dedicate più pun-tate degli appuntamenti televi-sivi in programma. L’epilogo del torneo scandito nei suoi ritmi da un tabellone di ispirazione tenni-stica, si è concluso con il testa a testa tra Pasquale Braco e Rafal Arendt. Giocato al meglio delle sette partite la finalissima si è

conclusa dopo cinque round con il punteggio di 4 a 1 per Braco. I due avversari che hanno gioca-to la mano decisiva dopo quasi otto ore di partita, in semifinale avevano eliminato Jacopo Delle Foglie e Mauro Stivoli. Con Braco prosegue la tradizione parteno-pea dell’heads up che nella sua prima edizione aveva visto pri-meggiare Enrico Castaldi.

Attesissimo, all’interno dell’of-ferta del PPT, anche il side dedi-cato alle World Series of Poker, da 550 euro e con in palio anche un biglietto per essere a Las Vegas nel mese di luglio e poter par-

tecipare al campionato mondia-le di poker. Le WSOP, anche per tutta questa stagione resteranno un’esclusiva italiana affidata alla piattaforma che può accreditare direttamente agli eventi di Las Vegas. Lo sa bene Marco De Vit-torio che oltre alla moneta del primo premio si è garantito an-che un buy in per le Wsop. Con lui al tavolo finale dell’evento anche Toni Crapanzano, Daniele Solido-ro, Stefano Demontis, Gianluca Mattia, Roberto Dessì, Giampao-lo Eramo, Florin Duta. Abbinate a ciascun giocatore del side event anche le miss del concorso Le Po-

Rossi dopo la vittoria del Main con le Pokerine Nattasha e Valentina, vincitrici della tappa

Pasquale Braco e Rafal Arendt nell’heads up decisivo

Costantino Russo e Valentina Melis al tavolo del Cash Game Adventure

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kerine.Nella modalità knock out è poi

arrivato primo Marco Viviani che ha vinto contro Biagio Stefano Paiano. Torneo ben giocato an-che dai Pro della piattaforma: terzo Mauro Fischietti e sesto Ga-etano Preite.

Tutto questo in attesa della mano finale che si è disputata domenica 23 aprile quando Fa-brizio Rossi con 7p 9q si è trovato ad affrontare Gesualdo Costanti-no munito di 8q Qf. Importante il flop 6q Qc 8p, approcciato in maniera molto nascosta, e sicu-

ramente decisivo il Tq arrivati sul turn e che ha convinto Costanti-no a giocare i resti. Senza indugi il call di Fabrizio Rossi che dall’al-to della sua scala ha visto scorre-re con indifferenza Kp sceso sul river. Niente da fare per la doppia del giocatore calabrese che torna a casa comunque con un gruzzo-lo da 85mila euro.

Tutti i contenuti del PPT sono stati rimandati in diretta strea-ming e possono essere ritrova-ti on-demand sulla People’s Tv. Mentre, grazie alla sinergia tra People’s Poker e Grinder Ideas

Production Entertainment, a par-tire da maggio, ogni mercoledì alle 23.30 su SporItalia2, canale 61 del digitale terrestre, sarà pos-sibile rivedere i tavoli finali tele-visivi che hanno caratterizzato la tappa di Malta.

Il tour live di People’s Poker ri-tornerà per il terzo appuntamen-to dell’edizione 2012, il prossimo 31 maggio in Slovenia. E’ stata infatti ufficializzata la sede di Kranjska Gora, dove fino al pros-simo 4 giugno ritorneranno i pro-tagonisti di un circuito in grado di calamitare le attenzioni dei mi-gliori giocatori del momento.

Mauro Fischietti, Marco Viviani e Biagio Stefano Paiano al tavolo Knock Out

Giorgio Passalacqua esulta per il trial

Insieme alle Pokerine, Daniele Solidoro e Marco De Vittorio finalisti al WSOP Side Event

Pasquale Braco, vincitore dell’Heads Up Tournament MultiChance

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PPT

Position Name Surname Prize €

1 Fabrizio Rossi 135,000.002 Gesualdo Costantino 85,000.003 Sandro Spinozzi 56,000.004 Costantino Russo 37,000.005 Quoc Trung Francesco Nguyen 26,000.006 Davide Tiano 19,800.007 Roberto Sabato 15,570.008 Donato De Bonis 13,300.009 Valentina Iasevoli 11,400.00

10 Attilio Donato 11,400.0011 Salvatore Baiamonte 9,800.0012 Carmelo Argento 8,350.0013 Mauro Palazzo 7,200.0014 Massimiliano Lupi 6,200.0015 Gerardo Romano 5,300.0016 Federico Incandela 4,500.0017 Nicola Chiarinelli 3,900.0018 Gian Claudio Micieli 3,900.0019 Mauro Cuna 3,900.0020 Antonio Madonna 3,900.0021 Salvatore Bifulco 3,450.0022 Francesco Bullo 3,450.0023 Salvatore Bianco 3,450.0024 Arcangelo Anservino 3,450.0025 Corrado Montagna 3,150.0026 Giampiero Piccinno 3,150.0027 Michele Nigro 3,150.0028 Florin Calin 3,150.0029 Vincenzo Filippi 3,150.0030 Pierre Milan 3,150.0031 Adino Banini 3,150.0032 Massimo Federiconi 3,150.0033 Gianluca Trebbi 2,900.0034 Walter Ferrero 2,900.0035 Bruno Stefanelli 2,900.0036 Diego Schiariti 2,900.0037 Angelo Scibetta 2,900.0038 Fabio Da Re 2,900.0039 Giacomo Fundarò 2,900.0040 Damiano Carbone 2,900.0041 Max Rosa BubbleMan

Position Name Surname Prize €

1 Pasquale Braco 10.846,002 Rafael Stefan Arendt 4.656,00

Malta 2012 ClassificaHeadsUpTournamentMultiChance€1000+100entrants 16 Jackpot €15.520

Malta 2012ClassificaMainEvent€1500+150entrants 364 Jackpot € 529.620

I noSTRI ToRnEI

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Position Name Surname Prize €

1 Marco De Vittorio 18.0002 Daniele Solidoro 11.2103 Giampaolo Eramo 8.5004 Roberto Dessì 6.6005 Stefano De Montis 5.1006 Floriadimitrie Duta 3.9007 Gianluca Mattia 3.0008 Toni Crapanzano 2.3009 Francesco Tropea 1.750

10 Maurizio Ghislandi 1.75011 Tonino Sturzo 1.35012 Raffaele Sorrentino 1.35013 Leonardo Sassi 1.10014 Andrea Vitelli 1.10015 Vincenzo Zoccali 1.10016 Vincenzo Rolli 90017 Jan Blahynka 90018 Gaetano Di Franco 900

Position Name Surname Prize €

1 Marco Viviani 4.600,002 Stefano Biagio Paiano 2.900,003 Mauro Fischietti 2.200,004 Germano Martucci 1.700,005 Giacomo Sasso 1.387,506 Gaetano Preite 1.080,007 Alessandro Sodano 880,008 Martin Fridskov 700,009 Fabrizio Schiavone 550,00

10 Mirko Casieri 550,0011 Adrian Tobias 400,0012 Salvatore Turco 400,0013 Rocco Pandiscia 280,0014 Antonio Marino 280,0015 Alessandro Di Nunnio 280,00

Position Team Score

1 Minniebet Team Pro 8742 Team Replatz 8583 Team Betitaly 575

Team Replatz Position Chips Score

Day 1/ADamiano Zonta 39 31.700 32Attilio Donato 12 100.200 100

Day 1/BFabio Da Re 76 31.500 32

Emanuele Tagnin 135 OUT 0Day 2

Final TableDamiano Zonta 113 NO ITM 80Attilio Donato 10 ITM 360

ToTale 604

Team Betitaly Position Chips Score

Day 1/ABruno Stefanelli 23 53.200 53Maurizio Saieva 56 OUT 0

Day 1/BMaurizio Martella 127 OUT 0

Sara Augenti 198 OUT 0Day 2

Final TableBruno Stefanelli 35 ITM 166

Andrea Albanese 129 NO ITM 80ToTale 299

Team Pro Minniebet Position Chips Score

Day 1/AVito Giovanni Pomes 123 OUT 0

Carlo Savinelli 16 84.700 85

Day 1/BGianpaolo Eramo 117 OUT 0Salvatore Bianco 19 96.500 97

Day 2Final Table

Carlo Savinelli 69 NO ITM 80Salvatore Bianco 23 ITM 244

ToTale 506

Malta 2012 ClassificaWSOPSideEvent€500+50entrants 146 Jackpot €70.810 +1ticketWSOPSideEventda$2.500

Malta 2012 ClassificaSideEventKnock-Out€150+50+20entrants 125 Jackpot €22.990

PPT 2012 ClassificaPPt4team

Malta 2012 RisultatofinalePPT4Team

Malta 2012 RisultatofinalePPT4TeamMalta 2012 RisultatofinalePPT4Team

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di Ivan Fantasia

Ogni volta che si avvicina la partenza per una nuova meta, cresce in me un’incontrollabile adrenalina. Man mano che sento più vicino lo “Shuffle up and deal” che aprirà il nuovo Evento l’emozione mi assale, perché so che vivrò, come tutti quelli che la condivideranno con me, un’altra settimana indimenticabile. In verità le emozioni cominciano ben prima dell’inizio del torneo, perché un Evento Live non è caratterizzato solo da una partita, in cui si aspettano delle buone carte per decidere se entrare in un piatto e rimettersi alle decisioni del Fato. Ogni professionista sa che un Evento Live è molto di più di un semplice torneo: servono concentrazione, studio, calcoli matematici, ma non mancheranno speranze, scelte coraggiose, arrabbiature, grandi gioie e forse, soprattutto, la voglia

di condividere tutto questo. È per questo che ho voluto che il titolo del mio articolo fosse caratterizzato da un’apparente contraddizione: la matematica dei calcoli necessari per gestire al meglio i propri colpi, unita alla sistematicità di emozioni, a volte imprevedibili, che segnano il cammino di ognuno di noi, soprattutto di chi tali competizioni le vive da protagonista, seduto ai tavoli, carte e chips alla mano.

Ma proviamo ad andare con ordine, cominciando dalle “elucubrazioni mentali” di alcuni cari amici, che hanno scatenato anche in me la voglia di condividere con voi lettori le mie riflessioni. Ho rubato l’espressione nel virgolettato al primo di questi due amici, Gianluca The Bear Marcucci, dopo aver letto un suo bell’articolo dal titolo “Mi affascina e atterrisce”. Nell’articolo raccontava la sua uscita da un torneo live in cui, in pratica, sentiva già le tasche piene:

il torneo prevedeva 72 premiati e lui era in quarantesima posizione nel chip count. Il fato, però, gli aveva servito due “infoldabili” cowboys proprio quando aveva pagato il buio. Come non arrivare ai resti pre-flop, con l’altro buio che “spinge”?? Pochi istanti, si girano le carte e tutto torna nelle mani del Fato, in quell’occasione travestito da dealer: si girano le prime tre carte, sembra andare per il meglio, ma poi arrivano la quarta e la quinta a spegnere ogni entusiasmo, regalando una scala all’avversario. Il fulcro di tali elucubrazioni, però, non era certo il racconto della mano, che ho riportato per “dovere di cronaca”, ma le riflessioni che avevano preceduto la scelta di giocare e, subito dopo, tutti gli altri pensieri che avevano assalito e, forse proprio in questo caso, “atterrito” il buon Gianluca!

In particolare, dell’articolo mi aveva colpito l’osservazione sul field (e, allo

Il Poker Live,matematiche emozioni

Se hai abbastanza chips, in un Evento live puoi scaricare la tensione dando libero sfogo alla tua fantasia!

Un Evento Live è anche il pianto liberatorio di chi ha raggiunto un traguardo tanto atteso, come il nostro Gaetano Preite, che abbraccia l’amico Biagio Morciano subito dopo la conquista del titolo da Pro

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stesso tempo, sul buy-in) del torneo: per “l’orso” (mi permetto di chiamarlo amichevolmente così), in tornei dal buy-in più elevato, il field sembra crescere in maniera inversamente proporzionale alla voglia dei players di andare alla ricerca di giocate “creative”…

Il bello di un libro, piuttosto che di un bell’articolo, è la capacità di suscitare riflessioni e, perché no, reazioni. Immediatamente dopo aver letto l’articolo dell’Orso Marcucci, ho cominciato a pensare e ripensare, a rivedere i tanti momenti vissuti e raccontati in questi miei due anni da cronista e, purtroppo solo marginalmente, per mancanza di tempo, da giocatore. Di getto, uno dei primi pensieri, forse come contraltare a quanto sostenuto da Gianluca, è stata la mano che eliminò Francesco De Vivo dal Main Event delle World Series Of Poker del 2011 (spero non me ne vorrà il buon Francesco

per avergli richiamato alla mente quell’assurda mano): nelle sue hole cards nascondeva la coppia d’Assi tanto agognata da ogni giocatore di Poker e il flop era bianco “…che più bianco non si può”, con Q-8-2. Si era solo al terzo livello di gioco, con bui a 50/100, e Francesco aveva circa 25mila chips davanti a sé, giusto qualcuna in meno della sua diretta avversaria in quella mano.

Puntate e rilanci pre-flop, altrettante dopo l’uscita delle prime tre carte, fino ad arrivare a mettere tutte le chips nel piatto. Cosa si prova in quegli attimi in cui si sta pensando che da quella mano dipende la propria permanenza in un torneo che può cambiare la vita? Cosa si prova quando si decide di chiamare l’all-in mandato dall’avversaria perché, dopo aver ricostruito mentalmente l’evoluzione della mano, si è convinti che non possa aver settato? Cosa si prova quando, allo showdown,

si scopre che la lettura era stata perfetta, perché l’avversaria mostra A-K, ovvero il nulla cosmico, se non due over card e un improbabile progetto di Scala runner runner? Ma cosa si prova quando il fato fa girare al dealer prima un J poi un 10, regalando una Scala all’avversaria che polverizza la propria coppia d’Assi e, soprattutto, i 10mila dollari investiti sulle proprie capacità? Si potrebbero fare analisi e critiche, parlando di pot control e tutto quel che di più tecnico potrebbe venire in mente in questo istante.

Anche per me, però, non è questo ciò che conta.

Il Poker è una splendida metafora della nostra stessa vita, che ci mette sempre di fronte a situazioni nuove, nelle quali dobbiamo dare il nostro meglio, per poterne uscire vincitori. Il vero fascino di questo gioco non è nelle carte che vediamo, ma nelle emozioni che proviamo quando

C’è chi, invece, si preoccupa solo di conquistarne abbastanza, come il nostro Walter Ferrero!

Questa espressione di Gianluca Marcucci rende perfettamente l’idea della sua prontezza ed ironia

Ogni decisione, in qualsiasi momento, può essere cruciale.Durissima la scelta per Attilio Donato, che si strugge provando a cogliere un qualunque segnale dell’impassibile Donato De Bonis!

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PPT

Giacomo Leopardi, nelle sua lirica “Alla Luna”, scriveva: “… Oh come grato occorre […] Il rimembrar delle passate cose, Ancor che triste, e che l’affanno duri!”. Impossibile descrivere meglio il sorriso di Francesco De Vivo

Francesco Nguyen elimina Max Lupi: la gioia di chi vince un colpo fortunato, contrapposta allo sconforto di chi era avanti fino a quel maledetto river!

siamo seduti al tavolo verde. Quando cerchiamo di capire chi abbiamo di fronte, quando proviamo a scrutare quali sensazioni stiano provando quelli che siedono al nostro stesso tavolo e se sono così bravi a nasconderle. Quale sia la storia di ognuno di loro e come è arrivato a conquistare quel posto, perché questo potrebbe condizionare il suo approccio alla gara. Nel caso appena raccontato, ad esempio, è impressionante la disinvoltura dimostrata da quella donna, nel giocarsi in bluff un torneo costato 10mila dollari e dal valore potenziale di 9 milioni di dollari!

Giocate che fanno davvero male quando le subisci ma che sono il sale di questo gioco perché, per fortuna o purtroppo, lavorando (vorrei anche dire giocando) con regolarità e professionalità puoi vivere bene, ma per cambiarti la vita devi avere anche una buona dose di c…oraggio!

Quel coraggio che non è mancato all’altro amico che mi ha ispirato questo articolo. Nicola Boogeyman Chiarinelli ai nostri live ci è arrivato addirittura prima di me, in quella People’s Cruise che ha poi ispirato il People’s Poker Tour che mi vede in prima linea dall’aprile del 2010. L’uomo nero, questo il significato del suo nickname, derivato dalla sua carnagione scura, l’ho conosciuto proprio a Kranjska Gora due anni

fa, durante la prima tappa del PPT 2010. In quei quattro giorni mi colpì il cambio di atteggiamento di un giocatore che acquisiva sempre maggior sicurezza nelle proprie capacità, fino ad arrivare al tavolo finale. Stima e rispetto reciproci ci hanno portato molto spesso a confrontarci sulle giocate e condividere impressioni. È successo anche recentemente, quando ho ricevuto una mail di Nicola, intitolata “Emozioni da Campione”. Nonostante il titolo potesse far pensare male, sapevo che Boogeyman non si monterebbe mai la testa, per cui ho immediatamente immaginato che volesse condividere con me le emozioni vissute in quell’ultimo EPT giocato nell’enclave italiano. Nicola ha voluto sintetizzare al massimo quella mail, per paura di diventare noioso. Invece, in quelle righe è riuscito a trasmettere una passione per il Poker che, forse, pochi possono solo immaginare. Avrebbe potuto parlare di sé e delle mani giocate, considerato che al suo esordio in questo torneo ha piazzato la sua bandierina, invece ha fatto solo un accenno alla mano decisiva, un coin flip in cui devi avere proprio il coraggio di osare, per andare avanti. Il resto della mail, invece, è focalizzato sull’elogio dei grandi campioni incontrati ai tavoli, con il racconto di quelle emozioni che solo in un Evento

Live si possono provare: sedersi con le gambe che ti tremano al day 1… e peggiorare la situazione dopo aver appurato la presenza al proprio tavolo di personaggi come Joseph Cheong, Dominik Nitsche e Fabrice Soulier! Eppure, nonostante la “congiuntura astrale” negativa, che fa arrivare a quel tavolo anche Patrick Antonius e Ivo Donev (come se gli altri non bastassero!), Nicola riesce ad arrivare al day 2, aggrappato al tavolo con le unghie e coi denti. Il redraw dei tavoli del giorno successivo, considerato anche il field, riserva al nostro uomo nero altrettanti avversari da paura: si comincia con Chris Moorman e Panagiotis Gavriulidis (un outsider che poi si piazzerà 15°), fino ad arrivare ad un trio azzurro che sarebbe stato meglio evitare al tavolo verde: Stefano Demontis, Carlo Savinelli, e il “genio” Sergio Castelluccio. Ancora una volta Boogeyman tiene duro, chiudendo il day 2 alla posizione 41 nel chip count, con 11 eliminazioni da fare prima di arrivare ai premi. Arrivati al day 3 ci vogliono due ore prima dello scoppio della bolla, ma Nicola Chiarinelli riesce a piazzare la sua bandierina, nonostante altre tre “belve” incontrate al tavolo: Andrea Benelli, Bertrand Elky Grosspellier e George Lind! Viene eliminato proprio da Lind, con la soddisfazione di uscire in un colpo, come lui stesso mi aveva scritto, “…che rigiocherei allo stesso

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La mail dell’amico Nicola Chiarinelli è la testimonianza che le emozioni provate ai tavoli possono valere più di una vittoria.

Anche il triste momento della bolla, con l’assegnazione del People’s Pollo si trasformerà per il malcapitato in una piacevole occasione...

modo un milione di volte…”: la sua coppia di 6, in quel coin-flip non tiene contro le due over cards, K-J, del suo avversario. Ma quella mano andava giocata, perché avrebbe rilanciato Nicola nel torneo.

Ancora una volta ho preferito abbondare nei particolari, perché la frase con cui Nicola chiudeva la sua mail è emblematica: “…il resto è solo gioia per me perché, ogni volta che vedevo quei mostri battere la mano sul tavolo alla fine di un colpo (nel poker live questo gesto viene utilizzato per complimentarsi con un avversario, ndr) e ripetermi “Nice hand!” ho iniziato a capire che non era per caso che mi trovavo tra di loro …”. Dal coraggio che Nicola ha dimostrato contro i “mosti sacri” del poker, vorrei passare al coraggio di Sandro TenMay Spinozzi. Prima di continuare seriamente, mi concedo una piccola parentesi per dirgli che il coraggio più grande lo ha dimostrato chiedendo a me consigli sul gioco! Scherzi a parte, comincio a congratularmi con lui per il suo approccio al Poker: prima dell’inizio di ogni giornata, non si concede eccessi di alcun tipo. D’altronde, il Texas Hold’em lo ha riportato al suo passato da calciatore semi-professionista in cui, mosso da grande passione, il giocatore pescarese non andava in discoteca il sabato sera se la mattina successiva lo aspettava una

prestazione importante. Non voleva fallire. Non ha fallito nel nostro Evento di Malta, con uno splendido terzo posto, arrivato immediatamente dopo una bella vittoria nella competizione organizzata dal suo Concessionario. Da professionista, Sandro ha giocato la sua partita fino in fondo, commettendo anche qualche inevitabile fallo. Quello più brutto, per sua stessa ammissione,

proprio contro Nicola Chiarinelli, un vero amico. Un mea culpa che solo una persona umile come Sandro poteva fare: il Poker è la gioia di un gran risultato, mista all’amarezza di aver fatto una brutta giocata proprio contro un amico, tra l’altro eliminandolo dal torneo.

Colpi spietati nei due tempi di un incontro ma, da veri amici, ci si concede il terzo tempo al bar, per ritrovare insieme la serenità e il sorriso. Il vero giocatore si siede per vincere la partita, ma ogni giocatore è una persona vera e certe sensazioni non hanno prezzo, possono valere più di una vittoria.

In soli due anni di questo meraviglioso gioco, ho vissuto così tanti momenti da ricordare e raccontare, che non avrei mai potuto riassumerli in qualche migliaio di battute: così ho provato a raccontare qualche storia in cui la matematica ha lasciato il posto alle emozioni. La loro forza è incredibile, talvolta gli effetti sono spietati. Eppure, ognuno dei protagonisti porterà dentro di sé questi ricordi per sempre. Io, da appassionato, ho provato a far sì che qualcuno di voi potesse immedesimarsi in loro e rivivere quelle sensazioni, aspettando di scrivere con voi le prossime pagine di questa incredibile storia…

Perché nel Live le emozioni non finiscono mai…è matematico!

Professionalità, umiltà e autocritica stanno guidando Sandro Spinozziverso il successo

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A Maltaimpazzano

le Pokerine

Max Rosa, uomo bolla del torneo, sembrava triste nella pagina precedente ma, con le Pokerine, basta qualche minuto per ritrovare il sorriso

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“Viva il PPT, che quando sono stato pollo in un altro circuito, non mi hanno proprio considerato!” Anche se l’ultima parola non era proprio quella, il successo delle Pokerine di Malta sta tutto in questa frase, nata spontaneamente in mezzo al pubblico durante la “PolloDance”, una delle performance delle ragazze che accompagnano il tour.

La formula delle Pokerine, insomma, continua a funzionare sempre meglio, avvicinandosi all’obiettivo per cui è nata: offrire uno spettacolo divertente e rilassante ai giocatori, una breve parentesi per liberarli dalla tensione. Non certo per fargli dimenticare tavolo e carte, impresa che risulterebbe impossibile.

Va detto che le candidate della tappa di Malta ce l’hanno messa proprio tutta: Elisabetta, Jackeline e Antonella, reduci da Saint Vincent, insieme alle nuove candidate, Nattasha, Valentina R., Valentina O., Sahieda e Claudia, non sono nemmeno atterrate sul territorio maltese che già erano alle prese con le prove della prima coreografia.

Coordinate da Elisabeth, una delle due vincitrici del concorso dello scorso anno e ormai volto noto tra i player, le otto fanciulle del poker hanno lavorato duro fin dal primo pomeriggio del venerdì, provando e riprovando quattro uscite diverse.

Il tema era semplice quanto spettacolare: considerando quanto il poker sia diventato sempre più popolare, infatti, si è scelto di trasformare le donne del poker in donne del pop.

Ed ecco allora, sul palco del Portomaso, le pokerine interpretare in coppia Beyonce, Britney Spears, Madonna e Shakira.

Ed era solo l’inizio. L’edizione delle pokerine di quest’anno, infatti, ha una serie di importanti novità.

Lanciato lo scorso anno con l’obiettivo di individuare le due nuove testimonial per le attività di comunicazione del gruppo, il beauty contest si è rinnovato e ha aperto il 2012 con un format ancora più pokeristico.

Oltre a sfilare e ad essere votate per la loro bellezza, le aspiranti pokerine, già nella prima tappa di Sain Vincent, sono state chiamate a dimostrare il proprio talento potenziale per il poker. Capacità di autocontrollo,

L'esibizione di Silvia Gabrieli, una delle testimonial 2012, dopo aver vinto l'edizione 2011 del concorso 'Le Pokerine'

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PPT

psicologia, matematica, coraggio, interpretazione delle reazioni altrui, saper bluffare: sono solo alcune delle prove di abilità che le ragazze hanno dovuto e dovranno superare nelle tappe successive.

Ma soprattutto hanno cominciato ad imparare a giocare. Con la Pink School, appunto.

Sotto l’esperta e paziente guida di Cesare Calanchi di Pokerstrategy, anche stavolta le ragazze si sono

sedute al tavolo e dopo aver ripassato coppie, doppie coppie, scale, colori e full, hanno compreso il senso delle posizioni al tavolo e le logiche che si nascondono dietro ogni puntata e ogni mossa. Le

Max Rosa si consola dopo l’eliminazione in bolla al Main Event, per lui oltre ad un ticket valido

per partecipare all’evento di Kranjska Gora anche un'esibizione delle Pokerine

Elisabeth Santoro, l'altra testimonial 2012

Il tavolo della Pink School

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ELISAbETTA

JACkELIN

ANTONELLA

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lezioni diventano di tappa in tappa più complesse e le ragazze nuove arrivate debbono studiare molto per tener testa alle più esperte.

Che negli ultimi tempi proprio non mancano: dopo Jackelin che a Saint Vincent aveva dichiarato e dimostrato di essere una brava giocatrice sia on line che live, dopo Elisabetta ed Antonella che hanno dimostrato di aver assimilato quanto imparato fin’ora, è stata la volta di Valentina Rondinelli, di professione dealer con gli occhi di ghiaccio.

Tra le performance sul palco, ha spiccato anche quella già citata della PolloDance, coordinata da una strepitosa Silvia, con l’uomo bolla della tappa “costretto” a subire il fascino e la seduzione di 8 bellissime ragazze in succinto bikini che ballavano intorno a lui.

Ma le Pokerine hanno imperversato anche fuori dal casinò, convincendo normali passanti e turisti a cercare il famoso colosseo di Malta o a fotografare un Ufo nel cielo. Era la prova del bluff: un’arte per chi gioca a poker nella quale anche le pokerine sanno eccellere come presto vedremo nel backstage della tappa.

Alla fine, la classifica parziale ha visto primeggiare le bellissime Valentina Oradei e Nattasha Bratti, seguite da Valentina Rondinelli che si è aggiudicata la prova della fortuna con l’abbinamento al tavolo delle Wsop: le ritroveremo quindi tutte e tre a Kranijska Gora per una nuova avvincente fase del concorso e le vedremo salire in punteggi nella classifica generale, quella cui si attingerà per definire le otto finaliste di dicembre. Insomma, una partita che non si chiuderà presto e di cui fino alla fine non conosceremo l’esito.

D’altra parte, come recita il claim della Pink School: il Poker è maschio, ma le carte sono femmina.

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di Romina D'Agostino

Doveroso come non mai sacrificare la rubrica Life Style anche per questo numero: come si può parlare dei meglio e peggio vestiti di un evento live quando è in atto un concorso che va a premiare i più tre(me)ndy per look pettinature e accessori? Si correrebbe il rischio di scambiare coloro che sono in gara con coloro che non lo sono e viceversa e dunque, per evitare misunderstanding o gaffe, pratica in cui la sottoscritta mostra sempre una certa abilità, andiamo direttamente a parlare di loro: i più coraggiosi, i più curiosi, i più reattivi, gli open-minded di questo PPT maltese, coloro i quali hanno abbracciato la nostra

proposta, non sono rimasti a guardare o a giudicare sul ciglio di un tavolo ma si sono buttati nella mischia, mettendosi in gioco in questa singolare competizione.

Partiamo dalle donne, nota di colore indiscussa a prescindere dal concorso e iniziamo proprio da chi sul coraggio e sulla libertà d’espressione ha costruito la sua vita: Vincenza Campagna che, ignara dello stesso concorso, ha varcato la soglia della maestosa sala del casinò di Portomaso con la testa rasata su cui spuntavano tre lettere: PPT! Gesto provocatorio? No, per Vincenza la provocazione lascia il posto alla semplice affermazione di sé, alla consapevolezza che l’essere diversi è condizione dell’animo che si riflette poi nell’esteriorità, e non il contrario. Sempre diversa la nostra Vincenza, sempre assolutamente originale senza bisogno di guardare agli altri, di piegarsi alle ferree leggi della mondanità, come una eterna Penelope che fa e disfa in continuazione la sua tela, questa inguaribile ragazzina sembra non conoscere l’invecchiamento e il conseguente inaridimento della mente: 49 anni (è lei stessa a dirlo senza remore) e non sentirli, 49 anni e farsi un baffo delle nuove adolescenti ventenni, un esercito di spregiudicate valchirie strizzate in tubini seconda pelle e tacco venti con in testa solo il botox. Un gesto forte quello di rasarsi i capelli, estremo quasi, ma allo stesso tempo tenero e puro: rasarsi i capelli è come scoprirsi, come mettere a nudo se stessi, e se nel Medio Evo era pena da infliggere alle streghe prima di mandarle al rogo o nella seconda guerra mondiale era la punizione per le donne accusate di collaborare con il nemico, oggi è essenzialmente idea di libertà e creatività! Ben fatto Vincenza, con questo gesto hai dimostrato ancora una volta di saperti metterti in gioco e di farlo con stile…voto 10!

Da Vincenza a….lei, Paola Vella: beh, che dire della nota e bionda giocatrice di Maglie? Determinazione e carattere da vendere celati dietro un eterno sorriso e un corpo che difficilmente passa inosservato: questa sinteticamente la descrizione della nostra amica, ma solo per chi non la conosce bene! Sì, perché a conoscerla a fondo si finisce per aggiungere a tutto ciò una spontaneità ed una schiettezza oltre che una generosità che la rendono persona rara. Rispetto ad una donna come lei, che ama osare, che non ha paura di ritrovarsi a ridere e scherzare con un gruppo di maschietti anche al bancone di un bar, magari sorseggiando un cocktail, di una donna che non ha

Il PPT celebra i più tre(me)ndy

Donato Germinario

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vergogna di esprimere se stessa e di mostrare ciò che di bello la natura le ha dato, è facile cadere in valutazioni frettolose, superficiali e bigotte. Eppure a tutto ciò lei risponde sempre con un sorriso e fa in modo che i suoi fan siano sempre più numerosi dei suoi detrattori: mormora, la gente mormora, falla tacere praticando l’allegria, questa la canzone di Jovanotti che meglio di tutte sembra sintetizzare la sua vita. Per il concorso la nostra BabyJoker ha optato per uno stile esplosivo con shorts paillettati che ritraggono la Union Jack e cravatta e cappello coordinati: stile impegnativo studiato nei minimi particolari che crea un outfit estremamente prezioso, sdrammatizzato però dalla sua personalità solare: non si prende troppo sul serio la nostra Paola, e per questo Ci Piace! Tantissimi i voti sulla pagina facebook, peccato non siano bastati a spuntarla per la conquista del ticket; eppure la sua determinazione e il suo “coraggio” noi vogliamo premiarli, con un bel 10 in pagella! Brava BabyJoker!

Dai tre(me)ndy ai piccoli angioletti: spunta margot81, la nostra Sara augenti: per lei un soffice ed aristocratico boa bianco ed un cerchietto di piume coordinato ad incorniciare un caschetto sbarazzino. Molto anni ’20, dunque chic e sofisticata la nostra Fujiko che, messa al bando la lunga chioma che l’ha

caratterizzata prima della tappa maltese, scopre il collo con il taglio à la garçonne, ossia caschetto liscissimo con frangetta corta, uno stile che ci piace e ci riporta ai tempi patinati del Charleston: voto 8 solo perché avremmo voluto vederle indosso anche uno scintillante abito da cocktail tanto di moda in quegli anni ruggenti che avrebbe degnamente fasciato il suo corpo da sirenetta…sarà per la prossima edizione!

Chiudiamo la carrellata delle donne tre(me)ndy con la Signora Burbera Impagliatelli: per lei un’elegante maglia rivestita di grandi paillettes dorate sapientemente coordinata ad un audace cappello, una maxi bag come impone lo street style e delle scarpe in tinta. Piccoli accorgimenti come il ventaglio declinato nei toni pastello, piccole treccine castane che sbucano dal cappello ed un trucco giocato sulle tonalità del deserto completano un quadro glam rock molto audace: per il coraggio, la simpatia, oltre che per l’impegno sociale di cui la signora si è fatta portavoce, il voto non può che essere 10 e lode!

Ma i lustrini anni ’70 della signora non sono stati gli unici a brillare nella sala del Casinò di Portomaso: sia lo stallone del poker italiano Cristiano Blanco che Muhamet supermet Perati si sono lasciati sedurre dal fascino del copricapo scintillante: ottimo il risultato scenografico, voto: 8!

Il poker si sa, è una disciplina che richiede anche

Paola Vella

Maurizio Barlocco

Roberto Sabato

Matteo Burbero

Impagliatelli

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studio e fatica: lo sa bene l’intellettuale Carmine Battimelli che si presenta nella poker room avvolto da uno “stiloso” mantello nero ornato dal classico tocco, cappello da laureando americano: per lui molta ammirazione, tantissime preferenze sul social network ma nessun ITM: Carmine non scoraggiarti per noi l’esame l’hai superato in pieno: voto 10 per te!

E ora passiamo a lui, il Generale Nguyen, l’aggressivo del poker italiano e non solo; il suo stile irruento si è fatto notare ai tavoli, sia per quanto riguarda la mise che per il gioco: un quinto posto di tutto rispetto e la certezza di aver lasciato il segno. Nei panni del generale Nguyen, Francesco ha riscoperto l’aggressività che lo contraddistingue e che è ben rappresentata dall’artiglio di tigre che fa sempre capolino sul suo petto, amuleto da cui non si separa mai. Per la sua simpatia, il suo coraggio e  la sua spontaneità il nostro militare non può che ritrovarsi un 10 in pagella, con solo una nota di fianco: la speranza di ritrovarlo nel prossimo evento con un abbigliamento altrettanto affascinante come questo!

E passiamo a lui: il simpaticissimo Maurizio Barlocco, nota di colore della sala! Il giocatore nonché

poker manager si è presentato ai tavoli del Main Event della seconda tappa del People’s Poker Tour 2012 con accessori un tantino, per così dire,  ingombranti: per lui un retino da pesca, braccioli da (non)nuotatore, infradito, shorts, mascherina e, ovviamente, un telo da mare! Chicca finale una maglietta brandizzata con una nota marca di cioccolato italiana che lo ha reso molto “ometto Kinder”! Le sue carte fortunate sono K e 10 di fiori, il nostro augurio è quello di riuscire a pescarle presto nel mare delle combinazioni possibili dei nostri prossimi eventi live a cui sicuramente Maurizio non mancherà : inutile dirlo, per l’azzardo e la simpatia del player il nostro voto è 10 e lode!

Da un pescatore ad un cowboy il passo è breve: lorenzo la Manna è l’artefice di questo azzeccato travestimento che gli ha fruttato tantissimi voti sulla nostra pagina facebook, anche se non abbastanza da riuscire a shippare l’ambito ticket. Per il suo outfit ha scelto camicia bianca a maniche lunghe con venature grigie e il classico cappello texano: degli occhiali scuri completano il quadro country e determinano il personaggio. Eppure, nonostante la mise Lorenzo non è riuscito a difendersi del tutto dagli attacchi dei

Carmine Battimelli

Muhamet Perati

Maurizio Cuna

Francesco Nguyen

Massimo Federiconi

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nemici che l’hanno colpito alle spalle: nessun ITM in questa tappa ma un bel 9 per lui in pagella!

E mentre il poliedrico Roby S ripiega su un semplice paio di improbabili occhialoni arancioni troppo poco eccessivi per lui, taglio estremo e look a metà strada tra il clown da circo e un elegante clochard caratterizzano invece il runner up della prima tappa del PPT 2011 a Kranjska Gora: Massimo Federiconi stupisce tutti con un’audace capigliatura che è uno straordinario tributo a People’s Poker, abbinata ad un tait con tanto di rattoppi e rifiniture multicolori e un elegante cilindro nero: Voto 10 e lode!

Ancora un paio di strambi occhialoni, questa volta ad incorniciare il viso di Maurizio Cuna, il miliardario leccese che mostra soddisfatto un paio di lenti dal sapore decisamente pokeristico che gli valgono un 19esimo posto di tutto rispetto e 3.900 euro nelle tasche.

Molto chic l’interpretazione texana di Francesco cecho Notaro con tanto di occhialoni Rayban, cappello stile texano rigorosamente nero e, naturalmente, baffi alla messicana: voto 9!

Ed ora…finalmente…eccoci arrivati a lui, il vincitore

di questa prima edizione del fashion contest Tre(me)ndy, edizione che di sicuro verrà replicata nella tappa di Kranjska Gora, a partire dal 31 Maggio prossimo: nel suo debutto  maltese ad aggiudicarsi il premio del più stravagante è stato Donato Germinario, 23enne pugliese di Modugno, al suo primo PPT, laureando in Scienze della comunicazione, che ha totalizzato 262 Mi Piace nella nostra gallery fotografica di Facebook: Donato con la sua esuberanza e indossando degli eccentrici occhialoni a forma di boccali di birra, intonati ad una ghirlanda hawaiana e quindi in perfetto stile beach party è riuscito, a tener testa all’agguerrito Nguyen, alla patinata Paola Vella, all’improbabile Roby S e a tutti gli altri e per questo siederà sui tavoli verdi del People’s Poker Tour di Kranjska Gora senza metter mano al portafogli.

Con Donato e con il nuovo fashion contest l’appuntamento è a Kranjska Gora, con la speranza che l’invito venga accolto da ancora più giocatori pronti ancora una volta a mettersi in gioco.

Noi di People’s Poker saremo lì ad applaudirvi e celebrarvi! Perciò…occhio al look e… memento audere semper!

Francesco Notaro

Cristiano Blanco

Lorenzo La Manna

Sara Augenti

Vincenza Campagna

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WSoP 2012per un braccialetto c’è tempo fino a luglio...

di Claudio Zecchin

Il Pyramid, la Tour Eiffel e poi, andando a cercare, ecco il Rio. E’ la Las Vegas vista dall’alto, dal finestrino dell’aereo.

E’ questo il premio per chi ha affrontato ore di volo tra film improponibili accompagnati da schifezze americane al “gusto di panino”.

Dito puntato e sorriso un po’ infantile per scoprire ad alta quota una città che in qualche modo tutti conoscono già prima di arrivare. Quegli enormi edifici color blu elettrico che spiccano cromaticamente rispetto a tutto il resto sono il punto d’arrivo. Il Rio Hotel, appunto, sede della finale delle World Series of Poker.

Si trovano appena fuori della Strip per chi, come l’amico del People’s Poker Tour Silvio Crisari, suggerisce un arrivo in macchina da Los Angeles per godersi un tramonto unico al mondo. Che vinca la comodità di un arrivo diretto o l’insospettabile lato romantico del professionista romano, tutti sono d’accordo su quali sono i periodi migliori per godersi la Sin City.

DoPPIo aPPUNTaMeNTo CoN Il PeoPle’S PoKeR ToUR - Le tappe da mettere in calendario anche quest’anno sono almeno due e per chi deve organizzarsi le ferie ce n’è abbastanza per sfruttare tutti i giorni a disposizione. Cominciamo dalle World Series, sempre più vicine e soprattutto sempre più ricche nel palinsesto.

Si comincia il 27 maggio e si va avanti, con 61 tornei, fino al Main Event che porterà alla conclusione delle WSOP il 16 di luglio prossimo.

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Le altre tappe importanti sono i vari event da 10.000 dollari e il The Poker Player Championship con un buy in da 50.000. La novità di quest’anno è il The Big One for One Drop - No-Limit Hold’em che ha un buy in di un milione di dollari. Partite spettacolari, ma senza dubbio fuori dalla portata della maggior parte dei player.

Cosa giocare? Scontato il consiglio di sedersi al tavolo del Main, dove la presenza italiana sarà massiccia: tornare con un piazzamento a premi basta per vantarsi per un anno (almeno così fanno intuire i giocatori nelle interviste). A ridosso del torneo più atteso si possono però giocare almeno un paio di eventi che come spesa si avvicinano alla media dei tornei del nostro circuito. Come il Barcelet Bounty No Limit Hold’em, adatto per chi non vuole osare troppo. Il lato positivo è senza dubbio il costo (560 dollari) e la possibilità di sfruttare le taglie piazzate su ogni giocatore eliminato.

Detta in breve, per chi ha paura di poter pagare l’emozione dell’esordio a Las Vegas questa partita (si comincia il 6 giugno) potrebbe essere adatta. C’è un lato negativo. Chi vince potrà senza dubbio tornare con un bel gruzzolo, ma non con un braccialetto. Da evitare quindi per chi non ha ricevuto una medaglia neanche quando era tra i boy scout. L’amarezza di tornare a “polsi vuoti” e senza gingilli da mostrare al tavolo potrebbe essere troppo grande.

GlI alTRI GIoCHI - Per gli specialisti dei giochi diversi dell’Hold’em invece il periodo migliore potrebbe essere tra il 29 e il 3 giugno: Seven Card Stud, Pot limit Omaha e Hold’em ma nella modalità heads up, il classico testa a testa dove le modalità della sfida cambiano completamente. Certo il passato non è dalla parte dei player azzurri, che troppe volte si sono fatti scappare il titolo proprio al momento dell’heads up e una partita basata tutta su questa modalità di gioco potrebbe sembrare un terreno di battaglia non proprio ideale. Eppure c’è chi sull’heads up ha creato la propria fortuna, vedi Alioscia Oliva. Come c’è da studiare Michele Limongi per quello che è riuscito ad ottenere finora nei mixed event, anche a Las Vegas.

Per i più coraggiosi, o meglio per i più tecnici, c’è l’imbarazzo della

scelta considerando anche il fatto che il valore del field potrebbe essere abbassato da tutti quei player eliminati al primo torneo di Hold’em (quello del 28, considerando che quello del 27 è riservato agli addetti ai lavori).

Il calendario è quindi molto ampio e la cosa migliore da fare per chi è meno esperto è, anche in questo caso, prendere esempio dai professionisti del poker, che cominciano a conquistare i primi vantaggi e a guadagnarsi qualche chance di vittoria in più già prima di salire sull’aereo, studiando accuratamente il periodo migliore per partire e come distribuire il budget a disposizione per i buy in. Da non dimenticare poi che dal 31 maggio al 4 giugno c’è in programma nel nostro continente la terza tappa del tour di People’s, a Kranjska Gora.

Non potranno certo avere possibilità di grandi manovre tutti quei player che hanno vinto la partecipazione ai tornei delle World Series of Poker passando per People’s, ovvero sfruttando l’accordo in esclusiva che i siti del gruppo Microgame hanno per l’Italia di qualificare player online. E’ già “guerra” tra skin che fanno a gara tra chi riuscirà a schierare più giocatori ai tavoli del Rio.

Un anno di gioco live e online che potrà portare finalmente i frutti esotici che un vero giocatore di

poker deve assaggiare almeno una volta nella vita.

Abbiamo parlato però di due tappe da mettere in calendario. E la seconda è una speciale festa che People’s Poker ha organizzato per gli italiani. Nella prima decade di Novembre infatti il tour di Microgame tornerà a Las Vegas dopo il boom registrato nella passata edizione. Se è andata bene perché non bissare? Il ragionamento fila e considerando la maratona online prevista per la caccia ai ticket il pienone dovrebbe essere garantito.

oBIeTTIVo BRaCCIaleTTo - Caccia al titolo quindi, anche per cercare di riscattare la passata stagione, un po’ sottotono rispetto alle aspettative, specialmente in confronto al quarto posto centrato da Filippo Candio nel Main Event del 2010 e per il palmarés centrato dagli “azzurri”, ovvero 5 braccialetti (2 di Max Pescatori e 1 a testa per Dario Minieri, Valter Farina e Dario Alioto).

Nella quarantunesima edizione è stato sfiorato il successo diverse volte con Alessio Isaia, Michele Limongi, Claudio Falcaro (evento riservato ai dipendenti dei casinò), Andrea Dato e Dario Alioto. Quest’ultimo è risultato il migliore in assoluto in quanto a guadagni ottenuti con oltre 215mila dollari. Max Pescatori è invece il giocatore capace del maggior numero di “in the money”, con ben 6 nonostante un’alta dose di sfortuna nei momenti decisivi.

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L'addio ad Amarillo Slimleggenda del poker

Gambler per una vita. Quando anche i migliori giocatori italiani stavano ancora cercando di capire i segni della Briscola, Thomas Austin Preston era già campione del Mondo, aveva già vinto fiumi di dollari tra scommesse e Texas Hold’em e il suo nome era già un mito che attraversava il West. Uno da evitare, e allo stesso tempo uno con il quale tanti accettavano la sfida solo per il brivido di giocarsela con il migliore. Ma anche un tipo che secondo molti meritava una lezione. Il risultato? Magari qualche scommessa Amarillo Slim l’avrà anche persa, ma il concetto di gambler vissuto al passo del coyote gli ha dato 83 anni di gloria, fama e brivido dell’azzardo. A uno così glielo perdoni, perché ingabbiare Slim nei limiti del concetto dei bankroll sarebbe stato come chiedere a Colombo di fare un più tranquillo giro del Mediterraneo. I cavalli di razza  devono mantenere quello spirito di follia che li rende inimitabili, per il semplice fatto che non sono persone comuni.

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Nessuno è sempre vincente nel poker. Se dice di esserlo, o è un bugiardo o non gioca a poker

Mi piaci figliolo,

ma ti metterò un serpente

a sonagli in tasca

e ti chiederò di accendere

Non vado mai alla ricerca del pollo. Cerco un campione

e lo trasformo in un pollo

Da buon cowboy Preston nella sua vita ha schivato pallottole come Keanu Reeves nelle scene migliori di Matrix, ha affrontato e battuto campioni dello sport nelle loro specialità, sfruttando e cercando vantaggi con una fantasia pazzesca, piazzando in una specie di girone dantesco dei polli un po’ tutti. Si dice brutalmente in Italia: “Comandare è meglio che scop…”. Per lui vincere era meglio di comandare. Lo ha insegnato a chi era abituato ad avere tutti ai piedi, come vari presidenti degli Stati Uniti. Banali polli da tavolo anche loro, come

tutti gli altri avversari che hanno provato a sfidare un mito. Come Larry Flint, uno che ha costruito un impero partendo da un conto in banca di 1.800 dollari. Non certo l’ultimo arrivato, eppure anche lui è finito nella lista di Preston. Inutile dire poi che chi da anni cerca di sdoganare il poker da un’immagine negativa deve tanto alla “grassa” eredità lasciata da Slim. Preston ha fatto parte di quel pugno di giocatori che agli inizi degli anni Settanta prese parte alla prima edizione delle World Series e insieme a Doyle Brunson e Saylor Roberts negli

anni Sessanta ha girato in lungo e in largo gli Stati Uniti in cerca di partite di poker. Uno stile da avventuriero che con il tempo ha tradotto insieme ai suoi compagni di viaggio in sana competizione, odds, matematica, strategia e materia che poteva essere discussa anche dai media, senza censura. Ma tornando a Las Vegas, senza dubbio sarà dedicata a lui la prossima edizione delle World Series. Lui il primo braccialetto l’ha vinto nel 1972, diciotto anni dopo ha piazzato in bacheca il quarto, vinto nella specialità dell’Omaha.

Non servono altre parole. O meglio, preferiamo chiudere con alcune delle sue frasi più belle

Il poker è un gioco

di persone…

Non conta la mano che ho,

ma l’avversario

che ho di fronte

In un tavolo da poker,

se nella prima mezz’ora

non hai capito chi è il pollo,

alzati.

Vuol dire che il pollo sei tu

La popolazione di Amarillo è rimasta la stessa negli ultimi cinquant’anni. Ogni volta che una donna resta incinta, un uomo lascia la città

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di Massimino Russo

Al PPT di Budva 2011 Damiano Sette fa il suo esordio nel mondo del poker live e si classifica al quarto posto. Oltre che per il risultato, si fa notare per il carattere eu-forico e una coinvolgente esuberanza. Dopo sei mesi, appena compiuti 20 anni, al PPT di Saint Vincent 2012 gioca il suo secondo evento dal vivo e, con una presta-zione impressionante, lo domina e lo vince, eliminando tutti gli avversari al tavolo finale. Oggi “Ndundi” è il gio-catore italiano più vincente del 2012, ma non ha alcuna intenzione di montarsi la testa.

Dalla provincia aquilana alle copertine delle riviste di settore, il giovane abruzzese si racconta con tutta la sua travolgente simpatia e la genuinità di chi ancora crede nei valori fondamentali della vita.

Ciao Damiano. Credo che tu già sappia qual è la prima cosa che ti chiederò: come ti sei avvicinato al poker e chi ti ha fatto conoscere il Texas Hold’em?

Gioco da quando ho 14 anni. Prima giocavo al poker a 32 carte, una volta a settimana con amici, ma solo per divertimento. Poi due anni fa ho iniziato a fare qualche partitella a Texas, saltuariamente in una sala a l’Aquila. Qualche mese dopo c’è stato il terremoto e non ho potu-to più giocare per svariati mesi. Poi il mio amico Emidio Matricini ha aperto una sala nel mio paese (Pizzoli, ndr). Ho cominciato a frequentarla, ad apprendere e man mano che miglioravo, mi appassionavo sempre di più.

alla tua età si hanno spesso degli idoli, dei modelli di riferimento. Qual è il tuo?

Mi piace molto Durrr. Secondo me è il giocatore più forte in assoluto, è il Messi del poker, ma naturalmente non mi ispiro a lui perché servirebbero, oltre a un muc-

chio di soldi, anche molti anni di studio e di esperienze in tutte le discipline del poker… e non solo. Ho però un maestro che ho seguito e continuo a seguire tutt’ora: Emidio Matricini. È lui che mi ha insegnato gran parte di quello che so. Credo che sia uno dei giocatori più forti della piattaforma People’s. Lo chiamo il “ciabattatore”, per il suo stile di gioco molto… regolare. Diciamo una sorta di “aggravante del limpatore”... è piu limp del limp! Riesce sempre a trarre il maggior guadagno possibile da tutte le situazioni, nel gioco e nella vita.

Dopo quasi due anni di esperienza, che tipo di gio-catore credi di essere diventato? Come ti definiresti, in base al tuo stile di gioco?

Non mi definisco in nessun modo. Gioco a poker come vivo, mi adeguo alle situazioni, alle impressioni che mi trasmettono i giocatori al tavolo, agli stack. Fac-cio le mie valutazione e, in base ad esse, imposto la mia partita. Non ho ancora uno stile di gioco ben definito. Forse mi potrei collocare tra i regular, anche se poi ci sono dei piatti in cui mi comporto in tutt’altro modo! Di sicuro non amo il gioco aggressivo, anche perché non lo so fare. Ognuno ha i suoi limiti e io riconosco i miei, ma molta gente si definisce “aggressiva” senza neanche sapere di cosa parla. La televisione a volte dà un brutto esempio: c’è gente che esce nei primi livelli di gioco con bui 100/200 e si giustifica dicendo: “Contro un giocato-re aggressivo… prendo la top al flop e andiamo resti...”. Secondo il mio punto di vista non esiste una cosa del genere.

Ti concedo che forse è un po’ presto perché tu ab-bia uno stile ben definito. allora cerchiamo di andare nel concreto: quale strategia adotti ad un tavolo in cui sei short e quale se sei il chip leader?

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Quando sono short aspetto mani giocabili per manda-re la vasca, ma di certo non mando con 7 e 8 off solo per-ché sono in posizione... anche se comunque sono buoni connector. Quando invece sono il chip leader preferisco aprire e giocare solo mani che mi piacciono: Q 10, J 10, figure connector a colore. C’è poi una mano cui sono par-ticolarmente legato ed è 7♥8♥. Sono due numeri legati ad un periodo indimenticabile della mia vita e che diffi-cilmente scorderò. È anche per questo che mi sono lega-to al poker, perché è stata l unica “cosa” che mi ha regala-to delle emozioni forti quasi come questi due numeri.... Comunque, ripeto, la strategia dipende sempre dal tavo-lo e dalla posizione.

a questo punto la domanda è d’obbligo: posizione preferita?

Posizione preferita? (sorride in modo malizioso, ma io lo anticipo puntualizzando: “Al tavolo!”, ndr). Ah, certo… al tavolo!? Diciamo UTG, perché da quella posizione la tua apertura mette paura anche ad AA! (… e poi dice di non essere aggressivo, ndr.)

Credi di essere più bravo o più fortunato?La bravura conta molto, ma giocando da molti anni a

tutti i giochi di carte possibili, penso che la fortuna stia al di sopra di tutto. Diamo 60 alla fortuna e 40 alla bravura. Do anche a me un 40 per la bravura, come stimolo per migliorare, ma diciamo che sono più fortunato…

e per ingraziarti la dea bendata hai un amuleto, un portafortuna?

A Budva avevo una pallina con il numero 9 che mi ave-va regalato Domenico Marrone, un polipetto datomi da Emidio e una moneta con Padre Pio che mia mamma mi aveva dato prima di partire. A Saint Vincent… portavo mia nonna nel cuore!!

Indipendentemente dal tuo stile, una cosa è certa: al tavolo sei molto “esuberante”. Credi che questo atteggiamento ti aiuti? Non credi che ad essere così “spontaneo” possa lanciare troppi tell agli avversari?

Sono un ragazzo di appena vent’anni e credo che tro-varsi ad un tavolo finale possa portare qualche… scom-bussolamento! Qualche volta esagero e magari può sembrare anche antisportivo nei confronti dell’avversa-rio. Ma diciamo che “So’ ragazzi! Lasciamoli fare”.

Per quel che riguarda i tell, sinceramente non credo in queste cose. Per essere in grado di riconoscere un tell bisognerebbe giocare parecchie volte con lo stesso gio-catore e naturalmente vedergli le carte, per poi scoprire che atteggiamenti assume quando ha determinate mani. Credo servirebbero parecchie ore per scoprirne uno. An-che il più frequente, il tremolio alle mani... un giocatore può assumere questo atteggiamento sia se è in bluff, sia se è particolarmente forte.

È vero che sei il giocatore italiano più vincente del 2012?

Sì, ho letto questo articolo e mi ha fatto molto piacere vedere giocatori del calibro di Alessio Isaia dall’alto verso il basso, ma naturalmente loro sono di un altro pianeta, sono avanti anni luce e questo primato durerà ben poco, anche perché oltre ad essere più forti, loro partecipano a molti più tornei rispetto a me. Io sono solo agli inizi e per quest’anno mi limito solo al PPT!

alla tua età si rischia di perdere facilmente la testa quando si dispone di certe cifre sul conto in banca. Vuoi dirci quanto hai vinto finora?

Live ho vinto molto: 210K in meno di 6 mesi. Ne ho

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spesi solo una piccola parte per comprare un’auto. Il resto li ho vincolati in banca per un po’ di anni (strizza l’occhio, ndr). Guardo al futuro, visto che il presente mi ha già regalato tanto. Non voglio tramutare i miei trionfi in sconfitte e mi riferisco sia al gioco che alla vita. I gioca-tori sanno di cosa sto parlando.

Online non saprei cosa dire: nel cash perdo parecchio, nei sit&go invece sto molto sopra. Diciamo che il cash mi ha rovinato! Scherzo: si parla sempre di cifre basse.

Due soli live: un quarto e un primo posto. Niente male come inizio! Quando sei tornato a casa come ti hanno accolto?

È stata un’emozione unica, sia per me che per i miei amici, visto che con loro sono cresciuto e ho condiviso tutti i momenti della mia vita, sia quelli belli, che quelli brutti. Abbiamo festeggiato e continueremo a festeg-giare finché non finiscono tutti i soldi! Naturalmente c’è anche molta gente che ti fa i complimenti, ma di quello che hai realizzato in realtà se ne frega. Spesso sono solo invidiosi. A volte la cattiveria di alcune persone non ha limiti, io però fingo un sorriso e vado avanti.

Quando sono rientrato dalle trasferte mi hanno lascia-to un conto di quasi 800 euro! Un bel regalino, ma va bene così, visto che hanno allesti-to un maxi schermo per vedermi e tifare per me.

Quando si vincono molti soldi sembra che i nuovi amici spunti-no fuori come funghi… per non parlare delle ammiratrici!

Io sono amico di tutti e amico di nessuno. Gli amici veri li conto sulle dita di una mano. C’è troppa gente che predica bene e razzola male. Avanti fanno una faccia e dietro te ne dicono di tutti i colori. Io fingo di essere amico, mi faccio passare per fesso, ma per me sem-pre dietro rimangono. Considero mio Amico chi fino ad ora ha pian-to e riso con me, ha conosciuto il meglio e il peggio di me e nono-stante abbia conosciuto il peggio, resta ancora al mio fianco a piangere e a ridere. Alle donne, poi, non sono mai piaciuto e continuo a non piacere (questo lo dice lui… ndr). Forse e perché pensano che sia fidanzato con le Dame (QQ) e per evitare problemi mi lasciano stare. E di certo non sarà una “stupida vincita” a rendermi più bello. Le donne di oggi sono furbe... e alcune fanno pure “loose aggressive”, ma purtroppo non con me... (un’altra risata, ndr). Una cosa però è cambiata rispetto a prima: ho decisamente aumentato il mio bankroll per pagare da bere il sabato sera!

Nonostante tu abbia solo vent’anni, sembri molto consapevole di quello che ti sta accadendo attorno, non ti sei lasciato travolgere dall’euforia del momen-to. allora ti chiedo: cosa ti sentiresti di consigliare ad un tuo coetaneo che si affaccia ora al mondo del poker?

Prima di iniziare a giocare un ragazzo della mia età deve sapere che questo mondo ha molti pregi, ma al-trettanti difetti che, se non valutati e tenuti sotto con-trollo, si possano tramutare in problemi molto seri. Il mondo del gioco non è semplice: ci sono tanti aspetti

da considerare e si rischia di finire come con le sigarette: incominci con una, poi due, tre… ti dici che lo fai per-ché è un divertimento, che in qualsiasi momento puoi smettere e non ti accorgi che sei già dipendente. L’unico consiglio che voglio dare è di stare sempre attenti che il gioco non rubi troppo tempo, di tenere sempre ben presente quali sono le cose importanti, i valori, le cose che contano nella vita di un ragazzo della mia età: una pizza con gli amici, una partitella a calcetto, un amore… sono cose che non hanno prezzo.

Hai parlato di valori. Nei tuoi ringraziamenti ci sono sempre tua madre e tua nonna, mai tua sorel-la, che pure non perde occasione di dichiarare il suo amore per te. Ti va di parlarmene?

Ci sono alcune persone per cui darei la vita, come la mia famiglia e alcuni miei amici. Con tutta la mia fami-glia ho uno splendido rapporto. Diciamo che io sono un po’ il “pazzerello” di casa, come si può capire anche dal mio comportamento al tavolo. Non parlo di mia sorel-la, ma è sottointeso che le voglio bene. Come con tutti i fratelli e le sorelle ci sono i litigi. Poi lei è anche la mia ge-mella, quindi non avendo differenza d’età i problemi si raddoppiano, ma è scontato che la amo. Nonna, beh…

è la mia ragione di vita. È colei che rende le giornate belle da morire. Sono tante piccole cose che som-mate mi danno la felicità: tornare da scuola e trovare la pasta calda, uscire il sabato e avere sempre i soldini della nonnina, il bacio pri-ma di uscire di casa accompagna-to dalle immancabili raccomanda-zioni, “Copriti che quando avrai la mia età te lo ritroverai”, “fai il bravo, non bere, non mi far preoccupa-re!”. Non smetterei mai di esprime-re il mio amore per lei.

Da quello che dici è evidente il tuo legame con la tua terra, il tuo paese e la tua famiglia. an-che il tuo nickname, come spes-so accade, affonda le radici in

questa realtà? Nel dialetto aquilano “ndundi” vuol dire stupido. L’ho

scelto come nickname perché mi piace apparire stupido agli occhi delle persone. Sono abituato a non dimostrare niente a nessuno, ma quando poi mi trovo nella situa-zione di dimostrare la mia intelligenza… è lì che la gente si trova spiazzata. Mi piace vedere la faccia che esprime stupore: lascio a loro la convinzione di essere migliori di me. Poi c’è la storia del “polipetto”. È il soprannome di Emidio, lo chiamano cosi perché è come un polipo: ha sempre le mani in mezzo, soprattutto quando si tratta di soldi (si mette a ridere, ndr). Perciò ho deciso di fargli una dedica al PPT di Saint Vincent, scrivendo sulla felpa: Polipetto Team.

Dal momento che nonostante i tanti soldi vinti e i successi arrivati in modo così ravvicinato, non hai in-tenzione di montarti la testa, vuoi dirmi quali sono i tuoi obiettivi come giocatore di poker? Hai intenzio-ne di trovarti un lavoro vero… prima o poi?

Per molti questo potrebbe essere un lavoro, ma non per me. Mio padre ha sempre detto che per fare i sol-di bisogna lavorare, ma che se li fai lavorando troppo,

Gli amuleti di Damiano Sette

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non hai il tempo di goderteli. Nonna invece mi ha detto: “Damia’, con il gioco non si è mai arricchito nessuno!” e in effetti è vero. Finché questa barca va, la lascio andare. Poi posso sempre cambiare strada. Il poker per me rima-ne un hobby, anche se mi «ruba» gran parte della mia giornata. Il poker è parte della mia vita, ma non è la mia vita. Posso smettere in qualsiasi momento e prefiggermi altri obiettivi.

Ricordi la migliore mano che hai giocato? e la peg-giore?

Non c’è una mano peggiore. Avendo fatto solo due live e altrettanti tavoli finali non mi posso recriminare nulla. La migliore l’ho fatta a Saint Vincent contro Swissy (Claudio Rinaldi, ndr), che è anche il miglior giocatore che ho affrontato finora, un vero BIG! Bui 15/30 mila, lui bet da middle 60K, io call con 22. Flop 553 rainbow, lui check e io, su piatto da 150mila, faccio un’overbet di 200K con altre 700mila dietro. Lui manda i resti di circa 600mila chips, io ci penso e decido di chiamare. Molti mi hanno criticato per questa giocata, ma io l’ho letta in questa maniera: lui è fuori posizione e quindi con una coppia inferiore alle due Q betterebbe, per non per-mettermi di vedere una carta gratis e perdere il piatto. Quindi parto dall’idea che una coppia sotto le due Don-ne non ce l’abbia. Se avesse QQ, KK o AA il check con board accoppiato ci starebbe, ma non il successivo all-in, perché mi potrebbe spingere a foldare. Quindi secondo me ha due over. Io con la mia overbet gli ho già fatto caprie di essere pronto a giocarmele tutte! Avendo gio-cato per parecchie ore al tavolo insieme, avevo notato che era molto aggressivo. Certo sul tavolo c’è un board accoppiato e posso perdere con molte carte, ma a quel punto del torneo un 65/35 me lo gioco. Alla fine: Rinaldi ha proprio due overcard, il turn è bianco, il river pure, io vinco il piatto e Swissy è player out.

Di queste due esperienze conservo tanti ricordi stra-ordinari e sarebbe difficile scegliere il più bello. Quindi ti racconto solo il più brutto. Siamo a Saint Vincent duran-te la tappa scorsa del PPT, a tredici left. Dario Bonzo Nit-tolo betta da UTG, io con AA da UTG+1 rilancio 150mila con dietro altri 2 milioni. Nello Delli Santi fa reraise all-in 600mila, Bonzo folda e io chiamo. Lui mi gira 3 e 4, flop 3, river 4… Ho tiltato completamente, ne ho dette di tut-ti i colori. Ma alla fine quel che conta è che meglio di così non mi poteva andare. Complimenti a Nello per il risultato. Per quel che mi riguarda… due PPT, due tavoli finali.

Complimenti e grazie, Damiano. ora ti faccio un piccolo regalo: togliti un sassolino dalla scarpa… senza censure!

Beh, diciamo che ne ho molti di sassi nella scarpa e adesso me li tolgo tutti: 1) Matricini sei uno sciacal-lo! 2) Domenicuccio, morto di fame, accattone! 3) Vito Giovanni Pomes sei un donk! 4) Dario Minieri… mi stai antipaticissimo (scoppia in una fragorosa risa-ta, ndr). Scherzi a parte, una cosa voglio proprio dirla. Molti giocatori che ho incontrato dopo la vittoria a Saint Vincent mi hanno detto che la mia è stata solo fortuna. È vero, in un torneo di questa portata la fortuna conta molto, ma vorrei sapere quale giocatore, compreso un gran-de campione come Pescatori o Isaia, potrebbe arrivare

fino in fondo senza una buona dose di fortuna. Io non mi reputo né un campione né un professionista. Gioco a poker per passione e soprattutto non mi atteggio a “professore”. Il mio risultato è arrivato subito dopo un altro grande risultato, nel mio secondo live. Tra l’altro in questo PPT ho scoppiato solo una volta e l’ho fatto perché comunque “sono state le carte a giocare”. Il mio avversario è short e e chiama da bottone l’all-in di un altro short. Io ho due Donne da grande buio, gli altri due giocatori hanno mandato per 250 e 400mila chips, io ne ho davanti un milione e decido di giocarmela. Andia-mo allo show down: 66 contro AA, io ho QQ e il flop mi premia con subito una donna. Per il resto, tutte le volte che mi sono giocato il colpo, sono sempre partito sopra! Certo sono stato fortunato a vincere quasi tutti i colpi altrimenti non avrei mai vinto, ma ho preso anche brut-te botte, come quella contro Nello Delli Santi che vi ho appena raccontato. Credo di aver giocato abbastanza bene da non dovermi giustificare con nessuno. Io i miei risultati li ho ottenuti: ora tocca a voi, miei cari professori da strapazzo. Commentare è facile, i fatti sono un’altra cosa. Questa vittoria la dedico a voi e a tutti i “gufi in-vidiosi” che aspettavano la mia sconfitta: ciao gufetti, e sappiate che io vi amo. Un bacino da ndundiiii 7!

C’è qualcun altro che vuoi salutare con lo stesso… “affetto”?

Beh, sì: Carmine Battimelli. Se tutto questo è stato possibile, è anche merito di Carmine, che ha creduto in me facendomi Pro del suo Team. Diciamo che ha messo la ciliegina sulla torta e spero di ricambiarlo con qualche altro bel risultato, anche se so che sarà molto difficile. Carmine è un cocktail di simpatia, stupidità, intelligenza, professionalità e bruttezza, perché c’è da dire che è an-che bruttino (ahahaha). Scherzo, è una persona fantasti-ca e soprattutto uno di cui ci si può fidare. E dopo queste belle parole che leggerai, caro Carminuccio mio, metti

1000 sul conto. t.v.b. Vi ringrazio ra-gazzi, vi amo da impazzire!

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A lezione di poker: quando non bisogna limpare

di Mattia Colombo

L’esempio qui riportato è volto a far riflettere coloro che si trovano alle prime armi con il gioco e che ancora non hanno ben chiaro come muoversi.

L’errore primordiale in questa mano consiste nell’entrare nel colpo senza rilanciare: siamo al livello 100/200 e la giusta size da scegliere può variare dal moltiplicare il big blind da per 3 a per 2.1, quindi da 600 a 425.

Aprendo le danze rilanciando, scremeremo il numero di avversari e di conseguenza permetteremo alla nostra mano di avere una discreta equity.

A A contro un solo avversario (con un range del 30%) ha una probabilità di vittoria intorno all’85%, mentre contro due avversari scende al 73%. Maggiore

è il numero degli avversari e minore sarà la nostra probabilità di vittoria.

È buona norma considerare che per ogni avversario che entrerà nel piatto perderemo più del 13% di equity.

Un’altra importantissima considerazione da fare è che rilanciando potremo più facilmente stimare il range avversario, visto che chi entrerà in gioco tenderà a farlo con mani presumibilmente migliori e quindi più celermente identificabili.

Tornando alla mano in oggetto: successivamente al nostro limp siamo al flop contro 5 avversari, la nostra equity sarà inferiore al 50%, per cui ci stiamo giocando un coin-flip, memori di aver collaborato alla riuscita degli intenti dei nostri stessi carnefici.

Al flop chiudiamo set, ma le 3 picche non dicono nulla di buono. I giocatori che parlano prima di noi

PPT Somewhere

Un saluto a tutti i lettori di People’s magazine! Riporto qui di seguito una singolare mano, giocata e raccontata dal protagonista, che da questo momento chiameremo Signor X.

Bui 100/200

UTG Signor X “Sono primo a parlare, vediamo cosa abbiamo... mmmh, due Assi! Faccio solo call del grande buio!”Molti dei giocatori a tavolo si adeguano, postando solamente un grande buio, arrivando così in 6 al flop. (piatto 1.200 chips)

Flop: Apicche Tpicche 9picche

SB (stack 19.850) check BB (stack 24.000) check UTG (stack 22.825) “Ho tris d’Assi! Ma puntando potrei spaventare gli altri, faccio check e vediamo che succede” checkMP2 (stack 11.400) check CO (stack 26.025) bet 825 BTN (stack 16.325) call 825 SB call 825 BB call 825 UTG “Chiamo e li frego tutti! Speriamo che non arrivino altre picche...” call 825 MP2 fold

(Piatto 5.325 chips)

Turn: 8picche

SB (stack 19.025) bet 2.975 BB (stack 23.175) call UTG (stack 22.000) “Mannaggia! Avranno chiuso colore! Ore devo sperare di riuscire a fare full all’ultima carta. Solo call MP2 foldCO (stack 25.200) raise 6775 BTN foldSB (stack 16.050) call BB (stack 20.200) callUTG (stack 29.025) “Sono certo che qualcuno abbia un colore forte, ma non posso mica foldare tre Assi! Solo call.”

(Piatto 32.425 chips)

River: Tcuori

SB (stack 12.250) checkBB bet all-in 16.400UTG “Ho chiuso full! Adesso gliele prendo tutte! All-in!” 15.225CO 3bet all-in 18.425SB fold

BB mostra Kpicche 2picche, colore al K.UTG “Lo sapevo! Beccati sto full!” girando le carte sul tavolo.CO mostra Jpicche 7picche, scala colore al J!

CO prende un gran piatto volando in testa alla classifica a quota 82.425, BB ed il Signor X escono dal torneo, entrambi con la convinzione di esser stati molto sfortunati.

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fanno check ed ora ci troviamo in una situazione spiacevole: il piatto è di 1.200 chips, noi abbiamo più di 114 big blinds, ma non abbiamo l’iniziativa. Se avessimo rilanciato preflop la nostra puntata avrebbe potuto essere interpretata come una standard continuation bet. Dovendo tirare i remi in barca la migliore soluzione resta quella di effettuare un lead-out, puntando una somma intorno ai 2/3 del piatto, quindi intorno agli 800.

Così non avviene, visto che il protagonista della nostra storia decide di fare check behind. Se nessuno decidesse di puntare concederebbe così una carta gratis agli avversari, senza estrarre alcun valore dal suo tris di A.

CO, dall’alto dei suoi 130 big blind, decide di puntare 825 e tre giocatori chiamano.

A questo punto il Signor X avrebbe l’opportunità di

far valere il punto che ha in mano e di conseguenza scremare gli avversari, ma decide di fare solamente call.

Questa decisione è alquanto opinabile in quanto il piatto è già di 4.500 chips, che corrispondono ad un quinto del nostro stack. Rilanciando potremmo, nel migliore dei casi, ottenere subito il pot, ma non credo che i progetti nuts siano invogliati a lasciare questo colpo, ritengo molto più probabile il fatto che ad un nostro raise sarebbero susseguiti dei call. Ciò nonostante non possiamo lasciare sul tavolo l’equity di coloro che devono ancora migliorare il proprio punto, è proprio per la loro presenza nel piatto che è giusto rilanciare.

C’è un ultima considerazione da fare: i giocatori che concorrono alla chiusura del colore a picche avranno carte che fungono da blockers, ossia che sottraggono

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outs agli altri contendenti al medesimo scopo.Il giocatore in middle position folda e si arriva al

turn in 5, con un pot da 5.325 chips: 8picche!Tutti i draw hanno chiuso, il che ci lascia con 10

outs per chiudere il nostro punto. Inoltre tre combo specifiche di carte con il 7picche e con il Jpicche permetterebbero la scala colore, appunto Jpicche 7picche, 7picche 6picche, Jpicche Qpicche. Fra questi limitati casi tenderei a considerare esclusivamente gli ultimi due, essendo suited connectors.

SB, con uno stack di 19.025, decide di uscire in donkbet, puntando 2.975, BB fa call ed a questo punto il piatto è diventato di 11.275 chips, corrispondente a più di metà dello stack di UTG. In questa situazione le opzioni sono molteplici: si può chiamare per pot odds sperando che non giunga azione dai giocatori con turno d’azione successivo a noi; si può andare all-

in vista la dimensione del piatto; oppure si può fare fold.

Dovremo centrare uno dei nostri 10 outs per vincere il colpo e nonostante le ottime pot odds, incentivate dalle implied odds nel caso in cui arrivassimo a chiudere il punto, giocare questo spot può avere un differenziale negativo a lungo termine se non approcciato nel giusto modo. Va infatti considerato che anche altri giocatori possono fare azione dopo di noi e che contro due avversari con colore chiuso in mano abbiamo un equity intorno al 24%.

Se decidessimo di fare call metteremo nel piatto 2.975 chips per vincere un piatto da 11.275 e nel 24% dei casi vinceremmo, da questo punto di vista appare un call vantaggioso, ma c’è da considerare che potremmo essere costretti a mettere tutto il nostro stack nel mezzo se ricevessimo azione dalle

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late positions. E’ di fondamentale importanza dare il giusto valore anche alle reverse implied odds in questo colpo, perchè quando andremo a chiudere il nostro full o poker alcune volte verremo battuti dalle combo che fanno scala colore.

Con questo non voglio invogliarvi a giocare in modo impaurito, i casi in cui questi punti si palesano sono rari, ma tengo a sottolineare l’importanza di rilanciare preflop e restringere il field, rendendo le decisioni più semplici.

Questo è l’unico passaggio in cui non condanno il Signor X, perchè nonostante questa situazione complessa sia frutto delle sue mancanze, se gli avversari in late position non avessero rilanciato avrebbe partecipato al colpo pagando un prezzo irrisorio.

Tornando alla mano: Signor X decide di fare call e si

ritrova a dover fronteggiare un rilancio dalle retrovie. Sia SB che BB chiamano il piccolo raise ed anche lui decide di chiamare.

Il piatto è diventato gigante, ormai i contendenti lottano per 32.425 chips.

Tcuori! Il dieci accoppia il board e permette a tutti full di scavalcare i colori. Visti gli stack BB decide di mettere tutte le sue chips nel mezzo ed anche il Signor X fa lo stesso, come non dargliene atto? Purtroppo per entrambi CO ha il nuts assoluto e non poteva chiedere di meglio, visto che ha potuto giocare il colpo ad un prezzo irrisorio e grazie alle pot odds date preflop, scaturite dalla infinita serie di limp.

Vi ringrazio per l’attenzione e spero che il mio racconto vi abbia fatto sorridere e riflettere.

Al prossimo PPT

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Casinò

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Double cross e Win to Win nella primavera di People’s casinoLa piattaforma del divertimento s’incontra con quella della fortuna per premiare i giocatori che vincono di più

di Rosaria De Bellis

La primavera di People’s Casino si è aperta con grandi sfide ed è vissuta all’insegna dell’unione con People’s Bingo. Con un’iniziativa già sperimentata in precedenza, infatti, il Bingo si è unito ai giochi da Casino raddoppiando le opportunità di vincita per tutti gli utenti.

Si tratta della II Edizione di Double Cross, la promozione che ha avvicinato gli appassionati del gioco facile e quelli amanti delle sfide d’abilità attraverso proposte di gioco molto diverse tra loro ma vicine al gusto della totalità dei nostri players. L’iniziativa stessa, infatti, si è articolata in una doppia fase di gioco: la prima delle due ha visto come protagonista la piattaforma People’s Casino. A campeggiare, in questo caso, sono stati i Win to Win, noti tornei che, per l’occasione, hanno premiato ogni giorno i 20 migliori giocatori in gara. Il criterio scelto per assegnare i 200 euro totali di bonus in palio è stato quello secondo il quale i migliori giocatori sono coloro che ottengono le vincite più alte ai giochi da tavolo, videopoker e minigames coinvolti nelle sfide. La vincita più alta, in questo caso, è stata calcolata come la differenza tra vincite e giocato.

Per la seconda fase di gioco, nominata “Bingo Re – Play”, era necessario risultare tra i 20 vincitori dei Win to

Win e giocare a Bingo nelle 24 ore successive alla vincita: a quel punto tutta la spesa veniva rimborsata sul proprio Conto di Gioco, con un bonus dello stesso valore di quello giocato nelle ore precedenti.

Ovviamente il terreno al Double Cross è stato degnamente preparato dai tornei che, con l’avvio del nuovo anno, sono divenuti ormai una consuetudine della piattaforma; in particolare, dal 19 al 25 marzo, i riflettori si sono accesi sulla finalissima “Super Win to Win” che ha anticipato di pochi giorni la partenza della promozione. Si è trattato della più grande sfida mai proposta fino ad ora da People’s Casino che ha coinvolto tutti i 315 vincitori dei Win to Win disputati nei mesi precedenti, premiando 10 players che si sono classificati, praticamente, quali primi tra i primi. In questo caso il criterio adottato per l’assegnazione dei 740 euro di bonus totale, è stato quello secondo il quale ad essere premiati sarebbero stati i giocatori che avrebbero ottenuto il Payout maggiore, calcolato come il rapporto tra la vincita e il giocato.

Ma per una promozione che finisce People’s ne ha già in serbo un’altra che sta per cominciare… tenete d’occhio il People’s Casino Blog per tutti gli aggiornamenti e le novità da vivere in piattaforma: collegatevi su blog.peoples.it/casino.

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card games

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Nel numero di marzo abbiamo annunciato il prossimo arrivo sulla piattaforma People’s dei due giochi forse più noti e praticati in Italia: la Scopa ed il Burraco. People’s ha deciso di puntare su questi popolari skill games con la certezza che potranno incontrare un gradimento pieno da parte degli amici giocatori. Infatti, nel momento stesso in cui è partita la campagna di informazione che ha annunciato l’inserimento on line si è fatta sempre più pressante e continua la richiesta di una data precisa dell’apparizione piena e completa delle piattaforme dedicate. Ma pur prevedendo che nel momento in cui leggerete questo articolo le piattaforme saranno già avviate ed operative, siamo in grado al momento di anticipare qualche elemento di novità nella composizione delle modalità di gioco che saranno offerte.

Per cominciare alcune impostazioni saranno differenti tra Scopa e Burraco mantenendo, però, la struttura proposta in forma di Sit&Go e tornei. I tavoli dei Sit&Go di People’s Scopa saranno composti da 2 giocatori; saranno attivi, a seconda delle ore di palinsesto, da 1 a 4 tavoli con possibilità dunque per un numero da 2 a 8 giocatori per Sit&Go. Per il Burraco si proporranno Sit&Go da 1 o da 2 tavoli, offrendo la possibilità di gioco a 2 o 4 giocatori per volta. Ovviamente la proposta sarà ricca e continua, con una costante ripetizione nell’arco di tutta la giornata sino a notte fonda. Anche per i tornei il divertimento è assicurato. Buy-in differenti e per tutte le tasche assicureranno un livello di gioco adattato al singolo giocatore, con l’opportunità di divertirsi spendendo pochissimo oppure, per i più motivati ed esperti, con la possibilità di trovare l’occasione per cimentarsi con i migliori players del settore a livello nazionale, gareggiando per importi stimolanti che assicurano motivazione e piacere di gioco. Spiegare le regole sarebbe davvero superfluo, ma forse qualche curiosità poco conosciuta può essere interessante e, quindi, val la pena ricordare qualche piccolo aneddoto legato a questi giochi.

Ad esempio il burraco, a differenza della scopa e della briscola, ha origini uruguaiane. Intorno agli anni ’40 fece la sua apparizione con regole assimilabili alla famiglia di giochi della pinnacola, a sua volta molto simile alla canasta. Il nome “burraco” molto probabilmente deriva dalla parola portoghese “buraco” che vuol dire setaccio. Questo gioco in qualche modo irrompe nella penisola

italiana intorno agli anni ’80, in particolare affermandosi in Puglia. L’esplosione di questo fenomeno fu incentivata in specie da ex giocatori di bridge e canasta alla ricerca di “qualcosa di nuovo”, rendendolo uno dei giochi di carte più praticati oggi in italia.

E’ importante notare come la formalizzazione delle regole sia stata fatta dai giocatori di quei giochi considerati un po’ “d’elite”, come il bridge, la canasta e il poker. La particolarità di andare molto di moda nei salotti pomeridiani e nei circoli e nelle sale da the ha indubbiamente contribuito allo sviluppo del burraco soprattutto nel mondo dei tornei, anche di un certo livello. Oggi ci sono milioni di appassionati in Italia e migliaia di tornei vengono organizzati ogni anno. Particolarmente adatto alla modalità on line si è subito ben inserito in questo contesto e ha avuto, nella diffusione dei giochi in rete, una nuova spinta, contribuendo, attraverso questo mezzo, a farsi conoscere maggiormente ad un pubblico di estimatori sempre più ampio.

La nascita del gioco della Scopa, invece, risulta più incerta se non altro per l’origine molto più antica, apparentemente italiana. Al contrario però, pare che attorno al quattrocento già alcuni giochi praticati in Spagna avevano regole molto simili come la “Escobada”, lo “Scarabucion”  e la “Primiera”. Dalla variante di alcuni di questi nacque la Scopa.

In Italia sempre nello stesso periodo è certo che il gioco fosse praticato sopratutto nella città di Napoli dove i pescatori oltre ad apprezzarne l’aspetto ludico, lo utilizzavano come strumento per “distribuire” e riciclare il bottino conquistato razziando le imbarcazioni dei ricchi e dei nobili. Il suo

carattere popolare ha indotto nel tempo a considerarlo comunemente un gioco di ”classe inferiore” rispetto a giochi più nobili praticati in contesti esclusivi, tramandandosi fino ad oggi nell’uso di praticarlo nei bar e nei circoli più popolari. Questo aspetto lo ha reso, però, un gioco diffuso, amato e conosciuto da tutti vincendo, in una gara virtuale di popolarità, su tutti gli altri.

L’invito è quello di provare la gioia di scalare e conquistare le vette dei tornei misurandosi, al di là delle proprie convinzioni di valore, con i tanti appassionati che si metteranno alla prova in questo meraviglioso e nostalgico gioco di carte che appartiene, spesso, ai nostri ricordi d’infanzia come primo gioco insegnato e praticato con i parenti e gli amici più cari.

Scopa e Burraco: dai circoli all'onlineIl desiderio di mettersi in gioco e misurarsi con tanti amici potrà trovare un ulteriore stimolo nelle modalità dei tornei e sit&go in preparazione

di Luigi Rubino

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Bingo

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People’s Bingola piattaforma rosa va al massimoRecord italiano di vincita di 160.000 euro accompagnato da un progressivo di estrazione a 35.Dalla funzione AutoAcquisto alle Special Price passando per le attività di community. Tante le iniziative messe in campo

una sala, la G o l d e n , che ha già r e g a l a t o t a n t i s s i m i

premi ed ora, a poca distanza dalla vincita record di dicembre, apre un’altra nuova stagione di primati. Un jackpot da 160.000 euro facilitato da un progressivo di estrazione fissato a quota 35. I più esperti sanno di cosa si parla ma, anche per chi non si è mai avvicinato al mondo del Bingo, è facile comprenderne il significato: compri una cartella e se entro la 35esima pallina estratta fai bingo ecco apparire sul tuo conto di gioco l’importo raggiunto dal jackpot che, mentre scriviamo, ha raggiunto l’incredibile somma appena indicata di 160.000 euro. Basta solo affidarsi alla regola del caso che stabilisce quando e chi avrà diritto al premio. E nella realtà dei giochi online non ci sono molte altre regole da seguire. Questo è l’aspetto che attira i giocatori spensierati che probabilmente mirano, nella maggior parte dei casi, ad abbandonarsi a quegli attimi comandati solo dalla mera fortuna… ma il fornitore del divertimento qualche regola deve seguirla. Prima fra tutte, la regola che vige sulla piattaforma People’s Bingo è sicuramente quella voglia incondizionata di offrire nuovi spunti in grado di rendere il gioco sempre più emozionante. Da qui la nascita delle numerose iniziative e promozioni che ogni giorno vengono messe in campo e che, fornendo quel pizzico di pepe in più, sono la prova tangibile che non è permesso annoiarsi una volta varcato l’ingresso della piattaforma People’s. Avvaloriamo, quindi, questa tesi con prove concrete: prima fra tutte il salto in

avanti e il cambio di look, accompagnato dal trionfale ingresso dell’Autoacquisto, modalità che permette di prenotare le cartelle anche mentre la partita è ancora in corso, al fine di cavalcare quel momento fortunato che ogni giocatore sa sapientemente riconoscere e cogliere. Non possiamo dimenticare, inoltre, l’opportunità data dalle Special Price, meglio conosciute come

partite speciali, che spalmate nelle 24 ore di ogni giorno e in tutte

le 6 Sale People’s Bingo regalano sogni che si tramutano in speranze per poi realizzarsi in Jackpots. In che modo?! Permettendo l’acquisto di un numero consistente di cartelle senza spendere più del previsto. In orari prestabiliti, infatti, le nostre Sale “svendono” con le Special Price tante cartelle acquistabili al costo di una soltanto. E’ d’obbligo poi concedere qualche riga anche alla community di People’s Bingo che si rinforza giorno per giorno grazie alla chat presente sulla lobby, ma anche grazie a tutte le entusiasmanti iniziative che vi girano intorno e che si tramutano in sano divertimento. Esempio lampante, oltre ai Chat Games, è l’appuntamento con il Jumble Village, contenitore radiofonico targato People’s Radio, arricchito della presenza dei Chat Moderator, ma anche di tutti gli amici in ascolto che interagendo tramite messaggi o rispondendo al chat game proposto in diretta, diventano i veri protagonisti del programma. Insomma tante iniziative per rendere questo ambiente leggero e scanzonato, in esclusiva per chi ama il sano divertimento all’insegna del gioco sicuro e responsabile.

di Daniela Del Monaco

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tagò

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Sei soggiorni in monta-gna per due persone in Val d’Aosta e 450 euro di bonus. Questo il pacchet-

to conquistato dai sei vincitori dei freeroll live Tagò giocati a Malta, nell’elegante Casino Portomaso di St. Julian. Numerosi gli interessati e gli appassionati di questo nuovo gioco di carte che, per tutta la du-rata della seconda tappa del 2012

del People’s Poker Tour, hanno cu-riosato e si sono divertiti a sfidare principianti ed esperti ai tavoli pre-senti nell’Area Tagò allestita, all’oc-correnza, nella poker room.

Divertirsi è stato facile perché facile è imparare a giocare a Tagò: il dealer posiziona davanti a sé le tre carte che costituiscono il Punto distribuendo ad ogni giocatore altrettante tre carte, due delle quali

scoperte, l’altra coperta. Dando un’occhiata veloce alle vostre carte scoperte e a quelle degli avversari potrete rendervi conto se è il caso di giocare o meno e quindi decidere quale sarà il vostro gioco perché nel Tagò non esiste il “check”: si può puntare (“bet”), rilanciare (“raise”) o passare (“fold”), anche se si è primi di mano. In questo modo vogliamo provare a fissare alcune

Buona la prima:arriva il Tagòai tavoli del PPTA Malta il primo evento live Tagò con freeroll e premi strabilianti: la community cresce e prepara il terreno al game in real money in piattaforma

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tagò

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regole fondamentali che, senza dubbio, potranno tornarvi utili per fare una partita fuori porta o sulla piattaforma People’s Tagò. La regola della Coppia è certamente il vero motore di questo gioco. In fondo chi la possiede tra le sue carte ha il vantaggio di avere a sua disposizione due punteggi diversi: la somma del valore numerico delle singole carte e l’annullamento del valore numerico della coppia stessa. E’ quindi facile immaginare quanto sia importante nell’economia del gioco questa regola sia che riguardi il giocatore sia che riguardi le carte del Punto: non solo per l’imprevedibilità che può imprimere nella partita, ma

anche per le varie opportunità tattico-strategiche che mette a disposizione del giocatore.

Accanto a questo principio emerge in modo imponente lo Zero quale carta che può cambiare il gioco sul tavolo se presente a certe condizioni: un tris di zeri, infatti, è il punteggio più alto ottenibile che permette anche di vincere il Jackpot. E’ questa l’altra nota importante di questo gioco e forse un po’ più fuori dal coro se si pensa che l’opportunità di assegnazione di un Jackpot oggi è soltanto un’eccezione di pochi skill games. L’obiettivo? Congegnare emozioni e abilità provando a rendere il gioco più avvincente e

strategico al punto giusto così che memoria e intelligenza si facciano spazio tra fortuna ed esperienza.

People’s ha voglia di stupire sempre più i suoi giocatori e lancia questa nuova sfida che, già partita in play for fun da diverse settimane, attende di oltrepassare ogni frontiera con il real money lasciando che siano gli utenti a fare il proprio gioco, ovviamente solo su tago.peoples.it. Solo People’s infatti possiede in esclusiva per l’Italia questo nuovo gioco e non aspetta altro che appassionare sempre di più gli amanti di questo game nato in Svizzera ma dal successo già testato nel resto dell’Europa ed oltre oceano.

Valentina Melis evidentemente sorpresa dall’affascinante regolamento del Tagò

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I vincitori dei Freeroll

LiveDamiano Zonta e Mambet Sevinci; Alessia De Bonis e Rossana Caputo; Dario Nittolo e Franco Caminim. Questi i nomi dei classificati, che hanno portato a casa 6 soggiorni e € 450 di bonus, nel corso dei tre Freeroll Live del Tagò. Imponente la presenza femminile ai due tavoli da gioco per tutta la durata del tour: in particolare, nel 2° Freeroll Live Tagò, l’heads up finale è stato tutto rosa ed ha visto lo scontro diretto tra due giovani appassionate, Alessia e Rossana.Al PPT, dunque, è stato vissuto un weekend all’insegna di un nuovo modo di giocare, che ha soddisfatto curiosi, interessati e volti noti del mondo del poker. Ricordiamo, infatti, l’Heads Up tra il drive on Filippo Candio e Dario “Bonzo” Nittolo: si sono seduti al tavolo del Tagò proprio venerdì pomeriggio, e tra una dimostrazione e l’altra, hanno colto l’occasione per una sfida testa a testa. La meglio l’ha avuta proprio il giovane partenopeo Dario Nittolo, trapiantato a Roma dal 2008, dove sta per conseguire una laurea specialistica in Economia. E probabilmente è stata proprio questa marcia in più con numeri e statistiche, associata a quel pizzico di fortuna che in questo gioco non guasta mai, a regalargli la vittoria su Candio insieme a quella del 3° ed ultimo Freeroll giocato venerdì 21 Aprile. Ai tavoli live del Tagò giocati a Malta anche Filippo Candio e Dario Nittolo;

poi Damiano Zonta; e infine Alessia De Bonis con Alessandra Caputo

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l’intervista

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l’intervista

candio protagonista di Wsop e PPtFilippo ai microfoni di Claudio Mariani parla del suo sistemone e racconta le emozioni al tavolo e durante il tour live di People’s Poker

Ancora un’intervista prestigiosa per Claudio Mariani che con i suoi microfoni questa volta ha raggiunto un altro player di assoluto rilievo internazionale divenuto frequentatore stabile del People’s Poker Tour. Si tratta di Filippo Candio, anche noto per essere il giocatore italiano piazzatosi al gradino più alto in tutta la storia delle World Series of Poker. Non c’è bisogno di presentazioni per Filippo Candio che alla vigilia della seconda tappa del PPT 2012 insieme all’istrionico Mariani si è lanciato in uno scambio di battute divertente, eppure molto interessante.

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l’intervista

Ciao Filippo come stai?Tutto bene Claudio grazie!allora cominciamo

dall’inizio....... Quando hai conosciuto e di conseguenza cominciato a giocare al Texas Hold'em?

Mi sembra nel 2007 grazie alla televisione; successivamente ho iniziato a lavorare nel mondo del poker come giornalista e organizzatore di piccoli eventi. Nel 2008-2009 ho intrapreso la professione vera e propria.

Quando hai capito che sarebbe diventato il tuo futuro lavoro?

Questo è un passaggio molto difficile da valutare. Lo è diventato semplicemente con il tempo. Il poker è una passione e non è vero che diventa un lavoro quando smette di divertirti, io vinco solo ed esclusivamente quando mi diverto e mantengo fede alla mia passione e allo spirito di sana competizione.

Da Cagliari a las Vegas quanto è stata dura?

Sono stati periodi non facilissimi ma ho tenuto duro grazie al supporto dei miei familiari ed a qualche aiuto dall’alto.

Del più famoso ed ambito final table tu che sei l’unico italiano ad essertici seduto cosa ti resterà per sempre bene in mente?

Credo l’emozione di vedere mamma, papà, Marta e tanti amici tifare per me.

É iniziata una nuova vita nel mondo People’s Poker. Tu hai giocato in tutti i circuiti internazionali, come lo giudichi e quanti margini di crescita potrebbe avere?

Credo che a livello organizzativo People’s Poker riesca a rendere protagonisti i giocatori e il poker un grande spettacolo. Soprattutto grazie a tutti i ragazzi che lavorano h24 affinché il PPT sia ogni volta una grande festa per tutti coloro che vi partecipano. Quello che mi piace di più è la diretta con i Tavoli che rende il tutto molto appassionante.

Quanto è importante giocare sui tavoli RFID con aggiornamento in tempo reale per un player professionista ?

Credo renda il nostro gioco uno spettacolo migliore ma per un professionista contano soltanto i propri Big Blind/BB e l’abilità dei propri avversari! In qualsiasi caso rende onore al professionismo

del gioco rendendo impossibile qualsiasi tentativo di truffa. Credo che tutti i circuiti dovrebbero usarli.

Capitolo online, ormai è passato quasi un anno dal lancio del cash game: il tuo giudizio ?

Io spero semplicemente che la gente approcci al gioco in maniera consapevole e che certi tavoli siano dedicati al professionismo. In qualsiasi caso credo che il giudizio dello Stato sia positivo. Il mio personale, insieme all’esperimento di Candio’s Room, è più che positivo.

Saresti favorevole ad un mercato europeo del poker online?

Io sono favorevole a tutto ciò che concerne la libertà di mercato e l’unione dei popoli. In qualsiasi caso sono anche favorevole ad una regolamentazione corretta del poker e delle sue figure professionali ed alla difesa del consumatore e del più debole che deve essere sempre tutelato.

Filippo Candio ha mai avuto un idolo al quale ispirarsi?

A livello pokeristico tanti anni fa ero un fan di Dario Minieri, anche a causa di parecchi miei schianti di gioco soprattutto all’inizio, e penso

tutt’ora che sia lui uno dei più grandi talenti a livello mondiale ma che purtroppo non stia esprimendo quello che è perché vive una vita un pò troppo spinta al limite. Comunque penso che appena ritroverà la serenità potrebbe essere sempre lui la più grande rivelazione del poker internazionale di tutti i tempi. A livello umano in verità, essendo io cattolico praticante, tifo per il Papa soprattutto in questo periodo di crisi spirituale.

Ce lo spieghi il tuo sistemone?Non te lo spiego il sistemone. Filippo Candio, primo nella hall

time money list del poker in Italia, qual è il tuo sogno nel cassetto?

Mi sposo il 19 di maggio e spero al più presto di avere dei figli. Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di realizzarmi socialmente aiutando un po’ di più gli altri e pensando meno a me stesso. Tutti gli altri sogni ho avuto la fortuna di realizzarli in giovane età.

Ciao Filippo grazie della bella chiacchierata come sempre, e da parte mia un grande augurio di felicità per il prossimo matrimonio a te e Daniela!

Ti ringraziamo per gli auguri!

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rubrica legale

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di Francesca Palmerini Marelli

Se ne parla ormai da mesi.I players, professionisti o meno, sono stati costretti a

fare i conti con il fisco.L’Erario, infatti, ha iniziato ad interessarsi alle vincite

conseguite dai giocatori nel corso dei tornei.Si tratta, ovviamente di curiosità legate alle vincite

conseguite all’estero perché, come noto e anche più volte ribadito anche dalle pagine di questa rivista, per quelle conseguite sul territorio nazionale o sui siti con regolare licenza AAMS non c’è nulla da temere.

Queste, infatti, scontano già un’imposta per cui le rela-tive vincite sembrerebbero doversi (e potersi) considera-re “esentasse”.

Ma come fa il Fisco a sapere chi ha vinto e, soprattutto, quanto ha vinto?

Partiamo dal presupposto che vincere è bello e, peg-gio di non vincere, è farlo e non poterlo dire … ergo chi consegue l’ambito risultato di raggiungere un podio tende a diffondere la notizia.

In secondo luogo ci sono le riviste specializzate che, proprio per i fini di correttezza dell’informazione e per offrire un servizio quanto più possibile completo ai gio-catori, pubblicano mensilmente il ranking nazionale e non.

Troviamo poi blog di settore, i forum, e tutti gli orga-ni di informazione che, appunto, vogliano informare sul poker.

Tuttavia, su tutti, domina il sito web americano che, da sempre, annota i risultati di tutti i players del mon-do, quand’anche abbiano piantato anche solo una c.d. “bandierina”.

Ebbene si, mi riferisco a “The Hendon Mob” il sito in cui ogni pokerista, prima o poi, spera di potere scrivere le proprie gesta.

The hendon mob può essere definito come un portale di informazione che, oltra a promuovere il poker garan-tendo spazi di confronto, news e promozioni, contiene ed aggiorna un database che tiene traccia di tutti i risul-tati più rilevanti negli eventi dal vivo dei pro poker pla-yers.

The Hendon Mob mostra tutti i piazzamenti in the mo-ney dei più famosi giocatori che hanno fatto la storia del poker e viene aggiornato giornalmente consentendo, quindi, di conoscere i risultati dei nostri pro preferiti an-che nel giorno stesso in cui si conclude un evento.

Accedendo alla sezione “Poker Database” è possibile effettuare una ricerca basata su molteplici parametri:

se ad esempio vogliamo conoscere la lista dei vincitori di particolari eventi live, ci basterà inserire il nome della tappa, da tornei importanti fino ai “minori”.

La parte però più interessante di questo portale sem-bra essere quindi rappresentata proprio dalla possibilità di “googolare” tra i risultati di un singolo pro poker player o semplicemente dell’amico che si vanta di avere fatto chissà quali ITM.

Ora, tornando al “problema” dell’imposizione delle vincite, sembra che il Fisco abbia preso, almeno in parte, spunto, per le numerose richieste di chiarimenti inviate ai players per le vincite conseguite, proprio da The Hen-don Mob.

Questo cosa comporta? Sicuramente The Henodn Mob offre uno spunto per potere valutare l’opportuni-tà di effettuare degli approfondimenti ma, viene da do-mandarci, è sufficiente a giustificarli?

Da più parti si è criticata “l’impalcatura giuridica e pro-batoria” degli accertamenti avviati dalla Guardia di Fi-nanza e dall’Agenzia delle Entrate, tuttavia, non potendo non riconoscere l’autorevolezza dell’operato di questi Enti, c’è da immaginarsi che le loro azioni non siano solo frutto delle informazioni tratte da Hendon Mob.

La policy del pokerista, infatti, spesse volte prevede cessione di quote – occasionale e/o annuale – delle vin-cite, etc., tutti elementi che non possono prescindere da una valutazione complessiva del profitto conseguito a seguito della “vincita”.

The Hendon Mob, infatti, tracciando esclusivamente i piazzamenti ITM dei players offre un panorama parziale relativamente alle carriere dei vari players.

Atteso il putiferio suscitato dai dati raccolti nel suo da-tabase, è stato proprio The Hendon Mob che ha dichia-rato « [omissis] che le informazioni postate nel database non riflettono i guadagni reali dei giocatori. Come non sono riportate informazioni che non ci vengono comu-nicate. Parliamo degli accordi privati tra i giocatori e le quote percentuali che gli stessi si scambiano».

Insomma, quello che si spera, in primo luogo i players, è che le valutazioni relativamente a se, come e su cosa applicare l’imposta, prendano in considerazione tutti fat-tori che, nella vita di un player, determinano il raggiungi-mento di un risultato e, anche (e soprattutto), come que-sto risultato venga oggettivamente “gestito” tra i players (leggasi quote, etc. ).

Detto ciò, il consiglio, come sempre, è quello, in caso di necessità, di ispirare la propria condotta a criteri di sere-no confronto e trasparenza con le Autorità.

Buon gioco

the Hendon mobquando l’accertamento arriva dalla rete

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(m.c.) Molti dicono che i grinders siano gli operai del poker perché dedicano al gioco molte ore al giorno sacrificando parte della propria vita privata; essi prendono stipendi molto distanti da ciò che si potrebbe associare ad un compenso per la manodopera specializzata, visto che anche solo attraverso il rakeback riescono a raggiungere profitti invidiabili.

Andando in controtendenza mi sento di rimarcare che a mio parere i veri operai del poker sono gli addetti ai lavori, fra i quali: bloggers, addetti stampa, cameraman, fotografi e dealers.

In particolar modo vorrei soffermarmi sul ruolo del blogger che fa ruotare tutta la propria vita professionale attorno ai tornei che deve documentare. Il blogger

Almeno una volta a torneo mi sono sentito chiedere: “Ma cosa scrivi?”

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dietro le quinte

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inizia il proprio lavoro ancor prima di arrivare in loco svolgendo attività di preparazione e promozione, per poi permetterci di seguire dall’interno i più importanti avvenimenti dai tavoli verdi. Arriva al casinò ore prima dell’inizio delle ostilità e finisce la giornata lavorativa alcune ore dopo l’annuncio dell’ultima mano.

Dire che il blogger mangia e respira poker è la cosa più vicina alla realtà visto che per intraprendere questa strada occorre una dedizione assoluta, fare molti sacrifici ed essere dei veri appassionati del nostro grande gioco.

Gli addetti stampa più abili hanno un livello di preparazione e conoscenza molto alto poiché hanno avuto la possibilità di seguire ed analizzare una moltitudine di differenti situazioni di gioco e di interiorizzarne i meccanismi.

Lavorando come blogger per PokerStrategy.com ho assistito all’evoluzione del People’s Poker Tour che, di tappa in tappa, ha registrato numeri sempre più impressionanti.

Il numero di professionisti che hanno deciso di giocare in questo importante circuito emergente è cresciuto in modo esponenziale e ciò ha fatto da ulteriore traino al successo del PPT.

La ciliegina sulla torta sono stati i tavoli RFID che hanno permesso sia ai giocatori che agli addetti ai lavori, di conoscere in tempo reale l’effettivo stack di ogni partecipante.

P o k e r S t r a t e g y . c o m è all’avanguardia nel mondo dei blog live: essendo la più grande ed importante scuola di poker al mondo ha uno staff di coach composto da innumerevoli elementi di spicco del panorama pokeristico globale che mettono a disposizione le loro conoscenze non solo attraverso i video, gli articoli ed i coaching, ma anche per analizzare le mani postate nelle pagine del forum. Per ogni mano chiave durante un torneo viene aperto un thread apposito,

dove i coach possono intavolare una discussione molto approfondita su tutte le peculiarità della situazione descritta e permettere ai diretti interessati di migliorare il proprio gioco.

Un esempio dell’assoluta eccellenza del servizio offerto è dato dall’angolo dedicato all’analisi mani sulla People’s TV, dove Ivan Fantasia e Cesare Calanchi vanno a ripercorrere le mani più interessanti giocate durante la giornata.

Anche se fra i vertici delle diverse testate giornalistiche c’è un’implicita competizione, i bloggers sul campo sono una famiglia, a prescindere dalla patch che vestono. È una riprova di questo il fatto che ci si aiuti a vicenda, che si condividano le informazioni e che anche il tempo libero venga passato insieme.

Almeno una volta a torneo mi sono sentito chiedere: “Ma cosa scrivi?”

Questo è indice del fatto che per molti il lavoro di quei ragazzi che ruotano attorno ai tavoli, che scrivono sul taccuino, che fanno foto e producono video è ancora un’incognita.

L’esperienza acquisita come blogger mi ha permesso di crescere, di confrontarmi continuamente con le più svariate situazioni e di frequentare alcuni tra i più forti giocatori mondiali ed attraverso i loro preziosi

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dietro le quinte

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di Tullio Musto

insegnamenti ho potuto migliorare.

Successivamente a questa stupenda esperienza e grazie ad alcuni piccoli risultati, La Multipla, importante concessionario di MicroGame con oltre 150 skin, ha deciso di offrirmi la possibilità di giocare a poker ad alto livello, dandomi una sponsorizzazione per la stagione PPT. Questo sodalizio è avvenuto grazie all’incontro con il direttore commerciale Vincenzo Elia, il quale, attraverso Andrea Galli mi ha contattato ed invitato a visitare la sede operativa di via Alioli e Sassi. Da questo incontro è scaturita una forte partnership che corre a braccetto con il lancio del Team Pro PokeRoom, nel quale è stato inserito il nome risonante della più forte giocatrice italiana: Irene Baroni. L’ufficialità dell’ingresso della campionessa di Desenzano del Garda nel team è stata data durante la ventiquattresima edizione della fiera del gioco Enada Rimini, dove Irene ha partecipato ad un convegno intitolato “Uomini e donne: che sesso ha il poker?”. Per l’occasione hanno partecipato alla discussione il poker manager de La Multipla Germano Martucci e l’ideatore del progetto, Paolo Scarabosio.

Sono fiero di essere entrato a far parte di questo fantastico gruppo, farò di tutto per onorare l’impegno preso e per contribuire ad innalzare i colori del team.

Non dimenticherò mai l’esperienza fatta in veste di blogger con PokerStrategy e di sicuro, se riuscissi ad andare a premio in uno dei tornei che mi aspettano, non tarderò a condividere con i miei colleghi una percentuale della vincita.

A tal proposito vorrei fare una piccola postilla, invitando i giocatori che prendono parte ai vari circuiti a ricordarsi che parte del successo che

ottengono è dato dall’eco mediatica che gli addetti ai lavori possono garantirgli attraverso il loro lavoro. A buon intenditor poche parole.

Come ultimo punto, ma non per importanza, tengo a ringraziare Cesare, Omar, Ivan, Alessandro, Antonio, Giba, Massimo, Romina, Valentina, Filomena e tutti gli addetti ai lavori del People’s Poker Tour per la loro simpatia, il supporto, la cortesia e la professionalità. Sono stati anni fantastici e le esperienze che abbiamo vissuto assieme rimarranno per sempre fra i miei ricordi più belli.

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